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La meglio gioventù cresciuta con Fausto Coppari
Hanno voluto ricordarlo tornando indietro nel tempo. Quel gruppo di ragazzi sognava, giocava, vinceva sotto la guida di Fausto Coppari, maestro in campo e fuori. Il loro allenatore vive nei ricordi più belli. Coppari, morto a fine marzo 2020 a 87 anni, aveva giovani allievi pieni di speranze che sono diventati uomini e lo scorso 24 febbraio hanno voluto organizzare una giornata speciale con una messa presso la chiesa di San Francesco della Pace detta dei Muratori, la foto di gruppo e la cena alla Taverna del Lupo, dopo la visita al cimitero per ricordare i defunti che hanno condiviso con questo gruppo il percorso calcistico. Quei giovani hanno scritto belle pagine di storia calcistica rossoblù nei primi anni ‘80. Alcuni si sono tolti anche parecchie soddisfazioni prose- guendo da giocatori, diventando poi allenatori o dirigenti. Coppari è stato un apprezzato attaccante del Gubbio a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. Da giocatore aveva disputato la sua prima stagione nel 1958-1959 in Quarta Serie (la vecchia Serie D), segnando da centrocampista il primo gol al San Benedetto in un derby contro il Foligno finito 4-0. Terminata la carriera in campo, Coppari ne ha iniziato una lunghissima da tecnico delle giovanili e a Gubbio era considerato un vero mago. Ha guidato, sempre tra i giovani, l’allora Edilcemento e oggi Atletico Gubbio che ha contribuito a fondare con Fernando Barbetti ed Enrico Nicchi e il Perugia con Francioni e Cerafischi ai tempi della presidenza Silvestrini.
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Taccetti si coccola la Coppa Italia
L’ASSISTENTE E VIDEO ANALYST DEL COACH
MAGRO HA PORTATO UN’ IMPRONTA EUGUBINA
SULLO STORICO PRIMO TROFEO VINTO
DALLA PALLACANESTRO GERMANI BRESCIA
“Faccio ancora fatica a descrivere le emozioni che ho provato dopo il trionfo Coppa Italia. Alzare un trofeo di prestigio, soprattutto dopo aver eliminato Milano e battuto in finale la Virtus Bologna, è qualcosa di bello e gratificante. Se qualche anno fa me l’avessero detto non ci avrei creduto”. Invece è tutto vero leggendo le parole di Francesco Taccetti, perchè le cose belle accadono a chi ci crede, a chi non molla mai. C’è anche un eugubino nella storica vittoria della Coppa Italia conquistata dalla Pallacanestro Germani Brescia. Taccetti è assistant coach e video analyst del club lombardo. “Abbiamo disputato la final eight con una solidità mostruosa - riprende -, controllando tutte e tre le partite e anche al cospetto di avversari più forti. Perfetti in difesa e in attacco”. LA SCALATA. Il percorso di Taccetti da allenatore a tempo pieno inizia un po’ tardi, prima per lui era solo passione dopo il la- voro. Poi, ecco l’occasione a Ravenna in A2 nella stagione 2016-2017 e che segna la svolta, quindi il salto in Serie A con Reggio Emilia e ora l’opportunità al fianco di Alessandro Magro, considerato dagli addetti ai lavori tra gli allenatori emergenti più interessanti. “Sto vivendo un’esperienza unica a Brescia - racconta -, mi sono subito trovato a mio agio con lo staff, la squadra e i tifosi. Ci godiamo il successo in coppa con la voglia di onorare gli obiettivi di vertice, senza dimenticare gli impegni in EuroCup”. Famiglia di sportivi la sua, con una particolarità: il papà ha giocato a calcio in Serie C vestendo pure la maglia del Gubbio, ma Francesco è sempre stato innamorato della palla a spicchi. LA PASSIONE. “Fin da piccolo ho amato questo sport. Sono cresciuto nel Basket Gubbio e uno dei primi pensieri dopo la vittoria della coppa è andato ai miei amici eugubini, alla mia famiglia e al coach Paolo Pierotti che mi ha formato e affiancato nel percorso da allenatore. Sicuramente il successo è dedicato anche a loro”
EMANUELE GIACOMETTI