Clic.hé 17 "STRADA"

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©CLIC.HÉ - Webmagazine trimestrale di fotografia e realtà visuale - All rights reserved - Direttore Responsabile: Luigi Torreggiani - Editore: Associazione Culturale Deaphoto - Reg. Trib. Firenze N° 5767 del 14/04/2010

OTTOBRE 2014

N° 17

www.clic-he.it

S T R ADA

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Editore: Ass. Culturale Deaphoto Direttore responsabile: Luigi Torreggiani Photo-editor: Giulia Sgherri Caporedattori: Paolo Contaldo

STRADA

Sara Severini Niccolò Vonci Progetto grafico e impaginazione:

EDITORIALE

pag. 5

PRESENTAZIONE ALLE IMMAGINI

pag. 7

Luciferi Visionibus - Arezzo luciferivisionibus@gmail.com

STRADA – SERVIZI

Foto di copertina:

Break into Break

pag. 8

Grosseto-Fano 3h52min

pag. 14

Gris

pag. 24

Tracce Transumanti

pag. 32

Fanø’s sandy road

pag. 44

Borderline

pag. 54

La mia strada

pag. 62

Himself

pag. 70

Attimi vissuti

pag. 82

Orme

pag. 90

Nino Cannizzaro In redazione: Sabrina Ingrassia Silvia Berretta Chiara Micol Schiona Tiziana Tommei Alberto Ianiro Collaboratori fissi: Sandro Bini Diego Cicionesi Caterina Caputo Servizi tematici: Alex Liverani Andrea Carboni Federica Campochiaro Giulia Madiai Luca Moretti Nino Cannizzaro Rossella Centanni Valentina Parisi Vito Alagna ZOeBE


Vito Alagna


Editoriale

STRADA

DI LUIGI TORREGGIANI Ho provato a scrivere di getto le prime immagini che mi venivano in mente pensando al termine “strada”. Prima di tutto sono tornate alla mia memoria le frasi a volte forse sconnesse, ma perfettamente ritmate, scritte da Kerouac nel suo più famoso romanzo, On the road. Poi ho rivisto una delle inquadrature più famose del cinema: Dannis Hopper e Peter Fonda con i loro “cavalli di ferro” in Easy Rider. Evidentemente, ho pensato, la cultura americana ha davvero segnato pro-

CI SONO ALTRI MILIONI DI STRADE CHE CI TOCCANO, CI ATTRAVERSANO E CHE, GRAZIE ALLA FOTOGRAFIA, POSSIAMO TENTARE DI OSSERVARE, DI INDAGARE, DI DOCUMENTARE

fondamente questo preciso termine. Infatti, come terzo elemento, ho rammentato le fotografie di Walker Evans e poi di Stephen Shore. Ancora strada, ma ancora America. Solo dopo, quando il turbinio del pensiero di getto si è placato appena, ho rivisto i sassi del sentiero lungo l’argine del Po, il Fiume della mia infanzia. Poi la via in salita dove ho imparato ad andare in bicicletta. Poi ancora la strada, anzi l’autostrada, che mi ha portato lontano e a volte mi riporta indietro. Infine, in fondo al foglio, ho tentato di descrivere quella galleria scura che mi passa dentro e che solco, come tutti, sempre solo.

Insomma, oltre all’immaginario affascinante, interessante ed estremamente ricco di spunti che ci offrono la “road”, la “street” americana, ci sono altri milioni di strade che ci toccano, ci attraversano e che, grazie alla fotografia, possiamo tentare di osservare, di indagare, di documentare, dal nostro mirino o grazie al lavoro di altri fotografi. Strade da vedere oppure solo da percepire, percorsi veri oppure astrazioni, sentieri fatti dalle gambe o solo dal cervello, poco importa. Il più grande fascino di qualsiasi strada rimane comunque uno: l’idea di movimento, di direzione, di qualcosa che ci permette di andare oltre la staticità. Tornando a Kerouac, Fonda, Hopper e alla strada dove ho imparato ad andare in bici… un’idea, seppur momentanea, di libertà. ■

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Luca Moretti


Presentazione alle immagini

STRADA

DI SABRINA INGRASSIA Il bianco coincide con la luce, il nero con l’ombra negli scatti di Alex Liverani che hanno un inquilino per ogni riquadro selezionato per raccontare la City per eccellenza, London, UK. Immagini senza cielo, alle quali risponde ZOeBE che sposa il sopra e il sotto, in un rimando di dettagli per geografie psicologiche e personali. Di nuovo Londra ispira il collage attraverso il quale Valentina Parisi s’interroga sulla definizione di una nuova strada, dalle immagini di altri che potrebbero e forse hanno abitato gli stessi luoghi cui tentiamo di trovare un senso.

INQUADRATURA E TEMPISMO. IL FOTOGRAFO DI STRADA NON PUÒ PRESCINDERE DA QUESTE LEZIONI ELEMENTARI

Uscire allo scoperto è la prima regola dell’incontro, che espone il fotografo alle stesse sollecitazioni dell’ambiente che si appresta a documentare. Sono voci chiassose e pance strabordanti, sono maschere e icone quelle che trovano voce nel reportage di Vito Alagna. Sono persone che divengono personaggi di un immaginario apolide, fatto di zucchero filato, zebre e umani che hanno perduto la testa, scovati da Nino Cannizzaro. Sono gli impermeabili che vestono i nomadi contemporanei come corazze necessarie

per affrontare le intemperie, le stesse che bagnano Giulia Madiai, la fotografa che ha percorso tutti i passi di una transumanza legata a un gregge di pecore. Percorsi personali sono raccontati invece da Federica Campochiaro, attenta ad astrarre le visioni sul suo stesso quotidiano, e da Rosella Centanni, che inanella per immagini la sua ricerca spirituale. Intento documentario muove il servizio di Andrea Carboni, curioso di capire quanto tempo serve a unire Grosseto a Fano e quanta strada ci separa dal 2050. Infine,

un’analisi

di

strada

come

concetto,

in

esplorazione dei suoi limiti: Luca Moretti confonde i confini dell’asfalto sulla sabbia e sperimenta l’arte del perdersi. ■

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Alex Liverani

BREAK INTO BREAK

BIO

Sono nato nel 1985 a Faenza (RA) ma ora vivo a Londra. Da ormai dieci anni ho la necessità di nutrirmi

giornalmente di Fotografia. Ho lavorato per diversi anni come fotografo in discoteca ed è lì che è nata la mia passione per le persone, per le loro abitudini e per le loro stravaganze. Adoro osservare gli esseri umani, immaginarmi chi siano e cosa facciano nella vita, mi piace prevedere i loro comportamenti e adoro essere invisibile ai loro occhi finendo poi per scattargli una foto. Nel 2013 sono stato premiato come “Nikon Young Talent” per la categoria Street Photography. Nel 2014 è nata l’idea di fondare il collettivo “Inquadra” e sempre in quest’anno sono stato inserito tra i dodici finalisti del Leica Talent Italia.

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STRADA

le ombre e le modanature. Non c’è cielo in queste immagini, ma le textures e le sfumature dei grigi

Il progetto nasce come ricerca

Break”, indagine visiva su frammenti

che tali sarebbero, anche senza il

visiva nella City, cuore economico

quotidiani che cadono a ripetizione,

bianco e nero, dando la misura del

londinese.

in

ma che si fermano nell’obiettivo

peso e delle dimensioni di questi

privata

solo quando diventano la misura

luoghi che sembrano disegnati.

durante interminabili ore di lavoro:

di uno spazio quasi surreale. A

L’equilibrio

una sigaretta, una pausa fuori

dominare queste istantanee, il cui

e forme che domina gli scatti

dall’ufficio, tra sguardi pensierosi

schema si ripete, sono l’architettura

rende gli uomini che li abitano,

ben

del

razionalista, la geometria disegnata

assolutamente incuranti di questa

fotografo. Questo è “Break into

dalla luce dove colpiscono le linee,

qualità spaziale. ■

momenti

Alex di

lontani

irrompe

solitudine

dall’obiettivo

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imperfetto

di

linee


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LA MISURA DI UNO S P A Z I O QUASI SURREALE

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Andrea Carboni

GROSSETO-FANO 3h52min

BIO

Andrea Carboni nasce ad Arezzo nel maggio del 1986. Dopo il diploma scientifico si sposta a Milano per studiare design dell’arredo presso

il Politecnico di Milano. Durante questi studi riscopre la fotografia. Dopo tre anni di apprendimento come autodidatta nel 2011 inizia a frequentare circoli fotografici appassionandosi sempre di più alla fotografia di reportage. Nel 2013 decide di frequentare il corso di fotogiornalismo presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze con il collettivo TerraProject. Queste esperienze modificano il suo stile e il modo di approcciarsi alla fotografia. Porta avanti progetti personali a lungo termine di fotografia documentaria con particolare attenzione alle relazioni tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda.

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STRADA Il tracciato della strada, la cui co-

cente ripresa dei lavori, ho deciso

struzione è iniziata nel 1960, at-

di indagare circa l’annosa vicenda,

traversa tre regioni: le Marche,

metafora di un paese che sembra

l’Umbria e la Toscana. Cinque

non riuscire ad andare avanti. In-

province: Pesaro-Urbino, Perugia,

teressante è la relazione tra il ter-

Arezzo, Siena e Grosseto. S’inter-

ritorio e come esso è modificato

seca con l’E45 e il fondovalle del

con il procedere dei lavori, cam-

Metauro in provincia di Pesaro e

biandolo radicalmente. La riusci-

Urbino. La strada è ricca di lavo-

ta e il termine del collegamento

ri in corso e cantieri, sono lunghi

andranno sicuramente a cambia-

circa 270 km ed è previsto che si-

re anche le persone e le attività

ano ultimati nel 2050. Vista la re-

circostanti. ■

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METAFORA DI UN PAESE CHE SEMBRA NON RIUSCIRE AD ANDARE AVANTI

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SICURAMENTE CAMBIERANNO ANCHE LE PERSONE E LE ATTIVITÀ CIRCOSTANTI

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Federica Campochiaro

GRIS

BIO

Federica Campochiaro è nata a Potenza nel 1987 ma vive a Roma

dove sta terminando il suo corso di laurea triennale in disegno industriale presso l’I.S.I.A. Coltiva da sempre la fotografia mostrando una poetica intimista prediligendo apparecchiature analogiche

e

imparando

da

autodidatta

le tecniche di stampa. Ha all’attivo diversi contributi stampati, alcune mostre collettive tra cui una all’Isola Gallery e la partecipazione alla residenza artistica presso il festival Murgiamo.

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all’origine di quest’operazione è

STRADA

intuibile: mi sono chiesta, quando torno a casa, come penso alle cose,

di

lavoro che raccoglie e sintetizza

distorta,

far

sono spesso cronologici, ma, con

quasi

scatti

entrare profondamente il lettore

leggerezza o distrazione, a volte

lungo le strade tra un progetto

nella scena. Nonostante le foto

tendono a scombinarsi. Così come

e un altro. Il titolo, volutamente

siano del tutto diverse per tempo

un essere umano compie le stesse

richiama la scelta monocromatica

e luogo di scatto, ho trovato il

azioni quotidiane, così un fotografo

e “pastosa” delle immagini, ma allo

filo conduttore nella costruzione

descrive quello che vede tramite lo

stesso

ideale di una giornata. Il processo

stesso percorso mentale. ■

quattro

tempo

anni

di

un’inquadratura

solito

parziale, sfocata,

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soggettiva,

successe durante il giorno? I ricordi

Gris (grigio/brillo in francese), è un

come

a


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SOGGETTIVA, DISTORTA, SFOCATA

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Giulia Madiai

TRACCE TRANSUMANTI

BIO

Giulia Madiai nasce a Bagno a Ripoli (FI) nel 1989. Lo scorso Giugno 2013 si laurea con il massimo dei voti in

Fotografia e Arti Visive alla Libera Accademia di Belle Arti di Firenze con il progetto Tracce Transumanti. A Settembre lo stesso progetto vince il concorso Foto Confronti OFF ed è esposto a Bibbiena (Ar) in occasione del Festival Foto Confronti. Svolgendo un’attività da free-lance, portando avanti ricerche e progetti personali a lungo termine, Giulia mantiene collaborazioni fotografiche con il webmagazine 055 Firenze, la comunità online TuttaFirenze e il circolo ricreativo culturale Porto delle Storie di Campi Bisenzio.

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STRADA Tracce transumanti sono un viaggio,

il numeroso gregge verso luoghi più

il mio viaggio con tre degli ultimi

caldi e pasti più abbondanti per

pastori nomadi ancora attivi.

l’inverno. E’ un percorso che nasce

Questi scatti raccontano quasi un

da un amore per il mondo naturale,

mese di viaggio dalle montagne

unito alla voglia di conoscere e

alle vallate spagnole, in cui percorro

raccontare un’attività importante e

strade, nel Novembre del 2012,

lontana come quella transumante,

con Juan Manuel, Antonio e Julio.

e dalla mia passione per il viaggiare,

Ho seguito passo per passo il

qualsiasi forma questo comprenda.

loro cammino lungo più di 420

Scatto dopo scatto, in queste visioni

chilometri, che ogni anno al cambio

grigie, ci sono le tracce lasciate dalla

di stagione percorrono per condurre

suola delle mie scarpe. ■

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CI SONO TRACCE LASCIATE DALLA SUOLA DELLE MIE SCARPE

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Luca Moretti

FANØ’S SANDY ROAD

BIO

40 anni, vivo a Vecchiano in provincia di Pisa. Prendo fotografie da circa quattro

anni. M’interessa il paesaggio, quello antropizzato, forse perché è l’unico possibile. Dal 2013 mi occupo del progetto didattico dedicato alla fotografia presso l’istituto comprensivo di Vecchiano. Segnalato come autore al Rosignano Foto festival 2014, autore ospite alla rassegna Marche fotografia FacePhotoNews 2014. Partecipo al progetto editoriale collettivo “Questo Paese” a cura di Fulvio Bortolozzo, presentato nell’ultima edizione di Corigliano fotografia.

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STRADA È una strada sulla quale è facile rimanere insabbiati, non ha un confine preciso e corre lungo la costa per chilometri. Qua si può sperimentare un rapporto nuovo con lo spazio, con la direzione e anche con le regole della circolazione. C’è da stare attenti, non ci sono riferimenti spaziali. La velocità e la distanza sono percepite diversamente ed è bello giocare a perdersi. ■

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È BELLO GIOCARE A PERDERSI

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Nino Cannizzaro

BORDERLINE

BIO

Nino Cannizzaro. Nato a Palermo, vivo a Bagheria. Prendo fotografie da circa

sette anni. M’interessa il paesaggio in tutti i suoi aspetti e l’essere umano che lo vive.

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STRADA La prima sorgente visiva cui il

in cui avviene l’intrigante incontro

fotografo

strada.

con la scena. E per un attimo,

Questo luogo può diventare teatro

il pensiero tace e lascia spazio

rassicurante di un mondo che è

alla visione dell’insolito, non solo

ancora in grado di sorprendere. Il

come

divenire vitale si manifesta attraverso

ormai inerte, ma anche come

un logos sottilmente ironico che,

velata denuncia che mai scade

con

tocca

nell’arroganza della sfacciataggine.

l’immaginario. Il suono regolare

La strada e la fotografia, un panta

del passo si arresta nel momento

rei mutevolmente immobile. ■

attinge

silenziosa

è

la

gentilezza,

interruzione

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dell’abituale


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LA STRADA E LA FOTOGRAFIA: UN “PANTA REI” MUTABILMENTE IMMOBILE

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Rossella Centanni

LA MIA STRADA

BIO

Rosella Centanni è nata e vive ad Ancona. Ha iniziato ad appassionarsi di fotografia dagli anni ’90. Ha partecipato a corsi

riguardanti la progettazione di un lavoro fotografico, la tecnica del bianconero, la luce, il ritratto, il reportage e la manipolazione di pellicole Polaroid.

Ha realizzato, oltre a varie iniziative

fotografiche, diverse mostre personali, tra le quali “Nello Yemen” (2001), “Il vivere..”(2003), “Oltre lo schermo e sulla scena”(2004), “Sviluppi in scena” (2005), “Al Passetto.. un lungo giorno d’estate” (2008), “Suk-ki di fiaba”(2009), “Sguardi” (2011), “Respiri” e “Oltre lo sguardo” (2012), “N(u)ove donne in salotto” (2014). Nel 2010 ha curato la mostra fotografica “Tra miseria e splendore” nell’ambito del Festival Internazionale Adriatico – Mediterraneo ad Ancona.

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STRADA

Le giornate sono scandite da lunghe passeggiate e dal rintocco delle funzioni liturgiche.

ma nel fondo rimane lo scontento,

Regna un denso silenzio autunnale.

da una situazione vissuta: un ritro-

l’inquietudine.

Una mattina, non vista, scendo

varmi, nella pace di un monastero,

Si percorre strada nel mio intimo, il

nell’antica cripta. Il buio è illumina-

dopo una svolta dolorosa della mia

desiderio di trascorrere un periodo

to da un piccolo Crocefisso. Un in-

vita.

in solitudine con me stessa, tra il

tenso raccoglimento. Uno spiraglio

Anni d’irrisolti, d’incomprensioni e

verde, la pace. Perché non nell’anti-

interiore.

un cambiamento radicale: smarri-

co monastero tra le colline marchi-

Arriva l’alba. La natura mi viene in-

mento, rabbia, amarezza.

giane?

contro con la sua bellezza.

Le persone intorno si prodigano in

La mia cella, all’interno del mona-

Sono passati numerosi anni. Il cam-

consigli, in suggerimenti.

stero, è sobria ed essenziale: sono

mino è difficile, ma proseguo per la

Il teatro, il ballo, qualche viaggio…

a mio agio.

mia strada. ■

Il mio

progetto fotografico nasce

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SI PERCORRE STRADA NEL MIO INTIMO

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Valentina Parisi

HIMSELF

BIO

Valentina Parisi è nata a Roma nel 1982, dove vive e lavora. Dopo aver insegnato allʼUpter, Università

Popolare di Roma, ora dirige un laboratorio fotografico per ragazzi/e disabili presso la Fattoria Sociale La Terra dei Sogni. Nel 2014 ha vinto la borsa di studio alla Scuola Romana di Fotografia. Diplomata in fotografia all’istituto Superiore R. Rossellini e laureata in Lettere, ha collaborato con la Casa Internazionale delle Donne e partecipato a numerose mostre collettive. Il suo ultimo lavoro, DERMA è stato presentato in una mostra personale a Salerno presso la galleria Art.Tre, mentre il dummy è stato esposto alla decima edizione di Fotoleggendo a Roma.

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ABITO Ho scoperto che la vita si ripete

Questo progetto nasce nelle strade

per

di Londra per ritrovare e scoprire

tutti

nello

stesso

modo,

negli stessi luoghi. Ogni storia

una

nuova

dimensione,

individuale è la storia di tutti. La

universale, dove le vecchie foto

strada che percorriamo è fatta

trovate in un mercato diventano lo

d’incontri, anche quando non ce

specchio di un passaggio che non

ne accorgiamo, l’altro ridefinisce te

avrà mai fine. ■

stesso.

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quella


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OGNI STORIA INDIVIDUALE È LA STORIA DI TUTTI

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Vito Alagna

ATTIMI VISSUTI

BIO

Classe 1971, sono nato

a

Trapani

dove vivo e lavoro. Da più di quindici anni uso la fotografia per osservare la vita nella sua quotidianità. Quel che più mi preme è catturare quelle immagini particolari del nostro vissuto “stra-ordinario” che altrimenti andrebbero perse per sempre, sperando di aggiungere questi momenti a una memoria sociale e collettiva più ampia.

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STRADA Tutte

queste

foto

sono

state

scattare in Sicilia, dove con grande pazienza e perseveranza, si attende il momento giusto per issare le reti e raccogliere il frutto delle proprie osservazioni. Lontano dalle strade caotiche delle grandi metropoli, questi percorsi si rivelano forse meno fertili per la fotografia di strada, ma sicuramente gli attimi vissuti hanno spesso il sapore di tempi lontani. â–

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ISSARE LE RETI E RACCOGLIERE IL FRUTTO DELLE PROPRIE OSSERVAZIONI

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ZOeBE

ORME

ZoeBe

BIO

mixa

estrema fluidità vari media,

dalla

tavoletta

con

grafica

alla

passando macchina

fotografica con passi e derviscio regalandoci visioni Pop. Personalità

eclettica:

un’artista

digitale,

una fotografa, lavora nel settore dl graphic design e delle arti visive.

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ABITO La direzione non è mai la stessa, un percorso in un lampo di tempo nel quotidiano incontro lo stupore dei giorni. La strada ricorderĂ le nostre orme. â–

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LA STRADA RICORDERÀ LE NOSTRE ORME

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CIVI ABIT

Collabora al prossimo numero di C inviando il tuo servizio, il prossim

L’essere civilis (cittadini),

Indossare, dimorare. Un oggetto vestito, un luogo vissu il rapporto intimo tra individuo, ide Invia un servizio composto da un minimo di 5 a un massimo di 15 immagini, (formato jpeg, 72 dpi, lato lungo 2500 1200 pixel),

munito di breve commento scritto, liberatoria e bio dell’autore a temi@clic-he.it Per maggiori info CLICCA QUI!


ILE ITO#

Clic.hé mo tema sarà:

, nella società di oggi

uto o entrambi per indagare entità, spazio e tempo


LA REDAZIONE

LUIGI TORREGGIANI Direttore responsabile

GIULIA SGHERRI Photo-editor

REDAZIONE “TEMI”

PAOLO CONTALDO Caporedattore

SABRINA INGRASSIA Redattrice

LUCIFERI VISIONIBUS Grafica e impaginazione


QUESTI SIAMO NOI

REDAZIONE “RECENSIONI & RUBRICHE”

SARA SEVERINI Caporedattrice

SILVIA BERRETTA Redattrice

ALBERTO IANIRO Rubrica “Interview”

CHIARA MICOL SCHIONA Rubrica “Storyboard”

TIZIANA TOMMEI Rubrica “Nouvelle Vague”

REDAZIONE “EVENTI, CULTURA E SPETTACOLO”

NICCOLÒ VONCI Caporedattore

COLLABORATORI FISSI

SANDRO BINI

DIEGO CICIONESI

CATERINA CAPUTO


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RECENSIONI RUBRICHE MENSILI EVENTI


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