01 gennaio 2016

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Gennaio 2016

Anno XLI ISSN 0394-9435

Clamer 1 informa

www.clamerinforma.it

Mensile tecnico scientifico di floricoltura orticoltura e vivaismo



Clamer informa Mensile tecnico scientifico di floricoltura, orticoltura e vivaismo

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2016 Editore: Pentagono Editrice s.a.s. Direttore responsabile: Edoardo Antonini Direttore scientifico: Giorgio Rampinini Redazione: Edoardo Antonini Guido Franco Clamer Simona Bison Direzione e redazione via dei Tigli 32/C 20020 Arese (MI) Tel. 02/9381674 Redazione: redazione@clamerinforma.it Pubblicità: pubblicita@clamerinforma.it

05 10 23 31 35 38 50 57 63 75 80

EDITORIALE

Gennaio 2016

Block notes Piante aromatiche alimentari, ortaggi che innovano il settore ortofrutta e rilanciano la dieta mediterranea consigli per l’uso

Euphorbia pulcherrima

Selecta Klemm e il Magic Stars Event

I principali fitofagi delle colture aromatiche

Un po’ di ottimismo non guasta!

consigli per l’uso

Phalaenopsis Afidi

Paysalia: il perché di un successo!

Sintomi delle comuni carenze nella lattuga in coltura idroponica



EDITORIALE

a cura di Edoardo Antonini

Il primo numero digitale di Clamer informa La continuità ci dà le radici; il cambiamento ci regala i rami, lasciando a noi la volontà di estenderli e di farli crescere fino a raggiungere nuove altezze. (Pauline R. Kezer) Nel 1976 esce il primo numero di Clamer informa. Nasce come “house organ” dell’organizzazione di vendita e rappresentanza GFC di Guido Franco Clamer e si propone come validissimo strumento gratuito di aggiornamento professionale in un momento in cui l’informazione tecnica del settore floricolo è quasi del tutto assente nel nostro paese o relegata in nicchie esoteriche rappresentate dagli istituti agrari e di ricerca. A riceverlo gratuitamente sono i clienti dell’organizzazione di vendita GFC di Guido Franco Clamer che si dimostrano ben contenti di poter sapere direttamente dalla fonte come coltivare o difendere al meglio le varietà acquistate. Dopo qualche anno visto il successo ottenuto e le continue richieste si decide di estendere la distribuzione anche a coloro che non sono clienti della GFC spedendo la rivista a chiunque sottoscriva l’abbonamento annuale.

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Nel 2000 Clamer informa, tra i primi nel settore florovivaistico, sbarca online con il sito web tra lo scetticismo generale di coloro che sostengono che “la moda del web non durerà” di altri che si domandano a cosa mai possa servire un sito web ed altri ancora secondo i quali il sito web non è altro che un costo. Oggi applicando la famosa formula cartesiana alle attività produttive potremmo quasi dire “ho un sito quindi esisto”. Nel frattempo oltre ai computer e alle connessioni di rete sempre più veloci e a buon mercato, sono nati gli iPhone, iPad, Smartphone e Tablet di ultima generazione. Tante cose sono cambiate dal 1976 tra cui il mercato, gli acquirenti, le aziende e la loro tipologia, le varietà da coltivare e le metodologie di coltivazione, i costi energetici, i margini di guadagno solo per citarne alcuni. Anche il modo di comunicare è cambiato radicalmente dall’avvento dei Social media e degli Smartphone ampiamente utilizzati dai clienti di oggi. Secondo gli esperti di comunicazione i cosiddetti “millenials” - le persone nate tra gli anni ottanta e i primi anni duemila nel mondo occidentale - non si limitano a documentarsi, vogliono partecipare e quindi anche i siti di una volta non bastano più e devono evolversi e adeguarsi al pubblico. Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare. (Eraclito) Dopo 40 anni di carta stampata la rivista Clamer informa, anche in questo caso prima nel settore florovivaistico, in occasione del 41esimo anno di pubblicazione abbandona completamente il supporto cartaceo passando esclusivamente al formato digitale (.pdf). Abbandonando la carta stampata, oltre ad evitare lo smarrimento dei numeri da parte di Poste Italiane, possiamo permetterci di

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inviare informazioni tecniche di qualità gratis, a tutti coloro che ne faranno richiesta iscrivendosi alla già nutrita Mailing List di Clamer informa. Oltre ad aumentarne l’eco-sostenibilità, che dovrebbe già stare a cuore a tutti coloro che condividono il pianeta, aspiriamo a rendere la rivista più comoda, interattiva, ricca di contenuti e interessante ampliando la tipologia e il formato delle comunicazioni e includendo contenuti altrimenti difficilmente utilizzabili quali video e audio che secondo Google rappresentano il futuro del web. Anche il più semplice collegamento ipertestuale sulla carta è complicato oltre che brutto a vedersi e per poterne usufruire dovete avere a portata di mano in quel preciso momento anche un computer o un dispositivo in grado di navigare sul web. Se avete tutto ciò che serve a quel punto vi tocca digitare l’indirizzo esattamente come è scritto e su uno smartphone può risultare arduo. Ma ci sono i QR code direte voi. Verissimo, ma oltre ad essere anch’essi brutti da vedere non tutti sanno usarli mentre milioni di anni di evoluzione hanno insegnato a tutti noi come usare il dito indice della mano dominante per premere un bottone. Come vi arriverà da ora in poi la rivista se siete iscritti alla Mailing List? Via e-mail. Il collegamento ipertestuale per scaricare la rivista verrà recapitato in una e-mail insieme all’immagine della copertina e al sommario una volta al mese. Per non disturbarvi riceverete da noi un massimo di due e-mail al mese. Nel caso non abbiate scaricato la rivista vi verrà infatti inviato un secondo promemoria con il link prima della scadenza del medesimo poiché una volta uscito il numero successivo, quello precedente non sarà più disponibile e per poterlo scaricare ci dovrete contattare. Vi consigliamo quindi, una volta ricevuto il primo numero di inserire il mittente della mail nella vostra “whitelist” o nel vostro elenco

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contatti per evitare che il server di posta o il programma di posta utilizzato lo sposti per errore nello “spamâ€?. Augurando a tutti voi una buona lettura vi invito gentilmente ad inviarci suggerimenti, critiche, valutazioni, opinioni, commenti sulla rivista e sui contenuti. Fateci sapere come, a vostro parere, potremmo migliorarla o renderla piĂš interessante o comoda da leggere. Sono inoltre sempre bene accette immagini particolari o storie di vita vissuta nel settore che volete condividere con colleghi vicini e lontani affinchĂŠ possano evitare errori o migliorare il lavoro. Se vi piace la rivista, sentitevi liberi di inviarla via e-mail ad amici, clienti, studenti e colleghi nonchĂŠ a condividere il link per scaricare il numero del mese su Facebook, Twitter o sulla vostra piattaforma social preferita invitando amici, clienti, studenti e colleghi a far parte della community iscrivendosi alla Mailing List. Per comunicare potete usare la mail: suggerimenti@clamerinforma.it oppure tramite i nostri profili o sito web Sul sito e nella pagina del sommario della rivista trovate anche il nostro numero di telefono. Edoardo Antonini Direttore responsabile Cambiamento significa movimento. Movimento significa frizione. Il movimento o il cambiamento senza frizioni o conflitti appartiene solamente al vuoto rappresentato da un mondo astratto che non esiste. (Saul Alinsky)

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Clamer informa Gennaio 2016

Clamer informa segnala e consiglia Coltura & Cultura

Coltura & Cultura è il primo sito che racconta come nasce e come arriva sulle nostre tavole quello che mangiamo. Libri gratuitamente consultabili e scaricabili, video e curiosità per offrire tutte (o quasi) le risposte, preparate dai maggiori esperti italiani, sulle grandi colture del nostro paese.

Un sito web completo dedicato ai consumatori, che desiderano saperne sempre di più sui cibi che ogni giorno portano a tavola, ai professionisti, che hanno necessità di appro-

Block notes

fondire aspetti più tecnici, agli operatori del settore, che vogliono far conoscere i propri prodotti e in generale al mondo della ricerca, della scuola e della divulgazione che vuole comunicare in un modo sempre più fresco e innovativo. Coltura & Cultura nasce nel 2007 come collana di volumi ideata da Renzo Angelini e sostenuta da Bayer CropScience con lo scopo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione dei prodotti agricoli italiani, un patrimonio straordinario frutto di tante innovazioni, di oggi e di ieri. L’opera comprende 15 volumi, ciascuno dei quali dedicato a una coltura: gli agrumi, il carciofo e il cardo, la fragola, il grano, le insalate, il mais, il melo, la patata, il pero, il pesco, il pomodoro, il riso, l’ulivo e l’olio, l’uva da tavola, la vite e il vino. Il valore della collana è rappresentato innanzitutto dalla qualità dei contenuti,

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prodotti da oltre 600 esperti, che rappresentano le migliori competenze delle università, degli enti di ricerca, della filiera e della comunicazione, ma anche dalla visione a 360 gradi su ogni aspetto di ciascuna coltura (scienza, coltivazione, mercato, salute, ma anche storia, arte, paesaggio, costume), dal ricchissimo apparato di immagini e dalla semplicità di linguaggio. Coltura & Cultura ora non è più solo una collana di libri ma un sito web completo, che parla di agricoltura italiana, quella “vera”, che non è solo produzione, ma anche fonte di alimentazione e benessere, trasmissione di tradizioni e cultura, custode del territorio e dell’estetica paesaggistica, sorgente di emozioni legate ai valori inimitabili che ci sono riconosciuti nel mondo. Vi segnaliamo e riprendiamo

dal Volume: Il pero, Sezione: alimentazione, Capitolo: ricette a Cura di: Gianfranco Bolognesi; due ricette in cui

le pere sono le protagoniste. La pera, come del resto tutta la frutta in generale, è un ingrediente che si presta a moltissime utilizzazioni in cucina. L’uso più indicato è senza dubbio nella preparazione di dolci, tuttavia le pere sono impiegate anche nella realizzazione di piatti salati, principalmente abbinate a formaggi saporiti o erborinati, per la preparazione di insalate, primi piatti a base di riso o pasta oppure secondi di carne dal sapore agrodolce.

Abate, Fétel, William, Kaiser: solo alcuni esempi delle varietà di pere oggi in commercio. Ma questo frutto, dalle innumerevoli qualità nutrizionali e salutistiche, lo conosciamo veramente? I 22 autori del volume “il pero” raccontano la storia e i segreti di questo frutto, dalle origini fino alla sua attuale diffusione nel mondo.

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Legge di stabilità 2016, cosa cambia per l’agricoltura Il provvedimento porta parecchie novità positive per tutto il settore primario. Con la legge di Stabilità 2016 la pressione fiscale sulle aziende agricole viene tagliata di oltre il 25%, passando dai 2.360 milioni di euro di quest’anno ai 1.760 milioni dell’anno prossimo. Ecco le principali misure di interesse agricolo della programmazione: Spariscono Imu e Irap dai

terreni agricoli; 600 milioni di euro di risparmio per le aziende agricole con l’eliminazione totale delle due imposte. Aumento compensazione Iva per produzione latte e carne; oltre 50 milioni di euro per alzare subito la compensazione Iva sulla produzione di latte al 10% e sulle carni bovine e suine (rispettivamente al 7,7% e all’8%). Credito d’imposta; esteso il credito d’imposta per gli inve-

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stimenti produttivi anche all’agricoltura e alla pesca nelle aree del Mezzogiorno. Contributi per le assunzioni in agricoltura; prevista l’estensione degli sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato anche per il settore agricolo. Cassa integrazione per la pesca; per la tutela del reddito dei pescatori e degli operatori ittici viene rifinanziata la cassa integrazione della pesca per 18 milioni per il 2016. Assicurazioni contro le calamità; confermato il budget di 140 milioni in due anni a sostegno delle assicurazioni contro le calamità. Proroga programma triennale pesca e acquacoltura; viene prorogato fino al 31 dicembre 2016 e rifinanziato per 3 milioni per il 2016. Razionalizzazione enti; per aumentare l’efficienza dell’amministrazione e favorire l’ac-

cesso al credito delle imprese agricole, l’Istituto Sviluppo Agroalimentare (ISA) e la Società Gestione Fondi per l’Agroalimentare (SGFA) vengono incorporati nell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA); Fondo macchine agricole; stanziati 45 milioni per il rinnovo delle macchine agricole. Il fondo, creato presso l’Inail, è destinato a finanziare gli investimenti per l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di macchine o trattori agricoli e forestali. La misura ha l’obiettivo di favorire l’innalzamento degli standard di sicurezza a favore dei lavoratori, l’abbattimento delle emissioni inquinanti e l’aumento dell’efficienza delle prestazioni. Autore: Giorgio Amato Tratto da: http://agricolturamoderna.it

24 - 25 - 26 Febbraio 2016

PAD. K10

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Le Stelle Red Fox, fiore all’occhiello di Düemmen Orange Dummen con il vasto assortimento di Poinsettie offre una vasta gamma di colori, accentuazioni e possibilità. Ecco per esempio le Poinsettie della famiglia RED FOX Premium a risparmio energetico e a crescita semi compatta; le “RED FOX Specialities con i loro

RED FOX BRAVO BRIGHT RED

colori straordinari e particolarità e le molte modulazioni di rosso che si trovano nelllo speciale gruppo RED FOX Special Red. Le Poinsettie sono sempre al centro dei programmi di ogni coltivatore e sono anche un elemento basilare nella nostra azienda di produzione in Etiopia. Le varietà rosse sono

Red Fox Special Red il cuore di ogni programma di Poinsettia. Molte varietà sono adatte per il risprmio energetico, vigorose e facili da coltivare. La premessa di fornire talee di eccellente qualità è dovuta ai nostri controlli qualitativi a cui sono sottoposte. La nostra azienda di produzione in Etiopia risponde ai più

RED FOX COSMO RED

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alti standad igienico-sanitari, mantenimento delle condizioni climatico agronomiche e il controllo dei fattori negativi.

RED FOX PREMIUM ICE CRYSTAL

Red Fox FAMILIES Le Famiglie delle Poinsettie RED FOX, sono adatte per coltivazioni che applicano la strategia ‘Keep Cool’ a risparmio energetico e richiedono meno applicazioni di brachizzante. La famiglia medio compatta delle Premium e quella vigorosa di Infinity, sono due

gruppi di cultivar che hanno una genetica simile e le caratteristiche di crescita mostrano in primo luogo l’aspetto attraente e colori speciali. Dümmen persegue il suo obiettivo con una forte genetica per

RED FOX PREMIUM ICE CRYSTAL

convicere i produttori che con RED FOX posso raggiungere il successo economico. Nello speciale programma “RED FOX Specialities-Programm” c’è un assortimento di varietà speciali di Poinsettie che non RED FOX INFINITY MARBLE

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Red Fox SPECIALTIES hanno paragoni per caratteristiche e colorazioni. Le talee

RED FOX INFINITY MARBLE

p e r questo gruppo vendono dalla nuovissima azienda Las Mercedes in El Salvador.

Block notes Ex patentino agrofarmaci: i fitofarmaci “non tossici” sono ancora in libera vendita Con nota del 26.11.2015 il Ministero della Salute ha fornito nuove indicazioni in merito alle disposizioni concernenti la vendita, l’acquisto e l’utilizzo dei prodotti fitosanitari. In estrema sintesi, in attesa dell’emanazione del decreto Ministeriale che dovrà individuare quali saranno i prodotti fitosanitari destinati all’ uso professionale e quelli ad uso non professionale, le modalità di acquisto dei prodotti fitosanitari rimangono per ora invariate rispetto alle disposi-

zioni precedenti e la vendita col patentino rimane legata alla loro pericolosità (prodotti classificati molto tossici, tossici o nocivi). I prodotti fitosanitari non classificati molto tossici, tossici o nocivi, per ora, continueranno ad essere ancora di libera vendita.

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Block notes

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Biancheri Creations ®: Porte Aperte 2016, iniziato il conto alla rovescia Sabato 16 e Domenica 17 torna il tradizionale appuntamento con le varietà di ranuncoli e anemoni dell’Azienda agricola Biancheri.

no forma le nuove creazioni, prodotti unici che ogni anno vengono proposti in anteprima ai produttori e dove le migliori creazioni degli anni precedenti vengono ulteriormente sviluppate e raffinate, per rispondere alle esigenze dei mercati internazionali, in continuo e profondo rinnovamento.

E’ iniziato il conto alla rovescia per “Porte Aperte” di Biancheri Creations®, il tradizionale evento che ogni anno consente ai floricoltori di vedere e verificare la produzione completa delle varietà proposte dall’Azienda agricola Biancheri Un viaggio tra ranuncoli delle Alberto di Camporosso Mare linee per fiore reciso Pon-Pon® IM, Riviera dei Fiori, Liguria. (straordinaria evoluzione del A “Porte Aperte” di Bianche- ranuncolo da clone), Success® ri Creations®, i produttori vi- (linea da clone che grazie ad sitano la “serra vetrina”, un una accurata selezione genevero e proprio “Atelier Ingresso riservato agli operatori professionali del fiore”, dove prendo-

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tica assicura miglioramento di varietà per colore, qualità, durata in vaso, sanità e produttività delle piante), Elegance® (gamma variopinta di ranuncoli ottenuti mediante miglioramento genetico, con fioritura precoce, alta produttività e superiore dimensione dei fiori), o anemoni delle varietà Mistral® o Mistral Plus® (fiori di grandi dimensioni, dallo stelo lungo e dalla produzione precoce). Non mancheranno le linee da vaso di Biancheri Garden: la linea compatta di ranuncoli, Pratolino®; la linea di media altezza di ranuncoli Millepetali® perfetti per aiuola; la linea anemoni di varietà ibrida esclusiva per produzione in vaso Pandora®; la linea di anemoni doppi e stradoppi Pandora® doppio; la varie-

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tà dallo stelo robusto, fiore grande e prolungata fioritura Garden Mistral Plus®; la linea anemoni Garden Mistral®, con intensità cromatica più marcata; la più recente linea di anemoni da vaso Concerto®, dall’abbondante fioritura e dal fogliame estremamente resistente.

Block notes Corso sulla coltivazione delle rose a Castello Quistini, domenica 31 Gennaio Febbraio si sa, è il mese della cura del giardino ed è anche il mese migliore per potare le regine dei fiori: le rose. A Castello Quistini a Rovato, dimora del 1600 immersa in uno splendido giardino di rose, Domenica 31 Gennaio, dalle 14,30 alle 17,30 avrà luogo un corso teorico-pratico per conoscere meglio le rose e imparare le tecniche corrette

per potarle con la possibilità di esercitarsi sul campo. Lo scopo del corso è fornire tutti gli elementi utili affinché le rose abbiano la migliore crescita è e n io e fioritura in Primavera, preLa quota di iscriz va si en pr venendo malattie ed esaldi 40,00€ com in rose tando la fioritura nella bella di una pianta di i: n io iz cr is stagione. Durante l’incontro omaggio! Info e m uistini.co verranno affrontati anche www.castelloq

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argomenti di giardinaggio in generale. Il corso sarà tenuto da Marco Mazza, proprietario della dimora storica, progettista dei magnifici giardini del palazzo e titolare dell’azienda agricola specializzata nella coltivazione e produzione di rose antiche, botaniche, inglesi e selvatiche. Con oltre 1500 varietà di rose coltivate e curate con grande passione, i giardini di Castello Quistini offrono uno spettacolo unico che si aggiunge al fascino della storica dimora franciacortina. Castello Quisti-

ni è un luogo dove la natura convive con la storia e dove le rose sono le vere regine incontrastate. Ogni cosa infatti, nei giardini del palazzo, viene progettata appositamente per loro dando vita ad un’atmosfera unica e affascinante. Tra le varietà di rose più famose che verranno conosciute meglio nel corso della SAVE THE DATE giornata non mancheSAVE THE DATE ranno le rose inglesi del famoso ibridatore Fondazione Minoprio e Syngenta hanno il piacere di invitarla al David Austin. ConoFondazione Minoprio e Syngenta hanno il piacere di invitarla al C O N V E G N O C O N V E G N O sciute ed esportate in UsoUso sostenibile fitosanitari sostenibiledei dei prodotti prodotti fitosanitari tutto il mondo le rose il florovivaismo in ambiente protetto per per il florovivaismo ambiente protetto inglesi hanno rappreGIOVEDì 11 fEbbraIO 2016 - VErtEmatE cOn mInOprIO (cO) GIOVEDì 11 fEbbraIO 2016 - VErtEmatE cOn mInOprIO (cO) Nell’ambito del convegno sarà presentato BONZI , sentato una rivoluziodel di convegno sarà presentato BONZI , ilNell’ambito nuovo regolatore crescita per piante floricole e ornamentali il nuovo regolatore di crescita per piante floricole e ornamentali ne nel mondo delle rose e molte di queste si adattano perfettamente al nostro clima mediterraneo. ®

®

A breve le invieremo informazioni più dettagliate sul programma dell’evento

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Dott. Agr. Enrico Barcella Via le Ferriere n. 24

Aziende

Loc. B.go Montello 04100 Latina

Clamer informa

copraval@gmail.com

Enrico Barcella

Piante aromatiche alimentari, ortaggi che innovano il settore ortofrutta e rilanciano la dieta mediterranea

Iniziamo con le persone che contano in Azienda: La Signora Nanda Di Meo, Barbara e Alessia Di Meo

e l’indomito Remo, mai soddisfatto delle dimensioni e organizzazione dell’Azienda. Si può ritenere

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fortunato, parlo di Remo, per la compiacente adesione della Signora Nanda e tutti gli ampliamenti e aggiornamenti realizzati e in fase di realizzazione. Senza queste persone che lo sorreggono, “il povero Remo”, non potrebbe fare za la P sh e r F to Fo molto. Ora diamo la parola al Dottor Co.PR.A.V.A.L. (ConEnrico Barcella, che a detta di essorzio Produttori Aromatperti liguri sulle aromatiche è il più iche in Vaso Alimentari edotto tecnico del settore delle pidel Lazio) è la prima OP ante aromatiche in Italia. ortofrutticola italiana che Economia, sviluppo delle aziende propone aromatiche aliorticole e nutraceutica, sono stati mentari in vaso. A capo i temi che più hanno coinvolto i del Consorzio c’è Remo Di numerosi partecipanti alla tavoMeo un esperto agricoltore, il quale con la sua la rotonda moderata da Rossella lungimiranza ha dato il Gigli direttrice di Freshplaza dal via a questo nuovo busititolo “Peperoncini & aromatiche ness per il settore orticolo alimentari in vaso, nuovi sapori professionale; oggi infatti dell’ortofrutta” allestita dalla Or- proprio grazie agli sforzi ganizzazione di Produttori Copcongiunti del Consorzio, di Unaproa e del Mipaaf - la La Signora Nanda Di Meo, seconda produzione di aromatiche da sinistra con alle spalle Remo per uso alimentare è stata equiparata a una vera e propria produzione orticola ed è dunque ricompresa all’interno dell’OCM-Organizzazione comune di mercato per l’ortofrutta.

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Da destra. Il Signor Remo Di Meo, Rosella Gigli Direttrice di Frashplaza, Ambrogio de Ponti, presidente Unaproa e il dr Alberto Manzo del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali

raval presso l’Az. Di Meo di Nettuno che si è tenuta venerdì 18 settembre. I contenuti di sviluppo e innovazione rappresentati dalla coltivazione delle piante aromatiche in vaso sono state le tematiche affrontate dal presidente di UNAPROA, Ambrogio De Ponti, che ha anche lodato l’operosità del Consorzio Copraval che con l’attività

Freshplaza.it Vai all’articolo

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sinergica di Unaproa, Mipaaf e Regione Lazio, in pochi mesi ha portato al riconoscimento della prima Organizzazione di Produttori di piante aromatiche in vaso per uso alimentare. L’ampia possibilità di sviluppo del comparto delle officinali, ed in particolare di quelle in vaso è stato il tema trattato dal dott. Alberto Manzo del MIPAAF estensore del “Piano nazionale della filiera delle officinali” che ha anche sottolineato la necessità di dettare norme certe per un settore che coinvolge in Italia 1000 aziende, 2000 marchi commerciali e 3600 ettari di coltivazioni. Nell’interessante intervento il funzionario ha anche messo in luce che il settore seppure in crescita, dipende per il 70% dall’importazione, mentre potrebbe rappresentare un’occasione di sviluppo e lavoro per molte aree agricole del Paese. La sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare, nell’ambito della produzione delle piante aromatiche alimentari, è stata delineata dal tecnico Gian Guido Restieri che ha evidenziato come oggi sia possibile attuare metodi di coltivazione integrata rispettando la richiesta del consumatore e della GDO di avere prodotti buoni, sani

Dr. Gian Guido Restieri (foto FreshPlaza) e tracciabili. Nell’ambito del dibattito l’agronomo Enrico Barcella ha esposto le principali caratteristiche del peperoncino piccante “aromatica” proposta dal consorzio Copraval sia come pianta in vaso che come

Il dottor Enrico Barcella (foto FreshPlaza)

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Ricercatrice dell’ARSIA Claudia Papalini (foto FreshPlaza) frutto fresco. Nell’ambito di quest’ultima specie Claudia Papalini sperimentatrice dell’ARSIAL, ha illustrato le finalità di caratterizzazione varietale e analisi sensoriale della prova denominata “PEPEBIO”, che il Copraval ha in corso in collaborazione con ARSIAL, CREA e Associazi-

Ricercatrice Mariateresa Cardelli del CREA (foto FreshPlaza) one Pepperfriends. Gli aspetti agronomici della sperimentazione, connessi con l’uso di micorrize e substrati a base di torba e fibra di cocco, sono stati oggetto della relazione della dottoressa Mariateresa Cardarelli del CREA.

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Il dibattito si è poi spostato sugli aspetti nutrizionali e nutraceutici delle aromatiche spiegati da Luca Piretta medico nutrizionista dell’UniversitĂ la Sapienza di

Roma. Nel corso della interessantissima relazione ha chiarito come le aromatiche rendano gustosi i cibi consentendo la diminuzione del

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fermato anche lo chef Alessandro Circiello che nel suo intervento ha dato numerosi consigli di utilizzo, tra i quali quello di frullare le aromatiche fresche con ghiaccio e distribuirle sui piatti consumo di sale, che nel nostro Paese ha assunto livelli di allarme superando i 10 grammi al giorno pro capite, contro i 3,7 consigliati. Il nutrizionista ha inoltre sottolineato le qualità nutraceutiche delle sostanze aromatiche e la loro funzione importante nel rilancio della dieta mediterranea, rendendo più appetibili gli alimenti che la compongono. E sull’importanza dell’uso delle aromatiche in cucina si è sof-

Speciale Peperoncino

come salse fresche e quello di abbinare gli aromi con i dolci o la frutta.



le di Nata

botanico Il nome rima, ia pulcher rb o h Eup ttia se in o P sinonimo

Clamer informa

consigli per l’uso Utilizzo mento, ’apparta Pianta d do nel perio classica natalizio

I valori rate) oglie colo I “fiori” (f o g n lu durano a one e zi si o Esp za n resiste , luminosi Ambienti io a da magg to er p all’a e posizion in re b settem . ta ia ombregg

temperatura °C minima: 15

dia: altezza me cm fino a 150

molta luce, non al sole

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Stella di Natale

: fioritura inverno

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ri rate) I valo lie colo i” (fog I “fior o a lung durano media: e altezza le Oggi cmstelle sono reperibili ione in molti colori e screziature diverse. fino a 150 Esposiz za resisten luminosi, n Irrigazione i a Ambient da maggio luce, bagnata quando il terriccio si è asciugato. o e Va molta Mai lasciare acqua sole all’apert in posizion stagnante non al re nel sottovaso per lungo tempo. Non vaporizzare acqua settemb iata. sulle brattee colorate, ma in estate è utile farlo sulle foglie verdi. ombregg

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sten Concimazione e rinvaso to; resi Fornire te ali artamen o le cos o concime specifico per stelle di Natale o per piante da princip vive in app (Sud e lung ri” son iche con terriccio universale o per piante na, “fio fiore. Rinvasare miti o da fiore. sto. I atterist messica molto pri son ine climi olo arbu e pron Cure dopo le Feste di orig l’anno nei e come farla rifiorire un picc i fiori veri o Pianta ”; diventa Quando le brattee cadono occorre o tutt dove “brattee accorciare gli steli, effettuare all’apert tette) dette . il rinvaso, tenere il terreno appena e pro rate, umido e concimato con un colorate in zon foglie colo foglie prodotto tà delle to per piante verdi. In breve nasceranno le nuove foglie tro in real mol e al cen D’estate vive bene all’aperto all’ombra; 20 °C) verdi. non deve mai patire piccoli, simo re e da la sete.sec chivolta riportata in casa in (al mas fonti di calo Una ca arla autunno, servono almeno 14 po fres loc da i trop giornaliere di buio e e col una stanza 10 di luce intensa per almeno 30 nto. , lontano ambient oreame n Dov in giorni . Gli ecc umidità consecutivi per ottenere la rinascita vivere spesso buona e il diss delle brattee colorate. Deve foglie aperte a, con delle gono luminos che ven oce caduta Curiosità e notizie utili prec finestre no la n Nelle sue terre d’origine, provoca

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fioritura: inverno

temperatura °C minima: 15

in Messico, è pianta sacra, simbolo di purezza, usata per ornare la stanza da letto dei novelli sposi. n I veri fiori sono minuscoli, verdi, al centro delle brattee colorate. n Il lattice bianco che esce dagli steli recisi può risultare irritante per la pelle: al momento di accorciare gli steli, conviene indossare guanti protettivi.

a: altezza medi cm fino a 150

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ratteristi

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fioritura: inverno

molta luce, non al sole

Euphorbia pulcherrima var. Aurora (Selecta)

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botanico Il nome a, pulcherrim Euphorbia a Poinsetti sinonimo

Utilizzo ento, ppartam Pianta d’a o nel period classica natalizio

temperatura °C minima: 15

fioritura: inverno

Esposizione: molta luce, non al sole

a: altezza medi cm fino a 150

Altezza minima: fino a 150 cm

molta luce, non al sole

Temperatura: minima: 15 °C

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Fioritura: invernale

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Nome botanico: Euphorbia pulcherrima, sinonimo Poinsettia Utilizzo: Pianta d’appartamento, classica nel periodo natalizio I valori: I “fiori” (foglie colorate) durano a lungo Esposizione e resistenza: Ambienti luminosi, all’aperto da maggio a settembre in posizione ombreggiata.

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Caratteristiche incipali Pianta di origine messicana, vive in appartamento; resiste all’aperto tutto l’anno nei climi molto miti (Sud e lungo le coste in zone protette) dove diventa un piccolo arbusto. I “fiori” sono in realtà foglie colorate, dette “brattee”; i fiori veri e propri sono piccoli, al centro delle foglie colorate. Dove collocarla Deve vivere in una stanza fresca (al massimo 20 °C) e molto luminosa, con buona umidità, lontano da fonti di calore e da finestre che vengono aperte spesso. Gli ambienti troppo secchi provocano la precoce caduta delle foglie e il disseccamento.e

Va bagnata quando il terriccio si è asciugato. Mai lasci-

Oggi le stelle sono reperibili in molti colori e screziature diverse

Ecke ‘Luv U hot Pink’ (distribuita da Podere Luen)

Ice Crystal (Red Fox) are acqua stagnante nel sottovaso per lungo tempo. Non vaporizzare acqua sulle brattee colorate, ma in estate è utile farlo sulle foglie verdi. Concimazione e rinvasoo Fornire concime specifico per stelle di Natale o per piante da fiore. Rinvasare con terriccio universale o per piante da fiore. Cure dopo le Feste e come farla rifiorire Quando le brattee cadono occorre accorciare gli steli, effettuare il rinvaso, tenere il terreno appena umido e concimato con un prodotto per

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Curiosità e notizie utili

• Nelle sue terre d’origine, in Messico, è pianta sacra, simbolo di purezza, usata per ornare la stanza da letto dei novelli sposi. • I veri fiori sono minuscoli, verdi, al centro delle brattee colorate. • Il lattice bianco che esce dagli steli recisi può risultare irritante per la pelle: al momento di accorciare gli steli, conviene indossare guanti

‘Advantage’’ (Gruppo Padana) piante verdi. In breve nasceranno le nuove foglie verdi. D’estate vive bene all’aperto all’ombra; non deve mai patire la sete. Una volta riportata in casa in autunno, servono almeno 14 ore giornaliere di buio e 10 di luce intensa per almeno 30 giorniconsecutivi

protettivi.

per ottenere la rinascita delle brattee colorate.

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Gennaio 2016

Paolo Pirisi p.pirisi@selectaitalia.it

Aziende

Agronomo Selecta Italia +39 07736448207

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www.selectaworld.com

Paolo Pririsi

Selecta Klemm e il Magic Stars Event

Selecta Klemm organizza da ormai cinque anni l’evento “Magic Stars” manifestazione che gira per tutta l’Europa.

Quest’anno è stata l’occasione per i clienti olandesi e tedeschi per i quali il “Magic Stars event” è stato organizzato nei giorni 11 e 12

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novembre in una località presso il confine della Germania. Il primo giorno è stato dedicato in particolare ai clienti provenienti dalla Germania, mentre il secondo è stato predisposto per i clienti olandesi. Non si è parlato solo di Poinsettie

ma anche di Ortensie e gli argomenti riguardavano pravalentemente il clima e la lotta biologica. Per i clienti francesi e italiani Selecta ha organizzato “Magic Stars & Friends” in Francia in collaborazione con il produttore di crissaantemi Challet Young Plants

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po ormai lavora con proprio materiale genetico e non offre quindi varietà di altri ibridatori. Sono encomiabili lo sforzo e i successi ottenuti dai propri ibridatori che possono offrire ai floricoltori alternative all’assortimento standard delle Poinsettie. nell’azienda di Ottenwaelder in Fréjus. In questa occasione sono state presentate tutte le varietà di Poinsettia create da Selecta Klemm e i visitatori hanno avuto anche l’opportunità di visitare l’intero campo sperimentale dei crisantemi e molte varietà di garodano, sia in vaso che da fiore reciso. Magic Stars si è svolto anche in Danimarca presso Florripartner e l’attenzione dei floricoltori scandinavi è stat attratta particolarmente dalla nuova varietà Feeling Wonder adatta per la produzione di vasi di piccole dimensioni. Selecta Klemm da parecchio tem-

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Clamer informa

Gennaio 2016

Patologia

Piero Guarino Giorgio Bozzano

Piero Guarino servizio tecnico de l’Ortofrutticola di Albenga Giorgio Bozzano Agronomo

I principali fitofagi delle colture aromatiche Parte I Le colture aromatiche fanno parte di un gruppo merceologico più ampio, ancorché molto eterogeneo, che è quello delle piante officinali, medicinali e aromatiche. Vi appartengono specie botaniche diverse, e, conseguentemente, con diversi habitus vegetativi e diverse esigenze agronomiche. Si stima che la coltivazione delle aromatiche interessi in Italia una superficie di circa 3.000 ha. Sono molti i fitofagi che attaccano queste colture; alcuni piuttosto generici, altri più specificatamente limitati ad alcune situazioni. Il presente lavoro si propone, appunto, di elencarne, anche se sicuramente in maniera non esaustiva, i principali fitofagi parassiti, con la speranza di poter dare un

supporto tecnico a chi si occupa della coltivazione di queste specie. Afidi Nei mesi primaverili colonie di afidi di diverse specie si possono osservare un po’ su tutte le specie coltivate, ma più in particolare su rosmarino, salvia, menta, lavan-

Afidi (foto P. Guarino)

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AMV su Lippia (foto l’Ortofrutticola) da, basilico. Inizialmente le infestazioni si manifestano “a macchia di leopardo”, posizionandosi sulla pagina inferiore delle foglioline più tenere o sui germogli. Le punture nutritive degli afidi determinano indebolimenti delle piante tanto più marcati quanto più copiosa è l’infestazione. Si osservano, inoltre, arricciamenti, distorsioni e decolorazioni fogliari. L’abbondante produzione di melata legata al metabolismo di questi insetti (come della maggior parte dei rincoti) determina, inoltre, imbrattamento della vegetazione e sviluppo di fumaggini che, insieme, oltre a limitare i processi fisiologici delle piante, ne determinano un evidente deprezzamento commerciale. Né bisogna dimenticare che gli afidi possono essere vettori di virus patogeni. Uno di questi è il

CMV (Cucumber Mosaic Virus) su rosmarino. Le piante infette da CMV sono caratterizzate da una marcata riduzione dello sviluppo, produzione di germogli distorti, arricciamenti fogliari, nonché giallumi e seccumi delle foglie stesse. Un altro virus piuttosto frequente è l’AMV (Alfalfa Mosaic Virus). Lo si ritrova su alcune specie di lavanda, lavandino, origano, citronella. Il sintomo più caratteristico è dato da una marcata alterazione cromatica di color giallo-oro. In alcuni casi (origano) si possono osservare nanismi, in altri (lavanda, lavandino, salvia, lippia, origano) malformazioni fogliari. Afide radicale della menta (Aphis mentae radicis) Su piante di menta coltivate in vaso si può osservare la seguente sintomatologia: accrescimento stentato, intristimento della pian-

Afidi radicali (foto l’Ortofrutticola)

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ta, progressivo deperimento. Le foglie rimangono piuttosto piccole ed assumono un colore rossastro. I rametti ingialliscono a partire dalla regione basale, si defogliano progressivamente e, nei casi più gravi, possono andare incontro a completo disseccamento. Ad un esame esteriore della pianta non è dato osservare alcuna causa di detta sintomatologia. Il quadro cambia allorquando si svasa la pianta e se ne osserva l’apparato radicale. Frammiste alle radici, ma disposte generalmente nelle zone più periferiche, si evidenziano delle colonie batuffolose di afidi dal corpo color giallo ocra, circondati da secrezioni cerose biancastre. Le radici appaiono di color marrone e più o meno prive di capillizio radicale, perdendo così la capacità assorbente, ragion per cui le piante appassiscono mentre l’acqua di irrigazione ristagna nel vaso. Afide radicale della maggiorana Su piante di 2-3 anni di maggiorana da reciso, allevate in vaso, sia in campo che in serra, nei mesi autunnali, si possono avere attacchi di questo fitofago. Si tratta di piccoli afidi di color nocciola dal

corpo settato e a forma di goccia. Questi sono circondati da una lanuggine bianca che avvolge le radici e le parti del fusto a contatto col terreno. Le piante colpite mostrano una crescita stentata e un colore verde pallido sulle foglie apicali. La parte basale va incontro, dapprima a filloptosi e disseccamento dei rametti, ed inseguito (in presenza di forti attacchi) a collasso e morte. L’apparato radicale è anch’esso necrotico e marcescente, nonché privo di capillizio. Moscerino bianco (Bemisia sp.) Infestazioni di aleuroidi (moscerino bianco) possono essere osservate su diverse colture aromatiche ma, più in particolare, su quelle con foglie espanse (dove l’insetto trova maggior agio per le

Bemisia e fumaggine su rosmarino (foto l’Ortofrutticola)

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sue attività trofiche). Abbastanza frequente è, quindi, la presenza di mosca bianca sulle diverse specie di salvia (ancor più se è in serra e se si tratta di specie colorate quali, ad esempio, S. tricolor, S. icterina, S. purpurescens). Adulti, uova e forme giovanili si trovano, contemporaneamente, sulla pagina inferiore delle foglie. L’attività nutritiva è accompagnata da abbondante produzione di melata e possibile sviluppo di fumaggini. Diverse generazioni si succedono ed accavallano nel corso dell’anno. Il danno è di tipo fisiologico (stentata crescita della pianta) ed estetico-commerciale (melata e fumaggini sulle foglie). Cicaline Si tratta di piccoli insetti (5-20 mm) appartenenti alla famiglia dei cicadellidi. Si stima che ne esistano un centinaio di specie diverse che colpiscono le più disparate colture agrarie. Tra le molte specie si citano Hauptidia spp , Eupteryx spp, Empoasca spp. , che sono le più frequenti, in particolar modo sulle labiate (salvia, rosmarino, menta, melissa, maggiorana, origano, etc). Quale che sia la specie, il loro ciclo di sviluppo e le

Cicalina (foto P. Guarino)

Cicalina su maggiorana (foto l’Ortofrutticola) sintomatologie si possono ricondurre ad alcuni elementi di similitudine. Il ciclo biologico si sviluppa, a partire dall’uovo, attraverso due fasi embrionali (neanide - due mute, ninfa - tre mute), per arrivare all’adulto. Nel corso dell’anno, in funzione del clima, si possono avvicendare e, soprattutto, accavallare, anche diverse generazioni (da 1 a 3). Nelle regioni temperate (dove sono attive quasi tutto l’anno con eccezione dei soli mesi invernali) svernano allo stadio di uovo ma,

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molto frequentemente, anche come adulto (all’interno di screpolature della corteccia). Le uova primaverili vengono deposte singolarmente, negli steli, all’interno delle nervature fogliari, o nel parenchima stesso, tramite un ovopositore in grado di incidere la superficie vegetale. La schiusura di queste si può protrarre per circa un mese in maniera scalare, determinando, come si è detto, un notevoleaccavallamento delle diverse forme mobili. La spiccata polifagia crea un problema di controllodel fitofago, poiché, trovandosi questo in abbondanza anche sulle piante infestanti e spontanee, non è sufficientemente contenuto dai trattamenti insetticidi specifici sulla coltura. Dotate di apparato boccale pungente-succhiante (stiletto), le cicaline si nutrono (generalmente sulla pagina inferiore della foglia) perforando la cuticola e svuotando del loro contenuto citoplasmatico le cellule sottostanti. Il risultato sintomatologico della loro attività trofica consiste in tipiche punteggiature biancastre (cellule svuotate del loro contenuto) che col tempo virano al giallo a seguito della necrosi dei tessuti danneggiati. Se disturbate, sono in grado di fare caratteristici salti

e/o piccoli voli, per poi posarsi nuovamente sulla superficie vegetale, con la quale si mimetizzano molto bene. Oltre al danno fisiologico (riduzione della superficie fogliare fotosintetizzante) e a quello estetico (presenza di più o meno fitte punteggiature sulle foglie) si ha un danno collaterale dovuto alla capacità dell’insetto di trasmettere fitoplasmi patogeni. Nella fattispecie, su rosmarino e timo le cicaline possono veicolare fitoplasmi del gruppo stolbur (16 Sr XII-A). Nel caso del rosmarino, le piante infette hanno una crescita stentata con foglie apicali piccole e di colore giallognolo. Le foglie più vecchie assumono, invece, una colorazione bronzeo-rossastra. Analogamente, su timo si osservano raccorciamenti dei rametti con foglioline più piccole del normale, di colore dapprima giallognolo e poi tendente al rossastro. Cocciniglia degli agrumi (Icerya purchasi) Fra le diverse cocciniglie che possono occasionalmente attaccare le colture aromatiche si cita la cocciniglia cotonosa degli agrumi. In effetti l’ospite elettivo è costituito dalle diverse specie di

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Icherya su salvia (foto l’Ortofrutticola) agrumi eventualmente presenti nelle vicinanze. Tuttavia, in determinate condizioni, questa cocciniglia può migrare ed attaccare anche coltivazioni diverse, tra le quali, nel nostro caso, si cita la salvia. Come tutte le cocciniglie, anche l’Icerya arreca alla coltura un triplo danno. Alla sottrazione di linfa e conseguente indebolimento della pianta, si aggiunge, infatti, la produzione di melata e lo sviluppo di fumaggine sulla stessa. L’aspetto esteriore e macroscopico dell’insetto (della femmina) suggerisce forme e dimensioni che in realtà non sono quelle reali. Grossa parte della sagoma è infatti costituita da un caratteristico ovisacco bianco-ceroso scanalato che, fuoriuscendo da sotto il corpo,contiene le uova e protegge le neanidi.

Il corpo vero e proprio dell’insetto è, in realtà, di forma ovale e di colore rosso-arancio, nascosto tra l’abbondante produzione cerosa. Il maschio, piuttosto raro, è un insetto piccolo e giallastro. La si può osservare sulla pagina inferiore delle foglie, ma anche sui fusti e in prossimità delle ascelle di inserzione delle ramificazioni. Ogni femmina depone da 400 a 800 uova, dalle quali schiudono delle neanidi rossastre, ovoidali, e inizialmente lunghe appena 0,5 mm. Queste vanno presto a colonizzare nuove zone della pianta con preferenza per le nervature principali sulla pagina inferiore delle foglie più tenere. Nel corso della stagione possono succedersi 2 o 3 generazioni. Lo svernamento avviene, generalmente, allo stadio di neanide di terza età. Psilla dell’Alloro (Trioza alacris) Questo piccolo omottero (adulti: ca 1-5-2 mm – neanidi: 0,3/0,6 mm) colpisce elettivamente le piante di alloro. Svolge, nei climi temperati, fino a 3-4 generazioni all’anno. Sverna, generalmente allo stato di adulto, nei ripari forniti dalla vegetazione stessa o,

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occasionalmente, anche nel terreno. Nel mese di maggio, le femmine, dopo essersi accoppiate, depongono dal 50 a 200 uova, in gruppi ordinati, sulla pagina inferiore delle foglie e/o sui germogli. L’azione trofica delle femmine determina un caratteristico ripiegamento verso il basso dei margini fogliari. Questa deformazione costituisce un ottimo ambiente protettivo per le uova e le neanidi che ne schiudono nel giro di una decina di giorni. Queste, a loro volta, determinano un ulteriore arrotolamento delle pagine fogliari, che assumono un aspetto carnoso e il cui colore vira dal giallo, al rosso, al bruno per andare incontro, alla fine, a necrosi. All’interno di queste pseudo-galle, le neanidi, immerse nella loro stessa melata zuccherina, trovano riparo e nutrimento, e attra-

Psilla su alloro (foto l’Ortofrutticola)

verso varie mute passano allo stadio di ninfa prima e di adulto poi. Il danno arrecato da queste psille, oltre che da un indebolimento generale della pianta e dalla produzione di melata con conseguente sviluppo di fumaggine, è prioritariamente costituito dalle suddette deformazioni fogliari. In caso di forti infestazioni si possono, infatti, osservare ampie zone di chioma interessate da questi fenomeni ipertrofici e da disseccamenti fogliari più o meno diffusi e gravi. Sputacchina (Philaenus spumarius) Oltre a molte piante spontanee e non, è possibile rinvenire questo insetto su rosmarino e prezzemolo. Si tratta di un piccolo rincote (adulti: 6-12 mm) appartenente alla famiglia degli afroforidi, somaticamente simile ad una minuscola cicala. Invero è piuttosto difficile osservare direttamente gli individui (soprattutto le forme giovanili) in quanto sono coperti da una caratteristica massa schiumosa simile a saliva (da cui il nome). Questa schiuma, che viene prodotta forzando l’espulsione degli escrementi liquidi e mischiandoli ad aria attraverso una appos-

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Sputacchina (foto P. Guarino) ita doccia ventrale, ha funzioni difensive (protegge gli individui dalla vista di eventuali predatori) e protettive (costituisce uno schermo alle alte temperature e ai raggi U.V.). I l danno arrecato da questi insetti è dato dalla attività di suzione, con conseguente indebolimento delle piante, e dalla più o meno abbondante produzione di schiuma, che imbratta la vegetazione determinando un deprezzamento commerciale del prodotto. Non bisogna dimenticare, infine, che la sputacchina è responsabile della trasmissione di alcuni microorganismi fitopatogeni, tra i quali, per il suo carattere di attualità, si segnala la Xylella fastidiosa su olivo. Diverse sono le specie di lepidotteri che possono essere presenti sulle colture aromatiche.

Sputacchina su prezzemolo (foto l’Ortofrutticola) Nei periodi primaverili e autunnali si possono, infatti, osservare infestazioni più o meno gravi su rosmarino, salvia, menta, timo, origano, maggiorana , etc. Spodoptera littoralis Gli adulti hanno una dimensione di 30-40 mm (apertura alare) e hanno ali di colore bruno grigio, le anteriori, biancastre le posteriori. Le larve, che possono assumere dimensioni e colorazioni diverse nelle varie fasi del ciclo, sono caratterizzate da striature longitudinali inframezzate da punteggiature gialle e nere ai lati del corpo. L’insetto sverna come crisalide nel terreno a pochi cm di profondità. Si succedono, nell’anno, da 2 a 4 generazioni. Le femmine depongono le uova, in placche ricoperte di peli, sulla pagina inferiore delle

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foglie. Le larve, ad abitudini prevalentemente crepuscolari, durante il giorno stanno al riparo all’interno della vegetazione o nel terreno. Il danno è costituito dalla loro vorace attività trofica che riguarda le foglie e i giovani germogli, risparmiando, però, le foglie più grosse, che servono loro come riparo. Rosmarino, ba-

Podoptera l. su salvia (foto P. Guarino) silico, melissa, salvie sono tra le specie più gradite all’insetto. Heliothis armigera E’ la ben nota nottua gialla (per via del colore prevalente delle larve) del pomodoro.

Heliothis a. - larva (foto P. Guarino)

Danni da Heliothis su rosmarino (foto l’Ortofrutticola) Gli adulti sono piuttosto simili alla precedente. Le larve sono caratterizzate dalla presenza di microspine e setole diffuse su tutta la lunghezza del corpo (da cui il nome armigera). Pur attaccando elettivamente , come si è detto, il pomodoro, questa specie è rinvenibile su rosmarino. Le uova vengono deposte, singolarmente o a gruppetti, sulle foglie. Le larve erodono le foglioline più tenere e i piccoli germogli, determinando, talvolta, un tipico ripiegamento della parte distale del rametto stesso (che si spezza, rimanendo appena attaccata al germoglio, al di sopra del punto di attacco). Heliothis peltigera Si tratta di una specie polifaga, rinvenibile anche su salvia e menta. Contrariamente alla maggior parte dei nottuidi, questa far-

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falla (sia nelle forme larvali che in quella adulta) ha abitudini diurne. Morfologicamente simile alle precedenti, l’adulto ha ali anteriori di color arancione ocra. Le larve sono di colore verdastro e portano sul corpo delle brevi spinule e setole bianche. Sverna come crisalide nel terreno. Le uova sono deposte singolarmente sulla pagina inferiore delle foglie. Il danno, visibile in autunno, è dato dalle larve, che vivono isolate e compiono estese erosioni fogliari. Cacoecimorpha pronubana Molto meglio conosciuta come tortricide mediterranea o bega del garofano, per molti anni è stato uno dei principali fitofagi delle diverse specie di Dianthus. Con il più recente arrivo, nelle nostre regioni, dell’Epicoristodes acerbella (bega africana del garofano) la Cacoecimorpha si è adattata ad altre colture, tra le quali il rosmarino. Gli adulti sono delle farfalle (1420 mm di apertura alare) con ali anteriori color mattone. Le femmine, dopo l’accoppiamento, nel mese di aprile, depongono gruppi di uova in placche sulle foglie e sugli steli. Da primavera fino a settembre/

Adulto e danni da Cacoecimorpha su rosmarino (foto P. Guarino) ottobre si susseguono, talvolta sovrapponendosi, diverse generazioni (2-4). Il danno è dato dall’attività trofica delle larve che, dapprima, compiono piccole erosioni fogliari e dei germogli (similmente a quelle di Heliothis armigera). Successivamente penetrano all’interno del fusto scavandovi una breve galleria longitudinale, per fuoriuscirne poi da un foro laterale. Questa circostanza, oltre che far appassire e disseccare la parte distale della pianta, rende la stessa molto fragile e predisposta a spezzarsi facilmente ad opera di agenti atmosferici (pioggia, vento).

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Gennaio 2016

Stefano Meo s.meo@nicoli.com

Aziende

Direttore Commerciale +39 0445 947344

Clamer informa

www.nicoli.com

Stefano Meo

Un po’ di ottimismo non guasta! Pubblichiamo volentieri questo redazionale che porta dell’ottimismo nel nostro settore, che in questo momento è pervaso da un certo pessimismo. Gli indicatori dicono che l’Italia è in movimento, bene, speriamo che lo sia anche il nostro settore. Comunque per la Società Nicoli le cose vanno molto bene e di conseguenza dovrebbero andare bene anche per i suoi clienti floricoltori. La stagione 2015 si è chiusa per Nicoli con un bel segno + che ci ha dato delle belle soddisfazioni visti i notevoli sforzi fatti per ampliare la gamma di prodotti aggiornandola alle tendenze del vivere quotidiano. Proprio perché crediamo nel nostro progetto a lungo termine, abbiamo messo in campo notevoli risorse anche per la stagione 2016 appena iniziata, tali risorse

mirano a un rinnovamento della gamma prodotto che continuerà anche per il 2017 e ad ottimizzare i cicli produttivi in modo da essere sempre più performanti e in linea con le esigenzedi un mercato in continuo mutamento. Tutto ciò già ci sta dando delle notevoli soddisfazioni poiché il prestagionale è andato meglio delle attese il che ci fa prevedere un’ altra stagione molto positiva. I numeri della stagione 2016 sono: 283 nuove referenze nel catalogo GARDEN, 94 nuove referenze nel catalogo FLOROVIVAISMO , per un totale di 377 nuovi articoli.

GARDEN 16

FLOROVIVAISMO 16

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Da più di 30 anni l’azienda lavora a fianco dei professionisti del verde. Forti di questa esperienza, ha sviluppato una gamma ampia di articoli funzionali e di qualità, sempre in linea con le esigenze del mercato. Produce con una tecnologia all’avanguardia che abbina precisione e velocità, nel rispetto dell’ambiente, e garantisce un servizio puntuale e accurato grazie alla logistica efficiente e flessibile. Ai professionisti del verde Nicoli ded- ica ulteriori vantaggi: una selezione di prodotti appositamente studiata per le esigenze di meccanizzazione e irrigazione, sempre pronti a magazzino in grande quantità.

www.nicoli.com Nel dettaglio abbiamo aggiunto: ▶▶ 13 nuovi VASI Garden di cui 5 new entry (Linea ARKE’ ed ARKE’ SLIM) mentre altri 8 sono misure aggiuntive per approfondire la gamma di linee già consolidate come VERVE e Campana. ▶▶ 5 nuovi vasi da Florovivaismo con fondi studiati per i moderni sistemi di coltivazione. ▶▶ 4 nuovi colori pastello di tendenza Cipria, Salvia, Crema e Turchese che vengono prodotti sia con finitura lucida che satinata

Linea Arkè e Arkè Slim adatti sia all’interno come all’esterno. ▶▶ Abbiamo inoltre rivolto una grande attenzione ad armonizzare la scelta dei colori per le varie linee di prodotto in modo da dare al consumatore la più ampia scelta possibile che più si avvicini

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Linea Arkè ai suoi gusti. Nicoli si affaccia a questa nuova stagione ben armata di forme, misure e colori in modo da poter cogliere tutte le potenziali opportunità di mercato. La nuova linea ARKE’ su cui puntiamo molto, dal design essenziale e pulito,disponibile in 5 misure e 7 colori già sta avendo notevole successo tanto che abbiamo in programma un ampliamento della gamma in più direzioni.

Linea Verve Linea Verve (coprivasi da

Verve cassetta interno) continua a riscuotere successo tanto che ora sono disponibili in 11 colorazioni e 15 misure tra tondi,quadri e cassette.

Verve 11 colori

Verve quadro

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Linea ESSENTIAL La linea ESSENTIAL (vasi basic da esterno) rimane comunque molto importante così abbiamo ampliato molto la scelta dei colori puntando anche sul colori vivaci come il Lampone, Pistacchio e Acqua senza mai dimenticare che Tortora, Antracite e Bianco e il tradizionale Terracotta, non devono mai mancare.

Abbiamo comunque cercato di dare il giusto valore alle nostre linee EVOLUTION LIGHT ed EVOLUTION DIAMOND creando per loro un catalogo separato in modo da veicolarli verso i canali distributivi che meglio li possono posizionare.

Linea EVOLUTION La Linea EVOLUTION (vasi d’arredo) rimane stabile nelle forme e nei colori e continua ad avere la sua clientela di consumatori che vogliono un prodotto più ricercato unito a un prezzo di fascia media.

Evolution Diamond

Evolution Ops Light

Particolare attenzione è stata rivolta alla gamma per il florovivaismo per noi settore “chiave” che ora si arricchisce di nuovi vasi molto performanti e disponibili in ben 17 colorazioni studiate appositamente per combinare le varie cromie delle piante che vi si coltivano.

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Oltre a tutto ciò Nicoli da 37 anni si impegna quotidianamente a produrre il 100% in Italia utilizzando materie prime sicure e di qualità privilegiando scelte produttive che tengono in considerazione la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente. In quanto a presenza fieristica abbiamo confermato MYPLANT & GARDEN di Milano PAD 16 stand G39 – H40 , SALON DU VEGETAL di Angers, SPOGA GAFA di Colonia, altre manifestazioni sono ancora in fase di decisione.

In quanto a media: il nostro sito www.nicoli.com è stato recentemente rinnovato nella sua veste

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grafica ed ora risponde benissimo alle esigenze di navigazione da Laptop,smartphone o tablet. Il nostro profilo Facebook è attivo ed è sempre una buona finestra per tenerci in contatto con i nostri clienti e creare interesse intorno a quello che facciamo. NICOLI srl - Via del Lavoro 10, 36070 BROGLIANO (VI) I TALIA www.nicoli.com

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Clamer informa

consigli per l’uso

Gennaio 2016

azione con

in collabor

Phalaenopsis aphrodite (foto www.lemiepiante.it)

Phalaenopsis

Oncidium profumato (foto Plantaelite)

Famiglia: Orchidaceae Genere: Phalaenopsis Colori: Rosa, Bianco, Viola, Verde, Giallo Tipologia: Ornamentali Origine: La famiglia delle Orchidaceae è molto ampia, e numerosi sono i generi e le specie in essa compresi; Cattleya, Cymbidium,

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Dendrobium, Miltonia, Odontoglossum, Oncidium, Paphiopedilum, Phalaenopsis, Vanda, e tanti altri, tra cui alcune specie spontanee. Le orchidee sono originarie degli ambienti tropicali e subtropicali di Asia e America latina, anche se diffuse in tutto il mondo. Tra quelle coltivate, la più conosciuta e apprezzata come pianta d’appartamento è la Phalaenopsis, originaria del sud-est asiatico. Caratteristiche incipali

Come la maggior parte delle orchidee, Phalaenopsis è una pianta “epifita”, cioè dotata di

‘Yai Monica’ (foto

Cymbidium standard ‘Barcelona Magic Wand’ (foto Rampinini) radici aeree, che non si sviluppano quindi nel terreno, ma servono alla pianta per aggrapparsi ad un sostegno (in natura agli alberi) e assorbire vapore acqueo dall’ambiente. Per questo motivo viene coltivata su un particolare substrato costituito prevalentemente da cortecce (“bark”) e Aos) materiale gros-

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Vanity è il concime che non c’era!

E’ bello, pratico ed efficace e ti aiuterà nella cura della tua orchidea garantendoti fioriture abbondanti e di lunga durata!

solano e poroso. Le foglie, lanceolate e carnose, lunghe 12-15 cm, sono disposte alternate e fitte sul breve fusto. Gli steli fiorali spuntano alla base

delle foglie e portano più fiori, disposti a grappolo. Ogni fiore, “simile a una farfalla” (da cui il nome Phalaenopsis), è composto da tre tepali superiori e tre inferiori, carnosi e colorati di bianco, rosa, viola o giallo, in diverse tonalità e screziature; quello più basso viene detto “labello” e avvolge gli organi riproduttivi della pianta. I fiori hanno una durata molto lunga, da 3 a 6 mesi. La crescita della pianta è molto lenta, soprattutto in appartamento, e non raggiunge mai dimensioni superiori ai 30-40 cm. Come coltivarle

‘Breez Yasokyoku’ (foto Rampinini)

Molto diffuse negli appartamenti, le orchidee sono piante che, se poste nelle condizioni a loro ideali, richiedono poche cure e danno molte

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Da sinistra: ‘Li Flor’, ‘Magic Beauty Magicflor’ e ‘Majolica’, varità fotografate dal dott. Giorgio Rampinini soddisfazioni. In casa, ponete la vostra Phalaenopsis in un ambiente luminoso, vicino a una finestra, ma mai sotto i raggi diretti del sole, e preferibilmente lontana da termosifoni e spifferi d’aria. Preferite un ambiente caldo (temperatura ottimale attorno i 20°C) e umido. Le Phalaenopsis vanno bagnate con moderazione, immergendo la pianta in acqua e lasciando sgrondare quella in eccesso; i ristagni d’acqua nel vaso sono la causa principale di marciumi radicali e morte della pianta. Lasciate asciugare il substrato tra una

bagnatura e la successiva. E’ anche possibile vaporizzare le radici ogni 2-3 giorni con acqua poco calcarea, in modo da inumidire il substrato. Durante tutto il periodo vegGuida alla coltivazio ne

delle piante orn

amentali di Giorgio Ramp inini

Cymbidium Orchidaceae Coltura da fiore recis

II Edizione

o e vaso fiorito Cymbidium stand ard ‘Barcelona (foto Rampinin Magic Wand’ i)

Speciee e vaarie tà

I1 genere compren de 44 specie terri nea, che vegetano cole, epifite o litofi in zone montane te, una sola è sapr del mare. Si tratt fra i 700 e i 2500 ofita e sotterraa di piante erba m, solo poche cee, con un appa crescono al livel rato radicale form lo ato da grosse radi ricoperte da uno ci, spesso velamen bianco e spugnoso; gli steli pseudobulbi rigo sono trasformati in nfiati o appiattit i, prodotti su un cort o rizoma, con cresc simpodiale (dall e gemme ascellari) ita porta alla form azione di fitti cepp che i. Dalla base degli pseu dobulbi si svilu ppano, ogni anno, una o più nuove vege tazioni, mentre le gem me in posizion e superiore possono differenziare le inflorescenze. Ogni vege tazione è costituit 3-12 foglie che a da persistono 2-4 anni, con la base che avvo lge completamen pseudobulbo e te lo persistente oltre la vita della foglia; la lamina è, in gene re, nastriforme o lanc eolata , acuta, con una nervatura cent rale prominen te, rigida Clamer inform

23 22-46_Scheda

_orchidea.indd

C. madidum (foto

a 04/2014

Rampinini)

Compra online 23

03/06/2015

09:34:46

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sfaldato e deteriorato ed eliminando eventuali radici marce o secche. Mantenete pulite le foglie con un panno morbido inumidito, così da allontanare la polvere accumulata. Verificate periodicamente l’eventuale presenza di cocciniglie, insetti spesso bianchi e lanuginosi, che frequentemente attaccano queste piante. Rimuovetele manualmente con un batuffolo di cotone imbevuto in acqua e alcol.

Mistery Pink Blossom (foto Rampinini) etativo, da marzo a ottobre, è utile somministrare un fertilizzante liquido specifico per orchidee, secondo le dosi consigliate, per avere piante vigorose e sane. Utilizzate un vaso di plastica trasparente poiché le radici aeree necessitano luce, e dotato di fori di drenaggio per evitare che si creino ristagni idrici. Le orchidee vanno rinvasate ogni due-tre anni, rinnovando il substrato

Lo sapevi? Curiosità sulle orchidee

Nella simbologia dei fiori, l’orchidea, fiore elegante e perfetto, simboleggia sensualità e passione. Offerto come dono a una donna, l’orchidea vuole essere un messaggio di amore concesso o desiderato nella sua totalità. Il mito greco di Orchis vuole che la prima orchidea sia nata dalle ceneri del bello e impudico Orchis, un giovane greco figlio di una ninfa e di un satiro, che du-

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rante un banchetto festoso in onore del dio Dioniso osò molestare una delle sue sacerdotesse. Per questo gesto offensivo e inaccettabile, le Moire lo punirono facendolo sbranare da belve feroci. Nel luogo in cui Orchis morì, a seguito delle preghiere del padre di riavere il figlio, gli dei fecero sorgere una pianta bella e armoniosa, che nei tubercoli radicali ricordava le sembianze delle parti anatomiche maschili del giovane (l’etimologia di entrambi i nomi è infatti la stessa: “όrchis”, testicolo). Nell’antica Grecia, si faceva quindi riferimento ai poteri afrodisiaci di questo fiore. Ai giorni nostri è rimasto un fiore sinonimo di bellezza, amore,

sensualità e passione. Nel linguaggio attribuito ai fiori, rappresenta un ringraziamento all’amata per la sua concessione d’amore.

‘Beauty Trophy’ (foto Kirkpatrick)

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Clamer informa

Gennaio 2016

Patologia *Tratto da ‘Insect and Mite Pests of

Afidi

Floriculture Crops: identification Guide’ pubblicato su e-Gro Electronic Grower Resources Online Tradotto e riadattato da Giorgio Rampinini

Approfondimenti, descrizioni e controllo

Fig. 1 - Gli afidi (famiglia Aphididae) vengono anche chiamati pidocchi delle piante perché le infestano in grande numero; sono generalmente gregari vivendo in piccoli o grandi gruppi famigliari. Nella foto: Aphis lysimachiae su una specie di Lysimachia Con questo articolo, proponiamo una serie di approfondimenti tratti da ‘Insect and Mite Pests of Floriculture Crops: identifi-

cation Guide’ , iBook gratuito scaricabile sul sito e-Gro Electronic Grower Resources Online, qui, tradotto per voi dal Dott.

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Fig. 2 - Gli afidi si sviluppano da piccole ninfe ad adulti più grandi e maturi sessualmente. Parecchi sono atteri, ma, a seconda della specie, possono anche essere alati. Nella foto si vedono ninfe giovani(in fondo), adulti atteri (afidi rossicci al centro), ninfe con abbozzi di ali che diventeranno adulti alati (in alto e a sinistra) e adulti maturi alati (al centro) di Myzus persicae su Viola Giorgio Rampinini. Tutte le imno ali quando la popolazione è magini sono incluse nell’iBook elevata o la qualità della pianta originale e sono proprietà degli è bassa. La maggior parte delgi autori stessi. afidi in serra genera discendenze In questo articolo introdurremo geneticamente uguali; quindi, diversi tipi di afidi, buona lettura non descriviamo le uova, signifie buona informazione! ca però che la popolazione degli Gli afidi sono comuni nelle serre. afidi cresce molto velocemente. Ci sono molte specie che si nutroGli afidi hanno la parti boccali che no delle piante in serra compresi formano un ago, usato per punl’afide verde del pesco, quello del gere la pianta e succhiare la linfa melone, delle patate, della digidel floema, alimento che porta gli tale, delle rose, e del crisantemo. afidi a depositare gocce di meIn questa edizione sono incluse lata, che rendono le foglie lucide le tre specie di afidi più comuni. ed appiccicaticce. Sulla melata Gli afidi adulti possono essere si sviluppa poi la fumaggine, un alati o no. Normalmente formafungo nero che cresce sugli zuc-

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Fig. 3 - All’interno del gruppo gli afidi possono avere diverse dimensioni e colorazioni, come si vede nella foto nel caso del Myzus persicae

cheri contenuti nella melata. Le colonie degli afidi lasciano anche i residui della muta che si appiccicano sui tessuti della pianta. Alcune specie di afidi trasmettono dei virus delle piante. Molte colonie attraggono dei parassitidi naturali comprese le vespe parassitoidi, i sirfidi, i miridi e le crisope. Questi nemici endemici naturali sono sufficienti raramente a controllare gli afidi nelle serre ma molti degli stessi organismi sono disponibili dai fornitori commerciali. Le formiche si nutrono della melata degli afidi e li proteggono dai nemici naturali.

foni neri. Ninfa – Le ninfe assomigliano ad una versione più piccola degli adulti (da 0,6 a 1 mm); hanno il corpo di colore rosso mattone opaco con gambe e antenne relativamente lunghe. I sifoni sono corti e scuri. I 2/3 terminali delle zampe e le antenne sono di colore variabile dal grigio (nelle ninfe giovani) al grigio scuro. Le ninfe più vecchie hanno i sifoni più lunghi e alcune hanno gli abbozzi di ali Biologia Distribuzione

-

L’afide

del

Fig. 3 - All’interno del gruppo gli afidi possono avere diverse dimensioni e colorazioni, come si vede nella foto nel caso del Myzus persicae

Afide del crisantemo (Macrosiphoniella sanborni) Descrizione Adulto – Gli adulti alati sono lunghi 2 mm, col corpo molle e marrone scuro; quelli atteri sono lunghi solo 1,5 mm; hanno i si-

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Fig. 4 - Un tipico afide alato con ali ben sviluppate crisantemo proviene dall’Est dell’Asia, ma adesso si trova in tutto il mondo dove si coltiva il crisantemo. Pianta ospite – Il crisantemo è la sola pianta ospite conosciuta nel Nord America. Danni – L’afide del crisantemo si raccoglie sul germoglio apicale per nutrirsi sulla nuova vegetazione. L’alimentazione sulla nuova vegetazione e sui boccioli causa la distorsione delle foglie in crescita. L’afide del crisantemo può trasmettere il chrysanthemum vein mottle virus and il chrysanthemum virus B”. Ciclo – La popolazione dell’afide del crisantemo è formata solo da femmine, che partoriscono altre femmine senza essersi accoppiate. L’afide del crisantemo può essere presente in serra tutto l’anno; può entrare in serra attraverso le aperture o esservi

Fig. 5 - Un afide alato immaturo ha distinti abbozzi alari (sprgenze a lato del corpo) mentre un afide maturo attero manca di queste sporgenze. Notate anche i due sifoni vicini all’apice dell’addome di questi insetti. Queste strutture sono normalmente distintive in parecchi afidi e producono sostanze chimiche di allarme per gli afidi vicini importato con le talee e le piante. Ogni femmina è in grado di produrre da quattro a otto nuovi afidi al giorno. Entro una settimana, le ninfe diventano femmine mature attere e cominciano a riprodursi. Quando la pianta diventa affollata, parecchie ninfe femmine sviluppano le ali e migrano su altre piante di crisantemo. Controllo Controllate la presenza di afidi ispezionando la parte sottostante delle foglie e osservando se c’è presenza di melata sulla pagina

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Fig. 6 -Per quanto parecchi afidi possano deporre le uova, lo fanno raramente e usualmente in autunno in modo che svernino. Le uova sono spesso larghe, allungate e deposte su ospiti alternativi legnosi. Più frequentemente gli afidi si riproducono asessualmente partorendo ninfe giovani come si vede per questo afide verde del pesco (Myzus persicae).

Fig. 8 - I giovani afidi sono simili a quelli adulti atteri ma più piccoli.

Fig. 9 -Talora la prova più evidente della presenza degli afidi sono le spoglie lasciate dalla muta, come si vede su questa Hemerocallis Fig. 7 - I giovani afidi sono simili a quelli adulti atteri ma più piccoli. Nella foto si vedono le ninfe accanto alle spoglie rimaste dopo la muta. fogliare superiore delle foglie. In molti casi l’olio bianco può ridurre al minimo l’infestazione oppure ricorrete agli insetticidi specifici.

Afide verde del pesco (Myzus persicae) Descrizione Adulto – L’afide verde del pesco adulto ha un colore dal verde chiaro allo scuro o rosa con gli occhi rossi. Tre linee scure scorrono lungo il dorso. Le ali possono esserci o non esserci. L’afide

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del tabacco è simile e può essere sia rosso che verde. Ninfa – Le ninfe attere assomigliano agli adulti più grandi. Biologia Distribuzione – L’afide verde pesco è un parassita che si trova in tutto il mondo. Piante ospiti – L’afide verde pesco è stato trovato su centinaia di specie di piante, incluse la maggior parte delle piante orticole e ornamentali. Danni – L’afide verde del pesco

si nutre preferibilmente sulla nuova vegetazione e può vivere su diverse parti della pianta inclusi i fiori. Sono anche vettori di molti virus delle piante incluso i mosaici del tabacco, pomodoro, lattuga, dahlia, canna e il virus del mosaico delle bietole come pure l’affusolamento dei tuberi, il mosaico rugoso e l’arricciamento delle foglie delle patate. Ciclo – Nel Nord degliStati Uniti

Fig. 11 -Ninfe e adulti di afidi dell’Hemerocallis (Myzus hemerocallis) su una foglia della pianta

Fig. 10 - Oltre alle spoglie gli afidi spesso producono una notevole quantità di melata, che consiste nell’eccesso di acqua e zuccheri escreti dagli insetti per evitare di rigonfiarsi. Questo liquido cade sulle superfici vicine e si asciuga lasciando un film appiccicoso come si vede nella foto, in cui si vedono anche afidi morti

Fig. 12 -Adulti alati di Rhodobium porosum su rosa.

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Fig. 13 - Adulti atteri e ninfe di Rhodobium porosum su rosa

Fig. 14 - Afidi alati della patata (Macrosiphum euphorbiae)

Fig. 15 - Afidi adulti atteri della patata (Macrosiphum euphorbiae), notare la sostanza secca di allarme all’apice dei sifoni

l’afide verde del pesco sverna, all’esterno,come uovo, sui Prunus. In serra questo afide partorisce in continuazione ninfe e non depone uova. Nelle zone del Sud si possono avere fino a 30 generazioni all’anno. Sui crisantemi l’afide verde pesco si nutre su tutte le parti della pianta (l’afide del melone si nutre solo sui boccioli e le foglie, l’afide del crisantemo si nutre solo sullo stelo e sulle foglie). Controllo Questo afide, per l’elevata velocità di riproduzione e per la vasta gamma delle piante ospiti, è un formidabile parassita. L’afide verde pesco si può riprodurre e nutrirsi sulla maggior parte delle piante infestanti all’esterno e all’interno della serra, in questo caso è necessario estirpare le piante vecchie e le malerbe per ridurre le infestazioni L’afide verde del pesco infesta velocemente le aiuole di annuali e può essere introdotto in serra tramite le talee e le piantine in alveolare. Sono disponibili in commercio diversi agenti biologici per controllare questo afide inclusi diversi tipi di vespe parassitoidi, i miridi, Aphidoletes aphidimyza un predatore generalista e funghi come

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la Beauveria bassiana. Alcune popolazioni di afidi verde pesco hanno sviluppato resistenza a certi insetticidi. Per un controllo con prodotti specifici, consultare la guida alla gestione dei parassiti sulle piante ornamentali. Afide del Melone (Aphis gossypii) Descrizione Adulto – l’afide del melone , detto anche afide del cotone, ha due morfologie con colorazioni specifiche. Gli individui leggeri sono giallo pallido con sifoni neri e lunghi da 1 a 1,5 mm. Gli adulti alati sono lunghi circa 1,25 mm e di colore dal giallo al grigio scuro con testa e torace neri. Gli adulti atteri tendono essere giallo pallido. Gli individui scuri sono dal verde scuro al nero e molto più larghi. Ninfa – Le ninfe assomigliano ad afidi adulti eccezion fatta per dimensione (circa 0,5 a 1 mm di lunghezza). Quelle destinate a diventare adulti alati formano, nell’ultimo stadio, gli abbozzi delle ali. Biologia Distribuzione – L’afide del melone è distribuito in tutto il mondo. É un grande problema nella

Fig. 16 -Un afide del meolone e cotone (Aphis gossypii)su fronda di Asparagus

Fig. 17- Giovani e adulti dell’afide dell’azalea (Rhododendron sp.), da notare l’aspetto cuioso e rigonfiato dei sifoni

Fig. 18 - Non tutti gli afidi sono verdi. Qui rappresentato un gruppo di afidi gialli e neri dell’oleandro (Aphis nerii) raccolti su una pianta di Asclepias. Una grande larva di un dittero Sirfide si aggira fra di essi e si ciba di afidi

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Fig. 20 - Un afide del melone sano (Aphis gossipii) si muove oltre un individuo parassitizzata della stessa specie. La larva in sviluppo del parassitoide braconide Aphidius causa il rigonfiamento e l’indurimento dell’afide parassitizzato (mummia)

serra inclusi i meloni e le altre cucurbitacee, fagioli, peperoni, pomodori, piante annuali, crisantemi e molte infestanti. Danni – gli afidi del melone nutrendosi causano crescita distorta, riduzione della qualità e quantità del raccoltoe maturazione prematura dei frutti. I frutti possono essere ricoperti dalla melata e dalle spoglie. Gli afidi del melone trasmettono molti virus importanti delle piante compreso il mosaico delle cucurbitacee, il nanismo giallo delle cipolle, il declino veloce degli agrumi, il virus latente del giglio e il nanismo del giglio. Ciclo – All’esterno gli afidi producono uova soprattutto in inverno al Nord. In serra e al Sud gli afidi del melone sono presenti tutto l’anno e partoriscono ninfe femmina. Gli adulti vivono circa 15 giorni e producono 70-80 ninfe. Le ninfe maturano in 7 giorni. Poiché la popolazione cresce e le piante diventano affollate molte ninfe si trasformano in femmine alate che migrano sulle altre piante per iniziare una nuova infestazione.

parte Sud del Paese. Piante ospiti –gli afidi del melone sono parassiti di molte piante da

Controllo Poiché gli afidi del melone si riproducono rapidamente e si nu-

Fig.19 - Diversamente dai tipici afidi verdi, gli individui di questa folta colonia di afide dell’edera (Aphis hederae) sono grigi e ricoperti da una leggera cera polverosa

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trono su diverse specie di piante possono infestare velocemente grandi aree della serra. Controllate ispezionando la parte sottostante delle foglie e osservando le macchie luccicanti della melata sulla superficie delle foglie. Gli afidi del melone si nutrono e si riproducono su molte infestanti, quindi è molto importante estirpare le infestati sia fuori che in serra. Sono normalmente disponibili diversi agenti biologici per controllare questo afide inclusi diversi tipi di vespe parassitoidi, i miridi, il predatore generalista Aphidoletes aphi-

Fig. 21 - Primo piano di un afde parassitizzato dalla vespa braconide del genere Aphidius dimyza e funghi patogeni come la Beauveria bassiana. Per un controllo con prodotti specifici la guida alla gestione dei parassiti sulle piante ornamentali.

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Gennaio 2016

Manifestazioni Clamer informa

www.paysalia.com

Paysalia: il perché di un successo!

Ci sono volute tre edizioni per imporre Paysalia all’attenzione del paesaggismo europeo. Dal 2009 è una produzione in comune tra UNEP e tutte le associazioni della filiera paesaggistica francese.

A sinistra Noémi Petit, direttrice del salone

L’eccezionale risultato di questa manifestazione è da accreditare agli organizzatori, o meglio alle organizzatrice, La Presidente di UNEP e presidente di Paysalia Catherine Muller e la direttrice di Paysalia Noémi Petit. Detto alla francese il successo di Peysalia è “Famme”, cioè donna! Paysalia è una manifestazione

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Dal 2009 le associazioni partecipanti a Paysalia sono: ▶▶ La federazione nazionale dei produttori orticoli e vivaistici FNPHP ▶▶ il sindacato dei professionisti dell’irrigazione automaticqa (SYNAA); ▶▶ la Federazione francese dei Paesaggisti (FFP); ▶▶ Hortis; ▶▶ L’Associazione degli ingegneri territoriali francesi (AITF). Dal 2011: ▶▶ l’European Landscape Contractors Association (ELCA). Dal 2013: ▶▶ Il consiglio nazionale delle citta e villaggi fioritii (CNVVF). Dal 2015: ▶▶ La Federazione degli organismi dell’equipaggiamento sportive e alberghiero (FEDAIRSPORT); ▶▶ L’European Interior Landscaping Organisation (EILO).

che si presenta ogni due anni alla quale partecipano centinaia di im-

prese del paesaggismo e di tutta la filiera che ne consegue. E’ un’apertura voluta sulla Europa, che si è sviluppata dal 2011 sotto l’alto patronato di ELLCA (European Landscape Contractors Association, che rappresenta oltre 20 Paesi e 29 nazionalità. Per Paysalia è una vocazione promuovere la cooperazione e stabilire rapporti di scambio e d’informazione tra le es-

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perienze europee. Questa edizione, per noi, è stata particolarmente vivace e densa di novità e ben impostata in tutte le sue sfaccettature. Da mettere in primo piano è

“L’espase Innovations” uno spazio dedicato alle innovazioni e novità del settore. Messo in bella mostra e in posizione privilegiata. Lo stesso richiamo distintivo lo troviamo sugli stand dei premiati.

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Alcune immagini delle premiazioni Altro momento molto affascinante ed emozionante è stata l’assegnazione del premio al migliore giardiniere di Francia, in occasione delle serata di Paysalia del 2 dicembre. Il premiato Sylvère Fournier è stato ricompensato, oltre che con il premio Peysalia, da un asseg-

no di 15.000 euro messi a disposizione di Val’or. Presenteremo in seguito altre impressioni su Paysalia.

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Clamer informa

Gennaio 2016

Patologia

Neil Mattson nsm47@cornell.eduauture Tanya Merrill tm463@cornell.edu

Tanya Merrill

Neil Mattson

Sintomi delle comuni carenze nella lattuga in coltura idroponica Ricerca effettuata nel settembre 2015 in coltura idroponica Gestire le soluzioni nutritive in coltura idroponica può essere più interessante che nella coltura delle piante in vaso, perché: 1) Le soluzioni idroponiche sono spesso trattenute e riusate e possono, con il tempo, dare origine a carenze di alcuni elementi ed eccessi di altri;

2) il pH cambia molto più velocemente in coltura idroponica che in quella in contenitore. I coltivatori in coltivazione idroponiche devono controllare il pH e l’EC giornalmente e controllare la soluzione nutritiva periodicamente da un laboratorio di modo che si assicurino che la soluzione contenga il nutrimento necessario alle piante. Controllare le piante attraverso l’osservazione dei sintomi visibili è un altro modo che può essere usato per determinare le carenze. La lattuga è uno del più comuni ortaggi coltivato in idroponia. Attualmente ci sono pochi dati in letteratura circa le immagini e le descrizioni delle più comuni carenze

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Sommario della nutrizione: • Il disegno sperimentale è teso a rilevare I sintomi di carenza di N, P, K, e Mg sulle foglie mature. • Carenze di Ca, Fe, e B era colpita la nuova vegetazione e per il Fe è stato anche osservato sulle foglie da poco mature. • La carenza di S si notva con un’uniforme clorosi lungo le foglie. D’apprima evidente sulla nuova vegetazione ed eventualmente colpita l’intera pianta. nella lattuga in coltivazioni idroponiche. Comunque, l’obiettivo di questo studio è di coltivare la lattuga a cappuccio in soluzioni nutritive e individuare le carenze di micro – macro elementi e documentare i sintomi da punto di vista visivo. Materiali e metodi Semi pellettati di lattuga ‘Flandria’ sono stati seminati in contenitori alveolari da 200 alveoli in cubetti di lana di roccia, che preventivamente erano stati inzuppati in acqua trattata con osmosi inversa per 5 minuti e asciugati e poi inbevuti e drenati con la soluzione nutritiva di Sonneveld per la lattuga. (Mattson e Peters 2014). Le piantine sono state poste in serra a 68-72°F e bagnate a mano giornalmente (o a seconda delle necessità) con la soluzione nutritive Sonneveld. Dopo 14-20 giorni le piantine di lattuga sono

state messe in un contenitore da 4,5 litri e riempito con la soluzione Sonneveld. E con un tubo d’aria da una pompa per acquario con un fermo ad ogni terminale. C’era una pianta per contenitore. Dopo che le piante si sono stabilizzate nella coltura idroponica per una settimane, è stata rimpiazzata la soluzione per Soluzione di controllo nutritiva utilizzata durante il periodo di sperimentazione Elemento

ppm

Azoto Fosforo Potassio Calcio Magnesio Zolfo Ferro Manganese Zinco Boro

210 31 235 200 49 64 4,0 0,5 0,1 0,5

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1A

ogni contenitore sia con soluzione sottoposta a controllo e preparata con acqua ad osmosi inversa (tabella 1), sia con la soluzione di controllo ccon un elemento interessante in meno (-N, -P, -K, ecc.) Ogni giorno successivo il livello di ogni contenitore è stato portato a 4,5 litri usando acqua ad osmosi inversa. Ogni settimane la soluzione nutritive di ogni contenitori è stata completamente sostituita con una nuova soluzione. Le piante sono state controllate ogni settimana e i sintomi visibili 2A

1B

di carenzae nutrizionali (con riferimento alle piante di controllo) sono stati osservati. C’era una pianta per ogni situazione di carenza nutritiva, l’esperimento è stato replicato più volte per un totale di tre repliche. Azoto (N) La carenza d’azoto inizialmente risultava in un colore verde più chiaro che continuava ad una uniforme clorosi (ingiallimento) delle foglie più vecchie. Si notava anche una crescita ridotta nelle prime due settimane esposte alle condizioni di carenza (1A). Clorosi più importante 2C

2B

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Catalogo Completo


delle foglie più vecchie è stata osservata dopo tre settimane nelle condizioni di carenza (1B) Controllo. Fosforo (P) Le piante in carenza di fosforo erano più corte e mostravabno una vegetazione più ridotta confrontata alle piante di controllo, evidente nelle due settimane di carenza (2A). I margini delle foglie più vecchie mostravano parti clorotiche (2B) seguite da macchie necrotiche che si presentavano dopo 4 settimane di carenza. Potassio (K) La carenza all’inizio mostrava delle piccolo macchie necrotiche sui bordi delle foglie vecchie, che si estendevano in zone necrotiche più grandi da momento che la carenza continuava (3A). Verso le quattro settimane di condizioni di carenza, le macchie necrotiche si espandevano sulle foglie vecchie che iniziavano a incurvarsi verso il basso (3B).

3A

3B

foglie giovani (4A) e necrosi marginali e distorsioni sulle foglie più giovani (4B). Il campione in coltivazione era completamente 4A

4B

Calcio (Ca) Nelle prime settimane di esposizione alla carenza di calico nella soluzione, si evidenziavano numerose mecchie necrotiche sulle

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4C

5A

5B morto alla terza settimana. I sintomi erano molto più severi delle foglie con bruciature agli apici che normalmente si hanno con una quantità di calcio sufficiente, nella soluzione nutritiva, ma dovute a condizioni ambientali (alta umidità, crescita rapida) che non permettono al calcio di raggiungere il punto di crescita e le foglie nuove (4C). Per maggiori notizie su questi argomenti, vedere l’e-Gro Alert Vol 4 del 31 aprile 2015. Magnesio (Mg) Circa 10 giorni dopo in condizioni di carenza, le foglie mature mostravano una clorosi internervale più chiara, (5A) e in seguito erano visibili necrosi marginali (5B). dopo tre settimane di condizioni di carenza di mg, tutte le foglie più basse mostravano gravi Clorosi internervali come pure necrosi marginali e alcune macchie necrotiche lungo la pagina fogliare (5C).

5C

Zolfo (S) Dopo 10 giorno di carenza di zolfo, le piante mostrano una clorosi uniforma nella interezza delle foglie. Mentre l’intera pianta era colpita nelle foglie di recente maturazione, la clorosi era più pronunciata sulle foglie più recenti(6A). Dopo 4 settimane in condizioni di carenza l’intera pianta era uniformemente clorotica e la misera delle piante era molto più piccola del controllo.

85


6A

6B

Ferro (Fe) La carenza di ferro si verificava con una clorosi intervenate e sulla nuova vegetazione 10 giorni di trattamento con carenza di ferro(7A). Nel corso di tre settimane i sintomi diventarono sempre piĂš visibilin sulla pianta ed erano presenti anche sulle foglie di recente maturazione e sulle foglie giovani (7B).

Boro (B) I primi sintomi di carenza di Boro includono la distorsione della nuova vegetazione con leggieri sintomi di necrosi marginale e arricciamento delle foglie verso l’alto (8A), come i sintomi avanzavano, il punto della nuova vegetazione diventava sempre piÚ fitto, e le nuove foglie non si espandevano 8A

7A

7B

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8B

nel modo giustoò. (8B). L’apparato radicale era molto più piccolo di quello del controllo con radici primarie corte (8C). Discussione Il periodo dei sintomi può variare a seconda delle vostre condizioni ambientali. Molti sintomi da carenze nutritive sono simili in apparenza, comunque è necessaria un’analisi di laboratorio delle foglie per verificarne I sintomi (tabella 2). Periodiche analisi di laboratorio della soluzione nutritive è un importante mezzo per controllare i disordini nutritivi prima che, i sintomi siano visibili sulle piante. In molti

casi le carenze nutritive possono essere dovute a cause ambientali piottosto che a carenze dei nutrimenti nella soluzione fertilizzante. Per esempio la carenza di Calcio , (es.la buciatura degli apici delle foglie della lattuga) avviene con elevata percentuale di umidità, luce e temperatura che accelerano la crescita della pianta. Tutte le foto sono state scattate da Tanya Merrill

Tab. 2 - Coefficiente approssimativo dell’analisi di laboratorio su una pianta sana di lattuga a cappuccio. Campioni di tessuti presi dalle foglie maturate più recntemente. (Da H.A. Mills e J. Benton Jones, Jr. 1996. Plant Analysis Handbook II.MicroMacro Publishing, Inc.

Macronutrients (%)

N 4.20-5.60 P 0.62-0.77 K 7.82-13.68 Ca 0.80-1.20 Mg 0.24-0.73 S 0.26-0.32

Micronutrients (ppm)

Fe 168-223 Mn 55-110 B 32-43 Cu 6-16 Zn 33-196 Mo 0.29-0.58

87


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