Clamer Informa Agosto 2022

Page 1

Mensile orticolturascientificotecnicodifloricolturaevivaismo Anno AgostoXLVII2022 8 Cinformalamer Dümmen Orangepresenta IntrinsaTMa Cultivate’22

pubblicità Clamer informa Mensile orticolturascientificotecnicodifloricolturaevivaismo Anno AgostoXLVII2022 8 Cinforma lamer presentaDümmenOrangeIntrinsaTMaCultivate’22 Agosto 2022 Stai graziequestogratuitamenteleggendonumeroa:

WWW.MODIFORM.COM PER VASSOIDOLCEUNINIZIOPAPERPOT • Selezione molto ampia • Equilibrio ottimale tra aria ed acqua per le piantine • Base appositamente studiata per un drenaggio efficace Vorresti conoscere di più? Scannerizza il QR-code o contattaci amodiform.com/it/prodotti/paperplugtraysScanme

2022Agosto Mensile orticolturascientificotecnicodifloricolturaevivaismo Anno AgostoXLVII2022 8 Cinforma lamer Dümmen Orangepresenta IntrinsaTMa Cultivate’22 Spedito per oltre 40 anni in versione cartacea ai soli abbonati in tutta Italia, Clamer informa da Gennaio del 2016 abolisce l’abbonamento, la spedizione postale e la stampa, diventando il primo mensile storico della filiera paperless ed esclusivamente digitale. Una scelta radicale, coraggiosa e decisamente ecologica. La quantità di carta, inchiostro e film plastico utilizzati per la stampa e spedizione di 4000 pezzi 11 mesi all’anno non è trascurabile. Se poi prendiamo in considerazione tutte le riviste sul mercato, la quantità di carta e plastica in circolazione è impressionante. Oltre a ciò il numero di numeri spediti è incrementato esponenzialmente così come il numero di lettori. Ogni numero è liberamente condivisibile con amici e colleghi. Non si tratta di un’anteprima o di una versione limitata ma della rivista vera e Lapropria.condivisione e la diffusione è gradita e incoraggiata da parte nostra. pubblicità Clamer informa Mensile tecnico scientifico di floricoltura orticoltura e vivaismo

Mensile orticolturascientificotecnicodifloricolturaevivaismo Anno LuglioXLVII2022 7 Cinforma lamer OnlineModiformilcatalogo2022-2023

che il vostro client di posta non scambi erroneamente il messaggio contenente i link per scaricare il mensile, per spam. Se utilizzate Gmail come client di posta, vi consigliamo inoltre di spostare il messaggio dal la sezione Promozioni alla sezione Principale. Sarà sufficiente cliccare sul messaggio e trascinarlo sulla sezione Principale nella parte superiore della pagina.

Ci

Chi proprio non può fare a meno della carta può comodamente stampare tutto il numero o solo gli articoli che gli interessano utilizzando la propria stampante oppure approfittare del servizio di “stampa on demand” messo a disposizione da Issuu/Peecho online, cliccando sull’ultimo pulsante in basso della newsletter del numero del mese.

Per non perdere nemmeno un numero e ricevere via e-mail il link per scaricare il mensile, vi consigliamo di iscrivervi alla lista di distribuzione utilizzando l’apposita trarivista@clamerinforma-news.itpremurandovihttp://www.clamerinforma.it/registrazione.asppaginadiinserireilmittentegliutentiaffidabili(whitelist)inmodotale

Indice 1/2 Agricoltura, l’economia circolare supera la “crisi concime” In Friuli Venezia Giulia, ferti lizzante organico dagli impianti di biogas C lamernforma Block notes 16 i 6 Dümmen Orange presenta la pluripremiata tecnologia Intrinsa™ a Cultivate’22 11

Mensile orticolturascientificotecnicodifloricolturaevivaismo Anno AgostoXLVII2022 8 Cinforma lamer presentaDümmenOrangeIntrinsaTMaCultivate’22 Agosto2022 presenta Cinformalamer Dümmen Orange presenta la pluripremiata tecnologia Intrinsa™ a Cultivate’22

Mensile orticolturascientificotecnicodifloricolturaevivaismo Anno MaggioXLVII2022 5 Cinforma lamer Euroflora 2022 Genova capitale del florovivaismo CinformalamerMaggio Mensile orticolturascientificotecnicodifloricolturaevivaismo Anno GiugnoXLVII2022 6 Cinforma lamer lanciaModiform“onlinepackaging” Giugno Mensile orticolturascientificotecnicodifloricolturaevivaismo Anno LuglioXLVII2022 7 Cinforma lamer OnlineModiformilcatalogo2022-2023 Luglio

20 9 Indice 2/2 Agosto 2022 ArticoliArticoli 32 62 46 38

11 Block notesBlock notes Agosto 2022 Clamer informa Dümmen Orange presenta la pluripremiata tecnologia Intrinsa™ a Cultivate’22 COLUMBUS, Ohio (21 luglio 2022) - Dümmen Orange ha messo in mostra la nuova soluzione tecnologia e il programma di riproduzione Intrinsa™ in occasione della lumbus,appenaCultivate’22manifestazionechesièconclusaaCo-inOhio.La Il team esecutivo di Dümmen Orange ritira con orgoglio il premio “2022 Tecnology of the year award” per il programma Intrinsa™ A ritirare questo prestigioso riconoscimento sono stati: Nathan Sell (Managing Director APP, Nord America), Stephanie Whitehouse (Product Manager Decorative Annuals, Nord America), Marta Maria Garcia (Head of Marketing and Retail, Nord America), Hugo Noordhoek Hegt (CEO) e Keith Cable (Presidente, Nord America)

Agosto 2022 Clamer informaBlock notes 12 tecnologia Intrinsa™ si è aggiudicata il premio in qualità di tecnologia dell’anno 2022 durante il programma Greenhouse Grower’s Medal of Excellence che si è svolto presso il Greater Co lumbus Convention Center. I dirigenti di Dümmen Orange hanno ritirato questo prestigioso riconoscimento durante un ricevimento in cui sono stati annunciati i vincitori di diverse categorie. Ogni categoria è stata giudicata da una giuria di esperti del settore che ha scelto il meglio di quanto l’industria delle piante e della floricoltura possa attualmente offrire. Storicamente i coltivatori temono lo sviluppo di epidemie e gravi malattie nell’ambito delle principali colture floricole e vegetali, ma ora possono smettere di preoccuparsi. Sette anni fa, Dümmen Orange ha deciso di in dividuare nuovi tratti ge netici favorevoli all’inter no delle specie di piante selvatiche e di introdurli nella pipeline di riproduzione commerciale dell’azienda. Gli obiettivi prin-

rare i modelli di ibridazione e adottare decisioni migliori che consentiranno ai team di se lezione globale di Dümmen Orange di ottenere un proces so di selezione più efficiente, affidabile e veloce, portando la floricoltura come industria globale nell’era della selezione Ipredittiva.miglioramenti nella genetica delle piante con Intrinsa™ forniscono una naturale resistenza alle principali patologie che

Agosto 2022 Clamer informaBlock notesBlock notes 13 cipali della ricerca erano la sostenibilità e la creazione di piante più forti e sane. Da questa ricerca, il team che si occupa della individuazione dei tratti genetici vantaggiosi, ha identificato oltre 50 tratti genetici unici in diverse specie di colture dando vita al programma di riproduzione laavanzategieUtilizzandoIntrinsa™.tecnolo-diselezionemolecolareetempestive,comefenotipizzazioneconintelligenza artificiale (A.I.), la sele zione predittiva e la validazio ne in serra ad alta risoluzione attraverso biotest prolungati per identificare i tratti naturali all’interno del catalogo genetico delle colture che dimostrano resistenza, Intrinsa™ è la prova che la vera bellezza è interiore. Le conoscenze raccolte da queste tecnologie vengono utilizzate per miglio-

Agosto 2022 Clamer informaBlock notes 14 affliggono il settore. Una resistenza forte e duratura con Intrinsa™ si traduce in colture più sostenibili e affidabili I coltivatori vedranno ridursi l’uso di sostanze chimiche e avranno la certezza del successo e delle prestazioni delle loro col ture. La redditività dei coltiva tori aumenterà grazie alla diminuzione dell’uso di sostanze chimiche, alla riduzione della perdita di raccolto e al miglioramento nell’evasione degli ordini. I rivenditori potranno contare su una maggiore affidabilità della catena di approvvigionamento e i consumatori beneficeranno di piante con prestazioni migliori in giardino, grazie alla resistenza alle malattie.Nelcaso delle pe tunie, la tecnologia Intrinsa™ conferisce resistenza al virus del mosaico del tabacco (TMV). Nei crisantemi da giardino, conferisce resistenza alla ruggine bianca del crisantemo (CWR). Nel caso

Agosto 2022 Clamer informaBlock notesBlock notes 15 in cui le piante dotate della tecnologia Intrinsa™ venissero esposte alla malattia specifica, queste ultime non svilupperanno i sintomi e non trasmetteranno la malattia alle piante vicine. La resistenza a queste malattie si è dimostrata consi stente e duratura. Ciò garantirà a coltivatori, rivenditori e consuma tori la certezza che le loro colture rimarranno esenti da malattie per tutta la durata utile della pianta. La tecnologia Intrinsa™ rappresenta un cambiamento epocale nel settore. Con Intrinsa™, Dümmen Orange sta solo scalfendo la superficie delle future potenzialità della tecnologia. Investendo nel futuro, Dümmen Orange è pronta a forni re nuove varietà con caratteristiche innovative in grado di far fiorire il settore della floricoltura in modo sostenibile. Grazie a una tecnologia di ibridazione avanzata che sfrutta tratti genetici intrinseci delle principali colture del settore, Intrinsa™ è in grado di creare piante più forti, più sane, più sostenibili ed economicamente vantaggiose per un futuro più verde.

L’economia circolare per superare la crisi che sta colpendo l’agricoltura: davanti a una carenza di fertilizzante, con conseguente aumento esponenziale dei prezzi, arriva la risposta del Greenway Group. La realtà friulana, che racco glie la Greenway Agricola, la San Daniele Bioenergie (entrambe con sede a CodroipoUD) e la Greenfirm di Pordenone, ha concretizzato da tempo i principi di quella transizione ecologica diventata oggi linea guida di sviluppo. Come? «Av Il caso del Greenway Group che, grazie alla produzione di digestato, ha limitato al minimo il ricorso ai concimi chimici grazie a una filiera sostenibile dal valore aggiunto sia ambientale sia economico

Block notes

Agosto 2022 Clamer informa

Agricoltura, l’economia circolare supera la “crisi concime” In Friuli Venezia Giulia, fertilizzante organico dagli impianti di biogas

16

«Questo ci consente ad oggi di non essere dipendenti dai fertilizzanti e dalle materie prime necessarie - come ad esempio l’azoto - per la concimazione che provengono dall’est Europa e i cui costi, a causa del conflitto russo-ucrai no in corso e delle tensioni in ternazionali, sono aumentati esponenzialmente negli ultimi mesi, aprendo una pesante crisi sul fronte agricolo».

Agosto 2022 Clamer informaBlock notesBlock notes 17 viando una vera economia circolare a carattere territoriale», spiega il presidente Marco Tam alla guida del gruppo insieme con Gabriele Gardisan. «Dalla coltivazione dei campi alla produzione di bio gas, fino a ottenere il digesta to: un residuo della fermentazione delle biomasse vegetali agricole che è ad altissimo valore agronomico e viene utilizzato nei campi in sostituzione dei concimi cimici».

Attraverso i propri impianti di Bertiolo e San Daniele del Friuli, il Greenway Group riesce ad arrivare a una produzione di circa 28 mila tonnel late di proseguetaridilacimiricorsointeramentestituirepermetteall’annodigestato«checidiso-quasiilaicon-chimicipercoltivazionequasi700et-diterreno»,Tam.

La filiera circolare del Gre-

Agosto 2022 Clamer informaBlock notes 18 enway Group parte dai campi. «Sono circa 700 gli ettari dedicati per il 75% alle colture energetiche, per la produzione di biomasse, e per il restante 25% alle colture di uso umano e animale, preva lentemente soia, colza e girasole», prosegue il presidente del Greenway Group. «Altri 45 ettari sono destinati alla coltivazione della vite. Da queste uve ricaviamo vino che viene commercializzato attraverso la Greenfirm con il nostro marchio “Filare Italia”. Tutte le coltivazioni beneficiano di quel digestato, un fertilizzante organico con una parte liquida e una frazione solida e completamente inodore, ottenuto negli impianti di biogas». E proprio da questi impianti ar riva la produzione di energia elettrica che permette di soddisfare il fabbisogno di circa 20.000 «Sintetizzando,persone.possiamo dire

Agosto 2022 Clamer informaBlock notesBlock notes 19 di fare “dal campo alla casa”», aggiunge Tam. «Le coltivazioni alimentano gli impianti dai quali otteniamo sia energia, sia fertilizzante per le coltivazioni stesse. È un processo circolare che non è solamente sostenibile, sia sotto il profilo economico sia sotto quello ambientale, ma riesce a cre are sviluppo e lavoro. Infatti attorno al Greenway Group ci sono una trentina di collabo ratori che lavo rano nei di versi settori delle azien de coinvolte. Il tutto con una ricadu ta sul Pil didelcentratedovezialidelcentraledell’areaFriuVene-Giulia,sonoconleattivitàgruppo,cheèoltre2milionidi euro». Conclude: «Il prossimo passo sarà la produzione di biometano per il fabbisogno regionale, il quale ci consenti rà di fornire a un prezzo fisso, che non subisca gli effetti ge opolitici, una fonte di energia indispensabile per la nostra economia».

La concimazione della Poinsettia

John A. Biernbaum

I primi esperimenti, condotti alla Università del Michigan, per studiare il risparmio di acqua e di concimi, l’uso della

TECNICA 20 Agosto 2022 Clamer informa

William R. Argo

Fattori che influenzano la crescita iniziale delle radici e del germoglio ed i livelli di azoto nel terriccio - Parte prima subirrigazione in alternativa all’irrigazione per aspersione e il rapporto fra il dilavamento e la concentrazione della

21 fertirrigazione, hanno ri guardato la Poinsettia. Tutti questi esperimenti si basavano sulla convinzione che la Poinsettia avesse un fabbisogno di azoto superiore al normale. Dopo 3 stagioni di esperimenti in cui la crescita non ha risposto positivamente a livelli di azoto superiori a 100200 mg/l, abbiamo concluso che la Poinsettia, almeno non le varietà testate, non risponde po sitivamente all’aumento della concimazione e non ha un fabbisogno di azoto superiore al normale. Una domanda rimasta ancora aperta riguardava l’importanza del livello iniziale di concimazione sulla crescita delle radici e della chioma. Alcune Università ed i produttori di concime raccomandano una forte fertirrigazione all’impianto (più di 400 mg/l di N), ripetuta più volte successivamente.

Invece alcuni coltivatori non iniziano a concimare se non dopo che le radici hanno raggiunto il fondo del vaso. Pur troppo le raccomandazioni fornite sembrano non tenere conto del livello di concimazione del substrato di invasatura o se fosse utilizzata l’irrigazione per aspersione o la subirrigazione. Altri fattori, oltre alla concentrazione della

22 soluzione concimante ed il sistema di irrigazione, influenzano la nutrizione della pianta e la fertilità del substrato. In precedenti ricerche é stato studiato l’effetto della evaporazione dalla superficie del substrato sulla stratificazione dei sali nutritivi all’interno della zolla. Man mano che l’acqua evapora i sali dei fertilizzanti si stratificano, al punto che la concentrazione di elementi nutritivi nei 2,5 cm superiori della zolla (strato superiore) é 20 volte maggiore di quel la misurata nel rimanente substrato del medesimo vaso (zona Concentrazioniradicale).più elevate di concime sono state misurate nello strato superiore, in confronto alla zona radicale, con tutti i sistemi di irrigazione e non solo con la subirrigazioÉne. stato anche dimostrato come coprendo la superficie del substrato, in modo da ostacolare la evaporazione, si riducesse in modo molto evidente l’uso di acqua e di concimi pur mantenendo una stratificazione della concentrazione salina simile a quella misurata nei vasi non L’obiettivoprotetti.di questa ricerca era quello di combinare diversi fattori in un solo esperimento allo

scopo di individua re la quantità di concime necessaria per la crescita iniziale delle radici e della chioma del la Poinsettia e di determinare quali fattori, influenzanti i livelli nutritivi del substrato, sia no importanti nella produzione di Poinsettie di qualità con un ampio spettro di tecniche colturali. Materiali e metodi I 4 fattori di questo esperimento erano: 1) sistema di irrigazione; 2) regime della fertirrigazio3)ne;concimazione di base; 4) presenza di una barriera alla evaporazione. Sistema di irrigazione L’irrigazione per aspersione con un drenaggio del 33% é stato confrontato con la subirrigazione. Ogni trattamento veniva effettuato in dipendentemente quando nel substrato rimaneva dal 25 al 35% dell’acqua totale dispo nibile trattenuta a capacità di contenitore. Nei trattamenti di irrigazione per aspersione circa 750 ml di soluzione concimante vengono versati sulla superficie del substrato e circa il 33% viene fatto drenare dal fondo del vaso. Nei trattamenti di subirrigazione 330 ml di soluzione concimante vengono versati in un sottovaso da 20 cm e fatti assorbire attraverso il fondo del vaso. La quantità di soluzione somministrata per

23

24

Una concentrazione di 400 mg/l di N della fertirrigazione continua é stata comparata con aumenti settimanali del la concentrazione da 0 a 400 mg/l di N, realizzati su 5 setOgnitimane.singolo livello di concentrazione viene utilizzato per una sola settimana. I trattamenti non effettuati in una delle settimane della prova non ricevono quella particolare concentrazione.

Dopo

5 settimane, conclusi tutti i trattamenti, in tutti i trattamenti la concentrazione arrivava a 400 mg/l di N. In base a ricerche precedenti una concentrazione di 400 mg/l di N era ritenuta molto elevata ed inutile per le Poinsettie ma é stata comunque utilizzata perché indicata nelle raccomandazioni più diffuse al momento. É stato usato un concime che conteneva il 70% di azoto (N) sotto forma nitrica (15-5-25). Concimazione di base

La concimazione di base del substrato usato (Metro Mix 510) originava un estratto saturo con una conducibilità pari a 2,1 mS/cm ed un livello di N di 110 mg/l. L’aumento del livello elevato della concimazio ne di base si otteneva trattando un m3 del substratomedesimocon650

fertirrigazione corrisponde al volume di acqua che può essere assorbito in 30 minuti. Regime fertirrigazionedella

La barriera viene collocata, sulla metà dei vasi, dopo l’invasatura e prima della irrigazione iniziale. Coltivazione

L’apporto di concimi aumentava la conducibilità elet trica portandola a 3,51 mS/cm e la concentrazione di azoto a 480 mg/l. diBarrieraevaporazione

La barriera era formata da un piatto di polistirene, con un diametro di 15 cm, collocato sulla superficie del substrato, tagliato in modo da poterlo inserire dopo l’impianto del la talea. Inoltre 3 piccoli fori permettono la penetrazione nei trattamenti di concimazione per aspersione nel substrato sottostante.

Le talee vengono piantate in vasi bassi da 15 cm (volume 1,7 l), contenenti Metro Mix 510, il 30 marzo. Le piante vengono mantenute allo stato vegetativo mediante interruzione della notte per 4 h (dalle 22 alle 2) con luci ad incandescenza. Al momento dell’impianto il nodo in corrispondenza della foglia più giovane completa mente espansa viene marcato in modo indelebile (circa 1,02,5 cm sopra la superficie del substrato). Tutte le misurazioni della lunghezza dei rami vengono effettuate a partire da questo riferimento.

25 gr di KNO3, 650 gr di Ca(NO3)2 e 300 gr di NH4NO3.

Dopo 3 settimane vengono misurati l’altezza, il peso fresco e secco, l’area fogliare di 6 piante per ogni programma di trattamento. Le radici vengono separate dal terriccio mediante lavatura in acqua corrente. Il substrato viene campionato sepa rando lo strato superficiale (circa 2,5 cm) dal resto della zolla; i relativi livelli nutrizionali sono stati determinati col metodo dell’estratto saturo.

Le altre piante vengono cimate lasciando 9-11 foglie e coltivate per altre 5 settimane, al termine delle quali vengono effettuate le stesse misurazioni svolte dopo le prime 3 setIltimane.sistema di coltivazione adottato é quello di una pianta madre a ciclo veloce con una produzione unitaria di circa 10 talee. Risultati e discussione Crescita della pianta Dopo circa 21 e 54 gg dall’impianto il metodo di irrigazione (aspersione o subirrigazione) non ha avuto alcun effet to sulla crescita (Fig. 1). Le piante, sottoposte al graduale incremento nella concentrazione della soluzione concimante, da 0 a 400 mg/l di N in 4 settimane, avevano steli più lunghi (21%) pesi freschi e secchi più elevati (rispet tivamente 40 e 37%) e una

26

27 maggiore superficie fogliare (38%) in confronto a quelle coltivate sempre con una concentrazione di 400 mg/l di N. La riduzione dei parametri della crescita in queste ulti me piante era leggermente maggiore con la subirrigazione rispetto alla irrigazione per Unaspersione.aumento della concima zione di base del terriccio non influenza la crescita delle piante coltivate senza barrie ra di evaporazione.

Un altro importante aspetto della coltivazione, spesso trascurato, é lo sviluppo delle raDall’impiantodici. al 21° giorno (cimatura) lo sviluppo radicale ha rappresentato il 25% di tutta la crescita della pianta, dopo 54 gg lo sviluppo radi cale corrispondeva al 12% di tutta la crescita misurata Comenell’esperimento.perlosviluppo della chioma il peso secco delle radici delle piante sottoposte al graduale incremento del livello della fertirrigazione, da 0 a 400 mg/l di N su 4 settimane, é stato superiore del 43% dopo 21 gg e del 50% dopo 54 gg. rispetto a quello delle piante che hanno avuto sempre 400 mg/l di N (Fig. 2). La crescita delle radici avviene nei primi periodi

28 di coltivazione e una fertirrigazione ad elevata concen trazione limita lo sviluppo raIdicale.parametri di crescita delle piante, irrigate per aspersione e coltivate in vasi con barriera di evaporazione, sono risultati simili a quelle dei trattamenti non protetti dopo 21 e 54 gg. In generale un aumento della concimazione di base ha avuto un effetto minimo sulla crescita, però, con la fertirrigazione a 400 mg/l di N, ha ridotto lo sviluppo delle piante rispetto alla fertirrigazione aumentata gradualmente da 0 a 400 mg/l di N. Nelle piante coltivate con la barriera dell’evaporazione e subirrigate l’aumento della concimazione di base ha ridotto, significativamente, la crescita. L’impiego della fertirrigazio ne alla concentrazione di 400 mg/l di N ha anche ridotto la crescita ma in misura inferio re rispetto all’aumento della concimazione di base. Questo é stato l’unico esperimento condotto con un aumento settimanale della concentrazione della soluzione concimante.

Anche se ha dato risultati positivi non ha sembrato offrire

29 un vantaggio rispetto all’uso costante di una concentrazione più ridotta (150-200 mg/l di UnN).aumento graduale della concentrazione ed una suc cessiva diminuzione in corrispondenza della fioritura, la fioritura può essere utilizzato solo su coltivazioni estese e con piante allo stesso stadio, ma é difficile da realizzare e non giustificato su colture non omogenee. Conclusioni Molte indicazioni nella concimazione iniziale delle Poinsettie non tengono conto dei livelli nutrizionali del terriccio. Se l’estratto saturo del substrato d’invasatura contiene 100 ppm di N, 20 di P e 100 di K non é necessario iniziare la coltura con una fertirrigazione a 400 mg/l di TuttaviaN. una simile concentrazione della fertirrigazione diventa necessaria quando il terriccio è privo di una concimazione di base o é stato dilavato durante la radicazione (radicazione diretta sotto mist). Un intervento a 400- 600 mg/l di N con un concime complesso e comple to può riequilibrare i parametri Un’analisinutrizionali.della metà inferio re delle zolle, un’ora dopo la fertirrigazione, consente di valutare se sia necessario un ulteriore apporto. In precedenti ricerche é stato dimostrato come la quantità minima di azoto necessaria per produrre una Poinsettia fiorita, in un vaso da 15 cm e

30 vata concentrazione della fertirrigazione, nelle fasi iniziali della coltura, é pregiudizievole per la crescita della chioma e delle radici, sia con l’irriga zione per aspersione che per subirrigazione, contrariamente a quanto indicato da alcune fonti. In questo esperimento le piante con i pesi, freschi e secchi della chioma e delle radici più elevati, sono state nali del substrato considerati accettabili per molte piante (estratto saturo a 1,5 - 2,0 mS/cm, estratto 1:2 a 0,61,0 mS/cm). La crescita viene effettivamente ridotta in presenza di livelli nutrizionali in precedenza considerati ottimali per la Poinsettia (2,5-3,5 mS/cm nell’estratto saturo o 1,2-1,8 mS/cm nell’estratto 1:2). Ohio Florist

Nell’estate del 1997 si sono verificate, dopo l’invasatura e nelle prime fasi della coltiva zione, estese morie a carico di giovani piante di Poinsettia.

Patologia 32 Agosto 2022 Clamer informa

Il marciume basale della Poinsettia

I coltivatori sono abituati ad osservare la morte di una piccola percentuale di piante, subito dopo l’invasatura, in Il marciume basale da Phitophthora nicotianae causa elevate perdite alle coltivazioni di Poinsettia conseguenza della infezione da Rhizoctonia solani. In questo caso la pianta appassisce rapidamente e si dissecca a causa della comparsa sullo stelo, a livello del terriccio, di un cancro bruno di limitata estensione ed unilaterale, che poi interessa l’intera cir-

conferenza mentre l’apparato radicale appare, inizialmente, sano. Per prevenire questo problema i coltivatori hanno preso l’abitudine di trattare le giovani piante, dopo l’in vasatura, con prodotti specifici come Rizolex, Monceren, Switch. Oppure le giovani piante deperiscono lentamente, ingialliscono e appassisco no perché le radici, sia quelle preesistenti che quelle di nuova emissione, sono colpite da un marciume nerastro che causa la disorganizzazione dei tessuti radicali a tal punto che la parte corticale si separa facilmente dai tessuti conduttori. Il marciume si estende poi alla base dello stelo con la conse guente morte della pianta.

alappartienemalattiadipatogenoL’agentequestagenere

Pythium e trova favorevolicondizionialsuo sviluppo se il terriccio viene mantenuto molto bagnato e se ha un li vello di salinità troppo levato rispetto alle esigenze della Poinsettia. I sintomi Nella scorsa stagione le piante colpite da marciume basale presentavano dei sintomi che per un occhio poco esperto sembravano simili a quelli causati dalla Rhizoctonia. Con un esame più attento si poteva notare come la lesione a livello del terriccio fosse più umida e più grigiastra, cancerosa ed accompagnata

33

Alla comparsa dei sintomi le radici apparivano sane, poi iniziavano a marcire a partire da quelle più superficiali. La parte interna dello stelo, in sezione longitudinale, si presentava imbrunita per una estensione maggiore di quella del cancro. Lo stelo poi si restringeva e finiva con l’imbru nire completamente mentre le foglie si arrotolavano e si disseccavano senza ingiallire. Le varietà più colpite erano quelle di colore rosa e bianche del gruppo “Peterstar”, “Angelica” rossa e colorata e “Monet”, con una incidenza variabile a seconda del fornitore e della settimana di impianto. La presenza sullo stelo delle sottili strisce brune, estese ben oltre la lesione basale e la discolorazione dei tessuti del lume midollare erano i sinto mi più caratteristici di questa infezione e permettevano di differenziarla dalla Rhizoctonia. Il patogeno L’analisi di laboratorio ha permesso di isolare una Phytoph-

34 da strisce ne rastre longitudinali che versoestendevanosil’altoper parecchi cm, causando l’avvizzimento delle foglie vicine, il cui picciolo si piegava nettamente verso il basso.

Gli organi di riproduzione hanno una notevole capacità di sopravvivenza nel terreno e nel materiale vegetale infetto, anche fino a 4-6 anni.

idrico del substrato predispone le radici della Poinsettia all’infezione e faci lita la riproduzione e la diffusione del patogeno.

35 thora che in base alla forma e alle dimensioni dello sporangio, delle zoospore, delle ife, degli organi sessuali e alla capacità di svilupparsi a 35°C è stata identificata come Phyto phthora nicotianae Breda de Haan (1896) = Phytophthora parasitica Dastur (1913). La sua infettività é stata testata successivamente su talee in L’azioneradicazione.patogena di questo fungo come causa del mar ciume basale radicale della Poinsettia é stata segnalata, nel 1979, negli USA. Si tratta di un fungo che infetta una gamma molto ampia di piante ornamentali, anche se esiste una certa specializzazione degli isolati, e che trova il suo ottimo di crescita con temp. fra 27 e 32°C, ma che può svilupparsi anche a valori L’eccessoinferiori.

La diffusione del marciume da Phytophthora nella scorsa stagione può essere attribuito al prolungato periodo di temperature elevate che ha facilitato la crescita del patogeno rendendo, contemporaneamente, le piante madri più te nere e più sensibili. I trattamenti e la climatizza-

piante dopo lo stress del trasporto e della invasatura diventano sensibili all’infezione specialmente se si verificano eccessi idrici e sbalzi di temperatura nel substrato. La notevole diffusione della malattia nella scorsa stagione si spiega anche col fatto che il marciume basale da Phytophthora, fino ad allora, era stato osservato piuttosto raramente e soprattutto su talee radi cate di importazione e quindi non entrava nel numero dei patogeni contro i quali era indirizzata la difesa fitosanitaria dei produttori di pianti ne. Nella stagione in corso il marciume da Phytophthora sembra, fortunatamente, ri tornato a manifestarsi come un fenomeno episodico grazie alle misure di profilassi e di difesa messe in atto dai produttori di piantine e dai coltivatori. La difesa A causa della notevole capacità di sopravvivenza dei propaguli della P. nicotianae é importante non riutilizza re, anche per altre essenze, il substrato e il vaso delle piante morte se non dopo disinfezio ne con mezzi chimici o fisici.

zione delle serre durante la radicazione hanno limitato la manifestazione dei sinto mi sulle talee in radicazione, mentre la nebulizzazione ha stimolato la diffusione dell’in Lefezione.giovani

36

Le talee radicate, che han no viaggiato a temperature piuttosto basse, vanno fatte riambientare in un ambiente ombreggiato e fresco prima di essere invasate e collocate in serra, in modo da ridurre lo Subitostress.

Favorire la rapida ripresa del le piantine con leggere nebulizzazioni ma senza saturare il terriccio di acqua e climatizza re la serra in modo da evitare sbalzi di temperatura. Buone condizioni colturali sono una premessa fondamentale per ridurre l’incidenza del marciu me basale.

37

La serra deve essere pulita, di sinfettata con formalina o sali di ammonio quaternari prima dell’inizio della coltivazione.

Ai primi sintomi sospetti fare determinare il patogeno, eliminare le piante infette ed intervenire, se la causa é la Phytophthora con irrigazioni al vaso a base di metalaxyl (Ridomil Combi), furalaxyl (Fongarid 25 WP) ed etridiazolo (Terrazole) alle dosi con sigliate in etichetta o dai produttori di talee.

dopo l’invasatura e una moderata prima irrigazione bagnare abbondantemente il colletto con una soluzione di Rizolex e Furalaxil in modo da prevenire l’infezione della Rhi zoctonia, della Phytophthora.

1 Greenhouse

Primo consiglio, iniziare subito!

Sarah Jandricic 1

Sono arrivate le talee di Poinsettia! Purtroppo, molto probabilmente con le talee sono arrivati anche alcuni ospiti indesiderati. Tra questi la Mosca

Natale a Luglio: consigli utili per il controllo della mosca bianca su Poinsettia

Esistono 2 biotipi di questo insetto nocivo, rispettivamente il tipo “B” e “Q” dall’aspetto esteriore identico ma caratterizzati da una risposta molto diversa agli agenti chimici. Floriculture IPM Specialist, OMAFRA

Patologia 38 Agosto 2022 Clamer informa

39 bianca, un parassita che può essere difficile da controllare utilizzando insetti antagoni sti o predatori naturali e può anche dimostrarsi resistente agli antiparassitari e insettici di. Cosa può fare quindi il coltivatore? Sarà sufficiente implementare subito una serie di misure preventive e comprendere quando sarà il momento giusto per effettuare i trattamenti per evitarsi un sacco di guai e grattacapi in seguito. Proteggersi dalla Mosca bianca La ricerca ha dimostrato che la prevenzione nella strategia di controllo della mosca bian ca ricopre un ruolo importante nella diminuzione della popolazione complessiva del parassita che si dovrà in se guito fronteggiare. Ad esempio, le ricerche svolte nel laboratorio di Rose Bui tenhius al Vineland Research and Innovation Center dimo strano chiaramente che l’mmersione delle talee in erba in una soluzione di sapone in setticida e bioinsetticidi come Botani-Gard, formulazione a base di spore di Beauvardia bassiana subito dopo il loro arrivo è in grado di garantire una riduzione del 70% della popolazione finale di Mosca Recentementebianca. è stato inoltre confermato che tutto ciò è possibile senza il rischio di trasferimento e contagio di

Un altro interessante collegamento ipertestuale mostra la ricerca della VRIC su metodi e risultati delle immer sioni disinfettanti.

Di seguito un interessante video della ricerca della VRIC su metodi e risultati delle im mersioni disinfettanti.

40 patogeni come l’Erwinia. A tale proposito consigliamo la lettura del PDF di Rose Buitenhuis.

Sfortunatamente non esiste un sistema “collaudato e garantito” per il controllo della Bemisia su Poinsettia. Tuttavia molti coltivatori hanno avuto ottimi risultati utiliz

Anche se stiamo ancora lavorando sulla registrazione del metodo, in futuro questa stessa tecnica potrebbe venire utilizzata anche dopo la radicazione, se necessario, ad esempio se ci si dimentica o non si ha la possibilità di di sinfettare le talee ancora in erba, mentre le talee si trovano ancora nei vassoi. In quel caso sarà necessario capovolgere i vassoi durante il pro cesso d’immersione facendo attenzione, per quanto possibile, a non fare entrare in contatto le radici con la soluzione disinfettante.

Vale lo stesso principio di base per quanto riguarda l’uso di predatori naturali di un parassita: applicando precocemente gli agenti per il controllo biologico dei parassiti (ovvero subito dopo l’invaso), molti coltivatori sono in grado di aggredire preventivamente la popolazione di Bemisia già presente sulle talee. In tal modo sono in grado di evitare o almeno di ridurre l’impie go di antiparassitari (il cui uso verrà trattato in seguito).

41

zando sia Encarsia che Eretmocerus (entrambe le vespe attaccano lo stadio giovanile della Bemisia) insieme a un predatore come il Delphastus oppure il Limonicus.

Potete trovare ulteriori informazioni su entrambi gli agen ti di controllo biologico e sulla loro implementazione al link qui accanto. Per trovare le concentrazio ni e le combinazioni giuste di bio-antagonisti è necessaria una fase di sperimentazione per capire quello che funziona meglio nella propria realtà aziendale e colturale. Trattare o non trattare? Non tutti scelgono di gestire la popolazione di mosche bianche in serra con la lotta biologica. Ho visto molti floricoltori tentare il controllo bio logico anno dopo anno con un tasso di successo insufficiente per giustificarne la spesa. In questi casi, il successo è stato ottenuto recentemente utiliz zando insetticidi a base di pyriproxifen e/o spirotetremat per gestire le ninfe di mosca bianca. Talvolta il ricorso a questi insetticidi è sufficien te per tenere sotto controllo tutta la popolazione di Bemi sia, altre volte è necessario ricorrere al pyridaben per ripulire il raccolto dagli adulti di mosca bianca, e spesso più di una volta. Tuttavia, affinchè una strategia basata sugli antiparassitari abbia una seppur minima

Perchè? Perchè il biotipo-Q di Bemisia tabaci - ovvero il biotipo resistente a tutti gli insetticidi e agenti chimici noti - prospera se vengono im piegati insetticidi. Se trattate troppo presto e troppo spesso la popolazione di mosche bianche del biotipo-Q finirà per sopraffare la popolazione del biotipo-B assai più facile da gestire e vi ritroverete con una serra piena di parassiti

42 possibilità di successo biso gna assolutamente evitare i trattamenti con insetticidi nelle prime fasi della coltivazione.

Anche se l’efficacia di questi principi attivi per il controllo

43 resistenti agli insetticidi e di piante invendibili.

L’arsenale degli agrofarmaci si è recentemente arricchi to di due nuovi principi attivi contro la Mosca bianca: il fenpyroximate e il buprofezin.

Per evitare tutti ciò, posticipate il primo trattamento con insetticidi non primaeffettuandolodellafinedi ago sto. Sarebbe preferibile ancheattendereun po’ più a lungo se possibile. In tal modo la popolazione di Bemisia avrà tempo sufficiente per sviluppare una netta predominanza di esemplari del biotipo-B la cui ripro duzione è favorita in assenza di trattamenti con insetticidi. Il problema più evidente Il principale rischio di un pro gramma di controllo basato su trattamenti chimici è che non c’è modo di sapere per quanto tempo funzionerà. Il biotipo B di Bemisia ha anch’esso la capacità di adattarsi e sviluppare una resistenza ai fitofarmaci, lo fa solo più len tamente rispetto al biotipo Q.

Inoltre non abbiamo modo di controllare quali agrofarmaci e insetticidi siano stati usati (o abusati) dal produttore, promuovendo una potenziale resistenza ai medesimi. A dire il vero non so nemmeno se un programma di controllo interamente basato su trattamenti con antiparassitari chimici, sia in grado di funzionare se dovessimo perdere anche UNO solo degli insetticidi citati in precedenza a causa di una resistenza sviluppata dagli esemplari di Bemisia presenti nella coltura.

Per ulteriori informazioni su gli antiparassitari menzionati e sugli effetti collaterali che potrebbero avere sui nemici naturali delle mosche bianche potete fare riferimento alla tabella degli insetticidi scaricabile cliccando sul collega Notamento.bene: la tabella, in lingua inglese cita agrofarmaci disponibili in Canada. Per le registrazioni e gli impieghi dei principi attivi in Italia siete pregati di fare riferimento alle autorità preposte o al vostro agronomo di fiducia.

44 della Mosca bian ca su Poinsettia restano da dimostrare nell’ambito delle coltivazioni da reddito, pos sono rappresentare

strategia di lotta integrata che com prenda il controllo biologico e il trattamento tardivo con insetticidi, quanto più possibile prossimo alla FINE della coltura, sarebbe ottimale. Aggredendo le ninfe di mosca bianca al loro arrivo in serra sulle talee e ricorrendo ad agenti per il controllo biologico all’invaso, sarete probabil mente in grado di evitare di ricorrere agli insetticidi per un periodo abbastanza lungo. In tal modo, se mai dovesse essere necessario ricorrere agli insetticidi, avrete più probabilità che questi abbiano effetto.

Nelparassita.stadioilaggiuntivaun’opzionepercontrollodelloninfaledelcomplessouna

Iscriviti a Clamer informa

Patologia 46 Agosto 2022 Clamer informa Tripidi - Parte prima Approfondimenti, descrizioni e controllo In questo e nel prossimo articolo introdurremo diversi tipi di tripidi, aggiungendo *Tratto da ‘Insect and Mite Pests of Floriculture Crops: identification Guide’ pubblicato su e-Gro Electronic Grower Resources Online Tradotto e riadattato da Giorgio Rampinini all’articolo alcuni collegamenti con immagini e video esplicativi indirizzati all’approfondimento

47

dell’argomento, quindi non ci resta che augurarvi buona lettura e buona informazione! L’ordine dei Thysanoptera (tripidi) è un ordine ampio che contiene sia predatori sia parassiti. Ci sono specie diverse di tripidi che sono importanti insetti nocivi nelle serre di verdure e di piante ornamentali. Undici specie appartenenti a due famiglie (Phlaeothripidae e Thripidae) sono incluse qui. La maggior parte delle specie nocive sono lunghe da 1 a 2 mm a secon da della specie e dallo stadio di vita. Le ali dei tripidi, che possono essere presenti o assenti sono uniche, perché sono strette, con poche o nessuna venatura e frangiate con lunghi peli. I tripidi si cibano ero dendo i tessuti della pianta con le parti boccali abrasive e poi bevono il fluido che fuoriesce dalle cellule della pianta. Hanno antenne corte e tarsi con uno o due segmenti. La metamorfosi dei tripidi è

48

intermedia tra quella sem plice (come gli afidi: uovo, ninfa, adulto) e quella completa (come i bruchi: uovo, larva, pupa, adulto). I primi due stadi sono chiamati lar va. Il terzo e il quarto stadio sono inattivi, non si cibano, e hanno gli abbozzi esterni delle ali. Il terzo stadio è chiamato una pre-pupa e il quarto pupa; sono spesso passati nel terreno o nei residui vegetali. Nel sottordine Tubulifera, il terzo e quarto stadio sono pre-pupe e nel quinto pupa. Maschi e le femmine dei tripidi sembrano uguali ma le seconde sono normalmente

49 più grandi. Alcune specie di tripidi, usano un ovopositore per inserire le uova nei tessuti della pianta, quelle senza ovopositore depongono le uova nelle fessure o sotto la corteccia. I tripidi camminano, saltano e volano. Possono essere dispersi lasciandosi portare dalle correnti d’aria o dai ventilatori. Le larve e gli adulti si cibano su fiori, foglie, rametti o

50 boccioli, causando alle foglie malformazioni (distorsioni, rimpicciolimento e schiacciate), arricciamenti, arrotolamenti, ferite e a volte defoglia-zioni. L’alimentazione sui fiori causa striature, de colorazioni dei petali e deformazioni dei fiori. Alcuni tripidi trasmettono alla pianta dei virus come quello dell’avvizzimento maculato del pomodoro e della maculatura necrotica dell’Impatiens.

I tripidi entrano nelle serre attraverso le finestrature o le porte, sulle piante portate in

– Il corpo è bruno scuro con la parte posteriore molto più chiara; le zampe sono uniformemente gialle. Le ali sono strette con una base larga. Le antenne sono sot tili con un caratteristico apice aghiforme. Gli afidi adulti sono lunghi da 1,3 a 1,8 mm. I maschi sono simili alle femmine ma leggermente più piccoli. Uovo – Le uova sono molto piccole, simili a banane e bi anche. Larva – Il primo e il secondo stadio larvale sono rispettivamente bianco e giallo con occhi rossi. Pupa e prepupa – Le pupe e prepupe sono immobili con occhi rossi. Le pupe sono leggermente più grandi delle prepupe con abbozzi alari più lunghi e le antenne sono piegate sulla parte superiore del corpo. DistribuzioneBiologia

– Il tripide delle serre si trova nelle serre di tutto il mondo. E’ originar io, probabilmente, dal Centro-Sud America. Pianta ospite – Il tripide delle serre ha oltre100 piante ospiti, in modo particolare verdure e piante ornamentali in serra.

51 serra, o sulle persone o i materiali entrati in serra. Tripide delle serre (Heliothrips AdultoDescrizionehaemorrhoidalis)

52

Danni – Questi tripidi si cibano quasi interamente sulle foglie e grandi popolazioni creano danni molto gravi. Normalmente il tripide delle serre danneggia le foglie, la parte interna della chioma e i Lefrutti.foglie danneggiate appaiono argentee o decolorate e possono virare al giallo e cadere. I frutti che sono stati attaccati sono bruni, screpolati e con aree depresse Ciclo – Ogni femmina depone 20-50 uova in fessure nelle foglie. In condizioni ottimali il periodo di sviluppo è di 17 a 20 giorni per le uova, di 13 giorni per due stadi larvali e di circa 5 giorni per gli stadi di pupa e prepu pa. Gli adulti possono vivere 7 settimane nelle piante che crescono in serra. Tutti gli stadi si possono trovare contemporaneamente in serra e durante tutto l’anno, Il tripide

Questo tripide si alimenta in colonie sulle foglie e la frutta; seleziona le foglie non le giovani nè le più mature, sulle quali si ciba, spesso preferisce i frutti alle foglie. Poiché i maschi non sono comuni, la riproduzione avviene normalmente per partogenesi. Controllo Monitorate i tripidi con le trappole gialle adesive. Poiché i tripidi hanno una vasta gamma di piante ospiti, eliminate le erbe infestanti e i residui vegetali nelle serre e anche attorno. Ispezio-nate le piante nuove e le talee. Per indicazioni specifiche sulla difesa consultare le pubblicazioni sugli insetti dannosi per le piante ornamentali.

53 delle serre si muove relativamente adagio e raramente vola. Preferisce atmosfere fre sche, ombreggiate e umide.

54

Tripidi delle serre (Hercinothrips femoralis)

AdultoDescrizione – Le femmine del tripide striato delle serre sono lunghe circa 1,5 mm. Sono inizialmente soprattutto gialle, ma gradatamente diventano più scure o nere. Hanno occhi rossi e strette ali frangiate grigie con 3 bande bianche. I maschi sono rari. Uova – Le uova allungate sono bianche e lunghe circa 0,25 mm. Larva – La larva gialla o bianca varia da una lunghezza di 0,48 mm a 1,5 mm. Sono senza ali e hanno occhi rossi. Pupa e Prepupa – Questi stadi sono bianchi e normalmente posizionate sulla pagina fogli are inferiore. DistribuzioneBiologia – I tripidi striati delle serre sono diffusi in tutto il mondo. Pianta ospite – In serra il tripide si nutre di numerose piante compresi i cetrioli, begonia, cactus, palme, ba nana, calle, Cestrum, Amaryllis, aralia, crisantemi, Dracaena, Ficus, Gardenia, croton, ortensia, Ipomoea, Schefflera, Pandanus, pomo

Ciclo – Nella Carolina del Nord i tripidi striati delle serre sono stati censiti per la prima volta come insetti nocivi nel 1943 su calle bianche. Nelle serre, i tripidi si moltiplicano per tutto l’anno e hanno diverse generazioni.

Danni – Il tripide striato delle serre cibandosi causa macchie bianche e irregolari sulle foglie che assumono una sfumatura argentea. Alla fine queste lesioni si disseccano e diventano bruno chiaro. Le piante spesso perdono le foglie danneggiate.

Si sviluppano attraverso quattro stadi. Le larve più mature si trovano tipicamente lungo la nervatura centrale della foglia o tra le foglie appassite. Questi tripidi si impupano dopo 18 giorni come larva. Gli adulti vivono 40 o più giorni e non si cibano quanto la larva. Le femmine possono riprodursi con o senza accoppiamento. I maschi di questa specie sono rari. Controllo Controllare la presenza degli adulti con le trappole adesive gialle e ispezionando le foglie, in modo particolare quelle danneggiate. I tripidi striati delle serre sono vulnerabili agli insetticidi di contatto. Per indicazioni specifiche sulla difesa consultare le pubblicazioni sugli insetti dannosi per le piante ornamentali.

55 doro e Hibiscus.

Le uova sono deposte nella pagina sottostante le foglie o lungo lo stelo. Circa 2 settimane dopo, appaiono le larve che iniziano a cibarsi. Le colonie di giovani larve si raccolgono sulla pagina inferiore delle foglie e i singoli inividui sono spesso ricoperti da ammassi umidi di escrementi.

56

Uovo – Le uova giallastre sono circa 0,12 mm e per lo più sferiche ma con la parte anteriore leggermente più stretta. Larva – La larva di primo stadio è da traslucida a giallo pallido e lunga da 0,4 a 0,7 mm, quella di secondo stadio è lunga da 0,7 mm a 1,0 mm e gialla. Il suo capo è più piccolo sia del torace che dell’addome. Pupa e prepupa – La prepupa si muove solamente se disturbata; è dal rosa al giallo e lunga 0,7 a 1,0 mm; è posizionata tra i fiori. La pupa è inattiva e dal rosa al giallo. La pupa del maschio è lunga 0,6 a 0,8 mm e quella delle fem mine è 0,9 a 1,4 mm. Biologia Distribuzione – I tripidi delle composite si trovano at traverso la maggior parte del Nord America ma è soltanto un insetto nocivo occasionale delle serre. Pianta ospite - Gli adulti e le

Tripidi delle Compositae (Microcephalothrips abdomiAdultoDescrizionenalis) – Le femmine sono dal giallo al bruno con la testa piccola, occhi neri e ocelli rossi. Il segmento interme dio delle antenne, le teste dei femori anteriori e tutti i tarsi schiariscono passando dal gi allo-bruno al giallo. Le ali anteriori sono dal bruno al gri gio. Il protorace è più lungo che largo e moderatamente ricoperto di setole. I maschi hanno il capo bruno scuro e il corpo giallo pallido.

Ciclo – Il ciclo vitale richiede da 11 a 13 giorni a 27 °C. Le uova sono deposte nei tessuti del disco florale e si schiudono dopo 3 giorni. Il primo e secondo stadio larvale dura circa 3 giorni ciascuno. Lo stadio di prepupa dura da 24 a 48 ore. Le femmine sono 15 volte più numerose dei maschi. La riproduzione può essere sessuale o partenogenica. Controllo Per indicazioni specifiche sulla difesa consultare le pubblicazioni sugli insetti dannosi per le piante ornamentali, o altri articoli specifici su Clamer Informa.

57

larve sono normalmente presenti nei fiori e possono essere abbondanti sui fiori di crisantemo, Cosmos, Zinnia, e Tagetes.

Danni – Infestazioni pesanti causano danni alla corolla, stami e ai semi in sviluppo delle piante nelle Composi tae. I petali perdono colore, appassiscono presto e cadono prematuramente.

AdultoDescrizione – I tripidi del Ficus retusa sono larghi (2,6 a 3,6 mm) e da bruno giallastri a neri. Uovo – L’uovo è cilindrico con estremità arrotondate, liscio e bianco traslucido.

DisttribuzioneBiologia – Il tripide fel Ficus retusa è una specie diffusa dove è piantata ques ta pianta. E’ stato identificato all’esterno in California, Texas, Hawaii e Florida.

Pianta ospite – Questo tripide si ciba oltre che sul Ficus retusa, anche su Ficus benjamina, Ficus elastica, altri

Tripide del Ficus retusa (Gynaikothrips ficorum)

58

Larva – Nel primo stadio le larve sono bianche traslucide e quasi ovali se viste da so pra. Nel secondo stadio sono ancora bianche e traslucide ma simili nella forma e misura agli adulti. In tutti e due gli stadi hanno occhi rossi. Viste da sopra le larve di secondo stadio hanno la forma simile ad un diamante allungato. Il tubo posteriore diventa scuro nelle larve più vecchie ed è tenuto puntato verso l’alto. Pupa e prepupa – Le prepupe sono simili al secondo stadio larvale ad eccezione che sono visibili gli abbozzi esterni delle ali. Le pupe hanno gli abbozzi delle ali più lunghi e le antenne sono ripiegate sopra il capo.

Danni – L’insetto si ciba sulle foglie tenere, verde pallido causando lungo la nervatura centrale lesioni depresse dal rosso al viola. I tripidi imma turi causano l’arricciamento verso l’interno o ripiegamento a tasca in cui il tripide sviluppa e depone le uova. Le foglie fortemente infestate diventano coriacee brune o gialle e si distaccano dalla pianta. Come i tripidi dei fiori, il tripide Ficus retusa può pungere le persone. Ciclo – Le uova sono deposte nelle foglie arrotolate, dove anche si possono trovare tutti gli stadi vitali. Lo sviluppo da uovo a femmina matura impiega circa 30 giorni.Questi tripidi adulti sono buoni volatori. Controllo Poiché il tripide del lauro cu bano attacca solo foglie tenere del nuovo fogliame su piante piccole, è possibile recidere la nuova vegetazione ed eliminare la popolazione dei tripidi sulle singole piante. Per indicazioni specifiche sulla difesa consultare le pubblica zioni sugli insetti dannosi per le piante ornamentali o altri articoli specifici su Clamer Informa.

59

Ficus e vari cespugli e erbe. Nella floricoltura industriale, il F. benjamina è l’ospite più colpito.

60

AdultoDescrizione – La femmina adulta di Echinothrips americanus, a volte detta tripide della Poin settia è lunga circa 1,6 mm e il maschio lungo 1,3 mm. Sono colore bruno scuro, sebbene alcuni hanno segmenti adominali bruno chiaro. I segmenti 1 e 2 delle antenne sono bruno scuro, il 3 e 4 più chiari. Le ali sono grigie. Uovo – Le uova, allungate, sono da trasparenti a bianco. Larva – Immediatamente dopo la schiusa le larve sono traspa-renti ma passano al bianco e poi diventano gialle dopo l’inizio della alimentazi one. La larva di secondo stadio diventa di colore crema prima di mutare in prepupa. Pupa e prepupa – Ambedue si trovano sui tessuti della foglia e si muovono solamente se disturbate. La prepupa è bianca con abbozzi alari corti e le antenne estese in avanti. La pupa è bianca con gli ab bozzi alari lunghi e le antenne piegate all’indietro sul corpo. DistribuzioneBiologia – Descritto per la prima volta negli Stati Uniti orientali l’Echinothrips americanus si è diffuso in gran parte di Europa, Australia e parti dell’Asia. Pianta ospite –Questo tripide si ciba sulla superficie superiore e inferiore della foglia ma è più facile trovarlo sulla pagina inferiore. Sono stati rinvenuti su molte piante da

Tripide della Poinsettia Echinothrips americanus

61 serra e specie di infestanti. Gli ospiti più comuni includono piante dei generi: Dendranthema, Euphorbia, Impatiens, Medicago, Acalypha, Dracaena, Fatsia, Ficus, Hi biscus, Spathiphyllum e Chrysanthemum. Danni – Questi tripidi si nutrono sulle foglie e causano macchie clorotiche bianche simili ai danni da acari. Le foglie infestate mostrano numerose macchioline nere che sono le deposizioni fecali dei tripidi. Si nutrono anche su parti dei fiori. Ciclo - Le femmine di Echinothrips americanus depongono le uova separatamente in fenditure delle foglie o dei tessuti dello stelo. Il tempo di sviluppo dall’uovo all’adulto varia con la temperatura e l’ospite ma può avvenire in meno di due settimane. Tutti gli stadi possono essere presenti in serra tutto l’anno. Controllo Il monitoraggio richiede trap pole adesive per catturare gli adulti e controllo delle sin gole foglie dato che i primi danni sono poco evidenti. Il controllo biologico per questa specie è limitato. Per indicazioni specifiche sulla difesa consultare le pubblicazioni sugli insetti dannosi per le piante ornamentali. Sul numero di settembre la seconda e ultima parte di questo articolo

PIANTE 62 Agosto 2022 Clamer informa

Syngonium

Agenti patogeni fungini e batterici Marciume dei piccioli e dello stelo - Ceratocystis fimbriata Sintomi: le giovani piante o le talee in radicazione diventano clorotiche, avvizziscono e ingialliscono, la parte guainante dei piccioli e il fus to sottostante sono colpiti da un marciume molle, bruno grigiastro, depresso, su cui sono visibili, ad occhio nudo,

sul materiale importato dalle zone tropicali e trova durante la radicazione condizioni ottimali per lo sviluppo (umid ità relativa molto elevata e temperatura di 20-25 °C); diventa particolarmente dannoso nelle colture idroponiche dove facilmente infetta anche le L’autoreradici.

i corpi fruttiferi del parassita, di colore nero; sulle foglie compaiono delle macchie acquose, che Ilpiùnatenerastre,diventanorapidamentebruneocontor-daunalonechiaroogiallo.patogenoèfrequente

Il patogeno viene riconosciuto facilmente, per la forma degli organi fruttiferi, con una semplice lente; non si è dimostrato in grado di infet tare le altre Araceae, se non le foglie di Aglaonema. Difesa: selezionare le giova ni piante e le talee che mostrano marciumi acquosi a livello dei nodi; prima 0,05benomylsoluzioneimmergerledell’impiantoinunadi(Benlate)%

63

ha isolato più volte nel 1994 il patogeno da giovani piante importate dal Togo e da piantine, moltiplicate per coltura di tessuti “in vitro”, di provenienza olandese.

64 l’immersione può diffondere la bat teriosi per cui bisogna trattare solo materiale indenne da ogni forma di malattia visibile. Dopo 1-2 garedall’impianto,settimaneirri-con: • benomyl (Benlate)0,05- 0,1 % • prochloraz (Octave)0,1% • captan (Merpan 80 DWG) 0.1 - 0,15% I trattamenti ripetuti con ben omyl riducono la lunghezza degli internodi. Marciume del colletto Rhizoctonia solani Sintomi: la base dei piccioli e lo stelo mostrano a livello del terriccio un marciume asciutto, bruno rossastro, a tacche depresse; le foglie ingialliscono e seccano. Le talee in radicazione sono colpite da un marciume bruno, prima unilaterale e poi esteso alla intera circonferenza, che provoca il disseccamento dei tessuti dello stelo e della foglia; l’infezione può estendersi alla gemma in vegetazi one causando deformazioni

Mal dello sclerozio Sclerotium rolfsii Sintomi: le piante in radicazione o subito dopo l’invasatura sono colpite, a livello del terriccio, da un marciume molle, acquoso, che provoca la disintegrazione dei tessuti; sulla superficie del terriccio si

65 e necrosi alla nuova foglia. Il marciume del colletto è piuttosto comune nella radicazi one di talee e giovani piante; i danni, soprattutto sulle talee di nodo, possono essere Lanotevoli.marcescenza delle talee può essere provocata da altri agenti patogeni, ma è anche conseguenza della scadente qualità del materiale, per cui è necessaria una analisi di laboratorio per accertare la causa primaria. Difesa: mantenere l’impianto madre in buone condizioni e raccogliere solo nodi ben maturi; eliminare le piante o le talee infette; osservare le norme di prevenzione du rante la radicazione; irrorare: • thiophanate-methyl (Enovit Metil) 0,1% • iprodione (Rovral)0,1-0,15 % • thiram (TMTD)0,2-0,3 % • tolclofos-methyl0,08-0,1%(Rizolex)

66 sviluppa un abbondante micelio bianco, con una carat teristica crescita a ventaglio, su cui si sviluppano numerosi e piccoli sclerozi bianchi, ton deggianti, con un diametro di 1-2 mm, che, maturando, di ventano marroni e duri. E’ una malattia abbastanza frequente, nei periodi di cal do. La identificazione è abbastanza facile per le caratteristica crescita del micelio e per gli sclerozi. Difesa: gli sclerozi hanno una lunga sopravvivenza, per cui è necessario non riutilizzare il terriccio delle piante infettate, dopo l’impianto irrorare abbondantemente con: prochloraz (Octave)0,1%

• iprodione (Rovral)0,1-0,15% Prelevare le talee da piante sane; eliminare prontamen te le talee e il substrato interessati dall’infezione; irrorare abbondantemente con: vinclozolin (Ronilan FL) 0,08% • toclofos-methyl (Rizolex 50 PB) 0,08%-0,1% Macchie fogliari Mirothecium roridum Sintomi: sulle foglie delle piantine da “vitro”, delle piante madri, delle talee in radicazione e delle piante su palo coltivate troppo fitte, si notano delle macchie tondeggianti, acquose, verdastre e poi brune con evidenti zonature concentriche; sulla parte

67 necrotica della pagina inferiore si formano le fruttifica zioni fungine nere e bianche, disposte in anelli concentrici. Le lesioni, in prevalenza, si originano ai margini fogliari o nelle zone adiacenti, sono favorite dalla presenza di lesioni, ma si sviluppano anche su tessuti integri. Sulle giova ni piante da coltura di tessuti compare un marciume molle dei piccioli che poi si estende all’intera L’infezionefoglia.èpresente solo in colture tenute in ambienti troppo umidi (tunnel di film plastico) dove la caduta di condensa dal tetto mantiene le foglie bagnate per lunghi periodi, oppure nelle radicazioni sotto film plastico; è più frequente nelle stagioni inter medie, quando le temperature non raggiungono valori inibitori della crescita (vedi Spathiphyllum); durante l’estate e nelle serre climatizza te con “fan and pad cooling” le lesioni si sviluppano solo sulle piante vicine all’ingresso dell’aria raffreddata ed inumidita. Difesa: il fungo in fruttificazione può essere riconosciuto a occhio nudo o con una len te, a 10 ingrandimenti, dalla forma degli sporodochi; larghi 0,5-1 mm, sessili, discoidi, circolari o irregolari; inizialmente verdastri, poi neri con un bordo bianco. Il patogeno infetta più facilmente i tessuti in presenza di una lesione, ma penetra anche quelli intatti se sono suscettibili, come è il caso di quelli delle piantine uscenti da “vitro”. L’interval-

68 lo termico ottimale per lo sviluppo delle lesioni è 21-27°C, temperature oltre i 30°C, per poche ore al giorno, lo inibiscono. Il fatto di evitare valori di umidità relativa superiori a 80%, ferite ai tessuti e temperature comprese nell’inter vallo ottimale per lo sviluppo del patogeno sono tecniche di difesa raccomandabili, ma in pratica irrealizzabili nel caso delle piantine da “vitro” desti nate alla fase di indurimento, per cui bisogna affidarsi alle norme di igiene e all’impiego dei fungicidi se l’incidenza dei danni diventa importante. Ir rorare in prevenzione: clorotalonil (Daconil 75 WG) 0,1% prochlorax (Octave)0,1% mancozeb (Mazeb)0,1%

.

0,1%

Attenzione alla reazione di fitotossicità dei teneri tessuti delle piantine da “vitro”. Irrorare le piante madri prima della raccolta delle talee con: mancozeb + rame idrossido (Mazeb + Kocide 101) + 0,1% l’impianto e poi regolarmente, irrorare le talee e le giovani piante con: iprodione0,15(Rovral)% clorotalonil (Daconil 75 WG) 0,15 % prochloraz0,15(Octave)% captan (Merpan 80 DWG) 0,1-0,15 % Antracnosi - Colletotrichum gleosporioides - Fusarium sp Sintomi: sulle foglie compaiono delle macchie traslucide, tondeggianti, scure, poi secche e cartacee, di forma irregolare, contornate da un margine marrone scuro esternamente più chiaro e poi da un alone verdastro; sulla pagina superiore il tessuto necrotico presenta le fruttificazioni fungine sotto forma di acervuli sottoepidermici, disposti in cerchi concentrici o irregolari oppure come una

Dopo

69 efflorescenza biancastra. Il patogeno si sviluppa sulle piante madri e sulle piante su palo coltivate con una scarsa ventilazione, eccesso di umi dità e prolungata bagnatura delle foglie. Infezione più frequente sulle piante madri, quindi i danni sono contenuti. Per l’identificazione del pato geno è necessaria una analisi di laboratorio. Difesa: evitare la prolungata bagnatura della chioma, favorire il passaggio d’aria fra le piante privilegiando il riscaldamento basale, non infittire eccessivamente l’impianto. Irrorare regolarmente: • clorotalonil (Daconil 75 WG) 0,15 % • mancozeb (Dithane M 45) 0,15 % • benomyl (Benlate) 0,1 % • prochloraz (Octave)0,1-0,15 % • anilazina (Dyrene SC) 0,2-0,4 % • dithianon (Delan0,05SC)% • idrossido di rame (Kocide 101) 0,1-0,2 % Marciume radicale Pythium splendens e altre specie Sintomi: l’apparato radicale è colpito da un marciume nero che disorganizza i tessuti corticali e che si propaga verso la base delle radici, poi

allo stelo che diventa nero e molliccio; il lembo fogliare ingiallisce e annerisce a partire dall’inserimento del picciolo. L’infezione è piuttosto comune nei bancali di propagazio ne, dove si diffonde a macchia d’olio, e sulle piante su palo che soffrono per la scarsa temperatura basale e l’eccesso di bagnatura.

70

Difesa: osservare le norme di prevenzione utilizzando materiali indenni, talee provenienti da piante madri sane e disinfettando i bancali di radi cazione fra una serie e l’altra; rispettare le esigenze termiche della pianta che, per la cv `Marble Queen’, sono superiori a quelle della specie. Mescolare al substrato di invasatura i formulati granulari di metalaxyl, benalaxyl, fu ralaxyl; irrigare con soluzioni dei formulati bagnabili dei principi attivi menzionati, fosetyl-Al, propamocarb. Utilizzare substrati molto po rosi, rispettare le esigenze termiche della pianta. Prima di trattare fare identificare il patogeno da un laboratorio, in quanto i sintomi sono conSceglierevergenti. piante madri sicu-

71 ramente sane e controllare che si mantengano tali; evitare il ruscellamento sul bancale delle acque di drenaggio e che il gocciolio di quelle sospese cada sulla coltivazio ne sottostante; disinfettare i bancali, fra due colture, con sali di ammonio quaternario (M&Ennoter a 0,51 %). Mescolare al substrato di in vasatura i formulati granulari a base di: • metalaxyl (Ridomil 5 G) 200-400 gr/m3 • furalaxyl (Fongarid 5 G) 200-400 gr/m3 • benalaxyl (Galben 5 G) 500-1000 gr/m3 Irrigare le piante ad inizio dei sintomi con: • furalaxyl (Fongarid 25WP) 0,05-0,1 % • metalaxyl0,03-0,04(Apron) % • fosetyl-A1 (Aliette) 0,1- 0,2 % • etridiazolo (AATerra) 0,05-0,1 % • propamocarb (Previcur) 0,15-0,2 % Marciume batterico - Erwinia carotovora carotovora - E. chrysanthemi - Pseudomonas cichorii Sintomi: sulle foglie si formano delle macchie acquose, traslucide, a volte limitate dalle nervature o di forma irregolare; i tessuti del centro sono molli e marroncini o bruni; se la U.R. è elevata la lesione si espande provocando il collasso del lembo che manda un odore fetido.

Se l’umidità relati va è bassa i tessuti rimangono di color marroncino con zonature concentriche e tendono a lacerarsi al centro. La differenza fra i diversi agenti patogeni può essere evidenziata solo in la Quandoboratorio.le talee sono ricavate da piante infette sistemica mente, un marciume molle si sviluppa dal taglio e si esten de rapidamente fino a demolire e fare collassare i tessuti interni, per cui lo stelo si re stringe.

Difesa: come nel caso delle infezioni batteriche delle altre Araceae la prevenzione è molto importante; utilizzare materiale di propagazione sano, evitare al più possibile le irrigazioni per aspersione sulle piante madri; ridurre la carica batterica superficiale irrorando le piante con:

72

• idrossido di rame + mancozeb (Kocide 101 + Mazeb) 0,1 % + 0,1 % Batteriosi fogliare - Xanthomonas campestris, pv dieffenbachia - Xanthomonas campestris, pv syngonii Sintomi: i margini delle foglie assumono una colorazio ne opaca, poi diventano idropinici, acquosi con un alone giallo; in seguito la lesione si

L’infezione non è molto diffusa, se non nelle zone tropicali e nel materiale da lì importato. I sintomi sono convergenti con quelli provocati da eccesso di umidità.

73 espande verso il cen tro, diventa marroncina e secca causando il collasso dell’intero lembo; se l’infezione diventa sistemica le foglie basali ingialliscono progressivamente, la crescita viene rallentata e la pianta finisce col morire. Sulle foglie basali di S.p.”White Butterfly”, dopo una notte con elevata umidità relativa, si manifestano delle aree idropiniche, limitate dalle nervature, leggermente giallastre; il fenomeno si ripete per giorni successivi inte ressando la medesima parte di tessuto che, poi, diventa giallo e necrotizza; i tessuti con una bassa umidità relativa assumono una consistenza cartacea; le lesioni si espandono fino a fare essiccare l’intero L’infezionelembo.sembra meno severa in piante ben concimate con azoto e potassio; è discretamente diffusa, ma non provoca danni notevoli. Difesa: utilizzare giovani piante indenni, anche quelle da coltura di tessuti “in vitro”, possono essere infette, ma asintomatiche; eliminare le piante sospette nelle colture di Sp. “White Butterfly”; ridurre al minimo le irrigazioni per aspersione e gli eccessi termici e igrometrici; mantenere un livello nutrizio nale ottimale; trattare in prevenzione con sali di rame e mancozeb. Fosethyl-Al (Aliet te) sembra avere una azione frenante sullo sviluppo e la diffusione della malattia, se irrorato prima della infezione.

presenta-

- Generi vari Sintomi:

delle prime colonie irrorare o

giovani sono deformate

Afidi le foglie e no delle piccole decolorazioni che col distendersi della foglia si ingrandiscono e assumono una colorazione gialla; l’infestazione può rimanere inosservata fino a quando non la fumaggine.

con prodotti specifici: • pirimicarb (Pirafid) 0,1

citri

Pseudo

75 Agenti patogeni animali

% • ethiofencarb (Croneton 40 PB) 0,1 - 0,15 % • heptenophos (Hostaquick) 0,07 - 0,1 % • irnidacloprid (Confidor) 0,05-0,15 % o altri insetticidi Cocciniglia cotonosa- Pla

compare

Difesa: alla comparsa nebulizzare - 0,15nococcus -coccus longispinus Sintomi: le foglie sono deformate e la crescita è rallentata; sulle foglie giovani, sulla pagina inferiore, ai nodi tra le radici aeree e sul rivestimento dei pali muschiati si vedono dei piccoli ammassi cotonosi, bianchi e degli insetti ovali, mobili, rosati o grigiastri, col corpo contornato di raggi cerosi e cosparso da una cera polverosa bianca. I parassiti producono un’ab bondante melata sui cui si sviluppa la fumaggine. Si tratta di un un’infestazione piuttosto comune che riduce notevolmente il valore estetico del

76 la pianta; il materiale di propagazione proveniente dalle zone equatoriali è qualche volta infestato dalle piccole neanidi del parassita che sfuggono al controllo vi sivo. Difesa: dalla comparsa delle prime colonie trattare più volte, a distanza di 7-10 gg, colpire col trattamento anche i pali muschiati su cui vengono deposte le ovature. Sono parassiti presenti comu nemente; all’inizio della infestazione irrorare: • omethoato (Folimat)0.15% • pirimiphosmethyl (Actellic New 25) 0,2-0,3% • methomyl (Lannate0,15-0,2%25) • methidathion (Supracid 20) 0,15-0,2% • deltametrina (Decis)0,1% • imidacloprid (Confidor) 0,05-0,15% Fumigare con: • sulfotep (Bladafum II) 1 pastiglia ogni 300 m3

Ripetere i trattamenti ogni 10 giorni fino alla scomparsa del parassita. Tripidi - Thrips tabaciFrankliniella occidentalisHeliothrips haemorroidalis Sintomi: le giovani foglie sono arricciate, deformate, con sottili lesioni necrotiche o chiare; le foglie basali mostrano delle decolorazioni di

Sintomi: sulle foglie si ve dono delle minuscole punteggiature decolorate o delle zone schiarite; in seguito la foglia si decolora o assume una sfumatura bronzata, poi secca. L’infestazione si diffonde a macchia; più frequente sulle varietà a foglie colorate. Difesa: dai primi sintomi irrorare ripetutamente avendo cura di provare la citotossicità sulla pianta per i prodotti con trassegnati con un asterisco: • fenbutatinoxide (Torque 0,1-0,15%SC) fenpropathrin0,1-0,2%(Danitol)

77 forma irregolare, con riflessi argentei e cosparse di defecazioni puntiformi nere. Le infestazioni variano per frequenza e gravità; in genere, non sono molto dannose. Difesa: trattare per 3 – 4 volte a distanza di 5 giorni alternando gli interventi per vaporizzazione e irrorazione. Vaporizzare: • dichlorvos (Dedevap) 200-400 g/100mq • fenpropathrin (Danitol) 150-300 g/1000mq • methamidophos (Tamaron) 200-300 g/1000mq Irrorare: • lambda-cyhalotrin (Karate) 0,5-0,1 % • cyfluthrin (Bayteroid EW) 0,05-0,08 % • acephate0,05(Orthene)–0,1% • methomyl (Lannate 25) 0,1 – 0,15 % • methamidophos (Tamaron) 0,15 % • abamectin0,25%(Vertimec) Ragnetto rosso Tetranychus urticae

78 • 0,05-0,07%mec)tinabamec(Verti• 0,05%(Matacar)exitiazox • clorfentezine (Apollo SC) 0,04%• (Brigata)bifenthrin 0,04-0,06% • flucycloxuron (Andalin) 0,08%* • flufenoxuron (Cascade) 0,1-0,2%* • piridaben0,08-0,1%(Nexter) • fenpyroximate0,15-0,2%*(Miro) • amitraz 0,2-0,25%(Brumetran) • cyhexatin (Pennstyl 25 PB) 0,08-0,12% • tebufenpyrad0,06-0,1%*(Masai) • bromopropylate (Neoron 25) 0,2% Mosca bianca - Bemisia argentifolia - Trialeurodes vaporariorum Sintomi: Sulla pagina fogliare superiore si vedono delle picco le decolorazioni circolari; su quella inferiore delle piccole mosche bianche molto mobili e le loro forme preimmaginali piatte, giallastre, immobili; le decolorazioni corrispondono ai punti di alimentazione di entrambe. La popolazione di adulti può essere anche abbondante, ma quella di forme giovanili è, in genere, ridotta per cui i danni non sono molto

79 cospicui. Difesa: le mosche bianche sono abbastanza controllate dai trattamenti per afidi, tripidi e cocciniglie cotonose, in caso di infestazioni pesanti irrorare e vaporizzare: • dichlorvos (Dedevap) 200-400 gr/1000 mq • methamidophos (Tama ron) 100-200 gr/1000 mq • bifenthrin (Brigata) 0,04-0,06% • cyfluthrin (Bayteroid EW) 0,05% • methomyl (Lannate 25) 0,15-0,2% • endosulfan (Thiodan 35) 0,15% • omethoato0,15%(Folimat) • buprofezin (Applaud) 0,1-0,2% • imidacloprid (Confidor) 0,1-0,15% Limacce - Arion sp. Sintomi: il lembo fogliare e le spate presentano delle erosioni superficiali e delle perfo razioni più o meno estese; gli

sca, macinata, della crusca. Nematodi galligeni - Nematodi radicali - Radopholus similis Pratylenchus sp Sintomi: Le piante intristiscono, cre scono stentatamente, restano nanizzate; l’apparato radicale è parzialmente marcescen te; sulle radici si manifestano delle lesioni strette, lunghe e scure oppure cavità necrotiche della zona corticale; la

80 attacchi avvengono a carico delle foglie tenere e dei fiori non ancora maturati, dei piccioli e dei peduncoli; anche le radici aeree vengono danneggiate nelle parti più giovani. Le infestazioni sono molto frequenti . I parassiti iniziano ad alimentarsi dall’uscita dell’uovo e possono rag giungere dimensioni ragguardevoli (fino a 15 cm) provocando forti danni. Sulle parti vegetali si possono vedere delle strisce di muco argenteo. Difesa: eliminare le infestanti che crescono sotto i bancali e che costituiscono un luogo di riproduzione per le limacce; alla comparsa delle prime erosioni spargere esche avvelenate a base di: • methiocarb (Mesurol Esca) 30 - 60 gr/100 mq • metaldehyde (Gastrotox) 10 - 15 granuli/mq per migliorare l’azione contro le limacce giovani mescolare all’e-

si riproduce velo cemente per cui le popolazioni diventano molto numerose, si diffondono rapidamente e provocano notevoli danni. La presenza dei nematodi fa vorisce infezioni di patogeni radicali come Pythium e Phytophthora per cui solo l’a nalisi di laboratorio può identificare la causa primaria del marciume radicale. Difesa: utilizzare materiale di propagazione indenne; risanare le piante adulte per immersione delle radici in acqua a 50°C per 10’ o a 44°C per 1 h; disinfettare bancali, impianti di irrigazione a ricir colo, contenitori; evitare l’infezione delle colture introducendo solo piante sane e non portare in serra Musaceae, altre Araceae, Marantaceae frequentemente infettate dai nematodi; osservare le norme di prevenzione con molta Sulleattenzione.colture in torba, terriccio di conifere o altri materiali organici naturali trattare con: • aldicarb (Temik 5 G) 15 - 20 gr/mq - ripetere il trattamento dopo 4 settimane riducendo la dose.

L’infestazione è molto diffusa, sia pure con intensità molto Ilvariabile.parassita

81 produzione di fiori viene note volmente ridotta.

Se si usa: • oxamyl (Vidate L) 0,1 %, distribuire 10 L/ha di prodotto e ripetere il trattamento ogni 2 settimane fino al completo controllo dell’infestazione. Le cv “Tropical”, “Violet ta”, “Surprise” sono sensibili all’oxamyl. Per le colture su substrati minerali od organici di sintesi, ridurre le dosi a 1/10. Fisiopatie Edema

Sintomi: le foglie giovani, alle prime ore del mattino appaiono traslucide e gonfie d’acqua, se il fenomeno si ri-

Esaurimento delle talee Sintomi:le talee di nodo, dopo l’impianto, manifestano un lento ingiallimento e disseccamento della foglia, la gemma stenta ad ingrossarsi e a vegetare; la sezione di stelo ingiallisce e si asciuga. II problema si presenta qualche volta in radicazioni invernali e può interessare una discreta quantità di talee.

Prevenzione: utilizzare solo tralci ben caratterizzati con steli e foglie maturi; mantenere le piante madri in buone condizioni mediante concimazioni equilibrate e una climatizzazione senza ecces-

82

Prevenzione: climatizzare corretta mente equilibrando il riscaldamento basale con quello aereo, mantenere in movimento l’aria per favorire la traspirazione; non irrigare per aspersione nei periodi di clima umido.

pete i tessuti tendono ad imbrunire. Il fenomeno si verifica quando le radici assorbono più acqua di quanta riescano a traspirarne le foglie a causa della umi dità relativa troppo elevata e del clima freddo e buio.

83 si termici e di umidità relati va; favorire la radicazione e la germogliazione delle talee collocandole sotto tunnel di film plastico in modo che la elevata umidità relativa osta coli l’avvizzimento delle foglie. Sviluppo di alghe Sintomi: sulle foglie si svi luppa una patina verde, più o meno compatta o delle formazioni piatte crostose biancastre o brune. I danni diretti sono trascurabili mentre quelli indiretti sono evidenti per la riduzione della qualità commerciale e per l’impiego di manodopera necessario a rimuovere manualmente le formazioni algali. Lo sviluppo delle alghe è favorito dal clima caldo umi do mantenuto nelle serre di A.,dalla prolungata bagnatura della chioma, dalle concimazioni fogliari e sembra più frequente quando viene utilizza ta acqua proveniente da un laghetto aperto. Prevenzione: favorire il riasciugamento della chioma, risciacquare le foglie dalle concimazioni; irrorare sali di rame a concentrazioni molto ridotte; oscurare il laghetto o trattare l’acqua con cloro prima dell’uso; addizionare all’acqua delle nebulizzazioni Agribrom. Fitotossicità: evitare i prodotti a base di acephate, proparpite, alcuni sali di rame, malathion, carbaryl, chinomethionate, cyhexatin, thri chlorfon, parathion.

Sarà cura del lettore effettuare delle prove di validazione nelle proprie condizio ni per accertare eventuali Nellacontroindicazioni.formulazione degli interventi di difesa, non si inteso dare alcuna particolare evidenza ai prodotti commerciali indicati, ne per quelli non riportati deve intendersi alcuna esclusione pregiudiziale; semplicemente per ragioni di spazio, è stato indicato un solo formulato per ciascun principio attivo. Alcuni dei prodotti commerciali indicati non sono regi strati in Italia, potrebbero non essere più registrati al momento della pubblicazione, non essere registrati sulle colture ornamentali o per le coltivazioni sotto protezione o per quella particolare applicazione. La loro menzione in questo volume, dovuta all’efficacia dimostrata, serve a completare l’informazione fornita. La decisione di un loro eventuale impiego spetta unicamente al coltivatore che deve essere consapevole delle conseguenze legali che ne potrebbero derivare.

I metodi di difesa indicati sono frutto dell’esperienza dell’autore, delle informazioni raccolte presso gli operatori del settore e dei ri scontri bibliografici, tuttavia le condizioni di applicazione, la condotta delle colture, lo stato delle piante, la sensibilità varietale ed il clima condizionano pesantemente i risultati, per cui i trattamenti riportati (prodotto commerciale, concentrazione, modalità di applicazio ne) devono essere intesi dal lettore come una indicazione di larga massima, per la quale non è possibile accettare alcuna responsabilità.

84 AVVERTENZE

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.