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CONTESSA, RISCHIO RICORSI SULL’APPALTO. E SPUNTA UN PIANO ALTERNATIVO

LA STRADA VERRÀ CHIUSA DA METÀ APRILE

E C’È IL TOTO-TEMPISTICHE: SI PUNTA A RIAPRIRLA IN TEMPO PER LE FESTIVITÀ NATALIZIE

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DISAGI E DANNI ECONOMICI SARANNO DEVASTANTI

di MASSIMO BOCCUCCI

I lavori previsti sulla strada statale numero 452 della Contessa, che dovrebbero partire a metà aprile, hanno visto cambiare drasticamente i tempi di ultimazione: Anas ha parlato in un comunicato ufficiale di 12 mesi, poi le tempistiche si sono ridotte, dopo le furibonde reazioni dell’opinione pubblica e degli operatori economici della zona che anche per i disagi e i grossi danni economici minacciano esposti e azioni legali. L’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche, ha fatto sapere infatti che i mesi saranno 10 e potrebbero scendere ancora se le condizioni meteo saranno benevole. Poi in un incontro nelle Marche c’è stata un’ulteriore rivelazione: l’intervento verrebbe completato entro Natale, dunque i mesi in questo caso scenderebbero a 8. Si aprono interrogativi dopo l’escalation sulle tempistiche dei lavori previste sul contratto e sulle modalità per la riduzione drastica in rapporto alle condizioni poste nell’appalto.

CAMBIA L’APPALTO. Ridurre da 12 a 8 mesi vorrebbe dire intervenire sulla turnazione dei lavori e cambiare quindi le condizioni della gara d’appalto con il rischio serissimo di ricorsi delle imprese rimaste escluse per l’offerta. Per questo si fa avanti il dibattito se sia il caso di promuovere una nuova gara d’appalto che preveda una turnazione diversa e conseguentemente la riduzione dei tempi inizialmente previsti di un anno. Qualora venga avanti questa soluzione, si dovrà rinviare l’avvio del cantiere dopo l’estate velocizzando intanto i tempi della nuova gara d’appalto.

COMMISSIONE TECNICA. Ci sono settori della società civile che spingono perché sia costituita una commissione tecnica che dialoghi con Anas, coinvolgendo professionisti che sostengono come sia possibile agire con interventi di rinforzo delle pile e delle travature evitando la demolizione del viadotto, la cui soletta di transito viene reputata in condizioni perfette. Per la galleria finestrata viene suggerito che si può palificare a valle come previsto dal progetto senza interrompere il traffico essendoci spazi e superfici che lo consentono. Fatto questo, l’ultimo intervento per il consolidamento della volta finestrata della galleria si può completare con tre turni in massimo tre mesi. Per ora Anas ha previsto l’avvio del cantiere appena passata Pasqua, subito dopo l’ultimazione dei lavori di ripristino del versante franoso apertosi a metà settembre per l’alluvione sulla statale Flaminia a Scheggia, che sarà utilizzata come itinerario alternativo L’eventuale rinvio sarebbe subordinato a un’ulteriore verifica tecnica sulle reali condizioni del viadotto, magari con un coinvolgimento più diretto del Comune di Gubbio che finora ha subito ogni scelta.

DOCUMENTAZIONE MISTERIOSA. Non è dato sapere se il sindaco Filippo Mario Stirati, che nell’ultima seduta del Consiglio Comunale ha riferito e difeso l’operazione di Anas e Regione, sia entrato in possesso di tutta la documentazione con le perizie per inquadrare le reali condizioni del viadotto, che nel gennaio 2019 era stato dichiarato sicuro, e tutti i termini della gara d’appalto tra capitolati, tempistiche e condizioni generali e particolari. Sicuramente non ne sono a conoscenza i consiglieri comunali e men che meno l’opinione pubblica. Si preparano clamorose mobilitazioni popolari contro Anas, Regione e Comune: opinione pubblica, residenti e commercianti della zona sono pronti a tutto per scongiurare l’ennesimo calvario. Ci sono pressioni anche per verificare l’utilizzo della strada secondaria a valle che ha una carreggiata ristretta e potrebbe essere resa più agibile con piazzole e altre soluzioni conciliabili.

PROBLEMA STUDENTI. In più c’è il grande problema delle tempistiche per gli studenti provenienti dall’area marchigiana di Cagli e Cantiano verso le scuole eugubine. Il polo liceale Giuseppe Mazzatinti e tecnico Cassata Gattapone hanno fatto sapere che la Dad, ovvero la didattica a distanza, “non può essere attivata secondo quanto previsto dalla normativa vigente in nessun caso, salvo diverse disposizioni legislative e governative legate, però, a motivi pandemici”. I due istituti superiori evidenziano che “nessuna comunicazione è giunta alle scuole relativa ai trasporti da parte del gestore delle linee di trasporto dalle Marche verso Gubbio”. C’è in previsione, viene spiegato in una nota, tutto l’impegno “a interloquire, nelle prossime settimane, con le amministrazioni competenti, al fine di trovare una soluzione che garantisca i diritti degli alunni iscritti nelle scuole del nostro territorio”.

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