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LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE Anno VIII • NUMERO 11
Novembre 2014 Intervista al maestro spirituale Henk Janssen di Carlo Alfaro
Mal di schiena e gravidanza di Barbara Martino
Il muscolo cosa è? E cosa gli serve? di Francesca Maresca
Nasce la “Campania bella, brava e buona” di Vincenzo Califano
LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE Anno VIII • NUMERO 11 ★ In copertina
Manuela Russo di Piano di Sorrento ★ fotografata da
Pino Coluccino Sant'Agnello Cell. 331.4511034
Periodico di attualità a diffusione gratuita Dep. Aut. Tribunale di Torre Annunziata del 09.06.2010
SOMMARIO
★ Direttore responsabile
Giuseppe Damiano ★ Editore
Giuseppe Manzi ★ Redazione Via Camaldoli, 18 - Vico Equense ★ Progetto Grafico
Maurizio Manzi Bingwa Art Factory maurizio@bingwa.it ★ Stampa
Grafica Cirillo Scafati (Sa) Contatti
Tel. 081.5341117 redazione@centopercentofitness.it
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di Vittorio Fabbrocini
La vignetta del mese Appunti
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100 secondi di...
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Mal di schiena e gravidanza di Barbara Martino
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di Daniele Grieco
Gli esperti del mese
QUALITY PARTNERS
Frutta e verdura salvano il cuore
Intervista al maestro spirituale Henk Janssen di Carlo Alfaro
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Linguaggio e lettura: un legame imprescindibile!!! di Mariarosaria D'Esposito
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Mi sta a cuore
di Giuseppe De Simone
L'ultrasuonoterapia
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Il Mucocele
di Vittorio Milanese
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L’influenza 2014 di Antonio Coppola
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Manca poco al Natale!!! di Daniela Caiafa
L'aforisma del mese:
Quando qualcuno dice: questo lo so fare anch'io, vuol dire che lo sa rifare altrimenti lo avrebbe già fatto prima. Bruno Munari
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di Mariateresa Caiafa
di Salvatore Spinelli
Massaggio ayurvedico
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Il muscolo cos’è? E cosa gli serve?
di Francesca Maresca
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La rivincita della castagna
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Il “Cuore” del Central con Monica De Gennaro di Ernesto Lupacchio
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Bruciare sterpaglie non è piu reato
di Valerio Massimo Aiello
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Blaise Pascal tra esprit de geometrie e esprit de finesse di Domenico Casa
La donna. Perchè piange
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Diversabilarte 2014 di Paolo e Vincenzo
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Mobilità alla disabilità. L’escursionismo veramente per tutti di Nino Aversa
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Da Outlook Express a Thunderbird di Catello Spinelli
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Pumpkin? Chiamatemi cocozza! di Anna Maione
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Nasce la “Campania bella, brava e buona” di Vincenzo Califano
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Preparazione e forma atletica Quanto conta la salute nello sport? di Enrico Guerra
LO SGUARDO DELLA RANA DARDO
APP UNTI
Svegliati senza la sveglia Ritmi regolari e sonni tranquilli facilitano il risveglio puntuale. "Punta la sveglia un'ora prima di quando vorresti andare a dormire", consiglia Donn Posner, consulente di medicina del sonno. "Quando la sveglia suona, silenzia il cellulare, abbassa le luci e fai qualcosa di rilassante. Punta ugualmente la sveglia al mattino, infatti sapere che non suonerà potrebbe renderti così nervoso da anticipare troppo il risveglio". La suoneria, invece, un po' per volta diventerà la conferma che ti sei appena svegliato proprio all'ora giusta.
SUPER VISTA
Se vuoi una vista da super eroe punta sulla vitamina C: protegge le cellule della retina e migliora le connessioni con il cervello. Non importa se hai 20 0 90 anni: secondo gli esperti devi assumere almeno 60 mq di vitamina C al giorno. Non solo arance e mandarini, ma anche ribes, broccoli, kiwi e peperoni. Fonte: Journal of Neuroscience
INTERNET ALLENA A DECIDERE Fonte: Men's Health 03.12
Molti pensano che navigare in rete sia dispersivo e distragga da cose più importanti, ma non è sempre vero. Gary Small, psichiatra dell'Università della California, è andato a studiare quello che succede nel cervello di chi è immerso nel web e ha scoperto che le aree dedicate a prendere le decisioni, e anche quelle che usi per me-
morizzare le informazioni, sono molto più attive di quando sei a riposo. Un cervello in rete, insomma, è un cervello in azione e ben sveglio, pronto ad agire. L'unico problema, avverte Small, è che a farsi risucchiare troppo da internet si corre il rischio di perdere il contatto con le altre persone. C'è tutto un mondo, là fuori.
FAI CORRERE I TUOI NEURONI I ricercatori dell'Università della Carolina del Sud hanno scoperto che fare sport aumenta il numero di mitocondri dei tuoi neuroni. I mitocondri sono come i motori delle cellule: più ce ne sono, più una cellula lavora velocemente. Meglio ancora, bastano due mesi perchè questa crescita miracolosa si produca.
SPEGNILA. ADESSO...
La cronaca, minuto per minuto, di cosa succede al tuo corpo dal tuo ultimo tiro. Dopo... ★ 20 MINUTI - Il battito rallenta e la pressione cala. ★ 8 ORE - I livelli di ossigeno nei polmoni si assestano. ★ 12 ORE - I livelli di monossido di carbonio nel sangue scendono drasticamente. ★ 48 ORE - Ti sei disintossicato dalla nicotina e inizi a sentire meglio odori e sapori. ★ 72 ORE - È più facile respirare, i bronchi si sono ripuliti e tu ti senti più energico. ★ 2-12 SETTIMANE - Migliorano circolazione e funzioni polmonari. ★ 3-9 MESI - Non hai più tosse e problemi respiratori. ★ 1 ANNO - Si dimezzano i rischi di soffrire di problemi cardiaci. ★ 5 ANNI - Il rischio infarto scende sotto il 50% e le probabilità di soffrire di un ictus sono esattamente le stesse di un non fumatore. ★ 10 ANNI - Dimezzi il rischio di ritrovarti a fare i conti con un cancro ai polmoni. ★ 15 ANNI - Il rischio infarto, ictus e cancro sono gli stessi di un non fumatore
La maggior parte degli uomini ottiene buoni risultati con un mix di pesi impegnativi (per la forza), medi (per la massa) e bassi (per la resistenza). In base alla scelta del carico, puoi scegliere la combinazione giusta di ripetizioni, che può essere bassa (da tre a sei ripetizioni), moderata (da sette a dieci) e alta (da undici a quindici). Prima di metterti all'opera, però, devi sapere che il numero di serie da eseguire deve essere inversamente proporzionale a quello delle ripetizioni. Se per esempio hai scelto di eseguire quindici ripetizioni per serie, un paio di set sono più che sufficienti. Se invece hai optato per le sette-dieci ripetizioni, puoi anche spingerti a quota tre serie. Ricorda però: nel tuo workout personale metti in conto circa quattordici serie totali. Aggiungi un programma cardio e un esercizio speciale per il tuo punto debole e arriverai a quota venti serie. Non è un numero universale, ma è il ritmo giusto per ottenere risultati seri.
Fonte: American Cancer Society
Fonte: Men's Health 03.12
Più ripetute, meno serie
di SCIENZA | SCOPERTE | TECNOLOGIA
0 - 15"
Le ampolle di Lorenzini
Le ampolle di Lorenzini sono degli speciali organi sensoriali presenti in squali e razze, grazie ai quali questi pesci riescono a rilevare i campi elettromagnetici prodotti da altri animali, e quindi a individuare possibili prede. Le ampolle consistono in una rete di pori che si trovano nella parte anteriore della testa da cui si dipartono delle minuscole sacche tubolari ripiene di gel elettro-conduttivo. Inoltre, grazie alle ampolle, gli squali sono in grado di percepire il campo magnetico terrestre, quindi questi organi servono anche per l'orientamento.
L’ipotesi più accreditata sostiene che l'acqua arrivò - quando la Terra si era quasi completamente formata - dalle comete. Ora uno studio della Woods Hole Oceanographic Insistution sostiene che l’acqua arrivò durante la formazione del pianeta, confermando la tesi che una parte dell'acqua presente sulla terra arrivò dai planetesimi che si fusero a formare la Terra. Quest’idea ha però, sempre stentato a prendere piede perché si pensava che gli impatti tra un planetesimo e l’altro avrebbero prodotto temperature superficiali tali da far evaporare l'eventuale acqua presente nelle rocce.
Fonte: National Geographic
Fonte: National Geographic
16 - 30"
Gli oceani forse sono nati con la Terra
66 - 90"
Plutone non è più un pianeta
31 - 45"
Il viso è attraente? Lo decide la cultura
La preferenza per visi di uomini molto mascolini e di donne molto femminili è un'acquisizione recente, tipicamente occidentale, che appare legata a condizioni di forte urbanizzazione: lo dimostra uno studio su 962 soggetti di 12 popolazioni del mondo appartenenti a culture diverse, smentendo l'ipotesi che si tratti di un esito della selezione naturale, in grado di favorire la selezione sociale e sessuale dei nostri antenati
Quando nel 2005 l'astronomo Mike Brown ha scoperto un corpo più grande e massiccio di Plutone, si è reso necessario stilare alcune linee guida per poter distinguere tra pianeti e pianeti nani del nostro sistema solare, decidendo che si può definire un pianeta un corpo celeste che: 1. Orbita intorno al Sole 2. Ha una massa sufficiente affinché la sua gravità possa vincere le forze di corpo rigido, e gli permetta di assumere una forma quasi sferica 3. È stato grado di "ripulire" la propria fascia orbitale da altri oggetti di dimensioni simili. Plutone, piuttosto debole nel terzo punto, venne così "retrocesso" a pianeta nano, il prototipo di una nuova categoria di oggetti transnettuniani. Fonte: National Geographic
Fonte: www.lescienze.it
46 - 65"
TUTTI I DINOSAURI AVEVANO LE PENNE?
È possibile che tutti i dinosauri fossero provvisti di piumaggio: è l'ipotesi avanzata da alcuni ricercatori dopo il ritrovamento di vari fossili appartenenti a un piccolo dinosauro bipede e corridore di circa 160 milioni di anni fa. "Ciò significa con ogni probabilità che l'antenato comune di tutti i dinosauri fosse a sua volta dotato di piumaggio", dice il responsabile dello studio Pascal Godefroit dell'Istituto reale belga di Storia naturale di Bruxelles. "Le penne non sono una caratteristica esclusiva degli uccelli, ma di tutti i dinosauri". A cosa servivano questi diversi tipi di coperture e piumaggio? "Nessuno lo sa per certo", dice Godefroit. "Tutto quello che posso dire è che questi animali non sapevano volare". Fonte: National Geographic
91 - 100"
La flora intestinale è ereditabile e influisce sul peso Uno studio sui gemelli dimostra che la composizione della flora batterica intestinale è fortemente influenzata dal patrimonio genetico e quindi ereditabile. Inoltre, una particolare famiglia di batteri, la più ereditabile di tutte, è in grado di proteggere dall'aumento di peso. La scoperta apre la strada a terapie personalizzate con probiotici per ridurre il rischio di malattie correlate all'obesità. Fonte: www.lescienze.it
Gli ESPERTI di questo mese #ANESTESISTA
Dott. Antonio Coppola Medico, pediatra, rianimatore, anestesista specializzato nella terapia del dolore
338.1705569
#CHIROPRATICA
Dott.ssa Barbara Martino Laureata in chiropratica all’AngloEuropean College of Chiropractic in Bournemouth (Ingh.), membro dell’A.I.C.
Tutti i giorni dalle 12.00 alle 16.00
349.1381175
#FISIOTERAPISTA
Dott. Daniele Grieco Fisioterapista presso Clever Rehabilitation - Specializzato in rieducazione posturale secondo il metodo Mézières
338.6382382
gridan84@hotmail.it
#CARDIOLOGO
Prof. Dott. Vittorio Fabbrocini Cardiologo e Internista, è stato Libero Docente presso l’Università di Napoli, Primario ospedaliero e poi Cardiologo ambulatoriale a Napoli. Giornalista pubblicista, già Redattore scientifico de "IL MATTINO" di Napoli
338.4086506
v.fabbrocini@alice.it
#FARMACISTA
Dott. Giuseppe De Simone Laureato in Farmacia e Specializzato in Scienza e tecniche delle piante officinali presso l’Università Federico II di Napoli.
335.5302988
#LOGOPEDISTA
Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito Laureata in Logopedia presso l’Università Federico II di Napoli
Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00
#NATUROPATA
Mariateresa Caiafa Naturopata - Operatore del Benessere Specializzata in Massaggi Olistici, Riflessologia plantare, Fiori di Bach, Intolleranze Alimentari
338 8194524
338.3191494
#NEUROPSICOMOTRICISTA
Dott.ssa Daniela Caiafa Laureata in Neuropsicomotricità dell’età evolutiva, presso l’Università Federico II
Lunedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00
#NUTRIZIONISTA
Dott.ssa Francesca Maresca Laureata in Dietistica presso l’Università di Napoli Federico II.
Martedì - Giovedì dalle 15.00 alle 16.30
334.2258132
347.5477785
#ODONTOIATRA
Dott. Vittorio Milanese Laureato in Odontoiatria e protesi dentiaria presso l’Università di Napoli. Socio dell’A.N.D.I.
Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00
338.4698121
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100% FITNESS MAG • Novembre 2014
#INTERVISTA
Dott. Carlo Alfaro
http://bit.ly/1dzh7MF
Pediatra
Intervista sull’energia vitale al maestro spirituale
Henk Janssen La Medicina sta cambiando. Attraversa un momento strano. Le competenze scientifiche diventano sempre più raffinate e complesse, i farmaci e i trattamenti sempre più efficaci e mirati, la salute globale, l’aspettativa e la qualità della vita migliorano progressivamente, eppure… Eppure c’è nella gente un senso d’insoddisfazione, una ricerca di “altro”. Di qualcosa che non sia strettamente tecnico e scientifico, inequivocabilmente dimostrabile. Una domanda di salute che riguarda l’anima più che le cellule. Per questo, da Medico, mi sono avvicinato con curiosità e rispetto, anche se con un po’ di scetticismo, a due famosi “guaritori spirituali” olandesi, Henk Janssen e Judith Michels, autori di un volume appena pubblicato in Olanda sulla loro esperienza, e ho potuto intervistare Henk grazie alla mia amica olandese Yvonne Adrianensis, padrona di entrambe le lingue. Carlo: Qual è il rapporto tra corpo e mente, per te? La “guarigione spirituale” consiste in un miglioramento dello stato mentale, psico-emotivo, o è anche fisica, corporea? Henk: Noi lavoriamo all’energia con attenzione anche per il corpo fisico, che rappresenta il “dispositivo” attraverso cui agisce lo spirito. In un corpo che non è sano, nessuna crescita spirituale può avvenire. Tutto è energia e 16
tutto può essere curato energeticamente: una casa, un’azienda, una proprietà, un animale, una persone malata (fisicamente o spiritualmente). Carlo: Come è iniziata la tua avventura nel campo dello studio dell’energia vitale? Henk: C’è stato un momento preciso che ha portato un cambiamento nella mia vita, è stato il 21 novembre 1998, lo ricordo benissimo. Quel giorno è venuto il
100% FITNESS MAG • Novembre 2014
mio capo a farmi visita mentre ero malato. Non è venuto a portarmi i fiori o un dolce, bensì un sacco di critiche e cattiverie, e questo dopo che avevo dato tutto me stesso al lavoro per anni! Io ero malato nell’animo. La mia energia vitale era scomparsa di colpo. Come quando all’improvviso il tappo viene tirato dalla vasca da bagno e tutta l’acqua defluisce via. Ero caduto in una profonda depressione, che durò circa tre anni. Quel giorno, capii cosa mi
Henk: Sono i campi energetici intorno a noi che ci influenzano (i campi energetici degli altri esseri umani, ma anche di animali, edifici, alberi, ecc). L’uomo è, potenzialmente, infinitamente più “grande” e capace di quello che vediamo oggi. La cosa più importante che una persona deve fare è prendersi particolarmente bene cura di se stessa. Guarda solo le tue qualità (nascoste), e smetti di portare l’attenzione verso l’esterno e di adorare i leader politici o della Chiesa, le stelle del cinema o gli atleti. Il vero “pensiero positivo” è guardare dentro se stessi.
era successo. Non ero io ad essere ammalato, era la vita che conducevo la mia malattia. Da allora, ho intravisto sempre più punti luminosi, e soprattutto ho trovato delle persone “matte” sul mio cammino. O almeno così era il mio giudizio allora. Erano invece persone con delle qualità spirituali, doni speciali, di cui non avevo mai sentito nulla fin ad allora. Il mio burn-out è stato il fondo da cui rinascere a nuova coscienza. Carlo: Ritieni che il mondo che vediamo non sia la realtà, ma sia condizionato dalla nostra mente, che è a sua volta il risultato delle esperienze e conoscenze personali? Qual è la strada per la reale conoscenza del mondo che ci circonda? Henk: Il mondo che vediamo, è un mondo puramente materiale di oggetti che cogliamo come separati, non unitari. La nostra percezione è in gran parte determinata dai nostri sensi, le nostre esperienze ed emozioni, i condizionamenti e l’educazione. Mentre il mondo è in realtà un insieme pul-
sante di frequenze e di luce dove tutto è interconnesso in un mare di energia. Viviamo in questo momento della evoluzione dell’uomo in un mondo materialistico, in cui ci limitiamo a percepire il reale come un insieme di fenomeni puramente fisici ed isolati, senza comprendere i collegamenti che rendono ragione del tutto. Per connetterci veramente con il mondo che ci circonda, per prima cosa dobbiamo entrare in contatto con noi stessi, con la nostra coscienza. La nostra è un’epoca di crisi, di transizione, ma nel futuro cambierà tutto, perchè tutto evolve, facciamo parte di una storia in continua modificazione. Lo stato verso cui dobbiamo evolvere è una condizione di semplicità, solidarietà, amore. Avremo molto più contatto con il mondo spirituale e utilizzeremo delle abilità che ora possiamo solo immaginare, come la chiaroveggenza: sapere senza aver imparato. Carlo: Tu pensi che il pensiero positivo possa influenzare la nostra vita?
Carlo: Ma come possiamo liberarci dai “pensieri tossici” cioè carichi di contenuto negativo, che inquinano la nostra vita? Henk: Non esiste una ricetta per questo. Ma quando le persone lavorano su se stesse, curano i loro traumi, la loro energia diventa più potente. Così influenzano con la loro energia positiva i campi di energia intorno a loro, sia quelli degli esseri umani, sia degli animali, sia degli edifici. Quando le persone lavorano a curare il loro trauma, sono aiutati da anime presenti sulla terra, che sono apparentemente come gli altri uomini, ma che in realtà aiutano le persone nel loro cambiamento. Si tratta di una sorta di agenti segreti che svolgono il loro lavoro in silenzio. Carlo: Quali campi della qualità della vita e della salute possono beneficiarsi dell’energia positiva della mente? Henk: Non c’è settore che non ne benefichi. Quando ci rendiamo conto che siamo esseri spirituali che soggiornano temporaneamente in un corpo qui
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#INTERVISTA
sulla terra, allora anche la malattia verrà riconosciuta come crescita dell’anima. Se siamo in grado di rinunciare all’attaccamento alla materia, possiamo iniziare a fare una distinzione tra salute spirituale e salute fisica. Conosco persone gravemente malate e nello stesso momento molto allegre e senza paura di morire. Ci sono delle persone che sono gravemente disabili e molto felici. Ogni essere umano ha un’anima che è qui per compiere una sua specifica missione, che è raccogliere il dolore vecchio, antecedente, per trasformarlo, per ripulirlo. Sono convinto che nessuna nuova sofferenza venga creata, è la sofferenza del passato che arriva a galla per essere eliminata. Ci sono tanti anime al lavoro sulla Terra attualmente per pulire in maniera massiccia i traumi antichi, e far spazio ad una nuova epoca Carlo: Che cosa sono i pensieri tossici? Come si riconoscono? Henk: Tutto ciò che include giu18
dizio in sè, in realtà è un pensiero velenoso. A mio parere i pensieri tossici possono essere mascherati. Anche dei fenomeni che sono etichettati come positivi, possono essere tossici. Così l’adorazione della Chiesa, dello Stato, dello sport e della scienza può essere tossico. E’ come riconoscere di essere guidati da una forza al di fuori di sè. Ricordiamoci invece della nostra autorità interiore. Smettiamo di cercare sempre fuori di noi. Ogni uomo è divino e dispone di una ricchezza inimmaginabile di conoscenze e capacità. Spesso non riesce (ancora) a raggiungerli perché è stato pesantemente condizionato e reso impotente. Veniamo da un periodo di migliaia di anni in cui solo la mente è stata considerata importante. Questo spiega anche la predominanza maschile nel nostro mondo. Ora entriamo in un’epoca di sentimento e intuizione. Pensare diventerà meno rilevante, per dar spazio all’aspetto femminile del nostro sentire, fatto di immagina-
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zione ed empatia. Logicamente ci sono delle forti resistenze al cambiamento. Se vi siete sempre fidati ed avete costruito la vostra vita sulle vecchie norme, valori e competenze, capacità, abilità, non è semplice e indolore lasciarli andare. Eppure questa accadrà, e lo farà attraverso una crisi, come è successo a me. All’epoca, sembrava un disastro. Ora, col senno di poi, era una manna dal cielo! Carlo: Ma è davvero possibile costruire il nostro destino, progettare il nostro domani, attraverso la forza del desiderio e del pensiero? Henk: Costruire è un verbo che significa che ci deve essere azione. Il modo più veloce è quello di abbandonarsi, accettare che ogni cosa è. Solo così potremo raggiungere la vetta, che si identifica con la coscienza di sé. Lo aneliamo tutti…. ★
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Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00
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Linguaggio e lettura: un legame imprescindibile!!!
Veniva definita qualche secolo fa come la “cecità per le parole”, quasi come se il lettore facesse fatica a vedere le parole del testo scritto. Studi recenti hanno dimostrato l’origine biologica della dislessia: i soggetti con difficoltà di apprendimento pare abbiano un’organizzazione cerebrale (in rapporto alla decodifica dei suoni) differente rispetto ai normolettori. La diversa “programmazione” delle regioni uditive del sistema nervoso non è chiaramente sinonimo di patologia. Accade, ad esempio, anche per le asimmetrie cerebrali in rapporto al sesso: la difformità tra il cervello dell’uomo e quello della donna non basta a definire l’uno sano l’altro malato. La dislessia riconosce un alto grado di familiarità. Non di rado, nel diagnosticarla e spiegarne le caratteristiche a genitori, molti si riconoscono nelle difficoltà indicate. Accurate metodiche elettroencefalografiche per lo studio del funzionamento e della morfologia cerebrale hanno dimostrato la correlazione tra un’ anomala attivazione delle aree linguistiche cerebrali e la difficoltà ad imparare a leggere correttamente. Il primo campanello d’allarme, infatti, in epoca molto precoce rispetto all’apprendimento scolastico, è rappresentato dal Ritardo del Linguaggio. L’acquisizione tardiva del linguaggio verbale, vale a dire oltre i 2-3anni, è una costante nell’anamnesi del soggetto 20
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dislessico. Altro importante aspetto da valutare, già in epoca pre-scolare, è il tratto grafico: se fortemente alterato nel disegno può preannunciare un disturbo della scrittura o del calcolo. Generalmente i sintomi della dislessia vengono riconosciuti in ambito scolastico al termine della prima elementare: il soggetto che ancora non legge per via lessicale (ovvero il vocabolo per intero) ma continua a segmentare le parole (lettera per lettera) viene inviato agli approfondimenti specialistici. Nella maggior parte dei casi si arriva alla diagnosi in seconda elementare, in modo da consentire al bambino di sperimentare e seguire un normale percorso di apprendimento. L’inquadramento diagnostico non può prescindere da una previa valutazione del Quoziente Intellettivo personale, in quanto per definizione il dislessico dispone di intelligenza e capacità cognitive assolutamente adeguate: Albert Einstein e John Kennedy erano dislessici. Attraverso prove standardizzate viene valutata la velocità e l’accuratezza della lettura. L’esito degli esami fornirà poi indicazioni in rapporto al tipo di errori ed alla loro gravità. La dislessia, infatti, è un disturbo dimensionale (vale a dire può manifestarsi con un diverso livello di gravità) e non categoriale, spaziando da una capacità di lettura approssimabile al normale ad una talmente rallentata e compromessa da impedire la comprensione del testo. La valutazione della severità del deficit fornisce indicazioni fondamentali per il percorso terapeutico da seguire. Qualsiasi sia l’iter riabilitativo seguito, risulta comunque fondamentale il pieno sostegno della famiglia e dell’equipe scolastica di riferimento. La consapevolezza del fatto che le difficoltà del bambino ad accedere alla conoscenza siano attribuibili unicamente allo strumento “lettura” e non alla sua volontà, sarà il primo ed indispensabile tassello per bypassare il deficit. Il percorso riabilitativo e l’uso di strumenti compensativi, spesso di natura tecnologica, saranno validi aiuti non solo per il completamento degli studi scelti, fino ai titoli più elevati del sistema formativo, ma anche e soprattutto per la vita. ★
#FARMACISTA
Dott. Giuseppe De Simone
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335.5302988
Mi sta a cuore Negli ultimi decenni nei Paesi Occidentali ci sono stati cambiamenti anche nello stile di vita della popolazione che hanno causato l’aumento di patologie cardiovascolari e cerebrovascolari. I dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) infatti indicano che queste malattie sono la principale causa di morte al mondo. La loro incidenza, però, potrebbe diminuire in maniera rilevante attraverso la riduzione dei fattori di rischio, la diagnosi
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precoce e le cure tempestive. L’obiettivo di questa guida è di spiegare non solo come riconoscere i segni e i sintomi delle malattie cardiovascolari e cerebrovascolari ma, soprattutto, come prevenirle attraverso la conoscenza dei principali fattori di rischio, suggerendo pratici consigli per un corretto stile di vita. La Campagna “Mi sta a cuore”, promossa da Cittadinanzattiva in collaborazione con le farmacie italiane, intende sensibilizzare i
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cittadini ad adottare stili di vita salutari; promuovere una maggiore consapevolezza sui principali rischi che possono determinare patologie cardiovascolari e cerebrovascolari; ad essere attivi nel tutelare la propria salute. Nei mesi di novembre e dicembre le farmacie che aderiscono a questa iniziativa e che esporranno la locandina della Campagna offriranno ai cittadini un controllo gratuito di altezza, peso e pressione arteriosa e distribuiranno la guida MI STA A CUORE. Fumo, elevata pressione arteriosa, elevati valori di grassi nel sangue, obesità e sovrappeso, adiposità addominale, sedentarietà e diabete sono tutti fattori modificabili e sono quelli su cui si può agire con cambiamenti degli stili di vita, o con interventi terapeutici che permettono di ritardare la comparsa di queste malattie, o di attenuarne la gravità e le conseguenze. Recenti indagini volte a quantificare l’impatto sociale delle funzioni svolte dalla farmacia hanno evidenziato la grande attenzione dedicata quotidianamente alla prevenzione, attraverso campagne di educazione sanitaria, promozione di corretti stili di vita e screening. In questo contesto si inserisce la collaborazione delle farmacie a questa iniziativa. Con l’opuscolo informativo, la locandina e con l’impegno concreto nella misurazione gratuita di peso, altezza e pressione a favore dei soggetti a rischio, le farmacie sono pronte a dare anche in questa occasione il loro contributo al miglioramento del livello di salute della popolazione. Info 0818786605 ★
#CARDIOLOGO
Professor Dottor Vittorio Fabbrocini
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338.4086506
Frutta e verdura salvano il
cuore
La nuova dieta efficace solo per le donne. Pochi infarti per gli sposati e non per i single
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Varie volte sa questo giornale ci siamo soffermati sui disturbi cardiovascolari fornendo consigli per una adeguata prevenzione, in particolar modo mirata ad una dieta adeguata priva di grassi, che sono capaci di aumentare il colesterolo specie quello cattivo (LDL) nel sangue, vero killer del cuore e delle arterie. Non sottovalutando anche l’apporto benefico di una periodica attività fisica. Questa volta vogliamo riferire ai nostri lettori quanto di nuovo è emerso a proposito di una necessaria prevenzione della
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Aterosclerosi. Si tratta di quella condizione di indurimento delle arterie, comprese quelle del cuore (Coronarie), dovuta nel tempo ai depositi sulle pareti dei vasi di grassi circolanti nel sangue che possono indurire le stesse arterie e poi bloccare la circolazione sanguigna in quella sede, causando infarti cardiaci, ictus cerebrali, arteriopatie periferiche, aneurisma dell’Aorta addominale.
Frutta e verdura
Nella Sessione scientifica dell’American College of Cardiology di
#CARDIOLOGO
quest’anno che si è svolta nella capitale americana, i tre giorni di lavori sono stati dedicati alla Prevenzione, Diagnosi e Trattamento della malattia cardiovascolare e alle sue manifestazioni. Particolare interesse hanno suscitato alcune ricerche scientifiche riguardanti come si diffondono queste malattie e le persone che prescelgono. Il Cardia Study ha messo in evidenza come un maggior consumo di frutta e verdura nelle donne sia associato ad un minore rischio di avere una aterosclerosi coronarica. Situazione questa non osservata negli uomini anche in precedenti studi. L’analisi ha includo 2.648 persone, tra uomini e donne di età tra 18 e 30 anni. È la prima volta che questa analisi è stata effettuata in età non avanzata, controllandone poi i dati dopo 20 anni. È stato inoltre osservato che quando i ricercatori hanno ottenuto miglioramenti sia di valori pressori che quelli del colesterolo negli uomini si è avuto quasi un’uguaglianza dei risultati con la dieta verdura e frutta non solo nelle donne ma anche negli uomini. La stessa dieta consentirebbe altri vantaggi: prevenzione del cancro e miglioramento della fertilità.
L’infanzia e l’aterosclerosi Una constatazione allarmante è venuta poi dalla ricerca effettuata da 45 cliniche pediatriche del Texas, nella zona di Houston. Sono stati esaminati 12.000 bambini da gennaio 2010 a luglio 2013 valutando i valori del colesterolo: il 66 per cento aveva normali livelli di colesterolo e il resto aveva livelli ai limiti o elevati. Circa un terzo dei bambini era di obesi. E’ stato constatato che anche se nel bambino segni di aterosclero28
Malattia cerebrovascolare Cardiopatia ischemica
SINGLE
SPOSATI
10.82
8.8
7.55
6.3
Aneurisma aorta addominale
2.0
1.9
Arteriopatia obliterante arti inferiori
8.12
5.7
La Tabella dimostra come i Single siano più colpiti da malattie cardiovascolari delle persone Sposate si a livello delle arterie sono rari tuttavia l’aterosclerosi ha le sue origini nell’infanzia e che livelli di aumento del colesterolo nel bambino predice già quello che sarà poi una ipercolesterolemia nell’adulto. Nelle ultime linee guide dei Cardiologi si raccomanda perciò di effettuare in varie età, dal’infanzia alla gioventù, dei test lipidici: tra i 9 e gli 11 anni e poi tra i 18 e 21 anni. E ciò per una sana prevenzione sia per il bambino che il futuro adulto.
L’infarto preferisce i single Ricercatori di New York hanno poi riferito i risultati di una indagine su 3,5 milioni di americani sulla probabilità che hanno le persone sposate e non sposate, uomini e donne, di andare incontro a una malattia cardiovascolare. I risultati hanno dimostrato, convalidando una precedente ricerca, che essere sposati costituirebbe una specie di “cardioprotezione”, a differenza delle persone non sposate, divorziati, vedovi, single. I soggetti sposati avevano in percentuale tassi più bassi di insufficienza coronarica, infarti, aneurisma dell’Aorta addominale, malattia cerebrovascolare (ictus). La maggiore differenza è stata riscontrata per l’Arteriopatia periferica agli arti, che è ridotta di quasi il 20 per cento negli sposati. Ridotti per le stesse persone anche i rischi
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di altre malattie croniche di una certa importanza, come tumori, insufficienza epatica, disturbi broncopolmonari.
La “cardioprotezione” degli sposati Secondo i ricercatori questi dati rilevati consentono di affermare che le malattie cardiovascolari non sono soltanto conseguenza di fattori biologici, come lo stesso colesterolo e altri fattori, ma possono contribuire anche condizioni psicosociali come la depressione, l’ostilità che un soggetto può incontrare nel suo modo di vivere, lo stress eccessivo e senza controllo ed in particolar modo il cattivo sostegno sociale. Al contrario chi è sposato e convive ha una quantità di potenziali fattori positivi. Tra i più evidenti v’è quello di poter seguire una dieta più salutare, suggerimenti nell’attenersi a controlli periodici sanitari, cure adeguate, condizioni psicosociali certamente buone. Il tutto naturalmente, come ogni cosa, con le sue eccezioni - di vita in comune non sempre facile - ma che in genere si tratta nella maggioranza dei casi di benefici del matrimonio e della convivenza con una vita in condizioni favorevoli e con un notevole effetto positivo per la salute e la prevenzione delle malattie. ★
#CHIROPRATICA
Dott.ssa Barbara Martino
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Mal di schiena e gravidanza La gravidanza è un periodo unico nella vita di una donna ed è caratterizzato da profondi cambiamenti sia fisici sia fisiologici. Nel periodo in cui l’uso dei farmaci è sconsigliabile, l’approccio chiropratico è un modo sicuro ed efficace per aiutare i cambiamenti neuromuscolari e biochimici del corpo della donna e per promuovere la salute e il benessere della madre e del nascituro. In particolare, il mal di schiena si presenta così spesso durante la gravidanza che è ormai considerato un problema con cui convivere. In realtà, i cambiamenti durante la gravidanza possono creare nuovi problemi o aggravare quelli già esistenti.
Cambiamenti del corpo della donna durante la gravidanza
Come i cambiamenti del corpo della donna possono contribuire al mal di schiena
Aumento del rilascio dell’omone rilassina che rende i legamenti del bacino più elastici.
Le articolazioni sono più soggette a disallineamenti e al formarsi di aree d’ipo/ ipermobilità nella zona lombare e nel bacino.
Aumento del peso del feto e della futura mamma.
La schiena deve sostenere la pressione verso il basso esercitata dalla progressiva espansione dell’utero creando stress sulle strutture scheletriche della schiena.
Ingrossamento dell’utero
L’utero potrebbe esercitare pressione sul nervo sciatico.
Dopo il sesto mese, la donna sposta gradualmente il proprio baricentro per ridurre la tensione del pavimento pelvico su cui grava il peso del feto.
In questo modo la donna tende ad accentuare la naturale curvatura della zona lombare.
Stress
Lo stress emotivo può causare tensione muscolare nella parte posteriore del corpo.
Postura in gravidanza Durante la gravidanza si tende ad assumere atteggiamenti posturali scorretti. Questo può contribuire ad aumentare lo stress meccanico sull’articolazione della schiena e del bacino causando irritazione e dolore. Postura scorretta in gravidanza ★ Mento in avanti e orecchie non parallele alle spalle. ★ Spalle incurvate avanti. ★ Addominali obliqui deboli e rilassati che causano rotazione del bacino in avanti. 30
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★ Ginocchia in piena estensione con conseguente aumento di stress sul rachide lombare. Postura Corretta in gravidanza ★ Mento indietro e orecchie centrate con le spalle. ★ Mantenere le spalle in linea con le anche. ★ Reclutare e contrarre i muscoli addominali obliqui tenendo la pancia un po’ indentro per sostenere la schiena e il bacino. ★ Ginocchia leggermente piegate quando si sta in piedi.
#CHIROPRATICA Diversi tipi di mal di schiena in gravidanza Durante la gravidanza, possono presentarsi principalmente due tipi di mal di schiena: ★ Dolore lombare è situato in genere all’altezza delle vertebre lombari e nella parte medio bassa della schiena. Può irradiarsi anche ai muscoli lungo la colonna vertebrale, alle gambe o ai piedi unilateralmente. Il dolore lombare tende ad aumentare quando si assumono posture statiche per un tempo prolungato (seduta o in piedi) o dopo la ripetizione di determinati movimenti. ★ Dolore al bacino è localizzato nella parte posteriore del bacino e può associarsi al dolore pubico. Questo tipo di mal di schiena può essere unilaterale o bilaterale e può estendersi verso il basso nel gluteo, nella parte superiore delle cosce, ma di solito non s’irradia sotto le ginocchia. Il dolore pelvico posteriore durante la gravidanza può sorgere o aggravarsi dalle seguenti attività: camminare, salire le scale, rigirarsi nel letto, alzarsi dalla sedia.
Trattamenti e benefici della chiropratica Sottoporsi regolarmente a un trattamento chiropratico durante la gravidanza è importante per mantenere il funzionamento del sistema neuro-muscolo-scheletro. Gli aggiustamenti chiropratici correggono la meccanica delle articolazioni della schiena e del bacino che se non “allineate”
creano stress sulla colonna vertebrale e al sistema nervoso. La chiropratica aiuta, quindi, ad alleviare il dolore se presente e a migliorarne il funzionamento di tutte le strutture del corpo. Così la colonna vertebrale si può adattare meglio all’aumento di peso e alle modifiche posturali. In ultimo le tecniche chiroprati-
che assicurano che le articolazioni della zona lombare e del bacino siano libere di muoversi per assistere il processo della nascita e aiutano a vivere meglio la gravidanza anche da un punto di vista psicologico, poiché stimolano il rilascio di determinati neurotrasmettitori, come la serotonina, che placa le ansie. ★
Consigli per prevenire il mal di schiena durante la gravidanza
SI
NO
★ Non indossare indumenti stretti che potrebbero interferire con il movimento articolare. ★ Non fare esercizi che richiedono molta flessibilità come piegarsi in avanti toccando le punte dei piedi. ★ Non piegarsi o girarsi bruscamente. ★ Non aumentare troppo di peso. ★ Accettare il mal di schiena come normale.
◍ Migliorare la forma fisica prima della gravidanza. ◍ Fare esercizi che tonificano la muscolatura e stretching per mantenerne la flessibilità. ◍ Cercare di mantenere la schiena dritta quando si sta in piedi e di non accentuare la curva lombare contraendo gli addominali obliqui. ◍ Sostenere la schiena quando si è seduti. ◍ Piegare le gambe per abbassarsi invece della schiena, soprattutto se si sollevano pesi. ◍ Dalla posizione seduta usare i quadricipiti e gli addominali per alzarsi in piedi e non la schiena. ◍ Frequentare i corsi di preparazione al parto.
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Dott. Daniele Grieco gridan84@hotmail.it
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L’ultrasuonoterapia Oggi parleremo di un elettromedicale tra i più noti: l’ultrasuono, e lo faremo chiarendo quali sono gli effetti biologici che produce. Nel prossimo parleremo dei parametri, delle modalità di trattamento e delle controindicazioni. Il termine ultrasuono è stato concepito in riferimento all’udito umano, che è in grado di recepire frequenze da un minimo di 16-20hz a un massimo di 17000-20000hz. In fisioterapia gli ultrasuoni usano classicamente frequenze da 1 a 3 hz. La lunghezza d’onda delle onde sonore varierà a seconda del materiale attraversato, a differenza delle onde elettromagnetiche che hanno una lunghezza d’onda ben definita. In fisioterapia la produzione artificiale di ultrasuoni è resa possibile grazie alle proprietà piezoelettriche dei cristalli di quarzo che si deformano quando sono sottoposti ad un campo elettrico. Applicando un’opportuna tensione alternata fornita da un generatore, si possono far vibrare i cristalli fino a produrre ultrasuoni.
Effetti biologici delle onde sonore ★ EFFETTO TERMICO Quando un fascio di ultrasuoni penetra all’interno di un corpo umano subisce fenomeni di riflessione, rifrazione ed assorbimento. Di regola quanto più l’impedenza (resistenza alla propagazione dell’onda) dei mezzi incontrati dall’onda sonora è diversa, tanto più si verificano tali fenomeni. Parte dell’onda viene immediatamente riflessa nel momento in cui trova un mezzo a densità diversa da quello precedentemente attraversato, per esempio nel corpo umano la cute ed il tessuto muscolare vengono facilmente superati avendo un’impedenza simile, successivamente le onde sonore incontrano il periostio, questa membrana ha un’impedenza molto diversa dal muscolo e anche dal tessuto osseo, per cui gran parte del fascio sonoro viene riflesso all’interno del muscolo, che si riscalda. ★ EFFETTO MECCANICO Quando un fascio ultrasonico è erogato costan34
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temente in una determinata direzione, si formano onde stazionarie, cioè con punti nodali ben definiti, dove si raggiunge il massimo gradiente pressorio. FRAMMENTAZIONE: nel caso in cui il ventre dell’onda abbia un’altezza superiore alla dimensione del bersaglio e l’ultrasuono possieda un’energia adeguata, l’onda agirà come forza dirompente, causando la frammentazione del bersaglio (usato in urologia con la litotrissia). EMULSIONE: effetto causato da onde sonore di dimensioni inferiori al bersaglio. Essa consiste nella frammentazione di grosse molecole, quali composti di calcio, proteine, amido ecc. Questi stati fisici sono molto frequenti negli ematomi e nelle flogosi. COMPRESSIONE: avviene se l’onda ha una dimensione superiore al bersaglio causando la compressione delle particelle. Viene utilizzata per la depurazione di ambienti CAVITAZIONE: avviene nei liquidi dove sono sciolti gas di vario genere come l’aria. Se sottoponiamo a ultrasuoni un liquido contenente aria, le piccole bollicine disciolte vengono compresse in bolle più grandi fino a determinare un fenomeno simile all’ebollizione. Queste grosse bolle, sotto l’effetto delle onde successive, si rompono causando delle implosioni che agiscono con effetti dirompenti sulle strutture vicine. ATTRITI: La variazione di pressione nei tessuti determina fenomeni di compressione e decompressione che si traducono in forze di attrito, le quali producono a loro volta calore. ★
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#ODONTOIATRA http://bit.ly/1kh4FtU
Dott. Vittorio Milanese Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00
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Il Mucocele Più volte si sono presentate al mio Studio alcune mamme molto preoccupate per delle “bollicine” più o meno grandi nello cavità orale dei loro piccoli. Spesso trattasi di un Mucocele. Molto comune nei bambini e nei giovani adulti dai 10 ai 30 anni. E’ la conseguenza della rottura traumatica del dotto escretore di una ghiandola salivare accessoria con conseguente stravaso del muco nella sottomucosa. La presenza del muco nel tessuto connettivo induce una reazione da corpo estraneo. Si viene a formare quindi una pseudocisti con una parete formata non da epitelio ma da tessuto di granulazione e un infiltrato infiammatorio. La sede più frequente è il labbro inferiore (60-70% di casi), ma le lesioni si possono osservare anche sulla mucosa vestibolare, sul ventre linguale, sul pavimento e sul trigono retromolare. La lesione consiste in una tumefazione a forma di cupola di consistenza teso-elastica che appare improvvisamente e tende a crescere rapidamente. Il colore è roseo o bluastro. Le dimensioni possono variare da pochi millimetri a svariati centimetri e comunque tendono a fluttuare. Se non escissa la cisti da stravaso può durare diverse settimane o mesi con un comportamento caratterizzato da periodica regressione seguita da recidiva o da rottura spontanea con emissione di un fluido mucoso filante. Alcune cisti da stravaso vanno incontro ad un processo spontaneo di regressione. Nella maggio36
ranza dei casi si rende comunque necessaria l’escissione chirurgica in toto della lesione che deve includere anche le ghiandole salivari adiacenti per evitare la recidiva. Da ricordare che esiste un altro tipo di Mucocele, ossia quello non da stravaso ma da ritenzione mucosa; lesioni differenti dal punto di vista eziopatogenetico ed istopatologico, accomunate dall’aspetto clinico. In questo caso infatti la lesione è dovuta non a rottura del dotto escretore di una ghiandola salivare bensì ad una sua ostruzione da parte di un calcolo, di tessuto cicatriziale o da parte di una neoplasia. Colpisce di solito soggetti di età più avanzata (dopo la terza decade), si localizza più spesso a livello di labbro superiore, palato, pavimento orale, mucosa della guancia. Non è correlata
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ad alcun evento traumatico, è anch’essa asintomatica. Anche in questo caso la terapia è chirurgica e consiste nella rimozione della lesione e delle adiacenti ghiandole salivari per prevenire la successiva insorgenza di una cisti da stravaso mucoso. ★
#ANESTESISTA
Dott. Antonio Coppola 338.1705569
L’influenza 2014 Influenza 2014/2015: quali i sintomi, la cura e i rimedi? Anche quest’anno si attende l’arrivo dell’influenza stagionale, la cui comparsa è destinata a raggiungere un vero e proprio picco soprattutto fra il periodo natalizio e la fine di gennaio. I soggetti più a rischio saranno i neonati e le persone che hanno più di 65 anni di età. Scopriamo insieme tutte le caratteristiche della sindrome influenzale.
I sintomi
I sintomi dell’influenza 2014/2015 saranno comuni a quelli delle altre malattie da raffreddamento: febbre, mal di testa, naso che cola, dolori muscolari, eventuale presenza di tosse, senso di malessere generale. Tutte queste manifestazioni possono essere accompagnate da sintomi gastrointestinali, come nausea, vomito e diarrea. Spesso l’esordio potrà essere improvviso, con febbre oltre i 38 gradi, che comporta anche cefalea, sudorazione, brividi e mancanza di appetito.
La cura
La cura per l’influenza 2014/2015 potrebbe essere costituita dagli antivirali. Tuttavia bisogna fare alcune raccomandazioni: innanzitutto questi farmaci non rappresentano un’alternativa alla vaccinazione, dovrebbero essere assunti soltanto dietro parere medico ed entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi. In generale vale la regola di non assumere antibiotici, che non hanno efficacia contro i virus dell’influenza. Il medico li può prescrivere soltanto se sospetta il manifestarsi di sovrainfezioni batteriche. In alcuni casi si può ricorrere a dei medicinali sintomatici, come, per esempio, il paracetamolo, se la febbre raggiunge livelli elevati.
I rimedi
Alcuni rimedi contro l’influenza 2014/2015 rientrano perfettamente nella tradizione. Ad esempio, le nostre nonne raccomandano di bere il brodo di pollo. Esso contiene delle proteine che aiutano a rinforzare la membrana dei globuli bianchi e delle altre cellule del sistema immunitario. Dovrebbe essere sempre 38
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consumato caldo, perché può contribuire a fluidificare il muco. Lo stesso effetto si può ottenere con il miele, che può lenire anche la raucedine. Fra i rimedi popolari anche la cipolla e l’aglio, che possiedono ottime proprietà antisettiche ed espettoranti. Per contrastare la congestione nasale, si possono respirare i vapori caldi da una pentola con acqua bollente, nella quale vanno disciolte delle essenze balsamiche. Fondamentale è anche la dieta, per prevenire e combattere l’influenza. Il nostro regime alimentare dovrebbe essere ricco di frutta e verdure, le quali, abbondando di vitamine e di sali minerali, rendono più forti le difese dell’organismo. Anche l’omeopatia è utile per curare l’influenza e il raffreddore. Essenziale è comunque la prevenzione, che consiste nel mantenere le regole più importanti dell’igiene e nel sottoporsi al vaccino antinfluenzale, che dovrebbe essere somministrato soprattutto agli anziani, ai bambini che abbiano più di 6 mesi e ai soggetti affetti da patologie gravi, come il diabete, le malattie metaboliche, quelle respiratorie o che interessano l’apparato cardiocircolatorio. ★
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Dott.ssa Daniela Caiafa
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Manca poco al Natale!!! Guardandomi attorno inizio a vedere una gran fermento, i negozi iniziano a colorarsi di rosso, blu, verde, oro e argento. Ovunque mi giri si notano palline, rami, e giocattoli... anche il tempo sembra adeguarsi. Se fino a qualche giorno fa sembrava estate ecco finalmente un’ aria frizzante che aiuta a tuffarci nel clima natalizio... Questo è il periodo dell’anno che più richiama il clima familiare, il momento in cui ci si può riappropriare del tempo da trascorrere con i propri figli, con varie attività come quella di costruire il calendario dell’avvento 42
per contare i giorni che ci separano all’arrivo di Babbo Natale, preparare l’albero, costruire addobbi ecc. I bambini di oggi sono molto diversi da come eravamo noi... più decisi, più svegli, più furbi... ma come aiutarli a vivere un nuovo magico Natale? Prima di tutto ci sarebbe bisogno di ridare importanza alla festa religiosa, spiegare la nascita di Gesù, non pensare solo ai regali. Non bisognerebbe far fare liste chilometriche di giocattoli, evitando così di confondere il bambino dando più importanza alla quantità anzicchè alla
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qualità del dono. Spiegare che Babbo Natale non può portare troppi regali visto che ci sono tanti altri bambini... il protagonista indiscusso di questa festa resta in ogni caso lui: BABBO NATALE. Una magia condita dall’attesa trepidante e al mattino presto dalla corsa per scoprire i doni lasciati sotto l’albero. Un mito che non sbiadisce ma è giusto dire la verità ai propri figli, relegando nella soffitta della fantasia il proprietario di renne, slitta e laboratorio di giocattoli? Un dilemma che non pochi genitori si
#NEUROPSICOMOTRICISTA
pongono e sul quale sono state condotte addirittura ricerche psicologiche approfondite. Secondo gli esperti, il bambino realizza da solo e senza bisogno di una chiara presa di posizione dei genitori che il leggendario Santa Claus è appunto un’illusione fantastica, che non c’è un vecchietto in Lapponia in grado di far arrivare a destinazione nel tempo record di una notte i regali chiesti da miliardi di bimbi. Un’impresa più da supereroi che da uomini panciuti e in là con l’età. L’addio a Babbo Natale avviene più o meno intorno ai 5-7 anni, 44
concordano gli scienziati, perché fino ad allora i più piccoli sono sostenuti dal pensiero magico. Il consiglio dunque, è di non bruciare le tappe e lasciare che il rito dei regali che si materializzano sotto l’albero si ripeta. Il dibattito sul momento più giusto e sull’opportunità di sfrattare Babbo Natale è aperto. Si può però dire con certezza che bisogna porsi il problema di rivelare la non esistenza di Babbo Natale quando il bambino ha raggiunto un’età in cui diventa difficile continuare a credere senza incorrere nello scherno o nelle
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critiche dei propri compagni di giochi. Il rischio è che dietro questa ostinazione nel difendere il mito di Babbo Natale ci sia la voglia di rimanere ancorati alla fantasia, rimandando il confronto con la realtà». L’età “giusta”? Secondo gli esperti «superati i 9 anni» la persistenza della magia di Babbo Natale «diventa un segnale di infantilizzazione, immaturità, educazione incompleta». Insomma, è giusto usare dei simboli nella sfera affettiva, ma con un timing preciso. Lo psichiatra definisce Babbo Natale «un referente simbolico interessante e utile a rafforzare l’atmosfera emotiva del Natale per il bambino e la sua famiglia». E il consiglio per i genitori è di evitare bruschi scontri con la realtà. Non si mandano i sogni di un bimbo in frantumi soprattutto quando, fino a quel momento, si è fatto credere con grande intensità a una fantasmagorica figura. In altre parole tanto più il piccolo è attaccato alla figura di Babbo Natale, tanto più il trauma di una brusca verità causerà contraccolpi a livello emozionale. Il suggerimento è dunque di usare prudenza e morbidezza in questi casi. Se, invece, nell’ambiente familiare si è sempre dato poco peso al mito di Santa Claus il trauma sarà minore. È comunque importante che i bimbi realizzino da soli qual è la verità. Nell’attesa, meglio non creare situazioni conflittuali in cui un genitore offre una visione realistica e l’altro prolunga il sogno di un mondo abitato da elfi, renne e un caro vecchietto carico di regali. ★
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Massaggio ayurvedico L’ayurveda è la medicina tradizionale utilizzata in India più di 5.000 anni fa, “ayur” significa durata della vita o longevità e “veda” conoscenza rivelata o scienza. Secondo il pensiero ayurvedico il corpo è pervaso da tre DOSHA (energia vitale) e grazie a queste costituzioni fisiche, possiamo essere in grado di capire l’uomo e a quali patologie va incontro: ★ VATA è il principio del movimento ed è legato a tutto ciò che nel corpo si muove (sistema nervoso, respiratorio, circolazione sanguigna, apparato di locomozione e degli organi escretori) composto da spazio ed aria. Un suo eccesso viene rimosso dal corpo sotto forma di gas, tensione nervosa e muscolare, dolore. Le sue sedi principali sono colon, bacino, cosce, orecchie e ossa. ★ PITA O PITTA è il principio della trasformazione, della digestione, del metabolismo e della produzione di calore e di energia, composto da fuoco e acqua. Un suo eccesso viene rimosso dal corpo sotto forma di bile, acidità, infiammazione. Le sue sedi principali sono nello stomaco e nell’intestino tenue, anche nel fegato, nel sangue, negli occhi e viso. ★ KAPA O KHAPA è il principio legato all’assimilazione, riposo. Composto da acqua e terra. Un suo eccesso viene rimosso dal corpo sotto forma di muco. Le sue sedi principali sono nei polmoni, gola, capo, lingua, naso, pelle, stomaco, vescica, braccia. Dosha significa “colui che oscura”, “rovina” o “procura la decadenza delle cose”: dal sanscrito dush, “rovinare”, questo perché quando sono in squilibrio causano le malattie. L’uomo possiede tutti e tre i dohsa, solo che, ovviamente, c’è quello che domina di più rispetto gli altri e vengono disturbati da diverse cause: ambiente, cibo, acqua, cambiamenti nel regime di vita, i nostri comportamenti giornalieri e stagionali oppure l’insoddisfazione dei nostri desideri. Conoscendo la composizione e le qualità dei dosha risulta abbastanza facile correlarli con il cibo e lo stile di vita. Il principio da applicare è che i cibi e i comportamenti che hanno le stesse qualità di un dosha lo aumentano, mentre le sostanze e lo stile di vita che ha qualità contrarie a un certo dosha lo fanno diminuire. Per esempio, essendo spazio e aria gli elementi predominanti nel dosha Vata verrà aumentato da cibi come i cavoli e i legumi che tendono a produrre aria e da uno stato di agitazione prodotto dallo stress e 46
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dall’irregolarità nello stile di vita, invece diminuirà utilizzando cibi pesanti, untuosi acquosi e uno stile di vita regolare e tranquillo. L’ayurveda abbraccia la linea: CORPO-MENTE-SPIRITO, quindi per avere o ritrovare un equilibrio si devono rispettare questi principi fondamentali: ★ benessere psico-fisico, come muoversi e dormire bene; ★ alimentazione corretta e uso di tisane depurative; ★ massaggio che aiuta a entrare in contatto con il proprio IO. Il “Massaggio Ayurvedico” è considerato il “Signore dei Massaggi” per la moltitudine di benefici che apporta sia a livello fisico che psichico. È decontratturante e si avrà un rilassamento muscolare istantaneo; drenante, aiuta ad eliminare gonfiori e accumuli adiposi; scarica lo stress e la stanchezza poiché l’operatore del benessere tocca specifici punti del corpo nei quali si formano i blocchi energetici; a seconda del dosha dominante verrà utilizzato un olio adeguato per aiutare la persona a ritrovare il suo equilibrio; migliora la circolazione sanguigna e linfatica dando un effetto ringiovanente (soprattutto se praticato sul viso) e purificante favorendo l’ossigenazione della pelle; grazie a specifici movimenti delle mani e al calore che verrà trasmesso si avrà un effetto rilassante e armonioso; migliora il tono muscolare; migliora la qualità del sonno; stimola il metabolismo energetico; allevia l’ansia e… cosa c’è altro da scrivere se non che dire… “ASSOLUTAMENTE DA PROVARE !!!”… ★
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Dott.ssa Francesca Maresca Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle 16.30
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Il muscolo cos’è? E cosa gli serve?
L’apparato muscolare e quello scheletrico costituiscono nel loro insieme l’apparato locomotore. Nell’uomo i muscoli sono oltre 600 e rappresentano circa il 40% del suo peso. In riferimento alla loro funzione, i muscoli si possono classificare in muscoli volontari o scheletrici, muscoli involontari e muscolo cardiaco. I muscoli sono formati da un gran numero di fibre muscolari, riunite in un fascio e avvolte in una membrana. Ogni fibra muscolare è una sola cellula dalla forma allungata, con la capacità di contrarsi. A sua volta, ogni fibra è costituita da piccole unità chiamate miofibrille, scomponibili a loro volta in sotto unità chiamate sarcomeri. Ogni attività atletica si basa sulla capacità funzionale dei muscoli che è il risultato dell’unione tra tre diverse componenti: forza, resistenza, potenza. In ogni atto motorio la capacità funzionale muscolare rappresenta quanta forza possiamo sviluppare al momento dovuto, quanta potenza possiamo raggiungere nell’esecuzione di un lavoro e per quanto tempo (resistenza) possiamo continuare l’attività. Se paragonassimo un muscolo ad una casa, dovremmo dire che per la crescita servono i mattoni che nel corpo umano sono costituiti dalle proteine, ma come ben si sa una casa non è fatta solo di mattoni, altrimenti viene definita rudere. Cos’altro serve allora? Pensiamo ad una casa e allora ci ricordiamo che una casa è viva quando c’è energia, l’energia nel corpo umano viene fornita da carboidrati e grassi. I primi servono in maniera immediata, i secondi come fonte di riserva (un po’ come fare il pieno di legna per il camino). Attenzione quindi a non costruire una casa di
soli mattoni, perchè al primo soffio di vento andrà giù.
★ Aumentare la massa muscolare? Dipende!
Allenamento, Alimentazione, Riposo e Recupero. Sono questi i quattro fattori che bisogna tenere in considerazione per aumentare la propria massa muscolare. Ci si allena, si mangia, si dorme, si recupera e si cresce. Il discorso è semplice. Ma allora com’è possibile che ogni settimana esca un nuovo articolo in cui personaggi più o meno qualificati illustrano le loro tecniche segrete per aumentare muscoli e definizione? Forse perché aumentare la propria massa muscolare non è poi così facile? Sicuramente. Forse perché attorno a questa difficoltà ruota un business molto redditizio? Sicuramente. ★
Intensità di allenamento, numero di serie e ripetizioni
Per aumentare la propria massa muscolare l’allenamento diventa efficace solo se il numero di unità
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#NUTRIZIONISTA
motorie sfinite è consistente. Poco importa il numero di ripetizioni o di serie compiute, l’importante è raggiungere l’esaurimento muscolare. A questo punto l’unico parametro importante diventa l’esperienza e la determinazione dell’atleta. ★ Alimentazione ed Integrazione Altro punto fondamentale. Per garantire il massimo sviluppo muscolare bisogna fornire ai muscoli tutte le sostanze nutritive di cui necessitano per crescere. Gli alimenti sono costituiti, in misura differente, da macro e micronutrienti. Nella prima categoria rientrano carboidrati, grassi e proteine, mentre nella seconda rientrano minerali e vitamine a cui aggiungiamo per completezza l’acqua. Che non esistano cibi magici o completi è risaputo. Nessun alimento di per sé è in grado di fornire tutti i nutrienti nelle giuste proporzioni, per questo uno dei primi consigli che vengono dati è quello di seguire una dieta varia. Il secondo punto riguarda il concetto di “equilibrio”, la capacità, cioè, di assumere tutti i nutrienti nelle giuste proporzioni. Ed è proprio su questo punto che si accendono i dibattiti. Quanti grammi di proteine per kg servono al giorno? 1g, 1,5g, 2g, 2,5g?! La risposta? Non può essere che una... dipende! E da cosa dipende? Dal tipo di allenamento, dalla percentuale di massa grassa, dalla capacità dell’organismo di assorbirle, dal recupero, dall’equilibrio ormonale, dal tipo di proteine assunte, dallo stile di vita, dalla forma di assunzione, dalla presenza nel pasto di altri alimenti che ne favoriscono l’assorbimento e chi ne ha più ne metta. Ma allora?! Allora lasciate perdere tutte quelle mode alimentari, evitate di calibrare la vostra dieta con il bilancino, di assumere 10 tipi diversi di integratori al giorno e createvi una sana cultura alimentare: leggete le etichette delle barrette, siete davvero convinti che sciroppo di glucosio e grassi vegetali idrogenati siano davvero l’ideale per aumentare la vostra massa muscolare? Mangiate la bresaola, poiché contiene molte proteine e pochi grassi, giusto, perfetto, ottima scelta! E i nitriti dove li mettiamo? E il tonno al naturale, che dire, 26 grammi di proteine su 100 non sono poche! E il mercurio dove lo mettiamo??! Discorso analogo per i residui ormonali che si possono trovare nelle carni. E vai con i cibi integrali, hanno un indice glicemico basso, l’ideale per crescere senza ingrassare! E i residui che si accumulano nella parte esterna del chicco che normalmente viene eliminata ma che nelle farine integrali viene macinata dove li mettiamo? Avete mai pensato che un eccesso di 50
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nutrienti potrebbe ostacolare la crescita tanto quanto un difetto? Non sarà quell’integratore dalle tanto pubblicizzate proprietà a farvi crescere così come non sarà quella fetta di dolce a trasformarvi in un ammasso di lardo! E’ l’insieme che conta, il sottile equilibrio tra alimentazione, integrazione, allenamento riposo e recupero.
★ Riposo e Recupero Allenamento
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Alimentazione
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E voi dove vi collocate? Pensate davvero di recuperare il pesante workout del venerdì sera, passando la nottata in qualche discoteca tra alcol e fumo di sigaretta? Allora prima di chiedervi quanto bisogna recuperare, chiedetevi prima come bisogna recuperare. A parità di tutti gli altri fattori (alimentazione, allenamento, genetica ecc.), recupera prima un manovale edile o un impiegato? Allora come si fa ad affermare che per recuperare da un allenamento intenso occorrono 24, 46, 72 o 96 ore? Dipende...
★ Per concludere
Il segreto per massimizzare i guadagni di massa muscolare risiede nell’esperienza accumulata nel corso degli anni. Tale esperienza deriva a sua volta dalla determinazione del soggetto, dalla costanza con la quale affronta gli allenamenti ma anche dalla sua capacità di esaminare le varie tecniche con occhio critico, di sperimentarle e di trarre le opportune conclusioni. ★
#FRUTTA
Nel passato era definita il pane dei poveri. Oggi le sagre con protagonista questo alimento contano il maggior numero di visitatori. Le ragioni sono tante. A cominciare dal suo sapore
La rivincita della Castagna Con il suo bel colore scuro e intenso, simile alla terra inumidita dalle prime piogge e dai primi freddi autunnali, il suo profumo di sottobosco e il sapore pieno che, esaltato dalla cottura sulle braci di un focolare, evoca subito un senso di casa, di calore, e intimità, la castagna è senza dubbio uno dei frutti più genuini e nutrienti che ci accompagna incontro all'inverno. Il "frutto paziente", come l'ha definita il poeta Attilio Bertolucci, o "pane dei poveri" ha rappresentato una delle principali forme di sostentamento della popolazione contadina e un valido aiuto per combattere la fame e la povertà. "Pan di legno e vin di nuvoli", dicevano gli antichi, cioè polenta di farina di castagne e acqua, hanno costituito per lungo tempo la dieta quasi esclusiva di tanta povera gente garantendone la sopravvivenza anche nei momenti di maggiore bisogno.
Integratore naturale
Le ragioni di tale ricchezza sono tutte in queste caratteristiche: la castagna contiene molti ami52
di (36,7 per cento), una buona quantità di fibre (4,7 per cento), modeste quantità di proteine (2,9 per cento), solo tracce di grassi (1,7 per cento) - anche per questo si conserva a lungo quando è essiccata - parecchi minerali (potassio, magnesio, ferro, manganese, calcio), vitamine del gruppo B. La castagna è molto digeribile, soprattutto se ben cotta e mangiata da sola, in un pasto integralmente dedicato a questo alimento. Associata ad altre vivande (specialmente per chi soffre di colite), il consumo della castagna potrebbe essere fonte di acidità di stomaco e di grandi gonfiori addominali. La castagna è un alimento adatto ai bambini e agli adolescenti, agli stitici, agli anemici, a chi necessita di una cura rimineralizzante, a chi si sente stanco e svogliato, ai convalescenti, agli sportivi. Attenzione però ai diabetici: dovrebbero consumarne con molta moderazione, per l'elevato contenuto di carboidrati rapidamente assimilabili. Le castagne si differenziano dai marroni perchè sono il frutto del castagno selvatico; ogni riccio
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ne contiene circa tre, mentre i marroni si ricavano dagli alberi coltivati, il cui riccio ne contiene uno solo.
Nobilitata
Il consumo di questo prezioso frutto e la consapevolezza del suo valore nutrizionale, risale a tempo immemorabile. Persino la letteratura ne fa menzione tanto che già nel V secolo lo storico Senofonte definiva il castagno come "albero del pane". Molti secoli dopo, nel 1700, la castagna, da un alimento umile e contadino, approda sulle tavole dei nobili in una veste più esclusiva, come "marron glacé", divenendo così un dolce ricercato e apprezzato. Sempre nel '700, a Parigi, dilaga una sorta di cioccolata inventata dal farmacista Bonneau, preparata con cacao e farina di castagne essiccate in parti uguali: questa preparazione incontrerà notevole successo tra la popolazione e dimostrerà ancora una volta la grande versatilità della castagna nell'alimentazione. ★ Fonte: Vita&Salute
#WELLNESS
Ernesto Lupacchio
http://bit.ly/1couZMz
Central Fitness Club 1, 2, 3
Il “Cuore” del Central con Monica De Gennaro
Il “Cuore” del Central non si smentisce mai e continua a seguire lo sport italiano in tutte le grandi competizioni. Questa volta ero a Milano per le finali dei Mondiali di Volley femminili con il consueto bandierone di 200 mq con la scritta “l’Italia nel cuore, Sorrento” e un poster con la foto di Monica De Gennaro. L’atleta sorrentina, premiata come miglior giocatrice del campionato, nel ruolo di libero, prima di partire per l’avventura mondiale, si è allenata proprio al Central e per questo, ho voluto sostenerla e ringraziarla, dedicandole il bandierone. Durante l’inno nazionale, l’enorme bandiera è scesa giù dagli spalti avvolgendo il pubblico creando una spettacolare core54
ografia, promuovendo l’immagine della nostra città di Sorrento. Dopo Juri Chechi, la squadra dell’Italia di Fioretto e di Pallanuoto femminile, Stefano Baldini, Tania Cagnotto, Federica Pellegrini, Fabio Cannavaro, la Nazionale di calcio ai Mondiali in Germania nel 2006 e nelle altre competizioni, dopo gli amici Giovanni Ruggiero, Deborah Toniolo, il
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Doc Raffaele Esposito e Tommaso Violano, il “Cuore portafortuna del Central” ha sostenuto la nostra concittadina che si è elevata sul tetto del mondo come la più forte nel suo ruolo. Questa mia avventura a Milano, non meno delle altre, è stata faticosa ma gratificante e divertente. Sono partito con Lauro, amico fraterno e zio di Monica e
#WELLNESS
Giancarlo, anche lui compagno di tante trasferte del “cuore”. Questa estate, quando Moky si allenava al Central, le avevo promesso che se l’Italia fosse arrivata nelle finali di Milano, sarei andato col bandierone e così è stato. Volendolo dedicare a lei, ho chiamato Michele, “Capo Ultras” del nostro gruppo “l’Italia nel cuore” che segue lo sport italiano e nel pomeriggio prima della partenza, con l’aiuto di Pino e Lauro, abbiamo modificato, pitturando il bandierone, con la scritta: “Monica nel cuore”. Arrivati allo stadio, come sempre tutti ci guardavano, perché il borsone contenente la bandiera era enorme. La Polizia ci ha bloccato subito e incuriositi se non spaventati dalla borsa gigante, hanno voluto aprirla per controllarne il contenuto. Entrati nell’impianto, abbiamo iniziato a srotolare la bandiera… Non vi dico… Tutti gli Steward sono arrivati da noi intimandoci di fermarci perché era troppo grande e senza nessun permesso non potevamo aprirla. Così non ho potuto fare a meno di mostrare (non aspettavo altro) le foto che testimoniavano la presenza del bandierone e del cuore in tutti gli altri eventi sportivi in giro per il mondo, sottolineando che non potevano bloccarci proprio qui in Italia. Insomma dopo diverse consultazioni, ho chiesto di parlare con il responsabile della Federazione e del Forum di Assago, riu56
scendo ad ottenere il permesso per far scendere sulle tribune il nostro scenografico bandierone; addirittura, successivamente mi hanno chiesto di inserirci nel programma ufficiale delle coreografie. Così sulle note dell’inno nazionale, aiutati da Giusy e Nicola, la sorella di Monica con il fidanzato, la bandiera è scesa giù e la Rai ci ha ripreso in diretta. L’apertura del bandierone è sempre stata particolarmente emozionante, ma questa volta, il “cuore” non era lì solo per l’Italia, ma anche per Monica, per cui è stato ancor più coinvolgente. Il resto lo sapete tutti, l’Italia ha perso ma Moky ha vinto e grazie al “cuore” del Central, l’immagine di Sorrento, anche questa volta, ha fatto il giro del mondo sui giornali e tutte le tv nazionali ed internazionali. Grazie a Monica e alla sua famiglia per averci dato questa possibilità e fatto gioire. ★
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#DIRITTO 339.4095882
Valerio Massimo Aiello Avvocato praticante abilitato al patrocinio Consiglio Ordine Avvocati di Torre Annunziata. Studio penale: Corso Italia, 261 Sorrento (Na)
Bruciare sterpaglie non è piu reato: La nuova normativa introdotta dalla l. N.116 2014 Bruciare rami e foglie secche nei propri giardini (questione da me già trattata nel numero di Agosto 2013) in piccole quantità e nel rispetto delle ordinanze stabilite dai propri Comuni non è più reato. Pochi mesi fa, infatti, con la conversione del decreto n. 91/2014 ad opera della legge 11 agosto 2014 (pubblicata in G.U 20 agosto 2014 n. 192) è entrata definitivamente in vigore la norma che ha ridisegnato nuovamente l’intera materia prescrivendo significative deroghe al riguardo. Se quindi prima, ai sensi dell’art. 256 del D.Lgs 152/2006 e successive modifiche, colui che bruciava, in modo arbitrario e senza le prescritte autorizzazioni, ramaglie e foglie secche commetteva il reato di illecito smaltimento dei rifiuti sanzionato con le pene dell’arresto e dell’ammenda, adesso stante la nuova legge bruciare i residui delle proprie lavorazioni agricole e forestali, ovviamente con il dovuto buonsenso, non è più considerato un reato. E’ quanto stabilito dall’art 14 della Legge n. 116 2014 che, apportando modifiche al decreto legislativo del 2006 n.152, ha aggiunto all’art 182 comma 6 il comma 6 bis prescrivendo che: “Le attività di raggruppamento e abbruciamento in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a 3 metri steri per ettaro dei materiali vegetali (di cui all’art. 185, c. 1, lett. F) , effettuate nel luogo di produzione, costituiscono normali pratiche agricole consentite per il reimpiego dei materiali come sostanze concimanti o ammendanti e non attività di gestione dei rifiuti. Nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle regioni, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata. I comuni hanno facoltà di sospendere, differire o vietare la combustione del materiale all’aperto in tutti i casi in cui sussistono condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli e in tutti i casi in cui da tale attività possano derivare rischi per la pubblica e privata incolumità e per 58
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la salute umana, con particolare riferimento al rispetto dei livelli annuali delle polveri sottili”. In parole blande le attività di raggruppamento e abbruciamento in piccoli cumuli ed in quantità giornaliere non superiori a tre metri per ettaro dei residui vegetali derivanti da lavorazione agricola e forestale effettuate nel luogo di produzione, sono ora sottratte dalla disciplina dei rifiuti poiché se svolte con tali modalità la legge dispone che non costituiscono più attività di gestione illecita di rifiuti e quindi reato. Ovviamente è sempre vietata la combustione di residui vegetali agricoli e forestali durante i periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi dichiarati dalle Regioni così come è facoltà dei Comuni sospendere, differire o vietare la bruciatura dei suddetti residui in presenza delle condizioni sopra esposte. Và sottolineato inoltre che laddove ai residui di natura vegetale si andranno a mischiare e bruciare insieme anche altre tipologie di materiali (ad esempio teloni in plastica, contenitori in polistirolo, contenitori in plastica per i prodotti utilizzati in agricoltura ecc.) naturalmente la legge 116 2014 non troverà applicazione e tornerà a configurarsi l’ipotesi di reato di illecito smaltimento dei rifiuti e di combustione illecita di rifiuti. Occhi aperti quindi qualora vi accingiate a bruciare in loco i vostri residui vegetali. Accertatevi di rispettare quello che la legge stabilisce, verificate le disposizioni Comunali in materia e infine usate sempre una buona dose di buonsenso quantomeno per evitare di causare ai vostri vicini di casa spiacevoli fastidi. A causa del continuo susseguirsi di interventi legislativi in campo giuridico si invitano i gentili lettori a verificare attentamente le date di pubblicazione degli articoli sul sito www.centopercentofitness.it prima di apporre agli stessi commenti inappropriati. ★
#FILOSOFIA domenico.casa2@tin.it
Domenico Casa 339.3318463
Consulente filosofico
Blaise Pascal tra esprit de geometrie e esprit de finesse Desta sempre enorme sorpresa il fatto che le grandi menti speculative e scientifiche, da Galileo Galilei fino ad Albert Einstein, trovino difficoltà ad accettare quello che nel linguaggio tecnico viene chiamato scientismo. Ossia il ricorso sempre e comunque alla scienza e alla sua metodologia anche nello studio delle attività umane spirituali. Queste non sono assolutamente spiegabili con la ragione scientifica i cui limiti oggettivi sono messi in evidenza proprio dagli uomini di scienza. La grande, e insuperata, mente di Emanuele Kant, dopo aver destituito la metafisica (tentativo opposto allo scientismo) di ogni fondamento empirico e razionale, si adoperò costantemente nel sostenere l’esistenza di un mondo non spiegabile con la ragione critica. A questo mondo egli riconduceva quella che viene chiamata generalmente “anima”, che altro non è se il mondo spirituale. Già prima di lui, però, un’altra grande mente legata al mondo scientifico, Blaise Pascal, nell’opporsi al rigido razionalismo cartesiano, che aveva ridotto l’uomo alla sola ragione, “cogito ergo sum”, ne aveva criticato le pretese, sotolineandone i limiti e le impossibilità. Egli, infatti, sosteneva che la ragione può muoversi solo nell’ambito che le è proprio, 60
quello delle realtà naturali, procedendo con un suo metodo definito esprit de geometrie. D’altra parte, essendo il dominio della natura smisurato, spesso la ragione è costretta a subire anche degli scacchi. Ciò non toglie che essa sia uno strumento indispensabile per gli uomini, così come sono innegabili e straordinari i progressi compiuti mediante il suo uso costante. E tuttavia, secondo il pensatore francese, c’è qualcosa che la ragione non può spiegare, ed è il mondo umano. Già Eraclito aveva scritto che “i confini dell’anima, per quanto tu cammini, non potrai mai raggiungerli.” E allora bisogna rinunciare a conoscere l’uomo? Questi resterà sempre un universo sconosciuto? No, risponde Pascal. Esiste un altro metodo per affrontare la realtà umana, quello che egli chiama “esprit de finesse” (lo spirito di finezza). A differenza della ragione scientifica che procede per regole certe e collaudate, esso si affida alle “ragioni” del cuore, ed è costituito di intuito, sentimento, fede, empatia. Negli anni che sono alle nostre spalle, a qualcuno, prontamente abbandonato, è venuto in mente, ad esempio, di fornire la “misura” dell’amore, con la pretesa di ridurlo ad un insieme di reazioni chimiche, fingendo di ignorare
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che queste erano solo la ricaduta fisica di un fenomeno, l’amore appunto, non misurabile e non quantificabile. A conferma, C.G. Jung scriveva: “Mi sono ripetutamente trovato di fronte al mistero dell’amore e non sono mai stato capace di spiegarmi cosa sia.” Lo stesso potrebbe dirsi della fede, della simpatia, del dolore. Ma anche di tutto quel “sentire” oscuro che si chiama odio, rancore, invidia, gelosia, disprezzo di sé e degli altri. “Avevo trascorso gran tempo - scriveva Pascal ne “I Pensieri” – nello studio delle scienze esatte...ma nei giorni dell’afflizione, la scienza delle cose esteriori non varrà a consolarmi.” Bisogna perciò affidarsi all’esprit de finesse, alle ragioni del cuore, perché la scienza, di fronte agli interrogativi fondamentali e ultimi risulta impotente e muta. L’arte, la poesia, la filosofia, la fede contengono, secondo Pascal, gli elementi per formare e affinare l’intuito, la sensibilità, e ampliare lo “sguardo” sull’uomo e sui suoi problemi. ★
#POETA http://bit.ly/1fk7XnN
Salvatore Spinelli Poeta
La Donna (perchè piange)
“Quando l’ho creata –rispose il Signoreho impegnato tutto il mio fervore, l’esito doveva essere tale perché fosse un essere speciale”. “Le ho dato spalle forti, in fondo, per portare i pesi del mondo, la forza di donare la vita con abnegazione infinita”. “La forza per regger l’abbandono dai figli dopo aver dato vita e saggi consigli, della famiglia, la responsabilità che porta avanti fino a tarda età”. “La forza d’amare infinitamente senza nulla chiedere, mai niente, e anche se i figli l’avranno ferita per loro darà sempre la sua vita”
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“Perché piangi, mamma cara, perché? -chiese un bambino-, su, dillo a me”; la mamma: “Piango, caro il mio bambino perché son donna, è il nostro destino”.
“La forza di sopportare con pazienza dell’uomo egoismo e prepotenza, di restare comunque al suo fianco anche col fisico logoro e stanco.
“Non capisco, mamma –disse il bambino-, la mamma strinse a se il piccino e disse: “Amore, tu non puoi capire, forse col tempo... ora non ti so dire”.
“Le ho dato le lacrime da versare quando con me si vorrà sfogare, quando avrà dato tutto l’Amore avendo in cambio solo dolore”.
Non pago, il piccolo andò dal padre, gli chiese: “perché piange mia madre”? “Le donne piangono senza ragione” -rispose l’uomo scevro da comprensione-.
“La bellezza del donna, figlio mio non è nei vestiti –disse il buon Dionon è nel viso, nella capigliatura, né nel suo corpo, nella sua statura”.
Da quella risposta non capì molto, ma quando col tempo divenne adulto, chiese a Dio, Signore onnipotente: “Perché le donne piangono facilmente?”.
“E’ negli occhi, ingresso del suo cuore, dove risiede tutto il suo amore e con ogni lacrima, creatura mia, un pò del suo cuore se ne va via”.
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La nuova veste grafica del 100% Fitness Magazine è ideata e realizzata da:
STUDIO GRAFICO Corso Italia, 371 80063 Piano di Sorrento (Na) T 081.5341117 C 331.5063051 @ info@bingwa.it
#SOCIALE
Paolo e Vincenzo
Diversabilarte 2014 Anche quest'anno si ripropone all'attenzione degli appassionati di arte con forti contenuti sociali, il VI appuntamento con la rassegna di opere d'arte sul tema della diversabilità denominata "Diversabilarte". Sono presenti alla mostra artisti di varia formazione e stile, professionisti e diversamente abili (anch'essi professionisti e dilettanti). Il motivo conduttore è realizzare un pezzo artistico strettamente soggettivo ma imperniato sul tema della diversabilità. Il messaggio da trasmettere è sul tentativo di smantellamento dei luoghi comuni e sulle facili classificazioni a sfavore delle persone più vulnerabili e indifese, utilizzando il linguaggio artistico per creare una chiave di accesso verso un sano e armonico colloquio tra mondi lontani tra loro. Nei progetti degli organizzatori primeggia inoltre la realizzazione di un museo civico permanente sul tema dell'handicaps, dove sarà previsto all'interno della struttura un archivio interattivo per la consultazione del materiale iconologico dal 2009 ad oggi, il tutto finalizzato alla ricerca artistico-scientifica su questo importante settore. Il tema di quest'anno è tutto improntato sull'uomo non inteso come "antropocentricamente" ma "filantropicamente", l'uomo con le sue debolezze e con le 66
sue sicurezze, l'uomo con la sua angoscia e con il suo coraggio, l'uomo culturale, l'uomo storico, l'uomo non etichettabile, l'uomo "uomo". Pertanto auguriamo a tutti i visitatori della rassegna una soddisfacente e proficua fruizione,
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sperando di stimolare, se non la sensibilizzazione, almeno quella curiosità intellettuale che potrebbe alimentare e rafforzare il mondo del volontariato. ★
#TREKKING fb.com/nino-aversa
Nino Aversa ninoaversa@alice.it
334.1161642
Mobilità alla disabilità L’escursionismo veramente per tutti
Parlando con amici che vivono una disabilità totale ho sempre scoperto un senso di inadeguatezza delle strutture presenti nei nostri paesi. Basta un semplice rialzo di pochi centimetri, una soglia di marmo all’ingresso di un negozio o una pietra montata male alle rampe a loro dedicate lungo i marciapiedi che le piccole ruote delle moderne carrozzine si inceppano e non si può procedere. I discorsi cadevano sempre su esigenze vicine, giornaliere, così facili da risolvere ma mai eliminate totalmente. Intanto l’argomento escursionistico non è mai stato toccato dato che è sempre stato inconcepibile che una carrozzina possa procedere lungo un sentiero, anche il piu’ semplice. Un approfondimento del caso, visto che si tratta di un campo al quale sto dedicando completamente il mio impegno professionale, mi 68
ha portato a conoscenza dell’esistenza di una carrozzina che permette ai disabili di procedere su sentieri escursionistici di media difficoltà. Pensare i miei due amici Mario Esposito e Luigi Casablanca in luoghi come la Punta della Campanella o sul Sentiero degli Dei ha dato il via al progetto “Mari e Monti per tutti” – Mobilità alla disabilità (argomento introdotto sul numero di settembre 2014 del magazine n.d.r.) con lo scopo di riuscire ad acquistare una carrozzina Joelette, per l’utilizzo in montagna, e di varie sedie Job adatte all’accompagnamento dei disabili a mare. L’idea è stata subito sposata da aziende gia impegnate attivamente in questo campo come lo stabilimento Metamare e l’Antico Resegone di Meta che già da anni sono attrezzati di sedie Job e di rampe e strutture per agevolare i percorsi alle carrozzine.
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È bastato organizzare una piacevole serata in corrispondenza dei fuochi di artificio della festa per la Madonna del Lauro a Meta che oltre duecento persone sono accorse per partecipare alla raccolta fondi. Un’altra serata all’Antico Resegone con un torneo di burraco ha completato la notevole raccolta di fondi che i gestori hanno completamente donato alla nobile causa. Abbiamo in programma un’altra serata a Piano di Sorrento, offerta dal ristorante Tirimbò in collaborazione con altre strutture della zona di Cassano ed un escursione alle Tore con tappe di letture e gastronomia dove utilizzeremo, per la prima volta, la sedia Joelette. Altre donazioni volontarie hanno permesso di acquistare velocemente la sedia Joelette, già disponibile presso la nostra sede di Guide Escursionistiche a S.Agnello, ed il progetto, attualmen-
te, volge tutte le sue potenzialita’ all’acquisto di almeno quattro sedie Job. Queste saranno offerte agli stabilimenti presenti su tutte le spiagge della Penisola, da Nerano a Sorrento, da S.Agnello a Piano, in cambio di un valido intento a costruire rampe e passaggi adatti ai percorsi delle carrozzine. Si potrà creare, da una semplice idea, un opportunità di utilizzo e di frequentazione delle nostre spiagge da parte di molte persone che non hanno mai tenuto in considerazione questo fatto. Si apriranno, in questo modo, le frontiere ai nostri monti ed ai nostri mari a tutte quelle persone che sono costretti a limiti e mobilità ridotte. Attualmente un sentiero come quello della Regina Giovanna o della Pineta delle Tore, una discesa a Punta della Campanella
o una passeggiata a Monte Comune è veramente permessa a tutti, basta semplicemente organizzarsi con pochi amici o parenti che aiuteranno nell’avanzamento lungo gli itinerari. Ma la nostra sedia permetterà anche a persone anziane, con mobilità ridotta, a poter visitare qualche luogo del cuore inaccessibile alle piccole ruote delle carrozzine. In programma abbiamo anche una giornata primaverile da passare insieme ai nostri amici disabili lungo le strade dei paesi della Penisola. L’evento si chiamerà “Siediti e Cammina!” e consiste nell’utilizzo delle sedie a rotelle da parte delle persone cosiddette normodotate che, sedute sulle carrozzine, procederanno lungo i marciapiedi, le strade e gli ingressi di ogni pae-
se per capire realmente tutte le difficoltà riscontrate ogni giorno da coloro che si muovono in carrozzina e, una volta individuati i disagi, si inviteranno i titolari di negozi o alcuni volontari ad eliminare questi piccoli disagi. L’intenzione è di dare un segnale forte e concreto confermato dall’effettivo risultato dei progetti e dalla disponibilita’ verso tutti all’utilizzo delle strutture acquistate. Ora possiamo veramente affermare che...
il mondo cambia con il tuo esempio, non con la tua opinione.
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#ASSISTENZAWEB fb.com/microsistemi
Catello Spinelli microsistemi@microsistemi.com
Microsistemi
Da Outlook Express a Thunderbird Importare la posta in Thunderbird da Outlook Express a volte può essere più complicato di quello che sembra..
Qualche giorno fa un nostro caro Cliente, nonchè carissimo Amico, ci ha sottoposto il Suo problema: “Non riesco più ad accedere alla mia posta elettronica con Outlook Express, appena lo apro mi dà un errore e si chiude, speriamo che non abbia perduto tutta la posta!!!” Situazione: Outlook Express è bloccato poichè la cartella Posta in Arrivo (ovvero il file Posta in Arrivo.dbx) ha raggiunto il limite massimo di 2Gb. Per prima cosa installiamo Mozilla Thunderbird, successivamente procediamo alla importazione da Outlook Express; fin qui sembrerebbe tutto risolto… Dopo circa 4 ore, terminata l’importazione, ci accorgiamo che diverse cartelle di posta importate da Outlook Express in Thunderbird, risultano vuote pur occupando diversi gigabyte di spazio su disco. 70
Primo problema riscontrato: il file della posta inviata (Posta inviata.dbx), pur avendo una dimensione di 1,8 gb, viene importato in Thunderbird alla dimensione di 190 gb!!!, e la cosa ci risulta totalmente inaccettabile. Secondo problema: la procedura di importazione di Thunderbird non importa (ovviamente) i messaggi eliminati. Terzo problema: il file della posta in arrivo di Outlook Express (Posta in arrivo.dbx) è danneggiato, quindi la procedura di importazione Thunderbird genera un file della dimensione di circa 2 gb ma in pratica i messaggi sono tutti “eliminati” quindi non leggibili. La soluzione adottata è stata la seguente: Abbiamo utilizzato UnDBX nella modalità “Recovery Mode” per estrarre dai files di Outlook Express tutti i messaggi, compresi quelli cancellati e convertirli in
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files *.eml in una cartella di appoggio. UnDBX è molto semplice da utilizzare, è sufficiente impostare il percorso in cui si trovano tutti i diles di Outlook Express, ed il percorso, la cartella in cui salvare i files *.eml. Ora bisognava importare tutta la struttura di cartelle contenenti i files *.eml in Thunderbird, per cui abbiamo utilizzato il Tool ImportExportTools 2.8.0.4 Manualmente abbiamo creato la struttura delle cartelle ricavata dal recupero di Outlook Express, e cartella per cartella, abbiamo importato tutti i messaggi, compresi tutti quelli eliminati, che giustamente UnDBX ci ha separato in un sottocartella denominata “deleted”. In questo modo abbiamo assicurato al nostro Cliente un soddisfacente recupero di tutto lo storico della Sua posta elettronica. Abbiamo anche consigliato di utilizzare i servizi di Hosting Professionale Assistito Offerti da “inpenisola.it” nei quali, compreso nel prezzo di tutti i profili standard, vi è il servizio di backup giornaliero con conservazione storica per 60 giorni, che consente di recuperare per i 60 giorni precedenti all’eventuale disastro, sia il sito web, sia la propria Posta Elettronica, semplicemente richiedendone il ripristino al giorno stabilito… ★
#FOODCROSSING
Anna Maione
http://bit.ly/QWy93W
Esperta in comunicazione multimediale dell’enogastronomia
PUMPKIN?
CHIAMATEMI COCOZZA! Che si sia affezionati (come me) alla romantica e fiabesca carrozza dorata o stregati dalla misteriosa Jack-o'-lantern, simbolo per antonomasia della notte di Halloween, la zucca è senza alcun dubbio uno degli ortaggi più amati per forma, colore…e sapore! Al di là di miti e racconti la zucca è infatti caratterizzata dal suo gusto dolce e dalla ricchezza di elementi nutritivi (betacarotene, vitamine A, B ed E, minerali e amminoacidi) che la rendono particolarmente benefica. Anche i semi di zucca sono preziosi. Ricchi di proteine e carboi72
drati, contengono anche elevate quantità di sali minerali, come zinco e fosforo. I loro principi attivi fondamentali sono le cucurbitine, i deltasteroli, le fitosterine, le globuline vegetali, oltre alle vitamine F ed E. Queste ultime svolgono un'azione protettrice delle membrane cellulari e un'azione antiossidante, soprattutto la vitamina E abbinata al selenio, che nei semi di zucca è ben rappresentato. Quando scegliete la zucca è importante che sia fresca, ben matura e soda. Dandole dei leggeri colpetti, deve emettere un suono sordo. Il picciolo, inoltre, deve
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essere morbido e ben fissato. La buccia deve essere pulita e non deve presentare ammaccature. CURIOSITÀ: Il nome di questo ortaggio, appartenente alla famiglie delle Cucurbitaceae, deriva da cocutia (testa), poi trasformato in cocuzza, cozuccae e, infine, zucca. Ed ora gustatevi la ricetta di Imma Gargiulo
Imma Gargiulo
Chef Patron del Ristorante Femmena Conduttrice di "Conserve di Casa" su Alice TV
"Va in giardino e portami una zucca." Cenerentola subito andò a cogliere la più bella che le riuscì di trovare, e la portò alla comare, senza capire come mai quella zucca l'avrebbe fatta andare al ballo. La comare la vuotò, e quando non fu rimasta che la sola scorza, la percosse con la sua bacchetta, e la zucca fu subito mutata in una bella carrozza tutta dorata. Charles Perrault
PASTA MISTA E ZUCCA AL PROFUMO D’ARANCIA INGREDIENTI PER 4 PERSONE ★ 400gr zucca lunga Napoletana pulita ★ 250gr pasta mista ★ 1 arancia di Sorrento ★ Olio all’arancia di Sorrento ★ 1 rametto di rosmarino ★ 1 peperoncino piccante ★ 1 spicchio d’aglio
PROCEDIMENTO
In una pentola dai bordi alti versare 5 cucchiai d’olio EVO all’arancia di Sorrento aggiungere uno spicchio d’aglio leggermente schiacciato, il peperoncino intero a diviso per metà (se piace il piccante accentuato) e la buccia di un’arancia. Attenzione a prelevare solo la buccia evitando la parte bianca amara. Lasciare sfrigolare per un paio di minuti prima di aggiungere la zucca tagliata a dadini della stessa dimensione. Mescolare, salare e lasciare ammorbidire nel proprio succo prima di aggiungere dell’acqua calda. Lasciare cuocere a fuoco medio per 10 minuti o fino a che la zucca non si è ammorbidita per bene ed inizia a disfarsi. Aggiungere a questo punto la pasta e rimestarla. Farla cuocere lentamente aggiungendo acqua solo se necessaria. Dopo qualche minuto verificare se necessita di altro sale. A qualche minuto dal termine della cottura aggiungere il succo di mezza arancia. Spegnere il fuoco quando la pasta è ancora molto al dente e lasciarla riposare 5 minuti prima di servirla rifinita con una grattugiata di buccia d’arancia ed un filo d’olio all’arancia. Se preferite un sapore più tradizionale basterà sostituire l’olio all’arancia con un ottimo extravergine d’oliva, magari un DOP Penisola Sorrentina e non utilizzare l’arancia.
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#FORMAZIONE
Vincenzo Califano direttore Polo “Campania in 3 B”
Nasce la “Campania bella, brava e buona” È una bella notizia che interessa il mondo della scuola e quello delle imprese, gli appassionati della buona cucina come quei tanti che del saper cucinare e della gastronomia vogliono farne un’arte, una professione con la quale realizzare i propri sogni e costruirsi un futuro. Sorrento, grazie all’Università della Cucina Mediterranea, è capofila di un ambizioso programma formativo realizzato col Polo Tecnico-Professionale “Campania in 3 B” per i settori dell’agroalimentare, della gastronomia, dei beni culturali e del turismo. Praticamente la formazione dei futuri professionisti di questi settori passa attraverso la partecipazione a questo progetto e a tutti gli altri che compongono l’offerta formativa con il formale riconoscimento della Regione Campania. Il piano si rivolge innanzitutto ai giovani e a tutti coloro che intendono specializzarsi in questi settori di attività. Sorrento e la Penisola si confermano così territori ad alta e qualificata vocazione nell’ambito delle politiche dell’ospitalità e dell’accoglienza, forti della propria tradizione e di esperienze professionali conosciute ed apprezzate in tutto il mondo e che oggi si mettono al servizio delle nuove generazioni per trasmettere conoscenza e tecnica, cultura e pratica per professionalizzare sempre di più la formazione e l’esperienza didattica. Il progetto del Polo si chiama “Campania in 3 B” e coinvolge, in partenza, circa 50 diverse realtà associative, imprenditoriali, scolastiche, formative che condividono l’idea di fare sistema per valorizzare e per promuovere questi territori all’insegna delle tre dimensioni che li contraddistinguono: bellezza, bravura e bontà. Cioè i punti di forza delle realtà d’eccellenza dove viviamo e dove svolgiamo, per lavoro e per piacere, gran parte delle nostre attività. Per accrescere l’attrazione e quindi la competitività di questi nostri territori è indispensabile formarsi alle nuove logiche che governano il sistema dell’offerta turistica nazionale e internazionale facendo leva sulle peculiarità locali, ma includendole in un circuito virtuoso nel quale cultura, storia, tradizioni locali diventino opportunità per le nuove generazioni che ne vo74
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Team UCMed
gliano e ne sappiano acquisire l’essenza, il valore e riuscendo a costruire una rete che, attraverso la logica del sistema, è in grado di generare sviluppo e quindi ricchezza. Nasce un network che coinvolge, a diverso titolo, tutti i soggetti che compongono la filiera turistica con l’unico obiettivo che è quello di formare una nuova generazione di professionisti che, supportati anche dai nuovi media, possano diventare protagonisti della nascita e dell’affermazione di un vero e proprio “distretto cultural-gastronomico” in grado di coniugare i buoni sapori con i tanti saperi che fanno della terra sorrentina e del suo golfo un territorio unico nel suo genere. Una realtà che sappia proporsi al resto del mondo secondo le nuove logiche dell’offerta e del marketing territoriale, creando nuova occupazione all’insegna di una “destagionalizzazione turistica” da sempre predicata, ma mai praticata per la mancanza di una vision innovativa su cui si può invece costruire una Sorrento Turistica per 365 giorni l’anno. Il primo passo è quello di cominciare a seguire “Campania in 3 B” riuscendo a ritagliarsi il proprio ruolo nel perfezionamento del network attraverso il quale impareremo a conoscere nuovi linguaggi, a creare nuove relazioni e a generare nuove opportunità e risorse per essere a pieno titolo protagonisti del nostro tempo. Per info e contatti: www.ucmed.it ★
#FITNESS
TRAGARA PR
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Preparazione e forma atletica
Quanto conta la salute nello sport? Esistono tre modi essenziali di allenarsi: per migliorare la performance, per prevenire gli infortuni, per curare gli infortuni. La sfida consiste nel perseguire i primi due per evitare il terzo…
L’infortunio, nemico numero uno di qualsiasi atleta, e anche di qualsiasi società sportiva, può tranne nei casi accidentali, essere prevenuto. A questo fine, i tre punti focali della moderna preparazione atletica possono racchiudersi in: ★ raffinata programmazione dell’allenamento, ★ un parallelo e sistematico allenamento di tipo preventivo, ★ una costante valutazione dei decision makers che ci consentono di avanzare previsioni in anticipo. Atleta predisposto? Età cro76
nologica e biologica? Calendario agonistico pressante? Accidentalità dei casi? E tutto quanto si possa dire per nascondersi, è assolutamente vero! Ma proprio per questo è necessario sfoderare un livello senza precedenti di compe-
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tenze, strategie ed intelligenza nell’applicazione dei modelli di allenamento. L’allenamento deve necessariamente essere “Ecologico”, ovvero deve far ottenere il massimo dando il minimo … sapete
l’individualizzazione del lavoro sono altamente strategici. E allora? Atleta predisposto? Si attaccano con intelligenza le sue disfunzioni rimodellandole e sfruttandone anche i punti di forza derivanti dall’adattamento specifico su di esse. Età cronologica e biologica? La tutela dell’atleta nel tempo passa per il continuo tentativo di avere un’età biologica più bassa di quella cronologica, per il perseguimento della sua salute post-agonistica, per l’insegnamento di una cultura sportiva e del movimento che lo veda in trincea per tutta la vita. Calendario agonistico pressante? Programmazione intelligente delle strategie di allenamento, individualizzazione di lavoro/ recupero, cultura del: “meglio senza di lui oggi ma sano domani”. che addirittura spesso è il contrario? E non stiamo scherzando. Le risorse dell’atleta sono limitate, la biologia lo ha insegnato all’economia la quale lo sta reinsegnando alla biologia. Su questo fondamento biologico, la gestione del recupero e
Accidentalità dei casi? Sfida continua verso l’unica variabile incontrollabile ma quantomeno “riducibile” tramite un parallelo modello di allenamento preventivo basato specificatamente, sulla storia degli infortuni dell’atleta e genericamente dello sport praticato.
A causa dell’infortunio, tanti fra gli atleti più o meno famosi, agonisti di tutte le età impegnati nelle varie discipline, si trovano costretti a interrompere bruscamente, magari a tempo indefinito, la propria attività. Per non parlare di quanti, appesa l’attività sportiva al chiodo, si ritrovano come relitti in condizioni peggiori di chi è rimasto sempre sedentario. Una domanda davanti allo specchio dobbiamo porcela: ma è sempre colpa di qualcuno o di qualcos’altro? Le variabili sopra descritte associate ad una capacità degli allenatori e dei preparatori atletici non sempre all’altezza dei compiti assegnati, giocano a sfavore anche dei più grandi campioni, che non sono di certo indistruttibili. Costruire in simbiosi vittorie e integrità di un’atleta è un processo complesso, da non sottovalutare e da innovare costantemente. Enrico Guerra
Direttore della divisione scientifica, ricerca e sviluppo ELAV www.elav.eu
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