CH HE BELLO O, AVR REM MO UN N BAMB BIN NO!
L’A ANSIIA NEI BA AMBINI
FIIT JUMP AD DREN NALIN NA PUR RA!!
ST TRU UDEL L DI MELE E (A APF FELS STR RUD DEL)
di Olgga Paola Zagarooli
di Dannieela Caiaafa
di Sallvaatoree Aielloo
di Imm ma Gargiuulo
LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE | ANNO X | NUMERO 01
#1110 | GEN NNA A IO 2016 6 | FREE E PR RESS S
Via Ripa di Cassano 15 - Piano di Sorrento Tel. 338.2538510
SOM MA RIO LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE Anno X • NUMERO 1
GENNAIO 2016 In copertina Luana Apreda di Meta fotografata da Pino Coluccino - Sant'Agnello Periodico di attualità a diffusione gratuita Dep. Aut. Tribunale di Torre Annunziata del 09.06.2010 Direttore responsabile Giuseppe Damiano Editore Giuseppe Manzi Redazione Via Camaldoli, 18 | Vico Equense (Na) Progetto Grafico Maurizio Manzi Bingwa Art Factory maurizio@bingwa.it Stampa Grafica Cirillo - Scafati (Sa) Contatti Tel. 081.5341117 | Cell. 331.5063051 redazione@centopercentofitness.it
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#CARDIOLOGO
QUAN NDO IL CUOR RE È MATTO O di Vittorio Fabbrocini
#PEDIATRA
IL L DOTTO OR CL LOW WN DA A PAT PA TCH ADAM MS AD D OG GGI di Carlo Alfaro
#LOGOPEDISTRA
Diario o di un n disleessico o DANIE EL PENNAC di Mariarosaria D'Esposito
#SESSUOLOGA
CHE BE ELLO! AVREM MO UN N BAM MBINO O! di Olga Paola Zagaroli
#FARMACISTA
IN FARM MACIA A ANCH HE L’EL LETTR ROCA ARDIOG GRAMM MA IN TEMP PO RE EALE di Giuseppe De Simone
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#NEUROPSICOMOTRICISTA
L’ANS SIA NEI BA AMBIN NI di Daniela Caiafa
#FISIOTERAPISTA
MA ANI D’O ORO O MAN NI D’A ACCIAIIO? di Brigida Pinto
#ODONTOIATRA
COSA FARE E SE SII PREN NDE UN CO OLPO AD UN N DEN NTE? di Vittorio Milanese
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50 61
34 36 38 42 44
#NUTRIZIONISTA
PR ROTEG GGI IL CU UOR RE A TAV VOL LA di Francesca Maresca
#ALIMENTAZIONE
QUIN NOA. IL SUP PERAL LIMEN NTO DEL FUTURO O #NATUROPATA
I SEMI DELLA SA ALUTE di Mariateresa Caiafa
#FITNESS
FITJU UMP ADR RENAL LIN NA PUR RA!!! di Salvatore Aiello
#PERSONALTRAINER
ECTOMORFO IL PREDESTINAT TO AD ESSERE MAGRO?? di Nello Iaccarino
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#WELLNESS
PAPA FRAN NCESC CO... di Ernesto Lupacchio
#ECONOMIA
IL L PREZZ ZO DE EL PE ETRO OLIO CAL LA, MA NO ON PE ER L’’AU UTOM MOBIL LIS STA A! di Giovanni Fontanarosa
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#AVVOCATO
FURTO O AGGRAV VATO PE ER I LADRI DE ELLE PA ALEST TRE di Valerio Massimo Aiello
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#ASSICURAZIONI
DECRE ETO SA ALVA-BANC CHE E ASSIICURAZION NI di Marco Celentano
#FILOSOFIA
IL CORAG GGIO O, CHI E’’ COST TUI? di Domenico Casa
#POETA
COSA A SIAM MO DIVENT TATI di Salvatore Spinelli
#FOODCROSSING
GUT TEN APPETIIT! di Anna Maione
#FOODCROSSING
STRUD DEL DI MEL LE di Imma Gargiulo
SCOPERTE NOTIZIE CURIOSITà RICERCHE
games ok, per lui e lei LA CONSOLE, PALESTRA PER LA MENTE
BIIANCO OSPINO O, l'erba del cuuore Sei sempre nervoso, ti agiti per qualsiasi intoppo, un appuntamento per te è fonte d’angoscia, per non parlare degli imprevisti. Indubbiamente sei vulnerabile allo stress e all’ansia. Niente di meglio, allora, dell’azione rilassante di quella che viene definita “l’erba del cuore”, per la sua azione cardioprotettiva dovuta a principi attivi come flavonoidi, proantocianidine, rutina, vitexina e iperoside, che aumentano la forza di contrazione del cuore e riducono la frequenza cardiaca. maci Occchio a non prenderlo inssieme ai farm anttipertensivii. Insieme potrebbero abbassare eccessivamente la pressione. Il biancospino non va usato nemmeno con gli anticoagulanti: gli studi hanno mostrato la capacità della pianta di inibire l’aggregazione piastrinica, con conseguente aumento della probabilità di sanguinamento. Fonte: starbene.it
I videogame rappresentano per il cervello una palestra emotiva, perché permettono di allenare alcuni dei suoi “muscoli” più importanti Ma quali sono i generi che funzionano meglio? Per gli uomini le tipologie più adrenaliniche, quelle in cui si punta a vincere una partita secca, la cui durata è breve: per esempio i giochi di guerra o di sport, che servono ad accrescere l’energia positiva e l’autostima. E alle donne? Per le donne i videogiochi che hanno più livelli da superare, con premi intermedi e un obiettivo finale da raggiungere: stimolano al meglio il meccanismo della gratificazione e della ricompensa. Fonte: starbene.it
stepp peer por rtare in tavoola men no bistteccche
Passati i giorni di festa, vuoi liberarti dei chili in più, ma non è solo una questione di linea: il tuo organismo ha dovuto affrontare un super lavoro per smaltire gli eccessi e tutti i meccanismi ormonali che regolano il metabolismo sono andati in tilt. Queello che ti occcorr re peer toornare in foormaa è un na sppecie di “reset”. «La dieta funzionale è la risposta giusta, perché utilizza il cibo e i vari abbinamenti tenendo conto del loro effetto sui singoli organi e consente di produrre gli ormoni che attivano al meglio il nostro corpo», spiega ra la dottoressa Sar Farn netti, specialista in medicina interna e nutrizione funzionale (sarafarnetti.it). La prima settimana serve a depurarti, riportando alla normalità i delicati meccanismi del metabolismo.
Il giorno d’inizio del menu preparato dalla nostra esperta, in particolare, è una specie di “digiuno verde”: sono concesse solo verdure (e grassi buoni) per disintossicare reni, fegato e pancreas. «Poi si reintroducono gradualmente tutti i cibi, con buon senso e nelle giuste quantità», spiega la dottoressa Farnetti. l'alimento RO. chiave: LO ZEENZER Usato da millenni nella medicina cinese e indiana, è ricco di oli essenziali e altre sostanze che hanno un’azione termogenica: producono cioè calore, dando una sferzata al metabolismo e stimolando i processi digestivi. Il fegato lavora meglio, libera la bile e i ristagni di tossine vengono eliminati con maggior facilità.
Se anche tu vuoi ridurre la carne, non servono scelte radicali, puoi procedere per gradi. Per esempio, potresti prevedere un nuovo step alla settimana, per arrivare a regime in cinque settimane. Se hai mangiato carne a pranzo, non mangiarla a cena. «Oggi gli italiani mettono in tavola circa 8 porzioni di carne alla settimana», spiega Marika Ferrari, del Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione. «Inizia a dimezzarle distribuendole così: una di carne rossa, due di bianca e una di affettati (da 50 g)». Stabilisci una giornata senza proteine animali. «In alternativa scegli i legumi», consiglia la ricercatrice: «Il 65% dei consumatori non li mangia mai, ma sono una risorsa preziosissima, soprattutto in coppia con i cereali. Per esempio, pasta e ceci o farro e piselli possono sostituire in tutto e per tutto una bistecca». Mangia pesce e uova due o tre volte alla settimana. «Punta su salmone o pesce azzurro, come sgombri, acciughe e sardine, ricchi di Omega 3», avverte l’esperta. Dimezza le tue porzioni abituali di proteine animali, compensando con una dose equivalente di vegetali. «Invece di una bistecca gigantesca da 450 grammi, prepara un piatto unico a base di verdura, accompagnata da non più 200 g di carne», continua Marika Ferrari. L’obiettivo finale? Pasti vegetariani cinque giorni su sette. «Perché funzioni, il nuovo regime deve integrarsi alla routine quotidiana», conclude la specialista. «Se si è di corsa, a pranzo va bene anche un panino col prosciutto. Se si ha più tempo, spazio a cereali, frutta e mandorle».
Fonte: starbene.it
Fonte: starbene.it
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GLI ESPERTI di questo mese #CARDIOLOGO
#FARMACISTA
Prof. Dott. Vittorio Fabbrocini Cardiologo e Internista, è stato Libero Docente presso l’Università di Napoli, Primario ospedaliero e poi Cardiologo ambulatoriale a Napoli. Giornalista pubblicista, già Redattore scientifico de "IL MATTINO" di Napoli
Dott. Giuseppe De Simone Laureato in Farmacia e Specializzato in Scienza e tecniche delle piante officinali presso l’Università Federico II di Napoli.
cell. 335.5302988
cell. 338.4086506 e-mail v.fabbrocini@alice.it
#LOGOPEDISTA
#FISIOTERAPISTA
Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito Laureata in Logopedia presso l’Università Federico II di Napoli
Dott.ssa Brigida Pinto Laurea in Fisioterapia e laurea magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie, entrambe conseguite presso l’Università “Federico II” di Napoli.
#NATUROPATA
cell. 331.2668437 e-mail pintobrigida@gmail.com
#NEUROPSICOMOTRICISTA Dott.ssa Daniela Caiafa Laureata in Neuropsicomotricità dell’età evolutiva, presso l’Università Federico II
Lunedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00 cell. 347.5477785
Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00 cell. 338.3191494
Mariateresa Caiafa Naturopata - Operatore del Benessere Specializzata in Massaggi Olistici, Riflessologia plantare, Fiori di Bach, Intolleranze Alimentari
cell. 338.8194524
#NUTRIZIONISTA Dott.ssa Francesca Maresca Laureata in Dietistica presso l’Università di Napoli Federico II.
#ODONTOIATRA
Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle 16.30 cell. 334.2258132
Dott. Vittorio Milanese Laureato in Odontoiatria e protesi dentiaria presso l’Università di Napoli. Socio A.N.D.I.
#SESSUOLOGA
Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00 cell. 338.4698121
Dott.ssa Olga Sessuologa
Paola Zagaroli
Lunedì e Giovedì dalle 15.30 alle 17.30 cell. 335.8709595 e-mail ilsessoelamente@gmail.com 100% FITNESS MAG | Gennaio 2016 www.centopercentofitness.it
Professor Dottor
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Vittorio Fabbrocini
#CARDIOLOGO archivio articoli http://bit.ly/v-fabbrocini
cell. 338.4086506 e-mail v.fabbrocini@alice.it
Un cuore matto che ti segue ancora e giorno e notte pensa solo a te, e non riesco a fargli mai capire che tu vuoi bene a un altro e non a me. Un cuore matto, matto da legare ... a canzone di Totò Savio e di Armando Ambrosino, presentata al Festival di Sanremo del 1967 e resa famosa da Little Tony, non preoccupa il Cardiologo per la salute degli innamorati. Perciò dalle informazioni che daremo sul comportamento del cuore, che in alcuni momenti batte in modo molto forte e frequente, non prenderemo in considerazione quelle situazione dei “Cuori innamorati” in presenza o in assenza della persona amata. Possiamo definirlo “Cuore matto benigno”, senza conseguenze. Daremo invece delle notizie di quei cuori che vanno in Fibrillazione atriale, per cui la parte superiore del cuore (costituita dagli Atri destro e sinistro) non riesce a contrarsi per spingere regolarmente il sangue nei sottostanti Ventricoli.
La parte inferiore del cuore (Ventricolo destro e sinistro) non riceve più la quantità adeguata di sangue e si contrae in modo aritmico spingendo in circolo l’esiguo sangue che riceve.
Malaattie e staagion ni Nelle stagioni fredde se ci spieghiamo i fatti infiammatori bronchiali e raffreddori la stessa cosa non la possiamo sempre dire per molti avvenimenti di interesse cardiovascolare, come le Extrasistoli e Tachicardia, episodi dolorosi anginosi, infarti cardiaci e disturbi cerebrovascolari: TIA (Attacco Ischemico Transitorio). Invece altre forme di malattie vascolari, come l’interessamento delle vene, con episodi di Flebite, Trombotlebite, con conseguenze di Embolie polmonari o cerebrali,
Ictus, sono più frequenti nel periodo stagionale caldo, estivo. E ciò per la vasodilatazione delle vene e arterie favorite dal caldo.
Il freeddo e la luce Anche la comparsa degli episodi di Fibrillazione atriale ha destato molto interesse a tanti Studiosi nel voler precisare la maggiore frequenza stagionale ed eventualmente anche le cause della loro comparsa in tantissime persone. È una forma morbosa cardiovascolare, la più comune delle Aritmie cardiache, frequentissima in tutto il mondo e responsabile della maggior parte delle ospedalizzazioni. Ricercatori americani del Medical College del Visconsin hanno esaminato tutti i lavori scientifici in Letteratura in
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#CARDIOLOGO Quando il cuore è “matto”
proposito ed hanno rilevato che il 90 % delle ricerche evidenzia una relazione tra le crisi di Fibrillazione atriale ed il periodo invernale, con una riduzione dei casi nel periodo estivo, specie nel mese di Luglio e Agosto. Gli studi hanno precisato inoltre che Febbraio ed Aprile sono i mesi più ad alto rischio. Anche la presenza della luce solare può incidere o meno sulla comparsa della Fibrillazione: più breve è la comparsa del sole nella giornata e più è frequente.
Qualli le causee I motivi della comparsa della Fibrillazione atriale non sempre sono spiegabili. Il freddo invernale può attivare il Sistema Simpatico (si tratta del Sistema nervoso autonomo detto Simpatico in funzione antagonista di quello Parasimpatico) e ciò potrebbe spiegare l’aumento della sua frequenza nelle stagioni invernali. Anche l’aumento della Pressione arteriosa per i freddo favorirebbe una dilatazione della parte sinistra del cuore (prima del ventricolo sinistro e poi dell’atrio soprastante) ed anche questa situazione può creare uno stimolo per l’Aritmia. Così le condizioni alterate del cuore: il suo ingrossamento (Ipertrofia) e gravi anomale valvolari possono essere chiamate in causa. Vanno poi considerate anche le malattie stagionali invernali: manifestazioni influenzali, broncopneumopatie riacutizzate con asma bronchiale e normali infezioni dell’Apparato respiratorio.
Le co ompliicanze Da quanto abbiamo riferito ne consegue che anche le complicanze che possono derivare dalla Fibrillazione atriale (Scompenso cardiocircolatorio, Embolie a partenza dal cuore, Ictus cerebrale) sono più frequenti d’inverno, negli stessi periodi della maggiore frequenza stagionale della Fibrillazione. È importante però ricordare che oggi vi sono rimedi preventivi e curativi che la Cardiologia offre per le possibili complicanze da Fibrillazioni, come i Farmaci per evitare la formazioni di piccoli coaguli di sangue, detti Emboli, che possono formarsi negli Atri non più efficienti: v’è l’Eparina, gli Anticoagulanti orali sia i vecchi che i nuovi e gli Antiaggreganti.
Le cu ure caardio ologiiche Queste cure che vengono consigliate dal Cardiologo salvaguardano sicuramente le persone a cui è stata
diagnosticata la Fibrillazione atriale sia persistente che temporanea. Nei casi della Fibrillazione instauratasi di recente può essere attuato un trattamento (Cardioversione) per ottenere il ritorno del ritmo normale, detto sinusale, con farmaci antiaritmici o con il Defibrillatore elettrico dopo un trattamento anticoagulante. Per la forma persistente una Cardioversione definitiva può ottenersi anche con l’ablazione delle fibre conduttrici degli impulsi bioelettrici intracardiaci sia con la Crioablazione che con la Radiofrequenza. La decisione è sempre in rapporto alle condizioni del cuore evidenziate dall’Elettrocardiogramma, Ecocardiogramma e Studio elettrofisiologico. La Fibrillazione atriale oggi non crea più le preoccupazioni di una volta purchè venga affrontata al più presto con le cure del caso e facendo una vita normale.
Un polso aritmico fa pensare alla Fibrillazione
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#PEDIATRA
Dottor
archivio articoli http://bit.ly/c-alfaro
a “Clownterapia” è l’utilizzo di tecniche derivate dal circo e dal teatro di strada per “far ridere” il paziente, ai fini di ottenere un beneficio terapeutico, in contesti di disagio fisico o psichico, soprattutto negli ospedali, ma anche in case di riposo, case famiglia, orfanotrofi, centri diurni, centri di accoglienza, persino in campi profughi e nelle zone di guerra. Si chiama “gelotologia” [dal greco gelos= riso e logos= scienza] la disciplina che studia in modo scientifico il potenziale terapeutico di risata, buon umore e pensiero positivo. Ridere attiva tutte le parti del corpo umano: il cuore e la respirazione accelerano i loro ritmi, la pressione arteriosa diminuisce e i muscoli si rilassano, il surrene libera nel sangue le beta-endorfine che innalzano il tono dell’umore e combattono la sensazione di dolore, mentre diminuisce la produzione degli ormoni “dello stress”, il sistema immunitario aumenta la produzione di immunoglobuline A. La clownterapia ha però validità scientifica solo se il “personaggio” che interviene sul paziente ha una formazione e una competenza sviluppata sia nella dimensione psicologicorelazionale che nelle capacità artistiche ed espressive. Il “Clown Dottore” è un operatore specificamente formato, che applica le arti del Clown (umorismo, improvvisazione teatrale, prestidigitazione,
“Amore, compassione e umorismo: ecco i tre ingredienti per essere un dottor clown”. Patch Adams
marionette, musica) per elevare lo stato vitale ed emotivo delle persone che vivono un disagio sanitario e/o sociale, attraverso una comicoterapia passiva (far ridere) o attiva (essere stimolatore di produzione comico/umoristica). Per il clownterapeuta la risata
Carlo Alfaro
diventa strumento di gioia e sicurezza, capace di far dimenticar le problematiche della quotidianità a favore della fantasia e dell’immaginazione. La formazione del Clown Dottore può esser definita multidisciplinare, comprendendo le classiche arti del Clown e attitudini psico-sociali. Antesignano della clownterapia è considerato il sacerdote carmelitano beato Angelo Paoli, vissuto nel ‘600, che si mascherava e truccava per recare sollievo agli malati. L’origine della clownterapia moderna, erroneamente attribuita al medico Hunter Adams (noto come Patch Adams, reso celebre in tutto il mondo dal film interpretato da Robin Williams), si deve al Clown del Big Apple Circus (New York), Michael Christensen. Il dottor Adams fu però il primo “teorico” della pratica, infatti sosteneva: «Una risata può avere lo stesso effetto di un antidolorifico: entrambi agiscono sul sistema nervoso anestetizzandolo e convincendo il paziente che il dolore non ci sia». Adams aveva sperimentato su di sé le ottime ripercussioni che la risata aveva sullo stato di salute e sull’umore. Era stato un adolescente infelice ed era stato ricoverato a causa di una forte depressione. I suoi primi tentativi di portare il buonumore negli ospedali vennero guardati con sospetto dai colleghi, ma Adams proseguiva diritto per la sua strada andando in ospedale
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travestito da clown. Dagli anni ’70-80 sempre più studi scientifici hanno confermato le proprietà terapeutiche della risata, e nel 1983 il sogno di Patch Adams divenne realtà, con l’apertura del Gesundheit! Institute, il suo Istituto della Salute nella Virginia occidentale, un luogo magico dove le cure mediche vengono effettuate in uno scenario di allegria e colore, e dove ha ospitato ad oggi 15 mila pazienti, di cui 3 mila affetti da gravi disturbi mentali. L’anno scorso, a giugno, Patch Adams, attualmente 70enne, è stato a Roma, al Policlinico Gemelli, a trovare i bambini ricoverati nei reparti di oncologia pediatrica e neurochirurgia
infantile, e ha dichiarato: “Amore, compassione e umorismo: ecco i tre ingredienti per essere un dottor clown”. Ora “Patch” sta costruendo un ospedale moderno, gratuito per i malati, dove tutti avranno lo stesso stipendio, dai medici agli addetti alle pulizie, circa 300 euro al mese: “Il capitalismo -afferma - è pericoloso, sarà la causa dell’estinzione dell’umanità, perchè ha reso la società malata. La strada da seguire per stare bene è quella di prendersi cura dell’altro, amare incondizionatamente”. Oggi la clowterapia è diffusa in tutto il mondo. In Italia, i primi clown-medici risalgono agli anni novanta. Attualmente sono circa 6.500, un insieme eterogeneo
di volontari e professionisti, sotto l’egidia della Federazione Italiana Clown dottori. I Clown Dottori generalmente lavorano in coppia. In ogni loro intervento, è sempre presente una “metafora terapeutica”, che mira al cambiamento delle emozioni del paziente da negative in positive. Ogni intervento è, perciò, personalizzato, adattato al singolo paziente, in stretta connessione con l’equipe ospedaliera. Il contesto operativo del Clown Dottore non si limita solamente alla pediatria, ma spazia anche in interventi per ammalati adulti o anziani, per persone disabili e nel disagio sociale e scolastico.
Dottoressa
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Mariarosaria D’Esposito
#LOGOPEDISTA
Cell. 338.3191494
archivio articoli http://bit.ly/mr-desposito
anno un quoziente intellettivo assolutamente nella norma e sono circa 350mila solo nelle scuole italiane: sono i dislessici. Proprio la scuola, più che ogni altro ambito, ha un compito di guida, insegnando al bambino a bypassere le proprie difficoltà e conducendolo alla conoscenza, seppure con strumenti non convenzionali. La “questione dislessia” è stata affrontata ed interpretata negli anni con chiavi di lettura diverse. Dall’essere ritenuta una prerogativa di pochi eletti, baciati dalla fortuna, è passata con il tempo ad essere identificata con la stupidità: veniva, ad esempio, utilizzata l’espressione “Ma sei dislessico?” come per dire “Ma sei idiota?”. Non di certo un fortunato, né tanto meno un idiota, il paziente dislessico o, in maniera più ampia, con Disturbo Specifico dell’Apprendimento è una persona che legge, scrive o fa calcoli con difficoltà più o meno marcate. Il deficit si manifesta nei primi anni delle elementari. Gli insegnanti hanno un ruolo determinante sia nell’identificarne precocemente i segni che sulla carriera scolastica del ragazzo, influendo in maniera decisiva sul suo sviluppo. A confermarlo è proprio un docente e scrittore eccezionale, Daniel Pennac, dislessico, disgrafico e disortografico. “Un vero professore si occupa di comprendere il dolore e la solitudine di un bambino che non
capisce, in un mondo di ragazzi che capiscono” spiega lo scrittore. “Solo noi possiamo tirar fuori quel bambino dalla sua prigione, sia che siamo formati per farlo o meno. Gli insegnanti che mi hanno salvato e che hanno fatto di me un insegnante, non erano formati per questo. Non si sono preoccupati delle origini della mia infermità scolastica, non hanno perso tempo a cercare le cause, né tantomeno a farmi la predica. Erano adulti di fronte ad un adolescente in pericolo. Hanno capito che occorreva agire tempestivamente, si sono buttati, non ce l’hanno fatta. Si sono buttati di nuovo, giorno dopo giorno, alla fine mi hanno tirato fuori. E molti altri con me. Ci hanno letteralmente ripescati. Dobbiamo loro la vita.” In “Diario di scuola” sin dalla copertina l’autore si racconta come uno studente somaro, con una pagella che non lascia molto spazio all’interpretazione. Era un asino, come lui stesso si definisce, e tutti erano più svegli e di lui, studente inetto ed inadeguato. Metteva talmente in dubbio le proprie capacità che arrivava a ritenersi inferiore al suo cane, circa la capacità di apprendere ed imparare. “Un pomeriggio dell’anno della maturità (uno degli anni della maturità), mentre mio padre mi spiegava trigonometria nella stanza che fungeva da biblioteca, il nostro cane venne quatto quatto a mettersi sul letto dietro di noi. Appena individuato fu seccamente mandato via “Fila
Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00
di là, cane, sulla tua poltrona!”. Cinque minuti dopo il cane era di nuovo sul letto. Ma si era preso la briga di andare a recuperare la vecchia coperta che proteggeva la sua poltrona e vi si era messo sopra. Ammirazione generale, ovviamente giustificata: tanto di cappello ad un animale in grado di associare un divieto all’idea astratta di pulizia e trarne la conclusione che occorreva farsi la cuccia per godere della compagnia dei padroni, con un vero e proprio ragionamento! Fu un argomento di conversazione che in famiglia durò per anni. Personalmente ne trassi l’insegnamento che anche il cane di casa afferrava più in fretta di me”. Negli anni a venire la sua metamorfosi, da somaro a professore brillante, grazie all’accoglienza e determinazione di un anziano professore di francese; successivamente altri tre docenti, tra i suoi 17 e i 19 anni, contribuirono a liberarlo dall’apatia e dall’angoscia che lo teneva intrappolato. “Diario di scuola”, racconto del ragazzo dislessico e insieme del docente, ancora una volta ci riporta alla centralità della scuola. “La paura fu proprio una costante in tutta la mia carriera scolastica: il chiavistello..e quando divenni insegnante la mia priorità fu alleviare la paura dei mie allievi peggiori per far saltare quel chiavistello, affinché il sapere avesse la possibilità di passare”.
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Dottoressa
#SESSUOLOGA
Olga Paola Zagaroli
archivio articoli http://bit.ly/op-zagaroli
el titolo di quest’articolo è insita la pluralità dell’evento che troppo spesso viene trascurata… dimenticata direi. La gravidanza è un momento di trasformazione radicale che richiede una notevole riorganizzazione su molti livelli. È un periodo di sviluppo unico nel suo genere, caratterizzato da rapidi cambiamenti che la donna vive nel corpo, nell’immagine di se stessa, nello stile di vita, nelle relazioni, nel lavoro e nell’identità; e l’uomo soprattutto a livello psicologico, sociale, lavorativo e, quando ne è capace, di accudimento, verso la compagna gravida prima e anche verso il nascituro dopo. La transizione alla genitorialità,
sia per la donna, che per l’uomo, comporta una salto in avanti, nello sviluppo, che può portare, se non ben supportato, a una disorganizzazione. Avendo superato la concezione della gravidanza come un periodo di beatitudine e calma, è ormai comunemente condiviso che, nella transizione alla genitorialità, vi è un notevole aumento di stress in generale. Inoltre, è molto comune la depressione post-partum, con tassi di prevalenza dal 15% al 20% nelle madri alla prima gravidanza e alcuni studi hanno rilevato il fenomeno anche nei neopapà. Le condizioni prenatali, sia fisiche che psicologiche, della donna incinta possono avere un impatto negativo sul feto,
Cell. 335.8709595
per cui, identificare i fattori di protezione nel periodo perinatale è cruciale; la consapevolezza e l’auto-compassione sono fattori essenziali in questo periodo delicato, così come le capacità di accudimento che può sviluppare il futuro papà. Quando una donna diventa madre, soprattutto per la prima volta, il cambiamento nella sua identità (da persona indipendente a madre responsabile della vita di un bambino che dipende completamente da lei) può comportare un’altra sfida psicologica. Le cure prenatali, offrendo un sostegno psicologico, potrebbero aiutare una madre a far fronte a molte delle sfide che
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#SESSUOLOGA Che belllo o! Avreemo un bamb bin no!
possono insorgere nei periodi pre e post natale. È stato visto che la mancanza di questo apporto e supporto psicologico può portare effetti quali: • un basso peso alla nascita; • una durata ridotta della gestazione e parto pretermine; • la vaginosi batterica durante la gravidanza; • un aumento del rischio di aborto spontaneo; • una minore circonferenza cranica e disregolazione neuroendocrina. Allo scopo di ridurre tali problematiche e per affrontare più agevolmente questo periodo, ci si è chiesti se l’uso della meditazione di consapevolezza (mindfulness) come tipo di assistenza prenatale, potesse apportare miglioramenti significativi e promuovere attivamente la salute mentale prenatale, sia di donne incinte che dei loro partner. In particolare il programma di 8 settimane di MindfulnessBased-Stress-Reduction sono stati testati su una varietà di popolazioni sia cliniche che
psicologiche, e si è evidenziato come tali programmi apportino effettivamente dei miglioramenti sintomatologici alle persone che ne prendono parte. Al protocollo classico del MBSR sono state apportate modifiche basate sulla specifica condizione della “coppia” gravida: la partecipazione del partner; l’inclusione del feto e della pancia durante il Body Scan; l’uso di spiegazioni ed esercizi che hanno a che fare con la gravidanza e la genitorialità: quali il dolore o i problemi di sonno durante la gravidanza; i problemi che possono sorgere quando il bambino è difficile da consolare; una maggiore inclusione della pratica camminata; un adattamento dello Yoga e delle pratiche di mindfulness per le donne incinta. Vi è evidenza globale in letteratura che la soddisfazione delle donne in merito all’esperienza del parto è fortemente correlato con il senso di controllo durante il travaglio. L’approccio del MBSR dà alle donne la possibilità di un
apprendimento esperienziale e un’ erogazione pedagogica delle informazioni. Il punto di forza è stato ritenuto dai partecipanti la possibilità di ascoltare, condividere e discutere le esperienze altrui. I risultati degli studi condotti da Vieten e Astin (2008) suggeriscono che un intervento mindfulness-based durante la gravidanza riduce le emozioni negative e l’ansia e prevede una riduzione della depressione e un miglioramento dell’affetto positivo nelle donne in gravidanza. Una lieve tendenza verso il miglioramento si estende anche al periodo post-partum, nelle donne che hanno preso parte al gruppo MBSR per donne in gravidanza. Per eventuali informazioni e approfondimenti potete contattarmi dal lunedì al venerdì al 3358709595 o scrivermi all’indirizzo: ilsessoelamente@gmail.com
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Dottor
#FARMACISTA
Giuseppe De Simone
archivio articoli http://bit.ly/g-desimone
omodità e rapidità nell’ accesso alla consulenza specialistica cardiologica affermano ancora il ruolo di snodo essenziale in sanità e di immediata e continua accessibilità della farmacia. Con la telemedicina si può ridisegnare struttura ed organizzazione della rete di assistenza del Paese. La telemedicina può in particolare contribuire a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria e consentire la fruibilità di cure, servizi di diagnosi e consulenza medica a distanza. La farmacia dei servizi con la telemedicina permette di effettuare un elettrocardiogramma ottenendo una risposta in soli 15 minuti. Attraverso l’invio dei dati
registrati dall’ apparecchio verso un centro servizi specializzato, il cardiologo provvede alla refertazione. Il servizio è molto utile per la prevenzione primaria di chi soffre di ipertensione arteriosa, diabete oppure di chi ha valori di colesterolo e trigliceridi elevati e vuole avere un maggiore controllo del rischio cardiovascolare. È inoltre utile in prevenzione secondaria dopo un evento cardiovascolare, per controlli legati alla definizione del rischio, per la valutazione delle terapie prescritte dal medico, ed anche per ottenere una certificazione medica per l’attività fisica non agonistica per la prevenzione anche in ambito sportivo. Basta presentarsi in farmacia
Cell. 335.5302988
e richiedere il servizio di ECG: il farmacista provvede all’applicazione degli elettrodi, effettua la registrazione dell’elettrocardiogramma, invia il tracciato elettrocardiografico in modalità telematica al Centro Servizi, richiede il teleconsulto e la telerefertazione immediata al cardiologo, accede quindi al dossier sanitario personale del paziente e provvede direttamente alla stampa del referto. La telerefertazione e l’eventuale relativo teleconsulto da parte del cardiologo vengono erogati e resi stampabili entro 10 minuti. Info Farmacia Elifani 0818786605
Dottoressa
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#NEUROPSICOMOTRICISTA archivio articoli http://bit.ly/d-caiafa
l disturbo d’ansia si sviluppa all’incirca all’età di 12 mesi. Solitamente può essere associato: l’ansia sociale, ansia da separazione, depressione e ADHD. Il disturbo d’ansia si manifesta con preoccupazioni eccessive e persiste per almeno 6 mesi. Come si manifesta? Solitamente le preoccupazioni più frequenti riguardano la scuola, prestazioni sportive o vita sociale. Capita che i bambini non sono disposti a provare nuove attività se non hanno la certezza di esserne all’altezza. Molto spesso tendono al perfezionismo
e ad una certa aderenza alle regole, che li porta a ripetere delle attività al fine di assicurarsi che siano perfette. Per alleviare le ansie sono spinti a ricercare costanti rassicurazioni.
Com me si man nifestta il distu urbo o d’an nsia?? Solitamente si evidenziano vari sintomi cognitivi, comportamentali e fisici: • Preoccupazioni riguardanti le prestazioni scolastiche, sportive, sociali, la salute e le finanze familiari
Daniela Caiafa cell. 347.5477785 Lunedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00
• Perfezionismo e paura di sbagliare • Impiegare troppo tempo nel fare i compiti • Mancanza di fiducia in se stessi • Continue richieste di approvazione • Richieste di rassicurazione • Presenza di sintomi fisici come mal di testa, mal di stomaco, stanchezza e dolori muscolari • Disturbi del sonno • Riferita sensazione d’irrequietezza • Irritabilità • Difficoltà di concentrazione • Vuoti di memoria
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al bambino maggior confidenza con l’incertezza. In fondo non potete assicurare a vostro figlio che ciò che teme non si verificherà, che i compagni non lo prenderanno in giro per qualcosa o che la verifica andrà bene. Non possiamo saperlo neanche noi! Possiamo però comunicargli la nostra fiducia sul fatto che potrà affrontare e gestire la situazione con successo. Non potendosi basare sulle vostre rassicurazioni, i bambini avranno così la possibilità di imparare nuove strategie per gestire l’ansia. Questo aumenterà il loro senso d’indipendenza e di competenza. Sviluppare un pensiero realistico. Aiutate il bambino a trovare un modo per esaminare il contenuto dei suoi pensieri e per decidere in merito all’oggettiva pericolosità della situazione temuta. Insegnategli a considerare delle spiegazioni e degli scenari alternativi. Favorire la partecipazione del bambino nelle attività. Evitare situazioni temute può essere molto efficace per ridurre l’ansia nel breve periodo, ma a lungo termine impedisce di sperimentare la capacità di farvi fronte. Il bambino potrebbe voler evitare attività divertenti, come partecipare a una festa di compleanno o giocare in una squadra sportiva. Incoraggiatelo ad affrontare le sue paure, a partecipare a giochi, sport e nel fare nuove amicizie. Questo gli permetterà di accrescere il suo senso di competenza. Premiate gli sforzi. Premiate i piccoli risultati. Utilizzate, ad esempio, le occasioni in cui consegna un compito all’insegnante, chiedendovi solo una volta di controllarlo, per lodarlo e premiarlo.
5. • Frequenti autocritiche • Tendenza a evitare nuove esperienze • Paura delle critiche e dei giudizi negativi riguardo alle loro capacità
Alcu uni consiigli per gestiire l’ansiia Di seguito sono elencati alcuni suggerimenti generali per aiutare il vostro bambino:
1.
Spiegate al bambino che cos’è l’ansia. Dare un nome a tutto quello che provano li tranquillizza. Diciamo al bambino che l’ansia è un normale meccanismo utilizzato dal nostro corpo per segnalarci un pericolo. Non è pericolosa e nonostante sia qualcosa di eccessivamente “fastidioso”, ha una durata limitata nel tempo. Questo sistema è talmente efficiente che si attiva anche quando non esiste un pericolo reale, così finisce per fornirci un
falso allarme. Non deve essere per forza presente qualcosa per farlo scattare, basta solo un pensiero! Quando la nostra mente continua a produrre pensieri, facendoci credere costantemente di essere in pericolo il sistema di allarme si attiva in molte situazioni fino a diventare un problema. Ascoltate e cercate di comprendere i suoi sentimenti. Provate a immedesimarvi nel bambinno. Cercate di capire quali emozioni e che comportamenti mettereste in atto se viveste costantemente nella paura che qualcosa di terribile potrebbe succedere da un momento all’altro. Mantenete la calma. I bambini percepiscono le emozioni dei genitori e le utilizzano per valutare la pericolosità delle situazioni. Stare calmi li aiuterà a fare altrettanto. Incoraggia il bambino a non richiedere rassicurazioni. Un buon modo di combattere l’ansia consiste nel far acquisire
2.
3.
4.
6.
7.
Dottoressa
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#FISIOTERAPISTA archivio articoli http://bit.ly/b-pinto
Brigida Pinto cell. 331.2668437 e-mail pintobrigida@gmail.com
Cosa reende un fisiooterapista un bravo fisioterapista? re cose: la mente, gli occhi e le mani. La mente, sapiente, aperta e soprattutto in instancabile apprendimento e sperimentazione continua. Gli occhi, sensibili e attenti a cogliere anche i più piccoli particolari, quelli magari non rivelati con i colloqui e confessati dai segni del corpo che non conoscono, per nostra fortuna l’abile umana arte della menzogna. Le mani (d’oro), strumenti indispensabili, guidati da conoscenze ed esperienza e personale sensibilità, veri promotori di gran parte dei processi riabilitativi. La cosa meravigliosa è che sono tre doni “naturali” che però possono essere potenziati grazie alle nostre scelte, formative e operative. La mente attraverso la formazione, gli occhi attraverso il potenziamento dell’attenzione durante tutta la durata della seduta … e le mani? In una realtà in cui è “la macchina” a fare terapia (e anche su questo avrei milioni di obiezioni da condurre: siamo noi fisioterapisti, sempre, che dobbiamo usarla come strumento e non diventare semplici operai del mezzo fisico, “denunciando” la nostra poca preparazione), si può ancora scegliere di fare terapia manuale.. E oggi, anche di potenziarla, con dei “guanti conduttivi”, fatti in cotone e maglia d’acciaio. Manutech® è un device che nasce proprio dall’esigenza di esaltare le capacità di valutazione ed intervento del terapista, permettendogli di tornare ad essere il vero artefice dell’opera riabilitativa, attraverso l’utilizzo di due componenti: le sue mani e le micro correnti. Le funzioni biologiche dell’organismo umano sono regolate da basse densità energetiche per cui è sufficiente, in alcuni casi, “mimare” tali segnali per ottenere risposte fisiologiche estremamente rapide poiché “sintonizzate” sulla stessa lunghezza d’onda. L’idea di base è che il sistema uomo sia una macchina bioelettrica e che tutte le attività metaboliche rispondano ad un range di frequenza ben noto (nell’ordine dei microampere), in caso di patologia acuta questi range si alterano e, in particolare, si innalzano; in caso di condizioni croniche, come adattamento del sistema, si riducono.
La letteratura, in tale ambito, afferma con forza che la patogenesi delle malattie organiche possa essere attribuita al blocco dell’attività regolativa della sostanza fondamentale: la matrice extracellulare. Essa svolge la funzione di proteggere l’integrità termica, pressoria e volumetrica delle cellule e presenta un sistema di regolazione dinamico non lineare che le consente di tornare al suo ritmo originale. In caso di patologia accade, per semplificare, che il flusso di corrente biologica fisiologica diventi una corrente di lesione locale, alterando la permeabilità della membrana, ma richiamando anche un segnale di riparazione che costituisce, in quest’alternanza, una sorta di batteria biologica, “generatore” della guarigione. Attraverso la terapia con il Manutech®, sfruttando gli effetti di polarterapia e biorisonanza molecolare, oltre alle sue personali conoscenze, il fisioterapista mira a potenziare la biostimolazione, riproducendo i segnali che caratterizzano in natura le varie attività metaboliche a livello cellulare della matrice interstiziale, del connettivo, del muscolo e dell’apparato circolatorio venoso e linfatico; attraverso queste azioni è in grado di ottenere effetti di biostimolazione cellulare (ripristino dell’interscambio cellula-matrice), effetto decontratturante (attraverso l’incremento della perfusione sanguigna), microangiogenesi e drenaggio linfatico,riduzione del dolore, velocizzando e ottimizzando il processo di guarigione. Insomma, è il caso di dirlo,mani di ferro in guanti di velluto, provare per credere!
Dottor
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Vittorio Milanese
#ODONTOIATRA
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archivio articoli http://bit.ly/v-milanese
urtroppo capita troppo spesso che con semplice caduta durante il gioco, con un colpo durante una attività sportiva o con qualunque altro evento accidentale uno o più denti si fratturino, si lussino o peggio ancora cadano addirittura. Cosa fare in queste infauste evenienze?
Dentti Fraatturrati Importante è raccogliere e conservare tutti i frammenti. Non cercate di pulirli, ci penserà il dentista, ma immergeteli quanto prima in soluzione fisiologica, in mancanza può essere utilizzato del latte oppure un pò di saliva. Se è presente sanguinamento tamponare con una garza per 10 minuti o più finchè il sanguinamento sia cessato. Applicare ghiaccio o un panno freddo fuori dalla bocca, guancia o labbra vicino ai denti fratturati per prevenire gonfiore e dolore. Contattare subito l’odontoiatra che farà il possibile per mantenere la vitalità dei denti interessati e riattaccare con tecniche adesive i frammenti recuperati. Per alleviare il dolore dovuto al trauma può essere di aiuto somministrare un analgesico. Se una porzione di corona del dente si frattura e la polpa dentaria non è esposta, il soggetto deve essere inviato ad un dentista con relativa urgenza. Se invece la polpa è esposta o se il dente è mobile, deve essere inviato al dentista con assoluta urgenza.
Dentti Lusssatii A seguito di un trauma un dente può lussarsi, cioè venire parzialmente estratto dalla sua sede. Cercare di riposizionarlo (se l’infortunato è collaborante) e inviarlo immediatamente da un dentista che stabilizzerà il dente. In questi casi quasi sempre il dente potrà essere mantenuto in modo permanente. Per ridurre dolore e gonfiore applicare ghiaccio o un panno freddo fuori dalla bocca, guancia o labbra vicino ai denti traumatizzati. Può essere di aiuto somministrare un analgesico.
Dentti Esttrattii Capita a volte che, a seguito di una caduta o un trauma alla faccia, uno o più denti vengano del tutto estratti trovandoli solitamente a terra vicino al punto dove si ha battuto. La tempestività è fondamentale! Se reinserito nell’alveolo (cioè nello spazio che lo accoglieva prima dell’incidente) al più presto e comunque entro 1 ora dall’incidente, il dente ha ottime possibilità di essere mantenuto nel tempo a volte riprendendo la sua vitalità. Quando si ritarda il riposizionamento, il tasso di ritenzione a lungo termine diminuisce e di solito si verifica col tempo un riassorbimento della radice. Nonostante ciò, il dente reimpiantato può essere utilizzato per vari anni. Il consiglio è chiamare subito l’odontoiatra di fiducia per ottenere un appuntamento
Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00
entro un ora. Mettere il dente in soluzione fisiologica, o saliva (può essere conservato in bocca facendo però molta attenzione a non ingoiarlo), o latte. Applicare del ghiaccio e recarsi urgentemente da un dentista. Può essere di aiuto somministrare un analgesico. Se ciò non fosse possibile si può provare ad agire da soli con un paziente collaborante: tenendo il dente dalla corona (la parte che normalmente è visibile fuori dalla gengiva), risciacquare il dente con soluzione fisiologica o in mancanza con acqua con lo scopo di togliere tutto lo sporco (terra,ecc.). Questo assolutamente senza effettuare manovre meccaniche sulla radice con spazzolini o altri strumenti, senza rimuovere alcun frammento di tessuto attaccato alla radice del dente. Reinserirlo quindi nell’alveolo anche se questa manovra può essere dolorosa. Applicare del ghiaccio e contattare subito l’odontoiatra per la stabilizzazione. Chi reinserisce il dente deve fare attenzione a metterlo con il corretto orientamento, per aiutarsi copiare la posizione del dente uguale dell’altro lato della bocca. Fonte: SOS dentista
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Francesca Maresca
#NUTRIZIONISTA
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Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle 16.30
La saalute del muscolo cardiacco si conquistta anchhe a taavola l suo battito cardiaco ci accompagna per tutta la vita, riflettendo le nostre emozioni, le diverse attività che svolgiamo, ma anche il nostro stato di salute. Il cuore è l’organo più forte ma anche quello più esposto alle nostre scelte di vita sbagliate. Per quanto forte e instancabile, infatti, esso è molto delicato e risente sempre di più delle abitudini e dei ritmi della vita moderna, tanto che le malattie cardiovascolari sono tra le prime cause di decesso in Occidente. Sul fronte della prevenzione, si può fare molto. Sapere cos’è, come funziona, ma soprattutto come proteggere il nostro cuore è un primo passo per allungare la durata della nostra vita e aumentarne di molto la qualità.
Diimm mi co osa maanggi e ti dirrò com me sta ill tu uo cu uorre Per proteggere il cuore occorre fare scorta di frutta e verdura, per assicurare all’organismo un buon apporto di fibre e vitamine, elementi importanti nella lotta all’ipercolesterolemia: consigliati soprattutto peperoni, cavoli, broccoli, spinaci, arance, fragole, kiwi, mango, mandarini, melone. È preferibile mangiare la frutta con la buccia e ben lavata. La cipolla e l’aglio, in particolare se consumati regolarmente, riducono il rischio di infarto.
Lo yogurt, specialmente quello arricchito con steroli vegetali, è un buon alleato nella lotta al colesterolo. Inoltre è un alimento sano ed equilibrato. Con la scelta dell’olio extravergine d’oliva, in alternativa ad altri condimenti, nella dose corretta, è possibile ridurre l’ossidazione del colesterolo cattivo (LDL) e aumentare i livelli dei composti antiossidanti. I legumi (fagioli, ceci, lenticchie, ecc.) sono ricchissimi di fibre lunghe che conferiscono loro un azione anticolesterolo.
Faai atteenzzion ne an nch he ai triggliccerridii Se i livelli di trigliceridi nel sangue sono alti, aumentano il rischio di malattie coronariche (come l’infarto al cuore) e di aterosclerosi. Ai trigliceridi alti, inoltre, si associano quasi sempre bassi valori del colesterolo buono (HDL) e, spesso, una tendenza al sovrappeso e al diabete, oltre che valori elevati della pressione arteriosa. Un netto miglioramento della gravità di questa situazione può in genere essere ottenuto
CIOCCOLATO FONDENTE: i polifenoli del fondente, non più di 20 g al giorno, mantengono sano il cuore. TE VERDE: i suoi flavonoidi antiossidanti combattono con successo l’aterosclerosi. SOIA: consumala bio e riduci i livelli di colesterolo senza ricorrere ai farmaci
CEREALI POVERI DI FIBRE: in chicchi o come pasta e pane, se privi di fibra favoriscono il diabete SALE E CIBI SALATI: concorrono all’aumento della pressione sanguigna e della ritenzione ALCOLICI: sono sconsigliati, fatta eccezione per massimo un bicchiere di vino rosso al giorno. modificando in modo appropriato la dieta ridurre carboidrati, grassi e alcolici e facendo un po’ di attività fisica regolare.
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#ALIMENTAZIONE
i narra che il segreto di uno degli uomini più longevi del mondo, il Boliviano Carmelo Flores, scomparso lo scorso anno alla veneranda età di 124 anni, fosse il suo consumo abituale di quinoa. D’altronde questo “falso cereale”, tipicamente coltivato nelle alture boliviane e noto dagli Incas come “la madre di tutti i semi”, è stato ribattezzato da alcuni come “il cibo della salute”. Persino le Nazioni Unite lo definiscono “un’arma perfetta per sconfiggere la fame”, per via delle sue elevate capacità nutritive e per la relativa semplicità con cui si coltiva. Originaria del Sud America, già utilizzata da Incas e Atzechi, sembra un cereale ma non lo è. Dai semi bianchi, rossi o neri,
oltre ad essere particolarmente nutriente, è "gluten free" e quindi perfetta per le diete dei celiaci. Le proprietà nutrizionali della quinoa sono visibili soprattutto nel fatto che, attraverso il suo consumo, si ha un miglioramento delle funzioni fisiologiche dell’organismo. Questo cereale ha un apporto proteico elevato e contiene molti amminoacidi. È ricco di antiossidanti, soprattutto di flavonoidi e di vitamina E, che riescono a combattere i danni che i radicali liberi causano in termini di invecchiamento cellulare. Per il 55% è costituita da carboidrati, le proteine rappresentano il 12% e il resto è fatto di lipidi, con una quantità elevata di acidi grassi polinsaturi, in particolare l’acido linoleico. Presenti i sali minerali,
come ferro, magnesio, fosforo e calcio, oltre alla vitamina E, anche la C e la B2. Le calorie apportate corrispondono a circa 370 kcal per ogni 100 grammi di prodotto. Le proprietà curative della quinoa sono rese soprattutto dai flavonoidi, che hanno un’azione anticancro provata a livello scientifico. Gli acidi grassi polinsaturi riescono a proteggere il cuore e tutto l’apparato cardiocircolatorio. Inoltre la quinoa può essere una soluzione contro l’emicrania, in termini di prevenzione. Il cereale migliorerebbe anche la funzionalità delle cellule cerebrali. È adatta all’alimentazione di chi soffre di diabete e le fibre che essa contiene le danno delle proprietà emollienti. Da non dimenticare che diminuisce l’acidità gastrica e tutti i disturbi correlati allo stomaco, come la gastrite e l’ulcera. Senza appesantire, riesce a fornire una carica energetica molto elevata. In cucina la quinoa è molto versatile. È consumata soprattutto bollita. Può essere la base di ricette vegetariane o vegane dando vita a sfiziose polpette; come un cereale, può essere usata anche per accompagnare carne o pesce o per cucinare zuppe. Per dar loro più sapore, i semi di quinoa possono essere tostati prima della preparazione della ricetta scelta.
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#NATUROPATA
Mariateresa Caiafa
archivio articoli http://bit.ly/mt-caiafa
cell. 3388194524
I SEMI DELLA SALUTE
anti di noi associano i semi al mangiare degli uccellini e invece Madre Natura, che è la più grande farmacia del benessere, ha provveduto a realizzare veri e propri integratori naturali (vitamine, minerali, proteine, oli essenziali ed enzimi), può sembrare incredibile per i tempi che corrono ma… lo ha fatto gratis. Oggi sono tutti inseriti in una unica voce alimentare, “semi oleosi”, cioè semi vegetali in grado di produrre olio, vorrei sottolineare che i semi interi hanno un valore nutrizionale superiore al loro olio. Saggia e sana scelta mangiare, ogni giorno, una porzione di 20 grammi dei semi più graditi uniti ad altri alimenti come verdure, brodi, insalate, yogurt, etc. Vi cito quelli più importanti:
Sem mi dii giraasolee Ricchissimi di vitamina E, quindi ottima per combattere i radicali liberi. Ricchi di acidi grassi considerati essenziali, tra questi l’acido folico, consigliato in gravidanza per il corretto sviluppo del nascituro, e l’acido linoleico, impiegato da parte del nostro organismo per la formazione degli acidi grassi omega 3, ritenuti molto utili per la protezione del cuore. Sono indicati per garantire un buon funzionamento dell’intestino e per la prevenzione delle malattie respiratorie, ritenuto utile per la prevenzione del cancro, con particolare riferimento al loro contenuto di selenio, inoltre essendo ricchissimi di magnesio e di rame li rende un alimento considerato benefico per il mantenimento della salute delle ossa.
Sem mi dii Chiaa Non contengono glutine. Sono utili per donare energia, aiutare la concentrazione, ma anche per alleviare i dolori articolari. Hanno un basso indice glicemico, 2 volte in più le proteine dei fagioli, 3 volte in più gli antiossidanti dei mirtilli, 3 volte in più il ferro degli spinaci, 6 volte in più il calcio del latte, 8 volte in più omega 3 rispetto al salmone.
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#NATUROPATA I semi dellla salute
Seemi di zuccca
Seemi di lino
Seemi di sesam mo
Quando compriamo la zucca, tutti noi, facciamo un errore, gettare i semi quando si potrebbero sciacquare e fatti essiccare. Attenzione a non tostarli né salarli, perderebbero le loro proprietà, tra cui vi è quella di combattere anche i vermi intestinali. Fonte vegetale di ferro, assumerli come spuntino potrà contribuire a contrastare i cali di energia lungo il corso della giornata. Contribuiscono ad alcalinizzare il pH dell’organismo. Sono al terzo posto della classifica dei semi e della frutta secca a maggior contenuto di fitosteroli che fa abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Sono un vero e proprio antinfiammatorio naturale, presentano un contenuto, da non sottovalutare, di proteine altamente digeribili che contribuiscono a mantenere regolari i livelli di zuccheri nel sangue.
Sono considerati una delle migliori fonti vegetali di acidi grassi Omega 3, Omega 6, Omega 9. Per poter approfittare dei vantaggi nutrizionali dei semi si consiglia di frullarli in un tritatutto per rompere la cuticola durissima di cui sono dotati, pensate che solo due cucchiai al giorno di questi semi garantiscono la dose giornaliera di omega 3 senza bisogno di mangiare per forza pesce o cibi che li contengono. Inoltre vengono anche utilizzati come lassativi e fungono da azione meccanica e non chimica, basta immergere in un bicchiere di acqua fredda, uno o due cucchiai di semi, li si lascia in ammollo per tutta la notte (circa otto ore), il mattino seguente si beve tutto, saranno le mucillagini dei semi a donare un benessere sulla mucosa intestinale e favoriranno l’evacuazione naturale delle feci.
Migliore fonte di calcio, pensate che 100 g di questi semi ne contengono 900mg, invece 100 g di taleggio o gorgonzola o ricotta solo 400 di mg. Sono consigliati anche ai bambini perché ricchi di ferro, magnesio, silicio, fosforo, vitamine del gruppo B. Sono anche considerati i semi del buon umore perché ricchi di metionina e triptofano. Veri e propri antiossidanti poiché selenio e zinco sono utili per combattere invecchiamento, stress, fatica fisica e mentale, depressione ed esaurimento nervoso. Efficaci nella prevenzione dell’osteoporosi e sono una valida alternativa per chi non può assumere latticini a causa di intolleranze alimentari per rinforzare ossa e denti.
Seemi di Canaapa Ricchi di omega 3 e omega 6 sono anche un valido aiuto contro l’arteriosclerosi e i disturbi cardiovascolari. Contengono tutti gli amminoacidi essenziali. L’alta presenza degli acidi polinsaturi rendono preziosi questi semi per combattere e prevenire diversi disturbi tra i quali l’arteriosclerosi, disturbi cardiovascolari, colesterolo, artrosi, malattie del sistema respiratorio (ad esempio asma, sinusite e tracheite), eczemi e acne.
Seemi di Papaavero Fonte di grassi e proteine, ricchi di calcio e vitamina E, conosciuti anche per l’effetto sedativo e calmante sul sistema nervoso. Esistono diverse varietà di papavero, da quello da oppio al papavero comune e i semi possono essere di colore bianchi o neri, sono ricchissimi di manganese, calcio e acido linoleico (Omega 6). I semi sono sconsigliati quando si hanno i diverticoli perché piccoli porzioni di questi semini possono andarsi a depositare nelle sacchette formatesi in alcuni tratti intestinali e creare infiammazione.
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Salvatore Aiello OpenClub Palestre
tel. 081.0124982 - 081.8773457
#FITNESS
ra le novità del 2016 non poteva mancare nei nostri centri fitness un’attività molto diffusa tra le palestre d’Italia negli ultimi mesi: il FIT JUMP! Il FIT JUMP è un’attività aerobica che si pratica con l’ausilio di un trampolino elastico. Le lezioni sono molto divertenti e coinvolgenti, si tengono a ritmo di musica e possono avere protocolli di lavoro diversi in base all’obiettivo del programma. Il FIT JUMP è un’attività adatta a tutti, semplice e immediata ma nello stesso tempo trascinante e con dispendio calorico molto alto. Il trampolino elastico è appositamente studiato e realizzato per sopportare le alte sollecitazioni date dai balzi continui, garantendo con appositi materiali un appoggio in totale sicurezza. Il trampolino elastico evita traumi alle articolazioni ma nello stesso tempo il rimbalzo attiva il
I BENEFICI DEL FIT JUMP 1. 2.
Aumenta la capacità respiratoria Aiuta ad aumentare il trasporto di ossigeno alle cellule del corpo 3. Aiuta a migliorare la pressione sanguigna 4. Aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari 5. Aiuta ad aumentare l’attività del midollo osseo rosso per aumentare la produzione della emoglobolina 6. Aiuta la circolazione linfatica e il ritorno venoso 7. Aiuta ad aumentare il metabolismo basale 8. Aumenta la coordinazione e la propriocezione (senso di equilibrio) 9. Aiuta a migliorare il tono muscolare 10. Aiuta a potenziare le articolazioni 11. Abbassa la pressione arteriosa durante l’allenamento 12. Aiuta la circolazione dei liquidi dagli arti inferiori verso l’alto 13. Aumenta la circolazione collaterale e il numero di capillari 14. Aiuta il sistema linfatico 15. Aiuta a combattere la cellulite!!!
metabolismo cellulare, aumenta il consumo calorico, sollecitando gambe e glutei, rendendo la muscolatura più soda, e
migliorando la circolazione, il che si traduce in un aiuto nella lotta contro la cellulite.
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Nello Iaccarino LSM - PT - Preparatore e Consulente
#PERSONALTRAINER
cell. 329.6220310 e-mail infonelloiaccarino@email.it
archivio articoli http://bit.ly/n-iaccarino
4. difficoltà ad aumentare e/o mantenere la massa muscolare; 5. tendenza o sovralimentarsi soprattutto di carboidrati.
econdo Sheldon gli esseri umani possono essere classificati in 3 somatotipi: 1. Ectomorfi; 2. Mesomorfi; 3. Endomorfi. Ovviamente, all’interno di questi somatotipi puri, vi sono dei somatotipi ibridi; all’uopo egli inventò un somatogramma. In realtà i somatotipi puri non esistono, perchè tutti noi siamo dei somatotipi ibridi. La morfologia di un individuo è comunque modificabile in relazione all’allenamento, all’alimentazione ed eventualmente all’integrazione. L’ectomorfo giovane (il classico 4 ossa ed un bicchiere di sangue o radiografia ambulante) appare come: 1. classico atleta da endurance; 2. apparentemente gracile; 3. muscoli filiformi;
A livello ormonale egli è dominato dall’attività tiroidea e surrenalica, quindi ha un metabolismo iperossidativo, cioè brucia molto ed in fretta ed è quindi necessario introdurre nella sua dieta sostanze a lenta combustione, in modo da bilanciare l’eccessiva velocità con cui il suo organismo brucia l’energia prodotta dagli alimenti. Occorre aumentare la quota di grassi nella sua dieta (soprattutto polinsaturi da pesci) e vegetali, una non eccessiva dose di proteine, carboidrati complessi. Con l’allenamento, man mano
Ectomorfi
Mesomorfi
che aumenta la massa muscolare, che porta ad un maggior consumo energetico, la quota di carboidrati va gradualmente ad aumentare mentre i grassi vanno gradualmente a diminuire. L’allenamento dell’ectomorfo giovane deve prevedere inizialmente: 1. sedute allenamento iniziali full body; 2. sedute a basso volume di serie e ripetizioni; 3. esercizi multiarticolari; 4. frequenza di allenamento bitrisettimanale; 5. recuperi tra serie non eccessivamente brevi; 6. escludere tecniche di allenamento (a cedimento, super serie, stripping, triset, serie interrotte, forzate, ecc).
Endomorfi
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Ernesto Lupacchio
#WELLNESS
Personal Coach
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Non rinuunciate mai alla feelicità pooiché la viita è uno spettacolo incredibbile! Cercare la propria felicità nell’avere cose materiali è un modo sicuro per non essere felici.
ualsiasi avvenimento nella vita non ha alcun significato tranne quello che tu vuoi dargli. Vivi sempre la tua vita nella unicità di te stesso, credi nella tua idea di te stesso, comportati come sei e non come gli altri vorrebbero che tu fossi; in ogni tua azione dai il meglio di te, usa la coscienza, le emozioni, la spontaneità, l’amore che senti dentro di te, di cui spesso non ne comprendi il significato e il valore, per scoprire ogni giorno qualcosa di più del mondo che ti circonda e di te stesso, per provare le piacevoli sensazioni che non hai ancora assaporato e correre così verso questo nuovo anno senza paura, con l’augurio
di realizzare tutti i tuoi sogni che hai sempre desiderato. Fallo subito… Fallo adesso… perché Il mondo cambia… solo chi si evolve vince! Questo è il mio augurio per il tuo 2016 e di seguito ti riporto quello di una persona che ammiro molto per la sua semplicità e per la sua voglia di portare un cambiamento vero nella “Chiesa”, speriamo che glielo permettano (cosa molto difficile). Papa Francesco… ”Puoi avere difetti, essere ansioso e vivere qualche volta irritato, ma non dimenticare che la tua vita è la più grande azienda al mondo. Solo tu puoi impedirle che vada in declino. In molti ti apprezzano, ti ammirano e ti amano.
Mi piacerebbe che ricordassi che essere felice, non è avere un cielo senza tempeste, una strada senza incidenti stradali, un lavoro senza fatica, delle relazioni senza delusioni. Essere felici è trovare forza nel perdono, speranza nelle battaglie, sicurezza sul palcoscenico della paura, amore nei disaccordi. Essere felici non è solo apprezzare il sorriso, ma anche riflettere sulla tristezza. Non è solo celebrare i successi, ma apprendere lezioni dai fallimenti. Non è solo sentirsi allegri con gli applausi, ma essere allegri nell’anonimato. Essere felici è riconoscere che vale la pena vivere la
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#WELLNESS Papa Francessco...
“Abb biatee il cora agg gioo di essseree fellici”” Papa Fran nceesco
vita, nonostante tutte le sfide, incomprensioni e periodi di crisi. Essere felici non è una fatalità del destino, ma una conquista per coloro che sono in grado di viaggiare dentro il proprio essere. Essere felici è smettere di sentirsi vittima dei problemi e diventare attore della propria storia. È attraversare deserti fuori di sé, ma essere in grado di trovare un’oasi nei recessi della nostra anima. È ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita. Essere felici non è avere paura dei propri sentimenti. È saper parlare di sé. È aver coraggio per ascoltare un “No”. È sentirsi sicuri nel ricevere una critica, anche se ingiusta. È baciare i figli, coccolare i genitori, vivere momenti poetici con gli amici, anche se ci feriscono. Essere felici è lasciar vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice. È aver la maturità per poter dire: “Mi sono sbagliato”. È avere il coraggio di dire: “Perdonami”. È avere la sensibilità per esprimere: “Ho bisogno di te”. È avere la capacità di dire: “Ti amo”. Che la tua vita diventi un giardino di opportunità per essere felice.
Che nelle tue primavere sii amante della gioia. Che nei tuoi inverni sii amico della saggezza. E che quando sbagli strada, inizi tutto daccapo, poiché così sarai più appassionato per la vita. E scoprirai che essere felice non è avere una vita perfetta, ma usare le lacrime per irrigare la tolleranza. Utilizzare le perdite per affinare la pazienza. Utilizzare gli errori per scolpire la serenità. Utilizzare il dolore per lapidare il piacere. Utilizzare gli ostacoli per aprire le finestre dell’intelligenza. Non mollare mai, non rinunciare mai alle persone che ami.
Se i ben ni materria alii e il deenarro diven nta ano il ceentroo deella vitta, ci aff fferrranoo e ci fann no schia avi.
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Giovanni Fontanarosa
#ECONOMIA
Laureato in Economia Aziendale Consulente Finanziario iscritto all’albo nazionale
archivio articoli http://bit.ly/fontanarosa
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l 2015 è stato – per chi il petrolio lo produce – un anno funesto. Colpa dell’eccesso di produzione nel mondo che sta schiacciando le quotazioni del barile. C’è praticamente in circolazione molto più petrolio di quanto se ne consumi. L’offerta sul mercato è alta rispetto alla domanda, con la conseguenza del calo del prezzo del petrolio. Crollo dovuto soprattutto all’impetuosa crescita della produzione americana di “shale oil”; alla politica perseguita con ostinazione dall’Opec di mantenere la produzione invariata anzichè tagliarla e sostenere i prezzi per conservare la sua quota di mercato. L’Opec mira soprattutto a dichiarare guerra all’industria americana dello Shale oil, un’estrazione non convenzionale ma più costosa che richiede un prezzo del barile tra i 45 e i 55 dollari a seconda dei casi. Il 2015 quindi per i paesi produttori si è concluso con i bilanci in rosso. Negli Stati Uniti le compagnie del settore petrolifero e del gas hanno visto poche volte nella storia recente così tanti fallimenti. Secondo un recente rapporto della Federal Reserve di Dallas, sono almeno nove quelle che, nel 4° trimestre, hanno fatto richiesta di bancarotta, per un totale di debito di oltre 2 miliardi di dollari. E se le cose andassero avanti di questo passo, altre compagnie dichiareranno fallimento.
Quan ndo gli autoomob bilistii italia anii beeneeficerranno di qu uesto scena arioo? Il caso italiano, come sempre, è del tutto particolare rispetto agli altri stati europei! Perché? Il dolore inflitto agli automobilisti italiani, in termini di maggior costo di benzina e gasolio rispetto a quel che pagano gli altri cittadini europei, deriva praticamente per intero dall’ingordigia del nostro fisco. L’atto d’accusa, viene dall’ultima rilevazione sullo “stacco Italia”, ovvero il differenziale di prezzo con l’Europa, elaborata da AssopetroliAssoenergia. Gli operatori del settore petrolifero respingono così al mittente l’accusa di non saper contenere i prezzi, e al contempo sostengono che i loro margini di guadagno si siano ridotti all’osso, tanto da aver quasi azzerato il sovrapprezzo fatto pagare ai consumatori. Fiisco reco ord, qu uin ndii. Tant’è che al netto delle addizionali regionali il carico fiscale sui carburanti ha toccato lo scorso Aprile il 60,84% del prezzo al consumo. Ad “Aprile 2015 il consumatore
italiano ha pagato in media la benzina 25,9 centesimi di euro al litro e il gasolio 25,1 centesimi in più che nel resto d’Europa”. La colpa è del fisco, perché la maggiorazione sulla benzina deriva per ben 24,9 centesimi al litro dalle maggiori imposte e solo per un centesimo dal maggior prezzo industriale, che incorpora appunto la diseconomicità della filiera. Per il gasolio il differenziale viene da maggiori imposte per 24,4 centesimi al litro e solo per 0,7 centesimi al maggior prezzo industriale Unaa cosaa è cerrtaa: gli automobilisti italiani, non sono affatto incentivati all’utilizzo dell’auto sia per l’ecosostenibilità dei costi e soprattutto perchè il prezzo alla pompa del carburante per gli stessi non muta affatto a loro favore. In sintesi l’unico risvolto positivo della minore circolazione dei mezzi sulle strade è una inferiore emissione di CO2 nell’ambiente.
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Valerio Massimo Aiello
#AVVOCATO
Avvocato penalista
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ubare in palestra può essere causa di spiacevoli conseguenze in ambito penale. Fa scattare difatti la denuncia per il reato di furto -art.624 CPaggravato dall’esposizione del mezzo a pubblica fede -art.625 co.1 n. 7- (reclusione da 1 a 6 anni e multa da euro 103 a euro 1.032) la condotta di colui che viene “pizzicato” a rubare in palestra o in altro luogo tipo circoli o spiagge. Secondo Cassazione recente (sent. n. 14022/2014) lo scopo dell’aumento di pena è quello di punire più gravemente colui che sia stato facilitato nell’appropriazione dell’altrui bene dalla circostanza che essa si sia trovata in un luogo pubblico o in altro privato ma comunque aperto al pubblico e facilmente accessibile e dal comportamento del proprietario che si sia fidato delle persone attorno a sé.
L’applicazione dell’aggravante, insomma, deriverebbe proprio dall’aver tradito la fiducia altrui così come nel caso del furto di una borsa sportiva con gli effetti personali poggiata, come di consuetudine, all’interno degli spogliatoi di una palestra. In altri termini l’aggravante dell’esposizione del mezzo a pubblica fede si configurerà ogni qualvolta le cose di cui l’agente intende impossessarsi illegalmente si trovino esposte alla pubblica fede cioè in quella situazione per cui un numero indeterminato di persone possa venirne facilmente in contatto per una specifica causa, per necessità, per consuetudine o per destinazione naturale. Vietato quindi tradire la fiducia che il proprietario di un bene ripone nella coscienza civile degli altri consociati, trovandosi costretto in determinate circostanze a dover lasciare
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i propri oggetti nella piena disponibilità della collettività così come nel caso della borsa lasciata sul telo del mare mentre si fa il bagno o del proprio portafogli nell’armadietto della palestra mentre ci si allena od ancora della propria bicicletta nello spazio antistante il luogo di lavoro. Attenzione quindi a rubare siffatti oggetti nell’erronea convinzione che poiché gli stessi siano stati lasciati alla portata di tutti si commetta un reato meno grave nell’appropriarsene, poiché sarà proprio la violazione di questa “sicurezza” ovvero fiducia riposta dal proprietario nei confronti di ciascun consociato la causa dell’irrogazione di una pena più severa rispetto ad altri casi. Nelle ipotesi suesposte si consiglia di rivolgersi prontamente ad un avvocato penalista di fiducia. La materia esigerebbe ulteriori chiarimenti non possibili in tale sede per necessità di brevità di esposizione.
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#ASSICURAZIONI
egli ultimi giorni si è sentito molto parlare del cosidetto “decreto salvabanche”, che permetterebbe agli istituti di credito italiani, in caso di difficoltà finanziarie, di far pagare i propri debiti agli ignari correntisti. È bene precisare che i correntisti sarebbero solo gli ultimi a dover venire incontro alle necessità della banca dopo gli azionisti, i titolari di obbligazioni subordinate e i possessori di obbligazioni senior. Solo se tali interventi non dovessero bastare la banca può attingere alle liquidità dei correntisti, ma solo per la parte che eccede i 100mila euro. Queste disposizioni, che non sono altro che il recepimento di una direttiva europea, segnano comunque un cambio di orientamento radicale
rispetto al passato per l’Italia. Sostanzialmente non potrà essere più lo Stato, e dunque i contribuenti come accaduto in passato, a ripianare i debiti delle banche, ma direttamente chi ha un rapporto con quell’istituto, cioè azionisti, obbligazionisti e correntisti. In quest’ottica però il piccolo risparmiatore rischia di essere il soggetto maggiormente penalizzato. Un correntista o un piccolo possessore di titoli obbligazionari (investitore con profilo di rischio basso), può essere assoggettato a un rischio maggiore di quelle che sono le proprie intenzioni e veder sfumare, nel peggiore dei casi, i propri risparmi di una vita. Con questo scenario per il piccolo risparmiatore è sempre più conveniente affidarsi a
Marco Celentano Subagente UnipolSai
una gestione separata di tipo assicurativo. La gestione separata che si ha nelle assicurazioni sulla vita è uno dei prodotti di risparmio più sicuri sul mercato. Dal punto di vista del rischio si tratta di una gestione del risparmio molto prudente, perché a livello contabile il patrimonio del fondo è tenuto distinto dal patrimonio sociale e dalle altre attività della compagnia assicurativa. Il patrimonio investito dai clienti è dunque giuridicamente separato dal resto e, nel malaugurato caso di fallimento della compagnia assicurativa, i risparmi investiti sono al riparo e tutelati, ovvero non aggredibili dai creditori dell’assicurazione. Si tratta di prodotti creati appositamente per soddisfare l’esigenza di sicurezza e infatti investono in gran parte in titoli di Stato e obbligazioni, il chè rende i rendimenti stabili e non soggetti alle grandi oscillazioni di mercato. Per questi motivi sempre più risparmiatori si rivolgono al proprio assicuratore di fiducia per una consulenza sul risparmio per poter investire in tutta sicurezza approfittando della affidabilità delle gestioni separate assicurative.
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Domenico Casa Consulente filosofico
#FILOSOFO archivio articoli http://bit.ly/d-casa
on v’è dubbio: costui è Ulisse-Odisseo, non quello dell’Iliade, beninteso, ma l’eroe omerico dell’Odissea, precursore di Virgilio-Enea e di Dante Alighieri. Del coraggio si possono dare molteplici definizioni, a seconda delle esperienze personali spesso presentate come uniche e assolute. Odisseo, invece, è l’uomo che non riduce il coraggio a un senso unilaterale ed esclusivo, ma lo vive e lo presenta nelle sue sfaccettature plurali che riflettono l’ampiezza, i contrasti, le complicazioni, le passioni e le turbolenze della vita. Egli ama, ride, piange, s’innamora, soffre, si abbandona all’istinto sessuale, è affamato, banchetta, combatte, sfida, affronta forze oscure e potenti, perde gli amici, rimane solo, spesso a tu per tu con la morte, affronta il rischio di un tradimento, avverte l’inimicizia di alcune divinità, raramente abbandona la speranza, ha sempre ferma davanti a sé la meta. Ulisse-Odisseo, in altre parole, rappresenta il complesso viaggio della vita. La differenza tra gli autori citati e le riflessioni filosofiche a proposito del coraggio, stanno nel fatto che i filosofi offrono, di volta in volta, prospettive diverse, laddove nelle opere poetiche e letterarie esse si presentano insieme, pur nella loro contraddittorietà, come contraddittoria, tortuosa, senza un percorso unico, ma con tante uscite e rientrate, è la vita. Aristotele, ad esempio, sarebbe averso ad Odisseo,
uomo audace, spesso temerario e privo dell’equilibrio dettato dalla ragione. Per il filosofo ateniese il coraggio, infatti, è equidistante sia dalla viltà che dalla avventatezza di Odisseo. Nel pensiero moderno riflessioni sul coraggio non mancano. A cominciare da Kant, per il quale esso consiste nell’ affidare l’esistenza e i comportamenti alla propria ragione, pur riconoscendone i limiti invalicabili. Per Schopenhauer coraggio significa lotta permanente contro l’oscura, cieca e irrazionale “Volontà” che domina e governa l’universo e gli uomini senza alcun fine comprensibile e accettabile; e, insieme, solidarietà degli uomini-vittime contro l’ingiusto dolore, come sosterrà anche Leopardi nella “Ginestra”. Per Kierkegaard il coraggio consiste nella scelta, cui siamo quasi quotidianamente condannati, tra un’opzione e un’altra. Posti sempre dinanzi a un bivio, che si fa? Bisogna sciegliere. Ma la scelta non è facile, perché essa comporta l’annullamento (nullificazione) di una delle due. Per Nietzsche il coraggioso è Zaratustra, colui che, pur con il dramma che ne deriva, riesce a liberarsi della la zavorra del passato che ha reso l’uomo malato e schiavo di concezioni obsolete e disumane. Tra Kant e questi ultimi si colloca l’ inviso iper-razionalista Hegel per il quale il coraggioso è colui che si libera del proprio io particolare, pura astrazione, e
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perciò privo di concretezza reale, e si immette nei percorsi segnati dalla “Ragione”: famiglia, società e stato. Nella letteratura contemporanea se si vuole trovare un epigono dell’eroe omerico, esso è Josef K, protagonista de “Il processo”, romanzo metafisico di quel grande genio visionario del nostro tempo che è Franz Kafka. Qui la lunga odissea e il coraggio si manifestano nel vano tentativo di comprendere l’assurdità di un processo e di una condanna capitale da parte di potenze oscure e di un tribunale ignoto, per una colpa che, a sua insaputa, Josef K avrebbe compiuto. Abbandonato da tutti, parenti, amori e amici, lungo tutto il processo, durante il quale a suo modo egli cercherà di capire e di difendersi, mai gli verranno rivelati i capi d’imputazione. Non ci sarà il lieto fine di Odisseo, e l’antieroe per eccellenza del nostro tempo morirà per mano di due banditi di strada, custodi e sicari della legge.
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#POETA archivio articoli http://bit.ly/s-spinelli
Salvatore Spinelli Poeta
La cattiveria, l’odio, il rancore hanno preso il posto dell’amore, l’uomo per conquistare nuove terre scatena assurde, sanguinose guerre. Perseguendo convinzioni maledette l’uomo ha compiuto cose abbiette, non solo ha ucciso, ha torturato, ha commesso genocidi, seviziato. Potremmo spaziare, ma come ossessi ci siamo rinchiusi in noi stessi, abitiamo palazzi con molti piani ma non conosciamo i nostri vicini. Non voglio esser re o imperatore, lo giuro con la mano sul cuore, non è il mio mestiere, mi dispiace perché comunque non ne sarei capace.
La macchina dell’abbondanza, in verità ci ha portato una grande povertà, povertà di spirito e di cuore insensibilità dell’altrui dolore.
Di sicuro non voglio conquistare e men che meno voglio governare, uno solamente è il mio sogno, aiutare quelli che hanno bisogno.
La scienza ci ha portati al cinismo, all’indifferenza e all’egoismo, l’avidità ci ha resi assai duri ma nello stesso tempo insicuri.
Vorrei aiutare i simili miei, sian bianchi, neri, ariani, ebrei, aiutare tutti e a piene mani perché siam tutti esseri umani.
Invece di ringraziare d’esser vivi, siamo diventati molto cattivi, e come in un perverso gioco, pensiamo molto ma sentiamo poco.
Del prossimo godere la felicità privilegiando l’umana carità, evitare atteggiamenti scaltri e aiutarci gli uni con gli altri.
Più di macchinari, serve umanità, ci vuole più gentilezza, più bontà, senza tutto ciò la vita è violenza e di essa va perduta l’essenza.
A questo mondo c’è posto per tutti dove vivere sereni e soddisfatti, la natura è ricca a sufficienza per godere una pacata esistenza.
Da un n pensiero dii Charlie Cha aplin
Tutto ciò l’abbiamo dimenticato, l’avidità ci ha avvelenato, non ci toccano gli altrui dolori perché di pietra sono i nostri cuori.
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#FOODCROSSING archivio articoli http://bit.ly/food-cross
Anna Maione Esperta in comunicazione multimediale dell’enogastronomia
S
iete mai stati nel Tirolo? Se non lo avete ancora fatto ve lo consiglio, specie nel periodo natalizio. Le luci, i mercatini e le atmosfere tipiche di queste feste rendono i meravigliosi paesaggi tirolesi ancora più suggestivi. Di ritorno da una vacanza nella splendida Seefeld in Tirol, a circa 20 km da Innsbruck, ho pensato di dedicare il nostro appuntamento col FoodCrossing ad uno dei dolci più tipici dell’Austria, insieme alla Linzer Torte e alla Sachertorte, lo Strudel. La cucina austriaca è frutto di una fusione di culture gastronomiche diverse, questo grazie agli immigrati provenienti dall’Ungheria, dalla Boemia, dalla Slovacchia, dalla Polonia, dalla Croazia, da Trieste, dalla Dalmazia e da molti altri territori, i quali portavano con sé il bagaglio di ricette del proprio Paese. Un esempio calzante è la Wiener Schnitzel, la cotoletta viennese: la leggenda narra che sia nata in Italia, e precisamente in Veneto, nel XVI secolo, da cuochi italiani che erano soliti avvolgere la carne nel pangrattato e sia giunta in Austria nel 1857 per opera del feldmaresciallo Josef Radetzky. In Austria, in epoca imperiale, i cuochi la perfezionarono a tal punto da renderla un classico immancabile sia per i regnati che per il popolo.
Anche il dolce più famoso di tutti, lo strudel di mele, vanta origini antiche e lontane: questa pasta ripiena di morbide mele aromatizzate alla cannella, con uvetta e pinoli, nasce a Bisanzio con il nome baklava. Seguendo le conquiste dei Turchi, il dolce arrivò prima in Ungheria, e poi si diffuse nell’Impero austroungarico fino a diventarne il dolce simbolo. A Vienna, infatti, fu denominato strudel ovvero “vortice” (ad indicare la forma della pasta avvolta su se stessa) e fu preparato, secondo il gusto dell’Imperatore, con una sfoglia talmente sottile da poterci leggere attraverso una lettera d’amore! Ben presto lo strudel entrò ufficialmente a far parte della tradizione gastronomica austriaca, con le opportune varianti locali: l’Apfelstrudel viennese con mele e uvetta, il Topfenstrudel di Osttirol e Carinzia che aggiunge alla
farcia del viennese panna e formaggio, lo strudel tirolese alle ciliegie, quello styriano con uva e mandorle, quello di Ebensee farcito di pane ammollato nella panna acida, uova e uva passa I particolari tagli che comunemente si vedono sulla pasta hanno una funzione importante: lasciano uscire il cottura l’umidità in eccesso, in modo che la pasta non si bagni, ma rimanga croccante e dorata all’esterno e morbida dove è a contatto con la frutta. All’assaggio la forchetta affonda nella pasta, facendo fuoriuscire le mele, tagliate a pezzetti, che in parte si sfaldano creando una “cremina”. Lo strudel si può mangiare freddo, ma dà il meglio di sé leggermente intiepidito, perché il calore esalta il profumo delle mele e delle spezie. Ecco per voi la ricetta di Imma Gargiulo!
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Imma Gargiulo Chef Patron del Ristorante Femmena Conduttrice di “Conserve di Casa” su Alice TV
© FOTO DI ANNA MAIONE
ROCCEDIIMEENTO PR
IN NGRED DIENTTI per r la sfogllia • 250gr Farina00 • 150ml acqua a35° • 20gr olio di semi • 1 pizzico di sale
Per r la farcittura • 1,5kg di mele annurche • 120gr di zucchero di canna • 60gr uva sultanina • 50gr pinoli tostati • 100gr pan grattato • 1 limone di Sorrento • 60gr di burro • 2 cucchiai di Rum ambrato • Cannella in polvere q.b. • 6 cucchiai di albicocca
Per r la lavor razione e finituraa • Farina per il telo • Olio per ungere il panetto • Zucchero a velo
Importante è setacciare la farina per renderla più arieggiata e raccoglierla in una ciotola con bordi non troppo alti. Aggiungere il sale e disporla a cratere. Nel centro versare pian piano mescolando prima l’olio e poi l’acqua a 35°. La temperatura dell’acqua è importante per far si che la sfoglia sia più semplice da stendere. Mescolare gli ingredienti nella terrina aiutandosi con una forchetta. Mai girare l’impasto ma solamente mixare gli ingredienti. Si deve raggiungere la consistenza omogenea e molle. A questo punto si inizia la lavorazione sbattendo la pasta con la punta delle dita fino a quando non si appiccicherà più alla ciotola. È possibile utilizzare anche una planetaria o impastatrice con gancio a spirale. La lavorazione durerà all’incirca 20 minuti. (fatta a mano è alquanto faticosa) Non appena l’impasto non si attaccherà più tanto alla ciotola si può iniziare a lavorarlo sul piano di lavoro sbattendolo e modellandolo come si fa con la pasta di pane. Con questa lavorazione si deve ottenere una pasta liscia ed elastica. Non appena la pasta non si attaccherà più al piano di lavoro la si unge con olio e la si lascia riposare su di un telo grande steso su di un piano comodo. È importante stendere bene il telo che dovrà essere almeno un metro di lunghezza e posizionare al centro il panetto. Potrà sembrare piccolo ma nello stendere si allungherà moltissimo.
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#FOODCROSSING Stru udel di Mele (Apfelsstrudell)
Lasciare riposare il panetto per 30 minuti prima di stenderlo. A questo punto si deve pre riscaldare il forno a 180° ventilato. Preparare quindi la farcitura mettendo a bagno in acqua tiepida l’uvetta e far rosolare il pan grattato nel burro. Sbucciare le mele e tagliarle a fettine e poi a pezzetti. Con pezzi piccoli la farcia non romperà la sfoglia e soprattutto cuocerà prima. Importantissimo avere dei pezzi quanto più simili possibile
nella dimensione, questo per ottenere una cottura uniforme. Man mano che si tagliano le mele metterle in una ciotola e aggiungere metà dello zucchero, 2 cucchiai di rum, la cannella, il succo di limone, per impedirne l’ossidazione, mescolare e lasciare riposare. Grattugiare poi la scorza del limone, aggiungere i pinoli tostati e l’uvetta dopo averla asciugata. Dopo averla fatta riposare cominciare a tirarla con le mani, sopra la tovaglia infarinata,
dando una forma rettangolare, lunga e stretta. Stenderla facendo strisciare il dorso delle mani infarinate tra la sfoglia e la tovaglia, partendo dal centro verso i bordi, facendo diventare la sfoglia sottilissima come carta (attenzione a non romperla). Una volta stesa tagliare via l’orlo, che resta più spesso, e spargere il ripieno mantenendosi un po distanti dal bordo che verrà poi ripiegato. Mettere prima il pan grattato, che aiuterà a trattenere i liquidi e far diventare croccante anche la base, andranno poi sparse le mele private del liquido, l’altra metà dello zucchero, la marmellata di albicocche. Si piega arrotolando il lato corto. Per arrotolarlo ci si deve aiutare con il telo. Basterà sollevarlo pian piano e ripiegare la pasta su se stessa. Una volta arrotolato far scivolare lo strudel su di una teglia foderata di carta forno. Infornare quindi a 180° per 45 minuti. La cottura potrebbe protrarsi per altri 15 minuti nel caso la farcitura sia più abbondante o ammassata. Ad ogni modo lo strudel sarà pronto quando prenderà colore. Un trucco per ottenere la sfoglia croccante è quello di spennellare il rotolo con un’emulsione di acqua e sale a metà cottura. Altro passaggio importante è quello di infornare lo strudel dritto e non acciambellato. Se proprio si deve può al massimo assumere la forma di un ferro di cavallo. Per tradizione si serve lo strudel tiepido, spolverizzato di zucchero a velo ed accompagnato da una pallina di gelato alla vaniglia.
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