La mia guarigione
Poesie di Cristina Roncigli
2020
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Quaderni del volontariato 5
Edizione 2020
Cesvol Centro Servizi Volontariato Umbria Sede legale: Via Campo di Marte n.9 06124 Perugia tel 075 5271976 www.cesvolumbria.org editoriasocialepg@cesvolumbria.org
Edizione novembre 2020 Coordinamento editoriale di Stefania Iacono Stampa Digital Editor - Umbertide
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ISBN 9788831491037
I QUADERNI DEL VOLONTARIATO UN VIAGGIO NEL MONDO DEL SOCIALE PER COMUNICARE IL BENE I valori positivi, le buone notizie, il bene che opera nel mondo ha bisogno di chi abbia il coraggio di aprire gli occhi per vederlo, le orecchie e il cuore per imparare a sentirlo e aiutare gli altri a riconoscerlo. Il bene va diffuso ed è necessario che i comportamenti ispirati a quei valori siano raccontati. Ci sono tanti modi per raccontare l’impegno e la cittadinanza attiva. Anche chi opera nel volontariato e nell’associazionismo è ormai pienamente consapevole della potenza e della varietà dei mezzi di comunicazione che il nuovo sistema dei media propone. Il Cesvol ha in un certo senso aderito ai nuovi linguaggi del web ma non ha mai dimenticato quelle modalità di trasmissione della conoscenza e dell’informazione che sembrano comunque aver retto all’urto dei nuovi media. Tra queste la scrittura e, per riflesso, la lettura dei libri di carta. Scrivere un libro per un autore è come un atto di generosa donazione di contenuti. Leggerlo è una risposta al proprio bisogno di vivere il mondo attraverso l’anima, le parole, i segni di un altro. Intraprendendo la lettura di un libro, il lettore comincia una nuova avventura con se stesso, dove il libro viene ospitato nel proprio vissuto quotidiano, viene accolto in spazi privati, sul comodino accanto al letto, per diventare un amico prezioso che, lontano dal fracasso del quotidiano, sussurra all’orecchio parole cariche di significati e di valore. Ad un libro ci si affeziona. Con il tempo diventa come un maglione che indossavamo in stagioni passate e del quale cerchiamo di privarcene più tardi possibile. Diventa come altri grandi segni che provengono dal passato recente o più antico, per consegnarci insegnamenti e visioni. Quelle visioni che i cari autori di questa collana hanno voluto donare al lettore affinché sapesse di loro, delle vite che hanno incrociato, dei sorrisi cui non hanno saputo rinunciare. Gli autori di questi testi, e di 3
tutti quelli che dal 2006 hanno contribuito ad arricchire la Biblioteca del Cesvol, hanno fatto una scelta coraggiosa perché hanno pensato di testimoniare la propria esperienza, al di là di qualsiasi tipo di conformismo e disillusione Il Cesvol propone la Collana dei Quaderni del Volontariato per contribuire alla diffusione e valorizzazione della cittadinanza attiva e dei suoi protagonisti attraverso la pubblicazione di storie, racconti e quant’altro consenta a quel mondo di emergere e di rappresentarsi, con consapevolezza, al popolo dei lettori e degli appassionati. Un modo di trasmettere saperi e conoscenza così antico e consolidato nel passato dall’apparire, oggi, estremamente innovativo. Salvatore Fabrizio Cesvol Umbria
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La mia Guarigione di
Cristina Roncigli
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INDICE 1 Prefazione p.9 2 La mia rabbia p.11 3 Nel limbo p.13 4 Il mio sogno p.15 5 Collegati p.17 6 In silenzio p.18 7 Acqua di luce p.19 8 Il primo dolore p.20 9 Domenica p.22 10 La penitenza p.23 11 Come se dentro avessi un fuoco p.24 12 C’e’ un altro uomo ora p.25 13 Amplessi di luce p.27 14 Accettazione p.28 15 Il labirinto p.30 16 La metamorfosi p.31 17 Indietro p.32 18 Oltre la paura p.34 19 Profumo p.36 20 Memorie p.37 21 Comfort p.38 22 Il senso del dolore p.39 23 Emozioni condensate p.41 24 Catene p.42 25 L’inizio e la fine p.43 26 Antitesi p.44 7
27 Ingressi separati p.46 28 Il velo p.48 29 Fragile p.50 30 L’elevazione p.52 31 Anime gemelle p.54 32 Scatti rubati p.56 33 La mia guarigione p.58 35 Neve p.60 36 A mia madre p.61 37 I miei passi..... p.63 39 Gocce di assenzio p.65 40 I compromessi dell’anima p.67 41 Un altro Natale p.69 42 Caro zio p.71 43 La mia piccola p.73 44 L’evoluzione p.75 45 Caro Angelo p.76 46 Prima di te p.77 47 Il mio grande albero p.78 48 Funambola p.80 49 La terra trema p.81 50 Dentro l’inferno p.83 51 Sommersa p.85 52 L’altra faccia della medaglia p.86 53 Quid p.88 54 Il gioco delle diversità p.90
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PREFAZIONE In questi ultimi anni, nell’affrontare il mio disagio e lavorando con quello di altre persone, ho intravisto nella poesia una funzione terapeutica, in quanto strumento evocativo dell’anima e di comunicazione per il nostro inconscio, in cui sono sedimentati i ricordi più difficili, i non detti, i primi dolori che hanno lasciato un segno indelebile ed invisibile, che rappresentano la piega, l’inceppatura che non consente il libero fluire del nostro essere, quel divenire che è insito in tutte le creature viventi e che consente ad esse di evolvere e soddisfare la loro naturale tendenza alla crescita. Nel mio percorso formativo e professionale mi sono più volte avvicinata allo spettro della malattia psichica e a mia volta lo ho, seppur in parte, attraversato, seguendo un cammino parallelo e doloroso che si è dipanato nel corso della mia esistenza, credo da sempre, anzi da un certo punto in poi negli anni dell’infanzia. In questo mio tragitto però la poesia mi ha sempre accompagnata mitigando, in alcuni momenti, il peso della vita, rappresentando per me un riparo dalle fragilità accumulate negli anni, a causa di una personalità ancora troppo gracile per affrontare la realtà. Negli anni a venire, nei momenti di maggiore crisi e lacerazione esistenziale ho scritto, credo e spero le 9
mie poesie più vere e sentite, come sfogo dell’anima, ogni parola era carica di un valore catartico, ogni frase mi riportava verso me stessa. Al che ho pensato che avrei potuto scrivere del mio percorso di guarigione, attraverso la poesia, con lo scopo di apportare beneficio oltre che a me stessa, in quanto strumento di rielaborazione dei miei vissuti, a chiunque si fosse avvicinato alle mie parole, ritrovando in esse il suo disagio e qualcosa di risuonante ed evocativo del proprio malessere, ma allo stesso tempo un esempio di percorso mediante cui accettarlo e quindi superarlo. Ho realizzato che avrei potuto condensare in un unico connubio sia la mia indole da guaritrice che di poetessa e tracciare un percorso di guarigione e di cambiamento attraverso una sorta di metamorfosi e dismissione dei vecchi schemi ormai non più funzionali ad una sana e naturale crescita e spinta evolutiva. Dal dolore dell’anima, ci si può salvare con il giusto aiuto, la capacità di vedere oltre il malessere che, se accettato e compreso, può diventare il viatico per accedere a nuovi livelli di crescita e consapevolezza, e perché no, anche attraverso un’altra forma d’arte, che è la poesia, col suo potere di evocare e dar voce al nostro inconscio.
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La mia rabbia Guardo attraverso i vetri bagnati della vita... Vedo echi di storia gloriosa sopraffatta ormai da un delirio di vite Innocenti straziate da un mondo fatto di ologrammi e rapporti virtuali anime ormai perse dietro gli incantesimi di un mondo in digitale... C’è un equilibrio che si è perso ormai da troppo tempo tappe bruciate nel rimpianto di aver vissuto troppo in fretta, sentimenti ormai privi di essenza tutto scorre in superficie nel labirinto di una menzogna sempre più evidente... Per chi ha imparato a guardare oltre i vetri oltre la pioggia 11
oltre l’oscurità dei nostri giorni giovani anime disperse e perse nella vostra inconsapevolezza... Urlo la mia rabbia al cielo e prego Dio perchè ci salvi le salvi... Io non ho più parole da esprimere. Non mi resta che pregare e contemplare l’infinito nell’intimità dei miei pensieri nella solitudine della mia anima.
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Nel limbo C’è una fase… Un momento denso fatto di immagini confuse di indecisione frastuono di pensieri insoluti nel limbo mi crogiuolo annego le mie paure nel vortice dei non detti. Sono la parte più ambigua di me... Sono la guerriera che ha perso la rotta. Nel limbo ritrovo la mia essenza nella confusione mi abbandono nel mare degli eventi mi eclisso ma con la chiarezza nel cuore... senza più paure rialzo lo sguardo attraverso i vetri ritrovo 13
spiragli di luce... Tutto appare chiaro, semplice, esco dal limbo trasmutata fortificata ritrovo la mia ragionevole determinazione... Per un attimo ho creduto di perdermi di perdere tutto, ma era lì nella resa che ho ritrovato me stessa... sempre di più sempre più definita vedo la mia immagine attraverso amplessi di luce.
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Il mio sogno Immagini attraversano i miei occhi intuizioni una missione l’ultima possibilità per dare un senso al mio vissuto e quello di tante giovani anime che si affacciano alla vita un omaggio al ricordo di un piccolo grande uomo che ci ha degnati della sua presenza... Ho un sogno una visione un intenzione... Tempo e Amore mi daranno i mezzi... dopo la mia Morte avrò lasciato qualcosa ai nostri figli... e potrò salutare la materia... col cuore sereno... consapevole 15
di aver trovato e dato un senso alla mia e la vita di ognuno... sempre con umiltà in unione di intenti con chi avrò riconosciuto come risonante... a me e al mio sogno.
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Collegati C’è un collegamento che trascende il singolo siamo anime in continuo scambio... Interconnessi ad una fonte primordiale non c’è divisione… Il tempo travalica i pensieri che scemano in gocce di luce Vibrazioni che interferiscono... con le nostre resistenze al percorso che l’Universo ci ha riservato... C’è un eterno collegamento… un eterno dialogo tra noi anime tra le cose Il tempo La morte e l’amore.
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In silenzio Penso che me ne starò in silenzio... Non voglio spiegare convincere o esternare tutto il mare che ho dentro Non ho bisogno più di mostrarmi perché sono... Ho provato a raccontarmi... ma non serve... perché ciò che si è si attira e non ha bisogno di convincimento o imbonitori... Me ne starò assorta tra il frastuono della vita... Il mio ego si eclisserà lascerò che i miei pensieri evadano senza lasciare traccia le emozioni mi attraversino e il mio amore risuoni... ma ho imparato che il silenzio è il linguaggio dell’anima e l’anima non ha bisogno di parole.
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Acqua di luce Tra mirabolanti immagini c’è un tutto che governa lambisce la realtà... Noi particelle irrisolte solchiamo orizzonti… Incessanti rumori… Immagini false... Ma percepite come vere... C’è un’acqua che disseta, un’acqua che purifica, un’acqua che lava via l’oscurità e tutto ciò che è menzogna per mostrarne l’essenza... C’è una fonte che alimenta e rigenera... una luce che avvolge e contempla le nostre anime le riconosce e protegge dai falsi ologrammi dell’ego alimentato da una pioggia nefasta che sta per fare il suo tempo... Il sole arriverà e sarà luce ovunque… Acqua di luce. 19
Il primo dolore Bloccata in un dolore tutto mio che affonda in radici lontane perse nell’oblio dei miei pensieri ossessionanti. C’è un singolo momento che ha sradicato ogni certezza infantile, disseminando di sogni terrificanti il mio percorso, un dolore che si nutre delle mie paure, un corpo infetto che dissemina di incertezza e disagio le mie giornate, ma che non soggiogherà mai la mia anima indomita. Un ingranaggio bloccato tra ieri ed oggi una spina che rinnova il suo pungolio tra le tracce del mio cammino. Ci vuole coraggio per capire, rimuovere un dolore sedimentato in anni di indifferenza, percorrere gli abissi della propria anima, col rischio di perdersi. Troppo dolore ha un suo perché uno scopo che spezza catene di silenzi paure non dette. Basterebbe un’intuizione, uno squarcio di luce in tanta confusione 20
lascio che i miei pensieri si dissolvano. Sono vuoto che si fa pieno, determinata a trovare la piega l’incastro che rallenta che non permette quel naturale fluire e finalmente riprendere il mio cammino.
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Domenica Il rintocco dei tuoi passi e la mia angoscia fatta di paure che sono nell’aria Impalpabili e diafane... Come sogni e chimere... Che hanno il peso di verità insondabili... Le spingo nell’oblio attraverso il soffio del mio respiro che diventa il mio tutto lontano da ogni turbamento... ritrovo la pace laddove i miei pensieri sono annientati dall’attimo eterno del qui ed ora, La bestia ruggisce nel tentativo di sfuggire, ma il domatore con calma la riporta nei ranghi in quello spazio senza tempo in divenire... Oggi è così... ogni altro pensiero diventa inutile e nocivo... In protezione alimento la mia calma lontana dal frastuono della vita.
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La penitenza Mani incrociate in cerca di un perdono mai dato, ricordo il momento, la sensazione la negazione... lo squarcio in fondo al cuore non c’è rabbia risentimento per chi per quel momento... È solo un immagine intrisa di emozioni che rievoca un passato che ha tracciato il mio percorso immeritevole, incompresa, respinta, punita... mi porto il fardello della negazione del bene dell’amore di quella felicità a me negata da anni di schemi ripetuti per tornare ogni volta a quel momento...
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Come se dentro avessi un fuoco Il mio ego è annientato dai colpi della mia scrittura sono vuoto sono niente... Aperta ad un Tutto che mi fa esistere in quell’attimo e sono libera niente mi lega più alla terra. Mi libro nell’aria come un uccello di fuoco. Sono l’essenza di me che divampa tra le mie carni. È luce, energia... la mia estasi che si rinnova ad ogni parola scritta.... La mia anima fluttua, detta le sue ragioni... io non esisto... la ragione si eclissa tra le pieghe della luce che ristora ogni parte del mio corpo immerso in quel fuoco che protegge alimenta e vuole uscire... dalle sue mura... e illuminare vivificare creare e divulgare i messaggi di un Tutto che parla attraverso me. 24
C’e’ un altro uomo ora Mi cammini accanto nell’infinito etere avvolgi ogni mia paura di te, sei il mio passato il mio presente nel tuo sguardo ritrovo nuove emozioni anche se conosco i tuoi occhi da una vita ma ora il mio punto di osservazione si è spostato verso nuove possibilità, orizzonti panorami di straordinaria bellezza... accolgo ogni tuo gesto con rinnovata convinzione, accarezzo ogni centimetro di te con la pelle la carne e il mio cuore nella densità dei nostri corpi scorgo la luce delle nostre anime che camminano verso il futuro a fianco l’una dell’altra... ritrovo negli abissi delle mie viscere un desiderio nuovo e incontaminato da pensieri e condizioni... 25
un desiderio che sa di te dei tuoi occhi delle tue mani dei tuoi gesti... ora ti guardo come l’uomo che non ho mai visto, l’uomo che ho sempre guardato con gli occhi della bambina indifesa da proteggere, ora guardo te come una donna che guarda il suo uomo... ti amo.
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Amplessi di luce Sono rapita da una luce che si mescola ad ogni cellula in un connubio introspettivo ed evanescente… Non temo più... Non penso più... Sento ogni battito del mio cuore tra il fragore della città delle urla dei media… Sento il mio respiro che inonda ogni organo e rasserena l’anima mi cullo beata in un presente che mi ingloba e protegge dai pensieri di ciò che non è ancora e di ciò che è stato la mia cura e il mio ristoro è la luce diafana che circonda il volto che si insinua nella penombra dei vissuti per irrorare ogni attimo presente cadenzato dallo scroscio di un’ acqua che calma accoglie e si adatta all’ ineluttabile percorso della vita.
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Accettazione Disseminata di cicatrici lividi notti insonni al cospetto della disperazione... Vivo ogni momento intrisa di evanescenti pensieri menzogneri, il mio corpo è il mio scudo la mia prigione il mio inferno il mio demone che tracima e divampa in ogni parte di me, sono nel limbo tra ieri e oggi tra nuove e vecchie dimensioni... sono sopraffatta dalla paura a tratti sono la guerriera coraggiosa che indomita confida nelle sue armi per quante ne restino esse sono con me... mi arrendo ora all’ineluttabile mano di Dio e mi abbandono tra le sue braccia con l’ardore e la compassione di un bambino che torna al suo Padre per donarsi ad esso DIO LUCE DIO AMORE ora sono finalmente pronta ad accettare pronta a riscuotere i miei talenti a fruttificare la mia indole divina... scendo nell’oblio di ciò che ero per affondare il mio corpo 28
nel mare del divenire e del cambiamento con rassegnata consapevolezza di me del mio valore di ciò che resta ritrovo una pace nuova cosciente delle prove che mi attendono ma orgogliosa e sicura della mia forza.
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Il labirinto Il mio involucro racchiude percorsi indefiniti insoluti che a tratti strappo dolorosamente dalle mie viscere sono la guerriera di me stessa che prova dopo prova riscopre la sua forza e la sua tempra al cospetto dei suoi mostri interiori così contorti da richiedere sforzi indicibili attingendo da ogni risorsa ogni barlume di intuizione... che la mia anima mi porge nel suo sforzo di emergere dal fuoco che inonda le carni tra i spasmi che attraversano il corpo e la paura di essere sommersi e sopraffatti dalle fiamme... ma è solo energia che vuole riprendere il suo naturale corso tra i meandri del mio labirinto... ancora irrisolto ancora incompleto che attraversa l’oscurità per giungere alla luce... 30
La metamorfosi Lampi di luce inondano le membra doloranti come se lo scheletro dei vecchi schemi si stesse sbriciolando... per rinnovarsi in telaio di luce e vibrazioni... Ogni cellula si sta plasmando tra lacrime di liberazione e resa a Dio... corpo diafano tu trascendi le mie carni... esplori l’aura che alleggia su di me, sono un fascio di vibrazioni che inonda il cielo di musica suadente, sono l’antitesi di ciò che ero ma quanto calore, quanto dolore dell’anima per elevarmi a Te al cospetto degli esseri di luce, non sono più me stessa, ma quello che sarei dovuta essere... da tempo... ora sono nel mio limbo sempre più protesa al volo che mi attende da tempi immemorabili.
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Indietro Guardo con nostalgia quel paesaggio che mi lascio alle spalle... Mi appare così lontano impercettibile ad occhio nudo... sciolgo i capelli sotto il sole luminoso e rassicurante... esploro nuovi orizzonti per ora con il solo sguardo... Vedo possibilità infinite... aperta sull’infinito scorrere del tempo... rassegnata all’avanzata... È una spinta inesorabile verso il domani... verso ali spiegate che volteggiano lungo nuove rotte... La paura lascia il passo all’anima furiosa che si fa largo tra i meandri dei miei schemi in disfacimento... È un gioco la vita un livello dopo l’altro a combattere contro nuove prove inesorabilmente senza più tornare indietro... ci sono due possibilità 32
rimanere fermi incastrati nelle proprie prigioni fatte di paure ancestrali... raccolte e accumulate negli anni sgorgate da un unico nucleo infondo agli anni dei primi giochi delle prime delusioni dei non detti che feriscono più di mille parole... Avanzare con fatica e ansia verso colonie inesplorate con gli occhi intrisi di immagini colorate ed evanescenti ricche di energia e speranza. Io scelgo di andare avanti non ci sono altre possibilità ora per me.
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Oltre la paura Persa ignara del mio valore ho lasciato passare attimi di felicità rivalsa ostentazione dei miei talenti, sono stata l’artefice del mio disvalore ma c’è una zona al di là delle paure dove tutto è possibile, volare, cadere lanciarsi in un urlo liberatore verso la vita e gli scogli, al di là della zona di conforto ci sono campi verdi desolati dove correre e perdersi in piena libertà senza più prigioni senza giudizio colpa... nella corsa il corpo si libera di tante corazze emozionali come il serpente fa la sua muta per rinnovarsi e rafforzarsi. Lasciando dietro sé le spoglie di un vissuto ormai passato obsoleto inutile fatto di schemi atrofizzati ormai da deporre 34
come armi che hanno perso la loro efficacia... Vigorosa come la tempesta flessibile come il bambù mi ergo vittoriosa dalle mie spoglie dimentica del male del disvalore del pentimento, viva di luce e brama di poesia e libertà.
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Profumo Vivi anima ribelle scolpita nel vento degli eventi lascia che le ali esplorino l’infinito volteggiare della vita... scopri i tuoi orizzonti come tende sul mondo, sei l’essenza di te stessa che si dipana tra il mare del nuovo... al di là della zona di confine tra ciò che è noto e ciò che sfugge... sento un nuovo profumo cospargere l’aria intorno, sento l’eco della mia anima che ruggisce davanti ai miei dubbi i miei limiti, sciogliendosi in un pianto che dona libertà, che infonde coraggio e rinnova le radici ormai pronte a fruttare gemme di vita vera.
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Memorie Piccola, col suo fardello di illusioni troppo ambiziose per un mondo così avaro di promesse non mantenute... Livida incompresa tra i miei sogni evanescenti e assetati di conoscenza... Piccola ammaestratrice di personaggi immaginati in fuga da una realtà non in linea, ho coltivato la mia fragilità tra i non detti, le parole assordanti, l’incertezza dei miei punti di riferimento, lavo via le lacrime dal volto della bambina, la invito a danzare melodie soavi, lasciar scorrere tutto quel male tra le pieghe degli occhi in un soave pianto di perdono e riconciliazione con se stessa e le sue origini. l’abbraccio, la guardo... e i due sguardi si fondono in un caleidoscopio di emozioni nuove e scintillanti. riapro gli occhi in un solo sguardo, un unico epicentro che si muove lentamente verso l’abisso del cambiamento... rigeneratore e salvifico... la mia anima ha deciso di andare al di là delle sue memorie... in soave e lenta attesa del futuro meritato. 37
Comfort C’è una zona che posticipa gli eventi che rallenta e intasa le emozioni di rivalsa... Una protezione che è fortezza prigione incubo, ma arriva un momento di rottura decidere di uscire o rimanere per sempre schiavi di se stessi. La mia anima oggi ha deciso per me eclissando il mio ego menzognero e pervicace, ha deciso di buttarsi dalla cima della mia fortezza costruita in anni di rabbia, delusione, disfatta... Carceriera di me stessa, oggi la crisalide ha messo l’intenzione di sbriciolare i muri di paura eretti per non sentire per non smarrirsi al di là delle effimere certezze... Credevo di saper volare ma solo oggi ho intravisto l’orizzonte di luce che mi strapperà dal buio delle mie prigioni... Oggi ho messo il mio primo passo fuori dalla mia zona di comfort Grazie a Dio e al mio maestro e purificatore di anime afflitte.
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Il senso del dolore Ci sono sofferenze così sorde da rimbombare in ogni parte del corpo e dell’anima… Disseminate di cicatrici che attraverso il tempo la consapevolezza del valore liberatorio del dolore… Diventano gemme preziose che illuminano Il nostro percorso... Siamo guerrieri in questa vita e ad ogni rintocco del cannone dobbiamo rimetterci in marcia feriti ma temprati... sempre più consapevoli vigili attenti che il percorso è cosparso di prove ed ogni momento ha il suo senso la sua dipartita... l’importante non perdersi tra il frastuono dei colpi e del dolore... ma ritrovare quel filo che conduce al cospetto di Dio, 39
privi di armature disseminati di ferite inferte ma pieni di luce.
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Emozioni condensate Soffro di un male che si chiama cambiamento Sono un piccolo bruco poi pupa e crisalide che risale gli argini della sua corazza compresso ancora da mura irrisolte di paura e vigliaccheria, limiti opprimenti come gabbie ma l’anima divampa come un fuoco perenne che infuoca le carni, è una lotta un dissidio che affonda in radici lontane sedimentate come precetti impartiti, crollare a volte per risorgere privi di armature emozionali... Non resta che arrenderci all’evidenza che ciò che non ci appartiene più… Va lasciato andare come una zavorra che arresta il cammino, prima di iniziare a volare.
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Catene Amore mio spezzerai le tue catene incomprese se mi lascerai ordire la mia trama, così faticosamente costruita tra lacrime, paura ansia, fiducia incondizionata e di nuovo scoramento, lascia che ti circondi di luce che ti allontani dalle tue barriere… che spezzi i tuoi schemi costruiti ad arte nel labirinto della tua solitudine... Io sono qui caleidoscopio di emozioni e sentimenti inespressi ed è così faticoso... così scoraggiante a volte, ci vorrà tempo e fermezza perché tu possa trovare la tua strada con o senza me, ma la vita deve riprendere il suo scorrere... Insieme verso il panorama del futuro o separati ma in divenire.
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L’inizio e la fine C’è un principio che mi rappresenta la mia impronta che avanza... Sono l’inizio e la fine... I corsi e ricorsi della vita, sono strade che si interrompono incroci che uniscono... incontri che iniziano che insegnano e poi finiscono... lasciando vuoti e immagini... Ma la vita è un fiume non ha resa, il suo corso è scritto e gli argini troppo fragili per arrestarne la corsa… Violento implacabile ci porta dove deve andare per ricongiungerci al nostro destino, col dolore negli occhi per chi dobbiamo lasciare... ma la vita è così non fa sconti e ti porta là dove devi essere con la forza del fiume in piena... La vita ti sospinge, getta, placa finché non ti sei ricongiunto alla tua fonte... Come un percorso che altri hanno scritto per te, arrenditi e sarai ciò che sei... senza più maschere, senza ipocrisie e bugie dette a te stessa e al tuo cuore, Lascia scorrere il fiume che hai dentro... 43
Antitesi Non c’è luce senza tenebra Non c’è bianco senza nero Non c’è forza senza fragilità Non c’è acqua senza fuoco Non c’è amore senza odio Non c’è speranza senza rassegnazione Siamo antitesi e discernimento prigionieri di un connubio imperfetto Aneliamo la felicità nei momenti di tristezza... ma la felicità è un viaggio non un arrivo è un inizio e un fine ... Mi sono persa nell’oscurità per trovare la luce... Ho attraversato il mio inferno per poter aspirare al Paradiso... Ho imparato ad accettare la coesistenza del bene e del male gioia e dolore... 44
Ogni stagione della vita è un dono da accogliere ... Ogni dono genera frutto ... Ogni frutto ricchezza di intenti e la ricchezza del cuore Amore...
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Ingressi separati Siamo anime impresse nell’etere la vita scorre attraverso amplessi di luce sovrastati dalla tenebra del potere Siamo un solo corpo una sola missione, ma chi pigia i bottoni ci ha divisi in stanze separate da credenze da anni di guerre per un dio che è la replica di un’unica fonte di luce. Il naturale scorrere degli eventi è bloccato da un potere che imprime regole che dividono che fomentano rabbia dissidio... ma siamo gocce di un’unica tempesta siamo raggi di un unico sole impressi sul muro dei nostri sguardi siamo cellule di un’unica entità è sempre stato così non esiste colore 46
razza esiste un’umanità fatta della stessa radice, c’è un solo Dio un’unica porta un’unica casa aperta a tutti abbracciamoci in una giostra d’amore e orientiamo gli sguardi al di là dei muri… Muri fatti di menzogna e di insegnamenti orditi per renderci isole fragili indifese… Uniti siamo una moltitudine di sguardi di luce contro la tenebra della divisione.
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Il velo Il velo si sta svelando agli occhi di una massa un’armata di cuori in apertura... Risuona un’unica vibrazione tra le genti fatta di gratitudine speranza capeggiata da chi ha deciso di fare dell’amore la sua arma segreta invincibile... Siamo disonorati sottomessi reietti da un mondo frutto di giochi di potere controllo e iniquità... Ma il momento della rivelazione sta giungendo tra credenti e miscredenti... Il velo dell’oscurità è il bersaglio di sferzate di luce oramai... 48
L’ego che ci governa sta per cedere al crollo inesorabile delle false certezze... C’è un mondo nuovo in attesa di essere svelato... E il tempo è giunto... tra l’incalzare di nuove vibrazioni... E cuori in apertura... Verso la luce Suprema... pronta ad accoglierci come figli che tornano al loro Padre dopo secoli di tenebre.
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Fragile Voglio essere fragile a volte anche io accovacciarmi e frignare in disparte, voglio sentirmi libera di dire non posso... ora non sono in grado... ho paura... Voglio guardare ogni imperfezione che solca la mia espressione... Vorrei a volte... sentirmi dire brava, perché sono troppo insicura per sentirmi brava da sola... Ho solcato oceani di paure di rabbia assimilata subita di manipolazione e violenza, imprigionata nella miafragilità... Oggi sono vestita di un’armatura... ma dentro c’è ancora quella bimba che a volte solo a volte vorrebbe essere abbracciata e rassicurata. Col suo visetto tondo e imbronciato. Lasciate che mi stenda e cerchi conforto nelle mie piccole cose. nei miei piccoli piaceri, 50
non mi cercate, lasciatemi sola perché solo così posso ritrovarmi, oggi sono io che decido di essere fragile.
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L’elevazione Ho vissuto ogni momento col mio dannato cuore vigliacco pavido a tratti ... Ma oggi la guerriera che è in me indomita, sempre in battaglia guardinga lotta ... Contro gli spettri del passato che tornano a voler minare nuove certezze ... Pronta a respingere gli attacchi del passato che minacciano nuovi cieli azzurri... la mia guerriera interiore 52
ha ancora dei conti da saldare con ciò che è stato ... Prima di risalire nuove chine... di rimettersi in marcia... a volte vorrebbe solo scaldarsi per un momento al caldo di un amore insoluto... e inespresso.
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Anime gemelle Le incontri per caso come gocce d’acqua che solcano visi e aspettative di una vita intera... Non so spiegare il senso del loro incontro ordito da un Tutto che si manifesta nell’appartenenza nella reciprocità e sintonia… Anime belle irrorate di luce e accoglienza sono il mio presente… Incrocio i loro sguardi senza cercarli sono legate alla mia anima da un filo indissolubile... Intravedo nei loro occhi le stesse mie paure quelle di un tempo e quelle future... la stessa luce che emerge dall’oscurità dei loro inferni ormai attraversati e sconfitti... ritrovo la mia stessa essenza nei loro gesti la stessa consapevole visione 54
nelle loro parole e mi ritrovo a casa laddove la mia anima ha sempre voluto abitare tra anime gemelle e benedette, ritrovo quella sintonia quel profumo di cielo e amore che rivivo nei miei attimi di ispirazione... il mio angolo di paradiso la mia cornice di vita vera al di là del velo e delle apparenze.
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Scatti rubati Scatti rubati alle consuetudini della vita, colori in fuga attraverso espressioni sommesse sono attimi strappati al fluire monotono momenti di felicità di amore passione ricordi visi cari che resteranno incisi attraverso la loro espressione inconsapevole... La vita è scandita da immagini con cui ripercorriamo la nostra strada lungo sentieri lontani che conducono a ciò che siamo oggi, sono solo scatti impressi negli occhi il solo luogo 56
lontano dalla mediocrità e malinconia dove ritrovare la luce lungo le strade buie dell’esistenza.
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La mia guarigione La notte fatta di caleidoscopiche immagini ero trafitta dalla paura attraverso labirinti smarrita ricordi indecifrabili tra terrore e luce. Ho scorto immagini di presagio tra le vivide e ineluttabili angosce. Sono rifiorita un giorno di primavera tra le mie ceneri oltre le cicatrici oltre ogni paura oltre ogni abisso ... Ho annaffiato i miei petali di nuova linfa tra lacrime ed emozione ho sentito le mie radici saldamente ancorate nonostante 58
la pioggia il vento nonostante le fratture del terreno. Oggi posso finalmente parlare della mia guarigione del mio percorso di rinascita e fioritura sono l’involucro di me stessa raggomitolato per poi espandersi come raggi di luce ... Sento aliti di vento che solcano il mio viso di cambiamento e ricostruzione di fronte al dipanarsi della vita ... continuerò nel mio processo di guarigione per me stessa per chi amo per l’aiuto che posso donare perché la vita è un divenire ... continuerò a chiedermi a crescere perché ora sono finalmente libera. 59
Neve Cade la neve sui tetti... Sulle nostre menzogne i segreti del cuore e del corpo cade la neve per coprire il dolore… Isolare la mancanza di te cade la neve che protegge dal freddo dei sentimenti mancati… Cade la neve sui ricordi per inglobarli nella sua purezza senza più confini... Cade una nuova neve che lava cancella e illumina gli occhi disvela nuovi amici nuove anime a me intimamente connesse.
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A mia madre Colonna di avorio preziosa.... mie fondamenta... Roccia solcata da spaccature… ci ho scorto dei lillà gemme di luce... I tuoi dolori così forti ti hanno temprata aperto il tuo cuore immenso Oddio quanto ti amo… Ora che sono una donna sento la bellezza del tuo Essere... Sei la mia icona... il mio mito... Sai portare la tua armatura fatta di sofferenza come la più forte delle guerriere... Mi hai cresciuta... come una piccola gemma e mi hai resa un albero forte le cui radici sono irrorate dal tuo esempio... Un giorno mancherai... 61
Il tuo vuoto sarà voragine ma saprò riempirla con il tuo insegnamento tu mi hai insegnato l’amore incondizionato che sa dare senza chiedere . Ti voglio bene mamma.
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I miei passi... Ciao amico sognatore visitatore di luoghi nuovi e sconosciuti... Ampli i tuoi orizzonti come il giovane Ulisse da uomo maturo un giorno farai ritorno alla tua Itaca... Carico di doni ed immagini... Con una nuova visione tornerai in mezzo alle tue genti... Ritroverai il suo viso bello come allora Ma la maturità ci insegna ad amare in maniera diversa né meno né più intensa ma diversa... Non c’è possesso ma pura libertà... Non c’è fretta ma calma attesa non c’è dolore o ansia perché l’amore maturo sa aspettare che i tempi siano giunti... L’amore maturo non soffoca ma apre a nuove visioni… 63
È creativo e fonte di vita di luce. L’amore maturo... non ha bisogno ma desidera... ... Odisseo caro la vita è fatta di onde che infrangono i cuori… Il mare in tempesta va affrontato perché prima o poi la brezza marina torna con la sua calma profonda quanto gli abissi... Il viaggio più arduo che io abbia mai fatto caro amico è stato quello negli inferi della mia esistenza... Il più doloroso... Ma l’approdo è stato l’inizio della mia rinascita... Ho lasciato i miei passi passati all’oblio... E godo dell’attimo presente nella mia Itaca ritrovata.
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Gocce di assenzio Ero in balia dei miei pensieri Tu mi guardavi impotente e alla sera contavi le gocce una due tre... Fino a sentirmi stordita e inerme vittima delle mie ossessioni... Porgevi il bicchiere e io bevevo quel veleno per non impazzire... Ogni giorno affondavo sempre più nei miei bagni di assenzio per dimenticare per sfuggire da quel dolore così estremo... È stato come vivere in una dimensione parallela una realtà artificiale... Fatta di un sollievo falso e precario... ma tanto male... tanta disperazione ha il suo scopo... Un senso... È come sprofondare per poi risalire più forti guerrieri della propria vita... Ho bevuto il mio assenzio come il più maledetto dei poeti per sfuggire al mio male di vivere... 65
Ma una volta che finisce l’effetto... torna l’amara realtà... Il delirio dei pensieri che affollano la mente che logorano e scalfiscono... È un dolore così cieco e tu sei inerme... Non voglio dimenticare quel dolore però ora che sono rifiorita... Esso ha plasmato la mia forza... Perché l’ho sconfitto... e accettato… Lo conosco e non le temo più. Esso è stato il mio più grande maestro… Il dolore dell’anima.
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I compromessi dell’anima L’anima non scende mai a compromessi... L’ego forse traditore affabulatore ma l’anima no... Con la forza del ciclone spazza via tutto ciò che la offende... denigra… Essa si fa largo tra la folla abbraccia solo le anime quelle belle le stringe a sé e non le lascia più andare. La mia anima non scende più a compromessi ... Essa è direttrice del mio sentire... dei miei passi... Colora di rosso fuoco le stanze del cuore… È così intransigente... Non accetta più compromessi... Segue le sue regole... È caparbia… Ferma... Potente... Tu anima persa che rincorri tutto e niente acquietati... Ora trova ristoro in me... 67
Per un momento non pensare ai nostri corpi... Il corpo passa esso è solo un ologramma che ci identifica… Ma siamo solo energie che si incontrano e fortificano nell’unione dei sensi... Anche per te è così… Anima incerta… Ma ancora non lo sai… Forse un giorno quando sarai pronta… lo capirai e solo allora troverai la tua pace e la tua quiete.
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Un altro Natale Anche quest’anno nascerai e nudo come un’ icona accoglierai i visitatori gli afflitti e chi si è perso... In mezzo al caos di questo nostro pianeta... Un altro anno e qualcuno se ne è già andato da poco... Lasciando un posto vuoto nelle nostre tavole... Un altro Natale a guardare il cielo per scorgervi un segno nuovo che possa essere di buon auspicio... Un altro anno di crisi a cui ci siamo arresi ma la crisi più grande è dentro di noi ancora irrisolta... Un altro Natale di luci colorate comprate in fretta... di regali anonimi e inutili... di presepi inosservati... di canti stonati e sgangherati... Un altro anno di ricordi dolori gioie 69
perdite un altro Natale insieme osservatori inermi di un mondo che sbanda...
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Caro zio Voglio ricordarti col tuo sorriso sornione di chi ha già capito tutto voglio ricordare il tuo godere la vita... Voglio ricordare le tue battute sagaci rilassate come il tuo atteggiamento verso la vita. Voglio ricordare quel ribelle di Lepribus che non aveva paura della verità di dirla e guardarla in faccia. Voglio ricordare la tua apparente leggerezza che nascondeva un peso sul cuore mai risolto. Voglio ricordare quel tuo passare sopra le cose della vita con disincanto e disillusione... come se fosse già tutto scritto... Voglio ricordarmi di te e non della tua assenza... a che servirebbe? L’aria è pregna di te del tuo spirito... attraverserai quella strada dorata e ti ritroverai laddove ti aspettano per giocare insieme l’ennesima partita a carte bere un bicchiere di vino senza più temere per la tua salute godi lassù più che mai godi tutto quello che non hai goduto ... quaggiù Continuerai sempre a vivere in noi nelle nostre giornate... Perché persone speciali e amate come te 71
non si incontrano tutti i giorni e noi abbiamo avuto il privilegio di averti conosciuto e vissuto. Grazie zio.
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La mia piccola Al buio accovacciata piangi calde lacrime una flebile luce filtra dalla porta socchiusa... I singhiozzi divampano nell’aria sei sola dimenticata lì nella tua stanza nei sotterranei del castello... Piccola vieni con me smetti di piangere accoccolati a me ti bacio la fronte ti tengo la mano piccola non piangere Ora ci sono io con te... Stringiti forte a me smetti di cercare amore e protezione dove non c’è... Io sono te nel corpo di una donna tu piccola me nel corpo di una bambina... andiamo saliamo da queste segrete... Verso il cielo vieni fuori c’è il sole c’è una luce meravigliosa guarda nei miei occhi e ritroverai te stessa 73
più forte più... consapevole ora sei una donna pronta ad affrontare la vita.
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L’evoluzione Siamo anime intrappolate in abiti troppo stretti, angeli senza ali dispersi tra gli oceani della vita. A volte ci si ritrova e ci si riconosce ad un punto del nostro cammino... Ci si scruta il possesso il desiderio così forte da togliere il fiato. La luce divampa e fuoriesce dai contorni della ragione guardiamo il mondo con gli occhi del cuore. Siamo esseri in evoluzione destinati ad incontrarsi e a contemplarsi nei momenti dell’amore per diffondere nell’universo le nostre energie con un atto che è creazione che ci avvicina all’infinito attraverso gli occhi l’uno dell’altro.
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Caro Angelo Mancherai perché così è scritto mancherà la tua risata sorniona Il tuo sguardo buono… Piccolo angelo sfortunato ci hai lasciato sei volato con le tue ali incerte verso una luce dorata... Lasci nel buio le nostre anime… È un dolore sordo cieco spietato che dilania e scalfisce le carni... Piccolo angelo triste risplendi nei nostri cuori… So che lassù ritroverai quel sorriso che la vita troppo presto ti ha tolto ...dona la pace al cuore di nostra Madre Valla a cercare in sogno è dille che ora stai bene... Ti ha amato di un amore assoluto come il primo dei suoi figli... Dolce angelo mi mancherai so che tu ci sei so che la tua anima aleggia tra di noi... Sii felice... Sii sereno... Noi andremo avanti anche senza vederti più.
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Prima di te Lei era fragile inesperta entusiasta pulita amava il suo piccolo mondo fatto di poche certezze e confini ben definiti ma dopo di lui scoprì che là fuori c’era un mondo di possibilità di odori fragranze mai sentite... dopo di lui nulla sarebbe stato più come prima di lui... lui sapeva attraversarla con lo sguardo spogliarla delle sue piccole e false certezze prospettandogli modi e mondi diversi... Lui sciolse i suoi capelli imprigionati dentro delle trecce sapientemente disegnate. Dopo di lui non le restava che iniziare l’esplorazione di se stessa... di nuove terre e orizzonti... dopo di lui non si sarebbe più potuta permettere di rimanere ferma nel suo limbo.
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Il mio grande albero Nato nella contemplazione di un sole dorato e insistente. Bagnato e alimentato da una pioggia lenta calda... il piccolo albero si è affacciato alla vita ... Poi chiuso in una serra di insicurezze e paure indefinite ma potenti ... Ha scorto un raggio di sole nel buio della sua fortezza ... Era gioia pura era anima voglia di vivere nascosta tra i teneri rami troppo gracili per affacciarsi alla vita... ma le sue radici irrorate da una linfa troppo preziosa per essere sprecata, hanno iniziato a radicarsi con tenacia sapientemente annaffiate da un abile giardiniere ... I rami si sono aperti le foglie hanno iniziato a popolare una chioma di un verde dorato ... È arrivata la luce la pioggia Il vento... 78
ma delle buone radici sanno come rimanere su se stesse e anche se l’albero avrà momenti più o meno rigogliosi sarà sempre lì fermo su se stesso.
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Funambola Cammino inesorabilmente sospesa tra genio e follia tra quiete e brama dei sensi, vacillo ad ogni alito di vento... ma non cado mi lascio guidare dai raggi del sole che irrorano il filo della vita. Sono un’artista del mio esistere, e lo faccio con soave leggerezza, l’acqua scivola lentamente sul mio corpo nudo sinuoso istintivo come quello di una lupa... nel buio del bosco ritrovo le mie origini animalesche sono cosparsa del tuo odore dopo l’amore, mi sento libera, e allo stesso tempo legata a te riprendo la mia marcia incerta lì sul mio filo teso verso il mio sogno sempre più nitido sempre più vicino.
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La terra trema Trema la terra, così come le nostre illusorie certezze… Trema la terra per ricordarci che siamo solo minuscole particelle nel cosmo infinito come i nostri drammi le nostre quotidiane ferite ogni gesto ogni parola sono destinate a perdersi negli annali del tempo. Siamo luce e anima intrappolata in un corpo parti di un tutto di cui abbiamo perso il senso... ormai da troppo tempo. Trema la terra e la paura ancestrale del non controllo mette a nudo tutta la nostra fragilità schermata dietro una corazza di false sicurezze ma tutto è destinato a crollare così come crollano i rapporti ormai logorati da troppi scossoni da parole feroci non dette da rinunce troppo pesanti nel tempo... da un continuo e lento senso di solitudine e di abbandono... Chiunque voglia rinascere dovrà imparare che occorre passare 81
attraverso la distruzione e il disfacimento per spiegare come fa la maestosa Fenice di nuovo le ali verso l’infinito.
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Dentro l’inferno Per un momento mi sono persa nella disperazione del non saper chi essere la mia anima frantumata come attraverso un caleidoscopio smaterializzata attraverso i pensieri degli altri la paura del limbo niente mi apparteneva più soprattutto me stessa ...ora che l’inferno è alle spalle ma non ancora lontano vivo nel presente… il mio presente l’unica cosa che mi resta che realmente mi appartiene... tutto il resto è chimera passato futuro ... Ringrazio il mio disagio... la forza con cui mi ha costretta ad arrendermi al non controllo Ringrazio Dio per riavermi rimesso a distanza di anni sulla giusta strada... Sono un essere fragile... diverso... ma la diversità non è solo quella del corpo... 83
a volte è solo una condizione... che nasce e cresce con te. Ti sentirai sempre una nota stonata, un colore non abbinato, un ingrediente inutile... ma in un mondo come questo io preferisco sopravvivere con la mia diversità.
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Sommersa Ho sommerso ogni mio sogno nella soffitta dei ricordi ...imprigionata dal mio ego feroce e seduttivo l’anima ha ritrovato i suoi fasti il suo ristoro anela verità ora nascosta tra mille maschere soffocata da ciò che non è ora grida la sua rinascita e la pretende così tanto da condurre al delirio al dolore più grande che annulla i desideri e la voglia di vivere...
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L’altra faccia della medaglia Cos’è la diversità? un’ emozione inespressa e trasformata in comportamenti apparentemente incompresi... incomprensibili agli gli occhi... c’è un mondo di esseri diversi anime troppo sensibili esseri delicati ma tenaci nel voler comunicare le loro intenzioni, noi cosiddetti normali siamo incapaci di capire entrare in connessione ma sono solo corpi funzioni mentali difettose ma le anime si assomigliano tutte dietro le apparenze siamo figli di un’unica fonte, oggi ricordiamo ciò che siamo la nostra fortuna e lasciamo il passo alle lamentele, mettiamoci al servizio di chi è indifeso... diamo i nostri occhi la nostra voce le nostri mani la forza dei nostri passi 86
ne riceveremo molto di più di più e ancora di più colmando ogni vuoto del nostro esistere sarà luce sarà musica sarà gioia pura amore infinito.
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Quid Tra solitudini indecifrabili silenzi assordanti c’è un concetto inespresso tra le definizioni del tempo sono cosparsa di parole e incantesimi... sono la brama di luce che è in me... manca qualcosa tra gli ingranaggi della vita manca quell’unguento che tutto fa scivolare e accadere non mi resta che scrivere ed inebriarmi tra sogno e realtà maestosamente rifiorisco tra lacrime di gioia e cambiamento... la pioggia battente sta arrivando su tutto il male che ho ospitato negli anni dell’oscurità sulle delusioni i fallimenti... 88
laverà e plasmerà nuovi orizzonti tra cielo e sole Tra ieri e domani lasciando spazio al sole della rinascita.
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Il gioco delle diversità Sono sempre stata affascinata dalla diversità nel campo da gioco della vita e delle normalità... da mondi incantati celati agli occhi della ragione... Ho incontrato in questi anni tante diversità sofferte accettate inconsapevoli… Ho rivissuto attraverso esse la mia diversità in un connubio di paura e stupore ho imparato così tanto senza rendermene conto... Ho visto le mie prigioni sgretolarsi lentamente tra le incomprensioni dei non detti tra il frastuono assordante 90
dei dolori dell’anima… Tra gli ologrammi di visi incompresi e solitari... ma c’è un gioco fatto di verità nascoste visibili al cuore e che solo l’anima sa assaporare. Ognuno pur nella sua diversità è un involucro che nasconde lampi di luce eterna che danzano in una girandola di colori attraverso l’infinito gioco delle diversità.
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