La resistenza quotidiana
Siamo stressati, preoccupati, dormiamo male, non amiamo abbastanza il nostro corpo e non riusciamo a gestire le amicizie, alle quali preferiamo rinunciare. In più, siamo anche sedentari, complici i social network che causano un senso d’isolamento. Per contro, secondo l’Osservatorio Nestlè, siamo più consapevoli di un’alimentazione sana, per utilità personale e per urgenza ambientale. C’è un ritorno alla dieta mediterranea e un’attitudine al benessere per gli italiani, che hanno aumentato il consumo di frutta (del 36%), verdura (del 40%) e yogurt (del 26%) e dichiarato di consumare meno super alcolici, salumi, dolci, pesce, formaggio e carne. Per la maggior parte degli italiani (48%), la carne rossa è l’alimento di cui vedono la maggior diminuzione dalle tavole entro i prossimi dieci anni, seguita da zucchero, salumi e sale. Il free from, ma anche il rich in sono stati i fenomeni più massicci e massivi che hanno caratterizzato il mondo alimentare negli ultimi anni. Al primo, superando i 7,4 miliardi di € di vendita, hanno contribuito i “senza” conservanti, olio di palma, zuccheri aggiunti, OGM, grassi saturi, additivi, sale, coloranti e i più recenti “con pochi zuccheri”. Al secondo, 1,27 miliardi di € di vendite, appartengono i claim “fibre”, “vitamine”, “integrali”, “calcio”, “fermenti lattici” (prestazioni negative per Omega 3, ferro, iodio).
Il 71% degli italiani si reputa, inoltre, informato in materia di educazione alimentare a vari livelli. Oltre 1 su 2 è disposto a spendere di più per mangiare e il 49% a seguire un’alimentazione sana ed equilibrata per controllare il proprio peso.
Sembrerebbe uno specchio situazionale idilliaco, anche se il 43% si dichiara in uno stato d’animo negativo, con ansia, depressione, angoscia, incertezza economica, condito da un certo stato confusionale: per il 45% dei rispondenti, ad esempio, il pranzo rappresenta il pasto più rilevante e, nel contempo, emerge che il pranzo è spesso saltato per mancanza di tempo. Parallelamente, secondo l’Osservatorio Immagino GS1 Italy, il carrello della spesa alimentare si appesantisce a causa dell’accelerazione dei prezzi e, come conseguenza, il consumatore italiano cercherebbe soluzioni che non stravolgano il suo stile di vita.
Il nostro Paese, secondo l’ultimo rapporto Censis, nonostante le diverse crisi e difficoltà che si susseguono, non regredisce grazie allo sforzo individuale pur non manifestando una sostanziale reazione: rinuncia alla pretesa di guardare avanti e vive una sorta di latenza di risposta affrontando i grandi eventi legati alle crisi globali con la sola personale resistenza quotidiana.
LEGISLAZIONE COMMENTATA
Ancora sulle modifiche alla legge sulla disciplina igienica della produzione e vendita delle sostanze alimentari e delle bevande (283/1962)
Nella prima parte sono stati descritti gli aspetti fondamentali della novella legislativa che ha profondamente modificato la legge 283/62 e i reati contravvenzionali in materia di igiene e sicurezza degli alimenti.
Va aggiunto che il legislatore si è preoccupato anche di stabilire specifiche norme in caso di difficoltà economiche del contravventore. Se è impossibile provvedere al pagamento della sanzione amministrativa, il contravventore, in alternativa, può ottenere di essere ammesso alla prestazione di lavoro di pubblica utilità.
Entro il termine previsto per il pagamento della sanzione amministrativa il contravventore può richiedere al Pubblico Ministero,
comunicando la richiesta anche all’organo accertatore, di essere ammesso a svolgere lavoro di pubblica utilità presso lo Stato, le Regioni, le Città metropolitane, le Province, i Comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato.
A tale richiesta dovranno essere acclusi:
- una dichiarazione sostitutiva di certificazione, sottoscritta dal contravventore, volta a comprovare l’impossibilità di provvedere al pagamento;
- la documentazione attestante la disponibilità dell’ente a impiegare il contravventore nello svolgimento di lavoro di pubblica utilità.
Vale la pena di ricordare che il falso in una dichiarazione
sostitutiva di certificazione comporta una sanzione penale.
Il Pubblico Ministero stabilirà la durata e i termini con decreto che sarà notificato al contravventore e comunicato all’organo accertatore e all’autorità di pubblica sicurezza che sarà incaricata di controllare l’effettivo svolgimento del lavoro.
Ai fini del calcolo, la norma prevede che siano conteggiati 250 euro per ogni giorno di lavoro di pubblica utilità, che non può avere durata superiore a sei mesi.
Il contravventore potrà in ogni caso interrompere la prestazione del lavoro di pubblica utilità pagando la somma pari a un sesto del massimo dell’ammenda prevista per la contravvenzione, deducendo l’importo corrispondente al lavoro già prestato.
FOOD SAFETY
Acura di:
Serena Frizziero, Irene Floris, Lucia Decastelli Istituto Zooprofilattico Sperimentale, TorinoI nemici invisibili del formaggio: i clostridi
I batteri del genere Clostridium rappresentano un problema soprattutto per le aziende che producono latte destinato alla produzione di formaggi duri e semi-duri a media e lunga stagionatura come il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano, il Provolone e la Fontina, causando fermentazioni e gonfiori indesiderati.
La particolarità di questi microrganismi è la capacità di
sopravvivere anche in ambienti avversi grazie alla loro capacità di “sporulare”. Questo processo comporta la modifica della struttura interna ed esterna del batterio che si trasforma in una spora, forma che gli permette di difendersi egregiamente dalle temperature più basse, dal calore intenso, dagli antisettici più potenti nonché da quella condizione che rende impossibile la vita degli
stessi Clostridium nel loro stato attivo: la presenza di ossigeno.
È proprio la presenza di queste spore nel latte a provocare le alterazioni sensoriali nei formaggi che ne derivano; queste si trovano normalmente nel terreno e sono importate in azienda tramite foraggi contaminati con terra e/o fertilizzanti organici o con mangimi stoccati e conservati in modo scorretto. Una volta ingerite dagli animali, queste sopravvivono al passaggio nel tratto gastro-intestinale e sono escrete con le feci che rappresentano quindi il maggiore veicolo di contaminazione dell’ambiente di stalla, e di conseguenza del latte.
Oltre a essere un problema per i prodotti a latte crudo, la stabilità al calore delle spore estende il rischio anche ai prodotti ottenuti da latte pastorizzato. Quando le spore dei Clostridi trovano condizioni favorevoli nei formaggi, come ad esempio l’assenza di ossigeno, queste “germinano”, trasformandosi nella loro forma attiva in grado di crescere a moltiplicarsi,
causando di conseguenza difetti nelle forme dei formaggi.
I Clostridi che sono più frequentemente responsabili di queste alterazioni sensoriali sono C. tyrobutyricum, C. butyricum, C. beijerinckii, C. sporogenes e C. bifermentans chiamati butirrici perché, utilizzando acido lattico, lattosio o proteine per crescere, producono acido butirrico, acido acetico e gas. La produzione d’idrogeno e di anidride carbonica causa gonfiore nei formaggi denominato “gonfiore tardivo”, in quanto può manifestarsi dopo qualche settimana o qualche mese di stagionatura, a seconda delle specie coinvolte e del numero di spore presenti. La produzione di acidi invece è responsabile del sapore rancido e di odori sgradevoli.
Di fondamentale importanza è quindi prevenire la contaminazione da batteri sporigeni lungo tutta la filiera, partendo dalle aziende agricole e stalle fino ad arrivare ai caseifici.
L’attenzione principale deve essere rivolta alla qualità microbiologica e igienica degli alimenti per le vacche. I foraggi devono avere un basso inquinamento da terra, caratteristica raggiungibile ponendo attenzione all’altezza di taglio dei vegetali, alle operazioni di raccolta e accorgimenti per separare la terra dai foraggi prima dell’utilizzo. Se, invece, i mangimi contengono spore, queste dopo essere state ingerite dagli animali, vengono escrete con le feci, contaminando la lettiera e di conseguenza la cute della mammella e dei capezzoli. Il passaggio delle spore nel latte avviene quindi
per contaminazione esterna dei capezzoli della vacca durante la mungitura. Pertanto, per ridurre il più possibile la probabilità d’inquinamento del latte da spore, si devono attuare tutti gli accorgimenti necessari per migliorare la gestione degli ambienti di allevamento e di mungitura, assicurare un’accurata pulizia e sanificazione delle mammelle prima della mungitura e delle attrezzature e superfici che vengono a contatto con il latte.
L’ultimo anello della filiera è rappresentato dai caseifici: qui è
che venga utilizzato per produrre il formaggio. Attualmente le metodiche utilizzate si basano sulle colture microbiologiche, in particolare su una tecnica chiamata MPN (Most Probable Number). Tuttavia, queste analisi richiedono diversi giorni per confermare una possibile positività e quindi le tempistiche non sono compatibili con quelle della gestione del latte per la caseificazione.
Per questo motivo si punta a ottimizzare metodi più rapidi e sensibili basati sulla PCR. Questa metodica ricerca il DNA, anche in bassissime concentrazioni, e lo amplifica in modo esponenziale in poche ore. La particolarità di questa PCR è la sua capacità di rilevare il DNA dei quattro ceppi più comuni in modo simultaneo: C. tyrobutyricum, C. butyricum, C. beijerinckii e C. sporogenes.
In questo modo si potrà utilizzare una tecnica in grado di rilevare un numero molto basso di cellule in tempi ridotti.
possibile intervenire con tecniche studiate per rimuovere le spore dal latte, come, ad esempio, la microfiltrazione, la centrifugazione e l’affioramento naturale della crema, oppure con metodiche atte a contenere e inibire la loro germinazione e sviluppo nei prodotti, come l’impiego di colture starter protettive (ad azione inibente) e additivi conservanti. Per esempio, nella produzione di alcuni formaggi viene utilizzato il lisozima, una proteina con un’azione antibatterica che deriva dalle uova.
Un altro metodo preventivo è la diagnosi precoce nel latte prima
Studi bibliografici hanno dimostrato che sono sufficienti anche poche spore per causare difetti sensoriali in forme intere di formaggi. Per di più, oltre ai ceppi di Clostridi butirrici elencati precedentemente, esistono anche alcune specie patogene per l’uomo come, C. botulinum e C. perfringens, che per quanto rari sono in grado di causare gravi malattie. È quindi essenziale, anche in un’ottica One Health, che siano sempre rispettate le norme igieniche in tutti gli anelli della filiera e che la ricerca sia sempre rivolta allo sviluppo di innovative tecniche diagnostiche.
FOOD DESIGN
A cura di: Paolo Barichella Food designerDark kitchen: involuzione di un ristorante o di una gastronomia?
Parte I
Così come l’air fryer (friggitrice ad aria) altro non è che un’evoluzione in scala ridotta di un forno ventilato, opportunamente evoluto per ottenere specifici risultati di rigenerazione, molti altri neologismi celano progenitori di antica data. Uno di questi è la dark kitchen, recentemente entrata in modo dirompente come un vocabolo di nuova nomenclatura che identifica un modello innovativo di ristorazione. Ma è veramente così?
Se si analizza il concetto e si cerca di capire cosa è veramente una dark kitchen si scopre che non è stato inventato nulla di nuovo, si è attribuito un nome anglosassone a qualcosa che esiste da anni, attualizzandolo alle odierne
esigenze e che prima chiamavamo semplicemente laboratorio di produzione.
Gli esperti che conoscono le dinamiche del mondo alimentare sono dibattuti nel considerarla evoluzione o involuzione, ma appare a tutti in modo piuttosto unanime che una dark kitchen sia una sorta di centro cottura per produzione pasti, o più in piccolo, un laboratorio di gastronomia che opera senza lo spazio vendita del negozio dotato di banco, tramite servizi organizzati di consegna a domicilio.
Se una ghost kitchen sfrutta gli spazi della cucina del ristorante per dedicarsi alla preparazione delle commesse online da consegnare tramite delivery, una
dark kitchen invece con un ristorante non ha proprio nulla a che vedere, perché è un laboratorio di medio-grandi dimensioni in immobili con uso destinazione estremamente differente da un ristorante, opportunamente allestiti ed equipaggiati e non prevede la somministrazione al pubblico in loco.
In linea di massima si può quindi dedurre che se un locale non è dotato di un’area attrezzata con sedie e tavoli, presidiata da personale di sala e tutto ciò che serve per accogliere ospiti che desiderano pranzare o cenare, il termine ristorante è utilizzato in modo improprio.
La differenza in termini di infrastrutture, turni e modalità
TECNICHE CULINARIE
A cura di: Marco Di Lorenzi Chef consulente food & beverageLa paura di alzare i prezzi
È il timore più diffuso tra ristoratori e addetti ai lavori; alla base il pensiero latente è: “se i clienti spendono troppo poi non tornano più”. Questo è il ragionamento fallace e deteriorante che scaturisce nella mente di molti chef, imprenditori e titolari del settore.
È possibile alzare i prezzi dei propri piatti fino a quando non s’incontra quella soglia di resistenza, una cifra oltre la quale non si genera fidelizzazione, ma anzi, s’inizia a perdere clientela. Sotto quella soglia, più si alzano i prezzi e più è probabile che si allontanino clienti basso-spendenti, spesso
fuori target e si attirino quelli alto-spendenti e potenzialmente in target: per creare questo sistema è necessario avere sicurezza e fiducia nei propri mezzi: una cucina che lavora bene con prodotti di qualità e freschezza assoluta, locale arredato in linea con i prezzi esposti, risorse umane adeguatamente formate e preparate con divise pulite e con il logo del locale.
Chiaramente anche la comunicazione deve adeguarsi: se si alzano i prezzi senza criterio, senza una ragione valida tangibile sia in sala che in cucina, ci si condanna con le proprie mani a una fine poco nobile. Razionalizzare il problema è il primo passo per comprenderlo, sbloccarlo e quindi risolverlo: alla base di tutto c’è la concezione che il denaro sia qualcosa di personale, soggettivo che ognuno spende come meglio crede. Le ragioni di questo retaggio sono
Azienda: SAINSBURY’S
Marchio: Taste the Difference
Prodotto: Black Forest Gateau
Flavour Porridge
Paese: Regno Unito
Packaging: confezione flessibile
Descrizione del prodotto
Il porridge Black Forest Gateau
Flavour di Taste the Difference
è venduto in una confezione da 320 g contenente otto bustine da 40 g. Ogni porzione contiene almeno 1 g di beta-glucani dall’avena che corrisponde a 1/3 della dose giornaliera raccomandata. Questo delizioso porridge adatto ai vegetariani al gusto di cioccolato e ciliegia è stato creato miscelando l’avena scozzese “jumbo”, fiocchi d’avena, ciliege in pezzi e cacao per un sapore ricco e piacevole. La confezione riciclabile riporta l’etichetta nutrizionale a semaforo. Questo porridge può essere cotto a microonde.
Ingredienti
Fiocchi d’avena scozzesi (55%), fiocchi d’avena integrali scozzesi (20%), zucchero, cacao in polvere, ciliege liofilizzate, aromi, sale.
Azienda:
MONDAY BOX
Marchio: Monday Box
Prodotto: Chocolate & Fleur de Sel Energy Balls
Paese: Francia
Packaging: confezione flessibile
Descrizione del prodotto
Le praline Chocolate & Fleur de Sel Energy Balls di Monday Box sono in una confezione contenente tre unità da 20 g. Questo snack salutare, fatto a mano, naturale, gourmet, 100% a base vegetale, senza zuccheri aggiunti è venduto in una confezione riciclabile che riporta i loghi: AB –Agriculture Biologique ed EU Organic.
Ingredienti
Cioccolato fondente (pasta di cacao, zucchero di canna, burro di cacao, estratto di vaniglia), datteri, fiocchi d’avena, mandorle in polvere, cacao in polvere, fior di sale.
Azienda:
LIV LABORATORIES
Marchio: Liv Laboratories
Prodotto: Sumi Cafe Black Coffee Drink with Red Pine Charcoal
Paese: Giappone
Packaging: confezione flessibile auto-reggente
Descrizione del prodotto
La bevanda al caffè Sumi Cafe di Liv Laboratories con carbone vegetale di pino rosso è venduta in una confezione da 100 g. Si tratta di una miscela di due tipi di carbone: di pino rosso e di bambù, in grado di contribuire alla bellezza dall’interno. Contiene fibre alimentari, ferro, zinco, batteri lattici e olio MCT (Medium Chain Triglycerides). Si prepara con acqua.
Ingredienti
Caffè in polvere, destrina non digeribile, polvere di acidi grassi a catena media (olio di acidi grassi a catena media, destrina), Red Pine Charcoal in polvere, Bacillus coagulans, lievito (contiene zinco), Bamboo charcoal in polvere, estratto di caffè verde, trealosio, ferro pirofosfato, fosfato tricalcico, amido trasformato, vitamina D.
Successo all’Expo di Parigi
Fi Europe ha dimostrato ancora una volta di essere il luogo d’incontro per l’industria mondiale degli ingredienti per alimenti e bevande. Celebrando il suo debutto all’Expo Porte de Versailles di Parigi e incorniciata da un ampio evento online, la fiera ha visto le presenze balzare da 13.000, online e di persona nel 2021, a 21.881 di quest’anno. I primi tre Paesi di provenienza sono stati Francia, Paesi Bassi e Germania, mentre Italia, Regno Unito, Spagna, Belgio, Polonia, Stati Uniti e Danimarca hanno completato la classifica dei primi dieci. I visitatori hanno potuto incontrare ed esplorare le opportunità offerte da 934 espositori – quasi un terzo in più rispetto al 2021.
Tra i punti salienti della manifestazione, le presentazioni in diretta dei vincitori dei Fi Europe Innovation Awards e della Startup Innovation Challenge; la New
Product Zone, che ha messo in mostra le ultime idee dei principali operatori del settore, e l’Innovation Hub, dove i relatori hanno esplorato le sfide e le opportunità,
nonché la sostenibilità e le soluzioni a prova di futuro.
I visitatori più attenti hanno anche notato il nuovo logo e marchio di Food ingredients,
Succhi e olii essenziali
L’Organizzazione di Produttori Antonino Campisi (O.P.A.C.) presente nel mercato nazionale e internazionale dai primi anni ’60 è oggi un’azienda leader nel settore agricolo italiano ed europeo, focalizzata nella produzione di agrumi e ortaggi. Campisi Citrus, sussidiaria
di O.P.A.C., è l’unica azienda in Sicilia, nel settore della trasformazione, che garantisce la filiera completa: dal vivaio delle piante certificate, alla produzione, per passare alla lavorazione e al confezionamento sul fresco, completando la filiera con il prodotto trasformato.
Ingredienti vegetali sostenibili, stabili e performanti
ChaNGe ingredients, azienda del gruppo Casillo, sviluppa ingredienti sostenibili dai sottoprodotti della molitura del grano duro. Gli ingredienti vegetali presentano maggiore stabilità, funzionalità, proprietà sensoriali e valori nutrizionali in linea con i trend di consumo. Garantisce, inoltre, un’affidabile e ingente fornitura, ricevendo materia prima direttamente da uno dei player mondiali della lavorazione del grano.
Questi lavorati agiscono da miglioratore naturale o da nutrienti naturali, a seconda della loro percentuale d’inclusione e dell’ambito di applicazione.
ChaNGe ingredients eleva le proprietà e le caratteristiche del germe e della crusca di grano duro tramite una prima fase di estrazione, che separa l’olio di grano duro. Il risultato della seconda fase di separazione sono le due frazioni, proteica e fibrosa. Ognuno di questi ingredienti possiede specifiche funzionalità e caratteristiche nutrizionali che lo rendono particolarmente versatile per numerose applicazioni.
DurOil è l’olio di grano duro raffinato, ricco di vitamina E e steroli vegetali, con contenuto di carotenoidi modulabile, naturalmente ricco di antiossidanti e fitosteroli, ricco in omega 3 e 6, senza glutine e con gusto neutro e morbido.
DuoFiber è uno sfarinato ad alto contenuto in fibre, fonte di proteine, a basso contenuto di zuccheri e grassi, ricco di
Un sistema di estrazione soft e il surgelamento naturale mantengono inalterate le proprietà sensoriali degli agrumi. La struttura di circa 10.000 m2 è interamente coperta da pannelli solari: infatti, l’azienda crede fortemente e investe continuamente sul tema della sostenibilità. Sono disponibili succhi, olii essenziali, fette, spicchi e agrumi interi, scorze e polpe da agrumi biologici coltivati in Sicilia.
arabinoxilani (20% su 100g), vitamine (gruppo B) e minerali.
DuoGerm è uno sfarinato dal gusto naturalmente gradevole ad alto contenuto in proteine vegetali ad alto indice chimico, ricche di lisina e GABA, fonte di fibre solubili, a basso contenuto di zuccheri e grassi, ricco di antiossidanti, vitamine (gruppo B) e minerali.
I due sfarinati sono altamente stabili con una shelf life di 3 anni.
sviluppo degli aromi, e utilizziamo questo nuovo spazio virtuale condiviso per creare esperienze che superino le aspettative del cliente e offrano un nuovo livello d’innovazione del gusto”, spiega Noémie Loiselle, direttrice marketing e commerciale di Foodarom.
“Il metaverso offre un spazio affascinante e innovativo per progettare gli aromi e aumenta letteralmente le possibilità di sviluppo di prodotti per soddisfare al meglio la domanda dei clienti.”
Per catturare l’immaginazione e offrire un’esperienza di
Partnership forte sulle vitamine
Le vitamine sono nutrienti essenziali per la salute la cui regolare assunzione, tramite gli alimenti, può avere effetti importanti nella prevenzione di numerose malattie (ISS). La fortificazione degli alimenti, in tutti i settori, permette di evitare la carenza di questi micronutrienti e i relativi problemi sulla salute.
DSM, leader nella produzione di vitamine, dal 1° gennaio ha ampliato la sua partnership con IMCD Italia per la distribuzione ufficiale nei settori beverage, nutrition, dairy, dairy-alternatives, fruit, brewing, savoury e fats and oils.
Il catalogo DSM comprende vitamine idrosolubili e liposolubili, in differenti forme, anche nella versione coated e numerosi
premix, miscele complesse di vitamine e minerali ready to use, che permettono di ridurre l’acquisto di singoli micronutrienti e risparmiare tempo per la miscelazione, oltre a ridurre le tempistiche della fase di test in ricerca e sviluppo, grazie a differenti tipologie di premix in base all’applicazione finale o al claim ricercato e con vitamine presenti in percentuali tali da permettere calcoli RDA.
L’impiego delle vitamine e dei premix spazia dalle bevande plant-based e ai prodotti meat or fish analogue, dove mimano i micronutrienti presenti nei prodotti di origine animale, alle margarine fortificate, alla sport nutrition (barrette e bevande dedicate al recupero e al reintegro di vitamine
gusto veramente coinvolgente, l’intero team Foodarom celebra questa edizione di Flavor Trends con due novità: Electric Punch e Cyber Treat. La prima offre un’esperienza di gusto esplosiva, rilasciando un aroma dal sentore di ciliegia piccante con avvolgenti note agrumate. La seconda, invece, un’esperienza aromatica che trasporta istantaneamente in un mondo caldo e confortevole, è una miscela di avvolgenti note di avena, con un sentore di vaniglia.
Foodarom invita la comunità dello sviluppo di prodotti a partecipare a questo viaggio per elevare i propri sensi nel 2023, mentre continua a oltrepassare i confini dell’innovazione del gusto e a decifrare i segreti del mercato per offrire i migliori prodotti possibili.
e sali minerali), ai sostituti pasti i cui contenuti di micronutrienti sono regolamentati dall’Unione europea, ai cereali per la colazione fortificati, alle caramelle, ai succhi e ogni bevanda destinata al benessere o energy drink
zuppe istantanee, donando una texture cremosa. È utilizzata anche nella produzione di dado vegetale. La fecola facilita inoltre la produzione di snack, donando croccantezza, facilitando l’espansione del prodotto estruso e limitando la rottura del prodotto finito. Può infine essere utilizzata nelle miscele di panificazione per prodotti gluten free per creare una struttura più morbida e aumentare la shelf-life del prodotto finito senza modificarne il sapore.
ABS Food e AKV hanno presentato anche la fecola di patata a bassa umidità (all’8 e al 12%) per produzioni più specifiche. Favorisce una maggiore aderenza
e croccantezza della panatura di patatine fritte, e dopo la frittura ne mantiene il calore e la massima
Gelatine istantanee versatili
Textura Tempo di PB Leiner
è una gamma di gelatine istantanee testurizzanti di nuova generazione ideali per miscele e semilavorati per l’industria alimentare, in particolare per pasticcerie, gelaterie e prodotti da forno. Possono essere utilizzate per creme e condimenti (come stabilizzanti), prodotti da forno surgelati, prodotti a base di alcool e aromi o altri ingredienti sensibili al calore, quali vitamine.
Textura Tempo, grazie a funzionalità e applicabilità in un intervallo di temperature molto ampio (dai 5 ai 90°C), permette la massima flessibilità e consente di aggiungere creatività alle varie applicazioni, aiutando a ottimizzare i processi produttivi.
La gelatina è un ingrediente (C)lean label, naturale e versatile, che permette di ridurre il numero di ingredienti e additivi in etichetta e trova applicazione
anche in prodotti light e proteici, molto richiesti dal mercato. È una proteina pura senza numero E, con funzionalità gelificante, addensante, emulsionante, stabilizzante e aerante, che permette la creazione di strutture diverse. Tutte queste caratteristiche esclusive la rendono un vero e proprio ingrediente chiave molto apprezzato dai migliori chef e pasticcieri, non sostituibile con altri idrocolloidi.
Tra i molteplici benefici delle gelatine oltre a fornire proteine di qualità troviamo, il prolungamento della conservazione degli alimenti e una stabilizzazione dei prodotti alimentari delicati, semplificando anche il trasporto e lo stoccaggio. La gelatina forma un gel termo-reversibile che si scioglie a temperatura corporea lasciando un’eccezionale sensazione al palato e un eccellente rilascio di aromi in bocca.
morbidezza all’interno. Ottima soluzione per il food service o l’asporto.
Deimos Food è distributore ufficiale sul mercato italiano delle gelatine Textura Tempo e fornisce un servizio di assistenza tecnica ai propri clienti con l’obiettivo di individuare il prodotto più adatto alle singole esigenze, in base alle fasi di processo produttivo e alle caratteristiche del prodotto finito.
Tradizione con un occhio al futuro
Capacità d’innovare, know how e conoscenza dei mercati sono alla base delle soluzioni personalizzate che Qores offre ai propri clienti. Per conoscere meglio questa giovane realtà italiana
rivolgiamo alcune domande al direttore marketing Paolo Zanetti.
Com’è nata l’azienda?
La passione per il settore alimentare e farmaceutico, ma anche l’amicizia sono stati i due motivi principali che ci hanno spinto a creare Qores. Infatti, sei anni fa, dopo qualche dubbio e tentennamento, un gruppo di sette persone ha deciso di spingersi verso questo progetto partendo semplicemente dall’idea che insieme avremmo potuto costruire una realtà nuova. La conoscenza del mercato e un solido rapporto professionale, ci hanno permesso di presentare un business plan a un investitore che ha creduto nell’idea e nella visione condivisa, permettendoci di consolidare la nostra scommessa. I principi di familiarità, eredità professionale, rapporto umano su cui Qores si basa permette al brand, a distanza di poco più di
sei anni, di contare 19 dipendenti e un fatturato pari a 37 milioni di euro suddiviso tra i settori food, pharma e feed.
Com’è organizzato il settore food?
Qores, a differenza di altri distributori, crede molto nella filosofia consulenziale su cui basa la propria presenza nel settore food. Sono stati fatti grandi e continuativi investimenti per creare laboratori applicativi all’interno della sede e un reparto produttivo che offre soluzioni tailor made a valore aggiunto al mercato. Infatti, consapevoli della possibilità di sfruttare le nostre conoscenze tecniche applicative, l’intento principale è quello di supportare il settore alimentare da un punto di vista applicativo di prodotto e processo. Le nostre competenze ci permettono di essere presenti in maniera importante su tutto il territorio italiano mettendoci a
ci forniscono le caratteristiche che dobbiamo prendere in considerazione quando vogliamo qualificare un fornitore. Ci assicuriamo che i flussi di lavorazione siano rispettati, implementando un sistema di gestione interno, composto da procedure e istruzioni operative. Abbiamo più volte sottolineato come uno degli obiettivi principali della nostra azienda sia quello di soddisfare le aspettative dei nostri clienti. Proprio per questo uno degli aspetti che quotidianamente è gestito dal nostro reparto qualità, sono i feedback dei clienti.
Ci faccia un esempio
La sicurezza alimentare è diventata una considerazione preminente, non solo per l’aspetto regolatorio, per i produttori di alimenti, ma anche per i consumatori. Qores, coinvolta in prima linea nel supportare il mercato italiano, accoglie l’attenzione dei consumatori verso l’acrilamide e il potenziale impatto della sostanza sulla salute e sul benessere. Ma cos’è l’acrilamide? L’acrilamide, come noto, è una sostanza che si forma naturalmente quando gli alimenti sono trasformati attraverso un processo di cottura, frittura, grigliatura, o tostatura oltre i 120°C ed è strettamente correlato all’effetto di doratura desiderato
che spesso piace ai consumatori. Ciò si verifica attraverso una reazione tra gli zuccheri contenuti negli alimenti (glucosio, fruttosio o lattosio) e un amminoacido libero detto asparagina. (reazione di Maillard). Alla luce del continuo aggiornamento normativo sui livelli di acrilamide nei prodotti alimentari e del crescente interesse dei consumatori nei confronti di prodotti sani e sicuri, i produttori devono identificare soluzioni efficaci per ridurre il contenuto di acrilamide nei loro prodotti, mantenendo allo stesso tempo il gusto e la consistenza che i consumatori si aspettano. Gli enzimi, come le asparaginasi, possono aiutare a prevenire la formazione di acrilamide nei prodotti. Grazie alla partnership tra Qores e DSM, l’obiettivo di ridurre il contenuto di acrilamide negli alimenti rappresenta una sfida significativa. Il partner giusto può aiutare i produttori a compiere i passi nella mitigazione dell’acrilamide, non solo fornendo la tranquillità che i prodotti rispettino le normative vigenti, ma anche supportando la creazione di alimenti più sicuri
possibili, che soddisfino le aspettative di ogni ben informato ed attento consumatore.
Quali sono i progetti per il futuro?
In sei anni il brand Qores ha ottenuto grandi risultati resi possibili dalla fiducia che il mercato italiano ci ha dato e continua a riservarci. Ringraziamo ogni singolo cliente che ha creduto in questo progetto e che permette a Qores di continuare il suo percorso. Guardando al futuro ci siamo dati la chance d’iniziare rapporti commerciali al di fuori del territorio italiano, che rimane comunque il nostro primo bacino di sviluppo. Le opportunità di un’azienda giovane e performante come Qores sono apprezzate anche da mercati emergenti dove la cultura e la tradizione del settore alimentare richiede sempre di più un supporto consulenziale come quello che siamo in gradi di fornire. Ci aspettano grandi orizzonti e molto lavoro per non deludere noi stessi e chi continua a credere in questo progetto
Simonetta MussoIn aumento la richiesta di alimenti ricchi di nutrienti
In un recente sondaggio condotto dalla società di consulenza New Nutrition Business tra i consumatori di cinque Paesi, la densità dei nutrienti è stata menzionata dal 18% dei consumatori, rispetto al 12% del 2021. Infatti, la ricerca di alimenti più ricchi di sostanze nutritive, ovvero quelli che contengano molte sostanze nutritive benefiche rispetto al loro contenuto energetico, è il comportamento che ha registrato il maggior aumento d’interesse da parte dei consumatori. Dei cinque Paesi presi in esame (Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Brasile e Spagna), il Brasile ha registrato il livello più alto di interesse con il 37%. La Spagna al secondo posto con il 23%, mentre il Regno Unito ha ottenuto il punteggio più basso con solo il 7% di persone interessate a consumare alimenti più ricchi di nutrienti. I consumatori di età inferiore ai 34 anni sono più propensi a ricercare la densità nutritiva rispetto ai consumatori più anziani.
Per contro, la tendenza a consumare meno carboidrati sembra essersi stabilizzata; in tutti e cinque i Paesi, nel 2022 il 26% degli intervistati ha dichiarato di voler consumare meno carboidrati, come nel 2021.
Anche la tendenza a consumare meno carne, in forte crescita dal 2014 in poi, si sta stabilizzando. Nel 2022, infatti il 24% delle persone ha dichiarato di voler ridurre il consumo di carne, un dato invariato rispetto al 2020. Brasile e Spagna hanno registrato il maggior numero di riduzioni di carne (rispettivamente 31 e 30%). Gli Stati Uniti hanno ottenuto il punteggio più basso con il 18% dei consumatori. Si tratta di un comportamento più comune tra i consumatori over 55 che tra i più giovani. Sembra controintuitivo,
Il mercato degli ingredienti per il cioccolato
PrecisionBusiness Insights (PBI), società di ricerca di mercato e di consulenza aziendale che segue un approccio olistico per risolvere i problemi dei clienti, adotta e implementa nuove metodologie di ricerca e aiuta i clienti fornendo intuizioni e strategie attuabili. La missione di PBI è quella di fornire rapporti di ricerca di mercato di alta qualità e di generare approfondimenti chiave per i clienti in vari settori, quali biotecnologie, prodotti farmaceutici, dispositivi medici, chimica, elettronica e elettrotecnica, veterinaria, agricoltura, alimenti e bevande.
Il rapporto sul mercato globale degli ingredienti per il cioccolato copre una panoramica del mercato, che comprende le dimensioni, i volumi, le previsioni e le dinamiche del mercato, le informazioni sui concorrenti, le tendenze, le regioni e le informazioni a livello nazionale.
Il mercato è stato segmentato nel seguente modo: per ingrediente (liquore di cioccolato, burro di cacao, lecitina, latte, frutta a guscio); per tipologia (fondente, bianco, varianti al latte); per gusto (lampone, vanigliato, maltato, miele, tostato, nocciolato); per canale di distribuzione (super e ipermercati, negozi specializzati, e-commerce, altri); per regione (Nord America, Europa, Asia Pacifico, America Latina, Medio Oriente e Africa).
Gli aspetti chiave del rapporto includono: dimensioni del mercato, volumi e previsioni per il periodo 20172028; impatto di COVID-19; analisi a livello di segmento; analisi a livello regionale/Paese; quadro normativo; dinamiche di mercato, compresi fattori trainanti, vincoli, opportunità e tendenze; lancio di prodotti; analisi dei concorrenti in base al portafoglio prodotti, alla presenza geografica, al fatturato e all’analisi SWOT; alleanze strategiche tra gli operatori del mercato.
NOTIZIE DAL MONDO
Olio di palma sostenibile: la migliore alternativa all’olio di palma
L’Unione italiana per l’olio di palma sostenibile è nata nel 2015 per iniziativa di alcune associazioni di categoria aderenti a Confindustria e di primarie aziende nazionali e internazionali attive nei settori merceologici che utilizzano olio di palma per promuovere l’impiego esclusivo di olio di palma certificato. Grazie anche al supporto di un comitato tecnico scientifico interdisciplinare, composto da esperti del mondo accademico e delle ong, che ha il compito di validare i messaggi diffusi, assicura una corretta informazione fondata su evidenze scientifiche.
Dal 2004, la Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO) riunisce produttori, distributori, rivenditori, investitori e organizzazioni non governative per definire principi e criteri specifici per una produzione sostenibile e un utilizzo tracciabile dell’olio di palma certificato a livello globale. L’obiettivo è trasformare i mercati partendo dalla produzione, coinvolgendo i grandi distributori e fino al consumatore finale. Per questo, la certificazione RSPO richiede trasparenza e tracciabilità della catena di produzione a tutti i livelli.
L’Unione e RSPO negli ultimi anni hanno intensificato la loro
collaborazione nel perseguimento dei comuni obiettivi e, nel gennaio scorso hanno partecipato a Marca by Bologna Fiere per incontrare gli stakeholder e promuovere l’impiego esclusivo di olio di palma certificato sostenibile.
L’Italia, con 248 realtà associate a RSPO è al terzo posto in Europa e al quinto nel mondo.
“Sono molto soddisfatto del percorso che abbiamo fatto in
questi anni e della crescente attenzione alla sostenibilità che ha portato l’Europa a essere il principale utilizzatore di olio di palma sostenibile al mondo. E l’Italia è tra i Paesi europei che maggiormente hanno contribuito a questo primato, con almeno il 95% dell’olio di palma utilizzato nel food proveniente da fonti certificate. C’è ancora molta strada da fare. Ora che finalmente il
Integratori alimentari e la chiave del gusto
Gli integratori alimentari sono diventati una routine per chi cerca di mantenere una vita sana e attiva. Infatti, la tendenza a utilizzare prodotti nutraceutici per integrare nutrienti naturali cresce ogni anno. In passato, la variabile gusto e sapore era un dettaglio che veniva spesso trascurato in questo settore. Oggi, invece, può essere un fattore determinante per molti consumatori che devono decidere se continuare a usare lo stesso integratore o optare per altri con gusti migliori. Ecco che l’importanza del sapore negli integratori alimentari non può essere sottovalutata e LR Industries è pronta a rispondere alle esigenze del mercato, offrendo aromi di
alta qualità, per rendere l’assunzione degli integratori piacevole e gratificante.
Fondata nel 1998, si è posizionata come un punto di riferimento sul mercato nazionale e internazionale, grazie alla qualità dei suoi prodotti, al servizio di customer care e all’efficienza dei suoi processi produttivi. Nel 2014, l’azienda ha fondato la divisione Flavours, specializzata nella creazione e produzione di aromi alimentari per il settore food e offre una gamma di aromi che vanno dai più tradizionali a quelli più particolari e originali, anche per il settore nutraceutico.
Grazie all’esperienza e all’attrezzatura dei suoi laboratori, l’azienda è un partner affidabile per tutte le realtà impegnate in un mercato in continua crescita ed evoluzione.
Partnership con Stern-Wywiol Gruppe
Da tempo Res Pharma fornisce le più importanti aziende nazionali che operano nell’industria nutraceutica, farmaceutica e alimentare intercettando le precise domande del mercato e proponendo una selezione di prodotti innovativi, ad alto valore tecnologico, con elevate garanzie qualitative di igiene e sicurezza, tracciabilità ed efficacia.
Il 2023 è iniziato con un upgrade importante per l’azienda: dal 1° gennaio è diventata distributore esclusivo per il mercato italiano dei marchi SternVitamin - Mühlenchemie - SternEnzymDeutscheBack, appartenenti al gruppo Stern-Wywiol Gruppe, con sede ad Amburgo, in Germania.