Adesso vivo in umbria

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a cura di Margarete Berg, Antonella Galizia, Eugenia Natalino, Ilaria Pitaro e Rosaria Sorrenino

Adesso vivo in Umbria Come usare la lingua italiana nelle più ipiche situazioni di vita quoidiana

Realizzato dall’Associazione di promozione sociale “Orizzonte” di Cità della Pieve

In collaborazione con il Cesvol di Perugia


Cesvol Centro Servizi Volontariato della Provicia di Perugia Via Sandro Penna 104/106 Sant’Andrea delle Fratte 06132 Perugia tel. 075.5271976 fax. 075.5287998 Sito Internet: www.pgcesvol.net Visita anche la nostra pagina su

Info e contatti: pubblicazioni@pgcesvol.net

Con il Patrocinio della Regione Umbria

Edizione: Giugno 2011 Progetto grafico: Sebastian Rundy Videoimpaginazione e realizzazione progetto grafico: Chiara Gagliano Fotografie di Giorgio Wolfensberger - www.kommedia.net Disegni di Martina Lattanzi Stampa: Digital Point (Ponte Felcino)

Tutti i diritti sono riservati Ogni riproduzione, anche parziale è vietata

ISBN: 978-88-96649-10-7 2


INDICE Prefazione

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Introduzione

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Il nostro progeto

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Parte 1: Il mio paese – la mia cità Italia - il mio paese Umbria - la mia regione Cità della Pieve - la mia cità Il nostro comune L’ospedale La farmacia La scuola La vita religiosa La Biblioteca pubblica Le Associazioni di volontariato Eveni e fesività Muoversi Parte 2: Dieci lezioni in un CD

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Teresa si presenta e il nostro CD

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Parte 3: Ed ora un po’ di grammaica… I sostanivi Gli aricoli Gli aggeivi Le preposizioni I pronomi I verbi Il calendario I mesi e i giorni della seimana Le pari del giorno e le stagioni Associazione Orizzonte

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« Tui gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e dirii. Essi sono dotai di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. » (Il primo aricolo della Dichiarazione universale dei dirii umani) Ogni paese che accoglie gli immigrai ha il dovere di garanire “ i dirii individuali, civili, poliici, economici, sociali, culturali di ogni persona”. I dirii dell'individuo vanno quindi suddivisi in due grandi aree: i dirii civili e poliici e i dirii economici, sociali e culturali per questo il dirito alla lingua dovrebbe essere il primo ostacolo che ogni Paese, che accoglie un essere umano all’interno della sua comunità, sia pronto ad affrontare Questa pubblicazione nasce dall’idea di un corso di formazione di Lingua Italiana per stranieri svoltosi nel 2009 dalla collaborazione tra il Servizio Formazione Cesvol e l’Associazione culturale Orizzonte. Il corso aveva l’obieivo di far apprendere ai partecipani stranieri le parole della quoidianità, per facilitare i rappori lavoraivi, sociali, amicali e per rendere più spontanei i processi di socializzazione nel nuovo Paese di appartenenza. Il manuale è un vade mecum della lingua italiana che ha la piccola pretesa di poter essere fruibile da tute le persone di ogni età e “sapere”, perché caraterizzato non solo da testo ma anche da disegni, immagini e simboli che si ritrovano nelle nostre cità e nelle nostre consuetudini. Da tempo il Servizio Formazione Cesvol promuove ed accoglie percorsi di lingua, di mediazione culturale, di tradizioni popolari, perché conoscere la cultura, la ritualità, le usanze di un popolo immigrato e di quello che accoglie è sicuramente la base per creare o migliorare la coesistenza tra persone diverse.

Responsabile Dr.ssa Elisabeta Berellini Servizio formazione Cesvol Via Sandro Penna 104/106 – Loc. Sant’Andrea delle Frate Tel. 075.5271976 Fax 075.5287998 formazione@pgcesvol.net

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Introduzione

Comunicare l’un l’altro, scambiarsi informazioni è natura. Tenere conto delle informazioni che ci vengono date è cultura. J.W . von Goethe Nelle società contemporanee la migrazione, nelle sue inscindibili componenti di emigrazione ed immigrazione, si presenta come un campo di studi privilegiato per le scienze sociali, in quanto la molteplicità e la contradditorietà dei contesti culturali, sociali e politici nei quali i processi migratori si determinano, tende a rompere gli equilibri delle comunità nazionali, portando ad un ripensamento delle relazioni tra Cittadinanza e Stato, tra Nazione e Nazionalità, tra quest’ultima e la Cultura. Possiamo, così, affermare che i movimenti migratori contemporanei sono giocati su di una relazione di scompenso che spinge lo spostamento da un polo all’altro: dai paesi di un mondo cosiddetto in via di sviluppo, verso quelli di un mondo sviluppato ed industrializzato. È all’interno del sistema culturale egemone e quindi del Paese d’immigrazione che, pertanto, verrà affrontato il problema delle diversità culturali. Infatti, dopo aver attraversato il confine burocratico istituzionale relativo alla normativa del Paese d’immigrazione, il migrante si trova nella condizione di dover affrontare un altro confine,ancora più problematico e contradditorio, ovvero quello proprio delle differenze culturali. In altre parole, come scrive l’antropologo Iain Chambers: «Quando l’Altro non è più tenuto a distanza, ma comincia ad apparire costantemente qui, quando l’incontro tra culture, storie, religioni e lingue diverse non è più episodico, non è limitato alle zone di contatto dell’epoca coloniale, ma emerge al centro della nostra vita quotidiana, nelle nostre città e nelle nostre culture, la ragione occidentale deve ripensare i propri punti di riferimento, le proprie fondamenta, aprirsi a prospettive nuove e a nuovi percorsi nell’incontro con l’alterità, nel confronto con voci, identità, ragioni e poteri differenti. » In quest’ottica una lingua non è soltanto un insieme di suoni, ma un sistema organizzato di simboli, che esprimono pensieri e sentimenti del gruppo che parla e che rendono possibile definire, descrivere e classificare il mondo che ci circonda ed in cui viviamo. Allo stesso tempo tale sistema simbolico non è cristallizzato nel tempo, ma può essere continuamente arricchito e modificato, in una visione della lingua che consideri i parlanti come attori sociali.

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Pertanto uno studio della lingua non può limitarsi all’analisi delle regole grammaticali o degli aspetti formali, ma deve necessariamente pensare ad essa come ad un atto sociale, poichĂŠ le parole che pronunciamo, acquistano valore grazie all’interazione quotidiana tra le persone, prevedendo un modo culturalmente condiviso di conversare e di rispondere nei vari ambiti della vita.

Perugia, Giugno 2011 Ilaria Pittaro

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Il nostro progetto

Il progetto Libro è stato pensato traendo spunti ed insegnamenti dalle esperienze vissute, cercando di arricchire e diversificare il nostro insegnamento, per andare sempre più incontro ai bisogni concreti di tutti quei cittadini stranieri che si trovano a dover lavorare e vivere in un Paese spesso profondamente diverso da quello d’origine. Lo scopo del nostro lavoro è quello di migliorare le loro competenze linguistiche, ma anche di favorire una loro reale integrazione nel tessuto sociale, attraverso una conoscenza più attenta e mirata delle strutture, dei servizi e delle dinamiche sociali della comunità nella quale vivono e con la quale devono necessariamente entrare in relazione. Dalla nostra esperienza è nata l’esigenza di disporre di materiale didattico specifico, che offrisse al cittadino straniero la possibilità di imparare la lingua italiana attraverso materiale autentico, per confrontarsi subito con situazioni reali della vita quotidiana. Il nostro libro vuole offrire ai nuovi cittadini una sorta di vademecum informativo che renda possibile entrare in contatto ed utilizzare autonomamente strutture e servizi presenti sul territorio e che presenti un quadro generale della vita socioculturale della comunità, per aiutarli a comprenderla e viverla più attivamente. Ringraziamo il CESVOL di Perugia, il Comune di Città della Pieve, l’Associazione donne La Rosa e lo sportello Arcobaleno di Città della Pieve. Senza il loro sostegno ed incoraggiamento, senza la loro attiva collaborazione e la fiducia mostrata nei confronti del nostro progetto, questo lavoro non sarebbe giunto alla sua fase di realizzazione. Un ringraziamento particolare a tutti i cittadini stranieri che hanno preso parte alla fase sperimentale del nostro laboratorio, consentendoci di verificare l’efficacia del metodo e dei materiali proposti.

Città della Pieve, Giugno 2011 Margarete Berg e Rosaria Sorrentino

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Italia

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Italia - il mio paese


Italia - il mio paese

L’Italia è una penisola, circondata per tre lati dal Mar Mediterraneo. Si trova nell’Europa meridionale e confina ad ovest con la Francia, a nord con la Svizzera e l’Austria e ad est con la Slovenia. Italia setentrionale Italia centrale

Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto-Adige, Veneto, Friuli-VeneziaGiulia, Liguria, Emilia-Romagna Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise

Italia meridionale

Campania, Puglia, Basilicata, Calabria

Italia insulare

Sicilia, Sardegna

La capitale è Roma e si trova nel Lazio. In ogni regione c’è una città più importante, il capoluogo di regione, sede degli uffici della Regione e della Provincia, organi amministrativi dello Stato. Ad esempio, Perugia è il capoluogo dell’Umbria e Napoli è il capoluogo della Campania.

Esercizio

E ora tocca a te: Indica su una mappa del mondo dove si trova il tuo Paese Qual’è la capitale? ....................................................................................................... E le città più importanti? ............................................................................................ Si affaccia sul mare? Sull’oceano? ...............................................................................

Italia - il mio paese

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Umbria

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Umbria - la mia Regione


Umbria - La mia regione

L’Umbria è una regione dell’Italia centrale, nel cuore dell’Appennino, non ha sbocchi sul mare, ma è percorsa da molti fiumi ed è ricca di acque: lago Trasimeno, la cascata delle Marmore, le fonti di San Gemini e Nocera Umbra. Questa risorsa naturale ha favorito la formazione di un paesaggio naturale ricco di vegetazione, ecco perchè è definita il cuore verde d’Italia. Non è una regione molto grande è ha solo due province: Perugia e Terni. Ogni provincia comprende vari comuni: Città della Pieve è un comune della provincia di Perugia, mentre invece Fabro e Orvieto sono due comuni della provincia di Terni. I comuni umbri sono in totale novantadue.

Umbria - la mia Regione

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CitĂ della Pieve - la mia citĂ


Cità della Pieve - la mia cità

Cità della Pieve è un centro dell’Umbria, si trova su un colle a circa 500 metri sul mare, al confine tra Umbria e Toscana e poco lontano dal Lazio. Proprio al centro dell’Italia, in poco tempo si può raggiungere il lago Trasimeno a circa 30 km verso nord, verso sud, invece, a meno di 50 km di distanza c’è la splendida Orvieto. Questo caraterisico borgo medievale sorge probabilmente su luoghi già abitai da Etruschi e Romani. Conserva ancora buona parte delle mura del 1300, la Rocca e il vicolo più streto d’Italia: vicolo Baciadonne, tra via S. Maria Maddalena e via S. Egidio. Il Duomo dedicato ai Sani Gervasio e Protasio si trova al centro della citadina, all’angolo tra piazza Plebiscito e piazza Gramsci, proprio di fronte al Palazzo della Corgna, sede della Biblioteca comunale e accanto alla Torre civica del XII secolo. Anche il Duomo risale al XII secolo, è stato modificato nel XVI e XVII secolo, ma l’abside e il campanile romanico-goico conservano lo sile più anico. All’interno si possono ammirare due opere del famoso pitore Pietro Vannucci, un vero pievese, anche se è famoso come il Perugino: Il Batesimo di Cristo e Madonna in Gloria e Sani. Nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, in Corso Vannucci. Vicino al Duomo si trova anche la Torre civica, alta 38 metri e costruita nel XI secolo. Come raggiungere Cità della Pieve: In Auto: Da Nord si percorre l’Autostrada A1 fino all’uscita di Chiusi-Chianciano Terme; si prosegue sulle Statali n° 478, n° 146 e n° 71 Da Sud si percorre l’autostrada A3 fino a Caserta poi si prosegue sulla A30 fino a Roma e si prende la A1 Firenze-Roma, uscita Fabro, si prosegue sulla Statale n°71 In Treno: Si può raggiungere sia la stazione di Perugia, sia quella di Chiusi - Chianciano Terme e poi si prende l’autobus APM direto a Cità della Pieve o il taxi. In Aereo: Aeroporto di S. Egidio, Perugia, Aeroporto di Roma, Firenze o Pisa.

Cità della Pieve - la mia cità

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Il comune si occupa sopratuto di: • amministrazione e uso dei beni del Comune • organizzazione dei mercai • disciplina del traffico • gesione e controllo delle acque e degli acquedoi • raccolta e smalimento dei rifiui • pubbliche affissioni • polizia mortuaria e organizzazione dei cimiteri • farmacie comunali • igiene del suolo, delle abitazioni, delle scuole, delle piscine e dei gabinei pubblici • igiene degli alimeni e delle bevande • promuovere aività culturali, arisiche e sporive • assicurare il dirito allo studio (mense, traspori scolasici, corsi d’istruzione per aduli) • isituire asili nido ed altri isitui d’istruzione • organizzare corsi di formazione professionale su delega delle Regioni Gli uffici del comune sono divisi per competenza specifica: Area Amministraiva e di Promozione Economica Culturale e Turisica, Area Urbanisica, Area Lavori Pubblici, Area Socio Assistenziale, Area Polizia Municipale Responsabile Gli orari di apertura degli uffici li trovi: nel giornale comunale “Il Comune” che viene spedito gratuitamente a tui i citadini resideni a Cità della Pieve oppure sul sito: www.citàdellapieve.org Aiuto citadini stranieri - resideni e non Sportello Arcobaleno

Sportello Arcobaleno Lo Sportello del comune di Cità della Pieve offre un servizio di informazione, mediazione e supporto per stranieri. È possibile ricevere aiuto nella compilazione di documeni per il rinnovo del permesso di soggiorno, per la richiesta della carta di soggiorno e del ricongiungimento familiare. In più si può ricevere informazioni sulle leggi riguardani l’immigrazione e si possono otenere indicazioni per la ricerca del lavoro e su corsi di formazione e lingua italiana. Gli operatori i aiutano anche quando devi parlare con il Comune, i servizi, gli eni pubblici, questura, prefetura ecc. Il servizio è gratuito. È aperto Venerdì dalle ore 9 alle ore 12 Palazzo Orca (ulimo piano sopra l’ufficio postale) Tel. 321/07681394 oppure 0578/208943. 16

Il nostro Comune


Il nostro Comune

Il Comune è l’enità amministraiva locale che regolamenta la vita sociale e pubblica dei suoi abitani. In Italia ogni Comune ha un Sindaco, una Giunta comunale e un Consiglio comunale. Il Sindaco è il capo dell’Amministrazione comunale. Viene eleto diretamente dai citadini ogni cinque anni. La stessa persona può mantenere la carica di sindaco al massimo per due legislature consecuive (non più di 10 anni). Coordina l’aività del consiglio e della giunta comunale. Il Vicesindaco - sosituisce il Sindaco in caso di rimozione, decadenza, assenza o di impedimento temporaneo. La Giunta comunale - collabora con il sindaco nel governo del Comune in tute le aività che non sono di competenza del consiglio comunale, del sindaco, del segretario o dei funzionari dirigeni. La giunta ha il compito di proporre iniziaive e aività al consiglio comunale e di confrontarsi con questo. È composta dagli assessori: Assessore al bilancio e patrimonio, Assessore allo sviluppo economico e turismo, Assessore all’urbanisica, Assessore ai lavori pubblici ed l’Assessore alla cultura, formazione e scuola. Il Consiglio comunale è l’organo di indirizzo e di controllo poliico - amministraivo, ovvero stabilisce norme e si occupa della programmazione e della pianificazione territoriale da un punto di vista isituzionale e finanziario. Svolge anche una funzione di controllo sull’operato dell’amministrazione comunale. Il Segretario comunale affianca il sindaco nello svolgimento delle sue funzioni ed è diretamente dipendente da lui. Il nostro Comune

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Di paricolar interesse è Ufficio servizio sociale. Tel. 0578/291219 I Citadini che si trovano in grave difficoltà economica e sociale possono richiedere assistenza al comune. Tui i genitori con almeno 3 figli minori ed in possesso dei requisii previsi possono richiedere assegni per il nucleo familiare e di maternità. Qui si può anche richiedere assistenza domiciliare e contribui per la cura dei pareni anziani. (Vedi anche Centro di salute). Ufficio anagrafe Si trova nel Palazzo Orca, Via Vitorio Veneto. Tel. 0578/291234 Il Centro di salute Via Beato Giacomo Vila, (vedi pagina 19) Oltre alla consulenza dei medici e analisi si può richiedere assistenza domiciliare per anziani, disabili e minori. Tel. 0578/290829 Centro sociale anziani Palazzo Baglioni, Via Garibaldi 9. Tel. 0578/298352 Centro aggregazione giovanile Ludoteca Palazzo Orca, Via Veneto. Tel. 0578/291218 Giudice di pace Via Vitorio Veneto 6, Tel. 0578/299574 Centro per l’impiego Via Vitorio Veneto, 2. Tel. 0578/298029 Apertura: lunedì ore 8,30-12 e 15.30-17, giovedì 8.30-12 Mercai e fiere Il mercato seimanale si svolge il sabato Il mercato annuale si svolge dal sabato al lunedì di Pasqua Informazione turisiche Tel. 0578/299375 oppure 0578/298031

Tute le informazioni uili si trovano sul sito: www.comune.citadellapieve.org

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Il nostro Comune


Numeri uili d’emergenza e pubblica uilità

Carabinieri 112 Polizia pronto intervento 113 Vigili del fuoco 115 Soccorso stradale 116

Guardia di finanza 117 Servizio ambulanza 118 Corpo forestale 1515 Telefono azzurro 19696 A Cità della Pieve Carabinieri Caserma 0578/299587, 290827, 298016 Polizia municipale 0578/291235 Guardia medica 0578 290850 Ospedale centralino 0578/290111 Energia Gas servizio clieni Tel.075/951482, Numero verde 800900700 Gas servizio guasi Tel.075/8944228, Numero verde 800900999 ENEL servizio clieni Numero verde 800900800 ENEL servizio guasi Numero verde 803500 Acqua Ufficio lavori pubblici 0578/291221 Umbra acque servizio guasi Numero verde 800250445 Umbra acque 9 Ufficio al pubblico Via Garibaldi 104. Tel. 0578/29928 Il Comune Il Comune di Cità della Pieve si trova in Piazza XIX Giugno Centralino Tel. 0578/291111 Segretaria sindaco Tel. 0578/291226 Segretario comunale Tel. 0578/299999 Numeri di emergenza e di pubblica uilità

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La Tessera Sanitaria La tessera Sanitaria è il documento che viene rilasciato dalla ASL per dimostrare l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale. I documeni da presentare per ricevere la Tessera Sanitaria sono: • • •

Copia del permesso di soggiorno Copia del codice fiscale Il cerificato di residenza o l’autocerificazione

Iscrizione al servizio sanitario nazionale L’iscrizione può essere obbligatoria o facoltaiva L’ iscrizione è obbligatoria per gli stranieri itolari del permesso di soggiorno per uno dei segueni moivi: • • • • • • •

Lavoro subordinato Lavoro autonomo Moivi familiari Asilo poliico Moivi umanitari Per atesa adozione o affidamento Per ateso acquisto della citadinanza

Anche i familiari a carico del richiedente hanno dirito all’assistenza sanitaria. L’iscrizione è facoltaiva per i segueni soggei: • • •

I dirigeni di una società avente sedi in Italia I dipendeni di una società avente sedi principali all’estero I giornalisi tenui a pagare le imposte qui in Italia

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L’ospedale


L’ospedale

Tui i citadini stranieri resideni in Italia con regolare permesso di soggiorno hanno dirito all’assistenza sanitaria fornita dal Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.). Lo Stato italiano garanisce lo stesso tratamento e parità di dirii rispeto ai citadini italiani. ASL, Azienda Sanitaria Locale Il Servizio Sanitario Nazionale è organizzato in unità più piccole: le ASL. Le Aziende Sanitarie Locali sono il punto di riferimento direto per ogni utente. Per iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale il citadino straniero deve rivolgersi alla ASL della zona in cui abita, qui può: • • • • •

Chiedere informazioni Scegliere il medico di famiglia e il pediatra; Otenere cerificai medici e richieste per esami e visite specialisiche; Richiedere l’assistenza a domicilio; Eseguire vaccinazioni obbligatorie;

L’ospedale

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A Cità della Pieve l’ospedale si trova in via Beato Giacomo Villa, 1. Qui è possibile trovare: Il Pronto Soccorso dove andare per emergenze, incideni e malesseri improvvisi. Lo Sportello Informazioni dove è possibile richiedere informazioni su iscrizioni al SSN, sulla tessera sanitaria, sul medico di base, sui servizi offeri dall’ospedale ed in generale su qualunque cosa riguardante la salute. Lo Sportello del CUP (centro unificato prenotazioni) dove è possibile prenotare le visite specialisiche.

Contai: USL n2 Ospedale civico Beato Giacomo Villa Via Beato Giacomo Villa, 1 06062 Cità della Pieve (PG)

Numeri telefonici: Centralino 0578/290111 CUP 0578/290868 Pronto Soccorso 0578/290242

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L’ospedale


La Farmacia

La Farmacia è il negozio dove si comprano le medicine e tui quei prodoi che hanno a che vedere con la salute e con la cura del proprio corpo. Contai: Farmacia Comunale: Via Garibaldi 87 Telefono: 0578/298046

Farmacia Biancalana Mirella Via Laiolo, 48 LocalitĂ : Moiano Telefono: 0578/294031

La farmacia

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Schema del sistema scolasico italiano L’Asilo nido accoglie i bambini dal primo anno di vita, fino ai tre anni. La scuola non è obbligatoria La Scuola dell’infanzia (Scuola materna) accoglie i bambini dai tre ai cinque anni e non è obbligatoria. La Scuola di base comprende la scuola elementare e la scuola media inferiore. Accoglie i bambini dai 6 ai 10 anni e comprende 5 classi. La Scuola secondaria dura 5 anni ed accoglie alunni dai 14 ai 18 anni. È divisa in un biennio obbligatorio ed un triennio facoltaivo Esistono gli indirizzi segueni: Liceo scienifico, Liceo classico, Liceo pedagogico, Liceo arisico, Isitui tecnici, Isitui tecnici femminili, Isitui professionali Ogni ciclo scolasico termina con un’esame di stato conclusivo. A Cità della Pieve ci sono le segueni scuole: Scuole statali: Scuola materna, elementare e media “Pietro Vannucci” Piazza Marconi, Tel. 0578 298018 Con sezioni distaccate a Moiano, Po’ Bandino e Ponicelli Scuole superiori: Liceo Scienifico Italo Calvino Via Marconi. Tel. 0578/297054 Isituto professionale per i servizi commerciali (I.P.C.C.) Via Santa Maria Maddalena, 34. Tel. 0578/298068 Scuola privata: Scuola materna “Isituto Foschini” Corso Vannucci, 42. Tel. 0578/298045 24

La scuola


La Scuola

La Cosituzione italiana dice che tui i giovani citadini in età compresa tra i 6 e 15 anni hanno il dirito e il dovere di frequentare la scuola. La scuola ha il compito di formare i citadini, di trasmetere ai giovani i valori sociali fondamentali e di preparare gli individui alla vita e ad entrare nel mondo del lavoro. La scuola deve rispetare l'educazione imparita dai genitori, che hanno il dirito di decidere sulla religione e sulle opinioni poliiche da imparire ai propri figli. Nella scuola italiana tui i bambini vengono inserii in classi comuni, corrispondeni alla loro età, senza differenze di sesso e senza discriminazioni nei confroni della disabilità. Per iscrivere il bambino a scuola, occorre un cerificato di nascita, il nome dei genitori o di chi ne fa le veci, ma non è richiesto il permesso di soggiorno dei genitori. Inoltre occorre un cerificato di vaccinazione, da richiedere all'Unità Sanitaria locale. L'iscrizione alle scuole statali è gratuita e si fa una sola volta per ogni ordine di scuola, cioè non è necessario ripeterla negli anni successivi di quel determinato ordine. Le domande di iscrizione vanno presentate entro la fine di gennaio per l'anno scolasico che inizierà a setembre, ma anche quando le lezioni sono già cominciate è possibile iscrivere i ragazzi a scuola, per non far perdere loro troppe lezioni. Nella scuola italiana l'insegnamento della religione catolica è facoltaivo e, su richiesta dei genitori, gli alunni possono scegliere un'aività alternaiva oppure non frequentare la lezione.

La scuola

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La Chiesa Catolica La chiesa catolica si considera l’erede direta della Chiesa isituita da Gesù Cristo. Il documento su cui si basa tale eredità è la Bibbia, il libro più importante per tui i credeni crisiani. La Chiesa si chiama Catolica, perché è universale e vale per tuto il mondo, apostolica perchè Gesù stesso ha designato l’apostolo Pietro come capo della Chiesa e i vescovi devono essere in comunione con lui, come successori degli apostoli. Come ulimo si chiama Chiesa romana perché il vescovo di Roma, Pietro, e poi il Papa, suo successore, è il suo fondamentale punto di riferimento terreno. Appartengono a questa Chiesa tute le persone credeni che ricevono il Batesimo, il primo dei Sacrameni. Gli altri sacrameni sono: Penitenza o Confessione, Eucarisia, Confermazione o Cresima, Matrimonio, Ordine Sacro ed Unzione degli infermi, ovvero il sacramento amministrato per dare conforto spirituale ai malai.

La strutura organizzaiva della chiesa catolica Il Papa ha la massima autorità ed è Vescovo di Roma, successore dell’apostolo Pietro, fondatore della Chiesa. Il centro religioso si trova nel Vaicano a Roma, dove il Papa risiede, si trata di uno stato senza potere poliico ma con una grande autorità spirituale in tuto il mondo. I Cardinali sono vescovi che collaborano diretamente con il Papa e, alla sua morte, si riuniscono nel Conclave per eleggere il nuovo Papa. I Vescovi, successori degli Apostoli, sono a capo delle Diocesi, unioni di diverse parrocchie su un territorio più o meno ampio.

La Parrocchia È una chiesa affidata dal Vescovo ad un sacerdote, il parroco, che ha il compito di amministrare i sacrameni e gesire la vita religiosa di una comunità. Il Parroco, a seconda della grandezza della sua parrocchia, può essere aiutato da un viceparroco e da altri Sacerdoi. Nella parrocchia si svolgono i rii e le funzioni religiose: Messa, Batesimi, Comunioni, Cresime, Matrimoni, Funerali e Ordinazioni di nuovi sacerdoi. La celebrazione Eucarisica o Santa Messa è la rievocazione dell’Ulima Cena di Gesù con gli Apostoli. Gesù isituisce questo sacramento per dare nuovo significato alla Pasqua, che per i catolici è la Resurrezione di Gesù. Il sacerdote durante la Messa offre il pane e il vino, simbolo del corpo e del sangue di Gesù Cristo e del suo sacrificio sulla Croce.

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La vita religiosa


La vita religiosa

In Italia il panorama religioso è essenzialmente crisiano. La Chiesa catolica rimane la comunità più importante e numerosa. Secondo una sima della Caritas, effetuata nel 2008, quasi il 98 % degli italiani è batezzato secondo il rito della Chiesa Catolica. Con 51 milioni i crisiani catolici rappresentano la religione di maggioranza, altre due milioni seguono un‘ altra religione crisiana: protestani, ortodossi, tesimoni di Geova e mormoni. Secondo un‘altra ricerca, effetuata da Eurobarometro nel 2005, il 74% dei citadini italiani crede che ci sia un Dio, il 16% crede che ci sia qualche ipo di spirito o forza vitale e il 6% non crede che ci sia alcun ipo di spirito, Dio o forza vitale. Come in moli paesi occidentali, il processo di secolarizzazione è crescente, atualmente vivono quatro milioni di persone non religiose. Sul territorio italiano sono preseni altre comunità di fede, crisiane e non. Le più importani sono: Buddhidsi circa 200.000, Ebrei 45 000 Induisi 109 000, Musulmani 1,3 milioni, Pagani 15 000, Sikh circa 70 000.

La parrocchia di Cità della Pieve è situata nella Catedrale di Sani Gervasio e Protasio dove si celebra la Messa ogni maina e la domenica alle 10:30. La Messa si celebra anche alla Casa di Riposo, all’ospedale presso il monastero delle clarisse (Santa Lucia) e nel santuario della Madonna di Faima. Oltre alla Chiesa Catolica a Cità della Pieve si trova per esempio la comunità della Chiesa anglicana ed anche una grande comunità musulmana ed una buddhista. La vita religiosa

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La Biblioteca Pubblica Il compito di una biblioteca pubblica è quello di conservare i libri e permetere a tui i citadini di usufruire di questo patrimonio. I libri infai ci aiutano ad essere informai e a conoscere pensieri e culture diverse da noi. Garaniscono, dunque una educazione permanente a tui coloro che lo desiderano. Il bibliotecario o la bibliotecaria è la persona che lavora in biblioteca e aiuta i letori a scegliere i libri e fornisce tui gli strumeni per usufruire del servizio gratuito. In biblioteca puoi trovare romanzi, libri scolasici, libri che tratano argomeni tecnici e specialisici, ma puoi anche leggere giornali e riviste e informari su ciò che succede nel mondo. Nelle biblioteche più innovaive puoi anche ascoltare musica, vedere film, puoi collegari a internet, guardare fotografie e persino trovare giochi per i tuoi bambini. Tuto il materiale che una biblioteca possiede può essere consultato diretamente in sede oppure può essere preso in presito per un periodo di tempo, di solito vanno resituii entro un mese. I libri e gli altri materiali vengono dai in presito gratuitamente, ma non sono un regalo e quindi vanno mantenui in perfete condizioni e resituii in tempo. Una biblioteca pubblica offre anche altri importanissimi servizi: l’organizzazione di conferenze, seminari, mostre d’arte, aività ludiche per i bambini, momeni di incontro e di aggregazione in collaborazione con altre isituzioni e associazioni culturali. Dal 1986 la biblioteca comunale di cità della Pieve si trova al pian terreno del Palazzo della Corgna, uno degli edifici rinascimentali più belli di Cità della Pieve. Atualmente il patrimonio librario complessivo è di circa 27 000 volumi, tra cui alcuni preziosi manoscrii, incunaboli e cinquecenine. Gli uteni possono consultare valide enciclopedie, come ad esempio la famosa Enciclopedia Italiana Treccani. Si possono leggere 4 quoidiani e numerose riviste. La biblioteca possiede anche tute le Leggi d’Italia e il Bolleino Ufficiale della Regione. Questo strumento d’informazione è molto uile per tui coloro in cerca di lavoro, perchè ogni seimana vengono pubblicai i concorsi pubblici che si terranno nella Regione Umbria.

La Biblioteca è aperta tui i giorni dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30 tranne il lunedì maina, il sabato pomeriggio e la domenica. Contai: Tel. 0578/299409 biblioteca@citadellapieve.org www.citadellapieve.org/biblioteca.html

28 La biblioteca pubblica


Piazza, bar e passeggiata

Il Bar in Italia è un locale che ha in comune con il bar americano solo il nome: i bar italiani sono luoghi pubblici, aperi sulle strade e sulle piazze, sono numerosissimi e frequentai durante l‘intero arco della giornata. I bar che hanno tavolini e camerieri che servono “a tavola” sono chiamai propriamente caffè e di solito sono più elegani dei semplici bar. Inoltre la consumazione al tavolo è più costosa di quella al bancone. Moli bar aprono presto alla maina (alle sei) perchè tani italiani preferiscono fare colazione lì prima di andare al lavoro. Spesso i bar chiudono non prima di mezzanote. Al Bar gli italiani fanno colazione, prendono il caffè a metà maina, mangiano un panino a pranzo, prendono il caffè durante il pomeriggio, fanno l’aperiivo prima di cena e dopo cena, in paricolare d’estate mangiano un gelato. Insomma il bar, in paricolare in un piccolo centro come Cità della Pieve,in cui i centri di aggregazione sono pochi, diventa il punto d‘incontro più importante: al bar si legge il giornale, si gioca a carte, si fanno quatro chiacchiere con gli amici, si svolgono incontri d‘affari, si guarda la parita. Se prendi la bella abitudine italiana di andare al bar almeno una volta al giorno, di passare per la piazza principale oppure di fare una passeggiata lungo i viali del centro storico, incontrerai tanta gente, farai amicizia, troverai sempre qualcuno con cui scambiare esperienze, prenderai informazioni e riceverai i consigli giusi. Anche nella nostra cità si trovano tanissimi bar ed ognuno di noi ha il suo bar per incontrarsi con gli amici. Quale è il tuo bar preferito? _____________________________________________________________________ Piazza, bar e passeggiata 29


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Le associazioni di volontariato


Le associazioni di volontariato

A Cità della Pieve sono aive oltre 30 associazioni con più di 1000 persone impegnate. Le associazioni del cosiddeto “terzo setore” e del “non profit” sono un collante sociale molto importante, fondamentale per la nostra società, specialmente in un momento di crisi economica. Grazie a questo tessuto è possibile offrire assistenza e sostegno ad anziani, disabili, minori, persone in condizioni di disagio, svolgere aività culturali oppure dedicarsi alla tutela della natura e degli animali. Questa cultura della solidarietà, nel senso di partecipazione e di impegno aivo nel sociale, nasce dalla spontanea volontà dei citadini di fronte a problemi non risoli (o non affrontai) dallo Stato e dal mercato. Il volontariato si inserisce insieme ad altre organizzazioni del terzo setore che non rispondono alle logiche del profito o del dirito pubblico. Il volontariato può essere prestato individualmente in modo più o meno episodico, o all'interno di una organizzazione struturata che può garanire la formazione dei volontari, il loro coordinamento, la coninuità dei servizi.

Le associazioni di volontariato

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In seguito un elenco delle associazioni più conosciute preseni nel territorio del Comune di Cità della Pieve: ● Accademia Pietro Vannucci, Organizza eveni culturali durante l’arco dell’anno. ● Arci, Via Ripavecchia, 19 Organizza rassegne cinematografiche ed escursioni naturalisiche durante tuto l’anno. Tel. 0578/299677 ● Avis, Piazza Gramsci. Risponde alla crescente domanda di sangue, grazie a donatori proni e controllai nella ipologia del sangue e nello stato di salute. Tel. 0578/298414 ● Caritas, Largo della Vitoria. Promuove la tesimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giusizia sociale e della pace, con paricolare atenzione agli ulimi e con prevalente funzione pedagogica. Tel. 0578/298078 ● Centro sociale anziani, Via Garibaldi, 9 Palazzo Baglioni. Organizza aività arisiche, culturali e ricreaive per anziani come pacchei vacanze, iinerari e visite guidate e servizi di trasporto per visite mediche e altre desinazioni di servizio. Tel. 0578/298352 ● Club alcolisi Acat, offre assistenza e autoaiuto per tui coloro che hanno problemi con l’alcol ● Comitato amici del gemellaggio, promuove scambi culturali con le cità gemellate atraverso eveni culturali e ricreaivi. Organizza diversi stage per i giovani e partecipa ogni anno ai mercai ipici delle cità gemellate di Denzlingen (Germania) e di Saint Cyr Sur Mer (Francia) ● Great horse spirit, offre un bellissimo programma per bambini e aduli che amano il contato con i cavalli e la natura. Specializzato nel ambito della ippoterapia, riabilitazione equestre ma anche equitazione classica e ari circense. Cell. 328/73 85 787 ● Il Portale, Via Roma, 14. Organizza convegni, eveni culturali nel ambito della psicosintesi. Tel. 0578/298116 ● La Rosa, Via Garibaldi, 9 (Palazzo Baglioni). La Rosa è diventata ormai un punto di riferimento importante per tante donne di tute le fasce d’età e provenienza, contribuendo alla creazione di una rete sociale muliculturale. Le socie organizzano vari incontri seimanali per discutere su interessani problemaiche “al femminile” e promuovono diverse aività di caratere culturale, sociale e ricreaivo. Tel. 0578/299175

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Le associazioni di volontariato


● Libera Università, Piazza Gramsci (Palazzo della Corgna). Organizza un vasto programma formaivo e ricreaivo per tui citadini iscrii sia atraverso corsi serali che gite ed escursioni. Tel. 0578/299409 ● Motoriamente, lavora nel setore della salute, iniziaive sporive Via Fiordalisi, 36. Tel. 0578/299374 ● Musa - realizza spetacoli teatrali ● Orizzonte, Via Garibaldi 25. www.orizzonte.info. Promuove la lingua e la cultura Italiana, in un'oica di confronto e scambio con altre culture. Insieme ad altre Associazioni è promotore ed organizzatore di manifestazioni culturali come ad esempio la “Festa del Mondo”. Ai citadini stranieri di Cità della Pieve offre dei corsi di lingua integraivi. Tel. 0578/336188 ● Il Riccio, Via Marconi. Il gruppo giovani ecologisi si dedica alla tutela dell’ambiente, della conoscenza della flora e fauna, organizza escursioni per giovani. Tel. 0578/298610 ● Il Terziere Castello, il Terziere Casalino e il Terziere Borgo dentro, organizzano feste tradizionali nella cità, sopratuto la festa del Palio, gesiscono le taverne dei terzieri e promuovono altre aività durante l’arco dell’anno. ● Polifonica Pievese, Via Garibaldi 9, Palazzo Baglioni. Il coro di Cità della Pieve ogni anno presenta il suo lavoro in conceri. Tel. 075/5733368 ● Polisporiva Il Perugino, Via Veneto. Organizza aività ricreaive e sporive. Tel. 0578/298338 ● Unitalsi, Via Po’ di Mezzo. Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalai a Lourdes e Santuari Internazionali. Tel 0578/299619 ● Unità Volontaria di Protezione Civile, Via Vitorio Veneto, 4 (Palazzo Orca). Le aività di protezione civile sono: previsione, prevenzione, soccorso, superamento dell'emergenza. Vengono organizzai programmi di aività, corsi ed esercitazioni. Tel. 393/56680

Per ulteriori informazioni rivolgersi al Comune di Cità della Pieve. Oppure al: CESVOL, Centro servizi per il volontariato, Perugia, Casiglione del Lago, tel. 075/951217

Le associazioni di volontariato

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Il Palio dei Terzieri

Ogni anno in agosto nel corso dei dieci giorni si svolge a Città della Pieve la manifestazione del Palio dei Terzieri preceduta dal un bellissimo corteo storico composto da circa settecento figuranti, che rappresentano le autorità civili, religiose e militari, oltre a dame, notabili, cavalieri, saltimbanchi, giocolieri, mangiafuoco, musici e carri allegorici e da una serie di rievocazioni e spettacoli teatrali e musicali ispirati al Rinascimento. Il Palio dei Terzieri è un evento storico di origini medievali ed intende rievocare l’epoca più illustre della città. Nasce verso la fine del Medioevo come “Caccia al toro”, vale a dire una sorta di corrida simbolica con l’uso di lance. I tre terzieri in cui Città della Pieve è suddivisa, corrispondevano alle classi sociali che vi prevalevano: Nel terziere Castello abitavano i cavalieri, ovvero la “testa” Nel terziere Borgo Dentro risiedeva la borghesia, ovvero la “pancia” Nel terziere Casalino vivevano gli artigiani ed i contadini (il popolo), ovvero la “coda” Dopo il corteo storico i terzieri si sfidano nel tiro con l’arco; i bersagli sono costituiti da tre sagome a forma di toro, una per terziere; gareggiano tre arcieri alla volta ed ognuno deve colpire con tre frecce il proprio bersaglio. Al vincitore spetta il diritto di conservare il cosiddetto “Palio”, uno stendardo, per un anno. Durante il Palio, nel centro storico vengono ricostruite botteghe del ‘300 gestite dai cittadini, dove ogni sera si possono assaggiare e gustare i piatti tipici della tradizione culinaria pievese e tutta la città rimane sveglia fino a tardi. 34

Il Palio dei Terzieri


Eveni e fesività

Nel Comune di Cità della Pieve si svolgono bellissime manifestazioni e celebrazioni di vario ipo che caraterizzano ed esaltano la ricca tradizione, la storia e gli usi di questo anico territorio. Numerose sono le sagre e feste tradizionali che si svolgono ogni anno, in più tani conceri e spetacoli teatrali. Qui saranno elencai soltanto i più conosciui: Marzo-aprile - I Quadri viveni Per celebrare la Pasqua, ogni anno il terziere Borgo dentro organizza nella suggesiva cornice dei soterranei di Palazzo Orca, “i Quadri viveni”. Si trata di una ricostruzione fedele di alcune scene o episodi salieni trai dai vangeli a cui prendono parte gli stessi citadini pievesi, che per l’occasione vestono leteralmente i panni di alcuni storici personaggi biblici ed evangelici. Giugno - L’infiorata Nel mese di giugno ed in paricolare per la ricorrenza del giorno di San Luigi, il terziere Casalino organizza per tuta la via principale di Cità della Pieve, Corso Vannucci, una bellissima Infiorata. Si trata di un vero e proprio tappeto di fiori colorai e profumai che ricoprono e decorano alcuni disegni precedentemente tracciai sulla strada ispirai ogni anno ad un diverso tema, dalla leteratura, alla storia, alla pitura.

Eveni e fesività

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Luglio - Trasimeno Blues Nel mese di luglio, all’interno della grande manifestazione musicale di Trasimeno Blues, che coinvolge tui i paesi del comprensorio del Lago Trasimeno, anche Cità della Pieve dedica un’intera giornata alla musica blues, ospitando conceri dal vivo, mostre e mercaini nelle vie del paese. Agosto - Palio dei Terzieri La manifestazione sicuramente più rilevante si svolge ogni anno nel periodo esivo, precisamente nel mese di Agosto e si trata del famoso Palio dei Terzieri. Dodici giorni ricchi di cultura e spetacoli rievocaivi del periodo rinascimentale. Setembre - La festa del mondo Nel primo fine seimana di setembre si svolge la rassegna interculturale “La festa del mondo” che culmina in una grande festa in piazza con una cena “Gusi, colori e suoni dal mondo con degustazioni di piai ipici”. La festa viene promossa dall’ assessorato alle poliiche sociali del Comune in collaborazione con le associazioni “Orizzonte”, La Rosa”, “Arci” e il “Terziere Castello”. Premio nazionale di poesia Pablo Neruda Verso la fine di setembre, il comune di Cità della Pieve, in collaborazione con il centro culturale “Pablo Neruda”, organizza un’importante manifestazione leteraria: il Premio Nazionale di Poesia dedicato al famoso poeta perugino Sandro Penna. Per l’occasione scritori, giornalisi e criici danno luogo ad interessani dibaii leterari. Fa parte della manifestazione anche un concorso di poesia aperto al pubblico che ogni anno ruota intorno ad un tema diverso, precedentemente scelto, che culmina con la premiazione del vincitore da parte di una commissione di esperi di poesia e di leteratura. Otobre - Melos, canto sulle ali del verso Nel mese di otobre segue un altro piacevole evento sempre organizzato dal Comune, che riguarda la musica: Melos, canto sulle ali del verso, in cui vengono invitai ospii musicali di fama nazionale ed internazionale che si esibiscono in un concerto dal vivo, nella splendida cornice del teatro comunale degli Avvalorani di Cità della Pieve. Dicembre - Il presepe monumentale In occasione delle fesività natalizie, nel mese di dicembre si svolgono varie manifestazioni. L’oto dicembre, l’Associazione Culturale “La Rosa” organizza la sagra del dolce internazionale. Nello stesso giorno il Terziere Castello apre nei soterranei di Palazzo Corgna il famoso “Presepe monumentale” che si può visitare fino al giorno dell’Epifania.

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Eveni e fesività


Spetacoli teatrali Sempre nel bellissimo Teatro degli Avvalorani di Cità della Pieve, ogni anno dall’autunno alla primavera si svolge l’importante rassegna teatrale con spetacoli di vario genere dal comico al drammaico. Le sagre Tante feste tradizionali si basano sul principio della sagra. Le sagre erano innanzituto dei momeni di comunione tra gli uomini e il sacro. Le feste popolari dell'anichità venivano celebrate davani ai templi o, in epoca crisiana, alle chiese. I vari momeni dell’anno (l'inverno, la primavera, la mieitura, la vendemmia) venivano celebrai con feste religiose, in paricolare, per ringraziare la divinità o per propiziarsi la bella stagione. Durante queste feste nell’anichità venivano spesso effetuai sacrifici di animali, oppure offerte di prodoi della terra, che venivano poi consumai dalla comunità intera. Questo rito simbolico originario rimane come traccia anche oggi nelle diverse sagre gastronomiche che ruotano atorno ad un piato tradizionale regionale o locale.

Eveni e fesività

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Le feste civili e della tradizione catolica in Italia 1 gennaio

Capodanno. L’arrivo dell’anno nuovo inizia la sera del 31 dicembre con una grande cena. Da noi in Umbria la cena si conclude verso mezzanote con un piato di lenicchie con le coiche che porta for tuna per l’anno nuovo.

6 gennaio

Epifania.Secondo la tradizione catolica si ricorda la visita dei Magi a Gesù Bambino. In Italia c’è la tradizione della Befana, una vecchia donna, che porta regali ai bambini.

Marzo/aprile

Pasqua. La prima domenica dopo il plenilunio di primavera. I crisiani festeggiano la Resurrezione di Gesù Cristo. Si regalano uova di cioccolato e dolci a forma di colomba. Da noi in Umbria si mangia la torta di pasqua, insieme con il capocollo e con un bicchiere di vino nuovo. Pasqueta o lunedì dell’Angelo. Il giorno dopo Pasqua. Gli italiani fanno festa con scampagnate e picnic.

25 aprile

Anniversario della liberazione dall’occupazione nazista e della fine del regime fascista in Italia avvenute nel 1945.

1 maggio

Festa internazionale dei lavoratori. Si celebra la affermazione del dirito al lavoro per tui, in condizioni di sicurezza e giusta retribuzione.

2 giungo

Festa della Repubblica Italiana

15 agosto

Ferragosto. Una giornata di vacanza dedicata a brevi viaggi ed escur sioni per concludere la stagione esiva. Per i crisiani la Festa dell’ Assunta celebra la salita al cielo di Maria, madre di Gesù Cristo.

1 novembre

Festa catolica di Ognissani.

2 novembre

Festa religiosa dell’Immacolata Concezione.

25 dicembre

Natale. I crisiani ricordano la nascita di Gesù Cristo. Comincia già il 24 dicembre con una messa a mezzanote. In Italia è tradizione preparare il presepio.

26 dicembre

Santo Stefano. Il santo viene considerato come primo marire della crisianità. Una giornata di festa civile.

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Le feste civili della trazione catolica italiana


Muoversi

Muoversi coi mezzi pubblici è sicuro, economico e consente di ridurre il traffico in cità. Usare i mezzi pubblici per gli spostameni piutosto che l’automobile ha due vantaggi, infai ci permete di fare la nostra parte per limitare l’inquinamento e ci consente di raggiungere facilmente il centro citadino senza problemi di parcheggio. Di solito, purtroppo, in una piccola cità come Cità della Pieve il trasporto pubblico urbano ed extraurbano è piutosto carente ed insufficiente. Per questo moivo il citadino che vuole cambiare abitudini e prendere il pullman invece di andare in macchina si trova in grande difficoltà. A Cità della Pieve esiste soltanto una linea di autobus che collega Cità della Pieve con Perugia e Chiusi. L’autobus passa soltanto qualche volta al giorno e la Domenica oppure nei periodi non scolasici la situazione peggiora ulteriormente.Così, nonostante la buona volontà di fare la propria parte per l’ambiente e per le proprie finanze, ci troviamo spesso costrei ad usare la nostra macchina o al limite a chiamare un taxi. Il biglieto dell’autobus si acquista in edicola di fronte alla piazza del monumento, oppure si può comprare diretamente sull’autobus, pagando un supplemento. Nella piazza del monumento, il capolinea degli autobus a Cità della Pieve, si trova anche la tabella con orari gli delle corse. Lungo il percorso del pullman ci sono alcune fermate a richiesta, un servizio che permete anche ad i citadini che vivono fuori dal centro, di uilizzare i mezzi pubblici per i propri spostameni. Muoversi

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Le ferrovie dello Stato (il treno) C’è un pullman che porta diretamente a Chiusi, dove si può cambiare la linea per esempio per proseguire per Chianciano Terme oppure prendere il treno per Roma, Firenze e Siena. Un altro autobus invece collega il nostro paese con il capoluogo regionale, Perugia, che arriva sia in Piazza Parigiani, dove si possono prendere pullman per altre Regioni, che alla stazione Fonivegge per gli spostameni in treno. Perugia è una cità universitaria, per questo moivo è ben collegata con altre regioni italiane. Così è vero che risulta difficile muoversi con i mezzi pubblici da Cità della Pieve ma è vero anche che basta arrivare a Chiusi oppure a Perugia e la situazione diventa più semplice e spostarsi con l’autobus o con il treno cessa di essere un’impresa itanica!

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Muoversi


Il nostro CD

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Teresa presenta la sua famiglia

Questo è mio padre Si chiama Giovanni e fa il fornaio

Questa invece è mia madre. Lei si chiama Crisina e lavora all'ufficio postale, fa la posina...

Ah dimenicavo, ho anche un fratello, si chiama Simone ed è un gran rompiscatole!

Abiiamo proprio nel centro storico, in via Garibaldi proprio vicino al comune.

I miei nonni invece vivono in campagna, abitano in una grande fatoria con tanto verde e tani animali.

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Teresa si presenta ed il nostro CD

Ciao, mi chiamo Teresa Vispa, ho 15 anni e vivo a Cità della Pieve, in provincia di Perugia. Io naturalmente vado a scuola, frequento la 2B dell'Isituto Professionale per i Servizi Turisici. Mi piace la mia scuola, le mie materie preferite sono l’inglese e il tedesco, perché in questo modo posso parlare con i turisi stranieri che vengono in vacanza nella mia cità e fare nuove amicizie. Da grande vorrei fare la guida turisica e far conoscere a tui i posi bellissimi che ci circondano. Mi piacerebbe anche diventare insegnante di italiano per gli stranieri. Magari potrei fare entrambi i lavori! Ho già cominciato a fare praica con gli studeni di Orizzonte, così posso far conoscere anche a loro la mia cità e allo stesso tempo allargare il mio punto di vista sul mondo, grazie alle interessanissime conversazioni che si fanno durante la lezione tra l’insegnante ed i suoi allievi. Nel CD, che trovate allegato al libro, vi accompagnerò insieme alla mia famiglia e ad i miei amici durante tute le lezioni. Ho fato anche i disegni e le illustrazioni, perché con le immagini accanto ai tesi si impara più velocemente e facilmente. In più ho anche inserito tani esercizi, così che possiate esercitarvi e senirvi sempre più sicuri nel parlare e comunicare in italiano. Per imparare una lingua straniera bisogna fare un bel po’ di praica! Su, Coraggio! Meiamoci al lavoro, così che presto potrai seniri veramente a casa, potrai chiacchierare con i tuoi nuovi vicini di casa e con tani nuovi amici, potrai trovare un lavoro più facilmente e raccontarci la tua storia. Forse ci vedremo qualche volta di persona nella sede di Orizzonte oppure alla festa del mondo che festeggiamo ogni anno in setembre. Sarete sempre i benvenui! 43


Dalla lezione “ho bisogno di”

Teresa: Ciao Sahid come stai, com’è andata poi in agenzia? Sei riuscito a trovare un appartamento in affito adato a te? Sahid: Ciao Teresa, si tuto bene grazie, la tua amica dell’agenzia è stata molto genile e alla fine ho deciso di prendere un piccolo appartamento in Piazza di Spagna proprio vicino alla Tratoria Serenella dove vado spesso a mangiare. Teresa: Ma è fantasico, sono proprio contenta per te! Immagino che adesso sarai molto impegnato con il trasloco, l’arredamento ed i vari lavorei in casa. Sahid: Infai ho un sacco di cose da fare non so neanche da dove cominciare! Prima di tuto devo risolvere un po’ di problemi tecnici perché la casa è molto vecchia; mi servirebbe un idraulico bravo e non molto caro, ma io non conosco nessuno qui alla Pieve. Teresa: Non c’è nessun problema, mio cugino Simone fa l’idraulico e lavora in una grande dita di idraulica a Chiusi, se per te va bene posso provare a chiamarlo e a fissare un appuntamento con lui. Sahid: Grazie Teresa, sarebbe fantasico, sei una vera amica! Teresa:Ok,potremmo fare domani al bar in piazza alle 17:00; non i preoccupare gli dirò che un sei un mio amico e che dovrà fari un tratamento speciale per il prezzo. Sahid: Allora grazie ancora Teresa e a domani. 44


Ed ora un pò di grammaica...

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I sostantivi

maschile femminile

singolare

plurale

libro

libri

casa

case

il tavolo/ i tavoli la sedia/ le sedie un giorno/ due giorni una scatola/ due scatole

Regola I nomi che finiscono in – e al singolare possono essere maschili o femminili e al plurale finiscono sempre in –i il fiume/ i fiumi la chiave/ le chiavi il cane/ i cani la madre/ le madri Alcuni nomi maschili che finiscono in – a il poeta/ i poeti; il clima/ i climi; il fantasma/ i fantasmi; il panorama/i pano rami; il poeta/i poeti; il problema /i problemi; il programma/i programmi; il sistema/ i sistemi,...

i sostanivi

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nomi che finiscono in – a sia maschili che femminili il/ la musicista; il/la pianista; il/la violinista; l’artista; l’autista; il/la collega; il/la den tista; il/la pilota; il/la turista;…

attenzione alle eccezioni: il bosco/ i boschi il chirurgo/ i chirurghi lo zio/ gli zii lo studio/ gli studi

l’amica/ le amiche la strega/ le streghe la faccia/ le facce la pioggia/ le piogge

il braccio/ le braccia il labbro/ le labbra il dito/le dita l’uovo/ le uova l’uomo/ gli uomini

Esercizio: Trasforma al plurale finestra

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finestre

gato

cane

scuola

città

amica

tavolo

amico

televisione

bicchiere

scarpa

sogno

sedia

lampada

armadio

uomo

i sostanivi

il film/ i film lo sport/ gli sport il re/ i re la crisi/ le crisi


Esercizio: Trasforma al plurale o al singolare le dita la madre gli zii lo studio lo scoglio i cani la strada il maglione

il dito

i cappotti il panorama la candela le braccia i poeti la violinista le sedie il problema

i sostanivi

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Gli aricoli: Norme generali: • L’aricolo è collegato sempre ad un sostanivo ed è sempre concordato in genere e numero con esso, cioè è sempre maschile o femminile (genere) e singolare o plurale (numero) come il sostanivo. Inoltre la scelta dell’aricolo dipende sempre dalle letere iniziali della parola che lo segue. Esempio: il pacco, l’orologio; i pacchi, gli orologi. • Ci sono due ipi di aricoli: determinaivi e indeterminaivi.

Aricoli determinaivi • Si usano con sostanivi specifici. standard

singolare

plurale

maschile

il libro

i libri

femminile

la scuola

le scuole

• Casi paricolari

davani a vocale:

singolare femminile maschile

l’amica l’amico

plurale le amiche gli amici

davani a: s+consonante z, y, ps, gn

solo maschile

singolare lo studente lo zio

plurale gli studeni gli zii

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gli aricoli


Esempi: Frasi singolari

Frasi plurali

Il libro mi piace molto. L’aereo parte alle 10:00. Lo spagnolo è una lingua molto bella. Lo yen è la moneta del Giappone. La scuola è chiusa. L’insalata è fresca. Lo zio di Nicola vive in Francia. Lo psicologo è caro.

I bigliei sono finii Gli amici di Max sono simpaici. Gli studeni sono in classe. Gli zaini sono pesani. Gli gnocchi sono fai in casa. Gli yogurt alla fruta sono buoni. Le colline umbre sono bellissime. Le isole greche sono famose.

Aricoli indeterminaivi • •

Si usano con sostanivi non specifici e introdoi per la prima volta. Non esistono aricoli determinaivi plurali, per questo si usano i pariivi: dei; degli;delle.

standard

singolare

plurale

maschile

un libro un orologio

dei libri degli orologi

femminile

una scuola una penna

delle scuole delle penne

gli aricoli

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• Casi paricolari

davani a vocale: solo femminile davani a: s+consonante z, y, ps, gn

solo maschile

singolare un’amica un’isola

plurale delle amiche delle isole

singolare plurale uno studente degli studeni uno zio degli zii

Esempi: singolare

plurale

un libro un albero una strada un’arancia uno stupido uno zaino uno yogurt uno psicologo un ospedale una porta un film

dei libri degli alberi delle strade delle arance degli stupidi degli zaini degli yogurt degli psicologi degli ospedali delle porte dei film

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gli aricoli


Gli aggeivi singolare

plurale

maschile

bello

belli

femminile

bella

belle

Alcuni aggeivi che finiscono in – e abbondante, breve, celibe, centrale, debole, difficile, divertente, dolce, elegante, facile, felice, femminile, forte, genile, giovane, grande, importante, intelligente, interessante, inuile, maschile, nazionale, normale, nubile, occidentale, orientale, orizzontale, paricolare, possibile, puntuale, semplice, singolare, triste, urgente, uile,veloce, vericale, …

Gli aggeivi possessivi io tu lui/lei noi voi loro

sing. maschile sing. femminile plur. maschile plur. femminile miei mie tuo tua tuoi tue suo sua suoi sue nostro nostra nostri nostre vostro vostra vostri vostre loro loro loro loro

gli aggeivi possessivi si riferiscono al nome che segue: la borsa di giulio il vesito di maria la casa di mia sorella

la sua borsa il suo vesito la nostra casa

gli aggeivi possessivi hanno generalmente l’aricolo: la mia casa il tuo cane il suo gato

i nostri figli le vostre tende la loro macchina

gli aggeivi

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Non si mete l’aricolo con i nomi dei membri di famiglia, senza aggeivi e non alterai: madre, padre, figlia, figlio, sorella, fratello, moglie, marito, cugina, cugino, zia, zio, nonna, nonno, nipote, cognata, cognato, nuora, genero,suocera, suocero. MA! mio padre - il mio papà, mia madre - la mia mamma, mio fratello - il mio fratello maggiore, mia sorella - la mia sorellina Nota: Con il possessivo loro l’aricolo c’è sempre. il loro padre

la loro madre

Gli aggeivi dimostraivi: singolare maschile Singolare femminile Plurale maschile Plurale femminile il, lo, l’

la, l’

I, gli

le

questo

questa

quesi

queste

Cose o persone vicine Usiamo i dimostraivi questo, questa, quesi, queste, quando paliamo di cose o persone che sono o che seniamo vicini nel tempo e nello spazio. Questo quadro è molto bello. Questa casa è comoda. Questa macchina è la mia. Quesi vesii non mi piacciono. Ho scelto queste tende, i piacciono? Per questa volta i perdono!

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gli aggeivi


Singolare singolare Singolare maschile e Plurale Plurale Plurale femminile maschile femminile femminile maschile maschile femminile io

la

l’

i

gli

le

quello

quella

quell’

quei

quegli

quelle

Cose o persone lontane Usiamo i dimostraivi, quel, quello, quella, quell’, quei, quegli, quelle, quando parliamo di qualcosa o qualcuno che sono o che seniamo lontani nel tempo e nello spazio. La mia casa è quella in fondo alla strada. Sei stato in quel bar laggiù? Quei biscoi in dispensa sono buoni? Quelle ragazze sedute sulla panchina sono le mie amiche. Quel paese sulla collina è Cità della Pieve? Ti ricordi quella volta che siamo andai a sciare? La mia macchina è parcheggiata soto a quell’albero.

gli aggeivi

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Le preposizioni In italiano esistono due ipi di preposizioni: Le preposizioni semplici sono: di; a; da; in; con; su; per; tra; fra. Ogni singola preposizione non ha un solo significato: usiamo le preposizioni sempre insieme e prima di una parola: Esempio preposizione a: a mezzanote: (indica il tempo, l’orario) a casa: (indica il luogo, lo spazio)

Esempi di vari usi delle preposizioni semplici: Usiamo di: •

per specificare: Luigi parla sempre di poliica. Ho visto un film di fantascienza al cinema. Di chi è quella macchina? dopo i verbi (finire; smetere etc.) + infinito • Ieri ho finito di lavorare alle 19:00. Vorrei smetere di fumare. • dopo i verbi di opinione (pensare; credere etc.) + infinito A: Pensi di venire con noi domani? B: Credo di no, ho troppo lavoro. Usiamo a: • con i nomi di cità e di alcune isole A Roma c’è la famosa fontana di Trevi. Vado a Cuba la seimana prossima. • per indicare l’orario Allora, ci vediamo a mezzogiorno. Il film finisce a mezzanote. • con l’espressione (fino a) per indicare la fine di un periodo di tempo Resto a Milano fino a venerdì. Paolo è in ufficio fino alle 15:00. con i verbi (andare;venire; restare; uscire) + infinito • Vado a mangiare. 56

le preposizioni


Esco a comprare il pane. Resto a casa a riposarmi. Vengo a prendere le chiavi della macchina. con i verbi (cominciare; iniziare) + infinito • Prendi l’ombrello perché inizia a piovere. È tardi, comincia a fare i compii! • per indicare una persona che è desinataria di un’azione Ho scrito una mail a mio fratello. A chi mandiamo questo documento? Usiamo da: • per indicare la provenienza con i verbi (venire, parire, arrivare) Da dove vieni? Thomas viene da New York. Questo fax arriva da Parigi. Il treno parte da Roma alle 14:30. • per indicare la casa, o il posto di lavoro di una persona Vado dal medico, alle 17:00. Devo portare la macchina dal meccanico. Sto da mia sorella al mare per una seimana. per indicare l’inizio di un periodo di tempo • Il film è iniziato da un’ora. In quel ristorante è possibile pranzare dalle 12:00 in poi. • per indicare a cosa serve qualcosa Dove sono i miei occhiali da sole? Che bello quel vesito da sera! • con alcuni verbi all’infinito Vuoi qualcosa da bere? Vorrei qualcosa da leggere. Usiamo in: • con i nomi di conineni, nazioni, regioni e per gli indirizzi Vivo in Europa, in Italia, in Umbria. Abito in Via Dante 46. • per specificare un periodo di tempo Preferisco le vacanze in estate. Gabriella si sposa in maggio. Sono nata nel 1975. per definire un periodo di tempo • Devo finire questo lavoro in due ore. le preposizioni

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per indicare i mezzi di trasporto in generale Domani pariamo per Londra in aereo. Vengo a Firenze in treno. Usiamo con: • significa insieme a persone o oggei Vado in vacanza con il mio fidanzato. • indica lo strumento per fare qualcosa Scrivo il mio libro con il computer. • indica il mezzo di trasporto specifico Vado a Roma con il treno delle 8:30. Usiamo su: • per definire lo spazio e significa “sopra” Questa casa ha una bellissima vista sul mare. Il gato dorme sul divano. Le chiavi sono su quel tavolo. • per specificare l’argomento in discussione Ieri in televisione ho visto un programma su Leonardo da Vinci. Domani c’è una conferenza interessante sull’ inquinamento. Usiamo per: • per indicare un periodo di tempo Luigi ha lavorato qui per due anni. Abiterò a Firenze per tre mesi. • per indicare la direzione e/o desinazione finale Questa è la strada per Napoli. Parto per Parigi venerdì. • per indicare il moivo, la causa di qualcosa Sono a Milano per lavoro. Usiamo Tra/Fra (sono sinonimi): • per indicare il tempo, un punto di arrivo nel futuro Mio cugino arriva tra due giorni. Sbrigai, fra cinque minui inizia il film! • per indicare la posizione “in mezzo” Bologna è tra Milano e Roma. Fra tuta questa gente, non riesco a vedere niente! Le preposizioni aricolate: sono le preposizioni semplici: di; a; da; in; su + l’aricolo determinaivo:

58

le preposizioni


La preposizione con si usa preferibilmente non unita all’aricolo determinaivo: Sono andata al cinema con il fratello di Carlo/Andiamo in pizzeria con gli amici. preposizioni:

+

il

lo

la

l’

i

gli

le

di

del

dello

della

dell’

dei

degli

delle

a

al

allo

alla

all’

ai

agli

alle

da

dal

dallo

dalla

dall’

dai

dagli

dalle

in

nel

nello

nella

nell’

nei

negli

nelle

su

sul

sullo

sulla

sull’

sui

sugli

sulle

Per usare corretamente le preposizioni aricolate è necessario: • Sapere quale preposizione semplice bisogna usare • Sapere se il nome vuole o no l’aricolo determinaivo Esempi: Il libro di Mario (preposizione semplice “di” perché Mario è un nome di persona). Il panorama di Roma è spetacolare. Il libro del professore (preposizione aricolata “del” perché professore è un nome comune). Esempi di vari usi delle preposizioni aricolate: Vado dalla sorella di Antonio perché c’è una festa. Il mare dell’Italia meridionale è paricolarmente pulito. Dalle 9:00 alle 11:00 sono a scuola. Dov’è la casa della nonna? Devo telefonare alla dotoressa Rossi. L’anno prossimo studierò negli Stai Unii. Questa cartolina viene dall’Egito. Marco, non camminare sul pavimento bagnato! C’è sempre un sacco di polvere sui libri.

le preposizioni

59


I pronomi in forma di soggeto

in forma di complemento direi

indirei

Io

mi

mi

Tu

i

i

egli

lo

gli

ella

la

le

Noi

ci

ci

Voi

vi

vi

essi (maschile)

li

gli

esse (femminile)

le ne

gli loro

I pronomi direi si metono prima del verbo (e staccai dal verbo) se il verbo è all’indicaivo, al congiunivo o al condizionale Guardo la televisione. E se guardassi la televisione? Guarderei la televisione.

La guardo. E se la guardassi? La guarderei.

dopo il verbo (e unii al verbo) se il verbo è all’infinito, all’imperaivo o al gerundio. Mi piace guardare la televisione. Guarda la televisione! Ho cenato guardando la televisione. Pronomi direi (accusaivo) Tempi semplici Compri il pane? Si, lo compro Mangi la verdura? Si, la mangio. 60

i pronomi

Mi piace guardarla. Guardala! Ho cenato guardandola.


Ti piace questo film? Non so, non lo conosco. Vedi quelle case? Si le vedo. Conosci quei ragazzi? No, non li conosco. Hai visto questo film? Si l’ho(lo ho) visto. Hai mangiato la pasta? Si, l’ho (la ho) mangiata. Hai preso le patate? No, non le ho prese. Dove hai comprato gli sivali? Li ho comprai a Perugia. Atenzione! Con mi, i, ci, vi l’accordo è facoltaivo. Lui ci ha salutai/salutato Marta i ha avvisato/avvisata? Luca mi ha invitato/invitata.

Pronomi indirei (daivo) Tempi semplici Telefoni a Marco? Si, gli telefono. Telefoni a Maria? Si, le telefono. Scrivi ai tuoi fratelli? Si, gli scrivo. Scrivi alle tue sorelle? Si, gli scrivo.

Tempi composi Hai telefonato a tuo padre? Si, gli ho telefonato. Hai telefonato a tua madre? Si, le ho telefonato. Hai telefonato ai tuoi figli? Si, gli ho telefonato. Hai telefonato alle tue figlie? Si, gli ho telefonato.

Pronomi personali combinai (indirei+direi) Mi+lo (la,li,le,ne) = me lo ¬(la,li,le,ne) i+lo (la,li,le,ne) = te lo (la,li,le,ne) gli+lo (la,li,le,ne) = glielo (la,li,le,ne) le+lo (la,li,le,ne) = glielo (la,li,le,ne) ci+lo (la,li,le,ne) = ce lo (la,li,le,ne) i pronomi

61


vi+lo (la,li,le,ne) = ve lo (la,li,le,ne) gli+lo (la,li,le,ne) = glielo (la,li,le,ne)

Esempi: Ho ďŹ nito il pane. Me lo ricompri? Ho comprato una bistecca. Te la cucino? Ti piace questa borsa? Me l’ha comprata mio marito Lascia pure qui il pacco per il dotore, glielo consegno io. Non sappiamo a che ora inizia il concerto. Ce lo sapete dire? Finisco di guardare il ďŹ lm e poi ve lo presto.

62

i pronomi


I verbi verbo essere

verbo avere

presente

presente

io sono

Io ho

tu sei

tu hai

egli è

lui/lei ha

noi siamo

noi abbiamo

voi siete

voi avete

essi sono

essi hanno

Esempi: Io sono molto stanco questa sera Sei al lavoro domani mattina? Lei è la mia amica Marina. Noi siamo umbri. Siete i nostri nuovi vicini di casa? I libri sono sulla scrivania.

Io ho sete Quanti anni hai? Oggi Federica non ha fame Abbiamo tanto lavoro da fare Avete fretta? Michele e Giuliano hanno diciotto anni

Verbi regolari verbi in are (cantare) io cant – o tu cant – i lui/lei cant – a noi cant – iamo voi cant – ate essi cant – ano

verbi in ere (credere) Iio cred – o tu cred – i lui/Lei cred – e noi cred – iamo voi cred – ete essi cred – ono

verdi in ire (senire) io sent – o lui/lei sent – e tu sent – i noi sent – iamo voi sent – ite essi sent – ono

i verbi

63


Verbi modali(o servili) e verbo sapere Rendono l’idea della possibilità, della volontà e dell’obbligo/necessità al significato del verbo (all’infinito) che precedono.Anche il verbo Sapere, quando esprime una capacità, ha valore di verbo modale. Di solito i Verbi Modali sono seguiti da un verbo all’infinito. Esempio: Stasera voglio uscire con le mie amiche. volere, potere, dovere e sapere hanno il presente irregolare.

Esempi: Voglio un po’ di caldo! Posso avere un bicchiere d’acqua, per favore? Sapete usare il computer? Dobbiamo andare a prendere Daniela a scuola

Verbi irregolari I verbi che seguono il modello della propria coniugazione sono detti verbi regolari. I verbi che cambiano, per alcuni tempi, la radice e/o la desinenza sono detti verbi irregolari volere

potere

dovere

sapere

io

voglio

posso

devo

so

tu

vuoi

puoi

devi

sai

egli/ella

vuole

può

deve

sa

noi

vogliamo

possiamo

dobbiamo

sappiamo

voi

volete

potete

dovete

sapete

essi/esse

vogliono

possono

devono

sanno

Esempi Altri verbi con presente irregolare: fare (io faccio); morire (io muoio); rimanere (io rimango); riuscire (io riesco); salire (io salgo); scegliere (io scelgo); sedere (io siedo); stare (io sto); tenere (io tengo); uscire (io esco); venire (io vengo)...

64

i verbi


Presente progressivo Si usa per indicare un’azione che avviene mentre la persona parla Esempio: Sto scrivendo al computer (in questo momento). andare

bere

dire

io

vado

bevo

dico

tu

vai

bevi

dici

egli/ella

va

beve

dice

noi

andiamo

beviamo

diciamo

voi

andate

bevete

dite

essi/esse

vanno

beveno

dicono

Il presente progressivo si forma con il presente del verbo stare e il gerundio. Il gerundio si forma dall’infinito del verbo più le terminazioni proprie della coniugazione. are-ando telefon-ando ere-endo scriv-endo ire-endo fin-endo alcuni verbi formano il gerundio dalla prima persona del verbo al presente inidcativo bevo bev-endo faccio fac-endo dico dic-endo

Verbi riflessivi Descrivono un’azione compiuta dal soggetto che si riflette (ricade) sul soggetto stesso o lo riguarda personalmente. Il soggetto e l’oggetto dell’azione (a cui si riferisce il verbo) sono la stessa persona. Esempi: Mi alzo sempre alle 7 e vado a prendere il treno. Mi pettino i capelli i verbi

65


Si coniugano con le particelle prenominali Mi pettino Ti lavi Si alza Ci vestiamo Vi preparate Si telefonano Quando c’è un verbo modale(potere, volere, dovere, sapere) o un verbo fraseologico (cominciare a, stare per, stare più gerundio, finire di) + l’infinito di un verbo riflessivo (telefonarsi), il pronome può andare prima o dopo il verbo all’infinito. Esempi: Domani mi devo alzare presto (prima del verbo all’infinito) Domani devo alzarmi presto (dopo il verbo all’infinito)

La forma impersonale Si usa per indicare azioni generali, che possono riguardare molte persone. Esempio: A Natale si mangia troppo Per fare la Forma Impersonale usiamo si + il verbo alla terza persona singolare Esempio: D’estate si esce di più che in inverno Con i verbi ESSERE e DIVENTARE usiamo gli aggettivi al plurale Esempi: Quando si è nervosi è difficile stare bene in mezzo alla gente Se si mangia troppo si diventa obesi.

Forma passiva Il soggetto della frase è il complemento oggetto della frase attiva Esempi: Marco mangia la mela (forma attiva) - la mela è mangiata da Marco (forma passiva) •

Per fare la Forma Passiva si può usare il Verbo ESSERE + il Participio Passato del verbo Esempio: L’Italia è amata da molti stranieri. 66

i verbi


si può usare il verbo Venire più il participio passato del verbo, ma solo con i tempi verbali semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice) Esempio:La carne non viene mangiata dai vegetariani.

si può usare il Si Passivante più il verbo alla terza persona singolare (quando il soggetto passivo è singolare). Esempio: Il biglietto del treno si compra alla stazione ferroviaria.

Quando il soggetto passivo è plurale la frase passiva si fa con si più il verbo alla terza persona plurale Esempio: A Natale si mangiano molti dolci. In questi casi la frase ha un significato generale, che può riguardare più persone. •

si può usare il verbo Andare più il participio passato del verbo, quando si vuole esprimere un dovere o una necessità. Può essere usato solo con i tempi semplici. Esempio: Questo film va visto, perchè è veramente un capolavoro

La forma impersonale dei verbi riflessivi si forma con Ci + si + il verbo alla terza persona singolare Esempi: Sposarsi ci si sposa - Amarsi ci si ama

i verbi

67


Passato prossimo Si forma con il presente indicativo di Essere e Avere + il participio passato del verbo da coniugare. Esempi: Io ho cantato - Io sono nato in Italia essere

avere

io sono stato tu sei stato egli/ella è stato noi siamo stai voi siete stai essi/esse sono stai

io ho avuto tu hai avuto egli/ella ha avuto noi abbiamo avuto voi avete avuto essi/esse hanno avuto

Esempi: L’estate scorsa sono stato al mare. Mia sorella ha avuto due figli, un maschio e una femmina.

Participio passato verbi in ARE - participio passato ATO (andare - andato) verbi in ERE - participio passato UTO (conoscere - conosciuto) verbi in IRE - participio passato ITO ( finire - finito) Il participio passato dei verbi con AVERE finisce sempre in o Esempio: Ieri ho telefonato a mia madre. Il participio passato dei verbi con ESSERE si concorda con il soggetto del verbo e si comporta come un aggettivo con 4 terminazioni (o – a – i – e) Esempi: Francesco è andato al mare con un suo amico. Francesca è andata al mare con un suo amico. Paolo e Francesco sono andati al mare con un loro amico. Paola e Francesca sono andate al mare con un loro amico.

68

i verbi


Tutti i verbi transitivi (che hanno un oggetto diretto) formano il passato prossimo con l’ausiliare avere Esempi: Alessandro ha sposato Ilaria (chi? Ilaria) Oggi ho studiato italiano con una mia amica (cosa? italiano) Tutti i verbi riflessivi formano il passato prossimo con l’ausiliare essere Esempi: Mi sono alzata alle 9:00 Mi sono addormentata sul divano davanti alla televisione. Quasi tutti i verbi intransitivi (che non hanno un oggetto diretto) formano il passato prossimo con l’ausiliare essere Esempi: Queste scarpe sono molto costose. Le scale del tuo appartamento sono ripide. verbi di stato: stare, restare, rimanere Esempi: Carola è rimasta a casa stasera. Sono stata tutta la mattina a pulire il tuo disordine. verbi di movimento: andare, venire, partire, arrivare, tornare, entrare, uscire, cadere, salire... Esempi: Il treno è arrivato alla stazione di Perugia mezz’ora fa. Carlo e Luca sono andati allo zoo con i loro nipotini. verbi di cambiamento: nascere, morire, diventare, invecchiare, iniziare, cominciare, finire... Esempi: Ieri è nata Lisa, la figlia di mia cugina. Mio nonno è morto dieci anni fa. verbi impersonali: piacere, dispiacere, parere, succedere, sembrare... Esempi: Oggi Luca mi è sembrato di ottimo umore. Barcellona mi è piaciuta tantissimo.

Verbi con participio passato irregolare accendere (acceso) aprire (aperto) bere (bevuto) chiedere (chiesto) chiudere (chiuso) correre (corso) decidere (deciso) fare (fatto) leggere (letto) mettere (messo) morire (morto) nascere (nato) offrire (offerto) perdere (perso) rimanere (rimasto) rispondere (risposto) scegliere (scelto) vedere (visto). i verbi

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L’imperfetto L’Imperfetto si usa per raccontare azioni abituali del passato o che si ripetono regolarmente. Esempio: Da bambina andavo spesso in montagna. • Per descrivere le caratteristiche di persone, oggetti e situazioni Esempi: Mia nonna era molto bella. In treno faceva molto caldo stamattina. •

Per esprimere un’azione del passato con una durata indeterminata Esempio: I miei nonni abitavano in campagna

Per descrivere una sensazione, uno stato psicologico, un sentimento Esempio: Ieri Anna non si sentiva molto bene

All’inizio di una favola Esempio: C’era una volta una bambina bellissima…

Con le espressioni STARE + GERUNDIO e STARE PER Esempi: Stavate cenando? Stavamo per uscire, quando avete telefonato Dopo la parola Mentre Esempio: Mentre telefonavo ad una mia amica è caduta la linea.

Per esprimere un’azione continuata, che non è finita o non è stata limitata nel tempo. Esempio: Aspettavo il treno quando è passato Gianni e mi ha dato un passaggio. Anna era a letto e leggeva un libro.

70 i verbi


essere

avere

io

ero

avevo

tu

eri

avevi

lui/lei

era

aveva

noi

eravamo

avevamo

voi

eravate

avevate

loro

erano

avevano

Imperfetto dei verbi regolari - are

- ere

- ire

io

am-avo

ved-evo

apr-ivo

tu

am-avi

ved-evi

apr-ivi

egli/ella

am-ava

ved-eva

apr-iva

noi

am-avamo

ved-evamo

apr-ivamo

voi

am-avate

ved-evate

apr-ivate

essi/esse

am-avano

ved-evano

apr-ivano

Imperfetto dei verbi irregolari fare

bere

dire

io

facevo

bevevo

dicevo

tu

facevi

bevevi

dicevi

egli/ella

faceva

beveva

diceva

noi

facevamo

bevevamo

dicevano

voi

facevate

bevevate

dicevate

essi/esse

facevano

bevevano

dicevano

i verbi

71


VERBI che cambiano significato al passato prossimo e all’imperfetto indicativo dovere potere e volere All’imperfetto: dovevo potevo volevo indicano un’incertezza Esempi: Dovevo lavorare, ma non avevo voglia.(forse ha lavorato o forse no) Mio fratello voleva comprare il motorino. (forse l’ha comprato o forse no) Non potevo rispondere al telefono stamattina. (forse ha risposto o forse no) Al Passato Prossimo: ho dovuto, ho potuto, ho voluto indicano un’azione che è accaduta sicuramente Esempi: Ieri ho dovuto lavorare tutto il giorno. Stamattina non ti ho potuto telefonare. Il mese scorso ho voluto fare un regalo a mia madre per il suo compleanno.

Conoscere All’Imperfetto conoscevo significa conoscere qualcuno da molto tempo. Esempio: Conoscevi mio marito? Al passato prossimo: ho conosciuto significa conoscere qualcuno per la prima volta Esempio: Ho conosciuto tuo marito ieri.

Sapere All’imperfetto:sapevo significa conoscere una cosa da molto tempo Esempio: Sapevo del tuo nuovo lavoro a Londra già da qualche giorno. Al passato prossimo: Ho saputo significa conoscere una cosa, perchè qualcuno mi ha informato. Esempio: Ho saputo che ti sei sposato, quando avevi intenzione di comunicarmelo?

72

i verbi


Trapassato prossimo Si usa per indicare un’azione del passato accaduta prima di un’altra azione passata. Si forma con l’imperfetto di avere o essere + il participio passato del verbo. Esempi: Paola mi ha detto che aveva mangiato troppo e quindi la notte non ha dormito bene. I miei genitori da piccola mi raccontavano sempre che erano andati in viaggio di nozze a Vienna.

io tu egli/ella noi voi essi

io tu egli/ella noi voi essi

essere

avere

ero stato eri stato era stato/a eravamo stai eravate stai erano stai/e

avevo avuto avevi avuto aveva avuto avevamo avuto avevate avuto avevano avuto

essere

avere

ero andato eri andato era andato eravamo andai eravate andai erano andai

avevo parlato avevi parlato aveva parlato avevamo parlato avevate parlato avevano parlato

i verbi

73


Imperativo diretto (tu/noi/voi) L’imperativo si usa per dare un ordine, un consiglio ad una o più persone. Esempi: Vieni qui! Telefoniamo a Milena! Mangiate subito questa minestra L’imperativo diretto si forma con la seconda persona singolare (tu), la prima persona plurale (noi), la seconda persona plurale (voi) + il presente indicativo. Esempi: Mangia la verdura, che ti fa bene! Chiudiamo la finestra. È troppo freddo! Pulite la cucina dopo cena, altrimenti mi arrabbio. L’imperativo alla seconda persona singolare dei verbi in -are finisce in a Esempi: Parla a voce alta, altrimenti non ti sento! Ricorda la spesa, se vuoi mangiare questa sera! Attenzione: Verbi con imperativo irregolare I verbi avere essere e sapere hanno l’imperativo diretto irregolare alla seconda persona singolare e plurale (Tu/Voi) avere: tu abbia essere: tu sia sapere: tu sappia

voi abbiate voi siate voi sappiate

I verbi andare dare fare stare alla seconda persona singolare (tu) hanno una doppia forma dell’imperativo diretto. andare: dare: fare: stare:

tu /vai tu /dai tu /fai tu /stai

Il verbo dire ha una sola forma dell’imperativo diretto: Tu dì 74

i verbi


Imperativo diretto negativo si forma come l’imperativo diretto, usando la forma negativa del presente indicativo Esempi: Non leggete questo libro, è noioso! Non mangiamo troppo questa sera, altrimenti non riusciamo a dor mire. Attenzione: La seconda persona singolare (tu) si forma con il verbo all’infinito Esempi: Non gridare, per piacere!

Imperativo diretto e pronomi con tu/noi/voi il pronome si mette dopo il verbo (suffisso), formando una sola parola. Esempi: Devi inviare una mail a Paola, scriviLA subito! Dobbiamo inviare una mail a Paola, scriviamoLA subito! Le particelle ci/ne vanno sempre unite, come suffisso, al verbo Esempi: Questa sera c’è una festa in spiaggia, andiamoCI! Cercate di risolvere i vostri problemi, parlateNE! Con il lei formale il pronome si mette prima del verbo. Esempi: Deve invitare Claudia alla mostra fotografica, LA chiami subito! Con i verbi irregolari andare dare fare stare dire i pronomi e le particelle raddoppiano la consonante iniziale del suffisso. Esempi: Dimmi la verità, dimmeLA per favore! Fa la doccia, faLLA subito! Con il pronome gli la consonante non raddoppia. Esempio: Quando arriva Alessandro, daGLI le chiavi di casa

i verbi

75


Imperativo diretto negativo con i pronomi con tu il pronome può essere prima o dopo il verbo. Esempi: Non TI agitare così tanto! Non agitarTI così tanto! con il lei formale il pronome va prima del verbo Esempi: Non SI agiti così tanto! con noi/voi il pronome può andare prima o dopo il verbo Esempi: Non CI agitiamo così tanto! Non agitiamoCI così tanto! Non VI agitate così tanto! Non agitateVI così tanto!

Imperativo indiretto (forme di cortesia) Si forma con il verbo al congiuntivo presente. Esempi: Non fumi per favore, ci sono dei bambini in casa. Abbassi il volume della radio, altrimenti non riesco a lavorare. Per esprimere l’imperativo indiretto plurale si può usare la terza persona plurale del congiuntivo presente (LORO), ma è più usata le seconda persona plurale dell’imperativo indiretto (VOI). Esempi: Signori, parlino più piano, per favore. (LORO) Signori, parlate più piano, per favore. (VOI)

Passato remoto si usa per indicare azioni di un passato lontano (remoto) che non hanno più nessuna relazione con il presente e per parlare di un fatto storico. Esempi: Appena trovò un lavoro, Carlo andò a vivere a Roma con sua moglie. Cristoforo Colombo scoprì l’America nel 1492.

io tu egli noi voi essi 76

i verbi

essere

avere

fui fosi fu fummo foste furono

ebbi avresi ebbe avremmo aveste ebbero


Verbi regolari

io tu egli noi voi essi

am-are

cred-ere

apr-ire

am-ai am-asi am-ò am-ammo am-aste am-arono

cred-ei/ei cred-esi cred-è/ei cred-emmo cred-ste cred-erono/etero

apr-ii apr-si apr-ì apr-immo apr-iste apr-irono

Attenzione! I verbi in ERE hanno due forme per il passato remoto.

Verbi irregolari I verbi che hanno il passato remoto irregolare usano una radice diversa per la prima e la terza persona singolare e per la terza persona plurale. Quasi sempre nel passato remoto irregolare la prima persona singolare termina in i, La terza persona singolare in e e la terza persona plurale in ero Esempio Scrivere (passato remoto irregolare) io tu egli/ella noi voi essi

scriss-si scriv-esi scriss-e scriv-emmo scriv-este scriss-ero

TRAPASSATO REMOTO si forma con il passato remoto dei verbi essere e avere + il participio passato del verbo. Si usa per indicare un’azione del passato avvenuta prima di un’altra azione al passato remoto. La frase principale deve essere sempre al passato remoto. Il trapassato remoto è introdotto da un avverbio di tempo (quando, dopo che, appena...) Esempi: Andai a dormire, dopo che ebbi finito di studiare. Appena mi fui svegliato, ricevetti una bella notizia. Quando ebbero mangiato, andarono via dal ristorante. i verbi

77


parlare io tu egli noi voi essi

invitare

ebbi parlato fui invitato/a avesi parlato fosi invitato/a ebbe parlato fu invitato/a avemmo parlato fummo invitai/e aveste parlato foste invitai/e ebbero parlato furono invitai/e

Futuro semplice Si usa per indicare un’azione che non è ancora avvenuta: descrive un’ azione del futuro. Esempio: Federica tornerà a casa domani. Per fare una supposizione: Esempio: Saranno due ore che ti aspetto. Sei un ritardatario! Per esprimere un’incertezza Esempio: Riuscirò a finire questo libro entro stasera? Per esprimere un dubbio o una perplessità Esempio: Sarà come dici tu, ma io risolverò il problema a modo mio.

io tu egli/ella noi voi essi

78

i verbi

essere

avere

sarò sarai sarà saremo sarete saranno

avrò avrai avrà avremo avrete avranno


Le forme del futuro dei verbi in -ARE e dei verbi in -ERE sono uguali

io tu egli/ella noi voi essi

- are/ere

- ire

pens-erò pens-erai pens-erà pens-eremo pens-erete pens-eranno

usc-irò usc-irai usc-irà usc-iremo usc-irete usc-iranno

I verbi che finiscono in care (cercare) e gare (pagare) aggiungono una h nelle forme del futuro

io tu egli/ella noi voi essi

essere

avere

cercherò cercherai cercherà cercheremo cercherete cercheranno

pagherò pagherai pagherà pagheremo pagherete pagheranno

Futuro anteriore Si usa per indicare un’azione del futuro che avviene prima di un’altra azione al futuro semplice. Quando assume questo significato è quasi sempre preceduto dagli avverbi di tempo (appena, quando, dopo che) Esempio: Appena sarò arrivata a casa, mi farò un bel bagno caldo Per esprimere un’incertezza. Esempio: Giorgio arriverà in ritardo anche oggi? Per esprimere una perplessità o un dissenso rispetto ad un’azione avvenuta nel passato Esempio: Sarà stato anche il ristorante più alla moda della città, ma a me non è piaciuto per niente i verbi

79


Si forma con il futuro semplice di essere o avere + il participio passato del verbo

io tu egli/ella noi voi essi

prendere

parire

avrò preso avrai preso avrà preso avremo preso avrete preso avranno preso

sarò parito/a sarai parito/a sarà parito/a saremo parii/e sarete parii/e saranno parii/e

Concordanza dei tempi dell’indicativo Insieme di regole che stabiliscono l’uso dei tempi all’indicativo nella frase subordinata (secondaria). In italiano il tempo della frase secondaria dipende dal tempo della frase principale frase pricipale presente (paola crede che) ticato il suo compleanno.

frase secondaria passato prossimo (anteriorità) ho dimenpresente (contemporaneità) dimentico il suo compleanno entro questa sera. futuro semplice (posteriorità) dimenticherò il suo compleanno a breve.

imperfetto (paola credeva che) trapassato prossimo (anteriorità) avevo dimenticato il suo compleanno imperfetto (contemporaneità) dimenticavo il suo compleanno anche quest’anno. condizionale passato (posteriorità) avrei dimenticato il suo compleanno.

80

i verbi


Le forme implicite sono Forme Verbali invariabili che si usano nella frase subordinata. Infinito Passato: avere chiamato/ essere chiamato Participio Passato: chiamato Gerundio Presente: chiamando Gerundio Passato: avendo chiamato/essendo chiamato

Infinito passato Si forma con l’Infinito presente di essere o avere + il participio passato del verbo. Quasi sempre viene usato in due tipi di frasi: Temporale: preceduto da dopo. Esempio: Dopo aver pranzato, mi sono addormentato per un’ora in poltrona. Causale: preceduto da per. Esempio: non ti ringrazierò mai abbastanza per essere venuto ad aiutarmi. Attenzione: L’infinito di avere diventa aver. I pronomi e le particelle ci e ne vanno dopo l’infinito Esempio: Dopo esserMI laureato, ho trovato un bel lavoro a Roma

Gerundio Gerundio presente: si forma dall’infinito del verbo. Si usa quando l’azione della frase secondaria avviene nello stesso momento dell’azione della frase principale (contemporaneità). Esempio: Mi rilasso, leggendo un bel libro in poltrona. essere essendo -are chiam-ando

avere avendo -ere chied-endo

-ire usc-endo

Gerundio passato: si forma con il gerundio presente di essere o avere + il participio passato del verbo. Si usa quando l’azione della frase subordinata avviene prima di quella della frase principale(anteriorità) Esempio: Non avendo pranzato,adesso ho una fame da lupi. avendo/essendo chiamato avendo/essendo chiesto essendo uscito i verbi

81


Il gerundio può assumere all’interno della frase diversi significati: Contemporaneità: L’azione della frase principale e quella della frase subordinata avvengono nello stesso momento. Esempio: Andando a lavoro, ho incontrato Camilla e l’ho salutata. Modalità: Descrive in quale modo succede l’azione della frase principale Esempio: Facciamo dei buchi alle pareti, usando il trapano Causa: Spiega la causa dell’azione della frase principale Esempio: Avendo dimenticato la borsa a casa, non avevo contanti neanche per comprarmi un caffè. Ipotesi: Formula un’ipotesi rispetto all’azione della frase principale. Esempio: Uscendo poco, si rischia di restare soli. Concessione: Il gerundio è sempre preceduto da pur (nel suo significato di anche se...). Esempio: Pur risparmiando tanto quest’anno, non riuscirò a comprarmi la macchina nuova.

Il congiuntivo Si usa (di solito) nelle frasi dipendenti (secondarie). Si usa dopo espressioni che indicano: • opinioni o situazioni non certe, con verbi come: pensare, credere, non essere sicuro, si dice, è possibile, è probabile Esempi: Penso che questo corso di italiano sia molto utile. Si dice che Anna aspetti un bimbo. • desideri e stati d’animo, con verbi come: sperare, essere contento, essere felice Esempi: Spero che tu non sia arrabbiato con me. Sono felice che il tempo sia bello • volontà, con verbi come: volere, preferire, bisogna, è meglio, è preferibile Esempi: Voglio che tu mi accompagni all’università. È meglio che tu stia zitto

82

i verbi


Si usa dopo alcune parole: • sebbene, nonostante, senza che, prima che, a patto che, a condizione che, a meno che, qualunque Esempi: Nonostante piovesse io sono uscito lo stesso. Qualunque sia la tua opinione, io sono d’accordo con te • affinchè, perchè Esempi: Affinchè la lezione sia chiara, la ripeterò una seconda volta. Le ho prestato quel libro, perchè lo leggesse Si usa anche in frasi indipendenti con due significati: Congiuntivo dubitativo: si usa per esprimere un dubbio nella forma interrogativa Esempio: Carmen non mi ha ancora telefonato. Che se ne sia dimenticata? Congiuntivo ottativo: si usa per esprimere un desiderio Esempio: Magari avessi dieci anni in meno, quanti errori non rifarei! Attenzione: Quando il soggetto della frase principale è lo stesso della frase secondaria, si usa l’infinito al posto del congiuntivo. Esempio: Pablo pensa che lui (Pablo) non abbia bisogno di andare a lezione di italiano. Pablo pensa di non avere bisogno di andare a lezione di italiano.

Congiuntivo presente

io tu egli/ella noi voi essi

essere

avere

sia sia sia siamo siate siano

abbia abbia abbia abbiamo abbiate abbiano

i verbi

83


Congiuntivo presente

io tu egli/ella noi voi essi

-are (cant-are)

-ere (ved-ere)

-ire (apr-ire)

cant-i cant-i cant-i cant-iamo cant-iate cant-ino

ved-a ved-a ved-a ved-iamo ved-iate ved-ano

apr-a apr-a apr-a apr-iamo apr-iate apr-ano

Attenzione: I verbi in care e gare aggiungono una h prima della terminazione del congiuntivo Esempi: Pagare pagh-i Cercare cerch-i

Congiuntivo passato Si forma con il congiuntivo presente di avere o essere +il participio passato io tu egli/ella noi voi essi

abbia telefonato abbia telefonato abbia telefonato abbiamo telefonato abbiate telefonato abbiano telefonato

sia parito/a sia parito/a sia parito/a siamo parii/e siate parii/e siano parii/e

Concordanza del congiuntivo presente e passato se nella frase principale ho un verbo all’indicativo presente (io credo che), al futuro (io crederò che), all’imperativo (credi che) si usa: • il congiuntivo presente o il futuro per esprimere posteriorità (lui parta/partirà tra due giorni) • il congiuntivo presente o il presente progressivo al congiuntivo per esprimere contemporaneità (lui parta/stia partendo proprio ora) • il congiuntivo passato per esprimere anteriorità (lui sia partito due giorni fa) 84

i verbi


Congiuntivo imperfetto

io tu egli/ella noi voi essi

io tu egli/ella noi voi essi

essere

avere

fossi fossi fosse fossimo foste fossero

avessi avessi avesse avessimo aveste avessero

-are (cant-are)

-ere (ved-ere)

-ire (apr-ire)

cant-assi cant-assi cant-asse cant-assimo cant-aste cant-assero

ved-essi ved-essi ved-esse ved-essimo ved-este ved-essero

apr-issi apr-issi apr-isse apr-issimo apr-iste apr-issero

Congiuntivo trapassato si forma con il congiuntivo imperfetto di essere o avere + il participio passato del verbo io tu egli/ella noi voi essi

avessi giocato avessi giocato avesse giocato avessimo giocato aveste giocato avessero giocato

fossi andato/a fossi andato/a fosse andato/a fossimo andai/e foste andai/e fossero andai/e

i verbi

85


Concordanza del congiuntivo imperfetto e trapassato Se nella frase principale ho un verbo al passato (io ho creduto che/ io credevo che/Io avevo creduto che/Io credetti che) o al condizionale (io crederei che/Io avrei creduto che) si usa (nella frase secondaria): Il congiuntivo imperfetto o il condizionale composto per esprimere posteriorità (lui partisse/sarebbe partito tra due giorni) Il congiuntivo Imperfetto per esprimere contemporaneità (lui partisse) Il congiuntivo trapassato per esprimere anteriorità (lui fosse partito due giorni prima) Il periodo ipotetico è composto da una frase secondaria introdotta dalla congiunzione se, che esprime l’ipotesi (condizione) e da una frase principale che esprime la conseguenza dell’ipotesi. Esistono tre tipi di Periodo Ipotetico: Periodo ipotetico della realtà: L’ipotesi è un fatto reale o probabile. Frase secondaria: verbo all’indicativo - Frase principale: verbo all’indicativo o all’imperativo Esempi: Se non partiamo subito, arriveremo tardi. Se passeremo per Perugia, verremo a trovarti sicuramente. Periodo ipotetico della possibilità: L’ipotesi è un fatto possibile (potrebbe o non potrebbe accadere) Frase secondaria: verbo al congiuntivo imperfetto Frase principale: verbo al congiuntivo presente o all’imperativo Esempi: Se glielo chiedessi tu, forse Luca ci aiuterebbe. Se te lo chiedesse, non dirgli dov’ero ieri. Periodo ipotetico dell’irrealtà: L’ipotesi è impossibile o non vera (non può realizzarsi o potrebbe realizzarsi ma non è mai accaduta). Se l’ipotesi irrealizzabile si riferisce al presente: Frase secondaria: Congiuntivo imperfetto Frase principale: Condizionale presente Se l’ipotesi irrealizzabile si riferisce al passato: Frase secondaria: Congiuntivo trapassato Frase principale: Condizionale passato 86 i verbi


Esempi: Se fossi tifoso dell’Inter, ora sarei felice per la vittoria. Se l’avessi saputo prima, ti avrei telefonato sicuramente Attenzione! Nella lingua parlata possiamo usare l’imperfetto indicativo sia nella frase principale che nella frase secondaria. Esempio: Se mi telefonavi, venivo anch’io al cinema con voi ieri sera.

Il condizionale condizionale semplice si usa per: Esprimere un desiderio: Esempio: Mi piacerebbe andare in vacanza in Portogallo Rivolgersi a qualcuno con cortesia: Esempio: Mi scusi, potrebbe abbassare il volume dello stereo Dare consigli: Esempio: Secondo me dovresti andare a dormire presto, se vuoi svegliarti alle 6. Dare un informazione non sicura Esempio: Quel negozio dovrebbe essere abbastanza economico

io tu egli/ella noi voi essi

essere

avere

sarei saresi sarebbe saremmo sareste sarebbero

avrei avresi avrebbe avremmo avreste avrebbero

i verbi

87


io tu egli/ella noi voi essi

-are

-ere

-ire

am-erei am-eresi am-erebbe am-ermmo am-ereste am-erebbero

scriv-erei scriv-eresi scriv-erebbe scriv-eremmo scriv-ereste scriv-erebbero

dorm-irei dorm-iresi dorm-irebbe dorm-iremmo dorm-ireste dorm-irebbero

FORME IRREGOLARI DEL CONDIZIONALE Essere sarei, saresti, sarebbe, saremmo, sareste, sarebbero Andare andrei, andresti, andrebbe, andremmo, andreste, andrebbero Dovere dovrei, dovresti, dovrebbe, ecc Potere potrei, potresti, potrebbe, ecc Sapere saprei, sapresti, saprebbe, ecc Vedere vedrei, vedresti, vedrebbe, ecc Vivere vivrei, vivresti, vivrebbe, ecc Bere berrei, berresti, berrebbe, ecc Rimanere rimarrei, rimarresti, rimarrebbe, ecc Tenere terrei, terresti, terrebbe, ecc Venire verrei, verresti, verrebbe, ecc

88

i verbi


Condizionale Composto Il condizionale composto si forma con il condizionale semplice dei verbi essere o avere + il participio passato del verbo. Il condizionale composto (o passato) si usa: In frasi autonome (o principali) per esprimere un’azione che non si è realizzata nel passato Esempio: Sarei venuto volentieri alla tua festa, ma ero malato per esprimere un’azione che non si può realizzare nel presente e nel futuro Esempio: Domani sarei partito volentieri, ma devo studiare per l’esame in frasi secondarie (non autonome): per indicare l’idea del futuro nel passato, cioè un’azione che viene dopo un’altra nel passato. Esempio: Anna mi ha detto che sarebbe tornata a trovarmi. io tu egli/ella noi voi essi

sarei tornato/a avrei chiamato saresi tornato/a avresi chiamato sarebbe tornato/a avrebbe chiamato saremmo tornai/e avremmo chiamato sareste tornai/e avreste chiamato sarebbero tornai/e avrebbero chiamato

i verbi

89



Il calendario

I giorni della settimana Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì

Il lunedì inizio a lavorare alle 8,30. Martedì è il mio giorno libero. Il mercoledì sono in ufficio dalle 9 alle 13. A Città della Pieve gli alimentari dono chiusi di giovedì.

Venerdì

Venerdì faccio il turno di notte.

Sabato

Sabato sera esco con i miei amici.

Domenica

Domenica vado a giocare a pallone.

Il calendario

91


I mesi Gennaio

Lavoro qui da gennaio

Febbraio Marzo

Nel mese di marzo inizio un nuovo lavoro

Aprile Maggio Giugno Luglio

Le vacanze scolastiche sono da luglio a settembre

Agosto Settembre Ottobre Novembre

Il ristorante chiude in novembre

Dicembre

Torno a casa per Natale, a dicembre

I giorni e il lavoro Giorni lavorativi o feriali Giorni festivi Giorni di ferie o vacanze

92

i mesi


Le parti del giorno Mattina, pomeriggio, sera, notte

Le stagioni

Inverno, primavera, estate, autunno.

Le pari del giorno e le stagioni

93


Associazione Orizzonte Associazione di promozione sociale Via Garibaldi 25 06062 Cità della Pieve Tel 0578 298343 Orizzonte.info@gmail.com www.orizzonte.com L’associazione “Orizzonte” è nata nel 2001 con lo scopo di promuovere la Lingua e la Cultura Italiana, in un'oica di confronto e scambio con altre culture. Ai citadini stranieri di Cità della Pieve offre corsi di Lingua integraivi, patrocinai e finanziai dalla Regione dell’Umbria e dal Comune di Cità della Pieve. Nel nostro lavoro cerchiamo di valorizzare le buone prassi esisteni in materia di formazione e cultura e promuoviamo ulteriori iniziaive che abbiano un più ampio impato sociale. • Melingpot. Corsi di lingua per immigrai e corsi di lingua svoli a favore dei nuovi citadini resideni a Cità della Pieve durante tuto l’anno, inoltre proponiamo grazie al nostro progeto “Melingpot” diverse aività finalizzate ad un’integrazione più serena degli stranieri, con paricolare riferimento ai migrani. • A Scuola con tuo figlio. Favorisce l’acquisizione di competenze linguisiche e socioculturali da parte di donne immigrate fornendo loro strumeni praici affinché possano muoversi autonomamente nella nuova realtà sociale, con maggiore consapevolezza dei propri dirii e doveri e con una accresciuta conoscenza del territorio e dei servizi che esso offre. • La festa nel mondo. L’obbieivo è di migliorare la convivenza di culture diverse atraverso la conoscenza delle tradizioni e della vita quoidiana. L’evento viene promosso dall’assessorato alle poliiche sociali del Comune in collaborazione con le associazioni “Orizzonte”, La Rosa”, “Arci” e il ”Terziere Castello”. I nostri progei Europei • PACT "Promoing Awareness for Cooperaion and Training in the Field of Domesic Violence" nell’ambito del programma Europeo Grundtvig: www.pact-eu.org • RICK’s Cafè – Network European Plaform for promoing European dialogue, cooperaion and innovaion within schools in Europe, in Intercultural and Internaionalisaion fields: www.rickscafenetwork.eu Associazione Orizzonte

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Ed ora un pò di grammaica...

45



I sostantivi

maschile femminile

singolare

plurale

libro

libri

casa

case

il tavolo/ i tavoli la sedia/ le sedie un giorno/ due giorni una scatola/ due scatole

Regola I nomi che finiscono in – e al singolare possono essere maschili o femminili e al plurale finiscono sempre in –i il fiume/ i fiumi la chiave/ le chiavi il cane/ i cani la madre/ le madri Alcuni nomi maschili che finiscono in – a il poeta/ i poeti; il clima/ i climi; il fantasma/ i fantasmi; il panorama/i pano rami; il poeta/i poeti; il problema /i problemi; il programma/i programmi; il sistema/ i sistemi,...

i sostanivi

47


nomi che finiscono in – a sia maschili che femminili il/ la musicista; il/la pianista; il/la violinista; l’artista; l’autista; il/la collega; il/la den tista; il/la pilota; il/la turista;…

attenzione alle eccezioni: il bosco/ i boschi il chirurgo/ i chirurghi lo zio/ gli zii lo studio/ gli studi

l’amica/ le amiche la strega/ le streghe la faccia/ le facce la pioggia/ le piogge

il braccio/ le braccia il labbro/ le labbra il dito/le dita l’uovo/ le uova l’uomo/ gli uomini

Esercizio: Trasforma al plurale finestra

48

finestre

gato

cane

scuola

città

amica

tavolo

amico

televisione

bicchiere

scarpa

sogno

sedia

lampada

armadio

uomo

i sostanivi

il film/ i film lo sport/ gli sport il re/ i re la crisi/ le crisi


Esercizio: Trasforma al plurale o al singolare le dita la madre gli zii lo studio lo scoglio i cani la strada il maglione

il dito

i cappotti il panorama la candela le braccia i poeti la violinista le sedie il problema

i sostanivi

49


Gli aricoli: Norme generali: • L’aricolo è collegato sempre ad un sostanivo ed è sempre concordato in genere e numero con esso, cioè è sempre maschile o femminile (genere) e singolare o plurale (numero) come il sostanivo. Inoltre la scelta dell’aricolo dipende sempre dalle letere iniziali della parola che lo segue. Esempio: il pacco, l’orologio; i pacchi, gli orologi. • Ci sono due ipi di aricoli: determinaivi e indeterminaivi.

Aricoli determinaivi • Si usano con sostanivi specifici. standard

singolare

plurale

maschile

il libro

i libri

femminile

la scuola

le scuole

• Casi paricolari

davani a vocale:

singolare femminile maschile

l’amica l’amico

plurale le amiche gli amici

davani a: s+consonante z, y, ps, gn

solo maschile

singolare lo studente lo zio

plurale gli studeni gli zii

50

gli aricoli


Esempi: Frasi singolari

Frasi plurali

Il libro mi piace molto. L’aereo parte alle 10:00. Lo spagnolo è una lingua molto bella. Lo yen è la moneta del Giappone. La scuola è chiusa. L’insalata è fresca. Lo zio di Nicola vive in Francia. Lo psicologo è caro.

I bigliei sono finii Gli amici di Max sono simpaici. Gli studeni sono in classe. Gli zaini sono pesani. Gli gnocchi sono fai in casa. Gli yogurt alla fruta sono buoni. Le colline umbre sono bellissime. Le isole greche sono famose.

Aricoli indeterminaivi • •

Si usano con sostanivi non specifici e introdoi per la prima volta. Non esistono aricoli determinaivi plurali, per questo si usano i pariivi: dei; degli;delle.

standard

singolare

plurale

maschile

un libro un orologio

dei libri degli orologi

femminile

una scuola una penna

delle scuole delle penne

gli aricoli

51


• Casi paricolari

davani a vocale: solo femminile davani a: s+consonante z, y, ps, gn

solo maschile

singolare un’amica un’isola

plurale delle amiche delle isole

singolare plurale uno studente degli studeni uno zio degli zii

Esempi: singolare

plurale

un libro un albero una strada un’arancia uno stupido uno zaino uno yogurt uno psicologo un ospedale una porta un film

dei libri degli alberi delle strade delle arance degli stupidi degli zaini degli yogurt degli psicologi degli ospedali delle porte dei film

52

gli aricoli


Gli aggeivi singolare

plurale

maschile

bello

belli

femminile

bella

belle

Alcuni aggeivi che finiscono in – e abbondante, breve, celibe, centrale, debole, difficile, divertente, dolce, elegante, facile, felice, femminile, forte, genile, giovane, grande, importante, intelligente, interessante, inuile, maschile, nazionale, normale, nubile, occidentale, orientale, orizzontale, paricolare, possibile, puntuale, semplice, singolare, triste, urgente, uile,veloce, vericale, …

Gli aggeivi possessivi io tu lui/lei noi voi loro

sing. maschile sing. femminile plur. maschile plur. femminile miei mie tuo tua tuoi tue suo sua suoi sue nostro nostra nostri nostre vostro vostra vostri vostre loro loro loro loro

gli aggeivi possessivi si riferiscono al nome che segue: la borsa di giulio il vesito di maria la casa di mia sorella

la sua borsa il suo vesito la nostra casa

gli aggeivi possessivi hanno generalmente l’aricolo: la mia casa il tuo cane il suo gato

i nostri figli le vostre tende la loro macchina

gli aggeivi

53


Non si mete l’aricolo con i nomi dei membri di famiglia, senza aggeivi e non alterai: madre, padre, figlia, figlio, sorella, fratello, moglie, marito, cugina, cugino, zia, zio, nonna, nonno, nipote, cognata, cognato, nuora, genero,suocera, suocero. MA! mio padre - il mio papà, mia madre - la mia mamma, mio fratello - il mio fratello maggiore, mia sorella - la mia sorellina Nota: Con il possessivo loro l’aricolo c’è sempre. il loro padre

la loro madre

Gli aggeivi dimostraivi: singolare maschile Singolare femminile Plurale maschile Plurale femminile il, lo, l’

la, l’

I, gli

le

questo

questa

quesi

queste

Cose o persone vicine Usiamo i dimostraivi questo, questa, quesi, queste, quando paliamo di cose o persone che sono o che seniamo vicini nel tempo e nello spazio. Questo quadro è molto bello. Questa casa è comoda. Questa macchina è la mia. Quesi vesii non mi piacciono. Ho scelto queste tende, i piacciono? Per questa volta i perdono!

54

gli aggeivi


Singolare singolare Singolare maschile e Plurale Plurale Plurale femminile maschile femminile femminile maschile maschile femminile io

la

l’

i

gli

le

quello

quella

quell’

quei

quegli

quelle

Cose o persone lontane Usiamo i dimostraivi, quel, quello, quella, quell’, quei, quegli, quelle, quando parliamo di qualcosa o qualcuno che sono o che seniamo lontani nel tempo e nello spazio. La mia casa è quella in fondo alla strada. Sei stato in quel bar laggiù? Quei biscoi in dispensa sono buoni? Quelle ragazze sedute sulla panchina sono le mie amiche. Quel paese sulla collina è Cità della Pieve? Ti ricordi quella volta che siamo andai a sciare? La mia macchina è parcheggiata soto a quell’albero.

gli aggeivi

55


Le preposizioni In italiano esistono due ipi di preposizioni: Le preposizioni semplici sono: di; a; da; in; con; su; per; tra; fra. Ogni singola preposizione non ha un solo significato: usiamo le preposizioni sempre insieme e prima di una parola: Esempio preposizione a: a mezzanote: (indica il tempo, l’orario) a casa: (indica il luogo, lo spazio)

Esempi di vari usi delle preposizioni semplici: Usiamo di: •

per specificare: Luigi parla sempre di poliica. Ho visto un film di fantascienza al cinema. Di chi è quella macchina? dopo i verbi (finire; smetere etc.) + infinito • Ieri ho finito di lavorare alle 19:00. Vorrei smetere di fumare. • dopo i verbi di opinione (pensare; credere etc.) + infinito A: Pensi di venire con noi domani? B: Credo di no, ho troppo lavoro. Usiamo a: • con i nomi di cità e di alcune isole A Roma c’è la famosa fontana di Trevi. Vado a Cuba la seimana prossima. • per indicare l’orario Allora, ci vediamo a mezzogiorno. Il film finisce a mezzanote. • con l’espressione (fino a) per indicare la fine di un periodo di tempo Resto a Milano fino a venerdì. Paolo è in ufficio fino alle 15:00. con i verbi (andare;venire; restare; uscire) + infinito • Vado a mangiare. 56

le preposizioni


Esco a comprare il pane. Resto a casa a riposarmi. Vengo a prendere le chiavi della macchina. con i verbi (cominciare; iniziare) + infinito • Prendi l’ombrello perché inizia a piovere. È tardi, comincia a fare i compii! • per indicare una persona che è desinataria di un’azione Ho scrito una mail a mio fratello. A chi mandiamo questo documento? Usiamo da: • per indicare la provenienza con i verbi (venire, parire, arrivare) Da dove vieni? Thomas viene da New York. Questo fax arriva da Parigi. Il treno parte da Roma alle 14:30. • per indicare la casa, o il posto di lavoro di una persona Vado dal medico, alle 17:00. Devo portare la macchina dal meccanico. Sto da mia sorella al mare per una seimana. per indicare l’inizio di un periodo di tempo • Il film è iniziato da un’ora. In quel ristorante è possibile pranzare dalle 12:00 in poi. • per indicare a cosa serve qualcosa Dove sono i miei occhiali da sole? Che bello quel vesito da sera! • con alcuni verbi all’infinito Vuoi qualcosa da bere? Vorrei qualcosa da leggere. Usiamo in: • con i nomi di conineni, nazioni, regioni e per gli indirizzi Vivo in Europa, in Italia, in Umbria. Abito in Via Dante 46. • per specificare un periodo di tempo Preferisco le vacanze in estate. Gabriella si sposa in maggio. Sono nata nel 1975. per definire un periodo di tempo • Devo finire questo lavoro in due ore. le preposizioni

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per indicare i mezzi di trasporto in generale Domani pariamo per Londra in aereo. Vengo a Firenze in treno. Usiamo con: • significa insieme a persone o oggei Vado in vacanza con il mio fidanzato. • indica lo strumento per fare qualcosa Scrivo il mio libro con il computer. • indica il mezzo di trasporto specifico Vado a Roma con il treno delle 8:30. Usiamo su: • per definire lo spazio e significa “sopra” Questa casa ha una bellissima vista sul mare. Il gato dorme sul divano. Le chiavi sono su quel tavolo. • per specificare l’argomento in discussione Ieri in televisione ho visto un programma su Leonardo da Vinci. Domani c’è una conferenza interessante sull’ inquinamento. Usiamo per: • per indicare un periodo di tempo Luigi ha lavorato qui per due anni. Abiterò a Firenze per tre mesi. • per indicare la direzione e/o desinazione finale Questa è la strada per Napoli. Parto per Parigi venerdì. • per indicare il moivo, la causa di qualcosa Sono a Milano per lavoro. Usiamo Tra/Fra (sono sinonimi): • per indicare il tempo, un punto di arrivo nel futuro Mio cugino arriva tra due giorni. Sbrigai, fra cinque minui inizia il film! • per indicare la posizione “in mezzo” Bologna è tra Milano e Roma. Fra tuta questa gente, non riesco a vedere niente! Le preposizioni aricolate: sono le preposizioni semplici: di; a; da; in; su + l’aricolo determinaivo:

58

le preposizioni


La preposizione con si usa preferibilmente non unita all’aricolo determinaivo: Sono andata al cinema con il fratello di Carlo/Andiamo in pizzeria con gli amici. preposizioni:

+

il

lo

la

l’

i

gli

le

di

del

dello

della

dell’

dei

degli

delle

a

al

allo

alla

all’

ai

agli

alle

da

dal

dallo

dalla

dall’

dai

dagli

dalle

in

nel

nello

nella

nell’

nei

negli

nelle

su

sul

sullo

sulla

sull’

sui

sugli

sulle

Per usare corretamente le preposizioni aricolate è necessario: • Sapere quale preposizione semplice bisogna usare • Sapere se il nome vuole o no l’aricolo determinaivo Esempi: Il libro di Mario (preposizione semplice “di” perché Mario è un nome di persona). Il panorama di Roma è spetacolare. Il libro del professore (preposizione aricolata “del” perché professore è un nome comune). Esempi di vari usi delle preposizioni aricolate: Vado dalla sorella di Antonio perché c’è una festa. Il mare dell’Italia meridionale è paricolarmente pulito. Dalle 9:00 alle 11:00 sono a scuola. Dov’è la casa della nonna? Devo telefonare alla dotoressa Rossi. L’anno prossimo studierò negli Stai Unii. Questa cartolina viene dall’Egito. Marco, non camminare sul pavimento bagnato! C’è sempre un sacco di polvere sui libri.

le preposizioni

59


I pronomi in forma di soggeto

in forma di complemento direi

indirei

Io

mi

mi

Tu

i

i

egli

lo

gli

ella

la

le

Noi

ci

ci

Voi

vi

vi

essi (maschile)

li

gli

esse (femminile)

le ne

gli loro

I pronomi direi si metono prima del verbo (e staccai dal verbo) se il verbo è all’indicaivo, al congiunivo o al condizionale Guardo la televisione. E se guardassi la televisione? Guarderei la televisione.

La guardo. E se la guardassi? La guarderei.

dopo il verbo (e unii al verbo) se il verbo è all’infinito, all’imperaivo o al gerundio. Mi piace guardare la televisione. Guarda la televisione! Ho cenato guardando la televisione. Pronomi direi (accusaivo) Tempi semplici Compri il pane? Si, lo compro Mangi la verdura? Si, la mangio. 60

i pronomi

Mi piace guardarla. Guardala! Ho cenato guardandola.


Ti piace questo film? Non so, non lo conosco. Vedi quelle case? Si le vedo. Conosci quei ragazzi? No, non li conosco. Hai visto questo film? Si l’ho(lo ho) visto. Hai mangiato la pasta? Si, l’ho (la ho) mangiata. Hai preso le patate? No, non le ho prese. Dove hai comprato gli sivali? Li ho comprai a Perugia. Atenzione! Con mi, i, ci, vi l’accordo è facoltaivo. Lui ci ha salutai/salutato Marta i ha avvisato/avvisata? Luca mi ha invitato/invitata.

Pronomi indirei (daivo) Tempi semplici Telefoni a Marco? Si, gli telefono. Telefoni a Maria? Si, le telefono. Scrivi ai tuoi fratelli? Si, gli scrivo. Scrivi alle tue sorelle? Si, gli scrivo.

Tempi composi Hai telefonato a tuo padre? Si, gli ho telefonato. Hai telefonato a tua madre? Si, le ho telefonato. Hai telefonato ai tuoi figli? Si, gli ho telefonato. Hai telefonato alle tue figlie? Si, gli ho telefonato.

Pronomi personali combinai (indirei+direi) Mi+lo (la,li,le,ne) = me lo ¬(la,li,le,ne) i+lo (la,li,le,ne) = te lo (la,li,le,ne) gli+lo (la,li,le,ne) = glielo (la,li,le,ne) le+lo (la,li,le,ne) = glielo (la,li,le,ne) ci+lo (la,li,le,ne) = ce lo (la,li,le,ne) i pronomi

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vi+lo (la,li,le,ne) = ve lo (la,li,le,ne) gli+lo (la,li,le,ne) = glielo (la,li,le,ne)

Esempi: Ho ďŹ nito il pane. Me lo ricompri? Ho comprato una bistecca. Te la cucino? Ti piace questa borsa? Me l’ha comprata mio marito Lascia pure qui il pacco per il dotore, glielo consegno io. Non sappiamo a che ora inizia il concerto. Ce lo sapete dire? Finisco di guardare il ďŹ lm e poi ve lo presto.

62

i pronomi


I verbi verbo essere

verbo avere

presente

presente

io sono

Io ho

tu sei

tu hai

egli è

lui/lei ha

noi siamo

noi abbiamo

voi siete

voi avete

essi sono

essi hanno

Esempi: Io sono molto stanco questa sera Sei al lavoro domani mattina? Lei è la mia amica Marina. Noi siamo umbri. Siete i nostri nuovi vicini di casa? I libri sono sulla scrivania.

Io ho sete Quanti anni hai? Oggi Federica non ha fame Abbiamo tanto lavoro da fare Avete fretta? Michele e Giuliano hanno diciotto anni

Verbi regolari verbi in are (cantare) io cant – o tu cant – i lui/lei cant – a noi cant – iamo voi cant – ate essi cant – ano

verbi in ere (credere) Iio cred – o tu cred – i lui/Lei cred – e noi cred – iamo voi cred – ete essi cred – ono

verdi in ire (senire) io sent – o lui/lei sent – e tu sent – i noi sent – iamo voi sent – ite essi sent – ono

i verbi

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Verbi modali(o servili) e verbo sapere Rendono l’idea della possibilità, della volontà e dell’obbligo/necessità al significato del verbo (all’infinito) che precedono.Anche il verbo Sapere, quando esprime una capacità, ha valore di verbo modale. Di solito i Verbi Modali sono seguiti da un verbo all’infinito. Esempio: Stasera voglio uscire con le mie amiche. volere, potere, dovere e sapere hanno il presente irregolare.

Esempi: Voglio un po’ di caldo! Posso avere un bicchiere d’acqua, per favore? Sapete usare il computer? Dobbiamo andare a prendere Daniela a scuola

Verbi irregolari I verbi che seguono il modello della propria coniugazione sono detti verbi regolari. I verbi che cambiano, per alcuni tempi, la radice e/o la desinenza sono detti verbi irregolari volere

potere

dovere

sapere

io

voglio

posso

devo

so

tu

vuoi

puoi

devi

sai

egli/ella

vuole

può

deve

sa

noi

vogliamo

possiamo

dobbiamo

sappiamo

voi

volete

potete

dovete

sapete

essi/esse

vogliono

possono

devono

sanno

Esempi Altri verbi con presente irregolare: fare (io faccio); morire (io muoio); rimanere (io rimango); riuscire (io riesco); salire (io salgo); scegliere (io scelgo); sedere (io siedo); stare (io sto); tenere (io tengo); uscire (io esco); venire (io vengo)...

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i verbi


Presente progressivo Si usa per indicare un’azione che avviene mentre la persona parla Esempio: Sto scrivendo al computer (in questo momento). andare

bere

dire

io

vado

bevo

dico

tu

vai

bevi

dici

egli/ella

va

beve

dice

noi

andiamo

beviamo

diciamo

voi

andate

bevete

dite

essi/esse

vanno

beveno

dicono

Il presente progressivo si forma con il presente del verbo stare e il gerundio. Il gerundio si forma dall’infinito del verbo più le terminazioni proprie della coniugazione. are-ando telefon-ando ere-endo scriv-endo ire-endo fin-endo alcuni verbi formano il gerundio dalla prima persona del verbo al presente inidcativo bevo bev-endo faccio fac-endo dico dic-endo

Verbi riflessivi Descrivono un’azione compiuta dal soggetto che si riflette (ricade) sul soggetto stesso o lo riguarda personalmente. Il soggetto e l’oggetto dell’azione (a cui si riferisce il verbo) sono la stessa persona. Esempi: Mi alzo sempre alle 7 e vado a prendere il treno. Mi pettino i capelli i verbi

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Si coniugano con le particelle prenominali Mi pettino Ti lavi Si alza Ci vestiamo Vi preparate Si telefonano Quando c’è un verbo modale(potere, volere, dovere, sapere) o un verbo fraseologico (cominciare a, stare per, stare più gerundio, finire di) + l’infinito di un verbo riflessivo (telefonarsi), il pronome può andare prima o dopo il verbo all’infinito. Esempi: Domani mi devo alzare presto (prima del verbo all’infinito) Domani devo alzarmi presto (dopo il verbo all’infinito)

La forma impersonale Si usa per indicare azioni generali, che possono riguardare molte persone. Esempio: A Natale si mangia troppo Per fare la Forma Impersonale usiamo si + il verbo alla terza persona singolare Esempio: D’estate si esce di più che in inverno Con i verbi ESSERE e DIVENTARE usiamo gli aggettivi al plurale Esempi: Quando si è nervosi è difficile stare bene in mezzo alla gente Se si mangia troppo si diventa obesi.

Forma passiva Il soggetto della frase è il complemento oggetto della frase attiva Esempi: Marco mangia la mela (forma attiva) - la mela è mangiata da Marco (forma passiva) •

Per fare la Forma Passiva si può usare il Verbo ESSERE + il Participio Passato del verbo Esempio: L’Italia è amata da molti stranieri. 66

i verbi


si può usare il verbo Venire più il participio passato del verbo, ma solo con i tempi verbali semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice) Esempio:La carne non viene mangiata dai vegetariani.

si può usare il Si Passivante più il verbo alla terza persona singolare (quando il soggetto passivo è singolare). Esempio: Il biglietto del treno si compra alla stazione ferroviaria.

Quando il soggetto passivo è plurale la frase passiva si fa con si più il verbo alla terza persona plurale Esempio: A Natale si mangiano molti dolci. In questi casi la frase ha un significato generale, che può riguardare più persone. •

si può usare il verbo Andare più il participio passato del verbo, quando si vuole esprimere un dovere o una necessità. Può essere usato solo con i tempi semplici. Esempio: Questo film va visto, perchè è veramente un capolavoro

La forma impersonale dei verbi riflessivi si forma con Ci + si + il verbo alla terza persona singolare Esempi: Sposarsi ci si sposa - Amarsi ci si ama

i verbi

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Passato prossimo Si forma con il presente indicativo di Essere e Avere + il participio passato del verbo da coniugare. Esempi: Io ho cantato - Io sono nato in Italia essere

avere

io sono stato tu sei stato egli/ella è stato noi siamo stai voi siete stai essi/esse sono stai

io ho avuto tu hai avuto egli/ella ha avuto noi abbiamo avuto voi avete avuto essi/esse hanno avuto

Esempi: L’estate scorsa sono stato al mare. Mia sorella ha avuto due figli, un maschio e una femmina.

Participio passato verbi in ARE - participio passato ATO (andare - andato) verbi in ERE - participio passato UTO (conoscere - conosciuto) verbi in IRE - participio passato ITO ( finire - finito) Il participio passato dei verbi con AVERE finisce sempre in o Esempio: Ieri ho telefonato a mia madre. Il participio passato dei verbi con ESSERE si concorda con il soggetto del verbo e si comporta come un aggettivo con 4 terminazioni (o – a – i – e) Esempi: Francesco è andato al mare con un suo amico. Francesca è andata al mare con un suo amico. Paolo e Francesco sono andati al mare con un loro amico. Paola e Francesca sono andate al mare con un loro amico.

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i verbi


Tutti i verbi transitivi (che hanno un oggetto diretto) formano il passato prossimo con l’ausiliare avere Esempi: Alessandro ha sposato Ilaria (chi? Ilaria) Oggi ho studiato italiano con una mia amica (cosa? italiano) Tutti i verbi riflessivi formano il passato prossimo con l’ausiliare essere Esempi: Mi sono alzata alle 9:00 Mi sono addormentata sul divano davanti alla televisione. Quasi tutti i verbi intransitivi (che non hanno un oggetto diretto) formano il passato prossimo con l’ausiliare essere Esempi: Queste scarpe sono molto costose. Le scale del tuo appartamento sono ripide. verbi di stato: stare, restare, rimanere Esempi: Carola è rimasta a casa stasera. Sono stata tutta la mattina a pulire il tuo disordine. verbi di movimento: andare, venire, partire, arrivare, tornare, entrare, uscire, cadere, salire... Esempi: Il treno è arrivato alla stazione di Perugia mezz’ora fa. Carlo e Luca sono andati allo zoo con i loro nipotini. verbi di cambiamento: nascere, morire, diventare, invecchiare, iniziare, cominciare, finire... Esempi: Ieri è nata Lisa, la figlia di mia cugina. Mio nonno è morto dieci anni fa. verbi impersonali: piacere, dispiacere, parere, succedere, sembrare... Esempi: Oggi Luca mi è sembrato di ottimo umore. Barcellona mi è piaciuta tantissimo.

Verbi con participio passato irregolare accendere (acceso) aprire (aperto) bere (bevuto) chiedere (chiesto) chiudere (chiuso) correre (corso) decidere (deciso) fare (fatto) leggere (letto) mettere (messo) morire (morto) nascere (nato) offrire (offerto) perdere (perso) rimanere (rimasto) rispondere (risposto) scegliere (scelto) vedere (visto). i verbi

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L’imperfetto L’Imperfetto si usa per raccontare azioni abituali del passato o che si ripetono regolarmente. Esempio: Da bambina andavo spesso in montagna. • Per descrivere le caratteristiche di persone, oggetti e situazioni Esempi: Mia nonna era molto bella. In treno faceva molto caldo stamattina. •

Per esprimere un’azione del passato con una durata indeterminata Esempio: I miei nonni abitavano in campagna

Per descrivere una sensazione, uno stato psicologico, un sentimento Esempio: Ieri Anna non si sentiva molto bene

All’inizio di una favola Esempio: C’era una volta una bambina bellissima…

Con le espressioni STARE + GERUNDIO e STARE PER Esempi: Stavate cenando? Stavamo per uscire, quando avete telefonato Dopo la parola Mentre Esempio: Mentre telefonavo ad una mia amica è caduta la linea.

Per esprimere un’azione continuata, che non è finita o non è stata limitata nel tempo. Esempio: Aspettavo il treno quando è passato Gianni e mi ha dato un passaggio. Anna era a letto e leggeva un libro.

70 i verbi


essere

avere

io

ero

avevo

tu

eri

avevi

lui/lei

era

aveva

noi

eravamo

avevamo

voi

eravate

avevate

loro

erano

avevano

Imperfetto dei verbi regolari - are

- ere

- ire

io

am-avo

ved-evo

apr-ivo

tu

am-avi

ved-evi

apr-ivi

egli/ella

am-ava

ved-eva

apr-iva

noi

am-avamo

ved-evamo

apr-ivamo

voi

am-avate

ved-evate

apr-ivate

essi/esse

am-avano

ved-evano

apr-ivano

Imperfetto dei verbi irregolari fare

bere

dire

io

facevo

bevevo

dicevo

tu

facevi

bevevi

dicevi

egli/ella

faceva

beveva

diceva

noi

facevamo

bevevamo

dicevano

voi

facevate

bevevate

dicevate

essi/esse

facevano

bevevano

dicevano

i verbi

71


VERBI che cambiano significato al passato prossimo e all’imperfetto indicativo dovere potere e volere All’imperfetto: dovevo potevo volevo indicano un’incertezza Esempi: Dovevo lavorare, ma non avevo voglia.(forse ha lavorato o forse no) Mio fratello voleva comprare il motorino. (forse l’ha comprato o forse no) Non potevo rispondere al telefono stamattina. (forse ha risposto o forse no) Al Passato Prossimo: ho dovuto, ho potuto, ho voluto indicano un’azione che è accaduta sicuramente Esempi: Ieri ho dovuto lavorare tutto il giorno. Stamattina non ti ho potuto telefonare. Il mese scorso ho voluto fare un regalo a mia madre per il suo compleanno.

Conoscere All’Imperfetto conoscevo significa conoscere qualcuno da molto tempo. Esempio: Conoscevi mio marito? Al passato prossimo: ho conosciuto significa conoscere qualcuno per la prima volta Esempio: Ho conosciuto tuo marito ieri.

Sapere All’imperfetto:sapevo significa conoscere una cosa da molto tempo Esempio: Sapevo del tuo nuovo lavoro a Londra già da qualche giorno. Al passato prossimo: Ho saputo significa conoscere una cosa, perchè qualcuno mi ha informato. Esempio: Ho saputo che ti sei sposato, quando avevi intenzione di comunicarmelo?

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i verbi


Trapassato prossimo Si usa per indicare un’azione del passato accaduta prima di un’altra azione passata. Si forma con l’imperfetto di avere o essere + il participio passato del verbo. Esempi: Paola mi ha detto che aveva mangiato troppo e quindi la notte non ha dormito bene. I miei genitori da piccola mi raccontavano sempre che erano andati in viaggio di nozze a Vienna.

io tu egli/ella noi voi essi

io tu egli/ella noi voi essi

essere

avere

ero stato eri stato era stato/a eravamo stai eravate stai erano stai/e

avevo avuto avevi avuto aveva avuto avevamo avuto avevate avuto avevano avuto

essere

avere

ero andato eri andato era andato eravamo andai eravate andai erano andai

avevo parlato avevi parlato aveva parlato avevamo parlato avevate parlato avevano parlato

i verbi

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Imperativo diretto (tu/noi/voi) L’imperativo si usa per dare un ordine, un consiglio ad una o più persone. Esempi: Vieni qui! Telefoniamo a Milena! Mangiate subito questa minestra L’imperativo diretto si forma con la seconda persona singolare (tu), la prima persona plurale (noi), la seconda persona plurale (voi) + il presente indicativo. Esempi: Mangia la verdura, che ti fa bene! Chiudiamo la finestra. È troppo freddo! Pulite la cucina dopo cena, altrimenti mi arrabbio. L’imperativo alla seconda persona singolare dei verbi in -are finisce in a Esempi: Parla a voce alta, altrimenti non ti sento! Ricorda la spesa, se vuoi mangiare questa sera! Attenzione: Verbi con imperativo irregolare I verbi avere essere e sapere hanno l’imperativo diretto irregolare alla seconda persona singolare e plurale (Tu/Voi) avere: tu abbia essere: tu sia sapere: tu sappia

voi abbiate voi siate voi sappiate

I verbi andare dare fare stare alla seconda persona singolare (tu) hanno una doppia forma dell’imperativo diretto. andare: dare: fare: stare:

tu /vai tu /dai tu /fai tu /stai

Il verbo dire ha una sola forma dell’imperativo diretto: Tu dì 74

i verbi


Imperativo diretto negativo si forma come l’imperativo diretto, usando la forma negativa del presente indicativo Esempi: Non leggete questo libro, è noioso! Non mangiamo troppo questa sera, altrimenti non riusciamo a dor mire. Attenzione: La seconda persona singolare (tu) si forma con il verbo all’infinito Esempi: Non gridare, per piacere!

Imperativo diretto e pronomi con tu/noi/voi il pronome si mette dopo il verbo (suffisso), formando una sola parola. Esempi: Devi inviare una mail a Paola, scriviLA subito! Dobbiamo inviare una mail a Paola, scriviamoLA subito! Le particelle ci/ne vanno sempre unite, come suffisso, al verbo Esempi: Questa sera c’è una festa in spiaggia, andiamoCI! Cercate di risolvere i vostri problemi, parlateNE! Con il lei formale il pronome si mette prima del verbo. Esempi: Deve invitare Claudia alla mostra fotografica, LA chiami subito! Con i verbi irregolari andare dare fare stare dire i pronomi e le particelle raddoppiano la consonante iniziale del suffisso. Esempi: Dimmi la verità, dimmeLA per favore! Fa la doccia, faLLA subito! Con il pronome gli la consonante non raddoppia. Esempio: Quando arriva Alessandro, daGLI le chiavi di casa

i verbi

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Imperativo diretto negativo con i pronomi con tu il pronome può essere prima o dopo il verbo. Esempi: Non TI agitare così tanto! Non agitarTI così tanto! con il lei formale il pronome va prima del verbo Esempi: Non SI agiti così tanto! con noi/voi il pronome può andare prima o dopo il verbo Esempi: Non CI agitiamo così tanto! Non agitiamoCI così tanto! Non VI agitate così tanto! Non agitateVI così tanto!

Imperativo indiretto (forme di cortesia) Si forma con il verbo al congiuntivo presente. Esempi: Non fumi per favore, ci sono dei bambini in casa. Abbassi il volume della radio, altrimenti non riesco a lavorare. Per esprimere l’imperativo indiretto plurale si può usare la terza persona plurale del congiuntivo presente (LORO), ma è più usata le seconda persona plurale dell’imperativo indiretto (VOI). Esempi: Signori, parlino più piano, per favore. (LORO) Signori, parlate più piano, per favore. (VOI)

Passato remoto si usa per indicare azioni di un passato lontano (remoto) che non hanno più nessuna relazione con il presente e per parlare di un fatto storico. Esempi: Appena trovò un lavoro, Carlo andò a vivere a Roma con sua moglie. Cristoforo Colombo scoprì l’America nel 1492.

io tu egli noi voi essi 76

i verbi

essere

avere

fui fosi fu fummo foste furono

ebbi avresi ebbe avremmo aveste ebbero


Verbi regolari

io tu egli noi voi essi

am-are

cred-ere

apr-ire

am-ai am-asi am-ò am-ammo am-aste am-arono

cred-ei/ei cred-esi cred-è/ei cred-emmo cred-ste cred-erono/etero

apr-ii apr-si apr-ì apr-immo apr-iste apr-irono

Attenzione! I verbi in ERE hanno due forme per il passato remoto.

Verbi irregolari I verbi che hanno il passato remoto irregolare usano una radice diversa per la prima e la terza persona singolare e per la terza persona plurale. Quasi sempre nel passato remoto irregolare la prima persona singolare termina in i, La terza persona singolare in e e la terza persona plurale in ero Esempio Scrivere (passato remoto irregolare) io tu egli/ella noi voi essi

scriss-si scriv-esi scriss-e scriv-emmo scriv-este scriss-ero

TRAPASSATO REMOTO si forma con il passato remoto dei verbi essere e avere + il participio passato del verbo. Si usa per indicare un’azione del passato avvenuta prima di un’altra azione al passato remoto. La frase principale deve essere sempre al passato remoto. Il trapassato remoto è introdotto da un avverbio di tempo (quando, dopo che, appena...) Esempi: Andai a dormire, dopo che ebbi finito di studiare. Appena mi fui svegliato, ricevetti una bella notizia. Quando ebbero mangiato, andarono via dal ristorante. i verbi

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parlare io tu egli noi voi essi

invitare

ebbi parlato fui invitato/a avesi parlato fosi invitato/a ebbe parlato fu invitato/a avemmo parlato fummo invitai/e aveste parlato foste invitai/e ebbero parlato furono invitai/e

Futuro semplice Si usa per indicare un’azione che non è ancora avvenuta: descrive un’ azione del futuro. Esempio: Federica tornerà a casa domani. Per fare una supposizione: Esempio: Saranno due ore che ti aspetto. Sei un ritardatario! Per esprimere un’incertezza Esempio: Riuscirò a finire questo libro entro stasera? Per esprimere un dubbio o una perplessità Esempio: Sarà come dici tu, ma io risolverò il problema a modo mio.

io tu egli/ella noi voi essi

78

i verbi

essere

avere

sarò sarai sarà saremo sarete saranno

avrò avrai avrà avremo avrete avranno


Le forme del futuro dei verbi in -ARE e dei verbi in -ERE sono uguali

io tu egli/ella noi voi essi

- are/ere

- ire

pens-erò pens-erai pens-erà pens-eremo pens-erete pens-eranno

usc-irò usc-irai usc-irà usc-iremo usc-irete usc-iranno

I verbi che finiscono in care (cercare) e gare (pagare) aggiungono una h nelle forme del futuro

io tu egli/ella noi voi essi

essere

avere

cercherò cercherai cercherà cercheremo cercherete cercheranno

pagherò pagherai pagherà pagheremo pagherete pagheranno

Futuro anteriore Si usa per indicare un’azione del futuro che avviene prima di un’altra azione al futuro semplice. Quando assume questo significato è quasi sempre preceduto dagli avverbi di tempo (appena, quando, dopo che) Esempio: Appena sarò arrivata a casa, mi farò un bel bagno caldo Per esprimere un’incertezza. Esempio: Giorgio arriverà in ritardo anche oggi? Per esprimere una perplessità o un dissenso rispetto ad un’azione avvenuta nel passato Esempio: Sarà stato anche il ristorante più alla moda della città, ma a me non è piaciuto per niente i verbi

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Si forma con il futuro semplice di essere o avere + il participio passato del verbo

io tu egli/ella noi voi essi

prendere

parire

avrò preso avrai preso avrà preso avremo preso avrete preso avranno preso

sarò parito/a sarai parito/a sarà parito/a saremo parii/e sarete parii/e saranno parii/e

Concordanza dei tempi dell’indicativo Insieme di regole che stabiliscono l’uso dei tempi all’indicativo nella frase subordinata (secondaria). In italiano il tempo della frase secondaria dipende dal tempo della frase principale frase pricipale presente (paola crede che) ticato il suo compleanno.

frase secondaria passato prossimo (anteriorità) ho dimenpresente (contemporaneità) dimentico il suo compleanno entro questa sera. futuro semplice (posteriorità) dimenticherò il suo compleanno a breve.

imperfetto (paola credeva che) trapassato prossimo (anteriorità) avevo dimenticato il suo compleanno imperfetto (contemporaneità) dimenticavo il suo compleanno anche quest’anno. condizionale passato (posteriorità) avrei dimenticato il suo compleanno.

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i verbi


Le forme implicite sono Forme Verbali invariabili che si usano nella frase subordinata. Infinito Passato: avere chiamato/ essere chiamato Participio Passato: chiamato Gerundio Presente: chiamando Gerundio Passato: avendo chiamato/essendo chiamato

Infinito passato Si forma con l’Infinito presente di essere o avere + il participio passato del verbo. Quasi sempre viene usato in due tipi di frasi: Temporale: preceduto da dopo. Esempio: Dopo aver pranzato, mi sono addormentato per un’ora in poltrona. Causale: preceduto da per. Esempio: non ti ringrazierò mai abbastanza per essere venuto ad aiutarmi. Attenzione: L’infinito di avere diventa aver. I pronomi e le particelle ci e ne vanno dopo l’infinito Esempio: Dopo esserMI laureato, ho trovato un bel lavoro a Roma

Gerundio Gerundio presente: si forma dall’infinito del verbo. Si usa quando l’azione della frase secondaria avviene nello stesso momento dell’azione della frase principale (contemporaneità). Esempio: Mi rilasso, leggendo un bel libro in poltrona. essere essendo -are chiam-ando

avere avendo -ere chied-endo

-ire usc-endo

Gerundio passato: si forma con il gerundio presente di essere o avere + il participio passato del verbo. Si usa quando l’azione della frase subordinata avviene prima di quella della frase principale(anteriorità) Esempio: Non avendo pranzato,adesso ho una fame da lupi. avendo/essendo chiamato avendo/essendo chiesto essendo uscito i verbi

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Il gerundio può assumere all’interno della frase diversi significati: Contemporaneità: L’azione della frase principale e quella della frase subordinata avvengono nello stesso momento. Esempio: Andando a lavoro, ho incontrato Camilla e l’ho salutata. Modalità: Descrive in quale modo succede l’azione della frase principale Esempio: Facciamo dei buchi alle pareti, usando il trapano Causa: Spiega la causa dell’azione della frase principale Esempio: Avendo dimenticato la borsa a casa, non avevo contanti neanche per comprarmi un caffè. Ipotesi: Formula un’ipotesi rispetto all’azione della frase principale. Esempio: Uscendo poco, si rischia di restare soli. Concessione: Il gerundio è sempre preceduto da pur (nel suo significato di anche se...). Esempio: Pur risparmiando tanto quest’anno, non riuscirò a comprarmi la macchina nuova.

Il congiuntivo Si usa (di solito) nelle frasi dipendenti (secondarie). Si usa dopo espressioni che indicano: • opinioni o situazioni non certe, con verbi come: pensare, credere, non essere sicuro, si dice, è possibile, è probabile Esempi: Penso che questo corso di italiano sia molto utile. Si dice che Anna aspetti un bimbo. • desideri e stati d’animo, con verbi come: sperare, essere contento, essere felice Esempi: Spero che tu non sia arrabbiato con me. Sono felice che il tempo sia bello • volontà, con verbi come: volere, preferire, bisogna, è meglio, è preferibile Esempi: Voglio che tu mi accompagni all’università. È meglio che tu stia zitto

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i verbi


Si usa dopo alcune parole: • sebbene, nonostante, senza che, prima che, a patto che, a condizione che, a meno che, qualunque Esempi: Nonostante piovesse io sono uscito lo stesso. Qualunque sia la tua opinione, io sono d’accordo con te • affinchè, perchè Esempi: Affinchè la lezione sia chiara, la ripeterò una seconda volta. Le ho prestato quel libro, perchè lo leggesse Si usa anche in frasi indipendenti con due significati: Congiuntivo dubitativo: si usa per esprimere un dubbio nella forma interrogativa Esempio: Carmen non mi ha ancora telefonato. Che se ne sia dimenticata? Congiuntivo ottativo: si usa per esprimere un desiderio Esempio: Magari avessi dieci anni in meno, quanti errori non rifarei! Attenzione: Quando il soggetto della frase principale è lo stesso della frase secondaria, si usa l’infinito al posto del congiuntivo. Esempio: Pablo pensa che lui (Pablo) non abbia bisogno di andare a lezione di italiano. Pablo pensa di non avere bisogno di andare a lezione di italiano.

Congiuntivo presente

io tu egli/ella noi voi essi

essere

avere

sia sia sia siamo siate siano

abbia abbia abbia abbiamo abbiate abbiano

i verbi

83


Congiuntivo presente

io tu egli/ella noi voi essi

-are (cant-are)

-ere (ved-ere)

-ire (apr-ire)

cant-i cant-i cant-i cant-iamo cant-iate cant-ino

ved-a ved-a ved-a ved-iamo ved-iate ved-ano

apr-a apr-a apr-a apr-iamo apr-iate apr-ano

Attenzione: I verbi in care e gare aggiungono una h prima della terminazione del congiuntivo Esempi: Pagare pagh-i Cercare cerch-i

Congiuntivo passato Si forma con il congiuntivo presente di avere o essere +il participio passato io tu egli/ella noi voi essi

abbia telefonato abbia telefonato abbia telefonato abbiamo telefonato abbiate telefonato abbiano telefonato

sia parito/a sia parito/a sia parito/a siamo parii/e siate parii/e siano parii/e

Concordanza del congiuntivo presente e passato se nella frase principale ho un verbo all’indicativo presente (io credo che), al futuro (io crederò che), all’imperativo (credi che) si usa: • il congiuntivo presente o il futuro per esprimere posteriorità (lui parta/partirà tra due giorni) • il congiuntivo presente o il presente progressivo al congiuntivo per esprimere contemporaneità (lui parta/stia partendo proprio ora) • il congiuntivo passato per esprimere anteriorità (lui sia partito due giorni fa) 84

i verbi


Congiuntivo imperfetto

io tu egli/ella noi voi essi

io tu egli/ella noi voi essi

essere

avere

fossi fossi fosse fossimo foste fossero

avessi avessi avesse avessimo aveste avessero

-are (cant-are)

-ere (ved-ere)

-ire (apr-ire)

cant-assi cant-assi cant-asse cant-assimo cant-aste cant-assero

ved-essi ved-essi ved-esse ved-essimo ved-este ved-essero

apr-issi apr-issi apr-isse apr-issimo apr-iste apr-issero

Congiuntivo trapassato si forma con il congiuntivo imperfetto di essere o avere + il participio passato del verbo io tu egli/ella noi voi essi

avessi giocato avessi giocato avesse giocato avessimo giocato aveste giocato avessero giocato

fossi andato/a fossi andato/a fosse andato/a fossimo andai/e foste andai/e fossero andai/e

i verbi

85


Concordanza del congiuntivo imperfetto e trapassato Se nella frase principale ho un verbo al passato (io ho creduto che/ io credevo che/Io avevo creduto che/Io credetti che) o al condizionale (io crederei che/Io avrei creduto che) si usa (nella frase secondaria): Il congiuntivo imperfetto o il condizionale composto per esprimere posteriorità (lui partisse/sarebbe partito tra due giorni) Il congiuntivo Imperfetto per esprimere contemporaneità (lui partisse) Il congiuntivo trapassato per esprimere anteriorità (lui fosse partito due giorni prima) Il periodo ipotetico è composto da una frase secondaria introdotta dalla congiunzione se, che esprime l’ipotesi (condizione) e da una frase principale che esprime la conseguenza dell’ipotesi. Esistono tre tipi di Periodo Ipotetico: Periodo ipotetico della realtà: L’ipotesi è un fatto reale o probabile. Frase secondaria: verbo all’indicativo - Frase principale: verbo all’indicativo o all’imperativo Esempi: Se non partiamo subito, arriveremo tardi. Se passeremo per Perugia, verremo a trovarti sicuramente. Periodo ipotetico della possibilità: L’ipotesi è un fatto possibile (potrebbe o non potrebbe accadere) Frase secondaria: verbo al congiuntivo imperfetto Frase principale: verbo al congiuntivo presente o all’imperativo Esempi: Se glielo chiedessi tu, forse Luca ci aiuterebbe. Se te lo chiedesse, non dirgli dov’ero ieri. Periodo ipotetico dell’irrealtà: L’ipotesi è impossibile o non vera (non può realizzarsi o potrebbe realizzarsi ma non è mai accaduta). Se l’ipotesi irrealizzabile si riferisce al presente: Frase secondaria: Congiuntivo imperfetto Frase principale: Condizionale presente Se l’ipotesi irrealizzabile si riferisce al passato: Frase secondaria: Congiuntivo trapassato Frase principale: Condizionale passato 86 i verbi


Esempi: Se fossi tifoso dell’Inter, ora sarei felice per la vittoria. Se l’avessi saputo prima, ti avrei telefonato sicuramente Attenzione! Nella lingua parlata possiamo usare l’imperfetto indicativo sia nella frase principale che nella frase secondaria. Esempio: Se mi telefonavi, venivo anch’io al cinema con voi ieri sera.

Il condizionale condizionale semplice si usa per: Esprimere un desiderio: Esempio: Mi piacerebbe andare in vacanza in Portogallo Rivolgersi a qualcuno con cortesia: Esempio: Mi scusi, potrebbe abbassare il volume dello stereo Dare consigli: Esempio: Secondo me dovresti andare a dormire presto, se vuoi svegliarti alle 6. Dare un informazione non sicura Esempio: Quel negozio dovrebbe essere abbastanza economico

io tu egli/ella noi voi essi

essere

avere

sarei saresi sarebbe saremmo sareste sarebbero

avrei avresi avrebbe avremmo avreste avrebbero

i verbi

87


io tu egli/ella noi voi essi

-are

-ere

-ire

am-erei am-eresi am-erebbe am-ermmo am-ereste am-erebbero

scriv-erei scriv-eresi scriv-erebbe scriv-eremmo scriv-ereste scriv-erebbero

dorm-irei dorm-iresi dorm-irebbe dorm-iremmo dorm-ireste dorm-irebbero

FORME IRREGOLARI DEL CONDIZIONALE Essere sarei, saresti, sarebbe, saremmo, sareste, sarebbero Andare andrei, andresti, andrebbe, andremmo, andreste, andrebbero Dovere dovrei, dovresti, dovrebbe, ecc Potere potrei, potresti, potrebbe, ecc Sapere saprei, sapresti, saprebbe, ecc Vedere vedrei, vedresti, vedrebbe, ecc Vivere vivrei, vivresti, vivrebbe, ecc Bere berrei, berresti, berrebbe, ecc Rimanere rimarrei, rimarresti, rimarrebbe, ecc Tenere terrei, terresti, terrebbe, ecc Venire verrei, verresti, verrebbe, ecc

88

i verbi


Condizionale Composto Il condizionale composto si forma con il condizionale semplice dei verbi essere o avere + il participio passato del verbo. Il condizionale composto (o passato) si usa: In frasi autonome (o principali) per esprimere un’azione che non si è realizzata nel passato Esempio: Sarei venuto volentieri alla tua festa, ma ero malato per esprimere un’azione che non si può realizzare nel presente e nel futuro Esempio: Domani sarei partito volentieri, ma devo studiare per l’esame in frasi secondarie (non autonome): per indicare l’idea del futuro nel passato, cioè un’azione che viene dopo un’altra nel passato. Esempio: Anna mi ha detto che sarebbe tornata a trovarmi. io tu egli/ella noi voi essi

sarei tornato/a avrei chiamato saresi tornato/a avresi chiamato sarebbe tornato/a avrebbe chiamato saremmo tornai/e avremmo chiamato sareste tornai/e avreste chiamato sarebbero tornai/e avrebbero chiamato

i verbi

89



Il calendario

I giorni della settimana Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì

Il lunedì inizio a lavorare alle 8,30. Martedì è il mio giorno libero. Il mercoledì sono in ufficio dalle 9 alle 13. A Città della Pieve gli alimentari dono chiusi di giovedì.

Venerdì

Venerdì faccio il turno di notte.

Sabato

Sabato sera esco con i miei amici.

Domenica

Domenica vado a giocare a pallone.

Il calendario

91


I mesi Gennaio

Lavoro qui da gennaio

Febbraio Marzo

Nel mese di marzo inizio un nuovo lavoro

Aprile Maggio Giugno Luglio

Le vacanze scolastiche sono da luglio a settembre

Agosto Settembre Ottobre Novembre

Il ristorante chiude in novembre

Dicembre

Torno a casa per Natale, a dicembre

I giorni e il lavoro Giorni lavorativi o feriali Giorni festivi Giorni di ferie o vacanze

92

i mesi


Le parti del giorno Mattina, pomeriggio, sera, notte

Le stagioni

Inverno, primavera, estate, autunno.

Le pari del giorno e le stagioni

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Associazione Orizzonte Associazione di promozione sociale Via Garibaldi 25 06062 Cità della Pieve Tel 0578 298343 Orizzonte.info@gmail.com www.orizzonte.com L’associazione “Orizzonte” è nata nel 2001 con lo scopo di promuovere la Lingua e la Cultura Italiana, in un'oica di confronto e scambio con altre culture. Ai citadini stranieri di Cità della Pieve offre corsi di Lingua integraivi, patrocinai e finanziai dalla Regione dell’Umbria e dal Comune di Cità della Pieve. Nel nostro lavoro cerchiamo di valorizzare le buone prassi esisteni in materia di formazione e cultura e promuoviamo ulteriori iniziaive che abbiano un più ampio impato sociale. • Melingpot. Corsi di lingua per immigrai e corsi di lingua svoli a favore dei nuovi citadini resideni a Cità della Pieve durante tuto l’anno, inoltre proponiamo grazie al nostro progeto “Melingpot” diverse aività finalizzate ad un’integrazione più serena degli stranieri, con paricolare riferimento ai migrani. • A Scuola con tuo figlio. Favorisce l’acquisizione di competenze linguisiche e socioculturali da parte di donne immigrate fornendo loro strumeni praici affinché possano muoversi autonomamente nella nuova realtà sociale, con maggiore consapevolezza dei propri dirii e doveri e con una accresciuta conoscenza del territorio e dei servizi che esso offre. • La festa nel mondo. L’obbieivo è di migliorare la convivenza di culture diverse atraverso la conoscenza delle tradizioni e della vita quoidiana. L’evento viene promosso dall’assessorato alle poliiche sociali del Comune in collaborazione con le associazioni “Orizzonte”, La Rosa”, “Arci” e il ”Terziere Castello”. I nostri progei Europei • PACT "Promoing Awareness for Cooperaion and Training in the Field of Domesic Violence" nell’ambito del programma Europeo Grundtvig: www.pact-eu.org • RICK’s Cafè – Network European Plaform for promoing European dialogue, cooperaion and innovaion within schools in Europe, in Intercultural and Internaionalisaion fields: www.rickscafenetwork.eu Associazione Orizzonte

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