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7 VERSILIA, TUSCANY:
Tales of days spent amidst beauty, in the heart of one of Italy’s most iconic regions.
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«Quando qualcuno mi chiede di mio padre, Vincenzo, lo fa sempre in merito alla sua abilità unica di sarto. È comprensibile, certo, essendo ricordato per aver scritto con la prima, ormai celebre, giacca destrutturata di sempre, un capitolo molto importante della storia della sartoria partenopea e internazionale. Eppure, visto il racconto che proponiamo nelle prossime pagine, mi piace ricordarlo per un altro aspetto: la sua grande passione per l’arte. Soprattutto per la scuola pittorica partenopea dell’Ottocento. Ecco, questa sua sensibilità, questa innata propensione al bello e al fatto a regola d’arte è, al di là dello straordinario patrimonio di insegnamenti tecnici, ciò che maggiormente ha segnato la mia formazione di uomo e di sarto e ciò che ho voluto trasmettere ai miei figli, oggi alla guida di Cesare Attolini».
Cesare Attolini
«Whenever I’m asked about my father, Vincenzo, it’s always in relation to his unique tailoring skills. It’s understandable, of course, as he is acknowledged as having written, with the first ever, now famous, deconstructed jacket, a very important chapter in the history of Neapolitan and international tailoring. But in view of the story relayed over the next few pages, I personally like to remember him for another reason: his great love of art. Above all, for the 19th Century Neapolitan school of art. This, his sensibility, his inherent propensity for the beautiful, for perfection and precision, beyond the extraordinary heritage of his technical teachings, is what most marked my training as a man and as a tailor, and is what I wanted to pass on to my children, who run Cesare Attolini today».
Cesare Attolini
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«L’orizzonte a cui guardiamo, ogni giorno, è quello che definisce i confini dell’eccellenza e del sapere, inteso come cultura del saper fare. È quello che prende forma, attraverso il laborioso lavoro delle mani dei nostri sarti, in capi unici che sono tuttavia tutti accumunati dalla tensione al perfezionismo, ad un’autenticità sartoriale assoluta. Nostro nonno e nostro padre hanno scritto capitoli importanti della storia della scuola sartoriale partenopea e italiana. Sappiamo, noi rappresentanti della terza generazione di famiglia, di custodire un patrimonio unico di saper fare, un’idea del bello, dell’eleganza che è senza tempo, che sfugge alla dialettica della moda, in cui si riconosce una comunità senza confini composta dagli uomini più raffinati del mondo. Di uomini che non solo apprezzano l’estetica dei capi che indossano ma anche l’etica del lavoro artigianale, personalizzato, che ne sostanzia il loro valore. Siamo e vorremo essere sempre una roccaforte, un baluardo a difesa dell’autenticità, della lentezza, contro la standardizzazione e la serializzazione. Senza compromessi, senza scorciatoie, animati esclusivamente dall’orgoglio di vedere ogni giorno prender forma nella nostra sartoria a capi che hanno un’anima». Massimiliano Attolini
«Our horizon, what guides us every day, is what defines the limits of excellence and knowledge, intended as the culture of knowhow. It is what takes shape thanks to the painstaking work of our tailors’ hands and becomes unique garments that however all share the same striving for perfectionism, for absolutely authentic tailoring. Our grandfather and our father wrote important chapters of the history of the Neapolitan and Italian school of tailoring. We know that we, the representatives of the third generation of our family, preserve unique knowhow, an idea of beauty and elegance that is timeless, that transcends the dialectic of fashion, in which a community without borders composed of the world’s most refined men recognizes itself. Men who not only appreciate the aesthetics of the garments they wear, but also the ethic of manual, customised creation, which reflects their value. We are and will always be a stronghold, a bastion in defence of authenticity, of taking your time, against standardisation and serialisation. Without compromise, without shortcuts, fuelled solely by the pride of seeing our tailor-made garments take shape every day, garments that have a soul». Massimiliano Attolini
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«È proprio per questi motivi che rifuggiamo costantemente dall’errore di banalizzare o dall’incorrere in sterili e stereotipati cliché, che abbiamo scelto un linguaggio di comunicazione pregnante, autentico e senza tempo. Capace di esprimere la nostra esclusività e eccellenza attraverso un approccio narrativo carico si di suggestioni e ispirazioni ma anche di contenuti rilevanti. Da quattro anni, infatti, abbiamo immaginato, in occasione della presentazione di ciascuna delle due collezioni di stile annuali, di ambientarne il racconto fotografico presso gli affascinanti luoghi in cui prendono vita i prodotti di altri protagonisti eccellenti dell’autentico made in Italy di altissima qualità. E, per il racconto della collezione Primavera-Estate 2019, ci siamo lasciati affascinare da un luogo iconico, celebre per il suo marmo unico al mondo da cui sono nate tra le più celebrate sculture che la storia abbia ricevuto in eredità: Carrara, con le sue cave, con i suoi laboratori artigianali e con le sue botteghe d’arte che si affollano anche nel vicino borgo di Pietrasanta. Un racconto denso di bellezza, naturale, paesaggistica e artistica. Buona lettura». Giuseppe Attolini
«It is precisely for these reasons that we constantly shy away from the error of banalising or running into sterile and stereotyped clichés, for these reasons that we have chosen to communicate using pregnant, authentic, timeless language. Capable of expressing our exclusivity and excellence through a narrative approach loaded with suggestion and inspiration but also with relevant content. For the last four years, each time we have presented our twice-yearly style collections, we have chosen to set our photo shoots in fascinating places, places where other outstanding, authentic, very high quality Italian products come to life. And so, for our Spring-Summer 2019 collection, we were attracted by the appeal of an iconic location, famous for its marble, unique the world over, and the birthplace of some of the most famous sculptures that history has ever seen: Carrara, with its quarries, its artisan workshops and artists’ studios that also spill over into the nearby town of Pietrasanta. A tale dense with natural, scenic and artistic beauty. Happy reading». Giuseppe Attolini
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VERSILIA, TUSCANY
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Tales of days spent amidst beauty, in the heart of one of Italy’s most iconic regions.
Mario Fruendi, Maestro Scultore di SGF.
Mario Fruendi, Maestro Scultore di SGF.
SGF è la storia di un sogno, nato tra i banchi di scuola e diventato realtà. Tre giovani artisti scalpellini, Silvio Santini, Paolo Grassi e Mario Fruendi, che con tutto il loro raro sapere e saper fare perpetuano con grande passione l’arte della scultura. Quali sono le vostre radici, la vostra storia, le vostre ali e i vostri progetti futuri?
SGF is the story of a dream that started at school and then came true. Three young stonecutters, Silvio Santini, Paolo Grassi and Mario Fruendi, who with all their rare knowledge and knowhow, passionately keep alive the art of sculpture. Can you tell us about your roots, your story, your wings and your future projects?
SGF, detta anche Scuola di Torano, nasce nel 1971. La nostra attività è quella di riprodurre, per scultori di tutto il mondo, le loro opere destinate a mostre o musei o installazioni pubbliche. La più grande opera eseguita da noi si trova a Francoforte. Si tratta di un’opera di Max Bill, ricavata da un grande blocco unico di granito, del peso di 320 tonnelate, dal titolo “ Kontinuität II” ordinata all’artista stesso dalla Deutsche Bank e dichiarata, a seguito dell’installazione, la scultura più grande del mondo realizzata in un luogo e trasportata in quello d’esposizione. Consegna dell’opera 1986. Nello stesso periodo è stata eseguita per Richard Erdman una scultura in “Travertino Romano”, anch’essa di grandi dimensioni, un monoblocco di 220 tonnellate, si trova attualmente a New York nei giardini della sede Pepsico. È stato accertato che sia la più grande scultura mai arrivata negli USA. Opera importante è anche quella che abbiamo eseguito in marmo “Bianco Carrara” per lo scultore Paolo Cavallo trasportata a Roma in
SGF, also called the “Scuola di Torano”, was set up in 1971. What we do is create works for sculptors from all over the world, that are destined for exhibitions or museums or public installations. The biggest we have produced so far is to be found in Frankfurt. This was a piece by Max Bill, made from a huge single block of granite weighing 320 tons and entitled “Kontinuität II”, commissioned to this artist by the Deutsche Bank and declared, following installation, the biggest sculpture in the world ever made in one place and then transported to its final display location. It was delivered in 1986. During the same period, we produced a sculpture in “Travertino Romano” for Richard Erdman, again very large, a single block weighing 220 tons, which is currently in New York, in the gardens of the Pepsico headquarters. It is confirmed as the largest sculpture to ever arrive in the USA. Another important piece is the 5-metre tall statue we created in Bianco Carrara marble for the sculptor Paolo Cavallo, transported to
Vaticano, rappresentante il santo San Giovanni Leonardi di 5 metri di altezza. Le nostre collaborazioni con molti grandi artisti internazionali continuano, tra questi continuiamo a collaborare con Richard Erdman ad un opera di 3 metri che il prossimo anno arriverà a Kaohsiung in Taiwan. Sarà consegnata in Virginia anche una grande scultura composta da 5 blocchi di Granito per Larry Kirkland, per il quale abbiamo eseguito due opere: un monumento dedicato a Martin Luther King in Granito nero consegnato in Atlantic City ed un secondo per la American Red Cross eseguito in marmo Bianco Carrara e granito Rosso, installato a Washington. Purtroppo nel 2012 abbiamo perso una colonna importante: Paolo Grassi. Nonostante si senta la sua mancanza, continuiamo ad eseguire opere per scultori esterni e Silvio Santini e Mario Fruendi continuano anche a lavorare ad opere proprie, partecipando ad esposizioni internazionali.
the Vatican in Rome and depicting the Saint Giovanni Leonardi. We continue to collaborate with a great many famous international artists, including Richard Erdman, for example on a work measuring 3 metres that next year will be sent to Kaohsiung in Taiwan. An enormous sculpture made of 5 blocks of granite will also be delivered to Virginia for Larry Kirkland, for whom we have completed two projects: a monument dedicated to Martin Luther King in black granite, delivered to Atlantic City and another for the American Red Cross in Bianco Carrara marble and red granite, installed in Washington. Unfortunately in 2012 we lost an important mainstay: Paolo Grassi. Despite missing him, we continue to complete pieces for external sculptors and Silvio Santini and Mario Fruendi also continue to work on their own pieces, taking part in international exhibitions.
Valentino Cassanelli, Chef del Lux Lucis.
Una stella Michelin come riconoscimento d’eccellenza, per Valentino Cassanelli, Executive Chef del Principe Forte dei Marmi. Espressione di alta creatività, continua innovazione e affermato talento, la sua cucina rappresenta un’icona indiscussa della tradizione gastronomica toscana ed italiana. Qual è la sua filosofia e quali sono i prossimi traguardi a cui ambisce?
A Michelin star in recognition of excellence for Valentino Cassanelli, Executive Chef at the Principe Forte dei Marmi. An expression of great creativity, continual innovation and recognised talent, his cuisine is an undisputed icon of Tuscan and Italian gastronomic tradition. What is your philosophy and what are your next goals?
La mia è una libera espressione di cucina italiana. Valorizzazione del territorio come ambasciatore del gusto e allo stesso tempo personalità di una cucina consapevole e dalla forte personalità. Nei miei piatti si nasconde la mia storia. Il Lux Lucis è la forza, la squadra e la destinazione. I prossimi traguardi non li immagino sinceramente! Continuo a lavorare sul team e sulla crescita costante di un progetto ambizioso che ha grandi potenzialità per i riconoscimenti più prestigiosi ma che come primo obiettivo ha sempre la soddisfazione di ogni ospite che si accomoda ai nostri tavoli.
Mine is free expression of Italian cuisine. Promotion of Italy as an ambassador of taste and at the same time the character of mindful cuisine with strong personality. My story is hidden in what I cook. Lux Lucis is our force, our team and our destination. I honestly have no idea what my next goals are! I am continuing to work on my team and on constant growth of an ambitious project that shows great potential in terms of the most prestigious awards. However, its prime objective is always the satisfaction of each and every diner who sits at one of our tables.
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SPRING SUMMER 2019
Style Frames
Frammenti. Ispirazioni. Natura. Cultura. Arte. Emozioni. Racconto di giornate vissute all’insegna del bello, nel cuore di una delle regioni più iconiche d’Italia.
Fragments. Inspirations. Nature. Culture. Art. Emotions. Tales of days spent amidst beauty, in the heart of one of Italy’s most iconic regions
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Questa è la storia di una scoperta, della affascinante scoperta di un luogo unico al mondo. Un luogo mitico. Un luogo da secoli celebre e celebrato, per la qualità inarrivabile della pietra che dalle sue Alpi, le Apuane, nasce e dalla quale hanno preso forma le più incredibili opere d’arte di sempre. Pensare che Michelangelo salì fin sulla cima di queste vette nel lontano 1496, all’età di soli 22 anni, per cercare il suo primo, perfetto, blocco di marmo, da cui avrebbe poi scolpito La Pietà, suscitò in me un’emozione profonda. Ero a Carrara, per la prima volta nella mia vita. Dopo aver visto e letto molto sulle sue cave, finalmente ne attraversavo i terrazzamenti polverosi, accarezzando le gelide, lisce, facce dei blocchi appena estratti.
This is the story of a discovery, of the fascinating discovery of a unique place in the world. A legendary place. A renowned and celebrated place for centuries for the unrivalled quality of its stone, extracted from the mountains, the Apuan Alps, giving shape to the most incredible artworks of all time. Just the thought that Michelangelo climbed to the top of these peaks way back in 1496, at the tender age of 22, in search of his first, perfect, slab of marble, from which he would carve La Pietà, stirred a deep emotion inside me. I was in Carrara, for the first time in my life. After seeing and reading a lot about its quarries, I finally crossed its dusty terraces, caressing the cold, smooth surfaces of newly extracted slabs.
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Fu durante una mattinata di mezza primavera, passeggiando sulla riva della piatta e lunga spiaggia che da Marina di Pietrasanta conduce a Forte dei Marmi. Alzando lo sguardo verso le vicine Alpi Apuane, scorsi quelle verdi vette solcate improvvisamente da profonde, bianche, ferite. Ero giunto in Versilia per una breve vacanza all’insegna del relax e della buona cucina. Amavo le mie lunghe, pensose, passeggiate mattutine in riva al mare. Amavo ancor di più, l’atmosfera colta eppur rilassata di Pietrasanta. Piccolo, raffinato, meraviglioso borgo, poco distante dalla costa. Un gioiello prezioso con la sua incantevole Piazza Duomo. Vivace, affollata di artisti ispirati e stupefatti turisti, un luogo dove si può respirare la bellezza in qualsiasi direzione si volga lo sguardo. Qui il contemporaneo e il classico si fondono in armonia, arricchendosi l’un l’altro. Mi rapì, con la sua elegante maestosità, il Duomo, appunto, rivestito com’è di candido marmo bianco di Carrara.
It was during a mid spring morning, walking along the shore of the long, flat strand that stretches from Marina di Pietrasanta to Forte dei Marmi. Looking up towards the nearby Apuan Alps, I could make out those green peaks, suddenly cutby deep, white wounds. I had come to Versilia for a short holiday of relaxation and fine cuisine. I loved my long, pensive morning strolls along the seashore. And even more I loved the cultured yet casual atmosphere in Pietrasanta. A small, elegant, marvellous village, not far from the coast. A precious gem, with its enchanting Piazza Duomo. Lively, crowded with inspired artists and astonished tourists, a place where you can breathe in beauty no matter where you cast your gaze. Here, contemporary and classical go hand in hand, one complementing the other. I was enthralled by the elegant majesty of the cathedral, clad as it was in pure white Carrara marble.
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Alberto, l’esperto cavatore che mi aveva condotto la prima volta nel cuore delle cave di marmo, mi aveva conquistato con i suoi racconti. Tornai altre volte a trovarlo, per ascoltare i suoi aneddoti e per godere, quanto più possibile, dell’atmosfera magica che ammanta le cave nel tardo pomeriggio, quando il lavoro dei cavatori è ormai finito, il silenzio sospende lo scandire del tempo e i raggi del sole al tramonto carezzano le nette pareti bianche di una delicata luce rosastra. Alberto mi condusse fino in cima, lungo il tracciato della ex Ferrovia Marmifera, passando sui ponti di Vara e all’interno delle suggestive gallerie scavate nella roccia. Qui, già in epoca pre-romanica, si estraeva il marmo bianco di Carrara. Dall’età imperiale fino alla metà del XX secolo, quando furono costruite le prime strade di arroccamento, i blocchi erano trasportati a valle con il pericoloso metodo della lizzatura: il marmo arrivava al porto di Luni percorrendo la via Carraia sopra carri trainati dai buoi.
Alberto, the expert quarryman who had taken me for the first time into the heart of the marble quarries, captured me with his stories. I went back on other occasions, to listen to his anecdotes and to soak up, as much as I could, the magical atmosphere that descends on the quarries in late evening, when the quarryman’s work is done. The silence makes time stand still and the sun rays at dusk caress the clean white surfaces with a soft pinkish light. Alberto took me up to the top, along the tracks of the former Ferrovia Marmifera, crossing the bridges over the Vara and through the evocative tunnels carved into the rock. Here, white Carrara marble was extracted even in pre-Roman times. From the imperial age until the mid 20th century, when the first defensive roads were built, the slabs were transported downhill using the hazardous stoneboat method: the marble would arrive at the port of Luni along via Carraia on carts drawn by oxen.
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Quando vi entrai per la prima volta, rimasi a bocca aperta dinanzi a una vera e propria foresta di scultorei fusti bianchi. Il Museo dei Bozzetti “Pierluigi Gherardi” fu fondato nel 1984 a Pietrasanta, con un intento davvero meritorio, quello di documentare l’attività artistica degli scultori che qui sono giunti, da tutto il mondo, per realizzare le proprie opere nei laboratori artigiani locali. È un’istituzione unica nel suo genere ed è il riflesso diretto dell’attività che maggiormente caratterizza il comprensorio apuo-versiliese ed in particolare Pietrasanta: la scultura. Ero incantato da quei bozzetti, perché essi rappresentano l’idea iniziale dello scultore prima della traduzione in opera compiuta. Le loro dimensioni variano da pochi centimetri a qualche metro e sono realizzati in vari materiali, soprattutto in gesso. Raccontano storie sempre uniche di come nasce una scultura e comunicano sia la parte creativa, l’idea, il sogno, il progetto, sia la parte tecnica, la traduzione in opera. Oltre 700 bozzetti e modelli di sculture di più di 350 artisti italiani e stranieri. Un patrimonio immenso e unico al mondo!
When I entered for the first time, I was flummoxed by what was a veritable forest of white sculptural trunks. The “Pierluigi Gherardi” Museo dei Bozzetti was established in 1984 in Pietrasanta, with a truly worthy intent, to document the artistic work of the sculptors who have come here, from all over the world, to make their creations in local artist’s studios. It is a one-of-a-kind institution and is the direct reflection of the activity that distinguishes the entire local area and especially Pietrasanta: sculpture. I was rapt by those models, because they are the sculptor’s initial idea before it is turned into a finished work. They vary in size, from just a few centimetres to a few metres, and are made in different materials, mainly plaster. They tell singular stories about how a sculpture is born, conveying the creative element, the idea, the dream, the design, as well as the technical part, its transformation into a work of art. Over 700 preliminary models of sculptures by more than 350 Italian and foreign artists. A vast and unique world heritage!
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Leggere, osservare, ammirare. Lasciarsi avvolgere dal bello, dalla creatività. Quella settimana trascorse così, tra opere d’arte e incontri con persone e storie semplicemente affascinanti. Avevo stabilito la mia dimora nel cuore di Pietrasanta, presso il seicentesco Palazzo Barsanti Bonetti, oggi un raffinatissimo, piccolo, albergo: l’Albergo Pietrasanta. Qui, una straordinaria, permanente, collezione d’arte contemporanea mi costringeva ad indugiare ammirato ad ogni passo. Partivo poi, ogni mattina, alla scoperta delle tante botteghe d’arte e delle gallerie che aprono i loro battenti sulle viuzze del centro storico. Un giorno, entrai in un cortile che, ad uno sguardo distratto, sembrava quasi abbandonato. Mi aveva colpito il nome scolpito sullo stipite del portone d’ingresso: La Polveriera. Fu un’esplosione di puro stupore, appunto! Questo luogo pazzesco nacque nel 2011, dall’incontro di Alessandra Podestà, attrice di teatro e allestitrice di mostre d’arte, con Flavia Robalo e Veronica Fonzo, giovani scultrici argentine residenti a Pietrasanta da più di un decennio. Le tre artiste rilevarono la gestione dell’ ex Studio Cervietti, rinomato laboratorio artistico del marmo, caratteristico per il fascino della sua struttura architettonica, scegliendo di mantenerne invariata l’essenza e la peculiarità: uno spazio di lavoro e condivisione per scultori e artigiani locali e provenienti da tutto il mondo. Tornai diverse volte, semplicemente per concedermi il lusso di chiacchierare con Flavia e Veronica, osservarle al lavoro e respirare aria di creatività!
Reading, observing, admiring. Letting yourself be enveloped by beauty, by creativity. I spent a week like that, amidst art works and encounters with simply fascinating people and stories. I had taken up residence in the heart of Pietrasanta, inside the seventeenth-century Palazzo Barsanti Bonetti, now an extremely elegant, yet small hotel: Albergo Pietrasanta. Here, a wonderful, permanent collection of contemporary art forced me to linger, and admire, at each step. Then, each morning, I would embark on the discovery of the many artist’s studios and art galleries that open their doors on the narrow streets of the old town centre. One day, I entered a courtyard which, at a first glance, seemed almost abandoned. I was struck by the name carved into the doorframe: La Polveriera. I was actually bowled over by surprise! This incredible place came about in 2011, from the encounter between Alessandra Podestà, theatre actress and art exhibition designer, and Flavia Robalo and Veronica Fonzo, two young Argentinean sculptors residing in Pietrasanta for over a decade. The three artists took over the management of the former Studio Cervietti, the famed artistic marble studio set apart for its architectural allure, choosing to preserve its essence and special features: a space for working and sharing for sculptors and artisans, both local and international. I returned there several times, just to have the luxury of chatting to Flavia and Veronica, of watching them work, and breathing in the creativity in the air!
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Fu durante un pomeriggio tempestoso, passeggiando come in una cartolina, lungo l’iconico pontile di Marina di Pietrasanta. Qualche raggio infuocato del sole al tramonto fendeva, coraggiosamente, una tumultuosa coltre di nuvole nere. Il vento, tuttavia, soffiava forte, increspando il mare e spazzando via le nubi dalle cime delle Alpi, consentendomi così di scorgere ugualmente le bianche cave di marmo. Fu in quel momento, dicevo, che decisi di tornare dopo qualche mese, in estate, per andare ancora fin lassù, scegliere un blocco di marmo e affidarlo alle mani di un abile Maestro di Carrara, del quale proprio Alberto mi aveva raccontato la grande sensibilità artistica e abilità manuale.
It was during a stormy afternoon, strolling, like in a picture postcard, along the iconic pier of Marina di Pietrasanta. A few fiery sun rays at sunset bravely pierced through a tumultuous blanket of black clouds. The wind, however, was strong, tossing the sea and sweeping away the clouds from the peaks of the Alps, so that I could still make out the white marble quarries. It was in that moment that I decided to come back. To go back up there in a few months in summer and pick out a slab of marble to entrust to the able hands of a Carrara Master, about whom Alberto had spoken of his great artistic flair and craftsmanship.
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Non riuscii a resistere. Alberto mi aspettava solo per l’indomani, eppure, volli raggiungerlo subito in cava. La voglia di giocare a fare il Michelangelo era troppo forte! Desideravo trovare il mio blocco di puro, immacolato, marmo di Carrara. Così, dopo tre mesi, appena tornato in Versilia, prima ancora di raggiungere il mio albergo, risalii dalla costa le Alpi e giunsi a Frantiscritti. Alberto, sorrise, con quel suo sorriso da saggio, e mi condusse subito in cava con la sua jeep. Il mare, all’orizzonte, era uno specchio argenteo. Dovetti tornare ancora un paio di volte, prima di trovare il mio blocco. Ma fu un’esperienza elettrizzante, che non dimenticherò mai.
I couldn’t resist. Alberto was expecting me the following day, but I wanted to see him immediately at the quarry. My desire to play the part of Michelangelo was overwhelming! I wanted to find my own slab of pure, white Carrara marble. So, after three months, just back in Versilia, and before getting to my hotel, I climbed back up the ridge of the Alps and got to Frantiscritti. Alberto smiled, with that wise smile of his, and took me straight into the quarry in his jeep. The sea, on the horizon, was like a shimmering mirror. I had to return a couple more times before finding my slab. But it was an exhilarating experience, one I will never forget.
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L’estate a Forte dei Marmi era nel pieno della sua mondanità! La residenza che scelsi per trascorrere quei giorni era proprio nel cuore di Forte dei Marmi, piccola cittadina che si sviluppa lungo la costa e che prende il nome dall’omonimo Fortino, voluto dal Granduca Leopoldo a difesa dell’approdo e dei marmi che dalle Alpi Apuane venivano trasportati fino al pontile, per poi prendere la via del mare.
The sophisticated summer in Forte dei Marmi was in full swing!
Trascorrevo le mie giornate alla ricerca della giusta ispirazione. Tra gli spazi eleganti del Principe di Forte dei Marmi, mi dedicavo ora alla lettura ora alla ricerca di una forma unica per la mia scultura, ma anche al puro relax e al piacere di godere della raffinatezza e della discreta, colta, mondanità, che qui si può apprezzare in ogni luogo.
The place I chose to spend those days was right in the heart of Forte dei Marmi, a small town set along the coast and which takes its name from the eponymous Fortress, built by Grand Duke Leopold to defend from attacks and to store the marbles which from the Apuan Alps were transported as far as the pier, to then be loaded onto ships.
Mi dividevo tra i salotti eleganti, il curatissimo giardino, la spiaggia, la piscina e la meravigliosa terrazza da cui, soprattutto al tramonto, amavo incantarmi in lunghi attimi, guardando il calmo mare all’orizzonte o la verde macchia di pini marittimi che incorniciava le Alpi.
I spent my days searching for the right inspiration. In the elegant spaces of the Principe di Forte dei Marmi, I devoted myself to reading and looking for a unique shape for my sculpture, as well as relaxing and enjoying the refinement and the reserved, cultured sophistication that one can appreciate everywhere here.
Ma ciò che mi rendeva ancor più felice era la cucina di Valentino Cassanelli, giovane, creativo, Chef del Lux Lucis. I suoi piatti? Concettuali opere d’arte! Amavo ascoltarlo mentre mi raccontava da quale emozione, ricordo, immagine, fosse nato ciascuno di essi. Tutto era perfetto, tutto era eleganza senza tempo.
I spent time in elegant rooms, the well-tended garden, the beach, the pool and the marvellous terrace from where, particularly at sunset, I liked to lose myself gazing at the calm sea on the horizon, or at the green of the maritime pine trees that frame the mountains. But what made me even happier was the cuisine by Valentino Cassanelli, the young, creative chef at Lux Lucis. His dishes? Conceptual works of art! I loved to listen to him as he told me about the feelings, memories and images that gave rise to each one. Everything was perfect; everything was timeless elegance.
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E arrivò il giorno! Il giorno in cui Alberto mi accompagnò a conoscere il Maestro artigiano, l’artista, a cui avrei affidato il mio blocco di marmo. Giungemmo a Torano, un piccolo borgo ai piedi delle cave. Entrammo nel laboratorio a cielo aperto SGF, acronimo dei cognomi dei tre Maestri che, trent’anni prima, lo avevano fondato: Santini, Grassi e Fruendi.
And then the day came! The day when Alberto took me to meet the Master artisan, the artist who would be looking after my slab of marble.
Ovunque, blocchi di marmo, più o meno grandi, attendevano di esser liberati dalla materia in eccesso. Non posso nasconderlo, ero davvero emozionato! Lo fui ancor di più quando mi si palesò dinanzi Mario Fruendi, il Maestro che avrebbe lavorato alle mie opere. Un uomo, un monumento egli stesso. Monumentali le sue mani, ero incantato nel vederle all’opera. Un uomo secco, un’espressione del volto pregnante. Magnetica. Un uomo semplice e complesso allo stesso tempo. Un uomo gentile, un vero artista. Mentre lavorava ad un grosso blocco, gli parlai dei miei desideri, delle mie aspettative. Mi chiese cosa amavo, qual era la mia grande passione. Gli risposi: la musica, l’opera. Disse che avrebbe lavorato a qualcosa di leggero, di melodico allo sguardo, qualcosa che avrebbe potuto impreziosire i momenti dedicati all’ascolto di quella bellezza senza tempo!
We got to Torano, a village at the foot of the quarries. We entered the open-air studio SGF, the acronym formed by the surnames of the three Masters who had founded it thirty years earlier: Santini, Grassi and Fruendi. Everywhere, slabs of marble, of all sizes, Waited to be freed of their excess matter. I cannot deny it, I was really excited! And I was even more so when Mario Fruendi appeared before me, the Master that was to complete my artworks. A man, a monument in himself. With his monumental hands, I was fascinated to watch him at work. A skinny man, with a deep expression on his face. Magnetic. A simple and yet complex man. A kind man, a true artist. As he worked on a large slab, I told him about my desire, my expectations. He asked me what I liked, what my great passion was. I told him: music, opera. So he said he would work on something light, musical to the eye, something that could capture and exalt the times devoted to listening to that timeless beauty!
Mi piacque. Altre parole sarebbero state sprecate. Lo salutai. Gli ero semplicemente grato per la poesia di quei momenti.
And I liked that. No other words were necessary. I said goodbye. I was just grateful to him for that poetry of those moments.
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Trascorsero poche settimane dal nostro incontro, quando Mario mi chiamò inaspettatamente, annunciandomi che le opere erano già pronte. Rimasi stupito!
Just a few weeks had passed since our meeting, when Mario called me out of the blue, telling me that the works were ready. I was amazed!
Mi piaceva pensare che il nostro incontro, la nostra chiacchierata, fossero state d’ispirazione per il suo genio creativo. Ma non ebbi mai il coraggio di chiedergli se fosse andata effettivamente così!
I like to think that our meeting, our little chat, was the inspiration for his creative flair. But I never had the courage to ask him if that’s how it really was!
Quando giunsi per la seconda volta a Torano ero, neanche a dirlo, ancora più curioso ed emozionato della prima. Mi ero fidato del mio istinto e di Mario, non chiedendogli mai un bozzetto. Non chiedendogli mai di raccontarmi cosa stesse immaginando. Eppure sentivo di aver fatto la scelta giusta. Varcai la soglia della bottega e lui era lì ad aspettarmi. Quando mi strinse la mano, capii subito che era soddisfatto, fiero, di quanto aveva creato per me. O, probabilmente, per se stesso.
When I went back to Torano for the second time I was even more curious and excited than before. I had put all my trust in my own instinct and in Mario, never asking him for a model. Never asking him to tell me what was in his head. And yet I felt I had made the right choice. I crossed the threshold of the workshop and he was there waiting for me. When he shook my hand, I instantly understood that he was pleased, proud, of what he had created for me. Or most likely for himself.
Mi condusse lì dove aveva esposto le opere. Leggiadre, sinuose, eleganti. Dinamiche e monolitiche allo stesso tempo. Posizionate semplicemente tra il caos del laboratorio, su due consunti scranni di legno.
I took me to where the works were displayed. Graceful, sinuous, elegant. Energetic and monolithic at the same time. Simply placed amidst the chaos of the studio, on two wornout wooden pedestals.
Che poesia. Era la mia amata musica che prendeva forma. Non l’icona di una nota, no. Ma il manifestarsi stesso della musica.
What poetry. It was my beloved music that took shape. Not the shape of one note, no. But the actual manifestation of the music.
Ero felice, ero grato. Abbracciai Mario. Dopotutto, attraverso le sue opere, in puro, prezioso, marmo di Carrara, sarebbe stato per sempre al mio fianco!
I was happy, and grateful. I gave Mario a hug. In the end, through his works, in pure, precious Carrara marble, He would be by my side for ever!
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NAPOLI Via Filangieri, 15/D MILANO Via Bagutta, 14/16 NEW YORK 798 Madison Avenue MIAMI Bal Harbour Shops, 9700 Collins Ave, Store 150
A special thanks to Comune di Pietrasanta Museo dei Bozzetti “Pierluigi Gherardi” Albergo Pietrasanta “Palazzo Barsanti Bonetti” Laboratorio “La Polveriera” Boutique hotel “Principe Forte dei Marmi” SGF Scultura © Carrara
MOSCOW Tverskaya St, 3 BAKU JW Marriott Absheron Hotel 91 Neftchiler Avenue
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