Clamer Informa Gennaio 2022

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Mensile tecnico scientifico di floricoltura orticoltura e vivaismo

Perenni Jelit to: Novità in ev idenza

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Gennaio 2022 Anno XLVII


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Gennaio 2022

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Peren ni Jeli tto Novità in evid : enza

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Anno XLV II

Mensile tec nic scientifico o di orticoltura floricoltura e vivaismo

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Gennaio 2022

Clamer informa Mensile tecnico scientifico di floricoltura orticoltura e vivaismo

Spedito per oltre 40 anni in versione cartacea ai soli abbonati in tutta Italia, Clamer informa da Gennaio del 2016 abolisce l’abbonamento, la spedizione postale e la stampa, diventando il primo mensile storico della filiera paperless ed esclusivamente digitale.

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Mensile tecnico scientifico di floricoltura orticoltura e vivaismo

Perenni Jelitt o: Novità in ev idenza

Una scelta radicale, coraggiosa e deci1 samente ecologica. La quantità di carta, inchiostro e film plastico utilizzati per la stampa e spedizione di 4000 pezzi 11 mesi all’anno non è trascurabile. Se poi prendiamo in considerazione tutte le riviste sul mercato, la quantità di carta e plastica in circolazione è impressionante. Oltre a ciò il numero di numeri spediti è incrementato esponenzialmente così come il numero di lettori. Ogni numero è liberamente condivisibile con amici e colleghi. Non si tratta di un’anteprima o di una versione limitata ma della rivista vera e propria. Gennaio 2022 Anno XLVII

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Clamer informa 2021 Dicembre

Rimandata a gennaio 2023 l’edizione 2022 di IPM Essen

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di ico scientifico Mensile tecn oltura e vivaismo floricoltura ortic


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Myplant & Garden: la fotografia del florovivaismo italiano

Flormart, nel 2022 la fiera del florovivaismo torna alla sua data tradizionale di settembre

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Tutti i numeri 2020 delle attività di trasferimento tecnologico contenuti nel 12° Rapporto

AIAB e FederBio incontrano il Ministro Patuanelli: apprezzabili passi avanti sul ruolo del biologico all’interno del Piano Strategico Nazionale

Myplant & Garden 2022: in fiera insieme e in sicurezza

Bando Isi 2021, dall’Inail quasi 274 milioni di euro di incentivi per la sicurezza nei luoghi di lavoro

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Mensile tecn ico scientifico di floricoltura orticoltura e vivaismo

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Perenn i Jelitto Novità : in evid enza

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Anno XLVII

Le Perenni Jelitto: Novità in evidenza 2022

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Il Piano Strategico Nazionale della nuova PAC è stato presentato alla UE dal Ministro Stefano Patuanelli

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Mensile tecni scientifico co di orticoltura floricoltura e vivaismo

Perenn i Jelitto Novità in evid : enza


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Articoli

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Block notes Gennaio 2022

Myplant & Garden: la fotografia del florovivaismo italiano

Myplant & Garden, la fiera di riferimento del comparto orto-florovivaistico italiano, commenta l’andamento registrato dal settore nel 2020: “Bene l’export, tenuta della produzione. Ottime proiezioni per il 2021, ombra costi sul 2022”

“Si tratta di un dato che avevamo anticipato a gennaio 2021, lanciando l’allarme per le conseguenze del rinvio della fiera e delle

Myplant & Garden, la fiera leader del verde professionale commenta gli ultimi dati ufficiali della produzione ortoflorovivaistica italiana (2020) fotografati dal MIPAAF.

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chiusure pandemiche: lo stop delle attività di distribuzione e vendita del prodotto orto-florovivaistico, la distruzione di quote importanti delle produzioni deperibili – circa il 60% dei fiori recisi, ad esempio -, le restrizioni a eventi e cerimonie – nel 2019 il giro d’affari delle cerimonie nuziali nel mondo registrava 300 miliardi di USD. Tuttavia, il mercato ha dato importanti segnali di recupero lungo l’arco dell’anno, sino a contenere al massimo le perdite e mantenere l’export ai livelli record dell’anno precedente”. L’Italia conferma il ruolo di esportatore netto del prodotto orto-florovivaistico “In quanto grande piazza internazionale degli affari del verde – affermano da Myplant

- registriamo con soddisfazione che l’export, centrale per lo sviluppo del settore, ha ribadito il record storico del 2019, raggiungendo quota 903 milioni di euro in un anno, però, profondamente differente dai precedenti”. “Il florovivaismo è uno dei più colpiti dalla pandemia, ma è anche una filiera che ha dimostrato grandi capacità di ripresa – anticipa Myplant - facendo registrare un aumento record del 33% delle esportazioni di piante Made in Italy nel primo trimestre del 2021. Un trend che l’Istat sembra confermare – in attesa dei dati ufficiali

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25% delle materie prime per imballaggi, energia, concimi, e i costi di trasporto”.

– per tutto l’anno. A minacciare la ripresa del settore è l’impennata dei costi di produzione, con aumenti fino al

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Flormart, nel 2022 la fiera del florovivaismo torna alla sua data tradizionale di settembre

La decisione presa per assicurare la presenza dei buyer internazionali – Convegno fisico e digitale il 9 febbraio 2022 a Padova sulle principali tematiche del comparto

La 71° edizione di Flormart, storica fiera internazionale del

florovivaismo, del verde e del paesaggio, si terrà a Pado-

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Europa dell’est, Paesi del Medio Oriente e dell’area mediterranea. Nella road map che porterà all’inaugurazione della fiera a settembre, data storica di Flormart, si inseriranno varie iniziative, la prima un convegno phygital che si terrà in Fiera a Padova il 9 febbraio 2022, alla presenza dei principali attori del comparto. Temi principali del convegno saranno l’importanza del florovivaismo e del verde per la transizione ecologica, l’inserimento del settore nel PNRR, la cultura e la gestione del verde urbano, il potenziamento dell’export del florovivaismo made in Italy (seguirà comunicato). Flormart è la fiera storica del

va nelle sue date tradizionali dal 21 al 23 settembre 2022, cancellando la Special Edition prevista dal 9 all’11 febbraio 2022. La decisione è stata presa dagli organizzatori per garantire la presenza di buyer internazionali, attualmente messa in forse dal permanere dell’emergenza pandemica e per assicurare la massima sicurezza sanitaria a espositori e visitatori. Flormart ha già attivato, anche in collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, un programma per favorire l’incoming di operatori top del settore provenienti da Europa centrale,

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settore, organizzata per la prima volta nel 1974 e giunta alla sua 71° edizione. Rappresenta da sempre la vetrina internazionale del florovivaismo e il momento di business matching tra chi produce le piante, i materiali, gli arredi, i mezzi di produzione e gli utilizzatori, vivaisti, grandi centri di giardinaggio, costruttori del verde, enti pubblici, gruppi immobiliari italiani ed Europei, i buyer italiani e esteri. A partire dal 2021 un accordo decennale con Padova Hall ha dato vita ad una partnership che affida l’organizzazione di Flormart a Fiere di Parma ma che mantiene la manifestazione ancorata alla città di Padova e al suo quartiere fieristico attraversato da un profondo progetto di rinnovamento.

Il comparto florovivaistico italiano rappresenta in termini di valore circa il 5% della produzione agricola nazionale, con un fatturato di circa 2,6 miliardi di euro (elaborazione Crea su ISTAT, 2020). La produzione è composta per il 52% dal comparto piante in vaso e dal vivaismo (alberi e arbusti) e per il rimanente da fiori e fronde freschi recisi. Da sola l’Italia rappresenta circa il 15% della produzione dell’Europa comunitaria. L’export è cresciuto del 33,14%, a valore, nei primi 6 mesi del 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020 (dati ICE).

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Tutti i numeri 2020 delle attività di trasferimento tecnologico contenuti nel 12° Rapporto

Immagine tratta dalL’ archivio FEM: porte aperte aziende sperimentali

Consulenza e servizi, 13 mila utenti registrati e 400 mila mail inviate al mondo agricolo

destinati a migliaia di utenti, si completa di un nuovo numero del rapporto annuale del Centro Trasferimento Tecnologico, che raccoglie le relazioni tecnico-scientifiche curate dai tecnologi, ricercatori e tecnici

L’intensa attività di comunicazione e formazione della Fondazione Edmund Mach per il mondo agricolo articolata in notiziari, avvisi tecnici, incontri e convegni, monografie, corsi in aula e video tutorial

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sulle principali attività svolte tenzione del mondo agricolo trentino e non solo, essendo nel 2020. Il Centro eroga servizi a 1020 la FEM da quasi un secolo e aziende in Italia e all’estero, mezzo, ente di consolidata conta 13.707 utenti registra- fama internazionale, offrenti alla piattaforma per i servi- do riflessioni utili anche per zi e la messaggistica tecnica, quanti, ad esso estranei, desiderino conosce870 avvisi tecnire e approfondire ci inviati via mail alcuni aspetti che per le varie collo caratterizzano e ture per un totale che sono di sicudi 412.659 mail ro interesse per la inviate, 596 avvivita di tutti - spiega si via sms per un il presidente FEM, totale di 195.256 Mirco Maria Fransms inviati al co Cattani - E’ la mondo agricolo. sintesi di un lavoTra i dati signifiro che, anno dopo cativi della formaCopertina Rapporto anno, dal 1874, è zione per adulti CTT 2020 finalizzato al miemergono 3142 partecipanti ai corsi di forma- glioramento delle pratiche zione permanente per frutti- agricole, all’approfondimento coltori, 23 corsi per il rilascio dei temi connessi e con esse e il rinnovo dell’autorizzazione alle condizioni di vita di tutti, all’acquisto e uso dei prodotti essendo l’agricoltura un’attivifitosanitari con 689 parteci- tà imprescindibile e insostituipanti e 316 ore di formazione. bile per l’uomo”. “Il rapporto 2020 si compone Nella prefazione il dirigendi cinquanta contributi, che te Claudio Ioriatti spiega che trattano i vari temi oggi all’at- il volume completa l’attività

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di comunicazione del Centro perseguita con vari strumenti utilizzati per diffondere sul territorio aggiornamenti tecnici e indicazioni operative, “dando il giusto risalto alla moltitudine di iniziative poste in atto dal personale del Centro”. Per quanto riguarda i dati sui servizi e le attività si segnalano 28 mila campioni sottoposti ad analisi chimiche e microbiologiche, con 14mila analisi di controllo vitienologiche, 729 microvinificazioni, 1180 contatti per la consulenza zootecnica, 2237 analisi pre e post raccolta, 6920 analisi di diagnosi fitopatologica, 19.203 rilievi fisiologici e nutrizionali. E ancora 74 spe-

Consulenza FEM

rimentazioni del centro di saggio, 573.643 visite alle pagine del sito di agrometeorologia, 23.273 accessi ai modelli previsionali, 41.571 sms di allerta gelate primaverili, 279 analisi di qualità biologica del suolo, 108 analisi di qualità biologica dei corsi d’acqua, 54 prelievi di campioni nelle pescicolture, 134 analisi chimiche sulle biomasse, 1363 riconoscimenti di apoidei. Accanto a questi dati sono messi in evidenza le pubblicazioni e i riconoscimenti, i prodotti editoriali, gli eventi organizzati, le docenze e le tesi discusse, le affiliazioni a società scientifiche e accademiche, come la partecipazione ai comitati e gruppi di lavoro.

Laboratorio di analisi

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AIAB e FederBio incontrano il Ministro Patuanelli: apprezzabili passi avanti sul ruolo del biologico all’interno del Piano Strategico Nazionale

tificata all’interno del PSN e con la quale si mettevano in evidenza una serie di proposte. Tra queste un obiettivo nazionale di SAU biologica superiore a quello indicato nel Piano d’Azione europeo per il

Un confronto che ha fornito alcune risposte incoraggianti dopo la lettera che AIAB e FederBio hanno indirizzato al Mipaaf per rilevare il mancato riconoscimento del ruolo dell’agricoltura biologica cer-

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obiettivo minimo di copertura finanziaria a disposizione del settore di circa 1 miliardo di euro in cinque anni, da aggiungersi alle risorse già stanziate.

biologico, una destinazione di risorse pari al doppio rispetto alla programmazione precedente per la conversione e il mantenimento del bio e, infine, il riconoscimento esplicito del ruolo trasversale dell’agricoltura biologica anche attraverso un Piano d’Azione nazionale per il settore.

Anche le determinazioni contenute nel PSN rispetto all’eco-schema 1, relativo al “Pagamento per il benessere animale e la riduzione degli antibiotici”, vanno nella giusta direzione. In questo caso, AIAB e FederBio sottolineano come sia da ritenersi un considerevole passo avanti il rico-

Positivo quanto emerso al termine del lungo colloquio tra il Ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, e i Presidenti delle due associazioni del biologico. Lo strumento di programmazione nazionale della Politica Agricola Comune 2023-2027 accoglierà, infatti, alcune delle richieste espresse da AIAB e FederBio. In particolare, viene considerato soddisfacente l’obiettivo evidenziato nel PSN di raggiungimento del 25% della superficie a biologico entro il 2027, supportato ulteriormente dall’indicazione di un

Il Ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli

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noscimento di premi maggiori per il settore biologico. Decisamente significativo, inoltre, che venga espressamente indicata la rilevanza strategica del settore biologico e che questo intervento divenga parte integrante del Piano d’azione sul biologico che il Mipaaf si è impegnato a varare nel corso del 2022 per puntare sia alla crescita della produzione che all’incremento dei consumi di prodotti bio, in coerenza con il Piano d’azione sul biologico della Commissione europea.

Giuseppe Romano, Presidente di AIAB

formazione e innovazione, cooperazione territoriale per la valorizzazione dei distretti biologici e informazione e comunicazione finalizzata all’aumento dei consumi di prodotti bio.

Le due Associazioni attendono la stesura del PSN nella quale dovrebbero concretizzarsi tali proposte, rimarcando la necessità che venga evidenziato maggiormente il ruolo trasversale del biologico all’interno del Piano. In particolare, attraverso la destinazione di una percentuale d’investimento su una serie d’interventi strategici quali: consulenza,

“Siamo soddisfatti delle intese raggiunte con il Ministero, è stata una concertazione complessa dalla quale il settore è uscito rafforzato negli obiettivi strategici nazionali e nelle previsioni di budget. Aspettiamo fiduciosi il tempestivo avvio del Piano d’Azione nazionale sul biologico, elemento fonda-

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mentale per la strutturazione del comparto”, Giuseppe Romano Presidente di AIAB “L’incontro con il Ministro Patuanelli si è rivelato costruttivo e ha evidenziato alcuni passi avanti importanti rispetto agli elementi critici che avevamo indicato nella lettera inviata al Mipaaf. È da tempo che invochiamo l’avvio di un confronto per varare un Piano d’Azione sul biologico che individui una strategia per la valorizzazione di un settore fondamentale per l’intero sistema agroalimentare italiano. In questa direzione, gli elementi emersi in sede di incontro sono incorag-

Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio

gianti rispetto al ruolo strategico che si intende attribuire al biologico all’interno del PSN”, ha commentato Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio.

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Myplant & Garden 2022: n fiera insieme e in sicurezza

Myplant si svolgerà nel rigoroso rispetto di tutte le norme di sicurezza indicate dalle autorità. Autorità che ad oggi confermano il regolare svolgimento delle manifestazioni

tornato protagonista, ha prodotto ricchezza, ha trovato un punto di riferimento autorevole e prezioso. Per questo siamo tutti invitati a continuare a credere in Myplant: le condizioni per partecipare alla prossima edizione ci sono, la fiera si presenta ricca di novità, iniziative, presenze

I quartieri fieristici hanno fatto uno sforzo eccezionale per permettere, negli ultimi mesi, il compimento di molte fiere, senza registrare problematiche, anzi. Hanno investito energie, tempo, risorse e strumenti per garantire agli espositori e ai visitatori di poter accedere in sicurezza nei padiglioni e concludere affari. Con Myplant l’intero comparto dell’orto-florovivaismo è

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ti, siamo stati in grado di realizzare una nuova fiera internazionale che ha cambiato i mercati. Ora abbiamo l’opportunità di dimostrare al mondo che insieme possiamo dare vita all’unica fiera europea dedicata alla filiera del verde.

e nuove opportunità. Sarà un’edizione diversa dalle altre, ne siamo consapevoli. Per certi versi si tratterà di una ‘edizione zero’: abbiamo già dimostrato in questi anni che quando le imprese si muovono insieme, raggiungono obiettivi inimmaginabili. Abbiamo dimostrato che, uni-

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Bando Isi 2021, dall’Inail quasi 274 milioni di euro di incentivi per la sicurezza nei luoghi di lavoro La nuova edizione dell’iniziativa, che porta oltre quota 2,7 miliardi l’importo complessivo stanziato dal 2010, è stata presentata il 16 Dicembre 2021 presso la direzione generale di Roma con una conferenza stampa alla quale ha preso parte, insieme ai vertici dell’Istituto, anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.

273,7 milioni di euro a fondo perduto per sostenere la realizzazione di progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. L’edizione 2021 del bando, che porta oltre quota 2,7

ROMA - A poco più di un mese dalla conclusione della procedura telematica per l’assegnazione degli incentivi del bando Isi 2020, l’Inail mette a disposizione delle aziende che investono in prevenzione altri

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miliardi l’importo complessivo stanziato dall’Istituto a partire dal 2010, è stata presentata ufficialmente questa mattina a Roma, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta presso la direzione generale Inail di piazzale Pastore, alla quale insieme ai vertici dell’Istituto ha preso parte anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando.

Andrea Orlando, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali

Orlando: “Lavoriamo perché la ripartenza sia all’insegna della sicurezza”. “Dopo l’incertezza dell’ultimo periodo – ha detto il ministro – il lavoro e l’occupazione tornano a crescere. Noi stiamo lavorando perché la ripartenza sia all’insegna della sicurezza. Lo abbiamo fatto attraverso un decreto che prevede un inasprimento di controlli e sanzioni, ma la strada maestra è quella della qualificazione delle imprese, che passa anche attraverso incentivi che aiutino le imprese a fare un salto di qualità, a partire da quel-

le più piccole, che hanno più difficoltà a compiere questo passaggio. Il bando dell’Inail presentato oggi si inserisce in questa strategia, mettendo a disposizione risorse importanti e sviluppando ulteriormente il ruolo di tutoraggio dell’Istituto a favore delle aziende, per accompagnarle nella realizzazione degli interventi che servono per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro”. I cinque assi di finanziamento. Al primo asse (Isi Generalista) sono destinati 112,2 milioni di euro, suddivisi in 107,2 milio-

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ta, trattamento e smaltimento dei rifiuti e del recupero e preparazione per il riciclaggio dei materiali (codice Ateco E38) e in quello del risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti (codice Ateco E39). L’importo del quinto e ultimo asse (Isi Agricoltura) è invece di 37,5 milioni di euro, 20 dei quali finanziati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, per progetti per le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, suddivisi in 27,5 milioni per la generalità delle imprese agricole (asse 5.1) e 10 milioni per i giovani agricoltori (under 40), organizzati anche in forma societaria (asse 5.2). Confermato l’applicativo per la compilazione online della perizia asseverata. In linea con i correttivi apportati negli ultimi anni per aumentare la partecipazione delle aziende, rendere più celere l’erogazione dei finanziamenti e

ni per progetti di investimento (asse 1.1) e cinque milioni per progetti di adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale (asse 1.2). Il secondo (Isi Tematica) prevede 40 milioni di euro per sostenere la realizzazione di progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi. Lo stanziamento del terzo asse (Isi Amianto) è di 74 milioni di euro, per progetti di bonifica da materiali contenenti amianto, mentre il quarto (Isi Micro e Piccole Imprese) mette a disposizione 10 milioni di euro per progetti per micro e piccole imprese operanti nel settore della raccol-

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ottimizzare l’utilizzo dei fondi, il nuovo bando prosegue inoltre sulla strada della semplificazione dell’iter tecnico-amministrativo per la concessione e la successiva erogazione del finanziamento. Dopo la sperimentazione avviata con l’avviso Isi Agricoltura 20192020, è stata confermata, in particolare, la disponibilità dell’applicativo di compilazione online del modulo di perizia asseverata, specializzato per tipologia di intervento.

iscritte alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. L’accesso ai fondi del secondo asse, dedicato ai progetti per la riduzione del rischio da movimentazione dei carichi, è consentito inoltre anche agli enti del terzo settore.

Il contributo a fondo perduto può coprire fino al 65% delle spese sostenute. Per ogni progetto ammesso al finanziamento, il contributo Inail erogato in conto capitale può coprire fino al 65% delle spese sostenute fino a un massimo di 130mila euro, sulla base dei parametri e degli importi minimi e massimi specificati dal bando per ciascun asse di intervento. La platea dei destinatari degli incentivi comprende le imprese, anche individuali,

Dal prossimo 26 febbraio saranno pubblicate le date delle diverse fasi della procedura. La presentazione delle domande di accesso ai finanziamenti avverrà, come per i bandi precedenti, attraverso una procedura informatica articolata in diverse fasi, le cui date di apertura e chiusura saranno pubblicate dal 26 febbraio 2022 nella sezione del portale dell’Istituto dedicata al nuovo bando Isi. Per informazioni e assistenza è possibile rivol-

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Bando Isi 2021, modalità di partecipazione, avvisi pubblici ed elenchi relativi al finanziamento.

gersi al contact center Inail al numero 06.6001 o utilizzare i servizi online dedicati. Link al testo integrale Scheda/Contesto normativo di riferimento e recenti aggiornamenti alle prescrizioni del bando Isi

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Bando Isi 2021: assi di finanziamento, stanziamenti e progetti Nelle infografiche la ripartizione degli incentivi Inail per tipologia di intervento, le risorse stanziate a partire dalla prima edizione e le iniziative ammesse al contributo tra il 2010 e il 2020.

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Infografiche

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Il Piano Strategico Nazionale della nuova PAC è stato presentato alla UE dal Ministro Stefano Patuanelli

Il Piano mette in campo una strategia unitaria, avvalendosi dei diversi strumenti a disposizione, a partire dai pagamenti diretti e dalle organizzazioni comuni di mercato, allo sviluppo rurale e al PNRR.

Il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha presentato il Piano Strategico Nazionale per l’attuazione e il coordinamento dei programmi della PAC 2023-2027 alla Commissione Europea, dopo che il Ministro Stefano Patuanelli, nei giorni scorsi, l’ha illustrato a tutte le parti coinvolte, da ultimo al Tavolo del Partenariato.

Obiettivi del PSN sono il potenziamento della competitività del sistema in ottica sostenibile, il rafforzamento della

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resilienza e della vitalità dei territori rurali, la promozione del lavoro agricolo e forestale di qualità e la sicurezza sui posti di lavoro, il sostegno alla capacità di attivare scambi di conoscenza, ricerca e innovazioni e l’ottimizzazione del sistema di governance. Per arrivare al traguardo di un sistema agricolo, alimentare e forestale sostenibile e inclusivo, il Piano prevede: • circa 10 miliardi di euro, tra primo e secondo pilastro, ad interventi con chiare finalità ambientali: in questo quadro, grande importanza assumeranno i 5 eco-schemi nazionali, a cui sarà destinato il 25% delle risorse degli aiuti diretti, che sosterranno le aziende nell’adozione di pratiche agro-ecologiche per la sostenibilità climaticoambientale. Gli eco-schemi opereranno in sinergia con 26 interventi agro-climatico-ambientali contenuti nel secondo pilastro, con una dotazione di

Ministro delle Politiche Agricole, Sen. Stefano Patuanelli

circa 1,5 miliardi di euro, con gli interventi a favore della forestazione sostenibile (500 milioni di euro), con una serie di investimenti produttivi, non produttivi e infrastrutturali a finalità ambientale (650 milioni di euro), con le azioni ambientali previste nell’ambito degli interventi settoriali delle organizzazioni comuni di mercato e gli investimenti ambientali del PNRR; • 2,5 miliardi di euro all’agricoltura biologica, considerata la tecnica di produzione privilegiata per concorrere al raggiungimento di tutti gli obietti-

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vi ambientali previsti dalle diverse strategie europee; • 1,8 miliardi di euro per il miglioramento delle condizioni di benessere animale ed il contrasto del fenomeno dell’antimicrobico resistenza, in attuazione della strategia Farm to Fork.

che, prendendo a riferimento l’intero territorio nazionale, determina un sensibile riequilibrio nell’allocazione delle risorse dei pagamenti diretti, a vantaggio delle aree rurali intermedie e delle aree rurali con problemi di sviluppo, nonché delle zone montane e di alcune zone collinari interne. Contestualmente, il 10%

A questo obiettivo concorrono sia gli eco-schemi del primo pilastro, sia gli interventi contenuti nello sviluppo rurale e nel PNRR; • un sistema di aiuti al reddito più equo, attraverso la progressiva perequazione del livello del sostegno al reddito

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della dotazione nazionale dei pagamenti diretti viene ridistribuito focalizzando l’attenzione sulle aziende medio-piccole; • particolare attenzione ai comparti produttivi con maggiori difficoltà, al fine di tenere conto delle sfide che alcuni settori devono affrontare, allo scopo di migliorare la qualità, la competitività e la sostenibilità dei vari processi produttivi. Una dotazione annua di circa 70 milioni di euro è destinata a sostenere il piano proteine vegetali, con l’obiettivo di ridurre il livello di dipendenza dell’Italia dall’estero e conseguire un miglioramento della sostanza organica nel suolo; • 3 miliardi di euro per i nuovi strumenti di gestione del rischio, in modo da garantire una più ampia partecipazione

degli agricoltori agli strumenti messi a disposizione per far fronte alle crescenti avversità climatiche di carattere catastrofale; al già collaudato strumento delle assicurazioni agevolate, si affianca infatti il nuovo fondo di mutualizzazione nazionale, cui concorrono anche gli agricoltori attraverso una trattenuta del 3% dei pagamenti diretti; • il rafforzamento della competitività delle filiere, con l’obiettivo di migliorare il posizionamento degli agricoltori lungo la catena del valore, attraverso una maggiore integrazione dei diversi attori, dalla gestione dell’offerta, all’ammodernamento delle

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favorendo maggiore trasparenza agli aspetti contrattuali e più sicurezza sui luoghi di lavoro. Con questo obiettivo saranno rafforzati i servizi di consulenza aziendale, da indirizzare anche all’assistenza sulle condizioni di impiego e gli obblighi dei datori di lavoro, nonché la salute e la sicurezza sul lavoro e l’assistenza sociale nelle comunità di agricoltori; • una nuova attenzione alle aree rurali, patrimonio di di-

strutture produttive. A questo obiettivo concorrono, in particolare, gli interventi settoriali dedicati ai settori vitivinicolo, ortofrutticolo, olivicolo, apistico e pataticolo; • un’attenzione particolare ai giovani, un patrimonio per il futuro del settore agricolo e agroalimentare; il Piano prevede di potenziare le politiche in favore dei giovani, integrando gli strumenti del primo e del secondo pilastro della PAC, in modo da mobilitare complessivamente 1.250 milioni di euro; • -​ maggiore equità e sicurezza nelle condizioni di lavoro; la strategia intende p r o muove re il lavoro agricolo e forestale di qualità,

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versità da salvaguardare e valorizzare; il legame dei nostri prodotti alimentari con il territorio, i paesaggi tradizionali, il patrimonio naturale e culturale rappresentano un valore non solo per la competitività del settore, ma anche per la tenuta socio-economica del territorio; • l’incentivazione alla diffusione della gestione forestale sostenibile, da perseguire attraverso gli strumenti della pianificazione forestale, ma anche prevedendo il sostegno a tutti gli interventi in grado di migliorare la prevenzione dai danni causati dai disturbi naturali e dagli eventi climatici estremi; • una nuova attenzione al sistema della conoscenza (AKIS) a servizio della competitività e della sostenibilità; al fine di supportare le impre-

se agricole e forestali nell’adozione di tecniche produttive più sostenibili e innovative, l’introduzione di nuove tecnologie, è stato compiuto uno sforzo importante per superare la frammentazione del sistema della conoscenza, proporre strumenti più efficaci e favorire maggiore integrazione tra consulenza, formazione, informazione e gruppi operativi per l’innovazione. Il PSN affronta le sfide presenti e future che il settore primario si trova a fronteggiare: il benessere animale e la riduzione dell’antibiotico resistenza, la digitalizzazione del settore agricolo, alimentare e

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Block notes

Gennaio 2022

teranno quindi di contribuire a raggiungere nel 2027 una maggiore sicurezza e qualità alimentare a lungo termine, un maggiore livello di competitività delle aziende, una più efficiente valorizzazione delle risorse naturali, un riequilibrio del valore lungo le filiere agroalimentari, una minore emissione di gas serra, la salvaguardia della biodiversità, nuova occupazione per i giovani e per le aree marginali.

forestale per il miglioramento delle performance economiche e ambientali, l’inclusione sociale, la parità di genere e le condizioni di lavoro. Con l’architettura verde e il sostegno alla ricerca risponde alle grandi sfide ambientali lanciate in particolare dal Green Deal europeo, da Farm to Fork, dalla Strategia europea per la Biodiversità e dalla Strategia Forestale europea. Gli investimenti previsti permet-

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Vi aspettiamo a MYPLANT&GARDEN


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BOTANICA

Il lungo cammino delle primule

Le primule Primula elatior: originaria dell’Europa, dell’Asia Minore e dell’Iran settentrionale, porta fiori di colore giallo zolfo, non profumati, in ombrelli portati da steli alti circa 30 cm; è molto variabile per cui esisto-

Giorgio Rampinini

no molte sottospecie. Primula veris: originaria dell’Europa, Siberia, Asia occidentale e centrale; cresce in zone più asciutte di Primula elatior; i fiori sono più piccoli e di color giallo uovo

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con 5 macchie aranciate nella gola, leggermente profumati, raccolti in ombrelli portati da steli alti 2-20 cm; anche questa specie presenta alcune sottospecie. Primula vulgaris: originaria del l’Europa (dalla Svezia al Mediterraneo), Asia Minore, Armenia, Iran, Nord Africa; stelo fiorale assente, i peduncoli dei fiori sono lunghi 5-10 cm, fiori giallo zolfo, senza profumo, con macchie scure nella gola. I semi vengono dispersi dalle

formiche mentre nel caso delle due specie precedenti dal vento. Le sottospecie sono molto importanti nel lavoro di ibridazione per la loro accentuata variabilità cromatica. Il genere Primula comprende alme-

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no 538 specie, suddivise in 32 sezioni; alla “Vernalis” appartengono la Primula vulgaris, Primula elatior, Primula veris e Primula juliae che hanno contribuito allo sviluppo delle attuali varietà di Primula acaulis e Primula x polyantha. Le prime informazioni risalgono al 1534 e si riferi-

scono a una Primula elatior. Le prime forme coltivate di piante della sezione “Vernalis” riguardavano primule con steli fiorali allungati (tipo Elatior) e sono state sviluppate nel 1600 e 1700 in Inghilterra, con un massimo di diffusione nei primi anni del 19° secolo quando venivano catalogate una quarantina di varietà. Tutte avevano la caratteristica di sviluppare, in primavera, dapprima alcuni fiori singoli e poi gli steli con ombrelli

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terminali, denotando l’origine da incroci di Primula veris con Primula vulgaris. Entrambe le specie sono spontanee in Europa e presentano una certa variazione cromatica, infatti nel 1640 è stata introdotta dalla Turchia una Primula vulgaris di colore rosso. (P.v.ssp sibthorpii). Le varietà inglesi sono state denominate, all’epoca, Pri-

mula anglica e poi, Primula polyantha. Nella seconda parte del 19° secolo vengono selezionate diverse varietà di Primula veris e Primula acaulis in un ampio assortimento di colori, a fiori semplici e doppi ma l’evoluzione determinante avviene nella se-

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conda parte del 20° secolo. Nel 1901 viene scoperta la Primula juliae che venne usata per l’ibridazione con Primula vulgaris per la sua floribundità, compattezza e colorazione vivace.

ra”, a fiori molto grandi per l’epoca (un diametro di circa 2,6 cm) e con un ampio spettro di colorazioni. Nel 1931 la stessa casa sementiera aveva introdotto le Primula veris “Elatior Gigantea Teicher Riesen”. Entrambe le varietà vennero esposte negli Stati Uniti prima dell’inizio della guerra e potrebbero

Prima della seconda guerra mondiale, la ditta tedesca Teicher aveva sviluppato una propria varietà: la Primula vulgaris (acaulis) “grandiflo-

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essere alla base del lavoro di Vetterle e Reinelt, i due ibridatori californiani, che hanno selezionato la “Gigante del Pacifico” vero capostipite delle moderne varietà. In Europa la guerra aveva cancellato ogni lavoro di selezione nel campo floricolo e negli anni ‘50 erano disponibili solo le vecchie varietà anteguerra. Però la casa sementiera giapponese Sakata si accorse per prima della novità costituita dalla “Gigante del Pacifico” e ne iniziò la produzione su grande scala per introdurla in Europa nel 1959.

Negli anni ‘60 Benary ne ampliò la gamma delle colorazioni mentre nel 1968 è stata introdotta la “Gigante del Pacifico Nana” che costituiva un progresso fondamentale nel miglioramento varietale. La varietà originale era carat-

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ris culminato con l’ottenimento della varietà “Kirchenfenster” (Vatter) caratterizzata da un assortimento di colori molto ampio,”Kuipers” e “Biedermeier”, vicine alla pianta adatta per il vaso fiorito. Successivamente i due prototipi, selezionati indipendentemente, “Gigante del Pacifico Nana” e le nuove varietà europee di Primula vulgaris sono stati incrociati nel 1970 per dare origine alla pietra miliare della

terizzata da colori molto vivaci e puri, sconosciuti fino a quel momento in Europa, ma era sensibile al freddo. Contemporaneamente in Svizzera, in Olanda e in Germania veniva proseguito il lavoro di selezione della Primula vulga-

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Primula acaulis attuale: la varietà “Teisa F1”. L’effetto di eterosi degli incroci F1, aveva migliorato notevolmente il numero e la dimensione dei fiori e il vigore vegetativo riducendo il tempo di coltivazione. Gli ibridi derivati da “Gigante del Pacifico Nana” erano molto precoci; avevano fiori molto grossi, portati in parte da

steli allungati; erano sensibili alle basse temperature ma non avevano bisogno di un periodo di freddo per fiorire. Nel 1974 Benary selezionò

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“Crescendo F1” la prima varietà di Primula elatior resistente al freddo. Nel 1972 Bonfinger introdusse la varietà “Première 72 F1” dando origine a un nuovo filone di varietà con progenie molto uniformi sia pure esigenti di un periodo di freddo per fiorire. Nel 1974 Benary selezionò e produsse la varietà “Ernst Benary F1” molto vicina all’ideale da vaso. In seguito gli ibridatori hanno continuato ad introdurre varietà con petali bordati o marginati, con epoche scalate di fioritura, adatte a differenti si-

stemi di coltivazione e a taglie diversificate. Ogni anno vengono lanciate sul mercato nuove serie che migliorano i difetti delle precedenti, ne ampliano la gamma cromatica e che sono sempre più adatte, per uniformità e compattezza, a una produzione di massa e, quindi, di basso valore ma destinata a un mercato esigente in termini di qualità.

Usi, storia e tradizioni La primula comune viene chiamata anche volgarmente coi nomi di “pri-

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Primule accomunano due proprietà molto importanti: sono rustiche di facile impianto e molto decorative. Le aziende ibridatrici si sono cimentate a creare un numero grandissimo di cultivar (soprattutto dalla subsp. sibthorpii o ibridi tra le varie sottospecie) variando la colorazione dei petali, la grandezza del fiore, la bellezza delle foglie, ma anche il numero dei petali o il suo disegno (fimbriato, arricciato, ondulato, frastagliato, ecc.). Inoltre, la primula comune, trova impiego anche in cucina. In Inghilterra la “Primula”, è il simbolo politico del Partito Conservatore (”Primrose league”) voluto nel 1884 da lord Randolph Churchill.

mavera” e “occhio di civetta”. Questa pianta contiene vari oli essenziali insieme a flavonoidi, carotenoidi e saponina. Le radici contengono zuccheri. Per il suo contenuto in vari principi attivi possiede alcune proprietà curative: antispasmodiche (attenua gli spasmi muscolari, e rilassa anche il sistema nervoso), calmanti (agisce sul sistema nervoso diminuendo l’irritabilità e favorendo il sonno), diuretiche (facilita il rilascio dell’urina), lassative (ha proprietà purgative), pettorali e sudorifere (agevola la traspirazione e favorisce la sudorazione). Nel passato veniva usata più largamente contro l’emicrania e i reumatismi. Ma un uso indiscriminato può causare irritazioni cutanee. Le parti usate di questa pianta, per vari fini, sono: fiori, foglie e rizoma. Oltre che per scopi terapeutici la primula trova molto interesse nel giardinaggio. Infatti le

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Novita’ varietali

Perenni Jelitto: Novità in evidenza 2022

Allium schoenoprasum ‘Mixed One’ Serie Ornamental One Con l’introduzione della popolare serie di erba cipollina ornamentale “Ornamental One” Chive di Jelitto nel 2020, gli

appassionati di giardinaggio hanno potuto abbellire i propri giardini di erbe aromatiche ed i contenitori misti con i robusti ciuffi formati dai 3 nuovi ceppi monocolore precedentemente non disponibili

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ché solitamente i clienti preferivano acquistare i colori separati. Alta 30 cm una volta fiorita e adatta alle zone di rusticità 3-9, l’umile erba cipollina è un’aggiunta versatile per

da seme. Questa serie deliziosamente commestibile ed altamente ornamentale, in grado di fiorire fin dal primo anno, include da oggi la varietà ‘Mixed One’, uno splendido assortimento di piante dai fiori rosa, viola e bianchi caratterizzate da un fogliame omogeneo di medie dimensioni. Sono stati i nostri clienti a rendersi conto della lacuna richiedendoci un miscuglio di colori e noi li abbiamo accontentati volentieri. Inizialmente infatti il miscuglio non era elencato tra le varietà disponibili sul nostro sito web, poi-

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aggiunta alla serie la varietà rosa “Radiant Rose” che si è ben presto imposta, diventando una componente essenziale dei giardini moderni. La selezione e ibridazione della serie è iniziata nel 1992 e 16 anni fa Jelitto ha iniziato a lavorare per portare sul mercato una varietà blu-viola. I primi semi di “Purple Rain” hanno avuto origine in un giardino privato in Romania. Questa pianta era caratteriz-

qualsiasi giardino. Questa deliziosa erba cipollina è una ghiottoneria particolarmente gradita ad api, farfalle e altri insetti. Se amate il rosa di ‘Pink One’ o desiderate una pianta coprisuolo bianca e resistente alla siccità nel vostro giardino (la varietà ‘White One’) oppure ancora desiderate dare al giardino un tocco di viola con la varietà ‘Purple One’, da oggi avete una scelta in più. Potrete infatti avere tutto ciò in un unico miscuglio da seme. Vi basterà infatti ordinare il miscuglio “Mixed One” dal sito: www.jelitto.com Alcea Rosea-Hybr. ‘Purple Rain’ Serie Spotlight Nel 2010 abbiamo introdotto la serie Spotlight: varietà di Alcea vigorose e robuste a fiore singolo in 4 meravigliosi colori: Il rosso “Mars Magic”, il nero-viola “Blacknight”, il giallo “Sunshine” e il bianco “Polarstar”. Nel 2014 si è

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Lathyrus vernus ‘Heavenly Blues’ Heavenly, ovvero celestiale o celeste, descrive perfettamente il colore azzurro chiaro della nuova generazione di Lathyrus vernus da seme di Jelitto. Fiorendo a inizio primavera ... giusto in tempo per dare il benvenuto in giardino agli appassionati di giardinaggio... ‘Heavenly Blues’ è un membro longevo della famiglia delle leguminose

zata da foglie profondamente divise, che non corrispondevano alla forma ideale per la nostra futura serie Spotlight, ma era realmente perenne. I migliori ibridatori hanno pazienza, molta pazienza. Guardando attentamente la nuova varietà ‘Purple Rain’, è possibile ammirare i tratti di un’opera d’arte a lungo attesa. La varietà di Alcea rosea ‘Purple Rain’ è caratterizzata da uno splendido e ampio fogliame verde su robusti steli eretti e da fiori singoli a disco di colore blu intenso e viola. Le piante raggiungono un’altezza di 180 cm circa, la stessa altezza media del resto della serie da seme Spotlight e, se seminate all’inizio dell’anno, sono in grado di fiorire fin dal primo anno. Godetevi lo spettacolo dei vivaci fiori blu intenso e viola da maggio a ottobre in una zona soleggiata del giardino. Disponibile sotto forma di seme puro JET® per una semina più facile.

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‘Heavenly Blues’ di colore blu celeste come complemento alla varietà rosa tenue ‘Rosenelfe’. Se invece preferite un assaggio di tutte le possibilità cromatiche, il miscuglio varietale “Rainbow” fa al caso vostro.

Papilionaceae i cui fiori hanno corolle a forma di farfalla e sono in grado di attirare un gran numero di farfalle e api, costituendo una preziosa fonte di nettare per gli insetti melliferi a inizio stagione. Lathyrus ‘Heavenly Blues’ cresce rapidamente formando dei bei cespi nei giardini boschivi aperti o nei giardini rocciosi e prospera al meglio nei climi estivi più freschi. I fiori di un azzurro celeste hanno un colore unico che si riscontra raramente in questo gruppo di piselli rustici e dolci solitamente caratterizzato da fiori di tonalità rosso-viola. Il Lathyrus vernus cresce al meglio in terreni boschivi ben drenati e complementari preziosamente altre piante perenni a fioritura precoce come Trillium, Helleborus, Doronicum e Dicentra, con il suo fogliame delicatamente strutturato. Siamo lieti di poter offrire la varietà da seme di pisello dolce perenne Lathyrus vernus

Lobelia cardinalis f. albiflora ‘White Cardinal’ Lasciatevi deliziare dalla nuovissima varietà di Lobelia cardinalis di Jelitto! Proprio come l’omonimo e raro volatile americano, la varietà “White Cardinal” è unica nel suo genere grazie al contrasto tra i brillanti fiori color bianco puro ed il colore rosa rossastro dei germogli tubolari. Originaria di gran parte del Nord America, le varietà di Lobelia comuni di colore rosso brillante hanno nomi come Indian Pink, “erba per l’asma” e Indian Tobacco, ovvero tabacco indiano, nomi che rispecchiano i molteplici usi che ne facevano i nativi americani. Questa preziosa pianta pe-

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renne cresce come la varietà sorella di colore rosso (vincitrice di un Award of Garden Merit della Royal Horticultural Society) prosperando su terreni umidi o bagnati. I grandi fiori brillanti caratterizzati da un nettario nascosto in profondità nella gola del fiore sono un’ottima fonte di cibo per colibrì e farfalle. Siamo lieti di poter offrire ai nostri clienti, semi di questa insolita variante di colore. Ci siamo occupati dell’inibizione naturale della germinazione che questa specie usa nella sua strategia riproduttiva sottoponendo i semi al trattamento GOLD NUGGET SEED®, che consente una germinazione rapida e uniforme. Consigliamo di piantare “White Cardinal” dove potrà prosperare: lungo il bordo di un laghetto, un prato umido o un’area boschiva bassa. Un

bonus extra è la sua adattabilità come fiore reciso, garantendo un accattivante abbinamento di colori per i bouquet floreali. Ordina oggi stesso i tuoi semi sul sito web Jelitto! Troverai ulteriori informazioni e tutte le istruzioni per la semina su www.jelitto.com

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Ci

nforma

Tratto dalla monografia di Clamer Informa Perenni da fiore reciso

Plumbaginaceae Perenne da fiore reciso

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Goniolimon

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- perenni da fiore reciso

SPECIE e VARIETA’

Goniolimon tataricum (Statice tatarica, Limonium tataricum) è originario dell’Europa sud­ orientale, Russia, Caucaso e Nord Africa, dove vegeta nelle steppe aperte ed asciutte. Le foglie basali, raccolte a rosetta, sono lunghe 7-15 cm, ovate o lanceolate, con 3-5 nervature, punteggiate di bianco verso l’apice. I Goniolimon differiscono dal Limonium per gli steli pelosi e per gli stigma capitati. Gli steli fiorali alti 30 cm, a ramificazione dicotomica alla base, formano degli ampi corimbi di forma triangolare con spighette formate da 1-2 fiori con il calice bianco e la corolla da rosa rosso rubino. Esistono in commercio pochissime varietà, ogni coltivatore tende a selezionare una propria popolazione; in genere sono preferite per la produzione del fiore essiccato selezioni a fiore bianco che, dopo l’essiccamento, diventano grigiastre. Sono coltivate le varietà: ‘Nanum’, 20 cm,

Goniolimon tataricum (foto Jelitto)

Goniolimon tataricum Angustifolium (foto Web)

fiori rosati; ‘Angustifolium’, a foglie strette e lanceolate;

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‘Woodcreek’ , 70 cm, speciale selezione a steli lunghi e con infiorescenze piatte. Goniolimon dumosus ‘Très bien’, 60-70 cm, fiori rosa bianco, fioritura luglio-agosto. Goniolimon speciosum: Caucaso, Siberia; 30-60 cm; foglie basali da lanceolate a obovate lunghe 7-12 cm; steli fiorali con ramificazioni laterali ad angolo retto; fiori rosa porpora, di breve durata. La produzione del materiale sec-

Goniolimon speciosum (foto Jelitto)

co avviene in pieno campo ed è concentrata in Ungheria ed in Spagna, a causa delle condizioni climatiche e dell’abbondanza di manodopera.

COLTIVAZIONE

La propagazione è possibile mediante semina, talee di radice e coltura di tessuti in “vitro”. Il primo metodo è il più usato nella pratica, a tale scopo i coltivatori selezionano le

Goniolimon collinum ‘Sea Spray’ (foto Jelitto)

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- perenni da fiore reciso

piante, con la fioritura di migliore qualità, da destinare a porta seme. Periodo di semina La semina viene effettuata da gennaio ad aprile, sotto serre riscaldate a 18­-22°C, più tardi sotto cassone o tunnel freddo.

Goniolimon tataricum (foto web)

Germinazione La germinazione avviene in 2-3 settimane e, dopo 4-6 settimane, i germinelli sono pronti al trapianto in contenitori alveolari o vasetti di torba riempiti con Terra Universale tipo P oppure in cubetti di torba pressata. Le giovani piante vengono poi collocate in cassone ed indurite prima dell’ impianto. La fioritura avviene nell’anno successivo a quello della semina. Per produrre piante da vendere in vasetto, con una ro-

Quantitativo semi Per 1000 piante bisogna calcolare 2 g di semente pulita, trattata con TMTD e distribuita in seminiere contenenti terriccio specifico o su un letto di semina formato con Terra Universale tipo P.

Goniolimon tataricum (foto web)

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setta di foglie di 1015 cm di diametro, bisogna prevedere 15-18 settimane di coltivazione. Posizionamento e terreno Per la coltivazione scegliere una posizione molto soleggiata, asciutta e ben Goniolimon tataricum (foto web) ventilata, con un terreno molto drenante, minerapH di 6,2-6,8; evitare suoli lile, profondo, poco fertile per mosi od argillosi. non favorire la diffusione delPreparazione del terreno le malattie e per consentire lo La preparazione del terreno è sviluppo delle radici fittonanmolto importante per la vita ti. In pratica preferire terreni economica della coltivaziosabbiosi o limosabbiosi con un ne che può arrivare fino a 7 anni. Si tratta di una pianta poco sensibile al secco e alla salinità. Dopo un lavoro profondo per facilitare lo sgrondo, è utile un’accurata preparazione superficiale per eliminare le Goniolimon tataricum Woodcreek (foto web) malerbe perennan-

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ti. Un’analisi del terreno permette di apportare una corretta concimazione di fondo e di copertura. Parametri nutrizionali I parametri nutrizionali ottimali, in mg per 100 g di terra, sono (metodo LUFA): Nell’anno di impianto: 12-15 di N, 20-40 di P2O5 30-40 di K2O, 15-20 di MgO durante la riproduzione: 1220 di N, 35­60 di P2O5 ,40-50di K2O,15-20 di MgO. Concimazione Come concimazione di base distribuire letame maturo (4-6 Kg/mq) e concime granulare a titoli equilibrati (50-80 g/mq) ed, eventualmente, 40-60 g di solfato potassico magnesiaco. In sostituzione dell’apporto di stallatico si può ricorrere ad un sovescio verde. Negli anni di produzione la concimazione di copertura prevede 2-3 distribuzioni di concime complesso granulare: una di 40­-60 g/mq in primavera, prima della germogliazione, e due di 60 g/mq

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feriscono impianti più fitti (7080.000 piante per ettaro) rinnovati più di frequente.

dopo la raccolta; equivalenti ad un apporto totale di 250 Kg di azoto e 150 Kg di K2O per ettaro e per anno.

Trapianto Nelle grosse coltivazioni il trapianto viene effettuato a macchina utilizzando piantine coltivate in cubetto o in contenitori alveolari. Le fallanze che si verificano durante gli anni della coltura possono essere riempite con giovani piante perché non è possibile trapiantare con successo quelle adulte che sviluppano un ap-

Pacciamatura invernale Durante l’inverno è possibile stendere una leggera pacciamatura, a base di letame maturo o di compostato, che protegga le foglie basali dai freddi più intensi, senza però coprire il “cuore” della pianta. Periodo di impianto L’epoca di impianto varia a seconda delle abitudini aziendali; il trapianto in aprile-maggio, di giovani piante seminate a gennaio, consente un maggior sviluppo vegetativo prima del freddo, oppure può essere eseguito in autunno con piante provenienti da semine estive. Distanziamento Le distanze varieranno da 40 x 60 cm a 60 x 80 cm per facilitare le lavorazioni meccaniche del terreno; nelle colture industriali per il secco si pre-

Goniolimon tataricum Woodcreek (foto web)

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parato radicale fittonante. Se le fallanze sono causate da infezioni fungine non è conveniente provvedere alle sostituzioni perché il problema si ripresenterebbe quanto prima. Goniolimon tataricum (foto web)

Umidità e irrigazioni La coltura gradisce un’umidità del terreno piuttosto moderata e sviluppa un apparato radicale profondo; le irrigazioni sono necessarie solo dopo l’impianto e nei terreni molto sabbiosi.

verile), Gesatop (10-20 g per 100 mq, su terreno assestato dopo l’impianto). La produzione inizia nel giugno dell’anno successivo a quello dell’impianto e raggiunge il massimo dal terzo anno; si può prevedere di tagliare da ogni pianta 3-6 steli il secondo anno e una decina dal terzo anno. A pieno regime la produzione di fiore secco è di 0,6-0,9 kg/mq.

Lotta alle infestanti La durata della coltura viene compromessa se nei primi anni si verifica un forte sviluppo di infestanti che è bene prevenire con scerbature meccaniche o con i trattamenti erbicidi a base di Kerb (40 g per 100 mq, in inverno), Venzar (20 gr per 100 mq, su terreno privo di infestanti e prima della germogliazione prima-

Raccolto Gli steli sono pronti al taglio quando tutti i fiori delle infiorescenze sono aperti ma non ancora imbruniti; quindi sono necessarie più passate per completare la raccolta che av-

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ma dell’imballo o della lavorazione, per ridurne la fragilità, va leggermente nebulizzato od esposto ad un’elevata umidità relativa. Il mercato del fiore secco è orientato sempre più verso il prodotto colorato con un’ampia gamma cromatica. Gli steli prima dell’essiccazione vengono completamente immersi in acqua mescolata a un bagnante in modo da eliminare le bolle d’aria e da umettare l’intera vegetazione. In seguito gli steli vengono bagnati nella soluzione colorante e poi essiccati in un ambiente fresco e buio.

viene da luglio a settembre e richiede un prolungato periodo di tempo sereno ed asciutto. Conservazione ed essiccazione Gli steli si conservano freschi in acqua per circa 3 settimane. Non raccogliere fiori ancora in bocciolo. La raccolta per il prodotto secco viene effettuata con falci o lunghe cesoie. Gli steli vengono legati in mazzi direttamente sul campo e poi trasportati all’essiccatoio dove vengono messi ad essiccare, a gruppi, appesi ad una rete con le infiorescenze verso il basso. Per mantenere la qualità ed evitare l’imbrunimento il locale deve essere buio e dotato di ventilazione forzata. L’essiccazione richiede circa una decina di giorni. L’essiccazione è possibile anche in posizione orizzontale su apposite scaffalature. Lavorazione finale Il prodotto deve essere ben essiccato per evitare problemi di alterazioni fungine ma pri-

Goniolimon collinum ‘Sea Spray’ (foto web)

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Il bagno in acqua e bagnante è indispensabile per ottenere una colorazione uniforme ed intensa. Il prodotto secco è molto utilizzato in composizioni e mazzi misti con altri fiori secchi. Goniolimon (foto web)

LUCE

problemi. I fiori recisi possono essere conservati, in acqua, a 5°C per 3-7 giorni.

La coltura richiede un irraggiamento elevato per ottenere una crescita rigogliosa ed un’abbondante fioritura; tale condizione favorisce anche una rapida riasciugatura del terreno riducendo le infezioni da Fusarium. Una forte luminosità, soprattutto durante il periodo della raccolta, favorisce la maturazione delle spighe fiorali e ne preserva la qualità.

NB. In Rosso sono segnalati i prodotti REVOCATI mentre in Verde quelli AUTORIZZATI, in ARANCIONE i prodotti in scadenza o alcuni formati autorizzati.

MALATTIE E PARASSITI

TEMPERATURA

Per la germinazione dei semi è indicata una temperatura di 18-22 C. Le piante adulte svernano all’aperto senza

Appassimento Fusarium oxyxsporum Sintomi: dopo i primi 2-3

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in una soluzione di Benlate prima dell’impianto. Scegliere posizioni consone, terreni indenni, ritornare sul medesimo appezzamento dopo 8-10 anni e dopo una disinfezione chimica o a vapore. L’impiego di irrigazioni con Benlate o Octave non dà risultati decisivi a causa della profondità dell’apparato radicale.

anni di produzione si notano delle aree in cui le piante crescono stentatamente e portano poche infiorescenze imbrunite. Le foglie si arrossano e seccano dall’apice. Lo stelo, in sezione, mostra un imbrunimento dei vasi; in seguito la pianta marcisce. Difesa: il patogeno è favorito da temperature elevate, dall’eccesso di azoto e dal ristagno di acqua. Le piante indebolite dall’attacco di altri patogeni o da una coltivazione non corretta, sono più esposte all’infezione. Utilizzare per la moltiplicazione per talea di radice solo piante sicuramente sane; immergere le talee

Tracheomicosi Verticillium spp Sintomi: le foglie tendono ad appassire ad iniziare da una porzione della chioma; ingialliscono dai margini e poi seccano; le radici e il fusto, in sezione, mostrano un imbrunimento dei vasi conduttori; fare identificare il patogeno in un laboratorio. Difesa: selezionare accuratamente le piante madri destinate alla raccolta delle talee di radice; impiantate su terreni indenni; eliminare prontamente Goniolimon tataricum (foto web) le piante infette; irri-

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gazioni di benzilimidazolici e Octave limitano solo la diffusione della infezione. Ruggine Uromyces limonii Sintomi: durante l’estate si sviluppano sulla pagina fogliare superiore ed inferiore delle pustole rosso bruno e successivamente bruno scuro. In primavera si notano delle macchie giallastre, marginate di colore porpora oppure delle intumescenze ai margini fogliari e sugli steli che portano alla deformazione degli stessi e al loro essiccamento. Difesa: da maggio-giugno effettuare irrorazioni preventive con Dithane, Polyram Combi, Saprol assicurandosi di trattare anche la pagina fogliare inferiore; dalla comparsa dei primi sintomi irrorare Baycor, Tilt, Thiocur ed altri prodotti specifici.

Goniolimon tataricum (foto web)

scono e si ripiegano. Il danno può aggravarsi se se durante la fioritura si verificano periodi di pioggia prolungati. Difesa: scegliere una posizione ben ventilata ed asciutta; osservare la distanza d’impianto; irrorare ripetutamente Euparen, Ronilan, Rovral, a partire dalla manifestazione dei primi sintomi. Afidi - generi vari Sintomi: le foglie sono arricciate e deformate, le infiorescenze non si sviluppano normalmente a causa della presenza di colonie di insetti

Muffa Grigia Botrytis cinerea Sintomi: le infiorescenze diventano brune, si raggrinzi-

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verdastri o bruni; la chioma viene deturpata dallo sviluppo della fumaggine. Difesa: trattare con irrorazioni di Confidor, Hostaquick, Lannate, piretroidi, Pirimor. Sputacchina Philaenus spumarius Sintomi: all’ascella delle foglie e delle infiorescenze si notano degli agglomerati schiumosi che nascondono un insetto giallastro. Il danno è più di natura estetica per il materiale destinato al consumo fresco. Difesa: irrorare Lannate, Metasystox R, piretroidi, Hostaquick.

Sputacchina (fonte DIV)

ta. I danni sono più frequenti durante la stagione estiva. Difesa: irrorare ripetutamente Danitol, Vertimec, Torque, Matacar, Apollo, Brigata, Neoron. Inverdimento del Fiore Fitoplasmi Sintomi: le foglie assumono una colorazione giallastra e poi rossastra; gli steli crescono a scopa e i fiori assumono una colorazione verdastra. Le infiorescenze non sono più vendibili. Difesa: eliminare le piante infette, mantenere la coltura pulita dalle infestanti: combattere le cicadelle vettrici del

Acari Tetranichidi Sintomi: le foglie presentano delle decolorazioni puntiformi concentrate ai margini del lembo; in seguito ingialliscono e seccano. Sulla pagina fogliare inferiore si vedono le forme adulte e giovanili del parassi-

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parassita mediante irrorazioni di insetticidi. Non esistono possibilità di lotta chimica diretta. Nematodi fogliari Aphelenchoides spp Sintomi: le foglie presentano delle macchie rossastre ben delimitate dalle nervature e finiscono col disseccare; il vigore vegetativo viene ridotto. Difesa: allontanare le piante molto infestate; spargere Temik; irrorare Vertimec, Lannate, Metasystox R.

Nematodi fogliari (Foto Rampinini)

Virus (Foto Rampinini)

Virus dell’Appassimento della Fava. Virus del Mosaico del Cetriolo Virus dell’avvizzimento maculato del Pomodoro Sintomi: le foglie ingialliscono ed arrossano precocemente o presentano delle maculature; gli steli sono deformati

o sviluppati parzialmente e muoiono in parte; la fioritura è ritardata; i petali sono sbiaditi. Difesa: non esistono possibilità di lotta chimica diretta; eliminare le piante infette; lottare contro i vettori.

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Clamer informa

- perenni da fiore reciso

ticolare evidenza ai prodotti commerciali indicati, ne per quelli non riportati deve intendersi alcuna esclusione pregiudiziale; semplicemente per ragioni di spazio, è stato indicato un solo formulato per ciascun principio attivo. Alcuni dei prodotti commerciali indicati non sono registrati in Italia, potrebbero non essere più registrati al momento della pubblicazione, non essere registrati sulle colture ornamentali o per le coltivazioni sotto protezione o per quella particolare applicazione. La loro menzione in questo volume, dovuta all’efficacia dimostrata, serve a completare l’informazione fornita. La decisione di un loro eventuale impiego spetta unicamente al coltivatore che deve essere consapevole delle conseguenze legali che ne potrebbero derivare.

AVVERTENZE I metodi di difesa indicati sono frutto dell’esperienza dell’autore, delle informazioni raccolte presso gli operatori del settore e dei riscontri bibliografici, tuttavia le condizioni di applicazione, la condotta delle colture, lo stato delle piante, la sensibilità varietale ed il clima condizionano pesantemente i risultati, per cui i trattamenti riportati (prodotto commerciale, concentrazione, modalità di applicazione) devono essere intesi dal lettore come una indicazione di larga massima, per la quale non è possibile accettare alcuna responsabilità. Sarà cura del lettore effettuare delle prove di validazione nelle proprie condizioni per accertare eventuali controindicazioni. Nella formulazione degli interventi di difesa, non si è inteso dare alcuna par-

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Clamer informa Ci

lamer nforma

Gennaio 2022

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Peren ni Jeli tto Novità in evid : enza

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Gennaio 202

Anno XLV II

Mensile tec nic scientifico o di orticoltura floricoltura e vivaismo

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Clamer informa Gennaio 2022

Coltivazione

Fisiopatie nutrizionali della primula

Elke Meinken, Peter Fischer

L’accertamento delle cause dei danni manifestati dalle piante richiede un’ampia preparazione professionale e una vasta esperienza

za della sintomatologia dei danni dipendenti dalla nutrizione può, quindi, aiutare notevolmente nella ricerca delle cause.

Una concimazione squilibrata viene, sempre più, presa in considerazione come principale possibile causa dei danni. Una dettagliata conoscen-

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tuto di Nutrizione delle Piante della Stazione Sperimentale di Weihenstephan ha organizzato delle prove dimostrative, per ottenere i sintomi di carenza ed eccesso nutrizionale sulle principali piante ornamentali. L’esperimento è stato effettuato utilizzando giovani piante di Primula vulgaris. Le giovani piante sono state invasate in vasi da 9 cm; la coltivazione successiva é stata condotta secondo la prassi della produzione professionale, sotto una serra in vetro con riscaldamento antigelo, con fioritura alla fine di febbraio. Per la concimazione sono stati usati solo elemen-

L’analisi del substrato, quale unica valutazione dello stato nutrizionale, fornisce una chiara indicazione solo in presenza di eccessi. La carenza e l’ottimale, al contrario, non sono separati, l’uno dall’altro, da un chiaro limite. Questo, soprattutto, avviene quando le piante vengono concimate mediante la fertirrigazione continua, in quanto esse possono essere nutrite in modo ottimale nonostante il substrato mostri un basso livello di elementi nutritivi. Una corretta interpretazione dei bassi livelli dell’analisi é, quindi, possibile solo mediante una contemporanea osservazione dello sviluppo della pianta. Premessa per il riconoscimento degli squilibri nutrizionali é la conoscenza del quadro sintomatologico. Per approfondire questa correlazione l’Isti-

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Tab. 2 - Quantità importo di sali nutritivi e di ioni di accompagnamento Settimane di coltivazione 1. Concimazione di base

Da 1 a 13 (concimazione di base + 7 fertirrigazioni)

Varianti

mg/pianta N

P2O5

K2O

Na

Cl

25 6 75 25 25 25

19 19 19 0 19 19

25 25 25 25 0 6

0 0 0 0 0 0

0 0 0 0 0 0

25

19

25

98

152

95 24 285 95 95

71 71 71 0 71

130 130 130 130 0

0 0 0 0 0

0 0 0 0 0

95

71

130

133

205

Senza fosforo Senza potassio

105 105

0 79

145 0

0 0

0 0

Eccesso cloruro di sodio

105

79

145

138

212

Ottimale Carenza di azoto Eccesso di azoto Senza fosforo Senza potassio Carenza potassio

145 36 453 145 145 145

109 109 109 0 109 109

205 205 205 205 0 51

0 0 0 0 0 0

0 0 0 0 0 0

Eccesso cloruro di sodio

145

109

205

157

243

Ottimale Carenza di azoto Eccesso di azoto Senza fosforo Senza potassio Carenza potassio Eccesso cloruro di sodio Ottimale Carenza di azoto Eccesso di azoto Senza fosforo Senza potassio Eccesso cloruro di sodio

Da 1 a 13 (concimazione di base + 7 fertirrigazioni) Da 1 a 23 (concimazione di base + 12 fertirrigazioni)

1

1

Mg/pianta * 4 = mg/l substrato

ti separati per poter variare l’apporto di un determinato

elemento e, quindi, indurre una inequivocabile classifica-

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zione dei sintomi comparsi. Gli elementi nutritivi e gli ioni di accompagnamento impiegati sono raccolti nella Tab. 1 secondo le varianti e gli intervalli. Per evitare apporti incontrollati di nutrienti é stata impiegata acqua distillata. La perdita di elementi nutritivi attraverso il dilavamento é stata evitata collocando i vasi su dei sottovasi. Come substrato é stata impiegata torba bionda non concimata. La comparsa dei sintomi é stata documentata. Parallelamente il substrato é stato analizzato per valutare il contenuto in elementi nutritivi e ioni di accompagnamento (Tab.2). Inoltre, in qualche caso, é stata sottoposta ad analisi anche la massa fogliare (Tab. 3).

riconoscibili, spesso, troppo tardi perché i sintomi più acuti, per lo più, diventano manifesti verso la fine della coltivazione. Per una lunga fase si vede, spesso, soltanto una differenza nella dimensione delle piante che, in mancanza di un confronto, é scarsamente riconoscibile. Il metodo più sicuro per riconoscere prontamente un eccesso di azoto, consiste nell’analisi del contenuto dell’elemento nel substrato (Tab. 2). La carenza di azoto può, al contrario, essere di-

Azoto Gli squilibri nella nutrizione azotata della Primula sono

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Varianti

Ph (CaCl2)

Sale (H2O) g/l

N (CaCl2) mg/l

P2O5 (CAL) mg/l

K2O (CAL) mg/l

Na (H2O) mg/l

Cl (H2O) mg/l

23. Fioritura

19

13

1. Invasatura

Settimane di coltivazione

Tab. 2 - Risultati delle analisi del substrato

Ottimale Carenza di azoto Eccesso di azoto Senza fosforo Senza potassio Carenza potassio Eccesso cloruro di sodio Ottimale Carenza di azoto Eccesso di azoto Senza fosforo Senza potassio

5,9 6,0 5,8 6,1 6,0 5,9

0,80 0,63 1,58 0,90 0,76 0,76

94 36 279 104 101 105

57 62 66 2 64 60

84 87 102 98 7 28

23 -

10 -

5,9

1,82

112

70

96

353

583

6,0 6,0 6,0 6,2 6,2

0,66 0,69 2,66 1,04 0,79

14 3 508 115 119

75 156 102 7 94

19 89 33 108 6

23 -

5 -

5,9

2,08

137

120

190

360

535

6,5 6,0 6,0 6,5 6,2 6,3

0,71 0,88 3,61 1,37 0,91 0,62

4 4 704 145 130 39

101 211 135 3 111 104

13 122 19 158 4 6

27 -

4 -

6,2

1,82

55

136

65

400

471

145 145

109 109

0 51

0 0

0 0

145

109

205

157

243

Eccesso cloruro di sodio Ottimale Carenza di azoto Eccesso di azoto Senza fosforo Senza potassio Carenza potassio Eccesso cloruro di sodio Senza potassio Carenza potassio Eccesso cloruro di sodio

stinta, mediante l’analisi del substrato solo limitatamente

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dal livello ottimale. Contenuti inferiori a 10 mg di azoto per


litro di substrato, in associazione con livelli, in confronto elevati, di fosfato e di potassio, lasciano supporre un carente apporto di azoto. Al contrario dell’analisi del substrato, quella della pianta consente una più forte differenziazione fra la carenza e l’ottimale (Tab. 3). In relazione alla sua applicazione pratica si deve considerare che, oltre al costo più elevato, per garantire una interpretazione sicura bisogna sottoporre ad analisi campioni significativi di tessuto.

di fosforo che sono limitati alle sole foglie. Sia l’analisi del substrato che quella della pianta sono in grado di evidenziare la carenza di fosforo ben prima della comparsa dei sintomi (Tab. 2 e 3). Una indiretta indicazione su una possibile carenza di fosforo, inoltre, può essere ricavata

Carenza di fosforo La carenza di fosforo si manifesta, come quella di azoto, dopo un periodo di coltura relativamente lungo, soprattutto come una riduzione della dimensione della pianta, per cui, anche in questo caso, un tempestivo riconoscimento é difficile. Poche settimane prima della fine della coltivazione ci si possono aspettare specifici sintomi di carenze

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al confronto con una pianta concimata abbondantemente con fosfato se il contenuto di azoto della massa fogliare é basso nonostante un’elevata concentrazione dell’elemento nel substrato. Carenza di potassio Al contrario della situazione di carenza di azoto e di fosforo le piante scarsamente alimentate con potassio reagiscono relativamente presto con sintomi tipici di carenza ai margini delle foglie più adulte. Questo costituisce un elemento di diagnosi. li fiore rimane l’on-

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da mentalmente privo di danni anche in presenza di una avanzata carenza di potassio che si manifesta sotto forma di estese clorosi e necrosi in quasi tutte le foglie. L’analisi del livello di potassio del substrato consente, spesso, solo una limitata valutazione dello stato nutrizionale della pianta nei riguardi del potassio perché anche con un apporto ottimale dell’elemento il livello di potassio nel substrato può rimanere basso (Tab. 2). Molto più significativo é il confronto del contenuto di potassio nella massa fogliare di piante sospette di carenza e di altre ben nutrite (Tab. 3).


Tossicità da cloruro di sodio li cloruro di sodio può essere considerato, dal punto di vista della nutrizione delle piante, come un sale inutile che, a concentrazione elevata nel substrato, può causare danni alla pianta.

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Cl % sostanza secca

Eccesso cloruro di sodio

Na % sostanza secca

23.Fioritura

Ottimale Carenza di azoto Eccesso di azoto Senza fosforo Senza potassio Eccesso cloruro di sodio Ottimale Carenza di azoto Eccesso di azoto Senza fosforo Senza potassio Carenza potassio

K% sostanza secca

13

Varianti

P% sostanza secca

Settimane di coltivazione

N% sostanza secca

Tab. 3 - Risultati dell’analisi della pianta

3,6 2,0 3,8 2,7 3,7

0,75 0,50 0,66 0,14 1,41

4,8 5,3 4,6 4,9 0,9

0,14 -

-

3,7

0,62

5,1

0,70

-

3,2 1,7 3,7 2,6 3,4 2,9

0,65 0,46 0,58 0,10 1,30 0,79

3,5 4,3 3,4 4,9 0,4 0,7

0,05 -

0,21 -

3,5

0,65

4,2

0,76

3,46


Le possibili origini della contaminazione possono essere l’acqua di irrigazione e l’impiego dei compost. Contenuti, solubili in acqua, dell’ordine di 350 mg di sodio e di 550 mg di cloruro per litro di substrato (Tab.2) provocano, inizialmente, una forte riduzione della crescita della Primula. In seguito possono comparire sintomi di tossicità sotto forma di ne-

crosi dei margini delle foglie. In questo caso si può osservare un contenuto di sodio e di cloruro della massa vegetale nettamente più elevato rispetto a quello di una pianta non contaminata (Tab. 3). Conclusione Per quanto riguarda i microelementi nonostante condizioni estreme sia attraverso concimazioni specifiche di ferro, manganese, zinco, rame, boro e molibdeno che incrementi degli apporti di concime fino a livelli superiori di 50 volte per manganese e zinco e 10 volte per boro rispetto alla variante

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di controllo concimata al livello ottimale, sia i sintomi di carenza che di eccesso non si sono manifestati. Questo può essere spiegato col fatto che alla comparsa dei problemi la pratica floricola non si trova di fronte spesso a una relazione monocausale. Un insieme di altri fattori di stress, oltre alla nutrizione, agisce sulla pianta e in conseguenza di ciò la soglia di tolleranza

agli squilibri nutrizionali viene sensibilmente ridotta.

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Clamer informa Gennaio 2022

Piante

L’importanza del Potassio (K) per i cetrioli

per garantire una buona resa.

Le piante di cetriolo, come tutte le piante, richiedono tutti gli elementi essenziali per completare il loro ciclo vitale. Tuttavia, le piante di cetriolo sono particolarmente “Affamate” di potassio (K), richiedono più potassio che Azoto

Il ruolo del Potassio (K) nella crescita delle piante: in questo articolo cercheremo di illustrare le moltissime caratteristiche dei sintomi di carenza da potassio (K) e come

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sviluppare un programma nutrizionale per la produzione idroponica dei cetrioli.

tamente mobile. Come descritto da Horst Marschner (2005) “È caratterizzato da un’elevata mobilità a tutti i livelli - all’interno delle singole cellule, all’interno dei tessuti e nel trasporto di sostanze su lunghe distanze per mezzo dello xilema e floema.” A differenza della maggior parte degli altri elementi essenziali, il potassio non viene assimilato e non diventa parte della pianta, da qui la sua elevata mobilità. I sintomi di carenza degli elementi mobili compaiono per primi a livello

Il ruolo e la mobilità del potassio nelle piante Il potassio gioca un ruolo chiave nelle piante, compresa l’attivazione degli enzimi, la regolazione dell’equilibrio idrico, la produzione di energia e la sintesi proteica. Il Potassio (K) è anche coinvolto nella fotosintesi e nella regolazione della pressione osmotica. Il potassio è un elemento al-

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mate e assumono la forma di una coppa, i tessuti internervali risultano increspati e i margini sono clorotici (Fig. 1). All’avanzare dei sintomi la clorosi si espande dai margini verso l’area internervale sotto forma di macchie gialle, con conseguente ulteriore clorosi

dei tessuti più vecchi, mentre la tossicità si manifesta prima a livello dei tessuti più giovani. Sintomi di carenza di potassio nei cetrioli I sintomi di carenza di potassio compaiono per primi sulle foglie nella parte inferiore della pianta ovvero sulla vegetazione più vecchia (questa è un’importante caratteristica diagnostica da ricordare). Le foglie più vecchie sono defor-

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Intervallo tipico dei valori degli elementi nutritivi, espressi in ppm, per la produzione di cetrioli in coltura idroponica N

P

K

Ca

S

Mg

P

160

40

200

325

120

60

1

210

60

350

370

140

75

2

Tenere presente che oltre al potassio, i cetrioli hanno anche un elevato fabbisogno di calcio e magnesio

internervale. Il frutto presenta una crescita anormale, macchie brune e una consistenza spugnosa. Nell’identificare i disturbi nutrizionali, è necessario prestare attenzione alla localizzazione dei sintomi e al complesso della sintomatologia. Ad esempio, l’arricciamento e la deformazione delle foglie più giovani è un sintomo di carenza di calcio, ma la carenza di calcio non provoca clorosi marginale. La clorosi internervale a livello delle foglie più giovani è un sintomo di carenza di ferro. La clorosi internervale sulle

foglie più vecchie (simile alla carenza di K) è un sintomo di carenza di magnesio - tuttavia questa carenza non comprende l’arricciamento, la deformazione o l’increspatura delle foglie. Ulteriori indicatori del problema includono la tendenza di una determinata coltura allo

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sviluppo di un determinato problema legato al livello degli elementi nutritivi a livello dei tessuti, dei substrati di coltivazione o delle soluzioni nutritive. Sonnevelt e Voogt (2009) hanno suggerito che il livello ottimale di potassio (K), in percentuale, nelle giovani foglie adulte dovrebbe essere compreso tra il 3,1-3,9%.

te costituiti da tre fasi con un rapporto potassio:azoto (K:N) compreso tra 1,8:1 e 2,1:1 e conducibilità elettrica (EC) compresa tra 1,5 e 3,0 mS/cm. • Stadio 1: Dal trapianto alle prime 4-6 foglie • Stadio 2: Concimazione normale • Stadio 3: Fruttificazione intensa.

Creazione di un programma di concimazione per la produzione del cetriolo I programmi di concimazione per i cetrioli sono tipicamen-

Passaggi per lo sviluppo di un programma di concimazione: 1. Selezionare un

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per integrare il Mg (magnesio), il nitrato di potassio per aumentare il potassio e l’azoto in base alle necessità della coltura.

concime di base, idealmente un concime con un’elevata concentrazione di potassio. 2. Stimare la quantità di fertilizzante di base necessaria per soddisfare il fabbisogno di fosforo, quindi utilizzare nitrato di calcio per soddisfare il fabbisogno di calcio. 3. Stimare la quantità totale di azoto e potassio aggiunti nella fase 2 e calcolare il rapporto K/N (potassio/azoto) dividendo il quantitativo totale di potassio (K) per il quantitativo totale di azoto (N). 4. Aggiungere altri elementi essenziali utilizzando altri fertilizzanti come i sali di Epsom

Regolazioni e adeguamenti Per promuovere la crescita vegetativa e il vigore - Diminuire il rapporto K:N aumentando l’azoto (N). In particolare, la proporzione di azoto ammoniacale può essere aumentata per promuovere la crescita vegetativa. Tuttavia la percentuale di azoto ammoniacale dovrebbe sempre essere inferiore al 14% dell’a-

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zoto (N) totale. Se la crescita delle piante è troppo vigorosa e vegetativa e il numero e la qualità dei frutti diminuisce - Aumentare il rapporto K:N aumentando il livello del potassio attraverso il fertilizzante di base o l’apporto di nitrato di potassio. Stagionalità. Adeguare la concimazione alle condizioni climatiche e ambientali. L’assorbimento dell’acqua aumenta o diminuisce in funzione dei cambiamenti di luce e di temperatura. Ad esempio, quando la luce e la temperatura aumentano (come accade in estate), aumenta anche l’assorbimento di acqua da parte delle piante, quindi la concentrazione della soluzione nutritiva dovrebbe diminuire e viceversa. Anche se sembra controintuitivo, questa strategia aiuterà i coltiva-

tori a mantenere alte le rese ed evitare la fitotossicità. Per esempio, alcuni coltivatori al nord mantengono una EC di 2,5-3,5 mS/cm durante l’inizio della primavera e l’autunno e di 1,5-2,5 mS/cm in estate. In sintesi, assicuratevi di aggiungere un quantitativo sufficiente di potassio (K) alla soluzione nutritiva per evitare carenze di potassio e ottenere una resa elevata. Regolare e adeguare la soluzione nutritiva in base alla propria particolare situazione.

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