4children DALLA PARTE DEI BAMBINI
UN SMS AL 45508 PER I BAMBINI DI STRADA DELLA CAMBOGIA
4children - Anno XIII - N°2 DPR 353 / 2003 ( conv. il L. 27/02/04 Art 1 comma E3 ) 04/2015 - 4children è una pubblicazione periodica di Cifa, organizzazione non governativa che tutela i diritti dei bambini. www.cifaong.it
ACCOGLIERE UN SECONDO FIGLIO: QUALI SONO LE MOTIVAZIONI GIUSTE?
ESPERIENZA DI VITA: L’IMPORTANZA DI UN SOSTEGNO A DISTANZA
Anno XIII - N° 2 - Maggio - Settembre 2015 Direttore Responsabile: Gianfranco Arnoletti Progetto grafico e impaginazione: Davide Andrini Revisione testi a cura di: Paola Strocchio Editore: CIFA Onlus, Via Ugo Foscolo 3, 10126 Torino Tel. 011 4338059 (segreteria adozioni), 0115063048 (ufficio comunicazione), 011 4344133 (direzione cooperazione internazionale), fax 011 4338029, e-mail info@cifaong.it www.cifaong.it Autorizzazione Tribunale di Torino n. 3633 del 25/02/1986. Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa richiesta in data 27/04/1998. Spedizione in abbonamento postale Legge 662/96, articolo 2, comma 20/c - C.R.P. Asti C.P.O. È vietata la riproduzione anche parziale di testi e illustrazioni. Ai sensi della Legge 675/96 sulla tutela dei dati personali, i dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti verranno trattati in forma cartacea ed automatizzata e saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del giornale oggetto di abbonamento o di altre nostre testate come copie saggio e non verranno comunicati a soggetti terzi. Il conferimento dei dati è facoltativo ed è possibile esercitare i diritti di cui all’art. 13 facendone richiesta al responsabile trattamento dati: CIFA Onlus.
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a rivista che hai tra le mani è in formato elettronico leggibile e scaricabile. Se non intendi conservare questo numero di 4children, quando avrai terminato di leggerlo scegli di inviarlo a un amico. 2
Aspettiamo le tue testimonianze, le tue foto, i tuoi ricordi e naturalmente le tue domande
SOMMARIO MAGGIO - SETTEMBRE 2015
l’eDITORIALE
Interviste
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Pronti per affrontare un nuovo triennio di duro lavoro
Consueto appuntamento con i laboratori di Bimbissimi per quest’estate
la nuova sfida
restate con noi
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Presentiamo il nuovo direttivo
ecowed Le nostre esclusive proposte per il vostro momento solidale
Professionisti e volontari uniti per il bene dell’ente
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delper per “tutte a scuola!”
secondaadozione
Come accogliere al meglio l’arrivo di un altro figlio
Continua la campagna solidale “L’istruzione per un pezzo di pane” con Delper
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ADOZIONE IN india
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Ottenuto l’accreditamento per le adozioni internazionali
regalaci un disegno
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neak loeung: Cambia volto il progetto
“Anch’io so leggere e scrivere” si dedica all’intera collettività locale
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sad in etiopia
L’esperienza di una famiglia adottiva italiana
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sad: aiutiamo Yordanose Il sogno di una ragazza etiope che vorrebbe diventare insegnante
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Global action festa della mamma week Si è conclusa la settimana dedicata all’educazione per tutti
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sms solidale Un aiuto concreto per i bambini della Cambogia
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the color run
Festeggiamo insieme questa ricorrenza speciale
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caffè del cuore Offriteci un caffè per sostenere i nostri progetti di cooperazione
5x1000: la tua 28 arriva l’estate firma per il Festeggiamo loro futuro Un semplice gesto per aiutare tutti i bambini che sosteniamo
insieme l’arrivo dell’estate, vieni a trovarci nelle nostre sedi, scopri le date
Per festeggiare i 35 anni abbiamo indetto un concorso artistico per bambini dai 4 ai 6 anni
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emergenza nepal Cifa e NAAA insime per aiutare le vittime del sisma del 25 aprile
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cifa for families Sempre vicini a tutte le realtà famigliari, non solo quelle adottive
Cifa tra i charity partner della corsa 3
ANCORA UNA VOLTA GRAZIE A TUTTI VOI!
Ci aspetta un triennio di duro lavoro per tutelare i bambini di tutto il mondo
Gianfranco Arnoletti presidente Cifa Onlus Carissimi, prima di tutto voglio ringraziarvi per la fiducia Non nascondo una certa preoccupazione e il sostegno che ancora una volta avete per il destino delle adozioni internazionali, scelto di concedere a me e alla nostra Ong. complice una serie di contingenze non L’elezione di un direttivo nuovo – e quindi favorevoli, a partire dalla crisi economica, di un presidente – è sempre un momento ma questo non deve assolutamente molto sentito, ancor di più all’interno di diventare un alibi. Il nostro obiettivo – che un’Organizzazione Non Governativa che solo grazie al vostro sostegno potremo ogni giorno lavora con impegno perseguire – resta quello di per la tutela dei diritti dei bambini aiutare e tutelare i bambini di “Resta comunque di tutto il mondo. tutto il mondo, dall’Etiopia alla una certa Non amo i proclami, e alle Cambogia, dal Togo all’Italia. E preoccupazione promesse preferisco i fatti. al tempo stesso offrire soluzioni per il futuro Quei fatti che – naturalmente concrete, pratiche e di successo grazie anche a ciascuno di voi per ovviare a un welfare che sta delle adozioni - negli ultimi dieci anni ci hanno vivendo un momento di latitanza internazionali” permesso di crescere e diventare importante, con conseguenze il primo Ente Autorizzato dalla gravi su tutte le famiglie e con CommissionieAdozioni Internazionali per ripercussioni importanti sul futuro dei nostri numero di adozioni portate a termine. E se figli. è pur vero che le statistiche sono “soltanto” Insieme, possiamo farcela • numeri, è altrettanto vero che dietro agli stessi numeri in questo caso ci sono centinaia Il Presidente e centinaia di bambini che ogni anno, grazie all’impegno profondo di ciascuno Gianfranco Arnoletti di noi, vedono rispettato il loro primo diritto, quello di avere una famiglia.
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vi presentiamo il nuovo consiglio direttivo In un clima di grande partecipazione, martedì 28 aprile, presso l’Hotel Plaza di Torino, è stato approvato il bilancio relativo al 2014 ed è stato eletto il nuovo Consiglio Direttivo di Cifa. Di seguito la composizione del nuovo Consiglio Direttivo: Presidente Gianfranco Arnoletti, Consiglieri Sandro Giannini, Valerio Liprandi, Maria Paola Maurino e Paola Strocchio Revisori dei conti: Enrico Furlan, Silvano Donà, Massimo Husse. Collegio dei probiviri: Paolo Bazzoffi, Marco Merigo, Vincenzo Provenzale, Daniela Cavalla (supplente), Luigino Quarchioni (supplente) A Michela Bacci e Marco Scarpati, un grande grazie per quanto fatto nell’ultimo triennio! A tutti, l’augurio di buonissimo lavoro! Professionalmente ho svolto ruoli di manager nell’ambito di società del mondo Fiat per molti anni e agli inizi degli anni 80 ho vissuto con mia moglie la bella esperienza dell’adozione internazionale, adottando mia figlia in
Indonesia. L’adozione mi ha avvicinato ai fondatori del Cifa che mi hanno coinvolto come volontario nell’organizzazione delle attività dell’ente. All’interno ho svolto ruoli di segretario prima e di presidente poi. Ho avuto l’onore e l’onere di traghettare il Cifa da associazione di volontariato alla Ong italiana più grande nel mondo delle adozioni. I tempi così mutevoli indicano ora la necessità di diversificare le attività sviluppando nell’ambito del welfare della famiglia l’offerta di un servizio integrativo e sostitutivo di quello pubblico destinato alla marginalità. Toccherà ai successori portare ancora avanti un progetto sempre attuale. Gianfrancio Arnoletti
La mia famiglia ha da sempre impressa nel Dna la cultura dell’accoglienza, della difesa dei più deboli, della salvaguardia dei diritti dei minori. I figli per noi rappresentano una gioia tale che non possiamo nemmeno pensare di farne a meno. Cosa sarebbe stata la nostra vita senza di loro? Impegni, preoccupazioni e gioie sono il sale della vita. Dopo due figlie biologiche, Alessia e Angelica, che ora hanno rispettivamente 26 e 20 anni, abbiamo intrapreso la strada dell’adozione internazionale, che si è felicemente conclusa con l’arrivo di Lay nel 2006 dalla Cambogia e che ora ha 14 anni. Nel 2012 ci siamo rimessi in gioco, ed è arrivata la nostra Anastasia, dalla Federazione Russa, che ha 13 anni. Crediamo fermamente nel diritto fondamentale di ogni bambino ad avere una famiglia che lo faccia crescere, maturare e portare a essere un buon adulto. Questo, in tutti i casi, è lo scopo principale per il quale si è genitori. Cifa fornisce una straordinaria opportunità per i bambini del mondo. Gli orizzonti che vediamo dalle nostre sedi operative saranno il loro futuro. Oggi sapere di rappresentare un piccolo tassello per dare questa opportunità straordinaria ai bambini di tutto il mondo mi appaga per gli impegni e gli sforzi profusi in questi ultimi 6 anni. La nostra squadra, con tutto il bagaglio culturale, scientifico ed emozionale acquisito, cercherà di crescere ulteriormente mettendo in campo le forze migliori e allargando i propri orizzonti sempre e solo con l’unico scopo di dare voce ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Sandro Giannini
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L’adozione fa parte della mia vita personale e professionale. A v v o c a t o specializzato in diritto di famiglia, spesso mi occupo di adozione dalla prospettiva del curatore speciale dei procedimenti aperti al Tribunale per i minorenni, per la dichiarazione dello stato d adottabilità nei confronti dei bambini, o da quella del difensore delle coppie che scelgono di presentare ricorso contro il mancato rilascio del decreto d’idoneità all’adozione. Ho conosciuto Cifa perché è tramite questo ente che mio padre e la sua seconda moglie, nel 2005, hanno adottato in Russia, ai piedi degli Urali, mio fratello Ivan, un bimbo di cinque anni che all’epoca soffriva di gravissime problematiche di salute e che ora è un ragazzo in forma e vigoroso. Ho esercitato la carica di probiviro nel Collegio dei Probiviri nell’ultimo triennio. Restare a bordo di questa Ong è un privilegio di cui sono davvero fiero. Valerio Liprandi
Ogni volta che sfoglio le foto delle mie due figlie, oggi splendide donne, racconti di giorni passati e presenti, non posso non trovare nei loro occhi e nei loro lineamenti una parte di me: l’imprinting, d’altronde, non è acqua! Ma sempre mi accompagnano altri due volti di donne: uno solo immaginato, l’altro nitido nella mia mente. Tre donne, tre madri! Sì, perché non sono fra chi differenzia la madre “vera” da quella “adottiva”, la madre della “pancia” da quella del “cuore”. Rubando dal vocabolario, ricorto che la madre è la genitrice di figli, principio di origine. Ebbene, noi tre siamo, in modo diverso, il principio di una origine. Proprio i sentimenti verso queste madri, ma prima di tutto donne, hanno cambiato il mio percorso di vita. Dovevo fare qualcosa per essere anche la loro voce. Nella famiglia Cifa da diversi anni mi occupo, fra tavoli di coordinamento regionali, provinciali, convenzioni con i servizi sociali, istituzione scuola, corsi per le coppie, colloqui, di progettualità al fine di trovare soluzioni possibili per un futuro migliore per questi nostri figli, ma anche per altri-altrove figli e donne e madri, nella consapevolezza che per ogni cambiamento troverò l’ostacolo del fattore umano e che “ciò che facciamo non è che una goccia nell’oceano”. Ma mai arrendersi! Maria Paola Maurino
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Lavorare come r e s p o n s a b i l e dell’ufficio stampa in un’Ong è un privilegio raro. Ancora di più se l’Ong si impegna giorno dopo giorno per la tutela dei diritti dell’infanzia. E ancora di più se tra quei bambini per cui si lotta e che ancora non hanno visto rispettato il loro diritto più importante, quello di avere una mamma e un papà, ad aspettarti c’è tuo figlio. Ecco perché amo Cifa con tutta la passione di cui sono capace. Orgogliosa mamma del bambino “più meraviglioso” del mondo (non me ne vogliano gli altri), sono altrettanto orgogliosa di far parte del nuovo Consiglio Direttivo Nazionale di Cifa, dopo avere fatto parte del Collegio dei Probiviri negli ultimi tre anni. Promettere il massimo dell’impegno suona quasi banale, ma tant’è, è proprio così. Ce la metterò tutta. Paola Strocchio
Il nuovo Consiglio Direttivo
ringraziamento Questo nuovo Consiglio Direttivo vede, come da tradizione, l’inserimento di due nuovi consiglieri, come è accaduto dal 2006, che vanno a rinnovare questi ruoli. Come già accaduto in passato, i consiglieri uscenti hanno continuato nello svolgimento delle attività operative dell’Ente. A maggior ragione la Vicepresidente Michela Bacci e il Consigliere Marco Scarpati – che ringrazio sentitamente per quanto fatto fino a oggi - assicureranno la loro attività e la loro collaborazione nell’ambito del settore adozioni e cooperazione, in merito ai quali avevano già ampia delega. In particolare, l’arrivo di nuovi consiglieri che svolgono una loro attività professionale anche all’esterno del Cifa accentua la differenziazione tra l’impegno di indirizzo, controllo e vigilanza proprie di un Consiglio Direttivo e il ruolo di responsabilità operativa che la struttura professionale interna all’associazione svolge quotidianamente. Da questo schema organizzativo di Cifa ci si attende una maggior forza nell’anticipare i cambiamenti chiari all’orizzonte. Il presidente Gianfranco Arnoletti
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ADOZIONE
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accogliere un altro figlio Come affrontare al meglio una seconda esperienza adottiva
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iventare genitori (adottivi) per la seconda volta è indubbiamente un’esperienza intensa, per la quale sono necessarie tante consapevolezze. Proprio per questa ragione la nostra Ong ha scelto di organizzare corsi intensivi della durata di due giorni per affrontare la tematica con gli aspiranti bis (o ter e multipli, naturalmente!) genitori. Abbiamo pensato di dedicare un tempo così contenuto per rispettare le necessità familiari: è difficile assentarsi da casa per due giorni interi quando si ha un figlio. Qual è la motivazione che ci spinge ad adottare un altro figlio? La motivazione è un elemento importante, o meglio, fondante la scelta adottiva. Per usare una metafora è il “Motore” o “l’Energia” che spinge la coppia a perseguire tenacemente l’obiettivo, che la sostiene in tutto il percorso. Non mi riferisco solo allo studio di coppia o alla scelta dell’ente, ma anche alla vita, poi, con il figlio o con i figli. Il corso delle seconde adozioni inizia proprio chiedendo a ciascuno di spiegare la propria motivazione circa questo nuovo percorso adottivo.
Devo ammettere che quando propongo questo tema le espressioni nei volti delle persone sedute vicino a me non sono cariche di entusiasmo: il non verbale frequentemente mi comunica “... ancora?!”. Sono consapevole del fatto che nello studio di coppia gli operatori dei servizi abbiano scandagliato questo aspetto con la coppia, tuttavia non posso dare per scontato che si sia detto tutto su questa tematica e nemmeno che la motivazione sia congrua oppure condivisa equamente fra i coniugi. Lavoro molto con il gruppo e lavoro molto anche sul non verbale che osservo, spesso partendo proprio da quello. La motivazione che portano spesso le coppie è: “ho scelto “Diventare di adottare genitori è stata ancora una volta perché sicuramente vorrei dare l’emozione un fratello a più bella che mio figlio/a abbiamo vissuto” e perché io vengo da una famiglia numerosa e mi sono trovato bene….” oppure “per dare un fratello a mio figlio perché sono figlio/a unico/a e so quanto sia complesso essere da soli”. Il desiderio di poter “dare” un fratello è una costante, qualsiasi sia l’esperienza familiare di ciascun coniuge. Quando sono di fronte a una coppia, provo a immaginare (per come posso) di essere io “la loro figlia adottiva” e devo ammettere che lo trovo sempre un buon metodo per comprendere alcuni meccanismi. Dentro di me, provo sensazioni meritevoli di essere ascoltate. Quando sento che le coppie affermano di voler un fratello o una sorella per il loro figlio, la mia esperienza di “potenziale figlia adottiva della coppia” non mi fa provare una sensazione piacevole. Vorrei essere adottata per come sono, per il fatto 9
di essere una figlia, non perché divento “sorella di qualcuno”. Si potrebbe dire che la frase “adotto per dare un fratello a mio figlio” è una frase che viene usata così, senza voler togliere nulla a chi arriva, o perché si sottintende che il desiderio è quello di accogliere un altro figlio. Personalmente, come ho già detto, non credo sia saggio dar per scontato questi passaggi così importanti, e per questo mi soffermo per proporvi il mio pensiero. E’ importante aver chiaro nella propria mente che si adotta perché è la coppia che ha il progetto di avere una famiglia con più figli, perché la coppia crede nell’affratellamento. Adottare per voler “dare” un fratello o sorella a chi c’è già fa sembrare che l’unico intento sia far stare bene chi è già in famiglia. Mi spiego meglio, perché questo è un argomento che ha degli aspetti delicati. Innanzitutto non intendo assolutamente dire che la coppia deve decidere di voler adottare un secondo figlio senza valutare l’andamento familiare, quindi il legame che hanno con il primogenito, la sua serenità, e via dicendo. Questo appartiene a un aspetto valutativo, non motivazionale. Intendo solo dire che l’accogliere un secondo figlio in una famiglia è una scelta che deve essere esclusiva della coppia: la richiesta del figlio presente di avere un fratello o la necessità di avere un fratello non è una motivazione accettabile né per chi c’è già, né per chi sarà accolto. Mi spiego con un esempio: se una coppia sceglie di procedere con una seconda adozione perché il figlio lo chiede e la coppia o uno solo dei coniugi non è così convinto, cosa potrebbe accadere nel momento in cui la dinamica familiare si scombina con l’inserimento del secondogenito? Potrebbe scoppiare la coppia, potrebbe sentirsi in colpa il primogenito per la richiesta fatta o il secondo figlio per aver scombinato l’ordine familiare. Se invece la coppia ha valutato che nel loro progetto di coppia c’è ancora un forte desiderio di avere una famiglia con più figli, che sentono di potersi rimettere in gioco per accogliere e amare un secondo figlio, in questo caso qualsiasi cosa accada, la coppia sarà pronta, motivata a farsi carico delle fatiche perché il progetto è della coppia. Il fatto che il figlio primogenito possa desiderare un fratello non è di per sé una motivazione sufficiente né congrua; può essere affiancata alla motivazione fondante, che è però solo quella della 10
coppia. Il desiderio del figlio di avere un fratello potrebbe rivelarsi la spinta iniziale, ma non l’unica motivazione. Questa precisazione parte dal presupposto che in una famiglia c’è una gerarchia secondo cui i genitori hanno il potere “esecutivo”, hanno cioè il dovere di condurre la famiglia, di gestirla, guidarla, sostenerla, procedendo a scelte che sono di loro competenza. I figli, che sono in crescita e in formazione, accettano e si adeguano alle scelte genitoriali che sempre sono fatte o almeno pensate (o quantomeno i genitori ritengono che esse siano state fatte) per il bene dei figli. Quindi se due genitori decidono di adottare perché il figlio ha bisogno o vuole un fratello, il focus della scelta è il bisogno del figlio primogenito e non quello della coppia che dovrà gestire le complessità. Se invece la coppia decide di adottare perché avere più figli è nel loro progetto da sempre, e hanno fatto delle adeguate valutazioni circa l’andamento della famiglia che hanno e procedono con la seconda adozione, il focus è il progetto della coppia e la responsabilità di ogni cosa sarà loro e nessuna responsabilità cadrà sul figlio. Il figlio primogenito, come il secondo, beneficerà delle scelte che hanno fatto i genitori. Per esempio, la casa dove vivere è una scelta della coppia, che a suo tempo ha fatto valutando le possibilità della coppia medesima. Il secondo tema che vi propongo è il significato del corso o meglio, perché il corso è stato pensato in questo modo. Non è molto diverso da quello del corso prime adozioni. Sostanzialmente si tratta di un tempo e di uno spazio dedicato al secondo figlio, senza che il primo figlio sia presente. Questo aspetto inizia a mettere in difficoltà le coppie, lo sappiamo, ma sono profondamente convinta che già con il corso la coppia possa sperimentare concretamente (e per me la concretezza è un aspetto importante) cosa sia “fare spazio” per un secondo figlio. I genitori in questo modo sono costretti a pensare a come iniziare a gestire il distacco dal primo figlio per avere tempo per il secondo. Le coppie alle volte si sono lamentate per la difficoltà organizzativa familiare. Per diversi anni i corsi stati fatti solo nella sede del Cifa di Venezia. Da tempo ormai il Cifa sta organizzando i corsi di seconda adozione un po’ in tutte le sedi per agevolare le coppie, ma devo dire che il problema è solo ridotto, ma non è assolutamente eliminato. Pensare di organizzare il figlio che c’è già
è spesso un aspetto che mette in ansia i genitori. L’aspetto della separazione spaventa e il momento sembra non essere mai quello giusto. Il primo figlio adottivo è stato talmente atteso ed è talmente amato che il solo pensiero di lasciarlo dai nonni, dagli zii per un tempo più lungo del solito preoccupa i genitori. Poi nella realtà accade spesso che il genitore preoccupato e con un senso di colpa per averlo lasciato, chiama il figlio e scopre che egli non è affatto affranto o disperato, ma che anzi si sta divertendo e ha fretta di chiudere la conversazione telefonica! Avvertire disagio, la paura di tradirlo nella fiducia è frequente e normale, però il fatto di considerare pensabile un iniziale distacco o quanto meno un allentamento “della meravigliosa e coccolosa simbiosi” da parte del genitore dovrebbe essere fatto un passaggio mentale necessario che, secondo me, dovrebbe essere fatto già prima che il secondo figlio arrivi. Per questo ritengo che il corso possa essere utile anche sotto questo punto di vista! Le coppie accettano e accolgono sempre queste riflessioni. Molto spesso sono flessibili, aperte e disponibili a mettersi in discussione. Questa “morbidezza” è una meravigliosa risorsa che le coppie adottive imparano ad acquisire, e sarà proprio questa sorta di “elasticità” che permetterà il buon prosieguo del cammino di vita • Paola De Piccoli
Consigli per la lettura Nonni adottivi Mente e cuore per una nonnità speciale Milena Dalcerri, Anna Colombo, Sonia Negri; Edizioni Franco Angeli L’adozione è un modo del tutto speciale per diventare nonni. Attraverso percorsi inaspettati, talvolta tortuosi e faticosi, i nonni adottivi testimoniano un’esperienza di vita ricca di soddisfazioni e di felicità. In queste pagine sono raccolte le loro storie: le preoccupazioni che avevano prima di incontrare i loro nuovi nipotini, le emozioni che vivono assieme a loro e le sfide impegnative che affrontano tutti i giorni. Partendo dai racconti e dai sentimenti dei nonni, le autrici hanno evidenziato gli aspetti affettivi trasformandoli in significativi spunti di riflessione teorica sull’adozione e i suoi nodi critici. Ne è nato un libro per coloro che si stanno preparando ad accogliere un nipote di cui ancora non sanno nulla e per nonni adottivi che desiderano confrontarsi con chi vive la loro stessa esperienza. Ma è anche un libro per le coppie che desiderano coinvolgere le proprie famiglie nella loro scelta adottiva e per gli operatori dell’adozione, i quali sanno bene che i bambini - per crescere sereni e felici - hanno bisogno di una famiglia, nonni compresi! È dunque un libro per tutti, in grado di parlare in particolare a coloro che sanno ascoltare con la mente e con il cuore.
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cifa sbarca anche in India La nostra ONG ha ottenuto l’accreditamento per le adozioni internazionali
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ulla di nuovo sul fronte occidentale. Arrivano però notizie da quello orientale. Come molti nostri sostenitori sanno bene, l’India è da molti anni terra di Sostegni a Distanza, per il CIFA. A partire dal 1998, siamo attivi nell’Andhra Pradesh con programmi di sostegno ai giovani seguiti da Padre Joseph. Per quanto riguarda l’adozione, però, a esclusione delle tre procedure concluse agli albori dell’avventura del CIFA, nella seconda metà degli anni ’80, non avevamo più operato. Dopo un percorso molto lungo, in cui siamo stati in costante contatto con l’Autorità Centrale Indiana, il CARA, e ci siamo sottoposti ai (moltissimi) controlli per ottenere l’idoneità, siamo finalmente riusciti a essere riconosciuti a tutti gli effetti come AFAA, cioè ente accreditato per le adozioni nel Paese. Si tratta di un importante risultato di cui andiamo molto fieri, soprattutto in un momento come quello attuale dove, complice anche la crisi economica, sono sempre maggiori le difficoltà che si interpongono tra un bambino in cerca di famiglia e una coppia desiderosa di accoglierlo. Al momento stiamo lavorando per creare in loco tutta la struttura necessaria per garantire un’adeguata assistenza alle coppie adottive nel Paese e, non appena saremo pronti, apriremo ai conferimenti, quindi non perdete di vista il nostro sito www.cifaong.it! I Paesi con cui collaboriamo maggiormente detengono, in campi diversi, dei record mondiali. La Cina, Paese nel quale ormai da anni concludiamo il maggior numero di procedure adottive, è il Paese più popoloso del Pianeta. La Russia, seconda meta delle coppie Cifa, è il Paese più esteso, con i suoi 17 milioni di chilimetri quadrati e nove fusi orari. Mancava la più grande democrazia del mondo. Da ora in avanti non sarà più così • Emanuele Russo
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COOPERAZIONE
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“anch’io so leggere e scrivere” cambia volto Dopo un’analisi attenta abbiamo scelto di dedicarci all’intera collettività locale opo un’attenta analisi dei cambiamenti che hanno coinvolto il contesto in cui operiamo dal 2007, abbiamo deciso di individuare quelli che a nostro avviso sono i bisogni di una comunità più ampia all’interno della realtà di Neak Loeung, in Cambogia. Per illustrarvi come siamo intenzionati a muoverci e a operare già a partire dai prossimi mesi, abbiamo deciso di illustrarvi i risultati ottenuti fino a oggi.
Nel 2007 Cifa e il suo partner cambogiano, Respect for Children (RFC) grazie alla realizzazione di uno studio, sono venuti a conoscenza della grave situazione in cui versavano i bambini di strada di Neak Loeung, una cittadina cambogiana situata sul corridoio meridionale della sub regione del Mekong, a circa 60 km dalla capitale Phnom Penh. Un’indagine svolta dal personale di RFC ha portato a individuare i bisogni più urgenti, quali la necessità di cure mediche, di interventi igienico-sanitari e di un sostegno alimentare, necessità di accedere alla scuola primaria quanto prima e di completare l’istruzione primaria. La cittadina di Neak Loeung ha come peculiarità quella di essere attraversata dalla strada nazionale 1 che collega la punta sudorientale del Paese ai confini con il Vietnam, alla punta nord-occidentale, che confina con la Thailandia, passando per la capitale Phnom Penh. I suoi proseguimenti verso Ho Chi Minh City da un lato e verso Bangkok 14
dall’altro, ne fanno una delle arterie di comunicazione più importanti del Sudest asiatico. La strada nazionale si interrompeva proprio a Neak Loeung, sulle rive del fiume Mekong che taglia in due la cittadina (in quel tratto largo circa 700 metri). La mancanza di un ponte che collegasse le due sponde del fiume era stata sopperita con la messa in funzione di un sistema di traghetti. Le attese cui erano obbligate le persone in transito in entrambe le direzioni si sono tradotte in numerose possibilità commerciali per gli abitanti della cittadina. Tale opportunità ha quindi generato nel tempo un significativo fenomeno di migrazione interna. Molte famiglie provenienti dalle province sudorientali di Prey Veng e Svay Rieng, tra le più povere della Cambogia, si sono riversate nella cittadina alla ricerca di condizioni di vita migliori. Il fenomeno di urbanizzazione ha portato in città persone non qualificate che difficilmente sono state in grado di trovare un’occupazione dignitosa. Le famiglie si sono ritrovate a occupare abusivamente aree della cittadina adiacenti al fiume, dove le donne e i loro figli trascorrono gran parte della giornata, vendendo cibo o oggetti di recupero alle persone in attesa di attraversare il fiume. Le condizioni di vita che ne risultano sono spesso molto precarie: le case costruite sul fiume altro non sono che baracche prive di luce, gas, acqua e servizi igienici. In virtù della necessità di provare a rispondere alle necessità del territorio e ai bisogni della popolazione, anche di recente emigrazione, nell’ottobre 2007, Cifa e RFC danno inizio alla fase pilota del progetto. Cifa, con il suo partner locale, avvia un centro diurno in cui costituisce e forma lo staff, programma attività volte al soddisfacimento dei bisogni più urgenti dei bambini. Le principali attività comprendono un servizio di assistenza medica, un programma di sostegno alimentare, un programma di educazione informale (alfabetizzazione e preparazione alle classi della scuola primaria) e attività ricreative (danza, pittura e musica) per allontanare i
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bambini dalla vita di strada e per integrare il programma di educazione informale, lavorando sulla componente motivazionale dei bambini e sullo sviluppo di interessi e capacità creative. Nell’ottobre 2008 è stato raggiunto il primo risultato atteso che la fase pilota si era proposta. Tutti gli 85 bambini beneficiari del progetto sono stati reinseriti nel percorso scolastico; tale traguardo, anche se importante, non garantisce di per sé che i bambini completino l’istruzione primaria: è necessario assicurare cure costanti, dal punto di vista sanitario e alimentare, e un supporto costante nello studio. La situazione economica delle famiglie resta infatti critica così come le difficoltà di integrazione sociale. È quindi stato ritenuto necessario potenziare le attività esistenti e dare continuità al centro. Questa continuità è stata garantita negli anni attraverso il rafforzamento delle attività esistenti; il continuo rafforzamento di capacità dello staff del centro tramite corsi ad hoc sui diritti dei bambini e sulle modalità di lavoro con bambini a rischio; il consolidamento del rapporto con le famiglie e del loro ruolo nella crescita dei propri figli. Il centro è diventato, infatti, punto di aggregazione e d’incontro e lavorando sulla percezione del valore dei bambini e dei loro diritti da parte sia delle famiglie sia dei loro figli.
In questi anni grande rilievo è stato dato al rapporto con le autorità locali al fine di dare visibilità al progetto, ma soprattutto al fine di garantirne la sostenibilità a medio e lungo termine. Nondimeno il ruolo centrale della scuola pubblica non è stato mai sottovalutato, per garantire ai bambini e alle bambine un ambiente scolastico favorevole e protetto e per garantire un alto tasso di inserimenti e di completamento scolastici. Il personale delle autorità locali, così come il personale della scuola primaria di Neak Loeung sono stati coinvolti, sostenuti e rafforzati nelle loro competenze rispetto alla promozione dell’educazione
inclusiva, della protezione dell’infanzia e della tutela dei diritti umani. Importanti risultati sono stati raggiunti: almeno 200 bambine e bambini sono stati accompagnati nel loro percorso scolastico. Hanno ricevuto adeguato supporto nutrizionale e adeguata assistenza sanitaria. Molti tra loro hanno avuto l’opportunità di frequentare, Il nostro primo alla fine del loro obiettivo è percorso di studi, un riabilitare l’auala corso di formazione di una scuola professionale e di trovare un impiego che gli permette di condurre una vita dignitosa e di essere di supporto per le loro famiglie. Oggi, la realtà di Neak Loeung sta cambiando radicalmente, il governo giapponese impegnato da anni nella realizzazione di un ponte che potesse collegare le due rive del fiume, porterà a compimento l’opera in questi giorni. Per raggiungere Neak Loeung, quindi, non sarà più necessario sostare per aspettare un battello: Tsubasa, che letteralmente significa “ali di uccello” è il nome del ponte che unirà le due rive del Mekong. Questo cambiamento importante per la città ha spinto anche CIFA e RFC a ripensare alla propria strategia d’intervento. La nuova realtà avrà sicuramente un impatto sulle attività di sostentamento delle famiglie dei bambini e delle bambine che Cifa ha sostenuto in questi anni e anche sulla loro stanzialità nella cittadina. Molte famiglie si stanno preparando a trasferirsi, a cambiare attività di sostentamento o a continuare a vendere in luoghi diversi, come il mercato di Neak Loeung o un mercato di differenti province. Da un’indagine realizzata da RFC e Cifa, durante la missione del luglio 2014, è emerso che circa il 48.8 % della famiglie sostenute da Cifa in questi anni ha mostrato grande preoccupazione per il proprio sostentamento. Molte famiglie spinte dalla necessità di trovare lavoro, sprovviste dell’opportunità di realizzare un piccolo commercio approfittando dell’attesa dei turisti e dei viaggiatori, migreranno alla ricerca di altre opportunità; alcune porteranno con sé i propri figli; altre li lasceranno agli altri membri della famiglia. Il 63.6% tra loro cercherà nuove opportunità lavorative nei villaggi limitrofi. Così mentre molte famiglie vivono con preoccupazione e ansia questo cambiamento; altre si preparano a reinventarsi, affermando di dover accettare i cambiamenti in nome del progresso. 15
Alla luce di questa nuova realtà, Cifa ha valutato che la presenza del centro e lo sviluppo delle attività così come era avvenuto in questi anni potrebbe non essere più pienamente corrispondente alle nuove esigenze del contesto e ai nuovi bisogni della popolazione.
Il programma di Sostegno a Distanza (SAD) attraverso cui vengono garantiti accesso all’istruzione, a cure mediche e ad un’alimentazione adeguata, continuerà grazie al supporto dei sostenitori di Cifa. I beneficiari del programma SAD sono bambini in condizioni di grave precarietà socio-economica, le cui famiglie vivono con poco più di un dollaro al giorno. Così mentre si continua da un lato a garantire il supporto a queste bambine e bambini e alle loro famiglie, quale priorità del nostro programma, dall’altro si lavora a nuovi scenari d’intervento. Cifa, assieme alle autorità locali, al personale della scuola primaria, a RFC, e agli altri attori della cooperazione, ha iniziato una riflessione al fine di capire quali potranno essere le nuove forme d’intervento al fine di meglio sostenere i bambini e le bambine e le loro famiglie. Quali potranno essere le necessità della comunità al fine di continuare a promuovere i diritti dell’infanzia e l’importanza dell’accesso all’educazione. La riflessione iniziata ha già portato a dei risultati, Cifa intende riabilitare un’aula della scuola primaria del villaggio. Un nuovo inizio per essere maggiormente sostenibili, per contribuire a rafforzare il sistema educativo nazionale e soprattutto per continuare a sostenere la popolazione. Tutta•
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vi racconto come vivono i ragazzi che sosteniamo a distanza L’esperienza di una famiglia italiana, che ha scelto di tornare in Etiopia
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Qualche anno fa abbiamo acceso due Sostegni a Distanza in Etiopia, il Paese in cui è nato nostro figlio. Non avevamo mai avuto un contatto diretto con loro, anche se ogni volta che ricevevamo qualche aggiornamento attraverso Cifa mi proponevo di rispondere alle loro lettere. Poi però sempre la solita scusa: manca il tempo. Decidendo di andare in Etiopia, abbiamo invece pensato che sarebbe stata un’ottima occasione per incontrare finalmente anche i ragazzi. Per loro sarebbe stata una sorpresa! Una volta ottenuti i riferimenti dal Cifa, abbiamo chiesto consiglio a Marta Bonalumi, allora espatriata in Etiopia per l’Ong, per scegliere insieme cosa avremmo potuto regalare loro. Per non presentarci a mani vuote, abbiamo portato un paio di scarpe, uno zainetto, una tuta per la bambina e una maglia per il ragazzo, oltre a un portaritratti con una nostra foto. L’incontro è avvenuto in presenza di Samuel, responsabile Paese per Cifa, di Jery (social worker) ed Heran (psicologa), che ci hanno permesso di comunicare con loro. La bambina era accompagnata dalla mamma, mentre Eyob, che è orfano di entrambi i genitori e vive con un fratello maggiore, era solo. Abbiamo avuto anche modo di “Ora che visitare gli abbiamo toccato uffici del Cifa: Samuel, con mano, non da perfetto abbiamo più padrone di scuse per non casa, ci ha rispondere alle mostrato tutti loro lettere” gli spazi e ci ha spiegato il lavoro “dietro le quinte”. È stata un’occasione davvero importante per comprendere come funziona il meccanismo dei documenti e delle fotografie che periodicamente inviamo in Etiopia per il post adozione. Come consigliato da Jery, dal momento che
potevamo ancora contare sul minibus utilizzato per andare a Nazret, abbiamo poi accompagnato i ragazzi alle loro case. Il viaggio ci ha colpito molto. Arrivati da Eyob abbiamo provato un po’ di imbarazzo, se cosi si può definire. Toccare con mano la povertà della sua sistemazione è stata un’esperienza forte. A casa di Mahder, forse anche per la presenza della mamma, la bambina ha voluto mostrarci i suoi quaderni di scuola e ci siamo fermati un pochino di più. Ora che abbiamo potuto toccare con mano la loro realtà, sono certa che non ci nasconderemo più dietro a facili alibi e che troveremo sicuramente il tempo per rimanere in contatto con loro”. Questa è la testimonianza che la famiglia Girelli, mamma e papà di Habtamu, ha voluto condividere con noi. Soltanto qualche mese fa sono tornati in Etiopia per far conoscere a loro figlio il suo Paese d’origine, la sua cultura e le sue radici. Con l’occasione hanno deciso di incontrare anche i due ragazzini sostenuti, Eyon e Mahder. Un’esperienza ricca di emozioni, a volte anche contrastanti, ma sempre intense, che naturalmente ci sentiamo di consigliare a tutti i sostenitori, per conoscere concretamente le attività di cooperazione internazionale che portiamo avanti quotidianamente grazie al vostro aiuto prezioso• Famiglia Girelli
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“da grande vorrei fare l’insegnante” Yordanose ha un sogno: il SAD può aiutarla a realizzarlo
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oltanto qualche pagina fa vi abbiamo raccontato una splendida storia di successo di due giovani ragazzi, sostenuti a distanza grazie alla nostra Ong e soprattutto grazie a una famiglia italiana. Per ogni storia a lieto fine ce ne sono però almeno altrettante che invece il lieto fine non lo hanno ancora conosciuto, e che raccontano di bambini che hanno assolutamente necessità di aiuto, anche se a distanza. Come il caso di Yordanose, una ragazza di quattordici anni che ha bisogno di essere sostenuta per proseguire e completare gli studi. Il papà di Yordanose, che vedete nell’immagine qui a fianco, purtroppo è morto e la mamma, che ha appena 45 anni, purtroppo è gravemente ammalata e paralizzata. Questa bellissima ragazza etiope ha un sogno: diventare un’insegnante. Aiutare (a distanza) Yordanose a realizzare il suo splendido sogno è facilissimo, basta compilare la scheda di adesione sul nostro sito, effettuare il pagamento (scegliendo la formula che preferite) e inviare adesione e pagamento via posta elettronica a sad@cifaong.it La ragazza avrà così per un anno intero la garanzia di avere assistenza scolastica, alimentare e sanitaria. Per qualsiasi dubbio sulle modalità o sulle regole del programma di sostegno potete chiamare Kumari al numero 011. 5630441•
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Sì, anch’io voglio tutelare i diritti dell’infanzia insieme a Cifa! Cognome .................................................................. Nome ........................................................................ Denominazione (se azienda, classe, ente o gruppo ) ............................................................................................ Indirizzo ........................................................................................................................................................... CAP ........................ Città ............................................................................................. Provincia .................. Telefono ................................................................... Fax ............................................................................ E-mail (importante ) .......................................................................................................................................... Professione:
Lavoratore autonomo
Dipendente
Studente
Casalinga
Pensionato
Libero professionista
Altro
Voglio sostenere un bambino a distanza, aiutandolo a scrivere
il suo futuro. Intendo sostenere un bambino (o bambina) che vive in: Cambogia Etiopia Togo Dove c’è più bisogno (sarà scelto un paese in cui vi è maggiore necessità di sostenere singoli bambini )
Mi impegno a sostenere il bambino per un anno e ad effettuare la donazione di 310 Euro in: Rata singola (310 Euro) Rate semestrali (155 Euro ciascuna) Effettuo il versamento dell’importo di Euro .................................................................................................. a mezzo: Versamento su C/C Postale n. 50829423 Bonifico: IBAN IT 84 U 07601 10300 000050829423
Voglio sostenere un progetto di cooperazione allo sviluppo,
aiutando i bambini e la loro comunità. Scelgo il progetto:
Cambogia: Anch’io so leggere e scrivere! Cambogia: Via del Campo Etiopia: Tutte a scuola! Etiopia: Insieme contro l’AIDS Togo: Un tesoro di bambini Dove c’è più bisogno (equivalente a una donazione liberale, che Cifa destinerà al progetto in maggiore necessità di fondi ) Effettuo il versamento dell’importo di Euro .................................................................................................. a mezzo: Versamento su C/C Postale n. 50829423 Bonifico: IBAN IT 34 Q 02008 01005 000102087969
Dopo aver compilato e ritagliato questa scheda, puoi inviarla via fax al numero 011 4338029, via mail all’indirizzo sad@cifaong.it oppure a mezzo posta a CIFA Onlus - Ufficio cooperazione, Via Ugo Foscolo 3, 10126 Torino. Ricordati di allegare copia della ricevuta del versamento o bonifico. Ricordati che puoi anche attivare un SAD o sostenere un progetto con carta di credito online, sul nostro sito www.cifaong.it Benefici Fiscali. Le persone fisiche possono detrarre dall’imposta lorda il 24% dell’importo donato a favore delle ONLUS, fino a un massimo di 2065,83 Euro (art. 13 bis, comma 1 lettera i-bis del D.p.r. 917/86) o dedurre dal reddito dichiarato un importo non superiore al 10% del reddito complessivo e comunque nella misura massima di 70.000 Euro annui (art. 14 comma 1 del Decreto Legge 35/05). Le persone giuridiche possono dedurre dal reddito d’impresa dichiarato un importo non superiore al 10% del reddito d’impresa complessivo e comunque nella misura massima di 70.000 Euro annui (art. 14 comma 1 del Decreto Legge 35/05). Ai fini fiscali la ricevuta del versamento deve essere conservata dal donatore insieme alla dichiarazione dei redditi. Informativa ai sensi dell’ art. 13, d.lgs. 196/2003. I dati saranno trattati da CIFA Onlus, titolare del trattamento, Via Ugo Foscolo, 3 10126 Torino, per le operazioni connesse alla donazione, per informare su iniziative e progetti realizzati anche grazie al contributo erogato e per inviare il giornalino ed il materiale informativo riservati ai sostenitori e per campagne di raccolta fondi. Previo consenso, le informazioni potranno essere inviate anche via e-mail. I dati saranno trattati esclusivamente dalla nostra associazione e dai responsabili preposti a servizi connessi a quanto sopra; non saranno comunicati né diffusi né trasferiti all’estero e saranno sottoposti a idonee procedure di sicurezza. Gli incaricati del trattamento per i predetti fini sono gli addetti a gestire i rapporti con i sostenitori ed i sistemi informativi, all’organizzazione campagne di raccolta fondi, a preparazione e invio materiale informativo. Ai sensi dell’art. 7, d.lgs. 196/2003, si possono esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro trattamento per fini di invio di materiale informativo rivolgendosi al titolare al suddetto indirizzo, presso cui è disponibile, a richiesta, elenco dei responsabili del trattamento.
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perchè l’educazione sia davvero per tutti Si è appena conclusa la settimana dedicata alla Global Action Week
l 2015 è l’anno fissato per raggiungere l’Educazione per Tutti (EFA – Education for All): di strada da fare però ce n’è ancora parecchia, perché possano considerarsi raggiunti i 6 obiettivi della EFA, fissati nel Forum Mondiale dell’educazione celebrato a Dakar in Senegal nel 2000. Molti sono i successi raggiunti in questi anni, in tutto il mondo abbiamo lavorato insieme per raggiungere un’educazione di qualità per tutti. Abbiamo ottenuto che l’educazione venisse riconosciuta come strumento fondamentale per combattere la povertà e che molti Paesi investissero le risorse necessarie per l’elaborazione e l’esecuzione di piani nazionali a sostegno dell’educazione. Abbiamo assistito all’abolizione delle tasse scolastiche in molti Paesi, tra cui Burundi, Etiopia, Ghana, Kenya, Mozambico, Malawi, Nepal e Tanzania. Inoltre sono stati fatti passi avanti nell’accesso delle bambine a scuola, nell’avvio di programmi di alfabetizzazione degli adulti e nell’elaborazione di piani d’azione congiunti che hanno trattato l’accesso all’educazione in una maniera più integrale (per esempio con la collaborazione tra più ministeri). Anche la rivalutazione della professione docente è stato un punto fermo, quando, è venuto il momento di rivendicare un’educazione di qualità per tutte le persone del mondo. Tuttavia sono ancora molte le sfide da vincere. Secondo i dati dell’Unesco, ancora oggi in tutto il mondo 58 milioni di bambini e bambine in età di primaria non vanno a scuola, e per quasi la metà di loro la probabilità che non ci vadano mai è alta. Nonostante questa cifra si sia ridotta dal 2000 – anno in cui era pari a 102 milioni – il ritmo di questa diminuzione ha rallentato negli ultimi anni, e tra il 2010 e il 2012 (ultimi anni in cui i dati sono disponibili) è diminuita di solo due milioni. Quasi la metà di questi bambini e bambine vivono in paesi dell’Africa Subsahariana e 12,4 milioni in Asia meridionale e occidentale. La proporzione di bambini e bambine che non vanno a scuola è maggiore nelle 20
zone rurali povere di risorse e nelle zone di conflitto, e più dei bambini sono le bambine a essere colpite. A questa cifra occorre sommare i 63 milioni di adolescenti tra i 12 e 15 anni che non frequentano la scuola secondaria, numero che ci dà un totale di 126 milioni di bambini e ragazzi minori di 16 anni che – secondo le fonti Unesco - non vanno a scuola. Un altro dato scoraggiante è la percentuale di bambine e Tanti i successi bambini che conquistati fino abbandonano la a oggi, ma c’è scuola prima di ancora tanta terminare l’ultimo anno di primaria. strada da fare Nel 2012 si parla di 34 milioni, cifra che indica un tasso di abbandono scolastico del 25%, pari a quello del 2000. Se consideriamo la popolazione adulta, gli indici di alfabetizzazione sono migliorati appena. Nel 2011 si contavano 781 milioni di analfabeti, cifra che rappresenta una diminuzione di appena l’1% rispetto al 2000.
ADOZIONE
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La bassa qualità dell’educazione continua a essere un impedimento affinché bambine e bambini possano acquisire le conoscenze di base. Circa 250 milioni di minori non stanno acquisendo le conoscenze di base nonostante la metà di essi abbiano frequentato la scuola per almeno 4 anni. È fondamentale investire le risorse necessarie per poter contare su di un numero sufficiente di insegnanti adeguatamente formati, motivati e remunerati. Negli ultimi anni, l’educazione è stata presente nell’agenda internazionale, ma dobbiamo continuare a lavorare in maniera congiunta. Per questo motivo, durante la Global Action Week dell’educazione 2015 (GAW) abbiamo voluto porre un’enfasi particolare sull’educazione come diritto umano fondamentale e bene collettivo. L’educazione di qualità fornisce alle persone conoscenza critica, competenze e abilità necessarie per formulare, analizzare e risolvere problemi rilevati a livello locale e mondiale e contribuire attivamente allo sviluppo sostenibile e democratico della società.
noi può fare qualcosa per cambiarle e per trasformare la realtà. Questa iniziativa, In Italia, è promossa e coordinata dalla Coalizione Italiana della Campagna Globale per l’Educazione (CGE-IT). Costituita nel dicembre 2008 e composta da 16 tra le più importanti organizzazioni italiane che lavorano sul tema dell’educazione e dei diritti, tra cui naturalmente anche la nostra Ong, la Coalizione ha l’obiettivo di far crescere l’attenzione sul tema “educazione in Italia” e di aumentare la pressione sul Governo italiano per ottenere un maggior impegno per la Global Partnership for Education, una partnership multilaterale che coinvolge Governi di tutto il mondo, Organizzazioni Internazionali e società civile. Per maggiori informazioni sulla Global Action Week e sui materiali e temi sviluppati nelle passate edizioni è possibile visitare il sito italiano della Campagna Globale per l’Educazione cge-italia.org•
Un’educazione di qualità è inoltre fondamentale per raggiungere tutti gli altri Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM) come la parità di genere, l’equità, la salute, la nutrizione, la pace, il consolidamento della democrazia e la sostenibilità ambientale. Per questo motivo crediamo che una prospettiva globale di sviluppo, per essere credibile, debba porre il diritto all’educazione al proprio centro. Ecco quindi che l’appuntamento della Global Action Week 27 aprile – 2 maggio 2015 ha assunto un’importanza fondamentale. Gli obiettivi sono tanto ambiziosi quanto importanti: - Sensibilizzare i politici e l’opinione pubblica sull’importanza di un’educazione di qualità per tutte le persone nel mondo e sulla necessità di agire con urgenza per realizzare questo diritto. - Illustrare la realtà in cui vivono milioni di bambine e bambini che non possono esercitare il proprio diritto all’educazione a causa della mancanza di volontà politica e dei necessari investimenti in questo ambito. - Valutare i successi della Campagna Globale per l’Educazione dal 2000 a oggi così come le sfide che abbiamo ancora davanti per raggiungere un’educazione di qualità per tutte le persone. - Farsi carico, da cittadini attivi, della propria responsabilità di fronte a situazioni ingiuste e comprendere che ciascuno di 21
EVENTI
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“io aiuto i bambini di via del campo in cambogia. fallo anche tu!” Dal 3 al 16 maggio è possibile inviare un SMS o chiamare da rete fissa il 45508
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al 3 al 16 maggio la nostra ONG sarà protagonista di una campagna di comunicazione sociale diffusa sulle più importanti televisioni e radio nazionali, arricchita da un SMS solidale. È un’occasione davvero preziosa per sostenere i nostri progetti di cooperazione, in particolare “Via del Campo”, in Cambogia, dove ancora troppi bambini vivono in condizioni di grave disagio. Inviando un SMS o chiamando da rete fissa il 45508 sarà possibile donare 2 o 5 euro alla nostra ONG. Via del Campo Sihanoukville è il più grande porto commerciale della Cambogia e un’importante destinazione per il turismo. Lo sviluppo economico è parallelo alla nascita di periferie degradate e pericolose, baraccopoli in cui l’attività principale è la prostituzione. Abbiamo creato un centro di accoglienza per bambini, per proteggere in particolare i figli di prostitute dal mercato del sesso. Il personale del centro fornisce a 100 bambini sostegno alimentare e supporto sanitario, la possibilità di imparare a leggere e scrivere, attività ludiche e ricreative di vario tipo•
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“the color run”, la corsa che diverte e fa del bene Anche quest’anno Cifa sarà charity partner della gara più colorata del mondo
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nche quest’anno la nostra ONG è tra i charity partner della corsa più colorata del mondo, la spettacolare “The Color Run”, nella tappa di Torino, prevista il prossimo 16 maggio. “The Color Run” è un evento sportivo incentrato sulla festa, sulla musica e sul colore! E’ anche conosciuta come “i 5 km più felici sul pianeta” ed è una corsa coloratissima che promuove il benessere, la felicità e l’armonia, e non richiede nessun livello di preparazione. Allo start ci si presenta rigorosamente vestiti di bianco, si corre in mezzo al colore e all’arrivo si scatena la festa con esplosioni coloratissime, musica e balli. Prima della partenza sono previsti giochi e attività di riscaldamento muscolare per prepararsi alla corsa. Aspettando il via, si salta e ci si scatena a ritmo di musica. Lungo il percorso si attraversano numerosi “punti colore” dove i partecipanti verranno inondati di polveri colorate. Esattamente come la stagione passata, anche quest’anno saremo presenti al “punto blu”, il colore di CIFA. Oltrepassato il traguardo finisce la corsa, ma inizia la festa con le tante esplosioni colorate sempre a ritmo di musica. Vi aspettiamo, per una giornata che, ve lo promettiamo, sarà davvero indimenticabile! Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito Internet www.thecolorrun.it • 24
tANTI AUGURI mamma! Festeggiate assieme a noi questa ricorrenza speciale
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l prossimo 10 maggio arriva uno dei giorni più attesi per tutte le mamme del mondo: la FESTA DELLA MAMMA! Un’occasione che vogliamo festeggiare insieme con voi, per ricordare l’importanza del ruolo di madre (non ce ne vogliano i papà, naturalmente, con cui abbiamo festeggiato lo scorso marzo!). Un tempo, nel nostro paese, come probabilmente già saprete, il giorno prescelto per la festa della mamma era l’8 maggio; dal 2000 però non esiste più una data precisa, ma si identifica solitamente la seconda domenica di maggio. Curiosità dal mondo: Sicuramente una delle date “particolari” in cui viene celebrata la festa della mamma è quella dell’Indonesia: in questo stato, l’evento viene festeggiato due giorni prima della nostra vigilia di Natale, ovvero il 22 dicembre. Nello stesso mese festeggia anche Panama, mentre in Russia e in Argentina si celebra rispettivamente nell’ultima domenica di novembre e nella terza di ottobre; a febbraio è il turno di Israele e Norvegia; l’8 marzo onorano la mamma tutti i Paesi dell’ex Jugoslavia mentre il 21, il primo giorno di primavera, è la volta di molti paesi africani. La gran parte dei restanti paesi celebra la festa della mamma a maggio, alcuni l’8, altri il 10 mentre la gran parte, allo stesso modo nostro, la seconda domenica di maggio. Concludiamo infine con il Costa Rica che festeggia invece il giorno di Ferragosto. Secondo alcune ricerche storiche, la prima volta che venne proposta la festa della mamma fu nel lontano maggio 1870, negli Stati Uniti; questo evento però non ebbe molto successo. Ci riprovò 38 anni dopo, precisamente nel 1908, una certa Anna Jarvis; questa volta il Mother’s Day ottenne maggior richiamo e nel 1914 il presidente Woodrow Wilson, con il consenso del congresso, decise di istituirla come festa nazionale. Per quanto riguarda l’Italia, bisogna attendere invece fino al 1956 quando Raul Zaccari, sindaco di un paesino ligure in provincia di Imperia, decise di donare un giorno particolare alle mamme. Dopo un paio di anni questa proposta arrivò in parlamento e dopo un
grande dibattito la festa della mamma prese piede anche nel nostro paese. A tutte le mamme – non soltanto quelle che lo sono diventate grazie all’adozione internazionale e a CIFA – chiediamo di inviare una loro immagine assieme ai loro figli all’indirizzo di posta elettronica ufficiostampa@cifaong.it, autorizzandoci a pubblicarle sui nostri social network, dove realizzeremo un coloratissimo collage fotografico! Vi ricordiamo infine che venerdì 8 maggio saremo presenti nel corridoio centrale dell’ospedale San Luigi di Orbassano, in provincia di Torino, con un apposito banchetto dedicato proprio alla nostra ONG e alla festa della mamma. In cambio di un’offerta libera riceverete una tavoletta di cioccolata solidale oppure una pianta, sempre rigorosamente solidale. Tutti i proventi raccolti saranno utilizzati per sostenere le giovani donne dell’Etiopia attraverso i nostri progetti di cooperazione internazionale!•
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5x1000, una firma che vale il loro futuro Inserite il codice fiscale di Cifa: 97501240010. Sosterrete i nostri progetti a favore dell’infanzia
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er voi, un gesto semplice: scrivere il nostro codice fiscale nella vostra dichiarazione dei redditi, nell’apposita casella dedicata al cinque per mille. Per noi, ma soprattutto per tutti i bambini che sosteniamo con i nostri progetti di cooperazione internazionale e in Italia, è invece un gesto prezioso. Tutti i giovani beneficiari del nostro impegno quotidiano potranno così ricevere un’alimentazione adeguata e assistenza sanitaria, e soprattutto vedere tutelati i propri diritti fondamentali. Basta firmare il riquadro dedicato al sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale e scrivere il numero di Codice Fiscale 97501240010, che corrisponde naturalmente alla nostra Ong. Grazie alla vostra firma e al vostro sostegno sempre prezioso, continueremo a lavorare con l’impegno che ci ha contraddistinto in questi ultimi trentacinque anni di lavoro quotidiano, a favore di tutti i bambini del mondo •
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offriteci un “caffè del cuore!” Parte del ricavato di ogni ordine srà devoluto ai nostri progetti di cooperazione
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ffriteci un “Caffè del Cuore”! È una delle tante iniziative che portiamo avanti per sostenere i nostri progetti di cooperazione internazionale e in Italia. Si tratta di un accordo che permette di raccogliere fondi semplicemente bevendo un buon caffè. Nei dettagli, il 30 per cento del ricavato di ogni ordine del “Caffè del Cuore” sarà devoluto alla nostra Ong. L’iniziativa nasce dal desiderio dell’imprenditore Domenico Deleo, produttore delle migliori miscele grazie a una lunga esperienza e a una ricerca continua degli aromi più raffinati, di coniugare il piacere di un ottimo caffè con un impegno di solidarietà nei nostri confronti, permettendo di trasformare così un semplice momento di pausa in un gesto concreto a sostegno di chi vive in situazioni di difficoltà o disagio, proprio come i bambini che sosteniamo con i nostri progetti. Per avere maggiori informazioni e per effettuare ordini è possibile visitare il sito Internet www.caffedelcuore.it •
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Arriva l’estate: festeggiamola insieme! Ecco gli appuntamenti in programma a giugno nelle nostre sedi CIFA
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nche quest’anno abbiamo deciso di festeggiare assieme a voi l’arrivo dell’estate e delle attesissime vacanze. L’appuntamento è insieme con i nostri operatori in tutte le nostre sedi Cifa. Nei prossimi giorni vi comunicheremo i dettagli di ogni incontro in programma, ma vi anticipiamo le date, che invece sono già state stabilite. Vi aspettiamo! FESTA DI TORINO – 7 GIUGNO per informazioni: eventi@cifaong.it FESTA DI ANCONA – 27 GIUGNO per informazioni: cifa.ancona@cifaong.it FESTA DI VENEZIA – 7 GIUGNO per informazioni: cifa.venezia@cifaong.it FESTA DI ROMA – 21 GIUGNO per informazioni: cifa.roma@cifaong.it
TORINO
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VENEZIA
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Giugno
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Giugno
Giugno
Giugno
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n impegno quotidiano, negli ultimi 35 anni, a tutela dell’infanzia cui si aggiunge una nuova interessante iniziativa: il progetto R*Estate con Noi, che partirà alla chiusura delle scuole, organizzato e gestito da Bimbissimi’s Kinder Fun nella sede Cifa di Torino. Non dei summer camp, ma laboratori di vario tipo dalla durata di due ore e mezza al giorno, riservati ai bambini delle scuole elementari: giardinaggio, cucina, pittura, creatività ecc.
Info e prenotazioni Tel: 0116502215•
Laboratorio di giardinaggio
Uno dei tanti laboratori di manualità
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eco wed
info@ecowed.it 30
per trasformare il matrimonio in un momento “solidale” Vi presentiamo le nostre esclusive proposte legate all’ecowed
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a vita offre tanti momenti felici: il matrimonio, per esempio. Una giornata tanto attesa, preparata nei minimi dettagli, e vissuta con grande intensità ed emozione dai protagonisti, ma anche da amici e parenti. Ecco perché noi di Cifa – prima ONG in Italia - ci siamo “inventati” il matrimonio solidale. Un progetto, quello dell’Ecowed, che si basa su due valori per noi fondamentali: la solidarietà e il rispetto. Tutto questo senza compromettere l’eleganza e la raffinatezza di un servizio esclusivo, ma con un quid pluris che merita di essere sottolineato: parte dei proventi raccolti verrà infatti destinata ai numerosi progetti di cooperazione che portiamo avanti in tanti angoli del mondo per tutelare i diritti di ogni bambino. Un matrimonio solidale a 360 gradi, insomma. Per esempio, tra le nostre proposte per le bomboniere solidali troverete solo ed esclusivamente oggetti realizzati con materiali riciclati ed ecologici, che consentono quindi di ridurre al minimo l’inquinamento e l’impatto ambientale. Impatto ridotto al minimo anche per quanto riguarda i menù proposti, che hanno come punto di forza e di vanto proprio la scelta di prodotti deliziosi, raffinati, rigorosamente a chilometro zero. Lo scorso marzo, precisamente dal 13 al 15, abbiamo partecipato con entusiasmo alla grande rassegna solidale “Fa’ la cosa giusta”, a Milano: un’occasione che ci ha permesso di entrare ufficialmente nella piattaforma americana oreeko.com, vetrina di grande prestigio, pur rigorosamente solidale. Naturalmente il nostro progetto non si ferma ai matrimoni, perché i momenti felici nella vita di ciascuno di noi sono davvero tanti: l’arrivo di un figlio da un Paese lontano, per esempio, o il battesimo, o ancora la comunione o la cresima di vostro figlio, il matrimonio, l’unione di una coppia, le promesse d’amore, un compleanno speciale o una laurea. Insomma, con la nostra Ong festeggiare e incorniciare i momenti più importanti è davvero un’opportunità preziosa per voi e soprattutto per tutti i bambini e le famiglie che potremo aiutare grazie alla vostra generosità. Per avere maggiori informazioni è possibile scrivere a:
info@ecowed.it
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L’istruzione per un pezzo di pane Continua la collaborazione con i panifici Delper a favore delle giovani donne etiopi
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i ricordiamo con grande piacere – e anche con un pizzico di orgoglio – la nostra nuova campagna “L’istruzione per un pezzo di pane”, ideata e realizzata da Cifa insieme con i panifici Delper. Per ogni chilogrammo di pane “Sole della Vita”, pensato e prodotto appositamente per noi, un euro verrà devoluto alla nostra Ong, per sostenere in modo particolare il progetto di cooperazione internazionale “Tutte a Scuola!”, con il quale intendiamo garantire assistenza e istruzione alle bambine e alle ragazze etiopi. L’istruzione è infatti l’unico modo per assicurare un futuro adeguato alle giovani donne dell’Etiopia! Oltre a ringraziare il panificio Delper per la disponibilità e per la generosità, vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno permesso la riuscita della campagna, in modo particolare Mauro Berruto, allenatore della Nazionale Italiana di Volley maschile, che ancora una volta ha sostenuto Cifa in qualità di prezioso testimonial. Sul sito Internet www.delper.it potete trovare l’elenco completo dei punti vendita dove è possibile acquistare il pane “Sole della Vita”. Buon appetito a tutti! •
membri dell’associazione Cinemage
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regalaci un disegno! Vi presentiamo la nostra nuova iniziativa dedicata ai bambini dai 6 ai 14 anni
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rentacinque anni di impegno a tutela dei diritti dell’infanzia in ogni angolo del mondo. Un traguardo mica da poco, quello che festeggiamo quest’anno, nel 2015. Proprio per festeggiare le nostre prime trentacinque candeline abbiamo deciso di organizzare il concorso “Regalaci un disegno”. Il tema del progetto è “Il diritto al cibo”, con cui vogliamo porre l’accento sull’importanza di una corretta alimentazione anche in considerazione di EXPO Milano 2015. Di seguito i dettagli per la partecipazione e il regolamento completo. “Regalaci un disegno”: Progetto: Il progetto è rivolto agli allievi delle scuole elementari e medie sul territorio italiano dove siano presenti le sedi di Cifa. Modalità: I disegni dovranno essere inviati alla sede centrale Cifa di Torino per posta o e-mail con apposita scheda di iscrizione entro il 31 maggio 2015. I disegni saranno poi valutati da un’apposita commissione che selezionerà i vincitori. Parallelamente i disegni saranno caricati sui social network di Cifa dove sarà possibile votare quelli più rappresentativi. Obiettivi: Stimolare gli allievi sul diritto al cibo e sulla corretta alimentazione, dando massimo spazio alla loro creatività. Premi: Saranno assegnati premi per i migliori disegni selezionati dagli appositi giudici Cifa •
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EMERGENZA IN NEPAL Anche Cifa a fianco delle migliaia di vittime del terribile terremoto dello scorso 25 aprile La situazione in Nepal appare ogni giorno più drammatica. La prima grande scossa ha praticamente distrutto la citta di Kathmandu e i numeri di questa catastrofe appaiono drammatici. In queste situazioni sono sempre i bambini, la parte più fragile della società, a soffrire maggiormente: secondo le stime ci saranno più di 2 milioni di bambini in difficoltà. La situazione negli istituti nepalesi era già al collasso prima del sisma e attualmente le organizzazioni che si occupano di infanzia temono che il numero degli orfani possa assumere proporzioni inimmaginabili. In questa situazione anche CIFA, che da sempre ha a cuore il Paese asiatico, ha deciso di impegnarsi per portare un aiuto immediato ai bambini negli Istituti, cercando di intervenire dove il bisogno è maggiore e collaborando con il NAAA, che vanta una realtà consolidata di cooperazione internazionale proprio in Nepal. Gli interventi saranno quindi di due tipi • Aiuto ai bambini per i bisogni più impellenti: cibo, acqua potabile e medicinali • Interventi su Istituti lesionati: il sisma ha provocato danni alle strutture degli Istituti e il NAAA – sostenuto anche da CIFA - collaborerà alla realizzazione degli interventi più urgenti Per le modalità di donazione è possibile visitare il nostro sito Internet, www.cifaong.it •
Un’ immagine di devastazione dopo il terribile sisma dello scorso 25 aprile
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CIFA for FAMILIES
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CIFA FOR FAMILIES, dalla parte delle famiglie Continua il nostro impegno nei confronti di tutte le realtà famigliari, non solo adottive In questi ultimi anni abbiamo condiviso una vision e una mission che ha visto tutti noi impegnati a migliorare le nostre attività per il benessere dei bambini e delle famiglie nel mondo e in Italia. L’impegno però non può essere pensato se non in una funzione di “work in progress”. Già oggi, con CIFA for FAMILIES, ci siamo avvicinarti a quella realtà “famiglia”, molto più estesa di quella adottiva, offrendo servizi, consulenze, progetti per il benessere delle bambine e dei bambini senza trascurare l’istituzione scuola al fine di arricchire, migliorare, supportare le relazioni scuola-famiglia e sviluppare azioni di conciliazione tra famiglia e lavoro. Vogliamo andare oltre, verso un welfare inteso come supporto alle persone/famiglie per la cura dei figli, agli individui in condizione di bisogno o in situazioni di conflittualità familiare o nella necessità di conciliare gli impegni professionali e lavorativi con quelli familiari. Il pensiero progettuale dei prossimi anni ci vedrà impegnati per la realizzazione di sistemi di governance territoriale per rispondere ai bisogni sociali in un’ottica non solo di co-programmazione e co-produzione di rete per un miglior utilizzo delle risorse pubbliche e private, ma anche di valorizzazione delle risorse di voi famiglie e del territorio. I destinatari di queste azioni saranno i cittadini, nella veste di lavoratori e lavoratrici e di genitori, affinché possano disporre di servizi di conciliazione con il tempo a disposizione e il lavoro, e contemporaneamente le aziende, affinché possano trovare nelle nostre proposte risposte ai bisogni dei propri dipendenti. Ecco perché riteniamo prezioso promuovere un rapporto di collaborazione sul territorio nazionale con voi famiglie e soci, creando occasioni di confronto, di sensibilizzazione e di collaborazione. Sono 35 anni che siamo presenti sul territorio nazionale, e con lo stesso impegno, la stessa costanza, la stessa determinazione siamo pronti ad affrontare questa sfida!•
Cifa for Families
Per conoscere tutti gli appuntamenti offerti da Cifa for Families è possibile consultare il sito Internet
www.cifaong.it
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CIFA Onlus - Centro Internazionale per l’Infanzia e la Famiglia Via Ugo Foscolo 3 - 10126 Torino - C.F. 97501240010
www.cifaong.it
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