Anno IX • Numero 05 • MAGGIO 2014
COPIA GRATUITA I consigli per una sana alimentazione dei bambini di Carlo Alfaro
Dalla Grande Mela una nuova soluzione acustica di Tea Maione
Il cibo delle fate di Anna Maione
Trekking urbano a Massa Lubrense di Nino Aversa
sommario Anno IX • Numero 05
MAGGIO 2014 In copertina Rosanna Manzi 18 mesi di Alberi (Vico Equense) fotografata da Pino Coluccino Sant'Agnello Cell. 331.4511034 Prodotto edito da "La Mia Penisola" Dep. Aut. Tribunale di Torre Annunziata del 09.06.2010 Periodico di attualità a diffusione gratuita
Direttore responsabile Giuseppe Damiano
08 Soffri davvero d'insonnia di Luisa Buonocore - Psicologa
12 Cos'è il BLSD e qual è il suo obiettivo di Antonio Coppola - Anestesista
Progetto grafico Maurizio Manzi Bingwa Art Factory Corso Italia, 371 Piano di Sorrento (Na) Tel. 081.534.11.17 info@bingwa.it
14 Il buono e non del cybersex di Olga Paola Zagaroli - Sessuologa
16 Farmacia amica del cuore per la corretta prevenzione delle patologie cardiovascolari di Giuseppe De Simone - Farmacista
Stampa Grafica Cirillo Scafati (Sa)
18 Cura le gambe e salva la vita di Vittorio Fabbrocini - Cardiologo
22 Mézières è medicina di Daniele Grieco - Fisioterapista
24 Tutta colpa dell'otite di Mariarosaria D'Esposito - Logopedista
26 Borsite iliopsoas - illieopettinea di Barbara Martino - Chiropratica
28 Dentista come medico una funzione importantissima di Vittorio Milanese - Odontoiatra Scarica l'app sul tuo dispositivo mobile e fotografa il QR Code che trovi nelle pagine del magazine per accedere ai contenuti extra.
30 Dalla Grande Mela una nuova soluzione acustica di Tea Maione - Audioprotesista
34 I consigli per una sana alimentazione dei bambini di Carlo Alfaro - Pediatra
38 Muoviti per la prova costume di Francesca Maresca - Nutrizionista
42 Il cibo delle fate di Anna Maione
44 Il TRX RIP training di Marco Russo
46 Camp estivi 2014 di Salvatore Aiello
48 Le origini del Ping-Pong di Giuseppe Di Gregorio
50 Sorrento is Happy di Ernesto Lupacchio
54 La necessità delle leggi di Domenico Casa
56 Il vecchio nonno e il nipotino di Salvatore Spinelli
58 Condannato per aver guidato in stato di ebbrezza? di Valerio Massimo Aiello
60 Trekking urbano a Massa Lubrense di Nino Aversa
#salute&benessere
Soffri davvero
d'insonnia?
La quantità di sonno necessaria per sentirsi riposati varia da persona a persona. La media di ore di sonno comunemente consigliata è di otto a notte. Esistono, però, persone che hanno bisogno di molte ore per sentirsi riposate, mentre per altre bastano poche ore di sonno per sentirsi piene di energia e pronte ad affrontare la giornata. Quando un soggetto dorme poco, ma si sente riposato e soddisfatto del sonno non è possibile parlare d’insonnia. Si parla d’insonnia solo nei casi in cui la carenza di sonno causa problemi fisici e mentali alla persona, per un periodo abbastanza lungo. L’insonnia, infatti, può essere definita come una ripetuta difficoltà a iniziare e/o mantenere il sonno che risulta di durata e/o di qualità non soddisfacente. Fanno parte dei disturbi ascrivibili all’insonnia: • Le difficoltà all’addormentamento; • Le difficoltà a mantenere il sonno; • I risvegli precoci al mattino; • Sonno cronicamente non riposante o di cattiva qualità. Queste difficoltà comportano una serie di
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Dott.ssa Luisa Buonocore Laureata in Psicologia Clinica presso l’Università “La Sapienza di Roma”. Collabora con il Centro di Terapia Metacognitiva Interpersonale di Roma. Lunedì e Venerdì dalle 10.00 alle 13.00 333.4471904 http://bit.ly/1bFShtd
conseguenze che interferiscono con l’efficienza della persona nella sua vita quotidiana, arrivando a compromettere la vita lavorativa e relazionale: • Fatica/malessere; • Irritabilità; • Mancanza di concentrazione; • Sonnolenza; • Difficoltà di attenzione o di memoria; • Riduzione dell’energia; • Errori accidentali sul lavoro o alla guida; • Continua ansia e preoccupazione per il sonno. L’insonnia può essere un disturbo situazionale o cronico. Parliamo d’insonnia situazionale
#PSICOLOGA
Si parla d’insonnia solo nei casi in cui la carenza di sonno causa problemi fisici e mentali alla persona, per un periodo abbastanza lungo
quando dura pochi giorni o settimane (meno di tre mesi in ogni caso) ed è associata a eventi o periodi particolarmente stressanti, a dolore cronico o all’abuso di sostanze stupefacenti. L’insonnia è definita cronica, invece, se perdura da più tempo (almeno sei mesi) e in questo caso l’intervento deve essere tempestivo al fine di avere una prognosi migliore e più rapida. È possibile, inoltre, distinguere due tipologie del disturbo: l’insonnia può essere considerata primaria, quando il problema del sonno non si verifica esclusivamente nel contesto di un altro disturbo psichiatrico, medico o da abuso di sostanze; l’insonnia può essere considerata secondaria quando altri disturbi risultano prominenti nel quadro clinico generale. Sintomi ansiosi e/o depressivi sono frequenti nei pazienti che soffrono d’insonnia e necessitano di una valutazione approfondita. L’ansia si può manifestare con eccitazione somatica o cognitiva che interferisce con il processo
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di addormentamento. La depressione può essere la causa dell’insonnia, ma l’insonnia può anche causare disturbi dell’umore, quindi è bene monitorare il tono dell’umore durante il trattamento. Diverse sono le cause che si possono trovare alla base di questo disturbo. Generalmente come fattori precipitanti sono riconosciuti gli eventi stressanti, i problemi familiari, lavorativi o di salute, un’inadeguata igiene del sonno e i fattori ambientali. Alcuni fattori possono predisporre la persona a soffrire d’insonnia, ad esempio la familiarità per il sonno leggero o disturbato, uno stile cognitivo ipervigile, la tendenza a preoccuparsi per le proprie condizioni psicofisiche. Infine, sono stati individuati alcuni fattori che tendono a mantenere il disturbo, quali i comportamenti disfunzionali che il soggetto mette in atto per compensare la perdita di sonno (ad es. sonnellini diurni) oppure le credenze negative (paura di non riuscire ad addormentarsi). Se non trattata, l’insonnia può portare a conseguenze alquanto gravi. La sonnolenza diurna può causare incidenti, malumori, difficoltà sul lavoro e nel gestire le relazioni personali e affettive. Chi soffre di insonnia, può avere problemi sul lavoro, a scuola e in famiglia e può essere facilmente irritabile. Il trattamento più utilizzato per l’insonnia è quello farmacologico ma va considerato come una soluzione temporanea da utilizzare a breve termine. Il farmaco non può intervenire sulle cause all’origine dell’insonnia per cui è bene affiancare un trattamento di tipo psicoterapeutico. La Cognitive Behavioral Therapy for Insomnia è una forma di terapia cognitivo-comportamentale breve mirata alle difficoltà del sonno. L’obiettivo primario di questo trattamento è di migliorare la qualità/quantità del sonno e le conseguenze diurne del disturbo. Un valido aiuto nel trattamento dell’insonnia possono essere le tecniche di rilassamento e la Mindfulness Based Stress Reduction, una pratica di meditazione terapeutica molto efficace nella riduzione dello stress. Bibliografia: Morin C.M., Espie C.A. Insonnia. Guida alla valutazione e all’intervento psicologico. Ed. it. a cura di D. Coradeschi e C. Sica, Milano: McGrawHill. (2004).
#ANESTESISTA
Cos’è il BLSD
e qual’è il suo obiettivo Dott. Antonio Coppola
Cos’è il BLSD e qual’è il suo obiettivo
Medico, pediatra, rianimatore, anestesista specializzato nella terapia del dolore 338.1705569
Le manovre di BLS (Basic Life Support) garantiscono il pronto riconoscimento del grado di compromissione delle funzioni vitali (fase di valutazione) e il supporto del respiro e del circolo (fase dell’azione), fino al momento in cui possono essere impiegati mezzi efficaci a correggere la causa che ha determinato l’arresto cardiaco. Il BLS va considerato perciò come “procedura di mantenimento”, temporanea: in alcuni casi può di per sé correggere la causa e La sopravvivenza senza esiti invalidanti dopo un arresto cardiaco dipende dalla corretta realizzazione di una serie di interventi integrati e consecutivi uno all’altro. La metafora della “catena della sopravvivenza” sintetizza il migliore approccio, secondo le attuali conoscenze, al trattamento delle persone vittime di ACC e sottolinea l’importanza della sequenzialità e precocità degli interventi. La mancata attuazione di una delle fasi del soccorso rende ridottissime le possibilità di sopravvivenza.
La morte cardiaca improvvisa è un evento frequente e di grande rilevanza sociale, tanto da essere ritenuta, da autorevoli società scientifiche, la più importante emergenza medica. La morte cardiaca improvvisa è la cessazione brusca ed inattesa dell’attività circolatoria che comporta l’arresto del flusso di sangue e dell’apporto di ossigeno al cervello, con conseguente improvvisa perdita della coscienza e la cessazione dell’attività respiratoria. L’insorgenza di questo evento può essere o meno preceduta dai così detti “segni di allarme”, quali dolore o senso di oppressione al centro del torace o localizzato alle spalle, al collo, alla mandibola o alla parte superiore dell’addome in corrispondenza dello stomaco, sudorazione, nausea, sensazione di “mancanza di respiro” o di debolezza. I sintomi possono comparire sotto sforzo o a riposo e con vari gradi di intensità.
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I quattro anelli della catena sono: 1° ANELLO: riconoscimento della gravità del problema e attivazione precoce del sistema di emergenza sanitaria, telefonando al 118; 2° ANELLO: inizio precoce delle procedure di RCP, che può aggiungere minuti preziosi al tempo utile per la defibrillazione e prevenzione del danno anossico cerebrale; 3° ANELLO: defibrillazione precoce, altro anello critico per il trattamento dell’ACC, grazie ai DAE oggi è possibile far erogare questa “terapia” da un maggior numero di operatori; 4° ANELLO: inizio precoce del trattamento intensivo medico avanzato (ACLS), perché dopo una defibrillazione efficace la persona ha comunque bisogno di cure specialistiche per la stabilizzazione e per il trasporto in ospedale. continua sul prossimo numero
#SESSUOLOGA
Il buono e non del cybersex Dottoressa
Olga Paola Zagaroli Sessuologa Lunedì e Giovedì dalle 15,30 alle 17,30 335.8709595 http://bit.ly/1euymof
Inizio questo articolo con uno stralcio di una famosa frase di Albert Einstein: “Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità”. È da qui che faccio partire la mia riflessione di oggi. Riflessione, appunto, e non giudizio! L’argomento che sto per trattare è di quelli che facilmente ti portano ad esprimere un giudizio, e quindi farò del mio meglio per astenermene. Oggi vi parlo di cybersex, il sesso online, ma da una prospettiva che forse per alcuni di voi risulterà davvero inaspettata. Sì, perché chi pensa che il sesso online sia solo siti porno, chat erotiche e webcam, beh! deve aggiornarsi. Oggi il cybersex è molto (forse già troppo), di più. Esistono sul mercato strumenti per la “teledildonica”, ovvero la stimolazione dei genitali a distanza. Sembra incredibile che la tecnologia sia arrivata a tanto! Sebbene, in realtà, il sogno di fare sesso a distanza ha radici lontane: già nel 1974, un sociologo americano, proprio immaginando la possibilità di manovrare giocattoli sessuali a distanza, coniò il termine “teledildonica”. Fu tuttavia negli anni ’90 che ci furono i primi tentativi di vibratori con telecomando che funzionavano fino a una distanza di 10 metri. Fino ad arrivare ai nostri giorni con vibratori collegati all’iPod, che si azionano a ritmo di musica, o al trillare del cellulare; o ancora, la maglietta che via bluetooth può simulare un abbraccio o una carezza; ma la vera innovazione (almeno per il momento!!) si è avuta grazie alla tecnologia della console Wii della Nintendo, attraverso la quale, due ingegneri hanno creato il sistema “Oioo”,
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dotato di un vibratore per lui a forma di anello e uno per lei classico, che si comandano col telecomando. Dalla collaborazione con Skype, questo sistema è in grado di essere manovrato a qualsiasi distanza attraverso un pc. Ebbene, se questi strumenti vengono utilizzati all’interno di una vera relazione di coppia possono rappresentare un divertimento in più, un complemento, o un sostituto per periodi di lontananza, ma se vengono scelti come principale o unico mezzo di appagamento sessuale, possono essere causa di sessodipendenza: la masturbazione derivata da stimolazioni online, che produce questa sindrome compulsiva in cui la persona passa la maggior parte del tempo davanti al pc in cerca di stimoli sessuali, e, come per tutte le dipendenze, è difficile e faticoso guarirne. Ciò che oggi preoccupa di più è la facilità di accesso ai giovani, l’abuso di internet può provocare alterazioni nei modelli di eccitazione fino a far arrivare a perdere interesse per il sesso reale o a pensare che un partner sia controllabile a proprio piacimento come fosse un videogame.
#FARMACISTA
Farmacia Amica del Cuore per la corretta prevenzione delle patologie cardiovascolari Dott. Giuseppe De Simone Laureato in Farmacia e Specializzato in Scienza e tecniche delle piante officinali presso l’Università Federico II di Napoli. 335.5302988 http://bit.ly/1ghBPqX
È un nuovo progetto che la farmacia offre per accrescere la consapevolezza di giovani e adulti su corretto stile di vita e controllo dei principali indicatori da tenere d'occhio per ridurre i rischi cardiovascolari. Il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari cresce innanzitutto con l’aumentare dei valori pressori. Un soggetto con valori di pressione sistolica di 120 mm Hg (considerati assolutamente normali) ha comunque un rischio cardiovascolare leggermente superiore a chi presenti una pressione sistolica di 110 mm Hg. Tuttavia, secondo il consenso degli esperti, si ritiene che il rischio cardiovascolare aumenti al punto di giustificare un intervento terapeutico, anche farmacologico, in presenza di valori di pressione pari o superiori a 140 mm Hg, per quanto riguarda la pressione sistolica (la “massima”) e/o pari o superiori a 90 mm Hg, per quanto riguarda la pressione diastolica (la “minima”). Valori pressori compresi tra 140/90 e 160/100 sono definiti ipertensione arteriosa di grado 1, tra 160/100 e 180/110 si parla di ipertensione arteriosa di grado 2 e, oltre i valori di 180/110, si parla di ipertensione arteriosa di grado 3. Anche l’obesità è associata a numerose patologie, come la malattia cardiovascolare, il diabete mellito tipo 2, l’ipertensione arteriosa, alcune neoplasie e malattie respiratorie, come la sindrome delle apnee ostruttive notturne. In particolare l’obesità rappresenta un fattore di rischio indipendente per malattia cardiovascolare e si associa a un aumentato rischio di morbidità e mortalità, così come a una riduzione dell’aspettativa di vita. L’obesità può influenzare il sistema
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cardiovascolare sia attraverso fattori di rischio ben noti quali la dislipidemia (colesterolo e trigliceridi alti), l’ipertensione arteriosa, la ridotta tolleranza ai carboidrati, i mediatori di infiammazione, lo stato protrombotico e i disturbi della funzionalità respiratoria, sia tramite meccanismi non ancora del tutto conosciuti. È altresì noto che il diabete di tipo 2 si associa ad un’aumentata incidenza di complicanze cardiovascolari (CV) su base aterosclerotica, soprattutto a carico delle arterie coronarie, delle arterie periferiche e del sistema cerebrovascolare. Numerose evidenze indicano che anche le alterazioni della regolazione glicemica che precedono il diabete si possono associare ad un aumentato rischio CV1. Di conseguenza, le categorie borderline di alterata regolazione glicemica (impaired fast glucose, IFG) e ridotta tolleranza ai carboidrati (impaired glucose tolerance, IGT) dovrebbero essere considerate non solo fattori di rischio per lo sviluppo di diabete, ma anche fattori associati allo sviluppo di complicanze sia macrovascolari che microvascolari. L’attività fisica, inoltre, se svolta in modo regolare e costantemente produce nel nostro organismo delle modificazioni favorevoli. Molteplici sono gli effetti nell’ambito dell’apparato cardiovascolare, del metabolismo, delle capacità motorie, nonché della psiche. Uno degli effetti più evidenti di chi pratica regolarmente attività fisica è la riduzione della frequenza cardiaca a parità di lavoro eseguito. Questo è senza dubbio un effetto favorevole per l’apparato cardiovascolare. Il soggetto sano che pratica attività fisica mette una buona ipoteca sul suo stato di salute in quanto allontana la possibilità futura di eventi cardiovascolari (prevenzione primaria). Per colui che invece ha già avuto un evento cardiovascolare l’attività fisica allontana l’evenienza che la malattia si ripresenti o che comunque progredisca (prevenzione secondaria). Nei prossimi giorni in farmacia si potranno programmare momenti di screening gratuiti in cui conoscere parametri utili a controllare il proprio stato di salute.
#CARDIOLOGO
Cura le gambe e salva la vita Professor Dottor
Vittorio Fabbrocini Cardiologo e Internista, è stato Libero Docente presso l’Università di Napoli, Primario ospedaliero e poi Cardiologo ambulatoriale a Napoli. Giornalista pubblicista, già Redattore scientifico de "IL MATTINO" di Napoli 338.4086506 v.fabbrocini@alice.it http://bit.ly/1gCxr2Z
In Europa ed in Italia gli specialisti cardiovascolari mettono in guardia i cittadini sui rischi causati dalle arteriopatie agli arti e infarti cardiaci che l'accompagnano
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Quello che sino a pochi anni fa era da considerarsi solo per la prevenzione delle malattie coronariche, cioè tenersi lontano dai cosiddetti "fattori di rischio", oggi con i nuovi studi e ricerche questa attenzione va posta anche per prevenire le malattie delle arterie degli arti. L'alimentazione ricca di grassi, la pressione arteriosa elevata non curata, il diabete non trattato, il fumo di sigaretta, l'obesità, il sovrappeso, tutti nell'elenco dei "fattori di rischio", sono responsabili di causarci non solo dei danni al cuore ma anche alle arterie ed in particolar modo a quelle degli arti inferiori. Si ha la formazione anche in queste zone di depositi di grasso che in seguito formano delle vere e proprie placche, capaci di ostacolare il normale passaggio del sangue arterioso proveniente dal cuore e diretto ai muscoli e tessuti degli arti.
La malattia delle vetrine L'ostacolo alla circolazione arteriosa in periferia determina una mancanza di arrivo anche di Ossigeno, necessario al muscolo che esercita un'attività motoria. Così per chi soffre di questi disturbi allorchè cammina o sale le scale si determina una sofferenza muscolare caratterizzata da un dolore da crampo ai muscoli dell'arto: polpaccio, coscia, gluteo, per cui ha bisogno immediato di fermarsi. Per questo motivo chi ne soffre se si trova per la strada si ferma e finge di osservare le vetrine per un
#CARDIOLOGO
cardiovascolari) ha promosso una campagna pubblicitaria su cartelloni in strada, nelle stazioni ferroviarie e alle fermate dei bus con la scritta "Le gambe ti stanno uccidendo". In Italia molte Regioni a cura della Società Italiana di Patologia Vascolare da alcuni anni stanno svolgendo delle indagini conoscitive sui diversi territori per questa malattia..
L'indice caviglie-braccia consente la diagnosi dell'Arteriopatia
Diagnosi e Frequenza
po' di tempo. Il riposo fa cessare il dolore per la momentanea inattività, ma il dolore riprende con il camminare. Questo comportamento ha fatto definire comunemente la sofferenza come la malattia delle vetrine. Di questa Sindrome ne abbiamo dato già delle informazioni in un nostro precedente articolo. In termini medici si tratta di Arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori o Pad e la sua sintomatologia come "claudicatio intermittens". La complicanza di questa malattia, se non si interviene in tempo, è la formazione di processi cancrenosi a carico del piede dell'arto interessato e l'amputazione.
Arteriopatia e infarto Oltre alle alterazioni che si verificano a carico delle arterie interessate dalla malattia è stato rilevato che con molta frequenza si possono osservare contemporaneamente delle identiche alterazioni, come placche aterosclerotiche, anche a carico delle coronarie. Quindi rischi di condizioni ischemiche del cuore e conseguente infarto. Così per coloro che hanno avuto un infarto quasi sempre può comparire una Arteriopatia obliterante agli arti. Questo abbinamento delle malattie Arteriopatia e Infarto cardiaco ha messo in allarme i Centri Cardiovascolari di molti Paesi. La Circulation Foundation (Organizzazione in Inghilterra che promuove e finanzia ricerche su cause, trattamenti e prevenzione delle malattie
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In presenza di disturbi agli arti, specie dei caratteristici dolori, basta fare il controllo dei battiti arteriosi agli arti inferiori e il rapporto tra la pressione arteriosa alle caviglie ed alle braccia. Di regola l'indice caviglia/braccia (ABI) è normale se compreso tra 0,91 e 1,30. L'ausilio di ulteriori accertamenti, come il Doppler e l'Ecocolordoppler ed eventualmente l'Arteriografia, consentono di precisare il tipo e la sede dell'occlusione vasale. L'Arteriopatia ostruttiva è poco frequente negli uomini al di sotto dei 50 anni, mentre la percentuale aumenta con l'età e sale al 18 per cento tra i 70-75 anni. Nelle donne la percentuale dei casi è molto ridotta, circa l'11 per cento in età più avanzata. In Europa sei Paesi (Belgio, Olanda, Svizzera, Grecia, Francia e Italia) hanno realizzato il "Progetto Pandora" per valutare la frequenza delle Arteriopatie periferiche. E' emerso che in Europa il 28 per cento della popolazione soffre di questa forma di arteriopatia ed in Italia sono circa 2,4 milioni di persone.
La cura e la Prevenzione Oggi v'è una cura immediata che consente il passaggio del sangue dove c'è l'ostacolo con moderni procedimenti, come l'applicazione di particolari cateteri per la dilatazione del vaso e se necessario viene introdotta una retina circolare che si dilata una volta sistemata nell'arteria (stent). Ma occorre anche una cura medicamentosa con farmaci antitrombotici, vasodilatatori ed altri, a secondo della necessità. Anche lo stile di vita deve essere modificato. Innanzitutto va abolito subito il fumo di sigarette, che indubbiamente peggiora la malattia in atto e ne favorisce la comparsa. Poi una sana alimentazione, con abolizione di cibi ricchi di colesterolo e acidi grassi saturi, come il burro, lo strutto e grassi in genere. Infine praticare una attività fisica, come una passeggiata a passo svelto ogni giorno per almeno 40-60 minuti, può prevenire e migliorare le condizioni della malattia.
#FISIOTERAPISTA
Mézières è medicina Informazioni a tutela del paziente
Dott. Daniele Grieco Fisioterapista Specializzato in rieducazione posturale secondo il metodo Mézières
Così recita il professore Jean Marc Cittone, insegnante internazionale del metodo Mezieres, ai suoi discenti, all’inizio di ogni corso: “Mezieres è un’insieme di strumenti terapeutici, il principio del trattamento è la postura che ha come obiettivo quello di aumentare l’estensibilità muscolare, al fine di riequilibrare l’intero assetto corporeo.” Si basa sui principi fondamentali scoperti dalla fisioterapista Françoise Mézières: le catene muscolari, il controllo riflesso della postura, i riflessi antalgici, le nozioni di compensazione (iperlordosi, asimmetrie e blocco diaframmatico in inspirazione) e trova applicazione in tutti i problemi di carattere posturale. La più grande controindicazione è la scarsa compliance del paziente, il quale è il vero fulcro della riuscita del trattamento. La Commissione Nazionale per la Formazione Continua, sulla base dell’Accordo Stato-Regioni del 5 novembre 2009 ha adottato la seguente determina: “…il metodo Mézières rientra tra le attività formative delle Medicine non convenzionali, in quanto tale, è proponibile per la figura professionale del medico". Nel 2013 poi vi è stata una rettifica che ha stabilito che il Metodo Mézières è praticabile, oltre che dal medico, anche dal fisioterapista, istituendo a riguardo uno specifico gruppo di lavoro per approfondire eventuali ulteriori aspetti
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della questione. (http://ape.agenas.it/comunicati/ comunicati.aspx?ID=49) Con tale delibera risulta finalmente chiaro che a praticare tale metodo siano autorizzate le figure del medico e del fisioterapista. Ma chi è in realtà il fisioterapista? Il Fisioterapista è un professionista della Sanità in possesso del diploma di Laurea o titolo equipollente, che lavora, sia in collaborazione con il Medico e le altre professioni sanitarie, sia autonomamente, in rapporto con la persona assistita, valutando e trattando le disfunzioni presenti nelle aeree della motricità, delle funzioni corticali superiori e viscerali conseguenti ad eventi patologici, a varia eziologia, congenita o acquisita. Elabora, anche in équipe multidisciplinare, la definizione del programma di riabilitazione volto all’individuazione ed al superamento del bisogno di salute del disabile; pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive utilizzando terapie fisiche, manuali, massoterapiche e occupazionali; propone l’adozione di protesi ed ausili, ne addestra all’uso e ne verifica l’efficacia; verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale. Svolge attività di studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi sanitari ed in quelli dove si richiedono le sue competenze professionali. Ci teniamo a chiarire bene ciò per tutela del paziente e della sua salute, in quanto affidarsi a figure professionali non incluse tra quelle menzionate potrebbe avere effetti opposti a quelli desiderati. (scritto in collaborazione con il dott. Francesco Di Maio)
#LOGOPEDISTA
Tutta colpa dell'otite Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito Laureata in Logopedia presso l’Università Federico II di Napoli Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00 338.3191494 http://bit.ly/1c9PCsk
L'infiammazione della cassa timpanica, vale a dire l'otite media, è una delle patologie più incidenti nel bambino nei primi sei mesi di vita ed è la più frequente causa di perdita uditiva nei primi 3 anni. Si tratta di un'infezione di natura batterica o virale, caratterizzata dal ristagno di versamentodi muco all'interno dell'orecchio medio. Tanti i possibili fattori di rischio. • La stagionalità: tipica delle stagioni fredde, l'otite media tende a regredire in maniera spontanea con le temperature più calde, proprie del semestre primavera- estate. • L'età del paziente: all'altissima incidenza in età pediatrica, si contrappone una brusca diminuzione in età adolescenziale e di più adulta. • Il sesso. Si osserva una netta prevalenza nel sesso maschile. • Allattamento artificile ed uso prolungato del biberon e del ciuccio. • Allergopatie ed esposizione al fumo passivo. • Iperplasia adenoidea. • Bruschi cambiamenti di pressione atmosferica, infine, possono rappresentare delle condizioni scatenanti o quantomeno predisponenti. Dopo il primo esordio acuto l'otite può denire "ricorrente", con ricadute sistemiche nel periodo invernale. La caratteristica dell'intermittenza del disturbo e dell'ipoacusia che esso può determinare, rappresentano sovente gravi impedimenti per lo sviluppo del linguaggio e quindi per la qualità di vita del soggetto. La perdita uditiva in età precoce rappresenta la complicanza più frequente dell'otite media ricorrente: l'essudato presente nell'orecchio medio determina un aumento dell'impedenza della membrana timpanica, con la conseguente difficoltà da parte del soggetto di ricevere ed
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elaborare le informazioni acustiche. Risulta infatti consigliabile l'esecuzione dei test audiometrici nei casi in cui l'otite duri da oltre 3-6 mesi o nell'eventualità di un ritardo di linguaggio associato. La prognosi dell'otite è generalmente benigna ed il paziente va incontro, nella maggior parte dei casi (anche in quelli non diagnosticati), alla completa regressione della sintomatologia. Tuttavia debellare l'otite non ha un effetto risolutivo immediato sul deficit linguistico, secondario all'ipoacusia transitoria e le conseguenze comunicative per il soggetto possono persistere e risultare ancora compromesse. Il diverso livello di severità della deprivazione uditiva, infatti, interferisce in maniera più o meno marcata sulla maturazione linguistica; la compromissione può spaziare dalla semplice carenza nell'acquisizione di schemi fonoarticolatori a deficit più estesi delle competenze linguistiche o relativi all'apprendimento scolastico. La valutazione logopedica, con strumenti ed aspettative differenti fasce d'età, ha lo scopo di indagare il linguaggio e la comunicazione del soggetto, mediante l'analisi dei diversi livelli. • Fonologico: analizza le capacità del soggetto di articolare i suoni della lingua (evidenziando eventuali dislalie audiologiche) e di combinarli tra loro in parole e frasi. • Morfo-sintattico: in assenza di deficit uditivi o cognitivi inizia a svilupparsi intorno ai 24 mesi. • Lessicale: mediante comparazione del vocabolario del bambino a standard di riferimento. • Pragmatico: relativamente agli scopi ed alle funzioni del linguaggio stesso. Nei soggetti in età scolare risulta necessaria una valutazione dettagliata delle competenze di lettoscrittura. Un deficit acustico, anche di grado lieve, può avere gravi ripercussioni sull'apprendimento. La facile affaticabilità, la distribilità e la difficoltà nell'acquisire i contenuti scolastici vengono spesso male interpretate da insegnanti e familiari che attribuiscono tali carenze alla pigrizia o all'insufficiente impegno del ragazzo. Quindi....apriamo bene le orecchie e che il messaggio arrivi ..."forte e chiaro"!!!
#CHIROPRATICA
Dolore al Bacino: Borsite
Borsite iliopsoas illieopettinea Dott.ssa Barbara Martino Laureata in chiropratica all’AngloEuropean College of Chiropractic in Bournemouth (Inghilterra), membro dell’A.I.C. Tutti i giorni dalle 12.00 alle 16.00 349.1381175 http://bit.ly/1ddlb6M
Come già accennato il mese scorso con il termine borsite s’intende l’infiammazione della borsa che è un sacco riempito di fluido sinoviale lubrificante situato tra i muscoli, i tendini, la pelle e le ossa la cui funzione è di ridurre l'irritazione e l'attrito tra i tessuti. Quest’articolo analizza la borsite iliopsoas/ illieopettinea nello specifico.
Anatomia Il muscolo ileo-psoas è il principale protagonista nel determinare la posizione del bacino, del tratto lombare e, di conseguenza, dell'intera postura. L'ileopsoas è il più potente muscolo flessore dell'anca. La sua forza supera perfino quella del quadricipite femorale. L'ileopsoas è formato da due muscoli principali: Iliaco (Illeo) che ha origine su tutta la parte interna dell'ala iliaca e Grande Psoas che origina sui processi trasversi, sui corpi vertebrali e sui dischi dell'ultima vertebra toracica (T12) e delle vertebre lombari (L1-L5). Le fibre delle due fasce muscolari decorrono anteriormente, passano sotto il legamento inguinale e,
riunendosi, s’inseriscono sul piccolo trocantere femorale. Tra la parte anteriore dell’articolazione dell’anca e il muscolo illeopsoas si trova la più grande borsa presente nel corpo umano: la borsa ileopsoas che riduce l'attrito tra il muscolo ileopsoas e il femore.
Cause della borsite illiopsoas Questo tipo di borsite è spesso causato dalla ripetitiva contrattura dei muscoli flessori dell'anca per lungo tempo. Ecco perché attività come la corsa, andare in bicicletta, camminare a piedi in salita, saltare e danzare sono spesso associate con questa sindrome. Sono a rischio anche coloro che praticano sport che richiedono calci, movimenti laterali, flessioni e squat. Inoltre le condizioni delle strutture anatomiche elencate di seguito possono contribuire allo sviluppo della borsite: • Instabilità muscolare e dei legamenti del bacino • Rigidità muscolare o indebolimento dei muscoli posteriori della coscia e glutei • Problemi di biomeccanica causate da un’andatura scorretta o problemi ai Piedi, alle caviglie e alle ginocchia. • Differenza nella lunghezza delle gambe In ultimo anche altre patologie sistemiche esistenti nel bacino possono provocare l’irritazione della borsa come: • Artrite Reumatoide • Osteoartrite.
Sintomi Il dolore è presente nella parte anteriore dell'anca e può irradiarsi nella parte bassa della schiena, nei glutei fino al ginocchio. Alla palpazione dell’inserzione del muscolo illeopsoas sulla cresta iliaca possono essere presenti indolenzimento e contratture accompagnate da dolore. Un “click” può essere udito nella parte anteriore dell’anca durante la flessione della gamba non sempre associato a sofferenza. Rigidità e dolore, inoltre, si possono manifestare dopo il riposo o al mattino e aggravarsi durante l’attività fisica.
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Diagnosi La borsite illeopsoas è di solito identificata sulla base dei sintomi e da un esame fisico effettuato dal medico. L’analisi diagnostica comprende la palpazione della zona dolorosa dell’anca e delle gambe e l’effettuazione di test ortopedici specifici: il dolore è riprodotto con flessione dell’anca contro resistenza e con estensione passiva dell’anca. L’analisi strumentale avviene attraverso l’ecografia poiché la borsite illeopsoas è un'infiammazione dei tessuti molli (borsa e tendini). Inoltre, una radiografia può essere utile a escludere la presenza di artrosi e speroni ossei che possono causare l’infiammazione.
Trattamento La borsite illeopsoas è curata con successo attraverso l’utilizzo di aggiustamenti chiropratici che contribuiscono a ripristinare la normale biomeccanica del bacino alleviando la pressione, spesso, eccessiva esercitata sulla borsa e sui tendini. Oltre agli aggiustamenti chiropratici per gestire efficacemente questo tipo di patologia possono essere usate altre modalità terapeutiche come: Crioterapia; Trigger point therapy; Stripping massage; Kinesio taping; Stretching ed esercizi di rilascio muscolari (muscle release technique) per contribuire a ripristinare la gamma completa di movimento dell'anca, ad alleviare tensioni
muscolari e rinforzare i muscoli del bacino e delle gambe.
Prevenzione Ci sono una serie di tecniche che aiutano a prevenire la borsite ileo psoas: Un completo e corretto riscaldamento aiuta a preparare i muscoli e tendini per qualsiasi attività sportiva successiva. Senza un adeguato riscaldamento questi ultimi saranno contratti e rigidi in quanto il flusso di sangue nella zona dell'anca sarà limitato privando i muscoli di ossigeno e di sostanze nutritive. Inoltre, quando i muscoli e i tendini sono flessibili ed elastici, sono in grado di muoversi senza essere allungati. Se, tuttavia, rimangono rigidi, come avviene sottoponendosi ad attività fisica senza riscaldamento, è abbastanza facile per questi ultimi essere spinti oltre la soglia naturale di movimento. Quando questo accade, si possono verificare stiramenti, distorsioni e strappi muscolari. Il riposo e il recupero sono molto importanti; soprattutto per gli atleti o individui il cui stile di vita comporta un’attività fisica intensa. Infine, gli esercizi di rafforzamento dei muscoli dei fianchi, della parte bassa della schiena e dei glutei sono essenziali per prevenire questo tipo di borsite e dare stabilità a tutto il bacino.
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#ODONTOIATRA
Dentista come medico una funzione importantissima Dott. Vittorio Milanese Laureato in Odontoiatria e protesi dentiaria presso l’Università di Napoli. Socio dell’A.N.D.I. Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00 338.4698121 http://bit.ly/1kh4FtU
Frequentare lo studio dentistico per curarsi denti e gengive equivale sotto tutti i punti di vista a sottoporsi ad una “visita medica”. È importante sapere che alcune patologie, soprattutto a carico delle gengive e del parodonto (l’insieme di tessuti che sostengono il dente), possono “sistematizzare a livello dell’intero organismo”. In buona sostanza è noto che alcuni microbi nocivi presenti nel caso di patologie infiammatorie a carico appunto di gengive e tessuto parodontale (gengiviti e peridontiti) possono in alcuni casi, soprattutto in soggetti predisposti e con un sistema immunitario deficitario, “migrare” in altri distretti corporei provocando seri danni. È il caso per esempio delle valvole cardiache, delle articolazioni, dei reni, delle tonsille. È dimostrata la stretta correlazione tra patologie
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a carico del cavo orale e di alcuni importanti distretti dell’organismo. Recenti ricerche sembrano avvalorare anche l’ipotesi “opposta”; patologie sistemiche, a partire dal diabete mellito, influiscono negativamente sui tessuti gengivali ed in generale di tutta la bocca. Questo vale anche per altre gravi malattie quali forme leucemiche ed AIDS. Altrettanto si può dire dei riflessi negativi sullo stato di salute del cavo orale che molte terapie per la cura di diverse malattie, siano esse benigne che maligne, possono comportare. Il recarsi dal dentista per curare denti e gengive equivale in sostanza ad un vero e proprio approccio medico: il dentista potrà valutare anche attraverso la prescrizione di una serie di esami ematochimici e non solo, lo stato di salute complessivo del paziente. Ecco quindi che sottoporsi ad un controllo odontoiatrico ogni sei mesi consente di prevenire non solo carie ed altre patologie della bocca, non ultime forme tumorali, ma permette al vostro dentista anche di valutare eventuali ripercussioni sistemiche di tali patologie rispetto all’intero organismo. Dentista come medico anzitutto: una funzione importantissima. fonte: Sorriso News
#AUDIOPROTESISTA
Dalla Grande Mela una soluzione acustica nuova e rivoluzionaria Dott.ssa Tea Maione Laureata in Tecniche Audioprotesiche Martedì dalle 9.00 alle 11.00 338.9648341 http://bit.ly/1gXjdO7
Un’altra grande innovazione dal mondo audioprotesico, il 16 maggio saremo a Milano, perché oggi è Milano “la Grande Mela”, parteciperemo ad una convention che aprirà all’audioleso un nuovo mondo. L’apparecchio acustico “Made for iPhone” che consentirà un udito personalizzato a milioni di persone. In questo articolo vi darò solo un accenno poiché è tutto coperto dal segreto stampa e queste poche informazioni arrivano da Minneapolis dove è stato presentato a marzo. La Starkey Hearing Technologies, casa madre americana, una delle aziende leader a livello mondiale nell’industria della tecnologia acustica, nel cuore di Milano al 31° piano del Grattacielo Pirelli, sarà presentato un apparecchio acustico Made for iPhone, progettato per essere compatibile con iPhone, iPad e iPod touch. Consentirà a milioni di persone che vorranno risolvere la perdita uditiva di avere una nuova opzione. Disponibile negli Stati Uniti a marzo ed in Italia da fine maggio, questo apparecchio acustico collega tutte le migliori tecnologie in campo acustico ad iOS per ottenere una soluzione acustica rivoluzionaria, che semplifica ogni aspetto della vita, dalle conversazioni alle telefonate, all’ascolto della musica. Si collegherà tramite un app di controllo dell’udito, disponibile per download gratuitamente in App Store.
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Leggevo un affermazione di Dave Fabry, vice presidente dei servizi audiologici e professionali in Starkey, che chiariva quanto questo apparecchio così innovativo fornisca nuovi standard di performance e personalizzazione, con un controllo efficace ed un ottima connessione con i sistemi iOS. Interagendo con le caratteristiche iOS, che consentono telefonate e chiamate Face Time, ascolto di musica e utilizzo di Siri. Utilizza la tecnologia TruLink e i dispositivi iOS compatibili per soddisfare le esigenze degli audiolesi, si collega facilmente ai dispositivi iPhone, iPad e iPod touch, ma è una soluzione acustica dotata di tutte le migliori caratteristiche degli apparecchi Starkey leader nella soluzione dell’ipoacusia, come la cancellazione del feedback, la gestione del rumore adattiva e di direzionalità. Vi rimando nel prossimo articolo per descrivervi l’evento e la proposta innovativa della grande Mela, e vi ricordo un immagine di diversi anni fa del Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, che fece il giro del mondo, foto in cui egli mostrava con orgoglio il suo allora innovativo apparecchio acustico, piuttosto vistoso. America docet!
#alimentazione I consigli degli esperti per una sana e corretta
alimentazione dei bambini Dottor
Carlo Alfaro http://bit.ly/1dzh7MF
La qualità dell’alimentazione sin dal momento della nascita e ancor prima quella della madre influenzano il benessere del bambino non solo nell’immediato, condizionandone l’ottimale sviluppo psico-fisico, ma per tutta la vita, agendo su sviluppo neurologico, apprendimento, comportamento, metabolismo, pressione arteriosa, mineralizzazione ossea, immunità, e determinando la futura insorgenza di malattie (“programming”), esempio obesità, diabete, ipertensione, infarto, ictus, tumori, osteoporosi, disturbi del sistema nervoso. Esistono in particolare dei periodi critici dello sviluppo, in cui il ruolo dell’alimentazione è più cruciale nel “costruire” in modo corretto la struttura e la funzione di diversi organi e apparati (“finestre sensibili”): l’epoca pre-concezionale, l’epoca pre-natale, i primi due anni di vita, l’adolescenza. Il venir meno dei nutrienti giusti nei periodi critici è come se si interrompe la corrente durante il ciclo del forno o della lavatrice: al ripristino della corrente, il risultato finale sarà
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compromesso, perché gli organi hanno avuto carenza nel momento in cui facevano lo “sprint”. Dobbiamo quindi considerare gli alimenti come dei principi attivi che, al pari dei farmaci, interagiscono con l’organismo programmandone la salute o la malattia. Le regole sancite dai Pediatri per garantire un’alimentazione ottimale nell’infanzia possono essere schematicamente divise in tre momenti: Allattamento, Svezzamento, Alimentazione dopo il primo anno di vita.
Allattamento
1.
Promuovere l’allattamento al seno per il più tempo possibile. Il latte materno rappresenta la migliore alimentazione per il bambino ed è una scelta importante per la sua salute. I suoi vantaggi comprendono completezza nutrizionale, proprietà anti-infettive, riduzione dell’incidenza di allergie e intolleranze alimentari, risparmio economico, riduzione di patologie a distanza (obesità, aterosclerosi). La stragrande maggioranza delle donne, se lo desidera, può allattare, ma spesso ansia, senso di inadeguatezza, eccessiva preoccupazione per la crescita in peso del neonato, cattiva interpretazione del suo pianto, influenza dei familiari, le “smontano”. Il corpo della mamma è pronto fin dalla gravidanza, e il meccanismo fisiologico alla base della produzione del latte è in fondo semplice: il seno
#PEDIATRA produce latte se viene stimolato dalla suzione del bambino. E’ importante informare le donne già durante la gravidanza sui vantaggi e sulla tecnica di conduzione dell’allattamento al seno. Incoraggiare l’allattamento al seno a richiesta, evitando rigidità negli orari, perché ciò può favorire l’abbandono della pratica così salutare dell’allattamento al seno. Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, nelle prime ore di vita. Non dare tettarelle artificiali o ciucci durante il periodo iniziale dell’allattamento al seno. Da anni si dibatte se l’uso del succhiotto sia un bene o un male, ma da che è stato dimostrato che si associa ad un rischio ridotto di morte improvvisa neonatale, l’AAP (American Academy of Pediatrics) adesso lo raccomanda durante i periodi di sonno diurno e notturno nel primo anno di vita. Per i neonati allattati al seno, viene consigliato di rimandare l’uso del succhiotto a quando l’allattamento sia ben consolidato, cioè all’età di 2 settimane. Aiutare le madri perché comincino ad allattare al seno entro mezz’ora dal parto. Consigliare alla nutrice una dieta libera e variata. Non vi sono motivazioni scientifiche per suggerire alla donna che allatta limitazioni o regole dietetiche specifiche, ad eccezione della dieta vegetariana stretta (vegan), che mette il lattante a rischio di carenza di vitamine del gruppo B; l’unico suggerimento è di moderare l’assunzione di alcool e caffè.
Evitare l’eccessivo carico di proteine, che affaticano i reni, e aumentano il rischio di eccessivo incremento precoce, che condiziona lo sviluppo di obesità nelle età successive. No al latte vaccino nel primo anno di vita. Il latte vaccino è una fonte inadeguata di ferro e predispone all’anemia ferro-carenziale.
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5.
3. 4.
Alimentazione dopo il primo anno di vita
5. 6.
Divezzamento
1.
L’introduzione di cibi diversi dal latte materno o in formula, dovrebbe avvenire non prima dei 4 mesi e non dopo i 6. Le evidenze attuali suggeriscono che la “finestra” ottimale per lo svezzamento sia tra i 4 e i 6 mesi d’età, preferibilmente mantenendo l’allattamento al seno durante lo svezzamento. È sbagliata l’introduzione ritardata di alimenti potenzialmente allergizzanti per prevenire le allergie. Non vi sono evidenze che l’esclusione o la ritardata introduzione di cibi potenzialmente allergizzanti (come pesce e uova) riduca il rischio di allergia sia nei lattanti considerati a rischio che in quelli non a rischio di allergia. C’è ragione di credere che la troppo ritardata introduzione di un alimento aumenti la prevalenza dell’allergia a quell’alimento anziché ridurla. È prudente evitare sia l’introduzione precoce (<4 mesi) che ritardata (>7mesi) del glutine, e introdurlo mentre il lattante è ancora allattato al seno.
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Rispettare i LARN cioè i livelli di assunzione raccomandati di nutrienti che i nutrizionisti hanno stabilito per ogni età per quanto attiene al fabbisogni di calorie, proteine, lipidi, carboidrati, fibre, vitamine, minerali. Tenere in particolare sempre sotto controllo l’introito proteico. Se tra i 6 e i 24 mesi di vita oltre il 14% dell’introito energetico proviene dalle proteine, si innesca un meccanismo che conduce il bambino al sovrappeso indipendentemente dalla predisposizione genetica. Ripartizione dell’introito calorico giornaliero in pasti frazionati (30% colazione+spuntino, 30% pranzo, 10% merenda, 30% cena). Purtroppo, il 9% dei bambini italiani salta la prima colazione, e il 30% fa una colazione inadeguata; Incoraggiare i bambini a tenere una dieta variata, e in particolare con apporto generoso di frutta e verdura. Frutta e verdura rappresentano delle vere miniere di sostanze preziose per la salute, ma il 23% dei bambini italiani non consuma quotidianamente frutta e verdura. Un loro maggiore utilizzo potrebbe ridurre l’incidenza di malattie dell’età adulta come le malattie cardiovascolari, prima causa di morte nei paesi occidentali, che possono essere prevenute dal regolare consumo sin dall’infanzia di nutrienti ad azione antiossidante (fenoli, vitamina C ed E, carotenoidi, retinoidi) abbondanti in frutta, ortaggi, legumi, cereali, olio d’oliva, e i tumori, contrastati da anti-tumorali naturali presenti ad esempio in pomodori, legumi, aglio e cipolle, agrumi, carote, finocchi, cavoli, broccoli. Preferire i carboidrati complessi agli zuccheri semplici.
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4. 5. 6.
Preferire i grassi vegetali a quelli animali. Limitare snacks e dolci, e ridurre l’uso di bevande zuccherate (soft drinks), considerate un potenziale contributo alla pandemia di obesità in corso. Recentemente è emersa anche l’associazione tra consumo di bevande zuccherate e malattie croniche come diabete mellito tipo 2, ipertensione e coronaropatie. Tale associazione potrebbe essere spiegata dal fatto che le bibite
utilizzano, come dolcificante, dello sciroppo di mais ad alto contenuto in fruttosio, che stimola la lipogenesi epatica inducendo insulino-resistenza. il 48% consuma ogni giorno bevande zuccherate o gassate.
7. 8. 10.
Limitare il sale (rischio ipertensione).
Bere tanta acqua. Garantire gli apporti di calcio e vitamina D. La copertura media del fabbisogno di calcio nella dieta dei bambini è di circa il 60%. Questa stima tende ad abbassarsi se si considerano gli individui di sesso femminile e in età adolescenziale. Si tratta di un aspetto piuttosto grave data la criticità dell’apporto alimentare di calcio in questa fase della vita per il raggiungimento di un buon picco di massa ossea. L’osteoporosi, infatti, malattia che colpisce la donna anziana esponendola al rischio di frattura, va prevenuta garantendo il corretto apporto di calcio durante tutta l’infanzia, quando il calcio viene depositato nello scheletro fino al raggiungimento alla pubertà del picco di massa ossea, dopodichè sarà troppo tardi. L’osteoporosi non è solo conseguente alla perdita ossea che accade con l’avanzare dell’età, ma al mancato raggiungimento del picco ottimale di massa ossea durante l’infanzia e l’adolescenza. È come
se fin dalla nascita, e anzi già nell’utero, ogni individuo investisse il proprio calcio nella “banca” dello scheletro, e l’ “estratto conto” del suo patrimonio è la massa ossea. Le fonti di calcio di elezione nella dieta sono latte e formaggi, seguono a molta distanza tutti gli altri alimenti. Attenzione alle diete “fai da te”. Il 25% delle ragazze italiane ha già fatto una dieta e un altro 12% vorrebbe farla. Tra le ragazze che almeno una volta hanno fatto la dieta, solo il 27,6% si è affidata a un medico, mentre il 46,9% ha deciso autonomamente quali cibi mangiare e quali no, il 16,6% ha seguito le indicazioni dei genitori, il 4% i consigli alimentari letti su internet o sulle riviste e il 2,8% l’esempio di amici. Quello delle diete fai da te è un fenomeno pericoloso, perché i regimi alimentari utilizzati possono essere sbilanciati. Dare il buon esempio. Uno studio condotto dall’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù ha mostrato che sulle abitudini alimentari dei piccoli il ruolo di esempio più importante spetta ai genitori, più che la televisione, la scuola o gli amici. Mamma e papà possono diventare quindi i migliori veicoli di uno stile di vita improntato a una sana alimentazione. Il 76,4% dei figli sono disposti ad assaggiare un nuovo alimento, se lo ha visto mangiare con gusto da uno dei due genitori.
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#NUTRIZIONISTA
Muoviti per la
prova costume
Dott.ssa Francesca Maresca Laureata in Dietistica presso l’Università di Napoli Federico II. Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle 16.30 334.2258132 http://bit.ly/19ubheb
Ogni anno in questo periodo ci si prepara ad affrontare l’odiata “prova costume”, che puntualmente rivela in maniera impietosa i chili ed i centimetri accumulati durante il periodo invernale, e, considerando il fatto che è davvero difficile nasconderli quando si indossa il costume da bagno, è opportuno iniziare fin da ora ad agire per superare al meglio questa prova. Ecco alcuni suggerimenti: Alimentazione: è fondamentale adottarne una che consenta di eliminare le tossine accumulate. • L'apporto dei liquidi è fondamentale: bevete molta acqua (almeno un litro e mezzo al giorno), tè e infusi. • La vostra dieta dovrà dare la priorità a verdure e frutta per consentirvi di fare il pieno di sali minerali e vitamine (che miglioreranno la vostra pelle).
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• Utilizzate poco il sale (che favorisce la ritenzione dei liquidi). • Sostituite i grassi animali (margarina, burro ecc.) con quelli vegetali, specie olio extravergine di oliva. • Scegliete il pesce al posto della carne. • Arricchite la dieta con legumi e cereali, ricchi di fibre che aiuteranno la motilità intestinale. • Preferite il pane integrale a quello bianco, ma senza abusarne. • Imparate a fare una ricca prima colazione (a base di yogurt, frutta fresca, caffè d'orzo o tè), un pranzo completo (cereali integrali, verdure cotte o crude e una piccola quantità di proteine, come tonno o un uovo), concedetevi una cena dignitosa scegliendo, ad esempio, tra zuppa di legumi e cereali, pesce, verdura cotta o cruda, formaggio magro e frutta. Attività fisica: per 'rimodellarsi' nei punti giusti sono necessari degli esercizi fisici mirati e per ottenere risultati significativi sarebbe necessario affidarsi ad un professionista. Ma in sostituzione una passeggiata a passo svelto per almeno 30 minuti al giorno permette di migliorare la circolazione sanguigna, consentendo così una migliore ossigenazione dei tessuti e di attivare un po’ un metabolismo impigrito dall’inverno.
#NUTRIZIONISTA
Test: Perchè non ti muovi? Rispondi alle domande, poi leggi il profilo corrispondente. Il tuo partner adora andare in discoteca, tu meno. Cosa fai? A. Se vuole può andarci da solo B. Lo accompagni se c’è anche un comodo salottino C. Per fortuna non ce n’è mai il tempo I tuoi sogni di solito: A. Rimangono chiusi nel cassetto B. Sono troppo costosi C. Non ne hai: tieni i piedi per terra Se vincessi una discreta somma cosa ne faresti? A. Ristruttureresti la tua casa B. Compreresti una bella auto C. Faresti tanti bei regali a chi ami Nella tua città c’è una mostra del tuo pittore preferito... A. Chissà che folla ci sarà... B. Guarderai il catalogo C. Progetti di andare, ma sai già come finirà... La tua vacanza ideale qual è? A. Affittare una casa nel posto che ami di più B. Hotel a 4 stelle, servito e riverito C. Un villaggio ben attrezzato Ti propongono un lavoro interessante ma fuori città... A. Accetti se puoi fare il pendolare B. Va bene se ti garantiscono un alloggio C. Accetti se è compatibile con la famiglia La sera quando arrivi a casa… A. Ti cambi e accendi la TV B. Ti rilassi sul divano C. Pensi a preparare la cena
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Ti regalano un abbonamento per la palestra. Come reagisci? A. Soldi sprecati B. Era meglio un attrezzo per fare ginnastica a casa C. Se anche il tempo libero si potesse regalare... Un caro amico che vive in Australia ti invita da lui... A. Sarebbe bello ma non te la senti B. Lo inviti tu a casa tua C. Beato lui che sta così lontano II tuo bambino vuole andare a cavallo. Cosa ne pensi? A. Quando sarà più grande lo farà da solo B. Accetti se qualcuno lo accompagna C. Cerchi di riorganizzarti per accontentarlo
MAGGIORANZA DI A Paure e inibizioni ti chiudono nel guscio. Nutri il tuo corpo di piacere. Inizia con un ciclo di massaggi e poi prova la ginnastica dolce, o il nuoto, senza ricercare né stile né perfezione. Ciò che conta è sciogliere la resistenza a muoversi. Anche quando passeggi concentra l’attenzione sul corpo e su odori, colori, il tepore del sole... Anche la fame si ridurrà.
MAGGIORANZA DI B Tanti alibi e una sola verità: non sai rinunciare alla vita comoda. Fai un piccolo passo al giorno, ma fallo! Inizia con questa strategia quotidiana: tutte le volte che in maniera automatica sei tentata di prendere l’auto per brevi tragitti, l’ascensore per una rampa di scale, il telefono per acquistare qualcosa o assumere informazioni, fai il contrario di ciò che sei abituato a fare.
MAGGIORANZA DI C Troppi impegni e poco tempo libero per te ti rendono un pesante automa. Ogni volta che puoi, rallenta. Tutte le volte che ti sorprendi a correre fermati e procedi come se fossi al rallentatore. Dopo un paio di settimane di questo esercizio, concediti una passeggiata, una nuotata in piscina, un corso di danza. Una volta spezzato il cerchio delle abitudini verrà spontaneo fare un po’ di movimento.
#FOODCROSSING
Il Cibo delle Fate © Anna Maione
Anna Maione Esperta in comunicazione multimediale dell'enogastronomia http://bit.ly/QWy93W
“La fragola, che cresce sotto l´ortica, rappresenta l´eccezione più bella alla regola, poiché innocenza e fragranza sono i suoi nomi. Essa è cibo da fate”. Così William Shakespeare descrive il suo frutto preferito, simbolo per antonomasia della stagione primaverile. Dall’ aspetto goloso e profumo invitante, le fragole erano già note ai Romani che, per il loro intenso profumo, le chiamarono fragrans. Da fonti storiche sappiamo che esse venivano degustate in special modo in occasione delle feste in onore del dio Adone. Secondo il mito, infatti, le lacrime della dea Venere, cadute sulla terra dopo la morte del suo amato, si sarebbero trasformate in cuori rossi dando origine, appunto, a questi frutti. La fragola che siamo abituati a mangiare ai giorni nostri, ha origine molto antiche: la prima varietà coltivata risale agli inizi del Settecento in Francia. In quel periodo infatti, Frézier, un ufficiale francese, fu mandato in Cile, e al suo ritorno portò con se la specie indigena di fragola da cui derivano tutte le varietà coltivate oggi. Le fragole coltivate fino al diciottesimo secolo quindi, provenivano da specie europee o nordamericane; in seguito però si creò un ibrido
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con specie provenienti dal Sudamerica, da cui hanno origine tutte le varietà attualmente coltivate. Dal punto di vista nutrizionale, la fragola apporta innumerevoli benefici: ricca di vitamina C, che rafforza le difese naturali dell' organismo, contiene anche vitamine A, B1, B2, acidi organici, mucillagine e zuccheri (fruttosio e saccarosio, ben tollerati dalle persone affette dal diabete). La presenza di molti elementi nutritivi vitali e di poche calorie dona inoltre a questo frutto qualità aperitive, toniche, lassative e dietetiche. In quanto molto delicate e facilmente deperibili, le fragole vanno tenute in frigorifero, per 2-3 giorni al massimo, meglio se non sovrapposte, in modo che circoli l'aria e non si ammacchino; prima del consumo vanno lavate attentamente, perché crescono a contatto con il terreno e possono perciò trattenere microrganismi e antiparassitari. Curiosità: La fragola in botanica è quello che si definisce un “falso frutto”: i frutti veri e propri sono i semini sulla sua superficie, detti acheni, mentre la parte rossa che noi mangiamo è il ricettacolo ingrossato di un’infiorescenza. La cucina della mamma, si sa, è la prima a plasmare i nostri gusti e le nostre abitudini in fatto di cibo. Non c’è gara, i piatti che preferiamo sono sempre quelli che ci legano alla nostra infanzia.. odori e sapori che sembrano dirci “Sei a casa!” Beh, avendo una madre che cucina divinamente, io di questi cibi del cuore ne avrei diversi da elencare, ma per la rubrica Food Crossing di Maggio (per l’appunto mese delle mamme) ho deciso di condividere con voi la ricetta di uno in particolare: la torta di fragole (da me ribattezzata tappeto di fragole). Una particolarità di questo dolce è che da un unico pan di spagna otterrete due torte. È quindi adatta a soddisfare le papille gustative di più ospiti.
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© Anna Maione
portate a bollore. Lasciate raffreddare la bagna e filtratela per eliminare le scorzette.
Per la crema
La ricetta: Tappeto di Fragole Per il pan di spagna Ingredienti: • Fecola di patate 250 g; • Zucchero 250 g; • Uova 5 intere; • Farina 1 bicchiere; • Olio di semi 1 bicchiere; • Lievito 1 bustina. Procedimento Prendete le uova a temperatura ambiente, dividete accuratamente gli albumi dai tuorli, ponete gli albumi nella tazza di una planetaria e aggiungete lo zucchero. Montate gli albumi a velocità media, quando saranno bianchi, sufficientemente gonfi e morbidi, fermate la planetaria. Unite delicatamente i tuorli sbattuti agli albumi e mescolate con una frusta dall'alto verso il basso per non smontare il composto. A questo punto aggiungete la farina e la fecola setacciate e amalgamatele al composto. Aggiungete, poco alla volta, un bicchiere di olio di semi e una bustina di lievito. Imburrate e infarinate una tortiera. Versate al suo interno il composto e livellatelo con la spatola. Cuocete il pan di spagna in forno preriscaldato a 180° per circa 50 minuti. Una volta cotto, sfornatelo e lasciatelo intiepidire, quindi sformatelo e fatelo raffreddare.
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Ingredienti: • Latte 500 ml; • Uova 2 tuorli; • Farina 60 g; • Zucchero 150 g; • Limone 1 scorza Procedimento: Scaldate il latte in un pentolino e spegnete non appena comincia a bollire. Nel frattempo in una ciotola mettete dentro solo i tuorli delle uova insieme allo zucchero e, aiutandovi con un frustino elettrico, sbattete per bene il tutto fino ad ottenere una crema omogenea e spumosa. Prendete un terzo del latte (che nel frattempo si è raffreddato) e unitelo poco alla volta al composto di uova e zucchero continuando a mescolare. Aggiungete poco alla volta la farina setacciata e mescolate. Versate la crema ottenuta dentro la pentola con il latte fatto bollire in precedenza, aggiungete la scorza del limone tagliata finemente (evitando la parte bianca). Portate ad ebollizione continuando a mescolare con un frustino. Non appena bolle, abbassate la fiamma e continuate a mescolare altri per 2-3 minuti. A questo punto alzate le scorze del limone dalla crema e lasciatela raffreddare (per evitare che si formi sopra una pellicina copritela con una pellicola trasparente).
Per la guarnizione: Ingredienti: • Fragole 1 cestino; • Zucchero; • Limone. Procedimento: Lavate per bene le fragole, eliminate il picciolo, e tagliatele in quattro. Conditele con zucchero e succo di limone.
Per la bagna al limone
Assemblaggio:
Ingredienti: • Acqua 100 ml; • Zucchero 100 g; • Limone 1 scorza. Procedimento: In un pentolino ponete lo zucchero e l'acqua, aggiungete la scorza del limone tagliata finemente (in modo da evitare la parte bianca),
Prendete il pan di spagna (oramai ben raffreddato) e tagliatelo in due parti che diventeranno le basi di due torte. A questo punto bagnate le basi con la bagna al limone, ricopritele con la crema pasticcera e guarnite con… un tappeto di fragole! Riponete le torte in frigorifero e servitele fredde. Grande mamma! Buon appetito!
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#FITNESS
Cambia il modo di allenarti: usa il
TRX RIP Training Marco Russo Laurea in Scienze Motorie presso l'Università degli studi di Napoli “Parthenope”. TRX Group RIP Training Instructor (GRTC) - Consulente tecnico e Personal Trainer 3473621926 marcoru210781@gmail.com
Negli ultimi anni abbiamo assistito al proliferare di nuove tecniche di allenamento, tutte però legate da un filo conduttore: la parola “funzionale”. Ma chi o cosa stabilisce davvero che un esercizio sia funzionale? Un esercizio si definisce funzionale quando imita o riproduce in parte o nella sua interezza i gesti utili alla quotidianità oppure un gesto atletico. Tanti sono gli attrezzi nati per soddisfare questa esigenza, tutti con la loro logica e la loro efficacia; ma quello di cui parleremo oggi è uno degli ultimi nati nella famiglia del TRX, e più precisamente il TRX RIP Training. Nato da un' idea di Pete Holman, fisioterapista e due volte campione del mondo di Tae Kwon Do fu originariamente creato per soddisfare le esigenze degli atleti degli sport da combattimento e per fini riabilitativi; l'esercizio a resistenza variabile RIP Training consiste in un approccio poliedrico alla forza e al condizionamento cardiovascolare che stimola l'intero apparato neuromuscolare a lavorare su tre piani di movimento (frontale, saggitale, trasversale). Il RIP Training, altrettanto efficace come strumento di riabilitazione, di forza, di condizionamento e di rigenerazione, è estremamente versatile per gli atleti, gli appassionati di fitness e i principianti. Ma cos'è in parole povere questo attrezzo? Esso utilizza una barra leva e una corda elastica di resistenza per offrire un mix unico di rotazione, stabilità, potenza, forza, mobilità, condizionamento metabolico, allenamento della coordinazione e dell'equilibrio nella parte centrale del corpo. Già questa semplice spiegazione fa capire una cosa: può essere trasportato facilmente e
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utilizzato ovunque. Il RIP Training consente a chi lo utilizza di effettuare un numero illimitato di movimenti che, se eseguiti correttamente, migliorano la fluidità e la possibilità di movimento e diminuiscono il rischio di lesioni. La vita e lo sport richiedono da parte nostra la capacità di controllo e di produrre forza di rotazione.Il RIP Training utilizza lo stesso carico asimmetrico che incontriamo ogni giorno. Sia che tu stia portando le borse della spesa, prendendo in braccio tuo figlio, lanciando una palla, o eseguendo movimenti atletici come il nuoto, la corsa e la bicicletta, il tuo corpo sta sempre producendo una rotazione o controllando una rotazione indotta dall'esterno. Il RIP Training fornisce un metodo semplice ed efficace per integrare i movimenti di rotazione nell'allenamento con la capacità di lavorare a vari livelli di difficoltà per soddisfare i tuoi obiettivi; è anche una soluzione efficace per sviluppare e mettere alla prova mobilità e stabilità in tutto il corpo e utilizzando la resistenza elastica che consente allenamento con movimento rotatorio a basso carico ed alta velocità, o allenamento con movimento rotatorio ad alto carico e bassa velocità può essere davvero un allenamento alla portata di tutti. Un elastico di resistenza “media” può esercitare ad una distanza di 5 metri una forza di 8 kg, che chiaramente si riduce avvicinandosi al punto di ancoraggio. Questa caratteristica permetterà davvero a tutti coloro che potrebbero essere scettici sulla possibilità di allenarsi col TRX RIP Training di ricredersi ed entrare a far parte di una nuova dimensione di allenamento funzionale. Due sedute alla settimana della durata di 45 minuti circa, sono già sufficienti per vedere i risultati che questo allenamento è capace di produrre. Inoltre la possibilità di poter strutturare sia allenamenti “personal” che in “small gruop” stimolati dall'ausilio della musica, renderà il tutto ancora più avvincente ed efficace. Cosa resta da aggiungere? Probabilmente nulla, solo di passare ai fatti, provando davvero la differenza... TRX RIP Training: “Make your body your machine”.
#FITNESS
Camp Estivi by Openclub Quest'anno l'estate passala così! Salvatore Aiello Direttore tecnico Openclub Palestra
La scuola sta per finire e per il settimo anno consecutivo i camp estivi organizzati da Openclub Palestre e dalla SSD Acquaefitness sono pronti ad ospitare i tantissimi bambini che ogni anno vivono quest'esperienza unica nel suo genere. Questi camp non sono una colonia estiva ma vere e proprie scuole di sport dove i bambini imparano, divertendosi, i tanti sport previsti dal programma e sono coinvolti in giochi, gare, animazione e laboratori appassionanti! Si parte il 9 giugno con due
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camp, il classico Sports Camp e la novita Sorrento City Camp. Lo Sports Camp è rivolto a bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni, è un camp multisport che si tiene fino al 2 agosto, nel verde delle meravigliose strutture adiacenti dei villaggi Bluegreen e Costa Alta a Piano di Sorrento. Le formule sono tantissime e adatte a tutte le esigenze... mezza giornata, giorni alterni e formula full quella piu richiesta dalle 8.30 alle 19.00. È previsto un servizio navetta, laboratori di varia natura e lezioni tecniche di nuoto, tennis, basket, pallavolo, calcio e la scoperta di tanti sport considerati "minori" come la scherma, badminton, pallamano, pattinaggio, ciclismo e tanti altri... Il Sorrento City Camp, invece, è rivolto ai bambini e bambine dai 5 ai 10 anni, ha una durata di mezza giornata (dalle 8,30 alle 13,00) e si tiene a Sorrento presso la Palestra Openclub in via della Pietà. Anche in questo caso i bambini sono coinvolti in lezioni sportive... nuoto, basket, pallavolo, giochi all'aperto e laboratori.
Le giornate tipo SPORTS CAMP 8.00 - 9.00 Accoglienza presso le palestre OPENCLUB a Sorrento e Piano di S.to e trasferimento in navetta presso BLUEGREEN VILLAGE e COSTA ALTA 9.30 - 13.00 Nuoto e Sport a rotazione 13.00 - 14.00 Pausa pranzo 14.00 - 16.00 Relax & Laboratori 16.00 - 18.00 Piscina e Sport a rotazione 18.00 - 18.30 Relax e Merenda 18.30 Ritorno in navetta
SORRENTO CITY CAMP 8.30 - 9.30 Accoglienza presso la palestra OPENCLUB Sorrento. Giochi e animazione 9.30 - 12.30 Nuoto, Sport a rotazione e Attività all’aperto 12.30 - 13.00 Giochi e Animazione
Affrettatevi! Le iscrizioni sono aperte e a numero chiuso! Info Openclub Palestre 0818087539 - 0818773457
#HOMEFITNESS
Le origini del
ping-pong Giuseppe Di Gregorio Titolare Non Solo Fitness 333.8441595 nonsolofitness@live.it
Molti sostengono che gli inizi di questo sport siano da ricercare in Cina altri in Inghilterra nell’ultimo quarto del diciannovesimo secolo. Dal gioco del Badminton, che sin dal medioevo è stato un passatempo praticato a corte, hanno preso origine diversi giochi tra questi il Tennis ed il Tennistavolo. All’epoca si utilizzava una pallina di cauciù, un’asse fungeva da rete e le racchette assomigliavano a quelle da tennis con delle corde di cotone ed un manico molto lungo. Con l’avvento della plastica e della celluloide furono introdotte nuove palline, che sostituirono in breve tempo quelle di gomma e di sughero. Nel 1890 un ingegnere inglese tale James Gibbs scopre presso gli americani delle palline in plastica destinate ad un gioco per bambini. Gli viene allora l’idea di utilizzare queste palline, molto più leggere di quelle in cauciù, per giocare al ping-pong. A quel tempo cambia radicalmente anche l’attrezzo usato per colpire la pallina (che sino ad allora assomigliava ad un tamburello) con la nascita della moderna racchetta in legno. Il suono della pallina che sbatte contro il tavolo e la racchetta, darà origine alla creazione del termine onomatopeico “ping pong”. I due termini convivono ancora oggi, tanto che spesso il giocatore è chiamato pongista. In Francia questo gioco lo si chiama piuttosto “pim pam” oppure “gossima” e negli Stati Uniti “Whiff Whaff”. Tuttavia allorché il
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“ping pong” si espanse e si ebbero le prime competizioni importanti, si preferì dargli il nome di “Tennistavolo” a questo sport, anche per motivi legali essendo il nome “ping pong” già utilizzato. Nel 1926 nasce in Europa la federazione internazionale I.T.T.F. (International Table Tennis Federation). Sempre nel 1926 a Londra fu disputato il primo Campionato Mondiale con la partecipazione degli atleti di Austria, Cecoslovacchia, Danimarca, Germania, Svezia e India; grazie alla presenza di giocatori asiatici lo si potè definire “mondiale”. In occasione dei campionati mondiali di Stoccolma nel gennaio 1928, si decide di concludere la partita ai 21 punti. Nel 1951 avviene una nuova svolta tecnica, quasi una rivoluzione, con l’introduzione dei rivestimenti delle racchette cosiddette “sandwich” e fu cosi che migliorarono anche le prerogative dinamiche del gioco. Sorsero poi le prime scuole europee le cui più importanti sono ancora oggi in Germania, Svezia e Francia In Asia il Tennistavolo sembra essersi diffuso alla fine del diciannovesimo secolo, dapprima in Giappone. In Asia nacque una grande scuola pongistica e con un diverso modo di impugnare la racchetta ossia “a penna” (così denominato poiché ricorda il modo di tenere le dita durante la scrittura). Lo stile di gioco che ne deriva caratterizza la principale diversità tra le scuole pongistiche d’Occidente e d’Oriente. Tranne rarissime eccezioni, i Campionati del Mondo sono sempre stati vinti da atleti asiatici. La nazione che possiede il maggior numero di praticanti al mondo è la Cina, seguita dal Giappone e dalla Corea, potendo contare su un bacino enorme di giovani.
#WELLNESS
Sorrento is Happy “We are happy from Sorrento official”… Coinvolgimento e divertimento per le strade di Sorrento
Ernesto Lupacchio Central Fitness Club 1, 2, 3 http://bit.ly/1couZMz
L’idea “We are happy from Sorrento official” è nata nel momento in cui una mia allieva, durante una lezione di Personal Trainer nello Studio Pilates, conoscendo l’entusiasmo e la professionalità con la quale mi piace organizzare eventi e manifestazioni, mi chiese come mai non avessi ancora pensato di realizzare il video We are happy, il tormentone che ormai ha contagiato tutte le città e le comunità del pianeta. Non sapendo a cosa si riferisse, cercai di capire. Migliaia di persone, da New York a Napoli, passando per Gerusalemme, Oslo, Roma, Rio de Janeiro e tantissime altre città, hanno realizzato e diffuso in rete migliaia di video ideati sulla falsariga del format originale, promuovendo le bellezze paesaggistiche, i monumenti e le
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tradizioni delle città, animate da bella gente, che felice balla sulle note di “Happy” di Pharrell. Nel documentarmi sentii subito mio il Progetto “Happy a Sorrento”. Pensai subito ad un video che potesse essere un vero e proprio “Spot Pubblicitario” per la nostra città. Così mi avvalsi della collaborazione di due professionisti del settore, che da anni operano sul territorio della penisola sorrentina e con i quali già in precedenza avevo collaborato: Valerio Gargiulo (Italian Photography), con il quale avevo realizzato i primi due “sexy” calendari del Central e Luigi De Vita (Italian Filmakers Style), che nel 2006, fu l’artefice del montaggio audio e delle immagini del mio famoso video, realizzato con il mio compagno di viaggio Michele, dei mondiali di calcio “L’Italia nel Cuore”; video che fu proiettato, qualche mese dopo la vittoria in Germania, durante un ritiro degli Azzurri a Coverciano alla presenza di Lippi e tutti i calciatori. Ovviamente per me fu un’emozione unica che premiò l’enorme impegno profuso, per la realizzazione prima e per il montaggio con Luigi dopo. Entrambi accolsero la mia idea di realizzare “We are happy from Sorrento Official”. con entusiasmo e grinta. Così, nell’apprezzare l’iniziativa dei ragazzi del Forum dei giovani di Sorrento per il loro video, abbiamo voluto valorizzare ancor di più la nostra città e mostrarne anche a livello internazionale le sue risorse. Il video è stato realizzato senza sponsor e tutto a nostre spese, garantendo la professionalità delle riprese e del lavoro svolto, valorizzando i costumi, le tradizioni, i meravigliosi e suggestivi paesaggi e il senso di appartenenza alla nostra terra che amiamo Sono state coinvolte molte persone, conosciute e non, turisti e sorrentini, che, attraverso scene simpatiche e divertenti, ballando e sorridendo, hanno mostrato al mondo intero come si è "Happy a Sorrento".
#WELLNESS
Protagonisti delle scene del video sono stati i pescatori nella bellissima "Marina Grande", la Tarantella nella splendida"Regina Giovanna", il contadino fra i suoi limoni e limoncello, l’intarsio, etc. A fare da cornice il nostro bellissimo centro storico, il corso, il mare, la meravigliosa costa sorrentina e tanto altro ancora. Suggestive ed artistiche le riprese fatte all’alba, al sorgere del sole, al tramonto, le immagini subacquee, dallo Yacht e quelle effettuate dall’alto con il “drone”. Non potevano in un video “official” non essere coinvolte le istituzioni e le autorità; infatti, ringrazio l’amministrazione comunale che ha aderito attivamente alla bellissima iniziativa, concedendo il Patrocinio alla produzione e con l’esibizione simpatica dei Vigili Urbani, del Vice Sindaco e del primo cittadino ha reso ancora più originali le riprese. Il video, presentato a Pasqua nella speciale e coinvolgente serata al Castore, alla presenza di un ricchissimo pubblico di giovani, è diventato un vero "Spot Pubblicitario" del nostro paese a livello mondiale. Ringrazio Valerio e Luigi per la loro disponibilità e professionalità e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di “We are happy from Sorrento Official”!
Inquadra il codice con il tuo Smartphone utilizzando l'applicazione QrReader (gratuita su tutti gli store) e collegati per vedere direttamente il video "We are happy from Sorrento official"
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#FILOSOFIA
La necessità delle leggi Domenico Casa Consulente filosofico 339.3318463 Domenico.Casa2@tin.it http://bit.ly/ICygMX
San Paolo afferma, in consonanza con Platone, che l'umanità, nel suo errare nel mondo, paghi il prezzo di una caduta o colpa originaria e le leggi non siano che la conseguenza di quel peccato. Siamo però nel campo mitologico-religioso dove non vi è alcuna possibilità di dimostrare né razionalmente né scientificamente alcunchè su presunte oscure origini e cadute. Pertanto, per chi è alieno dal concetto di peccato di origine platonica e giudaico-cristiana, il problema della genesi e della necessità delle leggi, necessita di altre risposte. Nè sembra più attendibile l'ipotesi ruosseauiana di una condizione originaria sostanzialmente positiva dell'uomo, il quale verrebbe corrotto dal consorzio con altri uomini. Chi avrebbe però corrotto questi ultimi non si riesce a capire. Rousseau in realtà fa eco ad Aristotele il quale era convinto che "l'uomo fosse un animale sociale", spinto all'amicizia e alla collaborazione per sua intrinseca natura. Anche l'inglese J. Locke, uno dei padri del liberalismo, afferma che gli uomini, nella loro condizione naturale precedente il formarsi della civiltà, abbiano scritte, nei loro codici comportamentali elementari, delle leggi "positive" che, in seguito, verrebbero codificate nei patti e nelle costituzioni tra gli uomini. Ci si trova, pertanto, di fronte a due posizioni ideologiche opposte e inconciliabili, tra chi ritiene l'umanità una "massa di dannati" (Platone, San Paolo, Lutero), e chi, al contrario, immagina, ovvero si finge, un'umanità originaria "buona", quasi da "paradiso terrestre" (termini patentemente inconciliabili).
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La realtà appare ben distante dall'una e dall'altra ipotesi. Basta la mttina spingersi oltre le mura domestiche (talvolta anche rimanendone all'interno) per comprendere, attraverso un'attenta osservazione di natura quasi sociologica, che cosa sia l'uomo e perché abbia bisogno delle leggi. Ci si rende immediatamente conto che il mondo, nel suo stato per così dire "grezzo e bruto" o "naturale", appare come un immenso campo di battaglia, di sopraffazioni, di violenze e di crimini. Ciò non significa che manchino comportamenti di segno contrario. Se ne potrebbero contare a milioni. Questi ultimi, tuttavia, non nascerebbero, secondo alcuni autori, da una esigenza spontanea ma da uno stato di necessità, che nelle persone "curate" sarebbero da considerare come una seconda natura. Talvolta, o spesso, è sufficiente mettersi in strada, in macchina, entrare negli uffici, nei negozi, nei supermarcati. I contatti sono fatti di gestacci, cattive parole, sgarbi, litigi. O maschere. Freud sosteneva che "l'odio è più antico dell'amore". Ma, prima di lui, T. Hobbes, aveva sostenuto in maniera convincente che l'uomo allo stato di natura (cioè senza la forza coercitiva delle leggi) è "homo homini lupus", e lo stato di natura (senza le leggi) è "bellum omnium contra omnes", ovvero una condizione di guerra generalizzata in cui non si salverebbe nessuno. Proprio davanti a questa prospettiva drammatica nelle comunità umane nascerebbe la necessità di porre dei forti limiti alla distruzione e alla morte. Con le leggi e i patti o contratti, che nelle società moderne vengono chiamate Costituzioni. Si immagini adesso cosa sarebbe, nell'età dei motorini, dei camion e delle automobili, la strada senza il codice stradale. Si assisterebbe ogni giorno a un'ecatombe. Per non parlare della mancanza di leggi in contesti più ampi, interni e internazionali.
#POESIA
Il vecchio nonno e Il nipotino
Salvatore Spinelli Poeta http://bit.ly/1fk7XnN
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E’ la storia d’un uomo molto anziano che non camminava se non piano piano, l’udito e la vista eran carenti e gli eran caduti tutti i denti.
Quella brava... figlia lo rimproverò, il vecchio quasi tremando la guardò poi la donna senza troppo impegno la sostituì con un’altra di legno.
A tavola mal reggeva il cucchiaio, cosa che rappresentava un guaio perché sporcava sempre la tovaglia con disappunto da parte della figlia.
Alcuni giorni dopo, il nipotino che amava molto il suo nonnino, raccolse i cocci della ciotola che aveva messo in una scatola.
Ma ciò che la figlia non sopportava era che il vecchio padre si sbavava, e provando di questo molto disgusto un giorno disse: “Non è proprio giusto!”.
Sul pavimento si mise a sedere e tutti i cocci ad assemblare, la mamma e il papà non capendo dissero: “Figlio cosa stai facendo?”.
In una ciotola di terracotta, da quel giorno, roba cruda o cotta, in un punto angusto della stanza fu costretto a mangiar la pietanza.
Il bambino senza esitazione rispose: “E’ chiara l’operazione, aggiusto la ciotola con queste mani per voi quando sarete anziani”.
A quel punto il povero vecchietto a tale isolamento costretto, piangendo guardava la sua famiglia per lui lontana mille miglia.
I due genitori scuri in volto si guardarono e piansero molto, capirono l’azione inumana inflitta a una persona anziana.
Ma un giorno per colmo di jella della ciotola non restò neanche quella perché dalle sue mani tremolanti le scappò e i pezzi furono tanti.
Di quella lezione fecero tesoro e il nonno tornò a tavola con loro, e se mangiando tremava o sbavava nessuno più se me preoccupava.
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#DIRITTO
Condannato per aver guidato in stato di ebbrezza? La pena può essere sostituita con quella del lavoro di pubblica utilità Studio Legale Penale
Dott. Valerio Massimo Aiello Avvocato praticante abilitato al patrocinio ex L.479/1999. Consiglio Ordine Avvocati di Torre Annunziata. Corso Italia 261, Sorrento 339.4095882 valerioajello@gmail.com http://bit.ly/1eYpjwE
classiche dell’ammenda e dell’arresto con la pena del lavoro di pubblica utilità di cui all'art. 54 D.lgs n.274 del 2000. Ma in cosa consiste la pena al lavoro di pubblica utilità? Premesso che il lavoro di pubblica utilità consiste nella prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti e organizzazioni di assistenza sociale o volontariato, va subito detto che al fine di usufruire della sostituzione della pena classica con quella del lavoro di pubblica utilità occorre che non ricorrano due condizioni ostative, e cioè: la ricorrenza dell'aggravante di cui al comma 2-bis (aver provocato un incidente stradale) aver già prestato lavoro di pubblica utilità in precedenza. In mancanza delle predette condizioni l’interessato potrà avanzare richiesta di sostituzione pena rispettando la tempistica qui di seguito illustrata. Preliminarmente occorre che l'interessato/ condannato si faccia rilasciare dall'ente convenzionato una dichiarazione di disponibilità affinché possa espletare uno dei lavori socialmente utili. Successivamente bisognerà distinguere due ipotesi:
1. 2.
La guida in stato di ebbrezza è tra i reati maggiormente commessi dai giovani che porta, quasi sempre, ad una spiacevole ed amara condanna penale. Tuttavia il legislatore con la L.120/2010 ha inserito il comma 9 bis nell’art 186 Cds (guida in stato di ebbrezza) e il comma 8bis nell’art. 187 cds (guida sotto l'effetto di sostanza stupefacente) prevedendo la possibilità di sostituire le pene
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1. 2.
Procedimento penale in fase di indagine
Opposizione al decreto penale di condanna Nel primo caso, prima della notifica del decreto penale di condanna (ossia nelle fase delle indagini preliminari) la dichiarazione di disponibilità unitamente al consenso dell’interessato potrà essere prodotta al PM
titolare del procedimento penale affinché quest’ultimo, al momento della richiesta dell’emissione del decreto penale di condanna, possa chiedere al GIP (giudice per le indagini preliminari) già la sostituzione della pena classica (ammenda e arresto) con quella del lavoro di pubblica utilità. Nel secondo caso, ossia dopo la notifica del decreto penale di condanna, occorrerà presentare (entro 15 giorni dalla notifica dello stesso) opposizione allo stesso ed aspettare che venga fissata l’udienza davanti al Tribunale in composizione monocratica. In tale sede il vostro avvocato di fiducia chiederà al Giudice che, nel caso di condanna, la pena venga sostituita con quella del lavoro di pubblica utilità. Il Giudice determinerà quindi, con la sentenza di condanna, la durata concreta dello svolgimento del lavoro di pubblica utilità ed incaricherà l'ufficio di P.S. territorialmente competente di verificare l'effettivo svolgimento del lavoro di P.U. richiesto dal condannato. In caso di svolgimento positivo, il giudice all'esito di un procedimento di esecuzione, con fissazione di apposita udienza e con decisione ricorribile unicamente in Cassazione, dichiarerà il reato estinto provvedendo sia alla revoca della
confisca del veicolo eventualmente disposta sia alla riduzione della metà della sospensione della patente di guida. Per quanto riguarda, invece, la durata del lavoro di pubblica utilità essa sarà commisurata alla durata delle pena principale da sostituire. A titolo esemplificativo 1 giorno di LPU (che converte 1 giorno di arresto o 250€ di ammenda) corrisponde a 2 ore di attività lavorativa. Per legge il limite di ore settimanali è di 6 ore, ma si può richiedere l'autorizzazione al magistrato per il superamento (limite giornaliero 8 ore). Si specifica che, in caso di violazione degli obblighi connessi allo svolgimento del lavoro di P.U. il giudice disporrà la revoca della pena sostitutiva con ripristino di quella sostituta e della sanzione amministrativa della sospensione della patente e della confisca”. In conclusione in caso di contestazione del reato di guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti si consiglia di rivolgersi prontamente ad un avvocato penalista di fiducia affinché lo stesso possa disporre del tempo necessario per valutare attentamente l’intera situazione e definire la migliore strategia difensiva da attuare nel caso in esame.
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#TREKKING
Trekking urbano a Massa Lubrense Nino Aversa Guida escursionistica 334.1161642 ninoaversa@alice.it Nino Aversa http://bit.ly/ItF7c2
A Massa Lubrense terminiamo il ciclo delle escursioni storiche che hanno attraversato e descritto i paesi della penisola Sorrentina. Il collegamento creato da Vico Equense a Massa Lubrense ha permesso di comprendere le direzioni delle tracce che uniscono i paesi da millenni, la storia e la nascita dei casali e l’ingegno necessario per organizzare le comunità e la produzione agricola in un territorio geograficamente ostile. A Massa Lubrense tutte queste caratteristiche sono ancora più evidenti data la storia di questo paese. L’originalità del luogo risale gia alla sua formazione dato che il centro del paese nasce dall’unione di cinque casali che hanno formato l’attuale città. Approfondendo sulla storia di questi “quartieri” si sentono nomi particolari come Quarazzano, Palma, Villarca, Mortora o Sirignano raramente utilizzati per definirne l’attuale posizione. Facendo un giro attraverso questi casali si
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possono scoprire molte tracce storiche ben conservate e visibili lungo le strade o negli edifici antichi. Il centro cittadino attualmente è identificato con il casale di Palma dove ci sono gli edifici del municipio e dell’ex cattedrale di
#TREKKING
S.Maria delle Grazie. La chiesa merita una visita per capirne l’importanza e visitare le tracce del possente intervento del vescovo Bellotti che diede lustro all’edificio con bellissimi pavimenti in maiolica dell’artista Chiaiese (una vera meraviglia è il pavimento della cappella privata del vescovo al secondo piano dell’episcopio). Scendendo la strada verso la marina si nota il maestoso edificio seicentesco del monastero delle suore di S.Teresa, ancora istituto di clausura, dove si conservano le reliquie di oltre cento santi (alcuni sono esposti nella cappella del monastero) salvati dopo l’abolizione del convento di Quarazzano dove esiste ancora l’imponente struttura del palazzo conventuale dei Gesuiti. Fu uno dei primi insediamenti monastici della Penisola Sorrentina dove fu piantato anche il primo aranceto della Penisola (aranceto del Gesù) che fece la fortuna di tutto il territorio. Attualmente ospita varie strutture civili che ne hanno irrimediabilmente stravolto l’opera originaria. Basti pensare che la monumentale chiesa, lunga 80 metri e larga 20, all’inizio del 1800 fu trasformata in una caserma e suddivisa in tre piani. Attualmente, negli appartamenti superiori, ancora esistono segni di decorazioni e stucchi che appartenevano alla chiesa. A fianco del Torrione ritroviamo il palazzo Barretta e già siamo al casale di Villarca, chiamato cosi per l’esistenza di una porta ad arco che difendeva l’ingresso della città dalla Marina della Lobra, altro interessante borgo marinaro della città. Risalendo per via Rivo si intercetta una serie di antiche stradine che portano verso la zona di S.Aniello, dove esiste ancora l’edificio di una torre cinquecentesca fortificata.
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L’itinerario rientra verso il centro dove si può visitare il palazzo del Cerriglio con un interessante viale abbellito con busti di marmo ed un ninfeo di epoca Medievale. Si giunge nuovamente al centro di Massa Lubrense non prima di aver visitato il cortile del settecentesco palazzo Vespoli. Ritornati al centro è d’obbligo l’affaccio sulla terrazza che offre una notevole vista su Capri e ci riporta alla mitologia greca del nostro territorio quando Ulisse, affascinato dalla conoscenza delle Sirene, usò l’astuzia e l’ingegno per poterne conoscere i segreti. Anche noi, affascinati da tanta storia e tradizioni concentrati nel nostro piccolo territorio,ci ritroviamo appagati e curiosi fino a rimanere stregati. C'è chi, come i compagni di Ulisse, si tura gli orecchi e tira dritto. C'è chi ascolta e si schianta senza nemmeno porsi il problema. E c'è chi, come Odisseo, cerca di salvarsi ed ascoltare la voce senza distruggersi. Questo è possibile grazie alla sua agilità mentale: la ricerca della conoscenza senza superare i limiti umani.