Timeless FW 2016/17

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Indice | Index HISTORY. SIMPLE, GREAT STORIES.

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GABBA ANTICHITA’. SINCE 1930, ONE OF THE MOST PRESTIGIOUS ARTISTIC RESTORATIONS.

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AUTUMN WINTER 2016/17. STYLE FRAMES.

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HISTORY. SIMPLE, GREAT STORIES.


«Mio padre mi ha raccontato spesso aneddoti circa gli interminabili dibattiti con il grandissimo Totò, sui temi della pittura e dell’opera lirica. Erano grandi amici! Discutevano molto e condividevano la grande passione per la pittura napoletana dell’Ottocento. Spesso Totò veniva nella sartoria di via Vetriera a fargli visita. Gli piaceva vederlo all’opera e intanto andavano avanti in lunghe chiacchierate. In sartoria quasi sempre c’erano delle tele, perché capitava che qualche cliente, conoscendo questa passione di mio padre, gli proponesse di pagare il suo lavoro con qualche pezzo da collezione. Lui, all’improvviso, mentre era al lavoro, posava sul banco le forbici o l’ago e si avvicinava ad una crosta che era lì, adagiata al muro, per osservarla nei minimi dettagli. Tutti lo conoscono e si ricordano di lui, di Vincenzo Attolini, come il sarto che ha riscritto le regole dell’eleganza maschile, creando la prima giacca destrutturata della storia, oggi comunemente detta alla napoletana, ma io non potrò mai ricordarlo diversamente che attraverso le decine e centinaia di aneddoti e di storie che mi ha raccontato e a cui ho assistito personalmente. Non potrò mai dimenticare i suoi insegnamenti e il più importante dei valori che mi ha inculcato: fare il mio lavoro con passione, senza mai scegliere facili scorciatoie, prendendomi in pieno tutto il peso dei sacrifici che questo lavoro comporta. Pensare ad ogni giacca come ad una piccola opera d’arte, unica. Questa è, semplicemente, la storia della nostra sartoria, questa è la storia della nostra famiglia».

Cesare Attolini

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“My father often told me anecdotes about the interminable discussions he had with the great Totò about art and opera. They were great friends! They argued a lot and shared a deep love for 19th century Neapolitan art. Totò would often come to visit him in his tailor’s shop in Via Vetriera. He liked watching him at work, conducting long conversations with him as he did so. There were nearly always some paintings around in the tailor’s shop, because sometimes clients who knew about this passion of my father’s would offer to pay for his work with a collector’s piece. Sometimes he would stop suddenly in the middle of his work, put the scissors or needle down on the bench and go up to some painting resting against the wall, to look at it in minute detail. Everyone knows and remembers Vincenzo Attolini as the tailor who rewrote the rules of masculine elegance, creating the first unlined jacket in history, nowadays commonly referred to as the Neapolitan style, but I will always remember him through the scores and hundreds of anecdotes and stories that he told me and that I witnessed at first-hand. I’ll never forget what he taught me, and the most important of all the values he inculcated in me: to do my work with passion, never choosing easy shortcuts and fully accepting the weight of the sacrifices that this work involves. To think of every jacket as a small work of art, something unique. Quite simply, this is the story of our tailor’s shop and the story of our family.”

Cesare Attolini

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«Ogni giorno, quando non siamo in giro per il Mondo per raggiungere i nostri clienti, viviamo il nostro tempo qui in sartoria fianco a fianco ai nostri sarti. Tutto passa attraverso la nostra testa, il nostro cuore fino a giungere nelle loro sapienti mani. Attolini è sinonimo di sartoria napoletana, nostro nonno e nostro padre hanno scritto capitoli importanti della storia di questa prestigiosa scuola del saper fare artigianale italiano. Noi rappresentanti della terza generazione di famiglia sappiamo che questa è un’eredità da preservare, un patrimonio di sapienze che non possiamo disperdere, anzi che dobbiamo valorizzare senza sosta. Sappiamo che possiamo contribuire a scrivere nuovi capitoli di questa storia di successo principiata nei lontani anni Trenta del secolo scorso solo continuando a pensare che ogni giacca, ogni abito, ogni cappotto, ogni capo che esca dalla nostra sartoria continui e continui sempre a portare con sé quei valori distintivi di qualità senza compromessi, autentica sartorialità, eleganza senza tempo, carattere distintivo. Nelle nostre mani c’è un patrimonio incommensurabile di saper fare che nostro nonno Vincenzo ha trasmesso a nostro padre Cesare e che è giunto fino a noi ancor più perfezionato, un patrimonio che tutto il mondo ci invidia e che rende unici i nostri capi così come unica è l’esperienza di indossarli».

Massimiliano Attolini

“Every day, when we’re not travelling around the world to meet our clients, we spend our time here in the tailor’s shop, side by side with our tailors. Everything comes via our heads and our hearts to reach their skilful hands. Attolini is synonymous with Neapolitan tailoring, and our grandfather and father wrote some important chapters in the history of this prestigious school of Italian expert craftsmanship. We represent the third generation of the family and we know that this is a legacy to be cherished, a heritage of skills that we cannot lose, but that, on the contrary, we must continue ceaselessly to enhance. We know that we can only contribute our own new chapters in this history of success that began back in the 1930s, if we go on believing that every jacket, every suit, every coat, every garment that comes out of our tailor’s shop, brings and will always continue to bring with them those distinctive values of uncompromising quality, authentic tailoring, timeless elegance and a distinctive character. We hold in our hands an inestimable heritage of skills that our grandfather Vincenzo transmitted to our father, Cesare, and that has come down to us in an even more perfect form, a legacy that is envied around the world and that makes our garments unique, just as the experience of wearing them is unique.” Massimiliano Attolini


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«È proprio per questi motivi che rifuggiamo costantemente dall’errore di banalizzare o dall’incorrere in sterili e stereotipati cliché. I nostri capi esprimono, da sempre, un’idea di eleganza distintiva, radicata nel DNA Cesare Attolini, autenticamente senza tempo. Per valorizzare quest’immaginario abbiamo scelto un linguaggio di comunicazione parimenti autentico e senza tempo. Siamo partiti da una consapevolezza: pochi altri paesi al mondo oltre l’Italia possono vantare un patrimonio unico di eccellenze in ogni ambito del sapere e del saper fare. Senza dubbio, è questa propensione alla creatività in ogni sua forma a rappresentare la migliore espressione italiana, capace di affascinare il mondo intero. Ma la storia della creatività italiana è fatta di tante singole storie, tanto semplici quanto grandi. Storie di talenti del sapere e di famiglie capaci di tramandarsi, di generazione in generazione, un saper fare unico. Abbiamo così immaginato, in occasione della presentazione di ciascuna delle due collezioni di stile annuali, di ambientarne il racconto fotografico presso gli affascinanti luoghi in cui prendono vita i prodotti di altri protagonisti eccellenti dell’autentico made in Italy di alta qualità. E, dopo il racconto della collezione Primavera-Estate 2016, realizzato lungo le sponde del Lago di Como grazie alla collaborazione con Cantieri Ernesto Riva, per quello della collezione Autunno-Inverno 2016, ci siamo lasciati affascinare dal linguaggio eterno dell’arte nel cuore del Piemonte, tra Tortona e le Langhe con due coprotagonisti unici, Gabba Antichità, laboratorio eccellente di restauro artistico, e il San Maurizio Luxury Spa Resort di Santo Stefano Belbo. Buona lettura».

Giuseppe Attolini

“It’s for these reasons that we constantly strive to avoid the mistake of trivializing or falling into sterile and stereotyped clichés. Our garments have always expressed an idea of distinctive elegance, rooted in the Cesare Attolini DNA and authentically timeless. To enhance this image we have chosen a language of communication that is authentic and timeless at the same time. We started from the awareness that few other countries apart from Italy can boast such a unique heritage of excellence in all fields of skills and expertise. It is definitely this propensity for creativity, in all its forms, that represents the best of Italian expression, capable of entrancing the whole world. But the story of Italian creativity is made up of lots of individual stories, as simple as they are great. Stories of skilled talents and families able to pass down a unique expertise from generation to generation. So for the presentation of each of the two annual style collections, we came up with the idea of setting them within a photographic account of the fascinating places where other leaders in authentic top quality Italian craftsmanship make their products. Following the story of the Spring-Summer 2016 collection, set on the shores of Lake Como with the collaboration of the Ernesto Riva shipyard, for the Autumn-Winter 2016 collection we became intrigued by the eternal language of art in the heart of Piedmont, between Tortona and the Langhe area, with two unique protagonists: Gabba Antichità, a fine quality workshop specializing in art restoration, and the San Maurizio Luxury Spa Resort in Santo Stefano Belbo. Enjoy your read.”

Giuseppe Attolini

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GABBA ANTICHITÀ

Since 1930, one of the most prestigious artistic restorations.


L’arte è una delle passioni più coinvolgenti, perché capace di emozionare ogni volta in modo diverso. Enzo Basiglio ci racconta come è nata e come si è trasformata in un lavoro in grado di preservare il patrimonio artistico del nostro Paese. Insieme alla moglie, Donatella Gabba, Enzo tramanda le tradizioni del restauro nato in bottega unite all’innovazione del “minimo intervento”, che, grazie all’utilizzo delle più innovative tecnologie, garantisce interventi sempre più minuziosi e meno invasivi sulle opere d’arte. Quando e come nasce Gabba Antichità? E quali sono i valori alla base del vostro operato? Il laboratorio Gabba nasce nella prima metà degli anni Trenta del Novecento, quando il suo fondatore Piero Gabba, all’epoca diciassettenne - viene proclamato “Campione per la Provincia di Alessandria” per il mestiere di Intagliatore, durante i Campionati Nazionali di Mestiere svoltisi nel 1934. Da quel momento, ha inizio un’intensa attività di decorazione ad intaglio di mobili e specchiere che viene purtroppo interrotta dall’arrivo della Seconda Guerra Mondiale, anche se Piero durante i lunghi anni in Libia riuscì comunque ad essere attivo nel suo lavoro di intagliatore. Nel 1944, infatti, grazie proprio alla sua grande abilità e manualità, riuscì a rientrare in Italia - salvando la vita - per procurarsi le essenze lignee per la realizzazione di una scacchiera completa di pedine per il suo Comandante. Dal suo rientro, grazie anche alla preziosa collaborazione con il fratello Renzo e, in seguito, anche dell’altro fratello, Carlo, la bottega artigiana “Fratelli Gabba” divenne sempre più operosa e conosciuta a livello regionale. Negli anni Cinquanta, con il crescere della sensibilità dei clienti verso gli arredi d’epoca, ebbero inizio i primi interventi di restauro su opere d’arte di ogni genere e la bottega venne ampliata fino ad annoverare, nei primi anni Sessanta, più di una decina di dipendenti che - ognuno con una propria mansione ben specifica - riuscivano a fare della bottega artigiana un luogo magico in cui si arriva a recuperare, nel vero senso della parola, ogni più piccolo frammento dell’opera su cui si interviene, senza mai stravolgerla, reinterpretando secolari tecniche con scoperte innovative e andando, costantemente e in modo quasi maniacale, ad intingere tra antiche ricette e segreti di bottega tutto ciò che può essere utile per far rinascere oggetti ed arredi.

Art is one of the most enthralling passions, because it is capable of awakening different emotions in each beholder every time it is contemplated. Enzo Basiglio tells us how Gabba Antichità was established and how it evolved to become a business capable of conserving the artistic heritage of our country. Together with his wife, Donatella Gabba, Enzo passes on the traditions of the restoration which began in the workshop, combined with the innovation of “minimum intervention”, which relies on the most advanced technologies to ensure interventions that are more meticulous and less invasive than ever on the works of art. When and how was Gabba Antichità founded? And what are the values on which your work is based? The Gabba workshop was opened in the early 1930s, when its founder – Piero Gabba, who was seventeen years old back then – was named “Champion of the Province of Alessandria” for the trade of Furniture Carver, during the National Trade Championships held in 1934. From then on, the workshop became extremely busy, carving decorations into furniture and mirrors, but business unfortunately came to a halt due to the onset of the Second World War. Piero was nevertheless able to continue his work as a carver during the long years he spent in Libya. Indeed, in 1944, thanks to his great skill and manual dexterity, he succeeded in returning to Italy – saving his life – to procure the solid wood he needed in order to make a full set of chess pieces for his Commander. Following his return, thanks also to the strong partnership he formed with his brother Renzo and, later on, also with their other brother, Carlo, the “Fratelli Gabba” workshop soon became increasingly busy and well-known on a regional level. In the 1950s, as customers began to take more of an interest in period furniture, they began to perform the first restoration interventions on all kinds of other works of art and the workshop was extended. In the early 1960s it employed approximately ten employees who together– each performing their own specific tasks – succeeded in making the workshop a magical place where it was possible to recover, in the true sense of the word, even the smallest fragment of a work without ever changing it drastically. The team reinterpreted age-old techniques, combining these with brand new discoveries and constantly and almost obsessively dipped into every element, in terms of old procedures and trade secrets, that might come in useful in order to give the objects and furniture entrusted to their care a new lease of life.

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La vostra storia porta con sé dunque tutti quei valori propri della bottega d’arte. Un significativo punto in comune con Cesare Attolini, la cui etica dell’operare quotidiano racconta la storia di una famiglia che da sempre lavora con grande passione a un progetto senza tempo, basato sull’eccellenza, l’artigianalità autentica e l’innovazione. Non trova che all’interno di questo parallelismo sia insita una piena affinità? Si senza dubbio, proprio questo è lo spirito-guida che continua negli anni a segnare il nostro operato: una passione che accomuna i componenti della famiglia e i dipendenti - che sono ormai parte integrante della famiglia stessa -, il continuo confrontarsi con un “saper fare” e con un’etica che sempre devono contraddistinguere qualsivoglia lavoro che stia per uscire dal nostro laboratorio e poi, soprattutto, la continua ricerca di miglioramento grazie alle nuove possibilità tecnologiche che il mercato propone, che però sempre devono essere interpretate ed adeguate alle nostre esigenze. Cosa che solo la sensibilità acquisita in anni di esperienza può rendere possibile. Sono trascorsi 86 anni dalla fondazione di Gabba Antichità. Era il 1930, neanche a farlo apposta, lo stesso anno in cui Vincenzo Attolini creava la prima giacca destrutturata della storia. Una straordinaria coincidenza! È vero, la coincidenza è straordinaria! In effetti quei primi decenni del Novecento hanno segnato tutto il XX secolo, facendo emergere quei talenti naturali che con passione, fantasia e determinazione hanno fatto conoscere il nostro artigianato artistico in tutto il mondo.

So, your story contains all the values intrinsic to the artistic workshop. An important point you have in common with Cesare Attolini, whose daily work ethic is based on the story of a family that has always strived with great passion on a timeless project, upholding excellence, genuine craftsmanship and innovation as its founding principles. Would you agree that these values can be achieved because of the close affinity that exists within your company? Yes, undoubtedly, this is precisely the guiding spirit that continues to distinguish our work over the years: a passion shared by the members of the family and our employees – who are now also an integral part of the family -, the constant quest to ensure that the “savoir-faire” and ethics we use when restoring any work about to leave our workshops are clearly visible. Another key element is our continuous quest for improvement thanks to the new technological possibilities offered by the market, although these must always be interpreted and adjusted to suit our requirements. And this is a difficult task that can only be successfully completed with the sensitivity of a team like ours, backed by many years of experience. It has been 86 years since Gabba Antichità was established. The date in question was 1930, which is, strangely enough, the same year in which Vincenzo Attolini created the first ever unlined jacket. An extraordinary coincidence! Yes, it’s true...it really is an extraordinary coincidence! And indeed, those first decades of the 1900s marked the entire 20th century, nurturing those natural talents who made our artistic craftsmanship famous all over the world with a unique combination of passion, imagination and determination.

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Possiamo dunque definire il laboratorio Gabba come un luogo dove vige la cultura da restauro a regola d’arte nel rispetto dell’integrità del dipinto. Che ruolo assume la tecnologia all’interno della cultura del restauro moderno e contemporaneo? Le nuove tecnologie e i nuovi materiali sono stati quelli che negli ultimi vent’anni ci hanno permesso di fare un ulteriore salto di qualità: siamo stati tra i primi in Italia ad utilizzare la tavola calda, il sottovuoto e la tavola fredda per il consolidamento dei dipinti su tela, sperimentazioni che hanno potuto essere vantaggiosamente usate anche per i dipinti contemporanei, permettendoci di intervenire su opere d’arte polimateriche contemporanee e sul restauro delle carte. Tutto questo, se costituisce per il restauro conservativo un’evoluzione, è stato per noi una vera e propria rivoluzione, in particolare per la rapidità con la quale tutto è avvenuto, in un settore fra l’altro tecnologicamente dormiente da secoli. Dall’alto della sua carica istituzionale di Presidente dei Restauratori Italiani di Confartigianato, quale crede possa essere l’elemento fondamentale per lanciare i talenti artigiani di domani? Credo che gli elementi fondamentali per i talenti artigiani di domani possano esser sintetizzati in sacrificio, dedizione al lavoro, umiltà e recupero delle tradizioni, uniti al continuo e costante esercizio per mantenere la manualità, plasmando però la naturale di fantasia nell’ottica dell’innovazione. Oggi più che mai c’è assoluto bisogno dei giovani per le loro eccezionali doti di apprendimento, creatività ed innovazione, ma solo se i giovani riusciranno ad assorbire e fare proprio il know-how degli artigiani del passato, il futuro potrà vedere la piena affermazione dell’artigianato artistico, soprattutto italiano.

We can therefore define the Gabba workshop as a place that hosts the culture of restoring art in line with the principles of excellent workmanship and with full respect for the integrity of the painting. What role does technology play in the culture of modern and contemporary restoration? New technologies and new materials have been the elements that have allowed us to make an additional quantum leap in terms of quality over the last twenty years: we were the first in Italy to use the hot table, vacuum and cold table to consolidate paintings on canvas, experiments that have also since been used to great benefit for contemporary paintings, enabling us to intervene on contemporary multi-material works of art and on restoring paper. If for conservative restoration these developments could be defined as an evolution, for us they were a true revolution, in particular due to the rate at which they all took place, in a sector which, incidentally, had been at a technological standstill for centuries. From your esteemed position as President of Italian Restorers of Confartigianato, what do you see as being the fundamental element required to launch the talented craftsmen of the future? I believe that the fundamental elements for launching the talented craftsmen of tomorrow can be summarised as sacrifice, hard work and dedication, humility and a willingness to recover traditions. These must be combined with continuous and constant practice to maintain one’s manual dexterity, and the willingness to incorporate imagination into our work with a view to creating innovation. Now, more than ever before, we need young people, for their excellent ability to learn, their creativity and innovation. But the future will only be able to witness the full affirmation of artistic craftsmanship, especially here in Italy if they are also willing to absorb and call their own the know-how passed down by the craftsmen of the past.

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AUTUMN WINTER 2016/17


Style Frames


Frammenti. Ispirazioni. Racconto di giorni vissuti in Italia, nel cuore del Piemonte, alla ricerca dell’autentica, grande, bellezza.


Fragments. Inspirations. The tale of days lived in Italy, in the heart of Piedmont, in search of the true great beauty.

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Questo è il racconto di un viaggio al centro della bellezza. Di quella bellezza che non ha tempo e non ha luogo. Quella grande, incommensurabile, bellezza che solo l’arte sa esprimere. Un viaggio che nasce da una passione forte, fortissima, che mio padre mi ha trasmesso e insegnato a coltivare, così come io stesso ho fatto e continuerò a fare con i miei figli. Dal piacere di studiare la storia dell’arte, tutta, senza distinzioni, e di collezionarne qualche capolavoro.

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This is the tale of a journey to the centre of beauty. Of the kind of beauty without time or place. That great, immeasurable, beauty that only art can express. A journey that originates from the strong passion – the extremely strong passion – that my father handed down to me and taught me to nurture, just as I too have done and will continue to do with my own children. From the pleasure of studying the history of art, from A to Z, with no exceptions and of collecting a few of its masterpieces.

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È per questo che sono qui, a Tortona, una piccola cittadina distante poco più di un’ora da Milano. Dopo tutto, era inevitabile che la viscerale passione per l’arte mi conducesse in Italia, terra che ha dato i natali ai più celebri artisti della storia, culla dei più affascinati e fervidi periodi artistici e culturali che l’uomo abbia saputo esprimere. Sono qui perché in questa cittadina piemontese, alle porte dell’Oltrepò Pavese, risiede tra i più abili Maestri Restauratori Italiani, l’ormai amico Enzo Basiglio, a cui mesi addietro ho inviato alcune opere da portare a nuova vita.

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This is why I am here in Tortona, a small town a little over an hour from Milan After all, it was bound to happen: my visceral passion for art was bound to have brought me to Italy sooner or later. Italy, the land that has been home to the most famous artists of all time, cradle of the most enthralling and fervid artistic and cultural periods that mankind has ever been capable of expressing. I am here because this town in Piedmont, at the gates of the Oltrepò Pavese is home to one of the greatest Italian Master Restorers, now also a great friend of mine, Enzo Basiglio, and months ago I sent him several works to bring back to life.

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Conobbi Enzo anni fa, quando ancora non ricopriva la carica di Presidente dei Restauratori Italiani di Confartigianato. Mi fu presentato a Milano, durante una mostra su Giuseppe Pellizza da Volpedo, pittore nato nell’omonimo paesino, sito a pochi passi da Tortona, esponente di spicco della Corrente Sociale, autore del celeberrimo Il Quarto Stato, allegoria simbolo delle condizioni del lavoro subordinato e delle battaglie politico-sindacali di inizio Novecento. Enzo aveva restaurato alcune delle tele in esposizione e, dopo poche chiacchiere, non potei che esser sedotto dai suoi racconti, bastevoli per denotare una profondissima conoscenza della storia dell’arte italiana. Da allora, Enzo ha riportato a nuova vita alcuni dei pezzi della mia collezione. Da allora, molti sono stati i giorni trascorsi insieme a lui nel suo laboratorio Gabba Antichità , tra capolavori, tempere, pennelli, microscopi e aneddoti indimenticabili!

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I met Enzo years ago, before he became President of Italian Restorers of Confartigianato. He was introduced to me in Milan, during an exhibition on Giuseppe Pellizza da Volpedo, another painter born in the same village, located a short distance away from Tortona, who had been a leading Socialist painter and was the author of the famous work ‘The Fourth Estate’, an allegory symbolising the working conditions and political and trade unionist battles of the early 1900s. Enzo had restored some of the canvases on display and, having chatted to him for a while I could not help but be enthralled by his stories, which were sufficient to convince me of his in-depth knowledge of the history of Italian art. Since then, Enzo has breathed new life into some of the pieces in my collection. Since then I have spent many days with him in his workshop, Gabba AntichitĂ , surrounded by masterpieces tempera paints, paintbrushes, microscopes and unforgettable stories!

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Era ormai da tempo un pallino fisso. La prima volta che raggiunsi Tortona, per seguire il restauro di una tela di famiglia, pensai che quella sarebbe stata un’ottima occasione per visitare una delle regioni più belle e autentiche, eppur meno decantate d’Italia: le Langhe! Appena un’ora di macchina, per essere nel cuore di una terra incantevole, Patrimonio Mondiale UNESCO. Armonia di forme e colori. Colline, morbide colline. Filari di viti a perdita di vista. Borghi, piccoli e arroccati. Terra. Profumi. Silenzio. Cielo. Questo è territorio di grandi vini e di uno dei protagonisti assoluti della cucina italiana: il tartufo bianco d’Alba. L’amore nacque in men che non si dica!


For a long time now it had been an obsession of mine. The ďŹ rst time I went to Tortona, to follow the restoration of a family painting, I thought that it would have been an excellent opportunity to visit one of the most beautiful and unspoilt, yet lesser-known regions of Italy: le Langhe! Just an hour by car and I was in the heart of a magical land, which is also a UNESCO World Heritage Site. Harmony of shapes and colours. Hills, soft, rolling hills. Vines stretching as far as the eye could see. Small hamlets perched on rocks. Earth. Scents. Silence. Sky. This is a land which produces great wines and one of the all-time stars of Italian cuisine: the white truffle from Alba. It was love at first sight!

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Avevo letto più volte di questa regione e me ne ero già profondamente innamorato. Sin dalla prima volta, scelsi di soggiornare a Santo Stefano Belbo, paesino ove ebbe i natali Cesare Pavese, tra i più illustri scrittori italiani del Novecento, e in cui sono ambientate le vicende narrate nel mirabile romanzo La Luna ei Falò. È qui che, adagiato sul culmine di una collina, v’è un luogo, perso nel tempo, dove tutto è raffinatezza: il Relais San Maurizio 1916. Quella che ormai, dopo diversi soggiorni, sono solito definire nei miei resoconti di viaggio, la mia tanto amata casa piemontese! Un monastero Cistercense del XVII secolo, straordinariamente restaurato per restituire alla contemporaneità la pregnante autenticità di questo luogo un tempo di preghiera e lavoro. Oggi ritiro affascinante e romantico, una vera e propria oasi di riservatezza, di quiete, dove potersi riappropriare a pieno del benessere di corpo e mente.

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I had read about this region many times and had fallen deeply in love with it. From the very first time on, I chose to stay in Santo Stefano Belbo, a small village which had been the birthplace of Cesare Pavese, one of the most illustrious writers of the twentieth century, and the setting for events that take place in his admirable novel “La Luna e i Falò”. Here, positioned on the top of a hill, there is a place, lost in time, where everything is pure elegance: Relais San Maurizio 1916. A place which now, having stayed there several times, I usually refer to in the tales from my travels as my beloved home in Piedmont! A 17th century Cistercian monastery, magnificently restored to recreate for modern society the meaningful authenticity of this location, once used for prayer and for work. Today it is a charming, romantic retreat, a true oasis of privacy, of tranquillity, where guests can fully restore the wellbeing of both mind and body.

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Quando sono qui, lo scorrere del tempo ha un sapore diverso. Spesso, soprattutto quando il sole intiepidisce la rigidità del clima mattutino, amo iniziare le mie giornate con una colazione con vista sulla vallata e lunghe passeggiate. Seguire con lo sguardo i filari di Moscato questa è la patria del celebre vino dolce Moscato d’Asti DOCG lasciarsi avvolgere dalla bellezza del paesaggio e dall’intensità dei profumi che questa terra emana generosamente. Respirare a pieni polmoni per riappropriarsi delle proprie idee. Sgranare gli occhi come un bambino, dinanzi alla bellezza che la natura sa creare. Mirabilia!


When I am here, the passing of time has a different flavour. Often, especially when the sun slowly warms the sharpness of the morning air, I like to begin my days with breakfast overlooking the valley and a long walk. Following the endless lines of Moscato vines with the gaze –this is the homeland of the famous Moscato d’Asti DOCG sweet wine – allowing myself to be wrapped up in the beauty of the countryside and the intensity of the scents that this land so generously emanates. Taking deep breaths, filling my lungs with air to rediscover my ideas. Staring, eyes wide like a child, at the beauty that Nature has so skilfully created. Mirabilia!

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Il piacere delle Langhe è incontrare e attraversare piccoli borghi, semplici, meravigliosamente persi nel tempo. A Santo Stefano Belbo tutto ricorda il grande poeta Cesare Pavese ed i suoi romanzi: dalle vie del centro alla casa natale, dai nomi delle località - il Salto, la Mora, il Nido, i Robini - alla casa di Nuto. Adoro perdermi, percorrere il crinale delle colline, osservare suggestivi panorami sulla Valle Belbo per poi giungere in questi piccoli villaggi in cui l’autentica urbanistica medievale è stata preservata lungo i secoli, assumendo un carattere finemente rurale. Neive; Barbaresco, patria del nobile omonimo vino; la meno nota ma ugualmente deliziosa Cessole; Roccaverano, celebrata nel mondo dell’alta gastronomia per la sua inarrivabile Robiola. L’entusiasmo della scoperta non ha limiti! Basta solo lasciarsi andare.


The pleasure of the Langhe is all about stumbling across and travelling through small, unspoilt hamlets that have been wonderfully lost in time. In Santo Stefano Belbo everything points to the great poet Cesare Pavese and his novels: from the streets in the centre to the house where he was born, from the names of the different areas - il Salto, la Mora, il Nido, i Robini – to the house of Nuto. I adore getting lost as I wander along the crest of the hillsides, marvelling at the striking views over the Valle Belbo and then reaching these small villages where the original medieval layout has been preserved throughout the centuries, taking on an exquisitely rural character. Neive; Barbaresco, homeland to the famous wine which also shares its name; the lesser-known but equally delectable Cessole; Roccaverano, celebrated in the world of fine food and drink for its unique Robiola cheese. Here the enthusiasm of discovery knows no bounds! Simply let yourself go.

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Al piacere di perdersi osservando l’estetica paesaggistica e architettonica, alterno quello per l’arte. In poco più di un’ora di cammino sono a Tortona, a far visita al laboratorio Gabba Antichità. Sorprendo Enzo al lavoro, fianco a fianco ai suoi collaboratori. È poesia per gli occhi. Enzo ha una eloquenza rara, che adoro e che mi farebbe restar qui, inchiodato su uno dei suoi sgabelli da lavoro per sempre. Semplicemente ad ascoltarlo, dimenticandomi di tutto. La sua capacità di conquistarti raccontando la storia di uno dei tanti capolavori su cui sta lavorando, è unica. Può passare con estrema naturalezza dal descrivere un putto del Bernini a rapire la tua immaginazione con gli aneddoti circa una tela del Guercino. Insieme, d’improvviso, corriamo nel piccolo villaggio di San Sebastiano Curone per seguire il restauro di una gemma rara: una cappella di campagna con i soffitti finemente affrescati.

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I alternate the pleasure of losing myself as I observe the fine aesthetics of the landscape and the architecture with the pleasure of observing art. In a little over an hour by foot, I reach Tortona, where I visit the Gabba AntichitĂ workshop. I catch Enzo by surprise as he works alongside his team. It is poetry for the eyes. Enzo has a rare eloquence that I adore and that would have me remain here, nailed to one of his work stools forever. Simply listening to him, forgetting everything. His ability to win you over by telling the story of one of the many works of art on which he is working is unique. He casually goes from describing a putto by Bernini to kidnap the imagination with stories about a canvas by Guercino. Together, on the spur of the moment we rush to the small village of San Sebastiano Curone to monitor the restoration of a rare jewel: a countryside chapel with ceilings covered in elegant frescoes.

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Il San Maurizio riesce ad essere una vera e propria, raffinatissima, casa, più che un Relais. Alla bellezza dei luoghi si affianca la piacevolezza delle persone. Accoglienti, discrete, affabili. Dalla padrona di casa, Giuditta Gallo, con cui amo chiacchierare delle tradizioni locali e dei suoi lunghi viaggi per promuovere nel Mondo il meglio che questa terra sa esprimere, a tutti i suoi collaboratori. Per non dimenticare il vero patron della Maison: il cane Louis! Le mie ore, qui, possono finalmente trascorrere all’insegna di quei piaceri che appagano la mente e lo spirito. La lettura, la musica, il giardinaggio. Passioni che normalmente non riesco a coltivare ma a cui, quando sono qui, amo dare libero sfogo. Autenticità. Pregnante autenticità.

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The San Maurizio manages to become a true, elegant home, rather than just a Relais. The beauty of its rooms is matched by the affability of its staff. Welcoming, discreet, friendly. From the lady of the house, Giuditta Gallo, with whom I love chatting about the local traditions and her long journeys to promote the finest fruits of this land to the World, to her excellent team. And not to mention the true lord of the house: the dog, Louis! Here, I can finally spend my time in pursuit of those pleasures that truly fulfil the mind and the spirit. Reading, music, gardening. Passions that I am usually unable to nurture, but to which, when I am here, I love to give free rein. Authenticity. Meaningful authenticity.

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La grande cucina italiana… Le tradizioni culinarie piemontesi… I numerosi ingredienti nobili del territorio… Per non parlare dei celebri vini! Le Langhe, uno scrigno prezioso, in cui sono serbati sapori ed emozioni incomparabili. Quando sono qui, finisco sempre per trasgredire qualche regola! Si perché qui, nei sotterranei del San Maurizio, dove i monaci Cistercensi scavarono maestose cantine a volta, ha sede lo storico, celeberrimo, ristorante stellato Michelin, Guido da Costigliole. Il Patron Andrea Alciati - esperto conoscitore e appassionato di arte contemporanea, figlio di Guido e Lidia Alciati, precursori dell’alta gastronomia e innovatori assoluti della cucina italiana ha saputo creare un santuario del gusto a dir poco eccellente e una cantina unica composta da ben 2800 etichette. Tutti veri gioielli. In cucina, la sapienza e la creatività dello chef Luca Zecchin fanno miracoli.

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The great Italian cuisine... The culinary traditions of Piedmont... The many fine ingredients that the land provides... Not to mention its countless famous wines! Le Langhe, a precious treasure trove, where incomparable avours and emotions are sown. When I am here, I always end up breaking a rule or two! Yes, because here, beneath the San Maurizio, where the Cistercian monks dug majestic vaulted cellars, is the location of the world famous, historical Michelin star restaurant, Guido da Costigliole. The Director Andrea Alciati is an expert in art with a passion for contemporary painting, the son of Guido and Lidia Alciati, pioneers of fine cuisine and distinguished innovators of Italian cuisine He has successfully created a sanctuary of taste that can be described as excellent, to say the least, and a unique wine cellar with a selection of no less than 2800 labels. All true jewels. In the kitchen, the wisdom and creativity of chef Luca Zecchin work miracles.

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A special thanks to Gabba AntichitĂ and Relais San Maurizio Luxury Spa Resort Production design: Living Brands | www.livingbrands.it Editing and copywriting: Francesco Antinolfi Art Direction: Mauro Marcomini Shooting Production: Living Brands, Around Gallery Photography: Stefano Pasini The use of all images and texts within this publication is subject to prior approval by Cesare Attolini S.p.A. Printed in June 2016.

Š Copyright 2015 Cesare Attolini S.p.A. - All Rights Reserved


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