100% Fitness Mag - N. 144

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Il grande problema delle aspettative di Bianca Pane

Cereali a colazione: ecco quelli giusti di Francesca Maresca

L’etichettatura degli alimenti come strumento di tutela di Pierluigi D'Apuzzo

#144

LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE ANNO XIII

COPIA GRATUITA




La Mia Penisola 100% Fitness Mag Anno XIII

Numero 144

In copertina la piccola Azzurra Pignalosa fotografata da Pino Coluccino - Sant'Agnello

08 #PSICOPEDAGOGISTA Il grande problema

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delle aspettative

cell. 393.9315564

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Mental Coach

Brigida Pinto

Laurea in Fisioterapia e laurea magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie, entrambe conseguite presso l’Università “Federico II” di Napoli. Lunedì al Venerdì 9.00 - 12.00 e 17.00 - 20.00

cell. 331.2668437 e-mail pintobrigida@gmail.com

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cell. 347.67.67.533

34 36 38

Il mondo tra obesità e magrezza

In Farmacia per migliorare l'aderenza alla terapia cell. 335.5302988

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Vittorio Milanese

Laureato in Odontoiatria e protesi dentiaria presso l’Università di Napoli. Socio A.N.D.I.

cell. 338.4698121

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#NUTRIZIONISTA

Cereali a colazione: ecco quelli giusti Francesca Maresca

Laureata in Dietistica presso l’Università di Napoli Federico II. Disponibile tel. Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle16.30

cell. 334.2258132

#CONSUMATORI

L’etichettatura degli alimenti come strumento di tutela

40 #CONDOMINIO L'amministratore risponde Teresa Pane

Amministratrice - Responsabile Punto Casa Italia

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#FILOSOFO

La sessualità malata Domenico Casa

#ODONTOIATRA

Il fumo nuoce agli impianti dentali

L’aperitivo è servito

Pierluigi D'Apuzzo cell. 327.1323324

Giuseppe De Simone

Laureato in Farmacia e specializzato in Scienza e tecniche delle piante officinali presso l’Università Federico II di Napoli.

#ARREDAMENTO

Interior Designer

#PEDIATRA

#FARMACISTA

Lode al fornaio

Francesco Esposito

Carlo Alfaro

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#POETA

Salvatore Spinelli

#FISIOTERAPISTA

Le fratture di gomito

Da “Genitore” a “Coach” Ernesto Lupacchio

Bianca Pane

Laureata in Filosofia e Psicopedagogia presso l’Università di Napoli Federico II, specializzata in Gestalt Counseling Bioenergetica e Terapie Olistiche

#MENTALCOACH

Consulente fi losofi co

e-mail domenico.casa2@tin.it

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#LIBRI

Libri come fari Giovanni Pepe

Mondadori Bookstore Piano di Sorrento

e-mail redazione@centopercentofitness.it Cell. 331.5063051 - 339.2926045 Periodico di attualità a diffusione gratuita Dep. Aut. Tribunale di Torre Annunziata del 09.06.2010 Direttore responsabile Giuseppe Damiano Editore Giuseppe Manzi Redazione Via Camaldoli, 18 - Vico Equense (Na) Progetto Grafico Maurizio Manzi Bingwa Art Factory s.r.l.





#PSICOPEDAGOGISTA

Il grande problema delle aspettative

Dottoressa

Bianca Pane

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100% Fitness Mag

Più spesso di quanto crediamo la vita ci dona quello di cui abbiamo bisogno. Ma provate a chiedere a chiunque come vanno le cose e non ci metterà molto a trovare un motivo di scontento: vorrebbe un lavoro migliore, un partner più presente, figli più maturi... È un problema di sguardo: anzichè percepire quel che accade senza filtri, lo facciamo indossando un bel paio di occhiali immaginari. Questi occhiali sono fatti di schermi mentali, aspettative, pregiudizi. Non vediamo quel che accade davvero perchè il no-

stro sguardo è rapito da mete e obiettivi. Ad esempio, l’idea della ‘famiglia vera’...

Ma cos’è una famiglia vera?

Solo un modello: le relazioni possibili sono tante, diverse e mutano nel tempo. Oggi ad esempio, essere single è una scelta comune, una volta non era così. Quando si innesca un simile meccanismo mentale, il risultato è la stasi: il modello che abbiamo nella testa e le aspettative che nutriamo costituiscono un grande



#PSICOPEDAGOGISTA

blocco che ci impedisce di vedere e valutare tutto il resto... Se smettessimo per un attimo di indossare gli ‘occhiali filtro’ mettendo sullo sfondo le aspettative, cosa vedremmo? Probabilmente che la vita ci ha già portato quello che cercavamo...magari in circostanze diverse da quelle immaginate o programmate, ma la vita è così: mutevole, dinamica, in continuo cambiamento, per fortuna... Affidarci a modelli che sembrano rasicuranti non fa altro che paralizzarci: spesso non ci arrendiamo all’idea che ci capitano le cose migliori possibili e che la nostra anima ci conduce proprio là dove ci troviamo. Appare chiaro che non scegliamo coscienti di farlo, ma è un regalo di quell’intelligenza interiore che muove le fila, da dietro le quinte.

Abbandonare le aspettative ci apre alla verità di noi stessi

le cose sono come sono, che tutto può mutare in un attimo, e che la vita stessa ci insegna che nell’inaspettato si nascondono i tesori più preziosi.

Esperienza immaginativa per trovare la quiete L’anima sceglie per noi, senza dentro se stessi chiedere il permesso, e quando lo fa non può essere ignorata. Avete mai fatto caso a voi stessi, quando tentate in tutti i modi di cambiare qualcosa di importante e non ci riuscite, ritornando sempre sui vostri passi? Non siete vittime di un incantesimo, non c’entrano la mancanza di volontà o la sfortuna: qualcosa di più forte vi riporta a voi stessi e ai vostri veri bisogni. Non dipende dalla vostra mente, ma dalla vostra anima. Cosa dovreste fare? Semplicemente arrendervi al fatto che 10

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Quando lo sconforto viene a trovarci, è come se fossimo in balìa di forze contrapposte e il campo di battaglia siamo noi. Ma ciò avviene sulla superficie: nel profondo dell’anima le contrapposizioni perdono significato e tutto è calmo. Proviamo a fare questa esperienza: chiudi gli occhi e immagina di essere su un campo di battaglia, armato di tutto punto. Da un lato ci sei tu, con la tua determinazione, le tue certezze, la forza di volontà. Dall’altro, un avversario

senza volto; All’apparenza sembra fragile, evanescente, eppure riesce sempre a sfuggirti, rintuzzando con facilità ogni colpo. Ti senti frustrato, imprigionato: per quanti tentativi fai, l’altro è sempre lì e sembra irriderti, imprendibile. Percepisci bene il fastidio, la frustrazione, la rabbia impotente, sentile bene. Poi, immagina di cedere, di arrenderti e di lasciare al nemico ogni iniziativa: cosa accade? L’avversario si ferma, avanza verso di te, si mette di fronte. Ora puoi scorgere il suo viso: sei tu, ma più sereno, in pace. L’altro ti sorride, ti prende le mani e ti indica una strada da percorrere, assieme. Ogni contrapposizione cessa, ogni lotta finisce e ti fai condurre dove devi andare...



#FISIOTERAPISTA

Le fratture di gomito Dottoressa

Brigida Pinto

L’anatomia delle ossa, dei muscoli e dei nervi del gomito è molto complessa ed è molto importante per comprendere le varie patologie di questo distretto corporeo, interpretando i sintomi e provando a individuare la migliore soluzione per ogni specifico caso. Lo scheletro della regione del gomito è formato dall’estremità inferiore dell’omero, dall’estremità superiore del radio, osso dell’avambraccio che poi forma l’articolazione con la mano e dall’estremità superiore dell’ulna, osso dell’avambraccio. Queste ossa vanno a costituire ben tre articolazioni differenti: la omero-radiale, la omero-ulnare e la radio-ulnare prossimale, che sono tenute insieme dalla capsula articolare, rinforzata dai legamenti. I muscoli del gomito possono essere classificati in: - Muscoli epicondiloidei, che originano dall’epicondilo e ci permettono di estendere le dita e il polso; - I muscoli epitrocleari, che originano dall’epitroclea che agiscono per la rotazione 12

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dell’avambraccio e di flettere delle dita e il polso (usare il giravite o portare il cibo alla bocca). Altri muscoli del gomito sono il bicipite brachiale per il movimento di flessione del gomito, cioè l’avvicinamento della mano alla testa e la rotazione che permette al palmo della mano di guardare in alto ed infine il tricipite che estende il gomito. Le strutture più importanti che attraversano questo distretto anatomico sono: centralmente il nervo mediano, esternamente il nervo radiale e internamente l’ulnare. Essi sono deputati all’innervazione dei muscoli sopradetti (ma anche di molti altri) e spesso vengono interessati nelle condizioni traumatiche, diventando talvolta anche complesse condizioni disabilitanti, in quanto l’articolazione è ben esposta (cioè non ci sono strutture che fanno da cuscinetto in caso di traumi diretti). Essa è dunque un’articolazione chiave dell’arto superiore, poiché permette di calibrare la lunghezza dell’arto, mediante il

movimento di flesso-estensione, e quando abbiamo le braccia piegate consente di poter ruotare la mano da sopra a sotto con il movimento di supinazione-pronazione dell’avambraccio, permettendo la manipolazione. Spesso ci si trova a trattare il recupero di fratture di gomito, alcune delle quali necessitano di un’operazione chirurgica per poter essere sintetizzate correttamente. In generale possiamo dividerle in tre gruppi: - Fratture sovracondiloidee dell’omero, - Fratture del capitello radiale - Fratture dell’olecrano. Le fratture sovracondiloidee dell’omero, tipiche dei bambini tra i 4 e gli 11 anni, e si distinguono in fratture per “estensione” e fratture per “flessione” in base ai meccanismi traumatici che le hanno generate. Nelle fratture per estensione si parla di trauma indiretto perché la parte lesa non entra in contatto diretto con il punto di impatto. Nelle fratture da flessione il trauma avviene con



#FISIOTERAPISTA

conservative (trattate solo con immobilizzazione), nonostante sia costituita da tecniche di mobilizzazioni e tempistiche differenti a seconda del tipo di lesione ossea e del paziente, segue degli obiettivi identici e molto precisi: • Ridurre il dolore, ridurre l’edema e l’ematoma- se presenti (con metodi quale crioterapia o criocompressione, linfodrenaggio o pompage, integrabile con altri mezzi fisici) • Recuperare la mobilità, obiettivo che solitamente concorre a ridurre il dolore stesso.

il gomito atteggia in posizione di iperflessione, in queste condizioni la parte distale dell’omero viene portata anteriormente a differenza di quella restante che è spostata all’indietro. Si presentano con gonfiore, dolore acuto sia alla palpazione che ad ogni tentativo di movimento passivo o attivo ed ecchimosi nella zona anteriore dell’articolazione. Possono avere varie complicazioni, da quelle immediate come la paresi del radiale (con mano cadente) o anestesia della zona del nervo mediano, a quelle recenti (fondamentalmente quelle riguardanti il sistema vascolare, come la sindrome di Volkmann esacerbata da una fasciatura troppo stretta) a quelle tardive come varismo o valgismo del gomito, ma soprattutto ossificazioni periarticolari. Le fratture del capitello radiale, causate da una caduta a 14

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terra il cui impatto avviene sul palmo della mano con il gomito in estensione, con sintomi diversi (permane il dolore e l’impossibilità di effettuare la pronosupinazione, mentre in alcuni casi, si riesce ad effettuare la flesso-estensione) Le fratture dell’olecrano, frequenti in età adulta, il meccanismo patogenetico può essere dato da cadute a impatto diretto a terra del gomito in posizione flessa, oppure per trauma indiretto, ossia con caduta a terra con impatto sul polso a gomito esteso. I sintomi principali in questo caso sono tumefazione ed ecchimosi del gomito, impossibilità nell’effettuare il movimento di flessione e la presenza di una depressione nel margine dell’olecrano(con gomito flesso a 90°). La fisioterapia per le fratture di gomito, sia post chirurgiche che

A seconda dell’osso che è stato lesionato si dovranno recuperare movimenti specifici con tecniche adeguate. Le tecniche manuali che vengono praticate, l’intensità con cui il fisioterapista le applica, il dosaggio degli esercizi e le autoposture che vengono indicate al paziente, sono tutti elementi che determinano non il tempo di recupero ma la buona qualità del recupero finale, che in un’articolazione come il gomito non è sempre semplice da raggiungere. Una volta drenati i tessuti, ridotto il dolore, e migliorata la mobilità occorre iniziare a recuperare la completa funzionalità dell’articolazione (con l’esercizio attivo come protagonista).



#PEDIATRA

Il mondo tra obesità e magrezza Dottor

Carlo Alfaro

Cibo e alimentazione rappresentano uno dei principali determinanti della salute nel mondo, esprimendosi, in senso patologico, nelle due facce opposte della malnutrizione, obesità e magrezza. È come se, per un triste paradosso, attualmente l’umanità si dividesse in due parti, da un lato (soprattutto Paesi del Terzo Mondo) chi soffre la fame con apporto insufficiente di nutrienti essenziali, dall’altro (società occidentali) chi è affetto da sovrappeso e obesità per eccesso di introito calorico con prevalenza di alimenti di origine industriale e scarso dispendio energetico dato il ridotto esercizio fisico. Sulla Terra ci sono infatti attualmente 821 milioni di persone che non hanno cibo sufficiente e quasi 700 milioni di obesi, secondo le stime deI Rapporto congiunto Oms-Onu “Stato della Sicurezza Alimentare e della Nutrizione nel mondo” 2018, stilato a cura dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), del Fondo per l’Infanzia delle Nazioni Unite (Unicef), del Programma Alimentare Mondiale (WFP) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Entrambi i fenomeni, magrezza e obesità, appaiono in aumento nel mondo. Il numero delle persone che soffre la fame è cresciuta negli ultimi tre anni, tornando ai livelli di un decennio prima, rendendo molto difficile poter raggiungere l'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile di “Fame Zero” entro il 2030. Tra i fattori chiave dietro l’aumento della fame, la variabilità del clima con progressivo aumento delle 16

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temperature che danneggia le coltivazioni agricole e ineguale distribuzione delle piogge che causa disastri ambientali come siccità e alluvioni, i conflitti e le crisi economiche, il che, soprattutto in regioni sovrappopolate, ha effetti a catena che contemplano riduzione della disponibilità di cibo, aumenti dei prezzi alimentari e perdite di reddito che riducono ulteriormente l’accesso delle persone al cibo. Degli 821 milioni di persone sotto-nutrite, 515 milioni vivono in Asia, 256,5 milioni in Africa e 39 milioni in America Latina e nei Caraibi: globalmente, 1 persona su 9. Sul versante opposto, ci sono nel mondo 672 milioni di persone obese (1 su 8), concentrate più in Nord America, Europa, ma in aumento anche in Africa e Asia, complici il diffondersi di stili di vita inadeguati. Sia magrezza che obesità espongono a rischi la salute delle persone che ne sono affette, che paradossalmente, per alcuni versi, coincidono. L’obesità si associa al maggiore rischio di sviluppare: malattie cardiovascolari (cardiopatia ischemica, ipertensione, ictus cerebrale), diabete di tipo 2 (non insulino-dipendente), “Sindrome Metabolica” (associazione di obesità, intolleranza ai carboidrati, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e ipertensione), molti tipi di tumori (cancro del colon e del retto, dell’esofago, dell’ovaio, dell’utero, della mammella, del rene, della prostata, della colecisti), insufficienza venosa, calcolosi biliare, steatosi epatica, malattie respiratorie (apnee notturne fino alla sindrome delle apnee ostruttive nel sonno o OSAS, Obstructive Sleep Apnea Syndrome, caratterizzata da ripetuti


episodi di completa e/o parziale e/o prolungata ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno, che comporta una riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue e, quindi, rischi di compromissione cerebrale), complicanze ortopediche (artrosi, ernie del disco vertebrale), malattie genito-sessuali (iperandrogenismo e sindrome dell’ovaio policistico nelle donne, ipogonadismo ipogonadotropo negli uomini, infertilità in entrambi i sessi, complicanze in gravidanza e parto, incontinenza urinaria), malattie cutanee (intertrigine, acanthosis nigricans, cellulite), complicanze psicologiche (stigmatizzazione sociale; depressione).

Le complicazioni della magrezza contemplano: ritardo di crescita e pubertà, amenorrea, sterilità; danno cardiaco (bradicardia, aritmie), fino a morte per arresto cardiaco; osteopenia e osteoporosi con fratture; anemia; ipoglicemia, ipotermia e intolleranza al freddo; disordini elettrolitici, ipotensione e disidratazione; alterazioni neurologiche (atrofia cerebrale); distrofie cutanee e degli annessi (unghie e capelli); stipsi; calcolosi renale; infezioni ricorrenti; danni della funzionalità di tutti gli organi e appararti. Quando poi nello stesso soggetto si alternano obesità e magrezza, per il cosiddetto “effetto yo-yo” della dieta, che comporta profonde oscillazioni

di peso corporeo, aumenterebbe il rischio di morte, in base ai dati di uno studio coreano uscito su Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism nel 2018, che ha monitorato i partecipanti ogni 2 anni nell’arco di un periodo di 16 anni. In conclusione, l’adesione a una corretta e appropriata alimentazione, capace di mantenere un adeguato peso e forma fisica, rappresenta un diritto fondamentale dell’individuo, che andrebbe garantito a tutti gli esseri umani per proteggere la loro salute.


#FARMACISTA

In Farmacia per migliorare l'aderenza alla terapia

Dottor

Giuseppe De Simone

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100% Fitness Mag

L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce come aderenza terapeutica il grado in cui il paziente segue le raccomandazioni del medico riguardanti le dosi, i tempi e la frequenza dell'assunzione del farmaco per l'intera durata della terapia. Più esattamente la misura in cui il comportamento di una persona - nell'assumere farmaci, seguire una dieta e/o attuare cambiamenti nello stile di vita - corrisponde alle raccomandazioni di professionisti sanitari condivise dal paziente. Il valore che descrive l'aderenza terapeutica è espresso come percentuale tra il numero delle persone che seguono scrupolo-

samente tutte le prescrizioni mediche rispetto al numero totale delle persone che dovrebbero seguire quelle stesse terapie. L'aderenza terapeutica coinvolge tutti, perché riguarda sia terapie per patologie croniche sia quelle per malattie più lievi come il raffreddore, e anche perché siamo tutti potenzialmente soggetti all'uso di terapie. Possiamo inoltre supportare i nostri familiari agevolandone l'aderenza alla terapia. I medicinali non funzionano purtroppo se non vengono correttamente assunti. La scarsa aderenza alle prescrizioni è la principale causa di inefficacia delle terapie farmacologiche e comporta un aumento degli



#FARMACISTA

traverso informazioni chiare, complete, comprensibili fornite al paziente dal medico e dal farmacista, - Incontri e controlli periodici per verificare la comprensione del trattamento e l'aderenza allo stesso aiuto di familiari e/o volontari, medici, infermieri, farmacisti e altro personale sanitario - Strumenti di automonitoraggio e autogestione quali, ad esempio, dispenser e alert elettronici - Scelta di farmaci equivalenti per contenere il costo delle terapie (almeno 20% in meno) garantendo l'efficacia e la sicurezza delle stesse. interventi di assistenza sanitaria, della morbilità e della mortalità, costituendo un danno sia per i pazienti, sia per il sistema sanitario e per la società. L'importanza dell'aderenza terapeutica è particolarmente evidente nelle terapie croniche, infatti è stato dimostrato che, ad esempio dopo un infarto cardiaco, rispettare le indicazioni di assunzione riduce del 75% la probabilità di recidive, mentre non assumere con costanza i farmaci antiipertensivi aumenta di circa il 30% il rischio di infarto o ictus. Dalle analisi contenute nel Rapporto OsMed 2013, poco più della metà dei pazienti (55,1%) affetti da ipertensione arteriosa assume il trattamento antipertensivo con continuità. Da studi osservazionali è emerso che quasi il 50% dei pazienti in trattamento con antidepressivi 20

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sospende il trattamento nei primi tre mesi di terapia ed oltre il 70% nei primi 6 mesi. Anche nel caso di altre patologie l'aderenza terapeutica si dimostra bassa in maniera allarmante: si parla, infatti, di appena il 52-55% per pazienti in trattamento per l'ipertensione o per l'osteoporosi, 40-45% nel caso della terapia per il diabete di tipo II, 36-40% per l'insufficienza cardiaca e solo il 13-18% per l'asma e per le BroncoPneumopatia Croniche Ostruttive. Nell'ampia gamma di strategie da attuare per migliorare l'aderenza terapeutica possiamo annoverare: - Una comunicazione efficace e rapporto di fiducia tra medico e paziente, - Un ruolo attivo del paziente: comprensione e condivisione della terapia e dell'importanza dell'aderenza alla stessa, at-

In farmacia Elifani abbiamo appena attivato un programma molto efficace per coloro che assumono farmaci per il glaucoma, quando la pressione oculare risulta aumentata. Circa il 45% dei pazienti con glaucoma non segue correttamente la terapia ipotonizzante perché assume meno del 75% della dose prevista. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista American Journal of Ophthalmology. Altri studi rivelano che a 4 anni dall'inizio della terapia ipotonizzante, il 48% dei pazienti assume soltanto un terzo del dosaggio prescritto, ovvero mette effettivamente il collirio una volta su tre. Vieni in farmacia per aderire anche Tu. Info 0818786605



#ODONTOIATRA

Il fumo nuoce agli impianti dentali

Dottor

Vittorio Milanese

Il fumo è nemico degli impianti dentali. Fra i fumatori accaniti il rischio di un fallimento dell'impianto dentale è il doppio rispetto a chi non fuma e aumenta anche il rischio che, successivamente, l'impianto si ammali. L'associazione tra problemi agli impianti e fumo di sigaretta è scientificamente provata e nota da diversi anni. Quando si parla di fumatori accaniti si intende persone che fumano dalle 10 sigarette in su. In questi pazienti, nel caso in cui oltre al vizio del fumo sia presente anche una malattia parodontale non controllata, il rischio di una mancata integrazione dell'impianto arriva, secondo alcuni studi, addirittura ad essere fino a 5 volte maggiore. Oltre a una mancata capacità dell'impianto di attecchire, in questi soggetti aumenta anche del 50% il rischio di una successiva perimplantite, ovvero la formazione di infezioni ricorrenti che portano anche un progressivo 22

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fallimento degli stessi. Tre i fattori che concorrono ad aumentare il rischio biologico della malattia o del fallimento dell'impianto in chi fuma innanzitutto il fumo aumenta l'infiammazione e lo stato infiammatorio, inoltre sempre a causa della nicotina e dei prodotti derivanti dalla combustione diminuisce l'attività del microcircolo sanguigno e questo contribuisce a rendere più difficile la rimarginazione delle ferite. A peggiorare l'infiammazione c'è infine l'alta temperatura a cui sono esposti i fumatori a causa del calore dovuto alla combustione. Questo non significa che chi

fuma molto abbia preclusa questa possibilità. È importante però seguire alcuni accorgimenti. Innanzitutto avere una meticolosa cura della pulizia dentale e della salute orale, ovvero maggior igiene quotidiana e una cura specifica da parte del professionista per controllare la parodontite prima di inserire gli impianti. Inoltre se il paziente non riuscisse a smettere di fumare è indicata una forte diminuzione del numero di sigarette, perché chiaramente fumarne 10 è diverso da fumarne 30.





#NUTRIZIONISTA

Cereali a colazione: ecco quelli giusti Scopri i cereali migliori per una colazione sana e nutriente: devono essere poveri di sodio e non troppo dolci.

Dottoressa

Francesca Maresca

Sugli scaffali dei supermercati l’offerta dei cereali da colazione è vastissima. Solo alcuni di questi prodotti, però, sono semplici derivati dei cereali. La maggior parte sono arricchiti da altri ingredienti che ne fanno un alimento tutt’altro che “naturale”. Il rischio principale di questi prodotti è che siano ricchi di zucchero o altri dolcificanti. L’ideale è che ne contengano meno di 10 g per 100 g di prodotto. Anche il sale, utilizzato per rendere più appetibili i cereali, deve comparire in fondo alla lista degli ingredienti o non esserci affatto. Altre sostanze delle quali diffidare sono gli aromi non specificati e i vari conservanti, correttori di acidità o addensanti, che per quanto siano regolati da precise norme di sicurezza, vanno a sommarsi a quelli presenti in altri alimenti. 26

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I migliori cereali sono fatti solo con ingredienti genuini

La scelta più salutare è quella di un prodotto che, in etichetta, presenti come unico ingrediente il cereale lavorato, quindi avena, orzo, frumento, mais, riso o farro, ma anche miglio, quinoa o amaranto. Tutt’al più, come nel caso del muesli, possono esservi anche frutta secca o essiccata,

semi oleosi e vari tipi di cereali insieme, ma eventuali altri ingredienti devono comparire in percentuale minima o, meglio, essere del tutto assenti. Troppo spesso non è così: basti pensare che in alcuni prodotti pubblicizzati come “dietetici” il frumento può arrivare a rappresentare poco più del 70% della composizione totale, a vantaggio di zuccheri, aromi e conservanti.



#NUTRIZIONISTA

Scegli cereali bio, soprattutto se li vuoi integrali

Questa abbondanza di ingredienti aggiunti ai cereali da colazione fa sì che la scelta di prodotti biologici si riveli ancora una volta la migliore. Tra i prodotti a marchio verde, infatti, si riscontra una minore presenza di additivi e zuccheri e, anzi, è facile che l’ingrediente sia uno solo: il cereale di origine biologica. Inoltre, acquistando cereali integrali, prediligere il bio è ancora più importante perché garantisce l’assenza di residui chimici nella parte esterna del chicco, che è quella più esposta alle contaminazioni.

Fiocchi, petali, chicchi soffiati: ecco le differenze

Nella scelta di un prodotto di qualità, oltre all’elenco degli ingredienti, è utile anche considerare la tecnica di lavorazione del cereale: la fioccatura, per esempio, è il metodo di produzione che meglio conserva le proprietà nutrizionali del chicco. Altre tecniche utilizzate, come la soffiatura e l’estrusione, sottopongono il cereale ad alte temperature e hanno un impatto più rilevante sul valore nutritivo. Fiocchi Si ricavano dai chicchi interi dei cereali. La lavorazione consiste solo nello scaldare a vapore e schiacciare i chicchi, per poi tostarli o essiccarli. Rappresentano 28

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la forma più “naturale” dei cereali da colazione. Chicchi soffiati I chicchi del cereale sono scaldati sotto pressione ad alte temperature, in modo che l’acqua all’interno del chicco evapori rapidamente facendolo “scoppiare”. Molte vitamine e nutrienti vengono persi, per questo tanti prodotti vengono poi arricchiti artificialmente. Crusca È la parte esterna dei chicchi. È una miniera di fibre, infatti quella di frumento può contenerne fino al 40% del suo peso, mentre quella di avena ne contiene il 15%. Petali, anelli, palline Sono cereali ottenuti per estrusione, cioè una tecnica che prevede la macinazione dei cereali, il riscaldamento ad alte temperature e la successiva pressione in uno stampo, per conferire all’impasto la forma desiderata. È la tecnica che più compromette i valori nutrizionali del chicco di cereale.

Muesli Contiene frutta secca, semi oleosi, frutta essiccata. L’ideale è prepararlo da sé perché spesso quelli confezionati sono ricchi di zuccheri aggiunti.

Impara a leggere bene l'etichetta:

cosa sapere (per 100 g. di prodotto) • Livelli di zucchero inferiori a 10 g • Grassi saturi inferiori a 1 g • Sodio inferiore a 0,2g • Almeno 6 g di fibre, se il prodotto è integrale almeno 3 g se non è integrale • No: grassi idrogenati, coloranti e conservanti





#MENTALCOACH

Da “Genitore” a “Coach” “Uno schiaffo può scappare anche al genitore più mite, in ogni caso esso segna malinconicamente la nostra incapacità a capire e ad educare”

Paolo Crepet

Ernesto Lupacchio

Quante volte a te genitore, ti è capitato di sentire, o l’hai detto tu stesso: “Vedi di stare attento perché altrimenti le prendi!” Oppure: “si ti fai mal…hai o’ riest”! Questa è più da effetto… vero? Frasi forti ma molto vere. Anche se questa rimane spesso solo una minaccia, il messaggio è chiaro. Nella nostra generazione, sberle e schiaffi, facevano parte dell’educazione e non solo a casa ma anche a scuola. Hai mai pensato cosa puoi fare di diverso? Se hai ricevuto un certo tipo di educazione, cosa puoi modificare? Preferisci punire con le mani? Togliere completamente il telefono senza una spiegazione? Proibirgli di uscire o qualcos’altro? In questi frangenti sei consapevole che stai perdendo il tuo potere di genitore? Vuoi continuare a fare questo (se ritieni sia 32

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efficace in un mondo come quello di oggi…è ok) oppure scegli di usare strumenti di comunicazione diversi per affrontare tuo figlio senza essere costretto ad usare le mani? Ti ritrovi in questo? Tuo figlio/a; • Ti parla male, senza rispetto? • Si comporta in alcuni modi tanto da farti innervosire, arrabbiare o disperare? • Non fa i compiti ed è poco motivato? • Non si vuole alzare la mattina per andare a scuola? • Viene a casa tardi o in orari non stabiliti? Cosa fai di fronte a questi comportamenti? Usi punizioni o “negozi” delle conseguenze? Oppure non vorresti reagire in un certo modo ma non hai idea di come potresti invece rispondere? Ecco quattro consigli di come gestire alcuni momenti e situazioni con tuo figlio di oggi.

spazio alla sua 1.Dai indipendenza

Ci sono due esempi di indipendenza: 1. Essere indipendente è importante, sappiamo che i genitori hanno più esperienza di vita quindi sanno spesso se “funziona”

o non “funziona” ma in ogni caso tuo figlio ha il diritto e il bisogno di scoprirlo da solo. Ricordati come eri tu da adolescente e moltiplica per 10, cosi hai un idea come sia il cervello di tuo figlio. Deve vivere le proprie avventure e scoprire i propri limiti. Come possiamo evitare che esageri o faccia delle cose veramente pericolose? Fagli vedere, per esempio, le conseguenze di certi azioni attraverso filmati reali su Youtube. Evita di dire: NON fare questo perché non va bene. 2. Un ragazzo di 13/14 anni può mettere a posto la sua stanza, aiutare in casa e /o fare la sua merenda da solo! Sembra assurdo ma, in questi tempi, tanti genitori trattano ancora il figlio


adolescente come un bambino. L’autonomia crea indipendenza e rispetto per l’ambiente e per i genitori. Non pretendere che faccia tutto “perfetto” come te e non pretendere che lo sappia fare senza dargli l’esempio prima.

come un 2.Trattalo adulto

Anche se non lo è ancora completamente e non ha la piena capacità di decidere tutto, visto che il cervello fino a circa 20 anni continua a cambiare, l’adolescente si sente già adulto e non vuole essere più trattato come un bambino. Rispetta la sua opinione e ascoltalo…fai con lui lunghe conversazioni e chiedi sempre per primo (anche se conosci la soluzione/risposta), “che ne pensi tu e che soluzione hai?” Cosi gli darai lo spazio per rispondere da solo alle domande/ dubbi. Questo creerà in lui una maggiore autostima e si sentirà rispettato e ascoltato.

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l’emozioni 3.Gestire con gentilezza

Il ragazzo ha bisogno di una certa libertà e privacy. Le emozioni e gli ormoni vanno a mille in quest’età e spesso preferisce condividerlo con gli amici anziché con i genitori. Comunque lascia sempre la porta aperta per lui/ lei e non sforzarlo a parlare di quello che ha nel cuore ma digli semplicemente: “sai che ci sono quando hai bisogno” e/o quando lo vedi triste o arrabbiato “ho l’idea che sei arrabbiato/triste/ deluso ecc…. È vero?" (non pretendere che sai se è arrabbiato, faglielo dire da solo) L’adolescente vive un periodo che puoi paragonare a una tempesta in testa, è già molto difficile, se tu come genitore ascolti invece di giudicare e/o sospettare, gli darai una enorme chiave di sicurezza ed è proprio quello di cui ha bisogno.

4.Sii un suo modello

Quante volte avrai sentito; “sei l’esempio per tuo figlio” ma nel frattempo quanto è difficile esserlo quando hai una vita frenetica con magari un lavoro, un figlio piccolo, la gestione della casa, etc. Anche se pensi che non sia possibile ricordati che le tue azioni sono ancora più importanti delle tue parole. I Ragazzi ti copiano vedono il loro padre o madre come ruolo di modello, il bello è che se tu fumi..loro diranno: ma io non posso fumare e tu si? Io non posso bere e tu si? Io non posso dire bugie ma tu le dici quando magari non hai voglia di fare certe cose? (tratto da: Genitori a coach)

Quando dirai a tuo figlio: “figlio mio, attento a dove metti i tuoi piedi, lui ti risponderà: attento tu, perché io seguo sempre i tuoi passi”.


#POESIA

Lode al fornaio

Salvatore Spinelli

Lode al fornaio, gran lavoratore che con sicura ed esperta mano produce a tutti il pane quotidiano ed è dover nostro rendergli onore.

Se non ci fossi tu, amico fornaio, per l’uomo sarebbe un grosso guaio, senza di te, Gesù, il Buon Maestro, non avrebbe scritto il Padre Nostro.

Come l’alchimista, che contento, mette nel crogiolo pezzi d’argento il buon fornaio, specie di notte, mette nel forno le sue pagnotte.

Il progresso ammazza i mestieri ma oggi, solo tu sei come ieri, ed essendo il pane alimento basilare tu sarai sempre lì ad infornare, perciò grido contento e gaio:

Infatti quando la gente dorme e riposare a lui non gliene cale, con farina, lievito, acqua e sale all’impasto dà svariate forme. Quando dal forno, poi escon le pagnotte, tonde, lunghe, fragranti e cotte, nessuno resiste, nessuno aspetta, quindi ognuno va per farne incetta. 34

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VIVA IL FORNAIO



#ARREDAMENTO

L’aperitivo è servito

Francesco Esposito

Crea, innova, costruisci, mixa gli stili ed ecco che…l’aperitivo é servito! Si, finalmente si inaugura la stagione degli happy-hour all’aperto, dei pranzi e delle cene in terrazza o su panoramicissimi skybar, da dove poter ammirare tutto il Golfo. Non sono solo i turisti a poter godere dello spettacolo, ma anche voi abitanti della Penisola, che potete preparare ad-hoc la vostra terrazza o il vostro giardino. Se l’outfit per l’evento è già pronto, allora non resta che passare all’allestimento dei vostri spazi. Come? Basta chiederci un consiglio e vi aiuteremo ad arredare al meglio il vostro outdoor. Per i piccoli terrazzini del centro, per esempio, al posto delle sedie consigliamo di utilizzare cuscini e pouf: in questo modo gli ospiti potranno sentirsi liberi di stare in piedi o usufruire dei cuscini per un aperitivo in comodità. E, perchè no, per trasformare il terrazzo in una vera oasi, pensiamo anche a dei tappeti da esterno che - so36

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vrapposti - darebbero all’atmosfera un tocco etnico. I piu`fortunati avranno a disposizione un bel giardino in cui poter allestire una zona lounge, non lontano da una bella piscina, con ombrelloni, tavolini e poltroncine di design (perfetti anche per l’indoor), magari fosforescenti non appena tramonta il sole - come quelli presentati al Salone del Mobile lo scorso aprile. Inoltre, non c’è niente che urli primavera piu` del colore, dunque osate! Sedie, poltrone, lettini a bordo piscina possono evitare il “total black” per indossare colori sgargianti: blu, corallo, giallo. Dopotutto, l’outdoor e lo stare all’aria aperta sono sinonimi di vita, colori ed emozioni. E le pietanze? Non occorrono chef stellati e cucina gourmet, si può colpire anche proponendo

con semplicità piatti di stagione. C’è chi arriva da oltre oceano per assaggiare la nostra deliziosa caprese. Purtroppo non possiamo farvi da personal chef, ma contate pure su di noi qualora aveste bisogno di un tavolo allungabile e qualche sedia in più per gli ospiti che vi hanno dato conferma last minute.



#CONSUMATORI

L’etichettatura degli alimenti come strumento di tutela

Pierluigi D'Apuzzo

La migliore tutela per il consumatore passa principalmente da un’informazione trasparente e già solo questa rappresenta uno strumento di straordinaria efficacia nella lotta alla contraffazione e nel sostegno a sempre più consapevoli scelte di consumo. L’obiet38

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tivo di un’Associazione dei Consumatori è quello di trasformare i consumatori in consumATTORI, aiutandoli a concepire il mercato non come luogo di consumismo ma di consumerismo, ossia di consumismo consapevole. “L’uomo è ciò che mangia. Ma se non sai quello che mangi, non sai neanche che persona sei. “ Per evitare di acquistare inconsapevolmente merce contraffatta è importante controllare sempre le etichette (l’etichetta è la loro “carta d’identità”). Le etichette alimentari sono l’unico strumento di cui dispone il consumatore per orientare le

proprie scelte tra gli affollatissimi scaffali dei supermercati. Informarsi e conoscerle costituisce un atto di responsabilità verso se stessi per tutelare il proprio benessere, la propria salute e, perché no, anche la propria tasca! In un supermercato dovremmo essere capaci di scegliere in maniera autonoma, senza coinvolgimenti di tipo emotivo, pensando esclusivamente a ciò che serve e non a ciò che intercettiamo con il nostro sguardo! Le indicazioni che dobbiamo trovare obbligatoriamente sulle confezioni dei prodotti alimentari sono:


Denominazione dell’alimento

Accanto alla denominazione deve essere indicato lo stato fisico nel quale si trova il prodotto o lo specifico trattamento che ha subito (ad esempio «in polvere», «ricongelato», «liofilizzato», «surgelato», «concentrato», «affumicato»).

Elenco degli ingredienti

È l’elenco di tutte le sostanze impiegate nella produzione, in ordine decrescente di peso. L’indicazione degli allergeni deve essere evidenziata con carattere diverso rispetto agli altri ingredienti per dimensioni, stile o colore, in modo da permettere di visualizzarne rapidamente la presenza. Anche i prodotti sfusi devono riportare obbligatoriamente l’indicazione della presenza degli allergeni che troveremo segnalata anche sui prodotti somministrati nei ristoranti, mense, bar ecc. Nel caso di presenza di “oli vegetali” o “grassi vegetali” ci sarà un apposito elenco che ne indicherà l’origine specifica (es. olio di palma, olio di cocco, grassi idrogenati ecc.)

Durabilità del prodotto

Distinguiamo due indicazioni che possiamo trovare sulla confezione del prodotto. • Data di scadenza: nel caso di prodotti molto deperibili, la data è preceduta dalla dicitura “Da consumare entro il” che rappresenta il limite oltre il quale il prodotto non deve essere consumato. www.centopercentofitness.it

• Termine minimo di conservazione (TMC): nel caso di alimenti che possono essere conservati più a lungo si troverà la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro il” che indica che il prodotto, oltre la data riportata, può aver modificato alcune caratteristiche organolettiche come il sapore e l’odore ma può essere consumato senza rischi per la salute.

Paese d’origine e luogo di provenienza

Conoscere la differenza tra data di scadenza e TMC può essere utile per evitare che un prodotto venga gettato quando ancora commestibile, riducendo gli sprechi.

“Il potere di scelta nell’acquisto degli alimenti, il potere di segnalare prodotti e pratiche non conformi alla legge, il potere di citare in giudizio il produttore o venditore che gli cagioni un danno o lo faccia oggetto di una frode“. E’ dalla consapevolezza di questi poteri e dalla conoscenza dei prodotti e del mercato che partono le strategie di autotutela per il consumatore.

Condizioni di conservazione ed uso

Le condizioni di conservazione devono essere indicate per consentire una conservazione ed un uso adeguato degli alimenti dopo l’apertura della confezione.

Questa indicazione, già obbligatoria per alcuni prodotti (carni bovine, pesce, frutta e verdura, miele, olio extravergine d’oliva), viene estesa a carni fresche e congelate delle specie suina, ovina, caprina e avicola e già dal 2018 anche per la pasta.

Cosa fare di fronte al contraffatto?


#CONDOMINIO

L'amministratore risponde Antenna parabolica: Posso installarla come voglio?

Teresa Pane

L’amministratore è il buon padre di famiglia?

Nel corso dell’ultima assemblea di condominio, l’Amministratore è stato duramente criticato da alcuni condomini perché reputano che per interessi personali non si comporti da “buon padre di famiglia” come impone da legge. In termini semplici, cosa significa agire come “buon padre di famiglia”? Grazie (Anna L.). Cara Anna, è una critica davvero molto dura su cui ovviamente non posso esprimermi perché non conosco gli eventi ed i punti di vista. Con il “buon padre di famiglia” si vuol affermare che l’Amministratore deve rimanere equidistante e sopra le parti, deve prendersi cura del bene affidatogli senza cedere alle dinamiche assembleari che per il conflitto d’interessi che sempre si genera tra i condomini cercano di evitare le spese per il mantenimento, la manutenzione del bene comune. Purtroppo nei condomini e nelle assemblee si litiga spesso senza preoccuparsi delle altrui esigenze e spesso si è costretti a ricorrere all’autorità giudiziaria per risolvere le controversie. L’Amministratore deve quindi essere imparziale e soprattutto aiutare a chiarire perché spessissimo le liti partono da malintesi ed equivoci oltre che da divergenze d’interessi e l’amministratore deve aiutare ad identificare i punti della disputa ed invitare ad esplorare le soluzioni possibili che possano soddisfare tutte le parti.

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Vorrei gentilmente sapere se è possibile installare sul proprio balcone un’antenna parabolica. Il mio Amministratore dice che non posso perché altera il decoro dello stabile (stabile d’epoca). Ma non è diritto di tutti visionare i canali tv? Grazie (Luigi). Caro Luigi, il diritto all’informazione certamente non deve essere negato, ma è anche vero che deve essere esercita nel rispetto del regolamento di condominio e non alterando il decoro di uno stabile. Ciò significa che è necessario individuare delle modalità di installazione dell’antenna che siano tali da non creare un danno estetico/funzionale allo stabile. Nel suo quesito non mi specifica se il regolamento pone degli specifici obblighi e se il diniego del suo Amministratore nasce proprio da eventuali limiti posti dal regolamento oppure dalle modalità di installazione da lei proposte e non conformi al decoro dello stabile.

Innovazione al tetto: chi paga?

Gentile Amministratore, vorrei di chiarisse una questione. In caso di riparazione del tetto condominiale con coibentazione (prima non esistente) a chi spetta la spesa di questa innovazione? Al condomino dell’ultimo piano o a tutti i condomini sotto il tetto? Grazie mille (Domenico C.) Gentile Domenico, il tetto, inteso quale copertura posta sulla sommità dell’edificio, atta a fornire protezione dagli agenti atmosferici a beneficio delle proprietà sottostanti, rientra tra le parti comuni e pertanto le spese di manutenzione e rifacimento vanno generalmente ripartite proporzionalmente ai millesimi, come previsto dal primo comma dell’art. 1123 c.c. Solamente qualora venisse dimostrato il maggior vantaggio conseguito dal proprietario dell’ultimo piano in virtù della coibentazione, sarebbe possibile suddividere le spese secondo un criterio di utilità come espressamente previsto dal secondo comma dell’art. 1123 c.c..



#FILOSOFO

La sessualità malata

Domenico Casa

Recentemente, Gabriel, un bambino di appena due anni, è stato barbaramente ucciso dai genitori perché aveva interrotto il loro rapporto sessuale. È solo uno dei tantissimi episodi del genere, segno e testimonianza di una sessualità confusa, malata, intrisa di odio. Nonostante Freud, ovvero, nonostante la psicoanalisi, e non solo, da un secolo e più, abbia cercato di infrangere tabù, pregiudizi, infantilismi, fariseismi e tentato di aprire la strada verso una sessualità consapevole e liberata, sembra essere tornati indietro, in una continua e perdurante regressione. E, negli ultimi tempi, si ha persino l'impressione che si sia passati da un opposto a un altro, da una sessualità governata da tabù e paure a una sessualità guasta. Cosa sono, infatti, gli stupri, individuali o di gruppo, le violenze domestiche, i femminicidi che si alternano ormai con prevedibile precisione nelle nostre città e contrade? La sessualità è il libro della nostra vita, costituita fondamentalmente di relazioni, di cui 42

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essa è il punto più alto e caratterizzante. Ad essa, qualunque sia la forma che assume nei percorsi e nelle vicende personali di ciascuno, si giunge per gradi e con una lenta, non per nulla agevole e lineare, maturazione sinonimo di consapevolezza di sé. Maturazione naturale e culturale insieme, essendo l'uomo, parafrasando Aristotele, "un animale culturale" (culturale in senso antropologico), differenziandosi più o meno dagli animali per le forme che la "cultura", nel suo perenne evolversi, fornisce alla materia sessuale. Privare della vita un bambino, usarlo e renderlo oggetto dei propri impulsi erotici, stuprare una donna per incapacità di amarla, sfregiarla per gelosia, ucciderla, sono tutti segnali patenti di una condizione immatura, infelice, malata, dei propri vissuti materiali ed esistenziali e di inconsci disturbi della libido. Purtroppo i problemi legati a una sessualità disturbata, appartengono soprattutto all'universo maschile, in seguito a una perdita di ruolo e di presunta supe-

riorità illusoria, non suffragata da alcunché dal punto divista empirico, ma solo dal "così si è fatto sempre", legato a una sub-cultura senescente e moribonda, cui, talvolta, inutilmente, ci si affanna a dare ossigeno. "I tre saggi sulla sessualità" di Sigmund Freud, accompagnati delle esperienze e dagli studi della psicoanalista inglese Melania Klein, andrebbero ripresi, studiati, letti persino nelle scuole, sfidando conformismi, falsi pudori, vieti moralismi e ipocrisie, per apprendere, in una sorta di molteplici fotogrammi della sessualità, quelli in cui ciascuno può riconoscersi e accogliersi senza disagi, paure ed ansie che, se nell'ignoranza montante vengono nutrite, possono produrre le situazioni di cui si legge costantemente nelle cronache quotidiane.





#LIBRI

Libri come fari Giovanni Pepe

La misura dell'amore

By: Il matricomio - Pubblicato da De Agostini Le strade di Jack e Vale s'incrociano per la prima volta negli anni Ottanta, davanti al cancello di una scuola elementare di Napoli. Però non sarà certo in queste brevi occasioni che scoccherà la scintilla, anche perché lui ha 8 anni e lei 3. Ma quando una ventina di anni più tardi il destino li fa incontrare di nuovo, è un evento folgorante. Lui si è appena laureato e sta per trasferirsi in un'altra città, ma l'amore - o la temporanea infermità mentale - travolge ogni ostacolo: nel giro di due mesi, Jack chiede a Vale di sposarlo. E lei, incredibilmente, accetta. Lieto fine? Eh no, è proprio qui che comincia l'avventura. La vita matrimoniale è come un percorso di sopravvivenza, e dopo ogni "livello" superato ce n'è subito un altro più impegnativo da affrontare. Partendo dalla loro esperienza sul campo, Jack e Vale vi accompagneranno in questo libro nelle numerose (e cruciali) tappe della vita a due: dal primo appuntamento al primo trasloco insieme, dalla gestione domestica (secon46

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do Lei) all'importanza della moto (secondo Lui). E poi ancora il mix di parenti e amici, la programmazione delle vacanze, le uscite al ristorante e al cinema, ma anche le serate in casa davanti a una serie tv Il tutto avendo gusti rigorosamente diversi, sennò che divertimento ci sarebbe? Utile come un manuale per la terapia di coppia (con tanto di consigli per disinnescare le situazioni potenzialmente esplosive) e divertente come la serie Il Matricomio, con cui Jack e Vale hanno conquistato la loro community sui social, La misura dell'amore è un'iniezione di positività. Vi farà pensare in ogni pagina a quello che avete vissuto, a quello che state vivendo ora, a quello che potreste vivere in futuro. Impossibile non immedesimarsi, impossibile non riderci sopra preferibilmente insieme. Perché "l'amore conta", ma è solo il punto di partenza




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