L’autismo non esclude, comunicare è possibile di Mariarosaria D'Esposito
Il bullismo e il metodo danese per sconfiggerlo di Carlo Alfaro
Quando il mare incontra la terra di Anna Maione
#143
LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE ANNO XII
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Questo mese 08 #OSTEOPATA Cos'è l'osteopatia?
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Angelo Puzzella
Disponibile tel. Lunedì e Giovedì dalle 15.30 alle 17.30
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L’autismo non esclude, comunicare è possibile
#FISIATRA
L’ozonoterapia. Che cos’è, come funziona e perché si usa Rosanna Izzo
Mariarosaria D'Esposito
Medico Chirurgo Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione, Sapienza Università di Roma. Disponibile il Giovedì dalle 16:00 alle 19:00 presso Sant’Agata sui due Golfi
Laureata in Logopedia presso l'Università Federico II di Napoli. Disponibile tel. Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00
cell. 338.3191494
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L’odore del sesso Olga Paola Zagaroli
Osteopata D.O.M.R.O.I. Dottore in Scienze delle Attività Motorie e Sportive
#LOGOPEDISTA
#SESSUOLOGA
Cell. 348.2882154 e-mail: izzorosanna88@gmail.com
#FISIOTERAPISTA
Il dolore cervicale Brigida Pinto
Laurea in Fisioterapia e laurea magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie, entrambe conseguite presso l’Università “Federico II” di Napoli. Lunedì al Venerdì 9.00 - 12.00 e 17.00 - 20.00
cell. 331.2668437 e-mail pintobrigida@gmail.com
20 #FARMACISTA In farmacia per sentirti meglio Giuseppe De Simone
Laureato in Farmacia e specializzato in Scienza e tecniche delle piante officinali presso l’Università Federico II di Napoli.
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La Mia Penisola 100% Fitness Mag Anno XII
Numero 143
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#ODONTOIATRA
Conoscere e prevenire il tumore del cavo orale Vittorio Milanese
Laureato in Odontoiatria e protesi dentiaria presso l’Università di Napoli. Socio A.N.D.I.
cell. 338.4698121
#NATUROPATA 30 Latte vaccino o
bevanda vegetale? Mariateresa Caiafa cell. 338.8194524
In copertina il piccolo Manuel Gargiulo fotografato da Fotomania - Meta
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#PEDIATRA
Il bullismo e il metodo danese per sconfiggerlo
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Amministratrice - Responsabile Punto Casa Italia
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Francesca Maresca
Laureata in Dietistica presso l’Università di Napoli Federico II. Disponibile tel. Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle16.30
cell. 329.6220310 e-mail infonelloiaccarino@email.it
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e-mail an.maione83@gmail.com Imma Gargiulo
Chef Patron del Ristorante Femmena Conduttrice di "Conserve di Casa" su Alice TV
Calisthenis
LSM - PT - Preparatore e Consulente
Quando il mare incontra la terra Esperta in comunicazione multimediale dell’enogastronomia
#PERSONALTRAINER Nello Iaccarino
#FOODCROSSING
Anna Maione
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L'amministratore risponde Teresa Pane
Carlo Alfaro #NUTRIZIONISTA 40 Benvenuta primavera
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60 #LIBRI Libri come fari Giovanni Pepe
Mondadori Bookstore Piano di Sorrento
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Emotional Fitness Ernesto Lupacchio Mental Coach
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#GEOLOGO
Terra dei fuochi Ancora emergenza Erminio Esposito
50 Multa milionaria a #CONSUMATORI
Consigliere Nazionale della FILP Federazione Italiana Liberi Professionisti
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case automobilistiche ed alle finanziarie Pierluigi D'Apuzzo Associazione Consumatori
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Contatti e-mail redazione@centopercentofitness.it Cell. 331.5063051 - 339.2926045
Periodico di attualità a diffusione gratuita Dep. Aut. Tribunale di Torre Annunziata del 09.06.2010 Direttore responsabile Giuseppe Damiano Editore Giuseppe Manzi Redazione Via Camaldoli, 18 - Vico Equense (Na) Progetto Grafico Maurizio Manzi - Bingwa Art Factory
#OSTEOPATA
Cos'è l'osteopatia? Dottor
Angelo Puzzella
L'Osteopatia è una medicina olistica e complementare; Olistica perche osserva il paziente nella sua globalità con un approccio globale e non incentrandosi semplicemente sul sintomo; Complementare in quanto non si sostituisce a nessuna figura medica, anzi, collaborando in equipe, può essere molto più efficace. Basandosi sulle scienze fondamentali e conoscenze mediche quali l'anatomia, la fisiologia e la biomeccanica non prevede l'uso alcuno di farmaci ne il ricorso a macchinari, ma attraverso manovre specifiche e manipolazioni, si dimostra efficace per prevenire, valutare e trattare tutti i disturbi che interessano il corpo umano, come ad esempio l'apparato muscolo scheletrico, il viscerale (azione e mobilità degli organi interni) e cranio-sacrale (legame tra cranio, colonna vertebrale ed osso sacro). L'Osteopatia considera il sintomo come campanello d'allarme, dove un equilibrio è stato perso momentaneamente, individuandone la causa principale. Si basa sulla relazione tra Cor8
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po, Mente e Spirito, sia in salute che in malattia. Fondamentale è l'Omeostasi, principio secondo il quale ogni essere vivente ha la capacità di auto regolarsi ed auto guarirsi.
I principi fondamentali
Unità del corpo, come metodologia, considera l'individuo nella sua totalità, ovvero ogni parte costituisce la persona ed è dipendente da tutte le altre parti del corpo, garantendo il perfetto funzionamento della struttura, dell'equilibrio psicofisico quindi. Struttura e funzione, sono in
stretta relazione, ed un corretto equilibrio delle due, garantisce una situazione di benessere. Quando questo equilibrio si altera (ad esempio dopo un trauma) si parla di disfunzione Osteopatica, che altro non è che una restrizione di mobilità e perdita momentanea di movimento quindi, di una o più parti del nostro corpo (ossa, muscoli, legamenti, organi). Auto guarigione, non è l'Osteopata che guarisce, mail suo ruolo è quello di favorire tutti i processi e la capacità remota del corpo di auto curarsi.
#OSTEOPATA
Le tecniche
Strutturali. Sono definite cosi perché ristabiliscono la mobilità della struttura scheletrica, le ossa. La precisione e la velocità di tali tecniche di manipolazione consente il recupero della mobilità articolare. Hanno una stretta correlazione neurologica, inducendo particolari impulsi dalle ed alle terminazioni del distretto corporeo interessato. Cranio sacrale. Agiscono sulla deformazione plastica delle singole ossa che compongono il cranio, direttamente correlato alla colonna vertebrale ed osso sacro, ristabilendo il regolare equilibrio tra essi. Queste tecniche permettono di ristabilire la sintonia tra parti ossee, legamenti, muscoli e fasce, ristabilendo la giusta armonia delle funzioni Cranio-Sacrali appunto. Viscerale. Ogni singolo organo ha un suo modo specifico di muoversi, sotto l'influenza del motore principale della respirazione, il muscolo Diaframmatico. Questa dinamica può essere compromessa. Applicando tecniche specifiche viscerali appunto, l'Osteopata garantisce all'organo di ritrovare la sua mobilità naturale, ritrovando la sua corretta funzionalità. Oltretutto esiste una stretta correlazione anatomica tra organo e struttura muscolo-scheletrica, e se una funzione della struttura o del viscere non è fisiologica può determinare una cattiva funzionalità dell'organo e della struttura stessa. Il trat10
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tamento Osteopatico mira, attraverso l'addome, a ristabilire la giusta mobilità viscerale e quindi il corretto equilibrio.
Come può aiutarti
L'Osteopatia riequilibra le funzioni essenziali ed agisce attraverso uno scopo curativo, ma soprattutto preventivo, e le indicazioni per un trattamento Osteopatico sono molteplici ed indicate per tutte le fasce d'età.
Controindicazioni al trattamento Osteopatico
L'Osteopatia non può guarire le malattie degenerative, genetiche, infettive ed infiammatorie. Il trattamento Osteopatico esclude lesioni anatomiche gravi ed urgenze mediche. In questi casi, l'Osteopatia non può agire, tuttavia può aiutare il paziente con i sintomi delle stesse patologie, in particolare con il dolore, liberando le strutture da tutte le tensioni create.
Qui di seguito alcuni dei disturbi che possono essere oggetto di una visita Osteopatica • Spina calcaneare • Disturbi arti inferiori (caviglia, ginocchia, anca) • Dolori all'osso sacro • Pubalgie • Lombalgie (mal di schiena) • Dolori costali • Disturbi arti superiori (mano, polso, gomito, spalla) • Tendiniti • Cervicalgie (dolori cervicali e collo) • Colpo di frusta
• Vertigini • Cefalee ed emicrania (mal di testa) • Sinusiti • Reflusso gastro-esofageo • Ernia iatale • Gastrite • Costipazione • Colite • Irregolarità e dolori legati al ciclo • Cistiti
#LOGOPEDISTA
L’autismo non esclude, comunicare è possibile Dottoressa
Mariarosaria D'Esposito
Diagnosi ed intervento precoce, cooperazione multidisciplinare, ed integrazione: questi i temi affrontati nell'ormai consueto ed atteso appuntamento annuale con la giornata europea della logopedia, dedicata, per questa edizione del 2019, all'autismo. A seguire, un estratto dell'iniziativa, intitolata "L’autismo non esclude, comunicare è possibile". "Circa 78 mila persone sono colpite da autismo in Italia, 270 mila soffrono di disturbi dello spettro autistico. Una malattia complessa, dai sintomi ‘unici’ che impattano sulle capacità del linguaggio e sulle abilità sociali. Complessa ma che consente un’attivazione delle diverse abilità coinvolte. Una delle figure ‘chiave’ nell’ambito del necessario approccio multidisciplinare (composto da neuropsichiatra infantile, psicologo, fisioterapista, terapista della neuropsicomotricità e terapista occupazionale, nutrizionista, logopedista) è proprio il logopedi12
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sta, fondamentale nell’educazione del bambino a una interazione con il mondo, in grado di stimolare alcune abilità come comunicare, comprendere, parlare, leggere e scrivere, utili nel vivere scolastico e socio-relazionale. In casi più seri è possibile ricorrere alla Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) che attraverso il linguaggio dei segni, immagini e video, ma anche computer, tablet e device elettronici, aiuta i bambini con importanti difficoltà di linguaggio e comprensione a entrare in relazione a ‘proprio modo’ con gli altri e il mondo che li circonda. Non è un caso che la Giornata Europea della Logopedia 2019 sia quest’anno proprio dedicata all’autismo..." “In funzione della complessità della malattia e delle differenti
manifestazioni – spiega Tiziana Rossetto, presidente della Federazione dei Logopedisti – è importante che al primo sospetto ci si rivolga al pediatra, in grado di osservare con parametri corretti come gioca e comunica il bambino, creando situazioni per capire gli ambiti di maggiori difficoltà, monitorando nel tempo l’evoluzione della potenziale sintomatologia di malattia, oppure inviando a un centro di cura..." “Il Logopedista – spiega Sara Isoli, logopedista specialista e consulente presso il Centro Ants-Onlus per l’Autismo di Verona – si ‘prenderà cura’ di intervenire sull’aspetto del linguaggio e della capacità di comunicare del bambino e sulle abilità sociali. Il nostro compito è aiutare il piccolo, a seconda delle sue potenzialità,
a comunicare con i suoi amici per capire cosa vogliono e come farsi capire da loro, a riconoscere e usare correttamente i gesti, a comprendere le espressioni del viso degli altri e usare il proprio volto per esprimersi, a rispondere alle domande e farle, a chiedere aiuto, a rispettare i turni di una conversazione. Mentre per quanto riguarda abilità più scolastiche, favoriremo lo sviluppo/potenziamento della lettura e scrittura, guardando i libri, raccontando storie, scrivendo lettere, parole e frasi”. Un ampio spazio del programma, dedicato ai genitori, fornisce pre-
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ziose indicazioni per l'identificazione precoce. “Cari mamma e papà, è vero che sono piccolo e che ogni bambino è diverso, ma dovreste prestare un po' più d'attenzione ed osservare il mio comportamento…Quando cerco di isolarmi, vi ignoro, non voglio giocare con gli altri, non vi guardo in viso...non è solo per timidezza, io non so proprio come fare! Se evito di comunicare a parole, se anche i gesti e la mimica non sono adeguati, se emetto versi e ripeto cose senza significato...non è pigrizia, non so proprio come fare! Se manifesto un comportamento inadeguato alla situazione in cui mi trovo, se
non tollero i cambiamenti e non riesco gestire le mie frustrazioni... non sono capriccioso, non so proprio come fare." [Tratto da FLI (Federazione Logopedisti Italiani)]. Ad aprile un nuovo importante appuntamento: "La giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo", riconosciuta a livello internazionale, per sensibilizzare gli Stati membri delle Nazioni Unite all'autismo. E per l'occasione... il mondo si tinge di blu.
#FISIOTERAPISTA
Il dolore cervicale
Dottoressa
Brigida Pinto
Dolore cervicale e agli arti superiori? Formicolii alle mani e alle dita? Perdita di sensibilità e/o di forza nelle braccia? Sono sintomi che in tanti riferiscono, tanto da renderli una sorta di “mal comune, mezzo gaudio”, “chi non ce li hai?”, addirittura una mia paziente mi ha detto “sono la moda di quest’inverno!”. Citazioni a parte, questi sintomi non vanno sottovalutati perché 16
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potrebbero essere segno di una compressione neurologica periferica a livello cervicale causata, nella maggior parte dei casi, dalla presenza di una o più ernie discali, ma anche da osteofiti, neoplasie, fratture o artropatie degenerative. Fondamentale è ricordare che dal rachide cervicale partono tutti i nervi periferici deputati all’innervazione di tutto l’arto superiore. Ci sono diversi test che il fisioterapista può effettuare per distinguere l’origine di tali disturbi, in particolare ne descriverò due: il test di spurling e il distraction test.
Il test di Spurling
È una manovra provocativa (nel momento in cui viene effettuata
peggiora la sintomatologia) che viene eseguita da seduti in allineamento ottimale della colonna. Nella sua prima fase si porta la cervicale della persona in flessione laterale dallo stesso lato dei sintomi cervicali e brachiali: l’anatomia ci insegna che, in questo modo, i forami vertebrali di passaggio della radice nervosa del lato dell’inclinazione diminuiscono il proprio diametro; diminuiamo lo spazio di scorrimento della radice che sospettiamo intrappolata cercando di provocarne volutamente un ulteriore intrappolamento. Il test si fermerà qua e sarà giudicato positivo nel caso la persona riferisca subito i propri sintomi al braccio. In caso contrario il test proseguirà invece con una se-
#FISIOTERAPISTA
conda fase. Il fisioterapista dalla posizione di latero-flessione cervicale raggiunta, eserciterà una pressione dall’alto verso il basso sul capo con lo scopo di ridurre ancor di più lo spazio vertebrale di passaggio provocando volutamente la radice nervosa. Il test è considerato positivo se la manovra genererà gli stessi sintomi al braccio (dolore, formicolii) riferiti dalla persona. Il test di Spurling è uno dei tanti strumenti valutativi che si hanno a disposizione per capire come riconoscere l’ernia cervicale o in generale una radicolopatia cervicale, prima ancora di domandarsi quale terapia effettuare per l’ernia cervicale. Se il dolore alla cervicale provoca anche sintomi al braccio dello stesso lato è consigliabile utilizzarlo per chiarire la situazione. 18
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Il Distraction Test
ha il pregio di essere altamente specifico (se positivo è molto probabile che siate in presenza di una compressione nervosa cervicale) ma scarsamente sensibile (anche in presenza di una problematica potrebbe risultare negativo), infatti il dolore durante il test il dolore potrebbe anche aumentare, ma semplicemente a causa di una problematica ai tessuti molli come muscoli e legamenti della zona cervicale. Il test può essere eseguito o da seduti o supini su un lettino. Il fisioterapista seduto dietro, afferrando con una mano la parte posteriore della testa e con l’altra il mento, mantenendo la cervicale in posizione neutra (né flessa né estesa) imprime sul collo una trazione mano a mano più intensa. La posizione raggiunta viene
mantenuta qualche attimo e poi rilasciata con gradualità. Il test è positivo se durante la sua esecuzione i sintomi al collo o al braccio diminuiscono di intensità o scompaiono. Il razionale in questa caso sta nel fatto che, trazionando il capo, vi è un’apertura degli spazi dentro i quali le radici nervose fuoriescono a livello vertebrale e, un’eventuale radice compressa che comporta sintomi diminuirà così il suo grado di compressione alleviando quindi i disturbi riferiti. A seconda dell’esito e dell’esame clinico completo, sarà poi strutturato il programma terapeutico più giusto per il paziente o selezionate le eventuali indagini di diagnostica per immagini per ulteriori approfondimenti. Di terapie, sia manuali, sia strumentali che posturali ce ne sono tante…ma non sempre tutto va bene per tutti, in tutti i casi o in tutti i momenti evolutivi della patologia… mentre una corretta e precisa diagnosi è sempre il primo e fondamentale step per un trattamento quanto più efficace possibile!
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#FARMACISTA
In farmacia per sentirti meglio Dottor
Giuseppe De Simone
Dal 1 aprile e fino al 30 aprile 2019 in farmacia Elifani è attiva la promozione mangiare bene per sentirsi meglio: potrai misurare gratuitamente peso, pressione, glicemia e indice di massa corporea. Ci sono grandi offerte promozionali dedicate per scendere di peso, raggiungere il benessere intestinale, monitorare la pressione arteriosa, tenere sotto controllo colesterolo e trigliceridi, aumentare forza e vitalità. Ci sono in distribuzione leaflet informativi per informarsi su uso razionale e sicurezza degli integratori alimentari e imparare a mantenere o ritrovare il benessere. In partnership con le aziende leader del mercato. Non è mai troppo tardi per cambiare stile di vita! I seguenti piccoli accorgimenti possono consentirti di controllare la tua alimentazione ed il tuo benessere: 20
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- cominciare a svolgere un' attività fisica moderata e regolare; - controllare il peso in maniera regolare; - evitare diete drastiche e fai da te e pesati almeno una volta al mese; - attenzione ai condimenti e scegli sempre cibi cucinari in modo semplice e riducete le quantità; - distribuire correttamente il cibo nell' arco della giornata non concentrando la maggior parte del cibo in un solo pasto, soprattutto a cena; - dedicare al pasto il tempo giusto masticando correttamente
e mangiando lentamente; - consumare verdure di stagione a volontà ma attenzione alla frutta; - favorire il consumo di pesce mangiandolo minimo 1-2 volte a settimana; - moderare il consumo di caffè e alcolici; - abolire il fumo. Vieni in farmacia Elifani a Meta. info 0818786605
#SESSUOLOGA
L’odore del sesso
Dottoressa
Olga Paola Zagaroli
Quando si sceglie il partner le sensazioni hanno un ruolo fondamentale, ovviamente in modo diverso tra uomini e donne. Ad esempio, gli uomini privilegiano il senso della vista nella scelta del partner. Le donne, seppur non coscientemente, si fanno guidare molto dal “naso”. Da uno studio effettuato dall’università di Newcastle, l’olfatto cattura microparticelle che danno informazioni sullo stato di salute, sulla capacità riproduttiva, sulla compatibilità genetica dei pretendenti. Le preferenze olfattive, giocano un ruolo fondamentale anche nell’attivazione del desiderio sessuale, non per i feromoni, la cui produzione nell’essere umano è ancora tutta da dimostrare, quanto per la piacevolezza all’odorato, che ci permette di percepire gli odori come fragranze in grado di accendere la passione, o come sgradevoli e capaci di buttare acqua sul fuoco del desiderio in qualche decimo di secondo. Sono stati condotti alcuni esperimenti, associando alcuni odori 22
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considerati spiacevoli (gomma o sudorazione) o gradevoli (geranio o maschile profumato), a volti di uomini. L’accoppiata è stata poi presentata a donne eterosessuali. Il risultato è stato che quando gli odori erano piacevoli, le donne trovavano i volti più attraenti. Diversi studi sono stati condotti anche su come l’odorato possa influenzare il rapporto sessuale, da cui è emerso che la percezione di alcuni odori contribuisce a rendere più intenso l’orgasmo: avere un olfatto più sviluppato, rende il rapporto sessuale più soddisfacente. Questo, in parte, spiegherebbe anche la capacità di alcune donne di avere orgasmi multipli all’interno dello stesso
rapporto sessuale. Il legame tra odori e sessualità, d’altronde, viene anche confermato da uno studio opposto, che ha dimostrato che soggetti che soffrono di “anosmia”, ovvero la perdita della capacità di sentire gli odori, mostrano una diminuzione del desiderio sessuale e una minore frequenza di rapporti sessuali. Infine, sono stati svolti anche studi volti a dimostrare come la somiglianza tra l’odore del proprio partner e quello di un’altra persona renda quest’ultima più interessante da un punto di vista sessuale. Le donne interpellate hanno valutano gli uomini con odori simili a quelli del proprio partner come più sexy, teneri, più
attraente e affidabili. Anche il ruolo degli odori sull’eccitazione è stato indagato in uno studio che ha visto come la modalità con cui odori corporei influenzano la percezione di eccitazione genitale. I risultati trovati non sembrano essere influenzati dalla valutazione di piacevolezza, intensità, familiarità dell’odore. Sebbene le donne abbiano riferito che gli odori sgradevoli ostacolino l’interesse per il sesso, la diminuzione dell’eccitazione genitale sembra dipendere dall’odore stesso e non dalla valutazione della sua piacevolezza. La relazione tra odori ed eccitazione sessuale sembra quindi essere influenzata da alwww.centopercentofitness.it
cune componenti chimiche degli odori e non dalla loro valutazione soggettiva. Altre ricerche si sono indirizzate a dimostrare che gli odori del corpo trasportino segnali chimici che influenzano l’umore, il nostro comportamento sessuale e l’eccitazione. In particolare uno psicologo e studioso dell'olfatto dell'Accademia delle scienze cinese, Wen Zhou e i suoi colleghi, hanno esaminato due composti che sono presenti nei fluidi corporei, che potrebbero rappresentare i feromoni umani: l’androstadienone, negli uomini, e l’estratetraenolo, nelle donne. Sebbene al momento si ritenga che nessuno dei due steroidi abbia un odore proprio e riconoscibile, si ritiene che il olfatto umano riesca a percepirli. Una delle ricerche effettuate, dimostrerebbe che l’androstadienone migliora l'umore e aumenta i livelli di cortisolo nelle donne, mentre l’estratetraenolo aumenta l'eccitazione e migliora l’umore nell’uomo. Nello studio sono stati inseriti soggetti uomini e donne con diversi orientamenti sessuali. Complessivamente, questi risultati suggeriscono che gli esseri umani sfruttino i segnali chimici per rilevare il potenziale interesse sentimentale di un individuo, e che questi segnali operano in un modo specifico, legato al genere e alla sessualità. La ricerca è stata pubblicata a maggio dello scorso anno su “Current Biology”. Tuttavia, lo
stesso ricercatore pone, però, dei limiti e dei dubbi al suo stesso lavoro. Zhou, infatti, dice che è presto per affermare che questi due steroidi siano feromoni umani. Il primo limite della ricerca riguarda il fatto che i soggetti sono stati esposti a steroidi in concentrazioni molto più elevate di quelle naturalmente prodotte dall’essere umano. “È molto importante esaminare gli effetti degli steroidi a concentrazioni ecologicamente rilevanti”, dice Zhou. Inoltre, il meccanismo con cui le persone captano e rispondono a questi steroidi rimane un mistero. L’altro dubbio riguarda la fonte di questi composti: l’androstadienone può essere trovato sia nelle donne che negli uomini, mentre l’estratetraenolo è stato individuato solo nelle urine delle donne in stato di gravidanza e nella placenta. Pertanto sono necessari ulteriori studi per indagare in che misura questi segnali siano specifici rispetto al genere e alla sessualità. Resta comunque evidente che alcune sostanze chimiche, che non possiamo rilevare coscientemente, potrebbero avere un effetto complesso sul comportamento sessuale umano. Per questo motivo non si deve mai trascurare quella sensazione, spesso ritenuta, a torto, banale, di preferenza delle persone “a naso”.
#FISIATRA
L’ozonoterapia
che cos’è, come funziona e perché si usa
Dottoressa
Rosanna Izzo
L’ossigeno ozono è una terapia del tutto naturale che utilizza una miscela di ossigeno ed ozono per scopi terapeutici; l'obiettivo del trattamento consiste essenzialmente nell'aumentare la quantità disponibile di ossigeno nei tessuti, attraverso l'introduzione di ozono nel corpo. Tale terapia dunque, andando ad aumentare la disponibilità di ossigeno nei tessuti, agisce con proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antibatteriche, virucide e antimicotiche; riducendo gli stati infiammatori determina quindi un effetto anti dolorifico del tutto naturale. Diverse possono essere le modalità di somministrazione dell’ ozono all'interno dell'organismo: per via sottocutanea, intramuscolare, intradiscale, per via insufflativa (come le insufflazioni anali, vaginali, nasali), oltre che per via endovenosa. I benefici apportati dall'ozonoterapia possono essere sfruttati dunque in vari patologie; nell’am24
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bito prettamente riabilitativo è possibile annoverare il trattamento delle discopatie cervicali e lombari, le tendinopatie, l’artrosi di spalla e ginocchio, le meniscopatie, le lesioni muscolari, la sindrome del tunnel carpale, il dito a scatto, le epicondiliti. L’ossigeno ozono viene inoltre utilizzato anche nella cosiddetta “riabilitazione estetica” nel trattamento della cellulite (dove agisce migliorando l’ossigenazione tissutale e fungendo da antiossidante contrasta la flogosi dei tessuti sottocutanei tipica della cellulite) oltre che come biorivitalizzante del volto.
Tra gli altri possibili utilizzi citati dalle società scientifiche citiamo l’uso dell’ossigeno ozono per via insufflativa nasale nelle sinusiti croniche, le insufflazioni rettali nelle coliti, quelle vaginali nelle vaginiti croniche e i trattamenti per via endovenosa nelle fibromialgie. L’ossigeno ozono terapia, eseguita da un medico esperto, si dimostra quindi una valida terapia di supporto, del tutto naturale e senza effetti collaterali, nel trattamento di numerose patologie muscolo scheletriche.
#ODONTOIATRA
Conoscere e prevenire il tumore del cavo orale una patologia non evolutiva o se rappresentino lo stadio iniziale di un vero e proprio tumore.
Fattori di rischio Dottor
Vittorio Milanese
Il tumore del cavo orale è una forma di cancro che colpisce le cellule di rivestimento della bocca, sviluppandosi più frequentemente su lingua, mucosa delle guance, pavimento della bocca, orofaringe e tonsille. Rappresenta il 5% dei tumori nell’uomo e l’1% nella donna ma la sua incidenza complessiva è in aumento. Quando però questo tumore è intercettato e curato nella sua fase iniziale è possibile ottenere un tasso di guarigione di oltre l’80%, con interventi terapeutici poco invasivi. Da qui la fondamentale importanza di un’adeguata prevenzione e di una diagnosi precoce. Nella sua fase iniziale, il tumore del cavo orale si presenta frequentemente attraverso lesioni pre-cancerose come macchie o placche bianche e/o rosse, piccole erosioni o ulcere all’interno della bocca. Sottoporsi a uno screening puntuale e periodico, eseguito da uno specialista, è fondamentale per capire se queste lesioni siano 26
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Fumo e alcol sono tra i primi fattori di rischio del tumore del cavo orale: nel 75% dei casi, infatti, questa forma di carcinoma è legato all’abuso di queste sostanze. La loro combinazione, in particolare, aumenta la probabilità di sviluppare la malattia di ben 15 volte. Il 90% dei soggetti affetti da carcinoma orale sono fumatori abituali. Altri fattori di rischio da non sottovalutare riguardano la presenza di alcune infezioni, specie quelle causate dal Papilloma Virus che colpiscono prevalentemente i giovani. La causa principale è rappresentata dal sesso orale non protetto. L’eccessiva esposizione ai raggi solari può essere responsabile della comparsa di carcinomi alle labbra. Una dieta povera di frutta e verdura, che determini carenze vitaminiche importanti, può essere anch’essa un nemico per la salute del cavo orale. Fondamentale è il ruolo delle vitamine antiossidanti A, C ed E, contenute nella verdura e nella frutta di colore rosso, giallo e verde, in grado di eliminare radicali liberi dalle cellule danneggiate. Un adeguato supporto di nutrienti variati, appartenenti alla cosid-
detta dieta mediterranea, oltre che un corretto assorbimento di ferro, vitamina B12 e acido folico rappresentano fattori di estrema importanza nella prevenzione di questa forma tumorale. L’auto-esame della bocca è uno strumento fondamentale per la prevenzione. Il tumore del cavo orale si presenta nella maggior parte dei casi come una modificazione di colore della mucosa che normalmente sono rosee e morbide alla palpazione. Le sedi maggiormente colpite sono la lingua e il pavimento della bocca, oltre alle zone di confine con la faringe. Oltre alle “macchie sospette”, tra i sintomi che potrebbero suggerire la presenza di questa neoplasia ci sono dolore o bruciore di natura sconosciuta persistente alle labbra, alla bocca o in gola, sanguinamento o intorpidimento all’interno della bocca, mal di gola che non guarisce o sensazione della presenza di un corpo estraneo in gola, difficoltà o dolore durante la masticazione o la deglutizione, modificazioni della voce, dolore alle orecchie, ferite o placche rosse o bianco- rossastre che sanguinano e tardano a rimarginarsi, difficoltà crescente a una corretta masticazione. Fonte: il mio dentista informa
#NATUROPATA
Latte vaccino o bevanda vegetale?
Mariateresa Caiafa
Sul mercato c’è stato un boom di vendite delle bevande vegetali, ben 12 milioni di italiani hanno contribuito ad incrementare questo dato, perché? Sono state soddisfatte le esigenze dei consumatori vegani o vegetariani, di coloro che sono intolleranti al lattosio e negli ultimi anni si è indebolito sempre più lo stereotipo che il latte vaccino, in età adulta, “faccia bene”. Già sento rimbombare la popolare frase: “i nostri nonni son cresciuti con latte e i suoi derivati, son campati benissimo”, permettetemi di aprire una parentesi; oggi non solo c’è un incredibile abuso di latte vaccino ma esso non è neanche più quello di una volta, le mucche dei nostri nonni producevano 10 litri di latte al giorno, pascolavano, mangiavano erba, respiravano aria fresca e pura mentre oggi… esistono gli allevamenti intensivi che producono 50 litri al giorno e se trattati con gli ormoni della crescita possono arrivare anche a 30
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100 litri, aggiungiamo gli antibiotici che vengono utilizzati quando si ammalano e … spero di aver catturato la vostra attenzione. Tutt’oggi c’è ancora chi consiglia a chi soffre di osteoporosi di consumare latte vaccino, è vero che è ricchissimo di calcio ma anche di proteine e quest’ultime tendono ad acidificare il nostro organismo quindi l’osso cede dei sali minerali (tra questi il calcio) per far tornare i valori basici ai giusti livelli, durante questa fase il calcio perso - sarà più elevato - rispetto a quello che è stato immesso ingerendo un cibo acido, in questo caso latte vaccino. Mai mi permetterei di consigliare di eliminare un determinato cibo (sempre se non si hanno delle patologie o su consiglio dello specialista) perché a mio avviso sarebbe sbagliato, ogni alimento fornisce una buona quantità di nutrienti essenziali, ma come in ogni cosa, l’importante è non eccedere, variate sempre la vostra alimentazione e informatevi
sul contenuto dei prodotti che le industrie alimentari “decidono” di mettere sulla nostra tavola. Per alcuni è difficile accettare che possa esserci un’alternativa al latte vaccino quando si è cresciuti con - 'a zupp' e latte - eppure c’è; la bevanda vegetale e NON latte vegetale perché da un punto di vista nutrizionale hanno poco in comune con quello vaccino. Si distinguono in: Avena dal gusto dolce e delicato, utilizzato anche per besciamelle, vellutate o purea di patate; Riso, è quello più dolce per questo usato per fare dolciumi. Ha un alto indice glicemico; Miglio, dolce e privo di glutine, non solo utilizzato per i dolci ma anche per il cappuccino perchè si monta che è una meraviglia; Bevanda di cocco (andrebbe consumato con moderazione poichè molto ricco di grassi saturi); Mandorla (uno dei più ricchi in micronutrienti e in grassi buoni); Kamut; farro; orzo (ha un discreto contenuto di carboidrati e
zuccheri, ottimo per gli sportivi); canapa e tanti altri. A seconda dei vostri gusti ed esigenze potete trovare la bevanda che fa per voi ma fate attenzione alla qualità, scegliete sempre il prodotto meno trattato, che quindi abbia meno ingredienti sull'etichetta, niente additivi e che ci sia un’alta percentuale del cereale o di frutta secca di cui è fatto, solitamente la bevanda di mandorle o nocciole ne contiene almeno il 2%, di soia il 6%, il latte di avena tra il 10 e il 14%, il latte di riso tra il 15 e il 18%. Privilegiate i prodotti freschi con una scadenza a breve termine perché il contenuto nutrizionale è più elevato.
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Riguardo la bevanda di soia, c’è da aprire un capitolo a parte, ha il gusto dei fagioli crudi quindi tendente all’amaro, spesso è utilizzato per i piatti salati. È’ la bevanda che contiene più proteine e grassi ma ha un indice glicemico basso. Essendo ricca di flavonoidi, questi svolgono un’azione estrogenica, la soia risulta controindicata per chi ha problemi alla tiroide, all’apparato riproduttivo, per chi ha avuto un cancro al seno perché sono tumori che si alimentano di estrogeni. Scegliete una bevanda di soia biologica in quanto nei prodotti non biologici viene impiegata quasi sempre la soia OGM ovve-
ro transgenica, pericolosa per la salute. Le bevande vegetali sono prive di colesterolo, grassi saturi, lattosio e caseina ma sono ricche di vitamine (A, B, C ed E), acidi grassi “buoni” e sali minerali come il calcio, il magnesio e il potassio, allo stesso tempo carente di alcuni nutrienti rispetto al latte di origine animale, come la vit. D che spesso viene aggiunta industrialmente.
#PEDIATRA
Il bullismo e il metodo danese per sconfiggerlo Dottor
Carlo Alfaro
Il bullismo, dalla parola inglese “bullying” (to bull), che significa usare prepotenza, maltrattare, intimidire, intimorire, è un fenomeno sociale che comprende un insieme di comportamenti ispirati ad una modalità di interazione disfunzionale, antisociale, insidiosa e pervasiva, caratterizzata da un atteggiamento di prepotenza, prevaricazione, oppressione, vessazione, di tipo fisico, verbale, o psicologico, e ripetuto nel corso del tempo, attuato da una o più persone (i bulli) nei confronti di un unico individuo, più debole, o percepito come tale (la vittima). Perché una condotta si possa definire bullismo sono necessari tre requisiti: intenzionalità (il comportamento aggressivo è compiuto deliberatamente, volontariamente e consapevolmente, al fine di arrecare danno alla vittima o provare divertimento dal suo disagio); persistenza nel tempo (la condotta disfunzionale è sistematica e reiterata, fino a divenire persecutoria); asimmetria 34
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nella relazione (deve esserci uno squilibrio di forza e potere, tra chi compie l’azione, che è in una posizione preminente, per ragioni di età, di forza fisica, di genere o di potere psicologico, spesso grazie anche al supporto di suoi amici e alla popolarità e rispetto di cui gode nel gruppo di coetanei, e chi la subisce, che è in una posizione di inferiorità che gli fa percepire impotenza a difendersi, lo fa sentire isolato, impaurito). I protagonisti sono sempre bambini o ragazzi, coetanei che condividono lo stesso contesto, più comunemente la scuola. Il bullismo prevede la presenza di tre
categorie di “attori”, che devono essere sempre presenti perché si verifichi il fenomeno: - il bullo o i bulli, che pongono in essere le condotte aggressive; - la vittima, cui è destinata la prepotenza; - lo spettatore o gli spettatori, che assistono senza prendere parte attiva, e per i quali il bullo “si esibisce”. Il bullismo ha conseguenze negative per le vittime, sia psicologiche, immediate (alienazione, inadeguatezza, insicurezza personale, perdita di dignità e autostima, calo di concentrazione e rendimento scolastico fino
#PEDIATRA
all’abbandono scolastico, difficoltà relazionali in casa e fuori) e a medio-lungo termine (disturbi dell’umore e del comportamento, disturbo d’ansia generalizzato, attacchi di panico, agorafobia, disturbi del comportamento alimentare, dipendenza e abuso di fumo, alcol e droghe, psicosi e depressione, comportamenti autolesivi fino al suicidio o tentato suicidio) sia fisiche, anch’esse immediate (sintomi psico-somatici quali cefalea, dolori addominali ricorrenti, turbe dell’alvo) o nell’età adulta (come malattie cardiache e diabete), ma anche per i bulli, che tendono a sviluppare un disturbo antisociale della personalità, a commettere reati e intraprendere percorsi caratterizzati da devianza e delinquenza, fino a una carriera criminale, oltre ad essere più a rischio di depressione e suicidio. Il “cyberbullismo” o “bullismo online” è l’attuazione del bullismo, cioè un attacco intenzionale, sistematico e ripetuto nel tempo contro una vittima, condotto da un individuo o un gruppo usando varie forme di contatto elettronico, che gli permettono di raggiungere il vasto pubblico del web. Peculiarità del cyberbullismo rispetto al bullismo sono: - anonimato, che dà al bullo una sensazione di sicurezza e potenza, per quanto l’anonimato in rete non sia assoluto, dato che ogni comunicazione elettronica lascia delle tracce che non potranno essere cancellate rendendo l’autore, anche se 36
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non facilmente, rintracciabile e sanzionabile; - difficile reperibilità, in quanto la vittima difficilmente può risalire da sola all’autore delle molestie; - indebolimento delle remore etiche, dato che anonimato e difficile reperibilità portano a dire o fare cose che non si direbbero o non si farebbero nella vita reale, fino a far sentire il molestatore irresponsabile delle azioni commesse in danno di altri; - assenza di limiti spaziotemporali, in quanto il cyberbullismo investe la vittima dovunque si trovi e dilaga in maniera teoricamente planetaria. Secondo i dati Istat, in Italia nel 2014, poco più del 50% degli 11-17enni ha subìto qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti. Su tutti i casi di bullismo, il 34% è online. In Danimarca, attraverso le campagne contro il bullismo intraprese dal governo a partire dal 2008, in collaborazione con Save the Children, il Consiglio nazionale per l’infanzia e la Fondazione Mary, in 10 anni i casi sono diminuiti dal 25 al 7%. La psicologa Jessica Joelle Alexander, americana trapiantata da vent’anni in Danimarca per aver sposato un danese, si dedica da anni a scoprire i segreti del modello genitoriale ed educativo danese che rende i bambini edu-
cati, rispettosi, sereni e felici, per renderlo replicabile nelle famiglie di altri Paesi attraverso i suoi libri, il bestseller “Il metodo danese per crescere bambini felici ed essere genitori sereni” e l’ultimo del 2018 “Il nuovo metodo danese per educare i bambini alla felicità a scuola e in famiglia”. In particolare, studiando i risultati ottenuti contro il bullismo, la studiosa ritiene che il segreto è che in Danimarca il bullismo non viene considerato come una responsabilità o una colpa individuale come avviene, invece, nella maggior parte degli altri Paesi dove vengono puniti i singoli artefici, ma come una problematica di tipo sociale, conseguenza delle dinamiche gerarchiche del gruppo sbagliate, con mancanza di sufficiente empatia e tolleranza. Principio fondante delle iniziative danesi è che il bullismo coinvolge bambini e adolescenti, ma la responsabilità è degli adulti, che devono farsene carico attraverso un tipo di approccio centrato sul benessere degli studenti e sull’intervento sulle dinamiche relazionali. La strategia anti-bullismo danese ha previsto programmi educativi e di assistenza congiunti mirati su studenti, insegnanti e genitori delle scuole primarie e secondarie, concentrati sull’accrescimento della consapevolezza nei confronti del bullismo e delle dinamiche che lo sottendono. Il nucleo del fenomeno viene identificato nelle campagne danesi
#PEDIATRA
nella creazione di una dinamica patologica all’interno del gruppo dei pari, conseguente alla non accettazione di uno o più membri, che crea emarginazione e crisi, da cui scaturiscono l’ansia sociale, l’isolamento, la violenza. In Danimarca, il bullo non viene considerato un criminale da punire, ma una persona da aiutare ad inserirsi all’interno di un gruppo, al pari della vittima stessa. A generare il comportamento anti-sociale del bullo c’è la paura di non essere accettato, scelto, considerato, che è la stessa della vittima. L’idea fondante è che nell’essere umano, in quanto animale sociale, risieda il bisogno genetico di essere parte di una comunità. I giovani, in particolare, ambiscono a un senso di appartenenza al gruppo che, se non accolto, può sfociare in ansia sociale e nella paura di non sentirsi accettati, da cui dipende la comparsa di comportamenti antisociali e aggressivi e i fenomeni di bullismo. Studi scientifici hanno evidenziato che le aree celebrali che si attivano quando si prova una sofferenza emozionale o un’angoscia sociale sono le stesse della risposta al dolore fisico. Il fenomeno del bullismo diventa dunque espressione di un disagio relazionale nel gruppo. Il metodo danese per sconfiggere il bullismo riconosce un ruolo essenziale agli insegnanti, incaricati di monitorare le dinamiche relazionali in classe e di elaborare strategie per migliorarle e incentivare l’inclusione aiutando tutti gli studenti a inserirsi nel gruppo. Se il giovane che veniva emarginato comincia a sentirsi accettato, si disinnesca il ciclo del bullismo. Gli insegnanti danesi si preoccupano di capire gli studenti, entrare in empatia con loro e indagare i loro sentimenti. In Danimarca il sistema educativo, sia a casa che a scuola, è votato alla formazione del bambino in ogni suo aspetto, comprese le competenze sociali ed emozionali, quali attitudine a riconoscere le emozioni proprie e degli altri, capacità di collaborare con i compagni, tutela del benessere proprio e del gruppo e inclinazione a concentrarsi meno sul “me” e più sul “noi”. Per fare questo, genitori ed educatori sono invitati a cambiare prospettiva: essere disponibili a mettersi 38
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in una posizione di ascolto empatico nei confronti dei ragazzi tentando di guardare la realtà con la loro ottica. Tra gli strumenti adottati dagli insegnanti danesi per l’analisi e il monitoraggio di comportamenti e interazioni sociali c’è il “sondaggio del benessere”, che propone agli studenti diversi quesiti che indagano il loro stato d’animo; per esempio è richiesto ai ragazzi di votare quanto siano felici in una scala da 1 a 10, di individuare le tre persone con le quali gli piace di più passare il proprio tempo, di sdare un voto alla loro relazione con un compagno, più una serie di altre domande che dipendono dall’età e dai bisogni specifici di ciascun intervistato. Gli insegnanti inseriscono poi i dati in un sociogramma, cioè una rappresentazione grafica della gerarchia del gruppo, dalla quale si evince per esempio chi è lo studente più popolare e chi quello meno inserito, quello che viene scelto più spesso e quello che viene invece emarginato. Da questo schema gli insegnanti incrociando dati individuali e collettivi ottengono informazioni sulla condizione emotiva del bambino, sulle sue relazioni in classe e sulla gerarchia del gruppo, così da individuare aree e soggetti a rischio e pianificare una strategia di intervento volta a migliorare le dinamiche di gruppo. Dai 6 ai 16 anni poi gli studenti danesi hanno nel loro piano di studi un’ora alla settimana dedicata al confronto e all’ascolto reciproco, per imparare a conoscersi, a rispettarsi, a mettersi ognuno nei panni dell’altro, nell’ottica che la qualità dei legami sociali, il senso di appartenenza e tolleranza, il saper stare bene con gli altri, non solo fa diminuire il tasso di bullismo, ma aumenta felicità e benessere individuale e del gruppo. Il modello danese propone in definitiva un profondo cambiamento di prospettiva, che a un sistema punitivo nei confronti del bullo sostituisce un lavoro preventivo, collettivo e sistematico sui gruppi sociali interessati, spostando l’attenzione sulla condizione emotiva e relazionale degli studenti al fine di migliorare la loro esperienza scolastica e il loro livello di felicità.
#NUTRIZIONISTA
Benvenuta primavera È arrivata la primavera, finalmente!
Dottoressa
Francesca Maresca
Dopo un inverno che quest’anno non è stato un inverno, la stagione sta cambiando e si sente nell’aria il nuovo che avanza: saranno i primi fiori, le ore di luce che aumentano gradatamente, gli uccellini più attivi, le nostre aspettative … Questo è un periodo che per molti significa aumento della stanchezza, che può durare da qualche giorno a qualche settimana. Come farvi fronte? Come aumentare la tua energia scegliendo le strategie migliori? Come ripulire il tuo organismo dalle tossine accumulate durante la passata stagione? Escludendo a priori l’uso di integratori, poco efficace anzi spesso deleterio e costoso per cui dovremmo aprire un capitolo a parte, parliamo di cibo. Ecco un breve e schematico elenco che da domani, o forse meglio da subito, puoi mettere in pratica.
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“Colazione da re, 1. pranzo da principe e cena da povero”
Così recita un vecchio adagio che racchiude una buona dose di saggezza: alla mattina il nostro metabolismo è “più attivo”, quindi pronto per una colazione abbondante con carboidrati complessi (a base di cereali integrali sotto varie forme: pane o prodotti da forno, fiocchi di avena, crema di riso, un dolce casalingo, ecc.), la giusta dose di proteine (ottima la frutta oleosa, ricca di acidi grassi polinsaturi) e frutta, eccellente fonte fra l’altro di vitamine. Non dimentichiamola possibilità della colazione salata, a cui personalmente fatico ad abituarmi, ma che è un’ottima abitudine per non cadere nell’errore di introdurre troppi zuccheri semplici. Una colazione molto zuccherata (con brioche o biscotti e latte zuccherato) ha l’effetto di produrre un innalzamento della glicemia, che a sua volta provoca una risposta
del pancreas che produce molta insulina per abbassare la glicemia. Ma se la colazione è molto dolce, il pancreas produce troppa insulina e si va in ipoglicemia: più dolci si mangiano, più vien fame di zucchero ed è questo il motivo per cui molti studenti la mattina sono nervosi, distratti perché non c’è abbastanza zucchero nel sangue (sono in ipoglicemia) e questo proprio perché hanno mangiato troppo zucchero. Il pranzo, da pausa veloce e spesso risicata, dovrebbe assurgere ad un ruolo differente e più consistente: abbandonato il panino al bar o lo yogurt in ufficio, utile mangiare carboidrati complessi (meglio in chicco) con un po’ di proteine e verdura di stagione a volontà. La cena da povero va consumata il prima possibile (difficile per alcune tempistiche lavorative), con tante verdure non amidacee (ad esempio un minestrone) e, se proprio la fame si fa sentire, un po’ di cereali integri in chicco.
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#NUTRIZIONISTA
gli zuccheri 2.Limita semplici
Per un periodo (anche molto lungo) evita i cibi contenenti zucchero (o peggio lo sciroppo di glucosio), che innalza massicciamente e rapidamente la glicemia. Lo zucchero, la cui peculiarità è quella di essere ingerito volentieri anche quando si è sazi, fa male, soprattutto nella forma liquida: quindi bando a bevande zuccherate, che sono la principale causa di obesità nei bambini. Inoltre, spesso gli alimenti industriali ricchi di zuccheri sono artefatti e con abbondanti grassi di pessima qualità. Il miele? È meglio dello zucchero ma non va mangiato a colazione. È preferibile assumerlo a merenda, dopo l’attività fisica.
con 3.Abbonda germogli e verdure
Inserisci i germogli nella tua alimentazione di questo periodo, sono ricchissimi di vitamine e sali minerali, hanno un’energia vitale altissima e sono anche buoni! Le verdure e i cibi vegetali in genere, sottolinea spesso il prof. Berrino, proteggono la salute probabilmente attraverso molti meccanismi, ma il più importante è legato al contenuto di sostanze antiossidanti (fra cui la vitamina C, vitamina E, beta carotene e altri carotenoidi, vari polifenoli, composti solforati), che impediscono l’attivazione di molte sostanze cancerogene e difendono le strutture cellulari e lo stesso DNA dall’aggressione di sostanzeossidanti. 42
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Limita le Proteine
Oggi si sta scoprendo che una dieta molto ricca di proteine è una delle principali cause di aumento di peso. Le proteine inducono la formazione dei fattori di crescita ed è per questo che ne abbiamo bisogno; ma quando si assumono troppe proteine i fattori di crescita nel nostro sangue sono più alti, e chi ha questi fattori di crescita più alti, si ammala di più di cancro. Per questo è raccomandabile un uso moderato di proteine, privilegiando l’associazione delle proteine dei cereali con quelle dei legumi.
la giusta 6.Scegli quantità di cibo
L’ascolto è un metodo efficace per mangiare meno e meglio, secondo le tue reali esigenze senza assecondare bisogni emotivi e compensativi che spesso ti inducono a mangiare in alcuni momenti di disagio, scegliendo soprattutto cibi poco salutari.
5.Utilizza riso integrale
Secondo la macrobiotica, il regime alimentare che ci consente di riconquistare uno stato di salute perfetto è composta esclusivamente da cereali integrali. È praticabile da tutti perché i cereali riportano ad una sorta di equilibrio perduto consentendoci di eliminare tutti gli eccessi.
7.Muoviti!
Fondamentale per il buon funzionamento del tuo organismo, per depurarti, liberarti da tossine fisiche e psicoemotive: il tuo corpo è stato programmato per fare attività fisica e lo sport più semplice è quello di camminare, almeno un’ora al giorno. Fai diventare queste semplici pratiche abitudini quotidiane e riscoprirai benessere ed energia! Buon inizio primavera.
#PERSONALTRAINER
Calisthenis
Nello Iaccarino
Nel panorama delle attività sportive indoor e outdoor se ne affaccia una nuova: il Calisthenics (termine che deriva,secondo wikipedia, dal greco Kalos – bello e stenos – forte); è una disciplina che può essere svolta senza disporre di tante o ingombranti attrezzature, perchè bastano solo 1 sbarra e 2 sostegni da usare come parallele. La maggior parte degli esercizi calistenici sono a corpo libero. Il calisthenics può essere svolto ovunque, sia in casa che in palestra o all'aperto, giacchè come precedentemente scritto, necessita solo di un minimo di attrezzatura. Gli esercizi specifici non sono semplici da eseguire e richiedono, come nelle altre discipline, tecnica, progressività, ripetitività, costanza e predisposizione fisica. Gli esercizi calistenici attivano più catene cinematiche e sono sempre multiarticolari. Chiunque voglia intraprendere questa disciplina al meglio dovrebbe avere perlomeno delle qualità di base: 44
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Essere “leggeri” con bw< 70kg o perlomeno essere un longitipo; Avere una buona mobilità articolare soprattutto nelle articolazioni sferiche; Superare dei mini test motori di base della disciplina; Non aver fretta di far bene l'esercizio target. Negli ultimi anni il calisthenics si è diviso,in relazione agli obiettivi dei soggetti praticanti, in 2 sottodiscipline: 1. Calisthenics Fitness; 2. Calisthenics Sport. Nel primo caso l'obiettivo è raggiungere un sufficiente grado di elasticità, migliorare postura, mobilità articolare ed equilibrare
(alimentazione permettendo) il rapporto massa magra – massa grassa; nel secondo caso, invece, sono previsti degli esercizi target che possono essere scissi in: Esercizi di tirata (muscle up, front lever, trazioni a 1 braccio detti anche OAP); Esercizi di spinta (piegamenti in verticale, back lever, human flag, planche, pistol squat). L'obiettivo è saper fare bene i vari esercizi target seguendo una certa progressività o sfruttando esercizi propedeutici.
#MENTALCOACH
Emotional Fitness
Se ami la vita, la vita ricambia il tuo amore Ernesto Lupacchio
Spesso mi capita di imbattermi in clienti che mi dicono: “Ho la cervicale”... ed io rispondo: “anch’io”. Affermare di “avere la cervicale” è ormai un modo comune per dire che ci fa male quella zona della nuca, delle spalle; ma in realtà la cervicale è solo una parte anatomica del rachide formata da 7 vertebre. Ma la cosa “seria” da considerare è che nella maggior parte dei casi, il dolore non è provocato da una problematica di quella parte del nostro corpo, ma è l’effetto di problemi di altre zone del nostro organismo. È importante dunque capire che non necessariamente la sintomatologia di un dolore nella zona cervicale possa derivare da una problematica alle vertebre cervicali come uno schiacciamento, protusione, ernia ma da altre componenti che variano in ciascuno di noi a seconda dell’aspetto fisico, posturale e funzionale o addirittura emozionale. Infatti nella maggior parte dei casi, è proprio un problema di origine emozionale che provoca il disturbo e l’irrigidimento con conseguenti contratture e dolori nella zona delle spalle. 46
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Il detto: “tutto lo stress si accumula sulle spalle” in parte è vero; infatti stress, ansia, paure, preoccupazioni, sono tra le più significative e frequenti cause che provocano dolori nella zona in oggetto perché altri muscoli del collo, deputati a fare altro come lo sternocleidomastoideo, sostituendosi al diaframma, organo principale della respirazione che permette l’espansione della gabbia toracica, fanno un lavoro eccessivo, creando appunto delle tensioni. Tutto questo perché
il diaframma è posto proprio all’altezza del plesso solare che rappresenta il centro delle nostre emozioni. Quando, per problemi emozionali, si blocca il diaframma, di conseguenza non si respira bene e si creano delle tensioni muscolari e tendinee in altre parti del nostro corpo, specialmente all’altezza cervicale e delle spalle. Anche qui il detto: “Ho qualcosa sullo stomaco o mi sento lo stomaco pesante” non è un caso ma è una sensazione reale che si avverte
#MENTALCOACH
quando si percepiscono, senza saperli controllare, stati d’animo depotenzianti come appunto ansia, stress, paure, etc. Tutti, penso, abbiano provato sulla propria pelle, che prima di fare un esame, o un colloquio di lavoro importante o semplicemente quando si ha un problema più o meno grave, come conseguenza diretta, spesso viene il cosiddetto “mal di pancia”. E la cosa bella è che il mal di pancia viene veramente fino a dover a volte andare in bagno. Ciò cosa significa? Significa che un sentimento di paura o ansia, in quel momento, è capace di modificare il nostro organismo che risponde con un vero e proprio malessere fisico. Per risolvere la sintomatologia dolorosa bisogna quindi agire sull’aspetto emozionale della persona e non necessa48
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riamente su quello fisico, per questo una completa armonia fra corpo, mente e spirito è essenziale per una migliore qualità di vita. Nel mio approccio col cliente valuto proprio questi aspetti e non mi soffermo solo sull’allenamento fisico ma lavoro anche sulla sfera mentale e spirituale con tecniche ed esercitazioni specifiche rivolte al benessere psicofisico. In funzione di ciò, facendo tesoro della specifica formazione fatta col grande “Life Coach” Roberto Re, ho iniziato un corso specifico per tali problematiche: “EMOTIONAL FITNESS”. Imparare a gestire gli stati d’animo controllando le emozioni negative come la paura, l’ansia, il nervosismo, la rabbia, lo stress, etc. e liberare quelle positive come l’entusiasmo, la gioia, il divertimento,
la passione, l’amore, ancorando dentro di noi sentimenti di forza, potere e sicurezza. Le lezioni si svolgeranno con una parte teorica supportata da slides e video e una parte pratica con tecniche di Stretching, Rilassamento, Meditazione, Training Autogeno, Touch For Health, Massaggio T.I.B. (Tecniche Integrative di Benessere), PNL (Programmazione Neuro Linguistica). Con EMOTIONAL FITNESS si potranno apprendere le più aggiornate strategie e informazioni su come avere il pieno controllo della propria vita e migliorare la gestione delle emozioni. Si applicheranno le più moderne tecniche di PNL (Programmazione Neuro Linguistica) per creare la giusta armonia con noi stessi per raggiungere obiettivi e risultati straordinari permettendoci di avere ciò che veramente vogliamo, eliminando i conflitti interiori, aumentando la propria autostima e consapevolezza, creando le condizioni ideali per vivere in equilibrio con la propria testa, il proprio cuore ed il proprio spirito.
Rendi cosciente l’inconscio altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino. C.G.Jung
#CONSUMATORI
Antitrust, multa milionaria a case automobilistiche ed alle finanziarie. Cartello sui tassi d'interesse ai clienti.
Pierluigi D'Apuzzo
Con il provvedimento del 9 gennaio scorso, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato le principali case automobilistiche e le loro finanziarie (c.d. captive banks) per aver posto in essere – per il periodo compreso tra il 2003 e il 2017 – un “cartello” segreto, finalizzato a restringere il gioco della concorrenza all’interno del mercato interno. È emersa «l'attuazione di un'intesa unica, complessa e continuata avente ad oggetto lo scambio di informazioni sensibili relative a quantità e prezzi, anche attuali e futuri». I soggetti coinvolti sono: • sia le società automobilistiche BMW AG, Daimler AG, FCA Italy S.p.A.(Fiat), Ford Motor Company, General Motors Company, Renault, Toyota Motor Corporation, Volkswagen AG; 50
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• sia le società finanziarie ad esse collegate, che erogavano i prestiti in favore degli acquirenti delle auto Banca PSA Italia S.p.A., Banque PSA Finance S.A., Santander Consumer Bank S.p.A., BMW Bank GmbH, Mercedes Benz Financial Services Italia S.p.A., FCA Bank S.p.A.,CA Consumer Finance S.A., FCE Bank Plc., General Motor Financial Italia S.p.A., RCI Banque S.A., Toyota Financial Services Plc., Volkswagen Bank GmbH. In sostanza, l’Antitrust ha accertato che le società finanziarie (c.d. captive banks) dei principali
gruppi industriali automobilistici attivi in Italia, per un lungo periodo e attraverso un intenso scambio di informazioni in merito ai tassi, costi e prezzi applicati, hanno realizzato un’intesa restrittiva della concorrenza. È evidente che il cartello, così come accertato dall’Antitrust, disincentiva ogni diversa politica commerciale e si traduce, comunque, in un’applicazione di prezzi naturalmente più elevati di quelli che sarebbero stati praticati in assenza dell’intesa illecita. Tutto a svantaggio del consumatore finale che, così, si ritrova a dover pagare costi e oneri finanziari
di gran lunga superiori a quelli che sarebbero stati praticati in un regime di effettiva concorrenza.
Come chiedere il risarcimento del danno?
In ipotesi di cartello accertato dall’Antitrust la nuova normativa introdotta con il decreto legislativo n. 3 del 2017 garantisce una maggiore tutela per le vittime degli illeciti anticoncorrenziali. Pertanto, chiunque abbia acquistato un autoveicolo nuovo e/o usato, mediante un finanziamento stipulato con una delle finanziarie sanzionate, nel periodo compreso tra l’anno 2003 e il 2017,
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può richiedere il risarcimento del danno subito, che secondo l’art.1 del D.Lgs. 3/2017 è pari al sovrapprezzo sugli oneri e costi finanziari versati da ciascuno a causa del cartello, oltre agli interessi su tale somma.
Chi può aderire
Chiunque tra il 2003 e il 2017 abbia acquistato un autoveicolo nuovo e/o usato, mediante un finanziamento (anche in leasing) stipulato con una delle finanziarie sanzionate nei periodi in cui l’Antitrust ha accertato le infrazioni. In definitiva, il cartello avrebbe tenuto elevati i costi dei finanzia-
menti concessi agli automobilisti che acquistavano una automobile a rate, impedendo di godere di tariffe più vantaggiose garantite in caso di una correttezza concorrenza tra operatori. Per questo l’Associazione a tutela dei consumatori Adiconsum Penisola Sorrentina vigilerà affinchè tutti gli utenti che tra il 2003 e il 2017 abbiano contratto finanziamenti per acquisto di auto, tramite le società sanzionate dall'Antitrust, siano rimborsati delle maggiori somme pagate.
#CONDOMINIO
L'amministratore risponde
Teresa Pane
APERTURA NUOVA PORTA SU BALLATOIO
Gentile Amm.re nel condominio dove risiedo, composto di n. 3 scale (A-B-C), un condomino della scala B ha deciso di dividere il suo appartamento in n. 2 unità immobiliari ed aprire una ulteriore porta di accesso sul ballatoio. Innanzitutto mi chiedo se ciò sia possibile legalmente e soprattutto, dato che il Regolamento di condominio dice che “il condomino che intende eseguire modifiche alle cose comuni deve darne comunicazione scritta all'amministratore e deve ottenere il consenso del Condominio”, eventualmente chi vota e con quali maggioranze va conferito il consenso. Grazie. (Michele D.)
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Salve Michele, in linea generale l'apertura di una porta di accesso all'appartamento sul pianerottolo condominiale è una attività consentita in quanto pacificamente riconosciuta dalla giurisprudenza come espressione del diritto di utilizzo e modificazione del bene comune stabilito dall'art.1102 cod.civ. Poichè, altrettanto pacificamente, l'art.1102 costituisce norma derogabile dai Regolamenti condominiali, è ben possibile che il Regolamento contrattuale subordini l'apertura della nuova porta al consenso assembleare. Nel caso specifico, essendo il condominio composto
di due scale sarà sufficiente che il consenso venga prestato dai soli appartenenti alla scala interessata (scala B). L'apertura di nuova porta infatti consiste nella modificazione del vano scala, che è un bene in condominio parziale fra gli appartenenti a quella parte dell'edificio. Quanto alla maggioranza necessaria, non richiedendo il Regolamento una maggioranza particolare, basterà la maggioranza ordinaria ex art.1136 co.3 cod.civ., rapportata ovviamente ai soli aventi diritto al voto nella delibera.
#CONDOMINIO
INFILTRAZIONI PROVENIENTI DA CORTILE: CHI PAGA?
ALLACCI UTENZE IN CONDOMINIO: QUANDO E’ LEGITTIMO?
Le invio tale quesito per conoscere quali sono le modalità di ripartizione della spesa di impermeabilizzazione di un cortile sotto il quale sono posti i box esclusivi di alcuni condomini, accessibili da una rampa. Le infiltrazioni investono alcuni box e la loro corsia di manovra e alcuni box non sono coperti dal detto cortile, essendo ricavati sotto il fabbricato. Roberto C.) La fattispecie sembra poter essere disciplinata con il criterio di ripartizione di cui all'art.1125 cod.civ., che prevede la ripartizione della spesa in parti uguali fra i proprietari dei due diversi piani. Nel caso che ci occupa, infatti, il solaio di copertura dei locali interrati funge da sostegno al terrazzo (Cass.14-9-2005 n.18194, con un precedente in Cass.18-3-1989 n.1362 e altre). Si riporta in massima la recente sentenza, che ha innovato l'orientamento precedente: "In materia di condominio, qualora si debba procedere alla riparazione del cortile o viale di accesso all'edificio condominiale che funga anche da copertura per i locali sotterranei di proprietà esclusiva di un singolo condòmino, ai fini della ripartizione delle relative spese non si può ricorrere ai criteri previsti dall'art.1126 cod.civ. (presupponendosi l'equiparazione del bene fuori dalla proiezione dell'immobile condominiale, ma al 54
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Salve, il proprietario di un magazzino (categoria C/2) collocato in un condominio vorrebbe l'allaccio agli impianti idrico e fognario che fino ad oggi non ha mai avuto. Mi chiedo: è suo diritto averli? L’Assemblea può opporsi? (Grazia M.)
servizio di questo, a una terrazza a livello), dovendosi invece procedere ad una applicazione analogica dell'art.1125 cod.civ. il quale accolla per intero le spese relative alla manutenzione della parte della struttura complessa identificantesi con il pavimento del piano superiore a chi con l'uso esclusivo della stessa determina la necessità dell'inerente manutenzione, in tal senso verificando un'applicazione particolare del principio generale dettato dall'art.1123 co.2 cod.civ.". La spesa andrà quindi sostenuta per metà dalla proprietà dell'autorimessa e per l'altra metà da tutti i condòmini che utilizzano la detta area, secondo le quote eventualmente stabilite da Regolamento, con la precisazione che restano a carico del proprietario superiore le spese per la pavimentazione e a carico di quello sottostante l'intonaco, la tinteggiatura e la decorazione.
Buongiorno Anna, l'allaccio dell'unità immobiliare in questione agli impianti condominiali preesistenti deve ritenersi consentito ai sensi del disposto dell'art.1102 cod.civ.. A ciò non è di ostacolo l'originaria mancanza di tali allacci, nè il nuovo allaccio comporta l'alterazione della destinazione degli impianti al servizio condominiale. Al riguardo si segnala la seguente pronuncia, che si ritiene perfettamente adatta alla fattispecie in esame: 'In tema di condominio, l'allaccio di nuove utenze ad una rete non costituisce di per sè una modifica della stessa, perchè una rete di servizi - sia fognaria, elettrica, idrica o di altro tipo è per sua natura suscettibile di accogliere nuove utenze. È pertanto onere del condominio, che ne voglia negare l'autorizzazione, dimostrare che, nel caso particolare, l'allaccio di una sola nuova utenza incide nella funzionalità dell'impianto, non potendo opporsi che il divieto all'allaccio sia finalizzato ad impedire un mutamento di destinazione della unità immobiliare".
#FOODCROSSING
Quando il mare incontra la terra
Anna Maione
“Le seppie coi piselli sono uno dei più strani e misteriosi accoppiamenti della cucina. Le seppie, da vive, ignorano in modo assoluto l’esistenza dei piselli. Abitano le profondità marine, nuotano lente e quasi trasparenti in una limpida luce d’acquario, fra strane masse sospese, tra ombrelli fosforescenti che pigramente s’aprono da soli sul vuoto e da soli camminano come fantasmi; tra lanternini che occhieggiano e si spengono, tra lievi alghe lucenti che ondeggiano appena, mentre nessun alito di vento le carezza, fra forme enigmatiche e lunghe, nere, bisce immobili. Laggiù non arriva notizia del mondo esterno, dell’aria, delle nuvole. Le seppie non hanno e non possono avere alcuna idea di quelle leguminose. Bisogna dire di più: non hanno alcuna idea delle leguminose in genere e degli ortaggi. Ma che dico: ortaggi? Esse ignorano addirittura gli orti, la terra, le foglie, l’erba, gli alberi e tutto il mondo fasciato d’aria. Non sanno 56
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che in qualche parte lontana esistono i prati su cui si rincorrono fanciulle con grandi cappelli di paglia e lunghe vesti leggere tra piccole margherite; ignorano i canneti. Non vengono a contatto coi piselli che dentro il tegame sul fuoco, quando sono già spellate, tagliate a pezzi e quasi cotte, che non è certo la condizione ideale per apprezzare la vicinanza di chicchessia, si tratti pure di personaggi rispettabili come i piselli” (da “Le seppie coi piselli”, Manuale di Conversazione di Achille Campanile). Presente, in diverse varianti, nella gastronomia di quasi tutte le regioni d’Italia, Seppie coi Piselli è uno dei piatti più trasversali della
nostra Penisola. Tipico dei territori caratterizzati dalla compresenza di mare, campagna e montagna. E quando ci si ritrova a passare dal mare alla montagna all’interno dei confini di un territorio ristretto, è inevitabile che questa varietà di paesaggi abbia ripercussioni anche sull’intera tradizione gastronomica. È per questo che le Seppie coi Piselli diventano un piatto simbolico di questa peculiarità: il mare che incontra la terra. Lo stesso piatto è presente in varie regioni italiane, sia “in bianco”, con l’aggiunta di patate o cipolle o qualche fungo secco, che “in rosso ”, con un paio di pomodori freschi oppure con l’aggiunta di una certa quantità di una buona
© FOTO DI ANNA MAIONE
Seppie e piselli passata di pomodoro Le seppie sono molluschi di mare che vantano un notevole pregio commerciale e gastronomico. Possono raggiungere una lunghezza di 25 cm e hanno 10 tentacoli, due dei quali molto più lunghi. Rispetto ai “colleghi” totano e calamaro, si distinguono per un’ espansione laminare sul corpo, all’interno della quale si trova il famoso osso. Anche se la pesca delle seppie avviene tutto l’anno, l’età influisce moltissimo sulla scelta delle preparazioni in cucina (le dimensioni non sono un indicatore certo dell’età del mollusco). È anche difficile distinguere a occhio nudo un prodotto fresco da uno congelato: il colore iridescente che caratterizza questo mollusco appena pescato, infatti, primo indicatore di freschezza alla vista, si perde dopo qualche ora. È per questo che se ne consiglia l’acquisto sempre da pescivendoli di fiducia, che possano anche garantire un corretto trattamento nel percorso dal mare al consumatore. Va detto che comunque la seppia è uno degli esseri marini che sopporta meglio la surgelazione: “se perde un po’ di sapore, in compenso diventa più tenera ed è adatta, in questa forma, a tutte le preparazioni, salvo quelle che richiedono l’uso del nero ”. www.centopercentofitness.it
Imma Gargiulo
Ingredienti per 4 persone • 700gr di seppie eviscerate e spellate • 300gr pisellini di primavera • 1 cipolla ramata di Montoro • Succo di pomodoro qb • 1 bicchiere di vino bianco secco • Olio Extravergine DOP Penisola Sorrentina (frantoio Gargiulo ;-) ) • Rametti di timo • Prezzemolo • Sale Q.B. • Peperoncino fresco facoltativo Preparazione Porre un tegame dai bordi alti con olio Extravergine d’Oliva su fiamma lentissima e lasciare cuocere il peperoncino tagliato in 2. Nel frattempo tagliare a listarelle regolari i corpi delle seppie; le dimensioni sono importanti per avere una cottura uniforme. Le teste con i tentali potranno essere utilizzate per altre ricette; aggiungerle potrebbe comportare una cottura differente nei vari pezzetti. Affettare la cipolla finemente e farla appassire nel tegame da cui sarà stato eliminato il peperonci-
no. Non appena la cipolla sarà trasparente aggiungere le seppie tagliate e tamponate con fogli di carta assorbente. Alzare la fiamma e farle dorare per qualche minuto. Sfumare poi con il bicchiere di vino e lasciare andare la cottura a fiamma alta per far evaporare l’alcool del vino. Aggiungere a questo punto i pisellini, salare poco e farli cuocere lentamente coperti. Nel caso in cui i succhi si asciughino aggiungere qualche mestolo di acqua calda. Dopo 15 minuti aggiungere un pò di succo di pomodoro; questo ingrediente può essere dosato in base al gusto. La ricetta in foto ha previsto l’uso di 150ml di succo di pomodoro estivo cotto. Completare la cottura con tegame semicoperto. In totale la cottura durerà circa 30 minuti. Per completare aggiustare di sale ed aggiungere le erbe sminuzzate fresche. Buona seppia a tutti.
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#LIBRI
Libri come fari Giovanni Pepe
Con tanto affetto ti ammazzerò Autore: Pino Imperatore - Editore: DeA Planeta
Consigliato da Anna In una Napoli camaleontica e labirintica, tra i paesaggi, i profumi, i venti di mare e di terra, i sapori e gli infiniti colori delle acque, Pino Imperatore ci trascina in una nuova indagine che vedrà protagonisti l'ispettore Scapece e il commissario Improta insieme alla famiglia Vitiello al gran completo. Tutto ha inizio a Villa Roccaromana, meravigliosa dimora di Posillipo, a picco sulle onde del Golfo di Napoli, e luogo di delizie. Qui sono in corso i festeggiamenti per il novantesimo compleanno della padrona di casa, la raffinatissima baronessa Elena De Flavis, donna di classe e di garbo. Tra gli invitati spiccano i maggiori esponenti della borghesia e del mondo intellettuale e artistico partenopeo, ma anche alcuni membri del commissariato di Mergellina come Scapece, Improta e il questore. Tutto procede per il meglio fino a quando un tenore non attacca a cantare la celebre romanza dal titolo Nessun dorma 60
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e alcuni invitati iniziano ad afflosciarsi sul pavimento prede di un'improvvisa crisi di sonno. Una scena da esecuzione di massa, cui si aggiunge lo scoppio di un temporale e, contestualmente, la scomparsa della stessa baronessa insieme al maggiordomo Kiribaba. La sparizione costituisce l'elemento scatenante da cui far partire l'investigazione che si con-
centrerà, in primo luogo, sulla sfera familiare della De Flavis andando a coinvolgere i tre figli che, per nulla sconvolti dall'accaduto, sembrano essere più interessati alla spartizione dell'eredità. Ancora una volta Pino Imperatore regala un giallo condito con tutti gli ingredienti e i sapori necessari a renderlo effettivamente tale. Nonostante non sia solita fare confronti con i precedenti lavori, è però palese come questo nuovo romanzo sia ad un gradino superiore rispetto ad Aglio, olio e assassino in termini di strutturazione della storia stessa. L'autore, infatti, ha cercato di dosare una serie di elementi essenziali ma soprattutto necessari. Da una parte l'investigazione vera e propria che, pur rispettando i canoni classici e ritmici della risoluzione a cui si giungerà solamente nel finale, deve fare i conti con una nuova componente, quella ispirata dai sentimenti e dalla grande umanità dei personaggi chiamati ad assolvere i compiti dettati dalla giustizia.
Dall'altra l'introduzione di un aspetto chiave per la vicenda stessa che permette di porre la giusta attenzione su quella che è la protagonista indiscussa del romanzo, ovvero la baronessa. Per fare ciò, Imperatore, si serve delle pagine dei suoi diari, che ben si calano nella narrazione e fanno emergere il quadro di una donna che ha attraversato epoche e cambiamenti storici e sociali proteggendo la sua nobiltà d'animo. Nonostante i tormenti e le sofferenze rappresenta un modello di caparbietà e resistenza, così come la sua vicenda, a detta dello stesso autore nelle note finali, non è altro che una metafora della vita sociale contemporanea in cui sembrano valere più i sentimenti di odio che quelli di amore. A stemperare l'atmosfera generale ci pensano i siparietti comici ed umoristici della scoppiettante realtà familiare dei Vitiello che, tra un piatto e l'altro, rigorosamente servito alla trattoria Parthenope, un bicchiere di vino e una risata, vengono nuovamente
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coinvolti, questa volta in prima linea come squadra aggiunta, nelle investigazioni. Raccontandoci aneddoti del passato e soffermandosi sulle descrizioni dei luoghi in cui ci imbattiamo durante la lettura, e che al contempo la rendono educativa, Con tanto affetto ti ammazzerò è un romanzo che si legge in un soffio, complici anche una scrittura ricca di ironia, i dialoghi ben costruiti e gli episodi di vita quotidiana che esulano dal giallo. Tra rancori, gelosie e meschinità si delinea, capitolo dopo capitolo, una storia di odio, infelicità, insoddisfazione, disamore e morte. Un'inchiesta in cui tutti sembrano assassini e schiavi del denaro e dell'egoismo, capaci di distruggere ogni sfera affettiva e ogni tipo di legame. Se già il precedente romanzo vi era piaciuto, in questo ritroverete tutto quello di cui vi eravate innamorati ed anche molto di più
#GEOLOGO
Terra dei fuochi Ancora emergenza Erminio Esposito
La vicenda Terra dei Fuochi interessa una vasta area situata tra la provincia di Napoli e quella di Caserta e riguarda l'interramento ed i roghi di rifiuti tossici e speciali ed è partita nei lontani anni 2000. Sono stati arrecati in questo modo danni pesanti ed incalcolabili all'ambiente ed alla salute dei cittadini e non si contano le morti sospette; ancora oggi queste zone sono interessate purtroppo da fenomeni del genere. Nel 2007 furono addirittura emanati limiti per il pascolamento e la coltivazione da parte della Regione Campania, per la presenza di diossina su ortaggi ed erbe varie oltre la misura consentita. In relazione a questo problema la Corte di Strasburgo ha di recente avviato un processo contro il Governo italiano per la questione della Terra dei Fuochi accogliendo in via preliminare i numerosi ricorsi ricevuti da cittadini e associazioni (oltre 3.500 per il solo 2014) che denunciano la violazione dei loro diritti alla vita e al rispetto dell’essere umano, secondo quanto previsto dalla Convenzione europea dei diritti umani. A seguito dell’analisi delle denunce pervenute la Corte di Strasburgo ha deciso di dare il via al contraddittorio tra le parti, ritenendo ammissibile in via preliminare quanto viene sostenuto dai ricorrenti, comunicando al Governo l’esistenza di queste precise denunce. I soggetti ricorrenti sostengono che lo Stato non ha preso le necessarie ed opportune misure per ridurre il pericolo, nonostante fosse consapevole del rischio reale ed immediato per la vita delle persone, alcune delle quali già decedute. Secondo tali soggetti infatti 62
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lo Stato non ha intrapreso alcuna iniziativa e non ha attuato nessuna misura al fine di ridurre detto stato di pericolo. Sostengono inoltre che lo Stato non ha provveduto ad introdurre leggi o attivato misure per perseguire efficacemente i responsabili dell'inquinamento, e di non aver oltretutto informato nella maniera opportuna la popolazione sui rischi per la salute che da questa situazione ne derivava. Chiedono pertanto di condannare le autorità italiane anche per il mancato rispetto dell'articolo 10 della stessa Convenzione, riguardante la libertà di ricevere o comunicare informazioni, e che sancisce il diritto a essere correttamente informati. Il Governo dovrà pertanto in propria difesa chiarire quali misure ha adottato al fine di identificare le zone inquinate ed il loro livello di inquinamento, e cosa ha prodotto per informare adeguatamente la popolazione. Il tema rifiuti giunge finalmente ad un punto di non ritorno che si spera porti alla soluzione o quanto meno all’attenuazione del problema inquinamento; in questi giorni da parte dei carabinieri è stata avviata una nuova operazione, con il volo di un drone con l'ausilio di speciali telecamere in grado di rilevare anche le variazioni di temperatura, per monitorare dall'alto le aree maggiormente a rischio, dove purtroppo si continuano a sversare e bruciare rifiuti. Si spera pertanto, dopo la cessazione di queste attività inquinanti, che quanto prima i professionisti del settore, tra cui anche i geologi, possano dare il loro contributo per la bonifica dei suoli e delle falde dei territori coinvolti.