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FIRMINIO Made in Italy
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SIMONA
Secchiello in pelle rigida martellata
Chisura a sacchetto da applicare
Secchiello in pelle scamosciata
Secchiello in pelle rigida martellata
Via Maria 31-03100 Frosinone - tel. 349 402 3849 - email. whitef@hotmail.it- seguici su
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HAIR PRESTIGE compie i suoi primi dieci anni di attività!
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iuseppe e Cristina e le loro fidate collaboratrici Elita, Marta e Pasqualina, hanno spento la loro decima candelina. Dal 2007 ad oggi, sono sempre più numerose le clienti che si affidano alla loro cura e professionalità. Gli hair stylist di Hair Prestige, specializzandosi sulla personalizzazione del taglio e del colore, studiando forme, luci e colorazioni per ogni tipo di esigenza e dedicando il giusto spazio anche al make up, sono diventati autentici artisti dell’immagine, il cui obiettivo primario è quello della consulenza personalizzata. Il concept è quello di rendere unica ogni donna nella propria essenza e di farla splendere, mettendo in risalto i punti di forza. I festeggiamenti hanno avuto inizio alla grande, con il party svoltosi domenica 24 settembre presso la Trattoria Il Mulino e Pastificio di Ferentino, dalle ore 18:00. Una suggestiva location, ha ospitato la vasta clientela del salone, che ha assaporato un piacevole aperitivo al tramonto, incorniciato dagli ulivi, riscuotendo un bel successo. Alla luce del successo avuto fin’ora, Hair Prestige si augura di continuare sempre con lo stesso entusiasmo per far sì che questo sia solo il primo dei tanti decenni che vi aspettano!
Fotografie: Federico Cardone
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EDITORE Associazione ! CHIC Testata Registrata presso il Tribunale di Frosinone. DIRETTORE
Claudio Giuliani GRAFICA
Advok Studio srl - Grafica & Web info@advok.it VALENTINA FANFERA MADDALENA ZOLFINI Direttore responsabile and product manager adv SALVATORE PIGLIASCO SS 155 per Fiuggi n 7 03100 Frosinone Tel. 0775 961440 Creative area / Creative coordinator/Brand Manager CLAUDIA PALOMBI CHIARA LUCIA GUARINO chicstyle.redazione@gmail.com Capo redattore CLAUDIA PALOMBI redazione@chicstyle.it
In copertina MODELLA Gloria Kastrùùm FOTOGRAFIA Riccardo Lancia MAKEUP & HAIR Hair Prestige STYLIST Chiara Lucia Guarino, Claudia Palombi BRAND METAL CHORD CAPI Bibi Esposito
In questo numero Fotografia RICCARDO LANCIA STEFANO ROSSI Makeup & Hair Artist PRESTIGE HAIR LAURA NARDONE FRANCESCA ROTONDI Stylists CHIARA LUCIA GUARINO CLAUDIA PALOMBI
I partners di questo numero
Redazione ANASTASIA VERRELLI CLAUDIA CAPONE FRANCESCA CAVALIERE GIUSI ROSAMILIA LUDOVICA TESTA MARTINA SIRAVO MATTEO TOMAINO STEFANY BARBERIS VINCENZO TIRITTERA VIVIANA GUGLIELMINO VALENTINA DI MANNO ROBERTA EVANGELISTI
APPONI SPACE, GIANCARLI GIOIELLI, MAD MODA ACCESSORI DESIGN, BLOGGER 36, SERRAMODA, MEDICI PELLETTERIA, PECCATI DI STILE, QUADRIFOGLIO, OTOVISION, FIRMINIO, ATELIER WHITE F. P&B DIFFUSION, HAIR PRESTIGE, ADVOK STUDIO COMUNICAZIONE, PASTICCERIA DOLCEMASCOLO , GRUPPO GO! AUTOMOBILI, ROSSI IMPIANTI, OMNIA FITNESS, DAL PATRICANO, AREA CENTRO ANAGNI OFFICINA AUTORIZZATA MERCEDES- BENZ E SMART, LA FABBRI
Modelle GLORIA KASTRÙÙM BENEDETTA FRUCCI BEATRICE SIMION GIULIA BIAGIOLI GEORGINA HOBOR
“Si ringrazia per le Location UHMANO Via cascata 10/12 03036 Isola del Liri VILLA BENCIVENGA Contrada Pianello 10, 00028 Subiaco"
Location UHMANO VILLA BENCIVENGA PROSSIMA USCITA – SPECIALE DICEMBRE 2017 CHIUSO IN STAMPA IL 30 SETTEMBRE 2017 STAMPA - ARTI GRAFICHE AGOSTINI - TIRATURA 10.000 COPIE
I CONTENUTI, LE DESCRIZIONI, LE IMMAGINI E LE COLLABORAZIONI PRESTATE SI INTENDONO ESCLUSIVAMENTE A TITOLO GRATUITO
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Autunno
Chic!
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e giornate al sole, gli aperitivi in spiaggia ed il fuoco dei tramonti estivi sono ricordi ancora freschi, ma ormai alle nostre spalle. L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore, quindi, abbandonati bikini ed infradito, siamo pronti a tornare alle scrivanie, per farci avvolgere dai suoi colori ramati.In questo numero troverete, oltre alla presentazione delle nuove collezioni presenti nei nostri stores di Frosinone, anche tanti nuovi talenti, tutti made in Italy. Uno dei nostri focus è infatti, la sezione Talents, a cui noi teniamo particolarmente proprio perché crediamo fortemente nella passione e nel valore delle giovani generazioni. Questa sezione è nata con lo scopo di favorire le eccellenze italiane, promettendosi di seguirle passo passo con la creazione di una sorta di vetrina-mercato per dare spazio a l’handmade, sinonimo di alta qualità, fino a poco tempo fa, associata solamente ai grandi marchi.Filosofia che troviamo a partire dalla copertina, spazio che abbiamo riservato proprio ad uno dei nuovi brand di cui ci siamo occupati: lo scenario dark, amplificato dalla presenza di un copricapo di tulle nero, realizzato dalla studentessa dell’Accademia di belle Arti, Roberta Evangelisti, in cui un’elegante donna emerge dall’oscurità, circondata da natura morta e dettagli provenienti da un passato lontano, è il mood che circonda la collezione di bijoux contemporanei di Metal Chord. Anche questa volta, ChicStyle è pronto ad accompagnarvi alla scoperta di designer emergenti, nuove visioni, eventi ed appuntamenti con la moda, l’arte e la cultura di cui risulta sempre più ricco il nostro territorio.
La Redazione.
24. Icona St. Vincent 25. Born to be Wild 28. Decostruttivismo 29. Le fasce 30. Consigli per un perfetto Look Autunnale scuola – ufficio 32. Loden 34. Principe di Galles 36. La Cappa 37. Dal cinema alla moda 38. I Trend di quest’ Autunno 40. Surrealismo e Design 42. Chic Designer 62. Megalomany 64. La Fabbri 66. Frangia Addio mezze misure 67. Hai preso una bella piega 68. Hair color trends 70. Make up 76. Cappotto extra lungo ed anfibi 77. Dolcevita e maglioni XXL 80. Swedish Noir 82. Fenomeno Paradiso 84. I Pittori Alchimisti di Frosinone 85. Paul Fuentes 86. La nascita del Chupa Chups 87. Memorie Urbane 88. Elena Boccoli 92. Giacomo Carmagnola 93. Luciano Verzola 94. Romnina Ressia 98. Vacanze ad Ottobre
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FOTOGRAFIA Stefano Rossi MODELLA Giulia Biagioli STYLIST Chiara Guarino - Claudia Palombi Assisitente Roberta Evangelisti MAKE UP Laura Nardone LOCATION UHMANO
Cardigan B. Young, blusa Yerse, jeans Blend She, cappello e collana MAD
Via Maccari 7 (Sopra i giardini di L.go Turriziani) Frosinone Tel. 0775.960045 I www.madaccessori.it
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CAPPOTTO FRANCESCA P., T-SHIRT , PANTALONE E CARTELLA BLOGGER 36
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FOTOGRAFIA Stefano Rossi MODELLA Giulia Biagioli STYLIST Chiara Guarino - Claudia Palombi Assisitente Roberta Evangelisti MAKE UP Laura Nardone LOCATION UHMANO
Pagina accanto Cappotto Francesca P. Abito BLOGGER 36 BLOGGER 36 Borsa a mano COCCINELLE Occhiali DSquared OTOVISION Gioielli GIOIELLERIA GIANCARLI
In questa pagina Camicia e Jumpsuit EMPATHIE APPONI SPACE Zainetto GATTINONI MEDICI PELLETTERIA Occhiali GUCCI OTOVISION Collana e orecchini GIOIELLERIA GIANCARLI
FOTOGRAFIA Stefano Rossi MODELLA Giulia Biagioli STYLIST Chiara Guarino - Claudia Palombi Assisitente Roberta Evangelisti MAKE UP Laura Nardone LOCATION UHMANO
FOTOGRAFIA Stefano Rossi MODELLA Giulia Biagioli STYLIST Chiara Guarino - Claudia Palombi Assisitente Roberta Evangelisti MAKE UP Laura Nardone LOCATION UHMANO
Pagina accanto Cardigan YERSE Jeans BLEND SHE Camicia YERSE MAD MODA ACCESSORI Shopping bag GIANNI CHIARINI MEDICI PELLETTERIA Gioielli GIOIELLERIA GIANCARLI
In questa pagina Jeans MANILA GRACE T-shirt e felpa IMPERFECT QUADRIFOGLIO Occhiali da vista MAG Bracciali GIOIELLERIA GIANCARLI Borsa a mano POMIKAKI MEDICI PELLETTERIA
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St. Vincent.
Di Francesca Cavaliere orse il nome Annie Erin Clark non vi dirà nulla, ma la ragazza – nel mondo della musica – di strada ne ha fatta. Dapprima come membro di alcune band, e poi, a partire dal 2006 ha intrapreso la carriera da solista. Oggi è un'affermata cantautrice e compositrice, nota al grande pubblico non come Annie, ma come St. Vincent. Un personaggio eclettico, così come il suo stile musicale, in cui confluiscono diverse anime dal pop rock all'indie rock, dal cabaret jazz al baroque rock. Lei, classe 1982, conta anche importanti collaborazioni: da David Byrne ai Nirvana. Ebbene sì, in occasione dell'ingresso della band - fondata da Kurt Cobain nel 1987 - nella Rock and Roll Hall of Fame, furono quattro le donne scelte per prendere il posto dell'indiscusso leader dei Nirvana. E fu così che, per questa reunion d'eccellenza – tenutasi nel 2014, a 20 anni esatti dalla morte dello stesso Cobain - Dave Grohl, Pat Smear e Krist Novoselic decisero di affidarsi alle voci di quattro donne d'eccezione: Joan Jett, Kim Gordon, Lorde e lei, St. Vincent. Una performance straordinaria da parte della giovane cantautrice statunitense che, oltre ad essere un'affermata polistrumentista, ad un anno dall'esibizione con i mitici Nirvana, vinse il suo primo Grammy – per la categoria: The best alternative music album – con l'album intitolato, St. Vincent. Uno spirito libero, anzi, come lei stessa si è più volte definita: fluido. Uno spirito liquido che non ha confini. Che non conosce limiti. E che non si pone alcun tipo di limitazione, sia in fatto di genere che di identità sessuale. E proprio lei che sfugge ad ogni categoria - un po' come la sua musica sperimentale ed alternativa - ben presto sarà alle prese con un nuovo progetto: non musicale ma cinematografico! Appenderà li microfono al chiodo – solo temporaneamente - per diventare regista del suo primo lungometraggio. Annie, che in passato aveva debuttato al Sundance Film Festival con il corto intitolato Birthday Party, ora ha una nuova missione: dirigere il rifacimento di un grande classico della letteratura e del grande schermo. Quale? Il ritratto di Dorian Gray. La neo regista è, infatti, pronta a stupire tutti con il suo personale adattamento di quello, che, molti considerano, tra i più noti romanzi di Oscar Wild. Come? Dirigendo – da dietro la macchina da presa - un protagonista tutto al femminile. Proprio così, Dorian Gray sarà una donna!E per chi, invece, fosse appassionato di gossip sicuramente avrà riconosciuto la giovane cantautrice dell'Oklahoma come ex - fiamma della famosa modella Cara Delevigne e, successivamente, dell'attrice Kristen Stewart.
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BORN TO BE WILD BIKER LO STILE MOTOCICLISTA SENZA MOTO
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Di Martina Siravo
orn to be wild!” non è solo lo slogan più amato dai biker, ma una vera e propria attitudine alla vita selvaggia e ribelle. Ma chi sono i cosiddetti “biker”? Negli anni ’50 e ’60 venne coniato il termine biker per indicare gruppi giovanili britannici che erano soliti andare in giro in motocicletta vestiti con giubbotto di pelle nera, jeans e stivali. Quello che è cambiato nel tempo, però, sono le diverse interpretazioni e rivisitazioni che ogni anno vengono proposte sulle passerelle e negli shooting fotografici, pur rimanendo fedelmente legati a quell’allure da vera moda di strada in stile James Dean in Gioventù Bruciata. Lo stile biker è sinonimo di libertà e ribellione, trasgressione e individualismo, e per questo ama sperimentare e “osare” accostamenti inusuali e arditi. Il chiodo, anche noto come perfecto, con il suo colletto ampio e la sua cintura laterale frontale è il capo distintivo del look biker: dalle borchie alle cinghie, dal monocolore alle mille sfumature proposte da Zara. In alternativa al chiodo si può optare per il blazer in pelle, per esempio il modello con frange di Saint Laurent Paris o quello con collo di pelliccia di Balmain. Per uno stile motociclista sono perfetti anche la giacca taglio camicia e il giubbotto oversize proposti in molteplici modelli. Pantaloni strappati, shorts, leggings e jeggings in pelle, ecopelle e denim elasticizzato, jeans in versione skinny, ma anche gonne e minigonne in pelle, in tulle, in plissè, in denim o con texture dai toni scuri, possono accompagnare solo. Comodi, grintosi e di gran moda, i biker boots sono diventati un must have: dal modello con dettaglio frontale effetto filo spinato di Dsquared2 dal mood piuttosto aggressivo e irriverente, alla rivisitazione del classico anfibio Dr Martens in versione biker con zip “nascosta” firmato MM6 di Maison Margiela ad uno stile più “tradizionale” come la proposta di Patrizia Pepe, che declina il tema “selvaggio” con l’uso di borchie e strass. Non devono assolutamente mancare accessori e teschi dall’allure rock: cappelli, collane, orecchini, anelli, borse a tracolla e a secchiello, zainetti, cinte e calze scure, fasce e bandane per capelli e chi ne ha più ne metta! Stay rock, stay wild!
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Decostruttivismo La raffinata rivoluzione dei designer giapponesi
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Di Valentina Di Manno
a cultura ci segna, è inevitabile, ogni nazione porta i segni del proprio bagaglio culturale in ogni cosa che circonda l’uomo: si vede la cultura in ciò che mangiamo, in cosa leggiamo, nei posti che abitiamo e inevitabilmente in quello che indossiamo. Ad oggi il mondo occidentale fatica ancora un po’ a comprendere la cultura orientale ed il modo in cui si manifesta nelle creazioni di moda. Ovviamente i gusti son gusti ma soprattutto quando si parla di design giapponese e limitativo parlare di bello o brutto, non si può nascondere la sua portata rivoluzionaria. Quello che accade nella moda giapponese si chiama decostruttivismo e designer come Miyake, Yamamoto e soprattutto Kawakubo ne sono dei veri pionieri. Già in uso dagli anni ’70, il decostruttivismo parte da un rifiuto di omologarsi agli schemi imposti dalla moda a favore di un percorso più concettuale; l’abito perde le sue sovrastrutture e i decori, si decompone e ricompone a favore della sperimentazione di nuove forme e volumi. Al contrario della cultura occidentale che tende ad esaltare e spesso ad ostentare le forme, soprattutto femminili, la cultura orientale ha una visione differente del corpo e in moda si traduce in capi spesso oversize che anziché celebrare le misure del corpo puntano l’attenzione sulla costruzione del capo. Gli abiti destrutturati sono quasi sculture che hanno lo scopo di aprire la mente di chi guarda a nuove opportunità e nuove soluzioni con capi d’abbigliamento che si indossano al contrario o capispalla composti da sole maniche. C’è una grande rivoluzione in questo movimento stilistico, nel modo in cui si riesce a presentare il caos, la sovversione ed il totale sconvolgimento delle regole in maniera tanto pulita e raffinata come nel caso di Comme Des Garcones o Junya Watanabe, Questa tendenza stilistica ha generato un ponte di congiunzione tra il mondo occidentale e quello orientale e sono sempre di più i designer che sconvolgono il fashion-sistem facendo propri i principi del costruttivismo come Martin Margiela o Viktor & Rolf.
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Moda
LE FASCE
Dallo sport al glamour, sono l’accessorio trend del momento
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Di Claudia Capone
tempo di hairstyling. Con mollettine discrete o decorate e con frontini che ci ricordano l’adolescenza, a noi donne piace acconciare i capelli, lunghi o mossi che siano. L’ultima tendenza fashion in campo hairstyle è la fascia.Notoriamente vista indossare dalle atlete durante gli eventi sportivi, la fascia di spugna doppia e colorata è un classico per chi fa sport. Oltre ad essere visibile, nel contesto sportivo questo tipo di accessorio ha più che altro una funzione utile e cioè quella di assorbire il sudore in eccesso dell’atleta. Da bambine, le mamme ci facevano indossare le fasce per far sì che i nostri capelli ribelli fossero sempre in ordine e sistemati, anche perché sfido qualunque bambina a non riuscire a perdere quelle piccole mollettine incastrate tra i capelli, che al primo salto alla corda schizzano via come un missile!Insomma, le fasce sono sempre state indossate per la loro funzionalità senza vedere del potenziale modaiolo. In questo sono stati bravi gli stilisti, i quali hanno sdoganato la fascia per i capelli portandola alla ribalta e l’hanno resa l’accessorio fashion del momento. Per una passeggiata al mare, per una cena con gli amici o per un evento glamour, la fascia è l’accessorio che fa tendenza, oltre ad impreziosire l’outfit dando quel tocco in più glam e chic. Sulle passerelle delle ultime sfilate sono state proposte fasce di vario tipo: da quelle semplici a quelle decorate, con stampe o fiocchi e soprattutto di svariati tessuti come seta o lana, regalando un’ampia varietà di scelta. Le fasce sono pensate per dare grinta a look classici o per dare più forza agli outfit più ricercati, da portare sia con i capelli sciolti sia con i capelli raccolti. Da indossare con un’ampia gonna a vita alta, una camicia e dei biker boots per un look rock, oppure con un paio di jeans, una t-shirt, sneakers e un bomber per sentirsi un’adolescente giovane e sbarazzina, o ancora con un abito stile anni ‘50 e delle pump per sentirsi delle divertenti pin-up. Insomma, la fantasia può viaggiare a mille e altrettante sono le combinazioni che si possono fare con la fascia, l’accessorio hair più in voga del momento.
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AUTUNNO A SCUOLA E IN UFFICIO Consigli per un look perfetto
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Terminate le vacanze estive riprende la solita routine e con essa il consueto dilemma: Cosa indosso oggi ? Con gli impegni quotidiani, scolastici o lavorativi che siano, non è facile sfoggiare un look sempre diverso e mai banale.
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Di Matteo Tomaino ccovi i nostri evergreen da indossare quotidianamente: Il trench coat: il passe-partout per eccellenza nelle mezze stagioni E’ un capo di natura estremamente semplice e funzionale, perfetto di giorno, magari per andare in ufficio. Nonostante sia stato rivisitato da numero stilisti, che lo hanno proposto con tessuti high-tech e colori audaci, non ha mai perso la sua allure d’antan. Se volete andare sul sicuro scegliete un modello classico, nel colore e nella forma, così sarà più facile da abbinare. Colori caldi e neutri sono perfetti per l’autunno. Il blazer: un vero must have, impossibile non averlo ! Declinato nelle tonalità scure è perfetto per avere un look formale e sobrio da sfoggiare durante le riunioni in ufficio piuttosto che in occasioni scolastiche particolarmente formali. Per rendere il look più ufficioso lo si può abbinare ad un jeans dalla vestibilità fitted, purché non sia cropped. La camicetta Sinonimo di eleganza per eccellenza, la camicetta può essere indossata ovunque, saranno poi gli altri complementi a esplicitarne l’occasione d’uso. Se la si indossa sotto ad un blazer la regola vuole che sia a maniche lunghe, affinché queste escano leggermente dai polsini della giacca. Concesse per occasioni d’uso formali ma non
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troppo, sono le camicie con volant, balze, ruches ed increspature, purché non siano eccessive e in concomitanza a stampe. Da abbinare ad una gonna a tubino o un pantalone palazzo per un look più formale, mentre ad un jeans per uno più sbarazzino. L’unica stampa consigliata è quella gessata, invece, per quanto riguarda i toni, tutti fuorché quelli troppo accesi. Il maglioncino Rigorosamente in cotone, è una valida alternativa comfort. Scegliete modelli attillati, ma non troppo, tinta unita o con stampe non troppo fuori luogo o demodè.Il jeans Ebbene si, oltre a proporvelo per andare a scuola piuttosto che all’università, ve lo proponiamo anche per l’ufficio. Vige sempre la solita regola: vestibilità slim fit, senza strappi e senza toppe alcune. Il foulard L’accessorio ideale durante il cambio di stagione, in quelle giornate in cui l’escursione termica tra il giorno e la notte è notevole, e la mattina fa freschetto. Lo si può portare dietro comodamente e utilizzarlo all’occorrenza: per coprirsi il collo piuttosto che la testa. Nel caso non lo si voglia indossare lo si può legare ai manici della borsa. La borsa: capiente ! Onde evitare di non riuscire a far stare tutto e dover tralasciare qualcosa è bene sceglierne un modello spazioso, la cosiddetta “shopping bag”, in cui poter inserire tutto l’occorrente per l’ufficio o la scuola, senza rinunciare alla femminilità. Per la scuola e l’università è ancora accetto lo zaino, mentre per l’ufficio no categorico, in quanto vi farebbe sembrare una teenager. Le scarpe Se non riuscite a rinunciare alla comodità e l’idea di indossare le scarpe con il tacco tutto il giorno vi terrorizza, vi consigliamo un paio di sneakers o di stringate. Queste ultime sono chiaramente più formali rispetto alle prime, ma possono essere utilizzate entrambe in modo intercambiabile per look sporty-chic di super tendenza.
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Un tuffo nella storia
La nascita del
LODEN
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Di Viviana Guglielmino
l mondo gode di una grande varietà di tessuti che portano con sé una lunga ed articolata storia. Quella del Loden, tipico tessuto invernale originario delle Dolomiti, è davvero affascinante. Il nome stesso, la cui radice “lodo” significa “balla di lana”, rivela la sua natura grezza e calda. Per conoscere la sua storia dobbiamo tornare indietro nel tempo, precisamente al XI secolo, quando questo panno dal colore grigiastro veniva filato e tessuto dai contadini del Tirolo e dell’Alto Agide. Per questo tessuto il salto nell’alta moda arriva solo nel XIX secolo quando la fabbrica Moessmer lo utilizza, grazie al tipo di lana infeltrita ed impermeabile, per confezionare un mantello destinato all’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe. Da quel momento il Loden, che per secoli è stato attribuito alla cultura rurale medievale, entra ufficialmente nelle nobili corti europee come materiale per eleganti capi invernali. La sua particolarità sta soprattutto nella colorazione vivace: dal grigio della lana grezza appena tosata è passato al rosso, al bianco e al nero, ma solo verso la fine dell’800, per garantire la mimetizzazione durante le battute di caccia, viene tinto di verde abete, tonalità per cui attualmente è noto. Ad oggi, invece, viene proposto in diverse nuances come senape, ruggine, magenta e blu notte. Con questo secolare tessuto viene anche realizzato l’omonimo cappotto Loden, noto per la piega sul dietro, che attualmente gode della fama di capo evergreen e senza tempo per la stagione invernale.
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PRINCIPE DI GALLES Il tessuto tendenza 2017
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Di Anastasia Verrelli
l Principe di Galles è stato un tessuto di tendenza in questo 2017, e lo sarà ancor di più la prossima stagione Autunno/Inverno. La sublime fantasia crea meravigliosi intrecci alternando quadretti e pied-de-poule. Rende ogni look più elegante. Fu proprio la famiglia Reale britannica a dare il nome a questo filato: il primo ad indossarlo fu Edoardo VII, Principe di Galles, soprattutto in campagna. Fu però Edoardo VIII d’Inghilterra che incominciò a portarlo anche nelle occasioni più importanti trasformandolo in un tessuto da “grandi occasioni mondane”. Così il “Prince of Wales” è diventato un’icona di eleganza e ricercatezza. Possedere nel proprio guardaroba un abito, o semplicemente una giacca, di questo tessuto è una scelta irrinunciabile. Il Principe di Galles si rivela versatile e adatto ad ogni occasione. E’ una delle fantasie classiche più eleganti e ricercate, solitamente utilizzata per completi maschili, ma il prossimo inverno spopolerà anche nel guardaroba femminile.
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Come affrontare l’inverno con la Cappa giusta
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Di Giusi Rosamilia
a cappa è un capospalla senza maniche, molto simile ad un poncho, utilizzato per la prima volta nel corso del basso medioevo e presente ancora oggi nel guardaroba femminile. Nasce come una evoluzione nobiliare di un indumento da lavoro destinato ai bellatores, classe sociale da cui emerse poi la nobiltà europea “di spada”. Dalla seconda metà del XIX secolo alla prima metà del XX si diffuse un vero e proprio genere di narrativa popolare a sfondo storico che prese il nome di “Cappa e spada”. Narrava di combattimenti cavallereschi di uomini che indossavano un mantello lungo con cappuccio e duellavano in nome di solidi ideali. Robin Hood, Re Artù, i Cavalieri della tavola rotonda sono le opere più famose del genere, quelle che almeno una volta tutti hanno visto o letto. Esisteva una grande differenza di abbigliamento non solo tra uomo e donna, ma anche tra le diverse classi sociali. La cappa era considerata un abito bon ton, ma è stata molto rivisitata negli ultimi anni tanto da diventare un must per l’inverno 2017/18. Per chi ama ripararsi dalle temperature rigide è di sicuro un capo da scegliere, caldo e pratico allo stesso tempo. Alcune lo indossano sopra i cappotti così da ovviare al problema delle braccia scoperte. Le mantelle posso essere di vario genere, create con diversi materiali e possono essere abbinate perfettamente a qualsiasi look. Da quelle minimal a quelle più ricercate possono essere di panno in tonalità sobrie o più eccentriche, in pelliccia vera o sintetica, di pelle impreziosite da perle, paillettes e ricami. La mantella in camoscio è ideale per uno stile dinamico, pratico, per tutti i giorni, comodo e particolare. C’è chi preferisce il modello militare, ricco di bottoni e applicazioni così da creare un contrasto interessante.Dato che è un capo di abbigliamento abbastanza lungo, bisogna indossare sotto qualcosa di più corto: i pantaloni sono perfetti specialmente se skinny, larghi o a sigaretta. Bisognerebbe evitare i modelli con il cavallo basso o addirittura le tute.Via libera alle gonne, anche se mini. Se si opta per una cappa senza collo si può scegliere una maglia con un grosso collo di lana oppure una sciarpa. Se il freddo è rigido si può pensare a guanti lunghi o corti di lana a seconda dei gusti per non lasciare le braccia scoperte. Il vero outfit chic prevede cappa, guanti in pelle, baschetto, tubino e décolleté. L’inverno 2017/18 si preannuncia gelido, ma con una cappa giusta sarà di sicuro più glamour!
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Dal cinema alla moda Le nuove pellicole dettano le prossime tendenze
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Di Viviana Guglielmino
e nuove proposte cinematografiche si alternano tra passato vittoriano e un ipotetico futuro. Sofia Coppola ritorna sul grande schermo con “L’inganno – The Beguiled”, adattamento cinematografico del romanzo “A Painted Devil” di Thomas P. Cullinan, che vede un cast tutto al femminile. Per questo film dal sapore storico, la Coppola ha ripreso il segno stilistico già trattato in “Marie Antoinette” (2006), basandosi su una forte concentrazione di colori pastello –per esaltare la femminilità e la purezza delle protagoniste- che di certo non mancheranno all’interno del panorama delle prossime tendenze estive. Infatti, proprio le nuances candide e le palette pastello sono state colonne portanti durante le ultime fashion week, che hanno visto sfilare i capi per la prossima primavera/estate. Dall’Ottocento ci spostiamo nel futuro con “Blade Runner 2049” sequel di quel Blade Runner che vide la luce nel 1982. La trasposizione futuristica e gli elementi cyber hanno trovato il loro posto tra le ultime novità del mondo della moda. Infatti metal-silver, pailletes, occhiali aviator e simboli dal tema spaziale, sono solo alcuni dei trend principali dell’autunno/ inverno 2018.
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I Trend di quest’ Autunno
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Di Viviana Guglielmino
’autunno/inverno 2017 ha un unico protagonista in fatto di calzature: lo stivale. I boots, in tutte le loro sembianze, forme e colorazioni, rimangono un pezzo irrinunciabile durante la stagione fredda. Dalle passerelle di New York, Londra, Milano e Parigi, ne abbiamo visti di tutti i tipi: bassi, alti, in tessuto, in pelle, con tacco e senza tacco. Quelli che ci sono rimasti più impressi, e che riprendono la tendenza metal-silver tanto in voga nel corso dell’imminente inverno, sono quelli realizzati da Anthony Vaccarello per Saint Laurent. Si tratta di morbidi stivali in pelle, con arricciature che ci riportano indietro negli ‘80s, costellati da una pioggia di luccicanti cristalli. Inutile dire che l’uscita in passerella di questo stivale è stata accompagnata da una reazione assolutamente sbalorditiva. Dai boots metal-silver passiamo agli amatissimi e seducenti cuissard: Fendi li ha proposti in pelle, tessuto e vernice, mentre Zara ha optato per un modello senza tacco in suede. Largo spazio anche ai second skin, gli altissimi stivali aderenti che fanno effetto “seconda pelle”, proposti da Balmain, Balenciaga e Nina Ricci, senza tralasciare gli stiletto in tessuto che si indossano come una calza, lanciati da Kanye West e ripresi da Fendi e da Puma. Tra i modelli bassi troviamo i chelsea boots firmati Celine, Zara e Dr. Martens. Le décolleté, invece, vestono di pizzo (Gucci) e di grey check. Non mancano i modelli luxury con chiusura gioiello e quelli baroque. In total baroque troviamo invece le slippers e le babouche in velluto con eleganti ricami. Durante l’autunno/inverno 2017 nel vostro guardaroba non possono assolutamente mancare questi tre modelli di borsa: secchiello, tracolla con catena e citybag. I tessuti variano dalla pelle al suede. I colori si mantengono neutri (blu, nero, beige), ma occhio a non rinunciare al rosso fiammante, tonalità clou della stagione, e agli inserti metallici.
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Surrealismo e Design
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Di Valentina Di Manno
rte e vita si sono sempre influenzate reciprocamente e forse in molti si domandano cosa ne sarebbe oggi del mondo se le avanguardie artistiche del 900 non avessero dato il loro apporto alla storia. Il surrealismo, per esempio, movimento artistico fondato da Andrè Breton, si propose come attitudine mentale e vera e propria filosofia di vita e si fondava su una lotta alla logica a favore dell’accettazione di ogni aspetto dell’irrazionale.Artisti surrealisti come lo stesso Breton o Max Ernst, André Masson o Juan Mirò utilizzavano tecniche assolutamente innovative in campo artistico negli anni ‘20, come la scrittura automatica, che dava libero sfogo al flusso di coscienza, o i collage e gli assemblage e i “cadavere exquis”, un singolare modo di disegnare in gruppo dove l’opera era completamente generata dal caso. Negli anni il termine surreale è stato associato non solo all’arte ma anche alla letteratura come al cinema e si potrebbe pensare che il metodo surrealista, totalmente istintivo, possa male associarsi al concetto di design che, al contrario, è preciso e razionale. Ma lo stesso Salvador Dalí, il famosissimo ed eccentrico pittore, grande amico della stilista Elsa Schiaparelli, si dilettava, tra i vari campi della creazione, nella produzione di gioielli per omaggiare la figura femminile che i surrealisti amavano. Per questa stagione invernale sono molti i designer che hanno progettato un tributo a questo grande artista e a quella che è stata un delle più influenti avanguardie negli anni’20, così visioni oniriche si trasformano in occhi e mani vaganti come orecchini e spille preziose e labbra laccate diventano fibbie alla cintura. La talentuosa designer Delfina Delettrez ha lanciato la sua collezione “Metaphysic”, una serie di gioielli dove i simboli surrealisti si uniscono alle raffinate lavorazioni tipicamente italiane con materiali pregiati come il marmo di Carrara e mentre Stefano Alinari ha utilizzato pietre preziose come opali, perle e diamanti blu, lavorate con basi grezze grazie alla sua maestri da artigiano, Solange AzaguryPortridge ha osato di più e con colori sgargianti ha unito alla simbologia surrealista un gusto vagamente pop.
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Model: Fabiana Zanotti - Foto: Matteo Paniccia - Post Producer: DaMa creation
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Frosinone via Tiburtina n. 152 - Tel. 0775.870997 - Cell. 3470395194 - Email. gioielleriagiancarli@hotmail.it
CHIC DESIGNER
METAL CHORD
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ETAL CHORD nasce dallo slancio creativo di un gruppo di giovani designer italiani ed un sogno da realizzare: trasformare oggetti i tutti i giorni in magnifici bijoux. Gioielli fatti a mano, pensati con un occhio al vintage e l'altro al futuro, in cerca di un prodotto originale, non di serie. Raffinatezza, forza e freschezza caratterizzano le collezioni, permettendo di raggiungere nuovi mercati. Le collezioni rappresentano tutte le donne che desiderano risplendere in ogni occasione. Una donna dallo stile mai scontato; elegante o sexy, per una cena speciale ma anche alla moda durante la giornata e spensierata nei suoi viaggi, oppuresemplice ma con un pizzico di originalità in ufficio.
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AMMOS AND ROPP
MMOS AND ROPP nasce dall’idea di creare un brand di T-Shirt unico nel suo genere, il primo concept brand innovativo capace di rendere un evergreen esclusivo e personalizzabile.Concepita per dare VALORE, ESCLUSIVITA’ e CREATIVITA’ ad un capo d’abbigliamento quale la T-Shirt, l’idea si è poi estesa a Borse e Backpacks. Il valore di AMMOS AND ROPP è dato dall’artigianalità dei DISKOVER : dischi in pelle, fatti a mano in Italia, assortiti in varie tonalità di colore che vanno ad essere l’elemento variabile, in quanto intercambiabili, ma anche distintivo della collezione in quanto rappresentano l’elemento che permette la personalizzazione dei prodotti. I Diskover sono fllessibili e semplicissimi da applicare e sostituire in pochi secondi. L’esclusività data dai colori e materiali dei DISKOVER. La creatività data dalle infinite combinazioni realizzabili a seconda del gusto, della personalità e scelta del cliente che potrà quotidianamente dare il giusto colore al proprio outfit.
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Puoi acquistare i prodotti dei Designer Chic da Mad - moda accessori design Via Maccari 7 (Sopra i giardini di L.go Turriziani) Frosinone Tel. 0775.960045 I www.madaccessori.it
METAL CHORD
AMMOS AND ROPP
PAVIÈ
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FIRMINIO
BACK IN BLACK Fotografia: Riccardo Lancia Model: Gloria Kastrùùm Style: Chiara Lucia Guarino – Claudia Palombi Makeup: Francesca Rotondi Assistente Copricapi: Roberta Evangelisti Brand Accessori: Metal Chord Capi: Designer Bibi Esposito Acquistabili da: MAD – Moda Accessori Design
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DISKOVER Fotografia: Riccardo Lancia Model: Benedetta Frucci Style: Chiara Lucia Guarino – Claudia Palombi Makeup: Francesca Rotondi Assistente: Roberta Evangelisti Capi: Quadrifoglio Acquistabili da: MAD – Moda Accessori Design
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Fotografia: Riccardo Lancia Post produzione: Agenzia Advok Model: Gloria Kastrùùm Style: Claudia Palombi Makeup: Francesca Rotondi Assistente: Marco Gualdini Brand: Borse Firminio Acquistabili da: MAD – Moda Accessori Design
FIRMINIO
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AL MIPEL 2017
n ago in un pagliaio, ma un ago felice e colorato!”. È così che si descrivono Valentina e Valeria, titolari del brand nostrano Firminio, che questo settembre ha esordito al Mipel di Milano, presenti con il loro coloratissimo stand, dal 17 al 20 settembre. Al padiglione 10, Stand 40, spiccavano le due imprenditrici, nei loro sorrisi, circondate dalla collezione autunno/ inverno 2018, in tutta la sua energia. Per la stagione fredda, Firminio, fedele ad eleganza ed artigianalità che contraddistingue il brand, propone shopping bag divertenti, squadrate come la “Cloe”, borse a mano e tracolline dalle linee pulite ed eleganti, come la “Gaia” dalle forme geometriche da unire in colori contrastanti e dettagli in oro, e la “Gaietta”, che è la piccola di casa Firminio. L’intera collezione è dominata da colori vitaminici, pronti a dare grinta anche alle giornate più cupe e fredde, rendendo la Firminio bag, l’assoluta protagonista di ogni outfit.Coraggio e audacia, che hanno sempre accompagnato le due giovani donne, le hanno portate molto lontano: Pechino, New York, Miami, Holt Norfok, sono solo alcune delle città che hanno accolto Firminio nelle loro boutique. Per questo grande traguardo, non solo Valentina e Valeria hanno vinto, ma ha vinto il Made in Italy, ha vinto la nostra artigianalità, a dimostrazione del fatto che i giovani, a cui troppo spesso vengono tarpate le ali, sono ancora in grado di volare in alto, con tanta voglia e creatività si può arrivare dove si è sempre sognato, partendo dal basso con le proprie forze, da un piccolo borgo della Valle Di Comino.
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PORTRAIT OF AUTHOR Fotografia: Riccardo Lancia Model: Beatrice Simion Style: Chiara Lucia Guarino – Claudia Palombi Makeup: Francesca Rotondi Assistente: Federica Cecchini Brand Accessori: Paviè Capi: Apponi Space Location: Villa Bencivenga – Subiaco Acquistabili da: MAD – Moda Accessori Design
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Il brand frusinate da tenere sott'occhio
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tovision, una realtà già presente sul territorio da più di vent’anni, si contraddistingue per saper cogliere le esigenze di ogni singolo cliente mantenendo fede alle sue aspettative con professionalità e assistenza continua. In linea con questa filosofia, i titolari Marco e Stefano, uniti dal legame di sangue e di creatività, hanno dato vita all’innovativo marchio di occhiali da vista e da sole: Mag. Il concept del brand si basa sull'idea dell'unicità grazie alla personalizzazione. Infatti, Mag permette di scegliere il colore delle lenti e la personalizzazione dell’asta esterna destra, con un nome, una frase o un simbolo, rendendolo unico.Ora è possibile acquistare i tuoi occhiali e renderli unici ovunque tu sia, grazie al lancio dell’e-commerce (www.occhialimag.it), negozio on line interamente dedicato all’accessorio di cui nessuno può fare a meno.
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Bride Beauty Day
Edizione 2017
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omenica 17 settembre, un percorso di cuori rossi ha accompagnato le future spose all’evento piùatteso: il Bride Beauty Day, organizzato da Atelier White F. di Federica Palleschi. Evento creatoappositamente per consigliare ogni donna nelle sue decisioni riguardo l'abito da sposa e potervedere diventare realtà il sogno più bello.Durante l’evento sono stati distribuiti dei cataloghi per poter visionare gli abiti disponibili in Ateliere le future sposine hanno potuto indicare quale più le avesse fatto emozionare, per poi vederli sfilare uno ad uno, raccontati da Federica, in ogni loro dettaglio e scoprire quale fosse più adatto ad ognuna di loro. Erano presenti l’immancabile marchio spagnolo Pronovias, con i suoi abiti fiabeschi e la sua new collection “St. Patrick”, le collezioni “Aurora” e “Jolies” di Nicole, affiancati dai tanti accessori che vanno ad accompagnare la sposa, non meno importanti dell’abito: dal tipo di velo da abbinare, al bouquet ed all’allestimento floreale più adatto. Inoltre, Atelier F. ha messo a disposizione delle nostre sposine, la consulenza professionale della make up artist Simona Esposito, che ha consigliato il trucco più adeguato al grande giorno. La splendida giornata, piena di emozioni è stata accompagnata da un ottimo aperitivo e, per finire, alle clienti è stata riservata la coccola più gradita: Pasticceria Dolcemascolo ha presentato ed offerto la sua ultima dolce creazione, pensata appositamente per le clienti di Atelier F. che hanno assaporato la torta multipiano, decorata delicatamente da piccoli fiori colorati, su un manto bianco. Al termine dell’evento, la fedeltà della numerosa clientela è stata ringraziata con un piccolo e speciale regalino. Anche quest’anno Atelier F. ha accompagnato le sue spose ad avvicinarsi al loro grande sogno con grande successo.
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C Via Maria 31-03100 Frosinone - tel. 349 402 3849 - email. whitef@hotmail.it- seguici su 59
Art Director: Agenzia Advok Fotografia: Riccardo Lancia photo Allestimenti floreali: Phalaenopsis Di Gianmarco Fontana Hair style: CLASS Hair Salon Giorgio Palmisani Makeup: Simona Esposito Sfumature di Rosa Model: Georgina Hobor Brand: Aurora e Jolies di Nicole Spose – Atelier White F.
Megalomany la nuova collezione di Clarissa D’Alessandri
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li studi intrapresi presso l'accademia Koefia le permettono di poter creare ogni abito da zero, partendo dal disegno fino al capo finito. In questa collezione di abiti d'alta moda, realizzati tutti completamente a mano, c’è una contrapposizione tra la paura del vuoto e l’essere solitari. La stilista ha deciso di rivisitare questo contrasto in abiti di haute couture con tessuti importanti e linee semplici. Ha scelto il tema iniziale da un’immagine base, una scultura surreale di Stephane Benedett. Da qui ha cominciato a fare una ricerca di immagini dei meravigliosi lavori di Xooang Choi, dai quali ha preso ispirazione per i suoi outfit e stampe. Surrealismo, vuoto, paura, solitudine, isterismo, megalomania: tutto questo nella collezione di Clarissa D’Alessandri. Qualcosa di diverso, mai visto prima, quasi onirico.
Lungo abito di chiffon grigio. Scollo rotondo con taglio in vita. La particolarità è la stampa che si trova davanti l’abito.
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Cappotto Oversize bianco con 8 maniche che partono dalla parte anteriore e finiscono con un nodo sul retro. Difronte una grande asimmetria che gira giĂš fino alla fine.
Grande maglione bianco con 14 maniche: 8 stese, 2 finte sul davanti e le ultime 4 sono legate insieme.
Maglione oversize bianco con maniche lunghe e grande collo. Davanti una grossa faccia spaventata.
Classici pantaloni grigi. Con una grande piega diagonale dalla cinghia all’orlo. Sulla parte finale ci sono molte maniche annodate che partono dalle ginocchia fino alle caviglie.
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a creatività ed il gusto del bello. Li vediamo declinati in oggetti che accompagnano quotidianamente e fedelmente lo scorrere del tempo. Sono borse dotate di una spiccata vocazione fashion, disegnate da una giovanissima stilista, Lisaurora Fabrizi, logate in laFabbri. Una designer piena di talento, che sta affrontando il percorso creativo/imprenditoriale con il piglio della veterana, con la consapevolezza che il futuro lo sta impostando con un obiettivo ambizioso e pieno di valori qualitativi. La scelta delle materie prime è di assoluta eccellenza, il controllo sulle lavorazioni è maniacale, come lo studio degli aspetti ergonomici e funzionali. Le borse laFabbri sono il risultato di un mix vincente di attrattiva fashion e produzione di alta qualità . Portano nomi di donne, portano caratteri di donne.
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Frangia Addio mezze misure Cortissima o lunga?
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Di Anastasia Verrelli
oda capelli 2017-2018: la frangia o è cortissima o è lunga, addio mezze misure!Mini o maxi, sarà immancabile con l’arrivo del freddo.Corta e regolare è perfetta per chi opta per un taglio corto, per dei bob cortissimi e sfilati. Questo tipo di frangia è solo per chi ha lineamenti regolari e un viso non troppo tondo. Lunga, invece, è consigliata per i tagli medio-lunghi dallo stile rock. L’autunno è perfetto per sperimentare o rifarsi la frangia, dopo un’estate in cui proprio non si riesce a sopportarla.La frangia può donare una giusta proporzione al viso.Ma quale tipo di frangia scegliere? La versione più netta e geometrica è adatta a visi morbidi e delicati, dona personalità, seduzione e un tocco di audacia. Magari da abbinare a lob mossi. Sfilata e spettinata su visi spigolosi, per renderei lineamenti più gentili. Ai volti allungati sconsigliata la frangia, meglio un maxi ciuffo che si apra in corrispondenza della riga. Se volete provare la versione micro posizionata sopra la metà della fronte, cortissima à la Amélie per intenderci, fate attenzione, perché mette in evidenza le imperfezioni della pelle. Impeccabile con incarnati pallidi, eterei, perfetti.
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HAI PRESO UNA BELLA PIEGA!
Bowl cut: Tendenza audace dell’Autunno 2017
N Di Ludovica Testa
ella storia della moda le vere protagoniste sono sempre state le iperboli. Tutto è pensato per essere incredibile, sconvolgente e destinato a fare la storia. È senza dubbio questo il caso dell’iconico “Bowl cut”, nato negli anni 60 dall’ estro della britannica Mary Quant, stilista che è riuscita a rendere questo taglio boyish il simbolo di una nuova forma di femminilità. Tra le tendenze dell’hairstyling autunnale spicca dunque il revival di questo noto “Taglio a scodella” rivisitato in una chiave più urban adatto a caratterizzare la frenetica donna moderna. L’ anima pulsante di questa nuova interpretazione è un voluminoso ciuffo laterale che funge da frangia piena e folta, la chiara contaminazione con lo street style di derivazione punk riesce a dare vita a un look glam, contemporaneo e sofisticato. il corto ha da sempre rappresentato la scelta privilegiata da chi ha sempre cercato un look pratico e facile da gestire. Ma la comodità può essere surclassata, superata dalla’ intenzione di sedurre in modi sempre nuovi. I capelli corti nell’ epoca moderna propongono una dirompente femminilità che vuole e deve farsi notare con ammiccante ironia: e quale modo migliore di rinnovare la propria immagine se non con un azzardato trend stagionale? Senza dubbio il Bowl Cut si addice meglio a visi longilinei con capelli lisci e folti dato che questo taglio netto mira ad esaltare le proporzioni geometriche del volto conferendogli una grande armonia. Decidendo di osare con un hairstyle così deciso e marcato si può optare per delle tinte chiare come l’ice blond, capace di ammorbidire la geometricità delle linee; qualora siano predilette le tinte scure, è consigliato un castano animato da sfumature di toni più chiari come il caramello, per dare un tocco in più di originalità. Ciò che i trend di oggi vogliono è una piega unica e peculiare volta a caratterizzare il volto in maniera inconfondibile. E proprio per questo i tagli corti sono ineguagliabili.
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Hair color trends tutte le nuance di un autunno super glam!
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Di Francesca Cavaliere
asciate da parte le tonalità pastello, così come le nuance più vivaci che, frutto di un unicornomania senza precedenti, hanno sprigionato tutta la loro forza cromatica dalla scorsa primavera fino ad oggi. Per la stagione A/W 2017 - 2018 si cambia registro! Dalla Milano Fashion Week prima, e poi da quella parigina, sono tantissime le proposte tra cui poter scegliere per rinnovare il proprio hair look, rendendolo ancora più glamour. E, dunque, quali saranno in fatto di colori, le tendenze per la prossima stagione autunno/inverno 2017-2018? Per prima cosa va detto che, qualunque sia il vostro taglio, questo potrà essere ravvivato grazie a tutta una serie di nuove tinte, il cui effetto dovrà però risultare sempre naturale. O almeno apparire, quanto più naturale possibile. E questo vale, anche, nel caso in cui si optasse per una colorazione più eccentrica. No, quindi, all'uniformità del colore, ma via libera ai riflessi. Soprattutto se ton sur ton. Attraverso questi è, infatti, possibile vivacizzare il proprio colore, esaltandone ogni sfumatura. Cpn la stagione invernale, e prima ancora con quella autunnale, tornano le cromie del castano e del biondo, in forme però sempre più briose, calde e sensuali. Moka, cioccolato o caramello? No, non stiamo parlando del gusto di gelato da scegliere, bensì di alcune delle sfumature più cool da dare al proprio castano, rendendolo ancora più interessante. Sempre il castano una volta mixato con il biondo da vita ad esiti estremamente glamour, come il golden brown, il bronde o il tiger eye che - sebbene abbiano fatto capolino nei saloni di bellezza già dallo scorso anno - continuano ad essere, ancora, molto richiesti. E per quanto riguarda i biondi? Anche per questi la palette cromatica tra cui poter scegliere è a dir poco infinita. Si passa dai toni più caldi e suadenti del nuovo butter blonde - un hair color inedito, chiaro e sfumato, reso ancora più luminoso dai suoi bagliori dorati, e perfetto per le carnagioni chiare-, alle tonalità più fredde del platino o del biondo ghiaccio. Ma per chi, invece, volesse sperimentare nuove nuance, per la nuova stagione A/W 2017 – 2018 è in arrivo un rosso molto strong, la cui intensità viene ulteriormente esaltata da riflessi viola scuro. E chi, invece, volesse dare una svolta al proprio look - rendendolo assolutamente unico - potrebbe optare per il nuovo trend che, ormai, sta impazzando su tutti i social: i charcoal hair. Un nuovo colore, in cui vengono mixate differenti tonalità di grigi ed antraciti. Per un effetto inedito, oltre che super cool!
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Make up & Hair Francesca Vinciguerra vincitrice del concorso TRUCCA E VINCI Fotografo: Manuel Tarquini Modella: Daria Miko della Wonderwall Managment
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Il Make up Un accessorio indispensabile
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Di Giusi Rosamilia
l make up affascina sempre tanto donne di tutte le età. Le bambine amano giocare e divertirsi con i trucchi della mamma, le adolescenti si entusiasmano a indossare il loro primo rossetto, le donne più adulte curano nei minimi dettagli la scelta del fondotinta, delle creme o dell’ombretto da usare. Youtube è invaso da video di make up artist che spiegano nei minimi dettagli la realizzazione di trucchi di vario genere. Una delle più amate è, ad esempio, Clio Make up. Le donne sono in continuo aggiornamento e sono attente a seguire le mode che cambiano, attenendosi ai colori da utilizzare e a quelli da evitare. Oggi, però, il make up sta allargando i suoi orizzonti. Serve a stupire, a lasciare tutti senza fiato, come se fosse realizzato per una passerella d’alta moda. Strass, applicazioni di paillettes e brillantini impreziosiscono le palpebre rendendole brillanti, accentuate da un colore chiarissimo di ombretto. Si utilizzano colori acrilici, dapprima il nero, poi si tende il bianco. Si crea, così, un effetto tridimensionale molto particolare. È adatto a tutti i tipi di viso, ma specialmente a quelli che lo hanno opaco. Altra tendenza molto in voga è il “Bubble eyeliner”, un modo di disegnare la linea sulle palpebre creando bolle irregolari, seguendo le ciglia. Chi ama la pittura non può farsi sfuggire l’occasione di prestare le proprie palpebre come una tela su cui dipingere! Ecco che si diffonde la mania di creare disegni più o meno complessi da mostrare e far ammirare a tutti come una vera opera d’arte.Il make up è diventato un accessorio, un modo per esprimere ancor di più il proprio modo di essere in qualsiasi occasione.
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Dal 1954 l’Agenzia Marcoccia è il principale punto di riferimento per l’evasione delle pratiche automobilistiche per Frosinone e provincia ed è stata tra le prime 5 in Italia. Ci contraddistinguono professionalità e cortesia oltre ad una vasta gamma di servizi per concessionarie auto, società di
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Di Federica Tarquini
a casa dell’elica sfida a testa alta il mercato dei maxi scooter con un design sportivo e un motore potente che coniuga la comodità al divertimento. Il motore bicilindrico in linea dalla cilindrata di 647 cm3 provvede ad una spinta dinamica con 60 CV. La trasmissione di potenza avviene mediante un cambio CVT integrato direttamente che assicura un avviamento scattante e un’ottima velocità massima (180 km/h). Il sistema frenante è garantito da tre dischi con pinza flottante a due pistoni. Sicurezza top per la categoria, ABS, luce diurna automatica e freno di stazionamento attivato automaticamente dal cavalletto laterale. Nel traffico della città è un valido aiuto il Side View Assist che avverte della presenza dei veicoli nell’angolo morto. Il design per il C650 SPORT è caratterizzato da linee moderne, quasi futuristiche in stile Motorrad. Il C650 GT si presenta più lussuoso ed elegante; entrambi distinti per la qualità dei materiali e in tre diverse livree. Il C650 SPORT e il C650 GT combinano una guida stabile in rettilineo ad alte velocità con maneggevolezza e buon feedback per il guidatore, come in motocicletta. Maxi scooter con una stazza imponente che si avverte poco grazie alle dimensioni compatte. Una volta in sella, la prima percezione è quella della stabilità. La frizione è dolce e non strappa e la manopola del gas è semplice da gestire. La posizione è comoda e riparata anche per il passeggero che poggia su pedalini ampi. Nell’urbano è semplice dribblare il traffico senza ostacoli. Tra le curve esce fuori la briosità del motore ed è possibile affrontarle con importanti angoli di piega. Anche in uscita i 60 CV consentono un buon divertimento di ripresa. Insomma è un maxi scooter adatto per la comodità di una passeggiata al tramonto, la praticità nel caos cittadino e il divertimento di un misto in montagna.
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HAPPY BIRTHDAY PATEK! Patek Philippe celebra il 40° anniversario della sua collezione Nautilus, sportiva ed elegante al tempo stesso. Per i numerosi appassionati e intenditori di orologeria classica di pregio, è una data da segnare sul calendario.
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Di Armando Simoni
el 1976 Philippe Stern, che ricopriva gia un ruolo esecutivo all’interno dell’azienda, era quasi al punto di succedere suo padre Henri. Era il momento giusto per presentare un capolavoro, e decise quindi di produrre il primo orologio sportivo nei 137 anni di storia della manifattura. In collaborazione con Gérald Genta, uno dei piu dotati designer di orologi del 20esimo secolo, un segnatempo innovativo stava per nascere, uno mai visto alla Patek Philippe o nell’intera industria orologiera: il Nautilus Ref. 3700/1A. Era grande e fatto d’acciaio, nonostante il trend dell’epoca fosse di possedere orologi dalle piccole dimensioni e d’oro. Diversamente da ogni altro orologio da polso, aveva un aspetto marittimo, nautico.Grazie alla sua ispirazione marittima, il nome Nautilus era perfetto, casual ed elegante, e nelle pubblicità di Patek Philippe era scritto: “Può essere usato con la muta da sub o con lo smoking”. Nonostante il lento inizio il Nautilus diventò in pochi anni una vera pietra miliare per gli appassionati e i collezionisti di orologeria. Il Nautilus Ref. 5711/1P 40esimo Anniversario sara disponibile in un’edizione limitata a 700 esemplari. La cassa sarà in platino, e il quadrante sarà una special versione per l’Anniversario, in oro 18K. A differenza del Nautilus originale ha un quadrante blu scuro con un effetto chiaro/scuro dall’interno verso l’esterno. . Il calibro è il movimento 324 C, automatico con un pesante rotore centrale in oro 21K. Ogni orologio verrà venduto con uno special astuccio in sughero, replica autentica di quello del 1976. Il secondo modello per commemorare il 40esimo compleanno della collezione Nautilus è il cronografo flyback automatico Ref. 5976, con cassa in oro bianco 18K. E’ una scelta simbolica perchè il suo predecessore, la Ref. 5980 è stato il primo Nautilus con la stessa complicazione, presentato nel 2006 per il 30esimo Anniversario. Il nuovo Nautilus Ref. 5976 verrà prodotto in una serie limitata a 1300 esemplari, decisamente più grandi rispetto al precedente modello: con un diametro di 49.25mm arriva ad essere di 3.6mm più largo della Ref. 5980. Anche il monocontatore a ore 6 del quadrante è stato disegnato leggermente più grande, per facilitarne la lettura nei tempi brevi. Le tre scale concentriche includono un contatore a 12 ore nella parte esterna, un contatore da 1 a 30 minuti in mezzo, e uno da 31 a 60 al centro. Gli indici applicati, sempre diamanti flawless Top Wesselton baguette e princess-cut, accentuano la finzezza del quadrante. Nella parte superiore, tra le classiche decorazioni orizzontali tipiche del Nautilus, si trova la citazione dell’anniversario “1976 – 40 – 2016”. Il movimento con cronografo CH-28-520 C, sviluppato e prodotto interamente in manifattura, è meccanico a carica automatica, anch’esso con rotore centrale in oro 21K.Basta guardare indietro al 1976 per rendersi conto di quanto sia cambiato il mondo da allora, e a quale velocità, e di come il Nautilus abbia attraversato intatti gli ultimi quattro decenni in termini di design, affidabilità e successo.
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CAPPOTO EXTRALUNGO E ANFIBI
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Per un look fashion che ti permette allo stesso tempo di stare caldo
Di Anastasia Verrelli
olte volte infatti risulta difficile tenersi caldi senza sembrare un ammasso di coperte e sciarponi. Ottimo per chi è freddoloso e ama indossare tremila maglioni, canottiere e quant’altro, tanto ci penserà il maxi cappotto a coprire il tutto. Ma, grazie al maxi cappotto che riscalda, sotto si può indossare ciò che si desidera, anche vestiti leggeri, se ad esempio la nostra destinazione è un luogo riscaldato ma il tragitto è a -20°. L’outfit migliore per questo freddo resta però il classico maglione e jeans, accompagnati da un lungo cappotto ed anfibi. Gli anfibi infatti, consigliatissimi nei mesi più freddi, non solo danno protezione e calore, ma conferiscono uno stile più rock e meno elegante: un’ accoppiata vincente da poter indossare ogni giorno. Già da anni è un abbinamento che vediamo sfilare sulle passerelle, è infatti uno stile che non passerà mai, sempre molto attuale. Cappotto ed anfibi saranno il must have di questo inverno, immancabili per i vostri outfit. Potrete sbizzarrirvi con colori e fantasie anche se, in nero, avrete tutto un altro effetto: più misterioso ed intrigante.E’ il momento di comprarli approfittando degli ultimi saldi!
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La maglieria di tendenza di questo autunno
Dolcevita e maglioni XXL Molto popolari negli anni Sessanta e Settanta, successivamente sdoganati e definiti demodè. Quest’anno è bene andare a scovarli nell’armadio: tornano di moda !
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Di Matteo Tomaino
olcevita Fino ai primi anni del Novecento, i maglioni a collo alto erano indossati soprattutto dai marinai e da chi viveva e lavorava in posti ventosi, per proteggersi dall’aria senza dover indossare una sciarpa. Per la loro comodità vennero in breve tempo indossati da chiunque, diventando uno dei capi d’abbigliamento più popolari tra chi si riconosceva nella controcultura degli anni Cinquanta e Sessanta. Contemporaneamente i maglioni a collo alto vennero usati anche da famose star del cinema, come Audrey Hepburn, Steve McQueen e molti altri. Tra gli anni Sessanta e Settanta, quando ormai si erano diffusi ampiamente, insorse un po di ambiguità sul valore di eleganza da assegnare ai maglioni dolcevita: si provò a indossarli come sostituti della camicia e della cravatta, anche sotto le giacche, ma si capì ben presto che la cosa non funzionava. Negli anni Ottanta tornarono ad essere indossati maggiormente in occasioni d’uso più informali. Negli anni Duemila scomparvero quasi del tutto fino a qualche anne fa. Oggi, riproposti sulle passerelle in molteplici varianti, sono tornati di moda ! La più classica rimane comunque quella total black, modello indossato nel celebre film “La dolce vita” di Fellini e che deve proprio al protagonista Marcello Mastroianni, il nome italiano di “dolcevita”. Il maglione a collo alto è il capo ideale per ogni occasione: informale con un paio di jeans, elegante con l’abito; l’importante resta indossarlo in modo audace e libertino, senza temere alcun giudizio. Maglioni XXL I maglioni oversize sono sempre up-to-date, infatti ogni anno vengono riproposti da tantissimi stilisti in look sempre più cool. E che dire delle catene low cost? Ci catturano con maxi pull morbidi e caldi, dai colori audaci e dalla vestibilità comoda e pratica. Che siano in lana o in cotone, intrecciati o lisci, tinta unita o a fantasia, i maglioni ampi rispondono ad ogni esigenza e tipologia di gusto: impossibile resistervi !
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OMNIA FITNESS
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ell'antichità la palestra non serviva soltanto per temprare il fisico, ma era anche un luogo di incontri e passioni, dove l'educazione fisica si intrecciava con quella spirituale ed intellettuale (mens sana in corpore sano). In questa prospettiva la palestra Omnia Fitness di Frosinone, che da anni si occupa del benessere e la forma fisica dei suoi clienti, già specializzata in diversi corsi che affiancano l’allenamento classico, riparte alla grande: la new entry di quest’anno si chiama Hiit Ballet Fit. Hiit (High Intensity Interval Training), è una disciplina nata nel mondo della danza classica, declinata per il popolo del fitness e della palestra. Si tratta di un percorso versatile e divertente che moltiplica gli effetti dell’allenamento, favorisce la rieducazione dell’apparato locomotore senza pesare sulle articolazioni migliorando equilibrio, forza, postura, flessibilità e tono muscolare in tutta sicurezza, con il 25% di dispendio calorico in più rispetto agli esercizi a terra. Un passo a due di balletto e attività a corpo libero, messo a punto con le pedane Human Tecar Mat, un insieme di superfici di dimensioni variabili, realizzate con materiali diversi ad alta tecnologia, sviluppate e brevettate a livello internazionale, che creano differenti livelli di densità e instabilità, simulando terreni naturali come sassi, rocce e pendenze, da affrontare a piedi nudi. Ogni passo di danza viene eseguito a tempo di musica, simulando il lavoro alla sbarra, in un percorso versatile e divertente. Le pedane, infatti, sono modulabili e le coreografie sono sempre variabili e si adattano a ogni esigenza. Omnia Fitness vi aspetta numerosi per intraprendere questo innovativo percorso, adatto tanto al bambino che muove i primi passi di danza quanto al ballerino professionista, ma anche a chi vuole tornare in fretta in forma, anche non avendo mai fatto danza.
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Swedish Noir L’uomo del nord fa tendenza.
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Di Valentia di Manno
candinavia… il paese del nord che comprende le magnifiche terre della Norvegia, delle Svezia e della Finlandia, paesi che ispirano pensieri poetici, fatti di aurore boreali, lande ghiacciate e camini crepitanti. Certamente nominando la Scandinavia a molti salteranno alla mente le bellissime donne bionde che la abitano! Ma che dire degli uomini nordici? Alti, biondi, stupendi, delle bellezze glaciali, a volte androgine, un aspetto sul quale i designer amano molto giocare. Sempre più richiesti sono modelli come Mathias Lauridsen, Jesper Lund o i fratelli Nicolai e Sebastian Haugaard che, oltre ai loro corpi, sponsorizzano la moda scandinava, spesso considerata quasi di nicchia. Nel design come nella moda i nordici ci sanno fare, e, anche in considerazione del clima, si è sviluppato quello che chiamano “Swedish Noir”, uno stile sofisticato e malinconico che conferisce un’aria cupa e misteriosa, fatto di capi dai tagli larghi ed eleganti, unisex e minimalisti, dove la combinazione vincente è data da semplicità e design di alto livello e si prediligono come colori le scale di grigio, nero e blu scuro. Di questi tempi il fascino dell’uomo nordico fa sempre più tendenza come il fascino dell’ androgino, non solo tra gli stessi uomini ma anche tra le donne, come esempio basta pensare al caso del popolarissimo taglio di capelli “icy platinum” sfoggiato questa estate da super star come Katy Perry, Cara Delevigne e Kristen Stewart.
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Fenomeno Paradiso TUTTI PAZZI PER TOMMASO
T Di Claudia Capone
ommaso Paradiso è l’uomo del momento. Classe 1983, romano e laureato in filosofia, Tommaso Paradiso è il frontman dei Thegiornalisti, gruppo indie pop che ha spopolato nella calda estate 2017. Cantautore e musicista, Paradiso è sempre stato appassionato di musica sin da quando era un bambino. Ispirato e cresciuto con le influenze musicali di Antonello Venditti, Lucio Dalla e Vasco Rossi, l’artista laziale ha fondato nel 2009 la band Thegiornalisti insieme a Marco Antonio Musella e Marco Primavera, muovendo così i primi passi nel panorama musicale. Con diversi album all’attivo dal 2011, anno di uscita del loro primo disco Vol.1, i Thegiornalisti raggiungono l’apice del successo e notorietà nell’estate 2017, grazie alla collaborazione con il rapper Fabri Fibra per il singolo Pamplona, il quale diventa in brevissimo tempo uno dei tormentoni più suonati dell’estate.Collaborazione che è valsa a Tommaso Paradiso per affermarsi totalmente come artista sulla scena musicale italiana. Un fenomeno, quello della band Thegiornalisti, che è esploso tutto insieme, la quale ha approfittato del momento propizio cavalcando la cresta dell’onda con il singolo Riccione, ballato ovunque e trasmesso a giro dalle radio nazionali. Un brano dall’orecchiabilità facile, dal sound rilassato e dal ritmo incalzante, ottimo per i pomeriggi in spiaggia tra aperitivi e Spritz.
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Altri lavori Tommaso Paradiso ha svolto come cantautore per artisti italiani, infatti nel 2015 ha composto la musica del singolo di Luca Carboni intitolato Luca lo stesso, riscuotendo un certo successo commerciale.Nel 2017, invece, collabora alla stesura del singolo L’esercito del selfie di Takagi & Ketra feat. Arisa e Lorenzo Fragola, e in più è co-autore del testo di Mi hai fatto fare tardi di Nina Zilli e Partiti adesso di Giusy Ferreri. Barba folta, capelli lunghi e sbarazzini, Tommaso Paradiso ha un’aria sexy e fascino da vendere.Infatti, nel caldo periodo estivo, ha fatto parlare molto di sé e incantato migliaia di ragazze, tanto che l’oggetto di discussione principale sui diversi social media è stato la corsa per conoscere la situazione sentimentale dell’artista. Con quest’aria da bello e impossibile, il musicista romano ha affascinato tutti e con i Thegiornalisti è pronto a restare sotto le luci dei riflettori.
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Arte
I Pittori Alchimisti di Frosinone
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Tra scienza empirica ed arte Di Vincenzo Tirittera
l gruppo dei pittori alchimisti di Frosinone nasce, a Frosinone appunto, nel 1975 sotto la supervisione di Lamberto Bracaglia. Artista di formazione poliedrica e di cultura enciclopedica “filosofo dell’immaginario”come ama definirsi. Il gruppo è formato inoltre da Flavia Passamonti, Marco Bussagli, Vincenzo Compagnoni, Luigi Pacioni, Dario Passamonti, Luigi Patricelli, Ilario Pietrandrea. Il gruppo ha fatto da portavoce, in Italia e nel mondo, alle sperimentazioni artistiche che il nostro territorio offre, attraverso esperienze che vanno oltre la pittura: installazioni, teatro, poesia visiva e grafica. Nel 1975 istituiscono “Papesatan”, un manifesto avanguardista che si impone come mezzo di comunicazione di libera immaginazione, anello di congiunzione fra culture tradizionali a avanguardiste. Specchio di una sperimentazione artistica perseguita con grande audacia. Il gruppo ha inoltre sviluppato il Manifesto dei pittori alchimisti, che si incarica di rammentare alternativi modi di fare e sperimentare la pittura. Insieme con altri collaboratori hanno fondato la rivista culturale “Passato e Presente” e collaborano con la rivista “Dismisura” (fondata a Frosinone nel 1972 come rivista di produzione e critica culturale con Alfonso Cardamone direttore). Hanno partecipato e partecipano a numerose manifestazioni in Italia e all’estero. Venuta al mondo intorno all’VIII secolo dall’abboccamento tra culture egizie, greche e agnostiche con pratiche arabe, l’alchimia detta i primordi della scienza empirica attraverso elementi di misticismo. Scopo dell’alchimia era ricavare dalla materia primigenia la pietra filosofale, sostanza purissima che al solo tocco potesse far ottenere i metalli del sole e della luna: oro e argento. Col fine unico di guarire il corpo umano e giungere alla quintessenza della natura. Trattasi di sistema filosofico esoterico che si espresse attraverso discipline quali la fisica, la chimica, l’astrologia, la metallurgia e la medicina. Lascia numerose tracce anche nella storia dell’arte. I concetti di trasmutazione dei metalli rientrano nell’arte moderna con Marcel Duchamp. Michelangelo, Francesco Mazzola, Van Eyck, Domenico Beccafumi, El Greco, Caravaggio, o andando ancora più a ritroso Hieronymus Bosch e Albrecht Dürer. Numerosi sono stati gli artisti ammaliati dal sistema mistico dell’alchimia. Nel tardo ‘500 in Italia, specialmente a Firenze, l’alchimia era vista sia come filosofia ermetica che come una ricerca scientifica, si può notare come nella corte de Medici ci sia un profondo interesse, in particolar modo da parte di Francesco I, per tutti i rituali alchemici.
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PAUL FUENTES POP ART 2.0
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Di Claudia Capone
aul Fuentes è un artista moderno, giovane e sorprendente. La sua missione è ‘to make people happy’ e spezzare la noia, regalando un sorriso con le sue opere. Messicano, figlio di una graphic designer e di un musicista, Paul Fuentes ha spopolato per la sua creatività, gioia e fantasia. Dopo un viaggio in Europa e una conoscenza fortuita a Londra con una ragazza messicana, Paul Fuentes ha capito che forse il lavoro che svolgeva come editor per un social magazine non faceva per lui, aveva la sensazione che mancasse qualcosa nella sua vita. Rientrato nella terra natìa, il graphic designer ha iniziato a collezionare figure e fotografie, a disegnare e fare bozzetti. Il boom c’è stato nel momento in cui Paul Fuentes ha iniziato a condividere le sue opere su Instagram, in un periodo in cui gli instagramers si sono concentrati sulla condivisione di foto a tema food. Con le sue immagini minimaliste dai toni pastello nel background, in men che non si dica Fuentes ha raggiunto popolarità, diventando così particolarmente richiesto. Con all’attivo 138mila followers sul social fotografico e una casa di design tutta sua chiamata Paul Fuentes Design, l’artista messicano può ritenersi soddisfatto che la sua arte venga apprezzata. Ma qual è l’arte di Paul Fuentes? E perché piace così tanto? Come Paul ha dichiarato, il suo intento è far felice le persone e strappar loro un sorriso. Ebbene, le sue opere rispecchiano appieno la filosofia del giovane. L’arte di Fuentes è un’arte straordinaria perché trasforma ciò che è ordinario in qualcosa che è al di fuori del comune. Gatti o animali in generale, caramelle, cibo e natura sono solo alcune delle categorie disegnate dall’artista. Elementi che non sono rappresentati nel modo in cui siamo soliti vedere, ma sono rappresentati in modo anticonvenzionale e che davvero suscitano un sorriso a chi le guarda. Ricca di colori sgargianti e per nulla scontata, la fantasia di Paul Fuentes è senza confini, ed è proprio questo uscire dagli schemi, unito alla particolarità delle sue opere, che rendono il graphic designer speciale e caratteristico. Noto è il sushi-cat ossia la rappresentazione del sushi con il gatto al posto del salmone, oppure della categoria del junk food la boccetta di profumo alla Nutella, o ancora, la macchina da scrivere con i tasti fatti da M&M’s. Creativi e singolari sono i Mashups Objects: due oggetti diversi tra loro che disegnati insieme, o con parti di entrambi, rappresentano una figura completa e particolare. Un esempio è la macchina fotografica con l’oblò della lavatrice al posto dell’obiettivo, oppure il rullo per dipingere con una pannocchia nella parte anteriore, e ancora, il telefono con rotella stile anni ’70 con una banana al posto del ricevitore. Oggetti comuni che siamo portati a vedere ogni giorno, colori super accesi e per nulla noiosi, uniti a passione e fantasia, sono gli elementi che racchiudono l’arte di Paul Fuentes, l’artista messicano che ha trovato la chiave di volta per il sorriso.
Foto www.paulfuentes.it
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La nascita del Chupa Chups e di come un ambito pittore creo’ il suo logo
Nata agli inizi degli anni ’50 e ancora oggi la caramella più amata da tutti. Utilizzato per far scalpore da molte star, simbolo Pop indiscusso è sicuramente il lecca lecca più conosciuto nel mondo.
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Di Stefany Barberis
ato da Enric Bernat, nipote del noto pasticcere di Barcellona Josep Bernat nel 1954 Chupa Chups ebbe un successo immediato, tant’è che dopo soli 5 anni di attività i lecca lecca venivano venduti in circa 300.000 negozi. Ma come è stato deciso questo logo? Sicuramente l’azienda era alla ricerca di qualche artista fuori dalle righe e un po’ surreale: Salvador Dalì. Fu lui a disegnare il marchio ancora oggi conosciuto e rinomato. Quando fu lanciato per la prima volta era accompagnato dallo slogan “És rodó i dura molt, Chupa Chups” che tradotto dal catalano significa “è rotondo e dura molto, Chupa Chups”.Dalì disegnò il logo dopo aver cenato con l’inventore dei Chupa Chups, disegnandolo in meno di un’ora su un giornale che era sul tavolo. Il primo logo, nato nel 1963 infatti rappresentava il nome del marchio con font corsivo (poco differente da quello che conosciamo oggi) in colore nero e rosso. Mentre quello del 1969 disegnato dal maestro surrealista, rappresenta il logo del marchio all’interno di una nuvoletta gialla anch’essa molto simile al marchio di questi ultimi anni.Il contributo di Dalì può non sembrare così importante a prima vista.In realtà il colore giallo lo ha reso solare e giocoso. La nuvoletta di sfondo comunica una sensazione di morbido, rilassato, leggero. Tutte sensazioni positive e corrette, soprattutto se il target sono i bambini, i maggiori estimatori di lecca-lecca. Nel 1988 l’azienda ha deciso di armonizzare il font di Chupa Chups e di aggiungere un bordo rosso e giallo per rendere la nuvoletta ancora più evidente per una caramella senza età, amata dai più piccoli ai più grandi.
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MEMORIE URBANE
Lo Street Art Festival del Recupero Urbano
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Di Claudia Capone
emorie Urbane è un festival dell’arte contemporanea urbana.Nasce nel 2012 a Gaeta dal progetto del presidente di Turismo Creativo Davide Rossilllo, appoggiato da un’amministrazione interessata al recupero artistico urbano.Il Festival si pone come obiettivo quello di far emergere la pratica artistica contemporanea e più nello specifico l’arte urbana.L’ideatore Rossillo è sempre stato un appassionato e sostenitore dell’arte contemporanea, intesa come dinamismo culturale e strategia di crescita non solo economica, ma anche sociale e culturale.Un Festival dello street art che ha conquistato un posto di rilievo all’interno della categoria.Infatti, ha allargato il suo raggio d’azione coinvolgendo anche altre città come Formia, Latina, Fondi, Itri, Terracina, Arce, Priverno, Valmontone e Caserta.La filosofia di Memorie Urbane è quella di porre l’arte urbana in stretto contatto con il territorio, al fine di unire entrambi per far sì che interagiscano tra loro e si influenzino reciprocamente.Prendendo spunto dalle ricchezze storico-culturali dei luoghi in cui svolge il Festival, si vuole coinvolgere e far interagire con il territorio, attraverso spazi trascurati se non addirittura degradati.Da qui, il nome Memorie Urbane: l’unione tra il concetto della memoria e il focus sull’arte urbana.Il Festival di street art si muove di pari passo con il contesto socio-culturale e il patrimonio storico e naturale del territorio, partendo appunto dalla memoria.La memoria, infatti, è intesa come il punto di partenza da cui iniziare per ottenere un processo innovativo verso il futuro.Dopo 6 edizioni all’attivo, si può ritenere che il Festival sia ormai ben collaudato.In queste occasioni si è svolto in diverse città, le quali hanno ospitato tantissimi artisti, stimati più di 120 e di cui tre quarti provenienti da varie parti d’Europa ed extra Europa, e si contato circa un centinaio di muri riqualificati ‘ad arte’.In primavera il litorale pontino si trasforma in una vera galleria d’arte a cielo aperto, per portare l’arte contemporanea nelle strade e metterla in contatto con il territorio.Un universo di colori e artisti che contribuiscono alla condivisione dell’arte, regalando opere a territori spesse volte trascurati e dimenticati.
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Le donne di Elena Boccoli rivivono attraverso i loro sguardi
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Di Francesca Cavaliere
onna, madre ed artista. E sebbene non ami definirsi tale – “Dipingere è una terapia, mi rende leggera” -, la giovane e talentuosa Elena Boccoli spicca nell'attuale panorama artistico nazionale ed internazionale, per il suo stile così eclettico, che si sublima in una sperimentazione costante e in una sensibilità artistica autentica. Le sue donne – tutte personalità eccelse della contemporaneità – sebbene così diametralmente opposte, appaiono contraddistinte dalla stessa profondità dello sguardo. Due occhi grandi, che ipnotizzano. Catalizzatori dell'attenzione, gli occhi con Elena Boccoli si trasformano in un ponte, attraverso cui l'osservatore si astrae, immergendosi completamente nella storia, nel vissuto, delle tante donne ritratte dall'artista. Quale è stato il suo artista preferito che maggiormente l'ha ispirata? Non ho un artista preferito, ne ho avuti differenti in vari momenti della vita, Klimt e Schile sono stati tra le mie prime passioni, poi in ordine sparso: Picasso, Caravaggio, De Lempicka, Haring, Hockney, Yoshitomo. Quel tratto un po' naif e caricaturale, che contraddistingue le sue opere, come si è evoluto nel tempo? La caratteristica principale è sempre stata quella dei grandi occhi, sicuramente negli anni - diciassette circa - ci sono stati dei cambiamenti, anche le dimensioni del volto hanno subito una trasformazione, che è diventato più importante rispetto al corpo. I suoi ritratti vengono realizzati con tecnica mista. In cosa consiste? Acrilico di base, acquarelli, china e matite, a fasi ho inserito della carta, ultimamente ho sperimentato la tecnica giapponese del suminagashi (pittura nell’acqua) .Oltre alle più convenzionali tele, utilizza anche altri materiali: quanto è importante la sperimentazione per un artista? È fondamentale, aiuta a crescere a trovare la giusta strada per esprimersi, la scelta dipende da quello che si vuole realizzare. Per adesso trovo confortevole il legno, mi piace vedere l’acquarello che si espande nelle venature. Donne dai grandi occhi e dalle grandi vite - da Rita Levi Montalcini a Frida Kahlo, da Anna Magnani ad Oriana Fallaci…- contraddistinguono la sua ultima mostra Domina. Perché la scelta di soggetti prettamente femminili? Ho sempre dipinto donne, mi piace vederle raffigurate, le trovo più armoniche. Si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima, e nei suoi ritratti gli occhi sono estremamente grandi. Da cosa deriva tutta questa attenzione allo sguardo? <<Quando inizio a pensare ad un’opera, prima ancora dello schizzo, gli occhi sono già così, li immagino e li realizzo di quelle dimensioni. Forse da fuori sembrano sproporzionati rispetto al resto, ma non per me. Forse perché, inconsciamente, per me hanno una rilevanza rispetto al resto degli elementi del viso>>. Come si è evoluto il mondo dell'arte con l'avvento dei social networks? <<È cambiato totalmente, e di sicuro cambierà ancora. Tutto è diventato più semplice e immediato, dalla produzione fino ad arrivare alla fruizione finale dell’opera. A me piace questa nuova condizione dell’arte: avvicina un numero sempre maggiore di persone a conoscere mondi che un tempo rimanevano isolati>>. In Italia, al giorno d'oggi, si può vivere di sola arte? Fortunatamente adesso riesco a farlo, per anni ho accompagnato questa passione a lavori più sicuri, senza mai smettere di pensare che un giorno sarei riuscita a vivere di questo.Quali aspettative e progetti ha per il futuro?<<Negli ultimi tempi diversi miei lavori sono stati acquistati all’estero, mi piacerebbe organizzare una personale, magari a Londra>>. Qual è la sua più grande aspirazione?<<Non guardo mai troppo lontano, continuo a mettere impegno in quello che mi fa stare bene, seguo le energie e spero di mantenere questa serenità>>.E, infine, ad un giovane artista alle prime armi che consiglio darebbe? <<Di credere in quello che si fa, imparare a promuoversi, leggere, studiare ed essere curiosi>>.
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Dal Patricano si rinnova:
questo autunno si apre con tante novità
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on un ristorante, ma una ristobraceria: un caldo ambiente, dove la griglia sempre accesa vi invita a degustare la vasta scelta di carni delle migliori qualità. Dal Patricano, da 10 anni anche hotel con sala conferenze, si occupa del benessere dei suoi clienti a 360 gradi, infatti, da novembre vi accoglieranno nuove stanze, con accesso riservato dal giardino, una suite con idromassaggio, sala fitness Technogym, mentre la novità assoluta sarà la Spa; a partire da Novembre , con bagno turco, sauna, doccie emozionali, due vasche idromassaggio e la “Himalaya room” dove potrete rilassarvi insieme al vostro partner su un particolare materasso ad acqua riscaldato, dove sarete irragiati da una parete di sale Himalyano, potrete usufruire dei benefici del sale attraverso l’assorbimento di particelle di cloruro di sodio. Potrai riservare la Spa per il tuo evento privati “compleanno, addio al nubilato ecc.” contattaci per maggiori informazioni.
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S.S. Monti Lepini, Km 11,300 Patrica (Fr) / 0775.222459 info@dalpatricano.it / www.dalpatricano.it
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Giacomo Carmagnola la Glitch Art
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Di Giusi Rosamilia
iacomo Carmagnola, classe ’92, è un artista veneto che utilizza il Glitch Collage, tecnica molto particolare derivata dalla Glitch Art. La distorsione e lo stravolgimento sono le caratteristiche principali dei suoi lavori: l’errore digitale diventa bellezza. L’immagine è annebbiata, a tratti corrosa. Le figure si sciolgono, si deteriorano in un continuo gioco di luci, colori e prospettive. Pixel e linee invadono le sue figure, le imperfezioni trionfano e diventano l’elemento essenziale. Sono molteplici le possibili interpretazioni, a seconda dell’animo di chi li osserva. Giacomo Carmagnola ha risposto ad alcune mie curiosità sulle sue opere, sul suo percorso artistico. Giacomo, sei molto giovane, raccontaci come è iniziata la tua carriera d’arte a Montebelluna. È avvenuto tutto in maniera abbastanza casuale. Da molti anni mi divertivo a “giocare” con programmi come Photoshop, finché non ho iniziato ad appassionarmi in maniera più seria studiando comunicazione e graphic design all’università.Dopo un anno di corsi mi sono imbattuto in questa tecnica e ho cominciato a fare i miei artwork. Prima mi muovevo solo su carta, ho sempre amato disegnare. Poi questi artwork digitali hanno iniziato ad essere pubblicati tra social networks e siti e in questo modo ho iniziato a essere un po’ “conosciuto”, diciamo. I tuoi lavori sono molto interessanti. Come hai iniziato ad avvicinarti all’arte e in particolare modo alla Digital Art? Come dicevo, è stata una cosa quasi casuale. Navigo molto su internet e qualche anno fa mi sono imbattuto nella cosiddetta “glitch art”. Ad affascinarmi è stato soprattutto l’effetto chiamato Pixel Sorting, che re-imposta i colori dando un effetto di “cascata”. L’ho trovato interessante e così ho iniziato a sperimentarlo per pura curiosità. Prima del glitch, ero molto appassionato allo stile dei collage, sia digitali che manuali, e in parte questa cosa ha influenzato il mio stile.Che riscontro hai con il pubblico? Dove esponi? Ho notato che c’è più interesse all’estero rispetto che in Italia per i lavori che ho. Anche in Italia comunque, per fortuna, ho persone che seguono i miei lavori. La maggior parte delle mostre però sono state tutte all’estero: Barcellona, Londra, Sydney, Miami. Ne ho fatta qualcuna a Milano e le ultime invece sono state mostre esibite durante eventi in giro per il Lazio tramite il collettivo “Visioni Parallele”.
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La Glitchart non è una tecnica molto conosciuta. Puoi spiegare brevemente di cosa si tratta, come nasce e come hai interpretato la stessa? Il “glitch” in sé esiste da quando sono nati gli strumenti digitali. Questo perché con glitch si va a parlare di un errore della rappresentazione del soggetto. La glitch art nasce in epoca contemporanea per esaltare e mostrare l’errore come un fattore estetico. Io l’ho interpretata come una nuova forma di arte digitale sulla quale poter però apportare delle modifiche rispetto alla glitch art più “tradizionale”. Il fulcro delle opere è la distorsione. Perché questa scelta?È stata una scelta dettata molto dall’estetica. Quell’effetto mi ha da subito affascinato l’occhio, così ho deciso di iniziare a usarla e re-interpretarla il più possibile. I soggetti delle opere sono diversi. Hanno un significato preciso, personale, oppure la scelta è mirata ad un obiettivo specifico? La maggior parte dei miei lavori si sviluppa con foto d’epoca oppure statue antiche. Mi piace il fatto di unire qualcosa definito “datato” a un’estetica contemporanea come quella del glitch, e in questo caso precisamente il pixel sorting. Cerco di creare un nuovo punto di vista su qualcosa che è stato creato a distanza, a volte, di centinaia di anni. Ho fatto anche serie di lavori più contemporanei. Ma sono molto affezionato al connubio tra antico e contemporaneo. L’interpretazione che si può dare alle opere è libera, oppure c’è una chiave di lettura da tener presente? A me piace lasciare libera interpretazione a quello che faccio. Anche i titoli, per lo più, sono degli anagrammi di cui conosco solo io il significato. Voglio che ognuno dia uno sguardo e decida da sé che cosa deve suscitare il mio lavoro. Sogni nel cassetto? Mi piacerebbe poter collaborare con artisti internazionali. Fare magari dei featuring insieme a loro. Un altro sogno sarebbe quello di creare opere per musicisti famosi dei quali sono fan. La mia è un’istruzione da graphic designer, quindi l’unione con l’arte a un prodotto come per esempio un vinile, o il pack di un cd mi piacerebbe molto.
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Luciano Verzola
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Il costumista che veste ogni epoca
Di Vincenzo Tirittera
uciano Verzola è un professionista italiano del costume. Crea, inventa e veste per ripercorrere epoche passate e storie fantastiche. Lo abbiamo incontrato per chiedergli qualcosa del suo lavoro, che per molti è un sogno. La sua figura, all’interno di una produzione, si occupa degli abiti di scena per uno spettacolo o un film. D’accordo con il regista sceglie il tessuto, lo stile ed i colori. Attraverso la moda e il costume è arrivato anche alla fotografia, che bene si sposa con il lavoro che svolge. Altra sua grande passione tutta da coltivare. Quando è nata la passione per la moda ed il costume? Sin da bambino, da quando avevo circa cinque anni, ho la passione per i supereroi. Con l’aiuto di mia madre, e di un Comics, ho creato il mio primo costume di carnevale, si trattava di Spider Man. Non esistevano all’epoca aziende di commercio elettronico, per cui mi sono rimb occato le maniche e ho fatto tutto da solo. Mi sento di dire ad oggi che il mio desiderio non era quello di indossare una maschera, piuttosto di realizzare qualcosa a livello artistico e creativo che fosse generato dalla mia fantasia e dalle mie mani. Poi ovviamente lo avrei anche indossato. Uno vuole essere un supereroe e il costume dà questa illusione.Raccontaci quale è stato il tuo excursus professionale.Fatta eccezione per una breve parentesi, quella adolescenziale in cui viene a scemare la volontà di perseguire l’interesse per il costume -vista come una cosa da bambini- negli ultimi anni di liceo, fine anni ‘90, ho ripreso a produrre partecipando e creando dei giochi di ruolo dal vivo come lo sviluppo di Dungeon & Dragons. Da qui il “pretesto” per creare gli abiti dei partecipanti. Cavalieri, orchi, zombie. Tutto quanto attinente al genere Fantasy. Che in un certo senso va a braccetto con il cospay, altra grande mia passione, che iniziava proprio in quegli anni a prendere forma. Dal fantasy sono passato al medioevale documentandomi attraverso diversi libri di testo e finendo per specializzarmi nel disegno e taglio di costumi storici, con particolare riferimento all’epoca medioevale, rinascimentale fino al periodo Tudor. E’ così che le persone si sono incuriosite al nostro lavoro. E’ così che il mio nome ha iniziato a circolare nell’ambiente. Circolava in Italia, ma anche all’estero: Francia, Germania, Inghilterra e ultimamente anche Stati Uniti “costringendomi” ad estendere i canoni temporali oltrepassando l’epoca Tudor. Ecco, è proprio da qui che ho iniziato a chiamarlo lavoro. Ora vesto figuranti romano-barbarici, imperiali fino sostanzialmente al 1800. Hai parlato di collaborazioni estere. Fino a che punto ti sei spinto?Diversi sono stati i sub-appalti a cui ho partecipato attivamente. Per quanto riguarda le produzioni cinematografiche ho avuto l’opportunità di vendere abiti a diverse produzioni cinematografiche italiane tra le più grandi e, seppur in piccola quantità, accessori per la produzione della serie televisiva americana Game of Thrones. Ho avuto il piacere di lavorare per produzioni targate History Channel, che si appoggia a dei gruppi storici che rievocano periodi vari e tramite questi gruppi ho preso parte alle produzioni. Ho lavorato anche per la BBC. Chiaramente sempre attraverso i gruppi che lavorano all’interno della produzione. Finora mai direttamente.Dal costume alla fotografia il passo è breve. Esatto. Mi sono iscritto ai primi corsi di fotografia già dal primo anno all’Accademia di Belle Arti di Macerata ma a causa di alcune incomprensioni con un professore ho abbandonato questo interesse, accantonandolo. Anni più tardi mi resi conto di quanto fosse ardente in me la passione per la fotografia: immortalare un momento che raccontasse una storia. Grazie al lavoro che svolgo non mi è stato difficile ricreare set e ambientazioni, e da cinque anni circa ho ripreso, anzi iniziato a scattare. Talvolta qualcuno mi chiama per propormi dei lavori, ma è tutto ancora da sviluppare. Cosa che certamente farò..
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ROMINA RESSIA ART TRA STORIA E IMMAGINAZIONE
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Di Martina Siravo
ata nel 1981 in Argentina, in una piccola città vicina a Buenos Aires, Romina Ressia è una fotografa ed artista vincitrice di più premi. La sua arte si caratterizza dall’uso di anacronismi e di giustapposizioni che permettono di tracciare una linea temporale da cui esplorare l’evoluzione umana e il suo comportamento come individui e come collettività a seconda del mondo che cambia.L’influenza classica può essere identificata in molti dei suoi progetti, ma sono proprio i temi moderni e il modo in cui usa rappresentarli a fare delle sue fotografie delle vere e proprie opere d’arte.I suoi lavori sono stati esposti in tantissime città come Milano, New York, Parigi, Zurigo, Londra, Edimburgo, Bruxelles & Buenos Aires. Romina nelle sue fotografie cerca sempre di trovare una connessione tra diversi periodi, per vedere come le cose possano lavorare insieme pur essendo in epoche diverse. “Penso che la nostra mente crei nuove cose quando è costretta a scoprire nuove risposte, quando le cose vengono mostrate in modo totalmente diverso da come siamo abituati a vederle.”“How would have been?” è uno dei tanti progetti di Romina Ressia che esplora il concetto di nostalgia legato ai tempi passati. Romina ha notato che nonostante il mondo vada avanti a suon di tecnologie sempre più avanzate, troppo spesso guardiamo al passato con un sentimento di nostalgia misto a rimpianto. “Si stava meglio quando si stava peggio”. Ma nel rapporto tra tempo, oggetti e persone chi determina cosa? Sono le cose a determinare il tempo e quindi tutta la società? È la società a dare un senso alle cose o è il tempo a vincere su tutto? Chissà cosa ne sarebbe stato del Rinascimento se le dame avessero bevuto Coca-Cola, mangiato pop corn e masticato un chewing gum…In questo progetto fotografico l’artista si è domandata come le persone del rinascimento avrebbero affrontato la vita moderna. Avrebbero agito allo stesso modo in cui lo facciamo noi?
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Dolcemascolo
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un profumo avvolgente di tradizione e genuinità quello che ti avvolge non appena si varca la soglia della Pasticceria Dolcemascolo, leader nel settore, che da tre generazioni si tramanda la sapienza dell’arte dolciaria. La sua filosofia, si fonda sulla territorialità e stagionalità delle materie prime scelte, caratteristiche imprescindibili per la creazione di prodotti autentici, assolutamente privi di agenti chimici, che permettono di assaporare profumi e sapori veri. Tutto questo reso possibile grazie alle mani sapienti di contadini che si occupano del suo bio orto, da cui provengono tutti gli ingredienti a KM 0. Filosofia a sostegno della salute dell’uomo e dell’ambiente, convinti del fatto che le nostre scelte alimentari hanno un ruolo fondamentale per la salvaguardia del pianeta e della nostra salute. Questo ottobre, l’eccellenza nostrana di Dolcemascolo, arriverà all’Host di Milano, manifestazione che conta ogni anno più di 500 mila visitatori, alla sua quarantesima edizione, che si terrà nei giorni dal 20 al 24. In questa occasione, presenterà “il caffè in pasticceria”, un nuovo format, nato dalla collaborazione con Mokasirs, realizzando un vero e proprio bar itinerante. Altro appuntamento da fissare sull’agenda, sarà sicuramente l’open day a cui vi invita Dolcemascolo, dove potrete degustare tutte le sue creazioni, che si terrà il 26 di novembre in via dei Salci .
OPEN DAY
26Novembre Via dei Salci, Frosinone
Vacanze ad Ottobre
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Di Stefany Barberis
e vacanze estive sono giunte al termine ma per chi ancora non è riuscito a rilassarsi o per chi ha deciso di partire in autunno ecco alcune mete consigliate per voi. Sempre con un occhio di riguardo al portafoglio. Per gli amanti della terra italiana e per chi decide di fare un viaggio costruttivo sicuramente la meta dell’autunno migliore è Venezia, periodo perfetto per poterla visitare, senza pensare troppo ai prezzi e soprattutto potendosi dedicare alla città e alla Biennale di Venezia d’Arte ancora disponibile per le visite fino al 26 Novembre.Per gli amanti del mare italiano invece la Puglia o la Sardegna, sono le mete perfette per rilassarsi e godere dell’ultimo sole.Ma per chi ha deciso di risparmiare per l’estero sicuramente Budapest, Barcellona, Londra, Parigi sono le mete più accoglienti dell’autunno con i colori che richiamano già la stagione e quell’aria di malinconia che può essere amata dai turisti. E se siete alla ricerca di mete lontane, potete approfittare delle offerte negli Stati Uniti. Una settimana a New York con volo e hotel a 650€, mentre se siete alla ricerca di caldo e divertimento Miami all inclusive con meno di 600 euro.Infine, se siete amanti del esotico e non avete voglia di volare troppo sicuramente il Mar Rosso è perfetto per voi, con temperature ancora calde e estive ma non esagerate! Un posto ideale per rilassarsi e godere della bellezza e del mistero dell’Egitto. Ma ricordatevi, non per forza dovete pensare al viaggio low cost come sinonimo di bassa qualità. Valutate bene le mete e rilassatevi, buon viaggio a tutti!
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