anno 59 - n. 618 611 aprile 2020 dicembre 2020
CON IL PATROCINIO DI
INDUSTRIE
Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVEST - n. 11/2020 4/2020 - -IPIP- -ISSN ISSN0019-901X 0019-901X
ALIMENTARI ELETTROPOMPE SANITARIE PER PRODOTTI LIQUIDI E DENSI
The International Food Processing & Packaging Exhibition from the heart of the Italian Food Valley
22|25 OCT.2019 | PARMA | ITALY V. Cavour, 31 - 26858 Sordio (LO) - Italy - Tel. +39 02 9810153 - Fax +39 02 98260169 info@wolhfarth.it - www.wolhfarth.it
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editoriale
La grande tradizione (del Natale) all’italiana Abbiamo attraversato un anno inatteso e difficile che, purtroppo, non si esaurisce con il 31 dicembre, ma che ha portato, sta portando e porterĂ trasformazioni, piĂš o meno evidenti, certo profonde e non tutte costruttive. Ma, come in ogni periodo buio, è cruciale leggere i segnali, guardare e capire a fondo la situazione per reagire. Inevitabilmente. Con resilienza e duttilitĂ . Con tenacia e tanto coraggio. Esercitando l’ascolto del mercato, degli artigiani, delle aziende e di tutti coloro che agiscono nel settore, la nostra attitudine di “raccoglitori e diffusori di informazioniâ€? ci porta a desumere una serie di aspetti significativi, su cui siamo i primi a meditare, essendo anche noi coinvolti in qualitĂ di piccoli imprenditori, come molti di voi. In questi mesi abbiamo colto tantissime testimonianze, abbiamo visitato tantissime realtĂ , evi-
denziando piĂš che mai quanto l’amore per il buono e per il bello sia sempre piĂš prioritario, accompagnato dall’orgoglio per ciò che si fa e dalla consapevolezza di saperlo fare bene, con competenza, spirito critico e serietĂ . Ed è sempre piĂš chiaro che il nostro settore deve – e devono permettere che si possa – coltivare e vendere il buono e il bello, ma non intesi secondo l’imperante visione superficiale/social. PerchĂŠ è la cultura di questo buono e di questo bello che deve brillare, scandendo il lavoro quotidiano. E forse il termine “culturaâ€? può spaventare, ma basta interpretarlo in tutta la sua tridimensionalitĂ , perchĂŠ non coincide con “l’essere studiatiâ€?, ma con la fame di apprendere, conoscere, ascoltare, allargare le visioni, tendendo all’eccellenza (negli ingredienti, nei processi produttivi, nella gestione della filiera, del personale e dei colleghi, e nel dialogo con i clienti), provando empatia ed entusiasmo appunto per ciò che facciamo e ciò che siamo. Senza la cultura l’epidemia è il minore dei mali, perchĂŠ la cultura nutre, ci tiene accesi, consapevoli, vivi. Per questo ultimo numero del 2020, risulta non semplice scrivere l’editoriale, considerando che ogni giorno è diverso da quello prima. Certo è che desideriamo augurarvi un Natale e un fine anno i piĂš proficui possibili, nonostante gli impegnativi slalom fra Dpcm, i reiterati sacrifici, lo sconforto e la confusione. Continuiamo a sostenervi e ascoltarvi, e concludiamo scomodando Tommaso Moro (non è un influencer‌ ) per ricordarci di provare a cambiare ciò che possiamo cambiare, ma di accettare ciò che non possiamo cambiare, cercando di condurre una vita secondo natura, nel rispetto della dignitĂ morale ed economica, all’insegna della sempre piĂš necessaria gentilezza!
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La redazione
industrie alimentari
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Gioddu: dalla tradizione italiana un latte fermentato con proprietà funzionali simili al kefir? Gioddu: from the Italian tradition, a functional kefir-like fermented milk?
• RIASSUNTO
• PAROLE CHIAVE
Il gioddu è un prodotto originario della Sardegna ottenuto dalla fermentazione acido-alcolica di latte di capra o pecora, dalla consistenza e cremosità aumentata rispetto allo yogurt, colore bianco traslucido e sapore acidulo. In analogia ad altri latti fermentati, il gioddu prodotto secondo la tradizione locale, senza aggiunta di colture starter, si caratterizza per un processo di trasformazione che vede coinvolta una flora microbica eterogenea, costituita principalmente da batteri lattici e lieviti. Data tale premessa, il presente studio ha avuto l’obiettivo di esplorare la diversità batterica e fungina di produzioni artigianali di gioddu utilizzando tecniche cultura-dipendenti e -indipendenti. I risultati ottenuti hanno evidenziato la prevalenza della specie Lactobacillus delbruekii subsp. bulgaricus, tipicamente utilizzata nella produzione di yogurt. In parallelo, l’analisi della popolazione fungina ha permesso di identificare tre distinte specie: Pichia cactophila, Galactomyces candidum. e Kluyveromyces marxianus, di cui quest’ultima è nota annoverare ceppi con proprietà funzionali. Sulla base dei dati preliminarmente ottenuti è possibile, quindi, ipotizzare effetti benefici del gioddu sulla salute dei consumatori, in analogia ad altri latti fermentati acido-alcolici, come kefir o koumis, caratterizzati da popolazioni miste di batteri lattici e lieviti. Ulteriori studi sono certamente necessari per verificare tale ipotesi.
fermentazione acido-alcolica; Lactobacillus delbruekii subsp. bulgaricus; Pichia cactophila; Kluyveromyces marxianus; Galactomyces candidum • KEYWORDS acid-alcoholic fermentation; Lactobacillus delbruekii subsp. bulgaricus; Pichia cactophila; Kluyveromyces marxianus; Galactomyces candidum
• SUMMARY Gioddu is a traditional Sardinian beverage obtained from the acid-alcoholic fermentation of goat’s or sheep’s milk. It is firmer than yogurt, with a translucent white colour and an acidic taste. Similarly to other fermented milks, gioddu produced according to the local tradition, without any starter cultures, is characterized by a heterogeneous microbial flora, which mainly consists of lactic acid bacteria and yeasts. Given these premises, the present study was aimed at exploring the bacterial and fungal diversity of artisan manufactures of gioddu by culture-dependent and -independent techniques. The results overall collected highlighted the prevalence of Lactobacillus delbruekii subsp. bulgaricus, a species typically used for yogurt productions. In parallel, the analysis of the fungal population allowed Pichia cactophila, Galactomyces candidum and Kluyveromyces marxianus to be identified, with the latter species known to include functional strains. On the basis of these preliminary data, it is possible to hypothesize that gioddu might exert beneficial effects on human health, similarly to other acid-alcoholic fermented milks, such as kefir or koumis. However, further studies are needed to test this hypothesis.
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C. Cesaro1 - A. Maoloni*1 V. Milanović1 - F. Cardinali1 N.P. Mangia2 - M.A. Murgia2 C. Garofalo1 - F. Clementi1 A. Osimani1 - L. Aquilanti1 Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali, Università Politecnica delle Marche Via Brecce Bianche - 60131 Ancona 1
2 Dipartimento di Agraria Università degli Studi di Sassari Viale Italia 39 - 07100 Sassari *email: a.maoloni@pm.univpm.it
macchine accessori
Nuove linee per il gluten free Alba & Teknoservice per il prossimo 2021 afferma la propria sensibilità sul prodotto gluten free con lo studio di una linea di macchinari interamente dedicata alla valorizzazione degli impasti speciali, per soddisfare la crescente domanda di croissant, crostate, cracker, pizza, pane e molti altri prodotti senza glutine. Oltre a fornire macchinari di ultima generazione studiati per impasti “difficili” da lavorare, Albaequipment si pone con un format sempre più vicino ai clienti e ai consumatori aprendo le porte dei propri laboratori a chi desidera fare dei test o provare i propri impasti su una linea completamente dedicata. L’azienda veneta propone la gamma Gluten Free Line – linee artigianali per prodotti senza glutine, realizzate con soluzioni di alta tecnologia per sistemi di estrusione, laminazione e formatura per paste delicate o senza fibra glutinica che rendono semplice ciò che sembra difficile. La gamma comprende: Gluten Free Croissant Line, Gluten Free Tart Line, Gluten Free Cracker Line, Gluten Free Bread Line e Customizable Gluten Free Line. La Gluten Free Pizza Line, in particolare, è una novità del 2020 che, dalla pallina al forno, esegue tutti i passaggi della vera pizza controllati secondo processi di alta tecnologia per garantire la resa di un impasto
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del tutto artigianale, come fosse steso a mano. È la prima linea per la produzione di pizza per impasti speciali e senza glutine con bordo alto, ed è interamente gestibile da tablet o i-pad. Le linee “Gluten Free” sono ideali per prodotti senza glutine ma anche per impasti speciali come gli integrali: grano saraceno, grano Korasan (Kamut), grano arso, soia, e molto altro. L’utilizzo delle linee è facilitato da PLC touch screen con interfaccia intuitiva che consentono di salvare
differenti configurazioni a seconda del numero di strati da realizzare e della resa dell’impasto. I programmi sono personalizzabili e possono essere controllati da remoto. La gamma di Gluten Free Line garantisce risultati gustosi e di qualità, anche alle lavorazioni più difficili, dalle bruschette, ciabatte, panini, cracker classici o aromatizzati a pizza, croissant, crostate e molti altri prodotti dedicati al crescente numero di intolleranti e a coloro che apprezzano un’alimentazione sana.
Particolare di una linea per piadine (Alba & Teknoservice).
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Nuova piattaforma di calibratura per l’ortofrutta Compac, parte del gruppo Tomra Food, lancia la piattaforma di calibratura e selezione più avanzata del settore, la Tomra 5S Advanced. Sviluppata sulla base della Multilane Sorter di Compac, calibratrice di punta dell’impresa, Tomra 5S è l’unica macchina progettata per offrire un’igiene totale, grazie al design che consente di pulire e disinfettare senza la necessità di attrezzature specifiche. Inoltre, grazie alla connettività avanzata, la Tomra 5S Advanced è stata progettata per diventare il fulcro digitale dell’impianto di confezionamento dell’impresa ortofrutticola. Grazie alla connettività, sarà in grado di rispondere alle esigenze attuali e future di un settore in continua evoluzione e affronterà senza problemi le sfide dei prossimi 10-20 anni grazie a aggiornamenti e upgrade. Riprogettata da zero, la macchina rappresenta un’evoluzione che offre il perfetto equilibrio tra diversi aspetti strategici come la sicurezza alimentare, la sicurezza del personale, le prestazioni e i costi operativi.
La nuova piattaforma di calibratura per l’ortofrutta Tomra 5S Advanced (Compac).
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La Tomra 5S Advanced raggiunge l’equilibrio perfetto per la selezione di un’ampia varietà di frutta con grande precisione e prestazioni al top. Lo fa migliorando la delicatezza nella manipolazione della frutta, implementando i principi di progettazione igienica e mantenendo un eccellente rapporto qualità-prezzo. Nel riprogettare la Tomra 5S Advanced, Compac ha adottato un approccio olistico che consente agli impianti di confezionamento di godere dei più alti standard di igiene e sicurezza alimentare. Ogni singolo componente che entra in contatto con il prodotto è realizzato in acciaio inossidabile o in polimeri speciali stampati ad iniezione per uso alimentare. Questi materiali sono progettati specificamente per gli ambienti difficili che esistono negli impianti di confezionamento. Sono resistenti al succo e ad altri elementi corrosivi, così come alle sostanze chimiche utilizzate nel processo di pulizia, facilitato dal nuovo design. La Tomra 5S Advanced è stata progettata per collegare e integrare i sistemi dell’impianto di con-
fezionamento e diventare il centro digitale dell’intero impianto. È configurato per connettersi digitalmente a piattaforme basate sul cloud, come Tomra Insight, e fornire in qualsiasi momento l’accesso a preziosi dati operativi e statistiche per consentire un migliore processo decisionale basato sui dati. Inoltre, permette alle informazioni di fluire in qualsiasi direzione lungo tutta la filiera e aiuta l’impianto di confezionamento ad aprire un percorso per il prodotto dal campo alla tavola. Le caratteristiche di connettività di Tomra 5S Advanced si adattano all’approccio alla sicurezza alimentare adottato in vari Paesi, come la Nuova Era della Sicurezza Alimentare Intelligente della Food and Drugs Administration degli Stati Uniti, che mira a guidare la tecnologia che migliora la tracciabilità, l’analisi predittiva, lo sviluppo di strumenti intelligenti di prevenzione e risposta alle epidemie, riduce la contaminazione alimentare e incoraggia lo sviluppo di una cultura della sicurezza alimentare più forte. La macchina, inoltre, garantisce una manipolazione della frutta più delicata che mai, grazie ad una geometria ottimizzata, progettata per ammortizzare e decelerare i prodotti senza la necessità di imbottiture poco igieniche.
elettronica automazione
Servizio di assistenza efficace anche da remoto Mentre i meeting e le conferenze in tutto il mondo si possono continuare a tenere senza grosse complicazioni in videochiamata e condividendo il proprio schermo, il montaggio, la messa in esercizio o la manutenzione delle macchine sono decisamente più complicati
da eseguire. Le forti limitazioni agli spostamenti hanno indotto i player internazionali come il costruttore di macchine confezionatrici Gerhard Schubert a muoversi, dando una spinta tecnologica enorme in questo settore. L’azienda tedesca, all’avanguardia nelle tecnologie inno-
In tutte le macchine Schubert viene integrato di serie un gateway industriale, il GS.Gate della Schubert System Elektronik, una società affiliata della Schubert.
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vative, utilizza le nuove condizioni per migliorare ulteriormente le possibilità del digitale già sviluppate e introdotte nella sua gamma di macchine modulari e da cui si ripromette un grande vantaggio. Infatti, ha continuato ad incrementare il proprio know-how e il proprio grado di integrazione verticale anche a livello digitale, grazie alla filosofia perseguita ormai da decenni delle soluzioni macchina integrate e senza interfacce. Combinando il knowhow e i dati digitali la Schubert vuole generare dei nuovi servizi di assistenza proattivi per la manutenzione mobile. D’altronde la disponibilità della macchina nel settore alimentare è sempre una priorità. I produttori lavorano 24/7, senza interruzione, e ogni fermo provoca lo spreco di risorse preziose. Per offrire un servizio all’altezza delle aspettative e delle sfide di oggi, durante il lockdown il costruttore ha eseguito non solo la messa in esercizio virtuale dei suoi im-
imballaggi confezioni
I temi che ridefiniranno il packaging del futuro
In attesa della prossima edizione del salone dell’imballaggio All4Pack di Parigi, l’ente organizzatore realizza degli studi volti a discutere le trasformazioni che probabilmente l’umanità subirà nei prossimi decenni, e più in particolare l’impatto di questi cambiamenti sul packaging, visto e considerato che esso è il perfetto riflesso della nostra società. Quattro temi forti emergono da questi studi: l’impatto di una popolazione che invecchia sul design degli imballaggi; l’esaurimento delle risorse naturali utilizzate nella loro produzione; l’avvento dell’intelligenza artificiale (AI) per l’elaborazione dei dati; e la rivoluzione della mobilità nei trasporti.
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Invecchiamento della popolazione Circa il 53% dei beni di consumo in Francia viene acquistato dagli ultracinquantenni. Gli over 65 rappresentano quasi il 20% della popolazione europea e questa cifra aumenterà dell’80% entro il 2050. Nel mondo ci sono 500.000 centenari, ma ce ne saranno 26 milioni nel 2100. Per gli anziani sono un problema gli imballaggi su cui è difficile leggere le informazioni, e lo stesso vale per l’apertura e la chiusura delle confezioni, il loro peso, il formato e i messaggi che veicolano. I codici grafici concepiti dalle giovani generazioni non vengono capiti dagli an-
ziani. Inoltre, più è difficile leggere, aprire o trasportare i prodotti, meno è probabile che si continui ad acquistarli. È chiaro quindi che c’è ancora molto da fare per rendere più intelligenti gli imballaggi e la loro fruizione, ad esempio fornendo informazioni sui rischi, l’uso e la storia dei prodotti in esso contenuti.
Il depauperamento delle risorse naturali per la produzione di imballaggi Ormai è una certezza indiscutibile: non possiamo continuare ad attingere alle risorse del pianeta come se fossero infinite. L’“Earth Overshoot Day”, il giorno che segna l’esaurimento delle risorse rin-
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L’USDA traccia una panoramica del mercato europeo del pollame Il dipartimento statunitense per l’Agricoltura USDA ha recentemente pubblicato un rapporto dedicato alla situazione del mercato del pollame e dei prodotti derivati nell’Unione europea. Vi si legge che, dopo anni di crescita, la produzione di carne di pollo nell’UE-27 (che in questa analisi comprende anche il Regno Unito, che fa ancora parte dell’Unione doganale europea) dovrebbe diminuire dell’1,6% nel 2020 a causa dell’impatto della pandemia di Covid-19 che ha portato al lockdown nella maggior parte dei Paesi dell’UE-27 e alla chiusura temporanea di hotel, ristoranti e mense istituzionali (HRI). Nonostante la domanda di carne di pollo sia stata meno colpita rispetto ad altre carni, la perdita di vendite imputabile ai pasti normalmente consumati nei ristoranti non è stata completamente sostituita dagli acquisti per il consumo domestico. I focolai di Covid-19 riscontrati tra i lavoratori nei macelli di carne di pollo sono stati limitati a pochi casi e non hanno portato a gravi interruzioni della produzione nei Paesi dell’UE-27, la maggior parte dei quali ha registrato una diminuzione della produzione. La Polonia, che rimane il più grande produttore di polli dell’UE-27 con quasi il 20% del totale, è stata particolarmente colpita dalla chiusura del settore HRI, a cui si è associata una difficile logistica transfrontaliera che ha frenato le esportazioni. Prima del Covid-19, la crescita della produzione di polli polacchi era principalmente trainata dalle esportazioni, che assorbivano quasi il 50% della produzione. Gran parte
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mercati consumi
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L’innovazione del gelato giapponese è andata sempre più rafforzandosi nell’ultimo lustro. Nel 2015/16 copriva il 7% dei lanci a livello globale, ma oggi (2019/20) si può intestare una novità ogni 10 prodotti lanciati nel mondo (10%), superando gli Stati Uniti in qualità di leader mondiale nell’innovazione del gelato, scivolati al secondo posto con il 9%. Seguono la Germania con il 6% (numero 1 in Europa) e il Regno Unito con il 4%. Secondo Vlietstra, l’innovazione nel comparto del gelato, che rappresenta un dolce popolare tra i giapponesi, è aumentata negli ultimi anni a seguito della promozione del suo consumo durante tutto l’anno. Sapori bizzarri e formati entusiasmanti stanno ponendo il gelato giapponese in prima linea nell’innovazione alimentare, fornendo al contempo ampia ispirazione per i lanci nel resto del mondo. La crescente popolarità della cucina giapponese apre la strada ai marchi di gelati per utilizzare i sapori tradizionali giapponesi, come hojicha e yuzu. Combinazioni stravaganti, sapori unici e coni gelato insoliti sono ben posizionati per attirare i consumatori di tutto il mondo. Le Olimpiadi di Tokyo 2020 posticipate, che si terranno invece nell’estate del 2021, offrono una piattaforma globale su cui potranno farsi notare cibi e bevande di ispirazione giapponese ed è probabile che i produttori di gelato che si ispirano ai sapori tradizionali del Paese orientale se la caveranno bene, in particolare nei caldi mesi estivi.
Alto potenziale proteico aggiunto Le proteine hanno acquisito importanza per i consumatori; lo dimostra il fatto che, negli ultimi cinque anni, i lanci di alimenti e bevande con indicazioni riguardanti l’alto contenuto proteico o la loro aggiunta sono raddoppiati dal 2 al 4% del totale di alimenti e bevande. Intanto, la domanda di gelati ad alto contenuto proteico è aumentata da meno dell’1 a oltre il 2% negli ultimi quattro anni (2016/17-2019/20). Nonostante si tratti di un numero relativamente ridotto, l’opportunità rappresentata dai gelati con proteine aggiunte è evidenziata dal fatto che circa un consumatore britannico su sei (16%) mangerebbe più gelato se avesse questa caratteristica. Il gelato è una delizia; una minore quantità di proteine soddisferà la domanda dei consumatori che cercano opzioni più sane, consentendo al contempo ai marchi di esplorare diverse opzioni proteiche. Le proteine vegetali di legumi, cereali e semi possono offrire un’alternativa ad alto contenuto proteico alle proteine del latte. Poiché la sostenibilità è sempre stata argomento di discussione, il settore del gelato dovrà dimostrare le proprie credenziali etiche per continuare a guadagnarsi il favore dei consumatori. In questo senso, le proteine vegetali possono risultare attraenti grazie alla loro minore impronta di carbonio rispetto a quelle del latte.
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La pandemia aumenta la spesa alimentare online
Secondo i dati emersi dall’Osservatorio “The World after Lockdown” curato da Nomisma e Crif, che da oltre sette mesi analizza in maniera continuativa l’impatto della pandemia Covid-19 sulle vite dei cittadini, grazie al coinvolgimento di un panel omnibus di 1.000 italiani (18-65 anni), la pandemia ha messo il turbo agli acquisti online degli italiani: nel 2020 il 37% dei consumatori che fanno acquisti online ha aumentato la spesa destinata ai prodotti alimentari sui canali digitali e il 24% degli italiani ha aumentato quella per i beni non alimentari. La nuova smart attitude ha influenzato le abitudini di acquisto dei consumatori dando una forte accelerata al trend dell’e-commerce, tanto che il 70% degli italiani tra 18 e i 65 anni ha effettuato almeno un acquisto online nell’ultimo anno e, considerando i soli prodotti del Largo Consumo Confezionato (alimentari, bevande, prodotti per la cura della casa e l’igiene della persona, pet care, ...) acquistati su tutti i canali digitali, gli acquirenti online sono oggi oltre 19 milioni.
Il carrello digitale Spinti dall’accelerazione digitale indotta dalle “esigenze da lockdown”, gli italiani non rinunciano alla spesa digitale. Anche dopo l’allentamento delle misure restrittive, il 37% dei food shopper online ha infatti registrato un aumento del ricorso al canale digitale per gli acquisti di prodotti alimentari e bevande rispetto al 2019. È inoltre significativa la crescita potenziale associata ai consumatori che oggi sono ancora legati al solo canale fisico (il 29% si dice interessato a sperimentare il carrello digitale in futuro).
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notizie dal mondo
Dall’Asia speranze di ripartenza per il packaging italiano Si è conclusa con successo la 28ª edizione di ProPak Asia, da oltre 20 anni la più importante vetrina del continente asiatico per le tecnologie di confezionamento e imballaggio che lo scorso ottobre ha proposto una formula mista, sia fisica che virtuale. I visitatori hanno cosi potuto sia visitare in presenza gli stand degli espositori presenti presso il centro espositivo BITEC di Bangkok che interagire con loro su una piattaforma digitale. Proprio in questa occasione va segnalata la partecipazione di diverse aziende italiane in collettiva UCIMA (Unione dei Costruttori Italiani di Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio), nella fattispecie Arol, Cepi, CFT Group, Mariani, Ocme, Pelliconi, Piovan Group, Robopac e Sacmi. La presenza italiana non poteva mancare, pur, o a maggior ragione, in un momento così complesso a causa della pandemia globale di Covid-19, visto e considerato che la Cina rappresenta il quarto mercato italiano per l’esportazione di macchine per packaging, con un export che nel 2019 è stato pari a 292,1 milioni di euro contro i 158,1 del 2018, segnando così un incremento dell’84,6%. La Tailandia si conferma anch’essa un crocevia strategico per tutto il sud-est asiatico e, in primis, per l’area Asean dove l’Italia nel 2019 ha esportato mac-
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chine per il packaging per un volume pari a 278 milioni di euro, dietro a Cina e Germania, la quale ha registrato una crescita pari a 298,3 milioni. Secondo i dati del Centro Studi Ucima, la Tailandia risulta il se-
condo mercato di sbocco dell’area con 61 milioni di euro, pari al 15% del fatturato complessivo. Al primo posto l’Indonesia con 84,8 milioni di euro, seguita dalle Filippine (57,6 milioni) e dal Vietnam (40,1 milioni).
La prima bistecca coltivata commerciale L’israeliana Aleph Farms si sta adoperando per trasferire la produzione delle sue bistecche sottili di manzo coltivate in laboratorio su una piattaforma proprieta-
ria adatta alla coltivazione di massa. Si tratta di bistecche di qualità, coltivate direttamente da cellule non OGM di una mucca vivente, che vantano gli stessi attribu-