C MAG n.12/2015

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Sommario

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N.12 – Dicembre 2015 in copertina

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Dietnatural. Clinica del dimagrimento

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S.P. Sanità e Progresso

uomo e società 52

ultimissime news

Intervista al cavaliere ufficiale Bruno Vittori

56

L’amministratore di sostegno, una tutela per i più deboli

Tagli alla sicurezza. Scelta voluta dal governo e subita dai cittadini

Ricordo di Moira Orfei Ricordo di Luca De Filippo

Cultura e curiosità 62

Diffusione rapida del Cristianesimo

68

Il mio presepe

Leandra. Storia di una vita Babbo Natale non viene da nord

castelli e dintorni 30 36 38

42

Nozze bis per Carmen Russo & Enzo Paolo Turchi. A parlare del matrimonio e della scelta...

speciale del mese 20 22 24 26

Parlano le aziende

arte e Fotografia 72 76

Mercatini di Natale 2015

Stop violence against woman!

moda e tendenze

Gente Libera. Uno stile di vita Il miracolo di una pista ciclabile...

La rivelazione della bellezza

82 84

Natale viaggiando Last Night

tv e spettacolo 90

Intervista all’artista Liana Orfei. Al Teatro Tendastrisce di Roma il Golden Circus Festival

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Testimonial per la lotta contro i tumori l’attrice Vania De Moraes

96

Moda e Spettacolo, a cura di Marianna Pignatelli

cinema e teatro 98

Cinema e televisione per l’attrice Cosetta Turco. Inizia il suo percorso artistico...

100 Intervista al simpatico attore Paciullo

104 Insieme a Fabrizio Bucci musica 114 I fantastici “Dieci Giorni” di Alessio Pizzotti

natura 124 Il gigante dei monti nel salotto Scienze e benessere 128 Star bene per correre 136 Idee regalo per un natale magico sport e discipline 142

Intervista all’allenatore del frosinone calcio roberto stellone. La sua tattica di gioco...


di Desiré Sara Serventi

S

e ci sono persone che scelgono di fare della strada la loro casa, ce ne sono altre invece, che sono costrette a lasciarle, perché non possono permettersi di far fronte alle spese. I bilanci familiari non quadrano, le spese e le tasse sono sempre più numerose, ecco perché in tanti finiscono per la strada. Nelle tavole delle famiglie italiane non tutti possono permettersi di poter vantare del cibo, perché spesso il lavoro non c’è. Umiliante per un genitore dover dire ad un proprio figlio che non si possono fare determinati acquisti perché non si ha la possibilità, perché i soldi non sono sufficienti. Sembra che il popolo deve patire queste ingiustizie, mentre chi sta al vertice del potere fa del lusso la principale priorità. Spesso l’aiuto per le famiglie più povere, proviene da degli enti caritatevoli che distribuiscono loro degli alimenti. Ci sono famiglie che con un misero stipendio devono far fronte a tante spese, e invece chi sta al governo con un ricco stipendio ha tante agevolazioni e tanti servizi gratuiti. Chi sta al potere non riesce a capire il significato della parola sacrificio, che porta spesso ad un genitore a dover fingere di non avere fame davanti ai propri figli, perché i soldi non bastano per sfamare tutti e nella scelta, i figli hanno sempre la priorità. Queste persone non hanno denaro, ma hanno una cosa che si chiama dignità, che è la stessa che sono costretti a mettere da parte quando vanno ad elemosinare un piatto di roba da mangiare, o degli alimenti per poter sfamare i propri cari. Troppe le disuguaglianze che in Italia ci sono tra il popolo e chi sta al governo, che continuano a tirare i propri interessi e non quelli dei cittadini. In un Paese che si definisce civile i sacrifici vengono fatti da tutti, non solo dal popolo.

In copertina: La cerimonia delle seconde nozze di Carmen Russo e Enzo Paolo Turchi. Photo: Ivan D’Angelo. Abiti: D’Avino Spose - Ciampino (Roma)

L’editoriale

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Almanacco Dicembre

01

notizie dalla Storia

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Accadde nell’anno... 1955 - Rosa Parks si ribella alla segregazione sugli autobus: Montogomery (Alabama). La sarta quarantaduenne Rosa Parks, di ritorno, dal lavoro, siede dalla parte dell’autobus riservata ai bianchi.

02

1942 - Fermi innesca la prima reazione nucleare a catena: Enrico Fermi, premiato nel 1938 con il Nobel per la Fisica, guida l’esperimento sulla prima reazione nucleare a catena controllata. È l’inizio dell’era nucleare.

03

1967 - Barnard esegue il primo trapianto di cuore su un essere umano: Christiaan Barnard entrò in sala operatoria per eseguire il difficile trapianto e dopo diverse ore, ad operazione conclusa, si fermò a guardare per poi fare un passo indietro ed esordire così: «Funziona!».

04

1980 - I Led Zeppelin si sciolgono: «Desideriamo rendere noto che la perdita del nostro caro amico ed il profondo senso di rispetto che nutriamo verso la sua famiglia ci hanno portato a decidere – in piena armonia tra noi ed il nostro manager – che non possiamo più continuare come eravamo».

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1933 - Finisce il proibizionismo in America: Alle 17,27 boccali di birra e bicchieri di whisky tintinnarono in alto a salutare la fine del proibizionismo, sancita con la ratifica del XXI emendamento da parte dello Utah.

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2007 - Incendio alle acciaierie Thyssen: All’una di notte, alla linea 5 delle acciaierie ThyssenKrupp si scatena un drammatico incendio che investe in pieno gli otto operai in servizio in quelle ore.

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1941 - Il Giappone attacca la base di Pearl Harbor: Lancette sulle 7.40, è l’inizio di un attacco a sorpresa tra i più drammatici della storia mondiale, non preceduto da alcuna dichiarazione di guerra.

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1980 - John Lennon viene assassinato: Una voce dall’ombra «Mr Lennon!» e subito dopo sei colpi di pistola, cinque a segno nella schiena di John Lennon, che cade a terra esanime sotto gli occhi della moglie Yoko Ono, all’ingresso del Dakota Building.

Dicembre

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Accadde nell’anno... 1983 - Al cinema esce “Scarface” di Brian De Palma: «Mi prendo il mondo e tutto quello che c’è dentro». In questa frase c’è tutta la determinazione diTony Montana, il protagonista di Scarface, pellicola cult del genere gangster.

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1847 - Prima esecuzione dell’Inno di Mameli: Un’azione patriottica nel pieno di una cerimonia religiosa. Così si presentò per la prima volta in pubblico il Canto degli italiani, meglio conosciuto come Inno di Mameli, dal nome di colui che gli diede anima e parole (la musicò il compositore Michele Novaro).

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1946 - Nasce l’Unicef: Andare in soccorso di tutti i bambini costretti alla fame e in condizioni igieniche precarie a causa delle devastazioni della Seconda guerra mondiale, fu tra le prime preoccupazioni dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

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1969 - Strage di piazza Fontana: Milano, Banca Nazionale dell’Agricoltura. Alle 16.37 esplode una borsa nera contenente 7 chili di gelignite, piazzata sotto un tavolo ottagonale sito al centro della sala principale.

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1903 - Brevettato il cono gelato: Il gelato ha parlato fin dalle sue lontane origini una sola lingua: l’italiano. E fu un italiano a cambiare per sempre il modo di gustarlo. L’emigrante Italo Marchioni, marchigiano d’origine, ricevette negli USA il brevetto del cono gelato.

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1995 - Fine della guerra in Jugoslavia: Con gli accordi di Dayton fu messa la parola fine alle sanguinose guerre civili jugoslave, decretando la dissoluzione della Jugoslavia e la nascita degli stati indipendenti di Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia e Montenegro.

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1979 - Nasce Rai 3: «Mi chiamo Fabiana e sono qui per presentare le trasmissioni della terza rete». Con tono sensuale, rivoluzionario per la TV pubblica di allora, l’annunciatrice Fabiana Udenio tiene a battesimo Rete 3.

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1689 - Il Parlamento inglese approva la Carta dei Diritti: Il Parlamento come culla della sovranità dello Stato. Un principio cardine del sistema costituzionale del Regno Unito, che venne fissato per la prima volta il Bill of Rights, la “Carta dei Diritti”.


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Almanacco Dicembre

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notizie dalla Storia

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Accadde nell’anno... 1989 - Primo episodio de “I Simpson”: La sgangherata famiglia, creata dalla penna di Matt Groening e James L. Brooks.Il piccolo mondo di Springfield tipico della provincia americana, è un concentrato della società “a stelle e strisce” che viene parodiata nelle abitudini e nelle forme culturali e sociali che le sono proprie.

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2009 - Avatar e la nuova frontiera del 3D: A dodici anni dallo strepitoso successo di Titanic, James Cameron porta nelle sale cinematografiche un altro kolossal destinato a fare scuola:Avatar.

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1976 - Benigni debutta in TV: Una “signorina Buonasera” che annuncia il prossimo programma in stile impeccabile viene interrotta da un’irriverente pernacchia e d’improvviso l’immagine si distorce, lasciando il posto a una stalla. È l’intro di Onda libera, programma satirico che lancia sul piccolo schermo uno poco più che sconosciuto Roberto Benigni.

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1946 - La vita è meravigliosa debutta al cinema: La magia del Natale, con le sembianze di un “angelo di seconda classe” (perché sprovvisto di ali) sottrae George Bailey, alias James Stewart, all’estremo gesto del suicidio, facendogli riscoprire la vera bellezza dell’esistenza.

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1900 - Landsteiner scopre i gruppi sanguigni: Il biologo austriaco, Karl Landsteiner, scoprì che a distinguere i tipi di sangue era la capacità di agglomerare i globuli rossi; di qui la classificazione in quattro gruppi sanguigni umani: A, B, AB e 0.

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1970 - Esce al cinema “Lo chiamavano Trinità...”: Diretto da Enzo Barboni portò una piccola grande rivoluzione nel genere western. Per la prima volta le vicende di pistoleri e cowboy dell’ovest d’America lasciavano entrare la comicità, grazie alle scazzottate e alle battute memorabili della coppia d’oro Bud Spencer e Terence Hill.

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1984 - Strage di Natale: Dopo aver percorso circa 8 km di galleria, sul rapido 904(partito da Napoli e diretto a Milano) si avverte un tremendo boato e in una frazione di secondo il convoglio si trasforma in un’infernale trappola di fiamme e schegge di vetro impazzite.

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1871 - La prima dell’Aida di Verdi: Al Teatro khediviale dell’Opera del Cairo venne eseguita in pubblico per la prima volta l’Aida, celebre capolavoro di Giuseppe Verdi, tra le più eseguite nei teatri di tutto il mondo.

Dicembre

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Accadde nell’anno... 1931 - Debutta “Natale in casa Cupiello”: La genesi di Natale in casa Cupiello impegnò per quattro anni Eduardo De Filippo, che la portò in scena per la prima volta al Teatro Kursaal di Napoli.

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2004 - L’Indonesia è sconvolta dallo tsunami: La terra è scossa da un tremendo terremoto di magnitudo 9.0 della scala Richter, il cui epicentro viene localizzato al largo della costa di Sumatra, nel golfo del Bengala. L’evento sismico sprigiona un’energia di proporzioni inaudite che, spingendo dagli abissi marini verso l’alto, origina un maremoto.

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1944 - Nasce il qualunquismo di Giannini: «Io sono quello che non crede più a niente e a nessuno. Io sono l’Uomo Qualunque». Chiude così l’editoriale di Guglielmo Giannini, apparso sul primo numero del settimanale “L’Uomo Qualunque”, da lui fondato.

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1895 - Nasce il cinema con i Lumière: Lavorando sulla pellicola cinematografica, brevettata da George Eastman, partirono per la messa a punto di uno strumento che fosse in grado di catturare e riprodurre immagini, fungendo al contempo sia da camera da presa che da proiettore.

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1978 - La Costituzione spagnola entra in vigore: Dopo la firma del Re, la Costituzione spagnola viene pubblicata nel bollettino ufficiale ed entra formalmente in vigore. Inizia una nuova storia per la Spagna, che diventa una monarchia parlamentare.

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1968 - Frank Sinatra incide “My Way”: «Ho amato, ho riso e pianto; ho avuto le mie soddisfazioni, la mia dose di sconfitte. E allora, mentre le lacrime si fermano, trovo tutto molto divertente. A pensare che ho fatto tutto questo; e se posso dirlo, non sotto tono. “No, oh non io, l’ho fatto alla mia maniera”».

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1861 - Primo censimento in Italia: A nove mesi dalla nascita del Regno d’Italia, gli italiani provarono a contarsi e a tracciare la prima radiografia della popolazione, suddivisa per sesso, età e stato civile.

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2002 - L’euro entra in circolazione: In Italia e in altri undici Paesi entra in circolazione l’Euro. Giunge così a compimento quel processo di unificazione economica-monetaria iniziato con il Trattato di Maastricht, sottoscritto nel 1993.

gennaio


In Copertina

RUSSO e TURChI

CMAG> Dicembre 2015 > In Copertina n.12- 12/ 2015

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Desirè Sara Serventi

desiresaraserventi@hotmail.it

Nozze bis per

Carmen Russo & Enzo Paolo Turchi

Nozze bis, come mai questa scelta? Dovevamo fare questo matrimonio per le nozze d’argento, dove ci si risposa e si conferma quest’amore, ma è arrivata Maria e abbiamo rimandato.

A parlare del matrimonio e della scelta degli abiti il simpatico coreografo

Raggiante e meravigliosa nel suo abito da sposa Carmen Russo, riesce sempre a coinvolgere il suo pubblico con una naturalezza unica. Quando sale sul palco il suo talento è evidenziato sia dall’esperienza sul campo, che da tanto studio che hanno fatto di lei un icona del ballo. Amata sia in Italia che all’estero per la sua semplicità, simpatia e umiltà nel relazionarsi con gli altri, caratteristica questa sia sua che del marito. Il matrimonio della coppia da quanto viene riferito

Perché avete rimandato? Perché volevamo aspettare che crescesse. Per lei abbiamo aspettato altri tre anni, volevamo fare per Maria questa unione meravigliosa.

dallo sposo, sarà all’insegna della particolarità. Tutto è stato scelto nei minimi particolari, dagli abiti acquistati presso l’atelier D’Avino Spose, alla location. A raccontare della loro storia e del matrimonio Enzo Paolo Turchi.

È stato prima un matrimonio artistico? Sicuramente sì. Cosa ti ha colpito in Carmen? Il carattere.

Come vi siete conosciuti? Ci siamo conosciuti in un teatro, perché io facevo uno spettacolo e Carmen è venuta a vedermi.

Siete amati dal pubblico, qual è il vostro segreto? Noi rispettiamo il pubblico, perché per noi il rispetto è importante. Lavoriamo in varie parti del mondo e Carmen ha condotto programmi all’estero, in Spagna, Cile, Messico, e la prima cosa che si deve imparare in un altro posto, è il rispettare gli altri.

Poi? Poi mi ha chiesto di farle le coreografie, e da li è nato tutto.

Per voi è importante stare sui giornali? è importante stare sui giornali, però cercando di andarci nei limiti della dignità.


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CMAG> Dicembre 2015 > In Copertina

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Con la nascita della piccola Maria, come è cambiato il vostro mondo? Non è cambiato ma è migliorato, perché prima si pensava più a noi adesso prima viene Maria, poi Carmen e io. Siamo due genitori apprensivi perché non siamo più tanto giovani, siamo più responsabili. Noi siamo stati aiutati molto dai cani, i cani ci hanno insegnato tanto. In una discussione chi è che ha l’ultima parola? Noi litighiamo come tutti gli altri, anzi forse pure di più. In qualsiasi discussione tra marito e moglie, vince la moglie non c’è dubbio. Sicuramente l’ultima parola di solito c’è l’hanno gli uomini. Vuoi essere più chiaro? Perché alla fine dicono sì va bene, e finisce li la discussione. L’ultima parola c’è l’abbiamo noi ma è sempre, va bene d’accordo, questo è il nostro finale. Cosa puoi dire riguardo i vostri abiti? Ci siamo rivolti a delle persone valide e abbiamo preso i nostri abiti al D’Avino Spose e sia il mio che l’abito di Carmen sono molto belli e particolari. Location? La festa è vicino a casa nostra a Formello in una villa stupenda, tutta particolare. Siamo artisti le cose normali non potremmo farle. Tanti i personaggi invitati? Gli artisti che verranno sono prima di tutto degli amici. Luna di miele in tre? In due e mezzo. Progetti? Abbiamo due, tre situazioni televisive che se vanno in porto sono molto carine, è un momentaccio

questo per la televisione, si fa molta cronaca e poco spettacolo, quindi è diventato difficile. Ho un Accademia a Palermo di danza, la Energy Dance con elementi bravi. Io insegno danza classica, moderna, i balli, che è un settore a parte. Cosa fa Carmen nell’Accademia? Cerca di scoprire i talenti e fa delle lezioni sul come si sta in scena, solo chi c’è stato può insegnarlo ad un altro. A tuo parere la coreografia è cambiata? Non è più una coreografia curata, mentre stranamente i ballerini sono molto migliorati, perché la tecnica è andata avanti, e mi dispiace vedere che non si fanno più i veri balletti.

Qual è un valore per voi importante? La famiglia. Ballerino, grande coreografo e simpatico personaggio televisivo lui, mentre lei brava showgirl e una grande ballerina. Ma la caratteristica più importante è la loro umiltà e il modo con cui è facile avvicinarsi a loro come persone e non come personaggi dello spettacolo. Nel loro caso l’intervista, diventa una piacevole chiacchierata. Per la bella coppia ci si auspica un lunghissimo percorso d’amore assieme alla loro piccola Maria. Le foto della cerimonia sono di Ivan D’Angelo. Gli abiti di cerimonia della sig.ra Russo e del sig. Turchi sono dell’atelier D’Avino Spose - Ciampino (Roma) www.davinospose.it


Ultimissime News

ITALIA

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Desirè Sara Serventi

desiresaraserventi@hotmail.it

Tagli alla sicurezza

scelta voluta dal governo e subita dai cittadini

Il governo non applica i tagli sui privilegi parlamentari ma gli applica sui diritti del popolo Una situazione economica e sociale non certamente tra le migliori, in aggiunta paura per le minacce di attacchi terroristici al Paese. Nonostante il Governo cerchi di rassicurare i cit-

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tadini, c’è chi si chiede se le forze dell’ordine siano realmente pronte ad affrontare ordine e sicurezza per le strade delle città. Il motivo di tanta diffidenza nei confronti dei bistrattati

dipendenti delle forze dell’ordine è da attribuirsi alle incertezze che il Governo è riuscito a creare tra i cittadini, applicando dei tagli sulla sicurezza nazionale. Senza elencare la cifra e i tagli specifici che si possono facilmente reperire, si può dire che questa mossa è stata poco democratica perché mette a rischio la sicurezza dell’intera nazione. Il governo avrebbe dovuto fare un taglio sui loro privilegi, i cosiddetti privilegi parlamentari quali ristoranti, biglietti gratuiti sui treni, etc. E se per il governo questi sono dei privilegi, per il popolo sono delle spese che vanno a ripercuotersi su di loro. Parlando di sicurezza, ci vorrebbero più controlli in particolare per i giovani, dove troppo spesso si sottovalutano certe situazioni. Un caso tipo è quello che si può osservare negli ingressi delle scuole pubbliche dove durante le lezioni

porte e cancelli di ingresso dovrebbero restare chiusi per non permettere a nessuno l’ingresso, cosa che di fatto non accade. Tante le scuole che non usano queste precauzioni, e che forse invece dovrebbero iniziare ad adottare. Non si vuole creare allarmismi, ma si tratta di ragazzi che hanno il diritto di essere tutelati, così come l’intera nazione ha il diritto a una sicurezza. I tagli si fanno dove ci sono degli sprechi, ma in questa situazione la sicurezza della nazione non può essere una spreco. Come accade spesso in Italia, a farne le spese saranno i cittadini che saranno meno tutelati, e le forze dell’ordine che nonostante il lavoro che fanno risultano essere sempre più bistrattati. Se si mettono a confronto i loro stipendi con quelli dei parlamentari, si deduce che il governo tratti il popolo in maniera poco democratica.



Speciale del mese

personaggio

Ricordo di

Moira Orfei La regina del circo

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Redazione

info@cmagazine.it

In questo mese di dicembre, Moira Orfei avrebbe compiuto 84 anni. Si è spenta dove era nata, cresciuta e sempre vissuta, nella sua casa mobile. Tutti la ricorderemo per il suo celeberrimo Circo Orfei. Infatti Moira era figlia d’arte di Riccardo Orfei, clown Bigolon, e Violetta Arata, anche lei protagonista del mondo del circo. Ma ha mostrato grande energia anche nel cinema e in tv interpretando oltre 40 film, anche al fianco di Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Totò, sotto alla guida di registi come Lattuada, Visconti, Germi, De Sica. Non è un segreto che tra i divi del cinema ci fosse anche un gran numero di corteggiatori. Con il tempo Moira è diventata il simbolo del circo in Italia. La sua popolarità è stata così forte che, nel 1960, il nome della compagnia venne cambiata in Circo di Moira Orfei. Le sue specialità erano quelle di cavallerizza, trapezista, acrobata, domatrice di elefanti e addestratrice di colombe. “La produzione Orfei si basa sui tre capisaldi della tradizione circense: acrobati, clown e animali. Il tutto però rivisto in chiave moderna e con artisti tra i più bravi in circolazione”, spiegava lei stessa. Da 1961 era sposata con Walter Nones, un sodalizio sentimentale e artistico alla base dell’intera azienda fondata sul nome e sull’immagine di Moira. Due figli, Lara e Stefano, che ebbe come nella migliore tradizione un battesimo nella gabbia dei leoni. La signora dalle lunghe ciglia finte e il trucco pesante ci lasciava in serenità, circondata dall’amore dei familiari, come loro stessi comunicavano alla stampa.


Speciale del mese

personaggio

Ricordo di

Luca De Filippo Addio maestro!

n.12- 12/ 2015

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Redazione

info@cmagazine.it

Il ventisette di novembre di quest’anno moriva un grande maestro e interprete del teatro napoletano, il figlio di Eduardo. Pochi giorni prima della dipartita gli era stato diagnosticato un male incurabile. Aveva 67 anni e, come scrive la sua stessa famiglia, ‘’era consapevole e fiero di essere l’erede di terza generazione di una famiglia che ha fatto la storia del teatro italiano e, nella figura di Eduardo, del teatro mondiale. Questa inattesa scomparsa - aggiungono - getta tutti nello sgomento e priva il teatro italiano di uno dei suoi più sensibili interpreti e di un custode appassionato e creativo di quella tradizione drammaturgica e attoriale che da Napoli ha saputo conquistare i più vasti successi in Italia e nel mondo. Convinto del valore sociale del teatro, uomo generoso, Luca è stato sopratutto attento agli aspetti umani, nel lavoro con la sua compagnia, creando intorno a sé una comunione di intenti artistici speciali ed importanti’’. Salito in palcoscenico la prima volta a sette anni, nel 1955, come Peppeniello in Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta, diretto dal padre, lì aveva anche festeggiato il suo sessantesimo compleanno. Da poco tempo aveva interrotto le repliche di Non ti pago. Bisogna ammettere che non deve essere stato facile per Luca De Filippo uscire dall’ombra di un padre come Eduardo, ma è pur vero che nel tempo è riuscito a dimostrare di avere personalità e alte qualità proprie, pur senza mai smettere di portare avanti e riproporre il lavoro del padre. In segno di profonda devozione, i funerali laici del trenta novembre al Teatro Argentina di Roma sono stati accompagnati da un minuto di silenzio in tutti i teatri italiani.


Speciale del mese

libro

Leandra

n.12- 12/ 2015

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Claudia Conte

aclaudia.conte@gmail.com

Storia di una vita Il romanzo autobiografico di Leandra Pavorè In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, Vincenzo Bocciarelli e Claudia Conte hanno radunato un folto numero di amici e colleghi nella pittoresca Sala Pio IX di Palazzo Torlonia per la presentazione del romanzo autobiografico di Leandra Pavorè, dal titolo “Leandra. Storia di una vita” da cui verrà tratta una fiction. A moderare l’evento la carismatica Alda D’Eusanio. Momenti di commozione e autenticità anche grazie alle letture toccanti di Bocciarelli e la Conte che hanno rievocato i drammatici momenti di violenza subiti dalla scrittrice brasiliana. Inoltre hanno preso a cuore l’iniziativa gli attori Marco Leonardi, Maria Monsè, Imma Piro, Karin Proia, Piero Concilietti, Janet de Nardis, l’eccentrica Lilian Ramos, il simpatico architetto attore Lorenzo Fasulo, i giornalisti Vittorio Introcaso e Monica Setta, Nawaf Baku dell’ambasciata del Quatar, l’Onorevole Riccardo Mastrangeli. Al termine dell’evento un elegante cocktail presso la Lobby dell’Hotel Inghilterra con gli ottimi vini dell’azienda Tommasi per brindare alle donne che sono state omaggiate di cadeau Jamaloil e del Centro Onesis. Special thanks: Sud Servizi di Luca Carnì, MBE di Via di Novella, Marco Formaioni Grafico

Il Romanzo: Il romanzo si snoda sulla storia autobiografica di Leandra, raccontata su due piani temporali diversi. Ieri c’era la ragazza che si affaccia alla vita, nel Brasile degli anni ’70 e oggi la protagonista è una donna che da anni vive in Italia, manager di un’impresa di successo, che ripercorre il suo passato per definire il suo futuro. Fil rouge della storia di questa donna è la ricerca della felicità, bene prezioso dal costo altissimo, che Leandra pagherà sempre di tasca propria. Bella e determinata, la protagonista del romanzo vive esperienze forti, come una violenza sessuale, il tradimento del marito, lunghi periodi di ristrettezze economiche, ma il suo carattere forte e il suo innato coraggio le danno il modo di riscattare il passato. La fede e l’amore sono sentimenti che permeano costantemente questa storia.


Speciale del mese

film

n.12- 12/ 2015

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Redazione

info@cmagazine.it

Babbo Natale

non viene da Nord Il nuovo film firmato dalla regia di Maurizio Casagrande

Trama - Marcello è un cinquantenne divorziato che campa alla giornata esibendosi come prestigiatore in locali poco raccomandabili. Dopo il suo ultimo spettacolo viene assalito da un’avvenente signora che si scopre essere la moglie del proprietario, e dunque il compenso della serata per Marcello viene ridotto all’osso. Il suo manager, Gerardo, gli trova un incarico come Babbo Natale adibito alla consegna dei regali ai clienti di un McDonald’s di Salerno e Marcello, rassegnato, accetta. Peccato che sua figlia India, cresciuta con la madre a Varese, abbia scelto proprio le vacanze di Natale per riavvicinarsi al padre, responsabile secondo lei (e la sua psicologa) di aver condizionato in negativo i suoi rapporti con gli uomini. La situazione (letteralmente) precipita quando Marcello, vestito da Babbo Natale, cade da un transennato a Salerno e perde la memoria, risvegliandosi in un centro di accoglienza per bambini gestito da un prete, il combattivo Padre Tommaso. Riuscirà Marcello a ritrovare la memoria e a recuperare il suo rapporto con India? Alla sua seconda regia cinematografica, Maurizio Casagrande, attore della scuderia di Vincenzo Sa-

lemme il cui talento non è stato ancora sufficientemente valorizzato, prova a creare per sé quei ruoli da protagonista che il grande schermo italiano gli ha finora negato. È un tentativo legittimo che mette in luce le sue qualità di interprete ma anche le sue ingenuità di neoregista e sceneggiatore. Babbo Natale non viene da Nord Regia: Maurizio Casagrande Cast: Maurizio Casagrande, Giampaolo Morelli, Milena Miconi, Eva Grimaldi, Angelo Orlando, Maria Grazia Cucinotta, Antonio Casagrande, Nino Frassica, Massimiliano Gallo, Tiziana De Giacomo, Mariateresa Amato Genere: Commedia - Durata: 100 min


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Eventi

roma e castelli romani

Arti & Mestieri Expo Festeggia 10 Anni! roma. Fiera di Roma - Ingresso Est

Compie 10 anni Arti & Mestieri Expo, il consueto appuntamento pre-natalizio che Fiera Roma regala alla città. Sarà una vera e propria festa per gli amanti del bello e del buono, del gusto e della creatività, ma anche per quanti vogliono approfittarne per fare un regalo “doc” e scoprire i tesori del nostro territorio, tra stand, angoli d’arte, tradizione e manifattura, alternati a spazi di formazione e intrattenimento. Oltre alla parte espositiva anche eventi speciali ed un vario programma di dimostrazioni e spettacoli, conferenze, tavole rotonde e workshop, dove presentare non solo i processi di lavorazione dei prodotti artigianali, ma anche i temi della socialità, della formazione professionale, della capacità di fare impresa e creare sinergia, per garantire il massimo coinvolgimento del pubblico e di chi espone. Giovedì 17 dicembre - dalle 14.00 alle 22.00 Venerdì 18, Sabato 19, Domenica 20 dicembre - dalle 10.00 alle 22.00

Emiliano Imondi: un ciampinese in America di DANIELE DENCS. Carnegie Hall di New York

Il Maestro Emiliano Imondi, pluripremiato compositore ciampinese, annuncia il suo debutto alla Carnegie Hall di New York. Nella prestigiosa sala concerti presenterà, il 12 dicembre 2015, in prima mondiale, la sua composizione “Three Variations on a Gregorian Theme”, che nel 2014 gli ha consentito di vincere il premio Respighi nella sezione Compositori. Questo è soltanto l’ultimo tra i tanti successi che il compositore emergente sta ottenendo nel suo percorso. Il concerto sarà diretto dal Maestro Salvatore Di Vittorio, e aprirà la stagione 2015-2016 della Chamber Orchestra of NY. Salvatore Di Vittorio, direttore | Emiliano Imondi, compositore (The Respighi Prize Winner) | Di Wu, pianoforte | Thomas Boulton, tromba Sabato 12 dicembre 2015, Carnegie Hall di New York Per info: www.emilianoimondi.com - e.imondi78@gmail.com

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CREDO dell’Orchestra di Piazza Vittorio roma. teatro olimpico

Oratorio interreligioso in occasione del Giubileo Straordinario. Testi scritti e scelti da José Tolentino Mendonça musica di Rossini, Britten, Orchestra di Piazza Vittorio, canti sufi, canti religiosi baifal. Elaborazione musicale di Mario Tronco, Leandro Piccioni, Pino Pecorelli. Il progetto dell’Orchestra di Piazza Vittorio di un Oratorio interreligioso nasce in collaborazione con il teologo portoghese José Tolentino Mendonça e prende forma dall’idea di dare un significato musicale all’espressione “dialogo interreligioso”. Il dialogo si riferisce all’interazione positiva e cooperativa fra persone appartenenti a differenti tradizioni religiose e si focalizza sulla comprensione tra religioni diverse e sulla tolleranza che ne deriva, pur rimanendo sulle rispettive posizioni. L’Orchestra stessa, formata, com’è, da elementi provenienti da ogni parte del mondo, è una chiara e riuscita testimonianza di questo dialogo. Giovedì 17 dicembre 2015 - Informazioni su: www.teatroolimpico.it

Gran Premio Internazionale per il Doppiaggio In collaborazione con l’Enciclopedia del Doppiaggio Roma. AUDITORIUM DEL MASSIMO

Il Gran Premio Internazionale per il Doppiaggio, quest’anno alla sua settima edizione, nasce al fine di valorizzare, nel modo che merita, la nobile arte che tanto affascina e incuriosisce, dando voce e vita all’uomo in tutta la sua complessità comunicativa. L’Italia è considerata, a pieno merito, la culla del doppiaggio. Numerosi artisti si sono alternati nel corso degli anni, garantendo il successo di film che hanno segnato la storia del cinema internazionale ma, il valore dell’arte di doppiare, è ancora nell’ombra. Ad oggi la cultura del doppiaggio in Italia è fortemente radicata e molti artisti continuano a lavorare con passione allo stesso fine. Giovedì 17 dicembre 2015, ore 21.00 Per maggiori informazioni: www.premiodeldoppiaggio.it


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Mercatini di Natale 2015

Roma e Castelli Romani Anche a Roma e nella provincia il periodo delle feste viene impreziosito dai Mercatini di Natale.

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Redazione

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Frascati - Magico Natale Via Vittorio Veneto (lungo la “Passeggiata”) Dal 28 Novembre 2015 al 6 Gennaio 2016 Dal Lunedì al Venerdì dalle 09.30 alle 20.00 Sabato, Domenica, Prefestivi e Festivi: Dalle 09.00 alle 21.00 Marino - Mercatino di Natale di Fontana Sala Via delle Molette 1 C/o Chiesa Maria SS Ausiliatrice (Frazione di Castelluccia Marino) Dal 19 al 20 Dicembre 2015 Dalle 10.00 alle 22.00

roma - Mercatino Giapponese di Natale - A.I.S.O. Via Cardinal Mistrangelo, 25 Dal 4 al 6 Dicembre 2015 Dalle 10.00 alle 22.00

Rocca Priora – Mercatino di Natale Borgo Antico di Rocca Priora Dal 4 al 27 Dicembre 2015 Dalle 10.00 alle 20.00

roma - Mercatini di Natale in Piazza delle Gardenie Piazza delle Gardenie (zona Centocelle) Dal 7 al 20 Dicembre 2015 Dalle 09.00 alle 22.00

Mentana – Mercatino di Natale Centro Storico di Mentana Dal 7 all’8 Dicembre 2015 Dalle 10.00 alle 24.00

roma - KIMArte - Mercatino di Natale Sala Mazzoni Piazza San Giovanni in Laterano, 78/80 Dal 12 al 31 Dicembre 2015 Dalle 10.00 alle 20.00

Palombara Sabina – Mercatino di Natale Via Pier Paolo Tosi Dall’8 Dicembre 2015 al 6 Gennaio 2016 Dalle 10.00 alle 20.00

roma - Mercatino di Natale al Teatro Patologico Teatro Patologico – Via Cassia, 472 Il giorno 19 Dicembre 2015 Dalle 11.00 alle 19.00

Paterno di Tivoli – Mercatino di Natale Via Orazio Cocconari Dal 19 al 21 Dicembre 2015 Dalle 14.30 alle 22.00

roma - Mercatino di Natale al Museo delle Carrozze d’Epoca a Roma Museo delle Carrozze d’Epoca a Roma Via Andrea Millevoi, 693 Il giorno 20 Dicembre 2015 Dalle 10:00 alle 20:00

Percile – Festa di Santa Lucia – Mercatino di Natale Piazza Garibaldi Il giorno 13 Dicembre 2015 Dalle 10.00 alle 19.00 Fonte: www.mercatini-natale.com


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CIAMPINO - Eagles Of Death Metal Esibizione: 4 dicembre Ciampino all’Orion

Jesse Hughes e Joshua Homme, co-fondatori della band rock americana EODM (Eagles Of Death Metal), dopo ben sette anni pubblicheranno il loro quarto album in studio, ZIPPER DOWN. Per le registrazioni di ZIPPER DOWN ai Pink Duck Studios di Burbank, California, Hughes e Homme hanno scritto insieme tutte le canzoni, tranne la cover dei Duran Duran “Save A Prayer”. I due hanno anche suonato tutti gli strumenti e cantato i brani. Della produzione si è occupato Homme. “Il nuovo album, ZIPPER DOWN, per me è un’attitudine e una filosofia di vita”, dichiara Hughes. “Non si dovrebbe chiudere la lampo, ma bisognerebbe tenerla abbassata e lasciare tutto fuori a penzoloni”. Per quel che concerne il primo singolo, Homme precisa: “‘Complexity’ è l’equivalente musicale di afferrare una zampa di coniglio portafortuna con lo sfortunato coniglio ancora attaccato”. “‘Complexity’ è il nostro modo di dire ‘Falla facile, stupido”, aggiunge Hughes.

Lariano - Arte Moda e Artigianato rassegna: dal 5 al 13 dicembre

La manifestazione si chiama “Stoffe e Tele”, primo evento del genere organizzato a Lariano, che ospiterà per l’occasione un mercatino di Natale. Le giornate di moda saranno aperte sabato 5 alle 19,30 con la sfilata di Egy Cutolo, il 7 sarà la volta di Ludovico Felice, seguirà il 9 alle 20 una stilista larianese: Valentina Romaggioli che presenterà la sua collezione realizzata in coppia con l’artista-tatuatore Mattia Bastianelli. Apparentemente provenienti da due mondi opposti i due creativi locali presenteranno una collezione street e giovanile, che mette in comunicazione il mondo della moda con quello dei tatuaggi. Faranno da scenografia le opere esposte dai maestri Carlo D’Orta, Graziano Marini e Alberto Parres. A latere di questi contesti sarà allestito il primo mercatino di Natale dei Castelli romani, che offrirà una ricca proposta di accessori artigianali. I visitatori potranno acquistare i loro regali natalizi scegliendoli tra i prodotti presentati dagli artigiani nei loro stand realizzati all’interno del Centro. L’ingresso sarà libero per tutti. - Chi volesse partecipare può contattare l’organizzazione all’indirizzo segreteria@stoffeetele.it o chiamare il 320.4329714.


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NEMI - Scuderie di Palazzo Ruspoli

Mostra: Dal 6 Dicembre 2015 al 3 Gennaio 2016

La mostra di quest’anno prende spunto dal famoso trattato “Il ramo d’oro” di G.J. Frazer che proprio nel suo incipit cita la cittadina di Nemi ed i suoi boschi che affacciano sull’omonimo lago, quali teatro del dramma legato al mito di Diana Nemorensis. La magia dei luoghi citati dal famoso antropologo ed i temi trattati nel suo saggio hanno ispirato il tema della mostra che stiamo inaugurando, focalizzando il senso verso il significato simbolico delle opere. La mostra sarà inaugurata con il patrocinio del Comune di Nemi e sarà introdotta da due contributi: L’intervento della Dott.ssa Archeol. Sara Scarsella che illustrerà da un punto di vista storico/archeologico l’importanza dei luoghi teatro della manifestazione e l’intervento dell’attore Filippo Carrozzo che tenterà di creare un filo d’unione tra le opere esposte ed i miti del simbolismo Frazeriano. L’evento è a ingresso gratuito. Per info: officineincisorie@gmail.com - www.officineincisorie.it

Frascati - Visioni Spaziali Seminario: Giovedì 10 Dicembre 2015

Lo spazio rappresenta una occasione straordinaria per un diverso punto di vista da cui guardare l’universo. Sorgente di opportunità e di innovazione continua, le tecnologie spaziali stanno cambiando il mondo in cui viviamo. Faremo alcuni esempi per illustrare la rivoluzione spaziale in corso nel settore dell’osservazione della terra, lo stato dell’arte e le prospettive future. Ingresso gratuito. Prenotazione obbligatoria. Destinatari del seminario: Tutti (18+) Organizzatori: INFN Data: Giovedì 10 Dicembre 2015.

Orario: Dalle ore 16:30 alle ore 18:00. Luogo: Sala Touschek – INFN LNF - Via E. Fermi, 40 - 00044 Frascati Per ulteriori informazioni: edu.lnf.infn.it


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Ivan Boccali

Avvocato - Presidente Movimento GL

Gente Libera Libera,

uno stile di vita

Gente Libera non è (solo) un Movimento o un’Associazione. Gente Libera è un’Idea, un Atteggiamento, un Servizio, uno Stile di Vita. Essere di Gente Libera vuol dire liberamente scegliere, e liberamente donare. Essere di Gente Libera vuol dire essere Totali: vuol dire fare Cultura, fare Arte, fare Economia, fare Mutuo Soccorso. E, facendo ciò, costruire una nuova Idea di Politica: dove ogni cosa si incastona in uno splendido mosaico, edificato nel sacrificio, che non ‘scinde’ ma unisce i molteplici aspetti della vita umana. Il nostro Cittadino ha deciso di riappropriarsi del-

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la centralità del suo ruolo all’interno della Città, quale sovrastruttura destinata ad accoglierlo e sistema burocratico che deve porsi al suo servizio. Doveri, dunque, (Tasse, Imposte, Partecipazione civica) ma anche Diritti e Servizi per tutti. Eccola la vera innovazione, eccola la rottura: l’interazione globale. La creazione di una Comunità cittadina che tenga conto di tutti i diversi, e parimenti importanti, aspetti che caratterizzano la nostra Vita, un meccanismo complesso che per funzionare correttamente ha bisogno che ogni singola parte venga curata e lavori in

armonia con le altre: non si può trascurarne una senza che le altre abbiano a soffrirne. Essere di Gente Libera significa entrare a far parte di una Grande Famiglia, di una Rete nella quale ciascuno mette a disposizione degli altri le proprie capacità e competenze. Ognuno ha qualcosa da offrire agli altri, fosse anche solo il proprio tempo libero; nessuno è così ricco da non aver bisogno di qualcosa, fosse anche solo un momento di incontro e confronto. Il nostro unico merito è forse quello di aver messo in contatto tutte queste diverse realtà, di aver unito le persone in un tessuto unico, dando loro la possibilità di comunicare attivamente. Per questo abbiamo a cuore il concetto di economia ‘circolare’, ovvero di collaborazione tra professionalità diverse, cittadini e attività commerciali. Un’azione che si concretizza nella promozione di attività, convenzioni, iniziative, sconti, tariffe agevolate, consulenze gratuite. Per questo ci impegniamo nel Sociale, con particolare attenzione alle fasce deboli, portando avanti il nostro progetto di ‘inclusione’. Un mutuo Soccorso che si esprime in forme di solidarietà mirata al raggiungimento di un fine chiaro e circostanziato: il sostegno di strutture di accoglienza per madri in difficoltà, l’acquisto di un’altalena inclusiva, i lavori di ristrutturazione

Servizi per gli associati Consulenza legale consulenza del lavoro consulenza commerciale consulenza tecnica/urbanistica consulenza medico/legale patronato - servizio caf e altro ancora... di un campo dell’oratorio. E sempre per questo sosteniamo la Cultura in tutte le sue forme, l’espressione dell’Arte, la Formazione personale. Nulla eleva quanto l’Arte, ancor più quando pura e disinteressata, e nulla eleva quanto servire e spronare le anime ad innalzarsi. Ed è oggi più che mai che il nostro Popolo ha il bisogno di Altezza. La nostra Gente Libera, in un mondo dove certo qualunquismo porta a livellarsi verso il basso, sceglie, con fatica ma con determinazione immutabile, di librarsi verso l’Alto. Gente Libera - Via Verdi, 22 - Ciampino www.gentelibera.org info@gentelibera.org Gente Libera


Castelli e dintorni

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Roberta Sconci

robertasconci@gmail.com

IL MIRACOLO DI UNA PISTA CICLABILE CHE C’è MA NON C’è “I miracoli sono sogni che diventano luce” così recita lo scrittore inglese Alan Drew senza sapere che il suo pensiero si adatta perfettamente alla storia che stiamo per raccontare. Ricorreva l’anno 2000 quando regnava la Giunta Badaloni ed ebbe inizio l’opera di realizzazione della pista ciclabile di Via Lucrezia Romana sul fosso della Patatona che non è stata mai inaugurata o, per meglio dire, che si è concretizzata solo parzialmente nella zona che si estende all’altezza di Via Fratelli Whright. Una costruzione finanziata da fondi regionali a cui è stata negata la luce.

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L’area oggi è diventata una discarica a discapito delle abitazioni che si affacciano sull’area stessa. Numerose le lamentele dei residenti che sono costretti a convivere con il degrado che, da quel lontano anno 2000, continua a consolidarsi sempre di più. Tutto ciò rappresenta un pericolo in termini di sicurezza ambientale per le condizioni igieniche non troppo rassicuranti e per i meno fortunati che utilizzano l’area per dimorarvi durante la notte. Molti non la conoscono e qualcuno ha pensato di modificare la sua destinazione d’uso condan-

nandola ad un servizio non proprio edificante. La sua apertura consentirebbe ai ciclisti di attraversare serenamente la barriera del GRA, raggiungere il Parco degli Acquedotti e il Parco regionale dell’Appia Antica e permetterebbe ai cittadini di Ciampino e Morena di prediligere l’uso della bicicletta a quello dell’auto. L’infrastruttura si è persa nell’oblio delle varie Amministrazioni che si sono succedute e il vandalismo e l’inciviltà hanno avuto la meglio costringendo alcuni cittadini ad innalzare delle barricate per difendersi dal debordare dei rifiuti. Ad aprile del 2015 è stato approvato dall’Assemblea Capitolina il nuovo PGTU (Piano Generale Traffico Urbano) che si pone come obiettivo primario quello di incrementare il trasporto pubblico, installare varchi elettronici, spostare maggiormente l’attenzione sulle pedonalizzazioni e non ci crederete potenziare

le “PISTE CICLABILI”, peccato però che quella di cui stiamo parlando non è stata presa in considerazione ne tra le opere “Do minimun” (ossia gli interventi già finanziati e privi di rilevanti difficoltà politiche e istituzionali) ne tra quelle “Do Everything” (interventi previsti nei piani ma non ancora finanziai). Eppure lo stesso PGTU non solo prevede l’istituzione di misure di sicurezza per chi circola con questo mezzo ma intende incoraggiarne l’uso per facilitare gli spostamenti urbani e soddisfare quelli ricreativi, sportivi e cicloamatoriali. Nonostante tutto questo gli anni, i mesi, trascorrono inesorabili e si concretizza sempre più in un vago ricordo che non è tale per tutti coloro che vivono nelle vicinanze. Si dice che” la strada della speranza è sempre illuminata dal sole”...a noi quella strada ci piacerebbe percorrerla in bicicletta!



Parlano le Aziende

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DIETNATURAL

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Valentina Marianera

ciampino@dietnatural.it

CLINICA DEL DIMAGRIMENTO Finalmente Dietnatural è arrivato anche a Ciampino!

Il metodo Dietnatural ha lo scopo di fornire le conoscenze per raggiungere uno stile di vita sano ed educare il cliente ad una corretta alimentazione per raggiungere e mantenere il proprio peso ideale, prevenendo l’insorgenza di patologie correlate ad una cattiva alimentazione ma non solo…i nostri centri si occupano dei Clienti a 360 gradi con percorsi nutrizionali per ogni esigenza e stile di vita. Presso i nostri “Quality Center”, il cliente può richiedere una consulenza gratuita durante la quale, la nostra esperta in nutrizione, dott.ssa Valentina Marianera, effettuerà un’indagine accurata, per venire a conoscenza delle abitudini alimentari e dello stile di vita dello stesso. Si procede quindi con l’auto-misurazione impedenziometrica, per determinare la composizione corporea e calcolare la percentuale di massa grassa e acqua corporea presente nel corpo, in modo tale da lavorare in modo specifico sulla persona. Inizialmente il metodo consentirà, anche attraverso l’utilizzo dei nostri integratori alimentari, di eliminare dall’organismo tutte le tossine ac-

Interno clinica

Dott.ssa Valentina Marianera

cumulate nel tempo per ottenere, già nei primi dieci giorni, ottimi risultati e continuare al meglio un percorso di consigli atti a ritrovare il benessere. Al secondo incontro, facoltativamente, al cliente verrà proposto l’auto-test delle intolleranze

alimentari: si tratta di un esame rapido, non invasivo e sicuro. Viene effettuato su più di 200 alimenti con referto immediato per poter, in tal modo, elaborare un piano alimentare ancora più specifico, escludendo gli alimenti causa di intolleranza per poi reintrodurli gradualmente. Inoltre, nei nostri Centri, è possibile acquistare il Kit per il TEST del DNA per conoscere anticipatamente la predisposizione genetica verso patologie e per verificare il metabolismo di grassi e carboidrati e poter modulare l’alimentazione in base alle necessità dell’organismo, lavorando sulla PREVENZIONE. Gli incontri con i clienti verranno effettuati ogni dieci giorni, al fine di monitorare attentamente i progressi ottenuti, modificando il piano alimentare, per far si che il metabolismo non si

abitui a quel tipo di alimentazione e assicurare una perdita di peso continua. Ad ogni piano alimentare verranno associati i Nostri integratori alimentari naturali, prodotti in Italia e venduti in esclusiva nel nostro centro, semplificando il raggiungimento dell’obiettivo, accelerando la perdita di peso e consentendo di ridurre facilmente gli accumuli adiposi e la ritenzione idrica. Vi aspettiamo per farvi conoscere il nostro centro a Ciampino in Via Col Di Lana 63. Puoi contattare il centro su: Dietnatural Ciampino 0664012122 ciampino@dietnatural.it


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S.P. Sanità e Progresso

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Luciano Stefanini e Franco Pianozza info@sanitaeprogresso.com

Nasce dopo una trentennale esperienza nel campo riabilitativo. La nostra esperienza inizia nel 1982 presso il centro San Raffaele e in collaborazione con importanti professionisti approfondisce tecniche e metodiche innovative per la riabilitazione ortopedica e neurologica. Un’importante attenzione è stata rivolta allo sviluppo tecnologico delle attrezzature utilizzate nel campo riabilitativo determinando un parco tecnologico di altissimo profilo professionale che ha consentito prestazioni sanitarie performanti e di successo. La frequentazione alle manifestazioni internazionali dedicate all’area riabilitativa ci ha permesso un costante aggiornamento tecnologico ma soprattutto alle metodiche ad esse associate. Queste esperienze abbiamo voluto trasferirle in un progetto dedicato alle persone e che garantisca l’efficacia del risultato terapeutico tramite l’attenta valutazione delle terapie da effettuare e l’alta professionalità delle risorse messe a disposizione del Centro Sanità e progresso. Tutti i professionisti che operano nel centro hanno un percorso professionale di altissimo livello e un continuo aggiornamento sulle metodiche da utilizzare, restituendo ai pazienti una oggettiva efficacia dei risultati terapeutici oltre una forte attenzione al rapporto che intercorre tra essi. Nella nostra proposta organizzativa abbiamo

Interni centro

tenuto in considerazione anche il profilo economico che in questo specifico momento storico a volte e purtroppo tende ad impedire cure adeguate ai cittadini. Per questo motivo le visite specialistiche erogate dal centro avranno a riferimento il costo del Ticket ospedaliero e tempi di attesa che non saranno oltre i cinque giorni. Abbiamo proposto anche visite Fisiatriche gratuite per tutto il 2015 (pensiamo di confermarle anche

per il 2016). Questo per favorire l’accesso dei cittadini che hanno patologie sanitarie e del dolore, che non trovano risposte immediate presso le strutture pubbliche e/o private accreditate. Anche per le terapie fisiatriche abbiamo redatto un listino prezzi che tiene conto di queste esigenze applicando sconti che riducono notevolmente il costo delle stesse e che confidiamo consentano a tutti i cittadini un agevole accesso alle prestazioni terapeutiche. Ricordiamo che molte delle terapie fisiatriche sono, oggi, fuori dai LEA (livelli essenziali di assistenza) e di conseguenza a pagamento. Abbiamo, infine,redatto un progetto relativo alla riabilitazione oncologica che stiamo discutendo con specialisti del settore e che speriamo in breve tempo raggiunga gli obiettivi che ci siamo prefissati. Il Centro Sanità e progresso dispone di uno spazio di oltre 400 mq arredato in modo confortevole e accogliente Eroga in regime private tutte le attività di FisioKinesiTerapia volte al recupero e mantenimento funzionale delle disabilità ortopediche e neurologiche. Dispone di un’ampia palestra attrezzata dedicata alla Fisiokinesi relativa alle patologie neurologiche ed ortopediche

individuali, di gruppo e ginnastica posturale. Inoltre il centro si avvale della collaborazione di studi medici associati polispecialistici che garantiscono una vasta gamma di prestazioni. Le attività prodotte dal centro sono: Terapie strumentali: Tecar - Magnetoterapia - Laser ad alta intensità - Ultrasuoni - Elettroterapia antalgica - Diadinamica - Tens Terapie Manuali: Manipolazioni - Massoterapia - Linfodrenaggio Ginnastica medica: Rieducazione motoria individuale e di gruppo - Rieducazione post operatoria - Rieducazione neuromotoria - Rieducazione posturale. Studi medici polispecialistici associati: Geriatria - Fisiatria - Ortopedia - Neurologia Dietologia Siamo consapevoli che acquisire la fiducia dei cittadini sia strategico per il futuro del centro ed è per questo motivo che vi invitiamo a contattarci e/o visitare il nostro centro, saremo a vostra disposizione per illustrarvi che cosa facciamo, la struttura e le apparecchiature del Centro Sanità e Progresso.


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Fabrizio Rinaldi

rinaldi_fabrizio@hotmail.com

Little Coffee Apre un nuovo laboratorio di torrefazione a Ciampino

Nei locali storici adibiti a laboratorio del Bar Pasticceria Rinaldi, a Ciampino, nasce Little Coffee, laboratorio di torrefazione e vendita di specialità dolciarie e prodotti legati alla tradizione del caffè. Lunedi 23 novembre abbiamo cominciato la nostra avventura e la porteremo avanti con impegno e passione! Ricordiamo che da Little Coffee troverai caffè fresco, in grani e macinato, tostato proprio all’interno del nostro negozio e che porta il nome di Caffè Rinaldi - Torrefazione artigianale. E specialità dolciarie, come cioccolata d’autore, amaretti artigianali, miele e marmellate artigianali, cioccolata di Modica. E per i più esigenti, tazzine, caffettiere e articoli regalo. Vi aspettiamo!

Little Coffee Aperti dal Lunedi al Sabato Dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 - 20:00 Chiuso Domenica e festivi Contatti: 333 2993352 rinaldi_fabrizio@hotmail.com


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Chiara Priorini

chpr0610@gmail.com

parlando di facebook. parte 1

Nonostante i numeri strabilianti, Facebook non può esser considerato un Mass Media alla stregua di TV e Giornali. I motivi che lo differenziano nettamente dai Mass Media risiedono nelle modalità di comunicazione. La modalità di comunicazione dei Mass Media è verticale ed a senso unico, su Facebook invece è orizzontale ed è a doppio senso, quindi l’esatto opposto dei Mass Media tradizionali, quest’ultimi non permettono una comunicazione bidirezionale, ma veicolano messaggi che l’utente può solo subire passivamente, o ignorare del tutto. Facebook promuove ed incentiva un tipo di comunicazione bidirezionale tra “Persone”. Su Facebook è addirittura possibile interagire direttamente anche con i messaggi pubblicitari; la vera comunicazione è quella che si propaga da persona a persona, grazie alla facilità di condivisione dei contenuti. I contenuti che generano maggior interesse e risultano estremamente utili,

interessanti, divertenti, possono potenzialmente diffondersi a macchia d’olio generando quello che viene chiamato effetto virale del passa parola. Se paragonassimo la TV ad una grande megafono, potremmo affermare che per quanto riguarda Facebook che il megafono è potenzialmente nelle mani di tutti, persone ed aziende lo possono utilizzare allo stesso modo. Nessuno vanta una particolare esclusiva o privilegio nell’utilizzo della tecnologia messa a disposizione. Per questo le aziende ed i professionisti che cominciano la promozione su Facebook, facendosi impressionare dai numeri e considerandolo un mass media tradizionale, generalmente non hanno successo. Le aziende che invece comprendono a fondo le dinamiche psicologiche che regolano la comunicazione e la vita su Facebook hanno maggiori possibilità di implementare strategie di successo anche a lungo termine.



Uomo e Società

intervista

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Desirè Sara Serventi

desiresaraserventi@hotmail.it

Intervista al Cavaliere Ufficiale

Poi ha puntato gli occhi verso la televisione? Ero il proprietario della TVR Vittori. Per lei tanti i riconoscimenti? Tanti premi e riconoscimenti, sono stato il primo Cavaliere Ufficiale più giovane della Repubblica italiana, ma non ho mai abusato di questi titoli.

Ritratto giovanile

Abbandona tutto per occuparsi della sua impresa? Avevo quest’attività commerciale molto grande, era una delle più grandi della provincia di Viterbo. Ho ceduto delle quote, e sono uscito dal giro perché volevo occuparmi all’impresa.

Un grande impresario che a Viterbo si è distinto per la sua attività imprenditoriale

Lei è stato il primo a diffondere i segnali televisivi privati a Viterbo e provincia? Sono stato il primo a mettere impianti televisivi, radio, a ricevere segnali, aprire Radio Luna, ho fatto tante cose, molte delle quali insieme a Berlusconi.

Come è stato lavorare con lui? Eccezionale, con lui bastava una stretta di mano. Poi si è occupato di radio? Ho fondato Radio Luna, e facevo di tutto compreso lo speaker.

Bruno Vittori

È stato il primo a Viterbo e provincia a diffondere i segnali televisivi privati, il Cavaliere Ufficiale Bruno Vittori che da impresario ha un curriculum d’eccezione. Il grande imprenditore gli occhi gli ha puntati in diversi settori, da quello televisivo a quello della radio per poi occuparsi della sua attività commerciale. Tanti i riconoscimenti per le sue competenze nel settore.

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Vuol parlare della sua attività? L’impresa si trova a Viterbo, si tratta di un commercio al dettaglio di apparecchiature audio e video. Quali canali si vedevano a Viterbo? I canali della Rai, i privati non c’erano. Quali emittenti televisive e radiofoniche si appoggiavano dal suo ripetitore? Sono stato il primo a ripetere Canale5, GBR radiotelevisione, TR Voxon, etc. Ha detto che lavorava con Berlusconi? Le prime televisioni le abbiamo fatte noi, e poi gli ho fatto molte postazioni in montagna, compravo i terreni e li vendevo a lui.

Il suo fiore all’occhiello? Sono un grande venditore, ma il mio fiore all’occhiello è stato quello delle televisioni e della radio. La sua famiglia gli è stata vicino? Mi hanno aiutato tanto i miei figli, Luca, William e Simona. William? Sono ammirato da mio padre e da ciò che ha fatto e per quello che mi ha dato e mi ha insegnato è merito suo se sono cosi preparato e determinato.

Il cavaliere e il figlio William

Luca vuoi dire qualcosa riguardo a tuo padre? Non so che dire già detto tutto William. Simona? Sono orgogliosa di mio padre e William ha detto tutto ciò che penso. Un grande professionista nel suo settore, ma in particolare è un Cavaliere per il modo che ha di relazionarsi con gli altri con tanta garbatezza.


Uomo e Società

intervista

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Desirè Sara Serventi

desiresaraserventi@hotmail.it

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Un mio professore mi ha presentato la conduttrice Caterina Balivo, e io sono stato felice. Non avevo fatto prima di allora niente di bello, quindi ho cercato di conoscere i personaggi della Tv. Poi sono stato al Festival del cinema al Giffoni, e li ho incontrato tanti attori e mi sono trovato in un contesto meraviglioso, ho iniziato ad informarmi dove facevano i festival, per poter incontrare gli attori. Vado al Festival di Roma, Napoli e Salerno, più lontano non posso per le mie condizioni fisiche. Con chi vai? Con i miei genitori o con chi è disponibile ad accompagnarmi. Cosa chiedi ai personaggi quando gli incontri? Appena gli incontro faccio la foto e chiedo di fare amicizia con loro, gli chiedo i loro contatti. Instauri un’amicizia? Sì e frequento Silvia Mazzieri ed Elisabetta Pellini.

Vuole recitare in una fiction

Pasqualino Esposito

A causa dell’osteogenesi imperfetta non può stare ne in piedi ne seduto É affetto da osteogenesi imperfetta Pasqualino Esposito. Costretto a stare disteso su un lettino, senza potersi ne sedere ne alzare. Da piccolo ha dovuto fare i conti non solo con la sua malattia, ma con la solitudine. La sua grinta lo porta ad avere una passione, quella di incontrare i personaggi dello spettacolo e fare con loro una foto stabilendo un contatto di amicizia. Un suo

progetto è quello di poter recitare interpretando un ruolo che gli riesce bene, il suo. Tu soffri della osteogenesi imperfetta, di cosa si tratta? É definita la malattia delle ossa di vetro, e porta una grave fragilità delle ossa e una malformazione degli arti. Purtroppo ho la gabbia toraci-

ca malformata e di conseguenza dei seri problemi respiratori. Non puoi ne alzarti ne stare seduto? Sono costretto a stare su un lettino, quando mi cambio sento dei dolori atroci alle ossa. La tua malattia ti ha portato ad una solitudine? Da piccolo ho sofferto molto la solitudine perché non avevo amici, guardavo i miei coetanei giocare e io non potevo. Ci sono tre amici che ritengo importanti Patrizia Fasciglione, Daniele Esposito e Alessandro Sabatino. Vuoi raccontare della tua passione per i personaggi dello spettacolo?

Quando non vai ai festival, cosa fai? Sto sempre a casa e su Facebook con gli amici dello spettacolo. Ho pochi amici del mio paese, perché non potendo uscire non è facile fare nuove amicizie o avere amici. Progetti? Vorrei che un regista mi facesse recitare in una fiction, è una cosa che mi piacerebbe tanto. In che ruolo? Quello che mi riesce bene, il mio. É grintoso, combattente, simpatico e con una grande passione per il cinema e per la recitazione. La sua richiesta è rivolta ai registi per farlo recitare in una fiction.


Uomo e Società

diritto

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Roberto Pasquali Avvocato

L’Amministratore di sostegno, una tutela per i più deboli L’Amministrazione di sostegno è un istituto giuridico che permette alle persone prive in tutto o in parte di autonomia, per infermità e/o menomazione fisica o psichica, di affidare ad un’altra persona la tutela dei propri diritti e la gestione dei propri interessi. Come si intuisce è una figura innovativa, snella e dinamica, che sta riscuotendo grande successo, poiché viene nominata senza troppi formalismi e non richiede l’assistenza necessaria di un avvocato.

I soggetti legittimati a richiedere un amministratore di sostegno sono: 1. lo stesso beneficiario, 2. il coniuge, 3. la persona stabilmente convivente, 4. i parenti entro il 4° grado e gli affini entro il 2° grado, 5. il tutore o il curatore, 6. il pubblico ministero, 7. i servizi sanitari e sociali pubblici e privati. Se i soggetti da sottoporre a misura protettiva si trovano sotto la potestà dei genitori, la misura non può essere promossa che su istanza del genitore medesimo o del pubblico ministero.

Competente per la nomina dell’amministratore di sostegno e per lo svolgimento di amministrazioni di sostegno è il Giudice Tutelare, anche se poi la competenza funzionale per i provvedimenti concernenti i soggetti incapaci è divisa tra il Giudice Tutelare e il Tribunale ordinario in composizione collegiale. V’è da notare che il procedimento che si conclude con la nomina dell’amministratore di sostegno è un procedimento non contenzioso, e l’amministratore di sostegno è nominato con decreto: una novità rispetto ai procedimenti d’interdizione e inabilitazione, riservati alla competenza del Tribunale, che si pronuncia invece con sentenza. Il Giudice Tutelare ha funzioni direttive, deliberative e di controllo mentre la responsabilità vera e propria della gestione spetta all’amministratore nominato. La domanda per la nomina dell’amministratore di sostegno deve essere presentata al Giudice Tutelare del Tribunale territorialmente competente (della residenza della persona o, in via alternativa o sussidiaria, del suo domicilio) attraverso un ricorso con documentazione medica, proveniente dai servizi sanitari e sociali, che attesti l’infermità ovvero la menomazione fisica o psichica della persona e la conseguente impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi; devono altresì essere indicati gli atti da compiere nell’interesse del beneficiario, (ad esempio, la riscossione della pensione; il pagamento dei canoni di locazione e degli stipendi a colf ecc.) onde prevedere un importo mensile che serva a sostenerne i costi e a soddisfarli. Il Giudice Tutelare può conferire l’incarico a una persona stabilmente convivente, al padre, alla madre, al figlio, al fratello o alla sorella, a un parente entro il 4° quadro, oppure a una

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persona designata dal genitore superstite con testamento, atto pubblico, scrittura privata; quando ne ravvisa l’opportunità, inoltre, e nel caso di designazione dell’interessato, e quando ricorrano gravi motivi, può chiamare all’incarico di amministratore di sostegno anche altra persona idonea. L’amministratore di sostegno può avere poteri di assistenza del beneficiario o agire in sua sostituzione e il beneficiario conserva la capacità di agire per tutti gli atti che non richiedono la rappresentanza esclusiva o l’assistenza necessaria dell’amministratore di sostegno. Il beneficiario dell’amministrazione di sostegno può in ogni caso compiere gli atti necessari a soddisfare le esigenze della propria vita quotidiana. Il beneficiario dell’amministrazione di sostegno, pertanto, è pienamente capace nell’esercizio dei suoi diritti per tutti gli atti di natura personale e, per la gran parte di quelli di natura patrimoniale, è un soggetto uguale ad ogni altro. Roberto Pasquali


Uomo e Società

sociale

Natale che allegria

Ad avere la meglio sulle feste sembra siano i social network Cari lettori, la festa più attesa e amata dai bambini e dagli adulti è alle porte. Strade, negozi, tutto viene illuminato per l’occasione. Alberi di Natale, presepe, renne e tanti elementi decorativi per creare un clima festivo. Poi c’è da organizzare il sostanzioso menù natalizio, dove ogni regione ha le sue ricette tradizionali. In questo periodo le famiglie si riuniscono, per festeggiare con i propri cari questi giorni di felicità. E se un tempo le tavolate erano ca-

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Desirè Sara Serventi

desiresaraserventi@hotmail.it

ratterizzate da persone che facevano lunghe chiacchierate, e in particolare le persone conoscevano il significato della parola dialogare e ascoltare gli altri, le cose con l’avanzare della tecnologia sono un po’ cambiate. Certo la cornice è sempre quella, le famiglie riunite, le lunghe tavolate, tanto cibo, quello che è cambiato è il modo di relazionarsi gli uni con gli altri. Quando si parla di cellulari e social network non ci sono feste che reggano. Le persone trovano più piacevole dialogare guardando un monitor, piuttosto che parlare con una persona. E’ più semplice rimandare una conversazione, piuttosto che rimandare la visualizzazione della notifica di un messaggio. E se prima i giochi erano giochi di società dove tutti si divertivano, le cose sono nettamente cambiate. Scartare velocemente i regali per condivide sui social ciò che si fa, sta diventando la priorità. Natale è allegria, amore, condivisione con i propri familiari divertendosi, parlando e ascoltando gli altri. Buone feste a tutti.



Cultura e Curiosità

Storia

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Carlo Eugenio Morganti Storico e Medico

DIFFUSIONE RAPIDA DEL

CRISTIANESIMO

La rapida diffusione del Cristianesimo, estensiva ed intensiva, fu agevolata da numerose cause favorevoli. Le principali: la diaspora giudaica; l’uniformità politica ed amministrativa dell’Impero Romano, grande unificatore di popoli; l’uniformità di cultura e di lingua prodotta dall’Ellenismo; le agevoli comunicazioni fra i vari Paesi; la nausea per le divinità pagane, adulteri e viziosi; la morale di Cicerone, di Seneca e degli Stoici; l’aspirazione alla purificazione ed all’elevazione; l’insegnamento Cristiano così semplice e così sublime; la Santa vita dei primi cristiani che fece affermare: “ciò che l’anima è nel corpo, sono i cristiani nel mondo”. D’altro canto non mancarono avversità. Ostacoli al Cristianesimo furono: il contrasto tra Politeismo e Monoteismo, tra paganesimo e Vangelo. Il culto pagano era parte integrante della Costituzione. Altro ostacolo era la depravazione dei costumi ed il rigore

della dottrina Cristiana. Ed ancora il disprezzo ostentato dai filosofi per quel “Barbaro dogma” annunciato da uomini senza lettere venuti da un Paese spregiato, le accuse contro i Cristiani denominati nemici pubblici, nemici del popolo romano che adorava la testa di un asino, gente insomma rea di tutti i delitti e di tutte le infamie. E non ultimo le persecuzioni dei Giudei. Giustino afferma che costoro inviarono in tutto il mondo emissari per infamare ad ogni costo i seguaci del Vangelo (Dialogo con Trif., 17) e Tertulliano aggiunge: “Sinagoga Iudaea rum Fontes Persecutiones” (Scorp. 10). E ancor più dell’odio giudaico, dovettero ostacolare la propagazione del Vangelo le lunghe ed atroci persecuzioni scatenate dagli imperatori Romani. Tuttavia la diffusione del Cristianesimo avanzò prodigiosamente e dopo avere conquistato i popoli civili la Chiesa Cristiana s’accinse alla conquista dei Barbari.


Cultura e Curiosità

storia

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Ruben Fais

rubenfais@alice.it

Le rovine di Mohenjo-Daro

Il re sacerdote Museo Nazionale di Karachi (Pakistan)

Sigillo Museo Nazionale New Delhi

Le antiche città della valle dell’Indo:

un mistero ancora da risolvere Nel 1856 gli operai impegnati nella costruzione della ferrovia Karachi-Lahore, nell’antico stato indiano del Panjub, odierno Pakistan, utilizzarono mattoni cotti ben modellati, prelevati in modo vandalico da un antico sito chiamato Harappa. Ciò spinse Alexander Cunningham, direttore dell’Archaeological Survey of India, a intraprendere le prime indagini archeologiche sulle rovine devastate di quella città, ampliate nei primi del Novecento da John Marshal. Quest’ultimo nel 1919, rinvenne 560 km più a sud, nel sito di Mohenjo-Daro, una metropoli in perfette condizioni, realizzata con i medesimi mattoni di Harappa. Grazie agli scavi sistematici condotti da Sir Mortimer Wheeler nel 1945, presto alle due città si affiancarono numerosi altri siti con identiche caratteristiche, che rive-

larono l’esistenza di una civiltà omogenea ampiamente estesa, fiorita nella valle del fiume Indo dal 3300 al 1600 a. C. Le città densamente popolate mostrano una pianta con strade ortogonali che formano blocchi regolari. Gli edifici, a uno o due piani, presentano un parato murario accurato e preciso realizzato con mattoni cotti di altissima qualità. Sono presenti numerosi pozzi e le case possiedono impianti igienici con un sistema di scarico per le acque e una complessa rete di fognature, tra le più sofisticate del mondo antico. È presente un’acropoli fortificata dei cui edifici si ignora tuttavia la funzione e l’uso. Gli oggetti rinvenuti nei siti della Valle dell’Indo, ci forniscono alcuni indizi sulla società del tempo. I numerosi manufatti in terracotta, come il vasellame rosso dai di-

segni neri di alta qualità, le figurine femminili dalle sontuose acconciature, gli animali tra i quali il toro, spesso associato ad un carro, e la barca processionale detta della regina, ci raccontano una società che venerava la dea madre e praticava culti agricoli legati alla fertilità e alla generazione. I gioielli d’oro e pietra dura, i dadi e una scacchiera, testimoniano un alto tenore di vita e l’amore per il lusso e il divertimento. Due busti maschili acefali e una fanciulla di bronzo detta la ballerina, presentano corpi in movimento e attestano una raffinata sensibilità estetica. L’enigmatico piccolo busto del personaggio maschile barbato e ingioiellato, detto re-sacerdote, non ha ancora rivelato la sua identità, ma indica una struttura politica forse dominata da un gruppo di sacerdoti o da un rappresentare del potere divino. I numerosi sigilli rinvenuti, che la popolazione utilizzava quasi come un documento identificativo personale, suggeriscono una fiorente attività commerciale, che utilizzava precisi sistemi di peso e misura. Realizzati in steatite, di forma qua-

drata, raffigurano elefanti, tori, rinoceronti, tigri, antilopi. Un eroe di tipo sumerico strangola a mani nude una tigre, mentre altri personaggi sontuosamente abbigliati siedono su bassi troni. Tutti i sigilli presentano numerose iscrizioni ma nulla sappiamo di questo misterioso linguaggio composto di circa 400 segni e simboli. Restano sconosciute le ragioni del declino e della fine di queste splendide città. Si ipotizza che siano state improvvisamente abbandonate, forse per inondazioni o forti siccità. Non ci sono segni di invasioni e distruzioni. Poche le tombe rinvenute. A Mohenjo-Daro sono stati ritrovati tredici scheletri le cui posizioni indicano che il momento della morte è sopraggiunto in modo inaspettato e repentino. Studi scientifici ipotizzano un improvviso e istantaneo calore che ha sciolto superficialmente e saldato tra loro numerosi esemplari di rocce e mattoni. Nell’area si riscontrano alti livelli di radioattività. Ancora oggi le imponenti vestigia della civiltà della valle dell’Indo restano silenziose davanti alle numerose domande degli studiosi.


Cultura e Curiosità

poesia

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Vittorio Rombolà

www.vittoriorombola.it

le baio(C)²ate der “poeta der baiocco” … nun me stancherò mmai d’ammirà ‘sta Città… ogni scorcio m’ennammora, ogni sercio me conquista… sguardo dopo sguardo… ora dopo ora… … e mentre ‘n menestrello musica ‘n gradito stornello e ‘na carozzella se ne va pe’ Roma bbella, io, da solo, passeggio a Feragosto, fra vicoli, piazze e quarche artro posto e me vié da penzà, dar profonne der core, ammazza Roma quanto sei bbella, a Te t’ha dipinta Nostro Signore.

edita, di Vittorio Rombolà nello specifico “er poeta der baiocco” autore, scrittore, poeta e paroliere www.vittoriorombola.it

Vittorio Rombolà Photo: Ewa Podolska


Cultura e Curiosità

racconti

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Fabrizio Rinaldi

rinaldi_fabrizio@hotmail.com

IL MIO PRESEPE

Mi ricordo tutto di quella notte. Soffiava un vento diabolico che si insinuava tra le fessure della finestra, sempre malandata, del salone di casa. Io sbattevo i denti, per il freddo, eppure avevo un calore immenso intorno a me. Mamma stava apparecchiando in cucina, e ricordo ancora il rumore di tre piatti, sempre gli stessi, al momento che venivano poggiati sul tavolo. Ognuno aveva un proprio suono, ne ero certo, ed ero persino capace di distinguerli l’uno dall’altro. A me toccava sempre quello che aveva ancora i bordi intatti. Pativamo la fame, quella vera. Eravamo la famiglia più povera del paese e tutti ci chiamavano “I miserabili”, per ricordarci sempre il nostro status sociale. Ma quella sera io ero contento, nonostante il freddo. E nonostante la zuppa di pane e acqua che ci aspettava. Mio padre stava sistemando l’ultimo pastore sul presepe, ma d’un tratto, per la prima volta in quelle notti di Natale che si ripetevano ugua-

li ogni anno, lasciò a me il solenne compito di poggiare la stella cometa sopra la grotta della Natività, a conclusione del lavoro. Poi proseguimmo solerti verso la cucina, dove oltre quel nido d’amore che ci scambiavamo l’uno con l’altro, io ed i miei genitori, c’era davvero poco da offrire. E adesso che di anni ne sono passati davvero tanti e quei ricordi sbiadiscono come dei sogni, adesso che la mia vita, come quel presepe, si è ormai conclusa e conto i giorni che mi separano dal dolce sogno, adesso, solo adesso che ho fatto di quei ricordi la ragione stessa del mio lavoro, ora che sono diventato il più grande presepista vivente, posso ritornare in silenzio in quella casa. E riscoprire le immagini più belle della mia vita, l’unica felicità mai vissuta, quella che si prova quando non si possiede niente e il tuo mondo è tutto lì, in quelle poche mura, con un presepe, una misera zuppa ed un cuore che si gonfia di amore fino al punto di scoppiare.



Arte e Fotografia

architettura

LA RIVELAZIONE DELLA BELLEZZA Da sempre l’uomo la cerca e ne è attratto: la bellezza è un bisogno, una necessità dell’anima che la avvicina al divino di cui è parte. Renzo Piano la richiama nella sua definizione di architettura: “…e poi l’architettura è struggimento per quella cosa bellissima che è la bellezza”. L’architettura dovrebbe pertanto avere una connotazione intrinseca di bellezza, che non è da ricercare esclusivamente nella qualità, nella perfetta esecuzione o nella “bontà” dello spazio. Anche l’estetica che è la sfera più prossima al concetto di bellezza, non ne esaurisce i presupposti. Allora dov’è la bellezza? Essa si rivela nel momento in cui ciò che percepiamo visivamente arriva all’anima muovendo sensazioni piacevoli. Cosa succede quando

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Lucia Bello

arch.luciabello@libero.it

Roma, scorcio interno del Pantheon

uno spazio che genera linee, forme, colori, luci ed ombre viene catturato dalla visione è di complessa, se non di impossibile descrizione. Possiamo pensare che si tratti di un processo di interiorizzazione della visione stessa che nell’intercettare tutti i codici (culturale, estetico, filosofico, etico, sociale, psicologico)del mondo dell’osservatore, ne restituisca uno stato d’animo positivo orientato al benessere, alla felicità. È il risultato di una forma di connessione ben riuscita, una buona relazione tra ciò che si vede e ciò che arriva a toccare l’animo umano. Quando questo non accade per i più, è forse il caso di chiedersi perché oggi si realizzano luoghi di vita sempre più lontani dai reali bisogni di chi li abita e di chi li osserva.


Arte e Fotografia

fotografia

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Eleonora Chessa

www.eleonorachessa.com

La fotografa polivalente Dal fashion al paparazzo

In Italia 10 anni fa fino al caso Vallettopoli e alla nascita dei grandi social media come Twitter Facebook e Instagram, il fotografo poteva considerarsi un benestante. I giornali pagavano discretamente bene servizi fotografici di personaggi da copertina ed esclusive di paparazzate. Al giorno d’oggi non si guadagna più bene e la maggior parte dei miei ex colleghi hanno dovuto rinunciare alla propria professione e intraprendere un secondo lavoro in quanto agenzie e riviste la tirano per le lunghe con i pagamenti

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a volte passano 9 mesi e purtroppo noi della categoria non siamo tutelati un granché legalmente. In Italia come in qualsiasi altra parte del mondo raramente emergi professionalmente, nella maggior parte dei casi ci vuole la spintarella da parte di qualcuno noto nel settore e per una come me che non ammette nessun tipo di opzione se non il duro lavoro purtroppo la strada è stata decisivamente in salita e piena di stenti. Non ho mai mollato l’obbiettivo e ad oggi mi ritrovo a lavorare per una delle più importanti agenzie fotogiornalistiche mondiali

“Splash News”. Esiste una grande distinzione in categorie fotografiche. Esiste il fotografo di moda, il fotografo da red carpet e premierre, il fotografo di scena, il fotografo da matrimonio e così via fino a quella categoria che non ha bisogno di grandi nozioni fotografiche, quella del paparazzo. Tutti amano e sono curiosi di sapere cosa fanno le celebrità e le celebrità per diventare tali hanno uno stretto legame con il paparazzo. E’ un po come una catena di montaggio. Purtroppo molti criticano il mestiere del paparazzo e molti fotografi come quelli da red carpet e fashion non sopportano il paparazzo. Come mai quella celebrity è diventata famosa? Non era nessuno prima che fosse stata paparazzata con il figlio di o con il cantante o con il calciatore o con la star di Hollywood. Ma grazie alla fama del non personaggio diventato famoso, il fotografo fashion scatta la copertina di Vogue o riviste simili. Sinceramente non mi vergogno di dire che sono un paparazzo quando capita e che molte paparazzate vengono organizzate dai personaggi stessi perché vengono pagati dalle riviste o devono fare la cosiddetta marchetta al brand

di orologi e d’occhiali dalla quale vengono pagati per indossarlo. Mi reputo fortunata perché sono una fotografa con una marcia in più non mi limito solo a scattare fashion, quindi editoriali, campagne pubblicitarie o copertine di riviste, scatto red carpet e premierre, modelle/i per agenzie di moda, ho clienti privati e faccio anche la paparazza! Vado fiera di essere polivalente nonostante il mio sogno sia quello di scattare una campagna pubblicitaria per Gucci o Prada o Givenchy o di avere un editorial pubblicato su Vogue. Mi accontento per ora nei miei 30 di essere ad Hollywood dove i sogni diventano realtà e pian piano il mio nome cresce e i lavori fotografici diventano sempre più interessanti. Crediti: Stylist: Megersfjr | Modella: Tianna Rich Fotografa: Eleonora Chessa


Arte e Fotografia

l’occhio di lisa

STOP VIOLENCE AGAINST WOMAN!

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Lisa Bernardini

info@lisabernardini.com www.lisabernardini.it

Arte, Cultura e Spettacolo uniti per omaggiare il Mondo Femminile Un colloquio creativo tra le Arti per dare impulso ad una nuova coscienza sociale condivisa. Questa è la mission della kermesse “Storie di Donne” alla sua prima edizione, che si e’ inaugurata il 25 Novembre 2015 all’Hotel Villa Eur di Roma tra artisti, scrittori, giornalisti e poeti di diversa provenienza geografica e alcuni personaggi anche noti al grande pubblico. La manifestazione, che vede come filo conduttore una mostra fotografica e pittorica nella hall della location ospitante fino al prossimo 8 Dicembre, avra’ anche nel periodo momenti ed incontri dedicati a protagonisti della Cultura e dello Spettacolo. Almeno 250 gli ospiti intervenuti all’inaugurazione per celebrare con gli organizzatori questo omaggio all’universo femminile ed accolti daAndrea Starace, direttore dell’Hotel Villa Eur, e Lisa Bernardini, direttore artistico nonche’ presidente dell’Associazione Occhio dell’Arte

co-organizzanti l’evento. Impossibile citarli tutti: in ordine sparso e casuale, nomi come l’attore Lando Buzzanca, il presentatoreAnthony Peth, il doppiatore e regista Giovanni Brusatori, la cantante Star Eliza, l’organizzatore Oscar Garavani, l’artista Mike Calabro’, l’attrice Luciana Frazzetto e il direttore di doppiaggio, regista e doppiatore Massimo Milazzo, l’attrice Adriana Russo, il critico Giorgio Palumbi, il Marchese De La Roche alias Chicago, l’editore e giornalista Giò Di Giorgio della testata Inciucio.it, il giornalista nonche’ Presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro, Kyra Ruffo, Cinzia Hall, Lino Bon, AnnaBruna Moda, Silvia Fabi, il Professor Francesco Petrino, Ugo Mainolfi, la giornalista Federica Pansadoro, l’architetto e ricercatore storico Ugo De Angelis, la gallerista Sabina Fattibene, la critica cinematografica Sarah Panatta, la regista Iolanda La Carrubba, il Presidente di Associazioni umanitarie Giorgio Ceccarelli, il Direttore

di Prima Pagina News Maurizio Pizzuto, l’ex top model Giuseppina Iannello, la prima miss Sorda al Mondo Elisabetta Viaggi, Fefe’ D’Orsi dell’Associazione Un Mondo per Amico, la regista argentina Graciela Saez, la regista italiana Lucilla Colonna, il Presidente A.I.S.L_O. Maria Grazia De Angelis, Franca Pace, la mediatrice interculturale Susana Mamani, Sorici Constantin a capo della Associazione Genitori Rumeni in Italia, il cantautore Amedeo Morrone, la cantante sudamericana Gisela Josephina Lopez Montilla, Tatev Hakobyan dell’Associazione russa Matrioska, l’onorevole Antonio Paris, Giovanni Pirri di Allinfo, la scrittrice Simonetta Bumbi, il violinista RAI Gaspare Maniscalco, Elisa Pepe’ Sciarria in veste ufficiale “Una Ragazza per il Cinema” 2015 con il responsabile regionale del concorso per il Lazio ed il Molise Massimo Meschino, il regista e fotografo Michele Conidi, Anna Bianca vedova di Remo De Angelis (…). Alcuni ospiti fra i presenti sono stati premiati con una medaglia da parte degli organizzatori.per la loro importante presenza - attiva/simbolica nella diffusione dell’evento “Storie di Donne”. Contributo poetico della serata a cura di: Eugenia Serafini, Anita Napolitano, Iole Chessa Olivares, Anita Tiziana Laura Napolitano, Massimo Pacetti, Davide Cortese, Giuliana D’Annibale, e per quello musicale a Amedeo Morrone. Fotografi in esposizione (in ordine sparso): Gianfranco Giachetti, Gaia Franciosi, Sara Motta, Gianluca Posella, Barbara Marin, Luigi Bilancio, Tiziana Illustrazione, Claudio Binnella, Davide Capponi, Pietro Politi, Blondi, Claudio Giuli ( artisti selezionati dal network The Imaginarium), Diocleziano Galella, Giorgia Nofrini, Ilaria Di Giustili, Marina Rossi, Donatella Francati, Martyna Ball, Elisabetta Floccari, Angelo Facchini, Michela Giannotti, Francesco Oggianu, Francesco Trapasso (autori pervenuti alla selezione del bando in maniera autonoma). Pittori in esposizione: Sabrina Falasca, Paola Grillo, Oria Strobino, Monica Cosimi, Giorgio Soldi, Fabrizio

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Capoccioni, Emanuela De Franceschi, Davide Damato, Daniele Del Sette, Anna Stoyanova, Alessandra Fuligni (nomi selezionati dal Trittico Art Museum di Roma), Giorgio Ceccarelli, Tatyana Makarova, Patrizia Pisano, Francesca Splendore, Lina Morici, Mario La Carrubba, Maria Meraglia, Ester Campese (Campey) e, provenienti dall’Associazione Arcobaleno di Roma, i pittori Daniela Negrelli, Olga Silivanchyk, Ingrid Alldritt, Marcella Baruti, Natascia Camapanelli, Anna Maria Campus, Gabriella Tirincanti, Mapi. Per la serie “Grandi Autori” in mostra: il fotografo Francesco Ciccotti e il compianto pittore Remo De Angelis. Collaboratori principali del giorno della inaugurazione di “Storie di Donne” 2015: Trittico Art Museum, Associazione Arcobaleno, network The Imaginarium, Agenzia MTM Events, “Una Ragazza per il Cinema”, Escamontage, A.I.S.L_O., le Associazioni “Figli Negati”e “I love Papa’”, FotoDigital Discount di Anzio. Video della giornata a cura del network Allinfo. Sponsor tecnici della giornata: Pasta Molino Falco srl., Azienda vinicola Donato Giangirolami, Ristorante Il Gattopardo di Anzio. Outfit Luisa Lubrano Atelier per Lisa Bernardini. Credits foto: Flavio Di Properzio Info a: www.villaeur.it - www.occhiodellarte.org occhiodellarte@gmail.com



Moda e Tendenze

tattoo

IL TATUAGGIO

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Valentina Tempobuono

valentina.tempobuono@gmail.com

GIAPPONESE

In Giappone i tatuaggi sono chiamati Irezumi (“ireru” inserire, “sumi” inchiostro). L’origine dei tatuaggi giapponesi affonda le sue radici nell’Antichità, facendo essi la loro prima apparizione già nel periodo Yayoi (300 A. C.-300 D. C.). Altra antica testimonianza dell’Irezumi è argomentata nell’antologia imperiale Nihon Shoki (720 D. C.) dove l’imperatore Richu ordinò di tatuare di nero la zona vicina all’occhio destro della salma di un traditore della corte, da qui l’accezione “losca” del tatuaggio divenendo punitivo: venivano infatti praticati marchi indelebili sulla pelle del criminale, come strisce nere sulle braccia, introducendolo così nella categoria dei reietti e dei criminali. All’inizio del periodo Toku-gawa il tatuaggio divenne peculiarità distintiva anche di altre categorie sociali. Il tema dell’amore, ad esempio, sia dichiarato, passionale e segreto, acquisì il suo simbolo, gli amanti si tatuavano un punto nero sulla mano, al centro tra l’attaccatura del pollice e il polso, così da creare un punto di unione esclusivo anche nella semplice stretta di mano oppure il nome dell’amato affiancato all’ideogramma “vita”, pratica in uso ancora oggi in tutto il mondo all’epoca chiamata Kishibori. L’impeto che portò all’esponenziale diffusione del tatuaggio giapponese fu dato dallo sviluppo della xilografia e la divulgazione della novella cinese Suikoden: storia di co-

raggio e ribellione illustrata da ricche stampe raffiguranti uomini intenti in gesta eroiche, con i loro corpi decorati di dragoni, fiori, tigri ed immagini religiose.

Tale successo della novella portò la popolazione a voler emulare gli eroi protagonisti nel tatuarsi il corpo e furono gli stessi artisti xilografi ad iniziare la pratica del tatuaggio, usando spesso gli stessi strumenti impiegati per creare le loro stampe sui blocchi di legno. Fu durante il periodo Meiji quando il governo giapponese voleva proteggere l’immagine della nazione agli occhi dell’Occidente, che agli irezumi fu nuovamente attribuita una connotazione negativa, legata alla criminalità venendo addirittura proibita. A restarne affascinati erano comunque gli stranieri che iniziarono a voler imparare l’arte dell’Irezumi permettendone la diffusione in tutto il mondo dando vita a quella che oggi può essere definita arte underground del tatuaggio. Dopo la II Guerra Mondiale, il tatuaggio tornò ad essere legale. Per molti anni fu, però, associato con la mafia giapponese, la Yakuza, i cui membri sono dotati di tatuaggi che ricoprono ampie parti del corpo. L’arte del tatuaggio ha infatti giocato un ruolo principale nella fondazione di questo clan malavitoso. Gli individui marchiati sulle braccia ogni volta che commettevano un crimine cominciarono infatti ad essere visti dal resto della popolazione come figure da emarginare. Questo li portò a unirsi e a formare il gruppo di crimine organizzato che esiste ancora oggi. Essendo

i tatuaggi punitivi una fonte di vergogna per questi soggetti, decisero quindi di coprirli creando tatuaggi decorativi attorno ai marchi di criminale. Ancora oggi in Giappone alcuni luoghi pubblici come bagni e terme vietano l’ingresso a chiunque abbia tatuaggi sul proprio corpo; chi ha tatuaggi tende perciò a portarli in segreto. A questo scopo esiste una tradizionale “tuta” tatuata che ricopre gran parte del corpo lasciando una parte pulita al centro del petto, permettendo di indossare camicie senza mostrare il tatuaggio. Oggi rimane comunque un arte caratterizzata da simboli con un forte significato spirituale che nasconde molteplici interpretazioni che la rendono affascinante e misteriosa allo stesso tempo.



Moda e Tendenze

Fashion business

NATALE VIAGGIANDO

Il mese di Dicembre è, per me, il periodo più romantico dell’anno. Tutte le città in cui poggio la mia suola rossa si adornano di lucine e si

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Valentina Buggio

riempiono di decorazioni. Io come sempre sarò su un aereo tra Romania, Regno Unito e Francia per poi dirigermi sul mio lago, il Lago Maggiore, per le feste. Ogni Paese ha le sue tradizioni infatti dalle timide luci con meno 20 gradi in Romania, dove dentro ai bar servono solo alcolici e niente cibo, dove guardando verso queste montagne si nota un paesaggio altalenante tra buio più totale e paesini arroccati si passa ai mercatini e le bancarelle sugli Champs Elysees dove servono bevande calde, dolci, cioccolate e quelle

ciambelle fritte calde il cui odore si diffonde nell’aria, il tutto incorniciato dall’aria romantica di questa città fino ad arrivare alle bancarelle e i giochi ad Hyde Park dove i bambini pattinano sul laghetto di ghiaccio, con le luminarie di Oxford Street e le vetrine dei negozi adornate a festa. Tutto d’un tratto rieccoci in quel terminal, con qualche regalino nel trolley e con un caffè aspettando un aereo. Le attese in aeroporto, le file interminabili di chi si concede qualche giorno di ferie e il caldo non possono spegnere il mio entusiasmo delle feste in famiglia. Quando ero piccola mi ricordo che nel periodo di Natale guardando fuori dalla finestra vedevo piccoli e soffici fiocchi di neve scendere dal cielo, con gli occhi pieni di gioia indossavo la mia mantellina rossa e puntualmente insieme alla mamma facevamo il pupazzo di neve recuperando una scopa vecchia, due bottoni per

fare gli occhi e una carota per il naso. Poi andavo dalla sarta con nonna per farmi cucire un vestito da principessa del Natale, la scelta ovviamente spettava a lei che, raffinata com’ era, non si sbagliava mai. Tempo fa il 24 dicembre insieme alla mia famiglia finivamo gli ultimi preparativi per il Natale, ma questo, come tutti gli anni da 5 anni a questa parte lo passerò su un aereo guardando il cielo e l’infinito e immergendomi in quell’atmosfera. Cosa ci sarà sotto l’albero ormai lo sanno già tutti. Uno dei miei gioielli personalizzati, dentro scatoline di legno, su cuscinetti cuciti con le mie manine. Buone feste natalizie a tutti, augurandovi di passarle con le persone a cui volete bene. Buon Natale da Wedeart! Valentina Buggio


Moda e Tendenze

stile

Last night

CMAG > Dicembre 2015 > Moda e Tendenze n.12- 12/ 2015

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Giovanni Bilello

gb.giovannibilello@gmail.com

Ciao, in questo numero della rubrica “ pochi lustrini e tanto lustro” vorrei parlarvi della mitica festa dell’ultimo dell’anno. Festa molto attesa da tutti con ansia perché in questa notte dob-

biamo abbracciare il nuovo anno nel migliore dei modi. Sicuramente molti di voi staranno pensando su cosa fare, su dove andare e cosa più importante cosa mettere. È risaputo che il rosso è il colore per antonomasia del capodanno, ma ricordiamoci che in questa stagione invernale 2015/2016 i colori da indossare sono molti e dalle tinte forti si va dal rosso, appunto, al viola melanzana passando per il marrone a finire con l’oro e l’argento Quindi possiamo sbizzarrirci sulle tinte ma dobbiamo fare attenzione ai tagli. Qualche numero fa vi parlai della fisicità che ci differenzia tutti e che ci fa capire che i capi non stanno bene a tutti allo

stesso modo. Se pensate di indossare un capo attillato ricordate che mostrerà tutto di voi. Se avete un corpo che vi permette di essere Jessica Rabbit non dimenticate di indossare intimo senza cucitura: ne trovate di tutte le forme e tessuti; pizzo,microfribra. Se invece decidete di mettere un intimo importante fate in modo che in vestito non lo sveli. Sbizzarritevi con lustrini e paillettes ma con oculata scelta. Non bisogna esagerare, se pensate di mettere un top in paillettes il pantalone o la gonna devo essere semplici magari riprendere il brio del top con le scarpe. La lunghezza del vestito? Se l’evento a cui parteciperete é un evento giovane e dinamico optate per un abito corto magari glitterato molto più comodo e pratico ma sceglietelo con criterio, ricordate che potete osare col colore e sappiate scegliere il taglio. L’abito lungo é stato sempre protagonista di serate molto importanti ma non mettete il primo che capita sappiate scegliere quello giusto. Mettete in risalto quello che più di voi vi piace dalle gambe al décolleté. Ma non appesantitevi con gioielli vistosi, si é più belle quando si è più semplici. Quindi si ai gioielli e ai brillanti ma che non vi facciano sembrare un albero di Natale. Vogliamo essere ricordati per l’eleganza non per l’apparenza. Auguri di un buon Natale e di un bellissimo capodanno. Giovanni Bilello


Moda e Tendenze

intervista Arte e moda per la fotomodella

n.12- 12/ 2015

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Desirè Sara Serventi

desiresaraserventi@hotmail.it

Roberta Vadala

Lavora in maniera professionale e non scende a compromessi Ha una laurea magistrale in Storia dell’Arte la fotomodella Roberta Vadala. Ha posato per diversi professionisti, e ha realizzato pubblicità per costumi e spot. Si considera più che una professionista una persona professionale cercando di avere degli ottimi risultati in campo lavorativo. Hai una laurea magistrale in Storia dell’Arte, per poi passare al mondo della moda? Il binomio arte e moda è stato alla base degli inizi della mia carriera come fotomodella. Cosa significa essere una professionista sul campo? Professionista ancora non lo sono del tutto più che altro mi reputo professionale. E’ da mesi che ho intrapreso questo percorso ottenendo successo e ottimi risultati. Dove hai appreso questa professione? Posando per Paolo Tallarigo e Massimo Grosso.

Per chi hai posato? Ho scattato sia con professionisti che amatori. Nel territoro umbro ho realizzato pubblicità per costumi Pin Up con servizio di Marco Manera e spot per sigarette elettroniche con Manolo Vella. Per chi ti piacerebbe lavorare? Per il cinema, spot televisivi e testate di moda. Hai avuto qualche aiuto? Non sono mai scesa a compromessi e ne vado fiera. Mi hanno insegnato che i traguardi si raggiungono solo con le proprie forze. Progetti? Proseguire con tenacia ed entusiasmo ciò che sto facendo. Una fotomodella simpatica e determinata. Puoi contattare Roberta Vadala su: Roberta Vadala


TV e Spettacolo

intervista

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Desirè Sara Serventi

desiresaraserventi@hotmail.it

Vuol definire il mondo del circo? È difficile spiegare il mondo del circo in breve ma posso dire che è tanto semplice ma tanto complicato da vivere per le sue ferree leggi di lavoro e vita in una atmosfera unica.

Intervista all’artista

Lei con suo marito e i suoi fratelli, siete stati i pionieri del Festival di Montecarlo? Il Festival di Montecarlo è nato con la nostra diretta collaborazione sul piano tecnico.

Liana Orfei

Poi decise di lasciare il circo itinerante? Ho lasciato il circo itinerante per una scelta più coraggiosa e sperimentale: un nuovo tipo di Festival circense.

Al Teatro Tendastrisce di Roma il Golden Circus Festival

É un’artista del mondo circense, cinematografico, teatrale e televisivo Liana Orfei. A scoprire il suo talento nella recitazione fu Federico Fellini, che le propose un provino. Da allora di strada ne ha fatta dimostrando tutta la sua bravura e il suo talento, lavorando con grandi artisti sia nazionali che internazionali. Per lei il marito ha creato il Golden Circus Festival, che si terrà al Teatro Tendastrisce di Roma dal 25 dicembre al 10 gennaio. Il suo esordio nel circo risale a tenerissima età? Inizio a due anni e mezzo come clown con mio padre che era un grande artista, e facevo questo numero con lui. Quando si è sposata ha lasciato il circo? Mi sono sposata giovanissima e ho lasciato il circo, e sono andata in giro con mio marito che era un artista internazionale, lavorando nei migliori teatri come il Palladium di Londra e l’Olimpia di Parigi. Poi? Quando siamo venuti in vacanza in Italia, siamo andati nel circo e io sono rientrata in pista con

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mio fratello Nando, come facevo sempre prima del matrimonio. Quella volta c’era tra il pubblico un agente cinematografico che mi ha visto e mi ha segnalato a Federico Fellini che stava cercando il volto per La dolce vita. Federico Fellini mi chiese di fare un provino.

Era una brava attrice? Ho preso 4 maschere d’argento ed una maschera d’oro. Ho fatto il mio lavoro, mettendo tutta l’onesta della gente del circo. Ho ricevuto tantissimi altri premi sia per i 53 film e soprattutto per il teatro dove ho avuto l’onore di lavorare per i più grandi registi e attori, da Eduardo de Filippo a Luca Ronconi a Gigi Proietti e tanti altri, devo aggiungere musical e tanta televisione da prima donna.

É andato bene? Quel provino l’ho fatto, ma non andavo bene per il ruolo, ero troppo giovane e il mio viso era troppo pulito! Federico mi chiamava la Paciocca, ma lavorai con lui più tardi in un altro ruolo.

Lavorava nel mondo dello spettacolo, ma puntava gli occhi sul circo? Sono stata presa per tanto tempo dal mondo dello spettacolo però appena potevo correvo al circo dai miei fratelli Nando e Rinaldo con cui ho realizzato tra i più importanti e colossali spettacoli circensi che hanno fatto epoca.

Dopo quel provino fu molto ricercata? Il fatto che Fellini si interessò a me scatenò tutti, registi, giornalisti, sembrava che non avessero mai visto una donna, e ho iniziato a fare tantissimi film.

E sua cugina Moira? Mia cugina Moira, pur avendo anche lei girato molti film ha dato al circo molto più tempo di me. Ha dedicato la sua vita al marito impresario che era il suo grande amore e ha vissuto sempre nel circo.

Suo marito ha creato per lei il Golden Circus Festival, di cosa si tratta? Il Golden Circus Festival è uno dei tre più importanti europei, c’è quello di Montecarlo, di Parigi e il nostro a Roma al Teatro Tendastrisce che é giunto alla sua 33esima edizione . Progetti? Di fare un Festival sempre più grande e sempre più bello. Mi sto preparando per il Golden di quest’anno perché iniziando il 25 dicembre gli artisti arrivano all’ultimo momento. Sono artisti internazionali, artisti vincitori di primi premi nei vari festival mondiali.. Molto complicato costruire uno spettacolo con tali elementi molto esigenti, ma alla fine vince lo spettacolo ed una giuria internazionale decreta i vincitori. E se il curriculum dell’artista si può definire d’eccezione, ciò che la caratterizza è sicuramente il fatto che è una donna simpatica, umile, garbata e che è riuscita ad abbattere le barriere del divismo per relazionarsi in maniera semplice con gli altri.


TV e Spettacolo

intervista Testimonial per la lotta contro i tumori l’attrice

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Desirè Sara Serventi

desiresaraserventi@hotmail.it

L’attrice ha parlato sia dei suoi lavori che della sua fede in Dio e dell’importanza che ha la preghiera

Sei la madrina del piccolo Leo, qual è il tuo compito? Prima di tutto pregare, e poi giocare ogni partita per aiutare a ricavare i fondi.

Inizi la tua carriera nel mondo della moda? Ho iniziato la mia carriera come modella in Brasile.

Il grande salto per te arriva con una pubblicità? Mi hanno presa per la pubblicità caffè Kosè che è stato trasmesso per le reti nazionali, e poi in tante altre, e poi è arrivata la recitazione.

Sul set hai instaurato rapporti di amicizia con qualcuno in particolare? Con Vincenzo Crocitti, che interpretava il mio fidanzato nella fiction. Purtroppo è scomparso a causa della leucemia. Per questo motivo fai da testimonial in progetti per la prevenzione contro il cancro? Dopo la scomparsa del mio compagno e amico di fiction, ho iniziato a occuparmi di questo tema.

É di origini italiane l’attrice brasiliana Vania de Moraes. Ha mosso i suoi primi passi nel mondo della moda, per poi frequentare una scuola di recitazione, e iniziare così il suo percorso nel mondo delle fiction.

Poi? Mi sono trasferita a Milano per fare la modella, e ho sfilato per diversi stilisti, quali Versace, Chanel, Biblos, etc.

Qual è il tuo genere nella recitazione? Il genere comico, amo far ridere le persone. L’esperienza più significativa per la tua carriera? Sicuramente quando ho recitato con Milena Vukotic, Lino Banfi, Vincenzo Croccitti, in un medico in famiglia, non ci potevo credere. Dio è grande.

Vania de Moraes

Quali studi hai frequentato? Ho studiato recitazione a Calouste Gulbernkian, e ho iniziato a fare teatro.

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Il tuo primo lavoro per il cinema? Il film Piccolo grande amore, di Carlo Vanzina. Che ruolo interpretavi? La parte di una brasiliana.

Farai da testimonial nel progetto della stilista Antonella Fini, vuoi parlarne? Sono impegnata come testimonial nel progetto della stilista Antonella Fini, che nasce a sostegno della prevenzione contro il cancro. Con il ricavato della vendita degli abiti si acquisterà un macchinario di prevenzione.

Attualmente in cosa sei impegnata? Inizierò a girare una serie televisiva, che si chiama Inviato speciale, con Franco Neri e Enrico Beruschi. Tratta temi educativi a livello culturale. Da una tua risposta, si capisce che tu sei credente? Molto credente, io credo in Dio. Quanto è importante per te la fede? Per me è tutto, senza fede è impossibile. La fede è certezza di cose che si sperano e dimostrazione di realtà che non si vedono. Che valore dai alla preghiera? Pregare vuol dire parlare con Dio e questo è meraviglioso. Parlare con lui, modifica il modo con cui parliamo con il prossimo. Poi c’è un versetto della Bibbia che dice che, molto può la preghiera del giusto fatta con efficacia.

Poi? Dopo questa esperienza ho fatto solo fiction.

Di cosa si tratta? Di un macchinario di prevenzione che individua la lesione prima che diventi tumore.

Ciò che caratterizza l’attrice è la simpatia, la garbatezza e la sua fede in Dio che è ben evidente nei suoi discorsi.

Quali? Un medico in famiglia, Ris, etc.

A chi verrà donato? Alle cliniche universitarie di Sassari.

Puoi contattare Vania de Moraes su Facebook: Vania de Moraes


TV e Spettacolo

INTERVISTA

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Desirè Sara Serventi

desiresaraserventi@hotmail.it

è stata eletta Miss baby fashion e da allora partecipa a diverse sfilate di moda per bimbi.

Intervista a Myriam Mellone A parlare è Myriam Mellone madre di Angelica una delle concorrenti favorite nel programma che andrà in onda su La5

É stata eletta in un concorso di bellezza Miss baby fashion Angelica, concorso che le ha permesso di partecipare ad altre sfilate di moda per bambini. Ha un talento evidente per la musica e per lo spettacolo e sta partecipando al talent in onda su La5 dove sta riscuotendo un ottimo consenso tra la giuria.

Vuoi parlare di tua figlia Angelica? Sin da piccolissima dimostra di avere una spiccata propensione per il canto e la musica e quindi nonostante la tenera età studia già canto, e chitarra. Ha già partecipato ad un concorso di bellezza? Ha partecipato ad un concorso di bellezza dove

Chi l’ha spinta ad avvicinarsi al mondo dello spettacolo? Sicuramente io ma supportata anche da mio marito in passato ho collaborato con un programma Mediaset e conosco questo mondo. Abbiamo deciso di far seguire Angelica da un’agenzia di spettacolo: la Falcicchio Events Production di Bari. In quali trasmissioni ha partecipato? Ha partecipato alla trasmissione Mediaset Tra Sogno e Realtà in onda su La 5. Vuoi parlare della trasmissione cui sta partecipando con Emanuela Folliero? è un concorso per baby talenti in arti varie. Il programma presentato da Emanuela Foliero ha una giuria composta dall’attrice Simona Borioni, dal paroliere e autore televisivo Fabrizio Berlincioni e dall’ètoile protagonista del programma televisivo Amici Josè Perez.

In cosa si esibisce Angelica? Nella sezione canto ed essendo ancora piccolina ho pensato ad un repertorio di canzoni dello Zecchino d’oro. Tua figlia è tra le preferite? È vero è piaciuta molto alla giuria ma non posso dire di più. Bisogna guardare il programma per scoprirlo. Sembra stia diventando un piccolo personaggio dello spettacolo.


TV e Spettacolo

spettacolo

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Marianna Pignatelli marianna58@live.it

MODA E Spettacolo

La rassegna stampa sul mondo della moda, del cinema e della pubblicità a cura di Marianna Pignatelli

Connubio esplosivo LO SGUARDO DELL’INNOCENZA GRAVINA IN PUGLIA

Un attore eclettico: Carmine Battaglia Ed è di un napoletano verace e sanguigno che vi parliamo oggi: Carmine Battaglia. Appuntatevi questo nome. Inizio della carriera cinematografica con “Giuseppe Moscati” interpretando mirabilmente il ruolo di Aniello. In “Bakhita” lo troviamo nel ruolo di Nino, l’orfanello: un’interpretazione memorabile. È stato in “Capri 3 nel ruolo di Francesco Sineri. Ha spaziato fino ad approdare in “Gomorra la serie” nell’indimenticabile ruolo di Pino Pino. È stato Antonio ne “Noi e la Giulia”. E nel film “Ignoti gli autori del delitto” ha interpretato il ruolo di Ciro, il boss protagonista. Che dire. Un attore eclettico e capace di interpretare personaggi diversificati fra loro e distanti anni luce. Solo un bravo attore può riuscirci e lui è un attore con la A maiuscola. Ci pace, perché ci mette il cuore e non si risparmia mai. Da tutto se stesso in ogni interpretazione. E siamo certi che la sua carriera è solo all’inizio. Ci darà grandi soddisfazioni il nostro Carmine! Attendiamo le sue prossime interpretazioni con trepidazione. Carmine non ci deluderà.

Un GRANDE MAGO... Pensate di sapere tutto su Michele Bologna? È un vero professionista, un perfezionista. Nulla è lasciato al caso: cura con estrema attenzione ogni dettaglio. Come re Mida, tutto quello che tocca si trasforma in oro. Dalle sue sapienti mani escono mirabili foto artistiche. Lui trasforma un brutto anatroccolo in splendido cigno. La sua radio è leader nel settore della moda-spettacolo, cultura e informazione. Sempre in prima linea quando serve. Artefice di concorsi ed eventi a livello nazionale, è sempre pronto a sfornare nuove iniziative e valorizzare la sua Puglia. Come un mago è lì col suo cilindro da cui, con un colpo di bacchetta magica,tira fuori un candido e dolcissimo coniglio bianco. Cosa ci riserva per il futuro il nostro Michele? Lo vedrete presto!

Dolcezza e grazia si sono alleate con bellezza e bravura e tutte convivono nella personcina di Grazia Pignatelli, splendida fanciulla dagli occhi ridenti e una lunga chioma castana di soli 8 anni nata a BARI. Così giovane e già così capace di muoversi tra moda e spettacolo, ballo e recitazione. È davvero un talento allo stato puro. Si muove con una disinvoltura sorprendente e nulla la intimorisce quando calca le scene, quando balla o sfila. Le viene tutto naturale. Pare una professionista navigata. Ama lo studio, dove eccelle e coltiva le sue svariate passioni, che hanno a che fare con la moda e lo spettacolo. Ha partecipato a tantissimi eventi, anche come testimonial, dando un tocco di freschezza alle manifestazioni. Certo ha solo 8 anni, ma, credetemi, cresce bene. è una ragazzina speciale, ma che tiene i piedi per terra senza montarsi la testa. Mai un nome fu più appropriato: Grazia, visto che la grazia l’accompagna in ogni sua azione. Se trascorreste del tempo con lei capireste che ho ragione. Bellissima, solare e limpida come una ragazzina di quell’età, ma in alcune circostanze pare più matura dell’età anagrafica; è leale e generosa. Sempre pronta ad aiutare o a dispensare consigli ai più piccoli, a coloro che muovono i primi passi nel mondo della moda. Davvero straordinaria! Il suo sorriso ti rapisce. È inutile: c’è chi nasce per fare quello che fa lei e lei è una privilegiata dalla natura. Riuscirà ad imporsi ovunque, perché è intelligente e volitiva, ma soprattutto umile. Ti auguro di realizzare i tuoi sogni. Te lo meriti!

Il grande Giuseppe Esposito è il Produttore del film “Ignoti gli autori del delitto” affiancato da un partner eccezionale, Raffaele La Rocca, che ha curato il cast degli attori, inserendo la partecipazione, quale cieligina sulla torta, di vari talenti del cinema italiano e non solo... Di più non possiamo svelare per ora. “IGNOTI GLI AUTORI DEL DELITTO” racconta vari episodi di VITTIME innocenti della camorra, episodi che sono stati tratti dal libro del MAGISTATO Raffaele Cantone: “Operazione Penelope”. è una storia che Giuseppe Esposito ha scritto e raccontato con passione ed è riuscito ad affascinare gli attori Walter Lippa, Carmine Battaglia che fanno parte del cast, ma anche Massimiliano Rossi, Vincenzo Galdo, Carmine Monaco, Ciro Petrone, Fabio Rondinelli e lo stesso Raffaele la Rocca, alias Papele. Il nostro Raffaele La Rocca ha sposato subito questo progetto e lo ha coniugato mirabilmente con gli attori della sua scuderia “la Talent Scout Academy”... Per il grande Giuseppe Esposito non è la prima volta che racconta una storia vera attraverso il cinema, dopo i successi di “Mamma Lucia ...e “ Volevo solo vivere”. Ora altra perla in arrivo... manca poco. Il connubio Talent Scout Academy del prestigioso Raffaele La Rocca, il grande Giuseppe Esposito con la strepitosa regia di Rocco Galluzzi è esplosivo: auguriamo a tutto lo staff grande fortuna nel 2016. La merita! Dinanzi a un capolavoro ci si inchina e questo lo è! E che dire della formidabile COLONNA SONORA studiata fin nei minimi particolari con tormentone estratto da una frase di scena ”SADDA’ FA’ PAPE’...” L’autore è Marco RONDINELLI ed è cantata da un Rapper partenopeo: Salvatore CELENTANO alias ”JOKA”. Gli ingredienti ci sono tutti, non ci resta che aspettare l’uscita al cinema di questo capolavoro assoluto. Non vediamo l’ora!


Cinema e Teatro

intervista

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Desirè Sara Serventi

desiresaraserventi@hotmail.it

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quando sentivo la musica mi muovevo naturalmente, e così ho iniziato a studiare danza perché volevo diventare una ballerina. Perché se volevi fare la ballerina, hai iniziato a studiare recitazione? Ho iniziato a studiare recitazione, per vedere se era una cosa che mi poteva interessare. Ho lavorato nella fiction Grandi domani, andata in onda su Canale 5 in cui recitavo e ballavo e ho capito che mi piaceva il set. Dove ti sei perfezionata con i tuoi studi? Sia in Italia che all’estero. Ho seguito diverse metodologie elaborate da alcuni dei più importanti acting coach del mondo. Esperienze nel cinema? Ho fatto diverse commedie. Quella a cui sono più affezionata è E io non pago.

Cinema e televisione per l’attrice

Cosetta Turco

Inizia il suo percorso artistico nella danza per poi passare alla recitazione Inizia il suo percorso artistico nella danza, Cosetta Turco per poi avvicinarsi alla recitazione, studiando a New York, Los Angeles e Parigi. Ha lavorato sia per il cinema che per la televisione, riscuotendo un buon risultato e ha aperto

un ristorante a Roma, dalle caratteristiche particolari e molto ricercate. Nasci come ballerina? Avevo questa predisposizione per la danza e

Hai interpretato ruoli drammatici? Fra i drammatici ho fatto un film molto bello che si chiama The Stalker, che si pone a favore delle donne, contro la violenza. È un tema che conosco bene. Che cosa intendi? Una persona alla quale ero legata era molto violenta, però ne sono uscita e questa è la cosa positiva. Cosa puoi dire a riguardo? É molto difficile sapere come comportarsi perché denunciando, si ha paura che quella persona reagisca in modo peggiore. Quello che suggerisco sempre alle persone che subiscono violenza è di prendere un provvedimento, di denunciare, di chiedere aiuto a chi sta vicino.

Ti piace danzare, recitare e cucinare? Ho aperto un ristorante a Roma con dei soci, che si chiama Caio Funky Trattoria. È molto bello perché abbiamo un grande spazio all’aperto, organizziamo tanti eventi ed è un posto dove poter passare una serata romantica. Progetti? Ho appena finito di girare un film in Svizzera, Beyond the mist di Giuseppe Varlotta e Il velo di Maya per la regia di Elisabetta Rocchetti. Tanti altri sono i progetti che ho in cantiere ma siccome un po’ di scaramanzia non guasta, non anticipo ancora nulla a riguardo. La sua è una preparazione artistica data da tanto studio. Puoi contattare Cosetta Turco su Facebook: Cosetta Turco Ph: A.Canetrelli Reporters Associati & Archivi


Cinema e Teatro

intervista Intervista al simpatico attore

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Desirè Sara Serventi

desiresaraserventi@hotmail.it

Paciullo

Ottimo il consenso del pubblico per lo spettacolo teatrale Il figliol prodigo andato in scena nei vari teatri É un attore, conduttore e Showman il simpatico comico Paciullo. Lo studio della recitazione gli ha aperto le porte per lavorare in teatro. Il suo non è un genere di comicità specifica, perché cerca di interpretare nel migliore dei modi qualunque personaggio gli viene proposto. Ha ideato e progettato con Nino Taranto, lo spettacolo teatrale Il figliol prodigo che ha avuto un ottimo consenso dal pubblico. Dove hai appreso l’arte della recitazione? Da piccolo ho sempre avuto il desiderio di salire su un palcoscenico, infatti sin dall’infanzia ho sempre giocato improvvisando spettacoli e obbligando i miei amici e genitori a vedere ciò che rappresentavo. Successivamente ho studiato recitazione per diversi anni, avendo poi l’opportunità ed il piacere di lavorare in veri teatri. Qual è il tuo genere di comicità? Devo dire che non ho un genere specifico; ogni volta che mi si propone un copione cerco immediatamente tutti gli elementi possibili per rappresentare al meglio il personaggio. In que-

sto periodo mi sto dedicando al genere comico brillante, infatti con lo spettacolo Il Figliol Prodigo, progettato e ideato da me e da Nino Taranto, siamo stati in scena all’Ombra Del Colosseo ed in vari teatri d’Italia ottenendo un grande consenso di pubblico. A tuo parere qual è la comicità più ricercata? La vera comicità è quella che trae lo spunto dal quotidiano, di conseguenza tutti si riconoscono in quello che l’artista racconta. Stai lavorando ad un nuovo progetto? Si tratta di un progetto molto valido denominato Pillole DiNot! Di cosa si tratta? Pillole DiNot! è un video clip, con l’inserimento del Plot Placement, finalizzato alla Promozione di Attività Artistiche e Commerciali.

Da chi è stato ideato? Ideato e scritto da Roberto Galliani e Matteo Gerardo Sica e condotto dal sottoscritto, promuove le migliori Location del panorama romano. L’idea innovativa è il percorso della serata, dall’aperitivo, al teatro, al dopo teatro. È già in produzione Pillole DiNot! Shopping. Progetti? Sto lavorando ad un Progetto Teatrale con Nino Taranto, Fabrizio Campagna, Francesca Milani e con la regia di Franco Della Posta. Non ci si crede è la storia di 3 fratelli che ereditano un castello. I suoi spettacoli, hanno un riscontro positivo tra il pubblico. Puoi contattare Paciullo su: Patrizio Paciullo Pucello



Cinema e Teatro

momenti con vale

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Valentina Patruno

patrunovale@gmail.com

Insieme a FABRIZIO BUCCi Attore di teatro, cinema e televisione

Ecco posso dirlo: quando la bravura sposa la bellezza, l’eleganza e la passione! Splendido ragazzo, uomo capace di mozzare il fiato, tra il fascino e l’umiltà con cui si presenta. Non perde di vista i suoi obiettivi: li cattura proprio come sa fare con la MdP! Quando hai iniziato a fare l’attore? Ho iniziato durante il liceo, a quindici anni... poi ho continuato seguendo corsi di teatro dopo la scuola Hai fatto l’accademia? qual è stato il tuo percorso di studi? Dopo il liceo sono entrato in Accademia. La Sivio D’Amico è stata importante, sia sotto l’aspetto formativo che umano. Continuare da lì in poi è stato quasi un percorso naturale. Subito dopo l’Accademia ho seguito per diversi mesi un corso con Nikolaj Karpov; tra le altre esperienze formative che ho poi avuto modo di vivere, la biomeccanica e il periodo di studi con il Maestro restano alle radici del mio lavoro. Per te la bellezza è stata mai un ostacolo o un vantaggio? Non saprei dire... non ho mai pensato di fare questo lavoro contando sulla bellezza - che si-

curamente ha il suo valore - ma senz’altro considerarla un ostacolo è una bestemmia. Se c’è, è un valore aggiunto che va tenuto in considerazione, dal quale comunque non si può prescindere: la bellezza è parte di ogni atto performativo, di ciò che si è, del modo in cui ci si esprime. C’è un lavoro di cui sei particolarmente soddisfatto? Bergfried. È l’ultimo film che ho girato. Soddisfazione personale, e condivisa con le persone che hanno preso parte al progetto. Recitare in tedesco senza conoscerlo era una bella sfida, e la motivazione - come sempre - è stata il motore di tutto. Esserci riuscito è un buon traguardo.

Non ce l’avrei fatta senza l’aiuto di chi mi ha assistito durante tutta la lavorazione: innanzitutto Marit Nissen, attrice e dialogue coach che ha accompagnato e sostenuto ogni fase della mia preparazione, dall’inizio fino al set. Poi il rapporto di collaborazione e condivisione profonde, che si è instaurato con il regista, Jo Baier. Infine la qualità dell’impegno e il sostegno che ho ricevuto da parte di tutta la troupe. C’è ancora qualcos’altro che riguarda ciò di cui sono particolarmente soddisfatto ma non si tratta di lavoro: le mie dolcissime fan, che ringrazio ancora una volta per essermi state accanto. Loro sanno quanto sono importanti per me. Un saluto e un bacio a tutte voi.


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INTERVISTA

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Desirè Sara Serventi

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Chi consideri il tuo maestro? Il mio maestro è stato Antonio Salines, direttore del Teatro Belli di Roma. Sarai in scena al Brancaccino, con lo spettacolo teatrale Dialogo di una prostituta con un suo cliente di Dacia Maraini e con la regia di Walter Manfrè, di cosa tratta? È un testo di Dacia Maraini scritto negli anni ‘70 quando imperversava un femminismo di massa ed anche un po’ modaiolo. La Maraini si è cimentata in una scrittura cruda, raccontando l’incontro di questa donna, Manila la protagonista del testo, con uno dei suoi clienti, un giovane di buona e controversa famiglia romana. E’ un dialogo tra i due personaggi, dove non accade quasi nulla. Tutto è legato alla parola. La regia è di Walter Manfrè che ha genialmente dosato prosa ed immagini video tratti dal film La Città delle Donne di Federico Fellini.

Intervista a Rossana Bellizzi L’attrice andrà in scena al Teatro Brancaccino di Roma

Ha frequentato la Scuola di recitazione Teatri Possibili di Roma, diretta da Corrado D’Elia, l’attrice Rossana Bellizzi. Ha una laurea in Lingue e Letterature Straniere che ha accantonato in favore del teatro. Ha lavorato con importanti registi e a dicembre andrà in scena al Teatro Brancaccino di Roma, con lo spettacolo teatrale Dialogo di una prostituta con un suo cliente di Dacia Maraini, dove vestirà i panni della protagonista, insieme all’attore Mauro Racanati.

Tendi a sottolineare le tue origini? Sono calabra ma di adozione romana, e di lontane origini italo albanesi che mi piace molto sottolineare. Da dove proviene la tua formazione teatrale? Ho studiato per due anni recitazione alla scuola Teatri Possibili diretta da Corrado D’Elia, attuale direttore artistico del Teatro Libero di Milano nonché bravo attore e talentuoso regista.

Qual è il tuo ruolo? Il mio ruolo è quello di una prostituta che sceglie di fare il mestiere perché ha una figlia da crescere. Una donna arrabbiata, che ha amato e che si porta addosso le cicatrici dell’amore. Una donna acculturata, Manila è laureata, che gioca con il suo cliente il ruolo di amante a ore e di madre. Un ruolo difficile e duro. Chi è l’attore che ti affianca? L’attore protagonista è Mauro Racanati, ha lavorato con registi come Peter Stein, Federico Tiezzi, Luca Ronconi, Michele Placido. è stato un ottimo compagno di lavoro. Si vocifera che sei una lupa solitaria? Io sono un’attrice un pò anomala, molto lupa solitaria. Non sono molto propensa a presenziare serate di gala o grandi eventi sono un po’

un’artista bohemienne. Ho però molti fans che mi sostengono, mi amano, mi dimostrano continuamente il loro affetto. Progetti? Uno dei miei prossimi progetti sarà Madame Bovary di Gustave Flaubert con la regia di Giuseppe Marini. Con me tra i protagonisti, ci saranno Emanuele Salce e sempre Mauro Racanati. Gli altri attori sono in via di definizione. Cos’è per te il teatro? Il teatro è un grande amore che va urlato al mondo. Un’attrice che in scena porta la sua evidente preparazione artistica.


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intervista

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Desirè Sara Serventi

desiresaraserventi@hotmail.it

Intervista all’attore e cabarettista

Sul palco di Comic Ring Show - Roma

Tato

Tato sul set di Boris - Il Film (Vendruscolo, 2011)

Vai in scena con un copione o preferisci improvvisare? Parto da un copione scritto da me, che modifico all’occasione.

L’attore vestirà il ruolo di netturbino nella commedia L’abbiamo fatta grossa, film diretto e interpretato da Carlo Verdone Muove i suoi primi passi l’attore e cabarettista Tato, nel cinema per poi avvicinarsi al mondo del cabaret. Durante le sue esibizioni riesce ad attirare l’attenzione del suo pubblico con il suo talento nella recitazione e con la sua comicità, una pura e semplice ironia. É lui che scrive i suoi copioni, pur modificandoli se ne ha occasione. A gennaio sarà nelle sale cinematografiche italiane con la commedia L’abbiamo fatta grossa, film diretto e interpretato da Carlo Verdone. Muovi i tuoi primi passi nel cinema? Ho cominciato a fare delle comparse nel cinema, e poi con il cabaret. Quali sono le differenze che hai riscontrato tra il cinema, la televisione e il cabaret?

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Dietro una telecamera è tutto più semplice, invece di fronte ad un pubblico non puoi concederti errori. Ti esibisci da solo? Sì ma senza la donna che amo e che ho costretto a farmi da fonico, niente sarebbe possibile. É più difficile esibirsi senza avere una spalla come supporto? Sì perché la spalla ti può dare la battuta e salvarti in fuori gioco.

Sarai nelle sale cinematografiche a gennaio? Con la commedia L’abbiamo fatta grossa, un film interpretato e diretto da Carlo Verdone.

Tato con Fabio De Luigi

Il tuo ruolo? Il netturbino, ma non posso anticiparvi nulla. Almeno una cosa? L’unica cosa e che ho sempre corso per vedere un film di Verdone, ma stavolta è lui a correre dietro di me.

Tato con Carlo Verdone

Qual è il suo ruolo? Interpreta un investigatore privato.

atti dal titolo Il palazzo, un mix di recitazione, musica e danza.

Che messaggio vuoi portare con la tua comicità? Che la risata è la miglior medicina.

Cosa puoi dire riguardo Carlo Verdone? Per me è un mito.

Un attore che oltre ad essere un talentuoso cabarettista, è una persona garbata e cordiale.

Come definisci la tua ironia? Pura e semplice.

Progetti? Sto scrivendo una commedia teatrale in due

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Cinema e Teatro

la storia

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Giorgio Alaia

giorgioalaia@gmail.com

Da sinistra: M. Mastroianni, V. De Sica e S. Loren

PAPÀ D’ARTE

Orgoglio italiano, al di là di ogni confine di tempo Se un cineasta del calibro di Woody Allen considera Ladri di Biciclette il suo film preferito in assoluto, possiamo fidarci del fatto che sia un vero e proprio capolavoro. E sentirlo elogiare nel suo altrettanto riuscito Stardust Memories (1980) credo sia un grande orgoglio italiano. Scomparso 41 anni fa, ma indelebile nella storia del cinema mondiale, Vittorio De Sica è padre di contributi importanti per l’arte. Padre di Christian, che non è solo un notissimo attore, ma anche un cantante eccezionale. A sua volta, Christian è padre di Brando, regista laureato nientepopodimeno che alla University of Southern

California. Vittorio è anche padre di Manuel, un compositore sponsorizzato - al suo esordio - dal collega Renzo Rossellini, fratello di Roberto e forse non serve aggiungere altro. Ma De Sica è soprattutto padre di un genere cinematografico sviluppatosi tra il secondo conflitto mondiale e il suo dopoguerra, denominato Neorealismo. I film appartenenti a questa corrente sono caratterizzati da lunghe riprese all’aperto, che ritraggono attori, spesso non professionisti, che si cimentano ad interpretare personaggi appartenenti alle classi disagiate, nella tragica situazione economica della seconda guerra mondiale. Senza nulla togliere a Riso Amaro (1949) di Giuseppe

De Santis, oppure a Bellissima (1951) di Luchino Visconti o a tanti altri registi che sono stati pionieri e colonne portanti di questo genere, il capolavoro di De Sica - assieme a Roma Città Aperta (1945) di Rossellini - è senza dubbio manifesto del Neorealismo. Ladri di Biciclette (1948) è la storia di Antonio Ricci, un disoccupato, che trova lavoro come attacchino comunale. Per lavorare ha bisogno di una bicicletta e la sua è impegnata al Monte di Pietà. Dopo che la moglie Maria è costretta a dare in pegno le lenzuola per riscattarla, al solo primo giorno di lavoro, la bicicletta gli viene rubata. Comincia da qui una disperata ricerca della stessa che durerà per l’intera pellicola. Il film

segnò un successo enorme. È stato definito «uno dei primi esempi di cinema puro». Ma De Sica lo si rammenta con affetto anche per il suo popolarissimo volto nelle commedie all’italiana. Ricordate l’esuberante maresciallo Carotenuto di Pane Amore e Fantasia (1953) di Comencini, al fianco della bellissima Gina Lollobrigida? Oppure nel sequel Pane Amore e… (Dino Risi, 1955) con Sophia Loren? E ancora con Totò ne I due marescialli (Sergio Corbucci, 1961), commovente ed ironico? O con Alberto Sordi ne Il Conte Max (Giorgio Bianchi, 1957)? Con alcuni di essi instaurò un rapporto di profonda amicizia, come nel caso di Sordi, oppure una solida collaborazione lavorativa. Penso, in quest’ultimo caso, a Sophia Loren. Dopo La Ciociara (1960), spettacolare trasposizione del romanzo di Moravia, De Sica ha diretto la Loren in tanti altri capolavori, tra i quali: Ieri, oggi e domani (1963) e Matrimonio all’italiana (1964) tratto dalla celeberrima commedia Filumena Marturano di Eduardo. Infine, è giusto ricordare che Vittorio De Sica è stato anche un apprezzatissimo cantante e interprete di grandi successi italiani e di classici napoletani. Nonostante tanti altri – tra cui anche il figlio Christian – l’abbiano cantata, nessuna versione di Parlami d’amore Mariù è bella come la sua!


Cinema e Teatro

Al teatro

n.12- 12/ 2015

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Maria Letizia Maffei

ml.maffei@teatroeliseo.com

Tradimenti di Harold Pinter

con Ambra Angiolini e Francesco Scianna regia di Michele Placido Produzione Goldenart Production La storia si dipana a ritroso, dal 1977 al 1968. Emma, manager in una galleria d’arte, e Jerry, scrittore e agente letterario, si rivedono due anni dopo la fine della loro relazione. Sono stati amanti per cinque anni, distraendosi dai rispettivi matrimoni in un appartamento preso in affitto, finché Robert, marito di Emma e testimone di nozze di Jerry, costringe la moglie ad ammettere il tradimento, dopo aver sospettato a lungo sulla relazione tra i due.

TEATRO ELISEO Da martedì 1 a domenica 20 dicembre 2015 Orario spettacoli: Martedì, Giovedì e Venerdì ore 20.00 Sabato ore 16.00 e ore 20.00 – Mercoledì e Domenica ore 16.00

Cercando segnali d’amore nell’Universo con Luca Barbareschi e Marco Zurzolo Band regia di Chiara Noschese

Grandi amori, avventure, smarrimenti esistenziali, solitudini e amicizie fittizie o autentiche. Questi i passaggi di uno spettacolo dal ritmo serrato che parte da lontano e approda ai ricordi più recenti. Cercando segnali d’amore nell’universo, in scena al Teatro Eliseo dal 21 dicembre al 3 gennaio 2016 per la regia di Chiara Noschese, è un mosaico di episodi divertenti, intimi e commoventi che ripercorrono la vita di Luca Barbareschi. Un autoritratto a tinte forti di un artista funambolico e coinvolgente che sfoglia il libro della sua esistenza declinando con generosità una vasta gamma di emozioni. TEATRO ELISEO Da martedì 22 dicembre a domenica 3 gennaio 2016 Orario spettacoli: Martedì, Giovedì e Venerdì ore 20.00 Sabato ore 16.00 e ore 20.00 – Mercoledì e Domenica ore 16.00


Musica

recensione I fantastici “Dieci Giorni” di Alessio Pizzotti

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Lisa Bernardini

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info@lisabernardini.com www.lisabernardini.it

Emozioni, amore e avventura: tutto questo è stata la première di “Dieci giorni” di Alessio Pizzotti all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Venerdì 30 ottobre 2015. Ore 21.00 circa. Auditorium Parco Della Musica. Tutto esaurito al Teatro Studio Borgna per la serata dedicata al musicista Alessio Pizzotti. Il presentatore Marco Di Buono annuncia l’artista, e per tutto il resto della serata una grande emozione pervaderà la sala gremita di persone. Alessio Pizzotti si accomoda al suo pianoforte e ci regala davvero una serata densa di musica, tutta quella contenuta nel suo cd “Dieci giorni”, accompagnato da Simone Ceracchi al basso elettrico e acustico e da Fabio Giandon alla batteria. Alessio usa i tasti del pianoforte come se fossero le sue corde vocali, tanto che pare di sentire, nelle melodie, l’eco di parole soltanto immaginate. Traspare Passione; per la musica, ma anche e soprattutto per la musicalità nella vita in sé, in tutti i suoi aspetti. Il suo cd è un percorso lungo le emozioni che ogni viaggio può dare, sia fisico e mentale, sia d’amore o di avventura. La musica a volte sfuggente, come il vento che sembra soffiare tra parole soltanto accennate, da immagina-

re. A supporto di queste suggestioni vengono proiettati per tutta la serata alcuni video, la maggior parte dei quali ideati dall’abile regista Giulio Mainenti che ha saputo interpretare il viaggio interiore compiuto da Pizzotti durante la stesura delle varie composizioni. La magia della serata si arricchisce anche della voce narrante di un grande cantante del panorama italiano: Massimo Di Cataldo. Con

grande partecipazione ed intensità, Massimo ha fatto precedere ogni brano da pensieri suggestioni (Scaletta: Quando si accende l’amore, Cura del Tempo, Aurora Boreale, Tra le Nuvole, Occhi Freddi, A Night with E., Profumo, Sopravvissuti “all’amore”, Le Moulin Red e Il Vento). Due sensibilità artistiche che si sono incontrate e mescolate con grande maestria. L’uno, Di Cataldo, che in questa occasione rende omaggio all’altro, Alessio, che di solito è il suo pianista. Nel corso della serata Massimo si esibisce anche in una versione inedita e intensa di “Le Rondini” di Lucio Dalla. Brividi in sala e applausi scroscianti. Pizzotti e i suoi

due musicisti eseguono anche una suggestiva versione di “Quando” dell’indimenticato Pino Daniele, resa unica dal contributo di Edoardo Petretti che ci è sembrato quasi fuso con il suo strumento, tanto intenso il rapporto con la sua fisarmonica e un omaggio al pianista pianistaEsbjornSvensson con “Elevation of love”. Altra chicca della serata è stata l’esecuzione, di un brano inedito e non inserito nel disco ”Dieci Giorni” dal titolo “Corde tese”, molto apprezzato dal pubblico presente a questa magica serata. occhiodellarte@gmail.com


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Musica

n.12- 12/ 2015

intervista Il chitarrista Giuseppe Staglianò Desirè Sara Serventi

desiresaraserventi@hotmail.it

Nelle sue esibizioni porta sempre tanta simpatia

Gli amici della musica chiamano il chitarrista Giuseppe Staglianò, Paino. Si esibisce con i suoi gruppi nelle piazze o agli eventi, dove porta sempre tanta simpatia. L’incontro col maestro Tonino Tiberi per lui ha rappresentato una svolta sul piano musicale. Hai iniziato il tuo percorso nella musica da giovanissimo? Iniziai con l’aiuto di qualche amico prima, e un insegnante poi, a imparare a suonare. Quando hai formato il tuo primo gruppo musicale? Nel 1969 ma fui costretto per esigenze tecniche a dedicarmi ad un nuovo strumento, il basso elettrico. Dove vi esibivate? Iniziammo subito ad esibirci presso il ristorante La Capponcina ad Albano Laziale. L’incontro con Massimo Mazzocchi fu il pretesto per creare una nuova band? Sì e per come è andata, posso ritenermi contento e soddisfatto. La svolta per la tua carriera è stata con il maestro Tonino Tiberi? Un musicista, un grande professionista della musica italiana. Ha contribuito col suo insegnamento a sviluppare la mia crescita di mu-

sicista. Pensò bene di dare un volto al gruppo e decise di chiamarlo, Quorimatti. Hai creato un nuovo gruppo musicale? Sì un gruppo da me denominato Old fashion. Dove vi esibite? In feste di piazza ma anche in eventi di altro genere come feste di laurea, compleanni, matrimoni, anniversari nozze. Tante le piazze e gli eventi dove il chitarrista ha avuto modo di esibirsi. Scrivi a Giuseppe Staglianò su: pino.stagliano@gmail.com Pino Staglianò


Musica

fan space

n.12- 12/ 2015

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Sabrina Procentese

sabriproc@gmail.com

GIORGIA La voce dell’anima

Giorgia Todrani. Classe 1971. Ma più nota semplicemente con il nome d’arte Giorgia (oppure Zozzy, come usano chiamarla i suoi fan!). Lei è la cantautrice romana che qualcuno ha osato definire l’erede di Mina. Vanta collaborazioni e duetti di un certo livello, basti pensare al grande Herbie Hancock, all’acclamato Ray Charles, a Lionel Richie, al compianto Pino Daniele, a Mia Martini e anche alla stessa Mina. A citarli tutti farei concorrenza a Wikipedia! Una grande artista insomma, ma forse non tutti sanno che il suo “sogno nel cassetto” era diventare professoressa di lingue. Si racconta, però, che un giorno i vicini la sentirono cantare (mentre i genitori non erano in casa) e riferirono al padre (Giulio, cantante degli “Io vorrei la pelle nera”) quanto fosse brava la figlia e fu così che cominciò a prendere lezioni di canto col tenore Luigi Rumbo (per cui ha scritto e cantato “Se ci

sei”, dopo la sua morte). Tutti la ricorderanno per la sua celeberrima canzone “Come Saprei”, scritta per lei da Eros Ramazzotti e con la quale vinse il Festival di Sanremo nel 1995, ma in realtà ha esordito nel 1993 a Sanremo Giovani, aggiudicandosi il primo posto con “Nasceremo” e guadagnandosi così la partecipazione per l’anno successivo dove portò “E poi”. Oggi Giorgia è madre e una cantautrice più matura, facendo riferimento al suo modo di scrivere ed a quello di cantare. Ma una cosa non è cambiata: la sua umiltà, la sua genuinità. È una persona vera, il cui modo di cantare così intimo e personale, così forte e delicato allo stesso tempo, riesce a toccare le corde dell’anima di chi l’ascolta, tanto da poterla citare, dicendo: “mi sollevo su con te”. Photo: Saverio Tassone | www.stonati.it


Natura

viaggi

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Silvio Orlacchio

silviosunrise@yahoo.it

On the Road

Mi sveglio presto, l’aria è fresca, piacevole. Il paesaggio mozzafiato. Abbondante colazione a base di uova e bacon, american coffee e sono pronto. Direzione sud sempre lungo la PCH 1, costeggio il Pacifico con gli Eagles in sottofondo che fanno da colonna sonora. Gorda, Cambria, San Simeon, Morro Bay, San luis Obispo, Avila Beach, Pismobeach, Lompoc, Solvang…la giornata passa veloce, ciascuna località vale una sosta per un motivo o per un altro. Grandissima emozione incontrare le colonie di leoni di mare. Arrivo a Santa Barbara nel tardo pomeriggio. Ho un appuntamento con Marco, un carissimo amico di vecchia data,

trasferitosi qui da qualche anno, riuscendo a ricostruirsi una nuova vita in seguito ad una serie di sfortunate coincidenze. Non ci vediamo da secoli, quindi diamo subito inizio alla nostra serata Amarcord fatta di aneddoti, episodi, ricordi accompagnati da un ottimo rosso californiano. Proprio Marco mi fa notare come tutte le esperienze più importanti e significative del nostro passato (sono da adolescenti in erba) siano legate al mondo dei viaggi. Dalla fuga in sella alla prima motocicletta (a 16 anni alla guida di un 125cc) alle scorribande in camper - neopatentati alla guida di un improbabile bedford Made in England e, di conseguenza con guida a destra e cilindrata di 2800 cc alimentata a

benzina (noi che ancora vivevamo grazie alla “paghetta settimanale”... A proposito, esiste ancora?). Poi i primi viaggi in treno alla scoperta delle capitali europee ed il primo indimenticabile soggiorno a Londra a casa di una famiglia che mi ospitò in una stanza condivisa con un ragazzo svedese ed uno turco…. Si vede fosse previsto così, come si dice, un destino annunciato. La serata scorre via veloce, forse troppo, tanto che arriva il momento dei saluti. Non mi fermo più di tanto. Conosco bene Santa Barbara, cittadina chic ed un pochino snob con un bel tenore di vita ed un sapore vagamente retró. Approfitto per un po’ di shopping a Camarillo (tanto è di strada) e nel pomeriggio, finalmente Malibu Beach. Il cartello di benvenuti recita: 27 miles of scenic beauty. Ed in effetti, le sue spiagge infinite e dorate, le sue acque a tratti cristalline e scintillanti a tratti impetuose con onde spettacolari ed adatte ad essere cavalcate dai surfisti più esperti e smaliziati, l’hanno resa il buon ritiro delle varie star di Hollywood. Girovagando per le sue colline proprio a ridosso delle spiagge si nascondono ville faraoniche con vista mozzafiato. Da questo punto in poi (siamo ormai nella zona di Los Angeles) prende forma l’iconica e tradizionale way of life californiana. Mi soffermo sul pierò ad ammirare le funamboliche acrobazie dei surfer e poi un aperitivo al mitico Duke’s. Un breve tratto di costa mi separa da Santa Monica - la spiaggia della fortunatissima e famosissima serie Baywatch - dove ho riservato una stanza allo Shore hotel, fronte oceano è proprio davanti il Santa Monica Pier.

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Natura

animali

MORTE DI UN DINOSAURO

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Nicoletta Cutillo

nicolettaciampino@tiscali.it

Anche mentre sto scrivendo sento in sottofondo che al telegiornale stanno passando la notizia dell’ennesimo pirata della strada che ha provocato la morte di alcuni passanti. Sono notizie purtroppo quotidiane che ci fanno accapponare la pelle, vite stroncate di persone di qualsiasi età, sesso o condizione sociale. Ma purtroppo questa non è l’unica strage che

si consuma ogni giorno sulle strade, accanto ad essa c’è n’è un’altra che fa senza dubbio meno notizia, trascurata anche dalle statistiche sugli incidenti stradali: quella degli animali investiti sull’asfalto. Sulle strade perdono la vita non solo cani e gatti ma anche ricci, scoiattoli, uccelli, lepri, volpi. A volte questi incidenti sono inevitabili, animali magari sbucati all’improvviso dal bordo della strada ed impossibili da evitare ma spesso sono anche causati da disattenzione e da indifferenza. Occorre però sapere che dal 2012 il Nuovo Codice della Strada stabilisce l’obbligo di fermarsi ed assicurare un pronto intervento in caso di incidente e le relative sanzioni in caso di violazioni. Già dal 2010 esisteva l’obbligo di fermarsi in caso di incidente con un animale ma sucessivamente è stata stabilita l’equiparazione con quanto avviene nel caso di esseri umani, cioè lo stato di necessità di trasporto di un animale ferito, l’utilizzo di sirena e lampeggiante per le ambulanze ed i mezzi di vigilanza zoofila capovolgendo così quanto contemplato in precedenza che vedeva la possibilità di essere sanzionati se si passava col rosso o se si infrangevano altre norme in caso di emergenze veterinarie. C’è quindi adesso una totale parità con quanto previsto per il soccorso umano, quindi si è considerati coinvolti sia se si è diretti responsabili di un incidente di questo tipo sia se si è semplici spettatori consistendo l’obbligo di segnalare eventuali omissioni di soccorso. Sono altresì previste norme di comportamento nel caso ci si trovi involontariamente coinvolti in investimenti di animali selvatici, per esempio, magari fuggiti, feriti e spaventati, per ottenere rsarcimenti e da chi, se sulla strada erano o meno presenti cartelli di pericolo di attraversamento di animali. In ogni caso conviene sempre far redigere un verbale ufficiale da po-

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ter poi utilizzare in seguito a seconda di quanto stabilito dal Codice. Ed è proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli animali vittime della strada che l’artista Vladislav Shabalin, russo residente nel nostro Paese, ad Udine, ha inscenato alle porte di Cividale un incidente che certamente non poteva passare inosservato. Agonizzante sull’asfalto, davanti al furgone investitore, c’era un animale non solo enorme ma estinto da milioni di anni, un dinosauro, per la precisione un allosauro a grandezza naturale. La performance comprendeva anche l’autista del mezzo, una giovane madre con i figli testimoni oculari dell’accaduto e la veterinaria accorsa a soccorrere il “ferito”. A terra, poco lontano, il libro rosso aggiornato costantemente sulle specie estine o in via di estinzione, sul quale si sarebbe registrata la morte dell’ultimo esemplare di dinosauro. Shabalin si è fatto notare per varie installazioni “fossili” generalmente ispirate al degrado ambientale e all’emigrazione ma in questo caso ha voluto portare all’attenzione il problema degli animali vittime della strada.


Natura

botanica

Il gigante dei monti nel salotto

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Gennaro Pagano braky@inwind.it

Picea abies, l’abete rosso

L’Abete, il simbolo del Natale

Inizia da questo numero una rubrica dedicata alla botanica, (dal greco: βοτάνη (botane) = pianta). In realtà potremmo chiamarla “botanica cittadina”, visto che ci occuperemo di piante che sono attorno a noi, in città, e che magari non conosciamo granché. Cominciamo con un albero amatissimo, perché legato alle festività natalizie: l’abete. L’abete non comprende solo piante del genere Abies ma ad esempio anche l’abete rosso che invece fa parte del genere botanico Picea. Sono alberi che in natura raggiungono altezze considerevoli, dai 30 ai 60 metri. Per l’albero di Natale in Italia si usa soprattutto l’abete rosso (Picea abies); le altre specie di abeti ornamentali invece, grazie anche agli incroci stupendi sono molto diffuse nei giardini. Tra le varietà più interessanti voglio segnalare l’abete azzurro (Picea pungens glauca) alto fino a 15-20metri. Nonostante siano piante prevalentemente da clima montano, gli abeti possono vivere anche nei giardini delle città dove raggiungeranno dimensioni inferiori. Per fare durare l’albero di Natale (comprato con le radici) in casa: 1. mettete la pianta in un posto luminoso lontano da fonti di calore e correnti d’aria.

2. tenere la terra del vaso sempre umida ma non fradicia e non tenere la pianta in casa per più di 10-15 giorni, in seguito portate all’aperto l’albero in un luogo ombroso, fino a primavera, nebulizzando spesso il fogliame se non piove. Potete riutilizzare lo stesso albero per altri due Natali, dopodiché va trapiantato in piena terra. Gennaro Pagano



Scienze e Benessere

fisioterapia

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Marco Visconti

marcovisconti2002@gmail.com

Star bene per correre Ogni anno dopo i prolungati periodi di festa, il Natale su tutti, molte persone si avvicinano al mondo dello sport fai da te e specialmente al podismo, con l’obbiettivo di recuperare quella forma fisica troppo appesantita dai ricchi banchetti. è così che sono nati i “neo-runner”: molti di loro hanno abbracciato questa disciplina senza aver mai praticato precedentemente una minima attività sportiva e si sono affiancati ai “paleo-runner” (veterani); spesso partecipano a corse di breve, medio, lungo e lunghissimo tratto, in piano, in collina, in montagna, fino ad arrivare agli “Ultra-Trails”, in cui le capacità del corpo umano sono spinte all’estremo. Se è vero che la passione per la corsa può nascere a qualsiasi età, oggi moltissime persone iniziano a correre con continuità soprattutto in-

torno ai 35-40 anni. è di certo un buon proposito e un obiettivo che tutti dovrebbero prefissarsi ma bisogna fare attenzione, perché l’allenamento induce cambiamenti non solo metabolici ma anche strutturali e se non si è adeguatamente preparati potrebbero insorgere fastidi e problematiche di tipo articolare o muscolare. L’articolo di questo mese mira non tanto ad approfondire la cura dei singoli infortuni del runner, ma a comprenderne le cause, in particolar modo per: 1. Saper riconoscere in maniera precoce sintomi e fastidi che possono essere indicatori di un fattore di rischio. 2. Tentare di prevenire gli infortuni. Solitamente gli infortuni si dividono in acuti, come può essere una caduta che provoca una lesione al polso o alla spalla e da sovraccarico,

Marco Visconti

come può essere una tendinopatia o una tallonite. Ovviamente nel mondo del podismo i più frequenti sono quelli da sovraccarico, caratterizzati da una restrizione del movimento e da altre condizioni che non consentono di correre con piacere, ma possono essere frequenti anche eventi acuti come cadute, soprattutto nei trail, e distorsioni alle ginocchia e alle caviglie. La prima cosa da fare, in caso di sofferenza, è sicuramente quello di riconoscere prematuramente una situazione potenzialmente pericolosa; ovviamente sono i sintomi (fastidi, rigidità, dolore, ecc.) ad essere i campanelli d’allarme. Da una parte l’esperienza aiuta molto, ma uno stop (o riduzione drastica dell’allenamento) ai primi sintomi può essere una garanzia di non incorrere in infortunio o al limite di dover effettuare un periodo di stop relativamente breve! In ogni caso, qualsiasi periodo di stop (o di riduzione drastica dell’allenamento) deve esse-

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re accompagnato da una ripresa in cui la gradualità ha l’importanza fondamentale! In tutti quei casi in cui un breve (pochi giorni) periodo di stop non faccia passare i sintomi o quando il dolore acuto persiste è necessario rivolgersi ad uno specialista esperto in infortuni per i runner. Quindi, allo stato attuale, ciò che i runner possono fare per mantenere una buona mobilità articolare il più a lungo possibile è lavorare sulla prevenzione delle patologie da sovraccarico. Come? Ecco un vademecum per i neorunner (e non solo): 1. Gestire bene gli allenamenti. Con una tabella, meglio se preparata da un professionista del settore, che indichi la cadenza settimanale, la durata e l’intensità degli allenamenti, e soprattutto come gestire il recupero. 2. Indossare delle scarpe idonee: non conta solo la leggerezza, ma anche la robustezza, la suola, la tenuta a terra, ecc. 3. Indossare un abbigliamento idoneo (in base all’età, al clima, ecc.). 4. Controllare l’alimentazione: è vero che molti corrono per dimagrire, ma se poi non reintegriamo la giusta quota di energia, il corpo si esaurisce e si rischiano guai seri. 5. Controllare l’idratazione: bere non solo quando il corpo lo richiede. 6. Far valutare da un professionista della salute (ortopedico, fisiatra, medico dello sport, fisioterapista) le proprie caratteristiche antropometriche, al fine di verificare la presenza di eventuali fattori di rischio e trovare le relative contromisure. Auguro a tutti i lettori di C MAG e ai loro familiari Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Marco Visconti. Fisioterapista, Osteopata, Dottore in Scienze e Tecniche dello Sport.


Scienze e Benessere

psicologia

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Felice Stati

f.stati@tiscali.it

PADRE E NELLA PRESENZA E NELLA ASSENZA

Se in precedenza la psicoterapia, enfatizzando l’insostitubilità delle cure materne, tendeva a considerare le loro carenze come causa di ogni psicopatologia, in un secondo momento si è aperta alla riflessione circa le competenze e deficienze della figura paterna, postulando una doppia genitorialità. Il padre da assente, si fa presente. Si staglia dalla figura di sfondo per mettersi a fuoco in un’immagine di primo piano, sin dall’inizio del concepimento. Il ruolo del padre nella genitorialità ha attirato l’attenzione di molti studi negli ultimi tempi. è stato fatto uno studio sull’assenza del padre fisica e/o psicologica attraverso una ricerca longitudinale condotta da M. Lamb (2004). Questo

autore ha cercato di studiare il rapporto padrefiglio classificando l’interazione tra i due in tre categorie: accessibilità, responsabilità, impegno attivo. L’accessibilità indicava la quantità di tempo che il padre trascorreva insieme al figlio: pur stando nella stessa stanza, c’era tra loro un coinvolgimento limitato, il bambino giocava o studiava per conto suo mentre il padre svolgeva il suo lavoro. La responsabilità del genitore consisteva nell’essere coinvolto e in grado di sostenere il figlio economicamente o procurargli assistenza in caso di malattia, mentre l’impegno attivo comprendeva tutte quelle attività in cui il padre stabiliva un’interazione diretta e affettuosa con il bambino (giocavano

insieme, il genitore “ascoltava” il figlio, gli spiegava i compiti, facevano attività insieme, c’era un coinvolgimento emozionale con scambi affettivi, abbracci, baci e carezze, c’era quindi intimità e complicità). Lamb ha concluso che i bambini che avevano un padre accessibile e responsabile non erano molto diversi dai bambini che avevano un padre solo accessibile. Quello che faceva la differenza era avere un padre impegnato attivamente e realmente coinvolto nell’interazione con il figlio e in questo caso i figli avevano maggiore autostima, migliore capacità di intrattenere rapporti sociali, un livello di rendimento scolastico maggiore e una maggiore empatia e apertura verso gli altri.

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Scienze e Benessere

psicologia

n.12- 12/ 2015

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Daniela Olivieri

ddanielaoli@libero.it

Il narcisista non sa amare... Chi ha avuto la sfortuna di innamorarsi di un uomo/donna narcisista ha sperimentato cosa significhi avere una relazione affettiva con qualcuno che non sa amare... Alice Miller, psicologa americana, nella sua opera “Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero sé” ritiene che in molte famiglie i bambini dotati di qualità intuitive vengono utilizzati come “estensioni narcisistiche” e mantengono l’auto stima stessa dei propri genitori, attraverso questo meccanismo perverso. “Mio figlio diventerà... Perché ho sempre desiderato così”... Se mia figlia è stimata, apprezzata dalla società è perché anche io l’ho messa al mondo”. Il genitore si pavoneggia dei risultati e della posizione del figlio.

Genitori così poco empatici ed anzi concentrati troppo su sé stessi, non permettono al ragazzo di scoprire e distinguete il desiderio dell’altro dal proprio. Quindi il dramma del narcisista, il conto più pesante che si trova a pagare è l’arresto dello sviluppo della capacità di Amare. D’altronde, come afferma la Miller, il narcisista potrebbe dire: “come posso amare l’altro, se non lo vedo?” “come posso sentirmi amato se non sono stato neppure visto?” Per esperienza, pochissimi soggetti di questo tipo, varcano la soglia di uno studio di uno psicoterapeuta, solo un profondo malessere accompagnato da una ferrea motivazione di mettersi in gioco... può rendere consapevole il narcisista di aver bisogno di aiuto.


Scienze e Benessere

prevenzione

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Claudia Conti

dentifelici@gmail.com

LA DURATA DEI TRATTAMENTI ODONTOIATRICI Capita molto spesso che, dopo una prima visita, io debba spiegare ai pazienti provenienti da altri studi che un restauro è da rifare o che una capsula è da sostituire: alcuni mi guardano sgranando gli occhi, “storditi” dalla ferale notizia. Pur essendo questo un concetto comprensibilmente impopolare, la realtà è che per mantenere lo stato di salute dentale bisogna ripetere nel tempo la maggior parte dei trattamenti e sostituire i manufatti protesici realizzati nel corso degli anni. Ciascuno di noi deve prepararsi all’idea di “fare un tagliando” ogni tanto, che è più conveniente e meno traumatico del correre ai ripari solo dopo i primi cedimenti strutturali. Qui di seguito ho preparato una lista dei trattamenti che non vanno ripetuti; tutto ciò che non leggete va rifatto.

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• Estrazioni varie: dopo la seconda dentizione finisce la scorta di cui la natura ci ha fornito; evidentemente le estrazioni non si ripetono mai. • Cure canalari: un dente che sia stato sottoposto ad una buona cura canalare non sarà mai più trattato, tranne il caso in cui si verifichi una perdita del sigillo coronale con successiva infiltrazione batterica dei canali radicolari; in quel caso potrebbe essere necessario rifare la cura “interna” prima di ricostruirel’esterno, posto che il dente abbia ancora una buona prognosi. • Terapia parodontale completa: se un paziente rispetta costantemente i richiami e le sedute di controllo e mette in pratica le manovre di igiene che gli vengono consigliate da igienista e dentista, è raro che

debba ripetere da capo la terapia causale e gli eventuali interventi chirurgici, almeno nell’arco dei primi anni. Se invece “molla”è garantito che dovrà ricominciare da capo. • Inserimento di perni endocanalari: ricostruire un elemento devitalizzato con un perno all’interno del/dei canali è una procedura che non dovrebbe più essere ripetuta. Questo è vero se l’integrità strutturale è sufficiente, se il trattamento endodontico è ben riuscito e se la ricostruzione del “core” viene eseguita seguendo tutte le regole dettate dall’arte medica. • Inserimento di impianti singoli: esistono studi che documentano che gli impianti singoli godono di una percentuale di sopravvivenza molto elevata (si distingua tra la vite nell’osso –l’impianto, appunto- e la componentistica protesica coronale). Gli impianti inseriti in sostituzione di un elemento singolo, caricati correttamente, possono durare per tutta la vita. Gli altri trattamenti, in primo luogo i restauri che si fanno per rimuovere le carie, ma anche le protesi fisse parziali o complete, le protesi mobili parziali o totali, le sedute di igiene, sono sempre da rifare, ognuno secondo la sua pe-

riodicità: l’igiene ogni 4-12 mesi, i restauri ogni 4-8 anni, le protesi fisse ogni 7-10 anni. Per le protesi mobili si raccomanda una ribasatura mediamente ogni due anni. Se l’igiene periodica è giustificata dalla formazione continua del tartaro ed il rifacimento delle protesi si rende necessario per l’usura delle loro parti, può essere meno immediato capire perché si deve rifare un restauro. Il restauro (otturazione) che viene fatto per chiudere il dente su cui viene rimossa la carie ha bisogno di essere sostituito perché soggetto ad usura (consumo e conseguente abbassamento) e riduzione dell’efficacia del sigillo marginale. Infatti tra il materiale da otturazione (composito) e il dente si crea da subito un “gap”, ossia un sottile spazio, che col passare del tempo aumenta sempre di più fino a diventare una zona di infiltrazione batterica. Il rischio maggiore, quindi, è la cosiddetta “carie secondaria”, cioè la formazione di una nuova carie sulle pareti del primo restauro. Prima che questo accada i restauri vanno smontati e rifatti ex novo di modo da prevenire l’allargamento della cavità iniziale. Claudia Conti


Scienze e Benessere

make up

IDEE REGALO

CMAG > Dicembre 2015 > Scienze e Benessere n.12- 12/ 2015

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Annalisa Battista

info@anaisbenessere.com

PER UN NATALE MAGICO

Nel momento più buio dell’inverno ci pensa Il Natale ad illuminare le nostre giornate, attraverso luci, colori e decorazioni... é un periodo che ci regala un’atmosfera unica, densa di odori, sapori e sentimenti ma è fatto anche di stress per la corsa sfrenata ai regali. Nella nostra era decisamente tecnologica non mancano sicuramente le idee per fare dei regali utili, anche se a volte risultano impersonali; per questo vi suggerisco di regalare il benessere del corpo, che è sinonimo di attenzioni per le persone a cui vogliamo bene. Quindi il mio consiglio è quello di dedicare un regalo che possa giovare al benessere psicofisico della persona. Un’idea originale può essere quella di regalare del” tempo” il tutto condito da trattamenti benessere in grado di rilassare e contemporaneamente ricaricare, dando cosi la giusta energia per affrontare le lunghe giornate invernali. Il primo step da fare è quello di scegliere con attenzione il centro estetico/benessere in cui acquistare il regalo... le regole sono sempre le stesse: • affidarsi ad un centro con personale altamente qualificato • l’ambiente e gli strumenti devono essere rigorosamente puliti

• il centro deve essere curato ed accogliente, ricordiamoci che anche l’occhio vuole la sua parte. Ecco di seguito alcune idee regalo per un Natale Super: Chocolate massage: lasciatevi avvolgere dall’ odore del cioccolato. Questo trattamento stimola le endorfine, regalando una sensazione di benessere, oltre alle già note proprietà dimagranti del cioccolato. Il suo rituale è composto di più fasi per un vero e proprio percorso fatto di hot scrub, massaggio ma soprattutto dell’indimenticabile colata di cioccolato caldo! Massaggio levigante giapponese: è un trattamento avvolgente che combina il piacere di un’esfoliazione a movimenti specifici, effettuati con mani avambracci e pietre calde... gli effetti sono rigeneranti sulla pelle, decontratturanti sulla muscolatura e rilassanti per la mente. Candle massage: è un trattamento fortemente anti-stress, si avvale di candele cosmetiche,

composte da olii e burri vegetali che una volta accese verrano colate delicatamente sul corpo e fatte penetrare nella pelle con un massaggio specifico. Per un risultato di total relax per il corpo e per la mente. Hot stone massage: è un trattamento benessere che abbina ai benefici del massaggio le proprietà delle pietre vulcaniche. I sassi caldi stimolano i punti energetici per un risultato rivitalizzante. Pinda sweda: consiste in un massaggio fatto con sacchetti caldi, contenenti spezie e olii essenziali. Il calore permette ai principi attivi di essere assorbiti completamente dalla pelle. Lo scopo è quello di rilassare il corpo e la mente, producendo benefici a livello emozionale, muscolare ed energetico. Massaggi corpo rivolti al dimagrimento: sono massaggi specifici volti a correggere un inestetismo cutaneo. Ne esistono di diversi (ex. model-

lante, drenante, circolatorio, DLM etc...) In questo caso il mio consiglio è di regalare “pacchetti massaggio”poichè solo con un ciclo è possibile vedere i risultati! Trattamenti viso: ne esistono veramente tanti, a seconda dell’imperfezione da correggere (idratare, rimpolpare, ridefinire, eliminare macchie etc..). Uno tra i trattamenti più usato nel periodo invernale è quello agli acidi, che attraverso un’esfoliazione profonda permette il rinnovo cellulare. Queste sono solo alcune idee regalo da poter fare nel settore del benessere e dell’ estetica... ora sta solo a voi lettori decidere se regalarli ad una persona cara o farveli regalare per voi! Buon Natale e Felice Anno Nuovo Photo: Michela Rocchi


Scienze e Benessere

consigli di Mary

Natale in

n.12- 12/ 2015

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Maria Gallesi

mariagallesi41@gmail.com

bellezza

Care ragazze il Natale è alle porte. è tempo di scegliere il look adatto per la festa tanto attesa. Il mio consiglio è un make-up delicato e raffinato, sui toni caldi del marrone e l’ingrediente speciale è l’oro per rendere il tutto scintillante. Ma prima di iniziare è fondamentale preparare il viso con una facilissima ricetta di bellezza, del tutto naturale e fatta in casa: uno scrub. Da ripetere ogni 10 giorni circa. La ricetta è semplicissima, vi basterà avere in casa dello zucchero, del miele e un limone. In una ciotola mettete circa 2 cucchiai di miele e 2 di zucchero, spremete un po’ di limone, quest’ultimo ha effetto astringente sui pori, e amalgamate il tutto. Non esagerate con il limone in modo che non si sciolga lo zucchero. Una volta preparato spalmate lo scrub sul viso con dei movimenti circolari per qualche minuto, evitate il contorno occhi. Risciacquate con acqua tiepida e poi idratate abbondantemente con della crema. Adesso è arrivato il momento del make-up, gli ingredienti: • Ombretti in polvere, oro scintillante e marrone opaco • Eyeliner nero • Illuminante viso sull’oro e il blush • Per le labbra ovviamente il rosso Fate una base leggera, scolpite bene gli zigomi e illuminateli con un po’ di oro, divertitevi con

le sfumature del marrone che diventano poi dorate sugli occhi, applicate una linea sottile ma decisa di eyeliner sia sulla palpebra superiore che su quella inferiore e siate generose con il mascara. E per terminare un bel rossetto rosso a completare il vostro make-up per le feste.



Sport e Discipline

intervista

CMAG > Dicembre 2015 > Sport e Discipline n.12- 12/ 2015

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Desirè Sara Serventi

desiresaraserventi@hotmail.it

Intervista all’Allenatore

del Frosinone calcio

Roberto Stellone

gioco, che consiste nel far ruotare i giocatori il più possibile, per dare la possibilità e l’opportunità a tutti di scendere in campo, perché il rendere tutti partecipi premia. Una tattica che sta riscuotendo grandi risultati.

La sua tattica di gioco è quella di far ruotare i giocatori nei diversi ruoli per far giocare tutti e avere dei risultati positivi Cresce calcisticamente nel settore giovanile della Lodigiani Roberto Stellone, per poi arrivare a giocare nel Napoli, nel Genoa e nel Torino. Dopo essersi ritirato dal calcio giocato, gli viene proposto di allenare la squadra Berretti del Frosinone per poi arrivare ad essere promosso alla prima squadra. Con la sua tecnica e la sua tattica di gioco, riesce a far conquistare al Frosinone calcio la promozione in Serie A. Non tardano

Smetti di giocare e rivesti subito il ruolo di allenatore? Non è semplice avere la possibilità appena uno smette di giocare di poter allenare pur trattandosi del settore giovanile. Quando la società mi ha proposto di allenare i ragazzi ho accettato perché è una cosa che volevo fare. per lui i riconoscimenti, vince la Panchina D’oro, un premio che viene dato ai migliori tecnici dei campionati calcistici italiani. Esige dai suoi giocatori rispetto, lo stesso rispetto che da a loro. Porta avanti con ottimi risultati la sua tattica di

Da calciatore a tecnico, quali le differenze? Da calciatore pensi più a te, da allenatore cambia. Ci sono più pressioni, più responsabilità devi pensare a venticinque giocatori, alla tifoseria, ai giornalisti, a preparare le partite,

quindi sicuramente è più impegnativo. Adesso che alleno cerco di mantenere un rapporto sincero e onesto con il giocatore, quindi rispettare e farsi rispettare. Sei pignolo? Per le cose che ritengo giuste sì, su aspetti tecnici, sul discorso dell’allenarsi bene e di aiutarsi, sì sono molto pignolo. Sei passato da allenare la squadra Berretti del Frosinone per poi arrivare alla prima squadra, hai fatto un bel percorso? Non vengono per caso due promozioni di fila, sicuramente una serie di diverse situazioni che si sono create hanno permesso questo, dal gruppo, dalla società, dalla piazza un insieme di fattori, sicuramente l’aspetto principale e avere una società forte dietro e scegliere i giocatori giusti.


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CMAG > Dicembre 2015 > Sport e Discipline

Cosa dici ai ragazzi all’inizio di stagione? Cerco di inculcargli la cultura al lavoro, alla voglia di aiutarsi, alla determinazione. Se si vogliono ottenere risultati servono queste qualità. Che qualità deve avere un allenatore? Deve sapere di calcio e avere una mentalità che sia offensiva o difensiva e riuscire ad inculcarla ai giocatori, perché i giocatori devono scendere in campo e devono sapere quello che devono fare, quindi un organizzazione di gioco e avere la possibilità di scegliere i giocatori. In un giocatore cosa cerchi? Per me è fondamentale la determinazione e la cattiveria agonistica. Se ha talento e qualità ma in campo non da tutto, preferisco un giocatore meno bravo che da tutto in squadra. Vuoi definirti come allenatore? Giusto. L’inizio del campionato non è stato per voi dei migliori? Non ci siamo mai trovati in periodi negativi, come può capitare spesso, è capitato quest’anno per la prima volta, però consapevoli delle nostre qualità abbiamo cercato di raddoppiare le forze e le energie per uscire da quel periodo, e ci siamo riusciti.

Vuoi definirti tu con una parola? Onesto.

Per riuscirci cosa avete fatto? Abbiamo lavorato.

Progetti? Fare bene quest’anno, l’obiettivo primario è quello.

La tua tattica di gioco è quella di far ruotare i giocatori? Bisogna far ruotare i giocatori il più possibile, perché il rendere partecipe tutti quanti premia.

Pregio? Lealtà. Definisci la squadra del Frosinone? Caparbia.

Un tecnico determinato e con delle tattiche di gioco innovative sul campo. Fuori dal campo si dimostra una persona cordiale e garbata.


Sport e Discipline

boxe femminile

DONNE… A VOI

I GUANTONI!

Quando si parla di pugilato si fatica a pensare al femminile. Le donne nella boxe hanno avuto non poche difficoltà ad affermarsi e ad essere accettate dalla federazione. Dal 2001 ad oggi oltre 500 donne

CMAG > Dicembre 2015 > Sport e Discipline n.12- 12/ 2015

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Lorenza Marconi

lorenza_marconi@libero.it

si sono iscritte alla FPI, diventando quindi una disciplina che raccoglie nuove atlete ogni anno. Il pugilato viene ancora percepito come uno sport tipicamente maschile, ed è per questo che noi alla Muzzi Academy insieme alla Cona Boxe abbiamo pensato di aprire un corso di pugilato esclusivamente al femminile, per rispondere a coloro che la pensano in questo modo: “Signori… Vi sbagliate!”. Noi vogliamo mostrare come la boxe aiuti le donne ad allenare la propria forza di volontà, e parliamoci chiaro tra lavoro, figli, marito, capricci, cucina e tanto altro… ne serve molta!

Praticare il pugilato da benefici fisici e psichici, la donna si trova a misurarsi con una propria sfida personale, contro la paura, d’altronde nel pugilato funziona tutto al contrario, in genere nessuno va contro un pericolo! Tra le nostre ragazze c’è chi vuole soltanto fare un esercizio fisico di un certo livello,chi desidera combattere sul ring echi ha bisogno di ritrovare sicurezza partendo da una fiducia nelle proprie possibilità. Da noi è vietato dire “non ce la faccio”, tutto si può fare basta volerlo! Il nostro allenamento prevede un percorso formativo e di crescita durante tutto l’anno, sia dal punto di vista fisico che tecnico – tattico. Le sessioni saranno sempre differenti a seconda della programmazione dell’allenamento alternando esercizi di salto con la corda, addome, corsa,

ginnastica a corpo libero e circuiti funzionali finalizzati al gesto atletico del pugilato, nonché esercizi al sacco e sparring. La boxe è uno sport che potenzia le capacità respiratorie e cardiovascolari, dove lavora ogni singolo muscolo del corpo, bicipiti,tricipiti, addome, gambe e glutei, insomma salute e bellezza, siamo sempre e comunque donne! Si sviluppano capacità coordinative, riflessi, ma soprattutto concentrazione ed elasticità mentale nel prendere decisioni in pochi secondi. Il pugilato è impegno, umiltà e sacrificio, ma anche voglia di crescere, imparare, costanza, passione e condivisione… si condivisione! Perché se è vero che è uno sport individuale è anche vero che ci si allena in squadra, se una sbaglia pagano tutte (la nostra “moneta” preferita sono i piegamenti), se una vince esultano tutte, se una non ce la fa viene incitata da tutte, il problema di una è il problema di tutte. La boxe femminile ormai si è affermata, è una realtà e con i giochi olimpici di Londra 2012 la donna si è conquistata un posto ufficiale nel mondo del pugilato. Noi dedicando questo spazio in maniera esclusiva alle donne vogliamo dar voce e far conoscere all’universo femminile il bello della boxe e dimostrare, contrariamente a quanto ancora vogliano farci credere, che la boxe è anche “cosa da donne”!


Sport e Discipline

ciampino

n.12- 12/ 2015

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Polisportiva Città di Ciampino

www.polisportivacittadiciampino.it

CITTÀ DI CIAMPINO vs COLLEFERRO Ecco il Tabellino della XIII giornata campionato di Eccellenza

Domenica 29 novembre 2015 – XIII giornata campionato di Eccellenza – Inizio ore 11:00 CITTÀ DI CIAMPINO: Ferendeles,Tamburlani, Cassetti, Martinelli, Panella, Asci, Moisa (81’ Turmalaj), Citro (61’ Lalli), Tornatore, Macciocca (72’ Guarnieri), Pedrocchi. A disposizione: Peri, Famà, Valentini, Bottone. Allenatore: Mancinelli. COLLEFERRO: Petrucci, Scala (54’ Potenziani), Fiore (54’ Noce), Amici, Moriconi, D’Ambrosio, Fischetti, Binaco, Compagnone (65’ Costantini), Romondini, Fazi. A disposizione: Lupo, Cerbara,

Cavallucci, Botticelli. Allenatore: Cangiano. Arbitro: Sig. Perini (Roma1) - Assistenti Sigg. Fedele e Scopa. Marcatori: 13’ Macciocca (CdC), 27’ Fischetti (C), 31’ Panella (CdC), 44’ Pedrocchi (CdC) Ammoniti: 40’ Amici (C), 56’ Citro (CdC), 79’ Potenziani (C), 85’ Ferendeles (CdC) Note – Espulso Potenziani al 81’ per doppia ammonizione. Recupero: 2’ pt, 4’ st. Calci d’angolo: 7-0. Fuorigioco: 2-1



Virginia Taddei

Fabrizio Di Renzo

Michele Placido

Cecilia Taddei

Giorgia Salvaggio

Carmen Russo

Enzo Paolo Turchi

Roberta Gemma

Giucas Casella


Barty Colucci - RDS

Marianna Liquori

Cranio Randagio

Vincitore della prima edizione del concorso Dallo Stornello al Rap

Giovanna Rei

Mario Bianco

Claudia Motta

Emilio Stella

Vincitrice del concorso Miss Intimo 2015

Secondo classificato al concorso Dallo Stornello al Rap

Ludovico Boccianti

Terzo classificato al concorso Dallo Stornello al Rap

Alessandro Serra

Isabella Einaudi

Elisa Pepè Sciarria

Vincitrice del concorso Una Ragazza per il Cinema 2015



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Ricette

c magazine in Cucina

La cucina creativa di Ester & Leide

Fettuccine panna e funghi porcini

Ogni festa è una piacevole occasione da condividere con le persone che amiamo. Noi vi proponiamo le fettuccine che potrete servire ai vostri cari durante le festività. Ingredienti per quattro persone • Fettuccine fresche 400 gr • Funghi porcini 600 gr • Uno spicchio di aglio • Una cipolla • Olio • Sale • Prezzemolo • Panna da cucina • Vino bianco Procedimento Rosolare una piccola cipolla con uno spicchio di aglio e aggiungere i funghi porcini tagliati a

pezzi e un bicchierino da caffè di vino bianco e lasciare trifolare aggiungendo a metà cottura il sale. Durante la cottura dei funghi se necessario aggiungere un po’ di acqua bollente. Una volta che i funghi avranno raggiunto una consistenza cremosa, togliere dal fuoco e aggiungere la panna, un po’ di olio a crudo e una bella manciata di prezzemolo. Nel frattempo cuocere le fettuccine in acqua salata e scolarla facendola poi saltare con la panna e i funghi. Impiattare e a vostro piacimento potete arricchire con del parmigiano reggiano.


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Ricette

c magazine in Cucina

La cucina creativa di

Ester & Leide

mousse di baccalà

Il miglior modo per iniziare le feste è sicuramente con un buonissimo antipasto. Per voi abbiamo scelto una deliziosa mousse di baccalà. Buone feste e buon appetito. Ingredienti • Baccalà 400 gr • Due patate medie • Mezza cipolla piccola • Una cipolla di Tropea • Uno spicchio di aglio • Panna da cucina 200 gr • Olio extravergine di oliva • Pepe • Prezzemolo • Erba cipollina • Un limone • Vino • Pane

Procedimento Fare ammollare il baccalà almeno un giorno prima cambiando spesso l’acqua, questo permetterà al baccalà di ammorbidirsi e di rilasciare il sale in eccesso. Rosolare un pezzo piccolo di cipolla con l’aglio e aggiungere le patate tagliuzzate a dadini piccoli e farle cuocere per circa cinque minuti. Aggiungere il baccalà tagliato a pezzi con mezzo bicchierino da caffè di vino bianco. Fare cuocere per dieci minuti e aggiungere la panna e continuare la cottura per circa cinque minuti fino a quando gli ingredienti non saranno ben ammorbiditi. Mettere il preparato in una ciotola del frullatore con le fruste che montano la panna e frullare fino ad ottenere una crema omogenea. Grattugiare la scorza di metà limone e aggiungere a vostro piacimento un po’ di succo di limone e olio e continuare a frullare tutti gli ingredienti. Tostare a fettine sottili il pane possibilmente raffermo e condirlo con aglio, olio, sale e pepe. Tagliate la cipolla di Tropea a rondelle e fatela rosolare. Impiattare e decorare con l’erba cipollina il prezzemolo, la cipolla di Tropea e le fettine del limone.


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Oroscopo

A cura di Guillermo Allen-Schultz

Ariete

Dicembre sarà un buon mese per chiarire eventuali situazioni tese con familiari e amici. I tuoi progetti finalmente inizieranno a prendere forma e potresti vedere i primi risultati da subito.

Toro

Dicembre potrebbe essere un po’ turbolento per i rapporti con gli amici o i familiari. Sarai irritabile e insofferente. Ricorda: certe persone non meritano la tua tolleranza e stai iniziando a rendertene conto.

Gemelli

La tua comunicativa sarà fresca, vivace, allegra potrai godere di giornate dinamiche e coinvolgenti per quanto riguarda la vita sociale. Non sarà, però, un periodo del tutto sereno. Qualche problemino lo troverai nel tuo cammino.

Cancro

Dicembre si metterà in moto lentamente, ma inesorabilmente ti porterà situazioni positive e molto valide sembra essere davvero la quiete dopo la tempesta! Eh, caro Cancro, che dire, era anche ora!

Leone

Un po’ di nervosismo serpeggerà all’interno delle tue relazioni interpersonali e chiunque ostacolerà la tua volontà potrebbe incorrere nel tuo giudizio. Cerca di mantenere la pazienza.

Vergine

Positiva partenza di mese, all’insegna della serenità e della voglia di festeggiamenti. Il pianeta si prepara a seminare zizzania nelle tue relazioni interpersonali, Potrai contare sul tuo solido realismo.

Bilancia

Questo mese ti promette momenti sereni, rilassanti e piacevoli. Nelle tue relazioni interpersonali torneranno a regnare accordo. Potresti migliorare la tua vita sociale, buon periodo per tantissimi periodi.

Scorpione

Qualche nuvola si addenserà nel tuo cielo, tensioni in famiglia, con gli amici e perfino con le persone più care. Nonostante qualche battibecco qua e là, vedrai che alla fine tutto passerà.

Sagittario

Dialogo, simpatia, lucidità mentale e Dicembre potrebbe regalarti parecchie soddisfazioni e perfino un’occasione che stavi aspettando da tempo. Ricorda sempre che capirai subito quale sarà la cosa giusta da fare.

Capricorno

Le stelle ti suggeriscono di lanciare i tuoi progetti subito. Dicembre sarà un periodo calmo Potrai chiarire con i familiari se ci sono motivi di disaccordo in atto.

Acquario

Mese promettente. Sarai vivace, comunicativo e avrai voglia di espandere i tuoi orizzonti. Potresti non stare fermo un attimo. Alcune belle sorprese ti aspettano per il compleanno.

Pesci

Ottima partenza e ottima chiusura Le stelle ti consigliano di sfruttare questo periodo per fare chiarezza dentro di te. Goditi anche questi bei momenti per divertirti e fare quello che ti piace.



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