anno 60 - n. 623 maggio 2021
CON IL PATROCINIO DI
INDUSTRIE
Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVEST - n. 5/2021 1/2021 - IP - ISSN 0019-901X
ALIMENTARI
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L. IACUMIN - F. SALINI - A. COLAUTTI - F. DAL BELLO1 - A. POZZO1 - S. STELLA2 - M. GUMIERO3 - G. COMI* Dipartimento di Scienze AgroAlimentari, Ambientali e Animali, Università degli Studi di Udine, Via Sondrio 2/a, 33100 Udine. Sacco srl, Via Alessandro Manzoni 29/A, 22071 Cadorago, CO, Italia Laboratorio di Ispezione degli Alimenti, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Veterinarie per la Sicurezza Alimentare, Università degli Studi di Milano, Via Celoria 10, 20133 Milano, Italy 3 Friultrota di Pighin srl, Via Aonedis 10, 33038 San Daniele del Friuli, UD, Italia *email: giuseppe.comi@uniud.it 1
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Influenza di Lactobacillus sakei (LAK-23) sulla crescita di Listeria monocytogenes
intenzionalmente inoculata in filetti di branzino affumicati a freddo, confezionati in sottovuoto e conservati a 6°C Effect of a Lactobacillus sakei (LAK-23) culture on growth of Listeria monocytogenes intentionally inoculated into fillets of cold smoked sea bass vacuum packed and stored at 6°C
◾ PAROLE CHIAVE Filetti di branzini affumicati a freddo; Starter Sacco; Listeria monocytogenes; bioprotezione
◾ KEYWORDS Sea Bass cold smoked fillets; Starter Sacco; Listeria monocytogenes; bioprotection
RIASSUNTO
SUMMARY
Lo scopo del lavoro è stato quello di monitorare la presenza di Listeria monocytogenes in prodotti ittici affumicati a freddo (trote, salmoni e branzini) commercializzati in Italia. I branzini affumicati a freddo rappresentano un nuovo prodotto, non ancora commercializzato. Inoltre considerando la capacità di L. monocytogenes di crescere in questi prodotti, a causa delle loro caratteristiche chimico-fisiche (pH > 6.0, Aw > 0.97) e della loro lunga shelf-life a 4°C, si è voluto verificare l’attività di uno starter bioprotettivo, LAK-23 (Sacco srl, Via Alessandro Manzoni 29/A, 22071 Cadorago, CO, Italia). A tal proposito branzini affumicati a freddo sono stati inoculati intenzionalmente con una miscela di diversi ceppi di L. monocytogenes e di LAK-23, costituito da Lactobacillus sakei. Dopo inoculo i branzini affumicati a freddo sono stati confezionati in sottovuoto e conservati a 6-7 °C per 60 giorni. A 0,15,30,45 e 60 giorni, i branzini sono stati analizzati per valutare l’efficacia dello starter nei confronti di L. monocytogenes. Il monitoraggio dei prodotti affumicati a freddo del commercio ha evidenziato la presenza di tale microrganismo prevalentemente attraverso coltura di arricchimento (Presenza in 25 g). Le listerie isolate sono state sierotipizzate e appartengono prevalentemente a sierotipi (1/2c) poco virulenti, e in tono minore ad altri sierotipi (1/2a, 1/2b e 4b).
The aim of the work was to monitor the presence of Listeria monocytogenes in cold smoked fish products (trout, salmon and sea bass) marketed in Italy. Cold smoked sea bass represent a new product, not yet commercialized and was collected in a production facility. Furthermore, considering the ability of L. monocytogenes to grow in these products, due to their physico-chemical characteristics (pH > 6.0, Aw> 0.97) and their long shelf-life at 4°C, it was verified the activity of a bioprotective starter, LAK-23 (Sacco srl, Via Alessandro Manzoni 29/A, 22071 Cadorago, CO, Italy). In this regard, smoked sea bass were intentionally inoculated with a mixture of different strains of L. monocytogenes and LAK-23, consisting of Lactobacillus sakei. After inoculation, the smoked sea bass were vacuum-packed and stored at 6/7 °C for 60 days. At 0.15,30,45 and 60 days the samples of sea bass were analyzed to evaluate the effectiveness of the starter against L. monocytogenes. The data of the monitoring showed that the cold smoked products sold in the supermarkets can be contaminated by this microorganism, the presence of which has been highlighted mainly through enrichment culture (presence in 25 g). The isolated listeria have been serotyped and belong mainly to low virulent serotypes (1/2c), following serotypes 1/2a, 1/2b and 4b. The addition of the starter, consisting of lactic bacteria, prevented its growth and at the end of the shelf-life, the amount of L. monocytogenes observed was similar to that of the inoculum. The use of the tested starter can allow to include cold smoked sea bass or smoked fish products in category 1.3 (Reg. EC 2073/05) among the products that do not support the growth of this microorganism. Finally the activity of the starter did not produce offflavor or odor of the smoked sea bass.
L’aggiunta dello starter, costituito da batteri lattici, ha impedito la crescita di L. monocytogenes ed a fine shelf-life la sua concentrazione era simile a quella dell’inoculo. L’impiego dello starter considerato può permettere di inserire i branzini affumicati a freddo o, in genere, i prodotti ittici affumicati a freddo nella categoria 1.3 (Reg. CE 2073/05) tra i prodotti che non supportano la crescita di tale microrganismo. La presenza e l’attività dello starter non modificava l’odore o il sapore dei branzini affumicati.
Grafico 2 - Evoluzione Batteri lattici (LAB), Conta batterica totale (CBT) e L. monocytogenes (L.m.) in branzini affumicati a freddo intenzionalmente inoculati con starter LAK-23 e L. monocytogenes.
ady to Eat, e quindi non subiscono alcun trattamento termico prima del consumo. Pertanto lo starter utilizzato è risultato efficace e sebbene non abbia ridotto o eliminato completamente i ceppi di L. monocytogenes inoculati, ne ha comunque impedito la crescita. I campioni inoculati con il solo starter hanno supportato un’abbondante crescita dello stesso, che ha raggiunto valori medi di poco inferiori a 7 log UFC/g (Grafico 4). Tali valori corrispondono a quelli osservati nei campioni coinoculati starter/listeria (Grafico 2). In questo caso a differenza di quanto osservato in un precedente lavoro in cui il substrato era costituito da cubetti di proTabella 4: Evoluzione del pH in branzini affumicati a freddo addizionati* e non di starter. Giorni pH
Grafico 3 - Evoluzione Batteri lattici (LAB), Conta batterica totale (CBT) e L. monocytogenes (L.m.) in branzini affumicati a freddo inoculati con L. monocytogenes.
Grafico 4 - Evoluzione Batteri lattici (LAB), Conta batterica totale (CBT) e L. monocytogenes (L.m.) in branzini affumicati a freddo intenzionalmente inoculati con Starter LAK-23.
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0 15 30 45 60
6,0 ± 0,10a 5,8 ± 0,10a 5,9 ± 0,10a 5,8 ± 0,10a 5,9 ± 0,10a
pH*
6,0 ± 0,10a 5,8 ± 0,02a 5,9 ± 0,01a 5,7 ± 0,07a 5,8 ± 0,08a
I dati rappresentano le medie ± le deviazioni standard dei campioni totali; Le medie con le stesse lettere, considerando ogni singolo parametro, non sono significativamente diversi (p<0,05).
sciutto cotto, la presenza della listeria non ha stimolato l’attività dello starter (49). Lo sviluppo dello starter sia aggiunto come coltura singola che in mix con listeria è confermato dall’andamento del pH. Infatti, nel tempo si è osservato che da un valore iniziale di circa 6,0 unità, il pH è diminuito e ha raggiunto valori pari a 5,8-5,9 unità (Tab. 4). La CBT è cresciuta in tutti i campioni sia inoculati che non inoculati con i microrganismi test.
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L’AZIENDA
Sirec, pavimenti cuciti su misura La Sirec di Colorno (PR), acronimo di Società Italiana Resine E Calcestruzzi, nasce nel 1994 da due società precedentemente operanti l’una nel settore delle pavimentazioni in calcestruzzo e l’altra in quelli in resina, ad opera del fondatore Tito Bolzoni. Dal 2001, con l’avvento dell’euro, l’azienda – passata nelle mani dei figli di Tito, Luca e Matteo – cambia ragione sociale, da srl a spa. Sirec produce formulati resinosi per pavimenti e, sin dagli esordi, si dedica esclusivamente al settore industriale, consapevole che per garantire la massima qualità e soddisfazione del cliente è necessario conoscerne approfonditamente le specifiche esigenze, studiando soluzioni su misura in laboratorio e arrivando alla posa e applicazione in cantiere. Per rispondere alla crescente domanda di soluzioni di pavimentazione miste capaci di offri-
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re funzionalità sempre più sfidanti in termini di resistenza tecnica, chimica, meccanica e igienica, da circa 7-8 anni l’azienda ha inserito nella gamma dell’offerta le pavimentazioni di piastrelle in klinker e gres porcellanato, acquistate da terzi e poi e posate da squadre di posatori professionali sotto la direzione tecnica e la supervisione costante di Sirec. Con una forza lavoro interna di circa 10 dipendenti fra produ-
zione, amministrazione e ufficio commerciale, la società di Colorno vanta un fatturato medio annuo in crescita tendenziale nonostante lo stallo registrato nel 2020. Le commesse provengono quasi esclusivamente dal mercato italiano, che copre il 90% del totale, ma negli ultimi anni Sirec si è affacciata sul mercato estero, anche grazie alla partecipazione a prestigiosi saloni internazionali – come l’Iffa di Francofor-
La sede di Sirec a Colorno.
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MACCHINE ACCESSORI
Debatterizzatore per fave di cacao Il debatterizzatore di Tecno 3 opera immediatamente prima del processo di torrefazione della fava intera di cacao. L’impianto, che lavora a batch con quantità limitate di prodotto, è costituito da due serbatoi sovrapposti di forma conica, comunicanti fra loro mediante una tubazione in cui è inserita una valvola automatica di apertura-chiusura.
Debatterizzatore per fave di cacao (Tecno 3).
Nel serbatoio superiore arrivano le fave di cacao e viene dosata volumetricamente la quantità da sottoporre al trattamento con il controllo di due misuratori di livello. Mediante l’apertura della valvola, la giusta dose di prodotto passa nel serbatoio inferiore, reattore di processo, dove avviene un rapido trattamento con vapore surriscaldato. Terminata l’operazione si apre la valvola inferiore
Mototamburi sincroni ad alte prestazioni Interroll ha recentemente presentato DM 0138 che, con una potenza di 1,8 kiloWatt, è oggi il mototamburo sincrono più potente al mondo per i sistemi di convogliatori a nastro. Con il nuovo mototamburo, che soddisfa i più elevati requisiti di igiene, è possibile realizzare in modo molto economico soluzioni dinamiche e automatizzate per gestire il flusso dei materiali e trasportare una gamma ancora più completa di merci tramite un unico sistema di movimentazione. Particolarmente adatto alla realizzazione di applicazioni di nuo-
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e le fave sono inviate alla successiva torrefazione. Il ciclo di lavorazione è molto breve, sufficiente comunque a ridurre in modo efficace la carica batterica, e avviene in forma ripetitiva completamente automatica sotto il controllo del PLC. L’impianto, interamente costruito in acciaio inox AISI 304, è realizzato in vari modelli che possono alimentare torrefattori continui di capacità produttive differenti.
vo tipo, in particolare nei centri logistici altamente dinamici e nell’industria alimentare, come per le attuali famiglie DM 0080 e DM 0113,
Il nuovo modello DM 0138 di Interroll è il mototamburo sincrono più potente al mondo (Interroll).
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macchine accessori
Tecnologia di selezione efficace per le verdure IFQ Non è sempre facile adempiere alle due maggiori responsabilità della lavorazione delle verdure surgelate IQF: la sicurezza alimentare e la qualità del prodotto. Sebbene i trasformatori abbiano il compito di impedire che materiali estranei e prodotti imperfetti raggiungano la fine della linea, è difficile indentificarli ed eliminarli perché sono spesso invisibili all’occhio umano e non sempre rilevabili dalle selezionatrici convenzionali. Per ovviare a questi problemi Tomra Food propone Nimbus BSI+, una tecnologia di selezione innovativa che combina la piattaforma laser a caduta libera Nimbus, collaudata con successo nel corso di molti anni, con l’in-
novativa tecnologia di scansione BSI (Biometric Signature Identification). BSI e BSI+ (che utilizza uno spettro più ampio rispetto al BSI standard) sono ora in grado di gestire compiti di selezione che altre tecnologie non possono svolgere. Il risultato è una precisione di selezione senza pari, non solo quando si tratta di un tipo di verdura, ma anche di miscele di verdure.
Mix di verdure e prodotti singoli, selezione sempre accurata I mix di verdure sono davvero una “missione impossibile” per le selezionatrici convenzionali, per-
ché portano tanti colori diversi nel flusso del prodotto. Con BSI+, invece, il materiale indesiderato può essere differenziato dal prodotto buono, anche quando sono molto simili. Questa capacità sta diventando sempre più utile data la crescente domanda globale di cibi pronti surgelati come sacchetti di verdure miste e verdure mescolate con altri alimenti come condimenti per pizza e ingredienti per pasti pronti. Questa capacità avanzata di selezione va anche a vantaggio delle linee che lavorano prodotti singoli, ad esempio mais, piselli, fagiolini e peperoni verdi, spesso contaminati da materiali vegetali dello stesso colore. Oltre a un modulo laser per il rilevamento di materiali estranei, lo scanner BSI+ valuta gli oggetti nei flussi di materiale in base alle loro caratteristiche biometriche, confrontandoli con le informazioni memorizzate in un database. Questo significa che l’operatore può creare classificazioni specifiche per il prodotto e gestire il risultato della selezione, indipendentemente dalla configurazione della macchina. Questa tecnologia è anche facile da adattare, richiedendo uno spazio minimo e minime modifiche al layout della linea.
Falso scarto notevolmente ridotto e prodotto finale di qualità superiore e costante
La tecnologia di selezione BSI+ è ideale per le verdure surgelate IFQ (Tomra Food).
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La nuova tecnologia Tomra offre due grandi vantaggi. Uno è che le percentuali di falso scarto sono solo un quinto di quelle generalmente riscontrate con altre piattaforme di selezione. Questo si aggiunge nel tempo a una prezio-
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ANALISI CONTROLLO
Kit rapido, sicuro, sensibile ed accurato per le aflatossine totali Eurofins Tecna presenta H2AFLA, un nuovo kit ELISA che permette l’analisi delle aflatossine totali in diverse tipologie di alimenti e mangimi in soli 10 minuti, e in ambiente privo di solventi. Il kit è stato sviluppato nel laboratorio di Ricerca di Eurofins Tecna, a Trieste, in Area Science Park. È stato impiegato un anti-
corpo con cross-reattività elevate e compatte per le quattro forme di aflatossina: l’anticorpo ha mostrato infatti di riconoscere al 100% l’aflatossina B1, al 92% l’aflatossina B2, all’86% la G1 e al 76% la G2. L’anticorpo è inoltre molto sensibile, e permette di dosare le aflatossine nel range dinamico 2,5-50 ppb, intervallo che può es-
Il nuovo saggio immunoenzimatico in micropiastra per la ricerca rapida delle aflatossine totali assicura ottime prestazioni senza l’uso dei solventi (Eurofins Tecna).
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sere ampliato sino a 250 ppb per diluizione dell’estratto. Il kit ELISA è stato validato con successo su campioni di granella integrale di mais, frumento tenero, sorgo, riso integrale, arachide, pistacchio, noce, copra, e nel corso dell’anno saranno finalizzate ulteriori applicazioni. Per la verifica delle performance del saggio sono stati prediletti i campioni naturalmente contaminati. Quando non disponibili, le prove di addizionamento (o fortificazione) sono state condotte utilizzando miscele di aflatossine a diversi rapporti, in modo da simulare diverse condizioni che potrebbero manifestarsi in natura. In ogni combinazione, grazie all’elevata qualità dell’anticorpo, sono stati ottenuti risultati estremamente accurati. Non ultimo, il kit ELISA non impiega alcun solvente per la preparazione del campione e per l’esecuzione del saggio. L’estrazione avviene infatti in ambiente acquoso, impiegando dei sali che favoriscono l’estrazione delle aflatossine dalla matrice. Un vantaggio non trascurabile, per la sicurezza dei lavoratori e per l’impatto ambientale che la routine analitica produce.
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imballaggi confezioni
nuovo alluminio ha comportato un risparmio di oltre 6.600.000 tonnellate di CO2. Facile da raccogliere e da recuperare, l’alluminio riduce la formazione di rifiuti a monte, in piena sintonia con le direttive comunitarie recepite a luglio e incluse nel Testo Unico Ambientale. Inoltre, l’alluminio è il materiale che più di qualunque altro offre un’eccellente barriera alla luce, ai batteri, all’aria, all’ossigeno e al vapore. Quando è utilizzato come packaging di cibo e bevande, si rivela dunque molto utile per la conservazione del prodotto contenuto, minimizzando di conseguenza la produzione di rifiuto organico e contribuendo in maniera importante alla riduzione dello spreco alimentare. Inoltre, in caso di delivery e di takeaway (modalità di acquisto/consumo degli alimenti oggi sempre più diffusa, anche in seguito all’emergenza sanitaria in corso), le vaschette in alluminio garantiscono a lungo il mantenimento della temperatura ideale del cibo contenuto. Fra i traguardi prioritari di CIAL vi è quello di incoraggiare le imprese consorziate ad adottare pratiche sostenibili, a tutto vantaggio dell’ecosistema che ci circonda. Sintomatici, in tal senso, i dati riportati dal recente studio ‘Imballaggi in alluminio. Trend evolutivo degli ultimi 20 anni’ (Packaging Meeting srl – ottobre 2020) che evidenziano la progressiva evoluzione in chiave ambientale delle imprese consorziate e il loro costante impegno finalizzato, ad esempio, a ridurre lo spessore e di conseguenza il peso – misurabile in grammi, trattandosi di un materiale per natura molto leggero – del packaging in alluminio prodotto.
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Sommando i risultati ottenuti per le varie tipologie di imballaggi in alluminio analizzate, si arriva a un risparmio totale nel corso degli ultimi 20 anni di circa 107
t/000, con una media annua pari a 5,35 t/000 risparmiate. Ciò ha consentito di ridurre tanti costi di produzione, comportando un notevole risparmio energetico.
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NUTRIZIONE SICUREZZA
Nuove soluzioni per garantire qualità e sicurezza della IV gamma Il 25 marzo si è tenuto un convegno online a conclusione del progetto RealTimeCheckIVGamma, condotto dall’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (ISPA) del CNR in collaborazione con il Dipartimento di Scienze chirurgiche dell’Università degli Studi di Cagliari e con diverse aziende del settore. L’obiettivo era lo sviluppo di sistemi di monitoraggio rapido della qualità e dell’idoneità igienico-sanitaria di prodotti di IV gamma, ossia frutta, verdura e anche fiori eduli (un trend in crescita) minimamente trasformati – puliti, sbucciati, tagliati – e immediatamente pronti per il consumo. Il lavoro nasce dall’esigenza di individuare e gestire in tempo reale le criticità lungo la filiera produttiva, dal campo al punto vendita. Il progetto è stato finanziato con i fondi POR FESR 2014/2020 (Programma Operativo Regionale cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e ha previsto
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Alcuni dei relatori che hanno partecipato al convegno conclusivo del progetto RealTimeCheckIVGamma.
il trasferimento tecnologico dagli enti di ricerca alle imprese, le quali godranno dei frutti “tangibili” delle ricerche: due dispositivi elettronici, uno per la misurazione della quantità di acido ascorbico e l’altro per il rilevamento rapido dei principali microrganismi contaminanti.
L’acido ascorbico (vitamina C) è un indice di freschezza dei prodotti ortofrutticoli. Il suo monitoraggio rapido in diversi punti strategici della filiera consente di individuare in tempo reale i possibili problemi e di intervenire tempestivamente. Il sistema sviluppato è un dispositivo tele-
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RICERCA APPLICATA
Incrostazione e pulizia degli scambiatori di calore a piastre Gli scambiatori di calore a piastre (PHE) utilizzati nei trattamenti termici del latte sono soggetti a rapide incrostazioni (fouling), mentre i sistemi di lavaggio in loco (CIP) producono grandi quantità di reflui. Fino all’80% dei costi di produzione nel settore lattiero-caseario è stato attribuito agli effetti delle incrostazioni e alla pulizia. Nonostante decenni di ricerca, non è però ancora disponibile un modello dettagliato per la simulazione, il monitoraggio, il controllo e l’ottimizzazione dei cicli completi di riscaldamento e pulizia per i PHE. I modelli di simulazione meccanicistica basati su equazioni differenziali considerano solitamente solo i fenomeni di fouling ma non la pulizia, mentre quelli più dettagliati basati sulla fluidodinamica computazionale (CFD) sono molto costosi e poco pratici da utilizzare per l’ottimizzazione, la pianificazione e il controllo di PHE completi. Sulla rivista Food and Bioproducts Processing è comparso un lavoro inglese in cui viene presentato un modello bidimensionale dinamico di PHE che consente di ottimizzare il trattamento
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termico del latte, tenendo conto sia delle incrostazioni che della pulizia. Il modello bilancia l’accuratezza predittiva e la fattibilità computazionale, integrando: (i) vari meccanismi e cinetiche per l’incrostazione e la pulizia; (ii) un modello dettagliato a confine mobile della crescita del deposito che ne cattura la distribuzione spaziale; (iii) un modello termoidraulico dinamico di massa e trasferimento di calore in un unico canale PHE; (iv) l’assemblag-
gio flessibile dei canali in una varietà di configurazioni PHE e (v) la definizione flessibile dei cicli di riscaldamento-pulizia. Il modello di deposito delle incrostazioni è stato convalidato per due configurazioni di PHE rispetto a dati sperimentali, con risultati eccellenti. Sono stati esplorati meccanismi alternativi di fouling (dovuti a proteine aggregate o denaturate e con/senza re-trascinamento del deposito). I risultati mostrano che le incrostazioni osser-
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mercati consumi
Le nuove declinazioni del mondo “free from”
L’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, realizzato in collaborazione con Nielsen, conferma come il “free from” rimanga una delle tendenze più importanti nel mondo alimentare italiano e abbia registrato un aumento delle vendite anche in tempo di pandemia: in 12 mesi è infatti cresciuto di +2,2% il giro d’affari dei prodotti alimentari sulle cui etichette è specificata l’assenza di un ingrediente, di un additivo o di un nutriente. Al mondo free from appartengono oltre 13 mila prodotti alimentari confezionati, venduti in supermercati e ipermercati italiani, che complessivamente muovono un giro d’affari annuo di 6,9 miliardi di euro. Grazie a una crescita incessante, anno su anno, l’universo dei prodotti alimentari “senza” è ormai arrivato a generare il 25,4% del giro d’affari complessivo dei 73.590 prodotti alimentari che vengono monitorati dall’Osservatorio Immagino. L’offerta di prodotti alimentari privi di almeno un nutriente, ingrediente o additivo non cresce solo come numero di prodotti, ma anche come varietà dei claim utilizzati. L’Osservatorio Immagino è arrivato a rilevare 17 indicazioni differenti (come “senza olio di palma”, “senza zuccheri aggiunti” e “senza OGM”) ed è la dinamica tra di essi a testimoniare la vivacità di questo fenomeno e la sua capacità di evolversi in linea con le nuove richieste e preferenze dei consumatori. Se la più diffusa delle indicazioni del free from resta il “senza conservanti” (presente sul 6,0% dei prodotti), quella che è maggiormente cresciuta nell’arco degli ultimi 12 mesi è stata “senza antibiotici”, che ha aumentato le vendite di +51,7%,
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I numeri del mondo free from: la segmentazione delle caratteristiche (Fonte: Osservatorio Immagino GS1 Italy, ed. 2, 2020).
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NOTIZIE DAL MONDO
Presente e futuro dell’indoor e vertical farming Il settore delle colture fuori suolo rappresenta una delle linee di sviluppo più importanti per aumentare la produttività agricola in maniera sostenibile, per l’ambiente, l’organizzazione sociale del lavoro e la rigenerazione urbana secondo un modello agricolo-tecnologico e attraverso l’utilizzo di zone industriali ed edifici dismessi. I risultati del censimento condotto nel 2020 con la società Autogrow volto a comprendere lo scenario del settore a livello mondiale, intervistando 371 aziende di 58 Paesi (2020 CEA Census Report), recentemente presentato in occasione della digital preview di NovelFarm – mostra convegno dedicata alle colture fuori suolo in programma il 9 e 10 giugno a Pordenone Fiere – evidenziano la resilienza e l’influenza Covid soprattutto nei modelli di business: c’è stata una chiara diminuzione di vendita a ristoranti e hotel, mentre sono aumentate di un punto percentuale quelle dirette al consumatore e alla GDO; infine,
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nel 2020 il 49% delle attività risulta avviata da neofiti del settore (nel 2019 erano il 42%).
È però fondamentale ricordare che con l’indoor farming non si producono soltanto alimenti, ma
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