La rage arabe 03

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I.C. CAVOUR CATANIA

GRAPHIC NOVEL 3L - 2016/17


SOMMARIO: SOMMARIO 2 PREFAZIONE 3 LA RAGE ARABE UN DEALER 5 LE BÂTON 6 ADIEU, MAMAN! 7

UN PEU DE NEIGE, BRO?

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SALE BEUR! 9 DJIHAD 10 VERS LE PARADIS 11 L’ENTRAÎNEMENT 12 LA FUITE 13 UN NOUVEAU DÉBUT 15 LA RABBIA ARABA 16 LABORATORIO DI GUILLAUME LONG

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I.C. “Cavour” Catania

Dirigente Scolastico: prof.ssa Maria Leonardi coordinatrice di progetto: prof.ssa Cinzia Di Mauro coordinatrice per le traduzioni e il contatto con il consulente esterno: prof.ssa Sylvie Lescuyer consulente esterno: Guillaume Long, illustratore di Le Monde (invitato dall’Alliance Française di Catania) pubblicazione a.s. 2016/2017 Soggetto, sceneggiatura, disegno, colorazione e traduzioni della 3 L, scuola media: Arulappu Jessica, Battaglia Flavio, Ben Amer Seif (detto Karim), Fichera Gloria, Garofalo Damiano, Haradan Raksha, Mauceri Lodovica, Mauracheea Neha, Milanese Monica, Oancea Roberto, Pechaycaren Elisa, Pirone Roberto, Puleo Giuliano, Ravanelli Emanuele, Reganati Lorenzo, Ruta Davide, Scavo Piergiorgio, Scuderi Giuliana, Trischitta Francesco, Verdura Alice, Verzì Sara.


Prefazione

Ed eccoci giunti al secondo appuntamento (non ancora un traguardo, ma sicuramente una buona prospettiva) della nostra graphic novel su argomenti di stretta attualità. Di nuovo i ragazzi di una terza media si sono messi in gioco con un progetto ambizioso, pluridisciplinare e, in particolare, bilingue franco-italiano. Il punto di partenza è stato sempre lo studio teorico delle fasi di lavorazione di un fumetto autoconclusivo, confrontandosi con alcuni mostri sacri della nostra tradizione: Toppi il racconta storie, Pratt l’avventuroso, Pazienza lo scapestrato e Gipi il visionario. In piena concordia con l’insegnante di francese, membro dell’Alliance Française, la classe ha, in contemporanea, partecipato ad un incontro con l’illustratore della testata internazionale Le Monde, Guillaume Long. Questi, dopo aver ascoltato i ragazzi enucleare in francese proprio tutti i momenti operativi del nostro laboratorio ed averli sollecitati a proseguire in quella direzione, li ha introdotti ai “segreti del mestiere”. In particolare, ha mostrato loro uno studio grafico dei caratteri (testine con espressioni tristi, stupite, felici, iraconde…), di equilibrio delle parti del volto (e come varia girandolo verso l’alto, il basso o di lato), della lettura delle nuvolette (dall’alto in basso e da sinistra verso destra; prima il lettering e poi le nuvolette…), della tecnica della matita

blu da ripassare a inchiostro… Ottenendo la sua piena approvazione, siamo entrati anche nel dettaglio delle nostre scelte grafiche: il bianco e nero senza sfumature alla Persepolis con alcuni elementi a pastelli a matita per contrasto. Forti di questo assenso professionale, i ragazzi hanno proceduto con la lettura e analisi di Persepolis. Quindi, la storia del Medioriente dalla caduta dell’impero turco ad oggi, i conflitti arabo-israeliani, la guerra in Siria, il fenomeno migratorio e le organizzazioni europee per i salvataggi in mare sono stati oggetto di approfondimento (attraverso libri di testo, wikipedia, Les désorientés di Maalouf, cronaca su giornali e siti internet…) in italiano e in

francese. Da quel momento eravamo pronti per partire! Ho, così, lanciato il concorso del soggetto sui foreign fighters francesi o belgi. Tra le tante storie verosimili e toccanti, ho scelto quella destinata a diventare La rage arabe (La rabbia araba), mentre notizie dei telegiornali ci stordivano, vedendo incarnarsi i nostri personaggi bidimensionali in jihadisti drammaticamente reali.

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Ne è seguito uno studio grafico dei personaggi e degli ambienti, ovvero una proposta comune di elementi che sarebbero stati più volte rappresentati, in modo da creare uniformità e chiarezza nei disegni. Siamo arrivati, quindi, ad una sceneggiatura in 10 episodi (poi 11 tavole), ciascuno dei quali è stato assegnato a una coppia di alunni, perché la trasformassero in uno storyboard. Ogni tavola su cartoncini A4 doveva avere un margine superiore di 4 cm, inferiore di 3 cm e laterali di 2 cm (parzialmente ridotti in fase di digitalizzazione), con la possibilità di inserirvi da 3 a 6 vignette (eccezion fatta per esigenze narrative in Addio mamma) distanziate 1 cm l’una dall’altra. Le bozze, seguendo i consigli dell’illustratore, sono state eseguite a matita blu. Una volta da me approvate, gli alunni sono passati alla inchiostratura.

prima, infatti, ha comportato la scelta di dove inserire il colore (per esprimere la felicità del protagonista o un messaggio pienamente positivo) e dove il bianco e nero (il nero del burqa, dell’ISIS, del disagio sociale; con la doppia bordatura per lasciare parti bianche, l’uso di pennarelli neri a punta fine, media e grossa). La seconda ha visto in prima linea l’insegnante di francese che ha controllato che i ragazzi avessero tradotto correttamente tutti i testi, prima che venissero inseriti nel fumetto. Per concludere, ho lanciato un ultimo concorso grafico sull’idea tour Eiffel composta da armi, che ha dato luogo all’immagine di copertina.

Quest’ultima e le tavole sono state digitalizzate e il tutto corredato della sceneggiatura con i testi tradotti, di alcuni studi preparatori e della presente prefazione con il risultato che è sotto i vostri La successiva digitalizzazione ha lasciato solo occhi. i tratti neri e da qui abbiamo continuato con la Il lavoro e l’impegno profusi sono certa che hancolorazione e il lettering. Entrambe queste ope- no reso fieri i giovani autori e incontreranno il razioni sono state particolarmente complesse. La gradimento di voi lettori :) Cinzia Di Mauro

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LA RAGE ARABE UN DEALER

BANLIEUE PARISIENNE, AVEC UN PARC VERDOYANT… DE LOIN.

SAMIR MAHARIB “LE SES CLIENTS.

GUERRIER”, UN DEALER, ATTEND

QUELLE HORREUR MA MAISON!

IL PENSE À CE MÊME PARC…

LA RAGE ARABE

… OÙ IL JOUAIT QUAND IL ÉTAIT PETIT.

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LE BÂTON SON ENFANCE SE RESUMAIT DANS LE…

… AVEC LEQUEL SON PÈRE LE BATTAIT CHAQUE SOIR.

… BÂTON…

BATTU AU RETOUR. SAMIR S’ENFUYAIT DE CHEZ LUI POUR ÊTRE ENCORE

JE VAIS TE REDRESSER MOI, QUAND TU RENTRERAS! VA TE FAIRE…

IL VIVAIT D’EXPÉDIENTS ET A COMMENCÉ À CHAPARDER. NON, JE T’EN SUPPLIE, JE TE DONNERAI CE QUE TU VEUX.

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DONNE-MOI TOUT TON FRIC OU JE TE DESCENDS!


ADIEU, MAMAN! SA MÈRE EST MORTE QUAND IL AVAIT NEUF ANS.

UN LONG CORTÈGE A SUIVI LE CERCUEIL.

LE MONDE, C’EST DE LA MERDE!

LAISSEZ-MOI TRANQUILLE! MAIS OUI, RESTE TOUT SEUL!

IL S’ISOLAIT DU RESTE DU MONDE.

IL AVAIT DE MAUVAIS RÉSULTATS À L’ÉCOLE.

IL A ÉTÉ ARRÊTÉ…

... POUR DE PETITS VOLS OU POUR DES BAGARRES.

BOUGE PAS! LÂCHEMOI!

LA RAGE ARABE

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UN PEU DE NEIGE, BRO?

IL A QUITTÉ L’ÉCOLE ET CHERCHÉ DU TRAVAIL.

IL A FAIT LE GROOM…

EH TOI.

… ET A RENCONTRÉ UN DEALER…

… QUI LUI A DONNÉ UN JOB POUR € 20 PAR JOUR.

COMMENCE DEMAIN.

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SALE BEUR! SAMIR EST SUR LA PLACE ET ATTEND LES CLIENTS.

DONNE, MAIS TOI T’ES QU’UN SALE BEUR, PAS MON FRÈRE!

PIGÉ, LE GRIS?

UN PEU DE NEIGE, BRO?

MUSTASHAR, “LE CONSEILLER”, ASSISTE À LA SCÈNE.

TU NE DEVRAIS PAS TE LAISSER TRAITER COMME ÇA. TU AS RAISON.

LA RAGE ARABE

DEMAIN VIENS À LA MOSQUÉE. FAIS-MOI CONFIANCE: ON T’AIDERA.

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DJIHAD À LA MOSQUÉE DE PARIS.

«Allah et son messager rejettent les polythéistes et les impies. Si vous vous repentez, ça sera mieux pour vous; si, au contraire, vous lui tournez le dos, sachez que vous ne pourrez pas réduire Allah à l’impuissance. Il annonce à ceux qui ne croient pas un douloureux châtiment.»

GARDE BIEN CE PAPIER: IL Y A LE NUMÉRO DE TÉLÉPHONE D’UN RECRUTEUR DE COMBATTANTS POUR ALLAH. TU AS TROP SUBI DE LA PART DES OCCIDENTAUX. APPELLE-LE, PARS ET FAIS-LA PAYER À TOUS CEUX QUI T’ONT FAIT DU MAL.

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SAMIR, VIENS: JE DOIS TE PARLER EN PRIVÉ!

«Puis, une fois passés les mois sacrés, tuez ces impies où que vous les rencontriez, capturez-les, assiégez-les et tendez leur des embuscades… Combattez-les jusqu’à ce qu’Allah les abbatte grâce à vous, qu’Il les couvre d’ignominie, qu’Il vous donne la victoire sur eux, qu’Il guérisse les coeurs des croyants.»


VERS LE PARADIS IL FAIT DES RECHERCHES SUR LES DJIHADISTES EN SYRIE.

VIVE LES MARIÉS!

SAMIR ET HADIA, “LE DON”, ONT UNE PETITE FILLE QU’ILS APPELLENT NAJMA, “ÉTOILE”.

IL REPREND LE PAPIER, APPELLE LE NUMÉRO…

… ET IL PART POUR LA SYRIE AVEC TOUTE LA FAMILLE.

LA RAGE ARABE

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L’ENTRAÎNEMENT UNE FOIS ARRIVÉS EN SYRIE, ILS RESTENT DÉCONCERTÉS. OÙ SOMMES-NOUS…

J’AI PEUR!

ON LUI FAIT LE LAVAGE DE CERVEAU. ALLAH EST GRAND! LES INFIDÈLES DOIVENT MOURIR!

CAMP D’ENTRAÎNEMENT. ALLEZ! VITE!

IL COMMENCE À UTILISER LES DROGUES.

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UN, DEUX, TROIS, HOP.

LE JOUR DE SA PREMIÈRE EXÉCUTION À VISAGE DÉCOUVERT ARRIVE…


LA FUITE JE SERAI RECHERCHÉ PARTOUT DANS LE MONDE! QUE PUIS-JE FAIRE? JE SUIS DANS UN DE CES PÉTRINS.

… ET SAMIR S’ENFUIT AVEC TOUTE SA FAMILLE.

PAR ICI.

NE NOUS FAISONS PAS VOIR!

J’AI PEUR.

ILS FONT UN LONG VOYAGE DE LA SYRIE À LA TURQUIE.

TURQUIE

SYRIE

ILS ARRIVENT ENFIN À ISTANBOUL...

LA RAGE ARABE

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... JUSQU’EN GRÈCE OÙ LES JOURS PASSENT RAPIDEMENT.

VENEZ, ALLONS PAR LÀ!

GRÂCE AU TRAVAIL DE TOUTE UNE ANNÉE ILS ACHÈTENT UN BILLET D’AVION…

… ET TOUTE LA FAMILLE REVIENT EN FRANCE.

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UN NOUVEAU DÉBUT IL EST CONDUIT À LA PRISON PRÉVENTIVE…

… ET SUIT UN PROGRAMME DE PROTECTION. PUIS…

MERCI BEAUCOUP.

TU ES LIBRE.

… IL EST LIBÉRÉ.

SON DEUXIÈME FILS NAÎT. BIEN, JE SUIS HEUREUSE.

HADIA, COMMENT VAS-TU?

MON FRÈRE!

CECI EST UN NOUVEAU DÉBUT POUR SAMIR. JE SUIS FIER D’ÊTRE FRANÇAIS.

LA RAGE ARABE

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La rabbia araba

Un pusher Alla periferia di Parigi, in un parco verdeggiante… se visto da lontano, Samir Maharib, “il guerriero”, un pusher sta aspettando i suoi clienti e ripensa alla sua vita, alla sua orrida casa popolare, alla bambinopoli degradata dove giocava quando era piccolo.

E con un perentorio: - Comincia domani. - si è ritrovato invischiato in questo squallore.

Sporco arabo! Samir ritorna al suo presente nella piazza dello spaccio. Rivolto ad un ragazzo della ricca borghesia, lancia la sua solita proposta: - Della neve, fratello? Il bastone Quello pieno di sdegno: - Dammela. Ma tu sei Il protagonista continua a pensare alla sua in- uno sporco arabo, non mio fratello! - sottolineanfanzia che si riassumeva nel bastone con cui suo do ancora - Hai capito, arabo? padre lo picchiava ogni giorno. Samir fuggiva di Mustashar, “il consigliere”, dopo aver assistito alla casa per essere ancora percosso al ritorno. scena, gli dice: - Non dovresti farti trattare così. Suo padre gli gridava contro: - Ti raddrizzo io - consigliandolo - Domani vieni in moschea. Fiquando torni! dati. Ti aiuteremo. E Samir senza più rispetto per la sua violenta autorità: - Vai a farti… Jihad In Moschea Samir assiste al rito. Addio mamma! L’Imam sta leggendo il Corano: - Allah e il suo I ricordi di Samir si spingono oltre. Sua madre è Messaggero disconoscono i politeisti e i miscremorta quando aveva nove anni. Un lungo corteo denti. Se vi pentite, sarà meglio per voi; se invece ha seguito la bara che l’ha portata via per sempre. volgerete le spalle, sappiate che non potrete ridurre Da quel momento le cose non hanno fatto altro Allah all’impotenza. Lui annuncia a coloro che non che peggiorare. credono un doloroso castigo. Il ragazzo litigava con tutti: - Lasciatemi in pace. Quando la predica si è conclusa, l’Imam rimane Al che i suoi ex amici non potevano che rispon- solo con Samir: - Tieni questo biglietto: c’è un nudergli: - Ma sì, sta’ pure da solo! mero di telefono di un reclutatore di combattenAndava male a scuola e si è dedicato a piccoli fur- ti per Allah. Hai subito troppo dagli occidentali. ti e risse. Chiamalo, parti e falla pagare a tutti coloro che ti Il poliziotto arrestandolo gli urlava: - Sta’ fermo. hanno fatto del male. E lui divincolandosi: - Lasciami. Il ragazzo comincia così a istruirsi all’Islam, come presentatogli dalla sua guida spirituale, meditanDella neve, fratello? do su alcuni versetti: - Quando poi siano trascorsi Ha lasciato la scuola e cercato lavoro. Ne ha trova- i mesi sacri, uccidete questi miscredenti ovunque to solo uno come fattorino, addetto alla consegna li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro della pizza, finché ha incontrato uno spacciatore agguati… Combatteteli finché Allah li castighi per che lo ha ingaggiato per 20 euro al giorno. mano vostra, li copra di ignominia, vi dia la vitto-

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ria su di loro, guarisca i petti dei credenti.

commesso quel terribile delitto. Samir indica la direzione: - Per di qua! Hadia mette in guardia: - Non facciamoci vedere! Ma la piccola Najma non può impedirsi di esclamare: - Ho paura. Dopo un lungo viaggio dalla Siria alla Turchia, finalmente arrivano a Istanbul.

Verso il paradiso Samir effettua delle ricerche sugli jihadisti in Siria. Nel frattempo si sposa, continuando a frequentare la comunità islamica. Samir e Hadia, “il dono”, hanno una bambina che chiamano Najma, “stella”. Quindi, il giovane matura la decisione: riprende il I giorni passano rapidamente e raggiungono la biglietto, chiama il numero e parte per la Siria con Grecia, dove lavorano per un anno. Con grandi sacrifici acquistano un biglietto aereo e tutta la fatutta la famiglia. miglia ritorna in Francia. L’addestramento Un nuovo inizio Arrivati in Siria, rimangono sconcertati. Appena atterrato a Parigi, Samir viene portato Hadia pensa: - Dove siamo… - Ho paura. - non può che ammettere la piccola alla prigione preventiva. Giudicato davvero pentito, è sottoposto infine ad un programma di proNajma. tezione. A Samir viene fatto il lavaggio del cervello. - Allah è grande! Gli infedeli devono morire! - ri- - Sei libero. - lo saluta un poliziotto penitenziario. Samir non può che essere molto riconoscente: pete ossessivamente. E in un campo di addestramento gli insegnano a Grazie infinite. Nasce il suo secondo figlio. combattere. - Forza! Presto! - lo incita un istruttore. Samir è ora un padre e marito premuroso: - Hadia, come stai? Samir fa del suo meglio: - Un, due, tre, hop. Nel frattempo comincia a utilizzare droghe, fin- E la moglie risponde: - Bene. Sono felice. ché arriva il giorno della sua prima esecuzione a Mentre Najma dichiara con stupore: - Mio fratelvolto scoperto, in cui avrebbe dovuto uccidere un lo! giornalista francese prigioniero. Quello è un nuovo inizio per Samir che afferma con tutto il suo cuore: - Sono fiero di essere franLa fuga cese. Samir pensa: - Devo scappare! E con tutta la famiglia si dà alla fuga prima di aver

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Laboratorio di Guillaume Long

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La rage arabe (La rabbia araba), pur con tutti i limiti di un lavoro tra i banchi di scuola, si inscrive tra le analisi sociologiche, quasi naturalistiche alla Comédie humaine di Balzac (per rimanere in ambito francese) o con riferimenti più attuali alla Haine di Kassovits o Les désorientés di Maalouf. I giovani scrittori/illustratori hanno, infatti, osservato “scientificamente” il fenomeno dei foreign fighters e riprodotto un soggetto disagiato in contesto francofono fino a condurlo alle sue estreme conseguenze: l’odio verso la società

in cui è nato, ma in cui non si è mai sentito integrato, un odio messo poi a servizio di un fanatismo religioso di matrice islamica. Ecco che, quindi, Parigi si salda nel nostro racconto alla Siria e al Medio Oriente, martoriati dalla guerra, dall’ISIS e dalle multinazionali del petrolio. Ben oltre, tuttavia, è giunta questa graphic novel, perché, grazie alla visione positiva dei suoi autori, si suggerisce anche una possibile soluzione a tanta efferatezza, che ci ha colpito (e, temo, continuerà a farlo in futuro) così da vicino.

La rage arabe vuole dirci che non tutte le storie di disorientati, cioè di coloro che hanno perso il loro Oriente e al contempo la direzione da percorrere nelle loro vite, devono necessariamente sfociare in atti di morte. Vi sono (devono esserci - dobbiamo aggrapparci a questo ottimismo della volontà!) dei ritorni alla normalità, alle idee di libertà e di democrazia, che i nostri ragazzi meriterebbero di non vedere più vituperate.


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