MARZO 2015 Perdersi di Mariarosaria D'Esposito
Quando il cuore "balla" troppo di Vittorio Fabbrocini
Auto usate: attenzione ai km contraffatti di Valerio Massimo Aiello LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE - Anno IX • NUMERO 3
COPIA GRATUITA
LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE Anno IX • NUMERO 03 ★ In copertina
Michele Esposito di Sorrento ★ fotografato da
Valerio Gargiulo Sorrento Tel. 081.8072448
Periodico di attualità a diffusione gratuita Dep. Aut. Tribunale di Torre Annunziata del 09.06.2010
SOMMARIO
★ Direttore responsabile
Giuseppe Damiano ★ Editore
Giuseppe Manzi ★ Redazione Via Camaldoli, 18 - Vico Equense ★ Progetto Grafico
Maurizio Manzi Bingwa Art Factory maurizio@bingwa.it ★ Stampa
Grafica Cirillo Scafati (Sa) Contatti
Tel. 081.5341117 redazione@centopercentofitness.it
06
La riabilitazione neurologica
Appunti
20
08 QUALITY PARTNERS
18
La Vignetta
10
Gli esperti del mese
12
di Brigida Pinto
Bambini spettatori e vittime di Carlo Alfaro
24
Perdersi
Sessualità, infertilità e relazione di coppia
14
26
di Mariarosaria D'Esposito
Dopo l’influenza prendiamo le vitamine e minerali di Giuseppe De Simone
16
Le raccomandazioni cliniche per la salute orale delle future mamme e del nascituro di Vittorio Milanese
di Olga Paola Zagaroli
Quando il cuore "balla" troppo di Vittorio Fabbrocini
30
Via la cellulite con l'ozono terapia di Antonio Coppola
34
Upper crossed syndrome di Barbara Martino
L'aforisma del mese:
Quando ci sentiamo deboli, tutto ciò che dobbiamo fare è aspettare un po'. La primavera torna, le nevi dell’inverno si sciolgono e le loro acque ci infondono nuova energia. Paulo Coelho
38
48
di Bianca Pane
di Ernesto Lupacchio
Prevenire è meglio che guarire! - II parte
40
I disturbi del linguaggio ed intervento psicomotorio nel bambino tra i 3 e 5 anni II parte di Daniela Caiafa
42
Cosa è in grado di “sentire” il feto? di Angela Maria Flinio
44
Il massaggio hawaiano Lomi Lomi di Mariateresa Caiafa
46
L’alimentazione corretta si insegna da piccoli di Francesca Maresca
Chi non ha mai amato non ha mai vissuto
52
Auto usate: attenzione ai km contraffatti di Valerio Massimo Aiello
54
Faccio Nuoto
di Nello Iaccarino
56
I luoghi insoliti della Penisola Sorrentina: Vico Equense di Nino Aversa
58
Ma chi è veramente l'Uomo? di Domenico Casa
60
Meglio un uovo oggi… di Anna Maione
61
Le uova marmorizzate di Imma Gargiulo
62
Non giudicare
di Salvatore Spinelli
LO SGUARDO DELLA RANA DARDO
APP UNTI
Bresaola, la regina delle diete La conoscono tutti, specialmente le persone che seguono diete dimagranti e gli sportivi. Il motivo è presto detto: la bresaola può fregiarsi di un titolo regale, quello che la elegge a regina della nutrizione. Pochi grassi, tanta leggerezza, eccellente fonte proteica. La bresaola può essere definita, dati alla mano,
MASTICA PER RIEMPIRTI
Così mangi piano e lasci tempo all'organismo di avvertire all'organismo di avvertire il senso di sazietà (già: non compare appena hai deglutito). Più mastichi, più sminuzzi, più il boccone si ingrossa, e più ti riempi.
il salume più magro per eccellenza. Rispetto agli altri prodotti di questo tipo, infatti, presenta il più basso contenuto in grassi totali (2 g/100 g). È anche il salume più leggero: una porzione da 50 grammi, 7-8 fette, fornisce il minor apporto calorico (circa 76 kcal), con il vantaggio di non dover sgrassare le fette come nel caso di altri salumi di questo tipo. In più, come tutti gli alimenti di origine animale, le proteine in essa contenute sono di elevata qualità biologica e forniscono nelle giuste quantità tutti gli aminoacidi essenziali. Il processo di stagionatura frammenta le
proteine in molecole più piccole. Quindi, rispetto alla carne fresca, è ancora più digeribile. È un’ottima fonte di vitamina B12, fondamentale per la sintesi dei globuli rossi. Il valore supera il 30% della dose giornaliera di assunzione raccomandata, pertanto la bresaola può fregiarsi del claim “Fonte di vitamina B12”. Tra i salumi italiani, è anche l’unico prodotto che raggiunge il titolo “Fonte di ferro”. Questo carattere qualificante è legato alla presenza di ferro eme, caratteristico degli alimenti provenienti dal mondo animale, facilmente assorbibile dall’organismo.
Sei sicuro di ricordare bene? Quante volte capita di essere sicuri di ricordare un'informazione e invece poi, sul più bello, ci si accorge di non sapere più nulla: una strada confusa con un'altra, un numero di telefono sbagliato, un appuntamento dimenticato. I motivi per cui questo può succedere sono tanti: l'informazione può essere troppo complessa da tenere a mente, si è stanchi o si è soprappensiero. Oggi però si sa cosa succede nel cervello quando si verificano episodi di questo genere. Uno studio pubblicato su Nature Neuroscience dalla Stanford University ha infatti dimostrato che la sicurezza di ricordare un'informazione e la reale capacità di farlo risiedono in due aree diverse del cervello. In pratica, quando si apprende un dato (il nome di una persona per esempio) e si pensa di ricordarlo con facilità, si "accende" una parte frontale del cervello, cioè la corteccia ventromediale prefrontale. Per far si, invece, che l'informazione diventi un ricordo, si deve attivare un'area laterale del cervello, cioè il lobo mediale temporale
Quando l'eros si tinge di bianco Matrimoni "in bianco" per 1 coppia su 5 e non per il colore dell'abito indossato in Chiesa, ma per la rinuncia quasi totale al sesso. Lo denunciano i sessuologi americani, secondo i quali le coppie che consumano meno di 10 rapporti all'anno continuano a moltiplicarsi, così come aumentano i giovani sposini freschi di altare che scoprono un'insormontabile incompatibilità sessuale. Colpa, dicono gli esperti, di una crescente ossessione per il matrimonio, che spinge a fare il grande passo di corsa, senza avere il tempo di capire se il partner prescelto
RISPETTA I GUSTI DEI BAMBINI
Ogni attività è un arricchimento, ma non bisogna esagerare. è importante chiedersi se davvero il bambino sente l'esigenza di tutte le cose che gli sono proposte. Un'attività sportiva, magari all'aperto, è utile, ma deve essere lo sport che piace a lui. Anche la scelta di suonare uno strumento deve essere compiuta in accordo con il figlio: spesso si tratta di un'ambizione dei genitori, più che una sincera vocazione del piccolo.
sarà quello giusto sotto tutti i fronti: anche quello sessuale. D'altra parte, non tutte le coppie ritengono che l'assenza di sesso sia un problema, così come pensare che il sesso monogamo e duraturo possa mantenersi sempre bolltente è un'illusione. Una sessuologa di Chicago suggerisce le tre carte vincenti salva-intimità da giocarsi: 1. organizzare una serata in cui lui è il macho, lei la donna sottomessa; 2. esplorare novità in camera da letto; 3. parlare, parlare, parlare in modo piccante di sesso.
Caffellatte per la colonna
Non lo sapevi? Anche il caffè può irrobustire le ossa. Fai così: riempi una scodella grande di latte parzialmente scremato, bevilo e avanza quello che ti serve per macchiare il caffè; quindi versa la tua benzina nera e sorseggia. Ecco: così un caffè ti darà il 25% del fabbisogno giornaliero di vitamina D e il 30% di calcio.
Gli ESPERTI di questo mese #ANESTESISTA
Dott. Antonio Coppola Medico, pediatra, rianimatore, anestesista specializzato nella terapia del dolore
338.1705569
#CARDIOLOGO
Prof. Dott. Vittorio Fabbrocini Cardiologo e Internista, è stato Libero Docente presso l’Università di Napoli, Primario ospedaliero e poi Cardiologo ambulatoriale a Napoli. Giornalista pubblicista, già Redattore scientifico de "IL MATTINO" di Napoli
338.4086506
v.fabbrocini@alice.it
#FARMACISTA
Dott. Giuseppe De Simone Laureato in Farmacia e Specializzato in Scienza e tecniche delle piante officinali presso l’Università Federico II di Napoli.
335.5302988
#LOGOPEDISTA
Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito Laureata in Logopedia presso l’Università Federico II di Napoli
Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00
338.3191494
#NUTRIZIONISTA
Dott.ssa Francesca Maresca Laureata in Dietistica presso l’Università di Napoli Federico II.
Martedì - Giovedì dalle 15.00 alle 16.30
334.2258132
#OSTETRICA
Dott.ssa Angela Maria Flinio Laureata in Ostetricia presso l'Università di Napoli Federico II. Libero Professionista
339.1937664
angelaflinio@hotmail.it
10
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
#CHIROPRATICA
Dott.ssa Barbara Martino
Laureata in chiropratica all’AngloEuropean College of Chiropractic in Bournemouth (Ingh.), membro dell’A.I.C. Tutti i giorni dalle 12.00 alle 16.00
349.1381175
#FISIOTERAPISTA
Dott.ssa Brigida Pinto Laurea in Fisioterapia e laurea magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie, entrambe conseguite presso l’Università “Federico II” di Napoli.
331.2668437
pintobrigida@gmail.com
#NEUROPSICOMOTRICISTA
Dott.ssa Daniela Caiafa Laureata in Neuropsicomotricità dell’età evolutiva, presso l’Università Federico II
Lunedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00
347.5477785
#ODONTOIATRA
Dott. Vittorio Milanese Laureato in Odontoiatria e protesi dentiaria presso l’Università di Napoli. Socio A.N.D.I.
Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00
338.4698121
#PSICOPEDAGOGISTA Dott.ssa Bianca Pane
Laureata in Filosofia e Psicopedagogia presso l’Università di Napoli Federico II, specializzata in Gestalt Counseling Bioenergetica e Terapie Olistiche
393.9315564
#SESSUOLOGA
Dott.ssa Olga Paola Zagaroli
Sessuologa Lunedì e Giovedì dalle 15.30 alle 17.30
335.8709595
#LOGOPEDISTA http://bit.ly/1c9PCsk
Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00
338.3191494
Perdersi Marzo 2005 “Alice era sul podio con la stampata del discorso stretta in mano e osservava il pubblico seduto nel salone delle feste dell’hotel...Iniziò il suo discorso... «Buongiorno. Sono la dottoressa Alice Howland... Ho insegnato alla Harvard University per venticinque anni. Ho tenuto corsi di psicologia cognitiva, ho condotto ricerche nel campo della linguistica e tenuto conferenze in tutto il mondo. Ma oggi non sono qui per parlarvi in qualità di esperta di psicologia o di linguaggio. Oggi sono qui per parlarvi come esperta del morbo di Alzheimer... Sono esperta dell’argomento perché poco più di un anno fa mi è stata diagnosticata una forma presenile di Alzheimer. Sono onorata di avere quest’opportunità di parlare con voi oggi, nella speranza di potervi fornire qualche indicazione su cosa significhi convivere con la malattia. Presto, pur continuando a sapere cosa si prova, non sarò più in grado di raccontarvelo. E anche troppo presto non avrò più nemmeno coscienza di essere malata.... Nella fase iniziale dell’Alzheimer noi malati non siamo del tutto incapaci. Non siamo privi di linguaggio o di opinioni che contano o di prolungati periodi di lucidità. Eppure non siamo più affidabili né all’altezza della maggior parte dei compiti richiesti dalla nostra precedente esistenza... Non lavoro più a Harvard. Non leggo e non scrivo più libri o articoli di ricerca... 12
Combatto per trovare le parole che vorrei dire e spesso sento di dire parole sbagliate. Non riesco a giudicare le distanze spaziali, questo significa che mi cadono le cose e cado spesso e riesco a perdermi a due isolati da casa. E la mia memoria a breve termine è appesa a un paio di fragili fili. Sto perdendo i miei ieri. Se mi chiedeste cos’ho fatto ieri, cos’è successo, cos’ho visto e sentito e ascoltato, mi sarebbe molto difficile fornirvi i dettagli. Posso forse azzeccare un paio di cose. Sono brava a tirare a indovinare. Ma non è che lo sappia davvero. Non mi ricordo di ieri e neppure dell’altroieri. E non ho alcun controllo su quali ieri posso ricordare e quali vanno perduti.Con questa malattia non si può patteggiare... Sentirsi diagnosticare l’Alzheimer è come essere marchiato con una lettera scarlatta.... Per favore, non limitatevi a guardare la nostra lettera scarlatta e a cancellarci dalla vostra vita. Guardateci negli occhi e parlate con noi. Non spaventatevi e non prendetela come un’offesa personale quando faremo degli errori, perché li faremo. Ripeteremo le stesse cose, cambieremo posto alle cose e ci perderemo. Ci dimenticheremo come vi chiamate e cos’avete detto due minuti prima. Faremo anche del nostro meglio per compensare e nascondere le nostre lacune cognitive. Vi incoraggio a darci maggiore autonomia, anziché limitarci... Lavorate con noi. Aiutateci a sviluppare soluzioni
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
che ci permettano di aggirare i nostri deficit di memoria, linguaggio e capacità cognitive. Incoraggiateci a partecipare a gruppi di sostegno. Possiamo aiutarci a vicenda, sia le persone affette da demenza sia chi le assiste.... I miei ieri stanno scomparendo, i miei domani sono incerti, e allora per cosa vivo? Vivo giorno per giorno. Vivo nel presente. Uno di questi domani dimenticherò di essere stata qui davanti a voi a tenere questo discorso. Ma solo perché presto me ne dimenticherò non vuol dire che l’oggi non conta. Non mi viene più richiesto di tenere lezioni sul linguaggio all’università o conferenze di psicologia in giro per il mondo. Ma oggi sono qui davanti a voi a tenere un discorso che spero sarà il più importante della mia vita. E ho il morbo di Alzheimer. Grazie.» “ Tratto da “Perdersi” di Lisa Genova
Alice Howland ha 50 anni. È una scienziata di fama internazionale che dopo anni di studio è riuscita finalmente a concretizzare il suo sogno: una cattedra di linguistica alla prestigiosa università statunitense. John, suo marito, è un affermato ricercatore di chimica. La coppia ha tre figli, Tom, Anna e Lydia, profondamente diversi tra loro, ciascuno realizzato in rapporto alle proprie personali ambizioni. A casa di Alice c'è sempre un clima di serentità familiare ed intellettualmente elevato. Ad un tratto però accade qualcosa. Non avviene all'improvviso, ma con una certa gradualità. Sempre più spesso Alice sente di non riusciure a trovare le parole: sono sulla punta della lingua, “galleggiano davanti ma non riesce a raggiungerle”. Un giorno le capita di dimenticare il numero delle uova per il dolce di Natale che faceva da anni, da quando era bambina. Alice inizia a temere che qualcosa non vada
in lei. Fin quando un pomeriggio si ritrova in una piazza, a pochi metri da casa e si sente persa. Riconosce quel posto, sa di averlo visto e di esserci già stata tante volte, ma in quel momento per lei è indefinibile e non riesce più ad orientarsi. Di lì a poco le viene diagnosticata una forme precoce di Alzheimer. La donna forte che ha sorretto e sostenuto la sua famiglia e la sua carriera diventa ogni giorno più fragile e tutto quello in cui ha creduto pare sgretolarsi sotto i suoi occhi. “Perdersi” è il libro di esordio di Lisa Genova. Laureata in neuropsichiatria, si occupa da sempre delle patologie e dello studio del cervello umano. Il romanzo pubblicato nel 2007 diviene in breve tempo un bestseller dell'editoria e riscuote un enorme successo internazionale. Il film pluripremiato “Still Alice”, adattamento cinematografico del romanzo, esce nelle sale cinematografice alla fine del 2014. Julianne Moore, nei panni di Alice, riceve nel 2015 il Premio Oscar come migliore attrice protagonista.
allacciarsi le scarpe o preparare un caffè). Nell'ultimo stadio della malattia il paziente perde completamente ogni funzione cognitiva e linguistica, con gravi difficoltà anche di tipo motorio. L'Alzheimer ha prognosi infausta. L'intervento logopedico come d'altronde quello farmacologico, non ha chiaramente effetti risolutivi. Mira piuttosto a rallentare l'inevitabile declino cognitivo e linguistico ed a mantenere quanto più a lungo possibile le facoltà ancora integre. Non meno importante il supporto emotivo ed organizzativo fornito ai familiari, mediante indicazioni sul come destreggiarsi al meglio nella vita quotidiana e nella scelta delle attività più adeguate. Lo sguardo di Alice che si affievolisce, l'essere svuotata del proprio passato e dei ricordi e il suo lessico che si dimezza giorno dopo giorno ci riempiono inevitabilmente della progressiva e terribile devastazione del “perdersi”. ★
L'Alzheimer è una patologia in forte incremento. La sintomatologia presente al suo esordio non la rende facilmente diagnosticabile, in quanto spesso confusa con ansia o depressione. In questo stadio iniziale il paziente è disorientato, ha difficoltà nel reperire i vocaboli o a ricordare eventi accaduti di recente. In una fase successiva la sintomatologia si acutizza e la perdita di memoria si fa talmente estesa da compromettere lo svolgimento delle normali attività quotidiane; al deficit espressivo si associa quello della memoria procedurale (diviene impossibile anche 100% FITNESS MAG • Marzo 2015
13
#FARMACISTA
Dott. Giuseppe De Simone
http://bit.ly/1ghBPqX
335.5302988
Dopo l’influenza prendiamo le vitamine e minerali
Se il virus influenzale non ci ha risparmiato neppure questa stagione, ecco qualche consiglio utile per accelerare la ripresa. Anche se la fase acuta dell’infezione è passata, il malanno stagionale lascia debilitati a lungo. Malessere e stanchezza ci possono accompagnare per una decina di giorni e oltre. Il giusto apporto di vitamine e minerali ci aiuterà a rimetterci in forma più velocemente, rafforzando in breve tempo il sistema immunitario e aiutandoci a recuperare energia. Se reduci dall’influenza, oltre a seguire una dieta leggera, varia ed equilibrata, bisogna mettere nel piatto soprattutto quei cibi che contengano tanta vitamina C, fondamentale per rinforzare le difese immunitarie provate dalla recente lotta contro il virus. Non facciamoci quindi mancare gli 14
agrumi, magari anche in forma di spremute fresche (da bere appena fatte), e poi kiwi, fragole, ribes nero, pomodori, peperoni, broccoli, rucola, cavoli, cavolfiori e spinaci. Consumiamo almeno tre frutti freschi al giorno e, ad ogni pasto, ortaggi e verdure di stagione cuocendoli poco (al vapore o in padella) per preservarne al massimo il contenuto vitaminico. Le vitamine A ed E, oltre a essere anch’esse potenti antiossidanti, lavorano in sinergia con la vitamina C. La vitamina A rinforza le cellule delle mucose, vere e proprie barriere contro le aggressioni di virus e batteri. Inoltre protegge la C e la E dal deterioramento e ne facilita l’utilizzazione da parte dell’organismo. La vitamina C e la vitamina E, dal canto loro, potenziano reci-
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
procamente i loro effetti antiossidanti. Non facciamoci mancare il gruppo B e la vitamina D. Oltre a frutta e verdura freschi, anche latticini, carboidrati complessi, carne magra o pesce non dovranno mancare, per assicurare il giusto apporto di molti altri micronutrienti essenziali. Come per esempio le vitamine del gruppo B, indispensabili negli stati di affaticamento per fornire energia e stimolare il processo di guarigione. Oltre che nelle verdure a foglia verde si trovano nei cereali integrali, nel lievito di birra e in carni e frattaglie. E la vitamina D, che svolge un ruolo essenziale nel rendere più brevi i tempi di guarigione e che troviamo in abbondanza nell’uovo e nel salmone. Una dieta quanto più varia sarà quindi l’ideale per avere il massimo beneficio, poiché tutte le vitamine agiscono meglio in sinergia. E non solo tra loro, ma anche con alcuni elementi come zinco, magnesio, rame. Ma quando si ha un aumento nel fabbisogno vitaminico e minerale, proprio come in caso di convalescenza, è indicato assumere anche integratori multivitaminici che forniscano la giusta dose di tutti i micronutrienti necessari. Non esitare a chiedere consiglio al Tuo farmacista ★
#ODONTOIATRA http://bit.ly/1kh4FtU
Dott. Vittorio Milanese Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00
338.4698121
Le raccomandazioni cliniche per la salute orale delle future mamme e del nascituro
Il Ministero della Salute ha appena pubblicato le “Raccomandazioni per la promozione della salute orale in età perinatale” elaborate dal Gruppo tecnico in materia di odontoiatria in cui ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) ha svolto un ruolo importante. Il documento contiene una serie di indicazioni, basate sull’evidenza scientifica, volte a contribuire al miglioramento della salute orale delle donne in gravidanza, a prevenire le malattie orali nei bambini piccoli, a diffondere informazioni accurate ed a garantire l’erogazione 16
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
di appropriate cure odontoiatriche nelle gestanti. Come per le altre indicazioni e linee guida recentemente pubblicate, “Indicazioni per la promozione della salute orale nelle scuole secondarie” e le “Linee guida nazionali per la prevenzione ed il trattamento odontoiatrico della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno”, viene evidenziato il ruolo centrale dell’odontoiatra nella tutela della salute dell’individuo. Di seguito proporrò alcune nozioni fondamentali, il testointegrale delle raccomandazioni cliniche lo potete trovare al seguente link: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2317_allegato.pdf Le terapie odontoiatriche sono sicure ed essenziali per il mantenimento della salute durante la gravidanza: ★ la gravidanza non è un motivo per rinviare cure odontoiatriche di routine o il trattamento di condizioni acute o necessarie. ★ le misure diagnostiche, comprese le radiografie necessarie, possono essere intraprese in modo sicuro, adottando le precauzioni indicate. ★ l'ablazione del tartaro sopragengivale e la levigatura radicolare per controllare e curare la gengivite e la parodontite possono essere eseguite in modo sicuro; il metronidazolo, per via locale o sistemica, va evitato durante il primo trimestre. ★ il trattamento delle infezioni acute odontogene o, comunque, di possibili focolai infettivi orali dovrebbe essere effettuato in qualsiasi periodo della gravidanza. ★ i trattamenti odontoiatrici necessari, compresa la terapia endodontica e le avulsioni dentali, possono essere intrapresi con sicurezza. ★ le misure diagnostiche, le cure preventive e i trattamenti necessari possono essere generalmente condotti durante la gravidanza; in caso di dubbio, consultare il ginecologo curante che segue la gestante. ★ le cure odontoiatriche urgenti possono essere fornite in qualsiasi momento durante la gravidanza;
i ritardi nei trattamenti potrebbero provocare danni imprevedibili alla gestante e, eventualmente, al feto. Tutti i sanitari dovrebbero consigliare alle donne gestanti le seguenti azioni per migliorare la propria salute orale: ★ spazzolare i denti due volte al giorno con un dentifricio al fluoro e utilizzare il filo o altro ausilio interdentale tutti i giorni; ★ limitare l'assunzione di cibi contenenti zuccheri solo durante i pasti; ★ scegliere acqua o latte magro come bevanda. Evitare le bevande gassate durante la gravidanza; ★ scegliere frutta piuttosto che succhi di frutta per soddisfare l'assunzione di frutta giornaliera raccomandata; ★ effettuare una visita odontoiatrica e una seduta di igiene orale professionale, se non è stata effettuata negli ultimi sei mesi o se si è verificata una nuova condizione; ★ in caso di problemi di salute ai denti o alle gengive, recarsi dal proprio odontoiatra dove poter eseguire le terapie necessarie e indicate, anche prima del parto.
Tutti i sanitari dovrebbero consigliare alle donne in gravidanza che: ★ le cure dei denti sono sicure ed efficaci durante la gravidanza; ★ durante il primo trimestre è utile recarsi dall'odontoiatra per la diagnosi e le eventuali terapie di processi patologici che necessitano di trattamento immediato; ★ in caso di sanguinamento gengivale, dolore dentale, presenza di cavità nei denti, denti mobili, gonfiore alle gengive che insorgono durante il periodo di gravidanza, è necessario recarsi dal proprio odontoiatria per la diagnosi e le cure del caso; ★ il periodo di tempo tra la 14a e la 20a settimana è ideale per provvedere alle cure dentali; ★ le terapie orali elettive possono, invece, essere rimandate dopo il parto; ★ il ritardo nel provvedere alle cure necessarie per condizioni patologiche esistenti potrebbe comportare un rischio significativo per la madre e, indirettamente, al feto. ★
#FISIOTERAPISTA
Dott.ssa Brigida Pinto pintobrigida@gmail.com
331.2668437
La riabilitazione neurologica Dato il tema a me caro, intendo quanto state per leggere un pre-articolo, come quelle romantiche e machiavelliche prefazioni dei libri gialli che sembrano dirti poco, ma in realtà ti aprono la mente ad orizzonti che mai avresti immaginato di vedere poi. Ogni volta che devo spiegare a qualcuno cosa si intende per “riabilitazione neurologica” mi viene in mente questa poesia degli anni Settanta: Tu non ottieni la porcellana mettendo la terra raccolta al sole. Tu devi mettere la terracotta al calore bianco del forno se vuoi ottenere la porcellana. Il calore rompe alcuni pezzi. L'invalidità rompe alcune persone… Il paziente neurologico ha avuto un danno del sistema nervoso nelle sue componenti centrale (encefalo, cervelletto, tronco encefalo o midollo) e/o periferiche (nervi e giunzioni e placche neuromuscolari), ad eziologia varia (vascolare, traumatica, infettiva,metabolica…) che gli ha provocato una limitazione delle sue normali possibilità operative a causa di una riduzione del ventaglio delle proprie abilità motorie, linguistiche, prassiche, comunicative e percettive. Per neuroplasticità s'intende la capacità del SN di andare incontro a modificazioni strutturali e funzionali in risposta oltre che ad eventi fisiologici e stimoli am18
bientali anche e soprattutto ad eventi patologici, diventando uno dei meccanismi alla base del recupero in tale ambito. La sfida per paziente e terapista sta proprio nello scoprire modi e mezzi per influenzare tale rimodellamento cerebrale (e quindi il recupero), senza però cadere nella trappola materialista che disumanizza l'Essere Umano privandolo di quegli elementi "magici" che lo rendono tale (Agnati). Le varie ipotesi teoriche avanzate a sostegno del recupero funzionale del SNC possono essere schematicamente raccolte in due gruppi che identificano due tipi generali di recupero: ★ Il recupero adattivo secondo cui la funzione non è sostituita, ma solo compensata: i cambiamenti comportamentali dopo un danno cerebrale, quindi, includono non solo le difficoltà ridotte dal danno, ma anche i cambiamenti nel comportamento che un individuo sviluppa allo scopo di compensare tali difficoltà . Le varie tecniche terapeutiche utilizzate mirano ad addestrare ed a far acquisire una serie di abilità e di competenze, in grado di compensare quanto “perso”. ★ Il recupero intrinseco caratterizzato invece dalla possibilità di riottenere un controllo nervoso sulle funzioni lese e in grado di permettere il ripristino di una motricità funzionalmente utile, attraverso training specifici. L’obiettivo, in ogni caso, è sempre
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
lo stesso: creare strategie. Le metodologie, gli strumenti, i percorsi riabilitativi possono essere i più disparati: non il tutto a tutti, né lo stesso trattamento a tutti, ma la best practice riabilitativa per tutti. La pratica va sempre personalizzata, sta alle competenze e alle abilità del fisioterapista inserire la matrice adatta a quel paziente, in quel momento, in quel dato contesto: …Ma una volta che la terracotta passa attraverso il fuoco al calore bianco e ne viene intera, questa non tornerà mai ad essere terracotta;una volta che una persona ha superato un'invalidità con il suo coraggio, la sua determinazione e il suo lavoro duro,egli ha una profondità di spirito che tu ed io conosciamo poco". ★
#PEDIATRA
Dott. Carlo Alfaro
http://bit.ly/1dzh7MF
Pediatra
Bambini spettatori e vittime quando la donna vittima di violenza è una mamma. Secondo la definizione del Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia, per “violenza assistita” si intende la situazione in cui il minore fa esperienza di qualsiasi forma di maltrattamento, compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative, comprese le violenze messe in atto da minori su altri minori e/o su altri membri della famiglia, e gli abbandoni e i maltrattamenti ai danni degli animali domestici. Il bambino può fare esperienza di tali atti direttamente (quando avvengono nel suo campo percettivo), indirettamente (quando il minore ne è a conoscenza), e/o percependone gli effetti. Il caso più comune (e più grave) è quello in cui il bambino assiste ad una violenza fisica e sessuale commessa da un genitore contro l’altro (violenza domestica), o ai litigi dei genitori che usano tra loro una grave veemenza verbale nell’ambito di una comunicazione a forte connotazione aggressiva. Nell’ambito della violenza domestica, i figli sono sempre coinvolti, direttamente perché sono vittime essi stessi delle violenza, e indirettamente perché assistono le violenza del padre contro la madre.
I dati sul fenomeno
Il rapporto dell’organizzazione non governativa Save the Children e del Garante dell’Infanzia della Regione Lazio, presentato in occasione del convegno “Spettatori e Vittime: i bambini e le bambine che assistono a un atto di violenza lo subiscono”, denuncia che almeno 400.000 minori in Italia ogni anno vedono o percepiscono la violenza sulle loro madri. Nel mondo, i casi variano dai 3,3 milioni ai 10 milioni di bambini per anno, nei vari studi. 20
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
Nella casistiche, la violenza domestica è diffusa ovunque, senza limiti di età, situazione socioeconomica, religione, razza, educazione e cultura.
Le conseguenze sui minori.
Molti studi hanno documentato le gravi conseguenze delle violenze e degli abusi perpetrati sui minori. Poco si conosce invece del maltrattamento assistito,
connesso alla violenza sulle madri, ma esso ha gli stessi effetti sulla salute psico-fisica dei minori del maltrattamento diretto: esporre il bambino alla visione o alla percezione di un maltrattamento (fisico, verbale o psicologico) sulla madre equivale sottoporlo ad un maltrattamento diretto. Gli effetti negativi tendono a persistere nel tempo anche molti anni dopo l’esposizione alla violenza. Gli studi hanno descritto le seguenti situazioni problematiche nei bambini vittime della “violenza assistita”: Perdita della relazione di attaccamento con le figure genitoriali, fondante per l’equilibrio psico-affettivo dell’individuo. Si è trovato che i bambini esposti al conflitto tra i genitori perdono la relazione di “attaccamento sicuro” con le figure di accudimento, che rappresenta la base sicura per la loro crescita emotiva. La relazione di attaccamento è quella che ci consente di diventare “resiliente”, cioè capaci di resistere a situazioni problematiche o traumatiche senza soccombere, perché sorretti da una forza interiore che ci mantiene in equilibrio e fa reagire in modo positivo ad eventi traumatici. La resilienza ha la sua radice nei “modelli operativi interni” che sono gli schemi mentali entro cui far rientrare tutte le esperienze vissute e che il bambino si costruisce nei primi due o tre anni di vita, attraverso le relazioni interpersonali con le persone che si prendono cura di lui (in genere la madre). In base alla risposta della madre alle richieste del bambino quando sente paura, dolore, fame, freddo, il piccolo costruisce modelli di relazioni significative che lo accompagneranno per tutta la vita. Questo modello di reazione tende a permanere e a rinforzarsi nel tempo e a rendere il bambino, e poi l’adulto, corazzato e resistente all’impatto turbativo di eventi stressanti, non evitabili nella vita, con la capacità di elaborare e ammortizzare le esperienze negative e dolorose. Se un’esperienza negativa o traumatica avviene in un soggetto che ha avuto la possibilità di strutturare una attaccamento sicuro, il suo impatto sarà meno grave e la possibilità di ripararla decisamente superiore a quella di un soggetto che non ha avuto un attaccamento sicuro. Perdita di ruolo materno. Spesso la madre vittima di violenza esercita violenza fisica e trascuratezza nei confronti dei figli, ha una ridotta risposta emozionale ed attenzione ai loro bisogni. Il conflitto può diventare il centro dei pensieri della madre, ed il bambino diventare in qualche modo “invisibile”. Vissuti di colpa nel bambino. I bambini, in virtù del pensiero egocentrico proprio dell’età,
1)
2)
possono facilmente equivocare sulle cause degli scontri fra i genitori, attribuendole al proprio cattivo comportamento, il che induce in loro sentimenti di fallimento, colpa, inadeguatezza, rabbia, impotenza, vergogna, con conseguente perdita di autostima. Comportamenti “adultizzati”. Alcuni bambini possono acquisire comportamenti di accudimento e protezione verso la madre, mettendo in atto numerose strategie di tutela, come andare a controllare chi suona alla porta o rispondere al telefono per filtrare le telefonate del padre. Talvolta il bambino ha continui pensieri su come prevenire la violenza o tutelare e mantenere integre una o entrambe le figure genitoriali, che impegnano le sue operazioni mentali distogliendolo dal resto, o può addirittura evitare di uscire di casa perché la madre potrebbe essere picchiata in sua assenza, sviluppando assenteismo scolastico e isolamento sociale. Sentimenti ambivalenti. Spesso i figli in situazioni di conflitto familiare imparano ad assumere comportamenti compiacenti e a dire bugie, dando ragione all’uno o all’altro genitore a seconda delle circostanze, o del genitore con cui si trovano. A volte invece cercano disperatamente di trovare spiegazioni alternative per salvare l’immagine di una o entrambe le figure genitoriali, dando ragione ora all’uno ora all’altro in modo del tutto scollegato dalla realtà dei fatti. Ciò crea confusione nello sviluppo della loro identità e personalità. Il più delle volte non si confidano con nessuno, sviluppando due vite parallele, una normalità pubblica e una crisi entro le mura domestiche, che ha esiti negativi sul loro equilibrio interiore.
4)
5)
3)
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
21
#PEDIATRA
6) 7) 8)
Disturbo post-traumatico da stress, con flashback, incubi, insonnia, preoccupazione costante di un possibile pericolo, ansia e angoscia. Disturbi emotivi, come sensi di colpa e vergogna, esplosioni emotive improvvise (pianto, crisi di rabbia, mutismo), paura. Danno dello sviluppo delle strutture e funzioni del cervello, con impatto sullo sviluppo psico-motorio: capacità empatiche ridotte, ridotte capacità cognitive, ridotte abilità linguistiche, difficoltà dell’apprendimento scolastico. 9) Acquisizione di comportamenti violenti. L’esposizione alla violenza può desensibilizzare i bambini e gli adolescenti verso il comportamento aggressivo, che diventa "norma", per cui i bambini possono sviluppare modelli improntati all’aggressività, che possono riprodurre nell’età adulta nei confronti delle loro partner, e le bambine modelli di dipendenza, assoggettamento e tolleranza alla violenza. Rischio di abuso fisico. Nelle famiglie in cui c’è violenza del padre sulla madre c’è anche abuso diretto sui bambini, in una percentuale che va dal 30% al 60%. Maggior incidenza di malattie (respiratorie, epatiche, cardiache, diabete); obesità; dolori cronici (cefalea, dolori addominali), disturbi del comportamento alimentare; problemi comportamentali, come depressione, ansia, bullismo, dipendenza da fumo, alcol, sostanze stupefacenti, fuga da casa, gravidanze precoci, aborti, suicidio, prostituzione giovanile e stupro.
10) 11)
Valutazione del maltrattamento assistito nel pronto soccorso pediatrico.
Si svolge in tre fasi: Raccolta del riferito della madre, sia per quanto concerne la situazione del minore nell’episodio di violenza direttamente patito da lei (dove si trovava, il ruolo durante l’aggressione, di difesa, attacco, blocco, nascondimento, fuga), le reazioni emotive immediate (paura, pianto, grida, tremori ecc.) e quelle successive nei giorni seguenti, sia lo stato di salute psico-fisica del figlio negli ultimi tempi, indagando su: dolori ricorrenti (mal di testa, mal di stomaco), ansia di separazione, disturbi del sonno (paura di addormentarsi, incubi notturni), comportamento aggressivo e sentimenti di rabbia, ansia su possibili pericoli, apparente perdita di competenze precedentemente apprese, ritiro sociale, perdita di autostima, mancanza di interesse o mancanza di emozioni (distacco emotivo), eccessiva preoccupazione circa la sicurezza dei propri cari, difficoltà di
1)
22
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
scegliere, difficoltà al completamento di un compito o attività, iperattività e deficit di concentrazione. Colloquio con il minore. Si chiede al bambino: di descrivere quello che ha visto; di descrivere cosa ha provato in quel momento; di dire cosa prova ora e cosa desidera per sé in rapporto alle figure di riferimento (padre e madre). Sono importanti in questa fase l’ascolto rigoroso, l’osservazione attenta, la valutazione delle capacità del minore a rappresentare la realtà osservata fuori di lui, l’esclusione di domande suggestive o prefiguranti una risposta obbligata. Valutazione fisica e psicologica del bambino.
2)
3)
Cosa fare per i bambini vittima di violenza domestica.
Purtroppo, In Italia ci troviamo di fronte ad un vuoto legislativo: manca una normativa che faccia esplicito riferimento all’esposizione dei bambini alla violenza nelle sue varie forme come reato, e che di conseguenza affronti con linee guida e standard uniformi l’organizzazione dei servizi su tutto il territorio nazionale. I punti cruciali dell’intervento sono: Individuazione precoce. È di enorme importanza segnalare i casi di violenza accertata o sospetta in modo tempestivo, al fine di consentire l’immediato avvio delle indagini e degli accertamenti a tutela dei minori e delle loro madri. Creare una rete. I servizi e le competenze istituzionali che intervengono sui casi di violenza domestica sono tre, e tra loro necessariamente intrecciati: le forze dell’Ordine, le istituzioni della giustizia, i servizi sociali, sanitari e del volontariato. L’efficacia dell’intervento dipende dalla capacità interattiva e dalle sinergie tra tutti gli attori, attraverso la costituzione di reti tra i diversi soggetti coinvolti. Negli ultimi due anni diversi sono gli strumenti di intesa sottoscritti da molteplici soggetti, per condividere pratiche e procedure di intervento. Omogeneizzare gli interventi. Serve una omogeneizzazione dell'approccio alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne e sui figli minorenni tra i diversi territori e servizi. supporto dopo la violenza. Tra i bisogni principali della madre e del bambino in uscita da una storia di violenza familiare, ci sono quelli legati al reinserimento ed all’inclusione sociale. Ciò significa poter contare su sostegni quali la casa, un lavoro per la madre, un aiuto sul piano educativo e di socializzazione-aggregazione per il bambino. ★
1)
2)
3)
4)
#SESSUOLOGA http://bit.ly/1euymof
Dott.ssa Olga Paola Zagaroli Lunedì e Giovedì dalle 15,30 alle 17,30
335.8709595
Sessualità, infertilità e relazione di coppia
Secondo l’O.M.S. e l’A.F. S. una coppia viene ritenuta infertile se non è in grado di portare a termine una gravidanza dopo un anno o più di rapporti sessuali non protetti. Mentre se non si riesce ad avere un secondo figlio, l’infertilità viene considerata secondaria. Inoltre è sterile una coppia nella quale esiste una condizione fisica permanente, in uno o in entrambi i componenti, che non rende possibile il concepimento. In questi casi, una delle possibilità è la procreazione medicalmente assistita che in Italia è regolata dalla L. 40/2004. Le coppie che incorrono in questo problema possono vivere la fertilità come un dono divino. Di contro, invece, trovano nell’infertilità la sensazione di vivere una condizione che investe totalmente la loro esperienza di coppia, 24
ridisegnandone spesso la fisionomia. All’interno della coppia, il vissuto dei partner nei confronti dell’infertilità è molto diverso: nella donna l’impatto psicologico è di solito più pesante e legato a più fattori: maggiore identificazione nel ruolo materno dettato dal ruolo sociale da cui si è investite; biologicamente la gravidanza ha un “peso” più marcato del solo concepimento; c’è maggiore tendenza alla colpevolizzazione (e anche qui diciamo un “grazie” alle convenzioni sociali); nell’uomo, invece, gli aspetti più evidenti sono rappresentati dall’ansia e dal disagio che viene dalla raccolta e analisi del liquido seminale, per una comunque ingiustificata paura del giudizio; il senso di colpa verso la partner; un senso di passività dovuto alla mancanza di contemporaneità degli eventi e a
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
una minore partecipazione all’iter terapeutico. Per molte coppie quindi la procreazione diventa una sfida in tutti i sensi. La stabilità della stessa può essere facilmente compromessa soprattutto in caso di fallimento del progetto procreativo che costringerebbe la coppia a rivedere i criteri sui quali si è fondata: intimità, progettualità e passionalità sembrano diretti in un’unica direzione, così, da un lato la sessualità diventa solo strumento al servizio della procreazione, e dall’altro la comunicazione e la complicità sembrano sempre più improbabili. Così succede che l’intesa sessuale viene man mano a cadere, perché l’infertilità può costituire un fattore predisponente, precipitante o di mantenimento di disturbi sessuali, che possono quindi tanto essere alla base dell’infertilità, quanto invece la conseguenza: un’attività sessuale “temporizzata”, priva di spontaneità, può essere alla base di frustrazioni, rabbia e sfiducia che hanno come conseguenza disordini nella sfera sessuale. Diventa importante quindi che il supporto del sessuologo porti l’infertilità fisica della coppia a trasformarsi in fertilità psichica. Per eventuali approfondimenti potete contattarmi dal lunedì al venerdì al 3358709595. Buona lettura. ★
#CARDIOLOGO
Professor Dottor Vittorio Fabbrocini
http://bit.ly/1gCxr2Z
338.4086506
Quando il cuore "balla" troppo Le malattie cardiovascolari, riguardanti il cuore, le arterie e le vene, costituiscono ancora oggi una delle cause più comuni di malattie e mortalità. Negli ultimi venti anni i progressi, anche importanti, per lo studio e le cure di queste patologie non sono mancati. Secondo gli ultimi dati statistici ogni anno muoiono in Europa per malattie cardiovascolari più di 4,3 milioni di persone, con una percentuale del 54 per cento donne e 43 uomini. In Italia provocano il 43 per cento di decessi tra le donne e il 35 per cento tra gli uomini. Molta importanza hanno assunto in questi ultimi tempi le alterazioni del battito cardiaco, sia con un aumento molto forte della sua frequenza che un notevole rallentamento della stessa. Il più delle volte, specie nei giovani, si tratta di manifestazioni non preoccupanti dovute a stati di particolare tensione nervosa (periodi di esami, incontri importanti) ma anche dovute a processi patologici del cuore e di altri organi (ipertiroidismo).
Anche il cuore talvolta perde i freni e va fuori controllo. Dobbiamo preoccuparci?
Fibrillazione atriale
Una forma frequente di aritmia, specie negli anziani e nei cardiopatici, è la Fibrillazione atriale, caratterizzata da un'aritmia totale, con un'attività diversa tra gli Atri (le due cavità superiori del cuore) che hanno perso la capacità contrattile per cui hanno 26
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
solo un movimento superficiale ed i Ventricoli (le cavità inferiori comunicanti con gli Atri) che si contraggono in modo irregolare con alta o bassa frequenza e con una ridotta "portata" (quantità di sangue) sospinta dal cuore nell'Aorta. Ciò comporta la possibile formazione di microcoaguli negli Atri, con embolie che raggiungono il cervello e possono causare gli Ictus. Questi sono caratterizzati da processi occlusivi (ischemici) di vasi del cervello per cui determinano gravi paralisi di parti del corpo e anche della parola, a secondo del distretto vascolare cerebrale interessato dalla mancanza di sangue arterioso.
#CARDIOLOGO
Per tale motivo nei soggetti con Fibrillazione atriale viene attuato un trattamento anticoagulante continuo per evitare la formazione di coaguli. Inoltre l'eccessiva frequenza del battito cardiaco o il suo rallentamento e la ridotta quantità di sangue in circolo possono determinare abbassamento della pressione arteriosa e disturbi come collassi e svenimenti.
Due elettrocardiogrammi: il superiore riguarda una fibrillazione atriale. Quello inferiore una normale attività del cuore
Vari tipi e Sintomi
In base alla durata dell'Aritmia si distinguono vari tipi di Fibrillazione: quella di prima diagnosi (non nota in precedenza), Parossistica (caratterizzata da episodi che cessano nell'arco di pochi giorni), Persistente (di lunga durata) e Permanente (presente da vari anni e resistente ai vari trattamenti). Il sospetto della Fibrillazione atriale sorge allorchè compare palpitazione, affanno (non sempre) e al polso non si rileva più il battito regolare e ritmico ma solo una irregolarità. La diagnosi viene fatta mediante l'esame elettrocardiografico che mette in evidenza la scomparsa delle contrazioni degli Atri ma solo un'attività fibrillante ed una contrazione aritmica dei Ventricoli. La sintomatologia varia da persona a persona. Nei soggetti più giovani talvolta non rivela alcun sintomo.
Le cure della Fibrillazione
La Fibrillazione atriale va controllata ed a secondo del tipo così va affrontata. Per quelle forme parossistiche in un soggetto sano il più delle volte il ripristino del ritmo normale (Cardioversione) avviene nel 60 per cento dei casi dopo alcune ore dall'episodio 28
acuto. Per le forme resistenti ed nei soggetti cardiopatici vengono impiegati i farmaci antiaritmici per ottenere la Cardioversione. Quando v'è una resistenza a questo trattamento viene attuata la Cardioversione elettrica, applicando il Defibrillatore. In tal caso va attuata precedentemente un trattamento con farmaci anticoagulanti per prevenire il distacco di trombi dagli Atri. Tale trattamento viene attuato, come abbiamo accennato in precedenza, anche in quei casi che la Fibrillazione è permanente sempre per prevenire il Tromboembolismo. Va anche ricordato che per i farmaci impiegati nel mantenere il sangue più scoagulato si attua un periodico controllo della coagulazione del sangue in modo da non andare oltre certi parametri. In questi anni sono già impiegati con successo nuovi medicinali per i quali non occorre questo controllo.
Progressi e tranquillità
Oggi v'è anche la possibilità di usare al posto dei farmaci antiaritmici la ablazione delle fibre conduttrici intracardiache sia con la Crioablazione (Cryoballon) che
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
con la Radiofrequenza. I risultati sono buoni non solo per una migliore vita del paziente ma anche economici per le spese annuali dell'Assistenza Sanitaria. In conclusione volendo dare un giudizio finale dopo questa nostra breve panoramica sulla Fibrillazione atriale possiamo rassicurare i nostri lettori che si tratta certamente di un'alterazione del cuore che può preoccupare non poco la persona che ne viene colpita - anche se talvolta viene scoperta solo per caso - ma che oggi la Cardiologia può innanzitutto evidenziare questa aritmia quando diviene pericolosa per le sue complicanze e poi seguirla nel tempo nel modo migliore con tutti i moderni rimedi. Pertanto si può convivere con essa normalmente non trascurando negli anni i necessari controlli cardiologici. ★
#ANESTESISTA
Dott. Antonio Coppola 338.1705569
Via la cellulite con l'ozono terapia L'ozono è una forma di ossigeno che si trova in natura, la forma triatomica per essere precisi (O3), un'ossigeno puro, instabile e incolore. Circa 30 miglia sopra la superficie terrestre lo strato di ozono è famoso per essere responsabile di filtrare l'azione dannosa dei raggi ultravioletti potenti, permettendo così l'esistenza della vita sul nostro pianeta. Nella terapia medica non è utilizzato puro, ma sempre una miscela di ossigeno-ozono, in cui la parte attiva è però costituita dall'ozono, sebbene in quantità molto piccole. Una volta rilasciato sul corpo la miscela di ossigeno-ozono si rompe in fretta scomponendosi nel seguente modo: O3 = O2 + O + 29 calorie.
Come funziona
Le 29 calorie così rilasciate hanno un effetto vasodilatatorio, migliorando la circolazione periferica. L'O2 negativamente ionizzato prodotto dalla rottura di questo equilibrio è di vitale importanza per l'attivazione e regolazione del metabolismo.
Quando si usa e che proprietà ha?
L'atomo risultante di Ossigeno rende l'azione specifica dell'ozono di anti-infettivo, antivirale, antifungigno e motore per la circolazione sanguigna. Queste sono solo alcuni dei motivi per cui l'ozonoterapia ha una vasta gamma di applicazioni cliniche
Ozonoterapia per la cellulite
Ultimamente è stato dimostrato che l'ozono è in grado di produrre la lisi degli adipociti, facendo sciogliere le cellule di grasso, che è fondamentale per il trattamento di cellulite.
Le diverse applicazioni
L'ozono terapia in cellulite viene applicato in modi diversi, a seconda delle caratteristiche specifiche di ciascuna pratica: ★ Iniezione locale. Essa prevede l'iniezione di ozono con una siringa nel tessuto sottocutaneo. Non dà reazioni allergiche, ed è
30
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
generalmente ben tollerata. Tuttavia, essendo l'ozono un gas ossidante, mentre viene iniettato può produrre improvvisamente un dolore acuto nella zona. Attualmente questo problema è stato risolto utilizzando pompe per infusione lenta. Alla fine della sessione è consigliabile effettuare un leggero massaggio per distribuire il gas. ★ Balneoterapia con ozono. Questa tecnica consiste nell'effettuare un idromassaggio terapeutico con acqua ozonizzata. L'acqua, soprattutto se calda, facilita il processo di diffusione nella pelle, in modo che non solo da assorbire l'ossigeno e ozono, ma che il tessuto e la parete dei vasi linfatici, riescano ad assorbire anche i minerali. L'effetto stimolante dell'ozono sulla circolazione del sangue, vasodilatatorio, anti-infiammatorio e disinfettante, ozonoterapia in indromassaggi rendono il trattamento assolutamente consigliato, non solo per la cellulite, ma anche in caso di disturbi della circolazione periferica (varici, edemi), dermatologici (eczema, ulcere) e reumatologici (artrosi, artrite). ★ Applicazione locale di olio ozonizzato. L'olio ozonizzato ha la proprietà di contenere ozono che viene poi rilasciato gradualmente, producendo un'azione stimolante della circolazione del sangue. L'odore può essere sgradevole, ma ne vale la pena.
Controindicazioni, consigli e risultati
In sintesi, l'ozono terapia è un metodo naturale che dà ottimi risultati sulla cellulite e anche senza effetti collaterali. I risultati sono visibili dopo 4 settimane di trattamento e tendono ad essere mediamente stabili nel tempo (specie se si effettuano sedute sporadiche di mantenimento). Non vi sono particolari controindicazioni all'ozono terapia. ★
#CHIROPRATICA
Dott.ssa Barbara Martino
http://bit.ly/1ddlb6M
349.1381175
Upper crossed syndrome muscoli grande e piccolo pettorale. Inoltre, la debolezza dei muscoli flessori cervicali profondi s’incrocia con la debolezza del trapezio medio e inferiore, dei muscoli romboidi e del muscolo serrato anteriore. Questo modello di squilibrio crea una disfunzione congiunta delle articolazioni: atlanto-occipitale, delle vertebre cervicali C4-C5, dell’articolazione cervico-toracica C7, dell’articolazione gleno-omerale e delle vertebre T4-T5 (Janda 1988).
Questa sindrome, in italiano sindrome crociata superiore, è stata scoperta e studiata dal Dr. Vladimir Janda (1988) nella sua ricerca sulla compensazione muscolare e sugli squilibri posturali del corpo umano. Egli sosteneva che schemi di movimento difettosi su una base posturale non corretta possono contribuire a un uso eccessivo e non corretto di alcune articolazioni creando così un circolo vizioso di disfunzioni ed eventuali lesioni muscolari e articolari. Questo tipo di squilibrio muscolare, spesso, interessa persone che lavorano alla scrivania o siedono per la maggior parte della giornata e che adottano continuamente una postura non corretta dei muscoli della testa e delle spalle. Nella sindrome crociata superio34
re, la continua contrazione dei muscoli sub-occipitali, del trapezio superiore ed elevatore della scapola sul lato dorsale s’incrocia con la continua contrazione dei
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
Che cosa significa tutto questo? In pratica, quando 4-5 gruppi muscolari diventano troppo contratti perché usati più del dovuto o troppo deboli perché usati poco si da vita a una catena di eventi che possono creare instabilità alle spalle, disfunzioni e dolori articolari e infine lesioni e microtraumi delle stesse.
#CHIROPRATICA
Nello specifico l’atteggiamento posturale di cui Janda parla nel suo studio è caratterizzato da: ★ Postura della testa e del mento in avanti ★ Aumento della lordosi cervicale e cifosi toracica ★ Spalle elevate e protratte a causa della contrazione eccessiva dei muscoli pettorali e della debolezza dei muscoli sub-scapolari che non riescono a mantenere le spalle indietro. ★ Rotazione anteriore delle scapole (scapole alate).
Sintomi
Naturalmente, come già accennato in precedenza, questo tipo di postura crea un forte squilibrio muscolare che a lungo termine può dare origine a determinati sintomi. I più comuni sono: ★ Dolore al collo. La posizione della testa e del mento in avanti aumenta la curva della colonna cervicale creando una forte pressione sulle articolazioni e riducendo le possibilità di movimento del collo. Inoltre, questo tipo di postura, riduce lo spazio articolare della colonna cervicale da dove fuoriescono i nervi che si diramano per lo più verso gli arti superiori (sindrome d’intrappolamento). Questo dà origine a sintomi come: intorpidimento, dolore, debolezza e formicolio lungo il braccio. ★ Mal di testa. Una postura scorretta può generare la continua contrazione, con conseguente fatica, dei muscoli sub occipitali e trapezio superiore. Questi muscoli nel tentativo di mantenere su la testa generano dolore perché sovraccaricati. ★ Dolore alla mandibola. C’è una forte correlazione tra la colonna cervicale e l’articolazione temporo-mandibolare che, anche in questo caso, è sottoposta a uno stress eccessivo e fatica per 36
mantenere la bocca nella giusta posizione. ★ Dolore nella colonna vertebrale toracica. L’aumento della cifosi (curvatura della colonna vertebrale toracica) può portare sofferenza nella zona tra le scapole poiché i muscoli romboidi e trapezio inferiore sono sottoposti a uno sforzo maggiore. Inoltre, l’aumento della cifosi, a lungo andare, potrebbe provocare la riduzione del movimento delle costole creando così dolore costale e diminuendo la capacità polmonare. ★ Sindrome dello stretto toracico. Questa sindrome implica l’intrappolamento o compressione dei nervi o dei vasi sanguigni da parte dei muscoli e dei tendini del collo e delle spalle troppo contratte. ★ Tendinite, borsite, impingment, strappi muscolari e artrite della spalla. A causa della posizione scorretta delle spalle l'asse di rotazione meccanica della fossa glenoide è alterata. L'omero ora richiede la stabilizzazione supplementare da parte di muscoli che di solito non sono usati per questo scopo come: il levatore della scapola, il trapezio superiore, il sottoscapolare, il piccolo pettorale e il muscolo sovraspinoso. Il sovrasviluppo posturale di questi muscoli può portare nel lungo termine a
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
una diminuzione dello spazio intorno alle articolazioni della spalla, che può causare la compressione dei muscoli e tendini coinvolti con il movimento della stessa.
Trattamento
Il primo intervento è quello di correggere l’atteggiamento posturale sbagliato attraverso l’insegnamento di una postura corretta che consiste anche nel migliorare l’ergonomia della postazione di lavoro. Il trattamento dei muscoli iperattivi come il pettorale minore, il trapezio e il muscolo elevatore della scapola, comprende stretching e Active Release Technique per sciogliere contratture e trigger point muscolari. Inoltre, è consigliabile impostare un programma di rinforzo e di esercizi correttivi, prima isometrici e poi isotonici, per i muscoli deboli. Per le articolazioni bloccate come quelle della colonna vertebrale cervicale e toracica, l’aggiustamento chiropratico darà sollievo al dolore e ridurrà la possibilità di danno alle articolazioni causata dalla continua restrizione. Una volta che i muscoli iniziano a lavorare nel modo in cui sono stati destinati e la postura corretta è usata tutti i giorni, i sintomi miglioreranno. ★
#PSICOPEDAGOGISTA http://bit.ly/1bb6qS4
Dott.ssa Bianca Pane 393.9315564
Prevenire è meglio che guarire! II PARTE La paura mostra disequilibrio nel Primo Chakra Quando manifestiamo il disagio della paura a livello emozionale, significa che il nostro Primo Chakra o Chakra delle Radici, è scompensato. I chakra sono centri sensori del nostro corpo che captano l’energia universale e servono per informarci sul mondo circostante. Se ‘chiudiamo un chakra’, di fatto non lasciamo entrare dal mondo circostante le informazioni che riguardano quell’area specifica della nostra vita. In questo caso, poiché il primo chakra è deputato a provvedere alla nostra sicurezza, ad appagare esigenze collegate alla sopravvivenza e ai bisogni materiali, come il nutrirsi, riposare, avere calore e rifugio, ‘chiudere’ questo centro significa avere tensioni in queste aree. Significa che non ci sentiamo al sicuro, neanche a livello materiale ed economico, non ci sentiamo nutriti dalla Madre Terra e nemmeno dall’amore della mamma primaria fonte di sicurezza. Quando il primo chakra è chiuso, oltre a vedere il mondo attraverso il filtro della paura, della carenza, della difficoltà, gran parte della nostra vitalità fisica è bloccata, ci sembra di essere ‘invisibili’ agli altri o, addirittura di non esserci per niente. Sperimenteremo un senso di povertà e, anche se guadagniamo molto, avremo sempre la sensazione che non sia sufficiente per le nostre esigenze. Ci sentiremo minacciati e precari, sempre e dovunque. Dunque, non ascoltare la paura e non modificare nulla nella nostra esistenza per migliorare questo stato psico-fisico e spirituale, genera una serie di patologie, legate per l’appunto alla paura e di conseguenza al Primo Chakra. Ne farò un elenco ma, per ragioni di brevità, ne vedremo in dettaglio solo alcune.
Le patologie della paura
Il primo Chakra, detto anche Chakra coccigeo è posizionato alla base della colonna vertebrale, a livello del perineo. Di conseguenza, tutte le patologie che riguardano lo sfintere anale, come le EMORROIDI, o le grandi labbra, come la BARTOLINITE, sono patologie della paura. Il plesso sacrale innerva glutei e gambe 38
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
e dunque interessa patologie come la sciatalgia e le paresi agli arti inferiori (a causa della paura non riusciamo a stare più sulle nostre gambe!) I sistemi e gli organi presieduti dal primo chakra sono il sistema scheletrico, che comprende tutte le ossa e le articolazioni; quindi sono patologie della paura l’osteoporosi, il rachitismo, le malattie che coinvolgono la colonna vertebrale in toto, come l’ernia al disco e la spondilosi, quelle infiammatorie articolari, come l’artrite e l’artrite reumatoide, o degenerative come la coxartrosi, i tumori a carico delle articolazioni e i tumori ossei. Anche le patologie del sistema urinario sono legate alla paura e dunque alla chiusura del primo chakra. Frequenti sono le infiammazioni e le infezioni, come la cistite, l’uretrite, la calcolosi renale, l’insufficienza renale, le cisti renali, i carcinomi dei vari organi quali reni, vescica, prostata, uretra. La ghiandola prostatica e le sue affezioni fanno parte di questo gruppo, con patologie infiammatorie come la prostatite e tumorali, benigne e non, come l’adenocarcinoma della prostata. Anche i denti e le gengive con le loro patologie, sono ricollegabili al primo chakra e dunque all’emozione della paura.
La sciatalgia e l’ernia al disco e il loro messaggio energetico
La sciatalgia è una patologia infiammatoria che in-
teressa il nervo sciatico e si manifesta con un dolore irradiato che scende dalla natica alla gamba. Chiaramente si può generare una compressione a livello lombare, nella zona del primo chakra, e dunque si può affermare che la sciatalgia è una patologia della paura. La persona che ne è affetta, di solito da un solo lato del corpo, sente dolore o un torpore che le fa muovere la gamba con difficoltà. Per prima cosa, quindi, potremmo dedurre che il soggetto attraversa un momento di insicurezza o di paura che lo immobilizza o che gli rende difficoltoso muoversi in una certa situazione. Se la gamba interessata è quella destra (yang), il soggetto si impedisce di stare in piedi sulle sue decisioni, se invece è quella sinistra (yin), il soggetto si impedisce di stare in piedi sui suoi sentimenti perché ha paura di un giudizio negativo da parte di chi, per lui, costituisce l’autorità. Egli non ascolta la paura, (che a livello fisico si manifesta con la compressione a livello lombare che genera la sciatalgia) ma per farlo deve esercitare un ferreo controllo (che genera l’aspetto infiammatorio). Questo modo di essere ‘tesi’ che indica paura, può essere poco accentuato e ma-
nifestarsi in una lieve dolenzia che si risolve in pochi giorni; ma può anche determinare un vero e proprio blocco: la persona si paralizza per paura.
Consiglio energetico
Essere affetti da sciatalgia mostra come, chi la manifesta, non si sente al sicuro di agire o non sia certo dei propri sentimenti, soprattutto di fronte all’autorità, che gli fa paura; nega questa informazione e cerca di mascherare la situazione. Non avendo ascoltato il disagio, la manifestazione a livello fisico è un dolore lancinante che brucia e può addirittura portare all’immobilità: la persona si blocca per paura di essere se stessa di fronte all’autorità. Quindi, è importante che il soggetto ritrovi le sue basi e la fiducia che gli permette di ‘stare in piedi sulle sue gambe’, anche di fronte all’autorità. In questi casi varrebbe la pena analizzare il rapporto con la madre, prima fonte di sicurezza che, nel caso specifico, potrebbe anche aver rappresentato la prima autorità per la persona. ★
#NEUROPSICOMOTRICISTA http://bit.ly/1bjyYJp
Dott.ssa Daniela Caiafa
Lunedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00
347.5477785
I disturbi del linguaggio ed intervento psicomotorio nel bambino tra i 3 e 5 anni II PARTE Lo scorso mese abbiamo parlato dell'importanza nello sviluppo del linguaggio del gioco, della socialità e dell'imitazione, dell'organizzazione dello spazio e del movimento. Questa volta soffermeremo la nostra attenzione sullo schema corporeo, le sequenze, l'attenzione e memoria e infine sul ritmo. Per schema corporeo si intende la percezione di sé, la consapevolezza del proprio corpo, la percezione delle sue parti e la posizione di queste nello spazio. Grazie a queste capacità possiamo immaginare un movimento prima di compierlo. Lo schema corporeo è inteso come rappresentazione del corpo umano, conoscenza che trova la sua espressione nel disegno. Giocando con le varie parti del corpo si denominano, si cantano filastrocche ecc. Con giochi senso-motori si denominano anche gli animali. Attraverso questi giochi si insegnano i nomi delle parti del corpo, degli animali ecc.... quindi si stimola il linguaggio. Le sequenze sono una successione ordinata di elementi diversi: visiva, sonora, verbale e motoria. Attraverso la stimolazione di quest'area, i bambini vengono aiutati a organizzare e ordinare una serie di eventi, attività, movimenti ecc... quindi si stimola il bambino a sviluppare la capacità narrativa, a ragionare sui collegamenti temporali e causali e ad organizzare il racconto. Durante la terapia si propongono giochi di sequenze di immagini, di forme e colori da riordinare, collane di perle ordinate per forme e colori. Sequenze di percorsi motori, grafici ecc.. L'attenzione è il processo con cui si selezionano alcuni stimoli, eliminando dal campo tutto ciò che non sono pertinente ad essi, sostenendo lo sforzo per il tempo necessario. La memoria è la capacità di trattenere nella mente nozioni e concetti, per poi rievocarli al momento giusto. La memoria è condizionata dall'attenzione e dalla volontà di apprendere, quindi per avere una buona memoria bisogna acquisire il concetto attraverso il processo attentivo, fissarlo nella memoria e rievocarlo quando se ne ha bisogno. Durante il primo anno di vita lo sviluppo della memoria riguarda principalmente la coordinazione 40
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
e i movimenti del corpo. Dai 3 ai 6 mesi i bambini riconoscono i volti delle persone che li accudiscono, dal sesto mese cominciano a ordinare in categorie oggetti, volti. A 2 anni conservano numerose informazioni sulle esperienze fatte in precedenza. Successivamente si sviluppa la memoria legata alle immagini mentali, i ricordi. Intorno ai 4\5 anni si sviluppa la memoria semantica o linguistica. Intorno ai 5\6 anni possono concettualizzare i ricordi rievocarli. Stimolare queste capacità è importante perché durante lo sviluppo sono implicate in numerose attività quotidiane e scolastiche: apprendere il linguaggio, la lettura, comprendere i testi infine il ragionamento matematico. Durante la terapia psicomotoria attraverso i giochi si stimola l'attenzione uditiva e la memoria non verbale attraverso: riproduzione di suoni, gioco del silenzio-sonorità, memory, cosa manca? Ecc... Il ritmo i bambini sono attratti istintivamente dal ritmo musicale. Già a 2 anni si muovono con piacere al ritmo di una melodia. Il ritmo permette al bambino di imitare il linguaggio quando ancora non è in grado di imitare le parole. L'orecchio percepisce il linguaggio come alternanza e la successione di suoni e pause, di suoni più o meno intensi. Il ritmo ha anche una rappresentazione mentale: avere non avere, il senso del ritmo regolare , costante, continuo, intermittente, lento, veloce... udire non è solo un fenomeno fisico ma anche psicologico e mentale, poichè implica l'integrità dell'organo percettivo, ma anche le modalità emotiva e cognitiva in cui viene percepito. La discriminazione dei suoni è uno dei prerequisiti per lo sviluppo del linguaggio. Durante la terapia si possono effettuare giochi di riconoscimento dei suoni nell'ambiente, degli strumenti musicali. Corsa a ritmo di tamburello, movimenti al ritmo di suoni diversi, melodie diverse... Molto spesso i bambini con ritardo del linguaggio sono carenti in queste aree, pertanto sarebbe opportuno iniziare con un approccio psicomotorio per poi permettere alla logopedista di poter lavorare in modo più sereno.. ★
#OSTETRICA
Dott.ssa Angela Maria Flinio angelaflinio@hotmail.it
339.1937664
Cosa è in grado di “sentire” il feto?
Contrariamente a quanto si crede il bambino non cresce solo fisicamente all’interno dell’utero materno. L’utero non è un “contenitore buio” e privo di stimoli, è anzi un’ottima scuola per il feto, il quale cresce in esso anche a livello cerebrale sviluppando importanti capacità percettive e di apprendimento ed imparando a conoscere indirettamente, durante i 9 mesi, il mondo che circonda la sua mamma. Il feto è continuamente stimolato da rumori, suoni, voci, odori e luci che provengono dall’utero, dal corpo materno e dall’ambiente esterno. Le capacità sensoriali del feto (che gli consentono di appren42
dere) si sviluppano prestissimo, nelle prime settimane di vita, lo sviluppo degli organi di senso inizia fin dal concepimento e si perfeziona durante la gestazione ed è lineare e “cronologico” come per gli altri mammiferi (tatto equilibrio - sistema vestibolareolfatto gusto udito vista). Per cui, in base a quanto detto, se il feto ha capacità sensoriali, è anche in grado di “interagire” con la propria madre e capire già da embrione cosa succede nel mondo che lo circonda. Il programma genetico definito dall’incontro dei gameti viene quindi ad essere arricchito dal VISSUTO del feto in utero e la qualità dello sviluppo fetale dipende dagli stimoli esterni e dal-
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
le sensazioni ed emozioni che il bimbo vive in utero, che lo “FORMANO” proprio come se fosse già nato. Ogni esperienza della madre diviene esperienza del bambino e va a costruire quel bagaglio di ricordi indelebili che plasmano la personalità futura del feto. È chiaramente deducibile quindi che per garantire il benessere fetale non basta “curare” la gravidanza come una malattia, ma anzi diventa necessario in assenza di patologie materno-fetali considerare la gravidanza come una condizione del tutto fisiologica, un tempo privilegiato in cui la coppia contribuisce al benessere psico-fisico del proprio bambino. La madre deve essere aiutata in gravidanza non solo “a stare in salute”, ma anche ad avere un buon rapporto con se stessa, con il partner e soprattutto con il proprio bambino. Il feto attraverso le sue capacità di apprendimento percepisce chiaramente l’interessamento dei genitori e si sente amato e non solo portato ed attraverso le sue capacità relazionali risponde a suo modo ai segnali inviati dai genitori. Il linguaggio madre-bambino è per ogni madre diverso, ma per essere efficace deve essere caratterizzato dall’espressione dell’amore e del desiderio di divenire genitore. Il legame che si crea con il feto
non è esplicito ma fatto di carezze, colpetti, parole dolci, qualunque cosa che consenta ai genitori di entrare in sintonia con il proprio cucciolo. Il bambino non comprende il significato delle parole ma capisce chiaramente l’amore dimostratogli dal tono della voce dei genitori, dagli ormoni trasmessi, dai battiti cardiaci e dagli atti respiratori materni, dall’armonia che si crea tra mamma e papà. Tutti questi stimoli “positivi” determinano una buona crescita neuro funzionale, cerebrale, fisica e motoria del feto in quanto le esperienze materne sono legate a risposte ormonali e a neurotrasmettitori che arrivano direttamente al cervello del feto. Di contro esperienze “negative” ed un’esposizione prolungata del
feto agli ormoni dello stress influenzano negativamente la crescita fetale e potrebbero alterare lo sviluppo di alcuni sistemi ed apparati fetali. Condizioni di importante stress materno a livello fisico o psichico possono determinare anomalie dello sviluppo fetale, alterazioni placentari e/o del liquido amniotico o ancora problematiche che si manifestano sul bambino a lungo termine soprattutto a livello comportamentale. Diviene quindi fondamentale informare la coppia adeguatamente sulle fasi di sviluppo fetale, sulle dinamiche che interessano la gravidanza, il parto ed il postparto, al fine di fornire un valido sostegno alla genitorialità e di rendere la coppia consapevolmente informata e “protago-
nista” di questo magico evento. Inoltre se per qualunque motivo durante la gravidanza mamma e papà non sono riusciti a mettersi in “comunicazione” con il proprio bambino, si può recuperare. “La nascita non costituisce né l’inizio della vita né la fine della gestazione, ma rappresenta una complessa ed importantissima serie di mutamenti funzionali che servono a preparare il neonato per il passaggio dalla gestazione intrauterina a quella extrauterina... Fra le necessità più importanti del neonato vi sono i segnali che riceve attraverso la pelle , suo primo mezzo di comunicazione con il mondo esterno..” (ASHELY MONTAGU) ★
#NATUROPATA 338 8194524
Mariateresa Caiafa Specializzata in Massaggi Olistici, Riflessologia plantare, Fiori di Bach, Intolleranze Alimentari
Il massaggio Hawaiano
LOMI LOMI
Continua la presentazione dei massaggi olistici, se avete perso i precedenti articoli basta affacciarsi on-line su www.centopercentofitness.it e cercare negli archivi o semplicemente sulla mia pagina FB Naturopata Terry. Questo mese vi presento il “Lomi Lomi” che in lingua hawaiana significa “massaggio” e il termine LOMI è ripetuto due volte per enfatizzare il suo potere e la sua grande importanza. Inventato centinaia di anni fa dallo splendido e caldo popolo hawaiano, diffusosi in tutta Europa e Giappone dopo essere sopravvissuto agli innumerevoli ostacoli a cui andò incontro, poiché agli inizi dell’Ottocento sulle isole sbarcarono i primi missionari americani e classificarono questa tecnica come primitiva e disprezzandone il messaggio amorevole che si creava tramite il tocco, così tentarono di spezzare quella connessione tra cuore, mani e anima con la “fonte di tutta la vita”, addirittura furono redatte molte leggi per vietare agli sciamani locali “kahuna” di praticarla. Per i nativi polinesiani non rappresentava solo una terapia medica ma anche un rituale che segnava il passaggio ad una fase nuova della vita, portando l'uomo alla vera consapevolezza di sé, alla maturità fisica e spirituale. Questo popolo incantevole e in simbiosi con la natura, con ogni essere vivente era riuscito a creare una sintonia tra corpo, spirito, energia e materia; utilizzando oli caldi e particolari essenze riprodussero il tepore e il benessere della terra; i gesti, i movimenti lenti e sinuosi venivano eseguiti con particolare gra44
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
zia per ricreare l’armonia di questi favolosi paradisi incontaminati, proprio come le onde del Pacifico lambiscono le coste delle terre hawaiane ed eseguito da una o due persone che utilizzando avambracci, gomiti, palmi delle mani, dita, ginocchia e piedi con una pressione media ricreavano un effetto più rilassante, il tutto accompagnato da musica e canti hawaiani. Le tecniche si tramandavano di famiglia in famiglia, studiate e poi modificate dai maestri chiamati “Kahuna” e anche se ogni nucleo poteva eseguire una variante leggermente diversa da quella di un'altra "scuola" tutti rispettavano e poggiavano su una filosofia comune: “tutto è alla ricerca di armonia, tutto è alla ricerca di amore”, difatti il loro tipico saluto “aloha” significa “amore” ed è anche la parola chiave del massaggio, tutto si ispira alla loro profonda cultura così come il respiro, la danza, il tocco e la musica. Ogni cellula del corpo deve essere investita da questo “messaggio” per essere in grado di armonizzare il flusso energetico che scorre in ogni essere vivente perché in caso contrario, è lo stesso flusso, a diventare la causa di tensioni muscolari e di disturbi di vario genere. Per gli hawaiani corpo e spirito sono perfettamente legati tra loro e ogni cosa che influisce su una parte della persona, influisce anche sull'altra e agire sulla circolazione per dilatare i vasi sanguigni è il primo passo verso il ripristino della vitalità nel corpo poiché, essi, contengono il necessario per nutrire tutti i tessuti e aumentare il metabolismo. Il “LOMI LOMI” è un massaggio che migliora la respirazione, lenisce i dolori alla schiena e alle spalle, scioglie le tensioni muscolari, ideale per le emicranie e i dolori cervicali, alle giunture e favorisce la flessibilità del corpo. Questo è il massaggio degli hawaiani, popolazione che solo nel vedervi verrebbero incontro per donarvi una colorata e fiorente corona di fiori, invadendovi della loro ospitalità calda e salutandovi con un “haloa”, una semplice ma allo stesso tempo possente parola che racchiude tutta la loro cultura: “l'allegria di condividere energia vitale nel presente". ★
#NUTRIZIONISTA http://bit.ly/19ubheb
Dott.ssa Francesca Maresca Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle 16.30
334.2258132
L’alimentazione corretta si insegna da piccoli Il soprappeso sta dilagando anche tra i più piccoli a causa soprattutto di abitudini alimentari scorrette e della sedentarietà. Vediamo qualche consiglio Vanno a scuola accompagnati in macchina o in motorino da mamma o papà; non sono abituati a camminare (i dati dicono che lo fanno per meno di 30 minuti al giorno); stanno seduti nei banchi di scuola o sul divano davanti alla televisione per la maggior parte del loro tempo; solo il 25% mangia quotidianamente frutta e verdura; fanno merenda con snack e abusano di biscotti, patatine, pop-corn, merendine, bibite gassate… Sono queste le abitudini dei bambini italiani che per il 36% nella fascia delle elementari risultano in soprappeso, dovuto prevalentemente a cattive abitudini alimentari e a uno stile di vita sedentario. Non bastano a risolvere questa situazione le due ore settimanali di educazione fisica fatta a scuola e neppure le altre due occupate nel praticare sport pomeridiani. I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità individuano nello stile di vita dei bambini di oggi il rischio di avere, fra qualche anno, adulti obesi o con problemi di salute (cardiovascolari, diabete ecc.) e con una riduzione delle aspettative di vita di 4-5 anni. Una ricerca condotta nel 2011 dal titolo “Baby consumers, rapporto under 18”, realizzato dal Movimento per la difesa del cittadino, individua i gusti e le abitudini alimentari dei ragazzini: in testa alla 46
classifica c’è la pasta, preferita dal 66%, seguita dalla carne (43%) e dai dolci (36,6%), mentre in fondo ci sono i formaggi (7,5%), le verdure cotte (9,1%) e quelle crude (6,3%); è risultato anche che il 13% beve abitualmente bevande gassate durante i pasti. La colpa di queste cattive abitudini non può essere imputata ai bambini, bensì agli adulti di riferimento e ai ragazzi più grandi; infatti i più piccoli assumono gli atteggiamenti e “copiano” gli stili di vita di chi li circonda. Nella maggior parte dei casi a dover essere rieducata è la famiglia, poiché i figli tendono sia ad ispirarsi ai comportamenti dei genitori sia ad ereditare gli errori alimentari e lo stile di vita. Qualche consiglio può essere utile per insegnare un’alimentazione sana e per praticarla! ★ abituare i più piccoli, fin dallo svezzamento, a variare il più possibile i sapori dei cibi, abituandoli fin da subito a consumare frutta e verdure, sia crude sia cotte ★ controllare il peso, la statura e il loro rapporto almeno 1 volta l’anno ★ mangiare ad orari regolari sia i pasti principali sia lo spuntino di metà mattina e la merenda pomeridiana evitando di assumere cibo al di fuori di questi momenti ★ le merende della mattina e del pomeriggio devono essere a base di frutta, latte, yogurt, dolci
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
fatti in casa o pane e marmellata, spremute ecc. ★ è importante bere acqua ed eliminare, o ridurre al minimo, le bevande gassate ★ i cibi cucinati devono variare ed essere preparati con pochi grassi e intingoli (eliminate o riducete drasticamente i fritti) ★ è bene che non consumino la pasta a ogni pasto, ma che questa sia alternata a minestre, riso, passati di verdura, orzo, farro ecc. ★ non utilizzate mai il cibo come arma di “ricatto” o premio Una sana alimentazione deve essere comunque affiancata da uno stile di vita adeguato, anche dal punto di vista fisico. E allora, oltre ad indirizzare i bambini verso un’attività sportiva, è necessario: ★ farli camminare di più: tornando da scuola o dall’asilo a piedi, andando a fare una passeggiata, portandoli a giocare ai giardini ecc. ★ non utilizzare l’ascensore, ma fare le scale a piedi sia in discesa sia in salita, ogni volta che è possibile ★ limitare, in modo rigido e indiscutibile, le ore passate davanti alla televisione, ai videogiochi e al computer e proporre alternative socializzanti con altri coetanei o attività all’aria aperta ★ utilizzare i weekend per fare passeggiate, escursioni, gite in bicicletta o praticare sport con i vostri figli Le buone abitudini li aiuteranno a crescere in modo sano ottenendo notevoli benefici a livello fisico e mentale. ★
#WELLNESS http://bit.ly/1couZMz
Ernesto Lupacchio Central Fitness Club 1, 2, 3
Chi non ha mai amato non ha mai vissuto
Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente equivale a non vivere… Ma devi tentare perché se non hai tentato non hai mai vissuto. Dal Film: Vi presento Joe Black
L’amore è vita, energia, slancio, forza per superare ogni ostacolo, ogni difficoltà, ogni condizionamento; nessuna montagna, nessuna duna è troppo alta per non essere scalata dall’amore. Credo fermamente che i pensieri che facciamo, le parole che diciamo e le convinzioni che abbiamo, abbiano una forte influenza nella nostra esistenza: plasmano le nostre esperienze e la nostra stessa vita. Ciò che ci succede in questo istante è il frutto dei pensieri e delle convinzioni del passato. Quindi, se c’è qualcosa che non va nella nostra vita, abbiamo la possibilità di ricreare le nostre esperienze per il futuro. I pensieri presenti creano le esperienze future. E allora perché non iniziamo a cambiare modo 48
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
di pensare? Perché non viviamo ancor di più in funzione dell’amore? Perché non impariamo ad amare ancor di più noi stessi e gli altri? La vita cambia con un soffio ogni giorno: l’amore avrà cura di noi. L’amore è una cura prodigiosa che produce miracoli nella nostra vita. L’amore saprà farci superare ogni forza gravitazionale, lo spazio e la luce, per non farci invecchiare, per non farci ammalare. Non è vanità, arroganza o presunzione: questo non è amore è solo paura; invece è avere un grande rispetto per noi stessi e tanta gratitudine per il nostro corpo, la nostra mente e per tutti quelli che amiamo profondamente. L’amore è vivere negli altri tutto quello che di noi stessi non riusciamo a vedere: le fragilità, le debolezze, gli errori, la passione, il desiderio; è riuscire a guardare oltre i nostri limiti attraverso gli occhi dell’altro. Quando incontrate qualcuno e questo qualcuno vi fa fermare il cuore per alcuni secondi: fate attenzione questo qualcuno potrebbe essere la persona più importante della vostra vita. Se gli occhi si incrociano e in quel momento c’è la stessa luce intensa tra loro, può essere la persona che state aspettando dal giorno in cui siete nati.
#WELLNESS
Se il tocco delle labbra è stato intenso, se il bacio è stato appassionante e gli occhi, in quel momento, si sono riempiti di lacrime: riflettete c’è qualcosa di magico tra voi. Se il primo e l’ultimo pensiero del giorno è per quella persona, se il desiderio di stare insieme arriva a stringervi il cuore: ringraziate Dio, vi ha mandato un dono divino…l’amore. Se non riuscite a lavorare per tutto il giorno, emozionati per l’appuntamento che avete, se non riuscite ad immaginare un futuro senza quella persona, e se avete la certezza che la vedrete invecchiare e anche così siete convinti di essere pazzo di lei…allora vuol dire che l’amore è entrato nella vostra vita. E’ un dono. Molte persone si innamorano molte volte nella vita, ma poche amano o trovano un amore vero. A volte lo incontrano ma non sanno riconoscerlo, e lo lasciano passare. Per questo prestate attenzione ai segnali, non lasciate che le follie del quotidiano vi rendano ciechi alla miglior cosa della vita: l’amore. Recentemente ho trovato in rete la lettera che Einstein avrebbe scritto alla figlia morta precocemente, la voglio condividere con tutti voi, amici lettori. Sul web si dice che forse Einstein non è realmente l’autore, ma poco importa, a me è piaciuta molto ed eccola anche per voi: “Quando proposi la teoria della relatività, pochissimi mi capirono, e anche quello che rivelerò a te ora, perché tu lo trasmetta all’umanità, si scontrerà con l’incomprensione e i pregiudizi del mondo. Comunque ti chiedo che tu lo custodisca per tutto il tempo necessario, anni, decenni, fino a quando la società sarà progredita abbastanza per accettare quel che ti spiego qui di seguito. Vi è una forza estremamente potente per la quale la Scienza finora non ha trovato una spiegazione formale. È una forza che comprende e gestisce tutte le altre, ed è anche dietro qualsiasi fenomeno che opera nell’universo e che non è stato ancora individuato da noi. Questa forza universale è l’Amore. Quando gli scienziati erano alla ricerca di una teoria unificata dell’universo, dimenticarono la più invisibile potente delle forze. L’amore è Luce, visto che illumina chi lo dà e chi lo riceve. L’amore è Gravità, perché fa in modo che alcune persone si sentano attratte da altre. L’amore è Potenza, perché moltiplica il meglio che è in noi, e permette che l’umanità non si estingua nel suo cieco egoismo. L’amore svela e rivela. Per amore si vive e si muore. Questa forza spiega il tutto ed à un senso maiuscolo alla vita. Questa è la variabile che abbiamo ignorato per troppo tempo, forse perché l’amore ci fa paura, 50
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
visto che è l’unica energia dell’universo che l’uomo non ha imparato a manovrare a suo piacimento. Per dare visibilità all’amore, ho fatto una semplice sostituzione nella mia più celebre equazione. Se invece di E = mc2 accettiamo che l’energia per guarire il mondo può essere ottenuta attraverso l’amore moltiplicato per la velocità della luce al quadrato, giungeremo alla conclusione che l’amore è la forza più potente che esista, perché non ha limiti. Dopo il fallimento dell’umanità nell’uso e il controllo delle altre forze dell’universo, che si sono rivolte contro di noi, è arrivato il momento di nutrirci di un altro tipo di energia. Se vogliamo che la nostra specie sopravviva, se vogliamo trovare un significato alla vita, se vogliamo salvare il mondo e ogni essere senziente che lo abita, l’amore è l’unica e l’ultima risposta. Forse non siamo ancora pronti per fabbricare una bomba d’amore, un artefatto abbastanza potente da distruggere tutto l’odio, l’egoismo e l’avidità che affliggono il pianeta. Tuttavia, ogni individuo porta in sé un piccolo ma potente generatore d’amore la cui energia aspetta solo di essere rilasciata. Quando impareremo a dare e ricevere questa energia universale, Lieserl cara, vedremo come l’amore vince tutto, trascende tutto e può tutto, perché l’amore è la quintessenza della vita. Sono profondamente dispiaciuto di non averti potuto esprimere ciò che contiene il mio cuore, che per tutta la mia vita ha battuto silenziosamente per te. Forse è troppo tardi per chiedere scusa, ma siccome il tempo è relativo, ho bisogno di dirti che ti amo e che grazie a te sono arrivato all’ultima risposta. Tuo padre Albert Einstein” L’incontro col vero amore accade una sola volta e quando avviene è per sempre. Tanto che uno di loro o entrambi possono dire: “all’unico essere, al mio unico amore, con tutto il mio cuore e per sempre dedico la mia esistenza, per tutta l’eternità.” Hernàn Huarache Mamani L’Amore Non Muore Mai ★
#DIRITTO
Valerio Massimo Aiello
339.4095882
Avvocato praticante abilitato al patrocinio Consiglio Ordine Avvocati di Torre Annunziata
Auto usate
Attenzione ai km contraffatti “Ringiovanire” le auto usate ritoccando il contachilometri al ribasso: è la malsana ma diffusa abitudine messa in atto da alcune concessionarie al fine di poter rivendere le vetture ad un prezzo di mercato maggiore. Ma cosa si può fare in termini legali se a seguito di una compravendita di un’auto usata ci accorgiamo che il rivenditore ha “barato” sugli effettivi Km della stessa manomettendone il contachilometri? La legge ci offre una doppia tutela, una in sede civile l’altra in quella penale. Dal punto di vista civilistico l’acquirente potrà sicuramente agire in giudizio per ottenere l’annullamento del contratto di compravendita e la conseguente restituzione del prezzo pagato. Secondo i giudici della Corte di Cassazione - sentenza n. 1480/2012 - la condotta del venditore, che abbia nascosto all’altrui parte col silenzio o la reticenza fatti o circostanze decisive (nel caso in esame la manomissione del contachilometri), darebbe luogo ai sensi dell’art.1439 c.c. ad un vizio della volontà (dolo omissivo) tale da causare l’annullamento del contratto. Una recente pronuncia del Tribunale di Arezzo (sentenza n. 638/2014) ha invece privilegiato l’ orientamento secondo cui la concessionaria di auto usate che abbia manomesso il contachilometri di una vettura per ven52
derla più facilmente, dovrà non solo restituire il prezzo versato in eccesso dall’acquirente rispetto al reale valore ma ancora risarcire il danno da responsabilità precontrattuale, per aver violato la buona fede quale requisito di correttezza e di reciproca lealtà di condotta nei rapporti delle parti. Ma la condotta fraudolenta del rivenditore di auto usate che manometta gli effettivi km di un autoveicolo al solo fine di ricavarne un guadagno maggiore non rimane circoscritta solamente alla sfera dei rapporti contrattuali, ben potendo rilevare anche in ambito penale. Sarà difatti passibile del reato di truffa - ex art. 640 CP - la condotta del rivenditore che con artifici e raggiri, induca l’acquirente in errore, procurando così a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno. I Giudici della Suprema Corte
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
- sentenza n. 38085/2013 hanno dichiarato, infatti, inammissibile il ricorso proposto da un rivenditore di auto usate condannato, in ordine al reato di truffa, dalla Corte di Appello di Catanzaro alla pena di mesi 4 di reclusione oltre al risarcimento del danno. In poche parole l’imputato, mediante l'artificio ed il raggiro, aveva nascosto il reale chilometraggio di un’autovettura inducendo così in errore l’ignaro compratore circa l’effettiva percorrenza del veicolo, convincendolo pertanto all’acquisto dello stesso. Attenzione quindi alle insidie celate dietro le compravendite delle auto di occasione. Rivolgetevi prontamente al vostro avvocato di fiducia allorché vi accorgiate di essere stati truffati al fine di intraprendere le opportune azioni legali, civili o penali, connesse al caso in esame. ★
STUDIO GRAFICO Corso Italia, 371 80063 Piano di Sorrento (Na) T 081.5341117 C 331.5063051 @ info@bingwa.it
#FITNESS
LSM - PT Nello Iaccarino
Nello IACCARINO
infonelloiaccarino@email.it
329.6220310
Faccio Nuoto Stima del consumo calorico di un amate del Nuoto Stile Libero in assenza di patologie manifeste. Dati: Soggetto: Professione: Età: Altezza: Peso: BMI:
Donna Impiegata 35 Anni 1,68 mt. 64 kg 22,7 (Normopeso) BPM a riposo: 77 % massa grassa da BIA: 25% (leggermente sopra la norma per la sua età e razza) Biotipo Morfologico: Longilinea Soggetto Ginoide (stasi venosa e linfatica)
Il soggetto decide di fare Nuoto Stile Libero per 1 ora al giorno con frequenza trisettimanale a ritmo lento mantenendo una frequenza cardiaca compresa fra i 142 bpm e i 148 bpm (60-65% della FCMax). Il soggetto consumerà tra le 461 Kcal e le 614 Kcal al giorno. Ovviamente a livello trisettimanale il consumo è rispettivamente tra le 1383 Kcal e le 1842 Kcal; come utilizzo dei macronutrienti durante tale attività si stima quanto segue:
Giornaliero 461 Kcal
69 gr carboidrati
21 gr grassi
614 Kcal
92 gr carboidrati
27 gr grassi
Trisettimanale
54
1383 Kcal
207 gr carboidrati
63 gr grassi
1842 Kcal
276 gr carboidrati
81 gr grassi
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
#TREKKING fb.com/nino-aversa
Nino Aversa ninoaversa@alice.it
334.1161642
I luoghi insoliti della Penisola Sorrentina
Vico Equense
Da questo mese inizia un piccolo progetto primaverile che riguarderà tutti i paesi della Penisola Sorrentina con una descrizione della storia e degli antichi collegamenti utilizzati per muoversi sul territorio. Iniziamo dal comune di Vico Equense. Molti dimenticano che è proprio da questo paese che comincia la Penisola Sorrentina. Una città con la stessa fondazione storica di Sorrento che conserva, ancora intatte, molte tracce romane e medievali. Il suo nome deriva dal latino vicus, che indica un aggregato di case e terreni, sia rurale che urbano, mentre l’aggettivo Equense da Aequa deriva dal latino Aequus, e fu coniato dai veterani di Augusto per indicare una zona pianeggiante del territorio. Sulle coste di Vico Equense, come in tutta la Penisola Sorrentina, esistevano un tempo cantieri navali per la costruzione di barche da trasporto per i collegamenti giornalieri con Napoli durante le ricche dominazioni del Sud Italia (Angioini nel 1300, Aragonesi nel 1500, ecc.), il mare era infatti la più comoda via di collegamento dato che le strade principali risalgono a molti secoli dopo, circa al 1830. Da qui è evidente l’ingegno 56
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
di questo popolo, costretto da una posizione geografica sfavorevole ad inventarsi mestieri e collegamenti per poter sopravvivere ad un luogo considerato ostile. Il mare rimaneva il più vantaggioso collegamento con paesi più ricchi, più favorevoli da un punto di vista commerciale ed era considerato il sistema più comodo per poter uscire fuori dal territorio. La costruzione di barche di media grandezza, utilizzate per il trasporto di persone e cose, fu presto seguita da quella di navi a vela che solcarono, per secoli, tutti i mari del Mediterraneo fino a raggiungere le lontane terre d’America. La vita si è organizzata, nei secoli, anche verso l’alto monte Faito che sovrasta la città. Nel Medioevo, a causa anche di numerosi attacchi dal mare ad opera di pirati saraceni, turchi e nordafricani, le popolazioni furono costrette a spostarsi verso quote superiori,
dove nacquero gli attuali tredici casali che completano il territorio di Vico, costruiti intorno ad una chiesa o un convento. Le produzioni agricole di questa parte del territorio sono sempre state l’allevamento, l’olio, il vino, i prodotti caseari e gli agrumi. È in questa parte del territorio che si snodano interessanti itinerari, attualmente percorribili,che collegavano i casali attraversando boschi di castagni e valloni lungo strade pavimentate di pietra arenaria e casolari antichi. Da Arola partono vari collegamenti con S.Maria del Castello, attraversando il monte Comune, oppure verso i Colli di S.Pietro attraversando il monte Vicalvano. Da Ticciano c’è ancora il collegamento, attraverso la selva, verso S.Maria del Castello da dove si puo’ procedere in direzione di Positano (le Tese) oppure verso Nocelle e Agerola (CAI 300 Tramonti – Punta della Campanella) oppure attraverso il vallone Rivanaro lungo un sentiero che giunge fino a Moiano. Da Preazzano si sale al monte Comune intercettando il sentiero CAI 300 fino a giungere ad Arola e poter visitare la zone di Astapiana dove, un tempo, c’era l’eremo dei monaci Camaldolesi e dove parte un sentiero che giunge ad Alberi, importante punto di passaggio verso la piana di Sorrento. La parte alta di monte Faito presenta itinerari più impegnativi come l’ascesa al monte Molare oppure il giro della Conocchia passando per le zone di Pian del Pero e della Casa del Monaco oltre a decine di tracce che si snodano nel bosco alla ricerca delle Neviere (strutture utilizzate per la conservazione e la vendita di neve ghiacciate ai paesi del golfo di Napoli nei periodi di primavera e estate) oppure di faggi secolari. Anche il versante costiero preserva luoghi meravigliosi. Da Montechiaro parte il collegamento verso Seiano attraversando uliveti, casali antichi e strade protette da muri a secco (mangiarine). Gli scorci che si presentano fino alla Marina d’Equa, raggiungibile con una suggestiva scala che parte dal centro di Seiano, regalano un senso di appartenenza e di conoscenza di un territorio così vicino e, per questo motivo, ritenuto meno importante. Dalla marina si risale verso il centro storico di Vico Equense lungo una ripida scala in pietra fino all’edificio del primo municipio dove sono ospitati il museo archeologico Silio Italico ed il museo del Cinema. Anche un altro museo, quello mineralogico, merita una visita approfondita in quanto, oltre a migliaia di minerali conserva molti reperti preistorici e varie interessanti collezioni. Siamo nei pressi del centro storico caratterizzato dalla pianta architettonica romana, che
conserva reperti storici medievali di notevole pregio come la cattedrale dell‘Assunta (1300) o il castello angioino. Altre tracce storicamente molto importanti, in quanto hanno collegato la Penisola Sorrentina con Castellammare in epoca preromana, sono quelli che si snodano lungo le montagne attualmente segnate dalle enormi cave visibili lungo la costa. Si parte attraversando la zona della Sperlonga, raggiungibile da via Mulini, che da S.Maria del Toro sale verso S.Francesco, dove sono ancora visibili le strutture di mulini medievali. Da S.Francesco parte un sentiero largo e comodo che percorre la traiettoria della millenaria via Minervae che, attraverso le montagne di Pozzano, giungeva fino a Castellammare permettendo il collegamento prima della costruzione della nuova statale (1830). Un sentiero più in quota parte da Massaquano, casale del 1300, che conserva importanti elementi architettonici come la chiesa di S.Lucia dalla quale, dirigendosi verso S.Salvatore, si giunge alla zona di Trina del Monte dove, dopo aver visitato la grancia di Crapolla, la cappella di S.Maria delle Grazie e la grotta dell’eremita, si può continuare lungo il sentiero fino ad intercettare la traccia verso Pozzano. Le zone da conoscere sono tante, ogni paesaggio racconta una storia ma, vi assicuro, che ogni itinerario vi donerà le stesse sensazioni di un viaggio intorno al Mondo. ★ 100% FITNESS MAG • Marzo 2015
57
#FILOSOFIA domenico.casa2@tin.it
Domenico Casa 339.3318463
Consulente filosofico
Ma chi è veramente l'Uomo? "Un universo sconosciuto", ha scritto uno Alex Carrell. "Uno straniero in casa propria", secondo Sigmund Freud. Un "Inferno", per Jean-Paul Sartre. In realtà le concezioni dell'uomo peccano per eccesso tra chi come Jean Jacques Rousseau, (ma anche Cartesio, Hegel) lo ritiene un essere naturalmente buono, che via via diventa malvagio a contatto con la società (bisognerebbe però capire chi ha corrotto la società, e, poichè questa è costituita da uomini, anch'essi all'inizio (?) ritenuti cinnocenti, facendo il percorso a ritroso non troveremmo esseri buoni, ma creature già in pessima salute) e chi come Platone, ma soprattutto Thomas Hobbes lo dipinge malissimo ritenendolo un lupo tra i lupi, avido ed egoista, pronto a qualsiasi forma di violenza e di guerra, pur di prevalere e di affermare se stesso. In mezzo si trovano delle concezioni più realiste, ovvero più vicine alla condizione umana. Molto più convincente, pertanto, appare la posizione di Nichiren Daishonin, maestro buddista del dodicesimo secolo, il quale, in un suo scritto (gosho), chiamato Gosho di Capodanno, scrive: "Per prima cosa, alla domanda di dove si trovino esattamente l'inferno e il Budda (semplificando, gli aspetti negativi e positivi), un sutra afferma che l'inferno si trova sotto terra e un altro dice che il Budda risiede a occidente. Ma, a un attento esame, 58
risulta che entrambi esistono nel nostro corpo alto cinque piedi; questo dev'essere vero perché l'inferno è nel cuore di chi interiormente disprezza suo padre e trascura sua madre. è come il seme del loto che contiene al tempo stesso il fiore e il frutto. Anche il Budda dimora nei nostri cuori, così come, dentro la pietra focaia esiste il fuoco e dentro le gemme esiste il valore." Dunque nell'uomo stesso sia trovano l'inferno e la buddità, la fonte di tutto ciò che è negativo e la spinta al bene. All'interno della cultura occidentale, chi è molto vicino a questa concezione è Blaise Pascal (Clermont 1654-1662). Nei "Pensieri" egli offre un'ampia panoramica della contraddittoria condizione dell'uomo "paradosso a se stesso". "L'uomo è giudice di tutte le cose e debole verme della terra, depositario della verità e cloaca d'incertezza e d'errore, gloria e rifiuto dell'universo." Quel che ci dicono questi due saggi, a distanza di alcuni secoli tra loro, è che è inutile cercare fuori di sè, in qualche divinità, nella natura, nelle stelle, nella società, negli altri, le ragioni del bene e del male. Bene e male ci abitano più di quanto noi possiamo immaginare. E, allora, per completare e correggere la riflessione iniziata con l'opinione di Jean-Paul Sartre, secondo cui "l'inferno sono gli altri", nel senso che la causa di ogni nostro dolore, sofferenza, odio, male, ri-
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
siederebbe negli altri miliardi di esseri umani, Nichiren Daishonin e Blaise Pascal ci spingono a cercare dentro di noi le nostre contraddizioni, così come il bene e il male. Dentro di noi si trova la causa di tutto. Dentro di noi va ricercata la responsabilità di tutti i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni le quali possono avere origine nell'inferno, come sostiene Nichiren, o nella cloaca, come dice Pascal. In un suo recente romanzo, "Ogni angelo è tremendo", nel tentativo di indicare come dentro la nostra oscurità risiede la vita, Susanna Tamaro scrive: "L'illusione di Rousseau – cioè dell'uomo che nasce naturalmente buono – la lascio agli spiriti ingenui, a tutti coloro che non hanno mai guardato in faccia la natura dell'essere umano. Il male ha natura volatile, leggera, inodore e invisibile, penetra ovunque senza alcuno sforzo, invade le persone, senza che se ne accorgano. Da questa assenza di contemplazione nasce il ricorso al capro espiatorio che va perseguitato e annientato. Non è questa forse la genesi di tutte le forme di umana distruzione? Basterebbe, invece, volgere onestamente lo sguardo dentro di noi per accorgerci dell'inutilità (io avrei detto della malvagità) di trascinare il capro nel deserto, per buttarlo giù dalla rupe." ★
#FOODCROSSING
Anna Maione
http://bit.ly/QWy93W
Esperta in comunicazione multimediale dell’enogastronomia
MEGLIO UN UOVO OGGI…
L'uovo è il simbolo indiscusso della Pasqua, che sia quello dipinto, quello intagliato, quello di cioccolato, di terracotta o di carta pesta. Ma mentre le uova di cartone o di cioccolato sono di origine recente, quelle vere, colorate o dorate, hanno un' origine radicata nel lontano passato. La simbologia dell’uovo affonda le sue radici nella tradizione pagana. Forma e perfezione lo hanno infatti reso elemento fondamentale di miti molto complessi. L'uovo, ancestrale simbolo di vita, ha percorso i millenni tra le civiltà della Terra offrendo insostituibili fonti d'ispirazione ad artisti e pensatori: basti pensare all'uovo "cosmico" che, presso 60
alcune antiche civiltà, è posto all'origine del mondo. Nella cosmologia egizia, ad esempio, il dio Ptah, creatore dell'uomo, è rappresentato mentre forgia un uovo. Sempre nell'antico Egitto, l'uovo come simbolo di vita è consacrato alla dea Iside. Il popolo dei Fenici invece usava come simbolo un serpente eretto con un uovo in bocca. I Greci, i Cinesi ed i Persiani usavano scambiarsi le uova come dono per le feste Primaverili e in particolare nel giorno dell’ equinozio di primavera, data di inizio del "nuovo anno", quando ancora l'anno si basava sulle le stagioni. Le uova erano viste come simbolo di fertilità e quasi magia, a
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
causa dell'allora inspiegabile nascita di un essere vivente da un oggetto così particolare. Considerate quindi oggetti dai poteri speciali esse venivano interrate sotto le fondamenta degli edifici per tenere lontano il male e portate in grembo dalle donne in stato interessante per scoprire il sesso del nascituro. Le neo spose usavano invece passarvi sopra prima di entrare nella nuova casa. Ma l’uovo è protagonista anche della Pasqua ebraica, la ricorrenza che ricorda l'esodo dall'Egitto e la rinascita spirituale. Il pasto rituale della festa oltre all'agnello, simbolo di dolcezza e di sacrificio, ed al pane azzimo, simbolo di penitenza, prevede le uova, simbolo di una nuova vita.
Imma Gargiulo
© FOTO DI ANNA MAIONE
Chef Patron del Ristorante Femmena Conduttrice di "Conserve di Casa" su Alice TV
Le uova, associate alla primavera per secoli, con l'avvento del Cristianesimo divennero simbolo della rinascita non della natura ma dell'uomo stesso, della resurrezione del Cristo: come un pulcino esce dell'uovo, oggetto a prima vista inerte, Cristo uscì vivo dalla sua tomba. Nella simbologia, le uova colorate con colori brillanti rappresentano i colori della primavera e la luce del sole. Quelle colorate di rosso scuro sono invece simbolo del sangue del Cristo. Il legame delle uova con la Pasqua è divenuto sempre più forte, fino ad originare in tutto il mondo la grande tradizione dell'Uovo Pasquale di cioccolato.
Curiosità
L'usanza di donare uova decorate con elementi preziosi va molto indietro nel tempo e già nei libri contabili di Edoardo I di Inghilterra risulta segnata una spesa per 450 uova rivestite d'oro e decorate da donare come regalo di Pasqua. Ma le uova più famose furono indubbiamente quelle di un maestro orafo, Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar Alessandro, la commissione per la creazione di un dono speciale per la zarina Maria. Il primo Fabergé fu un uovo di platino smaltato bianco che si apriva per rivelare un uovo d'oro che a sua volta conteneva un piccolo pulcino d'oro ed una miniatura della corona imperiale. Gli zar ne furono così entusiasti che ordinarono a Fabergé di preparare tutta una serie di uova da donare tutti gli anni.
Buona Pasqua
LE UOVA MARMORIZZATE INGREDIENTI
★ 4 uova ★ 5/6 cucchiai di salsa di soia ★ 4 pistilli di zafferano
PER CONDIRE ★ ★ ★ ★
Sale Olio alle arance di Sorrento Frantoio Gargiulo Maionese all’arancia Aneto
PROCEDIMENTO
Far bollire le uova in acqua fredda e contare 10 minuti dal momento in cui l’acqua inizia a bollire. Meglio se l’acqua viene fatta sobbollire. Portare le uova a cottura come uova sode classiche. A questo punto togliere le uova dalla pentola, farle raffreddare sotto il getto dell’acqua fredda ed asciugare. Con movimenti circolari e con una leggera pressione su di un piano far crepare il guscio delle uova senza che si stacchi. Il guscio deve creparsi in tanti punti ma i pezzetti devono rimanere uniti. A questo punto le uova sono pronte per essere tinte. Per ottenere il marrone scuro porre le uova in un pentolino e coprirle con acqua e 5/6 cucchiai di salsa di soia. Portare a bollore e lasciare cuocere per 15 minuti. Spegnere il fuoco e lasciare le uova in infusione per una notte o un intero giorno. Per il giallo mettere l’acqua in un pentolino con i pistilli di zafferano e farla cuocere per qualche minuto fino a che non si colori. Aggiungere le uova e lasciare cuocere per 15 minuti. Spegnere e lasciare in infusione come per le uova marroni. Un condimento per le uova potrebbe essere la maionese all’arancia con l’aneto, o semplicemente con un filo d’olio all’arancia e del sale.
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
61
#POETA
Salvatore Spinelli
http://bit.ly/1fk7XnN
Poeta
Non giudicare Per un giovane che stava molto male un chirurgo arriva in ospedale, il professionista non si trovava là perché in regime di reperibilità.
Quando suo figlio stava molto male il dottore era a un funerale, quello del figlio, giovane innocente, morto ieri in un grave incidente”.
Il padre del giovane, eccitato, con fare d’istinto incontrollato, manda al medico un bieco sguardo gridandogli che era in ritardo.
“Chiamato qui per la grande urgenza lui ha assicurato la presenza, non si è importato del grave lutto per lui il dovere c’è prima di tutto”.
Il dottore calmo e senza scomporsi dice all’uomo che deve calmarsi, ma l’uomo giustamente preoccupato continua ancora più eccitato.
Ora terminata la sua missione ha voluto seguire l’inumazione, questo penso che glielo consentirà o pretendeva che restasse qua?”.
“Se suo figlio era al posto del mio cosa avrebbe fatto, glielo dico io, subito si sarebbe precipitato e velocemente l’avrebbe operato”.
L’uomo da eccitato, inalberato, ammutolisce assai mortificato e dice: “MAI GIUDICARE DALLE APPARENZE SENZA PENSARE ALLE CONSEGUENZE!”.
“Ora però mi lasci lavorare -dice il dottore senza replicare-, farò l’impossibile per salvarlo e certamente potrà riabbracciarlo”. Dopo più di un’ora d’intervento il chirurgo esce tutto contento e sorridendo dice a quel papà “E’ salvo, l’infermiera le spiegherà!”. Detto ciò il dottore va via veloce, gesto che all’uomo proprio non piace e dice: “E’ andato via, perché, doveva fermarsi a parlare con me”. L’infermiera quasi singhiozzando dice: “Signore lei sta sbagliando, lei è stato ingiusto col dottore mentre lui vive un grande dolore”.
62
100% FITNESS MAG • Marzo 2015