nr. 5 / Giu. 2011
Il Ticino tra Nord e Sud
Le nostre attivitĂ :
Settori in cui operiamo:
- Servizi di sicurezza
- Privato
- Interventi su allarme
- Bancario
- Accompagnamento persone e valori
- Industriale
- Servizi di apertura - chiusura
- Istituzionale
- Consulenza, audit - Formazione, coaching
Vigilanza e Protezione senza compromessi Gruppo Sicurezza Servizi SA via Cantonale 20 CH – 6942 Savosa
Tel. +41 (0)91 935 51 99 Fax. +41 (0)91 935 90 59
info@grupposicurezza.ch grupposicurezza.ch
Sommario
11
58
14
31
48
Giugno 2011 Strong opinion Editoriale Contromano Il Tema Ospite
4 5 6 8 11
Ospite
14
Biblioteca liberale Diritto Attualità Attualità Attualità Attualità
16 17 20 21 21 22
Attualità Attualità Attualità
24 26 27
Attualità Attualità Eventi Formazione Osec Fiere internazionali Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci
28 30 31 39 40 44 46 48 50 53 54 56 58 60 62 63 64 65 66
nr. 5 / Giu. 2011
Alla ricerca del liberalismo perduto È possibile una politica estera cantonale? Alle radici della crisi dei partiti storici Milano-Roma-Berna: nodi e snodi per il futuro del Ticino Nell’era della globalizzazione un dialogo costruttivo per rapporti stabili e franchi Anticipare i tempi e ampie vedute d’orizzonte: ecco i segreti del lavoro verso la Capitale Media, sondaggi, politica e potere dell’opinione pubblica Giurisprudenza sul contratto di lavoro: menù estivo Quelle imprese davvero troppo grandi Liberalismo: vivo, morto o X? Numerose novità per il programma fedeltà arcobaleno Per l'aggiudicazione di contratti pubblici in Italia lo Stato elvetico non è più soggetto al nulla osta preventivo Successione aziendale interna alla famiglia: il passaggio generazionale Comitato per il completamento del Gottardo “Impresa, innovazione, imprenditorialità”: costituito il nuovo centro di Competenze della SUPSI Casse pensioni: Siete pronti per il 2012? Mobilità aziendale sostenibile in attivo con ampi margini di crescita America Latina: trend e opportunità Corsi proposti dalla Cc-Ti Commercio estero I prossimi appuntamenti AIET Hotel Internazionale Bellinzona Inner Web Sagl Gruppo Sicurezza Servizi SA MaffeisNetwork SA WTC Lugano LT3 Suisse Sagl Gemana Consulting SA Luisoni Consulenze VISMARA GREEN TECHNOLOGY La Mobiliare ÖKK Svega
Redattrice responsabile: Lisa Pantini Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi, Lisa Pantini, Simona Morosini Marconi e Marco Passalia
nr. 5 / Giu. 2011
54
Impressum Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino, Lugano
Il Ticino tra Nord e Sud
26
Foto di copertina: ©iStockphoto.com/HadelProductions
Redazione: Cc-Ti, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12 pantini@cc-ti.ch www.cc-ti.ch Pubblicità: Pubblicità Sacchi, C.P. 558 6928 Manno Tel. +41 91 600 20 70 info@pubblicitasacchi.ch www.pubblicitasacchi.ch
Stampa: TBS, La Buona Stampa sa via Fola 11, Pregassona (Lugano) Diffusione: Tiratura: 2’500 copie Abbonamento gratuito per i soci Cc-Ti Abbonamento supplementare: - CHF 50.- annuo - per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA) Frequenza: Ticino Business è pubblicato in 10 numeri annuali
Strong Opinion di Franco Ambrosetti, Presidente della Cc-Ti
ALLA RICERCA DEL LIBERALISMO PERDUTO
Per molti concittadini il risultato delle recenti elezioni cantonali è stato un vero e proprio ciclone. In realtà, a mio modo di vedere è stata solo la famosa rottura della fune strapazzata oltre i limiti di tenuta per troppo tempo. Da ormai un trentennio si constata un lento ma inesorabile declino del partito liberale radicale in termini di voti. E se a noi imprenditori spetta il compito di produrre ricchezza, un insuccesso di tale portata del partito dell’economia, ci preoccupa e costringe inevitabilmente a qualche considerazione. A noi pare che il partito liberale radicale si sia, negli anni, svuotato dei contenuti che ne hanno fatto il primo partito del Cantone, perdendo per strada alcune dei principi fondamentali del liberalismo. A cominciare dal ruolo dello Stato che si è allargato troppo sorpassando il concetto liberale per cui lo Stato deve garantire al cittadino sicurezza, legalità, giustizia e istruzione. Certo oggi liberalismo e socialità non si possono disgiungere. Ma il liberalismo è fautore dello Stato leggero. La dilatazione della sfera pubblica che supera ormai il 40% della ricchezza prodotta, poco ha di liberale e rischia di farci tornare alla società chiusa di un tempo quando non avevamo responsabilità e ci sentivamo al sicuro dall’instabilità e dal cambiamento. Ma soffocando la società aperta ove vige una pluralità di valori, di conoscenze, di opinioni per cui i cittadini sono liberi di scegliere, si rischia di risvegliare quell’idealismo hegeliano causa dei totalitarismi del ‘900. Da anni ormai insistiamo per una revisione dei compiti dello Stato perché siamo convinti che il Pubblico si sia fortemente ingigantito a scapito del Privato. Ma di questo fondamentale pilastro del liberalismo, il meno Stato, il partito liberale se n’è fino ad oggi altamente infischiato. Il principio di sussidiarietà che vorrebbe che al privato fosse lasciato ciò che sa far meglio è totalmente ignorato dai nostri liberali che spesso si sono opposti fermamente a proposte di liberalizzazione e privatizzazione. Questa Camera è stata spesso accusata da forze liberali, di abbracciare tesi liberiste. Orbene la parola liberismo esiste solo in italiano a sottolineare la differenza fra liberalismo economico e quello politico. Come se l’uno non fosse figlio dell’altro! Preoccupa che esponenti liberali di alto prestigio accusino un’istituzione economica di fare il proprio lavoro dimostrandosi nemici della libertà di mercato che altro non è che una delle libertà individuali come quella di espressione odi religione. Nel ‘96 l’antipatia per il mercato, latente all’interno delle istanze liberali si concretizza in modo quasi violento con la pubblicazione del “Iibro bianco” del Prof. Pelanda, a proposito del rischio (reale!) di un declino dell’economia cantonale. Il testo crea enormi dissensi nella dirigenza del partitone nonostante, come tutto, contenesse elementi validi assieme ad altri di spessore minore. Come scrive il Prof. Angelo Rossi, nonostante i tempi lunghi per l’introduzione delle misure proposte, “all’autore del libro bianco non si può addebitare di non aver visto il problema”. Un fatto positivo di enorme importanza per il Cantone in cui
4 Ticino Business
il partito liberale è stato determinante, in parte proprio nella direzione auspicata da Pelanda, va comunque riconosciuto, con la creazione dell’USI voluta però soprattutto da persone che oggi poco condividerebbero del modo di comportarsi dei loro colleghi di partito. Con l’avvento del periodo masoniano che adotta una politica economica in totale sintonia con quel liberalismo economico che da sempre costituisce la base di dottrinale della Camera, il Cantone arriva laddove non era mai stato, ai vertici della graduatoria delle regioni fiscalmente più competitive della Svizzera, creando le condizioni quadro per una crescita duratura. Sennonché, questo indiscutibile successo invece del plauso liberale ottiene una condanna che si concretizza in una vera e propria guerra di fazioni, lunga e senza esclusione di colpi, infarcita di tradimenti, ricatti, intrighi di palazzo e veleni con campagna mediatica militante e inquisitoria impostata dai colleghi di partito a riprova che il giustizialismo e l’uso della libertà come mezzo, con un fine etico, sono metodi ben radicati tra chi, nel partito, detiene il potere. Ma lo Stato liberale non ha finalità etiche, esso crea un sistema giuridico in cui il cittadino può agire. Non serve andare in Iran per capire cosa succede quando l’etica sostituisce la legge. Purtroppo tra i nostri liberali alcuni non hanno ancora deciso se la libertà sia un fine o un mezzo. Sappiamo come è andata a finire. Il potere, quello vero, è sempre nelle stesse mani e il cittadino si è stufato di assistere a una gestione arrogante, cieca e sorda al dissenso che considera con pruriginoso fastidio. Bel liberalismo! Da un insuccesso all’altro ma sempre al comando. Per un imprenditore abituato a dover rendere conto agli stakeholders (azionisti, banche, ecc.) dei propri risultati e a pagare di persona se necessario, è incomprensibile. Noi osserviamo che: lo Stato si allarga sempre più, la burocrazia, potente serbatoio di voti idem; la politica fiscale nonostante i ripetuti tentativi della Signora Sadis di far passare gli sgravifiscali necessari per rimettere il Ticino in zona competitiva, ottiene dai suoi consensi così tiepidi che la questione passa alla Lega; il segreto bancario viene fortemente messo in discussione intermini non pragmatici ma ideologici; di liberalizzazioni e privatizzazioni no se habla; la socialità è un diritto ex ante, cioè indipendentemente dalla creazione di ricchezza, i dritti individuali vengono spesso calpestati (diritto di proprietà garantito ma fortemente relativizzato da un’infinità di norme e leggi che ne limitano l’uso). E sopratutto: le RIFORME, quelle strutturali e liberali necessarie ad esempio per ottenere un pareggio di bilancio, che sia duraturo, CHI LE FA? QUANDO? Un vecchio detto dice che ogni rivoluzione divora i propri figli. Forse questa è l’unica spiegazione all’affermazione di un alto notabile del partito quando, recentemente, scrisse che due leghisti in Consiglio di Stato era meglio di una vittoria del signor Morisoli. È stato esaudito. E quel poco dei Lumi che sopravviveva nei corridoi bui del partitone si è definitivamente spento.
Editoriale di Luca Albertoni, Direttore della Cc-Ti
È possibile una politica estera cantonale?
Negli scorsi mesi siamo riusciti a dare dignità al tema della politica estera cantonale, dapprima con la nomina di Michele Rossi a Delegato delle associazioni economiche per le relazioni esterne e poi facendone un tema della campagna politica delle elezioni cantonali 2011. Si tratta di un riconoscimento importante verso un tema per troppo tempo negletto. Come ho già avuto modo di sottolineare a più riprese, non si tratta di ignorare le competenze date dalla Costituzione federale, che limita ad solo ad alcuni temi ben precisi le possibilità per i Cantoni di muoversi nel contesto internazionale. Qui il discorso è fondamentalmente diverso. Occorre creare una sensibilità politica cantonale per tutti i rapporti con l’esterno, siano essi legati alle tematiche dell’Unione Europea, alle questioni federali e a quelle dei rapporto con gli altri Cantoni. Nessuna rivendicazione di nuove norme quindi (almeno per il momento), bensì una presa di coscienza di quanto avviene attorno a noi, perché oggi fare politica solo tenendo conto delle dinamiche “cantonalticinesi” non ha più alcuna ragione di essere, perché impedisce di anticipare i problemi e di partecipare in maniera costruttiva e propositiva alla loro soluzione. Continuando a guardarci l’ombelico e a considerarci il centro del mondo, potremo solo continuare a subire quanto viene deciso altrove, È vero che i tempi della politica sono più lunghi e complessi di quelli dell’economia, eppure buona parte dei settori economici è già abituata a fare i conti con il contesto nazionale ed internazionale, perché indispensabile. Mal si capisce quindi come la politica non potrebbe adottare una simile sensibilità, che sicuramente ci permetterebbe di acquisire maggiore peso anche a livello federale. La scarsa conoscenza del Ticino a Nord delle Alpi è emblematica del fatto che vi è molto lavoro da fare. Un primo segnale importante da parte dell’autorità cantonale è stata la nomina di Jörg De Bernardi quale rappresentante del Cantone a Berna. Egli, evidentemente nel rispetto dei differenti ruoli, collabora strettamente con Michele Rossi, il che costituisce un importante arricchimento per tutto il Cantone. È auspicabile che anche chi siede in Gran Consiglio sappia agire con cognizione di causa quando si tratta di affrontare temi, sempre più numerosi, che non sono solo legati alla realtà cantonale. Si critica molto chi opera a colpi di slogan, ma va detto che dall’altra parte non ci si sforza più di tanto per controbattere con argomenti fondati, magari portatori di qualche rischio, ma che comunque devono essere sottolineati in un dibattito politico che si voglia costruttivo ed efficace. Un esempio su tutti: i ristorni all’Italia per l’imposta alla fonte pagata dai lavoratori frontalieri. La discussione attorno a questa tematica è inevitabilmente molto ideologizzata e questo fa parte del gioco politico, che è fatto di emozioni e parole forti. Rimasi però perplesso quando proponemmo alcuni spunti giuridici per dare un quadro credibile alle rivendicazioni di sospendere i pagamenti (non entro qui nel merito della legittimità politica di una tale misura). Ebbene, l’indifferenza fu quasi totale. Solo il nostro Rinaldo Gobbi con Lorenzo Quadri
(Lega dei Ticinesi) a livello cantonale e Ignazio Cassis (PLRT) e Norman Gobbi (Lega dei Ticinesi) nel contesto federale ebbero il coraggio di portare avanti un’argomentazione giuridica poco spettacolare ma sicuramente ben fondata ed utilizzabile per costruire una strategia di comportamento alternativo al semplice subire le esternazioni del Ministro italiano delle finanze Giulio Tremonti. È vero che il Consiglio federale ha recentemente risposto di voler evitare la menzionata sospensione. Tuttavia, egli ha pure affermato che, nel caso in cui con l’Italia non si dovesse trovare una soluzione consensuale e negoziata e se la parte italiana dovesse declinare l’offerta di dialogo, sarebbe comunque disposto ad esaminare tutte le misure che siano compatibili con il diritto internazionale pubblico. È già uno spiraglio interessante, che non sarebbe stato ottenuto facendo capo solo a semplici rivendicazioni generiche. È infatti indubbio che l’attuazione di una misura concreta e coraggiosa come questa imponga al Consiglio federale, oltre alla prudente valutazione delle conseguenze politiche sui nostri rapporti con l’Italia, anche una seria e approfondita analisi dell’ammissibilità giuridica della proposta, che costituisce la premessa inderogabile di ogni azione politica. In generale comunque, ritengo che sia necessario superare una certa timidezza nel proporre soluzioni giuridiche, comunque magari sempre opinabili, ma che permettono una discussione su basi serie e non solo ideologiche fra fronte del sì e fronte del no. L’apparente intricata matassa della misura di sospensione dei ristorni fiscali, non è poi così complicata valutando il diritto internazionale pubblico, ma ovviamente ci vuole la voglia e il coraggio di portare avanti un’analisi tecnica. Basta infatti ricordare che la Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati del 23 maggio 1969 e l’Accordo sui frontalieri concluso nel 1974 lasciano margini di manovra. Un fondamentale mutamento di circostanze rispetto al momento della conclusione del trattato può, a determinate condizioni, portare alla sospensione di un trattato. Nello specifico, le condizioni sono innegabilmente mutate con l’entrata in vigore degli Accordi bilaterali fra Svizzera ed Unione Europea, che non prevedono più il rientro giornaliero dei frontalieri, elemento alla base dei ristorni a favore dei Comuni italiani di frontiera. In altre parole, i ristorni rispettivamente la loro entità sono meno giustificati oggi che i frontalieri (o almeno parte di essi) possono restare tutta la settimana in Svizzera, utilizzando le strutture elvetiche e non quelle italiane e generando quindi costi qui e non nei Comuni di residenza italiani. Perché nessuno lo dice in questi termini? Paura, scarso interesse? Si tratta in fondo solo di un ragionamento giuridico che dovrebbe facilitare l’azione politica. Penso che il nostro compito, nell’interesse del Cantone, sia quello di attirare l’attenzione della politica su questi importanti risvolti e contribuire quindi allo sviluppo di quella sensibilità verso l’esterno che è ormai un fattore imprescindibile per la crescita del territorio.
5
Contromano di Alessio Del Grande
Alle radici della crisi dei partiti storici
Sui risultati delle ultime elezioni cantonali, il crollo dei partiti storici, e in particolare del PLR, si è detto e scritto di tutto. Se per il PLR la sconfitta è in gran parte riconducibile anche ai velenosi dissidi interni che ne hanno minato la credibilità, secondo tutti i tre partiti, liberali radicali, popolari democratici e socialisti, la déblâche sarebbe soprattutto riconducibile ad una scarsa o nulla efficacia nella loro comunicazione. Un deficit di comunicazione che pare penalizzare il PLR e il PPD anche sul piano politico nazionale. E in parte questo è vero. La Lega ha vinto le elezioni perché, come è stato giustamente notato, sa parlare direttamente alla gente, sebbene lo faccia soprattutto usando e abusando dei codici di una demagogia populista oggi trionfante, ossia cavalcandone ed esasperandone risentimenti e paure della popolazione. Paure e risentimenti non sempre giustificati. Gli altri partiti invece si parlano addosso o tra di loro, racchiusi nella torre d’avorio della “complessità dei problemi e delle difficoltà nelle soluzioni”. Ovviamente altrettanto difficili da comunicare e spiegare alla gente comune. Dunque, un difetto di comunicazione c’è. Ma c’è soprattutto un deficit di contenuti della comunicazione. Di fronte al dilagare delle tesi populiste, sia a livello cantonale che nazionale, nessuno dei tre partiti ha saputo controbattere con la semplice verità che tutto sommato la Svizzera è un Paese ancora felice. Che nonostante tanti problemi, può vantare al confronto degli altri Stati, non solo europei, un benessere economico e sociale più che invidiabile, finanze statali sane, le prime posizioni nelle classifiche mondiali della competitività e dell’innovazione, uno dei più bassi tassi di disoccupazione, un’ottima tenuta della coesione sociale, un Welfare State che ormai nemmeno le socialdemocrazie nordeuropee si possono più permettere, stabilità politica, servizi pubblici efficienti, una democrazia diretta che altre Nazioni si sognano, una rete universitaria all’avanguardia, un sistema sanitario, pubblico e privato, certamente costoso ma a sette stelle, una solida legislazione a garanzia delle libertà economiche. Senza dimenticare, infine, sicurezza e ordine interno di cui non si può che essere orgogliosi. Un benessere di cui beneficia pure il Ticino, grazie ad un federalismo che, a parte talune storpiature, funziona tuttora egregiamente. Indubbiamente l’onda montante di un populismo, con inquietanti tratti xenofobi, che ha investito il Cantone arriva da lontano e ha già investito in pieno parecchi altri Paesi del vecchio continente. Ma qui da noi sarebbe stata po-
6 Ticino Business
liticamente meno devastante se i partiti storici avessero saputo capitalizzare il successo di un modello economico e sociale che ha retto più che bene alle crisi internazionali che si sono succedute negli ultimi decenni. Se avessero saputo opporre alla cupa e allarmante narrazione politica leghista, la visione ottimista di un Paese che ha voglia di fare e che guarda sempre con intraprendenza al futuro. Al di là di questa insufficienza di fondo che accomuna i tre partiti, ci sono poi dei fattori interni, e d’immagine, che hanno acuito una crisi che si trascina ormai da anni, pregiudicando anche questo ultimo risultato elettorale. Per il PS il discorso è presto fatto. Il partito socialista, prigioniero com’è di un vetero marxismo che non ha più riscontro in nessun Paese europeo, in tutti questi anni non ha saputo rimodellarsi sulle linee di un moderno riformismo. La gente comune lo identifica ormai nel partito delle tasse e dell’impiego pubblico, senza più un’autentica rappresentatività delle classi popolari. Scontato, dunque, il fatto che il PS continuerà a perdere terreno a tutto vantaggio dei Verdi che, con Sergio Savoia, si muovono pragmaticamente, o spregiudicatamente, a tutto campo intercettando anche l’interesse di una consistente fetta di elettorato socialista. Il PPD, in caduta libera da anni, sta invece pagando il prezzo di una scarsa riconoscibilità politica agli occhi degli elettori, penalizzato da una linea altalenante tra socialità, difesa dell’economia e valori cristiani, che non riesce ancora a ricondurre ad un’identità politica forte. Più complesso il caso del PLR corroso dai dissidi interni e anche per questo privo di una progettualità politica capace di riaffermare la sua leadership sul Paese. Proprio in queste elezioni il partito ha perso un’occasione storica per avviare un vero confronto politico interno grazie alla candidatura al Governo di Sergio Morsoli. Il programma di Morsoli all’insegna di “competitività e solidarietà” era, difatti, la migliore traccia per riannodare i fili del dibattito tra istanze sociali e istanze economiche nella rappresentanza politica, tra liberalismo classico, liberalismo sociale e liberalismo cattolico. Un dibattito invece abortito sul nascere, soffocato da personalismi e ottocentesche discussioni sulla laicità dello Stato, che hanno finito anche con l’allontanare il partito dal Paese reale. Oggi il PLR è davanti alla grande sfida di trovare una nuova ragione sociale, in grado di prefigurare una rinnovata capacità di rappresentanza politica. Una sfida che si giocherà anche su scala nazionale.
PAX-DiamondLife – Premio unico
Assicurazione sulla vita vincolata a partecipazioni con protezione del capitale
Desiderate approfittare delle garanzie e dei vantaggi offerti da un’assicurazione sulla vita e nel contempo di attraenti possibilità di rendimento? In questo caso l’assicurazione sulla vita vincolata a partecipazioni con protezione del capitale fa proprio al caso vostro. Con un premio unico agganciato a parti di un fondo, con protezione del capitale, potete investire in modo mirato e nel contempo approfittare delle opportunità di guadagno della Borsa. Questo pacchetto di previdenza combina le esigenze di sicurezza e le aspettative di rendimento in un’intelligente soluzione.
I vostri vantaggi La protezione del capitale garantisce un determinato livello della prestazione alla scadenza Competenza e stabilità svizzera su tutta la linea Approfittate del rialzo in Borsa senza correre rischi propri Gestione professionale del patrimonio anche per capitali modesti (da CHF 10’000.–): partecipando al fondo Absolute Return «QUAM 10» della banca ginevrina Edmond de Rothschild
• • • •
Tre partner forti – una soluzione svizzera Abbiamo sviluppato la soluzione PAX-DiamondLife con protezione del capitale in stretta collaborazione con la Banca cantonale di Zurigo (ZKB). In questo modo approfittate del know-how di una banca con garanzia statale e con un rating AAA. Come componente di partecipazione alla Borsa, il piano d’investimento contiene il fondo Absolute Return Prifund Quam Multimanager 10 CHF della banca privata ginevrina Edmond de Rothschild. E il miglior vantaggio: in caso di andamento positivo ricavate guadagni garantiti, in quanto i lock-in portano a un aumento definitivo del livello di protezione del capitale. Così approfittate delle fasi favorevoli alla Borsa e nel contempo siete protetti dalle evoluzioni negative dei mercati.
0208/Marketing/02.11
Sviluppo Questa rappresentazione mostra come si può sviluppare il livello della protezione del capitale* fino alla scadenza del contratto. Mediante diversi lock-in, il livello della protezione del capitale può aumentare più volte fino alla scadenza e non cade mai al di sotto di un livello già fissato. Gli sviluppi illustrati mostrano degli esempi che non esprimono nessun sviluppo effettivo del avere. Sviluppo del valore Prestazione alla scadenza
Prestazione minima garantita in caso di decesso Premio di risparmio netto
Livello di protezione del capitale in caso di vita
0 Imposte e spese
1 2 3 4 Protezione del capitale (aumento dovuto a lock-in)
5
6 7 8 Sviluppo del valore dell’investimento
9
*Le informazioni sul livello della protezione del capitale si trovano nelle «Spiegazioni sulla protezione del capitale» a pagine 6 nell’offerta preliminare.
10 anni
L’asso nella manica per la vostra previdenza: PAX Assicurazioni Società cooperativa e offerente di assicurazioni con una lunga tradizione, la PAX si sente particolarmente legata e impegnata nei confronti della Svizzera e dei suoi cittadini. Noi mettiamo in pratica i principi di serietà, continuità e affidabilità.
• Società svizzera con struttura di cooperativa • I contraenti sono nel medesimo tempo soci della PAX solida di capitale con una maturazione duratura • Dotazione d’interessi sul capitale proprio e con una forte solvibilità e servizi attraenti • Prodotti qualità della consulenza e del servizio • Alta • Servizio di prestazioni professionale
Per la previdenza professionale e privata. PAX, Società svizzera di assicurazione sulla vita SA Via Contrada Sassello 1 - 6901 Lugano tel. +41 91 910 98 00, fax +41 91 910 98 01 info@pax.ch, www.pax.ch
Il tema di Alessio Del Grande
Milano-Roma-Berna: nodi e snodi per il futuro del Ticino
Milano, Roma, Berna. Nodi e snodi per la politica e l’economia ticinese. A Sud si gioca la partita più importante per le relazioni con l’Italia, a Nord quella dei rapporti con Palazzo federale. Una partita che dal primo gennaio scorso vede in campo anche Michele Rossi, nominato Delegato dell’economia ticinese nel capoluogo lombardo e Berna. Non si tratta però di una funzione semplicemente rappresentativa. A Rossi è stata, difatti, affidata la non facile missione di difendere gli interessi dell’economia cantonale, in tempi in cui i rapporti sia con l’Italia (basti pensare alla questione delle bkack list), ma anche con la nostra Capitale non sono dei migliori. Le tensioni su entrambi i versanti ultimamente non sono mancate. Deve, inoltre, muoversi su un terreno difficile, dove gli interessi economici regionali non sempre ben si conciliano con quelli nazionali e, per di più, in un sovrapporsi continuo di competenze amministrative e politiche che investono più livelli istituzionali. Rossi dovrà, quindi, far uso delle sue ottime qualità diplomatiche, acquisite grazie alle passate esperienze professionali al Dipartimento federale degli esteri e come membro della delegazione svizzera che ha negoziato gli Accordi bilaterali con l’Unione Europea. Essendo stato, inoltre, relatore dei seminari di promozione economica promossi in Italia con il programma “Location Switzerland”, conosce a fondo i problemi e le difficoltà che il nostro Cantone incontra a Sud come a Nord. Due fronti di un lavoro da sviluppare in parallelo, visto che per affrontare e risolvere le questioni aperte con l’Italia è necessario anche discutere con Berna per quei problemi che sono di competenza federale. In questi primi mesi del suo delicato mandato, Rossi si è mosso stringendo tutta una serie di contatti necessari per proporre alle controparti la voce diretta degli ambienti economici ticinesi e, dunque, la conoscenza concreta, non filtrata da istanze burocratiche-amministrative, dei problemi sul tappeto. I contenziosi con l’Italia sono soprattutto due: la clausola della reciprocità prevista dai trattati bilaterali e le black list del Ministro Tremonti. Per quel che riguarda la clausola della reciprocità, da tempo si lamenta giustamente che da parte italiana è applicata all’ingrosso, tanto per usare un eufemismo. Per cui le nostre imprese che vogliono lavorare oltre frontiera si scontrano con non poche difficoltà, restando impastoiate spesso in procedure burocratiche che funzionano
8 Ticino Business
da vero e proprio deterrente, rasentando a volte delle discriminazioni che sembrano finalizzate, e il sospetto è legittimo, a proteggere il mercato locale da intrusioni esterne. Per contro le aziende italiane non incontrano ostacolo alcuno per lavorare in Ticino. È chiaro che questo squilibrio, oltre al giusto malcontento di molti nostri imprenditori, sta pure creando non poche tensioni sul mercato del lavoro cantonale. Offrendo così un’ottima sponda a quanti vorrebbero addirittura cancellare gli Accordi bilaterali o, quantomeno, rimetterli radicalmente in discussione con una nuova negoziazione. Una posizione di pericoloso isolazionismo che sta prendendo piede non solo da noi, ma anche in altri Cantoni di frontiera. Sfruttando spregiudicatamente paure e risentimenti popolari, e svalorizzando invece, i vantaggi originati dai bilaterali, sia per l’economia nazionale che per le economie regionali. Se in questi anni di crisi l’azienda svizzera, orientata soprattutto sull’export, ha potuto reggere bene all’impatto della cattiva congiuntura, registrando anzi invidiabili tassi di crescita, secondi solo a quelli della Germania, ciò lo si deve anche agli Accordi bilaterali che hanno facilitato le nostre esportazioni. Ecco perché il contenzioso sulla clausola della reciprocità è un dossier di interesse nazionale. E i suoi risvolti sul piano della politica interna non sono affatto indifferenti. Non meno delicata è la questione delle black list che ostacolano le imprese ticinesi che lavorano con l’Italia. Liste nere usate dal Ministro italiano Giulio Tremonti come un’arma impropria per ottenere dalla Svizzera lo scambio automatico delle informazioni in materia fiscale. Scambio per nulla contemplato negli standard OCSE già sottoscritti dalla Svizzera con grande soddisfazione di molti altri Governi europei. L’impressione è che Tremonti usi le black list, non soltanto per accentuare il pressing su Berna per il fisco, ma soprattutto come contromisura per proteggere il mercato del Nord Italia. Del resto, il Ministro non ha mai nascosto il suo orientamento protezionista, lo ha anzi teorizzato e ribadito in più occasioni. Reciprocità e liste nere, considerate la valenza nazionale e la competenza federale in sede di negoziazione, sono per Rossi due nodi da affrontare lavorando di concerto con Jörg De Bernardi, il Delegato cantonale a Berna. Nel vuoto creato dall’empasse della Regio Insubrica, a Rossi toccherà pure il compito di rilanciare e fluidificare
le relazioni con il Nord Italia, in particolare con la Lombardia. Una regione con oltre 800 mila imprese e che vanta pure uno di più alti tassi di produttività e di crescita in Europa. Quindi un mercato con grandi potenzialità per il nostro Cantone, che dovrà aumentare la sua visibilità con un’offerta di beni e servizi che possono spaziare dai prodotti industriali all’edilizia e all’artigianato di alta qualità, dalle consulenze finanziarie a quelle assicurative. Restando in Lombardia, non si può dimenticare Expo 2015 che potrebbe essere l’occasione d’oro del Ticino per rinsaldare scambi e relazioni con la regione. Anche in questo caso la partita non si gioca esclusivamente a Sud. Serve, difatti, un grande lavoro di sensibilizzazione e convincimento a Berna, dove c’è una scarsa conoscenza e consapevolezza dell’importanza economica del Nord Italia per il nostro Cantone e per tutta la Confederazione. A questo proposito Rossi e De Bernardi hanno un comune impegno da svolgere. In sintonia dovranno pure muoversi nel difendere e promuovere gli interessi del Cantone a Palazzo federale, con i politici e con i quadri che contano dell’amministrazione federale. Missione non facile visto anche il prossimo ricambio delle Camere federali con le elezioni di ottobre.
fiduciari A5:Layout 1
dal 1963 CH-6500 Bellinzona Via Canc. Molo 11 Tel. 091 820 67 67 Fax 091 820 67 62
• • • • • • • • • • •
18.5.2010
11:39
Pagina 1
Contabilità Amministrazioni Consulenza fiscale e aziendale Revisioni Affitto, vendita e amministrazione immobili Perizie Elaborazione dati Incassi Costituzione, domiciliazione, gestione società Intermediazioni e trading internazionali Mandati speciali
CH-6600 Locarno Via Ciseri 23 Tel. 091 756 02 00 Fax 091 752 02 01
info@fideconto.com
•
Tra i tanti problemi aperti sull’asse Bellinzona-Berna, primo fra tutti c’è indubbiamente il risanamento del tunnel autostradale del San Gottardo che, secondo il rapporto del Consiglio federale, potrebbe restare chiuso per 900 giorni. Il che significa l’isolamento del Ticino. Un rischio che bisogna assolutamente scongiurare. Rilanciare più proficui rapporti con Berna, far pesare di più la voce e gli interessi del Cantone, non è però compito soltanto di Rossi e De Bernardi. Bensì di tutta la nostra classe politica. Sino a quando dal Ticino si leveranno solo lamenti, risentimenti e rancorose rivendicazioni locali, a Palazzo federale non saremo mai presi sul serio. La classe politica ticinese deve essere compatta e autorevole proponendo soluzioni costruttive nel presentare i nostri bisogni non come rivendicazioni locali, ma come scelte necessarie nell’interesse nazionale, perché ha da guadagnarci tutta la Svizzera. Rossi e De Bernardi possono, dunque, fare un buon lavoro nel tessere contatti e relazioni tra i parlamentari e gli alti funzionari dei vari Dipartimenti, possono anche dare un contributo importante nel proiettare un’altra immagine del Ticino, ma il pallino resta poi in mano ai nostri politici.
CH-6900 Lugano Via Curti 5 Tel. 091 923 23 55 Fax 091 921 30 41
ltingraStiva,Aimmobiliare taxlec, azoienndsalu e-amminist MFsuM lenza fisca ani 2 Con Via Trev Locarno 751 04 78 CH-6601 - Fax 091 .T. 1 20 30/32 75 1 bro O.C.C 09 l. Te QEA, mem SS ista om ta on lis ec cia ti, oret mmer Michele M uciario co magalli, fid pl. Fed. Luciano Fu ti, esperto fiscale, di et tin ar Boris M
www.fideconto.com
(•) Revisioni (•) Consulenza
Aziendale e Fiscale
(•) Amministrazioni (•) Contabilità
CH-6904 Lugano Via Trevano 49 tel. +41 (0)91 973 56 45 fax +41 (0)91 973 56 49 info@reviglobal.ch www.reviglobal.ch
Vendiamo immobili, pianifichiamo certezze. 9
pronto, chi parla?
techinsta pub:Layout 1
3.5.2010
ASSICURAZIONI • •
Giuseppe Cassina Agente Generale
Agenzia Generale Lugano
Via R. Simen 5 - 6904 Lugano Tel. 058 471 17 17 Fax 058 471 17 18 giuseppe.cassina@generali.ch Centro Prestazioni 058 471 17 77
GIARDINIERI • Costruzione e manutenzione giardini • Gartenpflege • Gartenkostruktion
SCHLATTER SA CH-6924 SORENGO, Via Cremignone 11 Tel. 091 966 79 73 - Fax 091 950 82 80 info@giardinischlatter.ch www.giardinischlatter.ch
IMMOBILIARE Congressi e seminari Centro Polus Sala Carlo Basilico - Un luogo per incontrarsi
• • • • •
10:50
Pagina 1
il partner competente per impianti civili e industriali
REALIZZIAMO impianti di climatizzazione e ventilazione impianti di riscaldamento convenzionali e con energie alternative installazioni idrosanitarie centrali termiche a vapore, acqua surriscaldata, olio diatermico centrali di refrigerazione reti di distribuzione per fluidi liquidi e gassosi impianti per il trattamento acque
OFFRIAMO • la competenza di ingegneri e tecnici sperimentati • la consulenza specialistica personalizzata ASSICURIAMO • il servizio riparazioni • il pronto intervento 24 ore/24 • la manutenzione
Via Corti 5 CH-6828 Balerna Tel. +4191 683 35 05 Fax +4191 683 35 06 polus@polus.ch - www.polus.ch
TECH-INSTA SA Via Industria CH-6807 Taverne Tel. 091 610 60 60 Fax 091 610 60 70 info@tech-insta.ch www.tech-insta.ch
IMPRESA DI PITTURA Opere da pittore Rifiniture d’interni Isolamento termico e fonico Risanamento calcestruzzo
COLORTIME SA CH - 6900 Lugano
T. +41 (0)91 960 52 30 F. +41 (0)91 960 52 39
www.colortime.ch info@colortime.ch
IMPRESA GENERALE di PULIZIE
Perché concludere e gestire le mie assicurazioni con AssurSwiss ?
I casi di sinistro. Ci assumiamo l’onere di assistervi in caso di sinistro e per qualsiasi tipo d’intervento presso gli assicuratori
La gestione dei contratti. Con la nostra esperienza e forza contrattuale ci assumiamo la responsabilità di assicurare gli interessi della nostra clientela negoziando al meglio le condizioni con tutte le compagnie d’assicurazione garantendo la miglior soluzione secondo il principio del libero mercato
I costi. Nessun costo aggiuntivo per i vostri premi, i nostri servizi sono onorati dalle compagnie d’assicurazione in base al contratto quadro Nazionale
Non esiti ad una presa di contatto, con piacere le illustreremo nel dettaglio tutti i vantaggi dei nostri servizi.
Manucasa SA • Impresa generale di pulizie e microsabbiature Via al Fiume 1 - 6929 Gravesano Tel. 091 971 12 10 • Fax 091 971 12 41 www.manucasa.ch • www.manurestauro.ch
SANITARI - RISCALDAMENTI
Via Industria 5, C.P. 309, CH-6934 Bioggio tel. 091 913 44 70 fax 091 913 44 79 24h 091 913 44 75 info@service-team.ch www.service-team.ch
servizio in linea!
Sede Sociale, CH 6900 Lugano, via Dogana Vecchia 2 Ufficio di Agno, CH 6982 Agno, Piazza del Sole 2 Ufficio di Chiasso, CH 6830 Chiasso, via Lavizzari 1 www.assurswiss.ch • info@assurswiss.ch Membro della Camera e commercio del Cantone Ticino
Ospite Intervista di Lisa Pantini all’Avv. Michele Rossi, Contitolare dello studio legale Respini Rossi Beretta Piccoli & Jelmini e Delegato delle associazioni economiche a Berna e Milano
Nell’era della globalizzazione un dialogo costruttivo per rapporti stabili e franchi Michele Rossi
Quali sono i passi intrapresi sinora sul fronte italiano?
“Come avevo preannunciato in occasione della mia nomina, ho proceduto a tessere ed a riallacciare una rete di contatti per poter disporre di interlocutori sui temi che ci interessano. Ringrazio a tal riguardo l'Ambasciatore svizzero a Roma Bernardino Regazzoni ed il Console Generale svizzero a Milano Massimo Baggi, che mi hanno davvero assistito in questo mio inizio. Si è inoltre proceduto, assieme a tutte le associazioni economiche che mi hanno incaricato, a sottolineare sistematicamente come il trattamento riservato dalle note black list italiane alla Svizzera sia inaccettabile e, a volte, pure illegale. Queste voci, sommate a quelle di altre istanze federali e cantonali, hanno avuto un primo effetto molto concreto. La Commissione europea è infatti intervenuta nei confronti di Roma per il trattamento discriminatorio riservato alle aziende svizzere nel campo degli appalti pubblici. L'Italia, messa di fronte alle proprie responsabilità internazionali, ha dovuto togliere la Svizzera dalla relativa black list”.
I rapporti con l'Italia restano ancora tesi, basta pensare alla spinosa questione per il Ticino della black list. Come muoversi per risolvere questo problema che investe i rapporti tra Italia e Svizzera?
“Il nodo della questione è lo scambio di informazioni in materia fiscale. Da questo problema dipende la soluzione degli altri diverbi. Purtroppo proprio su tale questione non è chiaro quello che l'Italia vuole davvero. Infatti Roma, unico Paese al mondo, chiede che lo scambio sia automatico e non su richiesta. Ora, va ricordato che lo standard OCSE, accettato con soddisfazione dalla comunità internazionale, prevede unicamente uno scambio su richiesta e che su questo sistema la Svizzera ha negoziato già una trentina di convenzioni internazionali. Ma perché Tremonti chiede alla Svizzera qualcosa di impossibile, che già sa che Berna non concederà mai? Forse proprio per avere il pretesto per mantenere lo status quo e le black list, che tutelano per l'appunto l'economia italiana. Se l'Italia non è nemmeno disposta a sedersi ad un tavolo per trattare con la Svizzera, è verosimilmente inutile continuare a ripetere le medesime
cose. In tal caso occorre intervenire con altri modi, più concreti, al fine di risvegliare un interesse reale per una trattativa con il nostro Paese. Approfondire la proposta di sospendere i pagamenti verso l'Italia delle imposte pagate in Ticino dai frontalieri potrebbe essere un primo passo. Anche perché una tale sospensione non sarebbe sprovvista di basi legali”.
Le polemiche su frontalieri non hanno di certo giovato a rasserenare le relazioni con l'Italia, come giudica le conseguenze di queste campagne? “Sui frontalieri bisogna stare molto attenti. L'ho già detto più volte e lo ripeto. La nostra economia ha bisogno dei frontalieri. Senza di loro interi settori economici si fermerebbero. Rappresentarli come ratti approfittatori è indegno e non facilita di certo il lavoro diplomatico verso l'Italia. Quello che invece va verificato e tenuto sotto controllo è che i frontalieri non abbiano quale effetto un dumping salariale, ossia una pressione al ribasso sui salari nel nostro Cantone. Proprio per questo ci sono le misure di accompagnamento agli Accordi bilaterali e le relative commissioni tripartite. Un loro corretto impiego serve proprio ad evitare questo fenomeno. E i casi di abusi vanno sanzionati severamente”.
Rapporti non facili a Sud, una certa incomprensione a Nord, nella Berna federale. Cosa può fare il Ticino per superare questa impasse? Quali sono invece le priorità nel ricucire i rapporti con l'Italia?
“Il Ticino deve agire in modo compatto. È ora di rendersi conto che il nostro benessere non è scontato, come forse poteva sembrare nel recente passato. La creazione di ricchezza deve ridiventare la priorità, per troppo tempo dimenticata, della nostra azione e su questo punto deve esserci unità di intenti. Nel dialogo con Berna il Ticino deve essere presente con proposte di soluzioni condivise, internamente e, se possibile, anche da altri Cantoni, come ad esempio sta facendo sul tema del San Gottardo. Una presenza costante, a tutti i livelli, può inoltre favorire una comunicazione più fluida ed instaurare una maggior conoscenza reciproca. A volte i problemi nascono anche da una comunicazione non ottimale che va quindi messa a punto. Inoltre, da quest'anno anche il
11
Ospite Intervista di Lisa Pantini all’Avv. Michele Rossi, Contitolare dello studio legale Respini Rossi Beretta Piccoli & Jelmini e Delegato delle associazioni economiche a Berna e Milano
Cantone ha nominato un suo delegato per i rapporti con Berna, Jörg De Bernardi, con il quale sono in costante contatto su temi di interesse comune. Anche grazie al suo impegno sono sicuro che la voce del Ticino sarà più ascoltata oltre Gottardo. Verso l'Italia, come già indicato, il problema attuale è la manifesta mancanza di volontà di Roma di sedersi a discutere con la Svizzera il tema dal quale apparentemente dipende la soluzione di quasi tutti i problemi: lo scambio di informazioni in materia fiscale, da rivedere nell'ambito della Convenzione bilaterale volta ad evitare la doppia imposizione. Lo ripeto, se dall'altra parte non vi è disponibilità a sedersi ad un tavolo di trattative, spetta alla nostra politica attivarsi, con misure concrete, affinché Roma sia interessata ad ascoltarci. Come già hanno fatto gli altri Stati, mettendo in atto misure concrete (spesso aggressive) a difesa delle proprie economie, è indispensabile che anche tutto il nostro mondo politico prenda coscienza della necessità di agire (e reagire) a difesa della propria in modo attivo e anche coraggioso, nonché di prestare la massima attenzione ai problemi attuali di politica estera, dalla cui soluzione dipende sempre più quella dei problemi interni dell’economia ticinese”.
Quanto sono importanti per la nostra economia relazioni armoniose e dinamiche con il Nord Italia? E quelle con Berna?
“La nostra economia è, di fatto, integrata con quella del Nord Italia. Misure artificiose ed arbitrarie come le note black list italiane interferiscono quindi in modo negativo in situazioni già consolidate da molto tempo. Si tratta di ostacoli creati ad arte che danneggiano l'economia reale, creando problemi sui due lati della frontiera. Non solo. Rappresentano un non senso storico, in un epoca in cui si parla di strutture in rete e di globalizzazione, poiché mirano a sfaldare un'unità già funzionale e funzionante (l'economia transfrontaliera) che potrebbe costituire proprio un punto di forza nel contesto internazionale. Queste misure adottate dalla vicina Italia disturbano quindi, per tornare al termine utilizzato nella domanda, l'armonia dei reciproci rapporti, a tutti livelli. Per quanto concerne la capitale federale ribadisco che un dialogo franco e costruttivo deve rappresentare la base dei reciproci rapporti. Oggi spesso il territorio non può più essere gestito dalle sole autorità locali. Decisioni prese altrove hanno impatti diretti sul nostro Cantone. Il Ticino deve quindi serrare i ranghi e presentarsi compatto in difesa dei propri interessi, se possibile in modo armonioso ma comunque fermo e deciso”.
Capiti quel che capiti, potete contare sul nostro rapido aiuto senza formalità. www.mobi.ch Agenzia generale Franco R. Ferrari Via San Gottardo 2, 6501 Bellinzona, Telefono 091 601 01 01 bellinzona@mobi.ch, www.mobibellinzona.ch Agenzia generale Marco Ferrari Piazza Cioccaro 2, 6900 Lugano, Telefono 091 224 24 24 lugano@mobi.ch, www.mobilugano.ch
12 Ticino Business
Constrictio lavorativa
Una malattia che da noi non esiste.
La nostra assicurazione d’indennità giornaliera in caso di malattia tutela la sua impresa. www.oekk.ch
Ospite Intervista di Lisa Pantini con Jörg De Bernardi, Delegato del Cantone Ticino per i rapporti confederali
Anticipare i tempi e ampie vedute d’orizzonte: ecco i segreti del lavoro verso la Capitale Jörg De Bernardi
Quale è stato il suo primo impatto a Berna con il nuovo incarico? In autunno poi ci saranno le elezioni federali, l'esito del voto influirà sul suo lavoro? “Il mio primo impatto a Berna? Sono sorpreso in positivo. Il Ticino gode di parecchia simpatia e benevolenza a Berna. Concretamente questo vuol dire, per esempio, che fino ad ora tutte le mie richieste d’appuntamenti, anche con alti funzionari, hanno avuto un riscontro positivo. Questo ci ha permesso di avviare rapidamente il lavoro tecnico su una serie di incarti. Simpatia non vuol però necessariamente dire conoscenza: la realtà del nostro Cantone è complessa, ed è in continua evoluzione, va spiegata, anche in controcorrente ai facili cliché e al saltuario pregiudizio che pure si può osservare. Non credo invece che le elezioni federali influiranno sul mio lavoro. Le potenzialità del Ticino ed i suoi interessi non cambieranno da un giorno all’altro. I rapporti istituzionali tra il livello cantonale e il livello federale neanche. Il 24 ottobre (il lunedì dopo le elezioni, ndr.) continuerò dunque con ogni probabilità il lavoro gli dove l’ho lasciato il venerdì prima delle elezioni”. Quali sono le priorità per rendere più dinamiche e produttive le relazioni con Berna? “La parola chiave è «anticipare». Bisogna sempre stare allerta per vedere «che aria tira» e saper identificare con tempestività sviluppi importanti a livello federale. È necessario poi definire le posizioni del Cantone con largo anticipo per cercare di influire sugli incarti ancora al loro stato embrionale, quando sono a livello tecnico e malleabile. Se faccio bene il mio lavoro, in altre parole, i ticinesi e le ticinesi non sentiranno spesso parlare di me. Se si arriva al punto di dover picchiare i pugni sul tavolo e di far leva politica, non è un buon segno, vuol dire che questo lavoro d’anticipo non è stato fatto, o non ha dato gli esiti sperati. Un altro fattore determinante per una difesa d’interesse efficace è la capacità di pensare ad una problematica non solo in riferimento alla realtà cantonale, ma anche in termini nazionali. Le nostre proposte e le nostre rivendicazioni si inseriscono nel contesto di un campo di forza più ampio, teso dagli interessi variegati dei molti attori che a Berna cercano di far sentire la loro voce. Conoscendo questi interessi nonché le regole procedurali che reggono il
14 Ticino Business
gioco politico a livello nazionale, si possono tessere delle alleanze, ripartirsi i compiti, calibrare la tempistica e darsi un piano d’azione. Queste sono possibilità precluse a chi si limita a portare le proprie rivendicazioni a livello federale in maniera puntuale, senza cognizione del contesto nel quale vengono ricevute. Non bisogna infine dimenticare che il federalismo elvetico non è a senso unico: la buona coabitazione federale è retta da un dare e un ricevere tra il Governo federale ed i Cantoni. Non siamo dunque solo noi che abbiamo interesse a collaborare con Berna, ma è anche Berna che desidera la collaborazione del Cantone. Più riusciamo a capire e a soddisfare le richieste di Berna, meglio siamo posizionati per difendere i nostri interessi”.
Spesso ci si lamenta del fatto che nella Capitale ci sia una scarsa considerazione per gli interessi e i problemi del Ticino. È un'insoddisfazione giustificata? Non crede che piagnistei e lamenti o, peggio, rivendicazioni demagogiche possano danneggiare, se non peggiorare, le relazioni con il potere centrale? “L’insoddisfazione è sì e no giustificata. Sì, nel senso che in Svizzera ogni Cantone oggettivamente costituisce una realtà particolare e unica a suo modo, che non sempre la Capitale conosce. Il Ticino, Cantone periferico per tanti versi, tende a soffrire particolarmente a causa di questa ignoranza, dovuta ad una tripla distanza - geografica, linguistica e culturale - che ci allontana forse più di altri Cantoni dalla capitale federale. Bisogna dunque lavorare attivamente per informare e sensibilizzare Berna sulle realtà del nostro Cantone, ma anche sulle opportunità che presenta, e sui progetti innovativi che ha saputo portare a termine, anche di valenza nazionale. No, nel senso che a Berna fino ad ora ho riscontrato una disponibilità al dialogo e una apertura tutto sommato ragionevole ai nostri argomenti e alle nostre richieste. Per quel che concerne la seconda domanda, fino ad ora, nessuno dei miei interlocutori in seno all’Amministrazione cantonale, e ancora meno in Consiglio di Stato, ha anche solo accennato un piagnisteo, lamento o una rivendicazione demagogica. Ben al contrario, sulla base di questi primi due mesi di lavoro constato con grande soddisfazione che posso contare sul sostegno di colleghe e colleghi di grande
professionalità, competenti e precisi, che spesso già vantano una fitta rete di contatti in Svizzera interna e in Svizzera romanda e sono dunque perfettamente a conoscenza della posta in palio. Gli obiettivi che ci siamo posti negli incarti dei quali mi occupo attualmente sono ambiziosi, ma realistici. È così che ci si guadagna il rispetto e l’attenzione della Berna federale: con un lavoro di dettaglio, spesso tecnico e poco visibile, ma assiduo, tenace e propositivo. Oltre a ciò, aiuta sicuramente anche il fatto che con la mia figura il Consiglio di Stato ha voluto creare una specie di mediatore tra il livello politico – incluso a livello delle Camere federali, attraverso la collaborazione con la Deputazione ticinese alle Camere - ed il livello tecnico, dell’Amministrazione cantonale. Questa soluzione organizzativa ci dà parecchia flessibilità e un’agilità di manovra che ci è peraltro invidiata da altri Cantoni”.
Niente piagnistei e lamenti, dunque. Ma è pur vero che le relazioni tra il Ticino e Berna sono spesso e volentieri tematizzate ed analizzate nel nostro Cantone. “Sì, in effetti mi capita ogni tanto di restare un po’ sconcertato dall’importanza che si può attribuire all’aspetto simbolico delle relazioni con Berna. Constato che vi è una certa sensibilità e una suscettibilità ad atti (o mancanze) della Berna federale percepite come espressioni di una mancanza di rispetto, se non di sufficienza o addirittura di arroganza. Non posso né voglio esprimere un giudizio su questa sensibilità. Noto però che non sempre una tale lettura in chiave «personale» o «identitaria» degli atti e gesti della Berna federale è proficua in termini di difesa d’interessi del nostro Cantone, difesa di interessi che richiede di mantenere gli occhi puntati sul puck, senza farsi
IBC GRUPPO
distrarre da body check irregolari o presunti tali. Aggiungo un’osservazione, se permette: il Ticino gode di una densità mediatica altissima, probabilmente unica al mondo. Tre giornali quotidiani, due reti televisive e tre reti radiofoniche pubbliche, per solo citare le fonti d’informazione più importanti – e questo per poche centinaia di migliaia di abitanti. Questi spazi mediatici devono essere riempiti ogni giorno; sembra quasi esserci una specie di «vacuum della notizia», una richiesta smisurata di novità, analisi, approfondimenti, un vuoto che va sfamato in un qualche modo. Le relazioni del Cantone con Berna diventa allora un «Leitmotiv», un tema ricorrente e sempre riproponibile, ma anche una chiave di lettura rapida, facile e universalmente capita, applicata ad altri fatti di cronaca”.
Tra le richieste poste a Berna c'è il raddoppio del tunnel autostradale del San Gottardo, rispetto anche alla prospettiva della chiusura della galleria per 900 giorni per i lavori di ristrutturazione. C'è motivo di sperare in un ripensamento del Governo sul raddoppio del tunnel? “Ricordo che nessuna decisione formale è stata presa fino ad ora. Il Consiglio federale si chinerà sull’incarto verosimilmente in autunno, il Parlamento nel primo semestre 2012. Gli approfondimenti voluti dal Consiglio di Stato tenderebbero a privilegiare per ragioni di sicurezza, di economicità, di gestione della mobilità nel periodo di chiusura e di costi la soluzione di un secondo tubo. Valutiamo però con cura anche altre varianti avanzate negli ultimi mesi, come quelle proposte dall'Iniziativa delle Alpi. L'obiettivo del Consiglio di Stato è doppio: evitare un isolamento del Ticino e proseguire con la politica del trasferimento del traffico merci dalla strada alla rotaia”.
PARTNER PRIVILEGIATO PER L’ANALISI DEI VOSTRI RISCHI E LA IBC GRUPPO GESTIONE DELLE VOSTRE ASSICURAZIONI
IBC GRUPPO Da oltre PRIVILEGIATO 20 anni, grazie alle dei DEI nostriVOSTRI circa 60RISCHI collaboratori, PARTNER PERcapacità L’ANALISI E LA il Gruppo IBC
risponde a tutti i bisogni della sua clientela di scala nazionale ed internazionale
DELLE VOSTRE ASSICURAZIONI IBC GRUPPOGESTIONE assicurando un servizio personalizzato di prossimità e di qualità. PARTNER PRIVILEGIATO PER L’ANALISI DEI VOSTRI RISCHI E LA Da oltre 20 anni, grazie alle capacità dei nostri circa 60 collaboratori, il Gruppo IBC
risponde a tutti DELLE della sua clientela di scala nazionale ed internazionale GESTIONE VOSTRE ASSICURAZIONI PARTNER PRIVILEGIATO PERi bisogni L’ANALISI DEI VOSTRI RISCHI E LA Alcuni esempi deipersonalizzato nostri servizi: assicurando un servizio di prossimità e di qualità. GESTIONE DELLE VOSTRE ASSICURAZIONI Da oltre 20 anni, grazie alle capacità dei nostri circa 60 collaboratori, il Gruppo IBC Da oltre 20 anni,Alcuni grazie alle capacità dei bisogni nostri circadella 60 collaboratori, il Gruppo IBC nazionale ed internazionale risponde a dei tuttinostri sua clientela di scala esempi servizi: - Analisi deli portafoglio assicurativo risponde a tutti iassicurando bisogni della un suaservizio clientela personalizzato di scala nazionale internazionale di ed prossimità e di qualità. dei rischie (Risk Management), compreso SCI per casse pensioni - Gestione assicurando un servizio personalizzato di prossimità di qualità.
- Analisi del portafoglio assicurativo
- Benchmark e consiglio alle casse pensioni - Processi completi di prevenzione e gestione delle assenze
Alcuni esempi nostri servizi: deidei rischi (Risk Management), compreso SCI per casse pensioni - Gestione Alcuni esempi dei nostri servizi: - Benchmark e consiglio alle casse pensioni
- Processi completi di prevenzione e gestione delle assenze - Analisi del portafoglio assicurativo - Analisi del portafoglio assicurativo - Gestione dei rischi (Risk Management), compreso SCI per casse pensioni
- Gestione dei rischi (Risk Management), compreso SCI per casse pensioni
- Benchmark e consiglio alle casse pensioni - Benchmark consiglio casse pensioni - Processi completi di prevenzione eegestione dellealle assenze
- Processi completi di prevenzione e gestione delle assenze
Risk & Insurance Risk & Insurance
IBC Lugano Elvezia 27, 6901 Lugano IBCCorso Lugano Corso Elvezia 27, 6901 Lugano Piermichele Bernardo, Direttore e partner Piermichele Bernardo, Direttore e partner
15
IBC Lugano Corso ElveziaTel. 27, 091 6901911 Lugano 51, email : bernardo@ibc-broker.com, www.ibc-broker.com FRIBOURGGENEVE GENEVE LUGANO LUGANO NEUCHATEL SION ZURICH Tel.55 091 911 55 51, email : bernardo@ibc-broker.com, www.ibc-broker.com LAUSANNE BALEBALE FRIBOURG NEUCHATEL SION ZURICH Piermichele Bernardo, Direttore Risk &LAUSANNE Insurance e partner Tel. 091 911 55 51, email : bernardo@ibc-broker.com, www.ibc-broker.com LAUSANNE BALE FRIBOURG GENEVE LUGANO NEUCHATEL SION ZURICH
Biblioteca liberale di Alessio del Grande
Media, sondaggi, politica e potere dell’opinione pubblica Un libro di cui si consiglia vivamente la lettura ai politici ticinesi: “La regina del mondo. Il potere dell’opinione pubblica” di Jacques Julliard, editore Marsilio. Leggere tenendo ben in mente la massima di Saint Simon, in epigrafe al saggio, secondo cui “in tutti i Paesi esiste una forza superiore a quella dei Governi, quella dell’opinione pubblica”. Julliard, storico, Direttore dell’École des hautes études in Scienze sociali ed editorialista del Nouvel Observateur, si sofferma innanzitutto su uno dei passaggi cruciali della contemporaneità che ha visto l’opinione pubblica trasformarsi progressivamente in doxocrazia, ossia l’uso massivo dei sondaggi per tastare il polso dei sentimenti della Nazione e orientare l’azione della politica e dei Governi. L’irrompere sulla scena istituzionale e sociale della sondocrazia o doxocrazia che dir si voglia, rimanda ad un altro grande interrogativo di oggi: il rapporto tra politica e media, ossia i mezzi di comunicazione di massa, che se da un lato sono lo specchio della società, dall’altro attraverso la produzione d’informazione plasmano e orientano la pubblica opinione, e ne titillano di continuo la reattività. Soprattutto in tempi in cui la politica pare rinchiusa in un circuito autoreferenziale e priva di presa diretta sulla popolazione. “Ciò che caratterizza i nuovi movimenti d’opinione - scrive Julliard - è il fatto di essere irriducibili alla sociologia marxista delle classi e di avere un fondamento cuturale più che economico: sono figli di Internet e del mondo dei blog”. Secondo lo studioso è la rivoluzione dell’informazione e della comunicazione a mettere oggi in discussione la vecchia democrazia rappresentativa sin dalle fondamenta: “Quest’ultima, giustificata dall’impossibilità tecnica di dare la parola a tutti, poggia dunque in ultima analisi su una divisione sociale del lavoro tra chi parla e chi ascolta”. Per Julliard la crisi della democrazia rappresentativa è cominciata negli anni ‘30, si è acuita negli anni ‘50 col diffondersi della televisione e la moltiplicazione dei sondaggi e ha raggiunto il culmine nel 2005 con Internet e la blogsfera. Ripercorrendo le tesi del sociologo Gabriel de Tarde, lo studioso francese si domanda: “Cos’è il pubblico? È la folla a distanza, quella che, nonostante l’isolamento di ogni suo membro, continua a produrre quegli effetti collettivi che chiamiamo opinione. Il giornale ha preso il posto degli oratori pubblici. All’auditorio è subentrata l’audience. È un progresso; poiché la folla è unica, essa ha inevitabilmente pulsioni totalitarie. Al contrario, ogni individuo appartiene necessariamente a diversi pubblici, che sono gruppi di appartenenza o d’interesse. Il sesso, l’età, la religione determinano gruppi a distanza che i media moderni conoscono bene. Ogni giornale ha il suo pubblico”. Contestando le conclusioni di Pierre Bourdieu sulla discu-
16 Ticino Business
tibilità dei sondaggi e a chi li accusa di fare solo confusione, soprattutto di ‘confondere la verità’, Julliard replica che i sondaggi hanno, invece, permesso di ristabilire la verità. “Prima della loro comparsa - nota - l’espressione favorita degli uomini politici era ‘Il Paese pensa che…’. Cosa ne sapevano? Il Paese era un pretesto. Impossibile oggi contrabbandare le proprie opinioni sotto la bandiera di comodo del ‘Paese’. Perché sappiamo in ogni momento quel che pensa il Paese. Esso non è unanime, non è mai unanime. Questa è la verità: la pratica dei sondaggi di opinione ha radicalmente abolito la finzione della volontà generale. Rousseau e i suoi predecessori, come Hobbes e Locke, sono le grandi vittime di Gorge Gallup. Grazie a lui la volontà generale ha cessato di essere totalitaria”. Se prima questa volontà generale era frutto della libera ed esclusiva interpretazione dei governanti, oggi grazie ai sondaggi è il risultato di opinioni che si oppongono e si controbilanciano. Insomma, la volontà generale, conclude Julliard non è più quel concetto metafisico analogo al diritto divino dell’Ancien Régime. La doxocrazia, fondata sull’intervento permanente dell’opinione negli affari pubblici che si va ormai profilando un po’ ovunque, è la chiave di volta della democrazia d’opinione, che per lo studioso francese, si caratterizza come: democrazia mediatica, in quanto deve il suo progresso alla moltiplicazione dei mezzi d’espressione, dalla stampa scritta ad Internet; democrazia diretta, perché diffida degli intermediari; democrazia permanente, poiché a differenza di quella rappresentativa - parlamentare che si esercita ogni cinque anni (una volta che ha eletto i suoi rappresentanti, il popolo deve poi tacere) essa si esercita di continuo. In conclusione per Julliard l’ascesa dell’opinione pubblica nella sfera politica “non è che un caso particolare di un problema assai più ampio, quello della crescente acquisizione di autonomia degli individui nelle società moderne”. Titolo: La regina del mondo. Il potere dell’opinione pubblica
Autore: Jacques Julliard
Editore: Marsilio
Dirit to di Simona Morosini Marconi, Responsabile Servizio giuridico Cc-Ti
Giurisprudenza sul contratto di lavoro: menù estivo Nel corso del 2010 sono state pubblicate una serie di sentenze interessanti relative al contratto di lavoro. Di seguito ne riassumiamo quattro particolarmente evocative ed appetitose per i datori di lavoro Hors d’oeuvre
Valore del certificato medico in caso di impedimento al lavoro; dipendente guida l’auto durante un’inabilità lavorativa
Dopo essere stata licenziata il 18 febbraio 2008 (con effetto al 30 aprile 2008), una venditrice alle dipendenze di un’azienda di produzione e vendita di prodotti cosmetici, aveva esibito, il pomeriggio del 19 febbraio, un certificato medico rilasciato il medesimo giorno e attestante un’incapacità totale al lavoro dal 16 febbraio sino al 27 febbraio 2008. Tale incapacità derivava da una caduta su una lastra di ghiaccio avvenuta il 16 febbraio con conseguente ferimento ad un ginocchio e ad una spalla. Il certificato è stato in seguito rinnovato a più riprese, attestando un’incapacità del 50% dal 13 marzo al 21 aprile, data in cui la lavoratrice ha ritrovato la piena capacità lavorativa. Il licenziamento, sospeso dall’incapacità, è stato poi confermato dal datore di lavoro per il 30 giugno 2008. Fra le questioni oggetto di contestazione figurava quella relativa al valore probatorio del certificato medico. Il datore di lavoro lo ha infatti contestato, allegando in particolare che la dipendente non poteva ritenersi in incapacità lavorativa dal momento che, dieci giorni dopo l’infortunio, aveva percorso 340 km in automobile nonostante il certificato medico la dichiarasse inabile. L’automobile utilizzata dalla dipendente per gli spostamenti lavorativi, per i quali percepiva un’indennità di fr. 2'000 mensili, era automatica e dotata di un sistema “tip tronic”. Secondo il datore di lavoro tale veicolo implicava però l’utilizzo della gamba destra, che la ricorrente affermava, certificato alla mano, essere infortunata. Il Tribunale federale ha respinto tale contestazione. Il fatto che la dipendente avesse guidato il veicolo tra Ginevra e Berna non significava, secondo il TF, che fosse abile al lavoro e che potesse quindi garantire gli spostamenti necessari all’espletamento dell’attività di venditrice, tanto più che lo spostamento era avvenuto per restituire del materiale appartenente al datore di lavoro e non per visitare clienti e che, in base alla testimonianza del medico, “appariva” che tale spostamento fosse stato possibile grazie all’assunzione di analgesici… Per inciso: è andata altrettanto bene ad un operaio di un’impresa edile che, nonostante si trovasse in abilità lavorativa per un infortunio alla schiena, era stato fotografato dal datore di lavoro mentre spostava materiale edile in giardino con una carriola per dare supporto agli
operai che lavoravano al rinnovo della sua casa… Il TF ha ritenuto che ciò non significava che potesse svolgere la propria attività lavorativa. Viene da chiedersi: nemmeno per dare una mano ai colleghi di lavoro…?
Primo
Remunerazione dei giorni festivi per i lavoratori con contratti a ore: sì o no? Finalmente il Tribunale federale fa chiarezza
La dibattuta questione del pagamento o meno dei giorni festivi dei dipendenti remunerati a ore ha dato adito in passato a divergenti giurisprudenze cantonali e pareri dottrinali di principio favorevoli a tale remunerazione. Statuendo sul ricorso di una insegnante remunerata ad ore, il Tribunale federale si è per la prima volta espresso su tale questione. Ha sottolineato che non esiste alcun obbligo legale di indennizzare i giorni festivi dei lavoratori remunerati ad ore, eccetto il 1° di agosto (giorno di festa nazionale parificato per legge alla domenica), a condizione che tale giorno cada su un giorno durante il quale il dipendente avrebbe dovuto lavorare. Al principio del non pagamento dei giorni festivi può però comunque essere derogato per contratto individuale o collettivo di lavoro, che stabiliscano un ordinamento diverso.
Secondo
Divieto di concorrenza: chi ha detto che tale divieto sia del tutto inutile o inefficace?
Sono pochi i casi relativi alle clausole di divieto di concorrenza che approdano innanzi ai tribunali. Se questo sia buon o cattivo segno per i datori di lavoro, è difficile dire. Ad ogni buon conto, il tentativo di un ex consulente del personale di una ditta di prestito e collocamento del personale, di veder dichiarato nullo un divieto di concorrenza pattuito con l’ex datore di lavoro, è fallito. L’agenzia per la quale lavorava aveva sede a Zugo e succursali a San Gallo, Zurigo ed Aarau. Dopo la disdetta inoltrata dal dipendente, questi era entrato alle dipendenze di un’altra ditta di prestito e collocamento di personale. Il divieto di concorrenza sottoscritto fra le parti prevedeva un divieto di concorrenza della durata di due anni, esteso ai Cantoni Zurigo, Argovia, Zugo, Lucerna e nel raggio di 50 km dalla stazione del Canton Zugo. Lo sforzo profuso dall’ex datrice di lavoro che, rivolgendosi ai tribunali per chiedere che fosse ingiunto all’ex dipendente l’immediata cessazione dell’attività concorrente a titolo di misura cautelare, è stato coronato da pieno successo, pur avendo dovuto interporre ricorso contro una prima decisione
17
Dirit to di Simona Morosini Marconi, Responsabile Servizio giuridico Cc-Ti
negativa. All’ex dipendente è stato quindi vietato per due anni, in via cautelare, l’esercizio dell’attività concorrente alle dipendenze della nuova datrice di lavoro. Il ricorso di quest’ultimo sino al Tribunale federale è stato vano. Resta comunque da sapere se il divieto pronunciato in via cautelare (leggi: provvisoria) verrà poi confermato anche nella causa ordinaria eventualmente avviata dalla ex datrice di lavoro.
Dessert
Assicurazione per perdita di guadagno del datore di lavoro e dovere di informazione: la dimenticanza può costare cara
Classico caso con il quale nessun datore di lavoro vorrebbe vedersi confrontato… Il datore di lavoro conclude un’assicurazione di indennità per perdita di guadagno in caso di malattia per il personale (ivi compreso quello ausiliario) secondo la LCA (Legge sul contratto d’assicurazione). Le condizioni generali di tale contratto prevedevano (come è spesso il caso, se non la regola!) che l’assicurato avesse diritto a continuare l’assicurazione a titolo individuale qualora il contratto di lavoro fosse stato rescisso. Tale diritto andava esercitato per iscritto entro 30 giorni dalla fine dei rapporti di lavoro o dalla data di uscita dalla cerchia delle persone assicurate, pena l’estinzione del diritto stesso.
Il dipendente X si trovava in incapacità lavorativa dal 31 ottobre 2003. Il 28 aprile 2004 il suo contratto veniva disdetto con effetto al 30 giugno. Il dipendente non contestava la disdetta e percepiva il salario nonché le indennità giornaliere sino al 30 giugno. Il 29 aprile il datore di lavoro informava il dipendente in merito al diritto di passare all’assicurazione individuale. La lettera veniva intimata con l’invito a controfirmare ed il dipendente vi dava seguito. Sennonché, il datore di lavoro ometteva di specificare che tale diritto si sarebbe estinto nei 30 giorni dalla fine del rapporto di lavoro. Il 27 agosto, ossia oltre un mese dopo la fine del rapporto di lavoro, l’ex dipendente comunicava di voler passare all’assicurazione individuale. Purtroppo, l’assicuratore rifiutava la richiesta, poiché tardiva. Il dipendente intentava dunque una causa contro l’ex datore di lavoro, vincendola. Infatti, secondo il Tribunale federale, il datore di lavoro aveva violato il dovere di informazione sancito all’art. 331 cpv. 4 del codice delle obbligazioni, causando un danno all’ex dipendente che si è ritrovato senza copertura, in piena incapacità lavorativa. Costo della mancata informazione, a carico del datore di lavoro: 44'482 franchi, oltre interessi e spese legali e giudiziarie.
Digestivo gentilmente offerto dalla casa...
Inventare il futuro della vostra azienda approfittando del presente. Agenzia generale di Lugano • Marco Zanini, Agente generale Via Nassa 29 • 6900 Lugano • Tel. 091 913 41 80 www.vaudoise.ch
18 Ticino Business
Ci pensiamo prima.
pronto, chi parla? AGENZIA VIAGGI
Visitate il nostro nuovo sito, troverete proposte di viaggi fino a dicembre 2010!
CH-6900 Lugano Cassarate - Viale dei Faggi 10 - Tel. +41 91 970 17 18 Fax +41 91 971 54 18 info@gabbianoviaggi.ch - www.gabbianoviaggi.ch
CARTOLERIA - TUTTO PER L’UFFICIO
Obiettivo sicurezza
FOTOGRAFIA INDUSTRIALE, COMMERCIALE E PUBBLICITARIA Edmondo Viselli Fotografo
• Elaborazioni, correzioni e recupero di immagini danneggiate • Matrimoni e eventi
Maggiori informazioni sono disponibili in Internet: www.tyco.ch o alla filiale di Manno.
Via Sorencino CH-6802 Rivera Tel. 079 753 41 25 edmondoviselli@bluewin.ch
• Architettura • Panoramiche in realtà virtuale a 360° • Steel life
www.tyco.ch
IMPIEGO TEMPORANEO E FISSO Kelly Services (Svizzera) SA Impiego temporaneo e fisso Lugano Via Magatti 3 Tel. 091 910 51 00 lugano@kellyservices.ch
Lei ha talento. Noi abbiamo il
Più di 45 succursali e dipartimenti specializzati in Svizzera.
Ma anche in ...
tende da sole rolladen, lamelle gelosie, serramenti servizio riparazioni
Villa Teatro Casa
Sistemi innovativi di protezione da fattori naturali Via Arbostra 3C, 6963 Pregassona - Tel./Fax 091 950 0909, info@simontaggi.ch
Treno Fattoria
... secondo le vostre esigenze.
Battello Palestra Piazza
RIVESTIMENTI
Giardino ceramiche mosaici pietre naturali
Entra nel nostro universo, scopri un nuovo mondo.
Operiamo all’interno del Palazzo dei Congressi di Lugano.
www.kellyservices.ch
PROTEZIONE SOLARE • • • •
Valorizziamo l’evento all’interno della vostra azienda.
Visita il nostro Showroom Lu Ve 8:00 12:00 / 13:30 18:00 Sa 8:30 12:00 su appuntamento o digita www.gehri.com
Sede operativa e showroom Resega di Cornaredo Via Chiosso 12 CH-6948 Porza Tel. +41 (0)91 936 30 00 Fax +41 (0)91 936 30 11 www.gehri.com info@gehri.com
servizio in linea!
cronoparty & services sagl casella postale 382 CH-6900 LUGANO Tel. 091 857 85 93 Fax 091 857 85 77 Mobile 079 240 0 240 www.cronoparty.com e-mail: info@cronoparty.com
“No problems, only solutions”
Attualita` di Angelo Geninazzi, Responsabile di economiesuisse per la Svizzera italiana, Federazione delle imprese svizzere
Un dispositivo equilibrato La nuova legge per il rafforzamento della stabilità nel settore finanziario si basa su quattro pilastri (Cfr. figura) indipendenti e complementari tra loro. Le misure principali comprendono un rafforzamento delle riserve di fondi propri, un inasprimento delle esigenze in materia di liquidità, una migliore diversificazione dei rischi e misure organizzative per garantire il mantenimento delle funzioni d’im-
20 Ticino Business
Organizzazione
Diversificazione dei rischi
Esigenze in termini di liquidità
A dominare i titoli dell‘attualità ormai da tempo sono le notizie riguardanti la ripresa congiunturale, l’aumento delle ordinazioni e dei fatturati nonché il calo lento ma progressivo della disoccupazione. La crisi finanziaria che fino a qualche mese fa imperversava su tutti i fronti sembra per certi versi un ricordo, un periodo difficile da cui trarre qualche lezione per il futuro. Qualche lezione? Eh sì, perché se c`è qualcosa che la crisi ha fatto emergere allora è proprio la problematica relativa agli istituti finanziari che – in balìa dei mercati – presentano un rischio per l’intero sistema. Oggi tutti i Governi si sono resi conto che il fallimento di una grande banca può avere gravi conseguenze per tutta l’economia. In caso di una stretta creditizia o di difficoltà nel traffico dei pagamenti, le reazioni a catena possono provocare uno choc economico. Per ovviare a questo pericolo numerosi Paesi sono intervenuti durante la crisi a sostegno dei propri istituti finanziari che dunque hanno beneficiato di una garanzia implicita da parte della mano pubblica. Non fa eccezione la Svizzera, andata in soccorso all’UBS con un impegno finanziario che non ha mancato di dividere le opinioni a livello politico. Oggi però vi è l’unanimità sul fatto che una seconda azione di salvataggio da parte dello Stato deve essere evitata. A questo scopo approda in Parlamento durante le prossime sessioni la revisione della legge sulle banche intitolata “Too big to fail” che ambisce ad evitare che un’impresa privata possa contare su una garanzia implicita dello Stato.
Rafforzamento dei fondi propri
Quelle imprese davvero troppo grandi
portanza sistemica in caso di liquidità. Il grande punto interrogativo dietro la proposta di revisione è costituito dalle ripercussioni che le misure hanno sull’attrattività della piazza finanziaria – caratteristica primordiale per l’economia svizzera. Una regolamentazione troppo incisiva rispetto a quella estera penalizzerebbe eccessivamente le banche elvetiche che vedrebbero perdere la propria competitività. Si tratta dunque, attraverso uno “swiss finish” di tenere conto della dinamica evoluzione internazionale – soprattutto per quanto riguarda le esigenze imposte in materia di fondi propri – e adattare il dispositivo elvetico a tutela dell’economia nazionale. Il progetto presentato tiene conto delle esigenze dell’economia. Occorre ora garantire che il Parlamento non pecchi di un eccesso di zelo e trasformi una revisione necessaria e a beneficio di tutti in una riforma deleteria.
At tualita` di Daniela Lepori, Avenir Suisse
Liberalismo: vivo, morto o X?
Alle nostre latitudini se si parla di “liberale” o “liberalismo” si pensa subito, senza indugio, ad un partito specifico. Ma in fondo questa è una corrente di pensiero che soprattutto oggigiorno non sembra poter venire racchiusa in una sola forza partitica. Allora cosa vuol dire attualmente essere liberali? Il concetto in sé è senza tempo: oggi come ieri significa in due parole credere fermamente nei diritti di libertà e cercare di limitare il potere dello Stato per poter promuovere l’iniziativa individuale. La musica quindi non cambia. È quindi mutato chi fino a ieri vi credeva e si sentiva rappresentato dal liberalismo? Sì. Se gettiamo uno sguardo indietro, la storia ci insegna che questa corrente di pensiero nasce come ideale della borghesia che combatteva le monarchie assolute e i privilegi dell’aristocrazia. Quindi un classico appartenente al ceto medio di oggi, cioè chi allora aveva una piccola attività, un commercio proprio oltre che i liberi professionisti era un classico sostenitore del liberalismo. Oggi la classe media si è, a detta degli individui stessi espansa, nel senso che tutti credono di far parte di questa fascia di popolazione “bistrattata” che si trova nel bel mezzo del “sandwich” che così appetitoso non sembra essere. D’altro canto, a detta degli studiosi il ceto medio va via via assottigliandosi, perdendo anche lo slancio verso la parte alta della scala sociale che lo contraddistingueva. La classe media
finora rappresentata dai partiti borghesi “classici” sembra desiderare sempre e ancora la protezione da un eccessivo peso statale e vedere tutelata la proprietà privata, ma questo pare non bastare più. Mentre spuntano al centro dell’asse politico svizzero (e nei suoi dintorni) il Partito Verde Liberale e il Partito Borghese Democratico e aumentano i consensi ai movimenti di destra, i partiti borghesi originariamente ben ancorati al centro-centrodestra sembrano perdere costantemente terreno. Cosa sta succedendo? Forse il ceto medio non si sente più rappresentato da queste formazioni politiche? I partiti borghesi non sono abbastanza liberali? Oppure lo sono troppo, troppo persi nelle loro elucubrazioni filosofiche da aver perduto di vista le preoccupazioni e i reali problemi che deve affrontare quotidianamente la gente? Credo entrambi gli aspetti. Occorre ritrovare da una parte le proprie origini e le proprie convinzioni, tornare ad avere una visione liberale del mondo solida e coerente ma anche moderna e non essere liberali solo a parole, o ad interim interpretando questo concetto in modo arbitrariamente individuale. E dall’altra parte si deve rendere il liberalismo più applicabile alle mutate sensibilità e alle nuove esigenze della popolazione, facendo capire che esso è più vicino alla gente di quanto si creda. Il liberalismo ha un futuro, lo deve avere. E i partiti borghesi classici, con un po’ di impegno, pure.
Numerose novità per il programma fedeltà arcobaleno Il 1° giugno è partita la terza edizione del programma fedeltà, l’iniziativa della Comunità tariffale Ticino e Moesano dedicata agli abbonati annuali arcobaleno. Sono diverse le nuove collaborazioni che arricchiscono l’offerta di partner, sconti e premi, tutti da scoprire visitando il sito www.arcobalenopremia.ch. Senza dimenticare la nuova mascotte Fides che d’ora in poi accompagnerà l’iniziativa arcobaleno, rendendo il programma fedeltà immediatamente identificabile su tutti i materiali di comunicazione come pure presso tutti i partner Il successo del programma fedeltà arcobaleno è in costante crescita: sono sempre di più, infatti, gli abbonati annuali che approfittano delle offerte e degli sconti proposti dai partner in esclusiva. Per la terza edizione è stato possibile arricchire l’offerta con quattro nuovi partner: la cassa malati CPT, la discoteca Vanilla Club di Riazzino, il Parco delle Gole della Breggia e il club di basket Lugano Tigers. I partner riconfermati per la terza edizione sono: per l’area Viaggi e tempo libero AutoPostale Viaggi e Vacanze, Autolinee Bleniesi Viaggi, Società Navigazione del Lago di Lugano, Funicolare Monte Bré, RailAway FFS; nell’area Sport il Lido Locarno, FC Lugano, FC Chiasso, FC Locarno e 17 centri fitness convenzionati alla SFGV; per l’ambito Servizi gli sportelli cambio FFS in Ticino ed il Fondo Clima Lugano Sud; per Formazione e cultura le librerie
Melisa, la libreria Casagrande, i Corsi per adulti del DECS, il Cinema Teatro Chiasso e il cinema Rialto di Locarno - Muralto. Tra le principali convenzioni vi sono tariffe ridotte su biglietti d’entrata ed abbonamenti annuali come pure sconti fino al 50% su prestazioni varie. Senza dimenticare le offerte stagionali: quella estiva è appena partita e, oltre ad un concorso con ricchi premi aperto a tutti, propone idee per il tempo libero a prezzi speciali. Tutte le informazioni e maggiori dettagli sono disponibili sul sito www.arcobalenopremia.ch, interamente dedicato al programma fedeltà. Oltre ad offrire una panoramica completa dei partner e delle offerte annuali e stagionali, permette di iscriversi alla newsletter e partecipare al concorso.
21
Attualita`
Per l'aggiudicazione di contratti pubblici in Italia lo Stato elvetico non è più soggetto al nulla osta preventivo Le imprese elvetiche che intendono partecipare alle gare di appalto in Italia non sono più tenute a richiedere l'autorizzazione al ministero dell'Economia e delle finanze (introdotta con il decreto Mef del 14 dicembre 2010) La Svizzera, infatti, è esclusa dall'obbligo adottato per le società residenti nei Paesi black list, e finalizzato alla prevenzione delle frodi fiscali, di chiedere al Mef il rilascio del nulla osta per partecipare alle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici di servizi e forniture. A stabilirlo il decreto del ministero dell'Economia e delle Finanze del 5 aprile 2011, pubblicato l'altro ieri in Gazzetta. La norma ha origine dalle disposizioni antiriciclaggio, introdotte con la cosiddetta "manovra correttiva 2010" (articolo 37 del Dl 78/2010) Le aziende dei Paesi che non garantiscono adeguata trasparenza societaria, per poter partecipare alle gare per l'aggiudicazione di appalti pubblici in Italia, devono fornire una documentazione integrativa. Le società residenti nei Paesi black list, in sostanza, sono tenute a presentare una domanda al ministero dell'Economia e delle Finanze, alla quale vanno allegati i documenti contenenti i seguenti dati: l'atto costitutivo, le autorizzazioni, le generalità e la ragione sociale, le sedi, il tenutario delle scritture contabili, l'oggetto sociale, il capitale sociale sottoscritto e versato, il rappresentante legale, i titolari delle quote di partecipazione (anche attraverso controllanti), il sistema di amministrazione, i requisiti di eleggibilità degli amministratori, le generalità dei sindaci e, infine, la data di approvazione del bilancio. Informazioni capillari, dunque, per non discriminare quelle imprese che, provenendo da Paesi cosiddetti "white list", hanno già adottato una condotta basata su criteri di trasparenza integrale. Il Ministero, verificata la completezza della documentazione prodotta, rilascia l'autorizzazione. In caso di diniego la società può presentare una nuova istanza. Il nulla osta, eventualmente rilasciato, ha validità annuale. La norma, dunque, esonera la Svizzera dall'obbligo di
22 Ticino Business
presentazione del fascicolo integrativo per accedere alle gare d'appalto in Italia. Secondo il decreto, infatti, per le procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture si applica "l'Accordo relativo agli appalti pubblici concluso a Marrakech il 15 aprile 1994 e l'Accordo tra la Comunità Europea e la Confederazione Svizzera su alcuni aspetti relativi agli appalti pubblici firmato il 21 giugno 1999". Soddisfazione per il Governo elvetico che, proprio in base alle convenzioni richiamate dalla norma, ha commentato: "In tal modo l'Italia ottempera ai propri obblighi internazionali che scaturiscono dall'accordo OMC nonché dagli accordi bilaterali tra la Svizzera e l'Unione Europea sugli appalti pubblici". Fonte dell'articolo: Rivista telematica dell'Agenzia delle Entrate “Fisco oggi”, www.nuovofiscooggi.it
N&G pub_Layout 1 02.03.11 09.35 Pagina 1
Con voi nelle vostre imprese più grandi. Da oltre 13 anni anche a Lugano. 100
100
95
95
75
75
25
25
5
5
0
0
100
100
95
95
75
75
Svizzera • Via Besso 9 - 6900 Lugano - tel. +41 (0)91 966 42 30 fax +41 (0)91 966 42 31 info@ngpatent.ch - www.ngpatent.ch 25
25
5
5
0
0
profond pub_Layout 1 15.04.11 15.48 Pagina 1
più pensione – meno costi
At tualita` Intervista con Gianluca Olivieri, Managing Partner di Financial Technologies SA
Successione aziendale interna alla famiglia: il passaggio generazionale Gianluca Olivieri
In quali situazioni un passaggio di testimone tra genitori e figli nella conduzione dell’impresa può creare criticità?
Cosa intende per «premesse inadeguate»?
Le criticità sono tanto maggiori quanto maggiore è la sovrapposizione tra famiglia e impresa. Vi sono molte piccole imprese nelle quali, di fatto, la dirigenza è costituita esclusivamente o quasi esclusivamente da esponenti famigliari. In questi casi, ancorché involontariamente, l’impresa si trova a dover fungere da «ammortizzatore» delle tensioni famigliari. Il modello della piccola impresa è quasi sempre improntato ad uno schema di questo tipo, prettamente famigliare.
“Intendo dire che la vera carriera si fa soltanto con il cuore, e che i padri migliori, sotto il profilo imprenditoriale, sono spesso quelli che danno ai figli le certezze minori, e che da loro non si aspettano alcuna emulazione in termini di stile di conduzione. Per condurre un’impresa servono ottime competenze (capacità di lettura strategica dell’attività) e un grande senso di responsabilità. Le competenze difficilmente emergono senza la giusta gavetta. E per il senso di responsabilità serve l’esempio negli anni. Ma anche con esempio e gavetta, nessuno può assicurare che gli eredi siano all’altezza del compito”.
Quali sono le problematiche che si riscontrano con maggior frequenza?
E gli altri stadi a cui faceva riferimento prima, quali sono?
“Una delle difficoltà maggiori per l'imprenditore «anziano» è quello di verificare che i figli siano realmente motivati a portare avanti il suo lavoro, e che abbiano sufficiente carattere per farlo. È difficile capire quanto i figli scelgano di seguire le orme paterne (o materne) per convinzione, e quanto per opportunismo. Senza contare le difficoltà relazionali e le dinamiche spesso tortuose suscettibili di creare fratture generazionali. Quelle più frequenti sono l'emulazione virtuosa e l'antagonismo polemico. Nel primo caso il figlio subentrante ammira il lavoro del padre, ma questa ammirazione si traduce poi in devianza, inducendo il figlio ad avere come unico obiettivo quello di superare il genitore in bravura. Nel secondo caso, all'ammirazione del figlio subentra invece il timore che l'attitudine del genitore, con uno stile di conduzione giudicato anacronistico, possa portare alla rovina dell'impresa, ciò che di fatto porta a gravi conflitti generazionali. Inoltre, è opportuno considerare che un passaggio di testimone in azienda è un fenomeno complesso e articolato, che generalmente si manifesta a stadi successivi. Dapprima con l’inserimento operativo dei figli nei gangli dell’impresa, ciò che spesso genera un forte stress nei soggetti interessati, soprattutto quando questo avvicinamento è effettuato con modalità sbagliate e secondo premesse inadeguate”.
24 Ticino Business
“Non tutti i discendenti hanno la possibilità, o la capacità, di ritagliarsi in azienda uno spazio confacente alle proprie attitudini personali. Per crescere ci vuole l’opportunità di sperimentare in prima persona le varie parti di cui si compone l’attività di un’impresa, e di metterle insieme in modo ragionato. Chi riesce ad avviare un processo di passaggio generazionale in maniera equilibrata arriva a scindere la figura dell’imprenditore in due sottofigure distinte, temporaneamente o definitivamente, fintanto che la posizione di leader non si ricomporrà eventualmente in capo ad un’unica persona: un rappresentante della Proprietà ed un capo azienda. Ma può benissimo darsi che la vecchia generazione continui ad occupare il ruolo della Proprietà indefinitamente. In questi casi l’imprenditore, ormai scaricato delle responsabilità operative, può dedicarsi a ruoli decisamente piacevoli, ritagliandosi ad esempio il ruolo di stratega, oppure di testimonial di prodotto, o soltanto quello più prettamente onorifico della Presidenza dell’impresa. L'imprenditore generoso e intelligente comprende che arriva una fase in cui è auspicabile godersi la vita, e dove l’impresa necessita di altri e nuovi punti di vista. Piuttosto che aspettarsi di essere ringraziato dai suoi eredi, egli stesso ringrazia gli eredi per essergli subentrati a responsabilità e doveri, e per consentirgli di raccogliere, almeno
Riprendendo dall’articolo introduttivo dell’ultimo numero, proseguiamo il discorso con lo specialista di corporate finance su quel che riguarda la successione d’impresa interna alla famiglia. Il passaggio generazionale rappresenta un tema di grande attualità, che in questo numero andremo ad indagare soprattutto nel suo ambito più soft, definito dagli aspetti relazionali tra le persone coinvolte
in parte, i frutti di quanto seminato in lunghi anni di attività. Quel padre dice «adesso andate avanti voi» e lo fa con convinzione. Ma passare davvero il testimone, dire «adesso andate avanti voi», implica un atto di grande generosità da parte dell’imprenditore. Nelle famiglie più unite è bello notare come non esiste successione, ma solo convivenza pacifica e continuità d'impegno, nel rispetto di valori condivisi «a prescindere»”.
Ma non sarà certamente sempre così… “Purtroppo no. Il legame padre-figlio dovrebbe valere più di qualsiasi accordo scritto, ma si tratta di un rapporto al contempo forte e fragile. Il modello della «bottega artigiana» comporta un forte elemento di rischio, perché incentrato sul predominio interno piuttosto che sul confronto col mercato. Se vi è più di un successore, questi verosimilmente si concentreranno a competere per il predominio interno alla «bottega», anziché competere con l’ambiente esterno, con i nuovi produttori di un mercato globale. Se il successore è unico, notiamo come spesso il testimone offerto non possa di fatto
essere rilevato, perché dall’altra parte c’è una mano che ancora non si sente pronta a mollarlo, e forse mai lo farà. Tutte queste difficoltà sono ulteriormente acuite dalle altre numerose criticità che attanagliano molte piccole imprese a conduzione famigliare e che derivano dal contesto ambientale in cui esse si trovano ad operare: sottocapitalizzazione, necessità di recupero di efficienza interna, dinamiche aggregative (fusione tra concorrenti) ed internazionalizzazione (adattare il proprio prodotto o servizio a nuovi mercati, in modo da cogliere le opportunità che provengono dai Paesi a maggiore potenziale di crescita). Un po’ come avviene anche nei crediti bancari, i passaggi generazionali andrebbero programmati quando non servono. Ma si sa, le cose importanti spesso devono cedere il passo a quelle più urgenti… Molte imprese vengono vendute a soggetti terzi perché hanno di fatto mancato l’appuntamento con un corretto passaggio generazionale”. Nel prossimo numero ci concentreremo sulla vendita d’impresa quale possibile alternativa al passaggio generazionale, evidenziando le principali criticità nel dialogo con potenziali acquirenti esterni alla famiglia.
Il cosiddetto Downshifting è il desiderio di smantellare il proprio impegno personale nella conduzione dell’impresa, passando il testimone operativo ai discendenti o, eventualmente, cedendone (anche progressivamente nel tempo) le quote di proprietà. Molto spesso la molla alla base di una decisione di disimpegno personale è da ricercarsi in un malessere personale, oppure nell’accresciuta propensione a stendere un bilancio sul passato, oppure ancora nella presenza di criticità connesse al contesto famigliare. L’imprenditore medita sul “dopo” e su quello che egli potrà fare con la libertà conquistata. Cambiare stile di vita significa affrontare un percorso di maturazione profonda, che richiede un forte equilibrio (soprattutto per quel che concerne gli “effetti collaterali” di una decisione così importante come cedere tutto o parte della propria impresa). Nei casi di più evoluta maturazione, se qualcosa “non torna”, spesso si rivede il progetto, ma non l’idea in sé. Gli imprenditori sono persone come tutte le altre, soggette a frequenti collegamenti, anche involontari, tra i loro atteggiamenti mentali e gli avvenimenti esterni a cui sono confrontati. Si tratta del cosiddetto “sincronismo mentale”, di cui molto si occupa la psicologia contemporanea. Riconoscere i soggetti imprenditori disponibili ad un reale cambiamento e saper manifestare loro in maniera corretta ed aggiornata le opportunità strategiche disponibili oggi sul mercato sono attività ad alto valore aggiunto che possono contribuire in maniera concreta e decisiva a favorire questo sincronismo.
25
Attualita`
Comitato per il completamento del Gottardo NO all’isolamento del Ticino Presentazione Il Forum della mobilità – che raccoglie 17 importanti associazioni economiche e di categoria, più di 100’000 posti di lavoro per un fatturato che supera i 15 miliardi di franchi – ha deciso di farsi promotore di un comitato ad hoc che potesse concentrarsi esclusivamente sulla questione del completamento e del risanamento del Gottardo. Lo scopo dichiarato è di puntare ad un collegamento sicuro, stabile e rispettoso della volontà costituzionale di non aumentare la capacità di transito, attraverso un completamento dell’opera del Gottardo che necessita di un secondo tunnel. Il Comitato per il completamento del Gottardo – NO all’isolamento del Ticino raccoglie le adesioni di rappresentanti del mondo economico, politici e personalità della società civile che intendono impegnarsi attivamente per evitare la chiusura del Gottardo per necessità di risana-
mento che porterebbe conseguenze economiche e sociali gravissime per tutta la Svizzera. Questo comitato è appositamente co-presieduto da parlamentari ticinesi a Berna ed a Bellinzona nonché dal Presidente del Forum della mobilità con l’obbiettivo a brevissimo termine di allargare a tutta la Svizzera il coinvolgimento a questa iniziativa che riguarda direttamente e indirettamente l’intero Paese. Come detto, l’adesione a questo comitato è estesa a tutta la Svizzera con l’impegno di comunicare in italiano, tedesco e francese. Infatti, è on-line il sito web www.2tunnel. ch in lingua italiana e nei prossimi giorni saranno pronte anche le versioni in tedesco ed in francese. In questo modo, tutti i politici confederati, i rappresentanti di associazioni svizzere o di altri cantoni, le personalità di tutta la società civile elvetica nonché i singoli cittadini svizzeri potranno aderire liberamente a questo comitato.
Comitato Co-Presidenza Fabio Abate, Consigliere nazionale, PLRT Marco Chiesa, Deputato in Gran Consiglio, UDC Filippo Lombardi, Consigliere agli Stati, PPD Lorenzo Quadri, Consigliere nazionale, Lega Fabio Regazzi, Deputato in Gran Consiglio, PPD Coordinatori Angelo Geninazzi, AITI Marco Passalia, Cc-Ti
Membri dell’Ufficio Presidenziale Luca Albertoni, Cc-Ti Waldo Bernasconi, ASTAG Edo Bobbià, SSIC-Ti Tiziano Gagliardi, TicinoTurismo Renato Gazzola, TCS Stefano Modenini, AITI Gianluigi Piazzini, CATEF
Argomentario Il neo-costituito comitato ha elaborato un documento denominato “Argomentario del comitato per il completamento del Gottardo” di cui riportiamo brevemente i principali argomenti a favore del completamento dell’opera: • Affidabilità del collegamento Nord-Sud Oggi l’affidabilità del collegamento nord-sud non è garantito ed è in balia di eventi imprevedibili (incidenti stradali, disastri naturali, incendi e congestionamenti sempre più frequenti) che limitano l’attrattività commerciale, finanziaria e turistica dei cantoni lungo l’asse del San Gottardo. • Sicurezza Un secondo traforo, senza un aumento di capacità come previsto dalla Costituzione federale, non solo ridurrebbe i congestionamenti ai portali sud e nord della galleria del S. Gottardo, ma contribuirebbe ad aumentare massicciamente la sicurezza degli oltre 6 milioni di utenti che annualmente vi transitano.
26 Ticino Business
• Impossibilità di trasferire il traffico Oggi considerando i risultati fallimentari raggiunti dalla politica di trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia negli ultimi 10 anni, si può affermare che non è possibile trasferire una quota di merci maggiore sulla ferrovia senza recare serio pregiudizio alla competitività delle aziende svizzere. Il collegamento su strada resta un elemento imprescindibile per il trasporto di merci riguardanti le aziende svizzere. • Isolamento del Canton Ticino e della Svizzera L’isolamento ferroviario della Svizzera – che già oggi è una realtà – verrebbe ulteriormente aggravato da un isolamento stradale che andrebbe a scapito non solo di alcuni cantoni bensì della Svizzera intera i cui principali partner commerciali sono l’Italia e la Germania. Comitato per il completamento del Gottardo c/o Cc-Ti, All’att. M. Passalia e A. Geninazzi Corso Elvezia 16, CP 5399, 6900 Lugano Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12 info2tunnel@2tunnel.ch
At tualita` Comunicato stampa
“Impresa, innovazione, imprenditorialità”: costituito il nuovo centro di Competenze della SUPSI
Siegfried Alberton
In data 19 aprile la Direzione della SUPSI, ha approvato la costituzione di un centro di Competenze denominato Impresa, innovazione, imprenditorialità. Il centro di competenza, che trova collocazione all’interno del Dipartimento scienze aziendali e sociali DSAS sarà diretto, a tempo pieno, dal professore Siegfried Alberton. Con questa scelta la SUPSI vuole strategicamente intensificare e rafforzare ulteriormente i rapporti e le collaborazioni con il territorio e in particolare con il mondo delle imprese che, a fronte di un mercato globalizzato, necessita di approcci integrati per gestire in modo performante e sostenibile i processi innovativi che si sviluppano nell’intreccio di fattori tecnici, sociali, culturali ed economico gestionali. Il Centro si prefigge di affrontare tematiche quali la gestione strategica d’impresa, con accento particolare sulla gestione del cambiamento, l’innovazione nelle sue molteplici declinazioni, l’imprenditorialità e i relativi impatti sui meccanismi di sviluppo regionale. In questo senso l’istituzione del Centro si inserisce all’interno della strategia SUPSI volta a costruire con e sul territorio conoscenze e competenze in grado di sostenerne lo sviluppo economico, tecnologico e socioculturale. Questa iniziativa si colloca anche, in modo coerente e complementare, in un contesto più ampio di politica nazionale e cantonale in favore dell’innovazione e dell’imprenditorialità che sono da annoverare tra i principali fattori su cui Confederazione e Cantoni
investono da anni nell’ambito delle politiche di crescita economica e di competitività territoriale. La formalizzazione del nuovo Centro Impresa, innovazione, imprenditorialità testimonia la volontà del Dipartimento di scienze aziendali e sociali di consolidare, dal punto di vista scientifico e professionale, le attuali offerte formative, tra le quali citiamo in particolare il Master in Business Administation con indirizzo nella gestione dell’innovazione, l’executive master EMBA e le iniziative VentureLab, legate al programma promosso dall’Agenzia federale per la promozione dell’innovazione, gestite in collaborazione tra SUPSI, USI e il centro CP Start Up, come pure le attività di ricerca e servizio in stretta connessione con le imprese e le istituzioni del territorio Gli obiettivi affidati al Centro sono quelli di diventare in breve termine un punto di riferimento regionale sui temi citati nel campo della formazione, della ricerca e dei servizi, che sappia costruire una forte rete di collaborazioni su scala regionale, nazionale e internazionale in modo da acquisire visibilità e notorietà a sostegno dello sviluppo dell’intero Cantone. Per maggiori informazioni Prof. Siegfried Alberton SUPSI - Dipartimento scienze aziendali e sociali 6928 Manno Tel. +41 58 666 61 54 siegfried.alberton@supsi.ch
Il Centro di Studi Bancari organizza il prossimo 15 giugno un seminario dedicato al tema: "La sorveglianza della navigazione internet e della posta elettronica in azienda. Dalla teoria alla pratica" Relatori: M. Albertini, G. Costa, E. Vitale Moderatore: G. Guglielmini Partecipa alla tavola rotonda: P. Bolgiani Data e orario: 15 giugno 2011 dalle 13.30 alle 17.00 Prezzo scontato per i soci Cc-Ti Maggiori informazioni e iscrizione: http://www.csbancari.ch/Moduli/Q6UJ9A00EUOB.asp
27
Attualita`
Casse pensioni: Siete pronti per il 2012? Nell’ambito della riforma strutturale della previdenza professionale, il Consiglio federale ha codificato l’anello mancante sulla governance: l’obbligo di verifica del sistema di controllo interno da parte dell’ufficio di controllo
Luciano Monga e Alessandro Regogliosi, Partner e Senior Manager di Deloitte Lugano
Il concetto di sistema di controllo interno è stato introdotto nella legislazione della previdenza professionale nel 2005 tramite l’art. 6d OPP1, che prevede che tutti gli istituti di previdenza iscritti nel registro dispongano di un sistema di controllo interno. Secondo il progetto di legge del 24 novembre 2010 (art. 35 OPP2), l’obbligo di verifica dovrebbe entrare in vigore a partire dall’esercizio 2012. Gli istituti di previdenza hanno dunque due anni di tempo per disporre di un sistema di controllo interno documentato. “Questa nuova normativa si inserisce nel quadro di una maggiore trasparenza a tutela dei consumatori e del mercato. D’altro canto, questo trend non è una novità, essendo in atto già da diversi anni” spiega Luciano Monga, Partner in Deloitte Lugano. L’ambiente legislativo nel quale operano gli istituti di previdenza è infatti fortemente regolamentato. Il mancato adeguamento alle esigenze legali e regolamentari rappresenta un rischio talvolta significativo che può impattare la responsabilità degli organi direttivi e influenzare l’opinione pubblica. I mezzi di controllo di tali rischi regolamentari sono sotto la responsabilità dell’organo supremo e degli specialisti interni o esterni preposti per seguire tali aspetti (giuridico, contabile, fiscale, ecc.). “Al di là dell’aspetto formale – che va a ottemperare quanto previsto dalla legge – questa disposizione rappresenta una vera e propria opportunità per gli istituti di previdenza. Dalla verifica dell’ambiente di controllo e dell’insieme delle procedure derivano infatti svariati benefici” continua Monga. Quali i benefici per gli istituti Quali sono i benefici da cui potrebbero trarre vantaggio gli istituti di previdenza a seguito della revisione del sistema di controllo interno? “Un ambiente gestionale sotto controllo è una buona pre-
28 Ticino Business
messa affinché l’organo supremo possa condurre l’istituto con successo nel raggiungimento degli obiettivi. Rappresenta inoltre uno strumento per identificare eventuali irregolarità, ridurre il margine di errore ed evitarne il reiterarsi” dichiara Alessandro Regogliosi, Senior Manager di Deloitte a Lugano. “Volendo poi considerare l’aspetto più prettamente finanziario, un sistema controllato è garanzia di rapporti affidabili e della conservazione del patrimonio. Agli occhi dei portatori di interesse, questo significa maggiore affidabilità dell’istituzione” continua Regogliosi. Cosa fare “Come già avvenuto nel 2008 per le imprese, anche per gli istituti di previdenza, confrontati con rischi di mercato sempre maggiori, la legge esige che l’ufficio di controllo verifichi l’esistenza di un sistema di controllo interno e rediga un rapporto da presentarsi all’organo supremo che ne mantiene la responsabilità” prosegue Monga. Deloitte fornisce in tal senso tutti gli strumenti per poter analizzare e qualificare il sistema di controllo interno, fornendo una soluzione applicabile alla singola istituzione. “Al cliente sottoponiamo una descrizione del progetto unitamente alla stima delle risorse necessarie per la sua realizzazione” indicano gli esperti. Deloitte ha sviluppato tecniche e pratiche di alto livello in base a pratiche derivate da standard internazionali riconosciuti, quali il COSO (Committee Of Sponsoring Organizations) e il CoBIT (Control Objectives for Information and related Technology). “Per garantire il successo dei nostri progetti, inoltre, lavoriamo a stretto contatto con i collaboratori del cliente, passando loro il know-how necessario affinché i controlli, una volta attivati, siano eseguiti nella maniera corretta” continua Regogliosi. Un sistema di controllo interno efficiente Il sistema di controllo interno può essere definito come l’insieme delle procedure di controllo che, a tutti i livelli, favorisce il buon funzionamento di un istituto e il raggiungimento degli obiettivi. “Per essere efficiente, deve essere proporzionato alla dimensione dell’istituto, tenendo in conto i rischi specifici; deve essere documentato, noto a tutte le persone che ne sono coinvolte e «vissuto» dall’organizzazione, ovvero reso parte fondamentale della gestione; deve essere verificabile e deve ricadere sotto la responsabilità dell’organo supremo” aggiunge Monga. Nello schema seguente vengono identificati gli elementi di un sistema di controllo interno efficiente.
L'approccio di Deloitte combina esperienza pratica e teorie riconosciute, ottimizzando l’impiego degli strumenti.
Conformità all’ambiente legislativo
Valutazione dei rischi
Ambiente di controllo Attività di controllo
Cicli operativi
L’ambiente di controllo costituisce il quadro generale in cui sono definiti, descritti e ripartiti, secondo le competenze di ciascuno, i compiti e le responsabilità degli organi dell’istituto. All’interno di questo contesto, in cui operano quotidianamente i collaboratori, si ritrovano anche tutte le componenti del sistema di controllo interno. Il primo passo verso l’elaborazione di un sistema di controllo interno efficiente consiste nell’identificazione dei rischi, interni ed esterni, relativa valutazione per importanza e probabilità di accadimento, ai fini della successiva determinazione delle attività di controllo. Uno dei maggiori rischi è rappresentato dal rispetto di leggi e regolamenti, la cui responsabilità ricade sull’organo supremo. Considerata l’elevata regolamentazione a cui sono sottoposti gli istituti di previdenza, diventa di primaria importanza rispettare la conformità alle leggi, al fine di evitare situazioni che possano pregiudicare la credibilità dell’organo supremo e dell’istituto stesso. Sulla scorta della valutazione dei rischi, vengono determinate le attività di controllo, che, integrate nell’operatività corrente, permettono di mantenere il livello dei rischi a un grado accettabile. Tra le attività di controllo, spiccano in modo particolare i controlli informatici generali, grazie ai quali vengono garantite l’integrità dei sistemi e la sicurezza dei dati processati. Presso la maggior parte degli istituti di previdenza, vi sono già numerosi controlli. È dunque opportuno partire da un’analisi della situazione esistente e porsi le seguenti domande:
Controlli informatici generali
di controllo interne esistenti a tutti i livelli dell’organizzazione? •E siste una visione di insieme di tutti i rischi corsi dall’istituto di previdenza? •E siste un monitoraggio regolare di questi rischi e quali strumenti sono implementati per gestirli, mitigarli o azzerarli? •L e riflessioni circa la qualità e l’adeguatezza dei controlli e delle misure per mitigare i rischi includono anche quelle attività che sono state esternalizzate? Si può dunque concludere che il processo di implementazione non è un atto banale, richiede uno studio attento e professionale e un lavoro interno agli istituti che porti a una vera e propria presa di coscienza dei nuovi obblighi, obblighi che, al tempo stesso, rappresentano delle vere e proprie opportunità. Deloitte fornisce tutti i suggerimenti e gli strumenti perché il sistema di controllo interno sia adeguatamente implementato e verificato. “Nessuna preoccupazione: questi controlli rappresentano una chance per ottimizzare l’attività quotidiana” conclude Monga.
• Le procedure e i controlli sono adeguatamente documentati in maniera sufficiente da poterli esibire nel caso di un’eventuale procedura giudiziaria e sono tali da permettere all’ufficio di controllo di attestarne l’esistenza? • I membri dell’organo supremo sono sufficientemente salvaguardati rispetto alle loro responsabilità da misure
29
Attualita`
Mobilità aziendale sostenibile in attivo con ampi margini di crescita Promosso dal Dipartimento del territorio in partenariato con l’AITI e la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino, il progetto “Mobilità aziendale” registra un ottimo bilancio a quattro anni dal suo varo e, al tempo stesso, mostra un interessante potenziale per un’ulteriore crescita. È quanto emerge dal rapporto sul primo quadriennio del progetto, che promuove il passaggio dal traffico individuale motorizzato (TIM) a forme di mobilità più sostenibili per gli spostamenti pendolari e professionali dei dipendenti di aziende e pubbliche amministrazioni con almeno 50 addetti. Il progetto è svolto in stretta collaborazione con l’analogo programma federale di SvizzeraEnergia: ebbene anche sul piano nazionale le aziende del nostro Cantone si sono dimostrate particolarmente ricettive, basti dire che su 235 ditte che hanno aderito al programma ben 81, più di un terzo dunque!, sono ubicate in Ticino. Concretamente col progetto si fornisce consulenza ad aziende e amministrazioni affinché si dotino di un Piano di mobilità aziendale. In base alla specifica situazione e a un sondaggio tra i dipendenti, il piano propone una serie di obiettivi e le conseguenti misure da attuare per offrire un’alternativa al TIM. Queste misure possono essere interne (ad esempio navetta aziendale, posteggi per biciclette, ecc.) o far capo a mezzi e servizi predisposti dall’ente pubblico, cioè l’abbonamento Arcobaleno aziendale e il car pooling. E proprio queste ultime due sono state le misure più adottate. La prima tramite la sottoscrizione di contratti tra le aziende e la Comunità tariffale Ticino e Moesano, che in un solo anno sono raddoppiati e si traducono in 2'249 abbonamenti aziendali personali, per i quali i dipendenti beneficiano dello sconto di base della CTM e di un ulteriore sostegno finanziario (mediamente del 22%) fornito dalla ditta presso la quale sono impiegati; la seconda attraverso la messa a disposizione di specifici spazi per le aziende sul sito www.liberalauto. ch creato dalla RSI. La terza misura rivelatasi più utile è stata una riorganizzazione della politica aziendale in tema di posteggio. Tornando al positivo bilancio d’assieme, sono soprattutto i dati dell’ultimo biennio (quello seguente la fase d’avvio) a evidenziare la crescita avvenuta. Da un lato infatti le aziende coinvolte sono passate da 50 a 105 (su 128 contattate), dall’altro la quota di quelle già impegnate in una delle fasi di attuazione è salita dal 44% di fine 2008 (22 ditte su 50) all’87% (91 ditte su 105) di fine 2010. La grande maggioranza di queste aziende è ubicata nelle regioni più confrontate col traffico pendolare, ossia il Luganese (51 ditte) e il Mendrisiotto (26). Ciò significa che v’è spazio per diffondere ulteriormente il progetto in altre aree cantonali ad alta densità di posti di lavoro oggi toccate solo parzialmente dall’iniziativa (Piano di Magadi-
30 Ticino Business
no, Castione, Vedeggio). Ma il potenziale di crescita non è situato solo in queste aree: nel Cantone vi sono 493 aziende (amministrazioni comunali incluse) con oltre 50 addetti, di queste il progetto ne ha coinvolte un quinto (quota che sale ad oltre un quarto nei Comuni più toccati dal traffico pendolare). Se è vero che un tale risultato in soli 4 anni (fase di avvio inclusa) è notevole, è anche vero che resta un ampio margine per una maggior diffusione dei piani di mobilità aziendale, ad esempio tramite l’organizzazione di workshop dove le aziende possono scambiarsi informazioni sulle rispettive esperienze e sui benefici ottenuti per la ditta e per i lavoratori con l’adozione delle misure previste dal Piano di mobilità aziendale. Che vi sia un potenziale di crescita non risulta però solo dal numero di ditte ancora da contattare, ma anche dai risultati di un ampio sondaggio (quasi 10'000 risposte) svolto tra i lavoratori di 45 aziende già coinvolte. In particolare è molto interessante la quota attorno al 60% di chi è disponibile (con o senza condizioni) a passare dal veicolo a motore privato ad altra forma di trasporto più sostenibile, in particolare il trasporto pubblico (TP), il car pooling e la navetta aziendale. Nel primo caso (passaggio dal TIM al TP) il 57,5% degli interpellati è disposto a effettuare questa scelta, anche se la maggioranza a determinate condizioni, quali buone coincidenze con l’orario lavorativo e un contributo finanziario dell’azienda per l’acquisto di un abbonamento. A livello di car pooling la percentuale è del 60,7%: il 34% non pone condizioni particolari, il 26,7% sì, ad esempio la garanzia del rientro a domicilio in caso di necessità urgente. Per la navetta aziendale la percentuale di chi è disposto a utilizzarla al posto del mezzo privato è del 60,5%: anche in quest’ultimo caso la maggioranza è pronta a compiere questo passo solo a determinate condizioni, quali orari combinati con quelli lavorativi e puntualità. Significativa anche la disponibilità (16.8%) a recarsi al lavoro, con o senza condizioni, in bicicletta. Per incentivare questo mezzo di trasporto sostenibile segnaliamo l’iniziativa nazionale “Bike to work” che si terrà dal 1° al 30 giugno 2011. Sulla base di tutti questi elementi, il progetto sarà dunque ulteriormente promosso a vantaggio di una mobilità e di un ambiente migliore per tutti. Per informazioni sul progetto di Mobilità aziendale: Sezione della mobilità Tel. +41 91 814 49 01 www.ti.ch/mobilita-aziendale Per informazioni sull’iniziativa Bike to work: www.biketowork.ch
Eventi
America Latina: trend e opportunità
Cari lettori, vi proponiamo di seguito un dossier che tocca le tematiche emerse nell’incontro organizzato dalla Cc-Ti in collaborazione con Osec, Credit Suisse e Euler Hermes intitolato “Dove sta andando l’America Latina? Tendenze e prospettive di business”, tenutosi lo scorso 9 maggio all’Hotel Parco Paradiso di Lugano. Il ricco programma della giornata ha visto susseguirsi brillanti relatori che hanno intrattenuto con dati, spiegazioni ed aneddoti il folto pubblico presente. L’America Latina è un’area geografica dalle notevoli differenze sotto diversi punti di vista: estensione territoriale, numero di abitanti e densità della popolazione nei centri urbani, livello di sviluppo economico, presenza o meno di risorse naturali, infrastrutture più o meno moderne, ecc.. Molteplici sono gli accordi commerciali in vigore, si pensi ad esempio alla Comunità Andina, al Mercosur, al NAFTA e ai vari accordi con l’UE. Di particolare importanza per la Svizzera sono però gli accordi di libero scambio che taluni Paesi dell’America Latina hanno concluso con l’AELS: con Messico e Cile tali accordi sono già in vigore, mentre con Colombia e Perù lo saranno entro l’anno. Brasile, Messico e Argentina sono i partner principali del nostro Paese in quest’area. Tra i prodotti maggiormente esportati dalla
Svizzera nel continente sudamericano figurano i prodotti chimico-farmaceutici, i macchinari e le apparecchiature elettroniche, come pure gli strumenti di precisione, gli orologi e la bigiotteria. Le importazioni, invece, riguardano principalmente i prodotti dell’agricoltura e i prodotti chimici. Vi ricordiamo infine che sul sito della Cc-Ti (www.cc-ti.ch) è possibile scaricare tutte le presentazioni dell’evento. Inoltre vi segnaliamo un blog dedicato all’argomento, sviluppato da Osec: si tratta di una pagina web appositamente dedicata all’evento, creata a complemento di quanto già messo a disposizione dalla Cc-Ti sul suo stesso sito. Alle varie presentazioni si aggiungono quindi anche delle schede informative sui Paesi trattati nel corso dell’incontro. L’export blog si trova all’indirizzo: www.exportblog.ch/it/go/k7iFo. Per potere accedere al blog è richiesta una password, che vi invitiamo a voler richiedere scrivendo un’e-mail a Monica Zurfluh, Responsabile Osec Ticino all'indirizzo: mzurfluh@osec.ch oppure telefonando allo +41 91 911 51 35. Nei prossimi numeri di Ticino Business continueremo a riportarvi i migliori spunti di riflessione che emergono dagli eventi che organizziamo.
31
Eventi
I relatori dell'evento
L’ARGENTINA Intervista con Norma Alemann, Direttrice della Cámara de Comercio Suizo Argentina Norma Alemann
Nel 2010, l’Argentina è cresciuta del 9,2%, ossia a uno dei ritmi più rapidi della regione. Quali sono i fattori che hanno determinato questa espansione? “L’Argentina, la seconda economia dell’America Latina, nel 2010 è cresciuta per l’ottavo anno consecutivo, raggiungendo il 9,2%. La ripresa del Paese, che nel 2009 registrava una crescita di soli 0,9%, è dovuta ai prezzi delle materie prime e alla domanda estera, soprattutto quella brasiliana, di prodotti finiti e industriali. Le principali materie prime sono i semi di soia, i derivati (olio e farina di soia) e i prodotti dell’industria mineraria (rame, oro, litio e argento). Quale terzo produttore al mondo di semi di soia, l’Argentina ha beneficiato di una raccolta da record l’anno scorso e di un incremento del 55% dei prezzi per i semi oleosi nel secondo semestre del 2010. Il Paese è in procinto di diventare uno dei maggiori esportatori di biodiesel al mondo. Come in Europa, la miscela di diesel contenente il 5% di biodiesel è obbligatoria, ma con percentuali diverse. Inoltre, il forte apprezzamento della valuta brasiliana (real), il principale partner commerciale dell’Argentina,
32 Ticino Business
ha contribuito a migliorare la competitività dell’industria locale”. L’economia argentina dipende dalla disponibilità di risorse naturali, da un settore agricolo orientato all’esportazione e da un ramo industriale diversificato. Rappresenta il terzo mercato dell’export svizzero nell’America latina. Quali sono i prodotti svizzeri più richiesti? “I principali prodotti svizzeri esportati verso l’Argentina sono: Prodotti farmaceutici 35% Prodotti chimici 5% Pigmenti e inchiostri 2% Alluminio e prodotti derivati 2% Orologi 2%” Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito della Cámara de Comercio Suizo Argentina: www.suiza.org.ar (sito in spagnolo e inglese), oppure il sito istituzionale del Governo argentino, all’indirizzo www.argentina.gov.ar (sito in spagnolo, portoghese e inglese).
IL BRASILE Intervista con Stephan Buser, Direttore della Câmara de Comércio Suíço-Brasileira Stephan Buser
L’Economist Intelligence Unit prevede che il Brasile sorpasserà l’Italia e diventerà la settima economia mondiale nel 2011, con un PIL di 2 miliardi di dollari. Quali sono i fattori che hanno contribuito a rafforzare la situazione economica del Brasile? “In primis, il piano REAL (nuova valuta introdotta dal Presidente Fernando Henrique Cardoso nel 1994) ha creato stabilità finanziaria, allontanando l’iperinflazione. Grazie alla crescente domanda di materie prime (minerali di ferro, semi di soia e altri) dall’inizio del 20° secolo, il Brasile è diventato un importante esportatore di questi prodotti, facendo affluire molti capitali nel Paese. Inoltre, si può affermare che gli «sforzi di marketing» del Presidente Lula hanno attirato l’attenzione del mondo sull’economia brasiliana, portando ulteriori investimenti e rafforzando quindi la crescita. Il Brasile non ha sentito gli effetti della crisi economica nel 2008/2009, che ha colpito duramente altre nazioni del mondo. Una misura intrapresa per promuovere l’economia è stata la sospensione temporanea della tassa sui prodotti industriali quali i veicoli a motore, grandi elettrodomestici come i frigoriferi e i materiali edili. Un ulteriore progetto lanciato dal Governo brasiliano è il piano «my house, my life» volto a facilitare l’accesso della popolazione con reddito basso ai mutui ipotecari. Questo incentivo statale promuove contestualmente l’industria edile. Infine, gli importanti eventi
sportivi del prossimo futuro, come i Campionati mondiali di calcio nel 2014 e le Olimpiadi, generano nuovi progetti infrastrutturali”. Dal 1° gennaio 2011, Dilma Rousseff è la prima donna Presidente del Brasile, succedendo al più popolare leader nella storia del Paese, il Presidente Lula. Cosa ci si può attendere dal suo Governo? “Benché la Signora Rousseff sia alla guida del Brasile da oltre 100 giorni, non si delinea ancora una sua direzione politica. In linea di massima, ci si attende che segua la linea politica del suo predecessore Lula (che proviene dallo stesso partito). Constatiamo che adotta qualche nuova idea e direzione, pensiamo, per esempio, alla posizione del Brasile nei confronti dell’Iran. Ha saputo riscuotere un primo successo di politica interna in occasione dei negoziati sul salario minimo. Grazie al sostegno di cui gode nel parlamento, ha stabilito un salario minimo di 545 real invece degli 560 o 580 previsti dall’opposizione. Questa ritenuta era necessaria poiché ogni real supplementare crea ulteriori spese statali di 286 milioni (http://veja. abril.com.br/tema/salario-minimo)”. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito della SWISSCAM – Câmara de Comércio Suíço-Brasileira: www. swisscam.com.br (sito in portoghese, inglese e tedesco), oppure il sito istituzionale del Governo brasiliano, all’indirizzo www.brasil.gov.br (sito in portoghese, inglese e spagnolo).
Un momento delle presentazioni con alcuni dei relatori
33
Eventi
IL CILE Intervista con Ladina Baniclès, Direttrice della Cámara Chileno-Suiza de Comercio A.G. Ladina Baniclès
L’economia cilena è aperta, dinamica e molto dipendente dal commercio internazionale. Questo fatto è confermato dai numerosi accordi commerciali stipulati (non tutti sono effettivamente accordi di libero scambio) con partner quali USA, UE, Mercosur, Cina, India, Corea del Sud, Messico e AELS, quindi anche con la Svizzera. Quali vantaggi può trarre il «piccolo topolino» Svizzera da questa convenzione rispetto ai sopra citati «grandi elefanti»? “Sono del parere che le Nazioni piccole costruiscono buone piattaforme per sviluppare e produrre prodotti di ottima qualità, che possono essere proposti esentasse e con un alto valore aggiunto nei mercati dei «grandi elefanti». Contestualmente, gli accordi di libero scambio offrono condizioni interessanti per il trasferimento di capitali e di moneta, che permettono al settore finanziario – soprattutto in Paesi quali la Svizzera e il Cile – di beneficiare di crediti supplementari e tassi d’interesse attrattivi. Inoltre, il ramo industriale e produttivo può disporre di ulteriori possibilità di finanziamento a condizioni più interessanti sul mercato dei capitali. Le Nazioni piccole, che vantano una buona infrastruttura, offrono una piattaforma eccellente in cui costituire uffici per operazioni transnazionali volte a entrare sui grandi mercati. In altre parole, si può accedere a un mercato di 4-5 miliardi di consumatori attraverso questi piccoli Paesi hub. Altri esempi di questo fenomeno sono Singapore, Taiwan, Dubai, ecc.. Un ulteriore aspetto interessante di questo sviluppo è la possibilità offerta alla popolazione di piccole Nazioni di accedere a prodotti high-tech e di punta, alzando il loro status sociale e il know-how. Infine, occorre citare le possibilità educative e formative che questi accordi offrono a tecnici, studenti e personale laureato”. Il «Global Competitiveness Report 2010-2011» pubblicato dal Foro economico mondiale situa il Cile al 30° posto dei Paesi più competitivi al mondo e alla 1° posizione in America Latina, ben prima di Brasile (58°), Messico (66°), Colombia (68°) Perù (73°) e Argentina (87°). Oltre all’apertura del mercato e alla rete di accordi commerciali, su quali altri pilastri si fonda l’economia cilena? “Da quasi 100 anni, la fonte principale di reddito rimane la produzione di rame. L’industria mineraria in genere costituisce un pilastro essenziale e sembra che si possa rafforzare nei prossimi decenni, diventando ancora più redditizia. Il Nord del Paese vanta enormi riserve e i prezzi alti in continua crescita non sono destinati a diminuire a breve. Ulteriori importanti investimenti sono quindi già previsti per i prossimi anni. Inoltre, i guadagni miliardari conseguiti in questo ambito da molte imprese cilene hanno
34 Ticino Business
permesso loro di attivarsi a livello transnazionali in altri Paesi asiatici e africani, che risultano interessanti dal punto di vista minerario. Le aziende minerarie cilene sono diventate attori globali. Inoltre, il Paese ha un potenziale enorme nell’industria agricola. Il suo ampio paesaggio e la terra fertile gli permetterebbero di diventare uno dei maggiori produttori di frutta, verdura e prodotti alimentari. Il clima privilegiato consente di sviluppare e produrre importanti quantità di alimentari. Infine, il Cile offre una struttura con bassi costi di produzione, che serve da ampia piattaforma, da cui vendere nelle zone coperte dagli accordi di libero scambio a prezzi attrattivi, con un’alta qualità e margini interessanti. Sappiamo che alcune multinazionali hanno installato in Cile capacità produttive da 2 a 10 volte superiori alle capacità del Paese per poter esportare i prodotti verso grandi mercati senza gravarli di tasse all’importazione. Un altro pilastro emergente è il settore finanziario e dei servizi, con modelli d’investimento e tassi d’interesse vantaggiosi. Sappiamo che il settore del private banking svizzero ha avviato nuove attività e operazioni in Cile poiché le condizioni sono migliori e più sicure che in altre Nazioni della regione quali Argentina, Bolivia, Venezuela, Ecuador, ecc.. Il Cile è un Paese emergente, che agisce velocemente e in modo professionale, prendendosi cura della popolazione e migliorando il livello dei più poveri. Pare che i politici e i «gruppi finanziari» storicamente dominanti abbiano capito che sono i lavoratori e la classe media a costituire il settore di consumatori più ampio e interessante, permettendo all’industria e ai servizi di conseguire profitti constanti e crescenti”. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito della Cámara Chileno-Suiza de Comercio A.G.: www.swisschile. cl (sito in spagnolo e tedesco), oppure il sito istituzionale del Governo cileno, all’indirizzo www.gob.cl (sito in spagnolo e inglese).
Da sinistra: N. Alemann, T. Foerst, S. Gutiérrez Díaz, L. Baniclès e C. Schirmer
LA COLOMBIA Intervista con Silvia Gutiérrez Díaz, Direttrice della Cámara de Comercio Colombo Suiza Silvia Gutiérrez Díaz
L’attuale indice «Ease of Doing Business Index» stilato dalla Banca mondiale cita la Colombia quale 39° economia mondiale e seconda migliore piazza commerciale dell’America Latina (dopo il Messico). Quali riforme sono state attuate negli ultimi anni per raggiungere questo risultato? “Le principali misure sono la protezione degli investitori (nuovo regime per gli investimenti esteri dal 2008), l’implementazione tecnologica per creare un’impresa (camere di commercio), per dichiarare e pagare le imposte (sistema Muisca) nonché per versare gli oneri sociali (sistema unificato, Planilla Integrada de Liquidación de Aportes PILA). Inoltre, è stata migliorata la prassi per il commercio transfrontaliero, riducendola a una sola finestra per snellire le procedure”. La Svizzera è il quarto partner commerciale della Colombia, mentre la Colombia è la quarta destinazione delle esportazioni svizzere. Quali sono i prodotti scambiati tra i due Paesi e quali benefici porterà l’imminente accordo di libero scambio? “Beni scambiati: le esportazioni della Svizzera verso la Colombia ammontano a oltre 409 milioni di dollari e consistono principalmente in prodotti chimici e i loro derivati, strumenti di precisione e apparecchiature. I prodotti importati in Svizzera dalla Colombia raggiungono gli 854 milioni di dollari e sono soprattutto i prodotti dell’industria mineraria (oro, smeraldi, carbone), il caffè e la frutta.
Benefici dell’accordo: • l’abolizione di barriere che limitano la partecipazione svizzera in Colombia quale mercato emergente; • l’eliminazione di tariffe sulle esportazioni svizzere per rendere più attrattivi i prodotti; • la par condicio per il commercio svizzero rispetto ai competitori che beneficiano di condizioni preferenziali (accesso migliore rispetto agli Stati dell’UE/USA); • entrata sul mercato facilitata per i prestatori di servizi svizzeri in ambito finanziario (ingegneria), ambientale, minerario, dell’olio e del gas, nei servizi infrastrutturali ed edili; • condizioni sicure e affidabili per gli investitori; • prezzi più bassi e maggior offerta; • vantaggi per tutti: nuove possibilità d’affari, di partenariati, di clienti, di investitori, di anelli della catena d’approvvigionamento e produttiva nonché miglior scelta per i consumatori”. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito della Cámara de Comercio Colombo Suiza: www.colsuizacam. com (sito in spagnolo), oppure il sito istituzionale del Governo colombiano, all’indirizzo www.presidencia.gov. co (sito in spagnolo e inglese).
IL PERÙ Intervista con Corinne Schirmer, Direttrice della Cámara de Comercio Suiza en el Perú Corinne Schirmer
L’economia del Perù è aumentata dell’8,8% nel 2010 e ci si attende un incremento del 7% nel 2011. Tuttavia, nell’anno corrente si svolgono le elezioni, il Presidente García non può ricandidarsi e dopo il primo turno del 10 aprile, un secondo si terrà il prossimo 5 giugno. Quale effetto può avere questa incertezza sulla crescita economica? “La basi macroeconomiche del Perù sono molto solide. Le stime per l’anno corrente rimangono alte grazie alla forte influenza del settore esterno e ai prezzi alti dei
prodotti d’esportazione nonché alla loro diversificazione. Rame, piombo, acciaio, zinco e soprattutto oro e argento manterranno l’attuale valore elevato. L’export di derivati di pesci, tessili e dall’industria agricola sono risorse positive. La domanda internazionale rimane forte, particolarmente negli ambiti commerciale, dei servizi e dell’edilizia. Se Keiko Fujimori fosse eletto, le tendenze favorevoli al mercato e la crescita continuerebbero sulle stesse basi. Benché Ollanta Humala non sia pro-mercato, il suo orien-
35
Eventi
tamento populista contribuirebbe a sostenere l’attività economica interna a breve e medio termine poiché è piuttosto incline alle spese”. Il commercio tra Svizzera e Perù è aumentato molto negli ultimi anni. Un accordo di libero scambio tra l’AELS e il Perù entrerà in vigore prossimamente. Cosa possiamo attenderci da questo accordo? “Questo accordo è una premessa necessaria per rafforzare le relazioni economiche bilaterali; tuttavia, non basta solo l’entrata in vigore di un tale accordo. Esso apre le porte a nuove opportunità, ma occorre che i Paesi ne sappiano trarre vantaggio. Il Perù vanta molteplici
possibilità produttive e d’investimento di cui la Svizzera potrebbe beneficiare, soprattutto quelle derivanti da questo accordo. Inoltre, tale convenzione permette alle imprese svizzere e peruviane di creare joint venture, che beneficerebbero dell’accesso peruviano ai mercati asiatici e del bacino del Pacifico”. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito della Cámara de Comercio Suiza en el Perú: www.swisschamperu.org (sito in spagnolo ed inglese), oppure il sito istituzionale del Governo peruviano, all’indirizzo www.peru. gob.pe (sito in spagnolo).
Gli aspetti macroeconomici del Continente latinoamericano Intervista con Nora Wassermann, Analyst Global Economics Research Emerging Markets, Credit Suisse Nora Wassermann
Quali sono i punti chiave della situazione economica in America Latina?
“L'America Latina ha visto un moderato tasso di crescita dopo un forte rimbalzo post-crisi. Nel 2010 l'attività economica ha recuperato da un calo del 2,1% del PIL regionale nel 2009 ad una crescita del 6,2% sostenuta da un forte progresso delle esportazioni (risultato dall'aumento dei prezzi delle materie prime e dalla ripresa economica mondiale), dal solido consumo interno così come dalle politiche monetarie e fiscali. Allo stesso tempo, l'aumento dei prezzi delle materie prime (il cibo in particolare, con un incremento medio del 30% negli indici dei prezzi al consumo) ha spinto l'inflazione vicino se non addirittura sopra il limite dei parametri target dettati dalle banche centrali. Il Messico è un’eccezione dato il suo stretto legame con l'economia statunitense (il 75% delle esportazioni messicane è verso gli Stati Uniti). Rispetto ad altri Paesi il Messico ha visto un calo del PIL seguito da un lento recupero. Se da un lato gli effetti di base dovrebbero contribuire a ridurre l'inflazione in America Latina entro il quarto trimestre di quest'anno, in quanto i prezzi delle materie prime dovrebbero aumentare meno rapidamente, dall’altro le strozzature nell'economia (ad esempio un basso tasso di disoccupazione) mantengono i rischi di inflazione più elevati rispetto alla maggior parte delle economie avanzate. Di conseguenza le banche centrali hanno iniziato ad elevare i tassi ufficiali e alcuni
36 Ticino Business
Governi (per esempio Cile e Brasile) hanno annunciato tagli alla spesa pubblica per quest'anno. Ci aspettiamo che la combinazione tra il rallentamento della crescita della produzione industriale (dovuta al rafforzamento della moneta in termini reali) e il consumo domestico tendente al rialzo continui fintanto che i prezzi delle materie prime rimarranno elevati. Nel contempo, l'inasprimento delle politiche fiscali e monetarie dovrebbero contribuire alla decelerazione dei tassi di crescita del PIL nel 2011 e 2012”.
Quali sono gli elementi comuni alle economie dei Paesi dell'America Latina?
“Le esportazioni e in particolare quelle di materie prime continuano a giocare un ruolo predominante in America Latina, ciò è in parte dovuto alla crescente domanda di risorse naturali dall'Asia. Eccezion fatta per il Messico, le materie prime costituiscono oltre il 50% delle esportazioni totali nei Paesi dell'America Latina. Migliorare la competitività delle industrie non collegate alle materie prime sarà quindi un passo cruciale per queste Nazioni. Le vie da perseguire per raggiungere tale risultato includono lo sviluppo delle infrastrutture, l’innovazione e il progresso tecnologico, la riforma del sistema fiscale o del diritto del lavoro. Queste ed altre misure dovrebbero contribuire a diversificare le loro economie, così da ridurre la dipendenza dalle materie prime. Per attuare una tale strategia,
i Paesi potrebbero anche usare fondi sovrani. L’America Latina nel suo complesso ha visto alcuni importanti miglioramenti in termini di stabilità politica e finanziaria negli ultimi anni. La maggior parte di questi Paesi (escludendo il Venezuela e l’Argentina) si sono relativamente aperti in termini di commercio e investimenti, hanno un minor rapporto debito pubblico/PIL rispetto alla maggior parte delle Nazioni sviluppate e grazie a regimi di politica monetaria hanno beneficiato di una bassa inflazione negli anni passati (rispetto all’esperienza storica). La stabilità riacquisita non solo ha creato un ambiente favorevole alla crescita dei consumi, ma è stata ancora più importante per gli investimenti nazionali ed esteri. L'integrazione delle borse cilena, colombiana e peruviana nella seconda borsa più grande del Continente latinoamericano (dopo il Brasile) è un esempio recente del progresso della regione in termini di sviluppo finanziario”.
I tassi di cambio hanno un’influenza sull'economia di ogni Paese?
“La maggior parte delle valute dell’America Latina (ad eccezione di quelle di Messico, Argentina e Venezuela) hanno guadagnato rispetto al dollaro e alle altre valute dei principali partner commerciali dal 2003. La valutazione post-crisi è più evidente in Brasile: il real brasiliano è attualmente più forte del 30% rispetto a una media pluriennale (prima della crisi) nei confronti del dollaro americano e il 25% superiore a tale media se misurato rispetto alle divise dei principali partner commerciali. La conseguenza di questa situazione è che i produttori locali lottano con una domanda dei loro prodotti che risulta debole, in quanto i beni importati diventano più abbordabili e anche la competitività sui mercati esteri ne risulta intaccata. L'aspetto positivo delle valute forti è il loro effetto frenante sull'inflazione”.
Credit Risk Management in America Latina Intervista con Mark Schulz, Direttore Risk, Claims & Collection, Euler Hermes Zurigo Mark Schulz
Signor Schulz, può darci qualche informazioni sul mercato dell’America Latina, in merito al rating? “Da un punto di vista europeo, l’America Latina viene vista come una regione piuttosto omogenea, con Paesi che condividono la stessa lingua (ad eccezione del Brasile ovviamente), cultura e religione. Questo però non è totalmente corretto, visto che in verità le Nazioni del Sud America si differenziano parecchio per quanto concerne lo stato economico dei vari Paesi. Euler Hermes, quale leader mondiale dell’assicurazione crediti, analizza anche il rischio Paese e stabilisce i cosiddetti «country grades». I nostri «grades» non riflettono solo la solvibilità di uno Stato, ma anche la sua stabilità economica e politica. Attualmente, i Paesi del Sud America con i migliori grading sono Cile, Brasile, Messico ed è in questi Paesi dove si sviluppano le maggiori attività commerciali dei nostri clienti. L’America del Sud, assieme all’Asia, è considerata da Euler Hermes il mercato del futuro”. Quali sono le principali difficoltà di un’azienda svizzera esportatrice in America Latina? “A mio avviso sono tre le sfide principali che caratterizzano il rischio dell’esportazione, non solo per gli esportatori svizzeri, ma per aziende europee in generale: 1. Stabilire la qualità delle aziende del Sud America è spesso molto complesso. In alcuni Paesi è molto
difficile avere informazioni affidabili, come pure dati finanziari. 2. Il rischio politico è sempre presente ed è una minaccia per gli esportatori. L’ultima crisi che ha subito l’Argentina non è ancora stata dimenticata. La situazione di Paesi come il Venezuela è imprevedibile. 3. Molti Paesi non dispongono di un sistema legale funzionante, soprattutto se paragonato con gli standard svizzeri. Le procedure di incasso esistono ma non sempre vengono rispettate ed eseguite”. Che genere di supporto può offrire un’assicurazione crediti? E in che modo l’assicurazione crediti diventa un partner per le aziende svizzere esportatrici in America Latina? “L’analisi del rischio e la sua prevenzione sono il compito giornaliero di un’assicurazione crediti. Operare su mercati esteri comporta rischi maggiori, anche a causa di sistemi legislativi poco familiari e abitudini commerciali diverse. Grazie alla nostra presenza mondiale disponiamo di un’ottima conoscenza dei diversi mercati e siamo in grado di valutare e assicurare correttamente i vostri rischi. Ci occupiamo di analizzare la solvibilità di milioni di aziende in tutto il mondo e indennizziamo il cliente in caso di mancato pagamento o fallimento. L’assicurazione crediti non solo copre i rischi derivanti da perdite sui debitori, ma è anche possibile proteggersi dai rischi
37
Eventi
politici. L’assicurazione crediti diventa una parte cruciale della gestione del rischio, in particolare quando i fornitori esigono condizioni di pagamento più flessibili e si vogliono sviluppare nuovi mercati. Le aziende esportatrici possono esternalizzare la gestione del rischio a partner specializzati che sono, a differenza delle aziende che forniscono informazioni, responsabili per le loro opinioni e decisioni. L’assicurazione crediti infatti paga
in caso di mancato pagamento. Inoltre, è una questione di intelligenza di mercato! Euler Hermes ad esempio è presente nei principali Paesi dell’America Latina con analisiti dei crediti locali e risk underwriters. Crediamo che queste decisioni debbano essere prese localmente, cosi come locali devono essere le informazioni di analisi; questo aspetto è fondamentale per un risk management al di fuori della Svizzera”.
Dalle Alpi alle Ande: l’esperienza GINSANA in America Latina La testimonianza di Maurizio Nardi, Head of Supply Chain Ginsana SA, Bioggio Maurizio Nardi
GINSANA, operativa dal gennaio 2009, ha raccolto l’eredità di know-how e risorse di Pharmaton, azienda fondata nel 1942 e, nel 1991 acquisita dal gruppo Boehringer Ingelheim. Pharmaton, inizialmente produttrice di anestetici locali per uso odontoiatrico, dagli anni ‘60 ricerca e sviluppa prodotti a base di Ginseng, riuscendo a raggiungere ottimi successi in molti Paesi del mondo, in particolare in America Latina, ma non solo. Negli anni ‘70 viene lanciata la linea GINSANA a cui si aggiungono negli anni successivi altri prodotti quali Prostatonin, Songha, Seresis e Pronatal. GINSANA resta parte del gruppo Boehringer Ingelheim, ma dal 2009 con una completa autonomia ad operare nei campi della ricerca, sviluppo e produzione di prodotti farmaceutici a base di estratti naturali ed ad offrire il proprio know-how a clienti industriali interessati a servizi scientifici o di produzione. Il modello di business adottato in tutto il mondo da GINSANA è quello di una rete di Agenti locali, primarie aziende operanti nel campo della distribuzione farmaceutica, in grado di interagire con le Autorità Sanitarie del Paese e di assicurare una adeguata copertura del mercato con la loro forza vendita. In America Latina i prodotti GINSANA vengono introdotti negli anni ‘70, dal Messico all’Argentina, dall’Ecuador al Brasile. Anno dopo anno la diffusione si estende anche in Venezuela, Perù, Cile, Colombia, Uruguay, Paraguay ed i Paesi del Centro America e dei Caraibi. L’esperienza fin qui sviluppata può essere sintetizzata in alcuni messaggi chiave:
nali “alternativi” e le vie legali di ottenere il loro ritiro dal commercio sono lunghe e difficili. Le Autorità Sanitarie locali sono sempre più sensibili al problema e richiedono alle aziende di mettere in atto soluzioni tecniche che rendano facile l’identificazione del prodotto contraffatto (vedi ologramma in Brasile). • I furti di merce sono ancora una pratica diffusa: dai pochi cartoni fino al container completo. Pertanto, oltre alle doverose coperture assicurative, è bene considerare quelle soluzioni logistiche che possano evitare l’assenza del prodotto nel mercato e la conseguente perdita di vendite. Affidare le proprie merci ad aziende di logistica con una solida ed ampia rete operativa, nonché individuare partner locali in grado di ponderare il rischio ed adeguare anche localmente le pratiche operative, quali scorte armate e/o incremento della frequenza delle forniture. • Valuta: i rischi di svalutazione delle valute locali persistono, la pratica di fissare le condizioni in US $ viene ritenuta ancora la soluzione più idonea. • Autorità Sanitarie locali sempre più esigenti ed ormai allineate con le richieste di sicurezza ed efficacia dei prodotti farmaceutici dei Paesi Occidentali.
• Gli accordi di libero scambio sono uno strumento che amplifica le possibilità commerciali: il supporto della nostra Direzione Dogane di Lugano consente di risolvere gli eventuali problemi che saltuariamente occorrono, quali imposizioni di dazi improprie. • L a pratica della contraffazione è purtroppo diffusa in Sudamerica: i nostri prodotti vengono sistematicamente copiati impropriamente e messi in commercio in ca-
Non è semplice intrattenere relazioni commerciali con Paesi così distanti, tuttavia l’esperienza maturata da GINSANA è sicuramente positiva: in particolare negli ultimi anni la crescita di valore del business sviluppato nell’area ha ripagato gli sforzi. Grande soddisfazione deriva inoltre dal riconoscimento dei clienti/consumatori sudamericani di un particolare valore aggiunto per il marchio svizzero, tuttora sinonimo di qualità e valore.
38 Ticino Business
Formazione
Corsi di formazione proposti dalla cc-ti
Introduzione alle cessioni comunitarie in materia d’IVA Mercoledì 8 giugno 2011, dalle 14.00 alle 17.00 Lugano, Sala dott. G. Papa, presso la Cc-Ti Programma • Esportazione di beni dalla Svizzera collegate a cessioni comunitarie • Cessioni e operazioni triangolari / a catena in ambito comunitario • Le principali regole che l’operatore svizzero deve conoscere
CORSO BASE PER NUOVI IMPRENDITORI 2011 - 2012 Sono aperte le iscrizioni al corso base per nuovi imprenditori 2011 – 2012. La Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino organizza, sotto l’egida dell’IFCAM - Istituto svizzero per la formazione di capi-azienda nelle arti e mestieri di Berna, corsi per nuovi imprenditori. Lo scopo di questo corso consiste, in primo luogo, nel fornire le basi per una formazione generale del futuro imprenditore e in secondo luogo è volto ad applicare con il maggior profitto possibile le nuove nozioni acquisite all’interno dell’azienda. La scuola inizierà sabato 3 settembre 2011. Il corso comprende 104 ore di insegnamento. Le lezioni si terranno ogni due settimane il sabato mattina a Lugano presso la Camera di commercio, nel periodo 3 settembre 2011 – 23 giugno 2012. Alla fine del corso sono previsti degli esami. Sistema d'insegnamento: nella misura massima possibile l'insegnamento è attivo. Ciò richiede una costante partecipazione degli iscritti. Tutti possono formulare domande o sottoporre all'attenzione del docente e dei propri colleghi casi pratici provenienti dalla loro esperienza quotidiana. Alla presentazione della materia da parte del docente fanno seguito una discussione e un esame di casi pratici. Docenti: possiamo contare sulla collaborazione di docenti qualificati, molto vicini alla pratica, ma nello stesso tempo dotati di una solida formazione nella loro materia. È così possibile garantire un apprendimento aderente alla struttura delle aziende ticinesi di piccola e media dimensione e, nello stesso tempo, è reso più facile e proficuo il colloquio con i partecipanti. Esami e Diploma: coloro che hanno una frequenza alle lezioni di almeno il 75%, se lo desiderano possono sostenere degli esami finali al termine del corso. Gli esami, interamente scritti, comprendono – secondo la materia – una parte di risposte a domande o dei casi pratici da risolvere, destinati a verificare le conoscenze del candidato. Gli esami, se superati, permetteranno al candidato di ricevere un diploma (rilasciato dall’IFCAM – Istituto svizzero per la formazione di capi-azienda di Berna, dal quale dipende il corso del Cantone Ticino). Gli interessati sono invitati a richiedere il regolamento alla direzione del corso. Le iscrizioni vanno effettuate alla metà del primo anno. Il diploma di futuro imprenditore permette di accedere al corso di capo-azienda nelle arti e mestieri. Materie principali d’insegnamento: contabilità, principi fondamentali della gestione aziendale, gestione del personale, marketing, questioni giuridiche, corrispondenza. Il numero dei partecipanti è limitato. Le iscrizioni saranno accolte nell’ordine in cui perverranno alla segreteria. Chi desiderasse ricevere il programma e il formulario d’iscrizione è invitato a rivolgersi alla Cc-Ti, Tel. +41 91 911 51 18, corsi@cc-ti.ch, www.cc-ti.ch
39
Commercio estero Pagine a cura di Osec Ticino
prossime GIORNATE DI CONSULENZA PAESE LUGANO, GIUGNO 2011 Turchia: la Svizzera è il 6° partner per l’import e il 17° partner per l’export della Turchia Lugano, 10 giugno 2011 • crescita del PIL nel 2011 stimata al 4,0%; • nel 2009, la Svizzera vi ha esportato principalmente prodotti chimici, macchinari, orologi, abbigliamento e strumenti di precisione, per un totale di 1,803 miliardi di franchi.
Russia: il Paese si prepara ad accogliere i Campionati di calcio nel 2018 Lugano, 20 giugno 2011 • numerose opportunità d’affari grazie al potenziamento dell’infrastruttura (p.es. ampliamento della rete ferroviaria); • negoziati avviati in vista di un ampio accordo di libero scambio AELS-Unione doganale Russia-Bielorussia-Kazakistan; • le esportazioni svizzere verso la Russia ammontavano a 2,688 miliardi di franchi nel 2010 (soprattutto prodotti farmaceutici, metalmeccanica e strumenti di precisione). Nel corso delle giornate di consulenza proposte alle aziende, avrete l’occasione di fissare un incontro individuale con i consulenti dell’Osec e con gli specialisti provenienti direttamente dal paese di riferimento. Le aziende intenzionate ad espandere le loro attività nei mercati sopra citati o che hanno esigenze concrete non esitino a mettersi in contatto con l’Osec e a fissare un appuntamento con i suoi esperti!
CONTATTATECI AL NO. TEL. +41 91 911 51 37 OPPURE TRAMITE E-MAIL ALL’INDIRIZZO INFO.LUGANO@OSEC.CH, SAREMO LIETI DI FISSARVI UN APPUNTAMENTO.
Gran Bretagna: calo dell’imposta sulle società
Il bilancio dello Stato presentato recentemente in Gran Bretagna prevede un progressivo calo dell’imposta sulle società. Secondo il governo Cameron, la Gran Bretagna dovrà diventare la piazza economica più attrattiva del G7. Di conseguenza, il bilancio prevede numerose misure fiscali, tra cui: • calo dell’imposta sulla società. Ad aprile, l’aliquota è stata abbassata al 26%. Sarà diminuita di un punto percentuale ogni anno fino ad attestarsi al 23% nel 2014; • riforma dell’imposta per le imprese straniere site in Gran Bretagna (“controlled foreign companies”): dal 2014, gli utili conseguiti al di fuori del Regno Unito dalle CFC saranno tassati solo a un quarto del valore totale. Il carico fiscale sugli utili delle CFC calerà dunque al 5,75%; • sgravi per le PMI: ulteriori fondi per un totale di 10 milioni di sterline saranno destinati al cosiddetto “entrepreneurs relief scheme”. La “small business rate relief holiday” (sgravi dell’imposta sulla proprietà commerciale) rimarrà in vigore fino a ottobre 2012; • miglioramento delle condizioni quadro per gli investimenti nelle PMI: lo sgravio massimo previsto dal cosiddetto “enterprise investment scheme” sarà portato dagli attuali 20% al 30%; l’importo massimo investito annualmente passerà da 500’000 sterline a 1 milione; • promozione della ricerca e dello sviluppo nelle PMI: lo sgravio per le spese sostenute nell’ambito delle attività di R&S sarà portato al 200% e ulteriormente incrementato al 225% a partire dall’aprile 2012;
40 Ticino Business
• riduzione delle deduzioni fiscali per gli acquisti di beni d’investimento: la partecipazione ai costi computabile sarà ridotta dal 20% al 18%, l’importo massimo ammonterà a 25’000 sterline annuali; • costituzione di zone economiche speciali: il governo britannico intende costituire 21 “enterprise zones”. Le imprese, che vi si insedieranno durante la legislatura corrente, beneficeranno di una riduzione del 100% dell’imposta sulla proprietà commerciale (fino a un massimo di 275’000 sterline); • creazione di una banca ecologica: una “green investment bank” fortemente capitalizzata dovrà permettere di incentivare i progetti d’investimento nel settore delle energie rinnovabili. Gli esperti prevedono che il Regno Unito investirà 75 miliardi di sterline nelle energie alternative; • aumento dal 20% al 32% dell’imposta complementare sulla produzione di petrolio e di gas. BBC News Business: “Budget 2011 – Corporation Tax to be cut to 23% by 2014” www.bbc.co.uk/news/business-12828434
Gran Bretagna: programma di incentivi per i sistemi di riscaldamento alternativi
La Gran Bretagna intende lanciare un programma di incentivi per l’installazione di sistemi di riscaldamento ecologici negli edifici pubblici, nelle imprese private e nelle economie domestiche. Il programma è stato dotato di 860 milioni di
sterline e durerà fino al 2020. Il governo britannico prevede che oltre 100’000 nuovi impianti di calore rinnovabile saranno installati grazie al programma: 13’000 nell’industria e 110’000 negli edifici pubblici, nel settore dei servizi e nelle economie private, generando investimenti totali stimati in 4,5 miliardi di sterline. La prima fase del programma “Renewable Heat Incentive” (RHI) durerà da luglio 2011 a settembre 2012 e verserà fondi a 25’000 economie domestiche, che desiderano produrre calore con le energie rinnovabili. Gli incentivi del RHI variano a seconda della tecnologia scelta: 300 sterline saranno versate per gli impianti solari, 850 sterline per le pompe di calore aria-aria, 950 per le caldaie a biomassa e 1’250 per le pompe di calore geotermiche. Gli altri beneficiari (imprese private ed edifici pubblici) potranno ricevere i fondi del RHI a partire dal mese di settembre 2012. Gli incentivi saranno assegnati sulla base della quantità di calore generato grazie alle energie alternative e della tecnologia di riscaldamento impiegata. Nell’autunno 2012, il governo lancerà l’ulteriore iniziativa “Green Deal” per promuovere le misure di isolamento termico negli edifici britannici, che sono tra i più vecchi e peggio isolati al mondo. Infatti, i lavori saranno da intraprendere in 14 milioni dei complessivi 26 milioni di edifici dell’isola. Department of Energy and Climate Change: “Renewable Heat Incentive (RHI) Scheme” www.decc.gov.uk/en/content/cms/what_we_do/uk_supply/ energy_mix/renewable/policy/incentive/incentive.aspx Department of Energy and Climate Change: “Green Deal” www.decc.gov.uk/en/content/cms/what_we_do/consumers/ green_deal/green_deal.aspx
La legge sull’assicurazione sociale, che entra in vigore il 1° luglio 2011, porta a un aumento degli oneri complementari. Le aliquote per le assicurazioni sociali (pensione, infortunio sul lavoro, malattia, congedo maternità e disoccupazione) continueranno a essere determinate dalle singole città e province, così come l’applicazione pratica della legge. Di conseguenza, le quote possono variare molto a livello regionale. Le differenze tra le metropoli di Shanghai, Pechino e Guangzhou, invece, sono minime. Le aliquote per le pensioni dipendono dalla provenienza e dal tipo di società: sono generalmente pari al 20% per le imprese estere, al 18% per le aziende pubbliche e al 12 % per le società private cinesi. Per quanto riguarda l’infortunio sul lavoro, le quote sono determinate a seconda del settore: ammontano allo 0,5% (valore indicativo) nell’agricoltura, all’1% nell’industria e al 2% nei servizi. China Briefing: “New Social Insurance Law Aims to Improve Social Welfare System in China” www.china-briefing.com/news/2011/03/08/new-socialinsurance-law-aims-for-an-all-round-social-welfare-systemin-china.html PWC Hong Kong: “A new era of the PRC social security system” www.pwchk.com/home/eng /ias_prc_social_security_ feb2011.html Ernst & Young: “Potential Impact that the New PRC Social Security Law may bring on Foreign Nationals Working in China” www.ey.com/Publication/vwLUAssets/HR_Tax _alert_ Jan2011en/$FILE/HR_Tax_alert_Jan2011en.pdf
Impianto antincendio sprinkler obbligatorio nel Galles
La Cina intende raddoppiare le importazioni
Il Galles è il primo paese al mondo ad aver reso obbligatoria l’introduzione di un sistema antincendio automatico di estinzione a pioggia sprinkler nei nuovi edifici. Il 7 aprile 2011, il Parlamento gallese ha approvato una modifica della legge antincendio. Voce principale dei vigili del fuoco e dei servizi di soccorso in Gran Bretagna, la Chief Fire Officers’ Association CFOA ha annunciato che farà di tutto affinché questa misura antincendio sia trasposta in tutto il Regno Unito. Proposed Domestic Fire Safety (Wales) Measure 2011 www.assemblywales.org/proposed_dfs__wales__measure_ passed_v2.pdf Fire Sprinkler Times: “Wales Becomes First Country to Require Fire Sprinklers in New Homes” www.firesprinklerassocnewsletters.org/?p=508
Portogallo: avvio d’attività con “Zero License”
In Portogallo, dal 1° aprile 2011 è stata introdotta una procedura semplificata per l’avvio di nuove attività basate sul sistema “Zero License”. D’ora innanzi esercenti, albergatori e macellai non dovranno più richiedere permessi e licenze: basterà loro notificare l’attività al Balcão do Empreendedor (Entrepreneurs Service Desk, ossia il punto unico di contatto), compilando nel contempo una dichiarazione di rispetto della normativa in vigore per l’attività in questione. Diário da República: “Zero License” w w w.dre.pt /sug /1s /diplomas _ re sumo.asp?id =201 10615&lang=en Balcão do Empreendedor www.portaldaempresa.pt/CVE/pt/bde/BdE_1
Cina: la nuova legge sull’assicurazione sociale aumenta i costi degli oneri complementari
Pechino intende raddoppiare entro cinque anni il volume delle importazioni volte a coprire la domanda dei consumatori cinesi di prodotti esteri. Contestualmente, la promozione del consumo nazionale sarà rafforzata. Con questo cambiamento di rotta nella politica di sviluppo economico, il governo cinese mira a bilanciare l’evoluzione macroeconomica e a pareggiare la bilancia commerciale. Sembra che si vedano già i primi frutti: almeno nel primo trimestre 2011, la bilancia commerciale cinese ha chiuso in negativo per la prima volta in sette anni (-1,02 miliardi di dollari). La Cina intende attivarsi anche a favore degli investimenti all’estero e fornire maggiore assistenza alle imprese interne nelle loro operazioni internazionali. MarketWatch: “Hu Looks to Boost China’s Consumption, Imports” www.marketwatch.com/story/hu-looks-to-boost-chinas-consumption-imports-2011-04-15
Corea del Sud investe miliardi in cleantech e hightech
Il governo coreano ha deciso recentemente di stanziare 6 miliardi di dollari nel corso dell’anno corrente per promuovere 17 settori cleantech e hightech. I fondi saranno messi a disposizione dalla “Small and Medium Business Administration” e dalle organizzazioni statali di finanziamento “Korea Finance Corp.” e “Korea Technology Guarantee Corp.”. Gli investimenti saranno assegnati ai seguenti settori, che sono destinati a diventare i pilastri portanti della crescita economica coreana: • energie rinnovabili;
41
Commercio estero Pagine a cura di Osec Ticino
• tecnologie LED; • robotica; • nanotecnologia; • biotecnologia; • sanità; • industria software. Inoltre, Seul ha definito 10 tecnologie chiave da promuovere e sostenere a lungo termine mediante lo stanziamento di fondi destinati a ricerca e sviluppo nonché all’ottimizzazione del quadro giuridico. Le tecnologie chiave da sviluppare comprendono: • i veicoli elettrici; • i system-on-chip; • le comunicazioni mobili; • gli ospedali intelligenti (con tecnologie d’informazione di punta); • la biotecnologia in ambito medico; • il software; • l’efficienza energetica degli edifici; • le celle fotovoltaiche (sole e vento); • la gestione delle risorse idriche. Le misure progettate comprendono un ampliamento del programma per promuovere le nuove industrie in crescita, lanciato nel 2009 e dotato di 8,1 miliardi di dollari. Inoltre, il governo sudcoreano metterà a disposizione 1,5 miliardi di dollari per progetti di ricerca e sviluppo in sei tecnologie del futuro promettenti, tra cui: • le neuro tool (applicazioni IT per la neurologia); • i reattori modulari universali; • gli impianti per la produzione di energia marittima; • la produzione di grafene universale. The Korea Herald: “Korea to provide W6.5tr support for key sectors” w w w.ko r e a h e r a l d.c o m / b u s in e s s / D e t a il.j s p?n e w s MLId=20110414000923
Corea del Sud: nuovo sistema di indirizzi su modello europeo
La Corea del Sud introduce un nuovo sistema di indirizzi, la cui struttura corrisponde al modello europeo. Come in Svizzera, il sistema coreano includerà i nomi e i numeri delle strade. Il vecchio sistema, ereditato dall’occupazione giapponese e spesso sconcertante per gli Europei, continuerà a essere usato in modo parallelo fino a fine anno. Per reperire il nuovo indirizzo basterà inserire il vecchio in un motore di ricerca appositamente allestito dal Ministry of Public Administration and Security, MOPAS. New Address Information www.juso.go.kr/eng/about/ProjectJustification.htm
L’India toglie le limitazioni alla concorrenza per le joint-venture straniere
Dal 1° aprile 2011, le imprese straniere sono autorizzate a investire in India senza il consenso dei loro partner in jointventure e a costituire delle succursali proprie nel loro settore d’attività. Questa misura di liberalizzazione adottata dal Governo indiano nell’ambito della revisione della normativa in materia di investimenti diretti esteri conduce a un sensibile miglioramento delle condizioni quadro relative agli investimenti diretti e al trasferimento di tecnologie. Infatti, con la soppressione della “Press Note 1 Rule”, le aziende straniere possono ora ritirarsi da una joint-venture o da qualsiasi altra cooperazione
42 Ticino Business
tecnica anche senza l’accordo del partner indiano e proseguire da sole o con un altro partner nel loro settore d’attività. Finora questo era praticamente impossibile, salvo pagamento di premi di riscatto importanti. Si raccomanda di verificare l’eventuale adattamento dei contratti in essere alla nuova normativa. Secondo la revisionata “FDI Policy”, le regole sono valide per l’insieme delle joint-venture e altre cooperazioni tecniche, in particolare quelle concluse prime del regime della “Press Note 1 Rule” del 1999. Government of India / Ministry of Commerce and Industry: “Consolidated FDI Policy” http://dipp.nic.in/Fdi_Circular/FDI_Circular_012011_ 31March2011.pdf MyDigitalFinancialChronicel: “Centre removes NOC hurdle for foreign partners” www.mydigitalfc.com/news/centre-removes-noc-hurdle-foreign-partners-599
L’economia giapponese spera in una ripresa a partire da ottobre 2011
La crescita congiunturale, già rallentata l’anno scorso, ha subito un’ulteriore battuta d’arresto in seguito alla calamità naturale e nucleare. Le autorità monetarie giapponesi hanno recentemente comunicato di non attendersi una ripresa economica prima del mese di ottobre. L’industria risulta particolarmente colpita, con un calo della produzione del 15,3% a marzo. Il consumo è diminuito dell’8,5% nello stesso mese. La Bank of Japan prevede una crescita di soli 0,6% per l’intero anno fiscale (fino a marzo 2012). Le previsioni per il 2012 sono state riviste al rialzo (+2,9%), grazie soprattutto ai lavori di ricostruzione che saranno intrapresi nei prossimi mesi. Reuters: “Erdbeben bremst Japans Wirtschaft aus- Nullzins bleibt” ht tp: //de.reute r s .com /ar ticle / topNew s / idDEBE73 R0FJ20110428
USA: obbligo di notifica per la reimportazione di resti e residui in container
A partire dal 17 luglio 2011, la merce e i residui rimasti nei container dovranno essere dichiarati alla reimportazione negli USA. Per motivi tecnici o di costi, i container contenenti merce alla rinfusa o raggruppata spesso non sono svuotati completamente alla destinazione, lasciando residui nei contenitori che devono essere esportati nuovamente nel paese d’origine. Negli USA, questi residui d’invio dovranno essere notificati alla reimportazione e dichiarati come merci in reintroduzione. La nuova regolamentazione riguarda ogni tipo di residuo nei container o in altri contenitori impiegati per il trasporto internazionale di merce (p.es. le cisterne per i liquidi). Gli spedizionieri incaricati del trasporto e le imprese statunitensi che intendono reimportare i container vuoti, sono responsabili della dichiarazione in dogana. La nuova norma riguarda anche le aziende rifornite, seppur indirettamente, poiché dovranno prestare maggior attenzione nello svuotare completamente e ripulire con attenzione i contenitori prima di rispedirli negli USA per evitare di incorrere in spese doganali supplementari. Barnes/Richardson Global Trade Law: “CBP to Begin Enforcing HQ Ruling H026715 July 17, 2011” w w w.barnesrichardson.com/news /over view.aspx?News ID=326311805
Appalti pubblici in Russia
In Russia vengono pubblicati quotidianamente ben 8’000 bandi di gara. Gli enti appaltanti sono i ministeri e i servizi governativi nonché le organizzazioni sostenute dai poteri pubblici, istituti medici, cooperative immobiliari, istituti di formazione e di ricerca. Nel suo rapporto “The Russian State Procurement System”, lo Swiss Business Hub Russia illustra tutto quello che c’è da sapere sugli appalti pubblici in Russia allo scopo di aiutare le aziende svizzere a ottenere contratti interessanti. Rapporto settoriale: “The Russian State Procurement System” (74 KB) www.exportblog.ch/sites/default/files/PublicProcurement040411.pdf
La Russia promuove le nanotecnologie
Entro i prossimi 5 anni, la Russia intende diventare leader nel settore delle nanotecnologie. La Russian Corporation of Nanotechnologies (RUSNANO) è stata costituita nel 2007 al fine di attuare la politica del governo in questo settore e in particolare creare dei partenariati con l’estero. RUSNANO offre alle aziende interessate varie modalità di cooperazione, che vanno dal cofinanziamento di progetti alla costruzione di siti produttivi comuni. Nel rapporto settoriale “Russia Nanotechnology”, lo Swiss Business Hub Russia illustra tendenze e prospettive dell’industria nanotech russa. Rapporto settoriale “Russia Nanotechnology” (89 KB) www.exportblog.ch/sites/default/files/BB_Russia_Commercial_Nanotechnologies_2011.pdf
La Svizzera partecipa al programma sanitario in Lituania
Nell’ambito del contributo all’allargamento dell’UE, la Svizzera parteciperà con 45,6 milioni di franchi a un programma volto a migliorare i servizi per la salute materna e infantile in Lituania. La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) metterà a disposizione 26,6 milioni di franchi per la formazione del personale medico e per modernizzare le apparecchiature di 22 ospedali, mentre la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) stanzierà 19 milioni per aumentare l’efficienza energetica di 16 nosocomi. Comunicato stampa del Dipartimento federale dell’economia e del Dipartimento federale degli affari esteri: “Il Consiglio federale approva un contributo per un programma di salute in Lituania” www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msgid=38709
Inchiesta del KOF: le industrie dell’esportazione e del turismo subiscono la forza del franco
Il franco forte mette a dura prova l’economia svizzera, soprattutto le industrie dei metalli e dei macchinari nonché il turismo. Secondo un’inchiesta svolta dal Centro di ricerche congiunturali del Politecnico di Zurigo KOF, 15’000 posti di lavoro sono stati sacrificati in questi settori a causa del cambio sfavorevole. Il KOF stima che, senza contromisure, le perdite occupazionali dell’intera economia potrebbero ammontare al 2,7% nei prossimi due anni, mettendo a rischio 120’000 posti di lavoro. Lo studio evidenzia le reazioni divergenti dei clienti esteri al franco forte. Nel ramo del turismo, il numero di visitatori provenienti dai paesi vicini ha subito un forte calo, seppur con
un certo ritardo, mentre gli ospiti provenienti da paesi lontani, soprattutto dagli USA, non si sono fatti scoraggiare dalla forza del franco. I clienti esteri dell’industria svizzera dei metalli e dei macchinari reagiscono in modo simile. Più sono vicini alla Svizzera, più risultano suscettibili alla forza del franco. I clienti della zona euro, soprattutto quelli tedeschi, si lasciano influenzare molto dal tasso di cambio. Inoltre, diversamente dai turisti, reagiscono immediatamente a ogni evoluzione del corso valutario. Inchiesta del KOF: “Die Wechselkursabhängigkeit der Schweizer Wirtschaft” www.kof.ethz.ch/publikationen/p/kof-studien/2080/
“Duty free” anche per i passeggeri in arrivo in Svizzera
I negozi duty free negli aeroporti svizzeri saranno a disposizione anche dei passeggeri in arrivo in Svizzera. La relativa legge federale entra in vigore il 1° giugno 2011. I passeggeri in arrivo dall’estero potranno fare acquisti esentasse agli aeroporti di Zurigo, Ginevra, Basilea, Lugano e Berna. Le quantità in franchigia all’importazione rimangono invariate: 2 litri di alcool fino al 15% vol. e 1 litro oltre il 15% vol.; 200 sigarette, 50 sigari oppure 250 grammi di tabacco trinciato. Gli altri prodotti possono essere importati in franchigia fino a un importo massimo di 300 franchi. Oltre alla Svizzera, solo cinque altri paesi europei permettono gli acquisti in esenzione da tributi all’arrivo: Gibilterra, Islanda, Norvegia, Serbia e Turchia. A livello mondiale, questa possibilità esiste in 58 nazioni. Comunicato stampa della Direzione generale delle dogane: “Duty free per i passeggeri in arrivo: la legge federale entra in vigore il 1° giugno 2011” www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msgid=38702
Creare la propria impresa online: ora più semplice e veloce
Il 15 aprile 2011, la Segreteria di Stato dell’economia ha lanciato una nuova versione dello sportello online per la creazione d’imprese: www.StartBiz.ch. www.StartBiz.ch sostituisce www.KMUadmin.ch, che dalla sua attivazione nel 2004 ha consentito la creazione online di ben 27’000 ditte. Secondo uno studio condotto dalla Scuola universitaria professionale di Winterthur, questo servizio permette di risparmiare la metà del tempo rispetto a chi segue la via ordinaria. La nuova versione www.StartBiz.ch, grazie ad una guida dell’utente facile e chiara e ad un miglioramento dell’iscrizione all’AVS, consente una costituzione molto più semplice e veloce della propria azienda. Comunicato stampa della Segreteria di Stato dell’economia SECO:“Crearelapropriaimpresainretegrazieawww.StartBiz.ch” www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msgid=38629
Osec
Corso Elvezia 16 Casella postale 5399 - CH-6901 Lugano Tel. +41 91 911 51 35/37 Fax +41 91 911 51 39 info.lugano@osec.ch www.osec.ch
43
Fiere internazionali
Cosmoprof Asia
Hong Kong, 9 - 11 novembre 2011
Cosmoprof Asia è il principale salone dell’estetica, della bellezza e della cosmesi nella zona Asia Pacifico. Gli attori del settore vi si ritrovano per presentare e scoprire le nuove tendenze e i prodotti innovativi. La Cina rappresenta oggi il secondo mercato cosmetico nella regione e l’ottavo a livello mondiale. Alla fine del 2010, la richiesta ha raggiunto l’ammontare di 190 miliardi di dollari, con una crescita annuale del 5%. I cosmetici sono il quinto mercato di consumo in Cina dopo l’immobiliare, l’automobile, i prodotti delle telecomunicazioni, la formazione e il turismo. A Hong Kong, i maggiori consumatori di prodotti cosmetici importati hanno tra i 30-39 anni. Questa fascia d’età rappresenta il 36% della popolazione complessiva (di 2,5 milioni) e dispone del maggior reddito. La maggioranza degli altri consumatori ha tra i 15-19 anni (17,5% della popolazione) e tra i 20-29 anni (37%). Il ventaglio dei prodotti cosmetici presentati ai saloni Cosmoprof fornisce una visione globale del ramo: prodotti professionali per capelli; attrezzature, apparecchiature e prodotti cosmetici per l’estetica; prodotti e attrezzature per ricostruzione unghie; attrezzature e arredamenti per acconciatori; arredamenti per profumerie; prodotti cosmetici e profumi; accessori per l’igiene e articoli da regalo; bigiotteria; cosmetici per erboristerie; articoli e novità per acconciatori; packaging; materie prime; tecnologie e servizi per l’industria cosmetica; prodotti farmaceutici e macchinari vari. Nel 2010, Cosmoprof Asia ha accolto 1’633 espositori provenienti da 34 paesi, 18 padiglioni nazionali e 45’100 visitatori provenienti da 100 paesi (+10% rispetto al 2009) su una superficie fieristica di 57’400 m². Osec vi allestisce lo SWISS Pavilion in collaborazione con l’Associazione svizzera dei cosmetici e dei detergenti SKW/SCD, lo Swiss Business Hub China e il Consolato generale di Svizzera a Hong Kong. Il padiglione ufficiale svizzero si troverà nella Hall 1, vicino a una delle entrate principali alla fiera. Informazioni generali sulla fiera: www.cosmoprof.com Informazioni sullo SWISS Pavilion: www.osec.ch/fiere > Fiere all’estero > Cosmoprof Asia 2011
The Big 5 Show
Dubai, 21 - 24 novembre 2011
La fiera annuale Big 5 Show è il più grande evento della
costruzione e dei rami affini nella regione del Golfo (tecnica edile, macchinari, arredamento d’interni, climatizzazione, pulizia e manutenzione, gestione delle risorse idriche e naturali, bagni e ceramica, vetro, metallo, marmo e pietra). Il settore della costruzione continua a crescere negli Emirati Arabi Uniti e nei paesi limitrofi: attualmente, vi sono 4’773 progetti edili in fase di realizzazione per un totale di 1’700 miliardi di dollari. A loro soli, gli Emirati Arabi Uniti contano 1’300 progetti (418 miliardi di dollari), con altri 303 in fase di design, pianificazione o appalto. I governi locali sono ora particolarmente disposti a reinvestire i ricavi conseguiti con il petrolio in progetti infrastrutturali volti a migliorare la qualità di vita della popolazione: di conseguenza, le opportunità d’affari per le imprese esportatrici svizzere si moltiplicano. L’edizione precedente ha visto partecipare 2’150 espositori provenienti da 75 paesi e affluire 48’000 visitatori su una superficie fieristica di 40’000 m².
SWISS Pavilion: raggruppa l’eccellenza dello “Swiss Made”
Il Big 5 rappresenta l’occasione ideale per presentare i propri prodotti e novità a un pubblico esigente. Osec, Swiss Business Hub Dubai e Swiss Business Council Dubai vi allestiranno uno SWISS Pavilion nella Hall 1 (Zabeel Hall). Non perdete quest’occasione unica per presentare i vostri prodotti e servizi ai professionisti e ai poteri decisionali del GCC! Informazioni generali sulla fiera: www.thebig5exhibition.com Informazioni sullo SWISS Pavilion: www.osec.ch/fiere > The Big 5 Show 2011
Arab Health
Dubai, 23 - 26 gennaio 2012
La fiera annuale è uno dei saloni più rinomati nei settori tecniche e tecnologie medicali, salute, farmaceutica e tecnica dentale. Da quasi 40 anni, è il punto d’accesso ideale a un mercato lucrativo e in rapida crescita. Uno studio allestito recentemente da KFH Research Limited stima che il mercato sanitario negli Stati del Golfo triplicherà il proprio volume nei prossimi anni, fino a raggiungere i 55 miliardi di dollari nel 2020, con una crescita annuale del 9%. I progetti in ambito sanitario sono valutati in 10 miliardi di dollari. Il prospettato raddoppiamento della popolazione nei prossimi 20 anni (80 milioni di persone) e l’aumento delle spese pro capita ai fini sanitari sono considerati fattori determinanti per questa crescita, che portano i governi locali a progettare la costruzione di 200 ospedali e a riformare le norme vigenti nell’industria sanitaria al fine di attirare maggiori investimenti. L’edizione precedente del salone ha visto affluire 2’814 espositori provenienti da 61 paesi e 66’175 visitatori (+8% rispetto al 2010). Approfittate di questo importante evento per presentare i vostri prodotti e servizi allo SWISS Pavilion allestito dall’Osec in collaborazione con Medtech Switzerland, lo Swiss Business Hub GCC e lo Swiss Business Council Dubai. Informazioni generali sul salone: www.arabhealthonline.com Informazioni sullo SWISS Pavilion: www.osec.ch/fiere > Fiere all’estero > Arab Health 2012
Informazioni sugli “Swiss Pavilion”: www.osec.ch/FIERE
44 Ticino Business
Pubbliredazionale
L’eccellenza è di casa alla Rivabella di Magliaso Residenza privata di riposo, convalescenza e cura all’insegna del “Vivere con servizi”. Entrando si è accolti da tanta luce che plana dall’alto sull’ampio, verde giardino interno e si diffonde negli spazi comuni, nelle camere, nelle suites, negli appartamenti La Rivabella a Magliaso è una residenza privata di riposo, convalescenza e cura ormai abituata a sfatare molti miti sulla terza e quarta età. Che debba essere noiosa, che le giornate si trascinino stancamente, che per forza età si coniughi con malattia e progressivo disamore dalla vita, che l’assistenza bisogni stare ad aspettarla e che la struttura sia grigia, che il Direttore sia irraggiungibile… Niente di tutto ciò. Entrando al Rivabella si è accolti da tanta luce che plana dall’alto sull’ampio, verde giardino interno e si diffonde negli spazi comuni, nelle camere, nelle suites, negli appartamenti. Altra luce entra dal prato, dalle aiuole, dallo stagno con i pesci, dalla riva, dalla passeggiata a lago e forse anche per questo l’atmosfera è serena e gioiosa. Sanno i residenti di godere del raro privilegio di vivere in un luogo molto bello e tranquillo, ai piedi delle colline e con davanti la distesa rasserenante del lago. Può succedere di essere accolti dalla musica che ritma le settimane e le stagioni lungo un’attività concordata con il Conservatorio della Svizzera Italiana. Oppure da una mostra d’arte in quello che ormai, come Art Gallery Rivabella, è diventato il vero Centro espositivo della regione. Musica ed arte sono ulteriori motivi per aprire la residenza anche all’esterno, a parenti ed amici dei residenti ma anche ai luganesi che apprezzano il richiamo, lo stile ed anche la gastronomia cinque stelle. I protagonisti sono naturalmente i residenti che abitano il corpo centrale, dove sono concentrati tutti i servizi e l’accogliente palazzina di 8 appartamenti inaugurata nel 2010. Nel grande prato verso la riva del lago sorgerà entro il 2013 un’altra struttura con un centro wellness, piscina, 12 nuovi appartamenti di 60 mq. tutti vista lago. Sempre mantenendo, anzi potenziando le qualità di struttura autosufficiente con un alto livello di tutti i servizi: dall’eccellenza medica e infermieristica all’assistenza 24 ore su 24, dalle terapie complementari alla dimensione del benessere lungo un programma che continua a raffinarsi e ad ampliarsi. Adesso anche con il thai e l’ayurveda, corsi di tango e programmi di animazione volti a tenere vivace l’attività fisica e psichica. Risultato? Rivabella ha un aspetto dolcemente attivo e una qualità di vita che colpisce chi viene dall’esterno e magari si immagina… Poi succede di interloquire con l’ingegnere che ha diretto e sviluppato un’importante ditta internazionale o con la nobildonna estremamente affabile
e… democratica accanto ad altri personaggi internazionali o ad ospiti svizzeri che in questa parte del “loro” territorio scoprono una socialità attraente. Il segreto del successo? L’interesse verso i residenti, il piacere di tutto il personale di stare con loro (l’esempio viene dall’alto, dal Direttor Alexandre Aleman), il desiderio di creare un alto grado di qualità di vita con un’organizzazione competente, dove ogni possibile bisogno trova la soluzione più opportuna. La prima risposta è quella dell’affetto, del sorriso, della disponibilità, associata alla funzionalità di tutti i servizi, nelle grandi come nelle piccole cose, dalle cure dei medici specialisti alla raffinata “carta” del “restaurant Rivabella”, scritta e quasi disegnata su carte raffinate, come succede solo nei migliori ristoranti. Quel tocco in più che è sinonimo di classe autentica. Residenza Rivabella Via Ressiga 17 6983 Magliaso Tel. +41 91 612 96 96 Fax +41 91 606 60 55 residenza@rivabella.ch
Un’atmosfera serena con le migliori cure mediche e specialistiche Il Direttore Aleman spiega il segreto del successo La foto ritrae Alex Aleman, Direttore di Rivabella, con un’affascinante Doris Leuthard, Presidente della Confederazione fino al 31.12.2010: interesse per la politica? “L’interesse è tutto per Rivabella. Per la visita della Presidente della Confederazione a Caslano il 1° agosto 2010 ci hanno chiesto di preparare aperitivo e banchetto. Abbiamo una perfetta squadra di cucina, è stato fatto con soddisfazione di tutti, ad iniziare dalla Signora Leuthard”. Il riconoscimento che la Residenza Rivabella è una realtà che dialoga con il territorio. “Siamo su questo magnifico territorio che si specchia nel lago e rimaniamo una Residenza privata di riposo, convalescenza e cura con uno standing molto alto, dove la gastronomia è un marchio di qualità su una serie di servizi. Intendo cure mediche e infermieristiche anche le più specialistiche, grazie alla collaborazione con strutture sanitarie di prim’ordine; riabilitazioni anche di lunga durata con una squadra di fisioterapisti, ergoterapeuti e neuropsicologi; attività fisiche individuali e di gruppo; personale ben aggiornato e confrontato con i più recenti sviluppi del settore e, soprattutto, un’atmosfera vivibile e per quanto possibile gioiosa”. L’accento dove viene posto? “Sul funzionamento ben organizzato e coordinato della struttura. Su un’offerta molto ampia nel campo della cura e della riabilitazione con terapie complementari molto richieste e gradite: fisioterapia, ergoterapia, movimento, ginnastica fino a ballo, il tango, per mantenere l'armonia tra corpo e mente. Non dimenticando un accompagnamento culturale molto attento”.
45
Vita dei Soci di Lisa Pantini
Via libera alla sicurezza Il 19 aprile scorso è stato presentato in conferenza stampa il concetto di sicurezza, fondamentale per AIET – Associazione Installatori Elettricisti, che prevede controlli mirati degli impianti agli stabili, una sorveglianza del mercato del lavoro in collaborazione con l’Associazione Interprofessionale di controllo e un impegno costante nella formazione: sia per gli apprendisti che con dei corsi di formazione continua. Sono intervenuti: il Presidente Gianni Albertoni, Giorgio De Lorenzi, Responsabile del Corso NIBT e Carlo Molteni, Responsabile della Commissione Promozione e Partner La sicurezza è di primaria importanza in tutti gli ambiti della nostra vita. Adulti e bambini. Casa e lavoro. Tempo libero, sport e in ufficio. Per questo anche gli ambienti in cui viviamo, lavoriamo e ci rilassiamo devono essere a norma. Vanno dunque fatti controllare da esperti in materia, che potranno certificarne la conformità o valutare i passi da intraprenderne per rimetterli a norma. È quello che fa AIET con i suoi professionisti: controlli periodici degli impianti elettrici a bassa tensione.
L’Ordinanza sugli impianti elettrici a bassa tensione
www.pubblicitasacchi.ch
AIET copertina_-template AIET 24.05.11 11.28 Pagina 1
AIET Associazione Secondo l’Ordinanza sugli impianti elettrici a bassa tensione (OIBT) tutte le installazioni devono essere controllate ogni: • 20 anni: per le abitazioni; • 10 anni: per le officine, uffici, aziende agricole, chiese; • 5 anni: per teatri, officine riparazione auto, nei laboratori e locali di prova di aziende industriali ed artigianali, scuole, grandi magazzini, cinema, sale da ballo, alberghi, ostelli, asili, ospedali, caserme; • 1 anno: per cantieri e mercati. Il proprietario di uno stabile è responsabile dello stato dell’impianto elettrico. È dunque tenuto a far costruire, modificare e mantenere l’impiantistica secondo le regole della tecnica (NIBT 2010). Se si riscontrano dei difetti si devono far eliminare al più presto. Per non incorrere in spiacevoli sorprese (impianti non conformi o pericolosi) si consiglia sempre di rivolgersi a dei seri professionisti (membri AIET che sono riconosciuti come installatori autorizzati). Di fatto, per appartenere all’AIET, secondo gli statuti, le ditte devono essere in regola con le autorizzazioni a installare, rilasciate dall’Ispettorato Federale degli Impianti Elettrici. Solo rivolgendosi ad un associato AIET si ha la
46 Ticino Business
Installatori Elettricisti Ticinesi
2010/11
garanzia che l’installatore scelto, a fine lavori, rilascerà un “RASI” (rapporto di sicurezza) e un “PPM” (protocollo di prova e di misura). Per cui non esitate, già in fase di richiesta d’offerte o di preventivi, a richiedere al vostro installatore copia del certificato rilasciato dall’Ispettorato Federale degli Impianti Elettrici che attesta l’autorizzazione dell’installatore da voi scelto a operare. Solo così avrete la certezza che i lavori siano eseguiti da ditte in regola con l’OIBT. Diffidate di chi temporeggia nel rilasciarvi quanto richiesto. Utile ricordare a questo punto che le ditte estere non possono installare sul territorio elvetico se non sono in possesso di una regolare autorizzazione rilasciata dall’Ispettorato Federale. E anche per le ditte “nostrane”, per essere autorizzate ad installare, sono obbligate ad impiegare una persona che abbia: • il diploma di maestro installatore elettricista, oppure un • ingegnere in elettrotecnica che ha superato l'esame pratico.
Gianni Albertoni
Giorgio De Lorenzi
I controlli per gli eventuali abusi
Durante la conferenza stampa sono emersi degli interessanti dati sul numero di ditte estere che sono entrate in Svizzera per eseguire dei lavori su territorio ticinese. Questi sono stati forniti dall’Associazione Interprofessionale di controllo. Numeri a parte, si evince come siano in aumento queste ultime e come occorra vigilare affinché tutto sia in regola. A fronte di circa 12’400 notifiche ricevute nel 2010, 350 riguardavano il settore degli elettricisti. Di queste sono poche quelle che realmente posseggono l’autorizzazione ad installare. Per ogni notifica che viene effettuata, ad esempio da parte di una ditta italiana, viene inviata, da parte della CPC, una lettera in cui si ricorda a queste imprese che per poter eseguire lavori In Svizzera è necessaria un’autorizzazione. Una copia della stessa viene inoltrata sia all’Ispettorato Federale, come pure ai gestori di rete, così che siano le aziende elettriche locali ad effettuare i controlli del caso. E in caso di violazioni? Sanzioni salate con cifre fino a 4 zeri per le infrazioni. Prassi macchinosa? Forse. Ma la sicurezza è di primaria importanza, e non bisogna mai abbassare la guardia quando c’è di mezzo la vita.
L’importanza della formazione
L’entrata in vigore di nuove leggi e ordinanze porta AIET ad un costante aggiornamento dei programmi dei corsi interaziendali (nuove ordinanze). Il lavoro di preparazione è molto importante, onde poter offrire corsi sempre all’avanguardia e al passo con i tempi. Per questo AIET segue passo per passo la formazione sia degli apprendisti, sia per ciò che riguarda i corsi di formazione continua. Attualmente sono impiegati tre istruttori qualificati che seguono la formazione per tutta la durata del tirocinio degli apprendisti, suddivisi nelle seguenti quattro formazioni professionali di base: • Installatore elettricista con attestato federale di capacità (AFC), • Elettricista di montaggio AFC, • Pianificatore elettricista AFC, • Telematico AFC. Ogni apprendistato dura 4 anni, con l’eccezione di quello
Carlo Molteni
per elettricista di montaggio che è di 3 anni. Il profilo professionale più “gettonato” è quello di installatore elettricista AFC. AIET è attivamente impegnata nel campo della formazione professionale. Unitamente ad altre due associazioni del settore, Associazione Controllori Ticinesi Impianti Elettrici (ACTIE) e Associazione Maestri Elettricisti della Svizzera italiana (AMESI), ha costituito l’organizzazione denominata Formazione Professionale Continua nel ramo delle installazioni Elettriche (FPCE), che organizza e propone corsi e seminari diversi. Per quanto concerne la sicurezza, già lo scorso anno è stato organizzato un corso “Nibt 2010”, che si ripeterà ancora quest’anno, dato il successo riscontrato. La necessità di un corso di aggiornamento per le maestranze era diventata di attualità, dati i continui mutamenti nelle installazioni elettriche, il crescente aumento dei pericoli nei cantieri, e le responsabilità che devono assumersi gli imprenditori. La scelta del tema “sicurezza” è stata anche dettata dalla continua evoluzione tecnologica delle installazione elettriche ed alla loro complessità, ciò che necessita sempre più di impiego di personale aggiornato e qualificato. Il corso è stato strutturato su tre pilastri fondamentali: le norme sugli impianti elettrici, la sicurezza sui cantieri, e i primi soccorsi. Finora sono state effettuate 6 edizioni del corso, con un totale di 355 partecipanti. Un successo oltre le aspettative iniziali, che conferma la dinamicità dell’Associazione e le sue importanti attività, con il risultato di avere a disposizione delle maestranze aggiornate sulle norme e sulla sicurezza. I prossimi corsi NIBT 2010 si terranno nel mese di settembre ed ottobre 2011. La durata prevista è di un giorno. Per maggiori informazioni: AIET Corso Elvezia 16, 6900 Lugano Tel. +41 91 911 51 14 Fax +41 91 911 51 12 info@aiet.ch
47
Vita dei Soci di Lisa Pantini
Hotel Internazionale Bellinzona: tradizione e modernità al centro del Ticino Si trova a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Bellinzona, vicino al centro storico. Inaugurato nell’autunno 2010, è stato completamente rinnovato e ristrutturato, mantenendone le primarie caratteristiche storiche dello stabile, che si coniugano con le ultime novità tecniche e all’avanguardia per i servizi Stiamo per narrarvi una favola. Una bella storia dove si vede la voglia di rinnovarsi e la creatività che si mescolano al territorio, dove il finale è un lieto fine pieno di successi. Il complesso dell’Hotel Internazionale, stabile storico di Bellinzona, rinomato per la sua architettura e le sue facciate eleganti il 31 dicembre 2008 è stato chiuso, e già dal 1° gennaio 2009 sono cominciati i lavori di ristrutturazione, che hanno visto uno sventramento parziale interno dell’edificio per poi farlo risorgere eccellentemente ricostruito. Acquistato da due investitori stranieri, attratti dalla stabilità economica e sociale del Canton Ticino, che ancora una volta si dimostra un terreno fertile per la nascita e la crescita di nuovi business, il progetto è cominciato a fine 2007, con l’acquisto del palazzo. Dall’inizio del 2008, si sono poi mossi i primi passi per le diverse domande di costruzione e rimodernamento con le autorità comunali e cantonali. Il complesso si componeva dell’albergo, che aveva circa 25 camere da letto, da un ristorante, una pasticceria ed un parrucchiere. I lavori prevedevano il mantenimento e la valorizzazione dello stabile che risale agli inizi del ‘900, e che secondo il Piano Regolatore particolareggiato andava mantenuto, poiché è considerato uno degli edifici storici più eleganti della Capitale. Le facciate ed il tetto sono dunque state protette e portate agli antichi splendori. Il palazzo è stato svuotato, e parzialmente sventrato, messo completamente in sicurezza, secondo i rigidi standard internazionali e le più moderne tecniche antincendio. I lavori si sono protratti per un anno e mezzo, e nell’autunno del 2010, l’Hotel Internazionale ha riaperto i battenti e si è ripresentato al
48 Ticino Business
pubblico. L’investimento complessivo è stato di circa 13 milioni di franchi. Oggi l’Hotel si presenta ai clienti con 60 camere e 3 suites completamente rinnovate e dotate di numerosi comfort. La struttura è stata alzata di 2 piani, senza intaccare l’ossatura del complesso: dalla soffitta è stato creato il quarto piano, ora adibito a camere, mantenendo le particolari travi a vista, valorizzandone l’aspetto e l’atmosfera, per camere uniche nel loro genere; in più è stato innalzata una piccola parte centrale dove ora sono poste le suites. Oggi conta dunque 7 piani. Dal piano terra al quarto, sono posizionate le 58 camere, mentre il quinto piano è occupato esclusivamente dalle 3 suites, di cui una su due livelli. Al primo piano seminterrato ci sono due alloggi comunicanti tra loro, allestiti per persone diversamente abili. Il secondo piano seminterrato è in fase di ultimazione. Ogni camera gode di una vista impareggiabile sui castelli medioevali o sulle vallate adiacenti. Durante la ristrutturazione non è stato trascurato l’aspetto ambientale ed ecologico: oggi infatti l’Hotel Internazionale è un complesso eco-friendly: questo aspetto è anche stato mantenuto nel “credo” dei valori dell’azienda, in quanto si è cercato di fare il meglio per garantire agli ospiti una sistemazione con gli standard più elevati in materia di qualità di vita, di soggiorno e di tutti quegli aspetti che vanno a formare la peculiarità della visita, con un occhio di riguardo all’ambiente. Come? Innanzitutto sono state posizionate due termopompe , che pompano l'acqua della falda freatica sottostante, permettendo che l'intera struttura venga riscaldata e raffreddata ad emissioni zero tramite energia rinnovabile. Le diverse camere sono state
tutte equipaggiate con finestre insonorizzate e con biancheria antiallergica. Infine è utile sottolineare che la struttura è completamente per non fumatori e non sono ammessi animali. Alfine di garantire un servizio di prima qualità l’accoglienza è attiva 24 ore su 24 ; il servizio di ristorazione è garantito 7 giorni su 7, in collaborazione con il Ristorante Internazionale, anch'esso completamente ristrutturato e ubicato all'interno dello stabile. Facciamo una panoramica sulle possibilità di soggiorno nelle diverse camere: • Singola: le camere singole si trovano ai primi tre piani della struttura, con un letto di 160 cm di larghezza e la vista sui castelli medioevali, in quanto sono sul lato est verso la stazione ferroviaria. Questa camera è particolarmente adatta a viaggiatori che cercano un alloggio confortevole con un’ottimo rapporto qualità/prezzo. • Singola Comfort: le camere sono ubicate al quarto piano, quello più caratteristico, con travi in legno a vista, finestra ad oblò e velux. Dotate di un letto di 160 cm di larghezza, sono particolarmente adatte a chi cerca un alloggio confortevole in un ambiente tipico situato nel centro cittadino. • Doppia queen: questa tipologia di camera si trova unicamente al quarto piano, con travi in legno a vista, finestra ad oblò e velux. Sono ideali per persone alla ricerca di un alloggio confortevole ad un prezzo interessante. Il letto ha una larghezza di 160 cm. • Doppia – Twin: le camere doppie sono dislocate su tutti i piani dell’hotel, quelle a est con vista sui castelli medioevali e sulla stazione, quelle a ovest con vista sulle montagne. L'allestimento base è matrimoniale composto da due letti di 90 cm uniti per poter essere trasformate in doppia con letti separati qualora ci fosse richiesta. • Superior: oltre a una grandezza superiore di quasi 3 m2 rispetto alle camere doppie, dispongono di un minibar che permette al cliente più esigente di avere tutto a portata di mano. Questa tipologia di camera si trova sul lato ovest con vista sulle montagne. Vi è la possibilità di aggiungere un letto supplementare e/o la culla per bambini. • Tripla: le camere triple si trovano sul lato ovest, sono dotate di un letto di 160 cm e di un letto di 90 cm di larghezza. Queste camere sono adatte a famiglie o persone che viaggiano in gruppo che desiderano un alloggio di qualità. Vi è la possibilità di aggiungere un letto supplementare e/o la culla per bambini. • Junior Suite: collocata al quinto piano questa camera ha una vista a 270° sulle montagne e i castelli medioevali ed è dotata di un soppalco adibito a zona relax. È la camera ideale per persone alla ricerca di un’esperienza affascinante. La camera è dotata di minibar. • Suite: situata al quinto piano è composta da due locali - una zona giorno e una zona notte - e due bagni, uno con doccia e l’altro con vasca da bagno. La camera è dotata di minibar.
• S uite Deluxe: disposta su due livelli vi si accede dal quarto piano dove si trova una zona giorno e un bagno con doccia. Al piano superiore troviamo un angolo con scrittoio e la camera da letto. Il letto ha una grandezza di 160 cm. Fantastica è la vista che si può godere dal balcone. La camera è dotata di minibar. • Camere per diversamente abili: utile rimarcare che l’albergo dispone di due camere allestite per diversamente abili e dotate di attrezzature che rendono più agevole la loro permanenza. Una delle quali comunicante con una camera doppia. Ogni camera dispone di una stanza da bagno, con un arredamento essenziale dai colori caldi ed è dotata di comfort quali: aria condizionata o riscaldamento, finestre insonorizzate, connessione wi-fi gratuita e TV a schermo piatto con oltre 30 canali. Il Ristorante Internazionale è stato anche esso rinnovato del tutto ed è comunicante con l'Hotel. Offre piatti della cucina mediterranea e specialità locali. Per gli ospiti dell’Hotel è possibile alloggiare in mezza pensione o completa, grazie alla collaborazione tra Hotel e Ristorante. Dispone di 80 coperti all' interno e 60 in terrazza. La conduzione familiare garantisce che lo chef prepari quotidianamente pasta, pane e torte e che alcuni prodotti come olio di oliva, olive e spezie vengano forniti direttamente dai proprietari del ristorante. Gli spazi interni sono arredati in stile moderno e sono completamente climatizzati. Il locale è ideale per pranzi d'affari e per banchetti. Il ristorante, aperto 7 giorni su 7 dalle 6.30 alle 24.00, propone giornalmente 4 business lunch oltre che una vasta scelta di piatti à la carte. È in programma una seconda fase di lavori di ampliamento del complesso, che inizieranno entro la fine del 2011, e termineranno nell’estate del 2012. Questo progetto prevede il potenziamento della struttura con la costruzione di uno stabile posto dietro il palazzo attuale, che conterrà ancora una decina di camere, un’autorimessa per i clienti, delle aree comuni per gli ospiti quali un’area fitness e benessere e degli spazi per riunioni e meeting. Infine con questo ampliamento sarà possibile ingrandire il ristorante con una seconda terrazza. Dalla sua inaugurazione la struttura ha accolto più di 6'000 clienti per la maggior parte in viaggio d’affari. La posizione privilegiata lo rende un'ottima base di partenza per viaggi d'affari e turistici. La prima tappa di questa avventura è stata completata con successo, ora per l’Hotel Internazionale comincerà la seconda fase dei lavori di ristrutturazione e un grosso lavoro di management per far rivivere alla struttura e a Bellinzona i fasti della prima metà del ‘900. Hotel Internazionale Bellinzona Viale Stazione 35, 6500 Bellinzona Tel. +41 91 825 43 33, Fax +41 91 825 46 46 info@hotel-internazionale.ch, www.hotel-internazionale.ch L'Hotel Internazionale è presente anche su Facebook
49
Vita dei Soci di Lisa Pantini
INNER WEB SAGL: COME FARE BUSINESS AI TEMPI DI INTERNET
Inner Web Sagl è una società di consulenza e servizi per applicazioni web che ha la sua sede a Stabio, attiva in Ticino dal 2008, nata dall’esperienza maturata in Italia dai suoi fondatori risalente alla metà degli anni ‘90. Un’azienda dinamica ed in evoluzione, come in evoluzione è il settore in cui opera: Internet. Inner Web è nata parallelamente con lo sviluppo del web e di tutte le sue attività, ed ha saputo evolversi pari passo con la rete, portando avanti nuove idee, sviluppando e testando con successo nuove tecnologie ed implementando servizi all’avanguardia. Prima di fare “il salto di qualità” unendo i propri profili, diversi ma complementari per dare il via alla società Inner Web, i fondatori della società hanno maturato anni d’esperienza nello sviluppo informatico per sistemi di business in rete (B2B), in aziende leader nel settore della grande distribuzione su tutto il territorio italiano. Oggi la società si occupa di e-business B2B e B2C, sistemi informativi e Web Marketing. La capacità di gestire le nuove tecnologie si è rivelata vincente sui mercati globali, poiché solo chi conosce il potenziale di tali ambiti può cogliere le opportunità che si presentano.
50
Ticino Business
InnerStore: la piattaforma modulare di Inner Web ideata per erogare i servizi B2B/B2C
Inner Web ha maturato una grande competenza nella gestione di portali web B2B, riuscendo a trasformare semplici siti aziendali di informazione in vere e proprie piattaforme di lavoro, perfettamente integrate con il sistema gestionale aziendale. In pratica l’azienda che si dota di un sito web di B2B può ridurre i costi di gestione aziendale, permettendo ai propri clienti di consultare il catalogo prodotti, vedere le disponibilità di magazzino ed in pochi e semplici click fare ordini direttamente su Internet; ordini che saranno caricati automaticamente sul gestionale dell’azienda. La piattaforma InnerStore può essere integrata con qualsiasi tipo di sistema gestionale, e grazie a questa capacità di plasmarsi ai dati fornitele dalle aziende per la messa in linea, numerosi sono i vantaggi offerti alle imprese che decidono di adottare una tale soluzione: una fidelizzazione del proprio parco clienti e un risparmio concreto sulle risorse interne, che invece di leggere l’ordine da un fax possono regolarsi in base ai click fatti dall’acquirente, e sono pronti in poco tempo ad evadere la comanda, a rifornire il magazzino se necessario, ad avere un controllo dell’inventario della merce stoccata, ecc..
Lo studio di una soluzione B2B o B2C richiede una analisi attenta del modello di business dell’azienda coinvolta per poterne massimizzare il risultato con l’uso di Internet, senza tralasciare le peculiarità di ciascun mercato. Sono molteplici e differenziate le soluzioni che l’azienda propone ai propri clienti. Inner Web affianca il cliente in questo percorso di sviluppo del mercato attraverso la consulenza e la piattaforma proprietaria InnerStore, in grado di gestire i flussi tipici di un B2B e B2C e di interfacciare sistemi gestionali interni (logistica, magazzino, post-vendita, …) ed esterni (servizi di transazione, delivery, …). Questo prodotto è valido per aziende che commercializzano sia beni durevoli che non durevoli, e ben si adatta a tutti i settori di vendita. InnerStore è la soluzione Internet ideata per gestire il business aziendale in modalità scalabile (costo/efficacia), focalizzato in particolare per le esigenze tipiche delle imprese medio-piccole della distribuzione e manifatturiere. Gestisce in modalità bidirezionale la comunicazione tra l’azienda e gli utenti (clienti e fornitori) rendendo fruibili in modalità 24 ore x 7 giorni x 365 giorni l’anno le informazioni e i servizi del core business aziendale.
completa gestione dei contenuti, con una consultazione profilata, a seconda dell‘utente connesso, una ricerca mirata grazie ad un motore integrato nel sito, ed un’interfaccia multi lingua. Grazie al CMS è anche possibile gestire tutte le operazioni di pre e post vendita e di vendita diretta, nonché servizi di mailing e generazione di forms dinamici, per fare data base building.
Siti web
Innerweb non si può riassumere in un articolo…
InnerStore è anche la piattaforma Internet ideata per la realizzazione di siti web dinamici. Il cuore della piattaforma è il modulo CMS (Content Management System) che consente al cliente il controllo completo della pubblicazione delle proprie informazioni, senza dover dipendere da tecnici interni o di terze parti. Si presta particolare attenzione alla grafica, con l’ideazione del layout grafico personalizzato ad uso esclusivo del cliente. InnerStore lato utente è funzionante su tutti i browser di nuova generazione sia su piattaforma MAC che Windows. Per quanto concerne il CMS, le opzioni che sono presenti permettono una
Web Marketing
Le persone in rete interrogano, cercano, creano, condividono, partecipano. Internet è comunicazione, coinvolgimento, libertà di scelta. Internet è visibilità. E dalla visibilità nascono relazioni. Per questo è fondamentale, non solo possedere un sito web che soddisfi le aspettative degli utenti, ma anche essere ben posizionato sulla rete per farsi trovare facilmente. Inner Web, grazie all’esperienza maturata, saprà anche consigliarvi al meglio, proponendovi delle strategie per il posizionamento, la permanenza e il successo della vostra impresa su Internet, sui social networks e blogs. Una strategia che si basa su obiettivi concreti, misurabili, tempificati. Sarete affiancati da professionisti nel campo come un Internet Strategist.
Vi invitiamo a contattare: Inner Web Sagl Via Giulia 43 6855 Stabio Tel. +41 91 857 53 91 Fax +41 91 857 55 90 info@innerweb.ch www.innerweb.ch
51
Pubbliredazionale di Alberto Pizzera – Direttore commerciale APC-Pro SA
Informatica a 360°
APC-Pro sa computer service
Alberto Pizzera
Partendo dalla forte esperienza maturata fin dagli anni ‘80 dai quadri direttivi e dai tecnici qualificati della Olivetti Svizzera nel 1996 viene fondata la APC-Pro SA. Una società che nel tempo, avvalendosi di professionisti di alto livello e delle tecnologie più avanzate, offre alla clientela soluzioni globali ad alto valore aggiunto fino a diventare un consolidato leader nel settore dell’informatica. A seguito dei riconosciuti standard di qualità dei servizi forniti, negli anni APC-Pro SA viene ripetutamente scelta per fornire le sue prestazioni nei vari settori: pubblico, della sanità, bancario, istruzione, farmaceutico, industriale, ecc.. APC-Pro SA nasce fornendo servizi quali: installazione delle migliori marche hardware e software di cui è partner certificato, e manutenzione di reti. A seguito del suo obbiettivo di porsi come punto di riferimento nel soddisfare le necessità informatiche dei suoi clienti, nel 2000 decide di acquistare la società partner “Linea Informatica SA” con competenze ed esperienza nel settore della formazione informatica, ricoprendo così anche i bisogni di continuo aggiornamento resosi necessario nelle moderne aziende. Grazie ai risultati raggiunti ed al costante impegno profuso nel cercare di avvicinarsi il più possibile alle esigenze e necessità del cliente, negli anni APC-Pro SA cresce ed instaura saldi e duraturi rapporti di collaborazione con importanti aziende del Ticino. Per essere ancora più vicino ed efficiente nel soddisfare i propri clienti, dal 2002 ha trasferito la propria sede operativa in un prestigioso stabile a Lugano-Noranco, nelle immediate vicinanze dell’imbocco autostradale del principale asse di comunicazione del Cantone, questo rende la sede facilmente raggiungibile dai clienti e fa in modo da poter assicurare ancora più velocemente interventi in tutto il Ticino. Nel 2003, per soddisfare ancora meglio la propria clientela, assorbe una prestigiosa e rinomata società specializzata nel settore delle fotocopiatrici, imbustatrici, ecc.. Con il continuo evolversi dell’informatizzazione e della digitalizzazione nei diversi settori tecnologici, la società espande la sua offerta e competenza specializzandosi nei nuovi settori coinvolti: VoIP, gestione documentale, videosorveglianza, ecc..
52 Ticino Business
Per far fronte alle sfide dei nuovi settori APC-Pro SA si avvale di rinomati professionisti con decennale esperienza, attraverso partnership che annoverano addirittura fornitori di enti governativi Europei. A conferma della competenza e dell’affidabilità dei suoi servizi, APC-Pro SA è stata scelta per fornire assistenza tecnica e picchetti di pronto intervento per sportelli Bancomat in Ticino. APC-Pro SA, per risponde al bisogno di un’azienda di non subire stop alla propria attività, fornisce garanzie e servizi 7 giorni su 7 con la soluzione in loco del problema o la sostituzione del materiale difettato. Per assicurare questa qualità di servizio APC-Pro SA mette a disposizione un personale tecnico costantemente aggiornato e formato, ed un parco automezzi appositamente attrezzati per eseguire interventi sul posto. Il risultato dell’impegno profuso da APC-Pro SA nel seguire la filosofia “customer oriented” ha permesso di ampliare la propria gamma di prodotti e servizi permettendo così alla vostra azienda di lavorare con efficienza in sicurezza. APC-Pro SA Via Pian Scairolo 34a 6915 Pambio-Noranco Tel +41 91 986 50 90 Fax +41 91 986 50 99 www.apc-pro.ch
Vita dei Soci di Lorenza Bernasconi, Marketing Manager Gruppo Sicurezza SA
La Sicurezza Senza Compromessi Lorenza Bernasconi
La sicurezza deve essere – oltre che senza preoccupazione – senza compromessi. È un settore nel quale il compromesso non può esistere. Per questo motivo, in seno alla nostra holding, abbiamo costituito Gruppo Sicurezza Servizi SA società finalizzata alla sicurezza personale, industriale, istituzionale e aziendale tramite servizi di sicurezza corrispondenti alle aspettative, garantendo tuttavia un’ottima competitività di mercato. Gruppo Sicurezza Servizi è una società dedicata a fornire prestazioni di alto livello qualitativo in particolare nella prevenzione e nella protezione. Dalla nostra trentennale esperienza nel settore, abbiamo assistito nella nostra regione ad una comparsa rilevante di aziende e agenzie di sicurezza. Sta dunque a significare che la richiesta sussiste e che, seguendo le leggi basilari del mercato, va soddisfatta. Il problema sorge allorquando il cliente nutre delle aspettative e quest’ultime non sono soddisfatte o soddisfatte solo parzialmente. Con questa consapevolezza Gruppo Sicurezza Servizi si profila nel rispondere alle necessità di una clientela esigente, desiderosa di una discrezione assoluta, alla ricerca di una sicurezza ad ampio raggio munita di agenti di sicurezza altamente qualificati, con formazione che spazia dall’analisi del rischio, alla gestione dei conflitti, alla formazione paramedica, all’uso ed alla gestione delle armi, ai servizi di protezione e accompagnamento di cose e persone, fino al coaching aziendale. Agenti di sicurezza selezionati e sottoposti a formazioni teoriche e fisiche continue e vidimate da certificazioni interne ed esterne. L’azienda riserva ampio spazio e crede fortemente nella formazione continua, sia essa fisica e/o mentale, in perfetto equilibrio ed in costante simbiosi. Ampio spazio è stato dato anche agli investimenti nell’acquisto di mezzi, materiali e tecnologie di punta che permettono a Gruppo Sicurezza Servizi di intervenire in tempi decisamente interessanti su tutto il territorio cantonale, mettendo in condizione gli agenti di sicurezza coinvolti negli interventi, di lavorare in massima sicurezza e di offrire all’utenza delle tariffe decisamente interessanti. Gruppo Sicurezza Servizi è specializzata per rispondere alle richieste principalmente nei seguenti settori: bancario, industriale, farmaceutico, istituzionale, privato. Quali sono le attività di punta che il nostro Gruppo propone: Servizi di controlli (aperture-chiusure) in abbonamento, modulabili e concepibili secondo le prescrizioni, permettendo così al Cliente di non doversi preoccupare di chiudere o aprire il proprio oggetto, sia esso stabile abitativo, amministrativo, industriale o bancario. Servizi svolti con personale caratterizzato da profili altamente specialistici ed appositamente formati che si muovono e operano in modo discreto e anonimo, tutelando le sensibilità dei nostri Clienti.
Interventi su Allarmi 24h/24h, 365 giorni all’anno con un’elevata prontezza di reazione. Personale specificatamente formato e armato, con una gestione dell’evento a completa soddisfazione dei nostri Clienti. Le pattuglie d’intervento sono equipaggiate con i migliori prodotti esistenti attualmente sul mercato e sono caratterizzate da un comportamento irreprensibile durante e fuori servizio, trasmettendo un chiaro sentimento di fiducia, competenza e affidabilità in tutti gli ambiti e situazioni. Servizi di Protezione Persone, caratterizzati da elevata flessibilità e prontezza d’impiego. Il nostro personale è allenato a fronteggiare situazioni ad alto rischio, secondo la filosofia del “rischio zero”. Servizi armati in uniforme, in tenuta civile, a dipendenza della situazione e dell’esigenza. Sempre pronti a raccogliere le richieste e le esigenze dei nostri Clienti. Tutto ciò che è considerato un bene da trasportare con discrezione è per noi un valore che va protetto da un punto di partenza a uno di arrivo. Servizio di osservazione e di verifica di vulnerabilità; identifichiamo indizi o sintomi di attività non conformi in preparazione e riconosciamo lacune in dispositivi di sicurezza esistenti. Specialisti capaci di osservare e documentare in modo anonimo e discreto qualsiasi fattore indicante la preparazione di attività non conformi. L’utilizzo di sinergie e di competenze tattiche e tecniche interne per effettuare degli esami di vulnerabilità nelle misure protettive di un oggetto specifico, quali: vulnerabilità all’intrusione fisica in dispositivi di sicurezza; vulnerabilità della rete informatica; vulnerabilità nell’ambito della selezione e gestione del personale; vulnerabilità nella protezione ed archiviazione fisica di documenti. Analisi rischio a 360°, dall’intrusione alla prevenzione di atti vandalici, furti, al rischio fuoco, per non dimenticare gli audit di conformità. Dall’abitazione primaria allo stabile pubblico o industriale, disponiamo di una soluzione modulabile secondo le esigenze e le aspettative, implementando i nostri elevati standard qualitativi e particolarmente severi. Formazioni con corsi di gruppo o individuali per chi desidera beneficiare di formazioni personalizzate in ambito di sicurezza personale. La nostra visione è proteggere la libertà d’azione, non costringere a rinunciare per proteggersi. Gruppo Sicurezza Servizi SA Via Cantonale 20 6942 Savosa – Lugano Tel. +41 91 935 51 99 Fax +41 91 935 90 59 info@grupposicurezza.ch www.grupposicurezza.ch/gss
53
Vita dei Soci
1° Forum internazionale “Generazioni nel cuore della pace” L’evento si terrà dal 30 settembre al 2 ottobre presso il Palazzo dei Congressi di Lugano. Una piattaforma di conoscenza, dialogo, sensibilizzazione sull’economia, le tecnologie e l’interculturalità
La globalizzazione che è in atto rende la società odierna sempre più multiculturale e ricca di usi e costumi di ogni genere. Questo nuovo sistema sociale inizia a rispecchiarsi anche nelle aziende di oggi che, accogliendo al suo interno persone di diverse culture, riflette ciò che sta accadendo nel nostro Paese. Le aziende seguono l'evoluzione della società e dunque sono destinate a divenire sempre più multiculturali, sia a livello dirigenziale che a livello del personale. Per tale motivo devono quindi impegnarsi ad attuare e promuovere politiche di dialogo e di interazione tra le diverse culture al fine di creare una piattaforma comune di conoscenze e di scambio. Questo tipo di evoluzione porta ad un arricchimento delle aziende stesse che in questo modo aprono i loro orizzonti acquisendo conoscenze e know how proveniente da altri Paesi. Un altro argomento di grande attualità a livello aziendale è la salvaguardia dell'ambiente, ormai diventata una componente essenziale nella gestione dei processi produttivi. Sempre più aziende si preoccupano dello sviluppo sostenibile e di ridurre l’impatto delle attività sul sistema ambiente attivando delle politiche ambientali “green”, cioè delle misure economiche, legislative, tecnologiche e di educazione in grado ad esempio di ridurre il consumo d’energia, di risorse naturali (acqua, cibo, combustibili, metalli, ecc.) e i danni ambientali promuovendo al contempo un modello di sviluppo sostenibile attraverso l’aumento dell’efficienza energetica dell'azienda stessa. Vi sono aziende che attuano cicli produttivi volti all'abbattimento delle emissioni di gas serra, alla riduzione dell’inquinamento locale e globale fino all’istituzione di una vera e propria economia sostenibile duratura servendosi prevalentemente di risorse rinnovabili (come le biomasse, l’energia eolica, l’energia solare, l’energia idraulica) e procedendo al più profondo riciclaggio di ogni tipo di scarto industriale evitando il più
54 Ticino Business
possibile sprechi di risorse. Avere attenzione verso l'ambiente conviene alle aziende. Infatti le imprese “green” vengono percepite positivamente dal sistema in cui operano e incrementano così i loro affari. Le imprese più dinamiche, quelle che puntano sull'innovazione per affermarsi sul mercato, hanno chiaro che migliorare le prestazioni ambientali fa accrescere la competitività, qualifica l'azienda nei mercati e migliora la capacità di attivare partnership; in definitiva rafforza la vocazione al business. Ma l’impegno alla tutela dell’ambiente ha anche riflessi interni alle imprese; razionalizzare le procedure di gestione ambientale implica un miglioramento complessivo dell’organizzazione, riducendo i costi gestionali. La cosa più importante è che il mercato tende a premiare imprese che garantiscono in ogni fase del ciclo di produzione la migliore qualità ambientale. Tutte queste considerazioni fanno dire che mercato e tutela dell'ambiente si sono alleati per un obiettivo comune: lo sviluppo sostenibile. La qualità ambientale smette così di essere esclusivamente un obbligo normativo e diventa parte integrante delle strategie di sviluppo e marketing delle imprese. La pace è fondamentale in questi ambiti, sembra una parola astrat-
ta ma in realtà è un concetto concreto e fondamentale anche nelle realtà aziendali. Contrasti interni e fratture a livello di management e non solo, non possono che essere un deterrente per lavorare in un ambiente stimolante e di sostegno reciproco per avere il miglior team possibile. Spesso il vantaggio competitivo aziendale risiede nelle risorse umane. Per parlare di questo e di altro vi segnaliamo il 1°Forum internazionale rivolto a tutte le generazioni dal titolo “Generazioni nel cuore della pace” che si terrà da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre 2011 presso il Palazzo dei Congressi di Lugano. L’obiettivo di questa importante manifestazione è la solidarietà e la divulgazione della cultura della pace a tutte le generazioni. Si tratta di un forum con concerti, tavole rotonde, spettacoli, momenti culturali e tanto altro in cui il filo conduttore è il tema della pace e della cultura, e che vedranno la partecipazione di illustri personaggi del mondo ticinese, nazionale ed internazionale, tra i quali anche ambasciatori UNESCO e UNICEF. Il Forum è promosso dall’Associazione “Culture-Ti.Net”, di cui fanno parte personaggi noti alla piazza ticinese del mondo dell’arte, cultura, media e altro. Nel progetto collaborano anche la Fondazione Damiano Tamagni, la Scuola Tasis e molte altre associazioni e fondazioni. L’evento ha ottenuto l’importante patrocinio della prestigiosa Associazione “Assisi Pax International” e sarà inoltre affiancato da un Comitato d’Onore composto da illustri membri. Sono previsti due grandi concerti: il primo del noto cantautore italiano Angelo Branduardi, il secondo vedrà l’esclusiva esibizione di quattro virtuosi di fama mondiale: i pianisti Cyprien Katsaris, Janis Vakarelis e le sorelle Ferzan e Ferhan Onder, i quali presenteranno brani di alcuni dei più grandi compositori di sempre, con quattro pianoforti contemporaneamente sul palco per la prima volta in Ticino. Due importanti spettacoli da non perdere. I biglietti sono già disponibili in prevendita presso la MaffeisNetwork SA. In occasione della manifestazione si intende iniziare un cammino coinvolgendo tutte le generazioni, per creare una piattaforma di dialogo, sensibilizzazione e non violenza, in cui verranno divulgati messaggi culturali costruttivi per tutte le generazioni. Vi segnaliamo il sito internet ufficiale del Forum: www.generazioninelcuoredellapace.ch
Offerte per le aziende: • Possibilità di partecipare al Forum divulgando mediante un video, un relatore, una mostra o altro, un messaggio/un progetto importante in tema con la manifestazione. Ad esempio progetti etici, progetti rivolti alla salvaguardia dell'ambiente, progetti rivolti all'interculturalità nelle aziende e altro. • Possibilità di partecipare alle tavole rotonde con un proprio relatore per approfondire un determinato argomento. • Possibilità di iscriversi alle tavole rotonde come partecipanti. • Biglietti d’entrata al concerto di Angelo Branduardi e al concerto di Gala dei 4 virtuosi del pianoforte a prezzi agevolati da offrire ai vostri stimati clienti e collaboratori. • Possibilità di partecipare al Forum con uno spazio interamente dedicato alla vostra azienda. Il regolamento e le modalità di adesione sono visibili sul sito Internet ufficiale dell'evento nella rubrica “espositori”. Non perdetevi queste offerte, sarà un'ottima occasione di networking per la vostra società!
Per maggiori informazioni e per iscrizioni:
MaffeisNetwork SA Marketing and Communication Via Massagno 32, Casa Belinda - Parco Maraini 6900 Lugano Tel. +41 91 922 95 18, Fax +41 91 922 95 19 info@maffeisnetwork.ch, www.maffeisnetwork.ch
Media Partner
55
Vita dei Soci di Lisa Pantini
Relocation e internazionalizzazione, ecco i punti chiave del World Trade Center Lugano Véronique Larssen
Abbiamo intervistato la Dottoressa Véronique Larssen, Responsabile della Comunicazione per il World Trade Center Lugano, che ci ha parlato delle novità tra i servizi di punta del business center
Dottoressa Larssen il World Trade Center Lugano è, sempre più, un punto di riferimento internazionale per i professionisti, i consulenti e gli Amministratori delegati di imprese, che hanno interesse a localizzarsi nel nostro territorio. Una realtà vantaggiosa anche per le nuove aziende ticinesi. Come spiega le ragioni del vostro successo?
“Il WTC, dopo vent’anni di provata e attiva esperienza, è perfettamente in grado di interpretare, con immediata efficienza, sia le esigenze di aziende che desiderano continuare nello sviluppo, ma anche, le necessità di investitori privati, intenzionati a cautelarsi, stabilendosi nel nostro Cantone. Con le difficoltà oggettive, che assillano le economie nei Paesi che lo circondano, il Ticino si propone come un’isola rassicurante e organizzata. Un’oasi dove il consulente finanziario, l’imprenditore o chi lo assiste, può ancora concentrare le proprie forze sulla crescita dinamica e sulla redditività. Riferendomi alle difficoltà oggettive, posso confermarle che negli ultimi periodi, abbiamo assistito operatori di nazionalità greca, spagnola, portoghese e, naturalmente, italiana. Se nel passato le realtà che intendevano rilocalizzare potevano essere attirate da Zurigo, Zugo o Ginevra, oggi possiamo affermare, con avveduta cognizione, che le opportunità, offerte dal nostro territorio, sono particolarmente calamitanti. Un’autorevole conferma è testimoniata dai grandi gruppi della moda, che l’hanno scelto come base operativa!”
Le imprese che si trasferiscono in Ticino necessitano però di particolari supporti per trasferire il centro dei loro interessi da uno Stato estero al nostro Cantone. Altri problemi possono essere originati dal loro staff e dalla famiglia. Questi casi vengono normalmente definiti con il termine: «Relocation».
“Con la sua osservazione lei sta investigando sul nostro core-business. Confesso, orgogliosamente, di far parte di una struttura professionalmente preparatissima e dalla mentalità internazionale. Posso tranquillamente affermare che, le approfondite conoscenze del WTC sul territorio,
56 Ticino Business
sommate alle consolidate relazioni con gli enti governativi e le associazioni economiche, come la Cc-Ti, ci permettono di risolvere, in tempi celeri, le principali problematiche sulle quali, l’investitore e la famiglia che lo accompagna, temono d’ inciampare. Rendere agevole il loro inserimento nella nuova realtà è il nostro obiettivo. Nonostante una burocrazia particolarmente snella rispetto ad altri Paesi, l’imprenditore e o il professionista, deve essere supportato nell’esperire rapidamente le pratiche amministrative. La nostra competenza è particolarmente efficiente nel rispondere alle concrete necessità di operatività positiva: come il costituire in tempi brevi una società, reperire un ufficio, un terreno o una sede produttiva, e l’eventuale ricerca, selettiva, di una nuova casa per la famiglia. Con il WTC, come solo interlocutore, tutti questi processi, ed altri, sono presi in carico o coadiuvati da personale specializzato. L’esperienza e filosofia di Relocation del nostro staff offre un’ampia gamma di servizi, capaci di soddisfare ogni cliente: dalle start-up alle società consolidate, dal manager di un gruppo al singolo imprenditore, dal consulente fiduciario all’accreditato professionista, sino al singolo operatore finanziario. Nel World Trade Center è ottenibile un recapito postale professionale o l’usufruire di un servizio
più ampio, come l’ufficio virtuale: in questo caso il cliente potrà beneficiare di una linea telefonica personalizzata e gestita da una segretaria multilingue. È inoltre possibile controllare la propria efficienza operativa attraverso i servizi di contabilità e amministrazione ordinaria e, se necessario, organizziamo consulenze in ambito fiscale e fiduciario. Questo grazie alla collaborazione di esperti dalla collaudata professionalità, partner attivi all’interno del WTC Lugano”.
Oltre questi servizi è anche possibile «affittare» un ufficio o una sala riunioni, è così?
“Esattamente! È importante avere la disponibilità di spazi modulari per poter fornire ai nostri clienti anche l’opportunità di poter utilizzare un ufficio autentico e non più solo virtuale. Disponiamo di 2’200 mq di uffici elegantemente arredati e suddivisi da 18 fino a 380mq. Sono spazi cablati e pronti all’uso: dotati di tutte le infrastrutture tecniche e di telecomunicazione d’avanguardia. Inoltre per meeting, riunioni importanti o altro, il cliente potrà disporre delle nostre sale riunioni”.
Come si caratterizzano questi spazi?
“Per soddisfare qualsiasi richiesta, le sale sono arredate e attrezzate per lo svolgimento di eventi d’affari. Possono accogliere fino a 16 persone, le quali avranno la possibilità d’usufruire di tutti i supporti tecnici necessari per effettuare compiutamente una presentazione o illustrare progetti. Inoltre il WTC mette a disposizione il proprio personale, esperto nell’affiancare il fruitore per una miglior gestione degli incontri”.
Poco prima ha accennato alla «famiglia». Il servizio Relocation è dedicato dunque anche ai privati?
“Sì, perché la decisione di trasferirsi in un Paese straniero incide anche sulla famiglia, comporta un grande cambiamento alla moglie e eventuali figli. Ecco la ragione per la quale la Relocation opera a 360°. Desideriamo che ognuno si senta qui «a casa» e assistito in tutto, iniziando dalla ricerca della casa ideale o di un terreno; la successiva organizzazione del trasloco e assistenza nella stipulazione dei contratti di utenza; la scelta della scuola ideale per i figli; provvederemo all’adempimento delle pratiche amministrative e di residenza come per esempio i permessi di soggiorno, di lavoro e l’importazione dell’autovettura ecc.. Infine, concluderemo dando supporto a fine locazione provvedendo alle varie notifiche e trasloco”.
Recentemente avete introdotto anche un corso che punta all’internazionalizzazione. Quali sono gli obiettivi e a chi è rivolto?
un grande esperto in materia. Possiede 30 anni di esperienza in campo, essendo stato presente operativamente in 41 Paesi di 5 continenti. Questa figura è rappresentata nella persona dell’Ing. Ettore Accenti. Questo corso è stato ideato soprattutto per i titolari d’azienda, gli imprenditori, Amministratori Delegati, Direttori generali e Responsabili marketing svizzeri e non. L’obiettivo dell’Ing. Accenti, associato al pensiero del WTC, è quello di risvegliare nelle menti imprenditoriali il concetto di Internazionalizzazione. Un «concetto» che potrà diventare realtà, nel corso di una giornata intensa, svolta a far capire ai partecipanti come approcciare il business nei nuovi e profittevoli mercati infondendo loro la dimensione internazionale e interculturale. Si tratta di una visione panoramica sulle problematiche che l’alta direzione di un’azienda, presente o che vuol essere presente sul mercato internazionale, deve conoscere per poter dirigere, pianificare e controllare la propria internazionalizzazione con cognizione di causa”. Per qualsiasi informazione in merito ai servizi e al corso di internazionalizzazione è possibile contattare: WTC Lugano Via Lugano 13 6982 Agno Tel. +41 91 610 21 11 Fax +41 91 610 21 01 info@wtclugano.ch www.wtclugano.ch
“Il corso, che si svolge in un’unica giornata, è tenuto da
57
Vita dei Soci di Lisa Pantini
LT3 Suisse: events industry L’azienda, situata a Chiasso, ha una solida esperienza alle spalle nella gestione ed organizzazione di eventi
Paola Solari e Marco Adriani
Regalare emozioni. Far sì che il vostro evento sia, per tutti i partecipanti, un momento indescrivibile, un evento da ricordare, sia per lavoro come pure per le occasioni più festose, come un anniversario, un traguardo importante. Al contempo, rendere l’organizzazione dell’evento e di tutte le attività correlate nella sua gestione un lavoro non oneroso dal punto di vista gestionale per l’impresa: ci sono i professionisti, che una volta sentita la ricorrenza ed aver analizzato i punti chiave dei vostri desideri, si occupano di tutto, dalla A alla Z. E voi potete tornare a concentrarvi su quello che sapete fare meglio: il vostro lavoro. Potete stare tranquilli, vi siete affidati ai giusti specialisti, l’azienda saprà gestire tutto quanto, dall’organizzazione alla pianificazione, dalla logistica alla realizzazione del vostro evento. Professionalità, rigore, cura ed attenzione, certo, ma anche simpatia, allegria, divertimento e un pizzico di magia: ecco gli ingredienti con cui LT3 Suisse lavora; che sono le basi con cui comunica, in cui crede e su cui è fondata. LT3 Suisse nasce alla fine del 2009, quando si installa a Chiasso pronta ad operare sul territorio ticinese, con una grande esperienza alle spalle, derivata dall’azienda fondatrice, LT3 Incentive S.r.l., esistente in Italia dal 1996. LT3 Suisse ha infatti già realizzato
58 Ticino Business
eventi in tutte le categorie in cui opera: congressi, meeting, corsi di formazione, convention aziendali, eventi speciali, incentive, incontri B2B. Non vi sono frontiere e limiti alla fantasia ed alla creatività. In solo un anno di attività LT3 Suisse ha già saputo farsi conoscere ed apprezzare da numerose realtà radicate in Ticino. Ecco qualche esempio. • Un viaggio incentive per una fiduciaria che ha raggiunto nel 2010 il traguardo dei 10 anni: LT3 Suisse è stata incaricata di organizzare la celebrazione, e ha proposto Tozeur, alle porte del Sahara, in un’atmosfera da mille e una notte, allestendo anche un campo beduino dove trascorrere la notte. • Una convention: un importante evento commissionato da un’azienda farmaceutica ticinese per 200 dipendenti, in una splendida villa d’epoca a Varese. • Diversi corsi di formazione nazionali e internazionali riferiti a diversi settori, che hanno visto coinvolti partecipanti provenienti da tutto il mondo. • Congressi, di cui LT3 Suisse, oltre che incaricarsi dell'organizzazione a 360°, è anche segreteria organizzativa. • Eventi B2B, come un incontro per conto di 8 aziende dell’alta filiera mobiliare italiana con architetti ticinesi per creare nuove sinergie e networking.
• Eventi speciali tra i quali si possono citare una festa “di famiglia” in stile anni ‘30, dove grazie ad attori, musicisti e ballerini si sono rievocati le atmosfere, i suoni e le magie degli anni Trenta: gangster, auto d’epoca, charleston; o delle cene di Natale particolari con locations speciali. Una vasta esperienza, un successo consolidato, professionisti in azione: LT3 Suisse è pronta ad accogliere nuove sfide. Un global player che offre un global service. Il Majusardu, un workshop in Sardegna Al fine di farsi conoscere ulteriormente sul territorio ticinese, LT3 Suisse ha in programma di organizzare un evento all’Isola della Maddalena in Sardegna, presso il Maddalena Hotel & Yacht Club, destinato ai Marketing manager, Dirigenti ed Events manager delle diverse PMI ticinesi. Un week end in Sardegna, in una magnifica cornice sul mare, per conoscere e conoscersi. Workshop e tavole rotonde saranno alternati da momenti di svago. Dal 16 al 18 settembre prossimi un gruppo di circa 20 manager decollerà da Malpensa alla volta di Olbia, dove dopo circa un’ora di volo atterrerà per poi venir accompagnato allo Yacht Club. Un week end di emozioni, di apprendimento e di confronto, immersi in un’atmosfera suggestiva alla
quale il mare fa da ambientazione, in un isola ricca di storia e pregna di cultura. Questo tipo di eventi (Majusardu viene da “maggio sardo”, periodo in cui si è svolta la prima edizione) viene organizzato circa ogni 1-2 anni, per far entrare in contatto le aziende indigene con la realtà LT3: le due società infatti, pur attualmente indipendenti, conservano una stretta collaborazione, e uno stile operativo comune. Giunto alla 4° edizione (le prime tre organizzate in Italia dalla “casa madre”, la prima per il Ticino), il Majusardu, che quest'anno tratterà del giusto mix tra marketing, eventi, new media, si appresta ad essere un momento di legami e conoscenza applicati al business, che si inanella con poesia e sapienza a gratificanti momenti di svago. Maggiori informazioni possono essere richieste a LT3 Suisse Sagl Via Bossi 50 6830 Chiasso Tel. +41 91 682 67 88 Fax +41 91 695 50 85 paola.solari@lt3suisse.ch
59
Vita dei Soci Intervista con Matteo Michele Albera, Responsabile servizi fiduciari Gemana Group
Gemana Consulting SA: un gruppo vivo a livello culturale ed imprenditoriale Nell’intervista Matteo Michele Albera spiega il successo del gruppo Gemana che da vent’anni cavalca l’onda del successo sulla piazza luganese e internazionale
Vent'anni e non dimostrarli, qual è il segreto di Gemana?
“Vent'anni possono non sembrare un’eternità in termini aziendali, ma sono molto per una società che svolge un’attività delicata come quella fiduciaria e della consulenza fiscale, tanto più se si considerano le continue evoluzioni delle normative nazionali ed internazionali e della tipologia di mercato che questo tipo di attività ha avuto negli anni. Forse il segreto che ha permesso di affermarsi, non come realtà di un momento ma come realtà aziendale durevole, è stato quello di aver sempre considerato il nostro gruppo come un organismo vivo a livello culturale ed imprenditoriale”.
Lei parla di attività culturale, perché Gemana ha voluto impegnarsi, in particolare, in questa attività?
“A livello culturale, in quanto spinti e motivati da globalizzazione, interazione e integrazione normativa, siamo chiamati in qualità di consulenti a riscoprire e rafforzare le nostre competenze, andando oltre lo scenario normativo nazionale, cercando di realizzare l'obiettivo di costruire un terreno di conoscenze integrate. Sotto questo spinta, infatti, fanno oggi parte della grande «famiglia» Gemana avvocati, fiscalisti, consulenti e commercialisti svizzeri ed esteri con diversi profili che ben si integrano in un «puzzle» dove ogni pezzo ha un ruolo fondamentale per la buona riuscita del progetto cliente. Peraltro, il cliente Gemana, pur interfacciandosi con un unico interlocutore, ovvero la nostra entità fiduciaria svizzera, può accedere a tutti i servizi in modo integrato. Un importante beneficio di questa integrazione di servizi e competenze è che la riservatezza e la confidenzialità sono tanto più garantite quando tutte le aree delle esigenze e del progetto del cliente vengono curate e pianificate nella consulenza. Ma non ci si è limitati a questo. Per ottenere il massimo del risultato abbiamo non solo promosso incontri e manifestazioni culturali formative interne ed esterne partecipando a convegni e redigendo libri in materia, ma
60 Ticino Business
anche realizzato investimenti diretti e mirati, in modo da avere risposte pronte ed informazioni direttamente dalla fonte; ecco perché dopo una Gemana a Lugano, abbiamo attivato sedi in altri Paesi quali Inghilterra e Monaco, e strutturato un network mondiale con partnerships in Lussemburgo, Malta, Emirati Arabi, Stati Uniti, per citarne alcune”.
Parliamo dei servizi fiduciari. Secondo lei qual è il presente e quale sarà il futuro di questi servizi?
“Anzitutto una precisazione: nel grande «calderone» dei servizi fiduciari, Gemana ha da sempre concentrato la sua attività nel settore dell'International Tax Services, quindi nell'offerta del servizio «fiduciario - societario», e mai in quello della gestione finanziaria. Come per il passato ed il presente, il futuro dell'attività fiduciaria non potrà prescindere da due componenti fondamentali: la sostenibilità della consulenza, che deve sempre tutelare e preservare l’attività imprenditoriale del cliente, e ovviamente la fiducia verso chi amministra e gestisce le società del cliente, e questa la si guadagna sul campo. Il fatto di essere qui, dopo vent'anni, ed aver prestato i nostri servizi con eguale dedizione e professionalità tanto a piccoli imprenditori quanto a gruppi internazionali e che questi siano ancora nostri clienti, è una bella sensazione e un grande segnale di fiducia”.
Le relazioni internazionali tra i Paesi cambiano in continuazione, come affrontate queste evoluzioni?
“Diciamo che la base normativa che a questo tipo di servizio e professione viene e verrà data nei prossimi anni, sia dal punto di vista del diritto interno, sia dalla Convenzione Contro le Doppie Imposizioni, sia dagli accordi internazionali, renderà sempre più importante il rapporto di collaborazione con i Clienti. Se consideriamo gli ultimi due anni, ci siamo trovati in pieno «tsunami mediatico», in apparenza a supporto di una dichiarata lotta all’evasione fiscale, giustificata, ma anche esasperata, da una crescente esigenza da parte di alcuni Paesi
di reperire finanza, cosa che ha fatto sì che alcuni Stati ritenessero legittimo reperire dati, anche con sistemi poco «ortodossi», per non dire illegali, e generare campagne mediatiche di disinformazione, non solo sulla professione fiduciaria e bancaria e sulla gestione del segreto ma sull'intero sistema Paese svizzero. La correttezza professionale e la gestione oculata del rapporto fiduciario ci hanno permesso di superare questa impasse”.
Come è cambiata, se è cambiata, la domanda del mercato?
“Direi che è ormai evidente come la domanda di carattere finanziario o di private banking sia di molto diminuita lasciando ampi spazi ad una nuova forma di richiesta, quella di carattere consulenziale fiscale specialistico. Si sente poi la necessità di fare un distinguo fra le società fiduciarie che hanno investito in cultura e strutture e quelle che non lo hanno fatto. Le prime, che hanno avuto il coraggio di investire da tempo, attraverso la strutturazione di una serie di uffici e risorse interne, reagiscono alla crisi fornendo una pluralità di servizi, come ha fatto Gemana; quelle invece sempre legate al settore dell'investimento stanno purtroppo vivendo un momento di stallo in quanto l'attuale scenario economico sta mettendo a dura prova il settore del private banking. Per vero la mia visione è che certamente stia riprendendo un flusso di capitali non tanto per motivi fiscali ma per l'inesperienza del settore del private banking italiano, fatto questo che sta riportando nuova linfa ai «cugini» fiduciari finanziari.
Qual è l'approccio di Gemana verso il cliente?
“Come consulenti, dobbiamo innanzitutto tener presente che i clienti, oggi, sono sempre più esposti ad un sovraccarico di informazioni mediatiche, di sentito dire, di timori e di dubbi. Il cliente oggi non è più informato che in passato, ha solo accesso ad un maggiore numero di informazioni delle quali diviene sempre più complesso identificare utilità, benefici e rischi e la nostra primaria
preoccupazione deve essere quella di far chiarezza sul nostro ruolo ed i limiti della nostra attività in tema di antiriciclaggio. Non solo, importante è far capir loro che la fiducia non è solo quella del cliente verso di noi ma anche, e soprattutto, la nostra verso il cliente. In qualità di amministratori e soci fiduciari di una o più iniziative del cliente, il nostro obbligo al rispetto delle istruzioni che cliente ci impartisce deve essere sempre commisurato alla certezza che il cliente ci metta a disposizione i mezzi giuridici (ovvero le idonee spiegazioni sulla transazioni che pone in essere) ed economici per poter adempiere, in ultima istanza, alle obbligazioni che noi andiamo a sottoscrivere in suo nome e conto. Dal punto di vista meramente del metodo, come consulenti, oggi dobbiamo capire che la tipologia di relazione con le autorità fiscali a cui siamo abituati in Svizzera, ma anche in altri Paesi come Inghilterra ed in molte altre giurisdizioni, non è quella dello Stato di riferimento del nostro cliente - mandante e della sua iniziativa imprenditoriale. S’impone, infatti, uno sforzo ulteriore non solo di conoscenza normativa ma di immedesimazione nella realtà del nostro cliente. Dal punto di vista tecnico e di contenuto, bisogna essere aperti e relegare la variabile fiscale a uno dei tanti elementi che compongono un progetto, puntando sempre più sulla delocalizzazione concreta di funzioni o processi aziendali”.
Per chiudere, due parole sul futuro di Gemana.
“Direi che il segreto per affrontare il futuro è nel nostro passato, e nelle due parole che fanno da accompagnamento al nostro logo dei 20 anni. Cultura ed eccellenza, sempre e comunque, perché filosofia che vince non si cambia”. Gemana Consulting SA via Balestra 22 A, 6901 Lugano Tel. +41 91 911 00 11 Fax +41 91 911 00 28 www.gemanagroup.com
61
Vita dei Soci di Simona Mazzuchelli, Senior Consultant Luisoni SA
Il Talent Management
Simona Mazzuchelli
Le aziende e le organizzazioni sono confrontate con un mercato in costante evoluzione. Ma i loro dirigenti e collaboratori hanno tutte le credenziali per affrontare le sfide di oggi e di domani? La qualità della gestione del personale è all'altezza dei requisiti necessari?
Per contro, i dipendenti devono affrontare una sfida di intensità elevata che rischia di tradursi in un crollo morale ed un’ulteriore perdita di profitti. E le aziende perdono i talenti migliori perché i cosiddetti “fuoriclasse” hanno quasi sempre nuove opzioni da valutare.
Una diagnosi integrale della situazione attuale, è la base ideale per la selezione del personale, lo sviluppo professionale e personale dei collaboratori nonché la creazione di team. Oltre a mettere in luce potenzialità di miglioramento, indica i correttivi da adottare e fornisce piani d'azione concreti. Inoltre, supporta l'adeguamento della politica del personale alle nuove condizioni, elaborando strategie di gestione delle risorse umane che si integrano in modo ottimale a quelle aziendali.
Per non rischiare di farseli portar via, si dovrebbe prestare particolare attenzione al loro sviluppo professionale, alla gestione delle carriere e alla politica salariale. L’obiettivo principale è quello di coltivare questi individui con programmi di sviluppo strutturati e creare leader attraverso una pianificazione successoria ben organizzata.
Con la gestione dei talenti si cerca di allineare le strategie del personale con le esigenze organizzative, portando ad attirare e selezionare le persone giuste, facendo crescere il loro potenziale e alimentando il loro entusiasmo ed impegno. Il talent management ossia la gestione dei talenti è andata assumendo, negli ultimi anni, un’importanza crescente. Reperire e trattenere i migliori talenti è diventata una necessità sempre più urgente da soddisfare, al fine di affrontare le sfide ed entrare in nuovi mercati, come pure garantirsi un solido vantaggio competitivo nei confronti dei propri concorrenti. Oggi le organizzazioni hanno bisogno di selezionare e preparare i loro dipendenti più capaci ad un ambiente sempre più complesso. Le aziende che riconoscono il valore dei propri talenti avranno più chances di superare condizioni economiche difficili. Anche se il tema della gestione dei talenti è stato finora un argomento da tempi di crescita e sviluppo, la questione su come trattenere in azienda le persone che maggiormente contribuiscono alla competitività della società non è da sottovalutare. In un periodo di sconvolgimenti economici come quello che stiamo vivendo, molti managers si trovano costretti a dover ridimensionare e a tagliare i costi a tutti i livelli per mantenere il grado di solvibilità dell’azienda.
62 Ticino Business
Trovare i collaboratori giusti è una delle funzioni chiave delle HR, ma per un'efficace gestione del personale è altrettanto importante saper mantenere e sviluppare i team esistenti. Infatti un'azienda può ambire a un successo a lungo termine solo se anche i suoi dipendenti sanno tenere il passo con l'evoluzione del mercato. Se per la retention dei talenti è necessario uno sviluppo di carriera ma il percorso verso l'alto è bloccato, le aziende possono implementare i trasferimenti, i programmi di rotazione di posti di lavoro, gli spostamenti orizzontali. La mobilità interna potrebbe garantire una maggior soddisfazione e motivazione nel personale e, visto il periodo, è spesso meno costosa di una promozione. Chiaramente ogni azienda è chiamata ad individuare quali siano i talenti utili alla propria realtà, muovendosi verso una scelta coerente agli obiettivi aziendali stabiliti. Con l'attuale situazione di mercato, chi assume può permettersi di essere particolarmente selettivo, orientandosi verso persone dotate delle migliori competenze. È quindi questo il periodo giusto per “fare scorta” di talenti e preparare la società in vista della ripresa economica. Non tralasciamo il fatto che chi promuove la gestione dei talenti ha un riscontro d’immagine che attira i potenziali candidati, stimolati ad operare per una società che valorizza le risorse e offre loro opportunità di continuo sviluppo. Luisoni Consulenze SA via Balestra 9, 6900 Lugano Tel. + 41 91 911 30 00, Fax + 41 91 923 55 43 www.luisoni.ch
Vita dei Soci
VISMARA GREEN TECHNOLOGY: proposte eco-compatibili d’avanguardia Pensare al futuro, con intelligenza
Il nostro futuro è sempre più legato alle questioni ambientali e alla possibilità di garantire ed aumentare la qualità della vita. L'ambiente in cui noi viviamo e in cui un domani vivranno i nostri figli è oggi una delle principali emergenze da affrontare per permettere all'umanità una crescita sostenibile. Sono finiti i tempi in cui l'unico obiettivo era quello di aumentare le proprie quote di mercato, quello di produrre prestando poca attenzione alle regole etiche che imporrebbero un'attenzione alle nostre risorse e al nostro clima. La famiglia Vismara è da sempre molto attenta alle condizioni di lavoro e nell'azienda di famiglia - CAMILLO VISMARA SA - da anni si sono impostate condizioni di lavoro incentrate sulla sicurezza. Se la sicurezza, per l'azienda, è da sempre un tema principale, quella legata al rispetto del nostro ambiente non lo è da meno. Con ancor maggiore sensibilità verso l'ambiente che ci circonda e nel quale ci troviamo a lavorare e a vivere, nasce VISMARA GREEN TECHNOLOGY, una nuova, avvincente, sfida professionale. Collocata all'interno del GRUPPO VISMARA, questa nuova attività si presenta in qualità di azienda all'avanguardia nella capacità di risolvere le questioni legate ad una gestione ecologica di svariate situazioni lavorative, selezionando e proponendo le migliori soluzioni per contenere al massimo le emissioni nocive nell'ambiente. Il primo, importante e significativo accordo è stato quello di assumere l'importazione e la distribuzione, in esclusiva per il mercato elvetico, del prestigioso marchio PIRELLI ECO TECHNOLOGY. L'azienda, facente capo al GRUPPO PIRELLI, è oggi leader nel controllo delle emissioni nocive e grazie alla capacità di ricerca dei suoi laboratori e alle grandi competenze tecniche, propone al mercato dal 2004, FEELPURE™, sistema antiparticolato. Si tratta di un rivoluzionario sistema filtrante sostitutivo della tradizionale marmitta installata d'origine allo scarico dei motori diesel. La sua applicazione permette di abbattere di oltre il 90% il particolato emesso dai motori di veicoli commerciali leggeri, camion, autobus, macchine da cantiere e applicazioni navali. La tecnica sviluppata si basa sull'applicazione di un filtro antiparticolato (noto anche come FAP o DPF) ad un concetto di rigenerazione basato sull'utilizzo di un additivo catalizzante specifico (denominato CAM FBC). L'interesse per questo sistema è molto elevato e gli interlocutori di VISMARA GREEN TECHNOLOGY stanno dimostrando una grande sensibilità e un'attenzione particolare per le problematiche ecologiche: questo permette di comprendere con soddisfazione che un futuro migliore è possibile e molto vicino. VISMARA GREEN TECHNOLOGY ha già iniziato l'equipaggiamento dei sistemi antiparticolato sul parco veicoli
delle navicelle della CAMILLO VISMARA SA che potrà così, prima in tutto il Ticino, offrire ai propri clienti un'intera flotta di Piattaforme di Lavoro Elevabili autocarrate davvero eco-compatibili. Inoltre ha equipaggiato due autobus della VIAGGI MANTEGAZZI SA; l'azienda vuole, grazie alla particolare sensibilità del signor Mantegazzi, titolare, non solamente offrire il miglior servizio di trasporto alla clientela, ma anche rispettarla prestando attenzione all'aria che respirano durante i viaggi. L'impegno di VISMARA GREEN TECHNOLOGY è quello di poter davvero migliorare il nostro mondo contribuendo ad abbattere significativamente le emissioni, senza mai dimenticare, naturalmente, anche l'affidabilità e la redditività nella gestione dei processi di lavoro delle aziende sue clienti. Ognuno di noi, singolarmente, come pure a livello aziendale, di associazione, ecc. può decidere del nostro futuro e con piccole attenzioni quotidiane e grazie alla moderna tecnologia oggi a disposizione, contribuire per lasciare un mondo migliore a chi verrà dopo. Proprio come stanno facendo la VISMARA GREEN TECHNOLOGY, la CAMILLO VISMARA e la VIAGGI MANTEGAZZI, e come domani potranno fare altri. VISMARA GREEN TECHNOLOGY è gestita da Paolo, Roberto e Mauro Vismara e diretta da Rudy Tenca, professionista competente e disponibile che, forte della sua esperienza nel settore, sarà un valido interlocutore per ogni necessità o informazione.
63
Vita dei Soci Intervista a Marco Ferrari
Un enorme pacCo regalo in Piazza Cioccaro La Mobiliare annuncia così la distribuzione di oltre CHF 125'000'000 d’utili ai suoi clienti
Buongiorno signor Ferrari. C’era, ai piedi della funicolare della Piazza Cioccaro, in centro a Lugano, una pubblicità che annunciava un regalo di ben CHF 125'000'000.- ai clienti; di cosa si trattava?
“La Mobiliare Assicurazioni funziona sul principio della cooperativa. Il cliente della Mobiliare è anche cooperatore e partecipa così regolarmente agli utili realizzati dalla società. Per esempio, quest’anno tutti gli assicurati con polizze responsabilità civile privata, economia domestica, stabili privati e oggetti di valore beneficiano nuovamente di un ribasso del 20% sul premio annuo! Questa distribuzione di utili tra i clienti è unica in Svizzera e ci rende fieri!”
Che risultati d’esercizio ha ottenuto la Mobiliare nel 2010?
“Nel 2010 volume lordo dei premi della Mobiliare ha superato i 3 miliardi di franchi. Con una crescita del 3,2 % nel settore non-vita e negli affari vita con il 4,9%, superiamo largamente il ritmo di un mercato praticamente stagnante. La dotazione di mezzi propri (Solvency I, come la chiamano tecnicamente) ammonta al 515%, ben al di sopra del 100% richiesto per legge, per darle un’idea della nostra solidità finanziaria, la media dei nostri concorrenti è di circa 193%”.
Come definisce la vostra gestione dei sinistri?
“Il sinistro è «il momento della verità». Per noi è importante che il cliente percepisca che ci siamo, che lo aiutiamo velocemente e senza troppe complicazioni. Siamo vicini ai clienti e abbiamo una gestione decentralizzata dei sinistri che liquidiamo direttamente presso le agenzie. Solo a Lugano l’anno scorso abbiamo liquidato oltre 10'000 casi”.
Signor Ferrari, lei è l’agente generale della Mobiliare a Lugano dal 1997, ma la vostra compagnia da quando è presente nella nostra zona?
“La Mobiliare ha aperto la sua prima agenzia a Lugano nel lontano 1876. La nostra casa madre era già attiva
64 Ticino Business
a Berna dal 1826, per cui è attualmente la più antica assicurazione privata svizzera”.
La Mobiliare offre anche assicurazioni nell’ambito del così detto terzo pilastro?
“Certamente! La Mobiliare è riuscita non solo a difendere, ma anche ad ampliare la posizione di leader del mercato come specialista nelle assicurazioni di rischio sulla vita e come riassicuratore delle istituzioni di previdenza nel campo della LPP. Anche le assicurazioni per l'incapacità lavorativa hanno visto ancora una volta una forte crescita”.
Come si profila la Mobiliare come datore di lavoro?
“La Mobiliare offre a livello nazionale oltre 3’600 posti di lavoro. Interessante è sapere che nel settore assicurativo gli apprendisti sono in media l’8% degli effettivi, allorché la Mobiliare conta la maggior percentuale con circa il 17%. Nel Sottoceneri siamo in poco più di 40 collaboratrici e collaboratori con uffici a Lugano, Agno e Mendrisio. Per avvicinarci ancor di più alla nostra fedele clientela apriremo entro pochi mesi una nuova agenzia a Viganello”.
Vita dei Soci di Claudio Vital, Responsabile Gestione della salute in ÖKK
Ergonomia del lavoro: meno fa meglio In Svizzera un lavoratore su tre lamenta dolori alla schiena e alla nuca. Questi disturbi sono spesso in correlazione con una postura errata o uno sforzo eccessivo sul posto di lavoro. Nell’organizzare il posto di lavoro il datore di lavoro dovrebbe prestare attenzione all’ergonomia. Infatti anche il datore di lavoro può con poco fare molto contro i ben noti «mali da ufficio» Sempre più aziende promuovono la salute dei propri collaboratori puntando su una promozione professionale della salute nell’azienda. Di conseguenza il tema «ergonomia nel posto di lavoro» entra automaticamente nella quotidianità degli affari. Dai cuscini ai poggiapiedi, dalle tastiere fino agli scrivimpiedi tutto è reperibile. Tuttavia non tutto mantiene la promessa di utilità per l’utilizzatore. Spesso dopo un paio di settimane questi ausili sono lasciati a impolverarsi e i disturbi rimangono. Perché l’ergonomia non è qualcosa di passivo che si può affidare (solamente) a uno strumento ausiliario. Per ottenere un’ergonomia ottimale è richiesto l’impegno non solo dei datori di lavoro ma anche dei lavoratori.
Armonizzare uomo, macchina e mondo del lavoro
Il corpo umano deve sopportare un forte carico dovuto al lavoro. Le posture monotone in ufficio, ma anche le intense attività fisiche in cantiere o nei lavori da artigiani portano a disturbi, di cui da un lato è responsabile il nostro stile di vita, perché il fisico è troppo debole per pretese troppo alte, e dall’altro il fatto che l’intensità e la mole di lavoro sono aumentate. Le conseguenze sono che più del 30% delle svizzere e svizzeri che lavorano lamentano dolori alla schiena e alla nuca. Con l’ergonomia si vogliono creare condizioni di lavoro idonee, al fine di diminuire le tensioni a carico dell’apparato motorio. Inoltre si armonizzano tra loro uomo, macchina e mondo del lavoro. Per un adattamento ottimale bisogna «lavorare» su tutti e tre gli attori, vale a dire che si richiamano al dovere anche le persone interessate. Non ci vogliono grandi sforzi per ottenere già molto.
Tonificare la muscolatura
È importante che ognuno si assuma la responsabilità del proprio posto di lavoro o delle proprie condizioni di lavoro. Spesso è sufficiente adattare leggermente la situazione reale e ottimizzare il proprio comportamento. Perché anche i mobili migliori non servono a nulla se la muscolatura della persona interessata è troppo debole. I muscoli infatti cominciano a far male perché non riescono a svolgere tanto a lungo il lavoro di sostegno. Si prende una postura sbagliata per non caricare la parte dolente e si arriva alle contratture. I dolori cronici portano a posture errate che hanno effetti dannosi sul corpo. Una schiena robusta abbinata a mobili con il corretto adattamento sono la migliore prevenzione contro i disturbi posturali. Le seguenti importanti regole Do’s e Don’ts applicate con costanza possono fare molto senza strumenti ausiliari.
Don’ts
Do’s
Spalle alzate mentre si lavora alla scrivania o al computer
Rilassare le spalle e fare attenzione a tenerle verso il basso. Per il lavoro al computer i gomiti appoggiati dovrebbero avere un angolo di 90° rispetto al tavolo. Lo stesso vale per le ginocchia con i piedi sul pavimento
Posizione curva, passiva del corpo mantenuta a lungo
Cambiare spesso la posizione seduta. Cambiare tra la posizione attiva seduti sul bordo della sedia in avanti e la posizione seduta passiva con braccioli. Nella vita di tutti i giorni muoversi il più possibile. Alzarsi in piedi per telefonare e di tanto in tanto fare un paio di passi a piedi. Allentare ogni tanto l’irrigidimento con un po’ di movimento o semplici esercizi
Lo schermo davanti a una fonte di luce
Collocare lo schermo a 90° rispetto alla fonte di luce
Compensare la muscolatura debole con strumenti ausiliari passivi
Tonificare la muscolatura. I muscoli cominciano a dolere perché sono troppo deboli; per scansare il dolore si ripiega su posture errate che a lungo andare possono essere dannose per il corpo.
ÖKK è un’impresa di assicurazioni che opera in tutta la Svizzera. Circa 162’000 persone private e 13’600 aziende e istituzioni pubbliche si fidano di ÖKK. L’impresa di assicurazione offre workshop e relazioni in azienda, per promuovere un comportamento sano. I clienti ricevono assistenza nel dare un fondamento strutturale complessivo e duraturo alla promozione della salute nella propria azienda. Più informazioni su: www.oekk.ch/gestionedellasalute
65
Vita dei Soci
Convertire interessati in clienti Le opportunità del web sono molteplici, tutti ne parlano, ma ancora poche aziende in Ticino ne sfruttano le enormi potenzialità La prima impressione è quella che conta Non appena un utente entra nel suo sito aziendale o e-commerce, deve trovarsi a suo agio e capire in 7 secondi quali sono i servizi e prodotti che offre. Per questo motivo è importante affidarsi ad un agenzia web professionale e qualificata in grado di poter strutturare in modo chiaro e semplice il Vostro sito web. Il web ha cambiato il modo di entrare in contatto con nuovi e potenziali clienti. Oggi è il cliente che cerca il fornitore e chi non sfrutta questa occasione è destinato a farsi superare dalla concorrenza.
Quindi 3 consigli fondamentali per rimanere in gioco: ■ e ssere in possesso di un sito web dinamico capace di comunicare e vendere ■ migliorare costantemente la presenza online con nuovi contenuti ■ essere presenti in google tra le prime posizioni con parole chiavi mirate Il sito web deve trasmettere emozioni e dare utilità, come un vero negozio con belle decorazioni, illuminazione calda, commesse gentili e disponibili, merce interessante in vetrina, e molto altro ancora. Nel web questo si traduce in: banner promozionali e immagini di qualità, testi coinvolgenti e persuasivi che invitano a fare determinate azioni e dare la possibilità di mettersi in contatto con Voi su qualsiasi pagina tramite “quick form”, “richiesta preventivo”, “richiesta consulenza”, ecc.. Consigli pratici Abbiamo preparato per Voi dei consigli pratici per il settore Giardinaggio, Arredamenti e Consulenza: visitate ancora oggi www.svega.ch/consigli
TYPO3 – CMS Content Management System Un sito web di successo ha bisogno di un CMS (sistema di gestione dei contenuti) di successo. TYPO3 è il CMS utilizzato per la realizzazione di siti web professionali e dinamici, portali web e intranet aziendali. È un software rilasciato gratuitamente sotto licenza GPL open source, è costantemente aggiornato ed è imbattibile nella gestione dei contenuti. Viene sviluppato e supportato da una comunità di oltre 60’000 sviluppatori in 80 Paesi.
Non possiamo elencare tutti i settori, ma vogliamo precisare che per tutti i settori esistono delle opportunità per strutturare al 110% un sito web di successo. Conclusione Chiaro è, che un sito web con una semplice presentazione dell’azienda, dei servizi e dei prodotti che offre non attirerà l’attenzione quanto un sito web interattivo. Il nostro Profilo Siamo una web agency che lavora con grande passione nella realizzazione e nello sviluppo strategico di un sito web aziendale. Non ci fermiamo ad essere “soltanto” esecutori, anzi, proprio dalla convinzione che il web porta business, ci siamo specializzati nel trovare soluzioni mirate per convertire utenti in clienti. La nostra presentazione è un invito a tutti gli imprenditori e responsabili marketing, un invito a ripensare a tutto quello che ormai sembrava ovvio. Per Svega Consulting Web ogni progetto è una sfida. Non esitate a chiederci di ottenere il massimo per trovare risultati dove altri si arrendono.
Svega Consulting Web promuove la diffusione del CMS TYPO3 ed è in grado di offrire i seguenti servizi: ■ c onsulenza per la realizzazione di un sito web ■ supporto nella migrazione da CMS proprietari a TYPO3 ■ sviluppo di nuovi progetti / siti web / ecommerce / portali / intranet ■ consulenza e formazione personalizzata ■ hosting
Principali Vantaggi di TYPO3: ttimo rapporto prezzo-capacità O Tempi ridotti di sviluppo Flessibilità e aggiornamento continuo Sistema stabile e sicuro No costi di licenza Gestisce gruppi, utenti e relativi permessi ■ Ideale per imprese, enti pubblici, associazioni, ecc. Informazioni su www.svega.ch ■ ■ ■ ■ ■ ■
E-Commerce – Nel prossimo numero parleremo di e-commerce. La nostra teoria è che tutti i settori hanno la possibilità di vendere online. Curiosità: determinante non è il prezzo, ma bensì il servizio. Argomenteremo la nostra teoria attraverso esempi pratici
66 Ticino Business
Solo noi abbiamo le riviste professionali per far crescere la vostra azienda
PubblicitĂ Sacchi Edizioni Tecniche & Commerciali CP 558 - CH 6928 Manno Tel. +41 091 600 20 70 Fax +41 091 600 20 74 info@pubblicitasacchi.ch
www.pubblicitasacchi.ch
I N O I Z I D N O C A E R A I Z N FINA I L A N O I Z E C C E Crediti di
%
dall’1 e h c e t o p i e e n costruzio
h www.bancawir.c 49 Tel. 0848 947 9