Chiasso Letteraria 2018 "Tabù"

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Tredicesima edizione

Festival internazionale di letteratura

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13a Edizione Festival internazionale di letteratura

Tabù. Tra sacro e profano, tra divieto e desiderio La tredicesima edizione di ChiassoLetteraria, che ha luogo dal 2 al 6 maggio 2018, ha come titolo "Tabù", tema che verrà declinato nelle sue accezioni letterarie, artistiche, psicologiche, sociali, culturali e politiche. Derivato dalle lingue austronesiane della Polinesia, il termine “tabù” fu registrato per la prima volta dall’esploratore James Cook nel 1777, durante un viaggio a Tonga. Il termine entrò nella lingua inglese con il significato di “vietato”, “proibito”. In effetti, Cook aveva notato che in Polinesia le figure dei capi e dei sacerdoti più importanti erano circondate da un complesso sistema di proibizioni, che riguardavano sia il loro corpo sia i luoghi da essi frequentati. Già nei contesti d’origine, il concetto di "tabù" presenta così un carattere ambivalente designando persone, luoghi, oggetti e comportamenti sia degni di attenzione e rispetto, sia potenzialmente contaminati e impuri e quindi da evitare. Tra sacro e profano, tra puro e impuro, non esiste cultura che non si sia confrontata con il concetto liminare di "tabù". dell’immaginazione. È l’oro alchemico , è il sole del microcosmo che irradia luce. La conoscenza intuitiva, que ildia luce. La conoscenza intuitiva, que A portarci nell'affascinante e inconfessabile mondo dei tabù, scrittrici e scrittori svizzeri e internazionali. Dany Laferrière ci condurrà con la maestria che gli è propria nella cucina dello scrittore e dei tabù che lo scrittore deve affrontare. Jan Brokken ci parlerà dei tabù politici ed estetici con i quali si sono confrontate le avanguardie artistiche in Russia. La voce di Milo De Angelis vibrerà nei tabù che la poesia è chiamata a infrangere per mantenere la propria vocazione di autenticità; mentre Donatella Di Pietrantonio ci porterà al cuore dei tabù familiari, quei tabù capaci di segnare una vita intera. Se Tom Drury ci immergerà, con l’empatia del grande scrittore, nei tabù radicati nelle comunità rurali del Midwest americano, Alberto Nessi ci condurrà con passo lieve lungo il sentiero dei piccoli grandi tabù che scandiscono la vita sulla frontiera. L’attenzione all’altro si declinerà con forza e coerenza grazie a Davide Enia, che ci farà confrontare con i tabù che l’umanità è chiamata a combattere per dirsi veramente tale; e a Max Lobe che ci mostrerà, con un’ironia senza peli sulla lingua, i tabù dei quali è oggetto lo “straniero” nel difficile percorso dell’integrazione. Dal suo osservatorio geopolitico Loretta Napoleoni ci svelerà i segreti che regolano le dinamiche della criminalità organizzata, del terrorismo e della tratta di essere umani. Con Burhan Sönmez scenderemo senza compromessi nel vivo dei tabù del silenzio e della censura, quelli che lo scrittore deve superare per dire la sua verità, anche a costo di essere imprigionato o torturato. Altri tabù sono quelli sui quali ci renderà attenti l’antropologo Marino Niola, che interverrà sui totem e i tabù delle tribù alimentari. Per finire, o forse meglio per iniziare, lo psicanalista e saggista Massimo Recalcati ci svelerà i tabù profondi che al contempo agitano e strutturano la nostra psiche e l’immaginario collettivo. Se ogni tabù ha la sua storia e ogni storia un suo tabù, a ChiassoLetteraria sarà l’occasione di poterli ascoltare dalla voce di alcuni magnifici scrittori e straordinarie scrittrici.

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Una rivista immaginifica per un Festival pulsante e aperto. Due notizie su luoghi e persone. Quello che avete tra le mani è un appassionato viaggio attorno al titolo “Tabù”, quale avvicinamento emozionale al Festival e alle sue atmosfere. È un progetto ideato da ChiassoLetteraria con lo studio grafico CCRZ, nato con l’intento di valorizzare l‘interazione tra testi e immagini, tra informazione e visione. Si ringraziano gli autori e gli editori per la gentile concessione dei testi. 20.30, Foyer Cinema Teatro, Chiasso Letteratura per grandi picoli lettori ( “IL CUORE VISIONARIO CHE SCIOGLIE I TABÙ” Per la simbologia sacra il cuore non è della men te superiore, dell’intuito, dell’immaginazione. È l’oro alchemico, è il sol e del microcos della mente superiore, mo che irradia luce. La conoscenza intuitiva, que Un teatro art-déco, un’officina trasformata in sala espositiva, una biblioteca all’interno di una villa d’epoca, un pub irlandese, uno spazio di lavoro condiviso e un club per tirar mattina; sono questi i luoghi dal fascino sommesso ma vivido che connotano ChiassoLetteraria. Un Festival per incontri ravvicinati fra chi scrive e chi legge, che persegue con passione e impegno un’idea condivisa di cultura. Un Festival pulsante che ha saputo acquistare credibilità negli ambienti culturali e la fiducia di un pubblico ormai numerosissimo, grazie a una programmazione non scontata e alle scoperte che propone. 20.30, Foyer Cinema Teatro, Chiasso Letteratura per grandi piccoli lettori ( “IL CUORE VISIONARIO CHE SCIOGLIE I TABÙ” Per la simbologia sacra il cuore non è della mente superiore, dell’intuito, dell’immaginazione. È l’oro alchemico, è il sole del microcosmo che irradia luce. La conoscenza intuitiva, que Organizzato dall’omonima associazione, supportata da un comitato scientifico, il festival si propone quale momento di incontro e di condivisione di letteratura di qualità, in un ambiente attento e rilassato al contempo. Non una semplice vetrina di autori più o meno noti, bensì un progetto articolato attorno a principi quali: la presentazione di autori di spessore spaziando attraverso generi, stili e forme espressive; la valorizzazione degli spazi del centro culturale, ma anche di luoghi inusuali; il coinvolgimento di un pubblico eterogeneo, intergenerazionale e transfrontaliero. di piccoli lettori ( “IL CUORE VISIONARIO CHE SCIOGLIE I TABÙ” Per la sidi piccoli lettori ( “IL CUORE VISIONARIO CHE SCIOGLIE I TABÙ” Per la simbologia sacra il cuore non è Per la simbologia sacra il c della mente superiore, dell’intuito, il cuore n è della mente superiore, di piccoli l ettori ( “IL CUORE VISIONARIO CHE SCIOGLIE I TABÙ” Per la simbologia sacra il cuore non è della mente superiore, dell’intuito, dell’immaginazione. È l’o Il Festival gode del sostegno del Comune e del Centro culturale di Chiasso, del Cantone Ticino, di Pro Helvetia, dell’Hupac S.A., dell’AGE S.A. e di diversi sponsor privati e pubblici nonché del media-partenariato di RSI Rete Due, che sarà presente al Festival con una postazione “live”, di Extra e del Corriere del Ticino. Può contare inoltre sul contributo (e l’affetto!) di 300 soci.


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Un programma di respiro internazionale all’insegna della scoperta e dell’approfondimento (con un occhio al territorio e uno all’orizzonte) ChiassoLetteraria si pone come Festival nazionale e internazionale attento alle realtà territoriali. Gli incontri sono in lingua originale, con traduzione in italiano. Uno spazio speciale verrà dato alla letteratura svizzera, affiancando autrici /autori affermati come Alberto Nessi (Gran Premio svizzero di letteratura 2016) e autori emergenti, con alcuni appuntamenti e… qualche anteprima: Max Lobe, autore svizzero di origine camerunense. I suoi romanzi trattano temi come l’omosessualità, l’immigrazione, il razzismo e ci propongono un ritratto ironico della Svizzera e dei suoi lati meno nobili. Nel 2017, con Confidences, Lobe si è aggiudicato il Prix Ahmadou Kourouma, mentre nel 2018 il Premio Salerno Libro d’Europa 2018. Tre giovani scrittrici svizzere, in rappresentanza delle tre aree linguistico-culturali del nostro Paese, interverranno sul tema delle relazioni (e dei tabù) familiari: Julia Weber (Immer ist alles schön), Lolvé Tillmanns (Les fils), Sibilla De Stefani (L’ultima innocente). Si tratta di un incontro appositamente pensato per il Festival. Verrà inoltre presentata in anteprima la nuova raccolta di racconti di Alberto Nessi (Le città letterarie. Svizzera italiana), che ci inviterà a seguirlo nelle sue passeggiate letteraria alla scoperta delle piccole grandi meraviglie di questa terra di confine. Una menzione a parte richiede l’anteprima di “RHIN” (presentazione live vinile). Un progetto di Flavio Stroppini con Andrea Manzoni (pianoforte), Matteo Carassini (voce), Flavio Stroppini (mix suoni). Produzione Monica De Benedictis. Realizzato da nucleomeccanico.com e anothermusicrecords.com. I piani di una nave cargo ricevuti per sbaglio diventano, dopo anni, un richiamo al quale è necessario rispondere. Così, nel 2015, inizia un lungo viaggio che ha portato l’autore nei porti di India, Spagna, Thailandia, Tunisia, Irlanda, Polonia e Turchia: “La nave non c’era più. Io però dovevo partire, era come se dentro avessi il compito di ricostruirne la vita. Non me lo spiego ancora oggi il perché di questa avventura. Dovevo farlo, l’ho fatto. Sono andato là, ho preso appunti e ho registrato suoni. Tutto questo mi ha cambiato. Adesso mi sento bene”. Nel vinile parole e suoni, trasformandosi in brani musicali, diventano la testimonianza di un viaggio fisico e allo stesso tempo interiore. Il 25 aprile (nel foyer del Cinema Teatro, alle ore 9.30) Leta Semadeni, scrittrice grigionese (Tamangur, per Casagrande) verrà intervistata dagli allievi di quarta della Scuola media di Chiasso (incontro aperto al pubblico). Tra gli ospiti internazionali si darà spazio a letteratura, teatro, poesia (e slam poetry), saggistica, con pari riguardo verso scrittori affermati e autrici/autori emergenti. Autori apprezzati da critica e pubblico, veri e propri riferimenti nei loro paesi di provenienza, pubblicati in numerosi paesi, saranno affiancati da autori che invece si stanno facendo conoscere e che meritano di essere scoperti. In ogni caso, stiamo parlando di letteratura imprescindibile e non omologata.

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Se c’è un senso in un festival, forse risiede proprio in questo: la scoperta di letteratura necessaria. . È l’oro al. È l’oro al. È l’oro al. È l’oro al. È Se a fare una collana non sono tanto le perle, quanto il filo (il tema dei tabù), bello è poter annoverare ospiti – vere e proprie perle - come: Donatella Di Pietrantonio, scrittrice tra le più interessanti del panorama italiano, premio Campiello 2017 con L’Arminuta (Einaudi, 2017), uno dei casi letterari dell’anno, apprezzato da critica e pubblico. Fresco di stampa e già in classifica anche Bella mia, sempre per Einaudi. Sarà intervistata dagli studenti della classe di Letteratura internazionale del Liceo 1 di Lugano, a cura del professore (e poeta) Massimo Gezzi. Milo De Angelis, poeta, scrittore e critico letterario. Sicuramente tra i massimi poeti italiani contemporanei. Mondadori gli ha recentemente dedicato una raccolta di tutte le poesie dal 1969 al 2015. Lo stile poetico è caratterizzato da un respiro breve e frammentario, pieno di sospensioni, interruzioni, citazioni, discorsi diretti e soluzioni vicine all’aforisma. Una poesia che da visionaria ha saputo farsi struggente, mantenendo la medesima vocazione di poesia urgente e quanto mai necessaria. Davide Enia, drammaturgo, scrittore, attore e regista italiano. Tra i drammaturghi più felici e riconosciuti dell’ultimo ventennio (Italia-Brasile 3 a 2, Maggio’43, Scanna) al festival presenterà il reading tratto da Appunti per un naufragio (Sellerio, 2017), sulla tragedia dei profughi morti nel Mediterraneo, vista con gli occhi di un padre e un figlio a Lampedusa. Loretta Napoleoni è una saggista e giornalista italiana, tra i massimi esperti di terrorismo internazionale. Collabora con diversi governi in gruppi di lavoro per la lotta al terrorismo. È consulente per la BBC e la CNN, editorialista per «El País», «Le Monde» e «The Guardian». In Italia scrive per “Internazionale”, “l’Unità”, “l’Espresso”, “Il Venerdì di Repubblica”. I suoi saggi sono stati tradotti in una ventina di lingue: Terrorismo S.p.A (2005), Economia Canaglia (2008), I Numeri del terrore (2008) per Rizzoli, cui seguono Democrazia vendesi (2013), Mercanti di uomini (2017) e Kim Jong-un il nemico necessario (2018). Emanuela Nava è stata sceneggiatrice televisiva per "L'Albero Azzurro", il programma tv della Rai per i più piccoli. Ama viaggiare e ama molto l’Africa, spesso presente nelle sue storie. I suoi libri, che hanno vinto tantissimi premi, raccontano storie di fraternità, di scoperta di altre culture, di ciò che veramente conta nella vita. Marino Niola è un antropologo della contemporaneità. Insegna Antropologia dei simboli, Antropologia delle arti e della performance e Miti e riti della gastronomia contemporanea all’Università degli Studi di Napoli. Svolge attività di divulgazione su TV e Radio Rai ed è editorialista de “La Repubblica”. Sul “Venerdì di Repubblica” cura la rubrica Miti d’oggi. È autore di numerosi saggi come Totem e ragù, Si fa presto a dire cotto. Un antropologo in cucina, Homo dieteticus. Le tribù alimentari.

Tom Drury, autore cult statunitense, riscoperto recentemente da NN Editore, che ne sta pubblicando la fortunata trilogia di romanzi ambientati nell’immaginaria Grouse County (La fine dei vandalismi, A caccia nei sogni, Pacifico), nel Midwest americano. Il mondo di Grouse County è un luogo in cui le vite delle persone sono intrecciate le une alle altre in legami inestricabili. Tutti conoscono tutti e sanno tutto, mentre la vita macina gioie e tristezze di cui Drury è uno straordinario e ironico cantore. Jan Brokken, scrittore, giornalista e viaggiatore olandese noto per la sua capacità di raccontare i grandi personaggi del mondo letterario e musicale. È uno dei massimi scrittori olandesi ed è tra gli autori di punta della casa editrice Iperborea, presso la quale sono usciti diversi romanzi di successo tra cui Nella casa del pianista, Il giardino dei cosacchi, Anime baltiche e I bagliori di San Pietroburgo. Dany Laferrière, scrittore haitiano naturalizzato canadese, tra i maggiori interpreti della letteratura francofona contemporanea, autore di diversi romanzi premiati come Comment faire l’amour avec un nègre sans se fatiguer, L’odeur du café, L’enigma del ritorno e il recente Diario di uno scrittore in pigiama. È membro dell’Académie française, nonché titolare di diverse onorificenze prestigiose: Commandeur de la Légion d’honneur, Commandeur des Arts et des Lettres, Commandeur de l’ordre de la Pléiade, Officier de l’ordre national du Québec, Officier de l’ordre du Canada. Burhan Sönmez, l’autore, classe 1965, figlio dell’Anatolia di origine curda, è un insegnante di letteratura all’Università Odtü di Ankara e un avvocato specializzato in diritti umani che vive tra Cambridge e Istanbul, dove è tornato dopo un periodo di esilio. Ha partecipato ai moti di piazza Taksim dei quali è stato tra i protagonisti e narratori. Il suo secondo romanzo Sins and Innocents, ha ricevuto il Sedat Simavi Literature Prize, il premio letterario più prestigioso in Turchia. È autore anche di Istanbul Istanbul (Nottetempo, 2015), un potente grido di denuncia della tortura politica. L’autore stesso fu ferito nel 1996 in uno scontro con la polizia turca. xxx VENERDI 4 MAGGIO 18.30, Spazio Officina Chiasso. Inaugurazione del Festival, alla presenza del consigliere di Stato Manuele Bertoli e del Capo dicastero della cultura del Comune di Chiasso Davide Dosi, cui farà seguito l’incontro con lo psicanalista e saggista Massimo Recalcati, che terrà una conferenza dal titolo "Ripensare i tabù nel nostro tempo che non conosce più tabù". Massimo Recalcati vive e lavora come psicoanalista a Milano. Insegna Psicopatologia del comportamento alimentare presso l’Università degli Studi di Pavia e Psicoanalisi e scienze umane presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di Verona. Numerose le opere di riferimento, tra cui le ultime Il segreto del figlio. Da Edipo al figlio ritrovato (2017), I Tabù del mondo (2017), Contro il sacrifico. Al di là del fantasma sacrificale (2018) xxx


13a Edizione Festival internazionale di letteratura

Ritratto di famiglia (Harris & Ewing, studio fotografico di Washington D. C. , attivo tra il 1905 e il 1945)

Illustrazione contenuta nel libro A table of vegetable poisons, exhibiting the principal poisonous plants [‌] di George Spratt (London, J. Wilson, and C. Tilt, 1843)

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Altri eventi. Tra arte, cinema, musica, slam poetry e letteratura per l’infanzia Diversi gli appuntamenti collaterali quali poetry slam, proiezioni cinematografiche (una serata omaggio a Mariella Mehr), laboratori per bambini, concerti, installazioni artistiche, video, dj set. xxx MERCOLEDÌ 2 MAGGIO 20.45, Cinema Plaza, Via Lavizzari, Mendrisio “SERATA OMAGGIO A MARIELLA MEHR” Con la proiezione del film Dove cadono le ombre di Valentina Pedicini, alla presenza della regista Valentina Pedicini e della scrittrice Anna Ruchat. In collaborazione con il Cineclub del Mendrisiotto Entrata: Fr. 10.-/ 8.- /6.-. Informazioni: tel. 0041.91.646.16.54. Dove cadono le ombre è un film di Valentina Pedicini, con Elena Cotta, Federica Rossellini, Josafat Vagni, Lucrezia Guidone (Italia, 2007, 95 Min., Fandango). Il film racconta una pagina nera della recente storia svizzera: il tentativo di annichilimento genetico e culturale del popolo nomade degli Jenisch, conosciuto con il nome di Kinder der Landstrasse. Tra il 1926 e il 1973, centinaia di bambini vengono brutalmente strappati alle loro famiglie, “ricoverati”, stipati in fatiscenti istituti dove ha luogo la rieducazione. Condannati per anni a una serie di crudeli torture fisiche e psicologiche (bagni gelati, elettroshock, sterilizzazione), molti di loro si aggrappano ai brandelli di quell’infanzia rubata, finendo per diventare anime “bambine” incastrate in corpi di adulti. Anna (Federica Rosellini), infermiera di un vecchio istituto per anziani, è tra quelli che hanno provato a dimenticare e a ricostruire un rifugio accogliente sulle ceneri dell’ex orfanotrofio in cui è cresciuta. Ma quando dal passato riappare Gertrud (Elena Cotta), una vecchia signora dai modi gentili, tutto precipita e il nastro dell’orrore si riavvolge. Nel film si trova molto della scrittura in prosa di Labambina di Mariella Mehr, primo volume della “trilogia della violenza”. La lingua, usata come strumento chirurgico per rendere con parole precise e asettiche una realtà abbacinante, è lo strumento della poesia di Mehr. L’intera trilogia è prevista in uscita da aprile 2018 per Fandango Libri. Un film (e un libro) per non dimenticare. Perché, come dice Mehr, “i vivi devono ricordare”. xxx GIOVEDÌ 3 MAGGIO 18.00, Spazio Lampo, Via Livio 16, Chiasso “DAL MIO ROMANZO INEDITO” installazione di Laurent Kropf Inaugurazione con concerto di Jochen Arbeit (Einstürzende Neubauten) e Paolo Spaccamonti. L’esposizione può essere visitata dal 3 maggio al 3 giugno 2018. A cura di Aline D’Auria Dal mio romanzo inedito è un viaggio attraverso le Alpi che Laurent Kropf effettua per arrivare a Chiasso; un insieme di capitoli - opere - che crea un tutt’uno eterogeneo. Ponti di Maillart reinterpretati e ricostruiti,

Alpi, animali da soma - il passaggio delle Alpi di Annibale - treni, la creazione di un nuovo tipo di gazzosa, l’inizio di un libro inesistente e titoli di parti di libro dove lo spettatore deve immaginare ciò che manca: una storia che non c’è o, forse, c’è ma non si ha il tempo di vedere. Dal mio romanzo inedito di Laurent Kropf è la sesta proposta culturale dell’Associazione Grande Velocità dello Spazio Lampo nell’ambito del Progetto Vetrina. Per accentuare tutto questo, per ridare forse senso o per perderci ulteriormente, dialogheranno con l’opera i musicisti Paolo Spaccamonti e Jochen Arbeit (Einstürzende Neubauten). I due chitarristi presenteranno per la prima volta al pubblico il loro progetto C.L.N., riferendosi alla piazzetta situata nel centro storico di Torino. Arbeit e Spaccamonti si incontrano sotto il colonnato austero e si guardano negli occhi, così come faranno a Spazio Lampo, imbracciando le chitarre e rimodellando l’architettura, lo spazio, il tempo e l’opera di Laurent Kropf. Playlist night con l’autore - mercoledì 2 maggio ore 18.00, Spazio Lampo. Laurent Kropf ci farà sentire quello che passa sul suo giradischi. Serata di ascolto di musica e lettura di testi. xxx 20.30, Foyer Cinema Teatro, Chiasso Letteratura per grandi piccoli lettori (e i loro genitori) Conferenza di Emanuela Nava “IL CUORE VISIONARIO CHE SCIOGLIE I T ABÙ” Per la simbologia sacra il cuore non è la sede dei sentimenti, bensì la sede della mente superiore, dell’intuito, dell’immaginazione. È l’oro alchemico, è il sole del microcosmo che irradia luce. La conoscenza intuitiva, que xxx 20.30, Foyer Cinema Teatro, Chiasso “IL CUORE VISIONARIO CHE SCIOGLIE I TABÙ” Conferenza di Emanuela Nava Per genitori, docenti, educatori e appassionati lettori "Per la simbologia sacra il cuore non è la sede dei sentimenti, bensì la sede della mente superiore, dell’intuito, dell’immaginazione. È l’oro alchemico, è il sole del microcosmo che irradia luce. La conoscenza intuitiva, quella che nasce dal cuore, è quindi infallibile perché immediata. Dove invece la ragione può sbagliare perché riflette, come la luna, una luce non sua, viene in soccorso il cuore visionario, capace di sciogliere le trame che ingarbugliano la nostra vita. C’è tanta bellezza nel mondo, c’è tanta bellezza nelle storie: c’è tanta bellezza dentro ognuno di noi." xxx 21.00, Murrayfield Pub, Chiasso “TICINO POETRY SLAM” Avanspettacolo di poesia orale e prestante a cura di Marco Miladinovic FORMAT: 7 poeti tra Svizzera e Italia, 5 giurati tirati a sorte fra il pubblico, 1 superospite, 1 condottiero serale, 1 stacchiere musicale originale, 1 kit di sopravvivenza etico-estetica, 1 mazzo di fiori, 0 niet. Intervengono i poeti: Paolo Agrati, Ciccio Rigoli, Shair Cruz-Bahamonde, Filippo Balestra, Gianmarco Tricarico, Francesca Pels, Marco Jäggli;

il superospite Ignacio Perini, lo stacchiere musicale Flavio Calaon, il condottiero serale Marco Miladinovic. xxx VENERDI 4 MAGGIO 22.30-4.00 Murrayfield Pub, Chiasso Concerto e djs set xxx SABATO 5 E DOMENICA 6 MAGGIO 15.00-17.00, Biblioteca comunale, Via Turconi 3, Chiasso “I TABÙ CHE FANNO CRESCERE” Laboratori creativi per grandi piccoli lettori Il laboratorio di sabato (per bambini tra i 3 e i 7 anni) dal titolo “Ettore l’uomo straordinariamente forte” sarà curato dall’illustratrice Simona Meisser mentre il laboratorio di domenica (per bambini dai 7 anni) dal titolo “Tabù, fa rima con…?” sarà curato dallo scrittore Gionata Bernasconi. In collaborazione con Bibliomedia svizzera, la biblioteca comunale di Chiasso e il preasilo I Monelli di Chiasso. L’entrata è libera, ma su iscrizione. Informazioni e iscrizioni: monellichiasso@outlook.com o tel. 0041.78.838.69.94. xxx SABATO 5 MAGGIO 20.00, ristorante Mövenpick, Chiasso “A TAVOLA SENZA TABÙ - A CENA CON L’ANTROPOLOGO”, cena alla presenza degli scrittori e delle scrittrici ospiti. Il menù tematico ispirato alla dieta mediterranea è ideato dall’antropologo Marino Niola, che introdurrà ogni pietanza con la consueta leggerezza e ironia che gli appartiene. Sarà accompagnato per l’occasione dalla moglie Elisabetta Moro, anch’essa antropologa, editorialista de “Il Caffè” (per il quale ha curato la rubrica Oltre il cibo) nonché autrice di alcuni saggi quali La dieta mediterranea. Mito e storia di uno stile di vita e, con il marito, Andare per i luoghi della dieta mediterranea, entrambi editi per Il Mulino. Sarà anche l’occasione per colloquiare con gli scrittori ospiti del Festival. Prenotazione direttamente al ristorante: tel. 0041.91.682.53.31; hotel.touring@ moevenpick.com 22.00-4.00, Silver Cafe & Macaco club, Chiasso Concerto e dj set xxx Postilla. A buon lettor… A testimonianza del desiderio d’apertura e d’accessibilità, l’entrata è gratuita per tutto il Festival ad eccezione della cena con gli scrittori e della proiezione cinematografica. Programma, informazioni e documentazione su www.chiassoletteraria.ch dove pure saranno visionabili (in diretta streaming e registrati) gli incontri dei giorni 4, 5 e 6 maggio.


13a Edizione Festival internazionale di letteratura

La PietĂ vaticana di Michelangelo Buonarroti, databile al 1497-1499 (dettaglio)

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TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ TABÙ Locandina del film “Vixen!” del 1968, diretto da Russ Meyer (dettaglio)


13a Edizione Festival internazionale di letteratura

Dany Laferrière da DIARIO DI UNO SCRITTORE IN PIGIAMA 66thand2nd Traduzione di: Camilla Diez e Francesca Scala

8

--------------- Sabato 5 Maggio 17.45 ---- SPAZIO OFFICINA --------------------------------------- DANY LAFERRIÈRE ------------ con Prisca Agustoni ---------

1. Il primo slancio

37. Il canto del mondo

44. Il desiderio

All’epoca abitavo a Montréal, in un modesto appartamento surriscaldato, e tentavo di scrivere un romanzo per uscire dal circolo infernale dei lavori precari nelle fabbriche della lontana periferia. I miei vicini erano giovani barboni che non avevano abbastanza soldi per la cocaina e andavano avanti a birra. Il crack doveva ancora invadere i quartieri poveri della città. Il sabato sera mi vedevo con gli altri operai in una discoteca frequentata da donne che avrebbero potuto essere le nostre madri. Ecco cosa promette l’America a chi va a lavorare prima dell’alba e torna a casa la sera, per sedersi a mangiare un piatto di spaghetti davanti a un brutto film in tv. Io invece volevo che l’America mi facesse la stessa promessa che riservava ai suoi rampolli iperprotetti dei quartieri alti. Come operaio valevo ben poco, visto che con le mani non sapevo fare niente. Tranne scrivere. Non dimentichiamo che scrivere è un lavoro manuale. Mica ci si può mettere a scrivere così, di punto in bianco, senza frequentare un circolo letterario o un gruppo di lettura. Io leggevo tutto quello che mi capitava sottomano. Ma scrivere non è leggere. Lo scrittore e il lettore si trovano alle due estremità della catena.

È strano, ci sono sempre meno persone che dicono di scrivere per dare voce a chi non ne ha (Diario del ritorno al paese natale, Aimé Césaire). Quando ero giovane, era invece la prima risposta all’angosciante domanda: A cosa serve la letteratura? L’idea di amplificare la voce di chi non può far altro che mormorare (avevo una zia che dentro casa sentivamo a malapena) mi affascinava, non riuscivo a concepire l’esistenza di un popolo muto. Mentre il rumore della strada mi paralizzava. La voce stridula dei venditori copriva la mia. Le liti dei vicini mi impedivano di dormire. Il coro della chiesa mi frastornava. Le persone si sono sempre espresse, in ogni possibile forma: pittura, musica, proverbi, teatro d’improvvisazione nei mercati, dialoghi coloriti, conversazioni private, balli, folklore, carnevale, sesso, insulti, risate, lacrime, oscenità. Tutto converge verso lo stesso concetto, quello di cultura, dal latino colere, coltivare. Tutto proviene dalla terra. Le piante così come le persone. E il mormorio incessante che corre in superficie è il canto del mondo.

Non sempre è l’appetito sessuale a generare il desiderio. Talvolta nasce dalla corrente impetuosa che attraversa il libro trascinandosi dietro il lettore. Questa energia può affievolirsi al punto da farci dimenticare la sua presenza, ma la forza travolgente che la anima non si smorza mai. Anzi, può rinvigorirsi quando meno ce lo aspettiamo. A volte ci sentiamo trascinati di colpo dalla placida descrizione di un paesaggio: abbiamo appena percepito tutta la carica sensuale che scorre in quelle righe longilinee che si stirano, come boa pigri, fino all’ultima frase. E la minima allusione sessuale è sufficiente a far sì che la pagina si infiammi.

Césaire lo sa che il quadernino da scolaro che tiene in mano è in realtà una torcia che serve a illuminare una strada o a incendiare una piantagione coloniale?

e la fiducia d un pubblico ormai numerosissimo, grazie ad na programmazione non sc tata eestival pulsante che ha saputo acquistare credibilità neg Non buttare via niente, perché quello che non va bene per questo libro potrebbe andare bene per un altro. Balzac, per esempio, lavorava così. È buffo vedere come spesso si sbandierino nomi famosi per imporre banalità. Anche Balzac faceva pipì?

xxx Jan Brokken da BAGLIORI A SAN PIETROBURGO Iperborea Traduzione di: Claudia Cozzi e Claudia Di Palermo La rossa muraglia abbacinata Quando, nel 1975, soggiornai per la prima volta nella mia vita a Leningrado, erano trascorsi solo nove anni dal giorno in cui Anna Achmatova aveva esalato l’ultimo respiro. In città la sua influenza era ancora tangibile, ma per non rischiare problemi con le autorità era meglio evitare di nominarla in pubblico. Proprio proibite le sue opere non lo erano più, un leningradese su dieci – a occhio – sapeva recitare a memoria il suo ciclo di poesie Requiem, eppure il suo nome continuava a evocare un sospetto di protesta e dissidenza. La versione completa e non censurata di Requiem in Unione Sovietica non sarebbe apparsa che molti anni dopo, nel 1987; Anna Achmatova era ancora parzialmente sulla lista nera. Gli ultimi anni li aveva vissuti come una reclusa, separata e isolata dal mondo. Il motivo principale per cui il suo discepolo Iosif Brodskij fu dichiarato persona non grata e caricato su un aereo per gli Stati Uniti erano proprio i suoi frequenti contatti con l’Achmatova contro il volere delle autorità. Brodskij faceva di tutto per diffondere la poesia di Anna tra il vasto pubblico e non nascondeva di considerarla il più grande poeta russo dai tempi di Puškin. La cosa, ovviamente, non poteva che lusingare l’ego della poetessa, la quale, nei limiti del possibile, riceveva il giovane ogni giorno, anche perché la faceva sempre pensare a Osip Mandel’štam, morto assassinato. Anna aveva avuto con Mandel’štam un legame che superava di gran lunga l’affinità e l’affetto: sembravano condividere la stessa anima poetica.

Sono trascorsi quarant’anni da quella mia prima visita. Domenica 22 febbraio 2015 cammino lungo la Voskresenskaja, l’argine della Resurrezione, che in passato si chiamava argine di Robespierre, costeggiando la Neva in direzione della cattedrale di Smol’nyj. La neve scricchiola sotto le mie suole. Fa così freddo che l’aria che respiro mi taglia i polmoni come un coltello. Larghe file di auto passano rumorose sulla strada coperta di bianco lungo il fiume: lo strepito delle ruote chiodate somiglia a raffiche di fucile. Mi tiro su il cappuccio della giacca a vento, stringo la sciarpa intorno al bavero e tutt’a un tratto mi vedo davanti la statua di Anna Achmatova. e la fiducia d un pubblico ormai numerosissimo, grazie ad na programmazi A quanto dice l’iscrizione, è stata inaugurata nel 2006. È in quel momento che mi rendo conto che proprio lì di fronte, sulla riva della Neva, si trovava la fortezza del terrore, la famigerata prigione di Krestij, e che lì Anna Achmatova stava ad aspettare giorno e notte, sotto la neve o nel vento umido, nella speranza di avere notizie del figlio arrestato. Sul piedistallo della statua si leggono i versi di Requiem: E non per me sola prego, Ma per tutti coloro che erano con me, laggiù, Nel freddo spietato, nell’afa di luglio, Sotto la rossa muraglia abbacinata. La muraglia è ancora rossa, il Krestij ha ancora la forma di una croce (krest significa «croce»), ma da un po’ di tempo non ci sono più rinchiusi dei prigionieri. L’edificio è in via di ristrutturazione: i cartelli comunicano che la nuova destinazione sarà un complesso alberghiero di lusso, il che non rende tuttavia la vista meno truce. La statua di Anna Achmatova risalta nettamente su

quello sfondo: alta almeno tre metri, è slanciata, era, orgogliosa, con una raffinatezza tutta femminile, ma ancor più aristocratica. Anche quando mi trovo esattamente davanti mi sembra una statua di Giacometti ingrandita, per via di quelle braccia così lunghe e di quelle gambe così sottili. Naturalmente subito dopo mi vengono in mente anche i disegni e i ritratti che le fece Modigliani all’epoca del suo primo soggiorno all’estero, a Parigi. Modigliani fu uno dei primi a innamorarsi del suo viso stretto e lungo, del naso sottile e di quegli occhi vicini e indagatori. Ma sono fuori strada con i miei collegamenti: la scultrice è una russa, Galina Dodonova. Per quella posa aveva in mente l’immagine biblica della moglie di Lot che gira la testa e si trasforma in una statua di sale. Il suo errore: voltarsi indietro a guardare il male. Galina Dodonova, leggo sul piedistallo, si è ispirata alla poesia La moglie di Lot di Anna Achmatova, che finisce così: Chi vorrà piangere questa donna? Non sembra forse la più lieve delle perdite? Il mio cuore solo non potrà mai scordare Chi la vita diede per un unico sguardo. Sotto la gonna, che arriva alle caviglie, sono appena visibili le scarpe della poetessa. Scarpe chiuse con tacchi larghi ma alti, inequivocabilmente adatte ad Anna Achmatova. Dubito che abbia atteso per ore davanti alla fortezza con scarpe del genere. In ogni caso sta qui, splendida, vicino all’ex prigione e vicino al fiume, come un faro di speranza e di rettitudine. ----------- Domenica 6 Maggio -- 18.00 --- SPAZIO OFFICINA --------------------------------------- JAN BROKKEN ------------- con Rossana Maspero ------------


Un vecchio Tuhuka o saggio delle isole Marchesi (Nuku-Hiva) che indossa un kilt di capelli umani, un copricapo e una barba finta creati con acconciature e barbe argentee di antenati defunti.

San Cristoforo, icona russa, XVIII secolo

9 2-6 maggio 2018 / Chiasso


13a Edizione Festival internazionale di letteratura

Pezzi di puzzle da mettere insieme È una situazione tipica di molte celebri pièce di teatro. Dopo un avvio interlocutorio, i personaggi si siedono attorno a un tavolo per condividere un pranzo o una cena. E qualcuno, volontariamente o no, tira fuori l'argomento che non bisogna toccare, la persona che non si deve nominare, l'aneddoto divertente che non fa ridere nessuno e che anzi raggela l'ambiente, mettendo tutti a disagio. È tipico del teatro perché è un ottimo espediente narrativo. Permette di ricreare un'intera storia famigliare senza nemmeno dover lasciare la stanza. Quando la stessa cosa accade nella vita, però, le cose vanno in modo un po' diverso. Senza la figura dello sceneggiatore a mettere ordine in ciò che accade, i pezzi del puzzle tendono a sparpagliarsi invece che a trovare ognuno il suo posto. Ed è allora che inevitabilmente ‖ strofinaccio ‖ lo ‖ conseguente ‖ libera ‖ la foresta ‖ dei, ‖ lasciando ‖ stucco ‖ di ‖ noi. ‖ xxxxxxxxxxxxtabùxxxxtabùxxxxtabùxxxxtabù xxxxtabùxxxxxxxxtabùxxxxtabùxxxxtabùxxxx tabùxxxxtabùxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Trivia teatral-cinematografico 1) Chi ha portato sul grande schermo la pièce teatrale di Yasmina Reza Le Dieu du carnage, nella quale due coppie di genitori si ritrovano a risolvere una piccola lite fra i loro due figli, finendo per confrontarsi in modo infantile con i propri difetti e le proprie frustrazioni? 2) Chi interpreta Violet Weston nella trasposizione cinematografica di August: Osage County di Tracy Letts, in cui a riunire in modo esplosivo una famiglia divisa è la misteriosa scomparsa di suo marito Beverly? 3) Quale nome vogliono dare a loro figlio Anna e Vincent in Le prénom di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte, ciò che fa scoppiare una furiosa lite? E quale nome vogliono invece dare Simona e Paolo nell'adattamento italiano del film, intitolato Nel nome del figlio?

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Le possibili risposte si trovano in Immer ist alles schön di Julia Weber, Les fils di Lolvé Tillmanns L'ultima innocente di Sibilla C. De Stefani

CHIASSO/ENIGMISTICA di Sebastiano Marvin

Assembla una famiglia normale Famiglia s.f. [dal latino 'familia', termine che indicava l'insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto]: nucleo elementare della società umana. ⁜ Normale agg. [dal latino 'normalis', ovvero perpendicolare]: ciò che è consueto e riferibile alla norma, ordinario, conforme, regolare, privo di caratteristiche particolari né particolarmente positive o negative, che non rappresenta in alcun modo un'eccezione o una deviazione da ciò che ci si potrebbe aspettare, che non contiene in sé alcun tipo di eccezionalità. ⁜ Nel 62,7% delle economie domestiche svizzere non abitano figli. ⁜ Un quarto dei bambini ticinesi nasce fuori dal matrimonio. ⁜ Nel 15% delle famiglie c'è un solo genitore. ⁜ Il 5,6% dei nuclei famigliari è una famiglia ricomposta. ⁜ Nel 2012, 590'000 persone erano colpite da povertà reddituale in Svizzera (fra i gruppi di popolazione più colpiti: le famiglie monoparentali).

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Risposte del Trivia: 1) Roman Polanski 2) Meryl Streep 3) Adolphe e Benito

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Le “TABOU” – alla ’cave’ esistenzialista di Tiziana Mona

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Chi abbia dato il nome di Tabou alla ’cave’ di Saint-Germain-des-Prés che per tre stagioni infuocate a partire dal 1947 sarà il fulcro della Parigi esistenzialista, non è dato sapere. Ma nome non poteva essere più appropriato per un ritrovo notturno che vide il connubio intellettuale e dissacratorio fra Sartre, il vate dell’esistenzialismo, e Boris Vian, l’eclettico principe delle notti di festa parigine dell’immediato dopoguerra. Le volte sotterranee diventano luogo di ritrovo notturno degli intellettuali della Rive Gauche: Prévert, Camus, Astruc, Gaston Gallimard, Sartre e Simone de Beauvoir e il loro gruppo, Gérard Philippe e Roger Vadim e molti altri a rimorchio. Un vero santuario della nuova generazione esistenzialista dove si celebrano rituali con vino, danze, amore e Coca-Cola, bevanda rara e quasi clandestina. estival pulsante che ha saputo acquistare credibilità negli ambienti culturali e la fiducia di un pubblico ormai numerosissimo, grazie ad una programmazione non scontata eestival pulsante che ha saputo acquistare credibilità neg E il Tabou è soprattutto il regno di Boris Vian e del jazz. Vian dalla vita breve (morì d’infarto nel 1959 prima di compiere quarant'anni, come lui stesso aveva previsto) ma incredibilmente intensa, frenetica, piena d’interessi fra i più disparati e di un’immensa gioia di vivere. È stato scrittore, sceneggiatore, drammaturgo, poeta, cantante, paroliere, trombettista, critico di jazz, “patafisico”, traduttore dei romanzi di Raymond Chandler. Una vita piena, insomma, sottolineata sempre da un’ironia disincantata. Come lui stesso scrive “Nel 1938 cominciai a studiare la trombetta e immediatamente raggiunsi il livello di Armstrong, la mollai subito per non privare il poveretto della pagnotta: a causa dei soliti pregiudizi razziali ero avvantaggiato dalla mia pigmentazione verdognola”. Già a partire dal 1942 con i due fratelli suona musica americana, un tabù assoluto durante l’occupazione nazista. Ma il jazz è un atto di ribellione e di resistenza. Poi l’esplosione al momento della Liberazione, con la fedele “tromba tascabile” che lui chiama “trompinette”. Viveva solo per il jazz, diceva di lui Henri Salvador, ma vedremo che è solo in parte vero e troppo riduttivo. Sa scrivere e scrivere bene. Due titoli che sono dei veri cult-book: a firma B.V. L’écume des jours/La schiuma dei giorni e con lo pseudonimo da autore di noir americani, Vernon Sullivan J’irai cracher sur vos tombes/Sputerò sulle vostre tombe che conoscerà un successo clamoroso. Nel 1949, un editore piuttosto squattrinato, ma temerario, gli dà l’incarico di scrivere una guida turistica di Saint-Germain-des-Prés; ne farà un manuale che, a tanti anni di distanza continua a essere leggibilissimo, facendo rivivere l’entusiasmo di quella stagione, i contorni del dibattito culturale che ha segnato per decenni la nostra cultura e i personaggi di un periodo irripetibile. È con le parole di Vian e del suo Manuel de Saint-Germain-des-Prés che andiamo a scoprire il Tabou. “Dall’esterno un bistrot insignificante, color cioccolata stantia: Tabou a lettere gialle sulla facciata. Si entrava dalla porta a vetri e si spostava una tenda, ed era già la calca: venti persone circondavano il maestro di cerimonia, quello che distribuiva e controllava le tessere – ce ne volevano di conoscenze ! ...si scendeva una tortuosa scala di pietra (da 1.75m ogni giro si batteva la testa) e si arriva al lungo budello a volta prolungato di fronte da un podio montato a forma di capanna e dall’altro lato da un bar

di quercia e un piccolo bugigattolo denominato guardaroba. Ci voleva tempo per distinguere tutto ciò: la nebbia delle sigarette era quasi londinese e il baccano cosi intenso che, per reazione, non ci si vedeva più niente. Laggiù sotto il tetto di giunchi della capanna, cinque, sei, otto o quindici tipi soffiavano in tubi di metallo, battevano su pelli o finivano di mutilare un piano scampato da qualche campo di rappresaglie. Tutte le sere, stabilmente, dieci celebrità e trenta persone molto conosciute. Sartre, indossatrici, fotografi, giornalisti, piscia-testi, studenti, musicisti, americani, svedesi, brasiliani, una torre dei miracoli o una corte di Babele, a scelta. Ma la vera ragione per la quale la ‘cave’ batteva i suoi record di affluenza, era il valente gruppo Gréco-CazalisDoelnitz. Spettava a me organizzare la bolgia. Marc Doelnitz conosceva intimamente tutte le duchesse di Parigi e la gente del ‘beau monde’ che prendeva in giro imitandole nei modi più incredibili. Anne-Marie Cazalis e Juliette Gréco si trascinavano dietro i loro pantaloni neri tutti i fotoreporter dei settimanali di Parigi e di altrove. Il sodalizio Cazalis-Gréco, la rossa e la bruna, l’esile e la robusta era fatto per soddisfare i fotografi più esigenti. Tutte le sere si bruciavano dozzine di flash nella cantina dai muri trasudanti della rue Dauphine. Talvolta si esagerava nelle misture e tutti si ubriacavano: lo scultore Giacometti si addormentava. Sartre nel fumo impenetrabile della ‘cave’, a una certa ora dimenticava la filosofia e cominciava a fissare le donne, col suo occhio strabico, dichiarando ‘sono bellissimo’; le donne se ne andavano via con Camus.”. La gloriosa stagione del Tabou termina all’inizio degli anni ’50 per una questione di orari di apertura e di rumori molesti, tutta la banda si sposta in una ‘cave’ meglio situata. Camus e Sartre sono in rotta e non per una questione di donne e Boris Vian fa il giornalista, scrive testi per il teatro e i primi rock’n’roll francesi. Nel 1954 pubblica il testo della ballata Le déserteur – Il disertore, diffusa all’indomani della sconfitta di Dien Bien Phu è subito proibita. A nulla sono serviti i divieti e le censure; ripresa dai giovani del maggio del 1968 è diventata un simbolo della contestazione giovanile, dei movimenti pacifisti facendone probabilmente la canzone antimilitarista e contro la guerra più famosa al mondo. estival pulsante che ha saputo acquistare credibilità negli ambienti culturali e la fiducia di un pubblico ormai numerosissimo, grazie ad una programmazione non scontata eestival pulsante che ha saputo acquistare credibilità negli ambienti culturali e la fiducia di un pubblico ormai numerosissimo, grazie ad una programmazione non scontata e alle scoperte che propone. Senza scopo di lucro. Vian non ha potuto conoscere il successo internazionale di questa sua canzone, morì tre anni prima che fosse revocata la censura.


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Coltello in osso e acciaio, XVIII–XIX secolo, collezioni del Metropolitan Museum of Art (“The Met”), New York

Sus scrofa domesticus L., vulgo suino, anche detto maiale

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fuggiasco» disse lei. fuggiasco» disse lei. fuggiasco» disse lei. fuggias Sette anni dopo le vicende di A caccia nei sogni, Tom Drury ci riporta a Grouse County. Micah Darling arriva a Los Angeles per ritrovare la madre, Joan, e scopre una terra di magica libertà. Intanto, a Stone City, l’arrivo di una donna, su cui Dan Norman si trova ad indagare, sconvolge la vita di chi la incontra, inclusi Tiny, il padre di Micah, e Lyris, la sua sorellastra. Ancora una volta, nel consegnarci il capitolo finale della sua trilogia, Tom Drury alterna comico e tragico, mistero e ironia del quotidiano. ---------- Sabato 5 Maggio --- 15.15 ----------------- TOM DRURY ------------------ con Fabio Zucchella --------------

Tom Drury da PACIFICO NN Editore Traduzione di Gianni Pannofino Incipit del terzo volume della Trilogia di Grouse County (in anteprima) Tiny e Micah erano seduti in veranda sul retro della loro casa, fuori dall’abitato di Boris, e guardavano il sole che tramontava al di là della ferrovia e degli alberi. «Metti che devi portare qualcosa» disse Tiny. «Ok. Tipo cosa?» Micah, quattordici anni, aveva in testa un berretto di lana verde foresta. I capelli curvavano come piume intorno ai suoi placidi occhi castani. «Qualcosa di valore» disse Tiny. «Questo portacenere qui. Metti che è di valore.» Il portacenere era di vetro verde, con conchiglie ingiallite incollate sul bordo. Arrivava probabilmente da Yellowstone o da qualche altro posto turistico. Forse, un tempo, era stato davvero di valore. Micah lo prese in mano e andò in fondo alla veranda per poi tornare indietro. «Bravo» disse Tiny. «Una cosa di valore devi sempre tenerla davanti a te, mai di fianco.» «Io volevo solo evitare che volasse via la cenere.» «Ora, metti che devi fare a botte.» «Ok, anche se non capiterà.» «Devi soltanto abbassare la testa e incornarli all’altezza del plesso solare. Non se lo aspettano.» «Io non me lo aspetterei.» «Infatti, nessuno se lo aspetta» disse Tiny. «A volte svengono. Quasi sempre finiscono per terra.» «Ricevuto.» «E non fare mai, per nessuna ragione, la carta di credito.» «Come farei a ripagare le spese?» «Non ce la faresti. È proprio questo il punto.» Era una fresca serata di maggio. Il cielo rosso proiettava ombre sull’erba, sulla rimessa e sulla casa. «Sei sempre dell’idea di andare?» disse Tiny. «Puoi ripensarci in qualsiasi momento.» «Papà, non ho mai preso un aereo.» «Possiamo chiedere a Paul Francis di farti fare un giro.» «Un aeroplano vero, intendevo.» Tiny annuì. «Dicevo per dire.» Uno sparviero di Cooper dalla coda a strisce arrivò da ovest e si posò su un ramo d’albero deciduo dalle foglie nuove. «C’è il tuo sparviero» disse Tiny. «È venuto a salutarti.»

«Non sono più lo sceriffo, comunque.» La porta della casa si aprì, e Louise ne uscì vestita con un lungo camicione bianco abbottonato fino al collo. «Con chi parli?» «Con Joan Gower.» «Davvero?» Louise aveva i capelli rossi scarmigliati e selvaggi, ravvivati dalla luce della casa alle sue spalle. «Cose di lavoro?» «Mi riaffidano mio figlio» disse Joan. «Dai a me quella roba, tesoro» disse Louise. Prese i pezzi di legno dalle mani di Dan e si avviò verso la siepe dietro la casa. Louise gettò i pezzi di legno nel bruciatore di rifiuti e andò al fienile, con la fredda polvere dell’aia che le incipriava i piedi. Il fienile, vuoto e buio come una chiesa, era ormai completamente inutilizzato. Louise salì la scala a pioli e fece alcuni passi sull’ammezzato. Le tavole erano consunte, levigate da decenni di stivali, balle di fieno e cambi di stagione. Si sedette sul bordo della porta rialzata con le gambe nude penzoloni, si accese una sigaretta e fumò nel buio della notte. Dan e Joan erano giù in giardino a parlare. Louise ascoltava il suono sommesso delle loro voci. Quel che dicevano non riusciva a capirlo. Vide Joan allungare una mano, che si posò prima su una spalla di Dan e poi su una guancia. E la vista di quel gesto, chissà perché, la rese felice. Forse perché era un bel gesto. Una scena tenera su quello sfondo agreste, qualunque altra cosa se ne potesse pensare.

Lyris e Albert, stravaccati sul divano, fumavano erba con una pipa salvadoregna e leggevano il testo promozionale stampato sugli scatoloni da trasloco di Lyris. Lyris era l’altra figlia di Joan, sorellastra di Micah e figliastra di Tiny. Aveva ventitré anni ed era appena andata ad abitare dal suo fidanzato, Albert Robeshaw. C’era scritto che gli scatoloni erano garantiti per quattro traslochi o per dodici anni di immagazzinamento e che chiunque fosse riuscito a sfruttarli più a lungo era invitato a visitare il sito web della ditta produttrice per racconDan Norman uscì di casa con i pezzi di tare la sua esperienza. un tavolo rotto. Viveva ancora con «Figurati se qualcuno lo fa» disse Louise nella vecchia fattoria dei Klar, Albert. sulla collina. Il tavolo era caduto d’improvviso a pezzi «Quelli a cui interessa…» disse Lyris. «Traslochiamo di continuo.» nel soggiorno: non era sovraccarico, e «Vogliamo bene ai vostri scatoloni.» Dan e Louise non si trovavano nei «Allora, che cosa facciamo?» domandò paraggi. Evidentemente, era arrivata Albert. la sua ora. «A che proposito?» Un’auto imboccò lentamente il vialetto d’accesso. Ne scese una donna che rimase «Andiamo o no a trovare Micah?» Lyris aspirò dalla pipa. «Il piccolo lì in piedi nel cerchio giallo del fuggiasco» disse lei. lampione in giardino. Aveva i capelJoan aveva dato Lyris in adozione alla li lunghi e biondi, indossava un vestito nascita. Lei era comparsa a casa di Joan rosso a pieghine e guanti bianchi. e Tiny all’età di sedici anni, quando «Lei non si ricorda di me» disse. Micah ne aveva sette. «Mi ricordo, invece» disse Dan. «Joan Gower.» fuggiasco» disse lei. Spostò tutti i pezzi di legno sul bracJoan aveva dato Lyris in adozione alla cio sinistro e le strinse la mano. «Lo sa che può sempre capitare una secon- nascita. Lei era fuggiasco» disse lei. comparsa a casa di Joan e Tiny all’eda opportunità, sceriffo?» disse Joan. tà di sedici anni, quando Micah ne aveva «Può capitare, sì. Lo sapevo.» sette. fuggiasco» disse lei. «Egli tornerà ad avere pietà di noi e comparsa a casa di Joan e Tinysette. metterà sotto i suoi piedi le nostre fuggiasco» d colpe.»


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xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -1Jan Brokken (Leida, 1949), scrittore e giornalista olandese. Ha studiato giornalismo a Utrecht e scienze politiche a Bordeaux. Viaggiatore e musicofilo, si è profilato come uno scrittore noto per la sua capacità di raccontare i grandi protagonisti del mondo letterario e musicale. Ha pubblicato numerosi romanzi che la stampa ha avvicinato a Graham Greene e Bruce Chatwin, fin dall’esordio narrativo De Provincie (1984), da cui è stato tratto un film. I suoi romanzi successivi sono Jungle Rudy, il suo primo successo internazionale, in corso di pubblicazione anche in Italia, Nella casa del pianista (Iperborea 2011) sulla vita di Youri Egorov, Il giardino dei cosacchi (Iperborea 2016) sul periodo siberiano di Dostoevskij, oltre al bestseller Anime baltiche (Iperborea 2014), straordinaria raccolta di racconti di un cruciale ma dimenticato pezzo d’Europa. La sua opera più recente, Bagliori a San Pietroburgo (Iperborea 2017) ci accompagna in una serie di passeggiate, fra presente e passato, attraverso strade, teatri, case e musei, sulle tracce dei personaggi che hanno reso San Pietroburgo una capitale mitica della cultura europea. DO 6 maggio – 18.00 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -2Milo De Angelis (Milano, 1951), poeta italiano. Insegna in un carcere di massima sicurezza. Ha esordito con Somiglianze (Guanda, 1976), seguito da Millimetri (Einaudi, 1983), Terra del viso (Mondadori, 1985), Distante un padre (Mondadori, 1989), Biografia sommaria (Mondadori, 1999), Tema dell’addio (Mondadori, 2005; premio Viareggio), Quell’andarsene nel buio dei cortili (Mondadori, 2010), Incontri e agguati (Mondadori, 2015). Nel 2017 sempre per i tipi della Mondadori, nella prestigiosa collana de “Lo Specchio” è uscita la raccolta completa dei suoi versi, Tutte le poesie 1969-2015. Ha scritto un racconto fiabesco, La corsa dei mantelli, (Guanda, 1979; Marcos y Marcos, 2011) e un volume di saggi, Poesia e destino, (Cappelli, 1982). Ha tradotto dal francese e dalle lingue classiche: Racine, Baudelaire, Blanchot, Eschilo, Lucrezio, Antologia Palatina. Le sue interviste sono raccolte in La parola data, con DVD di Viviana Nicodemo (Mimesis, 2017). SA 5 maggio – 16.30 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -3Sibilla C. De Stefani (Lugano, 1987), scrittrice svizzera di lingua italiana. Dopo la laurea in lettere, ottenuta a Ginevra nel 2011, si trasferisce a Zurigo, dove nel 2016 ha conseguito un dottorato di ricerca in letteratura italiana e dove tuttora risiede. L’ultima innocente (Salvioni, 2016) è il suo romanzo d’esordio, incentrato su una storia familiare cupa e difficile. DO 6 maggio – 14.00 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx (4) Donatella Di Pietrantonio (Arsita, 1963), scrittrice italiana. È nata e ha trascorso l’infanzia ad Arsita, un paesino della provincia di Teramo, e vive a Penne, in Abruzzo, dove esercita la professione di dentista pediatrico. Scrive dall’età di nove

anni racconti, fiabe, poesie e, in anni recenti, anche romanzi. Ha esordito con il romanzo, Mia madre è un fiume (Elliot, 2011; Premio Tropea), ambientato nella sua terra natale e incentrato sul tema della deprivazione affettiva e di un contrastato autorisarcimento mediante la parola. Il romanzo successivo Bella mia (Elliot 2014; candidato al Premio Strega; Premio Brancati), dedicato e ambientato a L’Aquila, narra la storia di una donna che si ritrova improvvisamente madre nel contesto del tragico terremoto del 2009. Grande successo di pubblico e critica ha ottenuto il terzo romanzo, L’Arminuta (Einaudi, 2017; Premio Campiello 2017), anch'esso ambientato in Abruzzo. Il curioso titolo evoca un termine dialettale traducibile in «la ritornata». La narrazione approfondisce il tema del rapporto madre-figlia nei suoi lati più anomali e patologici. DO 6 maggio – 11.00 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -5Tom Drury (Iowa, 1956), scrittore statunitense. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui la fellowship della Fondazione Guggenheim. Dopo aver insegnato nelle università americane, attualmente è docente all’università di Lipsia, e vive a Berlino. La fine dei vandalismi (NNE, 2017), il suo primo romanzo, è uscito negli Stati Uniti nel 1994 ed è stato subito acclamato come miglior libro dell’anno dalle maggiori testate americane. Uscito a puntate sul New Yorker, ha ricevuto il premio come Notable Book dell’ALA, l’associazione delle biblioteche americane. È recentemente uscito anche il secondo volume, in lingua italiana, della trilogia ambientata a Grouse County, A caccia di sogni (NNE, 2017) e il terzo seguirà a breve, sempre per i tipi della NNE. SA 5 maggio – 15.15 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -6Davide Enia (Palermo, 1974), drammaturgo, attore, regista e romanziere italiano. È nato e vive a Palermo. Autore e interprete di Italia-Brasile 3 a 2 (Sellerio 2010), Scanna, I capitoli dell’infanzia, per i quali vince i maggiori premi per il teatro italiano (tra gli altri: Premio Ubu, Premio Tondelli, Premio ETI). Per Radio Rai Due realizza il radiodramma “Rembò” (dicembre 2005 - gennaio 2006). Il suo primo romanzo Così in terra (Dalai editore, 2012) è stato tradotto in diciotto lingue. Del 2014 è Uomini e pecore (EDT). Ha quindi pubblicato Maggio ’43 (Sellerio, 2013) e Appunti per un naufragio (Sellerio, 2017; Premio Anima per il Sociale, 2017) che rielabora le testimonianze dei giovani che approdano miracolosamente a Lampedusa e dà voce ai volontari - tra cui suo padre, medico da poco in pensione - che aiutano questa umanità coinvolta nella disumana tragedia degli sbarchi. DO 6 maggio – 16.45 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -7Laurent Kropf (Losanna,1982), artista plastico svizzero. A partire dai suoi studi Kropf inizia ad interessarsi ad approcci antropologici dell’arte giocando tra la storia mitica e allegorica dei luoghi, a giochi puramente concettuali legati alla semantica. Nei suoi lavori Lau-

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rent Kropf interroga le aspettative del pubblico come in Le vieux père (La Statue, 2011), titolo preso in prestito da Faulkner. Questo sarà l’inizio di un suo lavoro sull’autorità, l’apprendimento e la trasmissione della conoscenza. Il trasferimento a Bordeaux, in Francia, lo porta invece a esplorare la potenza dell’eredità culturale nei contesti culturali e politici, tenendo sempre presente come punto di partenza un contesto più familiare. Insignito di numerosi premi, Laurent Kropf vive tra Bordeaux e Losanna. È co-fondatore e promotore di continuum, spazio per la promozione dell’arte contemporanea di Bordeaux. ME 2 / GIO 3 maggio – 18.00 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -8Dany Laferrière (Port-au-Prince, 1953), scrittore haitiano-canadese di lingua francese. Trascorsa l’infanzia con la nonna a Petit-Goâve - dove la madre lo aveva mandato per proteggerlo da eventuali rappresaglie del regime, a causa dell’attività politica del padre - fa ritorno nella capitale nel 1964. Ultimati gli studi, inizia a collaborare con Radio Haïti-Inter e con il settimanale “Le Petit Samedi Noir”. Dopo l’omicidio dell’amico e collega Gasner Raymond per mano dei tonton macoutes, la famigerata polizia segreta dei Duvalier, nel 1976 Laferrière lascia precipitosamente l’isola e ripara a Montréal. Nel 1985 esce il suo primo libro, Come far l’amore con un negro senza far fatica (Liber Internazionale, 1996) che diventa un caso letterario, suscitando numerose polemiche per l’adattamento cinematografico nel 1989. Tra le altre sue opere: Verso il Sud (La Tartaruga, 2006; finalista al Prix Renaudot, da cui è stato tratto l’omonimo film), L’enigma del ritorno (Gremese, 2014; Prix Médicis e altri prestigiosi riconoscimenti), L'arte ormai perduta del dolce far niente (66thand2nd, 2016) e, più recentemente, Diario di uno scrittore in pigiama (66thand2nd, 2017). In aprile, per i tipi delle Éditions du Boréal, l’uscita del suo ultimo romanzo Autoportrait de Paris avec chat, con illustrazioni dell’autore. Nel 2013 Laferrière è stato eletto al seggio numero 2 dell’Académie française, primo haitiano e primo canadese a ricevere questo onore. SA 5 maggio – 17.45 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -9Max Lobe (Douala, Camerun, 1986), scrittore svizzero-camerunense di lingua francese. Autore di racconti e romanzi, nelle sue opere tratta spesso temi socio-culturali come l’immigrazione, l’omosessualità ed i rapporti interculturali. In italiano è finora uscito soltanto il romanzo La Trinità bantu (66thand2nd, 2017; finalista al Prix des cinq continents de la Francophonie nel 2015). Viene annunciato come imminente la versione italiana di 39 rue de Berne (Zoé, 2013; Prix du roman des Romands 2014), sempre a cura della casa editrice 66thand2nd. Nel 2017, con Confidences (Zoé, 2016), Lobe si è aggiudicato il Prix Ahmadou Kourouma. Max Lobe ha recentemente vinto il Premio Salerno Letteratura Festival 2018 per il romanzo La Trinità bantu, che premia tre voci Under 40 della nuova narrativa europea. SA 5 maggio – 16.30

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-11xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -10Loretta Napoleoni (Roma, 1955), saggista e giornalista italiana. Vive da trent’anni tra Londra e gli Stati Uniti, studiando i legami tra economia e terrorismo. Ha insegnato Etica degli affari alla Judge Business School di Cambridge e conduce seminari in diverse università internazionali. Tra le sue opere: La nuova economia del terrorismo (Marco Tropea, 2004), Economia canaglia. Il lato oscuro del nuovo ordine mondiale (Il Saggiatore, 2008), Maonomics (Rizzoli, 2010), Il contagio (Rizzoli, 2011), Democrazia vendesi. Dalla crisi economica alla politica delle schede bianche (Rizzoli, 2013), Isis. Lo stato del terrore. L'attacco all'Europa e la nuova strategia del califfato (Feltrinelli, 2016), Mercanti di uomini. Il traffico di ostaggi e migranti che finanzia il jiadismo (Rizzoli, 2017) e il recente Kim-Jong-un, il nemico necessario. Corea del nord 2018 (Rizzoli, 2018). Tiene una rubrica sul settimanale ticinese “Il Caffè”. I suoi saggi sono tradotti in 18 lingue. SA 5 maggio – 14.00 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -11Emanuela Nava, scrittrice italiana. Vive e lavora a Milano. È un’affermata e prolifica autrice di libri per ragazzi; ha pubblicato tra gli altri con Salani, Giunti, e Piemme. È inoltre stata sceneggiatrice TV e ha collaborato a lungo con l’équipe di “L’albero azzurro”, il programma tv della Rai per i più piccoli. Ha vinto diversi premi, tra cui il Grinzane Cavour Junior. La sua produzione è estremamente copiosa; tra i libri più recenti segnaliamo: Io e Mercurio (Piemme, 2018), La risata nella notte (Carthusia, 2017), Quando i bambini dormono (Edizioni Primavera, 2017), Il cielo non va mai a dormire (Carthusia, 2017), Il girotondo delle emozioni (Piemme, 2017), Milo e il suo castello (Carthusia 2017), Nel pancione della mamma (Lapis, 2017), E non hai visto ancora niente (Edizioni Tralerighe, 2016; Selezione Premio Bancarellino), Il cielo tra le sbarre (Raffaello, 2016), Coccodrilli a colazione (Giunti, 2016), L'uomo che lucidava le stelle (Piemme, 2016), Piccolo orso scopre l'aurora (Carthusia, 2015), Ci sarà la luna (Salani, 2015), Latte e pappa (Carthusia, 2014), Il giardino del paradiso (Carthusia, 2014), Oggi sono Felice, ma anche un po’ Triste (Carthusia, 2013), C'era una mamma, c'era un papà (Piemme, 2013; Premio Giacomo Giulitto, Città di Bitritto 2014), Margherita e la maestra serpente (Lo Stampatello, 2013), Margherita e la bambola Lelè (Lo Stampatello, 2013), Margherita a piedi nudi (Lo Stampatello, 2013), Il filo d'oro del mare (Piemme, 2013; Secondo Premio "Il Gigante delle Langhe" 2013; Primo Premio "Carlo Marincovich" 2014), I bambini hanno le ali (Mondadori, 2013), C’era una volta un delfino piccolo piccolo (Carthusia, 2013). GIO 3 maggio – 20.30 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -12Alberto Nessi (Mendrisio, 1940), poeta e scrittore svizzero di lingua italiana. È cresciuto a Chiasso e oggi vive nella Valle di Muggio. Dopo gli studi alla Scuola Magistrale di Locarno, ha insegnato qualche anno nelle scuole elementari. Conseguito il diploma all’Università di Friburgo, ha insegnato per


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molti anni lingua e letteratura italiana, prima al ginnasio e quindi alla Scuola media di Mendrisio. Ha inoltre insegnato alla SSQEA e alla SUPSI. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie, racconti e romanzi brevi. Tra le prose segnaliamo: Terra matta (racconti; Dadò, 1984), Tutti discendono (romanzo breve; Casagrande, 1989), Fiori d'ombra (racconti; Casagrande, 1997), La Lirica (romanzo; Casagrande, 1998), La prossima settimana, forse (romanzo; Casagrande, 2008), Milò (racconti; Casagrande, 2014). Le sue principali raccolte poetiche sono: I giorni feriali (Pantarei, 1969), Ai margini (Collana di Lugano, 1975), Rasoterra (Casagrande, 1983), Il colore della malva (Casagrande, 1992), Blu cobalto con cenere (Casagrande, 2000), Ladro di minuzie. Poesie scelte 1969-2009 (Casagrande, 2010) e Un sabato senza dolore (Interlinea, 2016). È anche curatore di Rabbia di vento (Casagrande, 1986), un'antologia di testi e testimonianze sulla Svizzera italiana e della recentissima Svizzera italiana (Edizioni Unicopli, 2017), che raccoglie una quindicina di passeggiate letterarie attraverso l’Elvezia italofona, dal Mendrisiotto alla Val Poschiavo. È tradotto in varie lingue. Nel 2016 è stato insignito del Gran Premio svizzero di letteratura. SA 5 maggio – 11.00 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -13Marino Niola (Napoli, 1943), antropologo della contemporaneità, giornalista e divulgatore scientifico italiano. Insegna Antropologia dei simboli, Antropologia delle arti e della performance e Miti e riti della gastronomia contemporanea all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. È editorialista de “La Repubblica”. Sul “Venerdì” di “Repubblica” cura la rubrica Miti d’oggi. Collabora con “Le Nouvel Observateur”, “Il caffè” di Locarno ed “Il Mattino”di Napoli. Dal 2008 al 2010 è stato presidente del Teatro Stabile di Napoli. Tra le sue opere: Totem e ragù. Divagazioni napoletane (Pironti, 2005; 1a ed.: 1994), I Santi patroni (Il Mulino, 2007), Si fa presto a dire cotto. Un antropologo in cucina (Il Mulino, 2009), Il libro delle superstizioni : con i rimedi popolari e le difese tradizionali dal malocchio, dalle fatture e da altri malefici (L'ancora del Mediterraneo, 2009), Non tutto fa brodo (il Mulino, 2012), Miti d'oggi (Bompiani, 2012), Hashtag. Cronache da un paese connesso (Bompiani, 2014), Homo dieteticus. Viaggio nelle tribù alimentari (il Mulino, 2015), Il presente in poche parole (Bompiani, 2016), Andare per i luoghi della dieta mediterranea (il Mulino, 2017). DO 6 maggio – 16.45 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -14Massimo Recalcati (Milano, 1959), psicoanalista, saggista e accademico italiano. Vive e lavora a Milano. È uno degli psicoanalisti più noti in Italia. Insegna all’Università di Pavia e di Verona. E’ fondatore di Jonas Onlus: centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi e Direttore Scientifico della Scuola di specializzazione in psicoterapia IRPA. Membro fondatore e membro analista ALIpsi. Svolge attività di supervisore clinico presso diverse istituzioni sanitarie. Tra le sue numerose pubblicazioni, tradotte in diverse lingue, ricordiamo: Clinica del vuoto: anoressie, dipen-

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denze e psicosi (Franco Angeli, 2002), Elogio dell’inconscio (Bruno Mondadori 2007), L’uomo senza inconscio. Nuove forme della clinica psicoanalitica (Raffaello Cortina, 2010), Cosa Resta del Padre. La paternità nell’epoca ipermoderna (Raffaello Cortina, 2011), Ritratti del desiderio (Raffaello Cortina, 2012), Jacques Lacan. Desiderio, godimento e soggettivazione (Raffaello Cortina, 2012), Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre (Feltrinelli, 2013), Patria senza padri. Psicopatologia della politica italiana (Minimum fax, 2013), Non è più come prima. Elogio del perdono nella vita amorosa (Raffaello Cortina, 2014), L’ora di lezione. Per un’erotica dell’insegnamento (Einaudi , 2014), Le mani della madre. Desiderio, fantasmi ed eredità del materno (Feltrinelli, 2015), Jacques Lacan. La clinica psicoanalitica: struttura e soggetto (Raffaello Cortina, 2016), Il segreto del figlio. Da Edipo al figlio ritrovato (Feltrinelli, 2017), I tabù del mondo (Einaudi, 2017). Dal 2014 dirige per Feltrinelli la Collana Eredi e dal 2015 per Mimesis la collana Studi di Psicoanalisi. Collabora con diverse riviste specializzate italiane e internazionali e con le pagine culturali de La Repubblica. VE 4 maggio – 18.30 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -15Leta Semadeni (Scuol, Canton Grigioni, 1944), narratrice e poetessa svizzera. Bilingue si esprime in reto-romancio (e più precisamente in vallader, idioma ladino radicato nella bassa Engadina) e tedesco. Ha studiato lingue all’Università di Zurigo. Ha effettuato soggiorni professionali e di studio a Quito (Ecuador), Perugia, Parigi, Berlino, New York e sull’Isola d’Elba. Dal 2005 vive e lavora come scrittrice a Lavin, nella bassa Engadina. È collaboratrice indipendente per la televisione, la radio e la rivista letteraria svizzera «Orte». Leta Semadeni scrive prevalentemente poesie, in romancio (vallader) e tedesco, che lei stessa traduce nell’una o nell’altra lingua. Tamangur (Rotpunktverlag, 2015; trad. it.: Casagrande, 2017) è il suo primo romanzo. La sua opera è stata ripetutamente premiata, in particolare nel 2011 con il Bündner Literaturpreis e il Premio Schiller e nel 2016 con il Premio svizzero di letteratura. MER 25 aprile – 9.30 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -16Burhan Sönmez (Ankara, 1965), scrittore e attivista turco di origine curda. È cresciuto ad Ankara, parlando sia il turco che il curdo. Avvocato specializzato in diritti umani, vive tra Cambridge e Istanbul e insegna Letteratura all’Università ODTU di Ankara. Ferito durante uno scontro con la polizia turca nel 1996, è stato curato in Gran Bretagna col sostegno della Fondazione “Freedom for Torture”. Ha cominciato a scrivere nei lunghi mesi di riabilitazione e oggi i suoi romanzi sono tradotti in più di venti paesi. Nel 2017 ha ricevuto il premio Disturbing the Peace della Vaclav Havel Library Foundation. In Italia sono usciti Gli innocenti (Del Vecchio, 2014; Premio Sedat Simavi), cui è seguito Istanbul Istanbul (Nottetempo, 2016; Premio Fondazione Václav-Havel), che narra di

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-18quattro uomini - un dottore, un barbiere, uno studente e un vecchio rivoluzionario - incarcerati in una stanza angusta e gelata nei sotterranei di Istanbul. Fra gli interrogatori, le torture, il tempo sospeso e l’immobilità forzata cui sono inchiodati, essi scoprono l’incanto e il potere della parola, come unica via di fuga possibile. SA 5 maggio – 15.30 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -17Fabio Soldini (Mendrisio, 1943), docente liceale pensionato, saggista e critico letterario svizzero di lingua italiana. Vive a Lugano, dove ha insegnato italiano nel Liceo cantonale 1, che ha diretto dal 1977 al 1980. Si occupa di storia e critica letteraria, in particolare del Settecento veneziano e dei fratelli Gasparo e Carlo Gozzi. Del primo ha curato le Lettere (Guanda, 1999) e “Col più devoto ossequio”. Interventi sull’editoria 1762-1783 (Marsilio, 2003, in collaborazione con Mario Infelise). Del secondo le Lettere (Marsilio, 2004), il volume miscellaneo Carlo Gozzi 1720-1806. Stravaganze sceniche, letterarie battaglie (Marsilio, 2006), la farsa inedita La semplice in cerca di spirito (Cento Amici del Libro, 2010, con incisioni originali di Tullio Pericoli) e la commedia inedita Le gare teatrali (Marsilio, 2011), volume inaugurale dell’Edizione Nazionale per cui sta preparando l’edizione delle Memorie inutili, l’autobiografia uscita nel 1797. Tra i contributi sulla letteratura contemporanea, due riguardano le relazioni intrattenute da scrittori italiani con la Svizzera: Negli Svizzeri. Immagini della Svizzera e degli svizzeri nella letteratura italiana dell'Ottocento e Novecento (Marsilio, 1991) e l’edizione delle Ventidue prose elvetiche di Eugenio Montale (Scheiwiller, 1994). SA 5 maggio – 11.00 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -18Flavio Stroppini (Gnosca, 1979), narratore, poeta, regista e sceneggiatore cinematografico svizzero di lingua italiana. Ha conseguito nel 2009 il master in Tecniche della narrazione alla Scuola Holden di Torino. Autore in prosa, poesia e di reportage giornalistici. È anche autore e regista teatrale. Da anni scrive e dirige radiodrammi per RSI Rete Due. Sue sceneggiature sono state presentate in festival cinematografici internazionali. Ha realizzato i progetti transmediali Pellegrino di cemento. Le Voyage d’Orient a 100 anni da Le Corbusier e La voce di Arnold (usciti rispettivamente nel 2012 e 2013 per l'editore Capelli di Mendrisio) e www.s14.ch, che uniscono radiofonia, video, teatro e letteratura. È direttore artistico di nucleomeccanico.com. Insegna narrazione del reale alla Scuola di Storytelling & Performing Arts Holden di Torino e al Master di Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali dell’Università Cà Foscari di Venezia. Ha tenuto conferenze sullo storytelling di viaggio in Svizzera, Italia, Germania, Francia, India, Cina, Tunisia, USA e Iran. Tra le sue pubblicazioni recenti: Kubi goal! Le avventure di Kubilay Türkyilmaz, da ladro di ciliegie a campione del pallone (Casagrande, 2016) e I cani (Edizioni Fuoridalcoro, 2015). DO 6 maggio – 14.45

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xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -19Lolvé Tillmanns (Morges, 1982), scrittrice svizzera di lingua francese. Cresciuta in una famiglia di forti lettori, deve il suo nome a un personaggio letterario di Marguerite Duras. Nel 2011 ha lasciato la sua attività professionale nel settore del marketing per dedicarsi esclusivamente alla letteratura. È anche insegnante di francese per adulti non francofoni. Nel primo semestre del 2017 ha beneficiato di un “soggiorno artistico” di 6 mesi a Buenos Aires, grazie ad una borsa promossa dalla città di Nyon. Ha pubblicato La Genèse du papillon (Atramenta, 2013); 33, rue des Grotte (cousu mouche, 2014); Rosa (cousu mouche, 2015; Prix Eve 2016 de l’Académie romande) potente e polifonica saga familiare e Les fils: roman (cousu mouche, 2016). DO 6 maggio – 14.00 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -20Marco Vitale (Napoli, 1958), poeta, traduttore e consulente editoriale italiano. Vive a Milano dove al lavoro di bibliotecario unisce la traduzione letteraria e le collaborazioni editoriali. La sua opera poetica è raccolta nel volume Gli anni (Nino Aragno Editore, 2018) e comprende i seguenti libri: Monte Cavo (Edizione del Giano, 1993), L’invocazione del cammello (Amadeus, 1998), Il sonno del maggiore (Il Bulino, 2003; poi in Bona Vox, Jaca Book, 2010), Canone semplice (Jaca Book, 2007), Diversorium (Il Labirinto, 2016). Ha pubblicato la monografia Parigi nell’occhio di Maigret (Unicopli, 2000; nuova ed.: 2013) e cura, per la stessa casa editrice, la collana “Le città letterarie”. Un suo racconto, intitolato Port'Alba,è uscito a Mendrisio nel 2011 per i tipi di Josef Weiss. Tra le sue traduzioni le Lettere portoghesi (BUR, 1995), Gaspard de la Nuit di Aloysius Bertrand, (BUR, 2001), Stanze della notte e del desiderio di Jean-Yves Masson (Jaca Book, 2008), Miseria della Cabilia di Albert Camus, (Nino Aragno Editore, 2011). Collabora alle riviste “L'indice dei libri del mese” e “Poesia”. SA 5 maggio – 11.00 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx -21Julia Weber (Moshi, Tanzania, 1983), scrittrice svizzera di lingua tedesca. Già nel corso del 1985 la sua famiglia lascia l’Africa e torna a Zurigo. Dopo la formazione professionale e la maturità, ha studiato dal 2009 al 2012 scrittura creativa presso l’Istituto svizzero di letteratura a Bienne. Nel 2012 fonda il servizio ”Literaturdienst” ed è anche cofondatrice, con Gianna Molinari, del gruppo di animazione artistica ”Literatur für das, was passiert”. Attualmente vive a Zurigo con il marito, lo scrittore tedesco Heinz Helle, e il loro bimbo. Ha recentemente pubblicato il romanzo d’esordio Immer ist alles schön (Limmat Verlag, 2017), che ha ottenuto il Premio internazionale di letteratura Franz Tumler. DO 6 maggio – 14.00


13a Edizione Festival internazionale di letteratura

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx ORGANIZZAZIONE xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Coordinamento e programmazione letteraria Marco Galli, coordinatore Franco Ghielmetti, immagine Programmazione letteraria Françoise Gehring, giornalista Chiara Macconi, giornalista Associazione Archivi Riuniti Donne Ticino (AARDT) Sebastiano Marvin, operatore culturale e giornalista Tiziana Mona, giornalista Fabio Zucchella, traduttore e consulente editoriale Consulenza scientifica Prisca Agustoni, poeta e docente universitaria Renate Amuat, formatrice e mediatrice Museo Nazionale Svizzero Zurigo Goffredo Fofi, saggista, critico letterario, cinematografico e teatrale Christian Marazzi, economista Liaty Pisani, scrittrice Fabio Pusterla, poeta e docente universitario Rolando Schärer, bibliotecario e animatore culturale Amministrazione Nicoletta De Carli Segreteria Bianca Coltro Bizzotto

Logistica Guido De Angeli Ufficio stampa per la Svizzera e per l’Italia Laboratorio delle parole, Francesca Rossini e Silvia Montanari Relazioni pubbliche Maurizia Magni Revisione contabile Pernilla Härnvall Turner, Snozzi Fiduciaria e Consulenza SA Sonorizzazione e illuminazione Luminaudio Grafica Studio CCRZ Web Master Vanessa Viganò Traduzione consecutiva Marina Astrologo Romana Manzoni Agliati Riprese video e streaming Centro di risorse didattiche e digitali CERDD Ivano Giussani Sacha De Nardo Ariano Trevisan Interviste streaming Françoise Gehring, caporedattrice Tatjana Boehm, redattrice Blog letterario Manuela Fulga, coordinatrice Sezione letteratura per l’infanzia Serena Giudicetti, coordinatrice Orazio Dotta Fosca Garattini Carla Piras Slam Poetry Marco Miladinovic, poeta e curatore

Spazio Lampo Aline D’Auria, curatrice Libreria Libreria del Corso Chiasso Enrico e Stefania Rota Tipografia Progetto Stampa 2000 SA Documentazione fotografica Omar Cartulano, responsabile Michela Di Savino Marta Panzeri Videomaker Gioele Amos Viganò Catering Luisito Coltamai Matteo Cavadini Casa anziani Chiasso Bar Cristian Bizzotto Antoine Casabianca Andrea Gianinazzi Angelo Tomada Collaboratori all’organizzazione Anna Allenbach Alessia Antonini Rudy Bächtold Bex Bedulli Manuela Bobbià Fernando Buzzi Roberta Canonico Silvia Colombo Labinot Dautaj Silvia Fera Federico Formenti Arianna Imberti Dosi Antonia Lepori Loris Ostini Nina Pusterla Federica Selvini Maria Silva Ceppi Daniele Stival Giuseppe Valli

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx In collaborazione con gli Uffici Cultura e Servizi e attività sociali del Comune di Chiasso Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice m.a.x. Museo Armando Calvia, direttore Cinema Teatro Andrea Banfi, responsabile Servizi e attività sociali Lucia Ceccato, coordinatrice Chiasso, culture in movimento Davide Onesti, Elisa Volonterio, Cristina Moro, Cinema Teatro xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Partner organizzativi Associazione Archivi Riuniti Donne Ticino AARDT / Bibliomedia svizzera, Biasca / Biblioteca cantonale e del Liceo di Mendrisio / Biennale dell’immagine, Chiasso / Centro giovani Chiasso / Cineclub del Mendrisiotto / Collana CH Festival internazionale di narrazione Arzo / Istituto svizzero Media e Ragazzi ISMR / Macaco Club / Murrayfield pub / Pausa Caffé / Preasilo I Monelli, Chiasso / Richiedenti l’asilo dei centri di registrazione di Chiasso e Stabio / Scuola media di Chiasso / Silver Cafe, Chiasso / Spazio Lampo, Chiasso / Ufficio federale della cultura

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxx Sponsor principali xxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Sponsor xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxx Media partner xxxxx xxxxx Manifestazioni xxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxx e enti partner xxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xx xx xx xx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xx xx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx


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