anno 59 - n. 615 settembre 2020
CON IL PATROCINIO DI
INDUSTRIE
Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVEST - n. 8/2020 1/2020 - IP - ISSN 0019-901X
ALIMENTARI
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analisi
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Caratterizzazione microbiologica e chimico-fisica di bevande fermentate tailandesi (Fervida) prodotte a livello domestico in Italia Microbial and physico-chemical characteristics of Thai fermented vegetables drinks (Fervida) of Italian domestic production • RIASSUNTO
• PAROLE CHIAVE
Negli ultimi anni, in Italia si sta diffondendo l’uso di bevande fermentate, chiamate Fervida, ottenute in casa attraverso l’utilizzo di tre ingredienti: un vegetale (frutta o verdura, erba aromatica o radice), acqua ed un dolcificante in proporzione 3:5:1. La fermentazione è naturale, prodotta probabilmente da diversi microrganismi derivanti dagli ingredienti. Non esistendo al momento dati, lo scopo del lavoro è stato quello di caratterizzare dal punto di vista microbiologico e chimico-fisico tali bevande. Inizialmente sono stati studiati Fervida già pronti per l’uso, prodotti con una soluzione zuccherina di base addizionata di diversi vegetali (Origano, Zenzero, Riso Rosso, Agrumi più Kiwi, e Curcuma) e lasciata fermentare per oltre un anno a temperatura ambiente. Successivamente si sono studiati l’intero processo produttivo di due Fervida ottenuti con Origano e Agrumi+kiwi e l’influenza della tipologia di zucchero (canna o barbabietola) sulla qualità sensoriale di due Fervida di Mele Gala, fermentati per tre mesi. I risultati hanno evidenziato che i Fervida considerati erano prodotti in seguito all’attività in sequenza di tre gruppi microbici diversi: lieviti, batteri lattici e batteri acetici. Ciò è dimostrato dalla presenza di un basso pH (< 3) e di diverse aliquote di etanolo, acido lattico e acido acetico. I microrganismi sono stati isolati e identificati e appartenevano ai generi Saccharomyces, Zygosaccharomyces, Pichia, Gluconobacter e Lactobacillus. I lieviti predominano nelle fasi iniziali della fermentazione, sono poi sostituiti dai batteri lattici ed infine dagli acetici. Prolungando la conservazione, gli acidi organici prodotti (acido acetico e lattico) inattivano i microrganismi responsabili della produzione di tali bevande.
vegetali, fermentazione, caratterizzazione chimico-fisica; microrganismi • KEYWORDS vegetable, fermentation, physico-chemical characterization, microorganisms
• SUMMARY In recent years, the use of fermented drinks, called Fervida, obtained at home using three ingredients: a vegetable (fruit or vegetable, aromatic herb or root), water and a sweetener in proportion 3:5:1. is spreading in Italy. Fermentation is natural, probably produced by different microorganisms deriving from the ingredients. As there are no data at the moment, the aim of the work was to study the microbial and physico-chemical characteristics of these drinks. Fervida, ready to drink, were initially studied, produced with a basic sugar solution added with different vegetables (Oregano, Ginger, Red Rice, Citrus fruits plus Kiwi and Turmeric) and left to ferment for over an year at room temperature. Then it was studied the production process of two Fervida obtained with Oregano and Citrus + kiwi and the influence of the type of sugar (cane or beet) on the sensory quality of two Gala Apple Fervida, fermented for three months. The results showed that Fervida studied were produced following the activity in sequence of three different microbial groups: yeasts, lactic bacteria and acetic bacteria. This is demonstrated by the presence of a low pH (<3) and different aliquots of ethanol, lactic and acetic acid. The microorganisms were isolated and identified and belonged to the genera Saccharomyces, Zygosaccharomyces, Pichia, Gluconobacter and Lactobacillus. Yeasts predominate in the initial stages of fermentation, then they are replaced by lactic bacteria and finally by acetics. By prolonging the conservation, the organic acids produced (acetic and lactic acid) inactivate the microorganisms responsible for the production of these drinks.
L. Iacumin - L. Ortolano2 A. Pizzinato - G. Furlan A. Bisson - G. Comi1* 1 Dipartimento di Scienze AgroAlimentari, Ambientali e Animali - Università degli Studi di Udine Via Sondrio 2/a - 33100 Udine 2 Laboratori Fratini - Unità Locale Ecochem srl - Via Zamenhof 22 36100 Vicenza *email: giuseppe.comi@uniud.it
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Macchinari ultra-flessibili per processi di confezionamento e riempimento su misura
A richieste di mercato sempre più complesse in termini di varietà alimentare e packaging personalizzato le aziende di Anuga FoodTec – il salone internazionale delle tecnologie alimentari e delle bevande di Colonia, programmato dal 23 al 26 marzo 2021 – rispondono con la flessibilità. Da convogliamento e raggruppamento dei prodotti, passando per riempimento, chiusura ed etichettatura dei cartoni fino alla palettizzazione: le aziende alimentari ottengono prestazioni massime e assoluta stabilità di processo solo grazie alla completa digitalizzazione del lavoro di macchinari
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e robot. Al salone troveranno spazio soluzioni per tutte le fasi e i cicli di produzione, dalla raccolta al prodotto finale pronto per lo scaffale o il banco della gastronomia.
Confezioni sostenibili per i convenience food Tempi di attrezzaggio brevi, cambi di prodotto e formato semplici, ma anche programmi che consentono di ricombinare o ampliare al bisogno intere linee per i prodotti convenience. Nel commercio alimentare al dettaglio questo segmento di merca-
to è il regno soprattutto di zuppe, piatti pronti, insaccati e baby food, senza dimenticare confetture, smoothies e purea di frutta. Il cuore delle linee di riempimento e confezionamento in esposizione ad Anuga FoodTec sono bilance integrate, affettatrici e termosigillatrici o termoformatrici compatte, che si adattano a un’ampia gamma di prodotti. Sono progettate per lavorare vaschette, vassoi e molti altri formati. Dotate di tecnologie innovative confezionano in modo delicato e in atmosfera modificata (AM) alimenti sensibili o che devono essere trattati con riempimento a caldo.
macchine accessori
Automazione di piccoli lotti Comunque, indipendentemente dal prodotto, per porzionarlo in modo automatico e posizionarlo nella confezione servono macchinari hightech. I produttori che devono concentrare grandi prestazioni in poco spazio o desiderano movimentare i prodotti con maggiore mobilità non possono prescindere dai robot pick and place specializzati. Le moderne cinematiche a braccio articolato, dei robot Scara e Delta, che saranno presentate ad Anuga FoodTec 2021 sono in grado di confezionare i prodotti ad alta velocità. Tuttavia i robot non si limitano a prelevare i würstel o i bastoncini di pesce dal nastro trasportatore e deporli nei vassoi, ma in parallelo svolgono anche compiti di controllo qualità riservati finora ai sistemi a fine linea, come per esempio scartare i prodotti danneggiati senza alcun intervento manuale. Allo stesso tempo inviano un segnale alle sigillatrici o etichettatrici a valle che possono così allinearsi alle modifiche intervenute.
Mano nella mano con il robot L’obiettivo dei progettisti è allargare il campo d’azione dei robot nell’industria alimentare fino a includere i veri e propri cobot. Dietro questo concetto si celano robot collaborativi leggeri in grado di dare una mano ai dipendenti nei processi di palettizzazione e confezionamento di piccoli lotti. Un compito tipico è ad esempio il posizionamento di pouch di succo di frutta nella catena di una cartonatrice. Grazie ai sensori registrano i movimenti delle persone circostanti e sono quindi in grado di
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fornire assistenza per le varie operazioni senza rischiare di ferire qualcuno. L’assenza di dispositivi di protezione fissi come cellule fotoelettriche, gabbie o barriere consente di tagliare i costi e rendere
mensioni del prodotto da maneggiare ne determinano la progettazione. Se per esempio si devono movimentare frutti delicati, per non ammaccarli si ricorrerà all’uso del vuoto e a morbide vento-
più fluida l’interazione fra operaio e robot. Ne consegue che anche le medie aziende alimentari potranno utilizzare un cobot qualora non sia economicamente ragionevole garantire l’automazione mediante un robot tradizionale.
se. A questo riferimento gli utensili stampati in 3D assicurano una libertà inedita. Ad Anuga FoodTec numerose aziende produttrici di confezionatrici e robot affronteranno questa tematica. Agli occhi di un progettista il vantaggio della produzione additiva consiste nell’assoluta libertà delle forme. Un altro aspetto da non trascurare è che gli utensili per robot in materiali plastici ad alte prestazioni omologati per l’uso nell’industria alimentare non necessitano di lubrificanti e quindi non richiedono praticamente alcuna manutenzione.
Pinze di presa stampate in 3D I sistemi di presa costituiscono l’interfaccia fra robot e prodotto alimentare. È ovvio che non possa esistere una soluzione unica: forma, orientamento, peso e di-
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Partnership con Atag per i sistemi riscaldanti Ohmvo Atag – una delle maggiori società italiane nella fornitura di articoli tecnici in plastica e gomma – si è aggiudicata la rappresentanza in esclusiva per l’Italia di Ohmvo – specializzata nella produzione di sistemi riscaldanti in silicone. I sistemi riscaldanti sono costituiti da un sandwich di due elementi siliconici, al cui interno è posta una resistenza o un circuito che, collegato a corrente tramite apposita filatura esterna, si surriscalda e produce calore. Tali dispositivi vengono adottati trasversalmente in moltissimi comparti industriali e, in particolare, nel settore della lavorazione alimentare, della ristorazione e del catering per riscaldare, portare e mantenere calore in posizioni specifiche o anche per cuocere. Le caratteristiche distintive dei sistemi Ohmvo dipendono, in gran parte, dall’utilizzo di coperture siliconiche speciali capaci di garantire una conduzione e distribuzione del calore in modo più omogeneo e veloce sulle superfici rispetto ai siliconi standard. La qualità tecnica dei sistemi Ohmvo assicura prestazioni efficienti, che spesso si rivelano dirimenti ai fini della funzionalità applicativa. L’elevata conducibilità termica delle mescole siliconiche Ohmvo e la loro tenuta alle alte temperature per lungo tempo, accanto alle densità di potenza molto elevate e al passaggio da caldo a freddo (acceso/spento), consentono la progettazione di strumenti di cucina alternativi
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e l’evoluzione più performante e funzionale di dispositivi tradizionali come piastre di cottura, forni portatili, scaldavivande o sistemi per bagnomaria. La società spagnola è inoltre in grado di ingegnerizzare e personalizzare rapidamente il prodotto in risposta a specifici requisiti richiesti dai clienti. Il binomio specifico tra hardware e silicone di questi prodotti permette di lavorare costantemente con temperature del core più basse rispetto alla media di sistemi che adottano siliconi standard, per ottenere gli stessi benefici, e questo può diventare un vantaggio in termini di risparmi energetici e rendimenti migliori grazie alla efficienza termica assunta.
Infine, la speciale tecnologia etched-foil adottata dalla Ohmvo permette di ottenere soluzioni molto sottili con evidenti vantaggi a livello di flessibilità e velocità di riscaldamento. Grazie allo sviluppo di una tecnologia proprietaria, è possibile, in perfette condizioni di adesione del pezzo sulla superficie da riscaldare, raggiungere densità di potenza molto elevate, il che per molte applicazioni nell’ambito food rivela una caratteristica dirimente. Ritenendo di particolare rilevanza per il settore dell’alimentare l’insieme di questi elementi peculiari delle soluzioni Ohmvo, Atag ha scelto di chiudere questo accordo che considera molto promettente.
Sistemi riscaldanti Ohmvo per il settore alimentare distribuiti in Italia da Atag.
elettronica automazione
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La trasformazione digitale per una fabbrica intelligente Mitsubishi Electric ha partecipato a luglio al Save Web Edition con un intervento dedicato agli sviluppi attuali e futuri dell’automazione industriale e delle soluzioni proposte per accelerare la trasformazione digitale della fabbrica intelligente. La competizione globale, i cambiamenti repentini del mercato anche a seguito della recente emergenza sanitaria e la necessità di nuove pratiche più sostenibili impongono una rapida transizione verso nuovi modelli di Smart Factory, a supporto dei quali Mitsubishi Electric è in grado di offrire le più avanzate soluzioni per l’automazione industriale e di processo grazie all’integrazione delle proposte delle aziende partner dell’e-F@ctory Alliance, un sistema di alleanze fra oltre 300 aziende in tutto il mondo in grado di fornire soluzioni a livello di campo, di controllo, di processo e di business, tutte interoperabili e accomunate dall’adozione di un unico protocollo standard che permette al cliente finale di disporre di una soluzione davvero completa. Con l’implementazione della tecnologia TSN e della larghezza di banda Gigabit, la nuova rete CCLink IE TSN garantisce comunicazioni fluide ed efficienti tra diverse reti e diversi sistemi, favorendo così la fusione tra IT e OT: Mitsubishi Electric propone un’offerta completa di soluzioni che utilizzano la tecnologia TSN per garantire prestazioni ai massimi livelli attraverso strutture di rete Ethernet standard. Caratterizzata da un potente sistema di raccolta dati ad alta velocità (big data) con Industrial Ethernet a 1 gigabit e dal software iQ EDGECROSS per analisi e diagnosi real-ti-
me, la piattaforma hardware MELIPC permette di archiviare in continuo i dati raccolti e, attraverso strumenti analitici basati su algoritmi di carattere matematico e statistico e su funzioni di intelligenza artificiale, ricavare il modello ideale del processo controllato. Questa funzione fornisce un feedback continuo per l’ottimizzazione della produzione, in modo da gestire il controllo qualità e la manutenzione preventiva automaticamente senza bisogno di competenze specifiche. Questa soluzione fa parte del nuovo concetto MAiSArt (Mitsubishi Electric Artificial Intelligent State of Art), che rappresenta un obiettivo di integrazione fra tecnologia applicata a livello industriale e implementazione di funzioni adattative basate su Intelligenza Artificiale, un approccio che sarà presto esteso a tutte le soluzioni di automazione dell’azienda. Al fine di supportare le aziende in questo periodo di rapida trasformazione delle modalità di lavoro e dei processi produttivi, Mitsubishi Electric ha introdotto altre due im-
portanti novità. Il nuovo robot collaborativo Melfa Assista è stato sviluppato per lavorare a fianco degli operatori senza la necessità di protezioni di sicurezza, soddisfacendo al contempo i nuovi requisiti per un’adeguata distanza dei lavoratori nei siti produttivi. Inoltre l’azienda ha sviluppato e messo a disposizione una serie di librerie Motion Control dedicate alle macchine per la produzione di mascherine di protezione, permettendo così ai costruttori di ridurre al minimo i tempi di sviluppo ed entrare in produzione nel più breve tempo possibile. Le librerie Facemask fanno parte del più ampio progetto iQ-Monozukuri (termine giapponese che significa “soluzione”), che comprende una serie di add-on installate nelle piattaforme Motion di Mitsubishi Electric. Tutte le soluzioni offerte da Mitsubishi Electric a supporto della trasformazione digitale e della Smart Factory sono pensate in vista dell’obiettivo più alto e importante di favorire uno sviluppo virtuoso e sostenibile verso la nuova Società 5.0.
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Nuova linea guida per gli imballaggi in carta destinati al contatto con gli alimenti Nell’ambito della produzione di sacchi di carta per alimenti, i produttori europei si ritrovano a dover gestire numerosi requisiti di legge relativi alla protezione e all’igiene degli alimenti conservati. Per aiutare i produttori a rispettare tutte le normative e fornire alle aziende del settore food le informazioni necessarie per ottenere la conformità al contatto con gli alimenti, l’European Paper Sack Research Group (ESG), una collaborazione tra Eurosac e Cepi Eurokraft, ha presentato un aggiornamento della propria linea guida in materia. Questo documento riassume le normative pertinenti a livello comunitario e nazionale e offre una panoramica delle procedure necessarie per racco-
gliere, valutare e documentare tutte le informazioni necessarie. Inoltre, definisce le condizioni alle quali si rendono necessari il test di migrazione e il rilascio di documenti di conformità. I sacchi di carta per prodotti alimentari possono essere strutturati in diversi modi e con diversi materiali. Mentre alcuni sacchi sono composti interamente di carta, altri presentano strati di plastica o alluminio con la funzione di barriera aggiunta contro l’umidità, l’ossigeno o i grassi. Anche la colla o l’inchiostro fanno parte della struttura finale. Per soddisfare i requisiti di contatto con gli alimenti, che possono essere grassi in superficie, contenenti grassi, secchi oppure umidi, oltre
La linea guida ESG supporta i produttori di sacchi di carta nel soddisfare le normative in materia di contatto con gli alimenti.
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al tipo di alimento che verrà confezionato nel sacco occorre tenere in considerazione i materiali coinvolti. Lo stesso vale per le condizioni di utilizzo, il periodo di conservazione e la temperatura. Le informazioni su questi aspetti da parte di tutti i fornitori costituiscono un presupposto fondamentale. Per agevolare i produttori europei di sacchi di carta nel processo di garanzia della conformità alla legislazione, il documento raccomanda di seguire una procedura al fine di garantire la conformità al contatto con gli alimenti, denominata “ESG/Key Seven Steps” (ESG/ Sette punti chiave). Esistono diversi approcci a seconda della composizione del sacco. Tutti iniziano con la raccolta delle informazioni relative all’uso previsto per il sacco di carta, delle dichiarazioni di conformità e di altri documenti richiesti dai fornitori. Proseguendo, si dovrebbero riassumere le informazioni sulle sostanze che destano preoccupazione, per poi concludere se sono necessari test sulla migrazione di tali sostanze. Il passaggio finale, dopo l’esecuzione di eventuali test, è quello di redigere un documento di conformità. L’allegato completo comprende inoltre informazioni approfondite su questioni specifiche, come i materiali riciclati per il contatto con gli alimenti, le condizioni di prova e una panoramica sulla presenza di legislazioni nazionali e raccomandazioni in diversi paesi, nonché link alle rispettive informazioni del sito web. La nuova linea guida può essere scaricata dai siti di Eurosac e Cepi Eurokraft.
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Il nuovo latte Alta Digeribilità Senza Grassi e Senza Lattosio di Candia.
latte scremato (+18,7% nel 1° Trimestre 2020, +11,4% AT marzo 2020) per un valore di 85,8 M€ di latte venduto in piena emergenza Coronavirus (di cui 14,8 M€ il solo alta digeribilità scremato) entrando nella lista dei prodotti di prima necessità più richiesti del periodo. [Fonte: dati IRI a Marzo 2020]. Per volumi, performance e marginalità Candia è il 3° attore del mercato senza lattosio grazie a Candia Alta Digeribilità che è stato il prodotto più performante della categoria in un mercato in cui il consumatore premia sempre di più gli alimenti salutistici con particolare attenzione ai prodotti senza grassi e senza lattosio.
Girau, Fattorie di Sardegna amplia la gamma e rinnova il marchio Girau, marchio del Gruppo Arborea oggi leader nazionale nel latte fresco e nello yogurt di capra grazie alla qualità di un latte 100% sardo, rinnova la sua offerta con 39 gustose referenze tra latte, yogurt, formaggi DOP, freschi e stagionati, pensate per un ampio ventaglio di consumatori, in particolare Millennials e Generazione Z.
Girau rinnova packaging e referenze.
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Presentata attraverso un restyling del brand e un diverso packaging, la gamma comprende 3 diverse linee di prodotti 100% naturali rispettivamente a base di: latte caprino, ideale per chi è attento alla digeribilità; ovino, prediletto da chi, come gli sportivi, è alla ricerca di prodotti ricchi di proteine; bovino, pensata per bambini e adulti alla ricerca di sapore e snack golosi. Per intercettare i recenti trend di mercato – attenzione al benessere e al gusto, così come a una maggiore praticità nelle modalità di consumo – Girau ha ridisegnato la propria gamma, declinandola in quattro categorie per ciascuna delle 3 linee: latte ESL, yogurt, formaggio a fette e spalmabile. Arricchiscono un’offerta già esclusiva i prodotti della linea Origini: il pecorino sardo maturo DOP, i pecorini stagionati (Monreale Riserva e Re Sardo) e semistagionati (Monreale); i formaggi capri-
ni Flor di capra (semistagionato) e Gran Pascolo (stagionato); il grattugiato di capra e di pecora; le creme spalmabili nelle versioni “classica” e “piccante” ottenute da un mix di formaggi ovi-caprini.
Nuovi burger vegetali
Sojasun, azienda leader nella produzione e commercializzazione di prodotti vegetali di alta qualità, amplia la sua offerta a base vegetale con i nuovi Burger spinaci, piselli & zucchine e carota, zucca & patata dolce. Le due novità, disponibili nel banco frigo, sono composte al 70% da verdura scelta, contengono un ridotto contenuto di sale, una lista d’ingredienti corta e vantano una precottura light. I Burger spinaci, piselli & zucchine hanno il colore delle verdure ricche di antociani e i Burger carota, zucca & patata dolce quello delle verdure ricche di betacarotene e vitamine.
I nuovi Burger spinaci, piselli & zucchine e carota, zucca & patata dolce di Sojasun.
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In calo l’industria della carne a causa del Covid-19 Continua a fare rumore la situazione dei produttori di carne in tutto il Nord America, dopo la ripresa dell’attività da parte di alcuni impianti di trasformazione di grandi aziende come Tyson e JBS. Lo stato di agitazione tra gli operatori del settore del confezionamento delle carni potrebbe intaccare la fiducia dei consumatori nei prodotti alimentari associati. Secondo le ultime previsioni rivedute e corrette sul Covid-19 di GlobalData, il mercato della carne raggiungerà un valore di 1,3 trilioni di dollari entro la fine del 2020, con un calo su base annua del 5,3%, un dato in netto contrasto con la robusta crescita che si prevedeva sulla base della situazione pre-pandemica. Infatti, prima del Covid-19, la prospettiva per l’industria globale della carne era una crescita ad un tasso annuo del 2,6% nel 2020, che avrebbe consentito di raggiungere un valore di 1,4 trilioni di dollari. Secondo Carmen Bryan, analista dei consumi di GlobalData, la carne è un alimento base in molte culture in tutto il mondo, per cui la recessione globale è l’ovvia conseguenza dell’attuale incertezza e delle interruzioni della catena di approvvigionamenti che molti mercati stanno subendo. Nonostante la produzione dovrebbe stabilizzarsi sul lungo termine, è improbabile un pieno recupero fino ai valori pre-Covid-19. Si è detto che l’origine del Covid-19 sarebbe un wet market di Wuhan, in Cina, per cui sono state messe sotto inchiesta le malattie trasmesse dagli animali, e questo influenzerà le abitudini di acquisto dei consumatori, in particolare in termini di fornitura e distribuzione di prodotti a base di carne. In effetti, l’85% dei consumatori mondiali è fortemente influenzato dalla fiducia in un prodotto o in un servizio. Inoltre, la domanda da parte dei consumatori di trasparenza e di pratiche pulite è diventata molto forte negli ultimi anni e sta portando a cambiamenti significativi in quasi tutti i mercati dei beni di largo consumo. Una crisi come questa probabilmente modellerà l’industria della carne sulla base della domanda dei consumatori, in particolare perché coinvolge la salute e la sicurezza pubblica. Inoltre, dall’esplosione del Covid-19, il 44% degli intervistati globali ha ammesso di non fidarsi attualmente dei prodotti fabbricati o importati dalla Cina e lo stesso potrebbe accadere ai prodotti a base di carne negli Stati Uniti qualora non si riuscisse a contenere l’attuale crisi e il tasso di infezione. Infine, il rapido tasso di infezione evidenziatosi nelle strutture per la lavorazione della carne, associato all’apparente impotenza degli operatori del settore nel fermarlo, aumenterà i timori relativi alle malattie legate alla carne e al suo confezionamento. Il pericolo è che, se questi problemi dovessero persistere, si potrebbe arrivare a nuovi comportamenti di acquisto e spostare le preferenze dei consumatori dalla carne ai prodotti sostitutivi in modo duraturo. www.globaldata.com
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Il Covid-19 ridefinirà i consumi convenience Secondo l’analista GlobalData, la nozione di praticità – convenience in inglese – assumerà un nuovo significato all’ora dei pasti man mano che i consumatori, chiusi in casa, rivaluteranno le loro priorità. In effetti, l’idea un tempo accattivante di “colazione per strada” potrebbe risultare obsoleta da quando si cerca di stare il più possibile a casa e di rallentare stili di vita frenetici. Il nuovo report intitolato: “Caso studio Covid-19: Nuove priorità per i pasti”, osserva come le colazioni, in particolare nei giorni feriali, fossero caratterizzate dal bisogno di buttare giù qualcosa di veloce ma nutriente prima di uscire di casa di corsa. In tempi di lockdown invece, la gente chiusa in casa ha avuto il tempo di prepararsi e consumare la colazione con calma, il che ha ampliato significativamente le scelte di consumo. Katrina Diamonon, anlista di GlobalData, ritiene che le opzioni legate a stili di vita in movimento siano oggi meno applicabili, il che ridurrà l’attrattività di biscotti, yogurt da bere, prodotti confezionati in busta per il consumo in the go e soluzioni portabili. Dall’altro canto, è probabile che tenderanno a prendere piede e a svolgere un ruolo di primo piano ingredienti caldi per la colazione, macchine da caffè di tipo professionale e preparati per prodotti da forno. Il rapporto sottolinea che la praticità non è fuori moda, ma piuttosto si manifesterà in modo diverso in questa nuova realtà di auto-isolamento. Ad esempio, l’attenzione per la semplicità e l’efficienza caratterizzerà ancora il momento dei pasti, ma aumenterà la gamma di opzioni disponibili se i consumatori, ancora relegati in casa, continueranno ad apprezzare un frigorifero ben fornito e stare volentieri ai fornelli o a cucinare in forno. Inoltre, le scelte d’acquisto per il pranzo non saranno più guidate dalle preferenze individuali, ma piuttosto da ciò che mangerà l’intera famiglia. Di conseguenza, porzioni singole e confezioni di snack refrigerati saranno sostituite da formati famiglia e persino da kit di prodotti da cuocere con l’aiuto dei bambini, dal momento che la chiusura delle scuole e il distanziamento sociale tengono la famiglia a casa tutto il giorno. La praticità è e continuerà ad essere un’esigenza fondamentale per il consumatore, ma la sfida per i produttori alimentari sarà quella di riposizionare i prodotti con questo orientamento al soddisfacimento delle esigenze dei consumatori di oggi, più ansiosi, isolati e attenti al valore. In conclusione, secondo l’indagine di GlobalData, la convenience oggi non consiste più nell’assecondare programmi frenetici, ma nel trovare il tempo di concentrarsi sulle persone e sulle cose veramente importanti.
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notizie dal mondo
L’impatto della pandemia di Coronavirus sulla filiera agroalimentare Il Food & Made in Italy Summit – un nuovo format digitale organizzato dal Sole 24 Ore in collaborazione con 24 Ore Eventi – ha recentemente approfondito l’impatto della pandemia di Covid-19 sull’agroalimentare, una filiera che, dai campi agli scaffali, alla ristorazione e all’Ho.Re.Ca., vale circa 538 miliardi di euro, pari al 25% del Pil. Paolo De Castro, Coordinatore S&D Commissione Agricoltura Parlamento europeo, ha approfondito le misure studiate per supportare il settore dell’agroalimentare nel complesso contesto conseguente alla pandemia, ricordando come la Politica agricola comune sia uno dei capitoli legislativi più importanti del New Green Deal, il progetto lanciato dalla Commissione Ue per traghettare l’Europa verso l’abbatti-
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mento delle emissioni gassose nocive e contribuire concretamente alla lotta contro i cambiamenti climatici. Per questo vanno stabilite nuove regole per il settore incentrate su sicurezza alimentare e tutela dei consumatori nell’ambito del Quadro pluriennale 2021-2027 e del piano post-Covid ‘New Generation Eu’, che dovrà incentivare, e non penalizzare, gli agricoltori e le imprese dell’agroalimentare a produrre di più e con meno chimica inquinante. Andrea Bertalot, Vice Direttore Generale Reale Mutua, Matteo Giuliano Caroli, Professore ordinario economia e gestione delle imprese internazionali Università Luiss Guido Carli, e Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura, hanno quindi affrontato il
tema della crescita sostenibile nel comparto agricolo e, in particolare, il ruolo che un’agricoltura sostenibile sotto il profilo ambientale, sociale ed economico può giocare per il rilancio dell’economia nazionale. A questo proposito si è parlato di AGRIcoltura100, l’iniziativa che si propone di ascoltare e mappare in modo strutturato i nuovi bisogni delle imprese agricole per sviluppare soluzioni innovative con cui continuare a proteggerlo con efficacia. Giorgia Palazzo, Partner Expense Reduction Analysts, ha invece offerto un quadro delle tendenze e delle proposte che stanno influenzando il mercato attuale e futuro, evidenziando come il binomio innovazione e sostenibilità sia un componente essenziale sia per la ripresa che per la valorizzazione del Made in Italy. Lo sviluppo di una filiera complessa come quella agroalimentare pone le sue basi sulla valorizzazione della vocazione del territorio e su un’adeguata integrazione della filiera produttiva con i sistemi territoriali di pertinenza: se ne è parlato con Claudia Merlino, Direttore Generale Cia Agricoltori Italiani, che ha ricordato come la congiuntura socioeconomica scaturita dalla pandemia abbia richiesto il superamento delle relazioni ‘classiche’ per dare origine a vere e proprie ‘reti d’impresa territoriale’ di cui sono asset distintivi la valorizzazione delle materie prime e di produzioni di qualità certificata, la promozione dell’e-commerce agroalimentare e lo sviluppo di iniziative legate al turismo esperienziale.