Cesare Attolini Timeless FW 2015 2016

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A/W 2015|16


History. Simple great stories.

CESARE ATTOLINI’S TIMELESS ELEGANCE MEETS REFINED DESIGN

IN A FASCINATING HISTORIC RESIDENCE, IN THE HEART OF FLORENCE.


Find out more about this story on cesareattolini.com


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Indice | Index HISTORY. SIMPLE, GREAT STORIES.

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LUCE. 20 YEARS AS A MASTERPIECE.

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AUTUMN WINTER 2015|16. STYLE FRAMES.

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HISTORY. SIMPLE, GREAT STORIES.


Narrating history. Narrating stories. These are practices that do not stand at opposite poles of opposite methodical and conceptual procedures, but are structured as different perspectives of a fundamental narrative art. Of a narrating attitude that is a crucial aid in unravelling modernity, you could say. Narrating time also means narrating the World’s spaces: each story, each narration, has its own “space”, but at the same time has to deal with “effectual” spatial nature, as Machiavelli would say, i.e. the spatial nature that surrounds us, objective and often coinciding with what we mostly interpret as reality. Hence the need to take on the historical narrative and the narrative of the world. It thus appears clear that taking on and mixing literature and history, storytelling and the search for truth is crucial groundwork in order to obtain pertinent keys to understanding the very world we live in today. Alright then but... what are you getting at, you’re probably wondering! So let’s get to the point. In the book of History, you will find it written that some 85 years ago, a young tailor, Vincenzo Attolini, created a revolutionary new jacket in Naples, in his workshop in Via Vetriera. A garment that had never been seen before, that completely blew that idea of stuffy English elegance, prevailing at the time, out of the water. In an instant, British-style jackets, with all their structural, formal rigidity, ended up looking like something out of the Jurassic period. The jacket made by this young tailor was disarmingly simple. Away with the padding, away with the shoulder pads, away with the linings: it was a revolution! No one had ever been so daring! A garment that, during the sixties, was still considered alternative, was finally consecrated as a paradigm of sophistication in the nineties. Definitively rewriting the canons of western male elegance, creating a new harmonious imago fluens of contemporary man. But in the stories that Vincenzo told to his son Cesare, which Cesare in turn told and still tells to his sons Massimiliano and Giuseppe, there was another type of narration. And yet it was the same. The protagonists were, of course, his many, many customers who, just to be elegant, put themselves through hell, wearing jackets made from heavy fabrics, with weaves packed with linings and padding. In Naples, where the climate was much milder than it was over the Channel! Customers to whom he simply tried to offer an answer, a sort of practical solution if you will. A soft jacket as lightweight as a shirt. So imperfect that each one adapted to the imperfections of each customer. Not aiming to and, above all, never imagining that he would end up writing a short chapter in the history of Western clothing. And, if what is written in the book of history can never be erased nor, in all probability, changed, beyond futile attempts at falsification, what is due now is to carry on passionately feeding the collection of those fascinating stories that Cesare, Massimiliano and Giuseppe Attolini continue to write every day, just thanks to their jackets and their unique garments!

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Narrare La Storia. Narrare le storie. Pratiche queste che non si pongono ai poli opposti di opposte procedure metodiche e concettuali, bensì si articolano come diverse prospettive di un’arte narrativa fondamentale. Potremmo dire di un’attitudine narrante decisiva per il dispiegarsi della modernità. Narrare il tempo vuole anche dire narrare gli spazi del Mondo: ogni storia, ogni narrazione, ha un suo proprio “spazio”, ma allo stesso tempo deve confrontarsi con la spazialità “effettuale”, direbbe Machiavelli, ossia con la spazialità che ci circonda, oggettiva e coincidente spesso con ciò che per lo più intendiamo come Realtà. Di qui, la necessità di misurarsi e con il narrare storico e con il narrare del Mondo. Appare allora evidente che il misurarsi e mescolarsi di letteratura e storia, di narrazione e ricerca della verità sia il terreno decisivo per possedere pertinenti chiavi di comprensione del mondo stesso che oggi viviamo. Mah…dove vorrà andare a parare? Vi starete chiedendo! Ecco. Nel libro della Storia troverete scritto che un giovane sarto, Vincenzo Attolini, ben 85 anni fa, a Napoli, nella sua bottega di via Vetriera, creò una nuova, rivoluzionaria, giacca. Un capo mai visto prima, che destrutturava completamente quell’idea d’eleganza impettita inglese, imperante all’epoca. Il capospalla di scuola britannica, insieme alle sue rigidità strutturali e formali, in un attimo finì per apparire un capo giurassico. La giacca di quel giovane sarto, la sua disarmante semplicità. Via le imbottiture, via le spalline, via le fodere: è una rivoluzione! Nessuno aveva mai osato tanto! Un capo che durante gli anni Sessanta sarebbe stato ancora considerato alternativo, per poi essere consacrato definitivamente come paradigma di raffinatezza negli anni Novanta. Riscrivendo definitivamente i canoni dell’eleganza maschile occidentale, creando una nuova armoniosa imago fluens dell’uomo contemporaneo. Ma nelle storie che Vincenzo raccontava a suo figlio Cesare e che questi, a sua volta, ha raccontato e racconta tutt’oggi ai figli Massimiliano e Giuseppe, la narrazione era ed è un’altra. Eppur la stessa. Protagonisti erano, ovviamente, i suoi tanti e tanti clienti che pur di essere eleganti soffrivano le pene dell’inferno indossando giacche realizzate con tessuti pesanti e armature ricche di fodere e imbottiture. A Napoli, dove il clima era decisamente meno rigido di quello d’Oltremanica! Clienti ai quali lui, semplicemente, provò a dare una risposta, una soluzione se vogliamo pratica. Una giacca morbida e leggera come una camicia. Tanto imperfetta da adattarsi, ciascuna, alle imperfezioni di ognuno di essi. Non volendo e, soprattutto, non immaginando di poter arrivare a scrivere un piccolo capitolo della storia del costume occidentale. E, se quello che c’è scritto nel libro de La Storia non si potrà mai cancellare nè, con tutta probabilità, modificare, al di là degli inutili tentativi di mistificazione, quello che rimane da fare oggi è continuare e continuare ad alimentare con passione la raccolta di quelle affascinanti storie che Cesare, Massimiliano e Giuseppe Attolini proseguono a scrivere, ogni giorno, semplicemente con le loro giacche e i loro capi unici!

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“E’ riconosciuto da tutti: mio padre Vincenzo ha scritto la storia della sartoria occidentale. Per rendere più confortevoli gli abiti dei suoi clienti, osò mettere in discussione il modello inglese, portando a termine una vera e propria rivoluzione”, dice con tono appassionato il Maestro Cesare Attolini. “Riuscì cioè a rendere la giacca morbida e leggera come una camicia o un cardigan apportando numerose altre innovazioni tecniche, che da quel momento hanno fatto la distintività della scuola sartoriale partenopea. Noi abbiamo messo a frutto i suoi insegnamenti, riscrivendo ogni giorno la storia di quella prima creazione per rendere ciascuna delle nostre giacche e dei nostri abiti, di volta in volta, sempre più adatti ad ognuno dei nostri clienti e al loro stile di vita contemporaneo”.

“It’s a well-known fact, my father Vincenzo wrote the history of Western tailoring. To make his customers’ clothes more comfortable, he dared to question the British model, putting a veritable revolution in motion,” Maestro Cesare Attolini says with a passionate tone. “He managed to make a jacket that is as soft and lightweight as a shirt or a cardigan, introducing many other technical innovations, which from that moment onwards became the distinctive trait of the Neapolitan tailoring school. We have drawn on his teachings, rewriting the story of that first creation every day in order to ensure that each of our jackets and items of clothing is always the most suitable for each of our customers and their contemporary lifestyle.”

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“La nostra è semplicemente la storia di una famiglia che da sempre lavora con grande passione e una consapevolezza etica profonda. Siamo fermamente convinti che la nostra storia sia inevitabilmente quella che scriviamo con le scelte di ogni giorno, in sartoria, seguendo il solco dei valori e del patrimonio di saper fare che nostro nonno Vincenzo e nostro padre Cesare hanno tracciato: Eccellenza, qualità assoluta, artigianalità autentica, creatività, eleganza senza tempo”, dice Massimiliano Attolini con parole immediate, vere. “Amiamo pensare che sia la qualità dei nostri manufatti a raccontare la nostra storia, il loro valore pregnante. E’ per questo motivo che abbiamo voluto fortemente dare vita ad un nuovo corso della nostra comunicazione, che fonda il suo insight sull’idea che la storia sia fatta da storie di uomini semplici, capaci di dare vita a idee, prodotti, azioni, ognuno in ciascun ambito capaci di lasciare il segno sul corso degli eventi”.

“Ours is simply the story of a family that has always worked with great passion and deeprooted ethical awareness. We firmly believe that our history is inevitably the one we write with the choices we make every day, in tailoring, following in the footsteps of the values and wealth of expertise that our grandfather Vincenzo and our father Cesare have passed on to us: excellence, absolute quality, authentic craftsmanship, creativity, timeless elegance,” says Massimiliano Attolini, speaking honestly and truthfully. “We love to think that it is the quality of our garments, the fact that they are imbued with value, that tells our story. It is for this reason that we really wanted to create a new route for our communication, which bases its insight on the idea that our history is made up of stories of simple men, able to give life to ideas, products, actions, each in every area able to make their mark on the course of events.”

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Gli fa eco Giuseppe Attolini: “Pochi altri paesi al mondo oltre l’Italia possono vantare un patrimonio unico, caratterizzato da eccellenze in ogni ambito del sapere e del saper fare. Senza dubbio è questa propensione alla creatività in ogni sua forma a rappresentare la migliore espressione italiana, capace di affascinare il mondo intero, da occidente ad oriente, grazie al talento made in Italy e all’unicità delle sue espressioni. Ma la storia della creatività italiana è fatta di tante singole storie, tanto semplici quanto grandi. Storie di talenti del sapere e di famiglie capaci di tramandarsi, di generazione in generazione, un saper fare unico. Abbiamo così immaginato, in occasione della presentazione di ciascuna delle due collezioni di stile annuali, di ambientarne il racconto fotografico presso gli affascinanti luoghi in cui prendono vita i prodotti di altri protagonisti eccellenti dell’autentico made in Italy di alta qualità. E siamo lieti di averlo potuto fare, in questa prima occasione, con Luce, vino straordinario per storia, innovazione, qualità assoluta, nato da un’idea rivoluzionaria di Vittorio Frescobaldi e Robert Mondavi e prodotto a Montalcino sotto la guida eccellente del Marchese Lamberto Frescobaldi”.

Echoing his brother, Giuseppe Attolini continues: “There aren’t many countries in the world other than Italy that can boast such unique heritage, characterised by excellent products in all areas of knowledge and know-how. Without doubt, it is this propensity for creativity in all its forms that represents the best Italian expression, able to charm the whole world, from west to east, thanks to pure Italian talent and the unique nature of its expressions. But the history of Italian creativity is made up of many individual stories, as simple as they are great. Stories of talented experts and families able to pass down unique know-how from generation to generation. And so, during the presentation of each of the two annual style collections, we imagined setting the photographic story in the fascinating places where the products of other excellent protagonists of authentic, pure Italian quality come to life. And we are pleased that, for this first opportunity, we have been able to do this with Luce, an extraordinary wine in terms of its history, innovation, absolute quality, the result of a revolutionary idea from Vittorio Frescobaldi and Robert Mondavi and produced in Montalcino under the excellent leadership of the Marquis Lamberto Frescobaldi.”

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LUCE. 20 years as a masterpiece. CESARE ATTOLINI MEETS MARQUIS LAMBERTO FRESCOBALDI IN HIS HOME IN FLORENCE, TO DISCOVER THE STORY, VALUES AND SECRETS OF THIS INNOVATIVE, EXCELLENT WINE MADE ​​IN MONTALCINO.


Quando e da quale intuizione nasce Luce? Luce è il risultato di un incontro che avvenne agli inizi degli anni Novanta e dall’intuizione di due protagonisti della storia del vino nel mondo: mio padre Vittorio Frescobaldi e Robert Mondavi. Il loro obiettivo comune era dare vita a un vino eccezionale, diverso, nel cuore del territorio di Montalcino, unendo la propria passione, le proprie esperienze e le rispettive culture. Quindi la storia di Luce porta con sé il valore pregnante dell’innovazione. Un significativo punto in comune con quella della famiglia Attolini a cui, con Vincenzo nel 1930, si attribuisce il merito di aver rivoluzionato, con la creazione della prima giacca destrutturata, i canoni dell’allora imperante e rigida idea di eleganza maschile britannica. Riconosce dei fondamenti di giustezza in questo parallelismo? Luce è certamente stato un progetto rivoluzionario e innovativo. Tim Mondavi ed io, allora giovani enologi, demmo corpo alla visione dei nostri padri, con un blend inedito e magico di Sangiovese e Merlot. Le prime due annate di Luce,1993 e 1994, furono presentate insieme nel 1997 e molto si parlò di loro nel mondo del vino per la sorprendente innovazione che caratterizzava l’anima dell’intero progetto. Era solo l’inizio: le perplessità provocate dall’entrata in scena di un inaspettato protagonista, con la sua carica di inedita creatività, lasciarono via via sempre più spazio all’apprezzamento per le sue indiscusse qualità.

When was Luce created and what was the idea behind it? Luce came about after a meeting held in the early nineties to discuss an idea shared by two of the top names in wine in the world: my father, Vittorio Frescobaldi, and Robert Mondavi. They both dreamt of creating a different, exceptional wine, in the heart of the Montalcino area, bringing together their passion, experience and different cultures. The story of Luce goes hand in hand with innovation. A significant aspect that is in common with the story of the Attolini family, credited with having revolutionised menswear once dominated by the prevailing notion of typically British elegance when Vincenzo designed the first unlined jacket in 1930. Do you find this parallel is justified? Luce was certainly an innovative and a revolutionary project. Tim Mondavi and I were just young winemakers at the time, but we took the vision of our fathers’ and turned it into something tangible with a new and magical blend of Sangiovese and Merlot. We released the first two vintages of Luce, 1993 and 1994, together in 1997 and became a talking point in the world of wine because of the project’s surprisingly innovative personality. And this was just the beginning: the appearance of this new label and its unprecedented creativity was initially met with a degree of uncertainty but this gradually gave way to an acknowledgement of its undisputed quality.

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Sono trascorsi 85 anni da quando Vincenzo Attolini tagliò e cucì la prima giacca alla napoletana, che oggi in moltissimi chiamano, spesso inconsapevolmente, La Giacca. Da allora, Cesare Attolini ha perfezionato all’estremo i segreti appresi dal padre e Massimiliano e Giuseppe, terza generazione di famiglia, hanno dato vita ad un’azienda strutturata e un brand di grande successo. In vent’anni, tanti ne sono trascorsi dalla prima vendemmia, qual è stato il suo impegno nel far crescere sempre più il progetto Luce? Dalla vendemmia 2004, con la fine della partnership con i Mondavi, ho continuato personalmente a seguire il progetto Luce, dirigendone orientamenti produttivi, dalla vigna alla creazione dei blend di ogni annata, ma allo stesso tempo curando con la massima attenzione il rapporto con i nostri clienti. La produzione dei nostri vini si basa su un approccio artigianale sia in vigna che in cantina, fatto di massima cura ad ogni singolo dettaglio. La rigorosa selezione qualitativa implica produzioni molto limitate la cui gestione commerciale richiede la stessa attenzione ed esclusività. La perseveranza nel perseguire e far crescere questi fattori ha fatto sì che Luce si sia affermato a livello internazionale crescendo in modo solido in tutte le aree geografiche.

85 years have passed since Vincenzo Attolini cut out his first Neapolitan style jacket, known simply as the “Jacket” by many people today. Since then, Cesare Attolini has continued to work on the tricks of the trade passed down from his father, and now Massimiliano and Giuseppe, the third generation of the family, are at the helm of an organised business and a very successful brand. It has been twenty years since the first vintage, what role have you played in ensuring the ongoing expansion of the Luce project? The 2004 vintage marked the end of the partnership with Mondavi. Since then, I have continued to be personally involved with the Luce project, making the decisions regarding its production, from the vines to deciding the blend of each vintage, and at the same time making sure we continue to enjoy excellent relationships with our customers. Our wines are made with a traditional approach, both in terms of how we manage the vines and in the winery itself, based on paying the utmost attention to every single detail. Our rigorous quality selection leads to very limited production and so the same level of attention and exclusivity has to be applied in commercial terms. We have continued to pursue and expand these factors so that Luce has established its name internationally, enjoying solid growth around the world.

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La meravigliosa tenuta Luce della Vite, alle porte di Montalcino, è il luogo dove il sogno di Luce è diventato realtà. Quali sono le sue caratteristiche uniche? La tenuta Luce della vite si estende per 192 ettari, di cui 77 vitati: è fra le più alte del territorio, essendo collocata tra i 350 e i 420 metri sul livello del mare.Nelle zone più alte i terreni sono particolarmente ricchi di galestro, ben drenati e poveri di sostanze organiche, dunque ideali per la coltivazione del Sangiovese; mentre le zone più basse presentano un suolo più ricco di argilla e quindi adatto ad accogliere il Merlot. Il particolare microclima del territorio, che vede l’alternarsi di giornate calde e asciutte a notti fresche e ventilate, e l’esposizione a sud dei vigneti danno uve capaci di originare vini di grande concentrazione e potenza. La nostra attenzione è dunque focalizzata sulla rispondenza vitigno – territorio, nell’assoluta convinzione che il vino debba essere la naturale espressione del luogo ove viene prodotto e delle caratteristiche delle uve da cui è ottenuto.

The wonderful Luce della Vite estate is located just outside Montalcino, the place where the dream of Luce became true. Can you explain what makes it so unique? The Luce della Vite estate, 192 hectares of land, including 77 hectares of vineyards, is one of the highest in the region, at an altitude ranging between 350 and 420 metres above sea level. The soil in the higher areas is particularly rich in galestro clay, ground that is well-drained and poor in organic matter, making it ideal for growing Sangiovese grapes. The soil in the lower areas has more clay and is better suited to Merlot grapes. The area has a microclimate that alternates hot, dry days and cool, ventilated nights. What’s more, the vines all face south, resulting in grapes that are perfect for making very concentrated and robust wines. We focus on achieving the ideal balance between the vines and the land, as we are firm believers that a wine should be the natural expression of the place where it is made and of the grapes that it is made from.

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In casa Cesare Attolini l’eccellenza assoluta di ciascun capo realizzato parte dalla scelta dei tessuti più nobili in circolazione. Immagino che l’attenzione alla qualità senza compromessi circa la vostra materia prima, l’uva, sia altrettanto maniacale. La stessa filosofia regna in sartoria. Ogni passaggio è eseguito da un singolo maestro sarto con gran cura: un connubio fatto di sapienze - sedimentate nei decenni durante il lavoro quotidiano da Vincenzo e Cesare Attolini - abilità manuale, giusti tempi. Immagino, per continuare questo affascinante parallelismo, che anche nelle vostre cantine si segua una formula simile che non contemplerà alcuna scorciatoia. La cura del vigneto è ossessiva. Solo con le dovute attenzioni in vigna si riesce e massimizzare la qualità anche nelle vendemmie climaticamente più impegnative, quali l’eccesso di calore o le grandi piogge. Anno dopo anno il vigneto entra in un virtuoso equilibrio e le uve prodotte possono esprimere tutte le loro particolarità nel vino prodotto. Uve raccolte a mano, selezionate in cantina acino per acino, producono vini che, accompagnati per 24 mesi di affinamento in legno, producono l’eccellenza, l’unicità. A proposito, perché il nome Luce e da dove deriva la sua iconografia? La luce è fonte di vita, è gioia, si oppone al buio…è l’energia che genera e nutre la vite, è il calore che accompagna la maturazione delle uve, è la brillantezza del vino che si riflette nel bicchiere. Luce, è un sole raggiante, con una corona di dodici fiamme. Alla fine del XV secolo, Brunelleschi venne incaricato di costruire la chiesa di Santo Spirito, a Firenze, su un terreno donato dai Frescobaldi. L’etichetta di Luce si ispira ai disegni dell’Altare Maggiore di questo capolavoro del Rinascimento. Il cuore di questo sole è rosso come la terra di Siena e delle dolci colline che la circondano. Questa simbologia racchiude le nostre origini e racconta che Luce nasce dall’incontro della terra con il sole.

At Cesare Attolini, the undisputed excellence of a garment starts with the choice of the best fabrics available. I imagine that you put a similar focus on the categorical quality of your raw materials, your grapes. We have the same philosophy in tailoring. Each step is carried out with great care by a single master tailor: a combination of expertise - matured by Vincenzo and Cesare Attolini in decades of daily work - skill and time. On the same line, I imagine that you use a similar formula in your winery that does not allow for shortcuts. We are obsessive about how we care for our vines. You will only get the best quality, especially in climatically challenging years because of high temperatures or heavy rain, if you pay proper attention to managing the vines. Year after year, the vines enter into a virtuous equilibrium and the grapes are able to reveal their special character in the wine produced. Hand-picked grapes, selected grape by grape in the winery, result in uniquely excellent wines that are left for 24 months to age in wood. By the way, why did you choose the name Luce and where does its logo come from? Luce means light, and light is the origin of life. It is joy, it is the opposite of darkness ... it is the energy that generates and nourishes the vines, the heat that helps the grapes to ripen, it is the glow in the wine reflected in the glass. Luce is a sun, with a crown of twelve sunbeams. At the end of the fifteenth century, Brunelleschi was commissioned to build the church of Santo Spirito in Florence, on land donated by the Frescobaldi family. Luce’s label was inspired by his drawings for the High Altar in this Renaissance masterpiece. The heart of the sun is as red as the soil of the rolling hills surrounding Siena. It is a symbol pointing to our roots, a statement that Luce combines the earth and the sun

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Di quale luce vede illuminare il futuro di Luce e tenuta Luce della Vite? I primi venti anni di Luce sono passati in un soffio. Sono stati anni magnifici in cui anno dopo anno abbiamo creato un gioiello di cui tutta l’Italia va particolarmente orgogliosa. La sfida futura è già tracciata. Consolidare Luce tra i giovani attenti consumatori di mercati nel mondo ora emergenti, per fargli apprezzare non solo la qualità di Luce ma anche la qualità dell’Italia. Da Vincenzo a Massimiliano e Giuseppe Attolini, passando ovviamente dal maestro Cesare, tutti hanno sempre espresso un’idea chiara: chiunque indossi una giacca Attolini deve percepirne l’armonia e l’impeccabilità delle forme nonché il comfort di indossarla liberamente come una seconda pelle. Cosa vuole immagini, chiudendo gli occhi, chi per la prima volta beve un sorso del suo Luce? Ogni volta che una persona apre e degusta Luce per la prima volta, deve essere catturato dalla sua qualità e trasportato in un viaggio immaginario tra le colline di Montacino e poi tra i filari di Luce e infine in un senso di appagamento sensoriale. Dev’essere un’esperienza unica che ti deve mettere in pace con te stesso, e stimolare il desiderio di ripeterla.

What light do you see as illuminating the future of Luce and the Luce della Vite estate? The first twenty years of Luce went by in a flash. It has been a marvellous time, and year after year we have created a jewel that all of Italy can be proud of. We already know the challenge that lies ahead. It’s about consolidating the fame of Luce among the younger generations in new markets around the world, to help them understand not just the quality of Luce but the quality of Italy too. Everyone involved has always been clear as to their intentions, starting with Vincenzo, then Cesare and now Massimiliano and Giuseppe Attolini: anyone wearing an Attolini jacket should appreciate its harmonious and impeccable design and its comfortable fit like a second skin. What would you like your customers to picture in their mind when they close their eyes and take their very first sip of Luce? When you open your first bottle of Luce and taste it for the very first time, you should be captured by its quality and imagine yourself transported to the Montalcino hills, among the Luce vines, before surrendering to the satisfaction of the senses. It should be a unique experience, when you feel at peace with yourself; one that makes you want to repeat it.

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AUTUMN WINTER 2015|16


Style Frames


Frammenti. Ispirazioni.

Racconto di giorni vissuti nel cuore della Toscana pi첫 autentica.


Fragments. Inspirations.

The tale of days spent in the heart of the most authentic part of Tuscany.

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So bene dove mi condurrĂ questo viaggio. L’ho voluto fortemente. Verso lunghi attimi di passione, sguardi pieni di orizzonti, profumi pregni di fervore, talentuosi saper fare, persone vere. Riappropriarmi del mio tempo. Immaginare. Assaporare con lentezza. Questo è quello che voglio prima di ritornare agli impegni di ogni giorno. Bellezza senza tempo.


I know exactly where this journey will take me. It was something I truly desired. Towards long moments of passion, views full of horizons, fragrances imbued with fervour, talented experts, real people. To regain possession of my time. To imagine. To slowly savour. This is what I want before heading back to the everyday humdrum. Timeless beauty.

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L’arrivo a Montalcino è già sognare. La campagna nei dintorni di questo borgo dagli arcaici natali, adagiato su una collina che svetta serena ai confini della Val D’Orcia, ha linee e colori che conquistano il cuore prima ancora che gli occhi. E’ fin troppo facile cedere alla tentazione di una passeggiata tra i filari delle vigne e gli uliveti verdeggianti. Al mattino, la luce del timido sole scalda la rugiada. Tutto è silenzio.


Arriving in Montalcino is already a dream. The countryside around this village of archaic birth, perched on a hill that stands serene on the edge of the Val D’Orcia, has lines and colours that capture your heart even before they capture your eyes. It is all too easy to succumb to the temptation of a walk between the rows of vines and lush green olive trees. In the morning, the light of the timid sun warms the dew. Everything is silence.

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I sentieri di campagna, qui, sono acquerelli Settecenteschi. Suggeriscono percorsi immaginifici. Attraversarli è godere di un silenzio che racconta storie tutte da vivere. I casolari in pietra viva, incorniciati dagli orgogliosi filari di cipressi. L’armonioso frusciare del vento tra le foglie di vite, interrotto in lontananza dal brontolio di un trattore.


The country lanes here are 18th century watercolours. They conjure up imaginative paths. Crossing the beaten paths is enjoying a silence that tells stories all to be experienced. The bare stone farmhouses, framed by proud rows of cypress trees. The harmonious rustle of the wind through the vine leaves, interrupted by the distant rumble of a tractor.

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D’improvviso una piccola, rara, gemma. Un delizioso borgo sta lì, carezzato da un freddo soleggiare. Appollaiato su una morbida cima, è assediato da vigneti a perdita d’occhio. Raccolto dolcemente attorno ad una chiesetta, di origine Seicentesca probabilmente, suggerisce la storia di una casata aristocratica. Una nobile famiglia possidente terriera, dedita, senza dubbio, alla coltivazione del bello! L’atmosfera che vi regna è affascinante a dir poco. L’eleganza senza tempo degli ambienti interni fa favoleggiare su storie antiche di vita quotidiana. E immaginare progetti per riportare allo splendore i fasti che furono.


Suddenly, a small, rare gem. A delightful village stands there, caressed by a cool sun. Perched on a soft peak, it is besieged by vineyards as far as the eye can see. Gently gathered around a small church, probably from the 17th century, it conjures up the story of an aristocratic lineage. A noble landowner family, dedicated, no doubt, to the cultivation of beauty. A fascinating atmosphere reigns. The elegance of the interiors inspire fantasies of ancient stories of everyday life. And I imagine projects to return the glories that once were to their former splendour.

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Questa è terra di vino. Di grande vino. Padrone di casa è il Brunello. DOCG. Rosso rubino. Profumo intenso. Sapore asciutto. Caldo. Robusto. Armonico. Persistente. Tra i patrimoni enologici made in Italy più celebrati al Mondo. Sangiovese in purezza, grande longevità! Sapere. Saper fare. Grande passione.


This is the land of wine. Of great wine. The master of the house is the Brunello. DOCG. Ruby red. Intense aroma. Dry taste. Warm. Robust. Harmonious. Lingering. One of the most highly-regarded elements of Italian wine heritage in the world. Pure Sangiovese, long lifetime! Knowledge. Know-how. Great passion.

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Tenuta Luce della Vite è proprio qui. Un miracolo di 192 ettari. 77 coltivati a vite. Un’altitudine sul livello del mare che varia da 350 a 420 metri, una delle più elevate di Montalcino. Terreno ricco di galestro, nelle zone più alte, condizione ideale per la coltura del Sangiovese. Ricco di argilla e sabbie, invece, in quelle più basse, vocate per l’uva Merlot. Merlot, sì. Perché qui oltre ad uno straordinario Brunello, nasce Luce! Il primo vino mai prodotto a Montalcino unendo le uve dei vitigni Sangiovese e Merlot. La rotondità e la morbidezza del Merlot incontrano la struttura e l’eleganza del Sangiovese. Un connubio che potrebbe sembrare cosa ovvia, eppure mai prima compiuto.


The Luce della Vite estate is right here. A 192-hectare miracle. 77 hectares of vineyards. Ranging from 350 to 420 metres above sea level, one of the highest in Montalcino Soil rich in galestro clay, in the higher areas, ideal conditions for the cultivation of Sangiovese. Rich in clay and sand, instead, in the lower ones, suited to the Merlot grape. Merlot, yes. Because here, in addition to an extraordinary Brunello, we ďŹ nd Luce! The first wine ever produced in Montalcino bringing together the Sangiovese and Merlot grape varieties. The roundness and softness of the Merlot meet the structure and elegance of the Sangiovese. A combination that might seem obvious, yet has never been attempted before.

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La vita a Montalcino scorre lenta. Intrufolarsi tra le viuzze del centro storico, sentire dalle case il rumore discreto della vita che scorre, trovare un angolo proprio per dedicarsi alla lettura, imbattersi all’improvviso in una terrazza che strapiomba sulla dolce valle, è pura magia! Per alcuni mesi dell’anno questo è il centro del mondo. Da ogni dove, giungono gli appassionati dei grandi vini. L’arte. La convivialità. L’armonia. Sono questi i valori che rendono unico questo lembo di meravigliosa Toscana.


Life moves slowly in Montalcino. Slipping through the narrow streets of the old town, hearing the noises of everyday life from the houses, finding a corner just for me to spend time reading, suddenly coming across a terrace overhanging the sweet valley, it’s pure magic! For a few months a year, this is the centre of the world. Lovers of great wines come from all over. Art. Conviviality. Harmony. These are the values that make this wonderful patch of Tuscany stand out.

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Il ritorno agli impegni quotidiani mi conduce, per fortuna, a Firenze. Tappa intermedia prima di ritornare al caos metropolitano. Un museo a cielo aperto. Arte, arte, arte! Un autentico, unico, patrimonio italiano e mondiale.


The return to the daily grind takes me, fortunately, to Florence. A stop-off before returning to the urban chaos. An open-air museum. Art, art, art! Authentic, unique heritage, in Italy and around the world.

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Quando sono qui, a Firenze, la mia casa è il J.K. Place. Una vera e propria casa. Sole 20 camere. Intimità, accoglienza straordinaria, eccellenza assoluta. Opere d’arte e straordinari pezzi di design e di antiquariato, trasformano gli ambienti in esposizioni permanenti. Che sia per incontri di business o per momenti di puro relax, amo indugiare tra i suoi ambienti delicatamente sofisticati. Così come amo quegli attimi interminabili, in cui, dalla mia suite, rimango a fissare la meraviglia della facciata policroma di Santa Maria Novella.


When I’m here, in Florence, my home is the J.K. Place. A real home from home. Only 20 rooms. Intimacy, extraordinary hospitality, absolute excellence. Works of art and exceptional design pieces and antiquities transform the rooms into permanent exhibitions. Whether for business meetings or for moments of pure relaxation, I love to linger among its delicately sophisticated rooms. Just as I love those endless moments, where, from my suite, I remain staring at the wonder that is the multi-coloured façade of Santa Maria Novella.

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A special thanks to Marquis Lamberto Frescobaldi, with his collaborators in Luce della Vite estate, and to J.K. Place in Florence. Production design: Living Brands | www.livingbrands.it Editing and copywriting: Francesco Antinolfi Art Direction: Mauro Marcomini Shooting Production: Around Gallery Photography: Stefano Pasini The use of all images and texts within this publication is subject to prior approval by Cesare Attolini S.p.A. Printed in June 2015. Š Copyright 2015 Cesare Attolini S.p.A. - All Rights Reserved


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