Tecnica Molitoria febbraio 2025

Page 1


Gaetano Adducia - Francesco Petrosinoa* - Eleonora Manolib

Emily Cardaropolib - Gerardo Coppolaa - Stefano Curcioa*

aDepartment of Computer Engineering, Modeling, Electronics and Systems (D.I.M.E.S.), Laboratory of Transport Phenomena and Biotechnology, Università della Calabria

Via P. Bucci - Edificio 42A - 87036 Rende (CS) - Italia

bBarilla G. e R. Fratelli S.p.A - Via Mantova 166 - 43122 Parma - Italia

*email: f.petrosino@dimes.unical.it, stefano.curcio@unical.it

Pasta

Fenomeni di trasporto nell’essiccazione della pasta una modellazione avanzata a doppio dominio pasta-aria

Transport phenomena in pasta drying: a dough-air double domain advanced modeling

Parole chiave: lavorazione degli alimenti, essiccamento della pasta, fenomeni di trasporto, modellazione delle interfacce, ottimizzazione di processo, fluido-dinamica computazionale

Sommario

Nell’ambito del processo di essiccazione della pasta, in cui le previsioni della temperatura e della distribuzione del contenuto di acqua internamente all’alimento risultano essere fondamentali, l’applicazione delle tecniche di modellazione e simulazione riveste un ruolo di fondamentale importanza. Il presente studio si prepone l’obiettivo di valutare quali siano le condizioni operative capaci di garantire la produzione di un alimento sicuro e di elevata qualità. A tale scopo è stato ideato e risolto un modello fisico-matematico avanzato a due domini, al fine di ottenere la stima dell’entità dei fenomeni di trasporto che si propagano simultaneamente all’interno dell’alimento, così come nell’aria essiccante.

Per la validazione del modello è stata utilizzata una camera di essiccazione pilota capace di operare su una temperatura dell’aria in ingresso Ta,in di 80°C e con valori di umidità relativa RHin del 50 e 60%, ottenendo un errore persistentemente inferiore al 10%.

Keywords: food-processing, pasta-drying, trasport-phenomena, interface-modeling, process-optimization, computational-fluid-dynamics

Abstract

In the realm of pasta drying, where precise prediction of temperature and water-content distribution is crucial, the application of modeling and simulation emerges as highly significant. This study endeavors to evaluate operational conditions ensuring the production of a safe, high-quality pasta product. An advanced two-domain model was devised and solved to estimate transport phenomena in both the food and air domains. Unlike conventional models relying on specified interfacial heat and mass transfer coefficients, the proposed model serves as a versatile tool applicable across a broad spectrum of process and fluid-dynamic conditions in real pasta driers. The system of non-linear unsteady-state partial differential equations governing the behavior of a “Rigatone” pasta sample in a drier was solved using the finite elements method to estimate how air characteristics influence drying performance. A pilot-scale drying chamber was used for model validation for inlet air temperature Ta,in= 80°C at relative humidity values (RHin) of 50 % and 60 %, with error consistently below 10 %.

Fig. 1 - Geometria implementata nel modello.

Sebbene nella produzione di pasta il fenomeno dello shrinkage causi difetti come la formazione di crepe e rotture, vale la pena sottolineare che questi aspetti non rientrano nell’ambito di questo studio, in cui le condizioni operative sono state intenzionalmente selezionate in un intervallo in cui gli effetti legati alla contrazione del materiale si verificano in misura tale da presupporre che la forma e le dimensioni del campione non cambino nel tempo.

Un processo di essiccazione che si avvale dei parametri più comuni, ossia la temperatura e l’umidità relativa dell’aria, è stato opportunamente replicato all’interno di una cella di essiccazione, nei laboratori di Ricerca e Sviluppo di Barilla S.p.A. A tal riguardo, è stato ottenuto un buon riscontro nei confronti dei risultati generati dal modello implementato.

Descrizione del modello

Nell’ambito dei processi di essiccazione degli alimenti, quando un campione di pasta freddo e carico di umidità entra in contatto con un flusso di aria calda e secca, intervengono due distinti meccanismi di trasporto: il trasferimento di calore dal fluido alla matrice solida e il trasferimento di umidità dall’alimento al mezzo essiccante.

La misura in cui l’umidità viene rimossa dalle superfici esterne dell’alimento è determinata dall’entità del trasporto di vapore che si propaga nello strato limite sviluppatosi nel dominio dell’aria di essiccazione e dal trasporto di acqua liquida, che evapora dalle superfici esterne dell’alimento (Curcio et al., 2016).

Il caso simulato (Fig. 1) è rappresentato da un campione di pasta posizionato centralmente lungo la direzione longitudinale

nato per replicare la durata della prima fase del processo di essiccazione, durante la quale si attendono gli effetti principali dei fenomeni di trasporto. Per tenere conto delle perturbazioni transitorie, causate dall’apertura della porta della cella durante l’inserimento dell’impasto nei compartimenti della cella dopo il raggiungimento dei parametri di processo, i risultati sperimentali sono stati registrati dopo un tempo di assestamento di 10 minuti. Questo periodo di equilibrio ha garantito che i parametri di processo tornassero al punto di regolazione designato. Il run del modello è stato regolato adeguatamente al fine di replicare in maniera accurata le condizioni operative degli esperimenti eseguiti.

Risultati e discussione

L’analisi dei fenomeni di trasporto che si verificano all’interno del sistema ha comportato uno studio completo dell’evoluzione temporale delle variabili di output selezionate, in un periodo di tempo paragonabile alla durata della prima fase del processo di essiccazione. La Fig. 2a e b mostra i risultati ottenuti dalle simula-

Fig. 2 - (a) Concentrazione di acqua all'interno del campione e (b) temperatura del sistema a t=10 min per la configurazione di default.

CEREALI

Mais nutraceutico per affrontare la crisi alimentare e migliorare la salute

Il Centro di Biotecnologia FEMSA del Tecnologico de Monterrey (la prima università del Messico in ingegneria e tecnologia) lavora da oltre 25 anni allo sviluppo di un mais nutraceutico, una varietà geneticamente migliorata che non solo è più nutriente, ma può anche contribuire alla prevenzione di malattie cronico-degenerative.

Il progetto, guidato dal biologo sperimentale e ricercatore  Silverio García-Lara, risponde alla necessità di produrre alimenti più sani e resilienti nel contesto di una crisi alimentare globale, aggravata dai cambiamenti climatici. Il team di ricerca si concentra sull’aumento delle proprietà nutrizionali del mais, utilizzando tecniche di miglioramento tradizionali per potenziarne il contenuto nutrizionale.

Un passo avanti per nutrizione e salute

Il mais, nonostante la sua rilevanza globale con una produzione stimata di 1.240 milioni di t nella stagione 2023/2024, presenta un basso contenuto nutrizionale nella sua forma convenzionale. Per questo motivo, il team del Centro FEMSA ha focalizzato la sua ricerca sul miglioramento delle proprietà del mais, aumentandone il contenuto di proteine, acidi grassi e carboidrati. Il mais nutraceutico sviluppato dal team di ri-

Riso ogm per curare la febbre da fieno

I ricercatori dell’Organizzazione Nazionale per la Ricerca in Agricoltura e Alimentazione (NARO) in Giappone hanno raccolto 440 kg di riso geneticamente modificato, progettato per alleviare i sintomi della febbre da fieno. I risultati sono apparsi su The Asahi Shimbun La varietà di riso anti-allergico è in fase di sviluppo in Giappone dal 2000 e sta ora avanzando verso l’applicazione clinica. Gli scienziati hanno modificato geneticamente la varietà di riso Kitaake per farle produrre gli allergeni presenti nel polline, al fine di combattere la febbre da fieno causata dal polline di cedro giapponese. Le ricerche iniziali danno risultati promettenti: gli studi clinici hanno mostrato una riduzione dei sintomi e una minore necessità di farmaci. Tuttavia, il progetto ha incontrato ostacoli dovuti a difficoltà normative e a dati clinici insufficienti.

Un rinnovato interesse per il progetto ha portato all’approvazione di un nuovo studio clinico per approfondire il potenziale terapeutico di questo riso. L’obiettivo è estrarre un componente attivo dal riso e trasformarlo in una polvere per un’immunoterapia più efficace. Sebbene restino significative sfide, come la necessità di ulteriori studi clinici e di garantire una fornitura stabile del riso geneticamente modificato, i ricercatori ritengono che questo approccio innovativo potrebbe rivoluzionare il trattamento della febbre da fieno e aprire nuove prospettive per la cura di altre allergie.

Riduzione della granulometria nella farina integrale MACINAZIONE

La distribuzione della granulometria (PS) è fondamentale per determinare le proprietà funzionali di amido e proteine, influenzando anche le caratteristiche nutrizionali, che si riflettono nella qualità del prodotto finale. I panificatori preferiscono spesso una granulometria più fine per migliorare colore e consistenza, sebbene questo possa talvolta influire negativamente su altri aspetti qualitativi. Pertanto, comprendere l’effetto della riduzione della granulometria sulle proprietà funzionali della farina integrale macinata a pietra è essenziale.

In uno studio apparso su Food Bioscience , ricercatori americani hanno analizzato la farina integrale di grano duro rosso primaverile (HRS), la cui granulometria media è stata ridotta da 151 a 117 µm, il valore più fine ottenibile con un molino a pietra Kombi mill type A 500 MSM. La riduzione della granulometria ha aumentato il danno all’amido dal 6,58 al 6,71%. Inoltre, il contenuto di amilosio è diminuito dal 31,7 al 29,4%. Sono stati osservati anche aumenti di sineresi, solubilità, capacità di trattenere l’olio e viscosità di picco. Glutopeak e glutine umido hanno mostrato un aumento della forza del glutine. I rapporti glutenina/gliadina, proteine polimeriche/monomeriche e la percentuale di proteine polimeriche non estraibili sono aumentati del 2,10, 4,11 e 4,55%, indicando una maggiore disponibilità di proteine con granulometrie più grandi. La proporzione dei sottogruppi di glutenina e gliadina è cambiata. I contenuti di fibra alimentare e amido resistente sono risultati inferiori, mentre la riduzione dell’acido fitico e dei FODMAPs è considerata vantaggiosa. La riduzione della granulometria ha infine migliorato il volume del pane e la struttura della mollica. In generale, la riduzione della granulometria della farina integrale macinata a pietra ha portato a miglioramenti nelle proprietà funzionali di amido e proteine, ottimizzando la reologia dell’impasto e la qualità del prodotto finale.

PANIFICAZIONE

Trattamento UVC e conservabilità

In uno studio pubblicato su Food Science and Technology International. 30, (7): 636-645, 2024, ricercatori belgi hanno esaminato l’impatto del trattamento con luce UVC (254 nm) sulla conservabilità del pane semicotto integrale, di segale e multicereali, attualmente avvolti in pellicola di polietilene ad alta densità (HDPE) e conservati a temperatura ambiente per alcuni giorni prima di cottura finale e vendita. Pratica che porta a segni di muffa nei 5 giorni. Estendere la shelf-life di uno o più giorni, rappresenterebbe quindi un vantaggio economico e logistico.

In questo studio, i ricercatori hanno diversificato tasso di fluenza (intensità di irradiazione), fluenza (dose UV), distanza dalla lampada UV (DTL) e numero di strati di una comune pellicola di HDPE (20 µm). I pani sono stati sottoposti a un trattamento UVC (0-2502 mJ/cm2), confezionati e conservati a temperatura ambiente per 15 giorni (21,5+/-0,8°C). Similmente ai pani, le piastre di agar con spore di muffa di Aspergillus niger, Aspergillus montevidensis e Penicillium roqueforti sono state trattate con UVC (01664 mJ/cm2) e controllate quotidianamente per la crescita visibile di muffa per 15 giorni (25°C). Aspergillus niger ha mostrato la più forte resistenza agli UVC, ed è stata necessaria una fluenza di 800 mJ/cm2 per inibire la crescita nei 15 giorni di conservazione, mentre per P. roqueforti e A. montevidensis, rispettivamente, sono stati ritenuti sufficienti livelli UV di 291 e 133 mJ/cm2. Inoltre, si è riscontrato che è possibile prolungare la durata di conservazione del pane integrale, di segale e multicereali rispettivamente da 5 a 6, 8 e 9 giorni, utilizzando 2.502 mJ/cm2

Dai dati si evince che il trattamento UVC rappresenta un metodo promettente per prolungare la shelf-life, riducendo il proliferare di muffe e migliorando la logistica. Tuttavia, l’efficacia dipende da più fattori tecnici, come la ruvidezza della superficie del pane, la permeabilità agli UV del materiale di confezionamento e il rischio di contaminazioni successive.

tra la funzionalità del glutine in Sub-alC e il glutine isolato tramite frazionamento a umido da Sub-alC con GluA. Sostituire il 6% della farina bianca con glutine isolato tramite frazionamento a umido da Sub-alC e dalla farina corrispondente ha aumentato il volume specifico del 27,2 e 29,4%. Pertanto, il glutine sub-aleuronico e quello della farina risultano essere funzionalmente comparabili.

I vantaggi del trattamento a microonde

Su International Journal of Food Science & Technology è apparso uno studio in cui ricercatori malesiani hanno valutato la modifica della farina di riso mediante microonde e il suo effetto sulle prestazioni nella panificazione. Farine di riso con due contenuti di acqua (20 e 30%) sono state sottoposte a diversi livelli di potenza del microonde (600, 700 e 800W) per un tempo di trattamento di 8 minuti, al fine di valutare l’influenza su contenuto di amilosio, proprietà termiche, struttura morfologica, caratteristiche funzionali e struttura cristallina che influiscono sulla qualità del pane.

La farina di riso trattata con microonde a 600W ha mostrato un aumento del contenuto di amilosio, pari a 1,03 volte (sia per il contenuto d’acqua al 20% che al 30%), rispetto alla farina di riso non trattata. Il trattamento a microonde ha distrutto la regione amorfa dell’amido della farina di riso, mentre la struttura cristallina è leggermente aumentata dopo il trattamento. La farina di riso ha mantenuto la sua stabilità termica, anche dopo l’esposizione a radiazioni elevate generate dal microonde.

La farina trattata ha mostrato granuli di amido con più vuoti sulla superficie, segno dell’essudazione dell’amilosio a temperature più elevate. L’effetto principale del trattamento a microonde è stato osservato sul pane con farina di riso trattata a 800W: volume specifico maggiore, aumento dei pori delle cellule gassose, mollica più soffice, durezza ridotta e ritardo nel raffermamento rispetto al pane prodotto con farina di riso non trattata. Il trattamento assistito da microonde, quindi, dimostra un potenziale significativo nel migliorare la qualità della farina di riso, portando a un miglioramento della qualità del pane.

PASTA

Tempo di precottura e qualità dei noodle

Secondo uno studio segnalato su LWT - Food Science and Technology, ricercatori cinesi hanno analizzato i seguenti parametri nei noodle congelati dopo più durate di conservazione (1, 30, 60, 90 e 120 giorni): effetti di vari tempi di precottura sulla qualità della cottura, caratteristiche della texture, attributi sensoriali, forme e distribuzione dell’acqua legata, proprietà dell’amido, stabilità termica e microstruttura.

I risultati hanno indicato che, a parità di shelf life, il tasso di perdita durante la ricottura diminuiva all’aumentare del tempo di precottura da 1 a 5 minuti. Inoltre, la proporzione di acqua profondamente legata e debolmente legata diminuiva; tuttavia, i noodle precotti per 5 minuti mostravano una migliore ritenzione di umidità. Inoltre, la temperatura di degradazione aumentava, indicando che il trattamento di precottura migliorava la stabilità termica dei noodle cotti congelati (FCNs). I cristalli di ghiaccio negli FCNs precotti per 5 minuti erano più piccoli e distribuiti in modo più uniforme, risultando meno danneggiata la rete di glutine. In generale, rispetto ai noodle sottoposti a diversi tempi di precottura, tale trattamento ha ridotto il deterioramento, causato dalla conservazione congelata, con i risultati ottimali ottenuti con una precottura di 5 minuti.

Amido e proteine delle farine di castagna nel senza glutine

Nel contesto della valorizzazione delle colture sottoutilizzate, ricercatori del Dipartimento di Scienze Alimentari, Ambientali e Nutrizionali dell’Università degli Studi di Milano hanno analizzato le caratteristiche dell’amido e delle proteine delle varietà di castagna (Balestrera e Rossera) e il loro potenziale utilizzo, al 15 e 25%, nella

riformulazione di snack e pasta fresca senza glutine. I risultati sono presentati su Journal of Agricultural and Food Chemistry. Le varietà di castagna differiscono nel contenuto di proteine e amido (Balestrera>Rossera), così come di amilosio, fibre alimentari e lipidi (Balestrera<Rossera). Le differenze nel contenuto di amido e amilosio hanno influenzato la gelatinizzazione dell’amido (Balestrera<Rossera), le proprietà di pastificazione e retrogradazione, e la capacità di assorbimento dell’acqua a 90°C (Balestrera>Rossera). Non sono state rilevate differenze nella capacità di assorbire acqua e olio, nelle proprietà di miscelazione, nel profilo proteico né nella natura degli aggregati proteici. Entrambe le varietà hanno mostrato una buona attitudine alla produzione di snack e pasta fresca senza glutine, anche a livelli di arricchimento del 25%.

MANGIMI

Sansa di oliva nella dieta dei suini

Ricercatori portoghesi hanno valutato l’impatto dell’incorporazione della sansa di oliva nella dieta dei suini autoctoni Bisaro sulla qualità dei prodotti carnei trasformati. I risultati sono usciti su Foods . A tal fine, sono stati lavorati i lombi e i “cachacos” utilizzando un flusso di produzione standardizzato per ottenere prodotti stagionati. I due prodotti sono stati realizzati con la stessa formulazione, ingredienti e processo di stagionatura. Per quanto riguarda la composizione fisico-chimica, sono state riscontrate differenze significative tra i due prodotti per i parametri aw (p<0,001), umidità (p<0,001), grasso totale (p<0,001), proteine (p<0,001) e pigmenti ematici (p<0,001). La dieta ha avuto un impatto significativo sul contenuto di NaCl (p<0,05). Tuttavia, né il prodotto né la dieta hanno influenzato le frazioni degli acidi grassi saturi (SFA), monoinsaturi (MUFA) o polinsaturi (PUFA) (p>0,05). È stata comunque osservata una differenza significativa per gli acidi grassi n-3 (p<0,05). L’aggiunta di sansa di oliva ha aumentato questi acidi grassi, e la dieta contenente il 25% di sansa di oliva centrifugata ha mostrato i livelli più alti per entrambi i prodotti. Rispetto al controllo, le diete contenenti sansa di oliva avevano un contenuto più elevato di acidi grassi n-3, determinando un rapporto PUFA n-6/n-3 più basso (p<0,01).

Integrazione nei polli con butirrato di sodio

Su Poultry Science è stato presentato uno studio da ricercatori dell’Università di Padova che hanno valutato gli effetti dell’inclusione nella dieta di butirrato di sodio microincapsulato (Na-butirrato; 0, 150 e 300 mg di Na-butirrato/kg di dieta) e della riduzione del contenuto di grassi nella dieta (7,7% contro 6,7% nella fase di crescita; 8,9% contro 7,7% nella fase di finissaggio) in 792 polli (metà maschi e metà femmine) sulle prestazioni di crescita, le caratteristiche della carcassa, la qualità della carne e l’incidenza delle miopatie come wooden breast (WB), white striping (WS) e spaghetti meat (SM).

L’integrazione con Na-butirrato non ha influenzato le prestazioni di crescita, le caratteristiche della carcassa, la qualità della carne o l’incidenza delle miopatie. La riduzione dei grassi nella dieta non ha influenzato l’assunzione di mangime (FI), ma ha ridotto il guadagno giornaliero medio (ADG), aumentato il rapporto di conversione alimentare (FCR) (P<0,001) e diminuito l’incidenza di WS (-38%; P<0,01), WB (-48%; P<0,05) e SM (-90%; P<0,01). La riduzione dei grassi ha anche aumentato il peso della carcassa fredda (P<0,01), la resa della carcassa (P<0,05) e la resa del pettorale maggiore (P<0,05), mentre la qualità della carne non è stata influenzata. Rispetto alle femmine, i maschi avevano un peso corporeo, ADG e FI più elevati e un FCR inferiore (P<0,001) alla fine della prova. Inoltre, i maschi avevano un peso della carcassa fredda e una resa della coscia più alti rispetto alle femmine (P<0,001), mentre le femmine mostravano una resa maggiore di carcassa, petto e muscolo pettorale maggiore (P<0,001). I maschi hanno mostrato una maggiore incidenza di WB (P<0,001) e una minore di SM (P<0,01) rispetto alle femmine, mentre l’incidenza di WS non differiva tra i sessi. In conclusione, l’integrazione con Nabutirrato non ha influenzato le prestazioni di crescita, le caratteristiche della carcassa o la qualità della carne. Al contrario, la riduzione dei grassi nella dieta ha ridotto l’incidenza delle miopatie, pur compromettendo le prestazioni di crescita.

MACCHINE

Nuova tecnologia di soffiatura avanzata

Il gruppo tecnologico Bühler ha acquisito l’innovativa tecnologia di soffiatura sviluppata da Cerex – produttore svizzero di macchinari per applicazioni alimentari, mangimistiche e non alimentari –per i settori alimentare, petfood e mangimi. Tale acquisizione non solo amplia l’offerta di prodotti di Bühler, permettendo di fornire soluzioni avanzate per soddisfare la crescente domanda di alimenti più sani e diversificati, ma consente anche di sfruttare appieno il potenziale dell’azienda per offrire benefici ai clienti. La tecnologia è versatile e applicabile a un’ampia gamma di prodotti: snack, cereali per la colazione pronti al consumo, dolciumi, prodotti da forno e lattiero-caseari. Negli ultimi anni, la domanda di snack come barrette, snack estrusi, noci, semi, popcorn e alternative vegetali è cresciuta, specialmente tra la popolazione attiva e le giovani generazioni. Si prevede che il mercato globale degli snack pronti al consumo cresca a un tasso annuo composto (CAGR) del 9,7% tra il 2024 e il 2031. La tecnologia di soffiatura può aiutare i clienti ad adattarsi rapidamente a queste tendenze emergenti dei consumatori.

In un contesto di prezzi elevati del cacao, la tecnologia di soffiatura migliora anche l’efficienza produttiva aumentando il volume e il peso, riducendo il contenuto di zucchero e abbassando i costi di produzione, supportando i clienti nell’ottimizzazione dei processi e nel mantenimento della redditività, un fattore cruciale per il successo aziendale.

Un processo versatile e vantaggioso

La soffiatura è un processo idrotermico che utilizza calore e pressione per espandere il volume delle materie prime. Ciò richiede un contenuto di acqua compreso tra il 10 e il 14%, e una percentuale di amido tra il 65 e il 75%, con livelli di proteine e grassi che influenzano il risultato finale. I prodotti soffiati offrono diversi vantaggi, come: maggiore leggerezza, croccantezza e digeribilità, conservabilità aumentata e arricchimento nutrizionale.

Tubazioni magnetiche a pulizia rapida

Forte di un’esperienza quarantennale nella produzione di apparecchiature magnetiche, Magnetica Torri è specializzata nel settore della deferrizzazione e opera con successo sia sul mercato nazionale che internazionale.

Per il comparto delle industrie cerealicole, l’azienda propone una serie di tubazioni magnetiche a pulizia rapida, adatte alla deferrizzazione di elevate portate di cereali, legumi e altri prodotti simili. Tali apparecchiature, prive di alimentazione, sono in acciaio inox AISI304 e dotate di flange che consentono un rapido montaggio nei sistemi a condotta. I modelli TMA, TMQ, TMQ-HL sono equipaggiati con campi magnetici realizzati con magneti al neodimio, opportunamente dimensionati per garantire un’efficace deferrizzazione di grandi quantità di prodotto. Inoltre, i sistemi di pulizia rapida assicurano la massima velocità nelle operazioni di rimozione delle particelle attratte dal campo magnetico.

Tubazione magnetica TMQ-HL (Magnetica Torri).

Su richiesta, l’azienda offre un servizio di consulenza altamente qualificato per la progettazione degli impianti ed è in grado di sviluppare e produrre soluzioni speciali su misura per rispondere alle specifiche esigenze dei clienti.

Tutti i prodotti sono idonei per ambienti ATEX e certificati M.O.C.A., garantendo conformità al contatto alimentare.

Tubazione magnetica TMA (Magnetica Torri).

ANALISI

I vantaggi della misurazione del colore

Misurare il colore della farina è un passaggio cruciale per i produttori che desiderano mantenere elevati standard di qualità e migliorare la loro competitività sul mercato. Il colore degli ingredienti grezzi, così come quello del prodotto finito, influisce sull’attrattiva visiva, rappresentando anche un indicatore di qualità e stabilità del prodotto stesso durante l’intero processo di produzione.

Un processo oggettivo di misurazione del colore offre diversi vantaggi. In primo luogo, consente di migliorare la garanzia di qualità: un monitoraggio accurato del colore della farina aiuta a soddisfare le aspettative del cliente e a garantire la coerenza del marchio. Inoltre, monitora l’efficienza dei processi produttivi, poiché la rilevazione precoce delle variazioni cromatiche aiuta a ridurre gli sprechi e ad aumentare l’efficienza complessiva. Infine, assicura l’allineamento agli standard normativi, garantendo la conformità agli elevati requisiti di qualità stabiliti per l’industria alimentare.

Per misurare il colore della farina si utilizzano comunemente spettrofotometri e colorimetri, che analizzano la quantità di luce assorbita o riflessa dalla farina a diverse lunghezze d’onda. I dati raccolti vengono quindi elaborati per calcolare i valori di colore nel sistema CIELAB.

Il colore può essere analizzato considerando due principali attributi: la luminosità e la componente gialla. Nel sistema CIELAB, la coordinata L* rappresenta la luminosità, dove un valore pari a 0 indica il nero e 100 indica il bianco. La luminosità è influenzata dal contenuto di crusca e dal processo di macinazione. La coordinata b*, invece, descrive la gamma cromatica dal blu al giallo; un valore positivo di b* indica una tonalità gialla, generalmente correlata alla presenza di pigmenti carotenoidi nel grano.

Lo spettrofotometro CM-5 di Konica Minolta è uno strumento versatile e preciso per misurare il colore della farina. Utilizza la spettrofotometria per analizzare le proprietà cromatiche dei materiali

raggiungere i quasi 3,2 milioni di t nel 2028, con un tasso di crescita medio annuo pari all’1,9%.

L’analisi del ciclo di vita (LCA)

Ne hanno parlato Italo Vailati, segretario generale di Giflex (associazione italiana dei produttori di imballaggi flessibili, che rappresenta circa l’80% del mercato italiano degli imballaggi flessibili, sia in volume che in fatturato), e Anna Bortoluzzi, titolare della società di consulenza

Quota Sette, specializzata in Life Cycle Assessment. A ottobre 2024 Giflex ha sviluppato delle linee guida LCA per la valutazione scientifica dell’impatto ambientale degli imballaggi flessibili in tutto il loro ciclo di vita. La creazione di una banca dati specifica sul settore porterà a un aggiornamento del documento. Quota Sette, invece, collabora con le Università degli Studi di Milano e di Trieste nella joint venture Mapping LCA, che ha l’obiettivo di promuovere la trasparenza e la correttezza nelle analisi del ciclo di vita anche attraverso il servizio Greenwashing Desk.

Casi studio di riutilizzo

Il riutilizzo è una delle strade indicate dal Green Deal europeo per la riduzione dei rifiuti da imballaggi in plastica. Ne ha parlato Silvia Arrigoni (Tüv Sud) presentando i risultati di una sperimentazione sul riutilizzo degli agitatori per bevande nei distributori automatici. Davide Montalbano e Manuel La Ciacera di IIP (ex Istituto Italiano dei Plastici) hanno approfondito gli aspetti tecnici dei test che si eseguono per valutare la sicurezza “food contact” e l’idoneità tecnologica di materiali e oggetti riutilizzabili.

Davide Garbini di Coop Italia ha presentato le iniziative in ambito di sostenibilità ed economia circolare intraprese dall’insegna della GDO da lui rappresentata, tra le quali l’impiego, in collaborazione con CPR System, di cassette per l’ortofrutta a sponde abbattibili, realizzate con una percentuale di plastica riciclata e, in più, riutilizzabili.

I relatori della prima sessione del convegno “Imballaggio in plastica: moca, testing e green”, organizzato dall’Istituto Italiano Imballaggio e Federchimica.

Da sinistra: Michela Gallo (LabAnalysis), Barbara Iascone, Valter Rocchelli e Alessandra Fazio (Istituto Italiano Imballaggio), Franco Meropiali (PlasticsEurope Italia –Federchimica) e Silvia Arrigoni (Tüv Sud).

LEGGI

Aggiornamenti legislativi su additivi per mangimi, immissione sul mercato di nuovi alimenti e livelli massimi di residui di alcune sostanze

chimiche

Nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 19/12/2024 sono riportati i seguenti regolamenti sugli additivi per mangimi:“Regolamento di esecuzione (UE) 2024/3162 della Commissione del 18 dicembre 2024 relativo all’autorizzazione del chelato di tirosina ferrica come additivo per mangimi destinati a tutte le specie di pollame da ingrasso, a tutte le specie di pollame allevate per la produzione di uova e ai tacchini e alle specie avicole minori allevati per la riproduzione (titolare dell’autorizzazione: Akeso Biomedical, Inc USA, rappresentata nell’Unione da Pen & Tec Consulting SLU)”;“Regolamento di esecuzione (UE) 2024/3166 della Commissione del 18 dicembre 2024 relativo al rinnovo dell’autorizzazione di un preparato di Bacillus velezensis ATCC PTA-6737 come IT Serie L 19.12.2024 2024/3166 additivo per mangimi destinati a tacchini da ingrasso, tacchini allevati per la riproduzione, suinetti svezzati, suidi svezzati diversi da Sus scrofa domesticus e scrofe, e all’autorizzazione di tale preparato per suini da ingrasso di tutte le specie di suidi, suinetti lattanti di tutte le specie di suidi

NOTIZIE

Anzio Storci, una vita da narrare

Il 14 dicembre 2024 si è spento Anzio Storci, figura di spicco nell’impiantistica per la produzione della pasta, un innovatore che ha lasciato un’impronta indelebile nel settore. Il ricordo di questa personalità unica viene proposto attraverso una narrazione che riporta ai tempi della realizzazione della sua biografia, una storia straordinaria raccontata in un articolo pubblicato su Storcicom 19 (2020).

Tutto ha avuto inizio in un giorno di ottobre 2016, quando, seduti attorno a un tavolo, si è chiesto ad Anzio Storci di raccontare la sua vita, per dare forma a una biografia scritta da Giancarlo Gonizzi La parola “biografia”, di origine greca, porta spesso con sé un carico di aspettative importanti, evocando narrazioni epiche di grandi personaggi della storia. Tuttavia, sono spesso i piccoli racconti della quotidianità, quelli più ricchi di emozioni, a sovvertire i luoghi comuni.

Tale biografia si distingue per questa capacità: lavoro, famiglia, amici e valori diventano i protagonisti, creando una narrazione che, grazie alla scrittura coinvolgente, cattura il lettore. Nel processo, si sono avvicendati colleghi, amici, familiari e collaboratori, sempre con Anzio al centro, pronto a ripercorrere la propria vita con umiltà. I suoi racconti, ricchi di commozione e momenti di ilarità, risultano privi di toni autocelebrativi e caratterizzati dalla spontaneità e dalla gioia del ricordare.

Le testimonianze raccolte coprono ogni aspetto della carriera e della vita di Anzio, spaziando dalla Barilla alla Parmasei per arrivare a Storci e approdare definitivamente a Fava. Il filo conduttore è chiaro: l’immensa stima per un uomo umile, consapevole che i suoi successi sono stati possibili grazie alle persone giuste accanto a lui e a una straordinaria capacità di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Non si è trattato, però, solo di fortuna: senza valori familiari, generosità, intelligenza, schiettezza, onestà e grande lungimiranza, nulla sarebbe andato com’è realmente andato.

Il risultato di questo lavoro è un libro splendido, sia nella scrittura che nella realizzazione grafica. La narrazione prende vita

Parigi capitale dell’innovazione sostenibile

Si è conclusa lo scorso novembre l’ultima edizione di All4Pack Emballage Paris, salone internazionale di riferimento per il settore packaging e intralogistica, che ha messo in luce il ruolo cruciale delle soluzioni sostenibili nel plasmare il futuro dell’industria. La manifestazione ha registrato un affluenza di 27.303 professionisti, di cui il 26% internazionali da 88 Paesi, confermando il suo status di piattaforma chiave per l’innovazione e la transizione ecologica del settore. Con l’offerta di 1.022 espositori e marchi, provenienti dai principali segmenti di mercato, per il 25% dedicati al Food & Beverage, ha accolto visitatori dei quali oltre il 60% si è identificato come decision maker o influente nel processo di acquisto, sottolineando l’importanza strategica di questo evento.

La manifestazione ha messo in evidenza soluzioni concrete per un futuro più eco-responsabile attraverso diverse iniziative, come gli All4Pack Innovations Awards, che celebrano l’eccellenza dell’innovazione nei settori riciclaggio, riduzione, riuso, funzionalità e utilizzo, efficienza industriale e materiali innovativi. Sette progetti sono stati premiati per la loro creatività e il potenziale impatto sull’industria del packaging.

All4Pack Circularity era invece l’area dedicata alle soluzioni che impattano sull’intera filiera con nuovi materiali sostenibili, contenitori riutilizzabili e alternative ai film plastici. Qui, 22 start-up hanno presentato soluzioni innovative per il riciclo, il riuso e l’eco-design, sensibilizzando produttori e utilizzatori.

Altri momenti di spicco sono state le conferenze, tenute da rappresentanti di federazioni, associazioni professionali e leader del settore, volte a guidare la trasformazione dell’industria, e la All4Pack Innovations Area, che ha accolto 24 innovazioni premiate, incluse quelle dei concorsi Oscar dell’Imballaggio, Sial Innovations e Emballé 5.0, con focus sule tendenze internazionali.

La prossima edizione di All4Pack Emballage Paris si terrà a Paris Nord Villepinte dal 23 al 26 novembre 2026 , riaffermando la sua missione di supportare la transizione sostenibile del packaging.

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.