History. Simple great stories. CESARE ATTOLINI’S TIMELESS ELEGANCE MEETS THE TIMELESS BEAUTY OF AMALFI COAST.
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Indice | Index HISTORY. SIMPLE, GREAT STORIES.
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DON ALFONSO 1890 A great Neapolitan history of hospitality that has been handed down for generations for over a century.
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SPRING SUMMER 2017. STYLE FRAMES.
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HISTORY. SIMPLE, GREAT STORIES.
«Spesso ho letto e ho sentito parlare di mio padre come del sarto che ad inizio del secolo scorso ha rivoluzionato le
“I have often read about and heard talk about my father as the tailor who revolutionised the rules of men’s tailoring at
regole della sartoria maschile, destrutturando e sfoderando la giacca tipica della scuola inglese, che tutti in giro per
the beginning of the last century, deconstructing and removing the lining from the typical English-style jacket worn
il Mondo indossavano. Anche a Napoli, dove il clima però era ed è completamente differente da quello di Londra!
all over the world. Indeed, it was even worn in Naples, where the climate was completely different from London! That’s
Effettivamente è stato così. Eppure io porto con me il ricordo di un uomo, un sarto, mio padre Vincenzo, che mi
just how it was. And yet I carry with me the memory of a man, a tailor, my father Vincenzo, who has always told me
ha sempre raccontato di esser arrivato a quel risultato tanto rivoluzionario semplicemente per soddisfare l’esigenza
how he arrived at that revolutionary result simply to meet his customers’ needs for comfort and lightness, precisely
di comfort e leggerezza che i suoi clienti gli evidenziavano, proprio per l’inadattabilità al clima partenopeo di una
because of the unsuitability of the Neapolitan climate for the bulky, rigid and weighty construction of the British-style
costruzione così corposa, rigida e pesante delle giacche in stile britannico. Così è nata la prima giacca destrutturata,
jackets. This marked the creation of the first deconstructed jacket, a jacket that has gone down in history, that was
una giacca che ha fatto storia, che fino a qualche decennio fa è stata detta alla napoletana ma che oggi ormai è
described as a Neapolitan jacket until a few decades ago, but is now simply defined as “the jacket”. It is because of
semplicemente definita “la giacca”. È per questo che noi, oggi più che mai, dobbiamo pensare ad ogni capo che
this that we now, more than ever before, have to consider every article we make at our tailor’s shop to be a small work
creiamo nella nostra sartoria come ad una piccola opera d’arte, unica ognuna, rappresentazione fedele e nuovamente
of art, a unique piece, a faithful yet original representation of that first jacket sewn in 1930.”
originale di quella prima giacca cucita nel 1930». Cesare Attolini Cesare Attolini
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«Attolini è sinonimo di sartoria napoletana, nostro nonno e nostro padre hanno scritto capitoli estremamente
“Attolini is synonymous with Neapolitan tailoring. Our grandfather and our father wrote extremely important chapters
significativi della storia di questa prestigiosa scuola del saper fare artigianale italiano. Noi rappresentanti della terza
in the history of this prestigious school of Italian artisanal expertise. We representatives of the third generation of the
generazione di famiglia sappiamo che questa eredità è un patrimonio culturale da preservare, fatto di sapienze
family know that this legacy is cultural heritage worth preserving, comprised of layers of knowledge that have built up
sedimentatesi nei decenni che non possiamo disperdere, anzi che dobbiamo valorizzare senza sosta. Questa è la
over the decades, which we must not lose, but should instead promote tirelessly. This is our mission. Every day, we and
nostra missione. Ogni giorno, noi e i nostri abili sarti, continuiamo a scrivere nuovi capitoli di questa storia di successo
our talented tailors continue to write new chapters in this history of success that began way back in the 1930s. We
principiata nei lontani anni Trenta del secolo scorso. Lo facciamo continuando a pensare che ogni giacca, ogni abito,
do so by continuing to believe that every jacket, every suit, every coat and every item that leaves our tailor’s shop still
ogni cappotto, ogni capo che esca dalla nostra sartoria continui e continui sempre a portare con sé quei valori distintivi
encompasses those distinctive values of uncompromising quality, authentic tailoring, timeless elegance and distinctive
di qualità senza compromessi, autentica sartorialità, eleganza senza tempo, carattere distintivo. Questo è il nostro
character, and will continue to do so. This is our heritage, the envy of the world. It is what makes our items unique, just
patrimonio, che tutto il mondo ci invidia, e che rende unici i nostri capi così come unica è l’esperienza di indossarli».
as the experience of wearing them is unique.”
Massimiliano Attolini
«In Cesare Attolini abbiamo una convinzione: per valorizzare il nostro autentico saper fare dobbiamo costantemente evitare di incappare in un errore che è sempre in agguato: banalizzare, incorrere nelle sterili tendenze del momento. I nostri abiti esprimono, da sempre, un’idea di eleganza distintiva, radicata nel DNA Cesare Attolini, autenticamente forgiata a mano, autenticamente senza tempo. È per valorizzare quest’immaginario che abbiamo scelto un linguaggio di comunicazione parimenti autentico e senza tempo. Tutto nasce da un’evidenza inconfutabile: pochi altri paesi al mondo oltre l’Italia possono vantare un patrimonio unico di eccellenze in ogni ambito del sapere e del saper fare. È questa propensione alla creatività in ogni sua forma a rappresentare, indubbiamente, la migliore espressione italiana, capace di affascinare il mondo intero. Ma la storia della creatività italiana è fatta di tante singole storie, piccole o grandi che siano. Storie di talenti unici e di famiglie capaci di tramandarsi, di generazione in generazione, un saper fare altrettanto unico. Abbiamo così immaginato, in occasione della presentazione di ciascuna delle due collezioni di stile annuali, di ambientarne il racconto fotografico presso gli affascinanti luoghi in cui prendono vita i prodotti di altri protagonisti eccellenti dell’autentico made in Italy di alta qualità. E, dopo quello della collezione Primavera-Estate 2016, realizzato lungo le sponde del Lago di Como grazie alla collaborazione con Cantieri Ernesto Riva, quest’anno ci siamo lasciati affascinare dall’estetica iconica della Costiera Amalfitana e dal linguaggio voluttuoso e accattivante della tanto celebrata arte dell’alta cucina made in Campania, con la partecipazione di un partner davvero eccellente, che ha
Massimiliano Attolini
“At Cesare Attolini we firmly believe that in order to promote our authentic expertise we constantly have to avoid making a mistake that is always lying in wait: banality, adopting the sterile trends of the day. Our suits have always conveyed an idea of distinctive elegance, rooted in the Cesare Attolini DNA, genuinely forged by hand and genuinely timeless. It is in order to promote this image that we have chosen an equally genuine and timeless style of communication. All this is rooted in an undeniable fact: few countries in the world, other than Italy, can boast such a unique legacy of excellence in every field of production. It is this propensity for creativity in all its many forms that undoubtedly represents the best Italian expression, able to fascinate the entire world. However, the story of Italian creativity is made up of lots of individual stories, both big and small. Stories of individual talents and families able to hand down an equally unique expertise from generation to generation. During the presentation of each of our two annual style collections, we therefore came up with the idea of setting the photographs in the fascinating locations that forge the products made by other leading names in genuine high-quality Italian production. And so, after the Spring-Summer 2016 collection, photographed on the shores of Lake Como thanks to the collaboration of the Cantieri Ernesto Riva, this year we drew inspiration from the aesthetic icon of the Amalfi Coast and the voluptuous, captivating language of Campania’s haute cuisine, with the participation of a truly exceptional partner, Don Alfonso Iaccarino, who has gone down in the history of Italian cuisine.”
fatto la storia della cucina italiana, il Maestro Alfonso Iaccarino». Giuseppe Attolini
Giuseppe Attolini
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DON ALFONSO 1890
A great Neapolitan history of hospitality that has been handed down for generations for over a century.
Percorrendo la strada panoramica che dal golfo di Napoli conduce lungo la Penisola Sorrentina, in direzione di Positano, ci si imbatte in Sant’Agata sui Due Golfi. Piccolo, ameno, borgo. Così denominato perché adagiato nel mezzo della profumatissima macchia mediterranea, tra il Golfo di Napoli e quello di Salerno, appunto. Qui, sorge il Don Alfonso 1890. Icona assoluta d’esclusiva ospitalità e dell’alta gastronomia italiana. Un luogo unico, immaginato, realizzato e curato con passione profondissima, giorno dopo giorno, dalla famiglia Iaccarino. Il Maestro Alfonso, autentico pezzo di storia della cucina italiana, e sua moglie Livia, accolgono i loro ospiti in quella che altro non è la loro meravigliosa Casa. Ambienti raffinati e originali che creano un’atmosfera armoniosa a metà tra stile classico e quello moderno, arte e artigianato. Le sale bianchissime danno risalto ai mobili d’epoca e alle maioliche dipinte a mano tipiche della Costiera Amalfitana. La straordinaria proposta gastronomica è servita con classe e sapienza senza perdere però la genuinità e l’autenticità dei sapori campani. La cucina di Alfonso ed Ernesto, figlio ed erede eccellente del Maestro Iaccarino, è una dichiarazione d’amore a questo angolo d’Italia costellato di serre di limoni, di vigne, ulivi e antiche vestigia. Utilizzando le primizie della sua azienda agricola, Le Peracciole, creano delle vere e proprie meraviglie mediterranee partendo da ricette semplici e ingredienti unici.
The panoramic road from the Bay of Naples to Positano snakes along the Sorrento Peninsula, passing through the pretty little village of Sant’Agata sui Due Golfi on its way. Its name derives from its position amidst the highly scented mediterranean maquis, poised between the Bay of Naples and the Gulf of Salerno. It is also home to Don Alfonso 1890. An absolute icon of exclusive hospitality and Italian haute cuisine. A unique place, conceived, developed and run with great care, passion and enthusiasm on a daily basis by the Iaccarino family. Don Alfonso himself, a legend in the history of Italian cuisine, and his wife Livia, welcome their guests into their own home. Sophisticated and original settings create a harmonious atmosphere, midway between classical style and modernism, art and craft. The pure white interiors emphasise the period furnishings and hand-painted majolica typical of the Amalfi Coast. The extraordinary gastronomic fare is served with class and expertise, while preserving all the authenticity and genuineness of Campania’s flavours. The food prepared by Alfonso and his son Ernesto is a declaration of love for this corner of Italy dotted with lemon groves, vineyards, olive trees and ancient ruins. They use mouth-watering produce from their own farm, Le Peracciole, to create genuine mediterranean masterpieces, based on simple recipes and individual ingredients.
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Master Chef Alfonso Iaccarino, in his farm “Le Peracciole”.
Il Don Alfonso 1890 rappresenta un capitolo estremamente significativo della storia dell’alta gastronomia italiana. Qual è stato il percorso che ha condotto lei, Maestro Alfonso, e la sua famiglia ad esser celebrati in tutto il Mondo? Il DNA di 4 generazioni di ospitalità del rispetto del cliente e del lavoro che mi hanno insegnato mio nonno e mio padre.
Don Alfonso 1890 represents an extremely important chapter in the history of Italian haute cuisine. Don Alfonso, can you tell us what steps you and your family took to make a name for yourselves all over the world? It’s all down to the DNA of four generations of hospitality, and respecting guests and the work ethic instilled in me by my grandfather and father.
La sua storia racconta di una grande visione: l’aver riportato in auge il patrimonio agroalimentare della sua terra e delle Campania in un’epoca in cui la gastronomia italiana andava nella direzione di una spiccata esterofilia. Quale è stata l’esperienza che le ha fatto maturare questa consapevolezza? Negli anni Ottanta ho iniziato a confrontarmi con il mondo del mio settore: girovagando in lungo e in largo i grandi paesi con produzioni alimentari pregiate e cercando poi di capire come investissero energie nella loro promozione. Fu allora che capii di voler dare tutto me stesso, in un periodo in cui effettivamente trionfava l’esterofilia, nel portare avanti i grandi prodotti della mia terra, del Sud e dell’Italia tutta.
Your story of is one of a great vision: succeeding in reviving the culinary heritage of your local area and Campania as a whole at a time when Italian gastronomy was heading towards marked xenophilia. What experiences led you to develop this awareness? In the 1980s I began to explore my sector thoroughly. I travelled far and wide around major countries renowned for their food production and sought to understand how they invested their energies in its promotion. It was then that I realised I wanted to do everything I could to promote the great products of my land, of the Italian south and of Italy at a whole, at a time when xenophilia reigned supreme.
In Cesare Attolini la tradizione rappresenta un patrimonio di saper fare manuale unico messo a punto negli anni da Vincenzo e Cesare Attolini. Cosa rappresenta per la sua cucina, invece, la tradizione? A questo punto metterei a conoscenza un pensiero di Eduardo de Filippo: “Solo dopo aver studiato, approfondito e rispettato la tradizione, si ha il diritto di metterla da parte, sempre però con la consapevolezza che le siamo debitori, per lo meno, d’avere contribuito a chiarirci le idee. Naturalmente, se si resta ancorati al passato, la vita che continua diventa vita che si ferma ma, se ci serviamo della tradizione come di un trampolino, è ovvio che salteremo sempre più in alto”.
At Cesare Attolini tradition represents a legacy of unique manual expertise developed over the years by Vincenzo and Cesare Attolini. What does tradition represent for your cooking? At this point I would like to cite Eduardo de Filippo: “Only after having studied, explored and respected tradition is one entitled to set it aside, albeit in the constant awareness that we are indebted to it, at least for having helped to clarify our ideas. Naturally, if we remain tied to the past, the life that goes on becomes life that stands still, but if we use tradition as a launch pad, we will obviously rise higher and higher.”
Nella sua cucina qual è il rapporto che bilancia materie prime e creatività? Le materie prime sono la cosa più importante in cucina, direi fondamentali e io amo seguire la natura durante tutte le 4 stagioni. La creatività è qualcosa che hai dentro ma che metti al servizio dei prodotti e non i prodotti al servizio della creatività. La sua lungimiranza l’ha condotta negli anni a creare un’azienda agricola eccellente per la qualità dei prodotti a cui da vita ed eccezionale per il contesto paesaggistico in cui si inscrive. Ci racconti di più de Le Peracciole. L’Azienda agricola Le Peracciole, dove da sempre faccio agricoltura biologica, è il mio paradiso, stimola la mia curiosità. La seguo, con passione ed ogni giorno, da 26 anni, me ne allontano solamente quando sono impegnato in viaggi di lavoro. Ho lavorato, e continuo tuttora a farlo, insieme ad esperti del settore, per il recupero dei prodotti d’eccellenza, molti dei quali, a causa della loro scarsa produttività, erano stati praticamente azzerati dalla grande industria alimentare. Sono fermamente convinto che un cibo sano migliora la qualità della vita, studi scientifici lo dimostrano. Noi siamo quello che mangiamo. Da qualche anno ha lasciato la sua eredità a suo figlio Ernesto, proprio come il Maestro Cesare ha lasciato la sua eredità di sapere e saper fare ai figli Massimiliano e Giuseppe. Quali sono gli insegnamenti che ha voluto lasciargli e come vede il futuro del Don Alfonso 1890? I cambi generazionali possono portare difficoltà. Ho cercato di dare serenità ai miei figli quando esprimevano le proprie idee ed i loro progetti senza far pesare la mia presenza, ma con rispetto nei loro confronti. Ho sempre cercato, con pacatezza, un dialogo costruttivo mettendo a loro disposizione il frutto di anni di esperienza. Circa il futuro, Il Don Alfonso credo che abbia già intrapreso quello che sarà lo stile di vita degli anni a venire: cucina moderna, creativa, mediterranea e nel rispetto della salute dei nostri ospiti.
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What is the relationship between raw ingredients and creativity in your cuisine? Raw ingredients are the most important thing in the kitchen. I would say they are fundamental and I love watching nature as it changes during the four seasons. Creativity is something you have inside yourself, but you use it to enhance the products and not vice versa. Over the years, your forward-thinking has led you to establish a farm that produces top-quality produce and vaunts a truly exceptional setting. Tell us more about Le Peracciole. Le Peracciole has always been an organic farm and is my little corner of heaven, stimulating my mind. I have monitored it closely on a daily basis for twenty-six years, and have only ever been separated from it during business trips. I have worked - and continue to do so - alongside experts in the sector to revive top-quality products, many of which, due to their low yields, had practically disappeared from the large-scale food industry. I am firmly convinced that healthy food improves quality of life. Indeed, this is proven by scientific studies. We are what we eat. A few years ago you handed over this legacy to your son Ernesto, just as Cesare left his legacy of expertise to his sons Massimiliano and Giuseppe. What did you want to teach him and how do you see the future of Don Alfonso 1890? Generational changes can cause problems. I always tried to let my children express their ideas freely and come up with plans without being overbearing, instead respecting what they had to say. I have always sought calm, constructive dialogue, offering them the benefits of my many years of experience. As regards the future, I believe Don Alfonso 1890 has already embarked upon what looks set to be its style for years to come: modern, creative, Mediterranean cuisine, respecting the health of our guests.
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From the left: Master Chef Alfonso Iaccarino, his son Master Chef Ernesto, his wife Livia who covers the front-of-house, and his son Mario, the General Manager.
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Style Frames
Frammenti. Ispirazioni.
Racconto di giornate vissute all’insegna dei colori, profumi e sapori della Costiera Amalfitana.
Fragments. Inspirations. A tale of days pervaded by the colours, scents and flavours of the Amalfi Coast.
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Cielo e Mare. Azzurro. Etereo. Vigoroso. La prima volta che arrivai in questo lembo di terra ero poco più che adolescente. Rimasi rapito. Bellezza. Incanto. Fascino. Un’ineguagliabile eleganza senza tempo pervadeva ogni angolo, ogni scorcio, ogni orizzonte. Il profumo assordante del mare. La delicatezza del glicine cascante. Il giallo danzante dei limoneti. Da allora, non li ho mai più dimenticati. Da allora, ho avvertito sempre, costantemente, l’urgenza di tornare appena possibile.
Sky and Sea. Azure. Ethereal. Invigorating. I first visited this strip of land as a very young man. I was captivated. Beauty. Enchantment. Allure. A timeless and incomparable elegance permeated every corner, every glimpse, every horizon. The exquisite scent of the sea. The delicacy of the cascading wisteria. The dazzling yellow of the lemon groves. Since then, they have remained imprinted on my memory. Since then, I have always felt a constant pressing urge to return as soon as possible.
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È stata la mia fervida immaginazione di ragazzo. Senza, oggi, non sarei qui probabilmente. Fu durante quel primo viaggio infatti che, passeggiando per le viuzze irrequiete di Positano, rimasi fermo per qualche minuto, occhi sgranati, davanti al suo maestoso cancello, ad ammirare la raffinatezza decadente di un palazzo nel bel mezzo del cuore chiassoso del paesino. Una targa muraria indicava la sua nobile origine Settecentesca e l’avvenimento storico che l’aveva contraddistinto: qui, nel 1808, Gioacchino Murat, cognato di Napoleone e Re di Napoli, aveva stabilito la sua residenza estiva. Quei minuti divennero, negli anni, ore e ore, trascorse a fantasticare intorno alla possibilità che, un giorno, potessi essere proprio io a riportare quel luogo ad un nuovo splendore. Mai e poi mai sottovalutare la forza che solo il desiderio può muovere. Ed eccomi qui, non a caso, dopo molto tempo, a vivere, ormai da tre anni, ogni momento libero in un ping pong tra New York e Positano, proprio per seguire i lavori di ristrutturazione del mio tanto sognato rifugio da cui poter, molto molto presto, instancabilmente godere di tutta la bellezza e l’armonia che solo qui si può rubare con gli occhi.
Without my fervid imagination as a young man, I would probably not be here today. In fact, it was during that first trip, while strolling along Positano’s bustling alleys, that I stopped for a few minutes outside a majestic gate, eyes wide, to admire the decaying splendour of a building right in the lively heart of the little town. A plaque on the wall mentioned its noble 18-century origins and the historic event that had made its name: it was here, in 1808, that Joachim Murat, brother-in-law of Napoleon and King of Naples, established his summer residence. Over the years, those minutes turned into hours and hours spent fantasising about the possibility of one day having the chance to restore that place to its former glory. Never underestimate just how far your desires can take you. It is no coincidence that I now find myself here all these years later. For the last three years I have spent every spare moment travelling back and forth between New York and Positano to supervise the renovation work on the refuge I dreamed of for so long. Very soon I will be able to enjoy the unique beauty and harmony unique of this place to my heart’s content.
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Il sorriso accogliente di Alfonso e Livia. L’assoluta arte gastronomica di Ernesto. La sincera affabilità di Mario e di tutti i suoi collaboratori. In questi anni, mentre progettavo e seguivo i lavori del mio amato palazzo, ho trovato qui una nuova famiglia, quella degli Iaccarino. Quella di Don Alfonso e di sua moglie Livia, grandissimo Maestro della cucina italiana lui, meravigliosa e appassionata padrona di casa lei. Cultori, entrambe, ognuno a suo modo, del bello e del buono. Di quella capacità rara di saper unire sostanza e forma, estetica ed etica, come solo le persone autentiche sanno fare. È soggiornando nella loro incantevole Casa il Relais Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi, celebre in tutto il mondo per ospitare uno dei santuari più osannati negli ultimi decenni della cucina italiana che ho avuto la fortuna di conoscerli e diventare, nel tempo, un amato e coccolato amico di famiglia!
The welcoming smile of Alfonso and Livia. The unparalleled gastronomic art of Ernesto. The sincere affability of Mario and all his assistants. Over the last few years, while planning and monitoring the work on my much beloved palazzo, I have acquired a second family here: the Iaccarino family. The family of Don Alfonso and his wife Livia; he a great Italian master chef, she a wonderfully enthusiastic hostess. Both advocates of the beautiful and the good, each in their own way. Both possessed of that rare ability to combine substance and form, aesthetics and ethics, as only genuine people can. It was while staying in their enchanting home - the Relais Don Alfonso 1890 in Sant’Agata sui Due Golfi, famous around the world as one of the lauded sanctuaries of fine Italian cuisine over recent decades that I had the good fortune to get to know them and become a loved and cossetted family friend as time went by!
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Sapori. Profumi. Aneddoti. Piccoli, unici, segreti. Grandi, esaltanti, scoperte. Il privilegio assoluto di lunghe e quanto mai avvincenti lezioni ai fornelli, fianco a fianco con il Maestro Alfonso. I suoi insegnamenti sul patrimonio agroalimentare del territorio e sul vino, durante le frequenti visite alla pluripremiata cantina che vanta 25.000 bottiglie dei più prestigiosi produttori campani, italiani e internazionali. Le interminabili chiacchierate con Ernesto, eccellente erede in cucina del papà, capace di saper rinnovare, stagione dopo stagione, la già lunghissima serie di grandi capolavori d’arte culinaria. Gli interminabili e, allo stesso tempo, entusiasmanti incontri con il capo architetto, per definire ogni piccolo dettaglio dei lavori di ristrutturazione.
Flavours. Scents. Anecdotes. Small, unique, secret. Great, exultant, open.
È proprio il caso di dirlo, le giornate qui al Don Alfonso 1890, hanno un sapore davvero unico.
The absolute privilege of fascinating, protracted cooking lessons, working side by side with Don Alfonso himself. His teachings about the culinary heritage of this area and its wine during frequent visits to the multi-award-winning cellar housing 25,000 bottles of wine from the most prestigious winemakers in Campania, Italy and worldwide. Endless chats with Ernesto, a deserving successor to his father in the kitchen, who manages to update the long list of gastronomic masterpieces on offer here, season after season. Interminable, yet fascinating discussions with the chief architect, to establish every last detail of the refurbishment works. It has to be said, days spent here at Don Alfonso 1890 have a truly unique flavour to them.
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L’entusiasmo corre veloce lungo il filo tortuoso delle stradine a picco sul mare. Lo sguardo si perde in attimi pregni di assolutezza. Mare. Mare. Mare. Borghi. Meravigliosi borghi. Arte. Limoneti inerpicati sulle pareti rocciose che, spavalde, si sporgono sullo specchio ceruleo del mare. Macchie profumate di cespugli vivacemente colorati. Amo perdere la strada che mi conduce a Positano, per lasciarmi sorprendere dalla disarmante bellezza che ogni angolo, ogni villaggio della Costiera Amalfitana, riescono generosamente a donare. Nerano, con i suoi pescatori e i suoi ristorantini adagiati sulla spiaggia di ciottoli. Praiano, con la sua autenticità . Conca dei Marini, con le sue terrazze stupefacenti. Amalfi, con la sua piazzetta su cui si staglia il Duomo dalla meravigliosa facciata. Cetara con la sua caratteristica torre saracena e la celebre Colatura di Alici.
Enthusiasm flows rapidly along the meandering narrow roads high above the sea. A place where you can lose your gaze in moments redolent of absoluteness. Sea. Sea. Sea. Villages. Magnificent villages. Art. Lemon groves perched above rocky cliffs, which rise up defiantly from the cerulean mirror of the sea. Scented scrubland dotted with brightly coloured bushes. I love losing myself on my way to Positano, allowing myself to be surprised by the disarming beauty so generously offered up by every corner and every village along the Amalfi Coast. Nerano, with its fishermen and little restaurants arranged along the cobble beach. Praiano, with its authenticity. Conca dei Marini, with its breathtaking terraces. Amalfi, with its little square dominated by its cathedral with its magnificent façade. Cetara, with its characteristic Saracen tower and its renowned Colatura di Alici (anchovy sauce).
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La prima volta che il Maestro Alfonso mi portò con sé a Le Peracciole non potevo credere ai miei occhi! Capri era lì ad un palmo di mano e tutt’intorno s’avvertiva intenso il profumo della passione profonda per il suo lavoro di uno dei più grandi rappresentanti della cucina italiana. Immersa nello straordinario scenario di Punta Campanella, c’è infatti questa Azienda Agricola biologica, “Le Peracciole”: sette ettari distribuiti nella zona più selvaggia della Penisola Sorrentina dove si produce un pregiato olio d’oliva extravergine, la maggior parte degli ortaggi per il ristorante e il celebre liquore di limoni. Tutti ingredienti che rendono unici i piatti del Don Alfonso 1890. Voluta fortemente dal Maestro, che almeno due volte al giorno è qui con i suoi cani, perché, Alfonso ed Ernesto lo ripetono in continuazione, “Per noi la grande cucina si fa nel campo, come i grandi vini in vigna”. I couldn’t believe my eyes the first time Don Alfonso took me to Le Peracciole! Capri was right there, just off shore, while all around I could perceive the great passion for his work of one of the greatest representatives of Italian cuisine. Set in the extraordinary location of Punta Campanella, is the organic farm of “Le Peracciole”: seven hectares in the wildest part of the Sorrento Peninsula, used to produce a prized extra virgin olive oil, most of the vegetables for the restaurant and the famous lemon liqueur. All ingredients that make the dishes at Don Alfonso 1890 truly unique. It is extremely important to Don Alfonso, who comes here at least twice a day with his dogs. As he and his son Ernesto repeat continuously, “For us great cuisine starts in the fields, just as the great wines start in the vineyard.”
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La sua arte mi aveva conquistato al primo sguardo. Quella capacitĂ di saper creare oggetti, iconici, fuori dal tempo. Fu a Praiano e Cetara che vidi, per la prima volta, le opere del Maestro Lucio Liguori. Ceramista, artigiano, artista. Esponente di spicco della tradizionale scuola della ceramica di Vietri. I suoi vasi, i suoi allegri pesci in ceramica policromatica, forgiati e dipinti a mano, adornavano con una raffinatezza quanto mai discreta, eppur distintiva, i due borghi. Decisi che sarei andato a trovarlo, nel suo laboratorio di Raito, per commissionargli alcuni pezzi con cui abbellire gli ambienti esterni ed interni del mio palazzo.
His art won me over at first sight. That ability to create iconic, timeless objects. I saw the works of the master potter Lucio Liguori for the first time in Praiano and Cetara. Potter, artisan, artist. A key exponent of the traditional school of ceramics from Vietri. His vases and his cheery multi-coloured ceramic fish, shaped and painted by hand, adorned the two villages with a subtle, yet distinctive sophistication. I decided that I would go and see him at his workshop in Raito to commission some pieces from him to decorate the exteriors and interiors of my palazzo.
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La sua eleganza era nuovamente fulgida. La sua eterna bellezza settecentesca era tornata alla luce. I lavori a Positano erano ormai conclusi, pochi dettagli ancora e il mio amato palazzo sarebbe stato pronto ad ospitare una grandiosa festa di inaugurazione. La meraviglia del suo cortile da cui poter apprezzare la vista del mare su cui si staglia la colorata cupola in maioliche della chiesa di Santa Maria Assunta. L’incanto della tipica cascata di casette colorate che giungeva ripida fino al grande terrazzo, per adagiarsi, deliziosamente, sul suo davanzale.
It’s elegance shone through once again. Its eternal 18th-century beauty had been restored to the light.
I pavimenti in maiolica bianca, i soffitti a volta affrescati.
The work in Positano was now complete. Just a few finishing touches and my beloved palazzo would be ready to host a great opening party.
Tutto raccontava di un’inimitabile eleganza senza tempo Il mio sogno di ragazzo si era finalmente avverato.
Its stunning courtyard offers a view of the sea, with the colourful majolica dome of the church of Santa Maria Assunta standing out against it. The enchanting vista of the typical cascade of colourful houses descending steeply down towards the large terrace, perching gracefully on its sill. The white majolica flooring, the frescoed vaulted ceilings. Everything told the tale of an unparalleled timeless elegance. My youthful dream had finally come true.
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History. Simple great stories. CESARE ATTOLINI’S TIMELESS ELEGANCE MEETS A FASCINATING HISTORIC RESIDENCE, IN THE HEART OF AMALFI COAST.
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A special thanks to Don Alfonso 1890, Taverna del Capitano and Master Lucio Liguori. Production design: Living Brands | www.livingbrands.it Editing and copywriting: Francesco Antinolfi Art Direction: Mauro Marcomini Shooting Production: Living Brands, Around Gallery Photography: Stefano Pasini The use of all images and texts within this publication is subject to prior approval by Cesare Attolini S.p.A. Printed in December 2016.
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History. Simple great stories. CESARE ATTOLINI’S TIMELESS ELEGANCE MEETS A FASCINATING HISTORIC RESIDENCE, IN THE HEART OF AMALFI COAST.
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