Anno IX • Numero 07 • LUGLIO 2014
VERSIONE ON-LINE La ricetta della felicità di Carlo Alfaro
Prevenire e curare la pubalgia di Ireneo Nefando
Adieu ciucciotto!!! di Mariarosaria D'Esposito
Dimmi chi sei e ti dirò come arredare di Francesco Esposito
sommario Anno IX • Numero 07
LUGLIO 2014 In copertina Annapaola Bertamino fotografata da Pino Coluccino Sant'Agnello Cell. 331.4511034 Prodotto edito da "La Mia Penisola" Dep. Aut. Tribunale di Torre Annunziata del 09.06.2010 Periodico di attualità a diffusione gratuita
09 La ricetta della felicità di Carlo Alfaro - Pediatra
12 Il benessere sessuale di Giuseppe De Simone - Farmacista
14 Estate, pressione e vene di Vittorio Fabbrocini - Cardiologo
Direttore responsabile Giuseppe Damiano
20 Adieu ciucciotto! di Mariarosaria D'Esposito - Logopedista
Progetto grafico Maurizio Manzi Bingwa Art Factory Corso Italia, 371 Piano di Sorrento (Na) Tel. 081.534.11.17 info@bingwa.it Stampa Grafica Cirillo Scafati (Sa)
22 Queste fastidiose e dolorose afte di Vittorio Milanese - Odontoiatra
24 La paura di volare di Luisa Buonocore - Psicologa
26 L'autismo di Daniela Caiafa - Neuropsicomotricista
30 Onde d'urto radiali di Daniele Grieco - Fisioterapista
32 La scienza della semplicità nell'apparecchio acustico di Tea Maione - Audioprotesista
34 La paura di perdere o di non avere abbastanza di Bianca Pane - Psicopedagogista
38 L'estate sta arrivando di Olga Paola Zagaroli - Sessuologa Scarica l'app sul tuo dispositivo mobile e fotografa il QR Code che trovi nelle pagine del magazine per accedere ai contenuti extra.
40 Prevenire e curare la pubalgia di Ireneo Nefando - Chinesiologo
42 Fondamenti per la defibrillazione precoce di Antonio Coppola - Anestesista
46 Ma... cos'è la naturopatia? di Mariateresa Caiafa - Naturopata
48 Anca a scatto di Barbara Martino - Chiropratica
53 Estate, dolce amar...ena! di Anna Maione
56 L'abbronzatura comincia a tavola! di Francesca Maresca
62 Il sito web per un ristorante di Antonella Raffone
64 Il mondiale dei mondiali di Ernesto Lupacchio
68 Ta-Aqua Relax 70 Commenti diffamatori su "Tripadvisor" di Valerio Massimo Aiello
72 Dimmi chi sei e ti dirò come arredare di Francesco Esposito
74 Depilazione ed Epilazione 76 Trappole mentali dei risparmiatori di Mario De Simone
78 Trekking a Capri di Nino Aversa
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#salute&benessere Chi è meno istruito è più razzista
Arriva dagli esperti di tre università di Berkeley, Stanford e Pennsylvania (USA). Si tratta di uno studio che dimostra come molti bianchi pensano che le persone nere siano per loro natura più violente, in quanto più simili alle scimmie. Tale pensiero razzista non è comune tra le persone anziane, ma sembra diffuso tra i giovani. Tutti quelli che hanno accostato più facilmente foto di scimmie a immagini di uomini di colore (il test usato per lo studio) avevano, però, un basso livello di istruzione.
Il diabete cancella la memoria
Uno studio del National Institute on Aging americano ha dimostrato, per ora solo negli animali, che chi soffre di diabete ha la memoria più corta. La ricerca ha verificato che i topi diabetici hanno più cortisolo in circolo: questo è il cosiddetto ormone dello stress che, se presente in eccesso, può danneggiare l'azione dell'ippocampo, la zona del cervello che controlla la memoria a breve termine. Gli esperti hanno anche dimostrato che se il diabete è tenuto sotto i livelli di guardia si abbassa anche il cortisolo e, di conseguenza, si protegge la memoria.
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Annoiarti ti rende più intuitiva Sorpresa! Chi ha un lavoro creativo e si concede pause in cui rilassarsi senza far nulla, al rientro in ufficio ha intuizioni e trova soluzioni molto più dei colleghi che non si fermano mai. E che sfruttano ogni istante per controllare la mail o leggere il giornale. Sono le conclusioni di uno studio condotto in Inghilterra dai ricercatori della University of Central Lancashire. Nei tempi morti, lasciati andare. La prossima volta che hai un momento libero e ti viene istintivo controllare lo smartphone, resisti. "Non avere nulla da fare è solo apparentemente improduttivo" spiega Donatella Marazziti, docente di psichiatria all’Università di Pisa "Anche se non ce ne rendiamo conto quando il cervello non è impegnato a rispondere a stimoli esterni, usa la cosiddetta energia biochimica per riorganizzare, sedimentare, fare pulizia". La noia funziona come una specie di reset cerebrale che elimina quel che non serve più. E crea spazio mentale in cui nascono più facilmente le intuizioni e le idee. Fonte: Donna Moderna
La ricetta della felicità Dottor
Carlo Alfaro http://bit.ly/1dzh7MF
La felicità è in fondo il fine ultimo di ogni azione umana. Probabilmente, è l’obiettivo più grande che chiederemmo anche alla Medicina, se fosse possibile conseguirla con una cura. La felicità è quell'insieme di emozioni e sensazioni del corpo e dell'intelletto che procurano sensazioni di benessere, gioia, serenità, appagamento, eccitazione, ottimismo, soddisfazione. I bisogni biologici quali fame, sete, sonno, desiderio sessuale creano, finchè non appagati, una condizione di attesa e di infelicità
che si risolve nel momento in cui si appaghi il proprio bisogno primario: l'appagamento ottiene una condizione di felicità biologica, identificabile con il piacere, che però è assolutamente transitoria, a causa del continuo ripresentarsi di pulsioni e istinti dopo il breve periodo di soddisfacimento degli stessi. La felicità psicologica, invece, più stabile e appagante, nasce da un’armonia interiore. Questo tipo di felicità è assolutamente relativo e variabile in base alla cultura, al contesto ambientale e alla personalità dell'individuo, che gli fa intravedere determinati obiettivi come importanti o meno. La felicità può essere considerata come una capacità individuale di godere del bello dell’esistenza. Spesso i cosiddetti "falsi idoli" (ovvero i soldi, il benessere materiale, la fama,
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il successo, il potere) sono considerati fonte di felicità, ma psicologicamente il tendere verso di loro crea ansia che ostacola la felicità. Il raggiungimento di un falso idolo può provocare solo una gioia effimera, poiché presto si desidererà altro ancora. Le grandi religioni garantiscono invece la felicità spirituale, che si concretizza nella visione di Dio.
psicologico dei cittadini nella valutazione del progresso di una società.
Anche in Italia è stata condotta una ricerca del genere dalla Scuola di Psicoterapia Erich Fromm, che ha calcolato l'indice di felicità, su una scala di valori che va da 1 a 100, dei cittadini delle 110 province italiane, su un campione di 2mila persone, tra i 25 e i 70 anni. Lecco è risultata la città in Italia in cui la gente è più felice, con Nella natura umana è insito il desiderio di elevare un indice di felicità di 89 su 100. In seconda la propria psiche a realtà trascendenti che posizione Lucca, con un indice di felicità pari a 87. soddisfino la sete di conoscenza di verità e di Al terzo posto Oristano, con un indice di felicità infinito. Ma se fosse anche questa un’illusione? pari a 83. Seguono nella top ten: Trento, con Il concetto di felicità è un valore sancito anche indice di felicità pari a 81, Como (80), Viterbo (77), nella Costituzione italiana, in cui viene richiesto Pordenone (75), Grosseto (72), Ravenna (68) e il “pieno sviluppo della persona umana”, affinchè Cuneo (67). In fondo alla classifica molte città del ciascuno sia libero di realizzare i propri sogni e Sud, tra cui Enna (21), Salerno (18), Crotone (16), cercare la sua strada per la felicità. Gli scienziati Isernia (14) e Catanzaro hanno perfino (9). Ultima posizione postulato l’utilità di per la provincia di misurare la felicità La felicità può essere Potenza con un indice interna lorda o FIL, sulla considerata come una capacità di felicità di 5 su 100. falsariga del prodotto Secondo la classifica interno lordo (PIL). individuale di godere del bello sembra che siano più Un esempio dell’esistenza. felici gli abitanti del fondamentale del FIL Nord, rispetto a quelli è dato dal Bhutan, Sud, smentendo il mito della Campania felIx. piccolo stato montuoso dell'Asia. Questo stato già In conclusione, esiste una “ricetta” per la da 4 anni adotta come indicatore per calcolare il felicità? Secondo il libro “The emotional life benessere della popolazione il FIL. I criteri presi of your brain” basterebbe allenare il cervello in considerazione sono la qualità dell'aria, la con speciali esercizi in grado di migliorare la salute dei cittadini, l'istruzione, la ricchezza dei personalità e sviluppare un senso di benessere rapporti sociali. Benchè questo paese sia uno psicofisico. Alla fine, tutta una questione di dei più poveri dell'Asia, con un PIL pro capite carattere, piuttosto che di eventi esterni. bassissimo, è la nazione più felice del continente e l'ottava del mondo. Gli ideatori di questo indice mirano a focalizzare l’imporanza del benessere
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#FARMACISTA
Il benessere sessuale
Il tuo farmacista ti può aiutare Dott. Giuseppe De Simone Laureato in Farmacia e Specializzato in Scienza e tecniche delle piante officinali presso l’Università Federico II di Napoli. 335.5302988 http://bit.ly/1ghBPqX
La disfunzione erettile è una patologia che interessa il 12% circa dell'uomo adulto. È una patologia che registra ancora, nonostante se ne parli da circa una decina di anni, un sommerso epidemiologico che solo una forte sensibilizzazione può adeguatamente trattare. La sua origine è multifattoriale: può essere di natura psicologica, ma anche di natura organica come in caso di diabete mellito, ipertensione arteriosa, obesità, fumo eccetera. Obiettivo quindi molto interessante è quello di creare un percorso agevolato nella comprensione e delicata gestione del percorso clinico della persona che ne soffre. Bisogna produrre un sistema ottimale di interazione clinica fra i farmacisti e gli specialisti clinici di riferimento, nell’intento di garantire ai pazienti un percorso agevolato nella comprensione e nella gestione della problematica clinica di cui soffrono. Il front-desk della farmacia rappresenta una struttura in cui i pazienti ricevono informazioni, vengono sensibilizzati al proprio problema di salute che spesso tendono a sottovalutare e sono guidati nell’esecuzione di eventuali esami e visite di approfondimento. La farmacia è fondamentale che disponga di personale che abbia le minime competenze cliniche necessarie ma soprattutto che abbia la capacità comunicativa per indirizzare il paziente verso un consulto specialistico.
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In tema di disturbi erettili maschili si continua a registrare difficoltà nel ricorso al professionista sanitario, il quale invero saprà ben presentare una semplice soluzione al problema, comunicando correttamente modalità d' uso, caratteristiche peculiare ed eventuali effetti collaterali. L'eiaculazione precoce è un altro problema di cui soffre più del 20% dell'uomo adulto. È caratterizzato da un ridotto controllo sull'eiaculazione che procura disagio, frustrazione e gravi ripercussioni sulla vita di coppia. È possibile compilare un semplice questionario che attraverso 5 domande relative a quanto velocemente si manifesta l'eiaculazione, alla capacità di ritardarla e a quali sono le conseguenze sulla vita di coppia, permette di conoscere la presenza o meno della patologia. Anche l' eiaculazione precoce può essere trattata con successo grazie a terapie efficaci e specifiche che necessitano di prescrizione e controllo medico. Parlane serenamente al Tuo farmacista.
#CARDIOLOGO
Estate
pressione e vene Professor Dottor
Vittorio Fabbrocini Cardiologo e Internista, è stato Libero Docente presso l’Università di Napoli, Primario ospedaliero e poi Cardiologo ambulatoriale a Napoli. Giornalista pubblicista, già Redattore scientifico de "IL MATTINO" di Napoli 338.4086506 v.fabbrocini@alice.it http://bit.ly/1gCxr2Z
combattere l'ipertensione. Naturalmente una volta resosi conto di quanto accade occorre attenersi anche a certe precauzioni o rimedi per superare queste brutte situazioni. E capita proprio in questi giorni di ricevere telefonate per noi medici con richieste di consigli da parte di persone, amici e pazienti, in buone condizioni di salute o in trattamento curativo, per disturbi dovuti prevalentemente ad abbassamenti della pressione arteriosa, con segni di astenia, malessere generale, giramenti di testa nel camminare, sino a casi di lipotimia.
Con l'arrivo del forte caldo anche l'organismo Il calo della pressione umano, come tutti gli esseri viventi del mondo L'abbassamento della Pressione arteriosa nelle animale e vegetale, subisce una forte influenza. giornate di caldo afoso e con alto gradiente di Alcuni valori essenziali umidità può dipendere delle persone da vari fattori. subiscono una modifica Con l'estate occorre particolare Innanzitutto dal caldo proprio in rapporto alle che favorisce una attenzione agli improvvisi nuove temperature vasodilatazione delle esterne. Tutto ciò non arterie che trasportano abbassamenti della pressione ha alcuna importanza il sangue dal cuore arteriosa, alla prevenzione e o conseguenza se alla testa, all'addome viene conosciuto ed in periferia. Questa alla cura delle vene varicose sia dalle persone in dilatazione dei vasi buone condizioni di salute che da coloro che determina una riduzione della spinta pressoria per età o processi morbosi sono in trattamento arteriosa, con un abbassamento dei valori della terapeutico con farmaci, specie quelli per stessa pressione e quindi innanzitutto una
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#CARDIOLOGO
riduzione del sangue ossigenato al cervello, con i disturbi vertiginosi, astenia e malessere generale. Altra causa che determina il calo pressorio è l'abbondante sudorazione, con perdita di liquidi, necessari proprio per il grande caldo, con perdita di elementi necessari al mantenimento della pressione sanguigna come il Sodio. A questi dati va aggiunto anche l'effetto farmacologico per coloro che curano l'ipertensione con farmaci ipotensivi. Questi ultimi possono agire nel ridurre ulteriormente la pressione.
Misurare la Pressione Da quanto abbiamo cercato di spiegare in precedenza è importante il controllo della pressione arteriosa nel periodo estivo, specie per coloro che sono in trattamento con farmaci. Tale controllo può essere attuato presso l'Ambulatorio del medico, in Farmacia e meglio ancora a casa propria con i moderni apparecchi automatici. Secondo recenti dati statistici la misurazione della pressione arteriosa a casa darebbe dei risultati certamente più veritieri di quelli ottenuti negli Ambulatori medici, e ciò per un effetto di preoccupazione della persona. Spesso il controllo pressorio da parte del medico può determinare dei falsi aumenti della pressione, la cosiddetta "Ipertensione da camice bianco".
La cura per l'ipotensione Non è necessaria alcuna cura per affrontare l'abbassamento pressorio in questo periodo per le persone che stanno bene, ma solo buonsenso. Innanzitutto l'alimentazione deve essere ricca di verdura e frutta per la presenza in questi cibi di sostanze come Sodio e Potassio. Poi quando i valori pressori sono molto bassi si potrà aggiungere ai pasti un po' di sale da cucina (cloruro di sodio) in più del solito per la presenza del Sodio. Si raccomanda inoltre di bere molto (circa un litro e più li liquidi al giorno) specie quando si cammina molto e si rimane molto tempo al sole e al caldo. Per coloro che stanno in cura con farmaci ipotensivi, su parere del proprio medico si potrà graduare nei giorni la somministrazione di tali medicine sino a sospenderli per qualche giorno. Da ricordare che i farmaci ipotensivi, sia d'inverno che d'estate, non vanno mai sospesi del tutto senza interpellare il medico. Si rischia la comparsa dell'ipertensione.
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Arto con vene arteriose
Curiamo le vene Nel periodo estivo capita frequentemente di notare sia nell'uomo, ma specie nelle donne, dei gonfiori ai piedi. Ciò è dovuto sempre ad una vasodilatazione anche dei plessi venosi per il caldo e ad una conseguente stasi venosa che porta poi ai gonfiori. Questo quadro può determinare fastidiose complicanze, con infiammazioni delle vene (flebiti) e susseguenti formazioni di grumi sanguigni (flebotrombosi) e possibilità di ulteriori peggioramenti con formazioni di emboli occludenti organi vitali dell'organismo, come polmoni e cervello. Da ciò l'utilità di curare per tempo gli aspetti di dilatazioni venose (vene varicose) con farmaci adeguati. Questi non hanno un'azione curativa immediata ma ne determinano certamente un miglioramento futuro. Anche l'applicazione di adeguate calze elastiche certamente riduce lo stato varicoso, le complicanze e procura un immediato sollievo. Ma quello che certamente migliora lo stato della circolazione venosa è anche il movimento degli arti, la ginnastica a casa o in palestra, le lunghe passeggiate, il riposo pomeridiano con i piedi sollevati sul letto o su uno sgabello, evitando inoltre di rimanere per lungo tempo fermi in piedi nel corso delle giornate. Ricordiamoci che è sempre meglio prevenire che curare!
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#LOGOPEDISTA
Adieu ciucciotto!!! Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito Laureata in Logopedia presso l’Università Federico II di Napoli Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00 338.3191494 http://bit.ly/1c9PCsk
Provate a sfiorare con un dito le labbra o le guance di un neonato... immediatamente il piccolo si attiverà alla ricerca della fonte dello stimolo, girerà la testa ed inizierà a muovere rapidamente le labbra, come nel tentativo di ciucciare. Viene definito rooting reflex, associato all'arcaico ed innato riflesso della suzione, presente già in epoca pre-natale. Già a partire dal 5°mese di gestazione, infatti, il book ecografico del nascituro pullula di scatti che lo ritraggono in quella che sembra essere la sua posa preferita: l'atto di succhiarsi il pollice. L'istinto di "ciucciare", non escluisivo del cucciolo d'uomo, ma comune alla quasi totalità dei neonati, ha come scopo prioritario quello di assicurare e soddisfare un bisogno primario, il nutrimento. L'immediatezza ed il vigore con i cui il piccolo si attacca alla mammella garantiscono quindi il superamento delle eventuali difficoltà legate alla fuoriuscita del latte materno e rispondono, in maniera più generale, ad un impulso naturale di conservazione della vita. Durante la prima fase dello sviluppo definita la "orale" (0-2anni), il bambino tende a portare alla bocca, oltre al capezzolo materno, tutti gli oggetti che riesce ad agguantare. La cavità orale quindi svolge un prioritario ruolo di tipo esplorativo e conoscitivo, rispetto al mondo circostante, nonchè sede di piacere. Oltre alla vitale funzione nutritiva e conoscitiva, l'atto di succhiare ed attaccarsi al seno ha un effetto rasserenante, tranquillizza e gratifica. Il piccolo è soddisfatto nel suo fabbisogno alimentare ed emotivo; è proprio quest'aspetto, quello del piacere che riceve durante la suzione, che può determinare in epoca successiva la
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difficoltà di separazione dal seno materno. Nonostante la dipendenza dal ciuccio o dal biberon si verifichi in maniera molto più frequente nell'allattamenro arificiale o misto, un particolare attaccamento può istaurarsi anche nei di bambini nutriti naturalmente. Quando il succhiotto o la bottiglina assumono la valenza di "antidoto al dolore", offerti per consolare il pianto o per accompagnare la fase di addormentamento, possono diventare talmente indispensabili al piccolo che il loro uso può protrarsi per un tempo a dir poco eccessivo. Non di rado l'uso del biberon continua fino all'epoca della scolarizzazione: in tal caso i genitori tendono a giustificare l'abitudine con la fretta del mattino o in quanto unica modalità possibile affinchè il bambino beva il latte. Benchè sia un'impresa non facile, i morbidi amici in silicone vanno abbandonati con gradualità, ma nei tempi fisiolofici. Oltre ad essere veicoli di infezioni, ciuccio e biberon ostacolano il normale contatto lingua-palato e lingua-arcate superiori, con importanti ripercussioni sulla dentizione e sulla funzione deglutitoria. Anche il normale accrescimento osseo può subire modifiche: la volta del palato può incurvarsi verso l'alto e lo sviluppo dell'osso mascellare può risultare inibito. Ma quando salutare ciucciotto e bottiglina? L'epoca indicata in ambito pediatrico viene fissata tra i 24 ed i 30 mesi: saranno poi le numerose variabili individuali, la storia e la crescita di ciascun bambino a determinare il momento preciso in cui dire finalmente: "Adieu ciucciotto!!!"
#ODONTOIATRA
Queste fastidiose e dolorose afte Dott. Vittorio Milanese Laureato in Odontoiatria e protesi dentiaria presso l’Università di Napoli. Socio dell’A.N.D.I. Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00 338.4698121 http://bit.ly/1kh4FtU
Le afte sono ulcerazioni dolorose tondeggianti localizzate nel cavo orale, generalmente della grandezza di pochi millimetri, con una superficie biancastra circondato da un alone rosso. Generalmente la stomatite aftosica ricorrente interessa principalmente donne e bambini, i soggetti sotto i 40 anni, non fumatori e di medioalto status socio-economico. La forma più comune di aftosi ha un decorso benigno caratterizzate da una scomparsa del dolore entro 4-5 giorni dall’esordio , con guarigione spontanea entro 14 giorni dall’esordio; l’utilizzo di farmaci a base di aciclovir risulta efficace e ne riduce il decorso solamente se utilizzato ai primissimi sintomi di comparsa dell’afta. In alternativa oggi in commercio esistono collutori e gel contenenti acido ialuronico che hanno la proprietà di creare un barriera sulla lesione e ridurne il bruciore. Esistono poi altre forme di aftosi caratterizzate da un diametro che può raggiungere e superare il centimetro, in cui la mucosa interessata può essere quella del palato o del dorso linguale; queste forme sono particolarmente dolorose e per la loro terapia si può ricorrere a corticosteroidi locali o, nei casi più gravi, anche a somministrazione sistemica. Come causa ci sono sia fattori genetici che ambientali, quali ad esempio traumi orali, lo stress, cambiamenti ormonali quali quelli dovuti al ciclo mestruale, infezioni o allergie a conservanti alimentari. Anche deficit vitaminici o alimentari sono stati
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identificati come possibilie causa, sebbene la somministrazione dei fattori mancanti non porti ad una remissione della sintomatologia. Il tabagismo è considerato un fattore protettivo per l’insorgenza di fenomeni aftosici, per cui la sospensione dell’abitudine viziata può portare alla sua comparsa in soggetti che prima non ne avevano mai manifestato i sintomi. L'assunzione di particolari farmaci in pazienti predisposti potrebbero causare fenomeni ricorrenti di aftosi; i principali farmaci imputati sono i FANS, i beta-bloccanti, alcuni farmaci per l’osteoporosi ed alcuni anti-anginosi. Anche alcuni alimenti possono funzionare da stimolo in soggetti predisposti: bevande alcoliche e gasate, cibi molto piccati o speziati ad esempio andrebbero evitati. Poiché la stomatite aftosica ricorrente può essere una manifestazione orale di una sindrome di tipo sistemico, in casi in cui lo si ritiene opportuno va indagata, con l’ausilio di appositi esami, la presenza di altre patologie. Durante gli episodi aftosici tra gli antisettici orali quello che ha dimostrato maggiore efficacia è la clorexidina, al fine di evitare una sovrapposizione batterica secondaria della lesione; allo stesso modo colluttori antiinfiammatori possono alleviare il dolore durante la fase di guarigione della mucosa. Colluttori a base di tetracicline, cosi come paste adesive contenenti corticosteroidi si sono rivelati particolarmente efficaci negli episodi caratterizzati da lesioni maggiori accompagnate da dolore intenso e prolungato.
#PSICOLOGA
La paura di volare
Dott.ssa Luisa Buonocore Laureata in Psicologia Clinica presso l’Università “La Sapienza di Roma”. Collabora con il Centro di Terapia Metacognitiva Interpersonale di Roma. Lunedì e Venerdì dalle 10.00 alle 13.00 333.4471904 http://bit.ly/1bFShtd
Le giornate si allungano, le temperature salgono e il sole richiama prepotente la nostra attenzione sulle vacanze! L'anno lavorativo sta finalmente volgendo al termine, molti sono alle prese con l’organizzazione delle ferie, altri hanno già iniziato il conto alla rovescia, e mentre c'è chi sta già preparando le valige, qualcuno... HA PAURA DELL'AEREO! La paura di volare (detta anche aerofobia, aviofobia, o in inglese fear of flying) rientra nelle fobie specifiche ed è caratterizzata da una
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paura eccessiva e difficilmente controllabile per i viaggi in aereo. Esistono diversi gradi d’ansia con cui si può vivere l’esperienza di volare, ma quando l’ansia aumenta al punto di interferire significativamente con la vita della persona, impedendole di viaggiare, si parla di aerofobia. Nonostante l’aereo sia a oggi un mezzo di trasporto molto diffuso, l’aerofobia è un fenomeno ancora molto esteso: si stima che la percentuale di Italiani che hanno problemi legati alla paura di volare sia intorno al 50%, quota simile a quella degli altri paesi industrializzati. È una paura maggiormente diffusa nelle donne, rispetto agli uomini, mentre non ci sono differenze né per quanto riguarda l’area geografica di provenienza, né per il livello sociale o il grado d’istruzione. L’origine di questa fobia specifica può essere rintracciata in diversi elementi: • La percezione dell’aereo come un veicolo stretto e angusto, senza possibilità di fuga;
• La percezione dei rumori e dei movimenti che caratterizzano le varie fasi del volo, che sono interpretati come sinistri e preoccupanti; • L’esperienza in prima persona di turbolenze o situazioni traumatiche accadute durante il volo; • Racconti e aneddoti negativi raccontati da terzi; • Paura di non avere il controllo della situazione; • Paura di avere un attacco di panico durante il viaggio; • Paura dell’altezza. Le manifestazioni e i livelli d’ansia sono diversi da persona a persona, ma in linea generale, si possono identificare alcuni sottogruppi: • Persone che rifiutano del tutto di viaggiare in aereo. Si tratta di persone che non hanno mai preso l’aereo perché il solo immaginare di prenderlo scatena pensieri e immagini angoscianti e che impediscono, di fatto, di salire a bordo. • Persone che volano solo se è strettamente necessario. Questi passeggeri vivono il volo come un’esperienza terrificante e devono investire molte energie, psicologiche e fisiche, per compiere questi viaggi. Queste persone volano solo se è strettamente necessario (la maggior parte costretti da impegni lavorativi),
vivendo con forte angoscia le ore e i giorni precedenti al viaggio. Spesso ricorrono all’assunzione di farmaci o alcol. • Persone che volano in uno stato di apprensione e allerta continua, ma non evitano questo tipo di viaggi. Esistono diversi protocolli terapeutici a breve termine per contrastare l’aerofobia. La terapia cognitivo-comportamentale mira a individuare le convinzioni e gli schemi disfunzionali che hanno dato origine e mantengono il problema e a pianificare esposizioni graduali allo scopo di imparare ad affrontare con più serenità il viaggio in aereo. L’obiettivo della terapia è, quindi, aiutare il paziente ad affrontare la situazione temuta, ma questo sarà fatto in modo graduale e dopo aver appreso alcune tecniche di gestione dei sintomi ansiosi (rilassamento muscolare progressivo, tecniche di respirazione, tecniche di mindfulness). Bibliografia: Evangelisti L. (2008). Mai più paura di volare. Come vincere per sempre la fobia dell’aereo. Kowalski Editore: Milano. Craske M.G. , Antony M.M., Barlow D.H. (2006). Mastering Your Fears and Phobias. Second Edition. Paperback.
#NEUROPSICOMOTRICISTA
L’autismo Dott.ssa Daniela Caiafa Laureata in Neuropsicomotricità dell’età evolutiva, presso l’Università di Napoli - Federico II Lunedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00 347.5477785 http://bit.ly/1bjyYJp
P. ha 2 anni quando approda al centro per la prima volta, questo bimbo oltre ad essere così piccolo e indifeso, mi da un terribile presentimento … non mi guarda, non si gira quando lo chiamo, non cerca la mia presenza durante il gioco, quando per un attimo incrocia il mio sguardo il suo è vuoto, non mi vede. Inizio a pormi delle domande e sollecito la mamma a fare approfondimenti diagnostici. Come spesso accade i bambini che iniziano un iter terapeutico non sempre hanno una diagnosi specifica, ma capita che arrivino con delle indicazioni molto vaghe. Inizialmente non è un grande problema, visto che, si lavora principalmente sul sintomo immediato, per poi arrivare al reale problema. Dopo circa 4 anni, questo bambino ha avuto una diagnosi: disturbo pervasivo dello sviluppo, autismo ad alto funzionamento.
Che cos’è l’autismo? Come si riconosce? Purtroppo i casi sono in crescita esponenziale. Pochi lo sanno, ma nel mondo l’autismo colpisce più di tumore, diabete e Aids sommati insieme. In Italia oltre 400 mila famiglie hanno a che fare con una persona autistica, che diventata adulta scompare e diventa un fantasma per la nostra società, che fornisce poche tutele. Un dramma sociale destinato ad espandersi perché se nel 1985 si contavano 3-4 bambini autistici ogni 10 mila nascite, oggi quel dato è schizzato a un caso
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ogni cento. Questo anche per le errate diagnosi del passato, quando l’autismo veniva confuso con un ritardo mentale. Autismo è una patologia che si manifesta entro il terzo anno di età, e 2 bambini su 1000 ne presentano alcuni sintomi da essere racchiusi nella definizione di spettro autistico. Le cause non sono ancora chiare ci sono varie scuole di pensiero che riconducono la patologia a disordini cerebrali, altri pesticidi sul territorio, altri mancata interazione tra madrefiglio, fattori genetici. È caratterizzato da deficit nelle aree della: comunicazione, relazione sociale, immaginazione. Inoltre può essere accompagnato da altri disturbi comportamentali. Una caratteristica evidente è l'isolamento: i bambini autistici spesso non rispondono al loro nome, evitano lo sguardo e appaiono inconsapevoli dei sentimenti altrui e della realtà che li circonda, tendono all’isolamento. Spesso compiono movimenti ripetitivi dette stereotipie motorie, per esempio: con le mani come lo sfarfallio, oppure si dondolano, ecc… la comunicazione verbale non sempre è funzionale ma caratterizzata da ecolalie, ripetizione di parole o frasi non inerenti al contesto. Inoltre possono avere comportamenti autolesionistici, azioni motorie che si concludono con un danno fisico, si fanno del male volontariamente, comportamenti tipo sono: darsi schiaffi, mordersi, pizzichi, tagliarsi, graffiarsi ecc
I sintomi I sintomi dell’autismo compaiono spesso a 18-36 mesi, e alcuni segnali di allarme possono essere colti molto presto, sin dalla nascita. L’intervento precoce può fare una notevole differenza nel contenere i sintomi e l’impatto negativo dell’autismo: individuarlo precocemente è sicuramente un vantaggio. I genitori hanno maggiori probabilità di individuare i segni e sintomi precoci dell’autismo attraverso un preciso monitoraggio dello sviluppo dei propri figli, cercando di individuare eventuali deficit o arresti. Durante la crescita i bambini attraversano un processo in cui vengono apprese
#NEUROPSICOMOTRICISTA
e padroneggiate abilità fondamentali (basi dello sviluppo). Queste abilità di base includono: abilità fisiche (rimanere seduti, gattonare, camminare), capacità sociali (come sorridere, giocare e imitare gli altri) e capacità comunicative (come gesticolare e parlare). Dato che il ritmo di crescita varia da bambino a bambino, ci sono dei tempi entro i quali talune abilità di base dovrebbero essere raggiunte. Comunque, se vostro figlio non ha raggiunto tali abilità nei tempi previsti, ciò potrebbe indicare un ritardo dello sviluppo da approfondire con uno specialista. Se da un lato i deficit evolutivi non sono sempre indicativi di autismo, possono d’altra parte indicare un elevato fattore di rischio. Indipendentemente dal fatto che i problemi siano causati dall’ autismo o da altri fattori, è improbabile che i bambini che mostrano un ritardo evolutivo riescano a compensarlo durante lo sviluppo. I vostri bambini hanno bisogno i trattamenti mirati e di sostegno per sviluppare le abilità mancanti. I seguenti deficit esigono un attenta valutazione dal pediatra del vostro bambino • A 6 MESI: assenza di grandi sorrisi o espressioni di gioia e calore • A 9 MESI: il bambino non emette suoni o non risponde ad essi, non sorride e non emette altre espressioni facciali • A 12 MESI: assenza di “gorgoglii” o di “baby talk” • A 12 MESI: il bambino non emette gesti (come puntare, tendere le braccia) e non risponde ad essi • A 16 MESI: assenza di parole • A 24 MESI: il bambino non cerca di imitare o ripetere le frasi che sente • A QUALSIASI ETà: qualsiasi deficit nel linguaggio e nelle abilità sociali La maggior parte dei bambini vengono diagnosticati come autistici intorno ai tre anni. Quando l’autismo viene diagnosticato prima, il trattamento risulta essere avvantaggiato dalla notevole plasticità di un cervello così giovane. Se viene identificato entro i 12 mesi o anche prima, un trattamento intensivo può essere in grado di ricalibrare il cervello e contenere i sintomi. I bambini così come tutti gli esseri umani sono creature sociali. A partire da 2-3 mesi di età emettono suoni per attirare l’attenzione dei propri genitori, sorridono nel sentire una voce familiare, giocano con gli altri bambini ed imitano determinati movimenti ed espressioni facciali. Se il vostro bambino non vi risponde, nonostante
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i tentativi di interagire e mostrare affetto, questo è un motivo per preoccuparsi. In presenza di almeno sette di queste caratteristiche: è opportuno un controllo diagnostico. • difficoltà a stare con altri bambini • impressione di sordità o difficoltà visive • difficoltà di apprendimento • incoscienza per i pericoli reali • opposizione ai cambiamenti • mancanza dei sorriso e della mimica • iperattività fisica accentuata • non guarda negli occhi • attaccamento inappropriato agli oggetti • ruota gli oggetti • persevera in giochi strani • atteggiamento fisico rigido I bambini autistici inoltre hanno spesso risposte anomale ai suoni, al tatto o ad altri stimoli sensoriali, e una ridotta sensibilità al dolore, che può contribuire a determinare sintomi comportamentali, come la resistenza ad essere abbracciati. Quando si giunge ad intraprendere una terapia per l’autismo, ci si trova di fronte ad una varietà di terapie ed approcci differenziati. Alcuni trattamenti puntano a ridurre i comportamenti problematici e a costruire abilità di comunicazione e interazione sociale, mentre altri puntano ad affrontare i problemi di integrazione delle informazioni sensoriali, a migliorare le abilità motorie, i problemi emozionali e la sensibilità ai cibi. L’importante è affidarsi a persone specializzate che aiutino il bambino su ogni area di sviluppo e supportare i genitori, insegnando loro come approcciare con il bambino.
Oggi P. ha 7 anni frequenta la seconda elementare con un buon profitto, non è supportato dal l’insegnante di sostegno a scuola, si è integrato bene con i coetanei, fa un attività sportiva 2 volte la settimana, al parco gioca con gli altri bambini cercando nuove amicizie, certo non sarà mai un campione nello sport ma sicuramente ha avuto una evoluzione migliore di come si era immaginato.
#FISIOTERAPISTA
Onde d’urto radiali
Radial shock wave therapy Dott. Daniele Grieco Fisioterapista - Specializzato in rieducazione posturale secondo il metodo Mézières
Proseguiamo il nostro discorso sull’uso degli elettromedicali di cui il fisioterapista può avvalersi con le onde d’urto radiali. Le onde d’urto radiali sono una tecnica più recente rispetto alle onde d’urto focalizzate, le prime hanno trovato applicazione dal 2000, le seconde già erano presenti negli anni '90. Le onde d’urto radiali vengono generate da un sistema pneumatico che accelera ad alta velocità un proiettile verso una testina di emissione e le onde acustiche sono diffuse sulla zona bersaglio in maniera radiale (sferica), con rapida dispersione della pressione e ampio volume di trattamento. Le onde radiali sono in grado di sviluppare densità di energia medio-basse (sotto 0,3 MJ/MM2) e pressioni dell’ordine di 1-5 Bar, con questi valori è possibile trattare patologie fino ad una profondità di 30-35 mm. Gli impulsi pressori prodotti dalle onde d'urto radiali sono capaci di indurre, a livello delle zone colpite: • riduzione della flogosi locale; • neoformazione di vasi sanguigni; • riattivazione dei processi riparativi. Tali effetti sono solo in parte dovuti ad un meccanismo di azione diretto (distruzione meccanica degli aggregati inorganici come sostenuto dagli urologi o comunque impatto pressorio sulle strutture biologiche), dal momento che sono soprattutto mediati da alcuni fenomeni
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fisici conseguenti al passaggio dell’onda nel tessuto colpito. Non vanno confusi tali effetti con quelli delle onde d’urto focali (che possono effettuare solo i medici) di disgregazione delle strutture cristalline patologiche,riassorbimento dei frammenti e osteoinduzione.
MODALITÀ DI TRATTAMENTO Il manipolo erogatore viene posizionato sulla cute a livello della regione corporea da trattare, con interposizione di un gel conduttore o di un interfaccia protettiva. Le testine di emissione sono di diverso diametro e sono dell’ordine dai 6 ai 15mm. Vi sono due modalità di erogazione: Modalità a singoli impulsi: è utilizzata nelle patologie ben localizzate, con il manipolo erogatore fisso sul punto doloroso. Modalità continua: è possibile spostare il manipolo erogatore per trattare patologie non ben localizzate o interessanti più strutture adiacenti. Generalmente vengono erogati dai 2000 ai 6000 colpi a seduta, per un totale di sedute variabile da 1 a 12, a cadenza settimanale o bisettimanale. La terapia a onde d’urto radiali è indicata prevalentemente nelle tendinopatie inserzionali con o senza calcificazioni, nelle sindromi dolorose miofasciali con presenza di punti dolorosi (trigger points e tender points) e nel trattamento di patologie acute e croniche secondo i punti dell’agopuntura.
1. 2.
EFFETTI COLLATERALI Ecchimosi ed arrossamenti sono gli effetti collaterali più frequenti. E’ bene precisare che nel caso le esigenze terapeutiche siano di usare l’alta energia, o di trattare selettivamente i tessuti interessati dalla patologia e non quelli circostanti, solo le onde d’urto focalizzate consentono di rispondere a tali finalità. Non si deve intendere in alcun modo che le onde d’urto radiali siano un superamento delle onde d’urto focalizzate; a riprova di questo esistono nuove apparecchiature che rendono disponibili entrambi i trattamenti.
#AUDIOPROTESISTA
La scienza della semplicità oggi è l’apparecchio acustico made for iPhone Dott.ssa Tea Maione Laureata in Tecniche Audioprotesiche Martedì dalle 9.00 alle 11.00 338.9648341 http://bit.ly/1gXjdO7
Il 16 maggio in una convention che vedeva riunito il popolo dei dottori in audioprotesi, nel cuore di Milano al 31° piano del Grattacielo Pirelli, in uno scenario assolutamente avveniristico, è stato presentato l’Apparecchio acustico “made for iPhone HALO”. Un apparecchio acustico che permette di connettere la migliore tecnologia acustica con le funzionalità dello smartphone più amato ed apprezzato al mondo, esso si connette oltre che con tutti gli iPhone anche con iPad ed iPod touch, in modo estremamente facile ed intuitivo, grazie alla tecnologia Bluetooth ed all’app TruLink. L’app Trulink offre una molteplicità di funzioni pensate per migliorare l’ascolto in ogni situazione, restituendo il piacere di vivere e sentire in modo ottimale. Con questo prodotto, l’audioprotesista, riesce ad offrire a ciascun paziente una soluzione altamente personalizzata, attraverso le proprie specifiche competenze, egli ottiene in primis l’ottimizzazione dell’apparecchio acustico in base alle caratteristiche audiometriche del paziente e alle reali aspettative di adattamento. Poi con l’app della Apple permette al paziente di scegliere la propria personale dimensione acustica, interagendo in assoluta libertà e semplicità con gli apparecchi acustici, regolandoli in base alle proprie esigenze di ascolto per ogni ambiente e memorizzando le stesse, per poi richiamarsele successivamente all’occorrenza. È sicuramente un prodotto per i casi più esigenti, per coloro che vivono una realtà lavorativa dinamica, dove l’ottimizzazione vuole raggiungere il massimo delle performance, dove l’audioprotesista che nella realtà non può essere accanto ai pazienti ventiquattro ore al giorno, attraverso delle regolazioni predeterminate dallo stesso lascia al paziente nelle varie ambientazioni
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di ascolto, la scelta della fine regolazione in funzione dell’ambiente di ascolto, interagendo direttamente con i propri apparecchi acustici. Le soluzioni Halo attraverso la tecnologia Trulink che amplia la larghezza di banda, raddoppiando la dinamica di amplificazione, danno come risultato un suono puro e cristallino, caratterizzato da un segnale integro e stabile anche negli ambienti di ascolto più difficili. Oltre a tutto ciò che i pazienti desiderano: • maggior confort di ascolto anche nel rumore, con la migliore tecnologia per la riduzione del rumore e per il microfono direzionale che funzionando in combinazione offrono comfort di ascolto anche nel rumore, favorendo la comprensione della voce anche in ambienti di ascolto più complessi. • nessun fischio o ronzìo. • migliore udibilità anche alle alte frequenze, riproducendo i suoni ad alte frequenze, voci femminili o di bambini, nelle frequenze più basse, in modo da renderle più comprensibili. • più sfumature e colore alla qualità del suono. • migliore comunicazione al telefono, con lo steaming diretto delle telefonate dal cellulare agli apparecchi acustici. • tutto il piacere della musica e dei contenuti multimediali. • ascolto personalizzato anche in automobile, con la modalità veicolo adattiva, si modificano in automatico le impostazioni, tanto da ridurre i rumori di sottofondo. • ascolto intelligente e intuitivo, con i programmi di ascolto geolocalizzati che si attivano automaticamente non appena il GPS del cellulare rileva la posizione in cui ci si trova. • integrazione con Siri, si ascolta la messaggistica e le e-mail direttamente tramite gli apparecchi acustici. - un modo facile e veloce per regolare l’audio, solo sfiorando lo schermo del cellulare. - apparecchi acustici rivestiti da una nanotecnologia che li protegge da acqua e cerume. Provate la nuova tecnologia per ascoltare la vita in tutte le sue sfumature.
#PSICOPEDAGOGISTA
La paura di perdere o di non avere abbastanza Dott.ssa Bianca Pane Laureata in Filosofia e Psicopedagogia presso l’Università di Napoli Federico II, specializzata in Gestalt Counseling Bioenergetica e Terapie Olistiche 393.9315564 http://bit.ly/1bb6qS4
È assai diffusa la paura correlata agli aspetti materiali della nostra esistenza, quali il lavoro, il denaro, e tutto ciò che ci dà sicurezza. Quando questo fantasma non c’è, noi vediamo il mondo con fiducia, siamo sicuri di noi stessi, otteniamo risultati nell’ambito del lavoro, facilmente e senza sforzo, e abbiamo il denaro che ci serve. In questa condizione energetica, la nostra casa sarà per noi un porto sicuro, viviamo nel presente e stiamo bene con il nostro corpo, senza bisogno di preoccuparci per il futuro o lamentarci del passato. Inoltre, quando viviamo questa condizione di equilibrio, vuol dire che ‘abbiamo preso decisioni’ positive sul rapporto con nostra madre: ci ha fornito basi solide e un senso di sicurezza e di fiducia nel mondo e in ciò che ci circonda. Se invece siamo in disequilibrio a questo livello, un possibile effetto saranno le reiterate difficoltà negli aspetti materiali della nostra vita, ed esse ci forniranno utili indicazioni sul fatto che qualcosa, in quest’area, non è allineato. Potremmo perdere spesso il lavoro, o averne uno mal retribuito rispetto alle nostre prestazioni, oppure potremmo avere un impiego fantastico e uno stipendio eccellente, che tuttavia non ci basta mai. Vivremo sempre un senso di carenza, opposto a quello di abbondanza che meritiamo.
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Per quanto riguarda la casa, potremmo avere sempre problemi che favoriscono il senso di precarietà, come sfratti o beghe condominiali, che contribuiscono a non farci sentire a casa; oppure la nostra vita potrebbe essere caratterizzata da continui traslochi, indice della difficoltà a mettere radici. Tutti questi indicatori puntano nella stessa direzione: abbiamo preso una decisione che, invece di farci sentire al sicuro, radicati e nutriti, ci dà l’impressione di essere una foglia al vento.. E il risultato è appunto la paura.
Afferrare invece di prendere Vivere nella carenza, nella percezione della povertà o con la paura di perdere, è un gran brutto vivere. Anche se questo sentimento teoricamente dovrebbe essere legato a una situazione oggettiva di indigenza ed essere quindi per certi versi comprensibile, di fatto la percezione di carenza è molto spesso soggettiva. Quante persone benestanti si comportano invece come se fossero sull’orlo della miseria! Questa modalità è il risultato di una percezione distorta, poiché nella realtà non ci manca nulla per sentirci al sicuro. Consideriamo dunque le cause energetiche che la determinano. In genere, questo tipo di ‘decisione ’viene presa in seguito a un abbandono, reale o presunto, della madre, avvenuto in giovane età. Uso le parole ‘reale’ o ‘presunto’ perché spesso, in realtà, non si tratta di un abbandono vero e proprio, ma di qualcos’altro. Se ad esempio la madre ha subìto un ricovero ospedaliero protratto nel tempo, il bambino può averlo vissuto come un vero distacco nei suoi confronti e un atto di disamore. Analogamente anche la morte di una persona cara può generare la percezione di essere stati ingiustamente abbandonati, e
#PSICOPEDAGOGISTA
Ricordiamoci che, secondo l’assunto energetico determinare la conseguente ‘decisione’ di spirituale, ognuno di noi, per la nostra stessa non fidarsi, tagliando le radici. Quando questo natura, è meritevole del sostegno dell’universo. accade, arriviamo a credere che essere al Lo stare sulla Terra non è una lotta senza fine, sicuro sia impossibile: se persino la persona che ma una stupenda avventura che può accrescere rappresentava il nostro rifugio per antonomasia, la nostra consapevolezza e aumentare la nostra la mamma, ci ha abbandonato, figuriamoci gli vibrazione. Quando siamo fuori equilibrio a altri! Non possiamo fidarci di nessuno! Quando questo livello non ce ne viviamo in questo senso accorgiamo: allora i motivi di precarietà e di sfiducia Il risultato della paura ricorrenti della nostra vita generalizzata, invece di sono la paura di perdere affidarci alla vita, l’unico di perdere sarà che, da ciò che ci è caro, o di non modo che ci dà l’illusione adulti, faremo di tutto per averne mai abbastanza, o di di essere al riparo dai sentirci privati dell’amore. pericoli è cercare di trattenere ogni cosa che Per uscire da questo circolo ‘trattenere’, a qualsiasi rappresenta sicurezza. vizioso, dobbiamo revocare costo, tutto ciò che ci dà la ‘decisione’ che abbiamo sicurezza. Avremo quindi preso e riconnetterci all’energia della mamma, difficoltà a lasciare andare cose, denaro, imparando ad avere fiducia nell’abbondanza persone. Anche se ciò che potrebbe colmare dell’universo. Soprattutto dobbiamo invertire il l’insanabile carenza che avvertiamo è l’amore processo che ci porta ad ‘afferrare’ nella vita. della mamma o di chi ci ha abbandonato, proprio Per tornare al nostro stato naturale di equilibrio quell’amore che secondo noi ci è stato tolto a basta ricordare che, per ‘contratto spirituale’, tradimento, coltiviamo l’illusione che ‘trattenendo’ nostra madre è colei che, insieme a nostro padre, saremo al sicuro. Ma, appunto, è un’illusione. ci ha portato sulla Terra. In base a tale ‘contratto’ lei accettava di amarci, nutrirci, sia materialmente Diventare dipendenti dalle cose che in senso affettivo, e farci stare al sicuro. e dai ruoli Forse ci è sembrato che lei non ci abbia dato Se abbiamo preso una decisione come quella abbastanza amore, o che l’abbia fatto con riserva, appena descritta, il risultato della paura di ma è una percezione che riguarda il ‘come’ l’ha perdere sarà che, da adulti, faremo di tutto per espresso, non la sua qualità. trattenere ogni cosa che rappresenta sicurezza, Non dimentichiamo che il suo amore è stato qualsiasi surrogato dell’attenzione e dell’amore abbastanza forte da portarci sulla Terra. che ci sono mancati. Purtroppo questa modalità Non avere più paura vuol dire dunque ristabilire non ci impedirà di vivere nella perenne angoscia la connessione con l’amore che ci ha portato di restare privi di ciò che per noi rappresenta la al mondo, ripristinando la funzionalità delle sicurezza. Inoltre, poiché non ci aspettiamo che nostre radici, dandoci un senso di appartenenza, la vita ci possa dare spontaneamente, invece di sicurezza e di nutrimento, che ci permette di di essere pronti a ricevere i doni dell’universo, vivere nella solidità del ‘qui ed ora’. useremo un’energia predatoria per arraffare e Se per qualche verso la nostra mamma ci è trattenere persone e cose. Avremo bisogno di apparsa poco amorevole, dobbiamo renderci accumulare denaro e ricchezze e ci sentiremo conto che, come tutti, ha fatto del suo meglio al ugualmente poveri. Ci faremo possedere suo livello di coscienza; magari lei stessa aveva dalle cose, feticci sostitutivi di un amore e una ‘scelto’ una vita difficile incarnandosi in una sicurezza che non ci sono. Una modalità di famiglia che non le ha insegnato a manifestare questo tipo, che genera un continuo bisogno, l’amore. Dobbiamo anche ricordarci che noi, in è terreno fertile per le dipendenze affettive, e modo consapevole o no, scegliamo ogni cosa, produce una tendenza esagerata ad aggrapparsi quindi siamo noi ad aver scelto nostra madre per agli altri. Perché, sebbene continuiamo a fare proprio l’esperienza di questa vita. sollecitare l’amore, che per noi è sinonimo di Cambiando l’atteggiamento di conflitto, di rabbia sicurezza, viviamo nella convinzione che non e di insoddisfazione nei confronti di nostra madre ci sarà dato. Nei rapporti agiremo per bisogno impariamo ad avere fiducia nell’abbondanza e non per sentimento, e questo ci costringerà dell’universo che ci nutre e ci sostiene, e di ad accettare qualsiasi compromesso pur di non conseguenza ne sperimentiamo gli effetti nella perdere la nostra fonte di sicurezza. In poche vita quotidiana. E non avremo più paura. parole, non saremo liberi.
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#SESSUOLOGA
L’estate sta arrivando L’articolo dello scorso mese era sfacciatamente dedicato alle donne che, come me, hanno superato gli “anta”. Questo mese, invece, mi dedicherò ad un argomento che interessa sempre e comunque tutti, ma in particolare ai giovani. Infatti, con l’arrivo dell’estate, le vacanze e le nuove amicizie, si corre maggiormente il rischio di avere rapporti occasionali. Sì, ho proprio parlato di rischio! Infatti, sebbene stando ad una ricerca condotta da un team della statunitense Cornell University il sesso occasionale, per chi ci è "portato", dà dei benefici, dall'aumento dell'autostima a una riduzione di ansia e depressione, è pur vero che sobrietà e precauzioni sarebbero non soltanto un'avvertenza importante, ma anche un modo per sfruttare al meglio questi incontri. Sobrietà e precauzioni, dicevamo. Partiamo dalla prima, la sobrietà. È chiaro che non faccio riferimento solo all’alcol, anche se dovreste sapere che oltre un certo tasso, l’alcol danneggia non solo un bel momento intimo, ma anche quelli futuri!!! Con sobrietà, mi riferisco anche alla capacità che dovremmo avere di vivere l’intimità in modo completo, anche quando sappiamo che durerà solo per quell’incontro o per un’estate. Intimità che in questo caso fa riferimento all’apertura, al rispetto, alla condivisione del modo in cui si vuol vivere quel momento.
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Dottoressa
Olga Paola Zagaroli Sessuologa Lunedì e Giovedì dalle 15,30 alle 17,30 335.8709595 http://bit.ly/1euymof
Ricordiamoci sempre, cari ragazzi e non, che anche quando siamo sicuri che non rivedremo più quella persona, il rispetto deve farla comunque da padrone, perché se è vero che abbiamo grandi probabilità di non rivedere più l’altro, ogni mattina ritroveremo noi stessi nello specchio e sarà bene provare rispetto per ciò che stiamo guardando! La seconda avvertenza importante a cui voglio dare voce è la precauzione. Oggi per fortuna sempre di meno si ha difficoltà a comprare ed usare il profilattico, ma quanti di voi sanno davvero da quante cose vi preserva? Tutti voi penserete in primis all’eventualità di una gravidanza, è ovvio! questo infatti é uno dei motivi più diffusi per l’uso del profilattico. Ma quanti di voi conosco il pericolo e la gravità delle malattie sessualmente trasmesse (MST)? Oggi finalmente in alcune scuole medie e
superiori vengono svolti corsi di educazione sessuale, ma so bene quanto è difficile avere l’attenzione dei ragazzi quando si parla di maturità, pericoli, e tutto quanto non concerne il solo divertimento. É invece davvero importante capire quanto e cosa si rischia. Inizio col dirvi che affinché ci sia la trasmissione di una malattia ci deve essere passaggio di sangue, sperma o secreto vaginale. Tra le malattie più diffuse ci sono alcuni tipi di candidosi che provoca affezioni quali la vaginite con manifestazioni di prurito, dolore, eritema e produzione di secreto biancastro denso; è tra le più frequenti, fastidiosa, spesso recidivante, ma non è tra le più pericolose. C’è poi l’herpes genitalis che si manifesta con diversi sintomi, sia sistemici come febbre, mialgie, cefalee, sia locali quali dolore, prurito, disuria, secrezioni, mentre le aree genitali mostrano eritema, edema, vescicolazione multipla con tendenza all’ulcerazione dolorosa. Anche in questo caso siamo difronte ad una malattia recidivante, fastidiosa, dolorosa che comporta qualche preoccupazione in più. Abbiamo ancora la sifilide annoverata tra la “vecchie” MST, che ancora si diffonde soprattutto tra le popolazioni più povere.
É una malattia molto complessa che, a differenza delle precedenti, può causare conseguenze anche molto molto gravi. Ci sono poi due tipi di uretrite, gonococcica e non gonococcica: la prima si manifesta con perdite purulente dal meato uretrale, striate di sangue, disuria e fastidi all’uretra distale, raramente ci sono complicanze. La seconda, invece, è decisamente più pericolosa in quanto ha una sintomatologia molto lieve, a volte assente, con conseguente mancanza di trattamento e danneggiamento dei genitali, soprattutto dell’apparato riproduttivo con conseguenze sulla fertilità. Infine non posso non citare l’HIV volutamente lasciato per ultimo in quanto è di certo quello più conosciuto. Sicuramente tra le MST è la più diffusa e la più temuta. Sebbene oggi ci sono terapie adatte a migliorare la qualità della vita dei pazienti sieropositivi, riducendo anche la mortalità degli stessi, resta ben inteso che per questa, come per tutte le MST, mortali o non, la prevenzione è l’unica vera arma e se pensiamo al rapporto costi-benefici, non c’è assolutamente giustificazione che tenga per chi sceglie di non adottare la prevenzione.
#CHINESIOLOGO
Prevenire e curare la pubalgia Dott. Ireneo Nefando Chinesiologo - Specilizzato in Ginnastica Posturale - Taping Elastico STUDIO IR.VE. 081.0097352 nefandoireneo@hotmail.it
MUSCOLATURA ADDOMINALE MUSCOLATURA ADDUTTORIA
Tutti ne abbiamo sempre sentito parlare, ma in effetti pochi sanno cos’è veramente la pubalgia! La pubalgia è un un’infiammazione che interessa la zona pubica e i muscoli che su essa prendono inserzione: aduttori, addominali sia quello retto che obliqui, piramidale e pettino. Spesso i primi sintomi si possono distinguere in dolori di vario genere sempre fastidiosi, nella zona pubica fino a coinvolgere tutta la zona inguinale per poi scendere nell’interno coscia. Questo tipo di patologia è molto comune negli sportivi, in particolare calciatori e in tutti gli sport dove gli arti inferiori sono molto sollecitati
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La cause sono tante, e possono arrivare fino ad un numero di 72 casi secondo Jarvinen e tutte possono provenire da varie problematiche muscolari, ossee, sistematiche, nervose, croniche e degenerative. Di rimedi ne conosciamo tanti ma il primo rimedio in assoluto è il RIPOSO che nei casi più estremi pul arrivare fino a 4 mesi! Oltre al riposo si consiglia sempre di intervenire con esercizi mirati al recupero funzionale attraverso un’attività fisica adatta alla patologia stessa. Tanti sono gli esercizi che possono far si che si ricrei l’equilibrio fisico del nostro corpo ed a eliminare e prevenire la pubalgia, i più importanti e consigliati sono: • Allungamento della catena muscolare posteriore • Streatching e allungamento dei muscoli adduttori • Rinforzo dei muscoli addominali in particolare dei muscoli retroversori del baio • Lavoro di riequilibrio della muscolatura delle gambe con elastici • Esercizi che mirano al miglioramento della coordinazione intramuscolare e alla riprogrammazione degli schemi motori sbagliati (andature, accelerazioni, decelerazioni, cambi di direzione, gesti tecnici specifici per lo sport praticato). Importante ricordare che la pubalgia è una patologia che sempre più spesso diventa cronica e colpisce sempre più persone: per questo risulta fondamentale il fattore preventivo. In molti casi bastano pochi errori nel vostro allenamento quindi rivolgetevi sempre a specialisti del settore quali FISIOTERAPISTI o CHINESIOLOGO anche solo per una consulenza sulla bontà della vostra attività fisica.
#ANESTESISTA
Fondamenti per la Defibrillazione Precoce Dott. Antonio Coppola Medico, pediatra, rianimatore, anestesista specializzato nella terapia del dolore 338.1705569
• La FV in assenza di RCP tende a degenerare in asistolia nel giro di pochi minuti, assenza totale di impulso elettrico cardiaco e quindi ancora minori possibilità di sopravvivenza.
Efficacia della defibrillazione con il DAE I ritmi più frequentemente responsabili dell’ACC sono la fibrillazione ventricolare (FV) e la tachicardia ventricolare “senza polso” (TV). La FV è un’alterazione del ritmo cardiaco caratterizzata da caos elettrico, che si traduce nell’assenza di attività di pompa del cuore; il polso è quindi assente. Nella TV, che spesso evolve in FV, gli impulsi elettrici cardiaci, a partenza ventricolare, si succedono ritmicamente, ma con frequenza talmente elevata da non consentire contrazioni cardiache efficaci; anche in questo caso il polso può essere assente. In entrambi i casi (FV e TV) l’unico trattamento risolutivo “salva vita” è costituito dalla defibrillazione, che consiste nel far attraversare il cuore, in brevissimo tempo (pochi millisecondi), da una adeguata scarica di corrente continua. Lo shock elettrico efficace annulla (DEPOLARIZZA) ogni attività elettrica del muscolo cardiaco, interrompendo quindi la FV o TV; a questo punto in genere riparte l’impulso elettrico naturale ristabilendo l’ordine elettrico ed un ritmo organizzato, con ripristino di una circolazione spontanea. Gli apparecchi che consentono questo intervento sono i defibrillatori; essi possono essere di tipo manuale (utilizzabile solo dal medico) e di tipo semiautomatici e automatici (DAE). RIASSUMENDO: • I più frequenti ritmi iniziali nell’arresto cardiaco improvviso sono la FV e la TV; • L’unico trattamento attualmente efficace della FV e TV senza polso è la DP; • La probabilità di successo della DP diminuisce rapidamente col trascorrere del tempo (7-10% al minuto);
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I moderni DAE sono suddivisi in due ampie categorie, in base al tipo di corrente erogata: monofasici e bifasici. Quelli monofasici somministrano una scarica che ha una polarità sola, ossia un unico flusso direzionale. Quelli bifasici somministrano una sequenza di due scariche, una con polarizzazione opposta rispetto all’altra. Attualmente i più utilizzati sono quelli bifasici in grado di modificare la durata delle onde in base all’impedenza transtoracica riscontrata, così da ottimizzare la defibrillazione per ogni paziente. L’efficacia dello shock elettrico dipende: dalla forma d’onda di scarica utilizzata dal defibrillatore (qui sopra brevemente descritta); dalla soglia di defibrillazione,ovvero dalla disponibilità del miocardio a lasciarsi defibrillare perché influenzato dalle patologie esistenti, dalla temperatura corporea e dalla presenza di farmaci in circolo; dalla quantità di energia erogata. La programmazione dei livelli di energia dei DAE è stata studiata per erogare la minor quantità di energia necessaria ad interrompere una FV e a non creare ulteriore danno alle cellule del miocardio. Nei DAE l’energia è reimpostata e non può essere modificata dall’operatore. dall’impedenza transtoracica: resistenza che si interpone al passaggio della corrente determinata da vari fattori quali la dimensione, aderenza e posizione degli elettrodi, risposta della muscolatura scheletrica, il numero e l’intervallo di tempo trale scariche erogate, tanti peli sotto gli elettrodi. S.U.Em. 118 BERGAMO
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continua sul prossimo numero
#NATUROPATA
Ma... Cos'è la
Naturopatia?
Mariateresa Caiafa Naturopata - Operatore del Benessere Specializzata in Massaggi Olistici, Riflessologia plantare, Fiori di Bach, Intolleranze Alimentari 338 8194524
A quanti di voi è capitato di urtare una parte del corpo e avere la brillante idea di alleviare dolore e gonfiore utilizzando un getto di acqua fresco e di conseguenza provare sollievo? Istintivamente avete seguito il sentiero che la natura vi ha indicato per stare meglio, ecco il compito di questa disciplina, (ri)avvicinare l’uomo ad essa e far sì che la propria energia continui a scorrere in modo equilibrato ed armonioso usufruendo dei vari strumenti naturali o tecniche di massaggio olistico che lavorano in sinergia. Assolutamente, non sostituisce la medicina allopatica, ma è uno strumento complementare che lavora sotto un’ottica olistica mettendo al centro l’uomo rispetto al malessere, il nostro corpo solo in questo modo può comunicare che c’è qualcosa che non va, impariamo ad ascoltare questi campanelli d’allarme e di conseguenza agire per cambiare le cose, non dimentichiamo MAI che corpo e mente camminano di pari passo. Per identificare la nascita di questo squilibrio energetico, il Naturopata, attraverso il dialogo sonda il terreno della persona, dato che le cause possono essere molteplici, come lo stress,
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intolleranze alimentari, alimentazione squilibrata, intossicazioni o tante altre situazioni non in sintonia con i propri ritmi vitali, quotidiani o frenetici che la società impone. Il nostro corpo ha delle grandi potenzialità come: l’auto-guarigione, un sistema immunitario grandioso, la rigenerazione dei tessuti etc, sta solo a noi decidere se valorizzarle o no, con conoscenza e consapevolezza si può riconquistare il riequilibrio energetico, non solo per quanto riguarda l’aspetto emotivo e fisico ma anche spirituale e mentale. Il 31 gennaio 2011 si è tenuto a Matera, il convegno “Il Naturopata, una professione emergente: origini, significati, inquadramento scientifico”, organizzato e promosso dall’Accademia Aires (Accademia Internazionale Ricerca e Scienza) di Roma, durante il quale si è sottolineata la necessità di creare un ordine o che riconosca e tuteli la figura del Naturopata, diversa la situazione negli altri paesi poiché troviamo una realtà in cui tali professionisti sono rispettati e valorizzati a dovere. Purtroppo molte persone ancora oggi ritengono che, in Italia, tale figura, non essendo riconosciuta da una specifica normativa sulla Naturopatia, non sia consentita dalla legge. Fortunatamente non è così, nell'ordinamento giuridico italiano (Articoli 4 -35 -41 della Costituzione Italiana) le professioni non riconosciute da leggi specifiche sono libere, ossia ciascuno le può esercitare, senza iscrizione ad uno specifico albo. Da decenni, su tutto il territorio sono nate valide e importanti scuole di Naturopatia e Discipline Bionaturali, dalla durata triennale o quadriennale e ogni anno tante persone che prima si erano avvicinate a questa bellissima realtà per dare un significato ai loro campanelli di allarme, hanno di conseguenza intrapreso un percorso benessere con una sola intenzione, trasmettere questo messaggio: “la natura vi potrà solo regalare amore e serenità, come quando eravate bambini e una semplice passeggiata a piedi nudi sulla riva del mare vi riempiva di calore ed energia.”
#CHIROPRATICA
Dolore al Bacino
Anca a scatto ossea (cause interne ed esterne); fattori intraarticolari tra cui la presenza di corpi liberi ad esempio frammenti di cartilagine all'interno dell'articolazione dell'anca oppure una sindrome da conflitto tra acetabolo e testa femorale. Quest’articolo sarà diviso in due parti. Per questo mese prenderemo in esame le cause di anca a scatto causate dai tendini dei muscoli del bacino e il mese prossimo esamineremo le cause intra-articolari e di conflitto acetabolofemorale.
Dott.ssa Barbara Martino Laureata in chiropratica all’AngloEuropean College of Chiropractic in Bournemouth (Inghilterra), membro dell’A.I.C. Tutti i giorni dalle 12.00 alle 16.00 349.1381175 http://bit.ly/1ddlb6M
Anca a scatto extra-articolare L'anca a scatto extra-articolare è statisticamente più frequente e può essere a sua volta suddivisa in interna o esterna secondo la posizione delle strutture muscolari che scattano sull'articolazione dell'anca.
Anca a scatto tipo esterno L’anca a scatto è una patologia caratterizzata da uno scatto sonoro nel bacino durante certi movimenti. Spesso è indolore, ma può diventare doloroso o scomodo con il passare del tempo. Tende ad essere più frequente nei soggetti di sesso femminile tra i 20 ed i 30 anni. Inoltre, spesso, questa sindrome si riscontra tra gli atleti che praticano sport come corsa, danza e calcio in cui l’anca è sottoposta a torsioni ripetitive. Varie sono le cause che possono essere responsabili dell’anca a scatto: fattori extra articolari come il passaggio difficoltoso di uno specifico tendine su una ben precisa sporgenza
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L’anca a scatto è maggiormente generata dallo scatto tra la struttura tendinea fascia lata e il grande trocantere femorale. La fascia lata decorre adiacente alla porzione laterale del femore chiamata grande trocantere dal quale è separata semplicemente da una borsa (borsa trocanterica) che ne consente lo scivolamento. In particolari condizioni, e in correlazione con alcune attività sportive, questa fascia s’ispessisce e si retrae. In questo caso inizia a produrre uno scatto quando l’anca si flette. Lo scatto, almeno inizialmente, è di solito indolore e riproducibile su volontà. Questa sindrome se non trattata tende ad aggravarsi nel tempo e il dolore a divenire costante localizzato per lo più in corrispondenza
#CHIROPRATICA
della regione laterale dell’articolazione. Spesso s’irradia sul lato esterno della coscia e del ginocchio e può diventare molto invalidante perché si riproduce ad ogni passo e nel salire e scendere le scale. Inoltre il paziente potrebbe sviluppare una borsite trocanterica, adesioni e infiammazione del muscolo gluteo massimo. La diagnosi di questo tipo di anca a scatto è effettuata tramite un test specifico in cui il paziente è posto in decubito laterale sul lettino e lo scatto provocato con la flessione dell’anca in adduzione. Un altro test importante per misurare la contrazione della fascia lata è il test di Ober (Ober’s test): il paziente è sdraiato sul lato non dolorante e il dottore muoverà la gamba in abduzione con il ginocchio in flessione e il bacino in estensione. Quando è presente una forte tensione muscolare, il paziente non riuscirà a portare la gamba in adduzione e il ginocchio non si estenderà.
Diagnosi Un esame radiografico del bacino e dell’anca affetta, in due proiezioni, può essere utile per valutare l’eventuale presenza di calcificazioni periarticolari e per escludere altre patologie. L’ecografia statica e dinamica spesso dimostra ispessimento della fascia lata e se eseguita in dinamica, si visualizza chiaramente il momento dello scatto. Nell’anca a scatto interna una RMN potrebbe mostrare la presenza di una borsite e/o infiammazione della guaina tendinea dell’ileopsoas.
Trattamento Anca a scatto tipo interno Il tipo interno è causato dalla frizione tra il tendine del muscolo ileopsoas e una sporgenza ossea del pube che prende il nome di eminenza ileo pettinea. Lo scatto può essere accompagnato o anche causato dall’infiammazione della borsa che si trova tra la parte anteriore del bacino e il muscolo ileopsoas anche chiamata ileopsoas borsa. Si presenta con dolore inguinale e con uno scatto sordo e profondo in corrispondenza della regione pubica durante abduzione e rotazione esteriore del bacino. La diagnosi è spesso complessa perché può essere confusa con altre cause di dolore inguinale come l’ernia inguinale o la tendinopatia degli adduttori.
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È di fondamentale importanza capire lo schema motorio che causa lo scatto e la sua correzione. Con gli aggiustamenti chiropratici si contribuisce a ripristinare la normale biomeccanica della schiena e del bacino riallineando così la colonna vertebrale e alleviando la pressione, spesso, eccessiva esercitata sui muscoli e sui tendini. I trattamenti chiropratici saranno accompagnati dal riposo dall’attività fisica e da altre modalità terapeutiche come: Crioterapia; Trigger point therapy; Stripping massage; Kinesio taping; Stretching ed esercizi di rilascio muscolari (muscle release technique) per contribuire a ripristinare la gamma completa di movimento dell'anca ed esercizi di potenziamento dei muscoli flessori dell’anca per alleviare tensioni muscolari e rinforzare i muscoli del bacino e delle gambe. Nelle forme resistenti al trattamento conservativo la soluzione è chirurgica.
#alimentazione La soluzione del 30 per cento
Viva l’anguria
Il succo di anguria aiuta a ridurre il dolore muscolare dopo la fatica. Lo dice una ricerca spagnola basata su un gruppo di volontari che hanno testato bevande diverse subito dopo gli allenamenti. L’aminoacido L-citrullina di cui è ricco il cocomero ha il potenziale per ridurre il dolore muscolare, oltre che velocizzare il recupero di una frequenza cardiaca di riposo nelle 24 ore successive.
Pistacchi all’alba
Se fai attività fisica nelle prime ore della giornata e non riesci a consumare un vero e proprio pasto all’alba, puoi cenare la sera prima con una buona quota di carboidrati: un piatto di pasta o riso, con condimenti semplici e leggeri, una porzione di verdura e la frutta. La mattina seguente sarà sufficiente idratarsi e mangiare una porzione di pistacchi. Porta con te una barretta di cereali, una manciata di pistacchi o un pacchetto di biscotti leggeri per integrare la colazione o fare una pausa nel corso della giornata.
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Se il tuo peso è in aumento, ricordati la regola del 30 per cento: una ricerca australiana ha dimostrato che i tagli drastici nella dieta non portano a buoni risultati. Invece, se riduci la tua dieta calorica solo del 30% riuscirai a ottenere i risultati sperati. Gli uomini sovrappeso che hanno fatto questa scelta hanno incrementato la loro produzione di ormoni della sazietà, mentre il loro intestino tenue è diventato più sensibile al cibo, tutte cose che li hanno aiutati a continuare la dieta. I risultati di questi sacrifici, infatti, come sempre si vedono in un arco di tempo che va dalle 4 alle 12 settimane. L’autrice di questa ricerca, Christine Feinle-Bisset, ha spiegato che una dieta fatta secondo questa regola del 30% può rafforzare la funzione dei recettori delle pareti intestinali che nelle persone sovrappeso tendono a diventare insensibili favorendo l’aumento di peso.
© Anna Maione
Estate, dolce amar…ena! Anna Maione Esperta in comunicazione multimediale dell'enogastronomia http://bit.ly/QWy93W
Le amarene sono i frutti del Prunus Cerasus, della famiglia delle Rosacee, e possono essere definite le “cugine povere” delle ciliegie, a cui somigliano per forma e colore. Esse sono infatti caratterizzate da una forma tondeggiante, con una buccia liscia di un bel rosso intenso e una polpa chiara e succosa, all’interno della quale racchiudono il nocciolo. Utilizzate prevalentemente per la preparazione di sciroppi, succhi e confetture, le amarene sono ricche di principi attivi fondamentali per la salute: contengono buone quantità di ferro, calcio, magnesio, potassio e fosforo e di vitamine del gruppo B, di vitamina PP, di vitamina C e di provitamina A, che migliorano la compattezza e l’elasticità dei tessuti. I bioflavonoidi antociani, pigmenti responsabili del colore rosso, riducono le infiammazioni, rafforzano i capillari, prevengono ictus e trombosi e migliorano la facoltà visiva. Inoltre, contenendo melatonina, le amarene rappresentano un ottimo alleato contro l’insonnia. È possibile individuarne tre varietà: • Le amarene propriamente dette, dal sapore
amarognolo, dalla polpa di colore chiaro. • Le marasche, dal sapore particolarmente amaro e la polpa di colore rosso scuro, quasi nero. • Le visciole, più dolci rispetto alle altre due varietà, dalla polpa di color rosso intenso. Al momento dell’ acquisto è opportuno scegliere amarene dall'aspetto compatto e brillante, prive di ammaccature. Il picciolo ancora verde e ben ancorato al frutto è indicatore di freschezza. Curiosità. Delle amarene si utilizza tutto: a parte i frutti, vanno conservate anche le foglie, con cui si producono alcuni liquori, e i peduncoli che, dopo essiccati al sole, possono essere utilizzati come rimedio diuretico anche in casi di cistiti e insufficienza renale. © Anna Maione
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#FOODCROSSING
La ricetta Per la rubrica FoodCrossing di Luglio vi propongo la ricetta di un dolce goloso e profumato, ottima alternativa mattutina alla classica brioches: il pasticcino crema e amarena!
Per la pasta frolla Ingredienti: • farina 500 gr • zucchero 200 gr • rossi d'uovo 4 (di cui una solo tuorlo) • burro 150 gr • sale un pizzico • buccia di limone (da grattugiare) Procedimento: Sulla spianatoia mettiamo la farina a fontana, aggiungiamo le uova, lo zucchero. il burro ammorbidito, un pizzico di sale e la buccia grattugiata del limone. Impastiamo tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto morbido e liscio. E' importante per la pasta frolla impastare velocemente senza far scaldare troppo l'impasto. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e fatela riposare in frigo almeno una quarantina di minuti.
Per la crema pasticcera Ingredienti: • Latte 500 ml • Uova 2 tuorli • Farina 60 g • Zucchero 150 g • Limone 1 scorza Procedimento: Scaldate il latte in un pentolino e spegnete non appena comincia a bollire. Nel frattempo in una ciotola mettete dentro solo i tuorli delle uova insieme allo zucchero e, aiutandovi con un frustino elettrico, sbattete per bene il tutto fino ad ottenere una crema omogenea e spumosa. Prendete un terzo del latte (che nel frattempo si è raffreddato) e unitelo poco alla volta al composto di uova e zucchero continuando a mescolare. Aggiungete poco alla volta la farina setacciata e mescolate. Versate la crema ottenuta dentro la pentola con il latte fatto bollire in precedenza, aggiungete la scorza del limone tagliata finemente (evitando cioè la parte bianca). Portate ad ebollizione continuando a mescolare con un frustino. Non appena bolle, abbassate la fiamma e continuate a mescolare altri per 2-3 minuti. A questo punto alzate la buccia del limone dalla crema e lasciatela raffreddare (per evitare che si formi sopra una pellicina copritela con una pellicola trasparente).
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© Anna Maione
Per la farcitura di amarene Amarene sciroppate. Potete comprarle già fatte o decidere di utilizzare quelle preparate in casa da voi. Come? Ecco il procedimento tradizionale suggeritomi dalla mia vulcanica amica Imma Gargiulo durante il suo programma Conserve di Casa in onda su Alice tv (www.conservedicasa.tv) Ingredienti: • Amarene 1Kg • Zucchero 800 gr Procedimento: Pulire con un telo umido le amarene e privarle del nocciolo e del picciolo. Raccogliere il succo che ne verrà fuori. Porre tutte le amarene in un ampio recipiente e ricoprirle con lo zucchero. A questo punto le amarene andranno esposte alla luce diretta del sole coperte da un telo o da una retina per proteggerle dagli insetti e dalla polvere. Rimarranno esposte al sole per 5/6 giorni ed andranno mescolate 3 / 4 volte al giorno. Al calar del sole le amarene dovranno essere ritirate. Trascorso il tempo di macerazione, o almeno fino a quando tutto lo zucchero non si sarà sciolto del tutto, le amarene andranno invasate.
Composizione dei pasticcini Stendete la pasta frolla col matterello sulla spianatoia e, dopo averli imburrati e infarinati, rivestite gli stampi. Fate qualche forellino sul fondo. Farciteli con della crema pasticcera e qualche amarena. Richiudete gli stampi con altra pasta frolla, fate ben aderire i bordi e spennellate la superficie con un po’ di tuorlo d'uovo. Fate qualche forellino sulla superficie per evitare che in cottura gonfino troppo. Infornare in forno preriscaldato a 160° per circa 30 minuti o comunque fino a che saranno ben dorati. Una volta raffreddati, togliere i pasticcini dalle formine e cospargerli di zucchero a velo. Buona colazione (homemade) !
#NUTRIZIONISTA
L’abbronzatura comincia a tavola! Dott.ssa Francesca Maresca
Scegli gli alimenti giusti e aiuterai il corpo a produrre più melanina, la naturale difesa che ti regala un colore dorato. Nell’esporsi al primo sole, è importante mangiare cibi ricchi di antiossidanti e di altre sostanze preziose, sia per aumentare le difese della pelle e difendere la salute del capelli e delle unghie, sia per abbronzarsi in maniera uniforme e naturale.
che viene attivata dai raggi solari. Anche i cibi possono stimolarla e far sì che, già alla prima esposizione, sia pronta a “colorare” la nostra pelle. L’importante è che gli alimenti contengano carotene, vitamina E e selenio, attivatori della melanina e protettivi della pelle. Il carotene rafforza l’epidermide e contribuisce a mantenerla liscia e morbida. Lo trovi in carote, albicocche, spinaci, lattuga, rucola, radicchio. La vitamina E è una sostanza antiossidante e protegge le cellule dall’invecchiamento. E’ presente negli oli vegetali, come olio d’oliva, di germe di grano, di sesamo, di vinaccioli, di lino. Il selenio aiuta a vitamina E nella sua azione antiossidante e antinvecchiamento. E’ contenuto in cereali integrali, funghi, pomodori, broccoli, cipolle, lievito di birra, tonno.
Abbronzate... fin dal primo giorno di sole Basta seguire una dieta su misura. L’abbronzatura, infatti, è provocata dalla melanina, una sostanza presente nella pelle
Gli alimenti qui indicati, se assunti regolarmente nella dieta quotidiana, ti aiutano sicuramente a ottenere ottimi risultati, ma non devi dimenticare una crema specifica di protezione solare.
Laureata in Dietistica presso l’Università di Napoli Federico II. Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle 16.30 334.2258132 http://bit.ly/19ubheb
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#NUTRIZIONISTA
Mix di frutta e verdura Ideali per una tintarella amica D’estate il frullato rinfresca, disseta, fa bene alla salute e alla bellezza. Il frullato unisce al piacere di una bevanda rinfrescante le virtù di un mix di ingredienti sani e interessanti dal punto di vista nutrizionale: si pensi che, con un bicchierone di frullato, si assumono circa due porzioni di frutta! Protagonista principale è la frutta, che deve essere matura e ben lavata. Segue la verdura, in particolare carote, cetrioli e pomodori. I frullati di frutta e di verdura contengono potassio e sono utili anche per tenere a bada cellulite e ritenzione idrica. Meglio non aggiungere zucchero: la frutta ne contiene a sufficienza! Il frullato va bevuto subito, appena fatto, per evitare la perdita delle vitamine. Al limite, può essere conservato in frigo in un contenitore ben chiuso ma solo per poche ore, altrimenti perde gran parte delle sue virtù. Il momento idele per consumarlo è a colazione, magari prima di andare in spiaggia, ma va benissimo anche come minipasto da associare a una fetta di pane spalmato di formaggio light o una cucchiaiata di cereali integrali.
LA TOP TEN DEI CIBI SUPERABBRONZANTI Ecco i dieci alimenti che, grazie al contenuto di betacarotene, sono i più efficaci nel “risvegliare” la melanina. 1. CAROTE 2. SPINACI 3. ALBICOCCHE 4. CICORIE E LATTUGHE 5. MELONI GIALLI 6. SEDANO 7. PEPERONI 8. POMODORI 9. PESCHE 10. COCOMERI E CILIEGIE
COSA FARE DURANTE… Bere molta acqua durante l’esposizione al sole permette un facile e veloce reintegro dei liquidi che hai perso con il sudore.
…E DOPO Il tè nero contiene dei pigmenti coloranti che hanno un’azione antiossidante e salva abbronzatura. Basta preparare un infuso piuttosto forte: 5 bustine per una tazza di acqua calda. Lascialo raffreddare e tampona il corpo con una spugna imbevuta e strizzata. Fai questo impacco a giorni alterni e, subito dopo, applica una crema doposole; questo ti aiuterà a conservare più a lungo la tintarella.
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https://plus.google.com/+CentopercentofitnessIt/
#WEB
Il sito web per un ristorante Antonella Raffone Sales & Accounting @ Justwebsrl antonella.raffone@justweb.it
Lo scorso numero abbiamo visto come oramai i consumi sono sempre più guidati dal web. In un esempio di vita comune due amici cercavano un ristorante sul proprio smartphone e si fidavano dei risultati restituiti da Google. Pensiamoci un attimo... Non lo facciamo tutti? Quando ricerchiamo un pub dove trascorrere la serata, un locale carino dove cenare in vacanza oppure un’idea per la pizza del sabato sera. Se abbiamo un’attività nel campo della ristorazione non possiamo rimanere indietro e lasciarci sfuggire l’opportunità di farci conoscere da nuovi clienti oppure fidelizzare ulteriormente i nostri clienti affezionati. Un sito web per ristorante deve essere anzitutto professionale e rispondere alle esigenze degli utenti che lo visitano: • La navigazione deve essere semplice, con voci di menù chiare e posizionate nel modo corretto. Meglio evitare siti d’effetto che però non riescono a veicolare le informazioni necessarie; • La grafica deve essere curata e deve richiamare i colori e lo stile del nostro locale; • I contenuti devono essere sempre aggiornati! Mai abbandonare il proprio sito e lasciare eventi e notizie che risalgono a mesi precedenti; • L’inserimento di eventi e nuove proposte deve essere fatto periodicamente. Facciamo conoscere a tutti quello che facciamo, la passione e la qualità che portiamo tutti i giorni sulle tavole della nostra attività. Un sito vivo
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rispecchia un locale dove si è curiosi di andare a mangiare. • La presenza di una galleria con foto di qualità (non con il cellulare al buio) per presentare i piatti del nostro chef, il locale, il nostro staff e il nostro modo di coccolare i clienti; • Il menù della stagione sempre aggiornato, inserendo se possibile le foto corrispondenti ai singoli piatti. Incuriosire il nostro cliente con un menù accattivante e foto ben realizzate ci permette di conquistarlo già per il 70%; • Il modulo per prenotare on line: diamo la possibilità ai nostri utenti di prenotare anche dal sito web, oramai non tutti vogliono prendere il telefono e chiamare ma vogliono continuare a navigare in internet senza distrazioni. E soprattutto possiamo ricevere prenotazioni 24/7 anche quando siamo chiusi; • La versione ottimizzata per il mobile. Tutte le cifre lo confermano e le nostre abitudini anche. Un sito deve avere la versione mobile ottimizzata per permettere sempre e comunque la navigazione, anche • I collegamenti con i social network, senza dimenticare Google+ che ci dà una grossa mano nell’indicizzazione. Sembrano troppe attività da portare avanti ma una volta scelta un’azienda affidabile che ci fornisce lo strumento giusto costruire le prime pagine e lavorare sul nostro sito sarà facilissimo, molto più che gestire un ristorante.
#WELLNESS
Il mondiale dei mondiali Il sogno del Maracanà Ernesto Lupacchio Central Fitness Club 1, 2, 3 http://bit.ly/1couZMz
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Avevo 10 anni quando mio padre mi mostrò per televisione lo stadio del Maracanà, il più grande del mondo con una capienza di 200.000 spettatori, a Rio De Janeiro. E fu proprio allora che, colpito dalle dimensioni e dalla bellezza di questo stadio, cominciai a pensare: “Chissà se un giorno riuscirò ad andarci". Animato da questo mio desiderio da bambino, ho organizzato il viaggio in Brasile per seguire la Nazionale Italiana, programmando il mio soggiorno nelle prime città dove avrebbe giocato la nostra squadra, Manaus, nella foresta Amazzonica, Recife e Natal sul mare e infine Rio De Janeiro con la speranza che l'Italia si qualificasse al secondo posto, perché così avrebbe giocato proprio nel mitico e storico Maracanà. Purtroppo non è andata così e il mio sogno da bambino si è infranto a pochi minuti dalla fine della partita con l'Uruguay, su un calcio d’angolo con un colpo di schiena del difensore della squadra sud americana. In Italia sono stato in quasi tutti gli stadi, ovviamente quelli più importanti e in Europa ho fatto altrettanto. Ho
seguito partite in Spagna, Inghilterra, Francia, Austria, Svizzera, Germania, Polonia, Ucraina, Grecia, Olanda e addirittura in Australia per vedere le partite del Sidney di Del Piero. Ma il Maracanà era il mio sogno da bambino e lo resterà ancora. In Brasile il calcio è vissuto con grande intensità, passione ed emozione, rivestendo un’importanza addirittura esagerata…è per questo che a ragione il mondiale del 2014 è definito “Il mondiale dei mondiali”. Infatti ogni volta che gioca la nazionale brasiliana, anche in altre partite ufficiali, il paese si paralizza, non si lavora e all'orario della partita c'è il coprifuoco. In tutti i bar, negozi, supermercati, in tutte le case, anche quelle delle Favellas o addirittura in quelle di legno o capanne, c'è una televisione, perfino i venditori ambulanti con i carrettini, hanno una TV per seguire la partita. Parlando di sport, non posso non considerare la delusione per l’eliminazione dell’Italia nel girone, vivendo il ritiro della Nazionale e, prima di ogni partita, parlando con i dirigenti e calciatori, ho percepito sin dall’inizio che il morale non era alto e che a differenza del 2006, non c’era lo spirito giusto per vincere. Dopo l’eliminazione, le parole di Buffon, De Rossi e Pirlo hanno confermato le mie
impressioni iniziali. Ma piu di tutto mi ha amareggiato il vedere nei tre stadi dove abbiamo giocato, pochissimi tifosi italiani. Le altre tifoserie erano compatte, coreografiche, divertenti, sorridenti e trasmettevano una
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straordinaria energia. Questo è uno dei motivi per il quale cerco sempre di andare a queste competizioni internazionali. È dalle Olimpiadi di Atene del 2004 che seguo lo sport a livello mondiale. In queste occasioni c'è unione e spirito sportivo che in Italia è difficile trovare. Anzi, in Italia, fra qualche tifoso del Napoli, ho sentito ancora commenti di persone che hanno gioito per l'eliminazione della nostra nazionale e tornando dal Brasile, ciò fa ancora più male. Seguendo le partite mi sono accorto che tutte le altre tifoserie, in una competizione del genere, si uniscono ancor di più e gioiscono nella vittoria o si rincuorano nella sconfitta, ed è bellissimo vedere tanti popoli tutti insieme a festeggiare, indipendentemente dal risultato, noi invece siamo ridicoli. Ho visto tanti Venezuelani, Guatemaltechi, ItaloAmericani, addirittura da Malta e Mozambico che sono venuti a tifare Italia e noi italiani non ne siamo capaci, ma non solo per non seguire la nazionale
all'estero, perché mi rendo conto che non è facile anche a livello economico ma perché noi, invece di sport, parliamo di politica, di nord e sud, di Italjuve etc. Lo sport dovrebbe unire in tutti i sensi e solo quando sei fuori a seguire queste competizioni te ne accorgi, evidentemente non crediamo in questi valori. Non dimentico però quando ero a Berlino, lì tutti si ricordarono di essere italiani e salirono sul carro dei vincitori, troppo facile così. Poi a tutti quelli che mi hanno detto: "A prossima vot' statt a casa" o "Che sei andato a fare", vorrei dire che sono sicuro che in fondo avrebbero voluto esser lì con me e chiedergli come mai non me lo dissero anche quando ero in Germania nel 2006 a godere con Cannavaro e gli altri. La non compattezza della nostra tifoseria si è vista anche quando i pochi italiani presenti allo stadio criticavano le scelte del CT solo a seconda della loro fede calcistica. Si parlava di Juve, Inter, Milan e non di nazionale. L'Italia è l'Italia e basta! Io da juventino avrei potuto fare tanti striscioni con Pirlo, Buffon, etc. invece ho portato con me quello dedicato a due giovani napoletani Ciro Immobile e Lorenzo Insigne. Mah...forse io vedo lo sport in un altro modo. Concludo con un pensiero di solidarietà all’ospitale e accogliente popolo brasiliano che sta soffrendo per la propria “Selecao” e soprattutto per l’infortunio di Neymar, l’idolo assoluto del paese. Vedere le partite del Brasile nella “Fan Fest FIFA” è stato affascinante, non potevi non emozionarti, quando migliaia di persone cantavano con la mano sul cuore l’inno nazionale e esultavano per un gol della propria squadra. Viva lo Sport e viva la cultura sportiva che nel nostro paese deve ancora crescere.
#WELLNESS
TA-AQUA RELAX Rilassarsi in acqua
Spesso non ci si rende conto dell’importanza dell’acqua e di come questa nelle sue varie forme contribuisca a rendere la nostra vita migliore ed appagante. Nella società odierna si comincia a rivalutare l’ideale dell’acqua come fonte di relax, vasche a misura, magari rimovibili in cui il concetto di dimensione è stato rimpiazzato da quello più coerente di funzione, invasi non molto grandi per una migliore efficienza nella gestione, accessori che permettano un uso polivalente, assenza di cloro, che a volte può diventare una delle maggiori problematiche, magari optando per una miscela idrosalina o con disinfezione ad ozono. Vasche concettualmente evolute dove, senza l’uso del cemento, è possibile ritrovarsi e conciliare l’invaso al contesto con forme e
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soluzioni particolari, la spiaggia degradante senza scalini, l’aggiunta di postazioni idromassaggio, cascate d’acqua, massaggi plantari o rilassanti e comode chaise longue che portano i benefici anche a livello fisico oltre che estetico e mentale. Il valore aggiunto di un profondo cambiamento in un luogo che magari prima era valorizzato solo a metà è qualcosa che giustifica la spesa, spesso non indifferente, della creazione di un bacino d’acqua a servizio della propria abitazione così come al servizio di ospiti in una struttura ricettiva. Bisogna però tener presente la progettazione preliminare che riveste un’importanza primaria, bisogna affidarsi a persone esperte che sappiano indirizzare le idee verso le tecnologie più progredite, che sappiano capire, prima ancora di operare, quali siano i costi e quali i benefici di una particolare soluzione piuttosto che un’altra, rendendo il committente realmente soddisfatto della struttura che comunque deve essere gestibile, manutenibile e in primo luogo usufruibile. Troppo spesso chi opera nel settore è portato a venire incontro alle esigenze del cliente senza però allargarne gli orizzonti, fermando così la tecnologia progettuale ai livelli di 20 anni fa. Investire nel benessere è nella società moderna sempre un buon impiego di risorse e capitali, ma deve essere fatto con coerenza e senso di responsabilità, migliorando lo stile di vita e valorizzando ed integrando il preesistente senza alterarne le peculiarità e le caratteristiche intrinseche.
#DIRITTO
Commenti diffamatori su “Tripadvisor” Come posso difendermi? Dott. Valerio Massimo Aiello Avvocato praticante abilitato al patrocinio ex L.479/1999. Consiglio Ordine Avvocati di Torre Annunziata. Corso Italia 261, Sorrento 339.4095882 valerioajello@gmail.com http://bit.ly/1eYpjwE
Frequentemente mi viene richiesto di fornire un parere legale circa la questione inerente le recensioni diffamatorie o non veritiere pubblicate ai danni di albergatori o ristoratori su siti web come TripAdvisor, Booking Expedia ecc.. . Come ben noto a tutti, tali siti permettono ai propri utenti di “postare” recensioni di qualsivoglia genere nei confronti di bar, ristoranti ed hotel, al fine di consigliare i futuri consumatori circa i pregi e difetti delle strutture interessate. Capita spesso, però, che tali recensioni contengano contenuti gravemente offensivi e siano pubblicate al solo fine di danneggiare l’immagine e il buon nome della struttura recensita. Cosa si può fare, quindi, quando si è vittime di tali commenti denigratori e non veritieri? In primo luogo si consiglia di avvalersi
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prontamente della procedura interna prevista da tali siti, avvalendosi del cd. modulo per la contestazione delle recensioni, chiedendo la rimozione del commento perché diffamatorio e lesivo dell’immagine della struttura ed in subordine la possibilità di replicare alle offese ricevute. Ovviamente per poter parlare di diffamazione occorre che il commento sia di contenuto gravemente offensivo e soprattutto non veritiero. Qualora la contestazione non sortisca alcun effetto ed il commento non rimosso, andrà valutata l’opportunità di sporgere una denuncia/ querela per diffamazione contro l'autore della nota offensiva, sempre che quest’ultimo sia allo stato identificabile. E’ indubbio, infatti, che incorre nel reato di diffamazione colui che pubblichi un commento teso esclusivamente a denigrare l’immagine della struttura (molte volte anche del titolare) con contenuti prettamente offensivi e non veritieri, essendo lo stesso oggetto di condivisione da parte di un numero indefinito di utenti. Recita difatti l’art. 595 CP che "Chiunque comunicando con più persone offende l'altrui reputazione è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a € 1.032,00"; il reato è, altresì, aggravato e la pena viene inasprita quando tali commenti attribuiscano fatti determinati e ben circostanziati e quando l’offesa viene recata col mezzo della stampa o altro mezzo di pubblicità (in questo caso internet). Qualora il “commentatore” sia, quindi, ben identificabile nessun dubbio andrà posto circa l’eventuale possibilità di sporgere una denuncia/ querela nei confronti dello stesso. Il problema nasce, viceversa, nel caso di commenti postati da persone sfornite di qualsivoglia identità; nella maggior parte dei casi ci si trova, difatti, di fronte a recensioni del tutto anonime pubblicate da utenti ai quali non è stato richiesto neppure di registrarsi. In tal caso occorrerà sporgere una denuncia/ querela per diffamazione contro ignoti ed
auspicare che le indagini penali sia in grado di risalire all' indirizzo IP da cui è partito il commento diffamatorio, al fine di identificare il colpevole. A ciò va aggiunto il fatto che nel tempo (non breve) delle indagini preliminari il commento diffamatorio rimarrebbe comunque visibile a tutti. Questo perché tali siti non solo non chiedono ai propri utenti di registrarsi per poter postare i loro commenti ma addirittura non esigono neanche la prova di aver soggiornato realmente presso quella struttura o di aver mangiato in quel ristorante che viene poi negativamente recensito. Conseguenza di tutto ciò è che ci si trova sempre di fronte a commenti anonimi privi di qualsiasi riscontro. Tale anonimato (tra l’altro fortemente difeso dagli stessi proprietari di tali siti i quali, proprio in ragione di una tale politica tesa alla tutela del diritto alla privacy dei propri utenti, hanno previsto espressamente nel proprio regolamento di non fornire mai, a terzi, gli indirizzi e.mail dei propri recensori, fatta eccezione solo per i propri partner commerciali) potrebbe costituire un deterrente per la proposizione di un’eventuale querela per diffamazione. L’intraprendere o meno la strada della denuncia penale sarà, comunque, una
scelta da ponderare attentamente ed unitamente al vostro avvocato di fiducia. Ben diversa, ma altrettanto incisiva, potrebbe invece essere l’azione civile, che si sostanzierebbe tramite una formale diffida stragiudiziale al titolare del sito web e, nel caso la stessa non sortisca alcun effetto, all’ attivazione di un procedimento finalizzato alla richiesta di un risarcimento del danno di immagine. Questo perché il titolare del sito web è sempre responsabile dei contenuti diffamatori pubblicati sul proprio sito. A nulla vale che nelle "condizioni d'uso" siti web come TripAdvisor declinino sostanzialmente ogni responsabilità per i commenti di terzi. Và sottolineato, inoltre, che tali siti, corrono anche il rischio di essere condannati da parte dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato al pagamento di una sanzione amministrativa ai sensi del D.lgs. 146/2007 art. 20, 21 e 27, per pratiche commerciali scorrette. Anche tale soluzione andrà, sempre, disquisita col vostro avvocato. La materia richiederebbe ulteriori precisazioni non possibili in tale sede per necessità di brevità di esposizione.
#ARREDAMENTO
Dimmi chi sei e ti dirò come arredare Francesco Esposito Interior Designer
Don't worry! Be Happy! Non è una voglia di astrologia e nemmeno uno scoop giornalistico. Single o in famiglia i tuoi spazi possono essere interpretati proprio come sei, come vivi e con chi vivi. Lo penso, lo scrivo e il quotidiano contatto con voi mi dà modo di confermarlo in tutte le sue sfaccettature. Shabby Chic, classico, moderno o dal design raffinato, uno stile prima o poi ti coinvolgerà e ti abbraccerà purchè sia più confacente alla tua personalità e al tuo lifestyle. Sì è vero gli spazi in Penisola sono sempre più ridotti e quindi disporre di belle location è sempre più difficile, ma anche un piccolo loft, un pied-àterre o un mini appartamento al centro storico o a mezza collina con o senza veduta "sur la mère" può dar gioia di arredare e esprimersi al meglio del meglio. Se vuoi semplicemente dar luce ai tuoi spazi, le infinite possibilità dal mondo del design danno modo di valorizzare inaspettatamente locali spesso trascurati o mal vissuti, ritrovandosi valore aggiunto alla propria qualità di vita. Se sei un pendolare e i minuti al mattino sono preziosi e lo stress degli orari della circumvesuviana già ti tediano... allora meglio una large o extralarge cabina armadio, ovvero una stanza tutta armadio, magari con tutto a vista giusto per poter tenere sotto controllo ogni cosa e decidere cosa indossare con la giusta praticità e soprattutto dedicandosi il giusto tempo necessario. Se invece il tuo forte è la cucina e nei week-end ti trasformi in uno chef stellato... in casa non deve e non può mancare la consolle che in un attimo si trasforma in un tavolo superallungabile capace
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di poter ospitare qualsiasi numero di colleghi o l'intero condominio con spazio a volontà per chi prepara e chi consuma. Ma, se la tua passione è la tecnologia e i social network e quant'altro offre il mondo tecnologico, meglio una work-station ampia e superpratica, purchè ben abbinata allo stile stesso dell'ambiente, sistemata in un punto conviviale in modo da poter vivere e condividere emozioni e passioni con i propri cari. Probabilmente invece, vivendo nella nostra amata costiera, l'ospite è di rito e spesso gradito, quindi non resta che arredare il proprio living con divani belli di giorno e comodi di notte. Magari uno con quei letti superpratici e accoglienti apribili con un solo gesto che ridanno il vero piacere all'ospitalità, oggi più che mai ritornata abituè in tutte le famiglie della Penisola. In fondo come ognuno di noi si da uno stile nel vestire, un "look", e si abbiglia secondo le circostanze, così si delinea nel tempo uno stile di arredo che sia il più confacente possibile alla propria condotta di vita. Dunque, se sei, se vuoi, se ami la casa, dimmi chi sei e tracceremo insieme il tuo profilo nel mondo del design, vivrai il piacere di un abito a misura e la gioia di esprimersi attraverso l'arredo. Un abbraccio.
#BELLEZZA
Depilazione ed Epilazione Zone del corpo per la depilazione-epilazione La depilazione può essere eseguita su tutte le parti del corpo ricoperte di peli superflui, e ricordiamo che tutto il corpo è ricoperto naturalmente da peli, tranne la regione palmare, plantare e le mucose. La depilazione nell'uomo riguarda in particolare il volto, la zona pettorale e le gambe, mentre la depilazione nella donna riguarda le ascelle, le gambe, le braccia, l'inguine e talvolta il pube.
Epilazione permanente
Depilazione ed epilazione I termini "depilazione" ed "epilazione" indicano i trattamenti ai quali si ricorre per eliminare i peli in eccesso, ma hanno un diverso significato: Depilazione vuol dire eliminare il pelo dalla superficie della pelle, infatti la depilazione può essere definita come una pratica igienica o estetica per ridurre temporaneamente la lunghezza dei peli presenti sul corpo maschile o femminile, asportando tutta la parte esterna alla superficie della pelle. Epilazione invece significa eliminare tutto il pelo, bulbo compreso (asportazione del pelo nella sua interezza fino al bulbo pilifero) e può essere transitoria o permanente (es. strappo con le pinzette, depilazione laser o con luce pulsata).
Motivazioni per la depilazione La depilazione viene effettuata dagli uomini e dalle donne sia per scopi igienico-sanitari, es. attività sportiva, ferite o escoriazioni, sia come trattamento di bellezza ed estetica, essendo spesso i peli antiestetici. Infatti la presenza di peli superflui superficiali sulle gambe, sul viso, alle ascelle, inguine e in molte altre parti del corpo è considerato da molte persone uno sgradevole inestetismo, ed è per questo che sempre più spesso viene richiesto un trattamento di depilazione definitiva (epilazione).
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Viene eseguita con apparecchiature di ultima generazione laser. L'energia della luce emessa viene catturata dalla melanina e trasformata in calore, il quale danneggia la matrice pilifera. La durata di ogni impulso luminoso è lungo abbastanza da essere assorbito dal follicolo e indebolirlo e distruggerlo, ma non abbastanza per essere trasferito alla pelle che lo circonda. Questa azione è molto selettiva e quindi sicura per la pelle. La radice del pelo è a contatto con la matrice solo nella sua fase di crescita (fase anagen), dopo la quale il pelo migra verso la superficie della cute (fase catagen) e infine viene espulso (fase telogen). Solo le matrici dei peli in crescita (fase anagen: 20-30% dei peli presenti) subiscono l'azione degli impulsi luminosi: questo è il motivo per cui non è possibile eliminare tutti i peli in una sola seduta.
I vantaggi dell'epilazione con il laser L'epilazione laser offre indiscutibili vantaggi: anzitutto, il bulbo pirifero viene compromesso dalle alte temperature, in modo che il pelo non riesca più a ricrescere. Funziona sempre e non crea pericoli nel lungo periodo. Riassumendo, la epilazione laser è efficace perchè dà risultati superiori e duraturi; veloce; sicura, in quanto utilizzabile su tutti i fotoipi (I-VI) e pelli abbronzate; precisa, utilizzabile anche su piccole zone; confortevole ma soprattutto conveniente. Articolo tratto dal web
#CONSULENTE FINANZIARIO
Trappole mentali dei risparmiatori Dr. Mario De Simone 3385458815 dr.mariodesimone@hotmail.it
Il popolo italiano si è contraddistinto sempre per essere un ottimo risparmiatore, anche e, soprattutto, nei momenti difficili fa parte delle nostro "DNA" non spendere tutto ciò che si guadagna ma conservarne una parte per le incertezze o per gli obbiettivi futuri. Al contrario, invece, non siamo mai stati altrettanto bravi a far "fruttare" quanto risparmiato, non é raro, infatti, vedere risparmi erosi dall'inflazione o addirittura ridotti da qualche scelta di investimento sbagliata. Spesso alla domanda che il consulente finanziario pone ai propri clienti sul come si intenda investire i risparmi accumulati, le risposte mostrano più la preoccupazione di non perderli, piuttosto che la volontà di farli crescere. Certo oggi rispetto agli Ottanta é più complicato, una volta bastava sottoscrivere BOT ed altri Titoli di Stato similari per ricevere anche tassi di interesse a doppia cifra! Bello penserà qualche lettore... peccato che all'epoca della quale sto parlando convivevamo con un'inflazione altissima per cui anche se "nominalmente" i nostri genitori vedevano crescere - ed anche bene! - i loro risparmi in realtà, in termini di potere di acquisto il rendimento che ottenevano dal loro investimento non era poi così alto. Oggi la situazione, dicevamo, è sicuramente peggiore, infatti seppur viviamo in un mondo a bassa inflazione (in pratica i nostri risparmi vengono poco erosi) i rendimenti dei titoli di Stato Italiani, ma vale lo stesso per quelli tedeschi (i famosi "Bund") o quelli americani, sono così bassi che investire in tali strumenti da la certezza di perdere potere di acquisto: in pratica la rivalutazione monetaria dei risparmi é più bassa della svalutazione che ne subiscono. Gli italiani non si sono mai contraddistinti rispetto ai popoli di origine anglosassone per essere investitori evoluti, hanno loro malgrado subito l'evoluzione dell'investimento a tasso fisso e
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per credenze o per esperienze negative sono avversi a qualsiasi altro tipo di investimento a ritorno non certo, vedi il classico investimento nel mercato azionario. Oggi, purtroppo è necessario prendere in considerazione di inserire nel proprio portafoglio di investimento una più o meno piccola parte di azioni o titoli similari (Fondi, ETF o altro) prestando però attenzione a valutare bene il peso di questa componente in base alla propria tolleranza al rischio e soprattutto cercando di evitare i classici errori che per inesperienza o anche per emotività si compiono quando i mercati attraversano una fase negativa (cosa normalissima) anche se questa é più forte o più lunga di altre avute in passato. In base ad un test di "psico-economia" compiuto da Schoeders (azienda specializzata in investimenti finanziari) effettuato sugli italiani sono principalmente 3 le "trappole mentali" che condizionano i risparmiatori nelle loro decisioni. "Effetto morso del serpente", condiziona circa la metà degli investitori, consiste in uno stato psicologico influenzato da un'esperienza pregressa di perdita finanziaria. Si manifesta in situazioni negative dei mercati attraverso decisioni di vendita non opportune dovute alla "fisiologica" nonché temporanea diminuzione del prezzo dei titoli posseduti in portafoglio. "Effetto disposizione" é la tendenza che hanno gli investitori a vendere troppo presto gli investimenti in guadagno ed a trattenere, invece, troppo tempo quelli in perdita. Si manifesta in caso di esigenza di liquidità tendendo a vendere i titoli in crescita ed a mantenere in portafoglio quelli in perdita, nella speranza del loro recupero. "Effetto condizione" é la predisposizione ad investire solo in titoli "familiari" perché percepiti come non rischiosi. Si manifesta con la volontà di preferire titoli legati al Paese di appartenenza (Borsa Italiana) che spesso rappresentano titoli a bassa capitalizzazione, trascurando invece titoli di maggiori dimensioni e quindi a minore volatilità. Tali scelte, inoltre, comportano la violazione di uno dei principi cardine, quello della "diversificazione" del portafoglio.
#TREKKING
Capri Trekking sull’Isola Azzurra Nino Aversa Guida escursionistica 334.1161642 ninoaversa@alice.it Nino Aversa http://bit.ly/ItF7c2
È così vicina a noi ma tanto lontana dai nostri desideri di conoscerla! L’isola di Capri, nell’immaginario collettivo, resta un posto molto affollato di turisti e non adatto all’escursionismo. Le uniche zone conosciute dell’isola sono la classica Piazzetta, la passeggiata di via Camerelle o di Fuorlovado ed i giardini di Augusto a seguito di lunghe code o gruppi di turisti. Ma, su questa splendida isola, esistono alcuni itinerari escursionistici davvero interessanti dove si puo’ camminare per ore senza incontrare nessuno come il Sentiero dei Fortini Borbonici, la Scala Fenicia, la Migliera e Monte Solaro, l’eremo di Cetrella e l’Anginola. Un altro itinerario molto affascinante è la passeggiata che parte da Punta Tragara e si dirige verso Est. Inizia dalla strada per Matermania e procede lungo la costa dell’isola seguendo, a vista, i Faraglioni quasi a toccarli. Lungo la via ci sono ville e palazzi nascosti nella vegetazione e gli scogli si stagliano in un mare blu cobalto. Dopo circa 500 metri inizia un sentiero che conduce verso Piazzetta delle Noci
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che si snoda con una facile salita fatta a tornanti e subito si ci ritrova nella Macchia Mediterranea più selvaggia. I profumi del Rosmarino, della Ginestra e del Cisto si spandono nell’aria accendendo ricordi emozionali e si aprono magnifici scorci sulla Punta della Campanella e sulla Penisola Sorrentina accentuando l’attenzione sui colori del mare nella Baia dei Gabbiani, i profumi della Macchia Mediterranea
e la brezza fresca da levante. Giunti alla fine del sentiero si scopre un affaccio a strapiombo sulla villa di Curzio Malaparte e sull’Arco Naturale da un posto incantevole e solitario. Dopo una sosta rigenerante si riparte verso la zona della Croce per prendere la strada verso villa Jovis, la piu’ importante ed imperiale delle dodici ville capresi dedicate a tutte le divinita’ romane dall’Imperatore Tiberio. Un luogo magico che porta con se tutto il carico di fascino e di storia di un periodo che ha visto questa piccola isola al centro del Mondo conosciuto. La permanenza dell’Imperatore ne fece il fulcro della vita dell’intero Impero Romano portando alla costruzione di innumerevoli ville lungo tutta la Penisola Sorrentina e la Costiera
Amalfitana da parte dei ricchi Patrizi. Appena raggiunta l’uscita del parco archeologico si svolta immediatamente a destra per imboccare il sentiero della Calanca che arriva a villa Lysis. Un altro luogo insolito rispetto alla frenesia dell’isola. Si percorre una discesa immersi nella natura selvaggia del versante di Levante formata da ginestre, lecci e cisti con lo sfondo blu del mare delle Bocche di Capri. Una visita alla villa, quando è aperta, è d’obbligo prima di procedere verso il paese di Capri percorrendo belle strade contornate da giardini e ville. Giunti nel centro, senza farsi tormentare dal sicuro traffico pedonale delle vie, si devono assolutamente visitare la Certosa di S.Giacomo per la sua quiete, la bella chiesa e la galleria d’arte e la chiesa nella piazzetta per i pavimenti originali prelevati dalle ville imperiali ed i particolari storici che si presentano un po’ ovunque. Ora si ci può concedere una passeggiata nella vita mondana Caprese passeggiando tra i famosi negozi ed alberghi pluristellati senza sbagliare dove gustare un buonissimo gelato con la cialda fatta al momento. Buon cammino!
#FILOSOFIA
Grace di Monaco e la fabbrica dei miti Domenico Casa Consulente filosofico 339.3318463 Domenico.Casa2@tin.it http://bit.ly/ICygMX
È in corso nelle sale cinematografiche la proiezione del film GRACE di Monaco, per la regia di Dahan. Protagonista NICOLE KIDMAN nel ruolo della principessa di Monaco. Il film, destinato all'apertura del FESTIVAL di CANNES, prima ancora dell'uscita in varie nazioni europee, ha suscitato un'ondata di pareri contrastanti. Indubbiuamente il contrasto è fonte di dialogo, per cui c'è da augurarsi, che nelle modalità dettate dal senso di civiltà, non venga mai meno. Indubbiamente il film presenta pregi e difetti. Questi ultimi attengono alla difficoltà di verifica della documentazione circa la vita della principessa, benché il contesto storico travagliato degli anni Sessanta, con tutti i suoi protagonisti, noti e meno noti, sia abbastanza sicuro. L'aspetto interessante appare, invece, il tentativo di "mitizzare" il personaggio, iniziato subito dopo la tragica morte della proncipessa. Mitizzazione che successivamente sarà elaborata anche per DIANA d'INGHILTERRA. La mitizzazione è per lo più un'enfiatura, un ingigantimento di elementi (talvolta molto esigui) del reale, di una storia, di un personaggio. Ci si chiede, pertanto, se il lavoro di "divinizzazione" sia necessario e da quale esigenza esso nasca. La sua necessità è scritta nella storia. Non vi è popolo, civiltà, piccola o grande comunità che non abbia elaborato e costruito "miti". L'Asia, l'Europa, l'America sono state e sono fucine continue di miti - miti religiosi e miti laici. Tra esse spiccano l'Egitto e la Grecia la quale, con le sue eccezionali capacità mitografiche,
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ha creato un mondo di dei e di eroi i quali, con il loro fascino indiscusso, ancora resistono al tempo. Ha continuato la Chiesa Cattolica con la sua straordinaria e continua produzione di santi/e e di madonne che spesso ricalcano leggende e favole greche. Non è difficile stabilire un rapporto tra Dioniso e Cristo, tra Iside, Demetra e Maria. In epoca contemporanea la mitizzazione riguarda per lo più personaggi del mondo dello spettacolo, della moda, dello sport e dell'arte. Nella sua opera "L'essenza della religione", il filosofo tedesco Feuerbach scriveva: "Il tuo Dio è tale qual è il tuo cuore. Quali i desideri degli uomini, tali i loro dei." Intendeva dire che la divinità non è altro che la proiezione illusoria in un essere trascendente, di bisogni e qualità umane. Il più delle volte noi esseri umani oltre ad essere consapevoli dei nostri limiti oggettivi (nascita, morte, malattia, vecchiaia) abiamo una percezione di noi stessi come "povertà", "mancanza", "incompiutezza". Si tratta indubbiamente di realtà concrete. Di fronte ad esse, anziché cercare dentro di noi le capacità che mettono in grado di colmare vuoti e progredire verso stadi graduali di perfezione, creiamo personaggi immaginati già perfetti. Ma essi non sono diversi da noi. Hanno soltanto fatto un buon uso di qualche capacità innata. "La nostra vita è il tesoro supremo, eppure troppo spesso cerchiamo i tesori al di fuori di noi. Perché? Perché la nostra fede negli esseri umani è debole e non crediamo in noi stessi." È Daisaku Ikeda, grande maestro buddista a esprimere questi concetti e ad invitare a non cercare fuori di noi ciò di cui abbiamo bisogno. Tale ricerca, prosegue Ikeda, "è fonte di notevole confusione", ma anche di tutti i disagi, le sofferenze e, Talvolta, di malattia. Pertanto, sembra concludere, ognuno di voi sia mito di se stesso.
"Credete nella vostra vita. È una fonte di potere insuperabile."
#POESIA
Teniamoci la nostra Croce
Salvatore Spinelli Poeta http://bit.ly/1fk7XnN
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Così in men che non si dica lo fece e più leggera divenne la sua croce, poi dopo una lunga camminata giunsero alla meta prefissata.
Non volendo portare la sua croce un uomo si sentiva infelice, se ne lamentava ogni giorno volendo togliersela di torno.
Era questa un profondo burrone dove si fermò la processione superando il quale, al di là, si trovava l’eterna felicità.
“Il suo peso non posso sopportare -diceva- perché la devo portare, io sto bene e mi sento sereno perciò posso anche farne a meno”.
Ma andar non si poteva facilmente, non c’eran passerelle ne un ponte, eppure tutti passavan con faciltà e raggiungevano la felicità.
Allora Dio per farglielo capire e volendolo anche un pò punire, gli rispose mandandogli un sogno sicuro di colpire nel segno.
Il nostro uomo rimase di stucco quando alla fine capì il trucco, sui bordi ognuno metteva la croce, ci passava su e andava in pace.
Era in una lunga processione, ognuno con la croce sul groppone, proprio nessuno se ne lamentava, sopportava il peso e camminava.
Ma la sua croce ormai accorciata non riusciva a coprire la gittata, e capendo che non avrebbe potuto esclamò: “Se solo avessi saputo!”.
Anche lui con la croce personale camminava, ma ci passava male, poi ritenendola lunga, pensò: “Per alleggerirmi l’accorcio un po’!”.
Il mattino seguente, al risveglio, si sentì decisamente meglio, era stato un sogno ma il burrone gli aveva dato la giusta lezione.
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