Tecnica Molitoria giugno 2024

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TECNICA MOLITORIA

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Deep Learning e Intelligenza Artificiale.

www.ist2000.com ISSN0040-1862
sili - molini - mangimifici - pastifici Anno 75 - n. 6 giugno 2024 10064 PINEROLO - ITALIA - Tel. 0121393127 - info@chiriottieditori.it Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVEST - n. 06/2024 - IP

Caratterizzazione multielementare e nutrizionale di sfarinati di lupino in purezza e in miscela con semola rimacinata di frumento duro

A lfio SpinA1* - Michele Sc Ar Angell A 2 - Michele c AnAle1 - roSAliA SAnfilippo1 - Virgilio giAnnone3 c ArMine SuMMo4 - ezio li puMA1 - uMberto A nAStASi5 - giorgio SpinA5

A ntonio leonArdi1 - A ntonell A pASquAlone4*

1Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Economia Agraria (CREA), Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali - Corso Savoia 190 - 95024 Acireale - Italia

2ICQ-RF-Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi, Laboratorio di Catania Via Alessandro Volta 19 - 95122 Catania - Italia

3DSAAF-Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali, Università di Palermo Viale delle Scienze 12 Ed. 4 - 90128 Palermo - Italia

4Dipartimento di Scienze del Suolo, delle Piante e degli Alimenti, Università degli Studi di Bari Aldo Moro - Via Amendola 165/A - 70126 Bari - Italia

5Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A)

Sezione Agronomia generale e coltivazioni erbacee, Università degli Studi di Catania Via Valdisavoia 5 - 95123 Catania - Italia

*email: alfio.spina@crea.gov.it; antonella.pasqualone@uniba.it

Parole chiave: semola di grano duro, farina di Lupinus albus L., concentrato proteico di Lupinus angustifolius L., micro e macronutrienti, aspetti nutrizionali

SOMMARIO

Il lupino è uno dei legumi più interessanti dal punto di vista nutrizionale, in quanto ottima fonte di proteine, sali minerali e fibre. In questo studio sono stati analizzati una farina di lupino bianco (Lupinus albus L.) e un concentrato proteico di lupino azzurro (Lupinus angustifolius L.), in purezza e in miscele ottenute mediante parziale sostituzione della semola rimacinata di grano duro. È stato definito il profilo dei minerali (micro e macronutrienti), il contenuto proteico e i metalli pesanti. L’aggiunta di farina di lupino bianco (FL) e concentrato proteico di lupino azzurro (CPL) alla semola ha aumentato il contenuto di proteine, ad eccezione del campione FL 3%. FL in purezza ha mostrato un contenuto proteico molto elevato (40,05 g/100 g), ulteriormente aumentato a 55 g/100 g in CPL. Le miscele di farine hanno mostrato contenuti di micronutrienti più elevati rispetto alla semola rimacinata (SR), i quali sono aumentati all’aumentare del livello di sostituzione. In termini di macronutrienti, CPL, FL, e le rispettive miscele, hanno mostrato valori più elevati rispetto a SR, in particolare K e P. L’elevato contenuto di micronutrienti e proteine rende CPL e FL, in combinazione con la semola rimacinata, potenzialmente adatti alla formulazione di alimenti bio-fortificati e funzionali.

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Tabella 2 - Contenuto in micronutrienti di semola rimacinata (SR), concentrato proteico di lupino azzurro (CPL), farina di lupino bianco (FL), e loro miscele in diverse percentuali (3, 7, 10, 15 g/100 g).

Campione Cu Mn Zn Fe (mg/kg) (mg/kg) (mg/kg) (mg/kg)

Sfarinati in purezza

SR 3,15±0,03e 11,03±0,01h 16,29±0,06f 13,91±0,01i

CPL 4,94±0,10b 22,04±0,04f 32,05±0,05b 40,81±0,06a

FL 8,13±0,13a 116.00±1.14a 48,58±0,08a 35,62±0,03b

Miscele di sfarinati

CPL 3% 3,17±0,04de 11,35±0,03gh 16,74±0,01ef 15,53±0,04g

CPL 7% 3,22±0,04de 11,81±0,02gh 17,57±0,01c-f 15,63±0,08g

CPL 10% 3,33±0,01de 12,12±0,03gh 18,10±0,12c-f 16,58±0,01e

CPL 15% 3,44±0,06d 12,66±0,04g 19,03±0,04c 17,84±0,06c

FL 3% 3,20±0,04de 54,32±0,02e 17,25±0,05c-f 14.65±0,06h

FL 7% 3,26±0,04de 61.39±0,04d 18,40±0,06c-f 15,62±0,01g

FL 10% 3,67±0,15cd 64.52±0,08c 19,06±0,76c 16,04±0,06f

FL 15% 3,97±0,01c 65.23±0,31b 21,14±0,01b 17,12±0,06d

Media di tre repliche analitiche ± deviazione standard; lettere diverse nella colonna indicano una differenza significativa (p≤0,001; p≤0,01).

di farina di lupino provoca un aumento del contenuto in proteine (Plustea et al ., 2022).

CPL e FL presentano un contenuto di ceneri molto elevato rispetto a SR, il che si traduce in un contenuto maggiore anche nelle miscele rispetto a SR. Il contenuto di ceneri riscontrato in SR rientra nei limiti di legge stabiliti dal DPR 187/2001.

Differenze significative sono state osservate anche nella valutazione del colore. L’indice di giallo predomina in CPL e FL (rispettivamente 20,64-31,45 b*), i quali hanno mostrato valori più elevati anche in termini di indice di bruno rispetto al controllo, con valori che tendono a crescere all’aumentare della percentuale di integrazione. Tali risultati concordano con i dati ottenuti da altri autori (Al Omari et al., 2016). L’indice di giallo in questo

caso è attribuibile ai carotenoidi presenti nella granella di lupino (Brandolini et al., 2022). L’indice di rosso più alto (a*) è stato registrato da CPL.

In Tab. 2 è riportato il contenuto di micronutrienti. L’elemento più abbondante è il Mn, con il livello più alto rilevato in FL (116.00 mg/kg), in accordo con altri studi (Plustea et al., 2022; Spina et al., 2022), mentre è risultato notevolmente più basso in CPL. Il campione FL è risultato inoltre ricco in Zn e in Fe, seppure quest’ultimo leggermente inferiore rispetto a quanto registrato da Spina et al. (2022), mentre in CPL predomina il Fe (40.81 mg/kg).

Il Cu è il micronutriente meno rappresentato, anche in questo caso con valori maggiori in CPL e FL rispetto al controllo, in accordo con i risultati di Yaver e Bilgiçli (2021). I contenuti di Zn osservati

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convegni

Il grano duro in Sicilia: storia, mercato e cambiamento climatico

Lo scorso maggio a Catania si è svolto il convegno sul grano duro siciliano organizzato da Compag, in collaborazione con il Consorzio CRISMA . L’evento è alla seconda edizione e ha visto la partecipazione di esperti che hanno trattato i temi più attuali, dal mercato al cambiamento climatico, passando per la storia e la tradizione colturale, sino all’innovazione varietale.

La Sicilia negli anni si è affermata come seconda regione produttrice di grano duro in Italia e un player importante nel

mercato mondiale, ma la situazione climatica che ha interessato il territorio negli ultimi mesi ha messo a rischio buona parte della produzione. Secondo i dati del servizio informativo agrometeorologico siciliano, è grave il deficit pluviometrico dove 8 mesi di assenza di piogge hanno portato a una grave siccità dei campi. Nella zona di Catania, da settembre 2023 ad aprile 2024, è mancato circa il 70% delle precipitazioni. L’impatto è importante per le produzioni agricole e per il grano duro in particolare, per il quale si prevede una forte riduzione della quantità prodotta. Tutto ciò, anche a fronte di un mercato non favorevole per la materia prima nazionale, produrrà un impatto negativo direttamente sugli agricoltori, ma anche sulle altre fasi della filiera che operano a stretto contatto con quella agricola. Si avranno ripercussioni negative anche per le rivendite di mezzi tecnici e per gli stoccatori.

Un mercato, quello del grano duro, destabilizzato dalle ingenti importazioni registrate negli scorsi mesi. A fine marzo, secondo i dati della Commissione

50 giugno 2024 Tecnica Molitoria - vol. LXXV

UE elaborati da Areté, circa il 50% delle importazioni cumulate in Europa è arrivato da Turchia e Russia. L’inaspettata abbondanza di tali esportazioni ha comportato un calo dei prezzi della materia prima nazionale (tra agosto 2023 e marzo 2024 -22% su Bologna, -23% su Foggia). Mentre il 2023 è stato caratterizzato dalla scarsa produzione e dalla riduzione degli stock mondiali, la Turchia (che vede un ulteriore aumento delle superfici) si è imposta sul mercato come esportatore netto e sembra destinata a mantenere tale ruolo anche per la campagna 2024/2025. Per il 2024 si prevedono, comunque, una produzione mondiale più

abbondante e un raccolto europeo qualitativamente migliore rispetto a quello del 2023.

Alla tavola rotonda sulle possibili azioni a supporto della parte agricola e delle altre fasi della filiera in situazioni di emergenza, hanno preso parte Fabio Manara, presidente Compag, Salvatore Puglisi, presidente Consorzio Crisma, Giovanni Di Gioia, responsabile programmazione acquisti e filiere del Molino Casillo, Oriana Porfiri, responsabile ricerca e sviluppo di CGS sementi e Umberto Anastasi, professore di agronomia e coltivazioni erbacee dell’Università di Catania.

convegni vol. LXXV - Tecnica Molitoria giugno 2024 51

Sguardo al mercato mondiale dei cereali cereali

Dal bollettino di maggio del Dipartimento statunitense dell’Agricoltura USDA emerge che, per il 2024/25, le prospettive globali del grano prevedono una produzione e un consumo record, ma un calo degli scambi commerciali e una contrazione delle scorte finali. La produzione aumenterà con raccolti più abbondanti in India, Cina, Australia, Kazakistan, Canada, Pakistan e Stati Uniti che compenseranno i cali per Unione Europea, Russia, Ucraina e Regno Unito. Il commercio globale si contrarrà con una minore domanda da parte di Pakistan e Unione Europea. Anche le esportazioni diminuiranno, in particolare per l’Ucraina. Un maggiore utilizzo di cibo, sementi e prodotti industriali (FSI) compenserà invece il minor uso di mangimi e residui. Infine, si prevede che le scorte finali diminuiranno, soprattutto in Russia.

La produzione globale raggiungerà il picco, con una maggiore produzione in Asia, in particolare per raccolti record in

Bangladesh, India e Pakistan, insieme a un raccolto migliore in Cina. Si prevede che il consumo globale raggiungerà un nuovo record, grazie alla forte crescita in India, Bangladesh e Filippine. Il commercio globale invece rimarrà invariato, con l’India come principale esportatore nonostante le restrizioni commerciali in corso. Le previsioni per Tailandia e Vietnam – i prossimi maggiori esportatori

52 giugno 2024 Tecnica Molitoria - vol. LXXV
Riso

Riso biofortificato con elevato contenuto di vitamina B1

Un team di scienziati dell’Università di Ginevra (UNIGE), dell’ETH di Zurigo e dell’Università Nazionale Chung Hsing di Taiwan (NCHU) ha condotto una ricerca

Le varietà di riso biofortificato sviluppate in laboratorio e coltivate in campi sperimentali a Taiwan. Fonte: UNIGE/NCHU.

per aumentare il contenuto di vitamina B1 dei chicchi di riso, nei quali è presente in scarse quantità, anche a causa del processo di lucidatura. Sono stati presi in considerazione i tessuti nutritivi del chicco, riuscendo ad aumentare il contenuto della vitamina, senza compromettere la resa agronomica. Si sono generate così linee di riso che esprimono un gene che sequestra la vitamina B1 nei tessuti dell’endosperma, scoprendo che il contenuto di vitamina B1 del riso proveniente da queste linee è aumentato. Le linee sono state poi seminate in un campo sperimentale a Taiwan e coltivate per diversi anni.

Dai risultati pubblicati sul sito dell’UNIGE è stato osservato che il livello di vitamina B1 nei chicchi di riso si moltiplicava da 3 a 4 volte nelle linee modificate, anche dopo la fase di lucidatura.

Valutazione dei rischi di due mais gm

Il gruppo di esperti sugli organismi geneticamente modificati (gruppo ogm) dell’EFSA ha pubblicato sull’EFSA Journal pareri scientifici che riportano l’esito della valutazione del rischio per due mais geneticamente modificati (gm), MON 89034×1507×NK603 di Corteva Agriscience Belgio e Bayer Agriculture, e MON 94804 di Bayer Agriculture. Lo scopo del dossier GMFF-2022-3670 riguarda il rinnovo dell’immissione sul

mercato di prodotti contenenti mais MON 89034×1507×NK603, per alimenti e mangimi, esclusa la coltivazione all’interno dell’Unione Europea. Partendo dal presupposto che le sequenze di DNA degli eventi nel mais MON 89034×1507×NK603 considerato per il rinnovo siano identiche alle sequenze degli eventi originariamente valutati, il gruppo ogm conclude che non vi sono prove nel fascicolo di rinnovo GMFF-2022-3670 per nuovi peri-

56 giugno 2024 Tecnica Molitoria - vol. LXXV

panificazione

Influenza del microbiota del lievito madre sul pane integrale

Ricercatori americani hanno analizzato le differenze nelle proprietà fisiche e chimiche del pane prodotto con colture di lievito madre con microbiomi unici. I risultati sono apparsi su Journal of Food Science.

Colture iniziali di lievito madre (n=20) di popolazioni microbiche note sono state utilizzate per produrre pasta e pane a base di grano, considerate per le proprietà chimiche e fisiche, e poi confrontate con le rispettive popolazioni microbiche, al fine di identificare le relazioni tra i profili microbici e le qualità dell’impasto/pane.

Tutti i campioni sono stati inoltre confrontati con pane prodotto solo con Sac-

charomyces cerevisiae, osservando differenze significative tra pH, acidità titolabile, volume del pane, consistenza della mollica, colore della crosta, aminoacidi liberi e acidi organici, confrontando il pane a lievitazione naturale con il controllo contenente solo lievito (p<=0,05).

Inoltre, la diversità batterica delle colture di lievito madre era correlata all’acido lattico e agli aminoacidi liberi in volume e consistenza della mollica.

Non sono state trovate correlazioni significative tra la diversità dei lieviti e i risultati misurati.

Tali dati dimostrano l’importanza di considerare i microbiomi del lievito madre come ingrediente nei prodotti da forno e contribuiscono a risultati di qualità e sicurezza nella produzione. Le colture di lievito madre contengono popolazioni diverse e dinamiche di batteri e lieviti, che contribuiscono alla produzione di prodotti panificati. Tali popolazioni possono influenzare le proprietà fisiche e chimiche della fermentazione della pasta acida e del pane. La comprensione della relazione tra i microbiomi del lievito madre e i parametri di qualità può portare allo sviluppo di prodotti con proprietà fisiche e chimiche specifiche.

58 giugno 2024 Tecnica Molitoria - vol. LXXV

Crusca di riso per ridurre la contaminazione fungina

La crusca di riso (RB) è un sottoprodotto che raggiunge uno spreco di 63 milioni di t ogni anno. Per rivalorizzarlo, i batteri lattici (LAB) possono fermentare più substrati, generando composti antifungini come acidi organici, acidi fenolici o batteriocine. Quindi l’uso di LAB può essere una buona strategia per la rivalorizzazione dei sottoprodotti e RB può essere un buon substrato per la fermentazione dei batteri lattici, grazie al contenuto di carboidrati e composti azotati. Su Food Bioscience è stato presentato uno studio in cui ricercatori spagnoli hanno esplorato il potenziale dell’incorporazione di RB in un terreno batterico lattico, per lo sviluppo di ingredienti antifungini per il pane. Sono state valutate l’attività antifungina in vitro e la produzione di metaboliti dei terreni RB fermentati con LAB. La fermentazione di L. plantarum

H1 con il 20% di RB ha dimostrato l’inibizione più efficace della crescita fungina e della produzione di metaboliti antifungini. Tale formulazione è stata scelta per la preparazione del pane senza compromettere la qualità dell’impasto e del prodotto finale. Il pane con il 20% di RB fermentato ha prolungato la durata di conservazione come il controllo con propionato, con un giorno in meno per quello contaminato da Penicillium commune e Aspergillus flavus. La popolazione fungina, dopo 7 giorni non ha mostrato differenze significative rispetto al controllo con propionato. Inoltre, i livelli di aflatossina sono diminuiti con il 20% di RB, ottenendo una riduzione del 96%, come nel controllo con propionato. La ricerca non solo estende la durata di conservazione, ma riduce anche gli sprechi derivanti da un importante sottoprodotto.

60 giugno 2024 Tecnica Molitoria - vol. LXXV

Determinazione di un nuovo additivo nella farina

Ricercatori cinesi hanno sviluppato un metodo analitico basato su cromatografia liquida ultra-prestazioni e spettrometria di massa in tandem per la determinazione di un nuovo additivo, l’acido acetoidrossamico (AHA), in farina di frumento, prodotti a base di farina di frumento e additivi della farina di frumento. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Modern Food Science and Technology.

Cinque campioni rappresentativi (farina di frumento, un additivo per farina di frumento, pasta, pasta e panino al va-

pore) sono stati selezionati come matrici di studio. L’AHA è stato prima estratto utilizzando ultrasuoni e oscillazione a vortice con metanolo come solvente di estrazione, sottoposto a centrifugazione e filtrazione ad alta velocità e quindi separato con una colonna T3 (2,1x150 mm, 3 mµm), con una miscela dello 0,10% (frazione in volume) acido formico acquoso e metanolo, come fase mobile eluente. Infine, è stato quantificato secondo un metodo standard esterno sfruttando una fonte di ionizzazione chimica a pressione atmosferica (APCI) e una modalità di monitoraggio di reazioni multiple. I risultati hanno mostrato che le curve standard del solvente e della matrice di AHA avevano una buona linearità nell’intervallo 0,075~5,00 mg/L, con coefficienti di correlazione>0,999. Il limite di rilevamento era 0,25 mg/kg, il tasso di recupero del picco era 78,49%~108,61% e la deviazione standard relativa (RSD, n=6) era 1,67%~7,50%.

Tale metodo è adatto per la determinazione dell’AHA in farina di frumento, prodotti a base di farina di frumento e additivi della farina di frumento, mostrando una buona capacità anti-interferenza e un’elevata precisione.

62 giugno 2024 Tecnica Molitoria - vol. LXXV
pasta

mangimi

Lo zinco per le vacche

In uno studio apparso su Animals, ricercatori americani hanno valutato gli effetti dell’aumento dello zinco (Zn) aggiunto nella dieta di vacche su produzione di latte, conta delle cellule somatiche del latte (SCC) e concentrazioni di immunoglobuline e marcatori antiossidanti nel sangue.

Dodici Holstein (67±2,5 giorni di lattazione) sono state assegnate in modo casuale a una dieta contenente Znmetionina a 76 mg/kg di DM (CTL) o CTL

top-dressed con circa 21 mg/kg di sostanza secca (s.s.) extra Zn-metionina (+Zn) per 70 giorni. Le concentrazioni di glutatione ridotto (GSH) e ossidato (GSSG), malondialdeide (MDA), catalasi (CAT), superossido dismutasi (SOD) e immunoglobuline nel sangue sono state misurate ai giorni 0, 35 e 70. Rispetto a CTL, +Zn ha ridotto l’assunzione di s.s. durante tutta la prova e la produzione di latte (MY) durante la prima fase di alimentazione (0-35 giorni). Tuttavia, ha aumentato la produzione di latte durante l’ultima fase (36-70 giorni). Il +Zn tendeva ad avere rese di proteine del latte inferiori e maggiori rispetto a CTL rispettivamente durante la prima e l’ultima fase di alimentazione. Il +Zn tendeva a diminuire l’SCC ed era associato a un GSH plasmatico inferiore: GSSG e a concentrazioni sieriche di SOD inferiori rispetto a CTL. Il +Zn non ha influenzato le immunoglobuline, l’MDA o il CAT. Nonostante la riduzione precoce di assunzione di s.s. e MY, l’integrazione prolungata di Zn-metionina a circa 100 mg/kg di s.s. ha migliorato la produzione di latte, probabilmente come risultato del miglioramento della salute della mammella.

64 giugno 2024 Tecnica Molitoria - vol. LXXV

no -1) e una con lievito in autolisi (7 g animale -1 giorno -1). La dieta sperimentale consisteva in 400 g kg -1 di insilato di mais e 600 g kg -1 di concentrato su base di sostanza secca. Gli animali a cui è stata aggiunta la coltura di lievito hanno trascorso più tempo a ruminare e hanno mostrato maggiore digeribilità apparente della sostanza secca (rispettivamente 5,94 ore giorno -1 e 74,67%). L’integrazione con coltura di lievito ha prodotto maggiori aumenti di peso giornalieri negli animali da 0-56, 0-84 e 0-105 giorni (rispettivamente 1,661, 1655 e 1,667 kg giorno -1), rispetto a quelli che hanno ricevuto lievito in autolisi e non additivi, per i quali la conversione del mangime è risulta -

ta migliore. Gli incrementi di carcassa giornalieri e sperimentali erano più alti per gli animali che avevano ricevuto la coltura del lievito (rispettivamente 1,119 kg giorno -1 e 117,5 kg).

I bovini alimentati con colture di lievito presentavano uno spessore di grasso maggiore nel Longissimus dorsi, nella zona delle costole e un maggiore aumento di grasso sottocutaneo durante il periodo di finissaggio (rispettivamente 5,61, 6,25 e 3,04 mm). L’apporto di coltura di lievito è consigliato durante il finissaggio, in quanto migliora la digeribilità del mangime e favorisce un maggiore aumento di peso, della carcassa e maggiore deposizione di grasso sottocutaneo.

Influenza della farina di soia estrusa

nelle diete per polli

In uno studio pubblicato su Poultry Science, ricercatori americani hanno determinato: energia metabolizzabile apparente (AME), AME corretta per la ritenzione pari a zero di azoto (AMEn), digeribilità e ritenzione di azoto (N) della soia intera con contenuto di grassi HO (HO-FF) rispetto alla farina di soia estratta con solvente (SE-SBM), soia normale oleica intera (NO-FF) e panello estruso (NO-EE).

Sono stati selezionati un totale di 240 polli maschi Ross-708, con 8 repliche per trattamento e 6 animali per gabbia. L’AME e l’AMEn sono state stimate secondo il metodo della differenza con un’inclu -

68 giugno 2024 Tecnica Molitoria - vol. LXXV

intasati macchine

Soluzione per sili di stoccaggio

Da sempre Barra Project International fornisce soluzioni tecnologiche per il bulk handling: efficientamento delle strutture di stoccaggio e pulizia di condotte fumi con i cannoni Airflash, abbattimento polveri industriali con i nebulizzatori

Ecofog, pulizia nastri trasportatori con Raskia

A suscitare il maggior interesse nel settore molitorio sono i cannoni ad aria compressa Airflash, alternativa ai tradizionali sistemi a vibrazioni. Airflash costituisce la soluzione Made in Italy per risolvere i problemi legati alla gestione di materiale solido sfuso stoccato. Esso si caratterizza per una differenziata gamma di prodotti (cannoni da 0,5 L a 150 L e oltre, grazie all’impiantistica PPI, PickPower-Impulser), idonea all’attrezzaggio di sili e tramogge di piccole, medie e grandi dimensioni, e per soluzioni dedicate all’attrezzaggio di sili in batteria e/o di applicazioni in spazi angusti e ristretti. I cannoni Airflash (pressione di lavoro da 2 a 10 bar) generano onde d’urto temporizzate in grado di: sbloccare intasamenti e rompere ponti che impediscono il regolare flusso di materiale insilato (bridging); eliminare compattamenti ed incrostazioni che riducono la capacità delle strutture di stoccaggio (rat-holing); attuare un’azione pulente sulle pareti interne di sili e tramogge, riducendo il rischio di contaminazione tra prodotti di diversa natura che transitano in successione; fluidificare e mantenere periodi-

74 giugno 2024 Tecnica Molitoria - vol. LXXV
Airflash in un molino (Barra Project International).

core-business aziendale, dove l’alto rischio è ripagato dalle forti relazioni intraprese e dalle commesse (fra le quali la maggior parte per impianti che superano le 50.000 t) che si stanno susseguendo ad un ritmo consolidato. Cimas conferma quindi la presenza in Tunisia, Marocco, Libia, Egitto, Algeria, dove fra gli altri è stato ultimato un impianto da 100.000 t. Strategica e in forte crescita la parte sub-sahariana, con una presenza stabile in Senegal, Sudan, Camerun, Etiopia, Zimbawe, Congo e Costa d’Avorio. Il Gruppo rappresenta oggi per l’Africa una realtà capace di creare opportunità di business nei crescenti mercati della filiera agro-alimentare, settore strategico per contribuire a plasmare il futuro della produzione e degli input dell’industria cerealicola, mangimistica e per l’alimentazione umana.

E non sono da meno i paesi dell’Est Europa, con l’inaugurazione ad agosto 2023 di un nuovo mangimificio, a Craiova, in Romania, presso Agroland Business System (BVB: AG). Un impianto altamente tecnologico, con una capacit à produttiva di 20-25 t/h in farina e di 6-7 t/h in pellet. La fabbrica di mangimi di Ișalnița rappresenta per Agroland Business uno degli investimenti più importanti degli ultimi anni, con un ruolo essenziale nel modello di business integrato dell’azienda rumena.

L’Italia, con un occhio rivolto al Centro Sud, si conferma infine un territorio in crescita, con prospettive interessanti grazie alla virtuosa filiera dell’alimentazione umana ed animale. Un’eccellenza a livello mondiale che rappresenta molti touch point di business trasversalmente all’industria cerealicola, includendo prospettive di grandi investimenti, sia per lo

Mangimificio della capacità produttiva di 20-25 t/h in farina e di 6-7 t/h in pellet installato presso Agroland, Craiova, Romania (Cimas).

stoccaggio della materia prima che per la realizzazione degli impianti mangimistici. Sul fronte della responsabilità sociale verso ambiente e sostenibilità, le decisioni di natura economica e finanziaria del Gruppo sono orientate a soddisfare i più alti standard richiesti. Durante il 2023 la società ha acquistato energia da fonti rinnovabili per la totalità dell’utilizzazione e intrapreso la realizzazione di un impianto fotovoltaico avente potenza di 71 kWp, che andrà a soddisfare oltre il 90% del fabbisogno quotidiano. Infine, il tema salute e sicurezza: nell’ultimo triennio l’azienda ha effettuato importanti investimenti in termini di adeguamento dei propri reparti produttivi, secondo le normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro, riponendo massima focalizzazione sulla creazione di processi  ben definiti, sulla formazione del personale dipendente e sulla sensibilizzazione di tutte le maestranze. Il target, ottenibile grazie ai processi avviati, è lo standard ISO45001, strumento riconosciuto a livello internazionale per contrastare in maniera efficace infortuni e malattie professionali.

macchine vol. LXXV - Tecnica Molitoria giugno 2024 77

prodotti

Nuovo cereale autoctono

Ideato da Petra Molino Quaglia, il progetto Petra Evolutiva è arrivato in Piemonte. Nel corso del festival Disquisito, l’azienda di Vighizzolo D’Este (Pd)

ha annunciato la nascita della prima popolazione di grano tenero evolutivo Furat, madre di un nuovo cereale autoctono piemontese ed espressione

86 giugno 2024 Tecnica Molitoria - vol. LXXV
Le farine di Petra Molino Quaglia durante le masterclass a Disquisito.

imballaggi

Prospettive e sviluppi del packaging flessibile

Si è tenuto a Milano l’evento “Flessibile, un packaging da raccontare”, il congresso annuale di Giflex – Gruppo Imballaggio Flessibile – che, in due giornate di approfondimento, dibattito e networking, ha aggiornato i player del settore sulle ultime novità, sostenendo lo sviluppo di una cultura aziendale di settore e rafforzando la business community della filiera. Il programma ha posto all’attenzione dei partecipanti i temi d’attualità a partire dalla difficile situazione geopolitica tra guerre, tensioni internazionali e interdipendenze economiche, seguiti dall’analisi su modelli e processi aziendali per rispondere al tema dello sviluppo sostenibile, tra bisogni del consumatore, brand reputation e impatti del nuovo Regolamento UE su imballaggi e rifiuti di imballaggio (PPWR).

Alberto Palaveri, presidente di Giflex, si è soffermato su prospettive e sviluppi di un settore chiave del Made in Italy, ricordando come la lotta al cambiamento climatico sia un affare complesso. Il faticoso iter di approvazione del Regolamento UE PPWR, che ha visto l’industria

del packaging coinvolta, ne è un esempio. Dopo un anno e mezzo di negoziazioni è stato pubblicato un documento complicato, a volte di difficile interpretazione, in attesa degli atti delegati. Nonostante queste difficoltà, l’industria dell’imballaggio flessibile si è attivata responsabilmente per tracciare, attraverso azioni concrete, la Roadmap per la Sostenibilità 2030, anno a partire dal quale tutti gli imballaggi dovranno essere progettati in funzione del loro fine vita.

Se fino a oggi ci siamo immaginati il nostro pack “performante” sullo scaffale di un supermercato, ora dobbiamo pensarlo altrettanto “performante” anche in un impianto di riciclo, meccanico o chimico che sia. Progettare il packaging del futuro significa partire dal suo fine vita, per questo diventerà sempre più strategico fare ricorso, nella progettazione, al design thinking per realizzare imballi con caratteristiche che diano al riciclatore la possibilità di valorizzarli.

Partire dall’Ecodesign per rispondere a queste logiche è necessario così come

90 giugno 2024 Tecnica Molitoria - vol. LXXV

sviluppare linee guida esaustive per produrre valutazioni LCA (Life Cycle Assestment) inserite in un contesto di circolarità ripetibili, confrontabili e supportate scientificamente. A questo contribuiscono le prime linee guida di LCA, specificatamente elaborate per l’imballaggio flessibile, messe a punto dai Comitati Tecnici di Giflex presentate in occasione del congresso.

Grazie a questi strumenti “su misura” i vantaggi per l’industria del flessibile sono molteplici: formare personale e sviluppare competenze in-house senza ricorrere all’outsourcing, facilitare la progettazione in chiave di ecodesign avendo a disposizione dati e strumenti validati e certificati. È il primo passo, ma Giflex è già al lavoro per la fase due, ovvero la costituzione di una banca dati che raccolga i dati necessari per il calcolo di LCA dell’intera catena di fornitura del flessibile.

Parallelamente la R&D delle industrie di settore va nella direzione di strutture semplificate o monomateriale. Ad esempio, sulle poliolefine esistono crescenti

possibilità di avere materiali stampabili con tecnologie tradizionali ad altissima barriera grazie all’utilizzo di lacche e metallizzazioni trasparenti.

In aggiunta a questo, si assiste a una tendenza di mercato verso il passaggio al rigid-to-flex, nel segmento ad esempio di prodotti per la cura della persona e per la detergenza domestica, dove l’utilizzo di flessibile sia come packaging primario sia come soluzione per la ricarica di prodotto produce vantaggi considerevoli in termini di minore immissione di imballaggi e materiali nell’ambiente, come imposto dal PPWR.

In sintesi, il pack flessibile è leggero, incide per il 2-3% circa sul peso totale del prodotto, si utilizza poco materiale e si produce poca CO2 .

Palaveri ha ricordato come l’industria nazionale del flessibile – che registra un’occupazione in Italia di circa 10.000 addetti, una produzione intorno alle 400.000 tonnellate e un fatturato di oltre 3 miliardi di euro, con un’esportazione di circa il 55% della produzione – rappresenti un’eccellenza italiana nel mondo.

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mercati

È record per export e agricoltura nel 2023

L’agroalimentare è, ad oggi, il primo settore dell’economia italiana per numero di occupati, valore della produzione e valore aggiunto. L’intera filiera genera un fatturato di 523 miliardi di euro, coinvolge 1 milione e 200mila imprese e dà lavoro a 3 milioni e 600mila occupati (indagine Censis, 2023). Nel 2023, l’export agricolo ha segnato un record storico, superando i 64 miliardi di euro e registrando una crescita del 6% rispetto all’anno precedente (proiezioni della Coldiretti, basate sui dati Istat). Il principale mercato di destinazione per le esportazioni agroalimentari italiane è l’Unione Europea, che assorbe circa i 2/3 del totale esportato. Tra i principali partner commerciali, si annoverano Germania e Francia, insieme agli Stati Uniti, che insieme rappresentano più del 37% dei flussi complessivi. In controtendenza, le spedizioni verso Giappone, Canada e Repubblica Ceca mostrano una dinamica diversa, suggerendo aree di potenziale sviluppo e adattamento (Report Ismea, https://www.ismeamercati. it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/ IDPagina/13027).

Secondo Ismea, nel 2023, settori come i derivati dei cereali e l’ortofrutta fre -

sca hanno registrato una crescita delle esportazioni, mentre si è verificato un calo in cereali, latte (e suoi derivati), oli di semi, carni fresche e vino. I derivati dei cereali hanno visto un incremento del 7%, raggiungendo oltre 9 miliardi di euro e rappresentando il 14,5% delle esportazioni totali. Il vino, invece, ha subito una lieve flessione, con una diminuzione dello 0,8% del valore annuo, attestandosi a 7,8 miliardi di euro. Anche le vendite di vino in bottiglia sono calate sia in valore che in quantità, mentre gli spumanti e i vini sfusi hanno mostrato una crescita del valore. L’ortofrutta fresca ha registrato un incremento del 9%, totalizzando 5,9 miliardi di euro, grazie principalmente alla vendita di lattughe, pomodori, cavolfiori, arance, mele, uva da tavola e kiwi. Il segmento dei pomodori trasformati, che rappresenta circa il 14,8% della produzione globale, ha generato quasi 5,4 miliardi di dollari nel 2022 (https://fas.usda.gov/data/ italy-italian-processed-tomato-overview-2023), confermando l’Italia come uno dei leader mondiali.

Il successo dell’export agricolo italiano è sostenuto da un connubio vincente tra l’alta qualità dei prodotti, la valoriz-

94 giugno 2024 Tecnica Molitoria - vol. LXXV

zazione delle tradizioni e l’adozione di innovazioni tecnologiche. Tale formula permette all’Italia di distinguersi nel mercato globale, creando un’offerta irresistibile per i mercati esteri e contribuendo al mantenimento di una posizione competitiva nel commercio internazionale del settore agroalimentare. In particolare, il marchio “Made in Italy” funge da sigillo di qualità che evidenzia l’origine e l’autenticità dei prodotti italiani all’estero. Questo distintivo è legato alla percezione di elevata qualità, maestria artigianale ed eccellenza nel gusto, caratteristiche molto apprezzate globalmente. L’associazione del Made in Italy con tradizione, alta qualità e innovazione tecnologica non solo aiuta a mantenere

standard produttivi elevati, ma promuove anche la cultura e il lifestyle italiano, incrementando la domanda e la fiducia. Il Made in Italy, che si estende “dal campo alla tavola”, coinvolge una vasta rete di attori economici, impiegando 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila entità della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Tale tessuto economico ha reso il cibo la principale ricchezza dell’Italia, generando un fatturato aggregato di oltre 600 miliardi di euro nel 2022, nonostante le difficoltà legate a contesti di guerra e tensioni internazionali (proiezioni della Coldiretti, basate sui dati Istat).

Proprio queste sfide, quali le tensioni geopolitiche, le tendenze climatiche avverse, le malattie animali e vegetali e le fluttuazioni dei prezzi dei fertilizzanti, giocano comunque un ruolo cruciale nel modellare il presente e il futuro. Secondo l’Agricultural Outlook 2023-2032 dell’OCSE-FAO, la produzione globale di colture, prodotti zootecnici e pesce crescerà a un tasso medio annuo dell’1,1% durante il periodo, la metà del ritmo registrato nel decennio terminato nel 2015. Si prevede, inoltre, che il consumo alimentare totale aumenterà dell’1,3% annuo fino al 2032, indicando un aumento della quota di prodotti agricoli utilizzati come alimenti.

Inoltre, l’incremento dei prezzi degli input agricoli, come i fertilizzanti, solleva preoccupazioni sulla sicurezza alimentare globale. L’Outlook stima che ogni aumento del 10% dei prezzi dei fertilizzanti porta ad un aumento del 2% dei costi alimentari, un onere che ricadrà principalmente sulle persone meno be -

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leggi

Aggiornamenti legislativi su additivi per mangimi

La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 22/04/2024 riporta i seguenti regolamenti sugli additivi per mangimi: - “Regolamento di esecuzione (UE) 2024/1199 della Commissione del 18 aprile 2024 relativo all’autorizzazione del complesso di manganese(II) e betaina come additivo per mangimi destinati a tutte le specie animali”; - “Regolamento di esecuzione (UE) 2024/1200 della Commissione del 18 aprile 2024 relativo al rinnovo dell’autorizzazione di un preparato di Bifidobacterium animalis ssp. animalis DSM 16284, Ligilactobacillus salivarius DSM 16351 ed Enterococcus faecium DSM 21913 come additivo per mangimi destinati a polli da ingrasso, pollastre allevate per la produzione di uova e specie avicole minori da ingrasso e allevate per la produzione di uova o per la riproduzione, all’autorizzazione di tale preparato come additivo per mangimi da impiegare nei mangimi e nell’acqua di abbeveraggio per polli allevati per la riproduzione, tacchini da ingrasso e tacchini allevati per la riproduzione

(titolare dell’autorizzazione: Biomin GmbH) e che abroga i regolamenti di esecuzione (UE) n. 544/2013 e (UE) 2015/1105”.

La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 23/04/2024 contiene il “Regolamento di esecuzione (UE) 2024/1161 della Commissione del 22 aprile 2024 relativo al rinnovo dell’autorizzazione di un preparato di Enterococcus lactis NCIMB 10415 come additivo per mangimi destinati a determinate specie animali, all’autorizzazione di tale preparato come additivo per mangimi destinati a determinate altre specie animali (titolare dell’autorizzazione: DSM Nutritional Products Ltd.), recante modifica del regolamento di esecuzione (UE) n. 1061/2013 e che abroga i regolamenti di esecuzione (UE) n. 361/2011, (UE) 2015/518 e (UE) 2019/11”.

La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 24/04/2024 include il “Regolamento di esecuzione (UE) 2024/1179 della Commissione del 23 aprile 2024 relativo al rinnovo dell’autorizzazione dei

102 giugno 2024 Tecnica Molitoria - vol. LXXV

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