ALIMENTARI
PAVIMENTI INDUSTRIALI
F. SCOPPETTA1* - M.A. LEO1 - D. SERVA1 - S. MACRÌ2 - R. ORTENZI3
C. LICCIARDI3 - M. TINARO3 - A. VALIANI3
1Servizio di Igiene degli Alimenti di Origine animale
Usl Umbria 2 - Via Bramante 37 - Terni
2Servizio Prevenzione, sanità veterinaria, sicurezza alimentare, Regione Umbria - Via Mario Angeloni 6 - Perugia
3Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche
“Togo Rosati” - Via Salvemini 1 - Perugia
*email: fausto.scoppetta@uslumbria2.it
Indagine sulla diffusione del pericolo Listeria monocytogenes in prodotti a base di carne cotti nel territorio della Usl Umbria 2
■ PAROLE CHIAVE
Listeria monocytogenes, prodotti a base di carne, coppa di testa, macellerie
RIASSUNTO
Listeria monocytogenes è un batterio patogeno responsabile di malattia a trasmissione alimentare. Il presente studio ha avuto l’obiettivo di verificare la diffusione di L. monocytogenes in coppa di testa, prodotto a base di carne cotto. Nelle aziende coinvolte sono stati prelevati 6 campioni di coppa di testa e 30 campioni ambientali da sottoporre ad analisi di laboratorio. Contestualmente, sono stati raccolti anche dati relativi ai processi produttivi. Nonostante i risultati ottenuti dai controlli ambientali eseguiti in fase di campionamento, abbiano dimostrato la corretta applicazione delle procedure di sanificazione, lo studio ha confermato che L. monocytogenes rappresenta un reale pericolo nella filiera di produzione della coppa di testa Alla luce dei risultati ottenuti, risulta tuttavia auspicabile un approfondimento circa il miglioramento dell’efficacia del processo produttivo relativamente al pericolo L. monocytogenes.
Survey on the spread of Listeria monocytogenes
in coocked meat products in the Usl Umbria 2
■ KEYWORDS
Listeria monocytogenes, meat products, “coppa di testa”, butcheries
SUMMARY
Listeria monocytogenes is a gram-positive pathogenic bacterium that has been implicated in several foodborne outbreaks. The aim of this study was to investigate the prevalence of L. monocytogenes in cooked meat products. In the food companies involved in this study, 6 samples of “coppa di testa” and 30 environmental samples were collected to be subjected for microbiological investigations. At the same time, data relating to the production processes were also collected. Although the results obtained from the environmental samples carried out that sanitization procedures are correctly implemented, the study confirmed that L. monocytogenes can be considered as a critical threat in the production chain of the “coppa di testa”. Furthermore, the results obtained from the environmental samples carried out that sanitization procedures are correctly implemented. Despite these findings, additional investigations are needed to improve the effectiveness of the production process regarding the risk of L. monocytogenes.
Un ponte fra industria alimentare e Università degli Studi di Milano CONVEGNI
Favorire l’incontro tra il mondo accademico e quello industriale per stimolare le sinergie tra le due realtà e individuare, insieme, nuove idee per il futuro: queste le finalità del convegno organizzato il 24 maggio a Lissone (alle porte di Milano) da Opessi Lab – società che, in sinergia con Opessi Stefano, propone formazione e innovazione nell’industria alimentare – in collaborazione con il Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente (DeFENS) dell’Università degli Studi di Milano in occasione del centenario della fondazione dell’ateneo. La giornata, introdotta e coordinata dall’amministratore della società, Stefano Opessi, ha visto la partecipazione, in qualità di relatori, di docenti di UNIMI ed esperti di aziende alimentari e di impiantistica.
pare in prospettiva del rinnovamento del corso di laurea magistrale (secondo livello) in Scienze e Tecnologie Alimentari di UNIMI, previsto per il prossimo anno accademico (2025/26). Attraverso un video Francesco Molinari, presidente del Collegio didattico dei corsi di laurea dell’area delle Scienze e Tecnologie Alimentari, ha lanciato un appello alle azien-
tivo”, ha affermato. All’appello si sono unite Sara Limbo e Cristina Alamprese, docenti del DeFENS, che hanno parlato dell’evoluzione dei corsi di laurea e delineato le possibili forme di collaborazione tra università e industria. Nell’ambito del corso triennale, già riformato l’anno scorso e ribattezzato Scienze e Tecnologie per Alimenti Sostenibili, si effet-
de alimentari presenti tra il pubblico: rendersi disponibili a ospitare studenti nelle proprie sedi, in modo da integrare le loro conoscenze teoriche con esperienze pratiche presso realtà produttive.
“Credo che questo sia fondamentale anche per le aziende stesse, che alla fine del percorso formativo si troveranno ad avere studenti e studentesse più pronti a rispondere immediatamente alle richieste del mondo produt-
tuano tirocini curricolari, visite didattiche presso le aziende e seminari tenuti da esperti del mondo aziendale. Nell’ambito del corso di laurea magistrale (come detto, in fase di rinnovamento), oltre alle forme di collaborazione attualmente esistenti (tra cui i Percorsi di Eccellenza), si prevede l’inserimento di due possibili percorsi di formazione curricolare, diversi dalla tesi finale: internship (tirocinio formativo
presso le aziende) e mentoring (basato su sessioni on-line e giornate on-campus). Le imprese possono collaborare con l’università anche nel contesto del dottorato di ricerca post-laurea, attraverso lezioni tenute da esperti o finanziando ricerche. Le possibilità di collaborazione si estendono al di fuori dei percorsi didattici sopra citati, ad esempio nelle attività di ricerca scientifica e in forma di consulenze e servizi. Le aziende interessate possono mettersi in contatto con UNIMI tramite il COSP (Centro per l’Orientamento allo Studio e alle Professioni) o i singoli docenti.
Sinergie e prospettive in un settore che evolve
Durante la giornata sono stati presentati interessanti casi di sinergie tra università e industria, sia negli interventi tenuti da Mattia Aliani , R&D di Icam , e Marco Antonini , direttore industriale di Galbusera – Cosio Valtellino –, sia nella tavola rotonda conclusiva, a cui hanno preso parte Daniele Cavina (direttore di stabilimento di Granarolo - Bologna), Roberto Marinozzi (technical area manager - Pedrignano Plant Barilla ), Gabriele Guzzetti (direttore operations di Galbusera), Antonio Agostoni (parte della proprietà di Icam e direttore R&D, insignito da Stefano Opessi e Carola Cappa di una targa in riconoscenza della duratura collaborazione tra le rispettive aziende e La Statale), Sabrina Dallavalle (vicedirettrice del DeFENS, UNIMI), Carola Cappa (coordinatrice UNIMI del percorso Opessi University Lab ), Diego Mora (coordinatore del
MACCHINE ACCESSORI
Innovazione nella produzione del cioccolato
Nell’industria della lavorazione del cacao, del cioccolato, del compound e delle creme l’innovazione tecnologica è il requisito fondamentale per rimanere competitivi. Le aziende sono costantemente alla ricerca di soluzioni che possano migliorare l’efficienza produttiva, garantire la massima qualità e rispondere alle esigenze sempre più diversificate del mercato. L’integrazione di nuove tecnologie non solo ottimizza i processi produttivi, ma contribuisce anche alla sostenibilità ambientale e alla riduzione dei costi operativi. In questo contesto, realtà come Tecno 3 stanno ridefinendo gli standard del settore con soluzioni innovative e affidabili.
In particolare, il dosatore-miscelatore continuo serie MDC rappresenta un notevole passo avanti nella tecnologia di produzione del cioccolato,
del compound, delle creme e della loro caratterizzazione. Questo impianto compatto e versatile è progettato per aggiungere ingredienti solidi (come polveri, frutta secca e cereali) e liquidi (come aromi e coloranti) a vari tipi di cioccolato, compound e creme, dosandoli contemporaneamente e in continuo con grande precisione, grazie a sistemi basati su celle di carico o dosatori volumetrici.
Le ricette possono essere impostate e memorizzate tramite un
pannello operatore touch-screen, mentre un PLC gestisce tutti i parametri di produzione come temperatura, velocità di miscelazione e livello del prodotto. Questa tecnologia permette di dosare anche piccole quantità di miscela e di effettuare cambi di ricetta rapidi, aumentando la flessibilità produttiva.
L’MDC può essere utilizzato come unità autonoma su diverse linee produttive, grazie alla mobilità smart che ne facilita lo spostamento. Inoltre, il sistema di trasporto del prodotto miscelato con nastro trasportatore autopulente riduce i tempi di pulizia, migliorando l’efficienza operativa. Un sistema integrato di monitoraggio e manutenzione predittiva, controllabile da remoto, assicura un funzionamento costante e affidabile nel tempo.
Realizzato in acciaio inox AISI 304 con trattamenti certificati MOCA e facilmente smontabile nelle parti a contatto con il prodotto, MDC garantisce un alto grado di igiene, evitando contaminazioni alimentari.
Un’altra innovazione degna di nota è la “Base Neutra”, una soluzione rivoluzionaria da cui partire per la successiva caratterizzazione. Equilibrata e versatile, nasce per semplificare i processi produttivi mantenendo tutte le caratteristiche di qualità, permettendo
Se in un sistema di trasporto standard generalmente si va ad agire su accelerazioni, decelerazioni e velocità per ridurre l’effetto onda che si genera all’interno del contenitore durante le fasi di trasporto, a discapito però di performance e velocità, il sistema anti-sloshing applicato al sistema Smart Liquid System permette invece di fasare le vaschette ad altissima velocità senza che il liquido fuoriesca dal proprio contenitore.
Oltre al lavoro di ricerca e sviluppo sul sistema anti-sloshing, Argo ha richiesto l’integrazione di tutta una serie di componenti e tecnologie Omron indispensabili per efficientare le varie fasi di lavorazione. La linea è infatti progettata per ricevere le vaschette provenienti da un nastro trasportatore, fasarle ed equidistanziarle ad alta velocità, portarle sotto la stazione di confezionamento e trasferirle in uscita alla successiva stazione di etichettatura.
Da qui la necessità di integrare un PLC Omron NX1P2 con dispositivi Sysmac, servosistemi 1S e inverter M1 versione EtherCAT. Il PLC gestisce e coordina l’intero processo, dall’introduzione delle vaschette alla sigillatura vera e propria, fino al tensionamento e al movimento del film di sigillatura. Quest’ultimo, basato anch’esso su un algoritmo, è stato configurato in modo da garantire una tensione del film costante e ripetibilità, nonché la raccolta dello “sfrido”.
Nel complesso sono 8 gli assi gestiti, movimentati da motori brushless (con taglie variabili dai 400W fino a un massimo di 5,5 kW per la movimentazione della campana per la saldatura) per garantire un’alta precisione nel posizionamento e tempi ciclo ridotti.
Grazie all’innovativo sistema anti-sloshing la produttività del confezionamento dei prodotti liquidi e semi-liquidi sale del 3040% rispetto al passato. Nello specifico, Argo è in grado di operare fino a 25 cicli al minuto in modalità sigillatura, fino a 18 cicli al minuto in atmosfera modificata (MAP) e fino a 10 cicli al minuto in “skin”. Oltre a offrire maggiori performance, Argo garantisce anche un vantaggio tangibile sul lato igienico, e dunque una minore contaminazione della macchina, nonché una migliore qualità della sigillatura e un minore spreco di vaschette.
Robot multifunzione
I robot industriali sono tra i più noti al mondo, utilizzati per la capacità di imitare i movimenti delle mani. Tuttavia, a causa del loro principio di funzionamento fondamentale e del peso notevole, sono spesso inefficienti.
Per questo Polman ha utilizzato un approccio innovativo per progettare QLOOP, un rivoluzionario sistema di automazione dei processi basato sul principio di una catena a blocchi motorizzata, che funziona a velocità fino a 3 m/s e ottimizza i consumi energetici. Ogni maglia della catena è dotata di connessioni dedicate per componenti elettrici, pneumatici e dati, consentendo di caricare, lavorare, spostare, smistare, testare, impilare, imballare o palettizzare i prodotti in ogni punto della linea di produzione in un processo veloce. Il funzionamento in continuo del sistema QLOOP, grazie alla velocità di movimentazione senza precedenti e all’elevata efficienza energetica, permette di aumentare la produttività delle linee di produzione, riducendo allo stesso tempo i costi operativi e di manutenzione.
Compatto e altamente adattivo, può essere utilizzato in numerose applicazioni: front-of-line, end-of-line o tra le linee di produzione, garantendo elevata flessibilità e superamento dei colli di bottiglia.
IMBALLAGGI CONFEZIONI
ReZorce: la rivoluzione sostenibile dei cartoni per bevande
Nella prestigiosa cornice della Soho House di Amsterdam si è svolta la presentazione dello stato dell’arte di ReZorce, l’imballaggio barriera mono-materiale della britannica Zotefoams, che promette di inaugurare una nuova era nelle applicazioni di cartoni per bevande. In particolare, l’evento, tenutosi alla presenza di una platea internazionale di giornalisti e aziende, è stato l’occasione per comunicare l’accordo siglato con Refresco – leader di mercato nella produzione di bevande con un prestigioso portafoglio di clienti e noti marchi internazionali, con stabilimenti produttivi in Europa, Nord America e Australia – per lo sviluppo congiunto dei cartoni ReZorce fino ai test sul mercato di conformità e qualità per conto di un importante retailer europeo.
Circolarità è la parola d’ordine
A questo proposito, ad Amsterdam è stato anche annunciato l’accordo stretto da Zotefoams con la tedesca Südpack Verpackungen – leader storico nell’estrusione dei polimeri e nella produzione di film flessibili e compositi anche per il settore alimentare – che fornirà un polimero estruso flessibile ad alte prestazioni e consentirà di produrre fino a 100 milioni di cartoni ReZorce all’anno, in aggiunta alla capacità produttiva di Zotefoams, per essere in grado di soddisfare, una volta ultimati i test di mercato, la prevedibile, imponente domanda futura. L’amministratore delegato, Dirk Hardow , ha spiegato come l’azienda tedesca – che da diversi anni investe in tecnologie di riciclo meccanico e chimico delle plastiche – condivida con Zotefoam forti valori di sostenibilità e la convinzione che in futuro si debba puntare sull’uso di monomateriali plastici correttamente riciclati. La struttura a strati di ReZorce consente l’integrazione di un riciclato post consumo all’interno del laminato, in abbinamento a un polimero vergine sulle superfici esterne, permettendo a questi cartoni di soddisfare le normative in materia di sicurezza alimentare e allo stesso tempo di raggiungere gli obiettivi in termini di contenuto di materiale riciclato fissati dalla Direttiva UE su imballaggi e rifiuti di imballaggi. La circolarità del modello ReZorce di Zotefoams e l’esperienza nelle tecnologie di riciclo di Südpack Verpackungen rendono le due aziende partner ideali per la realizzazione di un
percorso completo, dalla produzione al recupero, al nuovo utilizzo.
Verso una nuova era negli imballaggi per bevande
La presentazione di ReZorce ad Amsterdam si è conclusa con una vivace tavola rotonda che ha visto unirsi agli oratori succitati il CEO del gruppo Zotefoams, David Stirling, Coert Michielsen – Chief Procurement & Manufacturing Officer di Refreco –, Willemijn Peeters – fondatrice di Searius Business, società olandese di consulenza per la sostenibilità ambientale delle materie plastiche –, e Chris Hanlon – direttore commerciale di Biffa Polymers, società all’avanguardia nel riciclo delle plastiche nel Regno Unito.
Stirling si è fatto portavoce dell’entusiasmo che circonda il progetto ReZorce, nella consapevolezza di portare sul mercato un prodotto in grado di offrire ai produttori di bevande un’alternativa davvero sostenibile e circolare ai cartoni multistrato, per aiutarli a soddisfare la crescente domanda di imballaggi rispettosi dell’ambiente avanzata dall’opinione pubblica. Un processo di sviluppo lungo e complesso frutto di una squadra affiatata e professionale, capace di coagulare intorno a sé la collaborazione di nuovi partner su una visione nuova e rivoluzionaria. Ora tutto è pronto perché ReZorce possa diventare una pietra miliare nel cambiamento volto alla salvaguardia del pianeta, una lotta urgente e non più rimandabile.
Cavanna ancora alla guida di Ucima
Riccardo Cavanna è stato confermato Presidente di Ucima (Associazione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio) per il biennio 2024-2026, garantendogli la possibilità di dare continuità all’intenso lavoro svolto negli ultimi due anni, andando così a completare un quadriennio. I Soci hanno eletto anche i nuovi vicepresidenti: si tratta di Massimo Marchesini (confermato) e di Antonella Candiotto. Fra le attività perseguite, il nuovo impulso all’internaziona-
lizzazione con il lancio del brand We Make Packaging, orientato alla valorizzazione delle tecnologie made in Italy, e messo a disposizione nuovi strumenti legati al mondo della sostenibilità; il consolidamento del ruolo di interlocutore con le istituzioni, con mirate attività di advocacy, in collaborazione con le associazioni partner Acimac e Amaplast, che ha fatto sentire la voce degli imprenditori lungo tutte le fasi del lungo iter del nuovo regolamento imballaggi e su temi strategici come quelli legati all’Industria
Riccardo Cavanna, riconfermato Presidente di Ucima.
5.0. Infine, sono numerose le iniziative in corso per celebrare i 40 anni di Ucima, che culmineranno con un grande evento che si terrà in ottobre.
Composti antimicrobici nano-incapsulati e MAP per la conservazione della carne macinata
In una ricerca canadese pubblicata sul Journal of Food Measurement and Characterization. 17, (6): 6552-6565, 2023 è stata utilizzata una nuova combinazione di oli essenziali nano-incapsulati (EOS) e confezionamento in atmosfera modificata con (MAP) con l’80% di CO2 e 20% di O2 per valutare la qualità microbica e sensoriale della carne macinata durante la conservazione a 4°C. L’estratto di agrumi, olio essenziale di timo e la formulazione mediterranea sono stati usati come miscela antimicrobica a diverse concentrazioni rispettivamente dello 0,05, 0,1 e 0,2% (v/v). Si sono effettuati il test su piastra DeepWellcon con agar cuore-cervello (BHI) per 34 giorni e la valutazione sensoriale per valutare la formulazione ottimale in termini di attività antimicrobica senza alcun effetto sulle caratteristiche organolettiche della car-
ne macinata. I risultati hanno mostrato che la gelatina addizionata di EOS allo 0,2% (v/v) reticolato a 72°C per 5 minuti (F 0,2-5) ha mantenuto il 50% di EOS (v/v) per 34 giorni, che aveva la concentrazione più alta disponibile di EOS, rispetto ad altri gruppi (p<=0,05).
Le condizioni F 0,2-5 hanno registrato il tasso di efficienza di incapsulamento complessiva più elevato, pari all’82,4% (p <= 0,05).
La combinazione di EOS incapsulati (F 0,2-5) e MAP (Eomap) ha avuto un significativo effetto sinergico nel ritardare la crescita della microflora e prolungare la durata di conservazione della carne macinata di 3-4 giorni rispetto al gruppo di controllo (P <= 0,05), che ha raggiunto la concentrazione di 7 log CF/mL di batteri lattici e Brochthrix thermosphacta al decimo giorno, mentre il gruppo Eo map ha raggiunto 7 log CFU/mL
per i batteri menzionati rispettivamente il giorno 15 e 13. Eomap ha evidenziato il valore TBAR più basso, pari a 10,07 mg MDA/kg il giorno 15 del periodo di conservazione rispetto ad altri gruppi (p <= 0,05). Inoltre, Eomap ha migliorato significativamente il livello di rosso (a*) della carne, 1,7 volte più di quello registrato per il confezionamento EOAir (p <= 0,05).
I risultati di questo studio hanno fornito informazioni utili per lo sviluppo di un efficace bio-conservante naturale e la messa a punto di un’applicazione combinata di EO nano-incapsulati e MAP per la conservazione della carne.
PRODOTTI
Composte zero residui 100% da frutta
Zuegg, storica azienda veronese che dal 1890 fa della frutta la propria passione, lancia la nuova linea di composte “Zero Residui 100% da Frutta”, che contengono l’80% di frutta e solo zucchero d’uva. Realizzate interamente con frutta coltivata in Italia, secondo il metodo senza residui di pesticidi, garanzia di rispetto per l’ambiente e di eccellenza qualitativa, le nuove composte rappresentano la fusione di due linee precedenti, “Senza Residui di Pesticidi” e “100% da frutta”, e dei relativi punti di forza, seguendo i principali driver di acquisto delle confetture da parte dei consumatori italiani: l’alta percentuale di frutta, associata a una maggiore qualità e miglior gusto; un ridotto contenuto di zuccheri, percepito come più salutare; la genuinità del prodotto, attribuita all’origine delle materie prime e alla lista ingredienti corta.
La frutta utilizzata nella preparazione di queste composte proviene da cultivar sapientemente selezionate e deriva da pratiche di gestione agronomica integrata, improntate, oltre che alla sicurezza alimentare, alla salvaguardia dell’ambiente.
La frutta raccolta non contiene, infatti, alcun residuo (né nella buccia, né nella polpa) delle sostanze impiegate nella cura delle piante e dei loro frutti. Questo per garantire la salubrità della frutta, preservandola dagli attacchi degli insetti, funghi, acari e batteri nocivi.
La nuova gamma di composte è disponibile a scaffale in 7 referenze, da 230 g a vasetto: albicocche, frutti di bosco, mirtilli, pesche, arance e limoni, lamponi, fragole e fragoline.
Gelati per l’estate
Froneri – la seconda azienda di gelati confezionati al mondo, la prima nella produzione di private label – presenta le novità di quest’anno, fra cui spicca la NUII Elements Collection, che farà riscoprire ai consumatori i quattro elementi della natura con altrettante deliziose proposte: esperienze di gusto multisensoriali grazie a combinazioni uniche di ingredienti autentici, scovati in ogni angolo del mondo e declinati su stecchi gelato premium.
NUII Mandorle caramellate salate e Miele della Nuova Zelanda è ispirato all’Aria ed è realizzato con gelato alla vaniglia e variegatura al miele della Nuova Zelanda, ricoperto di cioccolato al latte e granella di mandorle caramellate salate. Il Fuoco è l’elemento che dà vita a NUII Cocco e Mango Indiano, una combinazione di cremoso gelato al cocco e una fresca variegatura di sorbetto al mango dell’India e frutto della passione, ricoperto di
consumatori e dal costante orientamento all’innovazione per rispondere alle nuove necessità, consolida la direzione dell’azienda attraverso un nuovo logo moderno e differenziante che unisce tutti i suoi prodotti sotto un’unica identità, più riconoscibile e centrata sul consumatore. Il nuovo logo incarna così la missione di Bonduelle, mentre ne aggiorna le caratteristiche per renderle più iconiche e versatili, mantenendo al contempo la sua riconoscibilità ed esaltandone i pilastri cardine:
l’iconica B di Bonduelle contiene al suo interno una foglia rivolta verso l’alto, che simboleggia il futuro, l’innovazione e la crescita costante a cui l’azienda mira. Le foglie e il seme, rappresentati con un effetto dinamico, sottolineano la componente vegetale della sua offerta e l’approccio sostenibile. Infine l’arco, ripensato in una chiave più moderna, evoca un raggio di sole, simbolo dell’impatto positivo dell’azienda nel promuovere la transizione verso un’alimentazione a base vegetale.
Rebranding per i frollini Balocco
In occasione del Cibus di Parma, Balocco ha presentato il restyling della sua linea di Frollini costituita da 14 referenze. Un progetto, curato da RBA Design, che mette al centro il prodotto, sottolineando il nuovo posizionamento di Marca.
Immediatezza, modernità, riconoscibilità e storytelling sono
le parole che caratterizzano la nuova linea. L’agenzia ha infatti lavorato sulla creazione di un’identità forte che esaltasse innanzitutto il prodotto, facendolo diventare molto visibile e protagonista al centro del pack ed evidenziando al tempo stesso gli ingredienti. Sul fronte della confezione la banda colorata riporta
Attraverso il nuovo logo e la nuova brand identity, Bonduelle crea omogeneità fra le diverse categorie, continuità nel racconto del brand ed evoluzione verso la modernità, senza perdere identità e valori. Grazie a una maggiore attrattività e dinamicità, Bonduelle accompagna i consumatori in scelte più sostenibili e salutari attraverso le diverse categorie di prodotti, per adottare in casa e fuori un’alimentazione a base vegetale, per il benessere delle persone e del pianeta.
il nome del prodotto. La scelta di colori diversi mette in risalto ancora una volta la tipologia di prodotto e gli ingredienti (per esempio azzurro per i biscotti classici, marrone per i biscotti con cioccolato, verde per quelli integrali) migliorando la visibilità del pack a scaffale e rendendo più immediata la scelta per il consumatore.
A completare le nuove confezioni l’immancabile Signor Balocco, rappresentato protagonista sul retro di ogni confezione, per raccontare in maniera simpatica i plus di ogni singolo prodotto, un consiglio, un suggerimento di consumo o la valorizzazione di un ingrediente. Una storia che parte sul fronte del packaging e prosegue sul retro, in un continuo racconto dell’azienda. In questo modo anche sulla linea dei Frollini prosegue lo storytelling della marca che vede il Signor Balocco come protagonista indiscusso.
IGIENE AMBIENTI
Sicurezza e igiene nelle pavimentazioni per l’industria alimentare
Sirec, specializzata nella progettazione, realizzazione e posa di pavimentazioni in resina e piastrelle, vanta una solida esperienza di oltre trent’anni nel settore alimentare, distinguendosi per l’impegno costante verso l’eccellenza, la qualità e l’innovazione. La sua missione è quella di offrire soluzioni di pavimenta
zioni industriali personalizzate, progettate per soddisfare le esigenze specifiche di ogni cliente.
La resina offre una superficie continua e priva di giunti, facilitando le operazioni di pulizia e garantendo un ambiente igienico. La sua resistenza agli agenti chimici e meccanici assicura una lun-
-
ga durata nel tempo, riducendo i costi di manutenzione.
Il klinker è un altro materiale di eccellenza proposto per la sua straordinaria robustezza, che offre una resistenza eccezionale all’usura e agli agenti chimici.
Il gres porcellanato rappresenta invece una soluzione versatile e resistente al gelo, agli sbalzi termici, al sale, agli acidi e alle muffe. La varietà di finiture disponibili consente inoltre di combinare estetica e funzionalità, soddisfacendo le esigenze sia operative che estetiche delle industrie alimentari.
Ogni progetto viene seguito con attenzione dalla fase di progettazione fino alla posa in opera, garantendo risultati ottimali e clienti soddisfatti.
Le soluzioni di pavimentazione industriale offerte da Sirec rappresentano un investimento sicuro per le industrie alimentari. La combinazione di esperienza, professionalità e materiali di alta qualità assicura ambienti di lavoro sicuri, igienici ed efficienti, soddisfacendo le esigenze più stringenti del settore.
ENERGIA SOSTENIBILITÀ
Report sulla sostenibilità nel settore alimentare
Quantis – parte del gruppo BCG, società di consulenza leader nel campo della sostenibilità che, con un approccio pionieristico e di stampo scientifico, supporta le aziende nell’affrontare e ridurre il loro impatto sull’ambiente – ha presentato i risultati di un report condotto sull’industria del Food&Beverage, in Italia e nel mondo, dal titolo “Recipe for Transformation”.
L’indagine ha raccolto, attraverso una ricerca realizzata su scala globale, le prospettive e le valutazioni di oltre 600 professionisti, manager di primo livello ed executive di grandi aziende dell’industria alimentare (con oltre 500 dipendenti), che lavorano in diversi dipartimenti aziendali: retail, commercio all’ingrosso, consumer packaged good, materie prime e agricoltura.
In linea generale, il report evidenzia che il 76% dei partecipanti mostra fiducia nella roadmap di sostenibilità della propria azienda e nella capacità di conseguire i ri-
spettivi impegni ambientali entro il 2030. Un dato che mostra ottimismo e che in Italia sale fino all’87%.
Tuttavia, dall’indagine traspare come anche in Italia, i piani di azione potrebbero integrare maggiormente componenti chiave per il successo. La riprogettazione del portafoglio prodotti, l’agricoltura rigenerativa e il plant based sono infatti state citate come tre priorità per il prossimo anno, rispettivamente dal 24, 32 e 32% del campione italiano (e dal 19, 30, 31% del campione globale) nonostante abbiano – secondo la scienza – il maggior potenziale di trasformazione in termini di sostenibilità.
Le principali evidenze del report
Entrando nel dettaglio dell’analisi, Recipe for Transformation, mostra interessanti aspetti, in particolare a proposito dei fattori decisivi e delle difficoltà incontra-
te in azienda a proposito dell’implementazione di scelte in ottica di sostenibilità. Il report indaga le priorità, da realizzare il prossimo anno, per un’impresa impegnata nel proprio processo di transizione verso la sostenibilità ambientale. La maggior parte dei partecipanti alla survey ha affermato che rendere il packaging più sostenibile rappresenta la priorità principale: lo dichiara il 67% dei manager in Italia e il 62% a livello globale. Un’evidenza, questa, che riconduce al tema della scalabilità, necessaria per realizzare questo obiettivo.
Al secondo posto la necessità di ridurre gli sprechi alimentari e la quantità di rifiuti prodotti. Lo pensa il 57% dei manager a livello globale e il 53% in Italia.
Come anticipato, il portfolio redesign, vale a dire il bisogno di ripensare in chiave sostenibile i prodotti aziendali venduti, nel nostro Paese è prioritario per il 24% dei rispondenti, dato che scende al 19% nel resto del mondo.
NUTRIZIONE SICUREZZA
Il punto sui residui di pesticidi negli alimenti
L’EFSA – Autorità europea per la sicurezza alimentare – ha pubblicato l’ultimo rapporto sui residui di pesticidi negli alimenti nell’UE, uno spaccato realizzato analizzando un ampio numero di campioni di prodotti alimentari (110.829 campioni), un quarto in più rispetto al 2021. Il 96,3% di essi è risultato nei limiti di legge. Quanto al sottoinsieme di 11.727 campioni analizzati in base allo specifico programma di controllo coordinato dall’UE (EU MACP) si è riscontrato che rientrava nei limiti di legge il 98,4% di essi.
Il programma EU MACP analizza campioni prelevati a caso da 12 prodotti alimentari. Per il 2022 si è trattato di mele, fragole, pesche, vino (rosso e bianco), lattughe, cavoli cappucci, pomodori, spinaci, avena in grani, orzo in grani, latte di mucca e grasso di maiale.
Dei campioni analizzati all’interno del programma coordina-
RICERCA APPLICATA
Promotori della crescita, colore e tenerezza della carne bovina
Sulla rivista Translational Animal Science. 7, (1): txad092, 2023 è stato pubblicato un lavoro statunitense che si è proposto di confrontare l’influenza dei sistemi di produzione che utilizzano combinazioni incrementali di tecnologie promotrici della crescita sulla qualità della carne bovina.
120 vitelli sono stati assegnati a 1 dei 4 trattamenti: 1) nessuna tecnologia (NT; controllo), 2) trattamento con antibiotici (ANT; NT più antibiotici terapeutici, monensina e tilosina), 3) trattamento con impianti (IMP; ANT più una serie di tre impianti) e 4) trattamento con beta-agonisti (BA; IMP più ractopamina-HCl). Campioni bioptici di muscolo longissimus lumborum sono stati ricavati da un sottogruppo (4 per ciascun trattamento) di manzi
per valutare l’espressione di calpaina-1, calpaina-2 e calpastatina utilizzando la PCR retro trascrizionale (RT) real-time. Dopo il raffreddamento della carcassa, è stato valutato il colore obiettivo (L*, a* e b*). La parte destra della lombata è stata rimossa da ciascuna carcassa, porzionata in bistecche da 2,54 cm e sottoposta a periodi di frollatura post mortem di 7, 14 o 21 giorni per l’analisi della perdita di cottura e della forza di taglio WarnerBratzler (WBSF). La faccia anteriore di ciascuna fetta di lombata è stata utilizzata per l’analisi del grasso grezzo e dell’umidità. Il trattamento ha influenzato (P<0,001) i parametri L*, a* e b*. I trattamenti NT e IMP avevano valori di L* maggiori (P<0,01), gli ANT intermedi e BA più bassi (P<0,01). I trattamenti NT e IMP avevano valori a* e b* più elevati (P<0,01) rispetto a ANT, che erano però più alti (P<0,01) rispetto a BA. Le bistecche di manzi impiantati (IMP e BA) tendevano (P<=0,067) a mostrare a* e b* più alti rispetto a quelle di manzi non impiantati. I bovini sottoposti ai trattamenti NT e ANT hanno prodotto bistecche con una maggiore percen-
tuale di grasso grezzo (P<0,01) rispetto ai trattamenti IMP e BA, che sono risultati simili (P>0,05).
L’umidità percentuale delle bistecche NT era inferiore (P<0,01) rispetto a tutti gli altri trattamenti, ANT era intermedia e IMP e BA erano simili (P>0,05) e avevano il contenuto di umidità più elevato (P<0,01). La perdita di cottura tendeva ad essere maggiore (P=0,088) per gli animali impiantati (IMP e BA) rispetto a quelli non impiantati (NT e ANT).
Le bistecche ottenute dai trattamenti NT e ANT erano più tenere (P<0,05) rispetto a quelle IMP e BA, che erano simili (P>0,05). Pertanto, il WBSF era inferiore (P<0,001) nelle bistecche di animali non impiantati rispetto a quelli impiantati. L’espressione della calpastatina è aumentata (P<=0,025) nei trattamenti ANT e BA, e c’era una tendenza all’incremento dell’espressione della calpaina-2 (P=0,081) in ANT rispetto a NT.
Questi risultati suggeriscono che i sistemi di produzione con un uso limitato di tecnologie di promozione della crescita hanno prodotto lombate con più grasso grezzo, meno umidità e perdite di cottura e una migliore tenerezza.
in più di overrun e una maggiore stabilità (fino a +22%) (p<0,05) rispetto alla panna montata non trattata. Le analisi dei componenti proteici di latte e panna sono state eseguite mediante elettroforesi su gel di poliacrilammide in
presenza di sodio dodecilsolfato (SDS-PAGE). Non sono state osservate differenze notevoli tra latte non trattato e trattato con PEF, ma i risultati della SDS-Page per la panna hanno mostrato bande notevolmente diverse per alcuni componenti proteici, indicando cambiamenti strutturali nelle proteine della membrana dei globuli di grasso (MFGM), del siero di latte e nelle fosfoproteine imputabili al trattamento PEF e/o agli effetti del trattamento di scrematura. Bande più intense di xantina ossidasi, xantina deidrogenasi, butirofilina, albumina sierica bovina, adipofilina (ADPH) e glicoproteine PAS6/7 sono state osservate specificamente a 21 kV/cm. La delicata elettroporazione di entrambi gli strati MFGM dovuta alla
PEF è stata determinata in base ai cambiamenti nei componenti monostrato MFGM, come ADPH e PAS 6/7, esibendo bande di maggiore intensità. Si è suggerito un impatto dipendente dall’intensità del trattamento PEF sulla struttura di MFGM e caseina, portando a una riconfigurazione della matrice della panna a causa delle diverse interazioni strutturali tra proteine, tra globuli di grasso del latte e tra componenti di grasso e proteine. Complessivamente, la PEF a bassa temperatura applicata a diverse intensità ha mostrato un grande potenziale per le lavorazioni lattiero-casearie delicate, efficienti e funzionali, e può inoltre consentire un’estrazione efficace di ingredienti altamente bioattivi da fonti lattiero-casearie.
Inattivazione di salmonella con radiofrequenze
Il riscaldamento a radiofrequenza (RF) è stato ampiamente studiato per la pastorizzazione di cibi a bassa umidità. Attualmente, gli alimenti sfusi sono trattati con radiofrequenze, ma durante il confezionamento di prodotti pastorizzati può potenzialmente verificarsi una contaminazione incrociata. In uno studio dell’Università dell’Arkansas (Usa) pubblicato sul Journal of Food Protection. 87, (2): 100209, 2024 è stato valutato in alternativa il trattamento dei prodotti confezionati con RF per l’inattivazione della salmonella su grani di pepe nero e foglie di basilico essiccate e la prevenzione della contaminazione incrociata durante le fasi di stoccaggio.
Il trattamento a vapore delle confezioni si riferisce al processo in cui i campioni sono stati riscaldati all’interno delle confezioni
per generare e trattenere vapore durante il processo. Questo trattamento ha ottenuto una buona uniformità del riscaldamento che potrebbe essere prodotto della circolazione del vapore all’interno della confezione. L’immissione del vapore in una sola direzione ha permesso il rilascio di quello in eccesso una volta raggiunta la pressione soglia, successivamente tornata ai valori iniziali per consentire la saldatura del sacchetto, una volta eliminata l’energia RF. Il trattamento di riscaldamento RF del pepe nero in grani e delle foglie di basilico essiccate e confezionate per 135 e 40 secondi, rispettivamente, ha comportato una riduzione della salmonella di oltre 5 log. Lo sfiato del vapore è rimasto stabile dopo il trattamento e ne ha consentito la corretta sigillatura per proteg-
gere il prodotto da qualsiasi contaminazione esterna.
Questi risultati indicano quindi l’idoneità di questo trattamento per la pastorizzazione del pepe nero in grani e delle foglie di basilico essiccate per prevenire le possibili contaminazioni incrociate successive alla lavorazione.
LEGGI
Regolamento su alcuni contaminanti negli alimenti per i bambini
Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea Serie L del 5 aprile 2024 è stato pubblicato il Regolamento (Ue) 2024/1003 della Commissione del 4 aprile 2024 che modifica il regolamento (UE) 2023/915 per quanto riguarda i tenori massimi della somma di 3-monocloropropandiolo (3MCPD) e 3-MCPD esteri degli acidi grassi nelle formule per lattanti, nelle formule di proseguimento, negli alimenti a fini medici speciali destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia e nelle formule per bambini nella prima infanzia.
[...] Nel 2018 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha concluso che la presenza di 3-MCPD esteri e glicidil esteri in alcuni prodotti alimentari costituiva una preoccupazione per la salute, in particolare negli alimenti destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia.
[...] I dati di occorrenza recenti provenienti dai controlli effettuati dagli Stati membri e disponibili nella banca dati dell’Autorità per gli anni di campionamento 20202022 indicano che, seguendo buone pratiche, possono già essere raggiunti tenori inferiori di 3-MCPD e 3-MCPD esteri degli acidi grassi nelle formule per lattanti, nelle formule di proseguimento, negli alimenti a fini medici speciali destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia e nelle formule per bambini nella prima infanzia. Tali tenori massimi dovrebbero pertanto essere abbassati per garantire un livello elevato di protezione della salute umana.
[...] L’allegato I del regolamento (UE) 2023/915 è modificato conformemente all’allegato del presente regolamento.
[...] Gli alimenti elencati nell’allegato che sono stati legalmente commercializzati prima del 1º
gennaio 2025 possono rimanere sul mercato fino al termine minimo di conservazione o fino alla data di scadenza.
Regolamento sulle indicazioni geografiche
Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea Serie L del 23 aprile è stato pubblicato il Regolamento (Ue) 2024/1143 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 aprile 2024 relativo alle indicazioni geografiche dei vini, delle bevande spiritose e dei prodotti agricoli, nonché alle specialità tradizionali garantite e alle indicazioni facoltative di qualità per i prodotti agricoli, che modifica i
L’andamento dei consumi di snack
Mondelēz International ha pubblicato il quinto rapporto annuale State of Snacking, lo studio sviluppato in collaborazione con The Harris Poll che analizza i comportamenti dei consumatori a livello globale e indaga le loro preferenze in materia di snack, da cui emerge che, nonostante l’incertezza economica globale, non si rinuncia allo spuntino e si continua a dare priorità all’acquisto di questi prodotti.
Il monitoraggio degli atteggiamenti e dei comportamenti di migliaia di consumatori in 12 Paesi del mondo ha evidenziato la tendenza costante a preferire gli snack rispetto ai pasti tradizionali. Mondelēz ha presentato anche un rapporto autonomo e complementare, lo “State of Snacking: Future Trends”, che illustra le macro-tendenze che caratterizzeranno il futuro dell’intero comparto nel lungo termine. Questi trend – che includono l’evoluzione del panorama demografico, l’adozione di stili di vita sempre più fluidi, l’importanza dell’impatto sulle persone e sul pianeta, la centralità della salute e del benessere e la ricerca di esperienze di consumo memorabili – facilitano l’interpretazione del cambiamento dei comportamenti di consumo e forniscono una panoramica di come il mondo degli snack potrebbe evolversi in futuro.
I risultati dello State of Snacking di quest’anno mostrano che la propensione a consumare snack continua a crescere, compresa l’adozione di un approccio
più mindful con la categoria del cioccolato, ad esempio, che viene associata strettamente alla sensazione di gioia.
Dall’indagine emerge che i consumatori fanno spuntini con costanza (il 66% dichiara di non aver apportato modifiche significative alla spesa destinata agli snack, nonostante la crescente attenzione per il prezzo); in modo consapevole (l’85% apprezza il gusto e la consistenza di uno snack mentre lo assapora e il 78% lo gusta maggiormente se consumato con attenzione); in maniera esplorativa (il 62% utilizza i social media e cerca novità); in modo mirato (oltre due terzi dei consumatori concorda nello scegliere spesso marchi che si allineano ai propri valori, alimentando un crescente interesse per gli snack con impatti positivi in chiave di sostenibilità).
Nonostante la continua evoluzione del contesto e i cambiamenti delle abitudini di consumo, emerge
quindi che lo snacking rimane un pilastro fondamentale nella vita dei cittadini di tutto il mondo e che i consumatori sono alla costante ricerca di prodotti che offrano soddisfazione e aderenza ai propri valori personali e ambientali. Li scelgono quindi in base ai benefici percepiti come l’aumento dell’energia (75%), il miglioramento dell’umore (74%) e la coerenza con i propri obiettivi di fitness (70%). Inoltre, il 63% dei consumatori intervistati ricerca snack che riducano al minimo l’impatto ambientale.
Ulteriori risultati emersi dal rapporto “State of Snacking 2023” e “State of Snacking: Future Trends” comprendono l’evoluzione della concezione di “spuntino” – che rimane una delle abitudini alimentari preferite, con l’88% dei consumatori che dichiara di concedersi uno snack al giorno, mentre 6 su 10 concordano sul fatto di preferire piccoli pasti più frequenti nel corso della giornata piuttosto che pochi pasti abbondanti.
Inoltre, ci si muove verso uno snacking consapevole, vale a dire che il controllo delle porzioni è sempre più importante, con il 67% dei consumatori che si dichiara attento alla quantità dello snack; 7 su 10 concordano sul fatto che preferirebbero una porzione più piccola di uno snack goloso piuttosto che una porzione più grande di una versione alternativa a basso contenuto di grassi/zuccheri e il 72% teme che “un mondo senza cioccolato sarebbe un mondo senza gioia”, un sentimento che rimane costante a prescindere dalla generazione e dalla regione geografica presa in esame.
Emergono anche le dinamiche circa la selezione degli snack, dove i social media svolgono un ruolo cruciale nella loro scoperta, con oltre la metà dei consumatori che ha espresso interesse e ha acquistato gli snack trovati online, mentre il 74% riferisce che il mix tra sapori e consistenze nuove è importante per la scelta e il 56% scopre nuovi snack sui social media, un numero che diventa ancora più rilevante tra le generazioni più giovani.
Lo Snacking risulta oggi molto legato alla sostenibilità, con il 63% degli intervistati alla ricerca di prodotti che si impegnino a ridurre al minimo l’impatto ambientale con azioni quali l’utilizzo di compensazioni di carbonio, l’introduzione di ingredienti locali e l’ottimizzazione delle catene di approvvigionamento in chiave di sostenibilità; il 74% che dichiara di riciclare spesso le confezioni degli snack, con un aumento del 3% rispetto allo scorso anno, ed i Millennials più propensi a scegliere snack con meno imballaggi di plastica (71%).
Gli
scambi mondiali continuano a crescere, trainati dal Brasile
% degli scambi mondiali Brasile
con una competitività particolarmente forte verso Filippine, Cile e Hong Kong. Si prevede per le esportazioni canadesi un incremento dell’1%, con modesti aumenti delle esportazioni verso Giappone e Corea del Sud, mentre il Canada competerà con gli Stati Uniti per la quota di mercato.
Per quanto riguarda produzione ed esportazioni statunitensi, la prima sarà superiore del 3% su base annua a 2,7 milioni di tonnellate, mentre le seconde aumenteranno di quasi l’8% nel 2024, con incrementi significativi per i principali mercati, in particolare Messico e Giappone, grazie all’abbondanza di produzione e alla forte competitività delle esportazioni Usa, che cercheranno di incrementare le loro quote nel 2023 anche in Corea del Sud e Australia.
Carni di pollo
La produzione globale dovrebbe crescere di circa l’1% nel 2024, arrivando a 104,2 milioni di tonnellate dati gli incrementi in Brasile, Stati Uniti, Egitto, Messico e Argentina che hanno superati il calo significativo in Cina.
La produzione brasiliana è prevista in aumento dell’1% attestandosi a 15,1 milioni di tonnellate. Questo livello record si basa su una forte domanda esterna, un miglioramento dell’economia nazionale e minori costi di produzione. Sebbene i prezzi di mais e soia rimangono elevati, i prezzi più bassi previsti per i mangimi nel 2024 rafforzeranno la produzione in molti Paesi. Si prevede che la produzione cinese sarà inferiore del 6% a causa del calo sia dei polli da carne bianchi che di gialli. Le restrizioni alle importazioni dovute all’influenza aviaria ad alta patogenicità
(HPAI) sui prodotti di origine cinese limitano la produzione di polli da carne bianchi e la chiusura dei mercati di polli vivi ha un impatto negativo sulla produzione di polli da carne gialli.
Si prevede che le esportazioni globali aumenteranno del 2% nel 2024 raggiungendo i 13,8 milioni di tonnellate, trainate da incrementi significativi in Brasile, che dovrebbe confermarsi il più grande esportatore mondiale con quasi 5 milioni di tonnellate. Il forte aumento delle spedizioni del 4%, porterà la loro quota ad un record, pari ad un terzo della produzione brasiliana.
Gli allevamenti del Brasile continuano a essere esenti dall’HPAI e ciò consente alle esportazioni di procedere senza ostacoli. Continuando a concentrarsi sui mercati halal e aumentando la diversità dei prodotti, il Brasile sarà in grado di realizzare guadagni in un’ampia fascia di mercati. La domanda globale rimane relativamente stabile senza alcun importante cambiamento previsto nei principali mercati di importazione.
Per quanto riguarda la produzione e le esportazioni statunitensi, si prevede che la prima aumenterà dell’1% nel 2024 arrivando a 21,4 milioni tonnellate grazie alla riduzione dei costi dei mangimi e alla forte domanda interna, mentre le esportazioni dovrebbero calare del 3% a 3,2 milioni di tonnellate, per un dato pari al 16% della produzione. La poca competitività dei prezzi dei prodotti Usa rispetto ad altri grandi concorrenti, in particolare il Brasile, eroderà la quota di mercato in molti mercati chiave. Mentre le restrizioni correlate all’HPAI si sono generalmente attenuate e di solito hanno una portata geografica limitata, alcune persistono in mercati come Cina e Sud Africa.
COIM amplia il centro di ricerca in Italia
Coim, leader mondiale nel settore chimico, investe 10 milioni di euro per ampliare il centro di ricerca presso lo stabilimento di Offanengo (CR), che già oggi è il riferimento di mercato per diverse tipologie di soluzioni offerte dall’azienda.
L’investimento è destinato alla costruzione di una nuova palazzina adibita totalmente ad ospitare laboratori di Ricerca e Sviluppo dotati delle più evolute strumentazioni, per sviluppare le nuove generazioni di adesivi per applicazione industriale, polioli e sistemi per l’isolamento termico.
Cuore del progetto sarà un avanzato laboratorio per la sintesi di prepolimeri a basso contenuto di monomero libero, che porterà alla nuova generazione dei prodotti a base emissioni. Questo
investimento va nella direzione intrapresa da Coim già da diversi anni che mira a reingegnerizzare tutti i prodotti del portafoglio in un chiave di maggiore sostenibilità e sicurezza. Infine, per soste-
nere la forte crescita degli ultimi anni, verrà potenziato il laboratorio chimico ed applicativo per lo sviluppo e lo studio degli inchiostri poliuretanici parte della divisione flexible packaging.
Rendering del nuovo Centro di Ricerca Coim di Offanengo.
Alessandra Fazio ancora presidente dell’Istituto Italiano Imballaggio
Alessandra Fazio è stata riconfermata alla guida dell’Istituto Italiano Imballaggio per il biennio 2024-2026, insieme ai Vice Presidenti Chiara Faenza di Coop Italia e Osvaldo Bosetti di Goglio, mentre è stato rinnovato il Consiglio Direttivo.
Alessandra Fazio ha ripercorso obiettivi e risultati del suo primo mandato, ponendo l’accento sui temi della comunicazione, attraverso il digital marketing e i canali social, le attività di PR e il rafforzamento dei rapporti con gli altri stakeholders della filiera, in particolare nella sfera internazionale. Altri temi seguiti da vicino dalla
Presidente hanno riguardato la formazione professionale e l’assistenza agli associati, che rappresenta il core business dell’attività associativa per le imprese. Il programma di presidenza per il prossimo biennio vedrà Alessandra Fazio impegnata, con il supporto del Consiglio, su nuove tematiche quali il supporto scientifico alle attività di advocacy , standard di qualità e sostenibilità, monitoraggio e analisi delle nuove tendenze del mercato ed espansione della base associativa, in particolare nell’area cosmetica e nella filiera del lusso.