Tecnica Molitoria giugno 2021

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Anno 72 - n. 6

TECNICA

giugno 2021

MOLITORIA sili - molini - mangimifici - pastifici

DAL 1930 ECCELLENZA ITALIANA Molini a macine in pietra per farine veramente integrali

10064 PINEROLO - ITALIA - Tel. 0121393127 - info@chiriottieditori.it Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVEST - n. 06/2021 - IP

ISSN0040-1862

www.partisani.com


panificazione

Studio della risposta varietale all’aggiunta di cloruro di sodio negli impasti di frumento tenero Valeria Turfani - Valentina Narducci - Francesco Mellara Vincenzo Galli - Marina Carcea* CREA - Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, Via Ardeatina 546, 00178 Roma, Italia *email: marina.carcea@crea.gov.it

Parole chiave: grano tenero, cloruro di sodio, impasto, farinografo di Brabender, alveografo di Chopin, qualità panificatoria

vol. LXXII - Tecnica Molitoria

SOMMARIO Questo lavoro ha lo scopo di studiare l’influenza della presenza o assenza di cloruro di sodio (NaCl) sulle caratteristiche reologiche di impasti di frumento tenero ottenuti da cultivar di uso comune nell’industria italiana della panificazione, al fine di fornire un supporto scientifico alle strategie nazionali per la riduzione di NaCl nel pane. Per questo motivo, 176 campioni di farina appartenenti a 41 cultivar di grano tenero sono stati analizzati determinandone il contenuto proteico, l’indice di sedimentazione di Zeleny e i parametri reologici mediante l’Alveografo Chopin e il Farinografo Brabender, senza sale e con aggiunta dell’1,5% di sale. I risultati dello studio hanno confermato il ruolo del sale nel rafforzare la maglia glutinica ed evidenziato l’importanza di un’attenta selezione delle cultivar per facilitare la produzione di pane a ridotto contenuto di sale. Questo lavoro potrebbe aprire la strada a programmi di miglioramento genetico finalizzati alla costituzione di varietà più adatte a questo scopo.

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Tabella 1 - Valori statistici di alcuni parametri qualitativi relativi a 176 farine di frumento tenero appartenenti a 41 cvs in presenza (1,5%) e assenza di NaCl.

Parametro*

Min

Max Media Dev.Std

Proteine (%s.s.) Indice di Zeleny (mL) WNaCl (10-4J)

8,2 18

15,0 68

WØNaCl (10-4J) P/L NaCl P/L ØNaCl P NaCl (mm) P ØNaCl (mm) L NaCl (mm) L ØNaCl (mm) Assorbimento 14% NaCl (%) Assorbimento 14% ØNaCl (%) Tempo di sviluppo NaCl (min) Tempo di sviluppo ØNaCl (min) Stabilità NaCl (min) Stabilità ØNaCl (min)

11,4 35

1,3 9

72 413 201 69 42 342 147 57 0,2 1,9 0,7 0,3 0,2 2,7 0,7 0,4 27 114 65 19 25 123 58 18 40 233 111 32 27 183 97 29 47,5 61,5 54,4 2,8 48,6 62,8 55,5 2,7 0,9 22,0 8,0 7,3 1,0 20,0 5,6 5,6 0,7 20,5 14,6 4,8 0,9 21,4 9,8 6,3

*ØNaCl=senza sale; NaCl=con sale all’1,5%

Fig. 1 - W medio varietale di cvs di frumento tenero con e senza sale.

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cereali

Uno sguardo sui cereali Riportiamo i dati emersi dal bollettino di aprile dell’USDA sull’andamento dei mercati e del commercio globale dei cereali.

La produzione globale di grano 2020/21 è inferiore, poiché le revisioni al ribasso per Unione europea, Etiopia e Giappone hanno più che compensato un maggiore raccolto in Argentina, mentre il consumo globale è aumentato, grazie ad un incremento dei mangimi e all’uso residuo in Cina, che compensano la riduzione nell’Unione europea. Le scorte globali sono previste in calo, principalmente per la riduzione di quelle cinesi per la prima volta dal 2012/13. Aumentano le esportazioni per Russia e Unione Europea, mentre diminuiscono per l’Argentina. Il prezzo medio agricolo stagionale negli Stati Uniti rimane 0,18 $/kg. Per il riso, la produzione mondiale è prevista in calo, a causa della diminuzione della produzione in Birmania, Indonesia e Taiwan, che ha più che compensato la maggiore produzione in Filippine e Tailandia. Si prevede che il consumo glo-

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bale diminuirà principalmente a causa del ridotto utilizzo in Birmania e Arabia Saudita. Le scorte globali sono inferiori con revisioni al ribasso, a causa dei cali a Taiwan e in Iraq, che compensano gli aumenti in Arabia Saudita. Il commercio globale è pressoché invariato, poiché le minori esportazioni per la Birmania sono quasi compensate da esportazioni leggermente più elevate per la Tailandia. Per quanto riguarda il mais, invece, la produzione globale è aumentata rispetto alle previsioni di marzo, poiché i maggiori raccolti in Pakistan, Unione Europea ed Ecuador hanno compensato le riduzioni in Argentina e Indonesia. Il commercio globale è rimasto invariato, ma le esportazioni statunitensi sono previste in aumento, con riduzioni compensative in Ucraina e Brasile. Il prezzo medio agricolo della stagione degli Stati Uniti è rimasto invariato a 0,17 $/kg.

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panificazione

Effetto degli amidi estrusi negli impasti di grano Nello studio cinese pubblicato su Food Chemistry è stato determinato l’effetto sulle proprietà strutturali e il comportamento in cottura dell’impasto di frumento dell’amido di frumento estruso (ES), ottenuto con un estrusore a vite singola. L’analisi a diffrazione dei raggi X (XRD) ha mostrato che l’aumento della temperatura di estrusione ha reso i picchi cristallini meno pronunciati a causa della gelatinizzazione parziale. In termini di risultati FTIR, l’ordine molecolare dell’amido estruso era inferiore a quello dell’amido nativo. Il tempo di sviluppo dell’impasto è diminuito da 3,2 a 2,7 min, mentre il tempo di stabilità è aumentato da 14,4 a 15,5 min, con l’aggiunta di 70 ES. Gli effetti riscontrati nel pane sono l’aumento del volume e la riduzione della durezza della pagnotta.

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panificazione

Nuovo genotipo di grano Una varietà di grano sviluppata di recente, nota come grano 5-5, che ha gli isozimi GBSSI-B1, GBSSI-D1, SSIIaB1 e SSIIa-D1 inattivi, accumula un nuovo tipo di amido che influenza la consistenza del pane, portando a una riduzione del raffermamento. Queste proprietà sono utili per i prodotti da forno commerciali; quindi, il genotipo 5-5 rappresenta una nuova risorsa per la selezione del grano. Nello studio giapponese pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, gli alleli 5-5 sono stati reincrociati nella varietà di grano duro Minaminokaori e nella varietà di grano tenero Shirogane-Komugi, entrambe importanti varietà di grano nipponico. Rispetto alle varietà originarie, le due linee 5-5 quasi-isogeniche (NIL) hanno mostrato diminuzione dei livelli di amilosio, aumento della proporzione di catene corte di amilopectina, temperatura di gelatinizzazione e variazione di entalpia inferiori, viscosità di picco e di ripartizione più elevate, misurate con un Rapid Visco Analyzer, una velocità di retrogradazione ridotta e un aumento della durezza dei chicchi. È importante notare che i 5-5 NIL hanno anche mostrato una minore consistenza della mollica e un raffermamento ridotto dopo la conservazione per 2 giorni a 20° o 7°C. Considerando i risultati ottenuti, è chiaro che il genotipo 5-5 può generare cambiamenti specifici nelle caratteristiche dell’amido e nel raffermamento indipendentemente dal background genetico. Pertanto, le linee di grano 5-5 sono state rinominate come grano a lento raffermamento (Slow Staling, SS). Come previsto, i risultati hanno indicato che il grano duro SS NIL è più adatto alla panificazione. D’altra parte, è stato scoperto che la pasta bianca fatta con la varietà di grano tenero SS NIL aveva un tempo di cottura più breve, una consistenza più morbida e una riduzione dei cambiamenti strutturali durante la conservazione, tutte caratteristiche utili per i produttori di pasta.

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pasta Analisi della catena del valore della pasta bio Nonostante il 2020 sia stato un anno record per gli acquisti di pasta sia sul mercato domestico che all'estero, con un +20% delle esportazioni in valore, la pasta biologica italiana presenta potenzialità di sviluppo che convivono con alcune criticità: come emerso dal rapporto Ismea "L'analisi della catena del valore della pasta biologica nella filiera italiana", la dipendenza dalla materia prima estera e la presenza di costi di produzione più alti anche del 70% rispetto alla pasta convenzionale. Più nel dettaglio, nello studio si analizzano i flussi economici della filiera e si ricostruisce la distribuzione del valore fra gli attori coinvolti, coinvolgendo 28 aziende biologiche rappresentative della realtà italiana, a cui è stato somministrato un questionario quali-quantitativo su ogni costo e ricavo della filiera. I risultati mostrano che, quando l'azienda controlla internamente l'intero ciclo di vita della pasta, la fase agricola è quella che deve sostenere i maggiori costi, compensati dal prezzo di vendita finale. Quando la filiera non è integrata, invece, i maggiori costi si spostano sulla fase di pastificazione. La realtà italiana è caratterizzata da poche aziende dotate di sili per lo stoccaggio e da pochi molini certificati anche per il biologico; le aziende intervistate hanno risposto di ritenere più agevole conferire a centri di stoccaggio terzi o lasciare la merce in conto deposito presso un molino. Allo stesso modo, la scarsa presenza di mo-

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pasta

Residui di semi di testa di drago moldava nella pasta Uno studio polacco pubblicato su LWT - Food Science and Technology è stato intrapreso per determinare alcune proprietà della pasta integrata con farina sgrassata di testa di drago moldava (MDF) (sottoprodotto dell'estrazione dell'olio), aggiunta alla ricetta fino a 25 g/100 g. La pasta è stata valutata rispetto alla qualità della cottura (tempo di cottura ottimale (OCT), perdite di cottura (CL), indice di aumento del peso (WII)), compattezza, colore, contenuto di nutrienti e caratteristiche sensoriali (aspetto superficiale, colore, odore, gusto, durezza, viscosità, accettabilità complessiva, indice di accettazione sensoriale). L'aggiunta di MDF riduce la resa della trafila fino al 40%. La pasta fortificata con MDF aveva OCT, CL, WII più alti e una consistenza inferiore, rispetto al campione di controllo (semola al 100%). Si è concluso che l'MDF può essere utilizzato nella quantità di 10 g/100 g, ottenendo una pasta con alto contenuto nutritivo e accettazione sensoriale. Questo livello di aggiunta di MDF ha fornito un aumento nutrizionale del 5,8% in proteine, 145% in fibra alimentare e 50% in minerali, senza influenzare negativamente le caratteristiche di cottura e sensoriali della pasta. Questa formulazione ha portato ad un indice di accettazione sensoriale dell'88%. Inoltre, l'MDF è caratterizzato da una buona composizione di acidi grassi con un'elevata percentuale di acido linolenico (20,39%) e linoleico (62,21%).

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mangimi

Effetto dei legumi sulle galline ovaiole Oggi la farina di soia è la principale fonte di proteine​​ delle galline ovaiole. Viene prodotta principalmente all’estero, il che rende l’Europa dipendente dalle importazioni. Una migliore autonomia proteica potrebbe limitare tale impatto economico e la problematica ambientale legata alla coltivazione della soia. Una delle opzioni studiate negli ultimi decenni è la coltivazione di colture proteiche come piselli, fave e lupini. Tuttavia, alcuni inconvenienti possono limitare il loro uso, ovvero livelli di proteine ​​inferiori, presenza di fattori antinutrizionali e profilo amminoacidico non ideale. Pertanto, un lavoro condotto da ricercatori belgi e pubblicato su Archivos de Zootecnia ha valutato l’impatto dell’utilizzo di piselli e fave come alternativa alla soia, sulle prestazioni di deposizione delle galline e sulla qualità fisica e nutrizionale delle uova, incluso il profilo degli acidi grassi. Sono state testate due diete, una contenente solo il 22% di farina di soia come fonte di proteine​​ (gruppo di controllo); e la seconda con il 45% di due leguminose (30% di piselli e 15% di fave), integrate al 6% di farina di soia. Il tasso di deposizione delle uova era inferiore per il gruppo sperimentale (51,79 vs 60,63%, p<0,05). Tuttavia, non è stato riscontrato alcun effetto (p>0,05) sui parametri fisici (peso di uovo e guscio, spessore e forza del guscio) e nutrizionali (colesterolo e acidi grassi essenziali).

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Effetto del tipo di foraggio sul formaggio di pecora Lo scopo della ricerca spagnola pubblicata sul Journal of Dairy Science è stato quello di studiare cambiamenti nelle popolazioni microbiche, profilo di aminoacidi liberi, contenuto di ammine biogene e caratteristiche sensoriali dei formaggi stagionati (100 e 180 giorni) prodotti in estate, autunno, inverno e primavera, ottenuti con latte di pecora pastorizzato proveniente da 8 greggi alimentati con diete a base fieno o insilato. Ventuno aminoacidi liberi individuali e 6 ammine biogene sono stati determinati mediante cromatografia liquida ad alte prestazioni. Il tipo di foraggio conservato per l’alimentazione degli ovini non ha influenzato le variabili studiate, il che è di grande interesse perché il fieno e l’insilato sono ingredienti a basso costo. La proteolisi ha portato concentrazioni totali di aminoacidi liberi comprese tra 35.179,26 e 138.063,71 mg/kg di formaggio a 180 giorni di maturazione. L’acido gammaaminobutirrico è stato il secondo aminoacido più abbondante in tutti i campioni di formaggio, rappresentando il 15% degli amonoacidi liberi totali. I formaggi primaverili hanno mostrato concentrazioni 2 volte più elevate di acido gamma-amminobutirrico rispetto a quelli estivi e autunnali. Nel complesso, i formaggi primaverili, invernali e autunnali avevano una concentrazione media di ammine biogene inferiore (431,99 mg/kg di formaggio) rispetto agli estivi (825,70 mg/kg di formaggio), nonché migliori caratteristiche sensoriali.

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Parametri produttivi del latte delle pecore integrate con semi di girasole Sulla rivista Animals è apparso uno studio messicano dove sono state determinate prestazioni di produzione, digeribilità dei nutrienti e composizione del latte delle pecore integrate con semi di girasole triturati (Helianthus annuus) e insilati nelle diete a base di insilato di mais. Sei pecore sono state raggruppate in un doppio schema a quadrato latino 3x3 con tre periodi di 21 giorni. Tutti i trattamenti erano basati su insilato di mais ad libitum. La dieta di controllo era basata su fieno di erba medica (333 g/kg s.s.), sorgo (253 g/kg s.s.), triticale (200 g/kg s.s.), farina di soia (167 g/kg s.s.) e premiscela di vitamine e minerali (47 g/ kg s.s.). I trattamenti con semi di girasole (SF) e insilato di semi (SFS) consistevano in fieno di erba medica (333 g/kg s.s.), sorgo (267 g/kg s.s.), triticale (100 g/kg s.s.), farina di soia (167 g/kg s.s.), SF o SFS (87 g/kg s.s.) e premiscela vitaminica e minerale (47 g/kg s.s.). Rispetto al controllo, SF e SFS hanno aumentato assunzione e digeribilità dei componenti delle fibre, come la fibra detergente neutra (NDF) e la fibra detergente acida (ADF). Peso corporeo, bilancio azotato, produzione di latte e di grassi, resa di proteine​​ del latte, di lattosio e urea N del latte erano simili tra i trattamenti. I risultati hanno dimostrato che i semi di girasole triturati e insilati non modificano in modo significativo i parametri produttivi delle pecore da latte.

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I formaggi ottenuti da vacche alimentate con foraggio fresco (al pascolo e al chiuso) erano più gialli di quelli di vacche nutrite con insilato e fieno. Inoltre, i formaggi delle vacche nutrite con erba fresca avevano sapori di miglio e frutta secca più intensi, erano più cremosi e con un odore meno lattico, e mostravano più essudazione di grasso rispetto a quelli delle mucche alimentate con insilato. Sono state osservate solo poche differenze nel latte e nei formaggi di vacche nutrite con fieno rispetto a quelle nutrite con insilato e tali differenze erano molto meno pronunciate di quelle del latte e dei formaggi di vacche nutrite con erba fresca.

Dieta a base di insilato di mais integrata con olio di lino Ricercatori canadesi hanno pubblicato su Journal of Dairy Science uno studio in cui hanno valutato gli effetti di quantità crescenti di olio di lino (LSO) nelle diete a base di insilato di mais sulla produzione enterica di CH4, caratteristiche di fermentazione del rumine, popolazione di protozoi, digeribilità dei nutrienti, utilizzo di azoto e produzione di latte. A tale scopo, sono state utilizzate 12 vacche Holstein multipare in lattazione (84±28 giorni di latte; media±DS) dotate di cannula ruminale, in uno schema a quadrato latino 4x4 replicato (periodo 35-giorni). Esse sono state alimentate ad libitum con una razione mista totale senza integrazione (controllo) o integrate (su base di sostanza secca [DM]) con LSO al 2 (LSO2), 3 (LSO3) o 4% (LSO4). Il rapporto foraggio:concentrato era 61:39 (su base DM), simile tra le diete sperimentali. La porzione di foraggio era costituita da insilato di mais (58% DM dietetico) e fieno timoteo (3% DM dietetico). Le proporzioni di farina di soia, granella di mais e gluma di soia sono diminuite con l'aumentare della quantità di LSO. La produzione giornaliera di metano (g/d) è diminuita quadraticamente all'aumentare della quantità di

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macchine Accordo di collaborazione per servizi di lavorazione nel settore molitorio

Una nuova generazione di SmartRolls (Bühler).

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Nel 2016, Bühler annunciò il suo ruolo di pioniere nella fornitura di SmartRoll ai Networking Days. Da allora, ha accumulato oltre 100.000 ore di esperienza nelle operazioni industriali, garantendo una tecnologia convalidata e comprendendo come utilizzare le nuove intuizioni per migliorare le prestazioni dei molini. Bühler e Balaguer, leader da oltre un secolo nella fusione di diversi tipi, forme e dimensioni di rulli in ghisa, secondo i più elevati standard di qualità per l’industria alimentare, lavoreranno insieme allo sviluppo della prossima generazione di rollDetect, basato sul sistema di misurazione ottica Balaguer e forniranno SmartRolls, collegati a Bühler Insights per migliorare le prestazioni del molino. Questa collaborazione consente a Bühler di accedere alla tecnologia di misurazione ottica del rullo di Balaguer, sostituendo gradualmente il suo servizio rollDetect con la nuova soluzione ottica. L’esperienza dell’azienda spagnola nella fusione unita alla tecnologia di rilevamento in-roll di Bühler, consente di realizzare la migliore tecnologia per applicazioni nel mercato alimentare, come la macinazione della farina. Sulla base di questo accordo, Bühler adatta la sua strategia di approvvigionamento, continuando a fornire il portafoglio di rulli ad alte prestazioni dalla sua fonderia all’avanguardia in Cina, ma beneficiando al contempo delle capacità di produzione europee di Balaguer. I rulli sono utilizzati anche per il

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analisi Dosaggio del DON in cereali e derivati

Colonna ad immunoaffinità DONPREP (R-Biopharm).

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Il Deossinivalenolo (DON) è una micotossina prodotta da alcuni funghi del genere Fusarium e può svilupparsi su cereali (grano, orzo, avena, mais) nonché granaglie, insilati e fieno. È resistente al calore e si ritrova quasi inalterata in prodotti da forno (quali pane, merendine, semolini, biscotti, cereali per la colazione), spezie, alimenti per l’infanzia e mangimi. Dati i suoi effetti tossici, per tutelare la salute di uomini e animali, sono stati stabiliti livelli di tolleranza e limiti massimi nei diversi prodotti (Reg. CE 1881/2006). Per quanto riguarda i metodi analitici per la determinazione e la quantificazione delle micotossine, la colonna ad immunoaffinità DONPREP di R-Biopharm consente di estrarre, purificare e concentrare selettivamente il DON prima del dosaggio con HPLC o LC-MS/MS (metodo ufficiale EN 15891:2010). L’estratto da purificare viene fatto passare attraverso la colonna e la micotossina pre-

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prodotti

Packaging eco sostenibile per il riso

Packaging eco sostenibile per Riso Gallo.

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Uno dei principali player in Europa nel packaging flessibile, Goglio annuncia il lancio dell’imballo eco sostenibile, riciclabile e a basso impatto ambientale per il riso. Si tratta di un materiale multistrato suitable for recycling, come attestato dall’ente indipendente tedesco Cyclos, che ne ha dichiarato la riciclabilità dopo approfonditi test. Questo risultato, una best practice 100% Made in Italy, è frutto dell’incontro tra l’impegno sostenibile di Riso Gallo, che ha commissionato il progetto e sarà la prima azienda ad adottare l’innovativo materiale, e la centenaria esperienza di Goglio nella ricerca e sviluppo di soluzioni all’avanguardia per l’imballaggio. Il pack, che ha richiesto oltre un anno di analisi, numerosi test e investimenti, è stato realizzato all’interno del laboratorio ricerca e sviluppo di Goglio. È costituito da un materiale che garantisce la medesima resistenza, capacità di conservazione e livelli qualitativi delle soluzioni attualmente sul mercato, ed è formato da un duplice laccato barriera trasparente, un laminato poliolefinico composto da una struttura di polipropilene e una struttura di polietilene. Grazie a questa composizione, il prodotto è in grado di essere riconosciuto come materiale poliolefinico dai moderni impianti di riciclo e correttamente recuperato, a differenza di quanto avviene con gli imballi multistrato attualmente utilizzati, invece smaltiti come rifiuti comuni.

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notizie

duce automazione e logiche predittive nei processi. Rispetto al contesto attuale, inoltre, secondo Deloitte diventa essenziale allocare risorse necessarie per rafforzare il valore del comparto, facendo leva su iniziative per stimolare la competitività, sia a livello nazionale che europeo, dan-

do quindi priorità all’innovazione e agli investimenti strategici. Il Piano comunitario e la sua possibile declinazione sul campo individuano tra le missioni fondamentali proprio gli aspetti di sostenibilità e transizione verso un’economia circolare, così come di digitalizzazione e innovazione digitale.

Cimas 180 anni alla luce del sole Nata nel 1840 come officina di attrezzature agricole, ampliata e convertita alla produzione d’impianti per la zootecnia da Giuseppe Puccio Laurenzi negli Anni ’60 e ’70, Cimas vanta una storia di 6 generazioni, collocandosi fra le più importanti società europee nella realizzazione di impianti per mangimifici e di stoccaggio cereali. Tali impianti sono tutti integrati, dai più piccoli ai più grandi, con sistemi informatizzati che utilizzano software personalizzati per gestire il funzionamento di ogni ciclo produttivo, ottimizzandolo e rendendolo sempre più sostenibile. Per mantenersi vitale e competitiva sul mercato, il Gruppo ha accettato le sfide della globalizzazione: con sacrificio ha mantenuto una sede industriale a Perugia (deputata alla meccanica di precisione), aprendone un’altra in Tunisia nel 2003, dando così vita a Cimas Industrie S.a.r.l. Entrambi gli stabilimenti si sviluppano su una superficie complessiva di 30 mila m2, di cui 12 mila coperti. Respiro internazionale e radici coesistono, contemperando i valori di serietà, onestà e familiarità, e il

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Giuseppe Puccio Laurenzi, fondatore dell’attuale brand Cimas, durante una premiazione alla Camera di Commercio di Perugia.

bisogno incessante di evolversi e innovare. Nel 2020 ha festeggiato i 180 anni di attività e ora si prepara a raccogliere nuove sfide in nome dell’innovazione tecnologica, con un’attenzione particolare ad ambiente e sostenibilità, per confermare sotto ogni aspetto l’eccellenza dell’azienda, punto di riferimento per l’intero mondo zootecnico e un esempio di storia imprenditoriale italiana a conduzione familiare.

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notizie

Nasce la più grande cooperativa di trasporti alimentari italiana La Cooperativa trasporti alimentari (CTA) e la Cooperativa trasporto latte (CTL), entrambe emiliane, si sono fuse per far nascere Good Truck, gigante della cooperazione specializzato nella logistica: 60 milioni di euro di fatturato, 500 persone che mettono in movimento ogni giorno oltre 370 camion di ultima generazione. L’operazione è l’ultimo capitolo di una storia sociale e umana lunga quasi cinquant’anni (CTA nasce nel 1972, CTL due anni dopo), che da oltre venti le vede unite dalla partecipazione in Unilog Group (già FMG), azienda di logistica specializzata nel settore food (fresco-secco), ora controllata da Good Truck e che da sola vale 58 milioni di euro di fatturato e dà

lavoro a 180 persone. Si è così costituito un gruppo con un totale di oltre 680 fra dipendenti e soci, e un fatturato di oltre 90 milioni di euro.

Nuovo corso di alta formazione in diritto agroalimentare a Bologna Considerando che l’industria agroalimentare occupa il secondo posto in Italia, subito dopo quella metalmeccanica, ed è in costante crescita, con un valore di circa 205 miliardi di euro e una quota del 12% del Pil del nostro Paese, e che multidisciplinarietà, tecnicalità e transnazionalità ne sono gli elementi chiave, la Fondazione Forense Bolognese, di concerto con vari esperti del settore, ha organizzato una nuova edizione del Corso di Alta Formazione, che si prefigge di affrontare questa complessa e variegata

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materia nella maniera più ampia e trasversale possibile. Non solo giuristi quindi, ma anche tecnici, fiscalisti, chimici, agronomi, associazioni, università, funzionari pubblici… Esponenti delle più differenti categorie che caratterizzano il settore e provenienti da ogni parte del mondo, proprio perché l’industria agroalimentare vive di export e dall’elemento della transnazionalità non si può prescindere. Il ciclo di lezioni, caratterizzato da un taglio interdisciplinare, offre una formazione che

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