Cali di pressione. I cibi anticalura di Francesca Maresca
Empedocle e l'eterna lotta tra Amore e Odio di Domenico Casa
Come hai dormito stanotte? di Guenda Esposito
#146
LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE ANNO XIII
COPIA GRATUITA
Questo mese 06 #NUTRIZIONISTA Cali di pressione.
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I cibi anticalura
Anche gli impianti dentali si ammalano
Francesca Maresca
Vittorio Milanese
Laureata in Dietistica presso l’Università di Napoli Federico II. Disponibile tel. Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle16.30
Laureato in Odontoiatria e protesi dentiaria presso l’Università di Napoli. Socio A.N.D.I.
cell. 334.2258132
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#FARMACISTA
In farmacia lo screening del sonno
cell. 338.4698121
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Giuseppe De Simone
I miracoli della Dieta Mediterranea
cell. 347.67.67.533
30 #SALUTE Epatite C, quattro punti per andare verso l’eliminazione del virus
Carlo Alfaro
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#FISIOTERAPISTA
I miracoli della Dieta Mediterranea Brigida Pinto Laurea in Fisioterapia e laurea magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie, entrambe conseguite presso l’Università “Federico II” di Napoli. Lunedì al Venerdì 9.00 - 12.00 e 17.00 - 20.00
Siate affamati, siate folli. Mental Coach
cell. 335.5302988
#PEDIATRA
#MENTALCOACH
Ernesto Lupacchio
Laureato in Farmacia e specializzato in Scienza e tecniche delle piante officinali presso l’Università Federico II di Napoli.
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#ODONTOIATRA
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#FILOSOFO
Empedocle e l'eterna lotta tra Amore e Odio Domenico Casa Consulente fi losofi co
e-mail domenico.casa2@tin.it
cell. 331.2668437 e-mail pintobrigida@gmail.com
La Mia Penisola 100% Fitness Mag Anno XIII
Numero 146
In copertina Alessandra Galano allieva della scuola di danza "Danziamo di Claudia Pastena" fotografata da Luigi Pastena
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#POETA
Il bambino con la valigia
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Salvatore Spinelli
#CONDOMINIO
L’erba del vicino è sempre più… lunga! Teresa Pane Amministratrice - Responsabile Punto Casa Italia
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#FOODCROSSING
La Quiche all’Italiana Anna Maione Esperta in comunicazione multimediale dell’enogastronomia
e-mail an.maione83@gmail.com
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#LIBRI
Libri come fari Giovanni Pepe Mondadori Bookstore Piano di Sorrento
#RICETTA
Caprese calda Imma Gargiulo Chef Patron del Ristorante Femmena Conduttrice di "Conserve di Casa" su Alice TV
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#ARREDAMENTO
Come hai dormito stanotte? Guenda Esposito Design passionate
40 #WELLNESS Un progetto integrato... Tecnoambiente s.rl.
Contatti e-mail redazione@centopercentofitness.it Cell. 331.5063051 - 339.2926045
Periodico di attualità a diffusione gratuita Dep. Aut. Tribunale di Torre Annunziata del 09.06.2010 Direttore responsabile Giuseppe Damiano Editore Giuseppe Manzi Redazione Via Camaldoli, 18 - Vico Equense (Na) Progetto Grafico Maurizio Manzi - Bingwa Art Factory
#NUTRIZIONISTA
Cali di pressione. I cibi anticalura
Dottoressa
Francesca Maresca
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100% Fitness Mag
Quando fa caldo è facile perdere l’appetito, o, peggio, mangiare e bere quello che capita. È un errore non solo perché in questo modo si rischia di campromettere la linea, ma soprattutto per la salute, perché scegliere i cibi giusti aiuta in modo determinante a difendersi meglio dal caldo. Ricordiamo che caldo e sole asciugano l’organismo, penalizzando il suo buon funzionamento e i processi di difesa. Per allontanare il rischio disidratazione basta bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno e privilegiare cibi ricchi d’acqua che dissetano, apportando anche
sali minerali, come l’anguria che contiene la maggior percentuale idrica (fino a 95,3%) e il cetriolo (circa 95%).
Origini e segni
Quando l’ipotensione è costituzionale può essere relativamente asintomatica o provocare dei disturbi di lieve entità (affaticabilità, giramenti di testa); quando invece si verifica un calo di pressione brusco e repentino si può osservare la comparsa di una sintomatologia indotta dalla diminuzione dell’afflusso di sangue ai tessuti: cute fredda, pallida e sudaticcia, tachicardia, altera-
#NUTRIZIONISTA
zione dell’equilibrio metabolico ecc. Ci si sente deboli, mancano le forze e si puo arrivare a svenire. I cali di pressione da calura si presentano perché, quando la temperatura dell’ambiente è elevata, l’organismo attiva dei meccanismi di difesa fisiologici che favoriscono la dispersione del calore per mantenere costante la temperatura corporea: - la vasodilatazione, perché il sangue possa scorrere più facilmente all’interno dei vasi; ciò causa la diminuzione della pressione sanguigna; - la sudorazione, con l’aumento di perdita di acqua e di sali minerali; se tale perdita è eccessiva, l’organismo può andare incontro a disidratazione che causa diminuzione della pressione sanguigna. In caso di cali di pressione di una certa entità, rivolgersi al medico per concordare la terapia più adatta e l’eventuale assunzione di integratori.
Cibi e dessert che ti difendono dal caldo
Cosa mettere in tavola quando il termometro supera i 30 gradi? Ecco un vademecum di consigli dietetici da non dimenticare per stare bene d’estate. Cercate di non saltare mai i pasti: tre pasti (anche frugali) al giorno sono il minimo. La spiegazione è semplice: l’organismo, a corto di energia e di minerali, fa sentire più spossati e intolleranti 8
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al clima torrido. A complicare la situazione si aggiunge l’abbondante sudorazione che priva l’organismo di grandi quantità di sali minerali, da reintegrare costantemente per evitare cali di pressione e malesseri tipici da caldo. Meglio piccoli spuntini: in estate la digestione è più lenta ed è facile sentirsi appesantiti. Per agevolare il lavoro dello stomaco e dell’intestino è meglio framezzare il più possibile la giornata con piccoli spuntini a base di frutta, verdura, yogurt, formaggi freschi e leggeri, carne magra e pesce cotto alla griglia. Usate le spezie: peperoncino e spezie corroboranti sono perfette da portare sulla tavola estiva perchè stimolano la vasodilatazione che, a sua volta, induce maggior sudorazione e, quindi, l’eliminazione del calore corporeo in eccesso.
Consigli utili a tavola
Da evitare: pastasciutta o risotti conditi in modo elaborato, forLa dietaedeve essemaggi stagionati salumi grassi re ricca di fruttapiatti e come salame o mortadella, verdura per una appena toltifresche, dal frigorifero (si riscortacongestioni di sali minerali neschiano e nausea). cessari per compensare le perdite che conseguono all’eccesso di sudore; olive e capperi in salamoia, albicocche o liquirizia da mangiare aIl’occorrenza.
SI
NO
Alimenti ricchi di grassi e/o zuccheri; cibi raffinati e/o precotti; bevande e bibite dolci e/o troppo calde o troppo fredde; bevande gasate; alcolici; pasti abbondanti (potrebbero avere conseguenze anche gravi).
#FARMACISTA
In farmacia lo screening del sonno
Russi? Ti senti stanco e affaticato durante il giorno? Trascorri un tempo sufficiente a letto ma non riposi abbastanza ed hai spesso mal di testa? Soffri di veri e propri colpi di sonno? Dottor
Giuseppe De Simone Vieni in farmacia e fai lo screening del sonno per scoprire la qualità del Tuo sonno Si stima che quasi un adulto su due russi occasionalmente ed uno su quattro lo faccia abitualmente. Il russamento può essere un sintomo di un problema più se10
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rio, noto come sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS). Chi russa, nonostante trascorra un tempo sufficiente a letto, non riposa e può essere soggetto a cefalee ricorrenti, spossatezza, e/o colpi di sonno. Lo stato di affaticamento quoti-
#FARMACISTA
to del peso corporeo del 10% aumenta di 5 volte il rischio di apnee notturne; Cattive abitudini. Fumo, pasti ricchi di grassi, abuso di alcolici possono favorire i meccanismi alla base delle ostruzioni respiratorie e quindi di apnee; Il rischio di apnee notturne può risultare più elevato se le vie aeree di naso, gola o bocca sono piccole o se vi è una scorretta apposizione delle arcate dentarie.
diano che ne consegue, si può ripercuotere sul rendimento al lavoro, sulla guida o sull’uso di macchinari.
Cos’è l’apnea notturna?
L’apnea è l’interruzione del respiro per un periodo di almeno 9 secondi. Si ritiene che siano necessari almeno 10 episodi di apnea notturna per rientrare nella OSAS. Chi soffre di apnee può avere da 30 a 300 ostruzioni e conseguenti microrisvegli per notte che comportano un ciclo di sonno alterato, con importanti ripercussioni sulla salute e sulla qualità della vita.
Apnee notturne e malattie cardiovascolari
Il russamento, quando associato ad apnee, nel tentativo di sbloccare l’ostruzione, comporta un aumento dell’attività muscolare, in particolare del diaframma. 12
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Durante l’apnea il flusso di ossigeno si riduce mentre aumenta quello dell’anidride carbonica; ne risulta un riflesso che determina la chiusura dei vasi arteriosi non ossigenati, con un aumento della pressione di circa il 25%. Inoltre, a livello cerebrale si hanno microrisvegli/risvegli con affanno che possono determinare sonnolenza diurna, deficit della memoria e colpi di sonno.
Fattori di rischio
Il sesso maschile ha un’incidenza doppia di apnee rispetto a quello femminile; Età. A causa del rilassamento muscolare, le apnee notturne possono interessare soprattutto soggetti oltre i 40 anni; tuttavia anche i bambini, soprattutto se in sovrappeso e se le tonsille sono ingrossate, possono soffrire di apnee notturne; Studi mostrano che un aumen-
Perché fare lo screening del sonno?
Valutare il proprio sonno è importante perché le apnee notturne sono uno dei più rilevanti fattori di rischio cardiovascolare e possono essere causa d’ipertensione arteriosa, provato fattore di rischio per il nostro cuore. Un primo screening lo si fa attraverso un rilevatore di russamento e flussi ed ha il costo di 20€. Se questo test è positivo si passa ad effettuare la poligrafia a domicilio del paziente stesso. COSTO SCREENING € 20 COSTO POLIGRAFIA € 150 REFERTO: I dati saranno valutati nel rispetto della privacy da medici specialisti del sonno che rilasceranno il referto entro 24 ore dall’invio dei dati al server.
#PEDIATRA
I miracoli della Dieta Mediterranea Convegno a Piano di Sorrento promosso dal farmacista Palagiano
Dottor
Carlo Alfaro
La Dieta Mediterranea (DM), Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco dal 2010, caratterizza fortemente la nostra identità culturale di popolo. Le sue caratteristiche nutrizionali prevedono consumo quotidiano di frutta e verdure di stagione, cereali, olio d’oliva extravergine, frequente consumo settimanale di pesce, legumi, noci e uova, senza eccedere con carne e formaggi (dunque abbondanza di fibre e pochi grassi di origine animale) e senza alimenti raffinati e trasformati. In realtà, il significato della DM travalica l’alimentazione, implicando, secondo la definizione dell’Unesco, un insieme di caratteristiche ambientali, competenze, pratiche e tradizioni che riguardano il modo di concepire il cibo e il suo valore, compresi il paesaggio, il clima, la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione, la cottura e, in particolare, il 14
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consumo conviviale di cibo teso a promuovere l’interazione sociale. In tal senso, la DM va intesa come una “cultura”, uno stile di vita, un modello comportamentale, una scelta etica. Questo insieme di conoscenze è associato, dice l’Unesco, al ritmo di un calendario stagionale caratterizzato dalla natura e dai significati culturali, sociali, religiosi, rituali correlati. Vera e propria arma della salute, la DM ha dimostrato, in innumerevoli studi clinici, di aiutare a prevenire
malattie cardiovascolari, metaboliche, tumorali, nervose, e persino ad aumentare la longevità, probabilmente perché i suoi nutrienti stabilizzano i telomeri dei cromosomi (che sono un po’ gli “orologi biologici” della vita di una cellula), tutelandoli dallo stress ossidativo. Per tutte queste ragioni, la nostra dieta si è guadagnata il primo posto come migliore alimentazione complessiva anche nelle classifiche di dieta annuale 2019 US News & World Report. Il gruppo di esperti della rivista ha preso in
esame 41 piani dietetici, tra cui un nuovo arrivato nell’elenco, la Dieta Nordica (pesce, verdure e cereali integrali, come la DM, tuttavia il piatto nordico predilige alla pasta l’orzo e altri cereali integrali, utilizza bacche e l’olio di canola al posto dell’olio d’oliva). Anche nella Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla Nutrizione, approvata a dicembre 2018 a New York, si conferma l’indicazione a seguire il regime bilanciato e salutare dell’alimentazione mediterranea. I
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benefici della DM vanno ricondotti principalmente all’apporto di nutrienti con proprietà anti-infiammatorie e anti-ossidanti. Per valutare negli studi il grado di adesione al regime dietetico, gli scienziati hanno creato il “Mediterranean Diet Score” (MDS), che misura l’aderenza alla DM. Studi condotti alle Isole Baleari valutando i marcatori infiammatori di adulti e adolescenti in relazione al MDS (British Journal of Nutrition 2010) hanno riscontrato che la scarsa aderenza al modello alimentare mediterraneo è associata a un profilo peggiore dei marcatori di infiammazione plasmatica, specialmente nella popolazione adulta maschile, a sua volta correlato a rischio cardio-metabolico. Numerosi studi hanno evidenziato che la DM protegge dal rischio di malattie cardiovascolari e morte prematura, persino in chi ha già una patologia cardiaca (Primary Prevention of Cardiovascular Disease with a Mediterranean Diet, N. Engl. J. Med 2013). La DM è inoltre un’ottimo baluardo contro sovrappeso e obesità, che sono tra i principali fattori di rischio per le patologie non trasmissibili (Obesity Revews 2008). La DM esplica anche effetti benefici sull’intestino, attraverso un’azione pre-biotica nei confronti dei batteri buoni, principalmente il Lactobacillus (Journal of Translational Medicine, 2017) e sul fegato, contrastando la steatosi (Metabolism, 2017). In un recente documento di con-
senso della Società italiana di diabetologia (Sid), gli esperti spiegano che l'alimentazione è una delle pietre miliari nella prevenzione e nel trattamento del diabete mellito 2, con l’obiettivo non solo di migliorare il controllo glicemico e gli altri fattori di rischio cardio-metabolici, ma anche di ridurre le malattie cardiovascolari responsabili del 70% della mortalità in questi pazienti, e riferiscono che al momento le evidenze scientifiche disponibili confermano che solo la DM ha ampiamente dimostrato i suoi benefici sia sul controllo del diabete sia sul rischio cardiovascolare. Una recente revisione della letteratura ha anche dimostrato una correlazione fra aderenza alla DM e protezione da asma, rinite allergica, dermatite atopica, già a partire dalla dieta della nutrice (Public Health Nutrition 2009). La DM influenza significativamente anche il cervello. Una revisione sistematica e meta-analisi di 41 studi pubblicata su Molecolar Psichiatry 2018 ha trovato che l’aderenza alla DM si associa a una riduzione del rischio di depressione, proporzionato alla scrupolosità con cui è seguita. La DM inoltre rallenta il declino cognitivo con l’avanzare dell’età (Public Health Nutr. 2004). Uno studio condotto da Linda Lam dell’Università di Hong Kong e pubblicato lo scorso anno sulla rivista Age and Ageing, giornale ufficiale della Società Britannica di Geriatria, su un campione di oltre 17 mila indivi-
#PEDIATRA
dui tutti sani all’inizio dello studio, monitorati su stato di salute e abitudini alimentari, ha trovato che mangiare “mediterraneo”, con elevati consumi di frutta e verdura, riduce il rischio di demenza. Molto interessanti anche i risultati sulla prevenzione del cancro. Uno studio di Piet van den Brandt dell’Università olandese di Maastricht pubblicato sull’International Journal of Cancer suggerisce che la dieta mediterranea può ridurre del 40% il rischio di una forma molto aggressiva di cancro al seno (quello cosiddetto ER-negativo, indipendente cioè dagli ormoni estrogeni, che rappresenta circa il 30% di tutti i tumori alla mammella e spesso è associato a una prognosi infausta). La ricerca è stata molto ampia e ha coinvolto oltre 62 mila donne il cui stato di salute è stato monitorato mediamente per 20 anni. È emerso che tanto più fedelmente 16
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una donna segue questo stile alimentare, tanto meno è a rischio di tumore del seno ER-negativo. Un’altra ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore italiana pubblicata sull’European Journal of Cancer Prevention mostra l’effetto protettivo della DM nei confronti dei tumori della testa e del collo. Effetti protettivi sono stati riscontrati anche sul cancro del colon-retto (European Journal of Epidemiology 2013). La DM è amica anche delle ossa, avendo dimostrato di ridurre il rischio di frattura dell’anca nelle donne dopo la menopausa (Osteoporosis International 2013). Perché sia efficace per la salute, la dieta va applicata precocemente, agendo sulle abitudini alimentari della madre già durante gravidanza e allattamento, e proseguendo poi sul bambino fin dalle prime fasi dello svezzamento. Purtroppo, soltanto il 14% dei
bambini italiani segue scrupolosamente la DM. Al fine di implementarne la diffusione, è stato sviluppato dal 2018 lo studio CAPRII (Children Alimentary Personalized Research Italy Israel), studio pilota internazionale condotto dal Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell’Università di Napoli “Federico II”, insieme allo Schneider Children’s Medical Center e al Weizmann Institute of Science di Israele, con l’obiettivo di creare algoritmi utili a elaborare diete personalizzate nei bambini improntati alla dieta mediterranea. Il progetto parte da uno studio israeliano del Weizmann Institute of Science, pubblicato su Cell nel 2015, che ha dimostrato che la differente reazione di un individuo agli alimenti è determinata dalla risposta glicemica post- prandiale individuale e dall’attività del suo microbiota (l’enorme ecosistema formato da trilioni di batteri che vivono nel nostro organismo, con oltre 10 volte il numero di geni contenuto nel genoma umano). In base a ciò, è possibile sviluppare, tramite un algoritmo basato sul profilo glicemico post-prandiale e la caratterizzazione del microbiota, una dieta personalizzata utile a prevenire malattie non trasmissibili, quali obesità e diabete mellito tipo 2, ispirata ai criteri della DM.
#FISIOTERAPISTA
Salute pubblica o privata?
Dottoressa
Brigida Pinto
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L’Italia è uno dei paesi più longevi al mondo, tuttavia, a causa della multi cronicità, ha una speranza di vita senza disabilità di un anno in meno rispetto alla media europea. A causa del progressivo contingentamento delle risorse, il Sistema Sanitario Nazionale negli ultimi dieci anni ha ridotto la sua capacità assistenziale di circa il 10% e ciò, oltre ad essere ben percepito dagli italiani- che, secondo un indagine 2018, giudicano il SSN appena sufficiente sia per i lunghi tempi di attesa e di accesso alle cure anche per le patologie gravi, sia per l’impossi-
bilità di scelta dello specialista, risulta incompatibile con i principi che lo hanno fondato e riformato. A partire dal 2025 il fabbisogno assistenziale richiederà un incremento della spesa sanitaria di ulteriori 20 miliardi di euro. Questa differenza rischia di essere finanziata o con una riduzione di un terzo degli attuali LEA (i livelli essenziali di assistenza, cioè le prestazioni, le attività e i servizi garantiti a tutti i cittadini o gratuitamente o con un contributo di partecipazione, il cosiddetto ticket) o con l’aumento del contributo pagato di tasca propria
#FISIOTERAPISTA
dagli italiani, che, attualmente valutano meglio la sanità privata, soprattutto nel Sud Italia, nonostante la criticità degli alti costi percepiti. Quello con cui gli italiani invece hanno ancora poca familiarità è la sanità integrativa. Il principale freno all’acquisto di una polizza integrativa deriva dai costi percepiti ipotizzati, pari al doppio della reale disponibilità dichiarata, mentre i maggiori incentivi sono la riduzione dei tempi di attesa, l’ampia scelta di strutture e professionisti, l’estensione della polizza al nucleo familiare, incentivi fiscali, possibilità di prevenzione e diagnosi precoce, possibilità di assistenza sanitaria 24 ore su 24, tutto l’anno. In realtà, con le ultime leggi finanziarie è stata ampliata la possibilità per le aziende di incrementare il benessere e la produttività dei lavoratori, oltre che ad avere benefici fiscali, attraverso l’utilizzo di servizi che godono di tassazione agevolata. 20
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Significa che molti dipendenti di aziende private, dall’impiegato al metalmeccanico, possono beneficiare, per se stessi e per i propri familiari, di prestazioni sanitarie private, rimborsate per intero dalle assicurazioni. In realtà il grosso limite della Sanità (pubblica e privata) italiana sta nella ridotta spesa in prevenzione dei fattori di rischio. Per fattori di rischio si intendono tutte quelle condizioni intrinseche o genetiche, abitudini, comportamenti che statisticamente risultano associati ad una malattia e che pertanto si ritiene possano concorrere alla sua patogenesi, favorirne lo sviluppo o accelerarne il decorso; non sono agenti causali, quanto piuttosto indicatori di probabilità che possano associarsi a determinate condizioni cliniche. Nonostante la più antica analisi dei vari fattori di rischio fu stilata da Avicenna nel libro “Il canone della medicina”, il suo significato moderno (correlato all’analisi
statistica epidemiologica) si deve ad un cardiologo americano che per primo pubblicò dei dati negli anni ’60. Purtroppo tanti fattori di rischi (fumo, alcool, alimentazione scorretta e sedentarietà) vengono trasmessi ai propri figli, per cui l’ideale sarebbe un modello assistenziale radicalmente differente, improntato non solo sulla cura della malattia, ma principalmente sulla prescrizione di stili di vita sani e attivi, volti ad amplificare la prevenzione e lo screening. “Prevenire è meglio che curare”: possiamo, e dobbiamo studiare, ricercare, implementare le nostre conoscenze, ma in questo caso i nostri saggi avi hanno avuto ragione.
#ODONTOIATRA
Anche gli impianti dentali si ammalano
Dottor
Vittorio Milanese
Non si ammalano solo i denti, si ammalano anche gli impianti dentali. A confermarlo è uno studio, pubblicato sul Journal of Clinical Periodontology, che ipotizza anche un incremento dei casi in Europa nei prossimi anni. In questo studio è stato stimato l’andamento dei casi sia di parodontite che di perimplantite, la patologia che colpisce gli impianti dentali. I risultati dimostrano che, da qui al 2025, la parodontite rimarrà stabile nel numero complessivo di casi, mentre la diffusione delle patologie collegate agli impianti dentali crescerà in maniera rilevante, di pari passo con la diffusione dell’implantologia”. La parodontite colpisce 743 milioni di persone nel mondo e rappresenta la sesta malattia cronica più frequente a livello globale. Livelli elevati di placca, abitudine al fumo e presenza di parodontite sono associate a un rischio maggiore di sviluppare perimplantite. Tuttavia questi indicatori possono essere messi sotto controllo prima del trattamento. Tuttavia è bene sottolineare quanto sia importante attuare un corretto programma di mantenimento professionale: è assolutamente sbagliato pensare che con l’inserimento di un impianto dentale si siano risolti tutti i problemi. Con due o tre controlli all’anno, si può controllare l’avanzamento della parodontite e ridurre l’incidenza della perimplantite e assicurarne così un successo più duraturo”. 22
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Dente Naturale
Smalto Dentina Polpa Gengiva
Impianto Dentale
Corona Artificiale Perno Moncone (Abutment) Impianto
Legamento Parodontale
Osso
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#MENTALCOACH
Siate affamati, siate folli.
“Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?” Steve Jobs
Ernesto Lupacchio
La risposta è NO…vero? E perché, invece, non lo facciamo? Perché ci lasciamo travolgere dalla quotidianità, dalle abitudini, dalla pigrizia di fare, di creare, di sognare, di fantasticare, di sorridere sempre, di appassionarci anche per le piccole cose, 26
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di entusiasmarci e di provare e trasmettere emozioni per tutto ciò che facciamo? E la risposta è nel discorso, del 12 giugno del 2005, di Steve Jobs, all’Università di Stanford. In quella occasione l’inventore di “Apple” tenne una conferenza ai laureandi che divenne famosa in tutto il mondo per la sua chiarezza, semplicità e profondità. Tale lezione, spesso oggetto di riflessione nei miei corsi di formazione, terminava con la frase e il consiglio: “Siate affamati, siate folli”. L’invito di Jobs di “essere affamati” non si riferisce ovviamente
alla fame fisica ma ad una fame diversa, più profonda: fame di curiosità, fame di farcela, fame di potersi riscattare nella vita, fame di essere parte attiva nel cambiamento della società, dell’ambiente, delle persone. Senza questo senso di fame, la persona non libera le sue energie, non si sente motivata, non libra il volo. Facciamo un esempio concreto, che richiama uno degli ultimi miei articoli riguardo la complessa problematica “genitori e adolescenti”: infatti capita spesso di sentire genitori disperati e molto arrabbiati che affermano: “non capiamo davvero perché
#MENTALCOACH
nostro figlio non faccia niente tutto il giorno, non studia, non è motivato, sembra non abbia interessi! Eppure non gli abbiamo mai fatto mancare niente, lo abbiamo sempre seguito!”. Riflettiamo un attimo assieme: se un ragazzo possiede già tutto ciò che gli serve e anche di più, cosa lo spinge ad ottenere altro? Cosa lo spinge a volersi riscattare? In altre parole, perché dovrebbe avere fame? Lo dice la parola stessa, la fame è il contrario della sazietà, perciò avere tutto è il miglior modo per non stimolare la curiosità, l’aspettativa, l’entusiasmo e la passione in qualcosa. Perciò “siate affamati” vuole sottolineare l’invito ad essere persone costantemente curiose, alla ricerca della propria strada e della propria passione, con la voglia di farcela! 28
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Anche nel comprendere quel “siate folli” è necessario andare oltre al significato stretto della parola. Jobs non augura né di sviluppare qualche psicopatologia né di essere protagonisti di azioni devianti bensì di far uscire la componente folle, creativa, istintiva insita in ognuno di noi. Siate folli nel seguire il vostro intuito, siate folli nel perseguire le vostre passioni anziché i dogmi e ciò che gli altri vorrebbero per voi, siate folli nel mettervi in gioco sviluppando le vostre idee e non abbiate paura di trovarvi di fronte a degli ostacoli perché ci saranno ma se sentite che questa è la vostra strada, nessuno vi impedirà di raggiungere l’obiettivo. Steve Jobs convinto disse: “Ho votato la mia passione alla realizzazione di un’azienda capace di durare nel tempo, dove la gente fosse motivata a fabbricare prodotti d’eccellenza. Tutto il resto era secondario. Certo, il profitto era importante, perché era quello a metterci in condizione di creare prodotti eccellenti. Ma la motivazione stava nei prodotti, non nei profitti. Alcuni dicono: “Date al cliente quello che vuole”. Non è la mia impostazione. Il nostro lavoro consiste nell’immaginare ciò che il cliente vorrà, prima ancora che lo faccia lui stesso. Se non sbaglio, una volta Henry Ford ha detto: “Se avessi chiesto ai clienti che cosa volevano, mi avrebbero risposto: ‘Un cavallo più veloce!’”. La gente non sa ciò che vuole, finché non glielo
fai capire tu. Ecco perché non mi sono mai affidato alle ricerche di mercato. Il nostro compito è leggere le cose prima che vadano in pagina”. E ancora: “Ricordare che sarei morto presto è stato lo strumento più utile che abbia mai trovato per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella vita. Perché quasi tutto – tutte le aspettative esteriori, l’orgoglio, la paura e l’imbarazzo per il fallimento – sono cose che scivolano via di fronte alla morte, lasciando solamente ciò che è davvero importante. Ricordarvi che state per morire è il miglior modo per evitare la trappola rappresentata dalla convinzione che abbiate qualcosa da perdere. SIETE GIÀ NUDI. Non c’è ragione perché non seguiate il vostro cuore”. Grande insegnamento sostenuto e fortemente ritratto in qualche scena del film: “L’attimo fuggente”. Guardate le cose da angolazioni diverse…e il mondo appare diverso. È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva, anche se può sembrarvi sciocco o assurdo, ci dovete provare. Non affogate nella pigrizia mentale, guardatevi intorno. Osate cambiare…cercate nuove strade!
#SALUTE
Comunicato stampa n. 2 - Studio Diessecom
Epatite C, quattro punti per andare verso l’eliminazione del virus “Individuare il ‘sommerso’ nelle popolazioni speciali, ma anche negli ultra cinquantenni, usando la chiamata attiva al test secondo modelli validati e cocto-efficaci; utilizzare di tutti i farmaci disponibili, per massimizzare il risultato terapeutico; rinnovare e mantenere il fondo dei farmaci innovativi; rendere i test gratuiti e facilmente accessibili, come per l’HIV” questi i punti-chiave fissati dal Prof. Massimo Galli Presidente della SIMIT per raggiungere l’ambizioso obiettivo dell’eradicazione dell’HCV nella popolazione italiana
Risultato storico, ma resta il “sommerso”
C’è la cura e si può guarire. Gli straordinari risultati della ricerca scientifica hanno prodotto terapie in grado di eradicare il virus dell’Epatite C in tempi rapidi e senza effetti collaterali. “Abbiamo curato tantissime persone. Ora dobbiamo porci l’obiettivo di curare l’intero paese – afferma il Prof. Massimo Galli, Presidente SIMIT (Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali) - Il percorso è sicuramente complicato, ma far emergere il sommerso e curare più persone possibile vuol dire ridurre in maniera sostanziale la circolazione del virus, fino a minimizzarne l’ulteriore diffusione. Virtualmente, cancellarlo dal Paese. Il risultato già ottenuto è rilevantissimo: 185mila persone, di cui il 97-98% è perfettamente guarito dal virus, sono già state curate. Siamo al secondo posto tra i paesi industrializzati per numero di trattamenti eseguiti, dopo gli Stati Uniti, una nazione ben più popolosa della nostra”. “La guarigione garantita dalle nuove terapie per l’HCV implica che il paziente torni sano: è uno dei pochi casi in medicina in cui
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si guarisce da una malattia cronica – evidenzia il Prof. Alessio Aghemo, membro del Comitato Coordinatore AISF (Associazione Italiana per lo Studio del fegato) – I pazienti presenti nei nostri centri sono stati trattati, ma resta una quota che non afferisce ai centri e non è seguita. Queste persone pur malate non possono accedere alla terapia: è su di loro che dobbiamo lavorare, aumentando il tasso di diagnosi e accelerando il percorso dalla diagnosi al trattamento”. Per vincere l’Epatite C occorre far emergere il “sommerso”: bisogna innanzi a tutto fare in modo che le persone si interroghino sulla possibilità o meno di aver potuto incontrare il virus e sulla opportunità di accertare il proprio stato, anche attraverso campagne come quella proposta da SIMIT. Per l’emersione del sommerso è però necessario che si provveda alla chiamata attiva per anno di nascita delle persone sopra i 50 anni d’età. Vari possibili modelli, di cui è già stato calcolato il rapporto tra costo e vantaggio per il sistema, possono trovare applicazione nelle diverse aree del paese. È inoltre necessario provvedere a
interventi specifici in popolazioni chiave come i tossicodipendenti e i carcerati. Agli immigrati devono essere applicati gli stessi criteri d’accesso al test e alle cure riservati al resto ella popolazione, prestando particolare attenzione alle nazionalità provenienti da paesi ad alta endemia di HCV.
Usare tutti i farmaci disponibili
La ricerca del sommerso non è l’unica questione su cui gli specialisti premono per accelerare in vista dell’obiettivo dell’eliminazione del virus. La disponibilità in Italia di tre diversi trattamenti farmacologici ha consentito di scegliere ed utilizzare lo schema terapeutico più adatto a ciascun paziente. Ciò ha consentito il 3-4% in più di successi rispetto a paesi dove ai medici non è consentita la stessa possibilità di scegliere. SIMIT e AISF rivendicano di poter curare al meglio e non ritengono che il concetto di equivalenza farmacologica possa trovare applicazione in questo caso se non ad inaccettabile scapito della qualità delle cure. “Noi specialisti di SIMIT e di AISF siamo contrari all’applicazione alla cura di questa malattia del criterio della cosiddetta equivalenza, cioè alla restrizione della disponibilità gratuita per il cittadino con HCV di un solo farmaco o di un solo gruppo di farmaci, rispetto alle tre alternative che abbiamo oggi. Usufruendo di tut-
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te queste tre possibilità a disposizione siamo arrivati ultimamente al 99% di successi; quasi il 5% in più rispetto a paesi che impongono restrizioni nella scelta. Ciascuno degli schemi terapeutici disponibili si adatta meglio a pazienti diversi e diversamente complessi. Il clinico deve poter scegliere al meglio tra le diverse opportunità da cui il paziente può trarre vantaggio”. Evidenziati altri due punti-chiave per favorire il raggiungimento di questo ambizioso obiettivo. È opportuno che il fondo per i farmaci innovativi venga prorogato per un triennio, con minori aggiustamenti dei criteri di accesso al trattamento, volti a facilitarne l’estensione. È poi necessario che il test per HCV sia gratuito e facilmente accessibile in tutte le Regioni (come già accade per il test per HIV).
La conferenza stampa al senato
In occasione della Giornata Mondiale delle Epatiti che cade il 28 luglio, istituzioni, specialisti, economisti, servizio pubblico, mondo dell'impresa si sono ritrovati per una conferenza stampa di lancio della Campagna Sociale per l'eliminazione dell'Epatite C al Senato della Repubblica, presso la Sala Caduti Nassirya di Palazzo Madama. Per l’occasione, presentato anche lo spot di sensibilizzazione sull'HCV: patrocinato dalla Presi-
denza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero della Salute, è già in onda su tutti i canali radio e tv della Rai, su Rai Social e Rai web. Tra i partner presenti all’evento anche Ferrovie dello Stato Italiane, che ha aderito alla campagna e contribuirà ad amplificarne il messaggio diffondendo lo spot attraverso i propri canali, e Farma Magazine, la voce delle farmacie in Italia, che ha dedicato alla campagna la copertina e un ampio articolo nel suo organo di stampa disponibile in oltre 1 milione di copie presso 17mila farmacie in Italia. “Bisogna stanare il sommerso facendo conoscere questa patologia attraverso campagne di informazione supportate dalla politica - sottolinea Pierpaolo Sileri, Presidente della XII Commissione Igiene e Sanità del Senato. – Conoscendo il sommerso si riduce la trasmissione della malattia e si può debellare la malattia, con grandi vantaggi sotto diversi aspetti: dal punto di vista clinico si eviterebbero trattamenti complicati, come trapianti o interventi chirurgici per epatocarcinoma; ma ci sarebbe anche un risparmio che garantirebbe di reinvestire i fondi nel Sistema Sanitario Nazionale”.
#FILOSOFO
Empedocle e l'eterna lotta tra Amore e Odio Domenico Casa
"Quando giungon davanti alla ruina, quivi le strida, il compianto, il lamento; bestemmian quivi la virtù divina." Dante, Inf, V 34-36
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I lamenti, le bestemmie, il pianto che Dante attribuisce ai lussuriosi, sembrano gli stessi che, periodicamente o in latitudini diverse del mondo, si levano dagli uomini quando sono afflitti dai mali che caratterizzano e travagliano l'esistenza, dalla povertà, alle violenze, alle guerre. Intendere perché l'umanità passi da periodi di relativa tranquillità e pace a periodi convulsi e colmi di conflittualità non è affatto facile. Ci hanno provato le religioni, le filosofie, le scienze, l'arte, nel corso della tormentata storia dell'umanità, senza mai riuscire, nei loro tentativi, a dare delle risposte esaustive. Il problema, pertanto, rimane sempre aperto. Tuttavia appare suggestiva la rappresentazione che ne dà Empedocle di Agrigento, nato nel lontano 492 a. C. quando la città della Magna Grecia costituiva un centro importantissimo di cultura politica e filosofica. Partendo dall'osservazione, come fa sempre la filosofia, Empedocle ebbe modo di constatare che il
mondo passava da fasi che sembravano dominate dall'Amore ad altre governate dall'Odio. In altre parole, l'umanità passerebbe da periodi in cui il bisogno prioritario (come dopo una guerra o una catastrofe naturale) sarebbe costituito dall'unità, la solidarietà e l'amore, a periodi in cui sarebbe dominata dall'impulso dell'odio e della distruzione. Empedocle, anziché allogare questa alternanza nella costante mutevolezza degli uomini, dei lorosentimenti ed impulsi, come
secoli dopo farà Freud, la attribuisce a forze cosmiche in eterna contrapposizione tra loro. Amore e Odio si riflettono e rimbalzano nel mondo. "Queste due cose egli scrisse - sono uguali e egualmente originarie e ciascuna ha il suo pregio e il suo carattere e a vicenda predominano nel volgere del tempo". L'amore, l'unità e la pace che caratterizzano i periodi dell'Amore vengono dunque sbaragliati dall'Odio e ha inizio il tempo della separazione, della lotta, che già Eraclito, suo contemporaneo di Efeso, aveva sostenuto essere "la regola del mondo". "La guerra è l'origine di tutte le cose" aveva
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scritto in un frammento giunto fino a noi. Secondo Empedocle, però, la condizione umana non è il "bellum omnium contra omnes" superabile con un patto tra gli uomini, come sosterrà l'inglese Hobbes. L'Odio infatti sarà superato dall'avvento dell'Amore di cui bisogna attendere pazientemente il ritorno. Per quanto suggestiva, quel che manca a questa visione del mondo, è la responsabilità degli uomini, considerati strumenti passivi in balia di forze metafisiche verso cui si è impotenti. Un pò come accadeva nelle vecchie concezioni religiose secondo
le quali gli uomini erano sbalestrati tra un Principio positivo e il suo opposto, il Male, non a caso chiamato "diavolo" che in greco significa "spirito di divisione". Dal Rinascimento prima e dall'Illuminismo poi, l'esperienza e la riflessione ci ha spinti, invece, a ritenere gli uomini unici responsabili dei loro destini.
#POESIA
Il bambino con la valigia Salvatore Spinelli
Un giorno dentro una stazione frequentata sempre da molte persone, un bambino vestito da ometto andava su e giù solo soletto. Si pensava stesse con qualcuno ma dopo ore non si vide nessuno, poi dalla valigia che aveva si capì il motivo per sui si trovasse lì. All’improvviso vide un omone, capì che era il capostazione, s’avvicinò e disse: “Scusi, signore, qual è il treno per un mondo migliore?”
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#FOODCROSSING
La Quiche all’Italiana
Anna Maione
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Rosso pomodoro, verde basilico, bianco mozzarella. Il tricolore è servito nel piatto. L’insalata caprese, una delle pietanze più semplici e apprezzate dell’estate, è la regina delle tavole dei vacanzieri, un compendio dei sapori italiani racchiusi in un amalgama che sintetizza, con estrema semplicità, tutta la bontà del gusto italiano. Come suggerisce il nome, quest’insalata è nata nella bellissima isola di Capri. Il piatto, probabilmente composto per la prima volta durante il secondo
dopoguerra, ha origini che si perdono nel mito e nella leggenda. Nata in un cantiere di Capri Si racconta che ad assemblare per la prima volta i tre gustosi ingredienti fu un muratore particolarmente fiero della propria patria che volle omaggiare i colori della bandiera italiana farcendo il proprio panino con prodotti che richiamassero il bianco rosso e verde del vessillo della Repubblica italiana. Secondo altre testimonianze la nascita di questa insalata fu un omaggio alla corrente artisti-
© FOTO DI ANNA MAIONE
Caprese calda Imma Gargiulo
Ingredienti • Sfoglia • 200ml di panna • 4 uova medie • 1 pomodoro cuore di bue • treccia sorrentina • foglie di basilico • 30gr parmigiano reggiano • olio DOP Penisola Sorrentina • pangrattato • sale e pepe q.b.
ca del futurismo. Erano i primi anni ’20 quando l’Hotel Quisisana inserì nel proprio menù un piatto nuovo, fresco e gustoso, un omaggio alle idee di Filippo Tommaso Marinetti che mal digeriva i piatti tipici della tradizione italiana, soprattutto quelli a base di pasta considerata una passatista di pesantezza. Vi proponiamo un modo diverso di gustare la caprese… l’abbiamo messa nella quiche!
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Preparazione per una teglia rettagolare da 24 cm. Preriscaldare il forno ventilato a 180°. Rivestire la teglia con carta forno e stendervi la pasta sfoglia, bucherellarla e riporla in frigo fino a momento di farcirla. Sbattere le 4 uova con il sale. Aggiungere la panna e mescolare energicamente per rendere il ripieno omogeneo. Tagliare a cubi piccoli la treccia ed a fette il pomodoro di Sorrento. Riprendere la teglia e cospargere il fondo con il pangrattato. Distribuire uniformemente i cubi di treccia. Farcire con la crema ottenuta e solo ora sistemare per bene le fette di pomodoro ed il basilico senza premerle nella farcia. Salare il pomodoro e rifinire con un filo d'olio. Infornare e far cuocere per 25/30 minunti. Sfornare, lasciare riposare per mezz'ora prima di mangiarla. Happy party
#DESIGN
Come hai dormito stanotte? Guenda Esposito
Sì, come hai, o meglio, come avete dormito questa notte? Siete ben riposati, tanto da “mordere” la giornata e la vita? Tutte le vostre energie sono con voi? Bene. Come probabilmente saprete, il riposo è assolutamente importante non solo per affrontare la routine quotidiana, ma anche e soprattutto per la salute. Da sempre si raccomanda di dormire almeno sette ore ogni notte e di evitare tv e luci accese per un corretto riposo. Potremmo inoltre pescare le regole del buon dormire nella disciplina cinese/tibetana del feng shui, secondo la quale bisognerebbe esaminare la posizione della camera da letto all’interno della casa, possibilmente lontana dall’ingresso e dalla strada, magari davanti ad un tranquillo paesaggio naturale. Solo dopo si potrà studiare la posizione del letto stesso e della testiera. Però, prima di addentrarci nelle discipline orientali, vi siete mai chiesti se dormite sul materasso giusto? E se il cuscino è adatto alle vostre esigenze? Perché tutto parte da lì. Il materasso, in effetti, deve essere come un abito su misura ed è importante sceglierlo con molta attenzione tenendo in considerazione le proprie esigenze. In effetti, vanno valutati altezza, peso, età e posizione in cui solitamente si dorme. Per esempio, col passare degli anni, in genere, vi è il rischio che insorgano problemi ai dischi della colonna vertebrale e alla circolazione (soprattutto quella delle gambe). Per questa ragione, in questo caso, sarebbe ottima38
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le un materasso di rigidità medio-bassa, così il corpo sarebbe sorretto adeguatamente durante la notte, senza che la circolazione venga ostacolata nei punti critici. E senza avere la percezione di dormire su una lastra dura e poco accogliente, mantenendo comunque la schiena in una posizione corretta. E il cuscino? Non è solo un rettangolo di stoffa, ma un elemento determinante per la vostra qualità del sonno. Non troppo sottile se si dorme in posizione supina, in memory foam per i soggetti allergici o, ancora, alle essenze rilassanti per favorire il riposo. In ogni caso, vale sempre la regola del provare per credere! Allora passate da noi e solo quando vi sarete appisolati su uno dei nostri materassi, sarete sicuri che quello su cui state riposando sarà ad hoc per voi. A presto, vi aspettiamo!
#WELLNESS
Un progetto integrato... Un sogno che si realizza in una casa nel cuore dell’isola blu
Tecnoambiente srl
Quando un sogno si concretizza si appaga l’animo ed è così che nasce un’opera d’arte. Chi non sogna non vede la felicità! Che cosa è la felicità? è una domanda che consente di avere infinite risposte ma, il sogno può essere temporaneo (in una notte di sonno pieno) oppure propositivo (si prolunga in un risveglio ponendoci un a meta da raggiungere). Ebbene tutto ciò potrebbe essere la sceneggiatura di un film ed è per questo che per produrlo occorrono le giuste maestranze: il regista, lo sceneggiatore, il cura40
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tore della fotografia, gli artigiani costumisti, i truccatori, falegnami, elettricisti, quindi gli attori. Fino a qualche anno fa si sognava, ci si poteva permettere il lusso di sognare anche ad occhi aperti e per questo improvvisandosi rispetto alla realtà che ci si presentava. Spesso si percorrevano strade senza avere una precisa rotta di riferimento e che, anche se ne prolungavano il tempo, in funzione degli imprevisti, con costi e dispendi di energie più elevati, si giungeva ad un “traguardo”. Oggi la vita è cambiata, e così anche i sogni si sono evoluti. L’esperienza si raggiunge dopo un percorso e non segue mai la stessa regola! Oggi il produttore (il cliente) per
concretizzare il proprio sogno non può improvvisarsi ed è per questo che occorre saper coinvolgere le giuste figure professionali per coordinare un progetto esecutivo e riuscire a raggiungere l’obiettivo prefissato. L’uomo sognava di andare sulla luna e quando nel 1969 riuscì a porci il piede, si rese conto che non ne era “valsa la pena”. Dopo 50 l’uomo ha rinvestito in un nuovo progetto in ragione dall’esperienza trascorsa ed evidentemente non tenendo conto più delle proprie aspettative bensì in ragione di motivazioni ben ponderate e soprattutto condivise con più partner. La vita è un sogno?
#CONDOMINIO
L’erba del vicino è sempre più… lunga!
Teresa Pane
Volendo escludere per ovvie ragioni riferimenti dai risvolti a dir poco “stupefacenti”, tratteremo questo mese un problema di non poco conto soprattutto nel periodo estivo: è obbligatorio curare il giardino privato in Condominio? Molte volte infatti, alcuni condomini “dimenticano” per mesi di potare fogliame ed arbusti vari dalle zone giardinate di loro proprietà esclusiva che propendono verso altre unità appartenenti ad altri condomini o verso viali, cortili e giardini condominiali. Alcune volte trattasi, oltre che di arbusti ed erbacce, anche di alberi di medio ed alto fusto, pini soprattutto, le cui ghiande rovinano al suolo rappresentando grave pericolo per danni a cose ma soprattutto per l’incolumità delle persone. Può l’Amministratore imporre la potatura e la pulizia di queste aree ai singoli condomini? Innanzitutto la soluzione al que42
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sito non è univoca e bisogna tenere conto del singolo caso. Bisogna subito fare una premessa: bisogna stabilire se la manutenzione non riguardi piante, alberi e cespugli riconosciuti e considerati da tutti i condomini, come beni a vantaggio del decorso dell'intero edificio condominiale. In questo caso il proprietario dell'area in cui essi si trovano, può agire per far sì che tutti i condomini contribuiscano alle spese, in proporzione delle rispettive quote. Lo ha stabilito la famosa sentenza n. 3666/1994 della Cassazione, la quale sancisce un importante principio in tema di manutenzione dei giardini in condominio, stabilendo che "alle spese di potatura degli alberi, che insistono su suolo di proprietà esclusiva di un solo condomino, sono tenuti a contribuire tutti i condòmini in proporzione dei loro millesimi di proprietà purché si tratti di piante funzionali al decoro dell'intero edificio e
la potatura stessa avvenga per soddisfare le relative esigenze di cura del decoro stesso". Tuttavia, tale principio è applicabile purché ricorrano le seguenti condizioni: • che il condominio riconosca agli alberi e alle piante una funzione di decoro dell'intero edificio condominiale; • che l'opera di cura e manutenzione abbia come finalità quella di preservare il decoro del condominio; • che non esista una disposizione del regolamento contrattuale che stabilisca un obbligo esclusivo di manutenzione a carico di un condomino ben preciso. Ed infatti, escluso che, a beneficio del proprietario delle piantumazioni, non ci si trovi nell’ipotesi summenzionata, e premesso che chi ha un giardino privato all'interno del condominio deve rispettare determinare regole sulle distanze delle piante, dei cespugli e degli alberi, rispetto al confine,
#CONDOMINIO
nel rispetto di quanto sancito dai regolamenti comunali, così come previsto dall'art. 892 del codice civile, si può affermare senza ombra di dubbio che l'unico a poter imporre limiti e obblighi di manutenzione ai singoli condomini proprietari esclusivi di aree verdi è sicuramente il regolamento contrattuale, approvato all'unanimità, che come tale può imporre anche limiti e obblighi alle proprietà esclusive dei singoli condòmini. Potrebbe darsi però che non esista, nel regolamento contrattuale una espressa previsione in merito all’obbligo di potatura periodica e che esso venga stabilito con delibera dell’assemblea (regolamento assembleare). In questo caso, il fatto che questo regolamento venga approvato a maggioranza, non preclude all'assemblea di sancire obblighi, magari più generici di cura e manutenzione dei beni pertinenti alle singole proprietà, come i giardini. Sia nel caso di regolamento con-
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trattuale che assembleare, l’amministratore ha a sua disposizione tutti gli strumenti offerti dalla normativa per il rispetto delle regole finanche il ricorso all’autorità giudiziaria. In ogni caso pochi sanno che anche i regolamenti comunali possono prevedere particolari obblighi di manutenzione a carico dei proprietari delle aree verdi private, così come esistono anche regole sancite dal codice civile in materia di responsabilità extracontrattuale. Essa infatti pone a carico del soggetto che con la propria condotta positiva od omissiva, dolosa o colposa, rechi danno ad altri, l'obbligo di risarcirlo. Insomma è chiaro che ogni condominio è un se stante con regole proprie. Non c'è infatti una soluzione univoca per tutti. Per questo è importante, come anticipato, fare sempre riferimento, prima di tutto, a che cosa stabilisce il regolamento, tenendo presente in ogni caso che esso può prevedere
sanzioni per i condomini che non provvedono alla cura e alla manutenzione ordinaria dei giardini privati. E ciò non solo perché deve essere preservato il decoro del condominio, ma anche perché un giardino in cattivo stato potrebbe rappresentare il nascondiglio ideale per animali, non sempre docili e amichevoli. In sintesi: verificato se non si sia in un delle ipotesi per le quali si possa ritenere che la manutenzione delle piantumazioni e degli alberi situati in proprietà esclusiva rivestano caratteristiche tali da poter far ritenere doverosa la partecipazione alle spese di potatura da parte del Condominio, deve verificarsi se l’obbligo non è posto a carico del singolo condomino proprietario del giardino dal regolamento contrattuale o assembleare e, in mancanza, provvedere a far deliberare l’Assemblea sul punto; l’amministratore agirà per il rispetto delle regole così poste secondo i poteri e le modalità che la legge gli conferisce finanche con il ricorso all’Autorità giudiziaria appellandosi, oltrechè al regolamento interno anche lle norme civilistiche vigenti in materia; egli inoltre, potrà coinvolgere e denunciare alle Autorità comunali e sanitarie il mancato rispetto dei Regolamenti comunali specifici ove esistenti. In ogni caso forse, anzi sicuramente, un giardiniere costerebbe molto di meno… Alla prossima!
#LIBRI
Libri come fari Giovanni Pepe
Niente caffè per Spinoza di Alice Cappagli pubblicato da Einaudi Lei gli legge i filosofi e gli riordina la casa, lui le insegna che nei libri si possono trovare le idee giuste per riordinare la vita, lui è un anziano professore che ha perso la vista, ma in grado di vedere oltre, lei una giovane donna persa, il tutto mescolato tra pensieri di Pascal, libri e giornali impolverati. Tra i due nasce quasi subito un armonia silenziosa. Quando all'ufficio di collocamento le propongono di fare da cameriera e lettrice a un vecchio professore di filosofia che ha perso la vista, Maria Vittoria accetta senza pensarci due volte. Il suo matrimonio sta in piedi «come una capannuccia fatta con gli stuzzicadenti» e tutto, intorno a lei, sembra suggerirle di essere arrivata al capolinea. Il Professore la accoglie nella sua casa piena di vento e di luce e basta poco perché tra i due nasca un rapporto vero, a tratti comico e mordace, a tratti tenero e affettuoso, complice. Con lo stesso 46
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piglio livornese gioioso e burbero, Maria Vittoria cucina zucchine e legge per lui stralci di Pascal, Epitteto, Spinoza, Sant'Agostino, Epicuro. Il Professore sa sempre come ritrovare le verità dei grandi pensatori nelle piccole faccende di economia domestica e Maria Vittoria scopre che la filosofia può essere utile nella vita di tutti i giorni. Ogni lettura, per lei, diventa uno strumento per mettere a fuoco delle cose che fino ad allora le erano parse confuse e raccogliere
i cocci di un'esistenza trascorsa ad assecondare gli altri. Intorno c'è Livorno, col suo mercato generale, la terrazza Mascagni e Villa Fabbricotti, le chiese affacciate sul mare. E una girandola di personaggi: gli amici coltissimi del Professore, la figlia Elisa, la temibile Vally, cognata maniaca del controllo, la signora Favilla alla costante ricerca di un gatto che le ricorda il suo ex marito, i vecchi studenti che vengono a far visita per imbastire interminabili discussioni. E poi Angelo, ma quello è un discorso a parte. A poco a poco Maria Vittoria e il Professore s'insegneranno molto a vicenda, aiutandosi nel loro opposto viaggio: uno verso la vita e l'altro - come vuole l'ordine delle cose - verso la morte. Senza troppi clamori, con naturalezza, una volta chiuso il libro ci rendiamo conto che la lezione del Professore sedimenta dentro a tutti noi: dai libri che amiamo è possibile ripartire sempre, anche quando ogni cosa intorno ci dice il contrario.