INDUSTRIE ALIMENTARI
ECOPACKAGING
il futuro del packaging
FILM IN CARTA: RISPARMIO ENERGETICO
MATERIALI COMPOSTABILI: MINIMO IMPATTO AMBIENTALE 100% RICICLABILE: RIDUZIONE DEGLI SPRECHI
VI ASPETTIAMO:
• SIC - Salone Industria Casearia e Conserviera | Stand A8 @Caserta | 18-20 ottobre 2024
• Chicago Pack Expo @Chicago | 3-6 novembre 2024 comek.it
T. PIROMALLI1 - E. GEREMIA2 - L. ALBERGHINI3*
D. DI NUNNO1 - G. PASINI2
1 GEA Pavan - Via Monte Grappa 8 - Galliera Veneta (PD)
2Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente, Università di Padova
Viale dell’Università 16 - Legnaro (PD)
3Dipartimento di Medicina Animale Produzione e Salute, Università di Padova - Viale dell’Università 16 - Legnaro (PD)
*email: leonardo.alberghini.unipd.it
Alternative al biossido di titanio in snack pellet estrusi
■ PAROLE CHIAVE
biossido di titanio, snack, estrusione, additivi alimentari
RIASSUNTO
Nel presente lavoro è riportato un esperimento mirato alla valutazione di additivi in sostituzione del colorante alimentare biossido di titanio, che non può più essere utilizzato dal 2022 per motivi di sicurezza alimentare. Nello specifico è stato testato l’effetto sbiancante in snack pellet estrusi di: carbonato di calcio, solfato di calcio, due miscele di carbonato e fosfato di calcio in proporzioni variabili (miscela A e miscela B), e infine amido. L’analisi strumentale e visiva del colore mostra che solo la miscela A ha un effetto sbiancante più simile a quello conferito dal biossido di titanio, ma non in maniera tale da poterlo ritenere un valido sostituto.
Alternatives to titanium dioxide in extruded pellet snack
■ KEYWORDS titanium dioxide, snack, extrusion, food additives
SUMMARY
This paper reports on an experiment aimed at evaluating additives to replace the food colour titanium dioxide, which may no longer be used as of 2022 for food safety reasons. Specifically, the bleaching effect was tested in extruded pellet snacks of: calcium carbonate, calcium sulphate, two mixtures of calcium carbonate and calcium phosphate in varying proportions (mixture A and mixture B), and wheat starch. Instrumental and visual colour analysis shows that only the A mixture has a whitening effect more similar to that conferred by titanium dioxide, but not to such an extent that it can be considered a valid substitute.
una percentuale dello 0,2% quindi una quantità inferiore rispetto al 3% usata per la miscela A. Inoltre, è stata fatta una stima dei costi prendendo in considerazione solo quelli della materia prima, e ponendo come prezzo di vendita del prodotto finito 2€/kg. Usando la miscela A i costi risulterebbero addirittura maggiori dei ricavi. Pertanto, GEA Pavan continuerà nella ricerca del sostituto del biossido di titanio, estendendolo anche all’industria dei cereali da colazione e delle paste asiatiche, concentrandosi principalmente sui “glass noodles”. Interessanti spunti potrebbero arrivare da studi già effettuati sugli integratori alimentari e farmaci dove il biossido di titanio, usato come eccipiente nel rivestimento delle pasticche per raggiungere il grado di bianco desiderato, dovrà essere sostituito (Palugan et al. 2022, Radtke et al. 2021).
Bibliografia
- EFSA “Panel on Food Additives and Nutrient Sources added to Food (ANS); Scientific Opinion on re-evaluation of calcium carbonate (E 170) as a food additive”. EFSA Journal 9 (7):2318, (2011).
- EFSA “Panel on Food Additives and Flavourings (FAF); “Scientific Opinion on the safety assessment of titanium dioxide (E171) as a food additive”. EFSA Journal 19 (5):6585, (2021).
- Grasso S. “Extruded snacks from industrial by-products: A review” Trends in Food Science & Technology, 99, 284294 (2020).
- Ganjyal G. M. “Extrusion Cooking Cereal Grains Processing”, 2nd edition, Regno Unito, Elsevier, WP publishing. 74-119, (2020).
- Hennessy A.J.B., Graham G.M.., “The effect of additives on the co-crystallisation of calcium with barium sulphate”, Journal of Crystal Growth 237–239, 2153–2159, (2002).
- Janus M., “Application of Titanium dioxide”, Intechopen, 4-15, (2017).
- Moscicki L., “Extrusion-Cooking Techniques, Application”, Theory and Sustainability, Germany, Wiley-VCH, 1-89, (2011).
- Palugan L, Spoldi M, Rizzuto F, Guerra N, Uboldi M, Cerea M, Moutaharrik S, Melocchi A, Gazzaniga A, Zema L. “What’s next in the use of opacifiers for cosmetic coatings of solid dosage forms? Insights on current titanium dioxide alternatives”. Int J Pharm. Mar 25; 616:121550, (2022).
- Radtke U, Wiedey R, Kleinebudde P. “Alternatives to titanium dioxide in tablet coating”, Pharmaceutical Development and Technology, 26:9, 989-999, (2021)
- Regolamento UE 14.01.2022 n.63, Regolamento della commissione che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’additivo alimentare biossido di titanio (E 171). Gazzetta ufficiale n.11, 18 gennaio 2022.
Dal sensore all’ERP per digitalizzare l’intera catena del valore
Ifm si è proposto a Parma come partner capace di accompagnare per mano le industrie lungo la strada che porta ad una digitalizzazione compiuta dell’intera catena del valore, dal sensore all’ERP, diversificando la propria offerta sulla base delle più diverse necessità e personalizzandola secondo una logica di affiancamento alle imprese che va oltre la semplice fornitura, perché connotata da una forte impronta consulenziale.
Per il settore food, ifm propone soluzioni di automazione integrata volte a garantire processi trasparenti e ad assicurare le azioni necessarie per una produzione sicura. La competenza in questo comparto è certificata dalla sua membership in EHEDG –European Hygienic Engineering & Design Group.
A SPS Italia ha presentato, in anteprima per l’Italia, il nuovissimo SM Foodmag, sensore magneto-induttivo che soddisfa i più elevati standard dell’industria alimentare portando la misurazione igienica del flusso di alimenti liquidi ad un nuovo livello. Dotato di IO-Link, il dispositivo non richiede componenti meccanici a contatto con il fluido ed è il primo del suo genere a permettere la trasmissione diretta di dati digitali, eliminando di fatto l’ultimo punto cieco presente nel processo di produzione, consentendo così un’assoluta trasparenza dello stesso.
Un’area specifica dello stand era dedicata proprio ad IO-Link, interfaccia standard globale per l’automazione indipendente dal
bus di campo, la quale permette all’operatore di realizzare un collegamento punto a punto senza indirizzamenti complessi. A Parma l’azienda ha installato un piccolo impianto di filtrazione, applicazione che ben si presta a sottolineare qualità e pregi di IO-
per ottimizzare la disponibilità delle macchine, la qualità del processo e il consumo energetico. È costituita da un software di base e da app, in continuo sviluppo, dedicate alla parametrizzazione dei sensori IO-Link, alla real-time maintenance, alla lettura dati
Link. Contestualmente un focus particolare era dedicato a tutte le soluzioni che si sposano con questa interfaccia, ad evidenziare la volontà di porsi come partner completo, in grado di proporsi come realtà che declina in ambito di automazione industriale le tre anime che vanno a formare soluzioni integrali per il cliente: hardware, ma anche software e service.
Per quanto riguarda l’Intelligenza Artificiale, ifm ha presentato Moneo, la sua piattaforma IIoT che fornisce funzioni di base di cui avvalersi senza specifiche conoscenze di programmazione,
da più di 65 protocolli diversi, ed include un modulo AI per il monitoraggio e l’ottimizzazione dei processi di produzione. Una soluzione che rende l’intelligenza artificiale disponibile ai responsabili di pianificazione, produzione e manutenzione grazie a uno strumento semplice.
Nello stand di SPS Italia, infine, era in esposizione un piccolo forklift equipaggiato con display, sistemi di visione, radar e sensoristica forniti da ifm, questi ultimi funzionali a scansionare l’ambiente in cui la macchina opera in modo da evitare ogni possibile rischio di collisione.
Il futuro iperconnesso dell’automazione industriale
A SPS Italia Sew-Eurodrive
Italia ha presentato un nuovo concetto di iperconnessione, ovvero di integrazione tra livello di campo e gestione di macchine e impianti. Oltre ai benefici di dematerializzare i componenti, la centralizzazione in cloud cambia completamente la prospettiva consentendo una gestione delle attività in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Inoltre, la virtualizzazione e le infrastrutture in cloud trasformano in profondità i modelli di business: non viene più offerto un singolo componente fisico, ma un servizio su modello pay-per-use o simile. La dematerializzazione, quindi, porta con sé cambiamenti nelle modalità di acquisto, dal bene al servizio, e anche nell’evoluzione tecnologica.
Dalla sinergia con Clevertech Group – leader mondiale per handling integrato ed olistico con front, centre, end of line per linee produzione beni di consumo – è nato un sistema rivoluzionario per il settore produzione macchine per il packaging con PLC virtualizzato, in cui IT & OT si integrano e il controllo dei processi industriali viene completamente digitalizzato. La soluzione di PLC in Cloud consente una gestione flessibile e senza necessità di installazione di un quadro esterno di controllo. I sistemi di automazione si stanno evolvendo diventando sempre più complessi: la virtualizzazione è la chiave per gestire questa crescente complessità attraverso interfacce unificate e customizzate per produttori e costruttori di macchine. La collaborazione tra sistemi, fornitori e system integrator consente di ridurre al minimo i costi
e massimizzare la produttività e l’efficienza.
In mostra anche le soluzioni innovative per l’intralogistica: E4Shuttle è la soluzione di Logistic Automation sviluppata con Eurofork per la movimentazione mobile di prodotto ed equipaggiata con la piattaforma modulare di automazione MOVI-C, per soddisfare ogni esigenza della moderna Smart Factory.
L’isola robotizzata di GPI Group mostra un esempio di gestione intelligente dell’energia da parte di una macchina per l’imballaggio secondario del settore food grazie all’integrazione a bordo di PE-S Power and Energy Solutions, la soluzione per la gestione intelligente dell’energia.
In questo ambiente iperconnesso diventa strategico attivare una rete di servizi sempre più digitalizzata. In particolare i visi-
tatori hanno potuto visualizzare il funzionamento di DriveRadar e di APPredict 2.0, l’applicazione web-based che ridefinisce il concetto di manutenzione predittiva e che, grazie ai sensori wireless, permette di monitorare lo stato di salute dei componenti e prevedere i guasti, eliminando i fermi impianto imprevisti.
L’arena virtuale al centro dello stand ha raccolto le diverse possibilità di sviluppo della digital e hyperconnected automation che Sew sta esplorando con i partner: la piattaforma di 40Factory per la virtualizzazione di una Smart Factory 5.0, l’esperienza di Realtà Virtuale offerta da Desys e infine Altea, che mostrava le potenzialità di un’apertura totale delle comunicazioni tra sistemi all’interno della fabbrica, con una simulazione di scambio di dati tra la piattaforma DriveRadar di SEW e SAP.
Scanner industriale fisso per applicazioni AI e sensori 3D
In occasione di SPS, Zebra Technologies ha presentato in anteprima una funzionalità di rilevamento delle anomalie basato sull’AI deep learning direttamente sul nuovo scanner industriale fisso scanner FS42 dotato di un’unità di elaborazione neurale (NPU) per garantire prestazioni più rapide nell’esecuzione di strumenti basati su AI deep learning, dimostrando prestazioni di livello superiore per le applicazioni di verifica dell’assemblaggio e di rilevamento delle anomalie.
Insieme al nuovo circuito integrato specifico per l’applicazione dei pixel (ASIC), consente a produttori e operatori di magazzino di beneficiare di tempi di decodifica più rapidi per alcune simbologie e di ottenere miglioramenti significativi per quanto riguarda le performance grazie allo strumento di riconoscimento ottico dei caratteri basato sul deep learning di Zebra (DL-OCR).
Invece, i sensori 3D ad alta risoluzione e ad alta velocità della serie 3S sono predisposti per il plug-and-play con una connessione Power over Ethernet (PoE). Sono ottimizzati con Aurora Design Assistant o Aurora Vision Studio di Zebra per accelerare lo sviluppo e portare online più rapidamente le applicazioni di visione 3D, ma erano anche disponibili kit con il controller di visione 4Sight Series EV7 di Zebra per applicazioni di machine vision multi-camera e deep learning in fabbrica. Il sensore 3S40 abilita nuovi casi d’uso con un ampio campo visivo per l’ispezione e il dimensionamento di oggetti statici di
grandi dimensioni, con un raggio di scansione di 1626 (larghezza) x 1312 (profondità) x 1280 (altezza) mm. Il sensore 3S80 è ideale per l’ispezione e il dimensionamento accurato di oggetti statici o in movimento, con un’area di scansione fino a 862 (larghezza) x 567 (profondità) x 442 (altezza) mm per il modello 3S80-4M, mentre l’area di scansione del modello 3S80-4L raggiunge i 2495 (larghezza) 1836 (profondità) x 2256 (altezza) mm.
Il 3S80 fornisce dati 3D di alta qualità, informazioni sul colore e la possibilità di scansionare movimenti casuali in un’applicazio-
ne di picking. La tecnologia alla base del 3S80 è una tecnologia brevettata a luce strutturata parallela che consente agli utenti di eseguire la scansione 3D di intere aree con una risoluzione e un’accuratezza sub-millimetrica, comprese quelle lucide, traslucide o trasparenti.
Insieme, i sensori 3S possono soddisfare una serie di casi d’uso nel settore della produzione e della logistica.
Soluzioni per l’automazione
Ad SPS Italia Turk Banner ha presentato le sue moderne soluzioni di monitoraggio, per impianti più sicuri e operativi, con tempi di attività massimi e prestazioni di qualità. Questi sistemi, che garantiscono un monitoraggio costante delle prestazioni di quasi tutte le apparecchiature
dell’impianto tramite dash board personalizzabili, aiutano a prevenire problemi di manutenzione inaspettati e che possono compromettere la produzione. Essi, si collegano ai sensori cablati tramite la tecnologia SNAP ID o ai sensori wireless tramite la tecnologia Cloud ID. La prima, di facile configurazione, permette di riconoscere automaticamente un sensore cablato e di capire quali dati è in grado di condividere. La seconda semplifica i progetti IIoT fornendo una piattaforma per i sensori wireless in cui i nodi wireless vengono riconosciuti automaticamente dai gateway compatibili. Inoltre, fornisce valori in pochi minuti grazie a un semplice processo di adattamento tra questi sistemi e i requisiti specifici
MACCHINE ACCESSORI
La stampa 3D nell’industria alimentare: opportunità e sfide
La produzione additiva, nota anche come stampa 3D, sta diventando una componente fondamentale dell’industria, com-
presa quella alimentare e delle bevande. Questa tecnologia consente la creazione di componenti strato per strato a partire da mo-
delli 3D, offrendo una libertà di progettazione senza precedenti e riducendo al minimo gli sprechi di materiali. È particolarmente vantaggiosa per realizzare strutture leggere e complesse che sarebbero difficili o impossibili da ottenere con metodi tradizionali come la fresatura o la tornitura CNC.
Esempi di applicazione e benefici
Com’è stato possibile riscontrare all’ultima edizione dell’Anuga foodTec di Colonia, un esempio concreto è fornito da Krones, azienda che utilizza la stampa 3D per produrre un orientatore leggero e funzionale per le sue linee di riempimento lattine. Questa componente, realizzata con la tecnologia Jet Fusion 5200 di HP, ha permesso di ridurre il peso dell’80%, migliorando la facilità di gestione durante le operazioni di cambio formato e riducendo i costi di produzione. Inoltre, la stam-
pa 3D è particolarmente utile per la produzione di prototipi e pezzi di ricambio, eliminando la necessità di mantenere grandi scorte di magazzino e permettendo una produzione just-in-time.
Integrazione dei sensori e nuovi materiali
Un altro aspetto innovativo è l’integrazione dei sensori durante il processo di stampa. Tecnologie come il Laser Powder Bed Fusion (LPBF) consentono di incorporare sensori direttamente nei componenti, migliorando il monitoraggio delle condizioni operative e proteggendo i sensori da influenze meccaniche. L’uso di diversi materiali, dai conduttivi agli isolanti, permette la creazione di componenti multifunzionali, come attuatori integrati o riscaldatori.
Soluzioni pratiche per l’industria alimentare
Il Gruppo Schubert ha sviluppato la PartBox, una stampante 3D industriale che consente ai clienti di produrre componenti specifici per le loro esigenze, migliorando l’efficienza della catena di approvvigionamento. Questa soluzione, utilizzabile senza particolari competenze tecniche, è ideale per la produzione di strumenti robotici personalizzati per il confezionamento di prodotti alimentari.
Sfide per l’igiene
Una delle principali sfide della stampa 3D nell’industria alimentare riguarda la garanzia della
Produzione di parti 3D con un click: i lavori di stampa possono essere avviati direttamente sulla stampante 3D tramite la piattaforma di streaming Partbox di Schubert Additive Solutions.
qualità e dell’igiene delle superfici dei componenti. I materiali devono essere sicuri per il contatto con gli alimenti e spesso richiedono finiture speciali per raggiungere i necessari standard igienici. La PartBox Black, sviluppata da Schubert Additive Solutions, è un esempio di materiale ottimizzato per l’uso alimentare, con proprietà meccaniche e termiche
adeguate e rilevabile da metal detector.
La stampa 3D rappresenta una tecnologia promettente per l’industria alimentare, offrendo soluzioni personalizzate ed efficienti. Tuttavia, permangono sfide, in particolare nel garantire l’igiene e la qualità dei componenti stampati, che richiedono ulteriore ricerca e sviluppo.
FINE LINEA
Boom della logistica sul mercato italiano
Il mercato della logistica italiana sta vivendo una fase di crescita costante destinata a proseguire nei prossimi anni: è quanto emerge dagli ultimi dati riportati da Mordor Intelligence, secondo i quali il valore del trasporto merci e della logistica in Italia arriverà a superare i 140 miliardi di dollari nel 2030 con un tasso di crescita annuo composto del 3,71% nel periodo 2024-2030. A fare da traino anche l’aumento delle vendite al dettaglio nel 2023 (+2,8% su base annua) con l’e-commerce cresciuto del 13% e arrivato a un valore di 47,7 miliardi di
dollari. L’analisi sottolinea anche l’intenzione dell’Italia di spostare l’attenzione verso il trasporto merci su rotaia, investendo oltre 117 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni e approvando piani d’investimento per un valore di 5,8 miliardi di dollari per lo sviluppo delle infrastrutture portuali entro il 2026.
Del futuro della logistica si è parlato a “Innovalab”, la convention annuale organizzata da Due Torri, azienda bolognese del Gruppo Franceschelli (proprietaria anche del Pallet Network One Express e di More Value) attiva
nel settore della logistica integrata.
In occasione dell’edizione di quest’anno, sono emerse le sette sfide che dovrà affrontare il settore della logistica nel prossimo futuro: Digitalizzazione dei processi e AI: permettono di automatizzare compiti, migliorare rotte e tracciabilità ottimizzando processi e supply chain; Green Logistics: dal riuscire a sfruttare al meglio l’intermodalità al rinnovo del parco mezzi, fino a un packaging attento all’ambiente; Attrattività: manca personale al settore della logistica che deve saper attrarre lavoratori con stipendi adeguati e condizioni di lavoro eque; Aggiornamento delle infrastrutture: è urgente per aumentare l’efficienza, la competitività e la sostenibilità del settore; Semplificazione e uniformità: con la necessità di regole e leggi uguali in tutte le regioni che non complichino il lavoro ad imprenditori, manager e lavoratori; Rapporto con i lavoratori: c’è bisogno di maggior dialogo e i lavoratori devono sentirsi più ingaggiati e tutelati: infine, Flessibilità e collaborazione: la logistica deve essere flessibile nonostante il mondo del lavoro si stia irrigidendo. Serve collaborazione tra clienti e fornitori.
Sostenibilità nel confezionamento degli snack
Per soddisfare la crescente domanda degli snack a marchio ed effettuare in proprio il processo di produzione e confezionamento, nel 2019 il Birrificio Brauerei Locher ha affidato a Itech il progetto di una linea composta da nastri elevatori che trasportano il prodotto su una pesatrice multiteste della serie SE3 Ishida, posizionata su una piattaforma in acciaio inox, sotto alla quale si trova una confezionatrice verticale I520 Itech per buste a cuscino.
Il dosaggio gioca un ruolo chiave nella linea di confezionamento: gli «Tschipps» devono essere porzionati nei sacchetti in modo rapido e preciso, e questo compito può essere svolto in modo affidabile con le bilance multitesta Ishida.
Ishida ha sviluppato la serie SE3 specificamente per la pesatura automatica di prodotti secchi e scorrevoli, con pesi target medi e bassi, come nel caso degli snack del birrificio Locher.
Le principali caratteristiche della bilancia includono la facilità di funzionamento e il suo design igienico: le parti di contatto possono essere infatti rimosse
facilmente e senza attrezzi per la pulizia.
Gli snack sono portati sul piatto di distribuzione della pesatrice a dieci teste, la cui alimentazione è regolata automaticamente da una cella di pesatura. Attraverso i canali radiali vibranti, i prodotti
arrivano in modo uniforme ai cestelli di pesatura, la cui apertura è azionata da motori passo-passo ad alte prestazioni. Il filtraggio digitale del segnale di pesatura consente un’elevata precisione per il calcolo delle combinazioni di peso. La bilancia scarica le porzioni di prodotto dosate, attraverso un rifasatore, direttamente nella confezionatrice Itech.
Il birrificio Locher produce attualmente confezioni con pesi da 10, 30 e 90 g, dove il cambio formato avviene in modo rapido richiamando le ricette preimpostate.
A seconda del formato, vengono riempite fra le 30 e le 50 buste al minuto con altissima precisione, anche se la linea è progettata per raggiungere velocità ancora più elevate.
ANALISI CONTROLLO
Analisi dei dati per formaggi più buoni e sostenibili
Ogni anno noi italiani mangiamo circa 23 chilogrammi di formaggio e solo francesi e olandesi possono paragonarsi a noi in termini di consumo. Addirittura, negli Stati Uniti è stata istituita una Giornata Nazionale del Formaggio, un prodotto che può infatti assumere infinite forme a partire dagli stessi ingredienti, e quello che sarà il risultato finale è tutto nella ricetta.
Il difficile processo biologico di produzione del formaggio può essere visualizzato, analizzato e perfezionato con i dati.
Collaborando con alcuni tecnologi caseari, l’azienda olandese di analisi Notilyze ha sfruttato la potenza della piattaforma SAS Viya che consente l’utilizzo dei dati in tempo reale per ottimizzare il processo produttivo, riducendo al contempo gli sprechi alimentari.
Formaggi ad alto tasso di analytics
I quattro fattori principali esaminati dal team di Notilyze che possono influenzare la qualità e la resa del formaggio sono il sale, il grasso, l’umidità e il pH. Per un caseificio che produce 100 milioni di chilogrammi di formaggio all’anno, qualsiasi squilibrio di questi ingredienti può essere costoso, sia per i profitti che per l’ambiente.
È necessario riconoscere le tendenze il prima possibile e apportare modifiche per assicurarsi l’ottimizzazione degli ingredienti, e la raccolta di un gran numero di dati rivela una quantità di elementi di comprensione del processo molto utili.
Il team di Notilyze è riuscito a progettare una dashboard che esplora tutti i componenti del
processo di caseificazione, a costruire modelli per prevedere la resa in base a questi componenti e a sviluppare un’API che suggerisce aggiustamenti al processo in base al tipo di formaggio, alle impostazioni di controllo attuali e ai dati effettivamente osservati.
A quasi un anno di distanza dalla messa a punto del processo, l’aumento previsto della resa è del 7%, che corrisponderebbe a circa 7 milioni di chilogrammi di formaggio all’anno prodotti in più al netto di una riduzione dei rifiuti alimentari nella produzione.
Il processo, tuttavia, è ancora in corso: il formaggio migliora con l’età e lo stesso deve avvenire per i modelli analitici, che richiedono un’evoluzione continua e devono confermarsi efficaci una volta implementati.
Per ora Nugteren si dice fiduciosa su questo fronte dalla gestione e dalla governance dei modelli di Viya, capaci di automatizzare il processo di controllo della validità dei modelli nel tempo, consentendo ai caseifici di mantenere i risultati ottenuti grazie ai dati e di essere più sostenibili non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello analitico.
IMBALLAGGI CONFEZIONI
Una panoramica sul settore degli imballaggi
Ipack-Ima ha pubblicato una nuova pillola del Business Monitor, un’esclusiva finestra sui dati di mercato, con previsioni fino al 2027, utili per capire come si evolverà il mercato nei prossimi anni, quali trend influenzeranno il settore e quali saranno i Paesi che offriranno nuove opportunità di business.
Realizzato in collaborazione con il Mecs, il centro studi sulla meccanica strumentale e le filiere manufatturiere creato da Confindustria Acimac e Ucima, il documento vuole essere una fotografia globale dei Paesi produttori e consumatori e offrire insight su produzione e consumo di tecnologie, quali macchine per il packaging e per il processing e di materiali di imballaggio.
Questa uscita è dedicata alle previsioni di consumo dei materiali per il packaging nel prossimo triennio. Osservando le previsio-
ni dei consumi di materiali per il packaging nel periodo 2024-2027 emergono importanti dinamiche di settore.
Mettendo a confronto i mercati del Food (Food & Beverage)
e Non Food, il primo dei due si conferma essere quello maggiormente interessato dall’utilizzo di materiale per imballaggio, con un valore nel 2023 pari a 3.824,4 miliardi di unità e prospettive di cre-
Il mercato va verso il BOPE
All’interno della categoria degli imballaggi flessibili l’ultima soluzione che potrebbe conquistare il mercato di massa è il film BOPE (polietilene biorientato), grazie all’interesse per le strutture mono-materiale e all’impegno sul riciclaggio espresso dal proprietario del marchio.
Una caratteristica chiave di questa pellicola è la riciclabilità meccanica, e oggi, con i flussi di riciclaggio dei film in PE attivi in molti paesi, questo materiale può essere veramente utilizzato. La sostenibilità e le strutture mono-materiale rimangono driver chiave nel campo della ricerca e dello sviluppo dei film flessibili. Una legislazione sempre più corposa sulla sostenibilità, come il Regolamento su imballaggi e rifiuti di imballaggio in Europa, sta condizionando lo sviluppo del packaging.
Gli investitori nel settore dell’estrusione dei film BOPE si
L’etichettatura
stanno tutelando installando linee di estrusione ibride utilizzabili sia con film BOPP che BOPE, mentre altri hanno modificato le linee esistenti per renderle idonee ad aumentare la produzione nel caso di aumento della domanda, ed un solo costruttore
si è finora buttato su una linea BOPE completamente dedicata. Il report AMI analizza opportunità e sfide del comparto, illustrando i principali player, la crescita e il potenziale del mercato in un capitolo dedicato a questo nuovo materiale in rapido sviluppo.
ambientale del packaging per il largo consumo
È online la nuova edizione di IdentiPack, il primo Osservatorio nazionale sull’etichettatura ambientale del packaging per il largo consumo, frutto della collaborazione tra CONAI e GS1 Italy, che ha l’obiettivo di monitorare la presenza delle informazioni ambientali inerenti agli imballaggi che vengono riportate sui packaging dei prodotti per favorire la conoscenza del mercato, interpretare l’evoluzione dei consumi e offrire alle aziende strumenti di analisi e stimoli utili
oggi
per la definizione di scelte imprenditoriali strategiche e sostenibili. Dall’analisi delle informazioni riportate sulle confezioni di oltre 139.000 prodotti, digitalizzate dal servizio Immagino di GS1 Italy Servizi e incrociate con i dati NielsenIQ sul venduto in ipermercati e supermercati italiani nel corso del 2023, questa quinta edizione rileva che le indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata compaiono sul
PRODOTTI
Nutella in versione gelato
In occasione dei 60 anni di Nutella, Ferrero ha proposto Nutella Ice Cream, il nuovo gelato in vaschetta ideato per offrire l’inconfondibile esperienza Nutella in un morbido e cremoso gelato alla nocciola.
Il prodotto rappresenta non solo l’ingresso del brand Nutella
nel mercato dei gelati confezionati, ma anche quello di Ferrero nel segmento delle vaschette. Un mercato, quello del gelato confezionato da consumare a casa, che complessivamente in Italia vale 1,45 miliardi di euro, in crescita del 8,4% a valore, di cui le vaschette rappresentano
circa il 30%. La novità si colloca quindi all’interno di un segmento che vale circa 435 milioni di euro.
Il nuovo gelato si presenta come un morbido e cremoso gelato alla nocciola, arricchito da gustosi strati di vera Nutella, e nasce proprio per offrire ai consumatori la stessa inconfondibile esperienza sensoriale della crema spalmabile amata da milioni di fan in tutto il mondo. Un risultato possibile grazie ai sessant’anni di esperienza di Ferrero nella produzione di Nutella e dall’ingresso nell’ecosistema Ferrero nel 2019 di Ice Cream Factory Comaker (ICFC), società con stabilimenti in Spagna e in Italia, leader a livello globale, che vanta anch’essa 60 anni di esperienza nello sviluppo e nella produzione di gelati.
Nutella Ice Cream, disponibile nel banco freezer dei supermercati, è contenuto in un barattolo da 230 g, già destinato a diventare iconico, realizzato con un packaging a base di carta, proveniente da fonti certificate sostenibili, e riciclabile nella raccolta carta.
Pepite di formaggio croccante
Leerdammer, leader nella categoria dei formaggi con i buchi e parte del Gruppo Lactalis, lancia le pepite croccanti LeeCrock, che promettono di rivoluzionare il mercato dei formaggi, offrendo una nuova esperienza sensoriale, perfetta per l’aperitivo.
LeeCrock è il primo formaggio croccante disponibile nel banco frigo, realizzato con una tecno-
logia esclusiva, che permette di conservare la naturalezza del prodotto e di conferirgli una consistenza unica, amplificandone il sapore autentico.
Con il lancio di LeeCrock, Leerdammer conferma il suo impegno nello sviluppo di prodotti innovativi per soddisfare i nuovi bisogni dei consumatori. Il brand consolida così la sua presenza nella categoria dell’aperitivo, in cui ha debuttato con le fette Xtrasottili nel 2019 e poi presidiato anche con i Cubotti dal 2022.
Cioccolato in nuovi gusti sorprendenti
In occasione del 10° anniversario dalla sua nascita, Vanini –premium brand di ICAM, azienda produttrice di cioccolato Made in Italy che vanta una storia lunga oltre 75 anni – presenta le novità per la stagione autunnale, pensate per rispondere ad un consumatore che ricerca qualità e ricette innovative senza mai mettere in secondo piano la sostenibilità ambientale e sociale. Ai più audaci, il brand propone abbinamenti e sperimentazione di nuovi gusti, attraverso referenze che promettono un’esperienza di gusto unica, multisensoriale e multi-texture, senza rinunciare alla premiumness e all’elevata qualità di questo cioccolato; ai più esigenti offre prodotti a ridotto contenuto di zucchero e/o con assenza di ingredienti causa di ipersensibilità o intolleranze, grazie al suo cioccolato fondente con elevato contenuto di solidi del cacao e certificazioni funzionali di prodotto (gluten free, vegan/vegetarian, ecc.); infine, per i più attenti alla sostenibilità nelle proprie scelte d’acquisto Vanini presenta Uganda BIO, un cacao biologico estremamente versatile e dal carattere intenso esaltato da inclusioni provenienti anch’esse da coltivazioni biologiche e confezionato all’interno di un incarto completamente compostabile.
In particolare, la linea “Tasting Experience”, pensata per un consumatore che ricerca qualità e sapori intriganti senza rinunciare alla tentazione della golosità, si arricchisce di due sorprendenti referenze e raddoppia l’esperien-
za di gusto. Le Tasting Experience
Double sono le nuove tavolette a due strati di cioccolato per un piacere due volte più sorprendente, ispirate a due dei dessert più famosi e amati al mondo: Cheesecake all’amarena – rinfrescanti pezzi di amarena e croccante granella di biscotto in una tavoletta di cremoso cioccolato bianco sopra e finissimo cioccolato al latte sotto – e Tiramisù, con croccanti pezzi di caffè e fragrante granella di biscotto avvolti da uno strato di cioccolato al latte sopra e fondente sotto.
La linea di punta Vanini Bagua è invece realizzata con cacao proveniente dall’omonima regione peruviana, situata nella foresta pluviale amazzonica. La nuova referenza è il Fondente 62% monorigine Bagua con mandorle e cedro, una tavoletta
Tonno in lattina firmato Rizzoli Emanuelli
Rizzoli Emanuelli, la più antica azienda di conserve ittiche italiana, presenta sul mercato il nuovo tonno in lattina qualità pinne gialle, pratico e versatile in un formato perfettamente porzionato e ad un prezzo competitivo.
Rizzoli Emanuelli ha scelto la qualità pinne gialle, stringendo un accordo con Eurofish Group, il più grande esportatore di Tonno in Ecuador. Questa partnership garantirà infatti il controllo e la supervisione di tutte le attività coinvolte: dalla pesca alla lavorazione, fino all’arrivo della merce nella sede di Parma, assicurando
Il Tonno all’olio d’oliva di Rizzoli Emanuelli.
così eccellenza, trasparenza e una minuziosa selezione e conoscenza della materia prima. La qualità del tonno Rizzoli Emanuelli è confermata anche dalla tracciabilità del pesce al 100% e dall’utilizzo di reti non imbriglianti e riciclabili, per rispettare le quote di cattura preservando la salute degli oceani e assicurando la disponibilità di tonno per le generazioni future. Inoltre, anche il tonno in lattina
è certificato Dolphin Safe (attestazione del tonno pescato senza mettere a repentaglio la vita dei delfini) e la scelta di inserire meno olio nelle lattine evita la necessità di sgocciolare il prodotto, evitando così inquinamento ed accumuli di sostanze contaminanti nelle acque e nei terreni.
Due le referenze di tonno presenti a scaffale che ben si differenziano per colore del cluster e
della lattina stessa: blu e oro per il Tonno all’olio di oliva, turchese e oro per il Tonno al naturale. Il pack rimane coerente invece con il percorso di restyling che ha coinvolto recentemente le linee di prodotto del Brand: uno stile vintage che richiama l’eredità del passato ed una completezza di informazioni per fornire risposte esaurienti ad un consumatore moderno e consapevole.
Polpa di frutta golosa
Cameo – azienda alimentare specializzata in torte, dessert e pizze – presenta una freschissima e coloratissima novità: My Fruit Bowl: una polpa di frutta dalla consistenza ricca e golosa, con morbidi e succosi pezzi di frutta e semi di lino macinati, perfetta per dare varietà e gusto alla colazione e ai momenti di pausa durante la giornata.
My Fruit Bowl è attualmente disponibile in due varianti di gusto: la prima al gusto mango, ananas e banana e la seconda fragola, banana e aronia. Il gusto è garantito dall’esperienza di cameo: un mix armonico di frutti, dolcificato con sciroppo di fiori di sambuco, fonte di fibre e completamente privo di conservanti, oltre ad essere uno spuntino ideale per chi segue un’alimentazione vegana. La nuova referenza rispecchia quindi perfettamente l’impegno intrapreso da Cameo a partire dal 2021, attraverso la
pubblicazione della Carta della Sostenibilità, per portare sul mercato un’offerta sempre più sostenibile a favore di uno stile di vita bilanciato.
My Fruit Bowl è ottimo da consumare così com’è, ma è anche ideale come base per la creazione di deliziose bowl, da arricchire con tutti gli ingredienti che si preferiscono come granola, semi e pezzi di cioccolato.
IGIENE AMBIENTI
Personalizzazione e flessibilità nei pavimenti per l’industria alimentare
Nel settore alimentare, ogni impianto ha esigenze specifiche che richiedono soluzioni su misura, specialmente quando si tratta di pavimentazioni industriali. Sirec, specializzata nel settore delle pavimentazioni industriali, si distingue per la sua capacità di offrire soluzioni personalizzate che rispondono alle specifiche necessità di ogni cliente.
I pavimenti industriali nelle industrie alimentari non sono solo una questione di estetica, ma un elemento cruciale per l’operatività e la sicurezza. Le superfici devono essere resistenti ai carichi pesanti, agli agenti chimici e alle temperature variabili, oltre a garantire una facile pulizia e manutenzione per soddisfare i rigorosi standard igienici. L’azienda di Colorno comprende queste esigenze e si impegna a fornire pavimentazioni che supportino al meglio le attività produttive.
L’approccio di Sirec inizia con una collaborazione stretta con i propri clienti. Attraverso un’attenta analisi delle necessità operative, l’azienda sviluppa soluzioni che ottimizzano i flussi di lavoro e migliorano la sicurezza. Ogni progetto è unico: tutto viene personalizzato per garantire il massimo beneficio per il cliente.
Le pavimentazioni in resina, klinker e gres porcellanato di Sirec
sono progettate per resistere nel tempo, grazie a materiali che offrono durabilità e resistenza eccezionali, riducendo i costi di manutenzione e migliorando l’efficienza operativa. Inoltre, le soluzioni antiscivolo di Sirec riducono il rischio di incidenti sul lavoro, garantendo un ambiente sicuro per tutti gli operatori.
Un aspetto fondamentale delle soluzioni di Sirec è la loro capacità di adattarsi alle normative igieniche più stringenti. Le superfici facili da pulire e resistenti agli agenti chimici aiutano a mantenere un
ambiente igienico, essenziale per la produzione alimentare. Questo non solo assicura la conformità alle normative, ma protegge anche la salute dei consumatori.
In un mercato in cui le esigenze sono in continua evoluzione, la flessibilità e la capacità di personalizzazione di Sirec rappresentano un valore aggiunto significativo. Le aziende alimentari possono contare su pavimentazioni che non solo rispondono alle loro esigenze attuali, ma sono anche pronte ad adattarsi a future modifiche operative.
smi (F/M) da 0,5 a 4,0 g COD g-1 VS e in condizioni di spazio di testa pressurizzato (P) e non pressurizzato (NP), in esperimenti duplicati in due diversi istituti di ricerca. I risultati hanno dimostrato che l’acido acetico è stato prodotto in quantità elevata sia nei campioni Unicamp che TU Delft (1,36 e 1,40 g di CODAcOH L-1, rispettivamente), a scapito della metanogenesi combinando un pretrattamento termico dell’inoculo con un trattamento in batch NP iniziato a pH 9,0. Popolazioni microbiche comprendenti produttori di VFA e alcool, come Clostridium, Fonticella e Intestinimonas, e fermentatori come Longilinea e Leptolinea, oltre al Candidatus microthrix in grado di accumulare i lipidi sono stati osservati sia nel materiale sfuso che nella schiuma. Nonostante l’assenza di produzione di metano, i Methanosaeta sono stati rilevati all’interno della popolazione microbica. Un rapporto F/M di 0,5 g COD g-1 VS ha portato alla migliore produzione di VFA di 1.769,4 mg L-1. Nel complesso, il pretrattamento termico dell’inoculo, il pH iniziale 9,0 e lo spazio di testa NP hanno agito come pressione selettiva per arrestare la metanogenesi e produrre VFA, valorizzando il siero di latte mediante fermentazione acidogenica in batch.
Estrazione di composti fenolici dal caffè con solventi naturali
L’estrazione di composti bioattivi da scarti o sottoprodotti alimentari con solventi eutettici profondi naturali (NADES) potrebbe rappresentare un’alternativa interessante alla tradizionale estrazione idroalcolica, ma deve essere ottimizzata sfruttando i vantaggi della modellizzazione.
Un lavoro dell’Università del Sacro Cuore di Piacenza, pubblicato sul Journal of Food Process Engineering. 47, (3): e14584, 2024, mira a proporre, sviluppare e discutere un nuovo modello per l’estrazione di composti fenolici dai fondi di caffè esausti (SCG) utilizzando NADES per superare alcune lacune relative ai modelli di estrazione cinetica e alla metodologia di risposta superficiale. Il modello presentato si basa sullo stesso presupposto del modello cinetico, ma lo migliora per poter prevedere l’estrazione fenolica modificando diversi parametri di processo (ad esempio contenu-
to di acqua, tempo di estrazione, temperatura, ecc.) utilizzando betaina: glicole trietilenico (rapporto molare 1:2). Il modello è stato validato sull’estrazione dei composti fenolici totali da SCG in funzione di un contenuto di acqua di NADES compreso tra il 30 e il 60% v/v. C’è stata una buona coerenza tra i dati sperimentali e quelli simulati e addirittura, in alcuni casi, migliore rispetto ai modelli cinetici del secondo ordine. Inoltre, il nuovo modello necessita di meno parametri di regressione riguardo al caso specifico indagato in questo lavoro. Tale modello e la metodologia considerata possono costituire la base per un’ulteriore modellizzazione applicabile ad altri bioattivi e/o altri NADES e materie prime. Per quanto riguarda le applicazioni pratiche, i solventi eutettici profondi naturali (NADES) possono rappresentare un solvente sostenibile per la valorizzazione dei sottoprodotti alimentari poiché
LEGGI
Regolamento su alcuni contaminanti
Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea Serie L del 26 giugno è comparso il Regolamento (Ue) 2024/1756 della Commissione del 25 giugno 2024 che modifica e rettifica il regolamento (UE) 2023/915 relativo ai tenori massimi di alcuni contaminanti negli alimenti. [...] Il regolamento (UE) 2023/915 della Commissione fissa i tenori massimi di alcuni contaminanti negli alimenti. L’esperienza acquisita dall’entrata in vigore di detto regolamento ha messo in evidenza una mancanza di chiarezza per quanto riguarda alcuni punti della tabella che figura nell’allegato I di tale regolamento. Si è quindi reso necessario chiarire detti punti. Il presente regolamento si riferisce in particolare ai tenori massimi di sclerozi della Claviceps spp. nei chicchi di cereali non trasformati, ad eccezione dei chicchi di segale non trasformati, ai tenori massimi di tossine T-2 e HT-2 nei prodotti da forno contenenti almeno il 90% di prodotti di macinazione dell’avena, agli alcaloidi tropanici negli alimenti per la prima infanzia e negli ali-
menti trasformati a base di cereali destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia, all’acido cianidrico nei semi di lino immessi sul mercato per il consumatore finale, all’ocratossina A nei prodotti derivati da chicchi di cereali non trasformati, allo zearalenone in cereali immessi sul mercato per il consumatore finale, farina di cereali, semola, crusca e germe come prodotti finali immessi sul mercato per il consumatore
Livelli di Claviceps
alimentari
finale, acido cianidrico nei semi oleosi destinati alla pressatura e alla raffinazione di olio, diossine e policlorobifenili (PCB) in alcuni prodotti di origine animale, idrocarburi policiclici aromatici in alcuni prodotti destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia. Per la consultazione del regolamento rimandiamo all’indirizzo: https://eur-lex.europa.eu/legal -content/IT/TXT/?uri=OJ:L_20 2401756
e suoi alcaloidi negli alimenti
La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ha pubblicato il Regolamento (Ue) 2024/1808 della Commissione del 1° luglio 2024 che modifica il regolamento (UE) 2023/915 per quanto riguarda la data di applicazione dei tenori massimi inferiori per gli sclerozi della Claviceps spp. e gli alcaloidi della Claviceps spp. negli alimenti.
[...] A norma dei punti 1.8.1.2, 1.8.2.1 e 1.8.2.3 della tabella di cui all’allegato I del regolamento (UE) 2023/915, a decorrere dal 1° luglio 2024 si dovranno applicare tenori massimi inferiori per gli sclerozi della Claviceps spp. nei chicchi di segale non trasformati e per gli alcaloidi della Claviceps spp. nei prodotti di macinazione di orzo, frumento, spelta e avena
MERCATI CONSUMI
I dati del Food Industry Monitor 2024
A fine giugno sono stati presentati i dati della 10ª edizione del Food Industry Monitor, l’osservatorio realizzato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e da Ceresio Investors che analizza le performance di un campione di circa 840 aziende, con un fatturato aggregato di circa 90 miliardi di euro, attive in 15 comparti del settore food, prendendone in considerazione le performance storiche dal 2009 al 2023 e focalizzandosi sulle seguenti dimensioni:
crescita, export, redditività, produttività e struttura finanziaria. Per ogni comparto sono state elaborate le previsioni di crescita del fatturato e dell’export e sull’andamento della redditività relative al biennio 2024-2025.
Se ne evince che il food italiano ha registrato negli ultimi dieci anni una crescita rilevante, passando da un valore di 53 miliardi nel 2012 a circa 90 miliardi nel 2023. Le esportazioni hanno visto una crescita continua, passando nello stesso periodo da 23 a 44 miliardi di euro. Gli occupati nella sola industria di trasformazione alimentare sono aumentati da 449.000 a 488.000, con un incremento record di circa 39.000 unità, in un periodo non particolarmente positivo per l’economia italiana.
Negli ultimi dieci anni, le aziende del food italiano hanno performato costantemente meglio delle medie imprese italiane (Dati MBRES) non solo in termini di redditività (ROI), ma anche per quanto riguarda la produttività degli investimenti e il tasso di indebitamento.
Uno sguardo al mercato europeo dell’olio d’oliva
Dall’ultimo Osservatorio Mensile di Certified Origins – tra i principali produttori e distributori di olio d’oliva extravergine certificato (IGP e DOP), oli mono-origine e blend tracciabili a marchio privato – emerge che a inizio maggio è salito nuovamente il prezzo medio all’origine degli oli EVO prodotti in Europa. L’aumento, dopo la flessione degli ultimi mesi in tutte le piazze europee che si è sviluppata a seguito del crollo dei prezzi (fino al 10%) dell’olio EVO spagnolo, è sostenuto dall’incertezza dei mercati nei confronti dei volumi e della qualità delle scorte di materia prima che serviranno fino alla prossima campagna olearia.
Guardando all’area del Mediterraneo, l’Italia rappresenta un’eccezione: qui i prezzi all’origine sono rimasti pressoché stabili dallo scorso gennaio, gli scambi sono risultati meno sensibili alle forti fluttuazioni riscontrate sui mercati internazionali e la produzione nazionale non risulta in grado di soddisfare la domanda interna.
In particolare, a causa delle abbondanti piogge nella penisola iberica – dove si produce circa il 50% degli oli d’oliva consumati a livello mondiale –, la prospettiva di una raccolta 2024-2025 abbondante e la diminuzione dei consumi interni di inizio anno hanno contribuito a un generale ribasso del prezzo degli oli EVO, vergini e raffinati. L’insieme di questi fattori ha inoltre spinto i produttori spagnoli a immettere sul mercato parte delle scorte accumulate, determinando di riflesso un ribasso dei prezzi anche negli altri principali paesi produttori.
Gli ultimi dati della Commissione Europea mostrano che i consumi interni si stanno riprendendo dopo l’aumento dei prezzi tra il 2023 e il 2024. Inoltre, le grandi esportazioni dalla
I principali trend globali nel settore del gelato
Secondo una recente ricerca sui consumatori condotta da Mintel, nove consumatori su dieci nel Regno Unito hanno gustato un gelato tra luglio e ottobre 2023, un numero quasi identico a quello osservato in Germania. Gelati e affini sono onnipresenti anche oltreoceano, tanto che oltre il 94% degli adulti statunitensi li ha acquistati nel 2023.
La popolarità del gelato fa quindi prosperare la sua industria in tutto il mondo. Si tratta di un prodotto ancora apprezzato principalmente come gratificazione per molti consumatori. Negli Stati Uniti, ad esempio, circa nove consumatori su dieci concordano sul fatto che mangiarlo porti gioia. Tuttavia, la domanda del pubblico sta cambiando, perché la maggiore attenzione ad un’alimentazione sana ha portato a controllare di più i prodotti con un contenuto tradizionalmente elevato di zuccheri e grassi. Anche nella regione APAC aumenta la domanda di ingredienti e formulazioni più salutari, ed è importante che i produttori riescano ad intercettare questa domanda prima che i consumatori si rivolgano altrove per soddisfare la voglia di dolce.
I principali trend del mercato
Alimenti funzionali ma divertenti
I comfort food sono alimenti a cui i consumatori si rivolgono nei momenti di stress per la loro carica di salutismo e benessere emotivo. Solitamente, sono ricchi di grassi o zuccheri, altamente energetici e spesso con un valore nutrizionale relativamente basso. I più popolari comprendono patatine, cioccolato e, naturalmente, il gelato.
Gli ultimi anni sono stati una manna per i comfort food più diffusi, quando i consumatori hanno accumulato stress e ansia durante la pandemia di Covid-19, seguita da una fase economica negativa che perdura ancora oggi. Il gelato era ben posizionato per beneficiare dell’aumento dei prezzi e dell’elevata inflazione, perché rimane uno sfizio ad un costo accessibile, anche nei periodi di crisi.
Tuttavia, dopo la pandemia, Mintel ha rilevato un passaggio globale verso un’alimentazione più attenta alla salute. I produttori di gelato si sono quindi trovati un po’ in difficoltà. Tendono ad orientarsi verso
alternative di origine vegetale più salutari oppure esagerano con gli aspetti di gratificazione e puntano più sull’aspetto del comfort food? La risposta non è semplice. Secondo la ricerca condotta da Mintel sui consumatori è improbabile che il gelato si possa affermare come un alimento veramente salutare, anche tra chi cerca un prodotto sano, dal momento che un quarto degli indiani intervistati disposti a pagare di più per un gelato più sano ritiene che comunque il gelato non potrà mai esserlo. Il gelato deve essere quindi in grado di offrire un piacere accettabile in equilibrio tra salute e piacere.
Nonostante gli aspetti nutrizionali non siano una priorità assoluta nell’acquisto del gelato, quasi un quarto dei consumatori statunitensi si dice interessato a un prodotto con benefici funzionali per la salute. I marchi sono ben posizionati per proporre il gelato come alimento funzionale rivolgendosi ai giovani appassionati di prodotti ad alto contenuto proteico, o ispirandosi al settore in forte espansione delle bevande energetiche che danno la carica, molto apprezzate. Sebbene il mercato del gelato funzionale rimanga piuttosto di nicchia, è in crescita. I dati GNPD di Mintel mostrano che i lanci di gelati con claim funzionali sono aumentati del 10% tra il 2021 e il 2023, evidenziando che si tratta di un trend da considerare nello sviluppo di nuovi prodotti.
Pronti per l’avventura
Gli ingredienti funzionali e gli effetti benefici per la salute non sono le uniche novità che attirano notevole interesse nel settore globale dei gelati, e i consumatori stanno diventando più avventurosi, almeno quando si tratta di nuovi sapori e consistenze. Mintel ha rilevato un crescente interesse per i gusti di gelato non convenzionali.
Nella regione APAC, gli aromi floreali stanno guadagnando interesse e la metà dei consumatori tailandesi di età compresa tra i 25 e i 34 anni di dichiara disponibile a provarli. Cresce l’interesse anche per altri profili aromatici non tradizionali, come il salato che, secondo i dati GNPD di Mintel, ha visto un aumento di oltre il 50% nel lancio di nuovi prodotti dal 2021. Tuttavia, i gusti non tradizionali rimangono ancora piuttosto di nicchia, come evidenziato nel grafico, con i gusti floreali e salati che rappresentano ciascuno solo meno dell’1% di tutti i lanci globali di gelati nel 2023. In ogni caso, i produttori non dovrebbero sottovalutare l’interesse dei consumatori per la sperimentazione di nuovi sapori
NOTIZIE DAL MONDO
L’Intelligenza Artificiale al servizio del settore della salumeria
L’intelligenza artificiale è uno dei temi più caldi del momento e sempre più esperti ipotizzano un futuro non lontano in cui sarà sempre più presente nel mondo del lavoro. Questo, nonostante i dati riportati recentemente da Eurostat dicano che nel 2023 solo il 5% delle aziende italiane con 10 o più dipendenti abbia utilizzato tecnologie d’Intelligenza Artificiale per svolgere la propria attività.
Assica (Associazione Industriali delle carni e dei Salumi), lo scorso 4 luglio, ha organizzato nell’ambito del progetto “Trust your Taste, Choose European Quality”, con l’Istituto Valorizzazione Salumi
Italiani (IVSI) e con il MADE Competence Center 4.0 di Milano, un incontro formativo dedicato alla migliore comprensione dell’Intelligenza Artificiale e del suo impiego strategico in azienda.
L’Intelligenza Artificiale rappresenta la chiave per sbloccare il potenziale ancora inespresso o ottimizzabile delle imprese e, di conseguenza, può giocare un ruolo cruciale per posizionarsi all’avanguardia nel mercato, grazie alle caratteristiche intrinseche dei prodotti della salumeria italiana. Insieme alla sostenibilità, l’Intelligenza Artificiale è sempre più un driver imprescindibile per le aziende. Proprio per questo,
Assica con il supporto di IVSI ha abbracciato anche la mission di supportare le imprese del settore nella comprensione, accesso e utilizzo dell’IA sviluppando un approfondito palinsesto di iniziative didattiche, di cui questo workshop rappresenta una prima concretizzazione.
L’incontro è stato propedeutico ad un più completo percorso didattico costruito con MADE e caratterizzato da un coinvolgimento progressivo degli operatori attraverso tre fasi: informazione, formazione e road map, ovvero analisi dell’attuale stato dei processi aziendali, costruzione di una base accademica sul tema e creazione di una strategia personalizzata per sviluppare un piano di adozione graduale della tecnologia.
Le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale sono pressoché infinite, perché le sue applicazioni spaziano in così tanti ambiti che ciascuna organizzazione può trovare un modo di integrarla nei processi, per migliorare la propria produzione, la sua competitività o il modo in cui realizza il suo prodotto. Visto l’interesse dimostrato dalle aziende partecipanti e la richiesta di recuperare il ritardo nello sviluppo dell’IA nelle PMI, il percorso formativo offerto da Assica – con il coinvolgimento di IVSI - proseguirà in questo senso, fornendo un supporto formativo dedicato, anche per consentire che i prodotti della tradizione possano godere di questa imprescindibile innovazione.
Schubert apre le porte del suo quartier generale
Per la prima volta, Gerhard Schubert ha invitato clienti e rappresentanti della stampa all’esclusivo evento Schubert Days presso la sede di Crailsheim, in Germania. Sono stati 110 i partecipanti, provenienti da 14 paesi, che hanno assistito alle numerose presentazioni di esperti fornite da oratori di alto livello, oltre ad avere l’opportunità di prendere parte a un tour nel nuovo capannone dove vengono assemblate le macchine e ricevere approfondite informazioni sull’automazione nell’imballaggio, discutere degli attuali sviluppi, le tendenze e le sfide nel settore dei beni di consumo.
Ralf Schubert, amministratore delegato dell’azienda tedesca, ha ricordato gli esordi, quando suo padre propose al mercato un concetto di imballaggio molto futuristico, passando poi ad illustrare le ultime novità, come il Cobot TOG.519 e l’uso dell’intelligenza alimentare, a rappresentare come le soluzioni di
automazione future siano l’evoluzione del precedente concetto Schubert di sistema integrato e privo di interfaccia, per realizzare processi di imballaggio flessibili senza aumentare la complessità delle macchine ma capaci,
al contrario, di massimizzare la semplicità d’uso.
Sul palco degli oratori sono saliti anche Volker Busch, noto autore, neurologo e psicoterapeuta, che ha rivelato come i nostri cervelli prendano decisioni
L’AZIENDA TEDESCA SI CONFERMA LEADER NEL SETTORE DELL’IMBALLAGGIO
Nonostante le avverse condizioni di mercato, la Gerhard Schubert ha raggiunto nel 2023 un fatturato complessivo di 320 milioni di euro, registrando un +9% e confermandosi leader nel settore degli imballaggi con una crescita costante per il tredicesimo anno consecutivo. Anche il Gruppo Schubert ha continuato il suo trend di crescita con una performance complessiva stimata in 400 milioni di euro. Il gruppo conta oggi circa 1.700 dipendenti, di cui circa 1.200 lavorano nel quartier generale della Gerhard Schubert a Crailsheim. Nonostante la carenza di manodopera qualificata, l’azienda è riuscita ad aumen-
tare la propria forza lavoro e, grazie all’aumento della produttività, ad elaborare un elevato volume di ordini, che hanno saturato la capacità fino al 2025.
Si tratta di una posizione di partenza estremamente favorevole per lo studio di prodotti innovativi, anche grazie agli investimenti record in ricerca e sviluppo nel 2024.
Per il futuro, l’intenzione dell’azienda tedesca è continuare la crescita anche grazie all’ulteriore internazionalizzazione delle attività commerciali, che oggi vedono l’export responsabile dell’83% delle vendite.
La sicurezza di materiali e oggetti a contatto con gli alimenti
Si parla di tutte le novità in tema di materiali e oggetti a contatto con gli alimenti, con una visione internazionale, al convegno “Food contact compliance” che si tiene a Baveno dal 24 al 26 settembre 2024. Si tratta dell’undicesima edizione di una tre giorni che raccoglie sulle sponde del lago Maggiore il gotha degli esperti della materia e dei regulatory affairs e packaging manager di aziende italiane ed Europee. La conference mira a porsi come una piattaforma unica per discutere delle ultime normative, innovazioni e tendenze del settore, offrendo anche opportunità di confronto e di networking. Il panorama normativo è in costante aggiornamento e revisione nella direzione di una sempre maggiore garanzia della sicurezza alimentare e della tutela della salute pubblica. Le disposizioni si concentrano su vari aspetti cruciali per assicurare che tutti i materiali destinati a entrare in contatto con gli alimenti siano sicuri, non contaminanti e rispettosi degli standard qualitativi più elevati, il tutto senza dimenticare l’impatto del Regolamento Packaging e Packaging Waste (PPWR) sul mercato del packaging.
Fra le tematiche a cui prestare maggiore attenzione figurano il rafforzamento dei requisiti di sicurezza, attraverso criteri più stringenti per la produzione e il controllo, la richiesta di trasparenza e tracciabilità in ogni fase della produzione e distribuzione, l’adozione di norme specifiche per i materiali innovativi,
A Torino il punto sull’imballaggio flessibile AGENDA
Giflex – l’Associazione Nazionale che raggruppa i produttori di imballaggi flessibili destinati al confezionamento – ha scelto Torino quale sede ideale per il suo convegno d’autunno dal titolo “Con il Flessibile si può!”, in programma il 25 ottobre 2024 presso il Centro Congressi dell’Unione Industriali.
Con l’obiettivo di rappresentare e valorizzare, con un approccio storico e prospettico, il Made in Italy, le nostre eccellenze produttive e il legame con il territorio, Torino diventa fulcro e racconto di quel patrimonio di conoscenze, creatività e visione di chi sa “fare impresa”.
un panorama sanzionatorio in divenire che richiedono formazione e informazione costante e specifica.
Le iscrizioni alla Conference Food Contact Compliance sono aperte a tutte le imprese del settore alimentare, dei materiali a contatto con gli alimenti, delle materie prime e dei laboratori.
L’agenda dei lavori si articolerà su quattro macroaree: andamento economico-congiunturale, storie di successo e applicazioni vincenti del flessibile, LCA vs PPWR, Agenda 2030 e SDG (Sustainable Development Goals).
A Torino, Giflex racconterà come la propria strategia per la sostenibilità stia prendendo forma attraverso azioni concrete. La conformità al PPWR – Packaging and Packaging Waste Regulation –è ancora in una fase preliminare in attesa degli atti delegati, ma l’imballaggio flessibile è già un alleato della riduzione dell’immesso al consumo. Inoltre, le caratteristiche del flessibile sono sempre