Paolo E. Balboni, Maria Voltolina Usare e descrivere l'italiano- Grammatica per giovani adulti

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QUESTO VOLUME, PARTE DI UN'OPERA INDIVISIBILE È DA CONSIDERARSI "FUORI COMMERCIO" IN QUANTO SPROVVISTO DI PREZZO, E NON CEDIBILE SEPARATAMENTE DAGLI ALTRI COMPONENTI DELLA CONFEZIONE.

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ISBN 978-88-58-31550-7

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BALBONI USARE E DESCRIVERE L'ITALIANO

Grammatica

NELL'ELENCO DEI LIBRI DI TESTO INDICARE L'INTERO CODICE ISBN

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Usare e descrivere l’italiano

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Per CTP e CPIA

— Paolo Balboni

Balboni

scrivere, leggere sono le abilità linguistiche, il modo in cui quello che è dentro la mente, i tuoi pensieri, entra nel mondo. „

In copertina: © Illustrazione di Nome Cognome 2014

“ Parlare, comprendere,

/ GRAMMATICA IDA Paolo E. Balboni - Maria Voltolina

Usare e descrivere l’italiano Per CTP e CPIA Italiano

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Sapere una lingua Tu sai bene la tua lingua madre e probabilmente un po’ meno tutte le altre lingue e dialetti con cui sei in contatto e che hai imparato a usare per poter comunicare. Ma che cosa significa veramente sapere una lingua? Prova a fare un elenco di tutte le cose che dimostrano che sai una lingua. Se sei in classe, lavora con un compagno: due teste lavorano meglio di una!

Con la guida degli stimoli che leggi di seguito, prova a completare lo schema grafico. ..........................................

.......................................... .................................... .................................... ....................................

................................. ................................. .................................

primo passo: dov’è una lingua? a. Tu stai leggendo. C’è qualcuno che ti dice queste parole? No: le parole e le frasi che stai leggendo sono dentro la tua ......................................................; forse hai scritto “testa”, e va bene, ma nella testa c’è il cervello e dentro il cervello c’è la tua ......................................................, quella che pensa qualcosa del mondo e degli altri. b. Prova a leggere questa riga ad alta voce: senti le tue parole, ora non sono più solo nella mente, ma sono nel ...................................................... . c. Adesso scrivi mente e mondo nei riquadri verdi dello schema in alto. Bene, abbiamo visto che la lingua è prima di tutto nella mente, dove la lingua ti serve per pensare, e poi è anche nel mondo che ti circonda, e ti serve per comunicare con gli altri. secondo passo: che cosa c’è nella tua mente? d. Nella tua mente ci sono dei “pezzetti” di lingua, che indicano delle cose: le ................................................. e. Ci sono anche delle ...................................................... per combinare le parole tra loro. f. Supponiamo che tu abbia scritto che ci sono delle parole e delle regole. Queste compongono la lingua: scrivi lingua nello schema, in una delle caselle blu nella sezione mente. 7

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Sapere una lingua terzo passo: si comunica solo con le parole? Qui di fianco vedi due persone che non dicono parole, ma si fanno capire! g. Come fai a riconoscere chi sono? ..................................... ..................................................

h. Non usano parole per comunicare: che cosa usano? ...................................................... i. Se tu non vedi i loro gesti e i loro segnali, che cosa succede? ...................................................... Non si comunica solo con la lingua ma anche con il modo di vestire, con i gesti, con l’espressione del corpo, cioè con linguaggi diversi dalla lingua, fuori dalla lingua. j. Scrivi altri linguaggi nello schema, in una delle caselle blu nella sezione mente. Per capire che cosa vogliono dire il vigile e l’arbitro non bastano le regole linguistiche, servono anche delle regole sociali, che variano da cultura a cultura. k. Scrivi regole sociali nell’ultima casella blu.

quarto passo: quali sono le abilità linguistiche? Nello spazio dove hai scritto mondo ci sono persone con le quali comunichi e ci sono, come abbiamo visto, delle regole sociali (per esempio, alcune persone le saluti con ciao altre con buongiorno) e delle regole culturali (a seconda del contesto, sventolare un fazzoletto bianco può significare salutare qualcuno che sta partendo o chiedere la precedenza in mezzo al traffico). l. Come si trasferisce quello che vuoi dire dalla mente al mondo? Ti basta pensare? No: devi .......... .............................................................

m. E se una persona ti parla, le parole che dice devono entrare nella tua mente e solo allora tu le puoi ...................................................... n. Se vuoi lasciare un appunto su un foglietto attaccato al frigorifero non basta pensare le parole, le devi ...................................................... o. E chi trova il tuo foglietto, lo deve ...................................................... se vuole sapere cosa gli volevi dire. Parlare, ascoltare, scrivere, leggere sono abilità linguistiche, il modo in cui quello che è dentro la tua mente entra nel mondo e viceversa. Nel libro raggruppiamo le abilità linguistiche in tre insiemi: Abilità di comprensione (di parole dette o scritte, di gesti, d’immagini ecc.) Abilità di produzione (di parole dette o scritte, di gesti, d’immagini ecc.) Abilità di dialogo (l’interazione tra produzione e comprensione) p. Ora scrivi i tre tipi di abilità nel fumetto dello schema. Ecco: sapere una lingua significa saper fare queste cose. 8

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Che cosa significa?

La lingua, abbiamo detto, è nella mente e la mente è nel cervello. Possiamo definire il cervello come l’hardware, la macchina, il computer, mentre la mente come il software, la raccolta dei sistemi operativi, dei programmi. Ma dove si trova esattamente la lingua che è il principale software per il pensiero e l’interazione? La comprensione e la produzione, cioè le abilità che abbiamo visto nelle pagine precedenti, sono in tutto il cervello, disposte secondo una logica molto precisa. Le parole, cioè i mattoni che compongono la lingua, e le regole di montaggio delle parole, il cemento che le tiene insieme, sono in due posizioni precise. Nelle aree sopra l’orecchio sinistro, ci sono il lessico (l’insieme delle parole che si arricchisce tutta la vita) e molte delle regole di montaggio. Questa parte del cervello sembra una noce e si chiama corteccia.

Nell’area più in basso c’è il cervelletto che si occupa degli automatismi del corpo (dal battito del cuore, al camminare) e delle parti “automatiche” della lingua, cioè delle parole “vuote”, che non hanno un significato reale, come “il”, “che” ecc.

Noi non smettiamo mai di imparare una lingua. Per tutta la vita, continuiamo a imparare nuove parole, anche della nostra lingua madre. Per esempio, quindici anni fa, la parola “taggare” non esisteva; vent’anni fa la frase “vai su Google e cerca…” non poteva essere nemmeno pensata; trent’anni fa le parole “Internet”, “cellulare”, “sms” non esistevano e la parola “messaggio” si riferiva soltanto a qualcosa di scritto su un foglio di carta o registrato in una segreteria telefonica. Tutto questo arricchimento lessicale, legato all’evolversi del mondo, avviene nella tua corteccia cerebrale, sopra l’orecchio sinistro. Lì si fissano tutte le nuove parole, anche quelle che già esistevano da secoli, ma che magari tu non conoscevi. 9

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Sapere una lingua L’emisfero destro si occupa della vista, delle attività creative, emotive; ha una visione globale delle cose, non s’interessa dei dettagli.

L’emisfero sinistro si occupa delle attività razionali, analitiche, logiche e, come hai visto, anche della lingua.

Se osserviamo il cervello dal davanti, notiamo che è diviso in due parti, unite solo da un fascio di nervi al centro. I due emisferi (le due metà della testa, da “emi” = “mezzo”) sembrano uguali ma svolgono funzioni diverse. La lingua è gestita dall’emisfero sinistro, tuttavia le abilità di comprensione, produzione e dialogo mettono in moto l’intero cervello. Questo perché: l’emisfero destro ha una visione globale della situazione, del contesto, cioè di quello che sta “con-(il)-testo linguistico”; decide se gli piace o no, se lo attrae o l’impaurisce, immagina che cosa può succedere ecc.; in seguito l’emisfero destro comunica con il sinistro che… … su quelle basi analizza i suoni o i segni della lingua, i gesti, le uniformi ecc., cioè comprende; oppure, su quelle stesse basi, prepara un messaggio, produce lingua. Quindi, quando vuoi imparare una lingua devi “prima” farti un’idea generale e solo “dopo” cercare i dettagli. Lo faremo sistematicamente nelle pagine che seguono dedicate alle abilità linguistiche. Nella prima parte del libro osserveremo l’uso della lingua nella sua globalità e, solo dopo, come succede nel cervello umano, passeremo alla descrizione, all’analisi grammaticale. USARE

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