Cinforma lamer

2
Febbraio 2023
Anno XLVIII
Mensile tecnico scientifico di floricoltura orticoltura e vivaismo


Dümmen Orange presenta la nuova serie di fucsie Ballerina’s®

2
Febbraio 2023
Anno XLVIII
Mensile tecnico scientifico di floricoltura orticoltura e vivaismo
Dümmen Orange presenta la nuova serie di fucsie Ballerina’s®
Senza coloranti aggiunti
I vassoi Pristine sono vassoi senza coloranti aggiunti. Così è il materiale riciclato a determinare il colore dei vassoi. Si tratta di plastica nella sua forma più pura! Il modo più semplice per rendere il tuo business sostenibile.
I vassoi da trasporto Pristine diventeranno lo standard di Modiform. Desideri ricevere un campione del portavaso Pristine? Contatta pure il Servizio di assistenza vendite.
100% polistirolo (PS) riciclato
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Il materiale nella sua forma più pura
Il materiale riciclato determina il colore
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La condivisione e la diffusione è gradita e incoraggiata da parte nostra.
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L’azienda ibridatrice e propagatrice Dümmen Orange ha presentato quest’anno all’IPM un variegato mix di annuali, perenni e piante da vaso, con un’anteprima del nuovo assortimento 2023. La stella dello spettacolo la serie Ballerina’s®, la nuova serie di fucsie caratterizzata da piante robuste, neutrodiurne e ben ramificate, naturalmente compatte.
Le varietà Ballerina’s ® sono fucsie ideali per la produzione precoce e costituiscono quindi un mercato promettente con un elevato potenziale di vendita. La nuova serie garantisce ottime prestazioni su balconi e terrazzi così come nell’ambito di aiuole o bordure. La serie
Ballerina’s® fiorisce in modo affidabile e persistente da aprile ad agosto. I singoli fiori, graziosi e di medie dimensioni attirano api e altri
insetti impollinatori per tutta la stagione estiva.
Altri punti di forza esposti ad IPM sono stati i concept Confetti Garden e Confetti Garden Party di Dümmen Orange.
Confetti Garden è da oltre 15 anni un marchio affermato e riconosciuto per i coloratissimi miscugli costituiti da due o tre specie di piante da aiuola in un unico contenitore. Inoltre, Dümmen
se combinazioni ispirate al vasto assortimento di piante da vaso e da aiuola. Che si tratti di miscele di piante perenni, generiche o interspecifiche, la gamma Confetti Garden offre il miscuglio adatto a ogni cliente, a ogni occasione e a ogni combinazione di colore.
“Siamo felici di poterci incontrare di nuovo di perso-
na all’IPM, anziché in forma digitale”, ci spiega Tristian Bentvelsen, Managing Director Annuals, Perennials & Pot Plants EMEA di Dümmen Orange. “Forniremo ai visitatori una panoramica del nostro assortimento, oltre a Ballerina’s® e Confetti Garden, presenteremo la nuova Petunia Intrinsa Smartunia Windmill, i Perlargonium Santana e molte altre varietà. Il tutto accompagnato da un buon caffè!”.
Al via Myplant, 45.000mq dedicati alle ricette per città più verdi
“Il futuro delle città è green”: questo è il messaggio chiave per il sistema-Paese. Ne sono convinti a Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde giunto alla VII ed., appuntamento professionale tra i più importanti al mondo.
Dal 22 al 24 febbraio prossimi, Myplant trasformerà in un maxi-giardino di 45.000mq di FieraMilano Rho - pari a 6,5 campi da calcio, o a 170 campi da tennis - dove troveranno spazio le soluzioni verdi a 360°, dalle decorazioni per la casa alle coltivazioni, dai giardini – anche terapeutici e in-
clusivi - alle città, dai campi sportivi al paesaggio, agli spazi pubblici, alle infrastrutture verdi e alla mobilità dolce.
Secondo gli ultimi dati diffusi da Myplant, i pollici verdi italiani sono 17milioni (erano 10 nel 2012) e le produzioni italiane di fiori e piante – ec-
cellenza riconosciuta a livello internazionale – nel 2021 sono tornate a crescere (con
Toscana, Liguria, Sicilia, Lombardia, Lazio, Puglia, EmiliaRomagna, Veneto e Piemonte in testa), così come l’export (da record) e i consumi. Rimane l’incognita costi energetici e delle materie prime, aggravata dagli effetti del cambiamento climatico. Problemi che richiedono soluzioni all’insegna del verde, dell’innovazione e della digitalizzazione: largo quindi a nuove proposte, software, app e dispositivi automatizzati per il monitoraggio della salute del verde, batterie elettriche per macchinari, serre ad alta efficienza, sensori e controlli
di precisione per il risparmio energetico e idrico e ad altre soluzioni che trainano gli investimenti in innovazione del settore agricolo, stimati in 1,5 miliardi di euro nel 2021 con prospettive di crescita.
Il florovivaismo è una industry in grado di dare un contributo decisivo alle problematiche climatiche e ambientali, dalla forestazione urbana ai benefici salutistici, estetici ed economici che ne derivano.
Più verde significa meno PM atmosferici (dal 7 al 24% in meno), meno caldo (da 2 a 8°C in meno), meno spese sa-
nitarie, più risparmio energetico, maggiore valore immobiliare. Ogni euro investito nel verde pubblico si rivaluta sino a 4 euro.
73miliardi di euro negli ultimi 40 anni è la perdita economica subita dall’Italia (fonte European Environmental Agency) a causa degli eventi atmosferici estremi (meteorologici e idrologici) che una corretta gestione del territorio avrebbe potuto ridurre drasticamente.
Il verde è salute, e non mancheranno incontri sui giardini terapeutici e inclusivi, le buone pratiche italiane e internazionali di cura del verde (con relativi premi), gli incontri sulla forestazione urbana, le opportunità di lavoro offerte dalla filiera, lo sport (calcio, golf, padel) e molto altro.
Altissima l’attesa per i nuo-
vi trend decorativi per case e cerimonie, le performance di composizione floreale a cura delle migliori scuole internazionali e, sempre in tema di fiori, le novità varietali per piante sempre più belle, resistenti e prestigiose.
Questa edizione del Salone (VII) conta su 650 marchi in esposizione, il 22% dall’estero, sull’arrivo di 140 delegazioni di buyer da 43 Paesi e 5 continenti e 180 giornalisti accreditati. Attesi in fiera 20.000 operatori dal mondo, a testimonianza di una attenzione crescente per le tematiche green.
Siamo lieti di invitarvi alla presentazione del nuovo Portale Phytoweb. it, progetto di ANVE -Associazione Nazionale Vivaisti Esportatoriin collaborazione con ICE -Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane - con l’obiettivo di informare le aziende florovivaistiche e gli operatori di settore sugli adempimenti relativi alla movimentazione di piante a livello internazionale.
è uno strumento unico ed innovativo che consente nume-
rose funzioni molto utili per le aziende vivaistiche, sia quelle che da tempo lavorano con
Block notes
l’estero, sia a quelle che vogliono affacciarsi a nuovi mercati, offrendo la possibilità di consultare rapidamente e con semplicità tutte le normative fitosanitarie di ogni destinazione/provenienza e non solo. Per scoprire tutti i dettagli e le
Block notes
“Milleproroghe”:
opportunità che questo ambizioso progetto può offrire non vi resta che segnare in agenda il 22 febbraio (in caso di necessità di pass per accedere alla fiera, scrivere a segreteria@anve.it)
I ringraziamenti degli Agrotecnici al Senatore che ha rimesso le cose a posto
Giovedì 2 febbraio un emendamento del Governo del Governo (formulato in modo improvvido) al DL “Milleproroghe” aveva messo in allarme gli Albi professionali degli Agrotecnici, dei Geometri e dei Periti industriali. Veniva in-
fatti consentita anche per il corrente anno la modalità semplificata (on-line) per gli esami abilitanti, ma queste tre categorie, oltre a quella dei Periti agrari, venivano escluse
l’emendamento Occhiuto porta parita’ fra le professioni
e “costrette” esclusivamente agli esami in presenza.
Il Presidente dell’Albo degli Agrotecnici, Roberto Orlandi, contattava immediatamente i Presidenti dei Geometri e dei Periti industriali e condivideva con loro la riformulazione dell’emendamento, chiedendo quindi tutti assieme al Governo di farlo proprio. Inizialmente sembrava che ciò fosse possibile ma poi, a tarda sera, il Presidente Orlandi veniva avvisato dell’impossibilità di procedere (per tutta una serie di problemi tecnici). La partita sembrava allora compromessa in modo irrimediabile, perchè la riformulazione andava depositata in Senato entro le ore
21:45 del 2 febbraio, ed a quel termine mancava solo una manciata di minuti.
Su richiesta degli Agrotecnici pren-
deva in mano la situazione il Sen. Mario Occhiuto, che definiva con l’Albo un subemendamento (di modifica all’emendamento governativo) che veniva presentato d’urgenza, nei termini. E ieri sera il Governo accoglieva il correttivo, che rimette le cose a posto, ponendo tutti gli Ordini professionali in pari condizioni: chi lo vorrà potrà chiedere di svolgere gli esami on-line oppure da remoto. Ciò vale, com’è giusto che sia, tanto per gli Agrotecnici come per i Geometri ed i Periti industriali (categorie che hanno contribuito decisamente al buon esito dell’intervento) quanto per i Periti agrari (invece del tutto defilati).
Il Presidente Orlandi ha così commentato il risultato parlamentare
“Desidero, a nome di tutta la categoria professionale, ringraziare since-
ramente il Sen. Occhiuto per la serietà e fattività del suo impegno. Che infatti, attese le condizioni date, le cose non fossero nè facili nè semplici, lo dimostra il fatto che l’unico sub-emendamento presenta-
to è il suo. Penso - ha proseguito Orlandi- che questo sia esempio da manuale di buona politica, ed anche un viatico perchè gli Albi professionali imparino ad agire tutti insieme”.
Come mitigare i cambiamenti climatici? Lo hanno spiegato gli agricoltori alla Festa del BIO di Milano nel talk sostenuto dal progetto “Being Organic in Eu”
Promosso da FederBio e Naturland, la più grande organizzazione di agricoltori e produttori biologici a livello mondiale, la campagna “Being Organic in Eu*” ha l’obiettivo di trasferire con chiarezza i benefici che il biologico comporta per la salute delle persone e dell’ambiente
Un valido aiuto alla mitigazione del cambiamento climatico
viene dall’agricoltura. Quella biologica,
che non usa chimica di sintesi e si basa sul riciclo della sostanza organica per tutelare la fertilità dei suoli, rappresenta un prezioso alleato nella lotta al climate change perché è in grado di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e incrementare il sequestro di carbonio organico nel terreno.
Alla Festa del BIO di Milano, in un dialogo con Stefano Caserini, docente di mitigazione dei cambiamenti climatici, alcuni
agricoltori hanno voluto condividere la propria esperienza di resilienza spiegando come ogni giorno si trovano ad affrontare gli effetti devastanti dell’emergenza climatica. Sono intervenuti: Valentina
Carlà Campa Vignini dell’Azienda Agricola Pian Barucci, Marco Penitenti della Società
Agricola Videlle Bionatura, En-
rico Zagnoli dell’Azienda agricola ZAD Zagnoli Agrodynamics ed Enrico Montonati dell’Azienda Agricola “A poc
a poc”. Si tratta di un’iniziativa realizzata nell’ambito della campagna “Being Organic in” Eu promossa da FederBio in collaborazione con Naturland e cofinanziata dall’Unione europea ai sensi del Reg. EU n.1144/2014.
La dimensione del cambia-
mento climatico ha assunto contorni sempre più preoccupanti, con temperature medie in costante crescita. Ecco perché l’Unione europea con il Green Deal ha avviato un percorso di transizione verde con politiche e iniziative che puntano a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ma per farlo agricoltura e allevamento devono ridurre le emissioni di gas climalteranti.
Grazie alla rotazione delle colture, all’utilizzo di fertilizzanti naturali, come il letame, e alla pratica del sovescio, l’approccio agroecologico è in grado di incrementare l’apporto di nutrienti che aumentano la fertilità dei suoli rendendoli più resistenti alle condi-
zioni meteorologiche estreme. Inoltre, grazie alla migliore capacità di trattenere l’acqua, il metodo biologico rappresenta una forma di protezione anche in caso di siccità e inondazioni.
“L’approccio biologico rappresenta un valido strumento di contrasto al cambiamento climatico. Lo hanno testimoniato con grande efficacia gli agricoltori nel corso del talk durante la Festa del BIO di Milano. Il confronto è parte del progetto “Being Organic in Eu*”, la campagna di comunicazione nata con l’obiettivo di incrementare la considerazione e la conoscenza dell’agricoltura biologica, la riconoscibilità del logo bio europeo e di sensibilizzare a un consumo più etico e salutare. Investire su momenti qualificati di comunicazione è fondamentale soprattutto in questo momento in cui, per la prima volta,
i consumi interni di alimenti biologici hanno fatto registrare una leggera flessione. Da qui la necessità di spiegare con chiarezza ai cittadini che scegliere bio significa non solo tutelare la salute e l’ambiente ma anche contribuire a mitigare i cambiamenti climatici”, ha commentato Paolo Carnemolla Segretario Generale FederBio.
Sede legale: Viale L. Raimondi, 54 - 22070 Vertemate con Minoprio (CO)
Sede operativa: Via L. Gussalli, 3 - 25125 Brescia (BS)
P.IVA e CF: 02837030135
Mail: segreteria@assofloro.it - web: www.assofloro.it
Magazine Assofloro: www.assofloromagazine.it
STRUMENTI E SOLUZIONI CONCRETE SU TRE TEMI-CHIAVE PER IL FLOROVIVAISMO
Ieri mattina, 2 febbraio, nella sala civica di Mariano Comense (CO), Coldiretti Lombardia e Assofloro hanno promosso un convegno per approfondire tre tematiche di attualità per la filiera florovivaistica: pratiche commerciali sleali, gestione di sfalci e ramaglie, e Popillia japonica.
La grande partecipazione di pubblico è segno e testimonianza di attenzione e rilevante bisogno di informazione da parte delle imprese di settore
Il 2 febbraio, nella sala civica di Mariano Comense (CO), Coldiretti Lombardia e Assofloro hanno promosso un convegno per approfondire tre tematiche di attualità per la filiera florovivaistica: pratiche commerciali sleali, gestione di sfalci e ramaglie, e Popillia japonica.
Mariano Comense (CO), 3 febbraio 2023 – Grande partecipazione di pubblico, ieri mattina, 2 febbraio, al convegno promosso da Coldiretti Lombardia e Assofloro con il patrocino di Regione, Ersaf e del comune di Mariano Comense.
La grande partecipazione di pubblico è segno e testimonianza di attenzione e rilevante bisogno di informazione da parte delle imprese di settore
Si è trattato di un importante momento di approfondimento tecnico -operativo su tre temi di attualità per le imprese del comparto florovivaistico: pratiche commerciali sleali, gestione sfalci e ramaglie, e Popillia japonica. Sala civica gremita e numerose le domande poste alla conclusione del convegno da parte delle aziende presenti.
La scelta di organizzare l’incontro a Mariano Comense è stata strategica: come ha sottolineato il sindaco Giovanni Alberti, il comune si trova al centro dell’areale produttivo comasco, che ha una rilevanza a livello nazionale e internazionale, con alcune peculiarità come la produzione di piante “esemplari” e piante acidofile.
Grande partecipazione di pubblico, ieri mattina, 2 febbraio, al convegno promosso da Coldiretti Lombardia e Assofloro con il patrocino di Regione, Ersaf e del comune di Mariano Comense.
Nada Forbici, presidente Assofloro e coordinatore Consulta Florovivaismo Coldiretti, ha condotto i lavori, introdotti dal presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi, dal vicepresidente Roberto Magni, e dai direttori delle federazioni di Como Lecco, Rodolfo Mazzucotelli, e di Milano, Umberto Bertolasi
Trezzi e Magni hanno evidenziato la strategicità del comparto floricolo e florovivaistico nel nord Lombardia, «con un indotto ampio, che spazia dalla produzione di fiori e piante all'attività di ma nutenzione del verde. L'incontro rappresenta la volontà di essere sul pezzo, di assicurare il dovuto approfondimento alle imprese alla luce delle novità sia sul piano normativo che fitosanitario. È stata anche l'occasione di un incontro con gli esperti, nel segno di un dialogo diretto e sempre attuale». Soddisfatto anche il direttore Mazzucotelli che auspica «di ripartire dall'ottimo successo di pubblico e dall'interesse consolidato delle imprese per nuove simili iniziative, che potranno vedere nuovamente protagonista il territorio altolombardo»
Si è trattato di un importante momento di approfondimento
tecnico-operativo su tre temi di attualità per le imprese del comparto florovivaistico: pratiche commerciali sleali, gestione sfalci e ramaglie, e Popillia japonica. Sala civica gremita e numerose le domande poste alla conclusione del convegno da parte delle aziende presenti.
La scelta di organizzare l’incontro a Mariano Comense è stata strategica: come ha sottolineato il sindaco Giovanni Alberti, il comune si trova al centro dell’areale produttivo comasco, che ha una rilevanza a livello nazionale e internazionale, con alcune peculiarità come la produzione di piante “esemplari” e piante acidofile.
Nada Forbici, presidente Assofloro e coordinatore Consulta Florovivaismo Coldiretti, ha condotto i lavori, introdotti dal presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi, dal vicepresidente Roberto Magni, e dai direttori delle federazioni di Como Lecco, Rodolfo Mazzucotelli, e di Milano, Umberto Bertolasi.
Trezzi e Magni hanno eviden-
ziato la strategicità del comparto floricolo e florovivaistico nel nord Lombardia, «con un indotto ampio, che spazia dalla produzione di fiori e piante all’attività di manutenzione del verde. L’incontro rappresenta la volontà di essere sul pezzo, di assicurare il dovuto approfondimento alle imprese alla luce delle novità sia sul piano normativo che fitosanitario. È stata anche l’occasione di un incontro con gli esperti, nel segno di un dialogo diretto e sempre attuale». Soddisfatto anche il direttore Mazzucotelli che auspica «di ripartire dall’ottimo
successo di pubblico e dall’interesse consolidato delle imprese per nuove simili iniziative, che potranno vedere nuovamente protagonista il territorio altolombardo».
Ad approfondire i tre focus del convegno, invece, esperti di calibro nazionale, ciascuno intervenuto per la propria area di competenza.
Primo argomento affrontato, quello della nuova disciplina contro le pratiche commerciali sleali nel comparto florovivaistico alla luce del D.lgs. n.198/2021. Un tema particolarmente sentito dalle imprese del settore, che ora possono contare su strumenti concreti per tutelarsi e valorizzare il proprio prodotto.
«Abbiamo elaborato un accordo-quadro specifico per il flo-
rovivaismo, nel quale abbiamo cercato di rendere accessibili alle imprese di settore tutte le possibili questioni a riguardo – spiega Nada Forbici – L’accordo è frutto di un confronto durato a lungo, che testimonia l’importanza del lavoro in sinergia con la Consulta Florovivaismo Coldiretti, composta da imprenditori che conoscono bene il mercato di riferimento, gli interlocutori e i problemi concreti oltre in questo caso all’avvocatura della Confederazione».
Secondo tema trattato, quello della gestione dei materiali di
risulta derivanti dalle attività di cura del verde, pubblico e privato. Cinzia Coduti, avvocato Area Ambiente Coldiretti, si è concentrata sulla normativa nazionale in materia di sfalci e ramaglie. È stato ribadito che il materiale di risulta derivante dalle attività di cura del verde, pubblico e privato, non deve necessariamente essere considerato un rifiuto e può essere valorizzato attraverso pratiche agricole o altre filiere. Andrea Pellegatta, vicepresidente di Assofloro e presidente della SIA-Società
Italiana di Arboricoltura, ha posto l’accento sulle opportunità offerte dalle buone pratiche derivanti dal riuso di tali materiali.
Chi si occupa di verde, quindi chi produce piante, chi realizza e cura giardini, deve avere la consapevolezza che ha un ruolo importante perché il verde produce salute ed è fondamentale nel contrasto ai cambiamenti climatici.
Ultimo tema, non meno importante, la gestione di Popillia japonica, presente da anni
anche nel territorio comasco.
Fitosanitario di Regione Lombardia ha ribadito l’importanza di collaborare con il Servizio Fitosanitario per individuare le soluzioni migliori per gestire l’insetto. Una delle soluzioni, applicabile ad alcune piante coltivate, è quella di venderle a “radice nuda”, in modo da garantire l’assenza di larve di Popillia.
Sul tema è intervenuto anche Nicola Mori, ricercatore dell’Università degli Studi di Verona, che si è concentrato sul Progetto Gespo (Nuovi metodi di lotta nella gestione integrata di Popillia japonica), progetto che, studiando l’influenza delle condizioni biotiche e abiotiche dell’insetto, ha prodotto nuova conoscenza sia sulle larve che sugli esemplari adulti, e ha sviluppato protocolli per il controllo della Popillia
japonica efficienti ed efficaci. Un esempio? La gestione attenta di reti antinsetto, determinati trattamenti al terreno e un uso consapevole dell’acqua calibrata sulle reali esigenze idriche della pianta.
CALL TO ACTION – Il convegno si è concluso con l’intervento di Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese, che ha ribadito la necessità di valorizzare sempre di più il prodotto florovivaistico, come avviene per il resto dell’agroalimentare.
«Non è più pensabile che gli enti pubblici sacrifichino le aree del verde o che negli appalti vadano al massimo ribasso o ancora che la grande distribuzione, quando vende i nostri prodotti, li presenti a prezzi bassissimi che non consentono nemmeno di recuperare i costi di produzione», sottolinea Fiori.
Il sistema circolare dei resi si amplia con i vassoi per vasi da 14 cm
Modiform e Landgard
incoraggiano il riciclo dei vassoi da trasporto. Con il nome TrayC i colti-
vatori spediscono i prodotti in vassoi realizzati in polistirolo
omogeneo (PS), il cui riciclo è diventato molto più semplice.
TrayC comprende ora due mo-
delli, con vassoi da 6 e 8 al-
veoli per i vasi da 14 cm, i più
utilizzati in Italia. L’amplia-
mento della gamma rappresenta un passo in più verso la sostenibilità del settore.
TrayC è un sistema di resi che Modiform ha lanciato in collaborazione con Landgard in Germania all’inizio del 2021. I vassoi sono realizzati in polistirolo 100% riciclato senza l’utilizzo di nuova plastica e senza l’aggiunta di coloranti. Con TrayC Modiform mantiene i vassoi da trasporto all’interno di un sistema circolare. Landgard ritira i vassoi usati tramite un sistema di resi e li smista per il riutilizzo o il riciclo. Grazie all’uso regolare di un solo tipo di materiale, la percentuale di riciclo aumenta. Organizzare il riciclo risulta così più facile, efficiente e sostenibile. Con i vassoi progettati appositamente per il
mercato italiano, si ottengono ulteriori vantaggi in termini di sostenibilità, riducendo i trasporti. Il numero di vassoi per pallet raddoppia in confronto ai precedenti modelli a disposizione. I vassoi della nuova gamma dunque non sono semplicemente vassoi, ma rappresentano un elemento fondamentale in un più ampio sistema circolare.
Con Horizon2025 Modiform dichiara la propria ambizione di voler cambiare il settore nel segno della sostenibilità con l’intera filiera. John van
der Maarel (direttore vendite Modiform) afferma: “Siamo orgogliosi di aver avviato e di continuare a espandere questa collaborazione innovativa con Landgard. È solo uno degli esempi di cooperazione che ci consentiranno di conseguire l’ambizioso obiettivo
Horizon2025, nonché di chiudere il ciclo dei materiali.
zie a TrayC i nostri clienti sanno con certezza
I nuovi vassoi della gamma sono adatti a vasi della misu-
ra di 14 cm, con un carico da cinque a sei vassoi per carrello danese. TrayC verrà rilanciato in Europa con l’aggiunta dei nuovi modelli. I vivaisti possono utilizzare i vassoi TrayC anche in altre circostanze. I modelli si riconoscono dal logo TrayC.
Impegno a chiudere il ciclo
(Closed Loop Commitment)
Questi prodotti sostenibili di avanguardia confluiscono nell’impegno di Modiform a chiudere il ciclo. Il ciclo dei materiali deve e può essere chiuso. Utilizzando materiali e tecniche di produzione idonei, si riduce la pressione dei prodotti sull’ambiente. L’impegno a chiudere il ciclo consiste di vari componenti fondamentali: dalla condivisione del sapere alla realizzazione di prodotti riciclati e riciclabili in plastica e materiali alternativi, come la polpa di carta per la linea ecoExpert. Così facendo Modiform si concentra sui vari anelli della filiera e ricerca sempre la cooperazione tra le varie parti, dai costitutori e orticoltori ai grossisti e dettaglianti. Modiform
sostiene, promuove e sviluppa soluzioni semplici e complesse per i problemi legati all’imballaggio, aggiungendo valore per il cliente. Pensare e agire con un occhio di riguardo alla sostenibilità è qualcosa di innato per questa azienda a conduzione famigliare. Modiform raccoglie materiali dalla società, trasformandoli in concetti innovativi e in prodotti distintivi di alta qualità.
TrayC come elemento della strategia di sostenibilità di Landgard
L’idea alla base dei nuovi imballaggi da trasporto TrayC si fonda sullo sviluppo di cicli dei materiali con riciclo, invece di processi lineari che vedono la distruzione di questi ultimi come l’esito prestabilito di un uso singolo. Di conseguenza motivo il ciclo comprende anche il trasporto dei vassoi
TrayC resi verso un punto di raccolta centrale, in cui vengono smistati e preparati al loro riutilizzo, o dove i vas-
soi danneggiati sono riciclati come polistirolo non miscelato. Questo processo è la condizione per poter riciclare il PS non miscelato e reimmetterlo nel ciclo dei materiali sotto forma di nuovi vassoi in materiale riciclato. Lo sviluppo del sistema di riciclaggio TrayC rientra nella strategia di sostenibilità a livello aziendale di Landgard, con i quattro pilastri “Prodotti verdi”, “Clima, energia e ambiente”, “Dipendenti” e “Società”. Nell’ambito della strategia la cooperativa di marketing collabora sin dal 2015 con le aziende partecipanti, per convertire l’impegno alla sostenibilità in pratiche concrete da seguire.
perenni da fiore reciso
Tratto dalla monografia di Clamer Informa Perenni da fiore reciso
Kniphofia
Asphodelaceae
Perenne da fiore reciso
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Il genere é composto da una settantina di specie originarie del Sudafrica e del Madagascar; sono perenni rizomatose, con un ceppo di foglie lunghe, strette e coriacee. I fiori sono tubulosi o campanulati, raccolti in un racemo terminale, lungo 15-40 cm, denso e portato su un lungo stelo eretto; la colorazione varia con l’età del fiore, in genere le corolle in antesi sono nella parte basale del racemo e hanno una colorazione più chiara di quelle apicali, più giovani ed ancora in bocciolo.
Kniphofia galpinii, originaria del Transvaal; stelo di 60-90 cm; foglie strette e rigide; fiori di colore arancio; sono coltivate:
‘Bressingham Comet’, 50 cm, giallo arancio sotto e rosso sopra, in luglio-settembre;
‘Bressingham Flame’, 75cm, arancio intenso, fioritura precoce;
‘Bressingham Sunbean’, 60
cm, giallo chiaro, a fiori spaziati sullo stelo; ‘Cobra’, 90 cm, dal giallo chiaro al rame, molto appariscente; ‘Tritoma’, 50 cm, luglio-novembre, arancio – giallo.
Kniphofia uvaria, originaria della Provincia del Capo; steli alti 120 cm; foglie rigide, verde grigio, appuntite; racemi alti 20 cm, compatti e grandi; fioritura in giugno-ottobre dal giallo al rosso.
Molte delle varietà coltivate derivano da ibridi tra Kniphofia uvaria, Kniphofia macowanni, Kniphofia nelsonii e Kniphofia pauciflora;
‘Alcazar’, 60-80 cm, rosso acceso uniforme, fioritura in maggio-agosto;
‘Everred’, 80 cm, rosso puro, precoce, uniforme e duratura;
‘Fyrwerkery’, 80-120 cm, rosso arancio lucente, maggiosettembre;
‘Herbstglut’, 120 cm, lugliosettembre, giallo e rosso arancio;
‘Kingston Flame’, 70-80 cm, giugno, rosso fiamma, rifiorente;
‘Red Brilliance’, 100 cm, giugno-agosto, rosso;
‘Red Princess’, 100-120 cm, luglio, giallo e rosso arancio;
‘Red Chief’ , 100-120 cm, giugno-agosto, rosso vivo, da reciso;
‘Saturn’, 100 cm, maggiosettembre, rosso arancio, fiori sottili e compatti;
‘The Cardinal’, 120 cm, luglio, rosso carminio;
‘Bronzeleuchter’, 60 cm, giu-
gno, molto duratura, giallo bronzo e rosso, ibrido di K. galpinii;
‘Royal Standard’ , 80-100 cm, maggio, giallo chiaro e rosso acceso, molto adatta al reciso e fiorifera;
‘Canary’, 60 cm, maggio, giallo puro;
‘Luna’, 150 cm, maggio-agosto, giallo;
‘Green Magic’, 80 cm, giugno, giallo verdastro;
‘Grandiflora Mixture’ 80 cm, agosto-settembre, miscuglio rosso, arancio e giallo;
Kniphofia uvaria hybr Flamenco (foto Jelitto)
‘Lemon Ice’, 90 cm, luglio, giallo zolfo;
‘Little Maid’ , 60 cm, giugno, bianco;
‘Safranvogel’, 80cm, giugno, rosa salmone chiaro;
‘Schneewittchen’, 80 cm, maggio, bianco e rosa corallo;
‘Express’, 60-80 cm, maggio, giallo e rosso-arancio;
‘Rosdorfer Auslese’ , 70 cm, giugno, giallo e rosso, adatta
Kniphofia hirsuta Fire Dance (foto Jelitto)
al reciso;
‘Abendsonne’, 100-120 cm, giugno, rosso bruno, molto fiorifera;
‘’Goldelse’, 70 cm, giugno, giallo oro;
‘Corallina’ (K. macowannii x K. uvaria), 50-70 cm, giugnosettembre, rosso, steli rigidi;
‘Maid of Orleans’, 60 cm, bianco avorio;
‘Springtime’, 90-120 cm, rosso corallo e giallo.
Una recente selezione da seme é ‘Flamenco’ , 80 cm, in miscuglio di colorazioni giallearancio e rosse.
Kniphofia hirsuta specie a crescita bassa e compatta originaria della regione meridionale del Drakensberg in Sudafrica e Lesotho, dove si trova su pendii erbosi esposti ad altitudini comprese tra 2400 e 2700 metri. Il fogliame rigido (lungo fino a 60 cm e largo
2,5 cm) è stretto e lanceolato con una piega centrale prominente e finemente tomentoso sulla pagina superiore e inferiore.
Kniphofia hirsuta ‘Fire Dance’, 50 cm, giugno-settembre, rosso corallo tendente al giallo.
Kniphofia caulescens, 100 cm, luglio-settembre, rosso corallo e giallo.
Kniphofia citrina, 75 cm, giu-
gno-settembre, da giallo chiaro a giallo arancio.
La moltiplicazione per semina é limitata a K. galpinii e K. uvaria grandiflora, ‘Express’, `Neue Mischung’, `Flamenco’; la durata della coltivazione é più lunga che nella propagazione per divisione.
La semina viene effettuata, sotto serra, in febbraio-marzo; dopo 6-7 settimane le piantine sono pronte al trapianto in
vasetti o contenitori alveolari; l’impianto a dimora é possibile in estate; la fioritura avviene nell’anno seguente.
I semi appena raccolti germinano meglio di quelli conservati; talora mostrano la caratteristica germinazione in 2 fasi delle Liliaceae: i semi emettono la radichetta la cui base si rigonfia a bulbillo da cui emergerà il germoglio dopo un periodo di freddo.
Trapianto
Le piantine sono pronte al trapianto 6-7 settimane dopo
la semina ma crescono lentamente e diventano piante trapiantabili in terra o rinvasabili, dopo 5-6 mesi in vasi da 1415 cm per vendita come vaso in bocciolo nella tarda primavera successiva.
Quantitativo di semi
Per 1000 piante di K. galpinii calcolare 5 grammi di semente, per K. uvaria 7 grammi.
Propagazione da seme
Le piantine da seme sono disomogenee per epoca di fioritura, colore dei fiori, lunghezza dello stelo, portamento vegetativo e resistenza al freddo. Per ottenere partite omogenee é necessario ricorrere alla propagazione per divisione.
Propagazione per divisione
Le piante madri di varietà a fioritura precoce possono essere divise in primavera ed in autunno, mentre per quelle a fioritura tardiva é preferibile operare solo in primavera; da ogni ceppo si ricavano 4-7 divisioni, con radici lunghe al-
meno 5 cm, da piantare direttamente a dimora.
Tipologia di terreno
Scegliere terreni sabbiosi-argillosi, ricchi di sostanza organica, oppure argillo-sabbiosi
ma ben drenanti; effettuare una lavorazione profonda in modo da evitare che le radici soffrano l’asfissia.
Il fabbisogno di calcio della Kniphofia non é conosciuto ma tollera terreni calcarei e manifesta un’elevata esigenza di concimazione soprattutto durante la fase di sviluppo degli steli fiorali.
La concimazione di base prevede un’ abbondante letamatura prima dell’ aratura e la distribuzione di 50-100 gr/mq di un concime complesso prima dell’ impianto a dimora; il tipo e la quantità del fertilizzante vengono determinati in base ai risultati delle analisi
del terreno.
La concimazione di copertura viene effettuata spargendo 80 gr/mq di concime complesso ad inizio aprile e 50 gr/mq in maggio-giugno.
Irrigazione
L’ irrigazione é necessaria dopo l’impianto, nei periodi di siccità e durante lo sviluppo degli steli fiorali.
Sesti d’impianto
L’ impianto viene effettuato in primavera disponendo le piante per fiore reciso a 40-60 cm sulla riga e con 50-60 cm tra le righe. Le giovani piante destinate alla produzione di materiale da trapianto possono essere collocate a 25-30 cm x 25-30 cm.
Pacciamatura e sarchiatura
Per evitare di ferire le radici nelle operazioni di sarchiatura e proteggere le piante dal freddo, conviene stendere uno strato di pacciamatura organica (paglia, torbe, fogliame, cippato) la cui funzione, in seguito, sarà sostituita dalla massa di fogliame sempreverde.
Protezione invernale
Le varietà più sensibili al fred-
do e all’umidità invernale possono essere protette raccogliendo, con una legatura, il fogliame sopra i punti di vegetazione.
La vita economica della coltura, che dipende dalla varietà, dalle condizioni dell’ impianto e dalle perdite, dura in generale da 3 a 5 anni, solo 2-3 anni in caso di forte inerbimento o ristagno di acqua.
Al momento della preparazione del terreno eliminare le infestanti perenni mediante la lavorazione profonda e l’impiego di erbicidi di contatto; sulla coltura a dimora intervenire, in preemergenza delle malerbe annuali, con Kerb (40 gr per 100 mq in 10 1 di acqua, durante l’ inverno con temperature inferiori a 10°C, contro graminacee e stellaria) oppure Venzar (20 gr per 100 mq in 101 di acqua ad inizio primavera), risciacquare il fogliame per evitare fenomeni di fitotossicità.
Forzatura
Le aiuole possono essere ricoperte, ad inizio primavera, con tunnels o strutture mobili per anticipare la fioritura di 3-4 settimane; é possibile forzare le piante della cv `Bronzeleuchter’ portandole in serra a metà gennaio e mantenendo una temperatura di 8-12°C fino alla fioritura.
Sono piante molto esigenti di luce, per cui é necessaria un’esposizione soleggiata. La cv `Bronzeleuchter’ non é
sensibile al fotoperiodo, mentre perle altre varietà non sono disponibili informazioni in merito.
I semi non sono sensibili alla esposizione alla luce.
Per la germinazione sono indicate temperature di 15-17°C; prima della semina tenere i semi per 6 settimane a 5°C. Le piante di primo impianto e soprattutto le parti basali dell’apparato radicale soffrono il gelo per cui vanno protette con uno strato di mate-
riale organico. La resistenza al freddo varia notevolmente nelle popolazioni ottenute da seme.
Le giovani piante vengono coltivate sotto protezione a 15°C.
Gli steli sono pronti al taglio quando i fiori inferiori della spiga sono aperti ed i superiori ancora in bocciolo. Subito dopo il taglio, collocare gli steli in acqua pulita ed in posizione eretta anche durante il trasporto e la conservazione refrigerata, perché la parte apicale dell’ infiorescenza risente del geotropismo e tende a curvarsi verso l’alto.
Precauzioni nel trasporto
Sono fiori sensibili ai lunghi trasporti e perciò più adatti alla coltivazione in aziende a vendita diretta
che alla produzione di massa per i normali circuiti commerciali; i colori brillanti e la lunghezza degli steli li rendono adatti alla formazione di mazzi misti o composizioni fiorali di grandi dimensioni.
La durata in acqua é di circa una settimana ma con l’impiego di conservanti, come Chrysal-AVB e Florissant 100, si prolunga a 10-14 giorni; però i singoli fiori, che si aprono dal basso verso l’ alto, appassiscono senza staccarsi, per cui il valore estetico viene compromesso; inoltre non sempre tutti i fiori si sviluppano completamente.
La produzione di colture in buone condizioni, al secondo e terzo anno, arriva a 40 steli per mq; la cv `Royal Standard’ al primo anno produce 5 steli, al secondo 1012 e al terzo 12-20.
La produzione dipende dalla varietà e dall’età della coltivazione; eliminare le piante che danno pochi fiori.
La fioritura inizia in maggio e si prolunga durante l’ intera estate.
NB. In Rosso sono segnalati i prodotti REVOCATI mentre in Verde quelli AUTORIZZATI, in ARANCIONE i prodotti in scadenza o alcuni formati autorizzati.
Tripidi - specie varie
Sintomi: sulle foglie e sui fiori compaiono delle piccole lesioni allungate, leggermente depresse, argentate che poi necrotizzano, gli organi colpiti risultano deformati.
Difesa: trattare ripetutamente con piretroidi, Lannate, Tamaron, Mesurol, Vertimec.
Lumache - generi vari
Sintomi: sulle foglie, sugli steli e sui petali si notano delle erosioni spesso di notevole estensione; il parassita esce prevalentemente di notte e con una elevata umidità ambientale lasciando una caratteristica scia di muco.
Difesa: spargere, all’inizio dell’infestazione, esche pellettizzate a base di metaldeide o Mesurol Esca; ripetere l’applicazione a cadenza settimanale.
Marciume delle radici - fi-
siopatia
Sintomi: le radici marciscono
ed assumono una colorazione nerastra, le piante muoiono e non rivegetano in primavera.
Difesa: si tratta di una fisiopatia provocata nei mesi invernali dal ristagno di umidità nel terreno e da condizioni ambientali sfavorevoli.
Scegliere delle posizioni ben soleggiate e con terreno molto drenante.
I metodi di difesa indicati sono frutto dell’esperienza dell’autore, delle informa-
zioni raccolte presso gli operatori del settore e dei riscontri bibliografici, tuttavia le condizioni di applicazione, la condotta delle colture, lo stato delle piante, la sensibilità varietale ed il clima condizionano pesantemente i risultati, per cui i trattamenti riportati (prodotto commerciale, concentrazione, modalità di applicazione) devono essere intesi dal lettore come una indicazione di larga massima, per la quale non è possibile accettare alcuna responsabilità.
Sarà cura del lettore effettuare delle prove di validazione nelle proprie condizioni per accertare eventuali controindicazioni.
Nella formulazione degli interventi di difesa, non si inteso dare alcuna particolare
evidenza ai prodotti commerciali indicati, ne per quelli non riportati deve intendersi alcuna esclusione pregiudiziale; semplicemente per ragioni di spazio, è stato indicato un solo formulato per ciascun principio attivo.
Alcuni dei prodotti commerciali indicati non sono registrati in Italia, potrebbero non essere più registrati al momento della pubblicazione, non essere registrati sulle colture ornamentali o per le coltivazioni sotto protezione o per quella particolare applicazione.
La loro menzione in questo volume, dovuta all’efficacia dimostrata, serve a completare l’informazione fornita.
La decisione di un loro eventuale impiego spetta unicamente al coltivatore che deve essere consapevole delle conseguenze legali che ne potrebbero derivare.
La lavanda, nativa della zona mediterranea, viene coltivata sia per l’olio essenziale utilizzato in profumeria che come ornamentale per i suoi fiori violetti ed il fogliame verde grigio (Fig.1). Sia le foglie che
i fiori sono profumati e questi ultimi vengono frequentemente disseccati ed impiegati nei potpourri. Dato che la richiesta di erbacee perenni e di piante aromatiche sta crescendo, la lavanda può es-
sere venduta attraverso entrambi i canali di vendita. In generale la lavanda fiorisce in giugno, per cui al momento delle vendite primaverili é normalmente non ancora fiorita. Per quanto il fogliame sia attraente, la presenza dei fiori rende la lavanda ancora più interessante specialmente per l’acquisto d’impulso. La lavanda può essere venduta come pianta fiorita in vaso che il compratore successivamente può piantare in giardino e godere per parecchi anni. I boccioli ed i fiori rimangono attraenti per parecchie settimane e quindi le piante hanno una buona durata post-raccolta. All’Università Statale del Michigan abbiamo studiato le esigenze per la fioritura della lavanda allo scopo di formulare dei programmi per la forzatura durante tutto l’anno.
Esistono parecchie specie e varietà differenti di lavanda, tra le quali Lavandula angustifolia é una delle più colti-
vate nel nord America. Gran parte degli esperimenti sono stati effettuati con la varietà ‘Munstead’, alcuni includevano un’altra L. angustifolia da seme come la varietà ‘Hidcote’ che ha fiori viola scuro e
un gradevole portamento assurgente. Esigenze per l’induzione fiorale
Parecchie piante annuali da aiuola fioriscono quando hanno raggiunto una certa dimensione. Una taglia adeguata é necessaria anche per la fioritura delle perenni. La esigenza dimensionale delle perenni, tuttavia, interagisce con altri fattori. Gran parte delle perenni fiorisce in risposta a specifiche condizioni ambientali come la temperatura ed il fotoperiodo, ma pa-
recchie piante perenni devono raggiungere una dimensione adeguata prima di diventare sensibili agli stimoli ambientali. Dimensione della pianta Per fiorire in modo uniforme e costante le piante di ‘Munstead’ dovrebbero essere coltivate sotto il fotoperiodo naturale fino a quando hanno formato almeno 40-50 foglie (20-25 nodi) prima dell’inizio del trattamento a freddo. Con meno foglie l’uniformità, la percentuale di piante fiorite ed il numero di fiori si ridu-
di vernalizzazione sulla percentuale di fioritura nella lavanda. Le piante con 14-20 foglie provenivano da alveolare con 128 celle e quelle con 40-50 foglie da alveolare con 50 celle. La vernalizzazione era applicata in frigorifero a 5°C con luce fluorescente bianco-fredda. Le piante sono state forzate sotto fotoperiodo di 9 ore o di 9 ore integrato con 4 ore di interruzione della notte
cono. Negli esperimenti con piante con 14-20 foglie (7-10 nodi) solo il 20% é arrivato in fioritura e ciascuna aveva 1 o 2 infiorescenze. Questo risultato va confrontato con il 100% di fioritura delle piante con 40-50 foglie, ciascuna con 6-11 infiorescenze (Fig.2).
Nelle nostre prove le piante provenienti da contenitori alveolari da 128 celle avevano formato 18-24 foglie mentre quelli provenienti da alveolari con 50 celle avevano formato 36-50 foglie.
e
Vernalizzazione
La lavanda ‘Munstead’richiede l’esposizione a un periodo di bassa temperatura per fiorire in modo rapido ed uniforme. Le piante non vernalizzate fioriscono lentamente e in percentuale molto bassa (Fig. 2) Mentre 5 settimane a 5°C inducono una qualche fioritura, è raccomandabile l’esposizione ad almeno 10 settimane di freddo. L’aumento della durata della vernalizzazione da 10 a 15 settimane ha poca influenza sul successivo tem-
po per la fioritura, ma può incrementare la percentuale di fioritura. Le piante possono essere svernate, come giovane pianta già invasata, in una serra riscaldata al minimo o raffreddate in una camera fredda illuminata e tenuta a 5°C. Il frigorifero utilizzato nelle ricerche all’Università del Michigan veniva illuminato per 9 ore al giorno con lampade a fluorescenza bianco-fredda e con una intensità di circa 500 lux.
La percentuale di fioritura era di circa il 50 % nella piante sotto giorno corto (SD) ed il 100 % con l’interruzione della notte (NI). (10 settimane a 5°C, 7 settimane a 20°C)
Una volta soddisfatto il fabbisogno di freddo le piante di ‘Munstead’ fioriscono sotto qualsiasi fotoperiodo, tuttavia il giorno lungo (LD) può sostituire in qualche misura una
vernalizzazione non ottimale. La percentuale di fioritura delle piante raffreddate per 10 settimane veniva aumentata se le stesse venivano successivamente forzate sotto giorno lungo ottenuto con l’interruzione della notte (NI), in confronto al giorno corto di 9 ore (Fig.3).
Se le piante venivano raffreddate per 15 settimane, il giorno lungo non migliorava la fioritura. Quindi le piante vernalizzate per 15 settimane possono essere forzate sot-
to il fotoperiodo naturale. Se le piante vengono raffreddate per meno di 15 settimane o svernate in una serra che si scalda periodicamente, la loro forzatura dovrebbe avvenire sotto fotoperiodo lungo per ottenere una fioritura più rapida ed uniforme. Il giorno lungo può essere ottenuto sia allungando il giorno naturale a 16 ore oppure interrompendo la notte per 4 ore, con l’illuminazione dalle 22 alle 02. Le lampade ad incandescenza, ad alta pressione di sodio, a fluorescenza bianco-fredda e ad alogenuri metallici si sono dimostrate efficaci con una intensità minima di 100 lux. Quando vengono usate le lampade incandescenti è necessario installare circa 15 watt
ogni mq di superficie produttiva. L’illuminazione artificiale dovrebbe funzionare dall’inizio della forzatura fino a quando diventa visibile il bocciolo.
Vi è una notevole differenza nelle esigenze per la fioritura fra ‘Munstead’ ed ‘Hicote’.
‘Hicote’ richiede il fotoperiodo lungo per fiorire uniformemente, anche dopo 15 settimane di vernalizzazione (Fig.4). Il giorno lungo va mantenuto dall’inizio della forzatura per almeno 3 settimane o fino a quando diventa visibile la gemma a fiore.
è necessario per la fioritura di questa varietà (15 settimane a 5°C, 8 settimane a 20°C)
Substrato
La lavanda è sensibile al marciume radicale per cui l’impiego di un terriccio sterile e ben drenante è molto importante. Le irrigazioni devono essere moderate ed il pH va mantenuto attorno a 6. Luminosità e spaziatura
Questa pianta è originaria di regioni soleggiate, quindi la qualità sarà migliore con una forte luminosità. Condurre la forzatura di tarda primavera con la piena luminosità naturale. La illuminazione supplementare con una intensità di 5000 lux da lampade ad alta pressione di sodio ha notevolmente migliorato la qualità delle piante durante la forzatura invernale e di inizio primavera in Michigan. La
lavanda ha un portamento assurgente per cui può essere coltivata abbastanza fitta.
Irrigazione
Le piante vanno irrigate moderatamente ed il substrato va lasciato seccare fra una irrigazione e l’altra. La lavanda sopporta meglio la siccità che l’eccessiva bagnatura.
Concimazione
La lavanda richiede un livello moderato di nutrizione; una concentrazione di 150 mg/litro di N nella fertirrigazione continua è adeguata.
dell’allungamento
Le piante di lavanda sono abbastanza compatte ed accestite, ma il peduncolo fiorale si può allungare eccessivamente. In una prova con i nanizzanti, A-Rest (p.a. ancymidol) a Sumagic (p.a.uniconazolo) hanno controllato efficacemente questo allungamento (Fig.5).
Abbiamo ottenuto un buon risultato su ‘Munstead’ usando una o più irrorazioni a 5-10
ppm di Sumagic. L’applicazione va iniziata quando il peduncolo inizia ad allungare, circa 1 settimana prima che il bocciolo diventi visibile.
Il tempo per la fioritura dipende dalla taglia e dalla temperatura di forzatura. Le piante con 40-50 foglie e raffreddate per 15 settimane raggiungono lo stadio di gemma a fiore visibile in circa 5 settimane con una temperatura media di 16°C, in 4 settimane a 19°C e in 3 settimane a 21°C.
L’esperimento serviva solo ad individuare i prodotti attivi, non i dosaggi raccomandabili, (13 settimane 5°C, 60 gg a 15°C, 3 irrorazioni ad intervallo di 10 gg)
Da quando la gemma diventa visibile sono necessarie 4-5 settimane per l’antesi del 1° fiore. Il tempo totale di
forzatura è di circa 10 settimane a 16°C, di 8 settimane a 19°C e di 7 a 21°C (Tab. 1).
Le piante di lavanda sono compatte, assurgenti e producono più infiorescenze se vengono forzate a una temperatura
temperatura di forzatura sulla fioritura di ‘Munstead’. Il tempo di produzione dall’inizio della forzatura all’antesi del primo fiore è di circa 10 settimane a 16°C, 8 settimane a 19°C e 7 settimane a 21°C, (5 settimane di forzatura con interruzione della notte a 15°-18°-21°-24° e 27°C
della temperatura sulla fioritura della lavanda ‘Hidcote’. Il tempo di produzione è simile a quello di ‘Munstead’, (6 settimane di forzatura con interruzione della notte a 15°-18°-21°-24° e 27°C.
di 18°C od inferiore (Figg. 6 e 7). Le piante diventano molli e deboli e la percentuale di fioritura risulta ridotta, se la forzatura viene condotta ad una temperatura diurna e notturna superiore a 23°C.
4 -6 settimane Raffreddamento 2° / 4°CQualsiasi
2 -3 settimane
24°C
/ 21°C
10-15 settimane Vernalizzazione 1° / 7°C
Inizio Forzatura 21°C 7
settimane per la fioritura
Fotoperiodo naturale
Fotoperiodo naturale o giorno di 9 ore
Se raffreddata per meno di 15 settimane allungare il giorno a 16 ore o interrompere la notte per 4 ore
16°C 10
settimane per la fioritura
19°C 8
settimane per la fioritura
Se raffreddata per 15 settimane forzare sotto fotoperiodo naturale
(Per ‘Hidcote’ usare il fotoperiodo lungo indipendentemente dalla durata della vernalizzazione)
L’infiorescenza della lavanda dura a lungo permettendo un certo agio per la spedizione e la vendita.
Malattie ed insetti
La rizottoniosi è il principale problema che abbiamo riscontrato; può causare perdite prima, durante e dopo la vernalizzazione. Un’irrigazione fungicida preventiva per controllare tale problema
è raccomandabile. Non sono state riscontrate infestazioni di parassiti.
Fleuroselect: i vincitori
d’Oro 2024
Ecco i vincitori della medaglia
d’oro di Fleuroselect
Fleuroselect è orgogliosa di presentare i vincitori della Medaglia d’Oro 2024. Ognuna di queste innovazioni ha otte-
nuto un punteggio eccezionale in termini di innovazione, bellezza e prestazioni in giardino, convincendo i nostri giu-
dici ad assegnare a queste varietà innovative l’ambita Medaglia d’Oro. Tenete d’occhio questi vincitori!
Gazania rigens F1
Zany Sunny-Side Up
La nuova Gazania Zany Sunny-Side Up vanta una qualità da vera star grazie alla sua straordinaria combinazione di colori. I suoi fiori bicolori con petali arancione dorato che si fondono con le punte giallo chiaro sono davvero unici e fanno desiderare i giorni felici e soleggiati di inizio estate. Le piante di questa nuova varietà hanno una crescita incredibilmente costante e producono numerosi grandi fiori dal colore stabile, che si schiudono anche prima e più a lungo nelle giornate nuvolose. SunnySide Up non solo è splendida come pianta singola in vaso
o combinata in contenitori sul patio, ma risplende anche nelle aiuole basse e persino come elemento paesaggistico in grandi piantagioni.
Sunny-Side Up raggiunge la maturità di vendita nella stessa breve finestra di fioritura
delle altre varietà della serie Zany ed è altrettanto adatta alla coltivazione in vaso e in pack. Per i coltivatori, ciò significa la possibilità di un ciclo di produzione a spazio ridotto, con processi di coltivazione uniformi e vendite coordinate di ogni varietà.
I semi sono rivestiti con BeGreen, il che significa che non sono state utilizzate sostanze chimiche o mi-
croplastiche. Sia i rivenditori che i consumatori saranno stupiti dalla combinazione di colori unica e contrastante, che aggiunge un fattore wow a qualsiasi schema di piantagione in vaso o in giardino.
Sunny-Side Up è estremamente resistente al caldo e dà il meglio di sé in pieno sole. Allo stesso tempo, i fiori mantengono le loro attraenti sfumature di colore e le piante sopravvivono indenni anche ai periodi di siccità.
Helianthus annuus
Desire Red
Desideri qualcosa di nuovo in giardino? Desire Red è una sensazionale varietà di Helianthus nano che abbaglia i consumatori con i suoi fiori unici e innovativi color ruggine. Il colore rosso intenso e ricco lo rende perfetto per il periodo di vendita di fine estate Questa pianta dalle elevate prestazioni è una varietà a fioritura precoce e abbondante: sui suoi molteplici rami si formano continuamente nuove fioriture fino all’autunno, che si sposano meravigliosamente con il suo fogliame verde scuro. scuro. Desire Red può essere commercializzata come accattivante prodotto da seme in bustina, o come pianta fiorita in vaso o in contenitore. La varietà Desire Red è adatta
per essere piantata o seminata sia in aiuole e bordure che in grandi contenitori da patio. Questa varietà vincente può essere coltivata con successo come pianta da vaso di alta qualità, soprattutto in contenitori da 3 litri, ma è adatta anche alla produzione in vasi più piccoli.
La sua lunga stagione di vendita, da maggio ad agosto, la rende un prodotto ideale per gli acquisti d’impulso nei garden center e nei punti vendita al dettaglio. I consumatori saranno assolutamente entusiasti di questa pianta da giardino di alta qualità e dalla lunga fioritura. Desire Red migliora la gamma compatta di girasole aggiungendo una nuova dimensione cromatica che dona un tocco caldo ed estivo al giardino ed al patio di casa. Per concludere, gli insetti impollinatori amano il cuore scuro di questo girasole.
Lycopersicon
esculentum
Tiny Temptations F1
Orange
Il nuovo pomodoro ciliegino Tiny Temptations F1 Orange si distingue non solo per i suoi frutti di colore arancione brillante, ma anche per il suo sapore meraviglioso. I frutti a ciliegia ultra-dolci di questa varietà rappresentano una vera e propria svolta nella selezione delle varietà di pomodoro tappezzanti. La giuria di Fleuroselect ha elogiato il gusto delizioso e l’eccellente portamento della pianta, con rami multipli che producono costantemente nuovi frutti. Le piante caratterizzate da un portamento a cespuglio, con foglie piccole e robuste di colore verde, sono altamente resistenti alla Phytophtho-
ra, non suscettibili alla muffa e quindi facili da coltivare. Inoltre, gli innumerevoli fiori sono una vera e propria calamita per le api.
Tiny Temptations F1 Orange rappresenta la varietà di pomodoro snack ideale per la produzione di semi in bustina,
giovani piante o piante finite in contenitore/vasetto con frutti verdi. In contenitore, può essere prodotto senza cimature e senza l’impiego di regolatori di crescita. L’eccezionale qualità dei frutti inoltre si mantiene anche nel punto vendita. Gli innumerevoli frutti snack rimangono a lungo sulla pianta e non cadono né si rompono facilmente. Que-
sta pianta di pomodoro attraente, robusta e altamente produttiva, da utilizzare in contenitore o in aiuola, piacerà ai consumatori che sono alla ricerca di una varietà decorativa che produca un’abbondanza di pomodori ciliegini molto saporiti.
Controllo
nutrizionale Hydrangea, sepali rosa/bianchi
Hydrangea macrophylla
Le pratiche di concimazione e i livelli di pH del substrato devono essere adattati e personalizzati nel caso di coltivazione di ortensie da fiore di colore blu o rosa. A causa del-
la mancanza di pigmento nei sepali di colore bianco, queste piante sono solitamente coltivate in modo simile alle cultivar di colore rosa. Le ortensie richiedono bassi livelli di con-
cimazione, e crescono in maniera ottimale con un apporto di 100-150 ppm di azoto (N). Per quanto riguarda le ortensie rosa, è necessario mantenere valori di pH del substrato compresi tra 5,8 e 6,2. Inoltre, le ortensie sono suscettibili ai disturbi da pH elevato e sviluppano una carenza di ferro (Fe) se il pH del substrato assume valori superiori a 6,5.
Parametri nutrizionali di riferimento
Categoria pH III:
• Da 5,8 a 6,2 Esigenze di concimazione:
• Basse - da 100 a 150 ppm
azoto (N)
EC Categoria A:
• Sospensione acquosa
1:2: da 0,4 a 0,6 mS/cm
• SME (estratto saturo): da 0,9 a 1,3 mS/cm
• PourThru: da 1,3 a 2,0 mS/cm
Fig. 1 - Il basso livello di sali solubili [ovvero una conducibilità elettrica (EC) bassa] può causare clorosi nelle foglie inferiori (ingiallimento) (Foto di Brian E. Whipker)
Gestione della concimazione delle Hydrangea rosa e bianche
Le piante di Hydrangea richiedono poca concimazione.
I coltivatori dovrebbero mantenere un tasso di concimazione compreso tra 100 e 150 ppm di azoto (N). Un livello di sali solubili troppo basso [indicato dal valore della conducibilità elettrica (EC)] può
infatti causare clorosi (ingiallimento; Fig. 1) o arrossamenti (Fig. 2) nella pagina inferiore del fogliame. Una conducibilità elettrica (EC) elevata del substrato può causare clorosi marginale o l’imbrunimento (ne-
crosi) delle foglie inferiori (Fig. 3).
da una
di solfato di alluminio, può causare l’imbrunimento dei margini delle foglie e la necrosi marginale (morte dei tessuti) (foto di: Brian E. Whipker)
Se la conducibilità elettrica (EC) aumenta oltre al livello ottimale, effettuare alcune irrigazioni con acqua pura per abbassarla. Se la conducibilità elettrica (EC) è eccessivamente alta, effettuare due irrigazioni con acqua pura
Intervallo di valori raccomandati derivante dall’analisi dei tessuti fogliari di Hydrangea
1 FonteBryson et al. (2014).Nota: Nei dati non è stata specificata alcuna tipologia di colore
2 Fonte: Bailey (1989), in base alla cultivar`Rose Supreme’
3 ---= non segnalat-o
per lisciviare i sali in eccesso
(questa procedura drastica si traduce in uno spreco dell’investimento effettuato per l’acquisto del fertilizzante già
distribuito e può essere evitato monitorando attentamente la conducibilità elettrica (EC) e intervenendo prima che il livello diventi eccessivo).
Il pH del substrato deve essere mantenuto tra 5,8 e 6,2 (a differenza dell’intervallo di pH 5,2-5,5 raccomandato per le ortensie blu). Valori inferiori o superiori a questi valori limite possono causare disturbi nutrizionali
indotti da un pH troppo basso o troppo alto (Landis e Whipker, 2017). Un pH elevato inibisce l’assorbimento del ferro (Fe), causando clorosi internervale delle foglie superiori (Fig. 4). La carenza di ferro si può rimediare trattando la coltura con una soluzione a base di chelato di ferro. Un pH troppo basso causa l’assorbimento eccessivo di ferro (Fe) e manganese (Mn), causando fitotossicità ed i sintomi ad essa asso-
ciati. La tossicità di ferro e Mn può essere risolta con un’applicazione di calce idrata per correggere (alzare) il pH.
Riassumendo
I fiori di ortensia rosa richiedono un pH del substrato più elevato, compreso tra 5,8 e 6,2 ed è di conseguenza consigliabile evitare applicazioni di solfato di alluminio (AlSO4). Richiedono inoltre un maggiore quantitativo di fosforo, con tassi compresi tra 10 e 20 ppm di, e un minore quantitativo di potassio con valori compresti tra 100 e 150 ppm di K. Complessivamente, per
i fiori rosa si consiglia un rapporto di concimazione di 5 N: 2 P2O5 : 2 K2O e un tasso di concimazione compreso tra 100 e 150 ppm di azoto (N).
Le ortensie di colore bianco sono tipicamente coltivate in modo simile alle cultivar rosa. Poiché i fiori bianchi sono privi di pigmento, non è necessario evitare applicazioni di AlSO4.
Bibliografia
Bailey, D.A. 1989. Hydrangea production. Timber Press Growers Handbook series 3. Portland, OR.
Bryson, G.M., H.A. Mills, D.N. Sasseville, J.B. Jones, Jr., and A.V. Barker. 2014. Plant analysis handbook III. Micro-Macro Publishing, Inc., Athens, GA.
Landis, H. and B.E. Whipker. 2017. Nutrient management strategies for ensuring blue coloration of greenhouse hydrangeas. e-GRO Alert 6-04, p. 6.