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QUALITÀ DELL’ARIA A RISCHIO SOLO PER I RISCALDAMENTI BUTTATI 173MILA EURO
di MASSIMO BOCCUCCI
Arpa l’ha sempre detto: l’aria sul territorio eugubino è buona. L’università
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La Sapienza di Roma e il Cnr l’hanno confermato nel monitoraggio e studio commissionato dalla Giunta Stirati che ha speso 173mila euro presi dall’asfittico bilancio comunale mantenuto da tasse e tariffe sempre più insostenibili. I cittadini già pagano con le tasse l’attività dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente per monitorare ogni giorno quel che respiriamo con cinque centraline fisse (unico caso in Italia) attivate al tempo di Orfeo Goracci sindaco e che vennero pagate dalle due cementerie. L’aria eugubina è talmente al sicuro che Cinzia Perrino, ricercatrice del Cnr, si è spinta a dire “vivrei qui anche subito”, così come ha garantito Silvia Canepari, docente de La Sapienza. Lo studio voluto dal sindaco Filippo Mario Stirati, dai LeD (Liberi e Democratici) e dal vicesindaco Alessia Tasso è andato avanti per un anno a partire dall’autunno del 2021 con 9 periodi di campionamento su 4 stagioni, ognuno della durata di 6 settimane, usando 20 stazioni di rilevamento, 400 campioni prelevati, 20mila analisi effettuate per confermare che i dati Arpa
LA CORTE DEI CONTI DELL’UMBRIA POTREBBE INTERVENIRE PER VERIFICARE LE SPESE CONTINUE CHE SERVONO SOLO PER ALIMENTARE IL CONSENSO DEI COMITATI AMBIENTALISTI E L’ESTREMA SINISTRA.
I DATI DEL MONITORAGGIO E STUDIO DI UNIVERSITÀ LA SAPIENZA E CNR HANNO CONFERMATO LA BUONA QUALITÀ DELL’ARIA COME REGISTRA ARPA QUOTIDIANAMENTE. L’ESPERTA CINZIA PERRINO : “VIVREI QUI ANCHE SUBITO” sono coincidenti tra il 97 e il 99 per cento con quelli effettuati e che quelli ulteriori rilevati da La Sapienza e Cnr non evidenziano criticità.
RISCALDAMENTO E TRAFFICO. Il Pm10 sale d’inverno, con maggiori concentrazioni di polveri per gli effetti dei combustibili dal riscaldamento derivanti da legna e pellet, e ci sono gli effetti negativo dal traffico in zona piazza Quaranta Martiri e la variante della strada statale Pian d’Assino a ridosso dell’uscita Gubbio-Scheggia verso la Contessa. Fanno sicuramente danni gli impianti semaforici al borgo di Santa Lucia e che per lungo tempo hanno imprigionato la strada della Contesa. Sugli inquinanti di tipo metallico che possono venire da fonti diverse - anche da siti industriali - la professoressa Canepari ha sottolineato come i valori siano molto inferiori alla norma non destando alcuna preoccupazione.
STIRATI INSISTE. Stirati non si ferma, è in campagna elettorale per le regionali e insegue gli estremisti per cercare voti tra i comitati ambientalisti e la sinistra “goracciana”. Il sindaco per alimentare la caccia alle streghe sostiene che in questo anno di monitoraggio la Colacem non era in attività (non è vero: soltanto per un
Esposto alla Corte dei Conti e denuncia alla Procura, Arpa si mobilita
Sta per approdare sui tavoli della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica di Perugia il dossier Gubbio, ovvero le iniziative del Comune di Gubbio che ha deciso con la Giunta Stirati di promuovere un monitoraggio con studio a università La Sapienza di Roma e Cnr sulla qualità dell’aria nel territorio eugubino stanziando 173mila euro dal bilancio comunale. Questa iniziativa si sovrappone ai controlli istituzionali in capo all’organismo pubblico Arpa, pagato dai cittadini contribuenti e attivissimo sul territorio eugubino con il monitoraggio quotidiano ormai da lunghi anni attraverso cinque centraline acquistate al tempo di Orfeo Goracci sindaco con il contributo economico delle cementerie Barbetti e Colacem, che tutt’oggi si fanno carico della manutenzione. Per verificare se c’è danno erariale e se questa iniziativa ha risvolti elettoralistici si chiamano in causa la magistratura contabile e ordinaria con esposti e denunce. La stessa Arpa è pronta a mobilitarsi di fronte a una sostanziale delegittimazione, visto oltretutto l’esito del monitoraggio-studio ulteriore promosso dall’Amministrazione Comunale a La Sapienza e Cnr che ha confermato in toto gli indicatori che già emergono quotidianamente dall’attività di Arpa. Se venisse configurato il danno erariale, i soggetti politico-istituzionali che hanno adottato gli atti potrebbero essere chiamati a rifondere di tasca propria al Comune i soldi spesi. In questo senso potrebbero essere chiamate in causa anche le spese legali sostenute per i ripetuti ricorsi del Comune a Tar e Consiglio di Stato sulle questioni ambientali (vedi l’impianto di telefonia a Padule) anche quando le possibilità di accoglimento sono minime. La magistratura potrebbe verificare se vengano decisi e servano per soddisfare le aspettative di comitati ambientalisti e di singoli cittadini, cavalcando eventuali istanze elettoralistiche e di gestione del consenso elettorale. periodo), auspicando possibili futuri monitoraggi sperando che a pagarli sia la Regione. I dati - anticipati da VivoGubbio - aprono la riflessione sul fatto che 173mila euro siano stati spesi non tanto per verificare l’impatto del Css sul territorio, quanto per monitorare l’attività delle cementerie quotidianamente controllate da Arpa che la Giunta Stirati delegittima palesemente schierandosi contro l’imprenditoria trainante del territorio. Il dato più negativo riguarda le ripercussioni del riscaldamento domestico: sarà interessante vedere se Stirati lancerà questo tipo di allarme e interverrà in prima persona per imporre regolamentazioni e divieti ferrei con ordinanze e controlli nelle case, anche nelle frazioni dove c’è l’elettorato più sensibile in chiave elettorale alle coalizioni di sinistra.
FANATICI COLPITI. Questo studio è il colpo più duro ai fanatici dell’ambientalismo, tra gli allarmismi lanciati anche da personalità come il professor Raniero Regni senza alcun riscontro oggettivo, e cavalcati dai politici sempre a caccia di voti al punto da spendere i soldi pubblici per ricorsi già persi in partenza, come quelli al Tar sul Css e sulla telefonia mobile a Padule, con le spese legali sempre a carico del bilancio comunale. Stirati intima spesso alla stampa di non parlare di soldi buttati via: invece il problema è proprio quello. Tanto che c’è chi pensa a esposti e denunce alla Corte dei Conti dell’Umbria per condurre verifiche approfondite.
Con Stirati si ritrova pienamente Alessia Tasso che ha sostenuto la validità dell’operazione e i soldi spesi dicendosi convinta che adesso i cittadini si sentono più tranquilli (perché con Arpa non lo sono?) fino a mettersi nella linea della continuità con Stirati nel puntare alla successione e nel prepararsi a fare ticket per diventare lei sindaco e lui consigliere regionale.
LE CONTRADDIZIONI. Stirati, che con i LeD, ha già aperto la campagna elettorale per se stesso alle regionali e per la conferma alla guida del Comune del movimento con Alessia Tasso candidata sindaco in pectore, ha prospettato un altro monitoraggio-studio perché in uno dei periodi presi in esame la Colacem aveva disattivato i forni e perché non era stato ancora utilizzato il Css, che peraltro secondo le normative europee e nazionali, con studi collegati, è ritenuto più salubre del pet coke utilizzato fin qui dalle cementerie a norma di legge. Oltretutto, sul Css di monitoraggi da parte de La Sapienza e del Cnr non ne sono stati fatti in nessuna parte d’Italia anche perché gli standard operativi delle cementerie garantiscono i migliori livelli di performance sul piano della salubrità dell’aria. Anche in questo caso si vedrà quali altri soldi verranno destinati per cavalcare ancora i comitati ambientalisti e nel timore di farsi scavalcare a sinistra nel duello rusticano con Goracci.