INDUSTRIE ALIMENTARI
Poste Italiane spaSped. in A.P.D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVESTn. 1/2021IPISSN 0019-901X 10064 PINEROLO - ITALIA Tel. +039 0121393127 info@chiriottieditori.it anno 62 - n. 644 aprile 2023
CON IL PATROCINIO DI
D. NAVIGLIO1* - V. NEBBIOSO1 - A. SAVASTANO1 - A. PERRONE1 - M. GALLO2
D. MONTESANO3 - M.G. MIANI4 - P. TRUCILLO5
1 Dipartimento di Scienze Chimiche Università degli Studi di Napoli Federico II
2 Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di Napoli Federico II
3 Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli Federico II
4 Casillo Next Gen Food srl - Via Sant’Elia Z.I. - 70033 Corato - Bari
5 Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale, Università degli Studi di Napoli Federico II *email: naviglio@unina.it
Recupero di composti bioattivi da germe e crusche di grano duro deoleato
■ PAROLE CHIAVE economia circolare, sottoprodotto, grano, antiossidanti, polifenoli, recupero scarti
RIASSUNTO
L’economia circolare è un modello di produzione e consumo alternativo a quello dell’economia lineare e si basa sulla capacità di riutilizzare, recuperare o riciclare i materiali di scarto ottenuti nelle diverse fasi produttive, o addirittura sul prevenirli. In particolare, il recupero degli scarti provenienti dal settore agro-alimentare, oltre a ridurre l’impatto ambientale, offre la possibilità di estrarre diversi composti bioattivi, come gli antiossidanti, utilizzabili in altri settori produttivi. Nel presente lavoro vengono riportate prove preliminari di estrazione da materiale di scarto (frazioni molitorie derivanti dalla molitura del grano) fornito dall’azienda Casillo Next Gen Food srl per il recupero di composti antiossidanti, effettuando il confronto fra tre tecniche estrattive: macerazione, macerazione assistita da ultrasuoni ed estrazione con Naviglio estrattore.
Recovery of bioactive compounds from germ and bran of de-oiled durum wheat
■
KEYWORDS circular economy, by-product, grain, antioxidants, polyphenols, waste recovery
SUMMARY
The circular economy is an alternative production and consumption model to that of the linear economy and it is based on the ability to reuse, recover or recycle waste materials from the various production phases, or even prevent them. In particular, the recovery of waste from the agro-food sector, in addition to reducing the environmental impact, offers the possibility of extracting bioactive compounds from the waste itself, such as antioxidants, which can be used in other production sectors. This work reports preliminary extraction tests from waste material (fraction deriving from wheat milling) supplied by the company Casillo Next Gen Food srl for the recovery of antioxidant compounds, comparing three extraction techniques: maceration, ultrasound-assisted maceration and extraction with Naviglio extractor.
Introduzione
L’economia circolare è un modello di produzione e consumo alternativo a quello dell’economia lineare e si basa sulla capacità di riutilizzare, recuperare o riciclare i materiali di scarto delle diverse fasi produttive e, in alcuni casi, sul riuscire ad evitarne la dispersione. In particolare, il recupero degli scarti provenienti dal settore agro-alimentare, oltre a ridurre l’impatto ambientale, offre la possibilità di estrarre composti bioattivi, come gli antiossidanti, utilizzabili in altri settori produttivi.
Gli antiossidanti naturali sono composti che è facile trovare nella frutta, nelle foglie di tè, nella verdura, nei cereali e nelle piante medicinali. Questi composti sono attualmente oggetto di grande attenzione sia dal punto di vista accademico, che commerciale, poiché si comportano come “spazzini di radicali”, la cui tossicità è di gran lunga inferiore rispetto a quella degli antiossidanti sintetici, come l’idrossianisolo butilato (BHA) e l’i-
drossiltoluene butilato (BHT), ritenuti responsabili delle principali malattie del fegato [1]. Inoltre, studi scientifici confermano che l’assunzione di antiossidanti naturali è associata a un minor rischio di malattie degenerative cardiovascolari e cancro [2].
Il grano è uno dei principali cereali, alla base di molti ingredienti alimentari nel mondo. Il chicco di grano è composto morfologicamente da crusca, germe ed endosperma. Gli antiossidanti presenti nel grano, che includono carotenoidi, tocoferoli, flavonoidi e acidi fenolici, sono stati oggetto di molti approfondimenti scientifici negli ultimi due decenni [36], per via del loro comprovato effetto benefico sulla salute e sulla prevenzione di diverse malattie nell’uomo. In particolare, dal frumento sono stati ottenuti estratti ricchi di antiossidanti, mediante l’uso di solventi tra cui acqua, etanolo, metanolo e miscele acqua/etanolo e acqua/metanolo [7, 8]. Alcuni studi hanno anche riportato l’attività antiossidante del germe di grano sgrassato to-
stato [9, 10], oli di germe di grano [11] e idrolizzati proteici di germe di grano [12].
In particolare, il germe di grano sgrassato (Defatted Weat Germ, DWG) è il principale sottoprodotto del grano nel processo di estrazione dell’olio di germe; esso contiene molti ingredienti nutrizionali, come proteine, carboidrati, vitamine del gruppo B, pigmenti e minerali e alcuni microcomponenti funzionali [13, 14]. Tuttavia, in letteratura si riportano pochi studi sistematici riguardanti il Weat Germ (WG), specialmente dal punto di vista del contenuto e contributo alle attività antiossidanti complessive. Infatti, data la natura complessa dei fitochimici, la loro attività antiossidante dovrebbe essere valutata e validata tramite saggi accettati dalla comunità scientifica.
La lavorazione della cariosside del grano, una cui schematizzazione è riportata Fig. 1a, ha come obiettivo la produzione di farina e di semole di grano. Purtroppo, non tutto il seme può essere utilizzato nell’alimentazione umana, ma alcune parti di esso ven-
6 industrie alimentari - lxii (2023) - aprile
Fig. 1 - Schema delle componenti della cariosside (a) e principali fasi di produzione della crusca di grano duro deoleata e delle germe di grano duro deoleato (b).
Arcoplastica: riciclo è la parola d’ordine per il futuro
Arcoplastica, vivace realtà piemontese operante nel settore della plastica con oltre 50 anni di storia alle spalle, si è evoluta nel tempo, ampliando i propri settori di riferimento – l’alimentare in primis – e riuscendo a intercettare le tendenze future del packaging grazie ad una forte propen-
sione all’attività di Ricerca & Sviluppo.
Oggi l’azienda di Andezeno può contare su una forza lavoro di circa 130 dipendenti che operano in uno stabilimento di 26.000 m2 , proponendosi come un partner in grado ascoltare le richieste dei clienti e di guidarli verso le solu-
zioni più adeguate, sotto il profilo della fattibilità economica, delle prestazioni e della sostenibilità ambientale.
E proprio la sostenibilità è al centro della filosofia di un’azienda che, pur avendo nel nome il termine “plastica”, oggi ampiamente e spesso indiscriminatamente sovrapposto all’idea di inquinamento, lavora per garantire da un lato prestazioni sempre più elevate –che nel confezionamento alimentare si traducono in riduzione degli sprechi, protezione, sicurezza e allungamento della shelf-life dei prodotti – e dall’altro per investire nella cultura del riciclo e quindi nell’economia circolare, certa che sia questa la soluzione su cui puntare nel prossimo futuro.
Per Arcoplastica il riciclo è al tempo stesso una scelta etica e un vantaggio economico: la sostenibilità risiede nel riutilizzo delle risorse, reso possibile dal recupero sempre più efficiente degli imballi
14 industrie alimentari - lxii (2023) - aprile L’AZIENDA
Lo stabilimento di Arcoplastica ad Andezeno.
teriali, come detto, sono più facilmente riciclabili. Il servizio diagnostico mira anche a proporre formulazioni e formati su misura, e alla valutazione di fattibilità per l’impiego di vaschette in materiali compostabili o in carta riciclabile.
Sostenibilità nella produzione
L’impegno di Arcoplastica nell’ambito della sostenibilità si esprime, oltre che sul fronte dell’offerta delle soluzioni di packaging, anche sul processo produttivo. Per questo l’azienda piemontese ha massimizzato l’impiego di materia prima proveniente dalla filiera del riciclo della plastica, una quantità che ogni anno arriva a 3.000 tonnellate provenienti dalla raccolta differenziata, pari a 100 milioni di bottiglie, utilizzandola per produrre vaschette per alimenti in R-PET che contengono fino al 90% di materiale post consumo. Nel 2022 ha per questo acquistato un nuovo silo da 125 t per la gestione dei flakes di bottiglia ed uno sterilizzatore/decontaminatore per il loro trattamento che permette la realizzazione di
film in R-PET interamente da materiale riciclato, idoneo al diretto contatto con l’alimento (EFSA Approved).
L’attenzione alla sostenibilità si esprime anche attraverso il riutilizzo degli sfridi di lavorazione.
In linea con il motto “Zero waste”, un nuovo reparto di macinazione di materie plastiche, inaugurato a maggio 2020 comprensivo di tre mulini di macinazione di ultima generazione, ha permesso ad Arcoplastica di estendere la capacità di rivalorizzazione fino a 3,5 tonnellate giornaliere recuperando la quasi totalità dei residui provenienti dal ciclo produttivo. Il riutilizzo si concentra soprattutto sui materiali di risulta a base di polietilentereftalato (PET), che rappresenta il 55-60% del packaging prodotto, e polipropilene (PP), generati in coda agli impianti di estrusione e alle linee di termoformatura.
La valorizzazione dei rifiuti di lavorazione e la capacità di convertirli in risorsa anziché in costi è quindi al centro della filosofia di un’azienda che, come illustra chiaramente il suo logo ispirato all’economia circolare, si rifà ad un’idea di imprenditoria etica.
Sostenibilità ambientale
La scelta sostenibile non può prescindere dallo stabilimento produttivo di Andezeno, sul quale negli anni si sono fatti investimenti per incrementare l’impiego di risorse energetiche da fonti rinnovabili, riducendo e monitorando gli impatti ambientali più significativi. Si inscrivono in questo capitolo l’installazione di un impianto fotovoltaico della capacità di 140 kW, attualmente in fase di espansione, l’ottenimento della riduzione di emissioni in atmosfera del 35% in un anno grazie all’ammodernamento degli impianti, il calo dei consumi energetici (-7,5%) imputabile all’efficientamento energetico e l’adozione di un impianto di trigenerazione del valore di 800.000 €, a partire da fine 2021, capace di generare il 20-25% del fabbisogno di corrente interna oltreché l’acqua calda in inverno e quella fredda necessaria al raffreddamento delle macchine, che consente un significativo risparmio limitando il ricorso a impianti di refrigerazione.
I risultati ottenuti finora sono testimoniati dalla certificazione ambientale ISO 14001, ma continua lo sforzo per individuare nuove soluzioni mirate all’ulteriore riduzione della quantità di rifiuti, al contenimento dei consumi energetici e alla formazione e sensibilizzazione sul tema della sostenibilità di personale interno, appaltatori e terzisti.
Un impegno a tutto tondo quello di Arcoplastica, che traccia la via per una soluzione complessiva e ampia del “problema plastica”, capace di tenere insieme prestazioni, fattibilità economica e sostenibilità ambientale.
Laura Sbarato
l’azienda 16 industrie alimentari - lxii (2023) - aprile
Un’attenta fase di progettazione consente di ottenere vaschette su misura per ogni esigenza (Arcoplastica).
Nuova generazione di tenute per alberi rotanti
Le tenute per alberi rotanti di CinchSeal proposte da Matling prevengono perdite e contaminazioni nei mescolatori, agitatori e coclee, e presentano un design in due metà che rende l’installazione, la pulizia e la ricostruzione un “gioco da ragazzi”.
Capaci di aumentare il ROI di 20 volte, gestiscono run out dell’albero da1/4-in. mantenendo la tenuta e girando con l’albero per elimi-
narne i danni e l’usura, oltre a prevenire richiami e perdite di prodotti, bloccare la migrazione di materiali estranei, proteggere cuscinetti e riduttori e ridurre i tempi di inattività non programmati.
Grazie al soddisfacimento degli standard FDA per il contatto indiretto con gli alimenti delle parti interne, risultano ideali per le attrezzature utilizzate nella lavorazione di formaggi, spezie,
aromi, cioccolato, carni ed altro ancora. Per i lavori più altamente regolamentati, Matling è comunque in grado di offrire guarnizioni sanitarie che soddisfano i severi requisiti FDA e USDA adatti a specifiche esigenze di produzione alimentare.
Un esempio di applicazione sono le guarnizioni per albero rotante usate nei mescolatori sia a pale che a nastro e o ad aratro e nelle conche per cioccolato, dove le tenute CinchSeal ruotano con l’albero per ridurre l’usura e prevenire perdite di prodotto. I mescolatori o le conche per cioccolato industriali utilizzano infatti tenute rotanti per rimanere liberi da perdite e contaminazioni durante la lavorazione degli alimenti. Molti altri settori si affidano alle tenute ad albero rotante CinchSeal per mantenere le loro apparecchiature in funzione più a lungo e con meno tempi di fermo non programmati per le riparazioni.
18 industrie alimentari - lxii (2023) - aprile MACCHINE ACCESSORI
Le tenute CinchSeal prevengono perdite e contaminazioni in mescolatori, agitatori e coclee (Matling).
do piano di lavoro ad altezza ergonomica, senza salire le scale e versare i pesanti sacchi all’interno dei serbatoi, con un impagabile guadagno in sicurezza ed ergonomia.
Il successo della prova ha spinto il produttore di gelati ad ordinare un nuovo Powder Mixer nel
giro di poche settimane dalla restituzione dell’unità di prova, a conferma della semplicità, rapidità ed efficacia d’omogeneizzazione dei sistemi di miscelazione Fristam (tutti CIP e SIP compatibili) rispetto ai sistemi tradizionali, quali triblender o serbatoi con agitatore interno.
Azionamenti personalizzati per la movimentazione di materiale sfuso
I riduttori industriali MaxxDrive XT di Nord Drivesystems sono ottimizzati per applicazioni che richiedono bassi rapporti di velocità in combinazione con potenze elevate.
Nel caso di prodotti alimentari come cereali o zucchero, ad esempio, la merce trasportata via strada, mare o ferrovia è costituita da materiale sfuso, che richiede particolari requisiti dei sistemi di azionamento per il trasporto.
Nord offre sistemi personalizzati e ottimizzati per realizzare sistemi di trasporto di materiale sfuso, come nastri trasportatori, elevatori a tazze e coclee, proponendo sistemi estremamente robusti e adatti alle applicazioni che devono lavorare in condizioni ambientali difficili, nonché sistemi di azionamento protetti dalle esplosioni e particolarmente igienici.
Per personalizzare i sistemi e adattarli alle specifiche esigenze
di ogni applicazione, gli esperti del settore utilizzano il sistema modulare completo di Nord che comprende diversi tipi di componenti, come convertitori di frequenza, motori, riduttori, giunti e freni, nonché ventilatori, telai di base e fermi, che vengono abbinati individualmente per lavorare al meglio. Per molte applicazioni, il componente fondamentale è un riduttore industriale della famiglia MaxxDrive. Questi riduttori, forniti principalmente in alloggiamenti Unicase monoblocco, sono disponibili in 11 taglie con coppie fino a 282.000 Nm.
Per il settore della movimentazione di materiale sfuso, Nord ha sviluppato il riduttore industriale MaxxDrive XT. Le gamme di potenza e velocit à dei riduttori ortogonali a due stadi sono state progettate e ottimizzate per le applicazioni che richiedono bassi rapporti di velocit à in combinazione con potenze elevate.
Grazie alla sua struttura robusta, il riduttore MaxxDrive XT è resistente alla sporcizia ed affidabile anche nelle condizioni operative più difficili. Uno speciale sistema di tenuta riduce le necessit à di manutenzione, mentre i grandi cuscinetti a rulli e gli interassi adatti a questa tipologia di applicazioni aumentano la capacit à di carico e la durata dei componenti.
Nelle applicazioni personalizzate nel campo della movimentazione di materiale sfuso vengono utilizzati i motoriduttori Nord ottimizzati dal punto di vista dell’efficienza energetica, fornendo supporto a livello mondiale agli operatori di sistemi di stoccaggio, trasporto, pesatura, dosaggio,
macchine accessori 20 industrie alimentari - lxii (2023) - aprile
carico e scarico.
I riduttori industriali MaxxDrive XT sono ottimizzati per applicazioni che richiedono bassi rapporti di velocità in combinazione con potenze elevate (Nord).
Catene portacavi in classe cleanroom più elevata anche dopo 60 milioni di doppie corse
Le aziende che investono nelle camere bianche sanno che anche una minuscola particella invisibile a occhio nudo può danneggiare l’intero processo produttivo. Per questo, anche i fornitori di componenti per sistemi di produzione in camera bianca devono soddisfare i più severi requisiti. A tal fine, Igus propone e-skin flat, una serie di catene portacavi compatte in polimero ad alte prestazioni, ottimizzate per l’abrasione, che permettono di guidare i cavi nei sistemi di produzione in movimento nelle cleanroom, garantendo un funzionamento affidabile senza rilascio di particelle. E-skin flat è conforme alla classe ISO 1, la più rigorosa per camera bianca secondo la nor-
ma DIN 14644-1. Una conformità dimostrata con test senza precedenti, in collaborazione con l’Istituto Fraunhofer IPA, che hanno confermato l’effettiva resistenza all’abrasione del sistema anche dopo 18 mesi di utilizzo continuo e 60 milioni di doppie corse. Oltre all’estrema resistenza all’abrasione, la catena portacavi e-skin flat è caratterizzata da un design modulare che consente interventi di manutenzione sul singolo modulo senza richiederne la sostituzione integrale. La flessibilità si traduce anche nella possibilità di ampliare il sistema portacavi collegando tra loro diversi profili, con concreti vantaggi in termini di ottimizzazione degli investimenti.
Barriere fotoelettriche di sicurezza compatte per l’industria alimentare
Schmersal ha sviluppato una nuova serie di barriere fotoelettriche di sicurezza, adatte per applicazioni nel settore alimentare e nel packaging che richiedono un livello di igiene elevato, ad esempio nella lavorazione del latte e della carne. Le barriere fotoelettriche monofascio della serie SLB sono estremamente compatte, avendo un diametro di 62 mm e un’altezza di 115 mm. Rappresentano quindi la soluzione ideale per l’impiego su macchine termoformatrici per il confezionamento di alimenti, su impianti di taglio o
su altre macchine con ingombri limitati.
Progettate sul modello delle cortine e griglie ottiche di sicurezza SLC/SLG 440 IP69, che da anni danno prova di sé nell’industria alimentare e dell’imballaggio, le nuove barriere fotoelettriche monofascio sono state studiate per resistere alle forti sollecitazioni dei tipici processi di pulizia svolti in questi settori.
Costruiti secondo i dettami dell’Hygienic Design, con materiali con un alto grado di resistenza non solo ai detergenti, ma an-
macchine accessori industrie alimentari - lxii (2023) - aprile 23
L’e-skin flat rimane nella classe cleanroom più elevata anche dopo 18 mesi di utilizzo continuo e 60 milioni di doppie corse. (Igus).
La nuova serie compatta SLB440 è caratterizzata da un design igienico e da un ingombro ridotto (Schmersal).
FINE LINEA
In buona salute l’industria tedesca delle macchine per l’imballaggio
In attesa della prossima edizione di Interpack, uno studio dell’associazione di categoria VDMA evidenzia un’industria tedesca delle macchine per l’imballaggio in buona salute, con una produzione cresciuta a 7,3 miliardi di euro nel 2022 nonostante le difficili condizioni generali caratterizzate dai continui colli di bottiglia negli approvvigionamenti e dall’incertezza determinata in Europa della guerra in Ucraina.
L’anno scorso il valore della produzione di macchine per il processo e confezionamento alimentare è aumentato a circa 15,4 miliardi di euro, secondo i dati provvisori dell’Ufficio federale di statistica tedesco, il che corrisponde a una crescita su base annua del 4%. Tutto questo porta il settore a superare il livello pre-pandemico del 2019, attestatosi a 15,3 miliardi di euro.
Il comparto tedesco delle macchine per l’imballaggio rappresenta quasi la metà del fatturato del settore. Secondo i dati disponibili fino ad oggi, nel 2022, la produzione in Germania aumenterà di circa il 3% a 7,3 miliardi di euro e avrebbe potuto anche essere maggiore per le macchine per l’imballaggio rispetto a tutto il settore della meccanica.
Tuttavia, il grave impatto sull’economia determinato nel 2022 dalla continua interruzione delle catene di approvvigionamento, farà sì che una parte significativa degli ordini dello scorso anno non possa essere convertita in vendite prima del 2023. In questo contesto e a seguito della guerra in Ucraina, le esportazioni nel 2022 sono scese del 4% rispetto al livello dell’anno precedente.
In Europa l’incertezza frena gli investimenti
L’attività in Europa è stata particolarmente caratterizzata dalle incertezze dovute alla guerra, così pure dall’andamento degli approvvigionamenti energetici e dei prezzi dell’energia.
Le consegne nella regione UE-27 sono diminuite del 5% nel 2022 perché gli aumenti significativi della domanda da mercati importanti come Francia, Spagna e Austria non sono stati in grado di compensare i cali in altri tradizionali Paesi di sbocco, come Polonia, Italia e Paesi Bassi. Le consegne in altre regioni europee sono diminuite del 13%, dove il -45% registrato in Russia e il -68% in Ucraina sono stati in parte compensati da un significativo aumento della domanda di Svizzera e Regno Unito.
26 industrie alimentari - lxii (2023) - aprile
Automazione facile e flessibile nelle applicazioni pick-and-place
I processi di automazione per il confezionamento di alimenti, dolciumi, cosmetici e prodotti simili si sono limitati finora per la maggior parte alla macchina confezionatrice. L’alimentazione, invece, spesso viene risolta manualmente, visto che tirare fuori i prodotti da una scatola e metterli su un nastro, singolarizzarli, orientarli nella direzione corretta o smistarli sono tutte operazioni molto complesse e quindi troppo costose da automatizzare. Con lo sviluppo del Cobot tog.519, la Schubert , offre ai produttori di merci di consumo una nuova soluzione flessibilissima e molto semplice da gestire, in esposizione alla prossima edizione di Interpack.
Pick-and-place con elevato numero di cicli per prodotti in disordine
Il Cobot Schubert è stato pensato per applicazioni pick-and-place
ad alta produttività di prodotti leggeri: con i suoi 90 cicli al minuto il tog.519 può prelevare i prodotti o i materiali di packaging più disparati da un contenitore o da un nastro e depositarli in qualsiasi luogo, senza bisogno di programmazioni complicate. Solo l’utensile deve essere adatto al prodotto. L’unità del vuoto nel tog.519 è costruita sulla base del collaudatissimo robot F4. Insieme agli utensili del robot costruiti individualmente, in alcuni casi con la stampa a 3D, questa soluzione consente di lavorare un’ampia gamma di prodotti, come, ad esempio, i cioccolatini nudi.
Alla base del facile comando del Cobot c’è un sistema di elaborazione delle immagini che utilizza l’IA e che è stato sviluppato specificatamente dalla Schubert. Il sistema riconosce sia i prodotti durante il prelievo che lo spazio circostante in cui questi devono venire inseriti. Infatti, la rete
neuronale del Cobot ha subito un apprendimento talmente ampio da permettere al robot di lavorare immediatamente dei nuovi prodotti appartenenti allo stesso gruppo, come buste (bustine, flowpack, sacchetti verticali o sigillati, ecc.) di diverse dimensioni oppure bottiglie di forme diverse. La tolleranza della IA è in grado
Nel sistema sono stati integrati completamente i componenti elettronici e l’elaborazione delle immagini a 3D che, grazie all’IA utilizza una comune telecamera 2D (Schubert).
di accettare dimensioni, materiali, superfici o spessori variabili all’interno di un gruppo di prodotti. In questo modo non è più necessario il processo di apprendimento o di avvicinamento: una volta messo in esercizio il Cobot Schubert incomincia subito a lavorare.
Alta flessibilità e facilità di impostazione
I suoi sistemi integrati rendono il Cobot completamente autonomo e quindi mobile. Può infatti essere utilizzato in posizioni sempre diverse nella produzione per chiudere eventuali ‘buchi’ nel processo di automazione. Il
fine linea 28 industrie alimentari - lxii (2023) - aprile
Cobot tog.519 preleva semplicemente e velocemente i prodotti su nastro (Schubert).
ELETTRONICA AUTOMAZIONE
Controllo in linea per l’alimentare
Con un’esperienza di oltre 20 anni nel settore del Controllo Qualità in linea con sistemi di visione industriale, Imago è specializzata nella realizzazione di sistemi per il monitoraggio e la tracciatura della produzione, con particolare applicazione nel settore alimentare.
L’obiettivo è quello di permettere alle aziende partner, produttori e costruttori di linea, di rag-
giungere e mantenere elevati standard qualitativi.
Imago offre soluzioni su misura per soddisfare le esigenze di controllo più complesse. Ogni progetto, per la squadra Imago, è una realtà unica, che si sviluppa intorno alle necessità espresse dal cliente, e ha inizio con un fondamentale studio di fattibilità.
La progettazione del sistema di visione avviene a seguito di una
grande cura del target tecnico ed economico del cliente. Grazie agli algoritmi di visione e ai software di gestione sviluppati dal reparto Engineering, a cui si affiancano gli strumenti di visione più avanzati, Imago propone soluzioni all’avanguardia, ad altissima precisione e massima affidabilità, per raggiungere insieme all’azienda partner gli obiettivi desiderati, sottoforma di sistemi chiavi in mano.
La squadra Imago è pronta a collaborare con nuovi partner che vogliano mettersi in gioco per lo sviluppo di progetti riguardanti nuove esigenze di monitoraggio, o per automatizzare e ottimizzare le operazioni di ispezione, anche attraverso l’utilizzo di intelligenza artificiale applicata al controllo dell’intera linea.
Un esempio è la soluzione implementata da Imago per superare una problematica ad oggi considerata irrisolvibile, quella dei cosiddetti “falsi scarti”. Durante il controllo automatizzato, eventuali variabilità estetiche vengono spesso confuse con la reale difettosità, provocando lo scarto del pezzo. Imago ha sviluppato algoritmi ibridi che coniugano le peculiarità della visione classica con quelle dell’intelligenza ar-
34 industrie alimentari - lxii (2023) - aprile
Sistemi di visione per il monitoraggio e la tracciatura della produzione (Imago).
tificiale. In questo modo, le piccole imperfezioni estetiche vengono “tollerate” a seconda dei parametri impostati e dell’addestramento (deep learning) del sistema, e la produzione ottimizzata. Da una fruttifera collaborazione nell’ambito delle macchine termoformatrici è nato un sistema in grado di controllare ogni fase del processo; dal pre-posizionamento e posizionamento del prodotto nella macchina, alla saldatura ed etichettatura, il 100% della produzione viene garantito qualitativamente e tracciato. Il passaggio fondamentale è quello di superare il concetto di selettore buono/scarto, incentivando invece la prevenzione del difetto: ogni minima deriva viene intercetta-
ta ancor prima di generare errori veri e propri, e la produzione può essere rettificata in corsa per evitare sprechi di risorse e fermi macchina.
Tutti i sistemi di visione Imago sono predisposti per agire tramite IoT (Internet of Things) ed essere collegati all’impianto di Industria 4.0; possono quindi dialogare e ricevere comando dagli altri macchinari per il controllo delle varie fasi secondo i parametri indicati.
Questa ed altre innovazioni tecnologiche rappresentano il motore della continua evoluzione che i controlli di produzione necessitano e che Imago mette al servizio di costruttori e produttori.
Lettore di codici a barre per una maggiore produttività
nei tunnel logistici
Il leader nella visione industriale Cognex ha introdotto sul mercato il nuovo lettore di codici a barre DataMan 580 a montaggio fisso, appositamente progettato per il tunnel di visione modulare Cognex DataMan 580 e ottimizzare i processi logistici rendendo possibili operazioni a velocità elevate e migliorando la tracciabilità. Gli algoritmi brevettati decodificano simultaneamente più codici 1D e 2D alla massima velocità, mentre l’area scan imager da nove megapixel garantisce un campo visivo maggiore.
L’algoritmo del sistema decodifica le etichette multi-simbolo fino a tre volte più velocemente rispetto ai metodi conven -
zionali. Inoltre, poiché il sistema DataMan 580 traccia dinamicamente i colli nell’intero suo campo visivo, gli utenti possono ridurre lo spazio tra le scatole e
gestire così un maggior numero di oggetti.
A differenza dei sistemi a scansione lineare, DataMan 580 garantisce una lettura dei codici più solida, decifrando anche etichette con angolature altamente prospettiche su oggetti irregolari. L’innovativo algoritmo di imaging HDR+ del sistema riduce significativamente i tempi di esposizione necessari per ottenere immagini ad alta risoluzione, offrendo risultati nitidi e chiari anche in ambienti a ridotto contrasto.
Per monitorare le prestazioni del sistema in tempo reale e ottimizzare le operazioni a valle, DataMan 580 può essere potenziato con Edge Intelligence, lo strumento di gestione dei dispositivi e delle prestazioni di Cognex. L’abbinamento dei tunnel di visione modulari DataMan 580 con i sistemi di visione 3D di Cognex consente alle operazioni logistiche di identificare in tempo reale il posizionamento e le dimensioni delle etichette, contribuendo a convalidarne la conformità.
DataMan 580 si integra facilmente nei tunnel di visione modulari Cognex per una rapida implementazione delle soluzioni di lettura dei codici a barre su cinque e sei lati.
Lettore di codici a barre DataMan 580 per l’omonimo tunnel di visione modulare (Cognex).
elettronica automazione industrie alimentari - lxii (2023) - aprile 35
Sfide, sostenibilità e digitalizzazione nel settore del packaging: il punto di vista di un esperto
Markus Rustler, presidente di Interpack e socio amministratore di Theegarten-Pactec, parla delle attuali sfide che l’industria degli imballaggi deve affrontare, dei megatrend “sostenibilità” e “digitalizzazione” e di come questi daranno forma al settore negli anni a venire, nonché delle sue aspettative per la prossima edizione del salone internazionale del packaging, in programma a inizio maggio a Düsseldorf.
La situazione attuale nel settore degli imballaggi
Più di due anni di pandemia e un anno di guerra di aggressione della Russia all’Ucraina hanno portato a una riluttanza a investire, almeno in alcuni comparti dell’industria globale degli imballaggi, e ora bisogna recuperare sul fronte dei progetti rimasti in sospeso. È però difficile fare generalizzazioni sull’intero settore degli imballaggi. Anche durante la pandemia e lo scorso anno, alcu-
ne nicchie nel mondo del packaging hanno registrato uno sviluppo molto positivo e stabile. Fra questi i settori dell’igiene, medico e farmaceutico, che hanno avuto un sovraccarico di lavoro difficile da gestire, mentre altri, come il dolciario, hanno avuto incrementi più contenuti.
Le aspettative per il 2023 di Theegarten-Pactec
Oltre a sconvolgimenti significativi come la pandemia e la guerra in Ucraina, esistono ancora molti problemi nelle catene di approvvigionamento, tutt’altro che risolti. Secondo Rustler nel 2023, purtroppo, permarranno le difficoltà dovute alla scarsa disponibilità di parti elettroniche specifiche, mentre per quanto riguarda quella di materie prime, i prezzi dell’energia e l’aumento dei prezzi del gas, l’impressione è che la situazione si stia un po’ allentando. Ma le catene di approvvigionamento interrotte o irregola-
ri, ad esempio per i chip speciali, rappresentano ancora un grosso problema, anche per i costruttori di macchine per l’imballaggio. Ad esempio, è consueto trovare nei capannoni di montaggio macchine complete al 98% a cui manca magari un cavo, qualche interruttore di sicurezza, un comando, un touch screen o un servomotore, che semplicemente non sono disponibili sul mercato mondiale.
38 industrie alimentari - lxii (2023) - aprile IMBALLAGGI CONFEZIONI
Markus Rustler.
ballaggio? Secondo Rustler il packaging protegge i prodotti da da danni e contaminazioni e quindi i consumatori, oltre a garantire una minore perdita di cibo e un ridotto spreco di risorse. Vari studi stimano che dal 33 al 40% del cibo prodotto nel mondo finisca direttamente nella spazzatura. La verità probabilmente sta nel mezzo, e lo spreco è sicuramente in parte dovuto al fatto che non arriva nemmeno al consumatore a causa di catene del freddo e imballaggi inadeguati, mentre il problema della fame potrebbe essere molto ridimensionato se potessimo limitare o evitare gli sprechi.
Nel futuro, Rustler immagina un aumento del packaging piuttosto che una sua riduzione, e a questo proposito il fattore decisivo è la responsabilità del consumatore, soprattutto nel mondo occidentale, perché gli imballaggi utilizzati possano essere correttamente riciclati in un’ottica di economia circolare. Inoltre, non è ancora chiarissimo cosa renda effettivamente un imballaggio sostenibile e non ne esiste un solo tipo. La valutazione della sostenibilità degli imballaggi è molto complessa e deve essere considerata lungo l’intero ciclo di vita.
Imballaggi primari e secondari
Per Rustler, tecnicamente è sicuramente possibile immaginare che in futuro si possano ridurre gli imballaggi secondari per i resi ed esistono diverse start-up che si occupano proprio di questo tipo di problemi. Un esempio è trovare modelli per un sistema a circuito chiuso come Recup, in cui è possibile restituire l’imballaggio in un altro luogo rispetto a quello di acquisto. Ma un sistema di scatole per l’imballaggio secondario alla fine è davvero più sostenibile? Se le scatole vanno utilizzate più volte, devono essere realizzate con materiali robusti, come scatole o casse di plastica dura. Che siano più rispettose dell’ambiente delle scatole di cartone però è un’altra questione, considerando ad esempio che sono più pesanti, e questo incide non poco sull’impronta ecologica.
Le soluzioni in vetrina a Interpack
Secondo Rustler il salone sarà orientato soprattutto nella direzione dei nuovi materiali. Ad esempio, esistono già imballaggi a base di alghe o cuscinetti organici per il trasporto realizzati
con tessuti fungini in alternativa ai prodotti a base di petrolio, e rimane ancora un notevole potenziale di sviluppo in questo ambito. Per Theegarten-Pactec, indipendentemente dal materiale di imballaggio che il mercato richiede, la sfida è sviluppare la soluzione tecnica perfetta per ogni applicazione.
Tecnologie digitali
La digitalizzazione non è un tema recente per Theegarten-Pactec. Ad esempio, due anni fa l’azienda ha fondato la startup Sweet Connect, creando, insieme ai partner Sollich, Chocotech, Oka e Winkler + Dünnebier, una piattaforma di digitalizzazione specifica per l’industria dolciaria che offre la possibilità di mappare digitalmente l’intero processo produttivo. L’obiettivo è fornire una piattaforma digitale pratica e risorse condivise, offrendo un prodotto migliore di quanto potrebbe fare un singolo produttore. Questo approccio è stato molto apprezzato, tanto che si sta discutendo di far entrare altri potenziali partner.
Naturalmente si lavora anche per rendere ogni macchina, nuova o già esistente, ancora più intelligente attraverso opzioni digitali in grado di aiutare l’operatore a svolgere il proprio lavoro senza bisogno di una particolare formazione, ad esempio integrando la capacità di indicare in autonomia dove si verificano errori, dove è necessario un intervento di pulizia o una regolazione.
Alla prossima edizione di Interpack non mancheranno le innovazioni, vista e considerata inoltre un’assenza di quasi 6 anni dalla scena che renderà ancora più stupefacenti i progressi compiuti dal settore dell’imballaggio.
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Nestlé all’85% di riciclabilità per i packaging in plastica in Europa
In Europa il Gruppo Nestlé ha raggiunto l’85% di riciclabilità per i packaging in plastica e ha ridotto del 14% l’utilizzo di plastica vergine per i propri imballaggi, mentre in Italia ha conseguito traguardi particolarmente significativi, arrivando al 97% dei packaging prodotti nel nostro Paese riciclabili. Nel dettaglio, in Italia l’azienda ha raggiunto il 100% di riciclabilità per il cartone ondulato e il vetro, il 98% per i suoi packaging in carta, il 96% per la plastica rigida, il 92% per l’alluminio, il 77% per la plastica flessibile.
Inoltre, nel nostro Paese negli ultimi anni il Gruppo sta intensificando gli investimenti per la creazione di iniziative di economia circolare e di sistemi per il riciclo.
Il Gruppo Nestlé sta lavorando infatti per incrementare la raccolta delle capsule esauste di caffè e per supportare il processo di riciclo delle stesse. Proprio con questo fine è stata lanciata l’inizia-
tiva “Alleanza per il riciclo delle capsule in alluminio”, fondata nel 2021 da Nespresso in partnership con Illycaffè e che da febbraio 2023 si è ulteriormente potenziata con l’ingresso di Starbucks by Nespresso. Dalla creazione dell’Alleanza sono state recuperate più di 3.000 tonnellate di capsule di caffè e, attraverso la partecipazione di Starbucks by Nespresso, il Gruppo punta a gestire le risorse in modo sempre più responsabile lungo tutto il ciclo di vita delle capsule in alluminio ampliando, allo stesso tempo, le possibilità di dare nuova vita alle capsule esauste.
In questa prospettiva si inserisce anche l’importante iniziativa di economia circolare “Da Chicco a Chicco” di Nespresso. Attraverso questo progetto, l’alluminio che compone le capsule, materiale infinitamente riciclabile, viene destinato alle fonderie per avviare appunto il processo di riciclo
che lo trasformerà in nuovi oggetti (ad esempio penne, biciclette e molto altro), mentre il caffè viene conferito a un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost, successivamente utilizzato in una risaia in Italia. Il riso così prodotto viene poi riacquistato da Nespresso e infine donato al Banco Alimentare della Lombardia, del Lazio e del Piemonte. Parallelamente, Nestlé sta collaborando con realtà esterne per la creazione di un’infrastruttura di raccolta, smistamento e riciclo anche per le capsule di caffè in plastica. In aggiunta, sono numerosi i progetti di ecodesign attivati in Italia dai brand di Nestlé per accelerare la roadmap di sostenibilità del packaging del Gruppo. Nel 2021 Levissima ha lanciato nel nostro Paese la prima bottiglia prodotta con il 100% di R-PET per la referenza da 1 L e da 0,75 L naturali. L’R-PET è un materiale ottenuto dal recupero del PET comune, che può essere riciclato innumerevoli volte. Spostandosi dal business delle acque a quello del caffè, sono state recentemente immesse sul mercato le nuove capsule Starbucks by Nespresso, realizzate con l’80% di alluminio riciclato e composte da un foglio di alluminio più sottile, che ha consentito di ridurre del 9,2% la presenza di alluminio nel packaging rispetto alla composizione precedente.
I brand Nidina e NAN hanno adottato coperchi e misurini in plastica prodotti per almeno il 66% da fonti rinnovabili vegetali (canna da zucchero), continuando a garantire la sicurezza e la qualità alimentare del prodotto.
Nel 2021 Smarties ha annunciato il passaggio agli imballaggi in carta riciclabile per le sue principali referenze in tutto il mondo (oltre il 90% della gamma).
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Sughi e pesti freschi per ogni gusto
Rana presenta la sua collezione di sughi e pesti freschi perfetti per condire la pasta e rendere gourmet tutti i piatti quotidiani. Veloci e facili da usare, versatili e ideali in ogni occasione, la gamma di sughi freschi accoglie quattro nuove ricette – Carbonara, Boscaiola, Norma e Verdure – e si rinnova tutta grazie a una tecnologia di preparazione esclusiva e brevettata, messa a punto dal team di chef e ricercatori del Pastificio Rana per valorizzare qualità e sapore dei prodotti.
Grandi e golosi pezzi sono la firma d’autore delle ricette più speciali: visibili attraverso il nuovo vasetto trasparente, i pezzi esaltano i tre sughi ai carciofi, funghi e radicchio già molto amati e sono anche protagonisti delle new entry, Carbonara, Boscaiola, Norma e Verdure, il tutto affogato in una texture ricca e cremosa, dove l’ingrediente principale di ogni sugo viene portato alla sua massima espressione di sapore, valorizzato grazie a un taglio in pezzi interi e consistenti, lavorati alla temperatura ideale.
La gamma Rana, leader del mercato con i suoi sughi fre -
schi, conta oggi 18 referenze e coinvolge gli amanti della buona cucina grazie a tante note di sapore, dalle più tradizionali ricette di Pesti alla Genovese o Ragù alla Bolognese, alle proposte più accattivanti con pistacchio, tartufo nero, Parmigiano Reggiano, fino alla più originale proposta 100% vegetariana BologNew!, il ragù bolognese senza carne con cui stupire i propri commensali.
La linea di sughi Freschi Rana non pone limiti all’uso e alla fantasia, andando ben oltre alla pasta e diventando l’alleata perfetta in cucina per trasformare ogni pasto in un’esperienza gourmet: dare un twist originale ad antipasti e finger food, ingolosire contorni, arricchire piatti di pesce o di carne, superare la paura di fare un risotto. I sughi Rana sono pronti a ogni sfida gastronomica: accompagnamento ideale per golose insalatone o quiche, sfiziosi condimenti di bruschette o burritos per aperitivi, con nachos o verdure crude o per farcire toast e hamburger.
In particolare, il sugo fresco alla Carbonara Rana propone una
ricetta a base di tuorli di uova fresche e senza panna, il sugo fresco alla Boscaiola valorizza funghi, salsiccia, pomodoro e speck croccante in pezzi, uniti da una cremosità straordinaria; il sugo fresco alla Norma si caratterizza per le melanzane in pezzi consistenti, esaltati da un sugo rosso di carattere e una strepitosa ricotta salata.
Infine, il sugo fresco alle Verdure è un sugo rosso, ricco di peperoni gialli, carote, zucchine, sedano, melanzane caratterizzati da un sapore ed una consistenza incredibili, resi possibili da una tecnologia brevettata.
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PRODOTTI
Il nuovo sugo alle verdure di Rana.
Snack di bresaola
Panzeri, lo storico salumificio della Valtellina sinonimo di qualità nella bresaola, lancia sul mercato Bresaolino, un salamino a base di carne bovina salata e stagionata, altamente proteico ideale per aperitivi, antipasti e snack.
Pensato per tutti coloro che amano l’equilibrio nel gusto ha un sapore delicato, leggermente aromatico e moderatamente saporito, vanta una consistenza soda ed elastica e un aspetto al taglio compatto e omogeneo.
Prodotto senza glutine e senza allergeni è OGM free ed è quindi adatto anche a chi presta particolare attenzione all’alimentazione.
Grazie all’alto contenuto proteico e al basso tasso di carboidrati inoltre è ideale per gli atleti ed è facile prevedere che diventerà lo snack preferito di ogni sportivo prima di un allenamento o a fine fatica.
Bresaolino è un vero salame, realizzato con le migliori carni bovine selezionate e gli stessi aro-
Ovoprodotti in brick ecosostenibili
Amadori rinnova la propria gamma di ovoprodotti pastorizzati a marca per garantire un’offerta sempre più attenta alle richieste dei clienti, in particolare il canale Normal Trade e i professionisti del settore pasticceria, gelateria e pasta fresca.
L’azienda ha lanciato sul mercato sei referenze (Misto d’uovo, Misto d’uovo per pasta, Tuorlo, Tuorlo per pasta, Albume, Misto d’uovo Bio) a base di uova 100% italiane da galline allevate a terra e, per il Misto Bio, da galline allevate a regime biologico.
I nuovi brick da 1 litro hanno un’identità distintiva, con soluzioni cromatiche differenti in base al tipo di prodotto e sono attente alla sostenibilità.
Amadori, infatti, ha scelto confezioni in Tetra Rex, al 95% con materiale da fonti vegetali, in carta certificata FSC e uno strato protettivo interno in plastica di origine vegetale, che significa un -21% di CO2 rispetto alle pre-
cedenti confezioni e un packaging 100% riciclabile nella carta. Una scelta in coerenza con gli impegni che l’azienda ha deciso di intraprendere da anni, puntando a una sempre maggiore sostenibilità di tutte le sue produzioni. Allo stesso tempo, Amadori punta a raf-
mi della bresaola, ma la differenza sta nella lavorazione e nei tempi di stagionatura.
forzare la presenza in un mercato in costante crescita: gli italiani, infatti, confermano di apprezzare sempre di più uova fresche e ovoprodotti pastorizzati, fonti di proteine di qualità a costi contenuti e garantiti dalla filiera produttiva nazionale.
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Lo snack di bresaola Bresaolino di Panzeri.
La gamma di ovoprodotti in brick ecosostenibili di Amadori.
Salmone affumicato per Pokè Bowl
Foodlab presenta i nuovi cubetti di salmone norvegese affumicato Fumara, ideali per preparare gustose Pokè Bowl, a base di piccoli tranci di pesce crudo o leggermente affumicato, riso bianco e spicchi di verdura e frutta.
Sono 120 g di ottimo salmone già porzionato e pronto che pro-
Yogurt alto proteico
Mila – azienda altoatesina specializzata nella produzione di latte e derivati, presenta My High Protein Yogurt, una ricca fonte di proteine con un irresistibile gusto pieno e delizioso.
Prodotto con 100% latte dell’Alto Adige, è privo di grassi e lattosio e senza edulcoranti. Disponibile in tre gusti golosi – Naturale, Vaniglia e Cioccolato – contiene 18 grammi di proteine per la referenza bianco e 16 g per le referenze vaniglia e cioccolato.
Lo yogurt proteico di Mila è la scelta perfetta per tutti gli ap-
passionati di sport e fitness e per chi vuole avere un apporto di proteine maggiore nella propria dieta.
Ferrero amplia la gamma tavolette
Dopo l’ingresso nel mondo delle tavolette a settembre 2021, Ferrero torna con la nuova variante Raffaello adatta a chi ama il gusto raffinato e l’esperienza di un cioccolato sofisticato.
diversi strati al suo interno, racchiusi in un avvolgente cioccolato bianco per un’esperienza di puro piacere.
viene dai freddi mari del Nord, selezionato con cura, trasportato senza mai essere congelato e lavorato a mano. Il suo vero plus è il lento e naturale processo di affumicatura con legno di faggio che regala al palato un aroma rotondo e delicato. Un vero e proprio marchio di fabbrica che garantisce un’aromatizzazione dal gusto tipicamente italiano.
Realizzate con ingredienti accuratamente selezionati, le nuove tavolette permettono di assaporare, in una nuova forma, la combinazione perfetta di gusto tipica di Raffaello: pezzi croccanti di mandorle, scaglie di cocco e un avvolgente ripieno cremoso.
Frutto di una vera e propria innovazione studiata per diversi anni, queste tavolette, esattamente come quelle Ferrero Rocher, presentano una delicata cupola sopra il quadrotto che richiama la forma sferica delle specialità originali invitando a scoprire i
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I nuovi cubetti di salmone norvegese affumicato Fumara di Foodlab, ideali per gustose Pokè Bowl.
Lo yogurt My High Protein al cioccolato di Mila.
La nuova Tavoletta Raffaello di Ferrero.
ENERGIA SOSTENIBILITÀ
Referee: Prof. Francesco Fantozzi
Come approcciare il tema della sostenibilità nel settore alimentare
A marzo si è tenuto a Milano un incontro organizzato da DNV per presentare l’approccio proposto dall’ente indipendente di assurance, certificazione, verifica e gestione del rischio rispetto alla sostenibilità delle filiere agroalimentari attraverso il white paper “The Integrated ESG Approach. Driving the future of Sustainable Food Systems”, che propone una prospettiva olistica e con criteri misurabili, passando da una valutazione parziale a una omnicomprensiva dei temi ESG, che si tratti di un prodotto, di un’azienda o di un’intera catena di fornitura.
Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite, nel 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 9,8 miliardi di persone. La domanda di cibo è in continua crescita ma il sistema alimentare è già sotto pressione a causa dei cambiamenti climatici e del mutato contesto economico e sociale. L’umanità sta utilizzando 1,75 volte
le risorse a disposizione sulla Terra e si stima che entro il 2030 non basteranno 2 pianeti per sostenere i bisogni della popolazione mondiale. Il 50% della superficie abitabile è già dedicato alla produzione alimentare che è responsabile per il 34% delle emissioni antropiche di gas serra, la maggior parte delle quali (71%) è attribuibile alle attività agricole.
Dal punto di vista sociale, l’agricoltura dà lavoro a un miliardo di persone – il 27% della popolazione mondiale – ma concentra anche il 70% del lavoro minorile contro il 19,7% dei Servizi e il 10,3% dell’Industria. A valle della catena di valore ci sono 2 miliardi di persone con deficit alimentari a fronte di 1,9 miliardi di adulti obesi e sovrappeso. Lo spreco alimentare è responsabile per il 6-8% delle emissioni antropiche e, se fosse uno stato, sarebbe il terzo produttore di gas serra dopo Cina e Stati Uniti.
Una trasformazione sostenibile è indispensabile per salvaguardare il pianeta, garantire a tutti l’accesso a una corretta alimentazione e soddisfare le esigenze delle generazioni future, anche attraverso una gestione circolare del ciclo di vita del prodotto, che vada oltre l’approccio lineare “dal campo alla tavola”.
Se da un lato occorre rimodellare le filiere in chiave sostenibile, dall’altro manca però una definizione univoca del termine “sostenibilità” e dei criteri per misurarla perché, come ha ricordato Nicola Rondoni – Head of Section and Director del programma “Sustainable Food Systems and Supply Chains” di DNV, fino a ora le aziende hanno incontrato difficoltà a mettersi d’accordo: il quadro normativo è frammentato e, nonostante la successione di diversi convegni, dichiarazioni e regolamenti nel corso degli anni, è mancato un punto di riferimento
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chinario che lo sottopone a temperature e pressioni elevate.
Il trattamento a vapore è l’unica pre-lavorazione necessaria per le fibre di scarto pre-spappolate prima della loro conversione in nanocellulosa a differenza dei processi di sintesi di
nanocellulosa tradizionali che richiedono la raccolta, il trasporto, la riduzione dimensionale e la purificazione della cellulosa proveniente dai residui di materie prime vegetali. Il sistema Hughes può invece ridurre da un lato i costi di produzione di na -
nocellulosa e dall’altro limitare le emissioni di gas serra derivanti dallo smaltimento in discarica dei rifiuti solidi urbani. Il tutto con vantaggi sia in termini di maggiore sicurezza per i consumatori che di riduzione delle emissioni di gas serra.
Applicazione dell’IoT per la sostenibilità della filiera alimentare
Date le crescenti richieste di trasparenza della catena di approvvigionamento e di sicurezza alimentare, la rapida diffusione dell’Internet of Things (IoT) per migliorare l’efficienza logistica e la crescente penetrazione della tecnologia dei sensori nella vita quotidiana anticipano bene l’integrazione massiccia di questa tecnologia nel settore alimentare. Si rende quindi necessaria una prospettiva sui potenziali compromessi del ciclo di vita in relazione al tipo di integrazione. Alcuni ricercatori di Singapore hanno condotto uno studio, pubblicato su Environmental Science & Technology. 56, (15): 1056710576, 2022, volto alla valutazione del ciclo di vita (LCA) integrata con i modelli SL-FL (shelf-life/food loss, ossia rapporto fra conservazione e perdita di prodotto), mostrando una leva complessiva di 5 volte sulla riduzione del carbonio, che dipende dalla dieta e dal reddito. La carne presenta la leva più alta, 35 ± 11 volte, a causa della sua elevata impronta di carbonio. Due terzi (65%) dei sensori globali (1 miliardo) impegnati nel monitoraggio di frutta e verdura possono mitigare meno del 7% delle emissioni totali di carbonio. Nonostante le previste riduzioni delle emis-
sioni di carbonio, l’adozione diffusa dell’IoT deve affrontare molteplici sfide come costi elevati, difficoltà nell’accettazione sociale e variabilità regionale nello sviluppo tecnologico. Inoltre, i cambiamenti nella distribuzione delle risorse di trasporto e nei modelli di servizio dei concessionari, i requisiti relativi all’accuratezza dell’analisi dei dati dei sensori, il funzionamento efficiente e persistente dei dispositivi, lo sviluppo delle infrastrutture agricole e l’istruzione e la formazione degli agricolto-
ri sono tutti fattori che hanno aumentato l’incertezza.
Tuttavia, il trend di ricerca sui sensori intelligenti nella direzione di chip più piccoli e la potenziale integrazione dell’apprendimento automatico o della blockchain come ulteriori progressi consentono di sfruttare questi vantaggi per facilitare la penetrazione nel mercato. Sono queste caratteristiche che facilitano la futura ottimizzazione dell’applicazione dei sensori IoT nel campo della sostenibilità.
energia sostenibilità industrie alimentari - lxii (2023) - aprile 55
NUTRIZIONE SICUREZZA
L’evoluzione dell’agroalimentare italiano ed europeo tra sostenibilità e benessere
A marzo si è tenuto a Roma l’evento WITHUB “L’evoluzione dell’agroalimentare italiano ed europeo tra sostenibilità e benessere”, dedicato al confronto sulle tematiche di maggiore attualità del comparto agroalimentare italiano alla luce delle nuove indicazioni e disposizioni europee.
Il sistema agroalimentare italiano vale per il Paese 549 miliardi di euro, il 15% dell’economia nazionale. In Italia ci sono complessivamente 12.535.358 ettari di superficie dedicata all’agricoltura di cui il 17% per colture permanenti come olivo (994.318 ettari), vite (635.951 ettari) e frutteti (392.484 ettari). Sono 1.133.023 le aziende agricole che occupano 913.000 persone, generando un valore pari a 64,3 miliardi di euro. L’Italia è al secondo posto dietro la Francia per valore della produzione agricola nell’UE 27 con il 13,5 del totale.
L’evento romano ha coinvolto oltre 30 relatori italiani ed eu-
ropei di alto profilo su tematiche di stretta attualità nel corso dei 4 panel di approfondimento.
Nutri-Score e packaging: rischi e opportunità per il sistema agroalimentare italiano
Nutri-Score è un sistema di etichettatura nutrizionale a colori, ideato in Francia, dove è entrato in vigore nel 2017 su base volontaria e poi adottato anche in Belgio, Germania, Lussemburgo, Spagna e Paesi Bassi. L’UE entro il secondo trimestre del 2023 presenterà la proposta di regolamento sull’etichetta Nutri-Score proposta dalla Francia, che vede però sfavorevole l’Italia e altri Paesi a vocazione agroalimentare che ritengono che questo sistema di etichettatura a colori non tenga conto di diversi aspetti essenziali.
Il punteggio va dalla A (più sano) alla E (meno sano) e ciascu-
na lettera è rappresentata da un colore (A su colore verde scuro indica che il cibo è sano; B su colore verde chiaro indica un via libera; C su colore giallo suggerisce di procedere all’acquisto con cautela; D su colore arancione suggerisce che l’alimento è quasi al limite; E su colore rosso indica che il cibo è poco sano). Nella classificazione di un prodotto alimentare (su 100 grammi) sono considerati elementi favorevoli (le proteine, la frutta/verdura, le fibre e i legumi) mentre sono sfavorevoli calorie, grassi, carboidrati e sale. L’Italia è contraria e ritiene che il modello francese penalizzi soprattutto i prodotti DOP e IGP.
Il team editoriale di WITHUB e di GEA – Green Economy Agency, in collaborazione con l’Università di Pisa – Centro Nutrafood, ha ideato un simulatore per calcolare la lettera e il colore assegnato, se fosse applicata l’etichetta Nutri-Score a tre alimenti iconici del made in Italy: olio extraver-
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gine di oliva, Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma. Risulta che l’olio extravergine di oliva è catalogato come un prodotto C perché è costituito per il 99% da grassi, ma si tratta di acidi grassi insaturi della serie “omega”. In particolare, l’acido oleico è un omega-9, mentre l’acido linoleico e linolenico sono rispettivamente acidi grassi omega-3 e omega-6: acidi grassi essenziali che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare e devono quindi essere assunti mediante la dieta. Una percentuale pari al 15,3% dei grassi presenti è rappresentata anche dagli acidi grassi saturi che, tuttavia, rappresentano la frazione più piccola. Il sistema Nutri-Score non differenzia e non evidenzia queste caratteristiche, ma valuta unicamente la concentrazione degli acidi grassi saturi.
Il Parmigiano Reggiano è invece classificato come D. Nonostante l’elevata concentrazione di sodio, che determina un limite nella dieta di malati di ipertensione arteriosa, sono presenti, in alte percentuali, elementi come il calcio, essenziale per l’accrescimento/mantenimento delle ossa, e il fosforo. Questo formaggio è anche un’ottima fonte di vitamine, in particolare riboflavina (vitamina B2) e retinolo (vitamina A) e biotina (vitamina H).
Il Prosciutto di Parma è classificato come E, cioè meno sano. Il Nutri-Score non tiene conto del fatto che è un prodotto altamente digeribile per effetto della scomposizione delle proteine in molecole più piccole e in singoli aminoacidi durante la stagionatura e questo riduce l’aggravio per i reni. Da non trascurare il notevole contenuto di vitamine del gruppo B, nello specifico B1, B6, B12
e PP che sono fondamentali per il sistema nervoso, per la produzione delle cellule del sangue e per il controllo dei processi ossidativi. Sono presenti anche elementi minerali: il prodotto mostra un corredo di potassio, fosforo, zinco e selenio che conferisce al nostro organismo una quantità significativa rispetto alle relative dosi giornaliere raccomandate dai nutrizionisti.
bri dell’Unione Europea, tra cui l’Italia.
Nel 2021 la Commissione Europea ha annunciato proposte per ridurre il “consumo dannoso” di alcool, tra cui proprio l’etichettatura obbligatoria con elenco degli ingredienti, dichiarazione nutrizionale e avvertenze per la salute. All’inizio del 2022 l’Europarlamento si è spaccato, raggiungendo un faticoso com-
Avvertenze sanitarie sulle etichette degli alcolici: l’impatto sulla salute e quello sul settore vitivinicolo
Il confronto nasce dalla decisione dell’Irlanda, che sarà il primo Paese dell’Unione Europea ad adottare etichette per vino, birra e liquori con avvertenze sui rischi legati all’alcool. La norma ha scatenato numerose polemiche da parte di molti stati mem-
promesso, dicendo sì a maggiori informazioni sulle bottiglie, ma senza riferimenti ad avvertenze sanitarie.
Il via libera alla norma irlandese crea tuttavia le premesse perché altri Paesi possano adottare un’etichetta del genere, come raccomandato anche dall’OMS. Si rischierebbe così di demonizzare un prodotto italiano di eccellenza come il vino e di mandare in crisi un intero comparto che per il nostro Paese rappresenta un fat-
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RICERCA APPLICATA
Valorizzazione dei fondi di caffè esausti con tostatura ed estrazione ad ultrasuoni
Il principale sottoprodotto dell’industria del caffè sono i fondi esausti (SCG). In uno studio colombiano pubblicato sul Journal of Chemical Technology and Biotechnology. 98, (2): 451-461, 2023, si è utilizzato l’SCG industriale per costruire una linea di valorizzazione dei lotti che combina tostatori di caffè a tamburo come processo di essiccazione innovativo e la tecnologia di estrazione assistita da ultrasuoni nell’ambito di un concetto di bioraffineria, nell’inten-
to di estrarre gli acidi clorogenici (ACG).
Per determinare la temperatura ottimale, il flusso volumetrico della ventola e il tempo di trattamento per un nuovo metodo di essiccazione è stata utilizzata una tostatrice da laboratorio Probat. L’ottimizzazione dell’essiccazione è stata finalizzata al raggiungimento di un’umidità del 5,0%, alla riduzione dell’attività dell’acqua e a massimizzare il contenuto totale di CGA. Sono state ottenute con-
dizioni ottimali a 140°C, 160,0 m3/h e 11,43 min per temperatura, flusso volumetrico del ventilatore e tempo, rispettivamente, con una desiderabilità del 70%. Allo stesso modo, sono state valutate le impostazioni ottimali di temperatura, potenza e frequenza per una procedura di estrazione ad ultrasuoni di CGA da SCG essiccato. Per massimizzare il contenuto totale di CGA, si è ottimizzata la tecnica ultrasonica, a 50°C di temperatura, frequenza 37kHz e potenza 100W con una desiderabilità dell’80%. Lo studio è stato completato con un’analisi cinetica utilizzando un modello di velocità di secondo ordine, il modello cinetico di Peleg e il modello fenomenologico. I sottoprodotti del caffè industriale possono essere lavorati e valorizzati utilizzando la torrefazione del caffè a tamburo come tecnica innovativa. Per la progettazione del processo, i parametri cinetici dell’estrazione assistita da ultrasuoni sono risultati uno strumento utile. Lo studio ha anche proposto un nuovo modello matematico che tiene conto dell’impatto del cambiamento di temperatura sul processo ultrasonico.
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Temperature dell’acqua di reidratazione nello scongelamento
La temperatura dell’acqua di reidratazione è un fattore chiave nel nuovo metodo di scongelamento per sublimazione-reidratazione sottovuoto (VSRT). Uno studio dell’Università di Shanghai pubblicato su LWT – Food Science and Technology. 174, 114436, 2023 ha indagato gli effetti della temperatura dell’acqua di reidratazione sul tempo e l’efficienza di scongelamento e il consumo energetico del metodo VSRT, confrontando inoltre i parametri con quelli del metodo di scon-
gelamento a vapore sottovuoto (VST). Ad una temperatura dell’acqua di reidratazione di circa 25°C, il tempo di scongelamento è stato breve (42,3 min). Inoltre, anche la perdita dovuta a scongelamento (0,56%), la differenza cromatica totale (1,68) e il consumo energetico specifico del sistema (41,7 x 10-3kWh/kg) sono risultati bassi.
Questo studio ha rilevato che, rispetto al metodo VST, il tempo di scongelamento potrebbe essere ridotto del 38,9% e la perdita
Trattamento ad alta pressione e cottura sottovuoto delle polpette
Le moderne tecnologie come la lavorazione ad alta pressione idrostatica (HPP) e la cottura sottovuoto (SVCOOK) non sono ancora state valutate complessivamente per migliorare la qualità delle polpette di vitello.
Su LWT – Food Science and Technology. 173, 114273, 2023 è uscito un lavoro spagnolo che ha indagato gli effetti del trattamento HPP da solo o in combinazione con la tecnica SVCOOK sulle caratteristiche fisico-chimiche di polpette di vitello, vegetali e ibride. I campioni delle diverse formulazioni sono stati sottoposti a tre pressioni (350-600 MPa) per 5-15 min, a cui è seguita la cottura SVCOOK (55-65°C per 15 min).
Il colore delle polpette a base vegetale e ibride trattate con HPP tendeva ad avere una tonalità di colore meno rossastra e più gial-
lastra. Le polpette ibride trattate con doppia tecnologia sono risultate paragonabili alle polpette di vitello per quanto riguarda i parametri di colore e consistenza, mentre i parametri fisico-chimici delle polpette a base vegetale sono stati diversi dalle polpette di vitello e ibride. Al contrario, l’effetto dell’HPP sulle pol-
di scongelamento, la differenza di colore totale e il consumo energetico specifico del sistema rispettivamente del 71,6, 68,8, 28,6%. Inoltre, la consistenza della carne di maiale scongelata è stata più simile a quella della carne fresca cruda in seguito a trattamento col metodo VSRT. Pertanto, rispetto al metodo VST, il VSRT è più vantaggioso in termini di miglioramento dell’aspetto del cibo scongelato e riduzione del consumo di energia durante il processo di scongelamento.
pette ibride non ha prodotto risultati comparabili alle polpette di vitello.
La doppia tecnologia (HPP-SVCOOK) può quindi essere utilizzata per sviluppare nuovi prodotti ibridi con caratteristiche fisico-chimiche paragonabili a quelle delle polpette di carne di vitello.
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Previsioni semestrali per il mercato europeo del pollame
Il report curato dalla Sezione esteri del Dipartimento statunitense dell’Agricoltura (USDA) rivela che, nonostante l’aumento dei costi di produzione e le continue epidemie di virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI), la produzione di carne di pollo nell’UE dovrebbe rimanere stabile nel 2023. Dopo l’allentamento delle restrizioni dovute al Covid, si prevede che il consumo interno dell’UE aumenterà dell’1,4% nell’anno in corso, dopo la crescita dell’1,2% registrata nel 2022. Mentre l’inflazione continua a preoccupare, la carne di pollo rimane ancora generalmente più economica rispetto ad altre proteine animali. Le importazioni di carne di pollo nell’UE sono aumentate del 13% nel 2022 e si prevede un’ulteriore crescita nel 2023, trainata da una forte domanda nel settore dell’ospitalità e della ristorazione collettiva (HRI). La domanda dell’UE di carne di pollo ucraina è cresciuta del 60% nel 2022, poiché le importazioni hanno beneficiato delle misure temporanee di libero scambio dell’UE a sostegno dell’Ucraina. Le esportazioni di carne di pollo dell’UE sono invece diminuite del 6,1% nel 2022 e si prevede un ulteriore calo nel 2023 a causa delle restrizioni dovute all’HPAI e della minore competitività dei prezzi rispetto ad altri fornitori mondiali.
Produzione
Più in dettaglio, si prevede che la produzione di carne di pollo dell’Unione europea (UE) nell’anno solare (CY) 2023 rimarrà stabile (crescita dello 0,3%) a causa dei continui focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) nei principali Paesi produttori dell’UE, dove gli allevamenti di polli da carne sono stati relativamente meno colpiti, mentre quelli di galline ovaiole, tacchini e anatre hanno registrato riduzioni significative degli animali da riproduzione. Il set-
tore dei polli da carne è stato indirettamente colpito dalle restrizioni commerciali. L’aumento dei costi di produzione dovuto all’aumento dei prezzi dei cereali e dell’energia (aggravati dalla guerra in corso in Ucraina) sta limitando la produzione. Quella di carne di pollo nell’UE è cresciuta dell’1,2% nel 2022, trai-
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nata principalmente dall’aumento del consumo interno in virtù della revoca delle restrizioni Covid-19 che hanno consentito la riapertura di hotel, ristoranti e strutture di ristorazione collettiva.
Secondo il report USDA la produzione polacca di carne di pollo diminuirà leggermente nel 2023 a causa delle epidemie di HPAI e dei margini di profitto inferiori determinati dai maggiori costi energetici e dei mangimi. Anche la crescente concorrenza del pollame ucraino meno costoso che entra nell’UE sta facendo pressione sull’industria polacca pollame, che aveva appena iniziato a riprendersi dopo le restrizioni del Covid-19.
Passando alla Spagna, si prevede che la produzione di carne di pollo quest’anno aumenterà leggermente, dato il modesto incremento del settore HRI e delle vendite al dettaglio. I margini di profitto tra i produttori di pollame spagnoli sono stati influenzati nella seconda metà del 2022 a causa dell’aumento dei prezzi di mercato. I focolai di HPAI in Spagna hanno colpito principalmente tacchini, polli da carne, anatre, oche, galline ovaiole e galline da riproduzione, men-
tre altre produzioni, come quelle di carni di anatra, quaglia, oca, fagiano e pernice, si svolgono principalmente all’aperto. Il Sudafrica, storicamente il principale mercato di esportazione per il pollo spagnolo, ha vietato le importazioni di pollame dalla Spagna.
Passando alla Francia, la produzione di polli da carne diminuirà ulteriormente nel 2023. Nonostante la forte domanda, il settore avicolo francese è stato influenzato negativamente dall’aumento dei costi di produzione. L’anno scorso il costo medio del mangime per pollame, ad esempio, è cresciuto del 26%, mentre i continui focolai di HPAI hanno ridotto il numero dei pulcini. Per quanto riguarda i consumi, se negli acquisti al dettaglio si continua a preferire il pollo di qualità prodotto localmente, i prodotti meno costosi di origine polacca o ucraina vengono sempre più utilizzati nel settore HRI.
Nei Paesi Bassi la produzione di carne di pollo dovrebbe calare nell’anno in corso, dopo un 2022 in assenza di crescita, anche qui a causa dell’aumento dei costi di produzione che ha messo sotto pressione gli allevatori olandesi, che pur riescono a rimanere in attivo. Questa situazione quasi certamente accelererà la ristrutturazione delle imprese avicole, determinando probabilmente in alcuni casi la chiusura di alcuni impianti di macellazione.
Nel nostro Paese, la produzione di polli da carne dovrebbe tornare a livelli normali dopo i problemi determinati dai focolai di HPAI nel 2022.
In altri Paesi dell’UE, la crescente domanda, soprattutto nel commercio al dettaglio, sta alimentando lievi incrementi della produzione. Questa tendenza è particolarmente evidente nell’ambito di regimi di qualità come il pollo biologico e ruspante. Paradossalmente, comunque, anche i sistemi di produzione biologici e all’aperto sono i più suscettibili ai focolai di HPAI poiché gli animali possono entrare in contatto con uccelli selvatici e migratori infetti.
Tornando ad uno sguardo d’insieme, dati i numerosi focolai di HPAI registrati dal 2021, gli Stati membri dell’UE stanno rafforzando le misure di sorveglianza e di biosicurezza negli allevamenti e in alcuni casi hanno persino istituito divieti temporanei per gli allevamenti all’aperto.
Consumi
Secondo l’Usda, i consumi interni di carne di pollo nell’UE aumenteranno dell’1,4% nel 2023, dati gli incrementi sia delle vendite al dettaglio che dei consumi nel settore HRI.
A lungo termine, si prevede che il consumo di pollo continuerà a crescere perché le preferenze dei consu-
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Bene l’export ma calo dei consumi interni delle conserve di pomodoro bio
Secondo dati ANICAV – Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari e Vegetali – nel 2022 il peso delle vendite nel mercato interno di conserve di pomodoro bio sul totale dei derivati è stato del 4,6% in valore e del 3,2% in volume. I consumi italiani hanno invece subito un calo del 6% in termini di volumi, certamente da addebitare alle crescenti difficoltà economiche dei consumatori che, tra inflazione e caro bollette, hanno ridotto gli acquisti di un prodotto con un prezzo più caro rispetto al convenzionale. La decrescita è meno accentuata se facciamo riferimento al valore, pari al -2%. A tenere saldi i conti ci pensa ancora una volta l’export: il 75% dei derivati bio è destinato all’estero e rappresenta il 9,6% del tota-
le esportato. Il comparto delle conserve rosse si conferma, dunque, fortemente orientato all’export anche per quanto riguarda la produzione certificata bio.
Al calo nei consumi interni si contrappone una leggera crescita rispetto al 2021, sia nella produzione che nella quantità di ettari messi a coltura. Durante la campagna di trasformazione 2022 sono state prodotte circa 458.000 tonnellate di conserve bio (circa l’8% del totale) su una superfice di 6.524 ha. Analizzando le differenze tra i due principali bacini si registra una produzione maggiore al nord con circa 266.000 tonnellate di prodotto trasformate (poco più del 9% del totale), rispetto alle 192.000 provenienti dal centro sud (7,4% del totale).
Lo Speck Alto Adige IGP continua a crescere
Continua a crescere lo Speck Alto Adige IGP, che nel 2022 registra un lieve eppure significativo aumento della produzione, soprattutto rispetto agli anni precedenti e, in particolare, alla situazione post pandemia. Un bilancio decisamente positivo quello dei primi 30 anni del Consorzio, che si è ritrovato anche per festeggiare i numerosi traguardi raggiunti nella sua storia, con la promessa che, nel 2023 e negli anni a venire, si continuerà a crescere grazie a questo prezioso prodotto che fa di qualità e rispetto per la tradizione i suoi valori fondanti.
È l’Italia a riconfermarsi consumatrice numero uno di Speck Alto Adige IGP, con un dato di vendita del 68,8% e una preponderanza in Alto Adige e nel settentrione in generale. Tuttavia, da qualche anno, la richiesta sta aumentando costantemente anche nelle regioni centrali e meridionali. Anche il dato di esportazione è significativo, pari al 31,2% di tutta la produzione, in particolare in Germania (24,7%), principale acquirente, e poi negli Stati Uniti (2,7%), in Francia (1,7%), in Austria (0,6%) e in Svizzera (0,7%). Crescono le attività di export anche in mercati finora debolmente esplorati, come la Polonia, la Svezia e il Canada.
La GDO si conferma il canale di vendita preferenziale (67%), seguita da discount (21,5%), punti ven-
dita al dettaglio (1,7%) e grossisti (3,2%). Menzione d’onore alla ristorazione, che con un 5,4% dimostra una ripresa significativa dopo due anni difficili. Conferma anche per la modalità prediletta degli italiani nell’acquisto e consumo: la confezione preaffettata da 100 g resta anche nel 2022 la più venduta.
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L’Italia dominatrice del Sol d’Oro
La 21a edizione del concorso Sol d’Oro dedicato all’olio extravergine di oliva, conclusasi a fine febbraio a Veronafiere, ha visto il trionfo tricolore, con i produttori italiani che hanno conquistato 20 delle 21 medaglie previste nelle sette categorie in gara: Fruttato leggero, Fruttato medio, Fruttato intenso, Dop-Igp, Biologico, Monovarietale e Absolute Beginners.
Successo equamente distribuito tra le principali regioni produttrici: cinque alla Puglia, tre al Lazio, due ad Abruzzo, Toscana e Umbria, uno a Sardegna, Sicilia, Veneto, Campania, Sardegna e Trentino. Un podio alla Croazia. Il “Sol d’Oro Challenge 2023”, che premia la migliore perfomance complessiva, se lo è aggiudicato l’Azienda Agricola Donato Conserva, di Modugno (Bari).
All’edizione 2023 di Sol d’Oro hanno partecipato 409 campioni
CONTINUA A CRESCERE BOFROST
Leader in Italia della vendita a domicilio di alimentari, Bofrost Italia ha chiuso il bilancio 2022-23 registrando 297 milioni di euro di fatturato. Un ottimo viatico per un ulteriore step nelle strategie di crescita che porteranno a investimenti e sviluppi su più fronti: arricchimento del catalogo con oltre 100 novità all’anno focalizzate sulle eccellenze italiane regionali e locali; rinnovo delle filiali nel segno della sostenibilità; 400 nuovi inserimenti tra venditori e promoter per portare l’offerta di Bofrost a oltre 1 milione di famiglie clienti.
L’anno commerciale 2022-23 ha visto Bofrost consolidare la propria posizione di leader in Italia della vendita a domicilio di specialità alimentari non solo nell’ambito dei surgelati, ma anche nei freschi, che in pochi anni sono arrivati a rappresentare il 10% del fatturato, con una crescita di 5,5 milioni solo nell’ultimo esercizio. Per il futuro ci sono grandi aspettative di crescita, in virtù di una formula basata sull’eccellenza del prodotto e del servizio.
provenienti da Albania, Cile, Croazia, Grecia, Italia, Perù, Portogallo e Spagna, registrando il record storico di campioni ammessi e di
Paesi partecipanti, posizionandosi saldamente ai primissimi posti del ranking internazionale tra i concorsi più partecipati.
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