anno 58 - n. 600 aprile 2019
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Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVEST - n. 4/2019 - IP - ISSN 0019-901X
ALIMENTARI
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Convegni - Non solo industria (M. Barboni) Fiere - Prosweets, altre novità esposte a Colonia. Parte II - Linee per prodotti cavi e ripieni - Nastri trasportatori per il settore dolciario - Impianti di glassatura - Confezionatrice a bassa velocità per tavolette di cioccolato - Macchine per lavorazioni dolciarie - Essiccatori per applicazioni alimentari - Sistemi di confezionamento per dolciari - Macchine per cioccolato e wafer - Macchine ricondizionate per il settore dolciario - Formatrici per barrette di cereali - Produzione cioccolatini - Miscelatori - Produzione barrette - Impianti di cottura ed estrusione per la frutta - Lavorazione del cioccolato - Impianti per l’industria alimentare e dolciaria
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Macchine accessori - Un 2018 positivo per l’industria meccanica italiana - ANIMA Confindustria Meccanica ha un nuovo presidente - Vibrazioni controllate per un flusso ottimale del prodotto - Catene per impianti alimentari - Conche veloci per il cioccolato - Riduttori a modularità spinta
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Fine linea - Ulma Packaging automatizza il confezionamento di carne in Argentina Progetto di ricerca sulle capsule di caffè Elettronica automazione - Tra novità e certezze (M. Barboni) Analisi controllo - Cambio al vertice per Tecna e novità in campo analitico - Nuove colonne ad immunoaffinità multi-tossine - Analisi delle contaminazioni alimentari in tempo reale
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Imballaggi confezioni - Gli imballaggi “premium” del futuro - Continua l’espansione del mercato europeo degli imballaggi in vetro - Riciclaggio record di carta e cartone nell’UE - Film per la sigillatura di vaschette autoclavabili - Confezionamento automatico per prodotti sfusi più durevoli - Premiato il packaging 100% riciclabile di Nutella
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Prodotti - Un Bacio tutto Made in Umbria - Fini firma nuove referenze nelle linee tradizionali - Bottiglia per il latte con plastica riciclata - Nasce la Mozzarella di Bufala Campana DOP Nonno Nanni - Pasta salutistica grazie a grani antichi e superfood
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Leggi - Legge sulla gestione delle crisi di sicurezza di alimenti e mangimi Mercati consumi - Cosa succede nel settore Food della GDO - Euromonitor rivela la classifica dei top 100 megabrands - Cresce l’attività di M&A nel settore alimentare italiano - Prospettive positive per il caffè in Brasile - Vanno forte le diete vegetali - 2018 in crescita per lo Speck Alto Adige IGP - Segno positivo per il Prosciutto di Modena
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Notizie dal mondo - Crescono i visitatori al salone dei dolci e snack di Colonia Non diminuisce la resistenza agli antibiotici - Arthur D. Little identifica un nuovo approccio all’innovazione nel settore alimentare - Sistema in realtà aumentata contro l’“Italian sounding” - Nominato il nuovo presidente di Assofoodtec - Nasce un nuovo leader della panificazione - Icam cresce col cioccolato bio - Risultati positivi per Candia in controtendenza rispetto al settore latte - 2018 di crescita per Carel - Cargill punta a incrementare l’offerta nel settore cioccolato - Fratelli Polli cresce acquisendo Valbona - Florette Italia diventa spagnola
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Recensione libri AITA - La pagina del Presidente - Prossime attività - Alimenti e nutraceutici - Fibre prebiotiche - Soci sostenitori Le aziende
APRILE 2019 anno 58 - n. 600
ARTICOLI 5. Il contrasto alle pratiche fraudolente e ingannevoli nell’Unione Europea. Il Regolamento (UE) n. 2017/625 F. Castoldi - A. Mucciolo - C. Mucciolo
13. Gli oli di oliva extra vergini prodotti in Calabria: la cultivar Sinopolese A.V. Libri - M. Capocasale A.M. Giuffrè
CONTENTS 5. EU contrast to fraudulent or deceptive practices. Regulation (EU) n. 2017/625 F. Castoldi - A. Mucciolo - C. Mucciolo
13. Extra virgin olive oils produced in the Calabrian region (South Italy): Sinopolese cultivar A.V. Libri - M. Capocasale A.M. Giuffrè
DEPARTMENTS 24 CONFERENCE 28 EXHIBITION (PROSWEETS) 38 MACHINES 44 DOWNSTREAM 48 AUTOMATION 52 ANALYSIS 54 PACKAGING 64 PRODUCTS 68 HYGIENE 70 APPLIED RESEARCH 74 LAWS 76 MARKETING 88 NEWS 96 AGENDA 104 BOOKS 106 AITA 112 COMPANIES’ ADDRESS
Mensile - ISSN 0019-901X April 2019 Year 58 n. 600
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Il contrasto alle pratiche fraudolente e ingannevoli nell’Unione Europea Il Regolamento (UE) n. 2017/625
EU contrast to fraudulent or deceptive practices Regulation (EU) 2017/625
• PAROLE CHIAVE frodi alimentari, controlli ufficiali, legge alimentare • KEYWORDS food frauds, official controls, food law
F. Castoldi1 - A. Mucciolo2 C. Mucciolo3* • RIASSUNTO
• SUMMARY
Il contrasto alle frodi in campo alimentare rientra tra le priorità della politica dell’Unione Europea. Lo scandalo delle carni di cavallo ha dimostrato come le misure già in atto siano insufficienti. L’Unione ha quindi adottato una serie di provvedimenti che mirano a contrastare in modo efficace il fenomeno tra i quali il Regolamento (UE) n. 2017/625 in materia di controlli ufficiali che pone la lotta alle attività fraudolente e ingannevoli tra le proprie priorità.
The fight against food fraud is among the priorities of the EU policy. The recent “Horse meat” scandal clearly demonstrated the inadequacy of the measures in place to control this phenomenon. As a consequence, the EU adopted a series of new measures aiming to effectively oppose food frauds. The new (EU) Regulation n. 2017/625 on official controls and other official activities puts the fight against fraudulent or deceptive practices among its priorities.
Regione Lombardia U.O. Veterinaria
1
Dottore in Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali
2
3 ASL di Salerno, Dipartimento di Prevenzione - Servizio Igiene Alimenti di O.A. Via Nizza 146 - 84124 Salerno *email: cl.mucciolo@aslsalerno.it
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A quasi due anni dall’approvazione e a meno di un anno dalla sua applicazione in tutta l’Unione, il Reg. (UE) n. 2017/6251 continua a suscitare curiosità tra gli addetti ai lavori che si dividono tra quelli che ne sottolineano le novità e quanti preferiscono porre in evidenza la sostanziale continuità con quanto già disciplinato dalla precedente legislazione europea in materia di controlli ufficiali sulla catena alimentare. In realtà entrambi gli schieramenti hanno ragione, il Regolamento conferma in modo sostanziale l’impianto già previsto dal Reg. (CE) n. 882/042, che cesserà di essere applicabile dal 14 dicembre 2019, data di iniziale applicazione del nuovo regolamento. Al contempo esso introduce importanti novità, tra le quali un notevole ampliamento del proprio campo di applicazione che include: “i controlli ufficiali effettuati per verificare la conformità alla normativa, emanata dall’Unione o dagli Stati membri in applicazione della normativa dell’Unione nei seguenti settori relativi a: a) gli alimenti e la sicurezza alimentare, l’integrità e la salubrità, in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione di alimenti, comprese le norme volte a garantire pratiche commerciali leali e a tutelare gli interessi e l’informazione dei consumatori, la fabbricazione e l’uso di materiali e oggetti destinati a venire a contatto con alimenti; b) l’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati (OGM) a fini di produzione di alimenti e mangimi; c) i mangimi e la sicurezza dei mangimi in qualsiasi fase della produzione, della trasformazione, della distribuzione e dell’uso di mangimi,
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comprese le norme volte a garantire pratiche commerciali leali e a tutelare la salute, gli interessi e l’informazione dei consumatori; d) le prescrizioni in materia di salute animale; e) la prevenzione e la riduzione al minimo dei rischi sanitari per l’uomo e per gli animali derivanti da sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati; f) le prescrizioni in materia di benessere degli animali; g) le misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante; h) le prescrizioni per l’immissione in commercio e l’uso di prodotti fitosanitari e l’utilizzo sostenibile dei pesticidi, ad eccezione dell’attrezzatura per l’applicazione di pesticidi; i) la produzione biologica e l’etichettatura dei prodotti biologici; j) l’uso e l’etichettatura delle denominazioni di origine protetta, delle indicazioni geografiche protette e delle specialità tradizionali garantite.”3 L’obiettivo del legislatore nel redigere il regolamento, che abroga sette direttive, due regolamenti e
una decisione e modifica altre cinque direttive e dieci regolamenti, è quello di “razionalizzare e di semplificare il quadro normativo globale, perseguendo contestualmente l’obiettivo di legiferare meglio, integrando le norme relative ai controlli ufficiali in settori specifici”.4 Viene inoltre definito l’obiettivo di perseguire “un quadro armonizzato a livello dell’Unione per l’organizzazione di controlli ufficiali, e di attività ufficiali diverse dai controlli ufficiali, nell’intera filiera agroalimentare, tenendo conto delle norme sui controlli ufficiali di cui al regolamento (CE) n. 882/2004 e alla pertinente legislazione settoriale, e dell’esperienza acquisita con l’applicazione di tali norme”. 5 È chiaro che il regolamento 625, con i suoi novantanove “considerando”, otto Titoli suddivisi in capi e sezioni, centosessantasette articoli e cinque allegati, non è il genere di lettura adatto prima di addormentarsi; si tratta di un regolamento complesso, la cui analisi sarà possibile solo dopo che il quadro normativo sarà completato con la pubblicazione dei 34 atti delegati6 e dei
Reg. (UE) n. 2017/625 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 marzo 2017 “relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari, recante modifica dei regolamenti (CE) n. 999/ 2001, (CE) n. 396/2005, (CE) n. 1069/2009, (CE) n. 1107/2009, (UE) n. 1151/2012, (UE) n. 652/2014, (UE) 2016/429 e (UE) 2016/2031 del Parlamento europeo e del Consiglio, dei regolamenti (CE) n. 1/ 2005 e (CE) n. 1099/2009 del Consiglio e delle direttive 98/58/CE, 1999/74/CE, 2007/43/CE, 2008/119/ CE e 2008/120/CE del Consiglio, e che abroga i regolamenti (CE) n. 854/2004 e (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 89/608/CEE, 89/662/CEE, 90/425/CEE, 91/496/CEE, 96/23/CE, 96/93/CE e 97/78/CE del Consiglio e la decisione 92/438/CEE del Consiglio (regolamento sui controlli ufficiali)” in G.U. UE n. L95 del 07/04/17. 2 Regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 “relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali”. 3 Reg. (UE) n. 2017/625, art. 2.2 4 19° considerando al Reg. (UE) n. 2017/625. 5 20° considerando al Reg. (UE) n. 2017/625. 6 Riguardano l’adozione di misure (tecniche) non essenziali o integrativi delle misure già previste dal Regolamento, per esempio i criteri per l’esecuzione della visita ante mortem degli animali destinati alla macellazione e dell’ispezione post mortem delle relative carcasse e visceri o i criteri per la classificazione delle zone di produzione e stabulazione del molluschi bivalvi vivi. Gli atti delegati sono adottati direttamente dalla Commissione previa consultazione degli esperti nazionali e dei rappresentati delle categorie interessate. 1
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51 atti di esecuzione7 previsti dallo stesso Regolamento. L’emanazione di un tale numero di atti delegati e di esecuzione, che dipende chiaramente dall’ampiezza del suo campo di applicazione e dalla complessità delle attività che si vogliono disciplinare, costituisce un’altra delle novità del provvedimento, ma l’aspetto sul quale si vuole portare l’attenzione, e forse uno dei maggiormente innovativi del Reg. 625, è costituito dall’attenzione riservata al contrasto alle frodi in campo alimentare. Come già accaduto per il Reg. (CE) n. 178/02, promulgato a ridosso dello scandalo “diossina” che aveva messo in evidenza l’inadeguatezza dei controlli sulla filiera alimentare, anche il Reg. 625 vede la luce all’ombra dello scandalo delle carni di cavallo (scoppiato nel 2013 - c.d. “Horsegate”) che, pur non avendo comportato alcun rischio per la salute dei consumatori (ma questo lo si è accertato a indagini concluse), ha comportato danni ingenti per l’industria del settore delle carni e di quelli connessi, oltre ad aver scosso la fiducia dei consumatori nel sistema dei controlli. Questo non significa che prima delle notizie diffuse da vari organi di stampa in merito alla sostituzione di carne bovina con carne di cavallo in vari prodotti alimentari l’Unione Europea non si fosse occupata del contrasto alle frodi in campo alimentare. Le disposizioni contenute nel Regolamento 625 in materia di contrasto alle frodi nell’ambito delle attività di controllo ufficiale, perché di questo si occupa il regolamento, costituiscono solo l’ultimo (per ora) tassello di una attività, non solo normativa, tesa a perseguire obiettivi chiaramente espressi nella legge alimentare comunitaria.
Quando si parla di frodi in campo alimentare, il pensiero corre agli articoli del nostro Codice Penale8 che introduce diverse fattispecie che possono impattare sulla salute o sugli interessi dei consumatori e degli altri operatori economici del settore alimentare. Nella normativa europea non si trova una definizione di frode. Questo non significa che il legislatore comunitario non abbia a cuore la lotta alle pratiche ingannevoli e fraudolente. Anzi, le basi per tale attività di contrasto, come accennato, sono già chiaramente poste tra gli obiettivi stabiliti dalla “Legge Alimentare”9. In assenza di una definizione legale, l’Unione individua le frodi in campo alimentare attraverso gli obiettivi perseguiti da coloro che le mettono in pratica: la ricerca di un guadagno (illecito) mediante la produzione, la commercializzazione, la fornitura di alimenti non corrispondenti
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a quanto comunicato (o suggerito) al consumatore [bene giuridico tutelato è l’interesse dei consumatori] o agli altri operatori (economici) del settore alimentare [bene giuridico tutelato è la lealtà delle pratiche commerciali]. Il primo elemento distintivo consiste quindi nella fornitura volontaria al consumatore/cliente di informazioni ingannevoli o fuorvianti circa la natura, la composizione, lo stato, l’origine e ogni altro aspetto che potrebbe indirizzarne la scelta consapevole.10 Inoltre devono essere riconosciuti una violazione deliberata di una norma (la stessa fornitura cosciente e volontaria di informazioni incomplete o fuorvianti costituisce di per sé un illecito,11 sanzionato, in Italia, ai sensi dell’art. 3 del d.lgs. n. 231/201712) e il perseguimento di un guadagno economico/finanziario. È importante sottolineare che il riconoscimento di una determina-
Gli atti di esecuzione sono adottati per assicurare l’uniforme applicazione del Regolamento in tutti gli Stati membri, per esempio per stabilire criteri e condizioni in base alle quali, in taluni macelli, l’ispezione ante mortem può essere effettuata sotto la supervisione o sotto la responsabilità di un VU. Nell’emanare gli atti di esecuzione, la Commissione è assistita, oltre che dagli esperti nazionali, dal Comitato permanente per i vegetali, gli animali, gli alimenti e i mangimi (SCoPAFF), istituito dall’articolo 58.1, del Reg. (CE) n. 178/2002, il cui parere favorevole è vincolante per l’approvazione dell’atto. 8 Art. 439 C.P. “Avvelenamento di acque o di sostanze alimentari” Art. 440 C.P. “Adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari” Art. 441 C.P. “Adulterazione o contraffazione di altre cose in danno della pubblica salute” Art. 442 C.P. “Commercio di sostanze alimentari contraffatte o adulterate Art. 444 C.P. “Commercio d sostanze alimentari nocive” Art. 515 C.P. “Frode nell’esercizio del commercio” Art. 516 C.P. “Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine” 9 “La legislazione alimentare persegue uno o più fra gli obiettivi generali di un livello elevato di tutela della vita e della salute umana, della tutela degli interessi dei consumatori, comprese le pratiche leali nel commercio alimentare, tenuto eventualmente conto della tutela della salute e del benessere degli animali, della salute vegetale e dell’ambiente.” Reg. (CE) n. 178/02, art 5.1 10 “La fornitura di informazioni sugli alimenti tende a un livello elevato di protezione della salute e degli interessi dei consumatori, fornendo ai consumatori finali le basi per effettuare delle scelte consapevoli e per utilizzare gli alimenti in modo sicuro, nel rispetto in particolare di considerazioni sanitarie, economiche, ambientali, sociali ed etiche.” Reg. UE n. 1169/11, art 3.1 11 “Le informazioni sugli alimenti non inducono in errore” Reg. UE n. 1169/11, art 7.1 12 DLgs 15 dicembre 2017, n. 231 . Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori e l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del medesimo regolamento (UE) n. 1169/2011 e della direttiva 2011/91/UE, ai sensi dell’articolo 5 della legge 12 agosto 2016, n. 170 «Legge di delegazione europea 2015». In GU S, O, n. 32 del 08/02/18 7
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ta attività come fraudolenta prescinde dai possibili rischi per la salute dei consumatori e per la salute e il benessere degli animali, che costituiscono comunque gli obiettivi prioritari di tutta la legislazione comunitaria in campo alimentare. Possono essere messe in atto frodi in campo alimentare anche senza attentare alla salute, concetto ben chiaro anche al legislatore nazionale che distingue tra frodi che comportano un rischio per la salute dei consumatori (c.d. frodi sanitarie – artt. 439 – 444 C.P.) e frodi commerciali che, pur non costituendo un rischio per la salute dei consumatori, ne ledono l’interesse (artt. 415 – 416 C.P.). A prescindere dalle definizioni, l’Unione Europea considera le frodi un crimine da contrastare e perseguire. Il fatto che, spesso, vengano avvertite come prive di una sostanziale rilevanza sociale, le fa ritenere come reati di secondaria importanza, privi di reale impatto sulla vita dei cittadini. Di fatto, e proprio anche a seguito della minore sensibilità da parte di molti, le frodi in campo alimentare stanno sempre più interessando organizzazioni criminali complesse, spesso transnazionali, ben strutturate, preparate, con strategie e obiettivi chiari, in grado di pianificare dettagliate modalità operative che perseguono la possibilità di conseguire, e di fatto spesso conseguono, guadagni ingenti. La lotta e il contrasto alle pratiche ingannevoli o fraudolente rientra quindi a pieno titolo tra gli obiettivi dell’Unione che, a tali fini, ha predisposto e applica un’ampia strategia che include diverse misure tra le quali: - il rafforzamento delle attività di monitoraggio, al fine di intercettare rapidamente le possibili frodi;
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- il rafforzamento della rete informativa e della cooperazione tra le diverse Autorità competenti e gli altri organismi degli Stati membri impegnati nel controllo delle frodi; - il rafforzamento della rete dei controlli ufficiali; - il rafforzamento dell’attività di ricerca.
Rafforzamento delle attività di monitoraggio e della cooperazione tra Stati membri e Autorità competenti Lo scandalo delle carni di cavallo ha reso drammaticamente evidente l’insufficienza delle organizzazioni già operative a livello comunitario nel campo del contrasto all’illegalità: OLAF, ufficio europeo responsabile delle indagini per l’individuazione, l’esame e il contrasto all’uso fraudolento dei fondi dell’UE che opera in collaborazione con le altre agenzie europee e con le dogane; Europol, ufficio europeo di polizia che ha il compito di contrastare le forme gravi di criminalità organizzata internazionale e il terrorismo, ed Eurojust, agenzia dell’Unione Europea che, in collaborazione con numerose agenzie comunitarie e internazionali, tra le quali OLAF, Europol e l’Organizzazione mondiale delle dogane, si occupa della cooperazione giudiziaria tra le diverse agenzie nazionali in materia di contrasto al terrorismo e alle gravi forme di criminalità organizzata che interessano più Paesi dell’Unione. Questi Istituti, previsti e resi operativi per finalità diverse, poco hanno a che vedere con il mondo delle frodi in campo alimentare e sono quindi poco attrezzati per ri-
spondere alle nuove sfide in questo campo che vedono in gioco altri interessi, il coinvolgimento di soggetti diversi e modalità operative spesso radicalmente differenti. Infine c’è da sottolineare che il contrasto a tali attività fraudolente non rientra nel loro specifico campo di azione. La riorganizzazione del sistema di lotta alla criminalità in campo alimentare, lo stretto coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti, la costituzione di banche dati condivise e il loro continuo aggiornamento, la cooperazione e lo scambio di informazioni e conoscenze tra Stati membri e Commissione divengono allora i pilastri sui quali l’Unione ha poggiato la nuova strategia di contrasto alle frodi (economiche) in campo alimentare, attività che assicurano alti margini di guadagno (per esempio mediante la contraffazione), e che, al presente, sono sanzionate meno duramente di altre attività illecite, che sono spesso considerate dalla diverse Autorità (sanitarie) competenti, dai corpi di polizia, dalle autorità giudiziarie come aventi un profilo di priorità meno impellente rispetto ad altre (commercio illegale di droga/armi/terrorismo/ contrabbando in genere) e che, come richiamato, sono sempre più al centro dell’interesse della criminalità organizzata. Viene così istituita nel 2013 la rete comunitaria per le frodi alimentari [FFN – EU Food Fraud Network13] che, ovviamente, non sostituisce le altre organizzazioni e gli altri strumenti già in essere a livello comunitario nel campo del contrasto all’illegalità, ma li affianca, con l’obiettivo di supportare, conformemente a quanto stabi https://ec.europa.eu/food/safety/food-fraud/ ffn_en
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n. dei casi trattati nell’ambito del sistema AAC
n. dei casi gestiti come possibili frodi (AAC – FF)
2013 30 2014 60 2015 108 2016 243 2017 775
lito dagli artt. 36-40 del Reg. (CE) n. 882/04 in materia di cooperazione e assistenza amministrativa, i Paesi partecipanti nell’affrontare i casi di frodi in campo agroalimentare con un impatto transfrontaliero. A FFN aderiscono, a fianco della Commissione, i 28 Paesi dell’Unione più l’Islanda, la Norvegia e la Svizzera. Seppure già prevista dal Reg. (CE) n. 882/04, bisogna attendere la decisione 2015/191814 perché venga data attuazione a quanto previsto dal Titolo IV (artt. 34 – 40) del Regolamento in materia di reciproca assistenza amministrativa, cooperazione e scambio di informazioni al fine di prevenire e combattere le irregolarità che coinvolgono più Stati Membri (SM). Tale decisione stabilisce i criteri costituitivi di un sistema informatizzato di assistenza e cooperazione amministrativa (Administrative Assistance and Cooperation System - AAC). Scopo dell’AAC è quello di permettere a uno Stato membro di ottenere informazioni rapide dallo Stato membro di origine di un prodotto per il quale si sospetti l’adozione di comportamenti fraudolenti al fine della rapida adozione dei provvedimenti amministrativi o penali.15 Inoltre il sistema AAC si propone, nel caso di frodi accertate, di aiutare gli SM nella costruzione di un dossier «solido dal punto di vista giuridico», così da potere per-
Altri casi di richiesta di assistenza (AAC- AA)
- - 8 156 178
1217 87 597
seguire le organizzazioni criminali, spesso dotate di organizzazioni articolate e tecnicamente molto preparate. Dall’agosto 2016 l’AAC è stato diviso in due parti: - La prima dedicata alle (sospette) frodi alimentari e al Food Fraud Network [AAC – FF]. - La seconda dedicata a qualsiasi richiesta di Assistenza Amministrativa e Cooperazione che non presenti profilo di rischio per la popolazione umana o animale, rischi per la salute (quindi al di fuori dello scopo del sistema RASFF) e/o sospetti di pratiche fraudolente, quindi fuori dall’ambito di applicazione per il quale era stato pensato il sistema FFN [AAC – AA]. Nel rispetto del principio di trasparenza, e per garantire un corretto flusso informativo verso tutti i soggetti interessati, dal 2014 il Food Fraud Network e il Sistema di Cooperazione Amministrativa per le Frodi Alimentari pubblicano un rapporto annuale congiunto (vedi Tab.) nel quale sono presentati i principali risultati ottenuti dalla rete di sorveglianza e controllo delle frodi e nell’ambito dell’assistenza amministrativa e della cooperazione tra SM.16 Dal momento della sua istituzione i casi trattati all’interno del sistema sono stati in continuo aumento a indicare, tra l’altro, maggiore presa di coscien-
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za a livello dei diversi Stati membri della necessità di un forte coordinamento tra di essi al fine di fronteggiare una sfida che sempre più spesso ne coinvolge più di uno e che spesso una singola nazione non è in grado di affrontare da sola. Tale incremento dei casi caricati a sistema è tanto più significativa quando si considerino le caratteristiche del sistema in esame: la non obbligatorietà di utilizzo del sistema, che si basa sulla partecipazione volontaria dei diversi Stati, e il fatto che esso non includa i casi gestiti solo a livello nazionale. È inoltre da sottolineare che la tendenza a utilizzare il sistema di AAC varia da un Paese all’altro, per cui il numero delle comunicazioni e/o richieste di assistenza per Paese non ne rispetta necessariamente la situazione. In particolare, alcuni Paesi (Germania, Francia, Italia) risultano più attivi di altri nell’interrogare il sistema. Il significativo aumento dei casi di richieste di cooperazione e assistenza amministrativa caricati a sistema nel 2017 rispetto al 2016 è da collegare alla richiesta della Commissione di segnalare, nell’ambito del primo caso di programma di controllo coordinato, i casi dei Decisione di Esecuzione (UE) 2015/1918 della Commissione del 22 ottobre 2015 che istituisce il sistema di assistenza e cooperazione amministrativa («sistema ACA») a norma del regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali in GU CE n. L 280 del 24/10/2015 15 Cfr. in particolare art. 5, “Scambio di informazioni attraverso il sistema AAC” 14
https://ec.europa.eu/food/safety/food-fraud/ reports_en 17 Il sistema AAC-AA è divenuto operativo dal novembre 2015 16
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prodotti, chiaramente non conformi alla normativa comunitaria, offerti in vendita sul web. Quanto ai motivi per i quali sono state avviate le richieste di assistenza e cooperazione, la scorretta etichettatura dei prodotti compare costantemente in testa (rispettivamente 441e128 casi nel 2016 e 2017), seguita a distanza dalla sostituzione, diluizione, aggiunta o rimozione (non dichiarate) di componenti (70 e 250 casi nel 2016 e 2017). Gli alimenti più frequentemente coinvolti sono le carni e i prodotti a base di carne seguiti dai prodotti della pesca.18 Oltre ai casi nei quali i singoli Stati membri ricorrono al sistema per richiedere assistenza e cooperazione, quando si sospetti che determinate attività (fraudolente) abbiano ramificazioni estese a più Stati membri, che siano state condotte analogamente in diversi Stati membri e che questi non siano in grado di gestire la situazione mediante un’azione appropriata, l’articolo 40 del regolamento 882 dà mandato alla Commissione di coordinare direttamente l’azione degli Stati membri attraverso quelli che vengono definiti “Csi coordinati”, secondo le modalità stabilite dalla Decisione 2015/1918. Nel 2016 sono stati gestiti dalla Commissione 20 “casi coordinati”, 16 nel 2017 tra i quali, il caso “Fipronil” (uso illegale dell’antiparassitario Fipronil negli allevamenti di polli da carne e di ovaiole), i casi di trattamenti illegali del tonno per modificarne il colore o l’aspetto (con chiare ricadute anche di carattere sanitario connesse al rischio di un alto tasso di istamina in prodotti mal conservati), la sostituzione della cera d’api con paraffina in miele con favo e la sostituzione di carni bovine con carni equine.
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Il Reg. (UE) n. 2017/625 e il rafforzamento della rete dei controlli ufficiali Accanto al consolidamento della collaborazione e assistenza amministrativa, indispensabili per affrontare la complessità di numerosi casi di frodi nel campo alimentare, l’Unione ha ritenuto di rafforzare i controlli ufficiali in questo campo. L’occasione è stata la predisposizione e approvazione del Regolamento (UE) n. 2017/625. Come si è detto il Reg. (UE) n. 2017/625 del 15 marzo 2017, alla luce di quanto stabilito dalla “legge alimentare” che pone tra gli obiettivi “la tutela degli interessi dei consumatori, comprese le pratiche leali nel commercio alimentare”,19 pone le basi giuridiche per rafforzare la prevenzione e la lotta alle frodi stabilendo, tra l’altro: - L’estensione del campo di applicazione dei controlli ufficiali alle frodi in agricoltura [22° considerando e art. 1.4, lett. a)] - Che la frequenza dei CU, anche da parte della Commissione in Paesi terzi, è determinata anche in funzione del rischio di possibili violazioni alle norme commesse mediante pratiche ingannevoli o fraudolente o del sospetto che siano state messe in atto [32° considerando e artt. 9.2, 16.2 lettera e), 65.4, 73.2 lettera a), 121] - Un rafforzamento dell’assistenza amministrativa e della collaborazione tra gli SM ai fini della corretta applicazione delle norme oggetto di CU ai sensi dello stesso Regolamento [art. 1.1, lettera c) e artt. 102 – 108] - L’intensificazione dei controlli all’importazione effettuati sia dagli Stati membri [art. 65.4], sia dalla commissione [art. 121, let-
tera h)] nei casi in cui si sospetti la messa in atto di “pratiche fraudolente o ingannevoli” - La costituzione di un sistema informativo integrato - Information management system for official controls (IMSOC) – al fine di “integrare e migliorare secondo necessità tutti i pertinenti sistemi informatici esistenti, in modo da consentire l’uso di strumenti avanzati di comunicazione e di certificazione e l’uso più efficiente possibile dei dati e delle informazioni relativi ai controlli ufficiali”20 - La designazione di centri di riferimento dell’Unione europea per l’autenticità e l’integrità della filiera agroalimentare [73° considerando e art. 97, 98] - Un sistema sanzionatorio che tenga conto del vantaggio economico-finanziario conseguito mediante la messa in atto di pratiche fraudolente o ingannevoli [90° considerando e art. 139.2]. Quindi il Regolamento definisce tre grandi linee di intervento nella lotta alle pratiche fraudolente e ingannevoli: il rafforzamento dei controlli ufficiali, il cui perimetro viene esteso ad attività prima non contemplate, il rafforzamento della collaborazione tra Stati membri e Autorità, anche tramite una più efficace ed estesa circolazione di informazioni e la promozione di attività di ricerca in grado di fronteggiare la sfida mossa da soggetti che spesso agiscono in scenari internaziona Food Fraud Network activity Report 2014 Food Fraud Network activity Report 2015 Food Fraud Network activity Report and the System for Administrative Assistance & Food Fraud – Annual Report 2016 Food Fraud Network activity Report and the System for Administrative Assistance & Food Fraud – Annual Report 2017
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Reg. (CE) n. 178/02, art. 5.1 Reg. (UE) n. 2017/625, 86° considerando
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sicurezza
li, e un sistema sanzionatorio in grado di colpire gli effetti economici di tali attività illecite. Tutto questo in continuità con quanto già previsto dal Reg. 178 (la “Legge alimentare”) e dagli altri regolamenti che hanno come obiettivo la tutela dei consumatori e delle pratiche commerciali leali. Infatti, il continuo richiamo al concetto secondo il quale la frode viene consumata mediante azioni in grado di trarre in inganno i consumatori è perfettamente in linea con quanto previsto, oltre che dal Reg. (CE) n. 178/02, dal Reg. (UE) n. 1169/1121 che persegue “un livello elevato di protezione della salute e degli interessi dei consumatori” e la protezione degli “interessi legittimi dei produttori” tramite la fornitura delle informazioni necessarie “per effettuare delle scelte consapevoli e per utilizzare gli alimenti in modo sicuro”.22 Dello sviluppo della collaborazione tra Stati membri si è già detto. Il regolamento non fa che riprendere e amplificare i principi già presenti nel Reg. (CE) n. 882/04 prevedendo inoltre una maggiore integrazione tra sistemi informativi (iRASFF, TRACES, AAC- FF e AAC - AA) già in essere nell’ambito del progettato sistema informativo integrato (IMSOC). L’esperienza ha infatti ampiamente dimostrato, anche nel caso dello scandalo delle carni di cavallo, che una gestione delle informazioni secondo canali indipendenti e non dialoganti tra di loro spesso non permette di comprendere un fenomeno e di arginarne le conseguenze. Il legame tra informazione e sicurezza alimentare – già esplicitato all’art. 14 del Reg. (CE) n. 178/02, che stabilisce che per determinare se un alimento sia a rischio debbano essere prese in considerazione, tra l’altro, “le informazioni messe a disposizione del consumatore, comprese le informazioni riportate sull’e-
tichetta o altre informazioni generalmente accessibili al consumatore sul modo di evitare specifici effetti nocivi per la salute provocati da un alimento o categoria di alimenti” – non deve peraltro portare a concludere che le attività fraudolente comportino sempre un rischio per la salute dei consumatori. Anzi, può sicuramente essere affermato che le organizzazioni che pianificano le grandi frodi, e l’ancora recente caso delle carni di cavallo nel quale non è stato rilevato alcun profilo di rischio per la salute dei consumatori lo conferma, non hanno alcun interesse a nuocere o comunque mettere a repentaglio la salute dei consumatori, perché questo porterebbe a un immediato innalzamento dell’attenzione e dell’allarme da parte di tutte le parti e all’attivazione di misure di contrasto più decise. Questo, almeno, era il quadro prima dell’emanazione del Reg. (UE) 2017/625 che ha, come si è visto, posto il contrasto alle frodi al centro delle attività di controllo non solo perché potenzialmente connesse a rischi per la salute dei consumatori, ma anche per l’impatto che queste possono avere sulle attività economiche nel loro complesso. La coscienza della complessità delle azioni messe in atto al fine di trarre in inganno i consumatori, o comunque per alterare il corretto funzionamento del mercato tramite l’attuazione di pratiche fraudolente, ha spinto l’Unione a demandare alla Commissione la designazione di centri di riferimento dell’Unione europea per l’autenticità e l’integrità della catena agroalimentare, caratterizzati da un elevato livello di competenza scientifica, tecnica e forense nei settori di cui al Reg. 625, in grado di sostenere le attività della stessa Commissione e degli Stati membri per prevenire,
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individuare e contrastare le violazioni della normativa mediante pratiche ingannevoli o fraudolente.23 Tali centri sono affiancati dal Centro Comune di Ricerca (JCR) di Ispra (VA) che, tra le altre attività nel campo della ricerca, ha il compito di sviluppare metodi e tecniche per il rilievo delle frodi in campo alimentare e di pubblicare un bollettino mensile – Monthly Summary of Articles on Food Fraud and Adulteration – con la raccolta degli articoli in materia di frodi alimentari comparsi nel periodo di riferimento.24 Particolarmente innovativo appare anche il percorso tracciato dal Regolamento nei casi di sospetta o accertata non conformità alla normativa. Rispetto a quanto già previsto in materia dal Reg. (CE) n. 882, il regolamento 625 prende quindi in considerazione anche il caso in cui l’autorità competente debba condurre ulteriori verifiche al fine di accertare l’effettiva sussistenza di una non conformità e dispone che in tale frangente la stessa autorità possa anche procedere al sequestro degli animali e/o delle merci oggetto di indagine (art. 137). In caso di accertata non conformità l’autorità competente è titolata all’adozione delle misure di “en Regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione in GU CE n. L 304 del 22/11/2011 22 Reg. (UE) n. 1169/11, art 3 23 Art. 97.1 24 https://ec.europa.eu/jrc/en/food-fraud-andquality/monthly-summary-articles 21
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forcement” atte a garantire che “l’operatore interessato ponga rimedio ai casi di non conformità e ne impedisca il ripetersi”,25 ma ancora prima, deve “determinare l’origine e l’entità della non conformità e stabilire le responsabilità dell’operatore”26. Quest’ultima disposizione, in particolare per quanto riguarda la definizione dell’entità delle non conformità, trova una immediata applicazione e giustificazione alla luce del principio stabilito dal successivo articolo 138, secondo il quale “le sanzioni pecuniarie per violazioni del presente regolamento e della normativa di cui all’articolo 1, paragrafo 2, commesse mediante pratiche fraudolente o ingannevoli, rispecchino, conformemente al diritto nazionale, come minimo il vantaggio economico per l’operatore o, se del caso, una percentuale del fatturato dell’operatore”.27 Ovviamente sarà necessario attendere le disposizioni nazionali in materia di sanzioni per vedere come questo principio troverà applicazione nel nostro Paese, ma sin da ora è chiaro che la determinazione dell’importo della sanzione non potrà avvenire in modo automatico, ma dovrà essere deciso caso per caso, così da rispettare sia la lettera sia lo spirito del regolamento. Ancora in termini di azioni di contrasto alle pratiche illegali, il Regolamento 625 introduce l’obbligo per gli Stati membri di predisporre “meccanismi efficaci che consentano la segnalazione di violazioni, potenziali o effettive, del presente regolamento” che includano misure per “la protezione adeguata delle persone – e dei loro dati personali – che segnalano una violazione da ritorsioni, discriminazioni o altri tipi di trattamento iniquo”.28 Si tratta del cosiddetto “whistleblowing” la cui utilità al fine della lotta contro l’illegalità viene giustificata in quanto “stru-
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mento utile per garantire che un’autorità competente possa individuare le infrazioni e irrogare le relative sanzioni”.29 Anche in questo caso sarà necessario attendere l’emanazione delle pertinenti disposizioni nazionali che daranno attuazione ai principi regolamentari per potere esprimere una valutazione sulla loro efficacia.
Conclusioni Pur in assenza di una definizione giuridica a livello comunitario di “frode in campo alimentare”, sono chiari gli elementi distintivi e caratterizzanti le pratiche ingannevoli e fraudolente in campo alimentare: l’infrazione volontaria della “Legge alimentare” operata tramite l’inganno e finalizzata a conseguire un vantaggio economico-finanziario. Come spesso accaduto in passato, un processo riformatore ha preso le mosse da un grave scandalo. Nel 1999 l’emergenza diossina portò alla luce l’insufficienza del sistema della sicurezza alimentare in Europa e condusse nel 2000 alla pubblicazione del Libro bianco sulla sicurezza alimentare e poi all’approvazione, nel 2002, del Regolamento (CE) n. 178 e, nel 2004, dei regolamenti del c.d. “Pacchetto igiene”. Il rovesciamento di prospettive operato con la pubblicazione di questi regolamenti non aveva, probabilmente, ancora sortito completamente i suoi effetti quando nel 2013 lo scandalo dell’“horsegate” portò drammaticamente in evidenza come il sistema dei controlli non fosse adeguato per contrastare le frodi pianificate e condotte su larga scala, con il coinvolgimento di diversi Paesi. Proprio partendo da quest’ultimo caso, l’Unione si prefigge di
contrastare il fenomeno delle frodi in campo alimentare con una serie di iniziative culminate nell’approvazione del Regolamento (UE) n. 2017/625 relativo ai controlli ufficiali, che si propone di affrontare il contrasto al fenomeno delle frodi in campo agroalimentare con nuovi strumenti. L’attenzione riservata alle attività fraudolente o ingannevoli (ma frodi e inganno sono due facce della medesima medaglia) è di fatto una caratteristica del nuovo regolamento su controlli ufficiali in campo agroalimentare che abroga i Regolamenti (CE) n. 882/04 e 854/04. Molte le novità contenute in questo regolamento, a partire dalla coscienza che le frodi spesso non comportano un rischio per la salute dei consumatori, ma determinano un danno in termini economici e minano la fiducia nel sistema economico dell’Unione e nella capacità di quest’ultima di affrontare questo genere di fenomeni criminali. Per potere esprime un giudizio definitivo sull’efficacia del nuovo regolamento sarà necessario attendere l’emanazione degli atti delegati e di esecuzione previsti, come pure le pertinenti norme nazionali che dovranno dare attuazione ad alcuni principi stabiliti dal regolamento, ma sin da ora può sicuramente essere affermato che lo scandalo delle carni di cavallo non è occorso senza comportare una nuova coscienza da parte dell’Unione, degli Stati membri, degli operatori economici del settore alimentare e degli stessi consumatori. Art. 138.1, lettera b) Art. 138.1, lettera a) 27 Art. 139.2 28 Art. 140 29 91° considerando 25 26
olio
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Gli oli di oliva extra vergini prodotti in Calabria: la cultivar Sinopolese
Extra virgin olive oils produced in the Calabrian region (South Italy): Sinopolese cultivar
• PAROLE CHIAVE attività antiossidante, Calabria, DPPH, olio di oliva extra vergine, monovarietale, Olea europaea L. • KEYWORDS antioxidant activity, Calabria, DPPH, extra virgin olive oil, monovarietal, Olea europaea L.
• RIASSUNTO
• SUMMARY
La Calabria è la seconda regione italiana per quanto riguarda la produzione di olio di oliva. La cv Sinopolese è una delle maggiormente allevate in questa regione e specialmente nella provincia di Reggio Calabria. Tutti i parametri chimici studiati in questo lavoro erano in linea con i requisiti richiesti dal Regolamento Europeo e dal Consiglio Oleicolo Internazionale in merito agli oli di oliva. L’acidità libera era sempre inferiore allo 0,50% e il numero di perossidi era sempre inferiore ai 12,50 meq O2/kg di olio. Le analisi condotte sui composti minori hanno evidenziato 1.616-1.773 mg/kg come contenuto di steroli, 56-95 mg/kg come contenuto totale di alcoli alifatici e 68-93 mg/kg come contenuto totale di cere.
Calabria (Southern Italy) is the second most important Italian region when comparing the quantity of olive oil produced in Italy. Sinopolese is one of the varieties mainly cultivated in this region and especially in the province of Reggio Calabria. All the chemical parameters studied in this work were consistent with the requirements of the European Regulation and of the International Olive Council for olive oil. Free acidity was always lower than 0.50% and peroxide values were lower than 12.50 meq O2/kg of oil. The analysis performed on the minor components evidenced 1.616-1.773 mg/kg as the total sterol content; 56-95 as the total fatty alcohol content and 68-93 mg/kg as the total wax content.
A.V. Libri - M. Capocasale* A.M. Giuffrè Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, AGRARIA - Dipartimento di Agricoltura, Risorse forestali, Ambiente Risorse zootecniche, Ingegneria agraria, Alimenti - Contrada Melissari 89124 - Reggio Calabria *email: marco.capocasale@unirc.it
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Introduzione L’olio di oliva vergine è uno degli alimenti preponderanti nella dieta mediterranea unitamente a frutta, olive, grani, pane, noci e semi. Fanno altresì parte della dieta mediterranea moderate quantità di pesce, pollame, latticini, uova, carne rossa e vino rosso (1). Esistono evidenze che portano a considerare l’olio di oliva come miglioratore della salute e della longevità (2), oltre ad avere una azione protettiva nei confronti della pelle (3), e un effetto positivo sul contenuto di glucosio nel sangue in pazienti diabetici di tipo 2 (4), inoltre, l’alto contenuto di acidi grassi monoinsaturi e più in generale la sua composizione (quando lo si considera come alimento funzionale) ne evidenziano le sue potenzialità nella riduzione del rischio di cancro (5). L’olio di oliva è composto per il 99% circa di gliceridi (mono, di, trigliceridi e acidi grassi liberi) (6-8), la parte restante è composta dai cosiddetti composti minori: cere (910), steroli (11-13), alcoli alifatici (14-16), idrocarburi lineari (17), pigmenti (18), fenoli (19-22), tocoferoli e composti volatili (23). La composizione delle olive e dell’olio sono in diretta dipendenza di molti fattori tra i quali: la cultivar, l’areale di produzione, le condizioni agronomiche, l’anno di raccolta, l’epoca di raccolta, il microclima, le tecnologie di estrazione dell’olio e le condizioni di conservazione (7-16, 24-38). Essendo l’olio di oliva vergine un prodotto di grande importanza per l’economia e l’agricoltura in Calabria (39-46), vi è, di conseguenza, una grande attenzione nei confronti degli aspetti tecnologici in relazione ai loro possibili risvolti sanitari legati ai pochi impianti estrattivi di tipo tradizionale (47) e ai tanti di tipo moderno (48).
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Lo scopo di questo studio è quello di caratterizzare l’olio di oliva della cv. Sinopolese.
Parte sperimentale Campionature Sono stati considerati 15 campioni di olio prodotti nel comprensorio di Sinopoli, in provincia di Reggio Calabria, dove la cultivar Sinopolese è originaria. Le caratteristiche biometriche di questi frutti sono state descritte in un recente studio (27). Sono drupe di piccole dimensioni, per cui l’uso che se ne fa è prevalentemente per l’estrazione dell’olio, anche se in questa parte di territorio esiste una tradizione di uso di questi frutti anche come olive da mensa. Le piante erano di età compresa fra i 45 e i 50 anni e in buono stato fitosanitario. Si tratta di alberi maestosi che caratterizzano questa parte di territorio. Nessuno degli oliveti disponeva di impianto di irrigazione, in quanto questa è una zona piuttosto piovosa. Le precipitazioni piovose massime registrate presso una stazione di rilevamento vicina agli oliveti sono state di 125, 133 e 130 mm rispettivamente nei mesi di novembre, dicembre e gennaio 2015-2016. Il minimo di piovosità è stato rilevato a luglio (20 mm). Essendo piante di grandi dimensioni è stato usato un sesto di impianto di 10 metri tra le linee e di 8 metri sulla linea. La concimazione è avvenuta in tutti gli oliveti mediante l’uso di N, P e K (20/10/10). L’olio è stato estratto con impianti a tre fasi con l’applicazione di una centrifuga aggiuntiva per una ulteriore centrifugazione dell’olio che è poi stato filtra-
to su comune carta da filtro e conservato in ambiente fresco, al buio e in flaconi di vetro da 50 mL fino alle analisi che sono state eseguite nei 5 giorni successivi all’estrazione dell’olio.
Metodi di analisi La determinazione dell’acidità libera, la determinazione del numero di perossidi e l’analisi spettrofotometrica nell’ultravioletto sono state condotte secondo le metodiche proposte dal Regolamento UE e in particolare negli allegati II, III e IX (Consleg, 2015) Reg. CEE, allegato II (49). La determinazione del tempo di stabilità all’ossidazione (OSI – Oil Stability Index) misurato al Rancimat è stata eseguita secondo la metodica AOCS (50), applicata come descritto in altri lavori scientifici (51-56). I polifenoli totali sono stati determinati mediante reazione colorimetrica con reattivo di Folin-Ciocalteu e sono stati espressi come mg/ kg di acido gallico e l’assorbanza è stata misurata a 725 nm (57). Le clorofille totali e i caroteni totali sono stati determinati mediante spettrofotometria rispettivamente a 670 nm e 436 nm (58). L’attività antiossidante è stata determinata mediante il test DPPH mediante la metodica messa a punto da Kalantzakis et al. (57), e tenuto conto dell’applicazione di altri Autori (59-61). Gli acidi grassi sono stati determinati dopo la loro trasformazione nei corrispondenti esteri metilici mediante la metodica riportata nella legislazione europea nell’allegato XA (49) con le strumentazioni già descritte in altri lavori (62-65). La frazione sterolica unitamente a eritrodiolo e uvaolo sono stati analizzati per via gascromatografica mediante la metodica riportata nella legislazione europea
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Tabella 1 - Parametri chimico-qualitativi dell’olio di oliva della cv Sinopolese prodotto in Calabria. Campione Acidità libera Numero Polifenoli totali Attività numero (g/100 g) di Perossidi (mg/kg) Antiossidante (meq O2/kg) DPPH Test (%) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Minimo Massimo Media DS
0,40 0,31 0,25 0,44 0,31 0,36 0,40 0,49 0,20 0,27 0,39 0,29 0,35 0,41 0,47 0,20 0,49 0,36 0,08
10,36 10,90 9,13 12,16 12,34 9,77 10,16 9,45 9,92 10,66 11,78 10,33 10,54 10,57 10,62 9,13 12,34 10,58 0,92
nell’allegato V (49) e tenendo conto delle applicazioni poste in essere in altri lavori (66). Gli alcoli alifatici sono stati determinati per via gascromatografica utilizzando la metodica proposta nella legislazione europea nell’allegato VI (49) e alla luce delle applicazioni poste in essere in uno studio precedente (67). Per l’analisi statistica è stato utilizzato il software: Microsoft Excel 2010 per Windows.
Reattivi I reattivi utilizzati erano della ditta Carlo Erba (Milano, Italia). Gli standard di acidi grassi, steroli, alcoli alifatici, cere, 2.2-diphenyl-1-picrylhydrazyl (DPPH·), clorofilla e di β-carotene erano della ditta Sigma Aldrich (Darmstadt, Germania).
312 333 289 356 397 401 366 296 285 311 309 266 344 373 315 266 401 330,20 41,29
71,1 67,3 68,8 70,4 66,2 68,6 69,9 69,5 75,5 69,6 71,4 74,7 71,7 72,2 73,1 66,2 75,5 70,7 2,56
Rancimat Colorofille Caroteni Cere totali test (mg/kg) (mg/kg) (mg/kg) (h) 7,90 7,08 8,88 8,95 10,56 10,77 10,12 9,45 8,96 9,93 10,23 9,76 9,21 9,94 10,65 7,08 10,77 9,49 1,03
23 25 27 22 25 21 29 22 16 29 18 19 26 18 20 16 29 22,7 4,08
Risultati e discussione Acidità libera Le normative attuali indicano nello 0,80% il contenuto massimo di acidità libera per un olio extra vergine di oliva (49, 68). Tutti i campioni analizzati rientrano all’interno di questa soglia massima, e si muovono in un range dello 0,200,49%, con una media dello 0,36% (Tab. 1). Questo parametro è uno dei più importanti in quanto è uno di quelli di più facile comprensione da parte dei consumatori e costituisce un fattore limitante nella progressione di analisi previste dalle Normative vigenti. Infatti, essendo un’analisi di semplice conduzio-
9 8 8 9 11 7 8 7 9 10 12 11 9 8 8 7 12 8,9 1,49
Alcoli Alifatici totali (mg/kg)
78 79 71 68 83 89 75 84 86 93 82 90 85 89 78 68 93 82,0 7,17
88 78 56 76 91 69 78 95 83 75 84 92 75 84 88 56 95 80,8 10,07
ne e di basso costo, è anche la prima ad essere eseguita in laboratorio e, se un olio eccede i valori massimi previsti, non è necessario procedere oltre per classificarlo. I valori minimo e massimo delle varie categorie qualitative sono cambiati da quando nel 1991 è stata pubblicata la prima Gazzetta Ufficiale Europea e di conseguenza è variata la descrizione della produttività in Calabria (69).
Numero di perossidi Il numero di perossidi esprime lo stato di ossidazione dell’olio al momento dell’analisi. L’olio di Sinopolese oggetto del presente studio aveva un numero massimo di perossidi pari a 12,34 meq O2/ kg e un numero di perossidi mini-
industrie alimentari
- lviii (2019) - aprile
16
mo pari a 9,13 meq O2/kg, e con 4 campioni aventi un numero di perossidi inferiore a 10 (Tab. 1), posto che le attuali normative pongono in 20 meq O2/kg il limite al di sotto del quale un olio di oliva è classificato come extra vergine e al di sopra del quale è classificato come lampante (49, 68). Non esiste quindi un range entro il quale l’olio possa essere classificato come vergine, così come succede, invece, per il parametro dell’acidità libera. Durante la cottura dell’olio, il numero di perossidi aumenta in maniera progressiva (70), essendo l’alta temperatura uno dei fattori che favoriscono l’ossidazione di un olio vegetale. Tuttavia, gli oli oggetto del presente studio partono da valori di perossidi piuttosto bassi, il che conforta sulle loro potenzialità durante la cottura.
Polifenoli totali Lo studio dei composti antiossidanti riveste un ruolo di notevole e positiva importanza in ambito alimentare (71-78). Essi vengono in parte trasferiti nelle acque di vegetazione durante le fasi di estrazione dell’olio, il che comporta la necessità di particolari attenzioni nella gestione delle acque di vegetazione medesime in oliveto (46). L’olio di oliva, così come tutti gli oli vegetali tende ad ossidarsi e per questo motivo è importante valutare il contenuto di polifenoli in quanto biomolecole antiossidanti (30) con una fondamentale azione di riduzione dei lipidi presenti nel plasma (31). Negli oli di Sinopolese analizzati per il presente studio sono stati quantificati polifenoli tra i 266 e i 401 mg/kg, anche se in un solo campione è stato rilevato un contenuto di poco superiore
industrie alimentari
- LVIII (2019) - aprile
ai 400 mg/kg. (Tab. 1). Altri Autori, in oli di oliva calabresi, hanno trovato valori di polifenoli totali variabili tra i 408 e 190 mg/kg in oli della cv Ottobratica (21) e tra i 579 e i 111 mg/kg durante la maturazione delle drupe della cv Roggianella (22). Una parte dei fenoli, però viene trasferita nelle acque di vegetazione durante l’estrazione dell’olio, infatti, ne sono stati riscontrati in quantità pari a 238 mg/L, in acque di vegetazione derivanti da impianti a tre fasi e operanti in un’area geografica vicina a quella oggetto del presente studio (79).
Attività antiossidante (Test DPPH) L’attività antiossidante degli oli di Sinopolese è stata valutata mediante la loro reattività rispetto a un radicale stabile libero, il DPPH. Durante la reazione chimica si osserva una variazione di colore dal viola al giallo. Questo tipo di test viene applicato su matrici diverse per lo studio delle loro capacità antiossidanti (59-61). Gli oli di Sinopolese erano caratterizzati da un’attività antiossidante con valori medi del 70,7%, e tra un minimo del 66,2% e un massimo del 75,5% (Tab. 1).
Indice di stabilità ossidativa (Test Rancimat) Uno dei test utilizzati per valutare la stabilità ossidativa di un olio vegetale è il test Rancimat che viene utilizzato per gli oli per uso alimentare che per quelli per la preparazione di biodiesel (51-56). Gli oli di Sinopolese hanno espresso un valore minimo di 7,08h, e 10 oli dei 15 analizzati resistevano all’ossidazione per più di 9h (Tab.1).
Clorofilla e caroteni Il colore di un olio di oliva è anche legato alla presenza di caroteni (colore giallo-arancio) e di clorofilla (colore verde). Ovviamente la maggiore o minore intensità di colorazione è anche in relazione alla maggiore o minore quantità di tali pigmenti. Nei 15 campioni di olio di Sinopolese, il contenuto di clorofilla (22,7 mg/kg valore medio) è stato sempre maggiore di quello di caroteni (8,9 mg/kg valore medio). Inoltre, appare utile precisare che il contenuto minimo di clorofilla (16 mg/kg) è stato sempre maggiore del contenuto massimo di caroteni (12 mg/kg) (Tab. 1).
Cere totali Sia la Gazzetta Ufficiale Europea (49) che la Normativa COI (68) esprimono un doppio indice in relazione alle categorie di olio di oliva. Più in dettaglio, nelle due normative è esplicitato che un olio di oliva è considerato come extra vergine se il contenuto di cere è inferiore a 150 mg/kg e in questo caso vengono prese in considerazione le cere C42, C44 e C46. Negli oli di Sinopolese qui studiati il contenuto massimo di cere C42, C44 e C46 è di 93 mg/ kg e quindi ampiamente al di sotto dei 150 indicati per gli oli extra vergini (Tab. 1). Da una più approfondita lettura dei risultati emerge che il contenuto minimo rinvenuto è stato di 68 mg/kg con un contenuto medio di 82 mg/kg. Questi valori sono in linea con altri risultati riscontrati in un areale geografico vicino a quello da noi studiato (9-10). Occorre precisare che in altri studi è stato verificato che il contenuto complessivo di cere tende ad aumentare durante la maturazione delle olive e che sia la cultivar, sia l’anno di
olio
raccolta ne influenzano il contenuto di cere (9-10).
Alcoli alifatici totali Gli alcoli alifatici presenti nell’olio di oliva sono caratterizzati da quattro composti con numero pari di atomi di carbonio (C22, C24, C26, C28) e da tre composti con numero dispari di atomi di carbonio (C23, C25, C27). La Gazzetta Ufficiale Europea non esprime una valutazione diretta sulle categorie di un olio di oliva in relazione al contenuto di alcoli alifatici. Tuttavia, in essa è esplicitato che gli oli con un tenore di cere compreso fra 300 mg/kg e 350 mg/kg sono considerati oli di oliva lampanti se gli alcol alifatici totali sono pari o inferiori a 350 mg/kg. Ecco perché, in ogni caso, è importante conoscere quantomeno il contenuto totale di alcoli alifatici. Negli oli campionati in questo studio gli alcoli alifatici sono stati quantificati per un contenuto massimo di 95 mg/kg e per un contenuto minimo di 56 mg/kg, in media 80,8 mg/kg (Tab. 1). Altri Autori, in un comprensorio non molto distante da quello oggetto dal presente studio, hanno rilevato risultati confrontabili con i nostri, evidenziando l’influenza esercitata dalla
cultivar, dall’epoca di raccolta delle olive e dall’anno di produzione (14-16).
Caratteristiche spettrofotometriche Lo stato ossidativo di un olio può essere valutato anche dalla lettura dei valori spettrofotometrici letti a 232 e 270 nm. Infatti sia la prolungata conservazione, sia il riscaldamento (25) causano un aumento di questi valori. Gli oli di Sinopolese erano caratterizzati da valori massimi di K232 pari a 1,801 (Tab. 2) e cioè decisamente inferiori al limite massimo di 2,50 imposto per un olio extra vergine di oliva dalla Gazzetta Ufficiale Europea (49) e dalla Normativa COI (68). La conferma a questa classificazione viene anche dal parametro K270 per il quale abbiamo rilevato un massimo di 0,155 (Tab. 2) e quindi entro lo 0,22 previsto dalle predette normative.
Esteri metilici degli acidi grassi Una equilibrata composizione in acidi grassi ha risvolti positivi nella dieta umana (80). Gli oli della cv Sinopolese hanno pre-
Tabella 2 - Caratteristiche spettrofotometriche degli oli di oliva della cv Sinopolese prodotti in Calabria. Minimo Massimo Media DS
Estinzioni specifiche K232
K266
K270
K274
ΔK
1,688 1,801 1,758 0,054
0,124 0,133 0,129 0,004
0,138 0,155 0,144 0,008
0,115 0,125 0,121 0,004
0,012 0,027 0,020 0,006
17
sentato un profilo acidico in linea con i dettami delle attuali normative (49, 68). Discuteremo i singoli composti in ordine di eluizione (Tab. 3). L’acido palmitico ha mostrato una presenza variabile tra il 14,36 e il 16,02%, e cioè entro il range 7,50 e il 20% indicato dal regolamento europeo vigente (49). L’acido eptadecanoico e l’acido eptadecenoico sono stati misurati per un massimo di 0,19% e 0,26% e cioè al di sotto dei valori previsti dai suddetti regolamenti (0,40% e 0,60% rispettivamente). Per quanto riguarda i quattro acidi grassi con 18 atomi di carbonio sono stati rilevati i seguenti valori: stearico (2,44-2,81%), oleico (70,14-73,16%), linoleico (6,617,94%) e linolenico (0,49-0,68%), e cioè sempre all’interno dei valori richiesti dalle normative (49) 0,50-5,00% (C18:0), 55,0-83,0% (C18:1), 2,50-21,0% (C18:2), < 1,0% (C18:3). Per quanto riguarda l’acido oleico, monoinsaturo e caratteristico dell’olio di oliva, era in maggiore quantità di quello rilevato in altri oli di oliva del bacino del Mediterraneo (81). Infine, gli acidi arachico (0,340,53%), eicosenoico (0,18-0,25%), beenico (0,11-0,16%) e lignocerico (0,05-0,12%) erano sempre rispettivamente entro lo 0,60% (C20:0), 0,50% (C20:1), 0,20% (C22:0) e 0,20% (C24:0) previsti dalle Normative europea e COI. Se si esaminano gli acidi grassi per categorie (Tab. 4), emerge che i mono-insaturi erano in media il 73,41% del totale, i due poli-insaturi (acidi grassi essenziali) erano mediamente il 7,93% del totale (in quantità inferiore rispetto a quello di altre cultivar presenti in areali geografici non molto distanti) (82) e i saturi erano rappresentati mediamente per il 18,67%. Il rapporto oleico/linoleico era in media 9,75, a fronte del 4,69
industrie alimentari
- lviii (2019) - aprile
18
Tabella 3 - Esteri metilici degli acidi grassi degli oli estratti dalle olive della cv Sinopolese prodotte in Calabria. Valori espressi in % dell’eluito.
Campione C16:0 (%) C16:1 (%) C17:0 (%) C17:1 (%) C18:0 (%) C18:1 (%) C18:2 (%) C18:3 (%) C20:0 (%) C20:1 (%) C22:0 (%) numero
1
15,57
1,64
0,19
0,22
2,69
71,09
7,16
0,49
0,50
0,21
0,12
2
14,98
1,61
0,18
0,20
2,73
71,12
7,83
0,51
0,44
0,18
0,13
3
15,88
1,70
0,17
0,25
2,55
71,24
6,68
0,57
0,48
0,23
0,15
4
16,02
1,68
0,14
0,26
2,66
70,77
6,92
0,61
0,46
0,24
0,16
5
16,00
1,69
0,15
0,19
2,76
70,14
7,44
0,68
0,48
0,22
0,14
6
14,89
1,72
0,13
0,18
2,81
71,18
7,65
0,50
0,51
0,25
0,13
7
14,81
1,55
0,14
0,22
2,54
72,06
7,21
0,54
0,53
0,20
0,14
8
15,33
1,58
0,12
0,22
2,59
70,81
7,80
0,66
0,48
0,18
0,16
9
15,20
1,67
0,13
0,21
2,62
70,66
7,94
0,58
0,52
0,21
0,15
10
15,77
1,76
0,15
0,25
2,51
70,53
7,57
0,55
0,43
0,20
0,16
11
15,26
1,59
0,11
0,26
2,61
71,86
6,85
0,60
0,42
0,21
0,14
12
14,36
1,66
0,12
0,24
2,44
73,16
6,61
0,53
0,47
0,22
0,11
13
14,38
1,58
0,11
0,19
2,47
72,56
7,29
0,62
0,43
0,18
0,14
14
15,35
1,60
0,15
0,18
2,53
71,37
7,44
0,67
0,34
0,19
0,13
15
14,84
1,52
0,09
0,17
2,60
71,60
7,77
0,64
0,35
0,24
0,12
Minimo
14,36
1,52
0,09
0,17
2,44
70,14
6,61
0,49
0,34
0,18
0,11
Massimo
16,02
1,76
0,19
0,26
2,81
73,16
7,94
0,68
0,53
0,25
0,16
Media
15,24
1,64
0,14
0,22
2,61
71,34
7,34
0,58
0,46
0,21
0,14
DS
0,54
0,07
0,03
0,03
0,11
0,80
0,43
0,06
0,06
0,02
0,02
Stigmasterolo (%)
Clerosterolo (%) (1)
β-Sitosterolo (%) (2)
Sitostanolo (%) (3)
Δ5-Avenasterolo (%) (4)
2,42
0,14
1,13
0,52
83,68
0,88
6,75
0,19
0,12
0,17
94,03
1,18
Massimo
0,21
0,07
3,03
0,24
2,34
0,80
86,20
1,20
9,22
0,32
0,28
0,29
95,14
2,58
Media
0,12
0,02
2,90
0,20
2,34
0,95
81,38
1,23
10,24
0,23
0,17
0,22
94,74
1,24
DS
0,09
0,02
0,22
0,05
0,31
0,10
1,11
0,13
0,88
0,09
0,04
0,07
0,38
0,52
industrie alimentari
- LVIII (2019) - aprile
Campesterolo/ Stigmasterolo
Campestanolo (%)
0,02
β-Sitosterolo apparente Σ (1+2+3+4+5) (%)
Campesterolo (%)
0,05
Δ 7-Avenasterolo (%)
24-metilen-colesterolo (%)
Minimo
Δ 7- Stigmastenolo (%)
Colesterolo (%)
Δ 5,24 Stigmastadienolo (%) (5)
Tabella 4 - Contenuto in steroli delle olive della cultivar Sinopolese prodotte in Calabria. Valori espressi in % dell’eluito. Ʃ (1+2+3+4+5) costituiscono il β-sitosterolo apparente.
olio
C24:0 (%)
Acidi Grassi Acidi Grassi/ Saturi (%) Insaturi (%)
Insaturi Saturi
Monoinsaturi (%)
Polinsaturi Monoinsaturi/ Oleico+ (%) Polinsaturi Linoleico (%)
0,12
19,19
80,81
4,21
73,16
7,65
9,56
78,25
0,09
18,55
81,45
4,39
73,11
0,10
19,33
80,67
4,17
73,42
8,34
8,77
7,25
10,13
0,08
19,52
80,48
4,12
72,95
7,53
0,11
19,64
80,36
4,09
72,24
0,05
18,52
0,06
18,22
81,48
4,40
81,78
4,49
0,07
18,75
81,25
0,11
18,73
0,12 0,09
Oleico/ Linoleico
Oleico/ Palmitico/ Palmitico Linoleico
9,93
4,57
2,17
78,95
9,08
4,75
1,91
77,92
10,66
4,49
2,38
9,69
77,69
10,23
4,42
2,32
8,12
8,90
77,58
9,43
4,38
2,15
73,33
8,15
9,00
78,83
9,30
4,78
1,95
74,03
7,75
9,55
79,27
9,99
4,87
2,05
4,33
72,79
8,46
8,60
78,61
9,08
4,62
1,97
81,27
4,34
72,75
8,52
8,54
78,60
8,90
4,65
1,91
19,14
80,86
4,22
72,74
8,12
8,96
78,10
9,32
4,47
2,08
18,63
81,37
4,37
73,92
7,45
9,92
78,71
10,49
4,71
2,23
0,08
17,58
82,42
4,69
75,28
7,14
10,54
79,77
11,07
5,09
2,17
0,05
17,58
82,42
4,69
74,51
7,91
9,42
79,85
9,95
5,05
1,97
0,05
18,55
81,45
4,39
73,34
8,11
9,04
78,81
9,59
4,65
2,06
0,06
18,06
81,94
4,54
73,53
8,41
8,74
79,37
9,21
4,82
1,91
0,05
17,58
80,36
4,09
72,24
7,14
8,54
77,58
8,90
4,38
1,91
0,12
19,64
82,42
4,69
75,28
8,52
10,54
79,85
11,07
5,09
2,38
0,08
18,67
81,33
4,36
73,41
7,93
9,29
78,69
9,75
4,69
2,08
0,03
0,63
0,63
0,18
0,77
0,44
0,60
0,70
0,65
0,21
0,15
rilevato per il rapporto oleico/palmitico.
Steroli, eritrodiolo e uvaolo Gli steroli sono cosiddetti composti minori presenti negli oli vegetali, unitamente altri composti quali gli alcoli alifatici (14-16) e gli alcani (83-84). Lo studio del profilo sterolico consente di inquadrare un olio rispetto alle categorie qualitative esistenti (49, 68) inoltre può essere fatta una discriminazione rispetto ad altri oli vegetali (62, 63, 66). Nella Tab. 4 sono riportati i risultati degli oli di Sinopolese. Premettiamo che tutti i parametri relativi alla frazione sterolica rientrano all’interno dei parametri minimi e massimi richiesti dalle normative vigenti (49, 68). Il contenuto
massimo di colesterolo riscontrato (0,21%), era meno della metà del massimo consentito dalle normative (0,50%). Il contenuto di campesterolo era maggiore di quello dello stigmasterolo e, nello specifico il campesterolo massimo (3,03%) era minore del valore massimo previsto dalle predette normative (4%). Il contenuto minimo di β-sitosterolo apparente (94,03%) era superiore al contenuto minimo previsto dalle normative (93%). Se si considera il valore assoluto del contenuto totale di steroli, si osserva che essi erano presenti per un minimo di 1.616 mg/kg (Tab. 5) e cioè molto al di sopra del valore minimo di 1.000 mg/kg indicato dalle normative per un olio di oliva extra vergine. La sommatoria di eritrodiolo e uvaolo non supera mai il 4,5% del contenuto to-
19
tale degli steroli, ma raggiunge un valore massimo del 2,94% (Tab. 5). Il rapporto eritrodiolo e uvaolo varia tra un minimo di 2,91 e un massimo di 4,82 (Tab. 5). I valori da noi rilevati, sono confermati da altri studi condotti sempre nella provincia di Reggio Calabria, nei quali, sono anche stati evidenziati l’effetto dei fattori cultivar, epoca e anno di raccolta delle drupe sulla frazione sterolica (11-13).
Conclusioni È importante conoscere le proprietà chimiche e la composizione di un olio monovarietale in modo da poterle esplicitare in etichetta al momento della vendita. La cultivar Sinopolese coltivata nel suo
industrie alimentari
- lviii (2019) - aprile
20
Tabella 5 - Contenuto in Eritrodiolo, Uvaolo e steroli totali degli oli estratti dalle olive della cv Sinopolese allevata in Calabria. Campione numero
Eritrodiolo (%)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Minimo Massimo Media DS
Uvaolo (%) + Uvaolo (%)
2,11 2,06 1,98 2,13 1,89 2,00 2,14 2,16 2,22 2,18 1,89 2,07 2,31 2,17 1,90 1,89 2,31 2,08 0,13
Eritrodiolo
Eritrodiolo /Uvaolo
Steroli totali (mg/kg)
0,67 2,78 3,15 1773 0,53 2,59 3,89 1684 0,58 2,56 3,41 1643 0,61 2,74 3,49 1683 0,65 2,54 2,91 1621 0,60 2,60 3,33 1711 0,54 2,68 3,96 1616 0,53 2,69 4,08 1718 0,59 2,81 3,76 1640 0,61 2,79 3,57 1722 0,44 2,33 4,30 1696 0,43 2,50 4,81 1755 0,63 2,94 3,67 1645 0,45 2,62 4,82 1688 0,50 2,40 3,80 1718 0,43 2,33 2,91 1616 0,67 2,94 4,82 1773 0,56 2,64 3,80 1687,53 0,08 0,16 0,55 47,17
areale di origine ha dimostrato di possedere valori tutti rientranti nelle attuali normative europea e del Consiglio Oleicolo Internazionale, e cioè le normative edite dai Paesi maggiori produttori di olive e di olio. Ai bassi valori di acidità libera si aggiungono valori molto soddisfacenti in relazione alla ossidazione e alla resistenza all’ossidazione dell’olio. Le composizioni in steroli e in acidi grassi sono quelle dei migliori oli di oliva extra vergini italiani.
valorizzazione delle olive e dell’olio extravergine di oliva prodotto in Calabria.
Ringraziamenti
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convegni
Non solo industria La filiera agroalimentare deve puntare sull’innovazione per far fronte alle sfide del futuro e andare necessariamente verso un’agricoltura 4.0, più tecnologica e meglio organizzata
Si parla sempre di Industria 4.0, ma anche il mondo agricolo deve puntare sull’innovazione. Nell’ultimo triennio il 22% delle aziende italiane ha investito in strumenti tecnologici, ma anche il settore primario deve comprendere e provvedere per rispondere alle richieste di un mondo sempre più veloce e in crescita demografica. Con questi presupposti si è aperto, lo scorso febbraio, il convegno “Opportunità e vincoli nell’applicazione del 4.0 nella filiera agroalimentare italiana”. Un momento importante, organizzato da Nomisma e CRIF per prendere in esame i vantaggi e i limiti dell’adozione del 4.0 nella filiera agroalimentare italiana, avviando una riflessione sulle necessità che interessano il settore primario. L’incontro si inserisce nell’ambito del “Progetto Industria 2030” promosso dalle due realtà nel per-
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corso pluriennale portato avanti come riferimento periodico di analisi delle dinamiche del sistema industriale italiano. Carlo Gherardi, Presidente di CRIF, ha sottolineato come “La digitalizzazione può portare grandi benefici, poiché la superficie coltivabile è sempre meno, così come l’acqua disponibile e ottimizzare è di fatto una stringente necessità”. Una considerazione espressa anche da Piero Gnudi, Presidente di Nomisma, secondo il quale “Siamo vicini a un enorme cambiamento e dobbiamo essere in grado di collocare persone uscite da attività precedenti, anche se le dimensioni medie delle aziende non prefigurano un panorama semplice. Si investe ancora troppo poco in educazione e formazione, ma bisogna guardare al futuro in maniera concreta”. L’indagine presentata ha coinvolto 1.034 aziende agricole italiane
e 55 contoterzisti, prendendo in esame non soltanto la percezione e conoscenza dell’innovazione e degli strumenti di agricoltura 4.0, ma anche gli investimenti effettuati dalle aziende in questo senso. Fra gli intervistati, il 42% è stato classificato nella categoria dei “realisti”, ovvero curiosi e interessati al tema, ma privi delle risorse e competenze per potere investire in strumenti innovativi. Il 27% si dichiara invece scettico, ritenendo i vantaggi dell’innovazione sovrastimati, mentre il 18%, i cosiddetti “futuristi teorici” considera l’innovazione essenziale per lo sviluppo economico, al punto da essere disponibile perfino a indebitarsi pur di introdurre un’innovazione. Gli “sperimentatori”, circa il 13% del campione, sono già coinvolti dalla sperimentazione, investendo in innovazione per migliorare la gestione aziendale.
convegni
Lo scenario attuale Si parla spesso di Industria 4.0, ma questo processo di innovazione coinvolge in realtà anche la filiera agroalimentare, seppur in misura ancora troppo ridotta. Il 64% degli intervistati ha sentito almeno una volta parlare di agricoltura 4.0, il 90% di agricoltura di precisione, mentre il 52% si dichiara abbastanza informato in relazione al tema. Internet è la principale fonte di informazioni: il 31% degli intervistati ha saputo della possibilità di introdurre questo strumento in azienda tramite web, il 13% alle fiere di settore, l’11% direttamente dal rivenditore dello strumento e della tecnologia, il 9% tramite rivista o giornale specializzato. Negli ultimi 3 anni il 22% delle aziende ha investito in strumenti per l’agricoltura 4.0, con una propensione all’investimento maggiore nelle aziende del Nord Italia che operano nei settori dell’allevamento, cerealicolo e delle colture industriali, con fatturato medio di oltre 50.000 euro e personale costituito in prevalenza da persone in età compresa fra i 18 e i 35 anni. Ben il 78% delle aziende italiane non ha investito nelle tecnologie di agricoltura 4.0 per motivi economici (35,8% dei casi), le piccole dimensioni aziendali (31,9%) o per il 6,9% degli intervistati, la poca chiarezza circa i vantaggi derivanti dall’adozione di questi strumenti, oltre a un 6,4% lo ritiene inutile alla propria realtà. Fra gli strumenti 4.0 più efficaci e che hanno portato maggiori benefici alle aziende vi sono: macchine operatrici a dosaggio variabile 33%, trattrice con guida assistita o semi automatica e GPS integrato (27,5%), software di gestione aziendale e altri software 9%, centraline meteo 6,3%. Le risorse utilizzate per l’acquisto del-
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la strumentazione derivano per il 69% dal loro capitale, per l’11% dal finanziamento dell’istituto di credito, per il 9% dal Finanziamento del PSR, per il 7% da leasing. Per l’ammontare, il 45% ha speso meno di 5.000 euro per strumenti come software, centraline, mappe e sensori; solo il 9% delle aziende ha investito oltre ai 100.000 euro. Considerando invece le parti hardware e le trattrici, gli investimenti sono stati maggiori: l’8% delle aziende ha investito oltre 100.000
dall’incremento delle rese per ettaro/capo (20%) e una riduzione dei tempi di lavoro (16%).
euro, il 12% tra 50.000 e 100.000 euro, il 20% tra 20.000 e 50.000 euro, mentre solo il 15% ha investito meno di 5.000 euro. Il comune denominatore per gli investimenti è la qualità, per l’ambiente e per le persone: tra i benefici portati dall’adozione di tecnologie 4.0 vi è infatti al primo posto la riduzione delle quantità di fitofarmaci, concimi e acqua distribuiti per ettaro (31%), la riduzione dell’impatto ambientale e un miglioramento della qualità del prodotto (24%), seguita dall’abbattimento dei costi di produzione e
L’investimento, prima tecnologico e a seguire la re-ingegnerizzazione dell’intero processo di spedizione, ha portato al 45% del recupero di tempo lavoro, alla riduzione dell’indice di errore e al miglioramento della qualità. Fin dal 2006 Agrisfera ha investito nella georeferenziazione, per avere una mappatura completa dei propri appezzamenti. A seguire, un ulteriore investimento è stato diretto a strumenti di guida assistita per ridurre i costi e aumentare la produttività. Un sistema di controllo che ha ridotto del 18% i margini di sovrapposizione con una
Esperienze positive di innovazione Notevoli le esperienze e testimonianze dirette, tra cui Fileni che nel 2015 ha rivisto totalmente l’intero processo logistico sviluppando un simulatore ad hoc per tornare a garantire spedizioni on time.
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riduzione dei costi di 199.160.000 euro all’anno. La giovane Wenda Food Integrity Tracking, start up nata nel 2015, ha sviluppato una piattaforma digitale per rendere tracciabile l’integrità del cibo e ridurne gli sprechi. Mediante un dispositivo da inserire nella spedizione è possibile controllarne la temperatura, l’umidità, gli urti, la sicurezza e la posizione ricevendo notifiche in diretta su un dispositivo mobile. Un’innovazione, rispetto alla tracciabilità garantita per legge. Fermento si riscontra anche in Agrofood, acceleratore bolognese per il business dell’agritech, che vuole essere un polo di innovazione aperta multiazienda a sostegno delle startup specializzate nei settori dell’healty food, packaging sostenibile, e l’agricoltura di precisione.
Una tavola rotonda concorde Nella tavola rotonda conclusiva, in cui le tematiche sono state ulteriormente approfondite, plau-
dendo allo stimolo offerto dai casi concreti presentati, Paolo De Castro, Primo Vicepresidente Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo ha ricordato che “La discussione sulla riforma PAC post 2020 contiene un capitolo sull’agricoltura di precisione soprattutto a sostegno dei temi legati alla sostenibilità e che saranno sempre più importanti per il futuro”. Patrizio Bianchi, Assessore alle Politiche Europee Formazione Professionale ha rimarcato il tema della formazione sull’agricoltura 4.0: “Formazione che va fatta a tutti i livelli dagli operatori agricoli, fino a coloro che si occupano di salute e stili di vita. Bisogna esplorare di più, andare al di là dell’ottimizzazione dell’esistente”. Il cambiamento del settore passa proprio dalla conoscenza e da una rivoluzione digitale che seppur agli inizi è inesorabile. Denis Pantini, Responsabile Area Agroalimentare di Nomisma ha puntualizzato che “Gli impatti derivanti dall’adozione delle nuove tecnologie digitali non sono infatti esclusivamente economici, ma in-
teressano anche ambiti sociali e ambientali”. Come indicato da Giorgio Prodi, Segretario Comitato Scientifico di Nomisma, la filiera agroindustriale ancora fatica ad adeguarsi al nuovo contesto, focalizzandosi sul capitale umano: “È necessario investire in nuove risorse che siano in grado di gestire le nuove tecnologie ma che conoscano anche le logiche della filiera. Così come diventa fondamentale la protezione, la proprietà dei dati e il loro uso. Matteo Barboni
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“BEAN TO BAR” system operating at ZDS laboratory
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Altre novità esposte al Prosweets di Colonia Parte II Linee per prodotti cavi e ripieni Böhnke & Luckau, con sede a Wernigerode, Germania, progetta e produce impianti completi e macchine per l’industria del cioccolato in tutto il mondo, proponendo soluzioni flessibili per realtà piccole e grandi, dove ogni linea di produzione, con composizione modulare, è progettata per soddisfare le specifiche esigenze degli utilizzatori, con
particolare attenzione a durabilità, facilità d’uso, design sanitario, efficienza produttiva ed energetica. Fanno parte della gamma dell’azienda tedesca le linee per modellare soggetti cavi che consentono di ottenere il rapporto di riempimento maggiore possibile di gusci di cioccolato di spessore regolabile. In pochi semplici passaggi, i
Linee per prodotti cavi e ripieni (Böhnke & Luckau).
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gusci vengono riempiti con masse colate o estruse o con frutti, frutta a guscio e granulati. Queste linee possono essere dotate di stazione a libro per modellare e smodellare articoli ripieni e cavi come uova e sfere. La varietà di sistemi di alimentazione disponibili rende questa linea una delle soluzioni più flessibili sul mercato, capace di lavorare frutta a guscio, uvetta, granuli, fiocchi croccanti, wafer, mandorle, barrette, marzapane e altro ancora. Con una capacità produttiva da 300 a 2.000 kg/h e una velocità fino a 22 stampi/min, le linee Böhnke & Luckau possono essere di tipo automatico, semi-automatico, con funzionamento continuo o intermittente.
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Nastri trasportatori per il settore dolciario La tedesca Märtens è specializzata da decenni nella produzione di nastri trasportatori che trovano applicazione in molte aree dell’industria alimentare: trasportano prodotti per panificazione, dolciari o carne, vengono utilizzati per la ricopertura, in processi di essiccazione o raffreddamento, trasferendo i prodotti anche su sistemi a curva. A seconda dell’uso è disponibile una grande varietà di materiali, per esempio: poliuretano, PVC, silicone, acciaio per molle o acciaio inox. La gamma di produzione comprende reti a barrette intrecciate, nastri trasportatori in metallo o in plastica, nastri trasportatori modulari, nastri di separazione e nastri trasportatori di model-
Märtens produce nastri trasportatori per ogni esigenza.
laggio in silicone. Questi ultimi, ad esempio, non trasportano solo i prodotti, ma danno loro contemporaneamente anche la forma appropriata. Sono facili da pulire, di
lunga durata e sulle loro superfici modellate i prodotti dolciari possono essere formati, raffreddati e trasferiti alle successive lavorazioni.
Impianti di glassatura Ipial è un’azienda spagnola specializzata nella progettazione e costruzione di macchinari e attrezzature per l’industria dolciaria e alimentare. A titolo di esempio ne ricordiamo gli impianti Coatec, realizzati per glassare con zucchero, soluzioni senza zucchero o cioccolato centri di diverso tipo, dalle gelatine ai chewing gum, dalle mandorle alle palline di cereali estrusi. Disponibile in modelli con capacità da 440 a 2.650 L, si caratterizzano per il letto di prodotto basso e l’elevata superficie dei prodotti esposta all’aria di processo ad alta velocità, a cui si associano la scarsa manutenzione richiesta, la fun-
Impianto di glassatura Coatec (Ipial).
zione autopulente, il trattamento dell’aria brevettato con assorbimento dell’umidità mediante rotore regolabile al gel di silice per ogni
tipo di processo e la rapidità del trattamento (4 ore per l’applicazione di un guscio di zucchero del 30%, compresa la ceratura.
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Confezionatrice a bassa velocità per tavolette di cioccolato Dell’olandese Lareka ricordiamo la confezionatrice a bassa velocità NP60 per piccole tavolette di cioccolato personalizzate (dimensioni massime 45x90x12 mm), in gusti speciali e volumi ridotti, per produzioni fino a 300.000 pezzi/turno/mese. Ideale per l’avvolgimento dei prodotti in foglia di alluminio o altri materiali da bobina adatti al blocco dei grassi, a velocità di 60 pezzi/
min, con possibilità di cambio formato in 20 minuti, può realizzare packaging in strato singolo, doppio con banderuola o doppio con ripiegamento a busta. Lo strato esterno, invece, è realizzato in carta impilata da 70-100 g/m2. La macchina, dotata di buffer collegato al trasportatore di alimentazione prodotti, utilizza l’incollaggio con colla a caldo.
Confezionatrice a bassa velocità NP60 per tavolette di cioccolato (Lareka).
Macchine per lavorazioni dolciarie La turca Alpy ha cominciato a produrre macchine industriali dal 1985, acquisendo il nome attuale nel 1994, arrivando negli anni ad ampliare la gamma di produzione fino a diventare uno dei principali produttori turchi di macchine per
la lavorazione del cioccolato e dello zucchero. Per quanto riguarda il cioccolato, vengono proposte linee per la produzione, la lavorazione o la ricopertura, fino alla realizzazione di codette, mentre per la lavorazione
Filonatrice per caramelle dure (Alpy).
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dello zucchero, la Alpy costruisce linee per la produzione di caramelle ripiene. Queste ultime, ad esempio, si compongono di: unità di preparazione delle materie prime, gruppo di cottura, serbatoio di cristallizzazione, tamburo di raffreddamento, stiratrice, estrusore, serbatoio di servizio per lo sciroppo di farcitura, filonatrice e nastro di riposo, formatrice di caramelle e tunnel di raffreddamento a piani. In particolare, la filonatrice calibra la massa plastica in uscita dall’estrusore facendola passare prima attraverso dei cilindri verticali riscaldati elettricamente e a temperatura controllata e successivamente attraverso 4 dischi orizzontali regolabili, a velocità controllata e riscaldati elettricamente che ne definiscono il calibro. A questo punto, il cordone di zucchero calibrato viene fatto riposare su nastri coperti che gli fanno assumere una forma a S che ne previene la deformazione e la rottura durante il successivo stampaggio.
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Essiccatori per applicazioni alimentari La britannica Simon Dryers ha presentato la sua tecnologia di essiccazione Tummers adatta a numerosi processi alimentari. Gli essiccatori a tamburo, ad esempio, si caratterizzano per l’elevata efficienza termica nell’eliminazione di acqua e/o solventi da una vasta gamma di soluzioni e sospensioni, con un basso rapporto fra consumo di vapore ed evaporazione, che può essere di 1,2:1
e raramente superiore a 1,5:1. Gli essiccatori a tamburo con cilindri applicatori, ad esempio, sono stati sviluppati in particolare per la disidratazione di prodotti cerealicoli, amidi e miscele di frutta, ad esempio nella produzione di prodotti per la prima colazione e alimenti per l’infanzia, amidi pregelatinizzati, fiocchi di patate e in polvere, mais essiccato e pomodoro in polvere.
Sistemi di confezionamento per dolciari La cinese FND è cresciuta nei suoi 30 anni di attività, consolidando la propria esperienza nel settore alimentare e del packaging e arrivando ad una capacità produttiva dispiegata su una superficie di 40.000 m2 di stabilimento. Oggi FND opera sul mercato nazionale ed esporta in oltre 30 Paesi, dagli Stati Uniti all’Europa, fino ad Ame-
rica Latina, Africa, Medio Oriente, Asia sud-orientale, ecc. A titolo di esempio ricordiamo la linea automatica di allineamento e confezionamento FND-F3000 per cioccolatini, biscotti, wafer o tortine di piccole dimensioni (rotondi, quadrati, rettangolari ecc.). Fra le caratteristiche figurano il sistema di controllo servocomanda-
MACCHINE RICONDIZIONATE PER IL SETTORE DOLCIARIO La belga Ecomec è specializzata nella compravendita di macchinari di processo e confezionamento nuovi e usati per l’industria dolciaria e, in particolare, per biscotti e wafer, caramelle, gomme e cioccolato. L’azienda offre un ampio assortimento di macchine di marchi leader nel settore a prezzi d’occasione in pronta consegna nel magazzino in Belgio, offrendo anche il servizio di riacquisto delle macchine in eccedenza dei propri clienti.
to, il funzionamento regolare a bassa rumorosità, la regolazione della velocità mediante conversione di frequenza e registro delle fotocellule, il taglio e la saldatura ad alta precisione, la struttura ergonomica ed il funzionamento completamente automatico dall’alimentazione dei prodotti nudi a quelli confezionati.
Macchine per cioccolato e wafer Gocmen è un’azienda turca fondata alla fine degli anni ’50 specializzata nella produzione di macchine e linee per la produzione di cioccolato e wafer, sia piatti che cavi, con una semplice regolazione dello spessore dei prodotti. Il forno G-AWO, ad esempio, è progettato per produrre fogli di wafer, con modelli da 32 a 83 piastre di dimensioni di 290x470 mm,
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350x500mm e 350x700 mm e superficie liscia o sagomata in base alle richieste dell’utilizzatore. Il forno, con superficie esterna in cromo-nichel, può essere alimentato a gas propano o metano, con controllo e regolazione automatica del calore.
Forno G-AWO per wafer (Gocmen).
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Formatrici per barrette di cereali La Waltcher è un’azienda tedesca fondata nel 2009 specializzata nella produzione, importa-
Formatrice MMC-400 per barrette di cereali (Waltcher).
zione ed esportazione di attrezzature per l’industria dolciaria e del cioccolato oltreché per altri settori industriali, attiva inoltre nel trasferimento di tecnologie e nella creazione di progetti comuni o separati per la produzione in Germania con il sostegno finanziario del governo. La gamma produttiva comprende le macchine formatrici serie MMC per miscele di proteine, cereali, muesli, scaglie di cocco, briciole di wafer o miscele di semi con sciroppo di zucchero o cioccolato. Il modello MMC-400, ad esempio, si caratterizza per il controllo completamente automatico tramite servocomando, la presenza di dispositivi speciali per la miscelazione della massa e lo scarico dei prodotti formati, la costruzione in acciaio inox, alluminio e plastica speciale e il trasportatore con forma a sbalzo. La capacità produttiva arriva a 20.000 pezzi/h, pari a 400 kg/h.
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Miscelatori Altro costruttore turco di macchine e impianti per il settore dolciario è la Omidi Machinery, fondata nel 1990, con una gamma di produzione che comprende linee complete per la farcitura e la coestrusione per la realizzazione di frollini, biscotti e prodotti dolciari; linee per cupcake e torte al cioccolato, per torte e rotoli di pan di Spagna, biscotti colati e panini, normali o farciti. L’azienda propone inoltre refrigeratori a spirale, forni a tunnel, diversi tipi di miscelatori e linee complete automatizzate. A titolo di esempio ricordiamo i miscelatori verticali OMV200/ OMV300, perfetti per impasti di alta qualità grazie a bracci ad alta efficienza. La caratteristica saliente è la riduzione del tempo di miscelazione e sviluppo dell’impasto e la realizzazione di prodotti ben aerati.
PRODUZIONE CIOCCOLATINI La cinese G&D Glory Machinery produce macchine e linee complete per l’industria del cioccolato, con una gamma che va dalle unità di preriscaldamento e smodellaggio alle colatrici, dai tunnel di raffreddamento alle macchine funzionali che effettuano i passaggi di pressatura a freddo, chiusura degli stampi, alimentazione del biscotto e della frutta a guscio, deposizione dello stecco, confezionamento in scatola e sistemi di vibrazione e capovolgimento. Per quanto riguarda invece le linee complete, spaziano da quelle per prodotti realizzati con tecnologia One-Shot, a quelle per decori in cioccolato di biscotti, lecca-lecca e altro ancora, dalle linee per la colatura di miscele di cioccolato a quelle per la pressatura a freddo e la realizzazione di prodotti farciti, fino alle linee per funghetti e altri prodotti di cioccolato e biscotti.
Miscelatore verticale OMV300 (Omidi Machinery).
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Produzione barrette Fra i numerosi espositori turchi che hanno partecipato al ProSweets ricordiamo la Keskin Makine, azienda la cui storia risale alla fine del IXX secolo come produttore di halva, Rahat-Lukum (delizie turche) e altri dolci orientali, maturando poi un’esperienza di oltre 60 anni nella realizzazione di prodotti da forno come biscotti, gallette, frollini e wafer. Negli ultimi 13 anni l’azienda ha sviluppato e implementato numerose innovazioni tecniche per migliorare la qualità del prodotto e l’efficienza economica dei processi, pur mantenendo i sistemi di lavorazione tradizionali, arrivando oggi ad offrire soluzioni complete per l’industria alimentare, compresa la produzione di linee per la produzione di cioccolato, biscotti,
Linea per la produzione di barrette di nocciole e semi (Keskin).
torte, cialde, rahat-lukuma, halva, barrette di frutta secca, di muesli e di frutta, caramelle torronate, chupa chups, caramelle, chips
di mais, lavash e baklava, fino alle linee per diversi passaggi di lavorazione di semi, frutta e frutta a guscio.
Impianti di cottura ed estrusione per la frutta BCH è un’azienda britannica fondata nel 1835 che ha sviluppato una reputazione a livello mondiale nell’ingegneria di processo per l’industria alimentare e dolciaria ed è specializzata in sistemi chiavi in mano. A titolo di esempio ne ricordiamo i sistemi di cottura ed estrusione continua di frutta al 100%, utilizzati per la produzione di snack salutari, in risposta alle ultime tendenze che chiedono prodotti naturali, biologici, con pochi ingredienti ed etichetta pulita. Il sistema si compone
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dell’evaporatore MaxiVap BCH, utilizzato negli impianti per caramello a lunga durata, e della tecnologia di estrusione per la liquirizia. Il sistema di raffreddamento e di estrusione consente l’evaporazione di frutta ad alto contenuto di umidità fino all’85% di solidi, situazione in cui il prodotto raggiunge la consistenza di una pasta morbida che può essere estrusa. Questo consente quindi la produzione di bar-
Gli impianti BCH consentono di produrre snack estrusi 100% frutta.
rette snack salutistiche utilizzando solo frutta, che possono essere co-estruse in diversi colori, forme e sapori.
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Lavorazione del cioccolato La turca Innovas ha presentato al ProSweets la sua linea di prodotti studiati per l’industria del cioccolato. Ne fa parte il sistema Coolterm, modulo inserito nelle linee di smodellaggio progettato con due piani, a differenza dei tunnel tradizionali, in cui l’aria fredda viene emessa contemporaneamente sopra e sotto i prodotti, ma senza mai toccarli. Grazie al sistema di essiccazione ad aria integrato, il livello di umidità del cioccolato rimane co-
stante, prevenendone il deterioramento microbico causato da livelli di umidità elevati. Allo stesso tempo, grazie al controllo estremamente preciso di temperatura e umidità, le proprietà sensoriali del prodotto, come colore, sapore e profumo, vengono ottimizzate e se ne incrementa la conservazione. Il sistema può essere progettato con diverse capacità produttive per soddisfare le esigenze dell’utilizzatore, e con diversi livelli di automazione.
Sistema Coolterm per lo smodellaggio del cioccolato (Innovas).
Impianti per l’industria alimentare e dolciaria La slovacca Lekos progetta e produce macchine e attrezzature speciali per l’industria alimentare, in particolare per il settore dolciario e dei prodotti da forno. Dai piccoli laboratori artigiani agli stabilimenti di oltre 4.000 m2 di superficie produttiva, l’azienda offre un pacchetto di attività che comprende progettazione, produzione, montaggio e ristrutturazione di macchine e attrezzature. Attualmente, l’azienda propone in particolare linee per lo stampaggio del cioccolato, linee per gocce di cioccolato, per la produzione di barrette, colatrici, tunnel di raffreddamento, temperatrici per il cioccolato ecc.
Linea per la produzione di barrette di cereali (Lekos).
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Un 2018 positivo per l’industria meccanica italiana Il preconsuntivo 2018 e le previsioni 2019 elaborati dall’Ufficio studi Anima dipingono un quadro positivo per l’industria meccanica italiana. L’indicatore più eclatante sono gli investimenti, cresciuti nel 2018 del +6,9%, che dovrebbero continuare ad aumentare del +2,1% nell’anno in corso. Anche l’export, seppur in misura ridotta, continua la sua corsa: nel 2018 si è raggiunta la quota dei 28,2 miliardi di euro (pari al +2,3% rispetto al 2017). Un trend che trova conferma nelle previsioni 2019 (+1,3%). La quota export, quindi, nel 2019 supera il mercato interno, salendo al 58,3%. Bene la produzione che mantiene l’andamento positivo degli ultimi anni: rispetto ai 12 mesi precedenti, nel 2018 si è prodotta tecnologia meccanica per un totale di 48,5 miliardi di euro. Una cifra che è pari a un incremento del +2,4% rispetto al 2017. Nel 2019 si supererà la soglia dei 49 miliardi di euro con un aumento del +1,1%. La crescita sarà comunque più contenuta rispetto all’anno scorso. Si tratta per l’indice di produzione 2018 di un traguardo vicino ai massimi registrati dalla meccanica italiana che nella sua storia di rilevazione statistica aveva raggiunto cifre simili solo nel 2007 e nel 2008. Una spinta propulsiva è
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stata sicuramente offerta dal Piano Impresa 4.0 e confermato in parte quest’anno. Il 2018 ha visto il completamento di investimenti pianificati a fine 2017 e ad inizio 2018. Nella seconda parte dell’anno, però, si è riscontrata fra le imprese molta cautela. Il trend positivo tiene nei numeri previsionali, ma preoccupa l’evolversi della situazione congiunturale anche a livello mondiale e soprattutto europeo.
La sfida ora non è solo quella di mantenere i buoni risultati raggiunti, ma di comprendere come sia possibile trasmettere il cambio di mentalità del 4.0 a tutta la filiera. Questa è una scommessa importante per l’industria italiana che ha bisogno di trainare verso un sempre maggiore sviluppo tutti i suoi fornitori fino ai clienti. Una rivoluzione perché sia tale non è mai solo di un singolo, è sempre una rivoluzione di sistema.
ANIMA CONFINDUSTRIA MECCANICA HA UN NUOVO PRESIDENTE ANIMA Confindustria Meccanica ha rinnovato i vertici per il biennio 2019-2021, nominando alla presidenza Marco Nocivelli – presidente e amministratore delegato di Epta e con esperienza di Presidente di Assofoodtec e vicepresidente di ANIMA con delega ai rapporti economici – e alla vicepresidenza Bruno Fierro, con delega all’internazionalizzazione, Alberto Montanini alla politica industriale, Pietro Almici all’organizzazione e lo sviluppo associativo e Roberto Saccone con delega alle relazioni esterne e il centro studi. La nuova squadra intende perseguire una politica di continuità con il passato, con iniziative per diffondere la conoscenza delle proprie attività e le esigenze dei settori in cui opera incrementando anche la presenza a Roma e Bruxelles. Partendo dal successo di Industry 4.0 ha alcuni obiettivi urgenti da raggiungere entro il 2030 per supportare efficacemente un mondo industriale che mai come in questi anni sta cambiando tutti i suoi parametri acquisiti, compresi ed interiorizzati negli ultimi 40 anni. In particolare, si parla della spinta al rinnovamento dei sistemi infrastrutturali, di tutti i generi, che devono diventare più efficienti, meno inquinanti e più produttivi.
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Vibrazioni controllate per un flusso ottimale del prodotto Molti materiali sfusi utilizzati nei processi alimentari, in particolare polveri fini o materiali ad alto contenuto di grassi, sono coesivi e non fluiscono costantemente dalla tramoggia del dosatore durante l’alimentazione. Questo può portare alla formazione di tunnel orientati verticalmente, chiamati fori di topo, o persino ponti di materiale, rendendo difficile il dosaggio accurato di questi materiali al processo. Infatti, sebbene il materiale possa continuare a fluire attraverso questi fori, il tasso di scarico del dosaRappresentazione schematica del principio di funzionamento di ActiFlow (Coperion K-Tron).
Dosatore a perdita di peso con ActiFlow: la freccia mostra la direzione di attivazione (Coperion K-Tron).
tore è considerevolmente più basso e i depositi di materiale possono rimanere nella tramoggia per un tempo indefinito. A volte il materiale riempie anche il tunnel, formando un ponte e causando il blocco del flusso di materiale. L’esclusivo attivatore ActiFlow di Coperion K-Tron impedisce in modo affidabile la formazione di fori di topo e ponti anche con i materiali meno fluidi, oltre ad essere facile da pulire e a non avere alcun effetto sulle proprietà del materiale. Il dispositivo ActiFlow è collegato all’esterno della tramoggia in acciaio inossidabile e il modulo di controllo ActiFlow è collegato al modulo di controllo del dosatore KCM. Il modulo di controllo del dosatore ha la capacità di riconoscere il flusso di materiale in deterioramento nel-
la tramoggia prima che si verifichi un possibile errore di portata. In questa situazione, ActiFlow aumenta delicatamente la quantità di vibrazione applicata alla parete della tramoggia, attiva il flusso di materiale sfuso ed evita errori di dosaggio. Non appena il modulo di controllo rileva il normale flusso di materiale, ActiFlow riduce nuovamente l’attivazione del materiale. Inoltre, per ActiFlow non è richiesto spazio in altezza supplementare e la pulizia è semplice poiché si trova al di fuori dell’area di contatto con il materiale. Il materiale sfuso non è compattato né sottoposto a sollecitazioni meccaniche. Questo dispositivo assicura quindi che vi sia sempre un flusso di materiale ottimale nella tramoggia, garantendo un dosaggio costante e molto accurato.
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Catene per impianti alimentari Rosa Catene è una realtà 100% italiana, a conduzione famigliare, che con 95 anni di esperienza disegna, produce e fornisce catene per macchinari industriali di vario genere. Negli anni si è specializzata nella produzione di catene per l’industria alimentare, sviluppando soluzioni tecniche personalizzate sulla base delle esigenze dell’utilizzatore. Viene posta particolare attenzione nei materiali e nei trattamenti con cui viene fabbricata la catena, in relazione alle specifiche con il campo d’impiego nel
Catena in acciaio inox per riempitrici nel settore gelati (Rosa Catene).
settore alimentare, garantendo servizio, qualità, efficienza e convenienza. I settori di applicazione più comuni delle catene alimentari sono forni a tunnel per pane e pizza, trat-
tamento per frutta e verdura, impianti di macellazione, impianti di affumicatura, produzione di concentrato di pomodoro, impianti di pastorizzazione e macchine per il gelato.
Conche veloci per il cioccolato
Conche veloci (Tecno 3).
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Le conche veloci della Tecno 3 sono state studiate per rispondere alle esigenze della moderna industria del cioccolato, che lavora paste raffinate di qualità nel rispetto dei processi produttivi tradizionali. La scelta di applicare la tecnologia del concaggio fluido al cioccolato è dettata dalla esigenza di avere sempre un controllo accurato delle temperature nella massa e di ridurre drasticamente i consumi energetici. Le caratteristiche costruttive salienti sono rappresentate dal corpo della macchina, in cui ruota un monoalbero ad aspi di geometria appositamente studiata per garantire una intensa miscelazione, e
dalla torre evaporativa, che favorisce una rapida eliminazione dell’umidità e delle sostanze volatili indesiderate del cacao, mediante il trattamento in strato sottile. Di conseguenza i tempi di lavorazione risultano molto limitati e sicuramente comparabili a quelli ottenuti con il concaggio a secco. Il controllo accurato delle temperature durante tutta la lavorazione consente di ottenere il profilo aromatico desiderato, conforme alle varietà di cacao utilizzate e alla ricetta impostata. Le conche veloci sono costruite in acciaio inox AISI 304, presentano una gamma di capacità produttiva da 200 a 6.000 kg per batch e sono conformi alla direttiva 2006/42/CE. Il programma di concaggio è gestito interamente da PLC.
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Riduttori a modularità spinta Il Gruppo Varvel, realtà italiana specializzata nel settore delle trasmissioni di potenza, è stato tra le prime aziende ad introdurre sul mercato internazionale dei riduttori il concetto di modularità spinta, consentendo di soddisfare una clientela globale con una sensibile riduzione di costi e tempistiche di consegna. La necessità di rifornire tempestivamente la clientela in qualsiasi parte del mondo limitando lo stock nei magazzini della rete distributiva; una gamma di riduttori con diverse migliaia di possibili configurazioni; sono questi gli elementi che hanno portato Varvel a sviluppare il concetto di modularità, che permette di configurare il prodotto ricercato in pochi passaggi, utilizzando dei kit. A partire dal 2000, l’azienda bolognese presente in più di 60
La sede Varvel Valsamoggia.
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Paesi nel mondo, ha scelto di sviluppare ed estremizzare il concetto di modularità, già presente nella serie dei riduttori a vite senza fine, estendendolo a tutta la propria gamma di prodotti: sono così nati i riduttori e motoriduttori ad assi paralleli e ortogonali. Oggi tutta la gamma di prodotti Varvel che raggiunge i 3.400 Nm di coppia trasmissibile dall’albero lento e i 22 kW di potenza installabile, con diverse migliaia di possibili configurazioni, è costruita secondo il principio modulare dei kit di assemblaggio. Ad esempio ogni riduttore ad assi paralleli o ortogonali è costituito da un kit di entrata (coperchio motore, giunto), un kit intermedio (coppia di ingranaggi) e un kit uscita (carcassa, albero di uscita e treno di ingranaggi) ai quali si possono aggiungere kit accesso-
ri (bracci di reazione, piedi, flange ecc.). All’interno di una singola taglia una facile selezione dei kit disponibili permette di realizzare riduttori differenti (paralleli o ortogonali), rapporti di riduzione differenti e numerose soluzioni in uscita (alberi) ed entrata (grandezze motore). Principale beneficiario di questa modularità spinta è la rete distributiva formata da oltre 100 partner commerciali in tutto il mondo. L’abbattimento degli stock ha garantito una riduzione di costo per rivenditori e distributori mantenendo, grazie alla soluzione kit di assemblaggio, un’elevata capacità di servizio: una logica win win che è risultata premiante non solo per l’azienda ma anche per tutti gli stakeholder. Un vantaggio economico e competitivo, quello assicurato dalla modularità, che sta già fornendo ottimi riscontri anche negli Stati Uniti, dove Varvel ha aperto una filiale nel 2017: una formula che il mercato USA ha dimostrato di recepire in maniera estremamente positiva e che si sta dimostrando un importante elemento distintivo rispetto alla concorrenza locale. In un mondo in cui le soluzioni digitali sono di giorno in giorno più importanti Varvel ha affiancato alla “modularità meccanica” VARsize un software di selezione che permette un facile dimensionamento dei prodotti e rende immediatamente disponibili i modelli 3D. Oggi tutti i prodotti Varvel sono dimensionabili e assemblabili in poco tempo in qualsiasi parte del mondo.
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Ulma Packaging automatizza il confezionamento di carne in Argentina L’Anonima, il secondo maggior gruppo della grande distribuzione del Paese sudamericano, ha optato per il sistema Flow-Vac di Ulma Packaging – uno dei principali costruttori internazionali di impianti per l’industria del confezionamento
e imballaggio – nell’ambito dell’automazione del sistema di confezionamento sottovuoto di carne dei propri centri frigoriferi. L’incarico rappresenta una nuova pietra miliare nel contesto di posizionamento globale dove Ulma
Packaging si trova, il cui asse strategico è l’offerta di soluzioni chiavi in mano per l’industria del confezionamento. Con più di un secolo di attività, l’Anonima è una delle principali catene di supermercati della Patagonia Argentina e del centro del Paese, ed è la quarta impresa del settore in ambito nazionale e la seconda di nazionalità argentina. Conta più di 150 negozi che ricevono forniture dai suoi frigoriferi che trasformano oltre 20.000 capi di bovino Angus al mese.
La soluzione
La linea di confezionamento carni di Anonima automatizzata con i moduli Flow-Vac di Ulma Packaging.
industrie alimentari
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Ulma Packaging ha affrontato un’importante sfida decidendo di occuparsi della trasformazione del processo produttivo dell’Anonima, passando da una confezione tradizionale in busta ad una confezione realizzata automaticamente di un prodotto umido come la carne,
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dove una mancanza di ermeticità potrebbe causare problemi nella conservazione di tonnellate di prodotto. Il progetto dell’Anonima di automatizzare i propri processi aveva come obiettivo quello di migliorare l’efficienza di produzione, aumentando il rendimento in tonnellate e riducendo la manodopera che non apportava valore aggiunto. Per questo è stato necessario ridisegnare il layout in uno spazio molto ridotto ed eseguire i lavori in poco tempo per evitare tempi improduttivi, realizzando l’installazione durante le vacanze estive. Ulma Packaging ha realizzato questo ambizioso progetto con l’installazione delle macchine Flow-Vac, forti della esperienza di oltre 18 anni sul mercato mondiale in questa specifica tecnologia, convertendo il processo di confezionamento di tipo tradizionale in un impianto di tipo automatico, migliorando l’igiene del processo e ottenendo un salto qualitativo nella presentazione del prodotto grazie all’uniformazione delle dimensioni delle buste e la riduzione degli stock e del consumo della plastica. La tecnologia di confezionamento Flow-Vac di Ulma è un sistema di confezionamento sottovuoto che ottimizza il consumo di film, adattando la lunghezza della busta a quella del prodotto, per cui rientra nel novero dei sistemi di confezionamento sostenibili. Il risultato del progetto si può qualificare come eccellente, essendo riuscito a centrare tutti gli obiettivi proposti, migliorando la presentazione per alcuni mercati come il cinese – molto esigente per quanto concerne il confezionamento – e sommando un nuovo successo alla lunga lista di progetti di automatizzazione affrontati da Ulma Packaging.
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Progetto di ricerca sulle capsule di caffè Nell’ottica di contribuire all’avanzamento tecnologico nel settore del caffè porzionato, Spreafico Automation, azienda di riferimento nell’ambito della progettazione, costruzione e commercializza-
L’Università di Milano partecipa al progetto con un team di ricerca dotato di competenze specifiche nell’ambito del packaging per il settore Food, mentre Spreafico Automation ha fornito una vera e pro-
Macchina automatica per il confezionamento del caffè in capsule (Spreafico).
zione di sistemi per il riempimento e confezionamento per il settore del caffè, ha stretto una partnership con il Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente (DeFENS) dell’Università degli Studi di Milano per lo studio delle proprietà delle capsule autoprotette e del ruolo delle atmosfere protettive nel corso della shelf-life.
pria macchina automatica configurata in modo da rispondere appieno alle specifiche del team di ricerca universitario. L’azienda sostiene inoltre il progetto con un contributo economico, potendo per contro fruire in forma esclusiva dei risultati degli studi, coperti da clausole di riservatezza. Spreafico Automation, che può già vantare una grande esperienza
industrie alimentari
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nel settore, acquisirà quindi un know-how unico nel contesto delle capsule autoprotette e dei comportamenti che queste hanno a seconda della loro tipologia e delle diverse condizioni di utilizzo.
La ricerca
PROCESSING
PACKAGING
industrie alimentari
LABELLING
END-OF-LINE
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LOGISTICS
SAFETY
INGREDIENTS
Il progetto, che ha preso il via nell’estate del 2018, prende in considerazione le capsule autoprotette, quelle cioè che non necessitano di un sovra-imballo ma posseggono già caratteristiche di barriera tali da garantire la shelf-life del prodotto, comunemente utilizzate all’interno della pletora di sistemi in circolazione (“Nespresso”, “A Modo Mio” ecc.), sia in ambito consumer che Ho.re.Ca. Si tratta del comparto del settore caffè in maggior espansione, che ogni anno fa registrare una crescita esponenziale in tutto il mondo occidentale. A titolo esemplificativo, secondo i dati divulgati da Iri nel 2017 sul solo mercato italiano l’ambito delle capsule (auto-protette e non) ha fatto segnare +18,8% in valore e +20% in volume. Il progetto è attualmente nel pieno del suo svolgimento e prevede una serie di studi correlati, risultando pertanto non soltanto complesso, ma anche suscettibile di “modifiche in corso d’opera” per adeguare il metodo di ricerca a quelle che sono le problematiche via via riscontrate. Tra i vari elementi che sono oggetto dell’analisi vi sono i materiali plastici utilizzati per la realizzazione della capsula, le miscele di gas che vengono impiegate per realizzare il vuoto all’interno della stessa, la tipologia e le caratteristiche delle macchine per il confezionamento impiegate e, ultima ma non ultima, la qualità del macinato stesso, che nelle sue diverse varietà può avere caratteristiche che vanno a influenzare in maniera sensibile il comportamento del sistema/capsula. La fase preliminare ha previsto un’analisi comparativa delle diverse tipologie di capsule attualmente utilizzate sul mercato, esaminate valutando parametri quali la stratigrafia delle strutture plastiche
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utilizzate, l’evoluzione dei gas di confezionamento e le interazioni del sistema complesso caffè-capsula ambiente nel tempo, per comprendere le modifiche sensoriali e qualitative del caffè.
Ricadute sul futuro delle capsule Lo scopo è quello di arrivare a definire come le interazioni fra tutti questi elementi influiscano sulla qualità del prodotto finito, così da conoscere e creare le condizioni per ottenere un confezionamento in capsula ottima-
le. Al di là degli aspetti economici o legati alla ricerca, ci sono altri temi correlati al progetto che possono avere ricadute benefiche sul settore del caffè porzionato e sull’ambiente stesso. Comprendere come ottimizzare non soltanto le fasi di riempimento e confezionamento, ma la composizione e la preparazione stessa della capsula, può infatti avere un impatto fondamentale, particolarmente in un periodo in cui il comparto risulta “sotto esame” in merito agli impatti ambientali di queste soluzioni. La riduzione dello spessore dei materiali o la possibilità di garantire il mantenimento della
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corretta atmosfera all’interno di un sistema complesso come la capsula porterebbero infatti ad una flessione dell’impatto ambientale generato non solo dall’immissione di materiali nell’ambiente, ma anche dalle perdite di prodotto, aspetto che il più delle volte si sottovaluta. Dati oggettivi dimostrano infatti che, nel settore alimentare, le perdite di prodotto causate da una inadeguata protezione rappresentano una delle voci d’impatto più importanti. Uno studio come quello condotto da Spreafico e dal DeFENS può quindi portare a vantaggi lungo tutta la filiera di produzione e distribuzione di caffè in capsula.
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industrie alimentari
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elettronica automazione
Tra novità e certezze L’Innovations Day 2019 indica i nuovi trend di consumo, le sfide in produzione e le tecnologie abilitanti nel consueto appuntamento annuale B&R
In uno scenario mondiale sempre più complesso, le prestazioni devono sempre essere anche oltre alle aspettative. È tornato per questo l’annuale appuntamento con l’Innovations Day, a Parma, promosso da B&R, innovativa società
Nicoletta Ghironi.
industrie alimentari
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di automazione e business unit per la Machine and Factory automation del gruppo ABB, con sede in Austria e una presenza internazionale, trentennale in Italia. L’evento, dedicato ai progettisti, mira ad illustrare i nuovi obiettivi raggiunti e le innovazioni disponibili, per garantire alte prestazioni alle macchine, in ogni variante possibile. O come offrire in stabilimento una operatività sicura e intuitiva, con un’interfaccia operatore moderna e di stile, piuttosto che come gestire una produzione dinamica e personalizzata, con qualità, efficienza e sostenibilità. La giornata tecnica e di approfondimento sulle nuove tecnologie e i loro vantaggi, si rivolge a chi sviluppa e integra, ma anche
a chi opera, gestisce, monitora e manutiene macchine e impianti. Gli OEM hanno potuto prendere visione di tecnologie che permettono di ridurre i tempi e i costi in ogni fase: simulazione, sviluppo e messa in servizio, sempre con grande modularità e scalabilità per realizzare semplicemente sistemi adattivi. Spazio anche per gli End User che hanno apprezzato le nuove tecnologie volte a incrementare le prestazioni e ridurre i costi in produzione, ottenendo una semplice e sostenibile personalizzazione del prodotto con garanzia di alta qualità e in totale sicurezza, come dimostrato nelle sessioni e nei 300 m2 di area espositiva allestiti per l’occasione presso Fiere di Parma. Tanti i focus di approfondimento.
elettronica automazione
La via per la smart factory raccontata attraverso un caso reale I trend del mercato consumer forzano a logiche produttive che stanno cambiando rapidamente. Si sta andando verso lotti sempre più piccoli e prodotti sempre più personalizzati, ordinati spesso attraverso nuove piattaforme di acquisto. Ciò comporta la creazione di macchine e fabbriche adattive e dall’esperienza illustrata si è dimostrato come le tecnologie di automazione abilitino i costruttori di macchine e
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come sia possibile integrare in maniera naturale la visione sul sistema macchina, programmando lo scatto e controllando la luce, per ottenere tutte le informazioni utili anche ad altissima velocità.
zione aperta a livello di controllore e di campo, donando a costruttori di macchine e operatori una comunicazione indipendente dal fornitore di automazione.
Sessioni parallele
gli end user a soddisfare le esigenze di mercato.
Asset Performance Monitor - l’intero parco macchine sotto controllo B&R Asset Performance Monitor è la prima applicazione cloud B&R basata su ABB Ability, per offrire agli OEM una supervisione capillare e completa del proprio parco macchine presso gli End User. Oltre a identificare possibili ottimizzazioni produttive, facilita le operazioni di assistenza e abilita l’attuazione di nuovi business model basati su servizi e produttività. In ciò l’End User guadagna una maggiore tempestività di intervento sui propri impianti quando necessario e può avere accesso a importanti indicatori utili per migliorare i processi produttivi. La dimostrazione ha confermato l’immediatezza di configurazione del sistema che consente, in pochi clic, di entrare in contatto diretto con tutte le macchine, ovunque siano istallate, con le informazioni utili riassunte in grafiche intuitive e immediate.
Visione integrata e controllo della luce per una qualità assoluta e prestazioni eccezionali Sempre più le macchine automatiche avranno bisogno di introdurre la capacità di “vedere” quello che accade al loro interno. Ciò che rende l’uomo così efficiente è la sua capacità di fare interagire la vista con gli altri sensi e con i muscoli del corpo. Per questo B&R ritiene che solo attraverso un sistema di visione integrata si possa aprire una nuova era per la visione artificiale nelle macchine automatiche. La demo ha quindi illustrato
OPC UA su TSN - La fine della guerra dei bus industriali - OPC Foundation member OPC UA su TSN sarà lo standard di comunicazione unificato dell’Internet degli oggetti industriali. La standardizzazione e il continuo sviluppo dell’OPC UA a livello di campo avverrà sotto la guida della OPC Foundation. Si tratta di una risposta lungamente attesa alla richiesta del mercato di una comunicazione industriale indipendente e universale, senza interfacce. OPC UA su TSN ha l’obiettivo di garantire la comunica-
Luca Galluzzi.
Fabbrica intelligente – dalle macchine agli smart data con libera scalabilità La digitalizzazione dell’industria spinge a ricercare soluzioni sempre più standardizzate ed essenziali rispetto a sistemi sempre più complessi, multidisciplinari ed eterogenei. Se si vuole trarre il massimo vantaggio dall’Industrial Internet of Things, Information Technology (IT) e Operation Technology (OT) devono obbligatoriamente lavorare insieme in modo efficiente ed efficace. Presentare e divulgare informazioni attraverso KPI, basati su Big Data e Smart Data provenienti da questi due “mondi”, è un approccio consolidato che aiuta l’utilizzatore ad essere coinvolto e proattivo nella costante e continua evoluzione delle moderne fabbriche. Realtà virtuale – strumento strategico per l’industria La suggestiva dimostrazione, tramite l’integrazione tra Automation Studio e Industrial Physics ha mo-
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menti di simulazione in fase di progettazione, di deployment e di produzione. Evoluzione dei sistemi di trasporto intelligenti - le piattaforme ACOPOStrak e SuperTrak Il focus incentrato sulle continue evoluzioni con cui i sistemi di trasporto intelligenti stanno condizionando il mondo dell’automazione ha approfondito le novità che B&R sta introducendo sui sistemi ACOPOStrak e SuperTrak, come ad esempio il SafeMOTION che permette per primo sul mercato la collaborazione uomo-Trak o l’integra-
strato come sia possibile interagire con la macchina nella realtà spaziale virtuale (in scala 1:1). Particolarmente adatta al mondo del Packaging, la realtà virtuale apre nuove prospettive a tutti coloro che sono coinvolti nella realizzazione di prototipi. La moderna interfaccia, ergonomica e intuitiva - aggiornamenti su mapp View MappView è il tool che facilita lo sviluppatore nella creazione di interfacce uomo-macchina sempre più potenti, intuitive e compatibili con gli standard web e mobile, caratteristica cruciale per garantire una elevata futuribilità alla propria applicazione, illustrato su un caso reale. L’hardware per la produzione efficiente Con sistemi come ACOPOStrak e la Visione integrata si aggiornano in base alle sempre nuove esigenze del mercato internazionale e la sessione è stata dedicata alle numerose novità hardware per controllori e I/O, PC Industriali, Power Panel, Motion e Mobile Automation.
industrie alimentari
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La sicurezza non è mai stata così semplice La soluzione safety completamente integrata nella tecnologia mapp di B&R rende facile più che mai progettare, gestire e risolvere le applicazioni di sicurezza. Il nuovo mapp Safety si integra con mapp esistenti come il mapp User e il mapp Audit. Le nuove funzioni SafeROBOTICS e SafeMOTION permettono di controllare in modo facile, veloce e sicuro cinematiche seriali, delta robot e coppie. Oggi il tutto è ancora più semplice con le frontiere di progettazione con la gestione wireless su protocollo openSAFETY, aprendo a nuove possibilità di applicazione. La robotica per la fabbrica del futuro: flessibile, efficiente e connessa ABB presenta un portafoglio prodotti completo e introduce nel software di programmazione off-line RobotStudio la Realtà Virtuale. La dimostrazione ha mostrato le funzionalità di RobotStudio con un’analisi di un’applicazione reale evidenziando i numerosi benefici derivanti dall’utilizzo degli stru-
zione fra Trak e sistemi di trasporto convenzionali. La visione diventa semplice e naturale da integrare su ogni macchina Smart sensor, smart camera, illuminatori integrati o separati dalla camera, illuminatori motorizzati, algoritmi di visione, calibrazione, parametrizzazione e messa in servizio programmati. Fino ad oggi un’alchimia di prodotti e competenze che d’ora in poi lavoreranno sinergicamente attraverso un ecosistema di visione integrato nell’automazione di macchina. Matteo Barboni
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Cambio al vertice per Tecna e novità in campo analitico Tecna, impresa triestina operante nel settore della diagnostica in campo alimentare che dal 2016 fa parte del Gruppo Eurofins, al termine del processo di allineamento alla nuova realtà multinazionale ha nominato direttore generale Tatiana Sukhikh, già responsabile amministrativo e delle risorse umane per oltre dieci anni, in sostituzione del fondatore e amministratore delegato Maurizio Paleologo. Ad affiancare la nuova DG un team di manager tutto al femminile, cresciuto negli anni insieme all’affermazione di Tecna da sempre trainata dalle at-
Analizzatore automatico Chorus Food (Tecno Food).
industrie alimentari
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tività di ricerca e sviluppo di kit innovativi. Una tradizione che continua con il lancio appena avviato di un rivoluzionario analizzatore automatico, Chorus Food, che gestisce immunosaggi in cartuccia. Grazie alla riorganizzazione delle componenti di un kit ELISA tradizionale ed alla collaborazione con l’azienda senese Diesse, Chorus Food consente una gestione dell’analisi completamente automatizzata, che garantisce un totale abbattimento dell’errore umano, una reportistica inviolabile stampata direttamente dallo strumento alla fine della seduta analitica ed un significativo abbattimento dei costi per campione. Si tratta di uno dei risultati conseguiti nell’ambito del progetto Microlab, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia ed ammessa a contributo nell’ambito del programma POR FESR 2014-2020. La prima applicazione lancio per questo innovativo robot sarà l’analisi delle micotossine nei cereali nelle realtà analitiche medio-piccole, che devono soppesare bene i costi delle analisi che conducono e che non possono approcciare, per varie ragioni, i robot ELISA tradizionali. A seguire, Tecna lancerà sul mercato il suo primo dispositivo multiplex per l’analisi simultanea delle micotossine nello stesso
campione. Il lavoro dei ricercatori è stato lungo e ha incluso non solo lo sviluppo di cinque immunosaggi, ma anche la loro giustapposizione in un singolo ambiente di reazione, attraverso la messa a punto di una nuova tecnologia di “spotting” di proteine su micropiastra, l’identificazione di un opportuno strumento di lettura e la realizzazione di un software di analisi di immagini dedicato. La tecnologia verrà riadattata presto ad altre applicazioni, anche per l’analisi simultanea di gruppi di antibiotici. Nei tre anni dall’ingresso in Eurofin, la società triestina è andata a collocarsi nella nuova divisione del gruppo chiamata Eurofins Technologies, che unisce una serie di aziende eccellenti nella ricerca e sviluppo, produzione e vendita di kit diagnostici, di cui fanno parte Immunolab, Ingenasa, GeneScan, Abraxis, Amar e Gold Standard Diagnostics. Ne risulta un catalogo prodotti decuplicato rispetto all’offerta di Tecna da sola, che l’azienda prende da quest’anno in esclusiva per l’Italia e che include kit per l’analisi degli OGM, degli allergeni e del glutine – mediante kit approvato dal Codex Alimentarius –, dell’acrilammide, del glifosato, dei patogeni alimentari e delle tossine algali. Completano l’offerta i kit per la diagnostica veterinaria. Al contempo, Tecna contribuisce al catalogo prodotti con la propria offerta completa per lo screening di micotossine, farmaci veterinari ed ormoni, che saranno distribuiti a livello globale attraverso una rete di distribuzione capillare.
analisi controllo
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Nuove colonne ad immunoaffinità multi-tossine La necessità di analizzare più micotossine contemporaneamente è sempre più diffusa. Per questo motivo R-Biopharm ha sviluppato le nuove colonne ad immunoaffinità multi-tossine 11 + Myco MSPREP che consentono di rilevare in un’unica corsa con eccellente accuratezza e precisione le 11 micotossine soggette a legislazione: Afla (B1B2-G1-G2), OTA, Fumonisine (B1B2), DON, Zearalenone, T-2 e HT-2. Le nuove colonne di immunoaffinità sono particolarmente adatte per l’analisi di cereali, prodotti a base di cereali, alimenti per l’infanzia e mangimi, tutte materie prime che possono essere difficili da analizzare a causa della complessità di
matrice o, nel caso di alimenti per l’infanzia, dei bassi limiti di rilevazione richiesti. Le colonne 11 + Myco MS-PREP consentono invece all’analista di superare queste difficoltà. Di R-Biopharm ricordiamo anche il nuovo kit EuroProxima Green Malachite Total ELISA, un saggio immuno-enzimatico competitivo per l’analisi quantitativa di verde malachite, verde leucomalachite, viola di cristallo e viola leucocristallo in campioni di gamberetti, pesce, anguille e acqua. Il verde malachite (MG) è un colorante sintetico altamente solubile in acqua e utilizzato in passato nell’industria dell’acquacoltura come fungicida e disinfettante efficace. L’MG è un po-
Kit di analisi 11 + Myco MS-PREP per l’individuazione di micotossine (R-Biopharm).
tente cancerogeno e può causare un rischio significativo per la salute umana, per cui il suo uso è vietato nell’Unione europea, con un limite minimo di prestazione analitica richiesto (MRPL) di 2 ppb. Questo test immunoenzimatico competitivo si basa su anticorpi diretti contro il verde malachite.
Analisi delle contaminazioni alimentari in tempo reale L’israeliana Inspecto presenta un nuovo dispositivo che rileva le contaminazioni chimiche negli alimenti in tempo reale. Si tratta di uno scanner portatile in grado di rilevare i contaminanti ai livelli di concentrazione richiesti dalle autorità di regolamentazione, garantendo tracciabilità e completa trasparenza. Idoneo ad analisi rapide, precise e convenienti, trova applicazione in aziende agricole, industrie alimentari e retailer, offrendo una soluzione ad alta tecnologia che consente di evitare costi inutili. Il sistema di ispezione di nuova generazione analizza il prodotto e identifica i contaminan-
ti in base alle specifiche esigenze dell’utilizzatore. Il campione viene inserito nel dispositivo all’interno di una capsula monouso e viene analizzato in pochi minuti, con la misurazione quantitativa affidabile del contaminante. La scansione può essere eseguita all’aperto o al chiuso, in qualsiasi momento per controllare facilmente i prodotti lungo la filiera. Tutti i risultati, immediatamente disponibili, vengono archiviati su un cloud, registrati e analizzati in tempo reale. L’archiviazione su cloud, ad esempio, consente di accettare o rifiutare in tempo reale una partita in entrata in base ai risultati e di utilizzare blockchain
Il nuovo analizzatore di contaminazioni chimiche degli alimenti in tempo reale (Inspecto).
per immagazzinare le informazioni in modo più sicuro. Grazie a questo strumento, adatto all’analisi di quasi tutti i contaminanti chimici in qualunque prodotto, liquido o solido, si riducono i rischi di richiamo, sprechi alimentari e potenziali cause legali.
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imballaggi confezioni
Gli imballaggi “premium” del futuro
Anche nel caso di prodotti per uso quotidiano, le prime impressioni sono importanti. Al punto di vendita, la prima impressione è determinata dalla confezione, perché è la prima cosa che l’acquirente nota. In questo contesto, il de-
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sign è particolarmente importante, poiché l’imballaggio deve attirare l’attenzione del cliente e indurre l’impulso ad acquistarlo. Secondo un’indagine condotta da Statista, il 69% delle aziende tedesche ritiene che il design dell’imballaggio svolga un ruolo importante nella gestione del marchio e nella comunicazione con i consumatori. Design e materiali innovativi sono stati protagonisti della mostra speciale dedicata al Packaging premium realizzata da Bayern Design per conto di NürnbergMesse alla scorsa edizione del FachPack, il salone del confezionamento in programma quest’anno dal 24 al 26 settembre a Norimberga. Qui, circa 40 prodotti esposti provenienti da tutto il mondo hanno chiaramente dimostrato come l’imballaggio possa contribuire a realizzare un’immagine di successo per un marchio, facendo prendere vita a tendenze, tecnologie e materiali.
L’imballaggio come valore aggiunto Nella categoria Empower sono stati presentati prodotti in cui la confezione non svolge solo una funzione protettiva e di trasporto ma è allo stesso tempo parte del prodotto che può essere ulteriormente utilizzata. Ad esempio, Anne Bansen, studentessa di de-
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sign industriale all’HTW Berlin, ha sviluppato un’alternativa intelligente alla tradizionale dicitura “consumare presumibilmente prima di” con il suo imballaggio Tast(e) Food Packaging, vincitore del premio tedesco per l’imballaggio 2017 nella categoria “Giovani Talenti”. L’im-
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vo realizzato con legname certificato FSC e leganti naturali completamente biodegradabili, che ha vinto il Premio per gli imballaggi sostenibili 2017. Il materiale ha tutti i vantaggi della plastica ed è anche superiore ad altre alternative sostenibili in termini di prezzo, effetto barriera e velocità di biodegradazione.
Storytelling eccezionale, immagine di marca di successo
ballaggio “comunica” con il consumatore attraverso un foglio sigillante che cambia la sua struttura e indica quando il contenuto non è più commestibile. Non appena si verificano cambiamenti biochimici nell’atmosfera protetta dell’alimento confezionato, la confezione lo indica mediante informazioni visive e tattili.
La terza categoria, Connect, era dedicata agli imballaggi premium capaci di esprimere la storia e lo spirito del marchio in un modo speciale e incoraggiare i consumatori a interagire con esso. Un esempio è la confezione progettata per le bottiglie di vino molto particolari della cantina Oberhofer per l’annata molto limitata 2016 di vitigni di circa 400 anni del “Rhodter Rosengarten”, il vigneto più vecchio del mondo. La storia del vino è visualizzata in modo intelligente nel quadro generale del packaging: il mo-
tivo stampato che ricrea la struttura legnosa delle viti, il ritaglio nodoso a forma di vite sul davanti, i quattro strati – uno per ogni secolo – disposti a ventaglio che svelano la bottiglia e, ultimo ma non meno importante, la solida base in rovere rustico. È un’opera d’arte completa che trasmette perfettamente la storia del marchio e ha vinto il Red Dot Award nel 2018. Questo e altri esempi della mostra speciale Premium Packaging hanno dimostrato che un buon de-
Un imballaggio sostenibile Sostenibilità, compatibilità ambientale e la scelta di evitare le plastiche sono gli argomenti caldi nella progettazione di imballaggi. La categoria Sustain ha presentato i pionieri in questo settore. Uno dei tanti esempi eccezionali è una soluzione di imballaggio finlandese che ha utilizzato un materiale innovati-
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sign dell’imballaggio è sempre allineato alle specifiche esigenze e preferenze del gruppo target, ad esempio vantaggi aggiuntivi, compatibilità ambientale o storytelling. Le aspettative attribuite alla confezione dipendono anche dall’età del consumatore che devono attrarre. È questo uno degli argomenti discussi al Forum PackBox durante il FachPack 2018.
Generazione Y e Z: consumatori esigenti Nella sua presentazione, Nina Saller, designer e fondatrice della XbeyondS di Monaco, ha affermato che i gruppi target più giovani, come le generazioni Y e Z, sono molto perspicaci riguardo al packaging. I loro sistemi di valori sono molto diversi da quelli delle generazioni precedenti. Il comportamento dei consumatori della Generazione Y, noti anche come “Millennials”, cioè i nati tra il 1980 e la fine degli anni ’90, e la successiva Generazione Z (nati dal 1995 al 2010) è caratterizzato da divertimento, individualità e coscienza sociale. Saller ha spiegato come i produttori di imballaggi stiano rispondendo a queste preferenze, requisiti e convin-
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zioni con packaging che utilizzano poche risorse, offrono un valore aggiunto, hanno un aspetto di classe e possono essere riutilizzati, compostati o riciclati.
Richiesta di imballaggi stimolanti, intelligenti e sostenibili Riguardo alle tendenze del packaging, il relatore ha fornito esempi che si possono riassumere con i binomi “identificare - ispirare”, “arricchire - intelligente” e “conservare – sostenibile”, che identificano l’imballaggio come un “accessorio che definisce l’identità del prodotto”, capace di generare sorpresa, offrire un valore aggiunto e fungere da mezzo di comunicazione. Ad esempio, un produttore di cosmetici ha prodotto una bottiglia di carta trasparente fatta con carta PCR al 100%. Una volta utilizzato il contenuto della bottiglia, il consumatore può rompere la confezione per separare i materiali da riciclare. Come incentivo la confezione contiene un sacchetto di semi di piante. La categoria “arricchire - intelligente” include packaging che consentono “l’interazione” con il consumatore, creano stupore e offrono un van-
taggio al consumatore. Ad esempio, gli elementi dell’imballaggio possono essere stampati con inchiostri ecologici speciali visibili solo ai raggi UV. Questi inchiostri possono essere utilizzati per la protezione del marchio e per messaggi pubblicitari. Gli imballaggi nella categoria “conservazione - materiale sostenibile” sono caratterizzati da: realizzazione con materiali sostenibili o di scarto, facile lavorabilità, aspetto non “verde” e biodegradabilità. L’Università di Ghent, ad esempio, ha sviluppato un imballaggio sostenibile derivato da olio di coriandolo e chitosano, un biopolimero ricavato dai gusci dei crostacei, per prolungare la durata di conservazione di alimenti e cosmetici. Il materiale offre una protezione naturale contro funghi e batteri, è resistente come l’alluminio ma pesa solo la metà, oltre ad essere completamente compostabile. Alla prossima edizione del FachPack la questione di grande attualità del “packaging ecocompatibile” terrà banco anche in molti stand degli espositori, nella mostra speciale nel padiglione 8 e nel relativo programma di supporto, con la presentazione di soluzioni intelligenti utili sia all’ambiente che ai consumatori mantenendo al centro dell’attenzione l’intero ciclo del prodotto.
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Continua l’espansione del mercato europeo degli imballaggi in vetro
La Federazione europea dei produttori di contenitori in vetro FEVE ha diffuso i dati relativi agli imballaggi in questo materiale prodotti in Europa nel primo semestre 2018, da cui si evince una crescita dell’1% sia in volume (in tonnellate) che per numero di unità, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (Fig. 1). La crescita è in linea con i dati di tutto il 2017, che ha registrato una crescita del 2% in termini di peso e del 2,4% in unità e mostra un andamento positivo rispetto al trend storico dal 2012. Tra il 2012-2017, la produzione è aumentata di quasi 1,7 milioni di tonnellate (+8,3%) o di 6,4 miliardi di unità (+8,9%) (Fig. 2). In generale, tutti i segmenti del mercato del Food & Beverage hanno visto un aumento della crescita della domanda di vetro e le prospettive sono molto positive per i flaconi destinati a profumeria, cosmetici e prodotti farmaceutici.
Produzione annua di contenitori in vetro per alimenti e bevande in Europa.
Secondo Adeline Farrelly – Segretario generale FEVE – questo trend conferma il passaggio al vetro per ragioni ambientali, sia da parte delle aziende che dei consumatori, sempre più attenti a questi aspetti. Questi ultimi – e in particolare i Millennials – sono sempre più consapevoli dell’impatto che i loro stili di vita quotidiana possono avere sull’ambien-
Produzione di contenitori in vetro per alimenti e bevande nella prima metà dell’anno in Europa.
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te: lo dimostra che l’inquinamento da plastiche è stato tra gli argomenti più cercati su Google nel 2018 nel Regno Unito. La sostenibilità non è più una “parola d’ordine”, ma oggi i consumatori vedono un collegamento diretto fra i propri comportamenti d’acquisto e i grandi temi ambientali, e vogliono saperne di più sui prodotti che comprano e sulle politiche perseguite dai marchi. Secondo un’indagine del 2017 di Unilever, più di una persona su cinque (21%) intervistati ha affermato che avrebbe scelto attivamente le marche che avessero mostrato chiaramente le proprie credenziali di sostenibilità sugli imballaggi e nelle strategie di marketing, mentre una recente inchiesta condotta a livello europeo con la Comunità degli “Amici del vetro” ha rilevato che il 78% degli abitanti del Vecchio Continente è più attenta all’impatto ambientale delle proprie azioni quotidiane. A causa della grande attenzione riservata dai media e dalla poli-
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tica al tema dei rifiuti che finiscono in mare, si sono trovati sotto i riflettori non solo le plastiche, ma tutti i materiali d’imballaggio, e il packaging diventa sempre più un fattore discriminante nelle scelte d’acquisto. La ricerca degli “Amici del vetro” rivela che il 73% degli europei reputa che il vetro sia l’imballaggio più rispettoso degli oceani, il 78% lo situa fra le migliori scelte per il confezionamento di alimenti e bevande e un consumatore su
due sostiene di utilizzare più vetro rispetto a tre anni fa. Sempre secondo Farrelly, questa maggiore fiducia manifestata dai consumatori nei confronti del vetro è incoraggiante per il settore, che si impegna costantemente per ottimizzare le esclusive proprietà di riciclaggio del vetro in un modello di business che è un autentico esempio di economia circolare. I produttori di vetro lavorano costantemente al miglioramento
delle tecnologie di produzione e delle caratteristiche del prodotto, per ridurre il consumo di energia e l’impatto ambientale utilizzando vetro riciclato. Il vetro è più che mai la scelta d’elezione per il confezionamento di alcolici, vini e birra, ma sta guadagnando terreno nei settori alimentare, dell’acqua confezionata e lattiero-caseario, occupando la seconda posizione fra i materiali da imballaggio più utilizzati in Europa in termini di volume.
Riciclaggio record di carta e cartone nell’UE Secondo gli ultimi dati forniti dall’UE, la quantità di confezioni in carta e cartone attualmente riciclati in Europa ha raggiunto il suo record massimo, pari all’85,8%, il valore massimo nella storia dello studio e tra i materiali da imballaggio analizzati, mentre seguono a distanza ravvicinata le confezioni in metallo e vetro con un tasso di riciclaggio del 78,3 e 74,1%, rispettivamente. Si conferma quindi che, oltre a essere la forma di packaging più riciclabile, cartoncino e cartone sono anche la più ecologica e rinnovabile, a differenza di quanto avviene con le confezioni realizzate in materiali fossili. La notizia fa seguito alla pubblicazione dei risultati di un recente studio condotto dalla Technische Universität di Darmstadt, in Germania, secondo cui il cartone può essere riciclato fino a 25 volte. Secondo Tony Hitchin, Direttore generale di Pro Carton – asso-
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ciazione europea dei produttori di cartone e cartoncino – il cartone, oltre a essere rinnovabile, è anche completamente riciclabile e biodegradabile, il che lo rende il mate-
riale da imballaggio più equilibrato dal punto di vista economico ed ecologico, nonché un perfetto esempio di economia circolare applicata.
imballaggi confezioni
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Film per la sigillatura di vaschette autoclavabili Per soddisfare le complesse esigenze del mercato alimentare KM Packaging, fornitore leader a livello mondiale di imballaggi flessibili e pellicole di chiusura, ha lanciato due nuovi film per la sigillatura di confezioni autoclavabili della gamma KPeel: i KPeel Ambtort, progettati per sopportare le temperature elevate (fino a 123°C) utilizzate nei processi di sterilizzazione in autoclave e contribuire al significativo prolungamento della durata di conservazione dei prodotti conservati a temperatura ambiente, dai piatti pronti alle puree di frutta. K Peel Ambtort PPs 85 è un film laminato triplex trasparente all’avanguardia con elevate proprietà barriera, adatto a sigillare vaschette in lamina di PP e PP laccato con un
I film KPeel Ambtort per la sigillatura di vaschette autoclavabili (KM Packaging).
coperchio flessibile liscio e resistente pelabile a caldo e a freddo e adatto al riscaldamento a microonde. K Peel Ambtort AL 91 presenta invece uno strato di foglia di alluminio per offrire la migliore barriera possibile in termini di velocità di trasmissione di vapore acqueo e ossigeno. Entrambi i film possono essere utilizzati per applicazioni di chiusura di confezioni conservabili a temperatura ambiente, refrigerate o surgelate e sono adatti alla stampa, migliorando le opportunità di branding e presentazione del prodotto.
Confezionamento automatico per prodotti sfusi più durevoli La domanda crescente di imballaggi funzionali per i prodotti freschi, idonei a processi automatizzati, ha indotto l’israeliana StePac ad adattare le sue soluzioni di confezionamento Xtend in atmosfera o umidità modificata (MA/MH) per renderle compatibili sia con le linee automatizzate per sfusi che con le linee di confezionamento al dettaglio. Con questa operazione, che rientra nella filosofia aziendale volta a produrre plastiche mirate alla riduzione degli sprechi alimentari e nel contempo più ecologiche,
si facilita l’uso di film per imballaggio sostanzialmente più leggeri, con molteplici vantaggi nel prolungamento della shelf-life dei prodotti, nella riduzione al minimo degli sprechi alimentari e dell’uso della plastica, rendendo possibile l’uso di imballaggi più attenti all’ambiente. StePac, che ha presentato queste soluzioni di confezionamento al salone Fruit Logistica di Berlino, sostiene che, analizzando l’impronta ecologica dei prodotti spediti nei suoi imballaggi, soprattutto nel caso di spedizioni via mare rispetto a quelli tradizionali per via aerea, ri-
sulta un effetto positivo dell’imballaggio sul clima, grazie alla riduzione delle emissioni di carbonio derivanti dal loro utilizzo che superano le emissioni di carbonio dell’imballaggio. La transizione al confezionamento automatico in flowpack riduce significativamente la quantità di plastica consumata, rendendo il prodotto anche più vantaggioso in termini climatici. StePac ha sviluppato strutture di film multipli per promuovere il passaggio al confezionamento automatico in MA/MH. Ad esempio, il film Xflow per flowpack di sfusi riduce la quantità di plastica utilizzata per il confezionamento del 40%,
Il confezionamento in flowpack con film Xflow aumenta la shelf-life dell’ortofrutta (StePac).
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pur mantenendo intatte le sue funzioni uniche di prolungamento della durata di conservazione dei prodotti freschi rispetto ai sistemi alternativi di confezionamento o alla loro totale assenza. Gli esclusivi film Xflow per il confezionamento automatico stanno riscuotendo successo negli Stati Uniti nel confezionamento di diversi tipi di verdure nel settore della ristorazione, dove l’uso di questi film funzionali innovativi ha contribuito a migliorare sia la produttività operativa che i requisiti di shelf-life. Il passaggio ai sistemi di confezionamento automatizzati è una buona notizia per i coltivatori che potranno avvantaggiarsi della riduzione dei costi di manodopera. La nuova linea di confezionamen-
to Xgo per la vendita al dettaglio incoraggia l’imballaggio alla fonte di prodotti freschi in film MA/MH ad alta trasparenza, in unità pronte per l’esposizione sugli scaffali di vendita. Questo confezionamento ad alte prestazioni di prodotti freschi come il frutto della passione (che è particolarmente sensibile all’umidità in eccesso) elimina la necessità di selezionare, calibrare e imballare i prodotti, consentendone la spedizione via mare all’interno di confezioni per la vendita al dettaglio. In questo caso, anche gli importatori beneficiano di costi di gestione inferiori. La linea di prodotti Xgo per l’imballaggio automatizzato include film di copertura (disponibili anche in formato richiudibile) e vari tipi di film flowpack.
Diversi fattori stanno promuovendo il consumo di frutta e verdura fresca, fra cui una maggiore consapevolezza dell’importanza di un’alimentazione sana e la crescita della popolazione. La richiesta di imballaggi funzionali capaci di mantenere il cibo fresco e di accorciare la filiera è elevata. Allo stesso tempo, l’attenzione all’ambiente e alla gestione delle risorse naturali rendono necessario l’uso di imballaggi riciclabili più snelli in grado di prolungare la shelf-life per il trasporto da una parte all’altra del globo e via mare. StePac è attenta alle dinamiche di un mercato che chiede sempre più comportamenti responsabili ma senza compromessi su praticità e funzionalità, e queste soluzioni di confezionamento rispondono appieno a queste esigenze.
Premiato il packaging 100% riciclabile di Nutella
Ferrero ha voluto rispondere alla sfida globale dell’inquinamento scegliendo per la Nutella un packaging completamente riciclabile. Progettato dall’italiano MrSmith Studio, il glorioso bicchiere è adesso interamente in vetro, alluminio e carta, materiali facilmen-
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te riciclabili per un impatto minore sull’ecosistema. La plastica del coperchio è stata sostituita dalla carta che elimina anche l’etichetta, lasciando tutto lo spazio libero per dare visibilità e risalto ai decori serigrafici. Questa soluzione di imballaggio ha portato MrSmith Studio ad aggiudicarsi due prestigiosi premi: il German Design Award 2019 – il più importante premio conferito dal German Design Council, la massima autorità dei nuovi sviluppi nel settore del design tedesco – e il WorldStar Packaging Award 2019, il premio internazionale conferito dalla World Packaging Organisation, la cui premiazione si terrà a maggio a Praga.
prodotti
Un Bacio tutto Made in Umbria Università degli Studi di Perugia, Fondazione per l’Istruzione Agraria di Perugia, Confindustria Umbria, Nestlé, CIA Agricoltori Italiani dell’Umbria, Confagricoltura Umbria, Coldiretti Umbria, l’organizzazione di produttori Cerere Soc. Coop. e la società di prima trasformazione V. Besana hanno sottoscritto un accordo volto a sostenere la creazione di una filiera agroindustriale per valorizzare la produzione, in Umbria, della nocciola della varietà “Tonda Francescana” e creare le basi, con un percorso di analisi e sperimentazione, di una futura partnership con la Perugina. Ciascuno dei partner coinvolti svolgerà un ruolo decisivo per arrivare alla produzione di una quantità di nocciole della varietà vegetale denominata “Tonda Francescana – Corylus avellana L.” tale da consentire a Nestlé una sperimentazione industriale nella produzione del Bacio. La fase di sperimentazione industriale è prevista in due fasi: entro il 2020 procedere all’analisi di qualità ed entro il 2023 eseguire i test organolettici ed industriali dalla tostatura al prodotto finito. La ricerca su questo prodotto è iniziata trent’anni fa, partendo dall’incrocio di due varietà, la Tonda Giffoni e la Tonda Romana, per giungere poi, attraverso un processo di affinamento e selezione, alla Nocciola Tonda Francescana, brevettata a livello europeo dall’Ate-
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neo di Perugia. Varietà che si contraddistingue per la sua alta produttività, per l’adattabilità all’am-
biente e per le caratteristiche che la rendono idonea ad essere utilizzata nel processo industriale.
Fini firma nuove referenze nelle linee tradizionali “I Granripieni” di Fini – linea premium dello storico brand emiliano – si arricchisce di una nuova sfiziosa proposta, perfetta per chi ricerca un gusto ricco e deciso preservando un abbinamento tradizionale tipico della tradizione culinaria del nostro Paese. Si tratta dei Ravioli Pancetta e Grana Padano: una ricetta saporita e appetitosa con una forte riconoscibilità in percentuale del grana pada-
no DOP, certificato dal marchio del Consorzio, e il 45% di ripieno all’interno di un grande formato di raviolo in cui emerge il gusto inconfondibile della pancetta stesa affumicata. Come tutti i formati de “I Granripieni”, anche questa novità è realizzata nella totale assenza di conservanti e aromi artificiali, grassi vegetali di palma e glutammato monosodico.
prodotti
Si affacciano sugli scaffali anche altre due novità di un altro marchio Fini: Le Conserve della Nonna, che esaltano i sapori della tradizione italiana con le Lenticchie di Altamura IGP e i Ceci neri della Murgia, di provenienza 100% italiana. Se da un lato le Lenticchie di Altamura si distinguono per la spiccata versatilità e trovano applicazione anche in moltissime ricette – sia come contorno pronto da scaldare che come ingrediente di una zuppa o di una sfiziosa pasta, grazie alla ricettazione realizzata con pomodoro ed erbe aromatiche – dall’altro emergono con forte intensità i profumi e i sapori
della terra di provenienza di questo legume IGP, al confine tra Puglia e Basilicata. I Ceci neri della Murgia sono un legume antico e di sempre più difficile reperimento, principalmente coltivato nelle campagne del Meridione d’Italia, proprio nella fascia tra Lucania e Puglia. Il prodotto si distingue per il colore scuro e racchiude nel suo piccolo formato un sapore intensissimo e una consistenza croccante che lo rendono ideale per la preparazione di zuppe e insalate di ogni tipo. Non solo: il ricco apporto di proteine, di fibre e di ferro – quasi tre volte superiore rispetto ai valori nutrizionali di
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I nuovi Ravioli Pancetta e Grana Padano della linea “I Granripieni” di Fini.
un cece normale – fa di questo legume un ingrediente irrinunciabile per svariate ricette.
Bottiglia per il latte con plastica riciclata
In considerazione della nuova strategia recentemente varata dalla Commissione Europea che mira ad arrivare al 100% di imbal-
Il Latte UHT Intero di Granarolo con bottiglia con il 20% di plastica riciclata.
laggi riciclabili entro il 2030, Granarolo ha rifocalizzato la propria strategia di sostenibilità ambientale del packaging orientandola in termini di economia circolare, e il primo passo in questa direzione è rappresentato dal lancio sul mercato della prima bottiglia di latte in Italia con il 20% di plastica riciclata. Il processo prevede il riutilizzo delle bottiglie di latte in PET recuperate dalla raccolta differenziata, che dopo una selezione e smaltimento vengono igienizzate e trasformate in nuove bottiglie. La bottiglia R-PET così ottenuta riduce la produzione e l’utilizzo di nuova plastica da fonti non rinnovabili perché è costituita dal 20% di plastica riciclata, anche se già dal secondo semestre 2019 questa percentuale salirà al 25%, assegnando a Granarolo il ruolo di pioniere tra le aziende dairy che, secondo quanto previsto dalle di-
rettive dell’Unione Europea, a partire dal 2025 dovranno immettere sul mercato bottiglie in PET contenenti almeno il 25% di plastica riciclata. Le referenze coinvolte sono il Latte UHT a lunga conservazione Intero da Latte per l’Alta Qualità, il Latte UHT a lunga conservazione Parzialmente Scremato Piacere Leggero e il Latte UHT a lunga conservazione Scremato. La valenza ambientale della nuova bottiglia è esaltata anche dall’etichetta, che contiene messaggi informativi relativi alla raccolta differenziata e al riciclo dei contenitori a fine vita. Il piano perseguito da Granarolo prevede nel tempo anche altre importanti azioni sulla riduzione della materia plastica delle bottiglie, delle vaschette e dei film flessibili, e il passaggio a materiali riciclabili sulle referenze che oggi utilizzano multimateriali.
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Nasce la Mozzarella di Bufala Campana D.O.P. Nonno Nanni Latteria Montello, conosciuta per i Formaggi Freschi Nonno Nanni, aggiunge alla sua vasta gamma la nuova Mozzarella di Bufala Campana DOP, prodotto sempre più amato dai consumatori italiani ed internazionali. Grande attenzione è stata data alla qualità, ai controlli e alla provenienza delle materie prime: ogni singolo passaggio dell’intero processo produttivo della nuova mozzarella di bufala è tracciato e controllato, a partire dagli allevamenti fino ad arrivare alla produzione e al confezionamento. Il latte con cui è prodotta, 100% di bufala, proviene solo da allevamenti dell’area DOP, che comprende le province delle re-
gioni Campania, Lazio, Puglia e Molise, per assicurare la massima qualità e le caratteristiche tipiche del prodotto. Una garanzia certificata non solo dalla presenza del marchio europeo DOP, ma anche dal logo del consorzio di tutela del marchio. Gli allevamenti vengono inoltre sottoposti a controlli continui attraverso analisi approfondite sulla qualità e, prima che il latte venga immesso nel ciclo produttivo, ogni conferimento viene minuziosamente analizzato con campionature individuali. Il latte di bufala viene poi lavorato entro un breve periodo di tempo, in modo tale da poterne preservare tutte le caratteristiche organo-
La nuova Mozzarella di Bufala Campana DOP Nonno Nanni.
lettiche e poter offrire un prodotto freschissimo. Tutte queste attenzioni permettono di ottenere un prodotto di qualità, con un gusto inconfondibile, una consistenza morbida e compatta e un colore bianco porcellanato.
Pasta salutistica grazie a grani antichi e superfood Agricultura Biologica è un progetto nato per lo studio delle correlazioni delle proprietà di vari alimenti con l’obiettivo di creare dei prodotti capaci di offrire dei veri benefici, andando oltre il mondo
Le tre referenze superfood del marchio Nutracentis (Agricultura Biologica).
industrie alimentari
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dei cibi vegani e gluten free. Lavora a stretto contatto con università, centri di ricerca e ospedali per migliorare costantemente i prodotti e per testarli in modo rigoroso. Il marchio Nutracentis garantisce il ciclo completo biologico in Italia, ad eccezione della curcuma e del pepe nero. Sono seminati solo cereali arcaici non modificati geneticamente (ottima resistenza alla siccità e alle condizioni atmosferiche avverse perché nel corso dei millenni si sono adattati naturalmente) in terreni tra Cremona e Mantova (lontano da arterie stradali a media o alta intensità e lontano da insediamenti industriali). Sono utilizzati il sorgo e il
mais bianco, la macinazione avviene in mulino attiguo ai campi con basso impatto ambientale per trasporto e macinazione bimestrale. La farina appena molita è diversa da quella conservata nei silos per mesi ed è utilizzata entro 7 giorni per la produzione di pasta 100% italiana, biologica e certificata, composta da farina e acqua senza alcun addensante, con l’aggiunta di superfood, quali la barbabietola, che apporta antociani, sali minerali e vitamine; la curcuma, con proprietà depurative, antiossidanti, antinfiammatorie e antidolorifiche; il pepe, che facilita l’assimilazione della curcuma; la spirulina, con proprietà antiasteniche e immunostimolanti.
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Suddividete l’azienda in zone e assegnate a ciascuna un colore. Avete a disposizione 11 colori:
Scegliete le attrezzature codice colore FBK utili per ogni zona. La shadow board è alta 2m x 1m, per cui potrebbero essere necessarie più shadow boards in base all’ingombro del materiale scelto.
Ogni shadow board avrà il colore di sfondo scelto per la zona e a scelta il colore bianco o nero per i pittogrammi. Potete inserire il vostro logo aziendale ed eventuali istruzioni per gli operatori.
Il colore delle attrezzature corrisponderà allo sfondo della shadow board. (Ad esempio, il manico blu in questo caso è fuori posto).
Optional: potete inserire la shadow board nel telaio in acciaio inox con ruote. In alternativa, potete appenderla alla parete del reparto.
SHADOW BOARDS CODICE COLORE: per una migliore gestione della pulizia in azienda Le attrezzature codice colore FBK, di cui Wirfly è distributore esclusivo per l’Italia, rappresentano uno dei migliori strumenti per garantire igiene e pulizia all’interno della vostra azienda. Per un ulteriore miglioramento proponiamo di inserire le attrezzature sulle shadow boards: pannelli in alluminio Dibond® su cui riporre in modo organizzato l’attrezzatura codice colore in uso nei vari reparti aziendali. Le shadow boards facilitano l’affissione e il riposizionamento degli strumenti di pulizia, prolungandone così la durata e garantendo ordine e sicurezza. Lo sfondo della shadow board corrisponde al colore degli attrezzi usati in un determinato reparto, in modo che essi non possano essere scambiati e utilizzati in altri reparti. I pittogrammi delle attrezzature sono di colore bianco o nero per far risaltare il posto assegnato a ogni strumento e riportano il codice dell’attrezzo, per facilitarne l’ordine quando sono usurate ed è ora di sostituirle. Il pannello è in alluminio Dibond® con serigrafia antigraffio e resistente ai lavaggi. La grafica è personalizzabile in base alle attrezzature e ai colori da voi scelti e con possibilità di installazione a muro o su telaio in acciaio inox da noi prodotto. Con le shadow boards Wirfly: ✔ LA DURATA DELL’ATTREZZATURA VIENE PROLUNGATA GRAZIE AL SISTEMA DI AFFISSIONE RIALZATO DA TERRA ✔ L’ATTREZZATURA RESTA ORDINATA E PULITA ✔ LE ATTREZZATURE MANCANTI O FUORI POSTO VENGONO IMMEDIATAMENTE IDENTIFICATE ✔ SONO FACILITATE LE OPERAZIONI DI ORDINE MATERIALE GRAZIE AL CODICE ARTICOLO STAMPATO SUI PITTOGRAMMI Wirfly s.r.l. - Via E. Fermi, 3 - 36045 Alonte (VI) - T: +39 0444.729227 - www.wirfly.com - https://shop.wirfly.com/
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industrie alimentari
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igiene ambienti
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sponibile in 8 lingue fra cui l’italiano, offre soluzioni mirate alle sfide della formazione e all’elevato turnover dei dipendenti per una gestione efficace dei costi di formazione, organizzandola in quattro aree: i corsi Essentials sono dedicati agli aspetti teorici dell’igiene; quelli Application alle applicazioni pratiche specifiche che più comunemente interessano l’industria alimentare e delle bevande: OPC, CIP e lavaggio delle bottiglie; i corsi Process, di livello avanzato, centrati su argomenti quali buone pratiche di gestione per gli impianti alimentari, design igieni-
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industrie alimentari
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ricerca applicata
Trattamento delle patate fresh-cut con gas sotto pressione Xu Shen, Min Zhang, S. Devahastin e Zhimei Guo dell’Università cinese di Jiangnan sono gli autori di un lavoro pubblicato su Postharvest Biology and Technology 149, 159-165, 2019 volto a valutare gli effetti dei trattamenti con argon e azoto sotto pressione associati all’atmosfera modificata sulle caratteristiche qualitative delle patate tagliate di IV gamma durante la conservazione in condizioni di refrigerazione. Le patate appena tagliate sono state pressurizzate con argon, azoto o una loro miscela (rapporto di concentrazione di 1:1) a 4 MPa per 60 minuti; i prodotti trattati sono stati quindi confezionati in sacchetti riempiti con il 4% di O2, il 2% di CO2 e il 94% di N2 e conservati a
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4°C. Perdita di acqua, colore, consistenza, tenore in acido ascorbico e malondialdeide (MDA), tasso di respirazione e carica batterica aerobica sono stati misurati ogni tre giorni. I risultati hanno mostrato che il trattamento con argon ha ritardato con successo le perdite di umidità, acido ascorbico, colore e consistenza, oltre ad aver significativamente inibito il livello di respirazione e
l’ossidazione della membrana misurati attraverso il tenore in MDA. Il numero di microbi nelle patate tagliate fresche trattate è risultato significativamente ridotto. Il trattamento a base di miscela di argon-azoto pressurizzata ha avuto un effetto migliore sulla qualità dei prodotti studiati rispetto a quello con azoto. Dallo studio si evince quindi che l’associazione dei trattamenti con argon o miscele di gas pressurizzati con l’atmosfera modificata è un metodo efficace per mantenere la qualità delle patate appena tagliate durante la conservazione in frigorifero.
Nanoparticelle di ossido di zinco e assorbimento intestinale Su Food and Chemical Toxicology. 124, 112-127, 2019 alcuni ricercatori dell’Università americana di Binghamton hanno pubblicato un lavoro che ha indagato come le nanoparticelle di ossido di zinco ZnO condizionino il trasporto di nutrienti utilizzando un modello in vitro di intestino tenue. L’ossido di zinco nanometrico (ZnO) è presente negli imballaggi alimentari, mettendo i consumatori a rischio di ingestione. Ci sono poche informazioni sulla quantità di nanoparticelle ZnO (NP) presenti negli imballaggi alimentari e sugli effetti dell’ingestione di ZnO NP sulla funzione intestinale. Per stimare le esposizioni alimentari fisiologicamente rilevanti di ZnO NP de-
rivanti dal consumo di alimenti comunemente confezionati con ZnO NP, sono stati analizzati campioni alimentari con la spettrometria di massa a plasma ad accoppiamento induttivo (ICP-MS). Si è utilizzato un modello in vitro di intestino tenue per studiare gli effetti dell’esposizione a ZnO NP. Le cellule sono state esposte a NP puro in un mezzo di coltura incontaminato e ad NP sottoposto a un processo di digestione in vitro per rappresentare meglio la trasformazione che l’NP subisce nel tratto gastrointestinale umano (GI). I risultati mostrano che una dose fisiologicamente rilevante di ZnO NP può causare una significativa riduzione del trasporto
ricerca applicata
di glucosio, il che è coerente con i cambiamenti di espressione genica che si verificano sul trasportatore di glucosio basale GLUT2. Esistono anche prove del fatto che le na-
noparticelle di ossido di zinco ZnO NP interferiscono con i microvilli delle cellule intestinali, riducendo quindi la superficie disponibile per l’assorbimento di sostanze nu-
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tritive. Questi risultati suggeriscono che l’ingestione di ZnO NP può alterare l’assorbimento di nutrienti in un modello in vitro dell’intestino tenue umano.
Dinamiche nello spazio di testa delle confezioni di carne MAP Tofteskov, J., Torngren, M. A., Bailey, N. P. e Hansen, J. S. dell’Università danese di Roskilde ha studiato le dinamiche della crescita batterica e delle concentrazioni di ossigeno e anidride carbonica nello spazio di testa della carne confezionata in atmosfera modificata (MAP). Il lavoro si basa su estese sperimentazioni condotte su bocconcini di maiale conservati fino a 42 giorni a temperature di 0° e 5°C e con quattro diverse miscele di gas nello spazio di testa con il 10, 20, 40 e 70% di ossigeno e il 30% di anidride carbonica, modellando la dinamica dello spazio di testa. Il modello tiene conto dei processi biochimici che consumano ossigeno nella carne e l’accoppiamento tra spazio di testa e carne, in particolare la diffusione di ossigeno e anidride carbonica nella carne. Il modello viene parametrizzato dai dati sperimentali e ne acquisisce i risultati. Si è concluso che i processi che consumano ossigeno all’interno delle confezioni di carne in atmosfera modificata consumano meno dell’1% della concentrazione iniziale del gas nello spazio di testa e non sono importanti per le dinamiche che qui si realizzano. D’altra parte, la dissoluzione del biossido di carbonio ha un effetto significativo a causa della sua solubilità relativamente grande rispetto all’ossigeno. Dal modello si sono ricavate e
caratterizzate tre distinte fasi sottese alla riduzione osservata del volume dello spazio di testa. Poiché il modello è dinamico e meccanicistico, può essere utilizzato per fornire informazioni sulle carni fresche confezionate nel punto vendita con miscele gassose a diversa concentrazione di ossigeno, sugli effetti delle perdite e altro ancora.
Studio della struttura della mollica di pani senza glutine Su Food Research International 116, 925-931, 2019 è stato pubblicato un lavoro di un’équipe di ricercatori belgi che illustra la cottura graduale in forno a resistenza elettrica utilizzata per la prima volta come strumento per studiare la formazione della mollica del pane senza glutine (GF). Quindi, la sua combinazione con la misurazione in linea dell’altezza dell’impasto, della viscosità e del rilascio di anidride carbonica (CO2) si è rivelata efficace per studiare la formazione della struttura nei pani GF. I pani GF studiati erano a base di (i) una miscela di amidi di patate e manioca e albume in polvere (C/P-S+EW), (ii) farina di riso (RF) o (iii) una miscela di RF e albume in
polvere (RF + EW). Lo studio ha rivelato che il volume e la struttura della mollica dipendono in misura notevole dall’equilibrio tra l’istante del rilascio dell’anidride carboni-
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ca dalla pastella durante la cottura e quello in cui si forma la mollica. Al momento del rilascio della CO2, la mollica del pane C/P-S + EW era già parzialmente formata, mentre questo non si è verificato nel caso del pane RF, ma ha portato ad un collasso della forma e quindi a un basso volume del secondo.
Quando una parte di farina di riso è stata sostituita con l’albume in polvere, il momento della liberazione della CO2 si è verificata dopo e il collasso dell’impasto è risultato meno pronunciato, portando ad un volume maggiore e ad una mollica più fine. La presenza di proteine dell’albume negli impasti di
C/P-S+ EW o RF+EW ha migliorato la stabilizzazione delle cellule gassose. Pertanto, aumentando la stabilità dell’impasto o modificando il momento della formazione della mollica ha portato a pani senza glutine di maggiore volume e con una struttura della mollica più fine.
Metodo naturale per la conservazione di alimenti salutistici Ricercatori della Penn State University (USA) hanno identificato un antiossidante naturale nella crusca del grano in grado di conservare gli alimenti sostituendo quelli sintetici attualmente in uso nell’industria alimentare (vedi Food Chemistry, vol. 272, pagg. 174-181, 2019). La classe di composti studiati, gli alchil-resorcinoli (AR), sono prodotti da alcune piante, quali grano, orzo e segale per prevenire la proliferazione nei chicchi di muffe, batteri e altri organismi. I ricercatori si sono chiesti se gli AR potessero
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conservare gli alimenti nello stesso modo da un punto di vista chimico. L’industria alimentare, nell’ottica di realizzare prodotti con etichetta pulita e utilizzare ingredienti naturali, ha aumentato l’uso di acidi grassi omega-3, oli con benefici per la salute, ma con una shelf life breve, che possano portare a un deterioramento più rapido degli alimenti. Gli antiossidanti rallentano la velocità di degradamento degli acidi grassi preservandone i benefici per la salute e prolungando la shelf life dei prodotti finiti. Secondo quanto pubblicato
sulla rivista European Food Research and Technology, gli AR hanno effetti benefici per la salute dell’uomo oltre a essere ottenuti dalla crusca dei cereali, un sottoprodotto scartato dall’industria o utilizzato per l’alimentazione animale. I ricercatori hanno sviluppato una tecnica per estrarre e purificare gli AR dalla crusca della segale e successivamente hanno studiato come questi antiossidanti naturali fossero in grado di conservare gli oli ricchi in omega-3 nelle emulsioni dove i due liquidi non erano miscelati perfettamente, come per esempio nei condimenti per insalata. Confrontandoli con due antiossidanti largamente utilizzati dall’industria, l’alfa-tocoferolo e l’idrossitoluene butilato, è risultato che gli AR siano in grado di prevenire la degradazione degli oli omega-3, ma non in modo così efficace come gli antiossidanti attualmente in uso. A parziale spiegazione di quest’attività ridotta, i ricercatori hanno evidenziato come i loro estratti non fossero completamente puri oltre al fatto di aver utilizzato una miscela di differenti AR con diverse strutture molecolari. L’obiettivo futuro è studiare i diversi tipi di AR e scoprire se individualmente siano più o meno efficaci degli antiossidanti convenzionali.
leggi
Legge sulla gestione delle crisi di sicurezza di alimenti e mangimi Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 50 del 21 febbraio è stata pubblicata la Decisione di esecuzione (Ue) 2019/300 della Commissione del 19 febbraio 2019 che istituisce un piano generale per la gestione delle crisi riguardanti la
retti per la salute pubblica a norma dell’articolo 55 del regolamento (CE) n. 178/2002. I rischi per la salute pubblica possono essere di natura biologica, chimica e fisica e comprendono i pericoli connessi alla radioattività e agli allergeni.
sicurezza degli alimenti e dei mangimi. […] Obiettivo principale della presente decisione è tutelare la salute pubblica nell’Unione. Il piano generale dovrebbe pertanto essere limitato alle situazioni che comportano rischi diretti o indi-
L’impostazione, i principi e le procedure pratiche del piano generale potrebbero però anche essere considerati come orientamenti per la gestione di altri incidenti di origine alimentare che non comportano i suddetti rischi per la salute pubblica.
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[…] La decisione 2004/478/CE dovrebbe pertanto essere abrogata e sostituita da una nuova decisione che istituisca un piano generale aggiornato per tenere conto dell’esperienza acquisita successivamente all’adozione della decisione 2004/478/CE della Commissione e per adeguarsi ai nuovi sviluppi. […] La presente decisione istituisce il piano generale per la gestione delle crisi riguardanti la sicurezza degli alimenti e dei mangimi conformemente all’articolo 55 del regolamento (CE) n. 178/2002. […] Il piano copre i due seguenti tipi di situazioni: situazioni che richiedono un coordinamento rafforzato a livello dell’Unione; e situazioni che richiedono l’istituzione di un’unità di crisi che riunisca la Commissione, gli Stati membri interessati e le pertinenti agenzie dell’Unione. Il piano definisce inoltre le procedure pratiche necessarie per una preparazione rafforzata e per la gestione degli incidenti a livello dell’Unione, compresa una strategia di comunicazione conforme al principio di trasparenza. Per la consultazione del provvedimento integrale rimandiamo al link: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.L_.2019.050.01.0055.01. ITA&toc=OJ:L:2019:050:TOC
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Cosa succede nel settore Food della GDO
IRI, su mandato di TuttoFood – Salone internazionale dell’alimentazione e FieraMilano – ha realizzato una ricerca dedicata alle principali dinamiche dell’alimentare nel largo consumo che illustra come si è chiuso il 2018 in termini di andamento delle vendite e tendenze di acquisto nella distribuzione organizzata. In presenza di segnali di rallentamento a livello macroeconomico è emerso un rallentamento delle vendite che si traduce in un +0,1% a valore, per un totale di 65,6 miliardi di euro (rispetto a 65,5 miliardi e +2,7% nel 2017) e un -0,6% a volume (contro +2% nel 2017). L’incremento dei prezzi è stato pari al +0,7% (+0,5% nel 2017) mentre la pressione delle promozioni è rimasta invariata a quota 27,4%. A gennaio 2019, per contro, l’alimentare fa segnare uno spunto molto positivo (+4,6% in valore e +4,8% in volume) sebbene gli incrementi siano dovuti anche ai rimbalzi tecnici di calendario. Nel dettaglio i prodotti di Largo Consumo Confezionato (LCC), fatto indice 100 il 2017, hanno chiuso il 2018 con un indice pari a 105. A questa variazione i diversi canali hanno contributo in maniera differente. Il consumatore, infatti, acquista gli alimentari sempre più nei canali specializzati, nei discount e online: quest’ultimo contribuisce a questa crescita per 0,16 punti percentuali, mentre i supermercati apportano 0,45 punti e infine i discount 0,46. Nell’online va inoltre osservato che la maggioranza delle categorie dell’alimentare cresce in valore tra il 20 e il 50%, con un indice di prezzo medio superiore ai canali fisici. Negli ultimi dieci anni (2009-2018), inoltre, il consumatore italiano ha cambiato le priorità di spesa privilegiando sempre più il Food & Beverage. Preso come indice 100 il 2009, infatti, nel 2018 il dato raggiunge quota 110 per gli alimentari e 102 per le bevande, mentre si ferma a 98 per la cura della persona e scende a 87 per la cura della casa.
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Freschi confezionati, gastronomia e segmento Premium col segno + Nel 2018 si conferma lo spostamento delle preferenze degli italiani verso gli Alimentari Freschi confezionati: l’Ortofrutta a peso imposto cresce del 5,6% (+6,9% nel 2017) e il Fresco del 2,1% (+3,5% nel 2017). Includendo il peso variabile, il Fresco cala a volume mentre è in leggero aumento a valore (+0,2% a 21.542 milioni di euro), grazie ad un aumento generalizzato dei prezzi. Tra le merceologie che registrano i maggiori incrementi si segnalano le uova fresche (+10,3% a 545 milioni di euro), la gastronomia a peso imposto e variabile (+6,6% a 1.703 milioni di euro) e i condimenti (+4,2% a 498 milioni di euro). Categorie, queste, che suggeriscono un crescente interesse del consumatore per i prodotti pronti ad alto contenuto di servizio. Infatti, con un fatturato di 1.311 milioni di euro, piatti pronti e specialità sono fra le merceologie con le maggiori crescite in volume (tra 0,6 e 2%). Bene anche la pasticceria dolce a peso variabile, che cresce del 3% a quota 262 milioni di euro, e la carne a peso imposto e variabile che, con un incremento pari all’1,3%, sfiora quota 5,7 miliardi (5.692 milioni di euro). Riguardo all’offerta, spicca il segmento Premium: +2,9% con un picco del +9,9% per le marche “alte” del distributore (premium, bio, eco e funzionale). Un incremento che fa da contrappunto a quello del discount suggerendo una crescente divaricazione dei consumi verso le due estremità. In conclusione, l’alimentare è il traino della domanda di prodotti LCC che per il resto chiude l’anno con un trend negativo. Nella GDO il consumatore acquista più prodotti confezionati che sfusi, ricercando comodità e servizio, e privilegia la qualità del segmento anche se in certe occasioni può puntare al risparmio nei discount.
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Euromonitor rivela la classifica dei top 100 megabrands
La società di ricerche di mercato globale Euromonitor International ha presentato il primo libro bianco dedicato ai 100 megabrand, presentando i principali marchi di beni di largo consumo del mondo (FMCG), classificati sulla base del valore delle vendite nel 2017. Il rapporto evidenzia che le vendite globali di FMCG hanno raggiunto il valore di 4,2 trilioni di dollari nel 2018, dove l’Asia Pacifico copre la quota maggiore – il 29,5% – seguita dal Nord America al 21,2% e dall’Europa occidentale al 21,1%. Ci concentriamo sotto sui primi cinque grandi marchi.
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Coca-Cola occupa il primo posto fra i marchi di prodotti di largo consumo, e l’America Latina copre il 40% delle vendite globali, con il Messico che rappresenta il Paese più importante per il marchio a livello nazionale. La seconda piazza è della Pepsi, anch’essa operante nel settore dei soft drink. Gli Stati Uniti ne hanno trainato il successo, portandola ad un valore delle vendite di 3,5 miliardi di dollari nel 2017. Nescafé è la principale marca di bevande calde in tutto il mondo. La regione Asia Pacifico ha pesato per un terzo delle vendite al dettaglio totali nell’anno di riferimento, con il Giappone in testa in questa classifica. Lay’s è il marchio di alimenti confezionati leader nel mondo, con gli Stati Uniti al primo posto con vendite superiori ai 6 miliardi di dollari, un dato che supera la somma dei successivi 20 Paesi che seguono. L’Oréal Paris è il marchio leader mondiale nel campo della bellezza e della cura della persona, con la Cina che segue gli Stati Uniti nella classifica delle vendite, ma è previsto che nel Paese asiatico la spesa per la bellezza e la cura personale aumenterà del 40% entro il 2022. Secondo Tom Rees, direttore del settore industria di Euromonitor International, diversi marchi importanti hanno mantenuto la loro posizione per qualche tempo, ma l’equilibrio nell’elenco si sta spostando. L’atteggiamento delle persone nei confronti della salute e della premiumizzazione si sta evolvendo e i marchi che non sono in grado di soddisfare la nuova situazione hanno perso terreno. I cambiamenti nel modo in cui le persone fanno ricerche e acquistano online stanno condizionando profondamente il quadro. Inoltre, per molti di questi megabrand è cambiata l’importanza delle diverse regioni del mondo, spingendo le aziende a chiedersi dove concentrare più efficacemente le proprie risorse.
L’ORIGINE, L’EVOLUZIONE E LE RAGIONI
DI UN SUCCESSO PLANETARIO 512 pag € 70,00 € 33,99 formato iPad http://shop.chiriottieditori.it info@chiriottieditori.it Tel. 0121 378147 Il volume, unico nel suo genere, si rivolge a studiosi, tecnici e operatori, ma, più in generale, a tutti i curiosi che intendono conoscere e approfondire l’origine e l’evoluzione di un settore fortemente strategico per l’economia italiana e forte propulsore del Made in Italy. Il testo è scritto in una forma colloquiale e non si rivolge solo agli specialisti della materia e a quelli che lo diventeranno, ma anche a chi semplicemente voglia capire l’origine e l’evoluzione nella storia delle diverse sfaccettature che contraddistinguono il mercato alimentare odierno. Indice 1 - La pasta: un prodotto senza tempo Produzione, tecnologia, immagine. 2 - L’evoluzione nel settore lattiero-caseario 3 - L’innovazione nel processo di vinificazione 4 - La cultura dell’innovazione nel settore viti-vinicolo 5 - Il pomodoro è colto? L’evoluzione nel settore conserviero 6 - L’evoluzione delle conserve animali 7 - Le evoluzioni più significative delle tecnologie alimentari: i processi 8 - Viaggio lungo l’alimentazione e le piramidi alimentari 9 - Il packaging 10 - Oggetto, prodotto, merce: il packaging trasforma l’alimento
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11 - Alla ricerca della funzionalità: un nuovo anello nella scala evolutiva 12 - L’evoluzione del controllo igienico e microbiologico nell’industria alimentare 13 - Evoluzione nella presenza e nel controllo degli infestanti 14 - L’evoluzione della sanificazione: dalle prime esperienze alle soluzioni attuali 15 - Dai test organolettici al marketing sensoriale 16 - Il consumatore: dal prodotto al messaggio verso la genomica della mente 17 - L’eco-innovazione nell’industria alimentare 18 - Evoluzione europea del rischio alimentare 19 - L’evoluzione del diritto alimentare: l’informazione del consumatore 20 - Prospettive di ricerca e sviluppo per l’industria alimentare italiana
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Cresce l’attività di M&A nel settore alimentare italiano
Lo studio condotto da PwC “Consumer Market, M&A Trends 2018” con focus Italia mette a confronto le operazioni di fusione e acquisizione in vari settori, fra cui quello del Food, illustrandone tipologie di investitori coinvolti e trend previsti. A livello generale, lo scorso anno si sono realizzate 202 transazioni, il 13% in più rispetto al precedente, e il comparto alimentare ha fatto la parte del leone, con 60 operazioni, confermando l’attrattività del Made in Italy per gli investitori stranieri. Nel 2018 il Food si è infatti caratterizzato per 38 operazioni interne, 16 operazioni compiute da aziende straniere entrate in Italia che hanno coinvolto società internazionali di Private Equity e 6 operazioni mirate alla conquista di realtà straniere da parte di aziende nazionali, soprattutto in America Settentrionale. Per quanto riguarda le transazioni in entrata, si è registrata l’acquisizione di Forno d’Asolo, produttore e distributore di prodotti da forno surgelati, da parte del Fondo di Private Equity BC Partners, e l’acquisizione di una quota di minoranza della Rigoni di Asiago da parte della svizzera Kharis Capital Advisory, pur lasciando alla famiglia Rigoni il controllo dell’azienda. Questi fondi dovrebbero supportare le aziende acquisite nell’al-
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largamento dell’offerta e nel consolidamento delle quote di mercato e dell’espansione a livello internazionale.
Gli operatori di grandi dimensioni mirano ad una presenza globale Il 2018 dei grandi player italiani si è contraddistinto per le operazioni di rafforzamento delle proprie posizioni nei mercati nordamericani ed europei. In particolare, Ferrero ha annunciato l’acquisizione del ramo dolciario statunitense di Nestlé per un valore di 2,3 miliardi di euro che, accanto alle acquisizioni compiute nel 2017 di Fannie May Confections Brands e Ferrara Candy Company, consentirà alla società albese di diventare la terza più grande azienda dolciaria nel mercato statunitense. Anche Parmalat (Gruppo Lactalis) ha proseguito la propria espansione internazionale annunciando l’acquisizione (attraverso la controllata Parmalat Canada) della divisione Natural Cheese di Kraft Heinz Canada, la filiale canadese del Gruppio Kraft Heinz, per un corrispettivo di 1,1 miliardi di euro. Invece Irca, produttore italiano di cioccolato e prodotti artigianali (azienda nel portafoglio del Carlyle Group), ha annunciato l’acquisizione di Dobla, produttore olandese di decorazioni in cioccolato.
Numero di operazioni più elevato nel comparto dei prodotti da forno Lo scorso anno è stato caratterizzato da 9 accordi annunciati nel sotto-segmento dei prodotti da forno, realizzati principalmente dalle società e come attività accessorie degli investimenti nel portafoglio delle Private Equity per espandere la gamma di prodotti, come l’acquisizione del Grissinificio Europa da parte della Monviso, dopo la vendita da parte di PM Partners a Cerea Partenaire e Capzanine, società di private equity con sede in Francia. Anche i segmenti degli alimenti salutistici e dietetici sono in costante espansione a seguito dell’aumento della domanda, con l’acquisizione di Alpipan, azienda con sede in Italia attiva nella produzione di prodotti da forno senza glutine e dietetici, da parte di Bauli, leader del segmento bakery nazionale. Melegatti, marchio storico di dolci natalizi, ha recuperato la situazione di bancarotta grazie all’intervento di investitori privati.
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“Il mercato è ancora affamato”: le tendenze per il futuro - Le tecnologie alimentari hanno creato una vera e propria rottura nell’ambito della distribuzione, creando popolari mercati e siti web dedicati alla distribuzione alimentare, una tendenza destinata a crescere ancora andando a generare la domanda di finanziamenti e acquisizioni di start-up da catene di negozi e venture capitalist; - Il cibo a km 0 sta crescendo in popolarità grazie alla riduzione dell’impatto ambientale, per cui si prevede il sostegno alle imprese locali; - Sempre più diffuse anche le etichette “cruelty free” e “senza” nei prodotti alimentari, grazie alla crescente attenzione per l’ambiente, il cibo sano e la cura personale; - La domanda di prodotti freschi, biologici e “better for you”, in grado di combinare un gusto piacevole con un profilo nutrizionale sano, sta raggiungendo il picco; - La domanda di novel food, ovvero alimenti originati da piante, animali e microrganismi contenenti insetti, vitamine, minerali, integratori alimentari, già popolari in Estremo Oriente, si sta espandendo anche in Europa e Nord America. Questo segmento è stato recentemente regolamentato dall’UE (gennaio 2018), il che porterà probabilmente a una rapida crescita della domanda.
Numero di M&A nel 2018 rispetto al 2017 (PwC).
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Prospettive positive per il caffè in Brasile
Rabobank ha pubblicato una nuova analisi sul mercato delle materie prime, dedicata alle previsioni per il caffè in Brasile nel 2019/20. Dopo aver viaggiato per 5.000 km nelle piantagioni e aver visitato 350 aziende agricole nel Paese sudamericano, si è stimato un raccolto di 57,6 milioni di sacchi, di cui 38 milioni di arabica e 19,5 di robusta, dove i dati sono superiori alle attese. Per entrambe le varietà si sono registrati danni molto limitati dovuti al clima caldo e freddo di gennaio e alla mancanza di malattie e attacchi parassitari che dovrebbero portare alla più grande produzione di arabica nel ciclo discendente e ad un raccolto record di robusta. Guardando al passato, la stagione 2018/19 ha visto esportazioni record nei primi 6 mesi della stagione, con una media di 3,4 milioni di sacchi/mese, dati che hanno spinto al rialzo le stime sul raccolto, attribuito in parte ad una maggiore produttività nel sud della regione del Minas l’anno scorso. Tuttavia, Rabobank ritiene che l’errore più grande sia imputabile al fatto che l’area si è ampliata più del previsto durante i cicli a prezzi elevati registrati fra il 2010 e il 2012 e dalla fine del 2014 ai primi mesi del 2017. Anche se questi prezzi sono stati eccellenti nel 2014, la siccità che ha interessato la maggior parte delle zone coltivate ad arabica dovrebbe aver prevenuto la piantumazione. Gli alberi piantati nel primo ciclo hanno raggiunto il picco della maturità durante il raccolto 2018/19, mentre quelle piantate nel secondo ciclo stava-
È prevista una produzione record nel 2019/20 (Rabobank).
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no registrando il loro primo raccolto significativo. Gli analisti hanno quindi rivisto la loro metodologia per il raccolto del 2018/19, arrivando a concludere che l’area coltivata ad arabica e la produttività saranno maggiori rispetto a quanto originariamente previsto, soprattutto nella regione di Cerrado. Nuove promettenti innovazioni provenienti dal mercato, inoltre, potrebbero ridurre significativamente i costi di produzione. Fra queste, i droni, sempre più utilizzati a livello commerciale per controllare le aziende e nebulizzare sulle colture prodotti da testare, e l’introduzione di agili sistemi di raccolta manuale vibranti che potrebbero rivoluzionare la raccolta delle bacche.
IL TESTO INDISPENSABILE PER L’INDUSTRIA DELLA CARNE
CARNE
Detergenza e disinfezione dall’allevamento al prodotto MARIO STANGA 566 pag. Rilegato (2017) € 49.00 App per iPad € 29,99 ISBN: 978-88-96027-33-2
Il libro nasce dall’esperienza quarantennale dell’autore nella ricerca formulativa di detergenti e di disinfettanti e nella risoluzione di problemi di sanificazione nell’industria alimentare, in particolare nella filiera della carne. È stato perciò con- cepito con lo scopo di radunare in un’unica entità le basi dell’interazione tra con- taminazione e prodotti di sanificazione e di sviluppare i concetti chimici e micro- biologici che supportano la detergenza e la disinfezione dall’allevamento agli im- pianti e agli ambienti coinvolti nella grande industria di trasformazione e nei picco- li laboratori di produzione. Poiché l’esperienza ha permesso di codificare i princi- pali e ripetitivi errori che si incontrano nella prassi operativa, si è cercato nel libro di trasmettere questa esperienza così da aiutare a prendere coscienza del problema, inquadrarlo negli aspetti tecnici e suggerire le soluzioni più logiche e più sperimen- tate a risolverlo.
INDICE Parte prima PRINCIPI E FENOMENI CHIMICO-MICROBIOLOGICIDELLA SANIFICAZIONE 1 Introduzione 2 Chimica e problemi dell’acqua industriale 3 Carne e sua contaminazione 4 Detergenti e disinfettanti 5 Disinfezione 6 Sanificazione 7 Metodi di sanificazione Parte seconda APPLICAZIONE DELLA SANIFICAZIONE 8 Allevamenti intensivi 9 Filiere di trasformazione 10 Sanificazione nella Grande
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Distribuzione Organizzata (GDO) 11 Corrosione e prevenzione 12 Torre evaporativa o di raffreddamento 13 Trattamento delle caldaie per la produzione di vapore 14 Trattamento dei reflui 15 Tecnologia-cultura-sostenibilità Appendice L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA DALLE AZIENDE Qualsiasi strumento, contenitore ed attrezzatura utilizzato nell’industria della carne dev’essere perfettamente lavato e igienizzato Igiene: “dalla fattoria al consumatore” Un approccio integrato all’intera filiera
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Vanno forte le diete vegetali Secondo un’indagine sugli stili di vita dei consumatori nel 2018 dell’analista Innova Market Insights, 8 statunitensi su 10 hanno cambiato la dieta individuale o familiare e oltre il 39% ha aumentato il consumo di frutta e verdura per stare meglio. L’interesse per un’alimentazione a base vegetale non mostra segni di rallentamento, confermandosi una delle principali tendenze per il 2019. Le aziende e i marchi stanno rendendo più ecologici i loro portafogli per attirare i consumatori che desiderano aggiungere più opzioni vegetariane alla dieta. Per il consumatore di massa, passare ad alimenti vegetali significa raggiungere un equilibrio sano e sostenibile tra carne e verdure piuttosto che adottare un modo di mangiare “tutto-o-niente”. Lu Ann Williams, direttore dell’Innovazione di Innova Market Insights, ritiene che, anche se i vegani stanno aumentando a livello globale, non è stato questo il fattore chiave per il crescente interesse per un’alimentazione a base di vegetali. Piuttosto è il boom ben documentato della popolarità delle diete flexitariane che sta alimentando il mainstreaming dei prodotti vegani e l’uso di certificazioni vegane. L’attrattiva delle alternative vegetali si è ampliata ben oltre il gruppo relativamente piccolo di chi evita i prodotti animali per ragioni etiche, andando ad interessare il gruppo molto più ampio di persone che vogliono un’alimentazione più sana e “pulita”. Di conseguenza, i protocolli di etichettatura e certificazione vegani sono ora sempre più comuni nel mercato dei prodotti alimentari e delle bevande di massa in tutta una serie di settori merceologici. Quasi il 6% dei lanci globali di alimenti e bevande registrati da Innova Market Insights nei 12 mesi fino alla fine di settembre 2018 ha sfruttato un posizionamento che ammicca ai vegani, rispetto a solo l’1,4% di cinque anni prima. Anche nel mercato statunitense relativamente sviluppato, questi prodotti sono più che raddoppiati, passando dal 3,4% all’8% nello stesso periodo, mentre nel Regno Unito sono aumentati da meno del 5% a un sostanziale 13,5%. Il maggiore interesse per le diete a base vegetale ha anche portato i prodotti alternativi alla carne a superare i confini del pubblico vegetariano e vegano, arrivando a raggiungere una base molto più ampia di flexitariani, poiché la ricerca sui nuovi prodotti si è concentra-
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ta sul miglioramento della qualità per somigliare sempre di più alla vera carne. Questi prodotti hanno rappresentato il 14% dei lanci di prodotti carnei a livello mondiale nei primi nove mesi del 2018, rispetto al 6% nel 2013. È stata significativa l’attività di innovazione portata avanti da nuovi marchi di sostitutivi della carne a base vegetale volta a creare alternative buone, nutrienti e sostenibili per vegetariani, vegani, flexitariani e consumatori desiderosi di ridurre i consumi di carne. Anche il mercato delle alternative lattiero-casearie ha beneficiato dell’interesse per le diete a base vegetale, e ha visto la crescente disponibilità e promozione di opzioni a base vegetale rispetto alle linee tradizionali, in particolare bevande tipo latte, ma anche prodotti contenenti fermenti, come yogurt, dessert surgelati e gelati, panna e formaggi. Sempre nell’ottica dell’innovazione rientra la crescente varietà di ingredienti vegetali, esclusa la soia, per la formulazione di bevande, compresi cereali come riso, avena e orzo, oppure frutta a guscio come mandorle, nocciole, anacardi, noci e macadamia, ma anche cocco o opzioni più insolite come lupini, canapa e semi di lino. I dati di Innova Market Insights indicano che i prodotti che sottolineano l’origine vegetale sono aumentati del 62% a livello globale (CAGR 20132017), con un’ulteriore crescita nell’ambito di proteine vegetali, principi attivi botanici, edulcoranti, erbe, condimenti e coloranti alimentari, a dimostrazione di un settore innovativo e fiorente trainato da aspetti salutistici, etici e legati alla sostenibilità.
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2018 in crescita per lo Speck Alto Adige IGP È cresciuto nel 2018 e si ritiene che continuerà a crescere il mercato dello Speck Alto Adige IGP, sia in Italia che all’estero, che l’anno scorso ha registrato 2.755.541 baffe contrassegnate con il marchio di qualità, corrispondenti ad una produzione del +1,9% rispetto al 2017. 38 i milioni di confezioni di Speck Alto Adige IGP preaffettato che sono state prodotte, con un aumento importante del numero di confezioni con grammatura inferiore a 90 grammi, in linea con le esigenze dei consumatori che necessitano sempre più di praticità e comodità d’uso. Il mercato di vendita principale è l’Italia, in particolare l’Alto Adige e le regioni del Nord Italia, dove viene commercializzato il 66,4% della produzione totale, un dato legato a una tradizione gastronomica molto forte, ma la crescita registrata nel 2018 anche nelle altre regioni italiane, in particolare quelle meridionali dove la domanda è in aumento, conferma la versatilità e le forti potenzialità di questo salume. Il resto della produzione, il 33,6%, è destinato al di fuori dei confini nazionali, rendendo lo Speck Alto Adige IGP uno dei prodotti di salumeria italiana più esportati. Il primo mercato estero di riferimento è la Germania, Paese cui è destinato il 28,2% della produzione totale, seguito dagli USA (2%), dalla Francia (1,5%), l’Austria (0,8%) e la Svizzera (0,4%). Chiudono poi Belgio, Slovenia, Svezia, Paesi Bassi, Canada, Giappone e altre 20 nazioni, per un totale dello 0,7%. Più della metà dello Speck Alto Adige IGP destinato all’Italia viene venduto attraverso il canale della grande distribuzione organizzata (57,5%). Gli altri canali distributivi di riferimento sono i discount con il 26,5%, i grossisti con il 4,2% e la gastronomia, che registra il 2,8%. La vendita al dettaglio rappresenta invece il 4,8% della metodologia di commercializzazione dello Speck Alto Adige IGP, numeri importanti se si pensa che l’acquisto effettuato in loco incide per ben il 60%: infatti, più della metà dello Speck Alto Adige IGP venduto al dettaglio è acquistato direttamente presso rivenditori in Alto Adige.
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Segno positivo per il Prosciutto di Modena Il Consorzio del Prosciutto di Modena ha annunciato di aver chiuso il 2018 con risultati molto positivi: sono stati circa 71.600 i prosciutti avviati alla produzione, segnando un incremento del 16,3% rispetto al 2017, per un valore al consumo di circa 12.500.000 euro. Anche il segmento del preaffettato ha registrato un aumento di circa il 17%, rispetto al 2017, confermandosi così un canale importante che assorbe all’incirca il 15% della produzione totale. Ottimi i risultati raggiunti dal Prosciutto di Modena sui mercati esteri che – per quanto riguarda i Paesi UE – risulta molto apprezzato in Germania, Inghilterra e Francia, ma è buona l’attività del Consorzio anche oltreoceano, in particolare negli USA, dove sono state intraprese diverse attività, a Chicago e San Francisco, per far conoscere al grande pubblico questa eccellenza modenese. Il prossimo obiettivo per il Consorzio del Prosciutto di Modena è il Giappone: sono 3 infatti i prosciuttifici abilitati ad esportare verso questo Paese, quarta economia più avanzata del mondo e partner importante per l’Unione Europea.
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Crescono i visitatori al salone dei dolci e snack di Colonia Crescono in numero e qualità i visitatori dell’ISM, il Salone internazionale dei dolci e degli snack svoltosi a Colonia dal 27 al 30 gennaio scorso, che hanno superato la soglia delle 38mila presenze (37.500 nel 2018) con un’ottima affluenza di operatori dall’estero (il 70% dei visitatori totali, in rappresentanza di 140 Paesi), mentre gli espositori sono rimasti in linea con la scorsa edizione (1.661 aziende, l’87%), distribuiti su una superficie di circa 120mila m2, di fatto la più grande, completa e meglio frequentata vetrina al mondo per i settori di riferimento.
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A ISM 2019, tenutosi ancora una volta contestualmente al ProSweets, le imprese italiane si sono confermate fra i protagonisti assoluti: grande successo per la collettiva del “made in Italy”, realizzata da Kölnmesse, che ha ospitato 90 aziende in uno spazio di 1.400 m2; fra loro alcuni nomi di spicco, come Paluani, Paolo Lazzaroni, Nestlè con Baci Perugina, Balconi, Pastiglie Leone e Pernigotti. E per la prima volta la filiale italiana, grazie anche alla collaborazione di Kölnmesse Usa, ha organizzato nella lounge della colletti-
va un incontro fra aziende italiane e buyer provenienti da Stati Uniti, Messico e Canada. Molti gli eventi collaterali che hanno animato la rassegna. Come sempre molta attenzione per “News Product Showcase”, lo spazio dedicato alle ultime novità presentate da 130 espositori, mentre per la sesta volta è stato assegnato anche l’ISM Award, una sorta di “Oscar alla carriera” che quest’anno è stato attribuito a Hermann Bühlbecker, proprietario del Lambertz Group. ISM per la prima volta ha potuto occupare anche gli spazi del padiglione 3.1, dove sono state accolte diverse “aziende leader” e alcune collettive nazionali, un insieme di assoluto interesse grazie anche alla presenza di “Sweet Kitchen@ISM”, una vera e propria cucina dove per tutta la durata della fiera sono stati cucinati dolci di ogni sorta. Alla Chocal Aluminiumverpackungen GmbH è andato il premio “ISM Packaging Award powered by ProSweets Cologne”, riconoscimento riservato alle idee più innovative nell’ambito del confezionamento. L’appuntamento è ora con la 50ª edizione, in programma dal 2 al 5 febbraio 2020, sempre in contemporanea con ProSweets Cologne.
notizie dal mondo
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Non diminuisce la resistenza agli antibiotici I dati diffusi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) rivelano che gli antimicrobici usati per trattare malattie che possono essere trasmesse fra animali e uomini, come la campilobatteriosi e la salmonellosi, stanno perdendo efficacia. Vytenis Andriukaitis, commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare ha riferito: “Il rapporto pubblicato quest’oggi dovrebbe far squillare ancora una volta campanelli d’allarme: evidenzia che stiamo entrando in un mondo in cui infezioni comuni diventano sempre più difficili – e talvolta impossibili – da trattare. Tuttavia, politiche ambiziose, promosse da alcuni Paesi in cui si limita l’uso degli antimicrobici, hanno portato a una diminuzione della resistenza ad essi.” “Dunque, prima che i campanelli d’allarme diventino sirene assordanti, assicuriamoci di agire sempre più tutti insieme, in ogni Paese e in tutti i settori della sanità pubblica, della salute animale e dell’ambiente sotto l’ombrello di un approccio unitario alla salute (One Health).” Secondo il rapporto, che si riferisce ai dati del 2017, in alcuni Paesi la resistenza ai fluorochinoloni (come la ciprofloxacina) nei batteri del genere Campylobacter è talmente alta che tali antimicrobici non funzionano più per il trattamento di casi gravi di campilobatteriosi. La maggior parte dei Paesi ha riferito che la Salmonella nell’uomo è sempre più resistente ai fluorochinoloni. La multi-farmaco resistenza (ovvero la resistenza a tre o più antimicrobici) è elevata nella Salmonella trovata nell’uomo (28,3%) e negli
animali, in particolare in S. Typhimurium. Nel Campylobacter si sono scoperte percentuali da alte ad altissime di batteri resistenti alla ciprofloxacina e alle tetracicline. Tuttavia, la resistenza congiunta agli antimicrobici di importanza decisiva era da bassa a bassissima in Salmonella e Campylobacter in esseri umani e animali, e in E. coli indicatore negli animali. “Ora è il momento di invertire l’andamento della resistenza agli antimicrobici, se vogliamo mantenere efficaci gli antibiotici” ha detto Mike Catchpole, direttore scientifico dell’ECDC. “Il fenomeno è particolarmente allarmante quando si parla di resistenza congiunta: percentuali anche basse di resistenza congiunta implicano che per molte migliaia di pazienti in tutta l’UE le opzioni di cura in caso di infezioni gravi sono limitate”. Ha detto Marta Hugas, responsabile scientifico capo all’EFSA: “Abbiamo visto che quando gli Stati membri hanno attuato politiche rigorose, la resistenza agli antimicro-
bici negli animali è diminuita. Le relazioni annuali delle agenzie europee e nazionali includono di ciò esempi degni di nota, cosa che dovrebbe servire da ispirazione per altri Paesi”. La relazione congiunta, che presenta i dati raccolti da 28 Stati membri dell’UE su esseri umani, suini e vitelli di età inferiore a un anno, conferma l’aumento della resistenza agli antibiotici già individuata negli anni precedenti. Nel giugno 2017 la Commissione europea ha adottato un piano d’azione sanitario unitario dell’UE contro la resistenza antimicrobica (One Health Action Plan against Antimicrobial Resistance), chiedendo un’azione efficace contro questa minaccia e riconoscendo che deve essere affrontata in termini sia di salute umana, che di salute degli animali e ambiente. L’uso prudente degli antimicrobici è essenziale per limitare l’insorgenza e la diffusione di batteri resistenti agli antibiotici nell’uomo e negli animali.
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Arthur D. Little identifica un nuovo approccio all’innovazione nel settore alimentare Arthur D. Little (ADL), società di consulenza conosciuta per il pensiero strategico, il punto di vista innovativo e l’esperienza in settori emergenti o ad alto contenuto tecnologico, ha recentemente pubblicato un’opinione che spiega il rapido spostamento e il bisogno di innovazione nel mercato alimentare e delle bevande. Il documento si sofferma su come sia cambiata la relazione tra grandi aziende e consumatori e cosa sia necessario per adattarsi alla nuova dinamica. Secondo gli esperti di ADL, alla base della sfida ci sono le aspettative del consumatore moderno nei confronti di prodotti personalizzati e su richiesta, che richiedono un cambiamento completo nel modo in cui le grandi aziende interagiscono con i loro acquirenti e creano linee di prodotti nuovi, adeguati e con tempi di commercializzazione rapidi. ADL osserva che mentre l’industria sta rispondendo esplorando partnership sperimentali e lanciando o collaborando con le startup, il successo è stato sfuggente. Un ostacolo importante è stato lo sforzo compiuto dalle aziende per portare a compimento le idee. Secondo un’indagine ADL, oltre l’85% delle aziende si è dichiarato insoddisfatto delle proprie prestazioni nel campo dell’innovazione. Secondo Tim Barder, direttore della filiale statunitense di ADL, questo metodo potrebbe aver prodotto risultati positivi quando queste aziende dominavano il mercato, ma se i leader vogliono evitare un ulteriore declino, o addirittura il fallimento, devono diventa-
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re più strategiche riguardo al tema dell’innovazione e darsi una direzione chiara su come crescere al di là di un core business stagnante, sfruttando al massimo le leve a loro disposizione. In risposta alle esigenze del mercato l’innovativo modello di incubatore Breakthrough Incubator di ADL aiuta le aziende a superare
gli ostacoli all’innovazione. Attraverso il modello, il processo di innovazione end-to-end è esternalizzato e condotto da un partner fornitore capofila che gestisce una rete di altri operatori, dall’ideazione al lancio e alla commercializzazione, inclusi la pianificazione strategica, commerciale e operativa, nonché lo sviluppo tecnico.
Sistema in realtà aumentata contro l’“Italian sounding” Realia – startup innovativa che opera a fianco delle aziende italiane per comunicare e tutelare l’autenticità della loro produzione in tutto il mondo – propone un servizio che, attraverso la realtà aumentata, consente di tutelare e promuovere il Made in Italy del settore agroalimentare e dei beni di consumo permettendo ai consumatori di riconoscere l’autenticità dei prodotti rispetto alle imitazioni, contrastando così il fenomeno dell’italian sounding. Con l’ausilio dell’app gratuita “Realia | Made in Italy Experience” i consumatori di tutto il mondo potranno individuare i prodotti Made in Italy pubblicati sulla piattaforma dalle aziende italiane. Gli articoli vengono riconosciuti sulla base di elementi come la confezione, il packaging, l’etichetta o tramite codici a barre o QRcode. Nei negozi e supermercati è sufficiente, tramite l’app, inquadrare le confezioni sugli scaffali per vedere contenuti dinami-
ci e video che certificano l’origine Made in Italy del bene e ne illustrano le peculiarità anche con vere e proprie animazioni in 3D. La particolarità dell’app consiste nella capacità di riconoscere e “animare” anche più prodotti simultaneamente su una stessa area espositiva per agevolare il consumatore nella scelta di prodotti Made in Italy autentici. Il progetto Realia è stato avviato alla fine del 2018 e vi hanno
www.foodexecutive.com notizie sempre aggiornate dal mondo del food&beverage
Agenda AITA Alcolici Alimenti Analcolici Analisi Controllo Aziende Bevande Birra Cereali
Convegni Elettronica Automazione Energia SostenibilitĂ Igiene Ambienti Imballaggi Ingredienti Leggi Norme Libri Macchine Strumenti Macinazione
Mangimi Mercati Consumi Notizie Nutrizione Pasta Ricerca Applicata Salute e Benessere Sicurezza Alimentare Vino
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aderito già oltre 50 aziende e diversi consorzi di tutela convenzionati, sul territorio nazionale. Inoltre il programma tributo “Realia Selection”, una selezione di prodotti che meglio rappresentano il Made in Italy a livello internazionale, conta già oltre 1.000 prodotti pubblicati che si trovano nella grande distribuzione organizzata italiana, prevalentemente nei supermercati Esselunga. Per le aziende, che hanno la possibilità di aderire al sistema Realia senza dover modificare il loro packaging, l’opportunità è comunicare e difendere l’autenticità del proprio brand e della propria produzione contrastando concretamente la concorrenza sleale delle aziende straniere che producono imitazioni. Non solo: Realia consente di comunicare attivamente e in modo innovativo con il consumatore proprio mentre sta scegliendo quale prodotto acquistare e, attraverso la “Made in Italy Experience” in realtà aumentata, lo si guida verso la scelta di prodotti italiani. Pubblicare i prodotti su Realia è semplice: con le proprie credenziali l’azienda accede ad un portale web intuitivo e crea la pagina di prodotto personalizzando le informazioni che saranno visibili poi dal consumatore. I piani partono da circa 1€ al mese per ogni prodotto tutelato. Realia è attualmente utilizzata da oltre 100 mila consumatori esteri in Europa e USA e da oltre 1 milione di utenti in Cina. L’obiettivo più ambizioso ora è conquistare la fiducia delle oltre 120 mila imprese italiane che esportano prodotti finiti nei settori agroalimentare e beni di consumo. L’app è gratuita ed è distribuita in tutto il mondo, disponibile anche su Google Play Store e App Store.
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Nominato il nuovo presidente di Assofoodtec
Assofoodtec, l’associazione italiana dei costruttori di macchine, impianti e attrezzature per la produzione, lavorazione e conservazione alimentare, federata ANIMA Confindustria, ha nominato alla presidenza Andrea Salati Chiodini, titolare con i fratelli della società Minerva Omega group di Bologna, in successione di Marco Nocivelli, eletto invece presidente dall’assemblea associativa. Dal 2013 Andrea Salati Chiodini era presidente del comparto Costruttori Affettatrici, tritacarne e affini, uno dei comparti di Assofoodtec, a cui succede Marco Ferlito. Il macrosettore “Tecnologie e attrezzature per prodotti alimentari”, rappresentato da Assofodtec, nel 2018 ha registrato un incremento della produzione ri-
spetto al 2017 (+2,5%), così come dell’export (+2,6%) e degli investimenti (+5,2%). Secondo le previsioni 2019 dell’Ufficio studi ANIMA il trend positivo dovrebbe trovare conferma anche se in maniera meno evidente: produzione (+1,7%), export (+1,6%) e investimenti (+2%).
NASCE UN NUOVO LEADER DELLA PANIFICAZIONE Bassini 1963 – azienda forlivese di riferimento per la produzione di pane e panificati surgelati per GDO e Horeca con un fatturato 2018 di circa 11 milioni di euro – ha acquisito Glaxi Pane – azienda veneta tra i principali operatori di panificati surgelati per la ristorazione e con un fatturato 2018 di circa 10 milioni di euro –, diventando un player di riferimento del settore. Bassini 1963, a sua volta, è stata acquisita nel marzo 2018 da Orienta Partners insieme a un gruppo di investitori e al fondo di Private Debt francese Indigo Capital. L’azienda di Forlì – che garantisce al trade un prodotto realizzato con materie prime italiane selezionate e certificate, una lavorazione artigianale, seguita da esperti panificatori, una ricerca continua sia sul fronte delle ricette che delle tecniche di preparazione, e un alto grado di flessibilità e personalizzazione – intende con questa operazione perseguire i propri piani di crescita, grazie all’acquisizione di una realtà in espansione come la Glaxi Pane, che ha appena terminato i lavori di realizzazione di un secondo stabilimento produttivo.
notizie dal mondo
Icam cresce col cioccolato bio
Icam, azienda di riferimento per la lavorazione del cacao e la produzione di cioccolato di alta qualità, ha fatto del biologico non un ideale virtuoso, ma una scelta strategica. Grazie ad un controllo completo di filiera, ha archiviato il 2018 con un fatturato di 156 milioni di euro (+2% rispetto all’anno precedente) e uno spostamento sempre più deciso verso il business del settore biologico di cui è leader mondiale. La quota di turnover generata dal cacao di origine bio e Fairtrade si attesta infatti a fine anno al 60% del totale (+4% rispetto al 2017 vs un mercato del biologico che è cresciuto solo del 2,7%), confermando il trend di incremento dal 2015 (era il 40%) a oggi e rafforzando l’acquisto all’origine e la lavorazione in proprio di materie prime di alta qualità certificata. Cresce anche l’export, che a fine 2018 rappresenta il 58% sul giro
d’affari globale originato da vendite in 65 Paesi diversi. Icam opera in diversi sementi: fornitura di importanti aziende alimentari, Private Label e il premium brand proprio, Vanini, e per il secondo anno consecutivo i numeri confermano la strategia aziendale di consolidamento del canale industria e progressivo aumento della spinta commerciale sui canali di vendita più reddi-
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tizi. Contemporaneamente la società ha ampliato il proprio profilo di redditività, oltre ad aver reso ancora più equilibrata e solida la struttura patrimoniale. Icam continua la propria attività nel solco della politica di tracciabilità completa, sostenibilità e investimenti tecnologici seguita negli ultimi anni. Fra gli obiettivi del 2019 figura l’inizio di attività di Makabio, nuova società aperta in Madagascar per la selezione e lavorazione eccellente del cacao biologico di qualità.
Risultati positivi per Candia in controtendenza rispetto al settore latte Candia Italia, filiale italiana di Sodiaal, il più importante gruppo cooperativo lattiero-caseario di Francia nonché terzo produttore di latte in Europa e quinto su sca-
Il nuovo progetto di alta formazione, CHOCO CUBE – Cultura, Competenza e Creatività, ideato da Icam.
la mondiale, registra un 2018 positivo, totalizzando vendite di latte per 112 milioni di litri, in controtendenza rispetto all’andamento in flessione del mercato nazionale del latte (-2,9% in volumi). Nella tipologia Latte a Lunga Conservazione, che rappresenta il 70% del mercato del latte in Italia con 807 milioni di litri venduti (-3.2% vs. 2017), il brand Candia si posiziona al sesto posto con un market share del 2,3% e un incremento in volumi dello 0,1%, ma le note più positive sono arrivate dal segmento Delattosato, che nel corso del 2018 ha proseguito nella sua rapida progressione raggiungendo quota 20,4% nelle vendite di latte a Lunga Conservazione con un incremento annuo del 5%. Soddisfacenti, infine, le performance relative ai formati 20/25 cL di latte UHT parzialmente scremato.
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2018 di crescita per Carel
Carel Industries – leader mondiale nelle soluzioni di controllo per condizionamento, refrigerazione e riscaldamento e nei sistemi per l’umidificazione e il raffrescamento adiabatico – ha conseguito ottimi risultati conseguiti nell’esercizio 2018. La crescita dei ricavi, consolidati a 280,22 milioni di euro, ha sfiorato, infatti, la doppia cifra percentuale (+9,7%) mentre l’utile, al netto di alcune poste non ricorrenti principalmente legate alla quotazione in Borsa, avvenuta a giugno, si incrementa del 18,9%. Tali performance beneficiano in via marginale del contributo derivante dal consolidamento di Hygromatik e Recuperator, le due società acquisite dal Gruppo alla fine dell’anno
passato che costituiscono un’ulteriore prova dell’impegno e capacità di Carel nel perseguire le proprie linee guida strategiche, tra cui appunto la crescita per linee esterne. In assenza di cambiamenti significativi nello scenario economico e di settore, il Gruppo stima, anche per il 2019, di poter mantenere un trend di sviluppo in linea con quello degli ultimi anni, consolidando crescita e solidità finanziaria. Alla prima contribuirà anche il significativo piano di investimenti biennale, lanciato nel 2018 e dedicato all’ampliamento della propria capacità produttiva, la seconda si baserà invece sull’eccellente generazione di cassa che ha caratterizzato anche l’esercizio da poco concluso.
Cargill punta a incrementare l’offerta nel settore cioccolato La Divisione Cacao e cioccolato della Cargill e la Smet – un importante fornitore belga di cioccolato e decorazioni per prodotti dolciari per il settore Confectionery e della ristorazione – hanno annun-
ciato l’intenzione di fondere le proprie attività globali nel settore del cioccolato. Con questa acquisizione Cargill mira ad ampliare il proprio portafoglio di prodotti e servizi dedicati ad artigiani, cioccola-
FRATELLI POLLI CRESCE ACQUISENDO VALBONA Fratelli Polli, società leader in Italia nel settore delle conserve, ha interamente acquisito una Newco nella quale è stato conferito il ramo d’azienda operativo e commerciale della veneta Valbona, azienda che ha registrato a fine 2018 un fatturato di 30 milioni di euro, mirando con questa operazione a far crescere il fatturato dagli 80 milioni di euro del 2018 a 110 milioni nel 2019, con una previsione di 130 milioni nel 2021 e particolare attenzione ai mercati esteri. L’operazione ha l’obiettivo di accrescere la capacità produttiva di Polli dando avvio al piano triennale 2019-21 che prevede un aumento del fatturato del 63% e dei volumi del 57%. Con l’ingresso nella Newco, Fratelli Polli rileva in particolare l’immobile dello stabilimento produttivo, gli impianti, i macchinari, il magazzino materie prime e prodotti finiti, i contratti commerciali e tutti i 91 dipendenti di Valbona. Al termine del processo i dipendenti del Gruppo saranno complessivamente quasi 300.
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FLORETTE ITALIA DIVENTA SPAGNOLA Florette Italia, azienda di Casaleggio Novara specializzata nella preparazione di insalate pronte al consumo, passa nelle mani del Grupo Alimentario Citrus (GAC) spagnolo, leader nella produzione di alimenti freschi e sani che con questa operazione persegue la sua politica di espansione in Europa, testa di ponte per la conquista dei mercati internazionali. GAC, leader di mercato in Spagna nel segmento delle insalate pronte al consumo, occupa attualmente 2.300 persone, dispone oggi di 7 impianti di trasformazione e può contare su 5.000 ettari di coltivazioni di proprietà, che lo rendono uno dei principali gruppi agroalimentari spagnoli. Fondato nel 2000, opera su tre aree commerciali: agricola, insalate e prodotti vegetali pronti al consumo, alimentazione infantile. Nel 2017 il gruppo ha raggiunto un fatturato di 253 milioni di euro (+5,3% rispetto al 2016).
tieri ed aziende operanti nei settori di prodotti da forno, ristorazione e ospitalità, sfruttando il prestigio di un marchio riconoscibile come quello di Smet, mentre quest’ultima potrà sfruttare la filiera integrata mondiale dal cacao al cioccolato di Cargill e avvalersi della sua profonda esperienza e dell’approccio alla sostenibilità. L’accordo offrirà inoltre l’opportunità di accelerare la crescita nel segmento gourmet, offrendo ai clienti una maggiore capacità produttiva, tempi di commercializzazione più rapidi con le nuove tecnologie di decorazione e una gamma di prodotti ampliata, anche grazie alla rete di distribuzione globale di Smet e ai suoi due siti produttivi in Belgio e Polonia. La transazione dovrebbe chiudersi nella prima metà del 2019.
LA QUALITÀ PASSA ANCHE DAI CONTROLLI SUGLI ALIMENTI
sicurezza ALIMENTARE I controlli sugli alimenti di origine non animale
Carlo Donati, Carlo Brera, Francesca Galluccio Veronika Jezsó, Francesco Montanari 90 pag. Rilegato (2017) € 45.00 App per iPad € 17,99 ISBN: 978-88-96027-35-6
La sicurezza alimentare accompagna da sempre la storia dell’umanità, anche se spesso non ce ne rendiamo conto. Basti pensare che fin dai tempi più antichi i nostri antenati si sono posti il problema della conservazione degli alimenti che riuscivano a procurarsi, inventando metodi che spesso sono arrivati fino ai nostri giorni. Analogamente, dai tempi più remoti, si è fatto strada il concetto di igiene, non solo personale, ma anche alimentare: di conseguenza, si è creato gradualmente un corpus di normative mirate a standardizzare i comportamenti, a ridurre i rischi potenziali degli alimenti, a stabilire controlli ufficiali ed eventuali sanzioni. È, infatti, noto che un’alimentazione contenente cibi contaminati può costituire un importante problema di salute pubblica, non solo con effetti acuti anche gravi, ma anche con effetti a lungo termine. Si pensi, da un lato, alle tossinfezioni alimentari oppure alle micotossicosi acute, e dall’altro alle patologie croniche derivanti dall’ingestione ripetuta di alimenti contenenti micotossine, pesticidi o diossine. Questo Manuale si rivolge agli operatori dediti al controllo degli alimenti di origine non animale e, in particolare, si prefigge alcuni obiettivi: 1) illustrare la normativa ed i vari livelli di controllo prescritti dall’Unione Europea; 2) fornire le basi biologiche e giuridiche della necessità di svolgere questi controlli; 3) definire le diverse modalità di controllo ufficiale, fornendo istruzioni pratiche sull’esecuzione di un campionamento in diverse circostanze e per diverse matrici alimentari. Lo scopo principale è quello di fornire un aiuto a chi intraprende l’attività pratica di ispezione, per avere un ragguaglio rapido sulla normativa e informazioni sulle modalità operative fondamentali.
DATI PER LA SPEDIZIONE nome ditta/ente via città prov. tel. fax e-mail
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Ai sensi dell’Art 11 della Legge 675/96 ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento ed alla comunicazione degli stessi firma
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Tecnologie ed efficienza energetica per l’industria alimentare a Milano Il settore agro-alimentare rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia del nostro Paese, sia in termini di fatturato, sia per numero di imprese, e si distingue dagli altri comparti industriali per la molteplicità dei processi di lavorazione, la grande diversificazione dei prodotti e le relative quote di energia utilizzate per la produzione. Dal punto di vista energetico il settore presenta consumi elevati equivalenti a circa l’11% dei consumi industriali (dati del Rapporto Annuale 2018 sull’Efficienza Energetica dell’ENEA), e i consumi energetici per il fabbisogno di energia termica ed elettrica incidono significativamente sui costi sostenuti dall’industria alimentare. L’adozione di misure di efficientamento energetico nel settore può portare a una riduzione significativa dei costi energetici, contribuendo al miglioramento della marginalità aziendale. mcT Tecnologie per l’Alimentare, giornata verticale dedicata a tutti gli operatori professionali del settore Food & Beverage in programma il prossimo 18 aprile a Milano, vuole tradizionalmente essere l’occasione per aggiornarsi, conoscere gli sviluppi dell’industria alimentare e le soluzioni di packaging o le nuove tecnologie di automazione impianti, affrontare tematiche di grande interesse come sicurezza alimentare, sistemi di visione e tracciabilità anche per la logistica, soluzioni per
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la manutenzione, l’impatto di IoT e l’analisi dei Big Data e altro ancora, grazie a case history dedicate e alle presentazioni dei maggiori player del settore. Uno dei focus di questa 19ª edizione è la presenza di una sessione dedicata al tema specifico dell’efficienza energetica nell’industria alimentare e curata in collaborazione con il CTI (Comitato Termotecnico Italiano) in cui esperti e personalità di rilievo del settore saranno chiamati a confrontarsi e a condividere importanti casi applicativi su modelli di efficientamento energetico. mcT presenta, oltre alle citate sessioni plenarie, anche un’importante area espositiva, mettendo al-
tresì a disposizione degli operatori una sessione pomeridiana dedicata agli approfondimenti, con una serie di workshop tecnico applicativi in cui le aziende partecipanti proporranno case history di grande interesse. mcT Alimentare si svolge in concomitanza con mcT Visione e Tracciabilità – dedicato alle soluzioni industriali di identificazione automatica e SAVE Milano – evento leader per la strumentazione e l’automazione industriale; è organizzato da EIOM con il patrocinio di ANIPLA (Associazione Nazionale per l’Automazione), con la partecipazione e il contributo delle più importanti aziende del settore.
Innovazione, tecnologia e trend alimentari fra i temi portanti di TuttoFood In occasione della prossima edizione di TuttoFood, l’hub internazionale dell’agroalimentare in programma dal 6 al 9 maggio 2019 a FieraMilano, verranno presentati i risultati di un progetto di ricerca condotto da Labcom (Laboratorio di Ricerche sulla Comunicazione Aziendale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) in partnership con Fiera Milano, volto a
monitorare quattro macrotrend del settore agroalimentare: cibo e innovazione, novel food, cibo e tecnologia e nuove frontiere dell’organic food. Per anticipare qualche risultato della ricerca, in merito a cibo e tecnologia sono emerse tre tendenze consolidate: l’uso a 3/5 anni di “stampanti 3D” per gli alimenti, per sopperire a malnutrizione e imple-
agenda
mentare una dieta corretta, convenienti per i valori nutrizionali dei piatti e per i metodi di preparazione più sostenibili; l’aumento consistente a livello globale degli investimenti del settore agroalimentare nella nutrigenomica; il nuovo ruolo del cibo nel contesto sociale, secondo la ricerca “Social Cooking ed Edonismo Alternativo” attualmente in corso. Dalla ricerca emerge che negli ultimi cinque anni l’atto del cucinare si sia evoluto da un’attività funzionale ad un nuovo modo di rappresentare e sviluppare le proprie abilità personali e di realizzare il proprio progetto di vita in chiave sociale. La preparazione del cibo sembra dunque, attualmente, trovarsi al centro di tre dimensioni: a quelle tradizionali di produzione e consumo si aggiunge quella di auto-rappresentazione e realizzazione eudaimonica o di edonismo alternativo. Per quanto riguarda le interviste qualitative in profondità ad aziende e startup italiane del settore agroalimentare italiano ecco alcune anticipazioni: in merito ai novel food è emerso che il 50% delle intervistate non lo conosce o non è aggiornato in merito; il 25% delle aziende ritiene che il Paese non sia pronto culturalmente ad abbracciare i nuovi cibi e che il trend prenderà piede solo nel lungo termine; il 17% delle rispondenti dichiara che il modo di comunicare questi nuovi cibi dovrebbe essere generico, mentre il 41% suggerisce che dovrebbe essere specifico per categoria di prodotto. Infine, in merito alle novità tecnologiche, il 50% delle aziende intervistate ha risposto positivamente su presente e futuro di vertical farm e acqua coltura, su cui si è dimostrato più che aggiornato. Tutti i risultati saranno presentati al Salone internazionale dell’alimentazione di Milano.
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Il punto sulla frutta tropicale nel contesto del Macfrut In contemporanea al Macfrut, il Centro esposizioni di Rimini ospiterà, dall’8 al 10 maggio 2019, il primo Congresso internazionale sulla frutta tropicale. Gli interventi in programma il primo giorno, dedicato al mercato, avranno come tema i consumi di questi prodotti e approfondimenti su papaia, lime, e frutto della passione. A conclusione della prima giornata è previsto un workshop sulla situazione del settore tropicale, con la partecipazione di importanti buyer e retailer internazionali. Protagonista del giorno successivo sarà l’ananas e la sua coltivazione sostenibile. Oltreché di tendenze globali si parlerà di Asia, con le più grandi aziende agricole del mondo, dell’agricoltura digitale in Costa Rica e del segreto che sta dietro ad un marchio globale
come Dole. Seguiranno due workshop che metteranno a confronto le esperienze degli operatori del settore in merito a strategie di crescita, prodotti di IV gamma e soluzioni per la catena di approvvigionamento. L’ultima giornata di lavori si aprirà con un workshop tecnico sulla manipolazione della frutta tropicale nei punti vendita. Le informazioni fornite in questo seminario, sulla biologia post-raccolto e le tecnologie destinate a ridurre le perdite di avocado, lime, papaia, frutto della passione, ananas e mango, andranno a beneficio di spedizionieri, grossisti, dettaglianti e produttori coinvolti nella manipolazione e nella maturazione dei frutti tropicali per aiutarli a presentare al consumatore frutti pronti al consumo, buoni e sicuri.
Al Food&Science Festival sono protagonisti i semi Torna a Mantova dal 17 al 19 maggio 2019 la terza edizione del Food&Science Festival, appuntamento promosso da Confagricoltura Mantova, ideato da FRAME – Divagazioni scientifiche e organizzato da Mantova Agricola, con il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, della Regione Lombardia, del Comune di Mantova, della Camera di Commercio
di Mantova, che quest’anno avrà come parola chiave Semi: racconto vivente dell’evoluzione e protagonisti di storie e mitologie, ricerche scientifiche e suggestioni artistiche. Il tema conferma la vocazione del Festival a coinvolgere e sensibilizzare l’opinione pubblica su grandi temi scientifici di attualità, dal cambiamento climatico alle fake news fino alla resistenza agli antibiotici, con l’obiettivo di gettare qualche seme utile alla crescita culturale del Paese.
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La manifestazione guiderà il pubblico attraverso le vie e le sedi suggestive del centro storico di Mantova, con un programma che prevede conferenze, mostre, laboratori, spettacoli, attività di scoperta del territorio, tra sperimentazione e riflessione, e un mercato artigiano in cui ogni espositore, oltre a vendere ciò che produce, insegna, mostra e racconta le proprie esperienze e conoscenze. Ogni appuntamento
è inserito in uno dei filoni tematici proposti (Semi, Visionari agricoli, Tecnologia e innovazione, La scienza in cucina, Alimentazione e diete, Bufale, miti e leggende, Germogli, Comunicare l’agricoltura), che rappresentano la complessità del mondo alimentare contemporaneo, raccontato attraverso gli orizzonti della ricerca scientifica, le innovazioni del progresso tecnologico e l’importanza dei comportamenti delle persone.
Automazione, digitale e software fra i trend di SPS Italia Dal 28 al 30 maggio Fiere di Parma ospiterà la nona edizione di SPS Italia: la fiera per l’industria intelligente, digitale e flessibile organizzata da Messe Frankfurt Italia e riconosciuta come punto di riferimento per confrontarsi sui temi più sfidanti di domani. Si registra un’ulteriore crescita della manifestazione, che negli anni ha triplicato i propri risultati e oggi conta 6 padiglioni al completo, con oltre 800 espositori ed un’offerta che propone tutto il meglio delle tecnologie per l’automazione e soluzioni software al servizio della digitalizzazione della fabbrica, prodotti e applicazioni innovative oltre al percorso dedicato alla Digital Transformation del manifatturiero, denominato District 4.0, diviso in aree tematiche (Automazione Avanzata, Digital&Software, Competence Academy e Robotica&Meccatronica), dedicato a progetti legati alle aree di rinnovamento attraverso le nuove tecnologie e la digitalizzazione dei processi. All’interno di ogni area espositiva il visitatore troverà demo funzionanti e soluzioni meccatroniche articolate che integreranno diverse componenti IT e OT, a testimonianza del
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fatto che la trasformazione avanzata dell’industria richiede lo sviluppo di una conoscenza sempre più condivisa e una maturazione di competenze più ampie rispetto al passato. La caratteristica principale delle demo e delle soluzioni esposte è che, partendo da una case history reale, riusciranno a mettere in mostra le potenzialità di una tecnologia e non di un singolo prodotto, e allo stesso tempo sapranno evidenziare quali sono le competenze e le skill necessarie alle aziende per poter implementare le applicazioni più innovative. Per quanto riguarda i temi portanti, la robotica è uno dei filoni della prossima edizione con un intero padiglione che ospiterà i più significativi player del comparto e demo per vedere dal vivo interessanti soluzioni applicative. Un tema introdotto già in occasione della conferenza stampa di presentazione di dicembre, con la presenza di TeoTronico, il robot pianista che sul palco si è sfidato con un pianista umano, proponendo alla platea uno spunto di riflessione sull’evoluzione del rapporto tra uomo e robot (relazione che evolve sempre di più all’insegna della collaborazione).
Le demo applicative dei principali player di questo settore saranno nel padiglione 4.1 e i rappresentanti delle stesse aziende saranno coinvolti in un Osservatorio, svolto con il Politecnico di Milano, volto a studiare il mercato, le sue sfide e le potenzialità con un focus su mercati verticali. Nel 2019 tale focus sarà il Packaging in ambito Pharma e Beauty. Non mancherà ad SPS Italia il tema della trasformazione digitale, introdotto già da alcune edizioni, all’insegna dell’incontro (e confronto) tra mondo IT e OT, proseguendo su quel cammino comune che porta alla digitalizzazione delle fabbriche e a un’integrazione sempre più profonda tra i due mondi. La trasformazione digitale è una grande sfida per tutte le imprese che mirano all’efficienza operativa, alla riduzione dei costi e in generale ad una maggiore competitività e crescita, per questo motivo in fiera il visitatore avrà modo di confrontarsi con i principali player del mondo digitale, con fornitori di software industriale e con installazioni di casi reali presenti sul mercato.
Formazione e competenze 4.0 L’evoluzione del capitale umano è condizione imprescindibile perché abbia un senso l’evoluzione delle tecnologie. Per questo nell’edizione 2019 di SPS Italia è al centro il tema della formazione e delle competenze. A Parma, ci sarà una vera e propria Competence Academy, sviluppata insieme a università, centri di ricerca, istituzioni, Digital Innovation Hub e Competence Center. Molte inoltre le iniziative per una formazione attiva, durante i tre giorni, a partire dal progetto in collabo-
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razione con Fondazione Cariplo che vede il coinvolgimento dei 76 Istituti Tecnici del “Progetto SI” che si distinguono per la qualità dei propri laboratori grazie all’intervento di importanti aziende sponsor del settore dell’automazione. Per completare la filiera e supportare le iniziative di formazione rivolte non solo agli studenti, ma anche ai professori, alcune associazioni di riferimento come Aidam e ANIE Automazione, contribuiranno con i loro associati a proporre applicazioni, percorsi tematici e iniziative di formazione legate alla meccatronica e alla componentistica intelligente.
L’accento sulla formazione SPS Italia ha l’opportunità di avvalersi del contributo di un Comitato Scientifico fatto di università, esperti di settore, responsabili di automazione, utilizzatori finali e costruttori di macchine provenienti da alcune delle maggiori realtà produttive italiane che, con incontri periodici, mette a punto i temi dei convegni scientifici della fiera che riconoscono crediti formativi professionali ai partecipanti. L’attenzione per la prossima edizione è stata posta su automazione avanzata (l’evoluzione dei linguag-
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gi di programmazione, l’integrazione tra robotica e PLC, le reti real-time, le normative per l’integrazione delle macchine e la modellistica sono alcuni dei temi sui quali si focalizzerà il “call for paper” che sarà lanciato a breve); Digitale (advanced analytics, cloud, big data, intelligenza artificiale, cyber security e realtà aumentata); meccatronica (nuovi ausili ergonomici per gli operatori, sistemi di trasporto a carrelli indipendenti, nuovi motori ad alta efficienza e componentistica intelligente). La partecipazione è gratuita e riservata agli operatori del settore.
A Düsseldorf la conferenza specializzata sui materiali “biobased” In tutto il mondo si usano sempre più imballaggi, ma non è necessario utilizzare materiali fossili. È invece sempre più necessario ricorrere a materie prime più sostenibili e ad attuare soluzioni virtuose di fine vita. La plastica derivata da fonti rinnovabili può svolgere un
ruolo importante in questo senso. Il 28 e 29 maggio 2019 si terrà a Düsseldorf, in Germania, la terza edizione di bio! PAC, la conferenza internazionale sugli imballaggi realizzati con materiali a base biologica organizzata dalla rivista Bioplastics e Green Serendipity.
L’incontro riunirà gli esperti di tutto il mondo per presentare gli sviluppi più recenti in materia di bioplastiche, focalizzando l’attenzione non solo sugli ultimi materiali e le applicazioni di imballaggio, ma anche sulle opzioni di smaltimento.
La frutta protagonista a Shanghai Dal 4 al 6 settembre 2019 si terrà ad Hong Kong Asia Fruit Logistica, l’unica fiera internazionale annuale per la commercializzazione di frutta e verdura fresca in Asia che si concentra esclusivamente sui prodotti freschi e la relativa filiera. Rivolta a tutta la regione asiatica, rappresenta la migliore piattaforma del continente per scoprire le novità di prodotti e varietà, stabilire nuovi
contatti professionali nel settore e scoprire come sta evolvendo il settore del fresco. Organizzato da Global Produce Events, joint venture di proprietà della Berlin Messe che organizza anche il Fruit Logistica nella capitale tedesca, insieme a Fruinet Media International, il salone ospita in questa edizione il Perù come nazione partner, in virtù del suo peso sempre
maggiore nel commercio ortofrutticolo nel mercato asiatico e non solo. Basti pensare che questo settore merceologico è riuscito a crescere nel Paese latinoamericano a ritmi di circa il 20% l’anno nell’ultimo decennio, dove i prodotti di maggior successo sono uva da tavola, avocado e mirtilli, ma anche asparagi e noci del Brasile, e poi mango, agrumi, banane biologiche e melograni.
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16ª edizione del salone alimentare di Bangkok Dal 28 maggio al 1° giugno prossimo torna all’Impact Exhibition and Convention Center di Bangkok Thaifex-World of food Asia, la grande fiera del food&beverage – organizzata da Kölnmesse Pte Ltd (Singapore) in collaborazione con DITP-Department of International Trade Promotion e TCCThai Chamber of Commerce – che intende proporsi ancora una volta come la “porta di ingresso” per i mercati Asean e dell’Indocina, territorio sempre più importante e strategico nei flussi commerciali internazionali delle tante tipologie di prodotti che l’evento accoglie. Le cinque giornate della edizione 2018 avevano richiamato nella capitale tailandese oltre 62mila visitatori, il record assoluto della manifestazione, e 2.500 espositori da 40 nazioni, numeri che gli organizzatori sono certi di superare il maggio prossimo. L’Italia sarà – ovviamente e come sempre – in prima linea, grazie anche alla collaborazione strategica con Federalimentare e Fiere di Parma, iniziata nell’oramai lontano 2013, con un’area articolata in due aree, nei padiglioni “Fine Food” e “Coffee & Tea”, per una superficie complessiva di 300 m2 ospitante 30 realtà italiane, fra cui Amica Chips, De Matteis Agroalimentare, Ferrarini, Latteria Sorrentina, Natura Nuova, Rizzoli Emanuelli, Vergani Secon-
do. Anche quest’anno forte l’impegno di ICE Bangkok nel permettere agli espositori italiani di cogliere il massimo dalla loro partecipazione, grazie al lavoro svolto dai funzionari dell’agenzia per coinvolgere buyer dai Paesi Asean sia negli incontri con le aziende in fiera che nella serata di networking organizzata proprio per portare alla loro attenzione la qualità, la varietà, il gusto delle produzioni “made in Italy”. Una attenzione, quella verso i buyers della GDO, che è uno dei plus di Thaifex: quest’anno saranno poco meno di 2.200 i “grandi operatori” invitati appositamente dall’intera regione per una due giorni di appuntamenti con gli espositori internazionali. Un’altra novità saranno le nuove aree tematiche che faranno il proprio debutto nella capitale thailandese, ovvero ThaifexFuture Food Experience – dedicata all’approfondimento dei trend e delle innovazioni nel crescente segmento del food service tramite talk show, workshop e dimostrazioni – e Thaifex Start-up pavilion, spazio dedicato alle imprese nascenti, alle idee più innovative, alle start-up più promettenti in un universo – quello del food service – che come tutti gli altri settore dell’economia deve dimostrarsi all’altezza di un mondo in continua e rapida trasformazione. Complessivamente saranno 11 i
“mega padiglioni” nei quali si articolerà la grande rassegna che anche nel 2019 supererà la soglia dei 100mila m2 (furono 107mila nel 2018), spazi enormi ma resi “leggibili” ed esaustivi grazie alla organizzazione in veri e propri “saloni tematici”: Coffee & Tea, Drinks, Fine Food, Food Service, Food Technology, Frozen Food, Fruits & Vegetables, Meat, Rice, Seafood, Sweet & Confectionery. Particolarmente attesi gli “special shows” sui quali negli ultimi anni si è concentrata una crescente “fetta” del consumo, ovvero il Thaifex Halal Market e il Thaifex Organic Market, che saranno accompagnati da diversi altri eventi “speciali”, fra cui il Thaifex Taste Innovation Show, curato dalla Innova Market Insight, che mostrerà a espositori e visitatori quali sono i dieci trend più “interessanti” in termini di confezionamento ma anche di sapori, di gusto e di tecnologie: un modo diverso per guardare a ciò che i consumatori nel mondo tendono a riconoscere e a premiare. Anche quest’anno spazio per Innofood Asia Conference, una “due giorni” di incontri, conversazioni, e presentazioni che proporrà un approfondimento sul rapporto fra tecnologia, cibo e design. E non poteva mancare il momento della competizione, la Thailand Ultimate Chef Challenge che, giunta alla ottava edizione, ancora una volta porterà alla ribalta della cronaca i migliori cuochi delle diverse categorie nelle quali è articolato il premio.
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Si prospetta il tutto esaurito per il ProPak Asia Per il ProPak Asia, il più importante salone asiatico per la regione ASEAN dell’imballaggio e del processo in programma dal 12 al 15 giugno 2019 a Bangkok, si prospetta un’edizione di grande partecipazione, come fa presagire l’ottimo andamento delle prenotazioni degli spazi espositivi. Alla fiera verranno presentati oltre 20.000 prodotti e soluzioni da circa 1.900 espositori provenienti da 50 Paesi, suddivisi in 9 sezio-
ni dedicate rispettivamente a: processo, imballaggio, tecnologia delle bevande, tecnologia farmaceutica, laboratorio & analisi, materiali, codifica, marcatura ed etichettatura, catena del freddo, logistica e magazzino, stampa. Ci saranno inoltre 18 padiglioni nazionali dedicati a 13 Paesi, tra cui Australia, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Giappone, Corea, Singapore, Spagna, Taiwan, Regno Unito, e Stati Uniti.
Nel 2018 hanno partecipato al ProPak Asia 2018 48.799 visitatori provenienti da 79 Paesi, con un aumento del 9,19% rispetto all’anno precedente, e le previsioni per quest’anno sono molto buone. La maggior parte delle presenze arriverà da Filippine, Malesia, Singapore, Giappone, Cina, Myanmar, Vietnam, Cambogia, India, Indonesia, Corea e Sri Lanka. I dati mostrano una domanda crescente di soluzioni tecnologiche e di automazione.
I surgelati al centro dell’attenzione del salone alimentare di Colonia Il 6 marzo si è festeggiata la 35ª giornata dei surgelati, festività culinaria oggi internazionale introdotta nel 1984 dal presidente americano Ronald Reagan per celebrare i successi dell’industria dei surgelati negli USA. Ogni due anni Anuga Frozen Food presenta le maggiori novità del settore in seno ad Anuga, il salone più grande al mondo per il food & beverage in programma dal 5 al 9 ottobre 2019 a Colonia e il segmento dei surgelati è uno dei principali driver di innovazione sia per la distribuzione che per il mercato del fuori casa. In Germania il consumo pro capite di prodotti surgelati si attestava a soli 17,2 chilogrammi 35 anni fa, mentre nel 2018 aveva già raggiunto i 47 chilogrammi per ogni cittadino tedesco, con tendenza
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in aumento. Con una quota di fatturato del 12% l’industria dei surgelati è uno dei cinque maggiori segmenti dell’industria alimentare (fonte Deutsches Tiefkühlinstitut e.V.) e le previsioni per il futuro sono rosee, considerando che oggi la conquista tecnologica di conservare gli alimenti solo grazie alle basse temperature, senza l’aggiunta di conservanti, è ormai irrinunciabile ed è ulteriormente sostenuta dagli ultimi trend verso una maggiore convenience alimentare. Ad Anuga Frozen Food, la piattaforma di riferimento per il settore internazionale dei surgelati, oltre 500 espositori presenteranno l’intera gamma internazionale di prodotti, applicazioni e servizi. L’offerta spazia da pesce e carne a frutta e verdura, passando per
piatti pronti in porzioni di varie dimensioni. Il salone coniuga il settore dei surgelati alla distribuzione e al mercato dell’out of home in quanto il segmento surgelati è uno dei principali trendsetter in materia. In quasi nessun segmento le aziende riescono a sviluppare con pari successo nuovi prodotti e soluzioni migliori e sempre più semplici per i consumatori. Ad Anuga l’industria internazionale propone regolarmente le ultime novità per entrambi i canali della distribuzione dei prodotti alimentari e del mercato dell’out of home. Anche l’Istituto tedesco per gli alimenti surgelati (dti), partner esclusivo di Anuga Frozen Food dal 2013, sarà come sempre a disposizione in fiera con informazioni, dati e cifre interessanti sul mercato dei surgelati.
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In rosso, le manifestazioni alle quali potete trovare le nostre riviste in distribuzione
IN ITALIA 6-9 MAGGIO 2019 - TuttoFood - Salone int dell’alimentazione - Milano - www.tuttofood.it
4-6 SETTEMBRE 2019 - Asia Fruit Logistica - Salone int. dei prodotti ortofrutticoli - Hong Kong - www. asiafruitlogistica.com
int.
8-11 SETTEMBRE 2019 - IBIE - Salone int. dei prodotti da forno - Las Vegas (USA) - www.ibie2019.com
28-30 MAGGIO 2019 - SPS IPC Drive - Salone int. dell’automazione - Parma - www.spsitalia.it
21-24 SETTEMBRE 2019 - Südback - Salone della panificazione e pasticceria – Stoccarda (Germania) www.messe-stuttgart.de/
8-10 MAGGIO 2019 - Macfrut - Salone dell’ortofrutta - Rimini - www.macfrut.com
28-30 MAGGIO 2019 - Packaging Première Salone int. del packaging di lusso - Milano - www. packagingpremiere.it 17-20 GIUGNO 2019 - SLIM - Convegno int. sulla shelflife degli alimenti - Napoli - www.gsica.net/slim-2019 22-25 OTTOBRE 2019 - Cibustec - Salone int. dell’industria alimentare - Parma - www.cibustec.it 16-19 NOVEMBRE 2019 - Foodnova - Salone int. dei nuovi alimenti - Rimini - www.foodnova.eu 29 GENNAIO-1° FEBBRAIO 2020 - Fieragricola Salone int. dell’agricoltura e della zootecnia - Verona www.fieragricola.it
ALL’ESTERO 4-9 MAGGIO 2019 - IFFA - Salone int. della carne Francoforte (Germania) - www.iffa.de 7-9 MAGGIO 2019 - Vitafoods - Salone int. degli ingredienti e nutraceutici - Ginevra (Svizzera) - www. vitafoods.eu.com 28 MAGGIO - 1 GIUGNO 2019 - Thaifex-World of Food Asia - Mostra dell’alimentazione - Bangkok (Thailandia) - www.thaifexworldoffoodasia.com 2-5 GIUGNO 2019 - IFT - Mostra convegno dei tecnologi alimentari - New Orleans (Louisiana) - www. ift.org
24-26 SETTEMBRE 2019 - FachPack - Salone europeo dell’imballaggio - Norimberga (Germania) - www. fachpack.de 24-27 SETTEMBRE 2019 - WorldFood Moscow Salone int. dell’alimentazione - Mosca (Russia) - www. world-food.ru/en-gb 5-9 OTTOBRE 2019 - Anuga - Salone int. dell’industria alimentare - Colonia (Germania) - www.anugafoodtec. com/ 8-11 OTTOBRE 2019 - Process Expo - Salone int. dell’industria alimentare - Chicago (USA) - www. myprocessexpo.com 23-26 OTTOBRE 2019 - E-Pack Tech - Salone int. dell’imballaggio - Shangai (Cina) - www.fieramilano.it/epack-tech 3-5 DICEMBRE 2019 - Food ingredients Europe Salone int. degli ingredienti alimentari - Parigi (Francia) - www.figlobal.com/fieurope 9-11 DICEMBRE 2019 - Pacprocess MEA - Salone int. dell’imballaggio - Cairo (Egitto) - www.pacprocess-mea. com 7-13 MAGGIO 2020 - Interpack - Salone mondiale dell’imballaggio - Düsseldorf (Germania) - www. interpack.com
12-15 GIUGNO 2019 - Propak Asia - Salone int. dell’imballaggio - Bangkok (Tailandia) - www.propakasia. com
26-28 MAGGIO 2020 - Anutec Brazil - Salone int. dell’industria della carne - Curitiba (Brasile) - www. anutecbrazil.com.br/en/
27-28 GIUGNO 2019 - Snackex - Salone int. per l’industria degli snack - Barcellona (Spagna) - www. snackex.com
6-9 OTTOBRE 2020 - Alimentaria FoodTech - Salone int. dell’industria alimentare - Barcellona (Spagna) www.alimentariafoodtech.com
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recensione libri
HACCP L’AUTOCONTRÔLE MICROBIOLOGIQUE EN RESTAURATION COLLECTIVE (L’autocontrollo microbiologico nella ristorazione collettiva) E. Dromigny - XVIII + 374 pag. in B/N - Edito da Lavoisier Tec & Doc - (www.lavoisier.fr) - Brossurato - 2019 - Prezzo 65,00 € - ISBN: 9782743024413 Nella ristorazione collettiva, la distribuzione regolare di preparazioni alimentari a una comunità può rappresentare un rischio di trasmissione di agenti microbici dannosi per la loro salute, specialmente degli ambiti più fragili, come la ristorazione scolastica, ospedaliera e nelle case si riposo. In questo settore così delicato per la nostra salute il margine di sicurezza microbiologico può essere ridotto dalla struttura degli impianti e da errori operativi. L’autocontrollo microbiologico deve quindi costituire un insieme completo e coerente, di cui le analisi di laboratorio sono solo una parte. Il testo vuole essere un supporto scientifico, tecnico e normativo per gli impianti di ristorazione collettiva, comprese le cucine centrali, rappresentando una vera “guida alle cattive pratiche igieniche, alla loro individuazione e correzione”, per un vero autocontrollo sintetico in tre fasi: informare, valutare, correggere.
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L’opera, riccamente illustrata in bianco e nero, si compone di due parti (impianti e funzionamento), accompagnate da un indice e da una bibliografia che comprende oltre 370 riferimenti scientifici. È rivolto a tutti gli coloro che sono coinvolti a vario titolo nella ristorazione collettiva (operatori, responsabili della qualità, consulenti igienisti, studenti e docenti-ricercatori di scuole veterinarie o agronomiche, servizi di ispezione, medici del lavoro). Più in dettaglio, dopo la definizione di abbreviazioni e acronimi e l’introduzione all’autocontrollo sotto diversi aspetti, da quello normativo a quello microbiologico, tecnologico e funzionale, la prima sezione si sofferma sull’autocontrollo degli impianti nella ristorazione collettiva e comprende tre capitoli: supporto scientifico: l’insicurezza microbiologica degli impianti; implementazione dell’autocontrollo nelle strutture di ristorazione collettiva; misure correttive degli impianti.
La seconda parte, invece, è dedicata all’autocontrollo del funzionamento nella ristorazione collettiva e si articola nei seguenti capitoli: supporto scientifico: origini della pericolosità nel funzionamento nella ristorazione collettiva; implementazione dell’autocontrollo del funzionamento nella ristorazione collettiva: personale, produzione, distribuzione; misure correttive di non conformità operative nella ristorazione collettiva. Seguono conclusioni e la succitata, ampia, bibliografia.
Il viaggio continua...
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Ai sensi dell’Art. 11 della Legge 675/96 ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento ed alla comunicazione degli stessi.
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One side: il Lipstick Index Il ‘Lipstick Index’ è un parametro impiegato per monitorare le crisi con un occhio che includa gli aspetti sociali e di costume. Secondo tale indice, in periodi di crisi economiche, le vendite di cosmetici e altri prodotti per l’estetica sono destinate a crescere a tassi maggiori rispetto ai periodi di stabilità. Il primo a dichiararlo apertamente sembra essere stato Winston Churchill che, durante la seconda guerra mondiale, ordinò di razionare i cosmetici tranne il rossetto, perché un bel colore rosso sulle labbra teneva alto il morale sia di chi lo indossava, che di chi aveva il piacere di ammirarlo. Il Lipstick-Index, coniato da Leonard Luder, chairman di Estée Lauder per descrivere la crisi del 2001 durante la quale le vendite dei rossetti aumentarono dell’11%, è spesso associato a momenti sociali ed economici di rilievo tanto da diventare un’utile cartina-tornasole delle varie crisi. Il grafico dell’equazione che correla le vendite dei rossetti all’inflazione, dal 1989 al 2007, dimostra che il Lipstick Index accompagna i periodi meno floridi dal punto di vista economico. La teoria alla base è piuttosto (forse troppo) semplice: in tempo di crisi le donne comprano più rossetti, perché devono rinunciare ad articoli più costosi. Nell’elenco degli indicatori economico-sociali non ufficiali, il Lipstick Index appare quasi una misura canonica, soprattutto se confrontato con l’indicatore del primo appuntamento. Quest’ultimo nasce dall’idea che quando l’economia va male, le persone cercano conforto una nell’altra.
The other side: l’intimo maschile
La pagina del Presidente di Sebastiano Porretta
Altri indicatori che si fanno interprete del bisogno di evasione dalla realtà sono, ad esempio, la vendita dei popcorn al cinema e il “Waiter Index”, l’indice della cameriera, secondo il quale più risultano prestanti le cameriere, più fragile sarà l’economia. Il principio su cui si basa quest’ultimo marker è semplice: se l’economia va bene, le persone belle fanno meno fatica a trovare un lavoro, mentre quando le cose vanno male, si adattano a lavori che in tempi di prosperità avrebbero rifiutato. Il cosiddetto “Indice dei concessionari”, invece, prende in considerazione gli sconti praticati per attrarre acquirenti e mostra, come prevedibile, un andamento inversamente proporzionale a quello dell’economia. Perfino l’irritazione da pannolino rientra fra gli indicatori utilizzati per tenere il polso dell’economia: a quanto pare, per cercare di risparmiare nei momenti di crisi, i genitori cambierebbero i loro figli meno frequentemente e, come conseguenza, una maggiore vendita di creme anti-irritazione. E che dire della misura dei tacchi delle scarpe da donna che sembra essere inversamente proporzionale alla salute dell’economia: durante la crisi, infatti, i tacchi tendono a essere più alti, come se si cercasse uno strumento per una piccola fuga. La storia della moda dimostra che le scarpe basse degli anni ’20 furono sostituite dalle scarpe con il tacco durante la Grande Depressione e i tacchi a spillo sono tornati di moda durante la bolla delle dot com. Sul fronte maschile, la vendita d’intimo segnerebbe i tempi, perché in certi momenti gli uomini sono soliti ridimensionare gli acquisti: pur senza alcuna prova statistica mi sento di affermare che forse si potrebbe disquisire a lungo sulla significatività di tale voce.
aita
Prossime attività Corso di formazione Le norme comunitarie e nazionali in tema di sicurezza alimentare Fiera di Cremona 3 giugno 2019 Programma Orario: 9,30 - 17,30 - Controlli, analisi e garanzie difensive - Campionamento, analisi di revisione e ripetizione di analisi - Ritiri, richiami ed allerte - Le contestazioni penali più frequenti in tema di igiene e sanità degli alimenti - Le garanzie difensive nel processo penale - Le sanzioni amministrative Corso di formazione Il sistema HACCP a) Applicazione completa del sistema b) Approfondimenti e nuovi sistemi di prevenzione e di sicurezza Fiera di Cremona - 4-5 giugno 2019 Programma 4 giugno orario: 9,30 - 17,30 Conoscenza e applicazioni del sistema - Gli step operativi, la loro conoscenza e applicazione - Analisi dei pericoli - Definizione dei CCP e dei limiti critici. L’importanza del monitoraggio - Non conformità e azioni correttive - Corretta predisposizione dei PRP (Prerequisite Programs) OPRP (Operational Prerequisite Programs) - Lavoro di gruppo: identificazione dei pericoli e definizione dei limiti critici in una produzione 5 giugno orario: 9,30 - 17,30 Approfondimenti e nuovi sistemi di prevenzione - I principi dei nuovi sistemi di revisione e miglioramento - Predisposizione di un piano di controllo analitico basato sulla valutazione del rischio - Integrazione dei sistemi per la Food Defense e la sicurezza alimentare
- Simulazione di un audit: caso studio - Soddisfazione dei pre-requisiti igienici: regole ed esempi pratici per una corretta attuazione delle GMP - Adozione ed implementazione dei nuovi sistemi per la tutela dei consumatori: TACCP: Threat Assessment Critical Control Point - RACCP: Risk Assessment and Critical Control Point - VACCP: Vulnerability Assessment and Critical Control Point - Esame finale Corso di formazione Le transazioni commerciali on line nel mercato alimentare europeo Regole e ruolo degli operatori a garanzia della sicurezza alimentare Fiera di Cremona - 6 giugno 2019 Programma Orario: 9,30 - 17,30 - La definizione di vendita a distanza - Le caratteristiche dell’e-commerce di alimenti nel rapporto Business to Consumer - La disciplina dei contratti a distanza fra disciplina della Dir. 2011/83/UE e regolazione di settore - Gli obblighi derivanti dal disposto dell’art. 14 del Reg. (UE) 1169/2011 - Quale controllo nella vendita a distanza di alimenti - I cosiddetti Campionamenti “civetta”, criticità fra la disciplina europea e quella nazionale - Analisi di un settore: la spesa on line Corso di formazione Microbiologia, igiene e sicurezza alimentare Fiera di Cremona - 6 giugno 2019 Programma Orario: 9,30 - 17,30 - Criteri microbiologici e d’igiene (Reg. 2073 e successive integrazioni) - Principali microrganismi patogeni e loro tossine - Tolleranza zero e accettabilità - Utilizzo dei criteri microbiologici nel manuale di autocontrollo - Microrganismi emergenti e riemergenti - Nuovi metodi di analisi rapidi e molecolari per la ricerca dei patogeni - Impiego di starter bioprotettivi
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Convegno Aggiornamenti in tema di sicurezza, controlli e normativa alimentare Fiera di Cremona - 7 giugno 2019 Ore 10,00: L’impatto sulla salute umana delle malattie a trasmissione alimentare ad etiologia batterica: i dati epidemiologici nazionali ed europei Mirella Pontello, Università degli Studi di Milano Ore 10,30: Gli standard di sicurezza alimentare e le principali novità introdotte dalle attuali versioni Isabella D’Adda, Certiquality Ore 11,00: Coordinamento delle norme nazionali e comunitarie in materia di sicurezza alimentare Afro Ambanelli, Legale in Parma Ore 11,30: coffee break Ore 12,00: Microrganismi alimentari “emergenti” e/o “riemergenti” Giuseppe Comi, Università degli Studi di Udine Ore 12,30: Valutazione dell’impatto del consumo di zuccheri semplici della dieta sull’obesità, il diabete e le malattie cardiovascolari Elena Fattore, Istituto di Ricerca Mario Negri Ore 13,00: pausa pranzo Ore 14,00: L’analisi delle materie prime e l’applicazione della Food Fraud : aspetti pratici Manuela Vinay, Gruppo Maurizi Ore 14,30: Recenti innovazioni in materia di protocolli di sicurezza Claudio Truzzi, Metro Italia Ore 15,00: L’efficacia dei trattamenti di disinfezione alimentare con ozono Milena Brasca, CNR-ISPA, Milano Ore 15,30: Antimicrobici naturali come strategia alternativa per il controllo dello sviluppo microbico negli alimenti Giulia Tabanelli, Università degli Studi di Bologna Ore 16,00: Discussione e chiusura del Convegno Per il programma completo e le modalità di iscrizione: www.aita-nazionale.it
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Alimenti e nutraceutici Dopo 60 anni di esperienza nel campo delle biotecnologie per la produzione del vino, nasce nel 2011 la Fast Ingredients. Un team di persone con diverse competenze ed esperienze nei settori food e nutraceutico. Trattiamo ingredienti alimentari come derivati del latte, idrocolloidi, stabilizzanti, conservanti, proteine, antiossidanti ed ingredienti nutraceutici come aminoacidi, estratti vegetali, supplementi dietetici, nutrizione sportiva, softgel, omega3, vitamine. Il nostro mercato attuale è all’80% italiano con una crescita
nell’ultimo anno del 60% di fatturato di vendita in circa 10 paesi nel mondo. Il nostro import di ingredienti è prevalentemente da Europa, Cina, India, Filippine, USA, Turchia. Viene seguito con cura tutto l’iter del campionamento, dell’approvvigionamento, della certifica-
zione e del trasporto di tutti i prodotti commercializzati. L’azienda è certificata ISO 9001 e sta approfondendo il processo di acquisizione di nuove certificazioni (BRC/IFS). Vista la crescita di fatturato e di mercato del 2017 abbiamo investito in un centro interno R&D focalizzando la nostra attenzione sulle esigenze dei nostri clienti e sulle nuove tendenze alimentari. Stiamo sviluppando l’applicazione di conservanti naturali “allergen free” nel settore alimentare ed enologico. Grazie a queste ricerche abbiamo avviato un progetto produttivo di alcune miscele (pre-mix) per i settori pasticceria, gastronomia, “gluten free” e “vegan”.
Scheda di Associazione Anno 2019 Cognome.............................................. Nome................................................ Ente o Società................................................................................................. Settore merceologico di attività........................................................................ Indirizzo presso il quale desidera ricevere la rivista e le comunicazioni AITA Abitazione
Ufficio
Via..................................................................................... N° civico.............. Cap................. Città........................................................... Prov.....................
Autorizzo l'utilizzo dei miei dati personali ai sensi della legge 31/12/96 N. 675 per l'esercizio delle attività dell'Associazione e per il raggiungimento delle finalità previste dallo Statuto.
Data.............................................. Firma........................................................ Socio Sostenitore € 600,00 Socio Professional Member € 120,00 Socio Ordinario € 100,00 Socio Neolaureato o Dottorando € 50,00 (Anno di Laurea.....) Socio Studente € 30,00
Tel......................................................... Fax.................................................... E-mail...................................................................................................................
Riservato alla segreteria
Ricevuta N°............................................ Data.............................................................. La quota può essere inviata mediante: Sede di .................................................. Pagamento con............................................. 1. assegno circolare o bancario intestato AITA Prossima - Milano 2. bonifico sul c.c. N°B.ca 000011226171 B.ca Intesa San Paolo Ag. 20, Milano - CAB 09498 ABI 03069 Socio Nuovo Rinnovo IT23L0335901600100000119660 cod. iban: IT89A0306909498000011226171 3. vaglia postale 4. carta di credito ....................................n°....................................... scadenza.................................... nome del titolare.............................................. firma........................................ industrie alimentari - lviii (2019) - aprile Segreteria: Via Luigi Mangiagalli, 5 - 20133 Milano - Tel 02 2365506 Fax 02 2365015 - E-Mail: aita-nazionale@aita-nazionale.it - http://www.aita-nazionale.it - Codice Fiscale: 80192570150 - Partita IVA: 05896220158
aita
Fibre prebiotiche Beneo Orafti leader nella produzione di fibra prebiotica da cicoria, ha recentemente condotto in Italia una ricerca di mercato. I risultati mostrano che la maggioranza delle persone considera il benessere intestinale un argomento estremamente importante. Due terzi dei consumatori scelgono alimenti che supportano la salute dell’apparato digerente e un italiano su tre intervistato, dichiara di aver letto ultimamente articoli inerenti questo argomento. Le aziende alimentari utilizzano sempre più le fibre estratte dalla radice di cicoria di Beneo per venire incontro alla domanda crescente di ingredienti che contribuiscono al benessere intestinale. Inulina e oligofruttosio sono tra le poche fibre alimentari considerate prebiotiche da numerosi studi scientifici (più di 150) che confermano i benefici dell’utilizzo della fibra da cicoria. Grazie all’impegno nella ricerca scientifica, Beneo ha ottenuto l’esclusiva di un claim per l’inulina da cicoria. Il claim, autorizzato dall’UE ai sensi dell’articolo 13.5, è il seguente: “L’inulina da cicoria contribuisce alle normali funzioni intestinali grazie a un aumento della frequenza di evacuazione” che può essere combinata con un claim generale relativo alla salute di cui all’articolo 10.3: “l’inulina da cicoria favorisce la salute dell’apparato digerente”, oppure “favorisce l’equilibrio della flora intestinale”. I consumatori iniziano ad essere sempre più consapevoli che i prodotti prebiotici rappresentano un beneficio. Beneo ha, quindi, deciso di introdurre un logo prebiotico dedicato. Il logo prebiotico offre alle aziende
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Applicazioni nei prodotti lattiero caseari alimentari un modo semplice e visivo per promuovere il benessere intestinale.
L’effetto dei prebiotici Le fibre prebiotiche, provenienti dalla radice di cicoria, sviluppano i microrganismi benefici del microbiota intestinale. Inulina e oligofruttosio, sono carboidrati prebiotici non digeribili che possono essere utilizzati per arricchire il contenuto di fibre di un’ampia gamma di prodotti alimentari e bevande. Con la metà delle calorie dello zucchero e tutti i benefici nutrizionali della fibra, offrono molti vantaggi tecnologici alle aziende alimentari. Possono essere utilizzate sia per sostituire i grassi che gli zuccheri, mantenendo la stessa consistenza o dolcezza nel prodotto finito. Di conseguenza, le fibre prebiotiche consentono alle aziende alimentari di produrre versioni a ridotto contenuto di grassi o zuccheri in prodotti tradizionali, come bevande a base latte, gelati, yogurt e biscotti, promuovendo al tempo stesso la salute intestinale e aiutando a mantenere un livello di glicemia basso.
Con la possibilità di apportare benefici digestivi, la ricerca di mercato condotta da Beneo ha voluto verificare quale fosse l’appeal del logo prebiotico nei confronti dei consumatori Italiani utilizzato in una vasta gamma di applicazioni. La presenza di un logo prebiotico sul packaging è stata considerata molto interessante dai consumatori nei prodotti lattiero-caseari e senza lattosio. I dati mostrano che il 67% dei consumatori in Italia trova un logo prebiotico su una bevanda da latte “allettante o molto attraente”, seguito da yogurt (62%), prodotti senza lattosio (56%) e prodotti lattiero-caseari per bambini (60%). Nel complesso tra i consumatori c’è una attenzione sempre maggiore per i prodotti che promuovono un miglioramento del benessere intestinale. Attualmente i fornitori come Beneo cercano di creare strumenti reali per i produttori, in modo da sfruttare al meglio questa tendenza. Molti consumatori Europei vedono il claim prebiotico come un positivo passo avanti verso una sana alimentazione. Il mercato sarà quindi sempre più aperto allo sviluppo di nuovi prodotti.
industrie alimentari
- lviii (2019) - aprile
110 SOCI SOSTENITORI
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Via G. Giardino 4 - 20123 Milano
Viale Lombardia 20 - 20021 Bollate (MI) Tel. 02 38330.1
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Via Baden Powell 5 - 21052 Busto Arsizio Tel. 0331 341949
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DIESSECHEM S.R.L.
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CHIRIOTTI EDITORI S.R.L.
Via Meucci 61/B - 20128 Milano Tel. 02 26305484
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Viale C. Pavese 305 - 00144 Roma Tel. 06 54228675
Viale Rimembranza 60 10064 Pinerolo (TO) Tel. 0121 393127
BAULI S.P.A.
Via Verdi 31 - 37060 Castel d’Azzano (VR) Tel. 045 8288311
CHR. HANSEN ITALIA S.P.A.
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BARENTZ SERVICE S.P.A.
43126 Parma
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Tel. 0521 497211
20037 Paderno Dugnano (MI) Tel. 02 99050404 BUREAU VERITAS ITALIA S.P.A. Divisione Certificazione Viale Monza 347 - 20126 Milano Tel. 02 270911 CARE FOOD S.R.L.
Via U. Foscolo 8/a - 20081 Abbiategrasso (MI) Tel. 02 94608677
Via E. Majorana 10 20834 Nova Milanese (MB) Tel. 0362 364567
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Via Padova, 58 - 35026 Conselve (PD) Tel. 049 9500766 FASINTERNATIONAL S.R.L. Via Selvanesco 75/77 - 20142 Milano
FOOD HYGIENE Srl
Tel. 02 3491751
Via Aldo Moro, 30 20060 Pessano con Bornago (MI) Tel. 02 99765220 COMAX EUROPE S.R.L.
Via Lodovico Settala 3 - 20124 Milano (MI) Tel. 02 29511173
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industrie alimentari
- lviii (2019) - aprile
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Stradello Aggazzotti 104 - 41100 Modena
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OPTIMA S.R.L. Via Gaggio 72 47832 Casarola S. Clemente (RN)
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Via G.B. Cassinis 7 20139 Milano - Tel. 02 57409690 SISTAL SOCIETÀ ITALIANA DI SCIENZE
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Via S. Sofia 98 95123 Catania Tel. 095 7580201 PARMALAT S.P.A. Via Grassi 22/26 43044 Collecchio (PR) Tel. 0521 8081 - Fax 0521 808322 PRODOTTI GIANNI SRL Via Quintiliano 30 - 20138 Milano Tel. 02 5097220 PURATOS ITALIA S.P.A.
c/o Dipartimento di Scienze degli Alimenti, Via S. Camillo de Lellis - 01100 Viterbo Tel. 0761 357494 SOGEGROSS S.p.A.
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VELP SCIENTIFICA S.R.L.
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industrie alimentari
- lviii (2019) - aprile
Indice inserzionisti AB Energy - Orzinuovi www.gruppoab.it.................................... nov. ABM - Vignate www.abmnastri.com............................... ott. Aerzen Italia - Milano www.aerzen.com................................. cop.1 Alba&Teknoservice - Villafranca Padovana www.albaequipment.it.......................... mar. All4Pack - Parigi (F) www.all4pack.com.................................. set. Anutec - New Delhi (IND) www.anutecindia.com........................... 101 Arcoplastica - Andezeno www.arcoplastica.it..................................... 1 Asia Fruit Logistica - Hong Kong (CHN) www.asiafruitlogistica.com ......... lug./ago. B&R Automazione - Passirana www.br-automation.com......................... 37 Bondani - Noceto www.bondani.it................................... cop. 2 Brambati - Codevilla www.brambati.it..................................... mar. Bühler - Segrate www.buhlergroup.com............................... 2 Ceia - Viciomaggio www.ceia.net.............................................. 57 Chiriotti Editori - Pinerolo www.chiriottieditori.it........ 79-83 -95-105 Chocotech - Wernigerode (D) www.chocotech.de................................ mag. Cibustec - Parma www.cibustec.com.................................... 46 Cmp - Saluzzo www.cmp-plast.it...................................... ott. Colkim - Ozzano Emilia www.colkim.it ........................................... set. Colombo - Oggiono www.colombopietro.it.............................. 31 Comek - Castiglione delle S. www.comek.it....................................... cop. 4 Corno Pallets - Saluzzo www.cornopallets.it ............................... dic. Dolzan - Galliera Veneta www.dolzan.com..................................... dic. Econorma - S. Vendemiano www.econorma.com .............................. giu. Elmiti - Avigliana www.elmiti.com...................................... nov.
Emilos - Cavriago www.emilos.eu....................................... mag. Emirates SkyCargo - Dubai (UAE) skycargo.com/emiratesfresh................. giu. Eurosicma - Segrate www.eurosicma.it.................................. mag. Eurofins Chemical Control - Cuneo www.eurofins.it................................... cop. 3 Firex - Sedico www.firex.it ............................................. gen. Fispal Tecnologia - São Paulo (BR) www.fispaltecnologia.com.br................ dic. FoodExecutive.com www.foodexecutive.it.............................. 91 Fristam Pumpen - Amburgo (D) www.fristam.de....................................... mar. Fruit Logistica - Berlin (D) www.fruitlogistica.de.............................. dic. Fuchs Lubrificanti - Buttigliera d’Asti www.fuchslubrificanti.it.........................feb. Geartec - Legnano www.geartec.it .......................................... 87 Gulfood Manufacturing - Dubai (UAE) www.gulfoodmanufacturing.com........ set. Hamburg Dresdner Machinen Fabriken Dresden (D) - www.h-d-m.com.......... mag. Houdijk Holland - Vaardingen (NL) www.houdijk.com.................................. mag. Ibie - Las Vegas (USA) www.ibie2019.com................................ gen. Igus - Robbiate www.igus.it.............................................. gen. Ing. A. Rossi - Parma www.ingarossi.com................................. ott. Interroll - Rho www.interroll.it........................................ ott. Ishida Europe - Rotkreuz (CH) www.ishidaeurope.com......................... nov. Isi Plast - Correggio www.isifood.com ................................... nov. Italo Danioni - Milano www.danioni.it .......................................... 43 Italvibras - Fiorano Modenese www.italvibras.it.........................................47 Itech Italia - Lainate www.itech.eu........................................... mar. ITP - Bosnasco www.itp.it ............................................... mag.
Klüber Lubrification Italia S. Giuliano M.se www.klueber.com...................................... 51 Konica Minolta - Cinisello B. www.konicaminolta.eu .......................... dic. Lawer - Cossato www.lawerunica.com............................... 35 Leybold - Cologno M.se www.leybold.com.................................. mag. Lic Packaging - Verolanuova www.licpackaging.com............................. 63 Live-Tech - Guarene www.live-tech.com............................... mag. LMD - Lissone www.lamiaditta.eu................................. mag. Marking Products Settimo T.se www.marking.it........................................ ott. MCM Massa - Pianezza www.mcmmassa.it ................................ mar. MCT Alimentare - San Donato Milanese www.mctalimentare.com/milano........ mar. Mectra - Montecchio E. www.mectra.it........................................ mag. Megadyne - Mathi www.megadynegroup.com................... nov. Microwave Technology - Modena www.microwave.it...................................feb. Minebea Intec Italy - Nova M.se www.minebea-intec.com....................... dic. Mix - Cavezzo www.mixitaly.com................................... dic. Montenegro - Brugherio www.montenegrosrl.it.............................. 69 Nimax - Bologna www.nimax.it............................................ set. Opessi - Milano www.opessi.it........................................... ott. ParmaControls - Parma www.parmacontrols.it........................... mar. PCB Piezotronics - Treviolo www.pcb.com........................................... set. Perten Instruments Italia - Roma www.perten.it ........................................... 75 Pomati - Codogno www.pomati.it......................................... nov. Powtech - Norimberga (D) www.powtech.de.................................... mar.
ProFood Tech - Chicago (USA) www.profoodtech.com.......................... nov. Prosweets - Köln (D) www.prosweets.com.............................. dic. R-Biopharm - Melegnano www.r-biopharm.com ........................... nov. Radis - Ravenna www.radis.it............................................. nov. Rondo - Schio www.rondo-online.com........................ gen. Sarp - Castelfranco Veneto www.sarp.it ............................................. nov. Save - Verona www.exposave.com................................ set. Sealed Air - Passirana di Rho www.sealedair.com................................ nov. Selmi - Santa Vittoria D’Alba www.selmi-group.it................................. feb. Sial - Parigi (F) www.sialparis.com................................... set. Sigep - Rimini www.sigep.it............................................ nov. Sirec - Colorno www.sirec.it................................................ 73 Sollich - Bad Salzuflen (D) www.sollich.com........................................ 41 SPS IPC Drives - Parma www.spsitalia.it....................................... mar. Sulzer - Casalecchio di Reno www.sulzer.com....................................... dic. Tecnafood Villavara di Bomporto www.tecnafood.com.............................. nov. Tecno 3 - Corneliano www.tecno-3.it ..........................................27 Ulma Packaging Gragnano Trebbiense www.ulmapackaging.it.......................... mar. Urschel - Castagnole delle Lanze www.urschel.com...................................... 59 Wagner - Valmadrera www.wagner-group.com..................... mag. Wirfly - Alonte www.wirfly.com......................................... 67 Wolhfarth - Sordio www.wolhfarth.it.................................... mar. Xylem Solutions Italia - Lainate www.xylemsolutions.com/it................. ott.
Aziende citate Alpy - www.alpygroup.com....................................................30 B&R Automation - www.br-automation.com....................48 BCH - www.bchltd.com...........................................................34 Böhnke & Luckau - www.boehnke-luckau.de....................28 Carel Industries - www.carel.com.........................................94 Cargill - www.cargill.it..............................................................94 Coperion K-Tron - in Italia: Montenegro www.montenegrosrl.it..........................................................39 Diversey www.diversey.com/industry-sectors/food-service.......69 Ecomec - www.ecomec.be.....................................................32 FND - www.funengda.com.....................................................32
industrie alimentari
- lviii (2019) - aprile
G&D Glory Machinery - www.gdchocotech.com..............33 Gocmen - www.gocmen.com.tr.............................................32 Innovas - www.innovas.com.tr..............................................36 Inspecto - www.inspecto.io....................................................53 Ipial - www.ipial.com................................................................29 Keskin Makine - www.keskinmakine.com..........................34 KM Packaging - www.kmpackaging.com............................61 Lareka - www.lareka.nl............................................................30 Lekos - www.lekos.sk...............................................................36 LMD - www.lamiaditta.eu.......................................................29 Märtens - in Italia: LMD - www.lamiaditta.eu....................29 Montenegro - www.montenegrosrl.it..................................39
Omidi Machinery - www.omidifzco.com............................33 R-Biopharm - www.food.r-biopharm.com..........................53 Rosa Catene - www.rosacatene.com...................................40 Simon Dryers - www.simon-dryers.co.uk...........................32 Sirec - www.sirec.it...................................................................68 Spreafico Automation - www.spreafico-srl.com...............45 StePac - www.StePac.com......................................................61 Tecna - www.tecnalab.it..........................................................52 Tecno 3 - www.tecno-3.it.......................................................40 Ulma Packaging - www.ulmapackaging.com......................44 Varvel - www.varvel.com........................................................42 Waltcher - www.waltcher.com..............................................33
EUROFINS CHEMICAL CONTROL un centro di ricerca e analisi al servizio delle aziende del settore alimentare. Fondato nel 1979, è entrato a far parte del GRUPPO EUROFINS nel 2006 PRINCIPALI RICERCHE E SERVIZI DI ANALISI • Aspetti nutrizionali e Studi di Shelf-life (stabilità dei prodotti nel tempo) • Analisi degli additivi e di parametri qualitativi e caratteristici • Analisi dei residui di contaminanti (fitofarmaci, micotossine, metalli pesanti, PCB, diossine, residui di medicinali veterinari, ormoni, IPA, contaminanti di processo, ecc.) • Analisi Microbiologiche e Filth test (determinazione impurità solide e ricerca cause infestazione) • Analisi allergeni (ELISA, PCR, analisi chimiche) • Analisi OGM e identificazione specie/varietà mediante analisi del DNA • Analisi sugli imballaggi alimentari (food packaging) • Studi di messa a punto di nuovi metodi e/o indici analitici • Autenticità degli alimenti mediante analisi isotopica, metodi di screening e analisi del DNA • Test analitico-sensoriali (FREE-WAY) CONSULENZE PRINCIPALI • Assistenza nella messa a punto di nuovi prodotti e/o processi produttivi • Assistenza nella soluzione di problemi di processo che influiscono sulla Qualità e/o sulla Sicurezza alimentare
dei prodotti • Assistenza nella validazione di nuovi impianti produttivi • Attività di consulenza in materia di etichettatura e assistenza tecnico-legislativa • Assistenza nelle controversie con fornitori, clienti o laboratori ufficiali di revisione PRINCIPALI AUTORIZZAZIONI, CERTIFICAZIONI E RICONOSCIMENTI • LABORATORIO ACCREDITATO ACCREDIA n° 0490 in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 per l’esecuzione delle prove, il cui elenco è pubblicato sul sito www.accredia.it • REGIONE PIEMONTE: Laboratorio abilitato (n. di registrazione 14) ad effettuare prove analitiche relative all’autocontrollo • MINISTERO DELLA SANITA’ GIAPPONESE: Riconoscimento del laboratorio ad eseguire analisi su prodotti e bevande destinate all’esportazione (Laboratorio N. 216) • Iscrizione nell’elenco dei laboratori consigliati dall’AIC per la determinazione del glutine negli alimenti • LABORATORIO CERTIFICATO QS per controllo di residui in frutta, verdura, patate • ALTRI RICONOSCIMENTI/AUTORIZZAZIONI: sono indicati sul sito www.eurofins.it.