Ingredienti Alimentari mag/giu 2024

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AROMI ADDITIVI SEMILAVORATI
Maggio/Giugno 2024 anno 23 - numero 134 Poste Italiane spaSped. in A.P.D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVESTn. 3/2024IPISSN 1594-0543 10064 PINEROLO - ITALIA Tel. 0121393127 info@chiriottieditori.it
INGREDIENTI ALIMENTARI

UNPLUGGED

Il nuovo benessere è sostenere l’autostima

Un segnale molto significativo viene dalle vendite degli integratori per la perdita di peso, che per la prima volta sono diminuite dell’8% negli ultimi tre anni e, naturalmente, non affatto a fronte di una soluzione del problema del sovrappeso e dell’obesità nella popolazione che anzi sono aumentati.

Le attuali componenti più ricercate del benessere mentale comprendono la capacità di affrontare lo stress/ansia, di mantenere il buon umore, la prontezza, l’acutezza mentale e di rilassarsi. Le vendite di bevande funzionali per la salute del cervello hanno raggiunto solo negli USA 1,2 miliardi di dollari nel 2023. L’autostima può essere costruita in molti modi: allenandosi, prendendosi cura di sé con maggiore auto-gentilezza e ora anche con l’alimentazione. Nutrienti specifici infatti possono aumentare i sentimenti di autostima nutrendo il cervello e successivamente influenzando in modo positivo le emozioni.

sono gli omega-3 , il magnesio, la vitamina C , la tiamina (vitamina B1  ), l’acido folico (vitamina B6 ) e il selenio.

La vitamina D è ottima per ridurre l’ansia e anche per aumentare le sostanze chimiche del cervello che rafforzano la fiducia, quindi dobbiamo assicurarci di consumare yogurt e uova regolarmente, mentre le noci sono ricche di acido alfa-linolenico, noto per migliorare la salute del cervello e potenzialmente alleviare i sintomi della depressione. Il salmone e l’uvetta sono buone fonti di magnesio; la tiamina si trova nei cereali fortificati e nel pane e le noci del Brasile sono una buona fonte di selenio.

Gli ormoni responsabili della risposta del ‘sentirsi bene’ nel cervello sono la dopamina, l’ossitocina, la serotonina e le endorfine, conosciuti come DOSE. Per migliorare l’umore, sono necessari alimenti che contengono determinati nutrienti per innescare la produzione di DOSE. Alcuni di questi nutrienti

Vale sempre la regola di consumare i cibi che ricordano dei momenti felici o di nostalgia per aumentare i sentimenti di gioia.

Sei consumatori statunitensi su 10 affermano che sentirsi bene con sé stessi è ora il fattore più importante che definisce il benessere, un totale in aumento del 7% dal 2021.

A seguire nelle vendite gli integratori di supporto del sonno: melatonina, sambuco, teanina, valeriana e camomilla sono stati gli ingredienti funzionali più venduti negli integratori associati.

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LEGISLAZIONE COMMENTATA

A

di:

Novel Food: la “carne coltivata” o cell-based

Parte I

Sir Winston Churchill, nel suo saggio “Fifty Years Hence” pubblicato nel 1931 su Strand Magazine, scriveva: “Eviteremo l’assurdità di allevare un pollo intero per mangiarne il petto o l’ala, coltivando queste parti separatamente in maniera adeguata.

Sono trascorsi più di novant’anni da quella prima teorizzazione della “carne coltivata” e la profezia di Churchill non si è (ancora?) avverata.

Il tema, però, negli ultimi mesi non sembra affatto soffrire il suo quasi secolo di vita, ed è più attuale che mai.

Una delle ragioni è certamente di carattere normativo: la pubblicazione della Legge n. 172 del 1° dicembre 2023 – nella Gazzetta Ufficiale n. 281 di pari data – recante

“Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali”.

Prima di procedere all’analisi delle nuove regole introdotte dal legislatore, appare opportuno, tuttavia, chiarire alcuni aspetti.

Il primo, di natura essenzialmente “mediatico-terminologica”, concerne l’utilizzo improprio dell’espressione “carne sintetica” per indicare il prodotto alimentare scaturente dalle nuove pratiche di produzione. Un elemento sintetico è un qualcosa creato ex novo in un laboratorio chimico. In questo caso, invece, l’attività produttiva consiste nel prelevare alcune cellule – possono essere quelle staminali, dotate della capacità di sviluppare buona parte dei muscoli e dei tessuti, oppure le cosiddette cellule satellite che rigenerano e riparano i muscoli – da animali normalmente allevati, le quali, posizionate in strumenti di coltura che ne facilitano e stimolano la proliferazione, vengono utilizzate come starter

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rischio (ossia la possibilità di effetti dannosi per la salute) e che circa questo pericolo permanga una situazione d’incertezza sul piano scientifico.

Tuttavia, attualmente dalle attività di sperimentazione in atto – su un prodotto sul quale, lo si ribadisce, non è stato intrapreso, per di più, alcun iter autorizzativo a livello comunitario – non sono emersi fattori di rischio per la salute.

Al contempo, va sottolineato che le norme basate sul principio di precauzione, oltre a dover essere proporzionate, devono avere natura temporanea (come stabilito dallo stesso art. 7, secondo paragrafo, del Regolamento (CE) n. 178/2002) essendo la loro valenza legata alle risultanze scientifiche, alle luce delle quali sono sottoposte periodicamente a un processo di riesame volto ad attestarne la rispondenza.

Va da sé, quindi, che un divieto radicale e incondizionato, com’è quello sancito all’art. 2 della Legge n. 172/2023, non possa in alcun modo ritenersi rispondente ai criteri menzionati, assomigliando piuttosto a un rifiuto preconcetto.

Se si considera poi che le norme emanate ai sensi del principio di precauzione sono riesaminate sulla base della valutazione del rischio operata dall’Efsa, emergono altresì dei tratti paradossali della Legge del 1° dicembre 2023. Ciò in quanto, è proprio l’Efsa a vagliare preventivamente la sicurezza dei Novel Food, pertanto: se l’esame si concludesse escludendo la presenza di rischi, questo comporterebbe il venir meno dei presupposti della disposizione legislativa italiana; laddove, invece, non

vi fosse una approvazione del Novel Food da parte dell’Autorità europea, il che vorrebbe dire nessuna autorizzazione all’immissione in commercio della “carne coltivata”, i divieti imposti dal nostro legislatore sarebbero inutili; di contro, qualora il placet comunitario fosse concesso le prescrizioni nazionali, in buona parte, non potrebbero essere mantenute.

Passando a osservare quelle che sono le condotte non consentite dalla norma in esame, si riscontra che oltre a essere vietato (di “alimenti o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati”) l’impiego nella preparazione di alimenti, la vendita, l’importazione e la produzione per esportare o distribuire, è altresì fatto divieto di “promuovere ai suddetti fini” la “carne coltivata”.

Stando quindi alla lettera della prescrizione normativa, sarebbe passibile di sanzioni anche il soggetto che si limiti a “promuovere” (espressione, tra l’altro, assolutamente generica) con finalizzazione alla preparazione o alla vendita o all’importazione o alla produzione per l’esportazione o la distribuzione.

Si è certamente di fronte ad una proibizione dai contorni non ben definiti e particolarmente curiosa, che sembra avere una connotazione autonoma rispetto ad altre condotte vietate dall’articolo di legge, per la cui integrazione sarebbe sufficiente farsi promotori della “carne coltivata”, qualora tale propaganda sia meramente orientata a una delle attività contemplate come proibite dal legislatore.

Tutt’altra specie di divieto, ossia “della denominazione di

carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali”, è stabilita nel successivo art. 3 della Legge n. 172/2023.

Nello specifico, “per la produzione e la commercializzazione sul territorio nazionale di prodotti trasformati contenenti esclusivamente proteine vegetali è vietato l’uso di:

a) denominazioni legali, usuali e descrittive, riferite alla carne, ad una produzione a base di carne o a prodotti ottenuti in prevalenza da carne;

b) riferimenti alle specie animali o a gruppi di specie animali o a una morfologia animale o un’anatomia animale; c) terminologie specifiche della macelleria, della salumeria o della pescheria;

d) nomi di alimenti di origine animale rappresentativi degli usi commerciali”.

La norma prevede, al contempo, l’emanazione di un successivo decreto ministeriale che dovrà stabilire “un elenco delle denominazioni di vendita degli alimenti che, se ricondotte a prodotti vegetali, possono indurre il cittadino che consuma in errore sulla composizione dell’alimento”.

legislazione commentata 6 ingredienti alimentari - xxiii (2024) - giugno

FOOD SAFETY

Validazione del processo di pulizia dagli allergeni

La pulizia tra diversi cicli di produzione sulla stessa linea è la principale misura di controllo per prevenire la cross contamination e rimuovere i contaminanti compresi gli allergeni. Ciò significa che la pulizia deve essere in grado di rimuovere gli allergeni dalla produzione precedente nelle seguenti circostanze:

- per l’alimento più difficile da pulire che il sito produce sulla linea in questione.

- Per la matrice di alimenti più difficile da pulire che contiene allergeni al livello più alto (ad esempio, la più alta percentuale di proteine allergeniche) sulla linea in questione.

- In relazione alle parti più difficili da pulire dell’apparecchiatura.

1. Modello di validazione secondo ILSI

Lo schema che viene proposto da una recente pubblicazione dell’ILSI, Guidance on

the Application of Food Allergen Quantitative Risk Assessment within Food Operations, propone un approccio graduale di validazione delle procedure di

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pulizia che varia a seconda del livello di garanzia ritenuto più appropriato. Sono previsti tre livelli:

Primo livello di garanzia: campionamento ai fini della valutazione dell’efficacia della procedura di pulizia

Le superfici, compresi, ma non solo, i punti identificati come difficili da raggiungere o da pulire, possono essere tamponate e testate. Si considera la possibilità di eseguire un tampone sulle superfici e sui materiali a contatto con gli alimenti (FCS: food contact surfaces ), dalle linee, ai nastri, ai contenitori e alle tramogge, ecc. fino agli utensili, quali palette, vassoi, bilance. Nei casi in cui si utilizzano sistemi CIP (Cleaning-In-Place), è possibile analizzare campioni di acqua di risciacquo finale. I test devono essere eseguiti con un metodo appropriato che raccolga preferibilmente solo l’allergene in questione e sia abbastanza sensibile da rilevare e quantificare il contatto incrociato a basso livello. Se possibile, si raccomanda che i test siano quantitativi, in modo che i risultati siano espressi con un valore, una incertezza di misura ed un limite di quantificazione.

Secondo livello di garanzia: campionamento del prodotto successivo a una prima lavorazione

Dopo una successiva produzione che non contiene l’allergene che desta preoccupazione, è possibile prelevare campioni dei primi prodotti realizzati utilizzando l’apparecchiatura che è stata pulita e testata con un metodo validato come efficace nel rilevare l’ingrediente o l’allergene specifico per quella

matrice di prodotto a un livello adeguato di incertezza analitica e sensibilità.

Terzo livello di garanzia: può essere necessario solo per i prodotti che hanno un’indicazione in etichetta che denoti l’assenza di un allergene, ad esempio l’indicazione “free from”, “senza glutine”. Un campionamento terziario che avviene 2 cicli di produzione dopo la pulizia dagli allergeni.

Come per il primo livello di garanzia, nel caso di sistemi di

campioni dovrebbero mostrare l’assenza (cioè, al di sotto del limite di quantificazione o di un limite normativo stabilito) dell’ingrediente allergenico in questione. Indipendentemente dal piano di validazione, deve essere eseguito per 3 volte su cicli di cambio consecutivi con risultati soddisfacenti per dimostrare che la procedura di pulizia è efficace. Se i risultati mostrano la presenza dell’allergene che doveva essere rimosso, la pulizia non è stata efficace e quindi è

produzione che utilizzano il CIP, si possono prelevare campioni di acqua di risciacquo, dopo la produzione successiva e si possono anche prelevare tamponi dalle aree problematiche identificate delle attrezzature. Si possono prelevare campioni di prodotto finito all’inizio, a metà e alla fine della produzione. Poiché si tratta di due cicli di produzione dopo la pulizia per gestire l’allergene in questione, tutti i

necessario condurre un’indagine approfondita per comprendere e correggere la causa del fallimento. Se è possibile correggere il processo di pulizia, la parte specifica del sistema di produzione interessata può essere sottoposta a una nuova pulizia e ad un nuovo test nell’ambito del successivo ciclo di validazione. Se non è possibile correggere il processo di pulizia, è necessario valutare le implicazioni relative al

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Tab. 2 - Elaborato da, FBA (Food Business Assistence), GENON (Laboratories Ltd). Schema di valutazione esito processo di validazione.

Test prodotto Tampone superficie Risultato Azioni

Negativo Negativo Conforme

- Positivo Non conforme

Positivo Positivo Non conforme

Negativo Positivo Non conforme

Una validazione riuscita richiede un risultato negativo sia per i tamponi dei prodotti che per quelli delle superfici in 3 procedure di pulizia consecutive tra prodotti allergenici e non allergenici.

Confrontarlo con il risultato del tampone prima della pulizia.

È possibile che le superfici fossero molto sporche e difficili da pulire, lasciando tracce di allergeni.

Se i risultati del tampone prima e dopo la pulizia sono molto simili, ciò suggerisce che l’area è difficile da pulire o è stata tralasciata.

Rivedere la valutazione dei rischi e le procedure di pulizia.

Ripetere il processo di validazione

Gli allergeni sono presenti sulle superfici ma non nel prodotto.

Rivedere le procedure di pulizia.

Ripetere il processo di validazione

Aumentare il numero di campioni del prodotto non allergenico da testare.

Sono stati rilevati allergeni nel prodotto ma non sulle superfici.

Rivedere le procedure di pulizia.

Positivo Negativo Non conforme

E REVISIONE

Una volta disponibili, i risultati possono essere esaminati.

7. Se tutti i campioni, prodotti e tamponi, prelevati dopo la pulizia sono negativi, la validazione è riuscita.

8. Se alcuni campioni, prodotti e tamponi, prelevati dopo la pulizia sono positivi, la validazione è fallita.

Validazione riuscita

Una volta superati 3 set di test consecutivi, il processo di pulizia si considera validato, si considera che tutte le tracce di allergeni sono state rimosse dalla pulizia. In questo caso non è necessario ripetere la validazione a ogni ciclo di produzione. È necessario eseguire un esercizio di (ri)validazione annuale per garantire che il processo sia ancora efficace.

Rivedere le posizioni dei tamponi, è possibile che le aree che trattengono la contaminazione non siano state tamponate.

Ripetere il processo di validazione

Validazione non riuscita

Se non è stato possibile ottenere 3 risultati negativi consecutivi, è necessario rivedere la valutazione del rischio e l’intero processo di gestione degli allergeni, esaminando tutte le possibili aree di contaminazione crociata (cross contamination). Una volta che tutte le opzioni fattibili per evitare la contaminazione crociata sono state scartate, allora l’OSA deve ricorrere

VALIDAZIONE

Per garantire che si stia facendo la cosa giusta Dev’essere effettuata almeno una volta all’anno Devono essere superate 3 serie consecutive di controlli di validazione

I test devono essere quantitativi

I test sono costituiti da una combinazione di prodotti e di tamponi di contatto con gli alimenti

alla dichiarazione di “may contain” (PAL-Precautionary Allergen).

Processo di verifica

La verifica è un processo continuo – si realizza dopo ogni processo di pulizia - che consiste in una combinazione di ispezione fisica, test rapido sugli allergeni o test ATP, necessaria per garantire che la pulizia rimanga costantemente efficace.

VERIFICA

Per essere sicuri di farla bene

Deve essere effettuata dopo ogni pulizia

Può essere un’ispezione e/o un test

I test possono essere qualitativi utilizzando tecniche rapide

Il test del prodotto non fa parte della verifica

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Tab. 3 - Schema riassuntivo.

FOOD DESIGN

La massima fiducia è ancora un ingrediente fondamentale

Molti ricorderanno che nel marzo 1986, sfruttando la detassazione dell’alcool metilico, alcuni imbottigliatori di vino senza scrupoli causarono il decesso di 13 persone conseguentemente all’aver messo in commercio vino adulterato con l’aggiunta di metanolo allo scopo di aumentare la gradazione alcolica.

L’atto criminale in sé fu oggetto di indagini, processi e successive condanne ritenute più o meno giuste. Ma come sempre accade, anche in quel caso l’effetto secondario non tardò a farsi attendere e fu tutt’altro che contenibile, mettendo in ginocchio l’interno settore enologico nazionale con la creazione di pesantissimi danni

a tutto il comparto per via del danno d’immagine generato a livello internazionale.

Un danno reputazionale per l’Italia che si trasformò immediatamente in un 37% di contrazione degli ettolitri prodotti e la perdita di un quarto del valore incassato l’anno precedente per tutto il settore e un’onda lunga di fango da ripulire, gettato su aziende serie, oneste e virtuose con l’unica colpa di essere connazionali dei suddetti criminali.

Di frodi e scandali alimentari se ne sono succeduti e continuano purtroppo a ripetersi: un tempo, tuttavia, la gestione degli scandali di portata minore di quello citato, lasciava strascichi aggiustabili con il tempo. Oggi la velocità di comunicazione è molto più spietata: talmente immediata da non lasciare spazio a eventuali rimedi o soluzioni che possano dare la possibilità di correggere gli errori commessi.

Recenti vicende di attualità nel mondo alimentare hanno

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ACCREDITAMENTO

A

di:

Agroalimentare, cresce il valore dell’accreditamento e delle certificazioni accreditate

Con l’uscita dalla pandemia, il comparto agroalimentare ha registrato un’importante ripresa, che è iniziata nel secondo semestre del 2022 ed è notevolmente cresciuta nel 2023, mostrando due tendenze caratteristiche: la rilevanza dei prodotti che valorizzano il patrimonio e il territorio e l’attenzione al sistema dei controlli, che rappresentano lo strumento fondamentale per raggiungere eccellenza, affidabilità e sostenibilità. Ed è proprio nell’ottica di questo sviluppo che l’accreditamento e il valore delle certificazioni accreditate si affermano come elementi strategici, richiamati in un numero crescente di Regolamenti comunitari, standard normativi internazionali e Decreti/Leggi emessi dalle Autorità competenti.

La novità più recente riguarda l’approvazione (28 febbraio 2024) da parte del Parlamento europeo di un Regolamento sulle Indicazioni Geografiche (IG) dell’UE per i vini, le bevande

spiritose e i prodotti agricoli, che modifica, rispettivamente, i Regolamenti UE 1308/2013 e 2019/787, abrogando il Regolamento UE 1151/2012 applicabile ai regimi di qualità dei

prodotti agricoli ed alimentari. Una riforma che è di grande importanza per l’Italia che detiene numerose denominazioni e sviluppa un fatturato di 20 miliardi, con prodotti che per più del 50% vengono commercializzati sui mercati internazionali. Il settore dei prodotti alimentari di qualità è diventato nel tempo un pilastro dell’economia agroalimentare europea con significative ricadute positive sui territori d’origine dei prodotti. In Italia la “Dop economy” – secondo i dati del Rapporto 2023 Ismea Qualivita su Dop e Igp – si caratterizza per la presenza di 296 consorzi di tutela, 195mila imprese e oltre 890mila occupati dei quali 580mila nella fase agricola e 310mila in quella della trasformazione industriale.

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Good Hygiene Practices (GHP) e l’integrazione della modalità di valutazione di punti critici di controllo (CCP).

In relazione a questi obiettivi stanno assumendo rilevanza crescente i sistemi di gestione per la sicurezza alimentare, a fronte della norma ISO 22000, e per la sicurezza alimentare e dei mangimi, ai sensi di FSSC 22000, entrambi standard riconosciuti a livello internazionale. In dettaglio, lo schema FSSC 22000 contiene requisiti che indirizzano le aziende su come affrontare i rischi in diverse aree quali, a titolo di esempio: frodi alimentari, difesa alimentare, sicurezza alimentare e cultura della qualità, controllo qualità, gestione degli allergeni e programmi di monitoraggio ambientale, che nell’ultima revisione (versione 6) ha aggiunto  requisiti per il rispetto da parte delle aziende degli impegni assunti nell’ambito degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030. Accredia è impegnata nella gestione della transizione degli accreditamenti rilasciati per lo schema FSSC dalla revisione 5.1 alla versione 6, che è stata emessa il 31 marzo 2023 ed entrerà in vigore il 1° aprile 2024. A fine 2023 sono 18 gli organismi di certificazione accreditati per la norma ISO 22000, con 3.651 aziende certificate, mentre per lo schema FSSC 22000 (versione 5.1) sono accreditati 8 organismi e sono state rilasciate 4.182 certificazioni. Dal 2020 a oggi il numero delle certificazioni si è quasi triplicato, a dimostrazione

che l’attenzione per i sistemi di controllo di sicurezza alimentare è un tema sempre più rilevante per le aziende.

Un ulteriore supporto alle aziende alimentari nel raggiungimento della sicurezza, della qualità e della legalità dei propri prodotti alimentari, nonché la rispondenza ai nuovi principi del Codex Alimentarius e dello sviluppo sostenibile, è garantito dalla nuova versione 9 dello standard internazionale BRCGS Food Safety, in vigore dal 1° febbraio 2023, e dalla versione 8

dello standard internazionale IFS FOOD, applicabile dal 1° gennaio 2024. A dicembre 2023, per gli standard BRCGS Food Safety (v.9) e IFS FOOD (v.8), sono accreditati rispettivamente 9 e 10 organismi di certificazione.

Anche il biologico italiano ha continuato a crescere, come rileva il Rapporto SINAB “Bio in cifre 2023”, in cui nel 2022 gli operatori certificati hanno superato le 92mila unità con un aumento superiore al 7% in un anno, a conferma di un trend accelerato a partire dal 2010. Il settore rappresenta un obiettivo centrale della

nuova Politica Agricola Comune (PAC) della UE, che è entrata in vigore a gennaio 2023 e che entro il 2030 intende raggiungere il target del 25% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) condotta con metodo biologico. Il mercato italiano ha trovato inoltre un’ulteriore disciplina nel nuovo D.Lgs. 148/2023 che conferma il ruolo fondamentale degli organismi di valutazione della conformità accreditati nell’ambito delle procedure di certificazione dei prodotti biologici. In particolare il provvedimento adegua la normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento UE 2018/848, sulla produzione biologica e relativa etichettatura, e del Regolamento UE 2017/625, relativo ai controlli e alle altre attività ufficiali per garantire l’applicazione della legislazione su alimenti e mangimi, oltre che su salute e benessere degli animali, sulla sanità delle piante e sui prodotti fitosanitari. Il decreto conferma che gli organismi di controllo del biologico dovranno essere accreditati alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17065 e presentare una specifica istanza di autorizzazione al MASAF, nonché servirsi di laboratori di analisi designati dal Ministero, e, laddove emerga la necessità, utilizzare prove accreditate per la ricerca di singole sostanze non ammesse nella produzione biologica. A oggi, gli organismi accreditati per il controllo dei prodotti biologici ai sensi del Regolamento UE 2018/848 sono 19.

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MERCATI

La “snackificazione” può crescere solo nella direzione salutistica

Il termine “snackificazione” descrive il fenomeno per cui le persone consumano sempre più piccoli pasti (snack) durante la giornata, invece dei classici tre pasti giornalieri che sono stati la norma per molti decenni, soprattutto nei paesi occidentali. Ciò è guidato anche dai produttori che aumentano i lanci sul mercato di nuovi formati di snack. Sebbene questa tendenza sia ormai consolidata, ciò che sta cambiando è la crescente domanda di snack più nutrienti per consentire una sostituzione ancora maggiore dei “pasti classici”, insieme a una crescente comprensione delle abitudini e dell’alimentazione dei consumatori.

Fattori determinanti per scelte salutari

Negli ultimi anni, come ben noto, il tema della salute è diventato molto importante per molti consumatori che hanno evidenziato, fra gli altri, l’importanza di un sistema immunitario forte. Non sorprende quindi che il tema del “sistema immunitario” sia in primo piano nella mente di molti consumatori quando viene chiesto loro cosa significhi essere sani. Tuttavia, come dimostrato dal sondaggio Voice of the Consumer: Health and Nutrition di Euromonitor International (svolto da gennaio a febbraio 2023),

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dall’indulgenza che molti spuntini consentono). Con il passare del tempo, chi si alimenta con uno spuntino può rendersi conto che sia necessario un cambiamento di abitudine al consumo o possa essere informato da un medico o da un altro operatore sanitario. È anche più probabile che i medici consiglino a questi consumatori di ridurre l’assunzione di zucchero e di partecipare a un’attività fisica più regolare. Dopotutto, i tassi di obesità e sovrappeso erano già in aumento prima della pandemia. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i tassi di obesità tra gli adulti sono più che raddoppiati dal 1990. La pandemia ha ulteriormente incrementato le popolazioni in sovrappeso nella maggior parte dei paesi e le malattie legate a una cattiva alimentazione (come il diabete) stanno diventando la norma tra gli anziani e meno l’eccezione tra le generazioni più giovani.

Chiaramente la salute non è solo un argomento di discussione, poiché i consumatori sono effettivamente costretti a occuparsene. Ciò è particolarmente vero considerando che dispongono di meno tempo per cucinare, lavorano a tempo pieno e spesso conducono stili di vita più veloci e stressanti, e quindi spesso fanno affidamento su pasti più piccoli, ma più frequenti durante il giorno. Se questa tendenza acquisirà maggiore slancio a lungo termine, questi pasti più piccoli dovranno essere altrettanto nutrienti quanto i “pasti classici” che sostituiscono.

La sfida di aumentare la sensibilità ai prezzi

L’inflazione nel 2022 e nel 2023 ha lasciato molte persone, soprattutto nei paesi occidentali, con redditi disponibili bassi, e l’attenzione al prezzo è diventato un criterio di acquisto più importante. Mentre i

consumatori a basso reddito hanno sempre dovuto prestare molta attenzione al prezzo del cibo, il forte aumento dell’inflazione ha avuto un impatto su quelli appartenenti a una fascia di reddito molto più ampia e ha reso importante risparmiare sul cibo per un pubblico più vasto. Poiché anche i gruppi di consumatori che tendono a spendere di più per i prodotti premium sono ora sempre più alla ricerca di alternative più economiche, è importante capire per quali caratteristiche alimentari i consumatori siano ancora disposti a pagare di più. Qui il tema della salute è al primo posto. Naturalmente, il gusto e il piacere rimangono importanti, tuttavia, quando i consumatori cercano alternative e sono comunque disposti a prendere in considerazione prodotti che offrano un valore specifico, è più probabile che le indicazioni sulla salute li convincano a scegliere un determinato marchio.

La domanda di snack salutari continuerà a crescere

In conclusione, sebbene l’aumento dei prezzi rappresenti attualmente un grosso problema per i consumatori, è probabile che l’importanza della salute nelle scelte alimentari rimanga una tendenza prevalente a lungo termine. Inoltre, la pressione verso un’alimentazione più sana continuerà a crescere ogni anno a causa del maggiore rischio di malattie causate da una cattiva alimentazione insieme all’aumento dei tassi di obesità, sebbene ci sarà anche una crescente consapevolezza su tali problematiche legate alla salute. Di conseguenza, le indicazioni sulla salute costituiranno una delle principali aree di crescita nella continua tendenza alla snackificazione.

Risposte più frequenti ottenute nell’indagine del 2023. Per quali prestazioni saresti disponibile a pagare di più?” (% di consumatori).

mercati 22 ingredienti alimentari - xxiii (2024) - giugno
Fonte: Euromonitor International Voice of the Consumer: Health and Nutrition Survey, fielded January-February 2023 (n=21,221).

MARKETING E TENDENZE

Azienda:

MERCADONA

Marchio: Hacendado Cuidacol

Prodotto: Strawberry Flavoured Liquid Fermented

Milk

Paese: Portogallo

Packaging: bottiglia di plastica HDPE

Descrizione del prodotto

La bevanda a base di latte fermentato aromatizzato alla fragola di Hacendado Cuidacol è in commercio in una confezione da 800 g contenente 8 unità da 100 g. È priva di zuccheri aggiunti, glutine, contiene edulcoranti e l’1,4% di grassi e di steroli vegetali in grado di ridurre il colesterolo fino al 10% in 2-3 settimane se consumata quotidianamente. La confezione riporta il logo Recicla per una gestione completa dei rifiuti certificata, efficiente e rispettosa dell’ambiente.

Ingredienti

Latte scremato pastorizzato, esteri di steroli vegetali* (3,4%), fragola (2,5%), latte scremato in polvere, edulcoranti (sucralosio, acesulfame K), amido di mais modificato, aromi, fermenti lattici, conservante (sorbato di potassio), colorante (carminio).

*equivalente al 2% di steroli vegetali liberi

www.mintel.com

Azienda:

COCA-COLA EUROPEAN PARTNER S IBERIA

Marchio: Fuze Tea

Prodotto: Peach & Hibiscus Black Tea Drink

Paese: Spagna

Packaging: bottiglia di plastica di PET

Descrizione del prodotto Il tè nero aromatizzato a marchio Fuze Tea (Peach & Hibiscus Black Tea Drink) è in una confezione da 1,25 litri. Si tratta di un infuso a basso contenuto calorico di tè nero arricchito con aromi naturali di pesca e ibisco con zucchero ed edulcoranti. Le foglie di tè provengono da fornitori certificati Rainforest Alliance People & Nature, un’organizzazione che ha l’obiettivo di proteggere l’habitat naturale e la fauna. La bottiglia riciclabile ha il tappo attaccato all’anello attorno al collo per ridurre la dispersione di rifiuti di plastica nell’ambiente. La confezione riporta il logo Rainforest Alliance People & Nature.

Ingredienti

Infuso di tè (91%) (acqua, infuso di tè nero concentrato certificato Rainforest Alliance), succo di pesca da concentrato (5%), zucchero, acidificanti (acido citrico, citrati di sodio, acido malico), aromi naturali di pesca con altri aromi naturali, antiossidante ascorbico acido, estratto di ibisco, edulcorante (glicosidi steviolici della stevia).

La rubrica presenta le novità più interessanti a livello internazionale ed è frutto di una collaborazione esclusiva fra “Ingredienti Alimentari” e Mintel gnpd (global new products database), la più importante agenzia-osservatorio nel mercato mondiale dei prodotti di consumo.

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Azienda:

DKB-ALPINE ORGANIC BAKERIES

Marchio: Dave’s Killer Bread

Prodotto: Amped-Up Peanut

Butter Chocolate Chunk Organic

Protein Bars

Paese: Stati Uniti

Packaging: confezione flessibile

Descrizione del prodotto

Le barrette proteiche biologiche

Dave’s Killer Bread Amped-Up

Peanut Butter Chocolate Chunk sono vendute in una confezione da 7,6 once contenente 4 pezzi da 1,9 once. I 10 g di proteine per barretta soddisfano il 10% del fabbisogno giornaliero con un gusto e una consistenza da urlo. Prodotte con ingredienti biologici di qualità premium sono prive di OGM e di sciroppo di mais ad alto fruttosio, conservanti o ingredienti artificiali. Preparate con burro

Azienda: GOOD BRANDS

FOR A HEALTHY LIFE

Marchio: Sugar Watchers

Prodotto: Low GI Millet Instant Khichdi Mix

Paese: India

Packaging: confezione flessibile

Descrizione del prodotto

Low GI Millet Instant Khichdi Mix a marchio Sugar Watchers è miglio in confezioni da 150 g che aiuta a gestire il livello di zuccheri e il peso. Ottimo per tutta famiglia è raccomandato dalle principali associazioni di diabetici del mondo per l’IG inferiore a 55. È realizzato con

di arachidi biologico, scaglie di cioccolato, fiocchi d’avena, semi di chia e di quinoa con 10 g di proteine e 7 g di cereali integrali, forniscono la carica energetica ideale per affrontare l’intera giornata. La confezione riciclabile riporta i loghi e le certificazioni: USDA Organic (certificazione biologica negli Stati Uniti), Non GMO Project Verified (Organizzazione no profit che studia le migliori pratiche per evitare l’impiego di organismi geneticamente modificati), Kosher.

Ingredienti biologici

Proteine della canapa in polvere, fiocchi d’avena, sciroppo di riso integrale, acqua, burro di arachidi, cioccolato al latte (zucchero di canna, cioccolato fondente, burro di cacao, lecitina di soia, aroma naturale), zucchero di canna (zucchero di canna, melassa), olio vegetale (contiene olio di girasole e/o olio

del miglio in grado di rilasciare gli zuccheri in modo lento e costante evitando improvvisi picchi glicemici. Naturale al 100% possiede un sapore delizioso

di colza spremuto a freddo), olio di palma, sciroppo di tapioca, proteine di riso, farina di arachidi, semi di girasole, proteine di pisello, fibra di agave (inulina), meno del 2% di (mandorle secche tostate, estratto di malto, farina integrale, quinoa, semi di chia, olio di arachidi, sale marino, bicarbonato di sodio, lecitina di colza, farina di tapioca, crusca di avena, fibra di avena, aromi naturali, aromi naturali, enzimi, estratto di cacao, mix di tocoferoli (vitamina E) per garantire la freschezza).

come un normale khichdi. La confezione riporta le istruzioni per la preparazione. La gamma Sugar Watchers è costituita da prodotti di elevata qualità, naturali e scientificamente progettati che aiutano la gestione degli zuccheri e del peso, senza compromettere il gusto dei cibi preferiti - Loghi e certificazioni: FSSAI (Food Safety and Standards Authority of India - Ente regolatore indiano), Punto verde vegetariano

Ingredienti

Riso, miglio decorticato, grano verde, ceci, cipolle disidratate, curry, peperoncini, aglio, zenzero in polvere, spinaci, peperoni, curcuma in polvere, sale.

marketing e tendenze 26 ingredienti alimentari - xxiii (2024) - giugno

FIERE

Nutraceutica, benessere e salute a Milano

In-Vitality, che si è svolto il 22 e il 23 novembre scorsi presso la Fiera Milano City, ha unito la filiera della nutraceutica presentando, agli oltre 4.000 visitatori, ingredienti, formulazioni e risorse innovative, sostenibili e naturali che possono essere utilizzate per creare integratori e prodotti per la salute e il benessere. Con il sostegno di importanti Associazioni di settore, in-Vitality ha offerto formazione in presenza con particolare focus sulle sfide affrontate dalle aziende produttrici, le prospettive europee, le funzioni regolatorie, gli andamenti di mercato e alcuni nuovi ingredienti e le loro applicazioni.

Di seguito, alcune novità presentate a Milano.

BGG

Fornitore B2B globale di ingredienti di origine naturale che migliorano il benessere dei consumatori da 25 anni, BGG fornisce

ingredienti efficaci e di qualità grazie all’approvvigionamento, alla coltivazione e alla produzione specializzati nelle migliori regioni del mondo. L’ampio portafoglio di BGG proviene da alghe, frutta e piante, da sei siti produttivi, con filiali internazionali in Nord America, Giappone, Cina e Svizzera e gestisce le vendite in oltre 100 Paesi. BGG è certificata ISO9001, ISO22000 e GMP.

AstaZine è una linea di prodotti naturali a base di astaxantina da microalghe Haematococcus pluvialis prodotte in un fotobioreattore eco-compatibile completamente chiuso, con tubo di vetro. Contiene il 97% di astaxantina pura nella frazione carotenoide e solo il 3% di altri carotenoidi. È certificata Ecocert come astaxantina biologica ed è registrata per la vendita nella maggior parte dei mercati. È disponibile sotto forma di oleoresina, polvere disperdibile in acqua, polvere liofilizzata, polvere e liquido solubili in acqua e in granuli.

28 ingredienti alimentari - xxiii (2024) - giugno

L’AZIENDA

CerealVeneta: farine e semilavorati da cereali, semi e legumi

L’azienda, che opera da oltre 30 anni nel settore agroalimentare, produce farine e semilavorati ottenuti trasformando cereali, legumi, semi speciali, semi minori, crusche e germi. Per conoscerla meglio abbiamo rivolto alcune domande a Valentina e Stefano Fior, rispettivamente responsabile vendite e direttore generale.

Quando è nata l’azienda?

attestazioni di qualità ricevute da diversi clienti nel settore zootecnico, decisero di concludere questa lunga esperienza e dedicarsi esclusivamente al settore Valentina Fior.

L’azienda nasce dall’iniziativa imprenditoriale dei nostri genitori, Livio e Vanna, nel 1992. Infatti, pur a fronte di molte

32 ingredienti alimentari - xxiii (2024) - giugno
Stefano Fior.

PRODOTTI SERVIZI

Tutto nasce dalle foglie

La Stevia rebaudiana, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, è un arbusto originario dell’Argentina, Brasile e Paraguay conosciuto come erba dolce, detta anche foglia di miele. Lo steviolo, un derivato glicoside diterpenoide identificato in questa pianta, concede un potere dolcificante maggiore del saccarosio ed è classificato

come sicuro se usato come agente dolcificante. Oltre alle proprietà ipoglicemizzanti, la pianta presenta anche proprietà antibatteriche, antinfiammatorie, ipotensive, antisettiche, diuretiche e cardiotoniche.

Howtian (ZCHT), fornitore della rosa di prodotti Stevia SoPure, si contraddistingue nel mercato della stevia in quanto i suoi

prodotti sono ottenuti unicamente da foglie di stevia e, quindi, del tutto naturali. La produzione si conclude con estrazioni senza solventi, a bassissimo impatto ambientale, per ottenere varietà con composizione di rebaudiosidi (in particolare rebaudioside M) migliori in termini di gusto e, a condizioni economiche sempre più competitive.

Ultima gamma lanciata, SoPure Galaxy, include soluzioni naturali, con zero calorie, al 100% a base vegetale, ad alta solubilità e quindi particolarmente indicati per prodotti lattiero-caseario (andando a esaltare la nota lattea), bevande e concentrati (andando a prolungare la percezione delle note fruttate). È clean label e si può etichettare con le seguenti diciture: estratto di stevia, estratto di foglie di stevia, stevia, glicosidi steviolici o Glicosidi steviolici della stevia. La gamma di dolcificanti alternativi per bambini, adulti e anziani offre un profilo sensoriale superiore a un costo notevolmente inferiore rispetto ai prodotti presenti sul mercato.

Deimos Food, partner di Howtian (ZCHT), rimane a disposizione per fornire il miglior servizio di assistenza nell’applicazione di questi prodotti.

36 ingredienti alimentari - xxiii (2024) - giugno

Fonte di proteine vegetali di alta qualità

Le proteine concentrate di ceci di ABS Food si caratterizzano per una percentuale di proteina compresa tra il 48 e il 52% di peso secco. Questa fonte proteica, nota per il suo profilo amminoacidico completo che contiene tutti gli aminoacidi essenziali per la sintesi proteica e altre funzioni biologiche del corpo umano e, rispetto ad altre fonti proteiche vegetali, è più facilmente digeribile e possiede un sapore neutro e pulito. Non richiede quindi l’aggiunta in ricetta di agenti mascheranti o spezie.

Senza glutine e senza allergeni, le proteine concentrate di ceci sono

un’ottima opzione per chi cerca fonti proteiche vegetali alternative alla soia o al frumento. Grazie alle loro proprietà, sono estremamente versatili e nell’industria alimentare e sono impiegate principalmente per aumentare il contenuto proteico dei prodotti, ma presentano anche proprietà

emulsionanti e leganti che aiutano a stabilizzare le emulsioni tra ingredienti eterogenei come acqua e olio.

Queste proteine trovano applicazione in diversi settori alimentari, per esempio, nella preparazione di prodotti da forno come pane, biscotti e cracker, contribuendo ad aumentare il contenuto proteico e migliorando il profilo nutrizionale. Trovano utilizzo anche nella produzione di pasta proteica e gluten free e sono sempre più richieste per la produzione di snack salati proteici e adatte per la produzione di prodotti plant-based alternativi alla carne, come burger e polpette vegetali. Grazie anche al loro sapore neutro, sono ampiamente utilizzate nella produzione di sostituti dei latticini, soprattutto di formaggi vegani.

Linea di bouquet aromatici dedicati a prodotti proteici

New Flavours è la prima azienda ad avere una vasta gamma di aromi biologici e naturali, vanta inoltre quasi 5.000 referenze per l’industria alimentare.

Gli aromi naturali sviluppati per il comparto energetico contengo proteine e vitamine naturalmente ottenute durante i processi di produzione degli stessi. Gli aromi naturali e biologici puntano a soddisfare le esigenze di un nuovo target sempre più esigente, passando dall’aroma naturale di cioccolato all’aroma naturale di vaniglia, dal cocco alle molte tipologie di frutta esotica, dal lichi fino ad arrivare ad aromi naturali di sesamo e frutta a guscio, catturando

tutto il gusto della stessa senza la presenza dell’agente allergenico. Sono aromi solubili, preparati specificatamente per l’aromatizzazione delle proteine del latte e vegetali che consentono di mantenere inalterata la consistenza setosa di frullati e bevande energetiche, ma eliminandone il sapore poco appetibile, rendendo così il prodotto finale personalizzato, amabile e accattivante. Gli aromi, granulari, liquidi o in polvere, sono allergen free, gluten free, Kosher e clean label

New Flavours ha inoltre sviluppato una linea dedicata all’aromatizzazione di tisane, tè e bevande a base di acqua.

prodotti servizi ingredienti alimentari - xxiii (2024) - giugno 37

Ridurre i livelli di acrilamide nel caffè solubile

L’acrilamide, considerata cancerogena, sappiamo che si forma quando i materiali alimentari amidacei sono esposti a calore elevato, per esempio durante la tostatura e l’estrazione per produrre caffè solubile, concentrati e surrogati di caffè a base di cereali o cicoria.

Acrylerase, sviluppato da c-LEcta, che fa parte del gruppo Kerry, e Anka, è il primo enzima disponibile in commercio per la decomposizione diretta dell’acrilamide, che consente un efficace controllo in loco dei livelli di acrilamide durante la lavorazione del caffè solubile e degli estratti di caffè. Si tratta di una soluzione flessibile e semplice facilmente integrabile

nei processi produttivi esistenti. In questo modo, può contribuire alla conformità normativa senza dover ricorrere ad altre costose misure di mitigazione.

Marc Struhalla, CEO di c-LEcta, si è detto entusiasta di introdurre Acrylerase sul mercato: “Questo innovativo prodotto enzimatico offre una soluzione pratica ai produttori di caffè solubile. È in grado di ridurre efficacemente i livelli di acrilamide senza compromettere il gusto o interrompere i processi produttivi.”

I consumatori sono sempre più consapevoli del rischio potenziale dell’acrilamide negli alimenti. In alcuni Paesi, come la Corea del Sud e l’UE, sono già in vigore direttive e regolamenti per

mitigare l’acrilamide e limitare l’esposizione dei consumatori, per esempio, introducendo livelli di riferimento e monitorandone i livelli in varie categorie di prodotti, compreso il caffè solubile. Inoltre, l’introduzione di limiti massimi fissi è attualmente in discussione presso la Commissione europea.

“Acrylerase non solo offre ai produttori di caffè solubile un modo molto più semplice e flessibile di rispettare le normative sull’acrilamide rispetto a quanto era possibile in precedenza, ma consente anche di utilizzare volumi di caffè che altrimenti potrebbero essere scartati a causa dell’elevata formazione di acrilamide”, osserva Oliver Süße-Herrmann, amministratore delegato di Anka.

prodotti servizi 42 ingredienti alimentari - xxiii (2024) - giugno

Alternativa vegetale al tonno

Loryma ha sviluppato diverse ricette applicative per il tonno vegano che offrono qualità sensoriali autentiche e fibrose e una consistenza delicata. L’alternativa al pesce può essere preparata allo stesso modo dell’originale e promette un’identica sensazione in bocca. Loryma offre possibilità di applicazione per la creazione di prodotti gastronomici e surgelati, oltre alla classica versione in scatola. Per ottenere una consistenza realistica, i sottili Lory Tex Snips e le lunghe e fibrose Lory Tex Fibres sono mescolati insieme e poi reidratati . Questa miscela può essere ulteriormente lavorata con coloranti e aromi per preparare vari alimenti, come polpette, insalate e guarnizioni surgelati.

Per un’esperienza alimentare autentica, Loryma ha anche sviluppato una ricetta per “il tonno in lattina senza pesce”. Il concetto combina Lory Tex Snips e Lory Tex Fibres con il legante a base di proteine del grano Lory Bind e l’amido di grano modificato Lory Starch Pearl. Il risultato è una massa legata sbriciolata che è poi immersa nell’olio e confezionata in scatole di banda stagnata. Il prodotto è riscaldato in autoclave, come avviene per il tonno tradizionale. L’alternativa al tonno in scatola può essere utilizzata come l’originale, per esempio come condimento per la pizza o l’insalata. La versione a base vegetale contiene circa 19 g di proteine per 100 g grazie alle proteine di grano estruse, che la rendono una preziosa

fonte di proteine. Gli stock ittici stanno diventando sempre più scarsi a causa dell’eccessivo sfruttamento degli oceani. Per questo motivo, Loryma offre

un’alternativa sostenibile e autentica utilizzando il grano, principalmente tedesco. Le proprietà sensoriali della versione vegana sono pari a quelle dell’originale.

Due soluzioni innovative

A SupplySide West Expo

(25-26 ottobre) a Las Vegas, Gelita ha lanciato due novità: la gelatina di grado farmaceutico EasySeal, disponibile in tutto il mondo, per cuciture affidabili dei softgel e i nuovi peptidi di collagene PeptEndure, solo per gli Stati Uniti, per migliorare le prestazioni di resistenza.

Con EasySeal, i produttori di softgel possono beneficiare di una significativa riduzione delle perdite, di minori costi di lavorazione e di prodotti finali di qualità superiore. EasySeal può migliorare le giunture delle capsule e l’efficienza del processo ed è una soluzione innovativa per un

problema che affligge l’industria da decenni. La gelatina di grado farmaceutico, altamente lavorabile, ottimizza la formazione delle cuciture e ne aumenta lo spessore e la stabilità, in modo che le capsule morbide siano più resistenti alle sollecitazioni fisiche durante la produzione e il confezionamento. Le sue caratteristiche consentono di sigillare le capsule in modo più affidabile a velocità più elevate rispetto ad altre gelatine. Oltre a garantire una maggiore resistenza allo scoppio delle capsule, è meno dipendente dalla temperatura di saldatura rispetto ad altre gelatine e mostra proprietà di essiccazione superiori.

prodotti servizi 48 ingredienti alimentari - xxiii (2024) - giugno

MERCATI CONSUMI

Il mercato degli additivi alimentari

Secondo MarketsandMarkets, il mercato globale degli additivi alimentari stimato in 73,4 miliardi di dollari nel 2023 si prevede raggiungerà 96,3 miliardi di dollari entro il 2028, registrando un CAGR del 5,6%. Il mercato europeo dovrebbe invece toccare i 23,7 milioni di dollari nel 2028, con un CAGR del 5,2% durante il periodo di previsione. Poiché tanti consumatori cercano una maggiore durata di conservazione, un gusto migliore e un aspetto accattivante, l’industria alimentare si affida agli additivi e al loro ruolo multifunzionale nel migliorare consistenza, sapore e conservazione che contribuisce in maniera significativa a questa espansione.

L’espansione di prodotti alimentari convenienti e trasformati catalizzerà la domanda

A causa della crescente necessità di prodotti alimentari convenienti e pronti al consumo, per la vita frenetica condotta da più persone, gli alimenti trasformati, facili da cucinare e con una lunga durata di conservazione, sono diventati una parte

50 ingredienti alimentari - xxiii (2024) - giugno

essenziale delle attuali abitudini alimentari. Gli additivi alimentari, quali conservanti, esaltatori di sapidità e stabilizzatori, sono utilizzati per mantenere la freschezza e il gusto di questi prodotti, per non deludere le aspettative dei consumatori in termini di praticità e soddisfazione sensoriale. Questa preferenza per gli alimenti trasformati si estende anche a una maggiore ricerca per sapori, consistenze e aspetti diversi ed esotici, che spingono l’innovazione nel settore degli additivi alimentari.

Disponibilità limitata di materie prime e fluttuazioni dei prezzi

I prezzi delle materie prime essenziali utilizzate nelle formulazioni degli additivi alimentari possono incidere notevolmente sui costi di produzione e, in ultima analisi, sul prezzo dei prodotti finali. Il mercato degli additivi alimentari si basa su una gamma diversificata di materie prime, tra cui conservanti, emulsionanti, aromi e sostituti dello zucchero, che lo rendono vulnerabile ai cambiamenti economici globali, alle condizioni meteorologiche che influenzano l’agricoltura e ai fattori geopolitici che hanno un impatto sulla catena di fornitura. Per mantenere la propria competitività, le aziende devono avere lungimiranza strategica e capacità di adattamento per garantire l’accessibilità dei prodotti ai consumatori, confrontandosi con un panorama economico più ampio.

I progressi nelle tecnologie di lavorazione degli alimenti

L’evoluzione della lavorazione degli alimenti ha consentito l’aggiunta di additivi e conservanti alimentari in quantità minime per assolvere a specifiche funzioni tecnologiche o sensoriali. Mentre gli additivi convenzionali hanno svolto un ruolo fondamentale nella lavorazione e nella conservazione, le preoccupazioni per la sicurezza e la salute hanno portato a uno spostamento verso fonti naturali, per esempio gli oli essenziali delle piante come antiossidanti e conservanti. L’uso di nanoparticelle metalliche come agenti antimicrobici e di tecniche innovative

mercati consumi ingredienti alimentari - xxiii (2024) - giugno 51

Tendenze di consumo per il settore alimentare e delle bevande

Realizzato dall’agenzia di mercato Canvas8, l’ultimo rapporto sulle tendenze FlavourVision di Givaudan traccia un quadro delle principali tendenze di consumo nel settore alimentare e delle bevande che potrebbero essere trasformate in opportunità per i produttori. Le crescenti pressioni inflazionistiche, il cambiamento climatico e l’ombra del Covid-19 stanno rapidamente cambiando il modo in cui i consumatori prendono decisioni su salute, valori e abitudini. Sono cinque le macrotendenze illustrate nel rapporto: la prima può essere riassunta nell’espressione “Verde per me”, e identifica il desiderio di dedicarsi ad azioni ecologiche personali ritenute importanti. I prodotti che promettono di essere migliori in termini di costi, praticità, qualità e sostenibilità sono destinati a fornire una prestazione migliore. La seconda è rappresentata dalla “cura riparativa”, per il fatto che, in un mondo in cui va riducendosi la fiducia nella medicina tradizionale, i consumatori si rivolgono sempre più a soluzioni più intuitive, olistiche e personalizzate per mantenersi in salute. La terza sono le “connessioni stabili”, cioè la ricerca di un senso di stabilità e continuità che si basa su una mentalità iper-locale e concentrata sul “prima io”. A livello globale

mercati consumi 54 ingredienti alimentari - xxiii (2024) - giugno

RICERCA APPLICATA

Sostituzione del saccarosio con farina di malto di sorgo

Al giorno d’oggi, edulcoranti diversi dal saccarosio creano una dolcezza accettabile e preservano le proprietà tecnologiche e sensoriali del prodotto. Nello studio iraniano pubblicato sul Journal of Food Science and Technology (Iran) (19, (131): 247-259, 2023), è stato utilizzato il malto enzimatico di sorgo come sostituto del saccarosio nella produzione di una torta di riso senza glutine.

A tal fine, sono stati valutati i valori di umidità, volume specifico, porosità, colore della crosta, compattezza e proprietà

sensoriali. I risultati hanno mostrato che con l’aumento della sostituzione del saccarosio con il malto enzimatico di sorgo, il contenuto di umidità e l’a* sono aumentati. Tuttavia, il calo del contenuto di umidità nei campioni contenenti farina di malto è stato inferiore a quello dei campioni di controllo durante la conservazione (1 settimana).

I risultati hanno anche mostrato che il malto enzimatico di sorgo ha aumentato la morbidezza ed è in grado di prevenire il raffermamento durante la conservazione.

Inoltre, i risultati hanno indicato che il campione in cui il 40% di saccarosio era stato sostituito con farina di malto presentava la porosità, il volume specifico e il valore L* più elevati. Inoltre, questo campione aveva una dolcezza pari a quella del controllo e, secondo i giudici, era superiore in altre caratteristiche.

Estrazione di biocomposti dal guscio delle fave di cacao mediante riscaldamento ohmico

Il guscio della fava di cacao (CBS), un sottoprodotto dell’industria del cioccolato, è stato utilizzato come substrato per il recupero sostenibile di composti bioattivi mediante riscaldamento ohmico (OH). In uno studio portoghese pubblicato sulla rivista Food Bioscience (54, 102886, 2023) il contenuto fenolico totale e l’attività antiossidante del CBS trattato sono stati ottimizzati mediante un disegno sperimentale

La massima estrazione di composti fenolici antiossidanti (23 mg GAE/g CBS) è stata ottenuta a 67°C, 50 minuti e 44% di etanolo (v/v). L’attività antiossidante degli estratti ottenuti è stata di 284,5µM Fe2+/g estratto (FRAP) e 36,4µM TE/g estratto (DPPH). L’uso dell’OH ha aumentato l’estrazione dei composti fenolici bioattivi rispetto al processo convenzionale (CH) (circa il 40%). È stato osservato anche un aumento dell’attività antiossidante

60 ingredienti alimentari - xxiii (2024) - giugno

Campionamento e analisi delle micotossine in erbe e spezie

Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea Serie L del 21 marzo è stato pubblicato il Regolamento di esecuzione (UE) 2024/885 della Commissione del 20 marzo 2024 che modifica il Regolamento di esecuzione (UE) 2023/2782 relativo ai metodi di campionamento e di analisi per il controllo dei tenori di micotossine negli alimenti per quanto riguarda il metodo di campionamento per le erbe essiccate, le infusioni di erbe (prodotto essiccato), i tè (prodotto essiccato) e le spezie in polvere.

[...] I risultati di ricerche recenti condotte da un gruppo di lavoro coordinato dall’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR) dimostrano che il metodo di campionamento per il controllo delle tossine vegetali (applicabile anche per il controllo delle micotossine) nelle erbe essiccate, nelle infusioni di erbe (prodotto essiccato), nei tè (prodotto essiccato) e nelle spezie in polvere di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2023/2782 non garantisce di ottenere un campione rappresentativo della partita campionata.

[...] Poiché il regolamento di esecuzione (UE) 2023/2782 si applica a decorrere dal 1° aprile 2024, il presente regolamento dovrebbe entrare in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione per evitare che le autorità

nazionali competenti debbano applicare per un breve periodo di tempo le norme introdotte dal regolamento (UE) 2023/2782.

Per la consultazione del testo rimandiamo all’indirizzo: https:// eur-lex.europa.eu/legal-content/ IT/TXT/?uri=OJ:L_202400885

Modificati i tenori massimi di 3-MCPD e 3-MCPD esteri degli acidi grassi

Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea serie L del 5 aprile 2024 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2024/1003 della Commissione del 4 aprile 2024 che modifica il regolamento (UE) 2023/915 per quanto riguarda i tenori massimi della somma di 3-monocloropropandiolo (3MCPD) e 3-MCPD esteri degli acidi grassi nelle formule per lattanti, nelle formule di proseguimento, negli alimenti a fini medici speciali destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia e nelle formule per bambini nella prima infanzia. (…)

Il regolamento (UE) 2023/915 della Commissione stabilisce i tenori massimi di alcuni

contaminanti, tra cui la somma di 3-monocloropropandiolo (3MCPD) e 3-MCPD esteri degli acidi grassi negli alimenti.

I tenori massimi della somma di 3-monocloropropandiolo (3MCPD) e 3-MCPD esteri degli acidi grassi nelle formule per lattanti, nelle formule di proseguimento, negli alimenti a fini medici speciali destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia e nelle formule per bambini nella prima infanzia sono stati stabiliti dal regolamento (UE) 2020/1322 della Commissione, che prevedeva che fossero riesaminati entro due anni dalla data di applicazione del medesimo.

(…)

64 ingredienti alimentari - xxiii (2024) - giugno LEGGI

Autorizzato l’integratore calcidiolo monoidrato come fonte di vitamina D

Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea serie L dell’11 aprile 2024 è stato pubblicato il Regolamento di esecuzione (UE) 2024/1052 della Commissione del 10 aprile 2024 che autorizza l’immissione sul mercato del calcidiolo monoidrato quale nuovo alimento e che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470.

(…)

Il 25 gennaio 2024 l’Autorità ha pubblicato la relazione scientifica e tecnica in materia di assistenza scientifica e tecnica alla valutazione della sicurezza del calcidiolo monoidrato quale nuovo alimento.

In tale relazione l’Autorità ha concluso che il nuovo alimento calcidiolo monoidrato di cui è stato proposto l’uso negli integratori alimentari è una fonte biodisponibile del metabolita biologicamente attivo della vitamina D (1,25-diidrossivitamina D) e che un fattore di conversione pari a 2,5 riflette la biodisponibilità relativa del calcidiolo monoidrato rispetto alla vitamina D3 alle condizioni e ai livelli d’uso proposti.

L’Autorità ha altresì concluso che il nuovo alimento calcidiolo monoidrato di cui è stato proposto l’uso negli integratori alimentari è sicuro alle condizioni e ai livelli d’uso proposti (fino a 10 μg/ giorno) per i bambini a partire da 11 anni e per gli adulti, comprese le donne durante la gravidanza e l’allattamento, nonché alle condizioni e ai livelli d’uso proposti (fino a 5 μg/giorno) per i bambini di età compresa tra 3 e 10 anni.

(…)

Il calcidiolo monoidrato dovrebbe essere inserito nell’elenco dell’Unione dei nuovi alimenti istituito dal regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470. È pertanto opportuno modificare di conseguenza l’allegato del regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470.

(…)

La Commissione europea ha adottato il presente regolamento:

Articolo 1

(1) Il calcidiolo monoidrato è autorizzato a essere immesso sul mercato dell’Unione.

Il calcidiolo monoidrato è inserito nell’elenco dell’Unione dei nuovi alimenti istituito dal

regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470.

(2) L’allegato del regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470 è modificato conformemente all’allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Nei cinque anni a decorrere dal 1° maggio 2024 solo la società DSM Nutritional Products Ltd. è autorizzata a immettere sul mercato dell’Unione il nuovo alimento di cui all’articolo 1, salvo nel caso in cui un richiedente successivo ottenga un’autorizzazione per tale nuovo alimento senza riferimento ai dati scientifici tutelati a norma dell’articolo 3 o con il consenso di DSM Nutritional Products Ltd.

Articolo 3

I dati scientifici contenuti nel fascicolo di domanda e che soddisfano le condizioni di cui all’articolo 26, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2015/2283 non possono essere utilizzati a vantaggio di un richiedente successivo nei cinque anni a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento senza il consenso di DSM Nutritional Products Ltd.

La consultazione del testo completo è disponibile al link: https://eur-lex.europa.eu/legal -content/IT/TXT/PDF/?uri= OJ:L_202401052

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NOTIZIE DAL MONDO

Consumi, solo 4 italiani su 10 leggono le etichette

Come sappiamo, lo scopo dell’etichetta è fornire un supporto fondamentale per il consumatore e aiutarlo a scelte consapevoli in fase d’acquisto. Denominazione dell’alimento, elenco degli ingredienti, indicazione di sostanze o prodotti che provocano allergie o intolleranze, data di scadenza, sono alcune delle tante informazioni. L’elenco completo delle indicazioni che ogni etichetta di prodotti alimentari è obbligata ad avere può essere consultato all’articolo 9 del Regolamento Europeo relativo alla fornitura di informa-

zioni sugli alimenti ai consumatori. Sappiamo che non tutti, però, le leggono con attenzione. Infatti, secondo i dati della 14ª edizione dell’Osservatorio Immagino GS1 Italy oltre 4 consumatori su 10 (42%) consultano l’etichetta dei prodotti che trovano sugli scaffali, mentre il 53% le guarda solo per alcune categorie di prodotti. Il 6% degli intervistati, invece, dichiara addirittura di non leggerle mai o per la tradizionale frequentazione del prodotto e della marca (38%), più marginalmente, per fretta (1 su 5 dichiara di non

avere tempo di soffermarsi) o per mancanza di curiosità (il 16% pensa di saperne abbastanza). Il 12% dei 2.000 intervistati dice invece di far fatica a comprendere le informazioni riportate. Fra i prodotti più controllati ci sono piatti pronti, salumi e formaggi confezionati, scatolame e prodotti freschi. Non mancano anche alcune sorprese, per esempio il 60% degli acquirenti di passate/ polpe e prodotti a base di pomodoro e il 44% di quelli di tè/caffè/ tisane legge l’etichetta nel punto vendita. Segno che il consumatore tende sempre meno a scegliere “a occhi chiusi”.

L’attenzione e la consapevolezza in tema di spesa sono in crescita sia per motivi economici che di salute. Controllare la data di scadenza, verificare l’origine del prodotto e l’eventuale contenuto di grassi e zuccheri sono tra i principali motivi della lettura. Si fa attenzione anche alla sostenibilità, controllando che il prodotto non contenga agenti inquinanti e che rispecchi determinati valori come l’assenza di test sugli animali. Da qualche anno si è poi diffuso il codice QR che consente di accedere rapidamente a una serie d’informazioni inquadrandolo con lo smartphone. Uno strumento sicuramente

72 ingredienti alimentari - xxiii (2024) - giugno

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