INDUSTRIE ALIMENTARI Feb 2025

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P. CAMPANA* - R. CENSI

Dipartimento di Management, Facoltà di Economia, Sapienza Università di Roma - Via del Castro

Laurenziano 9 - 00161 Roma

*email: paola.campana@uniroma1.it

Efficienza energetica e qualità: il ruolo tecnologico della criomacinazione

nell’industria alimentare

■ PAROLE CHIAVE

criomacinazione, efficienza energetica, industria alimentare, innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale, qualità del prodotto

RIASSUNTO

L’industria alimentare è un settore importante della bilancia agroalimentare. Si presenta come un settore caratterizzato dalla presenza di piccole e medie aziende con scarso ricorso all’innovazione e all’internazionalizzazione. In questo contesto, l’innovazione tecnologica è cruciale per migliorare l’efficienza produttiva e ridurre l’impatto ambientale. La criomacinazione, è una tecnica di lavorazione a freddo che contribuisce a preservare le caratteristiche organolettiche e nutrizionali, nonché ridurre il consumo energetico e le emissioni climalteranti. Il presente articolo esamina il ruolo della criomacinazione nell’industria alimentare, evidenziandone i benefici in termini di efficienza e qualità. Analizza inoltre le sfide legate alle opportunità che ne derivano dalla sua adozione nel ciclo produttivo aziendale. La crescente domanda di sostenibilità e le rigide normative ambientali rendono questa tecnologia una soluzione promettente per un futuro più ecocompatibile.

Energy efficiency and quality: the technological role of cryomilling in the food industry

■ KEYWORDS cryomilling, energy efficiency, food industry, technological innovation, environmental sustainability, product quality

SUMMARY

The food industry is an important sector of the agri-food balance. It is a sector characterised by the presence of small and medium-sized companies with little recourse to innovation and internationalisation. In this context, technological innovation is crucial to improve production efficiency and reduce environmental impact. Cryomilling is a cold processing technique that helps to preserve organoleptic and nutritional characteristics, as well as to reduce energy consumption and climate-changing emissions. This article examines the role of cryomacination in the food industry, highlighting its benefits in terms of efficiency and quality. It also analyses the challenges and opportunities arising from its adoption in the corporate production cycle. The growing demand for sustainability and strict environmental regulations make this technology a promising solution for a more environmentally friendly future.

L’industria alimentare in Italia

Le aziende alimentari in Italia sono distribuite su tutto il territorio nazionale, dove in alcune regioni la loro presenza è particolarmente rilevante. Queste aziende variano notevolmente in dimensioni, da piccole imprese a grandi industrie su larga scala, molte delle quali sono a conduzione familiare. Le piccole e medie imprese (PMI) possono essere specializzate nella produzione di alimenti di alta qualità, mentre le grandi aziende spesso producono per scopi più generici (Casati D., 2013).

L’industria molitoria in Italia è principalmente composta da piccole e medie imprese (PMI), la maggior concentrazione la ritroviamo nella zona nord est della penisola, grazie ad alcune contingenze territoriali quali la presenza di ampie aree coltivate a grano, cluster industriali ed infrastrutture; nello specifico le regioni annoverate per ospitare grandi industrie molitorie sono la Lombardia: Molino Dallagiovanna, Molino Sima; Emilia-Romagna: Molino Spadoni; Veneto: Molino Rossetto, Molino Nicoli.

L’industria molitoria contribuisce in modo significativo alla produzione di farina e derivati. La farina è un ingrediente chiave per una vasta gamma di prodotti alimentari, tra cui pane, pasta, prodotti da forno, pasticceria e molto altro (Hasmadi M., et al., 2020). L’Italia è nota per la produzione di farine di alta qualità, spesso utilizzate nella preparazione di prodotti da forno tradizionali. La diversità delle varietà di grano coltivate in Italia consente di ottenere fari-

ne con caratteristiche organolettiche specifiche. Le maggiori aree coltivate a frumento duro, materia prima per la produzione di farine utili alla realizzazione di pasta e pane, è situata principalmente nelle regioni della Sicilia, Puglia, Emilia-Romagna e Marche (Fig. 1). Il settore agroalimentare italiano è molto attivo anche nell’import/export di prodotti alimentari. Nel 2022 gli sfarinati hanno fatto registrato un incremento del 4,1% arrivando a circa 8,128 milioni di tonnellate, rispetto all’anno precedente i cui valori erano pari a 7,810 milioni di tonnellate (dati Horecanews), si conferma il trend a rialzo anche per tutto il 2023. Il fatturato dell’Industria molitoria ha raggiunto 6,102 miliardi di euro con un incremento del 42,4% rispetto al 2021 (4,288 miliardi di euro) (dati Istat), si registra un trend in crescita per tutto il 2023. Attualmente, molte aziende impegnate nel settore alimentare hanno investito nell’innovazione per migliorare l’efficienza e la qualità

1 - Coltivazioni di frumento duro in Italia nel 2023 (in quintali). Coltivazioni - Superfici e produzione (Mappa).

della produzione. Questo può includere l’adozione di tecnologie moderne per la macinazione e la pulizia dei cereali. Come si evince dal grafico (Fig. 2) su un totale di 8.052 imprese, poco più della metà (circa 4.640 imprese) stanno guardando all’innovazione con positività, mentre circa 3.412 imprese, non hanno ancora la mentalità giusta, preferendo uno stato di chiusura e quasi di repulsione verso l’innovazione (Fig. 2).

Fig. 2 - Percentuale di imprese che svolgono attività di innovazione nel settore (Fonte: Dati Istat 2023)

(Fonte: Dati Istat 2023)
Fig.

MACCHINE ACCESSORI

Come va il settore della lavorazione di carne e proteine alternative

Ad IFFA, la fiera leader mondiale per la lavorazione di carne e proteine alternative che si terrà a Francoforte dal 3 all’8 maggio 2025, in un contesto globale in evoluzione, i produttori tedeschi di macchinari per la lavorazione alimentare, in particolare per il settore delle proteine, guardano con ottimismo all’evento, aspettandosi nuovi stimoli per l’industria.

Secondo i dati preliminari forniti dall’associazione di catego-

ria tedesca VDMA, in Germania il comparto dei macchinari per l’industria alimentare e del packaging ha registrato un andamento in crescita nel 2024, con una produzione totale che ha registrato il +3%, a sfiorare i 17 miliardi di euro, in controtendenza rispetto al calo dell’8% registrato nel settore generale della meccanica.

In particolare, tra il 2014 e il 2023, i macchinari per la lavorazione della carne e delle proteine sono aumentati in valore del 40%,

toccando il valore di 1,4 miliardi di euro, mentre i dati parziali per il 2024 fanno presagire un calo del 5%, dovuto ai prezzi energetici elevati, all’aumento dei tassi di interesse, alle incertezze negli investimenti e all’andamento delle esportazioni europee, che nei primi otto mesi del 2024 sono diminuite del 6,5% rispetto al 2023. Tuttavia, il calo previsto potrebbe attenuarsi nei mesi successivi.

I dati 2023

Le esportazioni tedesche di macchinari per la carne sono cresciute del 6% (730 milioni di euro), soprattutto grazie agli investimenti significativi in automazione e modernizzazione compiuti da USA e paesi europei, mentre gli scambi internazionali in questo settore sono aumentati del 3% nel 2023 raggiungendo il record di 2,7 miliardi di euro, con la Germania

Quattro macro tendenze nella produzione alimentare

Nel panorama economico e geopolitico instabile di oggi, stare al passo con le tendenze di mercato è essenziale per i produttori alimentari. Con l’inizio del 2025, caratterizzato da crisi geopolitiche, pressioni sul costo della vita, interruzioni della catena di approvvigionamento e cambiamenti politici, Thiago Roriz, Chief Operations Officer di TNA Solutions, ha tracciato una panoramica di quattro macro tendenze che promettono di condizionare il futuro della produzione alimentare.

Persistenti interruzioni della catena di approvvigionamento

Le catene di approvvigionamento globali restano fragili a causa delle tensioni geopolitiche e del cambiamento climatico. L’invasione russa dell’Ucraina ha interrotto le forniture globali di materie prime essenziali, con l’Ucraina che rappresentava il 46% delle esportazioni di olio di girasole e il 9% del mercato globale del grano (USDA). Allo stesso tempo, eventi climatici estremi come siccità e inondazioni, amplificati da El Niño, hanno ulte-

riormente ridotto la produttività agricola, facendo aumentare i costi delle materie prime.

Secondo il 45th State of Food Manufacturing report di Food Engineering, i produttori si concentrano sull’efficienza per combattere i costi in aumento, che sono cresciuti in media del 12% per prodotto. L’automazione è una priorità, con il 48% degli investimenti destinati a progetti di questo tipo (CRB Group’s Horizons: Digital Age of Food Manufacturing report).

TNA Solutions risponde a queste sfide con soluzioni innovative che migliorano l’efficienza, riducono gli sprechi e semplificano i processi. Ad esempio, il sistema di taglio ad acqua Conti-Cut raggiunge una capacità di circa 30 tonnellate metriche all’ora, mentre i sistemi Mogul per la produzione di dolciumi offrono precisione, flessibilità ed efficienza, minimizzando gli sprechi e producendo fino a 5.500 kg all’ora.

Crisi del costo della vita

Le pressioni economiche continuano a influenzare il comportamento dei consumatori. Secondo Statista, nel 2024 il 53% delle

famiglie britanniche ha segnalato costi di vita lievitati. Allo stesso modo, un rapporto di McKinsey & Company ha rivelato che il 53% dei consumatori statunitensi considera i prezzi in aumento una preoccupazione chiave.

I consumatori cercano sempre più prodotti che bilancino indulgence e convenienza, con una domanda crescente di snack economici ma di qualità. Allo stesso tempo, la salute e il benessere stanno guidando la richiesta di snack meno processati, a basso contenuto di zucchero, vegetali o arricchiti con benefici nutrizionali (es. fibre e proteine).

TNA aiuta i produttori ad affrontare queste sfide, ad esempio trasformando gli scarti delle linee di patatine fritte in nuovi prodotti come hash brown (frittelle) o fiocchi di patate. Inoltre, sistemi come le ganasce a dentellatura singola sulle confezionatrici VFFS minimizzano l’uso di materiali, risparmiando milioni di sacchetti e chilometri di film al mese.

Carenza di manodopera

La carenza di manodopera è un problema significativo nel settore della produzione alimentare.

Un anno importante per Mingazzini

L’azienda parmense, con i suoi 95 anni di esperienza, si affaccia al 2025 con una visione strategica che fonde tradizione e innovazione, confermandosi leader nel settore dei generatori di vapore industriali.

Forte di una storia consolidata e di oltre 10.000 impianti realizzati, Mingazzini continua a distinguersi nel panorama industriale italiano e internazionale grazie a soluzioni su misura che coniugano tecnologie all’avanguardia con la qualità artigianale del vero Made in Italy.

Il 2024 è stato un anno di crescita significativa per l’azienda con sede a Parma che ha chiuso con risultati positivi in termini di innovazione tecnologica e nuove opportunità di collaborazione. Tra le iniziative più rilevanti, spicca la partecipazione all’evento “Il Filo Rosso del Pomodoro”, organizzato da ANICAV, dove l’azienda ha presentato soluzioni sostenibili per la filiera del pomodoro industriale. Così come significativa è stata anche l’adesione a GIFCO (Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato), dimostrando una notevole versatilità e la capacità di espandere il proprio knowhow in nuovi ambiti produttivi.

Alla base del successo di Mingazzini c’è una filosofia ben definita: unire la tradizionale cura artigianale nell’ideazione, progettazione e realizzazione di ciascun impianto all’adozione delle tecnologie più avanzate. La sostenibilità è al centro della strategia aziendale, con soluzioni che puntano a ridurre al minimo l’impatto ambientale e i costi operativi.

Gli impianti Mingazzini sono dotati di tecnologie innovative come sistemi di recupero energetico per massimizzare l’efficien-

za termica e bruciatori Low NOx che garantiscono basse emissioni di ossidi di azoto, rispettando le normative ambientali più stringenti. Non solo, i sistemi di gestione centralizzata dei consumi che permettono il controllo da remoto dei generatori di vapore e l’ottimizzazione dei flussi produttivi, riducendo sprechi ed emissioni.

Queste tecnologie, oltre a migliorare l’efficienza energetica, introducono anche funzionalità di manutenzione predittiva, grazie alla tracciabilità e allo storico dei consumi.

Alcune caratteristiche tecniche contraddistinguono gli impianti Made in Mingazzini, a partire dai tre giri di fumo, per un’ottimizzazione dello scambio termico e una riduzione dei consumi, mentre la camera di inversione dei fumi immersa nell’acqua aumenta ulteriormente l’efficienza termica.

Ne è un esempio la Serie PB EU, ultima generazione di generatori di vapore a tubi da fumo, con pressioni di bollo fino a 22 bar e un rendimento base del 90%. Grazie ai sistemi di recupero energetico, il rendimento può raggiungere il 97,5% e, con soluzioni personalizzate, addirittura il 99%.

Tali impianti rispondono perfettamente alle esigenze dell’ambito food&beverage e trovano moltissime applicazioni presso le principali aziende alimentari operanti nel settore del pesce, degli ortaggi, dei prodotti lattie-

ro-caseari, di pane e prodotti da forno, pet food, distillazione di alcolici, produzione di vino e birra e dell’industria delle bibite e dell’acqua.

Mingazzini prosegue così il proprio percorso di crescita puntando su ricerca e sviluppo per mantenere la propria posizione di leadership, con l’obiettivo di affrontare le sfide di un mercato globale sempre più orientato verso risparmio energetico, efficienza produttiva e sostenibilità.

Le nuove collaborazioni con ANICAV e GIFCO testimoniano l’impegno di Mingazzini nel rafforzare la propria presenza sia in Italia che all’estero. Grazie a un mix vincente di innovazione, sostenibilità e personalizzazione, l’azienda è pronta a scrivere un nuovo capitolo della propria storia, continuando a rappresentare un modello di eccellenza industriale italiana nel mondo.

Generatore di vapore modello PB 300, con produzione di vapore di 30 t/h, con sistema personalizzato di recupero di energia (Mingazzini).

FINE LINEA

Controllo di qualità più affidabile grazie all’intelligenza artificiale

Al ProSweets di Colonia vengono presentate le più recenti applicazioni dell’Intelligenza Artificiale (IA) per illustrarne le potenzialità nel miglioramento della qualità e nell’ottimizzazione dei processi nell’industria di dolci e snack.

Una delle innovazioni in fiera è l’utilizzo della visione artificiale per migliorare il controllo di qualità, grazie a macchine dotate di telecamere intelligenti e strumenti basati sull’IA, capaci di osservare, apprendere e adattarsi. Dalla connessione delle

macchine alla registrazione e gestione precisa dei dati operativi, fino alla visualizzazione e analisi dinamica in tempo reale, questi sistemi garantiscono una totale trasparenza dei processi produttivi.

Trasparenza dei processi in tempo reale

Secondo Guido Hentschke, Direttore di ProSweets Cologne, il potenziale dell’intelligenza artificiale e del machine learning è

enorme e cambierà radicalmente i processi aziendali, anche nel campo dell’assicurazione qualità. Invece di limitarsi a registrare i dati, l’IA è in grado di analizzare tendenze e prevedere risultati futuri. Grazie ad algoritmi avanzati, può individuare inefficienze nascoste e fornire raccomandazioni per aumentare l’affidabilità e la flessibilità della produzione, ottimizzando al contempo l’uso delle risorse.

I sistemi di ispezione automatizzati rappresentano una delle applicazioni più importanti dell’IA nell’industria dei dolci e snack. Con l’implementazione di computer vision e algoritmi di machine learning, soluzioni moderne come quelle presentate a Colonia offrono un livello di precisione senza precedenti – ad esempio, nel riconoscimento di difetti su biscotti, wafer e cracker. Che siano dolci o salati, rotondi o quadrati, a base di grano o avena, anche le minime deviazioni su superfici complesse vengono rilevate sul nastro trasportatore, subito dopo l’uscita dal forno continuo. Questo minimizza i fermi di produzione e gli sprechi, allineandosi all’impegno dei produttori verso una maggiore sostenibilità.

Tecnologia scanner d’avanguardia

Con oltre quattro decenni di innovazione nell’elaborazione delle immagini,  Gerhard Schubert continua a ridefinire gli standard del settore del packaging. Dall’intuizione visionaria nata negli anni ’80 in collaborazione con il centro di ricerca nucleare di Karlsruhe, l’azienda te-

Gli scanner 2D e 3D di Schubert sono strumenti essenziali per il controllo della qualità nei settori alimentare, farmaceutico, cosmetico e del pet food. I primi verificano il colore e la superficie dei prodotti, garantendo un’analisi dettagliata, mentre gli scanner 3D controllano l’altezza e il volu-

desca ha sviluppato una gamma completa di scanner avanzati, integrati in più di 1.000 macchine confezionatrici in tutto il mondo. Ora, l’azienda presenta una soluzione compatta e multifunzione, che combina le tecnologie 2D e 3D in un unico modulo, segnando un nuovo capitolo nella qualità e nell’efficienza del controllo prodotto.

me dei prodotti, ideali per impilaggi o oggetti complessi.

Il nuovo scanner compatto, invece, integra entrambe le tecnologie in un modulo standard di 600 mm, riducendo dimensioni, semplificando manutenzione e pulizia, e aumentando l’efficienza complessiva, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente il vantaggio competitivo di

Schubert nel settore dell’elaborazione delle immagini.

Innovazione al servizio del packaging

Il nuovo scanner rappresenta un’evoluzione significativa per le linee  pick-and-place, rendendo il riconoscimento e il controllo dei prodotti ancora più precisi e veloci. Il sistema acquisisce parametri come forma, dimensioni e posizione, ottimizzando il flusso di lavoro all’interno delle linee di confezionamento.

Questa innovazione riflette un approccio orientato alla semplificazione: un modulo unico per diverse applicazioni, in grado di ridurre costi operativi e migliorare la produttività.

Un successo nato dalla collaborazione visionaria

Il successo globale di Schubert nell’elaborazione delle immagini nasce dalla collaborazione con due scienziati pionieri, il Dr. Abdelmalek Nasraoui e il Dr. Josef Pecht, che negli anni ’80 portarono le loro competenze da Karlsruhe a Crailsheim. La loro innovazione, iniziata con il sistema pacos (Pattern Considering System), ha posto le basi per soluzioni avanzate nel riconoscimento di modelli e oggetti sparsi, fondamentali per le applicazioni pick-and-place

Negli anni ’80, l’introduzione dei sensori a riga segnò un punto di svolta, migliorando la precisione e riducendo gli errori ottici. Schubert ha successivamente perfezionato questa tecnologia, portandola agli standard odierni.

Gli scanner a incidenza di luce 2D controllano in una linea di confezionamento la forma e l’orientamento dei cioccolatini (Schubert).

ANALISI CONTROLLO

Sistema wireless per il monitoraggio di automezzi frigoriferi

Per il monitoraggio degli automezzi frigoriferi, Econorma propone il sistema FT-105/RF-ATP, composto da moduli radio mod. FT105/RF-MP ai quali vengono collegate sonde digitali di temperatura (sonde interne o sonde esterne), con tempi di invio dati via radio al PC programmabili dall’utente. Ogni modulo ha un’antenna interna ad alta risoluzione con invio monodirezionale. La temperatura di esercizio delle sonde esterne digitali è compresa fra -50°C e +125°C, mentre il loro settaggio viene fatto con un semplice drag & drop. Le sonde di temperatura hanno una risoluzione di 0,1°C e un’accuratezza di ±0,5 °C (±0,2) con un termometro certificato Accredia. Il valore della misura delle sonde digitali può essere corretto da software con offset di calibrazione, procedura molto utile per i controlli periodici Accredia.

Una recente implementazione del programma permette di seguire il monitoraggio, registrando tutte le operazioni svolte dai vari utenti e dall’amministratore come previsto dalle Linee Guida FDA-CFR21-Parte 11. Inizialmente si crea l’elenco delle persone che possono accedere al sistema di monitoraggio inserendo i nomi nella Gestione Utenti, con la mansione nel campo Tipo Utente e la relati-

va password. La versione 3.8 del software FT-105/RF-ATP prevede ora anche la possibilità di calcolo della media con tutte le temperature oppure solo le ultime. Inoltre calcola la media del sensore nei minuti o prende l’ultima temperatura letta. Dal menu Opzioni sarà possibile selezionare le seguenti opzioni: Pivot orizzontale Prova ATP con esposizione temperature dei sensori e media interna/esterna. Script grafico sviluppato con le temperature dei sensori del file Excel.

Il software ATP, dato a corredo, permette di stampare il grafico della media delle temperature interne ed esterne con la relativa descrizione del tipo di prova ATP fatta e i dati dell’automezzo. Tutte le misure effettuate vengono comunque salvate su un file ASCII ed Excel per successive elaborazioni e stampa di report. Le sonde di temperatura utilizzate per le misure sono digitali e presentano alcuni vantaggi rispetto alle analogiche. Ad esempio, non necessitano di tarature periodiche; ogni sonda è identificata in modo univoco, semplificando il cablaggio del sistema; inoltre la comunicazione è insensibile ai disturbi e consente di verificare la presenza o meno delle sonde rilevando eventuali guasti. Quindi, possono essere posizio-

nate anche a notevole distanza dallo strumento senza influenzare l’accuratezza della misura. Con lo stesso PC è possibile fare due prove ATP contemporaneamente di due differenti automezzi.

Per quanto riguarda il programma software, una multipiattaforma Windows, Mac, Linux, permette il collegamento e la gestione del sistema di misura tramite un PC al quale viene collegato un ricevitore radio. I dati letti possono essere salvati su file in formato opportuno per poi poter aggiornare un data-base o per essere letti da fogli elettronici o altri programmi di elaborazione, oppure su un file di testo, pronti per la stampa. In ogni caso i file su cui si memorizzano i dati sono file ASCII leggibili con un qualsiasi programma di videoscrittura. Il software permette inoltre di visualizzare, in tempo reale, sia la variazione delle misure di temperatura che le due curve relative ai valori medi delle sonde interne ed esterne. Per iniziare la prova ATP è sufficiente cliccare sul pulsante opportuno. La prova avrà termine automaticamente una volta raggiunto il tempo programmato inizialmente.

Sistema FT-105/RF (Econorma).

IMBALLAGGI CONFEZIONI

Innovazione e sostenibilità nel futuro del packaging alimentare

Pro Food – Gruppo produttori imballaggi per alimenti freschi – ha organizzato al Marca di Bologna il convegno “Oltre le apparenze: la sostenibilità del packaging alimentare”, per riflettere e confrontarsi sul futuro del packaging alimentare, affrontando il tema con un approccio scientifico e approfondendo le

esigenze ambientali, produttive ed economiche del settore ortofrutticolo.

Uno dei momenti centrali del convegno è stato la presentazione dello studio preliminare condotto dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università di Torino per valutare l’impatto ambientale

dal campo alla tavola degli imballaggi primari per i prodotti ortofrutticoli, che ha utilizzato il Life Cycle Assessment (LCA) di prodotti come fragole, pesche nettarine, pomodorini e uva da tavola, considerando tutto il ciclo di vita del prodotto, dalla coltivazione al consumo.

Lo studio ha evidenziato l’Impatto ambientale positivo degli imballaggi in rPET (polietilene tereftalato riciclato), che hanno mostrato performance migliori rispetto al cartoncino teso CA, sia in termini di impatto ambientale che di riduzione degli scarti alimentari, grazie alla loro capacità di preservare la freschezza dei prodotti.

Inoltre, la produzione agricola è risultata essere la fase più impattante lungo la filiera, richiamando l’attenzione sulla necessità di un approccio integrato che consideri tutte le fasi della catena produttiva, considerando anche la shelf-life dei prodotti, perché è fondamentale ridurre gli scarti alimentari per una sostenibilità concreta.

Imballaggio sostenibile per l’olio

Berlin Packaging, leader globale come Hybrid Packaging Supplier, presenta Helium, una linea rivoluzionaria di bottiglie in vetro progettata per il mercato dell’olio che combina innovazione, eleganza e sostenibilità, rompendo con le tradizionali chiusure TOP presenti sul mercato. Le bottiglie sono progettate per esaltare i prodotti oleari, con un’estetica ricercata che valorizza il contenuto e si adatta perfettamente alle esigenze di branding e posizionamento dei produttori.

Disponibile nei formati da 250, 500, 750 e 1.000 mL, Helium garantisce maggiore maneggevolezza grazie al vetro leggero, versatilità – per cui è adatta sia ai piccoli produttori che alle linee di riempimento industriali – oltre ad un impegno concreto per la sostenibilità ambientale. Le bottiglie, infatti, sono realizzate in vetro verde antico con un contenuto di vetro riciclato fino al 75%, che consente di ottimizzare i processi produttivi, riducendo le

temperature di fusione e l’impatto ambientale.

La chiusura con versatore integrato, pensata per offrire praticità e un tocco distintivo, è composta da una testa in legno di faggio naturale, che aggiunge un elemento di eleganza e autenticità, ed un gambo in polimeri sostenibili, derivati per l’80% da canna da zucchero, riducendo significativamente l’impronta di carbonio del prodotto.

Passaporto Digitale dei Prodotti per una maggiore trasparenza

In occasione del forum Packbox del Fachpack di Norimberga, Jan Sickinger di SKATechnologie –azienda tedesca che sviluppa soluzioni di automazione e tecnologie IoT per l’industria delle materie plastiche a parete sottile – ha parlato del Passaporto Digitale dei Prodotti (DPP).

Il primo passo sarà l’implementazione per le batterie, a cui

seguirà gradualmente l’introduzione per altri prodotti. Questo strumento è basato sul Green Deal Europeo e sul Regolamento sulla Progettazione Ecocompatibile, che impongono alle aziende di adottare catene di fornitura sostenibili e trasparenti. L’industria dell’imballaggio deve affrontare la sfida di adeguarsi a questi nuovi requisiti.

Secondo Sickinger, il DPP non solo aiuta le aziende a soddisfare i requisiti normativi, ma offre anche un vantaggio competitivo, essendo uno strumento che permette di dimostrare le pratiche sostenibili di un’azienda, distinguendola così dalla concorrenza globale, in particolare quella asiatica.

Il DPP rappresenta quindi un’innovazione significativa che presenta all’industria dell’imballaggio una vasta gamma di opportunità e scalabilità. Esso rende trasparente ciò che già oggi cerchiamo di comunicare tramite i social media, tracciando l’intero ciclo di vita di un prodotto e rispondendo a domande come: “Quale tipo di plastica è stato utilizzato e da dove proviene il po-

La nuova linea Helium di bottiglie per l’olio (Berlin Packaging).

PRODOTTI

Creme pronte per dolci perfetti

Tiramisù Perfetto e Cheesecake Perfetta sono le innovative creme dolci pronte all’uso di Galbani Santa Lucia, marchio storico di Galbani e parte di Lactalis Italia, ideali per chi desidera creare in pochi minuti dessert buoni e perfetti, ma anche per chi punta

a un risultato garantito, sempre uguale e di qualità.

Tiramisù Perfetto è una crema al mascarpone realizzata con uova e zucchero, dalla consistenza cremosa e dal sapore dolce e intenso, perfetta per ricreare il dolce italiano più apprezzato di sempre in pochi semplici passaggi.

Cheesecake Perfetta, invece, è una crema dolce alla ricotta dalla consistenza soffice e leggera

e dal gusto fresco di latte, che si adatta perfettamente a preparazioni tradizionali o reinterpretazioni creative del goloso dolce.

La praticità delle creme è garantita dal formato con beccuccio dosatore richiudibile, pensato per mantenere il prodotto fresco e renderlo facilissimo da usare. Ideale per realizzare circa 3-4 porzioni di tiramisù o numerose monoporzioni, il pack consente di dosare il prodotto con precisione e di conservare al meglio la crema rimanente. La preparazione dei dolci diventa quindi semplicissima: è sufficiente spremere la crema sulla base desiderata, decorare a piacimento e servire.

Olio di semi di girasole alto oleico bio

La Cooperativa agricola biologica Girolomoni presenta il nuovo Olio di Semi di Girasole Alto Oleico Biologico, 100% italiano e marchigiano che, oltre ad essere buono e profumato, è ricco di vitamina E. Disponibile nei negozi specializzati, presenta due formati: in bottiglia di vetro da 1 litro o in lat-

tina di alluminio da 5 litri. Ideale per condire a crudo, per cuocere in forno dolci e torte salate e per friggere, grazie all’elevato punto di fumo (oltre 225°), viene estratto tramite spremitura a freddo in modo meccanico, senza ulteriori processi di raffinazione per preservare le caratteristiche nutrizionali ed organolettiche del seme. Grazie alla materia prima di ottima qualità e al rispettoso processo di trasformazione, non è necessaria la deodorazione in quanto il profumo ottenuto è delicato e piacevole.

Oltre all’alto tenore in vitamina E (50,6 mg per 100 mL) – un antiossidante che protegge le membrane cellulari dall’azione dei radicali liberi – ha un profilo in acidi grassi simile a quello dell’olio extravergine di oliva per la presenza di acido oleico (82%), un grasso monoinsaturo che lo rende più resistente alle alte temperature, quindi adatto anche a cotture in forno e a fritture, e meno deperibile una volta aperto.

Il nuovo Olio di Semi di Girasole Alto Oleico Biologico (Girolomoni).

La crema Cheesecake Perfetta Santa Lucia.

Relazione annuale sulla produzione di frutta secca a guscio

Secondo un rapporto del Dipartimento Statunitense dell’Agricoltura (USDA) il mercato della frutta secca a guscio continua a prosperare grazie alla sua percezione di alimento salutare, ricco di nutrienti essenziali come carboidrati, grassi sani e proteine. I consumatori sono sempre più attenti alla provenienza dei prodotti che acquistano, preferendo cibi coltivati localmente, inclusa la frutta a guscio. Nonostante questo, nel 2023 l’Unione Europea (UE) ha importato frutta secca per un valore di 6,5 miliardi di dollari dal mercato globale. La produzione interna non riesce a soddisfare la domanda crescente, mantenendo l’UE come un importatore di grande interesse. Gli Stati Uniti si confermano come il principale fornitore, rappresentando il 37% delle importazioni totali, pari a 2,4 miliardi di dollari.

L’UE rimane un partner commerciale cruciale per le noci provenienti dagli Stati Uniti. Nel 2023, le importazioni di frutta secca a guscio verso l’UE hanno raggiunto i 6,5 miliardi di dollari, con gli Stati Uniti a guidare le esportazioni con una quota di 2,4 miliardi di dollari. Seguono la Turchia, con il 22% delle importazioni, prevalentemente di nocciole, e il Vietnam e il Cile, che esportano rispettivamente anacardi e noci. Le mandorle statunitensi, sia con guscio che sgusciate, hanno generato un valore di 1,28 miliardi di dollari, seguite dai pistacchi, con 758 milioni di dollari, e dalle noci, con 276 milioni. I principali importatori di frutta secca americana nell’UE sono Germania, Spagna e Italia. L’industria alimentare, soprattutto quella degli snack, rappresenta il principale acquirente di questi prodotti. Le tendenze dei consumatori si stanno orien-

tando verso snack più salutari, portando alla creazione di nuove modalità di consumo per la frutta secca.

La domanda di frutta a guscio, in particolare mandorle, pistacchi e arachidi lavorati, è in costante aumento, soprattutto nel settore della vendita al dettaglio. Anche se la preferenza per la frutta a guscio non lavorata rimane forte per prodotti come noci e noci pecan, la tendenza verso prodotti naturali e con etichette “pulite” favorisce l’incremento del consumo di frutta secca non lavorata, soprattutto per scopi culinari e snack. La frutta a guscio continua a godere di un’immagine positiva, grazie al suo alto contenuto di nutrienti, supportando la sua popolarità tra chi segue diete vegane, vegetariane o flexitariane.

Tuttavia, l’attuale contesto economico e l’inflazione hanno influenzato le scelte d’acquisto dei consumatori, che tendono a preferire prodotti alimentari di base o opzioni

più economiche, soprattutto nei Paesi più sensibili ai prezzi. Nonostante questo, le previsioni di consumo per la frutta a guscio sono ottimistiche, grazie al suo elevato valore nutrizionale. Le aziende del settore snack stanno investendo per migliorare l’efficienza dei processi produttivi e aumentare la competitività. Nonostante le incertezze economiche, si prevede una crescita continua del settore, spingendo le imprese a mantenere i loro piani di investimento e a innovare.

Mandorle

In Europa, l’Italia è il secondo produttore di mandorle, dopo la Spagna. Le principali aree di coltivazione sono la Sicilia e la Puglia, che rappresentano il 97% della produzione nazionale. Tra le varietà coltivate spiccano Tuono, Genco e Lauranne. Tuttavia, si prevede che la produzione italiana di mandorle nel periodo di commercializzazione 2024/25 diminuirà del 31% rispetto alla stagione precedente, principalmente a causa della siccità che ha colpito le regioni chiave. La qualità delle mandorle sarà comunque buona, anche se la superficie coltivata dovrebbe ridursi, poiché molti agricoltori hanno dovuto estirpare alberi secchi.

Noci

L’Italia ha perso la leadership nella produzione di noci alcuni decenni fa e ora dipende in gran parte dalle importazioni, principalmente dagli Stati Uniti. Poiché gli agricoltori coltivano i noci sia per il legname che per il frutto, la resa e la qualità ne risentono. Nel Nord Italia, regioni come Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte hanno frutteti produttivi piantati con varietà come Lara e Chandler. Al Sud, in Campania, sono comuni le varietà Sorrento, Malizia e Chandler. Per il 2024/25, si prevede un aumento della produzione di noci in Italia grazie alle buone condizioni climatiche e all’entrata in produzione di nuovi frutteti, con una qualità generalmente buona.

Pistacchi

In Italia, il pistacchio è coltivato principalmente in Sicilia, specialmente nell’area di Bronte, che copre il 90% della produzione nazionale. Recentemente, la coltivazione del pistacchio si è espansa anche ad altre aree della Sicilia e della Basilicata, con nuovi frutteti ad alta intensità. La varietà principale è la Bianca, conosciuta anche come Napoletana, raccolta a settembre. Il pistacchio di Bronte ha ricevuto nel 2004 il riconoscimento DOP (Denominazione di Origine Protetta) dalla Commissione Europea. La produzione del pistacchio segue un ciclo biennale: dopo il raccolto abbondante del 2023/24, il 2024/25 sarà un anno di produzione inferiore, ma con una qualità attesa buona.

Nuovi record per il Gorgonzola

Dai dati diffusi dal Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola Dop relativi al 2024 si evince che la produzione ha toccato quota 5.277.959 forme, record assoluto di tutti i tempi, in crescita anche in rapporto all’anno precedente. Le aziende associate, dislocate nelle quindici province di produzione a cavallo tra Piemonte e Lombardia, hanno prodotto, infatti, 98.984 forme in più rispetto al 2023, con una crescita dell’1,9%.

Il Piemonte traina la produzione con 3.822.245 forme totali (+1,73% rispetto al 2023), mentre la Lombardia si ferma a 1.455.714 forme, pur crescendo del 2,38%.

Questi risultati portano il Gorgonzola al sesto posto tra le produzioni certificate dell’intero settore alimentare nazionale e al terzo tra i formaggi dop italiani di latte vaccino.

Relativamente alle tipologie, aumenti a doppia cifra anche per il Gorgonzola Dop di tipo piccante, la cui produzione lo scorso anno si è attestata su 738.935 forme pari al 14% del totale e in aumento del 20,47% rispetto al 2023.

Più che positivo anche il dato relativo alle esportazioni che, a settembre 2024, registrano un dato di poco meno di 1 milione 600 mila forme di Gorgonzola

Dop, in aumento del 5% rispetto al 2023. Infine, il valore alla produzione del formaggio Gorgonzola nel 2023 è stato pari a 430 milioni di euro (+12% sul 2022) mentre il valore dell’export nello stesso anno ha raggiunto quota 203 milioni di euro (+38% sul 2022).

Gli europei sempre più bio

Una ricerca condotta da SEC Newgate Italia per conto di CSO Italy rivela che il 52% degli italiani ha aumentato il consumo di ortofrutta biologica negli ultimi tre anni, ma conferma una crescente attenzione verso il biologico come scelta alimentare consapevole anche in Danimarca, Francia e Germania.

Dall’analisi emergono alcuni trend chiave, come l’acquisto regolare di frutta e verdura: il 100% degli intervistati ha dichiarato di acquistare ortofrutta regolarmente, e oltre il 92% degli italiani ha acquistato almeno una volta prodotti biologici. Percentuali simili si riscontrano negli altri Paesi: 94% in Francia, 95% in Danimarca e 96% in Germania.

Inoltre, più del 60% degli intervistati nei quattro Paesi ha dichiarato di ottenere maggiore soddisfazione nell’acquisto di prodotti biologici, considerati più sani e naturali dall’80% e benefici per l’ambiente dal 50%.

Per quanto riguarda i consumi in Italia, tra i prodotti biologici più acquistati si trovano limoni, mele, pomodori, arance, kiwi e uva da tavola, mentre in Francia, Danimarca e Germania le mele occupano il primo posto.

Tuttavia, l’acquisto regolare di ortofrutta biologica (“tutte le volte che faccio acquisti”) è abitudine solo per il 20% degli intervistati, con il resto dei consumatori che sceglie il biologico in base a necessità specifiche o occasioni particolari.

Nonostante il miglioramento della percezione del biologico, persistono alcune barriere economiche: solo il 48% degli italiani sarebbe disposto a pagare un 10% in più per prodotti biologici, e appena il 21% accetterebbe un aumento fino al 20%. Infine, il 28% degli intervistati non è disposto a pagare un prezzo più alto rispetto ai prodotti convenzionali.

La ricerca si inserisce nell’ambito del progetto triennale Made in Nature, promosso da CSO Italy con il supporto dell’Unione Europea e di aziende leader nel settore dell’ortofrutta biologica, tra cui Brio, Canova, Ceradini Group, Conserve Italia, Orogel e Verybio.

NOTIZIE DAL MONDO

Internazionalità e innovazione

protagoniste a Sigep World

Giunta alla 46ª edizione, Sigep World si è confermata punto di riferimento internazionale nel panorama fieristico per le filiere di gelato, pasticceria, cioccolato, caffè, panificazione e pizza, novità di questa edizione, con 1.300 brand espositori, 30 padiglioni dedicati per 138.000 m2 di offerta espositiva.

Oltre alla conferma di leadership sul mercato del gelato, la fiera cresce nel 2025 nell’ambito del caffè, con un +30% di aziende

di macchine per espresso e super-automatiche, e aumentano di 50 le aziende del comparto della pizza, in primis tecnologie come impastatrici e forni, farine, topping e basi surgelate.

Superati gli ottimi risultati della scorsa edizione, con visitatori provenienti da 160 Paesi: la Germania cresce del 68%, seguita da Spagna al +21% e poi Romania, Francia, Grecia e Polonia, tutti con crescita a doppia cifra. Più in generale nelle top 10 per incremen-

ti anche gli Stati Uniti al +64%. Il Middle East cresce del 38% con Emirati, Arabia Saudita, Turchia e Iraq Paesi più rappresentati, al +30% anche l’Africa non solo con i Paesi del nord del continente (Egitto, Tunisia, Marocco e Algeria), ma anche con Sudafrica, Nigeria e Senegal che figurano tra i più rappresentati. Anche America Latina al +10%, trainata dal Brasile al +48%. Per quanto riguarda l’Asia, da segnalare l’incremento dell’India con un +34%.

Un ricco palinsesto di eventi ha caratterizzato i cinque giorni, con quattro competizioni internazionali: Gelato Europe Cup, Gelato Festival World Masters, Bread in the City, World Pizza Champion Games.

Sono stati oltre 5.500 i business meeting negli stand, con 545 top buyer provenienti da 79 Paesi del mondo e 3.300 buyer europei aderenti al Premium Program, grazie alla collaborazione col Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’Agenzia ICE e la rete dei regional advisor di IEG. Ben 40 gli eventi di carattere internazionale, con oltre 60 speaker provenienti dall’estero.

Italian Exhibition Group dà appuntamento per Sigep World 2026 dal 23 al 27 gennaio, sempre alla Fiera di Rimini, mentre si prepara per Sigep China, dal 24 al 26 aprile a Shenzhen e per Sigep Asia, in programma a Singapore dal 16 al 18 luglio.

Marca by BolognaFiere sempre più grande e internazionale

La 21ª edizione di Marca by BolognaFiere si è conclusa con risultati straordinari, confermandosi l’evento di riferimento per il settore della marca del distributore (MDD) in Italia e in Europa. Con 23.000 visitatori (+15%), 1.300 aziende espositrici (+23%), 35.000 m2 di area espositiva (+26%), 9 padiglioni (+2 rispetto al 2024) e la presenza di 24 insegne della GDO, l’edizione 2025 ha segnato una crescita senza precedenti, attirando anche un pubblico internazionale con 300 buyer esteri provenienti da 60 Paesi, tra cui Stati Uniti, Cina, Brasile, Giappone, Francia, Germania, Sudafrica e India.

A partire dal prossimo anno, la manifestazione sarà rinominata Marca by BolognaFiere e ADM, a seguito del rinnovo della partnership fino al 2031, rafforzando ulteriormente il legame tra i due protagonisti del settore.

Secondo il XXI Rapporto Marca presentato durante l’evento, il mercato della MDD ha raggiunto a dicembre 2024 29,5 miliardi di euro di ricavi complessivi, con una quota di mercato del 29,9%, registrando una crescita a valore del +2,2% e un aumento dei volumi di vendita del +3%.

L’espansione globale di Marca continua con nuovi format fieristici: dal debutto di Marca Poland, il 2-3 aprile 2025 a Poznań, che si propone di diventare punto di riferimento per il mercato delle private label in Polonia e nell’Est Europa, con 200 espositori e 250 buyer internazionali, a Marca China, giunta alla quarta edizione, il 25-26 settembre 2025 a Guangzhou.

Entrambi gli eventi ospiteranno i prodotti vincitori dell’International Private Label Selection (IPLS), che ha già premiato 8 prodotti innovativi presentati da 180 aziende espositrici.

La prossima edizione di Marca by BolognaFiere e ADM si terrà invece il 14 e 15 gennaio 2026, promettendo nuove opportunità per aziende e professionisti del settore MDD.

Crescita e sviluppo responsabile per Sammontana

A sei mesi dalla fusione tra Sammontana e Forno d’Asolo, il nuovo gruppo Sammontana Italia punta a raddoppiare il fatturato entro il 2028, consolidando la leadership nei settori gelato, prodotti da forno e pasticceria surgelata in Italia e all’estero, con un forte focus su innovazione e sostenibilità.

Il piano prevede una strategia declinata su quattro pilastri

fondamentali: in primo luogo, la valorizzazione dei brand attraverso il rafforzamento dei marchi Sammontana, Tre Marie, Forno d’Asolo, Il Pasticcere e Bindi sia in Italia che nei mercati internazionali.

Secondo, l’espansione nei mercati esteri, con una crescita organica e acquisizioni mirate nei settori della pasticceria surgelata e del gelato, con focus su Nord

Dalterfood Group sempre più sostenibile

DalterFood Group – tra i leader mondiali del comparto lattiero-caseario italiano e internazionale per la produzione, il taglio e il confezionamento di formaggi grattugiati e porzionati presente in 29 differenti Paesi – ha pubblicato il suo terzo Report di Sostenibilità, sottolineando i risultati raggiunti nel 2023 in ambito economico, ambientale e sociale. Nonostante un contesto globale complesso, l’azienda ha dimostrato una resilienza straordinaria, con un incremento del fatturato, importanti traguardi ambientali e iniziative volte alla valorizzazione delle persone e del territorio.

Nel 2023, DalterFood Group ha registrato un fatturato di 159 milioni di euro, segnando una crescita dell’8% rispetto al 2022. Circa l’85% delle vendite proviene dai mercati internazionali, con operazioni in 29 Paesi e una rete commerciale capillare che serve oltre 1.550 clienti nei settori Industria Alimentare, Retail e Food Service.

I prodotti principali includono formaggi DOP come Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Pecorino Romano, oltre a una gamma di formaggi freschi, vegetariani e innovativi formati di taglio per soddisfare le diverse esigenze dei clienti.

L’impegno per l’ambiente è al centro delle strategie di DalterFood Group che hanno portato a risultati concreti, come la riduzione dei consumi di gas naturale (da 0,12 a 0,11 m³/kg) e gasolio (da 0,005 a 0,004 l/kg)

grazie a un monitoraggio costante e ad audit energetici annuali, l’installazione di pannelli fotovoltaici in tutti e tre gli stabilimenti produttivi e l’incremento dell’uso di materiali riciclati (83% per il cartone ondulato e 15% per gli imballaggi in plastica).

Inoltre, il Gruppo ha avviato una misurazione completa della sua impronta di carbonio (Scope 1, 2 e 3) e sottoposto alla Science Based Targets initiative (SBTi) i propri obiettivi di riduzione delle emissioni, concentrandosi su collaborazioni con i fornitori per ridurre l’impatto ambientale lungo l’intera filiera.

Altro focus di DalterFood Group è il benessere animale che si esplicita attraverso la promozione della transizione degli allevatori verso stalle libere, senza

dimenticare la valorizzazione dei dipendenti e l’inclusione sociale.

Non mancano l’attenzione alla tutela del territorio e il supporto alle comunità attraverso il sostegno ai caseifici di montagna e a progetti locali, con iniziative che mirano a prevenire lo spopolamento delle aree montane e a promuovere l’economia locale.

Lo spagnolo Grupo Alacant passa a Investindustrial

Global Icecream Investments, società di investimento gestita indipendentemente da Investindustrial, ha finalizzato l’acquisizione della maggioranza di Grupo Alacant, azienda fondata nel 1972 da un gruppo di 35 produttori di gelato e oggi uno dei principali attori indipendenti del settore in Spagna, con un fatturato di circa 225 milioni di euro nel 2024 e 4 stabilimenti produttivi all’avanguardia in cui si producono gelati private label per i principali operatori della vendita al dettaglio, oltre a collaborare con i grandi marchi del settore nella co-produzione.

L’acquisizione di Grupo Alacant da parte di Investindustrial rap-

presenta un’opportunità unica per accelerare il percorso di crescita dell’azienda attraverso il consolidamento della leadership in Spagna, l’espansione internazionale, il miglioramento delle performance operative e della sostenibilità.

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