Anno 73 - n. 4
TECNICA
aprile 2022
MOLITORIA
10064 PINEROLO - ITALIA - Tel. 0121393127 - info@chiriottieditori.it Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVEST - n. 04/2022 - IP
ISSN0040-1862
sili - molini - mangimifici mangimifici - pastifi pastifici ci
infestanti
Sviluppo di Ephestia kuehniella (Z.), Tribolium confusum (Du Val) e Oryzaephilus surinamensis (L.) con farine di legumi Dario Zanoni1* - Annalisa Cagnola1 - Luciano Süss2 - Guglielmo Cassani1 LEAA, Laboratorio di Entomologia Applicata Agroblu - Via San Bernardo 35 20017 Rho (MI) - Italia 2 Già Prof. Ordinario di Entomologia all’Università degli Studi di Milano Via Valle Aurina 7 - 20152 Milano - Italia *email: dario.zanoni@leaa.eu
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Parole chiave: farina di lenticchie, farina di piselli, tignola della farina, tribolio della farina, Silvano dentellato
vol. LXXIII - Tecnica Molitoria
SOMMARIO È stata valutata la possibilità di sviluppo di Ephestia kuehniella (Zeller), Tribolium confusum J. du Val e di Oryzaephilus surinamensis (L.) alimentati con farina di lenticchie rosse e con farina di piselli. È stato evidenziato che nessuna delle tre specie è in grado di svilupparsi a carico delle farine di legumi testate; i componenti nutritivi, e in particolar modo le proteine, presentano attività repellente o addirittura insetticida nei riguardi di tali insetti.
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Tabella 2 - Medie di sopravvivenza ± SE ai diversi tempi di osservazione per larve di E. kuehniella. Le medie di una stessa riga seguite da una lettera diversa sono significativamente diverse (Test HSD Tukey; P<0.05). Media insetti sopravvissuti Osservazioni
Farina di grano tenero (controllo)
Farina di lenticchie
1° settimana 2° settimana 3° settimana 4° settimana
8,6±0,3a 5,6±0,6a 5,0±1,0a 4,6±0,6a
6,3±0,6a 2,3±0,3b 0,6±0,3b 0,0b
Farina di piselli
8,0±1,0a 6,0±1,0a 1,6±1,2ab 1,0±0,5b
Tabella 3 - Medie di sopravvivenza ± SE ai diversi tempi di osservazione per adulti di T. confusum. Le medie di una stessa riga seguite da una lettera diversa sono significativamente diverse (Test HSD Tukey; P<0.05). Media insetti sopravvissuti Osservazioni
1° settimana 2° settimana 3° settimana 4° settimana
Farina di grano tenero (controllo) 9,6±0,3a 9,3±0,6a 9,3±0,6a 9,0±1,0a
suta su farina di lenticchie rosse, mentre su farina di piselli, al quarto controllo, è stata registrata la sopravvivenza di un solo individuo (Tab. 2). Per quanto riguarda lo sviluppo degli adulti di T. confusum è stato osservato, con entrambe le farine di legumi, un rapido aumento del numero di individui non vitali: a partire dal primo controllo, una settimana dopo l’avvio della prova, è stata registrata una media di 2,3 individui sopravvissuti su farina di lenticchie rosse e di 1,6 su farina di piselli, mentre, dopo 4 settimane nessun individuo è sopravvissuto con entrambe le tipologie di farina (Tab. 3).
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Farina di lenticchie
Farina di piselli
2,3±0,8b 0,6±0,3b 0,3±0,3b 0,0b
1,6±0,3b 0,3±0,3b 0,3±0,3b 0,0b
Fig. 2 - Ephestia kuehniella su farina di lenticchie.
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cereali Import/export cerealicolo in Italia nel 2021 L’Associazione Nazionale Cerealisti (Anacer) ha stilato l’analisti dell’import/ export cerealicolo in Italia nel 2018. Sulla base delle rilevazioni Istat, le importazioni di cereali, semi oleosi e farine proteiche nel 2021 sono diminuite di 1.220.000 t (-5,6%) e aumentate nei va-
lori di 996,7 milioni di euro (+16,7%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le importazioni di cereali in granella del 2021 sono diminuite di 1,4 milioni di t (-9,7%): si riducono gli arrivi di mais (-883.000 t, -14,5%) e di grano du-
Import cerealicolo in Italia nell’intero anno 2021, rispetto al 2020 (fonte: Anacer).
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cereali
Segnano invece un incremento le esportazioni di semola di grano duro (+5,4%), farina di grano tenero (+16%), mangimi a base di cereali (+7%) e cereali in granella (+103.000 t, pari a +64%). I movimenti valutari relativi all’import/ export hanno comportato un esborso di valuta pari a 6.969,7 milioni di euro (5.973,0 nel 2020) ed introiti per 4.187,3 milioni di euro (4.155,1 nel 2020). Pertanto, il saldo valutario netto è pari a
-2.782,4 milioni di euro, contro -1.817,9 milioni di euro nel 2020. Si segnala che, come sempre, i suddetti dati, basati sull’anno solare, sono stati elaborati ai fini della bilancia commerciale del settore cerealicolo. Per una corretta analisi dei flussi commerciali import/export deve essere considerato il periodo 1 luglio-30 giugno, corrispondente alla campagna di commercializzazione agricola.
Sguardo al mercato dei cereali Secondo i dati riportati nel bollettino USDA di marzo, la produzione globale di grano è prevista in aumento grazie a maggiori raccolti in Australia. Il consumo globale è diminuito per via del minore consumo ad uso alimentare, sementiero e industriale, che ha più che compensato l’aumento ad uso mangimistico e l’uso residuo in Ucraina e Australia. Il commercio globale è previsto in calo, con una riduzione delle esportazioni da Ucraina e Russia, a causa del conflitto. Anche le importazioni di Medio Oriente e Africa sono previste in calo per via dell’aumento dei prezzi del grano e della riduzione delle forniture dal Mar Nero. Le scorte finali sono in rialzo, poiché si prevede che la riduzione delle esportazioni da Russia e Ucraina si tradurrà in maggiori accantonamenti. Il prezzo agricolo medio stagionale negli USA è aumentato di 20 centesimi, arrivando a $ 7,50 per bushel. La produzione globale di riso è prevista in aumento, specie per i maggiori raccolti in India e Tailandia, che hanno più che compensato il calo del Brasile. I consumi
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globali sono in aumento, grazie ai maggiori consumi per l’India, a compensazione del calo in Brasile e Madagascar, mentre le scorte globali sono in rialzo, grazie ai maggiori accantonamenti di India e Tailandia. Anche il commercio globale è in aumento, con maggiori esportazioni da India e Tailandia e maggiori importazioni dalla Malesia.
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macinazione Colore della farina e dell’impasto con macinazioni diverse Per studiare le variazioni tra i prodotti, in uno studio cinese su Food Research and Development sono state analizzate due cultivar di frumento con diversa forza del glutine sottoposte a sei flussi di macinazione e valutate per colore della farina, impasto appena fatto, essiccato e cotto in forno o a vapore. I risultati hanno indicato differenze nel colore della farina, dell’impasto laminato e del pane cotto a vapore dipendenti dai flussi di macinazione. Sia nel sistema di macinazione che in quello di rimacina, la bianchezza e il valore L* della farina, così come il valore L* del pane cotto a vapore sono diminuiti con l’aumentare del numero dei passaggi di macinazione, mentre i valori a* e b* sono aumentati. Le stesse tendenze sono state osservate per il colore della sfoglia di pasta fresca, secca e cotta al forno nel sistema di macinazione. Non è stata invece riscontrata omogeneità di colore della sfoglia nel sistema del laminatoio. Complessivamente i colori della farina, dell’impasto laminato e del pane al vapore ottenuti dai primi passaggi di rottura e rimacina (1B e 1M) sono risultati i migliori, seguiti da quello della farina completa, mentre quelli della farina, della sfoglia e del pane al vapore derivanti dal terzo passaggio di rottura e rimacina (3B e 3M) sono stati i peggiori. Sono state osservate differenze anche tra i colori dei diversi prodotti derivanti dallo stesso passaggio di macinazione. L’andamento generale dei valori di L* era farina>sfoglia fresca>pane
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panificazione Un’analisi del settore mondiale dei macchinari per il bakery fino al 2026 Un’indagine dell’analista Markets and Markets rivela che il mercato delle apparecchiature per la lavorazione dei prodotti da forno valeva circa 11,6 miliardi di dollari nel 2021 e si prevede che raggiungerà un valore di quasi 14,8 miliardi entro il 2026, crescendo con un CAGR del 5,1%. Il mercato dei macchinari per la lavorazione dei prodotti da forno è fortemente influenzato dalle innovazioni, dal momento che i produttori continuano a presentare nuove tecniche di lavorazione per realizzare prodotti da forno complessi di diverse forme e dimensioni, nell’intento di soddisfare la crescente domanda dell’industria alimentare e dei consumatori. Lo sviluppo di nuovi macchinari e il miglioramento di quelli esistenti sono le principali strategie adottate da molti operatori di questo mercato. Inoltre, si prevede che una maggiore attenzione all’espansione degli impianti, ai programmi di marketing e di scambio di informazioni per creare saperi e migliorare le applicazioni dei macchinari per la lavorazione dei prodotti da forno contribuirà alla crescita del mercato. Anche la pandemia di Covid-19 dovrebbe avere un impatto significativo sul comparto, avendo evidenziato l’importanza di un’alimentazione sicura, sana e nutriente. La sicurezza degli approvvigionamenti e la sostenibilità alimentare sono state notevolmente colpite durante la pandemia e le scelte dei consumatori hanno subito bru-
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panificazione
duzione, il che ha comportato una maggiore domanda di impianti per prodotti da forno. Sfide: la concorrenza dei produttori locali La concorrenza dei produttori asiatici che offrono opzioni più economiche sta influenzando i profitti dei produttori di apparecchiature di fascia alta nei Paesi sviluppati, costretti a scegliere fra ridurli per poter proporre un’offerta economicamente competitiva oppure aumentare la produzione e le vendite, oltre a fornire maggiore funzionalità a un prezzo minimo perché l’industria dei prodotti da forno possa acquistare nuovi macchinari e ridurre i costi associati alla loro installazione senza sacrificare la qualità. I macchinari per pane top seller nel 2021 Parlando in termini di applicazione, si stima che il segmento del pane sia destinato a dominare il mercato globale dei macchinari per la lavorazione dei prodotti
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Effetto del campo magnetico sulla qualità del pane surgelato Il campo magnetico è un metodo fisico emergente utilizzato per la conservazione degli alimenti, data la sua elevata penetrazione in queste matrici. Su LWT Food Science and Technology è comparso un lavoro cinese che ha indagato l’effetto di un campo magnetico statico (MF, 2 mT) sull’impasto surgelato durante i trattamenti di surgelazione-scongelamento (3, 7 e 10 cicli), utilizzando trattamenti convenzionali di congelamento-scongelamento (CF) come controllo. I risultati hanno mostrato che il campo magnetico è in grado di garantire alle forme di pane cotto realizzato con questi impasti un volume specifico maggiore del 17,59% e una compattezza della mollica inferiore del 30,87%. Il trattamento ha inoltre accelerato di 7 minuti il tempo di passaggio dell’impasto attraverso la zona di massima formazione di cristalli di ghiaccio e ha ridotto l’entalpia di fusione del ghiaccio da 63,55 J/g a 56,67 J/g dopo 10 cicli di congelamento-scongelamento. L’analisi della risonanza magnetica nucleare ha suggerito l’inibizione della conversione dell’acqua legata in acqua immobilizzata e acqua libera. Anche la vitalità e l’attività del lievito sono state meglio conservate, proprio come l’aumento osservato del 18,18% e del 42,23% nel suo potere di sopravvivenza e produzione di gas. Dopo 10 cicli di congelamento-scongelamento, il contenuto di disolfuro libero (SH) è stato determinato rispettivamente in 1,642 mumol/g per gli impasti CF e 1,624 mumol/g per quelli MF. Si è ottenuta una riduzione del 24,26% della depolimerizzazione del macropolimero di glutenina, indicando una struttura del glutine più stabile sotto il campo magnetico.
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pasta Nessun rialzo dei prezzi causa conflitto in Ucraina Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, afferma che l’Ismea ha pubblicato un dossier sulle possibili conseguenze che possono derivare dalla guerra in Ucraina per il settore agroalimentare, che conferma le tesi e smentisce i gufi che stanno già gridando al rialzo dei prezzi di alcuni beni per via della guerra. Ismea sostiene che nessun rialzo della pasta può essere dovuto alla guerra, visto che, come riportato da essi stessi, “nelle forniture globali di grano duro, il ruolo dei Paesi coinvolti dal conflitto oppure rientranti geograficamente o politicamente nell’orbita russa è inesistente”. La pasta, infatti, è diventata più cara in un anno del 12,5% (da gennaio 2021 a gennaio 2022) ed è destinata a salire ulteriormente in febbraio, come attestano le anticipazioni provvisorie dell’Istat (pasta e couscous che, oltre alla pasta fresca e secca, include i preparati di pasta, segna un’inflazione tendenziale a febbraio pari a +11,7%, contro un +9,3% di gennaio), ma per colpa delle mancate importazioni dal Canada (-59,6%) e Stati Uniti (-46,1%), che hanno avuto cattivi raccolti. Inoltre, va ricordato che la materia prima incide per meno del 25% sul prezzo finale di vendita. Questo vuol dire che, per avere un aumento della pasta del 20 o
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Farina d’orzo e inulina per la pasta funzionale L’obiettivo del lavoro tunisino uscito su Journal of Food Science era ottimizzare la formulazione di una nuova pasta funzionale contenente semola di grano duro, farina di orzo integrale e inulina per esaltarne le proprietà tecnologiche e materiche, utilizzando l’approccio della progettazione della miscela. È stata studiata una pasta con proprietà tecnologiche e strutturali accettabili simili a quelle della pasta di controllo, eseguendo l’analisi della microstruttura della pasta sia cotta che cruda. I risultati del modello di Cox hanno rivelato che quantità crescenti di farina d’orzo integrale e di semola di grano duro comportano un aumento dei parametri di qualità di cottura e indice di giallo. Tuttavia, la consistenza della pasta è stata influenzata negativamente dall’aggiunta di inulina e farina d’orzo integrale. La composizione degli ingredienti della pasta con formulazione ottimale, che porta alle migliori proprietà tecnologiche e strutturali, era 94,8% di semola di grano duro, 3,7% di farina di orzo integrale e 1,5% di inulina, con tempo di cottura di 335,24 s, indice di rigonfiamento del 2,15% e perdita di cottura del 10,44%. Soddisfacenti anche i valori di compattezza e i parametri di colore. La microstruttura della pasta cotta mostrava la presenza di pochi granuli di amido non gelatinizzati incorporati nella matrice proteica rispetto alla pasta di controllo. La pasta ottenuta, con buone proprietà tecnologiche e strutturali, è risultata ricca di numerose fibre alimentari.
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mangimi Olio di semi di soia e di lino per vacche da latte Per produrre un latte più sano per il consumo umano, lo studio brasiliano su PLoS ONE ha considerato l’effetto dell’aggiunta di olio di semi di soia e di lino nella dieta delle vacche da latte, valutando profilo degli acidi grassi, composizione del latte e i parametri ematici delle mucche. Diciotto Holstein sono state distribuite in uno schema quadrato latino replicato, secondo: controllo (CC): dieta tradizionale per vacche da latte, senza aggiunta di olio; olio di semi di soia (SO): aggiunta del 2,5% di olio di semi di soia alla dieta tradizionale, come fonte di omega-6; olio di semi di lino (LO): aggiunta del 2,5% di olio di semi di lino nella dieta come fonte di omega-3. La produzione di latte non è stata influenzata, ma l’integrazione di olio ha ridotto l’assunzione di mangime di 1,93 kg/ vacca/giorno. La percentuale di grasso del latte è risultata più bassa con l’integrazione di olio vegetale (3,37, 2,75 e 2,89% rispettivamente per CC, SO e LO). Tuttavia, sia l’olio di soia che di lino hanno diminuito la concentrazione di acidi grassi saturi (66,89, 56,52 e 56,60 g/100 g rispettivamente per CC, SO e LO), aumentato la quantità di acidi grassi insaturi nel latte (33,05, 43,39 e 43,35 g/100 g rispettivamente per CC, SO e LO) e ridotto il rapporto tra acidi grassi saturi/ insaturi (2,12, 1,34 e 1,36 rispettivamente per CC, SO e LO). Inoltre, SO e LO hanno accresciuto la concentrazione di acidi grassi monoinsaturi (29,58, 39,55 e
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Aggiunta di sottoprodotti dell’olio di oliva per i conigli Lo studio svolto dell’Università di Perugia e apparso su Sustainability ha valutato gli effetti dell’integrazione di mangimi con sottoprodotti dell’olio d’oliva sulla qualità microbica della carne di coniglio. Trentatré conigli bianchi della Nuova Zelanda sono stati assegnati in modo casuale a tre diete sperimentali. Ciascun gruppo dietetico consisteva in tre trattamenti sperimentali: una dieta di controllo basale (C), una C integrata con un basso dosaggio di polifenoli (150 mg/kg, L) e un’altra con una dose elevata (280 mg/kg, H). Le analisi dei polifenoli nei mangimi e nella carne sono state eseguite utilizzando la cromatografia liquida accoppiata alla tecnica della spettrometria di massa tandem (LC-MS/MS). Nel gruppo H sono state rilevate quantità maggiori di metaboliti del solfato. La qualità microbiologica è stata valutata sui muscoli Longissimus lumborum conservati in condizioni aerobiche a 4°C. La dieta H ha esercitato un effetto inibitorio sulla crescita microbica (p<0,001), in particolare per Pseudomonas spp., rispetto alle diete C e L; differenze tra i gruppi sono state osservate a partire da 6 giorni di conservazione. Nel gruppo H, la popolazione di Pseudomonas spp ha mostrato un aumento della fase di latenza e una diminuzione del tasso di crescita massimo rispetto ai gruppi C e L. L’uso di polifenoli alimentari potrebbe essere quindi una strategia per ridurre il deterioramento durante la conservazione della carne.
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mangimi
Profilo di acidi grassi e terpenoidi per autenticare la produzione del latte di montagna Il fine del lavoro svolto dal CREA Zootecnica e Agricoltura di Bella Muro, Pz, pubblicato su International Dairy Journal, era di verificare l’idoneità dei terpenoidi e della composizione degli acidi grassi per autenticare l’altitudine di produzione del latte. Il latte proveniente da pianura (L1), montagna (M1) e alpeggio (H1 e H2) della Valle d’Aosta (Nordovest), in giugno, è stato raccolto presso un caseificio. Il latte M1, H1 e H2 era caratterizzato da un elevato contenuto di acido alfa-linolenico, acido vaccenico e acidi grassi linoleici coniugati, rispetto a quello dei pascoli di pianura, mentre i profili dei terpenoidi cambiavano con l’altitudine. La convalida incrociata leave-one-out, utilizzando l’altitudine di pascolo come raggruppamento, e C14:0 iso, anteisoC17:0, C18:1 trans-11, C18:2 trans-9, trans-12 e cis-ocimene come variabili discriminanti, hanno dato una corretta classificazione delle percentuali del 98% dei campioni di latte in merito all’origine della produzione.
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aziende Mulmix: l’esperienza per un grande avvenire Quest’anno Mulmix celebra 60 anni di storia: un traguardo che permette di fare proprio l’aforisma di Vittorio Gasmann “abbiamo un grande avvenire dietro le spalle” e, in effetti, di strada ne è stata fatta dal lontano 1962, quando l’azienda era una divisione delle Officine Facco, dedicata alla progettazione e produzione di piccoli mangimifici per gli allevamenti delle galline ovaiole. Nel 1975 diventa una realtà autonoma ed indipendente, ed inizia la crescita esponenziale prima nel mercato ita-
Lo stabilimento aziendale (Mulmix).
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macchine Nuova collaborazione per l’implementazione della digital connectivity Fondata nel 1877, con sede a Parma, Barilla è l’azienda italiana leader mondiale nel settore alimentare, che produce pasta, sughi e prodotti da forno in vari siti produttivi in Italia e all’estero. Lo stabilimento più recente è quello di Rubbiano (Pr), l’unico utilizzato per sughi, salse e pestati, tra cui il prodotto di punta. Nato nel 2012, lo stabilimento è stato oggetto nel 2018 di un ampliamento, con l’introduzione di altre due linee che ne hanno raddoppiato la capacità produttiva, che ad oggi ammonta a 120.000 tonnellate di sugo all’anno. Sono tre i macro-reparti: in cucina vengono miscelati i vari ingredienti che compongono i sughi, poi cotti all’interno di cuocitori, e successivamente vengono mandati al reparto confezione. La sfida: automazione e controllo remoto senza downtime L’ampliamento ha visto il proliferare di dispositivi di campo connessi in rete che hanno il compito di scambiare dati con sistemi SCADA e software gestionali di plant. Si è reso così necessario strutturare una rete di comunicazione industriale robusta ed organizzata, per permettere sia la scalabilità che la flessibilità necessaria per gestire le nuove tecnologie, al fine di archiviare, elaborare ed analizzare la mole di dati (Big Data) provenienti dal campo in tempo reale e di consentire di
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Scalance SC632, il firewall industriale che garantisce la sicurezza della comunicazione dalla rete dello stabilimento.
manager dello stabilimento Barilla di Rubbiano: “Un punto chiave di questo progetto è stata l’implementazione dell’infrastruttura di teleassistenza di Siemens, basata sulla soluzione Sinema Remote Connect insieme ai Firewall Scalance S. La parte più difficile è stata quella di convertire l’architettura di rete mentre gli impianti erano in funzione, o nei pochi fermi produttivi a disposizione. Grazie alla competenza di Siemens e del loro partner ITCore, siamo riusciti nell’intento con zero downtime, grazie a un’attenta gestione delle operazioni e delle configurazioni di rete che hanno permesso una fase di transizione trasparente e pilotata in maniera ottimale. Entrambi ci hanno assistito in tutte le fasi del progetto dall’inizio fino alla parte di formazione finale, l’area tecnica di stabilimento e la manutenzione, andando così a creare un’infrastruttura armonica”. Le soluzioni di industrial communication e cybersecurity di Siemens “La carta vincente è stata la piena partecipazione e collaborazione in fase di pre-analisi e valutazione tecnicoeconomica d’investimento con Siemens, fin da subito – prosegue Di Nicola –. Il concetto primario era quello di arrivare a far parlare i mondi IT (Information Technology) ed OT (Operational Technology), in quanto prima di questo progetto tutta la rete di automazione della fabbrica era quasi totalmente di dominio dell’IT Barilla. Con questo progetto si è voluto separare il mondo IT da quello dell’automazione e allo stesso tempo, però, farli interfacciare in maniera funzionale. Siemens ha infatti proposto a Barilla le tecnologie più innovative presenti sul mercato del networking OT e di cybersecurity, assicurando una totale compatibilità dei dispositivi Siemens rispetto agli impianti e ai componenti provenienti da altri fornitori di automazione.
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Storia di un’evoluzione
Il fondatore di Metalmont, Domenico Meghini insieme al figlio Iacopo Meghini, CEO Metalmont.
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Metalmont nasce nel 1985 sotto la guida dell’Ing. Domenico Meghini, che da subito investe in sviluppo tecnologico, qualità della produzione, ricerca di fornitori e partner finanziariamente e tecnicamente solidi, nel rispetto degli obblighi verso i clienti. Nei primi anni, l’azienda si specializza in strutture e componenti metallici per l’industria automobilistica e militare, nella costruzione di caldaie e caminetti, e nel settore del mobile. Nel 1995 viene progettata la prima coclea per il trasporto delle colture cerealicole, macchina che diventa il punto di partenza per lo sviluppo di una gamma di trasportatori, elevatori, sistemi di prepulitura e di automazione per la movimentazione del grano negli impianti di stoccaggio a silo e a magazzino. Esperienza trentennale maturata nella lavorazione dell’acciaio, utilizzo di macchine di ultima generazione, costante volontà di migliorare e adattare le soluzioni proposte alle esigenze degli utilizzatori, nonché grande attenzione a sicurezza, prestazioni e durata dei prodotti installati, sono alla base della fiducia di oltre 100 clienti
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analisi Formula radar per la misura di livello La ricerca del sensore di livello radar idoneo inizia chiedendosi quale frequenza si presti meglio a soddisfare le esigenze del caso applicativo, considerando fattori quali caratteristiche del prodotto, range di temperatura e attacchi di processo. Con il nuovo Vegapuls 6X, Vega rivoluziona e semplifica la procedura. Protezione a tutto tondo Sotto il profilo tecnico, la novità offre un sistema per l’autodiagnosi che identifica eventuali disturbi e garantisce una disponibilità superiore, un nuovo chip radar, possibilità applicative ampliate e un uso più semplice. Oltre a disporre della certificazione SIL, è ideale sotto il profilo della cyber security: è conforme ai più severi requisiti per la sicurezza della comunicazione e il controllo dell’accesso secondo la norma IEC 62443-4-2. Progettato per essere semplice
Il sensore Vegapuls 6X è un unico sensore idoneo a tutte le applicazioni (Vega).
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I sensori di livello hanno il compito di facilitare il monitoraggio dei processi industriali degli utilizzatori. Per questo la parola d’ordine è semplificare. È il sensore che copre tutte le esigenze applicative, per cui l’utente non deve più preoccuparsi di tecnica di misura, frequenza o applicazione. Anche la messa in funzione viene ridotta al minimo, bastano infatti pochi clic e alcuni dati di base. Il Vegapuls 6X può essere configurato fin nei dettagli in laboratorio, per dare via al montaggio, al collegamento e subito alla misura.
Tecnica Molitoria - vol. LXXIII
analisi
Nuovo test ELISA per individuare la soia negli alimenti lavorati Il rilevamento degli allergeni della soia è difficile quando sono presenti in tracce negli alimenti, specialmente dopo i trattamenti termici, dal momento che essi possono modificare l’allergene bersaglio. Uno studio spagnolo pubblicato sul Journal of Food Composition and Analysis ha messo a punto due test ELISA, a sandwich e di tipo competitivo indiretto, utilizzando anticorpi policlonali di coniglio contro la glicinina denaturata termicamente come proteina bersaglio. Il test a sandwich ha mostrato meno reazioni incrociate e una migliore sensibilità rispetto al metodo competitivo. Le prestazioni di entrambi i test sono state testate utilizzando tre alimenti modello contenenti proteine di soia. Si è dimostrato che la capacità di recupero si è ridotta man mano che aumentava l’intensità del trattamento termico degli alimenti. Il formato sandwich potrebbe rilevare quantità aggiunte di isolato di soia di 10 mµg/g nella salsiccia (pastorizzata), 100 mµg/g nel pane (cotto) e 1.000 mµg/g nel patè (sterilizzato); mentre il test competitivo ha rilevato solo 2.500 mµg/g nella salsiccia, 10.000 mµg/g nel pane e assenza di glicinina nei campioni di paté. Un prototipo del test ELISA a sandwich è stato convalidato internamente data la capacità di ottenere risultati accettabili di precisione e affidabilità. La capacità di rilevamento negli alimenti modello addizionati con glicinina denaturata termicamente dopo la lavorazione variava tra l’88 e il 149%. In un’indagine sugli alimenti al dettaglio, il test ELISA sandwich potrebbe riuscire a individuare la maggior parte degli alimenti commerciali con soia o derivati dichiarati o meno nell’elenco degli ingredienti e rilevare la soia nei prodotti altamente trasformati.
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