Tecnica Molitoria luglio 2021

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Anno 72 - n. 7

TECNICA

luglio 2021

MOLITORIA sili - molini - mangimifici - pastifici

con Borghi potete partire tranquilli

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pasta

Studio del profilo aromatico della pasta di grano duro per valutare l’influenza del trattamento termico sulle sue caratteristiche finali Vanessa Giannetti* - Maurizio Boccacci Mariani - Greta Livi

Università di Roma Sapienza - Facoltà di Economia - Dipartimento di Management Via del Castro Laurenziano 9 - 00161 Roma - Italia *email: vanessa.giannetti@uniroma1.it

Parole chiave: pasta, processo di essiccazione (LT e HT/VHT), componente aromatica, marker di qualità

vol. LXXII - Tecnica Molitoria

SOMMARIO Durante i profondi cambiamenti economico-sociali che hanno caratterizzato nei secoli il nostro Paese, un punto fermo è stato il settore pastario che, sfruttando le innovazioni tecnologiche del processo produttivo e custodendo la tradizione alimentare italiana, ha saputo adattarsi alle esigenze divenendo un comparto d’eccellenza del Made in Italy. I livelli di qualità, l’incremento delle quantità, l’aggressività commerciale e la competizione tra marche e prezzo devono stimolare una profonda riflessione della filiera sul futuro scenario competitivo, favorendo un orientamento maggiore su caratterizzazione e qualità della Pasta. In questo studio è stato analizzato il flavour della pasta di grano duro e costruito un modello di classificazione PLS-DA per verificare se i diversi trattamenti termici abbiano un impatto sulla sua composizione. Il modello ha permesso di prevedere correttamente l’80% dei campioni analizzati confermando che l’essiccazione influenza le caratteristiche finali della pasta.

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Fig. 1 - Sovrapposizione dei profili cromatografici dei campioni di pasta ottenuta dopo pretrattamento dei dati (allineamento e normalizzazione).

double cross-validation) e test di permutazione. La Fig. 2 mostra la proiezione dei campioni sulle prime due variabili latenti del modello PLS-DA. Le paste LT sono riportate in rosso, mentre i prodotti HT/ VHT in verde. Da una valutazione qualitativa, quest’ultimi risultano anche più omogenei rispetto ai campioni LT, probabilmente perché le alte temperature generano un flattening del flavour. Il modello di classificazione ha permesso, inoltre, di identificare le regioni cromatografiche (ossia le zone del profilo

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aromatico) che contribuiscono maggiormente alla discriminazione del modello stesso e, di conseguenza, di individuare quali variabili consentono di distinguere le due tipologie di pasta (LT e HT/VHT). Per ciascuna di queste variabili sono stati calcolati gli indici VIP (variable importance in the projection) che tengono conto dell’importanza relativa di una specifica variabile sperimentale nella definizione del modello di classificazione: più alto è il valore del VIP, più la variabile è rilevante, quindi quel composto influisce

Tecnica Molitoria - vol. LXXII


cereali I trend della filiera del grano duro italiano A maggio si sono svolti i Durum Days sotto forma di webinar, con gli interventi delle principali sigle della filiera e lo studio di Aretè, società di ricerca che ha analizzato anche l’impatto a medio termine della pandemia sulla filiera della pasta in Italia, con valutazioni sui consumi finali di grano e incidenze sulle scorte che sono stimate in crescita, sia a livello nazionale (+9%) che mondiale (+6%), anche per un aumento del 4% di aree seminate. Torna in primo piano il ruolo fondamentale dei centri di stoccaggio e della gestione degli approvvigionamenti, argomento da tempo sostenuto da Compag, federazione nazionale delle rivendite agrarie che, oltre alle aziende commerciali fornitrici di mezzi tecnici e servizi per l’agricoltura, include stoccatori e commercianti di cereali. Mauro Acciarri, vicepresidente e delegato per i cereali Compag, ha focalizzato l’intervento sull’importanza dei centri di stoccaggio per le filiere cerealicole, non solo perché impegnati nel ritiro, conservazione e commercializzazione della granella, ma anche perché vi

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è abbinata spesso la parte di rivendita che fornisce alle aziende agricole consulenza e mezzi tecnici per la produzione in campo. Egli ha inoltre rimarcato l’importanza dell’attività di segregazione e stoccaggio dei cereali in relazione alle varietà e agli indici qualitativi, passaggio imprescindibile nel lavoro di filiera se si vuole riconoscere il plusvalore delle produzioni di qualità, ma anche in ottica di produzioni biologiche e di nicchia. Da qui l’esigenza di fare filiera in maniera seria e organizzata attraverso programmazioni pluriennali con le aziende agricole, sistemi strutturati di tracciabilità, premialità in relazione alla qualità della granella. Accorrono in soccorso alla riorganizzazione del settore del grano duro e del sistema agricolo italiano i fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: sono previsti 1,2 miliardi di euro per i contratti di filiera, 800 milioni per lo sviluppo della logistica, 500 milioni per innovazione e meccanizzazione. Secondo Acciarri, due gli ambiti su cui intervenire: la digitalizzazione, che renderebbe più efficienti le operazioni di

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macinazione

Effetti della macinazione a rullo liscio sui semolini di grano Sul Journal of Food Science and Technology è apparso un articolo serbo in cui viene studiata l’influenza dei parametri di molitura sul processo di riduzione dei semolini di grano da parte dei rulli lisci. Il progetto sperimentale Box-Behnken a tre livelli e quattro variabili con la metodologia della superficie di risposta è stato applicato per valutare gli effetti dei parametri di fresatura e per ottimizzare le condizioni di rettifica per varie risposte. Come variabili indipendenti, sono stati impiegati: distanza tra i rulli (0,04-0,1 mm), differenziale (1,1-1,9), velocità del rullo (300-500 giri/min) e velocità di avanzamento (0,2-0,4 kg/cm min). Le variabili reattive erano resa della farina, contenuto di ceneri e consumo di energia. Per ottimizzare il processo di fresatura sono stati ottenuti modelli adeguati mediante analisi di regressione.

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panificazione

Proprietà fisiche delle farine da croste di pane e mollica Lo scopo del lavoro spagnolo pubblicato su Foods è sapere come il tipo di pane e la sua mollica o crosta influenzino le caratteristiche delle farine. Per questo, sono state analizzate le farine ottenute dalla mollica e dalle croste di otto qualità, considerando le proprietà di idratazione, la reologia a freddo e post-riscaldamento e le proprietà di gelificazione, nonché il colore delle farine e dei gel. Le farine di mollica presentano valori più alti di capacità di trattenere acqua (WHC) e di legare acqua (WBC) e anche di modulo elastico (G”) e di modulo viscoso (G”), sia a freddo che dopo il riscaldamento, rispetto alle farine di grano, tuttavia, generano gel più deboli; le farine da crosta e i gel da esse ottenuti sono più scuri di quelli dalla mollica. In termini di idratazione e reologia, le farine di pane integrale sono generalmente inferiori alle altre farine e generano anche gel più morbidi, probabilmente a causa della diluizione dell’amido con altri componenti. Si può concludere che le proprietà mostrate dalle farine di pane di scarto permettono di reintrodurle nella catena alimentare come ingrediente in diversi prodotti.

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Ex prodotti alimentari per Tenebrio Molitor Le larve di Tenebrio molitor (verme della farina) sono fra gli insetti commestibili più interessanti e potrebbero essere allevate con mangimi alternativi, come gli ex prodotti alimentari (FFP). Nel lavoro svolto dall’Università di Pisa e pubblicato su Animals sono stati impiegati cinque FFP (grani esausti di birra, avanzi di pane e biscotti, miscele di grano esausto di birra o pane con biscotti) come substrati per l'alimentazione. Sono state determinate prestazioni di crescita delle larve, composizione chimica, carica microbica e stato antiossidante delle larve. Le composizioni chimiche dei substrati hanno influenzato tutti i parametri testati. Le larve alimentate con cereali consumate dal birrificio hanno mostrato un periodo di crescita più rapido e un contenuto di carboidrati e proteine grezze ​​ più elevato. L'uso di biscotti come singolo substrato o la loro aggiunta a cereali o pane ha aumentato il contenuto di lipidi, mentre la crescita è stata ritardata. I carichi microbici sono stati parzialmente influenzati dalla dieta alimentata. Lo stato antiossidante delle larve ha mostrato più concentrazioni di isoforme dei tocoferoli (delta, gamma, alfa) in relazione alla dieta; tuttavia, non sono state rilevate differenze in relazione alla capacità antiossidante globale (acido 2,2-azinobis-[3 etilbenzotiazolin-6-solfonico], attività riducente di ABTS; 1,1-difenil-2-pircidrazile, attività di scavenging dei radicali DPPH; capacità riducente ferrica, FRAP). I risultati evidenziano un'elevata plasticità delle larve di vermi della farina e il potenziale per adattare i risultati finali in relazione al substrato impiegato. I vermi della farina potrebbero essere allevati su FFP per produrre mangimi con alti valori di nutrienti.

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pasta

scanalatura, è possibile ottenere geometrie di curvatura gaussiana, sia zero (ad es. eliche) che diverse da zero (ad es. selle). Ciò consente di dimostrare approcci che potrebbero migliorare l’efficienza di alcuni processi di produzione alimentare e facilitare il confezionamento sostenibile degli alimenti, ad esempio creando pasta piatta per ridurre lo spazio d’aria nella confezione.

Mais ad alto contenuto di amilosio nella pasta senza glutine Il mais ad alto contenuto di amilosio da solo o in combinazione (25 e 50%) con mais convenzionale è stato utilizzato per produrre pasta senza glutine. Sulla rivista Food Chemistry è uscito uno studio dell’Università di Milano, in cui è stata testata la pregelatinizzazione della farina in vasca (processo A) o su nastro trasportatore (processo B). Amido resistente (RS), solubile (SPA) e acidi fenolici legati alla parete cellulare (CWBPA) e capacità antiossidante erano più alti nella pasta di mais ad alto contenuto di amilosio. La pasta cotta del processo B ha mostrato una maggiore concentrazione di SPA, probabilmente a causa della minore perdita di cottura. La struttura della pasta preparata con il processo B era più omogenea, mentre era più compatta nel caso del processo A, come dimostrato da una minore suscettibilità dell'amido all'idrolisi dell'alfa-amilasi, più alta temperatura di inizio gelatinizzazione e minore assorbimento d'acqua. Il 25% di HA rappresenta un buon compromesso tra RS elevato (4,2%) e buon comportamento in cottura. A livelli di HA più elevati, il processo B è più adatto per pasta con una migliore qualità di cottura.

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pasta

Caratteristiche strutturali e digeribilità dell'amido in vitro della pasta di semola e ceci La farina di ceci contiene grandi frazioni di proteine ​​e fibre alimentari, che offrono benefici per la salute umana. Su LWT - Food Science and Technology è stato pubblicato un lavoro messicano volto a studiare le caratteristiche e la digeribilità dell'amido in vitro della pasta con miscela di semola e farina di ceci. L'analisi ha mostrato che la farina di ceci induceva riduzioni di durezza ed elasticità della pasta cotta. L'aggiunta dei ceci ha aumentato la solubilità delle proteine ​​(150-200%). I tioli accessibili hanno mostrato un aumento, indicando che la formazione di una rete proteica si basava sulla reticolazione sulfidrilica tra proteine e ​​ altri componenti della pasta. L'analisi FTIR ha mostrato che le caratteristiche possono essere legate alla struttura secondaria delle proteine,​​ poiché i ceci tendono a formare strutture con un alto contenuto di configurazioni di foglietti beta. Il principale vantaggio dell'utilizzo dei ceci risiede nella digeribilità in vitro, dato che il contenuto di amido passa da 74,67±0,95 g/100 g per la pasta di semola a 41,25±1,17 g/100 g per quella di ceci. Le frazioni di amido a rapida e lenta digestione hanno mostrato riduzioni fino al 45%, attribuite alla formazione di complessi e alle barriere fisiche protettive delle proteine ​​ sul granulo di amido.

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mangimi

Primo rapporto sull’evoluzione della Carta della Sostenibilità Il primo rapporto sui progressi della Carta della Sostenibilità sui mangimi redatto da Fefac contiene una panoramica delle attività e dei risultati in relazione alle cinque ambizioni su come l’industria europea dei mangimi possa contribuire allo sviluppo di catene del valore di allevamento e acquacoltura più sostenibili. Questo “rendiconto sui progressi” verso il 2030 sarà il formato di rendicontazione annuale pubblico della Carta, nata nel settembre 2020, che fornisce in effetti la risposta della Fefac agli obiettivi del Green Deal dell’Ue e rilevanti obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, anche grazie ad una serie di webinar, su argomenti come impronta ambientale, emissioni di metano dalla digestione enterica e strategie di nutrizione animale. Una pietra miliare inclusa nel 1st Charter Progress Report

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mangimi

Scotta come additivo per insilati di erba medica La scotta è uno scarto dell'industria lattiero-casearia ottenuto dalla produzione della ricotta. A causa della sua elevata disponibilità e del suo alto contenuto di lattosio, essa potrebbe essere utilizzata come additivo per migliorare le caratteristiche di fermentazione dell'insilato di erba medica. In uno studio condotto dall’Università di Pisa e pubblicato su Agronomy, campioni di insilato sono stati ottenuti per 2 anni da un secondo taglio di erba medica, raccogliendo il foraggio in tre fasi di crescita: germoglio medio (MB), fioritura precoce (EF) e fioritura tardiva (LF). Dopo l'appassimento del foraggio al 38% di sostanza secca (DM), sono state aggiunte quattro dosi di scotta (0, 75, 150 e 300 g/kg di foraggio fresco) e le principali caratteristiche chimiche e microbiologiche sono state valutate dopo 3, 13 e 90 giorni di insilamento (DOE). Il pH più basso (4,3) è stato registrato nelle fasi di crescita EF e LF, dopo 90 DOE e con la dose di scotta più alta (300 g/kg di foraggio fresco). Dopo 90 DOE, la concentrazione dei principali microrganismi alteranti e dei carichi di spore clostridiali era sempre trascurabile. L'aggiunta di scotta ha diminuito il pH e le frazioni di fibre, aumentando il valore relativo del mangime e non avendo effetto sulla concentrazione della proteina grezza o sui nutrienti digeribili totali.

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Scarti di spremitura del pomodoro per le capre Su Animals è stata pubblicata una ricerca spagnola volta a valutare l'effetto dell'inclusione di diversi livelli di scarti di spremitura del pomodoro (TP) su prestazioni, parametri biochimici del sangue, ormoni, produzione e composizione del latte, e analisi economica delle capre Saanen allevate in isolamento. Sedici capre multipare, a 21 giorni di lattazione, sono state distribuite casualmente in due quadrati latini 4x4 (quattro periodi e quattro trattamenti), in base ai livelli di inclusione degli scarti di spremitura disidratati nella dieta (0, 20, 40 e 60%). Ciò ha comportato differenze nell'assunzione di materia secca e organica, così come estratto etereo, proteine grezze, ​​ acqua, fibra detergente neutra e carboidrati non fibrosi. L'inclusione del 60% di TP ha determinato una diminuzione del peso corporeo (-4,42 kg) rispetto a quello iniziale, mentre gli altri tre trattamenti non hanno influenzato il peso (tra -0,05 e +3,07 kg). L'aggiunta del 20 e del 40% di TP ha determinato una maggiore produzione di latte (circa 1,5 kg al giorno) rispetto agli animali del gruppo di controllo (1,2 kg al giorno) e al 60% di TP (1,04 kg al giorno). Questo aumento è stato di circa il 28% negli animali con il 40% di inclusione di TP. Inoltre, l'aggiunta del 20 o 40% di TP ha migliorato anche la qualità del latte, che presentava una quantità di grasso maggiore (4,37 e 4,63% negli animali 20 e 40% TP, rispettivamente) rispetto a quello controllo (3,7%) e agli animali alimentati con il 60% di TP (4,02%). L'efficienza del mangime e la sua conversione non hanno mostrato differenze tra le diete. Anche gli ormoni tiroidei (T3 e T4) sono stati influenzati dall'inclusione di TP nella dieta. La dieta con il più alto livello di TP (60%) ha avuto il costo per chilo più basso tra le diete valutate. Tuttavia, l'uso del 40% di TP nella dieta animale ha presentato la produzione di latte e il costo di produzione intermedio più elevati.

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Integrazione di insilato di erba e mais per vacche da latte Il fine dello studio cileno pubblicato su Animals era di valutare gli effetti dell'ordine di integrazione di insilato di erba (GS) e mais (MS) su produzione di latte, comportamento al pascolo e ripartizione dell'azoto (N) nelle vacche in lattazione. Trentasei vacche da latte Holstein-Friesian sono state assegnate in modo casuale a uno dei tre trattamenti per 62 giorni: MIX, vacche addizionate con 3 kg di sostanza secca (s.s.) di insilato contenente 1,5 kg di s.s. di MS e 1,5 kg di s.s. di GS sia al mattino che al pomeriggio; GSMS, vacche integrate con 3 kg di s.s. di GS al mattino e 3 kg di s.s. di SM al pomeriggio; MS-GS, vacche integrate con 3 kg di s.s. di MS al mattino e 3 kg di s.s. di GS nel pomeriggio. Tutte le vacche hanno ricevuto un’indennità di pascolo di 17 kg s.s./vacca/giorno e 3 kg di s.s. di concentrato. Il tempo di pascolo e l'assunzione di erba non sono stati influenzati dal trattamento; tuttavia, la produzione di latte era maggiore per MS-GS, mentre le proteine ​​del latte erano maggiori per GS-MS. L'escrezione urinaria di N era maggiore per MS-GS rispetto a MIX. In conclusione, MS-GS ha determinato un'elevata produzione di latte ed escrezione di azoto urinario, mentre MIX ha determinato una bassa escrezione di azoto urinario e della produzione di latte.

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mangimi

Integrazione di vinaccia nei polli Su Animals ricercatori romeni hanno valutato gli effetti dell'uso della vinaccia come antiossidante naturale nelle diete dei polli da carne, arricchite con acidi grassi polinsaturi (farina di semi di lino al 4%) su colore, consistenza e perossidazione lipidica della carne. La prova di alimentazione di 4 settimane è stata condotta su 200 polli Cobb 500, assegnati a 5 gruppi e alloggiati in una sala sperimentale con recinti pavimentati. Rispetto al gruppo di controllo, la dieta dei gruppi sperimentali comprendeva il 3 o il 6% di due varietà di vinacce, bianca e rossa. L'arricchimento della formulazione dietetica con vinacce di uva rossa ha influenzato i parametri cromatici della carne, evidenziando una differenza cromatica totale (DELTAE), sia per il petto che per la coscia, rispetto al controllo. L'integrazione alimentare con vinacce ha portato all'aumento della durezza della carne, indipendentemente dalla quantità e dalla varietà aggiunta, ed ha influenzato positivamente colore e consistenza della carne. Per quanto riguarda i parametri di ossidazione lipidica, si è verificata una diminuzione del valore delle sostanze reattive all'acido tiobarbiturico (TBARS) nella carne di coscia in tutti i gruppi sperimentali. Inoltre, sono state evidenziate differenze significative per il petto nei gruppi integrati con vinacce bianche al 3% e vinacce rosse al 6% rispetto al gruppo di controllo.

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macchine Il nuovo monocassa Costruttore di macchine e impianti molitori dal 1962, S.com ha reinventato il monocassa, sostituendo il legno con il polipropilene, materiale plastico conforme alle nuove normative sull’alimentarietà. Dalle dimensioni compatte e dall’altezza contenuta, il monocassa SQM è in grado di gestire anche alte produzioni di sfarinati e va ad affiancare quello tradizionale in

Monocassa SQM di S.com.

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macchine

Nuova tecnologia per cella di carico più rapida e accurata I sistemi di controllo peso della serie C della Divisione Ispezione Prodotti di Mettler Toledo stanno definendo nuovi standard di velocità e accuratezza, grazie ad una tecnologia che consente di raggiungere una produttività senza paragoni. Le celle di carico FlashCell sono in grado di pesare fino a 800 parti al minuto (ppm), con un’accuratezza superiore a quella richiesta dalla Direttiva sugli strumenti di misura (MID). E il portfolio include tre modelli con una portata fino a 10 kg, così che le aziende possano scegliere la cella più adatta, per elaborare articoli con maggiore rapidità e accuratezza, e ridurre gli sprechi. Inoltre, i sistemi vantano un ingombro ridotto, ideali per gli stabilimenti con spazi a terra limitati. Per valutare le prestazioni delle nuove celle di carico, Mettler Toledo ha svolto confronti approfonditi con le celle EMFR correnti, installandole in diversi stabilimenti. Attraverso questi test e installazioni, le selezionatrici ponderali a celle di carico FlashCell hanno dimostrato,

Cella di carico FlashCell (Mettler Toledo).

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igiene

tropodi durante la fase più critica della vita della derrata, favorisce l’aumento di temperatura e umidità, che a sua volta agevola la presenza di batteri e funghi responsabili delle perdite qualitative ai danni delle merci. Proprio per ovviare a questi rischi, è oggi importante arricchire il ruolo dell’Integrated pest management con quello dell’Integrated crop mangement, dedicato al settore dello stoccaggio dei cereali e in grado di porre in primo piano la consapevolezza entomologica di pari passo con l’uso delle tecnologie per la tutela dell’industria della trasfor-

Cereal San Mist (Newpharm).

mazione. Secondo il responsabile tecnico, conoscere la fauna entomologica significa prevedere e anticipare le aggressioni ai cereali, riducendo o annullando le perdite lungo lo stoccaggio. Alle raccomandazioni di pulizia negli ambienti di stoccaggio vuoti, Cherubin ha fatto seguire le proposte di Newpharm e le sostanze attive consentite nella filiera: pirimifos metile (linea Actellic), deltametrina (linea K-Obiol) e cipermetrina (linea Talisma) per lo stoccaggio convenzionale; piretrine naturali (Pygrain) e terra di diatomee (SilicoSec) per quello biologico.

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notizie Report Ambientale di Assalzoo L’impatto ambientale della produzione di mangimi negli stabilimenti è contenuto, mentre è superiore quello delle materie prime agricole utilizzate dai mangimifici, un dato che negli anni si è ridotto grazie allo sforzo dei produttori che hanno contribuito a rendere sostenibile la filiera agro-zootecnica. Assalzoo — Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici — ha presentato in videoconferenza il Report Ambientale 2020, da cui emergono le ricadute positive che il settore fornisce alla filiera, in termini di circolarità ed efficienza. La prima edizione del report, in collaborazione con LCE, contiene i risultati di

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un’indagine condotta su un campione di stabilimenti con una rappresentatività del 30% della produzione nazionale: “Considerando solo il processo produttivo del mangimificio, la principale fonte di impatto è l’energia e a volte gli imballaggi”, spiega Massimo Marino di LCE. L’indagine ha valutato inoltre la carbon footprint degli alimenti per alcune filiere zootecniche, in cui si è riscontrato che il mangimificio contribuisce per il 5% circa, tutto il resto sono materie prime. Il mangimista può scegliere materie prime prodotte responsabilmente, formulare mangimi sempre più efficienti e impiegare residui di altre produzioni alimentari o prodotti non più destinati all’uomo. “Diverse sono le misure concrete già adottate a favore dell’ambiente: circolarità, costante impegno per il miglioramento degli indici di conversione, tecnologia e la ricerca per gli additivi, ammodernamento degli impianti fino all’alimentazione di precisione”, spiega Marcello Veronesi, presidente di Assalzoo. “Gli indici di conversione sono migliorati del 15% negli ultimi vent’anni. Per il pollo del 26%, negli ultimi trent’anni, e del 40% per la filiera del latte, pertanto, per produrre la stessa quantità di latte, se negli

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notizie

Stabilimento Molini Valente-Nova dall’alto.

so molitorio unico in Italia da un punto di vista diagrammistico e impiantistico. La nuova linea integrata consente di ottenere diverse tipologie di farine e prodotti assimilabili, anche grazie alla presenza dell’innovativo sistema di macinazione a pietra, BioStoneMill, e ad un processo coordinato di miscelazione. In occasione di questa nuova realizzazione, Molini Valente ha deciso di ammodernare l’impianto di automazione esistente e di integrarlo con i sistemi informatici aziendali. Per la nuova linea, è stato scelto il già completo pacchetto managment @mill di Ocrim, per gestire la tracciabilità di ogni lotto di materia/prodotto. “Nel 2009 abbiamo iniziato a fare ricerca e sviluppo in farine innovative e nel 2011 abbiamo messo a punto la linea Vitala che oggi comprende miscele di diversi cereali, erbe, spezie, alghe: solo ingredienti naturali per un mercato sempre più orientato verso prodotti salutari. Da qui la necessità di mettere a punto, con il nostro partner Ocrim, nuovi impianti che, interfacciati tra di loro e collegati all’impianto di termotrattamento all’avanguar-

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dia ci consentono oggi di produrre maggiori quantità, con maggiore flessibilità e garanzia e sicurezza per i clienti che possono contare su un’ampia possibilità di differenziazione del prodotto in totale sicurezza. Siamo soddisfatti dell’impegno profuso da Ocrim per avere raggiunto gli obiettivi prefissati”, afferma Valente. Alberto Antolini, amministratore delegato di Ocrim, dopo il discorso di Valente, aggiunge: “Nel novembre del 2019, in occasione della firma del contratto per questa nuova linea, abbiamo promesso ad Andrea Valente il massimo impegno per consentire di potenziare la presenza nel mercato alimentare di tendenza. Una simile promessa l’abbiamo fatta oltre venti anni fa, in occasione della costruzione del molino, grazie al quale Molini Valente è ritenuta uno dei maggiori player nel mercato delle farine tradizionali. Quindi, siamo certi che, grazie a questo nuovo progetto, nel prossimo futuro si potrà affermare che il molino ha velocemente ampliato i propri orizzonti e conquistato il mercato delle farine alternative”.

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