Caratteristiche produttive, qualitative e di fermentazione in vitro dell’amaranto
Serena C alabròa - Marianna Oterib - a leSSandrO Va StOlOa* MOniC a iSabella Cutrignellia - Ma SSiMO tOdarOc - biagina ChiOfalOb - fabiO greStab aDipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli Federico II - Via Federico Delpino 1 - 80137 Napoli - Italia bDipartimento di Scienze Veterinarie, Università di Messina, Polo Universitario Annunziata, Messina - Via Giovanni Palatucci - 98168 Messina - Italia
cDipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali, Università di PalermoViale delle Scienze - 90128 Palermo - Italia
*email: alessandro.vastolo@unina.it
Parole chiave:
Amaranthus cruentus, Amaranthus hypochondriacus, resa agronomica, tratti qualitativi, fermentazioni ruminali, acidi grassi volatili
SOMMARIO
Allo scopo di valutare il possibile impiego dell’amaranto nelle diete per bovine da latte, sono state studiate le caratteristiche agronomiche, chimiche, qualitative e di fermentazione di sei accessioni di Amaranthus cruentus e Amaranthus hypochondriacus coltivate in un ambiente mediterraneo. I caratteri agronomici hanno presentato in entrambe le specie rese paragonabili o superiori a quelle delle colture cerealicole tradizionalmente coltivate nello stesso ambiente. L’accessione Nebraska ha mostrato il migliore profilo in acidi grassi, con un elevato tenore in polinsaturi. Le caratteristiche di fermentazione in vitro sono risultate variabili per degradabilità, cinetica di fermentazione e acidi grassi volatili nelle accessioni delle due specie. Le specie di amaranto analizzate sono paragonabili ai principali cereali utilizzati in alimentazione animale. Ulteriori studi potrebbero riguardare come le caratteristiche chimiche possano influenzare il microbioma ruminale.
Tabella 3 - Classi di acidi grassi*, indici di qualità e proprietà antiossidanti nelle sei accessioni di semi di Amaranto Specie
Amaranthu cruentus
Accessioni SFA MUFA PUFA SFA/PUFA n3-PUFA n6-PUFA PI TPC DPPH•
Mexico 32,2D 34,0C 31,3B 0,49D 0,47BC 30,8B 31,8B 0,35B 0,43A
Montana 35,1C 36,2B 26,9C 0,56C 0,36E 26,6C 27,3C 0,17E 0,46A
Illinois 37,0B 38,6A 23,1D 0,60B 0,39DE 22,7D 23,5C 0,24D 0,48A
Amaranthus hypochondriacus
India 35,4C 28,1E 34,6A 0,56C 0,62A 34,0A 35,2A 0,31C 0,42A
Nebraska 32,5D 30,9D 34,8A 0,49D 0,49B 34,3A 35,3A 0,39A 0,44A
Pennsylvania 38,2A 28,5E 31,1B 0,64A 0,44CD 30,7B 31,6B 0,30C 0,33B
RMSE 0,078 0,242 0,071 6e-5 2e-4 0,069 0,07 7e-4 0,003*
*La concentrazione delle classi di acidi grassi è stata espressa in g/kg, dove 1 kg è il totale di tutte le aree dei FAME identificati. SFA= acidi grassi saturi; MUFA= acidi grassi monoinsaturi; PUFA= acidi grassi polinsaturi; n3= acidi gras si polinsaturi della serie n3; n6= acidi grassi polinsaturi della serie n6; SFA/UFA= rapporto acidi grassi saturi/insatu ri; PI= indice di perossidazione; TPC= contenuto in polifenoli totale espresso come equivalenti dell’acido gallico (GAE mg/g semi); DPPH =attività antiossidante espressa come E C50 (concentrazione di estratto secco mg/mL soluzione). RMSE: errore quadratico medio; lungo la colonna, le lettere minuscole e maiuscole indicano rispettivamente p < 0,01 e < 0,05.
me riportato da Getachew et al. (2004) e He et al. (2020) le caratteristiche chi miche possono influenzare le fermen tazioni in vitro. Considerando i risultati ottenuti, i lipidi hanno influenzato ne gativamente la produzione di gas.
La Tab. 3 riporta i risultati relativi al le classi degli acidi grassi e all’indice di qualità per le sei accessioni di semi di amaranto. Considerando tutti i parametri studiati, l’andamento complessivo è piut tosto variabile. Per quanto riguarda la quantità di acidi grassi saturi (SFA), l’ac cessione della Pennsylvania ha mostra to il livello più alto, mentre le accessioni Messico e Nebraska il livello più basso; Illinois ha evidenziato il tenore più alto di acidi grassi monoinsaturi (MUFA), men tre India e Pennsylvania i valori più bassi. Il livello di PUFA è risultato significativa mente più alto nelle accessioni India e Nebraska e più basso in Illinois; India ha
mostrato la quantità più alta di PUFA del la serie 3 (n3-PUFA), mentre Montana ha registrato il livello più basso, per i PUFA della serie 6 (n6-PUFA) India e Nebraska hanno mostrato il valore più alto e Illi nois il più basso. Di conseguenza, il rap porto SFA/PUFA ha mostrato il valore più alto in Pennsylvania e il livello più basso in Messico e Nebraska. Ikwuegbu e Sut ton (1982) hanno mostrato come l’inten sità di fermentazione nel rumine dipende dalla quantità e dalla qualità degli acidi grassi. A tale riguardo, la composizione in acidi grassi, in particolare di PUFA e MUFA, potrebbe aver influenzato la ve locità massima di fermentazione duran te il periodo di incubazione. Per quanto riguarda il potere antiossidante, i valo ri di DPPH• hanno mostrato il livello più basso in Pennsylvania rispetto a tutte le altre accessioni di entrambe le specie di amaranto. In particolare, l’accessione
fiere
Edizione di successo
Parte I
Victam International, insieme a Grapas Europe, si è svolta con successo presso la Jaarbeurs di Utrecht, nei Paesi Bassi, a fine maggio.
“Gli espositori sono arrivati con macchi nari e innovazioni entusiasmanti. Il fatto che siamo stati in grado di organizzare un evento, in cui incontrarsi di nuovo di persona è stato fantastico e siamo sod disfatti del risultato. La prossima edi zione, che celebrerà il 60° anniversario, si terrà nel 2025 e abbiamo già ricevuto numerose adesioni”, afferma il direttore
Borghi.
generale della Victam Corporation, Sebas van de Ende.
Gli oltre 7.000 visitatori sono rimasti sod disfatti del numero di espositori (246 provenienti da 27 nazioni) e dell’ampia gamma di prodotti esposti. Per la se conda volta si è tenuta la International Feed Technology Conference (IFTC), gra zie alla collaborazione tra l’Università di Wageningen e la Fondazione Victam, e
Tecnologie di miscelazione
Con oltre 70 anni di esperienza nel mon do di mangimi, alimenti, alimenti per animali domestici, prodotti lattiero-ca seari e prodotti chimici, Dinnissen ha imparato che la miscelazione è più che mescolare prodotti. Ogni processo ha le sue sfide uniche che spesso richiedono una soluzione innovativa, ed è per que sto motivo che l’azienda offre servizi per sonalizzati.
Il concetto di Lean Gravity Mixing ne è un buon esempio, combinando più sistemi di lavorazione. Grazie all’esperienza nella movimentazione di Big Bag, Din nissen è in grado di progettare un con cetto nuovo che elimina la necessità di trasporto meccanico e pneumatico, dando vita a una linea di lavorazione
dei prodotti lattiero-caseari con un mi nore rischio di contaminazione, nessun danno al prodotto, costi iniziali inferiori e un minore consumo di energia. Da piccoli miscelatori da laboratorio con un volume di 10 L a enormi miscelatori da 15.000 L, Dinnissen progetta i miscelatori con le giuste dimensioni e capacità. Per le attività che richiedono più della sem plice miscelazione, l’azienda ha svilup pato i miscelatori di processo Pegasus che offrono capacità di lavorazione co me raffreddamento, riscaldamento, essiccazione o rivestimento. Ogni miscela tore può essere reso mobile e realizzato con omologazione Atex, per garantire la sicurezza in ambienti pericolosi, ed è dotato di un design igienico opzionale.
Miscelatore Pegasus (Dinnissen).
Linea di condizionamento e pellettatura ad alta capacità
Combinando decenni di esperienza, pro gettazione e competenza ingegneristi ca, Van Aarsen lancia Titan Line, linea di condizionamento e pellettatura ad alta capacità, che utilizza macchine di fab bricazione europea, dalla facilità di ma nutenzione e design compatto, all’area di pellettatura più elevata sul mercato e ai tempi di produzione più elevati. Con il selettore Perfect Fit offre solu zioni su misura, aiutando a determina
re la migliore vestibilità e aggiunge va lore prima che il progetto di ingegneria raggiunga la linea di produzione. Le pellettatrici hanno una capacità fi no a 70 t all’ora, regolazione mecca nica dei rulli durante il funzionamento con rilevamento dello slittamento at tivo e regolazioni rapide della distan za, tra i rulli durante la produzione, riducendo ulteriormente i tempi di fer mo macchina.
convegni
12° Convegno AISTEC: resilienza, sostenibilità e innovazione
Parte II
LE RELAZIONI ORALI
Applicazioni di trattamenti biotecnolo gici volti a migliorare le propriet à nutrizionali e di texture di grano saraceno
Stefania Iametti - Mattia Gardella - Ma nuela Rollini - Alberto Barbiroli - Mattia Di Nunzio - Alessandra Marti Università degli Studi di Milano, DeFENSVia G. Celoria 2 - 20133 Milano
Questo lavoro intende definire trattamen ti biotecnologici sostenibili in grado di mi gliorare le proprietà nutrizionali di grano saraceno. Gli obiettivi principali dei tratta menti sono: migliorare la biodisponibilità dei micronutrienti; accrescere il contenu to in composti bioattivi e la loro varietà; ottenere un incremento della quantità di fibra fisiologicamente attiva. Sono state identificate tre tipologie di trattamen to: 1) enzimi esogeni di tipo idrolitico; 2) processi di tipo fermentativo; 3) processi
di germinazione limitata. La caratteriz zazione delle proprietà molecolari, fisi che e reologiche dei materiali ottenuti ha indicato come il trattamento con enzimi esogeni e – soprattutto – la germinazione controllata rappresentino i processi più promettenti per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. In particolare, il tratta mento di germinazione del grano sarace no per tempi brevi (48-72 ore) comporta un’attivazione di diversi enzimi che mo dificano le proprietà nutrizionali e strut turali delle macromolecole. Nei campioni germinati si osserva un decremento del contenuto di fattori anti-nutrizionali quali inibitori enzimatici e di composti chelan ti i micronutrienti (fitati in particolare) con incremento della quantità di metalli biodisponibili. Un incremento si osserva anche nel rapporto tra polifenoli liberi e associati a macromolecole con conse guente aumento della proprietà antios sidanti (valutata impiegando modelli cellulari). Anche il pattern proteico nei
cereali
Sguardo al mercato mondiale dei cereali e semi oleosi
Secondo le previsioni Usda – Dipartimen to Statunitense dell’Agricoltura – la pro duzione globale del grano per il 2022/23 è in aumento a causa dei raccolti maggio ri in Russia, Ucraina, Marocco e Messico, più che compensando i minori raccolti in Siria. Il consumo di mangime e residuo è in aumento per Russia e Unione Europea. Le scorte finali sono riviste al rialzo con aumenti per Russia, Marocco e Canada, che hanno più che compensato un ca lo nell’Unione Europea. Le importazio ni sono in aumento grazie alle maggiori importazioni per la Siria, parzialmente compensate dalle minori importazioni per il Messico. Il prezzo all’origine medio di stagione negli Stati Uniti è calato di $0,25, arrivando a $9,00 per bushel
Riso
Per il 2022/23 la produzione mondiale di riso è prevista in calo a causa di rac colti minori per India, Cina e Pakistan; il consumo è in rialzo per l’India. Le scorte globali dovrebbero scendere al livello più basso dal 2017/2018, a causa delle riduzioni in India e Cina. Le importazioni sono previste in calo soprattutto per Ci na, Egitto, Senegal e Madagascar, come
anche le esportazioni soprattutto per In dia e Cina, compensati dagli aumenti per Tailandia, Vietnam e Birmania.
La produzione globale di riso per il 2021/22 è superiore a causa dei raccolti più grandi in India e Pakistan, mentre il consumo è aumentato, specie in India e Madagascar. Le importazioni sono infe riori a causa della minore domanda da Vietnam e Cuba. Le esportazioni sono previste in calo, in particolare per l’In
di t, su colture di colza superiori in Ca nada e Australia. Il commercio di semi oleosi è aumentato grazie alle maggiori esportazioni di semi di soia dell’Uruguay e di colza australiana. Le scorte finali sono in calo rispetto a quelle di soia in calo nell’UE e in Brasile. Il commercio mondiale di farine proteiche è cresciuto, poiché l’aumento delle esportazioni di
farina di soia del Paraguay e del Brasile ha più che compensato il calo del com mercio di farina di soia dell’Argentina. Il commercio mondiale di olio vegetale è in calo a causa delle minori esportazioni di olio di palma di Indonesia e Malesia. Il prezzo all’origine medio di stagione ne gli Stati Uniti è rimasto invariato a $13,30 per bushel.
Mais: temperature elevate e siccità riducono il raccolto nell’UE
Dal bollettino di agosto dell’Usda, la produzione di mais dell’Unione Europea nel 2022/23 è prevista a 60 milioni di t, in calo del 12% rispetto a luglio, del 15% rispetto al raccolto dell’anno scorso e del 10% della media di 5 anni. L’area è stimata in 9 milioni di ettari, in calo dell’1% rispetto a luglio e del 3% rispetto allo scorso anno, ma il 3% al di sopra della media quinquennale di 8,8 milioni di et tari. La resa è stimata a 6,67 t per etta ro, in calo dell’11% rispetto a luglio, del
13% rispetto allo scorso anno e del 12% rispetto alla media di 5 anni. Il caldo e la siccità durante l’impollina zione e la nappatura hanno ridotto il rac colto di mais nell’UE. Le maggiori aree di produzione in Europa si trovano nel sud – Spagna, Francia meridionale, Italia e Balcani – dove le condizioni sono sfavo revoli. Queste aree sono sotto pressione a causa di siccità e caldo, specie durante il periodo di mezza stagione dal punto di vista vegetativo. Le alte temperature possono portare a chicchi abortiti, men tre le scarse precipitazioni e l’umidità del suolo si traducono in un minore peso del grano. Le precipitazioni sono state al di sotto della norma in queste regioni meridionali per mesi. Nelle aree occidentali il raccolto di mais è stato in anticipo di due o tre settimane a causa del caldo. La mappa Percent of Average Seasonal Greenness (PASG) mostra l’area del rac colto estivo (mais e girasoli) al di sotto della media durante luglio nelle princi pali aree di produzione di Romania, Un gheria, Italia e Francia.
Sovvenzione per la ricerca sulla resistenza alla maculatura bruna nel mais
Scienziati della Michigan State Universi ty hanno ricevuto più di 590.000 dollari dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti per studiare la resistenza al la maculatura bruna nel mais, malat tia fungina esacerbata da condizioni umide che, prima del 2015, era limitata all’America centrale e meridionale. Da allora, l’agente patogeno si è diffuso negli Stati Uniti, confermato in 10 Stati e nell’Ontario, in Canada, con il potenzia le di un’ulteriore diffusione. Si presenta come piccole lesioni scure sulle superfici fogliari superiori e inferiori, che agisco no rapidamente per degradare il tessu to vegetale.
Secondo studi precedenti, la malattia può moltiplicarsi, da pochi chicchi su una pianta fino ad occupare un intero cam po in meno di tre settimane. I coltivatori di mais usano spesso fungicidi per con trollare altre malattie fungine, ma sono costosi e non prevengono la formazio ne di lesioni scure, rallentandone solo la proliferazione una volta già presente. Inoltre, le varietà resistenti delle aree tropicali sono scarsamente adattate al le condizioni di crescita negli Stati Uniti e i meccanismi di resistenza sono ancora in gran parte un mistero. L’avanzamento delle conoscenze è fondamentale per lo sviluppo di ibridi resistenti e ad alte pre stazioni. Per questo lavoro i ricercatori hanno caratterizzato i composti fenolici che si accumulano nel mais, in risposta
all’infezione della maculatura bruna. I composti fenolici sono essenziali per la difesa delle piante da parassiti e malat tie. I ricercatori testano e convalidano quindi i geni di resistenza precedente mente identificati. Con queste informa zioni, insieme ai dati di telerilevamento raccolti attraverso l’imaging multispettra le e iperspettrale, sono stati creati mo delli predittivi sulla gravità della malattia fungina e sulla relazione con l’accumulo di composti fenolici, che può aiutare a rilevare l’insorgenza precoce della pato logia.
macinazione
Metodi di macinazione su farina di teff, impasto e proprietà del pane
La maggiore capacità di assorbimento d’acqua e le proprietà gelificanti della farina di teff ne favoriscono le applica zioni alimentari, soprattutto nel settore della panificazione. Le proprietà nutri
zionali e sensoriali sono state studiate incorporando con farina di frumento in proporzioni diverse, ma nessuno studio ha riportato l’impatto di vari metodi di macinazione sulle proprietà reologiche
e panificanti di tale farina. A questo pro posito, uno studio americano pubblicato su Journal of Texture Studies si propone di valutare le proprietà fisiche, reologiche e panificabili della farina di teff, acqui site durante la macinazione a rulli, mar telli e perni. Tra i metodi, la distribuzione delle particelle è risultata più uniforme nel caso del molino a rulli, mentre per le frazioni di farina macinata a perno si sono ottenute particelle più fini con il 60% del campione sceso al di sotto di 90 mμm. È stato osservato che il contenuto di proteine, fibre grezze e grassi grezzi per tutte le farine erano uguali, indipen dentemente dal metodo di macinazione, considerando che le proprietà di impa stamento variavano tra le farine ottenute da diversi metodi di macinazione. È stato osservato che il pane di farina macina ta a perno era di qualità superiore gra zie al volume della pagnotta più elevato (331,67 cm3), con un valore di durezza inferiore (5,99 N). Il molino a perni po trebbe quindi essere più adatto per la macinazione di teff marrone, per via del le migliori proprietà di impastamento e panificazione.
panificazione
Profilo sensoriale della farina di Amorphophallus konjac nel senza glutine
Uno studio brasiliano uscito su Foods mi ra a valutare il profilo sensoriale del pane senza glutine con farina di Amorphophal lus konjac (AK) in diverse concentrazioni. Tre le fasi: preparazione delle formulazio ni di pane senza glutine, analisi sensoria le e statistica. L’aggiunta di farina Konjac è stata testata in più proporzioni (12,5, 25, 37,5 e 50% del contenuto di farina). Questionari CheckAll-That-Apply (CA TA) sono stati sotto posti a 110 giudici; tra questi, 43 erano consumatori di pane senza glutine. L’ana lisi sensoriale è stata condotta utilizzando una scala edonica a 9 punti per colore, aro ma, consistenza, sa pore, aspetto e accet tabilità generale. La farina AK ha in fluenzato le caratte ristiche sensoriali: il pane con caratteristi che più vicine a quel
le al pane con glutine era quello con il 12,5% di farina di Konjac, sia per l’analisi di accettabilità che per gli attributi rile vati attraverso una dettagliata mappa CATA.
Il campione di controllo si trova vicino a caratteristiche come aspetto e texture croccante, colore scuro e sapidità. Per tanto, il pane senza glutine AK 12,5% è più simile alle carat teristiche del cam pione di controllo, come colore della crosta e mollica chia ro, texture morbida e umida, coesione e luminosità. Il pane con la percentuale più alta di accetta zione complessiva da parte dei consu matori è stato quel lo con il 12,5% di konjac, con il 93 e il 96% di accettazione rispettivamente tra consumatori e non di pane senza glutine.
Lievito madre a granulato umido per uso diretto
La ricerca di lievito madre per la produ zione diretta di prodotti da forno con tut ti i vantaggi della fermentazione madre biologica resta un tema cruciale. In uno studio del Dipartimento di Scienze dell’Agricultura dell’Università Federico II di Napoli uscito su Foods, 43 ceppi di batteri lattici isolati da lieviti maturi sono stati valutati per caratteristiche di inte resse tecnologico e testati per la capaci tà di fermentazione. Tre le combinazioni microbiche utilizzate per produrre il pa ne: sulla base della GC-MS e dell’anali si sensoriale, il pane prodotto delle tre combinazioni di ceppi era caratterizzato da un profilo aromatico più complesso, con prevalenza di COV tipici del pane a lievitazione naturale. Per mantenere la
vitalità microbica dopo l’essiccazione, le tre combinazioni sono state sottoposte a liofilizzazione e granulazione a umido, con quest’ultima utilizzata per la prima volta per la stabilizzazione degli starter alimentari. La granulazione a umido ha garantito la vitalità ottimale dei ceppi. L’altezza raggiunta dalle paste acide mature, quando inoculate con starter granulati umidi, era superiore all’altezza raggiunta dalle paste acide fatte con gli stessi starter delle cellule fresche.
La combinazione microbica E75-B72 ha mostrato le migliori prestazioni e può rappresentare uno starter in grado di garantire la produzione di pane a lievi tazione naturale in 16 h di fermentazione a 28°C.
pasta
Farine di grano antico e quinoa
L’obiettivo di uno studio polacco pubbli cato su Molecules era indagare le proprie tà termiche e reologiche di selezionate fa rine di grani antichi e valutare le proprie tà reologiche delle stesse nella pasta. Le farine di spelta, monococco e farro antico venivano unite alla farina di quinoa e i ri sultati della ricerca sono stati confrontati con sistemi di farina di grano duro o di farro spelta. Sono stati utilizzati un calo
rimetro differenziale a scansione (DSC) e un analizzatore viscoso rapido (RVA) per studiare il comportamento di transizione di fase delle farine e le caratteristiche di impastabilità di farine e pasta. Sono stati eseguiti esperimenti di sweep a frequenza angolare e prove di deformazione e recu pero dell’impasto della pasta. I principali componenti che modificavano la strut tura della pasta erano amido e acqua. Inoltre, la proporzione delle singole fa rine ha influenzato le proprietà reologi che dell’impasto. La pasta di grano duro è stata caratterizzata dai valori più bassi dei parametri K’ e K dei modelli power law (rispettivamente 24.861 Pa.sn’ e 10.687 Pa.sn) e dai valori istantaneo (J) e di ritar do (J1) più alti (rispettivamente 0,453x10 -4 Pa e 0,644x10 -4 Pa). Sostituendo la farina di frumento di farro con le altre farine di frumento antico e quella di quinoa si au mentava la proporzione delle proprietà elastiche e si diminuivano i valori di J e J1 dell’impasto. La presenza della farina di quinoa ha aumentato la temperatura di impastabilità (da 81,4 a 83,3°C) e ha in fluenzato le viscosità di impasto dei cam pioni di pasta di farro.
Potenzialità delle frazioni proteiche di grillo domestico e tarma della farina
Il grillo domestico ( Acheta domesticus; AD) e la tarma della farina (Tenebrio mo litor ; TM) sono due specie di insetti pro mettenti per possibili applicazioni alimentari.
In una ricerca svolta dal Dipartimento di Medicina Animale, Produzione e Sa lute dell’Università di Padova, apparso su LWT - Food Science and Technology, le frazioni proteiche degli insetti sono state estratte, caratterizzate e utilizzate nella lavorazione della pasta, sostituendo la semola con il 14% di proteine in polvere. I campioni sono stati analizzati per va lutare gli aspetti di qualità tecnologica. I risultati hanno mostrato che l’inclusio ne di proteine di insetti ha comportato
paste più scure (valore L*: 76,7, 53,4, 59,9 per il controllo, AD e TM, rispettivamen te) e più solide (12,4, 13,7, 13,8 N: con trollo, AD e TM, rispettivamente) con aggiunta di AD e TM, e un più alto indice di assorbimento d’acqua per la AD (148, 178, 150%: controllo, AD e TM).
In conclusione, entrambi gli estratti of frono opportunità per le formulazioni della pasta, portando ad un migliora mento di contenuto proteico e qualità. Da un punto di vista industriale, lo studio ha dimostrato che gli insetti commestibi li testati possono fornire estratti protei ci per l’eventuale fortificazione di pasta con caratteristiche proteiche e tecnolo giche di alta qualità.
visioni
Bühler traccia la rotta per il sistema alimentare del futuro
Come si potrà assicurare una vita digni tosa ai 10 miliardi di persone che, nel 2050, dovrebbero popolare il pianeta? È questa la domanda a cui hanno cercato risposte i Bühler Networking Days, due giorni di intensi lavori che hanno riunito presso il quartier generale di Uzwil, in Svizzera, 1.000 rappresentanti di azien de leader provenienti da 95 Paesi, per discutere insieme delle tante sfide am bientali, geopolitiche ed energetiche, e della necessaria accelerazione che deve subire la transizione verso un’idea di bu siness sostenibile. L’evento, a cadenza triennale, si concentra sulle esperienze di successo e le soluzioni volte a mitiga re il cambiamento climatico, eradicare la povertà, creare lavoro, salvaguardare la biodiversità, oltreché migliorare la sicu rezza alimentare e promuovere l’equità sociale.
Fitto il calendario di presentazioni e in terventi di illustri relatori, che hanno of ferto spunti di riflessione, visioni, casi di studio ed esperienze per tracciare in sieme la rotta verso il settore mangimi stico, alimentare e della mobilità di do
mani, che – come ha sottolineato Stefan Scheiber, CEO di Bühler – mai come og gi deve puntare sulle nuove tecnologie e sull’innovazione.
Nelle sue parole, la consapevolezza delle opportunità che le situazioni di
crisi possono offrire, come hanno dimo strato la ricerca sui vaccini, i progressi nell’ambito della digitalizzazione e lo sviluppo della comunicazione durante il lockdown, ma anche l’altissimo livello di innovazione nell’industria alimentare, della nutrizione animale e della mobilità. Oggi è necessario cambiare il paradigma del sistema alimentare mondiale — inve stendo ad esempio sulle fonti proteiche
Il Centro di innovazione sui cereali (GIC)
Presso la sede centrale svizzera, Bühler sta investendo qualcosa come 29 milio ni di franchi svizzeri nel nuovo Grain Innovation Center, che andrà a sostituire il vecchio centro tecnologico costruito negli anni ‘50, per diventare un polo di innovazione all’avanguardia operativo, nelle previsioni, entro la fine del 2024. Al GIC, Bühler, insieme a clienti e part ner, potrà sviluppare, testare e portare su scala industriale soluzioni sostenibili ed efficienti per la lavorazione di cerea li e mangimi. L’attenzione sarà rivolta al miglioramento delle rese, alla qualità, all’efficienza energetica e alla flessibili tà degli impianti, oltreché alla messa a punto di ricette nutrienti e gustose a base di un’ampia varietà di cereali e legumi.
Come ha spiegato Stefan Birrer, diretto re della Business Area Milling Solutions di Bühler, qui si lavorano materie prime di verse, dalle antiche varietà di cereali al le più recenti, dai legumi al granulato di PET riciclato. Il centro lavora in collabo razione con start-up che sviluppano pro dotti in linea con i trend più attuali, il che comporta requisiti sempre più elevati in materia di sostenibilità, efficienza ener getica, sicurezza alimentare e tracciabi lità, con un occhio attento all’economia circolare, che richiede nuove soluzioni e applicazioni per l’utilizzo di sottoprodotti e scarti, come gusci, bucce o crusche. Ad esempio, sono particolarmente richieste nuove applicazioni per avena e prodotti senza glutine, o per la valorizzazione de gli scarti in qualità di biomassa da desti nare alla produzione di energia.
macchine
Ricciarelli, 180 anni di attività
Fondata nel 1843 a Pistoia, Ricciarelli si appresta a tagliare il traguardo dei 180 anni, confermandosi leader nel campo del confezionamento, potendo vantare un portafoglio di clienti che spazia attra verso i cinque continenti.
Un traguardo raggiunto grazie all’espe rienza e alla professionalità dello staff, capace di anticipare le esigenze di un mercato in evoluzione, trasformando le in soluzioni innovative, garantite da un’assistenza protratta nel tempo.
Impianto di riciclo per sfridi di pasta
Da oltre 70 anni, Antenore Visentin re alizza macchine ed impianti nel settore molitorio, soprattutto per la macina zione sia di cereali che di altri prodotti, perfezionate, al fine di ottenere le curve granulometriche desiderate. I pastifici producono sempre sfridi o scarti di pa sta. L’esigenza di macinarli e riutilizzarli, anche in un’ottica di economia circolare, non deve compromettere la qualità del la pasta prodotta. L’azienda presenta un impianto per tra sformare gli sfridi di pasta in un prodot to con granulometria calibrata con ca
ratteristiche simili alla semola. In questo modo, il prodotto macinato è utilizzabile senza incorrere in inconvenienti o difet ti alla pastificazione. In particolare, è rispettata sia la granulometria del pro dotto che la sua curva granulometrica, con minima presenza di polveri fini, e durante la macinazione non si riscalda, preservando le proprietà tecnologiche della semola iniziale.
Tutte le macchina che compongono l’impianto sono mantenute in depressione, limitando emissione di polvere nell’am biente.
Impianto con MCR+TS per sfridi pasta (Antenore Visentin).
Sono due i gruppi di macchine collegate tra loro da una linea di trasporto pneu matico: una tramoggia di ingresso con pre-frantumatore posto sotto la tramog gia che riduce qualsiasi formato di pasta ad una dimensione inferiore a 10 mm, la linea di trasporto pneumatico solleva il prodotto e lo trasporta sul gruppo lami natoio MCR, dove avviene la macinazio ne, come in un molino in miniatura, dei rulli rigati macinano i frammenti di pasta portandoli alla granulometria richiesta, producendo un prodotto simile alla se mola con minima parte di frazione fine ed infine un Turbostaccio di controllo TS20.65 intercetta eventuali frammen ti di maggiori dimensioni, che tornano automaticamente in riciclo tramite una linea di trasporto in depressione. Il ventilatore che garantisce il trasporto del prodotto da gruppo tramoggiaprefrantumatore ed il gruppo laminatoio MCR-Turbostaccio di controllo, provvede anche a trasportare la semola prodotta ai sili di deposito.
La flessibilità estrema fa ingresso nel molitorio
Diversi tipi di sacco, piccolo e grande, con una sola insacchettatrice al tocco di un clic. La flessibilità estrema diventa reale con la nuova linea IGF di Concetti destinata al confezionamento delle fa rine, capace di riempire sacchi a bocca aperta di molteplici formati, da 5 a 40 kg, eseguendo un cambio formato automa tico in una manciata di secondi e senza la necessità di alcun tipo attrezzaggio manuale. Un range di confezioni ampio
e nuovo per il settore che, se unito alla versatilità delle soluzioni di chiusura dei sacchi, rende questa insaccatrice unica nel suo genere. In più, la IGF lavora sen za difficoltà il sacco da 5 kg con le mani glie, elemento gradito dai clienti che ne apprezzano la semplicità nel trasportar lo. In quanto a produzione, raggiunge, con una sola bocca di insacco, i 550 sac chi/ora.
L’ IGF 900 è integrata con una bilancia con dosaggio a coclea facilmente ac cessibile e pulibile, in modo da evitare sprechi di prodotto e rischi di contami nazioni. L’allaccia sacco a geometria va riabile, brevettato da Concetti, permette al macchinario di confezionare sacchi da 5 a 40 kg in modo automatico, e il cam bio formato sacco viene gestito con un paio di tocchi sul pannello.
La versatilità si esprime inoltre nelle ti pologie di chiusura dei sacchi in carta e rafia politenata: cucitura semplice, pie ga e cucitura, e cucitura di sacchi con maniglia; il sistema può essere comple tato con un palettizzatore.
Il primo modello della linea è già in fun zione da qualche mese in Spagna, nello stabilimento di San Lorenzo Electro Harinera, Cordoba. Un’applicazione che di mostra l’esperienza di Concetti nel con fezionamento di farine di ogni tipo e la capacità di individuare soluzioni innova tive e affidabili nel campo della flessibi lità. L’azienda opera nel settore molito rio sin dagli anni Ottanta e ha installato quasi 100 impianti in 12 nazioni.
Il software intelligente
Cusinato Help Desk è il nome del nuovo software della Cusinato Giovanni de dicato alla gestione del servizio postvendita. Un sistema avanzato in grado di rendere intelligenti ed interattive mac chine o parti di impianto, anche di pas sata fornitura. Adatto sia a clienti che possiedono già una macchina (installata dopo il 1990), per la quale possono ri chiedere il proprio QR code, sia a clienti nuovi, che troveranno il QR code già ap plicato sulla macchina. Tramite il software, disponibile su in terfaccia web responsive, sia su mobile che su desktop, è possibile effettuare la richiesta di ricambi, attivare l’assistenza, ricevere aggiornamenti e gestire la ma nutenzione programmata. Il cliente può visionare una lista di ricambi disponibili, selezionare quelli di interes se e inviare la richiesta, sulla quale verrà fornita una proposta, oltre a ricevere assi stenza immediata attraverso FAQ e video
Dispositivi sui quali si può installare Cusinato Help Desk.
tutorial, oppure aprendo un ticket per ri cevere l’assistenza di un tecnico. Per restare aggiornati su promozioni o novità è possibile ricevere avvisi, men tre con la funzione “manutenzione pro grammata” si ricevono notifiche sulle attività di manutenzione consigliate, così da evitare rischi di usure anomale, rottu re e fermi macchina, mantenendo l’im pianto in piena efficienza.
Il sistema è adatto sia a clienti nuovi che a quelli che possiedono già una macchina (installata dopo il 1990).
Un nuovo passo avanti
Produttore italiano di impianti automati ci completi per pasta secca, con 45 anni di esperienza e grande passione per la pasta, Anselmo Impianti ha ampliato la sua gamma prodotti. Conosciuto in tutto il mondo, grazie a centinaia di impianti realizzati e ad una tecnologia affidabile, derivante anche dal know-how Braibanti, grazie all’acquisizione del ramo d’azien da macchine per pastifici nel 2004. La tecnologia Braibanti è diventata parte integrante dell’azienda ed è stata svi luppata dando origine ad innovazioni e migliorie nel sistema produttivo. Tale tec nologia è stata perfezionata da Anselmo per garantire agli impianti la qualità della pasta prodotta, bassi costi di manuten zione, lunga durata nel tempo, con atten zione al basso consumo energetico.
Oggi l’azienda ha fatto un nuovo passo avanti, dopo le acquisizioni di FEN Impianti, leader mondiale nel settore degli impianti per la produzione industriale di snack pellet, fabricated snack, breakfast cereal, direct expanded, instant powder e special pasta, e LTA , costruttore di mac chinari per la produzione di impianti automatici e semi automatici di formati speciali come nidi, lasagne e cannelloni, è entrata a far parte del gruppo Omar Impianti, specializzata nella produzione di macchine tortellinatrici, raviolatrici e sfo gliatrici automatiche. Il Gruppo Anselmo Impianti oggi è così in grado di fornire so luzioni tecnologiche capaci di coprire tut te le produzioni di pasta, normali, specia li, corta, lunga, gluten free, ripiena, secca e fresca…
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Aggiornamenti legislativi su additivi per mangimi e uso di mangimi proteici
Nella Gazzetta ufficiale dell’Unione euro pea L 227 del 01/09/2022 sono riportati i seguenti regolamenti sugli additivi per mangimi: “Regolamento di esecuzione (UE) 2022/1442 della Commissione del 31 agosto 2022 che modifica il regola mento di esecuzione (UE) 2017/1490 per quanto riguarda i termini dell’autorizzazione del chelato di manganese di amminoacidi idrato come additivo per mangimi destinati a tutte le specie animali”; “Regolamento di esecuzione (UE) 2022/1445 della Commissione del 31 agosto 2022 che modifica il regola mento di esecuzione (UE) 2018/1039 per quanto riguarda i termini dell’au torizzazione del chelato di rame (II) di amminoacidi idrato come additivo per mangimi destinati a tutte le specie ani mali”.
La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 228 del 02/09/2022 contiene i seguenti regolamenti su uso di mangimi proteici e additivi per mangimi:
“Regolamento delegato (UE) 2022/1450 della Commissione del 27 giugno 2022 che integra il regolamen to (UE) 2018/848 del Parlamento euro peo e del Consiglio per quanto riguar da l’uso di mangimi proteici non biolo gici per la produzione animale biolo gica a causa dell’invasione dell’Ucrai na da parte della Russia”; “Regolamento di esecuzione (UE) 2022/1451 della Commissione del 1° settembre 2022 relativo all’autoriz zazione dell’olio essenziale bianco di canfora ottenuto da Cinnamomum camphora (L.) J. Presl. e della tintura di cannella ottenuta da Cinnamomum ve rum J. Presl. come additivi per mangimi destinati a tutte le specie animali”; - “Regolamento di esecuzione (UE) 2022/1452 della Commissione del 1° settembre 2022 relativo all’auto rizzazione delle sostanze 3-etilci clopentan-1,2-dione, 4-idrossi-2,5dimetilfuran-3 (2H)-one, 4,5-diidro2-metilfuran-3(2H)-one, eugenolo, 1-metossi-4-(prop-1(trans)-enil)ben zene, alfa- pentilcinnamaldeide, alfa-
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Stessa passione, nuova faccia grafica
Da oltre 30 anni Sarp opera nel mercato dei prodotti alimentari, con la passione per tecnologia e innovazioni, e ades so offre una nuova interfaccia per il si to web, al fine di presentare in maniera chiara tutto ciò che viene prodotto e cer cando di fare capire dove possono esse re applicate le macchine. La produzione si divide in due macroset tori: macchine e impianti per pasta e im pianti di trattamento termico per prodot
ti alimentari. Ma se per la pasta appare chiara la separazione tra fresco e secco, con la specifica delle macchine abbinate alla produzione richiesta, come presse, cuocitori, raffreddatori, per i trattamen ti termici l’argomento è più complesso. Nel settore dei sistemi a spirale si parla di trattamenti con temperature differen ti abbinate a diversi tipi di prodotto, dal pane ai formaggi, dai succhi di frutta alla carne. È stato necessario creare un siste