4 children N°2

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4children DALLA PARTE DEI BAMBINI

WELFARE TRA PUBBLICO E PRIVATO

4children - Anno XII - N°2 DPR 353 / 2003 ( conv. il L. 27/02/04 Art 1 comma E3 ) 06/2014 - 4children è una pubblicazione periodica di Cifa, organizzazione non governativa che tutela i diritti dei bambini. www.cifaong.it

“IL VIAGGIO COOPERAZIONE: DEL RITORNO FESTEGGIAMO IN CAMBOGIA” L’ENKUTATSH


Anno XII - N° 2 - Giugno - Settembre 2014 Direttore Responsabile: Gianfranco Arnoletti Progetto grafico e impaginazione: Davide Andrini Revisione testi a cura di: Paola Strocchio Editore: CIFA Onlus, Via Ugo Foscolo 3, 10126 Torino Tel. 011 4338059 (segreteria adozioni), 0115063048 (ufficio comunicazione), 011 4344133 (direzione cooperazione internazionale), fax 011 4338029, e-mail info@cifaong.it www.cifaong.it Autorizzazione Tribunale di Torino n. 3633 del 25/02/1986. Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa richiesta in data 27/04/1998. Spedizione in abbonamento postale Legge 662/96, articolo 2, comma 20/c - C.R.P. Asti C.P.O. È vietata la riproduzione anche parziale di testi e illustrazioni. Ai sensi della Legge 675/96 sulla tutela dei dati personali, i dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti verranno trattati in forma cartacea ed automatizzata e saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del giornale oggetto di abbonamento o di altre nostre testate come copie saggio e non verranno comunicati a soggetti terzi. Il conferimento dei dati è facoltativo ed è possibile esercitare i diritti di cui all’art. 13 facendone richiesta al responsabile trattamento dati: CIFA Onlus.

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a rivista che hai tra le mani è in formato elettronico leggibile e scaricabile. Se non intendi conservare questo numero di 4children, quando avrai terminato di leggerlo scegli di inviarlo a un amico. 2


SOMMARIO giugno - settembre 2014

l’eDITORIALE

Interviste

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Il NUOVO WELFARE

La juve 98 di cifa

studiare una nuova stategia per sostenere il privato sociale

La squadra di baseball di Torino, Juve 98 in grande crescita

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Le feste d’estate di cifa

Compleanno solidale

Ecco le date e gli indirizzi di dove raggiungerci per festeggiare con noi

Il compleanno solidale una nuova iniziativa per donare ai progetti di cooperazione internazionale

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Ritorno in CAmbogia

Re-state con noi in sede a torino

L’esperienza raccontata da una famiglia che ha affrontato un secondo viaggio in Cambogia

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la nuova adozione Tre enti al lavoro per la riforma sulle adozioni intenazionali

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Conferenza stampa ad addis abeba (Etiopia) CIFA prende parte attivamente alla conferenza stampa di Addis Abeba dello scorso maggio

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i nostri Diari di viaggio Il racconto della cerimonia del caffè in Etiopia vista con gli occhi di una nostra espatriata

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Enkutatash Enkutatash, che significa “Dono di Gioielli”, è il primo giorno del Nuovo Anno Etiopico

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Capodanno Khmer

Il mondo di etwoo.it

Le immagini dei “nostri bambini” felici per la distribuzione dei regali in occasione del capodanno

Intervista al fondatore del sito di aste online www.etwoo.it

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GAW-Global action week Perchè l’istruzione è un diritto di tutti!

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La maglia di llorente all’asta Un’asta di beneficenza con la maglia dell’attaccante della Juventus per sostenere i nostri progetti

Parte Re-state con noi e con grande successo il primo laboratorio di Bimbissimi’s nella sede di Torino con un corso di cucina

Scrivi a Cifa info@cifaong.it Aspettiamo le tue testimonianze, le tue foto, i tuoi ricordi e naturalmente le tue domande

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Il nuovo welfare che ho in testa Il Presidente scrive

Gianfranco Arnoletti presidente Cifa Onlus

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ualche settimana fa ho partecipato in qualità di relatore a un convegno organizzato e voluto a Torino dall’associazione culturale “LITALIAINTESTA”. Si è parlato anche di welfare, una questione che mi è particolarmente cara, e che ho scelto di riproporvi qui, per offrire un eventuale spunto di riflessione a chi, come me, ritiene che l’assistenza e la sussidiarietà che tutti vorrebbero in realtà fa acqua da tutte le parti.

soprattutto da persone che sono ormai in pensione. I giovani però sono in grado di portare idee e sperimentazione, e non possiamo farne a meno. n linea di massima, secondo i Paesi più evoluti, il privato sociale è quel soggetto che interviene dove si possono creare soluzioni di efficacia ed efficienza migliori per lo statale, rigorosamente però sotto il controllo dell’apparato pubblico. Un esempio: decido che “Lo Stato deve voglio sviluppare una certa area I studiare una sociale, devo delineare il quadro di l secondo welfare, quello – per riferimento e investo risorse private per intenderci – che ha le sue basi strategia per nel privato, come può intervenire? sostenere il privato risparmiare. La strategia di azione però la deve delineare il pubblico, per poi Secondo il mio punto di vista, la sociale” guidare, controllare, stimolare. Non delega al privato sociale per un ritengo sufficiente “accontentarsi”, se funzionamento adeguato del così si può dire, delle strategie portate welfare sussidiario a quello che avanti dai privati, perché spesso sono dettate resterà del welfare statale funzionerà a patto dalla necessità della sopravvivenza. Una giusta che esistano condizioni anche normative e di collaborazione, insomma, con la supervisione regole che lo consentano. Mi piace molto, per dello Stato. esempio, l’idea che venga finalmente previsto un inquadramento specifico per chi opera nel sociale. A oggi infatti le persone vengono i riusciremo?• assunte come “commerciali”. Detto così è Il Presidente evidente che questo non è affine alla materia sociale, perché non è disponibile alcun tipo di Gianfranco Arnoletti profilo che assomigli al ruolo effettivo che viene ricoperto dall’operatore. e poi il contratto di lavoro agevola i giovani, favorendo anche percorsi di formazione e aggiornamento, l’idea mi piace ancora di più, perché tra i difetti del privato sociale attuale c’è proprio l’anzianità. Del resto è evidente a tutti come l’età media del volontario sia alta, proprio nel privato, e come il ruolo venga ricoperto 4

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è qui la FESTA? Gli appuntamenti estivi nelle nostre sedi Cifa

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ome ogni anno, rieccoci qui a parlare d’estate e di feste CIFA! Vi invitiamo a trascorrere una giornata in allegria e spensieratezza! E vi invitiamo a partecipare alla prima edizione di una lotteria davvero ricca e appetitosa, con estrazione premi in occasione della festa di Torino, il 15 giugno a Vinovo! Per acquistare i biglietti è possibile scrivere a eventi@cifaong.it! E quest’anno esagerate con le foto!! Aspettiamo le vostre immagini della festa usando l’hashtag #festaestatecifa2014 @ eventi_cifa e pubblicate sui vostri social network!

Mentre si è appena conclusa la splendida festa nella nostra sede CIFA di Venezia, a Roma l’appuntamento è per il 15 giugno dalle 15 alle 19, presso l’asilo nido “Nella Vecchia Fattoria”, in via del Casale della Crescenza 12. Per i più piccoli saranno garantiti divertimento, giochi e teatrini grazie agli amici dell’”Associazione Lalla Palla”. Naturalmente verrà offerta una merenda per grandi e piccini. Il contributo per la partecipazione alla festa è di 25 euro a famiglia. Per prenotazioni e informazioni cifa.roma@cifaong.it oppure 06.4440991.

Grande festa anche con la sede CIFA di Torino, che vi aspetta il 15 giugno all’ippodromo di Vinovo, ingresso dall’entrata principale. Grande divertimento per tutti, grandi e piccini, e una splendida lotteria con premi importanti! Divertentissima gara con le bocce quadre, entusiasmante caccia al tesoro e tante altre sorprese! Vi aspettiamo a partire dalle 14.30. Per maggiori informazioni e per prenotazioni è possibile contattare eventi@cifaong.it oppure lo 011.5063048. Grande festa anche nella nostra sede CIFA di Ancona: il 21giugno, presso lo stabilimento balneare da Romano – Palombina (Ancona) vi aspettiamo a partire dalle 18 con un gustosissimo apericena! Un’occasione imperdibile per trascorrere qualche ora in splendida compagnia e in un’atmosfera rilassante! Contributo richiesto a famiglia pari a 20 euro. Per informazioni e prenotazioni, cifa.ancona@cifaong.it, 071.5903000. Non vi siete ancora iscritti? Fatelo al più presto! Oltre a trascorrere una giornata in allegria e spensieratezza, potremo confrontarci sull’adozione, anche insieme con i nostri operatori! • VI ASPETTIAMO! 5


ADOZIONE

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“SIAMO tornATI NEL PAESE DI NOSTRO FIGLIO” L’esperienza di una famiglia a distanza di anni che ha scelto un secondo viaggio in Cambogia per riscoprire le origini del proprio bambino

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ancano pochi minuti all’atterraggio a Phnom Penh, quando, alla stanchezza delle dodici e più ore di viaggio, si sostituisce una serie di emozioni che vanno dalla gioia di ritornare in quel bellissimo paese che tanto ci aveva già dato, all’inquietudine di aver deciso di ritornarvi, dopo otto anni, con nostro figlio Seiha. Era forse troppo presto o addirittura sbagliato, ma lui aveva talmente tanto insistito e la cosa non poteva che farci piacere. Sapevamo, inoltre, che lui avrebbe dovuto fare i conti con i fantasmi del suo passato. Pensiamo di aver preparato bene questo viaggio: ci siamo rivolti al CIFA di Torino per un supporto e per alcuni consigli. L’incontro con Cinzia, psicologa dell’ente, ci ha aiutato molto ad affrontare quelli che erano i nostri dubbi. Seiha era sicuramente pronto. Anche se sapevamo che non sarebbe stato facile, erano tante ancora le domande e tante ancora le aspettative. Ma, si sa, si cresce solo mettendosi alla prova, e in quel caso alla prova c’eravamo anche noi. Sbrigate le formalità doganali ci siamo ritrovati immersi in quel “caos” ordinato che è Phnom Penh. Subito odori, colori e rumori ci hanno assalito creandoci uno stato di smarrimento e anche un po’ di paura, ma poi, dopo esserci rilassati in hotel, ci siamo tuffati nella vita della città. Otto anni erano passati, e la Phnom Penh che ricordavamo era visibilmente cambiata. La sua struttura di città coloniale francese con architettura anni Trenta era ora sfregiata da strutture nuove, moderni hotel, grattacieli di vetro e acciaio, negozi alla moda e di tecnologia che stridono un po’ con la base rurale di questo paese. Era anche palese il diffondersi del nuovo colonialismo: quello gestito da businessman cinesi, imprenditori senza scrupoli finiti lì solo per sfruttare il più possibile senza dare nulla in cambio. Spostandoci con i tipici TUK TUK, mezzo ideale per il caos cittadino, abbiamo avuto tante testimonianze di un diffuso malessere. I cambogiani sono una popolazione giovane, che ha tanta voglia di emergere, ma purtroppo sono mal supportati da politici e dirigenti. Nonostante tutto, il fascino che esercita questa città è enorme: i suoi tanti mercati, la bella popolazione, la sua cultura ci

hanno di nuovo conquistato. Lentamente sono tornate le emozioni e le sensazioni del nostro primo viaggio, solo che ora anche Seiha si stava confrontando con tutto questo. Era silenzioso, quasi distratto, ma sapevamo che in cuor suo le emozioni erano tantissime. Il giorno seguente ci siamo incontrati con Respect For Children, l’associazione che collabora con il CIFA direttamente in Cambogia. Avevamo concordato per un incontro con la nostra bimba sostenuta a distanza. Una cosa analoga avevamo fatto nel primo viaggio, ma all’epoca quest’adozione a distanza era stata un regalo del CIFA e ci eravamo chiesti cosa avesse a che fare tutto questo con la nostra, di adozione. Ma alla fine abbiamo capito.

Una guida del tempio cambogiano con Seiha e Alberta Perazzoli

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In quei luoghi, in quei bimbi, Seiha si è ritrovato. Splendidi sorrisi in una dignitosa povertà. Lui era uno di loro e forse lo è ancora. Le lacrime versate sono state tante, quando è riuscito a rivedere il suo istituto: i ricordi poco alla volta riaffioravano tutti. Noi genitori per primi eravamo emozionati, noi che dovevamo dare un aiuto a nostro figlio, ma proprio come otto anni fa Seiha è stato più forte di noi. Guardava il cortile, la scuola, dove imparavano le canzoni, il dormitorio, ma tutto questo lo faceva in silenzio. Solo in un secondo momento, quando eravamo già di ritorno all’hotel, si è lasciato andare: era dispiaciuto di essere andato via, ma era consapevole che non avrebbe mai perso tutto questo perché questa è la sua storia. Dopo la prima settimana, intensa sotto l’aspetto emotivo, la seconda l’abbiamo dedicata più all’aspetto turistico, scoprendo le bellezze di questo

straordinario Paese. Grazie alla nostra guida (Khim) abbiamo conosciuto le molte contraddizioni di questa nazione; un Paese che naviga in mille difficoltà, ma che ha nella sua gente un potenziale incredibile. La visita ai templi di Angkor Wat ci ha riempito di emozioni, splendide strutture che ricordano un lontano e glorioso passato. Passato che però riempie di orgoglio i cambogiani e questo ci è stato spiegato ampliamente da Khim, ottima persona che ha avuto per noi un riguardo incredibile, ma soprattutto un’attenzione particolare per Seiha, al quale ha voluto trasmettere il più possibile, spiegandogli la storia, l’architettura e il vivere quotidiano della popolazione Khmer. Oltre a tutto questo Seiha ha imparato da Khim alcune parole cambogiane che forse erano state dimenticate, parole che sono anche suoni e che forse hanno risvegliato ricordi lontani e che gli hanno consentito per il breve tempo della vacanza di sentirsi veramente a casa, uno di loro, uguale a loro. Tanti sono i ricordi che porteremo con noi, tante le persone incontrate e tanti i nuovi amici, contenti di aver accompagnato nostro figlio in questo viaggio alla scoperta delle sue origini e della sua cultura. Siamo orgogliosi di Seiha, che sta crescendo e maturando, grazie anche a questa esperienza, ricompensati quotidianamente dal suo amore e dal suo affetto, desiderosi di rifare un altro viaggio un po’ più avanti, per aggiungere un nuovo tassello a quel mosaico che è la vita. • Fausto, Alberta e Seiha Perazzoli

Fausto,Alberta e Seiha Perazzoli in visita all’istituto di Phnon Penh

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ADOZIONE

Tuo figlio non è solo quello che riporti con te, ma è anche quello che rimane là, con la propria famiglia e che tu con un piccolo contributo puoi aiutare, perché questo crea un legame tra te e quel paese, quella gente e anche con tuo figlio, perché anche lui è figlio di quella terra. Più entravamo in quella realtà e più Seiha si rispecchiava, questo si è avvertito fortemente quando, sempre grazie allo staff eccezionale che ci ha seguito, abbiamo visitato i progetti che stanno portando avanti sia a Phnom Penh sia a Neak Loeung. Ci siamo resi conto delle energie, della volontà e degli sforzi che ci vogliono per portare avanti queste iniziative, e quanto è importante contribuire anche se con poche cose a tutto questo.


Vi presentiamo “La nuova adozione” CIFA, Ai.Bi. e N.a.a.a. al lavoro per una riforma del sistema adozione internazionale

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on a caso si dice che l’unione fa la forza. È con questo spirito di collaborazione proficua che CIFA, Ai.Bi., N.a.a.a hanno deciso di intraprendere una “battaglia” comune per una riforma del sistema “adozione internazionale”. Le statistiche parlano chiaro: sono sempre meno le coppie italiane che si avviano a intraprendere il percorso delle adozioni internazionali. Nel 2013, infatti, sono stati autorizzati all’ingresso in Italia 2.825 minori stranieri, a fronte dei 3.106 del 2012, con un decremento del 9%. A loro volta le coppie adottive che hanno portato a termine un’adozione nel 2013 sono state 2.291, rispetto alle 2.469 del 2012, con una flessione del 7,2%. Le cause di tale crollo vanno ricercate nell’eccessiva onerosità dei costi, in tempi d’attesa esagerati, dettati da un procedimento complesso, spesso fumoso, e dall’utilizzo da parte dei Tribunali per i Minorenni del decreto vincolato per attribuire l’idoneità delle coppie ad adottare, strumento di selezione più che di accompagnamento per chi decide di intraprendere l’iter adottivo. Urge pertanto una riforma del sistema “adozione internazionale”, capace di ridare una “speranza” a tutte le coppie che desiderano accogliere un bambino abbandonato, dando vita a una nuova famiglia. Per raggiungere tale obiettivo, i tre Enti Autorizzati più significativi sia per numero di adozioni realizzate sia per dimensioni e peculiarità organizzative, – CIFA, Ai.Bi e N.a.a.a. - hanno costituito un gruppo di lavoro, denominato “La Nuova Adozione”. Con questo gruppo collabora l’Agenzia Regionale per le Adozioni Internazionali (ARAI), al fine di elaborare una proposta di legge per la riforma della adozione internazionale. Il progetto di riforma dovrà rilanciare il sistema delle adozioni, garantendo maggiore trasparenza e semplificazione dell’intero processo, tempi più brevi, riduzione dei costi e accompagnamento di qualità in tutte le fasi del percorso adottivo. Quali condizioni per garantire questo rilancio?

• La costituzione di Commissioni regionali per l’idoneità, (che dovranno così sostituire l’attività oggi in capo ai Tribunali per i Minorenni) composte da esperti del settore, che valutino le coppie solo a seguito di un adeguato percorso di accompagnamento e formazione per l’accoglienza di un minore in stato di adottabilità; • Una effettiva collaborazione tra Servizi Territoriali ed Enti Autorizzati, nella presa in carico delle coppie in ogni momento della procedura adottiva, dal primo pensiero legato all’accoglienza di un bambino fino all’inserimento in famiglia e nel contesto sociale; • La definizione di costi standard per i servizi resi, che tengano conto delle diverse fasce di reddito; • Il raggiungimento di elevati livelli di qualità degli Enti Autorizzati, basati sull’introduzione di requisiti verificabili, quali la presenza di un’adeguata struttura nelle Regioni dove si intende operare, la specializzazione dei professionisti e la certificazione del bilancio. I componenti del gruppo di lavoro, dopo aver presentato i principi ispiratori della riforma alla Presidente della CAI, hanno iniziato una serie di contatti con vari esponenti delle forze politiche presenti in Parlamento. A breve verranno organizzati incontri con i rappresentanti degli altri Enti Autorizzati, delle Associazioni di genitori adottivi e delle Istituzioni regionali, al fine di giungere al più presto a una condivisione della proposta di riforma elaborata dal GDL “La Nuova Adozione”. •

Gianfroanco Arnoletti, Maria Teresa Maccanti, Marco Griffini e Anna Maria Colella

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COOPERAZIONE

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PER IL BENESSERE PSICOLOGICO DEI BAMBINI ETIOPI Anche Cifa ha collaborato attivamente alla conferenza stampa di Addis Abeba dello scorso maggio

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l 21 maggio scorso si è tenuta presso l’Istituto Italiano di Cultura in Addis Abeba la conferenza sul tema “La promozione del benessere psicologico tra i bambini etiopi”. Tale evento vedeva la collaborazione dell’ONG CIFA con l’Università degli Studi di Torino, l’Università di Addis Abeba e la Scuola Ministeriale Italiana con sede nella città. All’evento hanno preso parte professionisti del sociale afferenti a diverse ONG locali e internazionali, direttori e insegnanti delle Scuole operanti sul territorio e rappresentanti dell’ambasciata italiana. La conferenza ha voluto essere un momento di riflessione e confronto riguardo a quale sia lo stato dell’arte e come si possa promuovere il benessere dei bambini in Etiopia partendo dalla restituzione dei dati dell’esperienza di ricerca condotta da uno psicologo e ricercatore dell’Università di Torino, che ha coinvolto i beneficiari del progetto CIFA “Uniti contro l’AIDS”. La mattinata si è aperta con la relazione di Ato Samuel Kassa, Rappresentante Paese di CIFA in Etiopia, il quale ha illustrato la mission e il lavoro compiuto dell’ONG nel paese con particolare riferimento alle adozioni. Si è proseguito con la descrizione dei progetti per lo sviluppo locale da parte della sua coordinatrice Marta Bonalumi, ponendo particolare attenzione al progetto “Uniti contro l’AIDS” i cui beneficiari sono stati coinvolti nel progetto di ricerca.

bambini e dalle loro famiglie, non può che portare a fraintendere le loro necessità e ad adottare strumenti di aiuto incapaci di rispondere alle loro reali problematiche. Diviene dunque cruciale criticizzare e adattare concetti e modalità di intervento al peculiare contesto culturale e sociale dell’Etiopia. L’intervento a seguire condotto dallo psicologo e ricercatore dell’Università di Torino il dottor Leonti, si è concentrato sul tema della promozione del benessere psicologico in bambini affetti da HIV. La promozione delle loro competenze emotive sembrerebbe poter fornire loro strumenti importanti per affrontare sfide presenti e future legate alla loro particolare condizione di sieropositività (per esempio la morte dei genitori, l’esclusione sociale di cui sono spesso vittima, il poter prendere parte in maniera proficua alla vita scolastica.). E’stato dunque illustrato il processo che ha visto l’adattamento degli strumenti di intervento adattati alla cultura etiope e agli specifici bisogni e difficoltà palesati dai minori e dalle loro famiglie. Questi si componevano di un training per la promozione della competenza emotiva andando a lavorare sia direttamente con i bambini che sia i loro genitori e di uno strumento per la valutazione del funzionamento emotivo per poter evidenziare eventuali cambiamenti apportati.

Dalle sue parole è emerso come in Etiopia, all’interno del campo della psicologia, non sembra esservi ancora un insieme organico di teorie che cerchino di prendere in considerazione come le peculiarità culturali del paese possano caratterizzare e influire sul lavoro stesso dello psicologo. Adottare strumenti propri della cultura Occidentale per leggere i bisogni e le problematiche espresse dai 11

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A seguire, Biruk Gebretsadik, psicologo e counselor dell’Università di Addis Abeba, ha fornito uno quadro generale sul tema del benessere psicologico nel infanzia e sulle modalità generalmente adottate in Etiopia per la sua promozione.


La psicologa del CIFA Heran Tassew ha proceduto illustrando il laboratorio per lo sviluppo della comprensione emotiva indirizzato ai 32 bambini di età compresa tra i 5 e gli 8 anni afferenti al progetto “Uniti contro l’AIDS”. Sono state illustrate le finalità e le attività condotte con i bambini fornendo una panoramica sul processo di adattamento delle tecniche e il percorso intrapreso dai bambini. La psicologa ha evidenziato un iniziale stato di analfabetismo emotivo in cui i vissuti dei bambini trovavano difficilmente espressione attraverso il corpo o con parole con cui poterle comunicare. Utilizzando tecniche quali la drammatizzazione e la discussione in gruppo, i bambini hanno incominciato a dare voce a ciò che sentivano dentro e a sperimentare il gruppo come luogo dove poter condividere le proprie felicità e paure e dove poter raccontare esperienze e ricevere aiuto. Per quanto riguarda il gruppo di supporto indirizzato ai genitori dei bambini è intervenuta la psicologa e counselour Bethelaim Bahairu, che ha riportato come inizialmente i genitori fossero restii ad aprirsi tra loro e parlassero inizialmente dei loro figli concentrandosi esclusivamente sulla loro vita scolastica e sul tempo trascorso a giocare utilizzando solo connotazioni positive, attenti a non lasciare trasparire alcuna problematica o difficoltà. Verso gli ultimi incontri invece i genitori hanno incominciato a comunicare più apertamente tra loro e si sono creati legami fra loro che si sono perpetuati al di là del tempo previsto dal gruppo. Parallelamente hanno fatto capolino nei discorsi dei genitori le difficoltà di gestire il malessere mostrato del bambino, le paure legate al loro futuro e il senso di impotenza che a

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volte prevale nel pensare alle sfide che i loro figli dovranno affrontare per la loro condizione di sieropositività. Ciò ha dato modo loro di interfacciarsi con i vissuti e le problematiche sperimentate dai loro figli e di condividere con gli altri genitori strategie per affrontarle. A ciò ha fatto seguito la relazione del Dottor Leonti riguardo all’analisi dei dati raccolti. Da questa analisi sembrerebbe infatti emergere come gli interventi indirizzati a bambini affetti da HIV e ai loro genitori incentrati sulla promozione della competenza emotiva dei bambini ne possano migliorarne la salute psicologica. Tale ricerca può essere vista come un passo preliminare nel processo che potrà portare a sviluppare modalità d’intervento psicologico pronte ad accogliere e comprendere la sofferenza portata dai bambini e fornire a loro, e alle loro famiglie, un aiuto reale per prendersi carico della loro sofferenza e affrontare le sfide che quotidianamente la vita pone. Nella parte conclusiva della conferenza si è dato spazio al confronto e al dibattito con i partecipanti. Si è palesata la necessità di implementare modalità di intervento similari anche con altri tipologie di utenza (bambini abusati, orfani e disabili e in altri contesti come scuole e orfanotrofi) lavorando non solo su interventi diretti alla popolazione, ma anche sulla formazione di professionisti per diffondere una cultura attenta al benessere dell’infanzia con un occhio di riguardo alle peculiari problematiche e sfide che la colpiscono. Un incontro tra organizzazioni interessate a progettare passi futuri e potenziali collaborazioni si terrà il 12 giugno presso gli uffici CIFA ad Addis Ababa. •


“Ye jebena bunna”: la cerimonia del caffè Dal Diario di Marta Bonalumi espatriata CIFA in Etiopia

jebena, l’originale caffetteria di terracotta nera dal collo lungo e stretto contenente acqua calda, che, portata a ebollizione, originerà la bevanda diffondendone nell’aria l’inconfondibile aroma. L’ultima fase della cerimonia è quella in cui la bevanda viene servita bollente e zuccherata partendo dall’ospite più anziano fino a che tutti i partecipanti ne abbiano bevute tre sini, le tradizionali tazzine senza manico. Solitamente questa cerimonia viene ripetuta per tre volte nell’arco della giornata. A seconda della tradizione della regione in cui ci si trova si potrà gustare il caffè con il burro locale oppure addirittura con un aggiunta di sale. Legate al caffè ci sono numerosissime e varie leggende, la più famosa è quella di Kaldi. Kaldi era un pastore che si accorse che le sue capre, ogni volta che mangiavano strane bacche rosse che crescevano spontanee da un certo tipo di cespuglio, iniziavano a saltellare e a correre in modo strano; incuriosito provò lui stesso ad assaggiare quei chicchi e, provando un certo senso di euforia, si recò nel vicino convento a mostrare quei frutti misteriosi e farli esaminare. I monaci sentenziarono subito che quei frutti erano “un’opera del diavolo” e li gettarono nel fuoco per eliminarli: questo gesto involontario fece si che le bacche, tostandosi, diffondessero nell’aria l’inconfondibile aroma che tutti conosciamo. A questo punto i monaci, sempre più convinti che quell’arbusto fosse “un’opera diabolica”, pestarono i chicchi per spegnere la brace, ottenendo in questo modo la polvere, che messa in acqua bollente, permise di ottenere un infuso capace di trasmettere euforia. Da questa storia nasce la famosa catena di caffetterie simile a Starbucks, conosciuta a livello mondiale come KALDI’S COFFEE. Un altro racconto popolare sull’origine del caffè sostiene che gli abitanti del Kaffa, una delle regioni più verdi dell’Etiopia, 13

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l viaggiatore che visita l’Etiopia capiterà sicuramente di assistere alla cerimonia del caffè. Questa è infatti un’usanza molto radicata nella tradizione etiope per il semplice piacere di bere questo infuso e chiacchierare assieme a parenti e amici. Può avvenire in luoghi pubblici come in abitazioni private, e solitamente viene condotto dalla padrona di casa o dal proprietario del locale pubblico. Questo rituale non può passare inosservato poiché vi si viene spesso invitati ed è puro folklore. La padrona di casa, come prima cosa, cosparge l’area destinata alla cerimonia con lunghe foglie di goosgwaze, una tipica erba etiope che appena tagliata emana un fresco profumo: in questo modo viene creato uno scenario naturale che rappresenta l’originale legame tra l’uomo e la natura. Dopo aver creato questa atmosfera adatta al rito, la donna, seduta su un piccolo sgabello davanti a un braciere, con precisi e antichi gesti rituali brucerà prima l’incenso e poi laverà e tosterà in una piccola padellina dei grani di caffè che in seguito verranno macinati lentamente nel mukecha, un piccolo mortaio. Prima di essere macinati, la tradizione vuole però che tutti i partecipanti inalino a pieni polmoni la fragranza emanata dai chicchi tostati. La polvere ottenuta verrà introdotta nella


probabilmente terra naturale del caffè che qui cresce allo stato selvatico, ne scoprirono l’aroma grazie a un enorme incendio in seguito al quale, raccolti i chicchi ormai tostati, li utilizzarono casualmente per preparare una bevanda che riscosse immediato successo nel circondario poiché, oltre che buona da gustare, aveva poteri eccitanti. I mussulmani invece sostengono che Allah abbia bevuto caffè il giorno in cui creò il mondo e del vino il giorno in cui nacque il peccato originale: ed è per questo motivo che il caffè viene considerato dagli islamici portatore di saggezza, mentre il vino foviero di follia. Il caffè, sempre secondo i racconti leggendari, venne importato in Arabia dagli schiavi che lo utilizzavano per sopravvivere al duro regime di vita grazie alle sue qualità stimolanti. In Europa, invece, il caffè venne a lungo guardato con diffidenza poiché la Chiesa sostenne che quel frutto era “opera del diavolo”; fu solo verso la metà del XVII secolo che si diffuse in larga scala nel mondo occidentale, grazie ai commercianti arabi, diventando in breve tempo la seconda bevanda più apprezzata, dopo il tè. • Marta Bonalumi

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Buon enkutatash a tutti Il prossimo 11 settembre ricorre il capodanno etiope

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nkutatash, che significa “Dono di Gioielli”, è il primo giorno del Nuovo Anno Etiopico, e corrisponde all’11 settembre (o il 12 se l’anno è bisestile) nel calendario gregoriano. L’Etiopia infatti è un paese che segue il proprio calendario,che, come quello copto, è composto da 13 mesi (12 mesi da 30 giorni ciascuno e un mese finale, “Pagwme”, di 5 o 6 giorni a seconda che l’anno sia bisestile o meno). I mesi del calendario etiope cominciano lo stesso giorno di quelli del calendario copto, ma il loro nome è in Ge’ez, la antica lingua etiope.

dall’ottavo anno dopo l’era comune, che si basa sul sistema di calcolo di Dionisio, un Monaco del sesto secolo, mentre le altre culture si basano sul sistema di calcolo di Annio, Monaco del quinto secolo che ha posizionato l’Annunciazione di Gesù esattamente 8 anni dopo. •

Enkutatash segna anche la fine della lunga stagione delle piogge, che va da giugno a settembre: colorando i campi di verde e di distese di fiori gialli (i fiori di Meskel) trasforma la festa dell’anno nuovo anche in un’ottima occasione per celebrare il nuovo raccolto.

Altra tradizione vuole che Enkutatash celebri il ritorno della Regina di Saba dalla visita a Re Salomone a Gerusalemme nel 980 A.C. Il prossimo 11 settembre 2014 si celebrerà l’entrata nel 2007 anno etiopico. Questa differenza di 8 anni tra i due calendari è dovuta al fatto che il calendario etiopico comincia a contare gli anni a partire 16

Un’immagine di donne etiopi

Al lavoro ad Addis Abeba

ADOZIONE

Questa festa è celebrata con grandi appuntamenti tra amici e parenti in tutto il paese: i festeggiamenti cominciano già alla vigilia, quando si bruciano torce fatte di legno davanti alle case. La mattina del primo giorno dell’anno, dopo esser andati a messa, amici e parenti si ritrovano tutti insieme per mangiare alcuni piatti tipici etiopici come l’enjera e il wot. Nel pomeriggio poi le ragazze, vestitesi con abiti tradizionali nuovi per l’occasione, raccolgono mazzetti di fiori e vanno porta a porta da amici e vicini cantando la canzone dell’anno nuovo, che si intitola “Abeba Eyosh”. Enkutatash non è però una mera festa religiosa: il capodanno moderno è divenuto occasione di scambio formale di auguri anche nelle sofisticate relazioni urbane, tramite biglietti d’auguri al posto dei mazzi di fiori usati in zone più rurali.


Eccovi la lista regali per il capodanno etiope Cari Amici, Abbiamo elaborato questa lista di regali in collaborazione con il nostro partner locale per meglio rispondere alle esigenze dei nostri bambini. Sappiamo che molti di Voi attendono con fermento questa raccolta regali che Vi permette di donare qualcosa in più ai nostri piccoli amici. Questo Vi fa grande onore, ma vorremmo pregarVi di rivolgere un pensiero e, perché no, anche un solo euro, ai bambini che tutt’oggi non hanno nessun sostenitore. Aiutateci a rendere la distribuzione dei regali un momento gioioso anche per loro! Come aderire: La modalità di adesione è la seguente: 1)compilate la lista in tutte le sue parti indicando il/i regalo/i scelto/i; 2) effettuate il pagamento (causale: “Regali – codice SaD”): - c/c postale: 50829423 - bonifico bancario: IBAN IT 34 Q 02008 01005 000102087969 3) inviate la lista e la certificazione dell’avvenuto pagamento: - via fax al numero: 011/433.80.29 - via e-mail all’indirizzo: sad@cifaong.it - via posta all’indirizzo: CIFA Onlus – Programma SAD – Via Ugo Foscolo 3, 10126 TORINO. Il termine ultimo per la ricezione della documentazione è 30 Giugno 2014. Per qualsiasi necessità potete contattare l’ufficio SaD all’indirizzo e-mail sad@cifaong.it o telefonicamente allo 011/5630441. Arrivederci e buona lettura! ATTENZIONE: non inviate regali al nostro ufficio. I regali verranno comprati in loco dal nostro referente. Questo non solo ridurrà i costi di spedizione, ma aiuterà l’economia locale.

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Tanti sorrisi grazie al vostro sostegno

Le immagini dei “nostri bambini� felici per la distribuzione dei regali in occasione del capodanno Khmer

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Sì, anch’io voglio tutelare i diritti dell’infanzia insieme a Cifa! Cognome .................................................................. Nome ........................................................................ Denominazione (se azienda, classe, ente o gruppo ) ............................................................................................ Indirizzo ........................................................................................................................................................... CAP ........................ Città ............................................................................................. Provincia .................. Telefono ................................................................... Fax ............................................................................ E-mail (importante ) .......................................................................................................................................... Professione:

Lavoratore autonomo

Dipendente

Studente

Casalinga

Pensionato

Libero professionista

Altro

Voglio sostenere un bambino a distanza, aiutandolo a scrivere

il suo futuro. Intendo sostenere un bambino (o bambina) che vive in: Cambogia Etiopia Togo Dove c’è più bisogno (sarà scelto un paese in cui vi è maggiore necessità di sostenere singoli bambini )

Mi impegno a sostenere il bambino per un anno e ad effettuare la donazione di 310 Euro in: Rata singola (310 Euro) 2 Rate semestrali (155 Euro ciascuna) Effettuo il versamento dell’importo di Euro .................................................................................................. a mezzo: Versamento su C/C Postale n. 50829423 Bonifico: IBAN IT 84 U 07601 10300 000050829423

Voglio sostenere un progetto di cooperazione allo sviluppo,

aiutando i bambini e la loro comunità. Scelgo il progetto:

Cambogia: Anch’io so leggere e scrivere! Cambogia: Via del Campo Etiopia: Tutte a scuola ! Etiopia: Insieme contro l’AIDS Togo: Un tesoro di bambini Dove c’è più bisogno (equivalente a una donazione liberale, che Cifa destinerà al progetto in maggiore necessità di fondi ) Effettuo il versamento dell’importo di Euro .................................................................................................. a mezzo: Versamento su C/C Postale n. 50829423 Bonifico: IBAN IT 34 Q 02008 01005 000102087969

Dopo aver compilato e ritagliato questa scheda, puoi inviarla via fax al numero 011 4338029, via mail all’indirizzo sad@cifaong.it oppure a mezzo posta a CIFA Onlus - Ufficio cooperazione, Via Ugo Foscolo 3, 10126 Torino. Ricordati di allegare copia della ricevuta del versamento o bonifico. Ricordati che puoi anche attivare un SAD o sostenere un progetto con carta di credito online, sul nostro sito www.cifaong.it Benefici Fiscali. Le persone fisiche possono detrarre dall’imposta lorda il 24% dell’importo donato a favore delle ONLUS, fino a un massimo di 2065,83 Euro (art. 13 bis, comma 1 lettera i-bis del D.p.r. 917/86) o dedurre dal reddito dichiarato un importo non superiore al 10% del reddito complessivo e comunque nella misura massima di 70.000 Euro annui (art. 14 comma 1 del Decreto Legge 35/05). Le persone giuridiche possono dedurre dal reddito d’impresa dichiarato un importo non superiore al 10% del reddito d’impresa complessivo e comunque nella misura massima di 70.000 Euro annui (art. 14 comma 1 del Decreto Legge 35/05). Ai fini fiscali la ricevuta del versamento deve essere conservata dal donatore insieme alla dichiarazione dei redditi. Informativa ai sensi dell’ art. 13, d.lgs. 196/2003. I dati saranno trattati da CIFA Onlus, titolare del trattamento, Via Ugo Foscolo, 3 10126 Torino, per le operazioni connesse alla donazione, per informare su iniziative e progetti realizzati anche grazie al contributo erogato e per inviare il giornalino ed il materiale informativo riservati ai sostenitori e per campagne di raccolta fondi. Previo consenso, le informazioni potranno essere inviate anche via e-mail. I dati saranno trattati esclusivamente dalla nostra associazione e dai responsabili preposti a servizi connessi a quanto sopra; non saranno comunicati né diffusi né trasferiti all’estero e saranno sottoposti a idonee procedure di sicurezza. Gli incaricati del trattamento per i predetti fini sono gli addetti a gestire i rapporti con i sostenitori ed i sistemi informativi, all’organizzazione campagne di raccolta fondi, a preparazione e invio materiale informativo. Ai sensi dell’art. 7, d.lgs. 196/2003, si possono esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro trattamento per fini di invio di materiale informativo rivolgendosi al titolare al suddetto indirizzo, presso cui è disponibile, a richiesta, elenco dei responsabili del trattamento.

Letta l’informativa sulla privacy, acconsento a ricevere comunicazioni da Cifa anche via e-mail

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EVENTI

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GLOBAL ACTION WEEK Perchè l’istruzione è un diritto di tutti!

S

i è conclusa lo scorso 10 Maggio la Global Action Week, settimana di mobilitazione globale, campagna guidata dalla Campagna Globale per l’Educazione che quest’anno ha come obiettivo quello di sensibilizzare sull’importanza di un’educazione inclusiva. 57 milioni di bambini non hanno accesso all’istruzione, mentre circa un terzo di quelli che frequentano la scuola non ottengono risultati adeguati di apprendimento. Nei paesi in via di sviluppo sono i bambini disabili quelli maggiormente esclusi da un’educazione di qualità. La mancanza di attenzione alla qualità dell’istruzione e di una scuola che arrivi ai più marginalizzati ha contribuito a una crisi dell’apprendimento che richiede urgente attenzione. La povertà, il genere, la zona di residenza, l’etnia, le disabilità e altri fattori si traducono in minori opportunità di ricevere un supporto adeguato per migliorare il grado di istruzione, e diventano fattori di esclusione. Occorre un’educazione inclusiva per promuovere il riconoscimento del bisogno di lavorare verso una scuola adatta a tutti, che celebri le diversità, supporti l’apprendimento e risponda ai bisogni individuali Il messaggio di quest’anno,“Equal Right Equal Opportunity”, si è dunque concentrato sulla relazione tra disabilità ed educazione, mettendo in luce le sfide che i bambini con disabilità devono superare per rivendicare il diritto all’istruzione.

Scuola “Turoldo”

Scuola “Turoldo”, un momento durante il laboratorio

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ADOZIONE

CIFA ONLUS ha realizzato un’attività di laboratorio presso la Scuola Media Turoldo. •


Il MAGICO MONDO DI Il portale aiuta le ONG - e anche CIFA - nei progetti di cooperazione

Come è nato il progetto di www.etwoo.it? “L’idea nasce dalla passione per lo sport condivisa con tutti i fondatori del progetto Etwoo. Inizialmente la start-up è nata dalla voglia di creare qualcosa di innovativo nell’ambito sportivo. Con il tempo, analizzando il prodotto che avevamo creato, ci siamo resi conto dell’importanza e del valore di Etwoo e dei suoi servizi, sia per le Organizzazioni Non Profit con cui abbiamo il piacere di collaborare, proprio come Cifa Onlus, sia per i collezionisti di cimeli sportivi che sono il nostro mercato di riferimento”. Perché avete scelto di puntare sullo sport in particolare? Come è nato il connubio vincente tra sport e solidarietà? “In principio avevamo in mente di ampliare il nostro mercato a tutto il mondo dello spettacolo a 360 gradi. In seguito abbiamo percepito l’importanza di diventare esperti e riconosciuti in un settore, per poi allargare i nostri orizzonti in futuro. Credevamo che il connubio sport e solidarietà potesse essere vincente sia per i valori che ci sono alla base dello sport, sia per il grande numero di collezionisti attivi nel settore dei memorabilia sportivi. Con il tempo posso dire che questa scelta ci ha premiato, perché abbiamo trovato nelle società sportive e nelle associazioni non profit, degli interlocutori giusti per questa nuova attività di raccolta fondi. È quindi evidente che la relazione tra Sport e Sociale sia un rapporto Win-Win,

e per noi l’esempio calzante è stato il progetto “Asta del Match” lanciato in serie A, grazie alle partnership di Sampdoria, Bologna e Parma. In poco tempo, grazie a questa iniziativa, siamo riusciti a ottenere grande visibilità, riuscendo a creare un valore emozionale per i tifosi, patrimonio di ogni società sportiva, garantendo allo stesso tempo un aiuto concreto a molte organizzazioni di beneficenza”. Quali nuove sfide si intravedono all’orizzonte? “Per il futuro vogliamo ampliare i nostri servizi per le associazioni Non-Profit. Sono in cantiere molte novità, alcune saranno già operative nel breve termine, altre ancora in fase di brainstorming, ma già ben intavolate nei progetti futuri. L’obiettivo primario è allargare il nostro mercato al mondo dello spettacolo, non solo italiano, ma anche a livello internazionale, garantendo maggiori servizi e una raccolta fondi ancora più rilevante per le organizzazioni benefiche”. •

Mario Salsano - fondatore di etwoo.it

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ADOZIONE

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a qualche mese CIFA ha iniziato una collaborazione proficua e felice con www.etwoo.it, una piazza virtuale dove è possibile battere all’asta oggetti preziosi, destinando i soldi così raccolti a progetti di solidarietà. Nel caso nostro, naturalmente, ai progetti di cooperazione internazionale che da anni portiamo avanti nel mondo. Ecco perché abbiamo scelto di fare quattro chiacchiere con Mario Salsano, fondatore di Etwoo, e di condividerle con voi.


LLORENTE, SEI UN TORNADO ANCHE NELLA SOLIDARIETA’!

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avarro Fernando Llorente è arrivato a Torino, sponda Juve, come una sorta di marcantonio, 194 centimetri di esemplare statura, sostenuta da un volto sereno. Prima di essere apprezzato come atleta (gli è stato necessario il giusto tempo della cosiddetta “cura Conte” per entrare nella parte....) è stato apprezzato come uomo: e insomma, la propria storia sotto la Mole è partita con un aggettivo che fa sicuramente tendenza e che apre le porte alla simpatia :“è bello”. Poi, a furia di sentirsi dire, “Sii più cattivo ecc”, è diventato anche un ariete, una sorta di pivot girato al calcio, un punto di riferimento fondamentale per il gioco d’attacco bianconero. E se lo scudetto appena conquistato dalla Juve ha avuto nell’apache Tevez il timbro postale di riferimento, il supporto di Fernando è stato di pari importanza: perché lui è stato il trampolino di lancio, con la sua capacità di fagocitare i palloni alti, distribuendoli con testa, corpo e piedi ai compagni. E con la sua non indifferente capacità di segnare, favorito da quel sorriso sempre entusiasto ha restituito il gol alla sua primordiale emozione, la gioia, sua e di tutti i bianconeri Tutte queste cose per dire che Llorente è diventato in una sola stagione un

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gradito personaggio della porta accanto, apprezzatissimo, amatissimo. E poi quel gol di tacco rifilato al Sassuolo alla Bettega è stato come togliere un tappo di sughero regale a un’ottima bottiglia di champagne. In sintesi, uno Llorente adorabile e adorato, assolutissimamente bianconero sotto pelle: ed il fatto che la Fondazione Cuori Bianconeri abbia donato al CIFAONG una sua maglia, con le firme di tre super, Pogba, Pirlo e Buffon, ha reso questo capo prezioso e ambito. Capo che CIFAONG ha messo in palio, sotto firma di asta benefica, sul sito www.etwoo,it. E qui è successo un fatto incredibile: a furia di 15 euro per volta (era l’incremento minimo richiesto) la maglia ha toccato i 940 euro di valore. E’ stata un’asta incredibile, alla quale ha partecipato mezz’Italia. E insomma, Llorente ha vinto la sua partita con la popolarità e con l’affetto dei tifosi che battagliando per quel campo lo hanno idealmente voluto vicino vicino. E CIFAONG non può che ringraziare per l’eccezionale dono ricevuto, figlio di un entusiasmo che fa sempre bene e che sprona a fare tante altre iniziative, per il bene di tutti i bimbi nel mondo. •


dammi il cinque!

Scrivi il numero di Codice Fiscale di Cifa Onlus nel riquadro della tua dichiarazione dei redditi dedicato al 5 per 1000, sotto “organizzazioni non lucrative di utilità sociale”.

97501240010 Hai mille altri motivi per compiere questo gesto... ma ne bastano 5.

www.cifaong.it 24


IL BASEBALL DI CIFA ci piace! Cresce l’entusiasmo per una disciplina sana, pulita e corretta

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IFA e il baseball, una storia che cresce. L’idea di abbinare questo sport al nostro ente, grazie alla disponibilità della squadra di Torino della Juve98, si sta rivelando infatti convincente. Al campo torinese di via Passo Buole sono giunti i primi curiosi “bimbi della famiglia CIFA” attratti da quest’iniziativa. Ma di che si

squadra va all’attacco, presentando un giocatore per volta. Nello specifico, la squadra che difende ha un giocatore cardine che si chiama lanciatore e che si colloca su una pedana di lancio posta a 18 metri e 40 centimetri di distanza dal proprio compagno di squadra, detto ricevitore. Tra i due si colloca il rivale,

tratta, in buona sostanza? Beh, si tratta di andare alla scoperta di uno sport che sfugge dalla logica delle cose comuni, che difficilmente si vede in televisione, anche perchè le trasmissioni di riferimento sono quasi tutte sul canale a pagamento, di una disciplina che ha una base molto americana e di conseguenza poco simile alle cose che appartengono alle nostre emozioni standard. Per uscire dall’iperbole, il baseball è uno sport dove le due squadre si affrontano “a modo loro”, non cioè nel rispetto dello scontro frontale tipico delle discipline che vediamo tutti i giorni, ma con una strategia di gioco completamente diversa. E dunque, una squadra si schiera in difesa con i propri nove elementi e una

l’avversario, munito della canonica mazza. Obiettivo dell’attaccante è quello di riuscire a battere la palla che il lanciatore scaglia verso il compagno. Obiettivo del difensore è quello di riuscire a impedire all’attaccante di battere la palla, e con questo progetto, usa ogni tipo di sotterfugio: per cui la palla ora sarà lanciata veloce, ora con minore velocità, ora con un effetto a scendere, ora ancora con un effetto esterno. In sintesi, non è facile battere questa benedetta palla con la mazza, ma se si riesce, che bello! E a questo punto si abbandona la mazza e si corre alla conquista della prima base e via discorrendo, poi la seconda, poi la terza e infine la quarta, la casa base: che, raggiunta, favorisce il punto.

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La partita non ha un tempo preciso di esecuzione, ma nove turni di attacco e di difesa. Converrete che si tratta di una formula complessa: ma...la cosa migliore per capire bene il gioco è quella di provare. E la Juve è ben felice di mettere a disposizione i propri tecnici: dunque, obiettivo primario, battere la palla, poi andare alla conquista della basi. E per chi sta in difesa, obiettivo primario è l’eliminazione dell’avversario, prendendo la palla, magari al volo ecc. Si dirà che tutto ciò non è assolutamente facile. Soprattutto per chi è abituato a dare calci a un pallone: qui, invece, si tratta di utilizzare la mente, di decidere in fretta, di assumere la responsabilità di proiettarsi con senspo di conquista nel cuore del gioco che vive semplicemente nel concetto cardine dello sport americano: difendere, aggredire.

Un grazie di Cuore

Nasce la sezione compleanno solidale Ringraziamo la signora Tiziana Ciotti Filotrani per aver voluto condividere con Cifa la festa per i suoi primi 50 anni, invitando amici e parenti a effettuare una donazione in favore dei nostri progetti. Se avete piacere riproponete anche voi la stessa iniziativa e condividetela con le persone a voi care. In questo modo regalerete un sorriso anche ai bambini in un altra parte del mondo. • BUON COMPLEANNO TIZIANA!

Ma veniamo alla bella storia che si sta concretizzando con la Juve98: i bianconeri hanno formazioni giovanili pronte per ospitare i giovanissimi, soprattutto i giovanissimi CIFA. Nel campionato cadetto la JuveCIFA (si chiama così) è a centroclassifica. Un buon torneo, insomma. Nel campionato nazionale di serie C il compito è invece più complesso perchè il team è giovane e ha bisogno di rodarsi di fronte ad avversari esperti, gagliardi, preparati. Ma insomma, l’importante è partecipare. Ed è per questo che la JuveCIFA attende i campioni, prossimi futuri. •

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Per la prima volta “re-state con noi” Bimbissimi’s in sede a Torino per i laboratori estivi

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mpazza la passione per il buon mangiare, per la confezione dei piatti succulenti, per la cucina VIP: non c’è televisione che non abbia il proprio programma per grandi o ragazzi. E anche CIFA non poteva perdere l’occasione di dedicarsi all’arte delle cose buone. Così ecco che in sede, a Torino, Stefania Spadafora dell’Associazione Bimbissimi Kinder Fun che oramai da tempo collabora molto strettamente con Cifa, ha dato vita ad un evento felicissimo, destinato a dilatarsi a macchia d’olio nel tempo, perchè i giovanissimi si sono divertiti come non mai. E sotto il brand “ Re-state con Noi” ecco che con i consigli dell’abilissima cuoca Rita è partita la scuola di cucina, primo piatto creato: bavarese alle fragole. Undici scatenati discepoli dell’arte dell’impiattamento e della produzione di ottimi sapori si sono divertiti tantissimo, ed hanno aperto una nuova via: nel perfetto stile di CIFA. •

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Bomboniere Solidali

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Le ricorrenze importanti della vostra vita sono l’occasione ideale per compiere un gesto d’amore che può cambiare la vita di tanti bambini in condizioni di povertà o in stato di abbandono. Come? Grazie alle bomboniere solidali di Cifa! Anche quest’anno abbiamo fatto una scelta etica: tutte le bomboniere proposte sono oggetti di puro artigianato prodotti con materiali ecologici. Gli artigiani selezionati hanno scelto il no profit, l’etica e la morale legati al concetto di aiuto. Il vostro gesto solidale creerà una catena virtuosa di beneficenza e di mutuo aiuto. I proventi saranno interamente devoluti al progetto di cooperazione internazionale da voi scelto per i bambini togolesi, etiopi o cambogiani. Ciascuno con un proprio bisogno, tutti insieme per un unico obiettivo: vedere rispettati quelli che sono i loro diritti fondamentali! Tutte le bomboniere sono confezionate senza confetti. Per ordinare le bomboniere solidali basterà scrivere all’indirizzo di posta elettronica eventi@cifaong.it e, dopo 15 giorni dalla data di ordine, potrete riceverle direttamente a casa o ritirarle presso la sede Cifa più vicina. Il costo delle spese di spedizione tramite corriere espresso è fissato a 8€. Per informazioni e maggiori dettagli potete scrivere a eventi@cifaong.it o visitare il nostro sito Internet www.cifaong.it, dove è possibile scegliere le bomboniere che più vi piacciono.

Miele Segnaposti

Miele di Acacia, 40 grammi Donazione consigliata 4,30 €

Bomboniere Profumate

Le bomboniere di P’oca sono realizzate interamente con materiali di recupero. Stoffa d’arredamento, scarti di PVC, bottoni, corde, nastri, gale. Ogni oggetto è lavorato con cura artigianale e le eventuali imperfezioni sul prodotto finale testimoniano la realizzazione manuale e la scelta di materiali di recupero. Tutte le bomboniere P’Oca riportano al loro interno gommapiuma profumata.

Miele Millefiori, 40 grammi Donazione consigliata 4,30 €

Le api dell l’alveare fiorito raccolgono il nettare nei prati e nei boschi della collina torinese e lo trasformano in dolce miele. Volando di fiore in fiore collaborano a percorsi didattici, sociali e solidali. Sostengono con il loro lavoro progetti per far crescere l’Africa, come Bee friends for Malawi e The BeeHive School in Malawi.

Dolcissimi Ricordi Per chi vuole che la dolcezza del suo gesto si percepisca al primo sguardo…

Bomboniere Angel Donazione consigliata 3,80 €

Bomboniere sweet Donazione consigliata 3,50 € a cupcake, set da 20 cupcake coprende l’espositore, 70€

Pergamene

Come la più classica pergamena Cifa, cui si aggiunge però un tipico portafortuna cinese che rimarrà come ricordo ai vostri ospiti. Donazione consigliata 3.80 €

La nostra classica pergamena color avorio (cm 10 x 21) legata da un nastrino in raso bianco e unita dal nuovissimo cartoncino con il logo Cifa e la spiegazione del vostro gesto solidale. Donazione consigliata 2.70 €

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CIFA Onlus - Centro Internazionale per l’Infanzia e la Famiglia Via Ugo Foscolo 3 - 10126 Torino - C.F. 97501240010

www.cifaong.it

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