nr. 7 / Sett. 2012
L’erosione delle libertĂ
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Sommario Settembre 2012 Strong opinion Editoriale Contromano Il Tema Ospite Ospite Biblioteca liberale Diritto
4 75 anni di pace sociale sono troppi? 5 L’erosione delle libertà Sì ad una politica davvero sociale dell’alloggio e ad un sistema 6 previdenziale sostenibile 8 Lo Stato terapeutico nuoce gravemente alla libertà 10 Lo Stato regolatore e salutista limita l’individualità e le libertà 12 Uno Stato invasivo che disciplina la vita collettiva 14 Il lato oscuro della crisi 15
Le “condizioni generali abusive” nell’ambito della revisione della legge federale contro la concorrenza sleale (LCSL)
Attualità Attualità Attualità
In merito all’iniziativa “Sicurezza dell’alloggio per i pensionati”: esprimiamo un chiaro e convinto Sì! 18 Il commercio: tutt’altro che un dettaglio 19 Con la libera scelta della cassa pensione si risparmierebbe 21 Nuova Tariffa Integrata Arcobaleno
Attualità
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Attualità Attualità Attualità Eventi Eventi Eventi Formazione Osec
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Attualità
Commercio estero Fiere internazionali Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci nr. 7 / Sett. 2012
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La soluzione della crisi La gentilezza in azienda Evoluzione del settore delle telecomunicazioni 95esima Assemblea generale ordinaria della Cc-Ti, il 12.10.12 Turchia: l’ascesa della tigre del Bosforo, il 10.10.12 Le nostre colazioni d’affari Corsi proposti dalla Cc-Ti Commercio estero Contributo cantonale a sostegno dell’intenazionalizzazione 37 e Semplificazioni del rilascio di prove dell’origine 38 I prossimi appuntamenti 40 Hotel Belvedere Locarno 42 FIDUCIARI SUISSE Sezione Ticino 45 Tyco Fire & Integrated Solutions SA 46 START UP Imprese Ticino SA 47 Euler Hermes 48 MaffeisNetwork SA 50 Sympany 52 Luisoni Consulenze SA 53 Federazione Svizzera degli Agenti Generali sezione Ticino (FSAGA) 54 Lugicons SA 56 E.M. CONSULTING SA 58 Gruppo Sicurezza SA 59 Royal Tag SA 62 Sandro Vanini SA
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Impressum
Redattrice responsabile: Lisa Pantini
nr. 7 / Sett. 2012
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Referendum contro la modifica del 15 giugno 2012 della legge federale sulla pianificazione del territorio (Legge sulla pianificazione del territorio, LPT)
Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino, Lugano
L’erosione delle libertà
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Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi, Lisa Pantini, Simona Morosini Marconi, Marco Passalia e Mercedes Galan Foto di copertina: © iStockphoto.com/Ecelop
Redazione: Cc-Ti, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12 pantini@cc-ti.ch www.cc-ti.ch Pubblicità: Pubblicità Sacchi, C.P. 558 6928 Manno Tel. +41 91 600 20 70 info@pubblicitasacchi.ch www.pubblicitasacchi.ch
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Strong Opinion di Franco Ambrosetti, Presidente della Cc-Ti
75 ANNI DI PACE SOCIALE SONO TROPPI?
Quest’anno corre il settantacinquesimo anniversario dalla firma del primo contratto nazionale tra partner sociali in Svizzera. Era il 1937 quando due uomini illuminati, i Signori Konrad Ilg per il sindacato SMUV e Ernst Dübi per l’ASM (Associazione padronale della metalmeccanica svizzera, oggi Swissmem) dopo un lungo periodo di turbolenza, violenze, scioperi selvaggi, serrate in un clima di pesantissima crisi economica, disoccupazione record, forte inflazione, miseria e indigenza dilaganti, decisero di sedersi attorno a un tavolo per trovare una soluzione. Lo storico accordo fu battezzato Friedensabkommen (trattato di pace), come quelli che si firmano alla fine di una guerra e non senza ragione. La drammatica situazione economica che travagliava la società aveva portato il nostro Paese pericolosamente vicino al baratro di una rivolta dalle conseguenze imprevedibili e in ogni modo devastanti. La metalmeccanica, essendo il settore con il maggior numero di lavoratori dell’economia svizzera – oltre 600’000 persone –, era moralmente il più idoneo a dare un segnale che facesse tendenza anche in altri settori, smorzando i bollori di ribellione che animavano i lavoratori da una parte e i comportamenti da casta privilegiata e intoccabile dall’altra. Le situazioni di conflitto violento non nascono mai dallo scontro tra una ragione e un torto ma dal cozzare due ragioni. Da ciò deriva la forza morale per sostenere una causa, dalla convinzione profonda (a volte purtroppo dogmatica) di essere nel giusto. È facilmente immaginabile perciò, quali e quante difficoltà dovettero affrontare Ilg e Dübi nel perorare le ragioni del dialogo. Pregiudizi, equivoci, diffidenza, strumentalizzazioni, demonizzazione dell’avversario, imperversavano da ambo le parti. Ma a volte succede che la ragione abbia il sopravvento e riesca ad affermarsi se, fra le persone, si instaura un sentimento di fiducia reciproca. Il contratto collettivo nazionale si basa su una premessa fondamentale, quella della buona fede e in caso di contenzioso fra le parti si ricorre a un tribunale arbitrale neutro che prenderà in merito decisioni inderogabili. Dal 1937 a oggi il sistema ha funzionato. Si è riusciti nell’intento di abbinare socialità e produttività, di combinare la necessità sociale con l’assurdità economica dell’epoca. Da tre quarti di secolo gli scioperi sono un’eccezione, il Paese si è arricchito arrivando a essere nel mondo il ventesimo per ricchezza prodotta (PIL) e nei primi 5 per reddito pro capite. La pace sociale che offre la Svizzera è un vantaggio competitivo enorme, una delle condizioni quadro indispensabili per crescere sia economicamente che socialmente. Il merito va in buona parte attribuito ai padri fondatori del contratto nazionale della metalmeccanica divenuto da allora un modello per quasi tutti i settori economici. La situazione economica attuale, pur non essendo degenerata come negli anni Trenta presenta tuttavia molti punti in comune con quel periodo. Situazioni come l’indebitamento abnorme degli Stati, la strafottenza di parte del mondo finanziario (che vive scollato dall’economia reale inventandosi
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mondi virtuali e oscuri dove i debiti sono un valore e i soldi si moltiplicano da soli), l’euro in gravi difficoltà, recessione in alcuni Paesi, disoccupazione soprattutto giovanile oltre limiti tollerabili che provoca incertezza, tarpa il futuro e annebbia le speranze sono elementi potenzialmente esplosivi. Benché la Svizzera stia molto meglio dei suoi vicini, constato che dopo 75 anni di successo anche i contratti collettivi nazionali soffrono. La fiducia fra le parti sociali è a livelli bassissimi e lo spirito che regge le Convenzioni nazionali sta sparendo. La buona fede è un principio desueto, meglio tutto subito, anche a costo di rinunciare a principi etici che hanno fatto la fortuna di questo Paese, ci si preoccupa solo del breve termine, all’onestà intellettuale si può rinunciare in cambio di una concessione immediata, l’arroganza e la prepotenza emergono come valori al posto della tolleranza e della disponibilità a trattare. La lotta è per il manico del coltello. Il fatto, per me personalmente inaccettabile dopo anni di militanza nel direttivo di Swissmem, che lo Stato debba intervenire oggi a emanare contratti normali di lavoro, è la prova manifesta che il partenariato sociale è in crisi profonda. È una cosa grave, che pregiudica il futuro economico e sociale a medio-lungo termine e ricade sulla prossima generazione. Stiamo inconsapevolmente buttando via uno dei nostri più validi atout, in un momento in cui tutto si può fare ma non gettare alle ortiche un vantaggio competitivo di tale portata. La pace del lavoro è un valore inestimabile e credo fermamente che le associazioni padronali e sindacali debbano accantonare pregiudizi, ideologie, dogmatismi e con una buona dose di umiltà accordarsi sul da farsi lasciando le armi in guardaroba. Non è possibile pensare sempre e solo al proprio particolare ,il negoziante che non vuole le aperture prolungate (che non sono obbligatorie) o il sindacato che combatte chi le vuole. Entrambi ostacolano il progresso economico e allora deve intervenire lo Stato. È deprimente dover ricorrere allo Stato per introdurre meccanismi che garantiscano salari minimi perché ci sono imprenditori che trasgrediscono alle regole vigenti causando dumping salariali. Se alcuni imprenditori agiscono contro la legge che siano perseguiti nelle opportune sedi, ma occorre lasciar lavorare tranquillamente coloro, e sono la stragrande maggioranza, che lavorano onestamente, producendo la ricchezza che tiene in piedi il Paese. Mentre per i salari minimi che sia il popolo a decidere. Ma è umiliante che organizzazioni composte da persone responsabili non trovino il modo di accordarsi. Non sotterriamo il partenariato sociale come un residuo inutilizzabile del passato. II mercato del lavoro, in un’economia liberale, non deve essere gestito dallo Stato. Perciò, affinché non si compia una simile ottusità mi appello alle associazioni di ambo le parti, sindacali e padronali, chiedendo con insistenza di salvare ciò che resta dello spirito originale delle Convenzioni nazionali: il principio della buona fede.
Editoriale di Luca Albertoni, Direttore della Cc-Ti
L’erosione delle libertà
Il tema delle libertà, rispettivamente delle loro limitazioni, non è certo nuovo e più volte negli ultimi mesi lo abbiamo sottolineato. Molteplici sono i tentativi di attaccare le fondamenta del nostro Stato liberale e federalista, cedendo a tentazioni centraliste e liberticide che hanno provocato danni incommensurabili in altri Paesi. Poche regole, chiare, flessibili e relativamente facili da far rispettare costituiscono da molto tempo una delle carte vincenti della Svizzera. Fra le molte libertà minacciate vi è sicuramente quella imprenditoriale (che rientra oggi nella definizione di libertà economica, sancita dall’art. 27 della Costituzione federale), pilastro che dobbiamo strenuamente difendere se vogliamo che il Paese possa continuare a prosperare. Ciò non significa puntare all’anarchia o proteggere chi non rispetta le regole esistenti, bensì salvaguardare quella facilità di impresa che ci permette di avere un vantaggio concorrenziale notevole nel contesto economico mondiale. Questo non si raggiunge inventandosi quotidianamente nuove limitazioni, ad esempio con la trasformazione della Costituzione federale in una sorta di elenco esaustivo di ogni possibile regola di dettaglio applicabile alla vita di cittadine, cittadini e imprese. Dai salari minimi a quelli massimi (“grazie” all’iniziativa Minder), dall’esercizio del diritto di proprietà (v. ad esempio le residenze secondarie e l’incombente e minacciosa revisione della legge federale sulla pianificazione del territorio) alle limitazioni salutiste, ecc.. Queste tendenze, unite alla costante tentazione di voler essere sempre e comunque i primi della classe, rischia di smontare mattone dopo mattone una costruzione faticosamente eretta in decenni di lavoro. Consiglio a questo proposito la lettura di un interessante articolo dell’economista Beat Kappeler, apparso nella “NZZ am Sonntag” del 26 agosto 2012. Egli spiega in modo semplice e lineare perché in Svizzera si pagano in generale meno imposte che in molti altri Paesi europei e malgrado ciò le infrastrutture, gli ospedali, le scuole, ecc. sono di regola migliori. Il mercato del lavoro svizzero svolge un ruolo decisivo in questo contesto, perché, in sostanza, grazie alla sua flessibilità (che non è sinonimo di abuso), permette un grado di occupazione maggiore e quindi vi sono meno persone inattive a carico di quelle attive. Semplicistico? No, è la realtà dei fatti.
grandi e piccole strutture, come pure imprese orientate al mercato internazionale e altre rivolte prevalentemente al mercato interno. Le nostre preoccupazioni per la libertà imprenditoriale non si riducono, come sembrano credere taluni, a mere rivendicazioni di sgravi fiscali, benché una politica fiscale volta a favorire le aziende sia un pilastro essenziale nell’ottica della competitività. I nostri sforzi sono volti anche a temi meno spettacolari ma altrettanto importanti, come il mantenimento della possibilità di assumere e licenziare con tutte le tutele necessarie ma con relativa facilità, senza scadere nelle tentazioni di introdurre il licenziamento per giusta causa di italica memoria. Oppure la tutela di moltre altre condizioni che favoriscono l’attività imprenditoriale. Accanto a questo lavoro di “mantenimento”, vi è però l’atrettanto importante attività di creazione di opportunità di business, attraverso iniziative di vario genere, volte ad aprire nuove porte. Muovendoci sul piano nazionale ed internazionale, siamo già riusciti a portare a casa buoni risultati, che verranno divulgati in occasione della nostra prossima Assemblea generale del 12 ottobre 2012. In questo contesto, anche la collaborazione con il Cantone nell’ambito della promozione economica sta già dando buoni frutti. Ma per poter lavorare in modo costruttivo e sviluppare il nostro tessuto economico, non dimentichiamoci delle libertà. Un valore inestimabile, di cui ci si rende conto soprattutto quando ci si trova a dover operare fuori dai nostri confini nazionali.
E mentre la politica si azzuffa e fa gara a chi riesce a profilarsi con le proposte più fantasiose, noi abbiamo il dovere di impegnarci per tutelare questa realtà, fatta di una variegata realtà aziendale, che riesce a conciliare
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Contromano di Alessio Del Grande
Sì ad una politica davvero sociale dell’alloggio e ad un sistema previdenziale sostenibile
Con l’iniziativa “Sicurezza dell’alloggio per i pensionati”, su cui si voterà il 23 settembre, si vuole semplicemente dare ai pensionati, proprietari della loro abitazione, la facoltà, dunque la libertà di scelta, di non pagare l’imposta sul valore locativo, rinunciando però a dedurre dal reddito gli interessi ipotecari e altri costi. Per chi decidesse di non avvalersi di questa libertà di scelta, resterebbe valido il sistema attuale. Indubbiamente, con questa iniziativa si eliminerebbe innanzitutto quella grave iniquità fiscale, almeno per i pensionati proprietari della loro casa, rappresentata dal cosiddetto valore locativo. Un reddito fittizio che equivale alla pigione che il proprietario dell’alloggio potrebbe incassare se quella stessa abitazione la desse in affitto ad altre persone. Dunque, un valore che viene aggiunto al reddito, sebbene non ci sia nessuna entrata reale. Oggi, sulla base di un valore locativo proprio fittizio, si devono pagare delle imposte sull’abitazione, acquistata nella maggior parte dei casi grazie a risparmi e sacrifici; mentre chi acquista, ad esempio, un’auto di lusso o una barca di lusso, anziché comprarsi una casa, non deve pagare nessuna imposta per un ipotetico valore locativo proprio. Ecco perché in molti Paesi l’imposta sul valore locativo è stata eliminata o non viene più applicata. Inoltre, paradossalmente il sistema attuale, col pagamento di un’imposta sul valore locativo, penalizza i proprietari di alloggio che hanno azzerato i loro debiti. Un’incongruenza che spinge ovviamente a creare un indebitamento artificioso. L’esatto contrario di una vera politica sociale per l’alloggio e di una politica previdenziale sostenibile che dovrebbero invece incentivare la riduzione dell’indebitamento. Gran parte dei proprietari di un’abitazione lavorano e risparmiano tutta una vita per assicurarsi una vecchia serena, abitando in una casa o in un appartamento di loro proprietà senza essere gravati dai debiti. Per ridurre il debito ipotecario continuano a risparmiare e a fare sacrifici, ma alla fine sono puniti fiscalmente dallo Stato: proprio nel momento in cui si trovano a dover vivere con una pensione modesta vengono pure colpiti dall’imposta sul valore locativo proprio, ossia su un’entrata fittizia che gli viene imputata dallo Stato. E non sono pochi i casi di anziani che non riuscendo a far fronte a questa situazione sono costretti difatto a sloggiare dalla loro casa. Gli oppositori dell’iniziativa sostengono che essa favorisce i ricchi, confondendo però i veri ricchi da chi ha solo una certa sostanza, rappresentata dall’abitazione in proprietà. Essere proprietari dell’abitazione in cui si abita non significa essere ricchi. Per la gente comune è solo il risultato di una vita di sacrifici e di lavoro per acquistare una casa e rimborsare i debiti, investendoci tutti risparmi. In Svizzera la quota dei proprietari di alloggi è attorno al 40%,
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questo significa che quattro cittadini su dieci possono acquistare un’abitazione. Ma la stragrande maggioranza di queste persone lo può fare solo indebitandosi fortemente e rinunciando a molte cose per sostenere questo onere. È la condizione in cui si trova una larga parte del ceto medio, che va distinto, dunque, dai veri ricchi, e che oggi viene fiscalmente e ingiustamente penalizzato dallo Stato sulla proprietà dell’alloggio. Oltre a quanto detto c’è un altro aspetto non secondario di economia pubblica da non sottovalutare. Attualmente le economie domestiche svizzere sono fortemente indebitate. Su di esse pesa un debito ipotecario di circa 650 miliardi di franchi; a livello mondiale si tratta di uno dei debiti pro capite, rispetto al PIL, tra i più elevati. Ciò è dovuto anche al regime odierno che incoraggia il forte indebitamento, un fattore che rappresenta un rischio cumulativo e che può mettere pure in pericolo la nostra economia pubblica, in particolare nel caso di crisi immobiliari o congiunturali. Lo Stato attraverso l’imposizione fiscale del valore locativo proprio fittizio, non fa altro che promuovere irresponsabilmente un indebitamento che può rappresentare una minaccia per la stabilità economica del Paese. In sostanza oggi non si fa altro che promuovere un debito artificiale e penalizzare la proprietà abitativa senza ipoteche. Con l’attuale sistema più il debito ipotecario è alto, maggiori sono le deduzioni fiscali. Perciò, per ridurre l’onere fiscale spesso la gente mantiene artificialmente alti i mutui. Con l’iniziativa s’incoraggia, invece, il rimborso dei debiti ipotecari e con questo si rafforzano pure il senso di responsabilità nella gestione delle proprie risorse economiche e quella che una volta era una virtù tipicamente svizzera, ossia bilanci domestici non gravati da debiti.
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Il tema di Alessio del Grande
Lo Stato terapeutico nuoce gravemente alla libertà
Il 23 settembre si voterà anche sull’iniziativa “Protezione contro il fumo passivo” promossa dalla Lega polmonare contro il cancro e sostenuta dal Partito socialista, Verdi, Evangelici e da alcune organizzazioni sindacali e associazioni sanitarie. Nulla da obiettare, ovviamente, contro la protezione del fumo passivo. Il fatto è che con questa iniziativa si vogliono soltanto inasprire delle leggi già esistenti, molto equilibrate, in vigore da due anni e che hanno dato ottimi risultati nella tutela dei non fumatori. Norme che, peraltro, in diversi Cantoni, tra cui il Ticino, sono state applicate anche in maniera ancora più restrittiva. Ma la Lega polmonare contro il cancro vuole andare ancora in più in là nelle restrizioni, estendendo il divieto di fumo nei luoghi chiusi di lavoro e in quelli di accesso al pubblico. Dunque, un camionista, in teoria, non potrebbe fumare nemmeno nella cabina del suo camion; mentre il concetto di luoghi di “accesso al pubblico” si presta a mille estensive interpretazioni e, quindi, a divieti generalizzati. Bene hanno fatto, perciò, il Consiglio Federale e la maggioranza del parlamento a respingerla, fidando nel buon senso del voto popolare. Nel suo estremismo salutista, questa iniziativa va ben oltre la difesa del fumo passivo, mettendo, difatti, i cittadini sotto tutela con una pericolosa violazione della loro libertà personale. Essa s’inscrive in quella cultura del proibizionismo (fallita in ogni suo obiettivo) che, nata per combattere alcol e droga, si è poi estesa ad altri consumi, segnando l’avvento dello Stato terapeutico. Si combattono così a colpi di proibizioni, di restrizioni, e persino con specifici balzelli fiscali, oltre il fumo e l’alcol, anche i consumi di zuccheri, cibi grassi, bevande gassate e altri alimenti ritenuti pericolosi per la salute. Quella perversa miscela di positivismo e puritanesimo che era alla base delle vecchie campagne contro l’alcool, è stata rielaborata da una neocultura proibizionista che è ormai il retroterra ideologico della sinistra, degli ambientalisti e delle loro organizzazioni collaterali. Sono loro i portatori sani di un igienismo di Stato che, attraverso divieti e nuove regole, vuole disciplinare la vita sociale anche nei suoi aspetti più minuti, quali possono essere taluni usi e consumi individuali. Fallito lo Stato socialista si sta affermando lo Stato paternalista, che tratta i suoi cittadini come bambini. Purtroppo in questi ultimi anni, l’isteria salutista ha
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trovato un terreno assai fertile nel disinteresse generale, nella scarsa attenzione dell’opinione pubblica verso talune restrizioni apparentemente innocue (e sempre giustificate nel nome del benessere di tutti), spingendoci velocemente sulla china di una società autoritaria. Una volta legge e diritto erano soprattutto finalizzati a proteggere i diritti di ciascuno e quelli altrui, ad impedire che la mia attività, la mia libertà, potesse pregiudicare quella di qualcun altro, oggi sono invece usati per regolamentare invasivamente l’esistenza di ognuno di noi. Si è così persa persino l’antica distinzione tra peccati e reati, vizi e illeciti. Fumare, bere alcol, mangiare troppi dolci o gonfiarsi lo stomaco con bevande gassate, non sono più soltanto comportamenti individuali sbagliati, ma comportamenti illegali. Sanzionabili in vario modo. Taluni studiosi hanno visto nel cosiddetto Stato terapeutico l’ultima versione dello Stato moderno. Una nuova e più subdola forma di potere, che con il suo paternalismo s’insinua nella sfera personale, per regolamentare e disciplinare la nostra quotidianità, decidendo al nostro posto quello che è bene o è male per la nostra vita. Di questo passo resterà ben poco dei principi della libertà individuale e della responsabilità personale, ossia i valori su cui si sono consolidate la civiltà e la democrazia occidentali. In Calfornia dopo la battaglia a grassi, zuccheri e soprattutto al fumo, proibito pure all’aperto, si è arrivati qualche mese fa a vietare persino il consumo di foie gras. Non tanto per questioni di trigliceridi nocivi per la salute umana, ma per la crudeltà con cui sono ingozzate le oche per ingrassare il loro fegato. Dopo aver messo al bando, tabagisti, alcolisti e obesi, lo Stato salutista si evolve nello Stato animalista. Che non si preoccupa più soltanto della salute dell’uomo, ma anche di quella degli animali. C’è da temere che la stessa premurosa attenzione usata per le oche, verrà estesa anche ad altre specie animali, manzi, polli, maiali e pesci, degne di analoga protezione. Ci tocca dunque un destino di vegetariani di Stato, e a quel punto importerà poco il piacere di un sigaro o di un cognac. Privi delle libertà più goderecce, moriremo tutti tristi, meno liberi ma in perfetta salute.
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Ospite Intervista di Lisa Pantini con Carlo Lottieri, Docente di Filosofia del diritto e Filosofia delle scienze sociali all’Istituto di Studi Filosofici della Facoltà di Teologia di Lugano, e Direttore del Dipartimento Teoria politica dell’Istituto Bruno Leoni di Torino
Lo Stato regolatore e salutista limita l’individualità e le libertà Carlo Lottieri
Lotta al fumo, all’obesità, all’alcol, … siamo ormai allo «Stato terapeutico», quale ultima versione dello Stato moderno?
“Ormai è un fatto. Impostosi al termine dell’età medievale grazie al processo di accentramento del potere che è stato operato dalle monarchie feudali, lo Stato moderno ha avuto un’origine del tutto diversa, puntando essenzialmente a garantire pace e sicurezza. Questo era il senso della sua esistenza, ad esempio, al tempo di Thomas Hobbes e anche in seguito. Per lungo tempo quei compiti di natura protettiva sono rimasti centrali. Ma nel corso del Novecento lo sviluppo dello Stato sociale ha cambiato le cose in profondità e ora è sempre più chiaro come il potere pubblico si legittimi quale tutore della salute di ognuno di noi”.
Dopo i mille divieti sul fumo, in California ora si proibisce il consumo di foie gras per la crudeltà con cui sono ingozzate le oche. Se lo Stato salutista dopo essersi preoccupato della salute degli uomini comincia a preoccuparsi di quella degli animali, dove arriveremo?
“Oltre che a mettere sotto controllo la nostra esistenza e i nostri comportamenti più privati (a partire dagli stili alimentari), in vari Paesi la legislazione appare condizionata dalle tesi di quanti non riconoscono differenze tra l’uomo e le altre specie animali. Sullo sfondo c’è la crisi dell’umanesimo cristiano e lo stesso dissolversi del diritto, quale sistema di relazioni tra persone. Oggi vengono attribuiti diritti anche agli animali, che però essi non sono grado di esercitare: il risultato è che consegniamo ad alcuni uomini la facoltà di disporre delle proprietà e dei diritti di altri”.
In Svizzera la Lega polmonare contro il cancro, assieme ad altre associazioni, ha lanciato un’iniziativa popolare (si voterà il prossimo 23 settembre) per norme ancora più restrittive contro il fumo passivo (già regolato in maniera abbastanza stringente). Come giudica questa escalation di divieti che ormai ha contagiato tutti i Paesi?
“Non sono fumatore e non ho mai fumato, ma questo non mi impedisce di riconoscere che i fumatori sono una delle minoranze più perseguitate, spesso sulla base di
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teorie scientifiche assai dubbie: come quelle che esagerano le conseguenze del fumo passivo. Quanti fumano non subiscono soltanto una sorta di esclusione sociale, ma sono tartassati pesantemente a causa delle imposte assai pesanti che gravano sulle sigarette”.
Lo Stato salutista forse gioverà alla salute, ma nuoce gravemente alla libertà. Di divieto in divieto non perdiamo spazi di libertà?
“Questo è il punto cruciale. Un tempo il diritto era essenzialmente considerato uno strumento per evitare le aggressioni. L’ordine giuridico aveva il compito di proteggere i diritti dei singoli, mentre ora la legislazione statale punta a prendersi cura di tutti, dicendo loro cosa devono e non devono fare. L’esito è un paternalismo che ristringe sempre più gli spazi di autonomia dei singoli”.
A questo proposito, in Occidente pare sia ormai scomparsa la tradizionale distinzione morale tra vizi e reati. I primi sono ormai sanzionati come i secondi con misure di vario tipo. Come giudica questa deriva autoritaria?
“Si tratta di un processo nefasto, specialmente perché manca la consapevolezza di quanto sta avvenendo. Nel dibattito pubblico sul fumo, ad esempio, non ci si chiede «se» e «quando» il fumo possa danneggiare gli altri, ma la riflessione è tutta centrata sugli effetti negativi esercitati dalla sigaretta sul fumatore. A partire da questo punto, tutto diventa legittimo e nessuno si pone domande sui principi. Il fine (salvaguardare la salute) giustifica i mezzi (amputare ogni libertà)”.
C’è veramente da temere il controllo della corporeità come una nuova forma di dominio biopolitico?
“La questione è seria. Non è un caso se autori di orientamento culturale molto diverso, da un post-marxista come Michel Foucault a un liberale-libertario come Thomas Szasz, hanno evidenziato che il potere contemporaneo sta progressivamente mettendo le proprie mani sulla nostra esistenza. Al tempo della DDR i cecchini che sparavano sui tedeschi dell’Est che provavano fuggire venivano giustificati dal regime con l’argomento che l’intero Paese aveva investito nella loro formazio-
ne. Lo Stato sociale investe sulla società e, alla fine, quest’ultima diventa essa stessa un bene statale. Oggi le cose non sono del tutto diverse, quando le nostre scelte private vengono messe in discussione dal fatto che potrebbero gravare sui conti pubblici (ad esempio di una sanità che ovunque, ormai anche in America, è in larga misura controllata dalle burocrazie statali). Il salutismo di Stato – in materia di cibi grassi, fumo, bevande gassate o attività fisica – è difeso a partire dal fatto che è l’intera collettività a sostenere gli oneri delle spese mediche”.
Taluni Stati e Governi oggi paiono capaci di produrre solo debiti sovrani e divieti. Insomma, si va verso una società addomesticata col torchio del fisco e le cinghiate del neo proibizionismo?
“Lo Stato sociale ha fatto esplodere la spesa pubblica, dilatando la pressione fiscale, causando deficit statali crescenti e minando la solidità della moneta. Ma questo ha avuto luogo quando il potere ha iniziato a prendersi cura di noi «dalla culla alla bara»: dalla prima educazione fino all’età della pensione. Lo sfascio dell’economia europea causato dai debiti sovrani è quindi strettamente
connesso a questa reinvenzione dello Stato quale «grande Padre» e alla reinvenzione in forme secolari dell’antica Provvidenza cristiana”.
Oggi non si perde occasione per invocare sempre nuove regole. Tutto deve essere definito da nuove leggi o rendendo ancora più invasive e severe quelle esistenti. Ma di questo passo non c’è il rischio che si perda del tutto il principio della responsabilità personale, che è alla base di una società veramente libera?
“Le classi politiche tendono a invadere ogni ambito e in molti i casi questo è favorito dalla diffusa richiesta di non avere più l’onere di scegliere e decidere. Sullo sfondo, va detto, c’è la dissoluzione del diritto, che è sempre più il prodotto di decisioni (le leggi quali costruzioni arbitrarie) e sempre meno il prodotto di una storia, di una tradizione di studi e riflessioni, di esperienze maturate nelle aule dei tribunali. Soprattutto a partire dalla codificazione napoleonica, si è assistito a una rivoluzione dei fondamenti del diritto che, nel corso del tempo, ha dilatato i poteri regolamentari, ridotto la responsabilità dei singoli e, di conseguenza, svuotato la libertà”.
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29.03.2012 12:05:33
Ospite Intervista di Lisa Pantini con Rocco Cattaneo, Amministratore delegato City Carburoil SA
Uno Stato invasivo che disciplina la vita collettiva Rocco Cattaneo
Divieti e restrizioni per il consumo di grassi, alcol, zucchero e sale, la battaglia dello Stato salutista continua. In California si è arrivati persino a proibire il foie gras, mentre in Svizzera il 23 settembre si voterà per una normativa ancora più restrittiva sul fumo. Non pensa che si producano troppi divieti, anziché puntare sull’autocontrollo e il senso di responsabilità dei cittadini? “Premesso che la difesa dal fumo passivo è sacrosanta, c’è da dire che l’attuale legislazione federale e l’autonomia in materia delegata ai Cantoni, garantiscono già adeguatamente questa tutela. Per questo hanno fatto bene Consiglio federale e parlamento a respingere l’iniziativa «Protezione contro il fumo passivo» con cui si vorrebbero inasprire ulteriormente le norme in vigore. Indubbiamente più che su continue proibizioni e restrizioni, bisognerebbe puntare sul senso di responsabilità personale dei cittadini nel non eccedere in consumi nocivi per la propria e altrui salute. Uno «Stato terapeutico» che prescriva cosa si può consumare, cosa, quanto e come mangiare, rappresenta una pericolosa deriva autoritaria, che dai consumi investirebbe poi anche altri usi e costumi sociali. Purtroppo c’è da sottolineare che oggi non si tende affatto a valorizzare questo senso di responsabilità personale. Ed è questo un aspetto molto preoccupante”. Per questo, anche sotto la pressione di gruppi organizzati, si producono sempre più divieti, come se si volesse disciplinare la società a colpi di proibizioni e leggi restrittive che incidono sugli aspetti più elementari della vita sociale, ma che colpiscono pure le libertà individuali. “Il ruolo e il peso di questi gruppi con le loro campagne continue è evidente. E talvolta si ha persino la sensazione che lo scopo reale non sia la difesa della salute collettiva, quanto invece il perseguimento ideologico di una certa visione della società in cui lo Stato deve regolare in ogni campo, dalla mobilità alla tavola, dal tempo libero alla famiglia, l’esistenza dei cittadini. Purtroppo, si può notare che oggi nei Paesi avanzati la funzione dello Stato sta diventando sempre più invasiva. Sotto la spinta della globalizzazione gli Stati hanno visto ridursi la loro vecchia sovranità, per cui cercano di recuperare il potere di comando sulla società disciplinando e regolamentando sempre di più la vita collettiva. Un processo che rappresenta un grosso rischio per la libertà e la democrazia”.
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Eppure, dallo Stato e dagli Stati s’invocano di continuo nuove regole, nazionali e transnazionali. “In questi ultimi decenni c’è stata una sorta di mutazione antropologica e culturale per cui dallo Stato si pretende di tutto e di più, anche a scapito della propria libertà, della propria autonomia personale. Un processo che ha inciso profondamente sui modi e la natura stessa della governance, sul ruolo della politica e dei partiti, e su cui a mio avviso, anche da noi, non si è riflettuto e discusso abbastanza. Da qui deriva questa continua richiesta di regole con la speranza di rimettere ordine nel disordine, apparente, delle cose. Attenzione, però, poche e chiare regole rispettate da tutti, sono molto più efficaci di una giungla di regole che serve solo a moltiplicare i controllori, gli apparati amministrativi e burocratici che le applicano e ne sorvegliano l’attuazione. Quando le burocrazie prosperano per forza di cose si dilata e s’infittisce anche la rete di regole e procedure, con l’effetto non secondario di uno slittamento del potere politico dal governo e dal parlamento agli apparati burocratici. Anche per questo in molti Paesi sono falliti i tentativi di ripulire gli ordinamenti dall’eccesso di leggi e regolamenti. Bisognerebbe ricordare che è molto più facile trovare la scappatoia verso l’illegalità in un sistema irrigidito dalle troppe regole che non in uno basato su poche e chiare regole necessarie e condivise da tutti”. Tornando al problema dei divieti, non crede che di restrizione in restrizione, di proibizione in proibizione si stiano perdendo pezzi di libertà? “Purtroppo è quello che sta succedendo. E credo che ciò sia imputabile soprattutto al fatto che si è ormai perso vista il valore della libertà e della responsabilità personale. Quelli che erano non solo i principi cardine del liberalismo classico ma di ogni società veramente libera e democratica. Senza l’equipaggiamento di queste armi critiche che sono il senso della libertà e della responsabilità, diventa difficile intuire quali minacce ci possano talvolta essere per la libertà individuale dietro alcuni semplici divieti nel nome della salute dei cittadini. Penso pertanto che sarebbe estremamente importante porre l’accento su questi punti in tutti i vari contesti formativi. Cittadini responsabili sono un investimento per il futuro della società”.
Biblioteca liberale di Alessio del Grande
Il lato oscuro della crisi
Dal mancato acquisto di un congelatore, un normale congelatore domestico, può nascere una devastante crisi economica? Nella realtà no, ma nella fantasia di un romanziere certamente. E siccome la realtà a volte supera la fantasia, il romanzo di Mack Reynolds “Effetto valanga” ha il merito di mettere in luce un lato oscuro della crisi. Quello psicologico, ossia quel sentimento d’insicurezza che da timore individuale si trasforma in paura collettiva, funzionando da infernale moltiplicatore, che con una reazione a catena, finisce col precipitare un Paese nella depressione. Stati Uniti, anni ‘70. Tucson, Arizona: interno di una classica famiglia media americana. Marvin Sellers prima di mettersi a tavola per la cena fa i conti di casa, entrate e uscite, somme e sottrazioni, sconfortato scuote la testa e grida alla moglie in cucina: “Phoebe, non c’è un dannato modo di venirne fuori. Quel congelatore nuovo. Bisogna che lo rimandiamo indietro. Dobbiamo riportarlo in negozio. Non ci stiamo proprio dentro con i pagamenti, tra la casa, la macchina, i mobili, la piscina e quella vacanza che abbiamo fatto, prendi oggi e paga domani…”. La moglie protesta: “Ma Marv, il vecchio congelatore ce l’avevamo da quattro anni, i nuovi hanno un mucchio di miglioramenti, lo dicono tutte le pubblicità e poi è bianco. Nessuno più ha un congelatore bianco”. Ma i conti a Marv Seller non tornano e all’indomani chiama il rivenditore Jim Wilkins per dirgli che non ce la fa con le rate e che deve riportargli indietro il congelatore. Dopo aver riattaccato Wilkins ci pensa su un po’, si guarda in giro per il negozio con la faccia scura, e dice alla segretaria di chiamare il loro distributore di Phoenix e annullare l’ordine di tre nuovi frigoriferi: “Abbiamo troppa merce in negozio”. Preoccupato, poco dopo chiama il suo amico Bill Waters, concessionario d’auto, dicendogli che deve rinviare l’acquisto della nuova Buick a cuscino d’aria. Waters insiste, cerca invano di convincerlo a non rinunciare alla Buick. Nulla da fare. Poi anche Waters si guarda in giro preoccupato, chiama la segretaria e le dice di tagliare la fornitura delle nuove avuto: “Sento che c’è una tendenza. Wilkins deve passarsela male in quel suo negozio di elettrodomestici. Le prossime saranno le auto. Non voglio ritrovarmi con eccedenze in magazzino”. Sempre più preoccupato Waters telefona al suo amico agente immobiliare: “Frank, stavo pensando alla nuova casa. Sara meglio rimandare, per il momento”. Di rinuncia in rinuncia si avvia un effetto valanga che travolgerà produzione e consumi, che lascerà senza lavoro i Seller, Wilkins, Waters, il suo amico Frank e con loro altre decine di milioni di americani. Rieditato recentemente, il libro di Reynolds è stato pubblicato la prima volta negli USA negli anni ‘70, quan-
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do la potente macchina produttiva americana, dopo un ventennio di crescita tumultuosa, s’inceppa al punto di far temere una nuova grande depressione. Ed “Effetto valanga” individua, in chiave umoristica, nel mancato acquisto di un congelatore la causa prima del crollo di un sistema economico, cogliendo così quella psicologia della crisi che, non meno dei fattori congiunturali, contribuisce davvero, se non ad innescarla, certamente, però, ad aggravarla. Al proposito, oggi, gli esempi non mancano. Il romanzo è stato classificato nel genere fantascientifico, forse perché il suo autore aveva debuttato come scrittore di fantascienza, ma sarebbe meglio definirlo una sorta di commedia socio-economica che s’intreccia, con un registro altrettanto ironico, anche sulla rivalità che mezzo secolo fa contrapponeva gli USA e il vecchio impero sovietico nella loro corsa per colonizzare lo spazio e conquistare la supremazia mondiale. Con un Presidente americano, donnaiolo impenitente, che vede a pezzi la sua popolarità, distrutta dagli effetti della crisi, e un onnipotente segretario del partito comunista sovietico che cerca invano di rendere efficiente un apparato produttivo in mano ai famelici burocrati e funzionari corrotti del Pcus. Alla fine come uscirà l’America dalla crisi? Ne uscirà quando i potenti computer della Casa Bianca individueranno in quel congelatore invenduto il motivo che ha provocato l’arresto dell’economia. E un emissario del Presidente si presenterà dai coniugi Sellers con una valigia piena di dollari, sollecitandoli a comprare un nuovo frigorifero, a riacquistare la casa che avevano venduto quando erano rimasti disoccupati e a comprarsi pure una nuova auto. Così la potente macchina produttiva americana si rimetterà trionfalmente in moto. Soluzione questa davvero fantascientifica, ma non dissimile da quella di molti Governi che si illudono di superare la crisi stampando freneticamente carta moneta.
Titolo: Effetto valanga
Autore: Mack Reynolds
Editore: Delosbooks
Dirit to di Simona Morosini Marconi, Responsabile Servizio giuridico Cc-Ti
Le “condizioni generali abusive” nell’ambito della revisione della legge federale contro la concorrenza sleale (LCSl) A seguito del diffondersi di metodi commerciali ingannevoli e abusivi, il legislatore ha adottato nuove disposizioni a tutela dei consumatori e delle imprese, contro queste pratiche commerciali sleali. La revisione, entrata in vigore lo scorso 1° aprile, ha quale scopo principale quello di contrastare in modo più efficace le truffe consistenti nel proporre iscrizioni in elenchi privi di utilità, di difendersi da telefonate indesiderate e di porre un freno alle promesse di vincita che per essere riscosse implicano la partecipazione a determinate manifestazioni e/o viaggi promozionali, di vincolare i siti Internet commerciali a determinati obblighi informativi (segnatamente, la dichiarazione dell’identità del venditore online, la messa a disposizione di un servizio clienti e la conferma immediata di un ordine effettuato elettronicamente). Parallelamente a questa modifica, è entrata in vigore anche la revisione dell’ordinanza sull’indicazione dei prezzi (OIP), che assoggetta ad esempio i notai (ma non solo) all’obbligo d’indicare le tariffe o il prezzo totale delle loro prestazioni. Ma l’aspetto che interessa forse maggiormente le aziende, è la modifica dell’art. 8 LCSl, entrata in vigore le scorso 1°luglio, che sancisce il divieto di condizioni commerciali generali abusive. L’intento è sempre quello di permettere una maggiore tutela del consumatore. Ma cosa cambia concretamente per le aziende che si avvalgono delle suddette “condizioni generali”? A detta di alcuni esperti, poco (si veda segnatamente il contributo del Prof. Laurent Bieri: “Qu’apporte le nouvel article 8 de la loi fédérale contre la concurrence déloyale?” in: Jusletter Weblaw, febbraio 2012). Il nuovo articolo 8 ha il seguente tenore: “Agisce segnatamente in modo sleale chiunque utilizza condizioni commerciali generali che, violando il principio della buona fede, comportano a detrimento dei consumatori un notevole e ingiustificato squilibrio tra i diritti e gli obblighi contrattuali”. Per determinare, nel quadro di un’eventuale controversia, se una clausola delle condizioni generali è stata effettivamente integrata al contratto, si continuerà ad applicare le regole generali sulla formazione dei contratti, facendo in particolare capo alla teoria della “clausola insolita”, in virtù della quale sono sottratte dall’adesione ritenuta essere data globalmente a delle condizioni generali tutte
le clausole di carattere inabituale, sulla cui esistenza non è stata attirata in modo particolare l’attenzione del contraente più debole od inesperto in affari. Il giudice confrontato a delle condizioni generali integrate globalmente al contratto, dovrà dunque sempre chiedersi se l’utilizzatore delle condizioni generali potesse senz’altro partire dall’assunto che il consumatore avrebbe senz’altro accettato la clausola contestata. Se tale non è il caso, la clausola sarà considerata come non scritta. Solo nel momento in cui la clausola dovesse essere considerata come non insolita, rispettivamente, pur essendo insolita, dovesse essere stata approvata dalla controparte (leggi: dal cliente), il giudice procederà all’esame di compatibilità con l’art. 8 LCSL. Ma affinché l’art. 8 possa giocare un ruolo concreto, occorrerà anzitutto che le condizioni generali siano effettivamente state utilizzate a detrimento del consumatore. Trattasi di una restrizione inserita all’ultimo minuto dal legislatore. Cosa comporta questa condizione? Il giudice dovrà verificare se le condizioni generali, “violando il principio della buona fede”, “comportano a detrimento dei consumatori un notevole e ingiustificato squilibrio tra i diritti e gli obblighi contrattuali”. I termini utilizzati sono vaghi, ma implicano se non altro che i tribunali non potranno accontentarsi di esaminare se una clausola sia “dura” nei confronti del consumatore e sanzionarla di conseguenza con la nullità parziale o totale. Dovranno invece verificare se, sulla base dell’insieme delle circostanze, sia giustificato intervenire. A tal proposito, va rilevato che una clausola particolarmente severa nei confronti dei consumatori potrebbe palesarsi come vantaggiosa, segnatamente se permette una riduzione del prezzo. La dottrina raccomanda dunque prudenza da parte dei tribunali che saranno chiamati ad esprimersi sul carattere abusivo di condizioni generali. Non si preoccupino dunque le aziende, di passare al setaccio le condizioni commerciali generali, a meno di macroscopiche (ed eventualmente già note) devianze rispetto al principio della buona fede. In realtà, l’unico effetto (non secondario) della revisione dell’art. 8 LCSL, è quello di facilitare le azioni giudiziarie da parte delle associazioni dei consumatori, dato che non sarà per quest’ultime più necessario apportare la prova del carattere “ingannevole” di una clausola, per accedere alla giustizia.
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At tualita` Intervista di Lisa Pantini con Gianluigi Piazzini, Presidente CATEF
In merito all’iniziativa “Sicurezza dell’alloggio per i pensionati”: esprimiamo un chiaro e convinto Sì! Gianluigi Piazzini
Come giudica l’iniziativa popolare sulla sicurezza abitativa nella terza età? “La CATEF ha sostenuto l’iniziativa sin dall’inizio con la raccolta delle firme. Non la consideriamo solo un atto di simpatia ma un atto dovuto: è il giusto premio per il cittadino giunto all’età del pensionamento, che ha orientato per decenni il suo atteggiamento ed il suo risparmio sulla propria casa, per sé e per la sua famiglia. L’iniziativa è orientata a quei proprietari che in risposta alla correzione della loro forza contrattuale per l’uscita del mondo del lavoro hanno provveduto a ridurre o azzerare il loro debito ipotecario, che fra l’altro dopo decenni si era già ridotto in termini reali. Insomma, non una movimentazione da brivido come qualcuno sostiene e di sicuro non un fatto di ottimalizzazione fiscale che come sappiamo interessa una risicata parte dei proprietari, quelli per intenderci che sguazzano nella sostanza e che possono permettersi di venir sorpresi da un repentino aumento del costo del denaro senza scomporsi più del tanto. In breve l’iniziativa è indirizzata a coloro che furono costretti ad indebitarsi per farsi la casa, quindi la grande maggioranza dei proprietari. Da ultimo è bene ricordare che alle volpi grigie viene concessa un‘opportunità: possono scegliere di non esser tassati per il valore locativo – ciò che comporta la perdita della possibilità della deduzione degli oneri ipotecari, delle spese assicurative e delle spese di manutenzione che eccedessero fr. 4’000.-- o di rimanere al sistema attuale. La scelta a favore della mancata imposizione del valore locativo è unica e definitiva”. In generale quali sono stati i limiti della politica dell’alloggio per favorire l’acquisto di una abitazione? E cosa si potrebbe fare di più? “Ad essere sincero ci fu un tentativo interessante istituito dalla Legge federale che promuove la costruzione di abitazioni e l’accesso alla loro proprietà, anche se poi inghiottito dal gorgo finanziario. Per agevolare la proprietà la Confederazione e qualche Cantone contribuirono ad alleggerire gli oneri dei primi anni dall’acquisto per poi chiedere la restituzione di quanto ricevuto negli anni successivi. Gli oneri venivano quindi spalmati sugli anni, partendo dal basso per poi sforare negli ultimi anni. La convinzione di allora era quella che il neoproprietario sarebbe stato sorretto dall’aumento della busta paga e confortato da interessi ipotecari abbastanza stabili. Purtroppo il Paese corse meno e gli oneri ipotecari per un certo periodo salirono alle stelle così che parecchi neoproprietari non riuscirono a fare fronti agli oneri imposti dal programma, che ripeto, inizialmente si poteva sottoscrivere. La Confederazione, per soddisfare il mandato costituzionale del promovimento dell’accesso alla proprietà, che fra l’altro è richiamabile anche per l’iniziativa che andremo a votare a giorni, ha mantenuto il finanziamento per le associazioni di pubblico interesse. In poche parole sovvenziona o garantisce il credito alle cooperative edilizie, che rappresentano pur sempre una lettura atipica della proprietà. La possibilità del prelievo anticipato del capitale previdenziale è stata una possibilità cui molti hanno ricorso, cui ora sono però stati fissati dei limiti, perché si teme che qualcuno non abbia valutato a sufficienza il fabbisogno finanziario al pensionamento. Le varie proposte intese ad introdurre il risparmio-alloggio sono sempre state contrastate in primis dalle autorità fiscali che paventavano grandi perdite finanziarie per l’ente pubblico, ciò di cui sono riusciti a convincere l’elettorato. Un bel segnale sarebbe adesso almeno quello di preavvisare positivamente l’iniziativa qui in oggetto che premia la proprietà di fine corsa. Con i soldi degli altri, quindi della comunità, si impone grande prudenza.
Sarebbe già sufficiente rispettare maggiormente dal profilo fiscale la residenza primaria”. Da popolo di inquilini i ticinesi, poco a poco stanno diventando proprietari della propria abitazione. Come valuta questa nuova tendenza? “In modo positivo. La proprietà insegna, orienta e rassicura. Ai tempi era quasi un sogno, oggi è una consolidata realtà visto che si supera il 40% come quota di proprietà. Non siamo più un solo popolo di inquilini e questo ci rallegra. Ma più rallegrante è il fatto che la domanda è stata trascinata dal basso costo del denaro, da anni storicamente al ribasso. Non è certamente un fatto disdicevole bensì la conferma che una moltitudine di cittadini hanno stretto i denti privilegiando la propria abitazione. Invece di darsi al consumo sfrenato hanno scelto l’investimento per la propria casa. Se consideriamo lo sfascio dei valori e la banalizzazione imperante è già un buon segno. Tanti hanno seguito l’esempio di chi li ha preceduti, circostanza non poi così scontata. Per noi è un invito ancora maggiore ad difendere la proprietà, il nostro mandato istituzionale”. Valore locativo: cosa c’è che non va nell’attuale normativa? Del resto è un’imposta che altri Paesi hanno già eliminato. “È difficile frullare termini come: «tassa d’uso», «apporto in natura», «rendita catastale», «reddito fittizio per parificarsi all’inquilino» e quant’altro. Il valore locativo è una tassa speciale per il «godimento» della propria casa, che purtroppo è ancorata nelle nostre leggi e che si applica solo per le residenze ad uso proprio. La fuoriserie o il quadro da cassaforte non sono tassate con un reddito speciale, tanto per fare un esempio. Sono tassate come sostanza, come del resto la residenza, ma non per un reddito virtuale. Insomma sarebbe meglio eliminarlo o per lo meno, come chiede l’iniziativa, permettere ad una cerchia ristretta, ossia i pensionati, di chiedere di non averci più nulla a che fare! Devo aggiungere per la cronaca che per ben due volte la richiesta di abolirlo è stata bocciata dal popolo sovrano. La prima volta assistemmo ad un fuoco incrociato del mondo della finanza preoccupato per la vendibilità del modello «indebitati che ti conviene»; nella seconda ad una fucilazione del pacchetto che lo conteneva (quindi pochi ci fecero caso) da parte del plotone dei Cantoni. Ora la situazione è cambiata! Intanto il mondo della finanza può segnarsi, dopo aver strazzonato il risparmio individuale e collettivo, che una parte del risparmio (e del credito) è ancorato al mattone e non è stato indirizzato altrove e la proposta sulla quale votiamo è la richiesta volontaria formulata da una cerchia ben precisa di proprietari”. Quali vantaggi ci sono per gli inquilini con l’iniziativa «Sicurezza dell’alloggio per i pensionati»? “Fintanto che rimangono o privilegiano lo statuto dell’inquilino ben poca cosa. Diversa la situazione quando diverranno proprietari, magari ereditando l’abitazione di chi li ha preceduti. Del resto l’iniziativa è indirizzata esclusivamente ai proprietari. Da ultimo mi conceda di chiedere ai Vostri soci e lettori di sostenere con forza l’iniziava. È onesta ed intelligente e se venisse respinta è probabile che l’argomento venga congelato per una generazione come avverrà con il risparmio alloggio, le seconde residenze e quant’altro. Le volpi grigie, se lo vogliono, sono la maggioranza del Paese. Teniamolo presente”.
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Attualita` di Angelo Geninazzi, Responsabile di economiesuisse per la Svizzera italiana, Federazione delle imprese svizzere
Il commercio: tutt’altro che un dettaglio Il commercio al dettaglio, un importante pilastro dell’economia svizzera, è sotto pressione. Per poter fronteggiare le difficoltà sono necessarie condizioni quadro migliori che garantiscano l’abolizione degli ostacoli tecnici al commercio e un aumento della competitività
Negli ultimi decenni, la struttura del commerRegioni minacciate dal turismo d’acquisto cio al dettaglio si è fortemente modificata; il progresso tecnologico, nuove forme di vendita, il cambiamento delle abitudini d’acquisto dei consumatori e il turismo d’acquisto all’estero stanno modificando la struttura del settore. Il commercio al dettaglio è uno dei pilastri della nostra economia, con quasi 100 miliardi di franchi di cifra d’affari, 370’000 impieghi offerti e la creazione di quasi il 5% del valore dell’economia reale elvetica. La competitività del settore dipende da condizioni quadro attrattive, in grado di sostenere i cambiamenti invece di ostacolarli imponendo prescrizioni e misure eccessive come quelle attuali. Attualmente il commercio al dettaglio è sotto pressione a causa di costi di produzione maggiori rispetto a quelli nei Paesi confinanti; questi costi inducono a prezzi più elevati malgrado un’IVA sensibilmente più bassa. Inoltre, i prezzi delle merci sono più elevati a causa del divieto di importazioni parallele, di costi doganali e di ostacoli tecnici. Per quanto possano apparire giustificate, anche alcune prescrizioni relative ai prodotti comportano un rincaro dei prezzi e quindi una minore competitività. Non da ultimo, negli ultimi anni, la forza della moneta nazionale elvetica ha incentivato il turismo d’acquisto degli Svizzeri; questo fenomeno riguarda specialmente alcune zone di confine e comporta un deflusso di fatturato, stimato in 4 o 5 miliardi, verso i Fonti: Credit Suisse Economic Research, Ufficio federale di statistica, NAVTEQ, Geostat Paesi limitrofi. Questa tendenza sembra destinata a durare nel tempo; il franco orari di lavoro porterebbe dei vantaggi in particolare a queste zone forte e il conseguente turismo dell’acquisto mettono sotto pressione sotto pressione, che con una regolamentazione più liberale potrebbe il commercio al dettaglio a tal punto da essere già costati la perdita parzialmente limitare il fenomeno del turismo d’acquisto. In genedi numerosi posti di lavoro e di formazione. Quindi, nei dibattiti rale, aperture standardizzate garantirebbero condizioni omogenee e sulla forza del franco, andrebbero considerate anche le necessità vantaggiose per tutti. di questo importante settore e non unicamente quelle dell’industria Insomma, sebbene la capacità produttiva sia fortemente aumentata d’esportazione e del turismo. negli ultimi anni, il commercio al dettaglio sta subendo da tempo Per rendere più competitivo il commercio al dettaglio, è necessario un cambiamento strutturale, accelerato negli ultimi anni dal franadottare misure concrete e proseguire con riforme già avviate. Il co forte e dal conseguente turismo dell’acquisto. Questa situazione protezionismo e le misure di salvaguardia come i dazi doganali, gli sembra destinata a durare ancora per qualche anno. Per garantire ostacoli tecnici al commercio sono da eliminare al più presto. Urge delle condizioni migliori al settore, è urgente ricorrere a misure per inoltre l’abolizione delle eccezioni e delle disposizioni speciali che aumentarne la competitività. Saranno indispensabili decisioni poliriguardano il principio del Cassis de Dijon – la cui valenza è stata tiche che mirano ad una maggiore apertura; in tal senso, un passo fortemente limitata da numerose deroghe e prescrizioni speciali – verso il libero scambio agricolo e la concessione di importazioni nonché un’armonizzazione parziale degli orari di apertura dei negozi. parallele sarebbe un segnale importante. Un cambiamento rapido I differenti orari d’apertura in vigore nei vari Cantoni comportano e reale è indispensabile sia per il commercio al dettaglio che per i delle gravi distorsioni e disparità nei confronti di attori del commercio consumatori. al dettaglio nelle zone di confine. Un’armonizzazione parziale degli
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At tualita` di Jérôme Cosandey, Avenir Suisse
Con la libera scelta della cassa pensione si risparmierebbe
Potenziale di sinergia fino a 800 milioni di franchi l‘anno
Nel primo studio (Hornung et al.) sono stati esaminati i costi amministrativi della previdenza professionale degli istituti di previdenza e dei datori di lavoro secondo la funzione: almeno il 48% dei costi amministrativi non dipendono dal numero di assicurati o affiliati, ma più dal management (vedi grafico). Se vi fosse un ridimensionamento quantitativo delle casse pensioni da 2’300 a circa 300 – cifra che rispecchia più o meno il numero di banche presenti in Svizzera – si spenderebbe meno per i rapporti annuali, per gli esperti di casse pensioni, per la revisione o per i contatti con le autorità e i consigli di fondazione. In generale si potrebbero risparmiare fino a 430 milioni l’anno. Nel secondo studio redatto dalla ditta c-alm sono stati analizzati i costi di amministrazione dei beni. Questi diminuiscono in modo significativo a dipendenza della dimensione dell’istituzione previdenziale. Secondo gli autori, i costi di amministrazione dei beni si riducono con ogni raddoppio della somma di bilancio di una cassa pensione di 6.54 punti base. Inoltre la differenza di dimensione tra le istituzioni di previdenza svizzere sono sostanziali. Le 250 casse pensioni più grosse, che sono circa il 10% del totale, gestiscono l’83% del patrimonio della previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità (LPP), un totale di circa 625 miliardi di franchi. In media queste casse sono quasi 40 molte più grandi delle restanti che gestiscono soltanto 130 miliardi di franchi. Queste piccole casse devono pagare 30-35 punti base in più
La grande quantità di fondi pensione è il principale generatore di costi amministrativi 1200
in Mio. Fr.
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1000 quota dei costi di gestione
La proposta di introduzione della libera scelta della cassa pensione è tornata alla ribalta negli ultimi tempi. Nel 2005 due rapporti redatti su incarico dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) sono giunti a dei risultati diametralmente opposti. Econcept/Ecofin raccomandava la libera scelta del fondo pensione, mentre Pittet Associé e Scheider la respingeva con veemenza. Sulla base dei risultati contrastanti il Consiglio Federale ha preferito non entrare in materia sulla liberalizzazione del mercato delle casse pensioni. In questa decisione ha giocato un ruolo fondamentale il timore di un aumento importante dei costi dovuti alle campagne pubblicitarie e a una consulenza alla clientela personalizzata. È chiaro che se si arrivasse alla libera scelta delle casse pensioni bisognerebbe semplificare in modo importante i prodotti proposti in modo da rendere l’offerta accessibile e comprensibile ad un pubblico il più vasto possibile. D’altra parte il settore si consoliderebbe molto velocemente, cosa che porterebbe un effetto di economie di scala. Alla domanda chiave, cioè a quanto ammonterebbero i risparmi non è però mai stata data una risposta adeguata. Vi è comunque la possibilità, sulla base di questi due studi, entrambi pubblicati nel 2011 dall’UFAS, di fare delle stime.
414
800 42 %
600 478
400 200
48 %
entrate/uscite, aumenti di stipendio, proprietà d’abitazione/ divorzi ecc. 100 %
bilancio annuale, esperti di casse pensioni/revisione, autorità e management della fondazione ecc..
0 numero di istituti di previdenza
995
10 %
numero di assicurati
numero di datori di lavoro
totale generatore di costi
Fonte: Hornung et al. 2011, calcoli propri
Grafico: Avenir Suisse
per l’amministrazione del proprio capitale. Con un consolidamento a 300 casse sarebbe possibile risparmiare fino a 400 milioni di franchi l’anno.
La Berna federale nasconde la testa sotto la sabbia?
Un’inchiesta del 2011 di Isopublic presso 700 assicurati
mostra che quasi il 50% degli interpellati vorrebbe avere la possibilità di scegliere la propria cassa pensione. È interessante notare come il desiderio di poter scegliere liberamente il proprio fondo pensione sia generalizzato: tra le persone esperte in questioni di previdenza professionale (56%) ma anche per esempio tra i dipendenti con un potere d’acquisto basso (66%). Nonostante questo Berna non reagisce e in più qualche tempo fa, Colette Nova, Vicedirettrice dell’UFAS ha indicato la libera scelta della cassa pensione come un’utopia. Occorre dire che comunque questa “utopia” è realtà in Australia e Svezia e nel Global Pension Indexes della ditta Mercer questi paesi figurano al 2° e 3° posto, mentre la Svizzera occupa solo il 4°. Nonostante i dati di fatto disponibili, nel suo rapporto sul futuro del secondo pilastro il Consiglio Federale a fine 2011 si è comunque espresso in modo critico: «il Consiglio Federale si è già pronunciato nel 2006 contro la libera scelta della cassa pensione. Non vi sono nuovi argomenti all’orizzonte per rivalutare la nostra posizione». Nonostante questo statement la libera scelta della cassa pensione è e sarà un tema che continuerà a fare discutere anche in futuro.
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314
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Tenero Gordola Riazzino
300 30
Brissago San Nazzaro
FFS
Contone
Magadino Vira (Gamb.)
P Loro Piane
Giubiasco
310
Quartino
Ascona
Camorino
Cadenazzo S. Antonino Robasacco
Colla
Piazzogna
Gerra (Gamb.)
Fosano Monti
Ranzo
Alpe di Neggia
Corticiasca
Rivera
Medeglia Isone Camignolo
313 Nuova Tariffa Integrata Arcobaleno121 S. Abbondio
Dirinella
Scaiano
120
Indemini
Bironico
Mezzovico
12
Bidogno
Maglio
Roveredo
Piandera Oggio
Cim
Cagiallo
Vil Lu
Lelgio
Lopagno
Dal 1° settembre è stata introdotta quest’importante novità 122 Pezzoloche per Luino FFS Torricella gioca un ruolo di primo del Cantone Ticino Taverne 131piano nella mobilità Tesserete Ponte Fescoggia Astano
Bombinasco Novaggio Miglieglia
Vezio
Mugena
Sigirino
Bedano
Arosio
Bosco Breno Cademario Luganese
Origlio
FFS
Cureglia
Zone abbonamenti Le 13 zone Arcobaleno in breve
delimitate dalladella lineaComunità bianca Per spostarsi all’interno tariffale Ticino e Moesano è necessario acquistare un biglietto 110 Zone biglietti, differenziate dai colori o un abbonamento Arcobaleno valido nelle zone comprese tra Località il luogo di partenza e quello di destinazione (inclusi). Il (include tutte le fermate della località) personale degli sportelli di vendita e i distributori di biLocalità sulnell’acquisto: confine di zona glietti guidano l’utente definendo il punto di partenza e Supplemento di arrivo, le zone e il prezzo sono calcolati in turistico Alpine Ticket automatico. Il sito www.arcobaleno.ch permette di consultare e scaricare le cartine e di accedere al calcolatore NLM e FLMS non riconoscono i biglietti Arcobaleno. tariffale Arcobaleno.
Più Vers. 09 /2012 vicino a voi.
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Sureggio
113
Cadempino
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Trevano
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Ligaino Savosa Cureggia Pregassona Molino Albonago Brè Nuovo Viganello Aldesago Ruvigliana Castagnola
Gandria
114
Campione d’Italia
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Balerna
15
150 Pedrinate
Cad
Canobbio
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Cassarate
C
Sonvico
Capriasca
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Nel corso degli anni, il servizioBedigliora di trasporto 11 Curio pubblico nel 13 mo- Vernate 110 Cantone Ticino e nel Moesano èBeride stato costantemente Cimo Aranno Iseo 130 Bioggio dernizzato e ampliato, permettendo Sessa ad un numero semBreganzona Croglio Neggio Termine pre maggiore di utenti di spostarsi in libertà e Pura comodità. Muzzano Ponte Tresa Serocca Cappella La nuova Tariffa Integrata Arcobaleno rappresenta un Agnuzzo Fornasette Caslanol’utilizzo Magliaso Lugano ulteriore importante perMolinazzo incentivare dei Agno per Luinopasso Piodella Sorengo 111 Gentilino mezzi pubblici, poiché facilita ancora di più l’accesso ai Montagnola servizi. La logica dell’abbonamento Arcobaleno è estesa Carabietta Certenago 10 Agra anche ai biglietti: non si acquista più un biglietto per ogni Pambiosingolo percorso, ma per una o più zone entro le quali è Scairolo Noranco Casoro e Barbengo 100 Grancia possibile viaggiare liberamente su tutti i mezzi di traspor-Figino Carabbia Paradiso to pubblico (entro la durata di validità). Un esempio: per Pazzallo Carona andare da Lugano al San Giovanni di Bellinzona servivano Melide Vico Legenda: 112 Morcote due biglietti (treno e bus), ora ne basta uno.
Vers. 9/2012
A B B O N A M E N T I E BI G LI E T T I
At tualita`
Porto Ronco
Arcegno
Vacallo
Chiasso per Milano
Nuova Tariffa Integrata Arcobaleno www.arcobaleno.ch
®
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per Menag
No
alla revisione della legge sulla pianificazione del territorio
No all’aumento del prezzo del terreno e ad un aumento del costo dell’alloggio
No ad ulteriori attacchi al diritto della proprietà
No ad un aumento delle imposte o a nuove tasse e nuovi contributi
No ad un aumento della burocrazia e a procedure complicate
No alla messa sotto tutela dei cantoni
No alla revisione della LPT – www.lpt-revisione-no.ch Referendum contro la modifica del 15 giugno 2012 della legge federale sulla pianificazione del territorio (Legge sulla pianificazione del territorio, LPT).
Le cittadine e i cittadini svizzeri firmatari aventi diritto di voto, chiedono, in virtù dell’art. 141 della Costituzione federale e conformemente alla legge federale del 17 dicembre 1976 sui diritti politici (art. 59s), che la modifica del 15 giugno 2012 della legge federale sulla pianificazione del territorio (Legge sulla pianificazione del territorio, LPT) sia sottomessa a votazione popolare. In questa lista possono firmare solo le elettrici e gli elettori aventi il diritto di voto in materia federale nel comune menzionato. Le cittadine e i cittadini che appoggiano la domanda devono firmarla personalmente. Colui che si rende responsabile di corruzione attiva o passiva in relazione ad una raccolta firme o colui che falsifica il risultato di una raccolta firme effettuata per un referendum è punibile secondo l’articolo 281 rispettivamente l’articolo 282 del codice penale. Cantone:
Codice postale:
Cognome
Nome
(scrivere a mano e In stampatello)
Data di nascita
Giorno
mese
Comune politico: anno
Indirizzo esatto (via e numero.)
Firma autografa
Controllo
(lasciare in bianco)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Scadenza del termine di referendum: 4 ottobre 2012 Il/la funzionario/a sottoscritto/a dichiara con la presente che le ….. (quantità) firmatarie e i firmatari del Referendum sopramenzionati hanno il diritto di voto in materia federale nel Comune summenzionato e che esercitano i loro diritti politici. Luogo:
__________________________
Data:
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Bollo ufficiale:
Il funzionario attestatore Qualità ufficiale:
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Firma autografa:
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Questa lista, completata o parzialmente compilata, deve essere ritornata il più presto possibile, al più tardi entro il 22 settembre 2012, al comitato referendario “NO alla revisione della legge sulla pianificazione del territorio”, casella postale 8166, 3001 Berna; si incaricherà di
domandare l’attestazione della qualità degli elettori firmatari.
Ulteriori liste possono essere ordinate presso l’Unione svizzera delle arti e mestieri USAM, tel. 031 380 14 14 o all’info@sgv-usam.ch.
La modifica della legge sulla pianificazione del territorio adottata dal Parlamento porta ad un aumento del prezzo dei terreni, aumenta i costi degli alloggi ed è molto ostile alla proprietà. Dite NO a questa revisione ingiustificata. Sostenete il referendum e aiutateci nella raccolta delle firme. Grazie!
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At tualita` di Gianluca Olivieri, Managing Partner di Financial Technologies
La soluzione della crisi
Gianluca Olivieri
Fino a qualche anno fa il diritto in vigore nei Paesi europei contemplava, per chi falliva, leggi di stampo sanzionatorio. Fallire aveva un significato intriso di pregiudizi. E in questa visione delle cose, le giurisdizioni nazionali escludevano a priori qualsiasi azione volta al risanamento e alla conservazione dell’impresa. L’unica finalità della disposizione di legge era quella di “cristallizzare” la situazione, così come compromessa, per la tutela degli interessi dei creditori. In anni recenti ha cominciato a farsi largo l’idea per cui i creditori non debbano essere soltanto i fruitori della macabra cerimonia di spartizione del cadavere aziendale, ma possano al contrario contribuire attivamente ad un processo di risanamento utile a consentire loro non soltanto un recupero parziale dei crediti, ma anche di sostenere un rilancio tale da permettere loro di beneficiare di un recupero totale ed eventualmente di un avanzo (un utile). Si è cioè compreso che l’unica soluzione per non patire una minusvalenza (e dunque un pregiudizio) è quella di contribuire a “continuare a produrre” anziché limitarsi a “consumare il residuo”. L’orientamento della legge si è evoluto, ispirandosi alla creazione di un contesto favorevole al recupero dell’impresa in difficoltà, allontanandosi così dal concetto tradizionale di “disgregazione” dell’organismo aziendale. È prevalsa l’idea secondo cui la prosecuzione dell’attività d’impresa rappresenta una tutela di gran lunga migliore rispetto al soddisfacimento per “decomposizione” delle attività residue. Le autorità hanno finalmente raggiunto la consapevolezza del fatto che la conservazione dei valori aziendali esistenti non è incompatibile con il soddisfacimento dei creditori ma, anzi, ne è il presupposto fondamentale. Sono stati varati quasi ovunque nuovi strumenti di procedura concorsuale funzionali al risanamento dell’esposizione debitoria e al riequilibrio della situazione finanziaria dell’impresa, che coinvolgono più o meno attivamente le controparti toccate dal dissesto aziendale. Questi strumenti negoziali di ricomposizione della crisi possono essere utilizzati anche per finalità preventive; l’imprenditore ancora perfettamente in grado di soddisfare regolarmente le obbligazioni gravanti sull’impresa può far uso di una strumentazione specifica già nel momento in
24 Ticino Business
cui avverta le prime alterazioni patrimoniali, prima che si deteriorino ad un punto tale da far temere un possibile futuro dissesto. Cosa ancora più importante, il debitore ha modo di mantenere la piena disponibilità sui propri beni aziendali, attraverso accordi speciali con i propri creditori. Non è più la legge a “disporre”, ma le parti (debitore e creditori) a stabilire in totale autonomia i termini di un accordo che soddisfi gli interessi di entrambe. L’autorità giudiziaria abbandona la veste di giudice di merito per assumere quella di giudice di legittimità, rinunciando così a scandagliare nello specifico gli accordi raggiunti e siglati tra debitore e creditori. La sostanza degli accordi è rimessa al libero arbitrio delle parti, che soggiacciono soltanto ad un obbligo di omologazione (registrazione) del compromesso raggiunto. Con questi nuovi strumenti extra giudiziali debitore e creditori possono negoziare e ricomporre la crisi. I creditori possono decidere di assumere parte del rischio d’impresa (potendo peraltro anche accettare trattamenti diversificati) ed entrare in co-gestione d’impresa, nella direzione di una ristrutturazione (finanziaria e industriale) che renda possibile una prosecuzione delle attività. Il passivo più o meno “esploso” viene alleggerito da nuove forme d’interessenza senza depauperare il business delle sue energie vitali e senza spegnere quel potenziale di rinnovamento che molte imprese, ancorché finanziariamente mal messe, conservano in sé. Questa libera pattuizione si traduce spesso in un rapido ridisegno degli assetti societari e in un’azione efficace di rilancio, che può risolversi in una liquidazione del patrimonio, in una cessione di azienda o di ramo d’azienda, o ancora in un cosiddetto “risanamento novativo”, con l’entrata dei creditori nel capitale dell’impresa, oppure ancora attraverso strumenti partecipativi liberamente negoziabili. Insomma, una procedura che consente operazioni d’investimento trasparenti ed efficaci, ben lontane dal loro arcaico precursore, il precedente diritto fallimentare. Diventa possibile “liberare” il potenziale di business sano dal fardello degli errori finanziari commessi nel passato, affinché lo scotto da pagare non debba necessariamente essere quello dell’estinzione dell’attività.
At tualita`
La gentilezza in azienda Vuoi migliorare la reputazione della tua azienda, avere un maggiore coinvolgimento dei collaboratori, essere maggiormente presente sul territorio, più vicino alla tua comunità? Promuovi la settimana della gentilezza nella tua azienda
Il 13 novembre è la giornata mondiale della gentilezza, ma nessuno vi impedisce di organizzare la vostra settimana durante la quale coinvolgere i vostri collaboratori in azioni gentili per la comunità e l’ambiente. Invitate i vostri collaboratori a essere parte del comitato che si occupa degli eventi durante la settimana della gentilezza. Gentletude è con piacere a disposizione per aiutarvi nel programmare la vostra settimana gentile. La settimana della gentilezza richiede interventi tangibili da parte dell’azienda. Non servono mirabolanti piani di comunicazione o eventi particolari, è possibile “iniziare dal basso”, per poi salire nel tempo, ecco alcune idee: • V uotate i magazzini e l’economato pieni di oggetti che forse potrebbero servire a qualcuno. Un atto di gentilezza è donare ciò che non serve oppure è di troppo. Se siete una fabbrica di cioccolato, invitate i bambini della zona, saranno felici di gustare le tavolette che per motivi estetici non possono andare sul mercato.
• F ate trovare ad ognuno di vostri dipendenti sulla scrivania una caramella (come accade negli alberghi la sera per i clienti) con il biglietto di Gentletude che potete richiedere a gentle@gentletude.com. • C hiedete ad ognuno dei vostri dipendenti di inviare al responsabile del personale un’idea per rendere i rapporti tra azienda e clienti più gentili e poi mettetene in atto alcune (e rendetele pubbliche a tutto il personale). Come dicevamo in apertura, per essere gentile non serve fare salti mortali. Servono azioni concrete, anche semplici ma esplicite; la gentilezza richiede di essere dichiarata. Se volete saperne di più o vi serve una mano per adottare delle iniziative, chiamate Gentletude un’associazione che si occupa di aiutare le imprese ad individuare gli spigoli e a mettere a sistema le buone pratiche che consentono la creazione di un ambiente aziendale gentile. Maggiori informazioni: www.gentletude.com
• C hiedete ad ognuno di vostri dipendenti - e se siete un negozio con vendita al dettaglio – ai vostri clienti, di donare un franco per un’opera di bene che devolverete alla fine della settimana. • O ccupatevi dei dintorni della vostra azienda offrendo gratuitamente un’ora di ognuno dei vostri dipendenti al comune per un’opera di servizio pubblico. E fin qui, tre idee semplici che aiutano la vostra azienda ad essere gentile con il mondo esterno. Eccone altre tre che, in modo semplice, coinvolgono i vostri dipendenti a costo zero, e con efficacia massima: • I l Capo azienda invii un’e-mail o affigga una locandina con i contenuti del manifesto della gentilezza di Gentletude che potete richiedere a gentle@gentletude. com.
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At tualita` di Urs Schaeppi, Direttore di Swisscom Grandi Aziende e membro della direzione del Gruppo
Evoluzione del settore delle telecomunicazioni Swisscom è diventata una delle aziende di ICT leader in Svizzera nel settore dei grandi clienti. Le esigenze del mercato in costante evoluzione hanno indotto Swisscom, oltre al tradizionale settore delle telecomunicazioni, ad offrire anche nuovi servizi per le aziende. Il più recente esempio di questo trend in atto è la comunicazione “machine to machine” Negli anni scorsi, il fatturato di Swisscom generato da grandi clienti nel campo della tradizionale telefonia di rete fissa è andato calando costantemente. I motivi di questo andamento sono da un lato la forte concorrenza e, dall’altro lato, la sempre maggiore diffusione della telefonia mobile e della comunicazione basata su dati come SMS, e-mail e servizi Internet. Solo pochi anni fa Swisscom copriva il tradizionale settore delle telecomunicazioni soprattutto con la telefonia e, successivamente, con il traffico dati in mobilità. Oggi invece Swisscom offre soluzioni per la comunicazione complete per le aziende, come Communications & Collaboration o soluzioni di Datahousing. Le esigenze della clientela si evolvono continuamente e richiedono sempre nuove soluzioni per la comunicazione. Grazie a prodotti e servizi innovativi, Swisscom è riuscita ad incrementare costantemente il fatturato del settore ICT.
La lettura automatica di contatori e stazioni di misurazione è solo una delle molte possibili applicazioni della comunicazione M2M
L’Internet delle cose
Un nuovo mercato strategicamente importante è rappresentato dalla comunicazione “machine to machine”. Con il termine “machine to machine”, abbreviato M2M, si intende la comunicazione tra cose. In questo caso non si tratta tuttavia di tipici apparecchi per le telecomunicazioni come i telefoni cellulari, bensì di oggetti in parte appartenenti alla realtà quotidiana. Gli apparecchi di questo tipo oggi sono in grado di inviare segnali tramite la rete mobile o WLAN. Questo scambio di dati senza fili offre una vasta gamma di possibili applicazioni. La macchina per il caffé, ad esempio, ordina automaticamente i chicchi, perché la scorta sta finendo. Il contatore dell’elettricità non deve essere più letto da un addetto al servizio esterno, perché comunica automaticamente i consumi alla centrale e un pacemaker cardiaco invia autonomamente un allarme in caso di malfunzionamento. In tutti i casi la comunicazione avviene tramite una carta SIM. La cosiddetta Internet delle cose dovrebbe contribuire a semplificare e accelerare i processi, garantendone l’efficienza. In questo modo sarà possibile ridurre i costi e utilizzare le risorse in modo più sostenibile. Nei mesi scorsi Swisscom ha registrato un netto aumento della domanda di soluzioni M2M e studi internazionali confermano il trend in atto di aumento del fabbisogno di soluzioni nel campo del M2M. Ricerche di mercato indipendenti, come quelle svolte da ABI Research o iDATE, stimano infatti che tra pochi anni a livello mondiale verranno utilizzate molte più carte Sim per la comunicazione tra macchine che per quella tra esseri umani. Questa
26 Ticino Business
tendenza a livello globale riguarda in particolar modo la piazza economica Svizzera. Nella sola Svizzera infatti esiste nel lungo periodo un potenziale di oltre 100 milioni di apparecchi da collegare in rete.
Puntare sui trend giusti
Nella tecnologia della comunicazione le innovazioni di oggi sono gli standard di domani. Grazie allo sviluppo di standard tecnologici sempre nuovi e al loro impiego, cambia anche il comportamento degli utenti. Se osserviamo ad esempio l’utilizzo della rete dati mobile, il cui volume di trasporto negli ultimi anni è aumentato in modo esponenziale, capiamo che il nostro comportamento è sempre più determinato dalla mobilità. Ormai abbiamo la pretesa di essere online ovunque e in qualsiasi momento e i collaboratori si aspettano dalla propria azienda di poter lavorare da qualsiasi luogo. Questa evoluzione dal punto di vista comunicativo non si ferma nemmeno davanti alle cose. Il fatto che, oltre a noi stessi, vogliamo ormai collegare in rete anche i nostri apparecchi e le nostre macchine è infatti solo una logica conseguenza. Il settore dell’ICT si evolve a un ritmo veloce come nessun altro. Swisscom punta sempre a individuare tempestivamente i trend e il potenziale di mercato ad essi correlato. Infatti, solo chi si orienta costantemente alle esigenze attuali, crea le basi per il successo nel lungo periodo. www.swisscom.ch
Eventi
95esima Assemblea generale ordinaria della Cc-Ti Cari Associati, cari lettori, vi invitiamo a voler riservare nelle vostre agende la data del 12 ottobre 2012, quando presso il Teatro Sociale di Bellinzona, si terrà la 95esima Assemblea generale ordinaria della Cc-Ti
Gentili signore, egregi signori, cari soci, è con piacere che vi annunciamo la 95esima Assemblea generale ordinaria della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino che si terrà venerdì 12 ottobre 2012 presso il Teatro Sociale di Bellinzona. Come consuetudine, vi sarà uno spazio dedicato ai lavori assembleari, al termine dei quali interverrà la Consigliera di Stato e Direttrice del Dipartimento delle finanze e dell’economia On. Laura Sadis, che porterà il saluto del Governo cantonale e si esprimerà su alcuni fra i temi più importanti dell’attualità finanziaria ed economica cantonale. Nella parte pubblica avremo l’onore di ospitare l’imprenditore vallesano Christian Constantin. Christian Constantin: l’arte dell’impossibile Christian Constantin, CC, come viene soprannominato dai media, nasce il 7 gennaio 1957 a Ayent nel Canton Vallese. Noto imprenditore, architetto e promotore immobiliare, è da 23 anni a capo di uno studio d’architettura con una quarantina di collaboratori e che genera circa 200 milioni di franchi di cifra d’affari annua. A livello nazionale ed internazionale è più noto per il suo ruolo nel mondo del calcio. Dopo un passato da portiere di alto livello (Neuchâtel Xamax tra il 1978 e il 1979 e Lugano negli anni 1979/1980 agli ordini di Ottmar Hitzfeld), egli ha chiuso la carriera attiva a Monthey. Dal 1992 al 1997 ha assunto per la prima volta la Presidenza dell’FC Sion, con vari successi, fra cui la storica accoppiata Campionato-Coppa svizzera nel 1997. Dopo una dolorosa separazione dal club, è tornato ala Presidenza nel 2003, conquistando vari altri successi anche in campo internazionale e diverse Coppe svizzere (5 in totale sotto la sua dirigenza). Personaggio intrigante, controverso, amato o odiato, vulcanico, diretto, Christian Constantin ha indubbiamente la capacità di catalizzare l’attenzione sulle sue battaglie, condotte senza risparmiarsi e a volte contro tutti. La notorietà in ambito calcistico oscura spesso le sue notevoli doti imprenditoriali, soprattutto al di fuori del Vallese. Eppure l’imprenditore geniale ed innovativo non può essere scisso dal Presidente magari eccentrico e “mangia-allenatori”, ma capace di reinventarsi ogni anno e mantenere competitivo un club che certamente non è l’espressione di una regione con mezzi finanziari illimitati. La storica compattezza che accompagna l’FC Sion da sempre è stata ulteriormente compattata dall’attivismo di Christian Constantin. Basti pensare a come il club sia riuscito a superare quasi indenne i conflitti e le penalizzazioni scaturite nel corso della scorsa stagione con le massime istanze del calcio europeo e mondiale, UEFA e FIFA.
L’occasione di averlo quale nostro ospite d’onore, ci permetterà di conoscere meglio le mille sfaccettature di una personalità poliedrica e mai banale. Il Direttore del Corriere del Ticino, Giancarlo Dillena, saprà stimolarlo al punto giusto per rendere memorabile l’incontro con il mondo imprenditoriale ticinese. Il programma prevede: 16.30 Apertura della 95esima Assemblea generale ordinaria della Cc-Ti e saluto del Presidente Franco Ambrosetti • Relazione del Direttore Luca Albertoni sull’esercizio 2011 -2012 • Relazione finanziaria, rapporto dei revisori ed approvazione dei conti 2011 • Scarico all’Ufficio presidenziale • Nomine statutarie: sostituzioni nell’Ufficio presidenziale • Relazione del Presidente Franco Ambrosetti • Saluto del Governo e intervento della Consigliera di Stato e Direttrice del Dipartimento delle finanze e dell’economia On. Laura Sadis 18.00 Intervento dell’ospite d’onore, l’imprenditore vallesano e Presidente del FC Sion Christian Constantin che, con la moderazione di Giancarlo Dillena, Direttore del Corriere del Ticino, dibatterà anche con il pubblico. Il dibattito sarà introdotto dal Signor Urs Schaeppi Responsabile Grandi Aziende di Swisscom e Membro della direzione del Gruppo 19.15
Aperitivo servito nelle sale del Municipio di Bellinzona
20.00 Cena a Castelgrande – Bellinzona Per maggiori informazioni: Cc-Ti, Signor Gianluca Pagani, Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12, pagani@cc-ti.ch Termine per le iscrizioni: 2 ottobre 2012 Vi preghiamo di notare che il prezzo della cena, a carico dei partecipanti, ammonta a CHF 100.-(bevande incluse). L’importo verrà fatturato in seguito. I posti per la cena sono limitati a 120 persone e saranno riservati in ordine di iscrizione. Per motivi organizzativi l’iscrizione alla cena è vincolante e verrà fatturata anche in caso di mancata partecipazione. Per altre informazioni, potete sempre consultare il nostro sito web: www.cc-ti.ch
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Eventi
Turchia: l’ascesa della tigre del Bosforo Mercoledì 10 ottobre 2012 dalle ore 16.30 alle ore 18.00
(networking apero a partire dalle 18.00) presso la Sala Multiuso, via delle scuole 23, Paradiso Organizzato da:
Partner e sponsor dell’evento:
www.cippatrasporti.ch
Presentazione: Dalla Tracia all’Anatolia, la Repubblica turca è un Paese a cavallo tra l’Europa e l’Asia e confina con molte Nazioni, tra cui la Georgia, l’Armenia, l’Azerbaigian, l’Iran, l’Iraq, la Siria, la Grecia e la Bulgaria. Con una popolazione di 74 milioni di persone su una superficie di 783’562 km2 rappresenta chiaramente un grande e importante mercato per gli esportatori svizzeri. Negli ultimi anni, la crescita economica del Paese è stata sostenuta e costante, interrotta solo dalla crisi internazionale del 2008/2009. L’economia turca ha tuttavia saputo riprendersi velocemente, come dimostra la crescita del prodotto interno lordo (PIL) sia nel 2010 (+9.2%) che nel 2011 (+8,5%). Il PIL ha segnato quota 773 miliardi di dollari e il PIL pro capite si è attestato a 10’498 dollari. Nell’ambito degli scambi commerciali la Turchia intrattiene solide e regolari relazioni sia con la Svizzera sia con l’UE (primo partner commerciale) grazie agli accordi di libero scambio in vigore. Dati alla mano, nell’anno 2011 la Svizzera ha esportato verso la Turchia prodotti e servizi per un valore di 2.1 miliardi di franchi ed ha importato per 771 milioni di franchi. Al primo posto delle esportazioni elvetiche si colloca l’industria chimico-farmaceutica con circa 1 miliardo di franchi, ovvero quasi la metà del volume delle esportazioni svizzere verso la Turchia. Dispositivi e componenti elettrici hanno generato una cifra d’affari di 550 milioni di franchi, mentre strumenti di precisione ed orologi 250 milioni di franchi. Durante questo incontro informativo, i partecipanti saranno sensibilizzati sulla situazione macroeconomica e sui prossimi sviluppi economici del Paese, sulle opportunità d’affari nonché sulle problematiche commerciali più ricorrenti. 28 Ticino Business
Programma: 16.30 Introduzione e saluto di benvenuto Marco Passalia, Vice Direttore e Responsabile Servizio Export e Legalizzazioni, Cc-Ti 16.35 Economic Outlook Nora Wassermann, Global Economic Research, Credit Suisse 16.55 Business Opportunities in Turkey Levent Durukan, Commercial Attaché, Swiss Embassy Ankara, Turkey 17.15 Aspetti culturali in pillole Alberto Silini, Head of Consultancy Near Markets, Osec 17.25 Aspetti doganali, di spedizione e di trasporto Angelo Betto, Direttore operativo, Cippà Trasporti SA Alessandro Monti, Responsabile dei Paesi dell’Est, Cippà Trasporti SA 17.45 La testimonianza di un’azienda ticinese Francesco Prioglio, procuratore generale, TEQ SA 18.00 Networking apero La manifestazione è aperta a tutti gli interessati. Entrata libera. Per iscrizioni prego rivolgersi entro giovedì 4 ottobre 2012, alla Cc-Ti, Signora Locatelli, Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12, export@cc-ti.ch, www.cc-ti.ch
Siamo vicini a voi. Con competenza, per assicurazioni, previdenza e ipoteche. Semplice. Chiedete a noi. Helvetia Assicurazioni Dr. Tito Solari, Agente generale Agenzia generale di Lugano Via d’Alberti 1, 6900 Lugano T 058 280 61 11, F 058 280 61 00
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Eventi di Lisa Pantini
Le nostre colazioni d’affari Dall’inizio di gennaio la Cc-Ti ha dato il via ad un appuntamento mensile che ha riscosso molto interesse tra i soci, gli imprenditori e le associazioni a noi affiliate: i Business Breakfast della Camera Un momento di networking, di condivisione e di conoscenza reciproca. Un simpatico appuntamento in un ambiente informale e conviviale davanti ad un caffè ed una brioche, senza dimenticare gli affari. Queste nostre colazioni d’affari sono state ideate proprio per dare ancora maggiori possibilità ai nostri soci di conoscersi e di condividere esperienze ed impressioni. Il Business Breakfast della Camera (BBC) è un’opportunità d’incontro e di apprendimento per lo scambio di esperienze reali tra professionisti. Presentazioni interessanti su temi d’attualità che invitano a riflettere, testimonianze e case studies, presentati da aziende interessanti ed innovative e imprenditori competenti.
- Marzo 2012 – La Borsa svizzera per le PMI - Berne Exchange; - Aprile 2012 – Aziende e media; - Maggio 2012 – Comunicazione online: cura dell’immagine aziendale; - Giugno 2012 – Tutela dei crediti: dall’informazione commerciale al recupero crediti, passando per l’assicurazione.
Grazie alla loro struttura, i BBC permettono a tutti i partecipanti di essere protagonisti, contribuendo al successo dell’evento, favorendo lo scambio di idee. Da gennaio a giugno si sono susseguiti ben sei appuntamenti, che, dopo la pausa estiva, riprenderanno alla fine di settembre. Eccovi un riassunto dei temi trattati: - Gennaio 2012 – Aziende ed ambiente: lo sviluppo sostenibile; - Febbraio 2012 – Innovazione & Start-ups: fondi di investimento;
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I BBC si tengono normalmente di lunedì mattina, dalle 8.00 alle 9.00. Orari, date, luoghi e dettagli vengono comunicati di volta in volta. Tutte le informazioni aggiornate sono presenti sul nostro sito web e sui nostri canali sui social network (Twitter e Facebook). Ricordandovi che sul nostro sito web, www.cc-ti.ch, è possibile trovare tutte le informazioni relative agli incontri tenutisi e le diverse presentazioni esposte, vi aspettiamo numerosi ai prossimi appuntamenti! VI ANTICIPAMO CHE IL PROSSIMO BBC SI TERRÀ LUNEDÌ 24 SETTEMBRE, E CHE L’ARGOMENTO TRATTATO SARÀ L’E-COMMERCE.
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CREDITI ED INCASSI DOCUMENTARI NEL COMMERCIO CON L’ESTERO
Lugano, Sala dott. G. Papa, presso la Cc-Ti Programma Mercoledì 3 e 10 ottobre 2012, dalle 13.30 alle 17.30 • Rischi nel commercio con l’estero • Crediti documentari (lettere di credito) quale strumento per assicurarsi il pagamento nel commercio internazionale (definizione e forme) • Incasso documentario quale strumento di pagamento sfruttando l’ausilio della banca nella sua funzione fiduciaria (definizione e forme) • Dalla teoria alla pratica
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Programma Lunedì 15 ottobre 2012, dalle 13.30 alle 17.30 • BSC come strumento di pianificazione strategica aziendale • Spiegazione della BSC e del suo diagramma causaeffetto • Presentazione di alcuni esempi pratici di BSC • BSC per promuovere in azienda progetti strategici HR
NEGOZIAZIONE DEL PREZZO E DELLO SCONTO Lugano, Sala Monte Brè, presso la Cc-Ti
Programma Martedì 16 ottobre 2012, dalle 09.00 alle 17.00 Strategia di negoziazione: • Costo, prezzo, valore • Approccio del cliente e comportamento del venditore • La vendita di valore, prezzo, sconto Tattica di negoziazione: • Ruolo del venditore • Mentalizzazione • Svolgimento della negoziazione
Informazioni e iscrizioni: Cc-Ti, Tel. +41 91 911 51 18, corsi@cc-ti.ch, ww.cc-ti.ch
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Commercio estero Pagine a cura di Osec Ticino
prossime GIORNATE DI CONSULENZA PAESE LUGANO, OTTOBRE 2012 • REGNO UNITO: lunedì 8 ottobre 2012 • TURCHIA: mercoledì 10 ottobre 2012 Nel corso delle giornate di consulenza proposte alle aziende, avrete l’occasione di fissare un incontro individuale gratuito con i consulenti dell’Osec e con i collaboratori degli Swiss Business Hub all’estero. Le aziende intenzionate ad espandere le loro attività nei mercati sopra citati o che hanno esigenze concrete non esitino a mettersi in contatto con l’Osec e a fissare un appuntamento con i suoi esperti! CONTATTATECI AL NO. TEL. +41 91 911 51 37 OPPURE TRAMITE E-MAIL ALL’INDIRIZZO INFO.LUGANO@OSEC.CH, SAREMO LIETI DI FISSARVI UN APPUNTAMENTO.
Regole della lista agli accordi di libero scambio nel Tares
Nella tariffa elettronica delle dogane Tares è ora possibile accedere direttamente dalla voce di tariffa alla regola della lista relativa alle lavorazioni o trasformazioni necessarie previste da un determinato accordo di libero scambio (ALS). Amministrazione federale delle dogane: Regole della lista agli accordi di libero scambio nel Tares www.ezv.admin.ch/zollinfo_firmen/abfertigungshilfen/00372/ index.html?lang=it&download=M3wBPgDB/8ull6Du36WenojQ 1NTTjaXZnqWfVqHahmfhnapmmc7Zi6rZnqCkkIN7fXuAbKbXrZ 6lhuDZz8mMps2gpKfo&typ=.pdf Amministrazione federale delle dogane: Regole della lista agli accordi di libero scambio w w w . e z v . a d m i n . c h / p d f _ l i n k e r . p h p ? d o c = Ta r e s _ Listenregeln&lang=it
Lanciati i trattati bilaterali di investimento a livello dell’UE
La Commissione europea lancia due iniziative che gettano le basi per un’ampia politica globale europea in materia di investimenti internazionali. La priorità è data all’introduzione di trattati bilaterali d’investimento. Con la nuova politica armonizzata, l’Unione europea spera di rafforzare ulteriormente gli scambi commerciali con i Paesi terzi e contestualmente anche i diritti degli investitori. L’UE ritiene di poter così consolidare la sua posizione di comunità economica importante e di conseguenza, aumentare il suo potere negoziale nell’ambito di trattati bilaterali d’investimento (ossia con Stati non-membri dell’UE) nonché di ottenere condizioni migliori rispetto alle convenzioni stipulate dai singoli Paesi membri. La Commissione europea specifica che una regolamentazione transitoria entrerà in vigore per gli accordi già esistenti al fine di continuare a garantire la certezza del diritto degli investitori e consentire altresì all’UE di poter negoziare nuove convenzioni. Commissione europea: Un nuovo pacchetto di investimenti UE intende stimolare gli scambi e rafforzare i diritti degli investitori
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/1 0/907&format=HTML&aged=1&language=IT&guiLanguage=en
La Spagna aumenta l’IVA
Dal 1° settembre 2012 l’aliquota IVA in Spagna passerà dal 18% al 21%. Anche l’aliquota ridotta sarà aumentata dall’8% al 10% mentre il tasso più basso rimarrà invariato al 4%. Inoltre, alcuni prodotti che beneficiano dell’aliquota ridotta da settembre sono tassati al 21% (si citi, a titolo d’esempio, l’acquisto della prima abitazione di proprietà). TMF Group/International VAT Services: Spanish VAT rate to rise from 18% to 21% www.tmf-vat.com/tmf-in-the-media/spanish-vat-rate-to-risefrom-18-to-21.html
La Carta blu ora anche in Germania
Il 1° agosto 2012 la Germania ha introdotto la “Carta blu” dell’UE volta a facilitare l’ingresso e il soggiorno ai lavoratori altamente qualificati provenienti da Paesi terzi. La Carta può essere richiesta anche in Austria, Paesi Bassi, Cechia, Slovacchia, Ungheria, Polonia, Bulgaria ed Estonia. Bundesamt für Migration und Flüchtlinge: Neuer Aufenthaltstitel – Blaue Karte EU www.bamf.de/SharedDocs/Meldungen/DE/2012/20120801blaue-karte-eu.html Europa: Sintesi della legislazione dell’UE: Ingresso e soggiorno dei lavoratori altamente qualificati (Carta blu UE) http://europa.eu/legislation_summaries/internal_market/living_ and_working_in_the_internal_market/l14573_it.htm EU Blue Card: Blue Card EU for Germany www.bluecard-eu.de/eu-blue-card-germany/
Paesi Bassi: nuovo obbligo di registrazione per le imprese
Dal 1° luglio 2012 ogni impresa che mette a disposizione personale a società e impianti siti nei Paesi Bassi è tenuta a iscri-
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Commercio estero Pagine a cura di Osec Ticino
versi nel registro di commercio. Questa disposizione si applica anche alle aziende che non hanno una sede nel Paese. L’obbligo di registrazione riguarda soprattutto le agenzie di lavoro temporaneo, le società di amministrazione del personale (payroll) e i pool di impieghi con attività nei Paesi Bassi. Ma anche le imprese che mettono a disposizione manodopera eccezionalmente o in una sola occasione sono tenute a registrarsi. Si raccomanda di rispettare questo obbligo: i trasgressori rischiano una multa fino a 76’000 euro. Sono altresì punibili le aziende che impiegano lavoratori in prestito da società non registrate. Deutsch-Niederländische Handelskammer: Registrierungspflicht für Unternehmen, die in den Niederlanden Arbeitskräfte zur Verfügung stellen www.ig-zeitarbeit.de/system/files/arbeitnehmerueberlassung. pdf
Dichiarazione di cooperazione tra AELS e Georgia
A fine giugno gli Stati membri dell’AELS Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda hanno firmato una dichiarazione di cooperazione con la Georgia. L’accordo intende rafforzare le relazioni economiche bilaterali. La Georgia importa soprattutto prodotti farmaceutici e orologi in provenienza dai Paesi membri dell’AELS. Lo Stato del Caucaso ha lanciato diversi progetti volti a sviluppare l’energia idroelettrica, molto interessanti per le aziende esportatrici svizzere. European Free Trade Association EFTA: EFTA and Georgia sign Joint Declaration on Cooperation www.efta.int/about-efta/news/2012-06-28-georgia-joint-declaration.aspx
La Lettonia riduce il tasso IVA La Gran Bretagna lancia un programma d’investimenti per gli edifici scolastici
Il governo britannico intende investire oltre 2 miliardi di sterline nel corso dell’esercizio 2012/13 per la realizzazione del “Priority School Building Programme”. La prima fase del programma, che prevede la ristrutturazione e modernizzazione di 261 edifici scolastici, è stata avviata a maggio. Department for Education: Priority School Building Programme www.education.gov.uk/schools/adminandfinance/schoolscapital/a00209336/priority-school-building-programme
Libero scambio tra AELS e Montenegro dal 1° settembre 2012
L’accordo di libero scambio tra l’AELS (Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda) e il Montenegro facilita l’accesso delle aziende esportatrici svizzere al mercato montenegrino soprattutto grazie alla soppressione di numerosi dazi doganali negli scambi bilaterali. La convenzione consente di eliminare molte discriminazioni derivanti dall’accordo di stabilizzazione e di associazione tra l’Unione europea e il Montenegro. Anzi, fino alla fine del 2012, le imprese svizzere saranno privilegiate negli scambi commerciali con il Montenegro rispetto ai concorrenti dell’UE. Il 1° settembre 2012 il Montenegro ha soppresso tutti i dazi sui prodotti industriali svizzeri. Dopo un periodo di transizione che scadrà il 31 dicembre 2014, anche i prodotti agricoli trasformati di provenienza rossocrociata beneficeranno della franchigia, mentre alcuni non trasformati, per esempio le specialità di formaggio, godranno di concessioni tariffarie. Dipartimento federale dell’economia: L’accordo di libero scambio AELS-Montenegro entrerà in vigore il 1° settembre 2012 http://www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msgid=45473
Slovenia: riduzione graduale dell’imposta sulle società.
La Slovenia ha predisposto una riduzione progressiva dell’imposta sulle società al 15%. La riduzione avverrà su quattro anni: nel 2012 il tasso passerà dal 21% al 18% e nei tre anni successivi sarà ridotto di un punto percentuale l’anno per attestarsi nel 2015 al 15%. Deloitte Tax News: Slovenia – Increase of R&D and investment allowances and decrease of CIT rate www.deloittetax.at/2012/05/23/slovenia-increase-of-rd-andinvestment-allowances-and-decrease-of-cit-rate/
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La Lettonia ha ridotto il tasso IVA dal 22 al 21% a partire dal 1° luglio 2012. È inoltre prevista la riduzione graduale nei prossimi tre anni dell’imposta unica sul reddito, che dall’attuale 26% passerà al 20% nel 2015. Triniti: Latvia reduces tax rates http://triniti.lv/en/archives/3732
Mosca intende acquistare 120 tram
Mosca intende acquistare 120 tram tra il 2013 e il 2014. Il volume dell’ordinativo ammonta a 273 milioni di dollari. Secondo quanto indicato dalle autorità cittadine, i tram dovranno raggiungere i 75 chilometri orari, essere dotati di aria condizionata e avere almeno quattro porte. Russia IC: Moscow to be equipped with fast trams http://russia-ic.com/news/show/14365/
Nuova rete ferroviaria urbana a Tel Aviv
Le prime gare d’appalto relative alla costruzione della rete ferroviaria urbana di Tel Aviv sono state pubblicate a giugno. Si tratta dei bandi di preselezione per i principali lavori: • la realizzazione di due gallerie a binario semplice con una lunghezza complessiva di 3,5 chilometri e di diversi lavori sotterranei (costi stimati: circa 1 miliardo di euro); • la fornitura di sistemi di segnaletica, sicurezza e controllo per la “Red Line” della futura linea urbana (costi complessivi stimati: 1 miliardo di euro). I bandi di concorso si svolgono sotto l’egida della NTA, la società di trasporti urbani di Tel Aviv. Globes: Huge Tel Aviv light rail tunneling tender published w w w.globes.co.il/ser veen/globes /docview. asp?did=1000762621&fid=1725 Tenders NTA (Tunnels, Systems) www.nta.co.il/site/en/neta.asp?pi=464
Israele pubblica la gara d’appalto per la costruzione dell’aeroporto di Eilat
La stazione balneare Eilat al Mar Rosso avrà un nuovo aeroporto. A inizio luglio è stata pubblicata la gara d’appalto per la costruzione “chiavi in mano” del “Ramon International Airport”. Secondo le autorità aeroportuali israeliane, committenti del progetto, i lavori richiederanno tre anni e investimenti complessivi per 500 milioni di euro. Si costruirà una pista di decollo e atterraggio lunga 3,5 chilometri, una torre di controllo e un terminal. Globes: Airports Authority publishes new Eilat airport tender w w w.globes.co.il/ser veen/globes /docview. asp?did=1000762249&fid=1725
Israele riduce i dazi sui beni di consumo
Israele estende le misure volte a ridurre i costi della vita, contestati pubblicamente dalla popolazione. Tali misure sono state annunciate lo scorso ottobre e lanciate a gennaio con una prima serie di diminuzioni dei dazi. A luglio il Ministero delle finanze ha ridotto o abolito i dazi e le imposte sugli acquisti di numerosi beni di uso quotidiano provenienti dall’estero. Sono stati aboliti con effetto immediato i dazi (finora: tra l’8% e il 12%) su diversi elettrodomestici (p.es. aspirapolvere, forni a microonde, asciugacapelli, tostapane, coperte elettriche, spazzolini da denti elettrici, macchine da caffè, ferri da stiro, ecc.) nonché su lampade, occhiali da sole/di protezione e batterie. Inoltre, dal 1° ottobre 2012 l’imposta sugli acquisti (finora: 15%) non sarà più applicata a numerose apparecchiature di consumo (televisori, impianti stereo, lettori DVD). Infine, i dazi su molti capi d’abbigliamento (esclusa la biancheria intima) saranno soppressi dal 1° gennaio 2013 e le aliquote sui dazi applicati ai prodotti industriali saranno ridotte del 15% dal 1° gennaio 2014. Times of Israel: Finance Minister Reduces Taxes on Hundreds of Consumer Goods www.timesofisrael.com/finance-minister-reduces-taxes-on-hundreds-of-consumer-goods
Il Marocco introduce la predichiarazione all’importazione
L’attuale legge finanziaria prevede l’introduzione della predichiarazione all’importazione per via aerea e marittima. La predichiarazione sommaria all’entrata si baserà sulle direttive doganali dell’Unione europea e, se applicata correttamente, permetterà uno sdoganamento semplice e veloce. In linea di massima, la predichiarazione sarà eseguita dallo spedizioniere. Le scadenze per la consegna dovrebbero essere pubblicate a breve. Royaume du Maroc: Bulletin officiel (article 49 et 57) www.gtai.de/GTAI/Content/DE/Trade/_SharedDocs/Pdf/Zoll/ Zoll-aktuell/marokko-finanzgesetz-2012.pdf
Nuova legge sull’arbitrato in Arabia Saudita: più semplice e trasparente
Le nuove disposizioni saudite sull’arbitrato entreranno in vigore a breve. La relativa legge è già stata firmata e, secondo le autorità locali, sarà applicata 30 giorni dopo la pubblicazione (data ancora da definire) nel foglio ufficiale. Il nuovo diritto presenta numerosi vantaggi rispetto a quello finora vigente. Ecco una panoramica delle principali novità: • il ricorso all’arbitrato può anche essere concordato facendo riferimento alle regole applicate dagli organi arbitrali oppure inserendo apposite clausole standard nei contratti; • la lingua di procedimento davanti al tribunale arbitrale non dovrà imperativamente essere l’arabo; • se le parti dovessero concordare l’applicazione di una legge straniera per la procedura di arbitrato, il tribunale dovrà attenervisi; • il regolamento di procedura sarà disciplinato dalle consuete norme internazionali a meno che le parti non abbiano concordato un procedimento speciale; • la sentenza può essere dichiarata nulla da un tribunale penale se la decisione del tribunale arbitrale è contraria alla sharia, senza entrare nuovamente nella fattispecie. Saudi Gazette: Saudi new arbitration law boosts trade and commerce w w w.s audigazet te.com.s a / index.cfm?metho d = home. regcon&contentid=20120524124829
Importazione di merci in India: panoramica delle agevolazioni doganali e fiscali
Il governo indiano ha pubblicato un elenco aggiornato dei prodotti con aliquote doganali e fiscali ridotte all’importazione. La lista dettagliata elenca per voce doganale (HS tariff code) i prodotti a beneficio delle riduzioni, indicando le aliquote doganali e fiscali applicabili all’importazione. Lo sgravio fiscale riguarda la cosiddetta “central excise duty”, un’ulteriore imposta prelevata in India all’importazione di merci dall’estero. Per alcuni prodotti, le aliquote ridotte valgono solo a determinate condizioni (un centinaio), descritte nell’allegato all’elenco. Government of India Ministry of Finance (Department of Revenue) Notification No.12 /2012 – Customs www.cbec.gov.in/ub1213/cs12-2012.pdf
La Svizzera firma con la Cina un trattato ambientale
A fine giugno 2012, Svizzera e Cina hanno firmato un trattato che si prefigge di approfondire il dialogo nell’ambito della politica ambientale e di favorire lo scambio di know-how e di informazioni nei settori dell’inquinamento ambientale, della protezione delle acque, della gestione dei rifiuti e della protezione della natura. Ufficio federale dell’ambiente: Doris Leuthard firma un trattato con il ministro cinese dell’ambiente Zhou www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msgid=45190
La Cina riduce le imposte prelevate alle società straniere
La Cina continua lo sforzo volto a ottimizzare le condizioni quadro per le imprese e gli investitori stranieri. Riduce infatti del 50% l’imposta sugli utili conseguiti in Cina ed esportati all’estero. Inoltre, un’aliquota ridotta è applicata ai dividendi versati ad azionisti stranieri di imprese registrate in Cina. Specifichiamo che solo le imprese o i privati provenienti da nazioni con cui la Cina ha stipulato una convenzione volta a evitare le doppie imposizioni, possono beneficiare delle due misure. Un tale accordo con la Svizzera è in vigore dal 1990. China Economic Revue: China lowers taxes on foreign businesses www.chinaeconomicreview.com/china-lowers-taxes-foreign-businesses
Avvio ufficiale dei negoziati per un accordo di libero scambio AELS-Vietnam
Il 3 luglio 2012 sono stati ufficialmente avviati i negoziati per la conclusione di un accordo di libero scambio tra gli Stati dell’AELS (Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein) e il Vietnam. Secondo quanto comunicato dal Dipartimento federale dell’economia, i negoziati copriranno: • la circolazione delle merci e dei servizi (tra cui facilitazioni doganali); • gli investimenti (protezione degli investimenti, miglioramento delle condizioni quadro); • la proprietà intellettuale; • gli appalti pubblici (tra cui accesso facilitato, obbligo d’informazione); • la concorrenza (disposizioni antiabuso); • disposizioni relative al commercio (tra cui liberalizzazione, condizioni quadro semplificate); • disposizioni relative allo sviluppo sostenibile (inclusi gli standard sociali e di lavoro).
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Commercio estero Pagine a cura di Osec Ticino
Con una crescita del PIL del 5,9% nel 2011, il Vietnam è diventato il paese più dinamico del continente asiatico dopo la Cina e negli anni è diventato uno dei partner commerciali più importanti della Svizzera. L’anno scorso, il nostro Paese vi ha esportato merci per 256 milioni di franchi, soprattutto prodotti chimico-farmaceutici, macchinari e strumenti. Pochi giorni prima dell’avvio delle trattative per un accordo di libero scambio con l’AELS, il Vietnam ha avviato trattative anche con l’UE (28 giugno). Dipartimento federale dell’economia: Avviati ufficialmente i negoziati di libero scambio tra l’AELS e il Vietnam www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msgid=45266
Nuove tasse per l’immissione sul mercato di dispositivi medici negli USA
La Food and Drug Administration (FDA) ha pubblicato le tasse che saranno applicate a partire dall’anno fiscale 2013 all’immissione sul mercato di dispositivi medici negli USA. La nuova tassa di base per le apparecchiature della classe di rischio III (per esempio, i pacemaker) ammonta a 248’000 dollari. Per i prodotti della classe II (p.es. le siringhe) si attesta a 4’960 dollari. Le imprese la cui cifra d’affari annua ammonta a un massimo di 100 milioni di dollari beneficiano di tariffe ridotte, versano 62’000 dollari (ossia ¼ della tassa di base) per i dispositivi che rientrano nella classe di rischio III mentre pagano 2’480 dollari (ossia la metà) per quelli della classe II. Tariffe ancora più vantaggiose valgono per le aziende la cui cifra d’affari annua non supera i 30 milioni. L’immissione sul mercato di apparecchiature della classe di rischio III è esente da tasse. Administration FDA – Medical Devices: Overview of Device Regulation www.fda.gov/MedicalDevices/DeviceRegulationandGuidance/ Overview/default.htm Department of Health and Human Services / Food and Drug Administration – Federal Register: Medical Device User Fee Rates for Fiscal Year 2013 www.gpo.gov/fdsys/pkg/FR-2012-07-31/pdf/2012-18647.pdf
Il Messico introduce lo sdoganamento elettronico
Dal 1° giugno 2012, ogni procedura di sdoganamento in Messico si svolge sullo sportello unico elettronico (“ventanilla única”). La nuova piattaforma online consente di semplificare e accelerare le operazioni di sdoganamento. I principali vantaggi della “ventanilla única” sono: • ogni informazione doganale relativa a importazioni o esportazioni di merci è accessibile per Internet via una piattaforma centralizzata; • il tempo richiesto per le operazioni di sdoganamento e l’onere finanziario sono notevolmente ridotti. Secondo le autorità messicane, la durata delle procedure d’importazione o d’esportazione si riduce in media dagli attuali 12 giorni a 9. I vantaggi finanziari sono ancora più rilevanti: a titolo d’esempio, gli esperti stimano che i costi per l’importazione di un container possano scendere da 1’880 a 772 dollari; • lo sdoganamento elettronico permette altresì importanti miglioramenti in termini di trasparenza e di certezza del diritto. Ernst&Young Trade Watch (pagina 14): Electronic filing of customs information now mandatory in Mexico w w w.e y.c o m / P ub li c a ti o n / v w LUA s s e t s / Tr a d eWa t ch June_2012/$FILE/YY2706_TradeWatch_June_2012.pdf
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Germany Trade and Invest: Internetbasierte Zollabfertigung in Mexiko erleichtert den Aussenhandel
Venezuela: nuovo diritto del lavoro
Un nuovo diritto del lavoro è entrato in vigore in Venezuela a inizio maggio 2012. Tra le principali modifiche figurano: • riduzione della settimana lavorativa da 44 a 40 ore; • introduzione della settimana lavorativa di cinque giorni (diritto a due giorni di riposo consecutivi); • estensione del congedo maternità a 6 settimane prima del parto e 20 settimane dopo il parto. Baker & McKenzie: Special Report on the Organic Labor and Worker’s Law (Venezuela) (128 Kb) www.osec.ch/fr/filefield-private/files/44016/field_blog_public_ files/11067
Il Venezuela diventa membro a pieno titolo di Mercosur
Dopo sei anni d’attesa, il Venezuela è diventato membro a pieno titolo del mercato comune sudamericano Mercosur a fine luglio 2012. Il tempo d’attesa è dovuto alla resistenza del Paraguay che si opponeva all’adesione per motivi politici e avevo fatto valere il proprio diritto di veto. Tuttavia, il Paraguay è stato sospeso recentemente a causa della controversa destituzione del presidente Felipe Lugo, spianando la strada al Venezuela, diventato quindi membro a pieno titolo lo scorso 31 luglio. Al Mercosur appartengono ora cinque Stati: Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay (sospeso) e Venezuela. Con i suoi 270 milioni di abitanti (di cui 28 milioni sono venezuelani), rappresenta la quinta comunità economica al mondo. Il Venezuela spera che l’adesione al Mercosur fornisca impulsi per lo sviluppo industriale e agricolo, apportando nuove fonti di reddito per lo Stato che oggi dipende soprattutto dai proventi del petrolio. Mercosur: Declaración sobre la incorporación de la República Bolivariana de Venezuela al Mercosur www.mercosur.int/innovaportal/file/4501/1/vzl.pdf
Cleantech Switzerland lancia una nuova banca dati delle imprese
Grazie al nuovo database (in lingua inglese), Cleantech Switzerland intende rendere più trasparente l’offerta del ramo svizzero delle tecnologie pulite, che è ampia, ma anche eterogenea e non sufficientemente rilevata. “Cleantech Cube” completa la banca dati esistente, fornendo informazioni dettagliate sull’offerta di prodotti e servizi nonché sulle attuali e future attività di marketing delle imprese svizzere attive nel ramo. Registrazione gratuita nella banca dati “Cleantech Cube” (in inglese) h t t p : / / w w w. c l e a n t e c h - s w i t z e r l a n d . c o m / e n / i n d e x . php?section=login&cmd=presignup
Osec
Corso Elvezia 16 Casella postale 5399 – CH-6901 Lugano Tel. +41 91 911 51 35/37 Fax +41 91 911 51 39 info.lugano@osec.ch www.osec.ch
Commercio estero di Monica Zurfluh, Responsabile Osec Ticino e Marco Passalia, Responsabile Servizio Export Cc-Ti
Semplificazioni nel rilascio di prove dell’origine per gli esportatori autorizzati Monica Zurfluh
Marco Passalia
Contributo cantonale a sostegno dell’internazionalizzazione delle aziende ticinesi Nell’ambito dell’applicazione della Legge per l’innovazione economica (L-Inn), è stato introdotto un sostegno finanziario per le piccole e medie imprese ticinesi che si avvalgono dei servizi dell’Osec per l’internazionalizzazione della propria attività. Tale misura, assieme al sostegno finanziario ai progetti di ricerca della Commissione federale per la promozione dell’innovazione CTI o a programmi quadro dell’Unione Europea, che si appoggiano al supporto scientifico di istituti di ricerca (SUPSI, USI, ecc..), è volta a contrastare ricadute negative date dal rafforzamento del franco rispetto le altre valute, ad incentivare l’internazionalizzazione. L’aiuto cantonale è pari al 50% delle prestazioni di consulenza dell’Osec per progetti di ricerca di nuovi partner commerciali e di nuovi mercati fino ad un massimo di 5’000.- franchi annui per azienda. Dal 1° gennaio 2012 anche il sostegno alle aziende e alle associazioni di categoria che intendono partecipare a fiere specialistiche di importanza nazionale o internazionale è stato introdotto nella L-Inn. In questo caso, l’aiuto finanziario cantonale copre fino al 50% delle spese computabili fino ad un massimo di 20’000.- l’anno per azienda. Il credito disponibile per il 2012 è esaurito. Le domande di sostegno relative alla partecipazione a fiere nel 2013 possono essere inoltrate a partire dal 1° gennaio 2013. Per ulteriori ragguagli: www.ti.ch/internazionalizzazione e www.ti.ch/fiere
In virtù degli accordi di libero scambio (ALS), le prove dell’origine garantiscono all’esportazione esenzioni o agevolazioni doganali nel Paese di destinazione. Attualmente sono in vigore 24 ALS sottoscritti dalla Svizzera o dall’AELS e le prove dell’origine rivestono pertanto una grande importanza economica. Gli Stati partner di un ALS devono poter confidare nel corretto rilascio di tali prove. In caso di dubbio circa la loro correttezza, gli Stati partner possono farle sottoporre a controllo ricorrendo all’assistenza amministrativa.
Procedura semplificata per gli esportatori autorizzati
Per principio, le prove dell’origine vengono rilasciate dagli uffici doganali. Un esportatore autorizzato può tuttavia rilasciare lui stesso tali prove mediante una procedura semplificata, senza doverle firmare. Queste semplificazioni sono compatibili con le esigenze dell’economia, poiché semplificano e abbreviano la procedura d’imposizione all’esportazione e accelerano il flusso delle merci. L’esportatore autorizzato deve essere affidabile e disporre di solide conoscenze in materia di origine. Pertanto, per allestire tali prove nella procedura semplificata, l’esportatore autorizzato necessita di un’autorizzazione dell’Amministrazione federale delle dogane.
Nuova ordinanza sul rilascio di prove dell’origine (ORPO)
Con la nuova ordinanza entrata in vigore lo scorso 1° luglio 2012, oltre ad alcune disposizioni concernenti tutti gli esportatori, viene sottolineata l’importanza della procedura semplificata per gli esportatori autorizzati. Questa ordinanza disciplina le condizioni dell’autorizzazione, i diritti, gli obblighi nonché la revoca dell’autorizzazione. Tra le novità di questa ordinanza vi è ad esempio la necessità da parte dell’azienda di designare le persone responsabili dal profilo tecnico e organizzativo oppure anche l’obbligo di prevedere un approfondimento delle competenze da parte delle persone responsabili in seno all’azienda.
Per ulteriori approfondimenti Stefan Meinigg, Sostituto del capo della sezione Origine e tessili, Direzione generale delle dogane Tel. +41 31 322 65 38, stefan.meinigg@ezv.admin.ch
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Fiere internazionali
CIOSP São Paulo, 31 gennaio - 3 febbraio 2013
CIOSP è la più grande fiera dentaria in America Latina e il secondo evento del ramo a livello mondiale. Al salone sono esposti i principali prodotti del settore: abrasivi, anestetici, dentiere, sbiancanti, frese, cementi, poltrone dentistiche e accessori, compositi, hardware e software, corone e ponti, apparecchi per laboratori, dischi e frese diamantate, prodotti usa e getta, prodotti endodontici, materiali e accessori per otturazioni, strumenti generici e chirurgici, impianti dentali, materiale per calchi, manipoli per interventi e laboratori, strumenti e prodotti parodontali, apparecchi a ultrasuoni, macchine a raggi X. L’edizione 2012 di CIOSP ha contato 88’087 visitatori (dentisti, tecnici di laboratorio, igienisti dentali, personale assistente, distributori, fornitori specializzati e altri professionisti del settore) e 312 espositori su una superficie di 19’073 mq. Non perdete l’occasione di partecipare a quest’importante fiera settoriale! Unitevi allo SWISS Pavilion che sarà allestito dallo Swiss Business Hub Brazil in collaborazione con la SWISSCAM Swiss-Brazilian Chamber of Commerce. Informazioni sul salone: www.ciosp.com.br/ Informazioni sullo SWISS Pavilion: www.osec.ch/it/node/44245?lforce=1
Cosmoprof Bologna, 8 - 11 marzo 2013
Da oltre 40 anni, il Cosmoprof di Bologna rappresenta uno dei maggiori saloni mondiali della profumeria e della cosmetica. Gli attori del settore vi si ritrovano per presentare e scoprire le nuove tendenze e le innovazioni. Cinque le manifestazioni che si fregiano del marchio Cosmoprof: Cosmoprof Bologna, Cosmoprof Asia (Hong Kong), Cosmoprof Cosmetica (San Paolo), Cosmoprof North America (Las Vegas) e Cosmoprof ExpoBeauty (Mosca). L’eccezionale ventaglio di prodotti presentati fornisce una visione globale del mercato: vi sono infatti esposti prodotti professionali per capelli, attrezzature, apparecchiature e prodotti cosmetici per l’estetica, prodotti e attrezzi per ricostruzione unghie, attrezzature e arredamenti per acconciatori, arredamenti per profumerie, prodotti cosmetici e profumi, accessori per l’igiene e articoli da regalo, bigiotteria, cosmetici per erboristerie, articoli e novità per acconciatori, packaging, materie prime, tecnologie e servizi per l’industria cosmetica, prodotti farmaceutici, macchinari vari. La scorsa edizione di Cosmoprof Bologna ha contato 175’700 visitatori (+5% rispetto all’anno precedente), 2’320 espositori provenienti da oltre 70 paesi e 20 padiglioni nazionali (con cinque nuove presenze: Messico, California, Brasile, Paesi Bassi e Romania) su una superficie espositiva di 194’000 mq. Per la decima volta consecutiva, l’Osec vi allestisce uno SWISS Pavilion destinato alle aziende svizzere esportatrici
Il design innovativo dello SWISS Pavilion presso la fiera K 2010
del ramo. Cogliete anche voi l’opportunità di avvalervi del marchio pregiato “Svizzera.”! Informazioni sul salone: www.cosmoprof.com Informazioni sullo SWISS Pavilion: www.osec.ch/it/node/43998?lforce=1
K 2013 Düsseldorf, 16 - 23 ottobre 2013
La K di Düsseldorf è la principale fiera internazionale nel settore della plastica e del caucciù. Ogni tre anni vi si presenta ciò che conta oggi e ciò che determinerà i mercati domani e anche dopo-domani. Infatti, l’industria plastica è uno dei rami più innovativi dell’economia mondiale. L’efficienza energetica e la gestione delle risorse rivestono una crescente importanza in questo settore che sviluppa materiali e bioplastiche rinnovabili. K 2013 presenterà i seguenti prodotti: materiali, sostanze chimiche ed eccipienti, macchine, attrezzature, servizi e tecnologie d’imballaggio, attrezzature per il riciclaggio, macchinari per la finitura, la decorazione, la stampa e la marcatura, semilavorati, parti tecniche, componenti e plastiche rinforzate. All’edizione 2010 hanno preso parte 3’094 espositori provenienti da 56 paesi. La fiera ha contato ben 222’486 visitatori giunti da 100 nazioni. Il salone occupa la hall 17 del parco espositivo di Düsseldorf, la cui superficie netta ammonta a 162’093 mq. Unitevi allo SWISS Pavilion che sarà allestito dall’Osec in collaborazione con Swissmem, l’Associazione Svizzera delle materie plastiche, lo Swiss Business Hub Germany e il media partner Kunststoffextra (rivista settoriale specializzata). Informazioni generali sulla fiera: www.k-online.de Informazioni sullo SWISS Pavilion: www.osec.ch/it/node/43144?lforce=1
Informazioni sugli “Swiss Pavilion”: www.osec.ch/SWISSPAVILION
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Pubbliredazionale
Il miglior investimento per il futuro è la formazione in Specialista in Marketing APF Acquisire l’attestato Federale di Specialista in Marketing significa collocarsi a pieno titolo nel rapporto relazionale tra impresa e mercato. Lo Specialista in Marketing è un titolo che permette di ambire ad una promozione, di accettare nuove sfide professionali e di migliorare le opportunità competitive della propria azienda. Sviluppare le proprie conoscenze/competenze nell’ambito del Marketing è il miglior investimento possibile, soprattutto al giorno d’oggi, dove queste tecniche professionali sono considerate di fondamentale importanza per raggiungere il successo. Il corso prevede 420 ore di lezione (solitamente il martedì ed il giovedì sera, accompagnate da qualche sabato per ulteriori approfondimenti), 150 ore di lavoro autogestito e studio personale. Le materie trattate sono varie: economia politica, economia aziendale, contabilità, diritto, ricerche di mercato, strategia di marketing, distribuzione, vendita e promozione vendite, pubblicità, comunicazione integrata, relazioni pubbliche e tecniche di presentazione. Il candidato viene preparato per un primo esame intermedio chiamato MARKOM ed in seguito per l’esame di Specialista in Marketing con attestato federale (ex tecnico di Marketing).
N.B. L’attestato professionale federale di Specialista in Marketing viene riconosciuto in tutta Europa con il titolo di Junior Marketing Manager. SMSchool ha acquisito l’esperienza di 27 anni di corsi specifici con ben 275 diplomati federali. I docenti sono tutti professionisti con comprovata capacità e l’approccio didattico si basa su ore d’aula e lavoro di consolidamento, sia singolo che in gruppo. Per iscriversi agli esami i partecipanti devono essere in possesso di almeno un attestato federale di capacità (AFC) e aver lavorato per almeno 2 anni in un settore affine al marketing; Questo punto verrà discusso singolarmente durante il colloquio che precede l’iscrizione definitiva. L’inizio dei corsi è previsto il 23 ottobre 2012, l’esame MARKOM nell’agosto 2013 e l’esame finale Specialista in Marketing nel febbraio 2014. Informazioni supplementari tramite www.sms-edu.ch o per telefono allo +41 91 743 03 40 o fax +41 91 743 40 34
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Vita dei Soci
HOTEL BELVEDERE A LOCARNO: UN POLO IMPORTANTE DELLA VITA PUBBLICA DEI TICINESI Per eventi, riunioni aziendali, convegni, feste di famiglia, banchetti di nozze, congressi, meeting, assemblee, colloqui, company days, conferenze, seminari, workshops, simposi, viaggi incentive, mostre, sfilate, presentazione prodotti, serate di gala... e altre occasioni Ora rinnovato e completato, idoneo ad accogliere eventi fino a 400 persone durante tutto l’anno
Una storia alberghiera di 120 anni
Dal 1892 il Belvedere situato sulle pendici sopra Locarno offre ai suoi ospiti la splendida natura del lago e delle montagne circostanti da tutti i suoi locali a due passi dal centro storico. Nello scorso inverno questa antica casa eretta nel ‘500 ha visto completarsi il ciclo dei lavori di trasformazione durati un decennio che hanno portato a 89 il numero delle camere, alla creazione del centro meeting, alla trasformazione del Ristorante Fontana col ricollocamento della fontana del 1815, alla creazione del centro wellness, al totale rifacimento delle cucine che permette di preparare piatti di alta qualità à la minute per il singolo ospite e per banchetti fino a 400 persone – si tratta solo di alcune delle opere del ciclo dei lavori fatti.
Dove lavoro e piacere si incontrano
L’Hotel Belvedere oggi dispone di tutte le infrastrutture per poter organizzare eventi su misura. Le cinque sale riunioni, tutte attrezzate secondo moderne tecnologie e con luce naturale, hanno la capienza da 10 a 180 persone. La grande terrazza esterna è adattatissima per organizzare breaks, welcome cocktails, pranzi o cene di lavoro. Nel rinnovato e ampliato ristorante si organizzano banchetti fino a 400 persone con un’ampia scelta di menu personalizzati pensati per soddisfare tutti i gusti, anche quelli più esigenti. L’Hotel rimane aperto tutto l’anno e quindi le sue camere sono disponibili per i vostri partner d’affari d’oltre Gottardo con tariffe business valide anche d’estate in alta stagione.
40 Ticino Business
I locarnesi possono godersi la ristrutturata OASI Belvedere – centro benessere dotato di piscina di 17 m per 2/3 coperta, 2 locali per massaggi e trattamenti estetici, il fitness, la sauna, il laconium, il bagno turco e lo spazio relax. Da ottobre a marzo l’OASI offre degli abbonamenti speciali wellness per gli ospiti esterni: abbonamento mensile a CHF 90.-- e quello stagionale (per 5 mesi) a CHF 450.--, che includono entrata in piscina, fitness e nella spa.
La grande area del Belvedere comprende lo spazioso giardino, dove è in funzione il Grotto, aperto ai passanti, che ospita la parte esterna della piscina, il campo per petanque e badminton, gli scacchi, il pingpong. Per gli ospiti delle nostre camere, tutte con aria condizionata e wireless gratuito, vi sono ampi spazi comuni improntati a un nuovo look moderno, unitario e coerente che valorizza gli oggetti d’arte e l’architettura di questo palazzo il cui primo nucleo, la sala Affresco, risale al ‘500.
“Molti ci hanno chiesto: perché non mettere le 5 stelle sul Belvedere? In effetti abbiamo tutte le caratteristiche e le infrastrutture di un 5 stelle, ma la nostra politica è chiara: non vogliamo essere uno dei tanti 5 stelle, ma essere apprezzati come uno splendido 4 stelle, fra i più belli della Svizzera” ci spiega il direttore Roland Mattmann. Il Belvedere ha orgogliose e chiare prospettive per il futuro: vuol essere un polo importante della vita pubblica del Locarnese e anche delle altre regioni, dove si celebrano gli eventi importanti delle famiglie, delle aziende, delle associazioni e della vita pubblica. L’albergo resta aperto 365 giorni, perché si è consapevoli che 120 anni fa, quando questo palazzo venne trasformato in albergo, gli ospiti, soprattutto inglesi e comunque del Nord delle Alpi, venivano a godere la bellezza e il mite clima del Verbano soprattutto durante gli inverni; si vuole che il Locarnese torni a vivere anche d’inverno, sognando e sperando che anche durante tutti i mesi invernali i turisti possano salire sui battelli e andare alle isole di Brissago, che possano con la funicolare salire a Orselina e scendere in centro, con la funivia raggiungere Cardada e che presto possano scoprire il Parco Nazionale del Locarnese. E il Belvedere è pronto a fare la propria parte con le sue infrastrutture. HOTEL BELVEDERE LOCARNO Via ai Monti della Trinità 44 - 6600 Locarno Tel +41 91 751 03 63 - Fax +41 91 751 52 39 www.belvedere-locarno.com
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Vita dei Soci
FIDUCIARI SUISSE: la Sezione Ticino compie 30 anni L’Unione Svizzera dei Fiduciari si presenta
L’Unione Svizzera dei Fiduciari si presenta sotto il nuovo marchio FIDUCIARI SUISSE . Serietà, discrezione, integrità. Questi sono i valori fondamentali che stanno alla base dei principi tradizionali dei fiduciari svizzeri. L’Unione Svizzera dei Fiduciari FIDUCIARI SUISSE esiste dal 1963 ed è presente in tutta la Svizzera. In Ticino è attiva dal 1982, quest’anno la Sezione festeggia il suo 30° anniversario. I membri di FIDUCIARI SUISSE si caratterizzano per l’offerta di servizi di qualità elevata e per la loro affidabilità. L’associazione si adopera in favore degli interessi dei propri membri e della loro specifica clientela: le PMI e la clientela privata. UN’ORGANIZZAZIONE FEDERALISTA L’Unione Svizzera dei Fiduciari si caratterizza per competenza ed affidabilità e si profila con il nuovo marchio FIDUCIARI SUISSE L’Unione Svizzera dei Fiduciari FIDUCIARI SUISSE si compone di 12 sezioni regionali indipendenti, ripartite geograficamente su tutto il territorio svizzero.
SEKTIONEN
Queste si impegnano congiuntamente in materia di formazione, formazione continua, sviluppo del settore fiduciario in generale, assicurazione del livello di qualità professionale e
delle relazioni pubbliche. Formano una lobby importante per la difesa degli interessi dei loro membri e della loro clientela. I membri dell’associazione impiegano più di 9’000 collaboratori. Offrono consulenza ad oltre 160’000 PMI che occupano più di 1.7 milioni di impiegati. A queste cifre si deve aggiungere un cospicuo numero di clienti privati. FIDUCIARI SUISSE è la più importante associazione svizzera nella categoria fiduciaria orientata alle PMI ed ai clienti privati. MEMBRI QUALIFICATI I membri FIDUCIARI SUISSE sono esperti consulenti fiduciari sia per le PMI che per i privati L’associazione FIDUCIARI SUISSE raggruppa a livello nazionale quasi 2’000 tra membri impresa e membri individuali. La qualità dei membri è sottoposta a criteri molto rigidi. Conoscenza del settore fiduciario, esperienza professionale ed integrità caratterizzano i membri di FIDUCIARI SUISSE rendendoli degni della massima fiducia. Un impegno personale importante e la massima discrezione sono i tratti fondamentali che cementano la relazione con il cliente. Un’estesa capacità di analisi, l’approccio pratico e logico, conoscenze professionali estese e la capacità di ragionare da imprenditori ne fanno consiglieri arguti.
BASEL-NORDWESTSCHWEIZ
ZÜRICH
www.treuhandsuisse-bs.ch
www.treuhandsuisse-zh.ch
BERN
ST. GALLEN - OSTSCHWEIZ
www.treuhandsuisse-be.ch
www.treuhandsuisse-os.ch
NEUCHÂTEL, JURA ET BERNE ROMAND
ZENTRALSCHWEIZ
BE, JU, NE
LU, NW, OW, SZ, UR, ZG
www.fiduciariesuisse-bejune.ch
www.treuhandsuisse-zentralschweiz.ch
FRIBOURG
GRAUBÜNDEN
www.fiduciariesuisse-fr.ch
www.treuhandsuisse-gr.ch
VAUD
TICINO TESSIN
www.fiduciariesuisse-vd.ch
www.fiduciarisuisse-ti.ch www.treuhandsuisse-ti.ch
AG, BL, BS, SO
BE, FR, SO
BE, FR
VD
AG, GL, SH, SO, SZ, ZG, ZH
AI, AR, SG, TG
GR
TI
GENÈVE
VALAIS / WALLIS
www.fiduciariesuisse-ge.ch
www.fiduciariesuisse-vs.ch
GE
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VS
UN’ORIENTAMENTO STRATEGICO Difendere gli interessi dei nostri membri e dei nostri clienti in funzione delle specifiche necessità La fiducia, la serietà, l’integrità e un’affermata competenza sono le qualità indissolubili dell’attività fiduciaria in genere. Queste sono le ragioni essenziali del marchio FIDUCIARI SUISSE . Il nostro obiettivo consiste nel riconoscimento da parte dei nostri membri e da parte di terzi del marchio di qualità FIDUCIARI SUISSE . L’associazione contribuisce allo scambio di esperienze tra gli associati, tiene in considerazione i loro interessi comuni e li rappresenta verso i terzi. L’ottima reputazione di FIDUCIARI SUISSE , dei collaboratori e delle collaboratrici ingaggiati dai propri membri, deve porre le radici nello spirito di tutti i gruppi d’interesse. Attraverso una crescita qualitativa, FIDUCIARI SUISSE mira al rafforzamento della sua posizione di leader del settore. ELEVATE ESIGENZE QUALITATIVE Azione e pensiero sono caratterizzati da fiducia, apertura ed innovazione FIDUCIARI SUISSE dispone di proprie regole deontologiche. Una commissione deontologica esamina e giudica tutte le eventuali violazioni portate a sua conoscenza. L’aver stabilito regole uniformi applicabili alla professione di fiduciario permette di assicurare la qualità, di creare un clima di fiducia e di promuovere la lealtà tra i membri ed i clienti. La reputazione della professione deve essere assicurata e migliorata laddove necessario. Un atteggiamento onesto nell’attività professionale permette di ottenere la fiducia del pubblico. L’organismo di autodisciplina OAD dell’Unione Svizzera dei Fiduciari FIDUCIARI SUISSE è l’unico del settore fiduciario. 600 società sottoposte alla Legge federale contro il riciclaggio di denaro (LRD) sono affiliate all’OAD FIDUCIARI SUISSE . UNA FORMAZIONE MIRATA Una formazione solida per favorire i giovani talenti FIDUCIARI SUISSE ed i propri membri si impegnano da vari decenni in favore di una formazione professionale di qualità. L’istituto romando per gli studi fiduciari IREF, così come la Scuola Svizzera per Fiduciari STS sono istituzioni di FIDUCIARI SUISSE che partecipano attivamente all’OFCF Organizzazione per la formazione commerciale di base del settore fiduciario ed immobiliare. La formazione commerciale di base, seguita dalla formazione per impiegati del settore fiduciario unitamente agli esami di impiegato fiduciario, l’attestato federale di fiduciario e la formazione di esperto fiduciario diplomato federale sono i fondamenti della riuscita di una carriera nel settore. UNA FORMAZIONE CONTINUA PERMANENTE Restare aggiornati ed al passo con i tempi La conoscenza è la chiave del successo. Conoscenze tecniche fondamentali, esperienze professionali e formazione permanente, sono i soli garanti di un «know how» credibile. I membri di FIDUCIARI SUISSE devono assicurare la loro formazione continua al fine di incrementare il loro grado di professionalità ed esperienza. Il mantenimento dei contatti e lo scambio di esperienze con le università, le scuole superiori e le istituzioni di formazione superiore sono indispensabili. Ci permettono di poter offrire ai nostri membri corsi di formazione differenziati e completi.
UN VENTAGLIO COMPLETO DI SOLUZIONI I servizi offerti ai clienti corrispondono ai loro bisogni I membri di FIDUCIARI SUISSE offrono una gamma completa di servizi fiduciari alle PMI ed ai clienti privati. Notoriamente consigliano in ambito di costituzioni societarie, nelle questioni finanziarie, in occasione della ricerca di finanziamenti, della tenuta dei conti e dell’allestimento delle registrazioni annuali. Consigliano al meglio nell’ambito della conduzione del personale, dei lavori amministrativi relativi alle assicurazioni sociali, dei consigli in materia fiscale, della revisione dei conti, degli aspetti giuridici ed organizzativi, della gestione immobiliare e patrimoniale, delle divisioni successorie e dei mandati di esecutore testamentario. Le prestazioni menzionate possono essere completate ed estese ad altre più specifiche ed individuali. I membri di FIDUCIARI SUISSE non forniscono unicamente servizi stereotipati, ma trovano per ogni caso la soluzione che soddisfa al meglio il cliente. UN VERO IMPEGNO Un’associazione solida per la difesa degli interessi comuni L’associazione comunica attivamente con l’esterno. Nel caso di consultazioni legislative, FIDUCIARI SUISSE difende gli interessi dei propri membri e dei propri clienti. E’ fondamentale per noi poter difendere gli interessi dei nostri clienti attraverso il mantenimento di relazioni cordiali con i nostri partner professionali, di curare i contatti con le istituzioni finanziarie, l’amministrazione pubblica, le autorità, le associazioni economiche e quelle degli impiegati e degli imprenditori. Assicuriamo il futuro dell’associazione attraverso un’offerta di servizi diversificati in favore dei membri di FIDUCIARI SUISSE . FIDUCIARI SUISSE Sezione Ticino ha contribuito alla creazione della F.T.A.F. – Federazione Ticinese delle Associazioni di Fiduciari (www.ftaf.ch), quale Federazione “mantello” che raggruppa oggi cinque associazioni di categoria presenti nel cantone Ticino. OBIETTIVI PRIORITARI Dare e ricevere sono la garanzia dell’esistenza di un’associazione vincente Gli esperti fiduciari di FIDUCIARI SUISSE consigliano giudiziosamente ed efficacemente i propri clienti. Si assumono le responsabilità ed offrono prestazioni focalizzate sui bisogni delle PMI e dei clienti privati. L’associazione è impegnata nei processi legati all’elaborazione delle nuove leggi, nella formazione di base e nella formazione continua, come pure nei controlli di qualità. FIDUCIARI SUISSE difende gli interessi di categoria e si oppone energicamente alle pratiche fraudolente. Dare una prestazione e sviluppare un partenariato WIN / WIN costituisce la base e lo scopo primario dell’Unione Svizzera dei Fiduciari FIDUCIARI SUISSE . FIDUCIARI SUISSE Sezione Ticino Segretariato - Casella postale 78 6814 Cadempino Tel. +41 91 960 21 04 Fax +41 91 960 21 97 segretariato@fiduciarisuisse-ti.ch www.fiduciarisuisse-ti.ch
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Residenza Rivabella: un’azienda dalle alte prestazioni Sorge a Magliaso, tra parco e riva del lago, all’insegna del “Vivere con servizi” aggiunge una nuova ala con 13 appartamenti, wellness e piscina che fanno capo ad ambulatori medici ed infermieristici, palestra e fitness, animazione, cultura e gastronomia
Rivabella è una Residenza privata di riposo, convalescenza e cura; una struttura residenziale con lo standard di un albergo a cinque stelle, ideale per chiunque voglia ritemprare la mente e il fisico. Sorge a Magliaso (Ticino, Svizzera), su un magnifico tratto di riva del lago di Lugano. È un’azienda con oltre cento dipendenti, una settantina di ospiti all’interno di una struttura in espansione, tanto negli spazi quanto nell’offerta complessiva: animazione, assistenza, svago, cura, prestazioni assistenziali e mediche. È, come ama definirla il Direttore Alexandre Aleman, “un luogo in cui si vive bene, con serenità e prospettive”. I residenti godono del privilegio di vivere in un luogo bello, tranquillo e assistito ai piedi delle colline del Malcantone, a 8 km da Lugano e con davanti la distesa rasserenante del lago. Ma qual è il segreto di questa formula di successo? “Prioritaria è la qualità delle prestazioni. Ogni nostro collaboratore – spiega il Direttore – è animato da un profondo senso di responsabilità e da una preparazione specifica e professionale, ma soprattutto dal desiderio di essere costantemente a disposizione degli ospiti con competenza e con gioia, trasmettendo un senso di serenità e amore per la vita. I soggiorni di convalescenza, cura e riposo diventano così occasione per vivere al meglio”. Determinante è il fatto che la Rivabella è una struttura che funziona con la precisione di un orologio svizzero, a cominciare dal curatissimo profilo medico-sanitario dove specialisti affermati e personale infermieristico competente offrono una gamma completa e di alto livello di servizi terapeutici. E questo grazie alla collaborazione con l’Ente Ospedaliero Cantonale e con numerose Cliniche private. L’assistenza personalizzata prevede inoltre attività in palestra, wellness, fisioterapia, estetista, podologo, salone parrucchiere, centro massaggi, tai-chi, ayurveda sino a corsi di ballo. Il tutto accompagnato da iniziative culturali che ruotano attorno a concerti, tra cui gli straordinari récital della celebre mezzosoprano Giuliana Castellani, a mostre d’arte di artisti svizzeri e internazionali, alla disponibilità di una biblio-
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teca con volumi in varie lingue, alla possibilità di conferenze e incontri. Il percorso culturale prosegue nel ristorante dove lo chef e la sua brigata creano piatti belli e squisiti per soddisfare sia la vista che il palato, privilegiando gli ingredienti stagionali e curando le esigenze e i gusti personali. Per i clienti che necessitano di regimi dietetici vengono cucinati piatti personalizzati nel rispetto delle indicazioni mediche. I protagonisti sono naturalmente coloro che abitano alla Rivabella e usufruiscono dei suoi servizi, diffusi tra il corpo centrale e l’accogliente palazzina di 8 appartamenti inaugurata nel 2010. Adesso nel grande prato verso la riva del lago è in avvio una nuova ala composta da 13 nuclei abitativi di 60 mq ciascuno, tutti vista-lago, e di spazi comuni per il benessere degli ospiti. Il piano terra sarà una sorta di piazza coperta per condividere i vari momenti della giornata: servizi wellness con piscina, sauna e uno spazio-salute con medici specialisti e una guardia medica, oltre ad un “fitness bar” che di sera potrà trasformarsi in pianobar. L’obiettivo è di perfezionare la Rivabella nelle sue qualità di struttura autosufficiente, in grado di riunire ad un livello molto alto una gamma completa di servizi, su tutti l’eccellenza medica e infermieristica con assistenza 24 ore su 24. Con il risultato che la Residenza Rivabella ha un aspetto dolcemente attivo e una qualità di vita che colpisce chi viene dall’esterno e magari si trova ad interloquire con l’ingegnere che ha diretto e sviluppato un’importante azienda internazionale, con il pianista di fama o la gallerista che ha trattato con Picasso, accanto ad altri ospiti internazionali, svizzeri e ticinesi che in quest’angolo di paradiso trovano le condizioni per vivere bene, in serenità e sicurezza. Residenza Rivabella Via Ressiga 17 - 6983 Magliaso Tel. +41 91 612 96 96 - Fax +41 91 606 60 55 residenza@rivabella.ch - www.rivabella.ch
Vita dei Soci Intervista di Lisa Pantini con Paolo Colin, OC Manager Tyco Fire & Integrated Solutions SA di Manno
SICUREZZA PER LE PMI TICINESI… E NON SOLO Paolo Colin
Signor Colin, può tracciare un breve profilo della società?
“Tyco Fire & Integrated Solutions SA fa parte del Gruppo Tyco international Ltd. che è un gruppo leader mondiale nel settore della tecnologia sulla sicurezza e che porta assistenza tecnica ai propri clienti in oltre 100 Paesi. La sede principale della Holding si trova a Sciaffusa in Svizzera. Think global, act local: per Tyco Fire & Integrated Solutions non è solo uno slogan ma significa puntare anche sulla presenza regionale in tutte le aree, per garantire la vicinanza alla clientela. Siamo presenti nella Svizzera Italiana da oltre 37 anni. Oggi con gli uffici a Manno occupiamo 27 persone dei quali oltre 16 come capi progetto e tecnici per impianti di sicurezza”.
Quali sono i vostri servizi? A quali settori sono destinati?
“Il nostro obiettivo è garantire la sicurezza ai nostri clienti. Siamo attivi in: - sistemi di rilevazione incendio, - sistemi estinguenti, - sistemi antieffrazione/antirapina dalla villetta agli Istituti bancari, - sistemi di controllo accesso, - sistemi di monitoraggio video/videosorveglianza, - sistemi illuminazione di sicurezza/segnalazione via di fuga, - sistemi di segnalazione luminosa e di comunicazione, - sistemi di evacuazione e sonorizzazione, - sistemi antitaccheggio. Per tutti questi sistemi ovviamente offriamo anche il servizio e l’assistenza ai nostri clienti. Siamo omologati FFIS/ SES come pure VKA/AEAI. Inoltre siamo Membri delle associazioni SES, GSGI, IHS, SGA/SAA. Tutti i nostri sistemi sono destinati sia al privato che al pubblico, ossia dalla villetta unifamiliare al supermercato di grandi dimensioni, all’azienda industriale, ad un ospedale o casa per anziani, alla nuova trasversale ferroviaria alpina (NFTA), ecc.”.
Quali vantaggi offrite alle PMI ticinesi (e non) che scelgono i vostri prodotti e servizi?
“L’indubbio vantaggio di agire su tutto il territorio della Svizzera Italiana, perciò nelle loro vicinanze. I nostri
clienti possono beneficiare di una consulenza affidabile e individuale e una paletta di apparecchiature e sistemi sviluppati e approvati a livello mondiale anche per il mercato della Svizzera Italiana. Il nostro personale tecnico oltre l’apprendistato ha svolto uno studio presso una scuola tecnica superiore oppure alla SUPSI e pertanto ha acquisito una conoscenza approfondita delle tecniche che vengono applicate al giorno d’oggi nei sistemi elettronici di sicurezza. Inoltre offriamo un servizio di picchetto 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno”.
Quanto conta la sicurezza nella società attuale e quanto è rilevante questo tema per le PMI?
“Penso che gli avvenimenti che leggiamo giornalmente sui media diano già una risposta molto effettiva alla domanda. Sempre di più si sviluppano incendi di una certa grandezza e importanza anche alle nostre latitudini. Questo spesso non vuol dire solo perdere dei stabilimenti ma in tanti casi anche un’interruzione di produzione con notevoli perdite finanziarie e di posti di lavoro. Nei primi 4 mesi dell’anno ci sono state oltre 450 «visite indesiderate» in case e abitazioni. Solo negli ultimi due mesi, visto anche l’inizio delle vacanze, i furti sono aumentati ulteriormente in modo notevole. I nostri clienti ci chiedono sempre di più dei sistemi di prevenzione, siano questi di rilevazione/spegnimento incendio che sistemi antintrusione e videosorveglianza per rendere la vita almeno più difficile ad avvenimenti straordinari e ai ladri. Gli stessi sono sempre più astuti, svelti e professionali. Prima di entrare in azione spesso effettuano dei «sopralluoghi». Con un sistema di sicurezza altrettanto professionale e studiato per la singola situazione e in modo particolare con attenzione ai punti deboli della struttura, si riduce notevolmente il rischio”.
Tyco Fire & Integrated Solutions SA Galleria 3 6928 Manno Tel. +41 58 445 47 00 Fax +41 58 445 47 01 www.tyco.ch
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Vita dei Soci di Nicola Simoneschi, Titolare Start Up Imprese Ticino SA
INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE: ESIGENZA DELLA GLOBALIZZAZIONE E DEL FRANCO FORTE Nicola Simoneschi
Start Up Imprese Ticino SA si occupa di seguire aziende ticinesi ed italiane nel loro processo di internazionalizzazione della produzione, distribuzione e commercializzazione. Una meta ambita è quella svizzera e ticinese che però non sempre risulta essere la più adeguata a causa del franco forte e del costo degli investimenti (terreno e costruzione) assai più elevato che in altri Paesi. Si apre un’azienda in Svizzera se il prodotto finale ha un alto valore aggiunto e se il “made in Switzerland” è fattore determinate richiesto dal mercato. In un’economia globale sempre più competitiva dove gli utili aziendali si assottigliano, l’imprenditore è costretto per sopravvivere a trovare “locations” dove si può creare plus valore con più flessibilità e con investimenti iniziali più moderati. Per rispondere a tale esigenza START UP Imprese Ticino ha organizzato un network di professionisti che servirà aziende ticinesi ed italiane nella scelta della strada più conveniente per la loro internazionalizzazione. Le “location” che proponiamo, oltre alla Svizzera, sono la Slovacchia, la Serbia e l’Estonia. Quest’ultime sono adatte per la produzione nei seguenti campi: tessile, meccanico, siderurgico, edile, chimico, cosmetico, logi-
stico, auto motive, packaging, filling. È comunque importante ricordare che la competitività globale avviene anche sul piano del costo dell’energia elettrica e della mano d’opera e sulla fiscalità. La tassazione in Slovacchia è del 19%, in Serbia del 10% e in Estonia 0%. Fattore importante da verificare è la capacità logistica del Paese scelto e dei relativi costi di trasporto del prodotto finito verso il mercato di riferimento. In questi Paesi si può usufruire di “free zone” per la produzione industriale, inserite nei porti o adiacenti a snodi logistici internazionali. Da valutare per la scelta della location eventuali finanziamenti in caso di apertura di nuove aziende e l’accesso al credito. Per un contatto diretto: START UP Imprese Ticino SA Nicola Simoneschi Via San Salvatore 13 6902 Paradiso Tel +41 91 210 31 67 www.startup-imprese.com trading.startup@gmail.com
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Una società del Gruppo Securitas Svizzera
Vita dei Soci Intervista a Luca Caretti, Responsabile analista crediti di Euler Hermes Svizzera
Euler Hermes si presenta Luca Caretti è Responsabile del Dipartimento rischi a livello di assicurati. Entrato a far parte di Euler Hermes nel 2007, dispone di esperienze pluriennali nel settore finanziario
Luca Caretti
Euler Hermes ha appena traslocato i propri uffici di Lugano in Via Balestra, nello stesso palazzo di Allianz. Quali sono i vantaggi di questo trasloco?
“È nostro obiettivo essere vicini al mercato ticinese e quindi poter offrire servizi ancora più competenti alla nostra clientela. La nostra presenza al centro di Lugano ci consente di essere un punto di riferimento in loco nel settore dell’assicurazione crediti. Su un mercato come quello del Ticino la visibilità è essenziale e la circostanza di trovarci direttamente negli uffici di Allianz ci permette di essere identificati con maggiore facilità. Ciò ci avvicina ancora di più al nostro azionista principale e ci consente di rafforzare significativamente l’interazione tra le nostre due società. Allianz dispone di un enorme portafoglio clienti, circostanza che ci dà l’opportunità di espandere il nostro raggio di azione. Naturalmente i benefici sono reciproci: anche Allianz può beneficiare delle nostre relazioni e dei nostri prodotti per acquisire nuovi clienti o accedere a nuovi mercati”.
Perché è importante essere presenti in loco in Ticino?
“In Ticino prevale la mentalità latina e i clienti desiderano e apprezzano i contatti diretti e personali. Vogliono parlare la propria lingua e un collaboratore locale ha il vantaggio di avere spesso le stesse caratteristiche. Inoltre, essere presenti in loco ci permette di agire rapidamente in caso di necessità e il fatto di conoscere il mercato locale è una prerogativa evidente”.
Per quali imprese ticinesi è essenziale avere un’assicurazione crediti?
“In Ticino vi sono numerose società di rilievo che operano a livello internazionale, prevalentemente nei settori della produzione di acciaio, energia, tessili, abbigliamento e della moda in generale. Il rischio di perdite è considerevole e quindi è indispensabile dotarsi di un’assicurazione in questi mercati. Peraltro, frequentemente il fabbisogno di finanziamento è necessario e la nostra collaborazione con le banche (in particolare sulla base del nostro rating S&P) ci permette di intervenire regolarmente grazie alla nostra copertura assicurativa quando gli istituti bancari devono accordare linee di credito. Anche la prossimità all’Italia schiude notevoli opportunità di mercato: la nostra presenza ed esperienza mondiale ci consente di generare sempre valore aggiunto per i nostri clienti”.
Come funziona un’assicurazione crediti?
“I nostri servizi comprendono la prevenzione, l’assicurazione e la riduzione dei danni. In una prima fase, insieme ai nostri assicurati, calcoliamo la copertura in base al fatturato lordo previsto, tenendo conto delle condizioni generali. Successiva-
mente, fissiamo dei limiti di finanziamento per ogni cliente sulla base di una nostra analisi dettagliata e precisa. Le cause di sinistri sono da ricondurre a fallimenti, sospensive concordatarie o ritardi di pagamento. La nostra assicurazione è destinata alle imprese con clienti sia in Svizzera sia in tutto il mondo che desiderano tutelarsi contro le perdite su debitori nonché contro i rischi per la liquidità che ne derivano”.
Lei è Responsabile per l’analisi dei rischi in Ticino. Qual è il suo modo di interagire con le imprese ticinesi e per quale motivo l’analisi dei rischi e così fondamentale?
“La collaborazione con i nostri assicurati ticinesi è eccellente e le esperienze dei nostri clienti contribuiscono significativamente ad aiutarci a valutare il rischio in modo ancora più preciso, sulla scorta delle informazioni forniteci su dati finanziari che non possiamo ottenere autonomamente o delle loro esperienze in materia di pagamenti. Il nostro obiettivo è conoscere approfonditamente il business dei clienti poiché questo ci permette di interagire con loro a vari livelli”.
Perché è utile avere un’assicurazione crediti?
“Qualsiasi società che fornisce merci o servizi senza chiedere una garanzia o un versamento anticipato si assume dei rischi notevoli dato che non ha mai la certezza di ricevere il pagamento dovuto. L’assicurazione crediti copre questi rischi e offre quindi una protezione a livello di bilancio e dell’impresa nel suo insieme. Oltre al rischio di fallimento di un debitore, in determinati casi ci assumiamo anche i rischi di natura politica, i rischi di frode e la garanzia per i costi di produzione. Il nostro knowhow internazionale ci dà la possibilità di analizzare società dislocate in tutto il mondo e la nostra presenza internazionale è sempre di grande vantaggio per quanto riguarda sia le nostre capacità di agire e interagire che le nostre conoscenze locali. Un portafoglio debitori che vanta un’assicurazione crediti può ottenere molto più facilmente un finanziamento bancario o può essere ceduto a condizioni nettamente più vantaggiose. Grazie ai nostri servizi è possibile gestire il proprio business con molta più sicurezza. Peraltro, il nostro servizio di incasso internazionale interviene in rapido, professionale e con successo nel caso di procedimenti di recupero”. Euler Hermes Via S. Balestra 31 6901 Lugano Tel. +41 91 922 73 64 Fax +41 91 922 73 65 www.eulerhermes.ch
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Vita dei Soci
CULTURA, CONSAPEVOLEZZA E CAMBIAMENTO: LA SFIDA DEL FUTURO Dal 5 al 7 ottobre 2012 si terrà la seconda edizione del Forum Internazionale “Generazioni nel cuore della pace: Dal Ticino per il Mondo” al Palazzo dei Congressi di Lugano. Una manifestazione da non perdere per tutte le generazioni con degustazioni di cibi etnici, esposizioni, tavole rotonde, mostre, video proiezioni, cena e concerto-spettacolo di solidarietà
In un’era di cambiamento globale, culturale, tradizionale ed economico l’Associazione Culture Ticino Network di Lugano lancia la seconda edizione del Forum Internazionale “Generazioni nel cuore della pace: Dal Ticino per il Mondo” che si terrà dal 5 al 7 ottobre presso il Palazzo dei Congressi di Lugano. L’obiettivo del Forum - patrocinato e sostenuto dalla Città di Lugano, dal Cantone Ticino, dalla Fondazione Damiano Tamagni e altri partner - è quello di lanciare un messaggio di pace e non violenza nuovo per far riflettere e sensibilizzare tutta la popolazione. I temi principali della manifestazione saranno la salvaguardia dell’acqua, la salute, la non violenza e l’alimentazione nel mondo. Il Forum prenderà il via venerdì 5 ottobre 2012 dalle ore 13.30 coinvolgendo le scuole medie e superiori in un pomeriggio didattico sulla non violenza attraverso un percorso tra gli espositori. Dalle ore 15.00 avrà inizio la parte ufficiale con il saluto di benvenuto da parte di Margherita Maffeis, Presidente dell’Associazione Culture Ticino Network, con la presenza di autorità e ospiti, e l’animazione di One Clown Italia Onlus. Dalle 19.30 dopo l’aperitivo solidale, avremo il primo di due importanti eventi di solidarietà collaterali al Forum; la “Cena dell’Amicizia”, con il saluto dell’Avv. Angelo Jelmini, Municipale della Città di Lugano, illustri ospiti nazionali e internazionali e testimonial di pace, tra cui Daniele Finzi Pasca e la sua Compagnia. La Banda di Canobbio riaprirà il Forum sabato mattina 6 ottobre, quando illustri relatori nazionali e internazionali daranno il via a quattro tavole rotonde che si svilupperanno tra sabato e domenica. Durante la prima: “Le tavole della pace. L’alimentazione nel mondo”, interverranno tra gli altri la Psicoterapeuta Paola Vinciguerra e il Professor Fabrizio Muratori, Presidente della Società Italiana dell’Obesità Regione Lombardia, moderati dalla Giornalista Cristina Trezzini. Dalle ore 13.00 alle 14.00 è previsto il Laboratorio del Gusto con la preziosa collaborazione dei Mastri Panettieri del Canton Ticino. Vi sarà la presentazione di diversi tipi
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di impasti di pane con interazione fra i presenti; il tutto con varie degustazioni. Alle 14.30 seguirà la tavola rotonda “La chiave per la salute e la pace. L’equilibrio e il benessere della persona”. Il Giornalista Antonio Franzi modererà il Prof. Giovanni Pedrazzini, Vice-primario del Cardiocentro Ticino e il Professor Edoardo Malagigi, Art Director dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Si continuerà con la presentazione di progetti umanitari dedicati al diritto al cibo, ai bambini e alla prevenzione della violenza e del razzismo attraverso lo sport con la Fondazione Tamagni e illustri relatori internazionali. Dalle ore 19.30 gruppi folcloristici della Serbia e del Portogallo danzeranno nei loro abiti tradizionali per introdurre il concerto-spettacolo di solidarietà “Suoni dal Mondo”, durante il quale diversi artisti di fama internazionale, tra cui il Coro Calicantus, il virtuoso pianista palestinese Jiries Boullata, Daniele Finizi Pasca e la sua Compagnia e la clown Gardi Hutter, allieteranno il numeroso pubblico presente. Sarà una serata all’insegna di tanta allegria, risate e divertimento, animata dal noto regista ticinese Erik Bernasconi. Il tutto senza dimenticare la solidarietà e l’integrazione dei popoli e delle culture. Domenica 7 ottobre, dalle ore 10.00, riaprirà il Forum con le danze dell’Associazione Culturale Arte Capoeira, per poi continuare con la tavola rotonda “La non violenza nel mondo reale e virtuale, la sfida vincente per costruire la pace”, alla quale interverranno Maurizio Tamagni della Fondazione Damiano Tamagni, Fabrizio Casati, Presentatore RSI e Yves Toutounghi, Case manager di Missing Children, e altri testimonial di pace a sorpresa, moderati da Luigi Pedrazzini, già Consigliere di Stato. “La salvaguardia dell’acqua, dell’ambiente e dell’economia a sostegno della pace e dell’essere umano” sarà la tavola rotonda conclusiva, in cui interverranno tra gli altri Pierluigi Zanchi, Titolare dell’azienda Ti Gusta, l’Ingegner Michele Broggini, Vicedirettore AIL e altri, moderati da Diego Erba, Direttore della Divisione Scuola. A seguire vi sarà un intervento di Rossana Ottolenghi,
Psicologa e psicoterapeuta, e la premiazione delle scuole vincitrici del concorso “L’acqua come bene prezioso dell’umanità”. Come già menzionato, durante il forum vi saranno due importanti momenti di raccolta fondi per finanziare giovani talentuosi del Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano: la “Cena dell’Amicizia” del 5 ottobre 2012, che si terrà dalle ore 19.30 presso la sala B del Palazzo dei Congressi di Lugano e il concerto-spettacolo “Suoni dal Mondo” del 6 ottobre 2012. Un particolare ringraziamento va alla Città di Lugano e al Comitato d’onore che è stato istituito per l’occasione e fra cui vi sono: Min. Plen. Alberto Galluccio, Console Generale d’Italia, Christophe Brenner, Direttore del Conservatorio della Svizzera Italiana, Jacky Marti, Direttore Artistico, Adriano Vassalli, Presidente della Croce Rossa Svizzera Sez. Luganese, e tanti altri. L’entrata al Forum è a offerta libera. Per iscrivervi alla Cena dell’Amicizia” e per acquistare i biglietti del concerto-spettacolo “Suoni dal Mondo” potete chiamare il numero +41 91 922 95 18, mandare una e-mail a
2°Forum Internazionale
info@maffeisnetwork.ch o acquistarli sul sito www.biglietteria.ch. Affrettatevi per assicurarvi i posti migliori. Siete inoltre invitati ad iscrivervi alle tavole rotonde e al Laboratorio del Gusto. Per maggiori informazioni e per il programma dettagliato vi invitiamo inoltre a visitare il sito Internet www.generazioninelcuoredellapace.ch oppure contattare
MaffeisNetwork SA Marketing and Communication Via Cortivallo 3a 6900 Lugano Tel +41 91 922 95 18 info@maffeisnetwork.ch www.maffeisnetwork.ch
dal 5 al 7 ottobre 2012
Palazzo dei Congressi di Lugano
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Per iscrizioni e prevendita ticket: Cena e concerto-spettacolo di solidarietà Tel. +41 (0)91 922 9518
Ingresso forum a offerta libera Conferenze ed esposizioni, degustazioni e videoproiezioni sui temi: acqua, salute, non violenza e alimentazione nel mondo
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Vita dei Soci
Sympany: il vostro esperto e partner in ambito di assicurazioni per persone Poter contare su collaboratori sani e pieni di iniziativa è un presupposto indispensabile per il successo di ogni azienda. Non accontentatevi quindi di una soluzione assicurativa qualsiasi, ma affidatevi ad un assicuratore di persone che abbia gli stessi obiettivi di voi datori di lavoro: avere alle dipendenze persone che contribuiscono al successo dell’azienda, restando in buona salute e efficienti Un vostro collaboratore è rimasto vittima di un infortunio? Oppure una vostra collaboratrice soffre di una malattia seria? In questo caso Sympany – come qualsiasi altra assicurazione – si fa carico dei costi salariali. Ma la collaborazione attiva con Sympany inizia molto prima e va ben oltre. Vi forniamo, infatti, un’assistenza preventiva nell’ambito della promozione della salute in azienda e siamo al vostro fianco per aiutarvi e consigliarvi con utili prestazioni complementari.
Gestione della salute in azienda
Il moderno mondo del lavoro richiede ai lavoratori i massimi livelli di salute fisica e psichica. La salute di un’azienda va di pari passo con quella dei suoi collaboratori, i quali si vedono confrontati con continui cambiamenti e oscillazioni del volume di lavoro, ritmi più sostenuti, crescenti attese e team in cui s’incontrano diverse culture. Affrontare il tema «Salute dell’azienda» in modo consapevole rappresenta quindi un fattore di successo decisivo. La nostra gestione della salute aziendale unisce comprovati strumenti di gestione e le più recenti conoscenze della ricerca in materia di salute. Siamo lieti di trasmettervi le nostre conoscenze nell’ambito di consulenze specialistiche: • concetto sostenibile per il mantenimento della salute e della capacità di prestazione dei collaboratori, • aumento della produttività e della competitività dell’azienda.
Prevenzione
Promuovere la salute non è oneroso né dispendioso. Grazie a misure di prevenzione mirate potete investire nella salute, nella disponibilità all’impegno e nella mobilità dei collaboratori, rafforzando in questo modo le opportunità di successo della vostra azienda. Vi forniamo il nostro sostegno in forma di relazioni, seminari, workshop e la newsletter mensile «SympaTipps» sui seguenti argomenti: • movimento/alimentazione, • comunicazione/conduzione, • fitness mentale/stress, • prevenzione degli infortuni.
Rilevamento precoce
Le assenze non causano solo costi, ma aumentano anche lo stress per il team e quindi il rischio di infortuni. Già dopo 60 giorni d’incapacità lavorativa la probabilità di riprendere il lavoro diminuisce in misura tanto significativa quanto aumenta l’onere volto a ristabilire la capacità lavorativa.
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Mary Torre e Scilla Donati
Agendo tempestivamente si creano le basi per permettere un reinserimento con esito positivo. Sympany vi offre consulenza specialistica, workshop e check up sui seguenti argomenti: • gestione delle presenze e delle assenze, • check up medico, • indagini sulla salute.
Assicurazione in caso di malattia
In caso di malattia dei collaboratori, i datori di lavoro e gli imprenditori sono tenuti ai sensi del CO a continuare a pagare il loro salario. Le prestazioni di perdita di salario non calcolabili rappresentano un rischio finanziario, rischio che potete trasferire a noi mediante l’assicurazione di perdita di salario.
PMI
Le imprese con una somma dei salari fino a max 2 milioni di CHF beneficiano del regolamento bonus/malus, in altre parole in assenza di pagamenti di prestazione nel corso di un anno si procede a una riduzione del premio – d’altro canto i premi sono aumentati solo se nell’anno in questione la sinistralità supera l’80% del premio versato.
Grandi imprese
Le imprese con una somma dei salari superiore ai 2 milioni di CHF beneficiano della nostra tariffazione individuale, che si traduce in una copertura assicurativa su misura a un prezzo equo.
Assicurazione in caso di infortunio
Tutti i lavoratori dipendenti in Svizzera sono assicurati per legge contro gli infortuni. Tuttavia, le prestazioni prescritte per legge sono spesso inadeguate. Ecco la nostra copertura assicurativa ampliata a beneficio dei vostri collaboratori.
Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni
Sympany offre a voi e ai vostri collaboratori tutte le garanzie necessarie e prescritte per legge. In caso di infortunio Sympany si fa carico della perdita di salario e delle prestazioni di rendita e di cura. I lavoratori indipendenti possono assicurare se stessi e i loro familiari a titolo facoltativo.
Assicurazione complementare contro gli infortuni
Sympany integra le prestazioni erogate dall’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni secondo le vostre precise esigenze. L’assicurazione complementare contro gli infortuni è adatta soprattutto per i collaboratori con guadagni superiori al salario massimo LAINF.
Assistenza (Case Management)
Anche le persone con limitate capacità di prestazioni dovute a una malattia o a un infortunio possono – e vogliono – dare un contributo alla società. Trovano aiuto nel Case Management (CM), un metodo riconosciuto nel campo sociale e sanitario che prevede l’accompagnamento delle persone malate o infortunate che si trovano in situazioni complesse. Il CM di Sympany è di sostegno a voi e ai vostri collaboratori nell’elaborare soluzioni individuali. Le nostre prestazioni: • appoggio e accompagnamento professionale dei collaboratori malati o infortunati che si trovano in situazioni di salute difficili,
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• p revenzione del rischio di cronicizzazione e invalidità e i costi che ne derivano, • rapida reintegrazione nel posto di lavoro, • chiarimento delle prospettive professionali, • aiuto e sostegno ai responsabili del personale per i casi di infortunio e malattia. In qualità di esperti nell’ambito delle assicurazioni di persone riconosciamo e comprendiamo le esigenze sia delle PMI sia delle grandi imprese. Sympany è molto più di un «semplice» assicuratore: siamo un partner innovativo che vi accompagna nel vostro percorso. Per una soluzione assicurativa su misura o approfondimenti sul CM contattate Mary Torre Key Account Manager Ticino Membro dei Quadri Sympany Sympany Assicurazioni SA Peter Merian-Weg 4 4002 Basel
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Vita dei Soci di Emanuela Capra, Branch Manager Luisoni Consulenze SA
Coaching e Sviluppo del team: più rendimento e meno stress
Emanuela Capra
Il rendimento dei collaboratori può essere notevolmente migliorato per mezzo di un “coaching” esterno. Il gruppo diventa più efficiente ed efficace con uno sviluppo moderato e sistematico, affidato a persone competenti e qualificate
Cos’è il “coaching” in generale?
Il “coaching” è un concetto ampio e non esattamente definito. Fondamentalmente si tratta di un “coach”, che abilita un’altra persona (in inglese “coachee”) a svolgere meglio i suoi compiti. Notoriamente si dice che i superiori devono guidare i loro collaboratori. La differenza tra le classiche attività di direzione (fissare gli obiettivi, mettere a disposizione le risorse, gestire la prestazione e il comportamento, formare i collaboratori) e il “coaching” sta nel fatto che i superiori responsabili del coaching non intervengono in modo diretto, ma abilitano i collaboratori a rendere il loro lavoro più efficiente ed efficace. Dato che il rapporto tra superiori e collaboratori è occasionalmente gravato da problemi, può essere più sensato che sia un “coach” esterno ad assumere questo compito.
Come si svolge un “coaching”?
In primo luogo è necessario che il collaboratore ed il superiore concordino sul fatto che in un determinato ambito sussista un deficit di prestazione o di comportamento, e che questo deficit non possa essere eliminato in modo rapido ed ottimale con la gestione classica. Successivamente il datore di lavoro assegna l’incarico ad un coach e determina il tema da elaborare (ad esempio scarsa disponibilità alla cooperazione) e il risultato che ci si aspetta (ad esempio il collaboratore si inserisca meglio nel team). Nel conseguente colloquio tra il coach e la persona da guidare, si tratterà di stabilire un rapporto di fiducia e di concordare il procedimento concreto (numero e durata degli appuntamenti di coaching, tipo e portata del feedback nei confronti del committente). Come poi il coaching si svolga concretamente, dipende essenzialmente dal tema scelto e dal comportamento della persona soggetta al coaching.
Cosa sa fare un “coach” meglio del superiore?
È di grande aiuto il fatto che il coach non partecipi al rapporto di direzione, cosicché vengono meno tutti i carichi derivanti dalla storia, dal comportamento personale e dalla dipendenza reciproca tra il superiore ed i collaboratori. In seguito il coach potrà appurare tramite domande, le ragioni del deficit di rendimento o di comportamento, ragioni che non sono mai state affrontate tra superiori e collaboratori, o perché sono troppo personali, o perché riguardano il rapporto tra superiori e collaboratori. Ed infine il cambiamento di comportamento che ne risulta sarà duraturo, in quanto questo non è stato ordinato da un superiore, ma avviato di propria iniziativa dal collaboratore.
Cosa contraddistingue un bravo “coach”?
Un bravo coach deve essere molto esperto del tema di coaching ed è raccomandabile che conosca per propria esperienza un ambito di lavoro paragonabile (ad esempio settore, funzione, livelli di direzione, ecc.). Inoltre necessita di capacità fondamentali, come costruire un rapporto di fiducia, porre domande, ascoltare, elaborare soluzioni modificabili, saper giudicare persone e situazioni. Gli
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strumenti e le modalità di procedere utilizzati a tal fine possono essere appresi, ma le corrispondenti caratteristiche della personalità e l’esperienza condizionano le rispettive capacità. Porre delle domande al coach circa la sua esperienza di vita, di professione e di coaching è dunque indispensabile prima dell’inizio di ogni incarico di formazione.
Qual è il valore di un coaching?
Ovviamente i superiori non devono far intervenire un coach esterno ad ogni difficoltà nel rapporto di direzione. D’altra parte in situazioni degenerate non è più possibile rimediare anche con il migliore coach. Tuttavia un tempestivo intervento fa risparmiare al superiore tempo ed energia, mantiene (quasi sempre) il collaboratore nel proprio incarico e permette a quest’ultimo di operare in modo più efficiente, più efficace e con meno tensioni anche per il resto del gruppo. Tanto più alto è il grado di gerarchia, tanto più vale la pena di effettuare un coaching.
Cos’ è dunque uno sviluppo del team?
Uno sviluppo del team di fatto non è altro che un coaching destinato ad un gruppo e di conseguenza, il tema della formazione viene scelto con la cooperazione di tutte le persone coinvolte. Un coaching di gruppo è più complesso e quasi sempre più concentrato dal punto di vista tempistico rispetto ad un coaching individuale, in quanto sono in gioco ogni singolo rapporto e ogni singolo ruolo nel team. Inoltre è più difficile ottenere la fiducia e la disponibilità alla cooperazione di tutti i partecipanti, rispetto ad una singola persona. Per questo motivo almeno all’inizio il coach -responsabile dello sviluppo del team dovrà svolgere dei colloqui individuali e non potrà affrontare direttamente tutte le domande con il team.
Da cosa ci si accorge che uno sviluppo del team potrebbe essere d’aiuto?
Ogni team appena costituito (gruppo di lavoro, team di progettazione, unità organizzativa) deve innanzitutto “trovarsi”. Per i responsabili di team inesperti, può essere già di grande aiuto in questa fase far sì che questo “trovarsi” sia accompagnato da un responsabile esterno per lo sviluppo del gruppo, mentre nel caso di team “esperti” è necessario che vi siano, come nel coaching individuale, determinati sintomi di crisi, per richiedere un supporto esterno (ad es. troppo chiusi su se stessi e meno sul risultato lavorativo, mancanza o scemata collaborazione, rapporti tesi tra i singoli membri). In questi casi, vale la pena ricorrere ad un supporto esterno, con la condizione chiave che tutti i membri del team facciano riferimento ed abbiano fiducia nel coach esterno. Luisoni Consulenze SA Via Balestra 9 - 6900 Lugano Tel +41 91 911 30 00 - Fax +41 91 923 55 43 www.luisoni.ch
Vita dei Soci
FSAGA: il sistema della previdenza professionale (LPP) e le grandi sfide a venire Una panoramica alla luce degli aspetti politici, demografici ed economici della previdenza professionale
La FSAGA, Federazione Svizzera degli Agenti Generali di Assicurazione, organo ufficiale a tutela della professione di consulente alla clientela in ambito assicurativo che raggruppa un numero importante di agenti generali attivi sul territorio e che di conseguenza rappresenta buona parte delle società di assicurazione, ha deciso, in collaborazione con la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino, di promuovere una serata informativa con un tema di grande attualità il prossimo 2 ottobre. Dopo attenta analisi all’interno del Comitato della federazione, la scelta del tema da trattare è caduta sul secondo pilastro (LPP). Il futuro della previdenza professionale è infatti di attualità sia dal profilo politico, per le scelte che dovranno essere prese in seguito al “Rapporto sul futuro del secondo pilastro” che il Consiglio Federale sottoporrà al Parlamento, sia per le scelte degli istituti di previdenza che andranno fatte, tra l’altro, a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita. Pure la ricerca di un giusto equilibrio dei costi della previdenza tra le generazioni e l’attuale situazione economica, contraddistinta dal calo dei rendimenti sui mercati dei capitali, pongono tutti gli attori della previdenza professionale, di fronte a grandi sfide. Considerata l’importanza e l’attualità dell’argomento per i membri della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino, abbiamo invitato quale relatore d’eccezione il signor Jean Marc Maran, Capo del settore finanziamento e sviluppo della previdenza professionale, presso l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali a Berna. Egli ci presenterà l’esito dell’ampia indagine conoscitiva che il Dipartimento federale dell’interno ha avviato a fine 2011 presso una vastissima cerchia di gruppi di interesse e che serviranno da base per la modifica del già citato “Rapporto sul futuro del secondo pilastro” che conterrà un programma
di riforme concrete, con ripercussioni sugli assicurati e sui datori di lavoro. Il “Rapporto sul futuro del secondo pilastro” si occupa principalmente dell’aliquota minima di conversione, riflettendo sul suo ammontare e valutando possibili misure di accompagnamento per contenere le ripercussioni di un suo eventuale abbassamento sulle rendite. Altri temi importanti dello studio sono le spese amministrative, la semplificazione del sistema e la partecipazione delle società assicurative alle eccedenze (legal quote). Il rapporto affronta inoltre numerosi temi legati al finanziamento e all’impostazione della previdenza professionale. Il perdurare, ormai da anni, di una situazione caratterizzata da tassi d’interesse bassi e, quindi, da tassi d’interesse tecnici troppo elevati, nonché la necessità di colmare le lacune di finanziamento degli istituti di previdenza degli enti pubblici, sono questioni con un orizzonte temporale tanto lungo che non si può semplicemente lasciare alle generazioni future il compito di risolvere i problemi finanziari e strutturali ad esse connessi. La FSAGA si rallegra perciò di poter accogliere molti membri della Cc-Ti alla serata informativa. La discussione che seguirà la relazione del Signor Maran, sarà anche l’occasione per gli ospiti presenti di illustrare al Signor Maran quali sono le problematiche del nostro Cantone e delle sue imprese, in quest’ambito specifico. Vi invitiamo a riservare già sin da ora la data del 2 ottobre. Maggiori informazioni sul sito della Cc-Ti, www.cc-ti.ch, oppure inviando un’e-mail a simone.quadri@allianz-suisse.ch
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Vita dei Soci
Disciplina fiscale delle Controlled foreign companies (CFC)
In via generale si rileva che la normativa riguardante le cosiddette Controlled Foreign Companies (CFC) è stata introdotta dall’articolo 1 della Legge 21 novembre 2000, n. 342, con efficacia dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento di individuazione dei regimi di Stati o territori a fiscalità privilegiata di cui all’articolo 127bis, comma 4, del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 (cosiddetta black list). Attualmente la normativa CFC è disciplinata dall’articolo 167 (cui è stato trasfuso il dettato normativo di cui al previdente articolo 127 bis) del DPR n. 917/1986. Presupposto per la applicazione della normativa relativa alle CFC è il possesso di redditi conseguiti in uno degli Stati o territori con regime fiscale privilegiato da imprese, società o enti controllati, direttamente o indirettamente, da persone fisiche, anche non titolari di reddito di impresa in Italia, o dai soggetti di cui agli articoli 5 (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice) e 87, comma 1, lettere a), b) e c) del TUIR, residenti nel territorio dello Stato. Rientrano in detta disposizione anche i redditi conseguiti da controllate estere, ancorché non residenti in uno degli Stati o territori individuati dal citato decreto ministeriale, che tuttavia provengano da stabili organizzazioni situate in uno di detti Stati o territori. Verifica della situazione di controllo Ai sensi dell’articolo 1, comma 3, del D.M. 21 novembre 2001, n. 429, per la verifica della sussistenza del controllo (che è il presupposto per la imputazione dei redditi al soggetto residente) rileva la situazione esistente alla data di chiusura dell’esercizio o periodo di gestione del soggetto estero controllato. Nel caso in cui né dallo statuto del soggetto estero controllato né dalle disposizioni generali del Paese estero sia dato individuare una data di chiusura dell’esercizio o periodo di gestione, si dovrà fare riferimento alla data di chiusura dell’esercizio fiscale del soggetto residente controllante. Effetti dalla normativa CFC Il reddito conseguito dalla controllata estera è imputato al soggetto residente controllante prescindendo dal periodo di possesso della partecipazione e dall’effettiva percezione dei dividendi. Verificandosi il presupposto del controllo alla data di chiusura dell’esercizio della partecipata estera, il reddito conseguito nell’esercizio dovrà essere imputato al soggetto residente controllante in proporzione alla sua quota di partecipazione agli utili e verrà tassato in modo separato in capo allo stesso secondo quanto previsto dall’articolo 167 comma 6 del Testo Unico. Pertanto, poiché il reddito in discorso è imputato al soggetto residente che esercita il controllo come conseguenza del possesso della partecipazione agli utili alla data di chiusura del proprio esercizio, per procedere alla imputazione dei redditi per trasparenza, è necessario che oltre al controllo (rilevato alla data di chiusura dell’esercizio della controllata), esista una partecipazione agli utili del soggetto non residente ancora posseduta alla data di chiusura dell’esercizio della controllata. Disapplicazione della disciplina CFC La normativa in materia di imprese estere partecipate prevede che i soggetti residenti, tramite apposita istanza di interpello, possano ottenere una pronuncia di disapplicazione delle disposizioni di cui al comma 2 del citato art. 167, qualora dimostrino alternativamente: a) che la CFC svolga, in via principale, nello stato o territorio nel quale ha sede, una effettiva attività industriale o commerciale; b) che dalle partecipazioni possedute non consegue l’effetto di localizzare i redditi in Stati o territori in cui sono sottoposti a regimi fiscali privilegiati. È sufficiente pertanto dimostrare anche una sola delle riferite cause di disapplicazione per ottenere l’accoglimento dell’istanza da parte della Agenzia delle entrate. Il soggetto residente ha l’onere di interpellare l’amministrazione finanziaria prima di presentare la dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta per il quale intende disapplicare l’art. 167 del TUIR. Il mancato rispetto della condizione di preventività non preclude la possibilità di acquisire il parere dell’Agenzia, ma l’eventuale accoglimento dell’istanza (con la conseguente disapplicazione delle normativa CFC) potrà valere solo a partire dal periodo d’imposta cui si riferisce la dichiarazione presentata dopo la comunicazione della risposta resa dall’Agenzia. Decorsi 120 giorni senza che sia stato emesso un atto espresso da parte dell’Agenzia delle entrate, la risposta si intende accolta, con la conseguenza che alla controllata estera cui è riferita l’istanza di interpello non si applicano le disposizioni dell’articolo 127bis del TUIR. Si ritiene importante rilevare che l’art. 13, D.L. 1.7.2009, n. 78, conv. con modif. con L.
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3.8.2009, n. 102 (cd. “manovra d’estate”), ha recato importanti modifiche di carattere restrittivo alla disciplina prevista in materia di Controlled Foreign Companies (CFC), inasprendo, da un lato, la circostanza esimente volta alla dimostrazione dell’effettiva attività commerciale esercitata dalla società (o ente) localizzata in Stati o territori “a regime fiscale privilegiato” e, dall’altro lato, estendendo l’ambito di applicazione del regime CFC (subordinatamente al verificarsi di specifiche condizioni attinenti al livello di reddito ed alla composizione dei proventi) a tutte le imprese estere controllate ovunque residenti. In particolare il Legislatore ha introdotto - nel novellata norma inserita nella lett. a) del co. 5 dell’art. 167, D.P.R. 917/1986 - la condizione che, al fine di ottenere la disapplicazione della disciplina CFC a mezzo della prima esimente, il contribuente debba dimostrare, mediante la procedura di interpello di cui all’art. 11, L. 27.7.2000, n. 212, oltre all’esistenza di una struttura organizzativa adeguata anche l’effettivo svolgimento da parte della società controllata di un’attività industriale e commerciale prevalentemente rivolta al territorio di insediamento. Conseguentemente, ai fini della disapplicazione della normativa CFC, non è più sufficiente la sola presenza di un adeguata struttura organizzativa nel Paese ospitante “a regime fiscale privilegiato” ma è necessario anche dimostrare che l’attività, da cui la controllata ne ricava la maggior parte dei propri proventi, sia effettivamente esercitata nel “mercato dello Stato o territorio di insediamento”. Estensione del regime CFC alle controllate ovunque residenti Il nuovo co. 8-bis dell’art. 167, D.P.R. 917/1986, con carattere del tutto innovativo, prevede l’applicazione del regime di trasparenza fiscale della CFC anche ai soggetti localizzati in Paesi o territori non a fiscalità privilegiata, se sussistono congiuntamente le seguenti condizioni: le società controllate sono soggette a tassazione effettiva inferiore a più della metà di quella a cui sarebbero stati soggetti ove residenti in Italia (in base alla normativa fiscale italiana); le società hanno conseguito proventi derivanti per più del 50% dalla gestione, dalla detenzione o dall’investimento in titoli, partecipazioni, crediti o altre attività finanziarie, dalla cessione o dalla concessione in uso di diritti immateriali relativi alla proprietà intellettuale, letteraria o artistica nonché dalla prestazione di servizi nei confronti di soggetti che direttamente o indirettamente controllano la società o l’ente non residente, ne sono controllati o sono controllati dalla stessa società che controlla la società o l’ente non residente, ivi compresi i servizi finanziari (cosiddetti servizi infragruppo). La prima condizione impone di raffrontare il livello di tassazione effettivo subito dalla società controllata con il livello di tassazione che avrebbe teoricamente gravato la società qualora avesse operato in Italia. La seconda condizione richiede che i proventi corrisposti alla società CFC non pervengano, in modo prevalente, da attività da cui originano i “passive income” ovvero da prestazioni di servizi infragruppo. Se vengono soddisfatte entrambe le condizioni si rende applicabile la disciplina di imputazione per trasparenza in Italia dei redditi maturati dalla società residente all’estero, determinando le corrispondenti imposte al netto di quanto già corrisposto all’estero. Con riferimento ai servizi infragruppo la norma in commento comporta notevoli problemi ai gruppi che possiedono società in Paesi a fiscalità non privilegiata che svolgono servizi di subfornitura. In pratica si tratta di società controllate che effettuano alcune fasi della produzione (come ad esempio nel settore tessile) in Paesi in cui il costo della manodopera è minore rispetto a quello italiano ovvero in pesi in cui sono previste agevolazioni fiscali di carattere temporaneo. In questo caso tali gruppi, se vengono soddisfatte le su indicate condizioni, sono soggetti a tassazione per trasparenza, secondo le disposizioni normative italiane, con riferimento agli utili prodotti dalle controllate.
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E.M. CONSULTING SA offre nuove interessanti opportunità di business anche verso il Kazakistan Ilaria Martinenghi
E.M. CONSULTING SA è una società che offre servizi di consulenza commerciale, a livello internazionale. Il Management della società ha un’esperienza più che trentennale, avendo operato su molti mercati esteri, vantando importanti contatti presso primarie aziende che operano in vari settori, industriali e non. E.M. CONSULTING SA si propone come partner a società che vogliono affacciarsi su “mercati nuovi” con la certezza di avere il giusto supporto per ottenere risultati e soprattutto per evitare di disperdere energie e risorse quando si affronta per la prima volta un mercato di cui non si hanno le necessarie conoscenze. I servizi che E.M. CONSULTING SA propone vanno dai tradizionali servizi di consulenza commerciale, quali: ricerche di mercato, studi di fattibilità, ricerca di agenti e distributori, ecc.; a quelli più mirati alle specifiche esigenze del cliente, quali: • scelta di partner locali, • costituzione di joint-venture, • assistenza per delocalizzazione di attività produttive o di assemblaggio. I mercati che rappresentano attualmente il “focus” dell’attività di E.M. CONSULTING SA sono : • • • • • •
KAZAKISTAN, COREA DEL SUD, PAESI CENTRASIA, NIGERIA, TURCHIA, VIETNAM.
In questi mercati E.M. CONSULTING SA ha collaboratori e strutture che permettono di assicurare una presenza continua alla clientela, facilitando l’ottenimento di risultati in tempi anche brevi. E.M. CONSULTING SA ritiene prioritaria l’area dei Paesi C.S.I., per lo sviluppo e la crescita che questi Paesi hanno registrato negli ultimi anni, grazie anche alle loro importanti risorse minerarie, nonché di gas e petrolio. Quest’ultime, risorse che favoriscono importanti investimenti in molti settori industriali e non, con forte sviluppo soprattutto nel settore immobiliare. Imponenti costruzioni sono in corso d’opera in questi Paesi, come: centri culturali, stadi, teatri, musei, centri commerciali, ospedali e molte altre strutture, alcune anche avveniristiche. E.M. CONSULTING SA considera, in quest’area geografica, il KAZAKISTAN il Paese di maggior interesse per il grande sviluppo che ha avuto e per gli importanti progetti che il Presidente sta portando avanti in molti settori, che sono considerati primari per lo sviluppo dell’economia ed il continuo e crescente miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini. Al fine di poter offrire alla propria clientela interessata ad espandere la propria attività e presenza su questi mercati servizi sempre più efficienti, E.M. CONSULTING SA ha deciso di aprire un proprio
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Il prestigioso palazzo che in Kazakistan, nella capitale Astana, ospita al 19° piano, i nuovi uffici E.M. CONSULTING SA
ufficio di rappresentanza ad Astana, nel Kazakistan. Nel Paese oltre ai servizi tradizionali sopra elencati, E.M. CONSULTING SA segue progetti mirati alla realizzazione di strutture “industriali” operative, sia come produzione sia soprattutto con formule più vantaggiose per gli investitori come “l’assemblaggio” in loco o il “confezionamento” di prodotti farmaceutici e non. Assemblaggio e confezionamento di vari prodotti, oltre a costituire investimenti di modesta entità, costituiscono il miglior banco di prova per affacciarsi sul Paese e da li espandere la propria presenza sui mercati limitrofi. Queste formule hanno poi il vantaggio delle realizzazioni in tempi brevi. E.M. CONSULTING SA grazie a partner estremamente affidabili, seri ed operativi, ai più alti livelli del Paese, è in grado di supportare l’investitore mettendolo in contatto con il “partner” locale ritenuto più adatto per la sua attività produttiva. E.M. CONSULTING SA è ben lieta di poter fornire agli interessati tutti i dettagli necessari a valutare le possibili opportunità che il Paese offre. Non esitate quindi a contattarci al numero +41 91 971 01 75, ben lieti di potervi incontrare. E.M. CONSULTING SA Sede legale: Via Luganetto 4 6962 Viganello Tel. + 41 91 971 01 75 Fax + 41 91 971 57 36 info@emconsultingsa.com www.emconsultingsa.com
Sede di Astana, Kazakistan: E.M. CONSULTING SA Astana Representative Office 17, Kabanbay Batyr Avenue Block B- 19th Floor – Astana Republic of Kazakhstan Tel. +7 701 958 91 59 kazakhstan@emconsultingsa.com
Pubbliredazionale di Chantal Gilardini Linder, Professional Coach Certificata PCC da ICF International
MICHELANGELO
Chantal Gilardini Linder
Michelangelo vedeva nei blocchi di marmo le sue creature. Si racconta che un giorno, Michelangelo, passeggiando in un giardino di Firenze vide, in un angolo, un blocco di marmo che sporgeva da sottoterra, mezzo ricoperto di erba e di fango. Si fermò di scatto, come se avesse visto qualcuno, e rivolto agli amici che erano con lui esclamò: “In quel blocco di marmo c’è racchiuso un angelo; debbo tirarlo fuori”. E, armatosi di scalpello, cominciò a sbozzare quel blocco finché non emerse la figura di un bell’angelo. Quello del Michelangelo non era un semplice dono, ma bensì una capacità la stessa capacità che hanno le mamme quando guardano i loro figli e vedono il loro grande futuro. Di fatto ci sono tantissime persone che hanno sviluppato questa capacità: sono i docenti, professori, trainer, cacciatori di teste, recruiter e i Professional Coach. Come Michelangelo riescono a vedere il potenziale che l’essere umano possiede. Tutti abbiamo questa capacità, chi più chi meno, chi la usa quotidianamente e chi la ignora. Avete mai provato a cercare quanto c’è di fantastico negli altri? Provate ora! In ognuno di noi è racchiuso qualcosa di veramente speciale, qualcosa che ci può permettere di essere pienamente soddisfatti della vita che facciamo. C’è chi ne è cosciente e ogni giorno lo utilizza, chi lo sta ancora cercando, chi invece non crede di averlo. Di fatto, questo essere speciale è quanto ci permette di essere soddisfatti di ciò che facciamo ed è il vero significato della parola successo. Il successo di un essere umano è alzarsi la mattina con la voglia di fare, è andare a dormire la sera con la soddisfazione di aver realizzato qualcosa; ma appunto per avere successo bisogna trovare la propria via, il proprio essere e realizzarlo. La storia ci porta innumerevoli esempi di persone che nella realizzazione di se stessi o dei loro valori hanno avuto un grande successo. Solo per citarne uno, Gottlieb Duttweiler ha creato un impero realizzando il suo desiderio di raggiungere i suoi clienti con un assortimento
limitato ai beni di prima necessità e a prezzi modici. Il vero punto non è che il Michelangelo, la mamma, il professore, il recruiter vedano quanto c’è nel blocco di marmo che potete sembrare. Il punto è che voi stessi possiate vederlo e facciate qualcosa per liberarlo. Effettivamente non è sempre evidente o palese capire e scoprire cosa si vuole realizzare nella propria vita, ma è fattibile ed è necessario per realizzarsi pienamente. Se non ami la storia della tua vita, se non ami quello che stai facendo o ancora se non ti senti realizzato, allora è proprio giunto il momento di prendere in mano la situazione e definire cosa sei e cosa vuoi.
Sei un “David”? Sei una “Pietà” o ancora la “Volta della cappella Sistina”? Sicuramente sei qualcuno di veramente speciale e unico. È giunto il momento di liberare il tuo potenziale e realizzarti. Come per la scultura, che il Michelangelo definiva “l’arte di levare” strato dopo strato la pietra per fare emergere la scultura, il coaching è una metodologia che può sostenerti nella consapevolezza del tuo potenziale per fare emergere quanto c`è all’interno e accompagnarti nella realizzazione dei tuoi obiettivi. Non esiste una bacchetta magica, ma un gran bel lavoro di ricerca e consapevolezza. Se fai quello che hai sempre fatto otterrai quello che hai sempre ottenuto. E infine, ma non da meno, Henry Ford diceva: “Che tu creda di farcela o che tu creda di non farcela, hai ragione”. Se decidi di crederci siamo qui per darti una mano! 360 coach academy Via Besso 59 6900 Lugano Tel. +41 91 220 55 45 www.360coachacademy.com
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Vita dei Soci di Lorenza Bernasconi, Marketing Manager di Gruppo Sicurezza
CASTLE E SICUREZZA TRA LE RIGHE
Lorenza Bernasconi
Riassunto della puntata precedente: il consulente della Sicurezza, Mr. Bomb, dopo aver analizzato gli spostamenti del suo capo, identifica dei percorsi non giustificati. Il protocollo obbliga il CDA ad allontanarlo dalla società con effetto immediato. Pill si trova improvvisamente senza lavoro. Lascia immediatamente lo stabile ed attraversa il parco in direzione della sua abitazione
Immerso nei suoi pensieri Mr. Pill percorre il parco leggermente innevato immergendosi in un mondo di mamme che spingono i passeggini, di gruppi di persone impegnate a fare jogging attorno al laghetto, imbacuccate che ascoltano musica con gli auricolari. Nuove situazioni, viste solo in televisione. “Ora questo sarà il mio nuovo mondo senza il mio lavoro” scoraggiato tra un pensiero e l’altro, “potrò accompagnare a scuola mio figlio o mia moglie a fare la spesa quotidiana” rimugina, “ma la mia famiglia non è più abituata ad avermi in casa e poi mio figlio ha oramai 17 anni, a scuola ci vuole andare da solo!” Si ferma per lasciar passare una coppia di anziani con il cane e ripercorre mentalmente gli eventi degli ultimi giorni. Come può essere successo tutto questo con i sistemi di controllo e di sicurezza che occupano costantemente la mia esistenza?” Mentre sta concentrando la sua mente su un giornale abbandonato a terra che ha ripreso a svolazzare con il vento, decide di recarsi dal suo amico all’università. “Che bella sorpresa rivederti di nuovo in piedi!” esclama Lewis. “Ma come mai vieni a trovarmi a quest’ora, non dovresti essere in Cina per lo sviluppo del nuovo farmaco?”. “In realtà sono stato licenziato ed ora mi trovo a bighellonare e a trovare il coraggio di rientrare a casa” risponde scoraggiato. Con gli occhi sgranati Lewis si lascia cadere sulla sua sedia e prega il suo amico di fare altrettanto; quest’ultimo lo aggiorna sugli eventi intercorsi dal loro ultimo incontro in ospedale. Dopo aver ascoltato attentamente il suo racconto, l’antropologo si alza ed estrae dalla sua libreria un voluminoso libro dal titolo “Riti e Tradizioni dell’Africa Primitiva”, apre una pagina colma di appunti scritti su pezzi di fogli che decisamente hanno conosciuto giorni migliori. “Questi sono le note prese quando mi trovavo sul fiume Niger in prossimità di un villaggio a studiare l’influenza dei riti ancestrali nella vita quotidiana di una Nazione in contrapposizione con la società moderna attuale. Un fatto singolare accaduto durante il mio studio, è consistito nel fatto che alcune persone si ritrovavano ad effettuare delle azioni delle quali non avevano coscienza, azioni rilevatasi molto determinanti per il loro futuro.” “E cosa hai scoperto in merito?” incalzò Mr. Pill diventato improvvisamente avido di sapere. “Un dirigente di una multinazionale operante nelle materie prime - a capo dei piani di sviluppo all’estero - ha sottoscritto un trattato che prevedeva l’implementazione della sua azienda a condizione di finanziare per 15 anni tre università secondo il modello americano. Rimane un mistero come tali Manager abbiamo accettato così di
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buon grado degli accordi vincolanti contrari alle loro missioni aziendali. Inutile sottolineare che questi manager sono stati immediatamente allontanati dai loro posti” conclude Lewis, “nei miei appunti ho rilevato situazioni in cui i dirigenti hanno costantemente negato tali azioni, sebbene i fatti rilevino esattamente l’opposto”. “Mi sento molto vicino a tale situazione, difatti apparentemente ho effettuato delle azioni compromettenti la società che amministravo in modo del tutto inconsapevole”. Ribatte Mr. Pill, che distrattamente sfoglia gli appunti del suo amico. Improvvisamente si blocca e, con gli occhi sbarrati legge la seguente frase “Il giorno precedente, in prossimità delle festività Natalizie, gli è stato recapitato in azienda un regalo di indubbia origine africana, rappresentante, nella simbologia locale, la generosità”. “Ma quello che sto leggendo è la mia stessa situazione!” esclama Pill “questo è un punto sul quale poter iniziare a lavorare” ribatte Lewis esprimendo la richiesta di esaminare la statua per approfondirne la simbologia. Riattraversando il parco, si recano all’entrata dello stabilimento farmaceutico. In ricezione trovano gli effetti personali di Mr. Pill, tra i quali la statua. Ritornando al laboratorio di antropologia, Lewis si accinge – con l’aiuto del suo inseparabile assistente - ad analizzare la provenienza della statua, la simbologia, la composizione e l’età approssimativa. Prelevano un campione di materia e lo analizzano al microscopio, mentre sui manuali ne rilevano il significato e provenienza. Dopo alcune ore sono in possesso dei risultati. Tale scultura proviene dal Gabon ed ha un’età di circa 120 anni, ma la questione più interessante è il significato: “la posizione seduta del guerriero con le mani in avanti e lo sguardo in direzione del cuore rileva la volontà di cambiamento di vita per un avvicinamento ad un senso più pragmatico ed equo della ripartizione delle ricchezze”. Molto confuso interroga Lewis con gli occhi e si alza dallo sgabello irrequieto. Cammina avanti e indietro nell’angusto spazio del laboratorio, riflettendo a tutti gli eventi intercorsi e decide di intrattenersi con la persona che è andato a visitare la mattina prima della scomparsa della formula. Rieccoci, ma la storia non finisce qua. Sul numero di Ticino Business del prossimo mese, si concluderà il mistero della formula scomparsa.
Vita dei Soci
ROYAL TAG SI QUOTA SUL MERCATO Royal Tag, un’azienda ticinese hi-tech specializzata nella tecnologia RFID, è quotanda al mercato OTC-X gestito da Berner Kantonal Bank
Dal 28 settembre 2012, le azioni di Royal Tag SA, società svizzera ad alta tecnologia, saranno negoziabili presso la piattaforma regolamentata OTC-X di Berna della Banca Cantonale Bernese. Royal Tag opera nelle applicazioni RFID e si concentra sulla ricerca, sviluppo, produzione e distribuzione di sistemi di identificazione in radiofrequenza. In questo mercato è fra le aziende con maggiore tasso di sviluppo. L’identificazione tramite radio-frequenza (RFID) è una tecnologia chiave che trova sempre più applicazioni. Grazie all’impiego di sistemi RFID per il trasferimento di dati in radio-frequenza è possibile ottimizzare processi, tracciare e rintracciare oggetti, garantire autenticità, migliorare la sicurezza, velocizzare la gestione delle merci e facilitare il controllo degli accessi. Così come le persone oggi comunicano su web, gli oggetti si parlano e dialogheranno sempre più trasmettendo dati tramite applicazioni avanzate in radio-frequenza (la cosiddetta “Internet degli oggetti”). Nel 2011 a livello mondiale il business delle applicazioni RFID è stato di 6 miliardi di dollari e nei prossimi dieci anni si prevede che il mercato quadruplichi raggiungendo i 24 miliardi di dollari.
Leadership di nicchia
Royal Tag si concentra in applicazioni RFID relative a tre nicchie: la tracciabilità e la rintracciabilità degli animali da reddito, le lavanderie industriali e soluzioni puntuali per l’industria. Royal Tag dispone di un Centro di ricerca e di un eccellente livello di know-how inerente ai materiali, ai metodi di produzione e alla tecnologia RFID oltre ad un importante portafoglio brevetti. Grazie al suo know-how, Royal Tag è anche punto di riferimento per istituti di certificazione, organi ministeriali di controllo e università. La
ricerca, lo sviluppo e la produzione avvenendo integralmente in Svizzera assicurano elevata qualità e affidabilità dei propri prodotti.
Le prospettive: da 4 a 40 milioni in 4 anni
Nel 2011 Royal Tag ha venduto oltre 3 milioni di Tags e 1’200 apparecchi di lettura raggiungendo un fatturato pari a 3,9 milioni di franchi con una perdita di 1,3 milioni di franchi causa importanti investimenti effettuati per finanziare investimenti e crescita. Per il 2012 è previsto un fatturato di oltre 7 milioni di franchi realizzato per la maggior parte con ordini già acquisiti. Fino al 2016 è prevista una costante crescita che porterà l’azienda a raggiungere un fatturato consolidato pari a 39 milioni di franchi mantenendo un margine EBITDA superiore al 20% e un EBIT superiore al 15%.
Gli azionisti “storici” rimangono alla guida
Le 253’200 azioni di Royal Tag del valore di 50 franchi sono possedute dagli investitori che hanno creduto nello sviluppo e accompagnato l’azienda nei suoi primi otto anni di attività. Compatibilmente con gli obiettivi di crescita, gli azionisti attuali hanno deciso di offrire circa 100’690 azioni, pari a quasi il 40%, al mercato. Il 60% della plusvalenza ottenuta sarà investita nella stessa azienda sotto forma di prestito postergato e ne finanzierà sia la crescita sia gli ulteriori investimenti.
Quotate alla piattaforma OTC-X
Per garantire la negoziabilità e la liquidità del titolo, le azioni Royal Tag a partire da inizio autunno, saranno quotate presso la regolamentata piattaforma OTC-X della Banca Cantonale Bernese. Per ulteriori informazioni, rivolgersi a Royal Tag SA Via Industria 1 - 6933 Muzzano Tel. +41 91 610 20 80 contact@royal-tag.com - www.royal-tag.com
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Pubbliredazionale
Vivere in Svizzera: suggerimenti per un investimento sicuro nel “mattone”
Presente sul mercato dal 1926 e con sede in una centralissima zona di Lugano, Immobiliare Fontana è una realtà specializzata nella compravendita, locazione e amministrazione di ville, case, appartamenti, immobili e terreni. L’agenzia spicca per la qualità dei servizi offerti e per la conoscenza approfondita del mercato e delle sue dinamiche, come pure per l’utilizzo di procedure collaudate e gestite da un team altamente professionale. Stabilità, concretezza e leadership in un mercato mutevole e impervio quale quello immobiliare, sono per l’acquirente una certezza assoluta, paragonabile soltanto alla solidità del “mattone” che stanno per comprare. Il portfolio immobiliare è vasto, e la scelta di proposte nel Canton Ticino è interessante anche per i non residenti. Infatti è bene sapere che - nel rispetto di alcune linee guida - gli stranieri possono acquistare immobili in Svizzera. Uno straniero ha diritto di acquisto di una sola proprietà in Svizzera a scopo di abitazione secondaria, ovvero come appartamento di vacanza. Il permesso viene rilasciato dalle preposte Autorità in circa 2 mesi, previo inoltro richiesta per l’acquisto di una specifica proprietà e prevede un uso a scopo turistico e non speculativo. In tal senso, si può risiedere in Svizzera per un massimo di 6 mesi all’anno, oppure affittare la proprietà come appartamento ammobiliato.
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Diverso il discorso per le superfici commerciali - uffici, negozi, alberghi, fabbriche e magazzini - che possono essere affittate a scopo di lucro o adibite a uso commerciale proprio. L’acquirente si deve però impegnare a non cambiare tale destinazione. La clientela di riferimento dell’Immobiliare Fontana è sia locale che internazionale. Le nuove normative, i vantaggi fiscali, la solidità economica, la stabilità politica e i tassi ipotecari ai minimi storici, hanno fatto sì che un elevato numero di stranieri abbiano scelto il Canton Ticino quale luogo ideale per trasferire la propria residenza. I cittadini dell’Unione Europea possono infatti ottenere una residenza primaria (permesso B) in Svizzera in tre casi: qualora abbiano un’attività lucrativa immobiliari dipendente, indipendente o qualora possano dimostrare di poter vivere di rendita senza assistenza da parte dello Stato. Al fine di poter ricevere il permesso B, il richiedente deve comprovare, per mezzo della compilazione dell’apposito questionario, di avere un contratto di lavoro della durata minima di un anno o a tempo indeterminato, di avere un’attività in proprio in cui l’attività viene svolta in modo effettivo e durevole e di avere mezzi finanziari sufficienti per provvedere al proprio sostentamento. Di regola, il permes-
so B ha la validità di cinque anni e può essere prorogato. Da ricordare anche che chi si trasferisce in Svizzera e non esercita un’attività professionale sul territorio, può usufruire di quella particolarità fiscale elvetica che passa sotto il nome di tassazione globale. In questo caso, il carico fiscale non viene calcolato in base al reddito o al patrimonio effettivo, ma forfetariamente, di regola calcolando un importo che corrisponde, come minimo, a cinque volte il canone di affitto annuale o il valore locativo della loro dimora. In ogni caso il reddito imponibile non può essere inferiore a 190’000.- CHF (parametro valido per il Canton Ticino). Quali obblighi si hanno nei confronti delle autorità fiscali, ad esempio, italiane? Il residente in Italia che intende trasferire la propria dimora in Ticino dovrà, prima di tutto, comunicare tale spostamento della residenza all’ufficio Anagrafe del proprio comune di provenienza dall’Italia che provvederà a iscrivere il cittadino italiano all’Aire, l’Anagrafe della popolazione italiana residente all’estero. Occorre inoltre che il soggetto che si è trasferito dall’Italia, sposti in Svizzera la propria dimora abituale e crei in tale Paese la sede principale dei propri affari e interessi personali. Sulla base di quanto prevede la Convenzione contro le Doppie Imposizioni in vigore fra Italia e Svizzera, l’assoggettamento alle imposte italiane da parte del soggetto trasferito cesserà “appena trascorso il giorno del trasferimento del domicilio”. L’investimento immobiliare in franchi svizzeri permette di incrementare il valore sul lungo termine e offre rendimenti superiori rispetto agli attuali di mercato. Un modo
intelligente e sicuro per preservare e rivalutare il proprio capitale investito. Immobiliare Fontana potrà assistervi con la sua vasta esperienza di settore nella scelta e l’acquisto della vostra abitazione. Immobiliare Fontana Via Luvini 4 6901 Lugano Tel +41 (0)91 922 96 36 Fax +41 (0)91 922 85 32 Info@immobiliare-fontana.ch www.immobiliare-fontana.ch
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Vita dei Soci
Sandro Vanini SA cresce con lo stabilimento di Rivera La nuova sede aziendale di produzione e distribuzione presenta numerose innovazioni, ed è stata inaugurata ufficialmente nel maggio 2012
Fernanda Raas, Responsabile vendite, con Dr. Gert Silber, Direttore Sandro Vanini SA Spirito imprenditoriale, dinamismo, attaccamento al Ticino, adeguamento della produzione ai moderni standard produttivi e alle esigenze del mercato, valorizzazione e ampliamento dell’offerta di specialità tradizionali ticinesi, fiducia nelle capacità e potenzialità di un’azienda che da oltre mezzo secolo è leader nella produzione di prodotti raffinati come marrons glacés, frutta candita, mostarda di frutta e mostarda purée. Questi i pilastri sui quali si regge una filosofia aziendale che ha portato la Sandro Vanini SA a investire risorse importanti per costruire la nuova sede aziendale di Rivera, nel Comune di Monte Ceneri. In un momento di recessione economica, il progetto ha testimoniato la volontà “anticiclica” dei proprietari – dal 1984 la famiglia Haecky di Reinach (BL) – di dare fiducia a lungo termine al marchio Sandro Vanini e al Ticino quale regione di produzione. In questo senso le premesse per questa scelta strategica erano ancorate su solide basi. Il riorientamento aziendale è infatti nato dall’esigenza di soddisfare l’aumento della domanda delle specialità tradizionali registrato negli ultimi dieci anni sui mercati tradizionali come Svizzera (50%) e Germania (30%), ma anche su quelli in forte espansione come Austria, Italia, Stati Uniti, Cina/Hong Kong, che coprono il 20% della produzione. Un aumento della domanda che rendeva necessario far fronte ai crescenti requisiti in materia di produttività, standard di certificazioni internazionali e nuove tecnologie di produzione, cosa questa che nella sede di Caslano non era più possibile assicurare. Sede storica cui, comunque, si deve un ideale omaggio, avendo permesso di raggiungere livelli di assoluta eccellenza (allegate le tappe più importanti dello sviluppo aziendale) e un fatturato che negli ultimi anni ha superato i 10 milioni di franchi per esercizio contabile con una crescita media annua del 4-5 %. La progettazione della nuova e moderna sede di produzione e distribuzione è iniziata il 1º maggio 2009, mentre la costruzione il 26 maggio 2010. “A distanza di tre anni – spiega il Direttore Dr. Gert Silber – possiamo contare oggi su un moderno e funzionale edificio che, nonostante i 27’000 m3 di volume, ha un’architettura piacevole e leggera, grazie al lavoro del nostro architetto Fabrizio Piattini di Montagnola”. Situato in posizione centrale, a poche centinaia di metri dallo svincolo autostradale A2 di Rivera, dà lavoro a 45 collaboratori in bassa stagione e a 70 in alta stagione, tutti formati nei rispettivi ambiti professionali e con una solida esperienza: sono presenti anche 6
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diplomati universitari e diversi ingegneri alimentari. Collaboratori che operano nei moderni impianti produttivi e in particolare nelle zone di confezionamento, canditura dei marrons glacés, canditura della frutta, laboratorio qualità e sviluppo, cella frigo centrale: impianti ottimizzati che, oltre a consentire il conseguimento delle certificazioni internazionali per la sicurezza alimentare, garantiscono un flusso materiale più razionale, con evidenti benefici anche dal profilo dell’efficienza produttiva”.Un nuovo «tempio del gusto» dove moderno fa rima con tradizione. La lavorazione dei prodotti Sandro Vanini, difatti, richiede ancora una notevole manualità e doti artigianali, che, unite ai «segreti» tramandati di generazione in generazione, li rendono unici e apprezzati dai buongustai. Prodotti elaborati con metodi naturali, capaci di trasformare ogni piatto in una festa per gli occhi e il palato. “Questo bagaglio di conoscenze di inestimabile valore – sottolinea Fernanda Raas, Responsabile delle vendite – è il valore aggiunto di un sistema produttivo che consentirà il lancio di altre innovative specialità Sandro Vanini. Infatti, in un’epoca nella quale la globalizzazione appiattisce e uniforma anche i sapori, solo un’azienda che privilegia e applica i principi della conduzione familiare improntata alla qualità, ha chances di rimanere leader e rafforzare la propria posizione nel panorama economico nazionale e internazionale”. Un concetto declinato anche nel nuovo orientamento aziendale, orientamento non solo infrastrutturale e logistico, ma anche concettuale e di immagine. Se fino al 2010/11 «Vanini» era descritta come «specialista per frutta candita», dal 2011/12 si parla di «Sandro Vanini SA» con un claim che valorizza la «produzione e vendita di un ampio assortimento di specialità del Ticino», offrendo anche un riscontro «gustosamente» concreto: il nuovo complesso di Rivera ospita, infatti, un Factory Gourmet Shop di 90 m2 dove sono esposte le specialità ticinesi con marchio Sandro Vanini, e dove vengono proposti prodotti ticinesi da più di 30 diversi produttori locali, specialità nazionali ed eccellenze agroalimentari internazionali, che la clientela può degustare e naturalmente acquistare. SANDRO VANINI SA Via Vignascia 21 - 6802 Rivera Tel. +41 91 611 27 40 - Fax +41 91 611 27 58 vanini@sandrovanini.ch - www.sandrovanini.ch
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