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La sete di Pechino venti milioni non hanno più acqua
La ricerca della felicità giusta
La Juve è un rebus anche in Europa 3-3 con il Lech
GIAMPAOLO VISETTI
GUSTAVO ZAGREBELSKY
FULVIO BIANCHI E EMANUELE GAMBA
Fondatore Eugenio Scalfari 1 2
www.repubblica.it
Anno 35 - Numero 220
Direttore Ezio Mauro
1,50 in Italia
ven 17 set 2010
venerdì 17 settembre 2010
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L’Eliseo: continueremo le espulsioni. La cancelliera tedesca: mai parlato di sgomberi. Maroni: presto fuori anche i comunitari
Rom, scontro Sarkozy-Merkel Lite con Barroso. Berlusconi e Bossi: stiamo con la Francia Il giudice su Brancher: sapeva di intascare soldi illeciti
Giustizia, il premier vuole il legittimo impedimento bis Veltroni attacca, bufera nel Pd ROMA — Silvio Berlusconi vuole un “legittimo impedimento bis” che gli faccia da scudo per i processi. Ed è bufera nel Pd per l’attacco di Veltroni: «Ci vuole un nuovo partito». Sul caso Brancher parlano i giudici: «Fu pagato da Fiorani e sapeva che erano soldi sporchi». SERVIZI ALLE PAGINE 6, 7, 9, 10 E 11
Le idee
Destra e sinistra, l’eclissi e il vuoto
BRUXELLES —Nicolas Sarkozy difende i rimpatri dei Rom voluti da Parigi e polemizza con Barroso e Angela Merkel, che, secondo il presidente francese, avrebbe annunciato sgomberi anche in Germania. La cancelliera: «Mai detto». D’accordo con Sarkozy Berlusconi e Bossi. E Maroni: «Fuori anche i comunitari». SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3 E 4
Marchionne: così gli operai più sicuri
GAD LERNER
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Elkann e Marchionne
TORINO — La Fiat si divide in due. Fiat Spa continuerà ad occuparsi di automobili, mentre Fiat industrial comprenderà invece Iveco e Cnh, che producono camion e trattori. Intanto Confindustria lancia l’allarme: la ripresa rallenta e dilaga l’evasione. SERVIZI ALLE PAGINE 14, 15, 32 E 33
Ratzinger in Gran Bretagna: è mancata la vigilanza
Il Papa dalla Regina: sui pedofili la Chiesa ha sbagliato
MARC LAZAR N QUESTO mese di settembre, Italia e Francia si ritrovano in situazioni abbastanza simili tra loro: la destra (o centrodestra) si sta confrontando con serie difficoltà, mentre la sinistra (o centrosinistra) continua a farsi aspettare, un po’ come Godot nella celebre pièce di Samuel Beckett. SEGUE A PAGINA 43
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Il caso
Requiem per il pastone del tg FILIPPO CECCARELLI L PRESIDENTE del Senato, «dal canto suo, torna ad auspicare» chissà cosa, e mentre la voce fuori campo diffonde il massimo dell’ufficialità, sul video s’incrocia lo sguardo sfuggente di Schifani dietro una selva di microfoni. «Quanto al presidente della Camera», continua la voce... e a questo punto compare Fini, in grigio, ripreso di tre quarti. SEGUE A PAGINA 13
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La Regina Elisabetta con Benedetto XVI
SERVIZI ALLE PAGINE 18 E 19
R2 Giuria di Venezia nel mirino del ministro: metterò becco sui film da premiare
Se Bondi diventa Quentin Tarantino NATALIA ASPESI ISTO che i finanziamenti sono dello Stato, d’ora in poi intendo mettere becco nella scelta dei membri della giuria del Festival». Sandro Bondi, che non ha messo piede a Venezia, che non ha visto neanche un film, che ne reputa negativi i risultati, che non ha strumenti per giudicare, minaccia di far uso del suo poetico becco. SEGUE A PAGINA 60
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Il Club della vita senza denaro VERA SCHIAVAZZI
Fiat si divide in due, l’auto da sola Confindustria: la ripresa rallenta
IL DIETROFRONT DELLA STORIA ONO tempi bui quelli in cui le classi dirigenti cadono preda della medesima irrazionalità da loro fomentata per tenere a bada il malcontento popolare. SEGUE A PAGINA 43
R2
Inchiesta italiana
Baci vietati e Superenalotto trucchi dei sindaci per non fallire GRISERI E LAURIA ALLE PAGINE 30 E 31
I PUÒ vivere con un dollaro al giorno, come fanno in Africa e in Asia milioni di persone, oppure senza neanche quello, come fa orgogliosamente da sedici anni la tedesca Heidemarie Schwermer nella sua Dortmund. In Italia, l’avanguardia più organizzata di chi cerca di disintossicarsi dal denaro si concentra in una community, “zerorelativo”, che ha raccolto quasi 15.000 aderenti, che chiamano se stessi “barter”: si punta al baratto, allo swapping, ma anche allo scambio di servizi e di beni ai quali non si vuole attribuire un valore preciso. Vivere gratis, o comunque ottenere senza comprarle molte delle cose che servono per vivere e per divertirsi, è possibile. E non è detto che l’unica buona ragione per farlo sia una drammatica necessità. C’è chi è arrivato all’overdose da spreco dopo aver constatato ciò che si accumulava nei suoi armadi, chi non sopporta di veder buttare via cibo ancora buono, chi se la prende con i maghi della finanza e chi si è abituato a vivere limando ogni spesa e alla fine ha concluso che si può fare. ALLE PAGINE 45, 46 E 47
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la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
L’EMERGENZA ROM MONDO
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Il vertice
Rom, l’Europa si spacca Sarkozy: “Berlino come noi” la Merkel: “Dice il falso” E il presidente francese litiga anche con Barroso DAL NOSTRO INVIATO ANDREA BONANNI
ELLEKAPPA
BRUXELLES — In un vertice-psicodramma, la questione dei Rom ha portato ieri a uno scontro senza precedenti tra il presidente francese Sarkozy e quello della Commissione, Barroso. Ma ha anche creato un incidente tra l’Eliseo e la cancelliera tedesca. La Merkel, secondo quanto ha annunciato Sarkozy in conferenza stampa, gli avrebbe comunicato l’intenzione di chiudere i campi nomadi in Germania. Ma la cancelleria di Berlino ha seccamente smentito: la Merkel «non ha mai in nessuna occasione parlato di pretesi campi Rom in Germania. Tantomeno di una loro evacuazione». Che il presidente francese ieri fosse in difficoltà, lo si è capito dalla durezza con cui, alla colazione dei leader europei, ha attaccato la commissaria Reding, colpevole di aver criticato con espressioni molto dure la Francia
La commissione Ue in difesa della commissaria alla Giustizia Viviane Reding per le espulsioni dei nomadi romeni. Non l’ha mai chiamata per nome, limitandosi a indicarla come «cette femme», «quella donna». Ma la sua sfuriata resterà negli annali europei come uno degli attacchi personali più violenti mai registrati ad un vertice europeo. Così come ha pochi precedenti lo scontro tra il leader francese e il presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso. «Quella donna», ha detto in sostanza Sarkozy, «ha offeso e ferito la Francia» con le sue critiche
Vogliamo le scuse
Quella donna ha ferito la Francia con le sue critiche. Sono offese che come capo di Stato non posso lasciar passare Nessun dietrofront, voglio le scuse Nicolas Sarkozy ieri a Bruxelles
IL PRESIDENTE UE HERMAN VAN ROMPUY
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE BARROSO
IL PRESIDENTE ROMENO TRAIAN BASESCU
“Eguali diritti di Stati e Ue. Sui Rom un vertice”
“Non solo la Reding ha esagerato, anche Lellouche”
“Non approvo le frasi della Reding, ma bene la Ue”
contro la politica di espulsione dei Rom. «Esigo delle scuse formali della Commissione», ha concluso Sarkozy nel corso del suo primo lungo intervento. Ma Barroso non si è lasciato intimidire. «La vicepresidente Reding si è già scusata per la forma delle sue dichiarazioni. E, se proprio vuoi, sono pronto a ripeterle qua. Però non è stata la sola che abbia passato i limiti in questa diatriba e anche la Commissione potrebbe esigere delle scuse per le paro-
le sprezzanti pronunciate dal vostro ministro per gli affari europei Pierre Lellouche». Quanto alla sostanza, il presidente della Commissione è stato irremovibile. «La Commissione è la guardiana dei Trattati ed ha non solo il diritto, ma il dovere di intervenire quando questi sono violati, tantopiù su un tema così delicato ed esplosivo come la tutela delle minoranze». La risposta di Barroso non è piaciuta a Sarkozy. «In questo
modo, con una mano mi porgi le scuse, ma con l’altra continui ad accusarmi di una politica discriminatoria, il che mi offende. Più della metà dei rom che occupavano i campi sgomberati sono cittadini francesi. Questo dimostra che non c’è stata nessuna discriminazione», ha ribattuto il presidente francese aggiungendo che le espulsioni continueranno. A questo punto la colazione, che avrebbe dovuto essere l’occasione per chiudere l’inci-
dente tra Parigi e Bruxelles, è diventata una specie di psicodramma. Una decina di capi di governo hanno preso la parola. Tutti, con toni diversi, hanno criticato le espressioni usate dalla Reding. Ma, nella sostanza, solo Berlusconi e il premier ceco hanno dato pienamente ragione a Sarkozy. Il premier romeno, che ha dovuto riprendersi i quattromila espulsi dalla Francia, ha espresso solidarietà alla Commissione. Il primo ministro lussemburghese
Juncker, che ha rapporti difficili con la Reding ma ancora più difficili con Sarkozy, ha tenuto al francese una vera e propria lezione giudicando «sconvenienti» le dichiarazioni in cui Sarkozy invitava la Reding a prendere in Lussemburgo i rom espulsi dalla Francia. «Non bisogna confondere un commissario europeo con il Paese da cui proviene. Del resto ho un’influenza assai limitata sulla commissaria lussemburghese. E vorrei che fosse lo
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VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
PER SAPERNE DI PIÙ http://www.lefigaro.fr/ http://europa.eu/
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CONTRATTEMPO A sinistra, l’aereo con il premier a bordo deviato su Linate per un finestrino rotto. A destra, il premier si imbarca su un altro velivolo
Atterraggio d’emergenza
E a pranzo Berlusconi sbotta “I commissari devono stare zitti” Gelo a tavola, è stato l’unico leader a difendere l’Eliseo centrodestra: «Eravamo dalla parte della ragione, eravamo tutti d'accordo sulla necessità di aprire una procedura di infrazione contro la Francia ma la Reding con le sue parole ci ha fatto passare dalla parte del torto. Mercoledì Barroso l'ha fatta nera: citare la Seconda guerra mondiale è stato un errore imperdonabile che oltretutto ha dato a Sarkozy un argomento per uscire dall'angolo». Sensazione diffusa tra molti partecipanti al vertice che non nascondono come il leader francese sia riuscito a sfruttare l'occasione e spostare l'attenzione dal vero tema, «cioè le politiche di Parigi». Né lui né Berlusconi («abbiamo parlato, siamo d'accordo», ha rivelato Sarkozy), aggiunge chi era in sala, «hanno portato una qualsiasi proposta per risolvere il problema dei rom o dell'immigrazione in generale». Barroso ha trovato un'alleata
DAL NOSTRO INVIATO ALBERTO D’ARGENIO
FACCIA A FACCIA La cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy
stesso per gli altri Paesi «, ha concluso con l’ironia pungente che lo ha reso famoso. Alla fine il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, è riuscito faticosamente a mettere tutti d’accordo su una dichiarazione in cinque punti che dovrebbe chiudere il caso. Primo: ogni stato ha il diritto-dovere di far rispettare la legge sul proprio territorio. Secondo: la Commissione ha il diritto — dovere di vigilare sul rispetto delle norme e dei principi comunitari da parte degli Stati membri. Terzo: il Consiglio prende nota delle dichiarazioni di Barroso che prende le distanze dalle frasi usate dalla Reding. Quarto: la regola essenziale nei rapporti tra gli Stati membri e le istituzioni comunitarie è il reciproco rispetto. Quinto: la questione dei Rom sarà discussa nel merito ad uno dei prossimi vertici in programma entro l’anno. In serata, tuttavia, la durezza della smentita venuta da Berlino alle dichiarazioni di Sarkozy lascia capire che l’incidente è ancora tutt’altro che chiuso © RIPRODUZIONE RISERVATA
Le tappe LE ESPULSIONI La Francia motiva con ragioni di sicurezza il decreto per l’espulsione di 8mila Rom
LA CONDANNA UE La commissaria alla Giustizia Viviane Reding parla di ritorno “a clima da II Guerra Mondiale”
SARKOZY REPLICA Il presidente francese risponde “La Reding se li prenda e se li porti in Lussemburgo”
PAROLA A BARROSO Per il presidente Ue “Reding si è poi scusata, altri hanno usato populismo e retorica inutile”
BRUXELLES — «Sarkozy sui rom fa bene, ha ragione da vendere e sono certo che sta agendo nel pieno rispetto delle regole comunitarie». Il solo leader europeo a difendere la politica del governo francese sulle espulsioni dei rom è Silvio Berlusconi. Usa il palcoscenico internazionale «anche per ragioni di politica interna, lancia agli elettori messaggi di destra per spiazzare Fini», spiega chi ha avuto modo di parlargli nelle ultime ore. Causa guasto al parabrezza dell’aereo di Stato - con atterraggio d'emergenza a Milano, cambio di velivolo e qualche apprensione - il Cavaliere arriva a Bruxelles quando il vertice Ue dedicato a economia e politica estera è iniziato da un pezzo. Appena in tempo per partecipare al pranzo di lavoro nel quale irrompe la discussione sui rom, un fuori programma che si trasforma in uno scontro «scandaloso» - definizione del premier bulgaro Borissov tra Nicolas Sarkozy e il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso. Un litigio dai toni senza precenti, con Sarkò infuriato per le parole della commissaria Ue Reding che aveva paragonato le politiche di Parigi alle atrocità della Seconda guerra mondiale. Uscita che Berlusconi ha sfruttato per attaccare Bruxelles con un suo vecchio cavallo di battaglia: «I commissari e i loro portavoce non dovrebbero avere il diritto di parola. L'unico a parlare alla stampa dovrebbe essere il presidente Barroso». In sala è calato il gelo. Nessun leader ha commentato la proposta del presidente del consiglio italiano al quale ha replicato Barroso dicendo che i suoi «sono politicamente legittimati» a prendere posizioni pubbliche. Al termine del sum-
Durante il lunch le grida dei commensali si potevano udire dai corridoi
ASSE CON PARIGI Silvio Berlusconi ieri a Bruxelles: il premier italiano ha ribadito il suo appoggio alla linea di Sarkozy sui Rom
mit Berlusconi ha lasciato Bruxelles senza presentarsi in conferenza stampa (abitudine che ormai lo contraddistingue dai colleghi europei) e del suo operato hanno dato conto prima le altre delegazioni, non senza imbarazzo, e poi una notarella della Farnesina: il premier ha auspicato «l'opportunità che gli organismi comunitari esercitino una paziente e dettagliata consultazione con i paesi interessati prima di adottare iniziative». Intermezzo berlusconiano a parte, a Bruxelles si racconta che durante il lunch tra i 27 le urla dei presenti valicassero le porte del
salone da pranzo spargendosi per i corridoi adiacenti. Un Sarkozy definito «parecchio agitato» si è detto «offeso e scioccato per l'oltraggio» subito dalla Francia che non è razzista e andrà avanti per la sua strada. Dopo di lui ha preso parola Barroso, difendendo l'operato di Bruxelles: facciamo solo «il nostro dovere» nell'assicurare il rispetto delle regole europee secondo le quali i cittadini comunitari, come i rom, possono essere espulsi singolarmente per motivi ben definiti e non in massa. Una posizione difficile quella del portoghese, come racconta un suo commissario di
in Angela Merkel (ha parlato dopo di lui e prima di Berlusconi) che uscendo dal vertice ha raccontato ai suoi: «Un ottimo pranzo, ma solo per il cibo». Anche il navigato lussemburghese Jean Claude Juncker ha attaccato Sarkozy, che si era augurato che i rom andassero tutti nel Granducato: «Il fatto che la Reding sia lussemburghese non giustifica nessuno ad attaccare il mio Paese». Insomma, la commissaria alla Giustizia è stata difesa da tutti Berlusconi e Sarkozy a parte - sui contenuti, ma non sui modi, criticati da quasi tutti i partecipanti al summit. Barroso compreso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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L’EMERGENZA ROM CRONACA
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PER SAPERNE DI PIÙ www.caritasitaliana.it www.interno.it/mininterno/site/it/sezioni/sala_stampa
La polemica
Bossi: i rom rubano, giusto mandarli via Bersani: si occupi di altri ladroni. E Maroni studia una stretta su Schengen ORIANA LISO MILANO — Una norma che intervenga sulle direttive per la libera circolazione nell’area del trattato di Schengen. Un codicillo estensivo, ufficialmente, che in realtà serva a scoraggiare il soggiorno in Italia di stranieri senza lavoro e senza casa. Leggi: ai rom, sui quali ieri Umberto Bossi ha sentenziato: «La maggior parte dei furti li fanno loro: non sono il demonio, però per la gente che lavora e trova la casa buttata per aria non è allegro». Gli uffici del Viminale sono al lavoro e lo stesso ministro Roberto Maroni — che resta fedele all’idea che si possano espellere anche i cittadini comunitari — ieri spiegava: «Bisognerebbe prevedere sanzioni per quanti violano la direttiva, un conto è circolare all’interno dell’Unione, un altro vivere in un paese». Multe, quindi, per chi — ovviamente di qualunque nazionalità egli sia — verrà scoperto sul territorio italiano in condizioni di non potersi mantenere oltre i tre mesi concessi a tutti i cittadini degli Stati aderenti al trattato. L’ostacolo tecnico da superare resta quello dei limiti del trattato: ogni singolo Stato può estenderli, ma non rendere la norma più restrittiva. Di certo Maroni è tentato da
Il caso
MASSIMO PISA MILANO — Attendono, tra i treni e i morti. Da una parte i container e i binari dello scalo Certosa, spesso usati come latrina a cielo aperto. Dall’altra le lunghissime mura giallastre del Cimitero Maggiore, con le auto spolpate di gomme e autoradio parcheggiate di fianco. In mezzo, le quattro fette — tre romene e una, la più piccola, bosniaca — del campo rom attrezzato di via Triboniano, il più grande di Milano, annidato da una dozzina d’anni nell’ultimo e più invisibile lembo di città, poco più di un chilometro in linea d’aria dalla nuova Fiera di Rho. Qui, tra gli odori di arrosto della sera e le parabole avvitate a roulotte e container, aspettano di sapere il loro destino diverse centinaia di persone. Chiedono, supplicano, ragionano: ci sgomberano il 1° ottobre o il 15? Le 25 case popolari promesse ce le danno tutte, o se le tengono, come assicurano i consiglieri comunali del Pdl che a Palazzo Marino hanno bloccato ieri sera il piano dell’assessore Mariolina Moioli, del loro stesso partito? E gli altri dove vanno? Ioana, romena di Bals, provincia estrema ai confini con la Moldova, gira i campi milanesi dal 1996. Ha 50 anni e i capelli tinti. Promette: «Se non ci danno le case qui bruciamo tutto. I nostri bimbi vanno tutti a scuola. Dove li mandiamo?». Pascolano anche le capre — viste, ieri, un centinaio, nell’unico pezzetto di prato — nell’ultima grande favela di Milano, una delle più grandi d’Europa, che ha già vissuto cinque o sei vite. E nove anni sono passati dalla bonifica comunale che ridisegnò la geografia delle vie Barzaghi e Triboniano, i vialoni che circondano il
tempo dalla linea dura contro i rom come i vicini francesi, con cui ieri si è complimentato: «La Francia ha agito bene, non c’è stata nessuna deportazione di massa, ma una politica di rigore che applica le direttive europee». Parole sintomatiche di una volontà di entrare a piedi uniti nella questione, cui fanno eco quelle dello stesso Bossi. Il leader leghista, a domanda, ha risposto: «Sarkozy sta fa-
cendo bene sulle espulsioni, e mi pare che Maroni abbia già chiesto di avviare la stessa procedura». A marzo prossimo la Romania entrerà a tutti gli effetti nell’area Schengen, dopo quattro anni avuti per adeguare leggi e strutture alle regole del trattato. Quindi i suoi cittadini potranno muoversi liberamente in Italia almeno per tre mesi. La paura di Maroni, ma anche di altri pezzi del governo, è
quella di ritrovarsi a gestire un numero sempre più alto di nomadi, proprio ora che si è avviato il “piano Maroni” per svuotare e chiudere i campi, pur tra mille polemiche e difficoltà, come sta accadendo a Milano. Le statistiche in mano agli stessi uffici del Viminale dicono che, a differenza della Francia, molti dei nomadi che vivono in Italia hanno diritto di farlo: sono più quelli con
la cittadinanza italiana — a Milano e nel Piemonte c’è una forte presenza di rom e sinti di origine campana — che quelli arrivati dalla Romania, nonostante la vulgata propagandistica a cui ha fatto riferimento ieri lo stesso Senatur: «Se uno viene in Italia deve adeguarsi alle regole dell’Occidente, altrimenti è meglio che non venga». Dichiarazioni, quelle di Bossi, che hanno acceso nuova miccia
alle polemiche. Spiazzante il segretario del Pd Pierluigi Bersani: «Gli zingari sono ladri? Risulta anche a me, nel mio paese quando arrivavano si chiudevano le porte, ma non venivano mai trattati male. Bossi piuttosto si preoccupi di qualche ladrone più grosso, come quelli a cui sono state aperte delle autostrade con delle norme in Parlamento». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ricorso
Nomadi contro il censimento “Intervenga la corte europea” ROMA — Undici nomadi milanesi, assistiti da alcune associazioni, tra cui una ong statunitense, chiederanno oggi al Tribunale civile di Milano di sollevare davanti alla Corte di giustizia dell’Ue la questione del «carattere discriminatorio» dei decreti sull’emergenza rom emanati dal Governo nel 2008 che prevedono il censimento nei campi rom in alcune regioni. È fissata per oggi un’udienza davanti alla prima sezione civile del Tribunale. Ad assistere i nomadi ci sarà anche l’ex presidente della Corte Costituzionale, Valerio Onida. Oggetto del ricorso è la violazione della normativa europea sulla discriminazione etnica.
LINEA DURA Il ministro dell’Interno Roberto Maroni (in foto) e, accanto, il campo rom di via Triboniano a Milano
Era uno degli insediamenti abusivi più grande d’Europa: è diventato un banco di prova per il governo
Milano, il maxi campo in trincea “Dateci le case o bruciamo tutto” Tensione per lo sgombero del Triboniano. Ma il centrodestra frena “Ci hanno promesso un alloggio popolare, se poi ci ripensano noi restiamo qui”
“La verità è che quando il momento politico è delicato si tirano sempre in ballo i rom”
IL BANCO DI PROVA Controlli delle forze dell’ordine al campo abusivo di via Triboniano, presto inizierà lo sgombero
camposanto: baracche abbattute, paludi prosciugate, decine (una minoranza) di famiglie trasportate nei container di un nuovo campo di via Novara, a Ovest, dove i transessuali ricevono i clienti. Vennero i muretti in cemento e l’asfalto, le cancellate a recintare, l’allaccio con l’acqua. E il campo che si gonfiava e sgonfiava a fisarmonica, duemila presenze non ufficiali d’inverno, trecento d’estate. «E saranno di nuovo duemila — annuncia Danut, arrivato 28 anni fa da Timisoara, 50 e dodici figli col tredicesimo in arrivo — ci daranno una mano anche i nostri parenti da Francia e Spagna». Alina ha vissuto metà dei suoi 24 anni in queste lande.
Allatta Marco, il più piccolo dei suoi tre figli. È di Segarcea, provincia di Craiova, non ha lavoro e nemmeno il marito: «Chi ci aiuta? Nessuno. Non so dove andremo, se ci danno la casa o no, non so nulla. Vedrai come brucia qui il campo, se verranno a sgomberarci». Marius, 30 anni e quattro figli «tutti a scuola», non ha più il lavoro da muratore ma ha la casa. Proprio quella che la mozione Pdl vorrebbe revocargli: «Ho firmato ieri con quelli del Comune. Non ho un pezzo di carta ma ho le chiavi. Due stanze. Contento? Certo. Posso entrare dal 15 ottobre, per tre anni l’affitto è pagato, dopo pagherò io. Come? Mi arrangio». Discutono di Sarkozy e Berlu-
sconi, di Bossi che dice che gli zingari rubano. «E loro — chiede Sandro appoggiato al muro di un ex deposito riconvertito in toilette — cosa sono? Fascisti, nazisti o comunisti? Perché non è democratico chi offre il dormitorio a mamme e figli e spedisce i padri in Romania. I nostri figli sanno meglio l’italiano del romeno. Noi adulti lavoriamo il doppio degli italiani: io faccio il meccanico, quattro ore in regola e il resto in nero. Rubiamo? Chi non ha da mangiare o lavorare lo fa, è vero, ma non siamo tutti uguali: per chi sbaglia c’è la galera». Stoican Petre, 54 anni da Caracal, uno che al buio scambieresti per il sosia di Roberto Vecchioni, è il portavoce di queste 150 famiglie: «Non sappiamo se e quando ci sgomberano, non sappiamo se ci daranno o meno le 25 case, né dove andranno le altre famiglie. Aspettiamo. Faremo la guerra? Guardi, noi rom non abbiamo terra perché non abbiamo mai fatto la guerra. La verità è che ogni volta che il momento politico è delicato, spunta fuori il problema dei rom». Nel loro quarto di favela, Ramona e Amir, Mohamed e Kevin, tutti bosniaci di Sarajevo e Vlasenica, tutti Omerovic di cognome, tutti tra i 10 e i 14 anni, aspettano la cena. Ti raccontano della scuola, della fidanzatina e vogliono sapere: «Ma se ci sgomberano, cambiano pure classe». Vahid, uno degli anziani coi suoi 57 anni, racconta l’intera trafila di campi milanesi attraversati dal ‘90: «Quarto Oggiaro e Bonola, Comasina e Bovisa, tutti abusivi. Il Comune ancora non ci ha detto che fine faremo: torneremo indietro di 20 anni». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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POLITICA INTERNA E GIUSTIZIA
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“Brancher fu pagato da Fiorani sapeva che erano soldi sporchi” Milano, le motivazioni della condanna dell’ex ministro BREVIARIO
WALTER GALBIATI MILANO — L’onorevole Aldo Brancher sapeva che i soldi della Popolare di Lodi, ai tempi guidata da Gianpiero Fiorani, avevano una provenienza illecita. Eppure li ha accettati. Un paio di volte attraverso i conti correnti della moglie, macchiandosi del delitto di appropriazione indebita, altre due volte in contanti e per i quali è stato condannato per ricettazione. In tutto oltre 600mila euro, che a lui servivano per ripianare i propri debiti o per finanziare la propria campagna elettorale, alla banca per avere l’appoggio politico a favore della scalata Antoveneta oppure per ottenere un nome gradito nelle elezioni locali. La ricostruzione è del giudice di Milano, Annamaria Gatto, ed è contenuta nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 28 luglio ha condannato con rito abbreviato l’ex ministro a due anni di carcere e a pagare una multa di quattromila euro. «La situazione fattuale è tale da pienamente supportare il ragionevole convincimento che
Dal banchiere oltre 600mila euro per ottenere appoggi sulla scalata Antonveneta l’onorevole Brancher si sia seriamente rappresentato la provenienza delittuosa del denaro ricevuto ed abbia consapevolmente scelto di riceverlo, accettando — pur di non rinunciare ai vantaggi che ne ricavava — di commettere il reato di ricettazione», ha scritto il giudice. Nel 2003 il direttore finanziario della Lodi, Gianfranco Boni su ordine di Fiorani, aveva dirottato verso i conti della moglie di Brancher, Luana Maniezzo, i proventi di operazioni di Borsa i cui eventuali guadagni sarebbero dovuti invece finire nelle casse della banca. Dai depositi della moglie, i soldi, circa 420mila euro considerati frutto di appropriazione indebita, sono poi passati su quelli di Brancher. «Nessun dubbio poteva avere l’onorevole Brancher che Fiorani potesse compiere altre operazioni di quello o di altro genere in pregiudizio dell’istituto». Non erano soldi che arrivano dal patrimonio personale di Fiorani e non venivano nemmeno «elargiti per mera liberalità». Erano frutto di ruberie. E le modalità di consegna dei soldi, in due casi avvenuta in contanti e in busta chiusa, «concorrono a dimostrare — scrive il giudice — che l’imputato aveva consapevolezza dell’illecita provenienza delle somme che riceveva». Si tratta soprattutto dei due episodi di ricettazione sui quattro contestati dall’accusa, per i quali Brancher è stato condannato. Il primo avvenuto nel 2001 e riferito alla busta consegnata da un uomo di Fiorani a Brancher all’Autogrill di San Donato Milanese con dentro 200mila euro da dividere con Calderoli (archiviato). E l’altro nel 2005,
“Vedo questi e mi sento un analfabeta” Mino Martinazzoli, già segretario della Dc © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gianpiero Fiorani
quando l’onorevole del Pdl si era recato nell’ufficio di Fiorani per ritirare un’altra busta con lo stesso importo da spartire sempre con il collega della Lega (sempre archiviato). Nel primo caso il denaro è stato consegnato per strada, nel secondo negli uffici della Lodi: «È evidente -
sostiene il giudice - che se si fosse trattato di un fatto connotato da un minimo di liceità non sarebbe stato necessario operare con tanta rapidità e nel contempo circospezione». Un giudizio corroborato, poi, dalle testimonianze raccolte dal pm Eugenio Fusco, tra i collaboratori di Fiorani, Donato Patrini, regional manager della banca, e Silvano Spinelli, “cassiere” dei fondi occulti della Lodi, nonché socio di Boni e Fiorani nello spartirsi i proventi di alcune operazioni illecite. Insomma un rapporto «prezzolato», lo ha definito la Gatto, che ha garantito a Fiorani un appoggio politico e a Brancher una valanga di quattrini. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Le tappe RINVIO A GIUDIZIO
GLI IMPEDIMENTI
MINISTRO
IL PROCESSO
Il 24 settembre 2009, Brancher viene rinviato a giudizio con la moglie, Luana Maniezzo, per appropriazione indebita e ricettazione
Alle prime udienze (10 febbraio, 9 aprile, 17 maggio) Brancher non si presenta per gli impegni di sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Nominato ministro a metà giugno, Brancher sostiene di avere un impegno continuativo tale da non consentirgli di presentarsi in Aula
Dopo il clamore del caso, il 28 luglio Brancher si fa giudicare non avvalendosi più delle norme sul “legittimo impedimento”, già al vaglio della Consulta.
Il caso
ELSA VINCI ROMA — La procura di Roma si è stancata di attendere. Questa mattina il procuratore capo Giovanni Ferrara chiede alle autorità del Principato di Monaco di inviare, possibilmente subito, la documentazione sulla casa in boulevard Princess Charlotte chiesta diverse settimane fa con rogatoria. L’esame delle carte sulla vendita dell’appartamento di Alleanza nazionale oggi affittato a Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta, compagna di Gianfranco Fini, viene considerato essenziale dal pm. Dopo la lettu-
I magistrati non escludono l’audizione del cognato Giancarlo Tulliani ra dei documenti, che saranno scandagliati dal nucleo tributario di Roma, il procuratore deciderà se ascoltare il presidente della Camera. L’ipotesi che viene valutata in queste ore è ufficialmente legata al risultato delle indagini documentali. Non ci sarà convocazione in procura — spiegano negli uffici giudiziari — perché si tratta della terza carica dello Stato. Se Ferrara e l’aggiunto Pierfilippo Laviani vorranno ascoltare Fini dovranno concordare il luogo dell’audizione, che potrebbe essere persino Montecitorio. Se il presi-
La Procura di Roma chiede al Principato di inviare subito la documentazione sull’appartamento
Indagine sulla casa di Montecarlo i pm valutano se interrogare Fini
LA DESTRA CHE VERRÀ Sull’Espresso un servizio sui piani di Fini: parla l’ideologo di Fli Alessandro Campi
BOULEVARD CHARLOTTE A destra la casa di Montecarlo. Sopra Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani
dente della Camera lo chiedesse. I pm non escludono l’audizione di Giancarlo Tulliani. La sua versione dei fatti potrebbe non essere fondamentale per l’inchiesta. Tuttavia i magistrati mantengono cautela. Sinora sono quattro i testimoni invitati in procura a rispondere. Il procuratore segue la traccia della truffa aggravata ma fino ad oggi sembra non sia stato possibile rilevare alcun illecito penale. «Mi occupai per circa un anno, all’epoca della donazione ad An, delle pratiche di successione dell’appartamento a Montecar-
Farefuturo
“Troppi silenzi sulla scuola di Adro mettiamo un Tricolore in ogni classe” ROMA — Un tricolore in ogni classe. È la proposta lanciata da Farefuturo che, in un editoriale comparso sul magazine on line della fondazione finiana, accusa la destra di aver taciuto troppo sulla vicenda della scuola di Adro, in provincia di Brescia, in cui campeggiano i simboli leghisti. «Ecco una bella provocazione — scrive Farefuturo — un atto dal sapore eversivo: vogliamo un tricolore in ogni classe». Per i finiani, la vicenda di Adro «dovrebbe aver reso chiaro a tutti la consistenza del pericolo padano».
lo, presso gli uffici del principato. Quale avvocato d’affari seguii i diversi passaggi burocratici connessi alla donazione fatta dalla nobildonna romana Anna Maria Colleoni ad Alleanza Nazionale», ha detto il senatore del Pdl Antonino Caruso, ascoltato ieri come teste. Sentito per circa due ore dal procuratore capo e dall’aggiunto Laviani, il parlamentare ha sottolineato di non essere mai entrato nell’abitazione di boulevard Princesse Charlotte 14, ma di averlo visto solo dall’esterno. Il senatore avrebbe poi negato di avere ricevuto una ri-
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Il caso
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P3, Martino tenta il suicidio salvato dagli agenti del carcere Oggi l’imprenditore interrogato per l’inchiesta Cosentino
DARIO DEL PORTO
MINISTRO PER 17 GIORNI Aldo Brancher è stato nominato ministro lo scorso 18 giugno. Sotto il fuoco delle polemiche si è dimesso il 5 luglio
NAPOLI — Ha tentato il suicidio alla fine di agosto, annodandosi un lenzuolo al collo nella cella del carcere napoletano di Poggioreale dove è rinchiuso da luglio. L’imprenditore Arcangelo Martino, uno dei protagonisti dell’inchiesta sul caso P3, è stato salvato dall’intervento immediato di un agente di polizia penitenziaria che ha soccorso l’indagato prima che il gesto potesse rivelarsi fatale. Un momento di sconforto dettato, più che dalla tensione determinata complessa situazione giudiziaria di Martino, soprattutto dalla preoccupazione per la malattia della moglie aggravatasi fino alla scomparsa di una decina di giorni or sono. A metà agosto la donna aveva inviato un telegramma in carcere al marito per informarlo del suo stato salute e chiedendo di vederlo. Da quel momento il gip di Roma, preso atto della situazione apparsa subito molto difficile, ha più volte autorizzato Martino a vedere la consorte. Al ritorno da uno di questi incontri, i nervi dell’imprenditore hanno ceduto per un atti-
La vicenda L’ARRESTO Arcangelo Martino, imprenditore napoletano, viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulla P3 con Carboni e Lombardi
L’INTERROGATORIO La scorsa settimana Martino è stato interrogato dai magistrati. Ha confermato l’impianto accusatorio
Arcangelo Martino
letana e rigettata dal Parlamento. Da qui la decisione dei pm Narducci Milita, che mercoledì hanno incontrato a Roma i colleghi di Piazzale Clodio, di estendere anche a Martino la contestazione di concorso in associazione camorristica ipotizzata nei confronti di Cosentino. Reato, quest’ultimo, indicato nell’avviso inviato dalla Procura di Napoli all’indagato. Nei prossimi giorni sarà interrogato nell’ambito dell’indagine napoletana anche un altro protagonista del caso P3, il geometra e giudice tributario Pasquale Lombardi, che come Martino viene ritenuto in grado di fornire chiarimenti sulle pressioni dirette a incidere sul
cammino del ricorso in Cassazione. Ma c’è anche un altro aspetto che i magistrati napoletani potrebbero essere intenzionati ad approfondire con Lombardi: il ruolo ricoperto nel consiglio di amministrazione del consorzio sulla gestione dei rifiuti Ce4, lo stesso finito sotto la lente della Procura nelle indagini sulle infiltrazioni della camorra nel settore dello smaltimento della spazzatura e anche nelle pagine dell’ordinanza sui presunti rapporti fra Cosentino e il clan camorristico dei Casalesi. Al momento la Procura di Napoli non sembra invece orientata a interrogare Flavio Carboni.
I magistrati di Napoli gli contestano pure l’associazione camorristica
chiesta d’acquisto per l’appartamento per un valore superiore a quello che è stato poi il ricavato della vendita. Cioè 300 mila euro. Prima di lui sono stati ascoltati l’ex tesoriere di An, Francesco Pontone, l’ex capo della segreteria di Fini, Donato Lamorte, e la segretaria particolare del presidente della Camera, Rita Marino. Gli ultimi due hanno ammesso di aver visitato l’appartamento. Ma solo perché in vacanza a Montecarlo. Per curiosità. «Non eravamo in missione per il partito». Ma nessuno dei testimoni ha saputo spiegare la faccenda del prezzo: la casa sarebbe stata ven-
Sentito il Pdl Caruso: non ci furono richieste d’acquisto superiori duta a un valore inferiore a quello di mercato. Tuttavia il valore dell’immobile nei bilanci di An era stato quantificato in 250 mila euro, dunque sotto l’effettivo prezzo di vendita. La segretaria personale di Fini ha raccontato ai magistrati di aver visto una casa in pessimo stato. Nemmeno Lamorte ha parlato di un bell’appartamento ma di uno spazio da riaggiustare. Sul prezzo: «Non so, non ricordo». Dunque per stabilire se truffa c’è stata è essenziale che le autorità monagasche rispondano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
mo e l’uomo ha provato a farla finita. Tentativo per fortuna subito sventato dal personale del carcere presente in quel momento nel reparto. Qualche giorno prima, il 19 agosto, Martino era stato interrogato dal pm Rodolfo Sabelli e dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, riempiendo il verbale dove, per la prima volta dall’inizio della clamorosa inchiesta, vengono forniti una serie di chiarimenti rispetto al contenuto delle intercettazioni ritenuti significativi dall’accusa. Dopo questo faccia a faccia i legali di Martino, gli avvocati Simone Ciotti e Giuseppe De Angelis, avevano chiesto la scarcerazione del loro assistito. Il giudice di Roma invece ha rigettato l’istanza e confermato la custodia in carcere nonostante il parere favorevole della Procura alla concessione degli arresti domiciliari. Contro il provvedimento la difesa ha presentato ricorso al Riesame, l’udienza è fissata per il 30 settembre. Questa mattina invece Martino, che negli anni ’90 era stato assessore socialista al Comune di Napoli, sarà interrogato dai magistrati napoletani Giuseppe Narducci e Alessandro Milita, titolari dell’indagine per concorso esterno in associazione camorristica avviata nei confronti dell’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino. Le intercettazioni sul caso P3 avevano fatto emergere una serie di tentativi posti in essere dal gruppo per influire sull’iter del ricorso in Cassazione presentato da Cosentino contro l’ordinanza cautelare (che poi la Suprema Corte confermerà) emessa nei suoi confronti dalla magistratura napo-
L’ARTIGIANO E LA CHIUSURA A "S" L'armonia dei rivetti fissati a intervalli regolari da una mano rigorosa e precisa come un metronomo. Il taglio esperto di un prezioso bordo di tela Monogram, per applicare cerniere e chiusure. I gesti per creare un baule si ripetono immutati, oggi come ieri. La meraviglia e l'esclusività di un bagaglio destinato ad attraversare lo spazio e il tempo.
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la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
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POLITICA INTERNA E GIUSTIZIA
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Bossi: “Per Berlusconi la strada è stretta” Il Pdl avvia l’espulsione dei ribelli di Fli. Bocchino: ormai non ci interessa più FRANCESCO BEI ROMA — Con la consueta schiettezza lapidaria, Umberto Bossi esprime tutto lo scetticismo della Lega per l’operazione “ascari” messa in piedi dal Cavaliere. «È sempre meglio fare delle cose serie. Sono convinto che era meglio andare al voto, così si evita di stare nel pantano». Perché, se anche il premier riuscisse a mettere in piedi il nuovo gruppo, «non vorrei che poi tutti i giorni si vada a chiedere il voto a loro». Insomma, conclude il capo del Carroccio, «è una via molto stretta per Berlusconi». Bossi comunque si dice sicuro che «Fini voterà il lodo Alfano» per salvare il premier dai suoi processi. E proprio il cammino costituzionale del lodo Alfano è stato al centro ieri di una riunione al Senato tra il ministro Angelino Alfano, Nicolò Ghedini, Maurizio Gasparri, Gaetano Quagliariello e Fabrizio Cicchitto. Un vertice che ha sancito l’avvio di un dialogo con i finiani, disponibili a votare lo scudo per il Cavaliere. Non a caso, per distendere il clima, il Pdl ieri ha stabilito tempi molto lunghi per l’espulsione dei tre ribelli — Bocchino, Briguglio e Granata — passati a Futuro e libertà. I probiviri si sono riuniti per la prima volta a via dell’Umiltà, insieme al legale del partito Ignazio Abrignani, ma solo per avviare la pratica, stabilendo di rivedersi il 21 ottobre. Vittorio Mathieu, filosofo e presidente del collegio, uscendo dalla riunione ammette la frenata: «In effetti c’è una certa speranza che le cose si assestino». D’altra parte gli stessi “imputati” mostrano completo disinteresse per la pratica che li riguarda. Carmelo Briguglio, informato del deferimento, si
Il retroscena
LIANA MILELLA ROMA — Avanti, a rotta di collo, sul lodo costituzionale. Per bruciare il traguardo entro la primavera. Con un patto forte con i finiani, di cui recepire ogni possibile indicazione (tant’è che la settimana prossima s’incontrano Ghedini e la Bongiorno). Al contempo, nell’attesa di vedere che farà la Consulta sul legittimo impedimento il 14 dicembre, approntare le cartucce alternative (processo breve e lungo, filtro del Guardasigilli). E
Vertice del Pdl al Senato per prevenire gli effetti del no della Corte allo scudo poi, se proprio la Corte dovesse bocciare la legge-ponte (ma tutto sta a vedere in quale modo), varare a capofitto una nuova versione della medesima che recepisca le indicazioni degli alti giudici. Che già avrebbe il lasciapassare dei finiani. Con un unico obiettivo; garantire comunque che i processi milanesi di Berlusconi restino congelati, anche nel caso in cui si vada a votare, visto che tanto il Cavaliere resterebbe premier e, vinte le elezioni (lui ne è certo), tornerebbe a palazzo Chigi. Ragionano di questo, al Senato di buon mattino, il Guardasigilli Angelino Alfano, l’avvocato Niccolò Ghedini, il presidente della commissione Affari costituzionali di palazzo Madama e relatore del lodo Carlo Vizzini, i capigruppo Pdl Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Gaetano Quagliariello, e quello in commissione Giustizia Enrico Costa. Partita a rischio, incastri difficili, con l’incubo che una sola mossa sbagliata può comportare di vedere Berlusconi
mette a ridere: «Ma lo volete capire che non mi importa più del Pdl? Non intendo nemmeno difendermi». Il deferimento «mi interessa davvero poco», conferma Italo Bocchino. Ma c’è un altro partito alle prese con una crisi interna, provocata stavolta da Berlusconi. L’Udc infatti è a un passo dalla scis-
Il Senatur: Fini voterà il lodo Casini: senza Fli il premier non avrà la maggioranza
sione della componente siciliana che fa capo a Calogero Mannino e Salvatore Cuffaro. Si tratta di 5 deputati e 1 senatore, che andranno a rimpolpare la maggioranza del Cavaliere. Ormai siamo alle scaramucce finali. I ribelli chiedono la convocazione del Consiglio nazionale per contestare la linea di Casini. Il leader centrista invece li dà per
Gli “ascari” I SICILIANI Sono 5 i deputati dell’Udc che fanno capo a Cuffaro. Per loro l’uscita è certa
SVILUPPO ECONOMICO Berlusconi, per ingraziarsi i deputati di Noi Sud, sta pensando di nominare un ministro meridionale
PIONATI Annuncia Francesco Pionati: «Porteremo nella maggioranza deputati di tutte le opposizioni»
persi. «Se uno non si trova è giusto che vada dove ritiene». Quanto al peso elettorale degli scissionisti, Casini al Tg3 lo ridimensiona a uno «0,6% sulla media nazionale dell’Udc, che si attesta intorno al 5,7%». Sottolineando con perfidia che, in fondo, i centristi potrebbero anche guadagnarci, viste le condanne ricevute dai leader della fronda filo-Berlusconi: «A fronte dei voti persi non è detto che ne arriverebbero dei nuovi sia sull’isola che a livello nazionale da chi non ci votava per la presenza di personaggi scomodi come Cuffaro». In un corridoio di Montecitorio, Casini liquida quindi con parole sprezzanti l’operazione messa in piedi dal premier. «Ormai è chiaro — spiega — che Berlusconi non avrà la maggioranza senza i voti di Fini. Ma nessuno gli aveva chiesto di arrivare a 316 da solo, è stata una mossa folle: in questo modo trasformerà una scontata conferma della maggioranza in una sconfitta politica. Contento lui!». Intanto Berlusconi è convinto di aver finalmente azzeccato la mossa giusta schierandosi a fianco di Sarkozy contro la Commissione europea. «Nicolas — ha fatto osservare ieri a un ministro — è risalito del 4% nei sondaggi con queste espulsioni dei rom». Oltretutto, cavalcando in prima persona una posizione di “destra” sui nomadi, il Cavaliere è convinto di potersi riprendere quella fetta di elettori del Pdl che già guardano da tempo alla Lega. Un’altra questione sarebbe in dirittura d’arrivo, quella del successore di Scajola allo Sviluppo Economico. Si parla di un ministro meridionale, per venire incontro alle richieste del gruppo dei “responsabili nazionali”. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il premier chiede un nuovo scudo “Neutralizziamo il no della Consulta” Il sì dei finiani al Lodo Alfano e al legittimo impedimento bis di nuovo in un’aula di tribunale a ridosso della sentenza Mills, dove ai giudici manca ormai assai poco per arrivare a giudizio. Assoluzione o condanna? Al momento il dato di fatto è uno, la condanna per corruzione del suo coimputato David Mills. Alfano e Ghedini, mercoledì sera, hanno parlato a lungo col Cavaliere. Ne riportano il pensiero: «Lodo blindato. Quattro letture a seguire senza un intoppo. Patti chiusi in precedenza. Con i fi-
niani. E con Casini. Ma anche un nuovo legittimo impedimento se il vecchio dovesse cadere». Si ricompone la coppia Ghedini-Bongiorno, dopo gli scontri su blocca-processi e intercettazioni. Tra martedì e mercoledì studieranno il futuro scudo. Che Vizzini ha messo in calendario in commissione per il 22 settembre. Lo stesso Vizzini lavora sulla “rinunciabilità”, una formula che dopo l’autorizzazione delle Camere
consenta all’alta carica di rinunciare alla prerogativa. Fuori discussione, per lui, l’applicazione ai tutti i processi, passati e presenti. «È scontato, del resto proprio la Consulta, trattando dei lodi, non ha mai contestato il punto». Discussione chiusa anche sui ministri, pur se il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini insiste che «li vuole fuori». Ma Vizzini, che ha studiato la questione, ribadisce che «devono stare dentro per il
principio del primus inter pares, altrimenti mettiamo la premessa per compromettere il futuro di questa legge». Ma, come osserva più d’uno durante l’ora e mezza di incontro, anche se tutto andasse bene (e sempre Vizzini fa il conto dei tempi, ok ad aprile, poi 190-200 giorni per l’ultima pubblicazione in Gazzettadopo il referendum), resta il problema del verdetto della Consulta. Che Vizzini prevede favorevole: «È
Dopo le accuse dello scrittore alla Lega sulla mafia
La Padania a Saviano: “Siani il vero eroe” ROMA — Giancarlo Siani. il cronista ucciso dalla camorra nel 1985, contrapposto a Roberto Saviano. Uno giornalista vero, che lavorava «acquisendo le notizie dalla strada, fra le persone», l’altro che ha invece prodotto «una denuncia bibliografica». Il paragone l’ha fatto ieri La Padania, il quotidiano della Lega, piccato perché, come si ricorda nel pezzo, «giorni orsono un altro giovane, questa volta scrittore, ha fatto un’accusa forte contro la Lega, e cioè “non aver fatto nulla per fermare la mafia al Nord”». Un giudizio che La Padania che viene definito «ingeneroso». Al punto da affermare allora che fra Saviano e Siani «c’è una grande, grandissima differenza: Saviano ha scritto nel 2006 in un periodo in cui la camorra è già cambiata nella sua violenza, dove sì, ci sono le guerre per bande, ma sono circoscritte in alcune delimitate zone del na-
ASSASSINATO A sinistra Giancarlo Siani, giornalista ucciso a Napoli nel 1985 dai clan camorristi
poletano, a differenza di Siani che scriveva ben 25 anni fa nella più buia e feroce lotta fra clan». Insomma, conclude La Padania, fra Fortapasc, - come Siani chiamava il vasto territorio del napoletano conteso fra la Nuova Camorra organizzata di Raffaele Cutolo e la Nuova Famiglia dei Nuvoletta - e Gomorra «ci sono 21 anni che fanno la differenza». Per La Padania e Romolo Martelloni, Siani è dunque come recita il titolo del pezzo a pagina 12 «eroe della lotta alla camorra». Perché, scrive il quotidiano della Lega, «Siani era determinato ad indagare sui crimini di camorra con veri e propri scoop, che accusavano senza mezzi termini l’intreccio tra malavita organizzata e politica». L’attività di Saviano, colpevole di avere criticato l’impegno del Carroccio contro le infiltrazioni delle mafie al Nord, non merita invece particolare attenzione.
una buona legge, non vedo motivazioni per bocciarla, è solo un “ponte” verso il nostro scudo. Se andremo avanti in fretta questo sarà un buon segnale anche per la Consulta». Ma i dubbi serpeggiano ugualmente. Per questo si studiano le contromosse. Innanzitutto tenere in cantiere le leggi “giuste” per mettere in sicurezza il premier. Comunque il processo breve su cui, assicura Costa, «non stiamo affatto raccogliendo pareri così negativi come dice la sinistra durante le audizioni». Poi il processo
Intanto il presidente del Consiglio chiede tempi brevi per il lodo costituzionale “lungo”, il ddl che Ghedini sta costruendo e che Costa firmerà, il contenitore per via ordinaria degli “aiutini” al Cavaliere. Ma l’ipotesi della bocciatura del legittimo impedimento va messa nel conto perché a quel punto i processi Mills, Mediaset e Mediatrade riprenderebbero subito. Intanto s’è deciso di non cambiare ora la legge perché ciò, pensano i tecnici del premier, darebbe alla Corte l’idea che è sbagliata, tanto da aggiustarla. Per giunta il rinvio della sentenza, sostengono le stesse fonti, non sarebbe scontato. Ma se la pronuncia dovesse essere sfavorevole, ha ragionato Alfano, non resta che un’unica via, rifare daccapo la legge, ovviamente tenendo conto delle eccezioni e dei suggerimenti della Corte, per evitare che uno stop arrivi stavolta dal capo dello Stato che non potrebbe firmare norme identiche a quelle che la Corte ha bocciato. E su questo ci sarebbe già il via libera dei finiani. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
LE SCELTEINTERNA DEI PARTITI POLITICA
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Veltroni attacca, Bersani lo accusa “Bel pacco dono per Berlusconi” E D’Alema: basta mito del Papa straniero, ci farà perdere GOFFREDO DE MARCHIS ROMA — Una sfida aperta, frontale. Un duello senza esclusione di colpi. Non è Fini contro Berlusconi. E’ Veltroni contro Bersani. E viceversa. Il documento di dieci pagine promosso dall’ex sindaco, da Fioroni e da Gentiloni e presentato come un contributo «in positivo» demolisce l’alfa e l’omega della linea bersaniana. Il Nuovo Ulivo viene definito un’ipotesi «neo-frontista» richiamando l’esperienza perdente del Fronte popolare, cioè tutta la sinistra contro la Dc. L’attenzione verso Casini invece appartiene alla categoria «vetero-centrista» che conduce dritti al trasformismo. Tutto sbagliato, quindi. Il risultato è che il Pd, scrivono Veltroni e gli altri, «naviga senza bussola». Queste sono le basi del movimento (con la minuscola) che si costituisce da oggi. Non una corrente, dicono. Pier Luigi Bersani reagisce con una durezza inusitata per lui. «Non si può dire sto dentro e fuori — dice il segretario all’ex sindaco —. Il Pd non è mica il Pdl, ci sono tutti gli strumenti per partecipare senza essere sbattuti fuori». Come dire: Veltroni non faccia
il Fini. Per Bersani la discussione che si è aperta «è un pacco dono a Berlusconi». E il documento non rispetta «né il tono né il modo né il momento per fare una discussione simile. E’ un’uscita poco simpatica». Insomma, il senso positivo dell’iniziativa non viene affatto colto. «La palla è nell’altro campo, non ributtiamola nel nostro». Comunque alla critiche di merito, il segretario risponde conferman-
CARDINALI
Il documento dell’ex segretario afferma che il Pd “naviga senza bussola” do la sua linea. Primo: «Se servo mi candiderò alle primarie. Un Papa straniero, un leader esterno? Spero che Obama non sia disponibile e l’importante è che non sia Putin» scherza. Secondo: le alleanze. «Il Nuovo Ulivo avrà dei paletti. Non rifaremo l’Unione, precedente traumatico. Mi rivolgo a Idv, Sinistra e libertà e socialisti. Con Rifondazione e finia-
CAVOLO “La classe dirigente - ha aggiunto l’ex premier - non nasce sotto un cavolo”
mento assicurano di aver raccolto 75 firme tra i parlamentari, la metà dell’intero gruppo di opposizione interna. Ma lasceranno aperta la porta fino a giovedì per raccogliere nuove adesioni. Fioroni, che ha riunito a cena gli ex ppi, giura di avere 35 autografi. Poi ci sono i dirigenti vicini a Gentiloni. E quelli veltroniani puri. La reazione degli uomini vicini al capogruppo è persino violenta. «Veltroni sta studiando da capo-
I promotori della nuova corrente: abbiamo 75 firme. Tra una settimana sfida in direzione bastone», sentenzia Antonello Giacomelli. Ma le firme dicono che il disagio esiste. Pierluigi Castagnetti riunirà altri ex ppi e attacca: «Dai veltroniani viene un documento che spacca il partito». Il presidente dei Liberal Enzo Bianco condivide: «Stimo Walter ma penso sia il momento dell’unità». © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ex presidente del Senato giudica un pretesto l’argomento dei sondaggi negativi
L’intervista/1
Marini: Walter usa toni da fariseo stop subito o ci prendono per pazzi
GIOVANNA CASADIO ROMA — «Chi sta provocando tutto questo, spero si senta sulle spalle un macigno... Il Pd è un patrimonio che ci hanno affidato milioni di elettori con le primarie, non certo per vedere i dirigenti colpiti dal morbo di ambizioni sfrenate e di personalismi feroci». Franco Marini ha un’età in cui, come ricorda, può permettersi di dire quello che pensa senza giri di parole. Oltre ad averlo sempre fatto, da segretario Cisl, da leader del Ppi, da presidente del Senato. E ritiene, Marini, che le dichiarazioni di Veltroni e compagnia sulla buonafede della loro iniziativa siano «da farisei». Senatore Marini, il Pd è dunque in cattive acque nonostante la crisi della destra? «Chi ci ha votato alle primarie si aspettava un partito unito, con capacità d’iniziativa, non questo cannibalismo tra gruppi dirigenti. Ci prendono tutti per pazzi. Proprio quando per la prima volta lo schieramento di destra e il governo mostrano una difficoltà straordinaria con una divisione drammatica. Il Pd per i tanti che ci hanno votato, ma anche per alcuni delusi della destra, è una speranza. Invece ecco che oggi, ieri, domani si rivedono le vecchie abitudini». Una crisi del partito però c’è o no? «La motivazione del documento e della nascita del “movimento” è un pretesto. Quale sarebbe? Che alla fiera dei sondaggi il Pd di Bersani tocca il 26%? Voglio ricordare che il 4 marzo 2009 un sondaggio
“Il Papa di solito viene eletto dai cardinali” ha detto ieri sera D’Alema a Bologna
ni invece il discorso può essere solo sull’emergenza democratica». E Casini, e l’Udc? «Non so se ci sarà un’alleanza. Ma questa strada va verificata». In soccorso del segretario arriva anche Massimo D’Alema. «Il mito che noi dobbiamo trovare un Berlusconi di sinistra è sbagliato, culturalmente subalterno e che non potrà che portarci alla sconfitta. E' un mito che nasce dal complesso di Berlusconi», dice a Bologna il presidente del Copasir. «Basta dire - incalza D’Alema che dobbiamo trovare l'uomo della provvidenza, che dobbiamo trovare l'Obama bianco, che dobbiamo cercare un candidato nella società civile, quando la società civile è solo il gruppetto con cui si va a cena. E' sbagliata l'idea che si voglia il Papa straniero: il Papa di solito viene eletto dai cardinali, la classe dirigente non nasce sotto un cavolo». Le tappe del confronto sono comunque già fissate. La prossima settimana, giovedì, c’è la direzione. Il giorno prima la riunione di Area democratica, la minoranza di Dario Franceschini che è un altro bersaglio dell’offensiva veltroniana. I promotori del docu-
“Ho mandato a quel paese chi mi ha chiesto di firmare”
EX PRESIDENTE Franco Marini è stato presidente del Senato durante il governo Prodi, dal 2006 al 2008
Un macigno sulle spalle Chi perde il lavoro
Minoranza allo sbando
Chi sta provocando tutto questo spero si senta sulle spalle un macigno. Il Pd è un patrimonio affidatoci da milioni di elettori
La minoranza ne esce davvero ammaccata. E sbandata. Voglio dire a Fioroni che ha sbagliato. E ora chiarezza, o siamo fritti
su Repubblica dava al Pd, uscito dalla segreteria di Veltroni, il 22%». Veltroni dice che non sta segando l’albero del Pd, ma lo sta puntellando. «Questi “movimentisti” sostengono di aiutare il partito, ma si tratta di buonismo ridicolo. Fariseismo. Mettiamo i piedi per terra. Il Pd si è posto il problema: no alle elezioni a novembre, perché la situazione del paese è critica. Confindustria conferma che la ripresa dell’Italia è più debole di quella di altri paesi; dal 2008 i disoccupati sono cresciuti di 500 mila
Ci sono 500 mila disoccupati in più, 650 mila cassintegrati. Che gli diciamo? Che bisogna tornare al fantasma del Lingotto? Il caso
Lazio, il Tar “taglia” tre seggi alla Polverini Accolti i ricorsi di Mdc e Pd: “Giustizia è fatta” ROMA — Renata Polverini perde tre consiglieri. Il Tar del Lazio, accogliendo i ricorsi presentati dal Movimento per la difesa del cittadino e dall’ex vicepresidente della Giunta, il Pd Esterino Montino, ha annullato l’aumento dei seggi nel consiglio regionale del Lazio da 70 a 73. Dei tre consiglieri che saltano uno è stato eletto col Pdl e gli altri due col “listino” della presidente Polverini che vede così ridotta la sua maggioranza. «È una sentenza che non mi aspettavo — ha dichiarato la governatrice del Lazio — ma che considero rivedibile in sede di appello al Consiglio di Stato». Per il Pd, «giustizia è fatta».
unità; 650 mila sono i cassintegrati a zero ore. In questa fase l’ultima cosa da toccare sarebbe l’autorevolezza del Pd. Con questo genere di puntelli, ci rompiamo tutte e due le gambe». Se però il Pd fa acqua, il segretario-fondatore Veltroni avrà il diritto-dovere di battere un colpo. «Chi ha una posizione critica la esprima negli organismi di partito. All’incontro del gruppo che abbiamo avuto a Palazzo Madama, presente Bersani, non ho sentito contestazioni dai “movimentisti”. Sono dovuto intervenire io
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L’intervista/2
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L’ex segretario: ma io voglio aiutare cerchiamo nella società un nuovo Prodi “Il 24% dei sondaggi è drammatico, bisogna dire la verità”
LAURA PERTICI
per dire che ci vuole più chiarezza sulla centralità del lavoro; sulla libertà d’informazione accompagnata però al “no” alla gogna mediatica; sugli interventi per le retribuzioni dei lavoratori italiani che sono in coda a quelle europee». Cosa non va nel “movimento” annunciato da Veltroni? «Il “movimento” è destinato ad entrare in rotta di collisione con il partito. Cosa significa stare dentro e fuori? Un disegno Veltroni ce l’ha anche se non so quale... E poi cosa andiamo a dire a chi perde il lavoro? Che vogliamo tornare al fantasma del Lingotto!». Hanno aderito anche gli ex Ppi, tra cui uno dei suoi “pupilli” Beppe Fioroni. La cosiddetta “Areadem”, cioè la minoranza, ne esce lacerata? «Ammaccata, sì. E sbandata. A Fioroni dico che ha sbagliato. A questo punto, faccio un appello perché non prevalga l’opportunismo dentro il partito, occorre fare chiarezza. Se no siamo fritti». Ci arriva intero il Pd alle prossime elezioni? «Sì, se segue la strada che indico. È evidente che ci sono limiti anche nella segreteria Bersani, tutti li hanno, ma questa reazione del documento e del “movimento” è spropositata. Va combattuta in modo intransigente, fermo. Non sminuita». Proprio tra gli ex ppi alcuni hanno più volte minacciato la scissione. Segno di un forte disagio? «Non mi sorprende che mordano il freno. Ma nessuno ha mollato». A chi le ha chiesto di firmare il documento cosa ha risposto? «Per la verità, me l’ha chiesto uno solo. L’ho mandato a quel paese». © RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA — Un anno e mezzo di esilio politico. Sporadiche interviste. Pochissima tv. Ora secondo Walter Veltroni è tempo di tornare. Per dividere il Pd proprio mentre il berlusconismo si sfalda? Lo chiedono quasi tutti gli spettatori di Repubblica Tv, in un videoforum affollato di sentimenti e messaggi, più di mille. Dice Veltroni: «Tutto quello che farò sarà per e dentro il Pd. Non voglio dividere ma discutere. Riconosco la leadership di Bersani, il mio documento non contiene una parola contro di lui, però dovremmo cominciare anche a cercare un nuovo Prodi nella società civile. Non fondo un movimento né una corrente, preferisco un Grande Pd a vocazione maggioritaria. Perché i sondaggi sono drammatici. Il rischio è che dopo Berlusconi arrivi un altro centrodestra». Non era lei che chiedeva unità, una volta? «Il Pd l’ho fondato, i 110 comizi nelle 110 piazze sono stati uno dei momenti più belli della mia vita politica. Al valore dell’unità ho consacrato l’esistenza e a volte sacrificato la capacità di innovazione del partito, per esempio dopo le primarie. Ma oggi dobbiamo dirci la verità. Gli ultimi sondaggi elettorali ci inchiodano al 24.6 per cento, mentre in un momento di difficoltà abbiamo ottenuto il 34 per cento. Ho scritto un documento per chiarire quel che penso, non per spaccare il partito, tantomeno per metterne in discussione il segretario». L’effetto è stato deflagrante. «Quest’estate ho letto di tutto. Una volta sostenevamo un governo Tremonti, un’altra l’esecutivo con Fini. Nel frattempo la maggioranza offriva uno spettacolo indecente. A Ferragosto ero con la mia famiglia in vacanza a Cinisi, insieme ai parenti di Peppino Impastato: ho provato un dolore immenso nel guardare questa politica fatta solo di dossier, confusione, colpi bassi e violenza, mentre il Paese sta sfiorendo. Lì ho sentito il bisogno di scrivere la lettera agli italiani: voglio parlare alla maggioranza degli elettori e battere Berlusconi». C’è chi le chiede se non sia un modo per soddisfare il suo ego. «L’ego proprio non c’entra. L’anno scorso mi sono dimesso e caricato sulle spalle anche responsabilità di altri. Non ho chiesto un incarico se non di lavorare nella Commissione Antimafia. Non ho parlato a lungo, né risposto ad attacchi intollerabili. Adesso penso di poter tornare a dire la mia». Crisi del berlusconismo che si incrocia con un dato elettorale preoccupante: per una volta è d’accordo con D’Alema? «Con D’Alema, come è noto, ci sono differenze non di poco conto. Però è un uomo politico intelligente. Nella riunione del coordinamento al Nazareno, martedì sera, ha dimostrato di capire. Dopo il discorso di Fini a Mirabello il quadro è cambiato. Il suo richiamo ad Almirante, oltre ad essere intellettualmente onesto, ha ribadito un’appartenenza alla destra che ci colloca dall’altra parte del campo maggioritario. Con Fini ci si dovrebbe alleare solo per un governo di emergenza, per fare una nuova legge elettorale e tamponare il disagio sociale e l’allarme criminale. Dopodiché si potrebbe andare a votare, forti di un bipola-
“Tutto quello che farò sarà per e dentro il Pd. Mai detta una parola contro Bersani” PRIMO SEGRETARIO Walter Veltroni è stato il primo segretario del Pd
rismo felice, europeo». Con quale modello di legge elettorale? «Il doppio turno alla francese, ma è inutile perdersi in tecnicalità, l’importante è che sia rispettato il bipolarismo e che i cittadini
scelgano il governo, così come i loro rappresentanti. Le preferenze invece vanno bandite, sono il treno sui cui viaggiano i consensi della mafia ai candidati, che poi restituiscono il favore in appalti». Con chi dovrebbe allearsi il Pd?
«Berlusconi non si è dimesso, è davvero prematuro discuterne. Ad unirci dovrebbe essere un programma in soli dieci punti. Al primo posto la lotta alla precarietà. Poi ambiente, corruzione, diritti civili, immigrazione, giustizia. Per
realizzare un progetto riformista dovremmo cominciare a cercare un leader anche nella società civile, come fu con Prodi nel ‘96». E Vendola? E il rapporto sofferto con Di Pietro? «Vendola svolge una funzione importante per il centrosinistra. Aggrega la forza più radicale, potrebbe trasferirla nella cornice riformista. Di Pietro deve decidere quale volto preferisce del suo Giano bifronte. Due anni fa ci unimmo per essere più forti, lui sottoscrisse un programma rinnegato dopo la sconfitta. In seguito sono arrivati gli attacchi a Napolitano che politicamente mi hanno fatto chiudere con lui. Oggi chi è il leader dell’Idv?». © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
POLITICA INTERNA E TELEVISIONE
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Minzolini chiede la solidarietà del Tg1 Poche firme al documento pro direttore. Ballarò, Garimberti critica Crozza: turpiloquio LEANDRO PALESTINI
Tre. In Rai si dice che la coppia Masi-Minzolini ha dato vita a un nuovo format: «Il reintegrato speciale». Maria Luisa Busi è felicemente approdata a RaiTre con un programma tutto suo (“Articolo 3” da fine ottobre) ma dal Tg1 hanno origine le battaglie legali dei giornalisti Bruno Mobrici (causa in corso) e Massimo De Strobel (caporedattore centrale) che tra una settimana chiederà alla Commissione di conciliazio-
I personaggi
ROMA — Mercoledì prossimo il direttore generale Rai, Mauro Masi, andrà in Commissione di Vigilanza per rendere conto di alcune sue scelte aziendali: dalla circolare-bavaglio sui talk show ai discussi editoriali di Augusto Minzolini (deprecato quello sul presidente Napolitano), che deprimono l’audience del Tg1. In Vigilanza, il presidente Sergio Zavoli potrebbe anche ricordare a Masi che un Tg1 in forte calo di ascolti (4-5 punti in meno di share rispetto al passato) è un danno economico per l’azienda: ogni punto di share in meno alle ore 20 costa circa 500mila euro. Intanto nel Tg1 cresce la pattuglia dei dissidenti. Minzolini contro le critiche del Cdr promuove una nuova raccolta di firme, che però segna il passo: dei 170 in organico, in tre giorni finora solo settanta hanno espresso fedeltà al «direttorissimo» (definizione di Silvio Berlusconi). Molti volti storici dell’Ammiraglia stanno valutando di fare causa all’azienda dopo essere stati messi da parte per mesi, da Minzolini. Tra questi gli inviati-conduttori Tiziana Ferrario e Paolo Di Giannantonio, già in contatto con l’avvocato D’Amati, il legale che ha già messo a segno due reintegri eccellenti e sgraditi al premier: Michele Santoro ad “Annozero”, Paolo Ruffini a Rai-
FERRARIO La conduttrice, volto storico del Tg1, insieme al collega Paolo Di Giannantonio vuole fare causa per l’estromissione dal video
ne sia il reintegro che i danni. In seguito alla decisione aziendale di sostituire il Tg1 di mezza sera con un’edizione flash di 60 secondi, martedì nel Tg delle 20 il Cdr ha letto un comunicato contro la scelta di impoverire l’offerta informativa («il format che subentra è innovativo, ma si risolve in un aggiornamento in pillole... mentre circolano indiscrezioni su forti tagli allo spazio del Tg1 nell’arco del triennio»). Minzoli-
Il caso
“Noi esclusi” Ferrario e Di Giannantonio meditano di fare causa
Chiuse le edizioni di Firenze e Bologna “L’Unità” sciopera per due giorni
MASI Il direttore generale dovrà presentarsi davanti alla commissione Vigilanza per discutere del calo d’ascolti
ROMA — Due giorni di sciopero all'Unità contro la sospensione della pubblicazione delle edizioni locali in Toscana ed Emilia Romagna. Il quotidiano non sarà quindi in edicola oggi e domani e nelle stesse giornate il sito non verrà aggiornato. L'assemblea delle redattrici e i redattori de L'Unità proclama all'unanimità due giornate di sciopero - si legge nel documento approvato ieri - per respingere la minaccia dell'azienda di sospendere, ad appena quattro mesi dal rilancio, le cronache locali dell'Emilia Romagna e della Toscana a partire dal 15 ottobre». Secondo i giornalisti, «la politica miope dei tagli nella quale persevera l'editore Renato Soru, che da tempo è indisponibile a nuovi investimenti - mentre non vengono smentite voci di nuovi iniziative editoriali in Sardegna - colpisce l'area storica di radicamento e diffusione della nostra testata». «La crisi che investe - sottolinea ancora la redazione del quotidiano - il giornale non può essere scaricata ulteriormente su una redazione che si è già fatta carico di enormi sacrifici».
CROZZA Non sono piaciute al presidente della Rai Garimberti le parolacce pronunciate da Crozza a Ballarò
ni non ha gradito. Nel giro di poche ore, nella bacheca del Tg1 è partita la raccolta di firme antiCdr, guidata da Stefano Campagna, caposervizio e “uomo-meteo” delle 20. Uno dei rimproveri rivolti al Cdr? «Chiediamo perché nel comunicato non ci sia alcun riferimento ai nuovi Tg del mattino, spazio conquistato per la prima volta dal nostro Tg». In verità, in giugno l’assemblea per scongiurare lo smantellamento
del Tg1 di mezza sera aveva dato al Cdr di fare tre giorni di sciopero. Tutto dimenticato. Ora in bacheca si chiede un’assemblea, che di fatto dovrebbe sfiduciare i rappresentanti sindacali: Alessandro Gaeta, Alessandra Mancuso e Claudio Pistola. Infine, si è venuto a sapere che nel Cda di ieri, il presidente Rai, Paolo Garimberti, avrebbe criticato l’uso del turpiloquio di certi talk show (una lettera è stata inviata al dg Masi). Garimberti si riferiva in particolare alla copertina satirica di “Ballarò”, firmata da Maurizio Crozza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
PER SAPERNE DI PIÙ www.tg1.rai.it www.la7.it/news
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Il “panino”
Nel pastone politico del Tg1 domina la vecchia logica del panino, il botta e risposta col governo che conclude
Sapore aspro
Il nuovo direttore del Tg de La7 vuole raccontare “il sapore aspro della politica” inaugurando un nuovo stile
(segue dalla prima pagina)
FILIPPO CECCARELLI ENZA ulteriori indugi si apprende che Fini «sottolinea»: forse il misterioso auspicio di Schifani, forse qualcos’altro. La maggioranza, in tv, quasi sempre «ribadisce» e le immagini che accompagnano tale enigmatica convalida sono quelle dell’aula di Montecitorio semivuota. Se sui giornali sta scritto che c’è tempesta, al Tg1 «il dialogo è in salita». Però spesso l’Udc «apre al dialogo», mentre «secco» è il commento del ministro Maroni. Con aria corrucciata Bersani sta fermo in un luogo aperto, può essere una piazza, o un cortile, nessuno alle spalle: sembra che parli al muro, al vuoto, a se stesso. Secondo gli stilemi di quello che in gergo giornalistico si chiama il «pastone», l’opposizione «accusa», «boccia», «rimprovera» e «mette paletti». Ma non di rado si sdoppia e allora le «opposizioni», al plurale «promettono battaglia». Ma la battaglia non si vede mai e quindi non esiste. Si chiedono per caso al Tg1 che se Mentana ha guadagnato a loro spese centinaia di migliaia di telespettatori è anche perché il nuovo direttore de La7 gli ha fatto riscoprire «il sapore aspro della politica»? E al di là degli editoriali puntuti (che attirano consensi, dissensi, sosia e imitatori) si rende conto Augusto Minzolini, ex Giamburrasca e già squalo del Transatlantico, del modo in cui il più grande telegiornale d’Europa continua ad affrontare l’attualità politica? Effetto notte, facciata di palazzo Chigi. Letta che saluta dietro i vetri dell’auto blindata. Ecco la stentorea solitudine di un grifagno Cicchitto. Ecco Calderoli, su uno sfondo arboreo. Ecco l’ine-
S
Sul super-nota della prima rete si forma l’opinione di milioni di italiani sulla politica sorabile dichiarazione di un Gasparri gesticolante. Ecco la frettolosa battuta della Finocchiaro in tailleur rosso tra gli incongrui affreschi della sala Maccari. Inquadratura sulla targa al portone dell’Idv. Il presidente Napolitano curvo sulla scrivania firma delle carte. Vero è che nessun giornalismo è senza peccato; né si può sostenere che l’aspro sapore di cui parla Mentana sia da prendersi sempre come oro colato, ma insomma: chi abbia passato qualche ora a guardarsi uno dopo l’altro i servizi politici del Tg1 ne esce, oltre che comprensibilmente narcotizzato, con la netta sensazione non solo di vivere in un altro
Mentana archivia la politica ingessata e il pastone Rai diventa jurassico Il pluralismo-parodia sconfitto anche negli ascolti mondo, ma anche di non capire nulla di quanto viene messo in onda, legittimato e consacrato nelle sue premesse dal super-pastone su cui si forma l’opinione di milioni di italiani. I quali a loro volta hanno qualche ragione di detestare una politica che assomiglia davvero a un teatrino o teatrone di fredde maschere. E dire che il pastone nacque come umile necessità per un popolo affamato di politica: «Nel dopoguerra quando la carta scarseggiava e veniva avaramente razionata - ha raccontato il suo in-
Il pastone
L’INVENTORE
IL GENERE
IL “PANINO”
Il “pastone” politico nacque nel dopoguerra da un’invenzione di Enrico Mattei per fare fronte alla scarsità di carta e alla necessità di spazio
Il pastone nasce come genere giornalistico per raccontare la politica, adatto a un vasto pubblico che poteva ritrovarci le opinio-ni dei vari partiti
È l’evoluzione del pastone. Si comincia con una dichiarazione del governo, seguita poi dalla replica dell’opposizione. Chiude la maggioranza
ventore Enrico Mattei - la lotta per lo spazio era il nostro dramma. Venne così al mondo questa rassegna sensibilizzata, mossa, adatta per un vasto pubblico che poteva trovarvi un rapido cenno inquadrato in una pittura vivace, colorita delle opinioni». Tornasse in vita Mattei, spirito caustico, non sarebbe affatto felice della sua creatura. Come quello di quasi tutti i suoi predecessori e colleghi, ma secondo una formula più accorta, anche il pastone di Minzolini esibisce un modello di apparen-
Il caso
Nel telegiornale Rai Berlusconi appare sempre tonico, sorridente e mentre parla a sale piene
PAURA DEI SEQUESTRI Silvio Berlusconi negli anni Settanta con la pistola sul tavolino. Sotto con Dell’Utri
Oggi sull’Espresso alcune foto scattate nel 1977 dal fotografo Alberto Roveri. Il Cavaliere in posa negli uffici della Edilnord
Quando Berlusconi era “l’uomo con la pistola” ROMA — Formidabile quell’anno. È il 1977 quando Silvio Berlusconi diventa il Cavaliere, grazie al titolo concesso dal presidente Giovanni Leone: è un quarantenne che ha appena completato Milano Due, sta comprando la maggioranza del “Giornale” di Indro Montanelli e promette di rompere il monopolio della tv di Stato. E lui, nella prima di queste foto che “L’espresso” pubblica nel numero oggi in edicola, si mostra come un uomo d’affari che sa difendersi: in evidenza sulla scrivania c’è un revolver. «Con una Magnum ci si sente felici», garantiva l’ispettore Callaghan e anche il Cavaliere si era adeguato, infilando nella fondina una 357 Magnum. È stato proprio quel revolver a colpire oggi il fotografo Alberto Roveri mentre trasferiva la sua collezione di pellicole in un archivio digitale: «Le stavo ingrandendo per ripu-
te neutralità. Tutti i partiti devono parlare e se Tizio dice una cosa, Caio risponde e anche Sempronio è chiamato a offrire il suo punto di vista, come del resto tocca a Tal dei Tali, a Bastian Contrario, a Giorgio Lattuga, al solito Frate da Velletri e a troppi altri fra cui l’evanescente ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito che non manca mai. Nella contabilità dichiaratoria il governo possiede infatti un bonus destinato a chiudere l’interminabile litania secondo l’astuta logica del «panino», nel frattempo trasfiguratosi in Big Mac (copyright del direttore del Tg5 Mimun). Inutile dire che nessun professionista - e al Tg1 ce ne sono di vaglia - produrrebbe mai, potendolo, una nota politica come quelle che sono costretti a mandare in onda ogni sera. E tuttavia, più che al giornalismo, il pastone appartiene all’ordine dei rituali di sottomissione (della Rai rispetto al potere); con il che resiste nel tempo senza spiegare le dinamiche
lirle dalle imperfezioni quando è spuntata quell’arma che avevo dimenticato», racconta a “L’espresso”. Roveri realizzò il servizio nella primavera 1977. L’incontro avvenne negli uffici Edilnord: «Fu di una cordialità unica, ordinò di non disturbarlo e si mise in posa. Con mio stupore, rifiutò persino una telefonata del sindaco Tognoli». Il solo a cui permise di interromperlo fu Marcello Dell’Utri, immortalato in un altro scatto inedito che evidenzia il look comune: stessa cravatta, gemelli ai polsini, pettinature simili. In quegli anni Dell’Utri è anche l’amministratore di Villa San Martino, la residenza di Arcore. E dopo pochi mesi vi accoglie uno stalliere che fa ancora discutere: Vittorio Mangano, poi arrestato come assassino di Cosa nostra. Secondo i magistrati, quella presenza doveva tenere lontani i rapitori. Ma nel 1977 Mangano è già tornato in Sici-
lia. E Berlusconi non si sente sicuro. Ricorda il fotografo Roveri: «Dopo più di due ore mi invitò a pranzo e prima di uscire tirò fuori da un cassetto due pistole, una per sé e una per l’autista. Di fronte alla mia sorpresa, si giustificò: “Ha idea di quanti industriali vengono rapiti?”». Ci sono anche altre foto, di un anno dopo, quando il Cavaliere diventa Sua Emittenza lanciando, con una festa, Telemilano. All’epoca il neoeditore del Giornale concentrava la sua attenzione sul “Corriere della Sera”. In questi scatti il direttore Franco Di Bella ammira il giovane Silvio. Rapporti letti in un’ottica molto più ambigua dopo la scoperta della P2: negli elenchi di Gelli c’erano Di Bella, il direttore generale della Rizzoli Bruno Tassan Din e l’editore Angelo Rizzoli. E c’era pure il nome di Berlusconi, anche se lui ha sempre negato l’iscrizione alla loggia.
della politica, ma preoccupandosi di accontentare i suoi protagonisti, utile com’è anche a giustificare le scelte dei direttori da essi nominati secondo una logica di pluralismo talmente peloso da rasentare la sua inconsapevole parodia. Va da sé che, rispetto a tutti gli altri leader, in era minzoliniana al presidente Berlusconi è riservata una specialissima cura - per quanto forse non sufficiente ad appagare l’illimitato auto-culto del Cavaliere. Sia come sia, questi figura sul video sempre tonico, benevolo, rilassato, intenso e sorridente, di continuo attorniato da guardie e/o da popolo festante. Tutte le sale sono piene, tutte le contestazioni rimosse o accennate. Solo quando si parla del premier, la visione è accompagnata da nugoli di fotografi e grovigli di telecamere che lo inquadrano in un gioco di specchi che evoca una sorta di santificazione mediatica. La novità è che con l’arrivo di Mentana, che ha preso a fare il contrario, il pastone è invecchiato fino a diventare un pappone jurassico. E sempre che di novità si tratti, si segnala come il più celebre interprete di quel genere di servizio, il mitico Pionati, ex giornalista del Tg1 divenuto deputato, rischia di entrarne a far parte stabilmente, davanti a un ombrellone giallo, nel punto più basso del trasformismo parlamentare - a riprova dell’irrilevanza che si fa realtà, ma senza vita, né calore, né significato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
LA CRISI DELL’ECONOMIA ECONOMIA
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“La ripresa rallenta, Paese in declino” persi 480mila posti di lavoro in 3 anni Confindustria: evasione sbalorditiva e sommerso oltre quota 20% ROBERTO MANIA ROMA — L’Italia è un paese in declino che rischia davvero di perdere il treno della ripresa. Essere fuori dalla recessione non vuol dire essere fuori dalla crisi. L’ultimo rapporto del Centro studi della Confindustria non lascia spazio al facile ottimismo. Anzi. «Nella ripresa la performance dell’Italia è tra le peggiori, così come lo era stata nella recessione. La crisi ha portato bruscamente al pettine i nodi strutturali che rendono meno attrattivo e dinamico il paese», sintetizza il report illustrato ieri dal direttore del Centro studi Luca Paolazzi. Dunque un’economia che cresce poco (+1,2 per cento quest’anno e +1,3 il prossimo rispetto a un +1,6 previsto in precedenza), con meno occupati (ne abbiamo già persi 480 mila nella re-
Polemica da parte dell’Agenzia delle entrate: le imprese non riconoscono i nostri sforzi cessione e solo il prossimo anno cresceranno dello 0,4 per cento), con consumi sostanzialmente fermi (+ 0,4 per cento nel 2010 e + 0,7 per cento nel 2011). Un’Italia che con questi ritmi, e le sue zavorre, tornerà ai livelli di crescita pre crisi solo nel 2013. Ma c’è di più, questa volta, nel tradizionale rapporto autunnale degli industriali: c’è la denuncia di un livello di evasione fiscale che ha raggiunto «cifre sbalorditive» (125 miliardi di euro), e di un sommerso che ha ormai oltrepassato il 20 per cento del Pil italiano. Un’altra economia che si muove in parallelo, che concorre slealmente, che trucca le regole del gioco e che fa fuggire gli investitori stranieri. Il risultato — secondo Confindustria — è anche quello di un paese più povero (il Pil pro capite è tornato ai livelli del 1998), nel quale si allargano le diseguaglianze nella distribuzione dei redditi tra le famiglie. «L’Italia - c’è scritto nel rapporto - è oggi più povera, in assoluto e ancor più in rapporto agli altri maggiori paesi avanzati». Sui dati dell’evasione fiscale si
AL TIMONE
sente chiamata in causa l’Agenzia delle entrate: «Dispiace che Confindustria affermi che l’evasione ha raggiunto livelli sbalorditivi senza riconoscere lo sforzo messo in campo tutti i giorni dall’Agenzia». Ma non è questo il punto dell’indagine confindustriale che infatti mette l’attenzione su un altro aspetto, cioè quello delle decisioni politiche contro l’evasione fiscale. Scrivono gli economisti di Viale dell’Astronomia: «È probabile che la recente espansione del sommerso sia stata determinata anche
dall’abolizione nel 2008 di buona parte delle norme antievasione introdotte negli anni precedenti». Insomma aver cambiato rotta rispetto alla linea Visco (si pensi solo alla tracciabilità dei pagamenti) ha portato anche a questi risultati per quanto Confindustria si esprima con molta cautela per non essere coinvolta in una polemica politica. Tanto che il presidente Emma Marcegaglia ha voluto ribadire il suo sostegno alla linea Tremonti dichiarando, però, che «al rigore bisogna aggiungere la crescita».
136 giorni
Ikea attacca la burocrazia “In Italia è difficile investire” VALENTINA CONTE
A oltre quattro mesi dalle dimissioni di Claudio Scajola, non è stato ancora nominato il nuovo ministro dello Sviluppo economico
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’amministratore delegato denuncia i problemi per le nuove aperture
Il caso
SVILUPPO senza MINISTRO
Il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia che mercoledì aveva criticato gli scontri nella maggioranza
È come se gli industriali chiedessero una “fase due” del governo proprio mentre la maggioranza traballa e le prospettive dell’esecutivo appaiono molto incerte. Marcegaglia ha ripetuto che considera «inaccettabile» l’ipotesi di andare alle elezioni anticipate. Per evitare il declino, comunque, c’è solo la strada delle riforme: formazione, giustizia, pubblica amministrazione, fisco, liberalizzazioni, infrastrutture. Perché la competitività delle imprese dipende molto anche dalla funzionalità del sistemapaese. Marcegaglia ha annunciato così di aver inviato alle altre parti sociali un invito per cominciare a ragionare insieme su come recuperare il gap rispetto agli altri paesi concorrenti. L’obiettivo deve essere quello di avere un’economia che cresca al 2 per cento annuo. Altrimenti «il pericolo - sostiene Confindustria - è che la crescita bassa e protratta a lungo determini l’aumento della disoccupazione strutturale e faccia perdurare l’eccesso di capacità produttiva». A quel punto le aziende dovrebbero ristrutturarsi e espellere ancora manodopera. Altro che fine della crisi.
ROMA — In Italia è «terribilmente difficile investire». Troppa burocrazia, scarsa trasparenza, instabilità politica rendono molto complicato capire «a cosa si va incontro». Roberto Monti, amministratore delegato di Ikea Italia, non risparmia le critiche al nostro Paese nel giorno in cui la divisione italiana del gruppo svedese, leader nell’arredamento low cost, presenta i conti, con un fatturato che supera 1,5 miliardi di euro, cresciuto dell’11% nell’esercizio 2009-2010. «Serve molta capacità finanziaria e molta tenacia per investire qui»,
NUMERO UNO Roberto Monti amministratore delegato di Ikea Italia
spiega Monti. «E la tenacia è una caratteristica che noi abbiamo». Come d’altronde conferma il piano per il 2011 presentato ieri che, nonostante le stoccate del manager, prevede due nuove aperture: una a Catania in marzo, «il primo negozio fotovoltaico», e l’altra a Pescara. E più in là un terzo punto vendita a Roma.
«I permessi di costruzione e quelli commerciali richiedono un iter molto complesso. Questo è un limite per chiunque voglia investire in Italia», incalza Monti. Il manager, che a novembre lascerà l’incarico all’attuale ad del Giappone, Lars Petersson, per occuparsi del Sud-est Europa, lamenta la mancanza di «iter standardizzati». A causa della «disomogeneità» esistente in Italia, dice Monti, «anche chi è molto esperto fa fatica a capire quale sarà il progetto alla fine» e i vari livelli di governo - nazionale, regionale, locale - non aiutano perché «ragionano nel breve termine», e poi «cambiano spesso
colore e modi di approcciare i progetti». Tutto questo «può scoraggiare». Ikea può contare su 18 negozi in Italia, visitati da 43 milioni di persone, di cui il 40% clienti, con 6.300 dipendenti diretti e 1.800 nell’indotto. Numeri che collocano il nostro Paese al quarto posto - dietro Germania, Stati Uniti e Francia - per le vendite con una quota pari all’8%. E al terzo posto tra i fornitori a livello mondiale con il 7%. Bene le vendite di mobili nel 2009-2010 (+14%), per oltre un terzo cucine, ma anche Ikea food: fatturato a 85 milioni (+22%) e 14 milioni di clienti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Mantova, Palazzo Ducale, Refettorio Nuovo, 8-26 settembre 2010 Una mostra per ricordare la storia di eni dalle origini a oggi. Un percorso multimediale attraverso immagini, documenti originali, caroselli, memorabilia, filmati aziendali e vignette satiriche. dal 8 al 12 settembre 10.00 - 12.00; 15.00 - 23.00 dal 13 al 26 settembre 10.00 - 12.00; 14.00 - 18.30
eni.com
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VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
La riforma
PER SAPERNE DI PIÙ www.confindustria.it www.consilium.europa.eu
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Credito più facile e sgravi Obama aiuta le imprese Ma con Pechino è ancora scontro sui cambi
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FEDERICO RAMPINI NEW YORK — Avvertimento alla Cina: rivaluti la sua moneta, o rischia pesanti ritorsioni commerciali. E’ l’implicita minaccia che si legge nella dichiarazione del segretario al Tesoro Usa, Tim Geithner. Toni duri, quasi da ultimatum: «Urge un rafforzamento sostanziale e prolungato del renminbi». Gli fa eco dall’Europa Juncker, il premier lussemburghese che presiede l’Eurogruppo: «Il renminbi resta sottovalutato». Ma è soprattutto in America che l’atmosfera politica verso Pechino si sta surriscaldando. Per un duplice motivo. La situazione economica resta difficile: proprio ieri il Census Bureau ha rivelato che un americano su 7 vive sotto la soglia della povertà (fissata a 22.000 dollari annui lordi per una famiglia di 4 persone). Sono 44 milioni di poveri, un record dal 1994. E l’avvicinarsi delle elezioni legislative di novembre rafforza la tentazione di trovare dei colpevoli per la “jobless recovery”, la ripresina che non crea occupazione. Geithner, solitamente una colomba nei rapporti con Pechino, ieri è stato messo sotto pressione durante un’audizione al Senato. «Le politiche di Pechino — gli ha
Il presidente americano Barack Obama detto l’influente senatore democratico Chris Dodd che presiede la commissione bancaria — sono un pesante ostacolo alla nostra ripresa. La Cina fa quello che vuole. Lei si rafforza, noi ci indeboliamo. E’ ora di cambiare strategia». Sulla stessa lunghezza d’onda un altro democratico, Schumer: «La Cina manipola la sua valuta per tenerla sottovalutata e ci fa una concorrenza sleale». Su questo l’accordo bipartisan è totale. Richard Shelby, numero uno repubblicano nella commissione bancaria, ha intimato a Geithner: «Basta coprire Pechino». La posta in gioco è seria. Alla Ca-
mera è già avviata una proposta di legge che infliggerebbe pesanti dazi punitivi sul made in China. Se avrà 140 voti, com’è probabile, sarà difficile per Obama porre il suo veto in periodo pre-elettorale. Tanto più che i dati confermano le accuse americane: la Banca centrale cinese sta spendendo un miliardo di renminbi al giorno per delle operazioni di mercato (acquisti di dollari, euro e yen) che servono a tenere artificialmente sottovalutata la sua moneta. La locomotiva cinese continua a crescere (quest’anno potrebbe sfiorare il 10% di aumento del Pil), ma le multinazionali americane ed
europee denunciano le barriere protezionistiche erette dal governo di Pechino sul suo mercato interno. Ieri Juncker ha criticato anche le operazioni del Giappone per indebolire lo yen. «Sono inappropriate», ha detto. Ma al centro dell’attenzione c’è soprattutto la Cina, la cui economia proprio quest’anno ha superato le dimensioni di quella nipponica. I dirigenti di Pechino sono consapevoli di quel che rischiano: hanno deciso di inviare negli Usa una delegazione di 50 dirigenti di grandi aziende di Stato, per firmare una serie di contratti di acquisto di prodotti americani. E’ un evidente tentativo di raffreddare la tensione prima di gesti irreparabili. Ieri intanto una boccata d’ossigeno per l’economia americana è arrivata con il voto del Senato sulla manovra a favore delle piccole imprese. Una vittoria di Obama, dopo mesi di ostruzionismo dei repubblicani. Il provvedimento stanzia 30 miliardi di dollari fra sgravi fiscali e credito agevolato. Grazie all’effetto-leva, si dovrebbero erogare fino a 300 miliardi di nuovi prestiti per le piccole imprese. «Sono loro a soffrire di più — ha detto Obama — e non assumono. Vanno aiutate». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA POLITICA EUROPEA MONDO
VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
PER SAPERNE DI PIÙ http://www.esteri.it/mae/it http://ec.europa.eu/index_it.htm
Le battaglie perse
L’Italia che contava
Romano Prodi
La presidenza Ue
L’ex premier è stato presidente della Commissione europea dal 1999 al 2004
Alla fine del 2009 l’Italia non è riuscita a far eleggere Mario Mauro alla presidenza della Ue
Renato Ruggiero
Mr Pesc
È stato dal ’95 al ’99 direttore generale del Wto, l’organizzazione del commercio mondiale
L’inglese Catherine Ashton è stata preferita a Massimo D’Alema per la carica di ministro degli Esteri Ue
Pino Arlacchi
L’Eurogruppo
Vicesegretario generale Onu dal ’98 al 2002, e direttore del dipartimento lotta alle droghe
Berlusconi voleva Tremonti alla presidenza dell’Eurogruppo, che è rimasta a Juncker (Lussemburgo)
Mario Monti
La diplomazia
A cavallo del millennio è stato lo storico commissario Ue alla concorrenza
ETTORE LIVINI MILANO — Quattro sconfitte in quattro partite. L'Italia esce (ancora una volta) con le osse rotte dall'ultima tornata della Champion's League della diplomazia internazionale. Massimo D'Alema, lanciatissimo verso il titolo di Mister Pesc, è stato superato sul filo di lana dall'inglese Catherine Ashton nella corsa al ministero degli esteri Ue. Mario Mauro, candidato tricolore (e dato favorito dai bookmaker) come presidente del Parlamento europeo, è stato battuto dall'outsider polacco Jerzy Buzek. Giulio Tremonti, vista la mala parata, si è ritirato in “zona Cesarini” dalla corsa al vertice dell'Eurogruppo. E, nei giorni scorsi, l'ultimo schiaffo: nella girandola della riorganizzazione degli ambasciatori Ue, Roma è uscita con le ossa rotte: due sedi conquistate (Albania e Uganda) su 29, contro le 5 della Spagna e i pezzi più pregiati (Cina e Giappone) finiti a Germania e Austria. Un eccezione? No, purtroppo è la regola. «Siamo nel punto più bas-
Nel 2000 Prodi guidava l’Europa, Monti e Bonino commissari, Ruggero al Wto D’ALEMA L’ex premier in lizza come “Mr Pesc” è stato battuto
so della nostra diplomazia degli ultimi 65 anni», dice amaro Pino Arlacchi, dal '98 al 2002 vicesegretario generale dell'Onu. Certo l'Europa si è allargata, il G7 è stato rottamato dal G-20, ci sono più paesi a contendersi le stesse poltrone in tutti gli organismi internazionali. Ma mentre la concorrenza qualche vittoria di bandiera la porta a casa, l'Italia no. E quando ha candidati a 18 carati (come Mario Draghi per la Bce o il Fondo monetario) provvede a silurarli con il fuoco amico. A cavallo del millennio avevamo Romano Prodi al vertice Ue, Mario Monti ed Emma Bonino seduti sulle poltrone più pesanti di Bruxelles, Renato Ruggiero numero uno del Wto, l'organizzazione del commercio mondiale, Arlacchi responsabile della guerra alla droga per le Nazioni Unite. Oggi a Bruxelles abbiamo Antonio Tajani con un portafoglio molto più magro (l'industria) al Wto siamo a secco, all'Onu abbiamo appena perso la poltrona che fu di Arlacchi prima e Costa poi (passerà a un russo). «La sommatoria di direttori, vicedirettori generali e posti nei
Nella recente tornata di nomine per le sedi estere Ue l’Italia ha conquistato solo Albania e Uganda
L’Italia perde tutte le poltrone ecco il declino dall’Onu alla Ue Assente nelle istituzioni internazionali, e Draghi rischia alla Bce gabinetti Ue degli italiani è invariata», ama ripetere il ministro degli Esteri Franco Frattini. Anzi, secondo alcuni calcoli, sono addirittura aumentati rispetto al Duemila. Peccato che le poltrone in diplo-
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mazia internazionale, come avrebbe detto il numero uno di Mediobanca Enrico Cuccia, si pesano e non si contano. «E' vero, le nostre posizioni a livello aritmetico sono rimaste invariate - conferma Paolo
Magri, direttore dell'Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) e docente a Pavia di organizzazioni internazionali - . Ma la verità è che il peso specifico dell'Italia in queste istituzioni è calato di mol-
to. I direttori Ue hanno portafogli con budget ridotti o marginali rispetto a quelli di dieci anni fa. All'Onu dall'epoca di Giandomenico Picco siamo ridotti all'osso. L'unica consolazione è che teniamo la
posizione tra i giovani e i quadri, grazie al lavoro di formazione degli ultimi 20 anni». I motivi della débacle? «Sono due - dice Magri -: primo è che da due decenni presentiamo sempre gli stessi candidati per le poltrone apicali. Poi che l'immagine del paese all'estero è obbiettivmaente deteriorata». Morale: «L'Italia è marginalizzata nei posti chiave europei», come ha ammesso il ministro delle politiche comunitarie Andrea Ronchi dopo la trombatura di Ettore Sequi a inizio anno come inviato Ue in Afghanistan (Bruxelles ha scelto un lituano), ruolo che aveva coperto con grande capacità organizzativa riconosciutagli da tutti e per il quale la riconferma pareva scontata. L'Italia, per fortuna, tiene botta nelle grandi organizzazioni economiche. Lorenzo Bini Smaghi ha sostituito Tommaso Padoa Schioppa nel comitato esecutivo Bce. Il dipartimento fiscale del Fondo monetario è ancora in mano a Roma grazie a Carlo Cottarelli. Abbiamo perso la vice-presidenza Bers ma il
Deteriorata l’immagine all’estero, i posti chiave a Spagna, Germania e Francia SEQUI L’ex ambasciatore Ue a Kabul battuto da un lituano
segretario generale Enzo Quattrociocche ha un ruolo importante nell'organizzazione e in Banca Mondiale con la direzione finanziaria a Vincenzo La Via siamo ben rappresentati. Peccato che alla partita più importante dei prossimi anni, quella per la nomina del numero uno della Banca centrale europea nel 2011, l'Italia rischia di collezionare la quinta (e questa volta pesantissima) sconfitta. Abbiamo un candidato la cui autorevolezza non è in discussione, Mario Draghi. Un governo che a parole lo sostiene ma che nei fatti (forse per il rapporto non proprio idilliaco tra il governatore della Banca d'Italia e Tremonti) pare più che altro impegnato a mettergli i bastoni tra le ruote favorendo la candidatura di Axel Weber. Il rischio è che finisca come al solito: un asse franco-tedesco che finisca per garantire a Bonn e Parigi l'ennesimo posto in prima fila nella stanza dei bottoni dell'economia Ue. Noi ci consoleremo con qualche strapuntino in piccionaia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
LA VISITA DEL PAPA MONDO
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Pedofilia, mea culpa del Papa “La Chiesa non ha vigilato” Ratzinger in Gran Bretagna: “Scioccato dagli abusi dei preti” DAL NOSTRO INVIATO MARCO ANSALDO EDIMBURGO — «Le rivelazioni degli abusi sessuali nella Chiesa sono stati uno shock». Benedetto previene tutti, e ancora prima di mettere piede in Scozia, rispondendo sull’aereo ai giornalisti parla subito del tema più scottante, la pedofilia. Recitando un ennesimo, forte mea culpa. «Per me è stato un motivo di grande tristezza — spiega — perchè è difficile da capire come questa perversione del ministero sacerdotale sia stata possibile». Ed è soprattutto triste, continua il Papa, pensare che «l’autorità della Chiesa» non sia stata «sufficiente-
Il Pontefice accolto da migliaia di persone a Edimburgo. Poi vede Elisabetta mente vigile, né sufficientemente veloce e decisa nel prendere le misure necessarie». Il pontefice ricorda anche la lettera pastorale inviata la scorsa primavera ai fedeli irlandesi scioccati dai rapporti Ryan e Murphy che rivelarono gli abusi dei sacerdoti. «Ora siamo in un momento — aggiunge infatti Benedetto — di penitenza, di umilità e di sincerità, come ho scritto anche ai vescovi dell’Irlanda. Dobbiamo rinnovare e reimparare una assoluta sincerità». Affrontato il capitolo pedofilia il Pontefice è sceso a Edimburgo accolto dal principe Filippo, prima tappa seguita poi da Glasgow
REPUBBLICA.IT
CON IL PRINCIPE
IL CORTEO
Al suo arrivo all’aeroporto di Edimburgo il Papa viene accolto dal principe Filippo
Una folla di persone assiste al passaggio della Papamobile per le vie di Edimburgo
e, in serata, dall’arrivo a Londra. Il clou della giornata, al palazzo estivo di Holyrood immerso nel verde della campagna scozzese, è stata la stretta di mano, gli inni e i discorsi con la Regina d’Inghilterra, visto che per il Papa di visita ufficiale di Stato si trattava oltre che di viaggio apostolico. Era la prima volta che Joseph Ratzinger ed Elisabetta II si incontravano. La sovrana, tailleur grigio e cappellino dello stesso colore, nel discorso di benvenuto osservando che «molto è cambiato» dai tempi della visita di Giovanni Paolo II nel 1982, ha sottolineato la necessità di una «maggiore comprensione reci-
proca» tra le fedi. Elisabetta ha reso omaggio al ruolo della Chiesa Cattolica nel settore dell’istruzione e nella lotta alla povertà. «Le auguro — ha concluso — la visita più fruttuosa e memorabile». E Benedetto, come fa da qualche tempo a questa parte nei suoi interventi pubblici, ha pronunciato parole dure sul passato di guerra della Germania. «La Gran Bretagna e i suoi capi — ha detto il Papa — si opposero a una tirannia nazista che aveva in animo di sradicare Dio dalla società e negava a molti la nostra comune umanità, specialmente gli ebrei, che venivano considerati non degni di vi-
vere. I religiosi si opposero ai nazisti e pagarono con la propria vita la loro opposizione». Benedetto ha poi attraversato Edimburgo in Papamobile, con una mantella scozzese sulle spalle, passando tra due ali di folla. E prima di entrare nella residenza arcivescovile si è rifiutato di procedere senza prima fermarsi a salutare personalmente le persone che da ore erano in attesa all’esterno stringendo loro le mani. Nel successivo bagno di folla a Glasgow, c’erano più di 60 mila persone per la messa a Bellahouston Park, scandita dal suono delle cornamuse.
L’arrivo di Benedetto XVI ad Edimburgo e l’incontro con la regina Elisabetta. Su Repubblica.it i video, le foto, i servizi e il blog di Enrico Franceschini sulla visita del Papa
Non è un caso se al mattino il Pontefice aveva detto di non essere impressionato dalle polemiche che hanno preceduto la sua visita in Gran Bretagna. «Debbo dire che non sono preoccupato perché quando sono stato in Francia è stato detto che quello era il Paese più anticlericale. E quando sono andato nella Repubblica Ceca è stato detto che quello era il Paese più antireligioso d’Europa». La Gran Bretagna, ha osservato, «ha una sua propria storia di anticattolicesimo, questo è ovvio, ma è anche un Paese con una sua storia di tolleranza. Io sono sicuro che ci sarà un’accoglienza positiva. Va-
do avanti con grande coraggio e gioia». Non era presente nel viaggio, come si già era saputo alla vigilia, il cardinale Walter Kasper che in un’intervista aveva usato parole dure nei confronti della Gran Bretagna, «un Paese del Terzo mondo». La Chiesa di Scozia ieri ha chiesto le sue scuse, e i quotidiani inglesi riportavano il caso con grande rilievo. Il cardinale, non partito ufficialmente per motivi di salute, ha spiegato attraverso il segretario che le sue parole erano state equivocate e che non c’è ragione di scusarsi. Benedetto XVI ha infine anticipato alcuni temi del dialogo con gli anglicani. La Chiesa cattolica, ha spiegato, «non è in concorrenza» con quella anglicana: entrambe anzi, «hanno lo stesso compito» e sono «strumento per rendere accessibile la voce di Gesù». Il Papa ha avvertito che «una Chiesa che cerca di essere attraente per avere più fedeli è già su una strada sbagliata». Perchè «la Chiesa non lavora per sè, per allargare i propri numeri e quindi il proprio potere, ma è al servizio del messaggio di Gesù, e deve essere trasparente». Le proteste contro la visita del Papa di Roma sono state ieri molto contenute. Una settantina di contestatori ha agitato in aria alcuni preservativi mentre il Papa faceva il suo discorso, ricordando la posizione contraria del Pontefice ai condom. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Varsavia
Rimossa la croce della discordia Kaczynski perde la sua battaglia
VISITA DI STATO Nella prima giornata della visita apostolica e di Stato Papa Ratzinger è stato ricevuto dalla regina Elisabetta II
Le reazioni
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ENRICO FRANCESCHINI LONDRA — Dire “sorry” non basta. Incontrare un selezionato gruppetto di vittime, a porte chiuse, sotto l’impegno di mantenere il silenzio, non serve a niente. Dichiarare semplicemente che la Chiesa «non ha vigilato abbastanza» sugli abusi è falso. Così i sopravvissuti alla pedofilia e alle violenze di preti e suore cattolici rispondono alle parole di Benedetto XVI appena sbarcato in Gran Bretagna. Chiedono di incontrare il Papa. Esigono che il Vaticano consegni tutti i documenti sugli abusi di cui è in possesso. Domandano «verità e giustizia». E accusano papa Ratzinger di continuare a negare le proprie responsabilità. «E’ falso dire che i vertici della Chiesa non hanno vigilato abbastanza sui crimini sessuali commessi dai sacerdoti», afferma un comunicato del Survivors Network of Those Abused by Priests, riferendosi al commento fatto dal Santo Padre ai giornalisti sull’aereo che lo portava a Edimburgo. «In realtà, i vertici della Chiesa sono stati molto attenti nel nascondere questi or-
VARSAVIA — Anche la cattolicissima Polonia decide che non è opportuno avere un simbolo religioso di fronte a un’istituzione statale. Ieri mattina è stata rimossa la croce messa davanti al palazzo presidenziale a Varsavia pochi giorni dopo la sciagura aerea del 10 aprile scorso a Smolensk, in Russia, nella quale persero la vita il presidente Lech Kaczynski assieme ad altre 95 persone. La croce aveva scatenato numerose polemiche, poiché, come ha avuto modo di ricordare anche ieri Jacek Michalowski, capo della cancelleria dell’attuale capo di Stato Bronislaw Komorowski, rappresentava «un’offesa all’autorità dello Stato e della Chiesa», da che era diventata «ostaggio di giochi politici e dispute ideologiche». La collocazione della struttura lignea era stata un’iniziativa spontanea degli scout, ma si era trasformata in oggetto di rivalsa per l’ex premier Jaroslaw Kaczynski, gemello dello scomparso Lech e sconfitto alle presidenziali dello scorso luglio. Ogni 10 del mese, in ricorrenza della tragedia, Jaroslaw Kaczynski ha portato sotto la croce una corona di fiori e la sera ha guidato una manifestazione di protesta chiedendo anche la «rimozione» dell’attuale presidente e del premier Donald Tusk ritenuti «colpevoli» dell’incidente. Ora la croce è stata trasferita nella cappella all’interno del palazzo presidenziale.
PRIMA E DOPO La croce posta davanti al palazzo presidenziale è stata collocata in una cappella
Secca replica alle parole di Benedetto XVI: “Dice il falso. Adesso vogliamo incontrarlo”
Le scuse non bastano alle vittime “Verità sulle inchieste insabbiate” rori e non nel prevenirli», prosegue il documento. «Le dichiarazioni del Papa implicano che va tutto bene e che si è trattato solo di mancanza di attenzione», dice la direttrice dell’associazione Joelle Casteix. «Ciò è clamorosamente falso. Quante volte dovremo assistere al fatto che la più importante figura religiosa del mondo si limita a parlare di abusi sessuali senza ammettere le proprie responsabilità?». Le ripetute scuse pronunciate dal Vaticano per lo scandalo della pedofilia dei religiosi cattolici «non significano nulla», afferma da parte sua Peter Saunders, lui stesso una vittima degli abusi quando era bambino e oggi presidente della National Association for People Abused in Childhood (Napac). «Vogliamo che il Papa consegni tutte le informazioni di cui dispone sui preti pedofili e su
Un momento della protesta durante la visita del Papa
quello che essi hanno fatto in qualunque paese del mondo», dice Saunders in una conferenza stampa. «Vogliamo che quelle informazioni siano date alla polizia e alle autorità giudiziarie dei paesi a cui si riferiscono e in cui quelle persone sono tuttora protette». L’avvocatessa Margaret Kennedy, anche lei una ex-vittima, direttrice del Minister and Clergy Sexual Abuse Survivors, è dello stesso avviso: «Vogliamo che in Inghilterra venga fatta luce sulle violenze sessuali commesse da religiosi cattolici sui minori, così come è stato fatto in Irlanda. Non ce ne facciamo niente di vuote scuse. Vogliamo vedere azioni legali. L’unico modo in cui le vittime possono incontrare il papa è a porte chiuse , in maniera orchestrata, controllata. E’ come se il pontefice dicesse alle vittime, sono disposto a vedervi ma solo se non direte a nessuno quello che vi di-
co». Una delle vittime incontra i giornalisti. Si chiama Sue Cox, ha 63 anni, viene da Gaydon, nel Warwickshire. «Sono stata stuprata da un prete cattolico il giorno prima della cresima — racconta — Era grasso, puzzava di sudore, di whisky e di incenso. Quella violenza mi ha spinto a desiderare il suicidio, mi ha fatto cercare rifugio nell’alcol, mi ha fatto sviluppare disordini alimentari e mi ha portato a sposarmi troppo presto ad appena 17 anni. La visita del papa mi offende. Mi offende come vittima di un prete cattolico, mi offende come donna e mi offende come madre di un figlio gay e orgogliosa di esserlo. Venire qui a dirci “scusa” non basta. E’ offensivo e inadeguato. Il Papa deve ravvedersi venendo incontro alle vittime di questi orrendi atti». Secondo Saunders, la Chiesa cattolica dovrebbe finanziare centri di sostegno e terapia per le vittime: «Il Vaticano è la più ricca organizzazione religiosa del mondo. Se volessero farlo, potrebbero». Altri chiedono risarcimenti, indennizzi e compensazioni in denaro alle vittime. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
DAL NOSTRO INVIATO GIAMPAOLO CADALANU KABUL — Non è rimasto un angolo libero sui muri, sui pali, persino sui tronchi degli alberi e sulle vetrine delle botteghe attorno alla rotonda Massud, uno degli incroci più trafficati di Kabul. Gli oltre 2500 candidati alla Wolesi Jirga, la camera alta del Parlamento afgano, mostrano la faccia, accanto al simbolo, indispensabile in un paese con tassi di analfabetismo vicini all’80 per cento: due ferri di cavallo, tre teiere, un cavallo. Gli uomini esibiscono i copricapo della tradizione e lo sguardo fiero, per le donne spunta dal fazzoletto un accenno di sorriso. Già scoprire il viso è un gesto di coraggio per le 406 candidate: i seggi disponibili per loro sono 68 su 249, ma l’ombra degli integralisti sul voto di domani resta pesante. «Molte donne elette alle passate elezioni hanno accusato problemi di salute, o una maternità inattesa, per abbandonare. Il motivo vero era l’intimidazione», dice Staffan de Mistura, in-
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MONDO
Elezioni tra brogli e terrore Kabul blindata sceglie i deputati Domani si vota in Afghanistan. I Taliban: “Pronti a colpire” ALTA TENSIONE Controlli a Kandahar A destra una donna in un seggio elettorale a Mazar-iSharif. I Taliban minacciano di uccidere chi va a votare
l’allerta è al massimo: c’è la percezione che il fronte integralista si stia ricompattando: i soldi in arrivo da paesi come l’Arabia Saudita e il sostegno del Pakistan sono serviti a restituire l’egemonia della guerriglia agli “irriducibili” del mullah Omar e della shura di Quetta. E il pericolo di
Oltre 400 donne in lizza: malgrado le minacce hanno avuto il coraggio di mostrare il volto
Insediamenti, Israele respinge la moratoria Hillary ottimista: “La pace non è lontana” AMMAN — I negoziati per la pace in Medio oriente non decollano ma Washington resta ottimista. Dopo aver incontrato re Abdullah II di Giordania, e ieri Abu Mazen e Benyamin Netanyahu, il Segretario di Stato americano ha voluto sottolineare come la pace sia «ancora una volta a portata di mano». Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese e il premier israeliano, ha detto Clinton, «sono seri in questo sforzo. Hanno cominciato a cimentarsi con nodi difficili ma che è necessario affrontare e abbracciano la soluzione “due popoli, due Stati”». Hillary Clinton non ha fatto cenno al rifiuto israeliano di accettare l’estensione della moratoria agli insediamenti di coloni (che scade a fine mese), proposta da Washington per dare modo ad Abu Mazen di proseguire i negoziati senza perdere la faccia. Le divergenze tra fra il leader palestinese e quello israeliano sono profonde ma, ha detto Abu Mazen, «non ci sono alternative al negoziato e agli sforzi di pace».
Benyamin Netanyahu e Abu Mazen
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ni. Forse la stella di Qanuni, poco gradito ai pashtun, è in declino, a giudicare dal fatto che il suo manifesto elettorale sulla Dar’ulaman road è stato il più imbrattato di tutta la campagna. Le accuse di possibili brogli sono partite prima del voto, culminate nel sequestro di oltre tremila schede contraffatte, già «votate». Ma in ballo c’è molto più che l’equilibrio del potere interno. C’è un altro passo avanti del paese verso una stabilizzazione che molti non vogliono. Sintetizza un osservatore occidentale: «Non importa chi viene votato, ma quanti vanno a votare». Quindici seggi su cento non potranno aprire per problemi di sicurezza, ammette la commissione elettorale. Nel sud i candidati filo-governativi o simpatizzanti hanno dovuto fare campa-
Volantini dei ribelli per le strade della capitale “Chi va al seggio rischia la vita” gna elettorale al telefono. Tooryalai Wesa, governatore di Kandahar, insiste: le operazioni di Isaf hanno indebolito il fronte dei Taliban: «E’ solo propaganda e minacce. Non possono fare nulla». La Nato ricorda che a Kunduz otto integralisti che progettavano un attentato sono stati uccisi, nella capitale altri tre sono stati bloccati mentre preparavano un attacco a un centro addestramento della polizia. L’Onu sottolinea che in incidenti legati al voto sono rimaste uccise una ventina di persone, compresi quattro candidati, mentre l’anno scorso gli incidenti erano stati oltre duecento. Ma gli incoraggiamenti non convincono tutti gli afgani. Arrivano da luoghi protetti, dietro filo spinato e sbarramenti Hesco-bastion, su cui è appesa solo l’immagine di Ahmad Shah Massud, l’eroe antisovietico ucciso due giorni prima dell’11 settembre. Per le strade, in mezzo al caos dei manifesti, la tranquillità è ancora lontana. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Domani corteo a Bruxelles per la donna iraniana
Sakineh, appello dei figli “Siamo stati abbandonati” TEHERAN — Un nuovo, disperato appello dai figli di Sakineh Mohammadi Ashtiani, l’iraniana che rischia la lapidazione a Teheran per adulterio, ha ricevuto dall’Italia la rassicurazione che la diplomazia continua a lavorare per la salvezza della donna. «Aiutateci! Ci sentiamo soli e, tranne il nostro coraggioso avvocato Javid Hutan Kian, all’interno della Repubblica islamica siamo completamente abbandonati» hanno scritto ieri in una lettera aperta, diramata alle agenzie di stampa, Sajjad e Sahideh Ghaderzadeh, i due figli di Sakineh. E denunciano di aver subìto minacce: «Gli agenti dell’intelligence, quando avevano fatto irruzione nell’ufficio del nostro legale, ci hanno detto chiaramente che, anche se un giorno dovessimo riuscire a salvare la vita di nostra madre, non avremmo comunque mai pace. Loro ci renderanno la vita insopportabile. Gli agenti hanno poi detto che
attentati ai seggi appare reale. A Kabul le aspettative sul nuovo Parlamento sono modeste: una chiave di lettura possibile è quella che vuole il presidente Hamid Karzai alla ricerca di una jirga più “malleabile” di quella guidata dall’ex ministro per l’Istruzione, il tagiko Yunus Qanu-
Medio Oriente
viato speciale delle Nazioni Unite per l’Afghanistan. I Taliban e gli uomini dell’ex premier integralista Gulbuddin Hekmatyar lo hanno fatto sapere: non riconoscono questo voto, chi va ai seggi corre pericoli seri. «Rischiate la vita», dicevano i volantini distribuiti dagli studenti coranici persino dentro Kabul. Per i fondamentalisti la scommessa è ambiziosa: vorrebbero far vedere di poter intervenire anche dentro la capitale, blindatissima dai governativi e dalla Nato. Se in provincia una quota di attentati è considerata fisiologica, a Kabul l’Isaf ha accettato la sfida, cercando di tenere un profilo basso. Due dirigibili con telecamere, elicotteri in quantità e assistenza immediata per i posti di blocco allestiti dall’Esercito nazionale afgano. Ma
Il caso
PER SAPERNE DI PIÙ www.nyt.com http://freesakineh.org
IN CELLA Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata alla lapidazione per adulterio l’opinione pubblica mondiale adesso è attenta alla vita di nostra madre, ma che, una volta calata l’attenzione, non ci sarà più interesse per questa vicenda e allora la nostra vita sarà rovinata». La risposta dell’Italia è stata immediata: «Continuiamo a seguire con attenzione il caso di Sakineh», hanno detto fonti della Farnesina, «ci auguriamo che attraverso la diplomazia e la mobilitazione internazionale si possa giungere ad un annullamento della condanna a morte, per risparmiare a Sakineh una punizione orrenda e offensiva per la dignità della persona». La mobilitazione italiana continua
con le firme, in costante aumento, all’appello per la salvezza di Sakineh sul sito di Repubblica, e a livello internazionale con la manifestazione promossa dall’eurodeputato belga Marc Tarabella e da Amnesty International, che si terrà domani a Bruxelles. L’avvocato di Sakineh ha ieri commentato anche l’intervista, trasmessa mercoledì dalla televisione iraniana, in cui una donna con il volto coperto si è presentata come Sakineh e ha sostenuto di aver confessato le sue colpe in una precedente intervista senza aver subìto tortura. Al giornale inglese Guardian l’avvocato il figlio Sajad di Sakineh hanno detto — come già in occasione della prima intervista — che sono «tutte falsità» e condannato con forza questa «intervista forzata» volta, a loro avviso, a «preparare l’opinione pubblica in Iran in vista della sua esecuzione».
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
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Spari sugli italiani Tripoli sospende il comandante della nave
SOTTO INCHIESTA Il peschereccio Ariete a cui ha sparato una motovedetta libica
I pescatori: “Fuoco anche in passato” ALBERTO CUSTODERO ROMA — In Libia il comandante della motovedetta che ha sparato contro il motopesca “Ariete” è stato sospeso dal servizio e tutto l’equipaggio libico si trova sotto interrogatorio. La notizia, anticipata in serata ai media italiani da Tripoli, è stata confermata da un comunicato del ministero degli Esteri libico: «Il Comitato generale per le comunicazioni estere e la cooperazione internazionale dichiara che la Commissione speciale istituita per indagare sullo spiacevole incidente che riguarda gli spari contro il peschereccio italiano da parte di una motovedetta libica domenica 12 settembre ha iniziato il suo lavoro, e che il comandante della motovedetta libica è stato sospeso dal servizio e messo sotto interrogatorio». Un chiaro segnale del tentativo – anche da parte di Tripoli – di gestire la crisi con l’Italia. Dove, intanto, i pescatori accusano di essere stati oggetto di sparatorie da parte dei libici già in altre occasioni mentre i finiani criticano il governo («L’aggressione al peschereccio è l’effetto perverso di una diplomazia anomala con Gheddafi», tuona Carmelo Briguglio, del gruppo Fli alla Camera).
«Sono anni — denuncia Giampaolo Buonfiglio, dell’associazione Agci Agrital — che periodicamente i nostri pescherecci sono oggetto di sequestri e sparatorie da parte di vedette libiche. Ma non essendo vedette donate dall’Italia con nostri militari a bordo, gli episodi non facevano notizia». Una conferma al fatto che i libici usano respingere a mitragliate i pescatori italiani che si trovano in acque internazionali (che Tripoli, con un atto unilaterale, considera invece proprie), arriva anche dalla relazione del ministero dell’Interno. «Quando il comandante libico ha intercettato il peschereccio che riteneva effettuasse pesca di frodo — si legge nel verbale del Viminale — ha fatto preparare le armi portatili in dotazione secondo il loro consolidato modus operandi». Su questo drammatico aspetto della vicenda è intervenuto, con una nota critica nei confronti del governo, anche Futuro e libertà, il gruppo fondato dal presidente della Camera Gianfranco Fini. «Che da motovedette donate dall’Italia — dichiara il deputato Carmelo Bruguglio, finiano, membro del Copasir — con a bordo militari italiani si possa sparare contro cittadini italiani è un fatto che non ha precedenti. Sono gli effetti perver-
si di una diplomazia anomala che, dopo l’imbarazzante visita di Gheddafi in Italia e questo episodio gravissimo, deve essere rivista». A proposito della diatriba sulla pesca in acque internazionali, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha precisato che «difficilmente potremmo risolverla noi perché la Libia ha fatto una dichiarazione unilaterale sulle acque territoriali e quindi devono intervenire gli organismi internazionali. E questo non c’entra con il Trattato di amicizia». Al titolare del Vimina-
L’ISPEZIONE Il sopralluogo del procuratore di Agrigento, Renato di Natale
I casi LA SPAGNA Nel ‘97 la Spagna stabilì una zona interdetta alla pesca per preservare il tonno rosso, decisione a cui si opposero Italia e Francia
L’ALGERIA Nel 2004 l’Algeria ha istituito una zona contigua alle acque territoriali per i controlli sulle violazioni doganali, fiscali, sanitarie e sull’immigrazione
LA CROAZIA È datata 2008 la rinuncia all’applicazione nella zona di Jabuka Pomo Pit, che avrebbe tracciato un solco tra le due sponde dell’Adriatico
La normativa ACQUE LIBICHE
LA ZONA PROTETTA
Come per gli altri paesi, anche per la Libia le acque territoriali e, dunque, i confini statali sono quelli entro le 12 miglia dalla costa
Nel 2005 Tripoli ha istituito una zona di 62 miglia a partire dal limite esterno delle acque territoriali in cui è vietata la pesca
le (che ha precisato di non avere intenzione di modificare le regole d’ingaggio dei finanzieri che cooperano con i libici) ha replicato, per
il Pd, il deputato Matteo Mecacci: «Il governo non può continuare da una parte a chiamare in causa l’Ue per risolvere le questioni della pe-
sca e dei migranti e dall’altra stipulare lucrosi (per Gheddafi) accordi bilaterali che incentivano la Libia a violare le norme internazionali sia per i confini marittimi che per la gestione dell’immigrazione». Sul fronte delle indagini, si sono rincorse ieri voci sul fatto che la motovedetta italo-libica fosse dotata di artiglieria pesante. In serata, il comando generale della Guardia di finanza ha precisato che «le motovedette cedute alla Guardia costiera libica sono prive di qualsiasi armamento fisso» e che «i colpi esplosi in direzione del pescherec-
cio italiano provenivano da armi portatili, non montate su supporto fisso, di proprietà della Guardia costiera libica». La procura di Agrigento che indaga contro ignoti per tentato omicidio plurimo ha fatto sapere che le armi che hanno sparato contro il peschereccio mazarese non sarebbero di origine italiana. «Nel prosieguo delle indagini — ha spiegato il procuratore di Agrigento, Renato Di Natale — faremo ogni accertamento sull’origine e sulla nazione di fabbricazione delle armi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
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CRONACA
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L’Antitrust alle tv: televoto trasparente Sanzioni a Rai e Mediaset se non escluderanno i call center. Sospetti su Sanremo e Grande Fratello CARLO MORETTI ROMA — L’ombra inquietante del televoto si allunga sulle classifiche d’Italia. L’Antitrust ha scritto alla Rai e a Mediaset perché modifichino al più presto, e non oltre i venti giorni, il meccanismo che consente l’effettuazione di telefonate in serie da parte di operatori specializzati nel settore. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato le definisce “utenze business” ma per tutti sono conosciute come call center, quei centri di smistamento telefonico già chiamati in causa da molte associazioni di consumatori che li ritengono responsabili di aver condizionato il risultato finale di reality show come L’isola dei famosi e Grande Fratello e della regina delle trasmissioni nazionalpopolari, il Festival di Sanremo. Gli operatori telefonici dovranno dunque trovare il modo per escludere call center e utenze business ed esplicitarne l’assenza nella pubblicità delle trasmissioni tv. «Ci aspettiamo che le due società si adeguino alle nostre indicazioni» ha detto il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà «perché altrimenti
taio ci disse che eravamo stati in testa fin dall’inizio. Non sappiamo se ci siano stati giochi dietro, di certo quello che abbiamo visto di quel mondo e del televoto non ci è piaciuto, anche come semplici te-
mi: il presidente Enzo Mazza ricorda di aver denunciato «già nel 2009, con l’evento per i giovani Sanremo59, il meccanismo del televoto che consentiva potenziali abusi atti a falsare la competizio-
ne ma la Rai aveva proseguito, senza svolgere alcuna verifica preventiva, nell’utilizzo del servizio anche nei Festival di Sanremo». (ha collaborato luigi bolognini) © RIPRODUZIONE RISERVATA
I precedenti MISS ITALIA Edizione 2009: sul televoto il Codacons si appella al Tar del Lazio
SANREMO Dopo l’esito al Festival del 2009 i “giovani” in gara si lamentano del televoto
ISOLA
POLEMICHE ALL’ARISTON
LA CASA NEL MIRINO
Al Festival di Sanremo condotto da Antonella Clerici l’orchestra lancia gli spartiti per protestare contro il televoto
L’azione dell’Antitrust dopo le segnalazioni sulle pratiche di televoto per scegliere i “nominati” del Grande Fratello
L’intervista
I Bastard Sons of Dioniso: eravamo i favoriti a X Factor, siamo stati battuti all’ultima puntata saremmo costretti ad aprire due procedure sanzionatorie». Dall’Antitrust chiariscono che non è stata aperta una vera istruttoria: ci si è mossi dopo la segnalazione di incongruenze da parte di molti consumatori sul Festival di Sanremo e sul Grande Fratello, come ad esempio la conferma di dieci voti espressi via sms, nonostante il tetto fissato dal regolamento di una trasmissione su tre voti. Dopo la richiesta di un chiarimento dall’Antitrust, dalla Rai hanno risposto che il meccanismo di televoto gestito dagli operatori telefonici non prevede ancora la possibilità di distinguere tra utenze private e call center. È stato come riconoscere quello che in molti temevano: la scelta che gli spettatori indicano al telefono pagando tariffe salate è stata falsata dai voti in blocco convogliati dai call center su richiesta di quanti avevano interesse a far vincere questo o quel concorrente. È la clamorosa conferma di molte campagne di stampa, prima tra tutte quelle di “Striscia la notizia” che raccolse la testimonianza di Lele Mora, il quale lo scorso anno ammise di aver aiutato Walter Nudo a vincere l’Isola dei famosi: «Ho suggerito a parenti e amici di prendere tante schede telefoniche, tante posizioni sul call center per farlo vincere. Abbiamo investito circa 25 mila euro». «Bene Catricalà, bene l’Antitrust — ha commentato ieri il direttore generale della Rai, Mauro Masi — Faremo naturalmente tutti gli approfondimenti del caso, ma la disciplina aziendale in materia, risalente peraltro al 2001, è rigorosa e puntuale». Ma ai dubbi sul risultato “televisivo” del podio espresso dall’ultimo Festival di Sanremo, si affiancano quelli dei Bastard Sons of Dioniso, il gruppo che l’anno scorso perse la finale di X Factor per 16 voti su oltre 170mila. «Qualche sospetto ci è venuto quando molte persone ci hanno detto di aver votato per noi ma che la loro preferenza non era stata accettata. E il giorno della finale il no-
lespettatori di Sanremo. La riforma possibile? Un voto solo a testa, e gratuito». Soddisfazione dai discografici indipendenti dell’Audiocoop e da quelli delle major riuniti nella Fi-
Lele Mora dice di aver speso 25 mila euro per aiutare Walter Nudo a vincere al televoto
La cantante Irene Grandi, esclusa alla serata finale dell’ultimo Festival
“Quella vittoria sembrò strana i nostri dubbi erano fondati” ROMA — Prima che all’Antitrust, il risultato del televoto non è piaciuto all’orchestra dell’ultimo Festival di Sanremo: all’annuncio dell’esclusione di Malika Ayane nella serata finale, i maestri hanno inscenato una protesta clamorosa, facendo un gran trambusto e gettando in aria gli spartiti. Ponendo sullo stesso piano il giudizio di qualità degli orchestrali e quello espresso attraverso il televoto, 50 e 50, il meccanismo ha penalizzato anche
Dietro le quinte
Era sospetto lo scarto con i primi classificati, che erano dei ripescati. Ma di certo non spetta a noi concorrenti presentare gli esposti
Irene Grandi, esclusa dalla gara e piazzatasi al penultimo posto in classifica nonostante “La cometa di Halley” sia poi risultata la canzone più trasmessa dalle radio. «Dietro le quinte ci era sembrato subito molto strano lo scarto con i primi classificati, alcuni tra l’altro erano stati esclusi nelle prime serate e poi ripescati», ricorda la cantante toscana. Ha avuto subito la percezione di qualcosa di strano? «Secondo me le giurie mi-
gliori sono quelle che mettono assieme il voto demoscopico di un gruppo selezionato di acquirenti di musica con quello di una commissione di qualità. La prima parte del festival quest’anno ha avuto votazioni accettabili, anche la scelta di coinvolgere l’orchestra nella fase finale mi è sembrata molto giusta. Il problema è che il televoto può anche essere truffaldino, quindi non è attendibile». Dietro le quinte c’erano voci sul coinvolgimento di call cen-
ter? «Al risultato eravamo tutti perplessi, molti ridevano. L’indignazione dell’orchestra ha reso evidente i problemi del meccanismo di voto: era come se tutti insieme dicessero, e noi con loro: “Ma allora a cosa serve votare?”. Ripeto, era strana la distanza con i primi: non si giustificano 200 mila voti in più attraverso il televoto, neanche se si tratta di personaggi televisivi». Continua a non far cenno ai call center. «Al momento ancora non ci sono le prove, certo che se l’Antitrust lo dice vuol dire che anche alcuni dei nostri dubbi avevano un fondamento». Lei però in quei giorni sembrava comunque soddisfatta della sua performance. «Visto la storia che ha avuto poi la canzone posso dirmi contenta, ma lì per lì non ero l’unica a essere perplessa. Sanremo però è famoso per essere una gara con tanti punti interrogativi, e in un Paese in cui certe furbizie e malandrinate sono all’ordine del giorno, può anche succedere in un Festival che muove tanti interessi. Specialmente televisivi, aggiungo». Nessuno tra di voi ha però presentato un esposto necessario a far partire un’inchiesta. «Credo non spettasse a noi cantanti, ma a chi organizza il festival, a chi ne è responsabile. Cosa si fa, si dice: “La mia canzone era più bella di quella di un altro cantante?”. Non significa nulla e non è rispettoso nei confronti di un artista». Sanremo è sempre Sanremo. «Proprio così: Vasco e Zucchero sono arrivati ultimi, e all’epoca non c’era neanche la truffa del televoto». (c.m.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
CRONACA ■ 27
“Stranieri i figli degli immigrati nati a Roma” Bufera nella capitale dopo le parole di un assessore pdl. L’opposizione: razzismo, si dimetta GIOVANNA VITALE ROMA — Doveva essere un gesto di pace la visita dell’assessore alla Scuola Laura Marsilio alla elementare Pisacane, l’istituto più multietnico della capitale che la giunta di centrodestra ha sempre tentato di “normalizzare” imponendo un tetto agli alunni immigrati, come poi sancito dal ministro Gelmini. Si è trasformata in una sorta di dichiarazione di guerra, tanto più clamorosa perché pronunciata in una scuola dove un’intera classe è composta da trenta studenti tutti extracomunitari per mancanza di piccoli romani. «Anche se questi bambini sono nati in Italia è sbagliato considerarli non stranieri», ha detto ieri l’esponente del Pdl inaugurando le lezioni. «Non è solo un fatto anagrafico, ma una questione cultu-
dea moderna di cittadinanza». Tant’è che il senatore idv Stefano Pedica annuncia ricorso «agli organismi di Bruxelles e Strasburgo, Parlamento Europeo e Cedu per sanzionare una politica, quella della giunta Alemanno, che riassume il peggio del razzismo leghista e della xenofobia di Sarkozy».
Ma il Pdl fa quadrato. Minimizza la governatrice del Lazio Renata Polverini («Sicuramente si è espressa male, spero si corregga») mentre il sindaco Alemanno definisce «penose» le polemiche dell’opposizione. Aggressiva la lezione «ai farneticanti esponenti della sinistra» che dovrebbero «rinun-
ciare alla cittadinanza italiana per mancata conoscenza delle nostre leggi e del nostro vocabolario» impartita dal deputato Fabio Rampelli: «In Italia vige lo “ius sanguinis”, per cui è considerato cittadino italiano solo chi ha genitori italiani». © RIPRODUZIONE RISERVATA
I precedenti MILANO
CASTEL VOLTURNO
TREVISO
Letizia Moratti, sindaco di Milano, a maggio scorso disse: “I clandestini non hanno un lavoro regolare e normalmente delinquono”, frase che scatenò una bufera politica
Dopo essere stato aggredito da alcuni pusher stranieri, Antonio Scalzone, primo cittadino di Castel Volturno disse: “Pronto a trasformare Castel Volturno in una nuova Rosarno”
Sono molte le frasi xenofobe di Giancarlo Gentilini che, negli anni, hanno scatenato polemiche. Fece scalpore la sua volontà di “schedare gli immigrati uno ad uno”
Il sindaco Gianni Alemanno con l’assessore Laura Marsilio
Il caso
Scuola leghista di Adro, mamma ritira due sorelline Alemanno prende le distanze (“si è espressa male”) e si scaglia contro la sinistra rale», la sentenza. Subito bollata dalle opposizioni come «inaccettabile e razzista», da cui tuttavia ha preso le distanze pure il sindaco Gianni Alemanno: «L’assessore si è espressa male in chiave istituzionale e legislativa», l’ha smentita al termine di una burrascosa telefonata. «Sappiamo che in Italia non esiste il diritto di cittadinanza in base alla nascita», ha insistito, «ma voglio dire con chiarezza che tutti i bambini che nascono qui sono un patrimonio per la città e quindi non mi sento di definirli stranieri». Una presa di posizione netta, sebbene corretta qualche ora più tardi per arginare le polemiche, allorché l’assessore capitolino travolta dagli attacchi si è schermita parlando di un equivoco: «Ho usato il termine “stranieri” verso i figli di immigrati senza nessuna accezione negativa», ha precisato Marsilio, sottolineando di aver «utilizzato le parole della normativa vigente nel nostro Paese che non conferisce automaticamente la cittadinanza italiana ai figli di immigrati nati in Italia». Giustificazione vana. «L’assessore si dimetta» ha tuonato il Pd. «È una razzista, Alemanno le ritiri le deleghe e la cacci senza indugio», ha intimato il coordinatore di Sel Claudio Fava. Un gragnola durata tutto il giorno. «Chiedo che il sindaco venga subito in aula a riferire su quali siano le linee dell’amministrazione sull’integrazione», esorta il consigliere comunale del Pd Paolo Masini, mentre il collega Daniele Ozzimo opta per l’ironia: «Il pensiero della Marsilio ricalca quello del Carroccio: non sapevo che Bossi fosse ormai così egemone rispetto al Pdl da riuscire a imporre un assessore leghista nella giunta capitolina». Duro il deputato JeanLeonard Touadi, secondo cui quelle dichiarazioni mostrano «il vero volto di una destra che nessuna cura di Fiuggi è riuscita a cambiare. È la destra del “sangue” e della “razza” così lontana da un’i-
La scuola leghista di Adro
MILANO — Non vuole che le sue figlie studino nella scuola leghista e per questo le ha ritirate. La madre di due sorelle iscritte in prima e terza media all’istituto Gianfranco Miglio di Adro, nel Bresciano, è il primo genitore a scegliere un gesto di protesta forte, dopo giorni di polemica politica sui troppi soli delle Alpi che decorano la scuola, per volere del sindaco leghista. «La situazione è inaccettabile — dice Laura, madre delle studentesse — ho mandato le mie figlie in una scuola statale e la trovo invece piena di stemmi di partito, nonostante il sindaco ripeta che sono “simboli storici”. Alle mie figlie, che per ora staranno a casa ma che presto iscriverò in
Il 15 settembre, all’alba di un nuovo giorno è mancata
Bernardo e Giuseppe Bertolucci ricordano con nostalgia
Cristiana Bracco
Paolo Brunatto
Andreina De Vita
Addolorati ne danno il triste annuncio la mamma Lidia e il papà Michele. I funerali avranno luogo oggi, venerdì 17 settembre alle ore 11, presso la chiesa di S. Lorenzo in Lucina. Roma, 17 settembre 2010 Il marito Piero, Marco con Andrea e Paola, Monica con Alessandro e Luciano annunciano ad esequie avvenute la scomparsa di
compagno di viaggi di sogni e di com-passione cinematografica. Roma, 17 settembre 2010
Dolore antico, cicatrici sbiadite in tempi lunghi e sofferti di nostalgie impotenti. Catarsi infine che induce oggi ad un sapere nuovo nutrito da radici salde e generose. Il ricordo ha un senso perché presenza non offuscata. Con l’amore di sempre, la tua famiglia, i tuoi amici. Firenze, 17 settembre 2010 17-09-1999 17-09-2010 “La triste angoscia di luna trascinò via i tuoi sogni: colline, alberi, luce, notte, acque. Fu colpita in un soffio la bellezza”.
Emanuele Ricci saluta lo Avv.
Mario Ricci maestro e collega impareggiabile Roma, 17 settembre 2010 Impresa Funebre Piacenti tel. 06/321.66.66
Laura Martini Vignetti avvenuta il 14 settembre. Ciao mamma, ciao nonna. Ti ricorderemo sempre colmi della dolcezza, dell’amore e dell’esempio di vita che ci hai offerto. Roma, 17 settembre 2010 La moglie, i figli, la nuora e i nipoti annunciano la scomparsa del caro Architetto
17-09-2006
17-09-2010
ANNIVERSARIO
Claudio Marcello Rambaldi Sei sempre il nostro angelo Mamma, Papà e Monica Bologna, 17 settembre 2010 O.F. Mingardi-Budrio (Bo) tel. 051-801177
17-09-2000
ANNIVERSARIO
4° ANNIVERSARIO
Luciana Gallichi Rebhun
Claudio Marcello Rambaldi
Sei stata e sarai sempre con noi. Con amore e tenerezza, Miriam con Marco, Giorgia, Paolo, Sara, Marco, Federico, Riccardo, Marina e Giovanni. La funzione religiosa oggi, alle 11.30 al cimitero Israelitico, Via Santa Maria del Pianto, 120 Napoli. Napoli, 17 settembre 2010
Paolo Picozza Patrizia Amadio, Patrizia e Giampaolo, Letizia, Anna Maria, Giovanna e Gianfranco, Fausta e Iolanda, Loredana, Miro e Franca, Paolo e Antonietta, Anna Casalvieri, Renata e Maurizio, Edvige Guglielmo e Fernando. Latina, 17 settembre 2010 L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia esprime profondo cordoglio per la scomparsa del Maestro
Guido Turchi Accademico di Santa Cecilia Prestigiosa figura di musicista e musicologo. Roma, 17 settembre 2010 Claudia Termini partecipa con immenso dolore alla scomparsa del Maestro
Guido Turchi Parma, 17 settembre 2010
O.F. Mingardi-Budrio (Bo) tel. 051-801177
5 49 71 83 85 88 74
Concorso n. 111 del 16-09-2010
Superenalotto Nessun vincitore con punti 6 Nessun vincitore con punti 5+ Ai 24 vincitori con punti 5 Ai 2.271 vincitori con punti 4 Ai 96.067 vincitori con punti 3
Superstar
PROSSIMO CONCORSO IL JACKPOT CON PUNTI 6
Modena, 17 settembre 2010 Martedì 14 settembre si è spenta nella sua abitazione in Firenze
Ela Seccia Berretti
Ferrero Donatini Firenze, 17 settembre 2010
39.889,00 € 1.885,00 € 100,00 € 10,00 € 5,00 €
140.000.000,00 euro
Edoardo Flavio Ricci
Gli amici della A. Manzoni & C. s.p.a. di Firenze abbracciano Lisa e la sua famiglia per la perdita del padre
37.745,45 € 398,89 € 18,85 €
Nessun vincitore con punti 5 Agli 8 vincitori con punti 4 Ai 519 vincitori con punti 3 Ai 7.616 vincitori con punti 2 Ai 50.557 vincitori con punti 1 Ai 110.237 vincitori con punti 0
illustre studioso e caro amico
scultrice e pittrice. Ne danno triste annuncio, ad esequie avvenute, la figlia Annagrazia Berretti, il nipote Francesco Pozzi e tutti i suoi cari. Firenze, 17 settembre 2010
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6.039.270,61 €
Rita Gazzolo Dal tuo Nando e dai nostri figli Luca, Matteo e Giovanna. Riano, 17 settembre 2010
Fabrizio Frigerio
I colleghi dell’Università di Modena, Domenico Borghesi, Filippo Corsini, Carlo Vellani e Mauro Vellani si uniscono al dolore della famiglia per la perdita del Prof.
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I funerali avranno luogo oggi, 17 settembre alle ore 10.30 nella chiesa interna cimitero Flaminio. Non fiori ma opere di bene. Roma, 17 settembre 2010 Cara Alberta e caro Carlo vi siamo vicini nel grande dolore per l’improvvisa scomparsa del nostro caro
Sei sempre nel mio cuore con immenso amore. Nonna Dealba Budrio, 17 settembre 2010
gli stemmi padani siano fatti sparire e perché il sindaco si assuma le responsabilità di «un atto aberrante», con le parole di Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma. Per domani ad Adro è previsto un presidio organizzato dalla segreteria provinciale del Pd. Sinistra e Libertà chiede con una mozione che il consiglio regionale lombardo «censuri in modo chiaro l’iniziativa». Oliviero Diliberto del Pdci vorrebbe che la Gelmini «si adoperasse per cancellare quella bruttura, contraria alla Costituzione». Ma la Lega continua a difendere il suo sindaco. Per Umberto Bossi, «non è esagerato a usare il sole delle Alpi nella scuola, perché si tratta del simbolo culturale del Nord».
un’altra scuola, non so come spiegare i perché di questa assurda situazione». Contro il sindaco Danilo Oscar Lancini, che ha marchiato con il sole delle Alpi quasi ogni arredo nella scuola (dai posacenere ai banchi), continua la bufera. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini commenta: «Più teniamo lontano la scuola dalle questioni di partito e dalle contrapposizioni, più facciamo l’interesse del Paese». Per la deputata del Pdl Viviana Beccalossi, «il sindaco certamente non ha reso un servizio intellettualmente onesto alla collettività». Intanto Farefuturo, l’associazione vicina al presidente della Camera Gianfranco Fini, chiede che in ogni aula sia messo il Tricolore. Più dura l’opposizione, che da giorni lotta perché
FRANCO VANNI
NAZIONALE
3 51 29 26 29 62 47 55 18 24 31
37 30 66 1 62 25 75 23 66 50 56
69 67 36 67 79 73 78 25 36 7 88
41 56 74 83 59 70 29 17 47 43 43
88 36 70 90 69 34 7 82 23 30 41
10 e LOTTO COMBINAZIONE VINCENTE 1 25 37 62
3 26 47 66
18 29 50 67
23 30 51 69
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Evasione fiscale indagati imprenditori e commercialisti ROMA — Una sessantina tra imprenditori, società e commercialisti sono indagati dalla procura di Roma nell’ambito di un’inchiesta su un presunto giro di evasione fiscale. Tra le aziende coinvolte Aiazzone network srl, Visa Diffusion Moda, Emmedue, Emmecinque, Emmelunga e Conad del Tirreno. Per quanto riguarda gli studi di commercialisti, ci sono, tra gli altri, quelli di Cesare Pambianchi, attuale presidente di Confcommercio Roma, e quello di Carlo Mazzieri.
Le opere d’arte per battere i tumori un’asta a Bologna BOLOGNA — Arte al servizio della ricerca scientifica. È lo scopo di 'Arte generosa', un'asta di 32 opere d'arte organizzata da Airc, l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro, il 24 settembre a Bologna. Le porte di Palazzo Fantuzzi si apriranno a collezionisti pronti ad aggiudicarsi lavori di artisti come Mimmo Jodice, Luigi Ontani, Mimmo Palladino. Lo scopo: finanziare la lotta contro i tumori. Il tutto grazie alla presenza di opere d'arte donate dagli artisti e da gallerie d'arte.
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
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ATTUALITÀ
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New York non dorme mai e i maratoneti della notte conquistano Central Park L’ultima moda: jogging al chiaro di luna DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FEDERICO RAMPINI NEW YORK — Il corridore della notte ha una vita più tranquilla di quanto si creda: il batticuore glielo dà al massimo l’incontro con un “racoon”, procione invadente e per nulla intimorito dagli esseri umani. Ormai dimenticati i tempi duri che gli diedero una fama sinistra, oggi Central Park si popola di jogger anche dopo il tramonto. Molto, molto dopo. Nella “city that never sleeps” immortalata da Frank Sinatra e Liza Minelli, non dormono mai neanche gli appassionati della corsa. Un club di aficionados dell’allenamento notturno si mette a macinare chilometri girando attorno al laghetto Reservoir solo quando ormai il buio è fitto. Li ha rintracciati il Wall Street Journal per farne l’identikit completo: «Ecco quelli che allacciano gli sneakers quando le persone normali vanno a letto». C’è chi lo fa per necessità, per-
Il grande polmone verde si riempie dopo il tramonto di appassionati della corsa ché un lungo orario di lavoro gli impedisce di fare sport alla luce del giorno: è il caso di Kate Rosenblatt, chirurga all’ospedale Mount Sinai. Ma i più numerosi lo fanno per scelta, quasi un’opzione zen, uno stile di vita. David Goughnour, 29 anni, portiere d’albergo, potrebbe benissimo allenarsi di giorno, «ma vuoi mettere quel silenzio, quella pace, l’aria misteriosa del parco buio, l’immersione nella natura quando ritorna ad essere se stessa, intatta e indisturbata». Questa tribù ha dei privilegi rari: è vero che di notte il vastissimo polmone di verde cittadino (3,4 milioni di metri quadri) sembra tornare all’epoca in cui Manhattan era una foresta vergine, frequentata fino al XVI secolo da sparuti clan di pellerossa. Per il jogger di mezzanotte lo spazio è illimitato, non deve più dividerlo coi passeggia-cani, non deve fare dribbling improvvisi per evitare i turisti che si fermano a fare foto a Strawberry Fields o alla statua di Alice nel paese delle meraviglie. A mezzanotte ci sono solo gli indomiti jogger, sagome discrete che indovini a malapena, il cui passaggio è rivelato dallo scricchiolio della ghiaia e del terriccio sotto le suole di gomma. Si celebra questa loro abitudine anche per sottolineare quanto è cambiata, in meglio, la vita a Manhattan. Per una generazione ormai matura, resta indelebile il ricordo dello “stupro di Central Park”, anno 1989: la vittima era una giovane banchiera dell’Upper East, gli aggressori infierirono con una violenza inaudita lasciandola in fin di vita. Altri tempi, un’altra città, irriconoscibile. La pro-
“L’oscurità aiuta a concentrarsi. Hai meno distrazioni e badi solo a quello che stai facendo”
IL CAMPIONE Khalid Khannouchi, cinque volte campione di maratona a Chicago Anche lui è un corridore della notte babilità di farsi aggredire a Central Park oggi è molto inferiore a quella di subire scippi violenti in pieno giorno nel centro storico di una città europea. «Quest’anno – recitano le statistiche del New York Police Department – dentro la cinta di Central Park si sono verificate tre aggressioni, nessuna mortale. L’anno scorso cinque». Per una metropoli di 8,2 milioni di abi-
tanti, un’inezia. Statisticamente anche a New York è più pericoloso attraversare sulle strisce pedonali nella Quinta Strada alle due del pomeriggio. La signora Rosenblatt ha perfino smesso di portare una bomboletta spray anti-aggressione quando va a correre a mezzanotte. «Faccio i percorsi bene illuminati – dice – è l’unica precauzione che prendo». E’
così rilassata da tenere gli auricolari dell’iPod con la musica. I suoi incontri più frequenti? Le pattuglie della polizia, che il parco lo perlustrano senza sosta. John Cote, banchiere della JP Morgan che appartiene alla stessa tribù dei corridori nottambuli, conferma che «il pericolo è l’ultima cosa a cui pensi, l’oscurità aiuta invece a concentrarsi sulle prestazioni, sul ritmo, sul fiato, hai meno distrazioni dal paesaggio e badi solo a quello che stai facendo». Il pericolo più serio è prenderNEW ci troppo gusto, non JERSE riuscire più a fermarY si, ignorare l’orologio. E dimenticare che all’una di notte scatta la chiusura del parco, proibito al pubblico fino alle sei del mattino. La polizia non Manh scherza: ha attan fermato perfino Khalid Khannouchi, cinque volte campione di maratona a Chicago. Gli agenti gli hanno condonato la multa solo quando Khannouchi ha spiegato di essere musulmano: doveva correre di notte durante il Ramadan (e il tempo stringe, manca un mese e mezzo alla maratona di New York). Anche questo accade solo a Central Park.
I punti LA PRIMA EDIZIONE I concorrenti della prima maratona dovevano correre varie volte attorno a Central Park
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IL FILM Nella pellicola “Il Maratoneta” il protagonista si allena per la maratona andando a Central Park
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Il caso
La Grande Mela bandisce il fumo sigaretta vietata in parchi e spiagge NEW YORK — Fumatori, alla larga da New York. Dopo aver bandito il fumo in bar e ristoranti, il Comune estenderà il divieto a spiagge, parchi e altre aree pubbliche, come Times Square e Broadway. Accendersi una sigaretta a Coney Island o Central Park significherà rischiare multe fino a 250 dollari. «La scienza è chiara: un’esposizione prolungata al fumo passivo nuoce alla salute — ha detto il sindaco Micheal Bloomberg — è giunto il momento di agire contro questo problema». A dare manforte alla sua crociata è stato un recente sondaggio che dimostra che il 65% dei newyorchesi sono dalla sua parte.
la Repubblica VENERDI 16 SETTEMBRE 2010
ATTUALITÀ
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Quei 370 mila euro in meno
La sforbiciata: 370mila euro in meno a municipio con un po’ di fantasia si evita il rincaro dei servizi La politica delle multe
?
La strada più classica è quella di punire le infrazioni: si vieta il cibo ai piccioni ma anche la bevuta all’aperto La guerra tra ricchi e poveri
Le decurtazioni aprono spazio ai mecenati privati ma questi scelgono i luoghi più noti e già ricchi
Inchiesta italiana
Baci vietati e Superenalotto così i sindaci equilibristi cercano di salvare i bilanci Trucchi e finanza creativa contro tre miliardi di tagli in 2 anni PAOLO GRISERI EMANUELE LAURIA ROMA — Per ora il bilancio è in attivo: 40 euro giocati, 60 vinti. Ma è una contabilità a rischio: «Tre estrazioni fa abbiamo centrato un superstar da 20 euro. Senza quello saremmo in pari». A Melito, hinterland di Napoli, i conti comunali quadrano così: sperando di vincere al superenalotto. Provocazione? Non solo. «Se vinco, divento il sindaco più amato d’Italia», dice Antonio Amente, 59 anni, medico di base prestato alla politica: «I soldi delle giocate li prendo dal mio stipendio di primo cittadino. Fortunatamente con il mestiere di medico me lo posso permettere. Gli uffici comunali garantiscono che con 150 milioni di vincita nessuno a Melito pagherà le tasse per dieci anni». Un paese di Bengodi, anche se i problemi non mancano: disoccupazione al 30 per cento, criminalità e carenza di infrastrutture. Per i 43 mila di Melito la vita non è semplice. Soprattutto, non è affatto detto che il superenalotto riempirà le casse del comune: i matematici spiegano che l’eventualità di una vincita è mille volte più rara di quella di veder nascere un paio di gemelli siamesi. Certo, non tutta Italia può affidarsi agli incerti delle estrazioni del lotto. Gli 8.094 municipi del Bel Gli strumenti “inventati” Paese piangono miseria e temono il peggio. «L’annus horribilis sarà il 2011», pronostica il segretario generale dell’Anci, Angelo Rughetti. Ha fatto i calcoli e c’è poco da stare allegri: «Nel 2010 lo Stato ha trasferito ai Comuni 15 miliardi di euro. Nel 2011 saranno 13,5 e nel 2012 scenderemo a 12». Tre miliardi in meno in due anni, una bella mazzata. Una media di 370 mila euro in meno a municipio che sono tanti se si considera che solo 150 comuni in Italia hanno più di 50 mila abitanti e tutti gli altri sono di dimensioni molto ridotte. Il taglio avrà conseguenze gravi anche perché per risalire la china non vale fare cassa con l’aumento delle tasse: la Finanziaria 2010 impedisce ai sindaci di aumentare l’Irpef o modificare le aliquote di tributi come l’Ici o la Cosap. Stilare un bilancio è diventato un esercizio da giocolieri: senza un braccio, senza la gamba sinistra, senza la destra, sempre più difficile. «Con questi vincoli — dice Rughetti
Ma quali sono gli strumenti più utilizzati dalle amministrazioni pubbliche per rimpinguare bilanci asfittici?
8.094
I COMUNI È il numero complessivo dei comuni italiani
REPUBBLICA.IT SUL sito di Repubblica.it l’inchiesta completa sule soluzioni dei Comuni per far quadrare i bilanci. Potete commentare e mandarci le vostre testimonianze
— l’unica strada per far cassa è quella di aumentare i prezzi dei servizi a domanda individuale». Cioè far lievitare il costo delle mense scolastiche, dei trasporti pubblici, degli asili nido: «In sostanza — spiega il segretario generale — tutti quei servizi che spesso, in quanto pubblici, sono quelli più richiesti dai cittadini meno abbienti». Nasce così la rincorsa dei sindaci ai cento e più sistemi per cavarsi d’impiccio, dare al bilancio del Comune almeno una parvenza di presentabilità ed evitare il commissariamento per fallimento come accadde nel 2006 all’amministrazione di Taranto guidata da Rossana Di Bello. Ma quali sono gli strumenti più utilizzati per rimpinguare bilanci asfittici?
ne sorpreso a baciarsi in automobile. Un capitolo a parte meritano le diverse forme di tassazione sui wc e sugli escrementi degli animali. Venezia ha deciso di portare a 3 euro il biglietto d’ingresso nei wc pubblici durante l’alta stagione turistica. Chi non paga non entra perché i tornelli non scattano, con tutte le conseguenze del caso. A Trieste invece si possono pagare fino a 300 euro di multa se il cane viene sorpreso a fare pipì per strada: sulle ruote delle auto in sosta così come sugli stipiti delle porte e sulle gambe delle panchine. Una delle strade per far accettare i balzelli è quella di legarli alla sempre più gettonata ricerca di sicurezza. Quella che in alcune parti d’Italia è diventata una vera e propria ideologia fornisce un paravento ideale per comminare multe e sanzioni pecuniarie d’ogni genere. A Gallarate, nel Varesotto, il sindaco, Nicola Mucci, aveva impedito ai cittadini di aggirarsi nelle ore notturne per le vie del centro bevendo alcolici: un ragazzo è stato multato per porto abusivo di birra e ha dovuto versare ben 500 euro. Tra i divieti più bizzarri, quello di scavare buche nella sabbia sulla spiaggia di Eraclea (con la scusa che si tratterebbe di «giochi molesti»), quello di passeggiare con gli zoccoli a Capri e Positano (disturbano la quiete pubblica) e quello di sedersi sui gradini dei monumenti di piazza della Loggia a Brescia. A Voghera, dopo le 23 vige il divieto di seduta collettiva sulle panchine: la multa scatta quando si supera il numero di tre persone per panchina. SE PAGANO I DEBOLI
VECCHIA, CARISSIMA, MULTA Non tutti i sindaci hanno la fantasia di Antonio Amente. Per fare cassa la maggior parte segue anzi la cara, vecchia, strada delle multe. Si punisce ogni piccola infrazione con esose richieste di denaro. In molti comuni nutrire gli animali randagi è un lusso che si può pagare parecchio caro. I vigili sono severissimi con chi viene colto mentre lancia mangime ai piccioni: a Bergamo si rischiano 333 euro di multa che salgono a 500 a Venezia e Lucca e addirittura a 520 a Cesena. Per «par condicio» nella cittadina romagnola viene punito con una multa da 520 euro anche chi distribuisce cibo ai gatti randagi. Pasti carissimi dunque. E vigili urbani inflessibili come nella Ginevra di Calvino. Con effetti devastanti sulla vita quotidiana, anche nei momenti intimi. Bisogna essere molto innamorati a Eboli per rischiare la multa da 500 euro prevista per chi vie-
150
I PIÙ GRANDI Solo 150 hanno più di 50mila abitanti gli studenti
15 miliardi
di euro
Se già oggi le ristrettezze di bilancio scatenano la fantasia di sindaci e assessori, c’è da attendersi nei prossimi mesi un fiorire di iniziative più o meno curiose. La meno originale (e certamente tra le meno popolari) di tutte è quella di aumentare le rette delle mense scolastiche e, in generale, le spese delle scuole che dipendono dalle amministrazioni locali. A Roma, a esempio, il costo dei pasti destinati agli alunni delle scuole gestite dal Comune è raddoppiato da 40 a 80 euro mensili. In altre parti d’Italia si escogitano alcune furbizie come quella di abolire il tempo pieno al venerdì concludendo le lezioni a fine mattinata per risparmiare sulla mensa. A Palermo, in primavera, l’amministrazione per ragioni di bilancio cancellò la pasta dal menu dei bambini degli asili nido. Ripristinando un primo piatto energetico solo dopo la rivolta delle mamme. Meno impopolari, perché nell’euforia della cerimonia
I FONDI NEL 2010 Sono i trasferimenti dello Stato ai Comuni nel 2010
12 miliardi di euro
I FONDI NEL 2012 Sono i trasferimenti previsti per il 2012
la Repubblica
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VENERDI 16 SETTEMBRE 2010
Così all’estero
PER SAPERNE DI PIÙ www.anci.it www.finanze.it/export/finanze/index.htm
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INGHILTERRA
GERMANIA
SPAGNA
FRANCIA
Nella gara continentale ad aumentare le multe per far quadrare i bilanci, i comuni inglesi fanno eccezione: solo il 17 per cento di aumento tra il 2004 e il 2009. In Italia incrementodel 600 per cento
Per risparmiare Merkel sta studiando un severo piano di ristrutturazione. Secondo indiscrezioni si potrebbe arrivare a dimezzare il numero del Lander accorpando i piccoli
Il governo Zapatero ha dovuto varare un severo piano di austerità economica. A Regioni e Comuni taglieranno 1,2 miliardi di euro. Si minaccia l’aumento delle tasse locali
Polemiche contro i Comuni accusati di camuffare gli autovelox nei cantieri per fare cassa ingannando gli automobilisti che non si accorgono della telecamera dietro le transenne
Il caso
Investimenti, il divario incolmabile mille euro a Trento e 26 a Palermo ROMA — Un Paese sempre più a doppia velocità. Virtuoso e generoso negli investimenti al Nord, in netto ritardo al Sud. C’è un abisso fra Tortolì e Trento, Comuni in cui le spese in conto capitale si aggirano sui mille euro per abitante, e Palermo, che fa registrare la cifra poco più che simbolica di 26 euro pro-capite. I dati, tratti dai certificati consuntivi resi disponibili dal dipartimento affari interni e territoriali del Viminale, fotografano una dura realtà ma anche una scommessa: quella che il federalismo fiscale dovrà essere in grado di vincere. Quasi tutte le città del Sud si collocano sotto la media di investimenti di 398 euro per abitante. Il Paese dei divari incolmabili. I ricchi da una parte: Venezia e Siena possono vantare rispettivamente 1347 e 1317 euro di entrate proprie per abitante. I poveri dall’altra: in fondo alla classifica degli incassi propri — che non tengono conto di trasferimenti, prestiti e alienazioni — stanno Caltanissetta (291), Agrigento (285), Villacidro (285) ed Enna (201). Ma non mancano le sorprese, leggendo i dati dei bilanci degli
enti locali italiani. I Comuni meridionali, affollati di dipendenti, non sono quelli che spendono di più per il personale: Siena e Trento stanno in cima a questa classifica, con 554 e 551 euro per abitante. La prima amministrazione del Sud è Salerno, al sesto posto con 502 euro, poi Catania al nono posto con una spesa per il personale pari a 477 euro ogni abitante. A spendere di meno per il personale, nel rapporto con la popolazione amministrata, è il Comune di Monza (147 euro). Altro dato in controtendenza è quello che riguarda le entrate tributarie: dopo Venezia, sono Lecce, Olbia e Caserta a guidare la graduatoria dei Comuni che riescono a incassare di più. E fra le amministrazioni più indebitate Catania — passata alla storia per un buco di bilancio che ha costretto il governo nazionale a intervenire con un maxi-prestito da 150 milioni — è solo al quinto posto. È Torino la città italiana più esposta con le banche: 3.450 euro per abitante. Ma quello è l’effetto dei mutui contratti in occasione delle Olimpiadi invernali. (e. la.)
Ma il prossimo anno questi escamotage saranno sufficienti per compensare i tagli pesantissimi previsti dal governo?
60 euro
SUPERENALOTTO Gli euro vinti con il Superenalotto dal Comune di Melito, per fare cassa
Conclusa in modo non esaltante la stagione della finanza creativa, anche i Comuni hanno finito per abbandonare alcuni sistemi eterodossi utilizzati per far quadrare i bilanci. Molti piangono ancora oggi per le conseguenze di un uso disinvolto di derivati e altre diavolerie finanziarie alla base della crisi economia mondiale. Anche il sistema delle cartolarizzazioni, in sostanza la cessione a società finanziarie della facoltà di vendere una parte del
3 euro
TASSA SUL WC La tassa sul wc in alta stagione turistica a Venezia
500 euro
Il Qr code per vedere sul cellulare le immagini correlate all’inchiesta sulla finanza creativa dei sindaci
IL GIOCO A MELITO La delibera del Comune sul Superenalotto e sotto il sindaco Amente
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non si bada a spese, sono le tasse sui matrimoni. Le aml’ha bollata come «un balzello dal vago sapore borbonico». ministrazioni comunali fanno pagare salate le location A Bologna, anni fa, la lotta senza quartiere contro le forme più ambite: a Roma si pagano tra i 1.200 e i 1.400 euro per di pubblicità non soggette alla dovuta tassazione portò a dire sì in Campidoglio o nel complesso di Vignola Mattei effetti parossistici: i commercianti si trovarono a rispondove si può provare il brivido di sposarsi in chiesa anche dere di uno zerbino con le iniziali del negozio, o degli adese si tratta di un matrimonio civile e il tempio è sconsacrasivi incollati in vetrina con le carte di credito ammesse nel to. A Torino il matrimonio alla Mole Antonelliana costa ristorante, o dei pannelli con i nomi delle ditte produttri2.000 euro e c’è naturalmente da sperare che la giornata ci di gelati: un barista ha ricevuto, per quest’ultima infranon sia nebbiosa. Ma il prossimo anno questi escamotazione, una multa da 3.000 euro. Sono stati ben 2.300 i comge saranno sufficienti per compensare i tagli pesantissimi mercianti di Bologna che si sono visti recapitare accertaprevisti? La risposta è scontata: no. Anche in vista della rimenti di mancato pagamento della tassa sulla pubblicità. duzione dei trasferimenti nel settore della cultura e delle A tormentare i sindaci c’è anche quel curioso meccanismo del patto di stabilità che si potrebbe definire una vemostre: «La finanziaria — osserva Rughetti — prevede per ra e propria tassa sulle formiche. Nel senso che i comuni il 2011 un taglio dell’80 per cento sulle spese dei comuni più virtuosi, quelli che sono riusciti a ridurre le spese, soper il settore». Questo significa dare un ruolo sempre magno costretti l’anno successivo a ridurle ancora mentre i cogiore alle fondazioni bancarie e a tutti quei privati che già muni spendaccioni, i comuni cicala, per paradosso sono oggi investono in cultura. «Ma non sempre — fanno notameno penalizzati, nel senso che l’anno successivo devore all’Anci — un territorio dispone di enti e associazioni no risparmiare di meno. Alcune amministrazioni seguoprivate in grado di sopperire ai tagli annunciati». È chiaro no quella che si potrebbe definire la strategia di Bubka, se dunque che uno degli effetti dei tagli ai trasferimenti per è vero che il grandissimo campione mondiale dell’asta la cultura potrà essere quello di aumentare le differenze saltava in allenamento più alto di quel che faceva vedere tra le aree ricche e quelle povere, attirando il turismo nelin gara per poter battere il le prime e allontanandolo maggior numero possibidalle seconde. Perché è le di record mondiali. Coevidente che i mecenati I due piatti della bilancia sì qualche sindaco risparpronti a investire sono mia meno di quel che popochi, e quei pochi lo fantrebbe per segnare un mino in territori di chiara faglioramento anche l’anma: a Porto Rotondo, per no successivo. Altrimenti esempio, lampioni e strail rischio è di fare la fine del de nuovi saranno pagati primo cittadino di Varese dal re georgiano del gas che in un anno ha risparManasir Ziyad, che ha firmiato la bella cifra di 2 mimato un accordo col Colioni di euro e, in premio, si è sentito dire da Roma che l’anmune. Ma altrove? no successivo avrebbe dovuto risparmiarne di più. SI TASSA ANCHE L’OMBRA Altrove il calo dei flussi turistici può trasformarsi in un calo del gettito nelle tasse comunali. I sindaci sono chiamati a rimediare. Come? I balzelli sui dehor e sui tavolini dei bar sono uno dei mezzi più diffusi. A Cagliari l’ira dei commercianti si è sfogata contro l’amministrazione che ha rispolverato una norma di quarant’anni fa per tassare le tende da sole che eccedessero una misura standard: è stata chiamata «la tassa sull’ombra» e la Confesercenti
IL CODICE
patrimonio immobiliare comunale, ha fatto il suo tempo. È vero che in quel modo si sono turate alcune falle di bilancio ma la vendita del patrimonio di famiglia ha finito per impoverire le amministrazioni. Oggi uno dei pochi polmoni finanziari dei municipi è quello della trasformazione in Spa delle società ex municipalizzate che forniscono servizi, come le multiutilities nei settori dell’energia e dello smaltimento dei rifiuti. Ma pure questo, in fondo, è un modo per cedere una parte del patrimonio pubblico anche se il ritorno economico dura nel tempo. Uno dei sistemi meno costosi per i cittadini, anzi moralmente virtuoso, è chiamare chi ha creato i buchi di bilancio a ripianare almeno una parte del debito. È successo a Sommatino, in proLe strade percorribili vincia di Caltanissetta, dove l’ex sindaco, Lorenzo Tricoli, è stato obbligato dal suo successore, Salvatore Gattuso, a rifondere 203 mila euro di incarichi professionali e consulenze che la Corte di Conti ha giudicato illegittimi: «Mi sono trovato a dover amministrare in ristrettezze per colpa dell’attività svolta dalla giunta precedente», si è giustificato Gattuso. Ma al di là dei dubbi meccanismi di ingegneria finanziaria e di limitate ritorsioni sugli amministratori del passato, quali strade hanno oggi i Comuni per uscire dall’angolo? La prima è ottenere forme di autonomia fiscale oggi vietate per cercare di stringere nuovi patti con i cittadini e scambiare un aumento delle tasse locali e delle tariffe con il miglioramento dei servizi. In alternativa si possono solo ridurre le prestazioni pubbliche a scapito dei più poveri e a vantaggio dei privati in grado di sostituirsi ai municipi. Una delle richieste dei sindaci è modificare i criteri del patto di stabilità per evitare la tassa delle formiche che premia le cicale e per escludere, ad esempio, le spese di investimento dal calcolo delle uscite: «Un’amministrazione che investe in infrastrutture o nel miglioramento della qualità urbana — fanno notare all’Anci — non è paragonabile a quella che spende le stesse cifre in iniziative prive di conseguenze per il futuro». Ma non sarà facile convincere Tremonti. Perché anche lui ha un patto di stabilità da rispettare: quello con la Bce, la banca centrale dell’Unione europea.
IL COSTO DEI BACI È la multa per chi si bacia in automobile a Eboli
Ma al di là dei dubbi meccanismi di ingegneria finanziaria quali strade hanno oggi veramente i Comuni per uscire dall’angolo?
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2.000 euro
NOZZE A TORINO Il contributo da versare per sposarsi sulla Mole antonelliana
Genova, 2-10 Ottobre 2010
FINANZA&MERCATI
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Ieri FTSE MIB ....................20684,36 FTSE IT ALL.................21242,11 FTSE IT STAR ..............10762,51 FTSE IT MID ................23510,85 COMIT ...........................1037,03 FUTURE.......................20671
ECONOMIA
la Repubblica
VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
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I migliori
Principali titoli del Mercato azionario
FTSE MIB Var.% Luxottica ................................................1,82 Campari .................................................1,40 Lottomatica ............................................1,39 Monte Paschi Si. .....................................0,87 RCS Mediagroup .....................................0,68
Titolo
Pr. Rif €
A2A.............................................1,102 Ansaldo Sts .................................9,600 Atlantia .....................................15,150 Autogrill ......................................9,505 Azimut ........................................7,170 Banca Generali ............................8,830 Banco Popolare ...........................4,815 Bca Pop.Milano ...........................3,723 Bulgari ........................................6,125 Buzzi Unicem ..............................7,320 Campari ......................................4,348 Cir...............................................1,421 Enel ............................................3,913 Eni ............................................16,260
I peggiori Fiat .......................................................-2,20 Ansaldo Sts ...........................................-1,94 Unicredit ...............................................-1,89 Buzzi Unicem ........................................-1,81 Telecom IT ............................................-1,81
-0,99 -1,94 -0,72 -1,09 -1,31 -1,62 -0,98 -1,52 -0,97 -1,81 1,40 -1,32 -0,70 -0,18
Exor ..........................................15,440 Fiat ...........................................10,210 Finmeccanica..............................8,440 Fondiaria-Sai ..............................7,760 Generali ....................................14,940 Geox ...........................................4,037 Impregilo.....................................2,205 Intesa Sanpaolo...........................2,410 Italcementi..................................6,135 Lottomatica...............................11,640 Luxottica...................................20,120 Mediaset.....................................5,135 Mediobanca ................................6,585 Mediolanum................................3,095 Monte Paschi Si...........................1,045 Parmalat .....................................1,960
-1,22 -2,20 -1,63 -0,32 -0,93 0,12 -1,56 -1,03 -0,41 1,39 1,82 -0,48 -1,20 -0,96 0,87 -1,01
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-0,26 0,08 0,68 -0,21 -0,99 -1,81 -0,64 -0,40 -1,10 -1,03 -1,89 -1,00 1,04
Fiat divisa in due, l’auto va da sola Marchionne: “Èun giorno storico” “Ancheglioperaipiùsicuri”.Elkann:costruiamoilfuturo PAOLO GRISERI TORINO — La Fiat si divide in due. «Una svolta», annuncia agli azionisti John Elkann. Una svolta che, sottolinea Marchionne, «è storica e arriva al momento giusto», perché «garantisce maggiore libertà di azione anche nel caso maturino possibilità di stringente alleanze». Dalle 14 di ieri, quando l’assemblea degli azionisti del Lingotto ha approvato lo spin off, sono iniziate le procedure per la nascita di due società: Fiat Spa continuerà ad occuparsi di automobili «dalla 500 alla Ferrari», co-
Iveco entreranno nell’orbita di altri produttori, sarà chiaro che la Fiat si concentrerà sull’unico core business dell’auto come non faceva dall’epoca pionieristica. Torino intende trattare con il fondo di Abu Dahbi «per tornare al 90 per cento in Ferrari» e non esclude di quotare in borsa la Rossa entro il 2014. L’ad conferma che le due società nate ieri avranno lo stesso indebitamento dividendosi in parti eguali i 5 miliardi di partenza. Le azioni di Fiat industrial dovrebbero iniziare a circolare il 3 gennaio prossimo se i tempi ver-
ranno rispettati: richiesta di quotazione entro fine settembre, autorizzazione entro fine novembre, scissione a metà dicembre». Per un evidente paradosso, la borsa che aveva chiesto a gran voce la scissione negli ultimi anni, ha scelto proprio il giorno dell’annuncio per punire la Fiat facendo scendere il titolo del 2,2 per cento. Un calo dovuto ai dati di mercato che in Europa penalizzano pesantemente il gruppo di Torino: ad agosto il Lingotto è passato dal 7,5 al 6,6 per cento del mercato. «La colpa - dice l’ad - è nella scelta di drogare il mercato con gli in-
centivi. Ora dobbiamo aspettare la metà del 2011 perché la situazione torni fisiologica». Al termine dell’assemblea Marchionne è parso possibilista sugli esiti del braccio di ferro con i sindacati: «Chiusa la partita di Pomigliano dobbiamo andare avanti stabilimento per stabilimento per creare le condizioni di governabilità». L’ad intende scambiare accordi con produzioni? «Non sto cercando di corrompere nessuno, sia ben chiaro. Dico che se una fabbrica non è governabile non ha senso parlare di produzioni».
AL VERTICE Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat, e John Elkann che ieri era alla sua prima assemblea da presidente del gruppo
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Ieri l’assemblea del Lingotto ha approvato il progetto di scissione. Non escluso il collocamento in Borsa di Ferrari me ha sottolineato Elkann. Nella Spa rimarranno anche i componenti e le attività editoriali. In tutto fatturerà 32 miliardi destinati, secondo le intenzioni di Marchionne, a raddoppiare entro il 2014. Fiat industrial comprenderà invece Iveco e Cnh, dunque le società che producono camion e trattori. Oggi ha un fatturato di 19 miliardi destinato a salire, nelle previsioni del 2014, fino a 29 miliardi. Dunque, se le previsioni verranno rispettate, in quattro anni, per effetto della «liberazione dell’auto» da camion e trattori, le due società dovrebbero fatturare complessivamente 93 miliardi, quasi il doppio dei 52 di oggi. Perché attendere questo autunno 2010 per realizzare un’operazione che, riconosce Marchionne, «la borsa ci chiedeva da molto tempo»? Perché, sostiene l’ad di Fiat, fino ad oggi ha funzionato una sorta di patto di mutuo soccorso che ha consentito all’auto di salvarsi dal fallimento proprio grazie agli introiti di Cnh e Iveco. Ora invece, nonostante le difficoltà del mercato delle quattro ruote, sono camion e trattori a subire maggiormente gli effetti della crisi. Così è parso al Lingotto «giusto liberare l’auto anche per dare ai suoi dipendenti un porto sicuro». Perché orami l’auto può camminare da sola «senza l’aiuto di stampelle» e sembra aver superato quell’«epoca buia» di cui Elkann ricorda «la sensazione di un destino ormai segnato, un’aria di agonia» che è oggi alle spalle. «In quel momento - ricorda il presidente del Lingotto - è maturato in me il rifiuto della decadenza». Se, come dicono le indiscrezioni, pochi mesi dopo lo spin off Cnh e
Il caso
L’amministratore delegato polemico con chi gli chiede conto del suo stipendio: vorrei sapere chi è disposto a fare questa vita
“Guadagno 4 milioni, ma non faccio vacanze” TORINO — Provate voi a fare la dura vita dell’amministratore delegato. Sergio Marchionne risponde così alla provocazione di un gruppo di sindacalisti dell’Alfa di Arese che ieri, accogliendolo all’ingresso del Lingotto, gli avevano chiesto: «Perché lei guadagna 400 volte quel che guadagna un operaio?». Al termine dell’assemblea l’ad si ferma a commentare con i cronisti: «Voglio dare una risposta alla domanda che mi hanno fatto
rie e poi ne parliamo». Poi prosegue: «Io stamattina quando sono arrivato alle sei e mezza non mi sono preoccupato se i miei diritti erano stati rispettati, sono
andato a lavorare. Non possiamo fare discorsi provinciali per gestire un'azienda che ha ambizioni e posizioni globali. Quando sento questi discorsi, anche
Il confronto
CAPSULE E PONTI STACCATI?
fuori. Intanto - sostiene l’amministratore delegato - la relazione è sbagliata, perché bisogna fare il calcolo su un salario medio pagato dalla Fiat in tutte le parti del mondo. A parte questo, io vorrei sapere quante di queste persone sono disposte a fare questa vita qui. Domandino quando è l'ultima volta che sono andato in fe-
4.782.400 € IL TOP MANAGER
KIT DI FISSAGGIO PER PONTI E CAPSULE. Ricevuti da Epifani i tre licenziati di Melfi: stanno pagando un prezzo ingiusto
da gente che storicamente ho sempre rispettato intellettualmente, mi dà un grandissimo fastidio ma mi dispiace anche». Nel 2009 Sergio Marchionne
Il compenso 2009 di Sergio Marchionne ha sfiorato i 5 milioni
PRODOTTO TASCABILE CHE CONSENTE DI RIFISSARE DA SOLI PONTI, CORONE, CAPSULE E DENTI A PERNO. LEGGERE ATTENTAMENTE LE ISTRUZIONI PER L’USO
10.993 € STIPENDIO POMIGLIANO
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PRONTO INTERVENTO DENTALE
Il salario netto annuale di un addetto della fabbrica campana
ha guadagnato 4.782.000 euro, più di 400 volte gli 850 euro che guadagna un operaio in cassa integrazione. E’ evidente che si tratta di due punti estremi. Ma anche considerando lo stipendio normale di un operaio, circa 1.100 euro, il moltiplicatore per arrivare allo stipendio dell’ad è sempre molto alto. In Fiat, come in tutte le aziende, nel corso degli anni lo stipendio dei manager è schizzato alle stelle. Per rimanere in Fiat la differenza tra quando percepivano Romiti o Valletta e i salari dei loro operai era inferiore a quella di oggi. «La situazione in cui versano le relazioni industriali in Fiat è durissima», ha commentato il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, incontrando ieri i tre operai di Melfi, licenziati dall’azienda, reintegrati dal giudice, ma tenuti a distanza dalla linea di montaggio. «Sono persone che stanno pagando un prezzo non giusto, in un clima sociale difficile ha detto Epifani - Abbiamo portato solidarietà, ci aspettiamo che la loro situazione vada a buon fine». (p.g.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
BORSE EUROPEE Paese/Indice 16-09 Amsterdam (Aex) ..................334,67 Bruxelles-Bel 20 .................2585,29 Francoforte (Xet Dax)...........6249,65 FTSE Eurotrack 100 ............2263,85 Londra (FTSE 100)...............5540,14 Madrid Ibex35 ..................10716,80 Oslo Top 25...........................343,69 Parigi (Cac 40) ....................3736,30 Vienna (Atx) ........................2510,43 Zurigo (SMI) ........................6424,16
La storia
Var.% -0,35 -0,70 -0,20 -0,79 -0,28 -0,33 +0,09 -0,51 -0,02 -0,15
SCADENZA 1 mese
Var.% -0,41 -0,16 -0,47 -0,03 +0,21 +0,08 -0,13 -1,12 -0,07
ORO E MONETE AUREE TASSO 360 0,6170
TASSO 365 0,6256
CORONA DK...............................7,4463 CORONA N.................................7,9555 CORONA S.................................9,2180 DOLLARO AUS ...........................1,3958 DOLLARO CDN...........................1,3423 DOLLARO USA ...........................1,3078 FRANCO CH ...............................1,3225 STERLINA UK.............................0,8372 YEN J ....................................111,9300
-0,011 +0,741 +0,250 +0,685 +0,660 +0,685 +1,582 +0,203 +0,802
VALUTE
16 SETTEMBRE Oro Milano (Euro/gr.) Oro Londra (usd/oncia) Argento Milano (Euro/kg.) Platino Milano (Euro/gr.) Palladio Milano (Euro/gr.) 16 SETTEMBRE Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Krugerrand Marengo Italiano
MATTINO
SERA
31,71 1.271,25 -
31,57 1.272,50 537,44 41,32 14,29
DENARO
LETTERA
214,07 214,07 214,07 945,12 167,33
235,01 235,01 235,01 1.022,58 189,02
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
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ANNI ‘60
POTERI FORTI
NUOVO INIZIO
Il senatore Giovanni Agnelli fu nel gruppo dei fondatori Fiat nel 1899 e poi unico proprietario e presidente
Nel periodo d’oro l’azienda è affidata a Vittorio Valletta e al giovane Gianni Agnelli
Dalla fine degli anni ’70 arrivano nuovi soci, Mediobanca, e manager esterni come Cesare Romiti
John Elkann è l’erede della dinastia. La strategia Fiat è opera di Sergio Marchionne e Luca Montezemolo
SALVATORE TROPEA TORINO — «Questa è una grandissima giornata perché da oggi l’auto Fiat è più libera». Sergio Marchionne saluta così l’inizio della nuova era del Lingotto, quella delle due società che per la prima volta, dopo un secolo di storia, vedono le attività auto separate dal resto del gruppo. Con quale obiettivo? «Superare i confini nazionali e ridisegnare il proprio futuro». Ma quale sarà realmente la Fiat di questo futuro? Dal passo fatto ieri e soprattutto da quello che l’ad del Lingotto ha detto si è capito che il suo cuore batterà ad Auburn Hills.
Il mercato dell’auto continua a perdere colpi A luglio le immatricolazioni calano del 17,9% rispetto allo stesso mese del 2009 Calo del 12,1% ad agosto Critica la situazione anche in Italia: -25,/ a luglio e –19,3 ad agosto. In Europa occientale, il mercato Fiat si riduce al 6,6%, a causa di un calo delle vendite del 23,8
EURIBOR
Paese/Indice 16-09 DJ Stoxx Euro........................265,77 Hong Kong HS...................21691,45 Johannesburg ..................26453,11 New York (S&P 500) ............1124,73 New York (DJ Ind.).............10595,21 Nasdaq Comp. ....................2303,25 Singapore ST ......................3067,11 Sydney (All Ords).................4650,02 Tokio (Nikkei)......................9509,50
GLI ALBORI
Il retroscena
Le vendite
BORSE INTERNAZIONALI
Famiglia per ora al volante ma il cuore del gruppo batterà al di là dell’oceano
lancette avanti nel tempo». Nel fare questo Marchionne si è posto anche il problema della «reazione emotiva che ci può essere all’idea di perdere l’identità di un gruppo che ha operato come un tutt’uno per più di un secolo». Una Fiat così strutturata è per l’Italia e anche per i suoi azionisti un inedito che può destare qualche perplessità. Ma per l’ad del Lingotto «di fronte alle grandi trasformazione dei mercati, non possiamo più permetterci il lusso di guardare alle nostre attività riducendo la prospettiva ai confini storici o ai domicili legali». Oltre questo orizzonte ravvicinato, per il momen-
Marchionne: “Un passaggio fondamentale. Da oggi la Fiat auto è più libera”
“Negli Usa c’è un grande entusiasmo in 16 mesi Chrysler si è completamente rinnovata”
Il suo obiettivo è quello di conquistare il controllo della Chrysler. Un progetto al quale si dedica giorno e notte, andando avanti indietro sull’Atlantico. Dal 20 al 25% con il lancio della 500, quella prodotta a Toluca in Messico, previsto per fine anno, e poi al 35% entro il 2011. «E’ stato importante avere rispettato sinora le tappe» ribadisce Marchionne, lasciando intendere che il passo ulteriore sarà il 49 per cento con la restituzione del prestito al Tesoro americano per poi procedere verso il 51%. Ma è sulla quella Fiat, che avrà in pancia la maggioranza delle azioni della terza azienda automobilistica americana, che sorgono i dubbi perché ad essa sono legati i destini degli impianti italiani e per alcuni aspetti anche il ruolo della famiglia Agnelli. «In Fiat non abbiamo paura del futuro, quello che ci interessa è proprio costruirlo» ha detto il presidente John Elkann, ricordando il suo «rifiuto della decadenza» maturato con l’ingresso di Marchionne al
to, egli guarda all’altra sponda dall’Atlantico, un mondo nel quale si muove con più dimestichezza e che sembra preferire all’Italia. «In Usa, Messico, Canada c’è un grande entusiasmo perché si è visto che la Chrysler in sedici mesi si è completamente rinnovata, grazie a gente che si è impegnata in silenzio e con semplicità. Questo mi dà speranza e non perché voglio portare l’America in Italia». Il fatto è che lui l’America in Italia la porterebbe volentieri per evitare di avere a che fare con un paese che, dopo averlo esaltato, oggi lo critica. Anche se questo non sembra preoccuparlo. «Io sono un metalmeccanico, faccio automobili» continua a dire. E non sembra neppure dare peso al fatto di essere costretto a lavorare e negoziare in un paese che da mesi è senza ministro dello Sviluppo Economico: «Se Berlusconi non ritiene necessario nominare un ministro dell’Industria è un problema suo e non mio»
In platea
LA SORELLA DELL’AVVOCATO
I NIPOTI
Maria Sole Agnelli con il figlio Edoardo e il marito Pio Teodorani Fabbri in prima fila all’assemblea Fiat
Tiberto Brandolini d’Adda, figlio di Cristiana Agnelli, e Andrea Agnelli, figlio di Umberto. Al centro, Carlo Sant’Albano, consigliere di Fiat
Lingotto. Si vedrà poi se questo vuol dire che la posizione della sua famiglia continuerà a restare quella di oggi. In arrivo da Orlando (Florida), reduce dal grande raduno dei concessionari Chrysler americani, il Marchionne che si presenta all’assemblea di ieri ha un’aria un pro-
vata ma la determinazione di chi aspettava questa giornata. «Non ho dormito le ultime due notti» ammette, ma non perde colpi nel descrivere e difendere la scelta da lui fortemente voluta. «Nella vita ci sono momenti in cui tutti compiamo dei salti evolutivi» ma «spesso le persone restano anco-
rate al presente, o peggio ancora al passato, non essendo capaci di immaginare come potrebbe essere diversamente». Lui è più che convinto che la giornata di ieri «rappresenta per la Fiat uno di quei salti evolutivi». Con le due società in grado di muoversi autonomamente, «abbiamo portato le
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la Repubblica Genova, 2-10 Ottobre 2010
Walk on the sea genoaboatshow.com
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IMPRESE
&MERCATI ■ 36
“Tim si rilancerà grazie alla banda larga per la rete ci sono solo i nostri investimenti” Bernabè spiega le strategie Telecom: dall’Argentina la svolta finanziaria GIOVANNI PONS MILANO — Gli esami per Telecom Italia non finiscono mai. Dopo dieci anni vissuti pericolosamente ora deve affrontare una dura sfida tecnologica e un forte calo dei consumi. Ma dopo lo sblocco della questione argentina e la trattativa sugli esuberi conclusa l’ad Franco Bernabè sente che il clima intorno all’azienda è migliorato. Così ieri ha riunito i consiglieri a Venezia per una giornata di discussione sulle strategie future. Dottor Bernabè è vero che il traffico dati sta esplodendo più sul mobile e meno sul fisso al contrario di quel che si pensava? «È vero e noi ci stiamo muovendo per restare all’avanguardia. Stiamo accelerando la posa di fibra ottica sulla rete Tim sostituendo la parte in rame, e rinnovando l’elettronica di tutte le stazioni radio che a fine 2011 arriveranno a 42 megabit. Il progetto Dream è un investimento rilevante che Telecom fa in coabitazione con alcuni produttori di apparati, da Ericsson a Nokia-Siemens fino a Huawei» Tutto ciò spiazza chi insiste per una nuova rete fissa tutta in fibra ottica? «No, poiché vi sarà comunque
l’esigenza di far confluire parte del traffico dati del mobile sulla rete fissa. Le due infrastrutture non saranno concorrenti ma complementari. A casa l’utente mobile potrà scaricare i dati sul fisso attraverso il Wi Fi, che verrà ampliato nelle sue funzioni, e con il sistema innovativo delle femtocelle». Gli operatori alternativi insistono sul progetto “Fibra per il paese”. «Il piano Telecom per la rete prevede di portare nel 2018 la banda ultralarga al 50% della popolazione, due anni prima delle richieste Ue. La verità è che senza gli investimenti di Telecom non ci sarebbe niente. Solo la tv in 3D richiederà un massiccio assorbimento di banda larga, ma occorreranno anni per rinnovare l’intero parco televisori e sviluppare l’industria dei contenuti». Il metodo Marchionne alla Fiat ha spaccato i sindacati mentre la vostra trattativa sugli esuberi è stata firmata anche dalla Cgil. Perché? «Abbiamo chiuso un accordo estremamente innovativo perché pone l’enfasi sulla riqualificazione professionale. Inoltre grazie ai contratti di solidarietà si distribuiscono i costi, si lascia ai lavoratori la possibilità di fare delle scelte e non li si grava dell’intero onere della manovra. É il risultato di una riorganizzazione pensata non all’unico scopo di tagliare i costi ma per ottenere più flessibilità del lavoro». Lo sblocco dello stallo in Argentina ha favorito i soci locali. L’opzione di Telecom sul 50% di Sofora valeva molto più dell’8% che vi è stato riconosciuto in cambio.
Telecom a Piazza Affari quotazioni in euro
1,242
GIRO DI BOA
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Franco Bernabè, ad di Telecom da fine 2007 e il cui mandato scadrà il prossimo aprile
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19/02/10
07/05/10
05/07/10
02/09/10
ieri
Effetto Sudamerica Progetto Dream
Con Telefonica si prosegue sulle sinergie, Cuba è in vendita. Qui il lavoro non è finito e non vado a Finmeccanica
Stiamo posando la fibra sulla rete mobile e potenziando le antenne con Ericsson, Nokia e Huawei
«Bisogna tener conto che in Argentina Telecom era bloccata dal 2007 da un contenzioso legale e rischiava l’esproprio come in Bolivia. Con l’accordo acquisiamo il controllo operativo della società a fronte di una call pagata 49 milioni. Ora abbiamo più opzioni a nostra disposizione: se in futuro Telecom dovesse consolidare i conti dell’Argentina il beneficio per la casa madre in termini di rapporto debito/Mol sarebbe notevole, da 2,9-3 si scenderebbe a 2,6».
Ma è stato risolto il problema della presenza di Telefonica nel capitale di Telecom Argentina? «Su questo punto stiamo trattando con le autorità un accordo per la sterilizzazione della quota degli spagnoli secondo le regole argentine». Cosa cambia dopo l’operazione Telefonica-Vivo? La fusione con gli spagnoli è ancora di attualità? Etecsa (Cuba) è ancora in vendita? «Non cambia nulla, con Telefonica continuiamo ad avere una visio-
AFFARI IN PIAZZA IL DANNO UNGHERESE ACEA S.p.A. Piazzale Ostiense n. 2 - 00154 ROMA
AVVISO DI RETTIFICA GARA N. SAO/LCA/0081/10
Con riferimento alla procedura aperta per l'affidamento della "fornitura, montaggio e collaudo di n. 3 attrezzature per compattatore a presa laterale da adibire alla raccolta di rifiuti solidi urbani nella città di Orvieto e nei comuni limitrofi" indetta da Acea S.p.A., in nome e per conto di SAO S.p.A. Gruppo Acea S.p.A., con bando pubblicato sul Supplemento alla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea n. S127 del 3 Luglio 2010 e sulla 5ª Serie speciale della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 78 del 9 Luglio 2010 - si comunica che sul Supplemento alla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea n. S159 del 18 Agosto 2010 e sulla 5ª Serie speciale della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 100 del 30 Agosto 2010 è stato pubblicato apposito avviso di rettifica. Copia dell'avviso è disponibile sul sito www.acea.it - sez. Fornitori - pagina Gare in corso, link Servizi Forn. in opera, P.A. SAO/LCA/0081/10 - Avviso di rettifica.
www.acea.it
WALTER GALBIATI
ue milioni di euro. A tanto ammonterebbe il danno subito da Massimo Alba, l’ex direttore creativo di Ballantyne, per la truffa architettata dai vertici della l’azienda di moda famosa per i suoi maglioni. Ovvero, secondo l’accusa del pm Eugenio Fusco, da Matteo Cordero di Montezemolo, azionista di riferimento della griffe attraverso il fondo Charme, e da Tommaso Beolchini, consigliere di amministrazione. I due avrebbero impedito ad Alba di sottoscrivere una quota (fino al 10%) della Ucb, la controllata ungherese detentrice dei marchi e quindi beneficiaria delle royalties. Con l’aiuto di Gianmatteo Teruzzi, procuratore speciale di Ucb, avrebbero indotto in errore Alba «sul contenuto e le facoltà che gli erano state attribuite col patto d’opzione». Per lui il danno, per loro un ingiusto profitto.
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ne comune sul futuro delle tlc e si prosegue sulla strada delle sinergie. E mi lasci dire che la fusione era in gran parte una boutade giornalistica. Quanto a Cuba manteniamo la prospettiva di dismissione». Ma qualche vostro azionista non ha del tutto abbandonato l’idea di un matrimonio volto a risollevare il titolo. Non è così? «Noi pensiamo a far funzionare la società. La sfida più grande che stiamo attraversando è quella che riguarda la telefonia mobile, i cui ricavi sono in diminuzione e dove si opera in un mercato saturo e con concorrenza agguerrita. La classe media italiana, tradizionale cliente di Tim, spende meno poiché ha subito a causa della crisi un pesante decurtamento del potere d’acquisto». Che cosa state facendo per arginare la caduta? «Abbiamo ripensato la strategia con un’offerta più trasparente e competitiva rispetto al passato. A prezzi più bassi oggi i consumi di traffico voce sono in crescita del 23% e i clienti non migrano a favore dei concorrenti, anche se bisogna sopportare un travaso interno verso i piani tariffari più convenienti». Quando toccherà il fondo la discesa del fatturato? «L’anno prossimo il riposizionamento dovrebbe essere completato e i ricavi dovrebbero stabilizzarsi. Il consumatore oggi ha meno soldi in tasca e risparmia di più, possiamo solo farlo parlare molto a prezzi competitivi». Con Mentana al Tg La7 sembra che l’abbiate azzeccata dopo aver respinto più volte le richieste di Berlusconi. «Non nascondo la soddisfazione. TI Media ora ha un margine operativo lordo positivo e se lo share medio si stabilizzasse al 4,5% la rete potrebbe tornare in utile. E per quanto riguarda i nuovi multiplex, non vorremmo essere ancora penalizzati. Secondo noi Sky non può essere considerato un nuovo entrante, nella gara dovrà concorrere tra gli incumbent». È vero che state studiando un’azione di responsabilità verso la precedente gestione di Telecom Italia? «C’è un processo in corso, stiamo esaminando le implicazioni, laddove sono emerse responsabilità precise, come in Sparkle, ci siamo mossi, altrimenti sono chiacchiere». Il suo mandato scade con l’assemblea di aprile. Qualcuno vede un suo trasferimento a Finmeccanica, c’è del vero in queste voci? «Nessuno me ne ha mai parlato. Posso solo dire che considererò finito il mio lavoro quando Telecom avrà le basi per tornare a crescere ed essere una grande azienda internazionale. Consolidando l’Argentina il problema del debito si affievolisce e si aprono spazi di manovra». Se Wind fosse in vendita vi potrebbe interessare? «No». © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
Global market
In Borsa a Parigi il re dei casinò ma Accor si defila
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IMPRESE&MERCATI PARIGI — Arriva in Borsa il numero uno dei casinò francesi, il gruppo Lucien Barrière. Accor, proprietario al momento del 49%, approfitterà della quotazione per cedere la sua partecipazione, mentre la famiglia Desseigne porterà la sua quota dal 51 al 53%. Il 90% delle azioni sarà offerto agli investitori istituzionali, il 10% al pubblico per un valore compreso tra 575 e 702 milioni. Il gruppo Barrière possiede 33 casinò, 16 hotel a cinque stelle (tra cui il Gray d'Albion di Cannes), 131 tra bar e ristoranti (come il Fouquet's di Parigi). Occupa 6 mila persone e realizza un fatturato di un miliardo. Azienda collocata sul segmento alto del mercato, rivendica il primo posto sul mercato dei casinò francesi (33%) e svizzeri (17%). Punta a nuove aperture,
ma esclude di lanciarsi in un’avventura a Las Vegas: «Bisogna competere nella nostra categoria», dice il presidente, Desseigne. Molte speranze, invece, vengono dai giochi online: stasera alle venti la società lancerà il suo sito di poker. Accor si libera così di una partecipazione che
FLASH
Il modello di business delle vecchie utility è morto. Per questo entro il 2012 Centrica istallerà 2 miliardi di metri di reti intelligenti per migliorare l’efficienza dei consumi energetici Sam Laidlaw, ad Centrica
PER SAPERNE DI PIÙ www.parmalat.net/it/ www.accor.com
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era diventata ingombrante: se poteva essere interessato ai grandi hotel, il gruppo alberghiero è lontano dal mondo del gioco. L’operazione avrà un costo, visto che il pacchetto finirà per essere ceduto a una cifra inferiore a quella contabilizzata nei bilanci. Ma Accor si ritroverà in cassa più di 300 milioni, un’entrata che non era prevista nel suo piano di rimborso integrale dei debiti. Questa somma potrebbe essere investita nei Paesi in via di sviluppo, dove il mercato alberghiero è più promettente che in quelli occidentali. Avviata ieri, l’operazione di collocamento sarà chiusa il 30. La vera incognita è rappresentata dal mercato: negli ultimi 3 anni, il fatturato dei casinò francesi è sceso del 20%. Giampiero Martinotti © RIPRODUZIONE RISERVATA
“Parmalat, la più grande fabbrica di debiti d’Europa” Requisitoria del pm che cita la Merini e critica la Consob. “Tanto latte falso da affondare Cuba” DAL NOSTRO INVIATO ETTORE LIVINI PARMA — Parmalat è stata «la più grande fabbrica di debiti del capitalismo europeo». Un'industria più di falsi che di latte, con trucchi contabili «grossolani fino al 1998 e poi scientifici da allora fino al crac da 14 miliardi». «Una spirale perversa» chiaramente intuibile da diversi indizi ignorati da «manager, consiglieri e revisori che si sono comportati come statue di cera». Per questo motivo la procura di Parma - come ha anticipato ieri nel primo atto della requisitoria dell'accusa del pm Lucia Russo - «chiederà 17 condanne per tutti gli imputati del processo di bancarotta». Perché, ha concluso il pm citando la poetessa Alda Merini «un giudizio di rimproverabilità nei confronti di
ciascun imputato, nessuno escluso, può essere mosso e se la mano è leggera non vuol dire che sia estranea al delitto». Dopo le prime condanne di Milano (con una pena di 10 anni per Calisto Tanzi) anche il primo dei filoni processuali di Parma sul crac di Collecchio, quello più importante contro l'ex patron, il suo braccio destro Fausto Tonna, i consiglieri e i sindaci, è arrivato alle battute finale. Dopo le richieste dei pm (oltre a Russo, Anna Ferrari e Vincenzo Picciotti) sarà la volta delle difese, mentre a cavallo tra dicembre e febbraio si dovrebbe arrivare a sentenza. La prima giornata della requisitoria della procura è stata dedicata all'illustrazione dei pirotecnici falsi in bilancio messi in piedi dalla premiata ditta Tanzi per nascondere una situazione debi-
La citazione La mano leggera
Se la mano è leggera non vuol dire che sia estranea al delitto I versi di Alda Merini (a sinistra) citati dal Pm Lucia Russo
toria sempre più pesante. Finti riacquisti di bond sul mercato, miliardi di liquidità parcheggiati alle Cayman ma in realtà inesistenti. «Solo nel 2002 - ha detto Russo - le falsificazioni pesavano per il 402% sul bilancio consolidato». Una montagna di distra-
zioni che è (in apparenza) sfuggita a tutti. E' possibile che i consiglieri non si siano accorti di niente. «No - ha detto la Russo - basta ricordare che si continuava a giustificare la liquidità in bilancio come scorta per nuove acquisizioni quando poi tutti gli acquisti
venivano fatti a debito». La Procura ha ricordato anche le richieste di chiarificazioni sulle storture più macroscopiche arrivate nel 2000 dal sindaco Maria Martellini, ignorate totalmente dal cda e commentate solo 18 mesi dopo dai revisori con una risposta «semplicemente ridicola» che non spiegava in realtà niente. E ancora: «Se a Cuba fosse arrivata davvero la quantità di latte in polvere che la società sosteneva di aver venduto a L'Avana, l'isola sarebbe affondata», ha fatto notare Russo. Ma mai nessuno, in realtà, ha mosso un dito «fino a quando la situazione non è stata drammatica». Il pm Russo ha puntato il dito anche contro l’attività di quegli anni della Consob: «E' impossibile ritenere che Consob non si fosse accorta che Parmalat iscri-
veva tra i debiti le emissioni di bond che debbono per legge essere classificate separatamente nei bilanci. Eppure Consob non fa nulla». In serata, è arrivata una replica da fonti vicine alla commissione. La procura di Parma, hanno fatto sapere dalla Consob, si è attivata nella vicenda Parmalat a fine dicembre 2003 dietro segnalazione della Consob, che poche ore prima aveva scoperto il "buco" nel bilancio dell'azienda. Ma secondo indiscrezioni, la Procura emiliana avrebbe inviato a Roma anche una nota informativa della Guardia di Finanza di Bologna sulle presunte omissioni della Consob negli anni del crac. Ma la nota sarebbe stata archiviata in soli sei mesi dalla procura capitolina. © RIPRODUZIONE RISERVATA
AZIENDA REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO Viale Gramsci, 36 - 50132 Firenze (tel. 055/22611- fax 055/2261258) Estratto esito di gara Si rende noto che sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. S 175 del 9 settembre 2010 e sul Profilo di Committente dell’Azienda, all’indirizzo www.dsu.fi.it, area fornitori e appalti, è stato pubblicato l’esito della gara con il sistema della procedura aperta per l’affidamento della fornitura e posa in opera di arredi e complementi di arredo per l’allestimento di residenze universitarie in Firenze, Pisa e Siena. Ditta aggiudicataria: G8 MOBILI S.r.l. – Via Meomartini, 126 – 82100 Benevento. Prezzo di aggiudicazione: Euro 556.964,00 al netto di I.V.A. Punteggio di aggiudicazione: 75,1/100. Il Direttore: Dr. Enrico Maria Peruzzi
A.O. V. MONALDI
REGIONE CAMPANIA
AZIENDA DI RILIEVO NAZIONALE E DI ALTA SPECIALIZZAZIONE
AZIENDA SANITARIA LOCALE NAPOLI 1 CENTRO ESTRATTO BANDO DI GARA
Via L. Bianchi - 80131 - Napoli
AVVISO DI GARA E’ indetta per il giorno 23.09.2010 alle ore 9.30, procedura aperta, ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006, per la fornitura di materiale economale e di magazzino non sterile con aggiudicazione per singolo lotto e - ove previsto - per singola voce alle offerte con il prezzo più basso e per un importo complessivo presunto annuo di Euro 571.383,36 (oltre IVA). Il bando integrale - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea GUCE 2010/S 157-242827 del 14.08.2010 e i documenti di gara possono essere prelevati dal sito internet www.ospedalemonaldi.it. IL DIRETTORE GENERALE Prof. Tullio CUSANO
GARA N. 215/DG/10 ESTRATTO BANDO La Compagnia Trasporti Pubblici S.p.A., con sede legale in Napoli alla via Ponte dei Francesi, 37/e - 80146, indice gara, mediante procedura aperta ai sensi degli artt. 220 e 55, comma 5 del D.Lgs. 163/06, da aggiudicarsi con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per la fornitura e installazione di nuovi impianti antintrusione e TVCC, servizi di videosorveglianza e manutenzione “full service” di tutti i sistemi per un importo complessivo relativo al triennio pari ad Euro 196.000,00 comprensivo di Euro 6.000,00 per oneri di sicurezza ed escluso IVA. I soggetti interessati potranno prendere visione e scaricare dal sito internet aziendale www.ctp.na.it la documentazione necessaria per la partecipazione alla gara in oggetto. Le offerte dovranno pervenire entro le ore 14,00 del giorno 18.10.2010. IL DIRETTORE GENERALE (ing. Giuseppe Fiorentino)
L’A.S.L. NAPOLI 1 Centro - Centro Direzionale Isola F/9 complesso “Esedra rende noto che con delibera n. 1412 del 30/07/10 è stata indetta gara di appalto per la copertura assicurativa relativa ai rischi inerenti: “multirischi veicoli dipendenti e “responsabilità civile auto/auto rischi diversi da espletarsi a mezzo di procedura aperta ai sensi dell’art. 55 del d.lvo n. 163/06 e ss.mm.ii. con l’aggiudicazione da effettuarsi nel rispetto dell’art. 82 del medesimo decreto legislativo ovvero con il criterio del prezzo più basso. Durata contratto anni 1 dalle ore 24 del 30/11/10 ovvero dalle ore 24 della data dell’aggiudicazione. Le modalità di partecipazione sono indicate nel bando pubblicato sulla GUCE il 10/09/10 e sulla GURI n. 107 del 15/09/10. Le domande di partecipazione dovranno pervenire al Protocollo Generale della ASL NAPOLI 1 CENTRO - Centro Direzionale Isola F/9 complesso Esedra entro e non oltre le ore 12,00 del giorno 03/11/10. Per chiarimenti inerenti la suindicata procedura rivolgersi a: SERVIZIO AA.GG. ASL NA 1 CENTRO - via F.sco Baracca, 4 80134 Napoli - tel. 081.2542245 - fax 081.2542241 Email: llodato@aslna1.napoli.it - ulteriori informazioni sono rilevabili sul sito www.aslna1.napoli.it. IL COMMISSARIO STRAORDINARIO Dr.ssa Maria Grazia FALCIATORE
(capofila) Gara Regionale Centralizzata D.A. n. 02057/10 del 6/8/2010 Si rende noto che è stata indetta procedura aperta per l’affidamento delle forniture, in somministrazione, per il periodo di anni 1 (uno) di: Vaccini antinfluenzali occorrenti a garantire le necessità delle AA.SS.PP. del S.S.R. per la campagna vaccinale 2010-2011. L’avviso d’asta è stato spedito in data 07/09/2010 alla G.U.C.E. (C.I.G.: lotto 1: 0536413601 / lotto 1a: 053641687A / lotto 2: 0536422D5C / lotto 3: 0536427190 / lotto 4: 0536429336 / lotto 4a: 0536430409 / lotto 5: 0536434755 Informazioni e chiarimenti, ore ufficio: Settore Provveditorato, telefono: 0935/520130 – 0935/520177 (fax) – e-mail: provveditorato@asp.enna.it DIRETTORE GENERALE Dott. Nicola Baldari
COMMISSARIO DELEGATO PER IL SUPERAMENTO DELL’EMERGENZA SOCIO-ECONOMICO-AMBIENTALE DEL BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME SARNO EX O.P.C.M. 3270/2003
I TALFERR - Società con socio unico, soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Ferrovie dello Stato SpA - in nome e per conto di RFI - Rete Ferroviaria Italiana
Soggetto delegato alla procedura di gara: Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Campania e Molise Sede centrale di Napoli ESTRATTO DI BANDO DI GARA 1) Ente Appaltante: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Campania e Molise, Sede Centrale di Napoli Via Marchese Campodisola, 21. 2) Procedura di gara: Procedura aperta ai sensi dell’art. 55 del D.Lvo 163/2006 e s.m.i. 3) Luogo esecuzione: Comuni di: Pompei. S. Antonio Abate, Scafati. 4) Appalto a corpo per l’affidamento della progettazione esecutiva dei lavori di completamento e riabilitazione idraulica del collettore comprensoriale SUB 1, a servizio dei comuni di Pompei, S. Antonio Abate e Scafati, 1° e 2° lotto ed esecuzione delle sole opere di 1° lotto con riserva, da parte dell’Amministrazione, di affidamento successivo dell’esecuzione delle opere di 2° lotto. CUP J83J10000060001 - CIG. n. 0533917A3C. 5) Importo complessivo dell’intervento Euro 17.675.565,52= così distinto. Importo progetto 1° lotto Euro 14.360.238,86 di cui: a) Euro 14.065.510,84 lavori a corpo soggetti a ribasso, comprensivi di oneri della sicurezza intrinsechi; b) Euro 98.458,58 oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso; c) Euro 196.269,44 compenso per attività di progettazione non soggetto a ribasso. Importo progetto 2° lotto Euro 3.315.326,66 a) Euro 3.292.280,70 lavori a corpo soggetti a ribasso, comprensivi di oneri della sicurezza intrinsechi b) Euro 23.045,96 oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso 6) Data gara: 04.11.2010. 7) Termine ricevimento offerte: entro le ore 12,00 del giorno 03.11.2010. 8) Data apertura offerte: 04.11.2010 c/o Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Campania-Molise Via Marchese Campodisola n. 21 Napoli. 9) Criterio aggiudicazione: prezzo più basso, determinato sull’importo complessivo dei due lotti posto a base di gara, al netto degli oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza e del compenso per l’attività di progettazione. 10) Altre informazioni: riportate nel disciplinare di gara. 11) Il bando integrale è stato inviato alla G.U.U.E. in data 01.09.2010. 12) Il bando integrale è stato pubblicato sulla G.U.R.I. n. 105 del 10.09.2010. Napoli, 13 settembre 2010
1) Stazione appaltante: ITALFERR SpA - Via Marsala n° 53/67 - 00185 Roma (telefono n° 06/4975.2178 - fax n° 06/4975.2445), in nome e per conto di RETE FERROVIARIA ITALIANA SpA. 2) Procedura di aggiudicazione: Procedura ristretta ai sensi degli articoli 220, 224, co. 1 lett. b), e 232 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i., con criterio offerta a prezzi unitari. 3) Oggetto dell’appalto: Progettazione ed esecuzione dei lavori di realizzazione dei sistemi di Comando centralizzato del Traffico e telecomunicazioni delle linee Verona – Modena, Mantova – Monselice e Isola della Scala- Rovigo (CUP J51H03000120041) (PA-1149). 4) Importo a base di gara: Euro 5.714.301,20. 5) Soggetto aggiudicatario: ALSTOM FERROVIARIA SpA, con sede in Savigliano (CN), Via O. Moreno n.23, per un importo complessivo di Euro 5.710.733,13 (Euro cinquemilionisettecentodiecimilasettecentotrentatre/13), comprensivo del ribasso percentuale unico del – 0,0638% e dell'importo di Euro 118.379,57 per oneri relativi all’attuazione dei piani della sicurezza, non soggetti a ribasso. Avviso integrale inviato a G.U.U.E. e a G.U.R.I., pubblicato su Albo Stazione appaltante e su Sito Internet: http://www.gare.italferr.it/.
Il Responsabile Ing. Fabrizio Ranucci
Sede Sociale 20123 Milano - Via Leopardi, 15 Tel. (+39) 2 480841 Fax (+39) 2 48084331 Società per Azioni Cap. Soc. € 211.168.625 Versato per € 211.168.625
Azienda Sanitaria Provinciale Enna
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
ESTRATTO DI ESITO DI GARA
AXA ASSICURAZIONI
AVVISO PUBBLICO La Società Agricola Del Tavoliere S.r.l., con sede a Cerignola (FG) alla S.P. n. 70, avvisa di avere depositato, presso l’autorità competente, il progetto definitivo insieme allo Studio di Impatto Ambientale (S.I.A) per la realizzazione di n. 8 capannoni per allevamento avicolo nel Comune di Cerignola (FG) alla Contrada Posta D’Ischia – Foglio n. 23 p.lle n. 2-13-39. I soggetti interessati possono prendere visione della documentazione relativa al progetto presso le seguenti sedi delle autorità competenti: Regione Puglia – Assessorato all’Ecologia – Ufficio V.I.A. – Via delle Magnolie n. 6/8 – Modugno Z.I. (BA). - Provincia di Foggia – Ufficio Ambiente – Via Telesforo n. 25 – Foggia. - Comune di Cerignola – Piazza della Repubblica n. 2. Entro trenta giorni dalla pubblicazione del presente annuncio chiunque può prendere visione degli elaborati depositati e presentare in forma scritta osservazioni alla Provincia di Foggia – Servizio Ambiente, Via Telesforo n. 25, 71121 Foggia. Il Legale Rappresentante
C.C.I.A.A. Milano N. 1576311 Uff. Reg. Impr. Milano - C.F. e P. IVA 00902170018 Iscrizione Albo Imprese ISVAP n. 1.00025 Capogruppo del Gruppo assicurativo AXA Italia iscritto all’Albo Gruppi Isvap con il n. 041
Per il Commissario Delegato Emergenza Sarno IL PROVVEDITORE F.to (dott. Ing. Donato Carlea)
AXA INTERLIFE Sede Sociale 20123 Milano - Via Leopardi, 15 Tel. (+39) 2 480841 Fax (+39) 2 48084331 Società per Azioni Cap. Soc. € 18.562.500 i.v.
C.C.I.A.A. Milano N. 1596118 Uff. Reg. Impr. Milano e C.F. 05220300015 P. IVA 12950190152 Iscrizione Albo Imprese ISVAP n. 1.00065 Appartenente al Gruppo assicurativo AXA Italia iscritto all’Albo Gruppi Isvap con il n. 041
AXA ASSICURAZIONI - Prospetto della composizione delle gestioni separate 2° trimestre 2010 e confronto con 1° trimestre 2010 GESTIONE SEPARATA
DESCRIZIONE CATEGORIA
Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: BTP Altri titoli di Stato emessi in euro Obbligazioni quotate in euro Titoli di capitale: Azioni quotate in euro VALORVITA Altri attivi patrimoniali: Immobili Quote di OICR Liquidita' Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: BTP Altri titoli di Stato emessi in euro Obbligazioni quotate in euro Titoli di capitale: VALORVITA Azioni quotate in euro 1 Altri attivi patrimoniali: Immobili Quote di OICR Liquidita' Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: BTP Altri titoli di Stato emessi in euro Obbligazioni quotate in euro Titoli di capitale: GESTIRIV Azioni quotate in euro Altri attivi patrimoniali: Quote di OICR Liquidita' Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: BTP Altri titoli di Stato emessi in euro Obbligazioni quotate in euro Titoli di capitale: GESTIRIV Azioni quotate in euro 1 Altri attivi patrimoniali: Quote di OICR Liquidita' Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: BTP Altri titoli di Stato emessi in euro Obbligazioni quotate in euro Obbligazioni non quotate in euro Titoli di capitale: Altre tipologie di titoli di capitale di cui: FONDO UAP Quote in societa' a responsabilita' limitata Altri attivi patrimoniali: Immobili Quote di OICR Liquidita' Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate
www.axa-italia.it
IMPORTI IN EURO AL 31/03/2010
112.401.265 40.843.478 19.488.119 52.069.668 5.726.375 5.726.375 8.853.104 435.104 8.320.361 97.639 126.980.744 125.822.129 223.341.910 91.195.508 32.931.443 99.214.959 13.537.007 13.537.007 50.626.226 4.244.916 45.258.777 1.122.533 287.505.143 280.190.396 1.368.146.967 391.830.204 102.119.603 874.197.160 109.580.661 109.580.661 174.202.212 133.032.366 41.169.846 1.651.929.840 1.651.300.764 229.038.079 92.158.802 25.386.979 111.492.298 17.342.174 17.342.174 25.276.195 20.601.645 4.674.550 271.656.448 271.605.232 101.235.014 28.819.443 20.383.059 48.459.860 3.572.652 3.349.949 3.349.949 3.349.949 13.761.250 4.859.586 8.901.664 118.346.213 115.830.644
%
88,52 32,17 15,35 41,01 4,51 4,51 6,97 0,34 6,55 0,08 100 77,68 31,72 11,45 34,51 4,71 4,71 17,61 1,48 15,74 0,39 100 82,82 23,72 6,18 52,92 6,63 6,63 10,55 8,05 2,49 100 84,31 33,92 9,35 41,04 6,38 6,38 9,3 7,58 1,72 100 85,54 24,35 17,22 40,95 3,02 2,83 2,83 2,83 11,63 4,11 7,52 100
IMPORTI IN EURO AL 30/06/2010
115.710.837 42.707.801 19.479.801 53.523.235 6.248.175 6.248.175 5.841.431 334.861 3.417.110 2.089.460 127.800.443 127.169.992 216.989.552 94.912.894 32.394.415 89.682.243 15.062.728 15.062.728 44.972.142 3.266.941 40.251.825 1.453.376 277.024.422 276.685.278 1.474.532.926 474.981.868 95.942.526 903.608.532 121.820.572 121.820.572 152.590.128 128.547.555 24.042.573 1.748.943.626 1.744.042.926 227.508.595 96.285.421 20.892.439 110.330.735 18.670.381 18.670.381 27.296.029 25.704.170 1.591.859 273.475.005 272.696.451 100.305.134 29.099.321 20.290.011 47.527.458 3.388.344 3.349.949 3.349.949 3.349.949 16.739.420 4.859.586 10.787.758 1.092.076 120.394.503 115.934.815
%
90,54 33,42 15,24 41,88 4,89 4,89 4,57 0,26 2,67 1,63 100 78,33 34,26 11,69 32,37 5,44 5,44 16,23 1,18 14,53 0,52 100 84,31 27,16 5,49 51,67 6,97 6,97 8,72 7,35 1,37 100 83,19 35,21 7,64 40,34 6,83 6,83 9,98 9,4 0,58 100 83,31 24,17 16,85 39,48 2,81 2,78 2,78 2,78 13,9 4,04 8,96 0,91 100
GESTIONE SEPARATA
DESCRIZIONE CATEGORIA
Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: BTP Altri titoli di Stato emessi in euro Obbligazioni quotate in euro GESTIRIV Altri attivi patrimoniali: PREVIDENZA Quote di OICR Liquidita' Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: BTP Altri titoli di Stato emessi in euro Obbligazioni quotate in euro Titoli di capitale: Azioni quotate in euro RIALL Altri attivi patrimoniali: Quote di OICR Liquidita' Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: BTP Altri titoli di Stato emessi in euro Obbligazioni quotate in euro Altri attivi patrimoniali: RICALL Quote di OICR Liquidita' Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: BTP Altri titoli di Stato emessi in euro Obbligazioni quotate in euro RICALL Altri attivi patrimoniali: 1 Quote di OICR Liquidita' Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: BTP Altri titoli di Stato emessi in euro Obbligazioni quotate in euro GESTIRIV Titoli di capitale: MARCHE Azioni quotate in euro Altri attivi patrimoniali: Quote di OICR Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: BTP Altri titoli di Stato emessi in euro Obbligazioni quotate in euro Obbligazioni non quotate in euro ACTA Titoli di capitale: PROGREVAL Azioni quotate in euro Altri attivi patrimoniali: Quote di OICR Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate
IMPORTI IN EURO AL 31/03/2010
18.482.846 5.325.341 25.449 13.132.056 921.329 221.329 700.000 19.404.175 19.326.918 64.588.107 23.692.586 7.038.961 33.856.560 2.304.514 2.304.514 16.186.953 16.443.064 256.11183.079.574 77.890.052 63.106.369 33.549.684 12.550.398 17.006.287 2.842.759 1.697.295 1.145.464 65.949.128 65.831.263 5.482.721 3.191.784 1.383.300 907.637 500.126 400.123 100.003 5.982.847 5.066.060 68.119.149 32.031.815 19.975.641 16.111.693 1.851.541 1.851.541 3.835.734 3.835.734 73.806.424 72.907.269 30.287.064 14.405.250 1.702.302 14.066.084 113.428 488.720 488.720 318.903 318.903 31.094.687 30.221.685
%
95,25 27,44 0,13 67,68 4,75 1,14 3,61 100 77,74 28,52 8,47 40,75 2,77 2,77 19,48 19,79 0,31100 95,69 50,87 19,03 25,79 4,31 2,57 1,74 100 91,64 53,35 23,12 15,17 8,36 6,69 1,67 100 92,29 43,4 27,06 21,83 2,51 2,51 5,2 5,2 100 97,4 46,33 5,47 45,24 0,36 1,57 1,57 1,03 1,03 100
IMPORTI IN EURO AL 30/06/2010
%
22.219.038 97,11 6.364.849 27,82 24.448 0,11 15.829.741 69,18 662.391 2,89 662.391 2,89 22.881.429 21.923.752 60.824.384 24.997.453 7.117.642 28.709.289 2.491.349 2.491.349 13.288.555 13.009.498 279.057 76.604.288 75.990.068 61.659.050 34.774.614 9.248.289 17.636.147 4.033.095 3.910.602 122.493 65.692.145 65.468.369 5.278.489 3.215.195 1.140.613 922.681 745.000 672.075 72.925 6.023.489 5.204.908 70.588.498 32.471.885 19.968.529 18.148.084 3.183.300 3.183.300 1.469.158 1.469.158 75.240.956 73.802.981 29.850.174 14.242.532 1.728.447 13.763.807 115.388 459.106 459.106 1.130.782 1.130.782 31.440.062 30.183.283
GESTIONE SEPARATA
PROGREVAL RS
100 79,4 32,63 9,29 37,48 3,25 3,25 17,35 16,98 0,36 100 93,86 52,94 14,08 26,85 6,14 5,95 0,19 100 87,63 53,38 18,94 15,32 12,37 11,16 1,21 100 93,82 43,16 26,54 24,12 4,23 4,23 1,95 1,95 100 94,94 45,3 5,5 43,78 0,37 1,46 1,46 3,6 3,6 100
VALORVITA COLL
VALORVITA PREV
RIALL DEM
UAP DEM
UAP ECU
IMPORTI IN EURO AL 31/03/2010
DESCRIZIONE CATEGORIA
Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: Obbligazioni quotate in euro Titoli di capitale: Altre tipologie di titoli di capitale di cui: Quote in societa' a responsabilita' limitata Altri attivi patrimoniali: Quote di OICR Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: BTP Altri titoli di Stato emessi in euro Obbligazioni non quotate in euro Altri attivi patrimoniali: Quote di OICR Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: BTP Obbligazioni quotate in euro Obbligazioni non quotate in euro Altri attivi patrimoniali: Quote di OICR Liquidita' Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: Obbligazioni quotate in euro Altri attivi patrimoniali: Quote di OICR Liquidita' Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: Obbligazioni quotate in euro Altri attivi patrimoniali: Quote di OICR Liquidita' Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: Obbligazioni quotate in euro Altri attivi patrimoniali: Quote di OICR Liquidita' Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate
2.103.990 2.103.990 8.759.845 8.759.845 8.759.845 113.394 113.394 10.977.229 7.498.849 9.261.490 8.429.457 528.486 303.547 82.967 82.967 9.344.457 9.034.534 4.681.611 1.119.180 2.648.120 914.311 382.907 182.907 200.000 5.064.518 5.032.145
IMPORTI IN EURO AL 30/06/2010
%
19,17 19,17 79,8 79,8 79,8 1,03 1,03 100
2.128.635 2.128.635 8.759.845 8.759.845 8.759.845 113.491 113.491 11.001.971 6.828.188 9.152.588 8.506.777 345.287 300.524 88.990 88.990 9.241.578 9.125.993 5.011.767 1.201.274 2.905.289 905.204 133.425 133.425
99,11 90,21 5,66 3,25 0,89 0,89 100 92,44 22,1 52,29 18,05 7,56 3,61 3,95 100
5.145.192 4.123.596 134.369 134.369
122.980 100 105.980 86,18 17.000 13,82 122.980 100,00 122.297
GESTIONE SEPARATA
DESCRIZIONE CATEGORIA
IMPORTI AL 31/03/2010 in valuta in €
UAP USD
Altri attivi patrimoniali: Liquidita' Totaledegliattividellagestioneseparata Riserve Tecniche stimate
150.000 150.000 150.000 136.542
27.203 2.203 25.000 27.203 23.399
100 8,1 91,9 100
13.101 1.101 12.000 13.101 12.914
100 8,4 91,6 100
110.857 110.857 110.857 100.911
%
100 100 100
134.369
19,35 19,35 79,62 79,62 79,62 1,03 1,03 100 99,04 92,05 3,74 3,25 0,96 0,96 100 97,41 23,35 56,47 17,59 2,59 2,59 100 100 100
46.512 46.512
100 124.356 100 100
46.512 23.419 25.840 25.840
100 100
25.840 15.022
IMPORTI AL 30/06/2010 in valuta in €
130.000 130.000 130.000 120.224
%
106.131 106.131 106.131 98.150
100
100
%
100 100 100
Le gestioni separate di AXA Assicurazioni S.p.A. sono state certificate dalla Società di Revisione MAZARS S.p.A.
AXA - INTERLIFE GESTIONE SEPARATA
DESCRIZIONE CATEGORIA
FONDO INTERLIFE
Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso: BTP Altri titoli di Stato emessi in euro Obbligazioni quotate in euro Titoli di capitale: Azioni quotate in euro Altri attivi patrimoniali: Quote di OICR Liquidita' Totale degli attivi della gestione separata Riserve Tecniche stimate
IMPORTI IN EURO AL 31/03/2010
141.952.053 41.170.211 6.768.686 94.013.156 11.161.692 11.161.692 53.770.402 22.770.402 31.000.000 206.884.147 206.803.282
%
68,61 19,9 3,27 45,44 5,4 5,4 25,99 11,01 14,98 100
IMPORTI IN EURO AL 30/06/2010
202.099.504 75.911.416 1.482.572 124.705.516 15.247.124 15.247.124 25.869.868 24.910.230 959.638 243.216.496 242.016.990
Le gestioni separate di AXA Interlife S.p.A. sono state certificate dalla Società di Revisione MAZARS S.p.A.
%
83,09 31,21 0,61 51,27 6,27 6,27 10,64 10,24 0,39 100
PUBBLICAZIONE AI SENSI DELLA CIRCOLARE ISVAP N. 71 DEL 26/3/1987 E SUCCESSIVE MODIFICHE
la Repubblica
IMPRESE&MERCATI
VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
■ 39
www.finanza.repubblica.it in tempo reale quotazioni di Borsa, commenti e notizie TITOLO A A.S. Roma A2A Acea Acegas-Aps Acotel Group Acque Potabili Acsm-Agam Actelios AdF-Aerop.Firenze Aedes Aeffe Aicon Alerion Amplifon Ansaldo Sts Antichi Pell Apulia Pront Arena Arkimedica Ascopiave Astaldi Atlantia Autogrill Autostrada To-Mi Autostrade Mer. Azimut B B&C Speakers Banca Generali Banca Ifis Basicnet Bastogi BB Biotech Bca Carige Bca Carige r Bca Finnat Bca Intermobiliare Bca P.Etruria e Lazio Bca P.Milano Bca P.Spoleto Bca Profilo Bco Desio-Brianza Bco Desio-Brianza rnc Bco Popolare Bco Santander Bco Sardegna rnc Bee Team Beghelli Benetton Group Beni Stabili Best Union Co. Bialetti Industrie Biancamano Biesse Bioera Boero Bart. Bolzoni Bon.Ferraresi Borgosesia Borgosesia rnc Brembo Brioschi Bulgari Buone Società Buongiorno Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc C Cad It Cairo Comm. Caleffi Caltagirone Caltagirone Ed. Cam-Fin Campari Cape Live Carraro Cattolica As CDC Cell Therap Cembre Cementir Hold Cent. Latte Torino Ceram. Ricchetti CHL CIA Ciccolella Cir Class Editori Cobra Cofide Cogeme Set Conafi Prestito’ Cred. Artigiano Cred. Bergamasco Cred. Emiliano Cred. Valtellinese Crespi Csp D D’Amico
Rif € ieri
ieri
Var % inizio anno
1,190 1,102 8,410 4,180 48,650 1,716 1,159 2,650 12,490 0,216 0,342 0,248 0,538 3,610 9,600 0,505 0,399 0,026 0,514 1,654 5,140 15,150 9,505 10,040 21,260 7,170
-2,14 -0,99 -2,27 -0,24 -0,63 -0,12 -0,43 1,15 0,73 -1,19 -2,29 -1,98 0,19 -2,37 -1,94 1,10 -0,38 -1,53 0,85 -0,48 -0,72 -1,09 -0,20 0,76 -1,31
38,29 -24,98 12,13 2,89 -31,93 -10,39 7,71 -28,04 -12,60 -2,00 -33,20 -21,80 11,66 19,24 -27,98 -35,63 -6,12 -29,81 -28,63 9,10 -16,35 -17,98 6,92 -5,28 32,88 -26,79
0,550 0,967 7,169 3,573 36,409 0,680 0,624 2,496 11,850 0,098 0,285 0,163 0,264 0,764 8,936 0,438 0,273 0,015 0,385 1,441 2,608 9,565 3,196 3,794 8,249 3,085
1,304 1,476 10,415 5,285 73,757 2,446 1,354 4,293 17,300 0,407 0,732 0,439 0,636 4,207 15,402 2,954 0,542 0,079 1,130 1,700 6,932 18,958 10,453 11,489 24,278 9,816
163 3447 1803 228 203 62 88 177 108 159 37 27 238 717 1155 23 93 33 44 385 508 9111 2429 881 93 1026
3,370 8,830 5,115 2,735 1,719 43,500 1,727 2,675 0,530 4,165 3,280 3,723 4,040 0,491 3,820 3,777 4,815 9,860 9,565 0,388 0,644 5,295 0,648 1,349 0,395 1,420 5,525 1,012 20,000 1,878 29,360 1,253 1,297 6,610 0,166 6,125 0,498 0,887 7,320 4,290
-0,30 -1,62 0,39 1,30 -0,92 -1,14 -0,69 -0,19 -0,93 -1,50 -1,52 -2,88 -0,20 -0,78 -0,98 0,20 -1,90 1,84 -1,45 -0,38 0,15 -2,95 -1,93 1,38 2,07 0,07 1,38 1,73 -0,60 -0,96 -0,97 8,50 -2,37 -1,81 -1,10
34,80 2,97 -7,54 38,83 -21,69 -15,96 -7,69 -9,71 -12,69 29,75 -17,95 -27,37 -15,48 -27,76 -10,28 -8,42 -8,81 -16,51 -8,29 -21,56 -6,74 -15,68 8,82 -7,73 -20,52 -4,05 0,27 -38,29 29,97 -15,75 -8,21 -4,07 26,39 -24,98 4,26 23,73 -25,25 -36,35 -42,72
1,934 2,018 3,917 1,047 1,411 38,084 1,484 1,951 0,358 2,129 2,806 2,784 3,850 0,214 3,580 3,602 1,848 4,066 7,866 0,324 0,343 4,562 0,373 1,062 0,173 1,166 2,888 1,010 18,000 1,244 22,617 0,881 1,012 2,169 0,160 2,835 0,272 0,496 6,870 3,849
3,394 8,922 6,393 3,225 3,622 51,981 2,789 3,385 0,735 4,321 5,691 5,818 5,607 0,818 4,924 4,781 6,916 12,059 11,278 0,809 0,819 7,723 0,722 1,968 0,896 1,819 7,072 3,800 24,100 2,072 43,631 1,524 1,400 6,643 0,278 6,802 0,730 1,506 13,312 7,782
37 985 274 164 31 2792 463 192 651 247 1555 121 333 449 50 3097 63 27 128 977 1238 13 30 48 152 9 87 47 163 88 1 440 131 1852 5 95 1218 175
4,600 2,750 1,042 1,926 1,794 0,376 4,348 0,308 2,308 19,170 1,838 0,295 5,060 2,290 2,410 0,266 0,142 0,297 0,713 1,421 0,451 1,237 0,650 0,476 0,890 1,450 22,040 5,000 3,672 0,159 1,010
1,29 -3,70 0,57 0,22 0,81 1,40 -5,38 -1,18 -1,54 -2,23 -1,50 0,60 -0,22 -1,66 -0,35 0,17 -0,70 -1,32 -0,16 -0,54 9,43 -0,45 0,14 -1,39 -0,81 0,70 -2,70
-17,86 -9,24 -1,70 -21,39 2,34 19,97 18,87 -6,53 0,33 -18,84 -11,63 -62,71 6,75 -31,23 -0,41 -47,74 -23,34 -1,00 -26,17 -23,97 -33,68 -38,23 -2,70 -50,42 -25,83 -21,32 -4,17 -9,26 -35,23 -24,29 33,60
3,669 1,396 0,912 1,903 1,400 0,109 1,964 0,296 2,190 12,495 0,666 0,039 2,594 1,729 1,513 0,260 0,075 0,197 0,583 0,662 0,439 0,888 0,316 0,409 0,752 1,318 18,685 1,728 3,555 0,141 0,556
6,709 3,157 1,278 2,893 2,372 0,383 4,353 0,500 3,211 25,595 2,497 1,330 5,170 3,830 2,855 1,089 0,324 0,387 1,436 1,929 0,851 2,816 0,790 1,330 1,364 2,311 28,231 5,714 7,221 0,396 1,131
41 213 13 229 223 251 2528 16 106 1046 22 86 362 24 22 22 27 129 1127 47 26 462 29 41 412 1355 1662 869 10 34
1,075
-0,65
-2,01
0,992
1,426
162
2009- 2010 min € max €
IL PUNTO
Cap. in mil. di €
Mps risparmiata nel calo dei bancari Spunti su Lottomatica, Campari e Luxottica
Dada Damiani Danieli Danieli rnc Datalogic De’Longhi Dea Capital Diasorin Digital Bros Dmail Group DMT E Edison Edison r EEMS El.En. Elica Emak Enel Enervit Engineering Eni Erg Erg Renew Ergy Capital Esprinet Eurotech Eutelia Exor Exor priv Exor risp Exprivia F Fastweb Fiat Fiat prv Fiat rnc Fidia Fiera Milano Finarte C.Aste Finmeccanica FNM Fondiaria-Sai Fondiaria-Sai rnc Fullsix G Gabetti Pro.Sol. Gas Plus Gefran Gemina Gemina rnc Generali Geox Gewiss Granitifiandre Greenvision Gruppo Coin Gruppo Ed.L’Espresso Gruppo Minerali M. H Hera I I Grandi Viaggi IGD Il Sole 24 Ore Ima Immsi Impregilo Impregilo rnc Indesit
MILANO — Piazza Affari in calo, maglia nera in Europa per colpa di alcuni dati usa che hanno indebolito Wall Street. I realizzi sul comparto finanziario hanno appesantito il Ftse Mib (–0,90% a 20.684) mentre il Ftse All Share ha perso lo 0,81% a 21.242 punti. Tra le banche Unicredit ha perso l’1,8% e Intesa Sanpaolo l’1%, resistente Mps (+0,87%) che è stata promossa da Keefe, Bruyette & Woods. Nel giorno del via libera alla separazione dell’auto Fiat (–2,2%) è stata la peggiore del paniere principale. Ancora deboli Finmeccanica (–1,7%) e la controllata Ansaldo Sts (–1,9%). Bene invece le aziende italiane forte negli Usa: Lottomatica (+1,3%) ha vinto la gara in Illinois, Campari (+1,4%) ha rilevato tre marchi di alcolici e Luxottica (+1,8%) è stata promossa dopo il lancio degli occhiali in 3d. Tra i titoli minori vola Pms (+13,1%) e Reno de Medici (+10%).
ieri
Var % inizio anno
4,860 0,811 15,600 8,510 4,313 3,890 1,170 30,540 1,517 3,970 13,400
2,32 -1,52 0,58 0,95 -3,52 0,26 -0,43 0,13 0,46 -1,85 0,98
-16,57 -23,20 -15,26 -11,45 5,57 21,75 -7,87 21,67 -34,33 -23,87 -17,74
3,231 0,717 5,700 3,688 2,995 1,063 0,834 13,197 1,234 3,354 2,073
7,954 1,306 20,475 11,166 5,070 3,874 1,674 34,582 2,891 6,285 17,524
79 68 637 341 256 579 357 1680 21 30 150
0,919 1,270 1,390 11,000 1,545 4,100 3,913 1,232 19,900 16,260 9,875 0,796 0,526 6,370 2,160 0,215 15,440 12,540 13,150 0,865
0,05 0,16 -0,14 -0,09 -0,13 -2,15 -0,70 1,95 -0,18 -0,40 0,95 -1,22 -0,47 2,61 -1,22 -1,26 -0,30 -2,86
-14,32 -4,08 11,56 -8,41 -20,36 15,82 -4,05 -14,44 -28,24 -10,17 -0,70 18,01 8,90 -32,31 -25,32 -38,75 11,56 64,14 30,33 -29,67
0,686 1,081 0,490 9,359 0,513 2,964 2,942 1,102 12,450 12,311 8,583 0,635 0,288 3,213 1,534 0,100 5,408 3,198 3,770 0,741
1,217 1,566 1,787 15,849 2,118 4,535 4,347 1,600 27,807 18,634 12,012 1,024 1,162 9,840 3,496 0,690 15,671 12,597 13,277 1,410
4765 140 59 53 98 114 36856 22 249 65260 1488 76 50 336 77 14 2485 964 121 45
17,900 10,210 6,190 6,500 3,397 4,070 0,105 8,440 0,534 7,760 4,732 1,120
-2,20 -0,72 -1,66 -2,51 0,43 -1,63 0,66 -0,32 0,05 -
-7,97 -2,67 0,08 0,78 -25,82 -10,15 -48,66 -24,71 -9,72 -30,59 -40,28 -7,82
10,772 3,437 1,918 2,468 2,805 3,432 0,104 7,788 0,394 7,365 4,445 1,057
22,068 11,315 6,835 7,226 6,072 5,670 0,364 12,721 0,626 15,603 9,802 1,970
1423 11235 643 522 18 170 5 4901 131 967 202 12
0,400 5,150 2,840 0,510 1,220 14,940 4,037 4,060 3,493 6,095 6,640 1,546 4,780
-2,92 1,08 -1,22 1,19 -0,73 -0,93 0,12 -1,55 0,53 -0,13 -
-37,87 -16,26 28,07 -11,92 -26,95 -21,08 -16,54 47,77 -1,48 -1,93 47,23 -33,58 0,68
0,313 5,027 2,028 0,212 0,297 9,947 3,664 2,075 1,936 4,295 1,493 0,580 3,166
1,450 7,648 3,231 0,707 2,836 19,635 6,664 4,342 4,003 22,656 6,653 2,428 7,600
35 229 41 737 5 23296 1048 487 130 35 932 631 28
1,415
-0,49
-12,65
1,124
1,768
1577
0,877 1,174 1,321 13,800 0,810 2,205 8,005 8,595
1,27 -0,25 0,99 -1,08 2,21 -1,56 0,13 -1,66
-11,14 -26,35 -31,23 7,06 -4,37 -12,85 -5,82 7,37
0,736 0,813 1,294 11,941 0,499 1,711 5,244 1,630
1,078 1,604 2,528 15,120 1,008 3,131 10,349 10,303
40 363 57 471 276 894 13 978
Rif € ieri
TITOLO
Rif € ieri
ieri
Var % inizio anno
2,325 3,200 3,100 1,490 5,750 5,370 0,433 10,100 0,520 0,750 9,310 6,930 1,257 0,804 0,855 7,110 13,280
2,54 -3,98 8,39 0,68 -0,26 1,23 -0,57 0,20 0,39 -1,70 -0,11 0,65 -0,24 -0,56 1,73 -1,25 0,08
15,67 -25,84 4,38 30,13 18,94 1053,60 -19,83 -14,04 15,43 -10,66 -11,59 -4,81 26,33 -23,28 -18,57 -10,00 4,90
0,913 3,185 1,635 0,621 1,629 0,182 0,294 9,011 0,289 0,389 5,938 5,000 0,847 0,801 0,700 5,291 6,074
2,537 5,870 5,516 1,517 5,805 5,409 1,657 14,977 0,542 0,957 11,380 7,604 2,361 1,406 1,077 9,676 15,762
860 48 90 74 2735 66 366 12 68 106 2365 2128 38 329 119 62 2420
0,248 0,047 0,175 0,719 1,176 0,675 2,080 6,405 16,230 0,368 0,292 1,464
10,04 1,50 -0,11 -0,14 0,68 -1,46 0,08 0,81 -1,87 -1,35 0,21
-0,32 -53,60 -36,57 -23,92 -8,05 -12,90 -8,77 21,31 1,88 -16,36 -31,93 16,38
0,124 0,045 0,117 0,719 0,499 0,442 1,825 3,742 12,439 0,204 0,113 0,355
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10,94 -15,25 0,66 -13,52 13,80 14,87 17,82 -38,57 -10,08 15,22 -13,20 -11,25 -18,18 5,65 2,91 -8,21 5,65 -18,52 -8,64 16,55 -27,35 29,31 -69,21 12,81 -14,97
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-1,81 1,63 -2,32 -1,09 -0,64 -0,40 -0,51 -1,15 -0,57 -0,09 3,95 0,18
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145 22 13932 322 2 4952 6234 99 65 194 2013 45 691 15
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7,095 0,082
-0,07 -3,32
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4,658 0,072
7,219 0,750
364 6
4,650 0,515 0,500
-1,69 1,58 -
17,72 14,96 -13,58
3,213 0,389 0,466
4,779 0,660 2,000
376 12 2
TITOLO
2009- 2010 min € max €
Cap. in mil. di €
TITOLO Indesit rnc Industria e Inn Intek Intek r Interpump Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Invest e Sviluppo Irce Iren Isagro IT WAY Italcementi Italcementi rnc Italmobiliare Italmobiliare rnc IW Bank J Juventus FC K K.R.Energy Kerself Kinexia KME Group KME Group rnc L La Doria Landi Renzo Lazio Lottomatica Luxottica M Maire Tecnimont Management e C. Marcolin Mariella Burani FG MARR Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Mediterranea Acque Meridiana Fly Meridie Mid Industry Cap Milano Ass. Milano Ass. rnc Mirato Mittel MolMed Mondadori Mondo HE Mondo Tv Monrif Monte Paschi Si. Montefibre Montefibre rnc Monti Ascensori Mutuionline N Nice Noemalife Novare O Olidata Omnia Network P Panariagroup Parmalat
ieri
Var % inizio anno
7,065 2,560 0,425 0,730 4,435 2,410 1,908 0,015 1,430 1,272 3,210 3,098 6,135 3,428 24,600 16,700 1,445
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-8,19 14,16 -8,41 13,62 21,76 -23,85 -19,58 -48,57 -8,10 3,50 -7,76 -13,96 -37,17 -34,09 -22,42 -27,42 -26,58
0,865
-1,48
-4,26
0,072 3,270 1,980 0,288 0,530
-1,64 -1,95 -0,50 -0,52 -0,47
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1,730 3,820 0,328 11,640 20,120
0,46 -0,13 -5,20 1,39 1,82
-19,72 9,38 -4,23 -17,80 9,71
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2,980 5,950 1,190
Rif € ieri
2009- 2010 min € max € 1,950 1,345 0,239 0,499 1,805 1,380 0,929 0,015 1,299 0,629 2,346 2,974 5,626 3,212 19,137 12,727 1,370
Cap. in mil. di €
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0,649
1,068
177
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-1,49 -
-0,67 8,38 3,48
1,575 4,970 0,992
3,462 6,840 1,700
350 26 16
0,661 -
-4,62 -
32,46 -
0,213 -
0,931 -
23 -
1,669 1,960
0,12 -1,01
-10,61 -1,51
1,194 1,138
2,314 2,139
76 3404
Piaggio Pierrel Pininfarina Piquadro Pirelli & C. Pirelli & C. rnc Pirelli Real E. Poligr. S.Faustino Poligrafici Editoriale Poltrona Frau Pop.Emilia Romagna Pop.Sondrio Pramac Premafin Finanziaria Premuda Prima Industrie Prysmian R R. De Medici R. Ginori 1735 Ratti RCF RCS Mediagroup RCS Mediagroup risp RDB Recordati Reply Retelit Risanamento Rosss S Sabaf S.p.a. Sadi Saes Saes rnc Safilo Group Saipem Saipem risp Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r Servizi Italia SIAS Snai Snam Gas Snia Socotherm Sogefi Sol Sopaf Sorin Stefanel Stefanel risp STMicroelectr. T Tamburi TAS Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna TerniEnergia Tesmec Tiscali Tod’s Toscana Fin Trevi Fin.Ind. TXT e-solution U UBI Banca Uni Land Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol pr V Valsoia Viaggi Ventaglio Vianini Industria Vianini Lavori Vittoria Ass. Y Yoox Yorkville Bhn Z Zignago Vetro Zucchi Zucchi rnc
2009- 2010 min € max €
Cap. in mil. di €
FONDI COMUNI APERTI - SICAV ITALIANI E LUSSEMBURGHESI DEL 15 SETTEMBRE 2010 TITOLI
Val. € oggi
ANM Americhe .............................8,793 ANM Anima America ....................4,009 ANM Anima Asia ...........................6,182 ANM Anima Convertibile ..............6,306 ANM Anima Emerging Mkts.......10,434 ANM Anima Europa ......................4,038 ANM Anima Fondattivo ..............13,778 ANM Anima Fondimpiego..........20,266 ANM Anima Fondo Tranding......12,726 ANM Anima Liquidità ....................6,634 ANM Anima Obbl.Euro .................7,172 ANM CapitalePiù Comp.Az. .........4,707 ANM CapitalePiù Comp.Bil.15 .....5,338 ANM CapitalePiù Comp.Bil.30 .....5,106 ANM CapitalePiù Comp.Obb. ......5,503 ANM Corporate Bond...................7,480 ANM Emerging Mkts Bond...........6,447 ANM Emerging Mkts Equity..........7,366 ANM Euroland ..............................4,429 ANM Europa...............................13,109 ANM Europe Bond........................7,684 ANM Flessibile ..............................2,890 ANM Fondo Liquidità....................7,608 ANM Iniziativa Europa ..................6,895 ANM Internazionale....................12,660 ANM Italia ...................................15,072 ANM Managers&Co. Comp.30 ....5,459 ANM Managers&Co. Comp.50 ....5,158 ANM Managers&Co. Comp.70 ....4,593 ANM Managers&Co. Comp.90 ....4,149 ANM Mix .......................................5,710 ANM Monetario..........................12,128 ANM Obiettivo Rendimento .........5,863 ANM Pacifico ................................4,983
Val. € ieri
8,799 3,998 6,171 6,308 10,459 4,044 13,778 20,262 12,721 6,634 7,172 4,719 5,342 5,112 5,505 7,481 6,437 7,375 4,462 13,139 7,693 2,896 7,608 6,905 12,724 15,138 5,476 5,170 4,609 4,159 5,723 12,128 5,865 5,009
Diff.% 12 mesi
18,36 7,51 6,18 2,85 26,37 8,00 4,82 8,63 8,26 0,87 3,79 9,69 3,95 4,48 2,99 6,46 12,57 23,47 3,22 8,66 5,32 7,36 0,57 12,17 11,22 -3,29 9,49 10,14 14,77 14,87 1,21 0,51 4,23 16,73
Val. € ieri
Diff.% 12 mesi
ANM Pianeta ..............................10,163 ANM Premium-Protetto................6,587 ANM Risparmio ............................7,801 ANM Sforzesco ..........................10,202 ANM Tesoreria-Imprese ...............6,901 ANM Valore Globale...................20,012 ANM Visconteo ..........................35,330
10,238 6,594 7,802 10,227 6,901 20,061 35,420
13,64 1,67 2,83 6,97 0,61 13,86 6,66
Azimut Bil. ..................................23,287 Azimut Garanzia .........................12,295 Azimut Reddito Euro ..................15,685 Azimut Reddito Usa......................6,159 Azimut Scudo ...............................7,722 Azimut Solidity ..............................7,916 Azimut Str. Trend ..........................5,130 Azimut Trend ..............................19,384 Azimut Trend America ..................8,950 Azimut Trend Europa..................12,040 Azimut Trend Italia......................14,728 Azimut Trend Pacifico...................6,437 Azimut Trend Tassi .......................8,926 Formula 1 - Alpha Plus 20 .............6,375 Formula 1 Conservative................6,422 Formula 1 High Risk......................6,798 Formula 1 Low Risk ......................6,635 Formula 1 Risk ..............................6,527
23,342 12,296 15,707 6,197 7,740 7,921 5,128 19,377 8,927 12,060 14,791 6,492 8,936 6,380 6,425 6,806 6,637 6,535
-0,15 -0,15 -0,35 12,68 4,01 1,01 5,86 10,14 12,99 1,12 -6,98 9,81 -0,98 -1,98 -0,99 0,09 -0,90 -0,11
EC Focus Cap Pro 12/14 ..............5,097 5,100 Eurizon Az. Asia Nuove Economie11,023 11,016 Eurizon Az. Finanza ....................17,920 17,969 Eurizon Az. Int. Etico .....................5,734 5,746
24,81 6,38 8,45
TITOLI
Val. € oggi
TITOLI
Val. € oggi
Eurizon Az. Salute e Amb. ..........15,080 Eurizon Az. Tecn.Avanz ................3,882 Eurizon Az.ALto Dividendo Euro 25,449 Eurizon Az.EnMatPrime................8,979 Eurizon Az.EuropaMult.................5,699 Eurizon Az.Italia 130/30..............16,258 Eurizon Az.MondoMult .................3,350 Eurizon Az.PMI Amer. ................20,147 Eurizon Az.PMI Europa.................8,383 Eurizon Az.PMI Italia .....................4,536 Eurizon Bilan.Euro Multimanager36,206 Eurizon DiversEtico.......................7,995 Eurizon F. Az.America...................8,538 Eurizon F. Az.Euro ......................13,298 Eurizon F. Az.Europa ....................8,297 Eurizon F. Az.Internazionali...........7,267 Eurizon F. Az.Italia ......................11,617 Eurizon F. Az.Pacifico ...................3,971 Eurizon F. Az.Paesi Emer..............9,317 Eurizon F. Garantito 03/13 ............5,179 Eurizon F. Garantito 06/12 ............5,141 Eurizon F. Garantito 09/12 ............5,124 Eurizon F. Garantito 12/12 ............5,139 Eurizon F. Garantito 2sem06 ........5,245 Eurizon F. Garantito 2tri07 ............5,129 Eurizon F. Garantito 3tri07 ............4,968 Eurizon F. Garantito 4tri07 ............5,217 Eurizon F. Garantito Isem06 .........5,309 Eurizon F. Garantito Itri07 .............5,166 Eurizon F. Ob. Cedola...................6,130 Eurizon F. Ob. Emergenti ...........11,661 Eurizon F. Ob. Euro.....................14,153 Eurizon F. Ob. Euro B/T..............15,177 Eurizon F. Ob. Euro Corp. .............5,729 Eurizon F. Ob. Euro HY .................7,467 Eurizon F. Profilo Din.....................5,332 Eurizon F. Profilo Moder. ..............5,376 Eurizon F. Profilo Prud. .................5,472 Eurizon F. Rend.Ass 2anni............5,246 Eurizon F. Rend.Ass 3anni............5,479
Val. € ieri
Diff.% 12 mesi
15,108 3,882 25,546 9,030 5,714 16,326 3,351 20,128 8,390 4,546 36,251 7,996 8,562 13,338 8,323 7,284 11,666 3,993 9,335 5,181 5,142 5,125 5,140 5,246 5,130 4,968 5,219 5,309 5,168 6,126 11,653 14,174 15,178 5,734 7,457 5,335 5,379 5,472 5,244 5,477
14,95 12,55 -0,04 7,60 9,72 -4,31 15,08 20,10 14,96 -2,85 7,18 2,95 13,96 0,93 8,54 10,54 -3,99 14,47 24,39 1,57 1,06 1,28 1,50 -0,06 0,45 -2,42 0,91 1,53 0,19 2,27 9,63 2,00 -0,34 5,86 13,83 8,97 4,92 1,30 0,83 0,55
TITOLI
Val. € oggi
Val. € ieri
Eurizon F. Rend.Ass 5anni............4,907 4,907 Eurizon F. Tesor.Dollaro.............12,705 12,751 Eurizon F. Tesor.Dollaro $ ..........16,554 16,546 Eurizon F. Tesoreria Euro A...........7,657 7,656 Eurizon Focus Tesor Eu B ............7,704 7,703 Eurizon Liquidità A .......................7,274 7,274 Eurizon Liquidità B .......................7,455 7,455 Eurizon Ob. Internaz. ....................8,837 8,914 Eurizon Obb. Euro Corp. BreveT. .7,558 7,558 Eurizon Obblig. Etico ....................5,555 5,564 Eurizon Obiettivo Rend.to.............8,109 8,109 Eurizon Rendita ............................5,980 5,984 Eurizon Soluzione 10 ....................6,904 6,906 Eurizon Soluzione 40 ....................6,163 6,170 Eurizon Soluzione 60..................24,033 24,070 Eurizon Team 1 .............................6,016 6,016 Eurizon Team 1 Cl G .....................6,016 6,016 Eurizon Team 2 .............................5,717 5,719 Eurizon Team 2 Cl G .....................5,713 5,715 Eurizon Team 3 .............................4,807 4,811 Eurizon Team 3 Cl G .....................4,833 4,837 Eurizon Team 4 .............................4,067 4,074 Eurizon Team 4 Cl G .....................4,092 4,099 Eurizon Team 5 .............................3,926 3,934 Eurizon Team 5 Cl G .....................3,952 3,959 Intesa CC Prot.Dinamica ..............5,709 5,711 Passadore Monetario ...................7,121 7,122 Teodorico Monetario ....................7,463 7,464 Unibanca Azionario Europa..........6,140 6,157 Unibanca Monetario .....................5,731 5,732 Unibanca Obbligazionario Euro....5,864 5,870
Fideuram Bilanciato ...................12,450 12,471 Fideuram Italia............................21,447 21,548 Fideuram Liquidità .....................16,835 16,834
Diff.% 12 mesi 1,22 10,07 10,50 0,17 0,43 -0,27 10,13 2,97 5,66 1,12 0,30 0,35 5,03 5,76 1,11 1,06 2,84 2,77 5,12 5,57 8,45 8,95 10,25 10,79 1,40 -0,07 0,03 9,25 -0,03 1,38
-2,06 -0,44
Val. € ieri
Diff.% 12 mesi
Fideuram Moneta.......................14,614 Fideuram Rendimento..................9,413 FMS - Absolute Return .................9,180 FMS - Eq.Glob.Resources .........10,883 FMS - Equity Asia..........................8,797 FMS - Equity Europe.....................9,021 FMS - Equity Gl Em Mkt .............12,958 FMS - Equity New World ............17,202 FMS - Equity Usa ..........................7,963
14,615 9,414 9,180 10,906 8,892 9,048 12,992 17,223 7,976
-0,08 2,12 0,04 14,31 11,96 9,35 27,36 27,84 15,91
Pioneer Az. Crescita ..................12,660 Pioneer Az Area Pacifico...............3,612 Pioneer Az Valore Eur Dis..............6,807 Pioneer Az. Am. ............................6,580 Pioneer Az. Europa.....................14,563 Pioneer Az. Paesi Em. ................11,225 Pioneer Liquidita’ Euro..................5,069 Pioneer Monet. Euro ..................13,206 Pioneer O.Euro C.Et. Dis...............4,894 Pioneer Obb. Euro Dis ..................6,707 Pioneer Obb. Paesi E. Dis...........10,332 Pioneer Obb. Più Dis.....................8,379 Pioneer Target Controllo...............5,415 Pioneer Target Equilibrio ..............5,402 Pioneer Target Sviluppo.............22,603
12,714 3,604 6,828 6,566 14,603 11,219 5,069 13,206 4,899 6,717 10,348 8,404 5,417 5,403 22,604
-4,88 3,26 9,44 10,25 5,54 23,50 0,22 0,92 8,34 5,53 23,80 6,55 3,32 4,06 2,86
Bim Az. Small Cap Italia ................6,906 Bim Azionario Europa ...................9,814 Bim Azionario Globale ..................3,982 Bim Azionario Italia .......................6,752 Bim Azionario Usa ........................5,949
6,916 9,859 3,999 6,781 6,015
-5,85 2,80 6,96 -7,24 12,01
TITOLI
Val. € oggi
TITOLI
Val. € oggi
Bim Bilanciato ............................22,359 Bim Corporate Mix........................5,579 Bim Flessibile................................3,795 Bim Obblig. Breve Term................6,555 Bim Obblig. Globale......................6,066 Bim Obbligazionario Euro.............7,001 Symphonia MS Adagio.................5,979 Symphonia MS America...............3,930 Symphonia MS Asia .....................5,339 Symphonia MS Europa.................5,494 Symphonia MS Largo...................5,728 Symphonia MS P. Emer. ............13,345 Symphonia MS Vivace..................5,184 Symphonia SC Asia Flessibile ......6,330 Symphonia SC Az. Euro ...............5,604 Symphonia SC Az. Internaz. .........6,551 Symphonia SC Az. Italia .............10,433 Symphonia SC Az. Italia SmallCap3,578 Symphonia SC Bil. Equil. Italia......5,372 Symphonia SC Bond Flessibile ....5,230 Symphonia SC Fortissimo............2,701 Symphonia SC Italia Flessibile......4,949 Symphonia SC Monetario ............7,444 Symphonia SC Obblig. Area Eur...9,671 Symphonia SC Patrim.Glob.Redd.7,113 Symphonia SC Patrim.Globale.....5,245 Synergia Az. Europa .....................6,114 Synergia Az. Globale ....................6,189 Synergia Az. Italia..........................5,693 Synergia Az. Sm.Cap It. ................5,511 Synergia Azionario Usa.................6,252 Synergia Bilanciato 15 ..................5,349 Synergia Bilanciato 30 ..................5,534 Synergia Bilanciato 50 ..................5,741 Synergia Monetario ......................5,017 Synergia Obbl Corporate..............5,473 Synergia Obbl. Euro BT ................5,073 Synergia Obbl. Euro MT................5,262 Synergia Tesoreria........................5,049 Synergia Total Return ...................5,246
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Diff.% 12 mesi
22,417 5,584 3,813 6,557 6,116 7,009 5,992 3,952 5,372 5,502 5,744 13,434 5,203 6,338 5,627 6,587 10,479 3,583 5,386 5,237 2,710 4,959 7,446 9,682 7,123 5,263 6,145 6,214 5,718 5,521 6,317 5,356 5,545 5,756 5,017 5,478 5,074 5,268 5,049 5,252
3,61 4,12 -2,17 0,97 9,59 3,93 5,73 12,77 15,89 8,58 8,16 28,39 10,86 14,34 -0,62 9,60 -8,90 -6,31 -1,01 4,45 8,56 -3,47 0,58 5,41 1,21 4,88 2,60 6,52 -8,90 -7,52 8,64 2,94 3,59 4,36 -0,12 4,21 0,85 3,89 0,20 0,83
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
LETTERE,COMMENTI&IDEE
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LE MANI DELLA LEGA PORTA PIA E IL SOGNO INFRANTO DI CAVOUR SULLA SCUOLA PUBBLICA
aro Augias, mentre si preparano le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia si dimentica che a quell’unità mancava Roma! Molti di noi ricorderanno il 140° anniversario del XX Settembre (1870) e temo che a molti altri cittadini possa sfuggire l’importanza di quella data. Non fu solo la fine del potere temporale del papa-re, fu la conquista della laicità delle istituzioni, come in altre democrazie europee. Non un atteggiamento “anti-religioso” ma il rispetto di tutte le identità e idee secondo l’insegnamento del filosofo J. S. Mills quando scriveva (“On liberty”): «La libertà è ricerca del proprio bene a proprio modo nella misura in cui non si cerca di privarne altri». Oggi dopo la caduta del fascismo e la promulgazione della Costituzione, il XX Settembre non è ancora tornato ad essere festività nazionale. In quale situazione siamo tornati? Dalla libertà di ricerca scientifica, all’ora di religione, dal mancato riconoscimento delle unioni civili al rifiuto del testamento biologico. A Porta Pia bisognerebbe forse aprire una seconda breccia. Enrico Modigliani e.modigliani@tin.it
C
SALVATORE SETTIS
I
n attesa che Bossi riceva l’annunciata laurea honoris causada un qualche Ateneo presuntivamente celtico, la Lega allunga le mani sulle scuole pubbliche. È di domenica la notizia della scuola di Adro «leghizzata» con gran dispiego di «sole delle Alpi» dai banchi al tetto; intanto a Bosina di Varese la moglie di Bossi dirige la scuola «dei Popoli Padani», privata ma con una dotazione di 800.000 euro decisa dal governo con la cosiddetta «legge mancia» (Il Giornale.it, 13 settembre). È dunque il momento giusto per interrogarsi sui meriti culturali di Bossi, che fanno tutt’uno coi progetti scolastici del suo partito. Secondo i suoi detrattori, il futuro dottore sarebbe capace solo di gestacci, insulti alla bandiera ed altre volgarità: grandi virtù comunicative, meglio di una tesi di laurea. Ma gli orizzonti culturali di Bossi sono assai più ampi. In un discorso del 27 gennaio 2004, dal titolo Dio salvi la Padania (visibile sul sito della Lega), egli traccia addirittura un quadro della «rottura geopolitica del mondo» dopo l’11 settembre, colpa di «Roma ladrona» oltre che dell’attacco alle Torri gemelle. Sull’Italia, la dottrina di Bossi è questa: «quando uno Stato è eterogeneo dal punto di vista etnonazionale, i problemi girano attorno a due lealtà, la lealtà alla Nazione e quella verso lo Stato. Per i popoli che non sono dominanti, come noi padani, le due lealtà sono distinte e possono entrare in competizione tra loro. In questi casi la minoranza chiede l’autodeterminazione nazionale, un diritto sancito dall’Onu». Eterogeneità etnonazionale, «comuni matrici etnoculturali» dei popoli padani: ecco un linguaggio «dotto» dove non ce lo aspetteremmo. Da dove viene? Il miglior parallelo sono le elaborazioni «teoriche» del «Pensiero Etnonazionalista» e dell’«Idea Völkisch nelle comunità Alpino-Padane» che si possono leggere in un libro, Fondamenti dell'Etnonazionalismo Völkisch (2006), firmato da Federico Prati, Silvano Lorenzoni e Flavio Grisolia. Secondo loro, «le comunità padane» sono la miglior risposta a «un'epoca etnicamente e culturalmente decadente», all’«immigrazione allogena, al materialismo comunista, al mondialismo massonico». Fin troppo chiare le matrici razziste e fasciste, anzi naziste, della terminologia usata (völkisch , «sangue, suolo e conoscenza»). Silvano Lorenzoni, festeggiato nel giorno del suo compleanno come « un vero identitario/razzialista bianco veneto/europeo», è stato presidente dell’Associazione Culturale Identità e Tradizione, che si ispira a Julius Evola, e capogruppo della Liga Veneta nel Consiglio Comunale di Sandrigo (Vicenza). La casa editrice Effepi (Genova), che ha pubblicato questo e altri volumi su tale «etnonazionalismo», si distingue anche per i suoi libri di «storia non convenzionale» del Novecento, per esempio quello di Udo Walendy che considera l’Olocausto un prodotto della propaganda antitedesca ottenuto con abili fotomontaggi. Ma la neoideologia padana non si affermerebbe senza mettere le mani in pasta nell’educazione delle nuove generazioni: nella scuola. Guardiamo quel che succede in Spagna, nazione anche in questo sorella, dove l’insorgere delle autonomie regionali si lega strettamente alla fine del franchismo e alla fortuna delle lingue diverse dallo spagnolo (specialmente il catalano e il basco), fondata sulla loro lunga e nobile tradizione culturale, ma anche su una sacrosanta reazione alla repressione franchista. Ma l’ondata degli autonomismi regionali ha generato e diffuso nelle scuole una manualistica rivendicativa di altrettanti «spiriti nazionali» (basco, catalano, galiziano, andaluso...), puntualmente riflessi nel linguaggio degli storici «allineati», come ha mostrato Pedro Heras in un bel libro recente (La España raptada: la formación del espíritu nacionalista , Barcelona, Altera, 2009). Analizzando manuali scolastici e pratiche dell’insegnamento, Heras ha dimostrato che tali «processi di ri-nazionalizzazione» hanno adottato in pieno la stessa retorica del più vieto nazionalismo franchista, utilizzando per esaltare le nazionalità regionali le stesse identiche formule, gli stessi slogan che furono martellati per decenni dalla propaganda di regime, applicandoli al popolo spagnolo nel suo insieme, e usandoli allora anche per reprimere le lingue «proibite». Quasi che, se applicata mettiamo al catalano, quella stolta retorica fosse «sdoganata» d’incanto. Per quanto rozzi e incolti, i tentativi di Bossi di creare dal nulla la neo-etnia dei padani hanno fatto lo stesso: pur senza rifarsi esplicitamente alla tradizione nazi-fascista, da essa hanno ripescato la terminologia «etnonazionale» con tutte le sue implicazioni, usandola simultaneamente per de-nazionalizzare l’Italia e «nazionalizzare» una Padania d’invenzione. Perciò i più agguerriti proclami in lode della “razza padana” (come quelli citati sopra) si trovano sul sito www.stormfront.org, alfiere del World Wide White Pride, fondato nel 1995 da Don Black, già leader del Ku Klux Klan, che usa come logo la cosiddetta «croce celtica», surrogato della svastica. La maggioranza dei leghisti, persino di quelli che usano quelle formule e quegli slogan, è presumibilmente inconsapevole di queste derivazioni e tangenze, anzi le negherebbe accanitamente. Non per questo esse sono meno preoccupanti, in una scena politica come quella italiana, in cui secessione e federalismo sono fratelli siamesi, e gli argomenti per l’una e per l’altro s’intrecciano e si confondono in una rincorsa senza fine; in cui, con la passività o la complicità delle sinistre, il maggior argomento in favore del federalismo è la minaccia di secessione, e chi detta le regole è solo la Lega. Vedremo se la spiritosa invenzione dell’etnonazionalismo padano risulterà merito sufficiente per una laurea honoris causa: in ogni modo, sotto quella pergamena non basta la firma di un qualche ateneo galloceltico, ci vuole anche (per legge) quella di un ministro nel suo ufficio di «Roma ladrona». © RIPRODUZIONE RISERVATA
CORRADO AUGIAS c.augias@repubblica.it
l povero Cavour era morto nel giugno 1861 e non poté vedere il completamento del disegno risorgimentale anche se non era comunque quello da lui auspicato. Le cannonate sparate contro le mura aureliane, cento metri più in là di Porta Pia, segnavano anzi il fallimento della sua politica. Dice la leggenda che fin sul letto di morte, al sacerdote che gli somministrava i sacramenti, continuò a ripetere «Frate, frate ricorda: libera Chiesa in libero Stato». I suoi discorsi al Parlamento di Torino erano rimasti senza esito politico, nonostante avesse esposto e nel modo più pacato quale convenienza il papa, e la Chiesa, avrebbero avuto nel deporre un “potere temporale” ormai fuori luogo e fuori tempo. La ragionevolezza del conte si scontrò con l’ostinazione miope di Pio IX e finì a cannonate con 60 morti: 40 italiani e 20 papalini. Mor-
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L’istruzione è sapere ma anche sapore Gabriele Fraternali Pescara IL primo giorno di scuola, per rompere il ghiaccio, ero solito proporre delle domande provocatorie al fine di iniziare una relazione culturale con gli allievi che l’Istituto mi metteva a disposizione. Un anno chiesi agli alunni che sapore ha la scuola? Loro, superato lo smarrimento iniziale e prendendo la domanda come un gioco, erano felici di dirmi la loro opinione. Facevo poi notare come la differenza tra sapori e saperi sia in una vocale e questo perché i due termini avevano la stessa matrice linguistica. I nostri antenati latini gustavano il sapere e traevano piacere dalla conoscenza al punto da assegnare ad essi lo stesso termine. La conoscenza allora era un lusso, oggi è una necessità individuale e collettiva, che i tagli rischiano di non farci godere ai massimi livelli. Mancano i gessi e non si vedono arrivare le tecnologie moderne. E il sapore della scuola diventa ogni giorno meno piacevole.
Alitalia, Millemiglia e il mio volo cancellato Giordano Sivini Roma LO scorso aprile abbiamo prenotato con Millemiglia un volo andata ritorno Roma-Miami per due persone, 11-24 novembre. Abbiamo avuto i biglietti, business class come frequent flyers. Per quel periodo abbiamo prenotato e pagato un alloggio
negli Stati Uniti. Due settimane fa Alitalia ci ha comunicato telefonicamente che il volo di ritorno è stato cancellato. Millemiglia dice che non ci può riproteggere. Mi chiedo se sia un comportamento da compagnia seria?
Ma da chi dipende la sicurezza sul lavoro? Valeria Broccoli Reggio Emilia NELLO spot del ministero del Lavoro in merito alla sicurezza sul lavoro si susseguono immagini di vita familiare, lavoratori che rientrano a casa dopo una giornata di lavoro e abbracciano felici i propri cari. E poi
L’AMACA
ti inutili che un papa meno ossessionato dal potere avrebbe potuto risparmiare. 140 anni dopo la situazione si è ribaltata. Ai governi liberali di allora si è sostituito un governo che non sa bene cosa fare o quali idee avere al riguardo salvo una: i voti dei cattolici. Come ha riferito giorni fa il nostro Orazio la Rocca, ci sono voluti dieci mesi di trattative tra il sindaco di Roma e il primo ministro vaticano cardinal Bertone per ottenere una specie di beneplacito pontificio a celebrazioni “normalizzate”. Così normalizzate che lo stesso Bertone vi presenzierà accanto alle autorità dello Stato. Il 20 settembre si terrà a palazzo Valentini (ore 16.30) un convegno organizzato dalla Consulta Romana per la laicità. Se il conte fosse ancora tra noi certamente si farebbe vedere. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le frasi «Fa che questi momenti non restino solo dei ricordi»; «Quando lavori pensa a chi ti ama ed attende il tuo ritorno». Come se il problema della sicurezza sul lavoro fosse tutta colpa dei lavoratori stessi, che non pensano alle loro famiglie, che sbadati. Tra l’altro viene detto che la sicurezza sul lavoro «La pretende chi si vuole bene». I lavoratori sono un popolo di masochisti, pare. Di persone che hanno tendenze suicide. Strano. Io pensavo che il problema fosse proprio che in certi settori, se si pretendono le norme basilari di sicurezza, si viene licenziati. Perché magari non c’è un contratto regolare, o il lavoratore è senza il permesso di soggiorno, e quindi non può pretendere più di tanto.
MICHELE SERRA
i dice trasformismo, si dice traffico di deputati e subito si pensa ai giacimenti di oscuri onorevoli del Sud, figli del voto di scambio e del sottopotere, di incerta matrice ideologica e di certissimo attaccamento alle loro fameliche clientele. Ma non è certo meridionale Massimo Calearo, il confindustriale vicentino eletto nel Pd, poi passato con Rutelli e oggi, secondo ricorrenti voci romane, probabile soccorritore, con il suo voto, del vacillante governo Berlusconi, e tra i papabili per il ministero (fantasma) dello Sviluppo economico. Lui, del resto, ha sempre detto di non essere mai stato di sinistra. Volendo, gli si potrebbe imputare di avere accettato comunque i voti di sinistra grazie a una legge elettorale ignobile che affida la selezione degli eletti ai capi di partito e non agli elettori. Anche per questo il capo d’imputazione più grave, secondo logica, è per il Pd che lo ha candidato in un goffo slancio di ecumenismo politico (il gusto, piuttosto puerile, di poter dire «abbiamo anche noi un industriale del Nord-Est»), e rischia di ritrovarselo, oggi, tra gli avversari in Parlamento. Chi ha votato Pd in quel collegio, e si ritrova defraudato della sua volontà politica, di quale umore sarà, adesso?
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L’incidente libico e il tentato omicidio Anilo Castellarin San Giovanni di Casarsa (PN) IL ministro dell’Interno, Maroni su quanto avvenuto al peschereccio italiano ha dichiarato: «Immagino che abbiano scambiato il peschereccio per una nave con clandestini». «È stato solo un incidente». Una settimana fa, in un altro caso (la ragazza che ha lanciato sul palco della festa nazionale del Partito democratico il fumogeno contro il segretario della Cisl Bonanni) lo stesso ministro aveva usato un’altra frase: «Che rimanesse in carcere e venisse processata per tentato omicidio».
Il mancato reset della posta certificata Vittorio Pezzuto Portavoce del ministro Renato Brunetta DOPO aver letto sul vostro quotidiano la lettera del signor Bruno Giuliani, che lamentava il mancato tempestivo reset della password di accesso alla sua casella di Posta elettronica certificata, abbiamo immediatamente contattato Poste Italiane (concessionario del servizio) e nel giro di poche ore il problema del cliente è stato finalmente risolto. Colgo l’occasione per sottolineare il prezioso lavoro assicurato, in questa come in altre analoghe circostanze, da Linea Amica (numero verde 803.001), il contact center che riunisce e coordina l’azione degli Urp di 990 Pubbliche Amministrazioni.
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L’ECLISSI DELLA DESTRA E IL VUOTO DELLA SINISTRA MARC LAZAR (segue dalla prima pagina) entre il momento attuale – e qui sta l’elemento decisivo – offre forse l’opportunità di un cambiamento fondamentale del quadro di pensiero e d’azione dominante delle politiche pubbliche. In Francia il potere sembra alle corde. L’assemblea nazionale ha appena votato la riforma delle pensioni, pure respinta da una maggioranza di francesi che ne ammettono i principi, criticando però le sue disposizioni, considerate inique e socialmente ingiuste. Il governo è impegolato in una serie di questioni scabrose, le divisioni della maggioranza appaiono in piena luce e l’Ump, partito del presidente, è teatro di una guerra tra i leader. La politica dell’esecutivo francese nei confronti nei rom è criticata dalla Commissione europea, dalla maggior parte dei Paesi dell’Unione, dal Vaticano, dall’Onu e da Washington; il solo a sostenerla attivamente e calorosamente è Silvio Berlusconi. Infine il presidente Nicolas Sarkozy batte vari record di impopolarità, anche se in questi ultimi tempi le sue quotazioni sono in leggera ripresa. In Italia prosegue il violento conflitto tra Berlusconi e Fini. Prossimamente la maggioranza parlamentare conterà le sue forze in Parlamento. Intanto però si levano voci dissonanti. Il governo è criticato dalla presidente della Confindustria in settori decisivi come quello dell’economia. I sondaggi in vista di un voto anticipato non vanno molto bene per il Pdl, e neppure per la Lega. Globalmente, la popolarità di Silvio Berlusconi è in calo. Ma al tempo stesso l’opposizione non approfitta in alcun modo di questo profondo disagio, anche se in
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Francia la sinistra dimostra uno stato di salute assai migliore di quello del centro-sinistra italiano. I francesi che vorrebbero vederla vincente hanno ormai raggiunto il 56%, e tutti i sondaggi dimostrano che alle presidenziali previste per il 2012 qualunque candidato della sinistra potrebbe battere Sarkozy. D’altra parte però, secondo gli stessi sondaggi la credibilità dei socialisti rimane assai debole. In Italia il Pd ristagna, l’Idv è in calo, mentre aumentano le simpatie per Sel e il movimento di Beppe Grillo. Ma nell’uno come nell’altro caso, la sinistra manca di alleanze, di un candidato e di un progetto. Il Partito socialista francese, a differenza del Pd, ha fatto ancora una vota la scelta di chiamare a raccolta tutte le componenti della sinistra, dagli ecologisti ai comunisti, passando per il partito di sinistra composto da dissidenti socialisti. Ma questi alleati giocano al rialzo, tirando verso la sinistra il Ps, cosa che per quest’ultimo potrebbe rivelarsi una trappola. Dal canto suo, il Pd è profondamente diviso sulle scelte strategiche da compiere. Il Ps non ha ancora scelto il
proprio candidato per le presidenziali: lo farà alle primarie del 2011, a rischio di esacerbare le rivalità. Nel Pd l’ipotesi di elezioni anticipate ha fatto emergere immediatamente le ambizioni di varie personalità: oltre a Bersani, Chiamparino e Vendola, ma anche Veltroni e Letta. Ma il Ps e il Pd soffrono soprattutto di un abissale deficit progettuale, anche se è vero che da un anno i socialisti francesi hanno intrapreso un lavoro di analisi e di elaborazione più avanzato rispetto al Pd. Per progetto non si intende solo un programma, ma un’ampia riflessione sul divenire del mondo, dell’Europa e di ogni singolo Paese, di ogni società. La congiuntura esige uno sforzo intellettua-
IL DIETROFRONT DELLA STORIA GAD LERNER (segue dalla prima pagina) on sarà dunque per timore della presunta invasione musulmana, ma per l’invenzione ancor meno verosimile di una «minaccia interna» rappresentata dal popolo rom, che l’Europa derogherà dalla sua conquista democratica più significativa, cioè la libera circolazione dei cittadini dell’Unione in tutti i suoi Stati membri? È un brutto scherzo della storia che a farsi protagonista di tale retromarcia sia un presidente francese originario dell’Ungheria, cioè di una nazione tuttora afflitta da pul-
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Un presidente originario dall’Ungheria, paese afflitto da pulsioni xenofobe sioni xenofobe nei confronti di una minoranza già vittima di persecuzioni atroci sul suo territorio. La culla della nozione moderna di cittadinanza, fondata sul diritto comune anziché sul sangue, ha intrapreso un’azione restauratrice di confini superati, quasi che il trascurabile insediamento di alcune migliaia di nomadi potesse davvero determinare un problema di sicurezza per sessanta milioni di abitanti, senza curarsi del precedente gravissimo che verrà di certo strumentalizzato altrove: il ritorno alle frontiere sbarrate, e la penalizzazione di altre minoranze nazionali. A Berlusconi e Bossi non pare vero di mettersi sulla scia
di Sarkozy, cavalcando la pulsione reazionaria che non distinguerà certo i rom e i sinti sulla base del loro passaporto. Poco importa a questi irresponsabili «statisti» che la grandissima maggioranza dei rom e dei sinti che abitano in Francia e in Italia siano loro concittadini, e come tali non estradabili. Essi sanno benissimo che la gente riunisce nell’odio queste fasce marginali della società, e nega loro lo stesso diritto all’esistenza. «Quelli rubano», sono un popolo ladro per sua stessa natura, se vivono nelle baracche dei campi abusivi non è perché vi sono costretti da un destino infame – alimentato da stereotipi molto simili all’antisemitismo – ma invece perché sarebbe quella la loro inestirpabile vocazione di antisociali. Fino a ieri la differenza tra Francia e Italia era data dal fatto che oltralpe i comuni sono tenuti a allestire luoghi attrezzati per i gitani, zingari, rom o sinti che dir si voglia. Mentre in Italia queste strutture non sono state quasi mai adibite, generando il fenomeno pericoloso delle bidonville in preda ai clan. Ma a Sarkozy non è parso vero di solleticare i bassi umori di un’opinione pubblica divenutagli ostile, enfatizzando il pericolo dei nuovi venuti da Romania e Bulgaria, nonostante si tratti di una quota minima sul totale degli emarginati. Sarkozy ha finto a Bruxelles un’indignazione repubblicana – del tutto estranea ai governanti italiani – perché sa bene che in Francia la cultura dei diritti è parte costitutiva della storia patria. Ma è ben felice, come prima di lui la de-
stra italiana, dello scandalo sollevato, confidando che la sua durezza lo rimetta in sintonia col popolo che ha deluso. Così facendo, l’asse italofrancese provoca irresponsabilmente un vulnus nella giovane democrazia comunitaria. Accanendosi contro un numero esiguo di persone –riprese da telecamere compiacenti nel mentre vengono imbarcate sugli aerei con qualche centinaio di euro in tasca – viola il principio fondativo di un’Unione nata per superare la tragedia storica del vecchio continente, di cui i rom, insieme agli ebrei, rappresentano la memoria indelebile. «Se li prenda nel suo paese», ha inveito Sarkozy contro la commissaria Viviane Reding. Esattamente come i leghisti di casa nostra irridono chi auspica processi di integrazione dei nomadi nelle nostre città con l’argomento più volgare: «Se vi piacciono tanto, perché non ve li ospitate nelle vostre belle case da privilegiati?». Esattamente come Gheddafi a Roma pretendeva la taglia di 5 miliardi all’anno per tenerci lontani gli «scarti umani» dell’Africa, Sarkozy e Berlusconi parlano dei rom come di un’entità spregevole, come se non si trattasse di persone ma di rifiuti. Sanno perfettamente di alimentare nei loro cittadini gli istinti più bassi, quelli che a rischio dell’impopolarità una classe dirigente degna di questo nome dovrebbe sentirsi impegnata a debellare. Lesionano l’edificio europeo cavalcando la paura, solo perché dominati a loro volta dalla paura di perdere il proprio potere personale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le e politico in questo senso. C’è infatti da chiedersi se un certo ciclo, più favorevole alla destra che alla sinistra in tutta l’area europea, non sia ormai in via di esaurimento. Alla fine degli anni 70, quando, con il dominio della finanza internazionale, il capitalismo attraversò una grande metamorfosi, si imposero vari paradigmi dominanti (ma non esclusivi) orientando le decisioni dei governi e influenzando profondamente l’opinione pubblica: il liberismo, l’elogio del privato e la denigrazione del settore pubblico, il trionfo del denaro e dell’individualismo, l’ossessione della sicurezza, la discordante accoppiata tra edonismo e conservatorismo religioso, la stigmatizzazione degli immigrati e una certa xenofobia. Leader quali Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy, che incarnano in prima persona questi modelli economici, politici e culturali, hanno contribuito a imporli nello spazio politico con le armi del populismo e della personalizzazione, ponendo al centro la figura del presidente, accelerando in questo modo la mediatizzazione delle nostre democrazie. La crisi finanziaria ed econo-
mica del 2008 ha però contribuito a far vacillare quest’edificio. Sono riemerse in primo piano questioni essenziali come le regole nel mondo finanziario, l’occupazione, il lavoro, le disuguaglianze sociali, ma anche la solidarietà e le forme di partecipazione democratica. E tuttavia le tematiche del ciclo precedente, profondamente assimilate da francesi, italiani ed europei in generale, non sono certo del tutto scomparse, ma hanno anzi contaminato la stessa sinistra, come attestano le esperienze dell’Spd in Germania, e più ancora quelle del Labour nel Regno Unito. La sinistra deve essere oggi all’altezza della posta in gioco in questo periodo intermedio, ove un ciclo si conclude prima che una nuova fase sia davvero iniziata, e l’opinione pubblica è percorsa da attese contraddittorie: da un lato, ad esempio, il bisogno di sicurezza, l’affermazione piena dell’individualismo, la disaffezione per la politica, e dall’altro una forte aspirazione a una società più giusta e umana, all’invenzione di nuove solidarietà, a una democrazia rinnovata. Se si rifiuta la via più facile – quella di credere, come molti in Francia, a un riproporsi della vecchia contrapposizione destra- sinistra, per cui basterebbe riesumare le ricette del passato – quello che serve oggi è essere esigenti, mettersi al lavoro e dare le proprie risposte. Altrimenti saranno i finanzieri internazionali, convinti che la parentesi della crisi sia chiusa una volta per tutte, a dettare le loro politiche. Si perpetuerà l’egemonia della destra, e a progredire saranno i movimenti populisti d’ogni colore. Traduzione di Elisabetta Horvat © RIPRODUZIONE RISERVATA
VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
Stili di vita
Gli spettacoli
Cibi doc e servizio extra il segreto del bar perfetto
Roger Waters “Torna The Wall la mia opera contro la guerra”
LICIA GRANELLO
GINO CASTALDO
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Dal baratto allo scambio di case, sempre più italiani scelgono di abbandonare il denaro. Riscoprendo il vero valore delle cose. Ecco come fare
Vivere gratis VERA SCHIAVAZZI
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i può vivere con un dollaro al giorno, come fanno in Africa e in Asia milioni di persone, oppure senza neanche quello, come fa orgogliosamente da sedici anni la tedesca Heidemarie Schwermer nella sua Dortmund. In Italia, l’avanguardia più organizzata di chi cerca di disintossicarsi dal denaro si concentra in una community, “zerorelativo”, che ha raccolto quasi 15.000 aderenti, che chiamano se stessi “barter”: si punta al baratto, allo swapping, ma anche allo scambio di servizi e di beni ai quali non si vuole attribuire un valore preciso. Vivere gratis, o comunque ottenere senza comprarle molte delle cose che servono per vivere e per divertirsi, è possibile. E non è detto che l’unica buona ragione per farlo sia una drammatica necessità. C’è chi è arrivato all’overdose da spreco dopo aver constatato ciò che si accumulava nei suoi armadi, chi non sopporta di veder buttare via cibo ancora buono, chi se la prende con i maghi della finanza e chi si è abituato a vivere limando ogni spesa e alla fine ha concluso che si può fare. L’idea, del resto, ha solide radici filosofiche e religiose: non è un caso se Torino Spiritualità, la rassegna torinese che ogni autunno ripropone incontri e riflessioni, abbia quest’anno come titolo “Gratis. Il fascino delle nostre mani vuote” (dal 22 al 26 settembre). Tra gli ospiti, uno dei profeti della “vita senza”, Alberto Salza, antropologo e autore di “Niente. Come si vive quando manca tutto”. «Presto dovremo darci da fare per recuperare la condivisione e lasciar perdere il profitto — racconta Salza dall’Africa — Alcune frange evolute della nostra società occidentale lo stanno già facendo, ma a mio parere è tardi. Me ne sono convinto proprio osservando la povertà africana: si può vivere con meno di un dollaro a condizione di essere lasciati in pace. E dato che queste persone sono vive hanno storie di successo che andrebbero portate a esempio di vita. A noi occorre una secca variazione di paradigma: se il denaro non produce più lavoro, il lavoro deve produrre benessere». SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE
OGGI SU REPUBBLICA.IT
VENERDÌ
Web
Moda
IL 3D SECONDO WIM WENDERS
Qui Google nuove regole per la privacy
Le magnifiche dieci di “People”
Tendenze
Lista di nozze dal chirurgo plastico Scienze
Immagini iPad
La Boeing si lancia nello spazio
La strage dei pesci in Messico
Interattività COME VA A SCUOLA: CENTO STORIE AL GIORNO
NATALIA ASPESI
“P
erché odio il 3D (e lo stesso dovreste fare anche voi)” era il titolo di un articolo di maggio su Newsweek, firmato Roger Erbert. Qualcuno, negli Usa, deve aver cominciato a farlo, se dal dicembre del 2009 al luglio di quest’anno, gli spettatori del cinema tridimensionale (da “Avatar” a “Gatti e cani”), sono passati dal 71 al 55%. Eppure alla Biennale Architettura di Venezia sta avendo molto successo una “installazione video”, come si chiamano i film quando si trasformano in opera d’arte, in 3D, dura 12 minuti, e il regista è l’anziano capellone cult Wim Wenders. Il luogo protagonista, più appassionante del pianeta Pandora è il Rolex Learning Center dell’Ecole Polytechnique di Losanna, opera dell’architetta giapponese Kazuyo Sejima, direttore di questa fortunata Biennale intitolata “People meet in architecture”. Ed è proprio il video di Wenders a dare un senso a quel titolo, perché conduce gli spettatori provvisti di occhialini, a sentirsi visitatori dentro i meandri immensi, ondulati, candidi, di questa straordinaria costruzione. Pare quindi di incontrare i tanti giovani ripresi dal regista mentre percorrono corridoi, giardini, passerelle a spirale e grandi saloni, con dei marchingegni elettrici che consentono di correre ovunque. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica
L’INCHIESTA R2CRONACA
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Barattare gli oggetti che non servono più, scambiarsi libri film e cd ma anche le case per le vacanze. Dormire
in albergo offrendosi di cucinare per gli ospiti. Sono sempre di più gli italiani che hanno deciso di vivere, per quanto possibile, senza denaro. Vi spieghiamo come I casi
IL GLOSSARIO
GLI OGGETTI
LE CASE
SU INTERNET
LA GIORNATA
LE BANCHE
Quelli che scelgono il baratto si autodefiniscono “Barter” (da “baratto”). “Swap” sono gli scambi tra amici, in case private
I più scambiati sono abiti, accessori, prodotti di bellezza, cibo e vini, oggetti handmade, libri, computer e accessori per pc
Ospitalità e scambio di case sono tra i settori in crescita. Oltre 20.000 persone sono iscritte in Italia ai siti che li promuovono
Gli scambi conclusi attraverso la community “zerorelativo” sono stati 23.000 nel 2009. I contatti del sito 100.000 nel mese di agosto
Buy nothing day: il 26 e il 27 novembre. Tutti i consumatori sono invitati a non fare nessun acquisto
www. tempomat.it è il sito dell’Osservatorio nazionale delle banche del tempo. Per regalare e avere prestazioni professionali
Al mercato del “nocost” (segue dalla copertina)
VERA SCHIAVAZZI ian piano, qualcuno comincia a provarci. Paolo Severi, Valeria Marigo, Gabriele Banorri e Daf, gruppo
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In Liguria e in Toscana alcuni produttori di vino e olio si donano i rispettivi prodotti fondatore di zerorelativo, hanno la loro base vicino a Pesaro, da dove partono per fiere e mercatini. Ma, soprattutto, insegnano ai loro seguaci come scambiare su Internet, come si rende desiderabile un vecchio paio di sci, come si misura l’affidabilità di un dog sitter. E un
po’ di filosofia: «Ogni cosa ha un valore che è diverso da quello del mercato. Usandola, scambiandola e riusandola ancora alleggeriamo il pianeta e non spendiamo». Qualcosa del genere la fanno, a Torino, quelli di ManàManà, associazione attiva ormai da quattro anni che propone “giornate senza denaro” durante le quali ognuno porta in piazza quel che vuole. A furia di esercitarsi, i torinesi sono giunti alla conclusione che il baratto è soltanto una tappa: «Il concetto di baratto può essere interpretato come una forma primitiva di commercio — dice il presidente di manàManà, Filippo Dionisio, che nella vita fa il consulente del lavoro e nel suo tempo libero il “militante del gratuito” — mentre quel che ci interessa è svincolare gli oggetti e i beni dal loro “prezzo”. Quanto vale un’ora di favole raccontate ai bambini, o poter conservare un
terrazzo fiorito per una persona anziana? Dipende da chi offre e da chi riceve». Ora l’associazione ha prodotto un “kit” a disposizione di chiunque voglia organizzare eventi “senza moneta”, mentre il Comune di Torino, che ha sostenuto fin qui le giornate del baratto, le espor-
L’idea forte è lo scambio: in alcuni b&b si sarà ospitati in cambio di ciò che si sa fare terà nei quartieri periferici, con l’idea di far uscire l’esperimento dalla “nicchia” del centro storico. In novembre, toccherà ai bed & breakfast italiani: decine di loro hanno aderito alla settimana del baratto, che ha il suo epicentro a Bosa, in Sardegna, dove è nata l’idea. Si viene
ospitati in cambio di ciò che si sa fare, dalla cucina alla musica, dalle decorazioni alle conserve (www.settimanadelbaratto.it). Il Baratto Wine Day, invece, è nato a Genova e ora sta contagiando la Toscana e estendendosi ai produttori d’olio: ognuno porta le sue bottiglie e le scambia, seguono commenti e consigli online. Scambiare bottiglie, fumetti o vestiti alla Sex and the City, tuttavia, è relativamente facile. Ma che succede quando ciò di cui hai bisogno è un avvocato, o peggio un veterinario? Le cose si complicano, perché la legge italiana dissuade fortemente i professionisti dal lavorare gratis: «L’Ordine ci tollera, perché ci dedichiamo a persone come gli immigrati o i senzatetto che non si rivolgerebbero a un altro legale. Ma se promuovessimo apertamente il lavoro gratuito potremmo essere accusati di concorrenza sleale — spiega
Antonio Mumolo, presidente di Avvocato di Strada, che nel 2009 ha assistito senza parcella 2072 persone a Bologna e nelle altre sedi italiane — Lavoriamo ai margini, ma intanto crescono gli italiani che si rivolgono a noi, nel 2009 sono stati 178». Per i professionisti, dal dentista al-
Gli appassionati di questa filosofia di vita sono adulti fra i 40 e i 65 anni con istruzione alta l’architetto, è per ora più facile scambiarsi favori tra pari, o lavorare nel volontariato. «Ma una nuova norma che favorisca il “pro bono”, come negli Stati Uniti, consentendo a qualunque studio di dedicare gratis una parte del suo tempo a cause sociali che reputa interes-
la Repubblica
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PER SAPERNE DI PIÙ www.torinospiritualita.org www.viveregratis.it
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L’intervista
Francesco Gaudino, 34 anni, è il fondatore del “portale-guida”
“Dalla bici al concerto la rivoluzione mentale è fare a meno dei soldi”
cena in piazza per mille persone utilizzando cibo di recupero) conclude: «Il mercato che inquina e spreca ha in sé la sua medicina, il dono. Una pratica che, tra l’altro, crea relazioni positive e durature di debito e credito reciproco».
rancesco Gaudino ha 34 anni, una moglie, una bambina di due anni. Per vivere gratis (che è anche il nome del portale che ha fondato) ha scelto San Giorgio del Sannio, un piccolo paese nell’entroterra beneventano dove, dice, «tutto è rimasto a misura di cittadino e le persone sono disponibili e oneste». Come è nato il vostro portale? «Da ragazzo passavo ore sulle prime reti informatiche, quando ancora l’Internet che conosciamo non esisteva. L’idea era quella di condividere, di accedere gratuitamente a software che ciascuno poteva usare ma anche contribuire a far crescere. C’erano mitici giochi gratuiti come Wolfenstein 3D e Doom, ci è cresciuta un’intera generazione! I miei genitori pagarono, in quell’epoca, bollette del telefono da paura, ma a me venne l’idea che “gratis è bello”. Così, nel 2007, abbiamo lanciato il portale». Ed è stato il primo in Italia… «Di questo genere sì. Navigando non trovavo mai informazioni in italiano come quelle che si trovano nel resto del mondo, da Paris 0 euro a NY Free, zeppe di consigli su come passare il tempo tra musei, zoo, balletti, concerti, corsi, servizi senza pagare una lira. È una rivoluzione mentale». Lei lo insegnerebbe a sua figlia? «Certo, lo sto già facendo. Fin da bambini ci viene insegnato il valore del denaro che diventa uno strumento essenziale per avere beni e servizi. Ora dobbiamo avviare in qualche modo il processo opposto, spostando il denaro dal piedistallo sul quale l’avevamo messo». Quali sono gli esempi più importanti? «Sicuramente gli americani della community FreeGan (www. freegan. info, dalla contrazione di free e vegan, ndr). Loro sono già due milioni di persone che per denunciare gli sprechi del mondo moderno vivono cibandosi solo di cibo che, altrimenti, verrebbe buttato via. Non sono barboni, anche se raccolgono gli scarti, al contrario, hanno un alto senso civico». Mangiare gratis è un conto, poi però bisogna abitare, spostarsi, vestirsi. «Per cominciare aggiustano tutto quel che trovano (bici, vestiti, mobili,...) e se lo scambiano senza chiedere soldi in cambio. Raccolgono anche quanto di commestibile cresce nei parchi urbani e talvolta si fanno dei piccoli orti. Abitano in case abbandonate, che ristrutturano da soli, cercano di lavorare il minimo necessario per comprarsi quello che non trovano in giro. Ma ci sono altri esempi, come Kyle MacDonald, il genio del baratto canadese che vive da 14 anni scambiando oggetti». Torniamo in Italia: chi frequenta «viveregratis»? «Gli utenti unici oggi sono oltre 94.000 e continuano a crescere grazie al passaparola. Ci sono persone di tutti i generi, che scelgono tra rubriche come «tuttogratis» dove le aziende pubblicano i loro lanci a «barattopoli» che serve a scambiare ciò che non usiamo. Prevalgono adulti tra i 40 e i 65 anni con media-alta istruzione e una professione stabile, soprattutto al Nord e al Centro. E c’è anche chi offre le proprie capacità di muratore o idraulico in cambio di telefonini o auto». (v. s.)
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santi sarebbe urgente», commenta Mumolo. Riportare il denaro al suo valore “relativo”, uno tra i tanti, pur senza poterlo o volerlo eliminare, è invece l’obiettivo di un gruppo di intellettuali che ha in Florence Noiville, economista “pentita” e giornalista a Le Monde uno dei suoi esponenti più autorevoli. E’ stata lei, col suo “Ho studiato economia e me ne pento”, a dare il via a una riflessione che ha scosso le business school francesi: “È da loro — dice Noiville — che dovrebbe arrivare un ripensamento. Mettere il denaro al primo posto delle nostre vite è stupido, ma è anche rischioso, mentre esperimenti come il microcredito non sarebbero mai nati se chi li ha lanciati avesse studiato in una business school!». Cristina Gabetti, giornalista torinese e americana, persegue lo stesso filone, che l’ha portata prima a scrivere
“Tentativi di Eco Condotta” e ora a rivolgersi soprattutto ai bambini con corsi e manuali per “consumare meno e vivere meglio”: «La fatica più grande è all’inizio, come in un training sportivo. Metti via il cibo avanzato e anziché usare metri di pellicola lo proteggi con un
I professionisti non possono fornire prestazioni gratuite: “Serve una nuova legge” piatto rovesciato, che non costa nulla. Non usi detersivo quando non serve. E pian piano smetti di sentirti un “maniaco” e capisci che questa è l’unica strada da indicare anche ai tuoi figli». In Germania, Heidemarie Schwermer è più radicale: «Quando ho iniziato era un
esperimento, vivere senza denaro per un anno. Ne sono passati 14 e continuo ancora. Il mio prossimo libro si intitola “Vivere senza denaro e con pienezza”, e spiega come riesco non soltanto a mangiare e a vestirmi ma anche a leggere o a vedere i film che mi interessano, offrendo in cambio i miei servizi. Capisco che sia più difficile per una famiglia o un’intera collettività. Ma non impossibile». Anche le imprese possono farlo, e lo scambio gratuito può diventare modello, sostiene Mark Anspach, antropologo californiano ma bolognese d’adozione, autore di “A buon rendere”: «Su “Eticambio”, il sito che trovo più interessante, si attribuiscono ai beni da scambiare simbolici “gettoni”, proprio per sganciarsi dal valore monetario. La International Reciprocal Trade Association è una rete con base americana di aziende che scambiano merci
con altre, ma è la Svizzera il paese in cui la pratica è più radicata grazie alla Wir (“noi”, in tedesco), una banca importante fondata fin dagli anni Trenta proprio per rispondere alla crisi». E Andrea Segré, presidente del Last Minute Market italiano (che a Torino organizzerà una
I gruppi riescono a organizzarsi anche grazie ai numerosi siti Internet sull’argomento
SUL WEB La homepage di “Vivere Gratis”
Facoltà di Architettura di Genova, Corso di Laurea Magistrale in Design del Prodotto e degli Eventi Alessandra Parodi per Cersaie 2010
un ciclo di conferenze sui temi di maggior attualità, dall’architettura al design, dall’economia alle arti visive
28 settembre
30 settembre
mostre
ll futuro dell'accoglienza turistica: domande e risposte dall'edificio al territorio ore 9,30 - Galleria dell’Architettura Cersaie
Teoria ed etica del design: lezione con Enzo Mari ore 9,30 - Galleria dell’Architettura Cersaie
28 Settembre - 2 Ottobre 2010
Architettura e narrazione: la città in immagini e parole ore 10,00 - Galleria dell’Architettura Cersaie CONVEGNO ECONOMICO: CAMBIO DI CLIMA? ore 11,00 - Palazzo dei Congressi, Sala Europa Architettura e narrazione: incontro con gli scrittori ore 14,00 - Galleria dell’Architettura Cersaie Shopping Landscape ore 16,00 - Galleria dell’Architettura Cersaie CONFERENZA STAMPA INTERNAZIONALE CERAMIC TILES OF ITALY ore 18,00 - Sala del Podestà, Palazzo Re Enzo Cersaie Downtown in Concert – Orchestra Mozart (ingresso libero fino ad esaurimento posti) ore 20.15 - Piazza Maggiore
29 settembre Spazi urbani e migrazioni ore 9,30 - Galleria dell’Architettura Cersaie ST - Piastrelle di ceramica ed edilizia sostenibile ore 10,00 - Galleria dell’Architettura Cersaie Social Housing: Micro e Macro ore 11,00 - Galleria dell’Architettura Cersaie Best Showroom Award 2010 ore 11,00 - Pad 33, Ammezzato, Sala Allemanda
CONFERENZA STAMPA CON DAVID CHILDS (riservata alla stampa italiana ed estera) ore 10.00 - Galleria dell’Architettura Cersaie Le prospettive della ricerca nell'industria ceramica ore 10,00 - Galleria dell’Architettura Cersaie LECTIO MAGISTRALIS DAVID CHILDS, SOM. Dopo l’11 settembre, Ground Zero: il progetto e la costruzione della torre più alta di New York ore 11,00 - Palazzo dei Congressi, Sala Italia
1 ottobre Slim: il futuro è sottile? Caratteristiche e potenzialità dei nuovi prodotti ceramici a spessore ridotto ore 10.00 - Galleria dell’Architettura Cersaie Saper fare architettura: Central Saint Giles Renzo Piano Building Workshop/Fondazione Piano ore 11.00 - Palazzo dei Congressi, Sala Europa Crisi ecologica e sostenibilità ore 14.00 - Galleria dell’Architettura Cersaie Beautiful ideas Premiazione del concorso di idee ore 15.00 - Palazzo dei Congressi, Sala Italia La formazione nel settore ceramico in Emilia-Romagna ore 15.00 - Galleria dell’Architettura Cersaie Il problema del rivestimento e l’uso della ceramica nell’architettura moderna ore 16.00 - Galleria dell’Architettura Cersaie
Lasciar Tracce ore 14,00 - Galleria dell’Architettura Cersaie La norma mancante. Alla ricerca di un metodo per la determinazione della resistenza allo scivolamento ore 15,00 - Galleria dell’Architettura Cersaie Aperitivo con Karim Rashid ore 17,00 - Galleria dell’Architettura Cersaie
2 ottobre Hotel ed efficienza energetica ore 9.30 - Galleria dell’Architettura Cersaie Verso una nuova norma UNI su progettazione e posa delle piastrellature ceramiche ore 10.00 - Galleria dell’Architettura Cersaie
SAPER FARE: ARCHITETTURA Cersaie, Area 48 È una prima assoluta Fare architettura, illustrazione del progetto londinese del Central Saint Giles realizzato da Renzo Piano Building Workshop a Londra. SAPER FARE: DESIGN Cersaie, Area 48 A dominare la scena nell’esposizione Fare Design - Ceramic Tiles of Italy Playground. Ispirazione Naturale sono gli elaborati realizzati da giovani designer sul tema del gioco e del verde, in collaborazione con sette aziende ceramiche. SAPER FARE: GRAFICA Cersaie, Area 48 Protagonisti di Fare grafica - Beautiful Ideas sono gli studenti di 9 tra università di architettura e scuole di design: saranno esposti i 123 elaborati nell’ambito del concorso per l’ideazione della pagina pubblicitaria di Cersaie 2010. EMILIA-ROMAGNA, URBAN POLIS FUTURE Cersaie, Area 48 Immaginare una città migliore: questo l’obiettivo dell’iniziativa lanciata da Cersaie in collaborazione con il Resto del Carlino e il social network Zooppa, pensata per le città di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Sassuolo e Imola. Esposte a Cersaie le migliori proposte realizzate nell’ambito del concorso. POLI.DESIGN - DESIGN EXPERIENCE 2010 Cersaie, Centro Servizi Il frutto dei corsi di Alta Formazione di POLI.Design, dedicati al tema del Design Experience, messo in mostra attraverso la proiezione degli elaborati degli studenti del corso (architetti e progettisti) su alcuni video posizionati nel Quadriportico di Cersaie. CERSAIE DOWNTOWN. LE STRADE DEL DESIGN. Bologna, Centro Storico Prendendo spunto dall’immagine Cersaie 2010, la mostra porta nel centro storico di Bologna un’anticipazione di Cersaie: grandi mele stilizzate diventano volumi ricreati con piastrelle o teche che contengono elementi di arredobagno, per mostrare al grande pubblico le tendenze del design.
Emilia-Romagna Urban Polis Future Premiazione del concorso di idee ore 11.00 - Galleria dell’Architettura Cersaie
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IL CASO R2MONDO
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Siccità, boom demografico, industria: nella capitale cinese è emergenza I consumi idrici sono insostenibili. E ora le autorità corrono ai ripari La scheda
Alcuni abitanti di Pechino si riforniscono di acqua ad una fontana pubblica
PECHINO estate delle alluvioni ha devastato decine di regioni cinesi, ucciso tremila persone e messo in ginocchio l’agricoltura. Non è bastata però a placare la grande sete di Pechino. Mentre il Sud annegava, la capitale è rimasta a secco, come gran parte del Nord del Paese, e le scorte d’acqua sono esaurite. Non pioveva così poco da dieci anni e i tecnici dell’Autorità di bacino lanciano l’allarme: «Ormai dobbiamo scavare a oltre mille metri di profondità e le falde continuano ad abbassarsi. In dieci anni sono scese di tredici metri e Pechino sorge ormai su una piattaforma di sabbia. Il terreno, sopra i bacini idrici, sprofonda di un metro all’anno». Nell’area metropolitana mancano fra i 300 e i 400 milioni di metri cubi d’acqua. I tentativi di far scaricare le perturbazioni monsoniche, sparando in cielo sostanze chimiche, sono
L’
LE FALDE
LA PENURIA
I pechinesi hanno raggiunto i 19,7 milioni, cui si sommano 7,2 milioni di migranti. Ma il piano idrico è pensato per una popolazione di 17 milioni
La sete idrica costringe le autorità a scavare sempre più in profondità: le falde acquifere sono scese di 13 metri in 10 anni
I 5 miliardi di metri cubi forniti ogni anno non bastano. Per salvare la città ne vengono deviati 600 milioni dall’Hebei, ma servirà deviare anche lo Yangtze
Venti milioni senz’acqua la grande sete di Pechino
A SECCO
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GIAMPAOLO VISETTI
LA POPOLAZIONE
ambiente della Renmin University — non basta. Bisogna fermare urbanizzazione ed esplosione demografica, spo-
stare lavoro e investimenti. Rischiamo una catastrofe naturale, il crollo dell’economia e l’instabilità sociale». L’e-
mergenza idrica, per Pechino, non è una novità. Gli immensi bacini artificiali che la circondano, a Miyun e Guanting, han-
no mezzo secolo. Ed è stato Mao a lanciare l’idea di spostare nell’arido Nord le masse d’acqua del Sud. Sem-
brava una follia dettata dall’invidia per l’Urss di Stalin, che aveva il problema opposto. Il mega-progetto di trasferimento idrico, in tre livelli e sette canali, è diventato invece una necessità e i primi tratti dovrebbero aprire nel 2014. Le acque dello Yangtze e del fiume Giallo, dirottate nello Han e nel fiume Azzurro, potrebbero scongiurare la desertificazione della capitale. Dopo dieci anni di lavoro, un investimento di 26 miliardi di euro e lo spostamento forzato di 1 milione di persone, muteranno destinazione 45 miliardi di metri cubi d’acqua. La rapidità dei cambiamenti, per l’ennesima volta, potrebbe però vanificare costi e sacrifici. La grande sete di Pechino non è solo l’effetto di clima sconvolto ed esplosione demografica. Migliaia di industrie, che si moltiplicano ogni giorno, consumano, inquinano e fanno abbassare il terreno. Un terzo degli acquedotti, quest’anno, s’è rotta a causa della pressione. Il boom del fabbisogno alimentare costringe le aziende agricole, ferme a tecniche irrigue primitive, a produzioni insosteni-
I bacini idrici sono esauriti, si scava ad oltre mille metri di profondità. Le falde sotto la città si abbassano di 13 metri l’anno
L’obiettivo ora è smantellare e trasferite migliaia di distretti industriali e cambiare la struttura produttiva
falliti. Per salvarsi, negli ultimi cinque anni, la capitale ha acquistato 400 milioni di metri cubi d’acqua dalle regioni vicine, Shanxi ed Hebei. Fino al 2014, per evitare di sospendere le forniture in decine di distretti, ne occorrono però altri 600 milioni all’anno. Il problema non è solo che nessuno li ha. Anche se si trovassero, lontano e a costi esorbitanti, potrebbero non bastare. Il piano urbano ha previsto di fornire a Pechino 5 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno fino al 2020. La popolazione non avrebbe dovuto superare i 17 milioni di persone. In luglio ha sfondato invece i 19,7 milioni, cui si aggiungono i 7,2 milioni di migranti. Se si somma Tianjin, unita da una periferia lunga oltre cento chilometri, si delinea il profilo di una megalopoli di 40 milioni di individui, pronta a raddoppiare in vent’anni. Dal 2015, per non morire di sete, o fermare le industrie, Pechino avrà bisogno di 6,5 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno e gli scienziati avvertono che la nuova capitale dell’Asia potrebbe scoppiare. «Deviare le acque dal Sud — dice Zhou Ji, decano del dipartimento
bili. Il 60% delle sorgenti e dei bacini di raccolta sono poi inquinati ad un punto tale che nemmeno i trattamenti possono rendere potabile l’acqua. «I livelli di contaminazione del «South — North Water Diversion Project» — dice il direttore dell’opera, Zhang Jiao — sono così alti che l’acqua, nonostante 426 depuratori, sarà inutilizzabile per la gente e le campagne». Le autorità di Pechino, dopo 50 anni, scoprono che l’acqua in arrivo dal Sud, e sottratta all’India, è in realtà un concentrato di veleni. L’obiettivo diventa così ancora più titanico: smantellare e trasferire migliaia di distretti industriali, lungo la costa e all’interno, invertire i flussi migratori e cambiare la struttura produttiva della capitale, destinata a ospitare solo aziende hi — tech, pulite e con poco personale. Lo spettro di una natura distrutta non spaventa però 400 milioni di cinesi, ormai in marcia dai villaggi verso Pechino e le altre metropoli. Sanno che i soldi nascono tra i grattacieli e per sentirne il sapore sono disposti a morire di sete. © RIPRODUZIONE RISERVATA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BRESCIA AVVISO DI GARA MEDIANTE PROCEDURA APERTA STAZIONE APPALTANTE: Università degli Studi di Brescia, Piazza del Mercato, n.15–25121 Tel. (0039)03029881 fax (0039)0302988329. PROCEDURA DI GARA: Procedura Aperta. CIG 0520326A96. DESCRIZIONE: fornitura ed installazione di arredi tecnici dei laboratori per il Nuovo Edificio Polifunzionale della Facoltà di Medicina e Chirurgia. IMPORTO A BASE DI GARA: Euro 374.682,00 +IVA. TERMINE DI PRESENTAZIONE DOMANDE: Le offerte devono pervenire perentoriamente entro le ore 12,00 del giorno 28.10.2010. INDIRIZZO DI RICEZIONE: Servizio Segreteria Generale Protocollo Generale dell’Università - Piazza del Mercato, n.15 – 25121 Brescia. MODALITA’: secondo quanto previsto nel disciplinare di gara. APERTURA OFFERTE: 29.10.2010 ore 10.00 ammissibilità e offerte economiche. AGGIUDICAZIONE: prezzo più basso. RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: Dott.ssa Gabriella Donda Responsabile Servizio Economato e Patrimonio Piazza del Mercato, 15– Brescia tel (0039) 0302988419, fax (0039) 0302988427. Il bando di gara è stato inviato per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in data: 06 settembre 2010. Tutta la documentazione di gara è disponibile sul sito internet: www.unibs.it. Le informazioni relative alla procedura di gara possono essere richieste al Dott. Luigi Micello – Dirigente del Settore Affari Generali - tel.(0039) 0302988246 fax (0039) 0302988291.
PROVINCIA DI SIENA SETTORE FORMAZIONE E LAVORO AVVISO PER MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER PARTECIPAZIONE A PROCEDURA RISTRETTA
IL RETTORE Prof. Augusto PRETI
COMUNE DI GROSSETO AVVISO SINTETICO DI ASTA PUBBLICA PER L’ALIENAZIONE DI BENI IMMOBILI IL DIRIGENTE SETTORE TRIBUTI PATRIMONIO Servizio Patrimonio rende noto che entro le ore 12.00 del giorno 08/10/2010 dovranno essere presentate al protocollo generale dell’Amministrazione Comunale le domande in busta chiusa e sigillata per la partecipazione al bando per la vendita di beni immobili comunali di seguito descritti: Locale via Bramante a Marina di GR di mq. 102 (foglio 104, particella 134, sub 10/12), prezzo a base d’asta Euro 268.800,00 Locale destinazione commerciale in via del Pesce Luna n. 5 a Principina a mare (Gr) di mq. 70 (foglio 139, particella 429, sub. 19), prezzo a base d’asta Euro 168.000,00 Fabbricato e Terreni in loc. Scagliata, frazione Batignano (GR) (Foglio 31 mappale n. 26, n. 73, n. 75), prezzo a base d’asta Euro 380.000,00 Locale intercluso in via Mazzini n. 11 GR di mq. 47 (foglio 165, subalterno della particella 1356), prezzo base d’asta Euro 51.000,00 Area ricompresa tra via Senese, Canale Diversivo e via Portogallo in GR (Foglio 72; Mappale 14 (parte) su cui insiste una previsione edificatoria finalizzata alla realizzazione di una struttura di servizio per attività sanitarie; prezzo base d’asta attuale per mc. 10.000 Euro 1.936.000,00. Base d’asta come da valorizzazione in caso di definitiva approvazione per mc. 11.000 Euro 2.129.600,00. Documentazione inerente la procedura di gara sul sito internet del Comune di Grosseto all’indirizzo http://web.comune.grosseto.it/comune//index.php?id=3544. Grosseto, 17 settembre 2010 IL DIRIGENTE (Dr. Nazario Festeggiato)
Trib. Roma, fall. 123/2008, G.D. Fragapane vende con incanto, capannone industriale composto di due piani – terreno e primo -, mq 450, con annessa corte esclusiva, sito nel comune di Arzachena, loc. Naseddu (proprietà libera). Prezzo base Euro 328.160, asta del 4.11.2010, h. 12.00; offerte da presentarsi entro il 3.11.2010, ore 12,00, in busta chiusa con i requisiti indicati in dettaglio nelle ordinanze di vendita pubblicate sui siti www.astegiudiziarie.it e www.entietribunali.com. Maggiori info in cancelleria. MINISTERO DELLA DIFESA D.G.A.A. UFFICIO TECNICO TERRITORIALE DI NAPOLI COMUNICAZIONE
Il Settore Formazione e Lavoro intende acquisire manifestazioni di interesse per l’affidamento della realizzazione di SERVIZI DI INCONTRO TRA DOMANDA E OFFERTA DI LAVORO E AZIONI DI MARKETING TERRITORIALE, per la durata di 24 mesi, da esperire con le modalità della procedura di cui all’art. 27 del D. Lgs. n.163/06. La manifestazione d’interesse alla partecipazione alla procedura ristretta dovrà pervenire entro e non oltre le ore 13 del giorno 28 settembre 2010 presso il Settore Formazione e Lavoro, Via Pantaneto 101 – 53100 Siena. Importo a base di gara soggetto a ribasso: € 352.800,00, Iva esclusa oltre ad € 7.200,00, Iva esclusa, per oneri della sicurezza. Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art.83 del D.Lgs. n. 163/2006. L’Avviso integrale è pubblicato sul sito della Provincia di Siena www.provincia.siena.it e sul portale www.impiego.provincia.siena.it nella Sezione tematica “Bandi”. IL DIRIGENTE: Dr.ssa SIMONETTA CANNONI
Questo Ufficio Tecnico Territoriale (D.G.A.A.), ha in programma l’acquisizione di prestazioni per il Rinnovamento dei Supporti Logistici (revisioni/riparazioni, acquisizioni parti di ricambio ed assistenza tecnica logistica) per turbomotori PT6T6/6B, T58-10, T700-T6A e turbogetti Pegasus 408, mediante procedura negoziata con la Ditta Avio S.p.A. di Rivalta di Torino (TO). (N.P. 092/10/0110 del 14.06.2010); (N.P: 092/10/0111 del 14.06.2010). Informazioni possono essere richieste all’Ufficio Tecnico Territoriale di Napoli, Viale Umberto Maddalena n. 9 - 80144 Napoli (Tel. 0817055181 - 0817055126), entro 30 giorni dalla pubblicazione della presente comunicazione.
ROMA DIPARTIMENTO POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLE PERIFERIE
Il Direttore (Col. G.A.r.n. DELLE CHIAIE Ing. Stefano)
CONSORZIO INTERCOMUNALE DI SALVAGUARDIA AMBIENTALE
COMUNE DI VERONA AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO In data 08.09.2010 è divenuta efficace l’aggiudicazione definitiva della gara n. 31/10 - procedura aperta per l’affidamento del servizio di gestione delle procedure sanzionatorie amministrative di competenza comunale, per un periodo di tre anni. Sono pervenute otto offerte. La gara è stata aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa al R.T.I. tra le Ditte ABRAMO PRINTING & LOGISTICS S.p.A. e AIPA S.p.A., con sede in Roma, che ha ottenuto dalla commissione giudicatrice un punteggio complessivo di punti 65,7013, di cui 25,7 nell’offerta tecnica e 40,0013 nell’offerta economica, ed ha offerto i prezzi unitari di Euro 1,49 per ogni verbale sottoposto al trattamento di cui alle lettere A - B e C dell’art. 5 del Capitolato speciale, ed Euro 1,02 per ogni verbale sottoposto al trattamento di cui alle lettere da D a N dell’art. 5 del Capitolato speciale. L’importo del contratto ammonta ad Euro 3.679.416,00 (IVA esclusa). Verona, 14 Settembre 2010 Il Dirigente del Corpo di Polizia Municipale dott. Luigi Altamura
Corso Repubblica n.12 Serramanna (VS) tel. 070 9139917 fax. 070 9139586
ESTRATTO DEL BANDO DI GARA Il responsabile del procedimento rende noto che è indetta una procedura aperta ai sensi dell’art. 55 comma 5 del D.Lgs N.163/06, con il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa di cui all’art. 83, del medesimo decreto, per l’appalto del servizio raccolta e trasporto rifiuti urbani ed assimilati e servizi connessi di igiene ambientale nei comuni: Nuraminis-Samatzai-San Sperate-Villasor-Serrenti-Uta – Importo a base d’asta Euro 4.315.500.00 – Termine presentazione delle offerte 27.09.2010 ore 12:00. Il bando integrale, il disciplinare di gara e lo schema di domanda di ammissione nonchè la documentazione tecnica sono in visione presso gli uffici della Stazione Appaltante – Corso Repubblica, 12 - 09038 Serramanna (VS) e sul sito internet www.cisaconsorzio.it. Data di trasmissione Bando alla Commissione Europea: 17.08.2010. Il Responsabile del procedimento è l’ing. Mauro Musio.
Largo Lamberto Loria, 3 cap. 00147 - Roma IL DIRETTORE COMUNICATO OGGETTO: Bando di gara per l’assegnazione dell’area “F” ricadente nel Comprensorio Direzionale Pietralata in Roma per la realizzazione di un programma di Housing Sociale con relative urbanizzazioni. Con riferimento al bando di gara indicato in epigrafe, pubblicato sulla Gazzetta CE 2010/S 164 - 252066 del 25 agosto 2010 e sulla G.U.R.I. n. 100 del 30 agosto 2010, si comunica che eventuali richieste di chiarimenti relativi alla partecipazione ed agli atti di gara, dovranno essere presentate - fino a 15 giorni prima del termine fissato per la presentazione delle offerte - esclusivamente al Dipartimento Politiche per la Riqualificazione delle Periferie, tramite posta elettronica al seguente indirizzo: direttoreperiferie@comune.roma.it ovvero ai seguenti numeri di fax: 06 6710.72511 - 06 6710.3178. Le risposte ai quesiti saranno pubblicate sul sito web: Comune di Roma, nell’area Dipartimenti ed altri Uffici, nello spazio Dipartimento Politiche per la Riqualificazione delle Periferie. IL DIRETTORE arch. Francesco Coccia
Comune di Ficarazzi (PA)
COMUNE DI MONFALCONE
Risultanze di Gara Ai sensi della normativa vigente si rende noto che è stata esperita nei giorni 6,7,8,9,12,13,14,15 luglio e 3 agosto 2010, l’asta pubblica per l’affidamento dei lavori di “Realizzazione strada di collegamento Via Calipari, tratto Via Falcone/Borsellino stazione metropolitana”. La predetta gara, di cui hanno partecipato n. 247 ditte, di cui n. 1 escluse, è stata aggiudicata alla ditta “GIMAR Costruzioni di Marchese Gianvincenzo s.a.s.”, con sede in Collesano (PA), via Principe Amedeo n. 55, che a seguito sorteggio, ha prodotto un ribasso del 7,3152% sull’importo a base d’asta.
Piazza della Repubblica n. 8 Sito Internet http://www.comune.monfalcone.go.it Posta elettronica mail to: garecontratti@comune.monfalcone.go.it L’Amministrazione Comunale di Monfalcone indice una procedura aperta per l’appalto del servizio del Centro a Bassa Soglia d’Accesso di Monfalcone nonché di interventi educativi nei Comuni dell’Ambito Distrettuale 2.2 Basso Isontino per il periodo 1/11/2010 – 31/10/2013. C.I.G. n. 053425512C. Il Bando di gara è disponibile sul sito Internet e presso l’U.O. Provveditorato - Gare e Contratti, tel. 0481/494439. Le offerte dovranno essere redatte e trasmesse con le modalità di cui al bando entro e non oltre le ore 12 del 04/10/2010 al Comune di Monfalcone, Piazza della Repubblica n. 8.
IL DIRIGENTE U.T.C. Ing. Cecchini Salvatore
Area organizzazione e riforma dell amministrazione Servizio Affari Generali Viale Caduti di Tutte le Guerre n. 15 - 70126 Bari
RETTIFICA E PROROGA TERMINI GARA
ASLSanluri SERVIZIO SANITARIO - REGIONE SARDEGNA
AZIENDA U.S.L. N. 6 - SANLURI Bando di gara per procedura aperta Si rende noto che il Servizio Acquisti, Economale e Logistica dell’Azienda Usl di Modena con sede in via S Giovanni del Cantone 23 a Modena, tel. 059/435900, fax 059/435666, ha indetto procedura aperta di gara per l’affidamento del servizio triennale rinnovabile per un uguale periodo di concessione di spazi pubblicitari e di raccolta pubblicitaria da inserire all’interno delle strutture e dei canali di comunicazione aziendali. Chiunque sia interessato potrà ritirare i documenti necessari per la formulazione dell’offerta scaricandoli dal sito www.usl.mo.it alla sezione bandi e gare. L’offerta dovrà pervenire entro le ore 12 del 14 ottobre 2010; l’asta pubblica ad offerte segrete avrà luogo alle ore 10 del giorno 15 ottobre 2010 presso la sede del Servizio Acquisti Economale e Logistica sopra indicato. Si procederà all’aggiudicazione anche in presenza di una sola offerta, purché valida e congrua. Responsabile del procedimento: dott. Andrea Ferroci, tel: 059-435902; e-mail:a-ferroci@ausl.mo.it. Per informazioni tecniche: dott. Giuseppe Fattori, tel:059-453677; e-mail:g.fattori@ausl.mo.it. IL DIRETTORE DEL SERVIZIO DOTT. A FERROCI
AVVISO ESITO GARA 1) Denominazione ufficiale: A.S.L. N. 6 SANLURI Indirizzo postale via Ungaretti, 9 Città: Sanluri - Codice postale 09025 - paese ITALIA - www.aslsanluri.it. 2) Tipo di procedura: aperta. 3) Appalto pubblico per gara procedura aperta. Affidamento servizio di consulenza e brokeraggio assicurativo per anni tre - (CIG: 043787952D). 4) Data di aggiudicazione: 12.07.2010 con delib. n. 303. 5) Criteri di aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa in base ai criteri indicati nel capitolato d’oneri. 6) Numero offerte pervenute: 6. 7) Aggiudicatario: Operatore Economico Willis Italia Spa, RTI con Sumar Insurance Broker Srl. 8). Importo di aggiudicazione: 4% (Provvigioni carico Compagnie Assicurative polizze RCA) 8% (Provvigioni carico Compagnie Assicurative polizze diverse RCA). 9) Data pubblicazione bando GUCE: 18.02.2010 n. 2010/S 34-049361. Sanluri, 03.09.2010 IL DIRETTORE GENERALE (Dott. Giuseppe Ottaviani)
AST Azienda SicilianaTrasporti S.p.A. Pubblico incanto per la fornitura di assicurazione dell’autoparco aziendale Avviso di gara Si rende noto che in data 30 settembre 2010 alle ore 09:00, presso la Direzione Generale dell’Azienda Siciliana Trasporti S.p.A., in via Caduti senza croce, 28 – 90146 Palermo – sarà celebrata la gara relativa al Pubblico incanto indicato in oggetto. L’importo complessivo annuo netto dei premi a base di gara ammonta ad € 2.504.600,00 e pertanto, per la durata prevista di tre anni l’importo complessivo presunto netto dell’appalto ammonta ad € 7.513.800,00. Le modalità di richiesta del bando nonché eventuali informazioni potranno essere avanzate allo stesso indirizzo (Tel. 091/6208207/11/19 – Fax 091/6703974). E-mail: s.cucinotta@astsicilia.it m.cilia@astsicilia.it p.carollo@astsicilia.it Tutta la documentazione per la partecipazione è consultabile sul sito aziendale. www.astsicilia.it IL DIRETTORE GENERALE Ing. Emanuele Nicolosi
Si rende noto che con Atto Dirigenziale n. 179/2010 sono stati integrati e parzialmente modificati il Bando di gara e il Disciplinare relativi alla procedura aperta per l'affidamento dei servizi e per la fornitura di beni necessari alla promozione, l'organizzazione, la realizzazione e la gestione degli eventi e manifestazioni individuate dalla Regione Puglia, in Italia e all'estero, in attuazione delle finalità istituzionali previste dalla L.R. del 30 aprile 1980 n.34. CIG: 0514943068. Pertanto la scadenza per la presentazione delle offerte è stata prorogata alle ore 12,00 del giorno 15.10.2010. Tutte le modifiche e integrazioni agli atti di gara sono disponibili sui siti www.regionepuglia.it e www.empulia.it. Il Dirigente Servizio Affari Generali Dr. Nicola Lopane
IL RESPONSABILE: dott.ssa Paola TESSARIS
VENETO STRADE S.P.A. Via Baseggio, 5 30174 MESTRE VENEZIA ESTRATTO BANDO 45/2010 Si rende noto che è stato pubblicato il bando di gara per pubblico incanto relativo alla realizzazione della variante di Piz e Gron in comune di Sospirolo sul sito della Regione Veneto www.rveneto.bandi.it ai sensi dell’art. 122 del D.Lgs. 163/2006. Importo complessivo dell’appalto: Euro 4.354.995,00 esecuzione dei lavori soggetti a ribasso d’asta Euro 4.104.309,48 oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso d’asta Euro 250.685,52 Categoria Prevalente: OG3 – classifica IV; Opere scorporabili: OS18 classifica IV, OS21 - classifica I; OS11 classifica I. Località di esecuzione: Comune di Sospirolo in Provincia di Belluno. Termine ultimo per la ricezione delle offerte ore 12,00 del giorno 12.10.2010. Gli interessati possono richiedere copia integrale del bando e del disciplinare di gara al seguente indirizzo: VENETO STRADE S.P.A. – via Baseggio, 5 – 30174 MESTRE VENEZIA – Tel. 041 2907711 – fax 041 2907768. Gli stessi documenti sono altresì disponibili sul sito www.venetostrade.it. L’Amministratore Delegato ing. Silvano Vernizzi
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
Le grandi praterie sono l’ispirazione finale delle sfilate di New York che si muovono tra sogno e minimalismo Trionfano il bianco l’oro e l’argento
IL GILET
LA BORSA
È in cotone hand made a punto farfalla il gilet firmato Agnona, fatto all’uncinetto
È di Peuterey la sacca in pelle morbidissima in due varietà: beige e blu
Si chiama Galactic 30 il Breitling con cinturino rosso. Cassa d’acciaio lunette diamanti
DAL NOSTRO INVIATO LAURA ASNAGHI
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PER SAPERNE DI PIÙ www.mbfashionweek.com http://seidimoda.repubblica.it
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IL TRENCH L’OROLOGIO
NEW YORK alph Lauren ritorna alle origini, allo stile western, in versione super lusso. Le sue donne sono una riedizione in chiave chic di Calamity Jane e le ragazze da saloon. Vere bellezze con gonne e scialli con le frange, pantaloni da cowboy portati con impeccabili blazer e sandali in coccodrillo. In questa sfilata Ralph Lauren, 43 anni di carriera, 20 mila dipendenti e un giro d’affari di 3.8 miliardi di euro, ha deciso di celebrare i pezzi più rappresentativi della sua moda, quelli che fanno parte del suo “dna”. Cinque i pezzi fondamentali. In testa la giacca di renna con le frange, la cintura con i dischi in argento (o la testa del toro), il completo maschile “tre pezzi” (con il gilet), la gonna lunga in pizzo e la borsa “Ricky”, dedicata a sua moglie. In passerella di abiti ne sfilano una sessantina e le sue ragazze della prateria, in gran parte bionde con occhi azzurri, me-
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LA MODA R2CRONACA
Tinta fade, dal colore un pò cangiante. Seventy. Tessuto morbidissimo per un capo classico
I dettagli
Western
vaggio mondo del West, ai Navajo e alle grandi praterie. Tutte realtà che mi affascinano». Ralph Lauren, vero self made man americano, è molto legato alla sua famiglia e tutti, dalla moglie Ricky ai figli Andrew, Dylan e David (fidanzato con Lauren,
LA DEA
Gant rende omaggio ai ’50 con abiti in cotone blazer e tubini
Donna Karan veste una donna elegante che ama stupire
IL SALOON Le ragazze di Ralph Lauren portano giacche di renna con frange, gonne in pizzo e completi maschili
Belle tra renna e pizzi le ragazze Ralph Lauren scolano impeccabili camicie bianche con lussuose gonne da rodeo, con decori in argento e frange che ondeggiano a ogni passo. Per la sera, abiti lunghi in pizzo o lavorati all’uncinetto, per un tocco romantico. «Mi sono ispirato — spiega — al sel-
OMAGGIO A MARILYN
nipote di Bush), sono presenti in prima fila alle sfilate. Quando lui esce per gli applausi, li abbraccia e si emoziona. Il suo marchio è in grande espansione e a breve inaugurerà in Italia tre negozi: Roma, Firenze e Venezia. Ralph Lauren fa sognare le
donne, mentre Calvin Klein resta fedele alla seduzione che si esprime con il minimalismo. Il modello è Twiggy, con abiti lineari come una t-shirt, blu o dai colori chiari, che scivolano sul corpo con morbidezza e precisione. Calvin Klein, disegnato da
Francisco Costa, privilegia la pulizia formale, una filosofia che abbraccia anche Reed Krakoff. I suoi abiti, in pelle, in candido lino o in maglia oro, si chiudono con fasce, simili a obi orientali. Più “american style”, il marchio Gant, disegnato da Michael Bastian. Lui ha reso omaggio a Marylin Monroe, nel film “Niagara” con abiti in cotone, stile anni ‘50, tailleur con blazer e tubini con toppe in pizzo. Milly sposa il genere eccentrico di Peggy Guggenheim con stampe a fiori e decori tribali, mentre Proenza Schouler sforna tailleur da signora e si diverte a contaminarli con elementi tecno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
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STILI DI VITA R2CRONACA
PER SAPERNE DI PIÙ www.gamberorosso.it www.cnngo.com
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La miglior caffetteria d’Italia parla friulano: è la storica Torinese di Palmanova, in provincia di Udine Ventisette gli esercizi entrati nell’ultraselezionato olimpo della nuova guida del Gambero Rosso
NONA EDIZIONE La Guida 2011 del Gambero Rosso “Bar d’Italia” (352 pagine; 10 euro)
LICIA GRANELLO
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arla friulano, il miglior bar d’Italia, eletto per acclamazione dalla giuria a margine della presentazione della nona guida dei bar curata dal Gambero Rosso sotto l’egida di Illy Caffè. Un premio che vale quanto una ricerca sociologica. Infatti la “Caffetteria Torinese” di Palmanova, Udine, datata 1938, racconta meglio di qualsiasi indagine sul territorio l’evoluzione di cui i bar sono stati protagonisti nell’ultimo mezzo secolo. Un processo inizialmente lento e prudente, ma via via più poderoso e accelerato, tale da sdoganare definitivamente i locali dal ghetto dorato del caffè per consegnarli a un’offerta sempre più articolata, ampia, golosa a trecentosessanta gradi. Nata nel 2003 da un’idea di Andrea Illy, la pubblicazione che ogni anno apre la stagione delle nuove guide enogastronomiche — prossimo appuntamento, la Guida ristoranti dell’Espresso, in uscita il 7 ottobre — è stata voluta proprio per dare una scossa al variegato mondo del consumo fuori casa, a lungo appiattito sui prodotti base del binomio colazione-aperitivo: espressi e cappuccini, brioche e tramezzini, cocktail e bollicine. Un progetto felice. I tempi mutati della quotidianità lavorativa e sociale hanno indotto un cambiamento epocale, irrimediabile, decisivo, che i bar so-
Dalla colazione all’aperitivo cresce il consumo fuori casa. E la clientela è più esigente no stati i primi a raccogliere, reinventando la propria ragione d’essere. Ha detto bene Nereo Ballestriero, ritirando il premio: «In tempi di crisi, resistere e progredire è possibile solo andando incontro alle esigenze del pubblico, possibilmente con proposte serie». Così, nel bel locale affacciato su una delle piazze più affascinanti d’Italia, dalle sette di mattina alle due di notte si avvicenda una magnifica miscellanea di goloserie localissime e planetarie scelte con cura maniacale. Tè giapponesi in foglia e prosciutti d’oca, scampi crudi e dolci di Carnia, bianchi del Collio e preziosi Bordeaux proposti senza soluzione di continuità, «perché se arriva il turista austriaco che vuole la battuta di vitello Fassone a colazione, io voglio potergliela servire al meglio». In scia al locale friulano, sono oltre una ventina i bar, disseminati tra Piemonte e Sicilia — tutti marchiati con il logo tre chicchi & tre tazzine — arrivati a un
Bar
Cibi doc e servizio extra la ricetta del locale perfetto livello qualitativo da far invidia agli indirizzi più modaioli del pianeta: spazi disegnati da architetti importanti, ricerca delle materie prime sensibile ai dettami di biologico e chilometro zero, ricette sfiziose trasformate in
piattini irresistibili, corsi interni che suppliscono ai cronici ritardi di troppi istituti alberghieri, per formare camerieri svegli, capaci e sorridenti. Certo, i guai economici hanno incrementato la pattuglia di
esercizi mediocri, che risparmiano a colpi di miscele mediocri e brioches precotte. Ribassi che mortificano la qualità, incidendo poco o nulla sui prezzi al consumatore, mentre, al contrario, nei bar doc gli sforzi di miglioramento sicuramente valgono una manciata di centesimi in più. Per questo, mai come adesso le scelte dei clienti e i riconoscimenti pubblici diventano decisivi per dare forza ai gestori virtuosi. Non a caso, quando è sta-
ta annunciata la menzione speciale della giuria alla famiglia Canterino di Biella, il patron Mario si è commosso. Farine bio, lieviti-madre nutriti con sciroppo d’acero, latte in arrivo da tre cascine dedite alla causa familiare, ricerca costante all’interno di un laboratorio di pasticceria che sembra uscito da un manuale di hi-tech. E un motto, “Canterino conosce le sue mucche”, da sbandierare con l’orgoglio dell’artigiano evergreen. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il caso
Un resort a Bali al top della classifica Cnn dei lounge negli alberghi
Un dehors in piazza di Spagna tra le terrazze a cinque stelle
C’
è anche un caffè italiano nella classifica dei migliori trenta bar di grandi alberghi stilata dalla Cnn. Si trova a Roma, è il Palazzetto wine bar, un dehors con affaccio su piazza di Spagna: seduti ai tavoli si possono ammirare i paesaggi tipici romani e godere di quel che rimane dell’atmosfera magica della Dolce Vita. In testa alla classifica c’è invece il Rock bar dell’Ayana resort & spa (nella foto), a Bali, un ambiente minimalista proiettato sul mare, disegnato dal giapponese Yasuhiro Koichi, questo bar è considerato nell’isola il posto migliore dove osservare il tramonto, sorseggiando un Martini. Al secondo posto c’è il Felix, al 28esimo piano di uno dei più famosi hotel di Hong Kong: progettato da Philippe Starck, è uno spazio inondato di luce, con una vista spettacolare. Conquista il terzo posto un bar di Singapore, il Lantern, situato al quinto piano del Fullerton bay Hotel, un bar all’aperto, realizzato da Andre Fu. Nella classifica i bar orientali vincono su quelli americani ed europei. I locali di Tokyo, Saigon, Bangkok si trovano ai primi posti. Segue un bar di Mumbai, il Wink del Taj president hotel. Tra i bar europei si registra la presenza dell’Icebar di Copenhagen, dove ogni cosa è fatta di ghiaccio, e il Connaught bar di Londra, dallo stile classico e impeccabile. Chiude la classifica il Rooftop bar La purificadora, a Puebla (Messico), dove i clienti possono vedere gli ospiti della piscina nuotare attraverso un muro di vetro.
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
CULTURA
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GUSTAVO ZAGREBELSKY a Dichiarazione d’indipendenza dei tredici Stati Uniti d’America del 4 luglio 1776 inizia con un’enfatica dichiarazione. Esistono verità “per se stesse evidenti”: che tutti gli uomini sono creati uguali e che sono dal Creatore dotati di alcuni inalienabili diritti. Tra questi, oltre alla vita e alla libertà, c’è la ricerca della felicità (pursuit of happiness). La (ricerca della) felicità è uno dei grandi temi che ha caratterizzato, nel suo insieme, il secolo XVIII, dal punto di vista morale e politico. La Dichiarazione d’indipendenza è figlia di quel tempo e, come vedremo, di quella terra. Il secolo successivo è stato molto più prudente. Anzi: la felicità come meta della vita individuale e collettiva è stata piuttosto associata all’infelicità, in una sorta di coincidentia oppositorum. Per gli individui, è fonte d’inquietudine e di aspirazioni mai stabilmente soddisfatte. Per le società, è fonte di forze distruttive, operanti su larga scala. Possiamo farci aiutare da un testo classico, che non cessa di stupire per la sua fecondità, Il Grande Inquisitore de I fratelli Karamazov di Dostoevskij. Si dice, di solito, che il dialogo dell’Inquisitore col Cristo silente tratta di libertà degli uomini e di dominio sugli uomini. In realtà, ancor prima è un discorso sulla felicità e sull’infelicità: l’infelicità che è generata dalla libertà e, viceversa, la felicità che può derivare dalla liberazione dalla libertà. Leggiamo. Non c’è nulla di più ammaliante per l’uomo che la libertà del proprio giudizio, ma non c’è nulla di più tormentoso. Onde verrà presto il momento in cui, tutti insieme, deporranno la loro libertà ai piedi di qualcuno che ne li libererà e questi saranno gli Inquisitori: ecco i veri liberatori dell’umanità, coloro che la libereranno dall’oppressione della libertà cioè da quella tensione tra il desiderio e la realizzazione, da quella irrequietezza e da quello spirito di rivolta che è il germe dell’infelicità umana. Un paradosso lette-
L
Dostoevskij scrive che gli individui preferiscono essere guidati
rario, o una diagnosi antropologica e politica? Che la libertà sia un peso è quasi un luogo comune. Che questo peso, almeno nella letteratura reazionaria basata sull’idea della corruzione della natura umana, possa essere sopportato solo da uomini superiori e non dalla massa, anche. La massa è fatta da schiavi con la costituzione del ribelle, dice l’Inquisitore: in quanto ribelli, vogliono la felicità, ma in quanto schiavi non ne sono capaci e hanno bisogno del padrone. L’Inquisitore avrebbe certamente detto che il diritto “americano” di cercare la felicità era in realtà la condanna all’infelicità. Dovrà regnare la felicità, sì, ma la dovrete ricevere da noi, gli Inquisitori, che ve la amministreremo nella misura che vi è consona . Ma quale felicità? La felicità consiste nell’aver tolto dal cuore il tormento che deriva da quel dono che è la libertà. Non s intende qui la libertà come possibilità di scelta di convenienza; della libertà, per così dire economica, legata semplice-
Un’aspirazione antica come l’uomo che ha impegnato pensatori e artisti. E che può entrare in conflitto con le libertà fondamentali
Un disegno di Tullio Pericoli Sotto, a sinistra Fëdor Dostoevskij, a destra, Sigmund Freud
LA FELICITA’ GIUSTA SE IL BENESSERE DIVENTA DI TUTTI mente a preferenze, la libertà del consumatore, per intenderci. Stiamo parlando di ben altra cosa, della libertà di realizzare se stessi, di scegliere che cosa si vuole che sia la nostra esistenza. È questa, non l’altra, la libertà che deve essere tolta all’essere umano per renderlo felice. Non è forse questo il segreto di un certo tipo di dominio su vasta scala, su esseri umani standardizzati nei piccoli loro desideri, alimentati continuamente dalla “comunicazione”, questa nuova scienza del governo che sempre di nuovo propone stili vita, modelli di massa che promuovono desideri mediocri, volgari e conformisti? Oggi, così si vive in società, attraverso il governo dei desideri, cioè degli animi: una forma di potere che sembra avere sostituito, con effetti anche più radicali, il controllo dei corpi. Che sia meglio una cosa o l’altra, è discutibile, poiché il controllo dei corpi almeno lascia la libertà interiore di desiderare, pur se impedisce di perseguire l’oggetto del desiderio. Questo è un modo per contrastare gli effetti distruttivi della (ricerca della) felicità, tramite il controllo omologante dei desideri, un controllo che può giungere fino a spegnerli, con ciò riducendo gli esseri umani a bestie. “Il faut les embêter”. L’altro modo è quello di ricondurli non di disumanizzarli, ma di “istituzionalizzarli”, trasformando l’instabile “materiale psichico” soggettivo che alimenta la ricerca della felicità in qualcosa di obbiettivo, funzionale alla vita sociale. Sigmund Freud, nel celebre scritto del 1920 su Il disagio della civiltà parla di felicità, infelicità e isti-
tuzioni con riguardo alla psiche umana e dice: «Non vogliamo ammetterla [l’infelicità delle società odierne], non riusciamo a comprendere perché le istituzioni che noi stessi abbiamo creato non debbano rappresentare una protezione e un beneficio per tutti. […]. Di fatto l’uomo primordiale stava meglio, poiché ignorava qualsiasi restrizione pulsionale. In compenso la sua sicurezza di godere a lungo di tale felicità era molto esigua. L’uomo civile ha barattato una parte della sua possibilità di felicità per un po’ di sicurezza». Con queste paro-
le, si tocca il punto centrale: il rapporto tra felicità e sicurezza. La massima (ricerca individuale della) felicità comporta la massima insicurezza sociale: nessuno sarebbe sicuro di nessuno; i patti sarebbero impossibili perché tutti li violerebbero quando ostacolassero quella ricerca. Verrebbe meno la fiducia, che di ogni vita sociale è condicio sine qua non. Simmetricamente, la massima sicurezza coinciderebbe con l’assoluto divieto della (ricerca individuale) della felicità. Che dire allora? Che per vivere in società dobbiamo rinunciare alla
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ricerca della felicità, riducendoci a gregge sotto un pastore che provvede per noi o istituzionalizzandoci integralmente, “funzionalizzandoci” alla società? Non sia mai. Ogni società è un equilibrio tra sicurezza dei rapporti e desiderio di alterarli per accrescere la propria felicità. Come permettere la ricerca della felicità senza compromettere un livello minimo di sicurezza e fiducia tra gli esseri umani? La formula della Dichiarazione d’indipendenza americana, dalla quale abbiamo preso spunto per queste considerazioni, è l’espressione genuina del più ingenuo ottimismo del secolo dei “lumi”. Poteva forse corrispondere a una possibilità effettiva in società come quella delle tredici colonie che non conoscevano confini. O meglio: società dove lo spazio non costituiva limite e condizione. Il viaggio a occidente per cercare fortuna era la prospettiva per una ricerca della felicità che poteva svolgersi senza conflitti (le popolazioni autoctone non facevano problema). Questo era il mito americano, così intimamente legato al miraggio della felicità. Ma negli “spazi pieni”? Lo spazio pieno è quello in cui ogni spostamento di uno comporta lo spostamento di altri. È, da secoli, la condizione europea. Ma gli spazi sono ormai saturi anche in America dove, oggi, le frontiere, non più allargabili, sono presidiate dalla forza pubblica. Che cosa si deve concludere, allora? Che la ricerca della felicità, qui e oggi, è impossibile? Che la società, con i suoi vincoli, ci soffoca inesorabilmente? Che la profezia del Gran-
de Inquisitore o il “disagio della civiltà” ci condannano alla passività e all’immobilità? Sopra tutto, notiamo uno spostamento, anzi un rovesciamento di senso. La ricerca della felicità era, originariamente, la rivendicazione sulla bocca degli cioè degli oppressi. Basta leggere il preambolo della Dichiarazione d’indipendenza. Oggi, il senso s’è rovesciato. Sono i potenti, i “Prominenten”, che la rivendicano come diritto, la praticano e l’esibiscono, spesso oscenamente, come stile di vita. Non sentiremo uno sfrattato, un disoccupato, un lavoratore schiacciato dai debiti, un migrante irregolare, un individuo strangolato dagli strozzini, un rom cacciato, una madre che vede il suo bambino morire nei primi mesi di vita, rivendicare il suo diritto alla “felicità”. Grottesco! Sentiremo questo eterogeneo popolo degli esclusi e dei sofferenti chiedere, invece che felicità, giustizia. La loro “felicità” sta nel chiedere un poco di giustizia. Negli spazi pieni, la felicità nel senso della Dichiarazione citata all’inizio è diventata la pretesa dei forti, che fa torto ai deboli; la giustizia, non la felicità, è la richiesta dei deboli che contestano i privilegi dei forti. Così, oggi, felicità è diventata parola dal senso rovesciato rispetto a quello originario, cioè è diventata parola d’oppressione, parola di classe, e come tale dovremmo trattarla. Con quest’ulteriore precisazione, che viene quasi da sé: la felicità è un’aspirazione che riguarda i singoli individui, la giustizia, è un’aspirazione che riguarda la società tutta intera. Come tale, è funzione non delle pulsioni individuali ma delle politiche collettive. Una conclusione certo inquietante. Sullo sfondo c’è lo stato-provvidenza, uno stato che ha tendenze totalitarie in vista di una qualche concezione della giustizia che deve valere per tutti. Così è che, nella ricerca dell’equilibrio tra libertà della ricerca individuale della felicità e giustizia sociale, in Europa entra quel vincolo esterno alla coscienza che è
Per Freud abbiamo accettato di reprimere le nostre pulsioni in cambio della sicurezza
l’obbligo legale. Anche nella Dichiarazione dei diritti francese del 1789 si parla di felicità. Ma non è la felicità individuale; è “le bonheur de tous”. Tra questi “tutti”, la legge ha il compito di stabilire i limiti e i confini, onde la felicità dell’uno non diventi infelicità degli altri. Una dimensione oggettiva della felicità fa qui apparizione, come insieme dei diritti di libertà previsti, regolati e limitati dalla legge. In tutti gli “spazi pieni” nel senso anzidetto è così. La rivendicazione di un anacronistico diritto all’illimitata ricerca individuale della felicità, per quanto seducente agli occhi degli ingenui o dei troppo furbi, è fautrice di ingiustizie, tensioni e disfacimento sociale. Questo testo è una parte della Lezione magistrale dal titolo “Felicità. La possibilità del bene” che Gustavo Zagrebelsky terrà domenica a Modena nell’ambito del Festivalfilosofia © RIPRODUZIONE RISERVATA
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R2CULTURA
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“Assunta e Alessandro”, il romanzo di Alberto Asor Rosa
A cent’anni dalla nascita un film e un libro in cui si racconta attraverso gli amici
STORIA DI UNA FAMIGLIA CHE NON HA STORIA PAOLO MAURI tto anni fa Alberto Asor Rosa aveva stupito un po’ tutti scrivendo con puntiglio e con passione un libro autobiografico, L’alba di un mondo nuovo: la storia di un bambino nato nel 1933 a Roma e cresciuto in una famiglia di impiegati, in un casermone nei dintorni di San Giovanni o, d’estate, nelle campagne di Artena, a pochi chilometri dalla capitale, prendendo pian piano coscienza di sé e del mondo che lo circondava, ansioso, felicemente, di vivere. Il libro si apriva con una riflessione sulla memoria e si chiudeva con le caute celebrazioni del primo maggio, tornate possibili una volta caduto il fascismo. L’alba di un mondo nuovo, appunto. Già, la memoria: una pagina, in quel libro, è dedicata allo stupore con cui gli spettatori romani di allora videro Roma città aperta, scoprendo con emozione che non c’era differenza tra chi stava al di qua e chi stava al di là dello schermo. La lezione di Rossellini era che tutti potevano (dovevano?) diventare protagonisti. Un tema fascinoso, la storia un cassetto. Quando, liberata Roma dagli di chi non ha storia: proprio il tema che ha americani, lei dovrà cambiarli nella nuova spinto Asor Rosa a scrivere, dopo L’alba di moneta, le amlire, scoprirà che l’inflazione un mondo nuovo questo Assunta e Ales- ne ha praticamente azzerato il valore. Basandro (Einaudi, pagg. 130, euro 18), in stano appena per comprare un chilo di carpratica la vicenda dei suoi genitori, nella ne… Anche la vita umana vede il suo valoquale ritroviamo luoghi ed eventi che era- re azzerato o quasi da una sorta di svalutano stati messi a fuoco nel libro precedente, zione involontaria e irrimediabile. Sandro è un uomo concreto, ma talvolma con un cambio di prospettiva, poiché il protagonista non è più il bambino Alberto ta e sempre più col passare del tempo, diche cresce, ma sono i genitori che compio- venta vacuo e inaffidabile. Negli ultimi no la loro parabola di vita, riemersa grazie tempi poi una depressione feroce lo consuma e gli psichiatri fanno quello che possono. Assunta e Alessandro si sono amati, ma ad un certo punto la loro intesa si è coIl racconto della parabola di vita me spezzata: Alessandro, che è un grande di una coppia romana, i genitori affabulatore, si è buttato nella politica e nel dell’autore. Una vicenda privata, sindacato, Assunta, già di suo taciturna, ha resa pubblica perché esemplare limitato ancora di più i suoi rapporti con il mondo. L’onta suprema della decadenza, nella sua ordinarietà per lei donna attiva e già sostegno di tutti in famiglia, arriva con un ictus che la paralizalla penna e alla memoria del figlio scritto- za in parte, costringendola ad appoggiarsi IL LIBRO La copertina re. Una storia privata resa pubblica pro- ad altre due donne grottescamente vecdi “Assunta e prio perché non esemplare o, se si vuole, chie più o meno come lei. Sopravvive al Alessandro” marito per sedici anni. Naturalmente la esemplare nella sua ordinarietà. di Alberto Quello che scrivo, assicura l’autore, è grande storia scorre parallela a queste due Asor Rosa tutto vero: ed esibisce e cita archivi, alberi vite e con esse si intreccia. Assunta, che al(Einaudi) genealogici, parenti che scrivono dall’A- l’epoca ancora lavora, scende in via XX Setmerica, ma agli occhi del lettore tutto risul- tembre per guardare i fascisti della Marcia ta verissimo soprattutto perché la storia è su Roma che entrano in città . Vede un diallestita con grande abilità narrativa, dan- stinto uomo con la lobbia preso a mangado risalto non solo all’evoluzione dei due nellate e ferito perché non si vuol togliere il personaggi principali, ai loro sentimenti, cappello. Assunta e Alessandroè la storia di una fadifetti e successi (i fatti, insomma) ma puntando su una serie di particolari minori e miglia piccola che ha come capostipite retalvolta anche minimi, che rendono tutto moto un illegittimo, da cui viene lo strano tangibile, come se anche noi fossimo dav- cognome palindromo Asor Rosa. La mevero resuscitati in quella Roma senza te- moria, ci dice l’autore, si coniuga con la lefoni e senza tv. Non scopro certo adesso malinconia. Consente di rivivere il già vische è il saper raccontare che rende più ve- suto all’infinito. Con dolcezza, aggiungo, e ro ciò che è vero, al pari di quello che vero un po’ di crudeltà. non è, ma in quel modo lo diventa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Alessandro, detto Sandro, è nato ad Ancona e si ritroverà a combattere nella priPremi ma guerra mondiale, ma la sua vera veste è quella dell’impiegato al Ministero dei Trasporti. È un ferroviere-impiegato con un culto molto forte dei suoi colleghi che fanno parte del cosiddetto personale viagPROCIDA — Alberto Asor Rosa ha vingiante. Sandro è un socialista che si batterà to il premio “Procida, Isola di Arturo-Elper la sua idea di una società più giusta ed sa Morante” per il libro Il grande silenè anche un amante dei libri. Un uomo colzio. Intervista sugli intellettuali (a cura to che scrive racconti per il Corriere dei Picdi Simonetta Fiori, Laterza). Premiati coli. Nei momenti di relax ama andare al anche Uto Ughi, Antonio Ghirelli (predopolavoro dei ferrovieri sul Tevere. mio alla carriera), Alberto Bevilacqua, Assunta è stata anche lei impiegata, ma autore di L’amore stregone (Mondadodopo la nascita di Alberto è rimasta a casa. ri) e Ottavio Fatica (sezione Traduttori). La sua liquidazione, due fogli grandi da diecimila lire, saranno per anni chiusi in
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AD ALBERTO ASOR ROSA IL PROCIDA-ISOLA DI ARTURO
Vittorio
I RITRATTI A destra, un ritratto di Vittorio Foa; sotto a 25 anni con i genitori
FOA IL NOVECENTO DI UN UOMO LIBERO E INQUIETO
SIMONETTA FIORI omani Vittorio Foa avrebbe compiuto cent’anni. E il modo migliore per ricordarlo – devono aver pensato i famigliari – è di assecondare la sua allergia al mausoleo e alla retorica, essendo lui il primo dissacratore di se stesso. Per restituirne l’irrequietudine e l’integrità, le passioni e le illusioni, soprattutto quell’attitudine al confronto efficacemente resa dall’intercalare “comprendi?” non poteva esserci niente di meglio che Scelte di vita, il libro che Einaudi sta per pubblicare con le conversazioni tra Foa e cinque amici anche di diversa generazione ma tutti capaci di aiutarlo nel riannodare i fili della memoria (a cura di Andrea Ricciardi, pagg. 228, euro 17, ne anticipiamo qui alcuni brani). I compagni di questa avventura sono Claudio Pavone, Carlo Ginzburg, Giovanni De Luna, Pietro Marcenaro e Vittorio Rieser, e i dialoghi ci introducono nel “dietro le quinte” dell’autobiografia di Foa, Il cavallo e la Torre, scaturito anche dal lavoro di scavo nel passato esercitato tra un bagno di mare e una cena sotto la pergola – come annota la moglie Sesa Foa nell’introduzione – nella casa di Grunuovo di Castelforte, nel Basso Lazio, tra il dicembre del 1984 e il luglio del 1985. «Perché Vittorio non scrivi di te, della tua vita?», l’aveva sollecitato Natalia Ginzburg sulla spiag-
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L’attitudine al confronto la curiosità verso gli altri, e una grande integrità
gia di Formia. Non poche le perplessità iniziali, superate dalla persuasione che solo attraverso lo sguardo degli altri avrebbe potuto raccontare la sua storia. Da qui le conversazioni con gli amici che attraversano in modo irrituale la storia del Novecento, mescolando biografia individuale e sentimenti collettivi, vita e politica, in un gioco di provocazioni e rimandi di cui Foa riesce ad essere sempre il regista. Il carcere, l’antifascismo, la Resistenza, l’azionismo, il socialismo tra moderatismo e radicalità, l’idea del progresso e la paura della morte, il
movimento operaio e l’eterogenesi dei fini: non c’è pagina della sua vita che venga riletta in modo enfatico o prevedibile, il rapporto con il mondo vissuto in forma di eterna domanda (una consuetudine attribuita a gesuiti ed ebrei, spiega in una lettera alla figlia Bettina). E vissuto anche con il cannocchiale rovesciato, secondo Jankélévitch l’essenza stessa dell’ironia, quella che lo spinge a definirsi “don Giovanni della politica” per la sua tipica irrequietezza nel lungo viaggio a sinistra, e anche “vacca sacra dell’antifascismo” per irridere il processo di santificazione di cui era involontario beato. Curiosità e “nostalgia di futuro” animano anche i saggi pubblicati da Bollati Boringhieri (Scritti politici. Tra giellismo e azionismo 1932-1947, a cura di Chiara Colombini e Andrea Ricciardi) e il film di Pietro Medioli Per esempio, Vittorio, in cui è lo stesso Foa a raccontarsi (su Repubblica. it la presentazione del film che sarà proiettato in anteprima giovedì 23 a Roma alla Casa del Cinema). Un convegno alla Camera lo ricorderà martedì 21. «Non hai rimpianti?», gli domanda Pavone nell’ultima pagina di Scelte di vita. «Avrei voluto fare il cardinale, ma era troppo faticoso», è la risposta del padre costituente. No, il monumento non fa per lui. Sembra di scorgerne il sorriso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PER SAPERNE DI PIÙ www.einaudi.it www.casadelcinema.it
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Un libro-inchiesta di Roberto Ippolito sui tesori negletti Le tappe di una vita IL CARCERE Nato a Torino il 18 settembre del 1910, sotto il fascismo aderì a GL e dal 1936 al 1943 visse in carcere
LA COSTITUENTE Partecipò alla Resistenza con Valiani e Spinelli Il 2 giugno del ‘46 fu eletto deputato alla Costituente
IL SINDACATO Dal 1948 militò nella Fiom e nella Cgil, di cui fu tra i dirigenti più autorevoli fino al 1970. Collaborò con Di Vittorio e Trentin
LA SINISTRA Scomparso il 20 ottobre del 2008, è stato considerato il “vecchio saggio” della sinistra
Con Carlo Ginzburg
Con Claudio Pavone
CHE COSA RESTA DI NOI QUANDO NON CI SIAMO PIÙ
QUANDO MI PROPOSERO DI FARE IL CARDINALE
VITTORIO FOA Non pensi che l’idea del progresso sia anche un’idea che ha sostituito la religione nella lotta contro la paura della morte? CARLO GINZBURG Sì, ne sono assolutamente convinto. FOA E che, quindi, la crisi dell’idea di progresso riproponga il problema della paura della morte? GINZBURG Qui sono combattuto tra idee contraddittorie (...). C’è la storia di mio nonno, il padre di mia madre, Giuseppe Levi. È morto molto vecchio, gli avevano amputato una gamba ed era stufo di vivere. Io lo andai a trovare due giorni prima che morisse, venne anche il suo ex-allievo Olivo. Lo accolse così: «Ah Olivo, siamo alle frutta». FOA Leggevo pochi giorni fa le ultime parole di Winston Churchill prima di morire... «È stata una vita molto dura e molto bella», che equivaleva a dire: «Abbiamo finito. No?». GINZBURG (...) Ci si potrebbe chiedere fino a che punto l’ideologia del progresso abbia effettivamente esorcizzato la paura della morte (...). FOA Io non ho esperienze importanti in tema di morte. Sì, le morti collettive, le morti in guerra dei compagni e degli amici. Però pensavo alla militanza. Il militante ostenta sempre di non aver paura della morte. (...) Io vado a combattere contro un nemico armato, io sono un pezzo di vita collettiva, esisto in quanto esiste la classe, esiste la patria, la nazione, la collettività. E quindi non muoio, sono dentro una cosa più grande. Però come pensare la morte di una persona malata in ospedale, senza alcun rilievo militante? (...) GINZBURG Io penso che questo discorso sul progresso va visto storicamente, per esempio pensando alla famiglia. L’oggetto allora diventa la continuità della famiglia, il suo avanzamento sociale. FOA Mah, può anche non esistere nemmeno questo. In passato, nella mia giovinezza, avevo paura della morte. Era una paura
VITTORIO FOA Stavo pensando ad alcune questioni sollevate in un dialogo con Ginzburg, De Luna e Marcenaro... Pietro aveva letto una mia intervista su l’Unità, era presentata come quella di un «vecchio saggio della sinistra italiana». Pietro si domandava come mai, nello spazio di soli cinque anni, il vecchio eversore con il suo radicalismo si era convertito alla saggezza... Io ho osservato che la politica è sempre stata l’unica attività che mi interessasse. CLAUDIO PAVONE Ecco, abbiamo detto che durante la Resistenza la politica aveva un valore sintetico. Fino a che punto, nella tua biografia successiva, essendo tu il più intellettuale dei politici
anche legata all’idea che potevo essere stroncato prima di affrontare la vita. Poi la socializzazione è stata molto importante, parlo della socializzazione dell’esperienza politica... Poi quando viene meno questa idea del progresso, allora... Ho sperimentato questa idea del superamento della morte non nella famiglia come continuità o promozione ma nell’amore come continuazione di te. A volte mi sono immaginato che sarei morto prima della persona che amavo e che in fondo, se io la vedevo fino alla fine, io non morivo, comprendi? Io non potevo morire perché lei continuava a vivere. Qui il progresso non c’entra più. © RIPRODUZIONE RISERVATA
XI Master Universitario di II livello Euromediterraneo in Health Management e Politiche Pubbliche “Padre Ennio Pintacuda”
Istituito per l’Anno Accademico 2010/11 dalla Facoltà di Scienze Economiche dell’Università di Enna “Kore” secondo i requisiti e i criteri previsti dal Decreto Ministeriale 03/11/1999 n. 509
Il Master Euromediterraneo è finalizzato alla formazione di dieci Manager da inserire in enti ed istituzioni sanitarie, pubbliche e private, impegnate nella promozione di politiche per la sicurezza sociale. Il diplomato del Master Euromediterraneo in Health management and Public Policies è una professionalità che coniuga un sistema di competenze più strettamente tecniche ad una serie di abilità trasversali che consentono di leggere ed analizzare contesti organizzativi, sociali ed economici e di intervenirvi strategicamente, di raccogliere in modo informale le informazioni e strutturarle in modo funzionale. In particolare, tale figura professionale è in grado di: a) effettuare analisi delle realtà territoriali in ritardo di sviluppo ed elaborare programmi e progetti di intervento; b) effettuare analisi dei sistemi di sicurezza sociale e gestire piani di intervento volti a promuoverne lo sviluppo; c) conoscere, valutare e monitorare le politiche pubbliche e la programmazione regionale/europea; d) connettersi con le politiche di sviluppo ed i programmi di intervento dell’Unione Europea; e) gestire gli strumenti a sostegno del macrosettore sanitario.
BANDO PER 10 BORSE DI STUDIO “Premio Giovanni Bonsignore” 2010
Il CERISDI, d’intesa con la Regione Siciliana ai sensi dell’ art. 14 (lett.a) L.R. 27/91 successivamente modificato ed integrato dalla L.R. 47/95, bandisce n. 10 Borse di Studio denominate “Premio Giovanni Bonsignore” per la frequenza all’ XI Master Universitario di II livello Euromediterraneo in Health Management e Politiche Pubbliche (Health management and Public Policies) DESTINATARI: Giovani laureati nelle Università Siciliane; REQUISITI: Non aver compiuto il 38° anno di età alla data di scadenza del bando; Essere in possesso del Diploma di laurea nelle seguenti discipline. Giurisprudenza, Economia e Commercio, Scienze Politiche, Medicina, farmacia, Chimica e tecnica farmaceutica, Ingegneria Gestionale, rilasciato da Università siciliane, con votazione non inferiore a 105/110; Avere una buona conoscenza della lingua inglese (listening and reading comprehension); PROFILO PROFESSIONALE IN USCITA: Personale altamente qualificato per la gestione delle strutture sanitarie interne e internazionali e delle istituzioni impegnate nel campo della salute; professionisti, capaci di svolgere un ruolo guida nell’elaborazione, gestione e valutazione di strategie o programmi di intervento in aree definite di importanza primaria. DATA DI SCADENZA DEL BANDO: Entro le h. 16.00 del 27 Settembre 2010 MODALITA’ DI SELEZIONE: A. La presentazione delle candidature avverrà attraverso la compilazione di un apposito application form strutturato in modo da rilevare: 1. profilo del candidato (titolo di studio e voto conseguito, attività accademiche, esperienze professionali ed eventuali pubblicazioni); 2. conoscenza della lingua inglese ed eventuali altre lingue straniere; 3. attività professionali in corso ed eventuali attività extra-professionali; 4. eventuali referenze a supporto della candidatura (lettere di docenti/superiori); B. Saranno considerati titoli preferenziali eventuali esperienze professionali maturate nell’ambito della Pubblica Amministrazione o nell’esercizio di libere professioni attinenti alle tematiche sanitarie. C. La selezione dei candidati sarà articolata in tre fasi: 1. esame/valutazione degli application form; 2. somministrazione di test psico-attitudinali, prove dinamiche di gruppo e colloqui motivazionali; 3. colloquio individuale. Le prove di selezione saranno valutate da una Commissione nominata appositamente dal Consiglio di Amministrazione del CERISDI. Al colloquio saranno ammessi i candidati che, a seguito della valutazione dell’application form, avranno conseguito un punteggio superiore alla soglia minima determinata dalla Commissione di Selezione. Finalità del colloquio è l’accertamento dell’attitudine e delle motivazioni dei candidati a ricoprire funzioni dirigenziali e del grado di interesse per le tematiche oggetto del Master, nonché della conoscenza della lingua italiana ed inglese. Ai candidati vincitori sarà assegnata una borsa di studio annuale. I vincitori delle borse di studio saranno ammessi all’XI Master Universitario di II livello Euromediterraneo in Health Management e Politiche Pubbliche “Padre Ennio Pintacuda” istituito dall’ Università di Enna “Kore”, per l’anno accademico 2010/11, in collaborazione con il CERISDI e con altri partner pubblici e privati. I corsi si compongono di 7 moduli, per un totale complessivo di 60 crediti formativi. Il Master avrà luogo prevalentemente a Palermo, c/o la sede del CERISDI al Castello Utveggio; i corsi potranno essere tenuti sia in lingua italiana che in lingua inglese. Il valore annuale delle Borse di studio comprenderà la copertura delle spese relative all’iscrizione e alla frequenza del Master, nonché di quelle legate alla permanenza a Palermo – per i borsisti non residenti nella medesima città. Nessun Emolumento sarà corrisposto agli assegnatari della Borsa di Studio. Le domande di partecipazione al concorso dovranno pervenire entro le ore 16,00 del giorno 27 Settembre 2010 al CERISDI - via Padre Ennio Pintacuda, 1 -Castello Utveggio- (90142) Palermo. Gli application form, debitamente compilati e sottoscritti ed ogni altro documento che i candidati riterranno utile, potranno essere inviati via e-mail all’indirizzo segreteriagenerale@cerisdi.it e successivamente integrati in copia originale o a mezzo posta (raccomandata A.R). L‘application form e il bando in versione integrale potranno essere ritirati o richiesti c/o la Segreteria Didattica Master del CERISDI via Padre Ennio Pintacuda, 1 -Castello Utveggio- (90142) Palermo e saranno disponibili sul sito www.cerisdi.it. Per ulteriori informazioni rivolgersi ai seguenti numeri di tel. 091/6391203; 091/6391232. N.B. Il Bando relativo alle Borse “Premio Giovanni Bonsignore 2010” è stato pubblicato sulla GURS - Serie Speciale Concorsi n° 11 del 27/08/2010.
italiani (nel senso di riflettere sulla politica e non solo di farla) la politica ha continuato ad avere nella tua vita questo valore riassuntivo? FOA Ripeto che la politica è l’unica cosa che mi interessa, ma mi interessa nel senso che senza tutto il resto la politica non c’è, o è cosa miserevole. L’unico modo di rendere viva la politica è quello di non limitarsi a gestirla, ma di pensarla come un processo con dei contenuti. Nel corso della mia vita, a volte mi hanno accusato di non voler governare... PAVONE Beh, i tuoi critici ricordano episodi nei quali... non so, la fondazione del Psiup, le scissioni... un po’ te la squagliavi, in qualche modo... Questa tua irrequietezza esprime una continuità di fondo. Come diceva Croce: «Tutto cangia tranne che la legge del cangiamento». È la forma universale della tua vita. Non hai rimpianto per alcune occasioni perdute? FOA No, però sono a volte affascinato dal possibile non realizzato, capisci? (...) Cosa ho perduto con la scelta di quel giorno? Quando ero giovane deputato alla Costituente avevo un amico a cui ero molto affezionato, un deputato democristiano di Vicenza, Giustino Valmarana. (...) Era un uomo affascinante, mi proponeva insistentemente di intraprendere la carriera ecclesiastica e mi assicurava che sarei arrivato alla porpora cardinalizia. (...). Io gli rispondevo che ero sposato con due figli, ma questo gli sembrava irrilevante. Allora gli ricordavo che non ero cattolico e non ero credente. E lui: «Ma in che mondo vivi?». PAVONE Ti dispiace avervi rinunciato? FOA Era troppo faticoso. Nel 1947 una conversione di quel genere avrebbe avuto un enorme clamore, la Chiesa avrebbe dovuto per forza trattarmi bene. PAVONE Ponti d’oro... FOA Era uno scherzo divertente. Ma forse anche tutte le altre ipotesi a cui ho rinunciato erano scherzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
VIAGGIO NELL’ITALIA DI INCURIA E SCEMPI GIOVANNI VALENTINI immagine più emblematica e scioccante è quella della via Appia Antica, con il basolato di epoca romana e ai due lati le casette di una lottizzazione abusiva a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. Ma nel Bel Paese maltrattato, come s’intitola il libro di denuncia scritto da Roberto Ippolito e pubblicato da Bompiani (pagg. 380, euro 18), c’è un’impressionante documentazione fotografica che illustra l’inventario dei guasti prodotti dall’incuria a danno di tanti beni artistici e monumentali italiani, da un capo all’altro della Penisola: dalla sala dei mappamondi dell’Accademia delle Scienze allagata a Torino al degrado dell’Accademia delle Belle arti di Brera a Milano; dai maxi-cartelloni pubblicitari sulla chiesa di San Simeon Piccolo a Venezia o sul Ponte Vecchio di Firenze alle sculture sporche e mutilate nei parchi di Roma; dai danni provocati dalle frane a Ischia all’invasione dei cani randagi nell’area archeologica di Pompei. Forse, più che maltrattato, bisognerebbe dire che il Bel Paese è stato violentato, sfregiato, vilipeso. Un patrimonio storico e artistico di valore inestimabile, prezioso anche per l’industria del turismo, giace in condizioni di abbandono, sottoutilizzato o addirittura inutilizzato. Ed è una responsabilità politicamente trasversale, nel senso che chiama in causa sia il centrodestra sia il centrosinistra. «L’Italia», ricorda Ippolito nell’introduzione, «è prima al mondo per il numero di siti patrimonio dell’umanità inclusi nella lista dell’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni unite per l’educazione, la scienza e la cultura». Su un totale di 890 luoghi simbolici scelti in tutto il mondo, il nostro Paese ne detiene 44, cioè 1 su 20. Ma spesso non vengono protetti né tantomeno valorizzati. Le ricchezze italiane in questo campo sono enormi: 4.739 musei pubblici e privati, 62.128 archivi, 59.910 beni archeologici e architettonici, 1.144 aree naturali e protette. Ecco il nostro “oro nero”, la nostra risorsa primaria nazionale. Una miniera d’arte, di cultura e di ambiente che non riusciamo a sfruttare adeguatamente e che anzi continuiamo a trascurare o deturpare. Sono storie di ordinaria follia – amministrativa, urbanistica o burocratica – quelle che il libro racconta e documenta con dovizie di cifre e citazioni. Le MuL’abbandono di un patrimonio di valore ra aureliane ricoperte da una foresta di piante di capperi a Roma inestimabile o la statua di marmo alta quattro prezioso anche per metri scoperta nell’ottobre del l’industria turistica 2009 da tre infaticabili studiosi sotto Villa Madama. Le caserme dei Carabinieri e della Forestale sequestrate a Ischia perché illegali, con l’Avvocatura dello Stato che sostiene e difende l’illecito. L’invasione dei topi nella Biblioteca nazionale centrale di Firenze, abbandonata al degrado nonostante che dal 1869 riceva di diritto una copia di tutto quello che viene pubblicato in Italia. Le frane di Atrani sulla costiera amalfitana, in provincia di SalerIL SAGGIO “Il Bel Paese no. I danni causati dall’alluvione maltrattato” e dall’abusivismo a Messina; la di Roberto spazzatura dilagante fra i tesori Ippolito di Bagheria, in Sicilia; oppure la (Bompiani) Natività del Caravaggio rubata a Palermo e, secondo un pentito di mafia, mangiata da topi e maiali. E così via. C’è da inorridire di fronte a questi misfatti contro la cultura e la natura. E soprattutto contro l’identità nazionale. Tanto più che i danni si ripercuotono fatalmente sul turismo, la prima industria del Paese, colpita dalla crisi economica e dalla recessione, ma ancor più dalle inefficienze, dai disservizi e dai prezzi eccessivi. Ma la questione, evidentemente, non può essere ridotta soltanto a una dimensione economica. «La sfida», commenta l’amministratore delegato di Telecom, Franco Bernabè, nella sua qualità di presidente del Mart (Museo di arte moderna e contemporanea di Rovereto), «è che la cultura, oltre a essere un valore in sé, deve far crescere il territorio». L’economia, insomma, è importante, ma «il destino del patrimonio artistico non è quello di produrre utili».
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L’iniziativa del Mulino
NASCE IL DIZIONARIO STORICO RELIGIOSO LA FEDE DA UNA PROSPETTIVA LAICA ROMA — «È un’opera che va in controtendenza rispetto al panorama editoriale attuale». Così Tullio Gregory è intervenuto ieri alla presentazione del Dizionario del sapere storico-religioso del Novecento, edito dal Mulino (due volumi, pagg. 1814, euro 140). Il dizionario, a cura di Alberto Melloni, che nasce dal lavoro collettivo di 116 specialisti, ha un approccio innovativo che affronta le diverse religioni da un punto di vista storico e non dottrinale e fideistico.
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SPETTACOLI
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Alla Air Canada arena di Toronto risorge dopo trent’anni il muro simbolo di tutte le oppressioni Ma questa volta l’ex Pink Floyd lo porterà in giro in tutto il mondo: oltre cento date, compresa Milano DAL NOSTRO INVIATO GINO CASTALDO TORONTO impatto è devastante: ottanta metri di muro, i famosi “brick in the wall”, che diventano uno schermo immaginifico dove scorrono oniriche fantasie, mostri repressivi, simboli e cadenze dell’oppressione. Alla Air Canada Arena di Toronto (quindici mila posti per tre serate di repliche) risorge dopo trent’anni The wall, il muro dei Pink Floyd, enorme, minaccioso simbolo di tutti i muri mentali e fisici che l’uomo frappone tra sé e il mondo, tra sé e la libertà, i muri causati dalla guerra, dalla repressione, dall’isolamento. E risorge dopo le circa trenta rappresentazioni del 1980, e dopo l’unica ripresa che Roger Waters allestì in grande stile nel 1990 nel centro di Berlino per celebrare la caduta del muro, quello vero,
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che aveva diviso in due l’Europa della guerra fredda. Ma questa volta Waters il suo muro lo porterà in giro per tutto il mondo, più di cento date (in Italia sarà a Milano per quattro repliche: 1, 2, 4 e 5 aprile 2011) per soddisfare l’insaziabile richiesta dei fan, orfani dei concerti del gruppo. «Trent’anni fa, quando ho scritto The wall, ero un giovane uomo spaventato» ha raccontato Waters spiegando il desiderio di riportare in scena l’opera. «Venivamo dalla guerra in Vietnam, e oggi ci ritroviamo con l’Iraq e l’Afghanistan. Era allora un’opera contro la guerra e lo è ancora oggi». Questo e molto altro, in un allestimento colossale che rende giustizia alla fama di Waters. E se possibile la rilettura attuale è ancora più politica, si apre con le immagini dei caduti di tutte le guerre, a partire dal padre, il sottotenente Eric Fletcher Waters, che perse la vita combattendo nella battaglia di Anzio nel gennaio del 1944, fino alle facce dei soldati caduti in Iraq, e si chiude con due bambine, una palestinese e una israeliana che salutano dai lembi estremi del muro quando finalmente al termine dell’opera la bianca parete cade rovinosamente a terra, lasciando spazio alla band che con chitarre acustiche e fisarmoniche, dopo l’elettrica apocalisse rock che attraversa il concerto, saluta la speranza di un mondo migliore e più pacificato. Anche se a condurre il gioco è il solo Waters (ma del resto quel disco era stato fino in fondo un suo progetto) l’attesa dei fan dei Pink Floyd è altissima. La mancanza degli altri si avverte, soprattutto quella di Gilmour (che
Waters: “La mia opera contro tutte le guerre”
però ha promesso di intervenire in qualche data) che nell’originale compensava con la sua pacata e carismatica voce quella più intima e straziata di Waters, ma si tratta di un’opera e come tale viene concepita, rieseguita in modo abbastanza fedele, con lievi cambiamenti in alcuni arrangiamenti, e il fedele chitarrista Snowy White, che era con i Pink Floyd anche nelle rappre-
sentazioni del 1980, riproduce con filologica precisione le parti consegnate alla storia. I punti salienti dell’opera, pezzi come Confortably numb, Another brick in the wall (con un coro di bambini davanti al muro a urlare “we don’t need no education”), Mother, Run like hell, scatenano ovazioni appassionate. La vera novità è nell’impatto visivo. Con tecniche di
proiezione allora impensabili, il gigantesco muro di mattoni (largo ottanta metri e alto dieci) che viene completato nel corso della prima parte diventa un unico schermo dove animazioni, filmati, effetti prodigiosi si alternano senza posa. Le suggestioni sono intatte, ancora potenti. C’è l’aereo che cade sul muro, i giganteschi pupazzi che rappresentano il professore au-
toritario, la madre oppressiva e l’onnipresente maiale. Quando nella seconda parte la band suona, non vista, dietro il muro ormai eretto completamente, ci si ricorda della spregiudicatezza dell’idea (all’epoca c’erano i Pink Floyd sul palco ed erano nascosti da una parete invalicabile) e quando Waters al di là del muro chiede con voce drammatica: “Is there anybody out the-
Il rocker: “30 anni fa c’era stato il Vietnam, e oggi ci ritroviamo con Iraq e Afghanistan”
La rilettura attuale è ancora più politica: si apre con le immagini dei caduti
IL DISCO
SUL PALCO
La copertina di “The wall” il doppio album dei Pink Floyd pubblicato nel 1979
L’ex Pink Floyd Roger Waters sul palco della Air Canada Arena di Toronto
re?”, il pubblico risponde come se davvero dovesse offrire solidarietà a un prigioniero. Per stessa ammissione dell’autore, il punto di partenza di The wall era personale, il primo dei muri evocato era il disagio della dissociazione che lui provava nel rapporto col pubblico, ma ovviamente i piani diventano molteplici, e dal primo muro si passa a quelli più universali, alle divisioni che strangolano il mondo senza via d’uscita. Come da copione si passa da momenti di delicata intimità (come quando una piccola porzione del muro si apre rivelando un minuscolo salotto vintage con Waters in poltrona che canta come fosse solo), rispettando quel sottile gusto dell’alterazione caro ai Pink Floyd, a episodi di magniloquente grandiosità come quando la musica, le voci, lo stesso muro, chiedono di “riportare i ragazzi a casa” alludendo ai soldati al fronte di tutte le guerre che si combattono. E in mezzo a tutto, da una parte, come nella versione originale, un piccolo disarticolato pupazzo rosa gettato lì, a ricordare il vero protagonista dell’opera, ovvero Pink (che è lo stesso Waters), e per certi versi anche il leggendario fondatore del gruppo, “il folle diamante” Syd Barrett, stritolato proprio da un muro di incomunicabilità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Guest star
Troppo violento
Musica
Lady Gaga attrice nella serie “Csi: Miami”
Bloccato il film di Marilyn Manson
La madre di Jacko: “I promoter non lo hanno curato”
Lady Gaga diventa attrice nella serie CSI:Miami. La cantante è in trattative per interpretare un ruolo scritto apposta per lei.
Trailer troppo violento: bloccata in Gran Bretagna la distribuzione del film da regista di Marilyn Manson sullo scrittore Lewis Carroll.
Catherine Jackson, madre di Michael, ha denunciato gli organizzatori dei concerti del figlio: “Non lo hanno curato”.
Bardem: “Non so che padre sarò ma un figlio da Penelope è una felicità”
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PAPÀ Javier Bardem aspetta un figlio da Penelope Cruz Accanto, Julia Roberts e James Franco in “Mangia prega ama”
L’attore con Julia Roberts in “Mangia prega ama” mo girato scene di lunghe tavolate, e a tavola ci si può conoscere. Mi piace cucinare. Dell’Italia ammiro il piacere delle persone di stare insieme e gli italiani mi piacciono perché non vanno di corsa come gli americani», dice la Roberts che ha appena finito di girare Larry Browne «una commedia con Tom Hanks. È molto divertente lui e il film». Divertente è la Roberts «spesso fa il pagliaccio, non si prende sul serio ed è importante nel nostro lavoro» - per Bardem e anche lui ama l’Italia «per la sua bellezza, la sua caratteristica è l’eternità, eterna anche nell’errore di continuare a votare Berlusconi. E il cinema italiano ha cambiato il mondo. Il massimo è Fellini, ti lascia dentro il bisogno di vedere film di quel genere. E Mastroianni? Vederlo con Jack Lemmon in Maccaroni era da bri-
MARIA PIA FUSCO ROMA uccede che gli attori intreccino la loro vita con quella di un personaggio. Julia Roberts si è identificata in Liz - la protagonista di Mangia prega ama, il film dal bestseller di Elizabeth Gilbert (Rizzoli) in sala da oggi - che, insoddisfatta e confusa, lascia marito, casa e carriera di successo e parte per un viaggio alla ricerca di un’esistenza diversa. «Dopo il successo di Pretty woman ho fatto qualcosa, poi mi sono fermata per due anni. Nessuna delle sceneggiature che leggevo mi dava emozione finché, nel 93, è arrivato Il rapporto Pelikan di Alan Pakula, lo considero il film della svolta. In quei due anni ero confusa, temevo di sbagliare, oggi sono orgogliosa di averli vissuti, è stata una scelta coraggiosa», dice l’attrice che, con la sua presenza insieme
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L’attrice tornata protagonista di una commedia: “Dopo Pretty woman mi ero fermata” a Javier Bardem e Richard Jenkins (L’ospite inatteso), ha portato a Roma un bel clima glamour. Per Bardem l’identificazione è ovvia, perché nel film - in cui in Italia si mangia, in India si prega e a Bali si ama - è Felipe, un padre che, pur vivendo a Bali lontano dalla famiglia, adora suo figlio con un trasporto che manifesta senza ritegno. «Mi piace Felipe proprio per questo, non si vergogna di piangere davanti a Liz, anzi per lei è un’occasione per conoscerlo ed apprezzarlo di più», dice l’attore che conferma la fu-
tura paternità - è di questi giorni la notizia di Penelope Cruz incinta di 5 mesi - ma si limita a dire: «Sono contento, molto contento, ma non dirò altro. Non posso sapere che padre sarò».
Julia Roberts non parla del suo rapporto con la religione - «Seguo il consiglio di mia nonna. Gli attori non devono parlare di politica né di religione mi disse anni fa ». Ma si entusiasma sull’Italia e su
Roma, dove ha girato con vari attori italiani, tra cui Luca Argentero, Andrea Di Stefano, Elena Arvigo. «Compagni di lavoro meravigliosi. Abbia-
La curiosità
Due cavalieri romani per un bestseller ROMA — Due uomini, due cavalieri italiani per quattro mesi di vita romana. Mentre i riflettori si accendevano sulla vicenda a sfondo calcistico per Luca Spaghetti, laziale ma trasformato in romanista dagli sceneggiatori, la vigilia dell’uscita a Roma di Mangia prega ama è segnata dall’entrata in scena di un altro accompagnatore per la donna su cui è ricalcato il personaggio di Julia Roberts: Giovanni Acquarulo, giornalista radiofonico. Quel Giovanni — «che avrei voluto mi baciasse», scrive Elizabeth Gilbert nel libro da cui è tratto il film — esce allo scoperto rivendicando per sé il ruolo interpretato da Luca Argentero: «Ho ricevuto una email in un internet point —
racconta Acquarulo che proponeva uno scambio linguistico: “English to Italian, and Italian to English”. E da lì è nata un’amicizia, che dura ancora oggi». E Luca Spaghetti, il commercialista romano che dice di aver portato Liz allo stadio e di essere stato il suo accompagnatore? «Nessun mistero — spiega Acquarulo — è amico mio come di Elizabeth. Solo che il protagonista del film con Julia Roberts si chiama Giovanni e quel Giovanni sono io. Io ho persino recitato una minuscola parte nel film. Niente di importante: non dico neanche una parola, sto solo seduto accanto alla diva in una pizzeria». (alessandra paolini) Giovanni Acquarulo con la star
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L’attore: “L’Italia mi piace, da voi tutto è eterno. Anche l’errore di votare Berlusconi” vido. Senza Mastroianni è come se fosse morta la bellezza». Entrambi gli attori accettano una delle critiche al film, l’eccesso di stereotipi sull’Italia. «Il film è fedele al libro, che è la visione che dell’Italia ha avuto un’americana», dice Bardem e «del resto gli spagnoli si sono scandalizzati per la Spagna di Vicky CristinaBarcelona. Eppure Barcellona è sempre piena di gente che viene da fuori a cercare le cose che ci sono nel film e che gli spagnoli detestano». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PER SAPERNE DI PIÙ www.labiennale.org trovacinema.repubblica.it
Bondi: “Dirò la mia sulla scelta dei giurati” Il ministro sulla Mostra del cinema: “Tarantino? Uno snob. Müller? Schematico” ARIANNA FINOS ROMA iccome i finanziamenti sono dello Stato d’ora in poi intendo mettere il becco anche nella scelta dei membri della giuria del Festival del cinema di Venezia». Sandro Bondi, il ministro della Cultura, critica pesantemente l’operato del presidente di giuria Quentin Tarantino e del direttore della Mostra Marco Müller che lo ha scelto. Lo fa dalle pagine del settimanale Panorama, intervistato. «Tarantino è espressione di una cultura elitaria, relativista e snobistica — dice il ministro — E la sua visione influenza anche i suoi giudizi critici, pure quelli verso film stranieri». E Marco Müller, al suo penultimo anno di mandato alla Mostra, è descritto come un allenatore di calcio «innamorato dei propri schemi fino al punto di non privilegiare i talenti e le novità che sono sotto gli occhi di tutti». Sei giorni dopo il verdetto che ha consegnato il Leone d’oro al film Somewhere di Sofia Coppola e lasciato senza premi il cinema italiano, Bondi mette le mani sulla Mostra del futuro con una decisione senza precedenti. Il presidente di giuria viene infatti proposto dal direttore della Mostra e ratificato dal presidente Paolo Baratta e dai membri del consiglio di amministrazione, il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, (vicepresidente), Luca Zaia, Amerigo Restucci e Giu-
LARGO A FIDANZATE ZII E TRUCCATRICI
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NATALIA ASPESI (segue dalla prima pagina)
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La giuria di “Venezia 67” presieduta da Quentin Tarantino (secondo da destra) liano da Empoli. Spiega Orsoni: «In genere, la designazione del presidente di giuria non è oggetto di discussione. Anche perché le scelte sono sempre di alto profilo, cineasti di fama internazionale. Come è il caso di Quentin Tarantino, un regista di qualità e di grande popola-
rità». «Francamente — ragiona Orsoni — il film premiato, Somewhere, non mi è sembrato tra i migliori, ma questo Müller non poteva prevederlo». E mette in guardia Bondi da ingerenze formalmente non previste e sostanzialmente inopportune: «Il patrimonio più impor-
Soprintendenza di Venezia
La Corte dei Conti boccia Sgarbi ma i Beni culturali confermano la fiducia ROMA — La sezione di controllo della Corte dei Conti boccia la nomina di Vittorio Sgarbi a soprintendente di Venezia. Ma il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi conferma la sua fiducia al critico: «Mi preme soprattutto che i musei di Venezia abbiano le migliore e la più legittima guida. E per questo ho disposto di attivare la procedura per la conferma di Sgarbi». Ora sarà revocata la nomina e bandito di nuovo il concorso. E Sgarbi potrà partecipare nei tempi previsti. Critico il segretario della Uil Beni culturali, Gianfranco Cerasoli: «In questa vicenda vince il diritto, per Bondi è comunque una sconfessione».
tante della Biennale è la sua indipendenza. Fossi il ministro eviterei scelte che finirebbero per svilire l’Ente, minandone l’autorevolezza al livello internazionale». E se è vero che il ministero contribuisce con grossi finanziamenti alla gestione ordinaria (que- Sandro st’anno 7 milioni su 12), Bondi, e il per Orsoni anche il Co- direttore della mune fa la sua parte met- Mostra Müller tendo a disposizione gli immobili. Quanto ai risultati che, secondo Bondi «costringono tutti ad aprire gli occhi e fare autocritica», il sindaco di Venezia ribatte: «Le cifre positive sono sotto gli occhi di tutti: più 13 per cento di biglietti venduti, più 7,5 gli accrediti, punte del 30 per cento nella crescita del giro degli esercenti al Lido». © RIPRODUZIONE RISERVATA
anche, si immagina, del suo cattivo umore e di tutte le invidie e gossip e rivendicazioni e fame di poltrone delle tante mezzecalze che vivacchiano negli anfratti del nostro cinema e han messo in agitazione il buon ministro. E chi mai vorrebbe mettere in giuria Sandro Bondi? La sua fidanzata, il figlio di Bossi, la truccatrice di Berlusconi, e per la parte straniera, lo zio di Putin e una guardia del corpo di Gheddafi? Lui stesso, anche se forse rimasto, nella cultura cinematografica, ai fratelli De Rege (peraltro presenti alla mostra nella retrospettiva “La situazione comica”. Gli si può ricordare che: a) vincere premi non assicura spettatori né un mercato anche all’estero, cosa di cui i nostri film avrebbero estremo bisogno; b) i Festival per loro natura sono elitari, fatti per gli intelligenti, i colti, gli snob, i cinefili, i trasgressivi; c) La cultura autarchica di un ministro che (come tanti suoi colleghi) ha il dono di far parlare di sé solo quando dice cose inutili, gli fa dimenticare che pure la mostra di Venezia, la più antica e nobile anche se oggi un po’ logorata, è internazionale. E se non si vuole cambiare la sua sigla (al posto di Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, per esempio, ‘Mostra Padana di Porcherie Cinetelevisive’), bisognerà tener conto che gli stranieri non verrebbero mai a una maifestazione folclorica, magari di cinema dialettale. d) Cosa vorrà mai dire, riferendosi al direttore Marco Muller, che avrà tanti difetti ma sul cinema è un maestro, che è ‘innamorato dei propri schemi fino al punto di non privilegiare i talenti e le novità che sono sotto gli occhi di tutti?’ Anche sotto i suoi!? E se sono già sotto gli occhi di tutti, che bisogno c’è di privilegiarli? Non è più logico, per la cultura, ricercare ciò che non è neppure sotto gli occhi di pochi? E) si può anche dire che Tarantino non ha preso troppo sul serio il suo compito di presidente di giuria a Venezia: ma Muller lo aveva scelto perchè è un grandissimo uomo di cinema ed è già stato presidente di giuria a Cannes; f) Se deve sgridare qualcuno, Bondi si rivolga alle sue conoscenze che fanno parte del consiglio di amministrazione della Biennale, tra cui un suo incaricato, perchè è il consiglio che ha approvato tutto, compreso direttore, giuria e suo presidente. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CANAL GRANDE DI ANTONIO DIPOLLINA “STORIA D’AMORE”. CANTA: UN BAMBINO
REPUBBLICA DOMANDA Roberto Formigoni: la crisi della maggioranza, le regioni, le espulsioni dei rom. Il governatore della Lombardia risponde in diretta. Inviate i messaggi a repubblicatv@-repubblica.it. RAI 1
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Stella del Sud: Spagna Extra Factor Carton Flakes Tracy & Polpetta Tg2 E...state con Costume Tg2 Mattina Sì viaggiare Meteo2 I fatti vostri - Con G. Magalli, A. Volpe, M. Cirillo Tg2 Giorno Tg 2 E...state con Costume Eat Parade Pomeriggio sul Due - Con C. Balivo, M. Infante La signora in giallo - Tf Numb3rs - Tf Tg2 Flash L.I.S. Meteo2 Rai Tg Sport Tg2 Extra Factor - Conduce F. Facchinetti Squadra Speciale Cobra 11 - Tf Tg2 20.30 N.C.I.S. - Tf Criminal Minds - Tf Persone sconosciute - Fiction Tg2 L’ultima parola - Con G. Paragone Tg Parlamento Extra Factor Meteo2 Appuntamento al cinema Tg2 E...state con Costume Film: Wolf creek - Con G. McLean
VINCITORE Davide Rossi ha cantato “Storia d’amore”
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CANALE 5
6.30 Il caffè di Corradino Mineo Italia, Istruzioni per l’uso 8.00 La Storia siamo noi 9.05 Film: Tarantella napoletana - Di C. Mastrocinque. Con T. Barnett, C. Bindi, C. Crispo 10.30 Cominciamo bene Estate. All’interno: 11.10 Tg3 Minuti / 12.00 Tg3 - Rai Sport Notizie / Meteo3 / 12.25 Tg3 Fuori Tg 13.00 Cominciamo bene Estate Condominio Terra... 13.10 Julia - Tf 14.00 Tg Regione Tg Regione Meteo 14.20 Tg3 Meteo3 14.50 Cominciamo bene Estate Condominio Terra... 15.00 Tg3 Flash L.I.S. 15.05 Il richiamo della foresta - Tf 15.50 Tg3 Gt Ragazzi 16.00 Cose dell’altro Geo 17.40 Geo & Geo. All’interno: 18.10 Meteo3 19.00 Tg3 19.30 Tg Regione Tg Regione Meteo 20.00 Blob 20.10 Seconda chance - Tf 20.35 Un posto al sole 21.05 Film: Caos calmo - Di A. Grimaldi. Con N. Moretti, V. Golino, A. Gassman, I. Ferrari, B. Yoshimi 23.10 Sfide 0.00 Tg3 Linea notte Meteo3 1.00 Appuntamento al cinema 1.10 Cult Book
ITALIA 1
6.00 Prima pagina 7.55 Traffico / Meteo5 / Borse e monete 8.00 Tg5 Mattina 8.40 Mattino Cinque - Con F. Panicucci, P. Del Debbio 10.00 Tg5 - Ore 10 10.05 Mattino Cinque - Con F. Panicucci, P. Del Debbio 11.00 Forum - Conduce R. Dalla Chiesa 13.00 Tg5 / Meteo5 13.40 Beautiful - Soap 14.10 Centovetrine - Soap 14.45 Tvm: Una nuova casa - Di M. Tuchner. Con M. Settle, H. Tylo 16.15 Pomeriggio Cinque - Conduce B. D’Urso. All’interno: 18.00 Tg5 - 5 minuti 18.50 Chi vuol essere milionario Conduce Gerry Scotti 20.00 Tg5 / Meteo5 20.30 Velone 21.10 I Cesaroni - Tf con C. Amendola, A. Fassari, M. Tortora 22.45 Matrix - Con Alessio Vinci 1.00 Tg5 / Meteo 1.30 Velone (r) 2.20 In tribunale con Lynn- Tf 3.10 Tg5 Notte / Meteo5 3.40 In tribunale con Lynn- Tf 5.30 Tg5 Notte / Meteo5
6.40 8.40 9.35 11.25 12.25 13.00 13.35 13.40 14.10 14.40 15.00 18.30 18.58 19.00 19.25 19.30 20.05 20.30 21.10
23.45 1.40 2.35 3.20 3.30 3.40 4.20 4.35
5.55 6.10
cinema mattina
■
cinema pomeriggio
14.00 No problem - di V. Salemme Sky Cinema Hits HD 14.20 Lucky, re del deserto - di S. Bodrov Sky Cinema Family HD 14.50 La misma luna - di P. Riggen Sky Cinema Mania 15.20 Love Story - di A. Hiller Sky Cinema Classics 15.40 Il brigante di Tacca del Lupo - di P. Germi Sky Cinema Italia 16.45 The Millionaire - di D. Boyle Sky Cinema Mania 17.35 Amici di... letti - di J. Brady Sky Cinema Hits HD 17.55 Giorni di fuoco - di K. Waxman Sky Cinema Max HD
■
cinema sera
19.00 Cosmonauta - di S. Nicchiarelli Sky Cinema 1 HD 21.00 Un amore alle corde - di R. Craig Sky Cinema 1 HD 21.00 Noi gangster - di H. Verneuil Sky Cinema Classics 21.00 Racconti incantati - di A. Shankman Sky Cinema Family HD 21.00 Romanzo di un giovane povero - di E. Scola Sky Cinema Italia 21.00 Vampiro a Brooklyn - di W. Craven Sky Cinema Mania 21.00 Momentum - di J. Seale Sky Cinema Max HD 21.15 Taxi Driver - di M. Scorsese Sky Cinema Hits HD
■
cinema notte
22.40 Questione di cuore - di F. Archibugi Sky Cinema 1 HD 22.40 Cassandra Crossing - di G. Pan Cosmatos Sky Cinema Classics 22.40 Saw V - di D. Hackl Sky Cinema Max HD 22.45 Lucky, re del deserto - di S. Bodrov Sky Cinema Family HD 23.00 47 morto che parla - di C. Bragaglia Sky Cinema Italia 23.15 Giù al nord - di D. Boon Sky Cinema Hits HD 00.20 Minority Report - di S. Spielberg Sky Cinema Max HD 00.30 Obsessed - di S. Shill Sky Cinema 1 HD
sport
19.00 Futbol Mundial Sky Sport 1 HD 19.00 Wrestling: Ep. 12 WWE NXT Sky Sport 2 HD 19.10 Sollevamento Pesi: Donne 48kg Campionato del Mondo EuroSport HD 19.15 Calcio Highlights Sky Supercalcio HD 19.30 Preview Champions League Sky Sport 1 HD 19.30 Calcio: Napoli - Bari Serie A Sky Supercalcio HD 20.00 Serie B prepartita Sky Sport 1 HD 20.00 Wrestling: Ep. 12 WWE Superstars
Sky Sport 2 HD 20.00 Golf: The KLM Open PGA European Tour Sky Sport 3 HD 20.00 Serie A Review Sky Sport Extra 20.00 Serie B prepartita Sky Supercalcio HD 20.15 Bollettino Sportivo Eurosport 2 20.30 Calcio: Una partita Coppa del Mondo femminile U17 Eurosport 2 20.45 Calcio: Varese - Pescara Serie B Sky Sport 1 HD 20.45 Calcio: Varese - Pescara Serie B Sky Supercalcio HD 21.00 Bowling: PBA Tour EuroSport HD
21.00 Wrestling: Ep. 12 WWE Domestic Smackdown! Sky Sport 2 HD 21.00 Golf: Omega European Masters PGA European Tour Sky Sport 3 HD 21.45 Altri: Campionato irlandese di Hurling Eurosport 2 22.00 Calcio: Una partita Coppa del Mondo femminile U17 EuroSport HD 22.45 Serie B postpartita Sky Sport 1 HD 22.45 Poker: Ep. 3 La notte del PokerClub Satellite Sky Sport 2 HD 22.45 Serie B postpartita Sky Supercalcio HD
23.00 The Daily Surf Report Eurosport 2 23.00 Euro Calcio Preview Sky Sport 1 HD 23.00 Ep. 33 Momenti di Golf Sky Sport 3 HD 23.00 Calcio: Varese - Pescara Serie B Sky Sport Extra 23.00 Euro Calcio Preview Sky Supercalcio HD 23.15 Bollettino Sportivo Eurosport 2 23.30 The Daily Surf Report Eurosport 2 23.30 Poker: Women. Ep. 4 La notte del PokerClub Satellite Sky Sport 2 HD 23.30 Ep. 37 PGA European Tour Weekly Sky Sport 3 HD
FOX 10.45 I Simpson Fox HD 10.50 The Dead Zone FX 11.05 N.C.I.S. - Unità anticrimine Fox Crime HD 11.15 Futurama Fox HD 11.35 Dharma e Greg Fox Life 11.35 Il Tenente Colombo (1968-1978) Fox Retro 11.40 90210 Fox HD 11.45 Countdown FX 12.00 Law & Order. Criminal Intent Fox Crime HD 12.00 La Tata Fox Life 12.30 Bones Fox Life 12.35 I Simpson Fox HD 12.35 N.Y.P.D. - New York Police Department FX 12.50 Law & Order - I due volti della giustizia Fox Crime HD 13.00 I Jefferson Fox Retro 13.05 Tutto in famiglia Fox HD 13.25 Ally McBeal Fox Life 13.30 La vita secondo Jim Fox HD 13.30 Il mio amico Arnold Fox Retro 13.30 Frasier FX
RETE 4
Cartoni animati Kyle XY - Tf Smallville - Tf Heroes - Tf Studio Aperto / Meteo Studio Sport MotoGp - Quiz I Simpson - Tf My name is Earl - Tf Camera Café ristretto - Sitcom Tennis. Coppa Davis: Svezia-Italia Studio Aperto Meteo Studio Sport Sport Mediaset Web Tutto in famiglia - Sitcom I Simpson - Tf Mercante in fiera - Con Pino Insegno Film: Nessuna verità - Di R. Scott. Con L. Di Caprio, R. Crowe, C. Van Houten, O. Isaac, M. Strong Tennis. Coppa Davis: Svezia-Italia (differita) Grand Prix - Prove (sintesi) Poker1mania Studio Aperto-La giornata Ciak Speciale Tv Moda Media Shopping Film: La poliziotta a New York - Di M. M. Tarantini. Con E. Fenech, A. Vitali, R. Montagnani, A. Maccione Media Shopping La tata - Sitcom
[servizio a pagamento]
09.10 The Wild Stallion - Praterie selvagge di C. Clyde Sky Cinema Family HD 09.25 Serpico - di S. Lumet Sky Cinema Classics 09.50 Tre fratelli - di F. Rosi Sky Cinema Italia 10.25 L'uomo che ama - di M. Tognazzi Sky Cinema Hits HD 11.10 Bellamy - di C. Chabrol Sky Cinema 1 HD 11.30 Oltre ogni rischio - di A. Ferrara Sky Cinema Mania 13.05 Davanti agli occhi - di V. Perelman Sky Cinema Mania 13.30 Salomé - di W. Dieterle Sky Cinema Classics
■
Ultima polemica, quelli che protestano perché i virgulti cantano canzoni “da grandi”, con testi un po’ così. Indignazione dei protagonisti (alcuni di loro, se servisse, farebbero cantare alle bimbe anche “A chi la do stasera/la mia felicità” della benemerita Nadia Cassini). L’altra sera dalla Clerici un infante gorgheggiava Storia d’amore di Celentano, una delle canzoni più adulte di sempre. Non era scandaloso, era solo ridicolo: ma sul ridicolo ormai non protesta più nessuno.
RAI 3
RAI 2
6.00 Euronews 6.10 Quark Atlante. Immagini dal pianeta 6.30 Tg1 Previsioni sulla viabilità 6.45 Unomattina. All’interno: Che tempo fa; 7.00-8.009.00 Tg1; 7.30 Tg1 L.I.S.; 9.30 Tg1 Flash 10.00 Verdetto finale 10.50 Appuntamento al cinema Che tempo fa 11.00 Tg1 11.05 Occhio alla spesa - Con A. Di Pietro 12.00 La prova del cuoco - Con A. Clerici 13.30 Telegiornale 14.00 Tg1 Economia 14.10 Bontà loro - Con M. Costanzo 15.00 Se... a casa di Paola - Con P. Perego 16.15 La vita in diretta - Con L. Sposini, M. Venier. All’interno: 16.50 Tg Parlamento / 17.00 Tg1 / 17.10 Che tempo fa 18.50 L’Eredità - Con C. Conti 20.00 Telegiornale 20.30 Soliti ignoti - Conduce Fabrizio Frizzi 21.10 I migliori anni - Conduce Carlo Conti Tg1 60 secondi 23.35 Tv 7 0.35 L’appuntamento. Scrittori in tv 1.05 Tg1 Notte 1.35 Che tempo fa
SKY
A CATEGORIA “bambino che canta” nella vita comune ispira reazioni naturali (fingere un impegno improvviso e scappare via, appiccare fuoco alla casa ecc.). In tv è ovviamente un’altra cosa, tanto che RaiUno e Canale 5 da tempo si danno battaglia sul tema. I cantanti veri si sono adattati e confluiscono sia a Io canto (Canale 5, conduce Gerry Scotti) sia a RaiUno (Ti lascio una canzone, Antonella Clerici), accompagnando i gorgheggi giovanili col solito misto di apprensione e pensieri fissi al modello 740.
DIGITALE TERRESTRE
Oggi
DEEJAY TV
LA SETTE
5.35 Tg4 Rassegna Stampa 5.55 West Wing tutti gli uomini del presidente - Tf 6.40 Media Shopping 7.10 Più forte ragazzi - Tf 8.10 Starsky e Hutch - Tf 9.05 Hunter - Tf 10.30 Ultime dal cielo - Tf 11.30 Tg4. All’interno: 11.54 Meteo 12.00 Vie d’Italia notizie sul traffico 12.05 Wolff un poliziotto a Berlino - Tf 12.55 Detective in corsia - Tf 13.50 Il tribunale di Forum - Anteprima 14.05 Sessione Pomeridiana: Il Tribunale di Forum - Conduce Rita Dalla Chiesa 15.35 Sentieri - Soap 16.15 Film: Salto nel buio - Di J. Dante. Con D. Quaid, M. Ryan, M. Short, K. Mc Carthy 18.55 Tg4. All’interno: Meteo 19.35 Tempesta d’amore - Telenovela 20.30 Walker Texas Ranger - Tf 21.10 Il giudice e il commissario Tf 23.20 Film: Lantana - Di R. Lawrence. Con A. Lapaglia, K. Armstrong, B. Hershey 1.45 Tg4 - Rassegna stampa 2.10 Film: Strogoff - Di E. Visconti. Con J. P. Law, M. Farmer, H. Keller
6.00 Tg La7 Meteo Oroscopo Traffico 7.00 Omnibus. All'interno alle ore 7.30 Tg La7 9.55 (ah)iPiroso - Conduce A. Piroso 10.50 Movie Flash 10.55 Otto e mezzo (r) 11.25 Hardcastle & McCormick Tf 12.15 Movie Flash 12.30 Jag - Avvocati in divisa - Tf 13.30 Tg La7 13.55 Movie Flash 14.00 Film: Duello nell’Atlantico - Di D. Powell. Con R. Mitchum, C. Jurgens, D. Hedison 16.00 Atlantide - Storie di uomini e di mondi - Conduce N. Lusenti 18.00 Relic Hunter - Tf 19.00 NYPD Blue - Tf 20.00 Tg La7 20.30 Otto e mezzo - Conduce Lilli Gruber 21.10 Ben Hur - Miniserie di S. Shill. Con K. Kreuk, R. Winstone, E. Vancamp 23.15 Tg La7 23.25 Vivo per miracolo - Conduce Ugo Francica Nava 1.30 Movie Flash 1.35 Otto e mezzo (r) 2.15 Alla corte di Alice- Tf 3.20 2’ Un libro (r) 3.25 CNN News
6.00 9.45 10.00 11.00 13.30 13.55 14.00 15.55 16.00 18.55 19.00 19.30 21.00 22.00 23.00 0.00
Coffee & Deejay Deejay Hits Deejay Chiama Italia Story Deejay Hits The Club Deejay Tg Deejay Hits Deejay Tg Deejay Hits Deejay Tg The Club Deejay Music Club Deejeography Deejay Chiama Italia Story The Club Deejay Night
MTV 8.30 9.00 10.00 11.30 12.30 13.00 13.05 13.30 14.00 14.05 15.00 15.05 16.00 16.30 18.00 19.00 19.05 20.00 20.05 21.00 23.00 23.30
Disaster Date Paris Hilton My New BFF Summer Hits Love Test Mtv The Summer Song Mtv News Teen Cribs Disaster Date Mtv News Behind The Music Mtv News Trl on the Road Mtv The Summer Song Summer Hits Love Test Mtv News Trl on the Road Mtv News Mtv World Stage Behind The Music Famous Crime Scene Speciale Mtv News
RAI
■ 06.15 06.30 06.55 07.40 08.30 9.20 09.15 10.05 10.55 11.40 12.25 13.10 14.00 15.45 16.15 17.05 17.55 18.45 19.30 20.20 21.10 23.15 01.00 02.30 03.15 04.00 5.30
RAI 4 Maddecheao’ La situazione comica Beverly Hills 90210 - Tf Melrose Place - Tf High School Team - Serie Tv Streghe - Tf Dead Like me - Tf Roswell - Tf Battlestar Galactica - Tf 4400 - Tf Angel - Tf Alias - Tf Film: The Minion - L’ultimo dei Templari - di J.M. Pichè, con D. Lundgren, F. Robertson Assatirati High School Team - Serie Tv Streghe - Tf 4400 - Tf Battlestar Galactica - Tf Roswell - Tf Alias - Tf Film: Star Trek II: L’ira di Khan - di N. Meyer, con W. Shatner, L. Nimoy Film: Lasciami entrare - di T. Alfredson, con K. Hedebrant, L. Leandersson, P. Ragnar Supernatural - Tf Battlestar Galactica - Tf Angel- Tf Millennium- Tf The Eleventh Hour - Serie Tv
■ 06.30 07.25 08.20 09.20 10.20 12.10 13.10 14.10 15.10 17.00 18.00 19.00 20.00 21.00 23.00 0.40 2.30 4.10
■
PREMIUM Incantesimo 7 Stiamo bene insieme - Tf Raccontami Medicina generale - Tf Linda e il Brigadiere - Miniserie Incantesimo 7 - Tf Raccontami - Tf Capri - Tf Sospetti - Miniserie Medicina Generale - Tf Capri - Tf Incantesimo 7 - Tf Raccontami - Tf Tutti pazzi per amore - Tf Butta la luna - Miniserie Tutti pazzi per amore - Tf Butta la luna - Miniserie Medicina Generale - Tf
MOVIE
06.30 Film: Menzogna - di U.M. Del Colle, con Y. Sanson, A. Farnese, F. Lulli 08.25 Film: Se non avessi più te - di E. Fizzarotti, con G. Morandi, L. Efrikian 10.20 Film: I fantastici tre Supermen - di F. kramer, con T. Kendall, B. Harris, A. Canti 12.10 Film: Un militare e mezzo - di Steno, con R. Rascel, V. Lisi, A. Fabrizi 14.10 Film: Il tulipano d’oro 16.00 Film: Totò contro i quattro - di Steno, con Totò, A. Fabrizi, P. De Filippo
17.40 Film: Il figlio dello sceicco - di B. Corbucci, con T. Milian, B. Svenson, G. Kirsten 19.20 Film: Sturmstruppen - di S. Samperi, con R. Pozzetto, L. Toffolo, C. Ponzoni 21.00 Film: Troppo forte 22.55 Film: A History of Violence - di D. Cronenberg, con V. Mortensen, M. Bello 00.35 Film: Leggenda assassina - di J. Landis, con B. Benben, A. Griffith, C. Moura 01.35 Film: Danza dei morti - di T. Hooper, con J. Tucker, J. Lowndes, R. Englund 02.40 Film: Io la conoscevo bene - di A. Pietrangeli, con S. Sandrelli, N. Manfredi, U. Tognazzi
■ 08.15 09.00 09.45 10.00 11.15 12.15 13.00 14.00 15.00 16.45 17.30 18.15 19.45 20.45 21.00 22.00 23.00
EXTRA Discoring 1977 Extra Factor Blob Sfide Speciale Tg1- Vasco Rossi La Superstoria Avanzi Ritratti. Domenico Modugno Porta a Porta Extra Factor Discoring 1977 Una poltrona per due - Show Avanzi Blob Ritratti. Mario Riva Ritratti. Cesare Zavattini Speciale Tg1. Vasco Rossi
MEDIASET PREMIUM 13.45 C.S.I. - Scena del crimine Fox Crime HD 14.00 I Simpson Fox HD 14.00 Starsky & Hutch Fox Retro 14.00 X-Files FX 14.15 Grey's Anatomy Fox Life 14.25 I Simpson Fox HD 14.40 Investigatori dell'occulto Fox Crime HD 14.45 Jarod - Il camaleonte FX 14.50 Dr. House - Medical Division Fox HD 15.00 Hazzard Fox Retro 15.10 Private Practice Fox Life 15.35 I misteri di Murdoch Fox Crime HD 15.45 90210 Fox HD 15.45 Eureka FX 16.00 Rosamunde Pilcher - Al cuor non si comanda Fox Life 16.00 T.J. Hooker Fox Retro 16.30 The Guardian Fox Crime HD 16.35 The Dead Zone FX 16.40 Buffy Fox HD 17.00 Love Boat Fox Retro 17.20 Shark - Giustizia a tutti i costi Fox Crime HD
17.30 17.35 17.40 18.00 18.00 18.10 18.15 18.20 18.30 18.30 19.00 19.05 19.10 19.15 19.25 19.50 19.55 20.00 20.05 20.05 20.20
X-Files FX I Simpson Fox HD Dharma e Greg Fox Life I Simpson Fox HD I Jefferson Fox Retro Private Practice Fox Life N.C.I.S. - Unità anticrimine Fox Crime HD Jarod - Il camaleonte FX Tutto in famiglia Fox HD Il Tenente Colombo (1968-1978) Fox Retro American Dad Fox HD Grey's Anatomy Fox Life Law & Order - I due volti della giustizia Fox Crime HD 24 FX I Griffin Fox HD La vita secondo Jim Fox HD Il mio amico Arnold Fox Retro La Tata Fox Life Law & Order. Criminal Intent Fox Crime HD Eureka FX I Simpson Fox HD
I Jefferson Fox Retro Dharma e Greg Fox Life I Simpson Fox HD C.S.I. New York Fox Crime HD Ghost Whisperer Fox Life Missione Impossibile Fox Retro 24 FX Scrubs Fox HD Scrubs Fox HD C.S.I. New York Fox Crime HD Bones Fox Life The Unit FX Happy Town Fox HD Missione Impossibile Fox Retro Grey's Anatomy Fox Life Numb3rs Fox Crime HD The Unit FX Happy Town Fox HD I Jefferson Fox Retro Il mio amico Arnold Fox Retro Private Practice Fox Life N.C.I.S. - Unità anticrimine Fox Crime HD 23.45 Provenzano, Cosa Nostra FX 00.00 Modern Family Fox HD 20.25 20.30 20.45 21.00 21.00 21.00 21.00 21.10 21.35 21.55 21.55 21.55 22.00 22.00 22.45 22.50 22.50 23.00 23.00 23.30 23.40 23.45
■
cinema
8.38 Scelte d’onore - di D. Anspaugh Premium Cinema Emotion 10.24 Mystic River - di C. Eastwood Premium Cinema Energy 11.25 Codice Mercury - di H. Becker Studio Universal 11.27 Baaria - di G. Tornatore Premium Cinema 11.54 L’ultimo bacio - di G. Muccino Premiun Cinema Emotion 13.55 Amore senza confini - di M. Campbell Studio Universal 14.11 Ogni maledetta domenica - di O. Stone Premium Cinema 14.52 Arma letale 3 - di R. Donner Premium Cinema Energy 16.55 Fuga per la vittoria - di J. Huston Premium Cinema 17.42 Dietro l’angolo Premiun Cinema Emotion 18.25 Il deiltto perfetto - di A. Hitchcock Studio Universal
18.46 Domino - di T. Scott Premium Cinema Energy 18.56 Three Kings - di D. Russell Premium Cinema 20.59 Commediasexi - di A. D’Alatri Premium Cinema Energy 21.00 Ballare per un sogno - di D. Grant Premium Cinema Emotion 21.00 Spartan - di D. Mamet Studio Universal 21.00 Una notte da leoni - di T. Phillips Premium Cinema 22.36 Another Cinderella Story - di d. Santostefano Premium Cinema Emotion 22.46 Appaloosa - di E. Harris Premium Cinema Energy 22.50 Manhattan - di W. Allen Studio Universal 0.20 Last Shot - di J. Nathanson Premium Cinema 0.48 Identità violate - di D.J. Caruso Premium Cinema Energy
IRIS 15.47 Film: Totò contro Maciste - di F. Cerchio, con Totò, N. Taranto, S. Burke, N. Sanders Tre minuti con Media Shopping Tvm: Perry Mason - La novizia - Con R. Burr Note d’arte Anica Flash 24 - Tf The Shield - Tf Tgcom / Tgcom Cinema e Dintorni Film: Starman - di J. Carpenter, con J. Bridges, K. Allen, C. M. smith, R. Jaeckel 22.55 Film: La cosa - di J. Carpenter, con K. Russell, W. Brimley, R. Dysart, T.K. Carter 0.40 Anica Flash 0.43 Tgcom
17.20 17.29 19.09 19.14 19.17 20.05 20.50 21.00
■
intrattenimento
09.10 10.03 11.58 12.57 13.29 13.50 15.23 15.32 15.45 16.16 16.50 18.15 18.21 19.23 20.10 20.59 21.00 21.00 22.01 22.46 23.40 23.58 00.35
R.I.S. - Tf Steel Una mamma per amica -Tf Mya Leverage - Tf Joi Falling for Grace - Tvm Mya Jack & Bobby - Tf Joi The Bourne Supremacy - Film Steel Criminal Intent - Tf Joi American Dreams - Tf Mya Heroes - Tf Steel ER - Medici in prima linea - Tf Joi On the line - Film Mya R.I.S. - Tf Steel La chiave del cuore - Tvm Mya Friday Nights Lights - Tf Joi Smallville - Tf Steel Royal Pains - Tf Joi Mercy - Tf Mya Fringe - Tf Steel Intrigo a Berlino - Film Joi C’è post@ per te - Film Mya Surface - Tf Steel Criminal Intent - Tf Joi Heroes - Tf Steel
CIELO 13.00 13.30 14.30 15.00 16.00 16.30 17.30 18.00 18.30 19.00 20.00 21.00 22.00 23.00 00.00
Io, me e Simone - Serie tv Jamie Oliver: il mio giro d’Italia Strega per amore - Serie tv Fantasy Island - Serie tv La mia vita con Derek - Serie tv Project Runway - Taglia, cuci... sfila! Italia’s Next Top Model 3 - Daily Cash Taxi Io, me e Simone - Serie tv Cielo TG24 sera 24 - Serie tv Lipstick Jungle - Serie tv Crash - Contatto fisico Boris - Serie tv Cielo TG24 notte
SPORT
Genova, 2-10 Ottobre 2010
Walk on the sea genoaboatshow.com
Il
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
■ 62
Il 3-3 di Torino con i modesti polacchi del Lech in Europa League rilancia i dubbi sulle reali ambizioni bianconere, partiti dallo stesso Delneri. Tanta grinta e tanta fragilità: 6 gol subiti in due gare
rebus
Juve
Lampi, errori, paure quanto vale davvero? Cosa non va
EMANUELE GAMBA TORINO è poco di buffo nel mistero della Juventus, tra le pieghe di questa squadra che si sforza di non farsi capire e nemmeno di capirsi. La gente la guarda perplessa, passa da un 3-3 con la Sampdoria a un altro il 3-3 con il Lech Poznan (il Lech Poznan!) e non sa da che parte prendere ciò che va a guardare, come se tutto fosse un incredibile nonsense. La Juve fa segnare due gol alla riserva di Pazzini e tre a un centravanti lettone (lettone!) di 22 anni, Artjoms Rudnevs, sul quale ovviamente la difesa s’è appisolata. Ma la Juve ha anche l’orgoglio per rimontare, la rabbia per reagire, la disperazione di non arrendersi e comunque è tutto ciò che il suo allenatore non vorrebbe che fosse, e neanche Del Piero: «Questa altalena di emozioni non ci aiuta». Delneri coltiva l’utopia di un calcio preciso e organizzato, lavora sul sincronismo dei movimenti con la pazienza e la precisione di un orologiaio, chiede che i suoi giocatori mandino a memoria movimenti e situazioni di gioco, che imparino la freddezza del ragionamento ma anche il calore del coraggio e invece pilota una formazione sconclusionata, tutto meno che ra-
C’
Sotto di due reti, gran rimonta con magia di Del Piero Nel recupero arriva il pari polacco zionale, lineare, logica. Non sappiamo se basterà il tempo, quel tempo che Delneri implora, a risolvere e anzi rivoluzionare usi e costumi, abitudini e mentalità. Sembra invece che il tempo che incida sia il passato, quello che reca l’eredità delle paure, che soffia il fumo ancora vivo dalle macerie (questi gioca-
La difesa INCUBO CENTRAVANTI
Due gol concessi al sampdoriano Pozzi in campionato, addirittura tre al lettone Rudnevs
La mentalità TROPPA INCOSTANZA
La squadra passa da fasi di sbandamento a momenti di rabbia e orgoglio che la portano a reagire
Europa League gruppo A
JUVENTUS-LECH POZNAN 3-3 JUVENTUS (4-4-2) Manninger 5.5 – Grygera 5.5, Legrottaglie 5,5, Chiellini 7, De Ceglie 6 (45’ pt Motta 5.5) – Krasic 6, Sissoko 4.5, Melo 5, Lanzafame 4.5 (10’ st Pepe 6) – Iaquinta 5.5 (34’ st Marchisio sv), Del Piero 6.5. LECH POZNAN (4-2-3-1) Kotorowski 4.5 – Wojtkowiak 5, Arboleda 4.5, Djurdjevic 5, Henriquez 5 – Injac 5.5, Krivets 6 – Kikut 5.5 (36’ st Wilk sv), Stilic 6.5 (35’ st Tshibamba sv), Peszko 6.5 (28’ st Wichnlarek sv) – Rudnevs 8. Arbitro: Bezborodov (Rus) 6.5. Reti: 14’ pt, rig., e 30’ pt Rudnevs, 47’ pt e 5’ st Chiellini, 23’ st Del Piero, 47’ st Rudnevs. Note: ammoniti Melo, Sissoko, Arboleda, Peszko, Krivets, Wojtkowiak; spettatori 10.837 paganti, incasso 165.725 euro.
Gli infortuni GUAI MUSCOLARI
Dopo i tanti guai muscolari riportati lo scorso anno, si ripropongono gli infortuni L’ultimo ieri a De Ceglie
La tattica IL 4-4-2
Delneri chiede movimenti precisi e meccanismi imparati a memoria. Melo e Sissoko anelli deboli in mediana
tori sono ormai abituati a giocare così come viene, seguendo solamente l’istinto e talvolta la presunzione), che ripropone incubi mai risolti (tipo gli infortuni: ieri s’è fermato De Ceglie, che era stato uno dei meno peggio), che consegna la complicatissima materia prima che l’allenatore deve modellare: costruire un centrocampo sull’illogicità Melo e Sissoko è impresa praticamente impossibile. «Ma i fantasmi», dice Delneri, «li abbia-
Europa League gruppo I
PSV-SAMPDORIA 1-1 PSV (4-3-3) Isaksson 6 — Hutchinson 6, Marcelo 6, Bouma 6.5, Pieters 6 — Afellay 7.5, Toivonen 6 (39’ st Reis sv), Engelaar 6 — Lens 6.5 (36’ st Amrabat), Berg 5.5 (30’ st Koevermans), Dzsudzsak 6.5. SAMPDORIA (4-3-1-2) Curci 5.5 — Cacciatore 7.5, Volta 7, Gastaldello 7, Ziegler 6 — Semioli 6 (24’ st Padalino 5.5), Palombo 6.5, Mannini 6.5 — Koman 7.5 (36’ st Dessena sv) — Cassano 6, Marilungo 6.5 (42’ st Guberti sv). Arbitro: Kircher (Germania) 6. Reti: 25’ pt Cacciatore, 45’ st Dzsudzsak. Note: spettatori 15 mila circa, ammoniti Semioli, Mannini, Koman, Cacciatore, Padalino, Dzsudzsak.
mo scacciati: nel passato non si rimontava, adesso sì». Dal tempo passato è piovuto anche il sensazionale gol di Alessandro Del Piero, straordinariamente bello ma anche crudele perché aveva alimentato un’illusione prima che il centravanti lettone pareggiasse con una rete praticamente identica, mirabolanti sinistri da distanza siderale andati a morire all’incrocio dei pali: due gesti tecnici meravigliosi, due diamanti scovati nel-
la miniera di una partita che aveva dato solamente bruttezze. Il Lech aveva segnato il primo gol grazie a uno sciagurato fallo da rigore dell’inconcepibile Melo dopo aver subìto un contropiede partito da un corner battuto dai bianconeri (una di quelle situazioni di gioco che mandano in bestia gli allenatori: «Krasic non doveva andare a saltare ma stare a coprire», spiegherà Delneri) e il secondo dopo una serie di errori della difesa juventina
Samp, un altro finale amaro il Psv la raggiunge al 90’ DAL NOSTRO INVIATO STEFANO ZAINO EINDHOVEN — Ancora una volta sono fatali gli ultimi minuti alla Sampdoria europea. La squadra di Di Carlo, che è ricorso a piene mani al turn over nonostante lo avesse escluso alla vigilia (fuori 5 titolari: Pazzini, Guberti, Dessena, Zauri e Lucchini), ha subito il gol del pareggio a pochi secondi dalla fine con un bolide da fuori di Dzsudzsak, capace di trovare l'angolino lontano con Curci in ritardo. Era andata in vantaggio al 25' del primo tempo con Cacciatore, abile nell'infilare di testa su un cross di Koman.
cui hanno partecipato, a vario titolo, Legrottaglie e Lanzafame. La Juve ha rimediato con una doppietta di Chiellini (di Chiellini!) procurata prima da uno strafalcione dello stopper colombiano Arboleda e poi da un altro del portiere Kotorwski, e insomma un pareggio di errori, anche se non è accettabile che la Juve sbagli come e quanto il Lech Poznan. Se il primo tempo è stato un’orribile ricerca di una logica mai trovata, nella ripresa i Europa League gruppo F
SPARTA PRAGA-PALERMO 3-2
Proprio quest'ultimo, un altro dei giovani al debutto, è stata la nota più piacevole della serata blucerchiata, peraltro positiva. Nel primo tempo ha imperversato, dimostrandosi molto più efficace di Cassano fra centrocampo e attacco. Il pareggio del Psv è stato assolutamente meritato. Nella ripresa la Samp ha subito la costante pressione olandese. Il palo ha negato la gioia del gol ad Afellay, altre occasioni sono state sciupate malamente, sino alla rete che ha scacciato l'incubo della sconfitta in casa. Nell’altra partita del girone, Debrecen-Metalist 0-5. Prossimo turno: Sampdoria-Debrecen. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SPARTA PRAGA (4-1-4-1) Blazek 6 - Adiaba 6, Babrec 6, Repka 6, Pamic 6,5 - Hoheneder 5,5 - Sionko 6 (45' st Kadebk sv), Kadlec 6,5 (37' st Thesnak sv), Kladrubsky 6,5, Podany 6,5 - Wilfried 6 (46' st Kweuke sv) PALERMO (4-3-1-2) Sirigu 6 - Darmian 5,5, Glik 5, Bovo 6, Balzaretti 6 - Migliaccio 6 (13' st Kasami 6), Liverani 6, Rigoni 6 (33' st Joao Pedro sv) Pastore 6,5 - Maccarone 6, Hernandez 6. Arbitro: Kakos (Gre) 6. Reti: 17' pt Wilfried, 37' pt Maccarone, 24' st Kladrebusky, 30' st Kadlec, 38' st Hernandez Note: ammoniti Kladrebusky, Kasami, Repka, Adiaba; spettatori 13.766
Armstrong
Mourinho
I detective Usa chiedono i campioni del Tour ‘99
Il Portogallo lo vuole ct per due partite
PARIGI — Gli investigatori americani che indagano sulle accuse di doping contro Lance Armstrong (foto) hanno chiesto all’agenzia francese i campioni di urine risalenti al Tour ‘99, il primo vinto dal texano. Le analisi effettuate all’epoca non consentivano di rintracciare tracce di Epo. Il presidente dell’agenzia ha garantito la massima collaborazione.
LISBONA — La federcalcio portoghese sta pensando di proporre a José Mourinho (foto) l’incarico di ct a tempo, in vista delle prossime gare di qualificazione a Euro 2012 contro Danimarca e Islanda (8 e 12 ottobre). Il presidente federale, Madail, si sarebbe recato a Madrid ieri proprio per parlare con il tecnico del Real.
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Calciopoli, la svolta di Agnelli pronte 80 telefonate anti Inter Obiettivo: la revoca del titolo 2006. Nuovo legale a Napoli FULVIO BIANCHI
Le tappe della vicenda
ROMA ambio di rotta: la “nuova” Juventus, quella di Andrea Agnelli, è pronta a depositare in Federcalcio 80-85 intercettazioni contro l'Inter, chiedendo appunto la revoca dello scudetto 2006, ed è anche pronta a “schierare” a Napoli, sin dall'udienza del 1° ottobre, l'avvocato Luigi Chiappero, che difese Antonio Giraudo nel processo sportivo di Calciopoli. È una scelta radicale: la nuova Juve ha deciso di dare battaglia a tutto campo, quello che non fece quattro anni fa. Ma ora John Elkann ed Andrea Agnelli, non per niente cresciuto all'ombra di Giraudo, hanno stabilito una strategia più aggressiva, tanto che il presidente bianconero, di recente, ha ricordato ad Abete che aspetta fiducioso una risposta dalla Federcalcio, «entro breve tempo,
C
La retrocessione Il 25 luglio 2006 la Juve è condannata alla serie B con -17 punti (poi -9) e le vengono tolti due scudetti, di cui uno assegnato a tavolino all’Inter. Condanne pure per l’ad Giraudo e per il dg Moggi
Il processo penale Il via a gennaio 2009 al tribunale di Napoli: con il rito abbreviato condanna per Giraudo. Il processo con rito ordinario è tuttora in corso con Moggi imputato. La Juve non si è costituita parte civile
Le intercettazioni selezionate per rendere più veloce la decisione della Federcalcio
DAL CAPOLAVORO ALLA DOCCIA FREDDA A sinistra Del Piero, autore del fantastico gol del momentaneo 3-2 per i bianconeri, deluso dopo il pari subito nel recupero In alto, la prima delle due reti di Chiellini e la seconda di Rudnevs, autore di una tripletta
bianconeri hanno sciolto le briglie e persino Melo e Sissoko, cui basta montare un po’ di pressing per invitarli allo sbaglio, hanno combinato qualcosa di decente: ma è stata una reazione rabbiosa e istintiva («Non è vero, abbiamo finalmente cercato le fasce», ribatte Delneri), non una rimonta organizzata anche se sono stati trasmessi segni di vita. «Sbagliamo per gioventù e per troppa voglia: se Motta avesse congelato il pallone anziché cer-
care di segnare il 4-2, non avremmo preso il 3-3. Siamo una squadra a due facce: regaliamo il primo tempo, reagiamo nel secondo. Senza il gol polacco la ripresa sarebbe stata perfetta: è questo il calcio che faremo durante la stagione». Però l’altra faccia è sempre della Juve, questo è il problema. E la prossima partita (30 settembre) è a Manchester, in casa del City di Mancini, che ieri ha vinto 2-0 a Salisburgo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
molto breve», sulla revoca degli scudetti. In ballo soprattutto quello del 2006, tolto alla Juventus e assegnato all'Inter dai saggi (ora pentiti...) di Guido Rossi. Per accelerare i tempi dell'indagine Figc, la Juve è pronta a depositare in via Allegri le intercettazioni - file audio e trascrizione di periti giurati - che riguardano prevalentemente l'Inter (Moratti e Facchetti). Sono le stesse su cui ha lavorato per mesi il consulente di Luciano Moggi, Nicola Penta, e che sono state acquisite già nel processo penale: si parla di griglie, sorteggi, amicizie, raccomandazioni, telefonate (proibite) agli arbitri, regali da ritirare in sede, eccetera. Quanto basta, secondo la Juventus, per togliere quello scudetto all'Inter. La mossa della Juve è prevista prima della ripresa delle udienze a Napoli, proprio per mettere pressione sulla Figc. Gian-
Palermo troppo distratto a Praga un altro ko per 3-2 DAL NOSTRO INVIATO MASSIMO NORRITO PRAGA — Il Palermo continua a farsi male da solo. Come a Brescia, anche a Praga subisce tre gol e butta al vento una partita che per larghi tratti domina. Il 3 a 2 in favore dello Sparta è frutto di errori in fase di copertura che si ripetono in maniera ostinata. Parte male il Palermo nel quale Rossi fa un mini turn over in vista della gara di domenica contro l’Inter. Al 17’ i rosanero sono sotto per il gol di Wilfried che di testa supera il disattento Glik e mette alle spalle di Sirigu. Il portiere tiene a galla il Palermo con un paio di belle parate sino a quando non si sveglia Pastore. È l’argentino al 37’ a dare il via al-
La revisione Nella scorsa primavera, i legali di Moggi passano alla controffensiva e producono nuove intercettazioni per dimostrare che anche l’Inter teneva rapporti coi designatori arbitrali. La Juve: “Vogliamo giustizia” La festa scudetto della Juve nel 2006 carlo Abete ha promesso un'inchiesta e la farà: i problemi, semmai, sono i tempi. La Figc ha acquisito dalla procura di Napoli tutti i file con le 180.000 intercettazioni di Calciopoli: costo di diritti di cancelleria, 67.228 euro. Ora vanno fatte sbobinare: costo, intorno ai 350.000 euro. E, soprattutto, tempi difficili da stabilire: secondo alcuni esperti, ci vogliono almeno due anni. Basti pensare che i periti ingaggiati da Moggi ne devono ancora sbobinare oltre 70.000, mentre il 1° ottobre, quando a Napoli andrà anche Collina a deporre, Nicola Penta ne consegnerà un altro centinaio (riguardano lo stesso Collina, Lanese, Rosetti, eccetera). È stato scoperto che Fac-
Europa League gruppo K
NAPOLI-UTRECHT 0-0
l’azione del pareggio: tiro non trattenuto da Blazek e Maccarone è lesto a ribadire in gol. Nella ripresa parte benissimo il Palermo che sfiora il gol in due occasioni con Hernandez e colpisce la traversa con il solito Pastore. Ma i rosanero pagano ancora in difesa: nel giro di sei minuti, tra il 25’ e il 30’ prendono due gol in fotocopia con inserimento da destra e conclusione centrale. Nel primo caso segna Kladrubsky. Nel secondo Kladec. Hernandez al 38’ con un gol di tacco sul cross basso di Balzaretti, prova inutilmente a riaprire la partita. Nell’altra gara del girone, successo 3-0 del Cska Mosca a Losanna. Il 30 settembre Palermo-Losanna. © RIPRODUZIONE RISERVATA
NAPOLI (3-4-2-1) De Sanctis 6.5 — Santacroce 5, Cannavaro 6, Aronica 5 — Zuniga 5, Yebda 5 (31’ st C. Lucarelli sv), Gargano 6, Dossena 5 (24’ st Maggio 6) — Lavezzi 5, Sosa 5 (11’ st Hamsik 6) — Cavani 5.5. UTRECHT (4-3-3) Vorm 6 — Cornelisse 6.5, Vuytens 6, Schut 6.5, Nesu 6 — Duplan 6 (39’ st Maguire sv), Silberbauer 6, Lensky 6 — Van Wolfswinkel 4.5, Demouge 5.5, Mertens 6.5 (44’ st Danso sv). Arbitro: Vad 6. Note: ammoniti Van Wolfswinkel, Silberbauer, Yebda, Cavani, Gargano, Maggio, Santacroce. Spettatori 30 mila.
Al processo contro Moggi & C. arriva Chiappero: dalla linea soft si passa a quella aggressiva chetti aveva due telefonini, uno intestato all'agenzia di assicurazioni e l'altro all'Inter. Sul secondo, che deve essere ancora “aperto”, ci dovrebbero essere le chiamate con Pairetto, Bergamo e Ghirelli. Moggi ad ottobre chiamerà come testimoni anche Tronchetti Provera, Tavaroli, Cipriani e Moratti. Il presidente del collegio, Maria Teresa Casoria, vuole arrivare a sentenza a gennaio-febbraio
2011. A che punto sarà in quel periodo l'indagine del superprocuratore Figc, Stefano Palazzi? La Juventus, comunque, manda in campo a Napoli anche l'avvocato Chiappero, ed è un segnale importante: non c'è più quel distacco con Moggi come in passato, ma la convinzione che d'ora in avanti si debba fare una difesa, se non comune, di sicuro meno “distaccata” dall'ex dg bianconero. Nel maggio 2006 John Elkann disse «sono state fatte cose riprovevoli», l'avvocato juventino Cesare Zaccone accettò la serie B (come male minore): ora la nuova Juve non accetta più nulla. E attacca. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Grigio Napoli, 0-0 tra i fischi De Sanctis ferma l’Utrecht MARCO AZZI NAPOLI — Terzo pareggio consecutivo, dopo quelli con Fiorentina e Bari. Il Napoli di Mazzarri non sa più vincere. Dal San Paolo è uscito indenne (0-0) anche l’Utrecht, che avrebbe meritato di più. Fischi sugli azzurri, alla fine. L’Utrecht non è sembrato un avversario irresistibile. Eppure, complice il turn over di Mazzarri, gli olandesi sono riusciti a mettere molta paura ai 30 mila del San Paolo. Il Napoli ha sofferto per l’intero primo tempo, in cui è rimasto a galla soprattutto per i riflessi di De Sanctis. Ma c’è voluto un clamoroso errore di testa (34’) del centravanti olandese Van Wolfswinkel, a porta
vuota, per evitare lo svantaggio agli azzurri. Male i nuovi acquisti. Sosa si è spento in fretta, dopo una promettente fiammata iniziale. A disagio il mediano algerino Yebda, che ha subito la maggiore rapidità degli avversari. L’assenza di Hamsik, a riposo in panchina, ha fatto mancare i rifornimenti a Cavani e Lavezzi: troppo isolati. In difficoltà pure Zuniga e Santacroce, al debutto tra i titolari. Inevitabile il ricorso al talento slovacco, nella ripresa. Il Napoli, se non altro, si è ripreso l’iniziativa e ha sofferto meno in difesa. Ma il gol non è arrivato. Nell’altra partita del girone, Liverpool-Steaua 4-1. Prossimo turno: Steaua-Napoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
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R2SPORT
PER SAPERNE DI PIÙ www.acmilan.com www.asroma.it
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Ranieri sbatte sul totem Totti la sua Roma è davvero sparita Banche, sconfitte, liti e una città già incandescente livello della Roma è quasi normale, il come però indigna. «Ne ho passati molti di momenti così. Ci si può risollevare, sono cose normali. Il bello del calcio è che si può sempre ripartire, c’è sempre una gara per ricominciare. Giochiamo ogni tre giorni, abbiamo le occasioni per rimetterci in carreggiata» ha detto il bastonatissimo Ranieri. Intanto — come al ritorno da Cagliari — il pullman ha deportato tutti a Trigoria a sudare («l’unica cosa che si può fare è lavorare da matti» ha detto Montali), parlare e sorbirsi la suonata del pianista su cui ormai sparano tutti (parole del tecnico stesso). Il confronto Totti-Ranieri c’è già stato, anche se per soli 10 minuti: il capitano ha detto che le critiche non erano rivolte direttamente a Ranieri ma ha ribadito che «si può anche perdere, giocandosela però». «Per come sta la squadra adesso, è meglio coprirsi» gli ha risposto il tecnico. E via in campo. Sono così tornati i fantasmi di due anni fa, quando Ranieri andò a sbattere sul totem Del Piero e alla fine perse la battaglia. Totti non sarà multato: sicuramente ci saranno altre puntate.
FABRIZIO BOCCA ROMA a società — e già questo è un dubbio: qual è la società? La presidentessa Sensi? L’addetto alle risorse umane Montali? La banca che tiene in piedi la baracca? — ha ordinato di chiudere le bocche: silenzio stampa. E così Adriano, sul volo che rientrava mestamente da Monaco dove la Roma ha preso l’ultima sberla dal Bayern, si è chiuso nei cuffioni stereo sulle orecchie, Totti «il ribelle» si è tolto il sorriso e il cappellino rosa che indossava all’arrivo, Ranieri «il catenacciaro» si è seduto in seconda fila guardando ipnotizzato davanti a sé la luce della toilette e cercando di incrociare il meno possibile lo sguardo del capitano dietro e di Rosella Sensi a fianco. Che pure gli ha rinnovato la fiducia e tira avanti con lui (in città, nel pomeriggio, si erano già diffuse strane voci su Leonardo). Sono giorni amari per il «brand» Roma, come l’aveva definita a Monaco il vice ad di Unicredit Fiorentino arrivato quasi a parlare se non da presidente almeno da proprietario: i pretendenti in fila per la Roma, magari stranieri, il popolo delle 600 agenzie della capitale che bisogna accarezzare, la banca che si muove non solo per vendere il club ma addirittura per comprare giocatori. In campo e fuori la Roma è un melodramma. Non bastasse questo pessimo avvio di stagione che ricorda quello di un anno fa, quando Spalletti si dimise, non bastassero 3 ko e un mesto 0-
L
UN ANNO A ROMA Ranieri (58), alla Roma dal 2 settembre 2009. A sinistra un contrasto tra Totti e Lahm
I problemi
Società
Totti
Giocatori
Condizione
LA CONFUSIONE
IL BRACCIO DI FERRO
L’INVOLUZIONE
QUANTI INFORTUNI
Se la Sensi resta la n.1 formalmente, Unicredit si muove ormai da padrone, come dimostrano le parole del vice ad Fiorentino. La confusione non aiuta i giocatori.
Totti, simbolo sostituito due volte di seguito, è ai ferri corti con Ranieri, ha accusato la sua Roma di «catenaccio» a Monaco col Bayern: «Non abbiamo giocato a calcio».
Molti giocatori sono irriconoscibili rispetto alla rimonta dello scorso anno, terminata solo all’ultima giornata: 3 ko e 10 gol presi in 360’ sono più di un campanello d’allarme.
La condizione fisica secondo Ranieri - induce ad un atteggiamento difensivo. Intanto si moltiplicano gli infortuni: Simplicio, Adriano, Pizarro, Riise, Vucinic.
0 col Cesena, non bastasse l’alluvione di Cagliari e 10 gol presi in 360’ contro gli appena 2 segnati, non bastasse lo scorno di un ambiente che al mezzo regalo berlusconiano di Borriello già sentiva lo scudetto in mano e la Champions a un soffio, adesso è esplosa pure la bomba Totti-Ranieri. Sostituire 2 volte di seguito il 34enne capitano giallorosso, fiacco ma sempre orgoglioso, potente e permaloso,
Faccia a faccia dopo le accuse del capitano di aver fatto catenaccio, la tensione resta è come scherzare con la nitroglicerina. «Abbiamo rispolverato il catenaccio, non abbiamo giocato
a pallone e non abbiamo mai tirato in porta. Giocando così non si vince» ha sentenziato Lui. Il «catenacciaro» Ranieri è così ufficialmente accusato di essere pauroso e di non rischiare. Accuse durissime per aver preferito un mediano a Menez. Vero, ma dopo i 5 gol di Cagliari era umano: se i gol di Monaco fossero stati 4 o 5 invece di 2 che sarebbe successo? Perdere in casa del Bayern per un squadra del
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Borgonovo
Il personaggio
Quel mancato fair play di 20 anni fa “Chiedo scusa ai tifosi dell’Atalanta”
ENRICO CURRÒ MILANO ourinho è emigrato in Spagna, ma ha fatto staffetta col nuovo egemone nelle polemiche mediatiche. A conferma di un totale disinteresse per il politicamente corretto, proprio nella serata in cui è sbocciato l’amore con la folla milanista grazie ai due gol in Champions all’Auxerre, nel postpartita Ibrahimovic ha infatti festeggiato a modo suo in diretta tivù: appena ricevuti i complimenti da Berlusconi al telefonino di Galliani, lo svedese è entrato con una spaccata da cintura nera di taekwondo — quale notoriamente è — niente meno che sul totem del Milan dell’era berlusconiana: Arrigo Sacchi. «Tu parli troppo: se non ti piace come gioco, non guardarmi». «Tu impara l’educazione». Questa è la sintesi di un battibecco che non sembra chiuso: l’ex ct, oggi opinionista televisivo a Mediaset, nonché fresco dirigente della Figc, difende il diritto di critica, mentre il campione si è offeso proprio per le critiche di Sacchi durante la stagione scorsa. E se l’orgoglioso Ibra se l’è legata al dito, ieri il suo censore non ha allentato il nodo. «Forse il giocatore era stanco. Sono dispiaciuto per lui, non ha fatto certo una bella figura. Ha sbagliato toni, modi e tempi. In campo si era comportato meglio. A Cesena non avevo bocciato lui, ma la squadra nel complesso. Non ho mai alcun tipo di prevenzione nei miei giudizi. So il perché del
M
ENRICO SISTI
C’
OTTO TROFEI Sacchi, 64 anni, col Milan ha vinto 8 trofei in 4 anni. Da agosto coordina le nazionali giovanili
ROMA è un passato contemporaneo. Un passato del pallone che non passa, che ritorna. La finale Germania-Ungheria del ’54 si vede in tv almeno quanto Spagna-Olanda. Ieri e oggi che si danno una mano, forse perché da soli inciampano. Oggi in hd, ieri un po’ sgranato. La radio racconta Ghiggia in pieno prime time. Zola fa notizia come quando era la “magic box” che incantava Londra. Krasic vive sulla somiglianza con Nedved. Zidane su quella con se stesso. Accendi il satellite e intervistano non Xavi ma Masopust, cecoslovacco del leggendario Dukla (ma dov’erano queste immagini prima dell’arrivo di Sky?). Nadal ancora protesta per la gomitata di Tassotti a Luis Enrique. E Borgonovo? Ha un sassolino di senso di colpa: «Mi scuso con la città di Bergamo», dice Stefano (alle 21 a “La tribù del calcio” su Premium). Immobilizzato dalla Sla, vorrebbe essere perdonato per quel fair play mancato durante Atalanta-Milan di Coppa Italia del ‘90. Borgonovo racconta: «Negli spogliatoi i giocatori dell’Atalanta volevano la mia testa: ero rimasto a terra, Stromberg calciò fuori il pallone per far
La gioia di Ibrahimovic, autore dei due gol del Milan contro l’Auxerre
Ibra, fantastico e arrogante l’ultimo nemico è Sacchi suo sfogo e presto lo spiegherò». La ruggine dovrebbe risalire alle pubbliche critiche all’Ibrahimovic del Barcellona per la scarsa partecipazione al gioco corale di Guardiola, riprese con enfasi dalla stampa spagnola in forza dei trascorsi al Real Madrid di Sacchi. Secondo altre interpretazioni, l’attrito risale addirittura ai tempi dell’ascesa del giovane Ibra, finito prima all’Ajax e poi alla Juve, anche se quando giocava nel Malmoe il Milan aveva un’opzione su di lui. Quale che sia l’origine della querelle, resta evidente l’imbarazzo in via Turati, dove il prezioso e suscettibile centravanti viene coccolato e maneggiato con la massima cautela. Sullo svedese Berlusconi ha investito molto, in termini di de-
naro e di immagine. I senatori, che ne caldeggiarono l’acquisto, stravedono per lui e l’inserimento nello spogliatoio è stato finora perfetto: ci sono giovani della Primavera che si fermano a Milanello, dopo il loro allenamento, proprio per vedere il loro nuovo idolo. Tecnicamente versatile, all’occorrenza anche esterno o rifinitore per aprire spazi agli inserimenti altrui, allevia la preoccupazione di Allegri per l’ennesimo infortunio muscolare di Pato (un mese di stop) e per quello al ginocchio di Ambrosini (almeno tre settimane). Certo, il passaggio dalla sarcastica freddezza verso Moratti all’attacco a Sacchi, per giunta su una rete Mediaset, ha causato un incidente diplomatico difficile
da fare passare sotto silenzio. Gli stessi giornalisti della televisione di famiglia non si sono potuti esimere dallo schierarsi dalla parte dell’ex ct. Ma Ibrahimovic ha fatto spallucce e alla stampa svedese ha esternato la propria felicità anche per avere superato i problemi di pubalgia, che periodicamente affiorano. «Sto bene e l’intesa coi compagni, dopo pochi allenamenti, è già ottima. Il Milan non vinceva in casa in Champions da tre anni? Non lo sapevo, ma se abbiamo riconquistato la gente e se si può parlare di effetto Ibra, ne sono felice». La fase è quella dell’innamoramento: la carriera di Ibra non è fatta di mezze misure e non è soltanto questione di smisurati stipendi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Stefano Borgonovo entrare i soccorsi». E poi? «Rijkaard non restituì la palla e l’azione portò al rigore della qualificazione trasformato da Baresi». Si scatenò l’inferno etico. Mondonico, soggetto non direttamente coinvolto nella questione, s’indignò come mai: «Voleva portarmi al suo Torino, quella sera avrei dovuto incontrarlo a cena, invece mi scaricò». Pure esagerato. Vent’anni dopo Borgonovo parla a nome di un’intera squadra, il Milan di Sacchi. «Come disse Maldini, facemmo una figura di merda». Spingi il tasto fair play e spunta un sorriso. Ovviamente retrospettivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
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Battere Soderling, per tornare in paradiso Missione in Svezia, dopo 10 anni l’Italia a un passo dalla serie A della Davis DAL NOSTRO INVIATO PAOLO ROSSI LIDKOPING er un sogno. Per l’orgoglio. Per il futuro. Stanno più o meno così le cose, per l’Italia maschile del tennis. C’è la Coppa Davis: nei dintorni di un laghetto svedese (il Vanern), a Lidkoping, ci si batte per un posto nella serie A, il World Group. Per continuare questo magico 2010, questa striscia positiva tra la finale delle ragazze in FedCup e, soprattutto, il trionfo di Francesca Schiavone al Roland Garros. L’orgoglio? Proprio in questi giorni ricorrono dieci anni dalla retrocessione in B, dalla quale non siamo mai più risaliti. Tornare nel World Group darebbe al movimento italiano solo ricadute positiva, darebbe una spinta a chiudere le mille polemiche
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NUMERO 71 Fabio Fognini, 23 anni, è il terzo miglior azzurro dell’ultimo ranking Atp (n. 71) dietro Starace (50) e Seppi (58), che però ha rinunciato alla Davis. Bolelli è n.116
Il programma
Subito Starace poi tocca a Fognini VIA al playoff di Coppa Davis (ore 15 Italia 1 e Supertennis) con Vinciguerra-Starace, poi Soderling-Fognini. Domani il doppio, la coppia azzurra sarà Starace-Bolelli. Tra le grandi del tennis impegnate nello spareggio ci saranno anche gli Usa (impegnati in Colombia) e l’Australia (che gioca col Belgio). Per la coppa si sfidano invece in semifinale Francia e Argentina a Lione, e Serbia e Repubblica Ceca a Belgrado.
del passato, a pensare ad un vero, reale, progetto. Belle intenzioni, messe a dura prova da Soderling. La star del fine settimana è lo svedese n. 5 del mondo, tocca a lui chiedere il permesso. Il fatto è che la Svezia ha solo questo picchiatore che ha trovato un suo equi-
librio. Non ci sono altri giocatori: hanno dovuto rispolverare Andreas Vinciguerra, il figlio del pizzaiolo che emigrò a Malmoe, 561 della classifica Atp. Dunque, la teoria è semplice: con Soderling non si può vincere, con Vinciguerra non si può perdere. Sempre teoricamente
il doppio sposterà gli equilibri. La domanda, alla fine, è: chi è più meritevole della promozione? Una nazione con un fuoriclasse e basta, oppure l’altra nazione che ha comunque un gruppettino di gente nei primi Cento della classifica? «Lo meriteremmo di più noi» dice il ct
Barazzuti, ma il dibattito porterebbe a molteplici risposte. Il campo dirà la verità. Dalle 15 di oggi si gioca (dirette Italia 1 e Supertennis): prima Vinciguerra-Starace, poi SoderlingFognini. L’escluso è Bolelli, ma non del tutto. Chissà che Barazzutti non lo schieri domenica, contro Soderling. Il ct ha valutato la situazione, ed ha ritenuto che Starace fosse il singolarista più affidabile (in effetti, in Davis, ha perso solo con Federer), ed infatti il primo match è la chiave dell’intero weekend. «Poto» ha una doppia missione, dovrà portare (con Bolelli) anche il punto del doppio. Andasse male, a quel punto Barazzutti, domenica, giocherà la carta Bolelli. Il tutto per tutto. Perché? «Bisogna considerare anche il potenziale, in Davis». Già, il potenziale. L’Italia ne ha tanto, è ora di sfoggiarlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ciclismo
Nibali, 48 ore di sofferenza alla Vuelta il finale più duro EUGENIO CAPODACQUA
T
ra lui e il sogno solo tre dannati chilometri. Sono gli ultimi terribili chilometri che portano la Vuelta in cima al mondo, non a caso l’arrivo si chiama la Bola del Mundo. Qui, se saprà resistere agli attacchi degli avversari, primo fra tutti lo scalatore spagnolo Mosquera, che lo segue in classifica ad un pugno di secondi, Vincenzo Nibali, il popolare “squalo dello stretto” può centrare un risultato che vale una carriera: la vittoria nella corsa spagnola che manca al palmares degli italiani da vent’anni tondi (ultimo Giovannetti nel 1990). Tre chilometri d’inferno, quasi verticali, con il fondo duro in cemento invece dell’asfalto e con una pendenza media attorno al 13,3 %. Salvo sorprese improbabili (ieri la vittoria di Cavendish in volata, oggi un’altra tappa dedicata agli sprinter) la Vuelta 2010 si gioca tutta lì. Dopo aver riconquistato la maglia rossa di leader in una cronometro pressoché perfetta, Nibali ora avrà di fronte un avversario insospettabile alla vigilia. Il 35enne Mosquera, che l’anno scorso ha chiuso la Vuelta al 5° posto, ma che ha strabiliato nella crono finendo in classifica a 39’’. Inventandosi specialista in una specialità di forza pura, in cui difficilmente si inventa qualcosa. Un avversario temibile, che rende il successo di Nibali tutt’altro che scontato. Il siciliano è sereno. In una stagione in cui (la definizione è del ct azzurro Paolo Bettini, il giorno della
ARRIVO 1) Cavendish (Gbr); 2) Haedo (Arg) st; 3) Cardoso (Por) st.
CLASSIFICA 1) Nibali (Ita); 2) Mosquera (Spa) a 38"; 3) Velits (Svk) a 1'59"; 4) F.Schleck (Lux) a 3'43".
convocazione in azzurro per i mondiali) «Ha dimostrato di essere il giovane che ha fatto più progressi», e in cui ha già all’attivo un podio del tutto inatteso al Giro (3º), sta dimostrando una grande maturità. «L’occasione — ha detto più volte — è di quelle da non perdere; mi sento bene, ovvio che ce la metterò tutta». Tutto si giocherà sulla capacità di recupero e di sapersi gestire nell’ultima grande fatica di domani. Sulla prima giura il tecnico che segue il siciliano, Polo Slongo, sulla seconda parla la freddezza con cui si è difeso negli attacchi in salita. Mai come quest’anno il ciclismo italiano ha la possibilità di centrare il successo in due grandi corse a tappe, dopo il Giro di Basso, di cui, non a caso, Nibali è il delfino. © RIPRODUZIONE RISERVATA
In breve MotoGp
Pedrosa rinnova altri 2 anni in Honda ALCANIZ — Ora è ufficiale, Dani Pedrosa guiderà la Honda Hrc fino al 2012. Inizia intanto il weekend del Gp di Aragon, da oggi si torna ai tre turni di libere prima delle qualifiche. DOPING — Lo spagnolo Sevilla sospeso dopo la positività al Giro di Colombia. UNDER 21 — L’andata dello spareggio europeo con la Bielo-
russia (8 ottobre) si giocherà a Rieti. MANCHESTER — Operato Valencia, vittima di un tremendo infortunio alla caviglia contro i Rangers. TERAMO — Il sindaco Brucchi aggredito da alcuni ultras a causa della decisione di abbattere il vecchio stadio comunale. SFIDE — Il racconto del memorabile scudetto di Caserta nel basket (1991) attraverso le parole di Roberto Saviano, appassionato tifoso, allora undicenne: stasera a Sfide, ore 23,40 su Rai Tre.
la Repubblica
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METEO
VENERDÌ 17 SETTEMBRE 2010
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Mare e venti oggi Mare
Mattino Nubi e piogge al Centronord, a tratti moderate su Prealpi, Friuli e alta Toscana, fenomeni assenti su Marche, medio-basso Lazio, ponente ligure e polesine. Poco o parzialmente nuvoloso sul resto d'Italia. Temperature minime in ascesa. Venti moderati da SE.
Perugia
Vento km/h Prov. 20 SO
Ancona Anzio
31
S
Bari
4
ESE
Cagliari
14
S
Civitavecchia
32
S
Genova
41
SSO
La Spezia
32
SO
Livorno
20
SO
Messina
9
SO
Napoli
20
SSO
Olbia
7
O
Palermo
14
SSO
Pescara
13
ESE
Taranto
18
SSO
Trieste
36
SSO
Venezia
29
SO
Domenica
L’Aquila
Residui rovesci mattutini su Emilia Romagna, levante ligure, mantovano, interne tirreniche e basso Triveneto. Discreto altrove. Peggiora in serata sul medio adriatico. Temperature in lieve calo al Centrosud, in ascesa al Nord. Venti in rotazione da NE.
ROMA Bari
Campobasso Napoli
Olbia
Potenza
Catanzaro Cagliari
Palermo Reggio Calabria Catania
Pomeriggio
Lunedì
Piogge diffuse su arco alpino, Triveneto ed entroterra toscano. Fenomeni deboli e sparsi sul resto del Centronord. Tempo discreto e caldo al Sud. Nuovo peggioramento serale al Nord e sul medio tirreno. Temperature in calo al Centronord. Venti tesi da SSE.
Mattino: Nubi prevalenti al Nord con piogge su basso Piemonte, Levante Ligure, Lombardia e Triveneto. Copertura a tratti compatta anche sull'alta Toscana con rovesci sparsi. Parzialmente nuvoloso sul resto della Penisola con addensamenti più consistenti su basso Lazio, alta Campania e dorsale appenninica. Temperature minime in lieve aumento al Centronord, stazionarie al Sud. Venti deboli o moderati meridionali con rinforzi su Ligure, alto Adriatico e Tirreno.
Ieri
23 SET
1 OTT
7 OTT
14 OTT
Oggi
Domani
min max min
max percep. UV
min
max
16 15 16 16 16 16 17 17 17 16 16
27 27 26 28 24 23 27 27 26 28 27
22 20 15 18 18 17 19 20 19 19 20
33 26 21 28 26 20 28 31 27 28 28
Alghero Ancona Aosta Bari Bologna Bolzano Brindisi Cagliari Campobasso Catania Catanzaro
26 28 26 26 26 25 26 26 26 28 28
17 20 14 17 18 17 17 18 17 18 19
27 27 26 29 28 28 29 28 28 28 27
Ieri 15 21 21 11 20 20 21 17 19 13 15
Firenze Genova Imperia L'Aquila Messina Milano Napoli Olbia Palermo Perugia Pescara
INDICE UV
Oggi
min max min
UV
Basso
0-2
3-5
Pomeriggio: Piogge su Triveneto, Prealpi lombarde, alta Toscana e Liguria di Levante, nubi irregolari sul resto del Nord ma senza fenomeni. Parzialmente nuvoloso al Centrosud ad eccezione di Sicilia e Calabria dove i cieli si manterranno sereni. Tra sera e notte nuvolosità in aumento al Nord e sul medio versante tirrenico con piovaschi su Est Liguria, Prealpi, alta Toscana e Triveneto. Temperature massime in calo al Nord, in ascesa al Centrosud. Venti tesi da SSE.
28 25 25 25 28 28 26 31 25 25 25
16 20 20 11 21 18 21 19 21 13 19
Moderato
25 23 24 25 27 24 26 30 29 24 26 6-7
Ieri
Domani
max percep. UV
min
17 20 21 12 23 17 20 20 23 15 19
29 28 29 28 29 29 29 29 30 27 27 Alto
max
Oggi
min max min
UV
15 11 20 15 15 15 15 15 20 18 14
Pisa Potenza Reggio C. Rimini Roma Fium. Roma Urbe Torino Trento Trieste Venezia Verona
24 22 24 25 28 21 26 30 29 22 26
8-10 Molto alto
25 25 27 27 26 28 23 23 23 24 24
16 15 21 20 19 17 16 17 19 19 18
Domani
max percep. UV
23 25 27 26 28 27 24 22 21 23 23
27 28 28 27 31 28 28 27 27 28 28
Fronte caldo 12 19 23 18 11 12 15 9 15 15 19 11 7 6 13 11 19 17 25 18 8 15 10 18 25 11 11 6 10 11 7 10 10 12 17 14 10 10 18 22 11 15 8 15 11
15 34 25 26 15 14 17 14 29 17 27 14 13 13 17 13 28 22 31 28 17 18 15 22 31 16 17 15 17 15 9 16 16 22 30 28 13 14 26 28 19 17 16 20 16
Domani
Reykjavik
Fronte freddo Helsinki Oslo
B
Stoccolma
Tallinn
B
Göteborg Riga
B Copenaghen
Edimburgo
Vilnius
Belfast
A
Dublino
Kaliningrad Amsterdam
Birmingham Londra
Minsk
Amburgo Berlino
Colonia Francoforte Praga Lussemburgo Monaco
Varsavia
Bruxelles Nantes
Parigi
Tours Bordeaux Gijon
Bilbao
B
Porto
Madrid
A
Tolosa
Malaga
Vienna
Lione Marsiglia
8 6 5
9 7 7 8 2 4 1 6 3 5 8 4 9 1 9 2 3 2 7 8 4
2 7 4 9 8 6 1
Tirana
A
B
Bucarest
Sofia Skopje Istanbul
Salonicco Atene
Tunisi
A
3 1
Chisinau
Budapest
Lubiana Zagabria Milano Belgrado Sarajevo Roma
Barcellona
Algeri
Come si gioca: Completare il diagramma in modo che ciascuna riga, colonna e riquadro 3x3 contenga una sola volta tutti i numeri da 1 a 9.
Kiev Bratislava
Berna
Valencia
Lisbona
© 2010 nonzero
Min Max
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Oggi
min
max
17 16 22 20 19 18 15 17 16 17 17
23 27 28 25 28 27 20 20 18 21 21
SOLE
UV
Sorge 6.34 6.44 6.50 6.50 6.54 6.55 7.02 7.04 7.09
Tramonta Bari Napoli Palermo Roma Bologna Firenze Milano Genova Torino
19.01 19.11 19.15 19.18 19.24 19.25 19.33 19.34 19.40
>11 Estremo
IN EUROPA Amsterdam Atene Barcellona Belgrado Berlino Berna Bratislava Bruxelles Bucarest Budapest Chisinau Copenhagen Dublino Edimburgo Francoforte Helsinki Istanbul Kiev Larnaca Lisbona Londra Lubiana Lussemburgo Madrid Malaga Minsk Mosca Oslo Parigi Praga Reykjavik Riga S. Pietroburgo Sarajevo Skopje Sofia Stoccolma Tallinn Tirana Valletta Varsavia Vienna Vilnius Zagabria Zurigo
Tempo discreto al Nord e sulle regioni tirreniche, salvo innocue velature e modesti addensamenti sui rilievi. Blanda variabilità sul medio-basso adriatico con piovaschi su Abruzzo, Molise e Puglia. Temperature in calo al Sud. Venti moderati settentrionali.
Smirne
B
Iraklion Valletta Larnaca
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Domani