INDUSTRIE ALIMENTARI OTTOBRE 2021

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Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVEST - n. 9/2021 1/2021 - IP - ISSN 0019-901X

anno 60 - n. 627 ottobre 2021 CON IL PATROCINIO DI

ALIMENTARI INDUSTRIE

10064 PINEROLO - ITALIA Tel. +039 0121393127 info@chiriottieditori.it


C. AMENDOLA1* M. CALABRESE1 S. LA BELLA2 Dipartimento di Management Sapienza Università di Roma

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Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Università degli Studi G. Marconi Roma 2

*email: carlo.amendola@uniroma1.it

I prodotti alimentari della canapa industriale: un’indagine sui consumatori

◾ PAROLE CHIAVE canapa, mercato, prodotti, consumatori

RIASSUNTO Oggi, sul mercato esiste una vasta gamma di prodotti derivanti dalla canapa industriale che si adattano ad ogni aspetto della vita quotidiana. L’obiettivo del presente lavoro è quello di mettere in luce l’importanza di tali prodotti nella nostra cultura soprattutto in merito al loro utilizzo. Al fine di approfondire l’analisi e capire la popolarità dei prodotti della canapa, è stata condotta un’indagine, mediante la somministrazione di un questionario online, su un campione significativo di consumatori. Lo scopo è quello di stimolare una riflessione sui consumi di tali prodotti, evidenziandone le potenzialità e superando la barriera dei pregiudizi. Pur trattandosi di una analisi esplorativa, il lavoro consente di svolgere alcune considerazioni sulle prospettive di diffusione dei prodotti derivanti dalla canapa in Italia. Sicuramente i limiti dell’analisi risiedono in un quadro normativo fortemente frammentato, tuttavia, il settore risulta dinamico ed in forte mutamento in risposta alle richieste dei consumatori, che sembrano riconoscere peculiarità e qualità dei prodotti ottenuti da questa coltura.

Food products of industrial hemp: a study on consumers

◾ KEYWORDS hemp, market, products, consumers

SUMMARY Today, on the market there is a wide range of products derived from industrial hemp that are suitable for every aspect of daily life. The objective of this paper is to highlight the importance of these products in our culture especially focusing on their use. In order to deepen the analysis and understand the current request for hemp products, a survey was conducted, based on an online questionnaire, with a significant sample of consumers. The aim is to stimulate a reflection on the consumption of these products, emphasizing their potential and overcoming the traditional barrier of prejudice. Although this is an exploratory analysis, this work allows us to draw some considerations on the prospective diffusion in the Italian market of products derived from hemp. The limits of the analysis reside in a strongly fragmented regulatory framework. However, the sector is dynamic and changing in response to consumer requests, who seem to recognize the peculiarities and quality of the products obtained from this crop.


Fonte: n/s elaborazione

Fig. 7 - Quale tra questi prodotti ottenibili dalla lavorazione della canapa conosci?

seguire farine, olio e altri prodotti (Fig. 7). In merito alla propensione all’acquisto dei consumatori, alle loro modalità e ai principali canali utilizzati, dai dati risulta che circa il 42,42% non ha mai acquistato prodotti, ma che potrebbero farlo in futuro, rilevante è anche la percentuale (circa il 33%) di coloro i quali hanno effettuato acquisti, mentre il 24,24% si è astenuto (Fig. 8). È importante sottolineare che tra coloro i quali non consumano ancora prodotti a base di canapa soltanto il 12% teme che siano illegali; il 30% è frenato in particolare dal fatto che i prodotti a base di canapa, non sono facilmente reperibili, anche e soprattutto a causa di un quadro legislativo sulla vendita poco chiaro. Tra i prodotti maggiormente acquistati troviamo, comunque, i prodotti da forno (39,53%) seguiti da tisane (25,58%), dolciumi (23,26%), cioccolato e caffè (16,28%) (Fig. 9).

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Fonte: n/s elaborazione

Fig. 8 - Hai mai acquistato prodotti derivati dalla canapa industriale?

Fonte: n/s elaborazione

Fig. 9 - Quali prodotti hai acquistato?

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FIERE

Aria di ripresa dal Macfrut 2021 La prima fiera internazionale dell’ortofrutta in presenza, dopo oltre un anno e mezzo di relazioni virtuali, ha registrato, nel corso della tre giorni al Rimini Expo Center, 32.600 presenze, dando un chiaro segnale di svolta e dimostrando la grande, voglia, di

tornare a relazioni “normali” dal vivo come non avveniva da mesi. Al di là dei numeri, secondo Renzo Pieraccini, presidente di Macfrut, a fare la differenza sono state la grande qualità degli operatori, dei visitatori e dei contenuti, risultato di un grande gioco

di squadra tra espositori, team di Cesena Fiera e partner specialisti del settore con cui sono stati affrontati i temi chiave dei prossimi anni: Agri2000 per i biostimolanti, Anbi e Cer per Acquacampus, NCX Drahorad per Italian Berry, Agroter per il retail, Luciano Trentini e il Cermac per le aree dinamiche. Con queste premesse si sta già lavorando alla prossima edizione, che si terrà nel maggio del 2022. Di seguito, una carrellata di alcuni espositori visitati in fiera. Ulma Packaging ha presentato le nuove confezionatrici 4.0, ad esempio una verticale che permette di lavorare materiali in carta e di risparmiarli perché spinge il prodotto all’interno della busta permettendo di accorciarla. Questa macchina consente anche un risparmio nei volumi del cartonaggio, perché si elimina l’aria all’interno della busta, ad esempio nel caso di legumi o di prodotti congelati, il che significa poter

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fiere

tori e gruppi di diserbo – ha presentato al pubblico specializzato l’innovativa tecnologia che sfrutta il potere igienizzante dell’ozono, ponendo le basi per un’agricoltura sostenibile a salvaguardia dell’ambiente, degli operatori e del consumatore finale e finanziata nell’ambito del prestigioso programma Horizon 2020. La tecnologia Oxir ha un approccio estremamente naturale, consentendo attraverso l’ozono di ottenere un effetto di sanificazione che non ha ripercussioni per la colLo stand CPS a Rimini.

Al Macfrut hanno anche partecipato CPS, con la sua gamma di macchine di cucitura e saldatura per il settore ortofrutticolo, sementiero, mangimistico e chimico, e Mettler Toledo, che ha presentato le sue etichettatrici e sistemi di etichettatura automatici con e senza pesatura. Al Macfrut, a parte le macchine standard per lavorare la frutta e per produrre concentrato in

Lo stand di Oxir.

asettico, Ing. A. Rossi Impianti Industriali ha presentato anche una nuova riempitrice asettica per bag in box ad alta velocità, che può arrivare fino a 800 sacchi all’ora da 10 litri.

Anche la Ing. A. Rossi ha partecipato a Macfrut 2021.

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Infine, Oxir, progetto delle due aziende bolognesi Met – specializzata nella progettazione di generatori a ozono con applicazione in diversi settori industriali – e G.R. Gamberini, che realizza macchine a servizio dell’agricoltura, come impolveratori, atomizza-

tura ma l’aiuta a contrastare i parassiti, riducendo il carico fungino, così come il carico microbico, oltre a ridurre la carica batterica. Si tratta di una tecnologia quindi che permette, oltre ad un risparmio in termini economici per gli agricoltori, anche una riduzione dell’impatto ambientale di cui beneficia anche la popolazione, poiché un minor ricorso alla chimica ne minimizza anche la presenza nei cibi, con i residui che spesso superano la soglia massima consentita e tollerabile dall’organismo.

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MACCHINE ACCESSORI

Digitalizzazione della pesatura La digitalizzazione integrale dei processi coinvolti nella produzione industriale rappresenta da qualche anno ormai uno dei principali obiettivi in quasi tutti i rami industriali perché concetti quali

“Industria 4.0” e “Industrial Internet of Things” (IIOT) dovrebbero aiutare le imprese ad essere più competitive. Dal sensore al sistema di gestione della produzione, tut-

Il software miOPC consente di utilizzare la tecnologia di pesatura secondo le definizioni della OPC-UA Companion Specification for Weighing Technology (Minebea Intec).

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ti i componenti, i sistemi e gli impianti devono parlare una sola lingua. L’OPC Foundation, nata nel 1996, ha il compito di creare i principi per questa sorta di comunicazione ininterrotta e a tal fine negli ultimi 20 anni si è adoperata per definire moltissimi standard e specifiche. L’attuale generazione, denominata OPC Unified Architecture (OPC-UA), da qualche anno è lo standard più importante per lo scambio di dati indipendente dalla piattaforma ed è già diffuso su ampia scala tra le imprese. Le cosiddette OPC-UA Companion Specifications descrivono la varietà dei sistemi tecnici disponibili nell’industria e ne definiscono i requisiti speciali che si differenziano notevolmente per aspetti come, ad esempio, sensori, tecnica di controllo o robotica e che non possono essere facilmente raggruppati in un unico standard superiore.

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macchine accessori

Macchine per prodotti da forno Alba & Teknoservice vanta circa 40 anni di esperienza nel settore della produzione, personalizzazione e implementazione di macchinari per pasticceria, panificazione e pizzeria. La passione per l'innovazione e il desiderio di costruire basandosi sulle esigenze produttive del cliente hanno portato alla realizzazione di software personalizzati per il proprio parco macchinari. Programmi semplici ed intuitivi con icone user-friendly permettono lavorazioni con diverse modalità a seconda delle necessità e si affermano come punti di forza nel mercato dell’azienda padovana, il cui personale tecnico collabora da remoto per il collegamento delle macchine offrendo svariati tipi di monitoraggio, interventi ed assistenza in tempo reale anche dall’altra parte del mondo. Linee e impianti sono inoltre concepiti per ridurre al minimo il consumo energetico, il che si traduce in risparmio per il cliente e salvaguardia per l'ambiente.

Alba & Teknoservice realizza software personalizzati per il proprio parco macchinari.

La facilità di pulizia dei macchinari è infine un altro dei punti su cui Alba & Teknoservice lavora costantemente così da garantire il minor dispendio di tempo per gli operatori che si occupano del lavaggio e della manutenzione

della linea. La continua ricerca di miglioramento spinge Alba & Teknoservice sul mercato internazionale, garantendo prodotti di qualità e massimamente customizzati per soddisfare le esigenze più specifiche di ogni cliente.

Linea di laminazione pasta in continuo Twin Multiroller (Alba & Teknoservice).

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ELETTRONICA AUTOMAZIONE

Visione artificiale sempre più veloce B&R ha accelerato notevolmente l’esecuzione di tutti i tipi di applicazioni di visione industriale grazie ad un nuovo processore quad-core e ad un compilatore just-in-time che aiutano lo Smart Sensor a completare le attività di visione fino a quattro volte più velocemente. I costruttori di macchine possono aumentare sostanzialmente l’output delle loro macchine senza dover utilizzare costosi PC dedicati alla visione artificiale. Con l’ultima versione Steady della libreria Halcon, il sistema di visione artificiale di B&R dispone ora di un compilatore just-in-time (JIT) che genera codice macchina eseguibile quando l’applicazione viene caricata, piuttosto che interpretarlo successivamente in fase di esecuzione. Il compilatore JIT riduce notevolmente il tempo necessario per eseguire una serie di funzioni di visione. Per le attività di mi-

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surazione, il risparmio può essere superiore al 75% – il che significa che sono completati in un quarto del tempo. L’accesso al nuovo compilatore JIT viene fornito con un semplice aggiornamento software. Anche gli algoritmi di

elaborazione delle immagini multicore beneficiano del processore quad-core del nuovo Smart Sensor. L’aumento della potenza di calcolo permette di dimezzare il tempo di ciclo delle applicazioni corrispondenti.

Lo Smart Sensor di B&R completa i task di visione fino a quattro volte più velocemente.

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ANALISI CONTROLLO

Come gestire i nuovi limiti imposti dalla UE per i metalli pesanti negli alimenti Piombo e cadmio sono tra i metalli pesanti tossici per la salute con i quali, attraverso la catena alimentare, gli esseri umani e gli animali possono entrare in contatto.

NexIon 2000 ICP-MS per il rilevamento di metalli in campioni alimentari (PerkinElmer).

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Alcuni studi, a cui ha partecipato l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare (EFSA), hanno evidenziato come tracce di piombo e cadmio siano presenti in quasi tutti gli alimenti. Per

questo, al fine di ridurre l’esposizione verso questo tipo di metalli, la Commissione europea ha ora stabilito nuovi livelli massimi per il piombo e il cadmio in un gran numero di prodotti alimentari e mangimi, in particolare alimenti per neonati e bambini, carne e prodotti cerealicoli. A partire dal 30 e dal 31 agosto 2021, infatti, sono in vigore, rispettivamente, i Regolamenti UE 2021/1317 e 2021/1323 che prevedono livelli di tolleranza più severi per piombo e cadmio. L’impiego di apparecchiature e metodi di analisi efficaci e precisi per rilevare la contaminazione da metalli pesanti, come il piombo e il cadmio, lungo tutta la catena di approvvigionamento, rappresenta sicuramente uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza degli alimenti e la salute delle persone e degli animali, soprattutto

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imballaggi confezioni

ghleef Industries e Lineapack in carta certifìcata FSC accoppiata con fìlm biobased e compostabile a effetto barriera. - L’imballaggio per formaggio morbido in formato monoporzione, realizzato da Taghleef

Industries e Lineapack con un film EXTENDO rcXTMH ad alta barriera, ad elevato contenuto di plastica riciclata e riciclabile. - Lo stand-up pouch di Taghleef Industries e Poplast realizzato con carta monopatinata da

100 g/m2 accoppiata al fìlm alta barriera Extendo XZMX 18 µm, che unisce i vantaggi dei fìlm in BoPP con prestazioni di barriera analoghe a quelle dei polimeri tradizionali, e performance elevate in termini di riduzione del peso e migliore riciclabilità dell’imballo. È ideale per prodotti con una scarsa componente liquida. - Infine, Tethered CAP è un prodotto studiato e progettato da Gualapack per rendere il pack del core business aziendale sostenibile nei confronti dell’ambiente. Il nuovo tappo è provvisto di laccetto che lo collega al sistema di “antimanomissione”, che a sua volta rimane bloccato alla cannuccia, garantendo elevati sistemi di tenuta e sicurezza.

Nuova società per la fornitura di packaging smart e sostenibile Si è recentemente costituita Eviosys, nuova società indipendente leader nel settore degli imballaggi metallici, che si pone come priorità l’innovazione e la sostenibilità. L’azienda è il più grande produttore europeo di imballaggi in acciaio e alluminio per alimenti, con centinaia di clienti nell’industria alimentare e dei beni di consumo, a livello locale, europeo e mondiale. Eviosys si concentrerà su soluzioni di imballaggio uniche e innovative, combinando una ricca esperienza con una sempre più elevata attenzione all’innovazione, alla ricerca e allo sviluppo.

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La sostenibilità è alla base della filosofia aziendale di Eviosys, che presenta una gamma di prodotti realizzata con materiali riciclabili al 100%. La Società promuoverà lo sviluppo di imballaggi totalmente ecologici, realizzando soluzioni che aiutino i clienti a raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità, proteggendo al contempo il pianeta, le persone e le comunità. Eviosys, con sette studi di progettazione e tre laboratori in tutta Europa, rafforzerà il proprio ruolo di leader nelle soluzioni di smart packaging, offrendo proposte interessanti e innovative

per aiutare i clienti a distinguersi dalla concorrenza e a cogliere le opportunità di crescita. Eviosys è la più grande realtà manifatturiera di settore in Europa, con 6.300 dipendenti, operanti in 44 sedi situate in 17 diversi Paesi tra Europa, Medio Oriente e Africa (la cosiddetta area EMEA). Con i suoi impianti di produzione collocati in modo strategico, Eviosys continuerà il proprio impegno per la qualità indiscussa dei suoi prodotti che contribuiscono a preservare e promuovere la reputazione di brand locali e internazionali in oltre 100 Paesi di tutto il mondo.

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imballaggi confezioni

In continua crescita gli imballaggi flessibili per alimenti Una nuova analisi dell’analista Freedonia rileva che gli imballaggi flessibili continueranno ad espandere la propria quota di mercato nei settori di carne, pollame e frutti di mare congelati (MPS) in virtù della crescente popolarità delle buste stand-up e dell’uso consolidato di sacchetti e film protettivi. Lo studio prevede che la domanda statunitense di imballaggi flessibili per i prodotti succitati aumenterà del 4,1% l’anno fino al 2024, superando la crescita della domanda di imballaggi rigidi per le stesse applicazioni grazie ai numerosi vantaggi dei primi rispetto ai secondi, tra cui maggiore convenienza e leggerezza e una migliore protezione degli alimenti congelati. La domanda è ulteriormente rafforzata dal crescente utilizzo di porzioni singole, spesso vendute in imballaggi flessibili. Comunque, si prevede che gli imballaggi rigidi vanteranno ancora prestazioni migliori in questo mercato rispetto a molti altri segmenti di alimenti surgelati, sostenuti dalle vendite di scatole di cartone ondulato, in particolare per i prodotti venduti nei magazzini all’ingrosso o al settore della ristorazione. Secondo le stime di Freedonia, il mercato degli imballaggi per carni, pollame e frutti di mare congelati raggiungerà il valore di 2,6 miliardi di dollari nel 2024, con un tasso di crescita annuo del 3,6% annuo fino al 2024, vista soprattutto la crescente popolarità di prodotti pratici, come le bistecche congelate con il controllo delle porzioni, i pezzi di pollo surgelati

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singolarmente e i prodotti surgelati completamente cotti, che spesso utilizzano più imballaggi per unità. Altri fattori che giocano a favore degli imballaggi flessibili sono il considerare carne, pollame e frutti di mare congelati come prodotti proteici economici a portata di mano per un pasto veloce, oltre all’incremento dei consumi di

surgelati durante la pandemia di Covid-19, che ha particolarmente premiato carni, pollame e frutti di mare congelati nel 2020. Infine, ha favorito gli imballaggi flessibili la scelta di molti produttori di passare a soluzioni di packaging per i surgelati di maggiore valore e capaci di attirare l’attenzione del consumatore.

Verso film barriera senza derivati fossili Holmen Iggesund lancia un cartoncino patinato con Bio E, un film barriera realizzato con il 75% di materie prime rinnovabili e approvato per il compostaggio industriale. Se le nuove soluzioni di packaging in cartoncino sono state accolte con entusiasmo da tanti marchi di alimenti e bevande desiderosi di ridurre l’uso della plastica e migliorare l’impronta ecologica, rappresentando un enorme passo

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imballaggi confezioni

avanti in termini di sostenibilità, i film barriera laminati sul cartoncino per proteggere gli alimenti sono ancora costituiti principalmente da plastiche a base fossile. Le generazioni precedenti di barriere bio-based contenevano circa il 30% di materie prime

rinnovabili, mentre Bio E arriva al 75%, oltre ad essere approvato per il compostaggio industriale e ad avvicinarsi alle caratteristiche di robustezza, sicurezza o dei tradizionali film barriera a base plastica (PE). Bio E resiste a liquidi e grassi, e soddisfa i requisiti

europei e americani (FDA) per il contatto con gli alimenti, quindi è adatto a ogni tipo di packaging alimentare. Inoltre, è approvato anche per l’uso nei forni a microonde ed è disponibile in combinazione con diversi cartoncini Holmen Iggesund.

Bacche e mele fra le migliori opportunità per il confezionamento di frutta fresca L’analista statunitense di mercato Freedonia ha dedicato uno studio al confezionamento della frutta fresca da cui si evince che mele e frutti di bosco rimarranno le migliori opportunità per i fornitori di imballaggi fino al 2024, rappresentando insieme il 51% della domanda. La crescita della domanda di imballaggi per le mele sarà superiore alla media, sostenuta da un previsto aumento della produzione nazionale e dall'aumento della domanda di mele a fette confe-

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zionate singolarmente per comodità e spuntini. I produttori di frutti di bosco sono utilizzatori relativamente intensivi di contenitori rigidi, più costosi ma necessari per la maggiore delicatezza dei prodotti, e anche in questo caso la domanda di imballaggi trarrà vantaggio dalla ripresa della produzione interna e dalla crescente disponibilità di calibri più piccoli. Tuttavia, i forti aumenti della domanda di frutta pronta offriranno anche opportunità di cre-

scita per i fornitori di imballaggi in altre applicazioni, in particolare meloni, uva, ananas, mango, pesche e pere. La nuova analisi di Freedonia prevede che la domanda di imballaggi per frutta fresca aumenterà del 4,0% all'anno, arrivando a 2,4 miliardi di dollari nel 2024. In particolare, la crescita sarà trainata dalla maggior domanda di frutta fresca confezionata, in buste, sacchetti e contenitori di plastica rigida, da un uso più intensivo di imballaggi di valore superiore pratici e facili da usare, con prestazioni e durata di conservazione superiori e/o un migliore impatto ambientale. A favore giocheranno anche l’aumento delle vendite di frutta pretagliata pronta al consumo (RTE) come fette di mela, di melone e spicchi di agrumi, generalmente venduti in vaschette, coppette o altri contenitori di plastica rigida. Il proseguimento del trend di una spesa maggiore alimentare al dettaglio sulla scia della pandemia di Covid-19 rafforzerà i guadagni, almeno nel breve termine. Tuttavia, gli incrementi saranno limitati da una crescita relativamente lenta della produzione nazionale complessiva di frutta fresca, con cali previsti per alcuni tipi chiave di frutta, compresi gli agrumi.

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PRODOTTI

Ottimo bilancio per la 20ª edizione del Cibus di Parma, prima fiera in presenza Si può definire una scommessa vinta la 20ª edizione del Cibus a Parma, che ha chiuso la prima volta in presenza dopo le restrizioni dovute alla pandemia con 2.000 aziende espositrici e quasi 40.000 visitatori, di cui 2.000 dall’estero. Soddisfazione è stata espressa da parte delle aziende espositrici, delle Associazioni aderenti a Federalimentare e dei Consorzi di Tutela, mentre attenzione è stata dimostrata dal mondo politico, con la partecipazione di tre Ministri e dei principali attori della filiera: agricoltura, industria, Grande Distribuzione e mondo dell’Ho.Re.Ca. Sulla scia di questo successo, si sta già lavorando per un’edizione record di Cibus, che si terrà a Parma il 3 maggio 2022. Nel corso della quarta e ultima giornata di Cibus si è tenuto il World Food Research and Innovation Forum che ha preso in esame il riflesso sulle imprese delle diverse transizioni climatiche, digitali, sociali. All’incontro, promosso dalla Regione Emilia-Romagna,

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dalle Università di Bologna, Parma, Modena e Reggio Emilia, Ferrara, Università Cattolica ed altri, è anche intervenuta Erika Andreeta, Partner PwC Italia, affermando che, se vogliamo cogliere realmente i benefici delle risorse finanziarie messe a disposizione dalle Istituzioni e continuare a rimanere competitivi nello scenario globale, è fondamentale investire proficuamente in formazione, con l’attuazione di progetti mirati allo sviluppo di competenze per l’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie da parte degli addetti ai lavori. Nell’ultima giornata di Cibus si è tenuto anche il convegno “Innovare o decrescere”, organizzato dall’Università di Parma e Le Village by CA Parma. L’Ateneo ha portato a Cibus nuovi protagonisti del settore in ambito accademico con 16 gruppi di ricerca che si sono messi a disposizione per un programma di incontri “oneto-one”. In tema di innovazione, è stato presente a Cibus anche SMILE (Smart Manufacturing In-

novation Lean Excellence centre), il Digital Innovation Hub nato a Parma per permettere il trasferimento tecnologico tra università e industria, supportare le PMI nella digitalizzazione dei processi operativi e nell’implementazione di metodologie innovative e snelle, in linea con sistemi Cyber-Fisici (CPS) e applicazioni Internet of Things industriali (IoT). Nell’area dedicata alle startup territoriali di Le Village by CA sono state presenti due realtà economiche innovative nate in ambito universitario, nel settore food: Future Cooking Lab, spin-off del Laboratorio di Fisica Gastronomica dell’Università di Parma fondato da Davide Cassi, padre della cucina molecolare, nato con la “mission” dell’innovazione gastronomica, e DNAPhone, PMI innovativa che progetta, sviluppa e commercializza soluzioni tecnologiche per la misura di parametri chimici mediante l’uso di dispositivi ottici portatili, integrati con tecnologie smart e mobile.

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ENERGIA SOSTENIBILITÀ Referee: Prof. Francesco Fantozzi

Il presente e il futuro della sostenibilità nella filiera alimentare

Quantis, società leader per la consulenza ambientale, ha organizzato una tavola rotonda insieme a Regenerative Society Foundation per analizzare il settore partendo dai dati della sua ricerca “Dig In: un panorama di azioni per i business che intendano coltivare un sistema alimentare sostenibile + resiliente”. Le due società hanno condiviso le prassi virtuose e sostenibili nelle diverse fasi della filiera agroalimentare, interrogandosi sulla rotta che le aziende dovranno tracciare per garantire a tutti dei prodotti sani e sostenibili, sia per le persone che per l’ambiente. Insieme agli ospiti si è discusso di come stabilire priorità e impostare strategie di sostenibilità, fissando traguardi significativi e tracciando i progressi compiuti per comunicarli in modo coerente e credibile. Partendo dal piatto per arrivare al campo, dove pratiche innovative

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di agricoltura rigenerativa ci offrono una prospettiva positiva di sviluppo sostenibile, guardando già oltre il 2030. Secondo la ricerca Quantis, il sistema alimentare globale è responsabile di circa il 28% delle emissioni globali di gas serra (che potrebbe arrivare al 35%). L’agricoltura e i componenti utilizzati per la lavorazione del suolo (fertilizzanti, pesticidi e concime) sono le cause principali delle emissioni, contribuendo per l’87% circa alle emissioni totali del sistema alimentare (24%). Tra i temi chiave analizzati nel report c’è la sostenibilità del packaging, diventata oggi una priorità, in primis tra i consumatori, che sono sempre più consapevoli delle potenziali conseguenze ambientali legate ai comportamenti d’acquisto quotidiani. Per questo, le aziende alimentari stanno constatando sempre più spesso che la sostenibilità degli

imballaggi presenta diverse importanti opportunità commerciali ma anche numerosi rischi. Fondamentale punto di partenza è il DNA aziendale: una cultura dell’ecodesign richiede l’abbinamento di ruoli e competenze adatti alle diverse soluzioni. Infatti, un efficace processo di progettazione ecologica colma il divario di conoscenze tra designer di packaging e realtà attive nella gestione dei rifiuti nei mercati in cui vengono venduti i prodotti. Le aziende possono progettare gli imballaggi in modo che siano riciclabili o compostabili, ma la capacità di trattamento dei rifiuti è localizzata e la modalità di trattamento programmata può essere molto diversa da quella di fine vita effettiva. Parlando di imballaggi, non è importante solo la loro produzione, ma anche il loro smaltimento: è fondamentale che le aziende facilitino il corretto smaltimento del

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energia sostenibilità

packaging da parte dei consumatori: i bassi tassi di riciclo possono infatti essere dovuti semplicemente a una comunicazione poco chiara in merito a quali tipi di imballaggio possono essere riciclati. Etichette chiare e informazione al consumatore approfondita favoriscono una corretta procedura di smaltimento. Poi, il controllo di tutta la supply chain: infatti, per la grande maggioranza delle aziende food e beverage, gli impatti ambientali più significativi e i rischi aziendali sono legati ad attività che non si svolgono tra le mura aziendali, ma piuttosto al di fuori del loro controllo diretto, nelle strutture dei fornitori e nei campi dove vengono coltivate le materie prime. Molti di questi impatti e rischi sono legati a pratiche di gestione non sostenibili che incidono sulla salute e l’uso del suolo e sulla scarsità idrica. È quindi fondamentale che le imprese scavi-

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no in profondità nelle loro supply chain con gli operatori sul campo per implementare soluzioni. Attenzione al trattamento del suolo, strategie climatiche corrette e un occhio particolare alla questione “acqua” sono alcuni degli imperativi che le aziende non possono perdere di vista per evitare impatti negativi e sprechi. Infatti, basti pensare che l’80% degli sprechi e delle perdite alimentari si verifica durante tre fasi della catena del valore: produzione agricola, gestione post-raccolta e consumo. Lo spreco alimentare è un altro dei temi al centro della ricerca: incredibilmente, un terzo di tutto il cibo prodotto ogni anno per il consumo umano viene sprecato o perso tra l’azienda agricola e la tavola, con un risultato pari a quasi 1.000 miliardi di dollari di perdite per l’economia globale. Oltre alle sostanziali perdite economiche, il cibo sprecato è responsabile di

circa un quarto di tutta l’acqua utilizzata ogni anno in agricoltura e la sua coltivazione richiede terreni della dimensione della Cina. Lo spreco e le perdite alimentari generano ogni anno, a livello globale circa l’8% delle emissioni di gas serra e quasi un quarto delle emissioni agricole, mettendo sotto pressione gli ecosistemi. Fissare obiettivi, misurare e comprendere gli impatti e gestire i processi attraverso metriche misurabili sono secondo il report i tre passaggi chiave necessari alle aziende per affrontare il problema. Infine, la comunicazione, fondamentale come passaggio finale di tutto il percorso: oggi sappiamo che il pubblico vuole trasparenza sulle attività delle aziende per la salvaguardia dell’ambiente, pretende la verità su ciò che è stato fatto, su ciò che è in corso e sulle nuove soluzioni che le aziende stanno valutando per affrontare i principali problemi del nostro tempo. In un mondo globalizzato e digitalizzato, le aziende alimentari si trovano ad affrontare una sfida chiara quando si tratta di comunicare i loro sforzi per la sostenibilità: tutti sono narratori, e la maggior parte dei marchi potrebbe migliorare lo storytelling in materia di sostenibilità per garantire che i messaggi siano puntuali, credibili e significativi. Quantis Italia si pone l’obiettivo di misurare gli impatti, identificare azioni concrete di miglioramento nell’ambito della sostenibilità, monitorare i progressi e dare forma ad una comunicazione credibile. Per il settore food propone un approccio scientifico solido e l’esperienza consolidata in anni di collaborazione con player nazionali ed internazionali, per raggiungere insieme il cambiamento positivo cui tutti aspiriamo.

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MERCATI CONSUMI

Cinque tendenze che guidano l’era del cibo on demand La tecnologia non sta solo cambiando i luoghi di consumo alimentare, ma anche cosa mangiamo. Man mano che si fanno più labili i confini tra ristorazione e vendita al dettaglio, consumi in casa e fuori casa, si diffondono sempre più le occasioni in cui il cibo viene preparato per noi da altri. Questa tendenza sta portando a ciò che l’analista Euromonitor International ha soprannominato “L’era del cibo su richiesta”. Il Covid-19 ha accelerato lo sviluppo di questo trend. Se la pandemia ha costretto i consumatori di tutto il mondo ad organizzarsi per un maggior numero di pasti a casa, l’e-commerce ha contribuito ad aumentare la concorrenza fra cibo pronto al consumo e preparato da asporto. Secondo Euromonitor International, la quota di tutta la spesa per alimenti e bevande coperta dall’e-commerce, ha superato il 10% nel 2020, rispetto a solo il 3% del 2015. Questo fenomeno sta rendendo meno netti i confini tra vendita al dettaglio e ristorazione, mettendo sotto pressione i modelli di business esistenti e lasciando spazio nel contempo per quelli completamente nuovi. Nel tempo, questo promette di creare maggiori oppor-

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tunità e far crescere la domanda di pasti completi e preparati, consegnati su ordinazione. Si tratta di un enorme cambiamento, che va di pari passo con lo sviluppo del trasporto su strada e delle catene del freddo a metà del XX secolo, fattori che hanno favorito l’ascesa della moderna vendita al dettaglio di generi alimentari e dei fast food. Se il XX secolo è stato caratterizzato dalla disponibilità di massa, il XXI è invece focalizzato sulla crescita della

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mercati consumi

Dopo il Covid, la sostenbilità è la chiave per la ripartenza

L’indagine annuale Food Industry Monitor – l’Osservatorio sulle performance delle aziende italiane del settore alimentare – realizzata ogni anno dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in collaborazione con Ceresio Investors, rivela che, nel 2020, il settore alimentare ha registrato una contrazione della crescita dell’1% (ROS 3,8%), rispetto al -8,9% dell’economia italiana. La flessione del settore è dovuta principalmente alla contrazione del segmento Ho.Re.Ca. e alla riprogrammazione degli investimenti in capacità produttiva, che sono stati posticipati alla fine dell’anno. Il 2021 e 2022, però, segneranno subito una ripresa, con una crescita prevista di poco inferiore al 6% annuo (ROS 6,8%), un tasso superiore alla previsione di crescita del PIL italiano (4,5/5%). E la ripresa riguarderà anche l’export che nel biennio 2021-2022 si prevede in aumento mediamente del 3%. Cresceranno di più i comparti delle farine e del packaging, e quest’ultimo in particolare beneficerà della spinta del redesign sostenibile. I settori del caffè e del vino saranno interessati da crescite importanti, trainate dalla forte ripresa del segmento Ho.Re.Ca. Molto bene anche le previsioni per il comparto delle attrezzature alimentari, trainato dai nuovi investimenti stimolati dal piano di recovery.

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Cresce il bio italiano ma rimane indietro rispetto ad altri Paesi dell’Ue In occasione della 33ª edizione del Salone Sana – Rivoluzione Bio 2021 sono stati presentati i dati per l’anno 2020, elaborati dal SINAB (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) per il Mipaaf, che, pur confermando un aumento delle superfici coltivate del 5,1% rispetto all’anno precedente, evidenziano un trend di sviluppo più modesto rispetto ai maggiori Paesi europei. I terreni coltivati a biologico hanno attualmente superato i 2,1 milioni di ettari. In crescita, inoltre, il numero degli operatori del settore che ha raggiunto le 81.731 unità, con un incremento dell’+1,3%.

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Anche gli andamenti del mercato confermano la rilevanza del biologico. Secondo i dati dell’Osservatorio Sana, promosso da Bologna Fiere e curato da Nomisma, nel 2021 (anno terminante a luglio) i consumi interni hanno registrato una crescita del 5%, rispetto all’anno precedente. La spesa delle famiglie italiane si è attestata a 4,6 miliardi di euro: 9 famiglie su 10 hanno acquistato almeno un prodotto biologico nell’anno in corso. Negli ultimi dieci anni i consumi interni hanno registrato un’impennata del 133%. Notevole l’incremento dell’export che, sempre nell’ultimo anno, è aumentato dell’11%, raggiungendo quota 2,9 miliardi di euro, con una crescita negli ultimi dieci anni del 156%. L’Italia si posiziona al secondo posto per export dopo gli Stati Uniti. Secondo Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio, il biologico si conferma fondamentale per il rilancio del sistema agroalimentare italiano, anche se il tasso di crescita della SAU bio si è rivelato inferiore a quello dei maggiori Paesi Ue. Considerando che in questo momento si stanno definendo le scelte prioritarie del Piano strategico Nazionale della PAC post 2022 che determineranno lo sviluppo del settore agricolo e alimentare per i prossimi dieci anni, è il momento ideale per intervenire e colmare il gap di crescita con gli altri Paesi. Per questo è imprescindibile un’immediata approvazione della legge sul biologico per avere a disposizione tutti gli strumenti necessari, a partire dal Piano d’Azione, per affrontare le sfide del settore. Questo, nella convinzione che il biologico sia essenziale per l’affermazione di un modello agricolo che rispetti l’ambiente, contribuisca a mitigare l’impatto climatico, creando inoltre nuove opportunità di occupazione, in particolare per i giovani e le donne.

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NOTIZIE DAL MONDO

Ottimismo e buoni dati dal Sana di Bologna Si è conclusa con un bilancio positivo la prima edizione post pandemia del Sana, Salone internazionale del biologico e del naturale, tenutasi a settembre in contemporanea con Cosmofarma Reazione e OnBeauty by Cosmoprof. La contemporaneità con gli altri due eventi ha valorizzato nuove sinergie fra il mondo del biologico e i settori merceologici degli altri due eventi in svolgimento, sviluppando nuovi contatti com-

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merciali e opportunità di business. Sono stati circa 50.000 i visitatori, fra buyer, distributori e professionisti, che hanno partecipato alle iniziative in presenza e digitali, una grande piattaforma espositiva con 1.150 brand – 600 riferiti a Sana – e 10 padiglioni espositivi. Il dinamismo negli scambi commerciali, i trend di mercato emersi dall’Osservatorio Sana e degli altri numerosi momenti di confronto hanno evidenziato, nel

post pandemia, una ancor maggiore sensibilità verso l’ambiente e un concetto di wellness che coinvolge un numero sempre più ampio di interlocutori. Una tendenza che si concretizza in un valore del mercato Bio che, in Italia, si è attestato nel 2020 a 4.573 mln di euro e un export di bio made in Italy sui mercati internazionali pari a oltre 2.900 mln di euro. Per dare risposte a questo nuovo scenario, in rapida evoluzione, l’edizione 2021 del salone bolognese ha presentato nuove iniziative, alcune di prossima realizzazione. Ad esempio, in chiave di internazionalizzazione per il settore Food, Sana ha visto la definizione di una ancor più stretta collaborazione fra BolognaFiere, FederBio e Naturland (ente certificatore tedesco) per la promozione del bio italiano sui mercati esteri; un altro contributo per valorizzare la qualità dei prodotti nazionali, supportando le strategie di marketing e di export dei nostri produttori. Ottime, quindi, le prospettive per l’area food le cui aziende specializzate nella produzione e distribuzione di alimenti bio ripartono dal bilancio in positivo del salone bolognese, lascian-

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