©CLIC.HÉ - Webmagazine trimestrale di fotografia e realtà visuale - All rights reserved - Editore: Associazione Culturale Deaphoto
n° 25
ottobre 2016
w w w. c l i c - h e . i t
l u c e
Editore: Ass. Culturale Deaphoto Responsabile area temi: Paolo Contaldo Responsabile area operativa: Niccolò Vonci
LUCE
Responsabile area recensioni ed eventi: Diego Cicionesi
Presentazione alle immagini
pag. 5
Photo-editor: Giulia Sgherri Progetto grafico e impaginazione: Luciferi fine art LAB - Arezzo luciferi.it
Foto di copertina: Niccolò Vonci Redattori: Sabrina Ingrassia Silvia Berretta Collaboratori fissi: Silvia Moretta Caterina Caputo Servizi tematici: Daniele Cametti Aspri Federica Di Benedetto Gianna Viviani Niccolò Vonci Rosella Centanni Serena Vittorini
LUCE – SERVIZI L’Ora Blu - Daniele Cametti Aspri
Pag. 6
LA MIA CASA MANGIA LUCE - Federica Di Benedetto
Pag. 16
Luce vita, luce morte - Gianna Viviani
Pag. 26
Waking Light - Niccolò Vonci
Pag. 38
Bassa marea - Rosella Centanni
Pag. 54
Come in cielo, così in terra - Serena Vittorini
Pag. 64
rubriche, recensioni ed eventi MIMMO ROTELLA // ANNA FRANCESCHINI la doppia mostra alla galleria vistamare di pescara
Pag. 81
Presentazione alle immagini
LUCE
di paolo contaldo C’è una crepa in ogni cosa / ed è da lì che entra la luce. Leonard Cohen, Anthem, 1992 Apriamo gli occhi per cercare, siamo immersi e lentamente diamo la forma a quello che ci circonda. Siamo nell’Ora Blu di Daniele Cametti Aspri, notte che lenta lascia spazio al nuovo. La mia casa mangia la luce. Familiarità, fiaba e un taglio thriller nel bellissimo bianco e nero di Federica di Benedetto. Luce riempie e conquista. Sono spazi duri, segnati dalla sofferenza e dal limite. Vita, morte e pazzia in bilico su questo vuoto. Gianna Viviani rapisce ed emoziona. Gli indizi si susseguono, è una dichiarazione musicale quella di Niccolò Vonci. Ombre e luce a ritmo serrato. Rapire la luce, portare via quiete e serenità che un luogo perfetto ci concede. Rosella Centanni ci riesce perfettamente con le immagini potenti di Bassa Marea Con Serena Vittorini si viaggia. Lontano e vicino, dentro e fuori dalle rassicuranti convenzioni. Immagini per scoprirsi.
5
Daniele Cametti Aspri
L’Ora Blu
6
LUCE Un lavoro che nasce dall’incontro
condizione dell’ambiente e della luce
tra visione tecnica e interpretazione
che permette di far emergere una
concettuale, incentrato sul concetto di
visione forte e contrastata. Dal punto
“luce”. Il titolo deriva dal francese heure
di vista concettuale rimanda all’idea di
bleue - un richiamo al film di Éric Rohmer
un individualismo velato di malinconia.
“Reinette e Mirabelle” del 1987 - e
L’autore mescola nelle sue fotografie
rimanda a quel momento della giornata
questi tre livelli di comprensione,
che identifichiamo con il crepuscolo,
creando visioni sognanti e surreali
quando la luce del sole si sta
dall’interno della città che leggono il
affacciando sul mondo, la notte si dirada
quotidiano grazie ad una luce appena
ma non è ancora giorno, l’atmosfera
accennata che concentra su di sé la
assume una tonalità blu, e tutto sembra
direzione dello sguardo, alla ricerca di
sospeso. In fotografia è una particolare
una verità intima e reale. ■
7
8
9
10
11
12
13
14
Daniele Cametti Aspri
BIO
Daniele Cametti Aspri nasce a Roma nel 1968. Nel 1989 fonda la rivista cinematografica professionale Acting News. Nel 2003 si avvicina alla fotografia, iniziando a frequentare workshop e corsi a Roma. La volontà è di indagare e raggiungere una dimensione più autoriale, personale e intima, sviluppando una conoscenza a tutto campo non solo dell’immagine
in
movimento
ma
anche
dell’immagine statica. Comincia così a frequentare l’Accademia di Officine Fotografiche di Roma. Costantemente alla ricerca dell’insolito nelle visioni di tutti i giorni, di uno straordinario all’interno dei luoghi comuni delle nostre città, ama definirsi un “fotografo a km 0”. Grazie ad un attento studio sulla luce, sia nei suoi toni più chiari ed evanescenti, sia nel suo confronto netto con l’oscurità, esplora se stesso e il mondo alla ricerca di un significato “altro” che possa andare di là della semplice registrazione di ciò che è davanti alla macchina fotografica. Luoghi dello scorrere quotidiano delle vite, delle abitudini, che sempre svaniscono ai nostri occhi fino a non avere più forma, paesaggi di ogni giorno, che per chi li vive diventano inappetibili, persino grigi, per Daniele Cametti Aspri diventano luoghi di eventi straordinari. Daniele Cametti Aspri dal 2012 espone i suoi lavori nei festival, in mostre collettive e personali, nelle principali fiere del settore, come nelle ultime due edizioni di MIA Photo Fair.
15
Federica Di Benedetto
LA MIA CASA MANGIA LUCE
16
LUCE Avevo sette anni quando ho capito che
i suoi cuscini, i suoi legni e per un po’
anche bendata, avrei riconosciuto la
rimaneva lì, ospite gradito e fedele della
mia casa. La mia casa odora di legno
giornata di sole.
picchiettato dal sole.
Ora lo so, la mia casa ha un segreto:
Tornati dalle vacanze estive, papà
mangia luce e me la offre tutti i giorni,
apriva la porta d’ingresso e quell’odore,
anche quando c’è il temporale, le
nel buio delle serrande abbassate, mi
finestre sono chiuse e le serrande
assaliva. Poi le serrande erano alzate,
abbassate.
le finestre spalancate e la luce, come
Anche con una benda sugli occhi io lo
un fiume, m’inondavano. Inondava Lei,
so. Per questo, grazie. ■
17
18
19
20
21
22
23
24
Federica Di Benedetto
BIO
nasce a Roma nel 1987 e si avvicina al mondo della fotografia da autodidatta nel 2007, durante un viaggio che compie da sola a Venezia. Nel 2012 frequenta il suo primo corso di fotografia presso la scuola Photoacademy di Roma, nel 2014 frequenta il corso di specializzazione in fotografia di scena e il corso avanzato di fotografia presso il CSF Adams. Studia teatro dall’etĂ di tre anni e nel 2016 ha conseguito il diploma in Arte Drammatica presso Teatro Azione. â–
25
Gianna Viviani
Luce vita, luce morte
26
LUCE Tante finestre ampie e ben esposte,
tempo presente che non appartiene,
la luce è tagliente, pulita. Richiama al
vissuto come uniformi di fantasmi,
respiro, a resistere, a vivere, ma per
appiattiti, inutili, abbandonati. La luce
chi era dentro e non poteva disporne
come sentinella, il faro per i persi, il
in piena autonomia cosa e come si
tormento per i non liberi, i segregati, i
sentiva? Più impotente, più morto, più
prigionieri. Un continuo dibattersi, sono
disperato di quanto avesse già intuito?
vivo e vorrei morire, sto morendo vorrei
La luce come ristoro, speranza. In altri
vivere.
casi crudeli come la condanna per un
Ex ospedale psichiatrico di Volterra ■
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
Gianna Viviani
BIO
Nasce a Empoli nel 1976 “Ho imparato a non fotografare tutto quello che vorrei ricordare”. ■
37
Niccolò Vonci
Waking Light
38
LUCE Waking light, it grew from the shadow
can you show?
Brace yourself to the morning low
Day is gone on a landslide of rhythm
Night is gone, long way turning
It’s in your lamplight burning low
You’ve waited long enough to know When the memory leaves you When the memory leaves you
Somewhere you can’t make it home
Somewhere you can’t make it home
When the morning comes to meet you
When the morning comes to meet you
Rest your eyes in waking light
Lay me down in waking light
Waking Light When the memory leaves you
Morning Phase, 2014 - Beck
No one sees you here, roots are all
Somewhere you can’t make it home
covered
When the morning comes to meet you
Grazie ad Arianna Sanesi per il prezioso
There’s such a life to go and how much
Open your eyes with waking light
aiuto nella selezione delle foto. ■
39
40
41
42
Rest your eyes in waking light
43
44
45
46
47
48
It’s in your lamplight burning low
49
50
51
52
Niccolò Vonci
BIO
Fiorentino, classe 1980. La mia ricerca fotografica ruota intorno ai temi della memoria, dell’intimità e dei rapporti familiari e su queste basi ho portato avanti diversi progetti fotografici relativi a elementi della mia famiglia. Sono membro dello Staff Deaphoto e seguo gli studenti durante i corsi Base e Progettazione Fotografica.
53
Rosella Centanni
Bassa marea
54
LUCE Una mattina di maggio di alcuni anni fa mi ritrovo sulla spiaggia di Palombina, un litorale basso e sabbioso, a poca distanza dalla mia città. Di buon’ora, andavo in una casa di cura, di fronte al mare, per assistere una persona cara. Poi, per rilassarmi, mi recavo nella vicina spiaggia a camminare. Quel giorno, con stupore, vedo per la prima volta la bassa marea: la luce del
sole si rifletteva sugli specchi d’acqua e sulla sabbia ondulata, creando un’atmosfera magica. Cammino
a
lungo,
respiro
l’aria
salmastra, mi godo ciò che vedo: sono invasa da quiete e serenità. L’indomani, alla stessa ora, ritorno con la macchina fotografica, per cogliere i giochi di luce e l’atmosfera che mi aveva incantato. ■
55
56
57
58
la luce del sole si rifletteva sugli specchi d’acqua e sulla sabbia ondulata
59
60
61
62
Rosella Centanni
BIO
Rosella Centanni è nata e vive ad Ancona. Ha iniziato ad appassionarsi di fotografia dagli anni ’90. Ha partecipato a corsi riguardanti la progettazione di un lavoro fotografico, la tecnica del bianconero, la luce, il ritratto, il reportage e la manipolazione di pellicole Polaroid. â–
63
Serena Vittorini
Come in cielo, cosĂŹ in terra
64
LUCE
cosa sono veramente? Mi costruisco un’idea del mondo, ma chi racconterà me stesso? Sono temi complessi,
Lo sguardo esterno può essere di
al di fuori di noi. Effettivamente il
forse assenti nella vita di tutti i giorni.
grande aiuto per una comunità. Non
delicato confine tra noi e il mondo è
Viviamo in un piccolo paese con le
che non ci si preoccupi dell’esteriorità
l’argomento fondamentale di tutta la
sue specificità naturali e culturali, ma la
dalle nostre parti. Siamo abituati a
nostra esistenza. Riducendo tutto a
routine giornaliera finisce per distrarci
misurarci con noi stessi e lo spazio
una questione di numeri, sono i cinque
dai grandi temi esistenziali. L’arrivo di
che ci circonda con la consapevolezza
sensi si confrontano con i quattro
una fotografa decisa a raccontare il
che al di fuori dell’involucro di pelle
elementi e con il trascorrere del tempo:
paese in tre intense giornate ci ha fatto
che ci ricopre avviene qualcosa che
in ogni istante interpretiamo ciò che ci
riflettere. Lo sguardo esterno spinge a
non è controllabile, che va oltre le
circonda, la natura e la comunità con
ripensarsi, soprattutto quando l’occhio
nostre previsioni. Si cerca di essere
questi pochi parametri e ogni volta
(umano o fotografico) vuole indagare
pronti, presentabili, in grado di reagire
siamo
misteriosa
l’universale presente in noi, abitanti
con rapidità, forza e intelligenza agli
domanda. Io sento, vedo, annuso,
del piccolo villaggio di Lodine. Il luogo
stimoli che provengono dal mondo
tocco, assaggio e quindi penso, ma
in cui viviamo è un posto duro ➤
attanagliati
65
dalla
ma felice grazie a una natura forte e
I tempi della ricerca, concentrati in
generosa che attraverso i secoli (o i
pochi giorni, si sono dilatati in lunghi
millenni) ci ha reso quello che siamo.
momenti d’inseguimento dello scatto,
Al tempo stesso c’è un modo di
questa strana percezione del tempo
autorappresentarci che subito emerge
che probabilmente riemerge quando si
di fronte ad un fotografo. È un po’ quello
osserva un’immagine. Una domanda
che ci si aspetta di essere: pastori del
aperta su noi stessi posta con gentilezza
mediterraneo, legati ai cicli annuali, ma
e sensibilità. Difficile immaginare un
anche a un certo tipo d’immaginario
progetto
cartolinistico che tutto sommato ci
Tre giorni che hanno sollevato un
riesce bene. Di fronte però all’indagine
interrogativo profondo; probabilmente
di una giovane fotografa indirizzata
queste immagini rappresentano quella
verso un tema universale, distaccato
magica sospensione del tempo di
da quell’agire per l’immagine che
quando si pensa a qualcosa di più
caratterizza la nostra contemporaneità,
grande di noi.
ha aperto un grande interrogativo.
Fabio Calzia ■
66
fotografico
più
efficace.
67
68
al di fuori dell’involucro di pelle che ci ricopre avviene qualcosa che non è controllabile
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
Serena Vittorini
BIO
Serena Vittorini è nata all’Aquila e vive a Roma. Si appassiona alla fotografia già ̀ da bambina ma è dopo il conseguimento della laurea in Psicologia che decide di dedicarsi totalmente allo studio della tecnica fotografica, presso l’ISFCI (Istituto superiore di fotografia e comunicazione integrata). Oltre agli studi inizia a lavorare come fotografa freelance concentrandosi per lo più ̀ sulle commissioni riguardanti la ritrattistica e alla still life. Di pari passo alla sua carriera lavorativa evolve anche quella artistica che, dopo la nascita della passione nei confronti di alcune tecniche quali il light painting, le permette di realizzare dei progetti personali (alcuni dei quali già ̀ presentati in mostra). Attenta osservatrice della vita quotidiana, vive la fotografia come ricerca, strumento per raccontare in maniera personale i propri pensieri e i volti di chi incrocia il suo percorso. Al centro della sua opera emerge sempre l’interesse per l’individuo che alle volte è isolato ed estrapolato dal suo ambiente sociale per indirizzare l’attenzione sulle sue caratteristiche tipiche, altre invece sommerso dal grottesco ambiente circostante. ■
79
recensione Fotografie: Courtesy “Fondazione Mimmo Rotella� Photo Credit di Giorgio Benni
80
intervista
MIMMO ROTELLA ANNA FRANCESCHINI
LA DOPPIA MOSTRA ALLA GALLERIA VISTAMARE DI PESCARA a cura di Silvia Moretta
Il cinema. Punto di contatto immediato
stamento delle opere di Mimmo Rotel-
esposizioni dedicate per il decimo
tra due artisti lontani per età e mezzo
la, artista calabrese morto nel 2006,
anno dalla scomparsa di Rotella,
adottato, fonte di ispirazione artistica
storico inventore del décollage, e della
sviscerando in oltre trenta opere
e incessante riferimento, ininterrotta
video arte di Anna Franceschini, nata
esposte l’articolato percorso dell’artista
fascinazione per un linguaggio fatto
nel 1979, con la giustapposizione re-
che, a partire dal 1953, fonda la sua
di prelievi alla realtà cinematografica
alizzata nelle sale della Galleria Vista-
ricerca sul costante “décollage” del
- alle sue immagini, icone, mezzi di
mare di Pescara, non si risolvono a
quotidiano, che nasce come una
promozione - e alla realtà urbana,
mio avviso solo nel cinema, ma si in-
rivelazione, un’ “illuminazione Zen”, la
terreno di autoespressività. Il cinema
dividuano anche in una ricerca che, in
svolta nella crisi.
come tema da un lato, e come mezzo
entrambi i casi, è sostanzialmente di
Dopo la formazione napoletana e
espressivo, dall’altro.
superficie.
l’esperienza nell’Università di Kansas
Le tangenze che emergono nell’acco-
La mostra si inserisce nell’ambito delle
81
City1, nel ‘53 Rotella rientra a Roma,
Popolo, che strappa di notte, trovando
affichistes parigini (Raymond Hains,
città in cui si era trasferito nel ’45. È
il nuovo personale linguaggio, la nuova
Villeglé, Dufrêne), cui segue l’adesione,
un periodo di profonda trasformazione
ragione artistica: «strappare manifesti
nel ‘60, al Nouveau Réalisme. La
urbana, fonte, in lui, di una “rivoluzione
dai muri è la sola compensazione,
nuova svolta cade tra il 1958 e il 1960,
dello sguardo” (Pierre Restany); ma è
l’unico modo di protestare contro una
gli anni della nascita della “Dolce vita”
anche un momento di personale crisi
società che ha perduto il gusto del
e periodo in cui «la visione di Rotella
artistica, nata dalla consapevolezza
cambiamento e delle trasformazioni
tenderà a definire un sovralinguaggio
della difficoltà del superamento della
favolose» (M. Rotella). La tecnica è il
della defigurazione»3 (P. Restany). Una
tradizione
geometrica,
“doppio décollage”2, almeno fino al ‘52:
evoluzione che culmina nella serie
come se Picasso, Léger e Mondrian
è l’anno dell’incontro con Pierre Restany
Cinecittà esposta nel ’62 nella Galleria
avessero definitivamente risolto ogni
che gli disvela le affini ricerche degli
cubista
e
possibilità di ricerca e di innovazione. E dunque la rivelazione nel 1953, a
Roma, quando arriva ai manifesti
3 Manifesti strappati dai muri, riportati
tratte da “Mezzo secolo di cultura
su tela, incollati sul supporto e
urbana”, in “Gli Affichistes tra Milano e
nuovamente lacerati con pennelli
Bretagna : Dufrene, Villeglé, Rotella,
o raschietti. Un doppio controllo
Hains, Jorn, Vostell, Wolman”, a cura
operativo sul materiale, con particolare
di Dominique Stella con Catherine
interessanti artisti degli anni ’50,
attenzione nei riguardi del colore e
Elkar, 2005 (catalogo della mostra
da Jackson Pollock, a Robert
della materia, e l’uso indifferente del
tenutasi a Milano, presso la Galleria
Rauschenberg e Twombly, Claes
recto e del verso, in modo da ottenere
Gruppo credito Valtellinese, 18.11.
Oldenburg e Yves Klein.
lacerazioni anche negative
2005-21.01. 2006)
lacerati, affissi sui muri di Piazza del
1 Dove conosce alcuni dei più
2
Le citazioni di Pierre Restany sono
82
83
J di Parigi: manifesti cinematografici a
su décollage e su lamiera: interventi
l’idea della sua presenza si trova in
grandezza naturale, tra i quali le famose
pittorici su manifesti lacerati e incollati
The Diva who became en alphabet I,
Marilyn, «immagini-forza prelevate dai
su pannelli metallici.
II, video che scorrono su due monitor
muri romani dotate, rispetto al loro
Nell’esposizione della Gallera Vistamare
poggiati a terra affianco al décollage
stato originario, di una sovra-presenza
le opere di Rotella sono poste in dialogo
rotelliano The crazy trio (1990), nella
demistificante. Sono diventate più reali
con cinque opere filmiche di Anna
stessa sala della Loren (décollage,
del mito che aspiravano a incarnare
Franceschini. Le immagini del video
1990) e della Marilyn (décollage,1990).
(…): le immagini di Cinecittà oggi sono
Nothing is more mysterious. A fact
In The Diva who became en alphabet
parte integrante della memoria visiva
that is well explained (2010) scorrono
un carattere tipografico antropomorfo
collettiva della seconda metà del
accanto ai rotelliani décollage Mi vuoi
ha la fisionomia di un volto femminile,
XX secolo» (P. Restany), al pari delle
Marilyn? (2002) e Marylin sensuale
che in un gioco di seduzione, “accede
Marilyn serigrafate di Andy Warhol.
(1990), e l’artypo su plexiglass The
al
La riflessione di Rotella si sviluppa
brandy of Napoleon (1972). Girato
nascondendosi e velandosi tra pieghe
dunque sul principio di appropriazione
tra i pianoforti automatici del Pianola
e trasparenze di tessuti radi e leggeri.
dell’immagine. Negli anni Sessanta,
Museum di Amsterdam, dove l’artista
Lavorando sul confine tra oggetto/
con il trasferimento a Parigi, si attua
vive alternativamente a Milano. Come
soggetto, i video richiamano al cinema
la transizione tra il Nouveau Realisme
Rotella, anche Franceschini realizza
sperimentale, al surrealismo, e anche
e la Mec Art, in cui attraverso la
una
dell’immagine”
al cinema di animazione, in cui viene
fotografia, e il negativo riportato su tela,
che riporta in superficie. Si tratta di un
prodotta l’illusione del movimento di
l’appropriazione dell’immagine diviene
video muto girato su pellicola 16 mm
oggetti inanimati. Forse il lavoro più
pienamente concettuale. Ma la ricerca
e poi trasferito su dvd (procedimento
pienamente “cinematografico” è The
di Rotella non si esaurisce, approdando
prediletto dall’autrice per tutti i suoi
player may not change his position
alle
gruppo
video), nel quale l’artista fa confluire la
(2009): l’artista entra con la sua
degli Artypo (art e typographie): una
ricerca sul concetto di “vita interiore”
macchina da ripresa in un luna park ed
ricerca che si risolve in un decennio,
anche dell’inanimato, lo studio della
è innanzitutto lei, sola nel luogo “saturo”
in cui realizza «quadri fatti con prove
pittura
XVII
di cose ed elementi, “lo spettatore
di
in
secolo, del ruolo e dell’uso della luce
che non può cambiare posizione”.
alcuni stabilimenti tipografici a Parigi,
in pittura. Immagini che scorrono e
Movimento, velocità, luci artificiali,
Milano e Roma, dalle quali emergono
si sovrappongono, parcellizzate, in
elementi metallici, colori, suoni, e
immagini forti, suggestive, misteriose
un’alternanza di elementi metallici e
soprattutto, all’improvviso come uno
e
nuove,
naturali, ripresi in atteggiamento di
strappo, il buio. Un nero non “di scena”
certamente identificabili ma difficilmente
elegante distacco. L’immagine pittorica
ma intriso di realtà, granuloso, come
catalogabili,
propongono
“assimilata” condiziona molto l’artista di
quando chiudendo gli occhi perdura
simultaneamente l’una sull’altra e l’una
videoarte, che in Copacabana Palace
la traccia della luce appena ricevuta.
dentro l’altra, raggiungendo straordinari
(2015) sembra “strappare” le palme
Nella visione della Franceschini non
livelli di efficacia visiva e comunicativa»
direttamente dalle opere di Mario
vi è interpretazione della realtà, ma
(M. Rotella). Gli anni ‘70 sono segnati
Schifano, per porle in uno scenario
un’oggettivazione della stessa che
da frequenti viaggi in USA, India, Nepal,
magico e incantato, misterioso e a tratti
appare decostruita, e una ricerca della
fino alla scelta di vivere a Milano, nel
inquietante, rendendole tridimensionali
storia segreta delle cose e dei luoghi,
1980. Dei primi anni ‘80 le Coperture,
e muovendole con un meccanismo da
dell’energia che risiede nell’inanimato,
manifesti pubblicitari ricoperti da fogli
carillion, in controluce su un paesaggio
e che restituisce alla superficie filmica
che occultano l’immagine sottostante,
che scorre dinanzi ai nostri occhi
quasi in atteggiamento metamorfico,
e il ciclo Cinecittà 2 in cui ritorna al tema
definito esclusivamente da nebulose
tramite
del cinema affrontato in tele di grandi
luminose. La figura umana è assente
contaminazioni e suggestioni visive.
dimensioni e con la serie Sovrapitture
nelle riprese della Franceschini, ma
sperimentazioni
stampa,
affiches
spettacolari. che
del
procurate
Immagini si
“appropriazione
morta
olandese
84
del
potere
misterioso
video
ricchi
delle
di
cose”
rimandi,
85
photography fineart print visual\\web design comunication secret gallery
luciferi.it
CLICK. LA FOTOGRAFIA NON È SEMPLICE SCATTO. SE PENSO CHE CON UN’INNOCUA PRESSIONE POTREI AFFERRARE QUEL VAPORE SFUGGENTE, QUEL MOMENTO FUGACE, LA VISIONE FLUIDA CHE È LA VITA, NON POSSO CHE LASCIARMI AFFERRARE DA UN’UNICA AFFASCINANTE IDEA: L’IMMAGINE. CLICK. LA FOTOGRAFIA NON È SEMPLICE IMMAGINE. UN OCCHIO, UNO SGUARDO NON BASTANO. COMPOSIZIONE, ESPOSIZIONE. NON È IL SOGGETTO CHE FA L’IMMAGINE. È IL SEGRETO INTORNO AL SEGRETO, IL NON DETTO, L’INNATA VALENZA MAGICA, UNA POETICA DEL POTER ESSERE: RICONOSCIMENTO SIMULTANEO DEL SIGNIFICATO DEL REALE. REALTÀ CHE FU, REALTÀ CHE È, REALTA CHE SARÀ. CLICK. LA FOTOGRAFIA NON È SEMPLICE REALTÀ. NON DIRE NIENTE, CHIUDERE GLI OCCHI, LASCIARE CHE IL PARTICOLARE RISALGA DA SOLO ALLA COSCIENZA AFFETTIVA. È PIÙ CHE REALE. È LA REALTÀ VISTA, ESPERITA, BLOCCATA E RICREATA: È IMMAGINAZIONE, PERCHÉ IL REALE NON PUÒ GIUNGERE AL GRADO DI PERFEZIONE CUI ESSA TENDE. È UNA FANTASIOSA BATTAGLIA CONTRO LO SBIADIRSI DELLA VITA, CONTRO L’AFFIEVOLIRSI DELLE SENSAZIONI. È IL PERDURARE DELLA POSSIBILITÀ. SE LA BELLEZZA E IL DIAVOLO SONO LA STESSA COSA, LA LUCE PUÒ FARE TUTTO E LE OMBRE LAVORANO PER ME. NON MI SONO MAI CHIESTO PERCHÉ SCATTASSI DELLE FOTO. SO CHE IN ESSA RIVIVO SCHEGGE DI ISTANTI PASSATI, SENSAZIONI CHE RISCHIO DI DIMENTICARE, ATTIMI CHE NON TORNANO PIÙ. MI RICORDANO CHI SONO. CLICK. LA FOTOGRAFIA È UNA SFIDA.
Collabora al prossimo numero di Cli.hĂŠ inviando il tuo servizio, il prossimo tema sarĂ :
fall
autunno // caduta invia un servizio composto da un minimo di 5 a un massimo di 15 immagini, (formato jpeg, 72 dpi, lato lungo 2500 pixel), munito di titolo, breve commento scritto, liberatoria e bio dell’autore a temi@clic-he.it deadline 15 dicembre 2016 per maggiori info CLICCA QUI!
a // salto
la redazione
redazione “temi�
paolo contaldo responsabile
Sabrina ingrassia redattore
Giulia Sgherri
photo-editor
area operativa
niccolò vonci
responsabile
alberto ianiro webmaster
paolo contaldo grafica web
sandro bini
comunicazione
luciferi fineart lab impaginazione & grafica
redazione “recensioni ed eventi�
diego cicionesi responsabile
silvia berretta redattore
collaboratori fissi
Silvia moretta
caterina caputo
www.cl www.cl questo PDF è una selezione! questo PDF è una selezione!
sul nostro sito trovi l’aggiornamento sul nostro sito continuo di: trovi l’aggiornamento continuo di: RECENSIONI RUBRICHE MENSILI RECENSIONI EVENTI RUBRICHE MENSILI EVENTI
lic-he.it
Corsi di Fotograaa Fotograaa Base - Progettazione Fotograaca Postproduzione Digitale / Photoshop - Camera Raw Fotograaa Notturna del Territorio Urbano Camera Oscura bn - Stampa bn ne art Street Photography - Ritratto in Studio Fotograaa Still Life - Fashion Photography Workshop Tematici - Corsi Personalizzati
Info e Preiscrizioni
Mobile: 338 8572459 deaphoto@tin.it - www.deaphoto.it